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Organo Ufficiale
Progettare e produrre
con un processo industrializzato
PRIMO PIANO
PROGETTARE
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1 CN/BO
CONFINDUSTRIA
FOCUS
18
2011
PRODURRE
PRODUCIAMO E COMMERCIALIZZIAMO:
primo piano
ASSOBETON
leditoriale
del presidente
Con il 2010 si chiuso un periodo che passer alla storia come uno dei pi difficili per il comparto delledilizia
industrializzata in calcestruzzo: in due anni il valore del
nostro mercato di riferimento si ridotto di circa il
40% rispetto al 2008.
Cali cos drastici in tempi tanto brevi lasciano tracce
indelebili che non sono ancora totalmente evidenti: gli
imponenti ammortizzatori sociali, messi in campo dal
Governo, stanno mascherando la vera eredit di questa crisi, che verr alla luce solo quando le misure di
sostegno cesseranno.
(Renzo Arletti)
A proposito di
prestazione termica
ChrysoFlex
Levoluzione della normativa sul contenimento dei consumi energetici degli edifici impone importanti
adeguamenti alle tecnologie produttive.
Con 65 anni di esperienza maturata nellambito dei materiali da costruzione, CHRYSO propone oggi
CHRYSOFlex, una innovativa tecnologia per il mercato della prefabbricazione, che permette di
realizzare pannelli a taglio termico integrale con la migliore prestazione termica.
La soluzione CHRYSO comprende:
semplici connettori, facili da installare, che assicurano una corretta ripartizione dei carichi. Grazie alla
loro matrice sintetica, non inducono ponti termici consentendo la libera dilatazione degli strati del
pannello dovuta alle variazioni di temperatura
un programma di calcolo dedicato che realizza: il dimensionamento e disposizione inserti CHRYSO
Flex di ciascun pannello, il calcolo del coefficiente di trasmittanza con metodo di calcolo certificato,
la scheda base del pannello con proposta di armature di rinforzo strutturale. Questo strumento
permette con estrema semplicit di individuare la prestazione termica desiderata in funzione delle
qualit dei materiali isolanti e di ottenere il miglior compromesso tra costi e prestazioni.
CHRYSO: Abbiamo le soluzioni per costruire il futuro che immaginate.
CHRYSO ITALIA SPA - Via Madonna - 24040 Lallio-Bergamo - ITALIA - Tel.: +39 035 69 33 31 - Fax: +39 035 69 36 84
sommario
ASSOBETON
ASSOBETON
SISTEMA
Edizioni IMREADY
www.axim.it
Progettare e produrre
con un processo industrializzato
PRIMO PIANO
PROGETTARE
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1 CN/BO
Organo Ufficiale
CONFINDUSTRIA
FOCUS
18
2011
PRODURRE
#18 - 2011
29/03/11 14.47
FOCUS
40 Do you speak LEED? GBC Italia ti aiuta
di Veronica Dei Rosi, Maria Elena Gherardi,
Mattia Giovannini
PRIMO PIANO
Leditoriale del Presidente
di Renzo Arletti
Il commento del Direttore
di Maurizio Grandi
PROGETTARE
10 La prefabbricazione nella
progettazione dei viadotti in c.a.p.
di Mario Petrangeli
56 Dalle aziende
Il cemento trasparente
per il Padiglione italiano di Shanghai
26
PRODURRE
60 Marcatura CE dei prodotti prefabbricati
in calcestruzzo
70 Limpiego di solai a lastre predalles
per edifici sismo-resistenti
di Paolo Favro, Michele Locatelli,
Gianpiero Montalti
76 Marcatura CE obbligatoria
per tutti i travetti per solaio immessi
sul mercato dal 1 gennaio 2011
78 Il recupero delle acque di processo
e degli scarti di calcestruzzo
di Massimo Lapi
80 ATTUALIT
88 ASSOBETON INFORMA
autori
ASSOBETON
ASSOBETON
#18 - 2011
gli autori di
questo numero
Renzo Arletti
Presidente ASSOBETON
Andrea Belleri
Universit degli Studi di Bergamo
Antonella Colombo
Libero professionista in Varese,
Consulente ASSOBETON
a.colombo@assobeton.it
Veronica Dei Rossi
GBC Italia
Paolo Favro
Membro del Comitato Tecnico
della Sezione Solai e Doppia Lastra
ASSOBETON
Maria Elena Ghelardi
GBC Italia
Mattia Giovannini
GBC Italia
Maurizio Grandi
Direttore ASSOBETON
Massimo Lapi
Studio LAPI
Michele Locatelli
Studio Tecnico Locatelli
Consulente ASSOBETON
m.locatelli@assobeton.it
Gianpiero Montalti
CMP Associati,Segretario Sezione
Solai e Doppia Lastra - ASSOBETON
montalti@cmpassociati.it
Ugo Pannuti,
Responsabile della Certificazione
Volontaria di Prodotto ICMQ
Mario Petrangeli
Professore, Fac. Ingegneria,
Universit di Roma La Sapienza
Daniela Petrone
Vice Presidente ANIT
Giovanni A. Plizzari
Presidente CTE
Paolo Riva
Preside Fac. Ingegneria,
Universit degli Studi di Bergamo
Marco Savoia
Ordinario di Tecnica delle Costruzioni,
Fac. Ingegneria, Universit di Bologna
Giandomenico Toniolo
Ordinario Fac. Ingegneria
Politecnico di Milano
Mauro Torquati
Universit degli Studi di Bergamo
primo piano
ASSOBETON
IL COMMENTO
DEL DIRETTORE
Ulm (Germania), 7 febbraio 2011 - BIBM, la nostra
Federazione europea ha organizzato, come periodicamente usa fare, una riunione tra tutti i Direttori delle
Associazioni federate, in rappresentanza dei 16 paesi
europei aderenti: unoccasione per ampliare la conoscenza dei diversi contesti competitivi delledilizia industrializzata in calcestruzzo nel vasto mercato delle
costruzioni UE.
Stanti le differenze strutturali spesso riscontrabili,
difficile trovare situazioni sufficientemente omogenee
che consentano una comparazione logica e, a ben vedere, spesso si arriva alla conclusione che le analogie
sono cos poche che non possibile ottenere utili indicazioni per i nostri modelli di business.
(Maurizio Grandi)
10
progettare
ASSOBETON
Mario Petrangeli,
Professore, Fac.
Ingegneria Universit
di Roma La Sapienza
la prefabbricazione
nella progettazione
dei viadotti in c.a.p.
Figura 1.
Un tipico viadotto
degli anni 70
Premessa
I grandi raggi planimetrici e le modeste pendenze
longitudinali richieste dallalta velocit dei moderni
mezzi di trasporto hanno reso i nastri stradali e ferroviari sempre pi rigidi, cio meno capaci di adattarsi al terreno su cui si distendono. Ci ha modificato
limmagine originale del ponte inteso come opera
singolare necessaria per attraversare un incidente di
percorso (corso dacqua o altro) ed ha reso sempre
pi frequenti i viadotti , ponti molto lunghi necessari
per superare dislivelli del terreno in cui lincidente,
se c, non ha importanza primaria. Si tratta quindi
di strutture in cui una dimensione assolutamente
prevalente sulle altre e quindi composte necessariamente di moduli che si ripetono, le campate, tutte
eguali o con pochissime differenze tra loro. La scelta
delle luci delle campate, forse pi ancora che la for-
progettare
11
ASSOBETON
da ragioni idrauliche, non potendosi allora realizzare sifoni a pressioni elevate), la rapida diffusione di
questi manufatti si avuta nella seconda met del
novecento, quando in Europa si dapprima formata lestesa rete autostradale che conosciamo e
poi la rete ferroviaria ad alta velocit, ora in via di
completamento. La necessit di costruire centinaia
di chilometri di viadotto, in breve tempo ed a costi
contenuti, ha portato necessariamente allo sviluppo
della prefabbricazione nella sua forma pi primitiva: il
sistema trilitico, cio una serie di elementi verticali su
cui poggiare elementi orizzontali, le travate prefabbricate, quasi sempre realizzate in cemento armato
precompresso (Figura 1).
Questo sistema, se da un lato ha consentito di costruire un elevato numero di viadotti nellarco di
qualche decennio, ha provocato grossi danni al paesaggio ed ha prodotto opere che sono invecchiate
molto rapidamente. Infatti, a prescindere dalla qualit spesso scadente dei materiali messi in opera e
dalla scarsa cura dei particolari, la prefabbricazione
rendeva conveniente avere travate semplicemente
appoggiate tra le quali venivano posti giunti di vario
tipo, generalmente per non impermeabili. Le acque di piattaforma, sempre inquinate dai gas di scarico e dai sali antigelo, percolando attraverso i giunti
aggredivano le testate delle travi e la sommit delle pile, provocando danni irreparabili in un tempo
molto pi breve della vita attesa del ponte. Queste
esperienze hanno reso i Progettisti e le Amministrazioni pi sensibili sia nei riguardi del problema ambientale che di quello legato alla durabilit delle
opere, cio alla loro capacit di fornire le prestazioni
richieste per un tempo ragionevole senza costi eccessivi di gestione. Tutto ci senza rinunciare alla
prefabbricazione che, se impiegata correttamente,
consente una notevole riduzione dei tempi di costruzione (e quindi dei costi) ed un maggiore controllo di qualit che si traduce nellavere opere pi
affidabili.
Lindividuazione dei segmenti
da prefabbricare
La prefabbricazione di un elemento lungo centinaia
di metri, a volte chilometri, implica necessariamente
che questo venga suddiviso in segmenti di dimensioni e pesi tali da consentirne la movimentazione.
Lindividuazione del segmento dipende principalmente da: (i) la possibilit di muovere i pezzi via
acqua; (ii) la scelta se produrre i prefabbricati in stabilimento o in cantiere e (iii) la capacit dei mezzi
disponibili per montare i prefabbricati. La movimentazione del prefabbricato via acqua estremamente vantaggiosa poich consente di manovrare pezzi
del peso di migliaia di tonnellate e di dimensioni
di centinaia di metri (Figura 2). Purtroppo in Italia
non abbiamo corsi dacqua che consentano questa
n 18 - industrie manufatti cementizi
2a
Figura 2.
I fiumi navigabili
consentono
la movimentazione
di migliaia di tonnellate
Figura 2a.
Prefabbricazione e varo
di una campata completa
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progettare
ASSOBETON
Premesso quanto sopra, la definizione del segmento da prefabbricare pu essere fatta in due modi
affatto diversi:
producendo elementi la cui lunghezza pari a quella di una campata ma la cui larghezza in genere
una frazione di quella del ponte finito, cio suddividendo limpalcato in pi elementi longitudinali: la
costruzione a travi o span by span; producendo
elementi che hanno lintera larghezza del ponte ma
una lunghezza che una frazione della luce della
campata: la costruzione a conci. Vi peraltro
qualche esempio di prefabbricato avente le dimensioni di una intera campata finita. Questa soluzione,
senzaltro molto vantaggiosa quando si opera in acqua, richiede a terra attrezzature molto costose, dovendosi movimentare pezzi del peso di parecchie
centinaia di tonnellate, che quindi sono giustificate
solo nel caso di viadotti molto lunghi (Figura 3).
Figura 3.
Prefabbricazione
e varo di
una campata
completa
Figura 4.
Un tipico carro varo
su luci di 40 m
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industrie manufatti cementizi - n 18
progettare
ASSOBETON
Figura 5.
Continuit in opera
di travi prefabbricate
Figura 6.
Continuit in opera
di travi prefabbricate
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progettare
ASSOBETON
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molto pi semplice da realizzare e quindi molto pi frequente. Ha lo svantaggio di avere un maggior numero
di apparecchi di appoggio per posizionare i quali pu,
a volte, essere necessario avere pile pi larghe e quindi
meno eleganti (Figura 7).
La prefabbricazione per conci
Alla fine degli anni sessanta, quando gi la prefabbricazione a travi era collaudata, venne introdotto, principalmente ad opera dei francesi, un diverso modo di realizzare gli impalcati in c.a.p. che consentiva di raggiungere
grandi luci, fino a 200 m ed oltre.
In questo caso il segmento prefabbricato ha lintera larghezza dellimpalcato ed una lunghezza di 3-5 m, quindi
molto minore della luce. La prefabbricazione viene in
genere fatta in cantiere, essendo questi elementi difficilmente trasportabili su strada. I conci vengono usualmente montati a sbalzo con una attrezzatura relativamente semplice che si ancora alla parte gi realizzata
(Figura 8). Dal punto di vista architettonico questa tecnica offre al progettista maggiori possibilit di espressione, potendosi avere sezioni trasversali anche molto
elaborate e travate ad altezza variabile (Figura 9).
Un aspetto cruciale di questa tecnica quello relativo
alla modalit di collegamento dei conci prefabbricati tra
loro. Inizialmente i giunti erano a secco, cio i conci venivano accostati tra loro interponendo un sottile
strato di resina e non vi era continuit nelle armature ordinarie. I cavi di precompressione, infilati mano a
mano che si procedeva nel montaggio dei conci, garantivano che la sezione di giunto fosse sempre tutta
compressa. Poich la resina posta tra i conci indurisce in
20-30 minuti, il carro che tiene sospeso il concio viene
liberato subito e quindi si ha una produzione elevatissima. I giunti a secco pongono per seri problemi in fase
di montaggio perch difficile correggere le inevitabili
imperfezioni nella geometria del ponte. Queste sono
dovute al fatto che il calcestruzzo, durante lo stoccaggio,
subisce deformazioni anelastiche che possono essere
diverse da concio a concio. Questi giunti, inoltre, molto
spesso si sono aperti nel tempo compromettendo la
durabilit dei cavi di precompressione ed infine, cosa
molto importante specie in zona sismica, la mancanza di
armature passanti rende queste strutture molto poco
duttili. Questi problemi possono essere superati con i
giunti bagnati , cio gettando in opera tra concio e
concio una strato di 20-30 cm di calcestruzzo. Ci consente di correggere facilmente errori di montaggio e,
cosa molto importante, di dare continuit alle armature
ordinarie saldando o manicottando le barre. Per contro
si allungano i tempi di costruzione perch il carro di
varo deve mantenere il concio sospeso fino a quando il
getto di sutura non abbia fatto presa.
Una soluzione mista, che coniuga i vantaggi di entrambi
i metodi, stata proposta dallo scrivente per il ponte
strallato sul Oued DIB, in Algeria. I conci prefabbricati
hanno le anime giuntate a secco, in modo da collegare
i conci con le sole resine e liberare subito il carro varo
(Figura 10). Successivamente si getta la parte mancante
industrie manufatti cementizi - n 18
progettare
ASSOBETON
11
Figura 7.
