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k ronstadt 28

Massimo Ghimmy

periodico mensile Numero 28 Mercoled 6 Novembre 2006

mi raccomando

Ci mancavate tutti
Spesso capita che ci vengano a chiedere perch facciamo Kronstadt, e soprattutto chi ce lo fa fare: cos sprechiamo fiumi di parole sul ruolo dellinformazione nel mondo contemporaneo e sugli strumenti che vorremmo offrire per la lettura di esso; sui riflessi di logiche globali sul nostro territorio; sulla palestra per i ragazzi che vogliano intraprendere la strada del giornalismo; eccetera eccetera. Per carit ci crediamo profondamente a tutto quel che diciamo, altrimenti perch sbattersi tanto e gratis in una citt dove nessuna buona azione rimane impunita? Per se andiamo a grattare pi a fondo, oltre le pompose sociologie, e esploriamo le motivazioni psicologiche, be direi che ci piace da matti. Aspettate: non proprio tutto del nostro lavoro, come le tirate fino alle cinque di notte per mandare il giornale in tempo in tipografia (oddio, a certuni dei nostri matti piace anche questo) o il tempo che sottraiamo a studio/relazioni sentimentali/interessi personali/lavoro. Se si dovesse quindi indicare la motivazione profonda, il piacere ultimo che ci spinge a fare quel che facciamo, credo che si possa trovare nel piacere del vivere la relazione che sinstaura fra noi che scriviamo e voi che leggete. Il piacere di poter condividere sentimenti, emozioni, aspirazioni, conoscenze. Il piacere e lansia un po morbosa da prestazione che sentiamo quando componiamo le nostre righe, sperando che il lettore possa, oltre ad interessarsi delle nostre tesi, provare un po di empatia, capire ci che ci ha spinto a scrivere. Chiamiamola anche vanit, in mancanza di termini adeguati. Per lapertura della nostra quarta annata vi abbiamo preparato un men davvero vario e denso, ed eccezionalmente su otto pagine. Una formidabile serie di articoli che spaziano dal locale al globale (appunto, la vanit); dalle grandi tematiche dellecologia, delle religioni, della scienza, della politica, ai meschini clientelismi locali, passando per le produzioni artistiche dal basso, per stralci di vita universitaria e stralci (o stracci) di vita pavese. stato il solito piacere - un po morboso e vanesio dicevamo costruire questo numero e speriamo che proverete un piacere altrettanto intenso nel leggerlo. Godetevelo. Domenico Santoro

Il Festival dei Sapevi


Sono stati distribuiti pi di un milione di euro per il Festival dei Saperi. Di questi, solo 25.000 sono stati destinati ad associazioni locali. Perch? Forse le associazioni pavesi non hanno partorito idee interessanti e realmente legate alla crescita culturale del territorio? O, pi probabilmente, la concreta proposta delle associazioni ha intimorito gli organizzatori del festival, che si sono trovati a scontrarsi con una dinamica realt culturale che ha la voglia, e le capacit, di emergere. E trasformare Pavia in una citt veramente ricca di proposte culturali alternative. Il nostro contributo alla discussione sul Festival consiste nel pubblicare un estratto della proposta di progetto presentata in Comune da una rete di 16 realt culturali pavesi. Lestratto a pagina 6 di questo numero, lintero documento reperibile su www.kronstadt.it. Confidiamo nel fatto che il Comune riveda la sua politica nei confronti delle reti associative locali. Francesca Paru

Le tasse come fatto sociale totale


Nei primi anni 20 del secolo scorso Marcel Mauss, il grande sociologo e antropologo francese, formulava il concetto di fatto sociale totale.Il fatto sociale totale un evento proprio di una societ, o di un tipo di societ, a definire il quale intervengono tutti gli aspetti della societ stessa, economici, politici, sociali, psicologici, tanto che il sociologo-antropologo osservando quel fatto specifico pu comprendere lintera societ cui appartiene e di essa deve tenere conto per capirlo appieno. Tale era il kula, lo scambio rituale delle isole Trobriand, per Malinowski, e il dono, lo scambio non commerciale, per lo stesso Mauss. Lattuale atteggiamento italiano nei confronti della fiscalit pu essere interpretato sotto il segno del fatto sociale totale, cio dice della societ italiana molto pi di quanto non sia il suo contenuto esplicito. Che non ci si renda conto della pericolosit eversiva dellannuncio della liceit di non pagare le tasse, e dellilliceit dello Stato a pretenderle, espresso da alcuni esponenti politici un segno importante. In questo modo si d legittimit alle istanze pi individualiste di una parte della societ civile immettendo il loro discorso impronunciabile nelluniverso del discorso condiviso, del discorso possibile, al punto da rendere oggetto di dibattito ci che ne dovrebbe essere escluso per il bene della collettivit. E che lo si riprenda surrettiziamente da parte dei media cavillando sul fatto che sia o meno un furto, chiamando a testimoni presunti principi del liberalismo, un segnale forte della perdita del sentimento di comunit e del riconoscimento collettivo in un orizzonte epistemologicovaloriale condiviso che affligge la societ italiana. In una grave crisi epistemologica le parole si svuotano di significato e possono significare qualunque cosa. Qualsiasi equazione valida: anche quelle tasse = furto e evasione = difesa dei diritti che stanno solleticando parte del paese che si sente perseguitato da provvedimenti (per la verit modesti) di controllo e redistribuzione del reddito che in altri paesi sembrerebbero normali in uno stato di diritto. E le manifestazioni dei notai e altri liberi professionisti, il timore di alcuni politici di perdere il polso di un enigmatico ceto medio, la pubblicazione di studi dai quali emerge che il gioielliere guadagnerebbe meno di un maestro elementare danno lidea che il nodo delle tasse davvero cruciale per comprendere lItalia di oggi nelle sue strutture di potere, nelle sue sperequazioni, nelle sue pulsioni profonde. Che poi si applichi un principio realistico di controllo dellevasione l dove oggettivamente possibile, nel lavoro autonomo, e che sia vissuto come una vendetta dei difensori dei dipendenti pubblici fannulloni contro lItalia che lavora e produce il sintomo di una contraddizione forte che percorre il paese non solo a livello psicologico. Matteo Canevari

