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NRIF AA019447
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ITEM3

UNINI1378800_2003_EIT.pdf
UNINI1378800

UNI EN ISO 13788:2003 - 01-06-2003 - Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superficiale interna per evitare l'umidit superficiale critica e condensazione interstiziale Metodo di calcolo

CTI

NORMA TECNICA
DATA

UNI EN ISO 13788:2003


01/06/2003

AUTORI

CTI

TITOLO

Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura


superficiale interna per evitare l'umidit superficiale critica e condensazione interstiziale
- Metodo di calcolo
Hygrothermal performance of building components and building elements - Internal
surface temperature to avoid critical surface humidity and interstitial condensation Calculation methods

SOMMARIO

La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN ISO
13788 (edizione luglio 2001). La norma definisce un metodo di riferimento per
determinare la temperatura superficiale interna minima dei componenti edilizi tale da
evitare crescita di muffe, in corrispondenza a valori prefissati di temperatura e umidit
relativa interna; il metodo pu essere anche utilizzato per la previsione del rischio di altri
problemi di condensazione superficiale. Inoltre viene indicato il metodo per la
valutazione del rischio di condensazione interstiziale dovuta alla diffusione del vapore
acqueo e le relative condizioni al contorno da utilizzare nei calcoli. Il metodo usato
assume che l'umidit da costruzione si sia asciugata e non tiene conto di altri fenomeni
fisici (risalita capillare, variazione con l'umidit dei parametri, termofisica, ecc.).

TESTO DELLA NORMA


CLASSIFICAZIONE ICS
CLASSIFICAZIONE ARGOMENTO

91.060
AA10B0206

PARZIALMENTE SOSTITUITA
GRADO DI COGENZA
STATO DI VALIDITA'

In vigore

COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI
LINGUA

Italiano

PAGINE

33

PREZZO EURO

Non Soci 54,50 Euro - Soci 27,25 Euro

Documento contenuto nel prodotto UNIEDIL IMPIANTI edizione 2006.2


E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.

Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per


NORMA ITALIANA edilizia

Temperatura superciale interna per evitare lumidit


superciale critica e condensazione interstiziale

UNI EN ISO
13788

Metodo di calcolo
GIUGNO 2003
Hygrothermal performance of building components and building elements

Internal surface temperature to avoid critical surface humidity and


interstitial condensation

Corretta il
21 giugno 2004

CLASSIFICAZIONE ICS

91.060

SOMMARIO

La norma denisce un metodo di riferimento per determinare la temperatura superciale interna minima dei componenti edilizi tale da evitare crescita di muffe, in corrispondenza a valori pressati di temperatura e
umidit relativa interna; il metodo pu essere anche utilizzato per la previsione del rischio di altri problemi di condensazione superciale. Inoltre
viene indicato il metodo per la valutazione del rischio di condensazione
interstiziale dovuta alla diffusione del vapore acqueo e le relative condizioni al contorno da utilizzare nei calcoli. Il metodo usato assume che
lumidit da costruzione si sia asciugata e non tiene conto di altri fenomeni sici (risalita capillare, variazione con lumidit dei parametri, termosica, ecc.).

RELAZIONI NAZIONALI

La presente norma sostituisce la UNI 10350:1999.

RELAZIONI INTERNAZIONALI

= EN ISO 13788:2001 (= ISO 13788:2001)


La presente norma la versione ufciale in lingua italiana della norma
europea EN ISO 13788 (edizione luglio 2001).

ORGANO COMPETENTE

CTI - Comitato Termotecnico Italiano

RATIFICA

Presidente dellUNI, delibera dell1 aprile 2003

UNI
Ente Nazionale Italiano
di Unicazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia

UNI - Milano
Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microlm o altro, senza
il consenso scritto dellUNI.

Gr. 10

UNI EN ISO 13788:2003

NORMA EUROPEA

Calculation methods

Pagina I

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PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, della norma europea EN ISO 13788 (edizione luglio 2001), che assume cos lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione stata curata dallUNI.
Il CTI, ente federato allUNI, segue i lavori europei sullargomento
per delega della Commissione Centrale Tecnica.
Al ne di agevolare la trattazione dei calcoli a livello nazionale, la
presente norma stata integrata da unappendice elaborata dal
Sottocomitato 1 "Trasmissione del calore e uidodinamica" del CTI.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a vericare lesistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conittuale, per rappresentare il reale stato
dellarte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte
in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di
Unicazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.

UNI EN ISO 13788:2003

UNI

Pagina II

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INDICE
INTRODUZIONE

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DEFINIZIONI, SIMBOLI E UNIT DI MISURA

DATI NECESSARI PER IL CALCOLO


prospetto

prospetto

4
Propriet dei materiali e dei prodotti ...................................................................................................... 4
Resistenze termiche superficiali .............................................................................................................. 5

CALCOLO DELLA TEMPERATURA SUPERFICIALE, PER EVITARE


VALORI CRITICI DELLUMIDIT IN CORRISPONDENZA DELLE SUPERFICI

CALCOLO DELLA CONDENSAZIONE INTERSTIZIALE

figura

Distribuzione di temperatura in un elemento edilizio multistrato (a) in funzione dello


spessore di ogni strato e (b) in funzione della resistenza termica di ogni strato ................. 10

figura

Diffusione del vapore attraverso un elemento edilizio multistrato in cui non si verifica
condensazione interstiziale .................................................................................................................... 11

figura

Diffusione del vapore con condensazione interstiziale in un singolo piano di interfaccia .......... 11

figura

Diffusione del vapore acqueo con condensazione interstiziale in due piani di interfaccia......... 12

figura

Evaporazione da uninterfaccia nel componente edilizio ............................................................. 12

figura

Evaporazione da un componente edilizio nel caso in cui si sia verificata condensazione


in due interfacce ......................................................................................................................................... 13

figura

Evaporazione in un'interfaccia e condensazione in unaltra in un componente edilizio


dove si verificata condensazione in due interfacce .................................................................... 13

CLASSI DI UMIDIT ALLINTERNO DEGLI AMBIENTI

APPENDICE
(informativa)

15

prospetto A.1

Classi di umidit interna .......................................................................................................................... 15

figura

A.1

Variazione delle classi di umidit interna in funzione della temperatura esterna ................ 15

ESEMPI DI CALCOLO DEL FATTORE DI TEMPERATURA IN


CORRISPONDENZA DELLE SUPERFICI INTERNE PER EVITARE VALORI
CRITICI DI UMIDIT SUPERFICIALE
16
Calcolo di fRsi,max con le classi di umidit interna ......................................................................... 16
Calcolo di fRsi,max con umidit relativa interna costante ............................................................. 17
Calcolo di fRsi,max con ricambio daria costante ............................................................................. 18
Calcolo di fRsi,max con ricambio daria variabile ............................................................................. 18

APPENDICE
(informativa)

prospetto B.1
prospetto B.2
prospetto B.3
prospetto B.4

APPENDICE
(informativa)

ESEMPI DI CALCOLO DELLA CONDENSAZIONE INTERSTIZIALE

19

prospetto C.1

Condizioni interne ed esterne utilizzate per i calcoli ...................................................................... 19

figura

Propriet dei materiali per il tetto piano dellesempio 1 ................................................................ 20

C.1

prospetto C.2

Propriet dei materiali per tetto piano ................................................................................................. 20

prospetto C.3

Flusso specifico di vapore condensato mensilmente e quantit accumulata


all'interfaccia 1 ............................................................................................................................................ 21

figura

C.2

Materiali della parete esterna dellesempio 2 ................................................................................... 22

prospetto C.4

Propriet dei materiali per parete isolata ........................................................................................... 22

prospetto C.5

Flusso specifico di vapore condensato mensilmente e quantit di condensa accumulata


nella parete isolata .................................................................................................................................... 23

APPENDICE
(informativa)

STIMA DEL RISCHIO DI CONDENSAZIONE SUI TELAI DELLE FINESTRE

UNI EN ISO 13788:2003

24

UNI

Pagina III

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APPENDICE
(informativa)

prospetto E.1

APPENDICE
(informativa)

prospetto

F.1

APPENDICE
(normativa)

ZA

APPENDICE
(informativa)

ZB

APPENDICE
NAZIONALE
(normativa)

NA

RELAZIONI TRA IL TRASPORTO DI UMIDIT E LA PRESSIONE PARZIALE


DEL VAPORE
25
Pressione di saturazione del vapore e umidit volumica............................................................. 26
METODI DI CALCOLO PI AVANZATI

27

Tipici valori del contenuto critico di umidit ...................................................................................... 27

RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E


PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI

28

RIFERIMENTI INFORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI


E PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI

29

DATI DA ASSUMERSI NEI CALCOLI E INDICAZIONI UTILI PER


LAPPLICAZIONE DELLE VERIFICHE

30

Quantit limite di condensa ammissibile alla fine del periodo di condensazione ................ 31

prospetto
figura

NA.1

Esempio di correzione di ponte termico ............................................................................................ 32

figura

NA.2a

Confronto Ps, Pv per parete bistrato ................................................................................................... 32

figura

NA.2b

Confronto Ps, Pv per parete bistrato ................................................................................................... 32

figura

NA.3

Effetto per inserimento di una barriera al vapore sullandamento di Pv, Ps .......................... 33

figura

NA.4

Esempio di parete ventilata ................................................................................................................... 33

UNI EN ISO 13788:2003

UNI

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Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per


edilizia
NORMA EUROPEA

EN ISO 13788

Temperatura superciale interna per evitare lumidit


superciale critica e condensazione interstiziale
Metodo di calcolo
LUGLIO 2001
Hygrothermal performance of building components and building elements

EUROPEAN STANDARD

Internal surface temperature to avoid critical surface humidity and


interstitial condensation
Calculation methods (ISO 13788:2001)
Performance hygrothermique des composants et parois de btiments

NORME EUROPENNE

Temprature supercielle intrieure permettant d'viter l'humidit


supercielle critique et la condensation dans la masse
Mthodes de calcul (ISO 13788:2001)
Wrme- und feuchtetechnisches Verhalten von Bauteilen und Bauelementen

EUROPISCHE NORM

Raumseitige Oberchentemperatur zur Vermeidung kritischer


Oberchenfeuchte und Tauwasserbildung im Bauteilinneren
Berechnungsverfahren (ISO 13788:2001)

DESCRITTORI

ICS

La presente norma europea stata approvata dal CEN il 18 ottobre 2000.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che deniscono le modalit secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliograci relativi alle norme nazionali corrispondenti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufciali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria responsabilit da un membro del CEN e noticata alla Segreteria Centrale, ha il medesimo status delle versioni ufciali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comit Europen de Normalisation
Europisches Komitee fr Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