Un viadotto a travi
12
prefabbricate e soletta
continua
di soletta e controsoletta in modo da dare continuit alle armature ordinarie e quindi avere una struttura duttile.
La prefabbricazione di strutture
ad asse curvilineo
Le opere singolari in calcestruzzo, proprio perch
tali, poco si prestano alla prefabbricazione.
Esistono comunque esempi di prefabbricazione
per ponti ad arco di luce medio piccola a campata
singola o multipla. In questo caso in genere necessario disporre di uno o pi appoggi provvisori
intermedi, come nel caso delle Figure 11 e 12, la
qual cosa costituisce un forte vincolo. Normalmente
in questi casi necessario gettare i conci di sutura in
opera e la continuit strutturale si ottiene con barre
o cavi di precompressione.
Conclusioni
La prefabbricazione nel campo dei ponti essenziale per ridurre i tempi di costruzione e garantire il
controllo di qualit del manufatto.
Dal punto di vista del progettista, importante
sottolineare che solo gli elementi realizzati in imn 18 - industrie manufatti cementizi
Figura 8.
Varo di un concio
prefabbricato
Figura 9.
La costruzione a conci
consente travate ad altezza
variabile
Figura 10.
I conci con giunto misto
per il ponte sul Oued DIB
Figura 11.
Montaggio di un arco
prefabbricato
Figura 12.
Un ponte ad arco
prefabbricato
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progettare
ASSOBETON
Antonella Colombo,
Consulente Assobeton
Giandomenico Toniolo,
Politecnico di Milano
COSTRUZIONI PREFABBRICATE:
LA LEZIONE APPRESA
DAL TERREMOTO DABRUZZO
Memoria tratta dagli atti del 18 Congresso CTE
Figura 1.
Crollo dei pannelli
di tamponatura
Introduzione
La violenta scossa che la mattina del 6 aprile 2009
ha colpito la citt di LAquila ed il territorio circostante, come potere distruttivo, viene quantificata
di magnitudo Richter 5.8 e di magnitudo momento
6.3 ([01]).
Dai rilievi della Rete sismica nazionale si leggono
in varie zone accelerazioni orizzontali di picco al
suolo tra 0,35g e 0,40g (0,60g sullepicentro) che,
dal punto di vista della progettazione sismica, corrispondono ad una Zona 1 di massima sismicit nel
panorama italiano. Si rilevano ancora accelerazioni verticali particolarmente elevate, dellordine di
progettare
ASSOBETON
ne restavano carenti. Ovviamente le ultime Norme tecniche nazionali del 2008 non hanno avuto alcuna influenza sullesito del terremoto e ci si
pu chiedere se una loro anticipata pubblicazione
avrebbe potuto avere positivi effetti.
Come in precedenti occasioni il terremoto ha fornito sul campo una drammatica lezione della quale
bisogna fare tesoro. Si ricorda per esempio la lezione appresa dal terremoto del Friuli 1976: la caduta di una trave dal suo appoggio aveva mostrato
come, sotto azione sismica, non si possa fare affidamento sullattrito per la trasmissione delle forze
orizzontali. La combinazione delle contemporanee
scosse orizzontali e verticali pu infatti abbattere la
gravit sulla quale lattrito si basa. Questa risultanza
era stata recepita dallassociazione di categoria
Assobeton che aveva prontamente diramato
apposite raccomandazioni ai suoi iscritti. E da questa iniziativa derivata una generale corretta prassi
progettuale di connessioni meccaniche tra pilastri e
travi che ha nel seguito portato alla specifica regola
dellultimo Eurocodice 8 e delle attuali Norme tecniche nazionali.
Anche per il terremoto di LAquila 2009 si devono
dunque esaminare gli effetti ([02] e [03]) e trarn 18 - industrie manufatti cementizi
Figura 2.
Danno subito
dai vincoli
sui pannelli
Figura 3.
Trave a doppia
pendenza caduta
dallappoggio
Figura 4.
Immagine satellitare
che mostra il crollo
delle due campate
di copertura
Figura 5.
Crollo di un coppone
di grande luce
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progettare
ASSOBETON
Figura 6.
Rottura dei bordi
in corrispondenza
dei pioli metallici ai quali
erano fissati i copponi
Figura 7.
Rottura delle pareti
laterali di alcune tasche
dappoggio
Figura 8.
Dettaglio di una rottura
in quota in
corrispondenza
del bordo di un pilastro.
Evidente linstabilit
delle barre darmatura
longitudinali e
linsufficienza della
staffatura
dallappoggio;
- alcuni tegoli TT di piano (in montaggio) ribaltati;
- alcune rotture ai bordi di pilastri (senza crolli);
- alcune rotture di appoggi trave-pilastro (senza
crolli).
A ci si aggiungono diversi danni minori, come fessure sui pilastri e scheggiature degli spigoli in corrispondenza degli appoggi di solai su travi e di travi
su pilastri. I grandi spostamenti manifestatisi sotto
sisma hanno portato ancora a diversi danneggiamenti di opere di finitura come i tramezzi interni.
Danni alle strutture
La Figura 3 mostra la trave a doppia pendenza caduta dallappoggio. La trave ha trascinato nel crollo
la campata di copertura adiacente che al momento
della foto era gi stata rimossa. La Figura 4 riporta
limmagine ripresa da satellite poco dopo il terremoto e mostra appunto le due campate di copertura crollate. Si tratta di una stalla in localit Fossa.
La porzione di struttura in cui si verificato il crollo
stata costruita nel 1997.
Le travi a doppia pendenza erano inserite in alloggiamenti a forcella posizionati in sommit ai pilastri; i
due elementi erano vincolati tramite una barra pasindustrie manufatti cementizi - n 18
progettare
ASSOBETON
Figura 9.
Crollo di due elementi
binervati di solaio ai quali
erano collegati pannelli di
tamponamento anchessi
coinvolti nel crollo
Figura 10.
Particolare di un appoggio
di trave gravemente
lesionato facente parte
di un edificio a due piani
adibito a palestra
di Monticchio
Figura 11.
Crollo di pannelli
di tamponatura orizzontali
(Bazzano)
Figura 12.
Crollo di pannelli di
tamponatura verticali
(Monticchio)
Figura 13.
Particolare della rottura
di un attacco
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progettare
ASSOBETON
Figura 14.
Particolare della rottura
di un attacco
Figura 15.
Vista esterna di un
edificio illeso (oggi
sede delle Poste
Italiane a Pile)
Figura 16.
Vista interna
di un edificio illeso
(oggi sede delle
Poste Italiane a Pile)
Figura 17.
Vista interna
di un edificio illeso.
(Centro Commerciale
lAquilone a Pile
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progettare
ASSOBETON
18
2
Di fatto il progetto ha seguito fedelmente i dettami delle Norme vigenti, quantificando le forze con
unanalisi locale sulla base della massa del singolo
pannello inteso quale elemento non strutturale.
Nella realt delle cose i pannelli hanno ricevuto
forze molto maggiori ed in direzione non prevista
nel calcolo. E questo perch la loro connessione
fissa alla struttura li faceva parte integrante della
struttura, portando il sistema ad una rigidezza molto maggiore. lapproccio progettuale proposto
dalla normativa a dover essere adeguato nei suoi
principi stessi. Ed il mondo della produzione deve
farsi parte attiva nel proporre le specifiche soluzioni.
A conclusione di questo breve rilievo fatto sul campo preme ricordare come i gravi danni descritti qui
sopra riguardino una minoranza di edifici. La grande maggioranza delle costruzioni prefabbricate
passata attraverso il collaudo del terremoto senza
danni di rilievo. Per non lasciare limpressione negativa delle immagini di crolli e rotture qui riprodotte,
si chiude il capitolo con le immagini di due edifici che rappresentano il simbolo dei tanti altri che
sono rimasti operativi e pressoch illesi.
Le Figure 15 e 16 mostrano lesterno e linterno
delledificio sito a Pile dove si sono trasferite le Poste Italiane dopo il terremoto: una semplice costruzione con una bella soluzione leggera di copertura.
Le Figure 17 e 18 mostrano infine i particolari delle
strutture del Centro Commerciale lAquilone sito
sempre a Pile: grande opera che ospita centinaia di
visitatori ogni giorno e resta lemblema della solidit della costruzione prefabbricata.
Criteri di progetto
Lattuale prassi progettuale delle strutture prefabbricate in questione si basa su di un modello a
telaio nudo dove i pannelli perimetrali di tamponamento entrano solo come masse, senza alcuna
rigidezza. Anzi, alcuni progettisti inseriscono solo la
n 18 - industrie manufatti cementizi
massa delle pareti ortogonali alla direzione dellazione sismica, assumendo che le pareti parallele a
detta azione provvedano da s alla propria resistenza. I pannelli di parete vengono peraltro collegati alla struttura con attacchi fissi dimensionati con
un calcolo locale in base alla loro massa per forze
dattacco ortogonali al piano dei pannelli stessi.
Questo approccio non funziona: lo ha dimostrato
il terremoto di LAquila. I pannelli, cos fissati alla
struttura, entrano a far parte del sistema resistente
condizionandone la risposta sismica. La grande rigidezza di questo sistema resistente porta a forze
molto maggiori di quelle calcolate per il modello a
telaio, che molto pi flessibile. Queste forze sono
correlate alla massa globale degli impalcati e sono
inoltre primariamente dirette nel piano della parete. Intensit e direzione delle forze non previste
hanno quindi portato alla rottura di molti attacchi,
lasciando il telaio di pilastri e travi praticamente intatto.
Il vecchio criterio, che lascia le pareti rompersi, tanto dopo la loro rottura resta una struttura dimensionata per resistere da sola, non funziona quando
la rottura implica il crollo di elementi di peso fino a
10 tonnellate. Il mortale pericolo di questi crolli richiede un diverso approccio. Ed il discorso vale per
tutte le strutture in cemento armato, prefabbricate
o non prefabbricate che siano: il crollo dei detriti
di una grande parete di tamponamento in mattoni
rappresenta un pericolo altrettanto grave.
Da queste constatazioni emergono dunque tre
possibili soluzioni per il sistema delle pareti di chiusura perimetrale, soluzioni che vengono descritte
nei loro principi qui nel seguito.
Una prima soluzione, che chiameremo isostatica,
quella di pannelli di parete collegati alla struttura
con vincoli che consentano il libero manifestarsi dei
grandi spostamenti attesi per la struttura a telaio
sotto sisma.
Figura 18.
Particolare della struttura
del Centro Commerciale
lAquilone (Pile)
Figura 19.
Pannello verticale
19
2
Figura 20.
Pannello orizzontale
20
2
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progettare
ASSOBETON
Figura 21.
21
2
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2
isostatico a pendolo
delle pareti verticali,
collegate alla base ed
in sommit con singole
connessioni poste nella
mezzeria dei lati
orizzontali
Figura 24.
24
2
Esempio di sistema
collaborante derivante
dallaggiunta dei vincoli E
ed F al sistema di vincoli a
pendolo di Figura 23
Questa soluzione permette di seguire il tradizionale approccio progettuale dellanalisi fatta sul modello del solo telaio nudo.
Una seconda soluzione, che chiameremo collaborante, quella di pannelli di parete collegati con
un sistema iperstatico di vincoli fissi che li renda
parte integrante del sistema resistente. Questa
soluzione richiede un approccio progettuale del
tutto nuovo con unanalisi fatta su di un modello
misto pareti-telaio che porta ad inesplorati coinvolgimenti del diaframma di copertura.
Entrambe le soluzioni richiedono lo specifico progetto di nuovi connettori: che siano in grado di
consentire quei grandi spostamenti della soluzione isostatica; che siano in grado di trasmettere le
grandi forze previste nella soluzione collaborante.
Si cita infine una terza soluzione che stata ipotizzata da alcuni tecnici del settore: quella di lasciare
il progetto delle connessioni cos com nellattuale prassi, attendendo probabili rotture in caso di
terremoto, ma dotando i pannelli di parete di una
seconda linea di difesa costituita da elementari dispositivi dattacco che entrino in funzione in caso
di incipiente collasso dei pannelli impedendone la
caduta. Questa soluzione avrebbe anche il van-
taggio di poter essere applicata per ladeguamento sismico di tante costruzioni esistenti. Gli autori
per non riescono ad immaginare al momento
quali potrebbero essere questi dispositivi e lasciano allinventiva dei colleghi interessati il compito di
progettarli.
Sistema isostatico di pareti
Diversi sistemi di connessioni tra pannelli di parete ed elementi di struttura possono garantire
un assetto isostatico al pannello stesso. In questa
sede ci si limita ad esemplificarne alcuni, riferendoli
a pannelli verticali ed orizzontali ed evidenziando
qualche problema di pratica progettuale. In Figura
19 rappresentato un pannello verticale riferito ad
un sistema di assi ortogonali dove lasse x diretto
orizzontalmente nel piano del pannello, lasse y
diretto ortogonalmente al piano del pannello e z
diretto verticalmente parallelamente alla forza di
gravit. Lorigine del sistema di riferimento posta
su di un vertice alla base del pannello.
Si suppone un sistema di attacco realizzato da
quattro connessioni poste ai vertici del pannello,
indicate in figura rispettivamente con A, B, C e D. Si
intende che queste connessioni possano vincolare
le sole traslazioni senza alcun vincolo sulle rotazioni. Con E ed F si intendono gli eventuali collegamenti di giunto con i pannelli contigui. Di norma
le connessioni A e B sono vincolate alla trave di
fondazione, le connessioni C e D sono vincolate alla
trave di sommit.
Lo stesso sistema di riferimento associato in Figura 20 ad un pannello orizzontale, per il quale in
genere le connessioni traslatorie A, B, C e D sono
vincolate ai pilastri, mentre con E ed F si intendono gli eventuali collegamenti di giunto fra pannelli
contigui dove pu agire lincerto effetto dellattrito
dovuto al peso dei pannelli sovrapposti.
Nelle Tabelle 1 e 2 indicato, rispettivamente per il
pannello verticale e per quello orizzontale, leffetto
industrie manufatti cementizi - n 18
progettare
ASSOBETON
con assetto isostatico a pendolo delle pareti verticali, collegate alla base ed in sommit con singole
connessioni poste nella mezzeria dei lati orizzontali.
Con questo assetto il sistema delle pareti pu seguire liberamente il moto della copertura, manifestando degli scorrimenti relativi db/h ai bordi dei
pannelli contigui con d spostamento orizzontale di
sommit, b larghezza del pannello ed h altezza della
connessione superiore.
Solo connessioni fisse sono richieste, a meno che
non si voglia liberare il vincolo lungo z al bordo superiore per non riportare sui pannelli stessi i carichi
gravitazionali provenienti dallelemento di copertura ai quali sono collegati.