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La Gaia scienza
Donne e Scienza. Anno Domini 2006
La Direzione Generale per la Ricerca della Commissione Europea ha pubblicato nel 2006 laggiornamento di uno studio, per la prima volta effettuato nel 2003, e interamente dedicato alla situazione delle donne allinterno del mondo accademico e scientifico in particolare. Il rapporto mostra che le donne continuano ad essere una minoranza allinterno della comunit dei ricercatori europei, ma il loro numero sta aumentando con una velocit doppia rispetto allaumento delle presenze maschili. Questo trend positivo non deve ingannare sul fatto che le donne siano comunque poco rappresentate nella scienza, specialmente nelle posizioni di vertice. E questo fenomeno molto pi accentuato nei settori tecnologici che in quelli biomedici. Un dato allarmante che fra i laureati in discipline scientifiche il 59% sono donne, ma se si passa ad analizzare il numero di donne nelle posizioni di vertice allinterno del mondo scientifico, si scende subito al di sotto del 15%. Le ragioni di questa discrepanza non sono cos ovvie, non si pu risolvere il problema riducendone le cause ad una mera discriminazione sessuale. Il problema ben pi complesso, perch alimentato da un intreccio di ragioni culturali che da sempre si perpetuano, mutano e trovano vigore, sin dallapparizione delle prime comunit socialmente organizzate. Di conseguenza, la questione non di facile e immediata risoluzione. Ma il problema persiste, ed reale, grave. stata lapertura delle universit alle donne, avvenuta per la prima volta nel 1860 a Zurigo, a segnare una svolta, indicando il momento in cui il contributo femminile alla ricerca scientifica ha potuto estendersi in tutte le direzioni, anche se in molti casi era gi troppo tardi perch le scienziate potessero intervenire nellelaborazione dei fondamenti teorici delle discipline. Emblematico il fatto che ancora nel 1965, dopo la nascita della moderna biologia molecolare, James Bonner abbia pubblicato un trattato sullembriogenesi in cui, a proposito dello sviluppo dellembrione, ne colloca il programma genetico allinterno dello spermatozoo, sostenendo che lovulo fosse solo un recipiente inerte. Dopo duemila e passa anni, Bonner prende ancora per buona la tesi che Eschilo, nelle Eumenidi, attribuisce ad Apollo: Non colei che ha partorito, la madre del bambino che si dice sia stato da lei stessa generato: ella ha solo nutrito il seme che le stato insediato. Vero creatore colui che ha cosparso il seme . Bonner aveva cancellato lambiente, cio lovulo e il corpo materno: affermazione scientificamente quantomeno avventata, ma culturalmente devastante. Curiosamente, nellottobre 2000 apparsa una lettera sulla rivista Nature che faceva notare come i necrologi (di solito dedicati a personalit eminenti della scienza) apparsi negli ultimi 40 sulla rivista scientifica inglese e sulla sua analoga americana Science, in pochissimi casi riguardassero donne, cosa questa incomprensibile alla luce della consolidata presenza di donne qualificate, specialmente in alcune discipline. Lautore conclude spiritosamente, dunque, che le donne scienziate non muoiono, e che varrebbe la pena indagare i geni che le predispongono allimmortalit! A parte lumorismo, ai giorni nostri molto cambiato, ma molto rimane ancora da fare. Da un punto di vista del benessere sociale, i dati illustrati nel rapporto devono allarmarci: in un contesto in cui leconomia sempre pi basata sulla conoscenza, non ci si pu permettere di perdere le capacit professionali ed intellettuali delle neo-laureate. Il tema delle donne nella scienza e della loro valorizzazione impone subito una riflessione scientifica e politica (seria), per individuare e mettere in atto azioni correttive e di promozione delle pari opportunit a tutti i livelli delle gerarchie scientifiche. Alessio Vagnoni _ Londra
Gli studi pubblicati si possono scaricare collegandosi ai seguenti links: http://ec.europa.eu/research/sciencesociety/pdf/she_figures_2006_en.pdf http://ec.europa.eu/research/science-society/pdf/wist_report_final_en.pdf

Bsh bsh impag

periodico mensile Numero 28 Mercoled 6 Novembre 2006

Contro tutte le bandiere


Lars von Trier: larroganza del perdono
Siamo negli anni della Depressione: nella sperduta cittadina di Dogville arriva, preceduta da una serie di spari, una ragazza di nome Grace. inseguita da un gruppo di gangster ed ha bisogno di nascondersi. Su proposta di Tom, giovane - e presunto - scrittore locale, la comunit accetta di nascondere la bella fuggitiva ed in cambio lei si presta a lavorare per i membri della cittadina. Dopo un breve periodo di armonia, lequilibrio sincrina quando la caccia alla ragazza sembra farsi pi serrata: essendo aumentato il rischio, gli abitanti decidono di pretendere qualcosa di pi in cambio della protezione e per Grace inizia un periodo costellato da violenze di ogni genere. La giovane donna per custode di un segreto pericoloso: nel momento in cui viene svelato, Dogville si trover a rimpiangere di aver approfittato di lei. I personaggi si muovono in una location artificiale e molto teatrale, priva di strutture (i perimetri delle case sono disegnati a terra); agiscono con studiata lentezza, parlano con voce flautata, hanno gesti misurati: la violenza sembra non appartenere alla natura di queste persone, pare confinata ai colpi darma da fuoco iniziali. Poi, piano piano, Dogville mostra i denti: gli uomini abusano sessualmente di Grace, le donne la umiliano e la colpiscono nelle cose pi care (la rottura delle statuine uno dei momenti pi crudeli del film). Lapice della crudelt viene raggiunto quando gli amabili cittadini incatenano Grace in modo che non possa fuggire. Nonostante tutto, secondo il regista, nessuno dei personaggi cattivo, ma reagisce alle tentazioni come ogni altro essere umano. Proprio sulla natura di alcuni aspetti dellanimo umano, cio laccettazione ed il perdono, vengono offerti spunti di riflessione filosofica. Il punto la concezione del perdono in quanto atteggiamento arrogante, perch chi arrogante si sente superiore e perdona. La protagonista infatti subisce, giustificando le violenze come reazione istintiva delluomo. Il cittadino che risulta pi violento colui che dice di amarla ma resta immobile di fronte ai soprusi di cui si sente la vittima. LAmerica, Terra delle Libert e delle Opportunit, svela il suo vero volto: sotto le spoglie duna apparente democrazia, vige la sopraffazione dei deboli, lirrisione per il diverso. Il regista, parlando della sua opera (primo capitolo di una trilogia): Non intendevo rassicurare nessuno, ma piuttosto risvegliare lattenzione sullobbligo, anche istituzionale, di educare la collettivit alla piet ed al rispetto di ogni individuo. Credo che la societ abbia il dovere, proprio perch ideale collettivo, di agire con maggior coscienza del singolo. Questo un film che nasce dal cuore, ma mi aspetto che lo apprezzino in pochi. Marta e Kavida

Redeker: chi e costui?


Allindomani dellarticolo incriminato
Francia: Il 19 settembre 2006 viene pubblicato nella pagina dei dibattiti sul Figaro un articolo in cui Robert Redeker, docente di filosofia in un liceo di Tolosa, afferma esplicitamente e senza mezzi termini ci che pensa dellIslam, di Maometto e del Corano, definendo questultimo un libro di violenza inaudita in cui emerge la figura del Profeta Maometto come quella di un guerrafondaio, senza piet, predatore, massacratore di ebrei e poligamo. LIslam sta cercando di obbligare lEuropa ad adeguarsi alla sua visione del mondo, prosegue Redeker, presentandosi come alternativa al mondo occidentale e, proprio come il defunto comunismo, considerando la generosit, la tolleranza, le libert delle donne, la libert dei costumi ed i valori democratici come segni di decadenza. Larticolo ha leffetto di un cerino in un pagliaio: accresce le polemiche, i dissensi, i dibattiti e d origine al tempo stesso ad una vera e propria fatwa nei confronti del docente di filosofia, che diviene bersaglio di continue e crescenti minacce di morte da parte di un gruppo di islamisti radicali, ed costretto a cambiare domicilio ogni due giorni, ad abbandonare linsegnamento a tempo indeterminato, a vivere in sostanza sequestrato e nella paura. indubbio che Redeker, militante della sinistra radicale ed incarnazione di quello spirito incendiario e pamphlettista volto a difendere il mondo dagli abusi di ogni sorta, sia stato duro e scomodo, che le sue opinioni, come daltronde tutte le opinioni umane, siano espressione di un giudizio discutibile, forse volutamente polemico; ma si pu anche dire che egli esercitava un diritto garantito dalle costituzioni di tutte le democrazie occidentali: la libert di pensiero e di parola, quale diritto inalienabile della coscienza intellettuale di ciascun uomo. Papa Benedetto XVI nel discorso di Ratisbona la definisce uneredit della tradizione cristiana da un lato e della ragione illuministica dallaltro. A questo diritto, il ministro francese della cultura, Gilles de Robien, ha risposto introducendo un distinguo, una linea di confine, tra la difesa della libert di espressione ed il richiamo alla prudenza, cui sarebbe tenuto un funzionario pubblico, come il professor Redeker, che, nel qual caso, avrebbe dovuto mostrare una maggiore moderazione nellesprimere le proprie opinioni. La questione delicata e non di cos facile risoluzione: se vero che, come insegnante, Redeker avrebbe il dovere morale di adottare prudenza in ci che dice, altrettanto vero che, in qualit di cittadino, in un paese come la Francia, in cui la blasfemia non considerata un reato, egli avrebbe tutti i diritti di esprimersi liberamente su un giornale. Anche se, nel farlo, decidesse di adottare un registro linguistico poco prudente o di scrivere un articolo volutamente provocatorio. Federica Biasio

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Allora Facciamo Anch& i Gadani!