2001 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
UNI EN ISO 13788:2003

UNI

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PREMESSA
Il testo della EN ISO 13788:2001 stato elaborato dal Comitato Tecnico CEN/TC 89 "Prestazioni termiche degli edici e dei componenti edilizi", la cui segreteria afdata al SIS,
in collaborazione con il Comitato Tecnico ISO/TC 163 "Isolamento termico".
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante pubblicazione di un testo identico o mediante notica di adozione, entro gennaio 2002, e
le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro gennaio 2002.
La presente norma fa parte di una serie di norme che descrivono metodi di prova delle
propriet termoigrometriche di materiali e prodotti per l'edilizia.
Le pubblicazioni europee da utilizzare al posto delle norme internazionali elencate al punto 2 sono indicate nell'appendice ZA, che costituisce parte integrante della presente norma europea.
Le appendici A, B, C, D, E, F e ZB sono informative, mentre l'appendice ZA normativa.
In conformit alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

UNI EN ISO 13788:2003

UNI

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INTRODUZIONE
La trasmissione del vapore all'interno delle strutture edilizie un processo molto
complesso e la conoscenza dei suoi meccanismi, delle propriet dei materiali, delle
condizioni iniziali e al contorno spesso insufciente, inadeguata e ancora in via di
sviluppo. Perci la presente norma propone metodi di calcolo semplicati, basati
sullesperienza e sulle conoscenze comunemente accettate.
La standardizzazione di questi metodi di calcolo non esclude luso di metodi pi avanzati.
I metodi di calcolo utilizzati forniscono in genere risultati cautelativi e quindi, se una
struttura non risulta idonea secondo questi in base ad un criterio di progettazione specicato, possono essere utilizzati metodi pi accurati che ne dimostrino lidoneit.
La presente norma riguarda l'umidit superciale critica e la condensazione interstiziale,
e non considera anche le altre eventuali concause all'insorgere dellumidit come acqua
contenuta nel terreno, acqua meteorica, umidit di costruzione, trasporto di vapore nelle
intercapedini e cavit, che possono essere considerati nella progettazione di un componente edilizio.

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma fornisce procedure di calcolo per determinare:
a)

la temperatura superciale interna di componenti o elementi edilizi al di sotto della


quale probabile la crescita di muffe, in funzione della temperatura e dellumidit
relativa interne; il metodo pu essere anche utilizzato per la previsione del rischio di
altri problemi di condensazione superciale;

b)

la valutazione del rischio di condensazione interstiziale dovuta alla diffusione del


vapore acqueo. Il metodo usato assume che lumidit di costruzione si sia asciugata
e non tiene conto di alcuni importanti fenomeni sici, quali:
-

la dipendenza della conduttivit termica dal contenuto di umidit;

lo scambio di calore latente;

la variazione delle propriet dei materiali in funzione del contenuto di umidit;

la risalita capillare e il trasporto di acqua liquida allinterno dei materiali;

il moto dellaria attraverso fessure o intercapedini;

la capacit igroscopica dei materiali.

Di conseguenza il metodo pu essere applicato solo a strutture nelle quali questi effetti
sono trascurabili.

RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli
aggiornamenti).
EN 12524
Building materials and products - Hygrothermal properties Tabulated design values
ISO 6946
Building components and building elements - Thermal resistance
and thermal transmittance - Calculation method
ISO 9346
Thermal insulation - Mass transfer - Physical quantities and
denitions
ISO 10211-1
Thermal bridges in building construction - Calculation of heat ows
and surface temperatures - General methods

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ISO 10456
ISO 12572
ISO 15927-11)

Building materials and products - Procedures for determining


declared and design thermal values
Hygrothermal performance of building materials and products Determination of water vapour transmission properties
Hygrothermal performance of buildings - Calculation and
presentation of climatic data - Monthly means of single
meteorological elements

DEFINIZIONI, SIMBOLI E UNIT DI MISURA

3.1

Termini e denizioni
Ai ni della presente norma, si applicano i termini e le denizioni riportate nella ISO 9346
e i seguenti.

3.1.1

fattore di temperatura in corrispondenza alla supercie interna: Differenza tra la temperatura della supercie interna e dellaria esterna, diviso per la differenza tra la temperatura
dellaria interna e dellaria esterna calcolata con una resistenza superciale interna Rsi:

si e
f Rsi = ----------------i e

(1)

Metodi di calcolo del fattore di temperatura per strutture complesse sono riportati nella
ISO 10211-1.

3.1.2

fattore di temperatura di progetto, in corrispondenza alla supercie interna: Fattore di


temperatura minimo accettabile in corrispondenza della supercie interna:

si,min e
f Rsi,min = ------------------------i e

3.1.3

(2)

temperatura minima accettabile: Valore minimo della temperatura superciale interna oltre
il quale ha inizio la crescita di muffe.

3.1.4

apporto specico di vapore: Produzione di vapore in un ambiente diviso il rinnovo daria e


il volume dellambiente:
= i e = G / ( nV )

3.1.5

(3)

spessore equivalente di aria per la diffusione del vapore: Spessore di uno strato di aria in
quiete avente la stessa resistenza al vapore dello strato di materiale in esame:

s d = d

3.1.6

(4)

umidit relativa: Rapporto tra la pressione di vapore e la pressione del vapore saturo alla
stessa temperatura:

p
= --------p sat

3.1.7

(5)

umidit relativa critica in corrispondenza di una supercie: Umidit relativa in corrispondenza di una supercie che pu causare il deterioramento della supercie stessa, in particolare la crescita di muffe.

1)

Da pubblicare.

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3.2

Simboli e unit di misura

Simbolo

Quantit

Unit di misura

coefciente di diffusione del vapore dacqua in un materiale

m2/s

D0

coefciente di diffusione del vapore dacqua nellaria

m2/s

produzione di vapore all'interno degli ambienti

kg/h

Ma

massa di vapore per unit di supercie accumulata in corrispondenza di uninterfaccia

kg/m2

resistenza termica specica

m2K/W

Rv

costante dei gas per il vapore acqueo = 462

Pam3/(Kkg)

temperatura

trasmittanza termica di un componente o di un elemento

W/(m2K)

volume interno netto di un edicio

m3

Zp

resistenza specica alla diffusione del vapore riferita alla pressione parziale del vapore

m2sPa/kg

resistenza alla diffusione del vapore riferita alla umidit volumica

s/m2

spessore dello strato di materiale

fRsi

fattore di temperatura in corrispondenza alla supercie interna

fRsi,min

fattore di temperatura di progetto in corrispondenza alla supercie interna

densit di usso di vapore

kg/(m2s)

rinnovo daria

h-1

pressione parziale del vapore

Pa

usso termico specico

W/m2

sd

spessore equivalente di aria per la diffusione del vapore

tempo

contenuto di umidit in massa per unit di volume

kg/m3

permeabilit al vapore di un materiale, riferita alla pressione parziale del vapore

kg/(msPa)

permeabilit al vapore dellaria, riferita alla pressione parziale del vapore

kg/(msPa)

umidit volumica dellaria

kg/m3

apporto specico di vapore i - e

kg/m3

differenza di pressione parziale del vapore pi - pe

Pa

umidit relativa dellaria

conduttivit termica

W/(mK)

fattore di resistenza igroscopica

temperatura dellaria in gradi centigradi

si,min

temperatura superciale minima accettabile

3.3

Pedici
c

condensazione

interfaccia

cr

valore critico

superciale

aria esterna

sat

valore alla saturazione

ev

evaporazione

se

supercie esterna

aria interna

si

supercie interna

min

valore minimo

totale sullelemento
o sul componente completo

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DATI NECESSARI PER IL CALCOLO

4.1

Propriet dei materiali e dei prodotti


Per i calcoli devono essere utilizzati valori di progetto. Possono essere utilizzati i valori di
progetto riportati nelle speciche su prodotti o materiali, o quelli tabulati forniti nelle norme
indicate nel prospetto 1.
Nota nazionale

A livello nazionale i valori di conduttivit termica e permeabilit sono riportati nella UNI 10351 per i materiali
omogenei, mentre la UNI 10355 riporta i valori di resistenza termica di murature e solai.

prospetto

Propriet dei materiali e dei prodotti

Propriet

Simbolo

Valori di progetto

Conduttivit termica
Resistenza termica

Ottenuti dalla EN 12524 o determinati in accordo con


la ISO 10456

Fattore di resistenza al vapore


Spessore equivalente di aria

sd

Ottenuti dalla EN 12524 o determinati in accordo con


la ISO 12572

La conduttivit termica e il fattore di resistenza al vapore sono applicabili per materiali


omogenei mentre la resistenza termica R e lo spessore equivalente di aria per la diffusione al vapore sd soprattutto per prodotti compositi o di spessore non ben denito.
Per strati daria, R desunta dalla ISO 6946; sd assunto pari a 0,01 m, indipendentemente dallo spessore dello strato daria e dalla sua inclinazione.

4.2

Condizioni climatiche

4.2.1

Posizione
Se non diversamente specicato, le condizioni esterne da utilizzarsi devono essere
rappresentative della zona in cui si trova ledicio.
Nota nazionale

4.2.2

Per i dati climatici delle localit, vedere appendice nazionale.

Periodo di tempo
Per il calcolo del rischio di crescita di muffe superciali o la valutazione del rischio di
condensazione interstiziale nelle strutture, devono essere utilizzati valori medi mensili,
ottenuti con i metodi descritti nella ISO 15927-1.
Per il calcolo del rischio di condensazione superciale su elementi a bassa inerzia
termica, come ad esempio nestre e telai, deve essere utilizzata la media annuale della
temperatura minima su base giornaliera e la corrispondente umidit relativa.
Nota

4.2.3

Questo implica che ci pu essere condensazione in un solo giorno in met degli anni.

Temperature
Per i calcoli devono essere utilizzate le seguenti temperature:
a)

Temperatura dellaria esterna, come specicato in 4.2.1.

b)

Temperatura del terreno adiacente al componente edilizio.


Devono essere usati valori annuali medi della temperatura dellaria esterna.

c)

Temperatura dellaria interna.


Devono essere usati valori secondo luso previsto delledicio. Le temperature
dellaria interna da utilizzarsi nella presente norma possono essere indicate a livello
nazionale.

Nota nazionale

Per le temperature interne degli ambienti, vedere appendice nazionale.

