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PROVINCIA DI BERGAMO Servizio Risorse Minerali e Termali Ufficio Cave dr. Renato Righetti ing. jr. Laura Benazzi
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(art. 2, c. 1, lett. q) e art. 28, c. 1, D.Lgs. 81/2008) Valutazione globale e documentata di tutti i rischi* per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nellambito dellorganizzazione in cui essi prestano la loro attivit, finalizzata ad individuare e programmare le adeguate misure di prevenzione e protezione atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.
(*) compresi i rischi riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato, quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, nonch quelli connessi alle differenze di genere, all'et, alla provenienza da altri Paesi.
(art. 6, D.Lgs. 624/96) Il Documento di Valutazione dei Rischi per il settore estrattivo prende il nome di Documento di Sicurezza e Salute DSS.
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dinamico
Deve: avere data certa (art. 28, c. 2, D.Lgs. 81/08); essere sottoscritto dal Datore di Lavoro, dal Direttore Responsabile, dai Sorveglianti (art. 20, D.Lgs. 624/96) e dal Medico competente; essere trasmesso allautorit di vigilanza allinizio dellattivit; successivamente devono essere trasmessi gli aggiornamenti (art. 6, c. 4, D.Lgs.624/96).
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Specificit
Analiticit e completezza
Concretezza
Le misure di tutela devono risultare : 9 ben determinate (in relazione alle lavorazioni e allorganizzazione di mezzi e persone); 9rispettose delle norme tecniche e riguardare tutti i rischi diretti e indiretti.
Qualora allinterno dei luoghi di lavoro operino imprese appaltatrici e/o lavoratori autonomi, il Titolare ha lobbligo di predisporre il DSSC a partire dai documenti di valutazione dei rischi delle ditte esterne. Deve essere sottoscritto e attuato dagli appaltatori.
Ha la funzione di:
Realizzare il coordinamento tra il DSS specifico dellattivit estrattiva e Informare i lavoratori esterni dei il DVR delle ditte esterne attraverso rischi specifici a cui sono esposti lanalisi delle possibili reciproche interferenze tra operazioni di cava e i lavori oggetto di affidamento Pianificare le modalit operative di coordinamento dei lavori e le misure comportamentali e organizzative da attuare
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Struttura di un DSS
Ditta: . Sede operativa: . Sede legale: . Attivit svolta: Eventuali ditte esterne e relative attivit svolte (DSSC): Layout Organigramma della sicurezza
Datore di lavoro: Direttore responsabile (art. 20, D.Lgs. 624/96): .. Sorvegliante (art. 20, D.Lgs. 624/96): . Responsabile del Servizio di prevenzione e Protezione (art. 31, D.Lgs 81/08): Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza (art. 47, D.Lgs 81/08): . Medico Competente (art. 38, D.Lgs 81/08): ... Addetti Antincendio, Emergenze ed Evacuazione:
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Struttura di un DSS
2. Descrizione dellattivit estrattiva
Sintetica descrizione dellattivit in esame, planimetrie: 9descrizione sito, ubicazione, viabilit, impianti, infrastrutture, strutture accessorie; 9tipologia del materiale estratto; metodo di coltivazione; processo di trasformazione del materiale; impianti di trattamento; recupero ambientale; identificazione LUOGHI di lavoro; identificazione FASI di lavoro. Layout e Organigramma aziendale
Struttura di un DSS
3.Valutazione dei rischi
Descrizione del criterio di analisi; Valutazione dei rischi e descrizione delle misure di prevenzione e protezione 1.Individuazione dei Fattori di Rischio per tutte le fasi lavorative (scomposizione alle singole operazioni svolte); 2.Individuazione soggetti esposti e dei soggetti esposti a rischi particolari; 3.Valutazione/Analisi dei rischi -> 9 Eliminazione dei rischi; 9 Riduzione dei rischi; 9 Programma delle azioni di prevenzione e protezione; 4. Attuazione del programma; 5.Controllo periodico del programma e valutazione dellefficacia.
