Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nellambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere pi protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio
un libro che non mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio pu variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono lanello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dalleditore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.
Linee guide per lutilizzo
Google orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro oneroso, pertanto, per poter
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire lutilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa
limposizione di restrizioni sullinvio di query automatizzate.
Inoltre ti chiediamo di:
+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per luso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali.
+ Non inviare query automatizzate Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantit di testo, ti
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo luso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto.
+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file essenziale per informare gli utenti su questo progetto
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla.
+ Fanne un uso legale Indipendentemente dallutilizzo che ne farai, ricordati che tua responsabilit accertati di farne un uso legale. Non
dare per scontato che, poich un libro di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un
determinato uso del libro consentito. Non dare per scontato che poich un libro compare in Google Ricerca Libri ci significhi che pu
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe.
Informazioni su Google Ricerca Libri
La missione di Google organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico pi ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web
nellintero testo di questo libro da http://books.google.com
Ju,llllllllu
Ilmllllllw
/av
m. LUIGI
GBIIVIALDI
'i
AC(.ADEA\AIA
DELLE SCIENZE E DEL R. ISTITUT D'INCORAGGAMENTO DI NAPOLI, DELL'I. l\- ACCADEMAA DE'GEOHGOFILI
E' DELLYA. IL ATENEO DI SCIENZE LETTERE ED ARTI DI FIRENZE, DELLA. R. ACCADEMIA DI AREZZO, DLLLA
n. ACCADEMIA DI AGRICOLTURA DI 'romxo, DELLA socwm' AGRARIA m NANCY, 11'. DI .-wrnu ACCADF.YHE
E socuam' manmcox.r. ED rmum1z.
AAPUAA AA'A'A
tabilmcutu 4Eihrarin-ipngraficu bi *lnrcl c i'nmpavh.
-_GGGOQII-
'
labria citra da cui divisa dalla Punta di Fiuminic verso l'Ionio e dal ume
Savuto dal lato del Tirreno; ed al sud, dalla ultra prima, e precisamente dal ume
Assi e torrente Torno dalla parte dell'lonio e dal ume Mesima nell'opposto lido.
Considerato noi abbiamo tal provincia in altro lavoro (I) in riguardo alla sua
industria agraria e manifatturiera, ed or n' grato studiarla sotto il rapporto ar
cheologico - Non questa una facile impresa, poich trattasi di una contrada
che chiamata nell'antichit con moltiplici nomi , scompartita in varie regioni,
abitata da diversi popoli , una delle pi importanti del regno ; e mentre una
parte di essa rammenta i fasti della Magna Grecia, la rimanente ricorda le vicende
de' Brezi spesso mentovati nell'antica istoria - Spinto per dall'amor del natio
luogo e delle archeologiche cose , e confortato dalle utili fatiche de'tanti scrittori
che in questo aringo ne han preceduto, abbiam tentato superare le diicolt - E
qui crediamo nostro debito dichiarare di aver tratto protto da' non pochi calabresi
autori che la patria terra hanno illustrato , da' latini e da' greci, e dalle ope
re e studi de' moderni; e di esserci adoperati ne' nostri Studi a non lasciarci
dominare da alcune esclusivo sistema, ed a tenere un cammino di mezzo tra lo
tutto favola n tutto storia , e bench i miti hanno un fondo di vero, il trattarli,
spesso li altera-Saremo cauti nell'etimologie che il pi delle volte traggono in
errore; ed ove l'oscurit grave, piuttosto che perderci in futili congetture , con
fesseremo di buon grado la nostra ignoranza. _ Talvolta dovremo scostarci dagli
altrui pensamenti , ma seguendo il consiglio del sommo Romagnosi avremo cura
di ci fare con riserbo. senza trascorrere alle sfrenato, n andare incontro al difetto
(1) Studi' statistici sulla industria agricola e manifatturiera della Calabria ultra. secorr/a ,
Napoli 1849 - Furono presentati alla sezione di agronomia e tecnologia del VII Congresso \ 'gli
scienziati italiani.
nostre riessioni ai dotti intendiamo presentare solo per averne noi lume ed instru
zione - Abbiamo ne' luoghi opportuni indicato tutti gli avanzi di antichit che
sono in questa Calabria, le iscrizioni' rinvenute'e le monete che si conoscono , e
per queste non solo abbiam consultato i calabresi scrittori, ma anche le prin
cipali opere pi recenti che han fatto di tanto progredire la numismatica scienza.
Ne' nostri Studi seguiremo l'ordine de' luoghi , ma poich convien premettere
molte notizie generali le quali non solo la ultra seconda ma tutta la Calabria
PARTE 'I.
OSSERVAZIONI GENERALI
--e9*
Emm &BEIB
P i
Cenno sull'antica ed attuale divisione della Calabria- Il. Opinioni sul suo antico stato geologico - III. Mare
Ionio-IV. Mar Tirreno-V. Conni dell'antichissima Italia e riessioni su' primi suoi abitanti- VI. Nomi
di Saturnia Esperia ed Ausonia ch'essa ebbe - VII. Nome di Breza ed origine de' Brezi' - VIII. Nome
di Enotria-Enotri, Pelasgi e Tirreni - IX.Nomi di Conia e d'Italia- I. Morgeti, Siculi e Iapig II- Epilogo delle cose precedenti- Stabilimento delle colonie- XII. Considerazioni sulla estensione della
Magna Grecia e sul suo nome - XIII. Osservazioni su' conni della regione crotonitide.
-_--.-IQDGOI___
di Adriano l'agro bruzio ed il lucano costituirono una e l'undecimo idiversi'ducati ch'essi aveano nel regno,
.,
.._2_
[rendo la loro vanit che il numero de' temi e loro
-.5....
ne discende il vocabolo fil, spesso usitato nelle iscri nel 1Sl2 visit tal contrada. El pens che lo stretto
zioni sepolcrali etrusche (21). Si e' voluto pur dire che divisorio delle due Calabrie essendo pi basso, e pi
il nome Sicilia traeva origine da sicilire equivalente a
secare (22); ma generalmente si ritiene che dal Siculi
p. 187.