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affettiva dellarte. Proprio questa distinzione infonde al concetto di immaginazione unambiguit strutturale, la quale si realizza nella doppia natura del termine: immaginazione sia componente della costituzione umana, sia possibilit di travalicare i confini della mente e dei sensi. Ecco dunque che limmaginazione viene a coincidere con la fantasia o con lutopia, anche se la prima facolt assai diversa dalle altre due. A partire da Cartesio, il discorso si sposta sullanalisi della funzione riproduttiva e produttiva dellimmaginazione. Se per Leibnitz questa ha un potere costruttivo, per Kant essa pu sboccare nei concetti (si parla in tal caso di funzioni che potrebbero trovare posto in un mondo possibile), oppure no (si tratta di produzioni contraddittorieche tendono naturalmente ad andare fino allestremo). Ci che il filosofo della ragione non riesce a concepire dellimmaginazione il suo procedere senza regole e senza freni. Il concetto viene per analizzato anche in campo letterario. Nella Teoria del piacere, Giacomo Leopardi afferma che la facolt immaginativa, la quale pu concepire le cose che non sono la prima fonte della felicit umana; da essa derivano le illusioni e la speranza. Luomo dunque tale perch capace di immaginare, ovvero di creare immagini nuove, o frutto di una rielaborazione dei ricordi. Questa capacit, scrive leopardi, non peculiare solo degli artisti, ma di tutti gli esseri umani. Limmaginazione il potere della mente di ragionare al di l delle mere evidenze empiriche [...] appartiene alla natura umana [...] ci guida alla conoscenza (Charles Peirce, Semiotica cognitiva). Quel desiderio, quel bisogno, quella capacit di espressione che, talvolta, colpisce i nostri sensi dovuta allintrinseca caratteristica delluomo di valicare i confini del finito. Fabiana Fazzi

Zinni si incazza
Arte: il mondo del caos
Il mondo dellarte contemporanea sempre stato avvolto da un fascino che molti definirebbero magico ma che tantissimi altri potrebbero dire incomprensibile. Gli interessati spesso spiegano molti eventi di tale ambiente con ragionamenti nel migliore dei casi banali, altri magari si convincono appassionati ma in realt loro stessi sanno bene di non capire quasi niente dei meccanismi, delle regole e dellinfinit di eccezioni che caratterizza il mondo dellarte. I motivi di tale disordine generale sono tanti, ma in primo piano vanno riportati: la totale e caotica mescolanza tra artisti affermati, con esperienza, tanto o poco famosi e quelli improvvisati, poco pi che dilettanti e senza nessun tipo di idea che non sia il surrogato malriuscito di azzardi e paradossi recenti di nomi per consolidati. Un altro esempio sono le proposte, anche ad alti e altissimi livelli, di opere discutibili, incomprensibili, disorientanti appunto, e di artisti costruiti, giovani e non pi giovani che compaiono dal nulla ma gi in alto. Il pubblico non pu fare a meno di essere confuso. Pi volte anche gli operatori del settore si lasciano guidare da suggerimenti di critiche e recensioni; i galleristi, soprattutto quelli di seconda categoria, forse stanchi di doversi interfacciare con una moltitudine di giovanissimi alla loro prima esperienza, forse interessati solo alla sicurezza economica (come biasimarli se si considera la loro una mera attivit basata sul commercio?) sempre pi difficilmente aprono le porte a chi considerano un nessuno. Ma in un mondo in cui qualsiasi cosa pu (e sembra) esser (stata) proposta, chi sono gli enti che si propongono di fare e di professare cultura? Chi sono gli artisti da notare, stimare e studiare, e secondo quali criteri giudicare la loro storia e la loro opera? Chi invece si comporta in modo scorretto e approfitta della confusione, della mancanza di critiche oggettive che comprendano quindi anche pareri negativi o semplicemente pi limpidi? Questa rubrica nasce con il proposito di parlare del mondo e del mercato dellarte, nella speranza di fare chiarezza su alcuni punti fondamentali per chi si interessa e coltiva una passione legata a tale ambiente. Per fare ci preferibile trattare tanti piccoli argomenti, fissare idee e cardini di pensiero che toccano filosofia, etica, ambizioni, gusti e sentimento, ma anche regole e fatti e avvenimenti oggettivi che non possono non essere presi in considerazione da qualsiasi scuola di pensiero che si faccia rispettare. Chi scrive Nicola Zinni, giovane pittore, e vi ricorda che Chi vinse scrisse la storia; ora chi pu comprarla, vi entra. www.zinni.it www.zinnisiincazza.splinder.com

Immaginazione: capacit di travalicare i confini della finitezza umana


Camminavo per le strade di Pavia una domenica dottobre la gente, i caff, i bambini vita che scorre su di una strada pietrosa improvvisa e dolce limmaginazione mi costrinse a sedermi, e a scrivere di quel mondo fantastico, ma reale. A quanti capita di provare il desiderio inaspettato di comunicare i propri sentimenti e pensieri? Limmaginazione il bisogno e la spinta a scrivere, dipingere, fotografare, ma anche a scoprire il funzionamento fisico di un oggetto, a risolvere un dilemma matematico. Il termine, che oggi ha un significato ormai lontano dal senso originario, presente in quasi tutti i filosofi a partire da Platone. La prima definizione si fa risalire ad Aristotele, secondo cui limmaginazione la facolt di trattenere limmagine di cose sensibili o intelligibili assenti(Aristotele, De Anima). Egli suggerisce laspetto soggettivo, individuale dellimmaginare, distinguendo la sfera razionale della filosofia dalla sfera

STAND & DELIVER


Scosse Tribali in Visuali Affinit (ovvero leco bohmien degli Adam & The Ants)
Lautobiografia recentemente licenziata dalla Sidgwick & Jackson (per conto della Macmillan: www.panmacmillan.com) consente, come mai prima dora, di evidenziare con forza quanto il percorso Adam Ant (classe 54, allanagrafe Stuart Leslie Goddard) si sia generato in una costante ricerca culturale votata alla sperimentazione sonora e visiva (questultima mai letta o compresa sino in fondo e confinata nel calderone delle tendenze anni 80 associate al new romantic). Gi prima dellavvento embrionale dei Bazzoka Joe il nostro era dedito allarte grafica, teatrale (il face painting originario sispirava al teatro kabuki, cos quanto quello kubrickiano di Siouxsie) e pittorica; spazi di ricerca in cui sia lespressionismo che il futurismo (Animals And Men) seppero amalgamarsi con lhabitat sessuale e transgenico dellestetica sadomasochista, adattandosi istantaneamente nel dadaismo realista del punk. Coincidenze che sintrecciarono presto con la provocazione Pop Art di Vivienne Westwood e Malcom McLaren, la partecipazione nel film-manifesto Jubilee di Derek Jarman insieme a Siouxsie And The Banshees e Toyah, ergo con la nevralgica boutique SEX e la musa ispiratrice Jordan. La danza dada-surreale, in bilico tra glampunk e proto dark wave, di Dirk Wears White Sox fu la sintesi di un viaggio che seppe evolversi rapidamente in seno alle rievocazioni napoleoniche (le giubbe) ed etno tribali del successivo Kings Of The Wild Frontier (linfatuazione guerrefavolista tracce popolari di cubismo, commedia dellarte, pirati n(d)ei Caraibi, fantascienza e spaghetti western conditi in parodie rivoluzionarie francesi. Seppe porsi ben oltre nelle intenzioni il buon Adam (incontrando un destino altalenante non dissimile dai suoi stati depressivi, specialmente in una carriera solista inadeguata a reggerne il mito salvo Friend Or Foe e Wonderful), ed un fatto rilevabile nella grandeur musicale odierna spesso soggetta ad enfatizzare forme espressioniste radicali e neo dandy; le stesse che consapevoli del tracciato glam rock (David Bowie, Roxy Music, T. Rex, il nero dei Velvet Underground e la fisicit animalesca di Iggy Pop) rievocano con forza il senso rituale, mistico, trasfigurante dello scambio performativo. Tributi espliciti sia nellodierna trama occidentale (pensiamo al tribale riadattato da Marilyn Manson, agli omaggi provvidenziali di Trent Reznor, alla corporea provocazione dellestetica fetish rintracciabile nelle attuali divulgazioni gotiche la London After Midnight, o ancora la sardonica filigrana brit pop di Suede, Pulp e Gene) che nelle audaci posture asiatiche del Visual Kei (lestetica neo settecentesca di act quali Malice Mizer e Lareine, cos quanto lindustriale dei DEspairsRay). Sito online: www.adam-ant.net. Stefano Morelli

