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Più della servitù temo LIBERTÀ

la libertà recata in dono UGUAGLIANZA


Giuseppe Mazzini FRATERNITÀ

NUMERO 1 ESCE COME E QUANDO PUÒ Pavia, 25 aprile 1945

La vita partigiana si presta alle


RETORICA
nella neve, il tedesco di fronte, immo- sta del mondo, auspice un solenne ra fratricida, e in questa avrà il suo
idealizzazioni romantiche, perché ha bilizzato dalla nostra resistenza. E il volo d’aquila; è quella retorica per cui terribile epilogo.
i misteri del carbonaro del nostro Ri- tedesco non passa! No, non sarà mai un pugno di uomini ha salvato l’Italia Malgrado questi spaventosi aspet-
sorgimento, l’avventura del fuori leg- passato il tedesco, o avrà camminato dal disonore, creando una repubblica ti, la stampa fascista ha dato fiato alle
ge, la passione del rivoluzionario. Tra trombe, tutte le sue trombe della re-
cinquant’anni il partigiano, mentre torica per descrivere la presa di Alba
noi ci avvieremo al declino della vita, come episodio pilastro della rinascita
sarà trasformato dalla leggenda in un repubblicana, quasi che Alba fosse
mitico eroe della montagna, cui fui una Stalingrado; quel clangore ci ha
cibo la fede e compagno il moschetto. assordati; e i palloni lanciati volano
E forse come per gli intrepidi Garibal- nel vuoto con l’irruenza dell’ascesa
dini di Marsala, si citeranno sui gior- vittoriosa, ma sono palloni e nel vuoto
nali gli ultimi partigiani viventi e si si sgonfieranno, scoppieranno, preci-
scriverà un giorno, prendendo spunto piteranno come lembi vacui che in-
dal fatto per rievocare nella luce della gombrano dove cadono, perché sono
leggenda questi tempi straordinari, inutili.
che è morto l’ultimo dei partigiani. Ma intendiamoci: io non me la sto
E questo significherà la fine di una prendendo ora con i fascisti, perché
razza, di uno stile, di una mentalità. essi godono così altamente del mio di-
Quando vecchi e deboli, assisteremo sprezzo che proprio non vale la pena
alla trasformazione ideale della nostra deriderli dalle colonne del Ribelle; li
figura, da prima sorrideremo increduli ho accennati come esempio, ecco per
noi stessi, ma poi rivivendo il passato far capire meglio quanto sia stolto e
nel fondo della verità da cui tanta luce ridicolo fare come loro. Cioè gonfiarci,
avrà origine, finiremo col credere an- cioè fare della retorica. La retorica è il
che noi alla nostra gloria e… raccon- conforto dei vecchi o dei deboli o degli
teremo spesso ai nostri nipoti la storia illusi. Ma a noi che siamo giovani e
avventurosa: “Tanti e tanti anni fa, io sappiamo benissimo come vanno le
ero partigiano sulle Alpi piemontesi… I comandanti “Tom” (Carlo Allegro, a sinistra) e “Ameri- cose, a noi coscienti di noi, non am-
”. Tanti e tanti anni fa… quanta no- cano” (Domenico Mezzadra, a destra) mannite retorica perché ci offende.
stalgia nei ricordi! Ci vedremo un po’ Attendente qualche lustro, e poi an-
laceri, e il fatto di aver appartenuto su centinaia di suoi morti per guada- che continuerà fino all’ultimo sangue drà bene, soprattutto perché non si
all’esercitò più straccione ci colmerà gnare pochi chilometri di monte. Se ci la lotta al fianco del tedesco. Ma noi potrà accusare nessuno di mala fede
di romantica dolcezza, perché noi con vedremo tra cinquant’anni, provatemi pensiamo che sia stata una buffonata o di falsa esaltazione.
le pezze nel sedere avremo contribui- il contrario! Forse ve ne state convin- quella, che sia una farsa questa: una La verità più è cruda più fa bene; e
to alla grandezza della Patria, e a un cendo già ora. farsa tragica, come una maschera non sempre le nostre verità sono così
movimento mondiale di progresso so- Ma io vi dico che questa è retorica! che rida da una faccia sgangherata, eroiche.
ciale, senza precedenti nella storia. Ci È quella retorica di buon ricordo per mentre dalle vuote pupille gocciolano Anche questo articolo è retorica;
vedremo col fucile in braccio, il bavero cui il popolo italiano pareva fosse un lacrima, lacrime di sangue. ma qualcuno mi ha capito benissimo.
rialzato per il vento che fischia, i piedi blocco di granito lanciato alla conqui- Perché la farsa si svolge nella guer- Cacasenno

