Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
IL PENSIERO DEBOLE
DIZIONARIO VATTIMIANO
INDIETRO
La filosofia e la critica
della tecnologia
L'idea di giustizia
INDICE
Verità e metodo
Il compito dell'intellettuale
Verità e metodo
Il compito dell'intellettuale
Indice
L’autrice
Perniola
CHI E'
Il fiosofo Giorgio Agamben è nato a Roma nel 1942. Laureatosi in legge
nel1965 con una tesi su Simone Weil, ha scritto numerosi saggi sui
rapportitra filosofiae politica. Ha insegnato al Collège International de
philosophie di Parigi e in numerose università americane. Ora è all'Istituto
Universitario di Architettura (IUAV) di Venezia.
Estetica Disciplina filosofica che mira a formulare una definizione
del bello e dell'arte. L'estetica (dal greco áisthesis, 'sensazione') si
chiede, ad esempio, se esista un peculiare modo estetico della
percezione o se, invece, gli oggetti stessi possiedano in sé 'qualità
estetiche', e inoltre quali siano le arti e in che cosa consista il loro
riferimento alla bellezza. Il termine 'estetica' è relativamente recente,
in quanto fu introdotto nel 1753 dal filosofo tedesco Alexander
Baumgarten, per designare sia la teoria della conoscenza sensibile,
come parte della gnoseologia, sia la 'teoria del bello e delle arti
liberali'. Solo in seguito si è consolidata una tradizione che collega
costitutivamente l'arte al bello: in passato, infatti, la nozione del bello
era discussa soprattutto in sede metafisica e intesa come una qualità
dell'essere, mentre le arti (a lungo non distinte dalle 'tecniche') erano
subordinate a scopi didascalici, morali, religiosi o di altro tipo, e non
erano ancora intese come 'disinteressate' e fondate sul valore
autonomo del bello. Ciò nonostante, sin dall'antichità si sono avanzate
teorie relativamente al bello e all'arte, che hanno fornito importanti
premesse per l'estetica filosofica successiva.
2 LE TEORIE
CLASSICHE
Anteprima della sezione
Via via, nel pensiero moderno, si delinea una riflessione sui criteri della
bellezza, in cui, accanto al tentativo di individuare criteri oggettivi,
come i grandi modelli classici, si pone l'accento su criteri soggettivi,
come il gusto, la fantasia, il sentimento, la creatività del genio.
All'estetica del neoclassicismo si può ricondurre la riflessione di Johann
Joachim Winckelmann, il quale affermava un concetto 'formale' di
bellezza, che la svincolava da qualsiasi particolare sensibile, e
teorizzava che l'arte non deve esprimere l'individualità dell'artista, ma
ideali di proporzione e di equilibrio, quali quelli trasmessi dalle opere
dell'antichità classica, specialmente dalla scultura greca. D'altronde,
attribuendo un valore esemplare all'arte greca, ma al tempo stesso
presentandola come un momento irripetibile della storia umana,
Winckelmann anticipava una sensibilità di carattere romantico, che
avrebbe riconosciuto un valore irripetibile a tutte le epoche.
4 L'ESTETICA
CONTEMPORANEA
Anteprima della sezione
Recensione a Giorgio
Agamben, Stato di eccezione