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 Il libro del cibo saporito e sano

FABRIZIA MORANDI

ivere, abitare, costruire, mangiare, essere


felici. Periodicamente
ci si confronta col tema della felicit. quello che poco tempo fa stato fatto dai dipartimenti di lingue moderne e di
cultura russa e slavistica dellUniversit di Nottingham (School of
Modern Languages and Cultures
Department of Russian and Slavonic Studies).
Ricercando nelle pieghe dellera
sovietica e stalinista modelli sva-

vietica in un libro di cucina alla Biblioteca di Stato di Berlino. Il libro


in oggetto si intitola Kniga o vkusnoj i zdorovoj pisce, cio il libro
del cibo saporito e sano. Il volume di grande formato, una bibbia
culinaria, un monumento in s e
nel suo contenuto. La copertina,
in un materiale plastico che ricorda una pelle o il linoleum, di
un marrone scurissimo, e su di
essa svariati generi alimentari si
rincorrono in un bassorilievo che
forma una ghirlanda ovale, che

riati dove il paese era presentato


come luogo produttore di felicit,
ad esempio quando si festeggiava linaugurazione delle case,
usando larchitettura come modello di un dato sentire, oppure
quando si voleva trasmettere al
mondo limmagine di un paese
felice attraverso i libri di lingua
russa per stranieri.
Ho avuto il piacere di incontrare a
Berlino uno dei relatori, un professore il quale, preparando il suo intervento, ricercava la felicit so-

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Le foto di queste pagine sono dellautrice.

HAPPINESS
Soviet Style

Lideologia trovava spazi di penetrazione


inserendosi attraverso la gastronomia
nella quotidianit dei cittadini. Con laumento
della prosperit, si rendeva necessario istruire
e guidare il cittadino compratore instradandolo
alle abitudini acconce a una popolazione
socialista e acculturata, come cita nel 1939
lintroduzione del giornale Piscevaja industrija
In queste pagine e nelle successive, immagini tratte dal Libro del cibo saporito e sano,
bibbia culinaria dellera stalinista e sovietica. La prima di esse ritrae la copertina il cui
titolo, in caratteri cirillici dorati, incorniciato da svariati generi alimentari in
bassorilievo. Sotto, i pelmeni con smetana (ravioli di carne e cipolla con panna acida).

inquadra il titolo scritto in caratteri


cirillici dorati. Non un banale involucro per raccogliere pagine qualsiasi, ma un segnale che il libro
unopera darte, un trattato annalistico, un pamjatnik kultury , un
monumento culturale.
La drammaticit di questa presentazione, il marrone scuro e i bassorilievi, conferiscono allopera laspetto di un mobile, di un armadio, di un oggetto di design. Ma
non solo: in una trasmissione di
Radio Svoboda del 1989 la kniga
era descritta come unIdra, una figura mitologica dal potere rigenerativo inesauribile e magico. Le
tante teste dellIdra possono essere identificate con la successione
di diverse generazioni di Nine e
Larise di sovietica memoria, che
non rinunciarono a possedere una
copia del meraviglioso trattato sul
cibo, ma ancora di pi con le prefazioni dellopera, i capitoli enciclopedici che, secondo i cambiamenti in atto ai vertici del partito e
del regime, erano amputati, rimescolati, sostituiti in modo da fornire alledizione nuova, immancabile
e aggiornata, una testa al passo
con i tempi e sempre, a dispetto
di quante lavevano preceduta,
politicamente corretta e impeccabilmente affidabile.
Era Mikojan
A met degli anni Trenta lallora Ministro dellIndustria Alimentare,

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Anastas Mikojan, aveva investito


massicciamente sul fronte del rinnovamento, ricorrendo addirittura
ai modelli stranieri di paesi evoluti,
per quanto capitalisti (vedi in proposito Jukka Gronow, Caviar with
Champagne Common Luxury
and the Ideals of the Good Life in
Stalins Russia, Berg, Oxford 2003).
Delegazioni di specialisti sovietici
avevano viaggiato allestero per
ispirarsi a modalit di gestione del
discorso alimentare che potessero
funzionare anche in patria, senza
tradire i princpi del socialismo, anzi contribuendo la sovietique
alla conferma del socialismo realizzato, dellizobilie (abbondanza)
raggiunta e alla sua conseguente
felice e azzeccata gestione. Grazie alle conquiste di Mikojan scatolame, surgelati, polufabrikaty
(semilavorati) il tempo impiegato
in cucina, i risultati, la norma stessa stabilita dal piano secondo i
modelli del discorso politico,
avrebbero potuto anche nella preparazione del cibo essere abbattuti, bruciati, superati.
La marmellata industriale sostituisce quella casalinga; i pelmeni
(ravioli ripieni di carne e cipolla)
pronti liberano la casalinga dallaffanno della cucina.
Lideologia trovava spazi di penetrazione inserendosi attraverso la
gastronomia nella quotidianit dei
cittadini. Con laumento della prosperit, si rendeva necessario

