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homolaicus.

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ENRICO GALAVOTTI

HOMO PRIMITIVUS
Le ultime tracce di socialismo

+ssere naturali ! una posa difficilissima da mantenere. ,scar -ilde

.ato a /ilano nel 10 4" laureatosi a 1ologna in 2ilosofia nel 1033" docente di storia e filosofia a Cesena" +nrico 4alavotti ! 5ebmaster del sito 555.6omolaicus.com il cui motto ! 7manesimo 8aico e 9ocialismo :emocratico. Per contattarlo galarico;6omolaicus.com 9ue pubblicazioni# lulu.com)spotlig6t)galarico

Premessa

8%evoluzione ! un concetto molto relativo" come &uello di progresso. 9embra c6e la si debba intendere come un processo c6e va da un aspetto inferiore verso uno superiore. /a gi$ &uesto modo astratto ! fuorviante. I concetti di <inferiore< e <superiore< sono &uanto mai condizionati dal contesto in cui vengono formulati. Per noi per esempio ! <inferiore< vivere a contatto soltanto con la natura" mentre ! <superiore< essere dotati delle pi= moderne tecnologie. 8%uomo primitivo avrebbe per' potuto dirci c6e" dovendo essere dipendenti da &ualcosa" ! sempre meglio scegliere la natura. Probabilmente ce l%avrebbe detto anc6e se avesse potuto conoscere l%uso c6e facciamo dei nostri strumenti di lavoro e di comunicazione. ,ggi infatti abbiamo a c6e fare con una tecnologia cos> complessa c6e poc6issime persone sono davvero in grado di padroneggiarla. Per la sua periodica manutenzione noi abbiamo sempre bisogno di un tecnico specializzato. ?iceversa l%uomo primitivo era in grado di fare &ualun&ue cosa" e non perc6( avesse un basso livello di tecnologia @ogni cosa va rapportata al suo contestoA" &uanto perc6( i mezzi erano sufficienti per vivere un%esistenza appagante" in cui non ci si sentiva frustrati per ogni inconveniente. Buindi ! difficile parlare di evoluzione# bisogna prima intendersi sul significato delle parole. C stato forse un progresso essere passati dalla fitoterapia alla medicina di sintesiD Abbiamo certamente sconfitto molte malattie" ma &uante altre ne abbiamo introdotteD + siamo proprio sicuri c6e le malattie sconfitte siano sempre esistiteD , lo diciamo soltanto per giustificare la nostra artificiosit$D Al tempo di Colombo tante malattie c6e gli europei consideravano naturali" erano del tutto sconosciute agli amerindi. :ire <coscienza evoluta<" dal punto di vista tecnologico" non vuol dire assolutamente nulla. .essuna societ$ avanzata sul piano scientifico riuscirebbe a sopravvivere se non avesse un rapporto ini&uo col cosiddetto <Eerzo mondo< e un rapporto dispotico con le ri-

sorse naturali. 8o sviluppo della tecnologia ci 6a portati a dominare il pianeta" non a essere eticamente migliori. 7na vera <coscienza evoluta< pu' essere soltanto &uella c6e vuole ripristinare un rapporto diretto con la natura. Buesto significa per' fare piazza pulita degli ultimi seimila anni di storia. Infatti tutta la storia delle civilt$ non ci serve assolutamente a nulla per capire la profondit$ della nostra coscienza. :obbiamo tornare a studiare gli stili di vita dell'uomo primitivo" perc6( solo &uelli salveranno l%umanit$ dalla desolazione. <Coscienza evoluta< significa fermarsi e tornare indietro. Bualcuno la sta c6iamando <decrescita<. 1isogna uscire &uanto prima dal sistema" rioccupare le terre abbandonate" recuperare i mestieri perduti" valorizzare le risorse del territorio locale" tornare all%autoconsumo" gestire in maniera collettiva i mezzi produttivi. 8a <coscienza evoluta< ! &uella c6e ci fa tornare alla semplicit$" all%immediatezza" alla trasparenza dei rapporti tra noi e tra noi e la natura. :obbiamo avere il coraggio di farlo e certamente da soli" come singoli" non vi riusciremo mai.

I SOCIET COMUNITARIE

Introdu ione all!e"oca "reistorica

Premessa In c6e senso l%uomo primitivo era <primitivo<D In c6e senso intendiamo &uesto aggettivoD .on sarebbe stato meglio usare l%aggettivo <primordiale< o <ancestrale<D .el linguaggio comune <primitivo< 6a una connotazione negativa" e&uivalente a &uella di rozzo" ignorante. Il socialismo scientifico parlava di <comunismo primitivo<" riferendosi a &uell%epoca storica in cui non vi era divisione in classi" ma 6a sempre sostenuto la necessit @o comun&ue l%inevitabilitA di uscire da &uella formazione sociale. Il cordone ombelicale c6e teneva legato l%individuo alla trib= andava reciso. Buindi" in tal senso" anc6e il socialismo scientifico contrapponeva l%aggettivo <primitivo< a &uello di <evoluto<" <scientifico<" <consapevole<. 8%uomo era <primitivo< perc6( <ingenuo<" <istintivo<" timoroso nei confronti della natura" impossibilitato a uscire dal clan" dalla trib=" inevitabilmente destinato a diventare <religioso<. + se prendiamo le tesi dell%ideologia borg6ese" la denigrazione nei confronti della preistoria ! mille volte maggiore. 8a stessa parola <preistoria< ! indice elo&uente del disprezzo c6e le civilt$ antagonistic6e nutrono nei confronti del comunismo primitivo. Ancora oggi ! cos>. 4li ultimi <uomini primitivi< vengono visti con senso di commiserazione" compatimento" come un fenomeno da circo. 8a <storia< inizia solo con la nascita delle <civilt$<# tutti i manuali scolastici e universitari lo dicono" da sempre. Cio! inizia con la scrittura" le citt$" i commerci" il denaro" il potere" la forza mi litare" le con&uiste territoriali e cos> via. 9i ! voluto guardare il passato non per &uello c6e ! stato" ma nello stesso modo con cui guardiamo il presente.

Linea del tem"o Anni 1H-14 miliardi 1H"3 miliardi 4" miliardi 4" -4"F miliardi 4 miliardi 30 milioni 400 milioni H00 milioni 2 0 milioni 100 milioni 30 milioni milioni Natura 7niverso 4alassia ?ia 8attea 9istema solare Eerra @ere geologic6eA 1atteri ) Alg6e Invertebrati Pesci Anfibi Rettili 7ccelli /ammiferi ,minidi)7mani @evoluzioneA

#omande sull!essere umano 1. Perc6( l%essere umano ! emerso per ultimo in &uesta linea del tempoD Perc6( ! una sintesi in grado di conservare tutto &uanto lo 6a preceduto e" nel contempo" ! anc6e l%unico ente c6e contiene &ualcosa c6e prima non c%era# la coscienza. 8%universo 6a preso coscienza di s( con la nascita dell%essere umano. 2. Perc6( ! occorso cos> tanto tempo prima c6e l%universo prendesse coscienza di s(D Perc6( nell%universo esiste il principio di evoluzione" secondo cui le cose pi= complesse nascono dopo &uelle semplici" in un processo c6e non 6a mai fine" poic6( tutto in perenne trasformazione" al punto c6e non viene neppure escluso il passaggio inverso# dalla complessit$ alla semplicit$.

H. 8%universo conteneva gi$ in s( la possibilit$ della propria autocoscienzaD 9>" perc6( l%universo ! destinato ad essere totalmente compreso dall'uomo. 4. C6e cosa dobbiamo capireD Come le cose si formano e come si sviluppano. Come stanno insieme &ueste tre categorie# possibilit - realt - necessit" c6e regolano tutti i processi sociali e naturali. In particolare ci interessa sapere &uale sia il senso della libert e come &uesta libert$ possa essere vissuta in forme e modi c6e non contraddicano l%essenza della nostra umanit$. . 8%esperienza della libert$ sul nostro pianeta ! l%unica possibileD .o" perc6( anc6e &uesto pianeta 6a una durata limitata" e poi perc6( la dimensione ultima dell%essere umano non ! &uella terrena ma &uella universale. 8%universo 6a leggi oggettive" valide ovun&ue. F. +siste il risc6io c6e" non rispettando &ueste leggi" l%essere umano" sulla Eerra" distrugga l%ambiente naturale e &uindi se stessoD 9>" proprio perc6( ! dotato di libert di coscienza. /a poic6( ! la Eerra c6e appartiene all%universo e non il contrario" la distruzione della libert$ sulla Eerra non implica la distruzione della libert$ nell%universo" c6e ! infinito nello spazio e illimitato nel tempo. Buanto non si riuscir$ a realizzare su &uesto pianeta" dovr$ essere realizzato nell%universo" se si vuole salvaguardare l%identit$ umana" senza costrizione alla libert$. E$olu ione umana
Anni .000.000 4.000.000 Cer$ello @cmHA Ti"olo%ie Am&iente 2oresta Prateria :i notte sugli alberi Africa Atti$it' Posizione abbastanza eretta. Raccoglie tuberi" frutti" piante. /angia insetti" carcasse di carne. 7sa bastoni" ossa" ciottoli. Attrazione istinti-

4 0- 20 Austrolo"iteco @scimmia africana emisfero australeA

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va. Accoppiamento promiscuo. :ifesa masc6ile del territorio. Cibo e&uamente ripartito. 4.000.000 H.000.000 FH0 Homo (a&ilis 9avana 2oresta Africa Pollice opponibile" specializzato. 9c6eggia la pietra per renderla acuminata e tagliente @c6opperA. 7sa bastoni da scavo. 8inguaggio parlato per la caccia di piccoli animali" c6e poi scuoia. :ifesa del territorio. 9i raggruppa per bande. Calcola le distanze e si orienta nello spazio. 9viluppa memoria e linguaggio e predisposizione alla simmetria @senso esteticoA. 7guaglianza dei sessi @fa vita di coppia in nuclei familiari organizzatiA. 1ipede con fisico sviluppato. Insediamenti pi= stabili @capanne con muretti di legno e spazio riservato al focolareA. 9tru-

1.G00.000 2 0.000

000-110 Homo erectus o ergaster @sinant6ropus" pit6ecant6ropus" atlant6ropusA

Campibase ai margini di foreste e savane. :all%Africa in Asia" In-

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donesia" +uropa.

menti litici @amigdala" tagliente su due latiI utensili in osso decorati con incisioni astratte o simbolic6eA. 7sa e conserva il fuoco. Caccia &ualun&ue animale. .omade# segue migrazioni della selvaggina" ben e&uipaggiato. ,gni generazione migra circa 0 Jm. ?incoli di coppia. ,rganizzazione per gruppi di caccia @uominiA e raccolta stagionale di frutti" foglie" radici" fung6i @donneA. 9ubisce I-II-III glaciazione. 9%interessa di pratica funeraria# postura rituale-simbolica. Costituzione robusta. 2abbrica attrezzi complessi @aggiunge un manico agli strumenti di pietraA. 9i copre con pelli di animale. Costruisce ripari e abita caverne @uno spazio ! riservato ai mortiA. Caccia in gruppi i grandi

2 0.000 40.000

1H00-1F00 Homo sa"iens @.eandert6alA Resti in 4ermania

Buasi tutta +uropa @anc6e tra i g6iacciaiA e Africa

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animali @mammut6" renne" cervi" cavalli" orsiKA e addomestica il lupo. Cuoce &ualun&ue cibo. ?ita familiare di coppia e per bande di H0-40 persone. Parla lentamente. 9eppellisce i morti in apposite fosse @composti" arti flessi" braccia incrociate in grembo" con offerte di cibo" strumenti vari" g6irlande di fioriA. :ipinge. 9ubisce la I? glaciazione. /isteriosa la sua scomparsa. 100.000 HF.000 1000-2000 Homo sa"iens @in media sa"iens 1 00A @Cro-/agnonA Resti in 2rancia +migra dall%Africa e popola tutta la Eerra. 8avora legno" ossa" avorio. Produce ami da pesca" ag6i da cucire in osso o avorio" lampade" otri di cuoio per l%ac&ua" il trapano ad arc6etto. Conosce la tecnica dell%incastro @p.es. impugnatura di legno con lama di pietraA. Confeziona abiti e realizza ornamenti estetici. Inventa l%arco per

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la caccia. 7sa il bulino @lama di selce a forma di scalpello per spaccare varie coseA. Accende il fuoco" cuoce il cibo. Costruisce ripari e vive in villaggi. Culto della stirpe e dei morti @corredo funebre nelle tombeA. 8inguaggio complesso e sviluppo di canto" danza" musica e pittura @incisioni e dipinti su pietraA.

Teorie sull!e$olu ione umana 8e differenze dell%homo sapiens sapiens sono cos> grandi rispetto agli altri animali c6e ! assurdo pensare a una &ualc6e evoluzione di elementi &uantitativi" tanto pi= c6e la nostra specie sembra non aver avuto alcun rapporto con &uella a noi pi= prossima" la .eandert6al" scomparsa per motivi misteriosi. :a dove veniamo non lo sappiamo. C inutile parlare di sicura evoluzione" di sicura provenienza dal Len*a" di <+va nera< di centomila anni fa e via dicendo. 9ono tutte teorie c6e risc6iano di apparire ideologic6e" viziate in partenza" con cui si cerca anzitutto di smentire &uelle creazioniste dei credenti. 9arebbe sufficiente dire c6e &uelle creazioniste sono mitologic6e" suggestive certo sul piano letterario" ma assolutamente inutili su &uello scientifico" proprio perc6( ! il concetto stesso di <dio< c6e non 6a senso" essendo indimostrabile. :opodic6( ci si dovrebbe limitare a sostenere c6e l%origine dell%essere umano resta ignota. .oi possiamo soltanto dire c6e l%uso finalizzato di costruire strumenti per ottenerne altri ! segno di intelligenza" o c6e la decisio-

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ne di seppellire i morti corredando le loro tombe con gli oggetti c6e in vita gli appartenevano" ! segno di sensibilit @evitando per' di aggiungere c6e &uesta sensibilit$ era di tipo <religioso<" poic6( anc6e &uesta conclusione ! ideologica" metafisica" condizionata dal nostro modo alienato di vedere le coseA. 9ono troppi gli <anelli mancanti<. 4li scienziati ci dicono c6e il processo di <ominazione< ! stato incredibilmente lungo e complesso @e oggi continuiamo a vederlo nello sviluppo di un &ualun&ue essere umanoA" ma non sappiamo affatto &uando &uesto processo sia cominciato" cio! &uando sia nato un essere umano effettivamente identico a &uello odierno. .essuno pu' dire &uando i primi esseri umani abbiano iniziato a parlare. 8e date sono sempre molto approssimative" continuamente soggette a modificarsi ogni volta c6e si trovano dei reperti arc6eologici significativi. Per &uanto ne sappiamo" l%attuale essere umano potrebbe anc6e essere nato a causa di fattori esogeni" esterni al nostro pianeta" c6e non dovremmo aver paura di ammettere" pensando c6e" facendolo" si presterebbe il fianco a interpretazioni clericali. Eutto ci' c6e non ! in &ualc6e modo sperimentabile" verificabile" dimostrabile" o non esiste o comun&ue non ci riguarda" non ! indispensabile alla nostra esistenza" in &uanto possiamo vivere come se non ci fosse. Buesta forma di ateismo" c6e ognuno di noi dovrebbe avere come convinzione naturale" non pu' per' escludere l%idea c6e l%essere umano possa essere in realt$ <figlio dell%universo< e non tanto della sola <Eerra<. 8e cause ultime della nostra esistenza potrebbero essere molto pi= remote ed eterogenee di &uel c6e crediamo. .essun adulto ! in grado di ricordarsi cosa provava &uand%era nel ventre della propria madre. 8e nostre origini sono destinate a restare sconosciute. Euttavia se noi sviluppassimo la consapevolezza c6e non ! solo la Eerra il nostro 6abitat naturale ma addirittura l%intero universo" noi dovremmo arrivare alla conclusione c6e la nostra esistenza 6a un'origine infinita" a differenza di &uella di &ualun&ue altro animale" ed ! anc6e destinata a non avere alcun termine. 9e noi arrivassimo a dire c6e l%essere umano in realt$ non ! mai nato e mai morir$ e c6e tutto &uello c6e vediamo su &uesto pianeta ! soltanto un processo di trasformazione" le cui cause risiedono nelle leggi dell'univ-

erso" noi saremmo sicuramente pi= vicini alla verit$ c6e non &uando diciamo di provenire dalle scimmie. 9e diciamo di provenire dalle scimmie siamo ridicoli" poic6( le differenze" nonostante il 03M di geni compatibili" sono enormi" e se anc6e volessimo tornare indietro" al nostro passato pi= remoto" non riusciremmo mai a spiegarci perc6( mai noi siamo andati cos> avanti. .essuna specie animale" nello stesso arco di tempo di milioni di anni" 6a mai fatto progressi cos> significativi da poter dire# <ecco siamo diventati una cosa completamente diversa<. 8e diverse caratteristic6e fisic6e c6e" nella nostra specie" separano p.es. i neri dai bianc6i non ! affatto detto c6e siano frutto di un processo evolutivo. .oi non possiamo sapere con sicurezza se i nostri pi= antic6i progenitori fossero neri come l%ebano. Certamente dal nero al bianco vi ! recessione @basta vedere la muscolatura" la dentatura" il timbro della voce e altre cose ancora" per accorgerseneA" ma &uesto non toglie c6e possa essere esistito un processo inverso" c6e 6a portato l%olivastro al nero" come l%olivastro al bianco o al giallo. Cio! noi non possiamo escludere con sicurezza c6e in origine il colore della pelle fosse &ualcosa di poco definito" c6e si ! andato precisandosi @in &uesto caso specializzandosiA a seconda dell%ambiente via via incontrato. In &uesta maniera" se evoluzione c%! stata" riguarderebbe solo aspetti di tipo formale @fisico" anatomico" fisiognomicoA" il cui tempo di realizzo sarebbe stato molto pi= breve di &uel c6e non si pensi. In &uesto modo peraltro si spieg6erebbe il motivo per cui la scomparsa del .eandert6al non abbia inciso sulla riproduzione e diffusione della specie umana. 8%evoluzione del genere umano non pu' essere avvenuta sulla base di un%unica linea di continuit$" c6e 6a avuto un unico punto di partenza. Ci deve essere anzi stato un luogo geografico da cui si sono diramate pi= linee" ognuna delle &uali" pur partendo da elementi genetici comuni" 6a preso a differenziarsi a seconda degli ambienti incontrati. 4li esseri umani potrebbero essere non tanto <usciti< dall%Africa" come generalmente si crede" &uanto piuttosto <entrati<. Cos> come sono entrati in tutti gli altri continenti" dopo essere partiti da un luogo comune" un luogo c6e non poteva aver gi$ prodotto un essere umano fortemente caratterizzato nel colore della pelle" nella for-

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ma degli occ6i" nel tipo di statura ecc. C pi= facile pensare c6e all%i nizio sia esistito &ualcosa di neutro o di indifferenziato" come l%ancestrale pangea" c6e col tempo" mutando l%ambiente grazie al proprio nomadismo" ! andato diversificandosi in maniera significativa. 8%ambiente originario pu' essere stato un punto &ualun&ue lungo la fascia c6e va dal tropico del Cancro a &uello del Capricorno" dove il clima era favorevole in &uanto mitigato dalla presenza delle foreste" la maggior parte delle &uali oggi sono scomparse perc6( disboscate dalle civilt$ sc6iavistic6e. Buesta <cosa neutra< @n( troppo bianca n( troppo scura" n( troppo alta n( troppo bassa ecc.A pu' essersi formata in virt= di processi non necessariamente evolutivi" cio! provenienti da specie animali inferiori alla nostra @! infatti evidente c6e" se si parte da una scimmia" ! poi impossibile non parlare di <evoluzione<A. Alla nostra nascita possono aver contribuito elementi esterni al pianeta" c6e al momento non conosciamo" anc6e se sappiamo c6e la formazione della Eerra ! stata incredibilmente lunga e complessa. .oi non sappiamo il modo esatto in cui il nostro pianeta s%! formato. Perc6( p.es. parliamo di <evoluzione< e non di <involuzione< &uando diciamo c6e ci siamo staccati da una stella e in seguito ci siamo raffreddati" permettendo cos> la formazione di una crosta terrestreD 8a Eerra non sarebbe nulla senza il 9ole" c6e ! l%unico a <fecondare<. 9emmai dovremmo c6iederci il motivo per cui soltanto il nostro 9ole abbia <fecondato<. Intuitivamente l%unica risposta c6e possiamo dare a &uesta domanda ! c6e tra essere umano e universo non sembra esservi una differenza sostanziale" nel senso cio! c6e deve per forza esservi &ualcosa di <umano< all%origine dello stesso universo" e l%universo" infinito e illimitato nel tempo e nello spazio" altro non attenderebbe c6e di essere <abitato< in ogni sua parte da &uesto ente di natura. Il culto dei morti 7n &ualun&ue manuale scolastico di storia antica non 6a dubbi nel sostenere c6e il culto degli uomini per i morti @a partire dall%uomo di .eandert6alA ! indizio sicuro dello svilupparsi di una certa <coscienza religiosa< e c6e &uindi il <senso religioso< ! connaturato all%essere umano. Cio! ogni&ualvolta dentro le tombe gli

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scienziati trovano resti di cibo" attrezzi" armature ecc." giungono ovviamente alla conclusione c6e gli uomini primitivi credevano &uanto meno c6e l%anima" dopo la morte" sopravvive al corpo. Cos> facendo" noi applic6iamo categorie moderne ad azioni c6e vanno" in realt$" considerate naturali. Buando in vita si sviluppano sentimenti forti per una persona" ! normale pensare c6%essa continui ad esistere anc6e dopo la morte. /a &uesto non significa affatto c6e gli uomini primitivi fossero <religiosi<" c6e per noi vuol dire <credere in &ualc6e divinit$<. ,ggi la parola <religione< ! monopolio della c6iesa e" per essa" la religione presuppone sempre la fede nella trascendenza divina. 9icc6( &uando si osserva c6e l%uomo primitivo si limitava a manifestare la propria fede religiosa corredando la tomba di oggetti c6e il morto aveva usato in vita" inevitabilmente siamo portati a pensare c6e avesse una fede <primitiva<" ancora molto superficiale. + cos> non riusciamo pi= a distinguere &uando un certo comportamento ! <naturale< e &uando invece - come lo ! in genere &uello dei credenti in un dio - ! frutto di una <alienazione<. Glacia ioni euro"ee del "leistocene )"rimo "eriodo dell!era *uaternaria o neo oica+
Nomi al"ini di ,iumi 4N.O /I.:+8 RI99 -NR/ Se*uen e I @glaciazioneA A @interglaciazioneA II @glaciazioneA 1 @interglaciazioneA III @glaciazioneA C @interglaciazioneA I? @glaciazioneA : @interglaciazioneA Anni G00.000-320.000 320.000-F00.000 F00.000-HH0.000 HH0.000-2 0.000 2 0.000-1H0.000 1H0.000-G0.000 G0.000-12.000 12.000-oggi

8%+ra 4laciale c6e gli scienziati sono in grado di studiare ! iniziata 40 milioni di anni fa con la crescita della calotta glaciale del

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polo sud @AntarticoA" e circa H milioni di anni fa si ! avuta l%espansione della calotta glaciale del polo nord @ArticoA. :a allora vi sono stati dei periodi di glaciazione durante i &uali le calotte si sono estese e ritirate ciclicamente. 8%ultimo periodo glaciale @la glaciazione -PrmA ! terminato circa 12.000 anni fa" in cui si sono formate temperature e precipitazioni analog6e a &uelle odierne. :urante le glaciazioni i mari regrediscono" mentre il contrario avviene nei periodi di disgelo. ,ggi i g6iacciai occupano 1)10 di tutte le terre emerse# nel massimo della loro espansione ne 6anno occupate 1)H. 8e &uattro glaciazioni 6anno ricoperto le Alpi con una calotta di g6iaccio spessa fino a 2.000 metri. Al culmine dell%ultima glaciazione l%abbassamento marino arriv' fino a 100 metri" tant%! c6e 20.000 anni fa" laddove oggi esiste lo stretto di 1ering" era possibile attraversarlo a piedi" passando dalla Russia all%AlasJa. 8e cause possibili delle glaciazioni# 1. le variazioni periodic6e dell%orbita della Eerra attorno al 9ole" 2. le variazioni dell%attivit$ solare" H. le eruzioni vulcanic6e" 4. l%eventuale impatto di meteoriti. Il clima migliore la Eerra l%6a raggiunto nel 000 a.C." c6e ! l%epoca delle grandi civilt$ del bacino del /editerraneo @egizi" fenici ecc.A. Intorno all%anno 1000 a.C. il clima divenne pi= fresco e pi= umido" con una leggera avanzata dei g6iacciai. Buesta situazione rimase fino all%G00 dell%era cristiana" &uando il clima divenne pi= mite e i g6iacciai tornarono a ritirarsi. Intorno al 1H00 la temperatura si abbass' di nuovo e inizi' la cosiddetta <piccola et$ glaciale<" c6e dur' fino al 1G 0. In &uesto periodo si ebbe un%avanzata dei g6iacciai" c6e nei territori alpini invasero i terreni coltivati e distrussero case e villaggi. Il clima influ> negativamente sull%agricoltura" provocando carestie c6e ridussero di molto la popolazione europea. A met$ dell%,ttocento un%inversione climatica fece registrare un aumento della temperatura" c6e port' all%inizio del .ovecento a un nuovo miglioramento climatico con una conseguente brusca regressione dei g6iacciai. 8a situazione rest' invariata fino al 10F0" &uando inizi' una nuova espansione dei g6iacciai. :al 10GF &uesta

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tendenza pare essersi attenuata e alcuni g6iacciai sono in regressione. I nomi alpini si riferiscono a &uattro affluenti minori del :anubio in 4ermania. Ere %eolo%ic(e Periodo in anni 4. 00.000.000 - 30.000.000 30.000.000 - 220.000.000 220.000.000 - 30.000.000 30.000.000 - 2.000.000 2.000.000 - oggi Et' della "ietra Anni Et' Caratteristic(e - 4 glaciazioni - comparsa dell%6omo sapiens sapiens - nomadismo @caccia" pesca" raccoltaA - fuoco - sepoltura dei morti - graffiti nelle caverne - clan e trib= #enomina ione Arc6eozoico @arcaica" originariaA Paleozoico @primaria" anticaA /esozoico @secondaria" di mezzoA Cenozoico @terziaria" recenteA .eozoico1 @&uaternaria" nuovaA

2.000.000 - 14.000 Paleolitico @pietra antica" sc6eggiataA

14.000 - 10.000 Mesolitico - fine delle glaciazioni @pietra di mezzo" - arco e fiocina sc6eggiataA - barc6e e palafitte 10.000 - 4.000
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Neolitico

- agricoltura

8%era neozoica @zoon Q vitaA viene anc6e detta <antropozoica<" poic6( essa si configura come <et$ della pietra lavorata dall%uomo<.

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@pietra nuova" le- - allevamento vigataA - stanzialit$ - comunit$ di villaggio - tessitura ) filatura - argilla Ri$olu ione a%ricola nel neolitico A partire dall%G000 a.C. nasce l%agricoltura" favorita dal fatto c6e durante il /esolitico i cambiamenti climatici avevano diminuito la grossa selvaggina da clima freddo @mammut6" bisonti" renne" orsi...A. Prima di arrivare all%agricoltura si pensa di addomesticare alcuni animali @capre" pecore" maiali" buoi" lupi" oc6e" renne" cavalliKA. 8%agricoltura nasce &uando ci si accorge c6e le piante c6e si mangiano potevano anc6e essere coltivate. + ci' avviene grazie all%invenzione prima della zappa" poi della vanga e" successivamente" dell%aratro in legno" trainato da una forza prima umana" poi animale" con cui si poteva dissodare la terra e piantarvi dei semi. In +uropa" all%inizio" i semi principali sono# avena" segale" vino" ulivoI in Africa# orzo" grano" riso" miglio" sorgo" piselli" lenticc6ie" palmaI in /edio ,riente# orzo" dattero" cipolla" frumento" farro" piselli" lenticc6ie" ulivoI in America# ananas" avocado" cacao" mais" fagiolo" zucca" patata" pomodoroI in Asia# erba medica" canapa" grano" riso" soia" aglio" banano" cocco. Buando si sviluppa l%agricoltura l%uomo da nomade diventa stanziale" ma gli allevatori restano nomadi. Per essere stanziali si dovevano allestire dei villaggi permanenti costituiti da capanne di legno o di pietra o di argilla. .ei villaggi si sviluppa la produzione di vasellame di argilla" modellata a mano e cotta al fuoco" per conservare i cereali e i prodotti della terra. Per macinare i cereali occorreva la mola di pietra. .ei villaggi" usando il manto di alcuni animali addomesticati @ovini e capriniA" si sviluppa la filatura e la tessitura" grazie all%uso del telaio @successivamente si useranno il lino e il cotone" ricavandoli dalle pianteA.

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Buando il cibo eccede le necessit$ vitali" viene scambiato @barattatoA con altri oggetti prodotti dai villaggi limitrofi e di cui si pu' aver bisogno. 4li spostamenti da un villaggio all%altro fanno nascere l%esigenza di avere carri dotati di ruote" trainati da animali @ma gli scambi avvengono anc6e attraverso fiumi e lag6i" usando delle imbarcazioniA. 9ul piano sociale i villaggi sono divisi in tanti clan familiari" con vincoli di parentela. 8%insieme dei clan ! una trib=. ,gni clan ! rappresentato da persone autorevoli c6e partecipano all%assemblea della trib=" dove il capo @eletto dall%assembleaA ! generalmente un uomo con molta esperienza" affiancato da un consiglio di altri anziani. .on esistono discriminazioni sociali basate su sesso" forza fisica" provenienza e la propriet$ dei mezzi produttivi ! comune. L!era *uaternaria 8%era &uaternaria o neozoica si suddivide in Pleistocene @inferiore" medio e superioreA e ,locene. Buest%ultimo @&uello del definitivo sviluppo dell%Romo sapiens" l%unico sopravvissuto del genere Romo" e destinato a diventare in breve tempo" con la sottospecie Romo sapiens sapiens" l%essere dominante del pianetaA si suddivide in cin&ue et$#

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Mesolitico pietra di mezzo

?icino ,riente +stremo ,riente e ,ccidente

dal 12000 all%G000 a.C. dall%G000 al 4000 a.C. dall%G000 al 4000 a.C. @4erico" FG 0 a.C.A2 dal 4000 al H000 a.C. dal 4000 al H000 a.C. dal H000 al 2000 a.C. dal H000 al 1H00 a.C. dal 2000 al 00 a.C. dal 1H00 a.C. dal 300 a.C.

?icino ,riente Neolitico pietra nuova o levi+stremo ,riente e gata ,ccidente Eneolitico pietra e rame ?icino ,riente +stremo ,riente e ,ccidente ?icino ,riente Et' del &ron o +stremo ,riente e ,ccidente ?icino ,riente +uropa

Et' del ,erro

4erico" nella valle del 4iordano" ! il pi= antico stanziamento agricolo sin &ui datato.

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#alla "reistoria alla storia

Buando si parla del passaggio dalla preistoria alla storia e si introduce la descrizione delle cosiddette <civilt$<" si dovrebbe precisare immediatamente c6e si tratta pur sempre di civilt$ basate sullo sc6iavismo e c6e il termine di <civilt$< andrebbe considerato in relazione a &uesta specifica formazione socio-economica" sostanzialmente assente nel periodo della preistoria. In tal senso la storia andrebbe studiata a ritroso" partendo dallSepoca contemporanea per risalire fino a &uella primitiva. 8a storia non dovrebbe essere basata tanto sullSevoluzione della scienza e della tecnica" &uanto piuttosto sullSinvoluzione dei processi sociali e dei comportamenti umani. +roi" miti" leggende" religioni" monarc6ie" guerre... tutto fa parte in maniera diretta e conse&uenziale della scelta c6e ad un certo momento ! stata operata a favore dello sc6iavismo" ovvero a favore della propriet$ privata in antagonismo a &uella collettiva. + sarebbe interessante verificare se nella preistoria il passaggio dal nomadismo alla stanzialit$" in cui si praticavano agricoltura e allevamento e in cui si cominci' con le manifestazioni artistic6e a esprimere una certa nostalgia per i tempi passati" pu' essere letto come una sorta di innocente anticamera alla formazione dello sc6iavismo. Resta comun&ue incredibile c6e ancora oggi nei manuali scolastici di storia si ponga una netta differenza tra <storia< e <preistoria< basandosi sullSintroduzione della scrittura" sullo sviluppo delle citt$ o dei metalli" senza precisare c6e tali fenomeni sono una diretta conseguenza della nascita dello sc6iavismo. Come non rendersi conto c6e i cosiddetti <documenti storici<" basati appunto sulla <scrittura<" altro non sono c6e testimonianze di un interesse di classe @dei potenti o comun&ue dei vincitori in guerre sanguinoseAD Come non rendersi conto c6e gli intellettuali c6e li 6anno redatti erano semplicemente al servizio esclusivo di &uesti potentatiD Bueste sono fonti storic6e c6e ci fanno capire le cose molto meno dei fossili e dei reperti arc6eologici.

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A noi occidentali sembra del tutto naturale considerare come appartenenti alla storia tutte &uelle civilt$ c6e si sono fondate sulla guerra" sullo sviluppo delle civilt$ e dei commerci" sulle differenze sociali e gerarc6ie politic6e ecc. Buesta scontatezza metodologica proviene dal fatto c6e non mettiamo mai in stretta correlazione capitalismo e sc6iavismo. .essuno storico avrebbe mai il coraggio di affermare c6e le attuali radici del capitalismo affondano nel lontano sc6iavismo di &uelle civilt$. .ellSanalizzare le cosiddette <meraviglie< delle civilt$ scomparse @p.es. le piramidi egizieA" spesso gli storici o i ricercatori si limitano a osservazioni di tipo tecnico-scientifico e dimenticano di sottolineare il fatto c6e ! stato il sistema sc6iavistico o comun&ue servile a produrre &uelle <meraviglie<. 9i cita lo sc6iavismo solo per dire c6e ci vollero moltissimi sc6iavi o servi per realizzare &uelle opere. In realt$ lo sc6iavismo non produsse solo &uelle opere colossali @utili al prestigio dei potentiA" ma trasform' anc6e lSambiente in cui &uelle opere venivano collocateI nel senso c6e" non meno dei colossali mutamenti climatici" lo sc6iavismo ! stato responsabile di guasti irreparabili allSambiente @desertificazione e spopolamento di zone un tempo rigogliose e densamente abitate" estinzione di specie animali ecc.A. 8o sc6iavismo 6a modificato il corso dei fiumi e le temperature" i climi" lSumidit$ atmosferica# ! stato un processo storico cos> violento" pur nella sua progressiva gradualit$" c6e sono andate distrutte persino le prove di &ueste immani tragedie. C grave c6e gli intellettuali trascurino di considerare gli effetti negativi sullSambiente c6e possono aver avuto delle civilt$ basate sullSantagonismo di classe. Anc6e perc6( poi" nonostante la nostra pretesa scientificit$" si arriva spesso a credere c6e le cosiddette <meraviglie< di &uelle mitic6e civilt$ sono state costruite in maniera del tutto @o &uasi del tuttoA sconosciuta. Il sistema sc6iavistico" basato sullo sfruttamento dellSuomo e della natura" ! durato almeno 4000 anni" raggiungendo il massimo dellSefficienza possibile sotto i romani. In Africa la pi= potente civilt$ sc6iavistica ! stata &uella egiziaI in /edioriente &uella assiro-babiloneseI in 9udamerica &uella aztecaI in Asia tantissime popolazioni vivevano in stato di sc6iavit= sia in India c6e in Cina.

,ltre allo sc6iavismo vi sono stati" nel complesso" altri 2000 anni di sfruttamento meno violento" c6e passa sotto i nomi di colonato e di servaggio. ,ggi ci troviamo a cavallo del millennio c6e caratterizzer$ lo sfruttamento del lavoro salariato" tipico del sistema capitalistico" c6e ! appunto iniziato nel T?I secolo. :opo la nascita e lo sviluppo del cristianesimo lo sc6iavismo" cio! lo sfruttamento dellSuomo sullSuomo" non poteva imporsi c6e nella formale determinazione giuridica della libert personale. 8o sfruttamento cio! non poteva pi= affermarsi" almeno in apparenza" come conseguenza di un esplicito rapporto di forza @come appunto nello sc6iavismo classicoA" ma doveva necessariamente celarsi dietro la masc6era del consenso volontario dello sfruttato. Euttavia" per poter sfruttare la manodopera @attraverso il lavoro salariatoA" a prescindere da un esplicito rapporto di forza @come p.es. nel servaggio" in cui il contadino era incatenato alla terraA" era indispensabile c6e tra lo sfruttato e lo sfruttatore si ponesse un terzo elemento# la macchina" sostitutivo del primato c6e in precedenza si attribuiva alle braccia e alla terra. C appunto la macc6ina c6e media un rapporto c6e non pu' pi= essere diretto" ovvero basato sullSuso esplicito della forza. 8a macchina e la tutela giuridica della libert personale vanno di pari passo sotto il capitalismo. Il macc6inismo &uindi non ! nato semplicemente allo scopo di produrre di pi= in minor tempo# esso piuttosto ! il risultato di una vera e propria <rivoluzione culturale<. .on ci sarebbe stato lavoro salariato" cio! moderno sc6iavismo @fisico e oggi soprattutto intellettualeA se non si fosse dovuto tener conto c6e il cristianesimo aveva posto in essere il valore della persona. ,ggi il macc6inismo sta assumendo una fisionomia ancora pi= sofisticata" ancora pi= indeterminata# la finanziarizzazione delleconomia" c6e rende il nemico ancora pi= invisibile" ancora pi= anonimo" i cui attacc6i speculativi" improvvisi" inaspettati" come &uelli c6e avvengono nelle borse di tutto il mondo" 6anno effetti devastanti per intere societ$.

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Storia dell!a%ricoltura antica

Premessa storio%ra,ica Per milioni di anni" &uando la Eerra era ricoperta di foreste" gli uomini sono stati cacciatori-raccoglitori e le donne esperte di piante e di erbe. Eutti gli storici ritengono c6e l%uscita dalla foresta abbia costituito un progresso fondamentale dell%umanit$" perc6( ci 6a portato a una forma di organizzazione del tutto diversa" non dipendente al 100M dai cicli della natura. :apprima abbiamo iniziato a coltivare la terra# ! vero" ma dopo aver abbattuto enormi estensioni di foreste. Poi abbiamo addomesticato taluni animali selvaggi" allevandoli per le nostre esigenze e facendo addirittura incroci inesistenti in natura# ! vero" ! stato appunto cos> c6e abbiamo tolto loro &ualun&ue forma di libert$. Infine abbiamo edificato le citt$# s>" ma dopo aver inventato infinite discriminazioni tra uomo e uomo" tra uomo e donna" tra uomo" donna e natura" tra forte e debole" tra giovane e anziano" tra ricco e povero" c6e tutte le religioni si preoccuparono doverosamente di giustificare. ,ggi ! forse giunto il momento di relativizzare &uesto progresso e di c6iedersi se non sia il caso di fermarsi" di guardarsi indietro e di recuperare &ualcosa c6e s%! perduto. 4li storici guardano la realt$ con gli occ6i del presente e &uando lo giustificano sono detti <conservatori<I &uando invece pensano a un futuro migliore" &ualitativamente diverso" vengono detti <progressisti<. /a c6iun&ue s%azzardasse a dire c6e l%epoca d%oro dell%umanit$ ! stata &uella delle foreste passerebbe per pazzo" o &uanto meno per eccentrico" antistorico... :a molti e molti secoli il passaggio dall%epoca primitiva" tribale" venatoria" forestale" bosc6iva" montanara" nomade" alla civilt$ fluviale" marittima" agricola" stanziale" urbana" mercantile viene considerato cos> naturale e necessario c6e anc6e c6i dice di preferire l%agricoltura all%industria" l%autoconsumo al mercato" non pu' non nutrire profondi pregiudizi verso ci' c6e si ! abbandonato. 7scendo dalle

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foreste" l%umanit$ - viene detto dagli storici - non 6a perduto nulla# ci 6a soltanto guadagnato. .oi non riusciamo neppure a immaginarci un pianeta completamente ricoperto di foreste" di vegetazione lussureggiante" tant%! c6e continuiamo a sostenere c6e i tanti deserti c6e ci affliggono non sono stati provocati dagli uomini ma dai mutamenti climatici. Buando gli studiosi parlano dell%evoluzione dell%uomo primitivo" paragonano sempre l%uomo delle foreste alle scimmie. Infatti" dicono" l%uomo inizia a diventare <umano< &uando <esce< dalle foreste" &uando entra nelle savane" nelle praterie. C &ui c6e inizia a camminare nella posizione eretta e a usare le mani in modo intelligente" trasformando gli oggetti naturali in strumenti di lavoro. Buesto modo di vedere le cose serve soltanto a giustificare il passaggio dalla foresta all%agricoltura e all%allevamento" e dall%agricoltura alla citt$" poic6( la citt$ ! il luogo privilegiato della nostra esistenza. 9e la Eerra fosse stata un pianeta molto piccolo ci saremmo accorti prima dell%assurdit$ di &uesta storiografia" proprio perc6( le nostre devastazioni ambientali sarebbero state cos> grandi da minacciare la nostra stessa sopravvivenza. Invece con un pianeta cos> grande la nostra stupidit$ 6a bisogno di molto pi= tempo per ricredersi. 8e foreste sono state tagliate per far posto all%agricoltura @e si continua a farlo ancora oggi" molte volte neppure per l%agricoltura" ma per un semplice allevamento di animali da macello" oppure per avere legname da vendereA. 7na volta tagliate" le foreste non sono pi= ricresciuteI al loro posto si sono formati i deserti" non solo l$ dove prima esistevano le civilt$" ma anc6e l$ dove le stesse civilt$" al di fuori dei loro confini" sfruttavano le foreste per avere beni a buon mercato @legname" frutta" cacciagione" pellicce...A. 8a distruzione delle foreste ! stato un cataclisma soprattutto per le civilt$ pi= deboli" &uelle non in grado di opporsi alla forza delle civilt$ cosiddette <antagonistic6e<. Il grande deserto del 9a6ara ne ! un classico esempio# civilt$ di ogni lingua" cultura e tradizione" a partire da &uella egizia" 6anno sfruttato le foreste di &uel territorio fino a farlo scomparire del tutto in maniera irreversibile.