Aladino Foto

Foto di laurea Sviluppo e stampa in 30 minuti Servizi matrimoniali Foto digitali in 30 minuti
Corso Cavour, 16A 27100 Pavia Tel/Fax 0382/33866

sca verso gli indiani damerica e la brillante incursione della poliritmia africana nel dettame rock occidentale). Prassi sonora che imporr il tribale sullintera scena post punk, anticipando inconsapevolmente il calco crossover (i padri Killing Joke seguirono non a caso tali intuizioni). Prince Charming, in pieno furore mediatico, chiuse la commedia amalgamando nel postmoderno

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Ogni anno pi di quaranta milioni di animali vengono uccisi per confezionare pellicce. Per confezionare una pelliccia di volpe servono circa trenta capi, per una di visone pi di cinquanta, fino a duecento se si tratta di ermellini. Solo dati? Se letti frettolosamente s, ma se proviamo a concentrarci, a fare qualche paragone ma ancora di pi a visualizzarli, assumono immediatamente laspetto di un orrore a cui non possiamo assistere da passivi testimoni. La maggior parte dei giovani non apprezza pi il pellicciotto della nonna anzi spesso lo guarda con sdegno accusando ladulta che lo indossa di insensibilit. Questultima parola si impregna per di ipocrisia e indifferenza quando tali critiche vengono mosse da persone che

No, non siete ubriachi, da ora in poi K mensile di 8 pagine...e andate vai avanti!

cronache
Questa rubrica ha lo scopo di aprire una discussione con quelle categorie di persone che, a causa del mestiere che svolgono, vengono spesso considerate dalla gente come dei veri e propri untori moderni, accusate di essere portatrici di sventura eco-

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E poi oltretutto le pellicce sono pure brutte


pi, visoni ma anche cani e gatti vengono scuoiati vivi dopo essere stati mutilati e impossibilitati a reagire. Non pu essere una cosa frivola ed effimera come la moda a dettare il confine tra ci che moralmente accettabile e ci che non lo . Ma soprattutto non possiamo fare finta di condannare ci che semplicemente, conformandoci a canoni imposti, non ci piace pi chiudendo invece grettamente un occhio di fronte a quel cappottino, cosi carino che tanto ha solo il collo di pelo e poi magari anche sintetico, nel dubbio... meglio non chiedere. Unaltra moda, ampiamente conosciuta e sfruttata dallindustria cinematografica, quella di umanizzare gli animali: ci commuoviamo quando, sul grande schermo, assistiamo alle rocambolesche avventure di orsi, volpi, cani che ci diventano subito cosi cari solo perch attribuiamo loro emozioni e sentimenti umani, come gioia, ira, amore e perfino le nostre nevrosi; usciamo dal cinema sentendoci loro amici! Ma la realt come sempre comporta un po pi di impegno: amare gli animali non significa renderli uguali a noi ma consentire loro di vivere secondo la loro natura, attribuendogli la dignit e il rispetto che meritano. Per saperne di pi su questo e altri argomenti riguardanti gli animali ci sono tanti siti, tra cui: www.lav.it, www.campagnaaip.net oppure, per chi oltre che curiosit di capire e voglia di aprire gli occhi ha anche uno stomaco forte: www.nonlosapevo.com. Giovanna Maffoni

Untura moderna
Supereroi contro la municipale atto I
tiva, evidenziando anche le nostre carenze e le nostre incoerenze. Ad esempio, opinione diffusa che in Italia parecchie cose non funzionino a causa delleccessivo buonismo degli organi di controllo o perch chi preposto a liari del traffico) che, lavorando a provvigione, agiscono nellottica che pi multe corrispondono ad un maggiore stipendio? Mi piacerebbe sapere anche perch il controllo dei parcheggi pi accurato laddove questi sono a pagamento mentre carente nelle altre zone, diventate teatro di situazioni alquanto grottesche. In questa sorta di far west automobilistico, i pedoni sono spesso costretti ad evitare le macchine parcheggiate sui marciapiedi improvvisando una sorta di slalom che spesso obbliga il malcapitato ad invadere la carreggiata stradale. E ancora, che fine hanno fatto i tanto voluti parcheggi interscambio che, con la loro dislocazione strategica alle porte della citt, avrebbero dovuto favorire lutilizzo dei mezzi pubblici da parte dei lavoratori pendolari? Ebbene, alcuni di questi sono stati destinati ad altro uso: in particolare quello delle Mura Spagnole diventato a pagamento, quello di Via Olevano sempre pi spesso occupato da una sorta di luna park e quello di San Martino stato da tempo adibito a campo nomadi. Per non parlare del caos causato alluscita degli studenti da scuola dalle macchine parcheggiate ovunque fuorch negli spazi consentiti. Ho provato a cercare delle risposte dai diretti interessati, ma gli ausiliari del traffico mi hanno risposto che, per darmi risposta, avevano bisogno di essere autorizzati dal loro responsabile. Da giorni cerco di contattarlo telefonicamente ma mi sfuggevole, quasi come un ausiliario dopo avere dato una multa. Ciop

non si pongono il problema, tollerano o addirittura portano capi rifiniti con inserti di pelo che hanno come unico pregio quello di essere pi alla moda rispetto a quelli che condannano. Si, perch forse non tutti sanno che quegli inserti ritenuti un male minore in realt non lo sono: le rifiniture di pelliccia che adornano in modo macabro guanti, borse e accessori vari sono spesso prodotte in Estremo Oriente dove negli allevamenti, veri e propri lager per animali, vol-

nomica e/o coronarica. Mi sto riferendo in particolare a tutti i multfori, partendo dai tanto famigerati ausiliari del traffico, vero e proprio braccio armato del Comando dei Vigili Urbani, fino ad arrivare agli evitatissimi controllori di bus e treno. Mi piacerebbe anche parlare dei pluri-decorati arbitri e di tutti quelli che, con il pretesto di farci una semplice domanda, ce ne pongono in realt una decina, di cui solo lultima risulta essere veramente importante per loro e soprattutto per le nostre tasche. La discussione deve per avvenire in maniera obiet-

verificare che tutto venga fatto nel rispetto della legge non lo fa e, se lo fa, lo fa male. Ebbene, nonostante questo, riusciamo a lamentarci anche quando questi controlli ci sono perch li consideriamo troppo rigidi e immorali. Ho deciso di cominciare dalla situazione viabilistica di Pavia, proponendo una serie di spunti per il dibattito, e avendo cura di dare spazio ad uneventuale replica dei diretti interessati. Anzitutto, corretto che il controllo dei parcheggi venga affidato ad un gruppo di persone (gli ausi-

