Sei sulla pagina 1di 13

GEORGE SIMMEL

I PROBLEMI DELLA FILOSOFIA DELLA STORIA


Prefazione:
Loggetto di questo libro costituito dal problema di come si venga a
formare, dalla materia della realt immediatamente vissuta, quel costrutto
teorico che noi chiamiamo storia.
Critica al realismo storico: per esso la storiografia costituisce unimmagine
speculare di ci che accaduto, come realmente stato, ma solo CREDE di
copiare la realt, senza notare come questo copiare sia gi una completa
stilizzazione dei suoi contenuti.
Al centro della ricerca sta dunque LAPRIORI DELLA CONOSCENZA STORICA;
qui si dovr dimostrare la legittimit di domandare in senso Kantiano: come
possibile la storia?
(da Kant la domanda Come possibile la natura?; essa si manifesta nella
libert che lio ha con ci acquisito nei confronti di ogni mera natura; lio
produce la natura come propria rappresentazione e le leggi universali
costituenti la natura non sono altro che le forme del ns. spirito, lesistenza
naturale sottoposta alla sovranit dellio.).
La liberazione realizzata da Kant nei confronti del naturalismo necessaria
anche nei confronti dello storicismo; tale liberazione possibile forse
attraverso una critica della conoscenza, per cui lo spirito, mediante categorie
solo a lui note, forma in modo sovrano anche limmagine dellesistenza
spirituale che noi chiamiamo storia.
Luomo che conosciuto fatto dalla natura e dalla storia: luomo che
conosce lui che fa la natura e la storia.
La tendenza generale che si rinviene allinterno dellopera quella che mira
a salvaguardare la libert dello spirito, che PRODUTTIVITA FORMANTE, per
la stessa via seguita da Kant nei confronti della natura.

GEORGE SIMMEL
I PROBLEMI DELLA FILOSOFIA DELLA STORIA
Capitolo 1 Le condizioni interne della ricerca storica:
Gli oggetti della teoria della conoscenza storica sono anime, ossia il
rappresentare, il volere e il sentire di personalit. I fatti storici scaturiscono
da movimenti dellanima e suscitano movimenti dellanima. La storia storia
di processi psichici, e tutti gli eventi esterni da lei descritti non sono altro che
i ponti conducenti dagli impulsi agli atti volitivi, e i riflessi affettivi suscitati
da quegli eventi esterni.
La storia ha a che fare con lindividuale, con personalit assolutamente
uniche e irripetibili. Ogni anima potrebbe possedere una qualit originaria
(che non una modificazione secondo leggi date di un dato pi primitivo);
solo in base a questo presupposto le leggi universali, valide ugualmente per
ogni anima, potrebbero produrre i fenomeni psichici empirici; tali fenomeni,
evidentemente diversi per ogni individuo, farebbero di ogni individuo
qualcosa di analogo allintero mondo fisico (stesse associazioni e riproduzioni
di idee, suggestionabilit, formazione di volont in Nerone e Budda, etc.). Ma
queste leggi richiedono, quasi come un apriori reale, una materia
preesistente, ed la natura di questa materia a decidere la formazione che
ne risulta. Il materiale per molteplice, cos da dare luogo a realt
individuali irriducibili.
Prima di analizzare ulteriormente la fattualit psicologica come sostanza
della storia, occorre definire provvisoriamente il rapporto metodico
intercorrente fra psicologia e storia. E innegabile la natura psichica di tutti i
processi che ci interessano sotto il profilo storico.

per la psicologia un processo essenziale solo in quanto psichico; il suo


contenuto, portato dallenergia psichica, non ha per lei come tale nessun
interesse;
- per la storiografia non si tratta tanto dello sviluppo di contenuti
psicologici, quanto dello sviluppo psicologico dei contenuti.
La storia qualcosa di intermedio tra la logica (la considerazione puramente
oggettiva dei ns. contenuti psichici = CONTENUTI SENZA PROCEX PSICHICI) e
la psicologia (la considerazione puramente dinamica dei movimenti psichici
di tali contenuti = PROCESSO) = CONTENUTI OGGETTIVI NEL PROCESSO
PSICHICO CHE LI REALIZZA.
-