Da notare che, nel moto di basculamento attorno
al vincolo di base, i pannelli contigui, oltre a scorrere tangenzialmente tra loro, si avvicinano di una
quantit che, per gli attesi valori dello scorrimento
di piano, di un ordine di grandezza inferiore dello
spostamento orizzontale di sommit ed facilmente compensata dallordinario gioco del giunto. Altrettanto trascurabile resta labbassamento dellattacco superiore del pannello.
Gli attacchi dei pannelli angolari, che nelle correnti
soluzioni hanno manifestato diversi inconvenienti in
occasione del terremoto di LAquila, vanno studiati
con maggiori approfondimenti.
Sistema collaborante di pareti
Lo stesso sistema di vincoli a pendolo di Figura 23
pu trasformarsi in un sistema collaborante se si
aggiungono le connessioni E ed F che impediscano
lo scorrimento relativo dei pannelli sui lati di giunto
(Figura 24).
Si ricorda come, per queste connessioni di giunto,
particolari dispositivi siano stati progettati e sperimentati per disperdere energia sotto lazione del
terremoto violento ([05], [06] e [07]).
Lassetto ordinario delle connessioni poste sui
quattro vertici dei pannelli che li rende collaboranti
con la struttura vede tutti vincoli traslatori totali e
Tabella 1.
Effetto dei vincoli
per il pannello verticale
Tabella 2.
Effetto dei vincoli
per il pannello orizzontale
23
progettare
24
ASSOBETON
Figura 25.
Sistema collaborante
ottenuto mediante
connessioni su tutti
e quattro i vertici
dei pannelli verticali.
Evidenti gli effetti distorsivi
dincastro portati sulla trave
Figura 26.
25
2
26
2
27
2
28
2
Sistema collaborante
ottenuto mediante
tre connessioni
di cui una sola posizionata
sulla trave. In questo modo
si evitano gli effetti distorsivi
Figura 27.
Sistema collaborante
ottenuto mediante
connessioni su tutti
e quattro i vertici
dei pannelli orizzontali.
Evidenti gli effetti distorsivi
dincastro portati sui
pilastri
Figura 28.
Sistema collaborante
ottenuto mediante tre
connessioni dove le
connessioni A e B
con i pilastri sono sostituite
dalle connessioni E
con il pannello sottostante,
evitando cos ogni effetto
distorsivo
le colonne A, B, C e D delle Tabelle 1 e 2 diventano tutte riempite di f. Per pannelli verticali questo
assetto rappresentato in Figura 25, dove si notano gli effetti distorsivi dincastro portati sulla trave.
Questi effetti sono evitati se sulla trave si posiziona
una sola connessione come indicato in Figura 26.
Con questa soluzione i pannelli nel loro piano funzionano come mensole incastrate alla base e affiancate luna allaltra.
Analoghe soluzioni si possono avere per pannelli
orizzontali: quella con quattro connessioni di Figura 27 che porta effetti distorsivi sui pilastri; quella
senza distorsioni dove le connessioni A e B con i
pilastri sono sostituite dalle connessioni E con il
pannello sottostante (Figura 28).
Se da un lato la soluzione tecnologica di connessioni totalmente fisse si semplifica, dallaltro lato la
partecipazione solidale dei pannelli, con la propria
rigidezza, alle vicende vibratorie dellintero complesso strutturale porta a grandi forze nelle connessioni. Rispetto ai tipi attualmente in uso servono
nuovi prodotti con capacit potenziate. Naturalmente non il solo connettore metallico a dover
essere rinnovato, ma anche la parte in calcestruzzo
di pannello interessata dallattacco, che dovr resistere senza precoci rotture. E non soltanto il
calcolo delle connessioni a dover essere aggiornato,
progettare
ASSOBETON
29
2
Conclusioni
Quanto riportato qui sopra un lungo elenco di
temi da approfondire che richieder qualche anno
di ricerca. La via per raggiungere una completa
conoscenza del comportamento sismico delle costruzioni ancora lunga. E questo vale non solo
per quelle prefabbricate. In particolare il terremoto
di LAquila ha drammaticamente evidenziato per
tutti i tipi di costruzione linadeguatezza delle pareti di tamponamento e divisorie, in muratura o
prefabbricate che siano.
un tema di primaria importanza per la salvaguardia della vita in occasione di terremoti. Per le costruzioni prefabbricate forse la soluzione meno
difficile. Lingegno dei tecnici coinvolti nella ricerca
e nella progettazione di queste costruzioni sapr,
come in altre occasioni, vincere la sfida. Nella quale
inseriamo, come piccolo seme da far germogliare,
limmagine di Figura 29 che si riferisce alla terza soluzione citata, quella di dispositivi di seconda linea
contro la caduta dei pannelli, da inserire in un contesto strutturale progettato secondo la tradizionale prassi che sottodimensiona le connessioni. #
Riconoscimenti
Un particolare ringraziamento va al Prof. Dante Galeotta dellUniversit di LAquila che ha organizzato
le nostre visite alla zona terremotata. Grazie anche agli Ingg. Attilio Cristinzi e Antonio Albanese della
Edimo e alling. Ezio Rainaldi della Vibrocementi che ci hanno guidato e fornito molte informazioni sulle
costruzioni ispezionate.
Lanalisi programmatica sui criteri di progettazione delle connessioni dei pannelli di parete stata
condotta nellambito delle finalit del progetto di ricerca SAFECAST supportato da un contributo della
Commissione Europea nel programma FP7-SME-2007-2 con Grant agreement n. 218417 del 2009.
Bibliografia
[01] M. Menegotto: Experiences from LAquila 2009 earthquake, Proceedings of the 3rd fib Congress,
Washington 2010-07-08
[02] M. Menegotto: Osservazioni sulle strutture prefabricate di edifice industriali e commerciali, Progettazione sismica n. 3, 2009
[03] S. Faggiano, I. Iervolino, G. Magliulo, G. Manfredi, I. Vanzi: Il comportamento delle strutture industriali
nellevento de LAquila, Progettazione sismica n. 3, 2009
[04] A. Colombo, P. Negro: Tayloring experimental strategy and set-up: the long story of the seismic
behaviour of precast structures, 3AESE, San Francisco, 2009
[05] A. Iqbal, S. Pampanin, A. Buchanan, A. Palermo: Improved seismic performance of LVL post-tensioned walls coupled with UFP devices, 8th Pacific Conf. on Earthquake Eng., Singapore, 2007
[06] F. Biondini, G. Toniolo: Influenza delle connessioni tra pannelli sulla risposta sismica delle costruzioni
prefabbricate, Atti 18 Cogresso CTE, Brescia, 2010
[07] L. Ferrara, C. Zenti: Dispositivi ad attrito per pannelli di tamponamento, Atti 18 Congresso CTE ,
Brescia, 2010
[08] A. Colombo, G. Toniolo: Problemi di progettazione sismica delle connessioni dei pannelli di tamponamento, Atti 18 Congresso CTE, Brescia, 2010.
Figura 29.
Terza soluzione:
inserimento di dispositivi
di seconda linea contro
la caduta dei pannelli,
in un contesto strutturale
progettato secondo
la tradizionale prassi
che sottodimensiona
le connessioni
25
26
progettare
ASSOBETON
Paolo Riva,
Andrea Belleri,
Mauro Torquati,
Universit degli Studi
di Bergamo
PROBLEMATICHE PROGETTUALI
LEGATE AL COMPORTAMENTO SISMICO
DI ALCUNE TIPOLOGIE
DI CONNESSIONI DI STRUTTURE
PREFABBRICATE
Figura 1.
Terremoto dellAquila.
Collasso di alcune
connessioni di pannelli
prefabbricati
progettare
ASSOBETON
Figura 2.
Terremoto dellAquila.
Danni in corrispondenza
di appoggi trave-pilastro
le strutture prefabbricate danneggiate dal terremoto. Unaltra causa frequente di danno legata
allincapacit degli appoggi delle travi di consentire il controllo degli spostamenti relativi fra travi
e pilastri, con conseguente rottura della mensola
di appoggio o perdita di appoggio dellelemento
trave (Figura2).
In alcuni casi si nota il martellamento fra elementi,
il quale provoca danni su entrambi gli elementi
coinvolti nel fenomeno (Figura3).
Alcuni problemi riscontrati sono dovuti alla mancanza di confinamento in taluni pilastri, nei quali si
osservata lespulsione del copriferro, probabilmente causata dallinstabilit delle armature compresse (Figura4).
Dagli esempi riportati, si deduce come per le
27
28
progettare
ASSOBETON
Figura 3.
Terremoto dellAquila.
Perdita di appoggio e
martellamento della
copertura
Figura 4.
Terremoto dellAquila.
Mancanza di
confinamento:
instabilit
delle armature
ed espulsione
del copriferro
strutture prefabbricate il danno sia frequentemente imputabile a difetti legati ad una concezione strutturale nella quale linterazione tra i diversi elementi prefabbricati, strutturali e non, non
viene correttamente considerata, rendendo particolarmente critica la funzione dei collegamenti.
Viceversa, i danni osservati dimostrano quanto
sia cruciale il ruolo giocato dalla corretta progettazione ed esecuzione delle connessioni, che influenzano in modo sostanziale il comportamento
statico dellorganismo strutturale e quindi anche
la sua risposta sotto azioni sismiche.
Negli edifici prefabbricati soggetti a sollecitazioni
sismiche la progettazione dei collegamenti fra gli
elementi governata dal rispetto del criterio della
gerarchia delle resistenze, in maniera tale da individuare a priori le zone della struttura delegate
alla dissipazione di energia (zone critiche).
I collegamenti possono essere ipotizzati come
monolitici quando:
si utilizzi calcestruzzo gettato in opera e particolari costruttivi di tipo convenzionale per le
armature;
la continuit sia assicurata da collegamenti bullonati o saldati;
la continuit del collegamento sia dimostrata
progettare
ASSOBETON
Figura 5.
Azioni di progetto
su un plinto
a pozzetto
29
30
progettare
ASSOBETON
Figura 6.
Schema
strutturale
con connessioni
a cerniera
Lutilizzo di inserti metallici ha viceversa il vantaggio di garantire una maggiore facilit di montaggio,
essendo garantita lautoportanza durante le fasi di
getto e successiva presa delle malte utilizzate per
solidarizzare il pilastro alla fondazione.
Daltra parte, tali soluzioni sono in alcuni casi caratterizzate da una duttilit significativamente pi
modesta e da una capacit dissipativa ben pi limitata rispetto a quanto garantito dalla tipologia
di collegamento precedente.
La giunzione fra pilastri realizzata frequentemente per la realizzazione di edifici multipiano, i
quali richiedono altezze dei pilastri non sempre
realizzabili con un singolo elemento. La modalit
di connessione dei pilastri, comunque simile alle
tipologie sopra descritte, varier prendendo in
considerazione le azioni cui sar soggetto il pilastro, ponendo particolare attenzione alla presenza di momento flettente.
Prendendo ora in esame i collegamenti trave-pilastro, in presenza di eventi sismici fondamentale
evitare lo scorrimento relativo tra trave e pilastro. Come hanno evidenziato gli eventi passati,
necessario affidare la trasmissione delle forze
sismiche orizzontali a sistemi meccanici, senza fare
affidamento sullattrito associato al peso dei manufatti. Potranno essere realizzati sia giunti monolitici sia non monolitici, a seconda del grado di
vincolo e quindi dello schema strutturale considerato. La scelta di realizzare giunti assimilabili ad
incastri o a cerniere non banale. Lesecuzione di
un vincolo ad incastro non risulta operativamente
semplice, infatti necessario ripristinare il corretto grado di monoliticit nel nodo, solitamente at-
traverso getti integrativi di malta ed utilizzo di armature integrative nel nodo. Tuttavia, utilizzando
un sistema a incastro, si ha il vantaggio di ottenere
una struttura pi rigida, in grado quindi di contenere e controllare meglio gli spostamenti laterali
della struttura soggetta a sisma.
In alternativa, soluzioni pi recenti prevedono il
ricorso a soluzioni basate sulluso della post-tensione del vincolo trave-pilastro, ottenendo cos
dei vincoli di incastro parziale, con il vantaggio addizionale che se il sistema opportunamente dimensionato facendo ricorso a post-tensione con
sistemi a cavi o barre non aderenti si ottiene una
struttura in grado di auto-ricentrarsi in seguito
allevento sismico, ed in grado di sviluppare danni
estremamente contenuti.
comunque evidente come considerando una
situazione di incastro i momenti flettenti siano
trasmessi dalle travi ai pilastri, con ovvie complicazioni dei dettagli costruttivi in corrispondenza dei
nodi trave-pilastro.
Nel caso di vincolo a cerniera, lo schema di collegamento sicuramente pi semplice, essendo
nulla o limitata la trasmissione di flessione tra pilastro e trave. Tuttavia, il vincolo a cerniera d luogo
a schemi strutturali pi deformabili, per i quali
spesso pi problematico controllare la domanda
di spostamento legata ad un evento sismico significativo. Da qui sembrerebbe che la soluzione a
cerniera sia in generale da evitare. Daltra parte,
ci sono molti casi in cui, una volta soppesati tutti
gli aspetti positivi e negativi, la soluzione a cerniera pi conveniente. A titolo esemplificativo si
riporta il dimensionamento di un collegamento a
industrie manufatti cementizi - n 18
progettare
ASSOBETON
Figura 7.
Esempio
di connessione
trave-pilastro a cerniera
mediante spinotti
7
n 18 - industrie manufatti cementizi
31
32
progettare
ASSOBETON
Figura 8.
Copriferro laterale,
inferiore e diametro
spinotti
Figura 9.
Calcolo bct
progettare
ASSOBETON
Figura 10.
Eccentricit
dello spinotto
10
delle strutture portanti ad essi collegati. Come visto negli esempi riguardanti gli edifici dellAquila, il
collasso dei pannelli osservato associato a uninadeguata resistenza del sistema di ritenuta o alla
sua incapacit di fornire una sufficiente duttilit in
termini di spostamento. A questo proposito, una
ricerca sperimentale finanziata da ASSOBETON
inerente il collegamento tra pannelli orizzontali e
pilastri (Piras et al., 2010) ha dimostrato che un
ruolo importante ricoperto dalla coppia di serraggio dei bulloni delle connessioni che realizzano
la ritenuta. Le prove sperimentali hanno mostrato
che malgrado le connessioni, al fine di garantire
tolleranze di montaggio adeguate, abbiano generalmente dei fori asolati tali da poter idealmente
consentire lo scorrimento della connessione durante un evento sismico, unelevata e non controllata coppia di serraggio potrebbe generare
allinterfaccia dado-connessione un attrito tale
da impedire lo scorrimento. In tal caso, a seguito
degli spostamenti imposti dal sisma, una connessione troppo rigida potrebbe far s che la vite a
testa dancora strappi i lembi dellanchor channel
per effetto leva andando cos a compromettere la
ritenuta del pannello (Figura 11). In accordo con
la normativa, che associa allo stato limite di danno
(SLD) un drift pari a 1% per tamponamenti progettati in modo da non subire danni per effetto
della loro deformabilit intrinseca ovvero dei collegamenti alla struttura, la connessione dovrebbe
quindi prevedere un foro con unasola tale da coprire gli spostamenti a SLD senza interagire con
la struttura portante.
