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CULTURA
IL RUOLO DEGLI SCRITTORI NEL RINNOVAMENTO DELLA CITT: INCONTRO CON GIUSEPPE MONTESANO
era in grado di farle. Come a dire, che un geometra non pu fare lingegnere, altimenti la costruzione ti crolla in testa? Il punto proprio questo. Se un singolo trasforma le proprie azioni, il proprio lavoro, in modo da dare il massimo, evidente che migliora automaticamente la qualit generale della vita. La realt fatta di tanti tasselli, a volte anche molti piccoli- cio dai singoli-, dai quali non si pu tuttavia prescindere. La nostra societ sembra, invece, non valorizzare affatto le competenze e la qualit della persona... Questo delle competenze un problema molto serio, che non riguarda soltanto Napoli. Se non c spazio per chi creativo, nel senso che in grado di mettere in circolazione idee nuove che generano cose concrete e utili per la comunit, allora la societ ferma. E se la societ non si evolve, le persone stanno male. La politica, larte, la letteratura devono andare tutte nella stessa alt le parole che esprimono lidea di servire lo Stato e il benessere della comunit deve essere il suo unico e principale fine. Altrimenti continuer a ripetere gli stessi errori che si sono ripetuti nel passato. Il concetto ovviamente vale per tutti. Con la differenza che chi sta in alto ha pi potere e, dunque, ha pi possibilit di realizzare delle cose, cos come ha p possibilit di distruggerle. Bisogna cominciare a comportarsi con senso civico? Allinterno delle comunit il singolo deve assumersi le proprie responsabilit in prima persona. Deve cercare di esprimere s stesso in maniera compiuta dando il meglio che le proprie capacit consentono. Invece lidea di responsabilit individuale sempre meno praticata. Tutti spesso proviamo a svicolarne perch ci costringe ad assumere un peso, piccolo o grande che sia. Ma pensare di delegare a qualcun altro ci che ciascuno di noi deve fare con pazienza e fatica la strada verso il disastro. Come risvegliare il senso di responsabilit nei cittadini? Tocca alle istituzioni indicare la direzione compiendo delle scelte intelligenti, provando ad attuare la strategia di rendere conveniente il comportamento etico. Per esempio premiando i cittadini che fanno la raccolta differenziata con una riduzione sulla tassa dei rifiuti. A quel punto i cittadini sceglieranno autonomamente il comportamento responsabile senza sentirsene costretti ma, anzi, da protagonisti. La nuova amministrazione e i cittadini di Napoli sono in grado di compiere scelte intelligenti? I cittadini sono sempre maturi per scelte intelligenti e quasi sempre sono pi avanti di chi li amministra. Soprattutto in questa citt, che ha un fondo di intelligenza che un misto di creativit e non amore per le regole. Un fondo che per ora ribollente e caotico, ma potrebbbe diventare unenergia positiva. vero che appena si cerca di creare un canale reale per immettere intelligenza e buona volont, facilmente viene riassorbito dalla palude. Ma se si creano molti canali la palude verr bonificata. di tutte le canzoni presentate nei vari Festival di Napoli non se ne sono salvate dalloblio del tempo il trenta per cento. Dei nostri moschettieri, vorr parlarne pi dettagliatamente sin dal prossimo scritto. Vedremo cos se e come mantennero le promesse. Un primo risultato immediato fu che vennero, gi dallanno successivo, cio nel 1961, invitati a partecipare al Festival di Napoli, e come si suol dire inglobati. Uso questa parola: perch da parte dei big dellepoca, i quali non avrebbero mai ceduto neanche un centimetro alle nuove generazioni, si usava la tecnica di farsi affiancare dai nuovi , per meglio controllarli. Casomai li si faceva registrare anche qualche canzone dandogli lillusione, cos di volerli far crescere, supportare. Ma non tutti cadevano nella rete di quei navigati marpioni e cos che si ebbe un nutrito esodo di talenti , i quali si trasferirono al nord a cercare miglior fortuna e qualcuno che realmente volesse valorizzarli. Intanto cominciavano ad occupare la scena mondiale i Beatles che cambiarono il modo di fare musica e molti di quei giovani si lasciarono sedurre da quel nuovo modo di fare musica ed abbandonarono senza rimpianti dalla loro musica di appartenenza. Fu il periodo della maggior fioritura di orche-
PENNE MILITANTI
IL LIBRO
direzione, devono cio generare una qualche forma di consapevolezza e, insieme, di benessere. Una societ che non si osserva con spirito critico non
una societ civile? Chi amministra dovrebbe avere in maniera assoluta il senso di responsabilit, della coerenza tra ci che dice e le proprie azioni. Dovrebbe cio trasformare in re-
LA MOSTRA
Mali: un grande albero impietoso cresce rigoglioso nella terra arida cos come i suoi piccoli abitanti, che sotto quellalbero trovano un po di ombra. Ma possono essere considerate lepigrafe dellintera collettiva: donne, uomini, cibo, lavoro, sono ritratti negli spazi di una natura quasi vergine e poco ospitale alluomo. Gli scatti sono stati selezionati tra gli oltre 2500 prodotti spontaneamente dai bambini Dogon nellambito del progetto di Al 2000 Onlus, associazione che costruisce pozzi dacqua in Mali nella regione della Falesia di Bandiagara e nella Piana del Sen. Grazie alle istantanee si riesce a cogliere la quotidianit della vita nei villaggi di Niongon, Pah e Bolimb attraverso gli occhi dei loro abitanti.
