STATISTICA
Laurea magistrale in Matematica
Facolt di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Universit di Ferrara
Anno accademico 2010-11
PARTE SECONDA
Probabilit e variabili casuali
1.
2.
Umberto Magagnoli
allora
, dove
levento complementare di E.
II. Se
allora
.
contenente 2 elementi;
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . ;
contenente
elementi;
Umberto Magagnoli
3.
Dove
un numero scelto a piacere (piccolo) e la
relazione valida per ogni
essendo
un numero
intero che dipende da , da
e dalla successione di
replicazioni. Si osservi che
un numero aleatorio e la
relazione valida per sufficientemente grande. Lespressione
precedente pu intendersi come limite in probabilit e il
valore
rappresenta la probabilit di E.
A questa modalit di introduzione del concetto di probabilit di un
evento viene dato il nome di teoria frequentistica della probabilit
che, per i caratteri del concetto limite di frequenza relativa di ogni
evento, in sintonia con la metodologia statistica.
Umberto Magagnoli
0,2
0,0
0
50
100
150
4.
2.
3.
Umberto Magagnoli
10
5.
Teorie probabilistiche
6.
11
c) alloperazione di complemento
Si introduca una funzione a valori reali per ogni elemento della classe
di Borel che denominiamo distribuzione di probabilit
che soddisfa gli assiomi del calcolo delle
probabilit,
,
.
una successione di eventi e inoltre
Sia
allora:
Umberto Magagnoli
12
7.
Teorema 1. Siano
probabilit dellevento unione
da cui si conclude
Umberto Magagnoli
13
Teorema 2. Siano
due eventi non disgiunti, la
probabilit dellevento differenza
vale
da cui
Teorema 3. Siano
contiene
allora si avr
Dimostrazione. Se
allora
. Se contenuto
propriamente in , si ha la seguente relazione tra gli eventi
Umberto Magagnoli
14
con
ne consegue che
essendo poi
ed
.
A
B
e quindi
e quindi
Umberto Magagnoli
15
pari a
Osservazioni
1.
.
2.
Umberto Magagnoli
16
a)
b)
3.
4.
Umberto Magagnoli
17
elementari
disgiunti,
ne consegue che
, da cui si ottiene
, condizione che soddisfa il 1 assioma.
Ad ogni elemento della classe di Boole
costituito da r eventi elementari di , assegnabile una
probabilit:
;
;
- Combinazioni n elementi a r a r
.
Umberto Magagnoli
18
5.
8.
Umberto Magagnoli
19
Da cui consegue, se
, che
dove con
Esempio 1.
Consideriamo lesperimento casuale del lancio di un dado. Come
possibili risultati abbiamo le sei facce, identificate dai numeri segnati.
Lo spazio degli eventi elementari
; assunta la
condizione di equiprobabilit si pu probabilizzare qualsiasi evento
contenuto in . Consideriamo
, cio che il risultato
dellesperimento sia dato dalla faccia 1 o 2, la probabilit di
.
Ci
si
limiti
ora
, quello ottenuto
20
, infatti:
influisce
, infatti essendo
e inoltre
abbiamo un insieme del tipo
;
lintersezione
, infatti per la propriet
commutativa si ha
e quindi abbiamo un insieme del tipo
;
la differenza
, essendo
e quindi
.
La classe chiusa rispetto alle operazioni di: unione,
intersezione, differenza. Inoltre si possono fare alcune osservazioni.
Umberto Magagnoli
21
Se si considera
anche
.
Se si considera
.
disgiunto da
, allora
, allora
e quindi anche
9.
e quindi
che pu
, possiamo dire che:
Se
, si pu definire, analogamente, la probabilit
condizionata
che vale
22
La probabilit condizionata di
levento condizionante;
La probabilit condizionata di
levento condizionante.
non dipende da
, che
non dipende da
, che
, e cos
Umberto Magagnoli
23
, avendo
.