istruire e guidare il cittadino compratore instradandolo alle abitudini


acconce a una popolazione socialista e acculturata, come cita nel
1939 lintroduzione del giornale Piscevaja industrija (industria alimentare): Laumento del benessere del popolo sovietico porta
sempre nuove richieste a cui lindustria alimentare della carne e
del pesce deve far fronte.
La risposta della kniga rassicurante: infatti il titolo non mai
cambiato nelle sue varie edizioni.
il pegno di stabilit e continuit
che esso offre. Affidato a una base solo apparentemente banale e
frivola come quella dellappetito e
delledonismo alimentare, in realt
simbolo e metafora fondamentale per penetrare pi a fondo la
coscienza collettiva del cittadino
sovietico. Una tavola vkusnaja i
zdorovaja (saporita e sana) era,
al pari di un parco che invitava
alla kultura i otdych (cultura e riposo), una promessa esistenziale. Soprattutto, non era un fatto
privato. La massaia non cucinava

Una tavola vkusnaja i zdorovaja


(saporita e sana) era, al pari di un parco
che invitava alla kultura i otdych (cultura e
riposo), una promessa esistenziale.
Soprattutto, non era un fatto privato.
La massaia non cucinava per la famiglia,
ma per lo Stato, in quanto i commensali
erano in primis cittadini
per la famiglia, ma per lo Stato, in
quanto i commensali erano in primis cittadini.
Il piano quinquennale era a suo
modo una ricetta di cucina, con
ingredienti, dosi, istruzioni per la
preparazione, tempi di cottura,
indicazioni per luso e raccomandazioni pseudoscientifiche, tutto
di carattere divulgativo come
ogni altra istanza di funzionamento del lessico e del discorso politico-sociale sovietico. Anche ai
fornelli era possibile perevypolnit
plan (superrealizzare il piano),
come in miniera, al telaio, in cantiere. Bastava sfruttare le infinite

risorse che lindustria alimentare


sovietica metteva a disposizione,
in forma di scatolame, surgelati,
polufabrikaty, e il miracolo si sarebbe compiuto.
Si rendeva a questo punto necessaria unenciclopedia che
mettesse al corrente i cittadini
dellesistenza di queste risorse, li
aiutasse a destreggiarsi nella sovrabbondanza di prodotti e a
scegliere, istanza di immensa
complessit che ancora oggi segna il comportamento e la mentalit di chi ha vissuto in prima persona lesperimento sovietico. Il
processo di preparazione del ci-

bo divent il simbolo di acculturamento della vita secondo i


princpi saggi del binomio piano/ricetta. Ogni piatto diventa
metafora di saziet e di eterogeneit; di una vita piena, ma diversa. Lesito finale: la gratificazione
personale e collettiva.
Il libro e le immagini
Il libro frutto di un complesso di
eventi di diversa portata politica,
economica e culturale che rientrava in unoperazione ideologica
connotandosi come una traslazione di norma che faceva parte
di quella opera darte totale che
si veniva costruendo. Il 1939 era
stato lanno del 18 o congresso
del partito e la mostra darte dedicata allindustria alimentare al
parco della cultura e del riposo
Gorkij, interamente pensata come celebrazione dellabbondanza e del consumo.
Non poteva mancare un segno
concreto e abbordabile, ma altrettanto solenne e pomposo, che
si rivolgesse direttamente agli