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4.2.4

Condizioni igrometriche
a)

Per denire le condizioni igrometriche esterne si fa riferimento allumidit volumica e


o alla pressione di vapore pe.
I valori medi mensili della pressione del vapore o dellumidit volumica possono
essere calcolati in base ai valori medi della temperatura e dellumidit relativa, con le
equazioni (6) o (7).

p e = e p sat ( e )

(6)

e = e sat ( e )

(7)

A causa della relazione non lineare tra temperatura e umidit a saturazione, queste
relazioni diventano imprecise nei climi caldi.
Per il calcolo del rischio di condensazione superciale su elementi a bassa inerzia termica,
come per esempio nestre e telai, deve essere utilizzata lumidit relativa esterna corrispondente alla media annuale della temperatura minima su base giornaliera.
b)

Umidit del terreno


Assumere condizioni di saturazione ( = 1).

c)

Umidit dell'aria interna


Lumidit relativa interna pu essere:
1) derivata da una delle espressioni:

pi = pe + p

(8)

i = e +

(9)

Assumere valori di p e in accordo con la destinazione duso delledicio e


moltiplicarli per 1,10 per prevedere un margine di sicurezza. I valori da utilizzare
nella presente norma possono essere indicati a livello nazionale;
oppure
2) pari a un valore costante i quando lumidit relativa interna nota e mantenuta
costante, per esempio da un impianto di condizionamento. Per prevedere un
margine di sicurezza, aggiungere 0,05 allumidit relativa.
Nota 1

Lintroduzione di un fattore 1,10 (o un margine di 0,05 allRH) destinata ad ovviare alle inaccuratezze del metodo. Il metodo di calcolo descritto nella presente norma riferito a condizioni stazionarie. In realt, tuttavia, le variazioni di temperatura dellaria esterna, della radiazione solare,
linerzia igroscopica e la regolazione dinamica del riscaldamento possono inuenzare le condizioni
di umidit relativa in corrispondenza delle superci. Questo in particolare il caso di unarea di un
ponte termico costituita da materiali da costruzione con unelevata inerzia termica. Il fattore non
tiene conto del comportamento dellutenza, che pu avere effetti signicativi sulla ventilazione.

Nota 2

I valori di umidit dellaria interna possono essere riferiti a cinque classi di umidit, vedere appendice A.

Nota nazionale

Per i dati sul rinnovo dellaria e sulla produzione di vapore interna, vedere appendice nazionale.

4.3

Resistenze superciali

4.3.1

Trasmissione del calore


Per la valutazione della crescita di muffe e della condensazione interstiziale si devono
utilizzare i valori di Rsi e Rse riportati nel prospetto 2.
prospetto

Resistenze termiche superciali


Resistenza
m2K/W
Resistenza termica superciale esterna Rse

0,04

Resistenza termica superciale interna Rsi


Per vetri e telai
Per tutte le altre superci interne

0,13
0,25

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Nota

4.3.2

Si considera una resistenza superciale interna di 0,25 come caso pi sfavorevole di rischio di condensazione
in un angolo.

Trasporto di vapore acqueo


Nei calcoli descritti nella presente norma le resistenze superciali al passaggio di vapore
acqueo sono considerate trascurabili.

CALCOLO DELLA TEMPERATURA SUPERFICIALE, PER EVITARE VALORI CRITICI


DELLUMIDIT IN CORRISPONDENZA DELLE SUPERFICI

5.1

Generalit
Questo punto descrive un metodo per progettare linvolucro edilizio in modo da prevenire
gli effetti negativi dellumidit relativa critica in corrispondenza delle superci, come per
esempio la formazione di muffe.
Nota

La condensazione superciale pu provocare il degrado dei materiali edilizi non protetti che siano sensibili
allumidit. Essa pu essere accettata temporaneamente e in piccole quantit, per esempio sulle nestre e
sulle piastrelle nei bagni, se la supercie impermeabile allumidit e sono assunte misure adeguate per
prevenirne il contatto con materiali adiacenti sensibili.
Per periodi di tempo di diversi giorni con umidit relativa superciale maggiore di 0,8, c
il rischio di formazione di muffe.

5.2

Parametri fondamentali
Oltre alle condizioni climatiche esterne (temperatura e umidit relativa dellaria), tre altri
parametri governano la condensazione superciale e la crescita di muffe:
a)

Quando c pi di una temperatura superciale interna, nella EN ISO 10211-1 riportato un metodo di
calcolo dei fattori di ponderazione.

Nota

b)

produzione interna di umidit, vedere 4.2.4;

c)

temperatura dellaria interna e sistema di riscaldamento.


Una temperatura ambiente pi bassa in generale pi critica. Questo riguarda in particolare ambienti
con riscaldamento assente, ridotto o intermittente, dove il vapore acqueo pu trasmettersi da ambienti
adiacenti pi caldi. Il sistema di riscaldamento condiziona il movimento dellaria e la distribuzione di
temperatura negli ambienti e perci zone dellinvolucro edilizio localmente pi fredde possono diventare
pi critiche.

Nota

5.3

la "qualit termica" di ogni elemento dellinvolucro edilizio, rappresentata da


resistenza termica, dei ponti termici, geometria e resistenza termica superciale
interna. La qualit termica pu essere caratterizzata dal fattore di temperatura sulla
supercie interna, fRsi;

Progettazione per evitare la crescita di muffe


Per evitare la crescita di muffe, lumidit relativa in corrispondenza delle superci non
deve essere maggiore di 0,8 per periodi di tempo di diversi giorni. I passi principali nella
procedura di progettazione sono rappresentati dal calcolo dellumidit relativa dellaria
interna, e quindi dal calcolo del valore accettabile dellumidit volumica di saturazione sat
o della pressione del vapore di saturazione psat sulla supercie sulla base dellumidit
relativa superciale richiesta. Da questo valore si determina la temperatura minima superciale e quindi la "qualit termica" dellinvolucro edilizio richiesta (espressa come fRsi per
una data temperatura interna).
Per ciascuno dei mesi dellanno eseguire quindi i seguenti passi:

Nota nazionale

a)

denire la temperatura dellaria esterna secondo 4.2.3;

b)

denire lumidit esterna secondo 4.2.4;

c)

denire la temperatura interna in accordo con le indicazioni nazionali;


Per le temperature interne degli ambienti, vedere appendice nazionale.

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d)

calcolare lumidit relativa interna da o da p (deniti in 4.2.4) o assumere come


valore costante, per un ambiente climatizzato, considerando le correzioni apportate
con il margine di sicurezza denito in 4.2.4;

e)

con un valore massimo accettabile di umidit relativa in corrispondenza della supercie si = 0,8 calcolare il valore minimo accettabile della umidit volumica a saturazione, sat, o della pressione di saturazione, psat;

sat ( si ) = -------i0,8

(10)

oppure

p
p sat ( si ) = -------i0,8

(11)

Il criterio si 0,8 stabilito considerando il rischio di crescita di muffe. Possono essere applicati criteri
differenti, se opportuno, per esempio si 0,6, per evitare fenomeni di corrosione.

Nota 1

f)

determinare la temperatura superciale minima accettabile, si,min, a partire


dallumidit volumica a saturazione minima accettabile;
La temperatura come funzione dellumidit volumica a saturazione pu essere valutata per mezzo delle
equazioni (E.10) o (E.11) nellappendice E. Unaltra possibilit quella di preparare un prospetto o un
graco, sulla base dellequazione (E.8), che indica la relazione tra psat e , per trovare da psat.

Nota 2

g)

dalla temperatura superciale minima accettabile, si,min, dalla temperatura dellaria


interna assunta, i, (vedere 4.2.3) e dalla temperatura esterna, e, calcolare il fattore
di temperatura minimo, fRsi,min, secondo lequazione (2).

Si denisce mese critico quello con il pi alto valore richiesto di fRsi,min. Il fattore di temperatura per questo mese viene indicato con fRsi,max e il componente edilizio deve essere
progettato in modo tale da avere un fattore fRsi sempre maggiore di fRsi,max; ovvero
fRsi > fRsi,max.
Esempi di questa procedura sono riportati nellappendice B.
Nota 3

5.4

Per il progetto di un dato edicio, i valori effettivi di fRsi possono essere ottenuti come segue:
-

per elementi piani, da fRsi = (U -1 Rsi)/U -1

per trasmissione del calore in geometria non monodimensionale, da un programma agli elementi niti
o simile in accordo con la ISO 10221 Thermal bridges in building construction - Calculation of heat
ows and surface temperatures - General methods, oppure Parte 2: Linear thermal bridges.

Progettazione per evitare condensazione superciale su strutture leggere


Nel caso di strutture leggere, che rispondono a variazioni di temperatura in tempi molto
inferiori a un giorno, deve essere utilizzata la seguente procedura:
a)

denire la temperatura dellaria esterna come la media delle temperature minime


annuali;

b)

denire lumidit relativa esterna pari a 0,95 e calcolare la pressione del vapore o
lumidit volumica con lequazione (6) o (7);

c)

denire la temperatura interna in accordo con le indicazioni nazionali;


Per le temperature interne degli ambienti, vedere appendice nazionale.

Nota nazionale

d)

calcolare lumidit relativa interna da o p (deniti in 4.2.4);

e)

con un valore massimo accettabile di umidit relativa in corrispondenza della supercie pari s = 1,0, calcolare il valore minimo accettabile della umidit volumica a
saturazione sat o della pressione di saturazione psat:
sat ( si ) = i

(12)

oppure

p sat ( si ) = p i
f)

(13)

determinare la temperatura superciale minima accettabile si,min a partire


dallumidit volumica a saturazione minima accettabile;

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La temperatura pu essere valutata in funzione dellumidit volumica a saturazione per mezzo delle
equazioni (E.10) o (E.11) nellappendice E. Unaltra possibilit quella di preparare un prospetto o un
graco, sulla base dellequazione (E.8), che indica la relazione tra psat e , per trovare da psat.

Nota

g)

il fattore di temperatura richiesto dellinvolucro edilizio, fRsi, min si calcola, secondo


lequazione (2), dalla temperatura superciale minima accettabile si,min, a partire
dalla temperatura assunta dellaria interna i (vedere 4.2.3) e dalla temperatura
esterna e.

CALCOLO DELLA CONDENSAZIONE INTERSTIZIALE

6.1

Generalit
Questo punto fornisce un metodo per calcolare il bilancio di vapore annuale e la massima
quantit di umidit accumulata dovuta alla condensazione interstiziale. Il metodo assume
che lumidit di costruzione si sia asciugata.
Il metodo dovrebbe essere considerato come uno strumento di valutazione piuttosto che
di previsione accurata. Esso permette di confrontare soluzioni costruttive diverse e di
vericare gli effetti delle modiche apportate alla struttura. Esso non fornisce una previsione accurata delle condizioni igrometriche allinterno della struttura in opera e non
adatto per il calcolo dellevaporazione dellumidit di costruzione.