UNA GIORNATA DI VITA PARTIGIANA


Stamane la sveglia è suonata un po’
prestino.
Programma: una marcia. Di segui-
nità. E bisogna sentire raccontare da
lui di quella volta che ha bruciato un
deposito di benzina ai tedeschi!
Corpo Volontari della Libertà
Comando Militare Zona Oltrepò Pavese
to qualcuno impreca ancora un poco, Ci si anima, si vuol sapere sui fatti
ancora insonnolito. Ma fa fresco, così
prima del sole, e ognuno si sente riani-
più gloriosi, sui nostri Eroi.
Corrono i nomi di Rigola, Canale,
e é f
Italiani,
mato dalla bell’aria montana… In testa Peroglio, Gerardi, degli altri Caduti che
il Comandante: un tipo alto, grosso, hanno lasciato ricordo imperituro. I patrioti sono scesi nella pianura e si è inizata
“guregno” solido come una montagna “C’ero anch’io, quella volta” com- la battaglia conclusiva della liberazione. Presto an-
(anche se è un vecchio marinaio). Un menta qualcuno “e l’ho scampata che l’Italia Settentrionale sarà finalmente libera e
po’ rude ma un cuore…! L’ho visto fare bella”
il “greppio”, come un neonato, nel leg- C’è in quella voca l’orgoglio di esse-
l’odiato nemico nazi-fascista avrà la giusta e stori-
gere i versi di Nicola “mace d’sang”. re stati pari a quelli che sono per noi ca punizione per gli infami cimini perpretati.
Là avanti, “tira” come un dannato. esempio ed incitamento. Nel desiderio I Comitati di L.N. - l’emanazione dei partiti ricon-
“Bisogna farci il fiato” - risponde se di emulazione che suscita il racconto osciuti e sola autorità legale, assumeranno tutti i
qualcuno in coda brontola, con la lin- delle gesta e dei patimenti di quelli che
gua a penzoloni… Un’ora… una pau- hanno avuto il rpivilegio di vivere que-
poteri coadiuvati dai Comandi del Corpo Volontario
sa… due ore… una pausa…; ma non sto tremendo inverno di guerra, e nel di Libertà. L’ordine pubblico sarà assicurato dalle
finisce più?… tre ore… Finalmente! Ma lavoro si temprano intanto i corpi e gli forze del C.V. di L.
che bellezza quel laghetto verde, ada- spiriti nell’attesa die compiti che cia- La popolazione è invitata ad una attiva collab-
giato tra le roccie, erte tra i pini lunghi scuno nel suo intimo agogna: e l’aria
e diritti che pare montino la guardia! stessa, l’aria forte e pura di queste va-
orazione con essi ed a prestare ogni aiuto ai valo-
Un po’ faticoso ma ora che ci siamo… lalte ospitali alimenta il meglio di ogni rosi che ahanno combattuto ed ancora si battono
ne meritava la pena. individuo. per la nostra dignità di popolo libero.
Qualcuno si sdraia al sole, impigri- Franco - Vice Comm. Pol. di Brigata
I patrioti della montagna si uniscano ai patrioti
to. Un coro è sorto spontaneo dal pet-
to di un gruppo di vecchi partigiani. La libertà non è un diritto as-
dei paesi e delle città e rechino il loro fraterno sa-
Qualche sasso vola a gara sull’acqua. soluto dell’uomo. luto, la voce della libertà e della giustizia.
Là, in crocchio si narrano le avventure E’ una conquista desiderabile,
dei mesi trascorsi. Ma chi è quel bam- Zona libera, 25 aprile 1945
ma difficile, e che si deve rifare
bino che parla? E’ forse la “mascotte”
del distaccamento? Macché è un vete- ogni giorno
rano. Classe 1928: sei mesi di anzia- Andrea Maurois il Comando Zona Oltrepò Pavese
k ronstadt
© Massimo Ghimmy