Qual la categoria scientifica in cui rientra la conoscenza dellinteriorit dei


processi storici? Presupposti della teoria della conoscenza storica. Kant:
importantissima lattivit formativa psichica nei confronti di ogni materia del
rappresentare; ogni conoscenza, che secondo lopinione ingenua sarebbe il
semplice riflettersi delle cose in noi come passivi ricettacoli, stata da lui
dimostrata essere una funzione dellintelletto, il quale cos, attraverso le
proprie originarie forme a priori, costituisce lintero contenuto del sapere.
Ogni rapporto tra gli uomini si basa in ogni momento sul presupposto che a
fondamento di certi movimenti fisici di ogni individuo vi siano processi
psichici di tipo intellettivo, affettivo, volitivo. Comprendiamo lesterno
delluomo solo in relazione allinteriorit ad esso sottesa (anche solo con il
linguaggio). La corrispondenza tra la vita psichica degli altri uomini e la
nostra, anzitutto in quanto connessa alle sue manifestazioni visibili, dovr
sempre rimanere una ipotesi che funziona come un apriori per ogni relazione
pratica e conoscitiva fra un soggetto e gli altri soggetti.
Lapriori una funzione reale fondamentale al fine della conoscenza; il suo
significato non solo nei contenuti logici dei concetti, bens nella sua
efficacia per la costituzione del ns. mondo conoscitivo.
A parit di fattori esterni e con per esiti diversi, si ricorre per la spiegazione
di tale diversit ai fattori interni: sarebbe dunque il CARATTERE della
personalit a determinare luno o laltro esito. Ma di questo carattere si pu
venire a conoscenza solo attraverso le sue manifestazioni esterne, da seguire
in tutte le sue contraddizioni.
Al di sotto delle azioni visibili gli uomini sottendono scopi e sentimenti che
sono necessari per giungere a una connessione intelligibile. AMBIGUITA.
Specialmente nei movimenti delle masse vediamo accadere fatti significativi,
opportuni o inopportuni, la cui motivazione cosciente del tutto dubbia; ecco
dispiegarsi tutto lenigma della spiritualit inconscia: ci sono azioni esterne
che avvengono in modo analogo a quelle che sono in genere guidate da
volont cosciente, ora per senza possibilit di rinvenire a tale coscienza; da
ci inferiamo che in questo cado operano gli stessi motivi spirituali, sono in
forma inconscia; ma la motivazione inconscia solo lespressione della ns.
ignoranza di quella realmente operante; corrisponde al bisogno di occupare
con un motivo spirituale un vuoto causale allinterno dellagire umano.
Ma spesso ci accade perch, nella storia dello spirito, azioni una volta
coscienti vengono poi eseguite in modo puramente meccanico.
Crescita di civilt vuol dire generalmente crescita di coscienza (o somma di
processi individuali o uno spirito complessivo sovraindividuale). I grandi
uomini sono la coscienza del loro tempo. Per linterpretazione della storia si

presenta un altro elemento opposto allindividualit cosciente: le potenze


impersonali, che si intrecciano con le azioni e le situazioni della personalit
(strutture spirituali come un possesso a disposizione di tutti). Le concezioni
della storia utilizzano entrambe le linee interpretative secondo proporzioni
non definite. Per la conoscenza vi in realt un circolo fra laccadere esterno
e quello interno: ogni conoscenza reale dellesterno viene acquisita solo
attraverso linterno, ma ogni conoscenza dellinterno viene acquisita solo
attraverso il suo essere documentato nellesterno; la conoscenza si muove
lungo le connessioni reali e simboliche intercorrenti tra le 2 sequenze.
Diverso il rapporto tra il singolo atto e il tutto dellanima umana: questo tutto
infatti, lo si chiami carattere, natura individuale o stato danimo
fondamentale, dato solo in quellindividuo = struttura psichica unitaria
della persona. C una forza causante, il carattere, che utilizziamo per poi
spiegare tutti i fenomeni. Unicit dellindividuo, personalit individuale.
Di natura particolare lunita psichica di un gruppo: con ci si intende solo
quellunit di cui la prassi storiografica fa uso continuo, senza specificare se
si tratti di una struttura particolare al di l degli individui o semplicemente la
loro somma. Gli stati danimo e le tendenze di un intero gruppo non sono mai
riscontrati in tutti i membri del gruppo, ma sono osservabili solo in certi
singoli individui ed a partire da questi che si forma una totalit unitaria.
Tutto ci che chiamiamo unit della personalit individuale o sociale un
presupposto medotico senza il quale non si perverrebbe alla comprensibilit
e allunit di ordinamento dei dati storici. E un apriori che rende possibile la
storia.
Materiale della conoscenza storica:
- accadere come tale;
- il significato oggettivo e atemporale del vissuto;
- la coscienza soggettiva degli agenti.
COMPRENDERE STORICAMENTE: immedesimarci nellanima delle altre
persone; non soltanto per ci che viene detto, ma anche per chi parla. Se il
compito della storia quello di conoscere non solo loggetto del sapere, ma
anche del volere e del sentire, tale compito assolvibile solo partecipando,
in qualche forma di trasposizione psichica, con la volont a ci che viene
voluto e con col sentimento a ci che viene sentito. Altrimenti, infatti, laver
gi realmente esperito tali cose non costituirebbe la condizione che sola
consente il prodursi di ci che chiamiamo comprensione, Importante anche la
ns. disposizione verso sensazioni simili o dissimili, che agevola o ostacola la
ns. riproduzione psicologica. E la ripetizione degli atti di coscienza degli altri
sembra connessa alla comprensione di s e per essa indispensabile.
Personalit storica: personalit che, in virt della sua determinatezza spaziotemporale, della sua natura e delle sue conseguenze storiche, fissata,
come per un sistema di coordinate, in una unicit assoluta.
Che i processi psichici assumano forma storica la caratteristica della
PROIEZIONE STORICA: allontano da me e trasferisco sulle personalit
storiche un processo che esiste solo soggettivamente, cio il soggetto dei
processi psichici li rappresenta come prodotti da un altro.