33
34
progettare
ASSOBETON
11
Figura 11.
Danneggiamento
connessioni
inoltre importante evitare la rottura della connessione per sollecitazioni, in termini di forza e
spostamento, associate al raggiungimento dello
stato limite di salvaguardia della vita (SLV). Infatti,
il cedimento anche di un singolo elemento del
sistema di ancoraggio comporta il pi delle volte
il rovesciamento del pannello a terra, con notevoli rischi per lincolumit di persone, dato il peso
significativo dei pannelli, senza contare i possibili
danni su oggetti e cose.
Al raggiungimento del fine corsa, la connessione
deve quindi disporre di unulteriore risorsa di duttilit che potrebbe essere ad esempio conferita
dalla formazione di cerniere plastiche alle estremit del gambo della vite. Per far s che questo
meccanismo si instauri, precedendo la rottura del
labbro dellanchor channel annegato nellelemento portante, sar necessario progettare i bulloni
di ritenuta definendone la resistenza attraverso
lausilio del capacity design.
Per quanto riguarda il collegamento di pannelli
verticali, questi sono frequentemente supportati
da una trave porta pannelli e vincolati allestremit superiore dalle medesime ritenute utilizzate
per i pannelli orizzontali.
In tal caso, le problematiche gi discusse per le
ritenute trovano riscontro anche per i pannelli
verticali, con laggravante che la domanda di spostamento cui le ritenute sono soggette in presenza di azioni sismiche ulteriormente aumentata
dalla maggior distanza tra la base del pannello e
la ritenuta.#
Bibliografia
- ASSOBETON, Linee Guida ASSOBETON per la progettazione sismica di strutture prefabbricate, 2010.
- CNR 10025, Istruzioni per il progetto, lesecuzione ed il controllo delle strutture prefabbricate in calcestruzzo, 2000.
- D. Min. Infrastrutture 14 gennaio 2008, Norme tecniche per le costruzioni, Gazzetta Ufficiale, Roma, Italia.
- Dario Piras, Andrea Belleri, Paolo Riva, Prove sperimentali sul comportamento sismico di pannelli di tamponamento orizzontali prefabbricati, 18 Congresso
CTE, 12-14/11 2010, Brescia. ISBN 978-88-903647-6-1.
- Tsoukantas S.G. Tassios T.P., Shear resistance of connections between reinforced concrete linear precast
elements, ACI Structural Journal no.86-S26, 1989.
- Vintzeleou E.N. Tassios T. P., Behavior of Dowels under Cyclic Deformations, ACI Structural Journal no.84S3, 1987.
36
progettare
sezione
- notizie e informazioni da ANIT
ASSOBETON
La pubblicazione e la conseguente entrata in vigore, il 9 luglio 2010, della nuova Direttiva Europea 2010/31/CE sulla
prestazione energetica nelledilizia ha
introdotto obiettivi difficili e lungimiranti,
uno per tutti la costruzione di edifici ad
energia quasi zero, prevista per il 2020.
Per raggiungere tale traguardo occorre
definire una metodologia per calcolare
le prestazioni energetiche degli edifici e
le soglie minime da rispettare,che devono essere aggiornate con scadenza
quinquennale dai singoli Stati, tenendo
in considerazione le innovazioni nel settore edilizio, i costi e le condizioni climatiche e locali.
in risposta a queste nuove peculiarit della Direttiva Europea che gli enti
riportati nei Prospetti 21, risultano maggiori di quelli ottenibili calcolando analiticamente le perdite per un impianto corrispondente sulla base dellAppendice A
della norma stessa, pertanto verranno
rivisti anche con laggiunta di alcune tipologie impiantistiche per meglio completare il quadro delle configurazioni.
I rendimenti di generazione precalcolati riportati nei Prospetti 23 risultano
anchessi ottimistici rispetto ai valori
ottenibili con lapplicazione dei metodi
dettagliati dellAppendice B (metodo
direttiva e metodo analitico).
UNI TS 11300 Parte 3
Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva
La norma pubblicata nel marzo 2010
presenta due punti critici:
la determinazione del fattore di carico
delle macchine frigorifere;
il calcolo dei carichi termici latenti, tenendo opportunamente conto degli
apporti interni.
I carichi latenti interni sono stati calcolati
prendendo come riferimento i dati occupazionali di uffici, ma senza fare distinzione tra le diverse destinazioni duso e
quindi tra i fabbisogni di climatizzazione
in funzione del numero di persone presenti. Obiettivo del gruppo di lavoro
di redigere un emendamento, una errata corrige della Parte 3 entro giugno
2011. La Parte 3 non viene per ora tenuta in considerazione in quanto il DPR
59/09 sulle prestazioni energetiche degli
edifici non contiene valori limite e verifiche minime da rispettare per lindicatore
di energia primaria per la climatizzazione
estiva.
UNI TS 11300 Parte 4
Utilizzo di energie rinnovabili e di altri
metodi di generazione per il riscaldamento di ambienti e la preparazione di acqua
calda sanitaria
Ad oggi il documento redatto dal CTI
praticamente definitivo ed in corso di
esame da parte dellUNI per la validazione formale. #
37
38
progettare
sezione
- notizie e informazioni dal CTE
ASSOBETON
Il 18 Congresso CTE
Prof. Giovanni Plizzari, Presidente CTE
Unimmagine
del ponte pedonale
da 40 m che collega
due edifici del nuovo
Vodafone Village
di Milano.
Gli Atti del 18 Congresso CTE sono disponibili anche su supporto elettronico
e possono essere richiesti facendo riferimento alla segreteria del CTE (T. 02
713880 - info@cte-it.org); ai soci CTE
sono offerte particolari agevolazioni.
39
40
Fotografando questo
codice puoi collegarti
col tuo telefono
direttamente al Sito
LEED pone una questione semplice ma fondamentale: sei in grado di rispondere al mercato LEED?
LEED un sistema volontario e basato sul consenso,
per la progettazione, costruzione e gestione di edifici
sostenibili ad alte prestazioni che si sta sviluppando sempre pi a livello internazionale; pu essere
utilizzato su ogni tipologia di edificio e promuove
un sistema di progettazione integrata che riguarda
lintero edificio.
Vi sono decine di migliaia di progetti in corso
di realizzazione e alcuni gi certificati che hanno
industrie manufatti cementizi - n 18
scelto questo riferimento. Le ragioni di tale successo vanno ricercate nelleffetto combinato di
pi fattori. La sostenibilit una dimensione che
nessun settore pu permettersi di ignorare.
In tale ambito LEED uno dei sistemi di certificazione pi qualificati; gode del sostegno delle
imprese, del mondo scientifico e delle istituzioni.
Il mercato lo ha gi riconosciuto come proprio
punto di riferimento perch LEED anche una
garanzia della qualit e del valore delledificio.
LEED rappresenta un sistema di rating che valuta limpatto ambientale degli edifici considerando
una pluralit di dimensioni: non solo lefficienza
energetica, ma anche la scelta del sito di costruzione, la gestione efficiente dellacqua, i materiali
impiegati negli edifici, lo smaltimento dei rifiuti, il
comfort e la salubrit degli spazi interni. Si tratta di un sistema che fornisce metodi e strumenti
oggettivi per misurare le prestazioni delledificio
in termini di sostenibilit ambientale e di utilizzo
delle risorse, lasciando allo stesso tempo la possibilit di premiare linnovazione che non trova ne-
Tabella 1.
Sostenibilit del Sito: questa sezione affronta gli aspetti ambientali legati al sito entro il quale
verr costruito ledificio e al rapporto di questo con lintorno. Gli obiettivi sono limitare limpatto generato dalle attivit di costruzione, controllare il deflusso delle acque meteoriche, stimolare modalit
e tecniche costruttive rispettose degli equilibri dellecosistema.
Sistema di rating
del sistema LEED
Gestione delle Acque: questa sezione approccia le tematiche ambientali legate alluso, alla
gestione e allo smaltimento delle acque negli edifici monitorando lefficienza dei flussi dacqua e promuovendo la riduzione dei consumi idrici e il riutilizzo delle acque meteoriche.
Energia ed Atmosfera: in questa sezione viene promosso il miglioramento delle prestazioni
energetiche degli edifici, limpiego di energia proveniente da fonti rinnovabili o alternative e il controllo delle prestazioni energetiche delledificio.
Materiali e Risorse: in questarea vengono prese in considerazione le tematiche ambientali correlate alla selezione dei materiali, alla riduzione dellutilizzo di materiali vergini, allo smaltimento dei
rifiuti e alla riduzione dellimpatto ambientale dovuto ai trasporti.
Qualit ambientale Interna: questa sezione affronta le preoccupazioni ambientali relazionate
alla qualit dellambiente interno, che riguardano la salubrit, la sicurezza e il comfort, il consumo di
energia, lefficacia del cambio daria e il controllo della contaminazione dellaria.
Innovazione nella Progettazione: questa sezione ha come obiettivo lidentificazione degli
aspetti progettuali che si distinguono per le caratteristiche di innovazione e di applicazione delle pratiche di sostenibilit nella realizzazione di edifici.
Priorit Regionale: tale area ha come obiettivo quello di incentivare i gruppi di progettazione a
focalizzare lattenzione su caratteristiche ambientali del tutto uniche e peculiari della localit in cui
situato il progetto.
1
2
41
42
I prerequisiti di ogni sezione sono obbligatori affinch lintero edificio possa venire certificato e si possa accedere alle successive fasi di valutazione.
I crediti possono essere scelti in funzione delle caratteristiche del progetto.
Ad ogni credito assegnato un punteggio; il non
conseguimento di determinati crediti determina un
punteggio pari a zero. Dalla somma dei punteggi dei
crediti conseguiti deriva il livello di certificazione ottenuto, che attesta la prestazione raggiunta dalledificio in termini di sostenibilit ambientale.
. Commissioning Authority:
Referente per la committenza
che verifica che i sistemi
energetici e gli impianti
delledificio siano installati,
tarati e funzionino in
accordo con le richieste del
committente, i documenti
di progetto e i documenti di
appalto.
43
44
Di conseguenza, grazie a questa struttura estremamente flessibile, LEED permette di certificare dallarea su cui si insedia ledificio sino agli spazi interni.
Con LEED for Neighborhood, ad esempio, viene
valutata la sostenibilit dellarea, non tanto a livello
urbanistico quanto di articolazione zonale, sulla base
di elementi di urbanizzazione primaria riguardanti
la viabilit, il trattamento delle acque, la presenza
di verde, ecc.. Mentre attraverso LEED for Core &
Shell, possibile certificare la struttura e linvolucro
di edifici destinati ad essere venduti e completati
internamente dalle societ che acquistano gli spazi.
Questultimo standard di fatto complementare al
LEED for Commercial Interiors che invece consente
di certificare la sostenibilit degli interni (Tabella 2).
I protocolli LEED, elaborati dallUSGBC sono presenti anche in Italia grazie al lavoro del (Green Bu-
Denominazione
Indirizzo
LEED Homes
Quartieri urbani
Tabella 2.
Elenco dei protocolli
di certificazione
proposti da LEED
45
46
47
ASSOBETON
48
Ugo Pannuti
Responsabile
della Certificazione
Volontaria
di Prodotto ICMQ
1
2
Figura 1.
I servizi ICMQ
per la sostenibilit
dei prodotti
49
ASSOBETON
Figura 2.
Prove di
tipo iniziali
Valutazione iniziale
dellimpianto
e del controllo
di produzione
Sorveglianza periodica
dellimpianto e del controllo
di produzione
Prove periodiche
sui campioni prelevati
dalla fabbrica o dal cantiere
Iter di Certificazione
Volontaria di Prodotto
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50
Figura 3.
Marchio ICMQ ECO
3
2
- predisponga:
una Asserzione Ambientale Autodichiarata relativa
al contenuto di materiale riciclato, secondo le indicazioni della norma UNI EN ISO 14021;
una procedura documentata che specifichi, con sufficiente livello di dettaglio, le modalit adottate al fine
di determinare il contenuto di materiale riciclato;
- descriva il processo produttivo con identificazione dei
flussi di materiali in ingresso, dei processi di lavorazione
e delle modalit di registrazione dei parametri di pro-
cesso rilevanti ai fini della determinazione del contenu-
to di materiale riciclato;
- classifichi i materiali in ingresso in base allorigine.
Dichiarazione Ambientale
di Prodotto
LEPD uno strumento di comunicazione che evidenzia
le prestazioni ambientali di un prodotto, aumentandone
la visibilit e laccettabilit sociale e i suoi contenuti sono
rivolti principalmente ai consumatori e agli utilizzatori industriali e commerciali del prodotto, ai quali permette di
chiarire le interazioni tra prodotto e ambiente ed evidenziare le caratteristiche ambientali pi significative.
La Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD, in riferimento alla norma UNI ISO 14025, descrive quindi gli
impatti ambientali legati alla produzione di una specifica
quantit di prodotto: per esempio consumi energetici e
di materie prime, produzione di rifiuti, emissioni in atmosfera e scarichi nei corpi idrici. Tali impatti possono essere
trascurabili o sostanziali. Anche in questo caso lOrganismo di certificazione non effettua verifiche di controllo
di produzione sulle prestazioni dei prodotti ma esamina lanalisi del ciclo di vita, predisposta dal produttore, a
partire dalle materie prime fino allo smaltimento finale, e
redatta secondo le linee guida delle norme UNI EN ISO
14020 e le regole specifiche per la categoria di prodotto
(PCR - Product Category Rules). La Dichiarazione, una
volta convalidata, viene resa pubblica attraverso un apposito sito internet che consente allutilizzatore finale di
confrontare le caratteristiche ambientali di prodotti simili
o alternativi.
