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Venerd 27 gennaio 2012

Il Mattino
Francesco de Core

Cultura.Societ Napoli 47
Fotografia & archeologia

poi un giorno accade che la luce (per la maggior parte delle persone) semplicemente si spegne. Invece lui la luce non la spegnermai.Lasualucequestosolechegliscintillainfaccia.Pier,ilprotagonista-omeglioilprimusinterpares - del romanzo di Luigi Pingitore Tuttala bellezza deve morire(edito da Hacca, presentato ieri alla Fnac da Marco Lombardi e Riccardo Brun), dunque consapevole di consegnarsi alleternitdellagiovinezzanellinvolucro di quella luce. E di quel sole. Lunica via da percorrere, per lui come per il suo gruppo, in quellestate del 96 che scivola torrida e inquieta lungo la costiera amalfitana, dunque questappropriazione debita, consapevole, della morte attraverso lunico scarto possibile, il suicidio. La fuga dalla bellezza affinch questa si preservi definitivamente, negli occhi e nellanima, dalle carie della quotidianit, dalla patina di polvere chei giorniaccumulano. Romanzo di grandi domande e continui rimandi, di ragazzi dei, fragili ma risoluti, e di poeti eterni, di luoghi che sono mito oltre lanchilosi prodotta dalla letterariet e di natura che sovrasta con una potenza ineluttabile, che non d scampo, Tuttalabellezzadeve morire ha padri solenniebenassorbitineltessutonarrativo (Camus e Rimbaud, sugli altri, con echi forti di Fitzgerald). Ci sono due strade che Lautore Presentato ieri siincrociano: dalla morte alla vita alla Fnac quelladiEzra,sculil libro torefrancesecheridi Pingitore percorre - spulciando un semplice diario - lultimo tratto dellesistenzadellafigliastroncatadaunincidente stradale; dalla vita alla morte, invece, quella di Pier e dei suoi amici: Francesca, la ragazza sparita nel nulla, gi insidiata da Dario, alter ego di Pier; e ancora Luca, Silvia, Alessia, Liv. I salti (da un palazzo allaltro) e i tuffi (in acqua) le loro passioni estreme, un continuo abbandonarsi per catturare la dilatazione dellattimo. Dunque,picheallabellagiornatalacapriana-cheinFeritoamortesichiu-

La colonna di Liternum per il reportage di Barone


Tiziana Tricarico

Narrazioni

Storie di giovinezze che stanno per finire


Unestate torrida sulla costiera amalfitana e un gruppo di ragazzi I temi della bellezza e della morte nel romanzo di Pingitore
de con una fuga volontaria, non con un addio alle possibili corruzioni dellesistere - Pingitore sembra rifarsi al primo Camus, al Camus dello Straniero e del Mito di Sisifo, quello che dice: Vi solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, rispondere al quesito fondamentale della filosofia. Il suo un Sud di abbacinante bellezza, di luce insostenibile, di un mare profondo come labisso dei miti. Non una quinta di palcoscenico o, peggio, un trompe loeil; nemmeno unospecchiochecorrompeipensieri piarcani;semplicementelaculladove ogni atto damore assume rilievi estremi,assertiviodirifiuto. Terzavia nonpuesserci:anchelamorecorporale ha cupezze ingigantite dalla voglia di ingurgitare vita, con quella componente di crudelt che i giovani, talvolta involontariamente, non riescono a fare a meno di esplicitare. Nelle dense righe poste in quarta di copertina, Giuseppe Montesano entradrittonelcuoredellibro:Lassoluta mancanza di riguardi della Bellezza nei confronti dei suoi perduti amanti: questa la musica ossessiva, limpida e accesa che anima il romanzo di Pingitore, e che spinge la sua scrittura ad auscultare la voce misteriosa della giovinezza. Basterebbe solo questo, nel panorama noir in cui sprofondata tanta parte della narrativameridionale, a rendere merito allo scrittore e filmaker napoletano. A sostenere lui e noi il solco rimbaudiano: ritrovata. / Che? LEternit./ilmareandatovia/Colsole.Se poilaprospettivaestetizzante(chesolo in superficie scalza la dimensione etica della storia) abbia o no preso la manodellautoretemamoltodibattuto in questi giorni da critici e colleghi (Durante, Di Consoli, Onofri fra gli altri); discussione a pi toni che comunquesegnodiinteresse per una insolita storia da Sud che lascia uno sfregiosucarneviva,einduceaconsiderare quanto la scrittura misurata, eppure piena e tagliente, di Pingitore avr sviluppi ulteriormente sorprendenti.
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tmosfere rarefatte per una dimensione meta temporale.SintitolaLiternum la mostra del fotografo napoletanoAnielloBaroneinaugurataieri al Museo ArcheologicoNazionale,curatadaAntonelloScotti(finoal26febbraio)epartedegliIncontridiArcheologia organizzati dalla SoprintendenzadiintesaconlaProvincia. Illuogodalqualenasceeprende il titolo la mostra Liternum, sitoarcheologicopressoLagoPatria, dal 2009 Parco Archeologico:quiBaroneharitrattolunica colonna del Capitolium che svettasuirestantireperti.Ilrisultato unistallazione composta da tre gigantografie in bianco e nero fluttuanti nellaria e rivolte verso la parete di fondo dellasala, che parlano di un luogo archeologicodiverso,pocopubblicizzato e poco conosciuto. Un luogoche vive un suo abbandono,unasuamarginalit-raccontaBarone-Edunluogocheconosco bene come tutta larcheologiadelnostroterritorio. Protagonista assoluta la colonna di Liternum che emana potentisuggestioni:Inunluogo doveilpassatostatoquasicancellato,statointeressantegirareattornoaquestooggetto,che hovistoanchecomeunasortadi totemounapossibile ciminiera. Lamiare-interpretazionedelterritorio - aggiunge il fotografo -

nonindagareilpassatodellaco lonnamaindagare ilmio passa to.Illuogodovesonostaterealiz zate le foto marginale rispetto ad altri luoghi archeologici pre sentinelterritoriocampano.Ma questa marginalit che mi ha spinto a realizzare il progetto Cerco in essa un riferimento a luoghi in cui vivo. Ed ho sempre vissutoin un posto dove le cimi niereoccupanounospazio cen tralenel paesaggio visivo dome stico. Questa opera vuole essere quasiunricordo,unritornarein dietro con la memoria alla mia adolescenza,quandoconlospi rito di un archeologo dilettante mi inoltravo nelle viscere delle fabbricheabbandonate. Lallestimento, che invita alla riflessione,permettenonsoltan to di girare attorno alla colonna fotografata ma anche, e soprat tutto, di attraversarla; mentre i bianco e nero una scelta pura mentelinguistica.Rappresenta la giusta sintesi della storia e de luogochevoglioraccontare-di ce Barone - un bianco e nero chesirinnovaechecambiainba se al soggetto che ho di fronte adeguandosi allla dialettica tra me ed il soggetto che fotografo Alvernissagediieri,congliinter venti di Patrizia Gargiulo e Giu seppe Merlino, cerano anche i presidente della Provincia Luig Cesaro ed il Soprintendente ar cheologodiNapoliePompeiTe resaElenaCinquantaquattro.
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Mostra Una foto di Aniello Barone esposta al museo Nazionale

Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 47 - 27/01/12 ----

Time: 26/01/12

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