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LA RUSSIA E NOI

TEORIA

Che cos’è la geopolitica (II) di Yves LACOSTE

Questioni teoriche e semantiche Finiremo per definire retrospettivamente


«geopolitici» tutti i conflitti territoriali di una
volta, come fa qualcuno? Il problema è me-
È ORA NECESSARIO AFFRONTARE AL-
cuni problemi teorici che sono, in verità,
no semplice di quanto non appaia, non fos-
se che per la proscrizione del termine «geo-
molto importanti, anche se il più delle volte politica» dopo la seconda guerra mondiale.
ad essi non si presta attenzione: si riferisco- Per quasi quarant’anni questa parola non
no ai rapporti abbastanza sorprendenti tra è stata più usata (nemmeno come aggettivo),
questo significante – «geopolitica» – e tutta né nei media né nelle università, quando tut-
una gamma di significati. Nelle diversissi- ta una serie di fenomeni (la divisione
me accezioni già evocate, si tratta pur sem- dell’Europa e del mondo in due blocchi e le
pre di rivalità tra differenti tipi di poteri su rivalità delle due «superpotenze») si riferiva-
territori più o meno vasti. Constatare que- no palesemente a quella che noi oggi defi-
sta territorialità della «geopolitica» confer- niamo correntemente geopolitica. Il rappor-
ma il riferimento alla geografia, ciò che to signficante-significato non è dunque af-
l’abbreviazione iniziale indica in modo fatto semplice, non più di quanto sono
quasi evidente. chiare le cause di questo tabù, né le ragioni
Ora, tali conflitti territoriali fra gli Stati esi- per cui esso è stato progressivamente supe-
stono da secoli e da altrettanto tempo le rato nel corso degli anni Ottanta.
frontiere sono state tracciate e poi modifi- Per definire a posteriori alcuni tipi di pro-
cate; tutto ciò veniva riferito alla storia e blemi è sufficiente notare che il termine
non si parlava di geopolitica né di un ter- «geopolitica» è relativamente recente e im-
mine equivalente. Perché si è dovuto atten- piegarlo semplicemente come una novità o
dere l’inizio del XX secolo affinché questo come una comodità linguistica? Gli specia-
termine apparisse, ed essenzialmente, a listi che hanno riferimento hanno un mo-
quel tempo, in un solo Stato, la Germania? do nuovo di inquadrare e di spiegare le ri-
E perché dobbiamo attendere la fine del se- valità territoriali di un tempo e quelle di
colo perché improvvisamente l’uso di que- oggi? La sua apparizione all’inizio del se-
sta parola si generalizzi e diventi un’idea- colo e la sua riapparizione – inizialmente
forza? Che cosa porta essa di nuovo in rap- timida, verso il 1980, e poi clamorosa dopo
porto alla storia, cioè a quello che scrivono la frantumazione dei regimi comunisti e
gli storici? dell’Unione Sovietica – sono solo il riflesso 295
CHE COS’È LA GEOPOLITICA (II)

dell’evoluzione delle idee negli ambienti renti tipi di azione condotti, o più precisa-
intellettuali o universitari? O non anche la mente decisi da questo o quell’attore politi-
conseguenza di cambiamenti politici im- co per modificare una situazione definita
portanti nell’ambito di numerosi Stati? Tut- geopolitica. Siamo così arrivati al terzo
to dipende da che cosa si intende con geo- senso del termine geopolitica.
