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Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art.

1, comma 1, DCB LIVORNO


Novembre 2014
Anno XIV - n 149

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba

Un
coraggioso
guanto
di sfida
Vi indubbiamente un difforme
ed articolato giudizio sulla figura e sulla effervescente logica
politica con la quale Matteo Renzi sta combattendo la sua difficile battaglia alla presidenza del
consiglio.
Renzi, secondo Beppino Caldarola, in un articolo pubblicato
sulla rivista Formiche di ottobre,
si trovato e si sta trovando di
fronte alla stessa devastazione
politica dellinizio degli anni 90:
la sparizione, quasi totale, della
vecchia classe dirigente espressione dei partiti formatasi nellimmediato dopoguerra e cresciuta
nel corso della Prima Repubblica
nel mezzo di una congiuntura
economica e finanziaria con
drammatiche ripercussioni sulloccupazione.
Oggi la situazione indubbiamente ancora pi seria perch
non soltanto il nostro paese ad
attraversare una lunga stagione
di recessione: in effetti, ci troviamo nel bel mezzo della pi grave
crisi finanziaria ed economica che
sta gradualmente investendo
tutta lEuropa Comunitaria.
segue a pag. 2

Un articolo dellOn. Ivo Butini

Ma noi chi crediamo di essere?


Nel marzo 1992 Rizzoli pubblic in Italia un saggio sullamericano Francis
Fukuyama intitolato La fine della storia e lultimo uomo.
Se il fine della storia era il socialismo (il
comunismo) in tutto il mondo, con la
caduta dellUnione Sovietica era finita
quella storia. La democrazia occidentale restava lultimo orizzonte politico. E
non cera pi storia.
Seppure non siano sorte alternative credibili, il sistema occidentale d invece
segni di decadenza. E cos si rimette in
moto la storia e il professore Fukuyama
scrive un nuovo libro Ordine politico e
decadenza politica. Linviato a Washington del Corriere della Sera, Massimo Gaggi, ha intervistato il politologo
americano (10 ottobre 2014). Si guardi,

per quel che ci interessa, allEuropa: un


sistema di tutele sociali sempre pi insostenibile. E allItalia, dove con la DC
fu arginata lavanzata del comunismo,
ma poi il sistema degener con laffermazione del patrimonialismo. Dopo la
fine della guerra fredda Berlusconi butt via una occasione storica. Poi Bossi
segue a pag. 2
Luned 24 Novembre 2014, h. 18
c/o Circolo Il Centro - Via Trieste 7 - Livorno
incontro con il

Com.te Angelo Roma


Presidente Assonautica Livorno
sul tema

Unora di domande
e risposte
sul Porto di Livorno
Gioved 4 Dicembre 2014, h. 17
presso la Sala del Mare - Museo Storia Naturale
Villa Henderson - Via Roma - Livorno
presentazione del libro

La mia DC
Spezzoni di vita politica
e i rapporti
con il Sen. Andreotti
di Enrico Dello Sbarba
Moderatore:
Papa Paolo VI

Bruno Manfellotto

Un grande applauso della folla ha accolto la


formula della beatificazione di Paolo VI pronunciata da papa Francesco, avvenuta lo
scorso 19 ottobre. La festa del nuovo beato
sar il 26 settembre di ogni anno, data di
nascita di Giovanni Battista Montini.

Prof. Giangiacomo Panessa


On. Egidio Pedrini
On. Gerardo Bianco
On. Ivo Butini

Relatori:

Politica

dalla prima pagina

Un coraggioso
guanto di sfida
Vige, pertanto, lesigenza di un profondo
cambiamento di sistema, come avrebbe
voluto fare Berlusconi nel 1994, un progetto ambizioso - quello dellItalia liberale, estintosi rapidamente nellarco di un
biennio, riproposto dopo il successo elettorale del 2001 ed ancora clamorosamente
fallito per lemergere, allinterno di quella
maggioranza, di quotidiani contrasti.
Dopo la grigia parentesi del secondo governo Prodi del 2006, Berlusconi si ripropone nel 2008, forte di un grosso successo elettorale, ma anche quel governo ebbe

La nostra
solidariet
ai lavoratori
L'aggravarsi della crisi nell'industria livornese non pu non preoccupare l'intera opinione pubblica, comprese, naturalmente, le
istituzioni locali, regionali e nazionali alle
prese con una serie di avvenimenti negativi che potrebbero avere conseguenze negative sul futuro del nostro comprensorio.
Bloccata, per il momento, i ricorrenti propositi dell'ENI di cedere le attivit della
Raffineria ad improbabili compratori disposti a proseguire, in pieno, le attivit dello storico complesso, sta esplodendo, in maniera assolutamenrte sconvolgente, la crisi alla TWR, la cui propriet sembra seriamente orientata alla chiusura dello stabilimento di via Enriquez.
Sarebbero oltre 500 i lavoratori che perderebbero il proprio posto di lavoro: una
prospettiva che non possiamo assolutamente prendere nemmeno in considerazione e
che avrebbe ripercussioni gravissime
suill'economia cittadina gi in fase di costante recessione. Non si contano pi le
aziende piccole e medie appartenenti al
mondo dell'arti
gianato e del commercio che hanno chiuso
i battenti acuendo una crisi che sta divenendo endemica e di assoluta gravit.
Il Centro si schiera decisamente a fianco
dei lavoratori, impegnati, insieme all'intera citt in una battaglia difficile ma che
deve essere assolutamente vinta e che deve
vedere coinvolta oltre alla regione anche
il governo nazionale.

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

una esistenza colma di turbolenze e si


estinse nel novembre 2011 allorch lItalia
rischi un clamoroso default finanziario.
Ecco, Matteo Renzi in presenza del prolungarsi ed anzi dellacuirsi della crisi, ha
lanciato al paese tutto una sfida coraggiosa densa di rischi anche per il perpetuarsi, in questo nostro paese, di contrasti, contraddizioni e conflitti di interesse
senza soluzioni di continuit.
In maniera coraggiosa, quasi spregiudicata, ha lanciato il proprio guanto di sfida
in un contesto nazionale diffidente, con
settori, in particolare quelli sindacali,
ostentamente contrari, con una dirigenza
burocratica ministeriale, poco disponibile a perdere quote di potere e discrezionalit negli indirizzi, specialmente nel campo
finanziario, logiche stratificate ormai da
quasi cento anni
Il rischio di andare a sbattere contro
queste strutture anchilosate, aggiunge
Caldarola, esiste in tutta la sua realistica
gravit.
E rif la storia delle passate stagioni politiche partendo, addirittura, dallavvento
della civilt delle macchine che riusc a
superare quel deserto industriale dellimmediato dopoguerra ma che indubbiamente provoc ed aliment i pruriti di una societ insoddisfatta che fin con lesplodere con la contestazione degli anni 70. Poi,
lemergere di una societ artificiale negli
anni 80, cre le condizioni per lesplosione di un terremoto sociale, economico e
finanziario dalle dimensioni imprevedibili.
Fatte queste necessarie ed utili considerazioni, facile capire quanto sia difficile e
complesso il compito che Matteo Renzi si
prefisso con coraggio ed anche con
unalta percentuale di spregiudicatezza e
cio quello di rovesciare come un calzino questo paese cos legato, a doppio
filo, ad una massa infinita ed intrigata di
antichi miti e tradizioni che let della globalizzazione non pu assolutamente pi
sopportare e tantomeno accettare.
Anche noi, come molti, abbiamo delle perplessit sul buon esito di questo progetto
proprio per le crescenti difficolt che sta
incontrando e che non vengono certamente facilitate da quella mancata ripresa (inversione di tendenza del PIL da troppo
tempo negativo) che sta divenendo un
po una specie di araba fenice.
Resta per lesigenza morale e limpegno
di sostenere e supportare in ogni modo
questo tentativo che ha il solo scopo di
salvare lItalia da una catastrofe annunciata: ecco perch riteniamo che, ancora
una volta, debba prevalere, sulle ambizioni di molti e sulla loro ritrosia, per non dire

indisponibilit, a fare un passo indietro


quel senso di solidariet che, ormai da tempo, continuiamo a raccomandare.

Ma noi
chi crediamo
di essere?
si smarr nel populismo sterile. Ora ci
prova Renzi e staremo a vedere. Il professore Fukuyama segnala a Massimo
Gaggi tre cose di cui hanno bisogno le
democrazie occidentali: uno stato solido, istituzioni democratiche, rispetto
della legalit. Cita il caso della Libia per
sostenere che la democrazia serve a
poco dove non c uno stato solido.
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica
si legge che Ges torner nella gloria
per giudicare i vivi e i morti. E cos anche i cristiani vivono lavventura della
storia, dove non ci sono assoluti perch il grano e la zizzania crescono insieme.
Nel gennaio del 1978 Mondadori pubblic negli Oscar il saggio di Sergio
Romano Storia dItalia dal Risorgimento ai nostri giorni, tradotto dalloriginale in francese. Nella quarta di copertina si pu leggere questa citazione da
Les Annales: la logica dellItalia unitaria la creazione, lenta e difficile,
duno Stato per tutti, duna societ
nazionale in cui possano entrare, gli uni
dopo gli altri, tutti gli esclusi: i meridionali, gli operai, i cattolici. E domani,
senza dubbio, i comunisti. Quel domani
intanto gi passato.
Forse anche per questo Fukuyama considera lItalia un caso a s.
Noi siamo italiani, cattolici, europeisti,
democratici, solidaristi.
Molte cose vacillano in Italia, ma la storia ha camminato comunque, tanto che
caduto un pilastro che sostanzialmente
garant la prima repubblica: lunit politica dei cattolici. Oggi il giuoco sembra
in mano al partito democratico. Sembra, perch non si sa bene che cosa sia
il partito democratico che in Europa fa
parte del Partito Socialista Europeo. Si
richiamano continuamente i valori, ma
ognuno ha i suoi.
Dov il qualcosa che esprime il comune di tanti valori particolari? Chi
decide sul bene comune? Chi sono i
decisori? Chi sceglie i decisori? Come
li sceglie? Anche su questo si registra
lirrilevanza politica dei cattolici oggi in
Italia. Anche, ma non solo.

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Politica

Il sorriso di Riina
di Nicola Graziani

Ora che anche i verbali dell'interrogatorio sono stati pubblcati ed il clima forse e' un po' pi sereno, vale la
pena di fare una riflessione sul processo che a Palermo vede sul banco
degli imputati i grandi mafiosi e parti
intere dello Stato, generali dei carabinieri e uomini politici. La trattativa
Stato-mafia, in altre parole: espressione sufficientemente evocativa per
dividere il paese in bianco e nero, sufficientemente vaga per poter inserire
senza difficolt chiunque tra i sommersi oppure tra i salvati, sufficientemente - infine - generica per risvegliare paure ataviche nei confronti di
un nemico che non vedi ma sempre
pronto a colpirti alle spalle.
Premessa: tutti sappiamo le difficolt, anche personali, in cui operano i
giudici di Palermo. Altra premessa:
tutti ricordiamo anche il clima di quell'estate del '93 in cui la mafia metteva le bombe ai Georgofili, a Milano,
a Roma sin davanti al vicariato. Oggi
- il teorema dell'accusa - si sostiene
che in quell'estate qualcuno dello Stato
scese a patti con Coa Nostra.
Insomma: alto tradimento, reato per
cui perseguibile direttamente chiunque, anche un Capo dello Stato.
Sempre secondo quanto pare (ma qui,
come in tutta questa storia, la circostanzialit dei fatti qualcosa di aleatorio) a farlo fu qualcuno molto in
alto. "Oscar Luigi Scalfaro!" urlano
subito al golpe due signori di specchiata virt e virginale amore per la
cosa pubblica come Gasparri e Cicchitto. La loro una fissa: hanno
Scalfaro nel mirino dai tempi del mai
perdonato Ribaltone del '94. Poi si
passa all'obiettivo numero 2: Carlo
Azeglio Ciampi. "Anche lui, anche
lui!", gridano i suddetti, e la cosa non
ha niente a che fare, c' da giurarci,
con il fatto che qualche volta anche
Ciampi ha scontentato l'allora datore

Stato. E Giorgio Napolitano, che


quando vuole sa essere un gran perfido, si diverte a giocare per tre ore
come il gatto col topo con avvocati e
pm, offrendo loro una bella tazza di
caff.
Morale della storia: accuse tante, fatti
niente, pezzi dello Stato che si guardano in cagnesco, e la cosa lascer
qualche strascico. La verit, anche
nella sua versione light che la verit processuale, sepolta in un cumulo
di chiacchiere.
Seduto al banco degli imputati, Tot
Riina sorride e ringrazia. Noi no. E
inviamo un saluto pieno di solidariet a Nicola Mancino.