Certificazione delle caratteristiche
energetiche dei prodotti
Oltre agli schemi di certificazione volontaria di prodotto
sopra descritti, ICMQ ha da diversi anni attivato uno specifico schema di certificazione obbligatoria di prodotto
attraverso il quale il produttore di componenti per ledilizia pu assolvere agli obblighi di legge del decreto del
Ministero dellIndustria e del Commercio e Artigianato
del 02/04/98 (decreto MICA).Tale decreto richiede per i
Sviluppo rapido
delle resistenze
meccaniche
Ottimizzazione
cicli produttivi
e drastica
riduzione dei cicli
di maturazione
Per risolvere le
problematiche tipiche della
prefabbricazione e per dare
un forte contributo
allinnovazione e allo sviluppo
del settore, Mapei ha
sviluppato i prodotti
delle gamme
DYNAMON NRG &
DYNAMON SP, specifici per
questo tipo di applicazioni
e particolarmente idonei
anche per il confezionamento
di calcestruzzi
autocompattanti.
52
1
2
Figura 1.
Distribuzione
dei Regolamenti
esaminati per
epoca di adozione
Fonte:
Legambiente-Cresme
ON-RE 2010
53
ASSOBETON
23/03/11
16:10
Prezzo: 45,00
lintera filiera
della prefabbricazione
Per informazioni
tel. 0549.941003
info@imready.it
54
Figura 2.
Il quadro regionale
sulledilizia sostenibile
Fotografando questo
codice puoi collegarti
col tuo telefono
direttamente al Sito
COPREM SRL
Impianto a torre completo di due mescolatori contro-corrente della serie APOLLO.
Ciascun mescolatore equipaggiato con doppio invito di scarico, di cui uno a
servizio di due vagonetti aerei, che a loro volta alimentano cinque stazioni fisse e
due mobili per la produzione di calcestruzzo prefabbricato. Il secondo invito scarica allinterno di autobetoniere per la produzione di calcestruzzo preconfezionato.
Una soluzione progettata sulla base di specifiche richieste da parte del
cliente e al tempo stesso in grado di conferire flessibilit e versatilit
produttiva nel massimo rispetto dei pi elevati standard di qualit.
SKAKO Italia srl Via Discesa Galatina, 10 81024 Maddaloni (CE) Tel.: +39 0823 435998 Fax : +39 0823 203970
email : skako@skako.it www.skakoitalia.it
56
dalle aziende
ASSOBETON
Il cemento trasparente
per il Padiglione italiano
di Shanghai
57
dalle aziende
ASSOBETON
Un contributo significativo al contenimento dei consumi dato anche dal cemento trasparente:
grazie alla capacit di trasportare la luce, il nuovo materiale consente infatti di risparmiare elettricit per
lilluminazione interna delledificio.
Il Padiglione di Shanghai stato realizzato con 189
tonnellate di i.light, il cemento trasparente ultima
creazione del Centro Ricerche e Innovazione Italcementi.
I 3.774 pannelli ottenuti con il nuovo materiale coprono una superficie complessiva di 1.887 metri quadri, creando una sequenza di luci e ombre in continua evoluzione nel corso della giornata. Un effetto
spettacolare specie nelle ore notturne, quando con
il buio il cemento trasparente lascia filtrare le luci interne, mentre di giorno dallinterno del Padiglione si
ha la chiara percezione delle variazioni di luminosit
dellambiente esterno.
Lambizione di Italcementi quella di mettere a punto nuovi prodotti che riducano limpatto ambientale
in fase di produzione, ma che siano anche capaci di
aumentare le performance ambientali ed energetiche
degli edifici in cui vengono impiegati. Non per niente il cemento trasparente, grazie alla sua capacit di
conduzione della luce, consente anche di risparmiare
energia per lilluminazione degli ambienti interni.
I ricercatori Italcementi hanno ottenuto leffetto di
trasparenza grazie alle particolari tecnologie adottate
nelluso dei materiali cemento, additivi e resine. Limpasto ha le caratteristiche e la fluidit necessarie per
fissare nei pannelli le resine, speciali polimeri appon 18 - industrie manufatti cementizi
58
dalle aziende
ASSOBETON
la cultura, lesperienza maturata e il sistema di talenti che la caratterizza. Gli investimenti in ricerca
superano i 13 milioni di euro lanno. Italcementi
si dedica allo studio di soluzioni pi compatibili
con le esigenze ambientali, prodotti e processi
ITALCEMENTI GROUP
Via Camozzi, 124
24121 Bergamo
www.italcementi.it
ovunque.
ASSOBETON
Spedizione in abbonamento postale - Tabelle B - (Tassa riscossa) - autorizzazione rilasciata a IMREADY SRL - N. 881 del 06.02.08 della Direzione Generale PP.TT. della Rep. S. Marino
Organo Ufficiale
Progettare e produrre
con un processo industrializzato
CONFINDUSTRIA
PRIMO PIANO
PROGETTARE
16
2010
FOCUS
PRODURRE
60
produrre
ASSOBETON
EN 1317-5
EN 13747/A2
EN 15037
EN 15258
EN 13693
produrre
ASSOBETON
EN 40-4:2005
Pali per illuminazione pubblica Parte 4: Requisiti per pali per
illuminazione di calcestruzzo armato e precompresso
Data di entrata
Data di
in vigore
scadenza
della norma
del
in quanto
periodo di
norma europea coesistenza
armonizzata
(*)
01/10/2006
01/10/2007
EN 40-4:2005/AC:2006
EN 490:2004
Tegole di calcestruzzo e relativi accessori per coperture e
rivestimenti murari Specifiche di prodotto
EN 490:2004/A1:2006
EN 492:2004
Lastre piane di fibrocemento e relativi accessori Specifiche di
prodotto e metodi di prova
01/01/2007
01/01/2007
01/09/2005
01/06/2007
01/01/2009
01/01/2009
01/01/2006
01/01/2007
EN 492:2004/A1:2005
EN 492:2004/A2:2006
EN 494:2004+A3:2007
Lastre nervate di fibrocemento e relativi accessori Specifiche di
prodotto e metodi di prova
EN 588-2:2001
Tubi di fibrocemento per fognature e sistemi di scarico Pozzetti
e camere di ispezione
EN 771-3:2003
Specifica per elementi per muratura Elementi per muratura di
calcestruzzo vibrocompresso (aggregati pesanti e leggeri)
EN 771-3:2003/A1:2005
EN 771-4:2003
Specifica per elementi per muratura Elementi di muratura di
calcestruzzo aerato autoclavato
01/01/2006
01/07/2007
01/01/2008
01/01/2007
01/07/2008
01/01/2009
01/10/2002
01/10/2003
01/04/2005
01/04/2006
01/04/2005
01/04/2005
01/04/2006
01/04/2006
EN 771-4:2003/A1:2005
EN 845-2:2003
Specifica per elementi complementari per muratura Architravi
EN 858-1:2002
Impianti di separazione per liquidi leggeri (ad esempio benzina
e petrolio) Principi di progettazione, prestazione e prove sul
prodotto, marcatura e controllo qualit
01/04/2005
01/02/2004
010/4/2006
01/04/2006
01/09/2005
01/09/2006
EN 858-1:2002/A1:2004
01/09/2005
01/09/2006
61
62
produrre
ASSOBETON
EN 1168:2005
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Pannelli alveolari
01/03/2006
01/03/2008
EN 1168:2005/A1:2008
EN 1168:2005/A2:2009
EN 1317-5:2007+A1:2008
Barriere di sicurezza stradali Parte 5: Requisiti di prodotto e
valutazione di conformit per sistemi di trattenimento veicoli
EN 1338:2003
Masselli di calcestruzzo per pavimentazione Requisiti e metodi
di prova
01/01/2009
01/12/2009
01/04/2009
01/01/2010
01/12/2010
01/01/2011
01/03/2004
01/03/2005
EN 1338:2003/AC:2006
EN 1339:2003
Lastre di calcestruzzo per pavimentazione Requisiti e metodi di
prova
01/01/2007
01/03/2004
01/01/2007
01/03/2005
EN 1339:2003/AC:2006
EN 1340:2003
Cordoli di calcestruzzo Requisiti e metodi di prova
01/01/2007
01/02/2004
01/01/2007
01/02/2005
EN 1340:2003/AC:2006
EN 1433:2002
Canalette di drenaggio per aree soggette al passaggio di veicoli
e pedoni Classificazione, requisiti di progettazione e di prova,
marcatura e valutazione di conformit
01/01/2007
01/08/2003
01/01/2007
01/08/2004
EN 1433:2002/A1:2005
EN 1520:2002
Componenti prefabbricati armati di calcestruzzo alleggerito con
struttura aperta
01/01/2006
01/09/2003
01/01/2006
01/09/2004
EN 1520:2002/AC:2003
EN 1825-1:2004
Separatori di grassi Parte 1: Principi di progettazione,
prestazione e prove, marcatura e controllo qualit
01/08/2009
01/09/2005
01/08/2009
01/09/2006
EN 1825-1:2004/AC:2006
EN 1916:2002
Tubi e raccordi di calcestruzzo non armato, rinforzato con fibre di
acciaio e con armature tradizionali
01/01/2007
01/08/2003
01/01/2007
23/11/2004
EN 1916:2002/AC:2008
EN 1917:2002
Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non armato,
rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali
01/01/2009
01/08/2003
01/01/2009
23/11/2004
EN 1917:2002/AC:2008
EN 12467:2004
Lastre piane di fibrocemento Specifica di prodotto e metodi di
prova
01/01/2009
01/01/2006
01/01/2009
01/01/2007
EN 12467:2004/A1:2005
EN 12467:2004/A2:2006
EN 12566-1:2000
Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT
Fosse settiche prefabbricate
01/01/2006
01/07/2007
01/12/2004
01/01/2007
01/07/2008
01/12/2005
EN 12566-1:2000/A1:2003
01/12/2004
01/12/2005
produrre
ASSOBETON
EN 12566-3:2005
Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT
Parte 3: Impianti di trattamento delle acque reflue domestiche
assemblati in fabbrica e/o in sito
01/05/2006
01/07/2010
EN 12566-3:2005/A1:2009
EN 12566-4:2007
Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT
Parte 4: Fosse settiche assemblate in sito da kit prefabbricati
EN 12737:2004+A1:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Lastre per pavimentazioni
di stalle
EN 12794:2005+A1:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Pali di fondazione
01/11/2009
01/01/2009
01/11/2010
01/01/2010
01/01/2009
01/01/2010
01/02/2008
01/02/2009
EN 12794:2005+A1:2007/AC:2008
EN 12839:2001
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi per recinzioni
EN 12843:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Antenne e pali
EN 13224:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi nervati per solai
01/08/2009
01/03/2002
01/08/2009
01/03/2003
01/09/2005
01/09/2007
01/09/2005
01/09/2007
EN 13224:2004+A1:2007
EN 13225:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi strutturali lineari
01/03/2008
01/09/2005
01/03/2009
01/09/2007
EN 13225:2004/AC:2006
EN 13693:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi speciali per
coperture
01/01/2008
01/06/2005
01/01/2008
01/06/2007
EN 13693:2004/A1:2009
EN 13747:2005
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Lastre per solai
01/05/2010
01/05/2006
01/05/2011
01/05/2008
EN 13747:2005/AC:2006
EN 13747:2005/A1:2008
EN 13747:2005/A2:2010
EN 13748-1:2004
Piastrelle di graniglia Parte 1: Piastrelle di graniglia per uso
interno
01/01/2008
01/08/2009
0101/2011
01/06/2005
01/01/2008
01/08/2010
01/01/2011
01/10/2006
EN 13748-1:2004/A1:2005
EN 13748-1:2004/AC:2005
EN 13748-2:2004
Piastrelle di graniglia Parte 2: Piastrelle di graniglia per uso
esterno
EN 13978-1:2005
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Garage prefabbricati di
calcestruzzo Parte 1: Requisiti per garage di calcestruzzo armato
realizzati con elementi monolitici o composti da sezioni individuali
con dimensioni di un modulo
EN 14388:2005
Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale
Specifiche
01/04/2006
01/06/2005
01/04/2005
01/10/2006
01/06/2005
01/04/2006
01/03/2006
01/03/2008
01/05/2006
01/05/2007
EN 14388:2005/AC:2008
01/01/2009
01/01/2009
63
64
produrre
ASSOBETON
EN 14843:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Scale
EN 14844:2006
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi scatolari (Box
Culverts)
EN 14844:2006/A1:2008
EN 14991:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi di fondazione
EN 14992:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi di parete
Propriet e prestazioni di prodotto
EN 15037-1:2008
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Solai a travetti e blocchi
Parte 1: Travetti
EN 15037-4:2010
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Solai a travetti e blocchi
Parte 4: blocchi di polistirene espanso
EN 15050:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi da ponte
EN 15258:2008
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi per muri di
sostegno
EN 15435:2008
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Blocchi cassero di
calcestruzzo normale e alleggerito Propriet e prestazioni dei
prodotti
EN 15498
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Blocchi cassero di
calcestruzzo con trucioli di legno Propriet e prestazioni dei
prodotti
01/01/2008
01/01/2009
01/05/2007
01/05/2008
01/08/2009
01/01/2008
01/08/2010
01/01/2009
01/01/2008
01/05/2010
0101/2010
01/01/2011
0101/2010
01/01/2011
01/02/2008
01/02/2009
0101/2010
01/01/2011
01/02/2009
01/02/2010
01/02/2009
01/02/2010
(*) La data in cui ha fine il periodo di coesistenza la stessa a partire dalla quale la presunzione di conformit
deve essere basata sulla norma europea armonizzata. Essa coincide con la data di ritiro delle specifiche tecniche
nazionali in contrasto con la norma europea armonizzata.