politica. Negli scritti dei giornalisti come nei lavori
Il termine, nelle sue molteplici accezioni di diversi specialisti è chiaro che la geopoli-
attuali, è usato il più delle volte come ag- tica non è oggi considerata tanto come
gettivo. Curiosamente, i dizionari nemme- scienza o conoscenza (non fosse che per le
no lo citano in quanto aggettivo e lo pren- difficoltà di definirla) quanto come azione,
dono in considerazione solo come sostanti- progetto e strategia. E questa evoluzione,
vo, ma senza indicare i tre significati diffe- lungi dall’essere una deriva mediatica
renti di questa parola. Il primo significato è (checché ne pensi qualcuno), è assoluta-
quello dato dai grandi dizionari, il Larous- mente fondata, perché in questo campo le
se e il Robert, dove il termine non figura analisi concrete si fondano su rivalità ter-
d’altronde che in modo furtivo: la geopoli- ritoriali tra poteri i cui attori e soprattutto i
tica vi è considerata solo come una scien- cui capi hanno logicamente dei progetti e
za o una particolare materia di studio. Il delle strategie. Questi dirigenti si servono
secondo, sempre più frequente per quanto d’altronde delle informazioni geopolitiche
assente nei dizionari potrebbe essere, tra- fornite da diversi specialisti per stabilire e
sponendo la definizione che il Robert dà in modificare questi progetti e queste strategie.
secondo luogo della geografia: «La realtà Eppure, nei dizionari la geopolitica non è
oggetto di questa scienza». Sarebbe d’altra assolutamente considerata come azione e
parte preferibile dire «le realtà che sono strategia, ma definita solo come scienza o
considerate essere oggetto di questa scien- disciplina di un genere particolare. Le defi-
za» e che è dunque, per conseguenza, legit- nizioni dei dizionari sono di fatto dello
timo definire geopolitiche. stesso tipo di quelle che essi danno della
Ora, che si tratti dei media o di ricerche geografia.
degli specialisti queste «realtà» sono prese in Questo sostantivo ha anch’esso due signifi-
considerazione sia in quadri spaziali più o cati troppo spesso confusi. Secondo il Ro-
meno vasti (per esempio, geopolitica dell’A- bert, è 1) «la scienza che ha per oggetto lo
frica, geopolitica di Beirut), sia in funzio- studio dei fenomeni fisici biologici umani
ne di certi attori politici che conducono o localizzati sulla superficie del globo terre-
si ritiene conducano un certo tipo di azio- stre» e 2) «la realtà fisica, biologica, umana
ni che si definiscono anch’esse geopolitiche. che è oggetto di studio della scienza geo-
Siccome questi attori sono spesso assimilati grafica». Ora, se il termine stesso di «geo-
a Stati, si parlava per esempio corrente- grafia» fa esplicito riferimento a una tecni-
mente, almeno fino al 1991, di geopolitica ca scientifica (geo-grafia, disegnare, rap-
dell’Unione Sovietica; in un tale caso, c’è presentare la Terra, cioè anzitutto costruire
confusione tra i dati i problemi geopolitici delle carte), non è questo il caso del termi-
considerati nel quadro di questo Stato, e le ne geopolitica giacché, in primo luogo, la
azioni e i progetti attuati dai suoi dirigenti politica non è definita nel Robert come
dentro o fuori le frontiere statuali. Sicché si scienza ma come 1) ciò che è «relativo alla
parla oggi correntemente della geopolitica città, al governo dello Stato» e 2) «arte e
americana in questa o quella parte del pratica del governo delle società umane». Il
mondo. terzo senso di «geopolitica» – azione, pro-
L’idea che la geopolitica è anche e soprat- getto, strategia – è dunque semanticamente
tutto strategia è ancora più evidente quan- legittimo. Queste considerazioni permetto-
do si evoca, per esempio, la geopolitica di no di prendere coscienza di un certo nu-
296 Reagan o quella di Gorbacev, cioè i diffe- mero di ambiguità semantiche, ma non
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per questo definiscono che cosa è la geopo- ficare di quali rapporti si tratti comportano
litica. Coloro che – procedendo in modo inoltre il grande inconveniente di ridurre
inverso rispetto al nostro – vogliono partire quest’ultima ai soli fenomeni naturali –
dai principi e non dalla realtà, così come concezione assai diffusa nell’opinione co-
essa è percepibile, diranno che sono geopo- mune, ma che non ha alcuna giustifica-
litici i fenomeni che si riferiscono alla geo- zione epistemologica. Perché queste pretese
politica. Ma come l’hanno definita, fino ad definizioni della geopolitica non fanno
oggi la geopolitica? menzione dei rapporti tra la «politica degli
Stati» e i dati purtuttavia fondamentali del-
la geografia umana, non fosse che, per
Alcune definizioni correnti esempio, l’importanza della densità di po-
polazione in rapporto alla superficie utiliz-
ma parziali e contraddittorie zabile di uno Stato? Mistero, o forse questo
della geopolitica rischierebbe di richiamare la questione
dello «spazio vitale» che Hitler ha sviluppato
Per il Robert (1965), la geopolitica è «lo stu- nel Mein Kampf?
