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Percorsi di cittadinanza

I Percorsi di cittadinanza costruiti a partire dalle schede Storia Societ Cittadinanza presenti nei volumi sono spunti di riflessione su alcune questioni centrali nel dibattito politico e culturale contemporaneo in una prospettiva di lunga durata. Temi come il multiculturalismo, le politiche di genere, la gestione dei conflitti, il ruolo dello Stato nelleconomia, ecc., vengono proposti, facendo attenzione in particolare alla dimensione diacronica e allincidenza che conservano nella societ attuale.

Volume 3
Le forme del sistema politico: la monarchia Lungi dallessere una forma di governo appartenente al passato, la monarchia caratterizza ancora numerosi Stati, in Europa e nel mondo. Dal Medioevo a oggi, tuttavia, il potere monarchico ha subto significative trasformazioni, sia sul piano istituzionale (con il passaggio dalle monarchie feudali a quelle assolute e infine costituzionali) sia su quello simbolico (dalla sacralizzazione del corpo fisico del re allaffermazione della metafora organicistica dello Stato, di cui il re parte).
Schede Monarchie di ieri e di oggi, pp. 19-20 Il corpo del sovrano, pp. 124-125 Monarchie al femminile, pp. 403-404 Vedi anche... 4Le forme del sistema politico: la democrazia (volume 5) 4Le forme del sistema politico: la dittatura (volume 5)

Intercultura e convivenza civile Al pensiero etnocentrico, che considera la propria cultura come il centro di ogni cosa e classifica lumanit in gradi di civilizzazione, si progressivamente affiancata unidea pluralistica di civilt, in cui ogni cultura ha pari dignit e partecipa con le altre alla costruzione della comunit umana. Tale idea relativistica do-

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vrebbe costituire un antidoto nei confronti del razzismo e dellesclusione sociale di cui oggi, spesso, gli immigrati sono vittima.
Schede I marginali, pp. 37-38 La libert di movimento, pp. 61-62 Epidemie e controllo sociale, pp. 143-144 La civilt tra singolare e plurale, pp. 281-282 La politica delle conversioni, pp. 294-295 Vedi anche... 4La libert di movimento (volume 3) 4Il razzismo (volume 4)

La libert di movimento Fin dal Medioevo le persone si spostavano per commerciare, raggiungere i luoghi di pellegrinaggio o partecipare a campagne militari. Per attraversare i confini dei regni e successivamente quelli nazionali furono introdotti cos i salvacondotti, i documenti di identit e i passaporti. La libert di movimento costituisce oggi un diritto universale e inalienabile: lesistenza delle frontiere e le politiche sullimmigrazione costituiscono tuttavia un importante ostacolo alla sua effettiva applicazione.
Schede La libert di movimento, pp. 61-62 I pellegrinaggi, pp. 85-86 Epidemie e controllo sociale, pp. 143-144 Pirati di ieri e di oggi, pp. 263-264 Gli zingari, pp. 444-445 Vedi anche... 4Intercultura e convivenza civile (volume 3)

Il controllo sociale Il controllo della popolazione, che si realizzi nelle forme coercitive della limitazione dei diritti, nel disciplinamento dei comportamenti o nella forma pastorale della cura e delleducazione delle anime, ha sempre costituito una funzione determinante di ogni governo. Sebbene tale controllo si eserciti trasversalmente, su ogni gruppo sociale, i soggetti che ne hanno maggiormente subto il peso sono stati i marginali, gli stranieri, gli apolidi, gli oppositori politici e tutti coloro che si ponevano o erano collocati al di fuori della comunit.
Schede Il diritto canonico, pp. 111-112 Epidemie e controllo sociale, pp. 143-144 Demografia, pp. 163-164
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La politica delle conversioni, pp. 294-295 Religione e alfabetizzazione, pp. 339-340 La tortura, pp. 357-358 Gli zingari, pp. 444-445 La guerra civile, pp. 464-465 Dalla beneficenza allassistenza, pp. 484-485 Le rivolte, pp. 494-495
Vedi anche... 4Lordine pubblico (volume 4)

Lo Stato e leconomia Il controllo delleconomia da parte dello Stato, attraverso le politiche fiscali e le leggi che regolano i traffici e la produzione di merci, ha progressivamente mostrato i suoi limiti con laffermazione del capitalismo (seconda met del XIX secolo) e, ultimamente, con lespansione globale dei mercati: nuovi soggetti come le imprese multinazionali o i grandi gruppi finanziari competono cos con gli Stati nella gestione delle politiche economiche.
Schede Le libert svizzere, pp. 187-188 Lo Stato e la fiscalit, pp. 199-200 La concorrenza economica internazionale, pp. 312-313 La vocazione imperiale, pp. 379-380

