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La ricostruzione di questa “piccola” strage razziale, la prima sul territorio italiano, e del processo-farsa 25 anni dopo a Osnabrück, permette di affrontare alcuni interrogativi.
Fabrizia Morandi
La ricostruzione di questa “piccola” strage razziale, la prima sul territorio italiano, e del processo-farsa 25 anni dopo a Osnabrück, permette di affrontare alcuni interrogativi.
Fabrizia Morandi
La ricostruzione di questa “piccola” strage razziale, la prima sul territorio italiano, e del processo-farsa 25 anni dopo a Osnabrück, permette di affrontare alcuni interrogativi.
Fabrizia Morandi
Il Gran Consiglio del Fascismo vota a maggioranza una mozione di sfiducia contro Mussolini. Il Re dItalia, Vittorio Emanuele lll sfrutta loccasione per destituirlo e lo fa arrestare. Il nuovo governo passa al maresciallo Badoglio, che negozia un armistizio con gli alleati, che viene reso noto l8 settembre 1943. Il 26 luglio fu impartito lordine di trasferire la divisione durto SS Leibstandarte Adolf Hitler dal fronte orientale allItalia settentrionale. C una memoria storica a posteriori che schiaccia gli avvenimenti e le conoscenze per cui si immagina che la soluzione finale, cio il genocidio degli ebrei, fosse una cosa nota nellItalia fascista e che fosse nota la guerra ideologica e razzista delle SS e che fosse di comune conoscenza il codice razzista della rappresaglia. Quanto ci sia veritiero dimostrato da questa storia, che ha come teatro, non pianure nebbiose percorse da vagoni piombati, o campi di sterminio, bens le cittadine pi innocue del lago Maggiore: Baveno, Stresa, Meina, Arona. Luoghi dove, nel settembre del 43, in cui il Duce cadeva e risorgeva, e dove la guerra era finita o forse no, una colonia di ebrei sfollati dalle citt lombarde assistette allarrivo della Leibstandarte Adolf Hitler, la divisione SS gloria e vanto del Fhrer. Con la forza di testimonianze, di atti processuali (Osnabrck e Milano 1968), si viene ricostruendo quella reazione fiduciosa degli ebrei, aggrappati a quella cittadinanza anagrafica italiana che li aveva certo umiliati ma non violentati. Anche quando il lago comincia a restituire cadaveri, la vita sociale della piccola colonia prosegue con la cieca ostinazione di chi non accetta di credere che la caccia a vecchi, donne e bambini, sia la prima preoccupazione di guerrieri incalzati dalle forze alleate. 54 persone trovano la morte. La storia degli ebrei del lago Maggiore la summa di una persecuzione tanto chiara nei suoi effetti, quanto oscura nelle sue origini. La ricostruzione di questa piccola strage razziale, la prima sul territorio italiano, e del processo-farsa 25 anni dopo a Osnabrck, permette di affrontare alcuni interrogativi. Si tratt come fu detto a Osnabrck, di iniziative isolate per rapinare gli ebrei dei loro averi, o piuttosto di unintimidazione programmata in vista di un nuovo ordine nellItalia del nord? Spaventa il pensiero di quanto potr accadere tra una ventina di anni, quando tutti i testimoni saranno spariti. allora i falsari avranno via libera: potranno affermare o negare qualsiasi cosa. Se gli verr opportuno, dimostreranno che la seconda guerra mondiale non c mai stata: le linee Sigfrido e Maginot non sono mai esistite, i loro ruderi tuttora visibili sono stati fabbricati alcuni anni fa da imprese specializzate, su piani di scenografi compiacenti: lo stesso per i cimiteri di guerra. Tutte le fotografie depoca sono fotomontaggi. Tutte le statistiche sulle vittime sono contraffatte, opere di propaganda interessata: in guerra non morto
nessuno perch la guerra non c stata. Tutti i diari e memorie sono
bugiardi, o opera di squilibrati o frutto di corruzione e violenza. Le vedove e gli orfani sono comparse stipendiate. Primo Levi ca.1980