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Colti$a ione seminomade del ta%lia e &rucia Il <taglia e brucia< ! la tecnica agricola pi= antica del mondo" usata per migliaia di anni" sin da &uando l%uomo usc> dalla foresta. C infatti sufficiente scegliere una porzione di foresta @o di savana o di prateriaA e incendiarla. .ello spazio ottenuto s%inizia la coltivazione intensiva di varie piante" finc6( diminuisce la fertilit$ naturale del suolo" c6e ad un certo punto viene abbandonato per cercare altri appezzamenti da disboscare e sfruttare. Il villaggio" in tal caso" deve per forza essere nomade. Euttavia" dopo un certo numero di anni" il coltivatore torna a lavorare il primo lotto di terra" divenuto di nuovo fertile spontaneamente" grazie alla natura" e il ciclo ricomincia. 4eneralmente la scelta del lotto veniva fatta molto accuratamente" accompagnata spesso da riti magici. /a dalla semina in poi la coltivazione era compito esclusivo delle donne" c6e si servivano" generalmente" di un bastone da scavo" con cui praticare dei buc6i nel terreno" per piantarvi dei semi. 4li uomini invece preferivano dedicarsi alla caccia e alla pesca" ai commerci" all%artigianato" alla manu tenzione degli oggetti del villaggio. .ei campi le piante crescevano come nelle foreste" cio! tutte mescolate" senza divisioni in filari" e si evitava soprattutto la monocoltura o le colture troppo semplificate" non in grado di reggere a un attacco di parassiti. 8a variet$ di piante doveva essere massima" cos> come la superficie coltivata. 8e foglie crescevano in maniera stratificata" a seconda del tipo di piante. 9pesso si lasciavano sopravvivere degli alberi per far tornare fertile il terreno dopo averlo abbandonato. Buesto tipo di coltivazione ovviamente funzionava &uando poc6e persone @tra loro imparentate" generalmenteA avevano a disposizione una vasta estensione di terre. Orticoltura a irri%a ione intensi$a 8%orticoltura a irrigazione intensiva nasce &uando gruppi di montanari preistorici dell%area del Lurdistan abbandonarono le loro colline per recarsi nelle pianure ac&uitrinose della /esopotamia"

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dove il Eigri e l%+ufrate @c6e nascevano appunto nel loro territorioA rendevano impossibile &ualun&ue attivit$ agricola" a causa delle loro periodic6e esondazioni. Il motivo per cui siamo andati a vivere in una zona cos> inospitale" agli inizi del .eolitico" resta un mistero. 9appiamo soltanto c6e fu in ragione di &uella scelta c6e" ad un certo punto" nac&ue la cosiddetta <civilt$<. All%inizio si limitarono a seminare nel fango lasciato dalle piene. Il limo di &uei fiumi" ricc6issimo di sostanze fertilizzanti" dava dei raccolti prodigiosi. Il loro esempio fu presto imitato dagli agricoltori del .ilo e dell%Indo. Il secondo passo fu ancora pi= importante# si decise di non far dipendere la propria sopravvivenza dalle inondazioni dei fiumi" ma di deviare una parte delle loro ac&ue verso una rete di canali artificiali" da dove poi veniva distribuita ai campi coltivati" secondo tempi e modi prestabiliti. .asceva cos> la coltivazione intensiva del suolo" ovvero l%agricoltura a irrigazione permanente. Inevitabilmente s%impose per la prima volta l%assoluta sedentariet$ dei coltivatori. Per far fruttare i campi si cominci' a usare non solo il limo e l%ac&ua" ma anc6e la sarc6iatura" la concimazione tramite escrementi umani e animali" oppure usando le ceneri" la mota dei canali e degli stagni" la spazzatura" erbe particolari ecc." fino al drenaggio vero e proprio e alla rotazione delle colture. 8$ dove s%era preferito coltivare il riso" come in Cina" Indocina" Indonesia" 1irmania" 2ilippine ecc." distruggendo completamente la foresta tropicale" si dovette provvedere col sistema del terrazzamento" c6e ! sicuramente la pi= evoluta forma di orticoltura a irrigazione intensiva" anc6e perc6( ! &uella c6e permette di nutrire il maggior numero di persone per c6ilometro &uadrato di terreno. Infatti col sistema del <taglia e brucia< circa 100 famiglie" per sopravvivere" dovevano avere a disposizione almeno 1.200 ettari di terraI ma se le stesse persone avessero coltivato riso" gliene sarebbero bastati 2 . Euttavia una risaia" per ettaro" poteva ric6iedere fino a 400 giornate lavorativeI e il lavoro" molto faticoso" necessitava di un numero enorme di persone. A%ricoltura dell!aratro e della rota ione dei terreni

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Il vero simbolo dell%agricoltura europea e medio-asiatica ! per' l%aratro" soprattutto per la coltivazione del frumento. 8%aratro trainato da un bue o da un cavallo ! stata la prima macc6ina rurale inventata dall%uomo. Con essa si potevano lavorare terre anc6e molto difficili" in poco tempo e con poc6i contadini. 8a terra era destinata a subire una trasformazione radicale. 8%intenso sfruttamento imponeva una rotazione delle colture. ,gni anno una parte dei campi doveva essere lasciata riposare @si metteva cio! <a maggese<A" anc6e se" in luogo del frumento" i contadini potevano coltivare altre piante commestibili @<da rinnovo<A" come le patate" il granoturco ecc." le cui radici raggiungevano strati ancora pi= profondi" non sfruttati. ,ppure vi lasciavano pascolare gli animali domestici. Il vantaggio era c6e il rapporto tra <terre a frutto< e <terre a maggese< non era pi=" come nel <taglia e brucia<" di 1#4" ma diventava di 1#1. 8%aratro rendeva possibile molte eccedenze. Buesto nuovo strumento meccanico era generalmente di due tipi# uno per i climi secc6i" dove la terra ! leggera e friabile e bisogna evitare c6e l%umidit$ giunga in superficie e si disperdaI l%altro invece ! per i climi piovosi" dove si 6a bisogno di rovesciare le zolle" per impedire c6e l%eccesso di umidit$ faccia marcire il seme. Il primo aratro era <a c6iodo<" o meglio <a forcella<" in &uanto" mentre gli animali da tiro venivano aggiogati al ramo pi= lungo" &uello pi= corto invece tracciava dei solc6i nel terreno" senza rovesciare le zolle. Il secondo aratro era detto <a vomere< e doveva fare l%operazione opposta# con la sua lama di ferro doveva penetrare in profondit$" favorendo il rovesciamento e l%evaporazione delle zolle. 7n aratro del genere aveva bisogno della trazione di almeno tre animali da tiro" se la terra era molto arida. :avanti ai buoi" a fare da guida" c%era un giovane c6e teneva con una cordicella il primo paio di bestie" affinc6( &uella di sinistra non uscisse dal solco" e le sferzava con una frusta" perc6( tutte tirassero l%aratro in sintonia e fare &uindi meno fatica. ,vviamente per la coltivazione del frumento non bastava il solo aratro# ci voleva anc6e l% erpice" c6e serviva per frantumare le zolle" asportando le erbacce dal suolo arato @col tempo verr$ sostituito da un apposito frangizolle formato da un pesante rulloA.

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8a semina veniva fatta a mano dal contadino" c6e gettava i c6icc6i di grano <a pioggia< tra i solc6i. Poi vi era una lotta senza sosta contro gli uccelli predatori" i parassiti" le calamit$ naturali e le devastazioni procurate dagli eserciti in guerra. +cco perc6( la mietitura era sempre una gran festa" cui seguiva la necessaria trebbiatura" per separare il c6icco dalle spig6e" per arrivare poi alla sua trasformazione in farina. .ell%antic6it$ ogni famiglia macinava il frumento per conto proprio" utilizzando mortai di pietra. 9olo in un secondo momento si pass' a uno specialista# il mugnaio" c6e si serviva di un mulino" la cui macina veniva fatta girare o da un animale o dall%ac&ua o dal vento. 8a farina cos> ottenuta poteva essere cotta con o senza lievito. + fu cos> c6e nac&ue il pane. Buando nasce l%agricoltura nasce anc6e l%allevamento" e ovviamente" anzitutto" &uello degli animali pi= piccoli# polli" tacc6ini" pecore" capre" maiali" ma anc6e cavalli" cammelli" lama" asini" vacc6e" c6e potevano essere usati anc6e come scorta di cibo per tutto l%anno. A volte gli animali diventavano cos> importanti" come p.es. la vacca indiana" c6e s%impose il divieto di macellarla# le vacc6e infatti trainavano l%aratro e il carretto" fornivano il latte @c6e poteva essere trasformato in burro e formaggioA e il loro sterco veniva usato come combustibile da cucina" per non parlare del fatto c6e vacc6e e buoi in India si nutrivano di niente" e ancora oggi ! cos>.

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Nomadismo e sedentariet'

8a transizione dal paleolitico al neolitico doveva necessariamente portare alla nascita delle civilt$ sc6iavisteD .o" non ! possibile sostenere c6e il passaggio dal nomadismo alla sedentariet$" dalla caccia e raccolta dei frutti spontanei della terra alla modificazione dell%ambiente" attraverso l%agricoltura e l%allevamento di animali domestici" doveva necessariamente portare" prima o poi" alla trasformazione del comunismo primitivo in societ$ antagonistica" divisa in classi contrapposte. 8%unica cosa c6e si pu' pensare ! c6e il passaggio dal nomadismo alla stanzialit$ deve per forza aver comportato una delimitazione del territorio. 9i trattava tuttavia di una delimitazione collettiva" da parte di una trib= nei confronti di un%altra trib=. .on ! certo ancora il caso di parlare di <propriet$ privata< all%interno di una medesima trib=. 4li indiani nordamericani non 6anno mai conosciuto alcuna propriet$ privata e si scandalizzavano nel vedere i bianc6i lottare per averla. Il problema semmai ! un altro. C6e succede se una popolazione ! ancora dedita al nomadismo" mentre un%altra 6a scelto la stanzialit$D C6e succede se una popolazione dedita al nomadismo pratica l%allevamento di animali domestici" per i &uali 6a bisogno di pascoli adeguatiD Buando una trib= sceglie la stanzialit$ e pratica l%agricoltura" non pu' tollerare c6e i propri campi coltivati vengano compromessi dal passaggio di mandrie appartenenti ad altre trib=. 7na popolazione stanziale pu' tollerare l%allevamento al proprio interno" ma nei limiti dei campi disponibili" altrimenti scoppia un conflitto di interessi @com%! documentato anc6e nei miti di Caino e Abele" di Romolo e Remo ecc.A. :un&ue il passaggio dal nomadismo alla stanzialit$ pu' aver dato fastidio a c6i si limitava a vivere di caccia e pesca e di raccolta dei frutti spontanei della terra e soprattutto deve aver dato fastidio a c6i basava la propria sopravvivenza sull%allevamento degli animali. .on ! tuttavia da escludere c6e l%allevamento intensivo di animali domestici" tale da determinare una specializzazione di fun-

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zione lavorativa" sia stato proprio una conseguenza del passaggio dal nomadismo alla stanzialit$. In tal caso lo si dovrebbe vedere come il primo tentativo di separarsi da un collettivo per ricercare un%affermazione individuale @una separazione c6e ovviamente ! avvenuta in maniera graduale e c6e si ! stabilizzata all%aumentare del tempo di permanenza delle mandrie al di fuori del villaggio originarioA. 9e vogliamo il vero nomadismo ! soltanto &uello di popolazioni c6e vivono di caccia" come appunto le trib= nordamericane" c6e seguivano gli spostamenti delle mandrie selvagge dei bisonti su territori sconfinati. Buelle popolazioni poterono restare prevalentemente nomadi" sino all%arrivo dell%uomo bianco" proprio perc6( non avevano particolari problemi di alimentazione. 8a stanzialit$ ! sempre legata all%agricoltura" solo c6e l%agricoltura" ad un certo punto" si lega allo sc6iavismo. C da escludere c6e la nascita delle civilt$ antagonistic6e sia potuta avvenire in virt= del nomadismo degli allevatori. 9emmai si pu' dire c6e &uesta forma produttiva di nomadismo 6a indotto le trib= stanziali a operare delle modific6e al proprio interno" c6e poi possono aver portato alla nascita delle civilt$ antagonistic6e. Cio! la fastidiosa presenza di allevatori nomadi pu' aver indotto le trib= stanziali ad accentuare il problema della delimitazione e &uindi della difesa dei propri confini. .ell%ambito del nomadismo non ! mai esistito lo sc6iavismo come sistema economico produttivo. Potevano esserci al massimo dei servi domestici @p.es. prigionieri catturati in un conflitto bellicoA" ma erano casi eccezionali. Il conflitto si poneva piuttosto tra c6i possedeva terre e c6i solo animali. 4eneralmente pare naturale pensare c6e prima del possesso della terra ci sia stato &uello degli animali" il cui allevamento non poteva tollerare confini geografici. .ondimeno se ! l%intera trib= c6e si sposta al seguito delle proprie mandrie domestic6e" alla ricerca di nuovi pascoli" ! una cosa" ma se all%interno di una trib= emerge la figura dell%allevatore specializzato" c6e fa solo &uesto mestiere" ! ben altra cosa# in tal caso si deve &uasi dare per scontato c6e la stanzialit$ preceda il nomadismo. 9e la stanzialit$ fa nascere l%agricoltura e l%allevamento intensivo" ! evidente c6e a ci' deve aver contribuito una carenza di cibo. .on si pu' pensare a un processo spontaneo. .oi dobbiamo

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considerare il nomadismo pi= originario della stanzialit$" meglio caratterizzante la natura umana" c6e 6a continuamente bisogno di cercare ed esplorare. 8a stanzialit$ ! una costrizione c6e viene accettata in cambio di alcune comodit$ o in situazioni di particolare necessit$# non ! una forma c6e arricc6isce di esperienza" c6e permetta di ampliare le proprie conoscenze vitali e di avvertire l%intero pianeta come la propria casa. Buesto non vuol dire c6e nella stanzialit$ non si sviluppino le conoscenze. Il fatto ! c6e &ueste conoscenze il pi= delle volte non servono allo sviluppo di una personalit$ autenticamente umana" c6e vuol vivere secondo natura. 9ono conoscenze artificiose" astratte" utili pi= c6e altro a regolamentare rapporti conflittuali all%interno appunto di comunit$ stanziali. U Con il nomadismo tutto il mondo apparteneva all%uomo" non esistevano confini di sorta" ci si spostava seguendo i percorsi delle mandrie di animali selvatici" si praticava caccia e pesca l$ dove esisteva una selvaggina relativamente sufficiente. Per il resto si viveva di bacc6e" radici" frutti... Con lo sviluppo dell%agricoltura e dell%allevamento il mondo deve essere suddiviso in forme di propriet$ appartenenti a determinati clan o trib=" fino alle comunit$ di villaggio. I confini sono inevitabili. C il prezzo del relativo benessere. 8e trib= possono anc6e diventare nemic6e" specie se una ! dedita pi= all%agricoltura c6e all%allevamento e l%altra pi= a &uesto c6e a &uella" o se addirittura una ! dedita ad attivit$ stanziali e l%altra pratica solo il nomadismo. Euttavia" in assenza di forme sociali antagonistic6e interne a una trib=" vi sono scarse motivazioni per dominare altre trib=. .on esistono guerre di con&uista. ?i possono essere battaglie per la difesa di un territorio" ma &ueste battaglie non arrivano mai a trasformarsi in guerre vere e proprie. .on esisteva infatti la concezione di poter usare gratuitamente il lavoro altrui. Buesta concezione implica gi$ uno svolgimento di rapporti sociali" interni alla trib=" in direzione dello sc6iavismo# il c6e ovvia-

mente presuppone una &ualc6e differenziazione nella gestione della propriet$. 9e all%interno di una trib= esiste la possibilit$ di sc6iavizzare &ualcuno" allora esiste anc6e la possibilit$ di trasformare una parte della propriet$ pubblica in propriet$ privata. :iversamente" ogni forma di lavoro servile pu' essere spiegata solo nel senso c6e determinate persone" uscite sconfitte da uno scontro bellico" venivano considerate da tutti i membri della trib= come persone di seconda categoria" i cui diritti erano limitati" e c6e sostanzialmente dovevano porsi al servizio di tutti i membri della trib=. 9e anc6e &ualcuno della trib= poteva pretendere c6e una determinata persona sconfitta da lui stesso in battaglia" si ponesse al suo diretto servizio" di regola &uesta persona non svolgeva mai una &uantit$ tale di mansioni da permettere a c6i la dominava di non fare pi= nulla. 9pesso anzi lo stato di servit= era a tempo determinato e veniva considerato come propedeutico alla totale integrazione negli usi e costumi della trib=. Persino nei tempi delle formazioni sc6iavistic6e erano previsti periodicamente degli anni sabbatici" in cui era possibile un &ualc6e affrancamento degli sc6iavi. U 8%individualismo non pu' nascere nelle foreste o nelle savane e forse neppure nelle steppe. :eve per forza nascere in luog6i impervi" poco fre&uentati" dove l%esistenza ! difficile. 8%individuo c6e si stacca dalla comunit$ ! costretto a rifugiarsi in territori c6e la comunit$ abitualmente non fre&uenta" perc6( appunto considera ostici" ostili o troppo lontani. Bui nomadismo e sedentariet$ 6anno un senso relativo. 7na comunit$ pu' essere nomade" senza per &uesto favorire l%individualismo @gli indiani d%America erano nomadi e collettivistiA. 9i pu' parlare di individualismo se una parte @minoritariaA della comunit$ accetta di diventare nomade" mentre il grosso rimane stanziale. Per' va anc6e detto c6e le civilt$ individualiste sono tutte stanziali" al punto c6%esse lottano strenuamente contro il nomadismo e non permettono c6e venga praticato al proprio interno. All%inizio i territori fre&uentati dall%individualismo sono i deserti" le alte montagne" le radure desolate. Bui diventa di prioritaria

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importanza l%uso delle poc6e risorse naturali disponibili. 8a principale di &ueste risorse ! l%ac&ua dei fiumi. .on a caso attorno al .ilo" al Eigri" all%+ufrate... si formano le prime civilt$ sc6iavistic6e. C6i si stacca dalla primitiva comunit$ teme di non farcela" si sente debole" impaurito. :eve per forza cambiare atteggiamento" mentalit$" e diventare pi= autoritario. :eve a tutti i costi sopravvivere. C &uindi inevitabile c6e per il controllo delle fonti energetic6e si siano sviluppati modi di fare violenti" dove la forza fisica @militareA 6a giocato un ruolo di primo piano. In &uesta situazione conflittuale non ci 6a rimesso solo la donna" ma anc6e l%uomo pi= debole" l%anziano" o &uello troppo giovane. 8%uomo forte" di una certa et$" ! diventato <signore< della propria famiglia-clan" con potere di vita e di morte. 8a civilt$ individualistica ! diventata inevitabilmente masc6ilista. Il culto della forza ! diventato il primo valore. 8a debolezza fisica si poneva come anticamera dello sc6iavismo. Eutte le persone deboli e successivamente &uelle sconfitte in battaglia" venivano sc6iavizzate. 8o sc6iavo permetteva al libero di non lavorare e di limitarsi soltanto a controllare il lavoro altrui. Con la nascita delle civilt$" per la prima volta" il libero si poneva il problema di come rendere produttivo il lavoro. :i &ui l%esigenza di creare delle scorte" cio! di stoccare le eccedenze" per potersi assicurare un%esistenza tran&uilla in &ualun&ue condizione ambientale. 7n lavoro era produttivo se permetteva di vivere senza lavorare in &ualun&ue momento dell%anno. 8o sc6iavo era colui c6e" sconfitto dalla forza del libero" non possedeva nulla" se non la propria forza lavorativa. Eutta la storia delle civilt$ ! la storia di una sopraffazione del forte sul debole ed ! anc6e la storia dei tentativi" da parte dei deboli" di sottrarsi a &uesta violenza. :i fronte alla resistenza dei deboli" i forti 6anno elaborato forme di compromesso e ideologie di ogni sorta" con cui cercare di convincere pacificamente i deboli ad accettare il loro stato di soggezione" seppure attenuato nella sua durezza. 9pesso il carattere pi= mite dello sfruttamento caratterizzava solo una parte della popolazione" &uella pi= combattiva" e il suo prezzo veniva pagato da altri strati sociali pi= deboli.

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Bueste forme di compromesso e &ueste ideologie si sono col tempo sempre pi= perfezionate" tant%! c6e i modi di sfruttare il lavoro altrui vengono continuamente cambiati" cio! si sono per cos> dire raffinati" diventando molto complessi. Buanto pi= i deboli reagiscono allo sfruttamento" tanto pi= i forti perfezionano le loro tecnic6e di sopraffazione" finc6( si giunge a punti di rottura irreparabile" in cui inevitabilmente scoppiano delle rivoluzioni. U Bualun&ue forma di comodit$ si scelga 6a un prezzo ambientale da pagare. I prezzi non si pongono &uando gli strumenti c6e si usano si possono riutilizzare senza sostituirli. :ell%uomo primitivo si sono trovate soltanto pietre sc6eggiate. Buesto dimostra c6e ! stato l%unico vero ente di natura" l%unica persona in e&uilibrio con le esigenze riproduttive della natura. 7na pietra sc6eggiata non ! c6e una pietra rinvenibile sulla superficie terrestre" cui si ! data una forma particolare" utile per compiere un lavoro con cui produrre altri oggetti c6e non possono essere pi= duri della stessa pietra. .otiamo" peraltro" c6e la pietra sotto l%ac&ua si corrode" perc6( l%ac&ua 6a una componente di acidit$. 8a pietra si trovava in natura con grande facilit$# non andava <smaltita<" non aveva bisogno di essere <riciclata<" aveva una durata assolutamente superiore alla vita di c6i la utilizzava" e &uesto le permetteva di essere riutilizzata facilmente dalla generazione successiva. .on si sprecava energia per il suo riutilizzo. Anzi" si cercava di conservare al massimo ci' c6e con fatica si era autoprodotto" proprio perc6( il problema n. 1 era &uello di conservare l'energia" cio! di non sprecarla" non dissiparla. 2inc6( non si arriver$ al concetto di <autoproduzione<" sar$ impossibile capire con esattezza la necessit$ di risparmiare al massimo sui consumi. 8%economia del futuro dovr$ tornare ad essere &uella di prelievo" &uella per cui la modificazione della natura ! minima" in &uanto si 6a l%accortezza di permetterle una facile riproduzione. Per ogni albero abbattuto" p.es." ne andrebbe piantato subito un altro.

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7n%economia di prelievo deve per forza essere comunitaria" poic6( le risorse vanno e&uamente distribuite. Bualun&ue eccedenza deve appartenere al collettivo. La tra%edia del neolitico 8a rivoluzione agricola del .eolitico @0000 a.C.A la colloc6iamo geograficamente nella cosiddetta <mezzaluna fertile<" ma solo perc6( non abbiamo prove sufficienti c6e sia avvenuta anc6e in altre zone del pianeta" in precedenza o in concomitanza. In &uell%area mediorientale le abbiamo perc6( con &uella rivoluzione sono sparite le foreste" oppure essa ! nata proprio perc6( &ui le foreste erano scarse" forse a causa della rigidit$ del clima" c6e entr' nell%!ra temperata 12000 anni faI anc6e se bisogna dire c6e le foreste si formano sulla base dei climi c6e incontrano# gli alberi delle regioni scandinave o della 9iberia non sono certamente gli stessi delle foreste e&uatoriali. C anzi probabile c6e la cosiddetta <mezzaluna fertile< avesse delle foreste tipic6e di un clima temperato" cio! non sempre verdi o non troppo folte e sicuramente non con tronc6i imponenti. 8a foresta offre abbondantemente cibo e" in tal senso" l%area della <mezzaluna< era sicuramente meno fertile della foresta e&uatoriale" nonostante la presenza di flora e fauna mediterranee e di grandi fiumi# Eigri" +ufrate e .ilo. Buella zona divenne fertile per opera dell%uomo" anzi della donna" c6e invent' per prima l% agricoltura" &uindi divenne fertile in senso prevalentemente <agricolo<. + con l%agricoltura la donna 6a inventato la sedentariet. Euttavia non ! da escludere c6e gli storici attribuiscano la nascita dell%agricoltura alla <mezzaluna fertile< solo perc6( &ui sono nate" in seguito allo sviluppo impetuoso dell%agricoltura" le prime civilt$ antagonistic6e. Cio! non ! da escludere c6e nei confronti di &uesta rivoluzione agricola ci si sia comportati come nei confronti della <scoperta dell%America<" c6e noi attribuiamo a Colombo solo perc6( le sue conseguenze riguardarono i destini della nostra +uropa. 7n modo egocentrico" anzi eurocentrico" di vedere le cose" c6e permane ancora nei manuali di storia" pur sapendo noi oggi c6e i primi veri <scopritori< del continente americano furono &uelli c6e per la prima volta attraversarono &uello c6e oggi si c6iama <9tretto di 1ering< e c6e" &uando lo fecero" era tutto g6iacciato.

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Poi" altri <scopritori< dell%America furono i ?iJing6i" c6e per' non lasciarono tracce significative e durature" come invece noi europei sappiamo fare. 8$ dove noi non siamo riusciti a lasciare tracce indelebili" facilmente riconoscibili" la storia ! come se non esistesse. In realt$ dovremmo ammettere c6e piantare &ualcosa per terra va considerato un gesto abbastanza spontaneo anc6e da parte di c6i vive in una foresta. Anzi piantare un rametto di un albero ! sicu ramente molto pi= spontaneo c6e seppellire i pi= grossi c6icc6i di cereali selvatici" aspettandone la maturazione" ed era anc6e molto meno complicato c6e costruire un%amigdala o un ago di osso. 9olo c6e una cosa ! fare dell%agricoltura un aspetto della propria alimentazione" la cui parte fondamentale resta &uella della caccia e della raccolta dei frutti @da cui pur proviene l%agricolturaAI un%altra ! fare di essa l%aspetto principale" su cui addirittura si costruisce un%intera civilt$" c6e assai poco avr$ da spartire con &uella paleolitica. C dun&ue probabile c6e l%agricoltura si sia cos> intensamente sviluppata nel ?icino e /edio ,riente proprio perc6( &ui i mutamenti climatici si fecero sentire di pi=. Col disgelo il livello del mare pu' essersi alzato" costringendo le popolazioni a ritirarsi sui montiI l%ac&ua salata pu' essere entrata nei fiumi danneggiando la pesca" nonc6( l%uso dell%ac&ua dolce" delle falde ac&uifereI possono essersi formati paludi e ac&uitrini l$ dove prima la vegetazione era rigogliosa. 8%agricoltura ! nata semplicemente per la disperazione di non riuscire a sopravvivere negli stessi ambienti di un tempo. Il bisogno 6a aguzzato l%ingegno" e fin &ui" per'" nulla di straordinario" poic6( anc6e lungo tutto il paleolitico le scoperte scientific6e e tecnologic6e erano sorte in situazioni di necessit$. .on pu' essere stata l%agricoltura in s( c6e 6a fatto nascere le societ$ sc6iaviste. .essuna civilt$ divisa in classi o ceti contrapposti pu' essere nata in virt= dell%agricoltura e)o dell%allevamento" in s( e per s(" c6e pur trasformarono l%economia di prelievo in economia produttiva. Probabilmente &ueste civilt$ sono nate &uando la stanzialit ! venuta a confliggere col tradizionale nomadismo" mettendo in discussione e&uilibri consolidati da secoli" anzi da millenni" cio! &uando s%! voluto fare dell%agricoltura e dell%allevamento non semplicemente un

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modo diverso di sopravvivere" ma un motivo di ricc6ezza" una forma di potere. Bui ! avvenuto il passaggio dal comunismo primitivo alla societ$ patriarcale e masc6ilista. 8a vita sedentaria" &uando cerca le comodit$" il benessere assicurato" il lusso" diventa un problema per la vita nomade" c6e" per sua natura" non ama confini di sorta e non vive pensando al futuro o ad accumulare eccedenze c6e superino di molto i bisogni effettivi del momento. 8o stanziale vive nella paura" pur essendo un benestante rispetto al nomade" il &uale invece vuole sentirsi libero di agire e di muoversi dove e come vuole" e l%attivit$ lavorativa c6e compie per sopravvivere deve dargli soddisfazione" gusto della vita" non deve distruggerlo dalla fatica. Il nomade non lavora per accumulare derrate alimentari" vive alla giornata" ! aperto all%avventura ed ! curioso di esperienze nuove. C pacifista e tollerante per definizione" non avendo interessi particolari da difendere" se non &uelli generali della propria trib=. 7n tipo di vita di &uesto genere ! stato vissuto da tutte le popolazioni del paleolitico. Il nomade vive di caccia e di pesca" di raccolta di frutti radici tuberi" e se anc6e pratica l%allevamento" ! alla continua ricerca di buoni pascoli per le mandrie" da cui ricava latte" formaggio e tutto &uello c6e gli occorre per le necessit$ &uotidiane. C un grande conoscitore di erbe e piante selvatic6e" c6e usa non solo per nutrirsi" ma anc6e per curarsi &uando ! malato. Il nomadismo" per millenni" ! stato la regola principe del vivere civile. 8a stanzialit$ invece fu un%eccezione c6e col tempo prese il sopravvento" provocando immani disboscamenti e desertificazioni. 9e nel paleolitico i mutamenti climatici avvenivano in maniera naturale" progressiva e nel lungo periodo e non erano mai irreversibili" nel senso c6e non lasciavano mai impronte indelebili" tali da impedire la sopravvivenza al genere umanoI da &uando invece ! iniziata la stanzialit$" i mutamenti climatici sono diventati disastrosi" un autentico flagello dell%umanit$. Il cosiddetto <diluvio universale< @cio! del /editerraneoA" raccontato in varie mitologie" ! forse il primo esempio degli effetti devastanti delle deforestazioni e desertificazioni avvenute negli ambienti c6e 6anno caratterizzato proprio la <mezzaluna fertile< e anc6e negli ambienti limitrofi" in seguito a con&uiste di tipo coloniale e di

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puro e semplice sacc6eggio di risorse naturali" compiuti dalle popolazioni stanziali delle civilt$ urbanizzate. -i&lio%ra,ia 1raidotti Rosi" cur. Crispino A. /." Nuovi soggetti nomadi. Transizioni e identit postnazionaliste" 2002" 8uca 9ossella +ditore Pianciola .iccol'" Stalinismo di frontiera. Colonizzazione agricola sterminio dei nomadi e costruzione statale in !sia centrale "#$%&-#$'()" 2000" ?iella Pubblici 8orenzo" *al Caucaso al +ar d'!zov. ,'impatto dell'invasione mongola in Caucasia fra nomadismo e societ sedentaria "#-%.-#-$&)" 2003" 2irenze 7niversit* Press /dentit e nomadismo. Catalogo della mostra "Siena -0 maggio--& settembre -%%&). +diz. italiana e inglese" 200 " 9ilvana /affesoli /ic6el" *el nomadismo. 1er una sociologia dell'erranza" 2000" 2ranco Angeli 9c6urc6 :ieter" Nomadismo cognitivo. /ngegneria dello sviluppo regionale" 200F" 2ranco Angeli 2arassino Alberto" 2uori di set. 3iaggi esplorazioni emigrazioni nomadismo" 2000" 1ulzoni ?illani Eiziana" / cavalieri del vuoto. /l nomadismo nel moderno orizzonte urbano" 1002" /imesis Eallarita 8oredana" 3erso un neonomadismo4 2enomeni migratori fissit e mobilit nella societ globalizzata " 200G" 9ocial 1ooJs

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Matriarcato e comunismo "rimiti$o

In +uropa il patriarcato esiste da pi= di due millenni# Platone e soprattutto Aristotele lo sostenevano a spada tratta. Il pater familias aveva diritti di vita e di morte su moglie" figli e sc6iavi. 8e famiglie patriarcali costituivano la societ$ divisa in classi e &uesta lo 9tato# la triade era cos> completa. 8a c6iesa cristiana non fece c6e eredi tare &uesta concezione" aggiungendo c6e <davanti a dio< si ! tutti uguali. 8a situazione" sul piano degli studi" mut' verso la met$ del TIT secolo" allorc6( due opere antropologic6e ed etnologic6e cominciarono a parlare di un primato storico del matriarcato. 9i trattava di *as +5tterecht @1GF1A dello svizzero V. V. 1ac6ofen e di !ncient Societ6 @1G33A dell%americano 8. R. /organ. Il primo cerc' di dimostrare c6e nella storia pi= antica l%umanit$ aveva conosciuto un sistema di parentela e di eredit$ secondo la linea maternaI il secondo afferm' c6e la societ$ primitiva era organizzata come un clan collettivistico e c6e il clan matrilineare costituiva l%antecedente di &uello patrilineare. +ntrambi conclusero c6e nel matriarcato le donne dominavano gli uomini. 2. +ngels apprezz' notevolmente &ueste tesi" rielaborandole nella sua opera ,'origine della famiglia della propriet privata e dello Stato @1GG4A. Alla fine del TIT secolo" l%etnografo inglese +. 1. E*lor conferm' c6e l%etnografia conosceva molti esempi di transizione dal clan matrilineare a &uello patrilineare" ma neanc6e un esempio di transizione inversa. A partire dagli anni % 0 del secolo scorso" le pubblicazioni etnostoric6e marWiste misero in discussione l%identificazione dell%organizzazione clanica matrilineare col matriarcato" ovvero arrivarono ad affermare c6e la realt$ del matriarcato" intesa come <dominio delle donne sugli uomini<" non ! mai esistita e c6e i corifei di tale dottrina @1ac6ofen e /organA si erano lasciati condizionare troppo dal bisogno di reagire allo stile di vita della societ$ patriarcale. :a allora &uasi pi= nessuno crede nell%esistenza di un matriarcato avente le caratteristic6e socio-politic6e e organizzative di

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un patriarcato <rovesciato<. 9i pensa anzi c6e nella comunit$ primitiva il ruolo della donna fosse tenuto in alta considerazione semplicemente perc6( esisteva un%ampia democrazia. Probabilmente gli uomini primitivi s%erano accorti c6e per <pareggiare< le conseguenze naturali dovute al bimorfismo sessuale" bisognava riconoscere alla donna maggiori prerogative sociali @specie in considerazione del fatto c6e il ciclo riproduttivo le privava di tempo e di forze c6e l%uomo poteva utilizzare in altro modoA. In &uesto senso" ad es." il fatto c6e in numerose societ$ primitive gli uomini avessero i loro riti" i loro culti e persino i loro linguaggi segreti" e le donne i propri" non deve essere visto in maniera negativa" anc6e perc6( tale separazione dei sessi non veniva messa in rapporto con una rigida divisione del lavoro. Il comunismo primitivo non 6a mai conosciuto alcun dominio di un clan sull%altro o di una trib= sull%altra o di un genere sessuale sull%altro" e neppure alcun dominio degli esseri umani sulla natura. 9e non ! mai esistito un matriarcato inteso come dominio del sesso femminile" il motivo sta nel fatto c6e nella fase del comunismo primitivo risultava estraneo il concetto stesso di <dominio<" c6e non a caso ! stato elaborato &uando ! venuto emergendo il patriarcato. 8e principali strutture della societ$ primordiale erano due# il clan e la comunit$. Il clan era composto da persone imparentate tra loro" secondo una discendenza materna o paterna" in maniera indifferente# l%unico obbligo era &uello di non sposarsi tra membri appartenenti allo stesso clan" evidentemente perc6( ci si era accorti c6e l%endogamia impoveriva geneticamente il clan" oppure lo isolava socialmente. 8a comunit$ era praticamente il clan allargato" in &uanto includeva gli elementi c6e" attraverso i matrimoni" erano stati ac&uisiti da altri clan. .el Paleolitico @40.000 - 14.000 a.C.A e nel /esolitico @14.000 - 4.000 a.C.A &ualun&ue bene materiale apparteneva al clan" ma di fatto era a disposizione di tutta la comunit$" senza distinzioni di sorta. 8a divisione del lavoro tra i sessi era considerata <naturale<# caccia e pesca per l%uomoI raccolta della frutta per la donnaI lavorazione della pietra per l%uomoI delle pelli d%animale per la donna" e cos> via.

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9oltanto nel .eolitico si sviluppano l%agricoltura e l%allevamento" c6e col tempo porteranno a una certa differenziazione tra nomadismo e sedentariet$. 9tando ai miti a nostra disposizione" deve essere stata l%agricoltura a porre degli ostacoli all%allevamento. Buest%ultimo deve essere nato prima dell%agricoltura" non solo perc6( connesso al nomadismo" ma anc6e perc6( pi= facile da gestire. 8%agricoltura probabilmente ! nata in maniera casuale" grazie a sperimentazioni condotte dalle donne" c6e la storia ci tramanda come esperte di erbe# finc6( ! rimasta circoscritta a livello di orticoltura non pu' aver dato alcun fastidio all%allevamento. Buando invece s%! cominciato a capire c6e da essa si potevano ricavare importanti eccedenze per l%alimentazione nei periodi dell%anno pi= difficili" si ! inevitabilmente cominciato a trasformare il prativo e il bosc6ivo in arativo. 7na volta scoperta" l%agricoltura s%! sviluppata in maniera impetuosa" imponendo le esigenze della stanzialit$ e &uindi la rinuncia definitiva al periodico trasferimento della trib= in zone pi= favorevoli alla caccia e all%allevamento. Inevitabilmente ! sorta anc6e l%esigenza di interdire i campi arati alle mandrie. +ra impossibile non venire a conflitto con c6i aveva continuamente bisogno di campi aperti. 7na &ualun&ue limitazione @p.es. con dei fossatiA appariva all%allevatore come un abuso di potere" come una forma di propriet$ indebita" benc6( il proprietario fosse un ente collettivo" &uale il clan o la comunit$" mentre l%allevatore si era specializzato in un lavoro cui si dedicavano poc6e persone. Buando l%agricoltore Caino uccide l%allevatore Abele" non si 6a a c6e fare con una diatriba tra estranei o tra membri di clan rivali" ma tra fratelli. Buindi si deve supporre c6e" in origine" c6i aveva rinunciato all%agricoltura" conservando il mestiere originario dell%allevamento" fosse imparentato con &ualc6e clan della comunit$ rurale. Anzi il mito dice c6e" dei due" il pi= religioso era Abele" a testimonianza c6e con la nascita dell%agricoltura" c6e sembrava favorire" attraverso le eccedenze" una maggiore sicurezza al clan" si forma anc6e una sorta di coscienza ateistica" ancorc6( vissuta in maniera individualistica" in contrapposizione agli interessi della trib=. Bui non si deve pensare a degli agricoltori c6e non praticassero per nulla l%allevamento" poic6( su piccola scala la presenza degli animali era indispensabile" ma a degli allevatori c6e non pratica-

vano per niente l%agricoltura. 2inc6( &uesta ! rimasta ferma allo stadio dell%orticoltura" cio! del consumo dello stretto necessario" non possono esserci stati particolari problemi con gli allevatori. I problemi sono venuti &uando l%agricoltura s%! trasformata in produzione estensiva" per avere cospicue eccedenze alimentari durante la stagione invernale. Il patriarcato" probabilmente" pi= c6e nell%ambito dell%allevamento" si ! sviluppato nell%ambito dell%agricoltura" benc6( in origine fosse la donna ad avere maggiore competenza in &uesto settore. 7na precisa delimitazione dei confini agricoli del clan 6a fatto maturare il senso della propriet$" e l%accumulo di eccedenze 6a promosso l%esigenza del controllo. Il bisogno di regolamentare in maniera razionale i propri beni" il bisogno di &uantificare il lavoro svolto devono aver indotto progressivamente l%uomo a vedere la donna come parte dei propri beni" come un anello fondamentale della catena produttiva e riproduttiva" di cui lui si sentiva in dovere di gestire l%inizio e la fine. Processi di &uesto genere devono aver avuto dei decorsi lung6issimi" di migliaia e migliaia di anni" proprio perc6(" prima c6e s%affermasse un dominio del masc6ile sul femminile" s%! dovuto imporre il principio della propriet$ privata tra gli elementi masc6ili. 8%uguaglianza tra i sessi ! andata di pari passo con la propriet$ comune @clanica e tribaleA dei fondamentali mezzi produttivi. .on ! mai esistito un periodo in cui le donne dominavano gli uomini" anc6e se resta del tutto plausibile l%idea c6e in origine fosse pi= importante la discendenza matrilineare. /a una discendenza del genere non 6a mai comportato un matriarcato vero e proprio. P.es. per gli ebrei resta ancora oggi fondamentale" per stabilire l%effettiva <ebraicit$< di una persona" risalire all%origine materna" ma non per &uesto si pu' dire c6e l%ebraismo sia una religione <femminista<. C anzi probabile c6e il prevalere di una discendenza @matri o patrilineareA sia dipesa da circostanze casuali e c6e non abbia affatto inciso sulla differenziazione dei sessi vista in funzione del dominio dell%uno sull%altro. Buel c6e si sa con certezza ! c6e esiste patriarcato l$ dove la propriet$ viene trasmessa di padre in figlio.