Periodico mensile
del Circolo Culturale

Nicola Mancino

di lavoro dei due statisti. Nel frattempo Giovanni Conso, nel '93 ministro
della giustizia, va al processo che
intanto si sta celebrando a Palermo e
dice: "Guardate, la revoca del 41bis
(il carcere duro, Ndr) per una serie
di mafiosi l'ho decisa io di mia spontanea volont. In coscienza, ho ritenuto fosse la cosa giusta da fare". E
si becca un procedimento per false
dichiarazioni che partir il giorno
dopo la fine del processo sulla trattativa.
Processo che, nel frattempo, riesce
a far sedere accanto a Tot Riina
l'uomo che lo fece arrestare, cio Nicola Mancino. Ma Mancino, secondo il teorema dell'accusa, uno che
se va bene dice le bugie, e quindi lo
incriminano per falsa testimonianza.
Ciancimino non credibile, la trattativa non mai stata provata? Non
un problema: l'ineffabile corte chiama a testimoniare - per la prima volta nella storia patria - un Capo dello

Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005


Redazione ed Amministrazione:
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DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini,
Francescalberto De Bari,
Davide Livocci, Mauro Paoletti,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Paolo Arzilli, Marcello Battini, Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Massimo
Cappelli, Nicola Graziani, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Antonio Melani, Marco Rossi, Franco Spugnesi.
STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,
Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Giornale chiuso in tipografia il 3/10/2014

Politica

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Eclatante ladesione al gruppo euroscettico di destra Europa della libert e della democrazia diretta

Destra e Sinistra:
le scelte dei 5 Stelle
di Massimo Cappelli

Nelle elezioni politiche del 2013 il Movimento 5 Stelle raggiunse il 25,5% dei voti,
risultato superiore in Italia al PD che comunque risult il primo partito con i voti
degli italiani allestero.
Molti votarono i 5 Stelle per il loro messaggio di forte protesta contro la casta
politica, un voto trasversale che cattur
anche un consistente numero di elettori
di sinistra.
Nel 2014 le elezioni europee hanno ribaltato questo consenso; il Movimento 5
Stelle ne uscito fortemente ridimensionato con una perdita di pi del 6% mentre
il PD da solo, a guida Renzi, ha ottenuto
lo storico risultato del 40,8% dei voti.
Che cosa accaduto in questo breve lasso di tempo?

Larticolo Grillo oltre Hitler. Anche sugli ebrei apparso su Il Tempo.it.

E indubbio che il modo di fare esagitato e


offensivo del suo leader Grillo e di numerosi esponenti eletti in Parlamento abbia
contribuito ad alienare molte simpatie al
movimento, spaventando pi che conquistando gli elettori, ma questo, a mio avviso, non basta a giustificare levidente calo

Grillo e lalluvione di Genova


Tu, il rabdomante della rabbia, per anni hai intercettatol'umore dei disperati. Poi
succede che Genova, la tua citt, venga sommersa dall'alluvione. La notizia ti sorprende a una kermesse romana del tuo movimento. L'istinto fin qui infallibile dovrebbe
indurti a fare la cosa giusta: tornare subito a casa per metterti a spalare in silenzio,
intestandoti una campagna finalmente positiva.Invece resti al caldo di Roma a grilleggiare contro tutti, senza accorgerti che sei sempre memo efficace.Non esalti n
spaventi pi.
Semplicemente annoi. Al quinto giorno ti degni di farti vedere a Genova. Arrivi in
centro con una scorta arrogante, da mandarino della nuova Casta e ti becchi la
contestazione di ragazzi che probabilmenrte ti hanno pure votato. Il distacco tra te e
loro emblematico: quelli fanno e tu parli., quelli ricostruiscono e tu continui a
distruggere. Perch persino l, in mezzo al dolore,non trovi di meglio che indicare
bersagli contro cui sfogare il rancore. Agli Angeli del Fango che ti danno del pagliacciko come a un Mastella qualunque, additi il solito capro espiatorio, la stampa, accusandola di avere taciuto le vere cause della tragedia. Ma quando fai l'elenco di quelle
cause si scopre che sono le stesse che ingombrano le prime pagine dei giornali.Sei
fuori forma, incoerente, confuso. Dopo averli umiliati, ti offri ai cronisti per un'intervista in cambio di duemila euro da versare a un tuo fondo per gli alluvionati. Tu, di
grazia, quanti n e hai messi? Dici ai ragazzi che non hai problemi a spalare il fango
con loro, per poi non lo fai e ti dilegui con la tua scorta.
Hai perso il tocco, Beppe Grillo. Che peccato, sei gi ieri.
Dal Buongiorno di Massimo Gramellini (La stampa)

di consensi. Le ultime scelte compiute e le


prese di posizione espresse stanno collocando questo movimento nella estrema
destra italiana e europea.
Ladesione a livello europeo al gruppo
euroscettico di destra Europa della libert e della democrazia diretta stato un
fatto eclatante del quale abbiamo gi parlato in dettaglio nel numero de IL CENTRO di Settembre.
Recentemente luscita del parlamentare
della Lettonia dal Gruppo ne ha determinato la mancanza di rappresentativit europea.
Era una occasione per ripensare questa
adesione che per stata riconfermata con
la ricostituzione del Gruppo il 20 Ottobre
u.s., con lingresso di un rappresentante
della Polonia, Robert Iwaskiewicz, eletto
al Parlamento Europeo per il partito di destra polacco Congresso della Nuova Destra.
Unoccasione perduta e una riconferma
di convinta adesione ad un Gruppo ancora pi a destra di quello al quale aderiscono il Fronte Nazionale francese di Marine
Le Pen e la Lega italiana.
Se questo sono i 5 Stelle in Europa, in Italia il verso non cambia.
Recentemente il Movimento 5 Stelle ha
votato assieme alla Lega Nord affinch il
bonus beb, annunciato dal governo
Renzi, fosse negato ai bambini degli immi
segue a pag. 5

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Economia

Elenchiamo alcuni elementi con obiettivi di sviluppo economico ed equit sociale

Per un programma di riforme


di Antonio Melani

Il fatto che sia utile, e anche giusto (!)


superare il disposto dellarticolo diciotto,
non significa automaticamente che sia importante.
Utile, perch si toglie lalibi da una parte
al cosiddetto nanismo industriale italiano, dallaltra, alla dichiarata impossibilit di investire in Italia da parte dei possibili investitori esterni.
Giusto, perch si deve agire per avvicinare i diritti di tutti i lavoratori, sia privati
che pubblici, sia della piccola come della
grande azienda, sia che lavorino alle dipendenze sia che lavorino a partita Iva
(sistema che sempre pi e da troppo tempo, maschera veri e propri lavori dipendenti). Bene, di fronte a tutto ci larticolo diciotto non un diritto, bens un insopportabile privilegio.
Una volta fatta questa riforma, semplificati sia lingresso che luscita dal posto
da pag. 4

Destra e sinistra
grati regolari.
Sono note poi le prese di posizione di Beppe Grillo contrario a concedere lo Ius
soli ai figli di immigrati nati in Italia.
Pochi giorni fa, anche a seguito della diffusione del virus Ebola e dellIsis, ha invitato a rispedire a casa i clandestini e a
fare visite mediche a chi entra in Italia.
Temi delicati che vanno affrontati con responsabilit, coinvolgendo la comunit
europea, conciliando sicurezza e rispetto
delle regole con la solidariet verso i pi
sfortunati e i pi deboli. Questo se vogliamo essere considerati un Paese democratico e civile.
Non mancano poi esternazioni del leader
milionario del Movimento, proprietario del
marchio 5 Stelle, riguardanti il popolo
ebraico. IL TEMPO.IT in un articolo del
14 Giugno u.s. (che invito a leggere), dal
titolo Grillo oltre Hitler. Anche sugli
ebrei, elenca tutta una serie di frasi ad
effetto che, secondo lestensore dellarticolo Luca Rocca, fanno di Beppe Grillo il
rappresentante italiano che meglio incarna lantisemitismo moderno che sta ri-

di lavoro, fatte salve le vere prescrizioni


costituzionali, serve attivare limportante.
Indicando senza soffermanvisi in proposito si citano la riforma della giustizia, la
riforma dei servizi della pubblica amministrazione, una vera politica industriale
ma una chiave di volta importante un
riequilibrio fiscale che consenta di non
seccare i redditi e dare ad essi la possibilit di (ri)formare il patrimonio.
Limpianto fiscale sui redditi invecchiato e non risponde pi all obiettivo di giustizia fiscale, ma soprattutto penalizza il
lavoro a favore della rendita.
Sostanzialmente gli ingegneri fiscali
devono costruire un nuovo impianto che
risponda ad esigenze politiche che vedano una consistente flessione dellimposta sui redditi e dellimposta patrimoniale
sui beni immobiliari adibiti al lavoro (questo sarebbe anche molto incentivante per
la capitalizzazione delle imprese, annoso
problema tutto italiano), va definitivamente abolita lIrap a vantaggio di una vera

sorgendo in gran parte dellEuropa.


Norberto Bobbio in un acuto saggio dal
titolo Destra e Sinistra Ragioni e significati di una distinzione politica (1994,
Donzelli Editori) ha effettuato una analisi
politico filosofica completa su cosa vuol
dire essere di destra o di sinistra.
Una cosa scaturisce con chiarezza e consiste nel diverso atteggiamento che le due
parti, il popolo di destra e il popolo di sinistra, sistematicamente mostrano nei confronti dellidea di uguaglianzacoloro
che si proclamano di sinistra danno maggiore importanza, nella loro condotta morale e nella loro iniziativa politica, a ci
che rende gli uomini eguali,o ai modi di
attenuare e ridurre i fattori delle disuguaglianze mentre coloro che si proclamano
di destra sono convinti che le disuguaglianze sono un dato ineliminabile e che
in fin dei conti non se ne debba neanche
auspicare la soppressione.
Ai lettori lascio dove classificare Beppe
Grillo e il Movimento 5 Stelle.
Alle forze di sinistra che a Livorno, nelle
recenti elezioni, hanno appoggiato il Movimento 5 Stelle, oltre alla riflessione invito a confrontare la coerenza di un percorso con il voto espresso.

patrimoniale che colpisca la ricchezza accumulata e unimposizione che colpisca


la ricchezza consumata.
Solo cos avremo lo strumento fiscale che
non ostacoler la ripresa dei consumi e la
formazione di nuovi patrimoni per la classe lavoratrice e il ceto medio.
Laltra faccia della medaglia della chiave
di volta non pu che essere il rigore nei
conti dello stato, non tanto questo un
problema di elefantismo della pubblica amministrazione, che pure pu prosciugarsi
certamente, ma un vero e proprio rigore
sulle spese, a cominciare dal praticare con
forza e determinazione il concetto di spese standard.
Si comprende che non facile e spesso
sono i pi diretti interessati a non capire
quanto la razionalit e il rigore possano
intervenire favorevolmente sulla spesa e
sulle prestazioni: lopposizione al nuovo
ospedale di Livorno, sta l a dimostrare
quanto non sia diffusa questa cultura non
solo in coloro che governano ma anche in
coloro che sono governati.
Questo con gli altri strumenti indicati sopra sono le precondizioni per agganciare
un nuovo ciclo virtuoso e sperare in un
nuovo benessere.
Ma rendiamoci anche conto che abbiamo
qualche serio problema nelledificio: non
solo perch conviene per la creazione di
posti di lavoro, ma soprattutto, perch essendo arretrati, necessario investire in
infrastrutture sia di trasporto di beni e e
persone che di infrastrutture digitali, larretratezza di questi due pilastri un altro
ostacolo severo al rilancio di una manifattura nazionale e spinge anche il capitale
nazionale ad andare ad investire allestero.
segue a pag. 6

