Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Massimo Ghimmy
mi raccomando
Ci mancavate tutti
Spesso capita che ci vengano a chiedere perch facciamo Kronstadt, e soprattutto chi ce lo fa fare: cos sprechiamo fiumi di parole sul ruolo dellinformazione nel mondo contemporaneo e sugli strumenti che vorremmo offrire per la lettura di esso; sui riflessi di logiche globali sul nostro territorio; sulla palestra per i ragazzi che vogliano intraprendere la strada del giornalismo; eccetera eccetera. Per carit ci crediamo profondamente a tutto quel che diciamo, altrimenti perch sbattersi tanto e gratis in una citt dove nessuna buona azione rimane impunita? Per se andiamo a grattare pi a fondo, oltre le pompose sociologie, e esploriamo le motivazioni psicologiche, be direi che ci piace da matti. Aspettate: non proprio tutto del nostro lavoro, come le tirate fino alle cinque di notte per mandare il giornale in tempo in tipografia (oddio, a certuni dei nostri matti piace anche questo) o il tempo che sottraiamo a studio/relazioni sentimentali/interessi personali/lavoro. Se si dovesse quindi indicare la motivazione profonda, il piacere ultimo che ci spinge a fare quel che facciamo, credo che si possa trovare nel piacere del vivere la relazione che sinstaura fra noi che scriviamo e voi che leggete. Il piacere di poter condividere sentimenti, emozioni, aspirazioni, conoscenze. Il piacere e lansia un po morbosa da prestazione che sentiamo quando componiamo le nostre righe, sperando che il lettore possa, oltre ad interessarsi delle nostre tesi, provare un po di empatia, capire ci che ci ha spinto a scrivere. Chiamiamola anche vanit, in mancanza di termini adeguati. Per lapertura della nostra quarta annata vi abbiamo preparato un men davvero vario e denso, ed eccezionalmente su otto pagine. Una formidabile serie di articoli che spaziano dal locale al globale (appunto, la vanit); dalle grandi tematiche dellecologia, delle religioni, della scienza, della politica, ai meschini clientelismi locali, passando per le produzioni artistiche dal basso, per stralci di vita universitaria e stralci (o stracci) di vita pavese. stato il solito piacere - un po morboso e vanesio dicevamo costruire questo numero e speriamo che proverete un piacere altrettanto intenso nel leggerlo. Godetevelo. Domenico Santoro
2
La Gaia scienza
Donne e Scienza. Anno Domini 2006
La Direzione Generale per la Ricerca della Commissione Europea ha pubblicato nel 2006 laggiornamento di uno studio, per la prima volta effettuato nel 2003, e interamente dedicato alla situazione delle donne allinterno del mondo accademico e scientifico in particolare. Il rapporto mostra che le donne continuano ad essere una minoranza allinterno della comunit dei ricercatori europei, ma il loro numero sta aumentando con una velocit doppia rispetto allaumento delle presenze maschili. Questo trend positivo non deve ingannare sul fatto che le donne siano comunque poco rappresentate nella scienza, specialmente nelle posizioni di vertice. E questo fenomeno molto pi accentuato nei settori tecnologici che in quelli biomedici. Un dato allarmante che fra i laureati in discipline scientifiche il 59% sono donne, ma se si passa ad analizzare il numero di donne nelle posizioni di vertice allinterno del mondo scientifico, si scende subito al di sotto del 15%. Le ragioni di questa discrepanza non sono cos ovvie, non si pu risolvere il problema riducendone le cause ad una mera discriminazione sessuale. Il problema ben pi complesso, perch alimentato da un intreccio di ragioni culturali che da sempre si perpetuano, mutano e trovano vigore, sin dallapparizione delle prime comunit socialmente organizzate. Di conseguenza, la questione non di facile e immediata risoluzione. Ma il problema persiste, ed reale, grave. stata lapertura delle universit alle donne, avvenuta per la prima volta nel 1860 a Zurigo, a segnare una svolta, indicando il momento in cui il contributo femminile alla ricerca scientifica ha potuto estendersi in tutte le direzioni, anche se in molti casi era gi troppo tardi perch le scienziate potessero intervenire nellelaborazione dei fondamenti teorici delle discipline. Emblematico il fatto che ancora nel 1965, dopo la nascita della moderna biologia molecolare, James Bonner abbia pubblicato un trattato sullembriogenesi in cui, a proposito dello sviluppo dellembrione, ne colloca il programma genetico allinterno dello spermatozoo, sostenendo che lovulo fosse solo un recipiente inerte. Dopo duemila e passa anni, Bonner prende ancora per buona la tesi che Eschilo, nelle Eumenidi, attribuisce ad Apollo: Non colei che ha partorito, la madre del bambino che si dice sia stato da lei stessa generato: ella ha solo nutrito il seme che le stato insediato. Vero creatore colui che ha cosparso il seme . Bonner aveva cancellato