141 e segg.
_g_
non ne fossero stati dai Crotoniati rimossi. Nel pas
sato secolo i Genovesi si erano proll'erti a Carlo III
eseguir l'opera (3) che or son quattro anni'da un
'
._1_
'
..3..
si potrebbe che il solo detto Ion dagli Scandinavi e
nch pochi anni pria di cader Troia scacciati ne ven rio, e l'altro di Stilo ch'era l'antico Cacinto: da ivi
nero, ed probabile aver dato il loro nome al mare principia il secondo che si estende per miglia 61 sino
che traghettarono come fecero all'isola che invasero.
124) Scavi del principe di Canino, Note alle prime due centa
rie d'illustrazione ai vasi da lui scoperli. - Vedi pure Cant ,
Scbiarimenti al lib. III, art, Scavi di Canino.
127)
128)
z29)
150)
.4__v-v--mfv.
_|0._
primo nome gli veniva da Lamelia citt antica sita pres
socch in mezzo al litorale del golfo ; il secondo da Na
pilizi citt ch'era pure lungo il suo litorale come vedre
mo in appresso ; il terzo da Terina il cui agro anche
' in esso estendeasi; e l'ultimo da Ipponio che in un punto
del seno era posta. Il'uomo attuale di S. Eufemia
derivato dalla terra dello stesso nome prossima a Ca
po Supera ov'era il magnico monastero cui prese
deva il cognato del gran conte Ruggiero (13l). Di
strutta dal tremuoto del 1638 fu rifabbricata in luogo
poco discosto e pi salubre (132) , ma venne anche
buona parte di essa resa inabitabile col trcmuoto del
i783 (133). Ora un villaggio di 74 abitanti com
. preso nel comune di Gizzeria, e diverso dall'altro paese
dell'istesso nome chi: nella Calabria ultra prima presso il
golfo di Gioia e Bruzio, che comincia da Capo Vatica
131)
152)
135)
154)
155)
156)
138) Petrarca.
139) Strabone, V.
140) Genesi, c.9 ed il.
..||..
2.. I figli di No sidi/fusero e popolarono il mondo.
L. I, p. 56.
151) Dionigi, Vittore, Servio, op. cit. - V. Festa.
152) Genesi, e. X.
155) Martini, Bibbia, not.ol e. X della Gen.
154) Boasuet, Discorso sulla storia universale, epoc. II
176)
177)
178)
179)
180)
_."__
dall'ebraico sotar, nascosto; or dall'arabo satnnn, signo
_.[3._.
.-.|6
60 a 64.
lie, p. 189.
220) Micali , op. cit. V. I.
221) Vedi, Corcia, Star. cit.p. 14 a 16 '- Poiibio in Stra
bone V. p.242.
222) Corcia, Star. alt'. I, p. 14 e seg.
225) Antioco apud. Strabone V. p. 242 - Aristot, loe. cit. .
Eliano, Var. Hist. IX 16 - Servio, 1En. VII. aoti-Macrobio,
... 11..
appellativo degli Itali e non de'Greci. Non essendo giu
stilicata la esposta etimologia , potrebbe credersi invece niati-Compariscono nella storia con tal nome , c si
o che gli Ausoni ebbero il nome di Pelloni dopo la loro dicon servi-Dopo due secoli collegatisi ad Annibale
unione con i Pelasgi che da'pi si dicono provenienti dalla nella idea di scuotere la dipendenza de' Romani e vinti
Tessaglia, ov'era una Pallene, o che signicando le voci
Felino Peleno e Pelleno, luoghi montuosi (227), il poeta
me di Jllamerlo , citt fondata da' Brez nella parte il nome de' Brezi da Bretlunz che disse tirrenica citt ,
montana della meridional calabria-In secondo luogo e dee notarsi che i Tirreni non manca chi li crede
gli 0pici indicati da Aristotile che visse nel IV al V dell'istessa razza degli Osci (232).-Inoltre attribuen
secolo di Roma, non poteano essere che i Brezi. Ed in dosi ad Ercole la origine della indicata citt, certo che
fatti quando egli scrivea, le spiagge dell'lonia erano i Brezi se veramente comparsi fossero nella storia ver
sparse di greche colonie, i Brez usciti dalle montagne so la ne del IV secolo di Roma, non poteano nemcominciato aveano le loro scorrerie , e di Torino e
gli 0sci con i Brezt, oltre il testo di Antioco, a dimostrare la non verit della opinione di Trogo e di Dio
doro. Questi osservando che a' loro tempi la regione
.--..-_ -
._|9_
nome da essa presero; ma oltrech questo fatto poggia sulla
gi scrrditata favola, il nome di Brezia esistea pria del
l'epoca in cui si vuole esso avvenuto-Da altri si la de.
rivare or da Brenta glio di Ercole, or da una Braia
sua discendente quasicch dir si volesseroi Brezt, fi
gli dell'eroismo , or coll'Anania dal loro coraggio, or
con Annio dal loro capo Breto; ma le son queste, de
rivazioni non giusticate. - Da ultimo si creduto
trovar la etimologia nel greco Bprvdos denotante fasto
ed arroganza , il qual nome vuolsi lor dato da prin
cipio dai Greci epoi da essi ritenuto; ma il nome
di Brezia esistea pria de'Greci, ed i Brezi non avreb
ingiuria.
ia, cio nel 1837 av. l'E. V. ( poich gli antichi compu
tavano tre generazioni per ogni secolo) , sia venuto
Enotro uno de' tanti gli di Licaone, in busca di venture,
242)Grirnaldi, '.4nnali, v. I, o. m.
245) Dionigi di Alicar. L. I.