Ci interessa la probabilit di
congiunta
risulta
nel sottospazio di
. La probabilit
e quindi
Ma essendo
avendosi
Umberto Magagnoli
24
essendo
, avendo
Umberto Magagnoli
25
eventi
tali che:
Se si considera lintersezione di
Umberto Magagnoli
, situazione dicotomica di
con
si ha
26
dove
una partizione di
risulta anchessa una partizione, ma di
partizione condizionata.
Relativamente alla coppia di eventi
probabilit condizionate:
supposto
da cui
e
, che detta
possiamo definire le
, allora
essendo
Umberto Magagnoli
27
Gli eventi
son intesi come le possibili cause che originano
un certo effetto rappresentato dallevento . Si desidera
determinare la probabilit
che sia imputabile al
manifestarsi di una particolare causa il verificarsi dellevento
, disponendo dei valori della probabilit
associata a ogni
causa ed essendo note le generiche probabilit
cause
che le
producano leffetto .
Esempio 4.
In unazienda vi sono tre catene di montaggio dedicate alla
fabbricazione di un prodotto digitale. Dalle esperienze pregresse
noto che le probabilit che il prodotto provenga da ciascuna delle
tre catene (cause) sono pari a:
,
,
. Inoltre si conoscono, in relazione alle
caratteristiche delle singole catene di montaggio, le probabilit di
superamento dei test di verifica (effetto) sono
,
,
. Si richiede la probabilit
che il prodotto che ha superato il test provenga dalla
catena di montaggio .
Umberto Magagnoli
28
Le probabilit
sono intese come probabilit a
priori degli eventi costituenti la partizione di . Le probabilit
sono intese come probabilit a posteriori
degli stessi eventi costituenti la partizione di
in relazione al
realizzarsi dellevento .
Esempio 5.
Si consideri un processo produttivo che esegua la lavorazione di
pezzi provenienti da tre fornitori di cui noto limpiego di
materiali aventi prestazioni differenti, che si traduce in una
diversa probabilit di presentare pezzi difettosi. Si richiede, dato
che il sistema produttivo ha riscontrato la comparsa di un pezzo
difettoso, di determinare la probabilit che tale pezzo provenga da
un certo fornitore.
In relazione allacquisizione dei materiali dai diversi fornitori si
considerino le seguenti probabilit a priori
-
, con
dal 1 fornitore;
, con
dal 1 fornitore;
, con
dal 1 fornitore.
Umberto Magagnoli
29
Si osserva, da
stocastica tra gli eventi
la relazione
Umberto Magagnoli
, la non indipendenza
e levento . Risulta verificata, inoltre,
.
30
Osservazioni
Lo studio delle probabilit degli eventi aleatori richiede
lindividuazione, a seconda del fenomeno analizzato di uno
spazio algebrico costituito dalla terna
in cui
lo
spazio degli eventi elementari cio dei risultati possibili
dellesperimento aleatorio, la classe di Borel o -algebra
ossia linsieme di tutti gli eventi sottoinsiemi di , compreso
e , classe chiusa rispetto alle operazioni di unione, intersezione
e differenza, dove la distribuzione di probabilit che assegna
una misura a ogni evento contenuto in .
La formula di Bayes stata presentata considerando partizioni di
costituite da un numero finito
di eventi mutualmente
esclusivi ed esaustivi, ma possibile generalizzare la formula
anche nel caso di infinito.
Si pu generalizzare le relazioni date per le condizioni di
indipendenza al caso di pi di due eventi, per es. di
,
avendosi
Analogamente si pu generalizzare la probabilit congiunta di
eventi mediante una sequenza di probabilit condizionate
31
In cui
, una determinazione di un risultato
casuale dellesperimento ossia della variabile casuale (v.c.)
unidimensionale X, ed detta immagine diretta di e.
la classe di Borel (-algebra) generata sulla base degli intervalli
relativi allo spazio euclideo , classe
chiusa nei confronti delle operazioni di complemento (differenza),
unione, intersezione, operazioni queste ultime al pi numerabili, e
inoltre, comprende anche e .