periodico bimensile
Numero Speciale
Lunedì 25
Aprile 2005

WAR IS WAR IS WAR Un po’ di ripasso per le canzoni da cantare quest’oggi


a Pavia e per chi ad Appunti Partigiani al Paolo Pini
Pubblichiamo le prime tavole del fumetto “La Rosa Sepolta” (da una poesia di Franco Fortini) ambientato nei primi
di Milano.
tempi dopo la fine della guerra. Quella che segue è la presentazione degli autori, contattabili sul sito www.internet-
milano.it/larosa. DALLE BELLE CITTÀ
La storia che andiamo raccontan- La nostra storia ha inizio proprio Dalle belle città date al nemico
do si snoda nel difficile contesto di nel momento in cui una guerra è finita; fuggimmo un di’ su per l’aride montagne,
un paese appena uscito da una lunga tuttavia l’aver dichiarato, seppure in cercando libertà tra rupe e rupe,
guerra. Il paese in questione è un’Italia modo solenne, la fine di una conflitto, contro la schiavitù del suol tradito.
reinventata e metastorica - un po’ inizio non significa certo poter riprendere a Lasciammo case, scuole ed officine,
‘900, un po’ anni ‘50 - e il conflitto a cui vivere come se nulla fosse successo. mutammo in caserme le vecchie cascine,
si fa riferimento non è né la prima né la Infatti, oltre ai danni materiali e ai mor- armammo le mani di bombe e mitraglia,
seconda guerra mondiale. Si tratta, in ti da seppelire, restano le conseguenze temprammo i muscoli ed i cuori in battaglia.
effetti, di una situazione di fantasia ma, psicologiche che quella forma di violen-
crediamo, non irrealistica. za organizzata chiamata guerra lascia Siamo i ribelli della montagna,
Quello che avevamo in mente quan- dentro alle persone. viviam di stenti e di patimenti,
do abbiamo concepito la storia, non Tutti i nostri personaggi portano ma quella fede che ci accompagna
era questo o quel conflitto storico, ma dentro di sé i segni della guerra, delle sarà la legge dell’avvenir.
le infauste conseguenze - conosciute violenze subite o commesse, e dalle Ma quella legge che ci accompagna
universalmente, in ogni tempo e in ogni loro vicende si capisce quanto diffici- sarà la fede dell’avvenir.
latitudine - di quell’insieme perverso di le sia costruire veramente la pace. In
responsabilità, di interessi, di neces- effetti, quello che più ci interessava Di giustizia è la nostra disciplina,
sità, di orrore cieco e di stupidità che era ragionare intorno agli effetti che libertà è l’idea che ci avvicina,
sono le guerre umane. Certamente, nel la guerra (e la violenza in genere) ha rosso sangue è il color della bandiera,
pensare ciò, avevamo ben impresse da- a livello individuale, sulle persone partigian della folta e ardente schiera.
vanti agli occhi alcune tragedie recenti coinvolte, che siano vittime, carnefici Sulle strade dal nemico assediate
- le guerre in ex-Jugoslavia, i conflitti o semplici spettatori. In una guerra le lasciammo talvolta le carni straziate.
africani - che hanno mostrato quanto persone si ritrovano, apparentemente sentimmo l’ardor per la grande riscossa,
sia sempre più labile la distinzione tra vicine. d’improvviso, in un contesto nel quale sentimmo l’amor per la patria nostra.
civili e militari, tra fronte di guerra e Nell’avvicinarci a questo tema, però, le regole di convivenze civile non hanno
fronte interno. abbiamo scelto di puntare l’attenzione più nessun valore. Non tutti comunque Siamo i ribelli della montagna,
La nostra prima fonte di ispirazione non tanto sulla guerra in sè - con tutte si comportano e reagiscono nella stessa viviam di stenti e di patimenti,
è stata la realtà o, almeno, quello che le tragedie che conosciamo, attraverso maniera: c’è chi tenta di approfittare ma quella fede che ci accompagna
nella realtà ci ha colpito particolarmen- la televisione e i giornali - ma su quello della situazione, chi si nasconde, chi si sarà la legge dell’avvenir.
te. E la realtà, in questi ultimi anni, ci che la guerra lascia dietro di se, dopo oppone e chi è semplicemente schiac- Ma quella legge che ci accompagna
ha riservato purtroppo molte guerre: che è “finita”. Effetti di cui spesso non ciato dagli eventi. sarà la fede dell’avvenir.
alcune conosciute e documentate dai sappiamo, perché sono tragedie e diffi- Bene, questo è tutto. Buona lettu-
media, altre quasi del tutto dimentica- coltà che si consumano quando i riflet-
tori dei media si spengono.
ra! SEBBEN CHE SIAMO DONNE
te; alcune lontane, altre davvero molto Sebben che siamo donne
paura non abbiamo
LA CAMI C I A R O S S A per amor dei nostri figli
per amor dei nostri figli
Una poesia Partigiana sebben che siamo donne
paura non abbiamo
Da una tarlata, antica cassapanca,
per amor dei nostri figli
la nonna tolse un piccolo fagotto,
in lega ci mettiamo
e con mano tremante, A oili’ oili’ oila’ e la lega la crescerà
quasi stanca, e noialtri lavoratori, e noialtri lavoratori
come compisse un rito, senza un motto, A oili’ oili’ oila’ e la lega la crescerà
lo consegnò al nipote patriota. e noialtri lavoratori vogliamo la libertà
Era del nonno suo Garibaldino
la gloriosa camicia un po’ sbiadita, E la libertà non viene
sfilacciata sul bordo del polsino, perché non c’è l’unione
ma sempre bella e gonfia ancor di vita, crumiri col padrone
nel ricordo di chi la lasciò vuota. crumiri col padrone
“Vecchia camicia, rossa come il sangue E la libertà non viene
dei mille eroi che un giorno l’han portata, perché non c’è l’unione
giuriamo, Generale Garibaldi, crumiri col padrone
che mai verrà da noi abbandonata. son tutti da ammazzar
La porteremo sopra il nostro cuore,
fregiata da una stella tricolore”. A oi’li’ oili’ oila’ ……
In una notte tiepida d’estate,
sotto un manto di stelle, il Patriota Sebben che siamo donne
giace colpito, e a membra rilassate paura non abbiamo
preme col caldo soffio della gola abbiam delle belle buone lingue
il sacro suol della sua terra arida. abbiam delle belle buone lingue
Or la camicia non è più sbiadita, Sebben che siamo donne
inzuppata del sangue che zampilla, paura non abbiamo
col polso sfilacciato la ferita, abbiam delle belle buone lingue
cerca serrar, ma piano, stilla a stilla, e ben ci difendiamo
col caldo flusso cessa la sua vita.
“Vecchia camicia rossa, ravvivata
dal forte sangue dei novelli eroi,
presente, Generale Garibaldi, A oili’ oili’ oila’ …..
sino alla morte noi l’abbiamo portata,
sino a quando ha battuto il nostro cuore
sotto l’invitta stella tricolore.