'
Prog. Q. 46.
i63) Ilannelli, Tentarnen. Hcrmeneut. in etrus.inscript. ejus
qua fundamenta.
'
senza cemento e come le mura di Todi. Il Botta (281) pu re scrisse che Montelcane mostra qualche residuo di mura
clclopiche. Sorger potrebbe dubbio sull'antichit di tali
mura per la regolarit de' poligoni e perch a livello fab
squadra, ma sempre collocati a corda ed a livello. Quin di non alla prima , ma alla seconda epoca rapportando
le ipponiati e /ocresi mura , non avvi dubbio della
loro costruzione pelasgicu e tirrenica.
Ed oltre all' esposto argomento per se solo bastevole
a dimostrar la esistenza de'Pelasgl nelle nostre con
trade, altri sonosene precedentemente detti dall'istan
cabile e giudizioso Corcia (282). I villici e gli schiavi
gica, 1829
__3;._
Ipponio ove sono le indicate costruzioni. L'altro ume
III, e. 25.
295) Aristotile, loc. cit
1196) V. Millingen, op. cit'. p. 19.
._24..
la origineSecondo Aristotile Italo era re di Enotria e per
esso quei popoli, cangiato nome, Itali appellaronsi, ed
Italia chiamossi la contrada. Anche da un Italo de
dussero il nome d'Italia Scimno (298) Virgilio (299) e
pria di essi Antioco (300) che lo disse uomo potente
gina toscana.
p. 192.
505) Varrone, De ne ruot- L. Il.
504) Serani, op. cit. p. 79 o 80.
506) Mela, L. II o. 4.
507) Brunet,-Parallelc de: religione Vol. II, p.r r55-0rlandi
ni, Corogma dell'Italia, Vol. II, I. I p. 54 a 57 e 77.
._23_.
digiosi effetti di un valore divino, o con Tacito le gesta
celebri di genti antiche e fortissime-E nalmente non
manca chi la leggenda di Ercole reputa estranea all'Italia
taluni autori.
Navigat Ionium , Lacaedemouiumque Tarentum
Praeten'l et &barirn , Saleulinumque Neret'um
Corcia legge (321)
Verelmu
Barrio (322)
Neaelum
T/wrinosque sinus , Temesenque , ci Iapygrls una
Barrio:
Melisenque
Vixque pererralis qua: spectam' liltora lenis ,
lnvenil Aesarei faialia ruru'nis ora
Nec procu/ Iii/Il: tumulum sub quo mcralu Crotum's
la
Nubil[lata Dea ,
Sc_ylaciaque ll'llora ferlur
Barrio or (323)
Scillaenque
ed or come il Lupis (324) Sc_yllaciaqus
Linquit Iap_ygiam ,'
Barrio or:
laevisque
ed or come il Lupis : levibusque
Lup1s
Romeo/rimuove (agi! , Caularwquz , Nuryciamquc
..
Zepluruunque
Ba1~i) 2
Cacini/zia
; Barrio
Lupis
Em'ucilque frelum . . .
Le diverse correzioni son derivate dalla premura (il
dare nn ordine geograco a' luoghi indicati dal puula;
ma osserviamo che qualunque sia la lezione da pre
lerirsi, non si giunger mai a conciliare l'area Iopygit,
pria dell'Esara , mentrecch questo ume prima da'
promontor Iupigi; col linquil Iapygiam dopo il seno
_27_
rovina.
Le antiche colonie come osserva il detto Meriva
le (331) non aveano come quelle di oggidi alcuna
-28
._29._
tersi cotesta lezione, meglio sarebbe pensare con il Va
antichi determinato mai la estensione della Magna
lentini (351) essersi voluta la nostra Grecia con scher
Grecia , ed essersi tal nome pi propriamente dato
alla spaziosa baia che penetra profondamente dentro. nevole antitesi chiamar parva invece di Magna, oppur
l'Italia con i due seni di Locri e di Squillace (343). credere che Plauto intese designare la Grecia orientale.
Negli antichi scrittori e specialmente in Plinio (344)
Ma donde il nome di Magna alla nostra Grecia?
e in Tolomeo (345) trovansi invece i conni della Molti e diversi sono i pareri su tal quistione diffusa
Magna Grecia chiaramente descritti ne' tre suindicati mente trattata da'lodati Mazzocchi e Valentini , e poscia
anche dall'egregio Castaldi (352).-Aln di proceder con
seni anche da Mela designati - Quindi tutto il lito
rale ionio della media calabria, della Magna Grecia ordine d'uopo primieramente riettere se l'epite
facea parte. E bench Tcrina , Ipponio , Madama lo di Magna include oppur no idea di comparazio
ne. -ln Euripide (353) Isocrate (354) Virgilio e Cal
site nell'opposto lido, furon talvolta Sotto il domi
nio de' popoli nella medesima compresi , non perci limaco (355), Ieggesi cotesto epiteto dato da' primi
\potean dirsi in essa esistentI , poich queste ed altre due alla Grecia orientale, dall'altro all'Esperia al
citt secondo l'epoche diverse or indipendenti erano , l'Italia ed anche al Lazio, e dall'ultimo a Larissa;
ma ci non fecesi coll'idea di distinguere tali luoghi da
ed or soggetti a' popoli connanti; e da tali cangia
menti venuta la confusione che osservarsi negli altri dell'istesso nome. Non cosi la nostra Grecia la cui
denominazione di Magna non venne dalla fantasia de'
scrittori.