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Ri"ensare la "reistoria

.oi non riusciremo mai a capire il periodo storico c6e c6iamiamo <preistoria<" c6e s%! concluso &uando 6anno iniziato ad affermarsi le prime civilt$ urbane" semplicemente perc6( siamo figli di &uelle stesse civilt$ e consideriamo tutto &uanto le 6a precedute come destinato ad essere superato. Per poter capire la preistoria in maniera adeguata" dovremmo prima eliminare &ualun&ue cosa possa indicare o rappresentare la cosiddetta <civilt$<. .on dobbiamo compiere un salto indietro" ma semplicemente fare in modo c6e" ad ogni crisi di civilt$" non si pongano delle soluzioni c6e ne rallentino il definitivo superamento# basterebbe soltanto smettere d%illuderci. :ovremmo approfittare delle crisi" c6e sono ciclic6e e sempre pi= gravi" per fare decisi passi in avanti verso il recupero del comunismo primordiale. C del tutto inutile parlare di <transizione al socialismo< &uando non riusciamo a capire c6e il modello da realizzare ! &uello anteriore a tutte le civilt$. C sufficiente elencare una serie di pregiudizi per capire &uanto ancora siamo lontanissimi da un%adeguata interpretazione della preistoria. 1. .oi consideriamo c6e gli strumenti di lavoro della primitiva comunit$ tribale fossero del tutto <rudimentali<. 7siamo certi aggettivi in maniera astratta" facendo confronti del tutto arbitrari" e non ci rendiamo conto c6e l%efficienza d%un mezzo ! relativa ai risultati c6e si possono conseguire. Il fatto c6e per migliaia e migliaia di anni siano stati usati sempre gli stessi strumenti di lavoro" dovrebbe suscitarci stupore in senso positivo" non negativo. +videntemente &uei mezzi dovevano essere molto funzionali allo scopo. ,ggi i nostri macc6inari sono costosissimi" molto sofisticati" molto in&uinanti" destinati a una precoce obsolescenza" al punto c6e invece di ripararli" siamo costretti a sostituirli" e per di pi= producono" col tempo" una caduta tendenziale del saggio di profitto" tant%! c6e gli imprenditori preferiscono trasferirsi l$ dove la tecnologia ! di pi= basso livello" ma ancora pi= basso ! il costo della manodopera. Peraltro l%uso di

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pietre" bastoni e ossa era" in &uel lontano passato" del tutto compatibile con le esigenze riproduttive della natura# cosa c6e noi oggi non potremmo dire di alcun nostro strumento di lavoro. 2. .aturalmente al giudizio negativo sull%efficacia degli strumenti di lavoro" facciamo seguire la convinzione @come fosse una logica conseguenzaA c6e l%uomo primitivo si trovasse &uasi del tutto disarmato nella sua lotta contro la natura. + dicendo &uesto" non ci rendiamo conto c6e per l%uomo primitivo la natura non era affatto &ualcosa da <dominare<" ma" semmai" da rispettare profondamente" in &uanto fonte di vita. .oi <civilizzati< abbiamo un rapporto con la natura molto controverso" in &uanto per noi essa va fondamentalmente sfruttata" e siamo convinti di poterlo fare in maniera illimitata e indiscriminata" proprio perc6( la vogliamo dominare a livello planetario" cio! alla massima estensione possibile. H. Peraltro ci meravigliamo al vedere l%uomo primitivo del tutto impotente al di fuori del suo contesto comunitario. .oi siamo abituati talmente tanto all% individualismo c6e viviamo il collettivismo solo in certi momenti della nostra giornata" per lo pi= nei luog6i di lavoro e spesso in maniera al&uanto formale. Abbiamo s> organismi collettivi" ma la loro funzione o ! &uella d%imporre la loro volont$ ad altri organismi o ! &uella di difendersi dalla volont$ altrui. 4. Buando si sostiene c6e la raccolta collettiva dei prodotti della natura o l%esito di un%operazione di caccia si svolgevano su un territorio relativamente ristretto" nell%ambito di particolari gruppi di consanguinei" abbastanza isolati" si dicono cose del tutto imprecise. Anzitutto l%uomo primitivo" con le sue migrazioni" 6a popolato l%intero pianetaI in secondo luogo ! proprio vivendo in un territorio circoscritto c6e si ! costretti a garantire alla natura una sua agevole riproduzione" e la natura viene considerata una fonte di sopravvivenza per la collettivit$" &uindi una grande ricc6ezza da tutelareI in terzo luogo" se ! vero c6e esistevano i gruppi parentali" ! anc6e vero c6e le relazioni

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coniugali si cercava di realizzarle tra clan e trib= differentiI in &uarto luogo il fatto c6e esistesse l%autoconsumo non 6a mai voluto dire c6e non esistessero mercati e fiere ove praticare il baratto o lo scambio delle eccedenze# semplicemente non esisteva alcuna stretta dipendenza dal mercato. . Buando si afferma c6e nel comunismo primitivo esisteva una semplice cooperazione" senza divisione del lavoro" se non una" al massimo" per sesso @le donne p.es. si occupavano di raccolta" gli uomini di cacciaA e" in certi limiti" per et @gli anziani p.es. fabbricavano strumenti di lavoroA" si vuol dare per scontato c6e il loro livello di benessere fosse basso proprio per &uesto motivo. In realt$ l%assenza di una divisione significativa del lavoro rendeva la comunit$ molto compatta e omogenea" priva di conflitti sociali e di &uelle tendenze c6e si avvalgono della stratificazione sociale per creare ceti di potere o ambiti privilegiati. .oi dovremmo metterci in testa c6e la cosa pi= importante per l%affermazione dell%essenza umana ! lo sviluppo degli interessi collettivi della comunit" poic6( solo &uesti possono superare le contraddizioni di tipo antagonistico. 9e per ottenere &uesta cosa" si deve essere disposti a rinunciare a tutto ci' c6e apparentemente sembra garantire un elevato livello di benessere e di comodit$" non dovremmo avere dubbi di sorta sulla scelta da compiere. .on ! possibile considerare negativamente il fatto c6e lo sviluppo delle forze produttive avvenisse soltanto all%interno di strutture collettive. 9e &uesto sviluppo non ! stato <tumultuoso< o <impetuoso< come &uello della borg6esia nell%ultimo mezzo millennio" ci' non costituisce di per s( alcun problema. .on possiamo sacrificare sull%altare dello sviluppo tecnico-scientifico una &ualun&ue altra considerazione. Buante volte i classici del marWismo 6an detto c6e la divisione del lavoro in manuale e intellettuale era un limite da superareD Perc6( allora prendere proprio &uesta divisione come una fonte di progresso c6e 6a reso necessaria la transizione dal comunismo primitivo allo sc6iavismoD Perc6( utilizzare solo la categoria della <necessit$< per spiegare i pas-

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saggi da una formazione sociale all%altraD Buesto determinismo economicistico ! davvero in grado di spiegare &ualcosa c6e riguardi i fenomeni di tipo <antropico<D 9pesso il marWismo ! caduto in &uesta ermeneutica riduzionistica della storia perc6(" &uando parlava di socialismo futuro" aveva in mente una sorta di comunismo primitivo ma con tutte le caratteristic6e tecnico-scientific6e del capitalismo avanzato. .on si voleva tornare al passato" risc6iando d%avere gli stessi problemi degli uomini preistorici. 9i era convinti c6e" avendo a disposizione gli strumenti produttivi della borg6esia" il socialismo futuro sarebbe stato una formazione sociale avanzatissima" praticamente insuperabile" perc6( totalmente priva degli antagonismi del capitalismo. + invece il cosiddetto <socialismo reale< non aveva fatto i conti con l%oste" il &uale metteva in discussione c6e una propriet$ <statale< dei mezzi produttivi volesse dire una propriet$ <sociale<" in &uanto il rafforzarsi dello 9tato @in luogo della sua progressiva estinzioneA aveva generato una classe di politici e burocrati del tutto privilegiata" c6e poteva estorcere plusvalore agli operai proprio in nome dello 9tato. 8a stessa natura palesava tutta la propria sofferenza e rivendicava tutta la propria autonomia nei confronti dell%enorme sacc6eggio di risorse compiuto proprio in nome degli ideali cosiddetti <socialisti<. Euttavia i moderni mezzi produttivi" anc6e &uando" invece d%essere <statalizzati<" fossero <socializzati< nella propriet$" costituiscono sempre un nemico mortale per le esigenze riproduttive della natura. Buindi non 6a alcun senso limitarsi a socializzare in tutto e per tutto la produzione" senza c6iedersi" nello stesso momento" se &uesti mezzi sono davvero idonei a garantire un rapporto e7uilibrato tra uomo e natura . 9e non arriviamo a capire c6e pi= importante del lavoro produttivo ! la riproduzione dei cicli naturali" non potr$ mai esserci garanzia di un futuro del genere umano. + perc6( &uesti cicli riproduttivi vengano integralmente rispettati" occorre c6e ogni componente del collettivo si senta moralmente e materialmente responsabile nei confronti di &uello specifico ambiente naturale c6e gli garantisce la sopravvivenza.

Buesto significa c6e il collettivo deve essere un%esperienza circoscritta" limitata nel territorio" in grado d%individuare facilmente le violazioni anti-ecologic6e e porvi rimedio immediatamente. Il collettivo non pu' definirsi tale solo perc6( dispone di una propriet comune dei mezzi produttivi" ma anc6e perc6( dispone di un atteggiamento e di una sensibilit comune nei confronti della natura. F. Il difetto principale della storiografia marWista ! stato &uello di accettare la categoria 6egeliana della <necessit$ storica<" &uella per cui le transizioni da una formazione sociale a un%altra diventano del tutto naturali" in un certo senso inevitabili. All%interno di &uesta ineluttabilit$ delle cose si ! portati a credere c6e una successione di determinazioni &uantitative @i mutamenti apparentemente poco significativiA ad un certo punto porta al formarsi di una nuova &ualit$" cio! a un inedito stile di vita. 9i minimizza insomma la tragicit$ e la complessit$ del trapasso. 9i vuol far credere c6e la volont$ degli uomini non sia in grado di fare granc6( nei confronti di determinati processi storici. Proprio perc6( si afferma il materialismo storico-dialettico" si vuol dare alla struttura un%importanza nettamente superiore a &uella della sovrastruttura. + cos> si riduce la struttura" nonc6( la storia c6e ne spiega la nascita e l%evoluzione" a una mera caratterizzazione economica" e si riduce la dialettica a un rigido susseguirsi di cause ed effetti" dove il peso della libert$ umana ! ridotto a zero. :i &ui l%idea" molto banale" di credere c6e per passare dal comunismo primitivo allo sc6iavismo sia stato sufficiente trasformare la propriet$ personale in propriet$ privata" come se &uesta trasformazione" in un sistema dove domina la propriet$ comune dei mezzi produttivi" fosse la cosa pi= naturale del mondo" al punto da passare" nella sua fase iniziale" del tutto inosservata. Poi si ! arrivati a dire c6e l%aumento della naturale produttivit$ e del conseguente aumento della popolazione 6anno fatto s> c6e" all%interno di &uesta popolazione" si formassero nuovi gruppi" intenzionati ad appropriarsi di nuovi appezzamenti di terra. Come se da un semplice miglioramento del

tenore di vita" ottenuto con una gestione collettiva e &uindi razionale della propriet$ comune e degli strumenti di lavoro condivisi" si potesse passare" con tutta naturalezza" a trasformare una parte della collettivit$ da proprietaria pubblica a proprietaria privata. Bueste cose in realt$ implicano un radicale mutamento di mentalit$" c6e non pu' essere sottaciuto" n( dato per scontato" n( minimizzato. 3. C completamente sbagliato pensare di poter analizzare la cosiddetta <preistoria< dicendo c6e la principale contraddizione" seppur non antagonistica" stava nel fatto c6e i bisogni vitali degli uomini non riuscivano ad essere soddisfatti in maniera adeguata a causa di un basso livello di sviluppo delle forze produttive. C assurdo paragonare le loro forze alle nostre. C cinico credere c6e a causa di &uel livello" ritenuto inadeguato" fosse necessaria la transizione alla propriet$ privata e allo sc6iavismo. 9i fa una storiografia &uanto meno bizzarra &uando si sostiene c6e" ad un certo punto" dopo c6e per decine di migliaia di anni aveva funzionato benissimo" il rapporto tra forze e rapporti produttivi s%era rivelato insostenibile. Per circa due milioni di anni gli uomini" nella sostanza" 6anno usato analog6i strumenti produttivi. .on era certamente stato fatto per mancanza d%intelligenza o per una particolare soggezione a ideologie religiose o alle forze della natura. Anzi" probabilmente era proprio il contrario# gli uomini avevano capito bene &uali mezzi e metodi usare per sopravvivere senza arrecare alcun danno all%ambiente. Piuttosto ! oggi c6e" nonostante tutti i sofisticati mezzi di cui disponiamo" non riusciamo in alcun modo" neppure &uando ce la mettiamo tutta" a rispettare la natura sino in fondo. .on c%! nessuna nostra azione" oggi" c6e non rec6i danno alla natura# persino &uando pensiamo in maniera <ecologista<" il massimo c6e possiamo fare ! riuscire a creare un danno minore. Il digitale" in teoria" o meglio" come tendenza" dovrebbe sostituire il cartaceo" ma riciclare il digitale ! infinitamente pi= complesso e oneroso" per non parlare dei pannelli solari c6e dovrebbero sostituire i combustibili fossili. 2inc6( non deci-

deremo di uscire dalle citt$ e di vivere a contatto con la terra e la natura in generale" &ualun&ue nostro tentativo ambientalista sar$ soltanto" nel migliore dei casi" un semplice palliativo. .oi siamo destinati a illuderci e" nell%illusione" a usare &uanta pi= violenza possibile" contro gli altri e contro noi stessi. G. 9e vogliamo" lo stesso passaggio dalla raccolta nei bosc6i e dalla caccia nelle foreste o nelle praterie all%allevamento e all%agricoltura rappresenta gi$ una sorta di <involuzione< nell%esperienza della libert$ umana. Cio! il fatto di voler modificare la natura degli animali" trasformandoli da selvatici a domesticiI il fatto stesso di voler sfruttare la terra in maniera intensiva" risc6iando di desertificarla" vanno visti" pur in presenza di una propriet$ comune" come una sorta di anomalia nei rapporti tra uomo e natura. Buesto passaggio epocale non pu' essere avvenuto spontaneamente" solo per cercare maggiori sicurezze alimentari @le eccedenzeA" o maggiori comodit$ @dal nomadismo alla stanzialit$A# ci si deve per forza essere trovati in condizioni sociali e ambientali molto difficili" c6e 6anno indotto a comportamenti inediti" c6e poi" col tempo" sono risultati prevalenti rispetto a &uelli tradizionali. .on a caso le prime civilt$ sc6iavistic6e sono nate presso paludi" ac&uitrini" fiumi soggetti a periodic6e esondazioni" zone impervie e malsane e poco abitate. Per scegliere di andare a vivere in luog6i cos> difficili e inospitali" per praticare appunto l%agricoltura e l%allevamento" dovevano essersi verificate" in seno al collettivo primordiale" delle gravi rotture sociali" c6e non si ! pi= stati capaci di ricomporre. Probabilmente sono stati i mutamenti climatici o delle improvvise carestie a indurre determinati gruppi di una trib= omogenea ad avventurarsi" senza rifletterci abbastanza" in taluni territori poco fre&uentati" in cerca di fortuna. + la scommessa venne vinta con la forza della disperazione" sottoponendosi a immani fatic6e @soprattutto per le necessarie opere di bonifica e di canalizzazione" al fine di rendere vivibili aree giudicate" fino a un momento prima" depresse e infertiliA. 8a differenza" nel racconto del 8enesi" tra l%albero

della vita e &uello della scienza stava proprio in &uesto" c6e uno era selvatico o naturale" mentre l%altro era un prodotto artificiale dell%uomo" della sua agricoltura. 2orse all%inizio si era soltanto vinta una scommessa fatta nei confronti di se stessi. 2orse &uesta vittoria" nella fase iniziale" non aveva comportato una vera e propria stratificazione sociale o una innaturale divisione del lavoro o un%appropriazione privata di beni comuni. 2orse neppure l%idea di conservare scorte di viveri per l%inverno" facendo tesoro delle eccedenze ottenute da un duro lavoro" pu' di per s( aver portato alla nascita delle civilt$ antagonistic6e. Per' &ualcosa d%importante stava cambiando e" in assenza di riflessione critica" il mutamento veniva percepito come irreversibile. 9arebbe stato sufficiente inventarsi &ualcosa di strano" di vagamente mistico" per giustificare il controllo delle eccedenze nelle mani di un personale specifico" c6e poi col tempo avrebbe ac&uisito sempre pi= poteri" per realizzare &ualcosa di assolutamente inedito rispetto allo stile di vita precedente. 0. Euttavia sarebbe assurdo sostenere c6e le eccedenze" di per s(" portano allo sc6iavismo" fosse anc6e solo a uno sc6iavismo di stato" come &uello di tipo asiatico ed egiziano" e non a uno sc6iavismo privato. C piuttosto &uello c6e si fa in nome delle eccedenze c6e pu' portare a una situazione anomala" caratterizzata dalla stratificazione sociale. C fuor di dubbio" infatti" c6e c6i si pone a controllare delle eccedenze" c6i si arroga il potere della loro distribuzione" e non fa nulla" sostanzialmente" a livello produttivo" diventa" per cos> dire" un privilegiato. In &uesta suddivisione tra momento produttivo e distributivo si cela la possibilit$ di una differenza di classe" pur in presenza di una propriet$ ancora comune. 8e eccedenze possono garantire la sopravvivenza nei momenti difficili @dovuti a improvvisi mutamenti climatici" a esondazioni impreviste" a infestazioni di insetti" a eventi sismici...AI possono anc6e permettere degli scambi commerciali con popolazioni limitrofe. /a possono anc6e essere usate come arma di ricatto o d%intimidazione.

+cco perc6(" &uando si cominci' a produrre eccedenze" i lavoratori non potevano non c6iedersi se stavano lavorando per vivere o per produrre proprio &uelle eccedenze" cio! per produrre ben oltre le loro necessit$ vitali. .on pu' esserci stato un passaggio graduale dal lavoro concepito come libera espressione di un bisogno vitale alla ric6iesta forzata di accumulare oltre &uesto bisogno. 7na cosa ! preoccuparsi di vivere anc6e in condizioni molto difficiliI un%altra finalizzare tutta la propria attivit$ come se ci si trovasse costantemente in tali condizioni. In &uesto secondo caso il lavoro smette d%essere un bisogno vitale e diventa una condanna" appunto una sc6iavit=" anc6e se nessuno 6a il potere di vita e di morte su nessun altro. .on ci pu' essere spontaneit nel passaggio tra &uesti due stili di vita" come non pu' svilupparsi alcun socialismo all%interno del capitalismo. :all%uno all%altro deve essersi insinuato &ualcosa di anomalo" c6e ad un certo punto 6a reso necessario e irreversibile &uel passaggio. Buesto &ualcosa non poteva c6e essere la trasformazione della propriet$ <sociale< dei mezzi produttivi in propriet$ <statale<" impersonata da un potere separato dalla societ$" un potere c6e" da un lato si concepiva in maniera autoreferenziale e" dall%altro" si serviva di uno strumento ideologico per persuadere la popolazione della sua legittimit$# &uesto strumento non poteva essere c6e la religione. C profondamente errato sostenere c6e la transizione dal comunismo primitivo allo sc6iavismo @prima di stato" poi privatoA sia avvenuta semplicemente perc6( la comparsa di strumenti di lavoro pi= efficienti o di nuove tecnic6e produttive" 6anno reso inutile o poco rilevante il modo collettivo di procurarsi il cibo. .on ! stato l%aratro c6e" di per s(" 6a introdotto lo sc6iavismo" e neppure la sostituzione della caccia con l%allevamento" o del nomadismo con la stanzialit$. .essuna di &ueste cose" presa in s9" spiega lo sc6iavismo" e neppure tutte messe insieme" anc6e se ! senz%altro vero c6%esse 6anno creato un terreno favorevole. 9e una popolazione dispone solo di arco e frecce" avr$ con la natura un rapporto molto diverso rispetto a &uella c6e 6a scoperto l%uso dei me-

talli. /a la vera differenza la prima popolazione la scoprir$ soltanto &uando l%altra vorr$ con&uistarla. Per capire il passaggio dobbiamo immaginarci &ualcosa di poco naturale" &ualcosa c6e si ! interposto nei rapporti fra uomo e uomo e fra uomo e donna" &ualcosa c6e deve aver riguardato il concetto di forza @fisica e intellettualeA" l%uso cio! di una forza per scopi individuali" c6e poi" in origine" saranno stati clanici @una parte della trib= ancestraleA. Indubbiamente all%inizio deve esserci stata una certa rivalit$ tra allevatori" sempre bisognosi di campi liberi" e agricoltori" preoccupati di non veder devastare le loro culture dal passaggio delle mandrie" e &uindi sempre pi= intenzionati a porre delle recinzioni. 8$ dove si formano recinzioni" ! facile pensare c6e si sia in presenza di una propriet$ non collettiva. :i &ui la necessit$ di pensare c6e all%inizio non pu' essersi posta una rivalit$ tra famiglie" ma piuttosto tra componenti sociali di una medesima trib=" i cui legami erano appunto clanici" cio! non dettati dalla semplice consanguineit$. Probabilmente la domesticazione degli animali 6a preceduto la coltivazione intensiva della terra" c6e ric6iede strumenti specifici e non poc6e competenze. /a non ! &uesto il problema. 7na volta passati dalla fase del nomadismo a &uella della stanzialit$" le due cose potevano essere anc6e gestite contemporaneamente. :i certo &uando ci si specializza in un%attivit$" ! molto facile vedere tutte le altre attivit$ con sospetto" come potenzialmente nocive. 8o sc6iavismo si ! formato nei territori pi= impervi del pianeta" dove la sopravvivenza era un problema &uotidiano" dove l%eccedenza forniva sicuramente una garanzia non trascurabile" e dove c6iun&ue risc6iava di diventare un pericoloso nemico se con la propria attivit$ @p. es. l%allevamentoA risc6iava di compromettere la resa" la durata" la &ualit$ e la &uantit$ di &uesto faticose lavoro. 10. All%origine della transizione per' deve esserci stata una sorta di illusione" &uella di credere c6e" poste certe condizioni" fosse pi= facile vivere. Eali condizioni dovevano essere inerenti al concetto di <comodit$<. Il surplus ! una comodit$. ,ra" c6iun&ue si rende conto c6e avere una comodit$ cui po-

ter attingere in un momento particolare di bisogno" come se fosse una riserva speciale per le emergenze" ! una cosaI finalizzare tutta la propria vita e &uindi tutto il proprio lavoro a incrementare di continuo tale risorsa" ! evidentemente un%altra cosa. C assurdo c6e &uesto possa essere considerato un atteggiamento spontaneo. Bui siamo in presenza di &ualcosa di forzoso" imposto o indotto alla collettivit$ non con l%uso della sola forza bruta" pura e semplice" ma insieme a una mistificazione di tipo ideologico" elaborata per far credere utile" necessario un determinato comportamento anomalo. C difficile pensare a una costruzione <libera< di imponenti piramidi" palazzi" templi ecc. senza l%illusione della religione" usata dai poteri costituiti" per i &uali la forza era un valore alla base della stratificazione sociale. + poi" ad un certo punto" il fatto c6e l%illusione abbia preso due strade separate" parallele" unite da ponti in comune" cio! &uelle della religione e del diritto" non cambia la sostanza delle cose. Il diritto non ! c6e una laicizzazione della religione. All%inizio il sovrano era politico-militare e sacerdotaleI col tempo tali funzioni si sono separate" anc6e se 6anno continuato a conservare forti legami" in &uanto risultava inevitabile la loro reciproca dipendenza. Il fatto c6e le prime civilt$ si siano date delle legislazioni scritte" in cui la religione era solo una delle componenti" indica soltanto uno sviluppo maturo del concetto di <forza<. Infatti" pi= si sviluppa la forza politica" militare" economica..." e meno si 6a bisogno di ricorrere a giustificazioni di tipo mistico. 11. 8a propriet$ privata non pu' essere apparsa parallelamente a &uella pubblica. 9ono due cose c6e non possono coesistere. In origine le propriet$ potevano essere solo di due tipi# sociale" cio! appartenente al collettivo" e personale" &uella c6e uno produceva da solo o c6e ac&uistava o barattava o ereditava dei propri avi. 8a propriet$ personale non poteva mai riguardare gli strumenti" i mezzi" le risorse c6e permettevano la sussistenza e la riproduzione dell%intero collettivo# non a caso essa veniva messa nella tomba di c6i moriva" proprio perc6( continuasse a usarla anc6e nell%aldil$. Buando ! la

trib= intera a prevalere @o la comunit$ di villaggioA non pu' esistere propriet$ privata. Infatti l$ dove &uesta esiste" la propriet$ sociale o pubblica ! del tutto secondaria" relegata ad aspetti marginali @p.es. i bosc6i o le paludi in comuneA. .el /edioevo esistevano le comunit$ agricole" ma dominava la propriet$ privata dei feudatari" c6e pretendevano" in forza delle loro capacit$ militari" di vivere di rendita. <Propriet$ comune< vuol dire c6e la fondamentale propriet$ dei mezzi produttivi c6e garantiscono la sussistenza riproduttiva" appartiene all%intera collettivit$" c6e insieme decide come gestirla. Buando &ueste decisioni non vengono prese dagli stessi produttori" ma da dei dirigenti al di sopra di loro" vuol dire c6e la propriet$ non ! pi= <sociale< ma ! <statale< o <privata<. C molto probabile c6e la propriet$ pubblica" prima di diventare privata" sia stata <statale<" anc6e se non come noi occidentali intendiamo tale istituzione. :i simile c%! soltanto il fatto c6e lo 9tato" c6e pu' essere rappresentato anc6e da un monarca" ! un ente astratto" edificato proprio per mistificare la realt$ del collettivo. In +uropa occidentale non abbiamo avuto la propriet$ <statale< proprio perc6( ce l%6a impedito il nostro individualismo" c6e 6a preferito passare dalla propriet$ sociale a &uella privata. 8a propriet$ privata in senso stretto l%abbiamo inventata noi europei. Anc6e &uando" coi romani" abbiamo formulato un diritto valido per tutto l%impero" si trattava pur sempre di uno 9tato in cui la figura dell%imperatore militare era centrale" il &uale non avrebbe mai potuto opporsi agli interessi della classe nobiliare e mercantile" rappresentata dai senatori e dai cavalieri. 8%impero romano non era c6e una gigantesca polis greca" dove la contrapposizione netta era fra classi sociali. 8addove invece" come in Cina" in India" nell%+gitto dei faraoni e nelle civilt$ pre-colombiane" ma anc6e nella Russia stalinista" 6a finito col prevalere la natura dello 9tato" e &uindi una sorta di <sc6iavismo statale<" pur incarnandosi &uesto nella figura individuale del sovrano" c6e si serviva dell%autorit$ militare per farsi rispettare" la classe dominante

era &uella dei funzionari di partito e dei burocrati" &uella degli intellettuali" c6e non necessariamente erano proprietari di &ualcosa. Anc6e Platone" per tutta la sua vita" cerc'" invano" di realizzare uno 9tato del genere" in cui la classe dirigente doveva essere &uella dei filosofi nullatenenti" bisognosi di nulla. 8%+uropa occidentale" c6e trasfer> poi le sue caratteristic6e nel continente americano a partire dal 1402" ! sempre stata legatissima" da &uando sono nate al suo interno le civilt$ antagonistic6e @sc6iavistica" feudale e capitalisticaA" all%idea di propriet$ privata. + anc6e oggi lo 9tato ! concepito come un organismo c6e tutela &uesta propriet$ e le classi sociali afferenti. +cco perc6( per passare a una propriet sociale" diventa preliminare l%abbattimento dello 9tato. 9e nel momento stesso in cui si usa lo 9tato per abbattere l%eventuale resistenza armata della borg6esia" non si creano i presupposti di una produzione davvero socializzata e non statalizzata" di una gestione del potere politico sempre pi= decentrata e non accentrata" sar$ impossibile impedire c6e &ualcuno sostenga c6e &uanto pi= si edifica il socialismo" tanto pi= la borg6esia far$ di tutto per abbatterlo. C stato proprio su &uesta ambiguit$ terminologica c6e lo stalinismo 6a fatto la sua fortuna" facendo coincidere in senso stretto <sociale< con <statale<. Eutto ci' per dire c6e ! profondamente sbagliato sostenere come in genere fa la storiografia marWista" c6e pur risulta infinitamente migliore di &uella borg6ese - c6e la comunit$ primitiva conteneva al suo interno i germi della propria rovina. Bui tra le due deve necessariamente imporsi un%alternativa# o si sostiene c6e un &ualun&ue progresso tecnico-scientifico" c6e non tenga conto delle esigenze riproduttive della natura" ! foriero di uno svolgimento sociale di tipo antagonistico @ma allora il futuro socialismo" visto c6e non vuole rinunciare a tale tecnologia" sar$ destinato alla sconfittaA" oppure bisogna cercare di capire &uale sia stato l%elemento sovrastrutturale c6e 6a indotto &uelle antic6e comunit$ a passare dal comunismo allo sc6iavismo @ma allora la storiogra-

fia marWista deve smettere d%interpretare la struttura secondo la categoria della <necessit$ storica<A. Cio! se non si vuole attribuire alla sovrastruttura un ruolo decisivo nei mutamenti della struttura" ci si deve per forza convincere c6e &uest%ultima pu' davvero funzionare" sul piano sociale" soltanto &uando ! eco-compatibile" ovvero &uando l%ecologia 6a un primato sull%economia.

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Stereoti"i dei manuali di storia antica


A $anta%%io di c(i le ri$olu ioni a%ricole e ur&ane.

Premessa Assai raramente un manuale scolastico di storia si c6iede se un dato processo o avvenimento storico sarebbe potuto avvenire diversamente. I fatti vengono narrati seguendo una sconcertante logica deterministica" dove a una causa segue necessariamente un preciso effetto" c6e ! unico" senza possibilit$ di scelta. 9icc6( tutto viene legittimato" come se un invisibile fato avesse predisposto in anticipo ogni cosa. Pertanto" se p.es. dall%economia di prelievo si volle passare all%agricoltura" non c%era alcuna possibilit$ di fare diversamenteI e ancora# &uando si decise di passare dall%agricoltura pluviale a &uella irrigua" apparve come cosa del tutto naturale c6e i villaggi rinunciassero alla loro autonomia e si lasciassero dominare dal villaggio pi= grande o pi= forte" c6e poi si trasformer$ in citt$. I progressi tecnici vengono visti come logicamente connessi a forme politic6e autoritarie" in cui la centralizzazione dei poteri non ! stata c6e una conseguenza inevitabile del benessere economico. 8o storico vuol far credere c6e si accettarono" senza discutere" cose c6e" in realt$" fino a &uel momento" non si erano mai viste" come p.es. la formazione di tecnici e specialisti in seguito alla divisione del lavoroI il versamento di tributi a organi centralizzatiI l%uso della fede religiosa per scopi politiciI l%obbligo di sottostare a leggi emanate da sovrani e classi dirigentiI la nascita di un corpo di polizia preposto all%ordine pubblicoI un esercito utilizzato per occupare territori limitrofi" trasformandoli in colonieI l%uso della scrittura come forma di discriminazione sociale" e cos> via. C assurdo pensare c6e un rivolgimento del genere" per &uanto possa essere avvenuto in un arco di tempo molto lungo" non abbia incontrato alcuna forma di resistenza" o c6e la costruzione di dig6e" bacini e canali dovesse necessariamente comportare la fine dell%autonomia gestionale di interi villaggi. Infatti nel periodo della <rivolu-

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zione urbana< i mutamenti furono infinitamente pi= grandi di &uelli avvenuti nel passaggio dall%economia di prelievo a &uella produttiva. C diseducativo far credere c6e" di fronte a necessit$ di tipo tecnico-produttivo" occorre accettare &ualun&ue condizione" ovvero c6e al cospetto dell%idea di migliorare ulteriormente la propria condizione di vita" &ualun&ue sacrificio sia giustificabile. Buesto ! un modo surrettizio di fare politica a favore di &uei sistemi sociali in cui una casta o un ceto o una classe fruisce di una particolare funzione egemonica. 7no storico dovrebbe considerare lapalissiano il principio secondo cui non esistono fatti storici la cui interpretazione sia inoppugnabile. 9pesso anzi ci' c6e rende plausibili i fatti" la loro interna dinamica" il loro svolgimento temporale" sono proprio le interpretazioni storiografiche. Buindi" pi= c6e sciorinare affermazioni a tesi" aventi la pretesa di dirci come sono andate effettivamente le cose" sarebbe meglio parlare di <ipotesi interpretative<" non solo &uando le fonti sono scarse o lacunose" ma anc6e &uando sono tante e corpose @la &uantit$ non fa certo la verit$A. + &uesto soprattutto in un manua le scolastico" usato da un soggetto - lo studente - in via di formazione" c6e deve abituarsi a guardare le cose nelle loro molteplici sfaccettature. .on esiste <la< verit$ dei fattiI non siamo in grado di stabilirla con certezza apodittica" anzi" per promuovere la democrazia ! meglio rendere relativa l%ermeneutica di <tutti< i fatti. 9e la storia viene presentata come un succedersi lineare" inespressivo" di fenomeni socio-economici" i &uali" a loro volta" producono inevitabilmente fenomeni di tipo politico" militare" amministrativo e culturale" dove sta la libert$ umanaD C6e cos%! c6e differenzia il genere umano da &uello animaleD Anc6e i castori producono dig6e. Anzi in loro il determinismo istintuale dell%azione non si configura mai come il rovescio di &uella mera casualit$ c6e 6a scatenato il fatto iniziale" &uello c6e poi" avvalendosi di una specie di <effetto domino<" 6a provocato tutta una serie di conseguenze a catena. Il castoro non costruisce dig6e perc6( <casualmente< si trova a vivere in un fiume. C solo nei manuali scolastici di storia antica c6e si sostiene c6e il passaggio dall%economia di prelievo a &uella produttiva avvenne nella cosiddetta </ezzaluna fertile< proprio perc6( &ui le paludo-

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se e afose circostanze ambientali" in maniera del tutto fortuita" indussero gli uomini a reagire a favore di un tipo di civilt$ del tutto diversa da &uella neolitica e soprattutto paleolitica. 8o sc6iavismo insomma nac&ue per motivi geograficiX Ragionando in termini deterministici si arriva in sostanza a sostenere c6e ! stata solo una &uestione di <temperatura< a provocare il passaggio dal Paleolitico al .eolitico e da &uesto alle prime civilt$ urbane. + se invece si sostenesse c6e l%agricoltura esisteva gi$ nel Paleolitico" pur senza rivestire &uel ruolo centrale c6e ebbe nel .eolitico" e c6e per &uesta ragione di essa non sono rimaste tracce significativeD 9i fa nascere l%agricoltura in seguito all%ultimo disgelo di 12000 anni fa" ma in Africa non vi ! mai stata alcuna glaciazione# cosa avrebbe potuto impedire il formarsi di una &ualc6e forma di coltivazione della terraD Certo" non ! da escludere - come tutti gli storici sostengono c6e l%agricoltura si sia ampiamente diffusa nella </ezzaluna fertile< perc6( &ui i gruppi umani c6e si erano insediati" dopo essere usciti dall%Africa" non avevano le foreste da utilizzare" ma solo i fiumi" c6e con le loro periodic6e esondazioni offrivano ac&ua sufficiente per lavorare la terra" a condizione naturalmente c6e prima si fossero drenate le ac&ue con appositi scoli" impedendo al terreno circostante di diventare paludoso e ac&uitrinoso. Proprio i territori pi= impervi" c6e apparentemente sembravano i meno praticabili" fecero la fortuna di &uei gruppi umani c6e avevano scarsit$ di cibo" in &uanto" per &ualc6e ragione" avevano dovuto o voluto abbandonare dei luog6i pi= fertili" c6e non ric6iedevano un massiccio intervento dell%intelligenza umana sulla natura. 8e terre bonificate della /esopotamia non solo diedero cibo in abbondanza" agli uomini e agli animali da allevamento" ma offrirono anc6e l%argilla con cui fare le prime vettovaglie domestic6e" i primi importanti recipienti con cui conservare integre le eccedenze. Euttavia la scelta della stanzialit$ perenne" in un determinato habitat" non ! detto c6e sia umanamente naturale. 8o dimostra il fatto c6e anc6e dopo la scoperta dell%agricoltura" tantissime popolazioni del pianeta" c6e pur conoscevano i progressi di &uesta attivit$" continuarono a vivere di caccia e di pesca o di allevamento e di frutti selvatici" e non praticarono mai l%agricoltura" proprio perc6( rifiutavano

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di assimilarla nel loro bac:ground culturale @come gli iconografi bizantini rifiutavano" pur conoscendola" di usare la prospettivaA. 8%agricoltura sembra presumere una &ualc6e forma di condizionamento negativo# la s%invent' proprio per poter sopravvivere in un ambiente particolarmente ostile. Col .eolitico nasce il lavoro vero e proprio. 8a ricc6ezza non ! pi= data dalla natura in s9" ma dalla natura lavorata in maniera produttiva# un concetto &uesto c6e" p.es." gli indiani del .ordamerica" prima del loro contatto con gli europei" non avevano mai avuto. :a notare peraltro" e forse &uesta pu' non essere una coincidenza casuale" c6e tutti gli storici ideologicamente deterministi @c6e a volte lo sono solo per pigrizia mentaleA" &uando esaminano il .eolitico" danno per scontato c6e la prima forma d%interazione con l%ambiente debba essere intesa come una forma di <dominio<" in cui le risorse naturali vanno sistematicamente sfruttate. Eutti sembrano essere convinti c6e tale atteggiamento egemonico nei confronti della natura abbia poi portato a creare una societ$ divisa in classi @contrapposte o reciprocamente funzionali viene poi precisato in seconda battutaA" ma c6iss$ perc6( nessuno si c6iede se &uesto atteggiamento non fosse" a sua volta" l%effetto di un mutamento dei rapporti sociali interni alla comunit$. C strano c6e non ci si c6ieda &uesto" visto c6e" alla luce delle moderne teorie ecologiste" un atteggiamento di <sfruttamento consapevole< della natura" elevato a <sistema<" non pu' nascere in una comunit$ il cui stile di vita ! <eco-compatibile<. C &uindi evidente c6e nel .eolitico" ad un certo punto" gli uomini 6anno cominciato a dare" all%interno delle loro comunit$" delle risposte sbagliate a domande urgenti" significative" e &uesto 6a avuto un inevitabile riflesso condizionato sul loro rapporto con la natura. In altre parole gli uomini o sono andati in luog6i dove non dovevano andare" ovvero 6anno lasciato i loro luog6i originari senza valide motivazioni" oppure 6anno cercato nuovi luog6i da popolare con un atteggiamento sbagliato. 9ia come sia" non si pu' parlare di <rivoluzione< solo in senso positivo. 7na forzatura del genere ! evidentemente dovuta al fatto c6e i criteri di vita della nostra civilt$ antagonistica e tecnologica si riflettono nell%analisi storiografica delle civilt$ passate" delle &uali ci piace valorizzare solo &uegli aspetti c6e pi= ci somigliano.