Per argomento
PALI
Riferimento e titolo della norma
armonizzata
(Documento di riferimento)
EN 40-4:2005
Pali per illuminazione pubblica Parte 4: Requisiti
per pali per illuminazione di calcestruzzo armato e
precompresso
EN 40-4:2005/AC:2006
EN 12843:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Antenne e pali
01/01/2007
01/01/2007
01/09/2005
01/09/2007
produrre
ASSOBETON
EN 490:2004
Tegole di calcestruzzo e relativi accessori per coperture e
rivestimenti murari Specifiche di prodotto
01/09/2005
01/06/2007
EN 490:2004/A1:2006
01/01/2009
01/01/2009
EN 492:2004
Lastre piane di fibrocemento e relativi accessori Specifiche
di prodotto e metodi di prova
01/01/2006
01/01/2007
EN 492:2004/A1:2005
EN 492:2004/A2:2006
01/01/2006
01/07/2007
01/01/2007
01/07/2008
EN 494:2004+A3:2007
Lastre nervate di fibrocemento e relativi accessori
Specifiche di prodotto e metodi di prova
01/01/2008
01/01/2009
EN 12467:2004
Lastre piane di fibrocemento Specifica di prodotto e
metodi di prova
01/01/2006
01/01/2007
EN 12467:2004/A1:2005
EN 12467:2004/A2:2006
01/01/2006
01/07/2007
01/01/2007
01/07/2008
Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata
Data di
scadenza del
periodo di
coesistenza (*)
EN 771-3:2003
Specifica per elementi per muratura Elementi per muratura
di calcestruzzo vibrocompresso (aggregati pesanti e leggeri)
01/04/2005
01/04/2006
EN 771-3:2003/A1:2005
01/04/2005
01/04/2006
EN 771-4:2003
Specifica per elementi per muratura Elementi di muratura
di calcestruzzo aerato autoclavato
01/04/2005
01/04/2006
EN 771-4:2003/A1:2005
01/04/2005
010/4/2006
EN 845-2:2003
Specifica per elementi complementari per muratura
Architravi
01/02/2004
01/04/2006
EN 15435:2008
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Blocchi cassero di
calcestruzzo normale e alleggerito Propriet e prestazioni
dei prodotti
01/02/2009
01/02/2010
EN 15498
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Blocchi cassero di
calcestruzzo con trucioli di legno Propriet e prestazioni dei
prodotti
01/02/2009
01/02/2010
65
66
produrre
ASSOBETON
Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata
01/10/2002
Data di
scadenza del
periodo di
coesistenza (*)
01/09/2005
01/09/2006
EN 858-1:2002/A1:2004
EN 1825-1:2004
Separatori di grassi Parte 1: Principi di progettazione,
prestazione e prove, marcatura e controllo qualit
01/09/2005
01/09/2005
01/09/2006
01/09/2006
EN 1825-1:2004/AC:2006
EN 1916:2002
Tubi e raccordi di calcestruzzo non armato, rinforzato con fibre
di acciaio e con armature tradizionali
01/01/2007
01/08/2003
01/01/2007
23/11/2004
EN 1916:2002/AC:2008
EN 1917:2002
Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non armato,
rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali
01/01/2009
01/08/2003
01/01/2009
23/11/2004
EN 1917:2002/AC:2008
EN 12566-1:2000
Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT
Fosse settiche prefabbricate
01/01/2009
01/12/2004
01/01/2009
01/12/2005
EN 12566-1:2000/A1:2003
EN 12566-3:2005
Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50
PT Parte 3: Impianti di trattamento delle acque reflue
domestiche assemblati in fabbrica e/o in sito
01/12/2004
01/05/2006
01/12/2005
01/07/2010
EN 12566-3:2005/A1:2009
EN 12566-4:2007
Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT
Parte 4: Fosse settiche assemblate in sito da kit prefabbricati
01/11/2009
01/01/2009
01/11/2010
01/01/2010
EN 588-2:2001
Tubi di fibrocemento per fognature e sistemi di scarico
Pozzetti e camere di ispezione
EN 858-1:2002
Impianti di separazione per liquidi leggeri (ad esempio benzina
e petrolio) Principi di progettazione, prestazione e prove
sul prodotto, marcatura e controllo qualit
01/10/2003
produrre
ASSOBETON
ELEMENTI STRUTTURALI
Riferimento e titolo della norma armonizzata
(Documento di riferimento)
Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata
01/03/2006
Data di
scadenza del
periodo di
coesistenza (*)
01/01/2009
01/12/2009
01/02/2008
01/01/2010
01/12/2010
01/02/2009
01/08/2009
01/09/2005
01/08/2009
01/09/2007
01/03/2008
01/09/2005
01/03/2009
01/09/2007
01/01/2008
01/06/2005
01/01/2008
01/06/2007
EN 13693:2004/A1:2009
EN 13747:2005
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Lastre per solai
EN 13747:2005/AC:2006
EN 13747:2005/A1:2008
EN 13747:2005/A2:2010
01/05/2010
01/05/2006
01/05/2011
01/05/2008
01/01/2008
01/08/2009
01/01/2011
01/01/2008
01/08/2010
01/01/2011
EN 13978-1:2005
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Garage prefabbricati
di calcestruzzo Parte 1: Requisiti per garage di calcestruzzo
armato realizzati con elementi monolitici o composti da sezioni
individuali con dimensioni di un modulo
EN 14843:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Scale
EN 14844:2006
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi scatolari (Box
Culverts)
EN 14844:2006/A1:2008
EN 14991:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi di fondazione
EN 14992:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi di parete
Propriet e prestazioni di prodotto
EN 15037-1:2008
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Solai a travetti e
blocchi Parte 1: Travetti
EN 15037-4:2010
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Solai a travetti e
blocchi Parte 4: blocchi di polistirene espanso
EN 15258:2008
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi per muri di
sostegno
01/03/2006
01/03/2008
01/01/2008
01/01/2009
01/05/2007
01/05/2008
01/01/2008
01/01/2008
01/01/2009
01/01/2009
01/01/2008
01/05/2010
01/01/2010
01/01/2011
01/01/2010
01/01/2011
01/01/2010
01/01/2011
EN 1168:2005
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Pannelli alveolari
EN 1168:2005/A1:2008
EN 1168:2005/A2:2009
EN 12794:2005+A1:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Pali di fondazione
EN 12794:2005+A1:2007/AC:2008
EN 13224:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi nervati per
solai
EN 13224:2004+A1:2007
EN 13225:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi strutturali
lineari
EN 13225:2004/AC:2006
EN 13693:2004
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi speciali per
coperture
01/03/2008
67
68
produrre
ASSOBETON
EN 12737:2004+A1:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Lastre per
pavimentazioni di stalle
EN 12839:2001
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi per recinzioni
Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata
01/01/2009
Data di
scadenza del
periodo di
coesistenza
(*)
01/01/2010
01/03/2002
01/03/2003
Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata
Data di
scadenza del
periodo di
coesistenza
(*)
EN 1317-5:2007+A1:2008
Barriere di sicurezza stradali Parte 5: Requisiti di prodotto e
valutazione di conformit per sistemi di trattenimento veicoli
EN 1433:2002
Canalette di drenaggio per aree soggette al passaggio di veicoli
e pedoni Classificazione, requisiti di progettazione e di prova,
marcatura e valutazione di conformit
EN 1433:2002/A1:2005
EN 14388:2005
Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale
Specifiche
EN 14388:AC/AC:2008
EN 15050:2007
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Elementi da ponte
01/04/2009
01/01/2011
01/08/2003
01/08/2004
01/01/2006
01/05/2006
01/01/2006
01/05/2007
01/01/2009
01/02/2008
01/01/2009
01/02/2009
Data di entrata
in vigore della
norma in quanto
norma europea
armonizzata
01/03/2004
Data di
scadenza del
periodo di
coesistenza
(*)
01/03/2005
01/01/2007
01/03/2004
01/01/2007
01/03/2005
01/01/2007
01/02/2004
01/01/2007
01/02/2005
01/01/2007
01/06/2005
01/01/2007
01/10/2006
01/04/2006
01/06/2005
01/10/2006
01/06/2005
01/04/2005
01/04/2006
EN 1338:2003
Masselli di calcestruzzo per pavimentazione Requisiti e metodi
di prova
EN 1338:2003/AC:2006
EN 1339:2003
Lastre di calcestruzzo per pavimentazione Requisiti e metodi
di prova
EN 1339:2003/AC:2006
EN 1340:2003
Cordoli di calcestruzzo Requisiti e metodi di prova
EN 1340:2003/AC:2006
EN 13748-1:2004
Piastrelle di graniglia Parte 1: Piastrelle di graniglia per uso
interno
EN 13748-1:2004/A1:2005
EN 13748-1:2004/AC:2005
EN 13748-2:2004
Piastrelle di graniglia Parte 2: Piastrelle di graniglia per uso
esterno
#
industrie manufatti cementizi - n 18
nderstanding
Come gruppo condividiamo un unico logo. Come persone
ci riconosciamo nella ricchezza delle nostre differenze.
produrre
70
ASSOBETON
Paolo Favro,
Michele Locatelli,
Gianpiero Montalti
Membri del Comitato
Tecnico della Sezione
Solai e Doppia Lastra
ASSOBETON
Figura 1.
Esempio tipico
di lastra tralicciata
o predalles
(Marcatura CE
secondo EN 13747
dal 01.05.2008)
nel suo piano e, di conseguenza, il suo preziosissimo contributo, in caso di sisma, alla
distribuzione delle azioni orizzontali
alle strutture verticali.
Lutilizzo di lastre tralicciate di tipo predalles per la realizzazione dei solai ormai
una pratica consolidata negli anni ed i produttori
pi preparati hanno affinato ad altissimi livelli le tecniche di produzione e di installazione in cantiere garantendo un prodotto dalle altissime prestazioni e con
requisiti di flessibilit, durabilit, velocit e sicurezza sia
nella fase di posa in opera che di esercizio.
Nel seguito si riporta ed illustra un interessante
esempio di una recentissima realizzazione ove stata
largamente utilizzata la lastra tralicciata per realizzare
sia i solai che le travi principali e secondarie dellintera
struttura.
Il progetto
Il progetto in esame consiste nella nuova R.I.S.S., Residenza Integrata Socio Sanitaria, realizzata a Caselle
(TO) ove i progettisti hanno compreso e sfruttato
appieno le potenzialit offerte dallutilizzo delle lastre
predalles. Lapplicazione che si illustra rappresenta un
brillante e razionale utilizzo di questo manufatto oltre
che un esempio delle sinergie possibili tra progettista,
impresa e prefabbricatore.
Il complesso costituito da 4 blocchi, per lo pi regolari, di circa 40.000 m3 con 4 impalcati fuori terra
interamente realizzati in c.a. con lastre predalles.
Il progetto prevedeva la realizzazione di una struttura
a telaio spaziale con impalcati e travi sismo-resistenti.
Le travi, principali e secondarie, che complessivamenindustrie manufatti cementizi - n 18
produrre
71
ASSOBETON
critiche, capaci
di assorbire e dissipare
maggiormente lenergia in totale sicurezza.
dimostrato che tale approccio spesso premiante
in quanto il comportamento della struttura consente
di resistere a terremoti anche ben pi forti di quelli
di progetto.
Il progettista delle strutture ha sposato questa scelta consapevole della necessit di dover garantire la
gerarchia delle resistenze e tutte le prescrizioni normative atte ad ottenere i livelli prescritti in termini
di duttilit e ha risolto questi problemi utilizzando le
lastre predalles. Il solaio stato progettato per carichi
variabili di 400 kg/m2 e per carichi permanenti non
strutturali di 200 kg/m2.
Per quanto attiene le azioni sismiche verticali, le norme prevedono che per i solai ad armatura lenta,
con luci di calcolo fino a 20 m e con sbalzi fino a 4
Figura 2.
Blocco C:
rappresentazione
del modello
strutturale
Figura 3.
Blocco C:
deformata amplificata
del telaio
72
produrre
ASSOBETON
Figura 4.
Sezione tipica
del solaio
4
industrie manufatti cementizi - n 18
produrre
ASSOBETON
Figura 5.
Blocco A:
rappresentazione
del modello
strutturale
73
74
produrre
ASSOBETON
Figura 6.
Blocco C:
dettaglio di un nodo
trave-pilastro
dopo la posa
delle lastre
prefabbricate
contenenti
le armature
della travi
Figura 7.
Blocco C:
particolari
di alcuni nodi
trave-pilastro
a posa
delle lastre
prefabbricate
completata
ordine e pulizia in cantiere, assicurando il mantenimento della geometria della sezione anche dopo le
operazioni di posa in opera.
Vita utile, durabilit
e resistenza al fuoco
Le lastre tralicciate sono manufatti realizzati presso
stabilimenti operanti in regime di Marcatura CE, in
coerenza alla norma armonizzata EN 13747+A2, e
pertanto con un sistema di produzione controllato e
certificato (Factory Production Control).
La produzione industrializzata del calcestruzzo in
stabilimento permette lutilizzo della ricetta pi adatta alle condizioni di utilizzo del prodotto finale e, nel
contempo, un costante monitoraggio e controllo del
processo produttivo. Per questo motivo lutilizzo delle
lastre non specifico solo per i solai, ma pu essere
esteso anche ad opere infrastrutturali come gli impalcati da ponte (Norma EN 10050) per i quali le richieste di durabilit posono essere anche pi gravose, ma
una buona progettazione ed una corretta realizzazione possono, senza particolari difficolt, garantire una
vita utile anche superiore a 50 anni.
In fase produttiva, risulta essere molto semplice ed
efficiente lutilizzo di distanziatori al fine di assicurare
ladeguato copriferro delle armature e pertanto
molto facile garantire tutti i requisiti di durabilit e, ove
necessario, anche unadeguata resistenza al fuoco.
Nel caso di prestazioni REI, come previsto dalle norme, i solai a lastre tralicciate di tipo alleggerito possono essere dotati di opportuni sfiati il cui funzionamento e la cui efficacia sono stati testati attraverso
diverse campagne sperimentali organizzate dalla Seindustrie manufatti cementizi - n 18
produrre
ASSOBETON
Figura 8.
Blocco C:
particolari
di alcuni nodi t
rave-pilastro dopo
la posa dellarmatura
integrativa
Figura 9.
Blocco C:
solaio del seminterrato.
Il calcestruzzo
dei prefabbricati
offre un buon
risultato
estetico anche
in prossimit
della sovrapposizione
di lastra-trave
(ribassata)
e lastra solaio
Figura 10.
Blocco C:
particolari
di alcuni nodi
trave-pilastro
a posa
delle lastre
prefabbricate
completata
10
75
76
produrre
ASSOBETON
Marcatura CE obbligatoria
per tutti i travetti per solaio
immessi sul mercato
dal 1 gennaio 2011
Il 1 gennaio 2011 terminato il periodo transitorio
della norma europea armonizzata UNI EN 150371:2008 (Prodotti prefabbricati di calcestruzzo - Solai
a travetti e blocchi - Parte 1: Travetti), che dispone la
Marcatura CE dei travetti prefabbricati per solai in c.a.
e c.a.p.. A partire da tale data, limmissione sul mercato e limpiego nelle opere dei travetti sono possibili
soltanto se questi sono in possesso della Marcatura
CE, in accordo con la Direttiva 89/106/CEE Prodotti
da costruzione, recepita in Italia dal DPR 21.04.1993,
n. 246, e s.m.i. Ci vale per tutti i travetti, indipendentemente da quali siano la loro destinazione duso e la
loro tipologia, purch rientranti nella UNI EN 15037-1.
A seguito dellentrata in vigore della Marcatura CE, il
vecchio deposito presso il Servizio Tecnico Centrale
per la produzione in Serie Dichiarata o Controllata non
pi applicabile a tale tipologia di manufatti e pertanto
non potr pi essere richiesta e fornita la Dichiarazione
di Origine prevista dal precedente ordinamento nazionale. I prodotti coperti dalla norma sono comunemente impiegati come parte strutturale di orizzontamenti
quali solai e coperture di edifici (comprendenti edifici
residenziali, edifici commerciali e pubblici come scuole, ospedali, ecc.). I progettisti debbono prescrivere nei
propri Capitolati solo e soltanto prodotti dotati della
Figura 1.
