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Tassi e investimenti: in arrivo dieci anni difficili

Edoardo Cignoli: investimenti obbligazionari a rischio di deprezzamento e redditivit


Lugano, 29 marzo - Per i possessori di risparmi investiti a breve e/o a basso rischio si preannunciano anni difficili. I bassi rendimenti delle obbligazioni non saranno sufficienti a coprire la perdita di prezzo che i bond in circolazione sconteranno quando i tassi saliranno e se i governi non riusciranno a contenere la crescita dellinflazione. Probabilmente, con quello che si pu fare oggi con 1000 euro sar molto difficile realizzarlo nei prossimi anni, anzi, via via, ne serviranno sempre di pi e quindi saremo costretti ad un ridimensionamento del nostro tenore di vita. La perdita del potere di acquisto sul capitale risparmiato potrebbe essere del 15%. La considerazione di Edoardo Cignoli, business consulting di LP Suisse Capital, finanziere che opera a Lugano, non lascia spazio alla fantasia. La rigorosa analisi, svolta insieme a Giorgio Rota, advisor client di una primaria banca internazionale, ripercorre landamento dei tassi, in riferimento alla moneta corrente, a partire da oltre trentanni orsono. Il Tus tasso ufficiale di sconto era il tasso al quale la Banca Centrale Europea concedeva i prestiti alle Banche nazionali ed il tasso base a cui le Banche facevano riferimento per determinare il tasso dinteresse per remunerare i depositi dei clienti e per calcolare il tasso interbancario che si applicava ai prestiti fra Banche. Questo tasso stato rinominato in Tur tasso di riferimento dal 1 gennaio 1999 e a partire dallanno 2004 viene determinato dalle Bce la Banca centrale europea - e non pi dalla Banca dItalia, per effetto della crescente europeizzazione del sistema e per effetto dellintroduzione delleuro. LEuribor, infine (EuroInter Bank Offered Rate), tasso interbancario di offerta, si calcola ogni giorno sulla media dei tassi delle transazioni finanziarie in euro delle primarie Banche Europee. E diventato un indicatore del costo del denaro a breve termine ed il tasso base su cui calcolare gli interessi variabili dei mutui ipotecari. Ritengo sia importante ricordare questa nomenclatura essenziale spiega Cignoli perch anche il piccolo risparmiatore si sente sottoporre prodotti come i mutui ipotecari - e titoli in cui compaiono questi indicatori: opportuno che sappia di cosa si tratta.

Esaminiamo ora il ciclo temporale di 10 anni dal 2001 al 2011; il Tus variato andando a ritroso, del 4,5% dal maggio 2001 al 2% del giugno 2003 (discesa di 2,5 basic point) per poi risalire sino al 4,25% nel luglio 2008 (rialzo di 2,25 basic point) e ridiscendere sino all1% nel maggio 2009 (discesa di 3,25 basic point). I tagli e laumento del tasso di riferimento vengono decisi dalla Banca centrale europea per sostenere la crescita economica e renderla pi duratura (rialzi del tasso) e sostenere leconomia nella fase di rallentamento del ciclo (tagli del tasso). Dal 2010 ad oggi abbiamo avuto due cicli economici e due grandi crisi 2001/2002 e 2008/2009 ed ora siamo nella fase della ripresa del ciclo che causer anche un rialzo dei tassi che raggiungeranno il prossimo massimo negli anni a venire. Gioie e dolori - In Italia, andando indietro nel tempo, linflazione drammaticamente - arriv sino al 24,15% nel marzo 1974 per poi disegnare un ulteriore parabola ed un successivo picco nel settembre 1980 (21,40%). Gioie e dolori per i risparmiatori osserva Cignoli - che, se da un lato accumulavano capitali crescenti, con un livello di soddisfazione che li motivava ad investire ulteriori risparmi, che accrescessero il tesoretto delle singole famiglie, dando alla coscienza delluomo della strada una sensazione di ricchezza e tranquillit, dallaltra parte lescalation del costo di ogni bene drenava rapidamente i capitali accumulati ogni volta che il denaro veniva utilizzato per acquistare beni e servizi. La differenza ora che i tassi euro negli ultimi 10 anni sono saliti poco e non hanno consentito nemmeno quellaccumulo di capitali a fronte dellavvento della moneta unica che ha avuto, almeno in Italia leffetto di fungere da moltiplicatore dei costi dei beni e dei servizi, riducendo pesantemente il tasso di risparmio. ci aspettavamo aumenti a partire dal prossimo autunno, mentre la Bce ha annunciato a sorpresa che il tasso dell1% potrebbe iniziare a salire nel prossimo aprile all1,25% e poi ancora la 1,50% entro luglio prossimo. Cos sono iniziati anche i movimenti sui corsi di tutte le obbligazioni e titoli di stato in circolazione che vedranno le loro quotazioni via via scendere di prezzo ogni qual volta la Bce alzer il tasso di riferimento. Si aperta anche la corsa allaccaparramento delle emissioni di Bond circolanti a tasso variabile ed a tasso fisso con scadenze a breve 2012/13/14. Poich gran parte del risparmio degli italiani impegnato sul reddito fisso afferma Cignoli -, si preannunciano almeno due anni di rialzi dei tassi e conseguente riduzione del valore del capitale investito e ci sar fonte di nuova insoddisfazione e perdita di fiducia nei confronti del sistema mercato finanziario.

Le previsioni che si raccolgono dai primari operatori internazionali prevedono un tasso del 3% entro la fine del 2012 quindi un 2% in pi rispetto all1% attuale ma io penso che da come si sta evolvendo linflazione potremmo arrivare a livelli ben pi alti. Dal 2009, le Banche Centrali ed i Governi proseguono nella politica volta a remunerare i titoli a breve di almeno un punto percentuale sotto il tasso dinflazione; che, se si aggiunge la tassazione fiscale si arriver nei prossimi 10 anni ad una perdita del potere di acquisto calcolabile in circa un 15% sul capitale risparmiato.
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