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:un&ue se ! bene c6e uno storico debba essere circospetto nell%esame delle fonti documentarie" anc6e nei confronti di &uelle c6e gli sono pi= prossime @scritte o non scritteA" come un detective c6e non si fida delle prove di colpevolezza pi= sc6iaccianti" a maggior ragione egli deve usare il beneficio del dubbio &uando gli eventi sono accaduti svariate migliaia di anni fa. U Eutti i manuali scolastici di storia danno per scontato c6e il passaggio dal comunismo primitivo allo sc6iavismo sia avvenuto spontaneamente" per progressive determinazioni &uantitative" senza c6e nessuno potesse rendersi conto della gravit$ di ci' c6e stava avvenendo. Presumono di dare una spiegazione scientifica" il cui valore per' non ! molto diverso da &uello della tesi secondo cui l%uomo di .eandert6al" pur essendo molto robusto e intelligente" ! scomparso in maniera del tutto misteriosa" &uasi senza aver rapporti con il 9apiens 9apiens. Prendiamo ora in esame sette manuali scelti a caso e documentiamo &uanto appena detto. C/ Scar"aro0 Pagine di storia0 Edidue0 Torino 1232 1. 9econdo l%autore il .eolitico va dall%G000 al H000 a.C." ma non spiega perc6( nasca nella </ezzaluna fertile<. 2. 1ene fa a parlare di <famiglia nucleare< solo in riferimento alla moderna societ$ industriale" in &uanto in precedenza prevalse la famiglia clanica o patriarcale. 9uo capo indiscusso era il genitore masc6io pi= anziano. Poi per' aggiunge" en passant" c6e pu' essere esistito anc6e il matriarcato" ancora diffuso presso alcune trib= indigene dell%,ceania. Infine precisa c6e accanto alla monogamia ! esistita nel passato anc6e la poligamia" senza per' dare alcuna spiegazione di &uesta diversit$ di comportamento. H. Interessante l%osservazione secondo cui la tradizionale divisione del lavoro" ammessa da tutti gli studiosi" c6e vede ne-

gli uomini dei cacciatori e nelle donne delle raccoglitrici di frutti bacc6e radici" relativamente al Paleolitico" va messa in discussione" poic6( non pu' avere valore &uando in gioco vi erano animali di piccola taglia. Buella divisione probabilmente subentr' &uando l%Romo erectus si diffuse dall%Africa al continente euroasiatico" dove" abitando zone pi= fredde" era costretto a cibarsi di animali pi= grossi" utilizzando anc6e le loro pellicce per coprirsi. Buesto benc6( sia da escludere c6e l%emigrazione dall%Africa sia avvenuta durante una glaciazione. Il cambiamento di abitudini" relativo alla divisione del lavoro" nell%Romo erectus" dev%essere avvenuto &uando in +uropa" dopo un periodo di elevata temperatura" si form' una glaciazione. 4. 8%autore espone le cose pi= in maniera fenomenologica c6e storica" in &uanto non le collega a delle motivazioni socio-economic6e o culturali. Euttavia 6a giustamente evitato di parlare di <sc6iavismo< in epoca neolitica" anc6e se poi" facendo nascere 7ruJ @/esopotamiaA nel H 00 a.C." la prima citt$ sc6iavista della storia" 6a sbagliato a porre come data ultima del .eolitico il H000 a.C. V/ Cal$ani0 Impegno e memoria0 A/ Mondadori Scuola0 Milano 1232 1. Per la Calvani il .eolitico inizia verso il 0000 a.C." ma non spiega perc6( proprio nella </ezzaluna fertile<. 2. Incredibilmente ritiene c6e la famiglia paleolitica @cacciatori ) raccoglitriciA fosse di tipo <nucleare< e c6e divenne <estesa< solo &uando si costruirono i primi villaggi. .on spiega il processo c6e 6a portato la famiglia estesa a diventare patriarcale @<totalmente sottomessa al patriarca<A" e lascia &uindi credere c6e fosse nata naturalmente cos>. 9econdo la Calvani l%uguaglianza dei sessi poteva esserci solo nella famiglia nucleare del Paleolitico" poic6( a &uel tempo non ci volevano <molte braccia< per nutrirsi" come &uando invece esistono allevamenti e campi agricoli. Buesta analisi ! completamente sbagliata" sia perc6( nel Paleolitico la famiglia nucleare" c6e ! concetto <borg6ese<" non

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! mai esistita" sia perc6( la disuguaglianza dei sessi non dipende dal fatto c6e dalla caccia si fosse passati all%allevamento o dalla raccolta dei frutti all%agricoltura. ,ccorrono ben altri fattori" c6e sono tipicamente culturali @a &uel tempo di natura religiosaA. Inoltre il patriarcato non nasce solo perc6( si era passati da un%economia di prelievo a una produttiva. H. Ancora pi= incredibile ! &uest%altra affermazione" c6e introduce inaspettatamente una categoria c6e nel testo non era mai stata citata prima# gli schiavi" della &uale non viene data una spiegazione propriamente storica bens> sociologica. Il patriarca <ac&uist' potere di vita e di morte sulle sue numerose mogli" i numerosissimi figli" i parenti ac&uisiti e gli %sc6iavi domestici% @i senza-famiglia" cio! orfani" vedove" gente sgradita in altri villaggi" c6e venivano accolti in cambio del lavoro c6e fornivanoA<. C dun&ue evidente c6e la Calvani" nel capitolo dedicato al .eolitico" sta usando una terminologia c6e dovrebbe in realt$ essere applicata alle prime civilt$ urbane e sc6iavistic6e. Introduce il termine di <sc6iavo domestico< come se nel .eolitico fosse del tutto naturale <sfruttare il lavoro altrui<. Attribuisce la disparit$ tra uomo e donna al patriarcato" senza rendersi conto c6e lo stesso patriarcato era frutto di una disparit$ tra uomo e uomo" &uella c6e far$ poi nascere" accanto al patriarcato" anc6e lo sc6iavismo e la monarc6ia. 4. 8%ultimo aspetto da sottolineare ! l%attribuzione certa c6e l%autrice fa del :iluvio universale" di cui si parla nella 1ibbia" a una data relativamente precisa# il FH00 a.C." c6e ! &uella in cui l%agricoltura si diffuse dalla </ezzaluna fertile< all%+uropa" passando per l%odierna pianura ung6erese. 9econdo lei @o meglio" secondo le fonti di cui si avvaleA l%innalzamento della temperatura terrestre fece collassare un gigantesco g6iacciaio nel .ordamerica" c6e alz' di 1" metri il livello degli oceani e dei mari interni" come p.es. il /editerraneo. .el sud-est dell%+uropa l%ac&ua ricopr> 3 .000 Jm& di spiagge" per un periodo di oltre mezzo secolo. 8e ac&ue addirittura sfondarono lo sbarramento c6e allora separava l%Asia dall%+uropa" creando il 1osforo e trasformando &uello

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c6e allora era un lago nell%attuale /ar .ero. C6i sfugg> a &uesto immane disastro" port' l%agricoltura in +uropa. Bui le domande da porsi sono le seguenti# - non si comprende - visto c6e le glaciazioni" da nord" non 6anno mai valicato le Alpi - perc6( nell%+uropa meridionale l%agricoltura non potesse svilupparsi spontaneamente come in /esopotamia e nel ?icino ,rienteI - avendo fatto iniziare il .eolitico" e &uindi l%agricoltura" nel 0000 a.C." non si capisce perc6( gli europei" dopo H000 anni di storia @stando al :iluvio del FH00 a.C.A" ancora non avessero appreso come piantare un seme. 8a </ezzaluna fertile< era una zona c6e andava dal Eigri-+ufrate al .ilo# sarebbe stato impossibile per un europeo non accorgersi di &uesta nuova economia produttivaI - il racconto biblico del :iluvio universale" c6e riprende analog6i racconti mesopotamici" al massimo pu' risalire @come scrittura e come fatti cui si riferisceA a 2000-2H00 anni a.C.# nessuno poteva avere memoria di eventi successi ben 4000 anni primaI - il racconto del :iluvio ! c6iaramente ambientato in epoca sc6iavistica e non neoliticaI - il :iluvio pu' essere stato originato non dalla casualit$ di un iceberg staccatosi dalla calotta artica" ma dalle massicce deforestazioni operate sin dagli albori delle civilt$ sc6iavistic6e @presenti anc6e in Cina" India" /esoamerica...A e c6e procurarono ampie desertificazioni" c6e sicuramente sconvolsero gli e&uilibri climatici e in maniera irreversibileI - non fu l%agricoltura in s( a provocare i disboscamenti" ma l%uso dell%agricoltura per affermare una sorta di potere personale" esclusivistico" da parte di un gruppo sociale sull%intera comunit$. G/ Gentile0 L/ Ron%a0 A/ Rossi0 Scenari del tempo0 ed/ La Scuola0 -rescia 1232 1. In una paginetta gli autori demoliscono il mito secondo cui nella preistoria si stava meglio c6e oggi. + offrono numerose motivazioni#

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- la vita media era di trent%anni circa" in &uanto non sono &uasi mai stati trovati sc6eletri di persone anziane Ycome se per stabilire l%et$ di persone di milioni di anni fa o addirittura le loro condizioni di vita" sia sufficiente riferirsi ai loro sc6eletri" &uando persino la sepoltura ! ac&uisizione relativamente recente" c6e in genere si fa risalire al solo .eandert6alZI - la natalit$ era molto elevata# circa otto figli per donna Yda notare c6e &uesto aspetto viene considerato particolarmente negativo" ed ! strano c6e ci' venga detto in un manuale c6e" stando alla casa editrice" si presume sia ad orientamento cattolicoZI - la mortalit$ infantile era molto elevata a causa delle malattie e della fame Ycome se gli uomini primitivi non avessero conoscenza delle propriet$ terapic6e delle erbeX come se la fame non riguardasse proprio le comunit$ preoccupate di conservare le eccedenze dei loro prodottiX come se &ueste eccedenze non venissero usate" in &ueste societ$" come arma di ricatto nei confronti delle classi pi= deboliXZI - una vita di caccia" pesca e raccolta non offriva una giusta &uantit$ di calorie e vitamine Yc6iss$ dun&ue perc6( per milioni di anni gli uomini sono riusciti tran&uillamente a sopravvivere e anzi a diffondersi in tutto il pianetaZI - la costituzione fisica era gracile perc6( condizionata da difficili condizioni climatic6e# grotte umide" capanne fatiscenti ecc. Yeppure gli spagnoli rimasero positivamente stupefatti nel 1402 osservando la corporatura della prima trib= c6e incontrarono e ancora oggi ! sufficiente mettere a confronto la costituzione fisica degli individui provenienti dall%Africa sub-sa6ariana" con &uella di un &ualun&ue bianco europeo" per accorgersi di c6i sia messo meglioZI - batteri e parassiti provocavano all%uomo primitivo numerose malattie contro cui non poteva far nulla Ycome se l%evoluzione del genere umano non abbia fatto nascere nuovi batteri e parassiti e nuovi virus patogeni" nei cui confronti le medicine sono sempre meno efficaciXZI - l%alimentazione a base di cereali" pestati con pietre c6e lasciavano nella farina numerosi frammenti" unitamente al fatto c6%essi contengono zucc6eri" fece apparire i primi denti

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cariati gi$ 20000 anni fa Yincredibile c6e in un periodo in cui l%uso dei cereali non poteva certo essere abbondante - visto c6e l%agricoltura &uanto meno ! di diecimila anni dopo -" l%alimentazione fosse cos> devastante per i denti degli esseri umaniXZI - le donne avevano deformazioni alla colonna vertebrale e in altre ossa" perc6( sfregavano i cereali" per ottenere farine" stando c6ine sulle pietre della macina Yma se &uesta attivit$ era tipica dell%agricoltura irrigua" non ci volle molto per sostituire la donna con un animale e la semplice pietra con una ruotaZI - i tumori" specie &uello alla mammella" esistono da milioni di anni Y&uesto per dire c6e si sta meglio oggi" visto c6e l%intero pianeta 6a a disposizione igiene e medicina" prevenzione e sicurezzaZI - la scarsit$ di cibo costringeva continuamente a una vita nomade Ydun&ue la fame esisteva" per &uesti autori" anc6e in presenza di un pianeta ricoperto di foreste e di animaliXZ. 2. /a forse pi= c6e &ueste amenit$" dal sapore &uanto meno ideologicoH" sono incredibili ben altre affermazioni# - le prime citt$ vengono fatte risalire addirittura all%G000 a.C." considerando 4erico non un%eccezione" ma la regola" tant%! c6e non si 6a dubbi nel sostenere" pur non potendolo dimostrare" c6e i villaggi pi= grandi presenti nel /edio ,riente 10000 anni fa erano" per le loro caratteristic6e" delle citt$ vere e proprie. ,ltre a 4erico viene citata [atal RP*PJ" fondata nella pianura di Lon*a @attuale Eurc6ia centro-meridionaleA" scoperta nel 10 G. 2ondata tra l%?III e il ?II millennio a.C." era in grado di ospitare pi= di 000 persone. Infine si cita la siriana +bla" un villaggio c6e divent' un%importante citt$ nel III millennio.
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8%integralismo religioso per molto tempo 6a contrapposto il /edioevo alla societ$ borg6ese e al comunismo. ,ggi c6e un certo tipo di socialismo teorico ambisce a considerare la preistoria &uella in cui si realizz' il vero comunismo democratico" l%integralismo comincia a sostenere c6e anc6e in &uesto periodo gli uomini stavano malissimo. 8%incapacit$ di relativizzare i pro e i contro di ogni epoca storica rende certi manuali di storia una sorta di masc6eratura della peggior propaganda politica.

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- ,ra" se citt$ come 4erico e [atal RP*PJ fossero state la regola" ne avremmo sicuramente trovate molte di pi=" al punto c6e dovremmo arrivare a dire c6e la prima vera urbanizzazione non si verific' in /esopotamia" bens> nel /editerraneo orientale. /a" supponendo anc6e c6e ve ne fossero state molte altre" perc6( sono tutte scomparseD 9e fossero state distrutte da altre citt$" dove sono le rovine di &uest%ultimeD 9e al tempo di +bla certamente una citt$ non era pi= un%eccezione" c6e dire dei tempi di 4erico e di [atal RP*PJD A leggere &uanto dice la 1ibbia su 4erico" si deduce c6e la sua distruzione sia stata provocata non da altre citt$ ma da popolazioni non urbanizzate" tra le &uali appunto &uella ebraica uscita dall%+gitto" guidata nel deserto da 4iosu!" c6e fece s> fuori altre citt$" ma certamente non G000 anni fa. Riguardo a 4erico 4iosu! si serv>" per occuparla" di &uegli elementi marginali c6e sempre si trovavano in relazione oppositiva allo sviluppo della citt$ stessa. .on esiste citt$ c6e non sia caratterizzata da marcate differenze di ceto o di classe" dalla presenza di categorie improduttive @come i militari" i burocrati" il clero" i funzionari statali" gli scribiA" preposte al controllo dei ceti produttivi e subordinati. - <.eolitico< di per s( non vuol dire <sc6iavismo<" ma certamente <sc6iavismo< vuol dire <civilt$ urbanizzata<. 4erico e [atal RP*PJ non erano un villaggio ingrandito n( un insieme di villaggi" ma citt$ vere e proprie" e &uindi" in un certo senso" erano la morte del villaggio tradizionale" c6e per' restava allora assolutamente predominante" almeno sino a &uando le citt$ non si trasformarono in <regni<. Il villaggio ! spontaneo e informale" basato su regole non scritte e sulla tradizione oraleI la citt$ invece ! coercitiva e molto formalizzata" vocata all%occupazione di territori altrui. H. 9e si fa risalire il .eolitico all%?III millennio" dicendo c6e il passaggio dalla caccia all%allevamento o dalla raccolta all%agricoltura comport'" &uasi automaticamente" anc6e l%edificazione di citt$" con tanto di mura fortificate" di lavori specializzati" di scambi commerciali ecc." non ci si capisce pi= nulla" semplicemente perc6( si finisce col parlare di <sc6iavismo< senza averlo detto.

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Resta inspiegabile un atteggiamento cos> unilaterale" anc6e perc6(" ad un certo punto" gli autori di &uesto manuale" per motivare il passaggio dal Paleolitico al .eolitico" si sono sentiti in dovere di ammettere c6e le spiegazioni" a tutt%oggi" restano scarsamente documentate. <.on sappiamo con precisione perc6( ci' avvenne<" nel senso c6e le ipotesi interpretative sul tappeto restano solo due# <un deciso cambiamento di clima<" <un aumento della popolazione c6e provoc' una maggiore ric6iesta di cibo<" c6e sono le due tesi borg6esi principali con cui si cerca di giustificare &ualun&ue prassi sociale di tipo antagonistico. 9olo c6e" detto cos>" si induce a credere c6e il passaggio dal comunismo primitivo allo sc6iavismo avvenne per cause di forza maggiore" senza soluzione di continuit$" in maniera del tutto indipendente dalla volont$ umana# la natura" ad un certo punto" per motivi insondabili" obblig' gli uomini a non essere pi= se stessi. 8a superficialit$ di &uesti ragionamenti ! sconcertante" specie in un manuale di storia. 4li autori sono persino arrivati a dire c6e i mutamenti climatici provocarono spontaneamente la nascita del deserto del 9a6ara" &uando in realt$ ! impossibile escludere l%idea c6e la nascita dei deserti di tutto il mondo sia avvenuta proprio perc6( la loro deforestazione fu causata dalle limitrofe civilt$ sc6iavistic6e. A/ -rancati0 T/ Pa%liarani0 Le voci della storia0 ed/ La Nuo$a Italia0 4iren e 1232 1. Pi= e&uilibrato ! il testo di 1rancati-Pagliarani. Anzitutto perc6( &uando parla di <matriarcato paleolitico<" evita di fare comparazioni col <patriarcato<" nel senso c6e se in &uest%ultimo l%affermazione di un potere personale appare al&uanto esplicita" nel matriarcato invece si trattava soltanto di non nascondersi una diversit$ di funzioni" c6e gli uomini" peraltro" non si permettevano certo di sottovalutare" anc6e perc6( se era importante la caccia e la raccolta" non meno importante era la riproduzione della specie @riproduzione in tutti i sensi# biologico e sociale" mediante integrazione sup-

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plementare del cibo tratto dalla caccia" nonc6( l%allevamento della prole e la cura delle malattie" essendo le donne esperte da sempre di piante medicinaliA. 2. 4li autori del manuale capiscono bene la differenza tra <villaggio< e <citt$<I infatti non vedono contraddizione tra <villaggio< e <baratto< @lo scambio delle eccedenzeA. Il commercio di per s( non implica lo sc6iavismo" ma &uando c%! sc6iavismo c%! sempre" nell%attivit$ commerciale" il primato del valore di scambio su &uello d%uso. H. Interessante c6e si ammetta c6e i villaggi paleolitici non superavano il migliaio di abitanti" mentre &uelli neolitici erano molto pi= estesi. 8%interesse sta nel fatto c6e non ! raro incontrare dei testi c6e parlano" relativamente al Paleolitico" di gruppi di 0-100 persone al massimo. 4. Il testo fa una distinzione significativa tra <orda< paleolitica e <clan< e <trib=< neolitic6e. 9i sostiene la tesi c6e l%orda fosse un <raggruppamento temporaneo di un certo numero di persone sottoposte al comando di un uomo molto forte e abile<. /a per &uale motivo il gruppo dobbiamo considerarlo <temporaneo<D + perc6( viene detto c6e era sottoposto a &ualcuno <abile e forte<D In &uali occasioni si rinunciava alla <democrazia< @cos> tipica di &uesto periodoAD Certamente non in caso di guerra# non se ne 6a notizia sino al momento in cui non si formano le civilt$ sc6iavistic6e. 2orse in caso di caccia o di migrazioneD /a in &uesti casi sarebbe banale sottolinearlo" in &uanto la <temporaneit$< sarebbe stata troppo <irrisoria< per essere davvero significativa per gli sviluppi ulteriori dell%orda. 8%orda in realt$ pu' essere esistita proprio perc6( prescindeva dai legami familiari" c6e sono peculiari del <clan<" il &uale li usava proprio per contrapporsi ad altri clan" introducendo elementi di aristocraticismo. 8a trib= tuttavia non pu' essere un prodotto derivato da un insieme di clan c6e stipulano un contratto tra loro. Buesto ! un modo <occidentale< di guardare le cose# ci si mette insieme perc6( da soli si ! pi= deboli. 9emmai anzi pu' essere vero il contrario" e cio! c6e i clan si sono formati all%interno

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di una trib= primitiva proprio allo scopo d%indebolirne la compattezza @come oggi le correnti dentro i partiti politiciA. .oi dovremmo dare per scontato" nello studio della preistoria" c6e la cosa pi= naturale" per l%uomo primitivo" era &uella di vivere in una trib= dove gli aspetti della collettivizzazione avevano una netta prevalenza rispetto a &uelli di parentela. 8a formazione di un clan" per non parlare dell%esperienza dell%individuo singolo" c6e persino oggi ! assurda" per &uanto i mezzi dell%autoaffermazione siano molteplici" sarebbe stata una scelta autolesionista nei rapporti con la natura. 7n clan poteva staccarsi dalla trib= solo &uando era relativamente sicuro di potercela fare da solo. 9e invece si vuol parlare di <clan pacifici< all%interno di una trib=" si deve necessariamente pensare c6e" pur nelle distinzioni parentali" essi" se volevano salvaguardare l%unit$ tribale" non potevano certo perdere di vista gli interessi del <bene comune<. In ogni caso se un clan inizia a staccarsi da una trib= e a gestirsi in autonomia" costruendo uno stile di vita molto diverso da &uello precedente" ! facile c6e lo stesso clan" una volta trasformatosi" eventualmente in associazione con altri clan" in una struttura di tipo urbana" arrivi a minacciare la sicurezza della stessa trib=. Buesto per dire c6e la formazione di una citt$ non ! detto c6e sia avvenuta per opera di una trib=" solo perc6( pi= numerosa di un clan. .on dobbiamo infatti dimenticare c6e l%idea stessa di una citt-stato presume rapporti conflittuali gi$ al proprio interno" in forza dei &uali vengono del tutto scardinati i tradizionali e&uilibri tribali. + il peso di &uesti conflitti viene immancabilmente trasferito sulle spalle delle popolazioni limitrofe. 9e noi pensiamo c6e esista una linea evolutiva tra orda" clan" trib; e citt-stato" siamo completamente fuori strada" anc6e perc6( saremmo costretti ad affermare cose indimostrabili e anc6e poco comprensibili" come p.es. c6e l%orda fosse un gruppo di persone c6e <spontaneamente< si sottoponeva a un capo <forte e abile<" cosa c6e invece ! tipica delle societ$ antagonistic6e" dove per' la sottomissione non ! spontanea ma obbligata da una &ualc6e forza coercitiva.

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. 4li autori di &uesto manuale fanno nascere i conflitti tra le trib= del .eolitico per il controllo delle risorse" c6iamando in causa una motivazione poco convincente# non usando a &uel tempo i concimi" i terreni diventavano ben presto improduttivi. Col c6e si d$ per scontato c6e l%agricoltura fosse la fonte primaria dell%alimentazione" &uando invece sappiamo c6e per tutto il .eolitico" essa" a parte la zona paludosa della cosiddetta </ezzaluna< @divenuta <fertile< per opera dell%uomo" benc6( 1rancati e Pagliarani sostengano il contrarioA" costituiva soltanto un aspetto integrativo della caccia" della pesca e dell%allevamento. Buando l%agricoltura tende a diventare prevalente" le altre risorse si marginalizzano @caccia" pesca" raccolta di frutti spontanei...A o addirittura vengono a confliggere @allevamentoA" in &uanto bisognose di ampi spazi aperti" liberi" non recintati" privi di fossati" sicuramente non coltivati. Buindi parlare di <conflitti intertribali< per il controllo delle risorse !" propriamente parlando" una sciocc6ezza" poic6( &uando il controllo diventa un problema" non ! pi= tra trib=" ma tra &ueste e le citt$-stato. Infatti se non pu' esserci una citt$-stato senza un%organizzazione razionale della coltivazione rurale @con cui sostenere i ceti improduttiviA" pu' benissimo esserci un%organizzazione del genere senza alcuna citt$-stato. C pi= normale pensare a un conflitto fra trib= e citt$-stato c6e non fra trib=" anc6e perc6( le esigenze di una trib= non sono mai cos> grandi da impedire a un%altra trib= di sopravvivere. Invece &uelle di una citt$ sono sempre di molto superiori a &uelle relative alla mera sopravvivenza# ecco perc6( una &ualun&ue citt$ ! perennemente in conflitto con le citt$ e le trib= confinanti. In genere i conflitti di tipo bellico sono sempre fra citt$-stato" anc6e se l%espandersi progressivo e colonialistico di una citt$-stato giunge ben presto a confliggere con trib= non solo stanziali ma anc6e nomadic6e. Per poter realizzare la transizione dalla trib= alla citt$" occorrono condizioni molto particolari" situazioni ambientali molto critic6e" rotture traumatic6e con tradizioni consolidate" espulsioni degli elementi disgregatori sul piano sociale" perdita di senso del collettivo"

uso mistificatorio del linguaggio" falsificazione della memoria ancestrale" sviluppo alienante di strumenti consolatori @come p.es. la religione" il teatro" i gioc6i...A" culto della personalit$" ecc. Buando p.es. si definisce il <patriarcato< come una forma di societ$ in cui l%uso della forza veniva interpretato per sottomettere la donna" e si fa risalire &uesta societ$ al .eolitico" si dimentica di dire c6e anc6e prima del patriarcato la donna era consapevole c6e l%uomo possedeva una forza superiore alla sua" ma c6e non per &uesto lei se ne sentiva succube" n( l%uomo la usava come strumento di dominio. I passaggi da una societ$ all%altra spesso avvengono &uando" pur in presenza di medesime azioni" si cominciano a dare spiegazioni diverse. Buindi se si vuol parlare di patriarcato in &uesti termini" si eviti almeno di farlo risalire a tutto il .eolitico e si dica espressamente c6e l%uso strumentale della forza fisica come occasione per rivendicare una posizione egemonica sulla parte debole del collettivo" rifletteva" gi$ di per s(" la presenza di rapporti conflittuali tra uomo e uomo" tipici delle societ$ sc6iavistic6e @a prescindere dal loro tasso di sc6iavizzazioneA. 8o sc6iavismo non ! nato dalla sottomissione della donna da parte dell%uomo" ma dalla sottomissione dell%uomo da parte dell%uomo. + in ci'" prima c6e la &uestione <fisica< giocasse un ruolo rilevante" deve per forza essere intervenuta una &uestione <mentale<. 9emplificando si potrebbe dire c6e lo sc6iavismo ! nato &uando un uomo forte ! divenuto debole a causa di un inganno" coperto da un%illusione @prevalentemente di tipo religiosoA" la cui accettazione 6a avuto conseguenze imprevedibili e" per molti versi" irreversibili. Il miraggio non s%! trasformato in una realt$ ma in un incubo. +cco perc6( &uando si fa storia" bisogna introdurre elementi di filosofia" proprio per evitare c6e le spiegazioni dei fatti assumano un tono deterministico c6e toglie ai soggetti umani la facolt$ di scelta" l%esigenza di un protagonismo attivo. :ire p.es. c6e le citt$-stato" la cui popolazione era <suddivisa in classi<" si sono formate in seguito all%unione spontanea

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dei villaggi pi= grandi" dediti all%agricoltura e all%allevamento" ! una sciocc6ezza troppo grande per poter avere &ualc6e barlume di verit$. .( l%agricoltura di per s(" n( l%allevamento possono aver fatto nascere le discriminazioni sociali o i conflitti di classe. A uno studente non si pu' spiegare un percorso evolutivo fatto passare per <naturalistico<" senza ipotizzargli delle strade alternative. .on gli si pu' far credere c6e lo sc6iavismo sia stato uno sbocco inevitabile del .eolitico" poic6(" cos> facendo" avr$ l%impressione c6e la societ$ in cui egli vive sia una conseguenza non meno inevitabile di &uella feudale. F. C profondamente scorretto affermare" solo perc6( le citt$stato somigliano da vicino al nostro attuale sistema di vita" c6%esse costituiscono <la maggiore eredit$ c6e i popoli antic6i ci 6anno lasciato<. Potremmo anc6e dire c6e tra le maggiori eredit$ del passato" esse sono state la <peggiore<" perc6( &uella pi= socialmente conflittuale e &uella pi= devastante nei confronti della natura. .on ! possibile" con un%affermazione cos> unilaterale" far sprofondare nel dimenticatoio tutte &uelle popolazioni antic6e c6e 6anno resistito a trasformarsi in organizzazioni urbane. Per trovare affermazioni pi= e&uilibrate" in &uesto manuale" bisogna andarle a leggere in ri&uadri aggiuntivi" inseriti &uasi per colmare spazi vuoti" come p.es. &uello dedicato al tema della <civilt$<" in cui giustamente si sostiene c6e <per molti secoli %la% civilt$ per eccellenza ! stata &uella cristiana occidentale" c6e si ! assunta arbitrariamente il diritto di civilizzare gli %altri% popoli" considerati incivili. :al TIT e" soprattutto" dal TT secolo s%inizia invece a usare il plurale" %le% civilt$... esistono tanti modi diversi per organizzare la vita sociale" ognuno con una propria dignit$ e coerenza<. Peccato c6e a &ueste <sante parole< non si sia riusciti a dare" nella trattazione dell%argomento" uno svolgimento conseguente. P/ A iani0 M/ Ma i0 Rete Storia0 ed/ Clio0 Milano 1232

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1. I due autori sostengono c6e l%agricoltura" tra il 0000 e il 000 a.C." si diffuse nella </ezzaluna fertile< perc6( &ui i grandi fiumi la favorivano in maniera naturale. + tuttavia" rendendosi conto dell%incongruenza in cui si ! costretti a cadere" costatando c6e nei due milioni di anni precedenti a nessuno venne in mente di piantare anc6e un solo seme in una zona cos> adatta all%agricoltura" essi preferiscono" subito dopo" precisare c6e in realt$ &uella zona non era affatto fertile" anzi era molto arida" tant%! c6e per realizzare l%agricoltura si dovette prima scendere dalle alture e iniziare a provvedere alla bonifica con opere di drenaggio. Infatti" con le piene regolari dei fiumi" &uelle zone erano molto ac&uitrinose" melmose" pi= adatte a essere percorse su imbarcazioni c6e a piedi. 7na situazione - come si pu' facilmente notare - non molto diversa da &uella del Po padano" c6e infatti" grazie alle sue inondazioni e all%intervento antropico" trasform' &uella c6e un tempo era una palude piena di uccelli migratori" rane e zanzare @con tanto di malariaA" in una delle pianure pi= fertili d%+uropa. :un&ue le civilt$ urbanizzate" sc6iavistic6e non sono nate dove si stava meglio @cio! nelle foresteA" ma dove si stava peggio. 2. 8%agricoltura si diffuse in +uropa continentale nel 4000 a.C." cio! alcuni millenni dopo &uella del ?icino e /edio ,riente" e fu subito guerra tra agricoltori e allevatori e cacciatori. 4li autori per' non spiegano perc6( i terreni fossero poco adatti alla coltivazione. 9e fosse stato per la presenza massiccia di foreste" non si spieg6erebbe il conflitto tra agricoltori e cacciatori @peraltro la popolazione mondiale a &uel tempo probabilmente non superava i sei milioni di abitantiA. 9emmai i conflitti possono esserci stati tra allevatori e agricoltori @come documenta p.es. il mito di Romolo e RemoA" ma certamente" in presenza di molte foreste" ! impossibile pensare a una nutrita presenza di allevatori. H. 9u una cosa invece sarebbe valsa la pena soffermarsi. Per &uale motivo in +uropa occidentale l%introduzione dell%agricoltura cre' subito aspre situazioni conflittualiD Ci' probabilmente fu dovuto al fatto c6e &uando s%importarono le tecnic6e rurali pi= avanzate dal ?icino e /edio ,riente" gli eu-

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ropei importarono anc6e le tensioni tipic6e delle economie antagonistic6e" correlate proprio a un certo modo di gestire le eccedenze agricole. 4li europei non ebbero bisogno di ripercorrere il lungo e faticoso iter delle antic6e civilt$ egizie e mesopotamic6e @cos> come nel TT secolo Cina e 4iappone non 6anno avuto bisogno di ripercorre i cin&uecento anni di rivoluzione borg6ese europeaA. 4. 9econdo gli autori l%agricoltura fu inventata per sopperire alle esigenze della fame. Infatti <le popolazioni c6e vivono di caccia e di raccolta sono in genere piuttosto magre<" non avendo cibo in abbondanza @le eccedenze appuntoA. 4razie a &uesta tesi molto disinvolta" gli autori ottengono un duplice risultato# - dimostrano c6e il Paleolitico andava necessariamente superato dal .eoliticoI - dimostrano c6e il .eolitico ! stato importante perc6( 6a saputo porre le basi della nostra civilt$" c6e va considerata la migliore possibile @benc6( ancora oggi vi siano oltre G00 milioni di persone denutriteA. . 9trano per' c6e gli autori di &uesto libro di testo non arrivino a dire c6e l%uso del rame fu un progresso indiscutibile per le prime civilt$# <un%ascia o una falce di rame - cos> scrivono - sono troppo tenere e occorre affilarle continuamente<I dopodic6( aggiungono c6e gli oggetti di rame erano di lusso e di scarsa utilit$ pratica. 8a stranezza per' si spiega col fatto c6%essi non sono interessati a far conoscere l%uso domestico degli oggetti di rame" &uanto piuttosto l%uso bellico. +cco perc6( il metallo a cui sono maggiormente interessati ! il bronzo" con cui i ricc6i potevano permettersi il lusso di forgiare le loro armi" mentre gli attrezzi dei contadini continuavano a restare di pietra @ma perc6( di sola <pietra< &uando i raccoglitori" sin dal Paleolitico" conoscevano il bastone da scavo" &uello stesso bastone c6e verr$ poi trasformato in aratro trainato da animaliDA. F. In realt$ la vera preoccupazione degli autori ! &uella di dimostrare c6e per arrivare alle citt$-stato occorrevano assolutamente il bronzo per la guerra" le eccedenze agricole gestite da funzionari statali" la ruota e la vela per gli scambi com-

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merciali" la divisione del lavoro per rendere costosi i prodotti artigianali e la famiglia patriarcale. .on c%! altro. Eutto procede in maniera regolare e uniforme verso il meglio. G/ #el&ello0 Dal passato al presente0 ed/ Il Ca"itello0 Tori5 no 1232 1. 8a :elbello ! l%unica a dire c6e la parola <.eolitico< ! stata introdotta dagli storici verso la met$ dell%,ttocento per indicare &uella recente preistoria compresa tra l%G000 e il H000 a.C." in riferimento alla <levigazione< della pietra" e c6e solo 30 anni fa si cominci' a usare il concetto di <rivoluzione neolitica<" indicando la transizione da un%economia di prelievo a una produttiva. 8%autrice per'" insieme a tutti gli altri storici della preistoria" dovrebbe fare un ulteriore passo in avanti" precisando la differenza tra economia produttiva con e senza schiavismo" in &uanto" se non si fa &uesta differenza" non si comprende il passaggio dal .eolitico alle civilt$ urbanizzate e si deve per forza considerare un &ualun&ue intervento antropico sulla natura una forma di destabilizzazione per il comunismo primitivo. Il c6e pu' non essere vero. 2. ,ra" siccome il futuro dell%umanit$" se vorr$ uscire dall%antagonismo individualistico c6e la uccide" dovr$ per forza votarsi al recupero di tutte le forme collettivistic6e e umanistic6e del passato" ! sin da adesso importante sapere se possiamo recuperare &ualcosa del .eolitico o se dobbiamo volgere decisamente la nostra attenzione al solo Paleolitico. :obbiamo cio! cercare di capire se la stanzialit$ ! in s( un risc6io da evitare per poter salvaguardare l%umanit$ c6e ! in noi" ovvero" o se invece dobbiamo accettare l%idea c6e per salvaguardare l%istanza di umanit$ ! del tutto irrilevante vivere la dimensione stanziale o nomadica. Buando riusciremo mai a capire c6e c6e la stanzialit$ ! soltanto una delle nostre dimensioni esistenziali" non in grado di contraddire &uella" non meno importante" del nomadismo migratorio @c6e oggi invece releg6iamo al nostro tempo libero" spesso riprodu-

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cendo le stesse forme d%alienazione c6e c%illudiamo d%aver lasciato nelle nostre citt$D 9e l%uomo fosse perennemente nomade" la vita sarebbe errabonda" senza radici" come certi animali randagi" e porterebbe all%indifferenza dei valori# ci farebbe assumere atteggiamenti vittimistici" da perseguitati o" al contrario" c%indurrebbe a credere d%essere" solo per &uesto" le unic6e persone libere del pianetaI ma se la vita fosse solo stanziale" la mente si c6iuderebbe al diverso" all%alterit$ e comincerebbe ad assumere atteggiamenti assolutistici" separatistici" esclusivistici" si trasformerebbe in un gigantesco egoismo collettivo. H. C grave c6e in un testo di storia non vengano fatte domande di &uesto genere alle nuove generazioniI ! grave c6e si prospetti loro" come unico scenario del loro futuro" la prosecuzione" eventualmente in forme ancora pi= tecnologizzate dell%attuale sistema di vita capitalistico @come se il miglioramento della tecnologia fosse di per s( sicura garanzia per le sorti dell%ambienteA. Come se dall%attuale nostra scienza possa venir fuori uno sviluppo tecnologico eco-compatibile. .on c%! nessun libro di testo c6e guardi il passato pensando di <storicizzare< il presente. Il presente anzi viene <naturalizzato< e &uindi <eternizzato<I la <mutevolezza< appartiene solo al passato" mentre il futuro" contro ogni regola evoluzionistica" c6e pur si decanta &uando si parla del passato @&uel passato c6e deve portare a noiA" ! un futuro c6e non esiste" se pensato &ualitativamente diverso dal nostro presente. 4. In &uesti manuali la linea della storia assume uno strano percorso" dove da A a 1 c%! il Paleolitico" da 1 a C il .eolitico" cui segue in maniera naturale la Civilt$ urbanizzata @C:A" poi la battuta d%arresto del /edioevo @:+A" infine la ripresa della Civilt$ urbana" costituita dal Capitalismo @+2A" c6e continua in maniera indefinita @24A. Il socialismo di stato non merita neppure d%essere ricordato" in &uanto semplice incidente di percorso dell%evoluzione mondiale capitalistica.

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Invece come sarebbe pi= giusto rappresentarlaD

A1 ! il Paleolitico" cui segue un .eolitico @1CA ambiguo" c6e" in alcuni casi" 6a portato alla linea tratteggiata @C+" +4A" restando coerente coi suoi valori umanistici di fondo" mentre in altri casi @risultati poi prevalentiA 6a portato alla nascita delle civilt$ sc6iavistic6e @C:A" cui s%! cercato di rimediare col ritorno al ruralismo medievale @:+A" ma senza successo" in &uanto persistevano contraddizioni antagonistic6e" di cui 6a approfittato la classe borg6ese c6e 6a fatto nascere il Capitalismo @+2A" c6e per' 6a incontrato un nuovo ostacolo rappresentato dal 9ocialismo @24A" il &uale" nonostante le sue nuove contraddizioni antagonistic6e" ! destinato" pena l%autodistruzione del genere umano" a diventare analogo al Comunismo del Paleolitico @4RA. In tal senso le linee discendenti @:+ e 24A non sono da interpretare come un regresso ma come un progresso dell%umanit$" per &uanto il socialismo sia stato stravolto dall%idea di <statalismo<. . Il nomadismo ! importante come scelta di vita" non va considerato come un effetto della povert$" anc6e se ! evidente c6e gli uomini si spostano &uando spinti da una necessit$. C una scelta di vita in &uanto gli uomini devono dare per scontato c6e su &uesto pianeta il loro destino non ! &uello di vivere in eterno" ma di scomparire. .oi dobbiamo concepirci come ospiti e pellegrini# non ! la Eerra c6e appartiene a noi" ma il contrario. 1isogna abituarsi all%idea c6e su &uesto pianeta si ! solo di passaggio e c6e nulla di &uanto si fa ! destinato a durare oltre un certo limite. 8a storia dimostra elo&uentemente c6e

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tutto &uanto abbiamo costruito come uomini stanziali" ! stato successivamente distrutto o abbandonato" anzi &uanto pi= ! stato imponente tanto pi= 6a provocato effetti devastanti sugli ambienti naturali limitrofi. 8%uomo deve imparare a convivere con esigenze naturali contrapposte" parimenti legittime# stanzialit e nomadismo. :eve imparare a vivere la stanzialit$ come una forma provvisoria dell%esistenza" in attesa di una nuova migrazione. 8a stanzialit$ perenne ! la morte della creativit$. .on 6a alcun senso umano diventare specialisti solo in un determinato settore @c6e pu' anc6e non essere economicamente produttivoA" ovvero professionisti privilegiati in virt= di conoscenze specific6e" c6e non tutti possono avere" c6e ci rendono diversi dagli altri" anc6e se sempre pi= siamo incapaci di vivere un%esistenza autonoma" basata sull%autoconsumo" incapaci di vedere il pianeta nel suo insieme" dove tutto ! strettamente collegato. 8o stanziale vede solo il suo particolare. Eutta la scienza c6e possediamo serve solo a vivere l> dove si !" nell%orizzonte limitato delle proprie paure e frustrazioni" dei propri inutili privilegi di categoria. F. ?ediamo ora un altro aspetto affrontato dal manuale# la sottomissione della donna nel patriarcato" c6e viene considerata del tutto naturale o inevitabile" come gi$ in altri manuali. ,ra" senza entrare in dettagli storici c6e ci porterebbero lontani" si pu' &ui affermare" con relativa sicurezza" c6e tutti i miti ancestrali dell%umanit$ sono serviti proprio per giustificare un rapporto sessuale di dipendenza" c6e evidentemente in origine non esisteva. 8a donna non pu' essere stata sottomessa dall%uomo in maniera spontanea" poic6( a nessuno piace essere sottomesso e a nessuno verrebbe in mente di farlo se non esistesse gi$ il concetto di forza usabile come strumento per ottenere un potere particolare" esclusivo. 9e la donna si ! lasciata sottomettere senza reagire" vuol dire c6e aveva gi$ compiuto &ualcosa c6e aveva minato i legami sociali o la solidit$ del collettivo tribale. 2orse la stessa invenzione dell%agricoltura pu' in un certo senso aver contribuito a scardinare dei rapporti c6%erano gi$ in difficolt$.