Si detto dal Mazzocchi (346) che le greche citt poeti e dall'eloquenza degli oratori, ma da' popoli , e
parte facea del suo proprio nome. La Grecia orientale,
delle altre regioni, andassero sotto il nome di Gre
cia disseminata o minore. E poich in un verso di I'Esperia , l'ltalia, il Lazio eran noti ed indicati senza
Plauto (347) dal Bogadei (348) che il primo vi pose [aggiunto di Magna: senza esso al contrario la nostra
mente , credettesi leggere parve graecia , il Romanel
Grecia non sarebbe stata riconosciuta. Laonde dee dirsi
li (349) con tal nome suppose indicata la Grecia dissemi
che alle prime regioni cotesto aggiunto attribuito venne
nota del Manoochi. All'opposto il Bogadei avea detto per magnicarl , ed all'altra per magnicarla e distin
che quando la Grecia italica dilatossi , il nome di parva guerla.-E questa distinzione non alla pretesa Grecia
rimase alla parte che prima la costituiva. Anche il Maz
parva, disseminata o minore, giammai esistita , ma bens
zocchi opinato aveva che la Magna Grecia essendosi este
alla orientale dee rapportarsi. Infatti allorch il no
sa , nel tempo della guerra sociale ristretta venne di me di Magna non pi esistea ed i romani scrittori dopo
nuovo fra' pliniani conni-Ma negli antichi non trovasi i tempi di Cicerone denotar voleano la nostra Grecia,
questa pretesa Grecia minore, solo adottata da' moderni per non confonderla con l'altra , or chiamavanla Mag
per contrapporla all'appellativo Magna dato alla nostra giare come leggesi in Ovidio (356) Livio (357) Giusti
Grecia; e nemmeno si fa motto della voluta estensione no (358) Silio Italico (359) Seneca (360) Valerio Mas
di conni, la cui restrizione ai tempi della guerra sociale simo (36l) Festo (362); od or esotica come in Plau
non poteva aver luogo, poich il nome di Magna Grecia to (363). La Grecia trasmarina poi distinta veniva col
era allora sparito. Edin quanto aPlauto ben riette l'eru
nome di ulteriore(364).-Cotesti epiteti non sono che
ditissimo cav. Avellino esser la proposta lezione del citato relativi,come lo fu precedentemente l'altro di Magna, il
verso incertissima e probabilmente guasta,e che dall'al
tra partenulla vi che provi aver qui il comicolragiona
551) Valentini, Vol. cir. p. 118.
to di una regione italica (350). E se pure dovesse ammet
_50_-
586)
587)
588)
589)
le ali, attributo de'giganti-Crediamo quindi non doversi ghi l'area particolar rumore che diede causa al suo nome.
riferire la parola talus n al gigante, n alla determina
zione del conne,e ne sembra che la voce Croinlus avea
p. 61.
595 )Aristoph. ad Nubiaa. Scol. v. 1159 - Suidas,v.(holulm
..;gg..
tutto o in qualche punto del suo corso conne alla cro
tonilide regione. -Forse anche seguendo lo stesso attual
suo cammino in qualche epoca potette essere conne, e
vasi ricordo. -Allorch ne' primi secoli di Roma i Crotoniati ebber guerra con i Locres sul Sagra, non fu
ad essi di ostacolo la regione srlacea, purch non vo
- -._.-.__,n frlivf'
PARTE I].
DESCRIZIONE ARCHEOLOGICA
DELLA CALABRIA ULTERIORE SECONDA.
- 4900a
GB@WBCIQEEIGD
c
I. Fiume Blom o Alaro - Cecino,iinme e citt - Camino - II. Scillacio - III. Fiume Crotala o Cora
cc - Crvlalla - Castro Annibalis - Liscitania - Roccella. - IV. Contrade tra il Crotala ed i Promontor
Iapigt: umi Alli e Semirus o Simeri - Urio , torrente e forse antica citt - Trischeru e Barbara erro.
neamente eredute antiche citt -Fiume Amelia o Croce/zia - Valuta antichit di Belcastm - Fiume Tar
gtnes o Tacina - Capo della Castello - V.[Promontori iapigl -Lacinio-VL Crotone -VII. Fiume, Nido
Opinioni snll'antichit di Santa Severina - VIII. Petalia - IX. Melissa, voluta antica citt- Crimiua, citt,
ume e promontorio - Abistro, opinioni, e. forse nella Calabria citra - X. Terina - Nuceria-XI. [Amelia
Napitir: - Opinioni s ('rissa - XII. Ipponio - Opinioni sul Castel di Cibele - XIII. Porlo Ercole -Tro
pea - Capo Vaticano-XIV. Ile-ama o Iiledama - Nicolera -XV. Mileto, Mcastro, Martirann, Verzino,
Umbrialico e Ccrenzia, erroneamente creduto antiche citt - XVI. Tiriolo - Sila -- XVII. Antiche strade
- Scavi.
4m)
Alava
402)
1.05)
404)
--3.|.
litorale.
Il primo ume nominato da Plinio (411) nel se
no scilletico appunto il Cecina mentovato anche
da Pausania, da Tucidide, da Stefano.
Il secondo
letterarie, p. So.
409) Del Re , Descrizione de' reali domini al di qu del Faro
.Vol. I. p. 515
1,10) Aceti in Barrio p. 245.
1.11) Plinio, L. III, c. 1.
ha) Del Re, loc. cit.
._33_
seno scillaceo, dopo Petelia e pria di Scilacz , Carci
420 Grimaldi,An. Vol. I, c. 21.- Del Re V- I, p. 512Giuatiniani e Mastriani, op. cit. art.zlmendalea.
418)
430)
1.51)
432)
453)
45;)
._56_
179'
41,5) Lupis, 7. ci!. p. 1,79.
_51._
lasgi esser dovettero gli antichi abitatori della nostra
Scillacio. Inne altro non lieve argomento ne sommi
nistra il nome di Pellena dato da Cassiodoro al n
me prmso Squillace, poich come si gi detto (V.
fontana.
448) Cassiodoro, L. VIII, [II/solar. ad Senatum.
_33_
quello che dallo stesso Plinio mentovato col nome
di Crotalo dopo il Cecino-,-Ha il L'orace originein Serra
di' Pira nella citra calabria, e dopo aver percorso 42
miglia attraversando i territor di Soveria Mannelli,
(larlopoli, Cicala, Gmgliaao , Set/iagiano e Catanza
ro , nell'lonio ha foce.