lambiente, cio lovulo e il corpo materno: affermazione scientificamente quantomeno avventata, ma culturalmente devastante. Curiosamente, nellottobre 2000 apparsa una lettera sulla rivista Nature che faceva notare come i necrologi (di solito dedicati a personalit eminenti della scienza) apparsi negli ultimi 40 sulla rivista scientifica inglese e sulla sua analoga americana Science, in pochissimi casi riguardassero donne, cosa questa incomprensibile alla luce della consolidata presenza di donne qualificate, specialmente in alcune discipline. Lautore conclude spiritosamente, dunque, che le donne scienziate non muoiono, e che varrebbe la pena indagare i geni che le predispongono allimmortalit! A parte lumorismo, ai giorni nostri molto cambiato, ma molto rimane ancora da fare. Da un punto di vista del benessere sociale, i dati illustrati nel rapporto devono allarmarci: in un contesto in cui leconomia sempre pi basata sulla conoscenza, non ci si pu permettere di perdere le capacit professionali ed intellettuali delle neo-laureate. Il tema delle donne nella scienza e della loro valorizzazione impone subito una riflessione scientifica e politica (seria), per individuare e mettere in atto azioni correttive e di promozione delle pari opportunit a tutti i livelli delle gerarchie scientifiche. Alessio Vagnoni _ Londra
Gli studi pubblicati si possono scaricare collegandosi ai seguenti links: http://ec.europa.eu/research/sciencesociety/pdf/she_figures_2006_en.pdf http://ec.europa.eu/research/science-society/pdf/wist_report_final_en.pdf
Digit@l point
RILEGATURA TESI DI LAUREA
STAMPA DIGITALE
via S. Agostino n.4 27100 PAVIA Tel. 0382.309568 info@digitalcentersrl.it
3
affettiva dellarte. Proprio questa distinzione infonde al concetto di immaginazione unambiguit strutturale, la quale si realizza nella doppia natura del termine: immaginazione sia componente della costituzione umana, sia possibilit di travalicare i confini della mente e dei sensi. Ecco dunque che limmaginazione viene a coincidere con la fantasia o con lutopia, anche se la prima facolt assai diversa dalle altre due. A partire da Cartesio, il discorso si sposta sullanalisi della funzione riproduttiva e produttiva dellimmaginazione. Se per Leibnitz questa ha un potere costruttivo, per Kant essa pu sboccare nei concetti (si parla in tal caso di funzioni che potrebbero trovare posto in un mondo possibile), oppure no (si tratta di produzioni contraddittorieche tendono naturalmente ad andare fino allestremo). Ci che il filosofo della ragione non riesce a concepire dellimmaginazione il suo procedere senza regole e senza freni. Il concetto viene per analizzato anche in campo letterario. Nella Teoria del piacere, Giacomo Leopardi afferma che la facolt immaginativa, la quale pu concepire le cose che non sono la prima fonte della felicit umana; da essa derivano le illusioni e la speranza. Luomo dunque tale perch capace di immaginare, ovvero di creare immagini nuove, o frutto di una rielaborazione dei ricordi. Questa capacit, scrive leopardi, non peculiare solo degli artisti, ma di tutti gli esseri umani. Limmaginazione il potere della mente di ragionare al di l delle mere evidenze empiriche [...] appartiene alla natura umana [...] ci guida alla conoscenza (Charles Peirce, Semiotica cognitiva). Quel desiderio, quel bisogno, quella capacit di espressione che, talvolta, colpisce i nostri sensi dovuta allintrinseca caratteristica delluomo di valicare i confini del finito. Fabiana Fazzi
Zinni si incazza
Arte: il mondo del caos
Il mondo dellarte contemporanea sempre stato avvolto da un fascino che molti definirebbero magico ma che tantissimi altri potrebbero dire incomprensibile. Gli interessati spesso spiegano molti eventi di tale ambiente con ragionamenti nel migliore dei casi banali, altri magari si convincono appassionati ma in realt loro stessi sanno bene di non capire quasi niente dei meccanismi, delle regole e dellinfinit di eccezioni che caratterizza il mondo dellarte. I motivi di tale disordine generale sono tanti, ma in primo piano vanno riportati: la totale e caotica mescolanza tra artisti affermati, con esperienza, tanto o poco famosi e quelli improvvisati, poco pi che dilettanti e senza nessun tipo di idea che non sia il surrogato malriuscito di azzardi e paradossi recenti di nomi per consolidati. Un altro esempio sono le proposte, anche ad alti e altissimi livelli, di opere discutibili, incomprensibili, disorientanti appunto, e di artisti costruiti, giovani e non pi giovani che compaiono dal nulla ma gi in alto. Il pubblico non pu fare a meno di essere confuso. Pi volte anche gli operatori del settore si lasciano guidare da suggerimenti di critiche e recensioni; i galleristi, soprattutto quelli di seconda categoria, forse stanchi di doversi interfacciare con una moltitudine di giovanissimi alla