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Chiesa cattolica. L' economia buona quella che funziona.

di Carlo Rossi
http://chiarodiluna-karl.blogspot.it/2015/02/chiesa-cattolica-l-economiabuona-e.html

Papa Francesco ha grandi meriti. Ha riproposto un cristianesimo semplice,


genuino, privo del sovraccarico intellettualistico che lo ha a lungo soffocato.
Con Bergoglio la Chiesa guarda ancor pi intensamente ai poveri, primi
destinatari del messaggio di Ges.
Meno convincente la tendenza, che fa capolino anche in sede magisteriale,
a proporre una sorta di visione economica cristiana, di approccio economico e
sociale globale idoneo a fronteggiare disoccupazione, povert, ingiustizia,
degrado ambientale.
Uno dei tratti pi originali ed affascinanti del cristianesimo rappresentato
proprio dal suo non essere un corpo di regole direttamente applicabili alla
economia e alla politica. La visione cristiana esercita la sua influenza
indirettamente, purificando le coscienze.
Restano insuperate le lucide considerazioni di Tocqueville ne La Democrazia
in America (Libro Terzo, Parte Prima, Capitolo Quinto):
"....nel Corano non solo dottrine religiose, ma anche massime politiche, leggi
civili e criminali e teorie scientifiche. Il Vangelo, invece, parla solo dei rapporti
generali degli uomini con Dio e fra loro. Al di fuori di questo non insegna nulla
e non obbliga a credere nulla. Questo soltanto, fra mille altre ragioni, basta a
mostrare che la prima di quelle due religioni non pu dominare a lungo in
tempi di civilt e di democrazia, mentre la seconda destinata a regnare
anche in quei secoli come in tutti gli altri".
Qualsiasi religione, e il cristianesimo non fa eccezione, quando si lega a teorie
economiche, politiche o filosofiche soltanto umane, rischia di perire con esse.
Del resto l' economia buona quella che funziona. Ricette che prevedono la
diretta imposizione alle istituzioni economiche dei principi della morale
cristiana funzionerebbero, condurrebbero a migliorare le condizioni dei pi, a
fornire le risorse per non lasciare indietro nessuno? L' esperienza storica non
offre indicazioni in questo senso, anzi. Il mercato realizzato con regole e
istituzioni efficienti si rivelerebbe sicuramente migliore di un' economia

"cristiana" segnata dalla presenza di operatori non cristiani.


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