_39 _
conseguenza contraria, unicamente derivato dalla
di antichit.
Delle vicende di Crotalla nulla ci noto. Forse la
distruzione di essa o il cambiamcnto del nome in Car
465) Livio,XXX, 7.
466) Uglrellio, Vol.lX - V.Fiore, p. 86-Lupis. Vol cit.. p
254.
1,58) Guidone, Blondo , Volnterrano e Cdlenuceio.
1,59) Plinio, L. "Le. 0.
__w._
il nome di Lissanz.-Nemmcn fondate sono le opinioni
del Maraoti (471) che la suindicata lettera al Vescovo
di Lissa nell'lllirico disse inviata; del Fiore (472) che
opin aver [lame o Milia citt de' Locresi , preceduto
Lissiltanr'a; e di Amato (473) che suppose ivi una citt,
giammai esistita, col nome di Pdle0poli che sappiamo
477) Back, Il regno di Nap. cdi Sicilia, p. 117, ediz. del 1620.
478) Fiore, p. 88.
re sonosi
...|.-..
Cariano (516).
L'altro nome di Luci/zia poi veniva dal promontm
rio il quale col suo nome ha dato luogo alle solito di
spute etimologiche. La favola (517) che tutto perso
516) V.Apollodoro, L.III c. 9 - Diod. Siculo, L. IV, c. 55 Egino, Fnv. 101- SCrvlO ad En. L. III v.710 _ Tzete ad Ly
cufr. v. mq: e 12-}9-Philostn, Heroic'i cap- H, n. 18-Plutarco
in Romolo c. Il- Suida v. Lalinas- PIUIII di Ercolano, tom.
1, t. 6-V-Aloe e Cavedoni nel Bullettino arch. Dap. vol. I, p. 11 ,
p. 54.
e 12, e H, 54.
._u._.
che rnb i buoi ad Ercole quando in questa contrada
iv
-'5
__|,1__
senna
fra' brnti chi non sia ci che dee sapere: uomo fra'
--8...
metrico e
HERAE. LACI
NIAE. SACRVM
PRO SALVTE. MAR
CIANAE. SORORIS
AVG. OECI'VS
LIB. PROC.
denotato gli avea per luogo della citt quello ove pioveva
a ciel sereno, questo segno conobbe esser le lagrime di
._,{9_
indicar Giunone.
Lo stesso Micilo o Mixotlo altri credono couduttor
586) Strabone, v:
587-) V. Solino, loc. cit.
_5()_
ricerche passiamo.
Dopo circa sette miglia dal Capo delle colonne evvi
Cotrone che siede sulle rovine dell'antica Crotone-, la
_31._
cibiade che in Sicilia recavasi. Quindi opiniamo che era
Statuto dell'imperator Federico II (6l2). Ad ogni modo
dinando IV.
L'antica situazione dell'Esaro, e la numerosa popola
zione di Crotone che ne fan sospettare le sue armate ed
il suo senato di 300 (6t3) o 1000 (614) senatori , ne
fan pur credere al perimetro di 12 miglia che Livio (6l)
dava a Crotone. Egli inoltre ricorda che attigua alla
citt era una rocca bagnata dal mare , munita per na
turale sito , cinta di mura, e presa nell'anno 367 di
Roma da Dionigi a tradimento.
Dicesi che nell'antica citt eranvi i tempi di Ercole ,
navanla.
Era in fatti Crotone ampia e popolosa ; bella , chia
maronla Teocrito (6l7) e Licofrone (6l8); chiarissima,
Polibio (619) ; ricca e beata , Cicerone (620) - Era
611) Plinio, L. H
\
- 5 _
NOTA SU PITAGORA
Si Pitagora.da taluni voluto credere un essere simbolico
denotante un'epoca , come si detto di Saturno e d'Italo. Gli
ce (V. Zavarrona, Blib. cal.- Biog. degli uomini ill. del regno,
antichi autori di Annalie Commentarl, essersi nel 575 di Re ma rinvenuta un'area in cui Nume era posto, e contenea pur
degli scritti di pitagorioa losoa che il pretore Petilio. giu
dicandoli alla religion dello stato pregiudizievoli, fece bru
ciare. E quando , come ben rilettea il valente calabrese Ballo
_35_
Aristotile , che contenea i suoi studi politici sir oltre
150 citt, fra le quali Crotone. - Insurrezione fuvvi
contro i Pitagorici i cui collegi incc_ndiati vennero per
arcana congiura; e le citt della Magna Grecia, fra
della scuola italica che visse assai dopo la morte del suo capo
Poich riguardaronsi le somiglianze enon le dirersit tra la
pitagorioa dottrina e quella di Ferecide di Sciro che vuolsi vis
auto verso il 560 av. G.' C. , si disse Pitagora suo discepolo ,
non ostante che queflo gli fu posteriore , come lo dimostra la
maggior notizia che si ha di lui e de' suoi scritti - Si not che
egli credeva Dio esser nel mondo e da questi emanare la ma
teria la quale successivamente trasl'ormantesi dava vita agli es
seri nascenti gli uni dagli altri, ed aver l'anima umana co
stante ed immediata comunicazione con lo spirito universale ( V.
Cicerone De Net. deor. L. Il -Gelluppi , Star. della plu'loa.
Vol. I p. 51 - De Grazia , Saggio sulla reall della scienza
umana. V. II p. 6 e 7, - De Renzi op. cit. ) ; e perch il siste
ma delle emanazioni adottato era dagli Egizi Persiani Fe
._51.__
sni
c. io - Barrio p. 523 ).