La verit storica non una mera copia, bens unattivit spirituale che
trasforma la sua materia data attraverso una riproduzione interiore in
qualcosa che essa in s non ancora, portando alla luce significati che
conferiscono a questo passato unimmagine che fa apparire per noi
giustificata la sua descrizione.
Lo sviluppo dei contenuti della vita a partire da un centro produttivo
riservato allesperienza vissuta; la sintesi di tali elementi in base al loro
contenuto oggettivo e al significato di questo contenuto, di cui il soggetto
vivente solo il portatore, resta la via necessaria della conoscenza storica
(principio di selezione e organizzazione).
Ogni scienza storica ha un suo particolare concetto di verit: non vi mai un
conoscere generale, ma una pluralit di tanti punti di vista differenziati che la
storia non fa che mettere in risalto i pi significativi secondo il ns. senso di
valore. Quindi la verit storica non pu mai essere intesa come un
rispecchiamento della realt storica. A decidere di quelle elaborazioni sono le
ns. categorie operanti a priori. Non esiste oggettivit nel raccontare la storia,
perch ognuno la vive in maniera diversa.
Si stabilisce il punto di vista a partire dal quale i presupposti psicologici della
storiografia si inquadrano nella generale analisi gnoseologica della
storiografia stessa.
Di contro alla consueta assunzione della storia come copia di ci che
internamente o esternamente realmente stato, questa spiegazione
accresce tanto la sua distanza quanto il suo avvicinarsi alloggetto; essa
richiede una riproduzione degli atti psichici delle persone storiche, provocata
dal materiale dato e resa psicologicamente possibile da una qualche forma di
uguaglianza; ma la semplice uguaglianza di contenuto psichico tra il modello
e la raffigurazione non sufficiente: occorre assumere questa raffigurazione
nella particolare categoria della conoscenza storica, che si presenta come
trasformazione di quel contenuto in una personalit unica e irripetibile,
individualizzata dalla sua collocazione nello spazio, nel tempo e nelle
circostanze. E con ci questo presupposto psicologico della storiografia si
inquadra nel generale riconoscimento che la scienza storica non pu essere
affatto una copia degli eventi come sono realmente stati, bens una
riorganizzazione della realt vissuta, dipendente dai fini costruttivi del
conoscere e dalle categorie a priori. Solo attraverso quelle considerazioni
psicologiche si pu portare a compimento il rifiuto del realismo storico, in
quanto esse soltanto mostrano che anche nel punto in cui sembrava essere
data dalla nostra esigenza ricostruttiva una completa congruenza tra il
conoscere e il conosciuto, solo la rielaborazione che produce la conoscenza
storica.
Un problema della filosofia della storia in quanto teoria della conoscenza
storica quello di stabilire i principi a priori in virt dei quali lesperienza
vissuta si trasforma in scienza storica, quali i concetti da predisporre
logicamente e psicologicamente per arrivare ai metodi della storiografia
esistente. Questo il pi importante: la riproduzione interiore dellaccadere
psichico come interpretazione di ci che storicamente percepibile.
Mentre Ranke esprime il desiderio di cancellare il proprio io per vedere le
cose come sono state in se stesse, proprio la realizzazione di questo
desiderio annullerebbe lesito immaginato; una volta cancellato lio, infatti,

