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CORSO ITS

RMB S.P.A.
DOCENTE: ANDREA BUFFOLI
Come impostare la relazione sull’esperienza in reparto

In questo documento viene suggerita la tattica vincente per impostare una relazione basata su di
un’esperienza di laboratorio o, in generale, pratica.

Il caso riportato, solo a scopo esemplificativo, riporta un caso studio sulla misurazione del
guadagno di un transitor.

La Relazione di Laboratorio costituisce una documentazione scritta sull’attività sperimentale svolta


in sede di Laboratorio e che permette di far conoscere cosa e perché si è fatto in un certo modo,
come si è proceduto, cosa è successo e quali considerazioni si sono tratte. La Relazione permette
di comunicare un lavoro scientifico che altri potrebbero produrre e verificare. La de-scrizione del
lavoro svolto deve pertanto essere fatta utilizzando la terminologia specifica, in modo sintetico ma
naturalmente preciso e completo. Essa deve permettere di ripercorrere criticamente le tappe
dell’iter procedurale, permettendo di individuare limiti o problemi non evidenziati e di riflettere
sui risultati ottenuti e sulla loro correlazione con gli obiettivi prefissati e le conoscenze scientifiche.
La Relazione di laboratorio, oltre ad essere uno strumento di valutazione personale e collettivo del
lavoro svolto, permette di adeguare il processo di apprendimento e di introdurre eventuali
cambiamenti per migliorare l’organizzazione delle attività sperimentali. Apprendere come si scrive
una Relazione di Laboratorio è vantaggioso sia nel proseguimento degli studi universitari che nella
stesura di eventuali documenti tecnici nel mondo del lavoro. Viene suggerito di seguito uno
schema suddiviso in sezioni:

1. Titolo dell’esercitazione. Il primo passo è quello di stabilire un nome, una breve frase che
identifica la prova di laboratorio di automazione in modo da poter essere immediatamente
individuata: “Prova a vuoto su un motore asincrono trifase”, “Misura del guadagno di un
transistor” ecc.

2. Obiettivo dell’esperienza. In seguito occorre stabilire l’obiettivo che ci si propone raggiungere,


quale fenomeno si vuole osservare e misurare oppure quale componente si vuole studiare o quale
circuito si vuole realizzare e analizzare. In questa fase si stabiliscono le finalità della prova di
laboratorio, individuando già i risultati attesi.

3. Attrezzatura e strumenti di misura utilizzati. Per eseguire l’esperienza di laboratorio è


necessario individuare tutto il materiale necessario in modo da organizzare il prelievo dagli armadi
del Laboratorio o direttamente dal magazzino. Occorre pertanto redigere un elenco completo dei
componenti necessari per eseguire la prova, inclusi eventuali strumenti di misura, cavi elettrici e
raccordi vari. Questa fase deve tener conto naturalmente della disponibilità del materiale presente
nell’Istituto ed eventualmente adattare l’esperienza apponendo tutte le varianti necessarie.

4. Contenuti teorici. La teoria che sta alla base della prova è necessaria per comprenderne lo
scopo; occorre compilare una breve sintesi delle definizioni, leggi fisiche, relative formule ed
eventuali riferimenti ad altre prove.

5. Schema e/o disegno dell’apparato sperimentale. Si passa ora alla stesura dello schema del
circuito sul quale viene eseguita la prova di laboratorio. Generalmente lo schema circuitale viene
redatto attraverso una rappresentazione semplificata sia dei componenti che dei loro
collegamenti. Nelle prime esperienze di Laboratorio può risultare più semplice disegnare un
secondo schema del circuito attraverso una rappresenta-zione reale dei componenti e dei relativi
collegamenti in modo da facilitarne l’esecuzione.

6. Descrizione dell’esperienza. In questa fase viene descritto in forma sintetica il procedimento


usato per eseguire l’esperienza evidenziando le fasi importanti, le scelte tecniche effettuate e gli
accorgimenti particolari per migliorare la precisione degli strumenti di misura. Questa è una fase
descrittiva molto delicata. Al termine di una prima stesura, conviene rileggerla e domandarsi se
una persona priva di esperienza potrebbe, sulla base di quanto esposto, riuscire a ripercorrere
l’esperienza ottenendo gli stessi risultati.

7. Raccolta dati, calcoli, misure e grafici. I dati vanno presentati in forma sintetica, generalmente
in tabella. L’ottenimento dei risultati può comportare calcoli che devono essere generalmente
esplicitati e completati con le relative unità di misura ed eventuali errori assoluti (coincidenti con
la precisione degli strumenti di misura). Nel caso in cui siano state effettuate più misure di una
determinata grandezza, se ne deve calcola-re il valor medio e valutare l’incertezza. Se viene
ricercata la relazione funzionale esistente tra due grandezze, si devono riportare i risultati in un
grafico cartesiano, su cui deve essere indicata la scala utilizzata, il nome e le unità di misura delle
grandezze utilizzate.
8. Analisi dei risultati e conclusioni. Questa ultima fase della Relazione si basa sull’analisi critica
dei risultati ottenuti, effettuata attraverso la valutazione delle prove di controllo e il confronto dei
risultati sperimentali con quelli attesi riportati nella letteratura scientifica e con gli obbiettivi del
lavoro. Devono essere evidenziate eventuali incongruenze nei risultati, esprimendo giudizi
personali, formulando e motivando le ipotesi

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