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4li elementi espulsi dal collettivo originario possono essersi riorganizzati in maniera autoritaria" facendo della forza fisica un%occasione per dominare i soggetti pi= deboli. +cco perc6(" inaspettatamente @perc6( ! &uesta l%impressione c6e si 6a dai manuali di storia anticaA" dopo molti millenni di uguaglianza sociale" troviamo un patriarca c6e 6a addirittura potere di vita e di morte su moglie @a volte anc6e pi= di unaA e figli" e con l%aiuto di un consiglio di anziani" domina tutti i masc6i del suo clan. Euttavia non pu' essere stata l%agricoltura in s( ad aver compromesso la stabilit$ del collettivo originario @molti storici" senza rendersi conto di &uel c6e dicono" sono addirittura convinti c6e sia stata proprio l%agricoltura a dare <stabilit$< ai collettivi primordiali" privi di eccedenze" &uando invece bisogna far risalire al concetto di <eccedenza< l%origine delle discriminazioni socialiA. 9arebbe meglio sostenere c6e l%agricoltura ! stata una conseguenza della rottura dei rapporti comunitari" esattamente come l%allevamento" c6e alcuni storici considerano successivo all%agricoltura" altri invece precedente o" &uanto meno" concomitante" visto c6e l%una ! conseguente alla raccolta e l%altro alla caccia. Il collettivo primordiale ! entrato in crisi &uando si ! pensato c6e per poterne uscire fosse sufficiente cercare delle soluzioni tecnic6e" c6e rendessero la vita pi= semplice" pi= agiata. 8a trasformazione della vita da nomadica a stanziale" con la conseguente esigenza di stabilire dei confini alla propria dimora" ! stato il <peccato originale< della preistoria. 9ono state violate delle tradizioni consolidate per lasciarsi tentare da una vita pi= comoda. Buesto 6a reso una trib= rivale dell%altra e 6a creato inevitabilmente dei conflitti all%interno della stessa trib=" p.es. tra allevatori e agricoltori" tra uomini e donne" tra forti e deboli" tra cittadini e stranieri" tra liberi e sc6iavi... 7no sc6iavo non pu' nascere dal nulla" e non viene considerato un <minus 6abens< solo perc6( non appartiene alla trib= c6e lo ospita o l%accoglie. 9e ci sono state guerre intertribali" al tempo del Paleolitico o del .eolitico" noi non abbia-

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mo documentazione c6e la trib= perdente finisse sc6iava dell%altra. Per ridurre uno in sc6iavit=" deve prima svilupparsi l%idea innaturale di vivere sfruttando il lavoro altrui. 8%innaturalezza di &uesto sistema di vita sta nel fatto c6e se un certo tipo di lavoro d$ soddisfazione o ! fondamentale per la propria sopravvivenza" non c%! ragione di farlo fare a uno sc6iavo" c6e andrebbe comun&ue tenuto sotto controllo" in &uanto non incentivato a produrre come vorremmo. 8$ dove esistono sc6iavi" esistono sempre delle categorie di persone c6e non lavorano" c6e non fanno nessun tipo di lavoro produttivo" c6e campano di rendita ecc. e c6e sc6iavizzano non solo per i lavori pi= faticosi e pericolosi" ma per &ualun&ue tipo di lavoro" perc6( ! il fatto stesso di dover lavorare per vivere c6e viene visto con disprezzo. Bueste persone improduttive" oziose" privilegiate probabilmente non sono mai esistite nel .eolitico" o comun&ue non sono mai esistite finc6( la rivoluzione <agricola< non s%! trasformata in rivoluzione <urbana<. 8o stesso concetto di <straniero< ! possibile c6e all%inizio non venisse inteso in senso negativo @come persona di cui non fidarsiA" ma" al contrario" come ospite di riguardo" cui riservargli particolare ospitalit$. 7na trib= stanziale ama i racconti dei nomadi" come i 2eaci con 7lisse. C probabile &uindi c6e nel .eolitico si fossero poste le basi del superamento del Paleolitico" ma c6e &uest%ultimo abbia continuato a sussistere per molto tempo ancora" anc6e perc6( il passaggio dal .eolitico alle prime civilt$ urbanizzate non aveva nulla di scontato" ric6iedendo anzi una nuova <rivoluzione< nello stile di vita. Prendiamo p.es. la religione. 7na cosa ! pensare c6e esista un aldil$ in cui poter rivedere i propri parenti defuntiI un%altra ! approfittare di &uesta credenza per c6iedere alla persona di considerare il sacerdote l%unico mediatore tra i vivi e i morti. Buando si forma una casta specializzata per il culto" la religione diventa uno strumento al servizio del potere. .el .eolitico i culti erano domestici e animisticiI nelle civilt$ urbanizzate si facevano nel tempio con cerimoniali sofisticati. +cco perc6( il .eolitico costituisce uno spartiac&ue

contenente in s( il risc6io di uno svolgimento antagonistico della vita sociale. .on si pu' guardare la storia come una linea c6e dovrebbe essere progressivamente in ascesa" il cui obiettivo finale siamo noi" con la nostra democrazia borg6ese. 9e la storia viene interpretata in maniera cos> univoca" non si esce dalla leggenda" neppure in presenza di migliaia di prove documentaristic6e" fossero anc6e delle fonti in pietra. E/ -oni,a i0 S/ Ri o0 Storia attiva0 ed/ -ul%arini0 4iren e 1232 1. 4li storici dei manuali scolastici non presentano mai una visione d%insieme dell%intero pianeta" anc6e perc6( non viene ric6iesta dai programmi ministeriali. Peraltro" siccome nelle parti fondamentali si copiano a vicenda" tutti" senza eccezioni" parlando del .eolitico" prendono come unico esempio il ?icino e /edio ,riente" con la sua </ezzaluna fertile<. 9icc6(" &uando si arriva a circa il 4000 a.C." si comincia a dire c6e dal .eolitico si pass' alle prime citt$-stato della /esopotamia e dell%+gitto" e &ui si cita sempre l%antesignana di tutte# 7ruJ. Improvvisamente cio! si viene a scoprire c6e citt$ come 4erico" [atal RP*PJ e altre ancora non erano propriamente delle citt$ ma solo <dei villaggi ingranditi" privi addirittura di strade e con le case tutte attaccate tra loro<. Buindi con 7ruJ finisce il .eolitico. 8a citt$-villaggio si ! improvvisamente trasformata in citt$-stato. 2. 8o storico si sforza di andare avanti per determinazioni &uantitative progressive @la ruota" il forno" il bronzo ecc.A" ma alla fine non riesce mai a spiegare il motivo per cui nelle cose essenziali lo stile di vita era completamente cambiato. 8a pietra sc6eggiata o appuntita ! stata ritrovata dagli arc6eologi praticamente in tutta +uropa e nel medesimo periodo e proprio mentre le tipologie umane erano le stesse. .on pu' essere stata una &uestione d%intelligenza il fatto c6e in +uropa occidentale l%agricoltura sia apparsa molto tempo dopo c6e in /edio ,riente. +videntemente le foreste erano

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sufficienti per sfamare tutti. 8%agricoltura non pu' essere nata tagliando le foreste @come avviene oggiA" ma deve per forza essere nata attorno ai grandi fiumi" i cui straripamenti regolari" abituali" andavano prima irreggimentati" incanali in flussi artificiali di percorso o deviati da sbarramenti" dig6e" argini. H. Interessante di &uesto manuale ! il rilievo c6e pone sulle conoscenze astronomic6e della proto-storia. 2orse i primi templi o cattedrali della storia non sono stati &uelli delle civilt$ urbanizzate" ma &uelli del .eolitico" c6e si c6iamavano <megaliti< @men6ir" dolmen" cromlec6A" rinvenibili in varie zone europee @Carnac" 9tone6enge ecc.A. Probabilmente il primo vero culto religioso pubblico" non domestico" fu vissuto a ridosso di &uesti monumenti all%aperto" dove tutti potevano osservare alcuni fenomeni astronomici molto particolari" come p.es. le eclissi. A &uel tempo doveva essere come andare al cinema oggi. 2orse si cominci' a considerare il 9ole una sorta di <dio<" &uale fonte di ogni fertilit$ @specie &uella agricolaA. /a anc6e la 8una era considerata <magica<" tant%! c6e i primi calendari non sono solari ma lunari @e poi lunisolariA. 8%attenzione specifica per le fasi lunari andava di pari passo col perfezionamento dell%attivit$ agricola @cosa c6e ancora oggi viene presa in considerazioneA. C6iss$ c6e non siano stati proprio &uei monumenti di pietra a segnare il passaggio dal primato della 8una @strettamente connesso alla fertilit$ della donnaA a &uello del 9ole" &uale forma pi= astratta e intellettuale della fertilit$. -/ -olocan0 G/ #e Vecc(i0 G/ Gio$annetti0 Le basi della storia antica0 ed/ Scolastic(e di -runo Mondadori0 Milano5Torin5 o 1232 1. Interessante il fatto c6e &uesto sia l%unico manuale" di &uelli esaminati" c6e dica espressamente c6e l%area in cui si svilupp' l%agricoltura nel .eolitico non fu solo &uella della </ezzaluna fertile<" ma anc6e &uella della Cina @intorno al 3 00 a.C.A" col riso e il miglio" &uella dell%America centrale

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@4000-H 00 a.C.A col mais e la zucca" e &uella dell%America andina @4000-H 00 a.C.A con la patata e i fagioli. In +gitto" India ed +uropa l%agricoltura fu portata dall%esterno. Buesto ! sicuramente il modo migliore per affrontare la storia in c6iave olistica e universale" accettando l%assunto c6e il pianeta ! un <villaggio globale<. 2. 8a stessa domesticazione degli animali non fu una caratteristica del solo ?icino-/edio ,riente" ma anc6e della Cina" del /essico" delle Ande peruviane. Il lupo" divenuto cane" fu addomesticato in /edio ,riente" Cina e .ordamerica sin dal 10000 a.C.I pecore" capre e maiali" le cui fattezze erano sicuramente molto diverse da &uelle odierne" furono allevate verso l%G000 a.C. H. C importante dire &ueste cose per dare alla storia un respiro il pi= ampio possibile" relativizzando l%importanza di luog6i e contesti c6e fino ad oggi" nei manuali" sono apparsi pi= unici c6e rari @vedi l%+gitto e la /ezzaluna fertileA. /olti manuali" p.es." ritengono c6e l%allevamento sia posteriore di almeno un millennio all%agricoltura. /a &uesto ! dubbio# pu' anc6e essere stato concomitante o addirittura precedente. Buando gli animali sono grandi e grossi" o feroci" non viene istintivo addomesticarliI ma se sono di piccola taglia e non particolarmente pericolosi" solo con dei divieti di tipo culturale @religiosoA se ne potrebbe impedire la domesticazione. Buel c6e pi= importa non ! tanto sapere se ! nato prima l%uovo o la gallina" ma il motivo per cui" ad un certo punto" agricoltura e allevamento sono venuti a confliggere e &uali soluzioni sono state prospettate per risolvere il problema. 4. Poc6i manuali inoltre sottolineano il fatto c6e fino alla concimazione organica della terra @foss%anc6e solo la cenere dell%erba seccaA e alla rotazione delle colture" l%agricoltura ! rimasta itinerante" in &uanto il terreno tendeva a impoverirsi. 8%agricoltura implica una sicura stanzialit$ &uando esiste concimazione e rotazione delle colture. .eppure una deforestazione per scopi agricoli o di allevamento ! in grado di garantire una sicura stanzialit$. Anzi" in genere una &ualun&ue deforestazione porta alla desertificazione. Persino la sostitu-

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zione di alberi sempreverdi con alberi da frutta stagionale non permette alcuna vera stanzialit$" poic6( il ciclo di vita di un albero da frutta @facilmente soggetto all%attacco di parassitiA ! molto pi= breve di un albero sempreverde. 9enza poi considerare c6e una deforestazione di piante sempreverdi provoca inevitabilmente smottamenti" frane" alluvioni e mutamenti climatici. . .( l%agricoltura n( l%allevamento sono stati in s( un progresso nei confronti della vita nelle foreste. Anc6e gli animali in cattivit$ sono molto pi= deboli di &uelli selvatici# si ammalano pi= facilmente e il loro patrimonio genetico inevitabilmente s%impoverisce. Il fatto di volere una vita pi= comoda 6a sempre un prezzo da pagare" anc6e perc6( solo in apparenza risulta pi= sicura. .on ! certo un caso c6e le pi= grandi epidemie e carestie siano avvenute proprio durante la formazione e lo sviluppo delle civilt$ urbanizzate. 7na &ualun&ue pretesa di mettere la natura al totale servizio dell%uomo" comporta effetti collaterali c6e risultano dannosi per entrambi i soggetti. ?edere nella domesticazione" nell%economia di produzione" nell%intervento diretto sulla natura @nella sua antropizzazione unilateraleA un sicuro progresso dell%umanit$" ! stato un errore di incalcolabile portata" anc6e perc6(" a tutt%oggi" s%! rivelato assolutamente irreversibile. F. Il futuro non ! progettabile" soprattutto se" per farlo" si vuole coartare la natura alle nostre esigenze. 8a natura va rispettata per &uello c6e !" cos> com%!" essendo di molto antecedente alla comparsa dell%uomo sulla Eerra. .oi dovremmo semplicemente concepirci come suoi ospiti" facendo molta attenzione a come ci comportiamo. Prima di compiere una &ualun&ue azione" dovremmo sempre c6iederci se per caso la natura non sar$ costretta a pagarne delle conseguenze. 3. 9pesso oggi ci diciamo c6e la sovrappopolazione costituisce un problema per il nostro pianeta. /a dimentic6iamo di aggiungere c6%essa ! strettamente collegata alla sedentariet$. .on esiste sovrappopolazione l$ dove regna il nomadismo" n( l$ dove le trib= vivono a contatto con le foreste.

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Peraltro oggi &uesto fenomeno ! connesso a un altro ancora non meno preoccupante# l%invecc6iamento crescente della popolazione. 7n tempo" &uando si arrivava a 40 anni" si era gi$ nella fase del declino" in &uanto la forza fisica veniva meno. 8%et$ media era molto pi= bassa di &uella odierna @dei paesi cosiddetti <avanzati<A e &uesto non veniva affatto visto come un limite alla vivibilit$ di una trib=" anc6e perc6( ci si regolava sulla capacit$ riproduttiva della donna" c6e costituiva" in un certo senso" il parametro regolamentativo della stessa vita tribale @non per nulla l%attivit$ riproduttiva per una donna iniziava molto prestoA. G. 2inc6( gli storici continueranno a interpretare il lontano passato pre-sc6iavista coi loro occ6i <masc6ili<" non capiranno nulla della storia. Ancora oggi noi abbiamo degli storici c6e pensano c6e i popoli nomadi praticassero sistemi di controllo delle nascite" come p.es. l%astinenza sessuale" l%aborto e l%infanticidio" a motivo del fatto c6e le donne non riuscivano a spostarsi con pi= di un bambino per volta. In realt$ l%attivit$ sessuale aveva per loro un%importanza completamente diversa dalla nostra" essendo molto pi= simile a &uella animale" c6e ! finalizzata alla riproduzione# l%attivit$ sessuale era basata sulla capacit$ ricettiva" organica" della donna" in &uanto era lei a decidere il momento giusto per l%accoppiamento. 0. Interessante anc6e il fatto c6e &uesto manuale @unico degli otto esaminatiA prospetti l%idea c6e l%allevamento possa aver fatto nascere" per la prima volta nella storia" il senso di una certa propriet privata# cosa c6e non poteva avvenire con la terra" c6e continuava ad appartenere all%intero villaggio @le cosiddette <terre comuni< sono esistite sino all%alba del capitalismoA. Buesta cosa ! convincente fino a un certo punto. Anzitutto perc6( l$ dove esiste una propriet$ collettiva della terra" ! difficile pensare a una propriet$ privata dell%allevamento. In secondo luogo ! molto probabile c6e all%inizio agricoltore e allevatore fossero in realt$ la stessa persona" c6e poteva anc6e essere indifferentemente uomo o donna# &uesto perc6( entrambi i sessi si trovavano a fare insieme tutte le mansioni

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della vita rurale @ad eccezione ovviamente di &uelle c6e ric6iedessero una particolare prestanza fisicaA. In terzo luogo si pu' pensare a una appropriazione privata dell%allevamento" e &uindi a una specializzazione della funzione lavorativa" soltanto &uando il medesimo processo 6a cominciato a svilupparsi anc6e nell%agricoltura. In fondo" se ci pensiamo" l%allevamento ! pi= importante per una trib= nomade @c6e pratica la transumanzaA c6e non per una stanziale" la &uale" pur non disdegnandolo" preferisce affidarsi all%agricoltura @almeno in prevalenzaA" poic6( &uesta le garantisce maggiori e diversificate risorse alimentari" benc6( in stretta dipendenza dalle condizioni climatic6e. Il problema sta semmai nel cercare di capire come sia avvenuto il passaggio da un possesso collettivo degli animali allevati a uno privato. C difficile infatti pensare c6e poc6e persone addette a una mandria abbiano potuto avere la meglio su un consistente gruppo del villaggio dedito a lavori rurali comuni. Pare pi= facile ipotizzare una spartizione dei beni &uando" ad un certo punto" si decise di rinunciare alla gestione collettiva della terra. In &uel momento infatti &ualcuno" invece della terra" potrebbe aver optato per l%allevamento" preferendo una vita pi= itinerante c6e stanziale. 9olo c6e una scelta del genere determiner$ ben presto una situazione conflittuale tra allevatori" continuamente alla ricerca di campi aperti" e agricoltori" tendenti invece a recintare le proprie terre. 8a ricerca di un maggiore benessere di piccolo gruppo @il clanA" rispetto alla trib=" 6a incrementato l%instabilit$ della propria condizione lavorativa. 9uccessivamente s%! cercato di realizzare una convivenza pacifica tra allevatori e agricoltori &uando al di sopra di loro s%! imposta la volont$ di istituzioni autoritarie" c6e facevano gli interessi dei ceti pi= elevati. C probabile" in tal senso" c6e la nascita delle prime citt$-stato sia stata il tentativo di risolvere il conflitto economico tra agricoltori e allevatori" c6e s%! risolto per' a danno d%entrambi" in &uanto con le citt$ si sono sviluppate delle categorie di persone del tutto improduttive.

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-ar&aro e ci$ile Buando trattano la storia dellSimpero romano" pagano o cristiano c6e sia" gli storici sono abituati a considerare le popolazioni cosiddette <barbaric6e< nemic6e non solo di &uesta specifica civilt$" ma anc6e della civilt$ 7ua talis. .on vedono mai le distruzioni e le devastazioni operate dai <barbari< come una forma di negazione delle contraddizioni antagonistic6e della civilt$ romana e &uindi come un tentativo di ricostruzione della <civilt$< su basi nuove. .oi sappiamo c6e le civilt$ individualistic6e @c6e potremmo definire anc6e come &uelle dello <sfruttamento<A 6anno fatto a pezzi &uelle collettivistic6e# &uestSultime oggi sopravvivono a stento in posti remoti della terra e" per definizione" non fanno la <storia<. .oi ovviamente non possiamo sostenere c6e le popolazioni cosiddette <barbaric6e<" c6e distrussero il mondo romano" fossero caratterizzate da un collettivismo analogo a &uello del comunismo primitivo. Per' possiamo dire c6e vivevano una forma di collettivismo sufficiente a far fronte allSondata individualistica della civilt$ romana. 9e &uesta forma presc6iavistica non avesse avuto sufficiente forza" lSimpero romano non sarebbe crollato o per lo meno non lSavrebbe fatto in maniera cos> rovinosa. Probabilmente proprio il continuo contatto con lSindividualismo dei romani aveva permesso ai <barbari< di porsi nei loro confronti in maniera non ingenua" li aveva cio! indotti a trovare delle strategie utili alla propria difesa. Cosa c6e non ! avvenuta da parte degli africani nei confronti delle potenze occidentali o da parte degli indiani dSAmerica nei confronti degli europei. 9olo c6e &uesto continuo contatto non solo 6a permesso ai <barbari< di comprendere le astuzie dei romani" ma 6a anc6e prodotto un condizionamento negativo# infatti" una volta penetrati nellSimpero" i cosiddetti <barbari< si sono sostituiti allSindividualismo romano" limitandosi a mitigarne le asprezze @vedi p.es. il passaggio dallo sc6iavismo al servaggio" in cui per' la propriet$ feudale resta una forma di individualismo" essendo contrapposta a &uella comune di villaggioA. 4li storici sono abituati a vedere la <civilt$< come un &ualcosa c6e si basa su elementi prevalentemente formali# p.es. il valore delle opere artistic6e e arc6itettonic6e" le espressioni linguistic6e e

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comunicative" i livelli economici e commerciali raggiunti ecc. Eutti &uesti aspetti" c6e pur sono <strutturali< ad ogni civilt$" vengono visti in maniera formale" in &uanto non ci si preoccupa di verificare il tasso di <umanit$< in essi contenuto. .ellSesame storico di una civilt$ gli storici dei nostri manuali non riescono neppure a capire c6e non si possono giustificare i rapporti antagonistici confidando nel fatto c6e anc6e tra le fila delle classi dirigenti vi sono soggetti c6e provano sentimenti umani" sono capaci di gesti di umanit$ e via dicendo. Cos> facendo si fa un torto a milioni di persone c6e vivono in condizioni servili" da cui non possono sperare di uscire confidando nei buoni sentimenti di c6i rappresenta lSoppressione. 8a &uestione della morale "pubblica e privata) andrebbe separata da &uella dellSanalisi delle contraddizioni sociali" c6e riguarda i rapporti di forza tra le classi. Peraltro" in tutte le civilt$ basate sullSantagonismo" nessuna esclusa" domina incontrastata la corruzione e con essa lSinganno" con cui si cerca di ovviare allSinsicurezza e alla precariet$ nella vita sociale. Civilt$ di &uesto genere in teoria potrebbero essere facilmente abbattute se solo il popolo fosse moralmente solido e politicamente unito. Ai carcerieri c6e dicevano a 8enin c6e di fronte allo zarismo non cSera nulla da fare" lui rispondeva c6e in realt$ sarebbe bastato dargli una spallata" ma ai compagni <puristi< del partito aggiungeva anc6e c6e in &ueste autocrazie" per non parlare delle democrazie europee" la corruzione ! un fenomeno sociale" non riguardante solo il potere politico" e c6e" &uando si vuole una rivoluzione" non ! possibile scegliersi le persone# bisogna farla con &uelle c6e la societ$ mette a disposizione. .oi dobbiamo rinunciare alla pretesa di sentirci assolutamente superiori a &ualun&ue altro tipo di civilt$" di ieri di oggi e di sempre. .on abbiamo il diritto di porre una seria ipoteca sul futuro" solo perc6( non sappiamo immaginare soluzioni alternative allo status 7uo. C pedagogicamente unSindecenza non riuscire a trovare uno storico c6e accetti almeno come ipotesi lSidea di considerare pi= <civili< proprio &uelle esperienze tribali prive di tecnologia avanzata" di urbanizzazione sviluppata" di mercati e imprese produttive ecc. .ei manuali c6e usiamo unSesperienza <tribale< appare tanto pi= <civile< o pi= <umana< solo in &uanto ! pi= vicina al nostro modello di

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sviluppo. Infatti &uanto pi= se ne allontana" tanto pi= diventa" ipso facto" <primitiva<. + per noi occidentali il concetto di <primitivo< non vuol soltanto dire <rozzo e incolto< in senso intellettuale" ma anc6e in senso morale# il primitivo ! un essere con poca intelligenza e con scarsa profondit$ di sentimenti" &uindi non molto diverso da una scimmia. 9e mettessimo a confronto i livelli di istintivit$ con cui si reagisce a determinate forme di condizionamento sociale e culturale" ci accorgeremmo c6e noi <individualisti< siamo molto pi= vicini al mondo animale di &uanto non lo siano stati gli uomini primitivi" c6e ragionavano mettendo lSinteresse del collettivo sempre al primo posto. 7na reazione istintiva di fronte alle difficolt$ ! tipica di c6i ! abituato a vivere la vita sotto stress" in stato di continua tensione" ai limiti del panico" sentendo tutto il peso delle responsabilit$ sopra le proprie spalle" senza possibilit$ di avere significativi aiuti esterni. Buesto per dire c6e il crollo di una civilt$ non andrebbe di per s( giudicato negativamente" poic6( bisogna sempre vedere se da &uesto crollo ! sorta o pu' sorgere una civilt$ superiore" e se &uesta superiorit$ sS! manifestata o si manifester$ solo sul piano meramente formale della tecnologia" della scienza" dellSarte" dellSeconomia" dellSorganizzazione politica ecc." o non anc6e invece sul piano dellSesperienza dei valori umani" sociali" collettivi. P.es. nel passaggio dal mondo romano al feudalesimo sicuramente vi ! stata unSevoluzione positiva nel tasso di umanit$ degli individui" in &uanto si riusc> a sostituire lo sc6iavismo col servaggio. Euttavia &uesta forma specifica di evoluzione non pu' essere analogamente riscontrata nel passaggio dal feudalesimo al capitalismo" in &uanto esigenze collettive rurali sono state &ui distrutte da esigenze individualistic6e urbane. Per circa settantSanni si ! creduto possibile c6e lSindividualismo urbano del capitalismo potesse essere sostituito con il collettivismo urbano del socialismo amministrato dallSalto" ma il fallimento di &uesto risultato ! stato totale. Ci' a testimonianza dellSimpossibilit$ di creare una civilt$ autenticamente <umana< limitandosi a cambiarne alcune forme. .on si pu' costruire un socialismo umanistico limitandosi semplicemente a socializzare la propriet$ e la gestione dei mezzi produttivi.

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Altri aspetti" generalmente dati per scontati" vanno riconsiderati# p.es. il primato della citt$ sulla campagna" dellSindustria sullSagricoltura" del lavoro intellettuale su &uello manuale" della cultura sulla natura" dellSuomo sulla donna" della scienza sulla coscienza ecc. Ci$ilt' e inci$ilt' C singolare c6e ogni&ualvolta i manuali di storia cominciano a trattare lSargomento delle <civilt$< partano da &uelle <mediterranee<" come se lSintero pianeta ruotasse attorno a &uesto mare. /a ! ancora pi= singolare c6e &uando trattano delle societ$ pre-sc6iavistic6e" anteriori &uindi alle suddette <civilt$<" usino sempre" per definirle" il termine dispregiativo di <primitive<. Il concetto di <primitivo< non viene inteso tanto nel senso di <primordiale< &uanto piuttosto nel senso di <rozzo<" <barbaro<" <incivile<... .on indica un tempo storico ma una condizione dellSesistere. Per come lo usiamo noi occidentali" esso non ! mai neutro o tecnico" ma esprime un concetto di valore vero e proprio" c6e a sua volta rappresenta un ine&uivocabile stato di fatto# in tal senso non ! molto diverso da &uello di <feudale< o <medievale<. <Primitivo< non ! anzitutto <colui c6e viene prima<" &uanto piuttosto <colui c6e non ! civile<" e per <civile< noi occidentali" normalmente" intendiamo le civilt$ c6e conoscevano la scrittura" il progresso tecnico-scientifico" unSorganizzazione politica di tipo monarc6ico o repubblicano" fondata sulla separazione delle classi" un apparato amministrativo e militare molto sviluppato" una netta divisione dei lavori e delle propriet$... in una parola tutte &uelle c6e conoscevano e praticavano lo schiavismo. <Civile< per noi ! 7lisse" c6e mente" ruba e uccide e rispetta formalmente i propri d!i @non &uelli altruiAI <primitivo< invece ! Polifemo" c6e pascola tran&uillamente le proprie capre ed ! sostanzialmente ateo. I manuali di storia non 6anno neppure il termine di <civilt$ primitive<" proprio perc6( lo considerano un controsenso. 7na popolazione presc6iavistica non 6a dato origine ad alcuna <civilt$<" non avendone gli strumenti" le possibilit$. .on a caso tutte le popolazioni nomadi vengono definite <trib= primitive<" mentre le popolazioni sedentarie vengono messe a capo della nascita delle <civilt$<.

Buando i nomadi sconfiggono i sedentari" allora gli storici dicono c6e si 6a un regresso nello sviluppo sociale" politico" culturale ecc. @vedi p.es. lSinvasione dorica in 4reciaA. :a &uesto punto di vista sarebbe meglio usare il termine <primitivo< come sinonimo di <rozzo<" <incivile< ecc." in riferimento a &ualun&ue atteggiamento" di ogni epoca e latitudine" c6e risulti nocivo o agli interessi delle masse popolari o alla natura nel suo complesso. Per il nostro modo di sacc6eggiare le risorse naturali o di sfruttare il lavoro altrui noi occidentali siamo molto pi= <primitivi< degli uomini vissuti milioni di anni fa. Al posto di <primitivo< o di <selvaggio<" per indicare le popolazioni pi= antic6e" noi dovremmo usare termini come <originario<" <primordiale< o <ancestrale<. 9ono <prime< non <primitive< &uelle popolazioni esistite prima di noi" agli albori della nascita dellSuomo in generale e non tanto delle civilt$ in particolare. Per indicare una popolazione noi non dovremmo usare dei termini c6e di per s( esprimono gi$ dei giudizi valutativi. 8e popolazioni potrebbero anc6e essere suddivise in <stanziali< @o <sedentarie<A e <nomadic6e< @o <itineranti<A" in <agricole< e <allevatrici<" senza c6e per &uesto ci si debba sentire in diritto di esprimere giudizi di valore su &uesta o &uella forma di conduzione sociale della vita. I confronti sono sempre relativi. 7na popolazione c6e usa la scrittura non pu' essere considerata" solo per &uesto" pi= <civile< di &uella c6e si basava sulla trasmissione orale delle conoscenze @c6e favoriva peraltro una forte memoria collettivaA. Buando i legami tribali sono molto forti" la tradizione orale ! pi= c6e sufficiente. Per milioni di anni gli uomini non 6anno conosciuto la scrittura" ma non per &uesto la storia si ! ferma ta. 8a trasmissione orale delle conoscenze e delle esperienze offriva un certo senso della storia" utile alla conservazione e riproduzione del genere umano e dei suoi valori" secondo leggi di natura" anc6e se &uesta trasmissione era infarcita di elementi mitologici" favolistici" c6e costituivano la cornice fantasiosa di un &uadro sostanzialmente realistico @sempre meglio" peraltro" c6e fare il contrario" come oggi" dove gli elementi mitologici trasmessi dai mass-media prevalgono nettamente su &uelli realisticiA.

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.on 6a senso definire <barbare< le popolazioni c6e non si riconoscevano nella civilt$ greco-romana# lo sc6iavismo ! nato nella pol6s e non tra i barbari" c6e anc6e &uando &uesti lS6anno praticato" non sono mai arrivati ad adottarlo come <sistema di vita<. :iamo dun&ue un nome alle popolazioni sulla base della loro provenienza geografica o sulla base delle caratteristic6e linguistic6e o religiose" ma non usiamo una terminologia comparativa c6e a priori considera pi= avanzato solo ci' c6e tradizionalmente ci appartiene @oggi peraltro non sappiamo neppure &uanto sia tipicamente <nostro<" di noi occidentali" e &uanto noA. ,gni popolazione pu' avere aspetti di grandezza e di miseria" &uindi forme di civilt$ e di primitivismo. 8e forme di civilt$ sono il tentativo di superare il proprio primitivismo. + in &uesti tentativi si compiono passi avanti ma anc6e passi indietro" poic6( &uesto andirivieni fa parte della natura umana. .on esiste un vero progresso allSinfinito" ma solo il fatto c6e si compiono scelte diverse" c6e impongono diverse consapevolezze" diverse forme di responsabilit$. .on dimentic6iamo c6e i peggiori crimini contro lSumanit$ noi li abbiamo compiuti nel TT secolo.

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L!attuale mondo "rimiti$o

9u sette miliardi di abitanti ! forse possibile ipotizzare c6e circa 200 milioni di abitanti vivano ancora in forme primitive" in forme cio! non solo pre-borg6esi e pre-feudali" ma anc6e pre-sc6iavistic6e. 4li ebrei avrebbero detto di se stessi" nei loro momenti pi= tragici" c6%era rimasto <l%ultimo resto di Israele<. Bueste popolazioni tribali praticano delle religioni c6e gli occidentali 6anno definito di tipo animistico-totemico" mentre sul piano pi= propriamente socioeconomico si avvicinano a uno stile di vita c6e in &ualc6e maniera ricorda &uello del cosiddetto <comunismo primordiale<. /olte tradizioni di &ueste popolazioni si possono riscontrare anc6e l$ dove esse 6anno accettato il cristianesimo conosciuto attraverso i colonizzatori europei. .ella sola Africa p.es. esistono almeno seimila c6iese c6e" pur ric6iamandosi al cristianesimo" si considerano <separatiste<" in &uanto contestatrici del cristianesimo ufficiale" sia esso cattolico o protestante. Era &ueste c6iese le pi= significative sono &uelle raggruppate entro le denominazioni di <messianic6e< @Africa centrale e orientaleA" di <etiopic6e< e <sionistic6e< @Africa australeA e di <oranti< @Africa occidentaleA. 7na parte di &uesti culti africani si ritrova" grazie alla stessa colonizzazione" anc6e in 9udamerica @p.es. ad Raiti il vudu" o in 1rasile il candombl( e l%umbanda" dove il cristianesimo ! sopportato soltanto come una facciata priva di vero significatoA. /a le forme di contestazione nei confronti della cultura occidentale si ritrovano anc6e in altre religioni primitive non influenzate dall%africanismo" come p.es. nel pe*otismo del .ordamerica" erede della <g6ost-dance<" con cui s%invoca il ritorno dei morti per difendere gli ultimi indiani rimasti" oppure nei culti cosiddetti <cargo-cults< dell%,ceania @.uova 4uinea" Polinesia" /alesiaA. /olti studiosi 6an cercato dei punti di contatto con &ueste popolazioni e con le loro religioni" ma con scarsi risultati scientifici" anc6e perc6( le prime teorie etno-antropologic6e cominciarono a essere elaborate e sviluppate &uando il colonialismo prima e l%imperia-

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lismo dopo avevano ridotto ai minimi termini le stesse popolazioni c6e i ricercatori andavano a studiare. 8%opera c6e fa da capostipite a &ueste indagini fu &uella di +. 1. E*lor" uno dei pi= importanti antropologi della scuola evoluzionista britannica# 1rimitive Culture" del 1G31. In essa si cerc' di applicare una teoria presa dalla psicologia associazionista alle credenze dell%uomo primitivo. 8a tesi in sostanza era &uesta# supposto c6e la natura umana sia uniforme" cio! abbia un meccanismo mentale universale" c6e prescinda dal tempo e dallo spazio" &ual ! &uella esperienza appartenente a ogni essere umano" c6e gli offre la percezione di essere diverso da &uel c6e !D +cco" partendo da &uesta domanda piuttosto ingenua" la cui ovvia risposta era il sogno" E*lor era convinto di poter dimostrare c6e i primitivi" credendo nell%esistenza di un <doppio di s(<" cio! in sostanza di un%anima c6e si stacca dal corpo nel momento del sogno @ma anc6e in uno svenimento" in un delirio febbrile e persino nella morteA" avrebbero in un certo senso creato la religione. 9uccessivamente &uesto alter ego si sarebbe" con la morte" ipostatizzato e" pur restando senza corpo" avrebbe svolto il ruolo di <spirito protettore<. 8a gerarc6izzazione di &uesti sosia invisibili sarebbe avvenuta &uando la comunit$ decise di sceglierne uno in particolare" considerandolo un dio supremo" superiore a tutti. Il fatto di aver bisogno di <spiriti protettori< per affrontare le difficolt$ della vita" comport' inevitabilmente la fede nell%esistenza di spiriti negativi" avversari. Il fatto invece c6e nessuno di &uesti spiriti potesse essere visto coi propri occ6i" port' a credere c6e la loro presenza fosse ovun&ue e c6e la natura servisse loro proprio per manifestarsi. Buesta religione fu c6iamata <animistica<" proprio perc6( i primitivi accettavano l%idea c6e tutto l%universo fosse mosso da una forza vitale" avente un rapporto privilegiato con gli esseri umani. U ,ra &ui non si vuole ripercorrere tutta la storia dell%etno-antropologia mostrando in &uali modi &ueste idee vennero confermate o confutate. Ci si vuole piuttosto c6iedere se &uella parte di umanit$ c6e oggi non professa alcuna religione @in &uanto si dic6iara indiffe-

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rente o agnostica o ateaA possa avere dei punti di contatto con &uest%altra parte di umanit$" la cui religione @c6e noi consideriamo <primitiva<A 6a il vantaggio di non aver nulla in comune con &uelle c6e si sono imposte nella storia delle civilt$ antagonistic6e. 2orse il mondo laico" specie &uello interessato a sviluppare una societ$ di tipo socialista" potrebbe iniziare a c6iedersi se" nel cercare di dare corpo alle proprie istanze emancipative e di liberazione" 6a senso avvalersi dell%insegnamento delle ultime trib= ancestrali" le cui origini e tradizioni si perdono nella notte dei tempi. 9ino alla fine degli anni 9essanta del secolo scorso &ueste trib= primordiali venivano etic6ettate con epiteti denigratori come <senza cultura<" <senza scrittura<" <senza dio<" <senza tecnica<" e &uindi pagane" selvagge" primitive" agli inizi dell%evoluzione umana" ecc. Poi s%! cercato di rimediare con espressioni pi= sfumate" tipo <popoli primari<" <popolo tradizionali" <popoli allo stato di natura<. In realt$ noi non abbiamo neanc6e le parole per definire i nostri pi= antic6i antenati" proprio perc6( da loro ci separa un abisso" un vuoto incolmabile. 8%Africa resta ancora il grande continente di &uesti popoli ancestrali" soprattutto in &uella zona c6e va dalla fascia subsa6ariana all%Africa australe" e non a caso ! &uesto il continente c6e pi= soffre della logica economicistica del globalismo. 7n altro grande territorio caratterizzato dalla presenza di &ueste trib= ! il 9ud del Pacifico" con a capo l%Australia" la .uova 4uinea" le Isole 9alomone" la /elanesia e la Polinesia. Poco invece resta tra gli indiani delle praterie d%America" dello \ucatan" del /essico e dei Caraibi. Anc6e altre trib= del 9ud America e dell%India sono state in &ualc6e maniera influenzate dallo stile di vita occidentale e dalle sue religioni. C6e sappiamo di &ueste popolazioni prive di testi scritti" di arc6ivi" di documenti" su cui noi siamo soliti basarci per fare la <storiografia<D Com%! possibile capire la cultura orale di popoli c6e usano racconti in veste di favole" proverbi" miti" in cui viene detto di credere in un dio" pur senza fare alcuna professione di fedeD pur senza neppure interrogarsi sulla sua naturaD pur dic6iarandosi insofferenti a &ualun&ue colonizzazione di tipo religiosoD 8a maggior parte delle lingue usate dai popoli primitivi non dispone neppure di una parola e&uivalente a <religione<.

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In Africa" se si esclude la civilt$ egizia" non s%! mai trovata alcuna forma materiale c6e rappresenti la divinit$I tra &ueste popolazioni ancestrali non esistono templi o caverne in cui dio possa abitare @la sua dimora ! il cielo ed ! inaccessibile" salvo in alcuni particolari momenti" come la trance" il sogno ecc." c6e per' restano inesprimibiliA. .on possono &uindi esistere sacerdoti c6e si rivolgono a lui espressamente# indovini" mag6i" sciamani" stregoni... dedicano il loro culto pi= agli antenati" agli spiriti buoni o cattivi" c6e non all%essere supremo. Bui non solo non ci sono simboli per esprimere la natura di dio" ma neppure delle preg6iere simili al <Padre nostro<" in &uanto per loro non 6a alcun senso rivolgersi a c6i sa gi$ ci' di cui l%uomo 6a bisogno per vivere. 2rasi come &ueste# <se dio c%!" perc6( permette il maleD<" <se dio non c%!" allora tutto ! possibile<" <occorre vivere come se dio non esistesse<" <dio ! un%ipotesi c6e non 6o considerato<" sono frasi senza alcun senso" esattamente come le prove ontologic6e dell%esistenza di dio" sia perc6( di fronte a &ualcosa di assoluto non ci pu' essere alcun <se dubitativo<" sia perc6( &ualun&ue forma di male proviene sempre dagli esseri umani" sia perc6( le cose" per essere accettate" non 6anno bisogno di essere spiegate" facendo esse parte di una tradizione infinitamente pi= grande delle capacit$ di comprensione di &ualun&ue essere umano. 8%unico vero intermediario tra dio e l%uomo ! la natura" c6e non a caso" per &ueste popolazioni" ! tutta animata" tutta ordinata e regolata nei suoi ritmi e nei suoi cicli. Compito dell%uomo ! appunto &uello di adeguarvisi liberamente in virt= della propria coscienza" c6e permette di distinguere il bene dal male. I miti della creazione" sebbene spesso privi di logica" esprimono la consapevolezza dell%uomo di fronte alla presenza del mistero" lo ric6iamano al dovere del bene" gli ricordano il giusto posto nell%universo" il significato della sua storia. In &uesti miti il creatore non s%impone mai" preferendo lasciare all%uomo la responsabilit$ del suo agireI anzi" rispetta persino l%avversario @c6e in molti miti ! presente come simbolo dell%origine del maleA" proprio per insegnare all%uomo c6e non deve sentirsi padrone della libert$ altrui. Il creatore ! <padre< anc6e &uando l%uomo viola le norme di comportamento. Propriamente parlando dio non <crea< l%essere umano" ma lo <plasma<" lo <modella< a sua immagine.