solo ritorno allimmagine mimetica, ma anche ampio uso di imagery. La retorica di questo tipo di
immagini non si poneva il problema del vero o del falso, quanto
quello dellefficacia e del funzionamento dellimmagine stessa.
Il corpo del testo comprendeva
unampia percentuale di ricette e,
tuttavia, nella percezione che del
volume si avuta, maggiore significato acquisivano i settori enciclopedici dedicati alle ricchezze delle risorse sovietiche e a quegli
appunti a margine che dalle edizioni degli anni Sessanta in poi si
sarebbero rivelati di gran lunga
pi attuali e sintonici con il discorso del momento che non le convenzionali direttive per tagliare la
cipolla o cuocere il borsch. Nel libro non si accenna mai al concetto di arte culinaria. Per quanto non
condizionate dalla reale disponibilit dei prodotti n dai loro reali
costi, le ricette della kniga tengono subliminalmente conto del fatto
che il costante deficit delle merci
non avrebbe permesso di ipotizzare piatti raffinati o astrusi. Il taglio enciclopedico non prevedeva
un riscontro bassamente empirico
o meschinamente contingente
con la realt. Larte era impegnata
nel processo di estetizzazione
della realt; effetto e riproducibilit
tecnica erano le parole chiave del
realismo socialista. La ricetta di
cucina era soggetta alle leggi che
regolavano lopera darte, che non
consisteva nelloriginale, ma nelle
sue innumerevoli riproduzioni. Il ricorso allavverbio ekonomno costante, ma si riferisce alleconomia

utenti coinvolgendoli, secondo i


princpi del regime, in prima persona nella creazione del risultato
finale. Una grande narrazione dedicata al cibo, in perfetto stile
real-socialista, che legittimasse la
cultura e lideologia, in cui non ci
fosse spazio per limplicito, in cui
si costruisse una volont di mondo possibile a cui il destinatario
potesse credere scambiando il
mondo reale con la sua rappresentazione, nel credo politico-culturale che il mondo non vada interpretato, ma che a quel mondo
si debba credere e basta.
Le illustrazioni assecondano limportanza del discorso iconografico e della cultura visiva nel realismo socialista, riprendono il principio del testo figurativo inteso
come immagine che deve illustrare la parola, chiosarla, spiegarla, non esistere autonomamente da essa, non acquisire n
distinzione n autonomia. Alla
kniga mancava solo la possibilit
di emanare profumi che a loro
volta commentassero non tanto la
ricetta, quanto il ruolo di questa
nella preparazione del radioso
avvenire socialista. Limmagine
accattivante e seducente riprodotta nelle tavole a colori mirava
empaticamente a far condividere
quellemozione dal maggior numero di utenti possibile. Non veicolava qualcosa di noto e riconoscibile, come nella maggior parte
dei manifesti di propaganda, film,
opere darte, ma distribuiva idee
nuove in forma di piatti succulenti
e ammalianti, secondo il principio
per cui realismo socialista non

Nel libro non si accenna mai al concetto


di arte culinaria. Per quanto non condizionate
dalla reale disponibilit dei prodotti n
dai loro reali costi, le ricette della kniga
tengono subliminalmente conto del fatto
che il costante deficit delle merci non avrebbe
permesso di ipotizzare piatti raffinati o astrusi
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Lestetica del kitsch totalitario prevedeva


semplificazione, approccio acritico, rendeva
la vita pi facile, emotivamente
soddisfacente e condivisibile. Lempatia
era lo scopo primario, come per le canzoni
di massa, i film musicali, le sfilate sulla
Piazza Rossa. Traguardo fondamentale:
procurare un piacere facile, quanto facile
era quella felicit alla quale non si poteva
guardare con spirito analitico
di tempo ed energia da investire,
anzich riguardare i prezzi delle
materie prime. La semplificazione
delle procedure andava di pari
passo con lesigenza di accelerare e rendere pi leggera la vita
delle donne . Lestetica del kitsch
totalitario prevedeva semplificazione, approccio acritico, rendeva
la vita pi facile, emotivamente
soddisfacente e condivisibile.
Lempatia era lo scopo primario,
come per le canzoni di massa, i
film musicali, le sfilate sulla Piazza
Rossa. Traguardo fondamentale:
procurare un piacere facile, quanto facile era quella felicit alla
quale non si poteva guardare con
spirito analitico. E se guardare
organizzare lesperienza, quale
miglior forma che servirsi delle il-

lustrazioni, una terza via tra il disegno iperrealistico e la fotografia ritoccata, con fotomontaggi di
pescherecci e scatole di caviale,
polufabrikati che proiettano ombre su tovaglie quadrettate dove
parate di piatti colmi di minestre
policrome sono seguite dalle
scatole di latta aperte? Alla massaia il compito di scegliere quel
prodotto e di estetizzarlo. Secondo le regole della kulturnost :
consultando il libro.
Gli esiti della circolazione del volume e dei suoi milioni di ristampe ne provano lefficacia.
Ringrazio il professor Giampiero
Piretto dellUniversit di Milano
per avermi messo a disposizione
gli atti del suo intervento, Buono
e sano. Felicit sovietica in un solo libro , tenuto a Nottingham il 5/6 Maggio
2006.

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