non resterebbe pi nulla che permetta di comprendere il non-io, e ci non


soltanto perch lio il soggetto di ogni rappresentare, bens piuttosto
perch i contenuti particolari, che sono raggiungibili solo attraverso la
personale esperienza vissuta e del tutto inseparabili dallio, costituiscono la
materia indispensabile per ogni comprensione degli altri. Essi possono in
generale venire alla luce solo come un accadere soggettivo. Tale
condizionamento della soggettivit pu essere considerato unimperfezione
della conoscenza storica; in verit la sua soppressione della soggettivit del
rivivere, del riprodurre lesperienza vissuta finirebbe per eliminare la
conoscenza storica in generale.
La ragione di ci che lindividualit presente nella personalit storica deve
operare anche nella personalit di colui che conosce storicamente, affinch
quella possa essere ricostruita e compresa da questa (proprio la
corrispondenza del grado di individualit consentono allo storico di ricostruire
le personalit). Quindi la cancellazione non solo dellio, ma della sua forma
pu intensa che lindividualit, distruggerebbe la possibilit del conoscere
storico. E qui che la peculiarit delloggetto della storiografia, la sua
differenza rispetto alle altre scienze scientifiche: la profondit del problema
non raggiunta dicendo che questo oggetto spirito, ma dicendo che esso
individualit, e che questa non pu essere calcolata in termini logici, ma solo
interpretata in termini psicologici, e cio attraverso unaltra individualit.
Questa interpretazione, inevitabilmente soggettiva, viene poi elaborata in
base a precise norme per dar luogo allimmagine scientifica. Loggettivit
della conoscenza naturalmente molto diversa da quella che esiste tra un
calcolo esatto e uno errato, poich nel primo caso emergono tutti i particolari
della soggettivit dello storico, tali da produrre diversi tipi di interpretazione,
tutti ugualmente perfetti, che possibile solo criticare in base a categorie
oggettive.
Lo storico e deve essere un artista per la sua capacit di immedesimarsi in
tutto un complesso sistema di forze, ciascuna delle quali viene compresa
solo riproducendola dentro di se. E non solo per la forma, ma per in
contenuto. E lessenza dellimmagine della personalit elaborata dalla
storiografia deriva dal fatto che al suo interno (della conoscenza) ci che
personale viene immediatamente vissuto come universalmente valido:
lopera darte contiene non lunit di molte cose, ma lunit di molte anime. Il
segreto artistico dello storico, che non pu essere insegnato, consiste quindi
nel conferire allindividualit, cio a ci che unico, questo tipo di
universalit. Quando lo storico interpreta, costruisce, organizza i fatti in
modo che risulti limmagine coerente di un processo psicologico, la sua
attivit si avvicina a quella poetica. Ma se questultima deve seguire le leggi
note dellaccadere dopo una prima libera invenzione, la storiografia al
contrario, dopo un inizio legato naturalmente al materiale dei fatti, libera
nel trasformare il materiale nella totalit del processo storico, in quanto
affidata al funzionamento delle categorie soggettive e allanima dello storico:
loggetto si riflette in lui cos totalmente che esso non pi se non questo
stesso oggetto; questa infatti la cosa decisiva per la conoscenza storica: lo
storico percorre dentro di s proprio quel processo (del fatto storico), nella
cui conoscenza egli simmerge e che in questo momento nella misura in cui
lio consiste nel suo momentaneo rappresentare egli E realmente. Non