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8%uomo infatti" nelle concezioni cosmic6e di &uesti popoli" ! al centro di un universo la cui materia ! energia vitale" c6e va <umanizzata<. + la caratteristica fondamentale di &uesta materia ! la dualit" cio! tutto nell%universo ! preposto a formare una coppia di elementi c6e si attraggono e si respingono. 8a morte della materia non ! c6e la sua trasformazione in altra materia o in altra energia. 8a stretta continuit$ tra terra e cielo fa s> c6e &ueste popolazioni diano grande importanza al culto degli antenati" c6e non vanno mai dimenticati. 4li avi 6anno assicurato la continuit$ della stirpe" della trib=" la fedelt$ alla tradizione" il rispetto di valori comuni e fondanti per i destini delle comunit$. /a forse l%aspetto pi= significativo di &ueste popolazioni ! la capacit$ di vedere le cose come un unicum inscindibile. .on vedono alcuna differenza tra <sacro< e <profano<" poic6( ogni aspetto della vita ! <sacro<" tutto ! interconnesso" interdipendente" concatenato. 8%ordine del mondo non ! logico o meccanico" ma olistico" ! un%armonia vivente c6e permette a tutti di trovare il loro giusto posto. 8o s&uilibrio di una sola parte di &uesto insieme 6a ripercussioni sul tutto. U ,ra si tratta di capire in c6e maniera il moderno umanesimo laico pu' convergere con &uesta concezione della realt$ e dell%universo. In altra sede si dovr$ esaminare come far convergere le idee del socialismo democratico con la pratica di vita di &ueste popolazioni studiate dagli etnologi. 8a differenza fondamentale c6e separa l%uomo contemporaneo dall%uomo primitivo ! la concezione della natura. 8%uomo primitivo si considerava ateo in &uanto naturale" oggetto di natura" dipendente dalla natura" e 6a cominciato a diventare religioso &uando" dopo aver perduto se stesso" 6a preso a vedere la natura come &ualcosa c6e avrebbe anc6e potuto minacciare la sua esistenza" 6a cio! attribuito falsamente alla sua dipendenza naturale l%origine dei suoi problemi" dopodic6(" personificando &uesti stessi problemi" 6a inventato gli d!i" dando a ognuno di essi i nomi dei suoi problemi e anc6e le corrispondenti risposte illusorie.

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Buesta situazione ! andata avanti fino a &uando non ! stata compiuta la rivoluzione tecnico-scientifica" c6e ! potuta avvenire solo dopo c6e gli uomini 6anno cominciato a credere d%essere molto pi= importanti delle natura" talmente pi= importanti c6e" volendo" si poteva anc6e smettere di credere in dio. 4li uomini tuttavia" pur cominciando a dominare la natura" si sono accorti c6e persistevano i loro problemi sociali" sicc6( nei confronti delle religioni 6anno deciso di essere pi= tolleranti" poic6( sapevano c6e per coloro c6e subiscono il peso delle contraddizioni sociali" la fede in &ualc6e divinit$ pu' costituire un certo conforto. ,ggi &uindi gli uomini contemporanei si trovano nella seguente condizione# sono atei in &uanto dominano la natura" ma" poic6( in &uesto dominio permane la sc6iavit= sociale" lasciano c6iun&ue libero di credere nella superstizione e nel clericalismo. 9e incontrassero un uomo primitivo c6e dice di essere credente in &uanto dipendente dalla natura" direbbero c6e ! superstizioso. /a se incontrassero un primitivo c6e dicesse di essere ateo pur nel riconoscimento di &uesta dipendenza" cosa direbberoD :urante l%epoca del colonialismo si ! sempre data un%unica risposta a tale domanda# gli uomini primitivi senza religione non sono umani. 8%ateismo dell%uomo primitivo 6a giustificato la sua sottomissione" la sua civilizzazione" la sua cristianizzazione. Cos%! dun&ue c6e impedisce all%uomo contemporaneo d%incontrarsi davvero con l%uomo primitivoD .on ! la fede e neppure la sua mancanza. Ci' c6e li separa in maniera abissale ! proprio il rapporto c6e si 6a con la natura" c6e per l%uomo contemporaneo deve essere di dominio" cos> come sono basati sull%antagonismo i suoi rapporti sociali. C nel modo di vivere i rapporti sociali la fonte della loro abissale distanza. Buando gli uomini contemporanei impareranno a superare gli antagonismi sociali" capiranno da soli se" nel loro rapporto con la natura" ! necessario essere credenti o ! naturale essere atei.

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II SOCIET CON4LITTUALI

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La ri$olu ione ur&ana

I Buando nei manuali di storia s%incontra il capitolo intitolato <8a rivoluzione urbana<" vien subito da pensare c6e se non fosse stata scoperta l%agricoltura" le citt$ non sarebbero mai nate" e &uindi non avremmo avuto alcuna <civilt$ storica< ma solo <preistorica< e ci saremmo risparmiati tanti disastri umani e ambientali. Il periodo pi= calmo e sereno dell%umanit$ ! stato soltanto &uello in cui si viveva di caccia e di pesca e di raccolta di frutti e radici. 9embra c6e l%essere umano non riesca ad essere se stesso se non vivendo in una forma c6e oggi" abituati a tante comodit$" giudic6eremmo sicuramente molto precaria. ,gni&ualvolta cerc6iamo di renderci la vita pi= facile e pi= comoda" subentrano conflitti a non finire. ,ggi i medici dicono c6e la sedentariet$ ! causa di varie malattie" eppure" se ci pensiamo" sono millenni c6e cerc6iamo di essere sedentari al massimo" e lo strumento principale c6e ci 6a aiutato a realizzare &uesto nostro malsano desiderio" ! stata proprio l%agricoltura. 2orse avremmo dovuto fermarci all%allevamento" poic6( gli animali sono sufficienti per avere latte" formaggio" carne" indumenti e strumenti di lavoro. Euttavia" non avrebbe avuto alcun senso spostare un%intera trib= nel momento in cui una mandria avesse finito l%erba da brucare. 4li indiani del .ordamerica si spostavano seguendo dei bisonti liberi" non allevati. 8%idea di allevare animali utili alla riproduzione umana poteva venire in mente solo in concomitanza allo sviluppo dell%agricoltura" poic6(" se ! vero c6e l%allevamento 6a meno bisogno della stanzialit$" ! pur vero c6e non pu' essere praticato da un intero villaggio c6e fa la transumanza. 7n allevatore deve sempre avere una base d%appoggio cui fare sicuro riferimento. 9arebbe stato molto pi= logico vivere come &uelle popolazioni c6e" non praticando l%agricoltura" potevano sfamarsi" oltre c6e ovviamente con la caccia e l%economia di prelievo" seguendo gli itinerari periodici delle mandrie selvatic6e.

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4li unici animali c6e si potevano allevare senza particolari problemi" nei millenni passati" erano &uelli di piccola taglia" la cui alimentazione non ric6iedeva ingenti risorse naturali. Paradossalmente il primo animale addomesticato non ! stato neppure un animale utile all%alimentazione# il lupo" nel 10000 a.C. 9olo 2000 anni dopo si parla di pecore" capre e maiali. Buindi il lupo non fu addomesticato per difendere le greggi" ma per difendere il villaggio" probabilmente da altri animali feroci" inclusi gli stessi lupi. Poi nel F000 a.C. si ! arrivati ad addomesticare un bue e soltanto duemila anni dopo il cavallo" c6e evidentemente non serviva per l%alimentazione" ma per la guerra" la caccia e i trasporti sulle lung6e distanze. Certo" non 6a senso pensare c6e la pratica in s( dell%agricoltura o dell%allevamento abbia generato la formazione di classi sociali contrapposte. Buando gli storici e gli arc6eologi parlano di <rivoluzione urbana< intendono una cosa c6e" fino a prova contraria" non esisteva al tempo della <rivoluzione agricola<# il fatto c6e la citt$ pretendesse d%essere sfamata dalla campagna. 2ino al tempo dell%esistenza dei villaggi" tutti facevano tutto" poi subentr' la divisione del lavoro" la specializzazione dei saperi e" naturalmente" la giustificazione ideologica dei poteri. Eutte cose c6e sanciscono la nascita della <civilt$< vera e propria" &uella da cui anc6e la nostra dipende. U Per &uali motivi si sono formate le citt$D 9e dicessimo per trasformare l%agricoltura da <secca< a <irrigua< @cosa c6e avvenne effettivamente in /esopotamiaA" non riusciremmo a spiegarci l%esistenza di 4erico e di [atal-RP*PJ" c6e sono precedenti di alcuni millenni rispetto a 7ruJ. :al .eolitico alle prime civilt$ urbane ! avvenuta una transizione c6e 6a ric6iesto un salto di &ualit$. ,ggi diciamo c6e non c%! capitalismo senza mercato" ma diciamo anc6e c6e ci pu' essere mercato senza capitalismo. Buella volta fu" in un certo senso" la stessa cosa# poteva esserci un%agricoltura organizzata razionalmente senza citt$" ma non poteva esserci la citt$ senza un%agricoltura alle sue dipendenze. C la presenza stessa della citt$ c6e implica un rapporto di subordinazione"

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di servaggio e persino di sc6iavismo c6e la comunit$ originaria di villaggio deve subire. Con la nascita della citt$ s%impone uno stile di vita autoritario" mistificato dall%ideologia religiosa" c6e 6a avuto il compito di legittimarlo sotto tutti gli aspetti. 9e non ! c6iara &uesta premessa ermeneutica" &ualun&ue interpretazione a favore dell%urbanizzazione risc6ia d%essere non meno mistificante della stessa religione c6e fece da supporto a &uella transizione. Pur di giustificare l%evoluzione dal villaggio alla citt$" gli storici" se sono onesti" ammettono c6e l%agricoltura dipendesse in toto dalle attivit$ urbane @politica" commerciale" artigianale" amministrativa" militare e religiosaA. Euttavia non 6anno dubbi nel sostenere c6e anc6e la campagna fruisse di particolari condizioni di favore da parte della citt$" come p.es. la difesa del territorio" l%amministrazione del culto e della giustizia" le opere pubblic6e per la regolazione delle ac&ue. Eutte cose per' c6e o dovevano fare gli stessi contadini" o tornavano comodo" in ultima istanza" alla stessa citt$" c6e doveva tenere la campagna al suo servizio esclusivo. 8a cosiddetta <democraticit$< nella crescente divisione del lavoro ! un altro di &uei miti utilizzati per far credere necessaria la transizione allo sc6iavismo. C assurdo difendere la divisione del lavoro &uando ! notorio c6e da essa scatur> la negazione di ogni forma di democrazia" partendo dalla gerarchia sociale tra gli stessi membri della comunit$. .oi occidentali" c6e siamo urbanizzati al 100M" non riusciremo mai a dare un%interpretazione obiettiva delle civilt$ pre-sc6iavistic6e. C forse un caso c6e gli storici" parlando dell%antica <rivoluzione urbana<" siano costretti ad ammettere la presenza di schiavi" senza per' riuscire a spiegarsi come si fosse formata una categoria del genere in assenza di guerre con altre citt$D Buando nei testi legislativi s%incontra la norma secondo cui un cittadino poteva diventare sc6iavo se debitore insolvente" ! evidente c6e la categoria dello <sc6iavo< doveva gi$ essere stata formulata in precedenza" anc6e se praticamente poco usata. 2orse si potrebbe addirittura sostenere c6e i primi sc6iavi non siano nati n( per debiti n( perc6( catturati in una guerra. 9e guerra ci fu" probabilmente fu intestina" fratricida" p.es. tra clan c6e svolgevano lavori diversi" tra agricoltori e allevatori" tra agricoltori e

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artigiani" tra nomadi e stanziali" o forse pi= semplicemente tra uomo e donna" un conflitto dove la <forza fisica< @supportata da strumenti ideologiciA 6a avuto la meglio. 8%uso della forza come strumento di dominio nei confronti della parte pi= debole del collettivo" ! probabilmente all%origine di tutte le civilt$ urbanizzate. Era i manuali scolastici sempre pi= spesso si evita di dire c6e nella civilt$ egizia vi fossero degli sc6iavi" contraddicendo &uindi il resoconto biblico. Euttavia" c6iun&ue si rende conto c6e costruzioni imponenti come &uelle egizie @e lo stesso si potrebbe dire di &uelle sumere" assire" babilonesi" ecc.A" c6e non riguardavano direttamente le esigenze vitali della popolazione" ma solo la rappresentazione simbolica del potere" sarebbe stato impossibile costruirle senza un rapporto di sudditanza servile nei confronti delle istituzioni. Anc6e il servaggio medievale non viene definito come <sc6iavismo<" ma &uesto non significa c6e si sia in presenza di un rapporto produttivo libero. Il fatto c6e un regno voglia ridurre al minimo i conflitti interni non sta di per s( a significare c6e sia democratico. 8%+gitto fu governato per tremila anni da dinastie autocratic6e ed ereditarie" i cui faraoni venivano considerati delle divinit$" per i &uali si edificavano enormi santuari propagandistici" offrendo l%illusione della loro immortalit$" con tanto di imbalsamazione e tutto l%occorrente per vivere nell%aldil$" inclusi i propri servi ammazzati prima di c6iudere e nascondere la porta dell%ingresso" c6e per' veniva immancabilmente scoperta da ladri e sacc6eggiatori. Probabilmente la maggiore attenzione a non esasperare i conflitti interni" potenziando al massimo le illusioni religiose" dipese anc6e dal fatto c6e il territorio in cui si volle costruire &uella civilt$" non era facile da gestire. :i &ui anc6e i tentativi di non scindere le attivit$ agricole da &uelle dell%allevamento e di non relegare ai margini della societ$ la figura femminile. In ogni caso l%+gitto" c6e pur venne attaccato da R*Jsos" Assiri" Persiani" 4reci e Romani" fu fonte di oppressione di tutte le civilt$ limitrofe. U A proposito di 1ibbia" non ! raro incontrare storici convinti c6e 4erico si sia formata" nel G000 a.C." per difendersi dalle razzie

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delle popolazioni nomadi o dagli attacc6i delle bestie feroci. In &uesta citt$ sono presenti attivit$ centralizzate e &uindi autoritarie" come il culto e la gestione dei magazzini" del tutto incompatibili con la libert$ delle comunit$ di villaggio. 9e vogliamo parlare di una forma ancora <comunistica< di &uesta antic6issima citt$" bisogna intenderla solo in senso <statalistico<" in &uanto si voleva far credere c6e la propriet$ fosse di <tutti< solo perc6( lo era nella forma <statalizzata<. Cosa c6e assomiglia molto da vicino a &uel c6e fece 9talin col cosiddetto <socialismo reale<. In realt$ la nascita e lo sviluppo di una citt$ non 6a nulla di <naturale<" essendo immancabilmente l%esito di acute contraddizioni sociali. 7na citt$ non sorge per difendersi da <nemici esterni<" ma per trasformare un collettivo libero in una forma di servit=" salvaguardando dello spirito e della pratica comunitaria solo le parvenze" attraverso appunto la religione e l%organizzazione socioeconomica centralizzata. Il fatto c6e 4erico" coi suoi duemila abitanti" sia rimasta in vita" nel suo territorio" cos> tanto tempo ! un caso abbastanza anomalo. .el ?icino ,riente sono ovviamente esistite altre <4erico<" ma tutte furono spazzate via da altre citt$ pi= potenti" sorte altrove" o da agguerrite popolazioni nomadic6e" stanc6e di essere vessate da &uelle e in grado di porre sotto assedio mura ben fortificate. Era &ueste popolazioni va sicuramente annoverata &uella fuoriuscita dall%+gitto al tempo di /os! e guidata nel deserto da 4iosu!. Buando la trib= di 4iosu! attravers' il 4iordano per impadronirsi di &uasi tutta la Palestina" la prima cosa c6e fece fu &uella di radere al suolo tutte le citt$ esistenti" inclusa 4erico" uccidendone senza piet$ tutti gli abitanti. +videntemente gli israeliti consideravano &uelle strutture urbane immeritevoli di sussistere" eticamente pericolose per un giovane popolo come il loro" formatosi nel deserto. C molto probabile c6%essi non abbiano visto alcuna sostanziale differenza tra la corruzione delle citt$ egizie e &uella delle citt$ palestinesi# il servaggio o lo sc6iavismo imperava ovun&ue. 8a persona pi= moralmente <sana< c6e 4iosu! trov' a 4erico fa la prostituta Raab" c6e li aiut' nella loro con&uista vittoriosa. 9e si preferisce sostenere c6e il servaggio ! pi= tipico dei territori afro-asiatici" mentre lo sc6iavismo caratterizza meglio il ba-

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cino del /editerraneo" bisogna anc6e ammettere c6e la sostanza ! sempre &uella di un rapporto di sudditanza" in cui la comunit$ originaria 6a perso la propria tradizionale autonomia e libert$. Buesto per dire c6e ! privo di senso affermare c6e esistevano elementi di <comunismo< nelle societ$ proto-urbane e c6e" nel caso di 4erico" essi andarono perduti proprio in seguito alla distruzione operata da 4iosu!. C esattamente il contrario" e cio! c6e gli elementi dell%antico comunismo 4erico li ac&uis> solo dopo essere stata distrutta" tornando cio! a rivivere uno stile di vita pre-urbano" agricolo-pastorale. Probabilmente all%origine di &uesta falsata interpretazione delle comunit$ neolitic6e e soprattutto paleolitic6e" sta il fatto c6e oggi viene visto come fumo negli occ6i &ualun&ue attivit$ umana basata sull%autoconsumo. 8a nostra ideologia borg6ese su &uesto aspetto ! molto c6iara e non ama essere smentita# senza eccedenze non c' sviluppo" e <sviluppo< vuole anzitutto dire smerciare il surplus" poic6( &uesto fa ricc6ezza e permette di costruire grandi citt$" allargando progressivamente i loro territori" fino a farle diventare dei veri e propri <regni< e perfino degli <imperi<. ?iceversa" con l% autoconsumo non pu' esprimersi adeguatamente la forza" c6e ! anzitutto masc6ile" politica" militare" commerciale" ideologica... U Alla necessit$ di produrre <eccedenze< gli agricoltori e gli allevatori furono <convinti< o <costretti<D +cco" su &uesto tema" si potrebbero scrivere fiumi di parole. 9i potrebbe addirittura stabilire un criterio storico-interpretativo con cui verificare la durata di una civilt$" la sua efficacia sul piano organizzativo" la sua capacit$ di assimilare altre civilt$" di diffondere le sue conoscenze ecc. C evidente infatti c6e ! sempre meglio <convincere< c6e <costringere<# il consenso diventa pi= ampio e duraturo. /a per ottenere &uesto risultato occorrono gli intellettuali" cio! un certo livello di acculturazione della classe dirigente. 7n popolo sottomesso con l%inganno ! pi= docile di uno sottomesso con la forza. Bui il ruolo della religione" della filosofia" del diritto" della politica" della scienza" dell%arte... ! fondamentale. Per ingannare ci vuole la sovrastruttura ideo-

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logica# il serpente tentatore deve far apparire giusta una cosa sbagliata. Eutte le forme di democrazia c6e le civilt$ urbane si sono date" non 6anno mai raggiunto i livelli di seriet$" autenticit$ e coerenza c6e avevano avuto nelle civilt$ paleolitic6e e neolitic6e" tant%! c6e nessuna democrazia urbana 6a mai rinunciato all%idea di darsi un <sovrano<. 8a gestione dell%amministrazione di una citt$" da parte di un Consiglio di Anziani" sarebbe stata impensabile. 8$ dove esiste <sfruttamento< del lavoro altrui" deve per forza esistere un sovrano c6e gestisca l%ordine pubblico. C vero c6e sono esistiti dei 9enati c6e 6anno cercato di attenuare il potere accentratore dei sovrani" ed ! anc6e vero c6e la figura del sacerdote poteva apparire come portavoce di esigenze popolari" ma le classi dirigenti delle citt$ e anc6e &uelle delle campagne 6anno sempre ritenuto c6e la presenza di un sovrano sarebbe stata di fondamentale importanza in caso di necessit$" cio! in caso di repressione del malcontento dei lavoratori. 8a citt$ infatti nasce dall%individualismo delle categorie pi= forti" nonc6( dal timore c6e &uelle deboli possono scoprire l%inganno e ribellarvisi. 7na figura centralizzata" per &uanto formale possa apparire nella &uotidianit$ di c6i pratica i propri affari" costituisce sempre una forma di garanzia di ordine pubblico &uando gli affari non possono pi= essere condotti con la tradizionale tran&uillit$. +cco perc6( la democrazia urbana ! autoritaria soltanto &uando se ne 6a la necessit$. .on c%! bisogno di esercitare costantemente l%autoritarismo politico &uando gi$ lo si pratica sul piano sociale ed economico. C &uesta la principale differenza tra una democrazia formale evoluta e una democrazia formale primitiva. C indicativo p.es. il fatto c6e in origine il potere politico urbano non fosse in mano a un sovrano militare" ma a un sacerdote c6e svolgeva insieme le funzioni civili" politic6e e religiose. Eempio e Palazzo coincidevano. Buesto era il modo migliore per ingannare le masse" le &uali" offrendo" come tributo" le eccedenze al tempio" era convinte di offrirle agli d!i" per ottenere protezione su se stesse. Il primo rapporto <mafioso< si realizz' con la nascita delle citt$# i re-sacerdoti" coi loro guerrieri e funzionari" offrivano <protezione< in cambio di <eccedenze<. 4arantivano al contadino c6e non gli sarebbe successo niente se avesse accettato di pagare il <tributo<.

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Certo" la <protezione< era contro i nemici esterni" in &uanto" per le classi dirigenti il lavoro del contadino era un bene da proteggere @militarmenteA contro eventuali stranieri intenzionati a sfruttarlo. C6e poi il contadino credesse in coscienza nel volere degli d!i delle classi dirigenti" o facesse solo finta di crederci" non faceva molta differenza dal punto di vista della riscossione del tributo. 8a successiva separazione del re-sacerdote in due diverse figure avvenne probabilmente &uando il regime dello sfruttamento era ben consolidato e si aveva meno bisogno di usare l%ideologia religiosa per ingannare le masse. /a pu' essere sorto anc6e per una motivazione opposta# a fronte di una crescente insoddisfazione per l%estensione dei tributi" la separazione dei poteri pu' aver offerto maggiori garanzie ai ceti dominanti e maggiori illusioni ai ceti subalterni# da un lato si aveva un sovrano c6e poteva agire indisturbato sul piano militareI dall%altro si aveva un sacerdote c6e aveva la pretesa @irrisoriaA di porsi come portavoce degli oppressi. 8a terza motivazione ! &uella c6e s%incontra nei libri di storia# al progressivo aumentare del potere del re-sacerdote" crescevano le esigenze delle classi dirigenti di suddividere &uel potere in parti pi= e&ue" ridistribuendo i privilegi. II Buando il marWismo sostiene c6e per realizzare la transizione dal comunismo primitivo alle civilt$ sc6iavistic6e sono state sufficienti delle progressive determinazioni 7uantitative @relative a mezzi e ambienti di lavoroA" fa semplicemente un discorso <borg6ese<" anc6e se poi usa la stessa interpretazione storica per far credere necessaria la transizione dal capitalismo al socialismo. Buesto modo deterministico di vedere le cose @c6e alla borg6esia ovviamente piace solo &uando ! rivolto al passatoA" sc6iaccia la sovrastruttura sotto il peso della struttura economica e riduce la libert$ umana a un nulla. ,ra" se si pu' accettare l%idea c6e dallo sc6iavismo al colonato romano vi siano stati dei condizionamenti oggettivi c6e 6anno reso inevitabile &uella transizione" cio! se ! possibile accettare l%idea c6e da una condizione molto gravosa dell%attivit$ lavorativa si possa passare a una pi= sopportabile" in forza di mutamenti sociali" politici o economici indipendenti dalla volont$ di c6i vive sfruttando il lavo-

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ro altrui" e c6e lo costringono" per continuare a fruire delle sue tradizionali posizioni di rendita" a modificare il suo rapporto con l%oggetto della propria ricc6ezza @nella fattispecie rendendo l%eW-sc6iavo pi= libero di autogestirsiAI non si pu' per' accettare l%idea c6e" per le stesse motivazioni di natura oggettiva" una parte della comunit$" c6e fino a un determinato momento della propria esistenza 6a vissuto in maniera libera" decida di porsi in maniera servile nei confronti dell%altra. Il passaggio dalla libert$ alla sc6iavit= non pu' essere avvenuto in maniera spontanea o pacifica" senza c6e nessuno se ne accorgesse. 9e lo si pensa" o si ! cinici o si ! in malafede" e comun&ue sia ogni predisposizione ad accentuare gli automatismi ! sempre il riflesso di un%incapacit$ ad affrontare le contraddizioni sociali" le situazioni di crisi# ci si affida di pi= alle analisi economic6e c6e non all%azione politica. P.es. se si volesse sostenere c6e la <rivoluzione urbana< ! sorta semplicemente perc6( si volle passare dall%agricoltura <secca< a &uella <irrigua<" sfruttando non pi= la sola ac&ua piovana" ma anc6e e soprattutto &uella fluviale" imbrigliando con canali e bacini le periodic6e esondazioni" si direbbe una sciocc6ezza" poic6( le comunit$ di villaggio esistevano anc6e prima in &uei territori" e se avessero potuto prevedere" anc6e solo vagamente" c6e il passaggio dall%agricoltura secca a &uella irrigua avrebbe comportato" in maniera contestuale" la perdita della loro libert$ e &uindi la loro riduzione in sc6iavit= nei confronti delle citt$" probabilmente si sarebbero c6ieste se davvero fosse cos> importante avere delle eccedenze" se davvero la stanzialit$ meritasse d%essere considerata" sempre e in ogni caso" mi gliore del nomadismo" se un%economia di prelievo" unita alla caccia e alla pesca" andasse davvero superata. Possibile c6e nessuno si sia mai c6iesto nulla sul nesso <eccedenze - classe dirigente<" &uando fino a &uel momento le poc6e eccedenze di cui la comunit$ poteva disporre non avevano affatto generato una stratificazione sociale cos> antidemocraticaD Possibile c6e di fronte a una pericolosa scarsit$ di eccedenze" la prima soluzione proposta sia stata &uella di ridurre la libert$ personale e collettiva" al fine di garantire una maggiore sicurezza economicaD .on ci saranno certo voluti dei secoli prima di capire c6e il lavoro aveva sub>to una trasformazione nettamente penalizzante per

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il mondo rurale. .on pu' essere stato un caso c6e tutte le civilt$ cosiddette <fluviali<" fortemente urbanizzate" sorte nei pressi del .ilo" del Eigri e dell%+ufrate" dell%Indo" del 4ange" dei fiumi 4iallo e Azzurro" del /eJong" del 4iordano ecc." siano state schiavistiche. +videntemente &ualcuno doveva aver capito c6e se si volevano ottenere" con sicurezza" non solo le stesse eccedenze di un tempo" ma addirittura fino a cin&ue-dieci volte di pi=" occorreva creare una situazione molto diversa da &uella dell%agricoltura secca" una situazione in cui il lavoro dei contadini avrebbe dovuto essere sfruttato infinitamente di pi=" attraverso dei tributi obbligatori @non solo economici ma anc6e militariA" con cui mantenere tutta una serie di persone c6e non lavoravano direttamente la terra" ma organizzavano il lavoro altrui. Per permettere una cosa di &uesto genere" c6e fece nascere la classe privilegiata dei funzionari e dei sacerdoti" la popolazione dovette per forza essere ingannata attraverso la religione# non poteva bastare una necessit$ di ordine economico. C per &uesto c6e i miti van studiati non meno delle strutture produttive e distributive. U 9e si guarda l%autosussistenza delle famiglie dei villaggi neolitici dal punto di vista di &uella c6e sar$ la successiva organizzazione delle strutture urbane vere e proprie" non si pu' c6e considerarla negativamente" come un limite c6e andava assolutamente superato. +d ! indubbio c6e in &uesta transizione l%agricoltura ac&uist' un peso c6e prima non aveva. C noto c6e una delle prime citt$" c6e diede vita a un regno" fu 7ruJ" sorta verso il H 00 a.C. nella pianura di 9umer" in un%area resa fertile dalle periodic6e piene del fiume +ufrate" controllate da una fitta rete di canali e bacini creati dai contadini. 8%organizzazione dei lavori pubblici era nelle mani dei sacerdoti del tempio di +anna @o InannaA" d!a dell%amore e" guarda caso" anc6e della guerra. Buindi appare evidente c6e dal villaggio-neolitico alla citt$-stato ! esistita una transizione tutt%altro c6e indolore. 7ruJ non solo si costitu> come <9tato< ai danni delle comunit$ agricole precedenti e circostanti" ma determin' anc6e il sorgere

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di una cosa fino ad allora senza precedenti# la formazione di colonie per controllare i commerci a lunga distanza. 8a trasformazione avvenne sulla base di esigenze oggettive 4" alle &uali per' si diede una risposta c6e se sul piano tecnico-produttivo appariva razionale" su &uello etico-sociale fu a dir poco devastante" in &uanto favor> internamente i privilegi di casta" di ceto e di classe" nonc6(" e soprattutto" la guerra contro i <nemici< esterni. .on si pu' esser teneri con gli intellettuali c6e teorizzarono culturalmente e realizzarono politicamente un mutamento cos> perverso" di cui ancora oggi pag6iamo le conseguenze. .on si pu' considerare la loro religiosit$ un aspetto incidentale" irrilevante" c6e non avrebbe potuto impedire in alcun modo lo svolgersi di &uesta transizione. /olti storici non si rendono conto c6e vi ! una differenza sostanziale tra una religione vissuta secondo i crismi della superstizione e un%altra vissuta sotto l%insegna del clericalismo. .el .eolitico la religione era inoffensiva" patrimonio di tuttiI nel regno sumerico fu invece uno strumento di oppressione nelle mani delle classi dirigenti" i cui templi venivano gestiti come centri del potere religioso e insieme politico" in &uanto strumento di raccolta delle eccedenze. Prima ognuno era sacerdote di se stesso" nella propria ignoranza e nell%uguaglianza di una povert$ comuneI ora invece &ualcuno" nella propria pretesa scientificit$" diventa sacerdote per altri" il cui lavoro viene sfruttato per accumulare eccedenze" formare un potere centralizzato e favorire determinati ceti dirigenti. Ancora oggi" in maniera abbastanza incredibile" non poc6i storici sono convinti" sulla &uestione delle eccedenze" c6e fu proprio il sistema di irrigazione c6e permise ai contadini di lavorare" ottenendo un surplus c6e poteva tran&uillamente essere utilizzato anc6e per mantenere le classi non direttamente impegnate nella produzione alimentare. 9i ritiene infatti c6e la vera ricc6ezza di una citt$-stato non provenga direttamente dal mondo rurale" bens> dagli artigiani e dai mercanti" cio! da c6i svolge attivit$ imprenditoriali o commerciali. +cco perc6( - si afferma - &uesto alto tenore di vita suscit' le invidie e gli appetiti di &uegli agricoltori c6e vivevano sugli altipiani o di &uei popoli nomadi delle steppe e dei deserti. +cco perc6( le citt$ furono costrette a circondarsi di mura imponenti.
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.el caso dell%agricoltura secca ! noto c6e per farla piombare nella carestia era sufficiente una scarsa esondazione o" al contrario" eccessiva.

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8a cosa incredibile sta appunto in &uesto" c6e ancora oggi non si riesce a vedere come strettamente connessi lo sviluppo mercantile di una citt$ con lo sfruttamento della campagna circostante e l%oppressione dei popoli limitrofi" rimasti a uno stadio meno avanzato di produttivit$ economica. 4li storici tendono a vedere nella <rivoluzione urbana<" conseguente a &uella agricola" un progresso senza precedenti" dal &uale" in definitiva" dipende la nostra stessa civilt$" c6e di &uelle civilt$ antic6e 6a ereditato" per cos> dire" il <meglio<. Inevitabilmente &uesto modo semplicistico di guardare i fatti storici" li porta a considerare in maniera molto negativa le battute d%arresto di &ueste civilt$ urbane primordiali. Per <battuta d%arresto< non si deve intendere il fatto c6e tra loro si combattevano di continuo" per cui i rivolgimenti di fronte erano sempre possibili# se fosse solo per &uesto" gli storici non avrebbero nulla da eccepire" in &uanto danno sempre per scontato c6e nelle guerre c6i vince eredita inevitabilmente il meglio di c6i perde. ?iene escluso a priori c6e in &ueste guerre colossali possa essere andato perduto &ualcosa di decisivo per colpa del vincitore. :un&ue le vere <battute d%arresto< non sono &uesti scontri epocali tra civilt$ relativamente simili" sostanzialmente e&uivalenti" la cui effettiva diversit$" &uella c6e 6a poi deciso la vittoria o la sconfitta dell%una o dell%altra civilt$" riguardava soltanto l%organizzazione politico-militare o il livello della tecnologia a disposizione. 8a vera <battuta d%arresto< si 6a &uando una civilt$ urbanizzata viene sconfitta da un%altra - c6e gli storici stentano pure a definire <civile< - di tipo rurale" non-urbanizzato" incapace di praticare in grande stile i traffici commerciali o di realizzare imponenti opere pubblic6e" una civilt$ c6e in sostanza non conosceva tutti &uegli aspetti fondamentali c6e caratterizzano lo sviluppo di una civilt$ simile alla nostra. +cco perc6( si giudicano in maniera del tutto negativa le distruzioni delle civilt$ urbanizzate da parte delle popolazioni nomadi" non evolute" prive di scrittura ecc. Rarissimamente si mettono in stretta relazione gli effetti provocati da una civilizzazione urbana" commerciale e sc6iavistica o servile" con le cause scatenanti l%aggressione da parte di popolazioni c6e per secoli 6an dovuto subire &uegli effetti. Aggressioni del genere vengono ritenute imprevedibi-

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li" imponderabili" completamente indipendenti dal livello di benessere delle civilt$ urbanizzate. I nomadi - dicono sempre gli storici - attaccano gli stanziali non perc6( oppressi dallo stile di vita di &uest%ultimi" ma perc6( gelosi delle loro ricc6ezze" &uelle ricc6ezze c6e loro non sono mai stati in grado di produrre autonomamente. 8o storico infatti d$ per scontato c6e il miglior stile di vita ! &uello pi= simile al proprio" cio! a &uello c6e sta vivendo mentre scrive il suo manuale# uno stile c6e ovviamente" come un aspetto naturale della vita" ! basato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e del lavoro altrui" sulla prevalenza degli aspetti imprenditoriali e commerciali rispetto a &uelli dell%autosussistenza e dell%autoconsumo. 8%autosufficienza di un villaggio vien sempre vista negativamente. 8o storico infatti vuol fare <storiografia< coi <regni< e con gli <imperi<" non con le <comunit$ di villaggio<# di &ueste si pu' parlare solo come premessa di ben altro. /a la cosa ancora pi= incredibile ! c6e gli storici si rifiutano di dare spiegazioni convincenti sul fatto c6e civilt$ molto avanzate siano state sonoramente sconfitte da altre molto meno evolute. 8e spiegazioni c6e offrono sono sempre delle mezze verit$" proprio perc6(" in ultima istanza" non riescono ad accettare l%idea c6e &uando una civilt$ basa la propria ricc6ezza su rapporti oggettivi di sfruttamento" la sua compagine sociale" invece di rafforzarsi" inevitabilmente s%indebolisce. .on riescono ad accettare l%idea c6e in una civilt$ molto avanzata" c6i patisce lo sfruttamento possa fare combutta col nemico esterno o non faccia nulla di rassicurante per difendere la propria civilt$. 4li storici non riescono a capacitarsi c6e una civilt$ avanzata non riesca a trovare i modi e i mezzi per persuadere gli sfruttati a non vedere i nemici esterni come propri liberatori. 8e civilt$ basate sullo sfruttamento e l%oppressione tendono inevitabilmente a indebolirsi di fronte ai nemici esterni" proprio perc6( creano continuamente nemici interni. 9i autodistruggono proprio mentre si riproducono# sono costrette a far fronte a contraddizioni sempre pi= macroscopic6e e &uindi sempre pi= irrisolvibiliI sono costrette a impegnare ingenti risorse per mantenere apparati economicamente improduttivi @eserciti" polizie" burocrazie...A c6e servono solo per controllare le masse e per far fronte alle minacce c6e vengono dall%esterno.

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.on si sottolinea mai con sufficiente energia il fatto c6e &uando le popolazioni esterne" straniere" meno evolute" decidono di attaccare &uelle pi= avanzate" con l%intenzione di distruggerle politicamente o di sacc6eggiarle delle loro risorse" ci' avviene solo dopo c6e con infiniti sacrifici" e &uindi dopo moltissimo tempo" si sono ac&uisiti &uegli strumenti bellici utili a realizzare lo scopo. Buesto perc6( non ! semplice distruggere delle civilt$ in cui una parte della popolazione vive l%esperienza militare come una professione. 1isogna essere capaci di arrivare agli stessi livelli" o &uasi" confidando nell%aiuto di alleati interni" &uelli c6e vedono le loro proprie classi dirigenti come i veri <nemici< da combattere. 9ono proprio &uesti alleati interni c6e rendono meno urgente il bisogno di affidarsi alla potenza tecnica dei mezzi militari. 4eneralmente infatti ! c6i sa di essere nel torto c6e si affida a &uesti mez zi" onde supplire alla mancanza di consenso sociale. III La ,orma ione delle citt' Col termine di <citt$< non necessariamente dobbiamo intendere un &ualcosa di analogo alle nostre. Per definire una <civilt$ antagonistica< ! sufficiente avere un centro di potere" una sorta di <palazzo cretese<" in cui vengano gestite centralmente sia lSamministrazione del territorio c6e la leaders6ip ideologica. .ellSAsia occidentale" nellSRindustan e nella Cina antica vi erano citt$ densamente popolate con edifici elevati e concentrati in poc6e zone. 9olo nel .uovo /ondo si trovano edifici in ordine sparso. Caratteristica fondamentale delle citt$ ! la costruzione di edifici monumentali. 8a moltiplicazione di &uesti edifici" a sfondo soprattutto religioso" ! una caratteristica di tutte le civilt$ antic6e e" se vogliamo" di tutte le civilt$ tout-court" con lSovvia precisazione c6e oggi il concetto di <religione< 6a assunto connotazioni pi= <laic6e<" in conseguenza della rivoluzione industriale e tecno - scientifica. Eali edifici sono una materializzazione del surplus economico ottenuto con lo sfruttamento dei lavoratori e 6anno principalmente la funzione di conservare e se possibile aumentare dei poteri costi-

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tuiti @a volte svolgevano anc6e la funzione di depositi per le riserve alimentari in caso di emergenzaA. A 7ruJ" il Eempio 1ianco sumero necessit' del lavoro ininterrotto di 1. 00 uomini per cin&ue anni. 8Sinsieme dei templi olmec6i a 8a ?enta @agli inizi della civilt$ mesoamericanaA necessitava di 1G.000 lavoratori giornalieri. Il sito di O6engz6ou" creato agli esordi della dinastia \in @o 96angA" necessit' del lavoro di pi= di 10.000 uomini per 1G anni. Ancora oggi vi ! c6i sostiene c6e i lavoratori c6e 6anno edificato le piramidi egizie non fossero veri e propri sc6iavi. In realt$ poco importa c6e fossero sc6iavi o semplicemente servi o cittadini liberi costretti a prestazioni gratuite o sottopagate. Buel c6e ! certo ! c6e si trattava di un lavoro forzato" c6e non rispondeva affatto alle esigenze di sopravvivenza o di riproduzione degli stessi lavoratori ingaggiati" se non nel senso c6Sessi erano comun&ue costretti a lavorare presso terzi per poter campare. .oi ci meravigliamo c6e civilt$ pre-industriali abbiano potuto realizzare monumenti arc6itettonici di tutto rispetto e ci rendiamo conto c6e &ueste opere sono state rese possibili da una tecnologia o comun&ue da unSorganizzazione del lavoro relativamente avanzata" ma non ci soffermiamo abbastanza a considerare c6Sesse sono state rese possibili anc6e e soprattutto da una &uantit$ enorme di manodopera pi= o meno gratuita. 8a stratificazione sociale portava alla comparsa di una cultura elitaria" c6e a sua volta generava" come un effetto domino" dimore e riti funerari molto particolari. Era le funzioni utilitarie e &uelle sontuose" &uestSultime tendevano a prevalere. Il prestigio c6Sesse conferivano non veniva percepito tanto come <personale<" &uanto piuttosto come segno dSappartenenza a una determinata classe o strato sociale. Col tempo poteva anc6e accadere c6e &ueste forme elitarie divenissero patrimonio di altri strati sociali" c6e erano stati capaci di emanciparsi" di salire di rango. Un arti%ianato a$an ato 8a formazione delle citt$ sarebbe stata impensabile senza la separazione dallSagricoltura di un artigianato avanzato" frutto di un certo sviluppo tecnologico.