Esempio di etichetta
Esempio di etichetta semplificata
semplificata
1
industrie manufatti cementizi - n 18
produrre
ASSOBETON
Al collaudatore competer il controllo dei materiali utilizzati con la verifica dellevidenza della Marcatura CE dei
prodotti per i quali obbligatoria, della Dichiarazione di
Conformit del produttore e del Certificato del Controllo di Processo di Fabbrica emesso dallEnte Notificato.
Tabella 1.
Elenco dei prodotti
della Sezione Solai
e Doppia Lastra
di Assobeton
Fac-simile Dichiarazione CE
Fac-simile
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA CE
Dichiarazione CE
UNI EN 115037-1:2008
Prodotti prefabbricati di calcestruzzo
In conformit alla Direttiva 89/106/CEE del Consiglio delle Comunit Europee del 21 Dicembre
1988 sullarmonizzazione delle leggi, delle regole e dei provvedimenti amministrativi degli
Stati membri inerenti i prodotti da costruzione (Direttiva Prodotti da Costruzione - CPD), emendata
dalla Direttiva 93/68/CEE del Consiglio delle Comunit Europee del 22 Luglio 1993,
Il sottoscritto _______________, in qualit di Legale Rappresentante della
Nome azienda e ragione sociale
sulla base del Certificato di Controllo della Produzione in Stabilimento numero 0123 CPD
0456, rilasciato dallEnte Notificato, e del sistema di autocontrollo della produzione implementato
dallazienda, conforme alle disposizioni dellAllegato ZA della norma
UNI EN 15037-1:2008 Travetti
La presente dichiarazione valida fino a quando non vengano significativamente modificate le condizioni stabilite nelle
norme armonizzate richiamate o le condizioni di produzione nella fabbrica od il controllo della produzione di fabbrica
stesso.
Legale Rappresentante
Titolo e nome
Il
# info
Per maggiori informazioni riguardo alla Marcatura CE dei prodotti rappresentati
dalla Sezione Solai e Doppia Lastra di ASSOBETON
www.assobeton.it
Segreteria Tecnica m.locatelli@assobeton.it
n 18 - industrie manufatti cementizi
77
78
produrre
ASSOBETON
Massimo Lapi,
STUDIO LAPI
Durante la produzione dei manufatti in calcestruzzo ci si scontra con la problematica delle acque di
processo e degli scarti di calcestruzzo,
che alla luce della legislazione vigente contenuta nel
D.Lgs. 152/06 - Testo Unico Ambientale, essendo
classificati come rifiuti, non possono essere immessi in corsi dacqua o su terreni senza un opportuno
trattamento preliminare. Pensare ad uno smaltimento tal quale non ha senso, visti gli elevati costi che
si dovrebbero sopportare.
Pertanto risulta necessario dotarsi di sistemi di recupero che permettano sia il rispetto delle norme
ambientali sia un risparmio economico nella gestione
di questi scarti / rifiuti di produzione.
La normativa vigente, ad oggi, riguardo le acque di
scarico ed i rifiuti, contenuta nel D.Lgs. 152/06 nelle seguenti sezioni:
PARTE TERZA Norme in materia di difesa del
suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dallinquinamento
PARTE QUARTA Norme in materia di gestione dei rifiuti - Modificata dal D.Lgs. 205/2010 in
vigore dal 26.12.2010.
produrre
ASSOBETON
MATERIALI IN USCITA
Aggregati
Aggregati di scarto
Cemento
Fanghi
Acqua
Acqua di lavaggio
Calcestruzzo di scarto indurito
Possibile recupero
tramite impianto
di trattamento
Residui di produzione
Classificazione rifiuto
Aggregati di scarto
Calcestruzzo di scarto indurito
Acqua di lavaggio
In generale le acque torbide confluiscono nelle vasche di decantazione attraverso una linea di tubi.
Nelle vasche, le acque di lavaggio subiscono un processo di decantazione e, una volta chiarificate, vengono captate attraverso boccagli di sfioro e convogliate nel bacino di raccolta delle acque chiare per
essere reinserite nel sistema produttivo. In questo
modo si ottengono rifiuti costituiti da fanghi di decantazione.
Recupero degli scarti di calcestruzzo
Limpianto per il recupero degli scarti di calcestruzzo
Tabella 1.
Flussi dei materiali
in ingresso e in uscita
per il processo
di produzione
del calcestruzzo
Tabella 2.
Classificazione
del rifiuto e indicazione
del possibile riutilizzo
Materiale
Destinazione
Vantaggi di un sistema
Vantaggio economico
Recupero inerti
lavati
Riutilizzo in loco
Vendita
Acqua depurata
Tabella 3.
di recupero / riciclo
degli scarti
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80
sezione
attualit
ASSOBETON
ATTUALIT
PRECAST TODAY
Prefabbricazione e terremoti
Fotografando questo
codice puoi collegarti
col tuo telefono
direttamente al Sito
fondamentali di progettazione
delle strutture in calcestruzzo
armato in zona sismica.
Non sono ancora disponibili
informazioni riguardo il comportamento delle costruzioni
mediante elementi prefabbricati
in calcestruzzo, che durante il
terremoto de LAquila hanno
mostrato ottime prestazioni dal
punto di vista strutturale, con
danni usualmente limitati alle
porzioni non strutturali ed al
collegamento di queste con le
strutture portanti del fabbricato
(pilastri e travi prefabbricate).
Tuttavia, nellottica di ricercare
prestazioni sempre migliori delle
costruzioni anche in condizioni
eccezionali (danni alle parti non
strutturali possono sempre
essere causa di ingenti perdite
economiche), sempre pi
necessario, per le costruzioni
prefabbricate, considerare anche
le parti non strutturali quali elementi che devono subire danni
limitati a seguito di un sisma.
A tale fine necessario perseguire due obiettivi principali.
Innanzitutto le strutture
portanti devono essere progettate in modo tale da subire
spostamenti limitati, in quanto
sono questi che impegneranno
i collegamenti con le parti non
strutturali. Per quanto riguarda
invece i collegamenti, questi devono essere in grado di assorbire gli spostamenti e/o le forze
conseguenti agli spostamenti
della struttura. quindi evidente che tipologie di strutture
15
industrie manufatti cementizi - n 18
attualit
sezione
ASSOBETON
Figura 1
Terremoto di
Christchurch (NZ):
collassi di costruzioni
in muratura per la
mancanza di
adeguato
collegamento a livello
di piano
Figura 2
Terremoto di
Christchurch (NZ):
Perdita di stabilit di
costruzioni in legno
per mancanza di
sistemi adeguati di
controventamento
CORSO CISM
Analysis of Creep and Shrinkage
Effects in Concrete Structures
23-27 maggio 2011
CISM International Centre for Mechanical Sciences Udine
con il patrocinio di ACI American Concrete Institute
Coordinatori:
Mario A. Chiorino (Torino, Italia)
Domingo J. Carreira (Chicago, IL, USA)
Gli altri docenti sono: Mamdouh M. El-Badry
(University of Calgary, Calgary, Alberta, Canada),
Ian N. Robertson (University of Hawaii, Honolulu,
HI, USA), Mario Sassone (Politecnico di Torino,Torino, Italy), Carlos C.Videla (Pontificia Universidad
Catlica de Chile, Santiago, Chile).
Il Corso riguarda i modelli computazionali avanzati per lanalisi nel tempo degli effetti strutturali
delle deformazioni differite del calcestruzzo - con
particolare riguardo a ritiro e viscosit - nelle costruzioni complesse e eseguite per fasi in calce-
n 18
15 -- industrie
industrie manufatti
manufatti cementizi
cementizi
81
82
sezione
attualit
ASSOBETON
DALLUNIVERSIT
INTERVISTA A FRANCO ANGOTTI,
Professore ordinario di Scienza delle Costruzioni nella Facolt
di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Firenze
Prof. Franco Angotti
Universit di Firenze
15
industrie manufatti cementizi - n 18
attualit
sezione
ASSOBETON
n 18
15 -- industrie
industrie manufatti
manufatti cementizi
cementizi
83
84
sezione
attualit
ASSOBETON
Programma
RELAZIONE
DI APERTURA
La tendenza di sviluppo
della progettazione dei ponti
in Cina
Airong CHEN
RELAZIONI GENERALI
Recupero delle strutture esistenti
- azioni e sicurezza - materiali adeguamento sismico
Camillo NUTI
Impiego dei nuovi calcestruzzi
strutturali
Luigi BUZZI
RELAZIONI SU INVITO
Evoluzione della progettazione
dei ponti e degli interventi
sullesistente
Mario Paolo PETRANGELI
Problematiche sulla progettazione e costruzione del grattacielo
Burj Khalifa di Dubai
Andrew DAVIDS
L A.I.C.A.P. in Europa
Premio ECSN (European Award for
Excellence in Concrete Regulations):
MAXXI Centro di Arte Contemporanea
Giorgio CROCI
15
industrie manufatti cementizi - n 18
attualit
sezione
85
Foto F. Ferri
ASSOBETON
- dalle ore 16,00 del 5 agosto alle ore 23,00 del 6 agosto;
- dalle ore 16,00 alle ore 24,00 del 12 agosto;
- dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 13 agosto;
- dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 15 agosto;
- dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 20 agosto;
- dalle ore 07,00 alle ore 23,00 del 27 agosto;
- dalle ore 14,00 alle ore 22,00 del 29 ottobre;
- dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 1 novembre;
- dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 7 dicembre;
- dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 8 dicembre;
- dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 23 dicembre;
- dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 24 dicembre;
- dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 26 dicembre.
# info: per scaricare lintero testo del decreto:
www.mit.gov.it
n 18
15 -- industrie
industrie manufatti
manufatti cementizi
cementizi
86
sezione
attualit
ASSOBETON
a touch of
respect
Focus 2011
Sustainable Construction
earth-moving
components
vehicles
concrete
road
drilling
quarrying
lifting
sponsored by
w w w . s a m o t e r . c o m
demo
area
Assobeton informa
88
88
ASSOBETON
ASSOBETON
ASSOBETON
20 Congresso
Internazionale BIBM
Cannes, 16-17 giugno 2011
Avere un ruolo
nel nuovo
ordine mondiale
Pierre Brousse Presidente BIBM
Traduzione a cura della Redazione
Assobeton informa
ASSOBETON
ASSOBETON
PROGRAMMA PRELIMINARE
Gioved, 16 giugno 2011
7:30
9:00
9:00
9:15
Registrazione congressisti
Apertura dei lavori - Pierre Brousse, Presidente BIBM
9:15
10:00
Tavola rotonda 1
Costruire la citt sostenibile di domani
Un relatore di spicco discuter dei problemi delle citt nel nuovo contesto sociale e fornir indicazioni sulla pianificazione urbana
nel mondo di domani.
10:00
10:50
Tavola rotonda 2
Adattare le nostre soluzioni costruttive ad una societ in rapido cambiamento
Dati demografici, stili di vita, mobilit, sviluppo sostenibile... la societ sta cambiando! Che impatto avr questo sullapplicazione
delle nostre soluzioni (metodi costruttivi, pianificazione urbana, controllo delle risorse, ecc.)?
10:50
11:30
Pausa
11:30
12:15
Tavola rotonda 3
Aggiornare i nostri prodotti per aumentare la competitivit del nostro businesses
Le sfide che attendono lIndustria dei manufatti cementizi per accelerare i risultati e la competitivit delle nostre imprese
12:15
1:00
1:00
2:30
14:30
15:15
Workshop 1
Soluzioni concrete per architetti e urbanisti
Esempi vincenti di collaborazione fra committenza e produttori di manufatti cementizi.
15:30
17:00
Torneo di bocce
20:30
Cena di gala
Venerd, 17 giugno 2011
7:30
8:30
Welcome coffee
8:30
9:15
Workshop 2
La prevenzione dei rischi
- Fuoco e Sismica negli Eurocodici
- Progetto SAFECAST (Comportamento sismico delle strutture prefabbricate)
9:20
10:05
Workshop 3
Le performance energetiche delle nostre soluzioni costruttive
Edifici a basso consumo energetico (LEB), Positive Energy Buildings (PEB), le case passive in Francia...
10:10
10:55
Workshop 4
Innovazione dei processi produttivi nellIndustria dei manufatti cementizi
- Stato dellarte
- Panoramica delle recenti innovazioni (Industria e Fornitori)
11:00
11:25
Pausa
11:30
12:45
12:45
15:00
Lunch
89
89
Assobeton informa
90
90
ASSOBETON
ASSOBETON
ASSOBETON
IMC INTERVISTA
LON. LARA COMI
On. Comi, evidente limportanza rivestita per il nostro settore dal coinvolgimento
dellIndustria nel processo legislativo europeo. A suo avviso, a quale livello delliter indispensabile essere presenti per incidere sulle
decisioni che saranno assunte?
Liter ha le sue complessit e in ciascuna parte sarebbe opportuno essere presenti. chiaro che il momento in cui il dossier si
confronta con lopinione popolare il passaggio in Parlamento: i
deputati sono eletti direttamente dal popolo e ad esso rendono
conto nel momento delle elezioni. Tuttavia, la Commissione,
nellelaborazione della proposta, ascolta le opinioni dei diversi
attori interessati. Esserci permette di giocarsi le proprie carte
nella fase di formulazione dellimpianto normativo che giunger
in Parlamento. In seguito, i deputati dovranno ascoltare le associazioni di categoria, perch con esse ascoltano gli imprenditori,
i lavoratori, tutti i portatori di interesse e, tra questi, va inteso
anche lindotto. Ma liter non finisce qui: quando il dossier arriva
al Consiglio, entrano in gioco i Ministri competenti per ciascuno
Stato membro e anche l importante far sentire linteresse del
territorio. Ci sono tantissimi lobbisti che, per conto di associazioni di imprese, singole grandi aziende, associazioni di categoria
o clienti per collaborazioni occasionali, ogni giorno seguono i
dossier di loro interesse e cercano di dire la loro in ogni fase del
processo. Essere organizzati e presentarsi compatti la chiave
per massimizzare le possibilit di essere ascoltati!
Ci vuole illustrare i dossier che lei segue
come Parlamentare europeo?