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Definizioni
PERICOLO (Fattore di Rischio): propriet o qualit intrinseca di un determinato fattore (materiali attrezzature di lavoro, metodi o pratiche di lavoro) avente il potenziale di causare un danno. RISCHIO (Livello di Rischio): probabilit che sia raggiunto il Livello potenziale di Danno nelle condizioni di impiego, ovvero di esposizione, di un determinato fattore, nonch dimensioni delle conseguenze di un evento dannoso, esprimibile come: Probabilit di accadimento di un evento dannoso (Livello di Probabilit) x Danno probabile derivante (Livello potenziale di Danno) R = P x D Il rischio deve essere espresso da un numero, su una base temporale predefinita (ad es. un anno).
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VALUTAZIONE DEI RISCHI: procedimento di valutazione della possibile entit del danno, quale conseguenza del rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori nellespletamento delle loro mansioni, derivante dal verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro.
1. Identificazione di tutti i fattori di rischio; 2. Analisi dei rischi: valutazione quantitativa accadimento degli eventi e del danno probabile; delle probabilit di
3. Pesatura dei rischi: ordinamento gerarchico dei risultati dellanalisi di rischio, per pianificare la priorit degli interventi correttivi; 4. Eliminazione o minimizzazione del rischio mediante lattuazione di misure tecniche, organizzative, procedurali di: a) prevenzione: volte a ridurre la probabilit di accadimento di un evento dannoso; b) protezione: volte a ridurre le conseguenze derivanti dallevento, ossia lentit del danno .
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Fattori di rischio relativi ad aspetti ORGANIZZATIVI E GESTIONALI: 9 Formazione; 9 Informazione; 9 compiti, funzioni, responsabilit; 9 analisi pianificazione, controllo 9 D.P.I.; 9 norme e procedure di lavoro; 9 manutenzione degli impianti e attrezzature; 9 emergenza, pronto soccorso; 9 sorveglianza sanitaria; 9 movimentazione manuale dei carichi; 9 stress lavoro correlato (intensit, monotonia, ripetitivit del lavoro); 9 conoscenze e capacit del personale; 9 norme di comportamento.
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Livello di Probabilit: scala semi-quantitativa delle probabilit (analisi dei dati sugli infortuni o di altri valori statistici, frequenza di una data situazione e durata dellesposizione). Valore
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Livello
Altamente probabile
Definizioni / criteri
Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori. Si sono gi verificati danni per la stessa mancanza in altre circostanze La mancanza rilevata pu provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto. La mancanza rilevata pu provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi.
3 2 1
Improbabile La mancanza rilevata pu provocare un danno per la concomitanza di pi eventi poco probabile indipendenti.
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Livello di Danno: scala semi-quantitativa di gravit (reversibilit o meno del danno, infortunio ed esposizione acuta o cronica). Valore
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Livello
Definizioni / criteri
Gravissimo Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidit totale. Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti. Grave Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidit parziale. Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti. Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilit reversibile (infortunio indennizzato 3 gg). Esposizione cronica con effetti reversibili. Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilit rapidamente reversibile. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
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Medio
Lieve
Livello di Rischio: formula R= P x D, raffigurabile in una Matrice di Rischio. I rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, mentre quelli minori sono pi vicino allorigine. Matrice di valutazione del rischio R = PxD
Probabilit P 4 3 2 1 I 4 3 2 1 II 8 6 4 2 III 12 9 6 3 IV 16 12 8 4 V Danno D
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Programma di Attuazione: definizione della priorit e programmazione temporale degli interventi di prevenzione e protezione in base alla valutazione numerica del rischio (scala di priorit divisa, a seconda del valore del rischio, nelle 4 classi da A a D). Scala di priorit degli interventi
A B C D R9 4R8 2R3 R=1 Azioni correttive urgenti e indilazionabili Azioni correttive prioritarie da programmare con urgenza nel breve termine Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel medio termine Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione (lungo termine)
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Liste di Controllo
I risultati si riportano in Liste di Controllo che riassumono la valutazione dei rischi per ciascuna fase del processo e per singola operazione svolta. Evidenziano e descrivono: Le singole operazioni svolte da ciascun addetto; Le macchine e/o le attrezzature di lavoro utilizzate; I fattori di rischio individuati; Il Livello di Rischio conseguente alla valutazione del livello di probabilit di accadimento (P) e del Livello di danno (D). Ogni scheda riporta anche lelenco degli interventi di prevenzione e protezione individuati in funzione di ogni specifico Livello di Rischio evidenziato, per i quali viene stabilita una scala di priorit ed una programmazione in base al giudizio di gravit del rischio ottenuto.