Libert: Dada
Il 14 luglio 1916 a Zurigo, al civico 1 della Spiegelgasse (il famoso Cabaret Voltaire), un gruppo di giovani intellettuali ed artisti assiste alla lettura del manifesto del dadaismo scritto dal tedesco Hugo Ball. Nasce ufficialmente quella sera il movimento Dada. La pretesa origine francese del nome, a dir la verit piuttosto bizzarro, da ricercare, probabilmente nel linguaggio infantile e significherebbe cavallo, anche se uno dei fondatori del movimento, Tristan Tzara, lo mette in relazione invece con i linguaggi primitivi africani. Se per ambiguo il significato, appare ormai evidente che la scelta del nome fu una specie di opposizione alla irrazionalit della grande guerra e una risposta ai precedenti movimenti artistici europei. Il movimento, grazie al ritorno degli esuli nei loro paesi dorigine, si estese dopo la prima guerra mondiale in tutta Europa e principalmente a Parigi, Colonia, Berlino e Hannover. Lespansione del dadaismo fu dovuta per buona parte alla circolazione di riviste create dai suoi principali esponenti: nel 1917 fu fondata da Ball e Tzara Dada, lo stesso anno Picabia fond Cannibale e due anni dopo fu ancora lui a dare alle stampe 391. Nei loro scritti erano messi in evidenza i caratteri principali del gruppo: la distruzione dellarte intesa in senso classico, il gusto per lirriverente, lo scandaloso, il sardonico, il rifiuto di qualsiasi interpretazione critica delle arti figurative e letterarie e la rinuncia ai valori tradizionali di bellezza ordine e razionalit. La societ che aveva portato alla tragedia della guerra, appariva ormai in tutto il suo sfacelo, le ideologie ottocentesche erano miseramente fallite, parimenti fallita era larte quale espressione dei suddetti ideali. In mezzo a uno scenario catastrofico in cui occorreva distruggere e ricostruire tutto dalle fondamenta, la poetica dada fece della distruzione e della riedificazione la sua parola dordine. I dadaisti diedero vita a unarte libera, provocatoria e innovativa anche da un punto di vista formale; comparvero, infatti, i ready-mades di Duchamp, oggetti di uso comune inseriti in un contesto del tutto nuovo e inusuale, come il celebre gabinetto provocatoriamente ribattezzato Fontana, i collages di Heartfield e i fotomontaggi di Man Ray; nacque la poesia dada, priva di qualsiasi ordine grammaticale e sintattico, che scaturiva dalle parole pescate a caso da un largo cappello. Tutte le arti che sorsero dal movimento furono profondamente caratterizzate dalla presenza del caso e dellirrazionale. Linnovazione dadaista non fu per compresa da tutti, e in un caso eclatante fu anche apertamente ostacolata dal regime nazista, promotore di ideali diametralmente opposti a quelli dada, che cerc in tutti i modi di estirpare questa arte degenerata. Da buoni anarchici, i dadaisti furono insofferenti a qualsiasi tentativo di razionalizzazione del loro movimento e rifiutarono di darsi un capo, e la loro fine arriv proprio quando Andr Breton cerc di dare una sorta di organizzazione al movimento. Nel corso degli anni 20 il dadaismo conflu nel surrealismo, al 22 risale lorazione funebre del dadaismo, scritta da Tzara, e proprio dalle parole di questultimo si pu riassumere lessenza stessa del movimento: Dada ne signifie rien , Dada non significa nulla. Alessandro Pellegrino

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Inchiesta
Dottori alla ricerca
re in un esito felice. Il professore non in grado di dargli garanzie, ma lo sprona a tentare e lo esorta a sostenere la prova con umilt e determinazione. Allo studente questo discorso piace: un po idealista e limmagine di s stesso a mani nude davanti alla commissione lo stimola. Allora comincia a studiare. Arrivano i giorni del concorso e lui affronta le prove con un po di ansia, ma alla fine abbastanza soddisfatto. Ed ecco finalmente lesito: non ce lha fatta,

Warp arriva domani

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seppure di poco. E rammaricato, ma non si d per vinto. Si ripromette di studiare di pi e di provarci lanno dopo, tanto giovane e ha tutta la vita davanti. Ma purtroppo gli anni passano e lui non riesce mai a superare il concorso. Respinto per la quarta volta, comincia ad avere qualche leggerissimo sospetto. E possibile dice tra s che io sia davvero una mezza sega?. Siccome non vuole accettare questa desolante constatazione, si mette a fare alcune ricerche. Va a prendere i nomi di tutti quelli che hanno passato il concorso negli ultimi quattro anni, fa domande in giro, parla con quelli che sanno (c sempre qualcuno che sa tutto sui dottorandi: vita, miracoli, affiliazioni massoniche, parentele eccellenti) e fa una scoperta raccapricciante: quasi tutti quei cervelloni, alcuni dei quali nel frattempo hanno finito il dottorato e magari tengono qualche corso alluniversit, sono dei raccomandati. No! Non possibile! dice lo studente. Eppure proprio cos. Quasi tutti avevano almeno una di queste caratteristiche: 1) erano allievi di uno dei professori in commissione, 2) erano membri di un collegio universitario, 3) erano figli o parenti di professori universitari o di altre persone importanti, 4) avevano fama di implacabili leccaculo, 5) da studenti avevano con i professori una confidenza oltre i limiti del buon gusto, 6) si erano pubblicamente vantati di avere le chiappe al caldo (che sfrontatezza!). Il giovane studente, che ormai non pi cos giovane e da studente si trasformato in precario, deluso e arrabbiato. Va dal suo maestro, gli vomita in faccia il suo disappunto e se ne va sbattendo la porta. Pi avanti trover un lavoro, si dimenticher delluniversit e avr una vita felice, ma vivr sempre nella consapevolezza che nel suo Paese gli stronzi fanno carriera, gli sfigati no. E poi ci lamentiamo se un imprenditore televisivo colluso con la mafia e con i socialisti stato capo del governo Mettiamoci una mano sulla coscienza.

La carriera universitaria un sogno neanche tanto segreto per molti bravi e ambiziosi studenti. Come tutti sanno, il requisito indispensabile per poter cominciare a salire i gradini di questa lunghissima scalinata avere alle spalle un dottorato di ricerca, al quale in Italia si accede tramite un concorso che solitamente per titoli ed esami. Ecco, appunto: un concorso per titoli ed esami, cio un concorso che dovrebbe essere superato dai pi bravi. Ma funziona sempre cos? Chi ha una vaga idea di come vadano di solito le cose in Italia pu gi immaginare la risposta, anche senza essere esperto in materia. E la risposta : no, non funziona sempre cos. Mettiamo il caso che esista uno studente meritevole, laureato a pieni voti e modestamente convinto di essere allaltezza di superare il concorso. Mettiamo che questo studente sia arrivato alla laurea studiando sodo e contando esclusivamente sulle sue forze. Questo ragazzo va dal suo docente di tesi, quello che nei suoi pensieri gli piace chiamare il mio maestro, e gli dice che vorrebbe tentare il dottorato. Questo studente non uno sprovveduto e ha sentito dire da amici e conoscenti che per superare il concorso meglio avere qualche spintarella. Ritiene che la cosa sia un po scorretta, ma si adegua (potrebbe fare altrimenti?) e chiede al suo professore qual la situazione e se ci sono le condizioni per spera-