loro prima esperienza, forse interessati solo alla sicurezza economica (come biasimarli se si considera la loro una mera attivit basata sul commercio?) sempre pi difficilmente aprono le porte a chi considerano un nessuno. Ma in un mondo in cui qualsiasi cosa pu (e sembra) esser (stata) proposta, chi sono gli enti che si propongono di fare e di professare cultura? Chi sono gli artisti da notare, stimare e studiare, e secondo quali criteri giudicare la loro storia e la loro opera? Chi invece si comporta in modo scorretto e approfitta della confusione, della mancanza di critiche oggettive che comprendano quindi anche pareri negativi o semplicemente pi limpidi? Questa rubrica nasce con il proposito di parlare del mondo e del mercato dellarte, nella speranza di fare chiarezza su alcuni punti fondamentali per chi si interessa e coltiva una passione legata a tale ambiente. Per fare ci preferibile trattare tanti piccoli argomenti, fissare idee e cardini di pensiero che toccano filosofia, etica, ambizioni, gusti e sentimento, ma anche regole e fatti e avvenimenti oggettivi che non possono non essere presi in considerazione da qualsiasi scuola di pensiero che si faccia rispettare. Chi scrive Nicola Zinni, giovane pittore, e vi ricorda che Chi vinse scrisse la storia; ora chi pu comprarla, vi entra. www.zinni.it www.zinnisiincazza.splinder.com
Aladino Foto
Foto di laurea Sviluppo e stampa in 30 minuti Servizi matrimoniali Foto digitali in 30 minuti
Corso Cavour, 16A 27100 Pavia Tel/Fax 0382/33866
sca verso gli indiani damerica e la brillante incursione della poliritmia africana nel dettame rock occidentale). Prassi sonora che imporr il tribale sullintera scena post punk, anticipando inconsapevolmente il calco crossover (i padri Killing Joke seguirono non a caso tali intuizioni). Prince Charming, in pieno furore mediatico, chiuse la commedia amalgamando nel postmoderno
4
Ogni anno pi di quaranta milioni di animali vengono uccisi per confezionare pellicce. Per confezionare una pelliccia di volpe servono circa trenta capi, per una di visone pi di cinquanta, fino a duecento se si tratta di ermellini. Solo dati? Se letti frettolosamente s, ma se proviamo a concentrarci, a fare qualche paragone ma ancora di pi a visualizzarli, assumono immediatamente laspetto di un orrore a cui non possiamo assistere da passivi testimoni. La maggior parte dei giovani non apprezza pi il pellicciotto della nonna anzi spesso lo guarda con sdegno accusando ladulta che lo indossa di insensibilit. Questultima parola si impregna per di ipocrisia e indifferenza quando tali critiche vengono mosse da persone che
No, non siete ubriachi, da ora in poi K mensile di 8 pagine...e andate vai avanti!
cronache
Questa rubrica ha lo scopo di aprire una discussione con quelle categorie di persone che, a causa del mestiere che svolgono, vengono spesso considerate dalla gente come dei veri e propri untori moderni, accusate di essere portatrici di sventura eco-
Untura moderna
Supereroi contro la municipale atto I
tiva, evidenziando anche le nostre carenze e le nostre incoerenze. Ad esempio, opinione diffusa che in Italia parecchie cose non funzionino a causa delleccessivo buonismo degli organi di controllo o perch chi preposto a liari del traffico) che, lavorando a provvigione, agiscono nellottica che pi multe corrispondono ad un maggiore stipendio? Mi piacerebbe sapere anche perch il controllo dei parcheggi pi accurato laddove questi sono a pagamento mentre carente nelle altre zone, diventate teatro di situazioni alquanto grottesche. In questa sorta di far west automobilistico, i pedoni sono spesso costretti ad evitare le macchine parcheggiate sui marciapiedi improvvisando una sorta di slalom che spesso obbliga il malcapitato ad invadere la carreggiata stradale. E ancora, che fine hanno fatto i tanto voluti parcheggi interscambio che, con la loro dislocazione strategica alle porte della citt, avrebbero dovuto favorire lutilizzo dei mezzi pubblici da parte dei lavoratori pendolari? Ebbene, alcuni di questi sono stati destinati ad altro uso: in particolare quello delle Mura Spagnole diventato a pagamento, quello di Via Olevano sempre pi spesso occupato da una sorta di luna park e quello di San Martino stato da tempo adibito a campo nomadi. Per non parlare del caos causato alluscita degli studenti da scuola dalle macchine parcheggiate ovunque fuorch negli spazi consentiti. Ho provato a cercare delle risposte dai diretti interessati, ma gli ausiliari del traffico mi hanno risposto che, per darmi risposta, avevano bisogno di essere autorizzati dal loro responsabile. Da giorni cerco di contattarlo telefonicamente ma mi sfuggevole, quasi come un ausiliario dopo avere dato una multa. Ciop