La guerra e gli eserciti La guerra ha rappresentato, da sempre, uno dei mezzi principali di risoluzione delle controversie internazionali (contrasti tra regni, imperi, Stati nazionali) e di consolidamento o rovesciamento dellordine costituito, nel caso delle guerre civili. Se a scontrarsi militarmente sono gli eserciti delle parti avverse, a pagare le conseguenze dei conflitti sono spesso anche le popolazioni civili, vittime di tecnologie militari e armi di distruzione di massa sempre pi potenti.
Schede I mercenari, pp. 219-220 La tortura, pp. 357-358 La popolazione civile e la guerra, pp. 423-424 La guerra civile, pp. 464-465 Vedi anche... 4Guerra e pace (volume 5)

Le libert e i diritti civili Le libert di culto, di parola, di stampa costituiscono alcune delle libert civili che dovrebbero caratterizzare ogni regime democratico. Esse rappresentano di

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fatto un limite al potere dei governi di interferire, controllare o limitare la vita dei cittadini.
Schede Il diritto canonico, pp. 111-112 Le libert svizzere, pp. 187-188 Le rivoluzioni della comunicazione: dal papiro ai supporti digitali, pp. 249-250 La politica delle conversioni, pp. 294-295 Religione e alfabetizzazione, pp. 339-340 La tortura, pp. 357-358 Vedi anche... 4Diritti e cittadinanza (volume 4) 4I diritti delle donne (volume 5)

Volume 4
Lordine pubblico Nelle societ premoderne il controllo e la repressione dei crimini non erano affidati a un organismo specifico ma rientrava tra i compiti della comunit. I sistemi punitivi si basavano, inoltre, sullesibizione pubblica della pena, che aveva nello stesso tempo una funzione rituale e dissuasiva. Successivamente si assiste a una crescente specializzazione dei soggetti deputati a salvaguardare lordine pubblico (le forze di polizia) e allintroduzione della prigione come dispositivo di punizione e di rieducazione.
Schede Controllo, punizione, rieducazione, pp. 20-21 La parabola delle rivoluzioni, pp. 180-181 La tutela dellordine pubblico, pp. 467-468 Vedi anche... 4Il controllo sociale (volume 3)

Diritti e cittadinanza La cittadinanza, lappartenenza a una comunit o uno Stato, costituisce, almeno a partire dalla Rivoluzione francese, il principale strumento di accesso ai diritti da parte di ciascun individuo. I diritti legati alla cittadinanza sono molteplici e hanno subto numerose variazioni nel tempo. Essi comprendono i diritti politici (come il diritto di voto), quelli civili (legati allesercizio della libert individuale) e quelli sociali (che regolano la vita dei cittadini nella societ). Esistono tuttavia dei diritti (definiti naturali) non legati al concetto di cittadinanza, che garantiscono le libert
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fondamentali di ogni essere umano (diritto alla vita, alla libert), al di l della sua appartenenza, origine o cultura.
Schede I diritti naturali, pp. 35-36 La tolleranza, pp. 76-77 La libert di stampa, pp. 91-92 Le Dichiarazioni dei diritti, pp. 149-150 La parabola delle rivoluzioni, pp. 180-181 La tutela dei diritti dei lavoratori, pp. 222-223 I diritti di cittadinanza, pp. 242-243 La famiglia e le sue trasformazioni, pp. 327-328 Medicina e sanit pubblica, pp. 361-362 Il suffragio, pp. 379-380 Vedi anche... 4Le libert e i diritti civili (volume 3) 4I diritti delle donne (volume 5)

Lo Stato e la nazione Lo Stato pu essere definito come una forma di organizzazione del potere che si esercita in un determinato territorio in forme storicamente differenti: lo Stato accentrato (concentrazione dei poteri nel governo centrale) e quello federale (decentramento delle funzioni agli enti locali) sono alcuni dei modelli statali ancora oggi largamente diffusi. Quello di nazione invece un concetto pi complesso che si riferisce a una comunit di individui che condividono alcuni caratteri (lingua, memoria storica, cultura) in grado di definire una identit comune. Se il principio di nazionalit ha determinato, a partire dallOttocento, il criterio principale di definizione dei confini di uno Stato, esso mostra oggi tutti i propri limiti di fronte al processo di globalizzazione (che tende a superare le barriere identitarie) e a quello, contrario, di regionalizzazione (che mira a smembrare gli Stati esistenti, radicalizzando e moltiplicando le diverse identit locali).
Schede Lideale repubblicano, pp. 57-58 Lo Stato accentrato, pp. 197-198 Patria e nazione, pp. 269-270 Lorganizzazione federale degli Stati, pp. 291-292 Le citt capitali, pp. 341-342 Il sistema parlamentare, pp. 398-399 Vedi anche... 4Le forme del sistema politico: la monarchia (volume 3) 4Le forme del sistema politico: la democrazia (volume 5) 4Le forme del sistema politico: la dittatura (volume 5)