simmerge nella realt empirica del soggetto (come se plasmasse una statua
di cera) ma nellIDEA del suo oggetto, nel suo contenuto, che vive nella
forma dello spirito. NON RIPETE LA REALTA DELLEVENTO PSICHICO, BENSI
NE CONDIVIDE IL SIGNIFICATO UNIVERSALMENTE INTELLEGIBILE, IL SUO
CONTENUTO.
Problema centrale per la filosofia della storia (centro: psicologia guidata da
norme metodiche): da dove lambito intermedio in cui ha luogo la
riproduzione delle rappresentazioni altrui senza il modello di una propria
esperienza, di unanaloga situazione psichica?
Il genio sembra creare da s stesso quelle conoscenze che luomo non
geniale pu acquisire solo con lesperienza. Ma anche gli uomini comuni
mostrano abbastanza spesso spunti occasionali di riproduzione geniale di
processi psichici a loro normalmente estranei.
Possibile influenza dellereditariet latente: sono infatti depositati nei loro
spiriti processi psichici quali reminiscenze del passato, che funzionano
occasionalmente ancora in modo efficiente, cos come il corpo umano
racchiude in s le acquisizioni di uno sviluppo plurimillenario.
Ma si constata come riesce pi facilmente la riproduzione interiore delle
individualit dai contorni pi netti, poich ad essa corrisponde una
personalit dove tutti gli elementi si illuminano a vicenda, rispetto per
esempio a un italiano medio prerinascimentale, legato invece a una
determinata situazione storica di cui sono i rappresentanti. Lunit dellanima
conoscente offre lo schema per la forma unitaria del conosciuto. Come per
Kant, rispetto alle scienze della natura, noi conosciamo loggetto quando
abbiamo portato unit nel molteplice della sua intuizione (dove lunit
delloggetto lunit della appercezione, dove la molteplicit delle
impressioni sensibili confluisce per trovare un ordine), anche in senso storico:
lunit della personalit storica oggettiva lunit della coscienza dellio
conoscente. Quanto pi decisamente i dati delluomo storico conservano,
dalla loro origine nellio, la qualit della potenziale unit, con tanto maggiore
sicurezza pu entrare in azione lunit appercettiva del soggetto conoscente.
Lunit connettiva non pu mai esser data dalloggetto, ma solo prodotta dal
soggetto.
Il rapporto del conoscere con il contenuto storico?
La ricostruzione psicologica del contenuto storico ordinario procede con
sicurezza quando si tratta di movimenti di interi gruppi, poich gli interessi
collettivi sono sempre pi semplici e univoci dei rapporti individuali; si
trovano infatti uniti molti uomini.
Legame tra materialismo storico e la visione socialista del mondo:
Il primo coglie luniversale come linteresse ugualmente insito in ogni
individuo, mentre per il secondo luniversale significa ununit che sta al di
sopra degli individui, a cui tutti in generale partecipano e che non per
contenuta nei singoli. Comune ad entrambi la tendenza metodica a
pervenire alla riproduzione interiore dellaccadere, riconducendolo a ci che
comune alle persone, ed perci lelemento pi semplice, il minimum
psichico dellaccadere storico, la semplicit delluniversale, che tanto pi
comprensibile quanto pi i suoi contenuti sono primitivi e fondamentali

(quanto pi la storia solo storia dello stato, tanto pi essa in linea di


principio semplice e comprensibile).
Intreccio/dissociazione tra il motivo psicologico e il motivo metodicooggettivo: le 2 tendenze della storiografia. Ci che caratterizza entrambe
la funzionalit psicologica delle loro categorie, la situazione vantaggiosa per
la ricostruzione psicologica derivante dal modo in cui i loro punti di vista
organizzano il materiale storico. IMMEDESIMAZIONE EMPATETICA
PERSONALE. Anche quel che in tali movimenti crediamo di poter toccare con
mano, in verit possiamo toccarlo solo con lanima.

GEORGE SIMMEL
I PROBLEMI DELLA FILOSOFIA DELLA STORIA
Capitolo 2 Le leggi storiche:
Ci che preme a Simmel la comprensione dei contenuti storici obiettivi:
garantire alla conoscenza quel grado di oggettivit che non pu essere
dellarte. Per quanto alla base di ogni ricerca vi sia la sensibilit personale
dellinterprete, la scienza storica si articola al suo interno in categorie
obiettive, norme di legge, specifici apriori metodologici; sebbene Simmel
contesti alle leggi storiche (per es. a quella secondo cui ogni epoca sarebbe
assoggettata allo stesso processo evolutivo dellorganismo: infanzia,
giovinezza, maturit, vecchiaia) verificabilit empirica e grado assoluto di
certezza, egli riconosce loro un certo valore come primo livello
approssimativo di ogni ricerca. Idee e principi generali, se non sono
incondizionatamente veri, rappresentano un punto di vista euristico, e con
ci rinvengono una propria giustificazione nel movimento costruttivo della
conoscenza. La risoluzione di ogni singolo elemento cognitivo nella totalit
dinamica del sapere e ci che Simmel chiama RELATIVISMO. Le leggi storiche
diventano false quando si pongono come realt assolute.
Poich nessuno dei casi ipotizzabili per una determinata legge coincide con
gli altri casi in TUTTI i suoi fattori, ecco che la legge, ricavata dalla
osservazione di UNA situazione e delle sue conseguenze, non vale in realt
se non appunto per questa situazione stessa, non per per tutte le altre
situazioni in cui il nesso di causa-effetto si presenta identico solo grazie alla
rimozione delle differenze.
Perch spetta alla filosofia indagare le leggi della storia?
Non significa che la storia sia diventata di competenza della filosofia, bens
che sono esigenze e categorie universali della conoscenza, esprimenti i ns.
tipici rapporti con lesistenza, quelle che producono nei 2 ambiti
organizzazioni corrispondenti del loro materiale. Le categorie astratte e