non si pongono il problema, tollerano o addirittura portano capi rifiniti con inserti di pelo che hanno come unico pregio quello di essere pi alla moda rispetto a quelli che condannano. Si, perch forse non tutti sanno che quegli inserti ritenuti un male minore in realt non lo sono: le rifiniture di pelliccia che adornano in modo macabro guanti, borse e accessori vari sono spesso prodotte in Estremo Oriente dove negli allevamenti, veri e propri lager per animali, vol-
nomica e/o coronarica. Mi sto riferendo in particolare a tutti i multfori, partendo dai tanto famigerati ausiliari del traffico, vero e proprio braccio armato del Comando dei Vigili Urbani, fino ad arrivare agli evitatissimi controllori di bus e treno. Mi piacerebbe anche parlare dei pluri-decorati arbitri e di tutti quelli che, con il pretesto di farci una semplice domanda, ce ne pongono in realt una decina, di cui solo lultima risulta essere veramente importante per loro e soprattutto per le nostre tasche. La discussione deve per avvenire in maniera obiet-
verificare che tutto venga fatto nel rispetto della legge non lo fa e, se lo fa, lo fa male. Ebbene, nonostante questo, riusciamo a lamentarci anche quando questi controlli ci sono perch li consideriamo troppo rigidi e immorali. Ho deciso di cominciare dalla situazione viabilistica di Pavia, proponendo una serie di spunti per il dibattito, e avendo cura di dare spazio ad uneventuale replica dei diretti interessati. Anzitutto, corretto che il controllo dei parcheggi venga affidato ad un gruppo di persone (gli ausi-
Libert: Dada
Il 14 luglio 1916 a Zurigo, al civico 1 della Spiegelgasse (il famoso Cabaret Voltaire), un gruppo di giovani intellettuali ed artisti assiste alla lettura del manifesto del dadaismo scritto dal tedesco Hugo Ball. Nasce ufficialmente quella sera il movimento Dada. La pretesa origine francese del nome, a dir la verit piuttosto bizzarro, da ricercare, probabilmente nel linguaggio infantile e significherebbe cavallo, anche se uno dei fondatori del movimento, Tristan Tzara, lo mette in relazione invece con i linguaggi primitivi africani. Se per ambiguo il significato, appare ormai evidente che la scelta del nome fu una specie di opposizione alla irrazionalit della grande guerra e una risposta ai precedenti movimenti artistici europei. Il movimento, grazie al ritorno degli esuli nei loro paesi dorigine, si estese dopo la prima guerra mondiale in tutta Europa e principalmente a Parigi, Colonia, Berlino e Hannover. Lespansione del dadaismo fu dovuta per buona parte alla circolazione di riviste create dai suoi principali esponenti: nel 1917 fu fondata da Ball e Tzara Dada, lo stesso anno Picabia fond Cannibale e due anni dopo fu ancora lui a dare alle stampe 391. Nei loro scritti erano messi in evidenza i caratteri principali del gruppo: la distruzione dellarte intesa in senso classico, il gusto per lirriverente, lo scandaloso, il sardonico, il rifiuto di qualsiasi interpretazione critica delle arti figurative e letterarie e la rinuncia ai valori tradizionali di bellezza ordine e razionalit. La societ che aveva portato alla tragedia della guerra, appariva ormai in tutto il suo sfacelo, le ideologie ottocentesche erano miseramente fallite, parimenti fallita era larte quale espressione dei suddetti ideali. In mezzo a uno scenario catastrofico in cui occorreva distruggere e ricostruire tutto dalle fondamenta, la poetica dada fece della distruzione e della riedificazione la sua parola dordine. I dadaisti diedero vita a unarte libera, provocatoria e innovativa anche da un punto di vista formale; comparvero, infatti, i ready-mades di Duchamp, oggetti di uso comune inseriti in un contesto del tutto nuovo e inusuale, come il celebre gabinetto provocatoriamente ribattezzato Fontana, i collages di Heartfield e i fotomontaggi di Man Ray; nacque la poesia dada, priva di qualsiasi ordine grammaticale e sintattico, che scaturiva dalle parole pescate a caso da un largo cappello. Tutte le arti che sorsero dal movimento furono profondamente caratterizzate dalla presenza del caso e dellirrazionale. Linnovazione dadaista non fu per compresa da tutti, e in un caso eclatante fu anche apertamente ostacolata dal regime nazista, promotore di ideali diametralmente opposti a quelli dada, che cerc in tutti i modi di estirpare questa arte degenerata. Da buoni anarchici, i dadaisti furono insofferenti a qualsiasi tentativo di razionalizzazione del loro movimento e rifiutarono di darsi un capo, e la loro fine arriv proprio quando Andr Breton cerc di dare una sorta di organizzazione al movimento. Nel corso degli anni 20 il dadaismo conflu nel surrealismo, al 22 risale lorazione funebre del dadaismo, scritta da Tzara, e proprio dalle parole di questultimo si pu riassumere lessenza stessa del movimento: Dada ne signifie rien , Dada non significa nulla. Alessandro Pellegrino
TRE TORRI c af
PANINERIA TAVOLA FREDDA
Via Spallanzani, 3 Tel. 0382.301086 27100 - Pavia