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Il razzismo Il razzismo costituisce ancora oggi una grave piaga sociale, le cui origini sono rintracciabili gi nel Medioevo ma che assume una forma pi definita in et moderna, quando si moltiplicano i contatti tra gli europei e le popolazioni del resto del mondo. tuttavia solo tra XVIII e XIX secolo che si giunge a classificare lumanit in razze e a discriminare gli appartenenti alle razze considerate inferiori. Se lo sterminio della popolazione ebraica operato dalla Germania hitleriana pu essere considerato la manifestazione pi tragica dellideologia razzista, leggi segregazioniste saranno ancora presenti (in Usa e in Sudafrica) ben oltre la fine del secondo conflitto mondiale. Oggi nelle costituzioni democratiche si fa esplicito riferimento al pluralismo culturale e alla tutela delle minoranze e, tuttavia, il pregiudizio razziale continua a manifestarsi in forme spesso violente, nella forma di un nuovo e pericoloso razzismo culturale.
Schede Incontri e scontri fra civilt, pp. 113-114 La tutela della biodiversit, pp. 137-138 La tutela delle minoranze etniche, pp. 304-305 Schiavit vecchie e nuove, pp. 413-414 Il pregiudizio razziale, pp. 435-436 Vedi anche... 4Intercultura e convivenza civile (volume 3) 4Le forme del sistema politico: la dittatura (volume 5)

Volume 5
I diritti delle donne La questione femminile, emersa gi a partire dalla Rivoluzione francese e poi, in forma pi articolata, tra XIX e XX secolo, riguardava in particolare la rivendicazione dei diritti politici e civili da parte delle donne. Il movimento delle suffragette, sviluppatosi in particolare in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, deve il suo nome proprio al diritto al suffragio che verr progressivamente acquisito nel corso del Novecento. Il raggiungimento formale delluguaglianza tra i sessi e dellemancipazione delle donne non esaur tuttavia le rivendicazioni del movimento femminista, che negli anni 60 pose il problema della liberazione femminile allinterno di una societ costruita su valori, simboli e tradizioni legati profondamente alla cultura maschile. Le lotte del nuovo movimento femminista contribuirono al raggiungimento di importanti obiettivi (labolizione della patria potestas, il divorzio, linterruzione volontaria della gravidanza).
Schede Il suffragio femminile e i diritti delle donne, pp. 20-21 Il nuovo femminismo, pp. 364-365
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Vedi anche... 4Le libert e i diritti civili (volume 3) 4Diritti e cittadinanza (volume 4)

Guerra e pace Allindomani del secondo conflitto mondiale, lorrore provocato dagli effetti devastanti della guerra, soprattutto tra la popolazione civile, produsse un diffuso bisogno di cambiamento, sia nel sistema di relazioni internazionali (con la fondazione dellOnu), sia nella composizione delle nuove carte costituzionali: larticolo 11 della Costituzione italiana afferma infatti che LItalia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Il sogno della pace ritrovata si infranse tuttavia rapidamente. La cosiddetta guerra fredda, tra il blocco sovietico e quello dei paesi occidentali, fece ripiombare il mondo in uno stato di tensione permanente, caratterizzato in particolare dallincubo nucleare e da numerosi conflitti periferici. Neanche la fine della guerra fredda ha inaugurato un periodo di pace e serenit: i conflitti nel mondo restano infatti numerosissimi e la produzione di armi e tecnologie militari costituisce ancora unindustria molto fiorente.
Schede I sistemi di alleanze, pp. 39-40 Il servizio militare, pp. 85-86 Il disarmo, pp. 128-129 LOnu e i suoi poteri, pp. 254-255 Guerra fredda e sovranit limitata, pp. 307-308 Vedi anche... 4La guerra e gli eserciti (volume 3)