6.2

Principio
A partire dal primo mese in cui prevista condensazione, vengono considerate le condizioni medie mensili esterne per calcolare la quantit di acqua condensata o evaporata in
ciascuno dei dodici mesi dellanno. La quantit di acqua condensata accumulata alla ne
di quei mesi in cui avvenuta condensazione viene confrontata con quella evaporata
complessivamente durante il resto dellanno.
Si assumono condizioni stazionarie e geometria monodimensionale. Non si considerano
moti dellaria attraverso o allinterno degli elementi edilizi.
Il trasporto dellumidit assunto come sola diffusione del vapore acqueo, descritta dalla
seguente equazione:

p
p
g = ----0- ------- = 0 ------sd
x
dove 0 = 2 10
Nota 1

-10

(14)
kg/(msPa).

0 dipende dalla temperatura e dalla pressione atmosferica, ma queste inuenze vengono trascurate nella
presente norma. Nellappendice E sono riportate altre equazioni per il trasporto del vapore acqueo.
Il usso termico specico dato da:

q = ------- = ------d
R

6.3

(15)

Nota 2

La conduttivit termica e la resistenza termica R sono assunte costanti e la capacit termica specica dei
materiali non rilevante. Per materiali omogenei a facce piane parallele R = d/ . Si trascurano lapporto o la
sottrazione di calore dovuti a passaggio di fase.

Nota 3

I metodi di calcolo che seguono questo principio sono deniti spesso "metodi di tipo Glaser". Metodi pi
avanzati sono descritti brevemente nellappendice F.

Limitazioni e fonti di errore


Diverse sono le fonti di errore causate dalle semplicazioni descritte in 6.2.
a)

La conduttivit termica dipende dal contenuto di umidit nei materiali, e nel processo
di condensazione/evaporazione viene ceduta/assorbita una certa quantit di calore.
Questo modica la distribuzione delle temperature e i valori a saturazione, condizionando quindi la quantit di acqua condensata o evaporata.

b)

Limpiego di propriet costanti dei materiali costituisce unapprossimazione.

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Nota

c)

In molti materiali si pu vericare assorbimento capillare e trasporto di acqua liquida,


che possono cambiare la distribuzione dellumidit.

d)

I movimenti dellaria attraverso fessure o intercapedini daria possono cambiare la distribuzione dellumidit per trasporto convettivo del vapore. Anche la pioggia o lacqua
prodotta dalla fusione della neve possono inuenzare le condizioni igrometriche.

e)

Le reali condizioni al contorno non sono costanti nel periodo mensile.

f)

La maggior parte dei materiali almeno in parte igroscopica e pu assorbire vapore


dacqua.

g)

Si assume che il trasporto di vapore sia monodimensionale.

h)

Sono trascurati gli effetti delle radiazioni termiche e con lunghezza donda elevata.
A causa delle molteplici fonti di errore, questo metodo di calcolo risulta meno adatto per alcuni componenti edilizi e per alcuni climi. Trascurare il moto dellumidit in fase liquida in genere d origine a una
sovrastima del rischio di condensazione interstiziale.

In componenti edilizi con aria che uisce attraverso o allinterno del componente, i risultati
del calcolo possono essere estremamente inafdabili e si deve usare grande cautela
nellinterpretazione dei risultati.

6.4

Calcolo

6.4.1

Propriet dei materiali


Si divide lelemento edilizio in una serie di strati omogenei con facce piane parallele, e si
deniscono le propriet del materiale per ciascuno di essi e i coefcienti superciali in
base a 4.1 e 4.3.
Ogni singolo strato di componenti o prodotti multistrato, inclusi quelli con niture o
coperture superciali, deve essere trattato individualmente, considerando per ciascuno
separatamente le propriet di trasmissione del calore e del vapore. Si calcola la
resistenza termica, R, e lo spessore equivalente di aria per la diffusione del vapore, sd, di
ogni singolo strato dellelemento edilizio. Si suddividono gli elementi ad alta resistenza
termica, come gli isolanti, in un numero di strati caratterizzati ciascuno da una resistenza
termica non maggiore di 0,25 m2K/W; ciascuno di questi deve essere considerato come
singolo strato di materiale in tutti i calcoli.
Alcuni materiali, come i fogli metallici, impediscono efcacemente la trasmissione del
vapore e perci hanno un valore innito di . Tuttavia, dato che nella procedura di calcolo
richiesto un valore nito di , dovrebbe essere assunto, per questi materiali, un valore
pari a 100 000. Questo pu portare a predire quantit, seppure minime, di acqua
condensata, che dovrebbe essere trascurata, considerandola dovuta alle inaccuratezze
del metodo di calcolo.
Si calcolano i valori cumulati della resistenza termica e dello spessore equivalente di aria
per la diffusione del vapore, tra lesterno e ciascuna interfaccia n :
n

R ' n = R se +

Rj

(16)

j =1
n

s ' d,n =

s d,j

(17)

j =1

La resistenza termica totale ed il totale spessore equivalente di aria per la diffusione del
vapore sono forniti dalle equazioni (18) e (19):
n

R ' T = R si +

R j + R se

(18)

j =1
n

s ' d,T =

s d,j

(19)

j =1

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6.4.2

Condizioni al contorno
Si deniscono temperature e umidit interna ed esterna secondo 4.2.

6.4.3

Mese di partenza
A partire da un qualsiasi mese dellanno (mese di tentativo), calcolare la distribuzione
della temperatura, della pressione di saturazione e della distribuzione di vapore attraverso
il componente, come specicato in 6.4.4 e 6.4.5.
Determinare se prevista condensazione.
Se non prevista alcuna condensazione nel mese di tentativo, ripetere il calcolo con i
mesi seguenti in successione, no a che:
a)

non si trova condensazione in nessuno dei dodici mesi, ed allora si assume che il
componente sia esente da fenomeni di condensazione interstiziale; oppure

b)

si individua un mese con condensazione, che viene considerato il mese di partenza.

Se si prevede condensazione nel mese di tentativo, ripetere il calcolo con i successivi


mesi precedenti a ritroso, no a che:

Nota

a)

si prevede condensazione in tutti i dodici mesi, ed allora, a partire da un mese


qualunque, calcolare la condensa accumulata complessivamente nellanno, come
specicato in 6.4.4, 6.4.5 e 6.4.6; oppure

b)

si individua un mese senza condensazione e si considera quindi il mese seguente


come mese di partenza.
In climi al di fuori dei tropici, caratterizzati da stagioni ben denite, si pu individuare rapidamente il
mese di partenza, scegliendo il mese di tentativo uno o due mesi prima del periodo pi freddo dellanno.

Se stato determinato un mese di partenza, procedere con i calcoli indicati in 6.4.4, 6.4.5
e 6.4.6 per ciascun mese dellanno, a partire dal mese di partenza.

6.4.4

Distribuzione della temperatura e della pressione di saturazione del vapore


Si calcola la temperatura in corrispondenza ad ogni interfaccia tra materiali, in base a:

R'
n = e + -------n- ( i e )
R 'T

(20)

Assumendo condizioni stazionarie, la distribuzione di temperatura assunta lineare in


ogni strato, vedere gura 1.
gura

Distribuzione di temperatura in un elemento edilizio multistrato (a) in funzione dello spessore di ogni
strato e (b) in funzione della resistenza termica di ogni strato

Si calcola la pressione del vapore di saturazione a partire dalla temperatura in ciascuna


interfaccia tra gli strati di materiale.
Nota

Espressioni della pressione del vapore a saturazione in funzione della temperatura sono riportate
nellappendice E.

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6.4.5

Distribuzione della pressione parziale del vapore


Si rappresenta una sezione trasversale dellelemento edilizio, riportando gli spessori di
ciascuno strato daria equivalente per la diffusione del vapore, sd, vedere gura 2. Si
tracciano segmenti di retta che uniscono i valori della pressione di saturazione del vapore
in corrispondenza di ogni interfaccia tra gli strati.
Se non c condensa accumulata nel mese precedente, si traccia il prolo della pressione
parziale del vapore come un segmento di retta tra la pressione parziale del vapore interna
e quella esterna (p i e pe). Se questo segmento di retta non supera landamento della
pressione di saturazione in corrispondenza di nessuna interfaccia, non si ha condensazione; vedere gura 2, nella quale la pressione parziale del vapore nel componente
edilizio sempre minore di quella di saturazione.
Il usso specico di vapore attraverso lelemento edilizio pu essere calcolato come:

p i pe
g = 0 ---------------s ' d,T
gura

(21)

Diffusione del vapore attraverso un elemento edilizio multistrato in cui non si verica condensazione
interstiziale

Se la pressione parziale del vapore supera in una qualsiasi interfaccia la pressione di


saturazione, ritracciare la pressione parziale del vapore come segmenti di retta tangenti al
prolo della pressione di saturazione del vapore, senza oltrepassarla, vedere esempi
nelle gure 3 e 4. I punti di contatto rappresentano le interfacce di condensazione.
gura

Diffusione del vapore con condensazione interstiziale in un singolo piano di interfaccia

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6.4.6

Portata di acqua condensata


Il usso specico di vapore che condensa rappresentato dalla differenza tra la quantit
di vapore che giunge all'interfaccia di condensazione e quella trasportata oltre questa:

pi pc
p c p e
g c = 0 --------------------------- ----------------s ' d,T s ' d,c
s ' d,c

(22)

Se in un componente edilizio si verica condensazione in pi di uninterfaccia, conservare


una registrazione della quantit di condensa separatamente in ciascuna interfaccia.
gura

Diffusione del vapore acqueo con condensazione interstiziale in due piani di interfaccia

Il usso specico di condensato viene calcolato per ogni interfaccia di condensazione


dalla differenza di pendenza tra due successivi segmenti di retta e cio, nel caso di due
interfacce di condensazione (vedere gura 4):

6.4.7

p c2 p c1
p c1 p e
- ------------------interfaccia c1: g c1 = 0 ------------------------------ s ' d,c2 s ' d,c1
s ' d,c1

(23)

p i p c2
p c2 p c1
- -------------------------------interfaccia c2: g c2 = 0 ----------------------------- s ' d,T s ' d,c2 s ' d,c2 s ' d,c1

(24)

Evaporazione
In presenza di condensa, accumulata nei mesi precedenti, in una o pi interfacce, la
pressione parziale del vapore deve essere uguale a quella di saturazione e il prolo della
pressione parziale del vapore deve essere tracciato con segmenti di retta tra la pressione
parziale del vapore interna, quella in corrispondenza dellinterfaccia di condensazione,
quella del vapore esterna, vedere gura 5. Se il prolo di pressione parziale del vapore
supera in uninterfaccia quello della pressione di saturazione, ritracciare la pressione del
vapore con segmenti di retta nel modo indicato in 6.4.4.
gura

Evaporazione da uninterfaccia nel componente edilizio

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Il usso specico di evaporazione viene calcolato come:

pi pc
p c p e
g ev = 0 --------------------------- ----------------s ' d,T s ' d,c
s ' d,c
Nota

(25)

Le espressioni per il usso specico di evaporazione e condensazione sono le stesse. Per convenzione si ha
condensazione se il risultato dellespressione positivo, e, se negativo, si ha evaporazione.
In un componente edilizio con pi di un'interfaccia di condensazione, il usso specico di
acqua evaporata calcolato separatamente per ogni interfaccia, vedere gura 6.

gura

Evaporazione da un componente edilizio nel caso in cui si sia vericata condensazione in due interfacce

I ussi specici di evaporazione per le due interfacce di evaporazione sono calcolati come
(vedere gura 6):

p c2 p c1
p c1 p e
interfaccia c1: g ev1 = 0 ------------------------------- ------------------ s ' d,c2 s ' d,c1
s ' d,c1

(26)

p i p c2
p c2 p c1
interfaccia c2: g ev2 = 0 ------------------------------ ------------------------------- s ' d,T s ' d,c2 s ' d,c2 s ' d,c1

(27)

Se la quantit di condensa accumulata in un'interfaccia alla ne del mese ha segno


negativo, porla pari a zero.

