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Scuola Nazionale Sci di Fondo Escursionistico Camillo Zanchi

Club Alpino Italiano - Sezione di Milano

MANUALE di SCIOLINATURA

Scuola Nazionale Sci di Fondo Escursionistico Camillo Zanchi Club Alpino Italiano - Sezione di Milano

MANUALE di SCIOLINATURA
PARTE I SCIOLINATURA
Il problema
Nella tecnica dello sci di fondo, la sciolinatura da sempre un costante impegno degli esperti, un assillo per i dilettanti, un fastidioso problema per i principianti. Il problema nasce non tanto per aumentare la scorrevolezza degli attrezzi ma per assicurare due contrastanti funzioni: buona capacit di scorrimento/scivolamento tenuta (presa) sufficiente per la spinta sia sul piano che in salita (il dosaggio di questa presa dovr risultare non eccessivo poich per contro si avr la formazione dello "zoccolo" di neve che ovviamente contraster la scivolata)

Quando la parte centrale di uno sci sciolinato viene caricato nel modo corretto, le aguzze sporgenze di ghiaccio dei fiocchi penetrano nella sciolina e trattengono momentaneamente lo sci. Questo legame tra sciolina e neve si spezza quando lo sci viene scaricato. L'arte della sciolinatura consiste dunque nel trovare la sciolina che sia adatta alla temperatura e alle condizioni di neve prevalenti. Per meglio comprendere il funzionamento della sciolina e scegliere quella pi adatta occorrere conoscere la neve e le condizioni del manto nevoso.

La neve: tipi e metamorfosi

Com' noto il fiocco di neve cade sotto forma di cristalli di aspetto diverso a seconda delle condizioni nivometereologiche. Nelle ore e nei giorni successivi, subisce delle trasformazioni (metamorfosi distruttiva e costruttiva) dovute allazione del sole, allumidit, alle variazioni di temperatura tra il giorno e la notte e al rigelo,che danno luogo a nevi diverse per forme e strutture. Anche la diversa esposizione del versante influisce sulla struttura del manto nevoso. Sintetizzando, possiamo suddividere la neve in due grandi categorie: nevi non trasformate, neve soffice, fresca, asciutta, farinosa, polverosa nevi trasformate, neve granulosa, crostosa, gelata, umida,bagnata

Un metodo pratico per verificare il tipo di neve presente consiste nel comprimere con le mani una manciata di neve: se questa tende a sfaldarsi senza agglomerarsi siamo in presenza di neve non ancora trasformata, al contrario se tende a compattarsi (palla di neve) si tratter di neve trasformata.

Scelta della sciolina


Per scegliere la sciolina giusta si deve quindi esaminare la neve, considerare la temperatura e l'umidit dell'aria, valutare queste informazioni e, quindi, con l'aiuto di una tabella o delle istruzioni che si trovano stampate sulle confezioni di sciolina, scegliere quella da applicare. Esistono in commercio svariati tipi e gamme di scioline; possiamo distinguere due categorie:

scioline solide in stick, adatte a condizioni di neve nuova, farinosa e asciutta, quando cio la neve non ha subito trasformazioni. scioline klister, in tubetti, molle e appiccicaticcia, per neve vecchia, umida, ghiacciata, granulosa e primaverile, e quindi per neve che, con il passare del tempo, ha subito trasformazioni e si sgelata e rigelata pi volte.

Una regola mnemonica per associare il tipo di sciolina al tipo di neve la seguente: scioline Solide (stick) per neve Soffice (S/S) scioline in Tubetto (klister) per neve Trasformata (T/T )

Tutte le confezioni riportano l'intervallo di temperatura relativo di applicazione ed il tipo di neve corrispondente all'impiego. Tenere presente quanto segue: quando la temperatura superiore a 0 il riferimento quello superficiale dell'aria quando la temperatura inferiore allo 0 il riferimento quello appena sotto la superficie della neve

Per facilitare la scelta le confezioni sono ulteriormente contraddistinte da una scala di colori (successione di colori da freddi a caldi), secondo il seguente diagramma indicativo, valido soprattutto per le stick: (-20/-10) verde (-10/-05) verde-bleu (-05/-01) bleu (-01/+01) viola-rosso (+01/+03) rosso (+03/+05) rosso-giallo (>+05) argento