fenomenologiche delle leggi storiche si rivelano cos come 2 diverse


impostazioni problematiche dello spirito che esso acquisisce per la
molteplicit dei suoi bisogni teorici, dimostrando di nuovo, contro il realismo
ingenuo, che questi aspetti non sono un calcolo della realt ma una
rielaborazione dello spirito. A seconda del piano un cui la si assume, la realt
acquista una figura specifica adatta solo a quel piano.
Causalit individuale:
Senza una legge causale non possibile riconoscere nessuna causalit. Ma
solo levento reale individuale ad avere causa, cio appunto in unaltra
realt individuale; una legge non ha causa, ma piuttosto solo il modello
ideale o il corrispettivo ideale della causa. Fermo restando che la causalit
come forma non deriva dallesperienza, essa raggiunge comunque la sua
realizzazione solo quando tratta induttivamente da eventi di contenuto
analogo. E solo da questi eventi che il ns. conoscere ricava una
rappresentazione reale della categoria causale nella forma di una legge
determinata. La causalit individuale per noi conoscibile nella forma di una
legge universale che collega ad un momento dellaccadere una determinata
conseguenza, dovunque e tutte le volte che quel momento si ripresenti
identicamente.
Ci ci interessa perch si potrebbe risalire al fatto che i processi psichici, le
cui sequenze costituiscono in ultima analisi il contenuto della storiografia,
sono governati proprio da quella causalit individuale.
Le leggi storiche descrivono la successione dei fenomeni superficiali della
vita storica.
Esse riguardano le vicende di complessi i cui elementi semplici sono i singoli
uomini.
Le leggi della psicologia riguardano le vicende dei singoli individui. Le leggi
psicologiche costituiscono leggi storiche (es. battaglia di Maratona). Non si
perviene allunit di senso degli avvenimenti storici con la scoperta,
attraverso un processo analitico, delle loro componenti ultime; per Simmel il
significato non sorge nelle cose con la comprensione della loro genesi
psichica, ma rappresenta il punto di arrivo di un autonomo movimento di
ricerca, a cui perveniamo attraverso un complesso di categorie obiettive: i
concetti generali, i tipi, le sintesi. Inseriamo quindi levento in una totalit di
senso. Comprendere un individuo storico significa farne emergere lunit
sintetica, in un certo senso la personalit originaria, secondo il principio che
il tutto spiega le singole parti e non dato dalla loro somma. Si conferisce
allindividualit, a ci che assolutamente unico, questo tipo di universalit.
Lo storico cerca lessenza negli eventi da un punto di vista sintetico e non
analitico, come un intero e non come un insieme di componenti.
La storia umana solo un segmento dellintero accadere cosmiche e
lulteriore sviluppo delle sue fasi dipende perci da innumerevoli circostanze;
essa si sviluppa infatti in una continua esosmosi ed endosmosi con le forze
cosmiche e ne subisce gli effetti, mai veramente conosciuti nemmeno in
base al passato, poich sono del tutto esterni. Cos allinterno dellindividuo i
processi psichici non presentano una causalit compatta e chiusa, perch la
continuit della vita psichica continuamente interrotta delle sensazioni che
vi affluiscono e dallintrodursi di sempre nuovi elementi non calcolabili in

base al gi passato. I fattori cosmici dovrebbero essere costanti per poter


usare le leggi storiche! Che quindi costituiscono approssimazioni alla
conoscenza dei fattori reali.
Gruppo sociale considerato come unit grazie alla vita psichica del gruppo;
ma ci che interessa lidentit del singolo, ovvero i suoi punti di differenza
dagli altri. Ma loggetto della storiografia lo spirito.