Il Metodo Actor Studio


Cento modi per rubare un voto agli esami
Lavoro e passatempi non concedono tempo per una preparazione allesame sufficientemente adeguata? Dunque ci si chiede: qual il limite ontologico della sufficienza e chi lo pone? Non certo i professori, se fosse per loro non si finirebbe mai di imparare! In realt una settimana di studio, diluita in una quantit giornaliera di circa quattro ore effettive, garantisce un impegno contenuto, una prestazione brillante e una vita moderatamente rilassata. Ma si sa, esiste anche chi punta alleccellenza e perci ecco il modo che permette di rubare un voto dopo solamente un giorno di studio matto e disperatissimo. Si chiama Metodo Actor Studio o, pi semplicemente, Il Metodo (perch, citando il grande Marlon Brando: in fondo un abile truffatore anche un fine attore, ma non il contrario). La questione sta tutta nel sapersi calare nel personaggio, per esempio in un tipo veramente stupido e assolutamente ignorante; direi quasi un disadattato. Ricordate che nella vostra performance sar fondamentale la scelta degli abiti (presumibilmente sciatti) e, ovviamente, il gesto psicologico. Quindi, simulando ingenti difficolt intellettuali, grattatevi di continuo la testa, aggrottate le sopracciglia, incrociate gli occhi, gesticolate fastidiosamente e sudate; il tutto mentre balbettate e vi esprimete in maniera sgrammaticata. Lobiettivo convincere il professore che la base di conoscenza da cui partite infima e la vostra intelligenza tristemente scarsa. Egli cos dedurr che, per riuscire ad esprimere quattro concetti banali, avrete compiuto sforzi enormi e che dunque vi meriterete almeno un ventiquattro. Si tratta di unimpresa rischiosa, ma capace di donare grandi soddisfazioni (soprattutto relativamente al fatto che il numero di ore trascorse da quando avete aperto il libro la prima volta equivale al voto che avete conseguito). Un altro esempio di applicazione concreta del Metodo Actor Studio il personaggio del tuttologo. Presentatevi alla sessione desame completamente digiuni dai libri, ma ebbri di esperienze di vita interessanti. Voi, a differenza dei vostri colleghi pi ortodossi, non avrete alle spalle lo studio fresco di una materia nuova perci dovrete contare su nozioni di pi antica assimilazione, purtroppo estranee allargomento, ma ben consolidate nel vostro bagaglio culturale. La padronanza di tali nozioni e linnato spirito di sopravvivenza, uniti allimmedesimazione nel personaggio del tuttologo saranno le vostre armi. Stavolta, ostentando grande sicurezza e buona educazione, sfoggiate abiti eleganti, una dizione italiana perfetta e affidatevi alleloquenza, dissertando con lentezza; ci, oltre a conferire un tono solenne al discorso, vi permetter di guadagnare tempo prezioso. Miei cari, novelli sofisti, lobiettivo sar tramutare lesame in una tranquilla chiacchierata au pair tra luminari, in modo tale che il ventotto che il professore vi firmer sul libretto sar diventato una pura formalit. Il Metodo unottima palestra mentale perch allena la creativit dello studente che, svincolandosi dallo studio pedante, si eleva a vero e proprio artista dellimprovvisazione. La creazione segue infiniti percorsi, anche molto diversi fra loro, ma una costante assoluta la seriet e la profondit dellapproccio al personaggio. Nel processo di totale adesione ad esso, non dovete fingere di essere, dovete essere e basta! Pi rispetterete le vostre molteplici vocazioni, pi in alto potrete puntare. Scordatevi quindi volumi polverosi ed evidenziatori consumati, perch essi indicano una via certo pi larga e comoda, ma senzaltro empia e arida; scegliete invece la stretta, tortuosa e faticosa strada dellozio fantasioso! E ricordatevi che in questepoca governata dal dubbio, la conoscenza una ricerca vana, lerudizione una credenza pretenziosa. Ma io credo in voi. Matteo Fapa (professore ordinario di Teoria e Pratica del Cazzeggio presso lUniversit Bar Giardino di Pavia)

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Larte la manifestazione sensibile e finita dellassoluto sovrasensibile ed infinito. In questo modo Hegel definiva lespressione artistica, come un tramite tra lindividuo, imperfetto, ad unidentit superiore, perfetta, incorruttibile. Era, per il filosofo, qualcosa che ti nasce dentro, qualcosa di profondo che, lasciato libero di uscire, si rivela unico e meraviglioso. Giuliano Del Sorbo, pittore pesarese nato in Gran Bretagna, ha compreso ed interiorizzato questo concetto nei suoi numerosi viaggi. Dopo due anni e mezzo trascorsi in Per, frequentando lezioni di teatro scientifico, si trasferisce in Irlanda dove, venendo a contatto con il forte desiderio di liberazione artistica da parte della gente locale, mette a punto una nuova tecnica pittorica. Laction painting, inventata da Pollock, diventa la sua specialit, larte che pi riesce a metterlo in contatto con qualcosa di superiore. La sua tecnica consiste nel dipingere un quadro, con uno stile totalmente personale che richiama il movimento futurista, seguendo il ritmo di una musica in sottofondo. Il risultato va oltre limpensabile. Le tele assumono i connotati di un pentagramma musicale, le tracce di pennello diventano note, i colori una splendida melodia. I suoi soggetti preferiti e pi sperimentati, le figure umane, coprono le pareti dello studio di Lambrate, aperto al pubblico sabato 30 settembre in occasione di un incontro che Giuliano offre per far conoscere la sua arte. Le persone che disegno prendono vita con me. come se assorbissi la loro energia vitale mentre le disegno, e il pubblico che mi osserva lo avverte allo stesso momento. La loro presenza li permette di vederle nascere e portate a compimento. Alla fine ognuno d loro un significato diverso. Laction painting muta in qualcosa di diverso, pi personale, come un continuo scambio di energia tra lindividuo e lambiente, tra i suoni e rumori, tra le situazioni, tra il calore di una stanza attonita e curiosa. Giulia-

Pietra che scotta non avr il mio scalpo

periodico mensile Numero 28 Mercoled 6 Novembre 2006

Giuliano Del Sorbo


Linea di confine tra musica e pittura
no lavora con qualsiasi tipo di musica, dalla classica (famosa la proiezione di un video in cui dipinge quattro tele di sette metri con sottofondo Rossini), folk, rockn roll. Il rock quello che si addice di pi alla mia personalit. Ha il potere di togliere il superfluo, spazzare via ci di cui non hai bisogno. Ti d il Mood, diciamo. Il ricordo dellevento 70s Flowers, organizzato a Pesaro, con lintento di celebrare i miti delle rivoluzioni degli anni Settanta, sorge spontaneo. In quelloccasione Del Sorbo ha dipinto il volto di Jim Morrison perdendosi in unatmosfera unica, in un amalgama perfetto tra musica psichedelica, suonata dalla miglior rock band italiana, i Cheap Wine, e pittura. Le tele prendono aspetti sconosciuti, che possono sorgere soltanto con un continuo rapporto con esse, dal primo tratto fino alla firma finale, dal primo accordo allultimo. Con le sue movenze, il pittore aggredisce la tela, come se le riversasse addosso tutta la passione, lintimit, lamore che prova per lei. Cerca sempre limmediatezza nelle immagini in una sorta di fotografia istantanea che cattura una scena alla quale ognuno dona una logica diversa. Seguendo lispirazione, Del Sorbo riuscito, in una fantastica serata dimprovvisazione con la stessa band, a Carpiano, a dipingere una parete di dieci metri in circa sette minuti.Prima di cominciare ho atteso di riuscire ad abbandonarmi al sound dei Cheap Wine, ma appena pochi secondi dopo avevo gi dato vita a una folla di persone. Verso il sesto metro credevo di non farcela, la stanchezza cominciava a farsi sentire, ma quella jam psichedelica mi ha dato la forza di non abbandonare. Giuliano applica questo principio anche con la scelta delle tecniche. Il suo amore per la libert espressiva lo porta a sperimentare continuamente diverse procedure e materiali. Dalla semplice pittura per parete, la preferita per le tele particolarmente lunghe, al catrame. Lo studio dei colori merita una particolare attenzione. Del Sorbo pittura esclusivamente con una sola gamma simile di colori per quadro, giocando con le luci e le sfumature, donando un effetto sbalorditivo. Egli si perfeziona in una tinta per volta, e dedica qualche anno per migliorarla. Dal 1991 ha sostituito definitivamente luso accademico dei colori, per offrirsi totalmente al bianco e nero, con il coadiuvo del grigio, al marrone terra di Siena, al rosso Veneziano e alle pitture metalliche oro e argento. La serata si conclude nel migliore dei modi assistendo ad una sua realizzazione di una donna con in braccio un neonato, dipinta in un minuto e mezzo seguendo lincalzante ritmo dei Led Zeppelin. Unoccasione perfetta quindi per essere testimoni, e protagonisti, di una delle forme darte pi coinvolgente, per mettersi in contatto con un universo cos lontano e, da oggi, cos vicino a noi. Alessia Borgarelli