In corrispondenza a ogni sottoinsieme (evento)
si ha una
trasformazione in un sottoinsieme
che di A la sua
immagine diretta.
la distribuzione di probabilit associabile a ogni elemento di
con
Umberto Magagnoli
32
Esempio 6.
Consideriamo come esperimento casuale il lancio di un dado in cui le
facce (a, b, c) portano il numero 1 e le altre facce (d, e, f) i numeri 2,
3, 4 rispettivamente.
Unit sperimentale: faccia;
Rilevazione: numero segnato sulla faccia;
Corrispondenze:
faccia
numero
Umberto Magagnoli
33
e f
Osservazioni
Mentre la rilevazione
una funzione degli elementi di
che vengono trasformati in un altro spazio S (nel nostro caso, in
numeri appartenenti allasse reale ), la probabilit una
funzione dinsieme, in termini di un valore reale
per ogni evento contenuto in .
Limmagine inversa si pu definire, per qualunque sottoinsieme
del codominio S, non solo quindi per i sottoinsiemi dellimmagine
diretta di :
. Riprendendo lesempio precedente in cui
, si ha:
;
;
.
d
Umberto Magagnoli
34
di
una
variabile
casuale
La misura di probabilit
relativa agli elementi della classe di
Borel che interessano la v.c. X data, in modo completo e univoco,
dalla Funzione di Ripartizione (F.d.R.)
definita come:
(asintoticit).
Se
allora
(monotonicit non decrescente).
pu presentare salti (discontinuit del primo tipo) ma
continua a destra.
Abbiamo infatti
35
dove
essendo
, linsieme di punti di discontinuit di F, la componente
discreta;
in cui
minore di uno, essendo pari a uno solo il limite della loro somma.
Nel seguito considereremo, per semplicit e per la rilevante
importanza in ambito applicativo solo v.c. ad una sola componente: a)
discreta; b) assolutamente continua
Umberto Magagnoli
36
Con la F.d.R.
siamo in grado di assegnare a tutti gli elementi
della classe di Borel , generati a partire dagli intervalli, una
probabilit nel rispetto degli assiomi del calcolo delle probabilit.
In particolare sia
Lintervallo
si pu interpretare come differenza di due insiemi
Sa
e Sb
che corrispondono in
alle due
semirette
e
, rispettivamente. Dai teoremi delle
probabilit abbiamo:
, ma
in quanto
, allora
. Ricordando che:
Umberto Magagnoli
37
otteniamo quindi
X
Esempio 7.
Si riprenda lesempio 6. in cui la v.c. X proveniva da un esperimento
casuale dato dal lancio di un dado con eventi elementari equiprobabili.
d
e f
La F.d.R. risulta
Umberto Magagnoli
38
Esempio 8.
Sia data la seguente funzione:
Essa pu rappresentare la
,
anche continua.
Umberto Magagnoli
39
Si dovr verificare
I valori
ogni insieme
, si
detta funzione di
40
una funzione continua;
Esiste una funzione
tale che
continua si ha
La funzione
pu presentare punti di discontinuit in un numero
finito o al pi uninfinit numerabile.
La funzione
detta funzione di densit di probabilit o
semplicemente funzione di densit (f.d.d.) della v.c. X e deve
soddisfare le seguenti condizioni:
Esempio 9.
Riprendiamo lesempio 8.. E si voglia verificare che la v.c. X
assolutamente continua.
Umberto Magagnoli
41
Assumiamo
1. La
ovunque continua.
2. Verifichiamo che
- Se
- Se
, allora
, allora
- Se
, allora
Umberto Magagnoli
42
Osservazioni
Una v.c. X assolutamente continua ha la F.d.R.
derivabile
ovunque a meno di un numero di punti numerabile.
Tali punti si presentano con associata una probabilit pari a zero.
In generale la f.d.d.
permette di definire un
differenziale di probabilit
.
Se
un intervallo piccolo:
allora
.