GEORGE SIMMEL
I PROBLEMI DELLA FILOSOFIA DELLA STORIA
Capitolo 3 Il senso della storia:
Nessuna scienza una copia precisa della realt intatta nel suo oggetto,
bens una proiezione di questo su un piano nuovo, sa un lato pi analitico e
da un lato pi sintetico.
Scorgiamo un senso dellesistenza storica da un lato nel fatto che le sue
manifestazioni fenomeniche non corrispondono a qualit medie, ma tendono
sempre verso i limiti estremi; e dallaltro lato nel fatto che esse non si
presentano come imparagonabili le une alle altre, ma possiedono una
correlazione ideale che fa di singole persone, azioni o situazioni i
rappresentanti di un intero gruppo affine. Da questi 2 fatti una metafisica
della storia pu costruire delle significativit al di fuori di quellimmagine
meramente esatta fornita dalla storiografia, nella quale si producono sia i
fenomeni estremi che medi, sia quelli tipici che quelli individuali. Che tali fatti
esercitino questa funzione di aiutare la storia ad andare al di l del
meramente fattuale con le loro articolazioni e approfondimenti, ci
espressione delle reazioni affettive che conferiscono allimmagine teorica
una coloritura che propria non di quellimmagine ma di quelle reazioni.
(sia il tipico che lestremo sono pi qualcosa di oggettivo che non una
proiezione dei ns. sentimenti, come lo sono ci che ha valore, il significativo
e semplicemente linteressante;
Valutazioni= riflessioni sulla storia che non ne alterano limmagine, ma solo
certi interessi affettivi o valutativi riferiti a tale immagine;
Valore= concetto che spetta alla cosa solo in s per s
Significativo= rilievo che la cosa ha agendo su altri fenomeni, confrontandosi
con le altre esistenze storiche; significa qualcosa per qualcuno;
Estremo= quantit estrema di una qualit secondo una scala qualitativa;
Tipico= quantit di persone o eventi che sono rappresentati in un singolo
fenomeno).
La filosofia della storia integra e aggrega secondo certi principi quei
presupposti spesso inconsci, non confutabili n dimostrabili, e quelle energie
che sono gi operanti quando il materiale dellaccadere viene organizzato
nella forma della storia come scienza esatta.

Il conoscere storico legato a 2 interessi elementari:


- per il contenuto storico: per lintreccio del destino con le energie
personali; lambiguit etc.
- per lesperienza, ossia per il contenuto oggettivo (che anchesso produce
reazioni affettive).
Cos oggettivamente importante per la storia?
1 le cose sono importanti in base alle conseguenze di tipo causalenaturalistico, che sono infinite e quindi conoscibili solo in minima parte;
2 le cose sono importanti, nel senso di offrire un punto di orientamento
allorganizzazione storica, in base allinteresse che viene loro attribuito dal
sentimento di chi osserva la storia.
3 andando al di l del singolo elemento, si desume limportanza delle
conseguenze del suo verificarsi (dellevento storico), in base a un criterio
oggettivo;
SOGLIA DELLA COSCIENZA STORICA (presupposto meta-teorico che respinge
il realismo): sono innumerevoli gli eventi che possiamo osservare senza con
ci assumerli nel ns. interesse storico; li assumiamo solo quando vediamo
irradiarsi da essi una serie di conseguenze, la cui infinit molteplicit viene a
costituire quella massa compatta che chiamiamo storia; e il sentimento del
significato storico pi o meno forte rispetto a un fenomeno nella misura in
cui gli effetti di tale fenomeno vengono a intrecciarsi in questo complesso.
Ma la molteplicit degli effetti conoscibili non il significato storico nel senso
di una qualit oggettiva che spetterebbe ad un dato evento: ma essa
produce in noi questo significato come stimolo di una particolare energia
psichica.
4 linteresse per la realt in quanto tale; lindagine dellindividualit (intesa
non per il singolo individuo ma per per gruppi o situazioni o sviluppi) un
compito spettante alla storiografia e non alle scienze della natura: per
queste il problema verte sulla legge, per la scienza della storia verte sul caso
della legge. Certo per il mondo reale che cerchiamo in entrambe le parti.
Ma non tutto il reale storicamente importante: SOGLIA DELLINTERESSE
STORICO: l dove la coscienza dellessere (reale) viene ad intersecarsi con
quella dei significati del contenuto; tali significati hanno una loro soglia,
determinata dalla quanti delle conseguenze.
Che la storia per noi abbia un senso legato al fatto che il contenuto del
corso del mondo (scienze della natura) e il fatto della sua realt (interesse
storico: significato di oggetti reali; interesse psicologico: astrazioni) liberano
in noi 2 correnti di interesse che confluiscono in ununica direzione, cio la
metafisica della storia. Ci che ci rende possibile occuparci di storia:
- lidea che il caos negli eventi perviene sempre a un senso;
- che vi sia, almeno in periodi limitati, un progresso, oppure un equilibrio tra
le forze costruttive e le distruttive;
- che le forze individuali operanti inconsciamente vengano alla fine a
convergere in un risultato essenziale;
- che lesistenza di tutto questo gioco abbia un valore, o disvalore