6.4.8

Evaporazione e condensazione
Per un componente edilizio con pi di un'interfaccia di condensazione, ci protebbero
essere mesi con condensazione in un'interfaccia ed evaporazione in un'altra, vedere
gura 7.
gura

Evaporazione in un'interfaccia e condensazione in unaltra in un componente edilizio dove si


vericata condensazione in due interfacce

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Il usso di condensazione, gc, o evaporazione, gev, per unit di supercie calcolato


separatamente per ogni interfaccia:

p c2 p c1
p c1 p e
condensazione allinterfaccia c1: g c = 0 ------------------------------- ------------------ s ' d,c2 s ' d,c1
s ' d,c1

(28)

p i p c2
p c2 p c1
evaporazione allinterfaccia c2: g ev = 0 ------------------------------ ------------------------------- s ' d,T s ' d,c2 s ' d,c2 s ' d,c1

(29)

Esempi di calcolo della condensazione interstiziale sono riportati nellappendice C.

6.5

Criteri utilizzati per valutare le strutture


Riportare i risultati dei calcoli secondo i punti a), b) o c) a seconda di quale applicabile.
a)

Non si verica condensazione in nessuna interfaccia per nessun mese.


In questo caso dichiarare la struttura esente da condensazione interstiziale.

b)

La condensazione avviene in una o pi interfacce ma, per ogni interfaccia coinvolta,


si prevede che tutta lacqua condensata evapori nei mesi estivi.
In questo caso riportare la massima quantit di condensazione che si verica in ogni
interfaccia e il mese in cui si ha il massimo. Inoltre deve essere considerato il rischio
di degrado dei materiali edilizi e il deterioramento delle prestazioni termiche come
conseguenza della massima quantit calcolata di condensa accumulata, in accordo
con requisiti regolamentari e altre indicazioni riportate nelle norme di prodotto.
Per le quantit limite di condensa ammissibile alla ne del periodo di condensazione, vedere appendice
nazionale.

Nota nazionale

c)

La condensazione avviene in una o pi interfacce e non evapora completamente nei


mesi estivi.
In questo caso riportare che la struttura non ha superato la verica e indicare la
massima quantit di condensa che si vericata in corrispondenza di ogni interfaccia insieme alla quantit di condensa che rimane dopo dodici mesi in ogni interfaccia.

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APPENDICE
(informativa)

A CLASSI DI UMIDIT ALLINTERNO DEGLI AMBIENTI


Lapporto specico di umidit allinterno degli ambienti pu essere suddiviso in cinque
classi. La gura A.1 riporta i valori limite di e p, relativi ad ogni classe. Per i calcoli si
raccomanda di utilizzare i valori limite superiori per ogni classe, a meno che il progettista
non dimostri che le condizioni sono meno gravose.
I dati riportati in gura A.1 sono ricavati per edici dellEuropa Occidentale. Per ottenere
valori applicabili ad altri climi, possono essere utilizzati dati misurati.
Il prospetto A.1 fornisce alcune indicazioni sulla scelta delle classi di umidit.

prospetto

A.1

Classi di umidit interna


Classe di umidit

Edicio

Magazzini

Ufci, negozi

Alloggi con basso indice di affollamento

Alloggi con alto indice di affollamento, palestre, cucine, cantine; edici riscaldati con sistemi a
gas senza camino

Edici speciali, per esempio lavanderie, distillerie, piscine

Nota nazionale

Per edici ad uso abitativo, vedere appendice nazionale.

gura

Variazione delle classi di umidit interna in funzione della temperatura esterna

A.1

Legenda
X
Temperatura media mensile dellaria esterna, e in C
Y
in kg/m3
Z
p in Pa

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APPENDICE
(informativa)

B ESEMPI DI CALCOLO DEL FATTORE DI TEMPERATURA IN CORRISPONDENZA


DELLE SUPERFICI INTERNE PER EVITARE VALORI CRITICI DI UMIDIT
SUPERFICIALE

B.1

Esempio 1: Uso delle classi di umidit interna


1)

La temperatura media mensile esterna e e lumidit relativa esterna media mensile (e)
sono denite per la localit in cui si trova ledicio (colonne 1 e 2 nel prospetto B.1).

2)

La pressione di saturazione esterna mensile psat,e calcolata in base alla temperatura


dalle equazioni (E.7) o (E.8), quando appropriato, o il prospetto E.1, e lumidit
relativa esterna mensile sono usate per calcolare la pressione di vapore esterna pe
(colonna 3 nel prospetto B.1).

3)

Lincremento di pressione di vapore psat, in relazione alla classe di umidit


delledicio scelta, desunto come funzione della temperatura dalla gura A.1
(colonna 4, ottenuta dal valore limite tra la classe 3 e 4 in gura A.1), moltiplicato per
1,10 e aggiunto a pe per ottenere la pressione di vapore interna (colonna 5 del
prospetto B.1).

4)

La pressione di saturazione minima accettabile psat(si) calcolata come specicato


in 5.3 e) e la temperatura superciale minima si,min accettabile calcolata
dallequazione (E.10) o (E.11) per fornire i valori riportati nelle colonne 6 e 7 del
prospetto B.1.

5)

Le temperature interne i sono denite nella colonna 8 del prospetto B.1 e


lequazione (1) utilizzata per calcolare fRsi fornendo i valori riportati nella colonna 9
del prospetto B.1.

Con le condizioni assunte nel prospetto B.1, Gennaio risulta il mese critico con
fRsi,max = 0,766.
prospetto

B.1

Calcolo di fRsi,max con le classi di umidit interna

Mese

e
C

pe
Pa

p
Pa

pi
Pa

psat(si)
Pa

si,min
C

I
C

fRsi

Gennaio

2,8

0,92

683

698

1 451

1 813

16,0

20

0,766

Febbraio

2,8

0,88

657

697

1 423

1 779

15,7

20

0,748

Marzo

4,5

0,85

709

630

1 402

1 752

15,4

20

0,706

Aprile

6,7

0,80

788

538

1 380

1 725

15,2

20

0,638

Maggio

9,8

0,78

941

415

1 398

1 747

15,4

20

0,550

Giugno

12,6

0,80

1 162

299

1 491

1 864

16,4

20

0,513

Luglio

14,0

0,82

1 302

244

1 571

1 963

17,2

20

0,538

Agosto

13,7

0,84

1 317

256

1 598

1 998

17,5

20

0,602

Settembre

11,5

0,87

1 183

343

1 560

1 950

17,1

20

0,659

Ottobre

9,0

0,89

1 017

446

1 507

1 884

16,6

20

0,688

Novembre

5,0

0,91

788

610

1 458

1 823

16,1

20

0,738

Dicembre

3,5

0,92

719

670

1 456

1 820

16,0

20

0,759

B.2

Esempio 2: Condizioni di umidit relativa interna costanti


Nel caso di un edicio climatizzato, dove temperatura e umidit relativa siano mantenute
a 20 C e 0,50:
1)

Sono denite per ledicio esaminato la temperatura media mensile esterna e,


quella interna i e lumidit relativa interna i (colonne 1, 2 e 3 nel prospetto B.2).

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2)

La pressione di saturazione interna psat,i ottenuta dalla temperatura in base


allequazione (E.7) o dal prospetto E.1; questa, combinata con lumidit relativa
interna, aumentata di 0,05, fornisce la pressione di vapore interna pi, riportata nella
colonna 4, prospetto B.2.

3)

La pressione di saturazione minima accettabile ps(si) calcolata come specicato


in 5.3 e) e la temperatura superciale minima accettabile si,min calcolata con
lequazione (E.9) e fornisce i risultati riportati nelle colonne 5 e 6 del prospetto B.2.

4)

Lequazione (1) utilizzata per calcolare fRsi fornendo i valori riportati nella colonna 7
del prospetto B.2.

Con le condizioni assunte nel prospetto B.2, Gennaio e Febbraio risultano i mesi critici e
fRsi,max = 0,656.
prospetto

B.2

Calcolo di fRsi,max con umidit relativa interna costante


Mese

B.3

e
C

I
C

pi
Pa

psat(si)
Pa

si,min
C

fRsi

Gennaio

2,8

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,656

Febbraio

2,8

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,656

Marzo

4,5

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,618

Aprile

6,7

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,555

Maggio

9,8

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,420

Giugno

12,6

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,201

Luglio

14,0

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,014

Agosto

13,7

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,061

Settembre

11,5

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,304

Ottobre

9,0

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,462

Novembre

5,0

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,606

Dicembre

3,5

20

0,55

1 285

1 607

14,1

0,642

Esempio 3: Ricambio daria costante e produzione di vapore nota


1)

La temperatura media mensile esterna e e lumidit relativa esterna media mensile e


sono denite per la localit in cui si trova ledicio (colonne 1 e 2 nel prospetto B.3).

2)

La pressione di saturazione esterna mensile psat,e calcolata in base alla temperatura


dalle equazioni (E.7) o (E.8), a seconda dei casi, o dal prospetto E.1, e lumidit
relativa esterna sono utilizzate per calcolare la pressione di vapore esterna pe
(colonna 3 nel prospetto B.3).

3)

Lapporto specico di vapore valutato in funzione del ricambio daria assunto n,


della produzione di vapore interna, G, e del volume delledicio, V, con lequazione
(3) e convertito in incremento di pressione di vapore p con lequazione (E.6).
Questa quantit viene sommata a pe per ottenere la pressione di vapore interna
(colonne 5 e 6 nel prospetto B.3).

4)

La pressione di saturazione minima accettabile psat(si) calcolata come specicato in


5.3 e) e la temperatura superciale minima accettabile si,min calcolata
dallequazione (E.9) e fornisce i risultati riportati nelle colonne 8 e 9 del prospetto B.3.

5)

Lequazione (1) utilizzata per calcolare fRsi fornendo i valori riportati nella colonna
10 del prospetto B.3.