Nulla era escluso dalla scuola italica, la quale lontana dalle
dispute de' secoli posteriori, mentre occupavasi del migliora
mento de' costumi e delle leggi , a tutto l'umano scibile inten
dea. Molto ad essa debbono non solo le siche scienze, ma an
che le matematiche nelle quali era assai innoltrtita; e quando
..._ 55
e nel rovescio il tripode e tra un polipo ed un delno; ed gli artigli-Altre cinque hanno lo stesso tipo nel dritto
in altra evvi la stessa leggenda dritta e retrograda nella ma senza nastro: in una di esse evvi dippi AI, in altra
medesima parte , e vi dippi nel campo una cicogna. AIOM; ed in entrambe )( l'aquila che divora un serpente.
Altre quattro han la leggenda Q>O - Due di esse Anche l'aquila evvi )( in altre due , ma solo in una ve
hanno un cerchio di granelli ed in mezzo un tripode in desi con le ali spiegate che anche divora il serpente.
Nella ultima delle indicate cinque monete scorgesi )( il
rilievo )( Galea con visiera a sinistra in mezzo ad un cer
chio radiate incuso - Un'altra ha pur la stessa galea in granchio-Altre tre hanno la testa di Apollo laureata
un cerchio,ma la visiera a destra )( K. in mezzo ad un che in una ha sotto il serpente )( ed il Pegaso: nelle al
quadrato-La quarta ha la leggenda retrograd.a 0 <l<? tre due )( il tripode solo , o presso un ramo di al
nel dritto e nel rovescio , con tripode in rilievo in loro ornato di bend:-ll tripode ma disadorno ed ac
quello ed incuso in questo-Non dobbiam tacere che canto una cicogna ha pure altra moneta che nel dritto
mostra un'aquila con scettro fra gli artigli- L'undeci
le tre prime monete son sospette
ma
presenta una testa imberbe coronata di spighe )( tre
Altre sei hanno la leggenda QPO-Di esse, cin
que rappresentano un tripode; ma nel campo una ha mezze lune e nel campo le tre lettere iniziali del nome
un ore a due foglie, altra una ghirlanda . la terza della citt , KPO-L'ultima ha nel dritto la testa di un
una foglia di lauro, la quarta senza simboli, e la giovine coronata di alloro e la leggenda AI>tAPOZ ,
quinta a sinistra ha un ramo da cui pende una benda : che pria del Millingen si era letta AU'IAPON ed at
al rovescio, quattro mostrano un'aquila che nella prima tribuita ad un Liparo re di Siracusa; e nel rovescio il
ha dinnanti una testa di bue, nella seconda un ramo di Pegaso-Cotesta leggenda anche nel rovescio di una
lauro fra gli artigli. nella terza su di una testa di moneta inedita di oro a anco di un tripode in rilievo:
nel dritto poi la moneta la stessa della precedente,
cervo e nella quarta su di una di montone; nella quin
ta evvi una lepre- La sesta ha una testa galeata di ma vi dippi dietro la testa del giovine un'anfora.
Con la leggenda KPOT evvi una sola moneta col tri
llfart'e ed al rovescio la leggenda ed un gallo.
Tre hanno la leggenda Q POT che in una retro- pode accanto una foglia )( fulmine, aquila su di una co
grada mn tripode in rilievo, cicogna, e )( tripode incuso lonna e grande astro--Con l'altra KPOTO ve ne son
quattro cio nnacon testa galeata che al di dietro ha la
-Le altre due di diverso modulo mostrar1 doppia leg
genda al dritto ed al rovescio con tripode , granelli di luna crescente ed il Cavedoni attribuisce 'a Cratorze fon
dator della citt ; e tre con testa di Poilade )( OIKIS
orzo, od in una il monograma l )( Aquila su di un ca
TAS, Ercole che so'oca il leone, ma nel campo di una
pitello di colonna.
.
. .
Altra moneta ha la retrograda leggenda NOTO? vi A e nelle altre due Q-Non dobbiamo omet
con tripode in rilievo , cicogna e )( tripode incuso.
tere sull'indica'to nome l'osservazione che esso rappor
Passando ora alle medaglie con greca leggenda ne tasi all'Ermle rappresentato nell'escrgo di tutte le tre
troviamo una che ha nel rovescio il solo K con clava ed mamete.
Tre con la leggenda KPO'I'ON, mostrano cio: una
al dritto testa di Poi/ade galeata-Altra con K P. tri
pode e foglia di lauro )( lepre in mezzo a due dischi 0 il tripode in rilievo )( lo stesso incuso: altra il tripode
forse crotali.
in mezzo, da una parte Apollo che scocca una freccia,
Otto che sono con la leggenda KPO han tutte il e dall'altra il serpente Pilone )( OIKTSTA2, in carat
tripode nel dritto - In una vi aggiunta una Vilto
teri arcaici, Ercole assiso davanti un altare acceso te
rio che tiene in mano una corona )( un'aquila , nel nendo con una mano un ramo di ulivo che il Millingen
dice indiear quello che Ercole port dagli iperborei
campo Q, e un termine di Mercurio: in altra una ri
rogna )( aquila volante che ha una lepre fra gli arti
e di cui le corone de' vincitori eran formate, e l'al
gli: altre due di diverso modulo hanno nell'esergo un tra appoggiata sulla rlava; a terra arco e turcasso: e
uccello incuso ; e le restanti quattro mostrano anche al la terza, la testa di Giunone di prospetto )( Ercole
rovescioo il tripode incuso o lo stesso in rilievo, o il nudo seduto sulla spoglia del leone, e nel campo
Pegaso o il polipo.
