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Libri&dintorni

era verso la fine degli anni sessanta e


l’inquieto scrittore, che non sapeva che
tutta la sua vita da lì a poco sarebbe sta-
ta votata completamente alla musica,
conobbe la musa dei Velvet e se ne inna-
morò perdutamente: la inseguì dovun-
que e non riuscì mai a fare l’amore con
lei, e quando anni dopo seppe che era
morta si chiuse in una stanza d’albergo
a Montreal per piangere. Eccolo il cana-
dese bohemien che scrive canzoni bel-
lissime come Famous blue raincoat,
salvo poi confidare in uno dei suoi tac-
cuini che quella canzone non è ‘sto gran-
ché. Eccolo il giramondo sensuale che un
giorno si mise alle spalle il freddo di
Montreal e andò a vivere su un’isoletta
greca, e come un Camus qualsiasi scoprì
la verità della luce mediterranea e soffrì
l’amore di Marianne prima e di Suzanne
poi (e chi non conosce la canzone
Suzanne!) e cominciò a scrivere versi
bellissimi e si mise a lavoro sul romanzo
Beautiful Losers. Finché la sua vita non
cambiò per sempre, e dai piccoli reading
di poesia fu catapultato sui palchi di
· RECENSIONE · mezzo mondo, e sempre si portò
appresso quell’irrequietezza che lo spin-
Cohen, la voce sensuale del mondo geva ad approfondire lo studio dello Zen,
a rinchiudersi mesi e mesi nel monaste-
È stata appena tradotta la valida biografia, frutto di anni di ro del maestro Roshi a Los Angeles cer-
cando di imparare la disciplina del cor-
interviste esclusive, del cantautore fra i più poetici e profetici po: sveglia alle tre del mattino e ore e
ore di concentrazione su ogni singola

E
quando arriviamo a due terzi di rosamente prestato alla vita, buttato canzone. La stessa irrequietezza che
questa strana biografia, di questo dentro la carne del mondo per assorbir- aveva lavorato a tal punto la sua voce da
diario di viaggio che ci conduce in ne strazi e illuminazioni, dolori e strappi, trasformarla in quel timbro indimentica-
giro per il mondo, dal Canada alla Grecia cosicché imbevendosene possa poi resti- bile, una voce da Pilade come avrebbe
passando per almeno mille alberghi e tuirli a noi sotto forma di liriche e balla- detto Pasolini, completamente immersa
duemila teatri, in un continuo scivolare te. È la profezia, annunciata dal genio nel cuore del proprio Io. E anche oggi
dentro i tormenti di quello strano miste- francese Rimbaud sul finire dell’ottocen- che ha superato la soglia degli ottanta,
ro che ha nome Leonard Cohen e di cui to. “Il Poeta si fa veggente mediante un Leonard l’ebreo errante, non smette di
nonostante tutto abbiamo la sensazione lungo, immenso e ragionato disordine di sentirsi l’ultimo Fitzgerald, il cantore di
di non aver ancora compreso nulla, ecco tutti i sensi. Tutte le forme d’amore, di una generazione perduta per sempre,
che spunta improvvisa una frase che il sofferenza, di pazzia; egli cerca se stes- l’eroe dell’amore, sempre pronto a
cantante annotò sul suo personale dia- so, esaurisce in sé tutti i veleni, per non immergersi nel corpo di un’ennesima
rio. E noi, nel rileggerla, abbiamo la sen- conservarne che la quintessenza”. donna salvo poi riemergere dall’altra
sazione che finalmente tutto quel viag- Musicista, scrittore, poeta, dandy, parte, annichilito dalla bellezza del mon-
gio acquisti un senso, e che l’intera consumatore di stupefacenti, infatuato do, stordito e frantumato, perché anche
struttura ne sia come per magia illumi- delle donne e del sole greco, amico di stavolta quella bellezza non è riuscito
nata: “Il mio più grande bisogno è di Bob Dylan e amante perduto di Nico. È che a sfiorarla. [Luigi Pingitore]
essere interessante ai miei occhi”. Un soprattutto quest’ultimo dettaglio a far-
ego riferimento talmente forte da spiaz- ci innamorare una volta di più di ■ Ira B. Nadel, Una vita
zare qualunque suo fan, se non avessi- quest’uomo che scoprì quasi per caso di di Leonard Cohen, Giunti 2011,
mo già capito che l’ego di Cohen è gene- essere il poeta preferito di Lou Reed. Si paGg. 320, €20

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