‘Arca tedesca orientale
Visola delle reminiscenze
ulla costa orientale dell'isola di Rigen, nel Mar Baltico, tra
Safinitz e Binz, per ordine di Adolf Hitler doveva sorgere
un gigantesco stabilimento halneare dell’organizzazione na-
zionalsocialista per i lavoratori “Kraft durch Freude”. Progettato
per 20.000 persone divenne il pitt grande cantiere del Reich. I ru-
stico era terminato nel 1939. A conelusione non ei arrivd mai
Dopo la fine della guerra la Volksarmee, Vesercito della RDT, si
insedid nell’edificio, che divenne con tutto il suo comprensorio
zona militare, Su una chilometrica spiaggia bianca si affaccia un
chilometrico edificio dalla struttura a pettine, servito da una li-
nea ferroviaria. I treni, che avevano vagoni numerati, avrebbero
dovnto recapitare i lavoratori del Reich ai loro alloggiamenti di
vacanza. Dopo la caduta del muro questo edificio, in parte mai
finito, in parte bombardato, si presenta vuoto. Trane che in un
breve tratto, Nello spazio compreso tra due maniche di servizi,
per un"altezza di tre piani, adesso si? insediato un albergo, aper-
to aun vario pubblico di bagnanti, curiosi, storici, studiosi e spe-
culatori immobiliari
Sapevamo che avremmo alloggiato li ed eravamo pronti quasi a
tutto, Andavamo a Prora, cosi si chiama questo Inogo, per un se-
minario sulla riconversione delle zone militari ¢ sulle possibili
prospettive di riutilizzazione di quell’imponente contenitore. Go-
noscevo Visola dai quadri di Caspar David Friedrich e Prora dal-
le fotografie; e ci mettemmo in viaggio alla fine di luglio del
1996, Percorrevamo, sulla strada che da Berlino va a nord verso
Rostock, una specie di pellegrinaggio attraverso i luoghi della vi-
ta del mio compagno di viaggio; Neustrelitz dove era nato ¢ dove
nel frattempo, cio’ dalla dissoluzione dello stato della RDT, nota-
ya con disappunto la scomparsa dalla piazza principale della ste-
Je-monumento al Soldato russo; Stralsund, dove aveva servito Ta
patria come marinaio della Folksarmee. Ma senza stare sulle navi,
semplicemente accampati in un boseo, dove ogni mattina comin
ciava comungne al comando di «Tutti in coperta!>, anche se in
definitiva si trattava di uscire da una tenda. A quel tempi faceva
il cuoco, mestiere che aveva anche imparato, nel boseo si oceupa-
va della cambusa, ma dalle descrizioni si deduceva che il mate-
Fabrizia Morandi
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L’Arca tedesca orientale
riale cucinabile a disposizione era poco ¢ la fantasia in cucina
corrispondente.
Mi immaginavo che anche questa volta saremmo andati incontro
a un luogo dove il tempo si fosse pits volte fermato in epoche di-
‘verse, come s¢ ci si trovasse di fronte a un fossile incluso in una
formazione geologica a strati, una grande realizzazione degli anni
Trenta, con un'atmosfera aleggiante tra il tragico ¢ l'archeologi-
co; una specie di posto da vacanze nordiche, dove per effetto di
unalchimia fantastica si sarebbe anche potuto rivivere il passato,
rimasto incrostato alle pareti dell’edificio, alle stanze con vista
sulla Imghissima spiaggia bianca.
Arrivammo alle sei di sera, ci fu assegnata una stanza ¢ ci venne
comunicato che avremmo dovuto subito scendere a cena se ave-
vamo intenzione di trovare ancora qualcosa. Con un certo stupo-
re rilevammo immediatamente che Dultimo strato geologico della
formazione di Prora, e il primo che incontravamo, questo alber~
go, conservava i caratteri tipici della geografia comportamentale
della RDT, benché fosse stato di recente aperto.
Cibo ideologico
«Gi sono tanti ricordi in questa minestra» diceva il mio amico
sollevando il cuechiaio da un bordo nerastro; ¢ alla memoria ve-
nivano immediatamente richiamate le Tempo Linsen, lenticchie
pronte in seatola che cnocevano a tempo record, un pilastro del-
la cucina dell’epoca: si sa, la velocit& era un dato fondamentale.
A queste segniva un perfetto Rindergoulasch, con «contorno
riempiente> (Si
igungsbeilage) di verdure conservate miste; le
pietanze che ci arrivavano sul tavolo sembravano irrorate con
una pompa che distribuisse su tutto la stessa salsa, Come una
perla nella sua conchiglia, la cucina originale, autentica, il gusto
perso o dimenticato si risvegliava sullisola di Riigen, dalle fine-
stre di Prora, un luogo di cui ci si domanda che cosa fare, me-
moria vivente di nn passato liquidato. Li ancora si poteva bere
birra Radeberger Luxusqualitat su Rollmops in Gewiirzaufeuf
(pesci in composta speziata), Gewiiragurke (cetrioli conservati),
Rosenkohl (cavolini di Bruxelles), Kotkohl geschnitten (cavolo
rosso tagliato) o una bella Mischgemiisemischung (misto di tutte
le verdure precedenti pit piselli e carote). Ci guardavamo inean-
‘ati: era una collezione di ricordi che eiascuno di noi conservava
nella sua memoria, che qui, proprio come accade in un museo, si
ritrovavano. Tutto quanto di inquietante ¢ nazista ancora ci po-esse essere veniva neutralizzato da questo cibo che rievocava.al-
‘vi ideale alimentava dilferenti ideologie, ehe si faceva largo nel
nostro stomaco proiettando sapori defi
itivamente perduti. Tn-
somma tutto il perduto cra di nuova ritrovato, Dalle finestre del
fossile nazista trasformato in hotel della gastronomia interattiva,
si sprigionavano i perduti effluvi del perduto stato della Deu!-
sche Demokratische Republik. Se i Volks Eigenes Kombinatsbe-
triebe si nascondessero ancora in cantina era una domanda che
non osavamo porei.
Ritornammo a Berlino il giorno seguente e al momento del conge-
‘ata che il mio amico
do ricevetti in regalo un’anguilla affur
aveva
comprato di nascosto in un ehioseo di pesci seechi
Poco tempo dopo, quando ormai Ie conseguenze psicofisiche dei
pranzi di Prora erano quasi dimenticate, capitai al Deutsche Hi-
storische Museum, a Berlino, dove con grande divertimento mi
imbattei nel Kost the Ost (assaggia 'Est), umn gioco di carte con
cui si gioea a Quartet. Das Btiketten-Quartelt, bei dem sie im-
mer gute Karten haben; si fa quartetto usando le etichette degl
imballaggi dei prodotti RDT, con gli aleoliei (Spirituosen) e le by
vande gasate (Branse), con le carni (Fleischwaren) e i formaggi,
con le marmellate Frankfurter e gli sciroppi di frutta; tutti pro-
dotti dove l'etichetta non mente.
Tn tempi di virtualitA aecettabile conservare la memoria del ci-
bo nel gioco delle carte, oppure andare a Prora, arca del gusto
RDT per la vacanza in senso lato, ¢ museo vivente della sua “
quidata” gastronomia
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