cronache
Inchiesta
Dottori alla ricerca
re in un esito felice. Il professore non in grado di dargli garanzie, ma lo sprona a tentare e lo esorta a sostenere la prova con umilt e determinazione. Allo studente questo discorso piace: un po idealista e limmagine di s stesso a mani nude davanti alla commissione lo stimola. Allora comincia a studiare. Arrivano i giorni del concorso e lui affronta le prove con un po di ansia, ma alla fine abbastanza soddisfatto. Ed ecco finalmente lesito: non ce lha fatta,
5
seppure di poco. E rammaricato, ma non si d per vinto. Si ripromette di studiare di pi e di provarci lanno dopo, tanto giovane e ha tutta la vita davanti. Ma purtroppo gli anni passano e lui non riesce mai a superare il concorso. Respinto per la quarta volta, comincia ad avere qualche leggerissimo sospetto. E possibile dice tra s che io sia davvero una mezza sega?. Siccome non vuole accettare questa desolante constatazione, si mette a fare alcune ricerche. Va a prendere i nomi di tutti quelli che hanno passato il concorso negli ultimi quattro anni, fa domande in giro, parla con quelli che sanno (c sempre qualcuno che sa tutto sui dottorandi: vita, miracoli, affiliazioni massoniche, parentele eccellenti) e fa una scoperta raccapricciante: quasi tutti quei cervelloni, alcuni dei quali nel frattempo hanno finito il dottorato e magari tengono qualche corso alluniversit, sono dei raccomandati. No! Non possibile! dice lo studente. Eppure proprio cos. Quasi tutti avevano almeno una di queste caratteristiche: 1) erano allievi di uno dei professori in commissione, 2) erano membri di un collegio universitario, 3) erano figli o parenti di professori universitari o di altre persone importanti, 4) avevano fama di implacabili leccaculo, 5) da studenti avevano con i professori una confidenza oltre i limiti del buon gusto, 6) si erano pubblicamente vantati di avere le chiappe al caldo (che sfrontatezza!). Il giovane studente, che ormai non pi cos giovane e da studente si trasformato in precario, deluso e arrabbiato. Va dal suo maestro, gli vomita in faccia il suo disappunto e se ne va sbattendo la porta. Pi avanti trover un lavoro, si dimenticher delluniversit e avr una vita felice, ma vivr sempre nella consapevolezza che nel suo Paese gli stronzi fanno carriera, gli sfigati no. E poi ci lamentiamo se un imprenditore televisivo colluso con la mafia e con i socialisti stato capo del governo Mettiamoci una mano sulla coscienza.
La carriera universitaria un sogno neanche tanto segreto per molti bravi e ambiziosi studenti. Come tutti sanno, il requisito indispensabile per poter cominciare a salire i gradini di questa lunghissima scalinata avere alle spalle un dottorato di ricerca, al quale in Italia si accede tramite un concorso che solitamente per titoli ed esami. Ecco, appunto: un concorso per titoli ed esami, cio un concorso che dovrebbe essere superato dai pi bravi. Ma funziona sempre cos? Chi ha una vaga idea di come vadano di solito le cose in Italia pu gi immaginare la risposta, anche senza essere esperto in materia. E la risposta : no, non funziona sempre cos. Mettiamo il caso che esista uno studente meritevole, laureato a pieni voti e modestamente convinto di essere allaltezza di superare il concorso. Mettiamo che questo studente sia arrivato alla laurea studiando sodo e contando esclusivamente sulle sue forze. Questo ragazzo va dal suo docente di tesi, quello che nei suoi pensieri gli piace chiamare il mio maestro, e gli dice che vorrebbe tentare il dottorato. Questo studente non uno sprovveduto e ha sentito dire da amici e conoscenti che per superare il concorso meglio avere qualche spintarella. Ritiene che la cosa sia un po scorretta, ma si adegua (potrebbe fare altrimenti?) e chiede al suo professore qual la situazione e se ci sono le condizioni per spera-
6
Larte la manifestazione sensibile e finita dellassoluto sovrasensibile ed infinito. In questo modo Hegel definiva lespressione artistica, come un tramite tra lindividuo, imperfetto, ad unidentit superiore, perfetta, incorruttibile. Era, per il filosofo, qualcosa che ti nasce dentro, qualcosa di profondo che, lasciato libero di uscire, si rivela unico e meraviglioso. Giuliano Del Sorbo, pittore pesarese nato in Gran Bretagna, ha compreso ed interiorizzato questo concetto nei suoi numerosi viaggi. Dopo due anni e mezzo trascorsi in Per, frequentando lezioni di teatro scientifico, si trasferisce in Irlanda dove, venendo a contatto con il forte desiderio di liberazione artistica da parte della gente locale, mette a punto una nuova tecnica pittorica. Laction painting, inventata da Pollock, diventa la sua specialit, larte che pi riesce a metterlo in contatto con qualcosa di superiore. La sua tecnica consiste nel dipingere un quadro, con uno stile totalmente personale che richiama il