Per una v.c. X assolutamente continua, si ha
in quanto
che
e
, in quanto
continua
e quindi
A ogni evento
corrisponde una probabilit nulla anche se
non si tratta di un evento impossibile:
.
Analogamente abbiamo per
che corrisponde a un
evento con probabilit uno senza che si tratti di un evento
certo
, in cui la
Umberto Magagnoli
43
distribuzione di probabilit
ottenuta mediante limmagine inversa
di ogni insieme appartenente alla -algebra come:
possa
Variabile casuale
Funzione di
variabile casuale Y
Umberto Magagnoli
44
Esempio 10.
Consideriamo la trasformazione lineare
indichiamo con
e
le F.d.R. di X e Y, abbiamo
Per
abbiamo
Per
abbiamo
Umberto Magagnoli
45
essendo
la f.d.d. della v.c. X. La
la f.d.d. della v.c. Y data da
derivabile e quindi si ha
, potendosi scrivere,
Umberto Magagnoli
46
con differenziale
e la sua funzione
, abbiamo
con
e
rispettivamente nella situazione a) e b),
da cui possiamo scrivere sinteticamente
Se si pone
Umberto Magagnoli
47
Esempio 11.
Sia X una v.c. assolutamente continua con f.d.d.
In particolare per
quindi
abbiamo
Essendo,
abbiamo
per
Umberto Magagnoli
48
Esempio 12.
Si consideri la v.c. X dellesercizio 11. e si determinino le F.d.R. e
f.d.d. della v.c.
mediante le relazioni (*) e (**),
tracciandone i corrispondenti grafici.
dove
. Lo spazio completato mediante le
operazioni differenza (complemento), unione, intersezione tra gli
elementi di , al pi numerabili.
Umberto Magagnoli
49
50
da cui
2. Monotonicit
Se
e
essendo
si ha
allora
. Infatti
, di conseguenza
.
e quindi
3. Condizione di Positivit
Consideriamo il generico rettangolo definito come prodotto
cartesiano
,
51
,
Tra tali regioni del piano esistono le seguenti relazioni di
unione e intersezione:
Inoltre
abbiamo
Similmente
abbiamo
Umberto Magagnoli
date ,
52
4. Condizione di Continuit
La F.d.R
sempre continua a destra rispetto alle
due componenti, pu presentare punti di discontinuit del 1
tipo, i punti di discontinuit sono al pi una infinit numerabile.
In generale, dato un punto
, abbiamo
- dove
Umberto Magagnoli
53
essendo
essendo
la f.d.d. congiunta;
- dove
una funzione continua ma non
esprimibile mediante lintegrale di una funzione e rappresenta
la componente singolare (non assolutamente continua).
Le tre funzioni , ,
hanno andamenti simili alla F.d.R.
solo che il limite per
e
tenenti a , di tali
funzioni non pari a 1.
Nel seguito considereremo solo v.c. aventi una sola delle componenti:
o discrete oppure assolutamente continua.
dove
essendo linsieme di punti con probabilit diversa
da zero
costituito da una numerosit finita o
numerabile. Qualora i punti siano disposti in forma ordinata come una
matrice di dimensione
e quindi
, posto
Umberto Magagnoli
, abbiamo
54
Umberto Magagnoli
55
Essendo
condizione
Umberto Magagnoli
la f.d.d.
56
0,2
0,18
0,18-0,2
0,16
0,16-0,18
0,14
0,14-0,16
0,12
0,12-0,14
0,1
0,1-0,12
0,08
0,08-0,1
0,06
3
1,8
0,6
-0,6
0,04
0,02
0,04-0,06
0,02-0,04
0-0,02
-3
2,6
2,2
1,8
1,4
0,6
0,2
-0,2
-1
-1,8
-0,6
-3
-2,6
-2,2
-1,8
-1,4
0,06-0,08
dove
la f.d.d. di
Analogamente, per
Umberto Magagnoli
, si ottengono
57
, per ogni
, tale che
Umberto Magagnoli
58
19. Variabili
casuali
con
componenti
stocasticamente
indipendenti
Una v.c. a d dimensioni
presenta le componenti
mutualmente indipendenti se per ogni regione
si verifica la condizione di fattorizzazione propria degli
eventi indipendenti. Per questo sufficiente la fattorizzazione della
F.d.R.
