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AL SIGNOR PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

INTERPELLANZA

LAquila, 29.09.2015
Oggetto: art. 2 L.R. n. 27 del 9 agosto 2013 determinazione canoni ATER .
Il sottoscritto consigliere regionale
Premesso che:

Alcune famiglie, negli anni '60 '70 e '80, durante il boom edilizio della citt di Pescara, si
trasferirono dall'entroterra alla citt per trovare lavoro soprattutto in edilizia. Fecero
domanda per le case popolari e lasciarono le loro famiglie di origine nei paesi di
provenienza. Successivamente alla morte dei genitori, queste persone hanno ereditato una
porzione di orticello o di rudere nei loro paesi di origine di valore catastale irrisorio e di
valore reale zero. L'Ater, con una interpretazione assurda ed arbitraria dell'art. 25 della
L.R.96/96, ha ritenuto che questi assegnatari, in virt del fatto di essere diventati proprietari,
e quindi non pi nullatenenti, avrebbero dovuto pagare un canone di affitto fortemente
maggiorato rispetto al reddito effettivo (canone sociale) e ha ricalcolato la differenza di
canone della data di assegnazione, con richiesta di arretrati che vanno da 5 -6 mila euro fino
a 12 mila euro ed oltre, gettando nel panico le famiglie interessate. I loro redditi non
avrebbero mai potuto consentire di soddisfare tali richieste.
Quando questi assegnatari hanno presentato le domande per l'assegnazione delle case
popolari possedevano solo le loro braccia per procurarsi da vivere. Successivamente, con la
morte dei loro genitori hanno avuto la sventura di ereditare (loro malgrado) una porzione di
orticello o di rudere di nessun valore effettivo, ma che servita unicamente a peggiorare la
loro situazione economica e sociale poich l'Ater da quel momento li ha considerati ricchi,
ed evasori.
Le Organizzazioni di categoria, appena venute a conoscenza dalla incresciosa situazione
venutasi a creare, hanno intrapreso una serie di iniziative al fine di evitare che una
ingiustizia cos assurda potesse consumarsi ai danni di 437 famiglie (spesso vedove e sole)
con redditi minimi ed hanno proposto ed ottenuto dal Consiglio regionale una legge
interpretativa dell'art. 25 della L.R. N96/96 che con l'art. 2 della LR n. 27 del 9 agosto
2013 sembrava aver risolto il problema in quanto la norma stabiliva che le disposizioni di
cui all'art. 25, comma 1, punti 1 e 2 della L.R. 96/96 sono interpretate nel senso che si
applicano a tutti i soggetti in possesso delle condizioni reddituali ivi definite, anche se
proprietari o usufruttuari, a qualsiasi titolo, di beni immobili che non producano redditi
da locazione o da altra attivit economica e che abbiano una rendita catastale o un
reddito domenicale inferiori ad . 100,00. I soggetti gestori degli alloggi di Edilizia
Residenziali pubblica sono tenuti ad attenersi alla presente interpretazione per la
determinazione dei canoni a far data dalla pubblicazione della legge ed a sanare gli
eventuali contenziosi in essere inerenti i periodi pregressi, mediante l'immediata
applicazione dei criteri fissati. Sembrava tutto risolto. Invece no. L' Ater continua a
mandare lettere di diffida fino a passare dalle lettere ai fatti con decreti ingiuntivi e richieste
di sfratti come se la legge regionale non esistesse. Infatti l'Ater ritiene che la legge non pu
essere retroattiva e quindi non potrebbe valere per i periodi pregressi. Ma la legge 27 non

retroattiva perch la legge 96/96 non viene modificata bens viene interpretata dal
legislatore in maniera aderente alla originaria volont dello stesso, in modo da attenersi a
quanto disposto dai principi giuridici e di civilt del nostro ordinamento e in conformit a
quanto disposto dalla Costituzione in tema di principi di uguaglianza.

Interpella il Presidente della Giunta e lassessore competente


-Per sapere:
1) quali iniziative abbia assunto o intenda assumere al fine di obbligare le ATER ed in
particolare lATER di Pescara ad applicare la norma in oggetto ed a sanare gli eventuali
contenziosi in essere inerenti i periodi pregressi

Il Consigliere Regionale M5S


Domenico Pettinari

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