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LA RELAZIONE DI LABORATORIO

Che cosa è una relazione di laboratorio?


La relazione è uno scritto relativo alla tua esperienza di laboratorio che si deve svolgere non come pura
descrizione, cronaca, di ciò che è successo nelle ore di laboratorio, bensì ripercorrendo lo svolgimento
logico dei passi che hanno caratterizzato la verifica sperimentale che hai seguito

Perché scrivere una relazione di laboratorio?


Prima di tutto per prendere consapevolezza delle operazioni, teoriche e pratiche, che hai eseguito sotto
la guida dell’insegnante e comprendere il percorso che hai fatto verso lo scopo dell’esperienza. Per
ricordare e riutilizzare la verifica sperimentale nella ricostruzione della conoscenza teorica dell’evento.
Per comunicare la metodica dell’esperimento, i risultati e la comprensione del fenomeno indagato. Per
imparare a stilare un testo tecnico – scientifico.

Come scrivere una relazione di laboratorio?


Prima di tutto non si tratta di un tema, né di una cronaca, quindi occorre esporre l’essenziale: i passi e i
nessi tra le operazioni che hai eseguito. A tale fine bisogna avere chiaro lo scopo dell’esperienza, la sua
collocazione nel quadro teorico di riferimento, la metodica sperimentale, i limiti di validità di tale
procedimento. Occorre usare un linguaggio chiaro e appropriato; ipotizzando che chi legge la tua
comunicazione non era presente quando effettuavi l’esperienza, raggiungerai più facilmente lo scopo.

Quali informazioni raccogliere?


È necessario enunciare chiaramente lo scopo dell’esperienza, spesso il titolo non è sufficiente a
caratterizzare il lavoro di laboratorio; occorre descrivere con cura il materiale utilizzato, in particolare
le specifiche degli strumenti di misura. Non basta sapere che abbiamo usato un metro, occorre ricordare
e comunicare la sua portata e la sua sensibilità.
Lo schema di montaggio dell’attrezzatura è fondamentale in alcune esperienze al fine di poter ripetere
da soli l’esperienza stessa. Si deve indicare la sequenza delle operazioni eseguite e il loro nesso con il
punto di partenza (ipotesi) e quello di arrivo (scopo). I dati raccolti mediante le misurazioni vanno
organizzati in maniera chiara ed ordinata (tramite tabella), come pure le condizioni operative di
interesse (ad esempio la temperatura di lavoro o la pressione,…).

Come ricavare le relazioni (nessi) tra le informazioni?


Occorre riflettere, partire sempre dal contesto teorico di riferimento e chiedersi se e come i risultati
ottenuti confermano l’ipotesi fatta.

Schema per la stesura di una relazione di laboratorio


Una relazione di laboratorio deve essere chiara, semplice e presentare la sintesi del lavoro svolto e del
suo significato nel cammino di conoscenza di un fenomeno. Per facilitare la stesura della relazione puoi
tenere presente lo schema riportato nella pagina seguente.

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Cognome e Nome: Riva Thomas, Rana Asher Javed Classe: 3E

Gruppo: Riva Thomas, Rana Asher Javed Data: 25/05/2023 Esperienza: Sistemi

RELAZIONE DI LABORATORIO

Titolo:
Accensione sequenziale di 3 led e 3 pulsanti

Scopo o obiettivo dell’esperienza:


Lo scopo di tale esperienza sta nel creare diverse sequenze di accensioni led tramite porte logiche.

Schema elettrico e schema funzionale del circuito:

• Schema elettrico =

2
• Schema funzionale=

Strumentazione:
La strumentazione utilizzata durante la prova “accensione led tramite un pannello fotovoltaico” è
mostrata nella seguente tabella:

Strumenti Quantità

Led rosso 1

Led verde 1

Led giallo 1

Resistore 1 KW 6

Breadboard 1

Cavi 14

Pulsanti 3

Arduino Uno 1

Cavo USB 1

3
• Collegamenti:
PIN Collegamento Variabile
0
1
2
3
4 Pin digitale LedVerde

5 Pin digitale LedGiallo

6 Pin digitale LedRosso

7
8
9
10 Pin digitale Pulsante3

11 Pin digitale Pulsante2

12 Pin digitale Pulsante1

13
A0
A1
A2
A3
A4
A5
SDA

• Descrizione procedimento:
Per realizzare il circuito precedentemente mostrato, abbiamo realizzato inizialmente tale
esperienza su sito Tinkercad, dopo aver controllato il funzionamento del circuito e del programma,
abbiamo montato il circuito nella realtà, utilizzando i materiali elencati precedentemente.
Abbiamo collegato su un breadboard tre led (rosso, giallo, verde), i quali sono stati collegati ad
Arduino ai rispettivi pin digitali (6, 5, 4), e anche tre pulsanti, i quali sono stati collegati ai pin
(10,11,12).

Ad ogni componente è stata collegata una resistenza da 1kW..

Dopo aver collegato tutta la componentistica necessaria, abbiamo caricato il programma


sottostante.

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Il programma precedentemente scritto, ha come scopo, far svolgere diverse sequenze di accensione
ai led, in base a quale pulsante è stato premuto; infatti se viene premuto il primo pulsante, arduino
eseguirà la seguente sequenza (Rosso, Giallo, Verde); se premuto il secondo, eseguirà l’accensione
dei led (Giallo, Rosso, verde),se premuto il terzo, eseguirà (Verde,Giallo,Rosso).
Per eseguire queste sequenze di accensione, abbiamo utilizzato la porta “And”, ma volendo si
possono usare tutte le tipologie di porte logiche.
Di seguito, è allegato il link per visionare il progetto realizzato su Tinkercad:
https://www.tinkercad.com/things/bBII7CdwH0h

Richiami teorici:
In codesto circuito, abbiamo utilizzato nel programma le porte logiche, in questo caso la porta
“ AND”.
Di seguito sono mostrate le sue caratteristiche:

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Conclusioni:
Da questa esperienza si è potuto scoprire l’utilizzo delle diverse porte logiche in combinazione con
Arduino.
Inoltre, il circuito, ha rispettato la teoria e grazie a questo è stato possibile verificare che la pratica
rispettasse l’espressione booleana.

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