Con le condizioni assunte nel prospetto B.3, Agosto risulta il mese critico con
fRsi,max = 0,832.

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prospetto

Mese

B.3

Calcolo di fRsi,max con ricambio daria costante

10

e
C

pe
Pa

n
h-1

p
Pa

pi
Pa

psat(si)
Pa

si,min
C

I
C

fRsi

Gennaio

2,8

0,92

683

0,5

433

1 116

1 395

11,9

20

0,531

Febbraio

2,8

0,88

657

0,5

433

1 090

1 363

11,6

20

0,510

Marzo

4,5

0,85

709

0,5

433

1 142

1 428

12,3

20

0,502

Aprile

6,7

0,8

788

0,5

433

1 221

1 527

13,3

20

0,496

Maggio

9,8

0,78

941

0,5

433

1 374

1 718

15,1

20

0,522

Giugno

12,6

0,8

1 162

0,5

433

1 595

1 994

17,5

20

0,657

Luglio

14,0

0,82

1 302

0,5

433

1 735

2 169

18,8

20

0,800

Agosto

13,7

0,84

1 317

0,5

433

1 750

2 188

18,9

20

0,832

Settembre

11,5

0,87

1 183

0,5

433

1 616

2 020

17,7

20

0,726

Ottobre

9,0

0,89

1 017

0,5

433

1 450

1 813

16,0

20

0,633

Novembre

5,0

0,91

788

0,5

433

1 221

1 527

13,3

20

0,553

Dicembre

3,5

0,92

719

0,5

433

1 152

1 440

12,4

20

0,540

Nota

B.4

G = 0,4 kg/h, V = 250 m3.

Esempio 4: Ricambio daria variabile e produzione di vapore nota


Nella pratica gli edici sono meno ventilati in condizioni climatiche pi fredde. Se nota,
o pu essere assunta, una relazione tra il ricambio daria e la temperatura, i valori di fRsi
possono essere calcolati come nellesempio 3, ma utilizzando il ricambio daria variabile
nel passo 3).
I valori riportati nel prospetto B.4 sono stati calcolati assumendo n = 0,2 + 0,04 e. In
queste condizioni, Gennaio risulta il mese critico con fRsi,max = 0,718.
prospetto

Mese

B.4

Calcolo di fRsi,max con ricambio daria variabile

10

e
C

pe
Pa

n
h-1

p
Pa

pi
Pa

psat(si)
Pa

si,min
C

I
C

fRsi

Gennaio

2,8

0,92

683

0,31

694

1 377

1 722

15,2

20

0,718

Febbraio

2,8

0,88

657

0,31

694

1 351

1 689

14,9

20

0,701

Marzo

4,5

0,85

709

0,38

570

1 279

1 599

14,0

20

0,614

Aprile

6,7

0,8

788

0,47

463

1 251

1 564

13,7

20

0,524

Maggio

9,8

0,78

941

0,59

366

1 307

1 634

14,3

20

0,445

Giugno

12,6

0,8

1 162

0,70

308

1 470

1 837

16,2

20

0,483

Luglio

14,0

0,82

1 302

0,76

285

1 587

1 984

17,4

20

0,563

Agosto

13,7

0,84

1 317

0,75

290

1 607

2 008

17,6

20

0,615

Settembre

11,5

0,87

1 183

0,66

328

1 511

1 889

16,6

20

0,601

Ottobre

9,0

0,89

1 017

0,56

387

1 404

1 755

15,5

20

0,587

Novembre

5,0

0,91

788

0,40

542

1 330

1 662

14,6

20

0,641

Dicembre

3,5

0,92

719

0,34

637

1 356

1 695

14,9

20

0,692

Nota

G = 0,4 kg/h, V = 250 m3.

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APPENDICE
(informativa)

C ESEMPI DI CALCOLO DELLA CONDENSAZIONE INTERSTIZIALE

C.1

Condizioni ambientali
Nel prospetto 1 sono riportate le condizioni interne ed esterne utilizzate nei due esempi
riportati in C.2 e C.3.
prospetto

C.1

Condizioni interne ed esterne utilizzate per i calcoli


Mese

C.2

Interno

Esterno

I
C

e
C

Gennaio

20

0,57

10

0,83

Febbraio

20

0,57

0,88

Marzo

20

0,59

0,88

Aprile

20

0,57

-1

0,85

Maggio

20

0,58

0,84

Giugno

20

0,54

0,78

Luglio

20

0,51

0,72

Agosto

20

0,51

14

0,68

Settembre

20

0,50

18

0,69

Ottobre

20

0,56

19

0,73

Novembre

20

0,52

19

0,75

Dicembre

20

0,56

15

0,79

Esempio 1: Componente edilizio con condensazione in un solo piano di interfaccia


In questo esempio viene analizzato un tetto piano con uno strato di copertura impermeabile
sullo strato isolante, illustrato in gura C.1, utilizzando le condizioni climatiche interne ed
esterne del prospetto C.1 e le propriet dei materiali indicate nel prospetto C.2.

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gura

C.1

Propriet dei materiali per il tetto piano dellesempio 1


Legenda
1
Aria esterna
2
Strato impermeabile 0,01 m
3
Isolante 0,01 m
4
Barriera al vapore
5
Rivestimento di nitura superciale 0,012 m
6
Aria interna

prospetto

C.2

Propriet dei materiali per tetto piano


d
m
Resistenza esterna

R
m2K/W

sd
m

0,04

Strato impermeabile

0,010

0,05

500 000

5 000

Isolante

0,100

150

15

Barriera al vapore
Finitura superciale
Resistenza interna
Nota

1 000
0,012

0,075

10

0,12

0,13

Le propriet dei materiali indicate negli esempi si riferiscono a tipologie generiche e non a materiali specici.
Vengono analizzate le tre interfacce corrispondenti alle intersezioni tra gli strati di
materiale riportati in gura C.1. Allinizio dei calcoli si assume che la quantit di umidit
accumulata Ma in tutte le tre interfacce sia nulla.
Utilizzando le condizioni climatiche interne ed esterne nel prospetto C.1, si determina che
Ottobre il mese di partenza, come descritto in 6.4.3, 6.4.4 e 6.4.5, con la pressione di
vapore che supera la pressione di saturazione in corrispondenza dellinterfaccia 1, linterfaccia tra lisolante e lo strato impermeabile. Il usso specico di vapore condensazione gc
valutato con lequazione (22). Questo fornisce la massa di umidit per unit di supercie
accumulata Ma, alla ne di Ottobre, riportata nella parte sinistra del prospetto C.3.
Questa procedura viene quindi ripetuta utilizzando le condizioni ambientali per ogni mese
dal prospetto C.1. Non risulta condensazione nelle interfacce 2 e 3 in nessun mese. Come
mostrato nel prospetto C.3, la quantit di condensa nell'interfaccia 1 raggiunge il massimo
nel mese pi freddo di Gennaio e diminuisce no a zero in Marzo.

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prospetto

C.3

Flusso specico di vapore condensato mensilmente e quantit accumulata all'interfaccia 1


Mese

Con barriera al vapore

Senza barriera al vapore

gc
kg/m2

Ma
kg/m2

gc
kg/m2

Ma
kg/m2

Ottobre

0,000 02

0,000 02

0,002 88

0,002 88

Novembre

0,000 21

0,000 23

0,014 90

0,017 78

Dicembre

0,000 36

0,000 58

0,024 70

0,042 48

Gennaio

0,000 38

0,000 96

0,026 21

0,068 69

Febbraio

0,000 33

0,001 29

0,023 04

0,091 73

Marzo

0,000 20

0,001 50

0,014 99

0,106 72

Aprile

-0,000 03

0,001 47

0,000 68

0,107 40

Maggio

-0,000 28

0,001 19

-0,015 04

0,092 36

Giugno

-0,000 53

0,000 66

-0,030 97

0,061 39

Luglio

-0,000 53

0,000 13

-0,031 64

0,029 75

Agosto

-0,000 58

-0,034 94

Settembre

Da Aprile in poi la quantit di condensa diventa negativa, cio si verica levaporazione,


come specicato in 6.4.6 e laccumulo di condensa diminuisce no ad essere approssimativamente zero in Luglio. Durante Agosto la condensa accumulata rimanente evapora
completamente e si porta a zero.
Se la barriera al vapore viene eliminata, vedere parte destra del prospetto C.3, la condensazione comincia di nuovo in Ottobre e si rimane no ad Agosto, ma la quantit di
condensa per ciascun mese e la quantit totale accumulata risultano molto maggiori
rispetto al caso in cui la barriera presente.

C.3

Esempio 2: Componente edilizio con condensazione in due interfacce


In questo esempio analizzato un muro di mattoni con isolante interno che presenta uno
strato esterno isolato, aggiunto per eliminare, per esempio, il problema della penetrazione
della pioggia, indicato in gura C.2, utilizzando le propriet dei materiali riportate nel
prospetto C.4 e le condizioni climatiche esterne ed interne riportate nel prospetto C.1.

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gura

C.2

Materiali della parete esterna dellesempio 2


Legenda
1
Aria esterna
2
Rivestimento superciale esterno 0,01 m
3
Isolante 0,08 m
4
Muratura 0,15 m
5
Isolante 0,08 m
6
Rivestimento superciale interno 0,01 m
7
Aria interna

prospetto

C.4

Propriet dei materiali per parete isolata


d
m
Resistenza esterna

R
m2K/W

sd
m

0,04

Rivestimento superciale esterno

0,010

0,01

100

1,00

Isolante

0,080

2,5

2,0

0,16

Muratura

0,130

0,6

22,0

2,86

Isolante

0,080

2,5

2,0

0,16

Rivestimento superciale interno

0,010

0,05

10

0,10

Resistenza interna

0,13

Sono analizzate le quattro interfacce alle intersezioni tra gli strati di materiale riportati in
gura C.2. Allinizio dei calcoli si assume che la quantit di condensa accumulata Ma nelle
quattro interfacce sia zero.
Sulla base delle condizioni climatiche nel prospetto C.1, si determina nel Novembre il
mese di partenza come descritto in 6.4.3, 6.4.4 e 6.4.5, con la pressione parziale del
vapore che supera quella di saturazione nellinterfaccia 1 di separazione tra il rivestimento
superciale esterno e lo strato isolante esterno. Il usso specico di vapore condensato gc
nel mese valutato con lequazione (22). Questo fornisce la massa di vapore per unit di
supercie accumulata Ma, alla ne di Novembre, riportata nel prospetto C.5.

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La situazione persiste in Dicembre, con accumulo ulteriore di condensa allinterfaccia 1.