dio dei rapporti tra i dati naturali della Il Grand Larousse Universel (1989) defini-
geografia e la politica degli Stati». Il Grand sce la geopolitica come «una scienza che
Larousse Universel (1962) è ancora più studia i rapporti tra la geografia degli Stati
esplicito, giacché per esso la geopolitica è e la loro politica. (...) La geopolitica espri-
«lo studio dei rapporti che uniscono gli Sta- me la volontà di guidare l’azione dei go-
ti le loro politiche e le leggi di natura, que- verni in funzione delle lezioni della geo-
ste ultime determinando le altre». grafia. (...)». La volontà di chi? Si potrebbe
È abbastanza curioso che questo genere di credere che questo proposito rifletta le am-
definizioni che non si trovano solo nei di- bizioni dei maestri della geografia accade-
zionari ometta ogni riferimento alla storia, mica. Uno dei più celebri in questo campo
per quanto l’invocazione dei «diritti storici» non fu forse il britannico sir Halford
sia uno dei maggiori argomenti in geopoli- Mackinder (1861-1947) che acquisì dopo
tica. Ad ogni modo, simili definizioni il 1900, una grande notorietà nei circoli
avrebbero dovuto essere respinte per la loro dirigenti anglosassoni? Egli è spesso consi-
evidente illogicità, che rasenta l’assurdità derato uno dei più celebri geopolitici. Ep-
(ma certi geopolitici vi si riferiscono senza pure, non ha mai fatto esplicito riferimento
vergogna, per le necessità della causa che alla geopolitica nei suoi scritti, e il più cele-
essi sostengono). In effetti se «le leggi di na- bre tra essi intorno a questo tema (The
tura determinano la politica degli Stati», Geographical Pivot of History), si inquadra
come spiegare che essi possano operare piuttosto in quella che sarà poi definita
cambiamenti spettacolari e durevoli della geostoria.
loro politica, ciò che la storia permette di La corporazione dei geografi accademici
constatare, e non solo durante le rivoluzio- in senso generale ma in modo peculiare in
ni? I «dati naturali della geografia» purtut- Francia e oggi anche in Germania, è tutta-
tavia non cambiano affatto, e «le leggi di via, paradossalmente, quella che, assai più
natura» sono comunque eterne. Queste de- delle altre, tuttora respinge la geopolitica in
finizioni quanto meno sommarie (due ri- nome della scienza e con il pretesto che si
ghe ciascuna) sono anteriori al successo tratterebbe di un residuo o di una rinasci-
attuale della geopolitica, ma si continua ta del nazismo. Questa corporazione di-
spesso a farvi riferimento, specialmente ne- sapprova coloro tra i suoi membri che se ne
gli ambienti universitari. occupano e promuove invece la pratica
Queste definizioni classiche, che si limita- della geografia politica.
no a indicare l’esistenza di rapporti tra la Ma questo settore della geografia accade-
geopolitica e la geografia, ma senza speci- mica, malgrado l’importanza riconosciuta 297
CHE COS’È LA GEOPOLITICA (II)

del volume Politische Geographie nell’ope- si sviluppano le fonti della potenza», scrive
ra del grande geografo tedesco Friedrich nel 1963 Saul Cohen in Geography and Po-
Ratzel (1844-1904), negli ultimi decenni litics in a World Divided. Per Robert E.
