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D E L L U N I T A PASTORALE DI
N 649
23 MARZO 2014
CHI BEVE DELL'ACQUA CHE IO GLI DAR, NON AVR PI SETE IN ETERNO
Verso mezzogiorno, Ges affaticato per il viaggio, siede vicino al pozzo di Giacobbe. Arriva una donna samaritana, cio di un popolo ormai separato dalla tradizione ebraica. Forse Ges ha nel cuore le parole del profeta Geremia: "Il mio popolo ha abbandonato me, sorgente d'acqua viva, per scavarsi cisterne screpolate che non contengono acqua" (Ger 2,13). Ges, infatti, inizia un dialogo con la donna intorno all'acqua per aprirla ad una realt che tocca la sua anima profondamente e la dischiude alla salvezza di Dio. A tutti quelli che si riconoscono peccatori, che sono "cisterne screpolate", Ges offre la sua vita che attraverso la morte di croce e la risurrezione, diventer, in loro, sorgente di acqua zampillante per la vita eterna. La donna capisce e piena di gioia, dimentica il secchio e corre ad invitare la sua gente a venire ad ascoltare Ges. Oggi, anche io, mi trovo anch'io presso il pozzo in dialogo con Ges. Rifletto sul mio battesimo quando ho ricevuto quell'acqua viva. Forse, nel corso della vita sono venuto meno all'impegno cristiano, forse ho abbandonato il Signore. Ne parler con Ges che cerca solo il mio bene, parler del mio desiderio di stare con lui, di bere quell'acqua che Egli elargisce per dissetare, ricreare e fecondare il deserto dentro di me. Signore Ges, dammi quell'acqua che io non abbia pi sete e non continui a cercare la mia vita fuori di te. Fa' che anch' io possa sentire le parole che hanno dato tanta gioia alla samaritana: Sono io che ti parlo.