Riportiamo un estratto della proposta di progetto presentato da una rete di associazioni pavesi al Comune di Pavia a fine giugno 2006 per la notte bianca. Lintero documento disponibile sul sito www.kronstadt.it Alla C.A. dellAssessorato alla Cultura di Pavia Dottoressa Silvana Borutti Oggetto: Programma provvisorio notte bianca 9 settembre 2006 rete associazioni giovanili In seguito alle riunioni tenutesi in comune riguardanti la partecipazione delle associazioni giovanili al progetto Pavia Citt Internazionale dei Saperi e alla richiesta da parte del Comune di Pavia di partecipare attivamente come partner alla realizzazione e progettazione di iniziative da attuarsi durante lo svolgimento della Notte Bianca, le seguenti associazioni (e gruppi informali) si sono riunite in data 23/06/06 con lo scopo di progettare congiuntamente le attivit in oggetto creando sinergie e armonizzandone lo svolgimento e la programmazione. Erano presenti alla riunione il circolo Arci Radio Aut, il circolo Arci Giocolarte, lassociazione Officina Multimediale Pavese, lassociazione PaviainserieA, lassociazione Idee in cantiere, il Coordinamento per il diritto allo studio UDU, il gruppo Travel Folk Pavia, il Comitato Pavia-Asti Senegal, il periodico locale indipendente Kronstadt, il gruppo teatrale Organismi Teatralmente Modificati, la societ musicale Downtown. Inoltre erano presenti delegati del circolo Arci Ortosonico, del gruppo Orquestra, del gruppo The New Ttribe, della societ musicale Gain Studios, dellosteria letteraria Sottovento. Dalla riunione sono emersi il progetto provvisorio, nonch alcune considerazioni che elenchiamo per completezza. a) La partnership con il Comune vuole essere intesa dalle associazioni presenti non come limitata alla sola notte bianca o al solo festival dei saperi, ma come base affinch si instauri tra il Comune e le associazioni un rapporto continuativo e sinergico che possa rendere Pavia una citt culturalmente viva e aperta ai giovani e non solo. Indichiamo fin da ora due idee, emerse nella riunione, a titolo di esempio, che possano essere le proposte slegate dalla contingenza del Festival - per i prossimi 3 anni di Pavia citt dei Saperi: o possibilit che una strada di Pavia (via XX Settembre) possa essere una strada disponibile per gli artisti di strada, che l possano esercitare la propria arte liberamente e a cappello . o presenza di uno spazio attrezzato con palco, tensostruttura, impianto elettrico, agibilit per le manifestazioni da Aprile a Settembre (come accaduto questanno per il Castello Visconteo) da condividere tra iniziative comunali e iniziative delle associazioni (singole o in consorzio). b) Le licenze di esercizio [...] siano intestate al Comune. c) Le associazioni si impegnano a consegnare rendiconti dettagliati e trasparenti a riguardo delle spese, previste e realmente effettuate per il budget messo a disposizione del Comune. Parimenti richiedono sia presentato in maniera dettagliata e trasparente, in riunioni pubbliche e con materiale digitale e cartaceo, preventivo di spesa e consuntivo di spesa relativo alle manifestazioni organizzate nei 4 giorni del Festival dei Saperi, comprese le spese effettuate dal Comune a supporto delle Associazioni per la notte bianca d) Occorre avere contestualmente alla presentazione delle iniziative delle associazioni, lelenco dettagliato degli eventi ufficiali - se previsti - dal Comune di Pavia [...] [...] Attivit itineranti a) OTM: (spazi aggiuntivi Piazza del Carmine e Piazza delle Rose) spettacoli teatrali itineranti per le vie del centro che colleghino gli spazi -a -b -d -e -g, o spazi gestiti da altri enti non previsti nel presente progetto. Con la partecipazione di pupazzi, teatranti, musicisti e narratori. Possibilit di Cappello (raccolta offerte libere per lartista). b) Giocolarte: parata di giocoleria e sputafuoco per le vie del centro che colleghi gli spazi -a -b -d -e -g, o spazi gestiti da altri enti non previsti nel presente progetto. Possibilit di Cappello (raccolta offerte libere per lartista). c) The new tribe: Unitinerario musicale per le vie della citt che unisca sotto il segno della musica le diverse zone. Il Dj set si stanzier poi in luogo da stabilirsi. 1) Attivit stanziali a) Area Vul. OMP, Travel Folk, Gain Studios, Kronstadt, Radio aut, Ortosonico, Orquestra. Si intende ampliare levento Vuldstock e includerlo nel palinsesto del Festival dei Saperi. Sono previsti concerti, letture di poesia e prosa con accompagnamento musicale, spettacoli di teatro e giocoleria (Le attivit itineranti confluiranno nel parco al termine del percorso). b) Via Siro Comi cupola Arnaboldi. Radio Aut, Sottovento, Idee in cantiere, Coordinamento per il diritto allo studio UDU. Si intende rilanciare limmagine della via come luogo storico di incontro e fucina di arte, cultura e idee. Sono previsti spettacoli teatrali, con intermezzi di musica Jazz, improntata alla sperimentazione e allimprovvisazione. Gli spettacoli saranno integrati dalle tappe delle attivit itineranti. c) Ticinello. Downtown. La nottata prevede musica dal vivo, esibizioni di skaters (sar montata unapposita rampa) e attivit sportive. d) Piazza Leonardo da Vinci. PaviainserieA. Musica dal vivo, proiezioni di filmati, e bancarelle. e) Ponte Vecchio. Comitato Pavia-Asti Senegal. Lattivit si snoda in due momenti: in orario serale sono previsti interventi sulla storia e i significati delle favole, in un secondo momento la rappresentazione di favole tradizionali e non. Si intende mettere in evidenza tramite il simbolo del ponte e dello specchio dacqua quello che il leit motif del Festival dei Saperi, ossia la tematica del doppio. f) Moto perpetuo. Moto perpetuo. Rappresentazioni teatrali inerenti temi non commerciali o davanguardia in orario notturno. g) Via XX Settembre - Giocolarte: si richiede lautorizzazione allutilizzo di via XX settembre come spazio libero in cui gli artisti di strada possano esibirsi. Si propone che la via in questione sia resa disponibile in questo modo non solo durante la notte bianca, ma anche, con opportuni regolamentazioni, durante il corso dellanno. [...]

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...Lupo ulul, castello ulul...

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Oriana Fallaci morta
Viva Oriana Fallaci
Di recente ho assistito a unintervista (made in TG2) in cui un alto prelato rievocava lincontro tra la nota giornalista e Benedetto XVI e con parole del tipo due meravigliose intelligenze a confronto intesseva un panegirico a dir poco palustre. Ora, io non ce lho con Oriana Fallaci. E questo un buon presupposto dal quale partire. Per mi sento in dovere di puntualizzare alcune cose. Primo: il male devastante. Oriana Fallaci non morta vittima di una congiura batterica, non stata colpita da uno strano virus mai scoperto, non neppure stata infettata dalla peste bubbonica. Oriana Fallaci era ammalata di cancro. Punto. Non difficile dirlo: cancro. Fine. Dal cancro si guarisce e questo oramai assodato; si muore anche, quello vero, ma non il colpo apoplettico (che ti prende e ti porta via). Eppure TV e stampa si sono continuamente accaniti nel non volerlo chiamare con il suo nome, come a dire che a usare il termine cancro si sminuisse la sofferenza della donna (e di conseguenza la sua eroicit) perch, quel margine di guarigione, la rendeva un po meno San Cristoforo contro il Drago. Nessuna lotta eroica con la malattia, andata come andata e fine. Il resto sta alla statistica. Secondo: la meravigliosa intelligenza. Dunque, non sopporto coloro che dicono frasi come per nei primi libri era meno, per allinizio era pi. Come giustificante non va, inutile. Con unipotetica Reductio ad Hitlerum potremmo anche dire che il noto dittatore dal baffo squadratamente romanico prima del Mein Kampf ha scritto delle incredibili rime damore. Ma questo che cambierebbe il dopo? Lo salveremmo di pi? Diremmo forse: per nelle prime opere insomma? Comunque Oriana non era Hitler (e nemmeno ci si avvicinava lontanamente) ma rimane il fatto che fosse solita aizzare, aizzare molto, e aizzare nel modo peggiore: insultando i loro e esaltando i nostri - i nostri? I loro? Un po come fanno i sacerdoti integralisti islamici, solo che lei lo faceva in maniera pi neolatina. E a casa mia, creare rabbia con la propria opera si chiama fare il guerrafondaio. Che non una bella parola. Sempre in prima linea Oriana: prima di morire stava lavorando a un pezzo sul sacerdote ammazzato da un gruppo di integralisti islamici. Il resto non le interessava. Se uno pubblica un libro dal titolo Io su Maometto ci sputo normale che, magari, un pochino pericoloso . La meravigliosa intelligenza quindi mi sembra pi un eufemismo per intendere qualcosaltro. Detto ci io con Oriana non ho problemi, conosciutala nel privato magari lavrei anche stimata. con la sua opera che ho dei problemi, tanti. Il fatto che quei problemi dovrebbero averceli tutti. Tg, giornali e meravigliose intelligenze comprese. Il Piccolo Esteta