era stato completamente abbandonato, a Harkavy, in Great Power Competition for
parte un certo risveglio in questi ultimi an- Overseas Bases: Geopolitics of Access Di-
ni nell’intento di far concorrenza alla geo- plomacy (1983), la geopolitica è «la rappre-
politica. Al punto che la geografia politica è sentazione cartografica delle relazioni tra
dimenticata nel Dictionnaire de la géo- le potenze principali in contrapposizione
graphie diretto da Pierre George (1979), fra loro». Secondo la Encyclopedia Britanni-
che indica come «la geopolitica è lo studio ca la geopolitica è «l’utilizzazione della geo-
dei rapporti tra i fattori geografici e le azio- grafia da parte dei governi che praticano
ni o le situazioni politiche», prima di men- una politica di potenza», mentre William T.
zionare che essa è stata «uno degli stru- Fox, in un colloquio organizzato a Bruxel-
menti di propaganda politica dei teorici les dalla Nato nel 1983, sostiene che in ge-
dei Terzo Reich». nerale la geopolitica è «l’applicazione delle
Il più celebre di questi teorici l’animatore conoscenze geografiche agli affari mondia-
della prima corrente di idee che facesse ri- li». Identica la concezione del generale Pier-
ferimento alla geopolitica per metterla in re Gallois, autore di un’opera intitolata
pratica, il geografo e generale tedesco Karl Géopolitique: les voies de la puissance
Haushofer (1869-1946), dichiarava verso (1990): «La geopolitica è lo studio delle rela-
il 1920, in modo al quanto lirico: «La geo- zioni che esistono tra la condotta di una
politica sarà e deve essere la coscienza geo- politica di potenza sviluppata sul piano in-
grafica dello Stato. Il suo oggetto è lo studio ternazionale e il quadro geografico in cui
delle grandi connessioni vitali dell’uomo essa si esercita». Ma queste concezioni più o
d’oggi nello spazio d’oggi (...) e la sua fina- meno prossime, secondo cui la geopolitica è
lità (...) è il coordinamento dei fenomeni essenzialmente analisi di tipo geografico
che legano lo Stato allo spazio». In effetti, delle relazioni interstatuali sul piano plane-
l’oggetto principale di questa corrente geo- tario o su quello dei grandi spazi non ten-
politica erano le relazioni territoriali degli gono conto del fatto che analisi geopolitiche
Stati tra loro, il tracciato delle loro frontie- dei rapporti di forza sono oggi condotte ri-
re, e in particolare quelle della Germania guardo a territori di dimensioni assai mi-
che, in conseguenza del Trattato di Ver- nori che si tratti di Beirut o dei quartieri
sailles (1919), aveva appena perso impor- centrali di Los Angeles, ad esempio.
tanti territori. Alcuni specialisti di scienze sociali conside-
Gli specialisti di relazioni internazionali rano che la geopolitica tenga anche in
inquadrano la geopolitica ancor più in conto numerosi problemi politici interni
funzione delle loro preoccupazioni. Dopo il agli Stati compresi quelli la cui unità na-
1945, quando questo termine era completa- zionale è forte. Queste ricerche di geopoliti-
mente proscritto in Europa, all’Ovest come ca interna, anch’esse orientate sullo studio
all’Est, certi specialisti americani vi faceva- delle rivalità territoriali tra poteri – in par-
no talvolta riferimento in lavori abbastan- ticolare quelle tra i notabili della politica –
za riservati destinati a fornire ai dirigenti hanno mostrato la loro efficacia in mate-
americani una base teorica alla politica ria di analisi dei fenomeni elettorali e delle
che gli Stati Uniti, a causa della guerra operazioni digestione del territorio. Già da
fredda e della loro potenza, dovevano con- molti decenni in America Latina i gruppi
durre su scala mondiale. «L’essenza della dirigenti e soprattutto i militari brasiliani
geopolitica è di studiare la relazione che argentini e cileni si riferiscono alla «geopo-
esiste tra la politica internazionale di po- litica» per condurre delle operazioni di ge-
tenza e le caratteristiche corrispondenti del- stione dei loro territori o di organizzazione
298 la geografia (e specialmente) quelle su cui dello spazio.