FRATELLI NERI
S.P.A.
LIVORNO - ITALY

Economia

da pag. 5

Per un programma
di riforme
I ritardi digitali e le difficolt di comunicazione sono costi aggiuntivi che il sistema economico nazionale sopporta, e
questi gap vanno colmati se vogliamo tornare a crescere.
Tutto questo per dire che il tavolo dello
sviluppo in Italia ha pi gambe: certamente lagricoltura di qualit, certamente il turismo, certo la logistica, (lItalia stessa
una piattaforma logistica), il made in Italy
e lopificio del lusso, che la manifestazione economico-produttiva della bellezza elemento caratteristico del nostro paese e della nostra cultura. Bisogna per
che si creino le condizioni anche per ristabilire elementi di manifattura, e questi
sono obiettivi che si colgono se esiste
una politica industriale nazionale e se esistono anche le conseguenti azioni per
accogliere lo stabilimento di imprese nei
territori.
A fronte di tutto questo molto importante indicare anche un rinnovamento necessario dei sistemi di rappresentanza dei
corpi sociali; oggi si assiste ad una pericolosa deriva verso un inarrestabile sistema you and me, un rapporto diretto
di autorappresentazione a fronte di un diretto sistema di interlocuzione del governo verso e presso i cittadini. Questo
certo il prodotto dei tempi, e le nuove tecnologie sicuramente lo favoriscono e
hanno influenzato certamente questo fenomeno. Fenomeno amplificato dalla situazione in cui versano i partiti, sempre
pi leaderistici se non addirittura familiari o personali.
Si tratta per di investire in cultura e formazione politica, in rapporto diretto con i
cittadini e i lavoratori, partendo dalle esigenze e alimentando e costruendo disegni di futuro, per aggregare interessi e
progetti riaccendendo un sistema di rappresentanza sindacale che sia luogo di
trattativa, risoluzione di problemi, costruzione di futuro. Per fare questo necessario il pi basso livello di legislazione
possibile, il sindacato ridotto alla semplice applicazione delle norme per i lavoratori, o alla semplice costruzione di convenzioni per i pensionati, diviene un organismo burocratico, corporativo, senza
fantasia e soprattutto senza futuro.
E questo un pericolo. I corpi intermedi,
senza per forza scomodare Gramsci; servono per laffermazione e la progressione della democrazia e servono per evitare che le crisi, una volta prodottesi, non
si scontrino con il singolo, schiacciandolo e rendendolo disperato e senza al-

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ternative, senza rete sociale, cio davvero


pericoloso per s e per la societ.
Un aspetto particolarmente interessante
riguarda il sistema previdenziale che si
trasformato improvvisamente ed velocemente da troppo generoso a duramente
rigoroso, roba da far rimpiangere lo scalone Maroni. Ma daltra parte non saremmo seri se non indicassimo le responsabilit del passato e le acquiescenze del
mondo sindacale ad una organizzazione
della previdenza non in linea con i conti
che la dovevano tenere. Il sistema retributivo avrebbe funzionato bene se ci fossero stati ancora i rapporti pensionati - attivi di quattro decenni fa, e non in linea con
le nuove aspettative di vita. Tuttavia essere riusciti in un giorno a abolire la pensione di anzianit, a raggiungere let di
pensionamento pi alta dEuropa a 67 anni
(due anni di differenza con la Germania,
lInghilterra, cinque con la Francia), sembra essere stato troppo repentino, una
qualche attenuazione per rendere pi progressivo limpatto sarebbe giusto.
Ma vi anche un altro e pi importante

capitolo sul fronte del risparmio, che si


indica per necessit di risparmi, ma anche
e soprattutto per esigenza di equit. Il rapporto tra pensione retributiva e rendita
contributiva. Ed a ben vedere questo
un tema che potremmo porre sotto il titolo, perequazione tra le generazioni che
hanno avuto tanto e le generazioni che
avranno poco.
In questo senso dovrebbe essere effettuato un prelievo graduale e ponderato a
secondo del livello di pensione retributiva percepita sulla stima della differenza
tra parte del calcolo pensionistico retributivo e quanto sarebbe stato corrisposto in via contributiva, pur non azzerando il vantaggio avuto dal percettore nel
calcolo della propria rendita: questo escamotage render pi equo il trattamento di
coloro che riceveranno la sola contributiva.
Questi sono senzaltro alcuni elementi di
un programma di governo veramente incisivo e davvero riformatore, con obiettivi di sviluppo economico ed equit sociale.

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Economia

77

Il job act di Renzi


di Marcello Battini
Che questo provvedimento, ancora in itinere, possa ridurre le protezioni dei lavoratori dal rischio licenziamento (e non
solo), evidente, ma se vero che, gi
adesso, circa l80% dei lavoratori dipendenti, non tutelato dallart.18, altrettanto evidente che esso rappresenta anche un privilegio a favore di una minoranza di lavoratori, non giustificato neanche
dal possibile effetto trascinamento a favore degli esclusi. Tenendo conto che. a)
i Sindacati, guardando al passato, sono
intervenuti, per principio, a difesa dei lavoratori colpiti da provvedimenti di licenziamento individuale, senza unanalisi a
priori dello stato delle cose, che, in qualche caso, avrebbe suggerito ben altro; b)
la durata dei processi, in Italia, non mai
breve; c) latteggiamento giurisprudenziale sempre stato sbilanciato a favore dei
lavoratori dipendenti, ne consegue che
questa normativa sempre stata mal sopportata dai datori di lavoro.
Se consideriamo poi, che i Sindacati dei
lavoratori (insieme ai Partiti), i pi accesi
difensori dellart.18, sono esonerati dal
rispetto di questa normativa verso i propri dipendenti, c molto da riflettere sullo
stato delle cose. Se i Sindacati dei lavoratori, nel ruolo di datori di lavoro, hanno
preteso di essere esclusi dal rispetto di
questa norma, come possono pretendere
che valga per gli altri datori di lavoro? Mi
sovviene di quando i parroci, dicevano ai
parrocchiani: Fate come vi dico! Non fate
quello che faccio!.

La Chiesa, per combattere contro questi


preti svuota Messe, ha elaborato una nuova azione di evangelizzazione nei paesi cristianizzati, i Sindacati, invece, pi granitici nella certezza delle proprie convinzioni,
procedono senza tentennamenti. Intanto,
per, questi soggetti giuridici di natura
imprecisata, da difensori dei lavoratori, si
sono trasformati in prestatori di servizi
professionali a pagamento (Caf ed altro),
hanno creato rilevanti attivit commerciali ed industriali e, come tali, trarranno vantaggi dal Job Act governativo, ponendosi
in una situazione di conflitto dinteressi,
di fronte alla quale, persino Berlusconi
avrebbe, non dico arrestato il suo percorso, ma sicuramente avvertito un certo imbarazzo.
Le scelte errate dei rappresentanti della
lower class italiana hanno creato le condizioni per la sconfitta storica di quello che
una volta si chiamava movimento operaio.
Questi i punti nodali: a) il conflitto di classe era nei fatti, ma non la demonizzazione
degli avversari. Ci ha rallentato lo sviluppo economico del Paese; b) la segmentazione del mercato del lavoro ha favorito
le corporazioni, quindi ha danneggiato lo
sviluppo democratico del Paese; c) il salario inteso come variabile indipendente
un non senso sul piano scientifico, quindi /era politicamente indifendibile; d) la
caduta del muro di Berlino ha completamente mutato il quadro politico italiano
ed internazionale, lequilibrio delle forze

in campo si spostato a favore delle upper class nazionali ed internazionali, il


cosiddetto dividendo della pace (di breve durata) stato interamente acquisito
dai soggetti socialmente pi forti che, in
seguito, hanno utilizzato questo maggior
potere, per rafforzare ulteriormente le loro
posizioni; e) la crisi economica, iniziata
negli anni 80, che ha raggiunto lacme
(mah!) nel primo decennio del secolo in
corso, con una perdita del tessuto industriale italiano del 25%, ha trovato i rappresentanti della lower class italiana, ormai distratti da altri interessi, completamente impreparati ad agire in una situazione di guerra (economica, ma non solo);
f) allinizio della crisi economica, invece
dimpegnarsi nella ricerca di un accordo
tra le categorie produttive del Paese (maestranze ed imprenditori), hanno continuato a tutelare i lavoratoti improduttivi e le
forze parassitarie di cui, ormai sono parte;
g) come reazione a questa scelta non cooperativa, gli imprenditori hanno scaricato
interamente le conseguenze negative della crisi economica sulle categorie socialmente pi deboli ed, ormai, prive di reale
rappresentanza sociale (giovani, disoccupati, pensionati).
Leventuale rimodulazione dellart.18, a
ben vedere, poca cosa, rispetto alle altre
pi importanti sconfitte della lower class:
la distruzione del sistema pensionistico, il
disastro della scuola pubblica, le sconfitte dei lavoratori in fabbrica, il rafforzamento
delle corporazioni; la disintegrazione del
mercato del lavoro. Altre ne seguiranno
perch questa crisi, sta facendo saltare gli
equilibri complessivi esistenti e non detto che si potranno salvare alcune speranzose cordate dinteressi corporativi. Le
attuali forti reazioni sindacali, a difesa degli ultimi asset categoriali ancora legati al
Sindacato, non hanno alcuna possibilit
di successo.
Se le categorie sociali prive di rappresenta, non prenderanno coscienza di questa
situazione e non sapranno elaborare una
strategia complessiva di reazione, per le
lower class di tutto il mondo, il futuro sar
una lunga notte. Andr bene solo a chi fa
parte di quell1% della popolazione, individuata da Stiglitz, apprezzato premio Nobel per leconomia.

Attualit

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Presentata con successo a Portoferraio liniziativa della Camera di Commercio

Un marchio di garanzia
per le agenzie immobiliari virtuose
Luned 27 ottobre il Segretario Generale
della CCIAA di Livorno Pierluigi Giuntoli
ha illustrato allattento pubblico degli
agenti immobiliari elbani e alle associazioni di consumatori una nuova iniziativa
della Camera di Commercio. Si tratta del
marchio di garanzia del consumatore Camera di Commercio di Livorno: un iniziativa tra le prime in Italia, nellambito del
settore immobiliare (analogo progetto
stato proposto solo dalla Camera di commercio di Venezia), rivolta sia alla tutela
dei consumatori che a mettere in evidenza
la professionalit ed i servizi svolti dalle
agenzie immobiliari.
Il marchio, regolarmente registrato allUfficio italiano Brevetti e Marchi, appartiene alla Camera di Commercio, che lo conceder in uso alle agenzie che ne faranno
richiesta e che si impegneranno a rispettare il Codice di comportamento promosso dalla CCIAA; le agenzie dovranno adottare i contratti tipo redatti a livello nazionale da Unioncamere o dalla Camera di
Commercio di Livorno per il settore economico in cui esse operano e utilizzare lo

strumento dellarbitrato amministrato,


messo a disposizione dalle CCIAA, che
consente la risoluzione delle eventuali
controversie in 120 giorni.
Levento elbano stato realizzato in collaborazione con Anama - Confesercenti provinciale di Livorno.
Presente allincontro anche lAssessore
alle attivit produttive del Comune di Portoferraio, Angelo Del Mastro.
Il Dott. Giuntoli ha illustrato nel dettaglio
il regolamento duso del marchio di garanzia dei consumatori ed il codice di comportamento degli agenti immobiliari.
Il marchio assume per gli agenti immobiliari un grande valore - ha sottolineato
il Segretario Generale della CCIAA - poich diventa una vera e propria certificazione di qualit a costo zero.
Oltre al Dott. Giuntoli, hanno preso la parola Franco De Simone (Confesercenti) e
Alberto Pallini, in rappresentanza dellAnama Confesercenti Isola dElba, che
ha lanciato lallarme rispetto al problema
dellabusivismo e delle pratiche scorrette
nel settore immobiliare.

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Badanti, Permessi di soggiorno, Pensioni, Infortuni, Affitti, Tutela Consumatori.
Per ogni esigenza rivolgiti con fiducia alle sedi della CISL
Per informazioni degli orari telefona alla UST-CISL Livorno n 0586-899732

Dal Kenya a Pisa


con ARPA
nel nome di
Pier Giorgio Ballini

Il Prof. Franco Mosca e il Dr. Benard


Kipkoir Cheruiyot
Lo scorso 10 settembre arrivato a
Pisa il Dr. Benard Kipkoir Cheruiyot,
medico keniota specializzando in chirurgia generale. La borsa stata istituita dalla Fondazione Arpa, nellambito del Progetto Hope, in collaborazione con lAssociazione JIMUEL.
Il Dr. Kipkoir Cheruiyot, 28 anni, in
Kenya non appena laureato entrato a far parte dello staff del Mulot
Catholic Dispensary nella Contea di
Narok. Non avendo ancora una specializzazione, il Dr. Cheruiyot offre il
suo aiuto a tutti i medici lavorando
nel Pronto Soccorso facendo prime
diagnosi e piccoli interventi.
Qui a Pisa il Dottore seguir un corso di Ecografia Interventistica con il
tutoraggio del Dr. Alessandro Campatelli, mentre presso la Chirurgia
Generale diretta dal Prof. Giulio Di
Candio e della Divisione di Chirurgia
Generale e Trapianti diretta dal Prof.
Ugo Boggi sta gi assistendo ad interventi di Chirurgia tradizionale e
mini-invasiva. Il Dr. Luca Morelli della
Chirurgia Generale dellUniversit di
Pisa il tutor del Dr. Benard Cheruiyot, il quale da tutto ci potr acquisire nozioni importanti per la professione nel suo paese dorigine.
Continua cos limpegno di formazione di Arpa per i paesi in cui la situazione sanitaria molto difficile.
Il Progetto Hope (http://hope.sssup.it)
nato allinterno dellAssociazione
ex Allievi della Scuola Superiore SantAnna (www.sssup.it) ed sostenuto dalla Fondazione Arpa, presieduta dal Prof. Franco Mosca.