'
arco e turcasso-Altre due sono con la stessa leggen
Dodici presentano la stessa leggenda KPO al rovescio. da KPOTON al rovescio, ma una perfettamente simile
Una di esse con la testa di Ercole giovine cinta da na
alla precedente , menoccb ha nel dritto ciocch que
stro e con pelle di leone)( la civetta avente una spiga ne
sta tiene al rovescio e viceversa; e l'altra ha talune
...543..
lettere crednte esche , tripode in rilievo, cicogna )( tri
pode incuso-Una sola moneta si ha con la leggenda
P- 7
641) Schol. in Piud. loc. cit. v. 6 e 7
_57_.
moneta era sacra ad Apollo come fratello di Diana
cui tutti gli animali da caccia eran sacri (642) , e spe
cialmente la lepre (645)-Fu precisamente per tal cul
to di Apollo che Crotone venne da Teocrito chiamato
Hyacinllxus, Giacinto (64 i), il qual nome anche riferivasi
5 13
655) Fiorelli, lac. cit.
648) Millingen, p. 51 e 53
6.29) Millingen ,
55
657) Millingen, p. 51
_,'8
664) Millingen , p. 18
_59_
monete.
679)
680)
681)
682)
Maralioti, L. 111 c. 19
Fiore, p. 295 a '199
Plinio, L. III e. lo
Stefano, v. Petelia - Strabone, Vi. p- 254 -Vrgili0,
L. 111 v. 401
_.(;0_.
si riferisca alla nostra Pelelia, essendo noto che Spartaco fuggendo ed incalzato da Grasso , in Reggio si ri
dusse. --Certo poi alla Petelia della lllogiza Grecia re
lativa la battaglia che Livio racconta tra Annibale ed
._6|..
ch' pure )( in altra moneta avente nel dritto la
testa del Sole con raggi.
Tre son con la testa di Giove laureata , e nel rove
nogramma.
Cinque monete son simili ed hanno una testa con
barba e casco e )( la Viltoria che tiene una corona
nella dritta; ma in una la leggenda illegibile; in altra
a due linee ; nella terza evvi nel dritto un globetto
690) Millingen, p. 84
691) Barrio,p- 345-Maralioti, L. lIl'a
692) Diodoro, Bibl. L. XIV c. 3
I9-Fiore, p. 252
Paterno.
Stefano ne avverte che un ume anche col nome
Crimisso vi era; e questo non pu essere che il Lipuda
lontano IO miglia dal Nieto , ed il pi prossimo al
l'odierno Cir. Altri lo riconosce nel Fiuminic che di
vide la ultra seconda dalla citra Calabria dalla parte
dell'lanio, e dista non meno che I l miglia dall'indicato
._02_
tal' il Lipuda-Non vogliamo inne omettere una
ncidenza- Anche in Sicilia presso l'antica Egesta era
\'l.lltt ume t ol nome di Crimiso che il Cluverio credette il
Ile/ice ed il Fanello seguito dall'egregio duca di Serra
tlilalco, il S. Ihrlolommea. Il siculo ume Crimiso, nel
702)
70.5)
704)
705)
706)
Licofrone, p. 67
Isaacio in Licofr.
Aceti in Barrio, p. 122.
Stefano v. Terina.
V. Fiore p. t2o-Lupis Vtvl. cit.
__63_.
qurdotti di piombo (di cui si sovente sonosi colti trovati
de' pezzi ) che l'acqua recavano da luoghi che da
gli abitanti diconsi cinque miglia distanti. Un pezzo
di essi trovato poco prima che il Barrio scrivesse la
sua utilisima opera (707), avea la iscrizione: L. Ap
lire in Terina.
Ed in quanto all'origine di Terina , gli antichi antori (708) rapportaroula a'Crotoniati. E poich di pe
lasga fondazione reputammo (V. sop. 5. VI.) che
potette esser Crotone, lo stesso pensiamo di Terina
cui un altro argomento si aggiunge -Lo scoglio Pie
tra della nave di cui abbiam favellato , che Tolomeo
_.65_
___65_
728) Pausania I e. n
729) Pelleriu , Peuple.s e! villes. tom. I , pi. X , tr. 6
P' 61 8, 9
750) Millingen p. 56 , 57 . e 75 a 75
...oo
stata altra antica citt col nome di Nuceria-Fino a
pochi anni dietro conosceansi tre citt di tal nome, cio
due nei paesi occupati dagli Umbri e la terza sita nella
Campania e nota sotto il nome di Nuceria Alplmleraa.
_67_
740)
741)
7.;2)
745)
744)
745)
7.36)
747)
755) Maraoti. L. Il , c. 19 , e 20
756) Altucci , Adversus Clccarellum , Roma 1642 - Top
pi, Bibl: mq;
757) e 755) V. Capialbi Gins. e Bisogni, op. cit.
'_.10_.
diverse fogge, talun de' quali giudicato dal Gerhard di
forme non comuni , gurati , e di buon lavoro -Delle
colonnetlo di marmo alte sei palmi , dei fusti di grosse
colonne, parecchie patere di forme diverse, molli acque
pi di Antonino Pio in cui Q. Muticilio essendo chiamato Patrono del Municipio, conferma l'epiteto di Illu
'
._72_
proprio della romana superbia il nome sacro della loro
citt ad altre concedere , crediamo che con quel di
nella storia , che una stessa citt era per una parte
784)
785)
786)
787)
Pater-colo, L. 1 , e 14
Salmasio, Exercit. plmian. in solinum. p. 68
Floro , L. LV
V. Capialbi , Mura d'Ipponio- Mem. cit. p. III
__75_
\
EI'IIQNIESLN I'IANAINA.
lo
_.u_
bona e pria del Jtlelnuro, generalmente creduto il u
me Petrace nella Calabria ultra prima, ci uniformiamo
all'esposta opinione del maggior numero.
Poco discosta da Porlo Ercole Tropea , indicata
da Stefano con il nome di Postropaea che l'Olstenio (803)
legge: ad Tropeam-Il Barrio (804) ed il Fiore (805) la
credettero fondata dagli Aasoni o Enotri , persuadendosi
che non potea un luogo cos bello rimaner privo di
abitatori-Diverse congetture sonosi fatte sul nome di
riet.