In Gennaio, tuttavia, la condensazione inizia anche nell'interfaccia 3, tra muratura e lo
strato isolante pi interno. Le quantit di vapore condensate per unit di supercie in
entrambe le interfacce sono valutate secondo le equazioni (23) e (24).
In corrispondenza dellinterfaccia 3 il fenomeno continua in Febbraio, ma in Marzo tutta
lacqua condensata si asciuga. Allinterfaccia 1 si accumula condensa no a Marzo ma in
Aprile inizia levaporazione che termina in Maggio con una completa asciugatura.
prospetto

C.5

Flusso specico di vapore condensato mensilmente e quantit di condensa accumulata nella parete
isolata
Mese

Interfaccia 1

Interfaccia 2

gc
kg/m2

Ma
kg/m2

gc
kg/m2

Ma
kg/m2

Novembre

0,013

0,013

Dicembre

0,070

0,084

Gennaio

0,071

0,155

0,036

0,036

Febbraio

0,058

0,212

0,004

0,039

Marzo

0,014

0,226

-0,527

Aprile

-0,164

0,062

Maggio

-0,344

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre

UNI EN ISO 13788:2003

UNI

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APPENDICE
(informativa)

D STIMA DEL RISCHIO DI CONDENSAZIONE SUI TELAI DELLE FINESTRE


La condensazione sulla supercie interna dei telai delle nestre pu costituire un inconveniente se lacqua scende no alle zone adiacenti decorate, ma, soprattutto, questo
fenomeno pu provocare corrosione in telai metallici o deterioramento di quelli in legno,
penetrando nelle fessure, per esempio tra il vetro e il telaio. La crescita di muffe rappresenta raramente un problema sui telai delle nestre, a causa della loro nitura superciale
impermeabile. Perci il valore massimo accettabile dellumidit relativa in corrispondenza
della supercie del telaio s = 1. Questo valore viene utilizzato nella procedura di calcolo
della temperatura superciale minima accettabile si,min del telaio, specicata in 5.4.
A causa della forma complessa e della variet di materiali utilizzati per i telai delle nestre
e linterazione tra vetro, telaio e muro circostante, i ussi termici e le temperature superciali non possono essere in genere valutati secondo semplici metodi monodimensionali.
necessario quindi porre attenzione a mettere in relazione la minima temperatura superciale accettabile sul telaio con le temperature esterna e interna.
Calcoli con metodi agli elementi niti in due o, se necessario, tre dimensioni per il sistema
nestra completo, compreso il vetro, forniscono temperature superciali che possono
essere rapportate a qualsiasi combinazione di temperature intere ed esterne. I calcoli
effettuati con un isolante, come polistirene espanso, al posto del vetro, per ottenere una
trasmittanza equivalente del telaio, non forniscono temperature superciali accurate.
Precisazioni sui metodi di calcolo appropriati sono fornite nella ISO 10077-22) "Thermal
performance of windows, doors and shutters - Calculation of thermal transmittance Numerical method for frames".
Sono stati sviluppati diversi metodi di calcolo semplicati per permettere il calcolo di valori
realistici della trasmittanza termica di nestre complete, considerando ussi termici multidimensionali attraverso il telaio e lo spazio tra le lastre di vetri doppi.
Sebbene questi forniscano un valore accurato del usso termico, le temperature superciali sono affette da errori signicativi e non dovrebbero essere utilizzate per stimare il
rischio di condensazione.

2)

Da pubblicare.

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APPENDICE
(informativa)
E.1

E RELAZIONI TRA IL TRASPORTO DI UMIDIT E LA PRESSIONE PARZIALE


DEL VAPORE
Trasporto del vapore
Le equazioni da (E.1) a (E.4) possono essere utilizzate per il calcolo della diffusione del
vapore, purch siano utilizzate le relative propriet siche dei materiali:

E.2

p
p
g = p ------- = ------d
Zp

(E.1)

p
p
g = ----0- ------- = 0 ------ d
sd

(E.2)

g = v ------- = ------d
Zv

(E.3)

g = ------0- ------- = D 0 ------ d


sd

(E.4)

Pressione parziale di vapore e umidit volumica


La pressione del vapore e lumidit volumica sono legate dalla seguente equazione (E.5):

p = Rv T

(E.5)

dove:

Rv

la costante dei gas per il vapore acqueo = 462 Pam3/(Kkg);

la temperatura assoluta in Kelvin.

La differenza tra pressione parziale del vapore interna ed esterna p calcolata come:

G
p = R v ( T i + T e )/2 = -------- R v ( T i + T e )/2
nV

E.3

(E.6)

Pressione di saturazione del vapore in funzione della temperatura


Le seguenti formule empiriche forniscono la pressione di saturazione del vapore in
funzione della temperatura:

p sat = 610,5 e
p sat = 610,5 e

17,269
-----------------------237,3 +
21,875
-----------------------265,5 +

per 0 C

(E.7)

per < 0 C

(E.8)

Queste possono essere invertite per permettere il calcolo della temperatura corrispondente ad una data pressione di saturazione del vapore.

p sat
237,3 log e ---------------
610,5
= -------------------------------------------------------p sat
17,269 log e ---------------
610,5

per psat 610,5 Pa

(E.9)

p sat
265,5 log e ---------------
610,5
= -------------------------------------------------------p sat
21,875 log e ---------------
610,5

per psat < 610,5 Pa

(E.10)

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prospetto

E.1

Pressione di saturazione del vapore e umidit volumica

psat
Pa

vsat
kg/m3

psat
Pa

vsat
kg/m3

-20
-19
-18
-17
-16
-15
-14
-13
-12
-11
-10
-9
-8
-7
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10

103
113
124
137
150
165
181
198
217
237
259
283
309
338
368
401
437
475
517
562
611
656
705
757
813
872
935
1 001
1 072
1 147
1 227

0,000 88
0,000 96
0,001 05
0,001 15
0,001 26
0,001 38
0,001 51
0,001 65
0,001 80
0,001 96
0,002 13
0,002 32
0,002 52
0,002 74
0,002 98
0,003 24
0,003 51
0,003 81
0,004 13
0,004 47
0,004 84
0,005 18
0,005 55
0,005 93
0,006 34
0,006 78
0,007 24
0,007 73
0,008 25
0,008 80
0,009 38

11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40

1 312
1 402
1 497
1 598
1 704
1 817
1 937
2 063
2 196
2 337
2 486
2 642
2 808
2 982
3 166
3 359
3 563
3 778
4 003
4 241
4 490
4 752
5 027
5 316
5 619
5 937
6 271
6 621
6 987
7 371

0,009 99
0,010 64
0,011 32
0,012 04
0,012 80
0,013 60
0,014 44
0,015 33
0,016 26
0,017 25
0,018 28
0,019 37
0,020 51
0,021 71
0,022 97
0,024 30
0,025 68
0,027 14
0,028 66
0,030 26
0,031 94
0,033 69
0,035 52
0,037 44
0,039 45
0,041 55
0,043 74
0,046 03
0,048 43
0,050 92

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APPENDICE
(informativa)

F METODI DI CALCOLO PI AVANZATI

F.1

Modelli computerizzati
Recentemente sono stati sviluppati una serie di modelli di calcolo per lelaborazione di
calcoli pi avanzati. Ci si pu attendere che tali modelli possano assicurare una maggiore
accuratezza rispetto a quelli descritti nella presente norma. Un problema tuttavia costituito dal fatto che dati di ingresso, come le propriet siche dei materiali e le condizioni
climatiche, spesso non sono sufcientemente noti.
I modelli computerizzati sono basati spesso sulle differenze nite con passi temporali
dellordine di minuti o di ore e con distanze tra i punti dellordine di centimetri. Essi
possono trattare in genere il trasporto del vapore sia in fase liquida sia in fase vapore e
lassorbimento del vapore nei materiali non-igroscopici.
La maggior parte dei modelli permettono di considerare le propriet dei materiali in
funzione, per esempio, del contenuto di umidit o della temperatura. I dati climatici esterni
e interni sono forniti come valori orari o funzioni matematiche. Alcuni modelli trattano
effetti accoppiati di trasmissione del calore e del vapore, altri calcolano indipendentemente il campo di temperatura e di umidit.

F.2

Metodi di tipo Glaser che considerano la redistribuzione dellumidit in fase liquida


Il metodo indicato nella presente norma assume che la condensazione del vapore che si
verica allinterfaccia tra strati di materiale rimanga in quell'interfaccia. Nella pratica la
condensa pu migrare negli strati adiacenti allinterfaccia.
Lentit di tale migrazione dellumidit pu essere stimata sulla base del contenuto critico di
umidit del materiale wcr che rappresenta il contenuto di umidit oltre il quale ha inizio il
trasporto di acqua in fase liquida; sotto wcr si assume che avvenga trasporto di umidit solo
in fase vapore. Valori tipici di wcr per alcuni materiali edilizi sono riportati nel prospetto F.1.
prospetto

F.1

Tipici valori del contenuto critico di umidit


Materiale

Calcestruzzo autoclavato aerato


Mattone

Contenuto critico di umidit


wcr
kg/m3
120
60 - 130

Malta cementizia

180

Calcestruzzo

125

Mattone di sabbia calcarea

80 - 110

Quando una certa quantit di acqua Ma aggiunta alla supercie di uno strato di
materiale, lo spessore dw interessato alla distribuzione di umidit calcolato come:

M
d w = -------aw cr
La normale procedura di calcolo di Glaser viene quindi sviluppata con un valore
dellumidit relativa pari a 1,0 (p = psat) nella zona di spessore dw.

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APPENDICE
(normativa)

ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E


PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale lultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli
aggiornamenti).1)

Pubblicazione

Anno

Titolo

EN

Anno

Titolo

ISO 6946

Building components and building


elements - Thermal resistance and
thermal transmittance - Calculation
method

EN ISO 6946

Building components and building


elements - Thermal resistance and
thermal transmittance - Calculation
method

ISO 9346

Thermal insulation - Mass transfer Physical quantities and denitions

EN ISO 9346

Thermal insulation - Mass transfer Physical quantities and denitions

ISO 10211-1

Thermal bridges in building construction


- Calculation of heat ows and surface
temperatures - General methods

EN ISO 10211-1

Thermal bridges in building construction


- Calculation of heat ows and surface
temperatures - General methods

ISO 10456

Building materials and products Procedures for determining declared


and design thermal values

EN ISO 10456

Building materials and products Procedures for determining declared


and design thermal values

ISO 12572

Hygrothermal performance of building


materials and products - Determination
of water vapour transmission properties

EN ISO 12572

Hygrothermal performance of building


materials and products - Determination
of water vapour transmission properties

ISO 15927-11)

Hygrothermal performance of buildings


- Calculation and presentation of
climatic data - Monthly means of single
meteorological elements

EN ISO 15927-11)

Hygrothermal performance of buildings


- Calculation and presentation of
climatic data - Monthly means of single
meteorological elements

1)

Da pubblicare.