Vendimi le tue parole: intervista a Erika Lux


Vendimi la tue parole Straniero delle mie sono stanco Prestami la tua eternit Non sempre la parola giovinezza sinonimo di un pensiero vacillante, incerto, flebile; spesso, al contrario, sono proprio i giovani coloro che maggiormente osservano la realt con un occhio attivo e critico, cristallizzandola attraverso dipinti, poesie, canzoni dal carattere deciso e pregnante. sicuramente questo il caso di Erika Lux, astro nascente della poesia, che ha esordito con la cattedrale degli scogli. Che cosa significa il titolo della tua opera? Mi vengono in mente le parole di Tucidide riguardo al destino delluomo fatto di aspirazioni eterne e dolori certissimi. Destino dunque fatto di contrasti. Luomo contrasto, un impasto di pure energie avverse che nel loro scontro danno vita alla pi miracolosa delle armonie luomo, anzi lUomo. La cattedrale tra gli scogli, oltre a risentire di questa visione, rimanda a un uomo che si destreggia tra le sofferenze, le fatiche, le angosce, gli scogli, che per richiamano anche il mare, la sua sconfinata distesa di speranza, la bellezza e la magia del profondo. Come e da dove nascono le tue poesie? Nascono e sgorgano impetuose dalla sorgente della realt, che al principio fortemente individuale, per poi mutare spontaneamente in altro, in qualcosa che si allontana progressivamente dalloccasione, pur trovando in essa la propria origine. Si potrebbe parlare di ispirazione poetica, come di un momento magico in cui la verit ti davanti, una miscela di realt e illusione. Ispirazione poetica millumino dimmenso. Che ruolo ha per te il poeta nella societ odierna? Il ruolo che ha sempre avuto. Il poeta sempre presente, in ogni tempo, anzi il vero poeta non ha tempo. La poesia in grado di rivelarci e custodire il mistero della vita. Il poeta d alle cose un senso profondo e spesso metafisico, tramite la poesia sublima la realt ed egli c per chi sa ascoltare. Chi consideri come tuo maestro? Sicuramente Baudelaire che, per, considero pi come un amico; ma lui non il solo, altri maestri sono stati e sono per me: la vita, le persone che mi hanno educata, le persone che incontro, le persone che non ho ancora incontrato, tutti gli scrittori che mi capitano sotto mano. Importante non accontentarsi di un solo maestro ed avere lumilt e la gioia di imparare. Seneca dice: e imparando molte cose invecchio. Nelle tue poesie si percepisce il contrasto tra limpossibilit di parlare e la volont di gridare al mondo la tua verit. In realt nel momento stesso in cui esprimo limpossibilit di parlare, lo sto gi facendo. La poesia esorcizza il problema; essa la manifestazione stessa della necessit di gridare, grido. Una frase per concludere Concluderei con una poesia di W. Blake: Vedere il mondo in un granello di sabbia e il cielo in un fiore di campo. Tenere linfinito nel palmo della mano e leternit in unora. intervista di Federica Biasio federica.biasio@fastwebnet.it

Lady Lysol
Lady Lysol correva verso il ponte. Era il crepuscolo di una giornata invernale. Nessuno la stava seguendo. La strada era completamente deserta ma lei spaventata continuava a guardarsi nervosamente attorno. Correva con le braccia aperte e con addosso un vestito leggerissimo. La pelle bianca brillava nel contrasto con il nero dellasfalto. I suoi capelli umidi per la nebbia sembravano spighe in piena tempesta... Il semaforo lampeggiava. Attravers la strada e scomparve (Joe Formica)

OFELIA MUST DIE La favola di Barbabl come emblema di una sporca societ sessista e reazionaria
Audiocassetta. Cio materiale ferromagnetico spalmato su un nastro di polimeri plastici. Quello fu il mio primo cantastorie. Alcuni lettori, specialmente quelli nati tra la met degli anni 70 e la met degli 80, ricorderanno le raccolte di favole su audiocassetta. Ve-ni-ite con mee/ nel mio mondo fatato per sognar/ pe-er sogna-ar. Ero bambino e la prima favola che ascoltai dal mio mangiacassette fu la favola di Barbabl. Allora non lo capii, ma questa favola una violenta iniezione dierrorismo reazionario conservatore gretto e provinciale. Una bomba. La raccontavano ai bambini, e probabilmente la raccontano ancora oggi, senza rendersi conto delle cicatrici che lascia nellinconscio. Bastardi. La trama, in breve, la seguente: Cera una volta Bababl, un ricco signore la cui caratteristica pi saliente e vistosa era lo sfoggiare una folta barba blu. Prese in sposa la pi giovane ed ingenua di tre sorelle. Una volta sposati, Barbabl dovette partire per un viaggio. Le consegn le chiavi di tutte le stanze della ricca magione, e le permise di invitare le sorelle in sua assenza. Lunico divieto era di non usare lultima delle chiavi del mazzo, che apriva una piccola porticina in fondo ad una scala buia. Ovviamente le donne cedettero alla curiosit e aprirono la porta. Vi trovarono i cadaveri delle precedenti mogli di Barbabl. Tentarono di nascondere la macabra scoperta, ma quando Barbabl fece ritorno saccorse che la chiave era macchiata di sangue, e che dunque il suo segreto era stato svelato. Si incazz e tent di ammazzare la moglie implorante, dopo aver imprigionato le sorelle. Queste, per, riuscirono ad avvertire la famiglia in tempo. I fratelli accorsero e uccisero Barbabl. Fine. Immagino che esistano infinite varianti, ma il core (sia nel senso inglese che napoletano) quello appena descritto. Notiamo innanzitutto lunica caratteristica fisica descritta: la barba blu. Non l per caso. Infatti rende Barbabl non-normale. un particolare che inquieta da subito e comunica la bigotta morale: state attenti a chi diverso. Attenti al punk, a chi pettinato diversamente, allo storpio, attenti perch in fondo un criminale. Seconda morale (gratuitamente sessista e sciovinista): la donna curiosa per natura (sin dalla mela di Adamo). La donna infingarda, sovverte il sacro ordine, la donna anche debole perch non sa resistere alla tentazione. Inoltre, la donna deve farsi i fatti suoi. Fosse stata al suo posto a cucinare e prender c..i, tutto sarebbe andato per il meglio. Terza morale (quasi mafiosa): la famiglia. Per salvarti da un diverso violento, lunico modo chiamare i fratelli che intervengono massacrandolo di botte senza piet. E non lautorit costituita, ma solo la famiglia pu ammazzarti il marito. Tu non osare toccarlo, donna, puoi solo limitarti a implorarlo. Io questa favola ai miei figli non la racconter. Sono sicuro. Questo articolo anche online su: www.enricobacciardi.it e in forma anonima su un blog (ebbene s! Sono io quellanonimo!)

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. . . LA - GHIANDOLA - PINEALE . . .

visioni

periodico mensile Numero 28 Mercoled 6 Novembre 2006

Visioni la nuova sezione di Kronstadt dedicata al mondo delle visioni extra. Per realizzarla il responsabile della sezione visioni dedicata alle visioni extra si aiutato con prodotti natturrali di stagione. Buona visione(extra) Gonzi

Le tavole di questo numero sono state realizzate da Barbara Borlini e Francesco Memo. Questo e altri lavori, fra cui La rosa sepolta, sono reperibili sul sito www.schegge.org/larosa/.

I disegni in questo numero sono di Elena Balduzzi Le vignette in questo numero sono di Matteo Amighetti Le foto sono di Simone Leddi. ronstadt Abbonamenti: periodico mensile non ancora, ma stiamo Numero 28 www.kronstadt.it lavorando per voi. Presto info@kronstadt.it per gli abbonati un originale dono loriginale tovaglietta decorata a mano http://creativecommons.org/ da un prestigioso artista. licenses/by-nc-sa/2.0/it/legalcode/

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