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Molto più complessa e recente è la «proposta ca appare come una novità intellettuale e
di definizione» che Michel Foucher, nel suo politica e suscita in quel paese una podero-
libro Fronts et Frontières (1991), dà della sa corrente intellettuale, quando i conflitti
geopolitica: essa è, secondo lui «un metodo territoriali fra Stati esistevano da secoli?
globale di analisi geografica di situazioni Non bisogna mettere da parte questo pro-
sociopolitiche concrete prese in esame in blema, che oggi può apparire ben superato.
tanto in quanto esse sono localizzate, e Ma cercare di capire le cause di questa ap-
delle rappresentazioni abituali che le de- parizione, così come quelle della proscri-
scrivono». Ciò ha il vantaggio di potersi ap- zione del termine dopo il 1945, poi del suo
plicare a situazioni di ogni dimensione, riapparire dopo dieci anni – cioè cercare
compreso il quadro di Stati di dimensioni di capire le grandi tappe della storia della
relativamente piccole, e di non ridurre la geopolitica – permette di afferrare meglio
geopolitica ai rapporti tra Stati o alle riva- alcune delle caratteristiche fondamentali
lità planetarie, come fa qualcuno. Ma l’e- della geopolitica e di avanzare nella co-
spressione «situazioni sociopolitiche concre- struzione della sua definizione.
te», se applicata ad altre questioni oltre a Non basta segnalare, come si fa la maggior
quelle concernenti le frontiere, non indica parte delle volte, che la parola «geopolitica»
che i fenomeni geopolitici sono essenzial- è comparsa, d’altronde in modo alquanto
mente rivalità di potere riferite al territorio; furtivo, per la prima volta nel 1904, per la
ciò risulta ancor più mascherato dal fatto penna di un geografo svedese, Rudolph
che questa definizione fa stato delle «rap- Kjellen (1864-1922), fortemente influenza-
presentazioni abituali» quando si tratta, in to dall’opera di Friedrich Ratzel e legatissi-
tutte le situazioni geopolitiche, a fortiori mo agli ambienti culturali tedeschi. Per lui
nei problemi di frontiere, di rappresenta- la geopolitica, allo stesso modo della ecopo-
zioni contraddittorie. litica e della demopolitica da lui proposte,
Malgrado le loro differenze, tutti questi modi era uno dei percorsi di ricerca di cui sotto-
di inquadrare la geopolitica, compreso l’ulti- lineava l’importanza. Egli riprenderà que-
mo, hanno in comune la caratteristica di sti termini nel suo libro del 1916 Lo Stato
non rendere conto delle sue singolarità stori- come organismo vivente. Ma è solo dopo il
che: né spiegano l’apparizione molto tardiva 1918 e soprattutto in tutt’altro contesto po-
di questo termine all’inizio dei XX secolo, la litico che debutterà, con Haushofer; quello
sua eclisse trentacinquennale, e soprattutto, che si può definire il primo movimento di
da una decina d’anni la sua utilizzazione idee geopolitiche.