Quando sono stata eletta, ho avuto la fortuna di poter entrare
a far parte di due Commissioni molto vicine alla mia formazione, quali IMCO (Mercato Interno e Protezione dei Consumatori), di cui sono Vicepresidente, e ITRE (Industria, Ricerca
ed Energia). Nella prima di queste due, dopo poche settimane
arrivata una proposta di regolamento sulla Nomenclatura
dei Prodotti Tessili. Sono stata ben contenta di occuparmene,
visto che il territorio da cui provengo fortemente interessato a
questa tematica e costituisce lasse portante del settore tessile
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da una norma europea o aumento della conflittualit), i cittadini difficilmente vengono a conoscenza di quanto lavoriamo e di
quali risultati portiamo a casa. In questo quadro, le associazioni
di categoria possono costituire un anello della catena che lega
gli elettori e gli eletti: se gli elettori si imbattono in un problema la cui soluzione di competenza della politica, possono
contattare i loro eletti e passare attraverso unassociazione di
categoria permette al politico di ottenere una misura di quanto il problema sia generalizzato e non di pochi singoli! Inoltre,
lassociazione dovrebbe saper individuare lIstituzione che pi
di ogni altra abbia la capacit e la competenza di intervenire
su quel tema. Nellaltra direzione, lassociazione pu costituire
il veicolo attraverso cui gli eletti comunicano ai propri elettori i
contenuti del lavoro svolto. Poi, chiaramente, saranno i diretti interessati a decidere se una determinata decisione abbia
senso o meno, quanto sia applicabile, se risolva i problemi e, in
breve, quali capacit il politico abbia. Ebbene, a me piacerebbe
che le associazioni di categoria, e in particolar modo quelle che
rappresentano delle nicchie (settoriali o dimensionali), aiutino a
comunicare e a ristabilire quel rapporto diretto che da un lato
permette al politico di confrontarsi con la base e dallaltro permette allelettore di compiere delle scelte pi consapevoli per
migliorare la qualit dei politici e della politica.
Quali sono i prossimi appuntamenti nellagenda europea che possono interessare il nostro
settore?
Il Parlamento Europeo lavora sempre per le imprese, incluse
quelle associate ad ASSOBETON. Ci sono in cantiere molte
norme che hanno un impatto anche sulle imprese del vostro
settore, ma per la maggior parte si tratta di normative che
puntano a realizzare un mercato interno senza barriere e con
un elevato livello di concorrenza. Si parte dal presupposto secondo cui, in un vero mercato unico europeo, limpresa che fa
bene il proprio mestiere debba poter vendere in Sicilia come
in Svezia, in Portogallo come in Polonia. Il beneficio, per chi sa
lavorare, enorme: si passa da un mercato potenziale di 60
milioni di cittadini ad uno con 500 milioni. un bel salto in
avanti! Per entrare, invece, nel merito del vostro settore, io terrei
docchio le normative relative al risparmio energetico. Poich il
riscaldamento degli edifici ha un notevole impatto ambientale,
un migliore isolamento pu portare a significative riduzioni dei
principali indicatori di inquinamento. Qui entrano in gioco le
vostre imprese, a maggior ragione quelle che fanno molta innovazione. E che magari riescono anche a beneficiare di fondi per
la ricerca nei vari programmi quadro... #
Lara Comi, nata a Garbagnate Milanese il 18 febbraio 1983, si laureata in Economia delle Imprese e dei Mercati internazionali allUniversit Cattolica e si specializzata presso la Bocconi in Management dei mercati internazionali e delle Nuove
Tecnologie. Ha lavorato come Brand Manager presso la Giochi Preziosi.
Ha riportato 63.158 preferenze quando si candidata al Parlamento Europeo per il Popolo delle Libert nella Circoscrizione
Italia Nord Occidentale (Piemonte Valle dAosta Lombardia Liguria). Ricopre la carica di Vice Presidente della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori. Siede anche nella Commissione Industria, Ricerca ed Energia, e
nelle delegazioni per i rapporti con Russia, Messico e Paesi dellAmerica Latina.
presidente delle Donne del Pdl della provincia di Varese.
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ASSOCIATI
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Denominazione
Comune Provincia
A. ZAMBETTI SRL
GORLE
BG
A.L.C.O.S. PRODUZIONI SRL LIMBIATE
MI
A.V. STRUTTURE SPA
CALVENZANO
BG
ALFA SPA PONTE SAN GIOVANNI PG
ALTAN PREFABBRICATI SPA RAMUSCELLO DI SESTO AL REGHENA PN
ANTOLINI M.C.E. SRL
SAN SISTO PG
ANTONIO BASSO SPA
TREVISO
TV
APE SPA
MONTECCHIO EMILIA RE
AREA PREFABBRICATI SPA
S. ANTONINO DI CASALGRANDE RE
AREA SPA
CORNAREDO
MI
B.C.M. LATERIZI SRL
FIESSO UMBERTIANO RO
BARACLIT SPA
BIBBIENA STAZIONE
AR
BATTILANA PREFABBRICATI SPA
CORNEDO VICENTINO
VI
BETA MANUFATTI CONGLOMERATI SRL
SPIGNO SATURNIA LT
BIANCO PREFABBRICATI SRL
MAZARA DEL VALLO
TP
BOLIS PREFABBRICATI SRL
ZOGNO
BG
BONETTI SPA
CASTENEDOLO
BS
BOTTA SRL
BRUSASCO
TO
BRANDELLERO SOLAI SRL
SAN VITO DI LEGUZZANO
VI
C.A. COSTRUZIONI ANTONIOLI DI BORMIO SRL LOVERO
SO
C.A.P.P.A. SRL
S. NICOL A TORDINO
TE
C.C.G. QUERZOLI SOC. COOP.
FORL
FC
C.E.I.S. TRADING SRL PERGINE
TN
C.M.C. SRL
MADONE
BG
C.P.C. COSTRUZIONE PREF. CEMENTO SPA
CARINI PA
CANOVA SPA
FIORENZUOLA DARDA PC
CAPPELLARI SRL POGGIO RUSCO
MN
CAPRESE SRL
SERRAVALLE PO
MN
CASITALIA SPA
SPINADESCO
CR
CASTAGNA SRL LEGNANO
MI
CAV. CESTARO GUSTAVO SRL PREGANZIOL
TV
CE.MA. CEMENTMANUFATTI SRL
FRZ. QUINTANO-CASTELLI CALEPIO
BG
CEMBRIT SPA POGGIO RENATICO
FE
CEMENTAL SPA
GENOLA
CN
CEMENTUBI SPA
GRUGLIASCO
TO
CLC SRL
CARMIGNANO DI BRENTA PD
CO.CE. SRL PRATO SESIA
NO
CO.MA.C. SRL
CALTANISSETTA
CL
CODELFA SPA
TORTONA
AL
COOPSETTE SCRL
CADELBOSCO SOPRA RE
COPREM SRL
BOTTANUCO
BG
COSTRUZIONI GENERALI BASSO CAV. ANGELO SPA POSTIOMA DI PAESE
TV
CREZZA SRL
GORDONA
SO
CSP PREFABBRICATI SPA
GHISALBA
BG
DI PAOLO PREFABBRICATI SRL PONTENURE PC
E.MA. PREFABBRICATI DI MASCAZZINI G. & C. SAS
BUSCATE
MI
ECOCEM SRL
OSIO SOTTO
BG
EDIL LECA SPA
VALVASONE PN
EDILCEMENTO SPA
GUBBIO PG
EDILFIBRO SPA
ARENA PO PV
EDILGORI SPA
ORTE
VT
EDILKAP PREFABBRICATI SPA
BARGE
CN
EDILSOLAI SPA
CESENA
FC
EDILTUBI SPA
TROFARELLO
TO
EDIMO PREFABBRICATI SRL POGGIO PICENZE
AQ
EFFEGI SPA
FERENTINO
FR
ESSE SOLAI SRL
VIVARO DI DUEVILLE
VI
EUGANEA PRECOMPRESSI SPA
TORRI DI QUARTESOLO
VI
EUROBETON SRL
SALORNO
BZ
EUROCAP SPA
CASTELLETTO MONFERRATO
AL
EUROPENTA SPA
TREZZANO SUL NAVIGLIO
MI
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ASSOBETON
Denominazione
Comune Provincia
EUROPREFABBRICATI SRL
CASTELLATO
TE
F.LLI ANELLI DI ANELLI ALVARO-BRUNO-ALBERTO E C. SNC
SANTARCANGELO DI ROMAGNA RN
F.LLI VINCI SRL
SANLURI
CA
F.M.C. PREFABBRICATI SRL
VIGEVANO PV
FANTUZ UGO SRL
GAIARINE
TV
FERRARI B.K. SPA LUGO DI GREZZANA
VR
FERRARINI SPA
VERONA
VR
FIBROTUBI SRL
BAGNOLO IN PIANO RE
FORNACE CALANDRA SRL
OTTIGLIO MONFERRATO
AL
FUMAGALLI EDILIZIA INDUSTRIALIZZATA SPA
BULCIAGO LC
G.E.D. SRL PIEVESESTINA-CESENA
FC
GARBIN PREFABBRICATI SRL
COSTABISSARA
VI
GARDONI SRL PANDINO
CR
GAZEBO SPA
GATTEO
FC
GENERALE PREFABBRICATI SPA
ELLERA PG
GERMANI FRATELLI SNC
CASALMAGGIORE
CR
GESAFIN IMMOBILIARE SPA ROMA RM
GIORNI OSCAR DI GIORNI MASSIMO & C. SNC
SANSEPOLCRO
AR
GRUPPO CENTRO NORD SPA
BELFIORE
VR
GRUPPO CI.VA. SPA IVREA
TO
GRUPPO EFFE 2 SPA ISOLA VICENTINA
VI
GRUPPO INDUSTRIALE TEGOLAIA SRL
CASIER
TV
GUERRINI PREFABBRICATI SPA
SANTHI
VC
I.CI.ENNE. SRL
AREZZO
AR
I.CO.B. SPA
CATANIA
CT
I.L.CE.V. SPA
CAVARZERE
VE
I.R.A.DEL. COSTRUZIONI SRL
GUIDIZZOLO
MN
ICEP SPA
BUCCINO
SA
IL CANTIERE SRL
FIUME VENETO PN
ILCEA SPA ROVIGO RO
IMPRESA PIZZAROTTI & C. SPA PARMA PR
IMPRESA TRE COLLI SPA
CARROSIO
AL
IN.PR.EDIL SRL
MASSERANO
BI
INDUSTRIE CEVIP SPA ROMA RM
INPES PREFABBRICATI SPA
TITO PZ
IPA PRECAST SPA
CALCINATE
BG
IPIEMME SPA
ALIFE
CE
ITALBLOK DI BERVICATO IURI & C. SAS
CAIVANO
NA
ITALCABINE SRL ISOLA RIZZA
VR
ITALSLEEPERS SPA
CATANIA
CT
ITER - COOP.VA RAVENNATE SCARL LUGO RA
LANDINI SPA
CASTELNOVO SOTTO RE
LECA SISTEMI SPA RUBBIANO DI FORNOVO - SOLIGNANO PR
LODOVICHI DOMENICO SPA
CHIUSI SCALO
SI
LOMBARDA PREFABBRICATI SPA
MONTICHIARI
BS
LOMBARDA SPA
OSIO SOTTO
BG
LPM LATERIZI PREFABBRICATI MONDOV SPA
MONDOV
CN
M.C.M. MANUF. CEMENTIZI MONTICONE SPA
ASTI
AT
M.G. PREFABBRICATI SRL
CASTELVERDE
CR
MA.CE.VI. SRL
CIVITELLA IN VAL DI CHIANA
AR
MABO PREFABBRICATI SPA
BIBBIENA STAZIONE
AR
MAGNETTI BUILDING SPA
CARVICO
BG
MAGNETTI SPA PALAZZAGO
BG
MANINI PREFABBRICATI SPA
SANTA MARIA ANGELI - ASSISI PG
MARGARITELLI SPA
TORGIANO PG
MARTINI PREFABBRICATI SPA
MEDOLE
MN
MC PREFABBRICATI SPA
CARDANO AL CAMPO
VA
MC-MANINI PREFABBRICATI SPA
SOMAGLIA LO
MCN SRL PONTE BUGGIANESE PT
MODULPAV SRL
ALATRI
FR
MORETTA PREFABBRICATI DI MORETTA G. & C. SNC LOVERO VALTELLINO
SO
MORETTI PREFABBRICATI SRL
ERBUSCO
BS
MOSER CESARE MANUFATTI IN CEMENTO SRL
ZAMBANA
TN
MOZZO PREFABBRICATI SRL
SANTA MARIA DI ZEVIO
VR
MUSILLI SPA
SAN VITTORE DEL LAZIO
FR
NICO VELO SPA
FONTANIVA PD
NUOVA ITL - ITALCONSULT LAVORI SPA
TARANTO
TA
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Denominazione
Comune Provincia
Assobeton informa
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Denominazione
Comune Provincia
SOCI AGGREGATI
ASSOBETON
Denominazione
Comune Provincia
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focus 2011
Nel 2011 Industrie Manufatti Cementizi dedica in ogni numero uno spazio
allapprofondimento di alcuni temi che interessa da vicino il comparto
della prefabbricazione, con articoli di analisi tecnica, normativa e di mercato,
per fornire al lettore unampia panoramica e, al tempo stesso,
un dettaglio sugli aspetti pi interessanti ed innovativi.
su questo
numero
Sostenibilit ed edilizia
industrializzata in calcestruzzo:
isolamento, sistemi integrati
ed efficienza energetica
ASSOBETON
Organo Ufficiale
giugno
La progettazione:
software, sistemi e componenti
per le strutture prefabbricate
n.20 settembre
La produzione
di manufatti cementizi
n.21
dicembre
Architettura ed edilizia
industrializzata in calcestruzzo
Spedizione in abbonamento postale - Tabelle B - (Tassa riscossa) - autorizzazione rilasciata a IMREADY SRL - N. 881 del 06.02.08 della Direzione Generale PP.TT. della Rep. S. Marino
n.19
Progettare e produrre
con un processo industrializzato
CONFINDUSTRIA
FOCUS 2011
2011
ASSOCIAZIONE
TECNICO ECONOMICA DEL
CALCESTRUZZO
P R E C O N F E Z I O N AT O
INERTI S.r.l.
Molino di Malandriano (PR)
Impianto tipo: Premix 6
Produzione: 120 mc/h
BETTONI S.p.A.
Forno Fusorio Azzone (BG)
Impianto tipo: Premix 5 con riciclaggio
Produzione: 120 mc/h
COLABETON S.p.A.
Cologne Bresciano (BS)
Impianto tipo: Premix 5
Produzione: 120 mc/h
IME STAND
PMV-B50
IME TECHNOLOGY Srl Via Albone 17/2 41011 Campogalliano (Mo) Tel. +39 059 526960 Fax +39 059 525900 www.imeplants.com
www.axim.it