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

- Uno spezzatino di tasse, una burocrazia e


tecnocrazia che penetrata nel nostro sistema sociale in modo invasivo e improduttivo. Il premier Renzi ha pi volte affermato che lobiettivo arrivare ad ununica tassa che contempli tutte le miriadi di
tasse e di adempimenti che rendono difficile la vita dei cittadini e delle imprese e
che costituiscono un vero freno alla operosit e al bene del nostro paese dal momento che un numero, ogni anno, sempre
in crescita, lascia lItalia per paesi meno
burocratizzati e tecnocrati. Conseguenza
drammatica: perdita di posti di lavoro.
- Un esempio di burocrazia costosa e che
fa perdere tempo utile lobbligo di richiesta per laffitto e la vendita della certificazione energetica dellappartamento.
Abbiamo un patrimonio di case in maggioranza in classi energetiche da fondo classifica (invito a leggere gli annunci immobiliari per verificare e rimanere colpiti dal predominio statistico degli F e ancor pi dei G,
immaginatevi nei piccoli paesi, spopolati e
con abitazioni ante guerra privi anche di
riscaldamento se ha senso parlare di classe energetica!). Forse potrebbe bastare
una semplice autocertificazione che farebbe risparmiare costi esosi ai proprietari di
case, ma cos la burocrazia non aiuterebbe i certificatori.
- Ho visto profughi accolti nella nostra citt e volontari prestarsi per loro. Li ho visti,
allora di pranzo, con in mano un sacchetto di plastica bianco, contenente probabilmente il loro pasto. Li ho visti anche bivaccare per strada, sugli scalini a consumare il tempo. Quanto duro vivere nellozio, nella inoperosit, nel non far nulla. Benissimo la loro accoglienza, dare loro
un tetto e vitto. Ma cos complesso sburocratizzare un sistema schizofrenico e insulso e poter chiedere loro in cambio qualche servizio per la collettivit? Perch
cos difficile rimettere in moto lo scambio,
il baratto. La vita contadina ci ha insegnato che il suo sviluppo e la sua crescita sono
stati possibili grazie proprio allo scambio
dei beni, al dono del proprio tempo luno
allaltro (si pensi alle raccolte, alle vendemmie). Ora Mare nostrum sar sostituito
da Triton speriamo che cambi qualcosa.
- E grave a chi riceve sussidi di disoccupazione che non sia richiesto loro qualcosa in cambio per il bene della comunit.
Specialmente in questi periodi di crisi continua che porta alla crescita di disoccupati

Cinguettare

sono presenti, che non cercano scappatoie e modalit, seppur legittime, per assentarsi dai luoghi di lavoro e usufruire di tutto quello che il sistema consente. Ridare
energie vitali al lavoro comprendere che
i premi e la produttivit non possono essere dati a pioggia!

Cinguettare
di Luca Lischi

e di cassa integrati occorre urgentemente trovare forme nuove di aiuto, in cui il ricevere
un sussidio abbia come feedback necessariamente un dare. Perch lasciare nellozio
tante risorse umane che potrebbero essere
utili per servizi di utilit sociale?
- Se veramente mettessimo al centro il primato della persona sarebbero superati molti
problemi che feriscono come macigni le vite
delle persone. In un recente convegno del
Progetto Culturale della Diocesi di Livorno
sono emerse considerazioni profonde su
questo tema della persona considerata sempre pi scarto. Il professor Busnelli ha affermato: possiamo dire che c un primato
della persona? No, oggi quasi tutto in vendita. Il diritto, leconomia e il mercato non
consentono di suggellare il primato della persona. E il professor Rossi ha evidenziato,
citando Aldo Moro che lo Stato deve essere al servizio delluomo. Ecco un modo per
superare questa crisi: uno Stato amico
della persona che attua la Costituzione, che
frena una onnipotenza centralistica e si china sui cittadini, li serve favorendo i diritti
e rigorosamente richiedendo in cambio doveri, necessari per innescare la solidariet,
indispensabile per la convivenza della comunit umana.
- Per troppi anni, anche attraverso i concorsi, non sempre efficaci con la loro burocratica strutturazione per il reclutamento del personale (e per di pi costosi), si sono privilegiati modi di fare, consuetudini e comportamenti che hanno portato negli ambienti di
lavoro accanto a tantissime persone competenti troppe persone compiacenti. E cos abbiamo sistemi invasi da mediocri e sempre
meno da persone giuste al posto giusto.
Occorre urgentemente premiare i tanti migliori che ogni giorno sono sul campo, che

- Le Province hanno avuto i loro nuovi Presidenti con le elezioni di secondo livello
del 12 ottobre scorso (non saranno quindi
pi votate democraticamente dai cittadini).
Quella di Livorno sar guidata dal Sindaco
di Rosignano Marittimo, Alessandro Franchi che ha preso il posto di Giorgio Kutuf,
che stato il presidente con lincarico amministrativo pi lungo della Provincia di
Livorno). Le Province hanno subito e subiranno un drastico cambiamento in una fase
storica complessa e alquanto incerta e hanno il compito di divenire Enti di Area Vasta. Si parlato di risparmi, nel frattempo
si sono lasciate in balia di un sistema nebuloso che deve designare la nuova via, con
il personale demotivato e in fuga verso
altri enti che assicurano pi certezze di stabilit. Anche questo tempo di incertezze
causa spreco e costi e intanto non si
sono ancora disboscate le miriadi di societ partecipate (costosissime a detta del
Commissario Cottarelli) e con componenti
non eletti democraticamente dai cittadini!

- Ottobre 2014: Salone del Gusto di Torino, la rassegna biennale di Slow-Food che
celebra la bellezza e la potenza del cibo,
nata nel 1996 e cresciuta da allora ad oggi
in modo esponenziale, nella scorsa edizione del 2012 accolse nella sezione del cibo
di strada, il fast-good, i cibi che si caratterizzano per i loro ingredienti e la loro tradizione. E tra questi non manc, anche grazie allinput della Provincia di Livorno, il
nostro Cacciucco e i prodotti tipici della
cucina livornese e del territorio. LAssociazione Cacciucco, capitanata dallo chef
Michelangelo Rongo, napoletano doc e livornese di adozione, tanto che ha fatto del
cacciucco il suo piatto di bandiera, ha nuovamente replicato la partecipazione al Salone 2014 con ancora maggiori forze in campo e un padellone di oltre un metro di circonferenza, in cui il cacciucco stato cucinato dal vivo facendo venire lacquolina in
bocca anche ai fedelissimi della carne piemontese. Cucina presa dassalto, tutti in
fila per degustare pesce fresco, rigorosamente portato giornalmente da Livorno dai
pescatori del Mercato del Pesce diretti da
segue a pag. 10

10 Spigolature

Quando l'Italia funzionava

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

e
r
u
t
lo a
g
i
Sp

Ecco il confronto dei lavori riguardanti il


tratto dellAutostrada del Sole (effettuati
nel 1956 e conclusi dopo due anni) e quelli
della Barberino-Firenze Nord lotti 0-1-2
Sasso Marconi-Barberino (iniziati nel 2011
e non ancora completati:
1956
Oggi
Autostrada del Sole
Anno inizio lavori
1956 2011
Lunghezza tratto km.
62
17,5
Numero gallerie
36
3
km. gallerie
11,89
10,1
Numero viadotti
60
6
km viadotti
16,36
1,09
Numero svincoli
5
Numero documenti
100 4.362
Evitiamo di fare commenti!!

della vittoriosa ed entusiasmante partita degli


amaranto sul Bologna, i settemila spettatori in
uscita dallo stadio, hanno mosso un po' le acque nel contesto di una citt, dove purtroppo,
domina incontrasta una "infinita noia".

C traffico e traffico

Politici di razza

Mi capitato, sabato 1 e domenica 2 novembre


di trovarmi a Pisa ed a Lucca.
Sabato, nei dintorni del Palazzo Blu che ospita, gagliardamente, una grande mostra del pittore livornese Amedeo Modiglianii, mi sono
imbattuto in una lunga fila di visitatori, talmente lunga da bloccare sul Lungarno anche il
traffico normale .
Domenica avevamo intenzione, io e mia moglie, di fermarci a Lucca per visitare la mostra
internazionale dei Comics: stato impossibile
per l'impressionante marea di folla che ha letteralmenrte invaso (sono stati venduti, nei tre
giorni, circa 300.000 biglietti) l'intero perimetro esterno ed interno alle mura di quella bellissima ed ospitale citt: da aggiungere una vasta
partecipazione di stranieri provenienti da tutto il mondo.
Di riflesso abbiamo pensato ad un'altra citt,
Livorno, ove l'unico momento di animazione si
ha avuto quando - sabato pomeriggio - alla fine

Da eppur si muove di Davide Guadagni


su Il Tirreno.
Ci sono quelli che precorrono: La nostra
proposta quella di fra aumentare i redditi
da lavoro mettendo in busta paga entro
novembre in unica soluzione, il Tfr maturato lo scorso anno a tutti coloro che lo
vogliono. Una manovra che dovrebbe essere ripetuta anche nei primi mesi del prossimo anno, erogando il Tfr maturato quest'anno. No, non Renzi ieri, Sergio
Cofferati tre anni fa. E quelli che si evolvono, come Bersani: Io nel PD ci sto dentro
non con due, ma con tre piedi. Da trinari e
tripede.

Ma allora
come stanno le cose?
Filippo Nogarin- convertitosi al grillismo
quando stato scelto candidato a sindaco
di Livorno ed inopinatamente divenuto tale,
si lamenta perch sta guadagnando molto
meno rispetto a quando esercitava la professione di ingegnere.
Il Tirreno di venerd 17 ottobre in un servizio a pag. XVI in cronaca di Livorno riporta, in grassetto, una dichiarazione del Sindaco "Anch'io per fare il sindaco sto facendo dei sacrifici. Da ingegnere guadagnavo quanto volevo. Ora guadagno meno
di un vigile urbano. Vi rendete conto?".
Rivolto ai lavoratori della Cooplat preoccupati di perdere il loroposto di lavoro e di
vedere ridimensionati i loro stipandi, ripete, per tre volte, la battuta.
In effetti, sempre secondo quanto pubblica Il Tirreno, il Sindaco guadagna 85.164
euro all'anno, equivalenti a 7.097 euro mensili.

Ma l'indagine sui guadagni del Sindaco si


estende alla dichiarazione dei redditi del
2013: denuncia un utile di 40.602 euro lordi, meno della met di quanto percepisce
ora da Sindaco, in contrasto con quanto
aveva dichiarato proprio a Il Tirreno e cio
74.693 euro nel 2012.
Ma allora come la mettiamo?
da pag. 9

Cinguettare
Michele Martorano. E dopo il Cacciucco,
servito ovviamente con vino rosso del territorio della provincia, il gran finale con il
mitico Ponce, apprezzatissimo dai nordici. Migliaia di piatti di cacciucco rigorosamente con pesci con le lische serviti e
degustati, oltre a quelli di un men intento
a valorizzare e a far amare il pesce (come i
primi con i sughi dAmare con prodotti
livornesi doc come quelli del pastificio Santoro). E tutti i piatti sempre accompagnati
dalla simpatia e goliardia livornese. Una
semplice lezione di quanto si possa fare
del bene alla nostra citt e al territorio mettendo in bocca una eccellenza di pesce
povero e valorizzando le tipicit e le tradizioni. Una nota dolente: chi deve occuparsi di promozione turistica-cultura e di
marketing territoriale non ha colto al volo
questa presenza a Torino per creare un
trampolino di conoscenza di Livorno (a
costo zero!).
- Ascoltando le parole di Papa Francesco il
giorno di Ognissanti viene da interrogarsi
se nella nostra societ lo scarto non sia
necessario e funzionale ed quasi impossibile che scompaia. Quasi che senza scarti
non si possa necessariamente avere un
certo stato di benessere, quindi paradossalmente lo scarto serve. Il Papa ha affermato che siamo di fronte a bambini affamati, ammalati che non contano, che sembrano appartenere ad unaltra specie. Ed
ha invocato: per favore salvezza, per
favore pace, per favore pane, per favore
lavoro, per favore nonni e figli, per favore
giovani con la dignit di poter lavorare. E
questo richiamo proprio quando le statistiche ci dicono che abbiamo nuovamente
raggiunto lapice della disoccupazione giovanile! Per favore iniziamo ad eliminare la
parola scarto dalle nostre vite sterili e lavoriamo per la comunione, per linclusione.
Beati coloro che spenderanno ogni loro
energia per la costruzione di una nuova
umanit, pi fraterna, pi impregnata di
bene e di amore.