Organismi politici e movimenti internazionali Nel corso del 900, contemporaneamente allestensione dei mercati, si assiste alla costituzione di organismi politici, finalizzati a rendere pi stabile il sistema delle relazioni internazionali. Non un caso che sia la Societ delle Nazioni che lOrganizzazione delle Nazioni Unite (Onu) siano state create allindomani delle due guerre mondiali con laspirazione, pi o meno evidente, di costituire una sorta di governo mondiale, in grado di prevenire e contenere le crisi tra gli Stati. Il superamento dei confini nazionali, nel campo delle decisioni politiche, economiche e militari, si riflette anche nei sistemi di alleanze che caratterizzano la guerra fredda (con la creazione della Nato e del Patto di Varsavia), cos come nei diversi organismi creati con gli accordi di Bretton Woods (il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale). tuttavia il processo di globalizzazione a modificare in modo ancora pi radicale il sistema delle relazioni internazionali con la nascita del Wto (Organizzazione mondiale del commercio), del G8 e del G20. Anche i movimenti politici ed ecologisti che si costituiscono nel corso del 900 tendono ad avere una dimensione sempre pi globale, anche grazie alla capacit di diffusione delle idee e delle pratiche di lotta, offerta dai nuovi media.

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Schede I sistemi di alleanze, pp. 39-40 Il Commonwealth, pp. 203-204 LOnu e i suoi poteri, pp. 254-255 Guerra fredda e sovranit limitata, pp. 307-308 La difesa dellambiente, pp. 396-397 La cittadinanza europea, pp. 415-416 Movimenti pacifisti, pp. 451-452

Le forme del sistema politico: la democrazia Sebbene le origini della democrazia siano antichissime, risalendo alle citt-Stato dellantica Grecia, solo verso la fine del Settecento che il termine riacquista attualit politica, con la riflessione filosofica di Rousseau, Proudhon e Constant, intorno alle modalit con cui la sovranit popolare deve manifestarsi (se direttamente o per mezzo di rappresentanti eletti in Parlamento). Ad affermarsi, soprattutto nella realt politica, fu il modello della democrazia liberale, costituzionale e rappresentativa limitando ad alcuni istituti giuridici come la petizione o il referendum la partecipazione diretta dei cittadini alla politica. Il mito della democrazia diretta continu tuttavia a costituire un elemento fondamentale per molti movimenti di protesta (da quello femminista ai movimenti degli anni 60-70) che rifiutavano il principio della delega, esprimendosi essenzialmente attraverso assemblee e manifestazioni di piazza.
Schede Il suffragio femminile e i diritti delle donne, pp. 20-21 I conflitti di lavoro nello Stato democratico, pp. 57-58 Il mito della democrazia diretta, pp. 101-102 Lintervento pubblico nelleconomia, pp. 149-150 Stato e Chiesa in Italia, pp. 191-192 Il referendum, pp. 340-341 La personalizzazione della politica, pp. 478-479 Vedi anche... 4Le forme del sistema politico: la monarchia (volume 3) 4Lo Stato e la nazione (volume 4) 4Le forme del sistema politico: la dittatura (volume 5)

Le forme del sistema politico: la dittatura Durante tutto il corso del XX secolo si sono affermati in Europa e nel mondo regimi autoritari, dal fascismo italiano al nazismo tedesco, fino alle pi recenti dittature in Africa e Sud America. Ad accomunare tali regimi laccentramento dei poteri nelle mani di un leader o di un partito e la repressione di ogni opposizione politica. Il monopolio statale della violenza, inteso come uso della forza per imporre il proprio potere, pur non essendo una prerogativa esclusiva delle dittature, trova in esse la manifestazione pi evidente, sia per intensit che per
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estensione (alle forze militari regolari sono affiancati anche squadre e gruppi paramilitari con compiti di polizia e controllo). Tale ossessione per lesibizione della forza nasce, in molti casi, dal timore del confronto democratico e, nello stesso tempo, mira ad ottenere consenso proprio attraverso la paura. Un altro meccanismo del potere totalitario spesso lesaltazione assoluta del capo carismatico, che impersonifica completamente il popolo, scavalcando cos ogni principio di rappresentanza.
Schede I meccanismi del terrore, pp. 172-173 I crimini contro lumanit e la giustizia penale internazionale, pp. 232-233 Le forme del potere nei paesi ex coloniali, pp. 278-279 La personalizzazione della politica, pp. 478-479 Vedi anche... 4Le forme del sistema politico: la monarchia (volume 3) 4Lo Stato e la nazione (volume 4) 4Le forme del sistema politico: la democrazia (volume 5)

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