sempre più frequente sulla stampa e da parte Per un gran numero di autori che tratte-
di diversi specialisti meno per effetto di una ranno più tardi di geopolitica, questa ap-
moda che in ragione di un fenomeno obiet- pare, nel migliore dei casi come una delle
tivo: la moltiplicazione recente dei problemi forme più caratteristiche della «ragion di
dei conflitti gravi o minori che vengono Stato», o di una Realpolitik: il sovrano e i
chiamati geopolitici. Insomma, nel mondo suoi fidi non prendendo in considerazione
accade qualcosa di nuovo. nell’interesse dello Stato che dati materiali
Era successo qualcosa del genere quando considerati come oggettivi e in primissimo
per la prima volta, in un paese, una cor- luogo i «dati geografici», e così mettendo tra
rente di opinione si è preoccupata della parentesi determinati principi politici o
geopolitica? morali. Si ripete a volontà la frase di Napo-
leone I «la politica degli Stati è nella loro
geografia», dimenticando che era lui che
L’apparizione della geopolitica sceglieva i dati geografici in funzione dei
quali prendeva le sue decisioni per riorga-
Perché è solo all’inizio dei XX secolo, nei nizzare la Germania e l’Europa. Nel caso
1918-1919, in Germania, che la geopoliti- peggiore, si pensa spesso, la geopolitica co- 299
CHE COS’È LA GEOPOLITICA (II)

pre con argomenti speciosi le annessioni importante. Alcuni tra loro si sono resi
più ciniche e brutali. conto che i corsi di geografia politica ispi-
Ora, la prima apparizione della corrente rati dall’opera di Friedrich Ratzel e che essi
di idee geopolitiche – in Germania – si si- avevano seguito quando erano all’univer-
tua al contrario in un momento in cui sità non servivano a un bel nulla quando
l’autorità dello Stato è singolarmente inde- si trattava di provare l’ingiustizia e l’assur-
bolita, nel 1918-’19: dopo che il Reich ha dità delle frontiere che i vincitori pretende-
dovuto chiedere l’armistizio, a causa dello vano di imporre alla Germania. Le «leggi
scoraggiamento di una grande parte scientifiche» della geografia politica che
dell’esercito per la comparsa in Europa di Ratzel invocava in un insegnamento molto
un nuovo avversario, l’esercito americano, teorico e molto accademico (che egli aveva
ma anche a causa delle rivolte comuniste, voluto al quanto differenziare rispetto agli
in particolare a Berlino. Dopo l’armistizio, articoli che scriveva in quanto presidente
si avvia un grande dibattito nei quale cit- della Lega pangermanista) non permette-
tadini di diverse tendenze politiche si do- vano di comprendere i rapporti di forza in
mandano se conviene accettare o rifiutare Europa né, in modo concreto, la situazione
– salvo riprendere la guerra – le clausole politica in cui la Germania si trovava dopo
territoriali dei trattato di pace che la coali- la sconfitta.
zione vittoriosa vuole imporre. Coloro che Inoltre, contrariamente a coloro che affer-
sperano che il trattato potrà essere rivisto mano che Ratzel è in qualche modo il fon-
ulteriormente si oppongono a coloro che datore della geopolitica, pare evidente che è
vogliono resistere ad ogni costo: che cosa semmai proprio contro l’accademismo del-
bisogna accettare, a rigore? Quali sono i la geografia politica ratzeliana che si è
territori che bisogna accettare di abbando- lanciata quella corrente di idee che avreb-
nare e quali sono quelli cui aggrapparsi? be introdotto un nuovo termine, quello di
Di lasciare la Prussia Orientale non si di- «geopolitica». La maggior parte dei geografi
scute nemmeno! accademici tedeschi inizialmente non fu
Fino ad allora, solo i sovrani e i capi di ad essa favorevole, ed è questa la ragione
Stato decidevano, con i loro consiglieri più per cui i professori di liceo trovarono il so-
vicini su questo genere di problemi e non stegno di Haushofer messo ai margini
ci si sognava affatto di riferirne al popolo. dell’università a causa dei suoi incarichi
Ma nella Germania dei dopo-sconfitta si militari e della sua carriera diplomatica
ingaggiò fra cittadini di differenti tenden- (in Giappone, prima della guerra). Ed è
ze politiche un vero dibattito democratico per rivolgersi all’insieme dei cittadini che il
(per quanto segnato da molte violenze) sul movimento geopolitico lanciò una pubbli-
problema del territorio della nazione e del- cazione semplicissima, illustrata da carte
le sue frontiere. Allora era un fatto assolu- schematiche, molto suggestive: Zeitschrift
tamente eccezionale. Certo, negli Stati de- fur Geopolitik. Se Haushofer non disdegnò
mocratici c’erano già molti dibattiti politici di riprendervi alcune «leggi» della geografia
– sull’attribuzione del diritto di voto ai po- politica, egli tuttavia proclamò che la geo-
veri o alle donne, sul ruolo della Chiesa, politica era una scienza nuova: era un
sul sistema di governo eccetera – ma non mezzo di imporre le sue tesi con un’opera-
c’erano mai stati dei dibattiti geopolitici zione apertamente politica, apertamente
cioè imperniati sul problema delle frontiere differente dal discorso accademico tenuto
e sulla definizione stessa del territorio dello da Ratzel.