movimento futurista, seguendo il ritmo di una musica in sottofondo. Il risultato va oltre limpensabile. Le tele assumono i connotati di un pentagramma musicale, le tracce di pennello diventano note, i colori una splendida melodia. I suoi soggetti preferiti e pi sperimentati, le figure umane, coprono le pareti dello studio di Lambrate, aperto al pubblico sabato 30 settembre in occasione di un incontro che Giuliano offre per far conoscere la sua arte. Le persone che disegno prendono vita con me. come se assorbissi la loro energia vitale mentre le disegno, e il pubblico che mi osserva lo avverte allo stesso momento. La loro presenza li permette di vederle nascere e portate a compimento. Alla fine ognuno d loro un significato diverso. Laction painting muta in qualcosa di diverso, pi personale, come un continuo scambio di energia tra lindividuo e lambiente, tra i suoni e rumori, tra le situazioni, tra il calore di una stanza attonita e curiosa. Giulia-
Riportiamo un estratto della proposta di progetto presentato da una rete di associazioni pavesi al Comune di Pavia a fine giugno 2006 per la notte bianca. Lintero documento disponibile sul sito www.kronstadt.it Alla C.A. dellAssessorato alla Cultura di Pavia Dottoressa Silvana Borutti Oggetto: Programma provvisorio notte bianca 9 settembre 2006 rete associazioni giovanili In seguito alle riunioni tenutesi in comune riguardanti la partecipazione delle associazioni giovanili al progetto Pavia Citt Internazionale dei Saperi e alla richiesta da parte del Comune di Pavia di partecipare attivamente come partner alla realizzazione e progettazione di iniziative da attuarsi durante lo svolgimento della Notte Bianca, le seguenti associazioni (e gruppi informali) si sono riunite in data 23/06/06 con lo scopo di progettare congiuntamente le attivit in oggetto creando sinergie e armonizzandone lo svolgimento e la programmazione. Erano presenti alla riunione il circolo Arci Radio Aut, il circolo Arci Giocolarte, lassociazione Officina Multimediale Pavese, lassociazione PaviainserieA, lassociazione Idee in cantiere, il Coordinamento per il diritto allo studio UDU, il gruppo Travel Folk Pavia, il Comitato Pavia-Asti Senegal, il periodico locale indipendente Kronstadt, il gruppo teatrale Organismi Teatralmente Modificati, la societ musicale Downtown. Inoltre erano presenti delegati del circolo Arci Ortosonico, del gruppo Orquestra, del gruppo The New Ttribe, della societ musicale Gain Studios, dellosteria letteraria Sottovento. Dalla riunione sono emersi il progetto provvisorio, nonch alcune considerazioni che elenchiamo per completezza. a) La partnership con il Comune vuole essere intesa dalle associazioni presenti non come limitata alla sola notte bianca o al solo festival dei saperi, ma come base affinch si instauri tra il Comune e le associazioni un rapporto continuativo e sinergico che possa rendere Pavia una citt culturalmente viva e aperta ai giovani e non solo. Indichiamo fin da ora due idee, emerse nella riunione, a titolo di esempio, che possano essere le proposte slegate dalla contingenza del Festival - per i prossimi 3 anni di Pavia citt dei Saperi: o possibilit che una strada di Pavia (via XX Settembre) possa essere una strada disponibile per gli artisti di strada, che l possano esercitare la propria arte liberamente e a cappello . o presenza di uno spazio attrezzato con palco, tensostruttura, impianto elettrico, agibilit per le manifestazioni da Aprile a Settembre (come accaduto questanno per il Castello Visconteo) da condividere tra iniziative comunali e iniziative delle associazioni (singole o in consorzio). b) Le licenze di esercizio [...] siano intestate al Comune. c) Le associazioni si impegnano a consegnare rendiconti dettagliati e trasparenti a riguardo delle spese, previste e realmente effettuate per il budget messo a disposizione del Comune. Parimenti richiedono sia presentato in maniera dettagliata e trasparente, in riunioni pubbliche e con materiale digitale e cartaceo, preventivo di spesa e consuntivo di spesa relativo alle manifestazioni organizzate nei 4 giorni del Festival dei Saperi, comprese le spese effettuate dal Comune a supporto delle Associazioni per la notte bianca d) Occorre avere contestualmente alla presentazione delle iniziative delle associazioni, lelenco dettagliato degli eventi ufficiali - se previsti - dal Comune di Pavia [...] [...] Attivit itineranti a) OTM: (spazi aggiuntivi Piazza del Carmine e Piazza delle Rose) spettacoli teatrali itineranti per le vie del centro che colleghino gli spazi -a -b -d -e -g, o spazi gestiti da altri enti non previsti nel presente progetto. Con la partecipazione di pupazzi, teatranti, musicisti e narratori. Possibilit di Cappello (raccolta offerte libere per lartista). b) Giocolarte: parata di giocoleria e sputafuoco per le vie del centro che colleghi gli spazi -a -b -d -e -g, o spazi gestiti da altri enti non previsti nel presente progetto. Possibilit di Cappello (raccolta offerte libere per lartista). c) The new tribe: Unitinerario musicale per le vie della citt che unisca sotto il segno della musica le diverse zone. Il Dj set si stanzier poi in luogo da stabilirsi. 