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

Livorno

11

Da Presidente della Provincia di Livorno

Il commiato di Giorgio Kutuf

Alessandro Franchi e Giorgio Kutufa in una manifestazione davanti ai cancelli della Raffineria Eni
nello scorso mese. In questa occasione in pratica avvenuto il passaggio di consegne tra il
presidente uscente ed il neoeletto della Provincia di Livorno.

Con lo stile garbato e signorile che ha segnato i dieci anni vissuti intensamente con
grande dignit e competenza. Giorgio Kutuf, nel corso di una semplice ma affollatissima conferenza stampa, ha preso commiato dallincarico istituzionale di Presidente della Provincia.
Non nostra intenzione spendere molte
parole per metterne in evidenza i meriti che,
nel lungo evolversi di questi ultimi dieci
anni, ha sicuramente acquisito, tra i generali consensi delle forze politiche, delle Isti-

tuzioni e dellintera opinione pubblica.


Sempre presente quando le circostanze e
le necessit del mandato lo richiedevano,
sempre equilibrato e responsabile nelle
decisioni che era necessario adottare.
Con grande dignit e compostezza ha combattuto linutile battaglia che tendeva ad
evitare la destituzione delle province
avvenuta, in effetti, in modo piuttosto improvvido e discutibile.
Ma previdente quando, per esempio, allinizio del suo primo mandato propose

Tra il contrammiraglio Maurizio Ertreo e lammiraglio di divisione Giuseppe Cavo Dragone

Passaggio delle consegne


anche allAccademia Navale
Sabato 18 ottobre nel corso di una cerimonia, molto sobria, si proceduto al passaggio delle consegne del Comandante dello gloriosa Accademia Navale, un fiore
all'occhiello per l'Italia e per Livorno.
Alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni della citt e di un folto numero di
invitati, il Comandante amm. di Divisione Giuseppe Cavo Dragone, rimasto in carica nell'ultimo triennio ha proceduto alla cerimonia di cessione del Comando al
Contrammiraglio Maurizio Ertreo.
Ad entrambi le congratulazioni e gli auguri personali e dell'intera redazione de Il
Centro.

con forza ed entusiasmo la necessit di


costituire quellarea vasta che avrebbe
dovuto comprendere le province di Livorno, Pisa e Lucca: una proposta intelligente che, se accolta, avrebbe probabilmente
contribuito a risolvere od attenuare la crisi infinita che sta colpendo questi territori, ma in particolare Livorno.
Prevalse, come spesso succede in questo nostro sventurato paese, la logica campanilistica del ciascuno per se.
Nel corso della cerimonia, come decano
del giornalismo livornese, ho voluto ringraziarlo per la proficua attivit svolta in
favore della nostro provincia ma ho voluto ricordare anche momenti esaltanti di
una lunga vicenda politica che abbiamo
vissuto fianco a fianco, sempre con grande spirito di amicizia e di rispetto, anche
nei momenti, in cui le visioni politiche non
coincidevano.
Grazie, Giorgio e tanti auguri per te e per la
tua famiglia!

Ed un augurio
di buon lavoro al nuovo
Presidente Franchi
Nel corso delle elezioni di secondo grado
(hanno votato solo i consiglieri comunali
dell'intera provincia), Alessandro Franchi
-Sindaco di Rosignano M.- con il 52% dei
consensi stato eletto Presidente della
Provincia nelle nuova versione prevalendo sull'altro candidato il Sindaco di Suvereto, che ha ricevuto consensi dai consiglieri della estrema sinistra, liste civiche di
varia estrazione e, praticamente, al completo dei consiglieri grillini.
Siamo particolarmente lieti di questa conclusione che riequilibria una situazione
che poteva divenire conflittuale e quindi
pericolosa per il futuro della nostra provincia.
Siamo certi che l'equilibrio ed il buon senso di cui ha dato dimostrazione il neopresidente nei vari passaggi del suo excursus politico rappresentano una sicura garanzia di una gestione seria ed efficiente.
A nome della redazione inviamo al neo
presidente i migliori auguri di buon lavoro
nell'interesse della comunit dell'intera
provincia.

12 Livorno

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Cifre troppo alte per la scuola media (Scuola dobbligo)

Ben 275,15 euro per i libri di testo


La Cina vicina per gli studenti del Vespucci
di Mario Lorenzini

Ho sottocchio lelenco dei libri di testo


adottati questanno in una scuoia media.
Scuola dellobbligo.
Dodici libri per le dodici materie di insegnamento.
Ho fatto la somma. Euro 275,15
Tutti libri da acquistare, nessuno consigliato. Una spesa dun certo rispetto per i
genitori.
Se a questa spesa di aggiunge la cancelleria (quaderni tutti formato A4, album da
disegno, pennarelli e altro) da acquistare
durante lanno si fa presto ad arrivare a
500 e passa euro.
E vero che ormai ogni studente fin dalla
prima media ha il suo telefonino (basta assistere alluscita al termine delle lezioni per
rendersene conto) che non richiesto dagli insegnanti (i quali si raccomandano di
spegnerlo durante le lezioni) ma acquistato dai genitori sempre premurosi.
Detto questo andiamo avanti per dare un
meritato risalto al primo contatto degli studenti italiani con la realt cinese.
Ventisei studenti dellIstituto Tecnico Vespucci (indirizzo relazioni internazionali per
il marketing) che studiano oltre allInglese anche il cinese sono stati invitati a partecipare al Festival della Cultura Interna...I lavoratori Cristiani riflettono sui fatti di Ieri
per costruire i fatti di Oggi...

Sabato 15 novembre 2014, h. 17.30


presso il Teatro del Circolo Acli di Stagno
Corso Italia 51
dibattito su

La costruzione del futuro


nella pazienza della storia
Presentazione

ANTONIO MELANI
Presidente delle ACLI di Livorno
LA STORIA - De Gasperi e il futuro
dei cattolici nella storia dItalia
Relatore: PAOLO ROTELLI
LOGGI - LUomo Nuovo, il futuro
di una nuova societ: Palmiro Togliatti
Relatore: ALESSANDRO COSIMI

Il gruppo di studenti del Vespucci che ha partecipato al Festival della Cultura Internazionale in Cina.

zionale promosso dal Campus Universitario di Choncqing nel Sichuan.


Una esperienza che attraverso i collegamenti di WhatsApp anche i genitori hanno potuto seguire e le foto arrivate sono
lespressione della perfetta organizzazione.
La comitiva rientrata il 25 ottobre soddisfatta.
Da parte nostra abbiamo preso contatto

con il sito dedicato dal Governo alla scuola e abbiamo segnalato le necessit di cui ha
bisogno sia la scuola che il personale che
nella scuola lavora.
Ma abbiamo limpressione che nella scuola
ci saranno tagli di vario genere e conseguenti proteste sia da parte degli studenti
che da parte del personale.
Staremo a vedere.

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Livorno

13

Larga partecipazione di pubblico per lincontro con lassessorr alla cultura

di Franco Spugnesi

Dopo la tavola rotonda del mese scorso


Dove va la politica (e la citt) dopo le
elezioni? uguale successo di partecipazione e di interesse ha raccolto il primo
degli incontro con gli assessori della nuova Giunta Comunale e con i personaggi
pi rilevanti della vita politica, sociale ed
economica della citt messo in programma
dal nostro Circolo.
Il 29 ottobre, presentato dal nostro presidente Enrico Dello Sbarba intervenuto
lassessore alla cultura Serafino Fasulo,
invitato per primo perch apparentemente lunico assessore livornese e, come
operatore culturale di lungo corso, conosce gi la citt e il retroterra intellettuale e
associativo, cos da poterne parlare con
cognizione di causa; agli altri assessori
(di foravia) lasceremo pi tempo.
Davanti ad un pubblico partecipe e, che,
una volta ancora, ha esaurito le sedie disponibili, lassessore ha esordito rivelando che aveva avvertito in questi primi mesi
di operativit una straordinaria richiesta
di ascolto da parte dei vari ambienti cittadini. In pi di quattrocento appuntamenti
ha ascoltato proposte o richieste, numerose della quali realmente interessanti.
La nuova amministrazione, ha subito puntualizzato, non ha risorse per finanziare
queste iniziative ma, a quelle meritevoli,
offrir supporto tecnico, sia per accedere
ai canali di finanziamento europei, sia
mettendo a disposizione sue risorse interne come uffici, suolo pubblico gratuito, servizio e di stampa etc. La linea dellamministrazione quella promuovere la
sinergia tra vari soggetti per la realizzazione di eventi di ampio respiro come
avvenuto con il premio Ciampi.
La citata mancanza di risorse finanziarie
(pressoch totale) pone gravi problemi
per la sopravvivenza delle istituzioni culturali pi significative cui mancheranno i
contributi della Provincia e cio per lIstituto musicale Mascagni, per il teatro Goldoni, per la fondazione Trossi Uberti; inoltre il museo Fattori richiede importanti restauri per circa 350.000 euro. Naturalmente la giunta Nogarin assumer decisioni
risolutive in armonia con le linee programmatiche, (non meglio specificate), ma la

foto R. Onorati

Serafino Fasulo a Il Centro

Serafino Fasulo, assessore alla cultura.

quasi totale assenza di sponsor privati


costringer probabilmente allalienazione
di propriet per provvedere alla manutenzione e per completare il costituendo museo della Citt.
Nel corso dellaffollato dibattito che seguito alla prima esposizione, i presenti
hanno introdotto numerosi argomenti di
approfondimento.
Il primo stato il rapporto tra cultura e
comportamento della popolazione nei confronti del pubblico patrimonio. Sollecitato da numerosi interventi lassessore Fasulo ha concordato nel riconoscere che il
livello culturale (inteso come cultura urbana o civile, senso di appartenenza alla
comunit, etc.) si pericolosamente abbassato, come pure diminuiscono le occasioni di cultura alta e si moltiplicano invece quelle di cultura cucinata in casa,
come lha definita lex vicesindaco Massimo Bianchi. Questo un frutto, ha sostenuto Bianchi della rinuncia del partito
egemone a sostenere, (come invece avveniva al tempo dei sindaci Diaz e Badaloni)
le iniziative valide e coraggiose, anche se
poco popolari, e si invece preferito badare pi al sicuro ritorno elettorale che
alla qualit dellevento culturale. A proposito dei vandalismi e ai danneggiamenti il dottor Fasulo concorda con lopinione della platea che sia resa pi attenta la
vigilanza cos da individuare i responsabili e si faccia pagare loro i danni.
Non poteva mancare uno sguardo su ef-

fetto Venezia e sul discusso cartellone


degli spettacoli del teatro Goldoni. La ormai ventennale kermesse estiva necessiterebbe, a giudizio dellassessore, di una
revisione profonda: ospitare meno bancarelle da fiera e qualificare le iniziative spettacolari e gastronomiche collegandole a
un tema caratteristico di Livorno (come ad
esempio le varie nazioni, popoli e religioni
che hanno convissuto e determinato la
citt).
Il teatro Goldoni deve invece tendere a
rappresentare tutti i gusti e le tendenze
degli spettatori livornesi, senza cadute di
stile ma anche senza eccessivi elitarismi;
ritiene perci che il cartellone sia sufficientemente equilibrato.
Serafino Fasulo termina rispondendo a chi
gli chiede un giudizio sulla sua esperienza, sia pur breve, nella giunta penta stellata. Lui che non un attivista del movimento, ma arrivato in giunta per il suo
curricolo, ha definito positiva la sua esperienza in questi pochi. La macchina amministrativa del Comune, ha detto, si muove
lentamente e la maggioranza degli amministratori ha una relativa esperienza ma,
fatto positivo, quasi indenne dalle furbizie della bassa politica e ama veramente la
nostra citt. C realmente lintenzione (malgrado le apparenze) di valorizzare lesistente
anche entrando nel merito del funzionamento dei meccanismi amministrativi.
Infine la riunione si chiusa con la reciproca promessa di ritrovarci tra un po di
tempo per verificare non tanto limpegno
dellassessore, fuori discussione, ma leffetto del cambiamento di amministrazione
sulla citt.

Cambio di guarda
alla direzione del Tirreno
Cambio della guardia alla direzione de Il
Tirreno. Dal 20 ottobre Roberto Bernab
stato sostituito alla direzione del giornale
da Omar Monestier, gi direttore de Il
Messaggero Veneto.
A Roberto Bernab, che ha assunto limportante incarico di coordinatore di tutte le
testate della Finegil editoriale, le congratulazioni della nostra redazione
Al neo direttore de Il Tirreno gli auguri di
buon lavoro.

14 Rosignano

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Successo della prima presentazione a Rosignano. Prossime tappe: Piombino, Livorno e Portoferraio

La mia DC di Dello Sbarba ha fatto centro!