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,vviamente lo sviluppo tecnologico appartiene anc6e alle civilt$ comunistic6e" non basate sullSantagonismo sociale" ma ! indubbio c6e solo nelle civilt$ classiste la tecnologia" essendo messa al servizio di particolari strati sociali" ! stata in grado di produrre unSinedita e sontuosa monumentalit$" per noi occidentali indice sicuro di <grande progresso<. In realt$ &uesti strati sociali privilegiati potenziarono la tecnologia solo per aumentare il loro prestigio" la loro autorit$" i confini dei loro imperi" e" per gli stessi motivi" impedirono" per &uanto possibile" c6e tali ac&uisizioni tecnico-scientific6e si generalizzassero oltre un certo livello. Attraverso lSartigianato @c6e svolgeva una funzione simile allSodierna industriaA si svilupparono nuove tecnologie" nuovi modelli di consumo e di comportamento" c6e sconvolsero progressivamente il tradizionalismo primitivo. Buanto pi= si specializzavano i mestieri" tanto meno il singolo uomo era capace di affrontare le cose in maniera globale" sistemica. 8e sue conoscenze aumentavano in profondit$" prendendo direzioni unilaterali" esclusiviste" e diminuivano in estensione" perdendo &uellSe&uilibrio naturale c6e avevano. 8Sac&uisizione di &ueste tecnologie" la diffusione delle invenzioni procedeva di pari passo con la scrittura sillabica" c6e subordinava nettamente la trasmissione orale e grafica del sapere e c6e trasformava il sapere <popolare< in una conoscenza <intellettuale<" c6e solo poc6i potevano avere. ,ggi noi siamo soliti dare un peso rilevante ai prodotti di un artigianato specializzato" ma raramente prendiamo in considerazione il fatto c6e lSartigiano era separato dalla propriet$ dei suoi mezzi produttivi o dal possesso dei beni c6e produceva" sicc6( &uanto fabbricava" specie se di valore pregiato" veniva utilizzato da persone c6e nella gerarc6ia sociale stavano molto pi= in alto di lui. Un6a%ricoltura intensi$a .elle comunit$ primitive il lavoro era finalizzato al soddisfacimento di bisogni primari" risolti i &uali sSimpiegava il resto del tempo in attivit$ artistic6e" ricreative" socializzanti... .on cSera la preoccupazione di conservare delle eccedenze c6e andassero troppo

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oltre il naturale bisogno riproduttivo. + nessuno era" per cos> dire" <sc6iavo del lavoro<. Buesto anc6e in considerazione del fatto c6e le comunit$ erano pi= nomadi c6e stanziali. ?olendo esagerare @ma fino a un certo puntoA" si potrebbe addirittura dire c6e senza agricoltura e &uindi senza stanzialit$" molto probabilmente la caccia" lSallevamento" il nomadismo in generale non avrebbero mai portato ad alcuna civilt$ cosiddetta <classica<" c6e sarebbe meglio definire di tipo <antagonistico<" in &uanto la formazione delle classi contrapposte !" rispetto ai milioni di anni del genere umano" relativamente recente. I grandi lavori collettivi" come le irrigazioni e canalizzazioni in /esopotamia e in Per=" le bonific6e in +gitto" il sistema dei terrazzamenti in /esoamerica" le opere di ingegneria idraulica in Cina per evitare le inondazioni c6e minacciavano i raccolti nelle regioni fertili lungo il fiume giallo Raung-Ro" non sono mai stati lavori decisi autonomamente dalle comunit$ primitive" ma sempre lavori imposti da determinate classi sociali" c6e sfruttavano i territori con&uistati per consolidare il loro potere. C ben nota lSalta efficacia delle colture irrigue nellSantica /esopotamia meridionale" c6e permetteva due raccolti lSanno" ma sappiamo anc6e c6e per ottenere risultati cos> significativi" occorreva un lavoro super-organizzato di molte migliaia di contadini c6e sicuramente liberi non erano. Anc6e lSagricoltura ma*a era molto specializzata" ma non era certo il frutto di una societ$ democratica" tantS! c6e allSarrivo degli spagnoli &uella civilt$ scomparve molto in fretta" non trovando nei lavoratori la disponibilit$ a difendere le sue istituzioni. :iversamente da come accadde tra gli indiani del nord America" c6e" pur essendo molto meno avanzati dei /a*a @non praticavano neppure lSagricolturaA" nei confronti dei colonizzatori inglesi e francesi resistettero alcuni secoli" fino ad essere relegati nelle riserve. Aumento e concentra ione della "o"ola ione 8Saumento dellSeccedenza agricola" lo sviluppo di un artigianato specializzato e la crescita demografica sono fenomeni interconnessi in &ualun&ue civilt$ antagonistica. Buesti fattori di per s( non stanno ad indicare un diffuso benessere" n( c6e tale benessere sia

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unicamente legato a tali fattori e non anc6e ad altri" non meno importanti" come ad es. lSassoggettamento di popolazioni limitrofe" cui sSimpongono tributi di vario genere. 4eneralmente la popolazione tende a concentrarsi proprio l$ dove esistono le premesse per lo sviluppo della civilt$ sc6iavile. Infatti" dove sSimpongono civilt$ del genere" esiste anc6e il conflitto inter-tribale o inter-etnico" e la sconfitta di una popolazione implica sempre un forte aumento demografico dellSaltra" nonc6( il suo crescente sviluppo economico" in &uanto vengono ac&uisiti sc6iavi" terre lavorate" mezzi produttivi" bestiame" risorse naturali ecc. A Creta" culla della civilt$ europea" c6e ! unSisola del /editerraneo di G.HHF Jm&" avente oggi circa mezzo milione di abitanti" il numero di &uesti pass' da 12.000 circa nel 4.000 a.C. a F .000 mille anni dopo" per arrivare a 200.000 nel 2.000 a.C. Il solo palazzo di Cnosso @risultato di unSelaborazione durata circa mezzo millennioA era in grado di contenere fino a 12.000 persone. Cin&uecento anni dopo vi fu il collasso. :i regola un aumento spropositato e veloce della popolazione in un determinato ambiente porta a un crollo rovinoso delle istituzioni" non tanto" ovviamente" per il numero in s( degli abitanti" &uanto perc6( &uesti agglomerati urbani sovraffollati non rispecc6iano un rapporto e&uilibrato tra gli uomini e tra &uesti e la natura. Infatti le maggiori risorse naturali sono concentrate nelle mani di poc6e persone e &ueste costringono molte altre a vivere alle loro dipendenze. .ella terra dei sumeri" nella valle dS7ruJ" vi erano 13 piccole localit$ e H grandi centri urbani verso la met$ del I? millennio a.C. Alla fine di &uesto millennio" cio! nel momento della comparsa nei templi delle tavolette pittografic6e" il numero delle localit$ era passato a 112 e i centri urbani a 10" senza contare c6e 7ruJ era diventata una megalopoli. 8o sc6iavismo era una realt$ dominante. Inizialmente &uindi la concentrazione di popolazione in un determinato luogo @p.es. un centro urbanoA" implica c6e altrove @campagna" foreste" monti...A" a causa di un conflitto sociale" vi ! stato un forte decrementoI successivamente" in maniera inevitabile" il conflitto si allarga tra citt$" regioni" stati o imperi. 9i pu' addirittura sostenere c6e una forte concentrazione di popolazione stanziale" a prescindere da &ualun&ue altra cosa" pu' es-

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sere considerato come un sicuro indizio di antagonismo sociale e &uindi di s&uilibrio ambientale. + si pu' anc6e sostenere" verosimilmente" c6e &uanto pi= aumentava il numero delle popolazioni c6e accettavano lSinvoluzione socioculturale verso lo sc6iavismo" tanto pi= &uelle limitrofe potevano sentirsi tentate dal seguire lSesempio" specie in considerazione del fatto c6e" nei casi di vicinanza territoriale" poteva accadere c6e le popolazioni pi= armate o pi= bellicose tendessero a sconfinare" obbligando &uelle pacific6e a prendere delle decisioni dSimportanza capitale" c6e avrebbero anc6e potuto modificare radicalmente il loro consueto trend di vita. I "oteri assoluti 8Sesigenza di poteri assoluti nasce &uando un clan vuole dominare lSintera trib= o &uando si stacca da &uesta trib= per vivere secondo princ>pi non democratici. Il clan dominato da princ>pi antagonistici viene coadiuvato da altri clan meno forti" sul piano militare o economico" o con stirpi meno nobili. Era &uesti clan facilmente sSimpone un regime giuridico di diritti e doveri. 7na comunit$ c6e si disgrega nei suoi princ>pi democratici diventa immediatamente aggressiva nei confronti delle comunit$ limitrofe. C impensabile immaginare una divisione tra clan rivali o tra clan e trib=" senza la contestuale presenza di sc6iavi o servi e di tributi da pagare da parte dei lavoratori. 4li sc6iavi domestici o i lavoratori dei campi sono eW-prigionieri di guerra e fanno i lavori pi= spiacevoli o pi= faticosi. 7nSaltra categoria di sc6iavi sono i cittadini liberi incapaci di pagare i loro debiti. 8o 9tato ! lSorganizzatore politico-amministrativo del clan dominante @c6e poi diventer$ casta" classe socialeA. 9uo compito ! &uello di organizzare i lavori pubblici" riscuotere le tasse e amministrare lSordine pubblico nellSinteresse delle classi possidenti. Il suo potere ! sin dallSinizio coercitivo e il controllo della popolazione sSintende riferito sia a &uella interna ai suoi confini sia a &uella esterna" limitrofa" in forme e modi diversi. 8a guerra infatti ! un mezzo di con&uista" un regolare mestiere" &uindi uno strumento economico. Affresc6i e pitture parietali delle civilt$ classic6e lo documentano in abbondanza.

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Il potere 6a &uasi sempre un carattere teocratico" perc6( la religione tende a svolgere una funzione di supporto ai poteri costituiti" anc6e se in apparenza sembra esercitare un ruolo autonomo. Il sovrano della dinastia \in aveva poteri militari" politici" economici" amministrativi e religiosi. .on sono rari i sacrifici umani. I successi militari tendono a portare il potere laico a una certa prevalenza su &uello religioso. .ei documenti sumeri il re ! anc6e sacerdote e 6a pi= potere dei grandi sacerdoti. 9i pu' in sostanza dire c6e la forza militare fa assumere al sovrano una funzione sempre pi= sacralizzata" anc6e se non esclusiva delle altre funzioni religiose esercitate dal clero. 7n culto specifico accompagna il sovrano sia durante la sua vita c6e dopo la sua morte. 9i elaborano genealogie ad hoc e si costruiscono imponenti edifici funerari. 8Sarte figurativa e il pensiero mitologico sono praticamente al suo servizio. Eendono a prevalere" ma non maniera esclusiva" concezioni monolatric6e" in cui una divinit$ domina su altre.

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#inastie e socialismi di stato

I 7n <socialismo di stato< ante litteram ! esistito non solo nell%antico +gitto" ma anc6e in Cina" in India" in /ongolia" nelle civilt$ pre-colombiane" ovun&ue si sia affermata l%idea c6e la terra" bene pi= prezioso" pu' appartenere soltanto a un% istanza superiore @re" imperatore" stato...A" cui tutti i cittadini obbediscono a seconda del grado" della funzione" dell%importanza c6e ricoprono. Per molto tempo la storiografia occidentale 6a ritenuto c6e tale socialismo di stato fosse una prerogativa delle societ$ asiatic6e e anc6e il motivo della loro arretratezza. ,ggi invece s%! appurato c6%esso esiste" molto semplicemente" l$ dove l% individualismo" nell%ambito della societ$ civile" ! poco sviluppato" per cui" anc6e se l%attuale sistema capitalistico mondiale ! frutto dell%individualismo borg6ese" non ! detto c6e &uelle forme passate di socialismo fossero meno avanzate dei regimi basati sulla propriet$ privata della terra e degli sc6iavi. 4i$ i classici del marWismo erano arrivati a dire" in maniera per' molto succinta" c6e la propriet$ statale della terra era esistita anc6e in +uropa occidentale" dopo &uella collettiva del comunismo primordiale e prima di &uella privata del periodo sc6iavisticoI sicc6( la nascita dello Stato andava" in un certo senso" considerata antecedente a &uella delle classi contrapposte" dove ogni classe cerca d%impadronirsi delle leve dello 9tato per opprimere le altre. Purtroppo" abituati com%erano a ragionare solo in termini strutturali" /arW ed +ngels si davano delle spiegazioni solo fenomeniche" senza far valere le ragioni ontologiche della cultura. 4iustamente per' avevano capito c6e la distruzione dello sc6iavismo romano non comport'" da parte dei barbari" un ritorno a &uel socialismo statale ante litteram @detto anc6e <modo di produzione asiatico<A" ma si riconferm' la propriet$ privata della terra. Infatti" &uando i barbari entrarono in +uropa occidentale erano gi$ culturalmente occidentalizzati" non solo perc6( di religione cristiano-ariana" ma anc6e perc6( da secoli erano stati abituati a commerciare

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con l%,ccidente. 9i pu' anzi dire c6e in +uropa il socialismo statale fin> &uando i greci respinsero l%invasione persiana# la democrazia delle classi contrapposte aveva vinto la dittatura di una casta di funzionari statali c6e si serviva" per imporsi" di truppe mercenarie" anc6e se poi Atene e 9parta s%indebolirono enormemente durante la guerra del Peloponneso" permettendo cos> ai persiani di tornare alla carica con rinnovato vigore" salvo poi essere definitivamente sconfitti dall%impero macedone di Alessandro /agno. ,ra" c6iun&ue si rende conto c6e &uando manca l%individualismo - c6e ! il principale ostacolo al consolidarsi di un potere politico centralizzato -" deve per forza svilupparsi" in seno allo stesso potere istituzionale" il timore c6e la successione dinastica non sia di per s( sufficiente a garantire la solidit$ del sistema. In effetti i problemi cui vanno incontro i regimi impostati sulla dinastia sono almeno tre# l%esaurimento della linea maschile e &uindi la necessit$ di prendere in considerazione anc6e &uella femminileI la debolezza strutturale" in senso genetico" di tutte le dinastie" i cui componenti sono costretti a sposarsi tra loro. A &uesto secondo problema - c6e risult' molto grave p.es. in +gitto - le dinastie 6an sempre cercato di trovare una soluzione nelle politiche matrimoniali volte ad allargare possedimenti e parentadi. I matrimoni d%interesse strategico sono sempre stati ricercati dalle dinastie non solo per superare l%inevitabile indebolimento genetico dovuto a matrimoni tra consanguinei" ma anc6e e soprattutto per allargare i propri confini territoriali. Euttavia matrimoni del genere non sono cos> facili e fre&uenti. 9i arriva sempre a un punto in cui la dinastia si estingue" ed ! proprio in &uel momento c6e ci si c6iede se sia il caso di sostituirla con un%altra @come in genere avvenivaA o invece se porre fine al concetto stesso di <dinastia<" ipotizzando un nuovo sistema sociale" fondato pi= sulla democrazia e meno sulla aristocrazia di sangue" o comun&ue pi= su una partecipazione allargata ai poteri istituzionali e meno sulla loro concentrazione in poc6e mani privilegiate. /a vi ! un terzo problema c6e tutte le dinastie devono affrontare e c6e" in genere" non riescono a risolvere. C il fatto c6%esse sono organismi eminentemente" anzi esclusivamente politici" privi di agganci significativi alla realt$ sociale. Il loro principale difetto ! la staticit$" l%incapacit$ di far progredire lo 9tato in rapporto alle mute-

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voli esigenze della societ$. 8e dinastie pretendono sempre" anc6e giustamente" di subordinare l%economia alla politica" ma la politica c6e amministrano non 6a come scopo &uello di fare il benessere dei cittadini. 8a dinastia vede anzitutto i propri interessi di potere" c6e tende costantemente a masc6erare con valori di vita religiosi o idealistici" mostrando c6e un%esistenza di tipo aristocratico ! pi= dignitosa di una di tipo borg6eseI e &uando" in subordine a tali interessi di potere" essa osserva le esigenze sociali" teme sempre c6e &ueste" sviluppandosi" possano minacciare una collaudata stabilit$. Pertanto" inevitabilmente" tutte le dinastie sono repressive" soprattutto &uando la societ$ civile avanza delle pretese. Buando si ! al comando di uno 9tato e non si 6a il polso della situazione reale dei propri cittadini" ogni mutamento nell%ambito del sociale viene guardato con occ6i molto sospettosi. 9otto &uesto aspetto non fa molta differenza c6e la dinastia si appoggi a uno 9tato favorevole a una casta di funzionari pubblici o a uno 9tato favorevole a latifondisti e imprenditori privati. 8a differenza sta appunto nella diversit$ delle culture. C6e uno 9tato consideri <sc6iavi< i propri cittadini" pur non prevedendo formalmente l%istituto della sc6iavit=I o c6e invece siano a farlo i latifondisti e gli imprenditori privati" ! solo &uestione di tradizioni secolari. II 8%+uropa" in tal senso" ! un%area geopolitica cos> complessa c6e" per capirla anc6e solo un minimo" andrebbe analizzata caso per caso. Buando nella parte occidentale si comincia a ventilare l%ipotesi di costruire degli 9tati nazionali" le due principali entit$ imperiali erano state gi$ fatte a pezzi" anc6e se formalmente sopravvivranno per ancora molti secoli. Con la morte di 2ederico II di 9vevia @12 0A e l%eliminazione della sua discendenza per mano angioina" secondo il volere del papato" c6e non gradiva i germanici nel /ezzogiorno" in &uanto era nelle proprie ambizioni potersi impadronire di &uel territorio" finisce l%idea di voler realizzare in +uropa occidentale un sacro romano-germanico impero" sostanzialmente di tipo aristocratico. 4li 9vevi avevano incontrato tre irriducibili nemici# la c6iesa romana" i Comuni italiani e gli Angioini. Buest%ultimi erano una dinastia aristocratica con ambi-

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zioni di espansione territoriale c6e non aveva potuto soddisfare in 2rancia" essendo stata battuta dai ?alois @1H2G-1 G0A" e c6e nel /ezzogiorno verr$ eliminata definitivamente dagli Aragonesi nel 1442. I veri vincitori di &uella incredibile lotta politico-istituzionale @impensabile" p. es." a 1isanzioA furono in realt$ i Comuni italiani" decisi a trasformarsi in 9ignorie e poi in Principati" anc6e se" &uando verr$ il momento di diventare una nazione" preferiranno restare divisi" esponendosi alla facile occupazione della 9pagna e dell%Austria e lasciandosi pesantemente condizionare dal potere clericale del papato. 8%Italia" c6e era diventata borg6ese" e &uindi laica" prima di tutti i paesi europei" non seppe fare n( una <ricon&uista cattolica< in stile ispanico" cacciando gli stranieri" n( una riforma protestante" con cui eliminare lo 9tato della c6iesa. 9emplicemente usc> dalla storia sino alla fine dell%,ttocento" &uando ritrov' fiducia negli ideali laico-democratici" accorgendosi per'" subito dopo" c6e se voleva recuperare il tempo perduto" in senso borg6ese" doveva affidarsi a una dittatura" prima sabauda @dinasticaA e poi fascista. 8a stessa c6iesa infatti - l%altro grande impero feudale del /edioevo europeo -" stava per essere travolta da una nascente forza semi-nazionale# la 2rancia" c6e" con 2ilippo il 1ello impose al papato la prigionia dorata della sede avignonese @1H00-33A. 2ormalmente il titolo d%imperatore verr$ eliminato da .apoleone nel 1G0F" mentre il potere temporale del papato subir$ un drastico ridimensionamento con la breccia di Porta Pia del 1G30. Buando cominciarono a formarsi" nel /edioevo" le nazioni europee" alla classe sociale dei nobili" detentrice della propriet$ della terra" si stava progressivamente affiancando" protagonista sul piano commerciale e imprenditoriale" &uella borg6ese" unita alle forze rurali per liberarsi di un nemico interno e)o esterno. In 2rancia si sbarazzarono degli inglesi e di molta aristocrazia" massacrata nella guerra dei Cent%anni @1HH3-14 HAI in Ing6ilterra le dinastie dei 8ancaster e \orJ si fecero a pezzi nella guerra delle :ue Rose @14 -G A" determinando" con la nuova dinastia dei Eudor" la nascita della moderna Ing6ilterra anglicana. In 9pagna e Portogallo il cattolicesimo feudale costru> la nazione eliminando i rivali islamici ed ebrei" c6e per'" sfortunatamente per i destini della penisola iberica" erano anc6e i pi= produttivi economicamente" sicc6( &ueste due nazioni s%illusero di

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poter restare feudali" dopo aver realizzato il loro impero coloniale" a fronte di altre tre nazioni rivali# 2rancia" Ing6ilterra e ,landa" il cui carattere borg6ese" con la guerra dei Erent%anni @1F1G-4GA" era definitivamente trionfato. 9e si guarda invece l%+uropa orientale" bisogna dire c6e il concetto di <dinastia< ebbe una durata molto pi= lunga" a testimonianza c6e l%individualismo dell%area occidentale" prima feudale @nettissimo coi due provvedimenti c6e sancirono la propriet$ privata della terra# Capitolare di <uierz6" dell%G33" e Constitutio de feudis" del 10H3" e soprattutto col tentativo della c6iesa romana di fare del papato una monarc6ia assoluta e universale" sia in campo politico c6e religiosoA" poi borg6ese @ancora pi= evidente con l%opposizione all%imperatore da parte delle citt$A" era un%eccezione alla regola" anzi una vera e propria anomalia storica. 8a borg6esia" per vincere" aveva bisogno d%una monarc6ia c6e la proteggesse" la &uale" pur essendo d%origine aristocratica" doveva permetterle di svilupparsi economicamente come meglio credeva" sia dentro i confini nazionali c6e all%estero" compiendo guerre con altre nazioni" &ualun&ue fosse il motivo in gioco. ?iceversa le aristocrazie dell%+uropa centro-orientale furono abbastanza pacific6e" salvo &uando cominciarono a rendersi conto c6e la loro tradizionale stabilit$ stava subendo degli scossoni molto pericolosi. Per un momento tutte si illusero c6e con la sconfitta di .apoleone i loro destini sarebbero durati in eterno. Ci riferiamo alle dinastie presenti negli imperi russo" prussiano" austro-ungarico e ottomano. 2orse l%unica dinastia europea c6e si distinse senza fare troppo rumore fu &uella bizantina" ma solo perc6( la sua agonia era stata lenta e progressiva. Con la morte di tutti gli imperi feudali" durante la prima guerra mondiale" finisce l%idea c6e la classe aristocratica dovesse considerarsi migliore di &uella borg6ese.

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L!analisi mar7ista sullo Stato asiatico

?i ! un modo abbastanza curioso d%impostare l%analisi dello <9tato asiatico< @&uello relativo" secondo l%interpretazione marWista" al cosiddetto <modo di produzione asiatico<A. :a un lato infatti si sostiene c6e la propriet$ della terra era comune alle comunit$ di villaggio" anc6e se l%appropriazione delle eccedenze era privata @da parte delle casteAI dall%altro si sostiene c6e il pluslavoro @per ottenere eccedenzeA era estorto a contadini liberi" mentre &uello sc6iavile restava del tutto marginaleI dall%altro ancora si precisa c6e senza una gestione delle terre collettive da parte della casta di amministratori-sacerdoti" e senza la difesa militare di tali propriet$" da parte della relativa casta" non sarebbe stato possibile alcuno 9tato di tipo <asiatico<. Cosa c%! c6e non &uadra in &uesta analisiD C l%idea c6e davvero possano esistere dei contadini giuridicamente <liberi< a fronte di due caste c6e li sfruttano economicamente. Con ci' non si vuole semplicemente sostenere c6e" in presenza di caste sociali" la libert$ dei lavoratori ! sempre molto relativa" ma anc6e c6e il concetto giuridico di <libert$ formale< ! moderno" cio! tipico della societ$ borghese" la &uale" a sua volta" presuppone una tradizione culturale di tipo cristiano. 8a libert$ dell%individuo singolo" inteso come persona" ! sempre stata sconosciuta alle civilt$ non-cristiane" proprio in &uanto &ueste civilt$ non riuscivano a vedere il singolo in maniera estrapolata dal contesto sociale di riferimento. 8e civilt$ non-cristiane non 6anno mai sviluppato i diritti dei singoli cittadini" proprio perc6( non potevano concepire i cittadini come <singoli<. In +uropa occidentale" durante il /edioevo" si sarebbe potuto sviluppare lo 9tato asiatico" visto c6e le cosiddette popolazioni barbaric6e provenivano tutte dall%+uropa orientale se non addirittura dall%Asia" rendendo tutta la terra di propriet$ del sovrano. I fatti per' andarono nella direzione opposta. I componenti della societ$ medievale" dai grandi feudatari ai piccoli coltivatori" 6an sempre cercato di ottenere la terra in propriet$ privata" ed erano tutti cristiani @ortodossi" ariani o cattolici c6e fosseroA. 9icuramente &uesto lo si pu' verificare molto bene proprio nell%area occidentale dell%+uropa" dove gi$

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nell%G33" col Capitolare di <uierz6" tutti i feudi maggiori erano stati privatizzati" e nel 10H3 lo saranno anc6e &uelli minori. +ntrando nell%impero romano i barbari si erano" per cos> dire" <occidentalizzati<. Buindi delle due l%una# o i contadini degli 9tati asiatici noncristiani non erano cos> <liberi< @in senso giuridicoA come ci si vuol far credere" oppure non fruivano di un%effettiva propriet$ della terra. 8a terra veniva semplicemente data in concessione" persino nel caso in cui appartenesse a un determinato collettivo @comunit$ di villaggioA. Cio!" in sostanza" le autorit$ dovevano aver convinto i proprietari terrieri c6e per un migliore sfruttamento delle risorse prodotte dai grandi fiumi @.ilo" Eigri" +ufrate...A era preferibile una gestione centralizzata delle terre" sicc6( i contadini continuavano a possedere le stesse terre di prima" ma su di esse avevano perso la propriet$" la &uale" evidentemente" proprio per i nuovi legami di tipo tribale-statuale" non veniva considerata indispensabile per sopravvivere" anc6e perc6( la conduzione dei lavori agricoli non era pi= la stessa" dovendo essere coordinata tra le varie comunit$. 9i arriv' insomma @in +gitto e in /esopotamiaA a un processo inverso rispetto a &uello c6e avvenne nel /edioevo europeo" in cui tutti rivendicavano la propriet$ privata della terra" in funzione anti-imperiale. :a noi si pens' c6e sulla base della privatizzazione sarebbe aumentato il benessere individuale o &uello di piccoli gruppi @famiglia" parentado" clan" gens" stirpe" casato...AI negli 9tati asiatici invece si pens' c6e solo unendo le forze si sarebbero potute affrontare meglio le difficolt$ di ambienti naturali ostili. In un caso la cultura cristiana esaltava l%individuoI nell%altro la cultura pagana esaltava il centralismo statuale della polis. Buello c6e la scienza marWista non comprende" nell%analisi del modo di produzione asiatico" ! c6e non ! possibile la nascita dell%idea di <casta< semplicemente in forza della necessit$ di affrontare la produzione economica in ambienti particolarmente ostili. .on possono essere state soltanto delle difficili circostanze ambientali a far nascere una centralizzazione cos> innaturale rispetto al senso del collettivo egualitario c6e avevano le trib= del comunismo primitivo. Buindi o le caste erano gi$ patrimonio di &ueste trib= &uando si sono trasferite in &uegli ambienti" ma allora non possono essere state le specific6e esigenze di &uesti ambienti a produrre &uelle casteI oppure" se la trib= trasferitasi in &uelle zone impervie e difficili

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da gestire" era ferma ancora allo stadio del comunismo primitivo" devono per forza essere intervenuti fattori di tipo ideologico" c6e 6anno s> fatto leva sulle esigenze dettate dall%ambiente ostile" ma sfruttandole come un pretesto per ac&uisire un potere autoritario. + tali fattori non potevano essere soltanto &uelli inerenti alle previsioni delle piene @cio! le conoscenze astronomic6eA o alla costruzione dei canali @cio! le conoscenze ingegneristic6eA# conoscenze di &uesto genere non possono essersi formate prima c6e le trib= si recassero in &uegli ambienti. :ovevano esserci piuttosto delle suggestioni di tipo mistico-religioso" da divulgarsi in maniera relativamente facile" in modo c6e avessero effetti abbastanza immediati e di vasto raggio. 9uggestioni di &uesto genere sono rinvenibili nei miti" c6e non possono essere stati prodotti dopo c6e si erano ac&uisite le nozioni tecnico-scientific6e per affrontare in maniera razionale le difficolt$ di &uegli ambienti. Come noto" il prototipo di &ualun&ue narrazione mitica ! il 8ilgamesh mesopotamico" dove appare c6iaramente l%enorme importanza del fattore religioso e la contrapposizione tra nomadismo e stanzialit$" tra comunismo primitivo e urbanizzazione di casta. Il fatto stesso c6e all%inizio le due funzioni di amministrazione economica e religiosa fossero unite nella stessa persona" lascia pensare c6e l%aspetto ideologico venisse tenuto in grande considerazione" o comun&ue non avesse un%importanza inferiore a &uello dell%organizzazione della vita economica. .oi tendiamo a sottovalutare l%importanza della religione semplicemente perc6( oggi viviamo in condizioni molto laicizzate" senza peraltro renderci conto c6e una grande parte del nostro stile di vita non ! altro c6e una religiosit$ laicizzata" cio! una forma illusoria di esistenza c6e lo sviluppo tecnicoscientifico 6a reso appunto pi= disincantata. Bui tuttavia non ! da escludere c6e la decisione" da parte della trib=" di andare a vivere in zone cos> impervie" possa essere nata all%interno di rapporti gi conflittuali con altre trib= maggiormente legate al comunismo primitivoI e c6e tali rapporti abbiano costituito la premessa per la futura nascita delle caste" una volta giunti in &uegli ambienti. 8a stessa trasformazione delle citt$-stato in imperi non si spiega dicendo c6e la crescita territoriale era l%unico strumento di sviluppo di forze produttive di basso livello. 9e il problema fonda-

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mentale di &ueste comunit$ di villaggio fosse stato solamente &uello di sopravvivere in un ambiente ostile" una volta organizzata la produzione" sfruttando al massimo le esondazioni periodic6e dei fiumi" non ci sarebbe stata alcuna ragione di trasformare le citt$-stato in imperi unificati" centralizzati e militarmente molto aggressivi. Peraltro si parla di <basso livello delle forze produttive< &uando &uesto livello era molto pi= alto di &uello delle trib= rimaste al comunismo primitivo" non ancora urbanizzate. In realt$ la trasformazione della polis in impero era dettata da contraddizioni riguardanti il regime basato sulle caste improduttive e fiscalmente esose" sempre pi= abituate ai lussi e sempre pi= in stato di competizione tra loro# di &ui peraltro la separazione delle funzioni civili" politic6e" amministrative da &uelle religiose. 9aranno proprio &ueste caste a indurre i contadini e gli artigiani a trasformarsi in manovalanza a basso costo per gli eserciti" come gi$" in periodo di pace" avevano fatto per costruire i grandi edifici del potere politico e religioso. Parlare &uindi di fusione del <comunismo rurale< con una struttura politica centralizzata di carattere statale" ! &uanto meno improprio. 8$ dove esiste uno <9tato< non ci pu' essere alcun <comunismo<" ma sempre <lavoro coatto<. C6e poi a &uesto lavoro ci si senta indotti pi= per motivazioni di ordine economico c6e non per motivazioni di ordine ideologico" non cambia la sostanza delle cose. .el modo di produzione asiatico non solo non esiste il concetto di <persona<" ma neppure &uello di <collettivo libero<. + se da un lato si deve ritenere lo 9tato asiatico &ualitativamente inferiore a &uello del <collettivo libero<" in &uanto privo di caratteristic6e davvero umanitarieI dall%altro non lo si deve ritenere inferiore a &uello basato sulla propriet$ privata delle classi sociali" c6e ! il modo di produzione di noi occidentali. .oi misuriamo l%efficacia del nostro sistema sulla base dello sviluppo tecnico-scientifico" ma se andiamo a guardare la durata complessiva dei nostri sistemi sociali basati sulla propriet$ privata @sc6iavismo e feudalesimoA" si noter$ facilmente c6%essa ! di molto inferiore a &uella dei sistemi basati sul modo di produzione asiatico" c6e ! poi" in fondo" una sorta di <socialismo di stato e di mercato<. Buesto perc6( le contraddizioni sociali inerenti alla propriet$ privata dei mezzi produttivi sono inevitabilmente molto pi= forti"

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e siccome la concorrenza tra le classi ! sempre molto acuta" ! facile c6e si sviluppino mezzi e strumenti sempre pi= perfezionati" con cui una classe vuole dominare su tutte le altre. C evidente &uindi c6e le civilt$ basate sulle classi tendono a prevalere su &uelle dominate dalle caste" a meno c6e &uest%ultime non riescano ad appropriarsi delle conoscenze" abilit$ e competenze per poter avviare una rivoluzione tecnico-scientific6e" senza dover sottostare ai difetti prodotti dalle classi sociali contrapposte. Euttavia per poter ottenere un vantaggio del genere" la casta dominante deve concedere alla societ$ non soltanto l%utilizzo delle medesime tecnologie" ma anc6e l%ac&uisizione di un certo stile di vita" c6e necessariamente sar$ pi= individualistico. .on avrebbe senso infatti permettere una maggiore ricc6ezza generale senza offrire la possibilit$ di una maggiore personalizzazione del benessere. Buesto ! appunto ci' c6e sta avvenendo oggi in Cina" c6e si appresta a ereditare i processi dello sviluppo capitalistico" c6e nei paesi occidentali" dominati dall%individualismo delle classi sociali" 6anno gi$ incontrato due gravi battute d%arresto nelle ultime guerre mondiali e c6e continuano a produrre crisi laceranti per la gran parte della popolazione" nei confronti delle &uali non si vede all%orizzonte una sicura via d%uscita.

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III RI4LESSIONI 4ILOSO4ICHE

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Uomini e dinosauri

9e l%uomo primitivo fosse esistito al tempo dei dinosauri" e &uesti avessero minacciato seriamente la sua esistenza" li avrebbe sicuramente fatti fuori tutti" proprio perc6( la sua intelligenza" pur nella precariet$ dei mezzi rispetto ad oggi" era infinitamente superiore a &uella di &ualun&ue animale. Buindi non ! il caso di parlare di <evoluzione &ualitativa< della specie umana" se non in senso puramente &uantitativo" nel senso cio! c6e" col passare del tempo" ci siamo dati forme diverse di vivibilit$ @e &ui rinunciamo a dare giudizi sulla loro effettiva efficacia" poic6( sappiamo bene c6e i criteri per misurarla sono diversissimiA. Buesto per dire c6e non 6a alcun senso sostenere c6e l%uomo non sarebbe potuto convivere coi dinosauri. 8%uomo ! anzi la dimostrazione c6e si pu' vivere anc6e senza possedere una forza mostruosa" una possanza di muscoli e di ferocia. .on siamo venuti al mondo perc6( la scomparsa dei dinosauri ce lo permetteva" ma ! stata la necessit$ di venire al mondo c6e 6a reso inutile la presenza di &uegli animali. 8%uomo" fisicamente" ! un nulla a confronto dei dinosauri" eppure" se guardiamo l%intelligenza" ! un gigante" nei cui confronti i dinosauri son come moscerini. C dun&ue assurdo pensare a un ritorno di &uei lucertoloni# &uella ! stata un%epoca c6e non si ripeter$ pi=. 8%uomo" col tempo" 6a compreso c6e pi= grande della forza fisica ! &uella intellettuale. ,ra" semmai" deve comprendere c6e pi= grande ancora di &uesta" ! la forza morale. 9e nell%universo esiste da sempre un%essenza umana" ebbene" la presenza dell%epoca dei dinosauri sul nostro pianeta" pu' coincidere con l%infanzia dell'umanit. 9ono i bambini piccoli c6e amano i dinosauri" i mostri dalla forza spaventosa" proprio perc6( essi sanno di non averla e" nel contempo" non sono ancora consapevoli c6e" pi= importante della forza fisica" ! &uella intellettuale e morale. I bambini sono come i credenti# proiettano al di fuori di loro la forza con cui poter rispondere a un%esigenza nei confronti della &uale si sentono inadeguati. + invece di c6iedersi se sia giusta la lettura delle loro esigenze vitali" danno per scontato c6e &uella forza

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esterna esista davvero. :a notare c6e &uesto atteggiamento mistico ! rinvenibile persino in c6i non crede in alcuna religione# si esprime" per esempio" nel culto della personalit$" nel credere all%e&uidistanza dello 9tato" nella convinzione c6e le proprie forze armate siano invincibili" nell%illusione c6e i mercati sappiano risolvere da soli le contraddizioni del sistema" nel ritenere c6e tutti gli uomini siano davvero uguali di fronte alla legge" ecc. 8%essenza umana" nell%universo" ! eterna" ma" a &uanto pare" 6a sub>to un%evoluzione nella consapevolezza di s9" in &uanto nell%universo non vi ! nulla di statico" di predefinito" di ac&uisito una volta per tutte. ,ra &uesta consapevolezza sta per passare da &uella tecnicoscientifica e materiale a &uella morale e spirituale. /a perc6( &uesto avvenga occorre risolvere i problemi c6e le impediscono di svilupparsi. Buando l%uomo avr$ risolto i problemi c6e dipendono soltanto da lui @in particolare &uelli connessi all%uso della propriet$ e del potereA" sar$ in grado di affrontare moralmente i problemi c6e non dipenderanno da lui" ma soltanto dalla natura" benc6( oggi sia spesso impossibile sostenere c6e i problemi causati dalla natura non abbiano come concausa l%azione dell%uomo. Abbiamo bisogno di sviluppare al massimo la nostra interiorit" le nostre potenzialit$ spirituali" nella consapevolezza c6e nell%universo non esiste alcun dio e c6e la possibilit$ di poter creare altri pianeti adeguatamente vivibili come la Eerra" dipende solo da noi. C &uesto il motivo per cui dobbiamo permettere alla natura di agire liberamente" rispettando le sue esigenze riproduttive. 2inc6( esisteranno gli antagonismi sociali" c6e inevitabilmente 6anno un riflesso sui rapporti uomo)natura" il genere umano non si sentir$ mai unito nell%affrontare i problemi c6e la natura" di volta in volta" gli pone. I dinosauri dun&ue sono scomparsi &uando ormai &uel c6e prima eccitava" era venuto a noia. Ci voleva &ualcosa di pi= interessante" e l'essenza umana cre= l'essere umano" un essere c6e" volendo" pu' dimostrare una capacit$ distruttiva infinitamente superiore non solo a &uella di &ualun&ue animale" ma anc6e a &uella della stessa natura" per &uanto fino adesso non siamo riusciti a dimostrare di poter fare a meno della natura nella nostra esistenza.