1) Attivit stanziali a) Area Vul. OMP, Travel Folk, Gain Studios, Kronstadt, Radio aut, Ortosonico, Orquestra. Si intende ampliare levento Vuldstock e includerlo nel palinsesto del Festival dei Saperi. Sono previsti concerti, letture di poesia e prosa con accompagnamento musicale, spettacoli di teatro e giocoleria (Le attivit itineranti confluiranno nel parco al termine del percorso). b) Via Siro Comi cupola Arnaboldi. Radio Aut, Sottovento, Idee in cantiere, Coordinamento per il diritto allo studio UDU. Si intende rilanciare limmagine della via come luogo storico di incontro e fucina di arte, cultura e idee. Sono previsti spettacoli teatrali, con intermezzi di musica Jazz, improntata alla sperimentazione e allimprovvisazione. Gli spettacoli saranno integrati dalle tappe delle attivit itineranti. c) Ticinello. Downtown. La nottata prevede musica dal vivo, esibizioni di skaters (sar montata unapposita rampa) e attivit sportive. d) Piazza Leonardo da Vinci. PaviainserieA. Musica dal vivo, proiezioni di filmati, e bancarelle. e) Ponte Vecchio. Comitato Pavia-Asti Senegal. Lattivit si snoda in due momenti: in orario serale sono previsti interventi sulla storia e i significati delle favole, in un secondo momento la rappresentazione di favole tradizionali e non. Si intende mettere in evidenza tramite il simbolo del ponte e dello specchio dacqua quello che il leit motif del Festival dei Saperi, ossia la tematica del doppio. f) Moto perpetuo. Moto perpetuo. Rappresentazioni teatrali inerenti temi non commerciali o davanguardia in orario notturno. g) Via XX Settembre - Giocolarte: si richiede lautorizzazione allutilizzo di via XX settembre come spazio libero in cui gli artisti di strada possano esibirsi. Si propone che la via in questione sia resa disponibile in questo modo non solo durante la notte bianca, ma anche, con opportuni regolamentazioni, durante il corso dellanno. [...]
7
Oriana Fallaci morta
Viva Oriana Fallaci
Di recente ho assistito a unintervista (made in TG2) in cui un alto prelato rievocava lincontro tra la nota giornalista e Benedetto XVI e con parole del tipo due meravigliose intelligenze a confronto intesseva un panegirico a dir poco palustre. Ora, io non ce lho con Oriana Fallaci. E questo un buon presupposto dal quale partire. Per mi sento in dovere di puntualizzare alcune cose. Primo: il male devastante. Oriana Fallaci non morta vittima di una congiura batterica, non stata colpita da uno strano virus mai scoperto, non neppure stata infettata dalla peste bubbonica. Oriana Fallaci era ammalata di cancro. Punto. Non difficile dirlo: cancro. Fine. Dal cancro si guarisce e questo oramai assodato; si muore anche, quello vero, ma non il colpo apoplettico (che ti prende e ti porta via). Eppure TV e stampa si sono continuamente accaniti nel non volerlo chiamare con il suo nome, come a dire che a usare il termine cancro si sminuisse la sofferenza della donna (e di conseguenza la sua eroicit) perch, quel margine di guarigione, la rendeva un po meno San Cristoforo contro il Drago. Nessuna lotta eroica con la malattia, andata come andata e fine. Il resto sta alla statistica. Secondo: la meravigliosa intelligenza. Dunque, non sopporto coloro che dicono frasi come per nei primi libri era meno, per allinizio era pi. Come giustificante non va, inutile. Con unipotetica Reductio ad Hitlerum potremmo anche dire che il noto dittatore dal baffo squadratamente romanico prima del Mein Kampf ha scritto delle incredibili rime damore. Ma questo che cambierebbe il dopo? Lo salveremmo di pi? Diremmo forse: per nelle prime opere insomma? Comunque Oriana non era Hitler (e nemmeno ci si avvicinava lontanamente) ma rimane il fatto che fosse solita aizzare, aizzare molto, e aizzare nel modo peggiore: insultando i loro e esaltando i nostri - i nostri? I loro? Un po come fanno i sacerdoti integralisti islamici, solo che lei lo faceva in maniera pi neolatina. E a casa mia, creare rabbia con la propria opera si chiama fare il guerrafondaio. Che non una bella parola. Sempre in prima linea Oriana: prima di morire stava lavorando a un pezzo sul sacerdote ammazzato da un gruppo di integralisti islamici. Il resto non le interessava. Se uno pubblica un libro dal titolo Io su Maometto ci sputo normale che, magari, un pochino pericoloso . La meravigliosa intelligenza quindi mi sembra pi un eufemismo per intendere qualcosaltro. Detto ci io con Oriana non ho problemi, conosciutala nel privato magari lavrei anche stimata. con la sua opera che ho dei problemi, tanti. Il fatto che quei problemi dovrebbero averceli tutti. Tg, giornali e meravigliose intelligenze comprese. Il Piccolo Esteta