Bella serata, lo scorso 10 ottobre a Rosignano Marittimo. Nella Sala Don Nardini, a pochi metri da quella che per
decenni stata laula del consiglio comunale di Rosignano, si svolta la prima presentazione pubblica del libro di
Enrico Dello Sbarba, appena uscito per
leditore Il Quadrifoglio di Livorno. Al
centro della serata ci sono state proprio la memoria e la riflessione sul ruolo del consiglio comunale, dellimpegno politico di prossimit, quello che
si sottopone al giudizio sempre difficile delle preferenze.
Un Enrico in grande forma, a tratti naturalmente un po emozionato (chi non
lo sarebbe stato?), ha parlato con la
solita grinta delle sue ragioni, delle ragioni della DC, della passione per la
politica che, nonostante le delusioni e
la piattezza del panorama odierno, restano ferme.
Alla presentazione, davanti a numerosi amici, hanno dato il loro contributo
Francescalberto De Bari, il giornalista
quirinalista Nicola Graziani, e Paolo
Rotelli, gi capogruppo Dc in consiglio
comunale. Tutti, con la moderatrice Elisabetta Arrighi, hanno tributato in
modo non retorico n formale un ringraziamento ad Enrico, senza rinunciare a fare unimpietosa riflessione sulla
mancanza di idee e di qualit doggi.
Evaldo Camilli, pi volte consigliere comunale ed esponente di rilievo della Dc,
impossibilitato a partecipare, ha invia-

Un momento della presentazione del libro La mia DC. Da sin. Francescalberto De Bari, Nicola
Graziani, Elisabetta Arrighi, Paolo Rotelli e Enrico Dello Sbarba.

to unaffettuosa lettera di compiacoimaneto per liniziativa di cui stata fatta


menzione dalla moderatrice Elisabetta Arrighi.
Il Sindaco di Casale, Fabrizio Burchianti, che a causa della partecipazione ad
unimportante conferenza dellANCI non
era presente, ha voluto inviare una let-

Grazie Enrico!

AUTOFFICINA

Paolo

tera di saluto, di ringraziamento ad


Enrico e di augurio per il futuro della
buona politica. Un augurio che va raccolto perch lesperienza del passato,
le idee che non temono il tempo, le
iniziative che valgono diano al nostro
Paese una nuova stagione di sviluppo
e di civilt.

quali sono ancora valide.


E scorrendo i nomi che Enrico ha voluto
ricordare affiorano i ricordi.
C anche il mio nome e lo ringrazio.
E ricordo il segretario della sezione DC
di San Vincenzo Enrico Rossi operaio
della Solvay di San Carlo con il quale
andavo ad affiggere i manifesti del Partito durante la notte e ricordo i cinque
anni-1960-1965 consigliere comunale
DC.
E ricordo lavvocato Gianfranco Gabba
presidente dellEnte per il Turismo al
quale si deve la denominazione COSTA
ETRUSCA alla nostra provincia litoranea denominazione che in sguito non
stata pi presa in considerazione.

Enrico Dello Sbarba.

di Paolo Di Capua

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(Mario Lorenzini) - In un momento particolarmente difficile per la nostra Repubblica fondata sul lavoro sfogliare le
pagine che Enrico Dello Sbarba ha scritto
ricordando in modo chiaro e appassionato la sua Democrazia Cristiana
come riandare ad un passato vissuto da
tanti, allora giovani, allinsegna di un
Partito - la DC - che ha avuto,nel suo
lungo cammino meriti e critiche, comunque ha dato allItalia un contributo notevole di leggi e realizzazioni parte delle

Archivi aperti
L'Archivio Storico Comunale di Rosignano M. - collocato in via dell'Industria 22/
24 loc.Le Morelline - sar aperto, in via
straordinaria, dal 17 al 21 novembre dalle
ore 15 alle ore 17 per visionare la documentazione sullo scoppio della I Guerra
Mondiale e del 70 della liberazione di Rosignano M. oltre ad altri importanti documenti riguardanti le due guerre mondiali e
altri relativi alla storia del territorio.

Rosignano

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15

La ricetta di un vecchio ed apprezzato dolce tipico di questa terra

La schiaccia campigliese
nella grande Storia del borgo
di Jacopo Bertocchi

Campiglia Marittima esisteva prima


del Mille, alla fine dellOttocento,
con pi di seimila abitanti il primo
centro della Val di Cornia. Ci che
era la Maremma tutta, era la comunit di Campiglia scrive Isidoro
Falchi nellopera Trattenimenti popolari sulla storia della Maremma e
specialmente di Campiglia Marittima, testo sacro per appassionati
e ricercatori del piccolo e ricco borgo livornese.
Ovviamente nel parallelo tra la
grande storia e la storia quotidiana
si perde sempre qualche tesoro.
Dalle cronache del passato che narrano degli antichi fasti e dalle innumerevoli ricerche, testi e manoscritti, non facile risalire alle origini
della schiaccia campigliese, dolce
tipico, prodotto che merita attenzione al pari di un fatto storico o di un

manufatto artistico.
Due i testi importanti: LOttocento in
Maremma e nella Roma umbertina
di Lina Francesconi Saggini, dove
si trova un esplicito riferimento alluso della schiaccia in particolari
momenti, come ad esempio nei veglioni al Teatro dei Concordi e il
Quaderno del Vitto giornaliero di
Casa Maruzzi, risalente al 1868
appunti personalmente rilevati da

Al Circolo Arci di Castelnuovo della Misericordia vietate le slot machine

La scelta etica di Claudio Ceccanti


Vogliamo rivolgere un vivo elogio a Claudio Ceccanti - presidente ARCI di Castelnuovo
della Misericordia che, in un ampio servizio apparso su il Tirreno di venerdi 17 ottobre,
dichiara che nel bar-ristorante, gestito da quella associazione e dalla cooperativa "Meglio
in Collina", non entreranno mai le slot per una precisa "scelta etica".
Del resto quel circolo ARCI stato il primo a far parte del circuito della legalit della
provincia di Livorno "Liberarci dalle spine delle mafie e quindi inserito in un programma
di grande rilievo sociale e morale che ne accrescono la considerazione, la stima ed il
prestigio. Un esempio che dovrebbe essere seguito da altri e che invece, per poco credibili
giusitificazioni gestionali, contribuiscono ad accrescere quel disagio sociale, ormai divenuto "patologico" che gravi danni procurano a tutta quella massa di persone (uomini di
ogni et, tantissime donne e, purtroppo, anche giovani maggiorenni ) abituali fruitori
del dramma della "ludopatia", ormai divenuta una dipendenza patologica che provoca
conseguenze spesso anche drammatiche.
Proprio per queste valide considerazioni, " intollerabile - aggiunge il presidente Ceccanti
- pensare di avere nel nostro locale delle slot machine. Noi abbiamo fatto una scelta
diversa: preferiamo investire in cultura e socialit".
Sottoscriviamo, in pieno, questa scelta cos intelligenrte e responsabile" riservandoci di
incontrare l'amico Claudio Ceccanti, per un'intervista a tutto campo su queste problematiche cos attuali e di alto contenuto morale, sociale ed educativo.

Gianfranco Benedettini-.
Allo storico venturinese si deve, per
larga parte, la paternit della ricerca della ricetta originale supportata
da fonti orali raccolte secondo il
metodo dellintervista diretta, analizzando un campione formato da dieci donne di Campiglia M.ma, nate tra
il 1928 e il 1975, provenienti da tutte le fasce sociali presenti nella comunit.
Limportanza e la considerazione da
parte della collettivit nei confronti
di questo prodotto, divenuto un vero
e proprio simbolo di orgoglio e di
qualit certificata hanno portato verso la creazione di un comitato di tutela, valorizzazione, promozione e
commercializzazione della schiaccia
campigliese, attivo dal 2002, che
avuto il merito di aver elaborato una
ricetta ufficiale e disciplinato vari
aspetti quali lindividuazione dei produttori e dei rivenditori autorizzati.
La moderna ricetta reperibile sul
sito del comune di Campiglia Marittima, per la tradizione ci affidiamo invece alle parole di un anonimo poeta:
se vuoi far la Schiaccia Campigliese,
mi raccomando, non ci metter prese.
Fai una ciambella di bianca farina
sul tavolello della tua cucina;
metti tre etti di strutto naturale, bene
inteso, quello di maiale;
aggiungi tre etti di zucchero semolato, quello bianco, quello raffinato.
Spacca tre uova fresche di giornata
e del tutto fai una gran frullata.
Impasta tutto fin che non si assoda,
e di farina quanta?
Per chi se ne intende... quanta ne
prende.
Spargila in teglia e dopo pillottata,
di zucchero e pinoli metti una manciata.
Cuocila in forno a calore giusto e a
tutti sar di loro gusto.

16

Cultura

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Il Parlamento italiano non si mai adoperato per contrastarlo con efficacia e condannarlo con fermezza

A proposito del reato di tortura


di Paolo Arzilli

Quando nel 1984 lo Stato italiano fu firmatario della Convenzione contro trattamenti
e pene crudeli, inumani e degradanti promossa dalle Nazioni Unite, forse in pochi
si aspettavano che 30 anni dopo saremmo
risultati ancora inadempienti allimpegno
di inserire nel nostro ordinamento giuridico il reato di tortura.
Nonostante gi nel 1988 il nostro Stato
abbia ratificato la Convenzione, ovvero si
sia formalmente espresso per laccettazione degli obblighi e dei vincoli derivanti dal
trattato, mai il Parlamento italiano ha approvato una legge che introduca nel Codice penale il reato in questione.
Anche volendo per un attimo non considerare gli obblighi nei confronti delle Nazioni Unite, indegno che, nonostante il
divieto di adottare pene e trattamenti inumani ed aberranti per la natura umana sia
formalmente espresso in tutti i pi importanti ordinamenti internazionali, e nonostante i maggiori organismi sovranazionali
ci abbiano pi volte condannato per le
nostre inadempienze (ricorderete lintervento della Corte Europea dei Diritti delluomo dell8 gennaio scorso, che condannava la gestione italiana della situazione
carceraria), il Parlamento italiano non si sia
mai adoperato per contrastare la tortura con
efficacia e condannarla con fermezza.
Tappa fondamentale - e che bene non
dimenticare troppo in fretta - di un iter che
sembra interminabile si registrata nel settembre di un anno fa, quando, in Senato, il
disegno di legge sul reato di tortura stato
bocciato a causa del voto contrario di Lega,
PdL ed Udc, i quali hanno sottolineato che
servono misure che non ostacolino lautonomia delle forze dellordine.
Forse con eccessiva ingenuit ci siamo
domandati per quale motivo, anche su tematiche del genere, in Italia debba mantenersi invariabile lo scontro tra Destra e Sinistra: a chiarirci le idee fu, gi un anno fa,
il professor Giorgio Sacerdoti, docente di
diritto internazionale e di diritto della Comunit Europea alla Bocconi di Milano,
oltre che membro dellOrgano di Appello
dellOrganizzazione Mondiale del Commercio (WTO) dal 2001 al 2009, il quale spieg
che la questione semplice: le forze che
si oppongono analizzano situazioni come
quella del G8, e volendo proteggere strenuamente le forze dellordine votano contro, consapevoli che altrimenti quelli di