Ed in quanto al nome , Seilace scrive Mesa (822) ;
'
807)
808)
8o9)
8m)
806) Maralioti , L. n , c. 18
Su) Licofrone p. 91
_.13.._
seguente
._76._
De Rlli8.
cit. p. 109 e no
Mazzocchi . T. 11. p. 1, n. 69
Aceti in Barrio , p. 153
842) De Ritis loc. cit.
Nicandro ap. Ant Liberal. Melam XXIV.
Laltanz. De orig. v, X, 7
849)
850)
851)
852)
855)
854)
_71._
..73...
ch Erodoto (866) raccont aver Dario scacciato dal
l'asiatica lllileto gli abitanti , e questi uniti a' Sami
essersi dispersi; n perch Plinio (867) e Seneca (868)
mentovarono le molte colonie cui la ionica Mileto fu
madre feconda, ne deriva come ben riette il Ca
866) Erodoto VI
867) Plinio, L. V, c. 29
868) Seneca, op. cit.
coincide con quella in cui fu inviata la colonia di TurioIl Lupis (903) invece ritenne che fondatasi Torio e la
regione sibaritica nomatasi Turiate, fu mandata nel
presente Tin'olo una colonia, che Tun'ola, quasi pic
889)
891)
892)
895)
Strabone, VI
S9o) Plutarco in Pirro
Barrio, p. 125
Aoeti in Barrio, p. 131
Fiore , p. 8
__30_
. camente adoprati 2 conchiuse quindi che comunque non
sapeasi se questa turia colonia fusse stata indipendente
dalla sua origine o ne' tempi posteriori , esser certo
ch'ebbe un'epoca in cui coni proprie monete-Ma poi
ch il ragionamento del dotto calabrese non poggia che
sulla esistenza della indicata moneta a tutti ignota e
da lui probabilmente male interpetrata , non pu te
9m) Strabone, L. VI
rendite u.
-ometter
namenti dobbiamo
di nissimo
una lavoro
colonnetta
sonosi
di oro
colche
rinvenuti.
nel passato
zie. Ai tcmpidel Lupis (9th) ed anche anni dietro molte che innestavasi con la via .4ppia nel Foro di Capua se ne trovarono di oro e di argento con la effigie di Essa percorrea miglia 331 no Reggio, ed appellata
Filippo, Alessandro, e lorosuccessori-In somma veruu era Aquiliaaa o Papi/lana dal Proconsole M. Aquilio o
luogo della nostra Calabria, a:cetto Calrone, ha offerto .l'opilio che ne fu l'autore verso la met del VI se
tante antiuaglie quanto Tiriolo-llla qual'era il nome di colo di Roma (9t7)-Ecco ora con la scorta della stes
cotesta citt capitale-Ferse il tempo lo scoprir , ma sa lapide la distanza de' luoghi che la strada traversava
intanto dobbiam confessare la nostra ignoranza.
nella Calabria , ed il confronto con le stazioni e le di
Al nord-ed estdi Tz'riolo nella contrada che guarda stanze indicate nell'Itiaerario di Antonino che alla stes
Nonio e con la prosimacitra Calabria conna , evvi sa son relative.
la porzione della Sila che nella nostra ultra compre
Lapide di Pollo.
sa , e forse parte facea dell'agro fleurano. Bench i Bo
mani nel 472 di Roma segnarono il nome de'Brezz' ne' Dalla Polla o Murano, miglia . ~. . . . .. 74
doro fasti trionfali , pur non allora ma dopo la disgra
Sino Cosenza . . . . - . .
. . . 49
.ziata guerra di Annibale reputiamo avvenuta la cessione A Valenza. . . . - . . . . . . . 57
da' Brez fatta a' Romani di met della Sila. E poich Ad Slataam, forse ilsito poi detto ad cotunrnam . 55
Dionigi di Alicarnasso (9l0) nel dare tal notizia, descri
A Reggio. . . - . . - . . . . . . l?
ore brevemente la silana contrada, crediam pnegiodell'o
pera qui riportar nel nostro idioma la sua descrizione che
Ilinerarlo di Antonino.
a quanto ne sembra da nessuno scrittore stata nora
13
-c
A Cosenza
Al ume Sabato 0
Ad Tun'e5 . .
A Vibona . .
.
A Nicotera . .
Ad Mollia: . .
Ad columnam. .
Sannto.
. . .
. . .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
21
28
49
18
18
21
57
18
24
14
56
maggiori percorse.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Ad Sc_yllacium. .
22
Ad
Ad
Ad
Ad
.
.
.
.
. .
. .
.- .
v .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
22
20
24
20
.
.
.
.
.
.
.
.
. .
. ~
.
.
.
.
24
12
20
Ad Ilipporum .
Ad Dicastadium
Ad Hegium.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
,
.
.
.
. 24
20
12
28
32
24
Cacini/mm.
Succianum
Subcisziwm
Allanum.
.
.
.
.
o
FINE DELLA PARTE SECONDA E DEGLI STUDI ARCHEOLOGICI
I
ooSbfodq
Prefazione
pag.
III
CDv)
Il.
. III.
PARTE PRIMA.
Sci11aczb.......
Fiume Crotalo o Contce - Crotalla Castro Annibolis - Lissilania -Boc
35
z:ella.........n
37
ossunvaz1om ceumuxm.
IV.
. II.
III.
IV.
della Calabria . . . . . .
Opinioni sul suo antico stato geolo
gico . . .
Mare Ionio .
Mar Tirreno .
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Tirreni. . . . . .
Nomi di Canio e d'Italia .
.
.
.
.
10
12
IS
,.
VI
19
23
25
28
Crotone.
labria citra. .
Terina-Nuceria.
ULTERIORE SECONDA
g.
.
,
.
.
,
.
"
33
58
59
(il
62
66
67
PARTE SECONDA.
e citt - Canino .
bele .
30
27
ti) .I.
40
42
48
mqmqm
. XII. Considerazioni
74
77
79
81