Lady Lysol
Lady Lysol correva verso il ponte. Era il crepuscolo di una giornata invernale. Nessuno la stava seguendo. La strada era completamente deserta ma lei spaventata continuava a guardarsi nervosamente attorno. Correva con le braccia aperte e con addosso un vestito leggerissimo. La pelle bianca brillava nel contrasto con il nero dellasfalto. I suoi capelli umidi per la nebbia sembravano spighe in piena tempesta... Il semaforo lampeggiava. Attravers la strada e scomparve (Joe Formica)
OFELIA MUST DIE La favola di Barbabl come emblema di una sporca societ sessista e reazionaria
Audiocassetta. Cio materiale ferromagnetico spalmato su un nastro di polimeri plastici. Quello fu il mio primo cantastorie. Alcuni lettori, specialmente quelli nati tra la met degli anni 70 e la met degli 80, ricorderanno le raccolte di favole su audiocassetta. Ve-ni-ite con mee/ nel mio mondo fatato per sognar/ pe-er sogna-ar. Ero bambino e la prima favola che ascoltai dal mio mangiacassette fu la favola di Barbabl. Allora non lo capii, ma questa favola una violenta iniezione dierrorismo reazionario conservatore gretto e provinciale. Una bomba. La raccontavano ai bambini, e probabilmente la raccontano ancora oggi, senza rendersi conto delle cicatrici che lascia nellinconscio. Bastardi. La trama, in breve, la seguente: Cera una volta Bababl, un ricco signore la cui caratteristica pi saliente e vistosa era lo sfoggiare una folta barba blu. Prese in sposa la pi giovane ed ingenua di tre sorelle. Una volta sposati, Barbabl dovette partire per un viaggio. Le consegn le chiavi di tutte le stanze della ricca magione, e le permise di invitare le sorelle in sua assenza. Lunico divieto era di non usare lultima delle chiavi del mazzo, che apriva una piccola porticina in fondo ad una scala buia. Ovviamente le donne cedettero alla curiosit e aprirono la porta. Vi trovarono i cadaveri delle precedenti mogli di Barbabl. Tentarono di nascondere la macabra scoperta, ma quando Barbabl fece ritorno saccorse che la chiave era macchiata di sangue, e che dunque il suo segreto era stato svelato. Si incazz e tent di ammazzare la moglie implorante, dopo aver imprigionato le sorelle. Queste, per, riuscirono ad avvertire la famiglia in tempo. I fratelli accorsero e uccisero Barbabl. Fine. Immagino che esistano infinite varianti, ma il core (sia nel senso inglese che napoletano) quello appena descritto. Notiamo innanzitutto lunica caratteristica fisica descritta: la barba blu. Non l per caso. Infatti rende Barbabl non-normale. un particolare che inquieta da subito e comunica la bigotta morale: state attenti a chi diverso. Attenti al punk, a chi pettinato diversamente, allo storpio, attenti perch in fondo un criminale. Seconda morale (gratuitamente sessista e sciovinista): la donna curiosa per natura (sin dalla mela di Adamo). La donna infingarda, sovverte il sacro ordine, la donna anche debole perch non sa resistere alla tentazione. Inoltre, la donna deve farsi i fatti suoi. Fosse stata al suo posto a cucinare e prender c..i, tutto sarebbe andato per il meglio. Terza morale (quasi mafiosa): la famiglia. Per salvarti da un diverso violento, lunico modo chiamare i fratelli che intervengono massacrandolo di botte senza piet. E non lautorit costituita, ma solo la famiglia pu ammazzarti il marito. Tu non osare toccarlo, donna, puoi solo limitarti a implorarlo. Io questa favola ai miei figli non la racconter. Sono sicuro. Questo articolo anche online su: www.enricobacciardi.it e in forma anonima su un blog (ebbene s! Sono io quellanonimo!)
8
Reg. Trib. PV n594 - Stampa: Industria Grafica Pavese sas, Pavia - Chiuso in Redazione 2-11-2006 - Tiratura 2000 copie - 2006, Alcuni diritti riservati (Rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.0 by-nc-sh)
. . . LA - GHIANDOLA - PINEALE . . .
visioni
Visioni la nuova sezione di Kronstadt dedicata al mondo delle visioni extra. Per realizzarla il responsabile della sezione visioni dedicata alle visioni extra si aiutato con prodotti natturrali di stagione. Buona visione(extra) Gonzi
Le tavole di questo numero sono state realizzate da Barbara Borlini e Francesco Memo. Questo e altri lavori, fra cui La rosa sepolta, sono reperibili sul sito www.schegge.org/larosa/.
I disegni in questo numero sono di Elena Balduzzi Le vignette in questo numero sono di Matteo Amighetti Le foto sono di Simone Leddi. ronstadt Abbonamenti: periodico mensile non ancora, ma stiamo Numero 28 www.kronstadt.it lavorando per voi. Presto info@kronstadt.it per gli abbonati un originale dono loriginale tovaglietta decorata a mano http://creativecommons.org/ da un prestigioso artista. licenses/by-nc-sa/2.0/it/legalcode/