Occhi di bambini che non giocano con Barbie e costruzioni Lego e non trascorrono interi pomeriggi nel mondo virtuale dei videogiochi. Bambini per cui lacqua un lusso e il lavoro, come momento di aggregazione, un gioco. La scatola magica che d il titolo alla mostra la macchina fotografica, un arnese sconosciuto ai piccoli Dogon che desta in loro stupore e divertimento: attraverso le scatole magiche sono stati ritratti e a loro volta si sono raccontati. Lobiettivo mostrare un pezzo di vita dellAfrica sub-sahariana e di quella popolazione che dest, nel 1931, linteresse dellantropologo Marcel Griaule, autore del libro Dio dacqua del 1948, un saggio sulla cosmogonia Dogon punto di partenza per capire la vita
sociale, economica e religiosa di quel popolo. La mostra approdata a Napoli dopo le tappe di Milano, Padova, Mestre, Bologna, Firenze, Palermo. Rester alla Feltrinelli fino al 31 agosto dopodich migrer a Genova e ritorner, infine, a Milano.
Flavia Prota
nifestazione prese parte anche un emozionato Mariano Rigillo che, causa disguidi microfonici, non pot dare il meglio di s. La serata avrebbe dovuta essere ripresa interamente dalla Rai, ma i soliti protervi autori e cantanti, sempre loro, col preciso scopo di annientare le speranze di queste giovani leve, e far loro abbandonare qualsiasi velleit, riuscirono a non far trasmettere la manifestazione, anche quando venne registrata in un secondo momento negli studi della Rai di Roma. Sono andato a ricercare la cronaca di quei giorni ed il 30 settembre del 1960 su Il Mattino a cura di Angelo Cavallo e sul Roma da Giuseppe Di Bianco si poteva leggere il resoconto di quella prima serata proposta dalla nouvelle vogue. Angelo Cavallo titola: Mina delude come cantante in dialetto. Di Bianco spiega cosa si era proposto la formazione composta da Umberto Boselli, Rodolfo Mattozzi, Eduardo Alfieri, Ettore Lombardi, Salvatore Palomba e Mario Pagano: Volevano i nostri giovanissimi e valorosi poeti e musici-
sti: far parlare alla canzone napoletana un linguaggio pi vivo ed attuale del tempo in cui viviamo. Fu una nobile crociata, se Napoli non fosse avara di comprensione solo con chi vuole innovare nel bene, semplicemente innovare, e senza distaccarsi troppo dalla tradizione, rimanendo nei canoni. Ma Angelo Cavallo scrive che: Il guaio che stavolta le strade nuove sono vecchissime, o diventano subito tali con la nouvelle vogue. Ma pi avanti aggiunge: Sono canzoni che hanno talvolta il privilegio non indifferente di uscire dai vecchi schemi canzonettistici sia nella forma che nel contenuto. Questi due passi li ho riletti pi di una volta, anzi me li sono trascritti, per essere cos sicuro di non aver letto male. A me sembra che si dica una cosa ed al tempo stesso il suo contrario. Sono lultima persona che pensa di criticare un monumento come Angelo Cavallo che ho sempre molto stimato: anche perch quando ha scritto di me lo ha fatto in modo lusinghiero. Infine chiosa affermando che: La canzone
napoletana come la pizza, ci vogliono pochi ingredienti per farla, ma non sempre riesce bene, sembra facile cucinarla e talvolta si aggiungono ingredienti pi prelibati per renderla pi saporita, ma si finisce per fare una torta certamente raffinata, ma non la pizza napoletana. Come a dire: ragazzi siete preparati, ma la canzone napoletana unaltra cosa. A noi sembra, confortati sopratutto dalla certezza dei fatti nel tempo, che i nostri ragazzi avessero centrato il bersaglio. Infatti alcuni dei brani da loro presentati, su di un totale di quindici e propriamente Ciento strade, No, nun d ca me vu bene, Chi s chi so, A pianta e stelle, incise da Peppino Di Capri, Celeste cantata da Mina, si ascoltano ancora oggi. Chi s chi so, fu incisa anche da Don Marino Barreto jr. Fu un vero avvenimento. Don Marino era la colonna musicale portante delle notti italiane di quegli anni. Come non affermare allora che la proposta venne largamente accettata? Questa considerazione trova fondamento nel fatto che
strine che dal Nigth cominciarono a spostarsi nelle megastrutture dove i giovani avevano trovato il loro posto al sole! Non sapevano cosa si stesse preparando per il futuro : lavvento dei disc-jockey ed il momento pi nero per chi aveva scelto di fare una vita da musicista , da orchestrale. I proprietari di locali trovarono pi conveniente ingaggiare una sola persona che aveva la possibilit di essere sempre aggiornato col repertorio , del resto doveva solo acquistare lu ultime novit discografiche, mentre lorchetra per quanti sforzi potesse produrre non sarebbe mai riuscita a tenersi al passo con le novit. Anche se si fosse voluto provare ogni giorno, cosa assurda, non si sarebbe mai giunti allessere aggiornati, data la enorme quantit di novit che a gettito continuo venivano prodotte. Continua