Per le klister, pi importante della temperatura dellaria o della neve ( fondamentale per le stick) indispensabile focalizzare lattenzione sullo stato della neve per stabilirne il grado di trasformazione, di abrasione e di umidit. Anche sulla confezione, troverete riportate indicazioni del tipo: "Per nevi crostose e ghiacciate", oppure: "Per nevi bagnate e molto trasformate". Esiste inoltre una klister Universal adatta un po a tutti i tipi di neve, che per scopi turistici va benissimo. Varie e diverse sono poi le gamme intermedie (oltre a quelle di base che aiutano a far "aderire" le scioline successive) per le quali opportuno far riferimento alla manualistica specifica senza mai per mescolare marche diverse. Spesso occorrer applicare scioline diverse (stratificate) in base alle condizioni del percorso (zone in ombra o al sole), lunghezza e conformazione della pista. Talvolta servir anche aggiungere altra sciolina per naturale consumo, oppure modificare/integrare strada facendo l'applicazione. Caso critico sempre quello della neve cadente umida che potr dar luogo alla formazione dello zoccolo. Per affrontare il "problema sciolinatura" occorre procedere con gradualit, senza spaventarsi anche se i primi risultati sono incerti oppure addirittura negativi; quello che importa, all'inizio, che la sciolina tenga ed aiuti a trasformare la fatica del fondo in divertimento.

L'applicazione della sciolina


La sciolina va applicata nella zona centrale dello sci, previa pulizia superficiale ed eventuale raschiatura con carta abrasiva. La zona di spinta di uno sci su cui applicare la sciolina di tenuta, parte circa da dove viene appoggiato il tallone e si estende per una lunghezza di circa 40/50 cm verso la punta. La lunghezza dipende, oltre che dall'abilit dello sciatore, anche dalla conformazione del terreno; ad es. su un percorso con molte salite la zona di spinta deve essere pi lunga. Punta e coda invece vanno paraffinate per favorire lo scorrimento dello sci, operazione che non deve essere ripetuta ogni volta ma di tanto in tanto (per esempio a inizio stagione)

Le scioline dure (Stick) vanno sfregate sulla soletta lasciando tracce omogenee "stirate" poi con apposito sughero. Generalmente per raggiungere la quantit giusta preferibile sovrapporre pi strati leggeri a uno pi spesso. Inoltre, se necessario, si segue sempre una scala decrescente di durezza: stendere cio sciolina pi molle su quella pi dura, mai viceversa. Le scioline molli (klister) applicate a puntini e/o lineette trasversali (a spina di pesce), vanno stese e ben distribuite con il calore del palmo della mano. Normalmente la lunghezza della zona di spinta, quando si usa la klister, leggermente inferiore rispetto a quando si usa la sciolina in stick. Questa operazione va effettuata possibilmente in ambienti caldi, in quanto le scioline di questo tipo (soprattutto quelle pi fredde), tendono ad indurirsi velocemente con il freddo rendendo difficoltosa l'applicazione. In ogni caso si pu usare l'apposito ferro da scaldare con il bruciatore, oppure se ci si trova in luogo attrezzato, si pu usare il ferro da stiro per scaldarla e facilitare lapplicazione, badando a non fare fumare la sciolina e, soprattutto, a non danneggiare la soletta. Durante tutte le fasi di sciolinatura con la klister si deve prestare molta attenzione a che quest'ultima, essendo una sostanza molto appiccicosa e difficile da rimuovere, non venga a contatto con gli abiti. L'efficacia della sciolinatura dipende dallo spessore dello strato steso: uno strato fine ben tirato, tiene mediamente meno ma rende lo sci veloce uno stato spesso tiene di pi ma rende meno scorrevole lo sci

La consistenza dello strato ovviamente in funzione della distanza da percorrere, del peso e delle caratteristiche tecniche del sciatore. Per la neve fresca basta un sottilissimo strato poich "mangia" poca sciolina a differenza di quella vecchia e dura che ha l'effetto "abrasivo" richiedendo quindi pi strati. La sciolina molle in genere si consuma meno di quella dura. La rimozione e la pulizia degli sci dai residui di sciolina dovrebbe essere un'operazione abituale, accurata ed eseguita ogni volta finito di sciare. Per prima cosa si cerca di rimuovere la maggiore quantit possibile con un raschietto, poi si pu fare uso degli appositi solventi liquidi. L'utilizzo dei comuni diluenti, sebbene riescano a rimuovere la sciolina, non consigliato, in quanto l'azione chimica di alcuni loro componenti potrebbero danneggiare gravemente la soletta.