Genova 2001, i poliziotti, sarebbero tutti


incriminati per tortura, non solo per lesioni o reati pi blandi; lo stesso vale ovviamente nel caso di tutti quei pestaggi culminati poi in omicidio.
Se c qualcosa che dalle nostre parti non
manca, effettivamente, sono esempi che
testimoniano quanto sarebbe fondamentale prevedere uno strumento che chiarisca in maniera decisa quali sono i limiti
allesercizio della forza e del potere da parte
delle istituzioni: necessit, per noi, quanto mai impellente a partire dallinizio dellinvoluzione autoritaria che dalla macelleria messicana della Diaz e di Bolzaneto
nel 2001 passa per Stefano Cucchi e per
Federico Aldrovandi, per Giuseppe Uva,
massacrato in una caserma di Varese nel
2008, per Aldo Branzino, che il 12 ottobre
2007 entra nel carcere di Capanne, a Perugia, e ne esce il 14 ottobre, morto e con 4
ematomi cerebrali, il fegato e la milza rotte
e due costole fratturate, ed ancora per il
livornese Marcello Lonzi, che l11 luglio
2003 muore nel carcere di Livorno con otto
costole rotte, due denti spezzati e la mandibola, lo sterno ed un polso fratturati. E
per moltissimi altri, dei quali non difficile
reperire notizie in rete.
pur vero, per certi versi, che non vi
troppo da stupirsi che il nostro ordinamento ancora non preveda il reato di tortura, considerato che a doverne appoggiare lintroduzione dovrebbe esser gente come lindecoroso senatore Carlo Giovanardi, quello del tre poveri agenti di
custodia continua sono massacrati da
quattro anni perch dappertutto stato
detto che lui (Stefano Cucchi, ndr) stato
massacrato di botte e il processo invece
sta dimostrando il rovescio, cio che
morto perch era debole, aveva una serie
di patologie, che poi lo stesso che, in

occasione della scorsa candidatura di Ilaria Cucchi nelle liste di Rivoluzione Civile,
sottoline che come succede sempre in
Italia su fatti come questi, si costruisce
una carriera politica, e la sorella (di Stefano Cucchi, ndr) diventata capolista di
un partito .
Boiate da bar a parte, alle quali con Giovanardi siamo comunque ampiamente abituati, emblematico che a promuovere lurgenza del reato di tortura nel nostro Codice sia sempre stata la societ civile ben
pi che i politici che della medesima societ dovrebbero essere i rappresentanti;
il caso delle numerose associazioni che
in Italia si battono per i diritti civili, ma
anche dellapporto alla causa che proviene dal cinema, ed automatico in questo
senso il riferimento a Diaz-Dont Clean
Up This Blood, diretto nel 2012 da Daniele Vicari, e a The Summit, documentario che indaga sui fatti di Genova ed
uscito nel febbraio 2013.
A questo proposito, lanalisi di Sacerdoti
fu ancora una volta chiarificatrice: per le
forze politiche largomento del reato di
tortura probabilmente non cos spendibile in ottica elettorale, mentre rimane uno
dei temi tipici delle organizzazioni non
governative, che hanno certe linee guida
nel loro mandato. Ma comunque vero
che da parte politica c molta disattenzione per le richieste di allineamento agli
standard internazionali su queste tematiche. Negli ultimi anni la Corte Europea ci
ha condannato per il trattamento dei rom,
per il respingimento degli immigrati in mare,
per le condizione dei Centri di identificazione ed espulsione, e da ultimo per la condizione delle nostre carceri, oltre che per
altri temi come la lotta alla corruzione. Tutti
argomenti dei quali purtroppo i vari governi si sono ampiamente disinteressati.

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17

ANDIAMO AL CINEMA

Cosa vediamo e cosa vedremo


di Matteo Pieracci
Si pu raccontare la vita di Pierpaolo Paolini
in soli 86 minuti? A mio avviso no, nemmeno
se ci ha provato, con scarso successo, il
cineasta americano Abel Ferrara, avvalendosi
di un cast in cui spiccava nientemeno che il
grande Willem Defoe.
In realt, lobiettivo dichiarato del regista, era
quello di raccontare lultima giornata di vita
dellartista italiano. Il fatto che il film non sia
stato n girato n tantomeno pensato da un
nostro connazionale, gi una sconfitta morale
ed artistica per il nostro cinema.
Se poi aggiungiamo che, il film non riesce mai
ad addentrarsi o ad avvicinarsi alla figura del
personaggio-Pasolini e che alcuni passaggi
potevano essere pi approfonditi, ne esce un
bilancio negativo.
Ho trovato perfetta a livello stilisticointerpretativo ed in quanto a somiglianza

Pierpaolo Pasolini
fisica, la performance di Defoe. Per i prossimi
mesi, non illudetevi che vi siano delle buone
uscite: il cinema ancora a corto di idee, e la
direzione seguita quella dellintrattenimento
mordi e fuggi dei vari multisala.
Potrebbe essere Trash a stupirci, ovvero la
paradossale storia di due ragazzi che durante
una giornata lavorativa allo smistamento rifiuti
di una favela di Rio, trovano un portafogli
destinato a cambiare il corso della loro
esistenza.
Una commedia intelligente, in cui la realt degli
indigenti brasiliani non resta sicuramente in
secondo piano. Lincognita vera per, resta

La locandina del film The rover.


The Rover, il road movie interpretato dallex
vampiro, Robert Pattinson.
Ricorda un po il post-apocalittico Mad
Max, e viaggia sulla rielaborazione in chiave
narrativa di The Road. Ma le differenze con
Mad Max ci sono eccome: volete forse
mettere a confronto Robert Pattinson con Mel
Gibson?

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18 Cultura

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Se ne parlato in un convegno promosso dagli Amici dei Musei

IL MUSEO DEL MARE


di Marisa Speranza
Il Museo che non c. Parlarne, significa dare ali alla fantasia, ancorata per a
un sano realismo. E quanto hanno fatto
gli Amici di Musei livornesi, ispirandosi
al tema suggerito dalla FIDAM nella loro
VI^ Giornata Nazionale, con un convegno
promosso dallAssociazione presso la
Fortezza Vecchia di Livorno. E qui che si
parlato del bel sogno accarezzato dalla
presidente Annamaria Tomassi e dai numerosi soci e partecipanti : un Museo
del Mare che ancora non c, ma che si
potrebbe gi immaginare .
Lammiraglio Luigi Donolo ha tracciato
infatti da par suo non solo le linee essenziali della struttura museale, ma quanto
essa potrebbe contenere.
Un lungo elenco, per rappresentare ci
che appartiene allambiente marino e
quanto attiene al rapporto delluomo con
il mare, che a Livorno vanta una storia
secolare.
A raccontarcela, potrebbero essere gli
antichi strumenti per la navigazione, le
attrezzature per le attivit subacquee, i
modellini di navi, le monete, le bandiere di
segnalazione, i francobolli, . E poi i
fari, i fanali, le carte nautiche, le uniformi,
i quadri di soggetto marinaro e persino le
attivit connesse con il corallo.Si aprirebbe un ventaglio di possibilit. Al museo
si potrebbe collegare anche una biblioteca e offrire oggettistica in boutique.
E un sogno ad occhi aperti , e lassessore alle culture Serafino Fasulo invita a non
dimenticare le tappe possibili. Aprire un
museo significa che poi bisogna gestirlo,
e qui il risveglio dobbligo.Anche se parlare di mare a Livorno un invito a nozze.
Lintervento di Lucia Frattarelli Fisher, carico di suggestioni care alla marineria, si
sofferma sui pericoli che correvano i velieri nei tempi in cui navigare a vela verso il porto poteva essere assai rischioso. Venti, procelle e naufragi erano frequenti, e ben lo sapevano i mercanti che
volevano far fortuna.
E in loro aiuto che si diffondono le prime
carte nautiche e si sviluppa una cartografia sempre pi scientifica (rivoluzionata

Nos Aries, il super rimorchiatore della famiglia Neri.

nel XVI secolo da Mercatore).


Cambiamenti epocali arrivano nel
Seicento:le navi atlantiche olandesi e inglesi solcano il Mediterraneo e il porto di
Livorno ne accoglie di tutti i tipi (da qui
parte nel 1600 la Galea reale che porta in
Francia Maria dei Medici, promessa sposa di Enrico IV). Si persegue larte perfetta del navigare grazie agli atlanti nautici (famoso, Larcano del mare).
Il Molo mediceo (1611) si offriva intanto
come confortante ricovero per le navi,
mentre la Torre del Marzocco e quella del
Fanale ne segnalavano gli arrivi da nord e
da sud. Tempere e incisioni depoca ci restituiscono le atmosfere marine del tempo
che fu: compresi i naufragi. E contro le libecciate non c stato mai rimedio.
A cimentarsi con il mare, sono venuti a
Livorno anche dei pionieri, provenienti
dal nord. E il caso dei Neri, famiglia di armatori notissima in citt. A parlarne, intervenuta Algerina Neri (Universit di
Pisa). Un lungo racconto, il suo, che prende lavvio nel 1695, quando il capostipite parte da Sestri Levante per venire a
Livorno.
Il ricordo pi vivo e personale incentrato sul bisnonno Costante (1863-1932) che
fonda lattivit della Ditta. Si tratta di salvataggi e recuperi di cui Algerina ricorda

alcuni casi clamorosi affidati alla memoria


familiare , visto che non c un archivio
di Ditta. Sul filo del ricordo, scorrono alcune fotografie depoca (Tito Neri a Bastia nel 1924 per il recupero di una nave
svedese). Memorabili le vicende legate ad
alcune scene di Ben Hur, il famoso film
girato (1924) nel mare di Livorno con le
navicelle della ditta Neri trasformate in
galere (a bordo una folla di comparse che,
in gran parte, non sapevano nuotare).
La storia, in progress, si snoda fino al tempo presente, in un confronto tra i rimorchiatori di ieri e di oggi. E non mancano le
sorprese. E infatti partito ai primi di ottobre da Genova Nos Aries il super rimorchiatore della famiglia Neri che firmer il
debutto del gruppo livornese in una nuova fetta di mercato : quella del recupero e
del salvataggio delle capsule spaziali lanciate in orbita dalla Thales Alenia Space,
in collaborazione con con lAgenzia spaziale europea (la prima missione si concluder nelle acque del Pacifico).
In un futuro Museo del Mare, sarebbe
bello poter raccontare questa storia. Che
ci fa pensare al coraggio e allintraprendenza di chi lha iniziata tanto tempo fa, e
alla passione imprenditoriale di chi lha
sviluppata nel tempo verso un happy
end.

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7

Per sfuggire alla sindrome da pensionamento e, nel contempo, arricchirsi culturalmente

Per fortuna che c l'UNITRE!


di Marco Rossi

Spesso, dopo aver assaporato uneffimera euforia per aver raggiunto la possibilit di godere
di un tempo libero senza limiti, qualche pensionato scopre che esso si pu rivelare, ben
presto, privo di contenuti diventando preda
dello shock da pensionamento, della sindrome da nido vuoto, dellansia e della non
voglia di comunicare con gli altri, perch
privato del desiderio di proiettarsi nel futuro a
causa della mancanza di un progetto di vita.
Per molti essa si rivela addirittura possibile
causa di problematiche anche peggiori come la
depressione vera e propria. Al di l degli aspetti
strettamente connessi alla malattia, che pu
aggredire anche persone in giovane et portandole addirittura al suicidio (sembra che il passaggio dal secondo al terzo millennio abbia registrato un incremento esponenziale dei suicidi giovanili), di sicuro la depressione pu essere evitata come conseguenza della sindrome
da pensionamento semplicemente trovandosi
altre motivazioni, altri impegni, altre scadenze. Gli studi sulla depressione infatti hanno
rivelato con chiarezza come essa derivi da
unalterata biochimica del cervello che, per
motivi tuttora non chiari, non viene pi alimentato nel modo corretto dalle sostanze chimiche necessarie al suo funzionamento stabile. Come la carenza di zuccheri pu talora generare stanchezza o confusione, cos la carenza di queste sostanze nellemisfero cerebrale
pu causare uno squilibrio nellumore. La nascita dei cosiddetti psicofarmaci (molecole che
aiutano a ristabilire lequilibrio biochimico del
cervello) hanno costituito la base pi importante per la sconfitta del male oscuro e sono
ormai imprescindibili nella sua terapia curativa. Ora, come facilmente verificabile, il trovarsi nuovi scopi nella vita pu discendere abbastanza facilmente dal mantenimento in vita
della curiosit, proprio in conseguenza che fatto che restar curiosi, oltre che alimentare le
proprie conoscenze, serve soprattutto a con-

servare attivi e funzionali i circuiti neuronali


del nostro cervello impedendone uno squilibrio biochimico.
Il sostegno delle persone non pi giovani, del
resto, pi che un obbligo (per la gratitudine
verso chi ha dato e per la giusta difesa dei
deboli) della societ ne dovrebbe diventare un
vanto, finalizzato allevitare lo spreco di un
tesoro esperienziale ed umano di grande rilevanza.
Ecco perch, con lo scopo di prevenire quanto
pi possibile leventualit della sindrome da
pensionamento, nel 1975 nacque a Torino la
prima Universit della Terza Et italiana che
fu siglata Unitre. Non prese lesempio dellUniversit delle Tre Et francese, prima nel
mondo, ma si rifece allUniversitas del Medio
Evo in cui anche i docenti operavano in qualit
di volontari in quanto ritenevano che diffondere la cultura fosse un dovere. Liniziativa,
oltre che lodevole, si rivelata altamente produttiva tanto da garantirne la sopravvivenza
senza bisogno di sussidiariet sociale, non solo
per la veste altisonante (universit) quanto, in
primo luogo, per le conoscenze che riesce a
diffondere: spesso le lezioni dellUnitre attraggono anche persone giovani per largomento o la modalit docente, ormai sempre pi
associata alle moderne tecnologie informatiche.