Pablo E voialtri signoroni


che ci avete tanto orgoglio
abbassate la superbia
Il materiale pubblicato è stato raccolto dalle seguenti abbassate la superbia
E voialtri signoroni
fonti: che ci avete tanto orgoglio
RETORICA da “Il Cacasenno”, quindicinale abbassate la superbia
e aprite il portafoglio
Commerciale–Condividi allo stesso modo)
Reg. Trib. PV n° 594 - Tiratura 2000 copie

polemica della II Divisione “Giustizia e Li-


Alcuni diritti riservati (Attribuzione–Non-

bertà”
Manifesto del Comando militare dell’Oltrepò A oili’ oili’ oila’ e la lega la crescerà
e noialtri lavoratori, e noialtri lavoratori
Chiuso in Redazione 22-04-2005

Pavese nei giorni dell’insurrezione (Archivio oili’ oili oila’ e la lega la crescerà
Nobile, Voghera). e noialtri lavoratori... i vuruma vess paga’
A oili oili’ oila’ e la lega la crescerà
www.creativecommons.it

UNA GIORNATA DI VITA PARTIGIANA da e noialtri lavoratori e noialtri lavoratori


“Scarpe Rotte”, periodico settimanale XI Bri- A oili oili’ oila’ e la lega la crescerà
Ciclostilato in Proprio

e noialtri lavoratori vogliamo la libertà


gata Torino, 24 giugno 1944
LA CAMICIA ROSSA da “Stella Tricolore”, gior- ronstadt per contatti:
nale dei Garibaldini della VI Divisione “Lan- periodico bimensile www.kronstadt.it
ghe”, 29 ottobre 1944 info@kronstadt.itdt”
le canzoni dal sito www.appuntipartigiani.it Numero Speciale Direttore Responsabile
i fumetti dal sito www.internet-milano.it/larosa 25 Aprile Salvatore Gulino

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