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Addetti (mansione) descrizione descrizione classificazione delle generale specifica operazioni fattori rischio fattori rischio
Svolgimento attivit di perforazione 1.Esposizione a agenti ch-fisici 2.Macchine e attrezzature 3.Carico di lavoro fisico 4.Esposizione rumore 5.Esposizione vibrazioni 9Polveri 9Urti, colpi 9Sollevamento pesi (aste) 9Rumore di perforazione 9vibrazioni
PROBABILITA MISURA 1 2 3 4 A B C D
X X X X X
X X X X X 4 4
3 2
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Liste di Controllo - 2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Luogo di lavoro Fase di lavoro Attivit/ Operazione analizzata Macchina/Impianto Addetti (mansione) Descrizione generale dei fattori di rischio
9Esposizione agenti chimico-fisici; 9Macchine/ attrezzature di lavoro; 9Carico di lavoro fisico; 9Esposizione a rumore; 9Esposizione a vibrazioni. fronte di cava abbattimento perforazione perforatrice
competenza
Preposto Preposto/ operatore Preposto/SPP SPP SPP
scala di priorit
C B B C C
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Liste di controllo - 3
DATI INTEGRATIVI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Luogo di lavoro Fase di lavoro Macchina/Impianto Addetti (mansione) Elenco dei DPI in dotazione Elenco delle attrezzature utilizzate Elenco delle sostanze e dei prodotti con cui il lavoratore viene in contatto Documentazione relativa alle caratteristiche tecniche della macchina/impianto. Procedure relative allesercizio della macchina/impianto, alla formazione degli operai al riguardo, allispezione e manutenzione .
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4. Criteri di gestione organizzativa delle possibili interferenze fra addetti (stessa attivit o attivit diverse)
Corretta programmazione del lavoro basata su analisi tempi/operazioni/ occupazione spazi Minimizzazione dei rischi di interferenze spazio-temporali Coordinamento
Polveri
Indicazione delle potenziali fonti di inquinamento che interessano latmosfera attraverso lanalisi delle fasi di lavorazione del ciclo produttivo di cava; indicati i dispositivi di protezione da polveri.
Disposizioni specifiche Ordini di Servizio Buone Prassi Per ogni LUOGO DI LAVORO
Regolamento interno:
9modalit di esecuzione dei lavori; 9corretta utilizzazione delle attrezzature; 9disposizioni particolari per la tutela della sicurezza e salute dei lavoratori; 9istruzioni per luso dellequipaggiamento di salvataggio; 9azioni da intraprendere in caso di emergenza. regolamento/disciplinare sulluso delle macchine e delle attrezzature Disciplinare sulla movimentazione manuale dei carichi (Titolo VI del D.Lgs. 81/08)
corretto esercizio delle macchine; controlli preliminari sulla macchina per verifica efficienza e funzionalit; precauzioni prima della partenza e durante limpiego; procedura in caso di guasti e anomalie; uso equipaggiamento di emergenza; documenti da conservare a bordo macchina.
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Gestione Emergenze
Piano antincendio, evacuazione e soccorso 9Individuazione delle aree maggiormente a rischio di incendio indicando le misure di sicurezza adottate; individuazione delle attivit soggette al controllo dei vigili del fuoco (deposito gasolio con impianto fisso di distribuzione ad uso privato; deposito oli lubrificanti) 9Squadra antincendio Piano di emergenza interno 9Struttura organizzativa per lemergenza; 9Rilevazione dello stato di emergenza; 9Sistemi di comunicazione per lemergenza.
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