Risultando cos
Umberto Magagnoli
59
funzioni
di
una
variabile
casuale
in uno in
.
Umberto Magagnoli
60
La trasformazione deve essere tale che, per ogni elemento della classe
di Borel
corrisponda una immagine inversa
che si pu probabilizzarsi nella regione della v.c.
.
essendo
Umberto Magagnoli
61
0
1
0
2/6
1/6
1
2/6
1/6
4/6
2/6
3/6
3/6
dove
tutti i punti di
.
ossia da
Umberto Magagnoli
62
0
1
2
2/6
3/6
1/6
1
0
2/6
5/6
1
oppure
essendo
in
in strisce
63
essendo la
per cui
Dove
Umberto Magagnoli
64
relativo alla
v.c.
e uno spazio probabilizzato indotto dalla
Umberto Magagnoli
65
trasformazione
;
-
indicato
con
La f.d.d. di
pu ottenersi considerando equivalenza, in
termini di differenziale di probabilit tra i due spazi di e di
dove
trasformazione inversa
determinante
Esempio 14.
Consideriamo la v.c. continua
in cui le due componenti
sono indipendenti e aventi la stessa distribuzione
, definita
dalla seguente f.d.d.
66
La f.d.d. di
quindi
I valori di
sono estesi allintero asse reale, come quelli di
La matrice jacobiana risulta
Da cui
e quindi
risulta
essendo
Umberto Magagnoli
67
otteniamo
68
69
Esempio 15
Riprendiamo lesempio 13, di v.c. discrete
0
1
Per la media di
0
2/6
1/6
1
2/6
1/6
4/6
2/6
3/6
3/6
0
1
2
2/6
3/6
1/6
1
, abbiamo
oppure
Esempio 16
Riprendiamo lesempio 14. considerando la v.c. continua
f.d.d.
Umberto Magagnoli
avente
70
e la media di
Posto
, abbiamo
, media di
Umberto Magagnoli
assicurata.
risulta
, sostituendo otteniamo
, si ha
71
Posto
, si ha
e
nellintegrale precedente abbiamo
, da cui sostiyiendo
lintegrale euleriano di 2a
Essendo
specie (funzione Gamma), che per
pari a
la convergenza
Umberto Magagnoli
72
Per
Come si visto in ambito descrittivo esiste una relazione tra i
momenti dallorigine e quelli centrali, che vale anche nel caso di v.c.,
in particolare ricordiamo
1. Indice di variabilit: varianza di X
2. Indice di simmetria: ottenuto dal momento 3 centrale
Umberto Magagnoli
73
Osservazioni
Riprendiamo alcuni teoremi sul valor medio di v.c. e sui momenti di
v.c..
1. Sia X una v.c. con media
e
allora
;
2. Sia
una successione di v.c. aventi media, allora
posto
una v.c. combinazione lineare delle
,
allora
(combinazione lineare delle
medie). Per la verifica della convergenza assoluta si ricordi
che
.
Per quanto riguarda loperatore varianza
3. Se una v.c. presenta un valore finito della varianza anche la
media esiste e quindi converge in valore assoluto, il contrario
pu essere non vero;
4. Sia X una v.c. con media
e varianza
,
allora per
abbiamo:
;
5. Sia
una successione di v.c. aventi media e
varianza e mutualmente indipendenti, posto
una v.c. combinazione lineare delle
, allora abbiamo:
;
6. Consideriamo una v.c. bidimensionale
e sia
,
la varianza di Z data da:
74
, fino
ottenendo
Umberto Magagnoli
75
Se i momenti
esistono, abbiamo
, con
, e X una v.c. con F.G.M. data da
, allora la F.G.M. di Y risulta
Umberto Magagnoli
76
Qualora le componenti
siano oltre che
indipendenti anche identicamente distribuite (i.i.d.) la F.G.M.
della somma risulta
essendo
Umberto Magagnoli
77
Esempio 17.