Stato e della nazione. In seguito, per ottenere la revisione dei
In questo primo dibattito geopolitico e pa- Trattato di Versailles o l’Anschluss con
triottico, i professori di storia e di geografia l’Austria (ciò che chiedevano anche i par-
dei licei e specialmente i giovani che torna- titi di sinistra tedeschi e austriaci), il movi-
300 vano dal fronte, hanno giocato un ruolo mento geopolitico sviluppò la sua azione
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sul piano internazionale, grazie alla colla- 1941 la rottura tra il Fuhrer e Haushofer;
borazione di geografi o di diplomatici di che allora era al vertice del suo prestigio,
diversi Stati europei Unione Sovietica com- giacché egli aveva fama di essere la mente
presa, i quali non accettavano affatto le del patto germano-sovietico dell’agosto 1939
frontiere imposte dopo il 1918, anche colo- (in nome delle tesi planetarie di Mac-
ro che erano stati avvantaggiati volevano kinder). Ma Haushofer manifestò il suo di-
ancor di più. saccordo quando, nel giugno 1941, Hitler
Il partito nazista non cominciò ad acquistare lanciò improvvisamente l’attacco all’Unio-
importanza che dieci anni dopo l’esordio di ne Sovietica. La rivista Zeitschrift fur Geo-
questa scuola geopolitica che non è, contraria- politik cessò le pubblicazioni poco dopo, e
mente a quanto spesso si afferma, una creazio- Haushofer fu da allora in poi malvisto dai
ne del nazismo. I francesi avrebbero d’altronde dirigenti nazisti giacché Rudolf Hess non
potuto lanciare la loro propria scuola di geopoli- poteva più servirgli da garante. Haushofer
tica ma, all’università, i maestri di quella che si fu persino arrestato quando suo figlio, egli
chiamava la geografia francese o la scuola geo- stesso geopolitico e diplomatico, fu implica-
grafica francese vi si opposero in nome della to nei complotto contro Hitler e assassinato
scienza e della geografia, pur senza esprimere dalla Gestapo.
ragioni epistemologiche più precise. I rapporti tra la scuola geopolitica tedesca e
In Germania, se Hitler recuperò a proprio il nazismo sotto dunque molto più compli-
uso e consumo gli argomenti patriottici cati di quanto abitualmente non si dica.
della geopolitica tedesca e la notorietà di Karl Haushofer; che alcuni avrebbero volu-
Haushofer; i nazisti che ebbero le loro rivi- to vedere tradotto davanti al tribunale di
ste di geopolitica, soffocarono poi ogni di- Norimberga, dove erano giudicati i diri-
battito intorno ai problemi dello Stato e genti nazisti fu risparmiato dagli america-
della nazione nei rapporti di forza europei. ni che cominciavano a interessarsi molto
Haushofer era un personaggio complesso di geopolitica. Ma nel 1946 egli si suicidò
giacché sua moglie, che ebbe fino all’ulti- insieme alla moglie.
mo un ruolo importante al suo fianco, era
di origine ebraica ed egli era amico perso- (2 – continua)
nale di Rudolf Hess il quale volò in Inghil-
terra nel maggio 1941. È proprio dell’estate (traduzione di Tancredi Rossi)

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