Ed a Livorno? Come in passato pure questanno i corsi dellUnitre partiranno anche nella
nostra citt: lanno accademico si aprir il 14
novembre alle 16,30 presso il centro Il Gratta-

cielo di Via del Platano con uno spettacolo in


vernacolo.
A Livorno Unitre nata nel 1982 in Via Verdi,
poi spostata allAttias in una sede diversa dallattuale (P.zza Attias 19), con veste legale Associazione di volontariato iscritta allalbo regionale del volontariato.
Le sue modalit operative prevedono liscrizione a partire dal primo ottobre di ogni anno
a fronte di una quota associativa di 80 euro,
comprensiva di tutte le attivit ed abilitante
alla frequenza di tutti corsi. Lattuale presidente la dott.ssa Antonietta Arioti mentre la
direttrice dei corsi la prof.ssa Giovanna Carozza.
Come detto le caratteristiche dei docenti sono
quelle di professori e docenti universitari (ma
non solo) spesso in pensione od ancora in attivit che svolgono la loro attivit in Unitre su
base totalmente volontaria.
I soci sono in maggioranza (2/3) donne ed in
maggioranza pensionate, di tutte le estrazioni
sociali e con tutti i titoli di studio. Molti sono
gli ex insegnanti. La fascia det pi numerosa
quella compresa fra i 60 ed i 70 anni: il socio
pi giovane mai avuto aveva 22 anni mentre
quello pi anziano tuttora vivente e ne ha
91.
Dai 331 soci iniziali lanagrafica cresciuta
sino a pi di 4.600: dei soci originali ne rimasto 1 solo.
Il primo anno, come si vede nella foto, i corsi
furono 4: Storia della Musica (docente larchitetto Martigli consigliere dellAssociazione
Riunite Concerti), Medicina (docente il dr. Castellano), Storia e Folklore di Livorno (docenti i
proff.ri Stiavetti e Fontanelli) ed Astronomia
(docente lamm. Favaro).
Il programma dellannata 2014-15, invece, prevede 36 insegnamenti, suddivisi fra 19 corsi, 8
laboratori, 5 seminari e 4 gruppi di lavoro.
I corsi si tengono presso la sede, presso varie
scuole cittadine ma anche al Museo di Storia
Naturale di Via Roma.
Se frequentando lUnitre ci si beffer della Nera
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Cultura

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Progetto di formazione sulleducazione alimentare a cura della FIDAPA di San Vincenzo


Val di Cornia in collaborazione con il Distretto Centro

Green Prevention: i tempi del benessere alimentare

Margherita Mazzelli mentre espone il progetto con un gruppo di bambini.

I benefici di una sana alimentazione in tutte


le fasi della vita, limportanza del consumo di prodotti a km 0 e di unagricoltura
sostenibile. Sono solo alcuni dei temi sviluppati nellambito del progetto Green
Prevention: i tempi del benessere alimentare, ideato e realizzato dalla Sezione di
San Vincenzo Val di Cornia, presieduta da
Antonella Nencini, da Margherita Mazzelli, Responsabile nazionale FIDAPA della Commissione Sviluppo, Formazione e
Impiego, e incluso nella programmazione
della BPW Italy Distretto Centro.
Il progetto si articolato in 3 momenti principali: un corso di formazione dedicato ai
bambini e intitolato Dirodorlando, che si
svolto nel corso dellestate coinvolgendo educatori ed esperti sul tema della sana
alimentazione; due giornate di eventi, svoltesi il 18 e il 19 ottobre, comprendenti un
Convegno medico scientifico su I tempi
del benessere alimentare, a cui hanno
partecipato oltre 50 medici, e una giornata di formazione, intrattenimento e spettacolo sulla Green Prevention durante la
quale le rappresentanti delle singole sezioni del Distretto Centro hanno presentato una serie di schede con la descrizione dei prodotti ortofrutticoli tipici della
localit di appartenenza, commentate dallesperto agronomo Dott. Luca Balleri.
Inoltre, stato organizzato un mercatino

ortofrutticolo dei prodotti della Val di Cornia a cura di Donne in Campo, cooking
show con ingredienti genuini e lo spettacolo teatrale per bambini ORTAGGI ALLA
RISCOSSA realizzato dal Teatro dellAglio. Tutte le iniziative si sono svolte a
Venturina Terme (LI).
La green economy rappresenta una sfida,
un cambiamento radicale in tutta la filiera
alimentare, dalla produzione alla distribuzione, che si propone di valorizzare i processi e i prodotti sostenibili. La donna si
trova al centro di questo sistema quando
adempie al suo ruolo di madre, di educa-

trice o di imprenditrice del settore.


Il progetto ha inteso creare un movimento
di opinione volto ad approfondire il tema
Donna e Alimentazione nei suoi molteplici aspetti. Storico: la donna ha contribuito alla diffusione delle coltivazioni ortofrutticole, fin dalla preistoria individuando e selezionando i prodotti migliori; sanitario: la donna come gestante influenza
con la sua alimentazione il destino del futuro neonato, nonch la crescita successiva tramite lallattamento al seno; educativo: la donna trasmette conoscenza alla
prole e impronta le abitudini alimentari
della famiglia; sociale: la donna partecipa
alla filiera alimentare condizionando scelte e sviluppo dellintero processo, dalla
coltivazione, produzione e distribuzione
fino al consumo finale.
Per realizzare il progetto stato creato un
gruppo di lavoro, che ne ha condiviso le
strategie, costituito dal comitato di presidenza della sezione di San Vincenzo Val di
Cornia, dal Consiglio del Distretto Centro
e dalla Responsabile Nazionale Commissione Sviluppo Formazione e Impiego.
La rete stata creata sulla base di relazioni con le istituzioni precedentemente consolidate e grazie al contributo efficace di
singole socie, esperti e sponsor delle sezioni del Distretto Centro coordinate dalla
presidente e dal comitato di presidenza.
Non sarebbe mai stato possibile ottenere
un risultato efficace se non fosse stato
valorizzato il capitale sociale e umano,
unico vero motore di tutto il progetto.

22 Cultura

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Oltre 50 serate proposte dalla Fondazione Goldoni con la collaborazione di Menicagli Pianoforti e LEG

Goldoni - Al via la stagione 2014/15


Con il concerto di marted 4 novembre di
Franco Battiato, partita alla grande la
stagione 2014-2015 del Teatro Goldoni che
ha in programma oltre 50 serate di spettacolo, tra prosa, lirica, concertistica, danza, eventi, con artisti tra i pi noti ed affermati del panorama teatrale italiano ed internazionale ed una proposta che guarda
alla molteplicit dei linguaggi del palcoscenico rivolta in particolare ai giovani, al
mondo della scuola ed alle famiglie.
Biglietti disponibili nei punti vendita del
circuito Box Office (a Livorno Chiosco Livorno c/o Ipercoop Fonti del Corallo, Coop
di Livorno, Rosignano, San Vincenzo, Cosmotours Viaggi, Nencini Sport, Tabaccheria Cioni,) on line sul sito www.boxol.it
Questi i restanti appuntamenti del mese
di novembre e quelli di dicembre.
Sabato 22 novembre 2014, h. 21
ANTONIO ALBANESE
in PERSONAGGI
Che cosa hanno in comune i mille volti con
i quali Antonio Albanese racconta il presente? L'umanit.
La realt diventa teatro attraverso Epifanio, L'Ottimista, il Sommelier, Cetto La Qualunque, Alex Drastico e Perego, maschere
e insieme prototipi della nostra societ, visi
conosciuti che si ritrovano nel vicino di
casa, nell'amico del cuore, in noi stessi.
Lo spettacolo Personaggi riunisce alcuni
tra i volti creati da Antonio Albanese: dall'immigrato che non riesce a inserirsi al
Nord, all'imprenditore che lavora 16 ore al
giorno, dal sommelier serafico nel decantare il vino, al candidato politico poco onesto, dal visionario Ottimista "abitante di
un mondo perfetto" al tenero Epifanio e i
suoi sogni internazionali.
Personaggi appunto che in questi anni abbiamo imparato a conoscere e ad amare,
dove la nevrosi, l'alienazione, il soliloquio
nei rapporti umani e lo scardinamento affettivo della famiglia, l'ottimismo insensato e il vuoto ideologico contribuiscono a
tessere la trama scritta da Michele Serra e
Antonio Albanese.
In scena uomini del Sud e del Nord, uomini alti e bassi, grassi e magri, ricchi e poveri, ottimisti e qualunquisti. Maschere irriverenti e grottesche specchio di una realt guardata con occhio attento a carpirne i
difetti, le abitudini e i tic.
Una galleria di anti-eroi che svelano un

Antonio Albanese

mondo fatto di ossessioni, paure, deliri di


onnipotenza e scorciatoie, ma dove alla fine
anche la poesia trova posto.
Un recital che racconta, con corrosiva comicit e ritmo serrato, un mondo popolato
da personaggi tipici del nostro tempo, dal
pensiero contemporaneo interpretato con
dirompente fisicit.
"Vorrei che dopo un mio spettacolo tutti si
sentissero un po' meno soli, un po' pi allegri, un po' pi forti, vorrei abbracciarli
tutti. La risata un abbraccio, un bisogno
che ci sar sempre."
Costo biglietti: Platea e I e II ordine centrale: E. 39,00; I e II lat. e III centrale: E.
34,50; III late. e IV ordine: E. 27,50; Loggione: E. 20,50
Venerd 28 novembre 2014, h. 21
DARIO BALLANTINI
in "Da Balla a Dalla"
Storia di un' imitazione vissuta
Un omaggio che Ballantini rende allamico
e grande cantautore, reinterpretando una

parte scelta della sua straordinaria produzione artistica. uno spettacolo che
ricorda Dalla visto attraverso il racconto
di vita vera di Dario che, da fan imitatore
giovanissimo e pittore in erba, aveva scelto il cantautore emiliano come soggetto
di mille ritratti e altrettante rappresentazioni da imitatore trasformista fino all'incontro vent'anni dopo in cui i ruoli si sono,
come in un sogno, ribaltati facendo si che
Lucio diventasse un sostenitore del successo di Dario, come pittore e trasformista . Ballantini con i musicisti, diretti dal
Maestro Stefano Cenci, racconta minuziosamente i passaggi della carriera di
Dalla, cantando con la voce sorprendentemente fedele al l'originale e trasformandosi "dal vivo" in lui. Tra un brano e
laltro, scorrono sul proiettore le decine
di foto tratte dai disegni di Ballantini sui
diari scolastici che rivelano la maniacale
passione per Dalla che, ha avuto modo di
rendersi conto di questa nascosta passione durante la mostra alla Triennale
Bovisa di Milano dove Lucio cant per
un ora, mentre Dario dipingeva.
Costo biglietti: posto unico numerato E.
25,00
Domenica 7 dicembre, h. 17
L'AMICO FRITZ
Commedia lirica in tre atti su libretto di P.
Duardon - Musica di P. Mascagni
Sabato 13 dicembre, h. 20.30
LA RONDINE
Commedia lirica in tre atti su libretto di
Giuseppe Adami - Musica di G. Puccini
Marted 16 dicembre, h. 21
Mercoled 17 dicembre, h. 21
Compagnia Gli Ipocriti presenta
LA GATTA SULTETTO CHE SCOTTA
di Tennessee Williams
Venerd 19 dicembre, h. 21
LIVORNO GOSPELFESTIVAL
XI edizione
Domenica 21 dicembre, h. 21
Compagnia delle Formiche presenta
LA SPADA NELLAROCCIA
Family Show

Dario Ballantini

Marted 23 dicembre, h. 21
CHRISTIAN DE SICA in CINECITTA'

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

punti distribuizione

Il Centro
in distribuizione anche presso le seguenti punti:
LIVORNO:
Libreria Nino Belforte, Via della Madonna; Libreria Edizioni Paoline, Via
Indipendenza; Edicola Cairoli, via Cairoli 18; Edicola Nelli, piazza Cavour
39; Edicola P.zza Grande, lato Farmacia Ospedale, Edicola Bianchi, via
del Porticciolo, di fronte Camera Commercio; Edicola Attias, corso Amedeo; Edicola piazza Matteotti; Edicola Paolini (Baracchina Bianca,
piazza S. Jacopo; Ed. Lo Strillone,
viale Italia 113; Edicola c/o Bar Oasi,
Ardenza Mare; Edicola Barcellona,
via Goito; Edicola Borghi, Corso Amedeo, angolo via dellOrigine; Tintoria
Rossi, corso Mazzini; Chico Sas, via
C. Puini 9; Ed. Martelli Anna Lisa,
via Meucci 5 (Coteto).
CASTIGLIONCELLO:
Edicola Rossi, P.zza della Vittoria; Edicola Tognotti, Staz. Ferroviaria; LEdicola, Via Aurelia 512.
ROSIGNANO SOLVAY:
Edicola Giovannoni, via Allende; Edicola Vallini, via O. Chiesa.
ROSIGNANO MARITTIMO:
Edicola Il Punto, via A. Gramsci.

Via Caduti di Nassiriya - Loc. Le Morelline Due - Rosignano Solvay


Phone: +39 0586 728111 - Fax: +39 0586 728222
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