Consideriamo la v.c. discreta indicatore X che assume il valore 1 se
si verifica levento favorevole A, con probabilit
, e il
valore 0 se si ha
cio levento contrario, con probabilit
.
La F.G.M. di X risulta
La media di X si ottiene
Esempio 18.
Consideriamo ora n v.c. indipendenti
dellesempio precedente
La v.c. somma
La media di
Umberto Magagnoli
78
Il momento secondo
Si pu ottenere la varianza di
si ottiene dalla
come
come
Esempio 19.
Consideriamo la v.c. continua Z corrispondente alla legge gaussiana
standardizzata
, si veda gli esempi 14. e 16., se ne voglia
costruire la F.G.M., ricordando che la f.d.d. di Z
Abbiamo cos
Umberto Magagnoli
79
Ricordando che
, otteniamo per
lespressione
Le derivate di
Umberto Magagnoli
80
I momenti di Z risultano:
e
. I risultati ottenuti
sono coerenti con il fatto che la v.c. Z standardizzata si presenta
simmetrica rispetto allorigine.
Esempio 20.
Consideriamo la v.c. X, ottenuta dalla v.c. Z gaussiana standardizzata
vista nellesercizio precedente, si desideri ottenere la F.G.M. di
dove e
sono rispettivamente la media e lo scarto
quadratico medio di X. Dalla osservazione 3. Abbiamo
data da:
Umberto Magagnoli
81
Per
abbiamo
Umberto Magagnoli
82
Umberto Magagnoli
83
Ad esempio per
, nellintervallo
si esaurisce circa o pi
da cui
.
, la
84
1. La v.c. bernulliana
anche detta indicatore essendo associata al verificarsi o non
verificarsi di un generico evento casuale , avente nello spazio
probabilistico considerato, la probabilit
e
. Si tratta di una v.c. discreta che presenta la f.d.p. seguente
La media di
F.G.M.
dallorigine
, la varianza
e la
da cui si ottengono tutti i momenti
2. La v.c. binomiale
La v.c. binomiale rappresenta il modello delle prove ripetute
corrispondente allesecuzione di n replicazioni indipendenti in
ciascuna delle quali pu o non pu manifestarsi levento
a cui
associata la probabilit
, (v. la v.c. bernoulliana). I valori
assunti da
sono dati dal numero di volte che si verifica levento
. Trattandosi di v.c. discreta la f.d.p. data da
La v.c.
85
Se
f.d.p risulta
e, inoltre,
3. La v.c. di Poisson
Si consideri una successione di v.c. binomiali
aventi tutte la stessa media
e quindi la successione di v.c. binomiali data da
. Al divergere di n la v.c.
tende
alla seguente distribuzione discreta
quindi
Umberto Magagnoli
86
La F.d.R. di U risulta
Umberto Magagnoli
87
La F.G.M. di U risulta
Umberto Magagnoli
88
Suddiviso lintervallo
in m
sotto-intervalli di
ampiezza
, con m elevato, La probabilit che in
non si
manifesti levento A, e quindi la v.c. T assuma valori maggiori di t,
pari alla probabilit che negli m sotto-intervalli non si sia verificato
levento A, probabilit questultima data per
dalla distribuzione
binomiale
con media
. La
distribuzione di , dato lelevato valore di m, pu approssimarsi alla
distribuzione di Poisson
, avendosi
avente f.d.d. e
La media di U si ottiene
Umberto Magagnoli
89
dove
numero intero abbiamo
che
la funzione gamma. Se
e un
. In particolare si dimostra
Da cui in particolare
essendo
, da cui
successive di
oppure sviluppando
di t si ottengono tutti i momenti della v.c.
in termini di potenze
La v.c. esponenziale
con
parametro di scala pu
pensarsi ottenuta da U mediante la trasformazione lineare:
risultando la f.d.d., la F.d.R. e la F.G.M. date da
Umberto Magagnoli
90
risultano
Osservazione
Oltre alla v.c. esponenziale che continua e presenta supporto in
vi una classe pi ampia di v.c., che anche la v.c.
esponenziale ed data dalle distribuzioni gamma, di cui
considereremo qui, in ordine, la classe gamma a un parametro e la
classe gamma a due parametri.