tutti questi assunti, completati e unificati al di l del sapere storico (e oltre


allesserne i presupposti), danno origine alla metafisica della storia. La
singola teoria metafisica mette in risalto solo uno di questi punti di interesse
e lo cristallizza in senso assoluto dellintera realt storica. La leggittimit
della metafisica consiste nel fatto che le sue radici sono gli interessi senza i
quali non si perverrebbe mai ad uno storiografia dellaccadere, e che ora gli
si innalzano al di sopra fino alla sfera del trascendente. E un tipico caso di
quella formula dello spirito che proietta fuori di s proprio ci che radicato
alla massima profondit nella sua intima essenza.
Laffermazione che la storia rappresenti un progresso accessibile solo
mediante il suo rapporto col grado di realizzazione precedente del valore
finale della storia.
Le connessioni esistenti fra i contenuti pi interni e quelli pi esterni della
storia, cos nettamente evidenziati dal meterialismo (attraverso
lorganizzazione del materiale complessivo, riconducendolo ad ununica unit
fondamentale) offrono la possibilit di funzionare da principio euristico anche
a tutti gli altri interessi possibili. Ma per il materialismo piuttosto lo sviluppo
delleconomia la condizione costante di ogni altra evoluzione sul piano
fondamentale della storia, poich solo linteresse economico si trova con
assoluta sicurezza in ciascuno degli elementi della massa.
Lo sviluppo della storia qualcosa di diverso dalla totalit della vita umana:
non tutto quello che viviamo rientra nella storia. Essa ha a che fare solo con
gli elementi variabili dellesistenza. Il materialismo storico riconosce la storia
come una selezione e quindi, inevitabilmente, come una nuova sintesi degli
elementi della realt. Se ne deduce una separazione della storia dallinsieme
dellaccadere, e la sua costruzione a partire dagli elementi variabili di questo
insieme, da cui consegue la pi completa revoca del realismo ingenuo (la
variabilit non insita in nessun fatto, ma rappresenta una comparazione
una relazione apportata dallinterprete). La sequenza economica vista dal
materialismo come quella propriamente variabile, a cui segue
legualizzazione sul piano economico; tale materialismo unideologia del
conoscere sulla base del fatto di aver tentato di elimnare lideologia
dellaccadere.
RICAPITOLANDO
Il concetto di storia limitato a ci che non si pi immediatamente
constatare, ossia ai processi psichici;
Luguaglianza di natura fra soggetto e oggetto della storiografia non porta
ad una coincidenza di questa col contenuto della conoscenza;
Conoscere non significa un meccanico parallelismo con loggetto, ma un
processo che ha col suo oggetto le pi svariate relazioni,
indipendentemente dal fatto che questo oggetto sia spirito;
Le sintesi delle varie sequenze in fenomeni pi elevati, in ununit che
non possiamo afferrare direttamente, i tipi e i concetti in cui la storiografia
deve fissare laccadere reale: ci costruisce con ci un regno del
conoscere, la cui peculiarit non potrebbe essere rimpiazzata neppure
dalla conoscenza pi esatta degli elementi singoli nella loro realt.

In questi innumerevoli problemi la storia si discosta dalla realt; essa non


raggiunge per tale realt, ma non per un non-potere, bens per un nonvolere, una direzione diversa, una costruzione basata sugli stessi materiali
che compongono la realt come pu essere colta nei suoi particolari, ma
secondo altro stile.
Il senso della storia viene conferita da quei presupposti che la distinguono
qualitativamente dal puro fatto, cos come lo fa quantitativamente la
selezione dal complesso tot. coordinato degli eventi.
CONCETTO DI VERITA:
Non si pretende dalla storia ci che per essa del tutto contraddittorio: ossia
di descrivere le cose cos come sono realmente state, una pretesa che non
coincide affatto con lesigenza della verit. C scetticismo, secondo cui noi
non siamo in grado di comprendere la piena realt e totalit della storia, solo
finch si continuer a confondere la verit storica con la realt vissuta e a
voler ricavare da questa realt quellideale di verit che invece pu nascere
solo dalla verit stessa.

Potrebbero piacerti anche