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APPENDICE
(informativa)

ZB RIFERIMENTI INFORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E


PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati.1)

Pubblicazione
ISO 10077-2

ISO 10211-2

1)

Anno

Titolo

EN
1)

Thermal performance of windows, doors


and shutters - Calculation of thermal
transmittance - Numerical method for
frames

EN ISO 10077-2

Thermal bridges in building construction


- Calculation of heat ows and surface
temperatures - Linear thermal bridges

EN ISO 10211-2

1)

Anno

Titolo

Thermal performance of windows, doors


and shutters - Calculation of thermal
transmittance - Numerical method for
frames

Thermal bridges in building construction


- Calculation of heat ows and surface
temperatures - Linear thermal bridges

Da pubblicare.

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APPENDICE
NAZIONALE
(normativa)

NA.1
NA.1.1

NA DATI DA ASSUMERSI NEI CALCOLI E INDICAZIONI UTILI PER LAPPLICAZIONE


DELLE VERIFICHE

Dati da assumersi nei calcoli


Dati climatici delle localit
Per le condizioni climatiche esterne richieste al punto 4.2 della presente norma si adottano i valori riportati nella UNI 10349.
In caso di disponibilit di pi accurate e speciche informazioni, possono essere utilizzati
dati climatici medi mensili locali (mediati su base temporale di almeno 20 anni).

NA.1.2

Temperatura interna degli ambienti


Per edici destinati ad abitazione e simili, in assenza di pi speciche informazioni, si
adottano i seguenti valori di temperatura interna:
i = 20 C
nei mesi in cui in funzione l'impianto di riscaldamento;
i = 18 C
nei mesi in cui l'impianto di riscaldamento non in funzione, ma la temperatura esterna media mensile < 18 C;
i = e
nei mesi in cui la temperatura esterna media mensile 18 C.
Per edici destinati ad altri utilizzi la temperatura interna deve essere valutata caso per caso, coerentemente con le condizioni d'uso prevedibili o accertabili.

NA.1.3

Rinnovo dell'aria
In assenza di pi speciche informazioni, per edici adibiti ad abitazione, privi di sistema
di ventilazione meccanica, pu essere inizialmente utilizzata lespressione seguente:

n = 0,2 + 0,04 e (h-1)


dove:
e
la temperatura esterna media mensile secondo la UNI 10349; per e 0 si assuma
n = 0,2.
Il necessario rinnovo d'aria deve essere tuttavia determinato in funzione delle condizioni
interne assunte, al ne di prevenire la formazione di condensa superciale o interstiziale.
Per edici destinati ad altri utilizzi il rinnovo d'aria dovr essere valutato caso per caso in
funzione della presenza di impianti meccanici di ventilazione o delle speciche necessit
correlate all'utilizzo degli edici stessi.
La relazione riportata, da utilizzarsi in prima verica, fornisce il valore minimo di rinnovo
dell'aria riscontrabile in edici adibiti ad abitazione, completamente privi di sistemi di ventilazione. Detto valore costituisce una iniziale e prudenziale stima della ventilazione ai ni
delle veriche di cui alla presente norma e non un valore ottimale della stessa, che deve
invece essere determinato nel rispetto delle condizioni di igiene e salubrit regolamentate
e normate dalle disposizioni vigenti.
La relazione suddetta composta da due termini, il primo dei quali tiene conto della ventilazione comunque generata da inltrazioni attraverso i serramenti e dai normali ussi
d'aria prodotti dall'utilizzo comune degli ambienti, il secondo termine tiene conto di una
ventilazione aggiuntiva, dovuta al comportamento dell'utenza (apertura di nestre e porte
esterne) in funzione delle condizioni climatiche esterne.
Se il rinnovo d'aria cos valutato e/o fRsi (soprattutto sui ponti termici) non risultano sufcienti, si rende necessario progettare un sistema di ventilazione che garantisca un rinnovo di aria adeguato. Tale sistema pu essere:
a ventilazione naturale (per esempio per tiraggio naturale di un camino di esalazione);
a ventilazione naturale asservita (per esempio con sistemi di controllo delle aperture verso
lesterno);
a ventilazione meccanica controllata (per esempio con sistemi di estrazione
meccanica dotati di controllo delle portate di estrazione e di reintegro).
comunque necessario un adeguato controllo del tasso di ventilazione, anche al ne di
contenere i consumi energetici.

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NA.1.4

Produzione di vapore interna


In riferimento allappendice A, in assenza di pi speciche informazioni, per edici ad uso
abitativo, si adottino i valori di riportati nel graco della gura A.1 con riferimento alla
spezzata che divide le zone di classe 3, produzione "media" e di classe 4, produzione
"alta" ( = 0,006 per e 0 C, = 0 per e = 20 C).

NA.1.5

Quantit limite di condensa ammissibile alla ne del periodo di condensazione


In assenza di pi speciche informazioni, la quantit ammissibile di condensa presente in
un elemento alla ne del periodo di condensazione riportata nel prospetto seguente.
In ogni caso la quantit di condensa non pu superare 500 g/m2.
Tutta la condensa formatasi allinterno di un elemento al termine del periodo di riscaldamento dovr sempre evaporare prima dellinizio della successiva stagione di riscaldamento.
prospetto

Quantit limite di condensa ammissibile alla ne del periodo di condensazione


Densit [kg/m3]

Qamm [g/m2]

Laterizi

600 - 2 000

500

Calcestruzzi

400 - 2 400

500

500 - 800

30 d

600 - 2 000

30 d

Fibre di natura organica:


con collanti resistenti allacqua
con collanti non resistenti allacqua

300 - 700
300 - 700

20 d
5d

Fibre minerali

10 - 150

5 000 d [/(1 - 1,7 )]

Materie plastiche cellulari

10 - 80

5 000 d [/(1 - 1,7 )]

Materiale

Legnami e derivati
Intonaci e malte

Nota

d espresso in [m] e in [kg/m3].

NA.2

Indicazioni utili per lapplicazione delle veriche

NA.2.1

Caratteristiche del componente edilizio


Qualora non risulti possibile soddisfare le condizioni previste dalla presente norma mediante lincremento del rinnovo di aria, si rende necessaria la revisione del componente
edilizio in esame, al ne di modicarne opportunamente le caratteristiche termiche e/o di
resistenza al vapore.
Il criterio da adottarsi deve essere quello di ridurre il pi possibile i percorsi preferenziali del usso termico, sia interponendo materiali isolanti di rivestimento, sia mediante un pi opportuno disegno delle zone di accoppiamento. In particolare, se la parete corrente comprende uno strato
di materiale isolante, sar opportuno cercare di mantenere la continuit di tale strato, anche in
corrispondenza ai nodi strutturali. Ove ci non fosse possibile, nel disegno delle zone di accoppiamento si dovr cercare di incrementare la lunghezza del percorso del usso termico, in modo
da aumentare cos la resistenza al suo passaggio.
A tale proposito non si possono tuttavia fornire indicazioni precise, valide in ogni caso particolare: si riporta solo il caso (gura NA.1) di una struttura, esemplicando alcuni criteri
generali di intervento. Il ponte termico rappresentato in gura viene corretto nellintervento
di tipo a) mantenendo la continuit dellisolamento termico dellinvolucro edilizio (isolamento sullesterno); nel caso b) (isolamento termico sullinterno) viene invece considerato
un pi opportuno disegno della zona di accoppiamento per incrementare la lunghezza del
percorso del usso termico.

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gura

NA.1

NA.2.2

Esempio di correzione di ponte termico

Criteri di intervento per modicare strutture risultate non idonee nella valutazione della
condensa interstiziale
Qualora la struttura in esame non risulti idonea secondo i criteri presentati, necessario
prendere provvedimenti con l'adozione di una o pi delle seguenti linee di intervento.
a) In generale occorre tenere presente che un migliore comportamento igrometrico della
struttura pu essere ottenuto intervenendo sulla disposizione degli strati secondo i seguenti criteri:
- disposizione, verso il lato esterno degli strati caratterizzati da maggiore resistenza
termica R ;
- disposizione, verso il lato interno degli strati caratterizzati da maggiore resistenza
alla diffusione Zp.
In gura NA.2 rappresentato a titolo di esempio un confronto tra due pareti bistrato.
Nella gura NA.2a lo strato B posto sul lato interno e lo strato A su quello esterno;
viceversa nella gura NA.2b. Appare evidente come sia pi favorevole il comportamento
della struttura in cui resistenza termica maggiore (strato B) posta sul lato esterno e la
resistenza alla diffusione maggiore (strato A) sul lato interno (gura NA.2b). Tale intervento tuttavia non risulta sempre possibile: per esempio una copertura piana deve inevitabilmente presentare uno strato di impermeabilizzazione (Zp elevato) sul lato esterno.
gura

NA.2a

Confronto Ps, Pv per parete bistrato

gura

NA.2b

Confronto Ps, Pv per parete bistrato

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b)

gura

NA.3

Si pu osservare che sempre possibile evitare la formazione di condensa,


impedendo al vapore di diffondere nella struttura, mediante l'inserimento sul lato
interno di uno strato di materiale di notevole resistenza alla diffusione (barriera al
vapore). Nella gura NA.3 rappresentato l'effetto dell'inserimento di uno strato
barriera (C) in una parete.

Effetto per inserimento di una barriera al vapore sullandamento di Pv , Ps

opportuno precisare che l'adozione di barriera al vapore deve essere sempre


valutata con molta cautela, in quanto con la sua presenza spesso si possono
vericare inconvenienti, tra i quali per esempio:
-

si pu vericare una riduzione dell'asciugamento estivo;

nelle strutture con impermeabilizzazione sul lato esterno rispetto allisolante


leventuale umidit presente allatto della costruzione (getti in opera) non ha pi
la possibilit di essere smaltita;

la barriera pu perdere con il tempo le sue caratteristiche.

In genere se la quantit di condensa formatasi risulta ammissibile, per una ulteriore


riduzione, sconsigliabile porre in opera uno strato barriera al vapore; auspicabile
invece una pi accurata progettazione dellinvolucro edilizio.
Nelle strutture, e in particolare nelle coperture, quando presente uno strato di
impermeabilizzazione sul lato esterno rispetto allisolante, nel caso si adotti una
barriera al vapore, buona norma che essa garantisca una resistenza al passaggio
del vapore superiore di almeno 5-7 volte il corrispondente valore della membrana
impermeabile. La resistenza termica degli strati sottostanti la barriera al vapore non
dovrebbe superare il 20% della resistenza termica globale.
c)

gura

NA.4

Al ne di aumentare la possibilit di smaltimento dell'acqua condensata anche


possibile prevedere un'opportuna ventilazione con aria esterna della zona
interessata alla condensazione (vedere gura NA.4).

Esempio di parete ventilata


Legenda
1 Aria di ventilazione

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