Zona di sciolinatura con sciolina solida (stick)

Zona di sciolinatura con sciolina in tubetto (klister)

PARTE II PARAFFINATURA
Nello sci alpino, avere sci poco scorrevoli significa essere meno veloci durante le discese. Nello sci di fondo, avanzare in piano o in salita, durante una gara o una passeggiata, con sci poco scorrevoli, non significa solo essere meno veloci ma anche impegnare maggiori energie. Ecco perch una corretta preparazione, nello sci di fondo, pi importante, anche a livello turistico, che non in altri sport di scivolamento. Le paraffine, o scioline di scorrimento, grazie alle loro propriet idrorepellenti, hanno il compito di scaricare l'acqua che si forma sotto gli sci a causa dell'attrito fra la soletta e la neve. Oltre a ci, impediscono allo sporco e ai residui di sciolina di tenuta presenti lungo i tracciati di imbrattare le solette rendendole sempre meno scorrevoli. Cos come per le scioline di tenuta, anche le paraffine hanno il loro campo di applicazione in funzione della neve, della temperatura e dell'umidit. Con l'aumentare della temperatura e dell'umidit dell'aria, si former pi acqua e di conseguenza la paraffina dovr avere un alto potere idrorepellente; nel caso opposto, cio con neve nuova, e quindi con cristalli molto aguzzi, aria fredda e secca, la paraffina dovr avere propriet di durezza notevoli. Le scioline di scorrimento vanno applicate su tutta la soletta degli sci da skating, per gli sci da tecnica classica solo in punta e in coda, tralasciando la zona di spinta. Normalmente le paraffine si distinguono per colori che ne indicano, in linea di massima, il campo di applicazione; si parte dal giallo per quella pi calda e si arriva a quello blu o verde per quella pi fredda. L'applicazione viene eseguita con soletta pulita e asciutta, generalmente a caldo per consentire alla paraffina, divenuta liquida, di penetrare meglio nella soletta. molto importante, durante le fasi di paraffinatura evitare di scaldare i prodotti al punto di farli fumare per due ragioni ben precise: quando la paraffina fuma, molti dei suoi componenti bruciano, perdendo in parte o del tutto le loro propriet essendo costituite da prodotti chimici, quando vengono portate oltre una certa temperatura sviluppano fumi e gas nocivi alla salute.

Negli ultimi anni sono state introdotte sul mercato scioline di scorrimento, additivate con vari prodotti che hanno propriet idrorepellenti notevoli ( il caso del fluoro), il cui colore non sempre in relazione alla temperatura di utilizzo. In ogni caso sulla confezione di tutti i prodotti sono riportate le indicazioni per il loro utilizzo. Oltre alle paraffine solide da applicare a caldo, esistono sul mercato paraffine in pasta, liquide o spray da applicare a freddo e quindi spazzolate e lucidate, quindi adatte ai principianti e nelle situazioni in cui si debba ripristinare la paraffina consumata.

Materiali ed attrezzature in dotazione del fondista:


Termometro da sciolinatura Scioline in stik per le diverse temperature di neve fresca (verde, blu, viola e rossa) Scioline in tubetto (klister) per le diverse temperature di neve trasformata (o in alternativa una universal) Paraffina liquida o in pasta Tampone di sughero per stendere la sciolina solida Liquido pulitore/solvente per la pulizia degli sci Raschietti in plastica Pasta lavamani Stracci in cotone/lino (non lana) Cassettina - contenitore di quanto sopra

n.b. Conservare il tutto in luogo fresco e lontano da fonti di calore.

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