1. Distribuzione Gamma a un parametro (di forma
):
La f.d.d. data da
Umberto Magagnoli
sono dati da
91
Per
La f.d.d. allorigine
si presenta
Se
e
sono v.c. indipendenti, la v.c.
somma ancora una v.c. Gamma con parametro
La v.c.
esponenziali i.d.d.:
Umberto Magagnoli
92
, di
La v.c. ottenuta da
mediante la trasformazione
lineare:
. Le f.d.d. e F.d.R. di Y si determinano da
quelle di X, come
Umberto Magagnoli
93
Da cui abbiamo:
;
;
e
. Il valore modale e quello mediano
coincidono con lorigine ossia con il valor medio.
Umberto Magagnoli
94
La v.c. X ha:
;
, quindi
,
che costituiscono i due parametri analiticamente indipendenti
della distribuzione normale
.
La F.G.M. della v.c. X risulta
0,5
0,3989
0,3521
0,2420
0,5000
0,6915
0,8413
Indicato con
il punto
3,5
0,0044
0,0009
0,0001
0,9987
0,9998
1,0000
1,5
2,5
Umberto Magagnoli
95
0,5
0,6
0,7
0,75
0,8
0,85
0,000
0,253
0,524
0,674
0,842
1,036
0,9
0,95
0,975
0,99
0,995
1,282
1,645
1,960
2,326
2,576
da cui si ottiene
Umberto Magagnoli
96
abbiamo
, essendo
e la F.G.M.
Si considerino ora
data dalla
si
Umberto Magagnoli
97
La f.d.d. di
risulta
Si ricordi che:
I principali momenti di
,
e la F.G.M., risultano
Osservazioni
Oltre alla v.c.
sono di interesse in ambito statistico altre due
v.c. strettamente collegate ad essa.
A) la v.c.
che pu intendersi come media della
successione di v.c.
o media dei quadrati
della successione di v.c., normali standardizzate,
.
Dato il legame lineare tra
e , la f.d.d. di
si ottiene da quella
di mediante la relazione
risultano
98
normali standardizzate,
o ancora scarto
quadratico medio della stessa successione. Dato il legame monotono
e biettivo tra e
(
la f.d.d. di
si ottiene da
quella di mediante la relazione
Sia nel caso A) sia nel caso B) la F.d.R., rispettivamente, delle v.c.
e
Umberto Magagnoli
99
La v.c t di Student
, dove Student lo pseudonimo di
W.S. Gosset (1876-1937) e definita come rapporto tra e
Per
non definibile la media
in quanto
non
converge a un numero finito. Anche in questo caso la F.d.R. non
generalmente data in forma analitica ma richiede limpiego di
opportune tavole o algoritmi di calcolo. Al divergere di
il
Umberto Magagnoli
100
e
e .
essendo
rende
Umberto Magagnoli
, che
101
Riferimenti bibliografici
Cifarelli D.M., (1988) Elementi di calcolo delle probabilit,
Giappichelli, Torino.
DallAglio G., (1987) Calcolo delle probabilit, Zanichelli, Bologna.
Parzen N.E., (1992) Modern Probability Theory, Wiley, N.Y (USA).
Ross S.M., (2007) Calcolo delle probabilit, seconda edizione,
Apogeo, Milano.
Weiss N.A., (1992) Calcolo delle probabilit, Pearson Italia, Milano.
Umberto Magagnoli
102
Sommario
1.
2.
3.
4.
5.
Teorie probabilistiche................................................................................ 11
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
Umberto Magagnoli
103
22.
23.
24.
25.
26.
Umberto Magagnoli
104