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S"ecie umana e animale C ridicolo pensare c6e la coscienza sia un prodotto evolutivo della materia o della natura" poic6(" se ci' fosse vero" non si capirebbe il motivo per cui essa non sia presente in alcun animale. .oi possiamo soltanto fingere di poter parlare con gli animali o ci illudiamo di poterlo fare" ma non c%! assolutamente modo c6%essi apprendano &ualcosa c6e vada al di l$ dell%istinto o dell%abitudine. 4li animali si adattano all%ambiente per abitudine e" se lo modificano" lo fanno sulla base di certi istinti" ma sono lontani dall%essere davvero creativi. A noi paiono versatili semplicemente perc6( le specie sono illimitate" ma ogni specie" in realt$" non 6a fatto altro c6e specializzarsi in &ualcosa di particolare. 9olo noi abbiamo la possibilit$ di riprodurre" in &ualc6e modo" tutte &ueste particolarit$. 8%essere umano sembra essere la sommatoria di tutte le specie viventi" incluse &uelle estinte. Buindi &uesta nostra prerogativa ci porta inevitabilmente a pensare c6e all%origine di ogni specie animale vi sia stata una sorta di essenza umana" da cui" per sottrazione" tutte le specie si sono formate. 8e specie animali non 6anno fatto c6e specializzarsi in una delle infinite caratteristic6e dell%essenza umana universale. .on siamo stati noi a ereditare il meglio degli animali" ma sono stati gli animali a trovarsi" per cos> dire" specializzati in una o pi= &ualit$ gi$ presenti in tale essenza. Eant%! c6e noi" volendo" possiamo riprodurre &ualun&ue peculiarit$ del mondo animale" mentre gli animali non sono in grado d%imitare" se non in maniera molto limitata" le caratteristic6e umane e" di &ueste" solo alcune. 8e specie animali sono cos> specializzate nelle loro particolarit$ c6e provano non poc6e difficolt$ a imitarsi persino tra loro. 9e lo facessero" sarebbe" per loro" come andare contro natura. 7n carnivoro c6e non mangiasse un erbivoro" &uanto tempo durerebbeD 2ormic6e e api vivono solo in grandi collettivi" ma con regole del tutto diverse e non arriveranno mai a modificarle osservandosi a vicenda. .oi in realt$ non abbiamo nulla da imparare dagli animali. Ci diciamo il contrario soltanto perc6( noi stessi non ci comportiamo in maniera umana. C evidente" infatti" c6e la disumanit$ ci rende peggiori degli animali e &uando ci accusiamo di comportarci come

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animali" in realt$ stiamo dicendo una cosa senza senso" in &uanto nessun animale fa per istinto ci' c6e noi facciamo in coscienza o comun&ue in libert$. :ovremmo limitarci a dire c6e siamo peggio delle bestie" ma anc6e &uesta espressione ! ingenerosa nei confronti degli animali. 8a realt$ ! c6e una libert$ usata negativamente ! infinitamente peggiore" proprio per le sue enormi possibilit$" di &ualun&ue istinto e" sotto &uesto aspetto" gli animalisti avranno tutte le ragioni di &uesto mondo a preferire gli animali agli esseri umani. Anzi" &uesto forse spiega il motivo per cui tutte le specie animali" appena 6anno modo di conoscerlo nei suoi aspetti negativi" si sentono terrorizzate nei confronti dell%essere umano. C da almeno F000 anni c6e gli animali sono abituati a vederci come il loro nemico n. 1. + non sarebbe strano se essi si fossero trasmessi &uesta paura anc6e per via genetica. .on ! affatto vero" parlando per assurdo" c6e i dinosauri sono scomparsi per far posto all%uomo# se ci avessero dato fastidio" avremmo sicuramente trovato il modo di farli fuori. I dinosauri rappresentano soltanto l%infanzia dell%umanit$" &uando" da piccoli" ci piaceva giocare coi mostri" coi giganti dalla forza spaventosa. I dinosauri sono scomparsi perc6( noi siamo diventati adulti e abbiamo capito c6e pi= importante della forza ! l%astuzia e pi= importante dell%astuzia ! la capacit$ di voler bene" cosa c6e solo con una coscienza matura sappiamo esercitare. U Ci' c6e differenzia lSuomo dallSanimale ! il fatto c6e lSuomo ! in grado di produrre i mezzi di sussistenza necessari alla propria riproduzione in &ualun&ue ambiente naturale. Cio! la capacit$ di adattamento alle condizioni dellSambiente sono molto pi= ampie o pi= veloci di &uelle di un &ualun&ue animale. Euttavia" poic6( pu' apparire eticamente risc6ioso attribuire allSessere umano il merito di potersi adattare facilmente a &ualun&ue ambiente naturale" e poic6( non possiamo far dipendere &uesta capacit$ <naturale< dal fatto c6e lSuomo ! in grado di produrre artificialmente &ualsivoglia tecnologia" sarebbe opportuno sostenere preliminarmente almeno due cose# la prima ! c6e la vera differenza tra uomo e animale deve essere misurata pi= sul piano spirituale c6e materialeI la seconda ! c6e sul piano materiale ! meglio non porre

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troppe differenze tra uomo e animale" in &uanto proprio la vicinanza al mondo animale rende lSuomo un essere pi= prossimo alla natura. 8Suomo era pi= umano &uanto pi= sul piano materiale la sua esistenza era simile a &uella degli animali. .on a caso in &uel periodo egli aveva un grande rispetto per la natura e &uindi per gli stessi animali @basta vedere tutta la fase animistico-totemicaA. Buando oggi noi sosteniamo" osservando le aberrazioni compiute dagli uomini" c6Sesse sono assai peggiori di &uelle compiute dalle bestie" spesso non ci rendiamo conto c6e nel mondo animale non si compiono aberrazioni di alcun genere" e c6e se a volte possono esistere degli eccessi @p.es. i padri c6e divorano la proleA" il pi= delle volte siamo noi stessi c6e abbiamo in &ualc6e modo concorso a provocarli @riducendo p.es. gli spazi di manovra" di caccia o di pascolo di cui gli animali necessitano per naturaA. :un&ue sarebbe meglio sostenere c6e ci' c6e differenzia lSuomo dallSanimale ! unicamente &ualcosa di immateriale" come p.es. la libert$ di scelta o lSautocoscienza" il fatto cio! di dover prendere delle decisioni c6e possono anc6e andare al di l$ di certi comportamenti istintivi. 9e tutto ci' ! vero" allora non ! possibile sostenere c6e dal comunismo primitivo alla nascita delle prime civilt$ fondate sullo sc6iavismo il passaggio era necessario o inevitabile" o" peggio ancora" c6e in tale mutamento si sono prodotte le condizioni c6e 6anno permesso allSumanit$ di svilupparsi. .on esiste affatto una linea evolutiva dallSuomo primitivo a &uello civilizzatoI semmai la linea ! stata involutiva" e possiamo parlare di evoluzione solo nel senso c6e dai tempi in cui ! sorto lo sc6iavismo ad oggi gli uomini 6anno lottato contro gli antagonismi sociali" nella speranza" andata delusa" di poterli risolvere una volta per tutte. 8a storia delle civilt$ non ! stata altro c6e una serie di tentativi di sostituire forme esplicite e dirette di sc6iavit= con altre forme pi= implicite e indirette. A tuttSoggi infatti ! impossibile sostenere c6e il lavoro salariato costituisca il superamento certo dellSantica sc6iavit=. 9ono cambiate le forme" le apparenze" le condizioni materiali o fenomenic6e" ma la sostanza ! rimasta la stessa# il lavoro salariato ! una forma di sfruttamento non meno indegna di &uella sc6iavile e servile.

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Il mito dell!e$olu ione del %enere umano

8%idea c6e l%uomo provenga dalle foreste africane e si sia progressivamente evoluto" uscendo da uno stato scimmiesco" per poi espandersi in tutte le direzioni della Eerra" non ! cos> pacifica come sembra. .on dimentic6iamo infatti c6%essa venne formulata &uando si era convinti c6e la nostra civilt$ @europea" capitalisticaA fosse la migliore del mondo" anzi della storia. .essuno oggi nega c6e l%evoluzione abbia le sue motivazioni" ma non 6a senso usarla in maniera assolutistica" al fine di dimostrare un progresso inarrestabile" &uello appunto c6e ci 6a portato agli attuali livelli. Buesto modo di guardare le cose" pi= c6e scientifico" ! mitologico. Il fatto d%aver trovato antic6issimi reperti umani" c6e ci presentano tutta una serie di ominidi" non ! sufficiente a dimostrare c6e la teoria evolutiva sia &uella giusta. 9pesso gli scienziati trovano le prove c6e vogliono trovare" &uelle c6e confermano idee precostituite" cos> come i turisti" &uando vanno all%estero" vedono soltanto &uello c6e si aspettano di vedere. 9ulla base della teoria evoluzionista ci ! diventata familiare l%idea secondo cui la specie umana sia partita da un preciso punto geografico @l%AfricaA" per poi diramare da esso secondo una linea progressiva @o appunto evolutivaA c6e si ! successivamente diversificata. Infatti gli scienziati parlano di australopiteco" 6omo 6abilis" erectus" sapiens ecc." come se il percorso fosse stato abbastanza regolare @a parte la strana scomparsa dell%uomo di .eandert6alA. 4li ominidi si sarebbero formati uscendo dalle foreste" entrando negli spazi aperti delle savane" dove avrebbero ac&uisito la posizione eretta del bipede. 8%evoluzionismo ! stato usato per mettere a tacere i miti del creazionismo" ma in &uesta battaglia ideologica ! stata proprio la scienza a rimetterci. C evidente infatti c6e non si pu' contestare il concetto di <evoluzione< @anc6e i creazionisti erano convinti d%essere migliori di &uanti non erano cristiani o non avevano la pelle bianca" tant%! c6e non mostravano scrupoli di sorta nel cercare di sc6iavizzarliA.

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Euttavia ! non meno indubbio c6e esiste anc6e il concetto di <involuzione<" c6e ! il suo rovescio. 8a vita umana non assomiglia affatto a una uniforme linea retta" ma semmai alle parabole degli andamenti borsistici" cio! a continue oscillazioni di alti e bassi c6e spesso portano a disastrosi cracJ. 1asta vedere la storia di tutte le civilt$" le &uali" dopo aver raggiunto il picco del loro sviluppo" iniziano un declino inesorabile" fin &uasi a scomparire dalla faccia della Eerra. .oi abbiamo voluto sostituire dio con la scimmia nel momento in cui noi stessi ci sentivamo delle divinit$" ma cos> facendo abbiamo fatto delle scimmie un pretesto per avvalorare i nostri nuovi miti. .on a caso &uando parliamo di <evoluzione umana<" la facciamo terminare con l%uomo bianco civilizzato. C6e la nostra origine scimmiesca sia semplicemente un mito antireligioso e non una realt$ scientifica" ! dimostrato dal fatto c6e non consideriamo i neri africani superiori a noi. +ppure basta guardarli fisicamente per accorgersene. C6i pu' superare un nero nella corsa e non erano forse pi= forti gli sc6iavi neri di &uelli delle due Americ6eD 8%evoluzione per noi occidentali ! un dogma cos> indiscutibile" c6e non ci permette di vedere una realt$ molto evidente" e cio! c6e da un punto di vista fisico il bianco ! recessivo rispetto al nero. 9e fossimo davvero obiettivi" intellettualmente onesti" dovremmo dire c6e il nero africano" c6e per milioni di anni 6a vissuto il comunismo primordiale" ! stato di gran lunga superiore a &ualun&ue altra tipologia umana formatasi successivamente. Ancora oggi i neri lo dimostrano col loro fisico statuario e" se vogliamo" con altre caratteristic6e c6e noi da tempo abbiamo perduto e c6e purtroppo ora stanno perdendo anc6e loro @p.es. il senso del collettivo" il rispetto della natura e degli animali" il desiderio di riprodursi" la fiducia ingenua nelle cose...A. /oravia diceva c6e l%Africa rappresenta" rispetto all%+uropa" la primitiva innocenza" l%innocenza c6e gli stessi africani" stando a contatto con noi" risc6iano di perdere irrimediabilmente. .oi occidentali non saremmo mai disposti ad ammettere c6e dal nero africano al bianco europeo vi ! stata in realt$ una grave involuzione" c6e 6a messo in pericolo la sopravvivenza dello stesso genere umano. 8%idea di <umano< c6e oggi va per la maggiore ! &uella

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dell%affarista" intellettualmente dotato" tecnologicamente avanzato" particolarmente individualista" con un basso livello di moralit$" al punto c6e ! disposto a compiere &ualun&ue cosa pur di ac&uisire potere o di non perderlo. .oi &uesto tipo di soggetto ogni giorno lo definiamo <evoluto<. /a c%! un%altra ragione per cui la teoria evoluzionista non pu' dimostrare la propria scientificit$. .oi facciamo partire l%uomo dal nero e lo facciamo arrivare al bianco" ma c6i ci dice c6e i primi uomini non siano stati in realt$ olivastriD ?errebbe infatti naturale pensare c6e per passare dal nero al bianco ci voglia un tempo infinitamente superiore a &uello c6e ci vorrebbe per passare dall%olivastro al bianco. + noi non abbiamo" sulla Eerra" decine di milioni di anni di vita. Perc6( dun&ue non dare per scontato c6e i primi uomini abbiano avuto un colore della pelle n( troppo scuro n( troppo c6iaro" c6e ! appunto &uello tipico delle popolazioni mediorientali" le &uali" ad un certo punto" si sono diramate in varie direzioni" mutando il loro aspetto a seconda dell%ambiente incontrato @troppo caldo" troppo freddo" troppo ventoso ecc.A. .on ci sarebbe stata un%unica linea evolutiva. Peraltro il /edio ,riente" cio! &uella zona del /editerraneo orientale c6e va dalla 9iria al 9inai" si presenta come crocevia di tre continenti" c6e a partire da &uell%area facilmente avrebbero potuto essere popolati &uasi in simultanea. .on ci sarebbero stati ostacoli di sorta. 8%uomo primitivo doveva avere una percezione del pianeta molto pi= <globale< della nostra. Poteva muoversi liberamente in &ualun&ue direzione. Cosa c6e oggi solo poc6issime persone possono fare. 8a Eerra ! diventata una prigione" in cui gli esseri umani si sono rinc6iusi da soli e non 6anno pi= la c6iave per poterne uscire. Crea ionismo ed e$olu ionismo Come non esiste alcun <creazionismo divino< cos> non esiste alcun vero <evoluzionismo umano<. .on ci pu' essere alcun <passaggio naturale< dal mondo animale a &uello umano" poic6( se le somiglianze sono relative" le differenze sono invece abissali.

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.essun animale possiede la libert di coscienza" e non l%avr$ mai. Invece l%essere umano la possiede sin dalla nascita" anc6e &uando non la usa perc6( ! un neonato e la sua libert$ di scelta ! minima" e nessuno gliel%6a data" in &uanto non 6a senso ricevere una cosa c6e gi$ si possiede. .on solo" ma &uanto pi= usa &uella libert$ tanto pi= ! se stesso" cio! non diventa &ualcosa di diverso da &uel c6e ! gi$. 8a libert$ di coscienza ci fa essere noi stessi" non possiamo diventare <migliori< di &uel c6e siamo" perc6( da ci' c6e si ! si pu' soltanto peggiorare# se siamo noi stessi" siamo &uel c6e siamo" diventiamo &uel c6e dobbiamo essere. 7n%evoluzione esiste soltanto per essere &uel c6e si !. :i nessun animale si potrebbe mai dire una cosa del genere. 9otto &uesto aspetto <ontologico<" l%origine dell%uomo non 6a e&uivalenti di alcun tipo. ?ien &uasi da pensare c6e l%essere umano non abbia mai avuto alcuna origine" cio! c6e sia sempre esistito e destinato a esistere sempre" poic6( la sua libert$ di coscienza ! indistruttibile" ! una componente strutturale all%esserci" all%essere umano" anzi alla sua essenza" c6e prescinde" in un certo senso" dalla fisicit$ dei nostri corpi" in cui essa comun&ue agisce" in &uanto non c%! coscienza al di fuori della materia. .oi dovremmo soltanto accettare l%idea c6e la materia" c6e in &uesto momento viviamo @il nostro corpo specificoA" ! solo un aspetto della materia infinita dell%universo. Coscienza e /ateria sono entrambe infinite" eterne" insondabili. Buando si parla di <evoluzione<" bisognerebbe c6iarire c6%essa non 6a alcun rapporto con la libert$ di coscienza" c6e ! eterna e immutabile. Buel c6e mutano son solo le forme in cui tale libert$ si manifesta" c6e sono incredibilmente varie. Il fatto c6e siano esistiti degli animali prima ancora della comparsa dell%uomo sulla Eerra" non sta affatto a significare c6e nell%universo non fosse gi$ presente un%essenza umana. 9e la libert$ di coscienza ! un elemento costitutivo dell%uomo" c6e non pu' ricevere da alcun animale" allora bisogna escludere l%evoluzione. .on siamo diventati <umani< attraverso un%evoluzione progressiva# lo siamo sempre stati. Ci' c6e mutano - e lo fanno a prescindere dal concetto di <evoluzione<" poic6( non ! detto c6e il presente sia migliore del passato - sono le modalit$ formali c6e la coscienza si d$ per vivere.

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.oi non siamo <figli della Eerra< pi= di &uanto la Eerra non sia nostra figlia. 8%universo ! sempre esistito e il cosiddetto <big bang< non ! affatto il suo inizio" ma solo l%inizio di una sua piccola parte" c6e 6a permesso una nostra particolare forma di vita" relativa alle condizioni di spazio e tempo c6e ci sono date sul nostro pianeta. .oi siamo nati su &uesto pianeta ma la nostra essenza" c6e ! assolutamente unica nell%universo" esisteva gi$" ed ! stata proprio &uesta essenza a generarci. .oi siamo figli e padri nello stesso momento. .on siamo destinati a un%esistenza eterna sulla Eerra" ma neppure a non avere alcuna esistenza. 8a Eerra ! solo la condizione per una forma di vita" certamente non l%unica condizione" e si potrebbe anc6e dire c6e l%universo pu' prevedere diverse forme di vita. 8%unica cosa c6e noi c6iediamo all%universo ! c6e ogni forma di vita sia compatibile con la nostra libert$ di coscienza. 8a dimensione pi= prossima alla nostra essenza ! l%universo" c6e ! eterno e infinito. .essuno ci 6a creati" nessuno ci pu' distruggere. .essuna evoluzione pu' renderci diversi da &uel c6e siamo. 8a libert$ di coscienza ! una sola e in virt= di essa il tempo c6e ci separa dagli uomini di milioni di anni fa ! uguale a zero" mentre il tempo c6e ci separa dal nostro cane o gatto ! infinito. 4li esseri umani sono illimitati nella profondit$ della loro coscienza" infiniti nel loro numero e unici nell%universo. .on esiste alcun essere vivente e&uivalente o superiore all%essere umano. Eutto ci ! inferiore. Eutti gli animali sono un nostro sottoprodotto" esattamente come tutti i minerali e i vegetali. 8%unico vero <prodotto< dell%essere umano ! l%essere umano stesso. :ar5in 6a elaborato la teoria evoluzionistica studiando gli animali e poi" con una forzatura di tipo pseudo-ateistico" 6a applicato la medesima teoria all%essere umano" senza rendersi conto c6e a-teismo non pu' voler dire ridurre l%uomo a un animale" ma alzarlo al rango divino. .on c%! mai stato alcun creazionismo" semplicemente perc6( non c%! nessun dio c6e non sia l%uomo" c6e ! distinto in masc6io e femmina" due entit$ c6e si attraggono per completarsi e riprodursi" e si respingono per conservare la loro specificit$. Per la stessa ragione ontologica non esiste alcun evoluzionismo c6e ci renda umani da una condizione di partenza animale. 8a libert$ di coscienza ! la sintesi suprema della legge degli opposti c6e si attraggono e si respingono senza sosta. :un&ue la

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morte non esiste" se non come forma di transizione da uno stato di vita a un altro. + se in &uesta vita io sono stato affezionato a un animale" 6o diritto a esserlo per sempre" &uindi anc6e gli animali sono eterni. Buel c6e l%uomo vuole" se l%aiuta a essere se stesso" l%avr$. U 8%evoluzionismo non ! una scienza" ma dire c6e" per &uesta ragione" va recuperato il creazionismo" ! assurdo. .on si pu' passare da un%ipotesi a una fede. 7sare il creazionismo contro l%evoluzionismo ! insensato come fare il contrario" poic6( i tempi cui ci si riferisce sono talmente ampi da risultare inutilizzabili per dimostrare concretamente &ualcosa. 8e teorie creazionistic6e sono destinate a estinguersi da sole" a motivo del crescente interesse per le &uestioni terrene. Euttavia usare l%evoluzionismo per propagandare idee ateistic6e non porta da nessuna parte" poic6( l%ateismo deve restare una &uestione di coscienza" non di scienza. 8%ateismo ! <scientifico< solo per c6i in coscienza gi$ vi crede. E$olu ione e in$olu ione .oi non possiamo attribuire il livello di progresso di una popolazione al grado di sviluppo tecnologico" di divisione del lavoro o ad altri fattori meramente materiali o economici" senza prendere in considerazione lSinsieme delle condizioni sociali" culturali e politic6e dellSintera popolazione. .on sono un indice sicuro di progresso i fattori cosiddetti <dominanti<" come p.es. il livello delle forze produttive" c6e si misura sulla capacit$ di riprodursi economicamente. C lSinsieme della vita sociale c6e va preso in considerazione e non un suo singolo aspetto. .on dobbiamo dimenticare c6e i guasti principali arrecati al nostro pianeta provengono esclusivamente dalle cosiddette <civilt$<" cio! da organizzazioni <avanzate< dellSeconomia" delle istituzioni" dellSapparato bellico... 1isogna &uindi ripensare totalmente il significato della linea evolutiva c6e va dalle societ$ tribali alle civilt$. Buesto perc6(" a ben guardare" non cS! stata una vera e propria <evoluzione<" ma piuttosto uninvoluzione da uno stadio di vita collettivi-

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stico a una serie di formazioni sociali individualistiche . 7na &ualun&ue transizione al socialismo 6a senso solo se porter$ il genere umano a vivere in maniera analoga alle societ$ tribali @presc6iavistic6eA" ovviamente con una diversa consapevolezza rispetto a &uella c6e gli uomini avevano oltre seimila anni fa @il periodo allSincirca in cui le civilt$ sono iniziateA. 9e fossimo un minimo onesti con noi stessi" troveremmo al&uanto difficile sostenere c6e gli uomini di oggi 6anno una coscienza della loro umanit$ di molto superiore a &uella c6e potevano avere gli uomini di mille" diecimila o un milione di anni fa. .on sono le circostanze esteriori" materiali o fenomenic6e" c6e rendono pi= o meno grande tale consapevolezza" altrimenti si sarebbe costretti ad affermare c6e popolazioni prive di scienza e di tecnica evolute dovrebbero essere considerate dal punto di vista della consapevolezza umana" assolutamente primitive. /a se anc6e solo guardassimo al modo in cui 6anno vissuto il loro rapporto con la natura" dovremmo dire esattamente il contrario. Come dSaltra parte ! assurdo sostenere c6e" solo per il fatto di non aver lasciato nulla di scritto" determinate popolazioni possono essere considerate umanamente sottosviluppate. .oi oggi siamo talmente condizionati dalla scienza e dalla tecnica c6e non siamo pi= capaci di stabilire dei parametri &ualitativi con cui indicizzare e monitorare lSumanit$ dellSuomo" a prescindere dai mezzi tecnoscientifici c6e impiega. Per noi lSessere umano ! anzitutto lShomo technologicus" oltre il &uale esiste solo lShomo animalis" assolutamente primitivo" ferino" come - a partire dal mondo greco-romano - si presumeva fossero le popolazioni cosiddette <barbaric6e<" disprezzate anc6e nel modo di parlare. 2acciamo molta fatica ad accettare lSidea" per molti versi incredibilmente banale" di un sano relativismo storico. In realt$ sarebbe sufficiente rinunciare a tutto ci' c6e contraddice le esigenze riproduttive della natura" per capire c6e la nostra attuale civilt$ ! lontanissima dal potersi definire <umana<. Infatti ! soltanto la natura c6e pu' farci capire lessenzialit della vita. + se cS! una cosa c6e non possiamo permetterci" anc6e se allSapparenza sembra non essere cos>" ! proprio &uella di essere contro-natura" cio! di usare scienza e tecnica etsi daretur non esse naturam.

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Bui non ! pi= &uestione di destra o sinistra" di capitalismo o socialismoI la stessa tutela ambientale risc6ia di diventare un mero surrogato" se non si pone il problema di come uscire da un concetto di >civilt$< in base al &uale noi oggi intendiamo cose del tutto innaturali e &uindi inumane. Buando gli storici prendono in esame i seguenti venti punti" non 6anno dubbi da &uale parte stare" o comun&ue un docente sa gi$ a &uale risposta porteranno gli interrogativi c6e dovr$ porre allo studente" nel mentre insieme useranno il libro di testo. /a dare per scontata una risposta a &uesti temi significa fare un torto alla ricerca storica. - 8a scrittura di poc6i singoli 6a sostituito la trasmissione orale di un popolo @interessi particolari 6anno prevalso su interessi generaliAI - la vita urbana 6a subordinato a s( &uella ruraleI - il valore di scambio 6a prevalso su &uello dSusoI - il mercato 6a rimpiazzato lSautoconsumo @oggi poi il mercato finanziario e borsistico tende a prevalere su &uello economico e produttivoAI - la specializzazione del lavoro 6a sostituito la capacit$ di saper fare ogni cosa utile a sopravvivereI - il lavoro intellettuale ! decisamente prevalso su &uello manualeI - con la scienza e la tecnica si vuole <dominare< la natura e la parte pi= debole" meno acculturata dellSumanit$I - allSuguaglianza dei sessi ! seguita la dominanza del genere masc6ileI - la propriet$ privata domina su &uella socialeI - la stanzialit$ 6a sostituito il nomadismoI - lSesigenza del superfluo 6a prevalso sui bisogni fondamentaliI - lSidea di progresso indefinito o prevalente ! stata usata demagogicamente in relazione alla materialit$ della vita" illudendo le masse c6e il benessere economico sarebbe stato generalizzatoI - sS! fatto coincidere" in maniera automatica" il livello di produttivit di un paese col benessere sociale della popolazioneI indici &uantitativi 6anno prevalso su &uelli &ualitativiI lSeconomico 6a prevalso non solo sullSecologico ma anc6e sul socialeI

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- lSio prevale sul collettivoI - la democrazia delegata 6a sostituito &uella direttaI - le amministrazioni statali 6anno paralizzato lSautogestione o lSautogoverno delle popolazioni" e in generale lo 9tato domina la societ$ civileI si ! voluto far credere c6e una maggiore statalizzazione significasse automaticamente una maggiore socializzazioneI - le nazioni 6anno sostituito le comunit$ di villaggioI si sono posti dei confini per restare separati" dopodic6( si sono aboliti i confini" cio! si ! invasa la propriet$ altrui" per meglio dominare gli 9tati pi= deboliI - ci si arroga il diritto di imporre alle nazioni pi= deboli i propri criteri di vita# non cS! confronto alla pari" rispetto della diversit$" ma imposizione di un modelloI - tutti i valori affermati @siano essi laici o religiosiA servono solo per assicurare &uesto stato di cose" cio! anc6e se i valori sembrano umani e conformi a natura" nella pratica producono il contrarioI - le armi c6e servivano per cacciare ora possono distruggere lSintero pianeta. Preistoria e natura 4li uomini primitivi 6anno vissuto per secoli in un rapporto e&uilibrato con la natura" senza conflitti antagonistici all%interno delle loro comunit$. .oi non dobbiamo considerare il progresso storicosociale e tecno-scientifico come strettamente legato al rifiuto del loro tipo di vita. .oi dobbiamo credere nella compatibilit$ di progresso e socialismo. 9e il socialismo ! un ritorno all%e&uilibrio dei rapporti umani e dei rapporti con la natura" lo ! senza dubbio in relazione al progresso scientifico e tecnologico" anc6e se dovendo scegliere fra un socialismo pi= democratico con un minor progresso tecnologico e un socialismo meno democratico con un maggior progresso" ! da preferirsi il primo. C6i fa risalire al progresso in &uanto tale la causa dell%autodistruzione della civilt$ capitalistica" non d$ agli uomini alcuna speranza# semplicemente perc6( il ritorno sic et simpliciter alla preistoria ! impossibile. 9e esso avverr$" dovr$ avvenire con la con-

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sapevolezza di un percorso storico compiuto" altrimenti la storia non sar$ c6e una parentesi da dimenticare. ,ccorre dun&ue" pi= c6e rimpiangere il passato" cercare di capire in &uale maniera <civile< e <democratica< si pu' utilizzare il progresso. Certo ! c6e se si parte dall%idea c6e tale maniera ! irrealizzabile" in &uanto le forze antagonistic6e sono troppo superiori" si sar$ facilmente portati a considerare la preistoria migliore della storia. /a la preistoria non ! stato un processo uniforme" in cui gli uomini sono sempre rimasti uguali a se stessi. Anzi" proprio la nascita della storia sta ad indicare il bisogno umano di uscire dalla preistoria" cio! dalla limitatezza degli strumenti di produzione" di lavoro" dalla precariet$ materiale dell%esistenza. 8a storia ! anc6e un indice del progressivo distanziamento degli uomini dal mondo degli animali" la cui unica preoccupazione ! &uella di sopravvivere. C6i pensa tuttavia c6e le leggi del progresso siano cos> forti" cos> indiscutibili" da rendere irrilevante" rispetto ai benefici ottenuti" il peso delle ferite inflitte a certi popoli della storia" dimentica c6e sono proprio &uelle ferite c6e possono aiutare la ragione a rendere pi= umana" in futuro" l%idea di progresso. + in ogni caso &uando si pu' costatare c6e determinati modi di produzione sono rimasti sostanzialmente inalterati nell%arco non di secoli ma di millenni" bisognerebbe convenire c6e ci' potrebbe anc6e rappresentare un progresso formidabile del genere umano e non un segno della sua arretratezza. Infatti non si cambiano le cose c6e funzionano. 9e con poc6i mezzi a disposizione l%uomo primitivo ! riuscito a garantirsi la sopravvivenza" senza dover sfruttare il lavoro altrui" ci' significa c6%egli aveva raggiunto una grande autonomia" una grande maturit$ personale. Il continuo bisogno di modificare i mezzi e i metodi produttivi ! segno di grande instabilit$ e precariet$. Il capitalismo" in tal senso" rappresenta il massimo dell%irresponsabilit$ collettiva.

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Elo%io della "recariet'

8a precariet$ ! il segreto della vita c6e voglia restare umana. :ire una cosa del genere &uando la gran parte dei lavoratori vive nella precariet$ e fa di tutto per uscirne" pu' apparire offensivo. In realt$ oggi esiste" nell%ambito del lavoro" la precariet$ delle mansioni o delle funzioni proprio perc6( alcuni 6an cercato di superarla a spese altrui" sfruttando risorse umane e naturali c6e storicamente non gli appartenevano. /olti sono precari perc6( poc6i" coi loro atteggiamenti autoritari" son voluti diventare dei privilegiati e 6an voluto conservare a tutti i costi &uesta loro prerogativa. 8a precariet$ ! di molti perc6( &ualcuno l%6a arbitrariamente rifiutata e si ! servito della precariet$ altrui per vivere una vita da privilegiato. Cos> gli uni 6an smesso d%essere umani perc6( miseri" gli altri perc6( benestanti. 7n tempo non era cos>. 8a precariet$ era di tutti" era &uella c6e la natura imponeva a tutti" senza esclusione. 8a natura non pu' rendere facile la vita" proprio perc6( sa c6e gli esseri viventi sono in evoluzione continua" devono crescere" svilupparsi. + sa anc6e c6e nella sicurezza" negli agi" nelle comodit$ uno smette di crescere" si atrofizza. ,ggi nella precariet$ ci si odia" si avverte l%altro come un rivale" un nemico" un concorrente da eliminare. 7n tempo" essendo la precariet$ una comune condizione" ci si aiutava per meglio sopportarla. .on la si fuggiva" la si dava per scontata. Al massimo si cercava di attenuarne il peso nei limiti c6e la stessa natura imponeva. 8a natura infatti da un lato offre le condizioni per vivere" dall%altro c6iede uno sforzo collettivo per attingere alle sue risorse. C lei c6e indica il livello delle comodit$ oltre il &uale si risc6ia di perdere la nostra caratteristica umana. 8a natura non ! cosa c6e possa essere affrontata in maniera individuale. C6i 6a voluto farlo" usando la forza" 6a sconvolto dei meccanismi c6e per millenni avevano garantito a tutti la sopravvivenza. Euttavia" siccome l%esistenza della natura" con le sue leggi" ! autonoma rispetto a &uella dell%uomo" essa non pu' lasciarsi scon-

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volgere senza reagire. :i tanto in tanto ci fa ricordare" spesso dolorosamente" le sue prerogative e soprattutto il fatto c6e la sua esistenza non dipende da &uella dell%uomo. Buando la natura non 6a sufficienti forze per resistere alle umane devastazioni" si trasforma in deserto" rendendo a tutti impossibile la vita. Per poter vivere nel deserto" c6e ! la precariet$ assoluta" bisogna essere uomini assolutamente speciali" &uali non si potrebbero mai incontrare nelle grandi citt$" dove la ricerca delle comodit$ ! l%obiettivo n. 1 per tutti. C stata infatti proprio l%idea di comodit$ c6e 6a distrutto il comunismo primordiale. C stata l%idea di surplus o di eccedenza c6e 6a minato il principio della precariet$ collettiva. Alcuni 6an voluto far credere ai molti @usando miti e religioniA c6e si sarebbe potuto raggiungere il benessere accumulando riserve per i momenti pi= difficili. C stato cos> c6e ! nato il problema di come controllare &ueste riserve e di come ripartirle. 9i ! voluto por fine alla precariet$ aumentando i tempi del lavoro" obbligando la natura a uno stress produttivo" diversificando in modo arbitrario le funzioni" i ruoli all%interno del collettivo. 8a precariet$ 6a cominciato a essere vista non come una condizione naturale dell%esistenza" ma come un limite da superare con tutti i mezzi e i modi" senza neppur distinguere tra lecito e illecito" se non con la retorica delle parole. C6i superava prima e meglio degli altri la precariet$" difendeva con maggior forza le comodit$ ac&uisiteI anzi" &uando vedeva c6e &ueste diminuivano o non rispondevano pi= alle aumentate esigenze di benessere" diventava sempre pi= bellicoso" non essendo pi= abituato a sopportare la precariet$. :opo aver creato discriminazioni sociali all%interno del loro collettivo" gli strati privilegiati" preoccupati di conservare le ac&uisite posizioni di rendita" sono andati a cercare al di fuori delle loro comunit$ le risorse da integrare alle proprie. C6i si sentiva minacciato nel proprio lusso" nel proprio sfarzo" 6a esportato all%esterno il malessere c6e viveva all%interno. 9i sono cominciate a condizionare" a minacciare" a con&uistare le comunit$ altrui. 8%antagonismo ! diventato progressivamente un male di vivere c6e si ! diffuso sull%intero pianeta. A volte il nomadismo" cio! la precariet$ come stile di vita" ! riuscito a porre un argine alla stanzialit$" c6e ! la comodit$ per eccellenza" ma nel com-

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plesso bisogna dire c6e la stanzialit$ 6a vinto" al punto c6e oggi" c6iun&ue scelga di emigrare dal luogo in cui la vita gli sembra impossibile" lo fa per diventare stanziale. Eutti vogliono vivere in maniera urbanizzata" senza rendersi conto c6e le citt$" nate solo dopo aver sottomesso a s( tutto il mondo rurale" sono la cosa pi= innaturale c6e possa esistere. Le mi%ra ioni dei "o"oli .on pu' non esserci stato sc6iavismo &uando ! finita l%epoca del comunismo primitivo. ?enne contrapposto l%individualismo @e &uindi il concetto di <forza<A al collettivismo" c6e voleva dire tradizione" senso comune" pariteticit$ tra i componenti del collettivo. C6e poi &uesto sc6iavismo si sia imposto in una forma privata o statale" ! dipeso soltanto dalla cultura dominante" c6e ovviamente s%! avvalsa di circostanze contingenti" di specific6e situazioni ambientali. 8%individualismo 6a caratterizzato enormemente l%+uropa occidentale" forse perc6( in &uest%area geografica" posta ai margini dell%Asia e dell%Africa" come una loro estrema propaggine" avente un clima poco ospitale" poco adatto a vivere di caccia e di raccolta" poteva essere considerata come <ultima spiaggia< per popolazioni in fuga" come lo sar$ il continente americano per &uelle popolazioni perseguitate in +uropa# anc6e noi incontrammo popolazioni ferme allo stadio del comunismo primitivo" per sbarazzarci delle &uali ci bastarono poc6i secoli. + comun&ue non dobbiamo dimenticare c6e il disgelo della coltre di g6iaccio c6e attanagliava l%+uropa inizi' circa 14-12 mila anni fa. C6i veniva a vivere in +uropa occidentale doveva essere uno sradicato o uno c6e" nel proprio territorio d%origine" si trovava in una situazione di grave conflittualit$ coi residenti" come &uando sono avvenute le massicce migrazioni indoeuropee e &uelle cosiddette <barbaric6e< c6e 6anno distrutto l%impero romano. 8%individualismo infatti s%impone sempre nelle aree geografic6e pi= difficili" pi= impervie..." non tanto perc6( ! con l%individualismo c6e si possono meglio affrontare" &uanto perc6( inizialmente esse vengono abitate da c6i" per un motivo o per un altro" non 6a potuto continuare a vivere nel proprio paese d%origine.

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8e migrazioni con cui s%! popolata l%+uropa 6anno sempre comportato la perdita di &ualcosa di vitale del proprio passato e &uindi l%ac&uisizione di un nuovo stile di vita" c6e" inevitabilmente" rispetto a &uello tradizionale" era segnato da elementi di tipo individualistico. In tal senso si pu' tran&uillamente dire c6e le prime civilt$ antagonistic6e" presso il .ilo o il Eigri e l%+ufrate" sono nate &ui perc6( attorno a &uei fiumi si poteva costruire un%alternativa integrale alla foresta. 8o sfruttamento delle risorse idric6e di &uei fiumi cominci' ad avvenire in maniera sistematica e non" come si faceva prima" in maniera saltuaria" potendo le civilt$ comunistic6e avvalersi di ben altre risorse" &uelle appunto delle foreste. +cco perc6( in +uropa occidentale l%individualismo appare &uando le civilt$ antagonistic6e fluviali cominciano a esercitare un condizionamento insopportabile sulle popolazioni rimaste ancorate al collettivismo" costringendole a emigrare. 8a migrazione pi= antica dall%Asia e dall%Africa verso l%+uropa" probabilmente era di popolazioni comunistic6e c6e non riuscivano pi= a sopportare la presenza di societ$ basate sullo sc6iavismo. +rano popolazioni in fuga" c6e" ancora pi= probabilmente" incontrarono in +uropa popolazioni altrettanto comunistic6e" ma c6e dovevano essere a un livello culturale e materiale pi= basso" in &uanto sono state fagocitate dalle altre @basta vedere la superiorit$ di tipo linguisticoA. 8e migrazioni delle popolazioni asiatic6e verso l%+uropa devono essere state fatte mentre gi$ praticavano l%allevamento" altrimenti uno spostamento di massa sarebbe stato troppo risc6ioso. Popolazioni comunistic6e sono esistite in tutte le parti del pianeta. Buello c6e si fa fatica a comprendere ! il motivo delle grandi migrazioni di massa. In origine" infatti" ci' c6e dava da vivere era la foresta. C impensabile c6e un%intera trib= si sposti da un luogo c6e le permette di vivere con relativa sicurezza verso un luogo del tutto sconosciuto. .ormalmente le migrazioni tribali" &uando vi erano" seguivano gli spostamenti delle mandrie selvatic6e" oppure servivano per assicurare il foraggio a &uelle in cattivit$. 9e e &uando gli uomini si spostano" lo fanno in piccole unit$ e con l%intenzione di ritornare" presto o tardi" nel luogo d%origine. 9pontaneamente non si lascia mai il luogo in cui si ! nati e cresciuti# deve esserci una motivazione molto seria.

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Buesto per dire c6e &uando l%+uropa ! stata occupata dalle grandi migrazioni provenienti dall%India" &ueste popolazioni erano state sicuramente costrette a spostarsi" e il motivo pu' essere stato solo uno# erano venute a contatto con civilt$ di tipo sc6iavistico @&uelle appunto della regione mesopotamicaA. All%interno di &ueste migrazioni di massa vi potevano essere" ovviamente" popolazioni ancora al livello del comunismo primitivo" ma anc6e &uelle venute a contatto con le stesse civilt$ sc6iavistic6e e dalle &uali inevitabilmente avevano ac&uisito alcune abitudini. 8a vera tragedia per' inizia solo verso il I? millennio a.C." &uando si verifica il passaggio dall%et$ della pietra a &uello del metallo" c6e tutti gli storici vedono per' come un grande progresso. C proprio in &uel periodo c6e inizia a separarsi nettamente l%agricoltura dall%allevamento e si formano le grandi citt$. Indubbiamente le migrazioni dei popoli indoeuropei @specie &uella dei :oriA posero un freno allo sviluppo indiscriminato dello sc6iavismo o riorganizzarono &uesto sistema su basi pi= primitive" ma non per &uesto pi= antidemocratic6e. 9pesso gli storici sono soliti definire &uesti periodi come <oscuri o bui< semplicemente perc6( giudicano lSorganizzazione socioculturale e politica sulla base dei parametri della civilt$ precedente. In realt$ si tratta di porre ogni civilt$ in rapporto allSorganizzazione comunitaria primitiva" cercando di capire fino a c6e punto se nSera allontanata. 9otto &uesto aspetto" p.es." le popolazioni cosiddette <barbaric6e< c6e posero fine allSimpero romano erano di molto superiori alla civilt$ latina nel rispetto della dignit umana @lo dimostra" successivamente" il fatto c6e la condizione dello sc6iavo si trasform' in &uella del servo della glebaA. Su"erare il concetto di 8,or a8 Il concetto di <lavoro<" inteso come mansione ripetitiva" rispetto degli orari" di determinati obblig6i" ovvero l%impegno &uotidiano imposto da circostanze esterne" ! un concetto innaturale" c6e pu' essere nato soltanto in un sistema di vita gi$ segnato dai conflitti di ceto o di classe. 7n lavoro del genere ! determinato in realt$ dal concetto di <forza<" in &uanto ! appunto un <lavoro forzato<.

Per l%uomo preistorico lavorare significava andare alla ricerca di cibo per sfamarsi o di oggetti utili per costruirsi armi per la caccia o per la raccolta di frutti" bacc6e" radiciK Anc6e &uando non c%era di mezzo l%esigenza di alimentarsi" vi erano comun&ue altre esigenze naturali da soddisfare" come p. es. &uella di ripararsi dalle intemperie o da altri animali affamati o pericolosi o fastidiosi. 9ia come sia" egli non aveva mai l%impressione c6e &ualcuno volesse <obbligarlo< a fare &ualcosa# si trattava soltanto di trovare una soluzione a esigenze del tutto naturali" c6e sorgevano spontaneamente dalla sua persona o dalla vita di gruppo. +ra impossibile parlare di <alienazione<. 8a natura non era mai vista come una <nemica<" ma anzi come la fondamentale risorsa per soddisfare le proprie esigenze. 8$ dove s%! imposto il concetto di <forza<" l> s%! affermata la <propriet$ privata<" e &uindi l%obbligo" da parte dei pi= deboli" di lavorare per i pi= forti. ,ggi &uesto obbligo s%! esteso in tutto il pianeta" tanto c6e s%! ridotta a un nulla la possibilit$ di esistere ricavando liberamente dalla natura ci' c6e occorre alla propria sopravvivenza. Eutta la natura ! dominata dalla forza dell%uomo" la &uale domina anc6e &uelle popolazioni c6e considerano la natura pi= importante dell%uomo. 8%alienazione si ! dun&ue sviluppata in due direzioni parallele# &uella del rapporto tra debole e forte e &uella del rapporto tra uomo e natura. &uanto pi= il forte vuole imporsi sul debole" tanto pi= l%uomo @debole e forte insiemeA vuole imporsi sulla natura. Il forte costringe il debole ad avere un rapporto alienato non solo nei confronti dell%oggetto del proprio lavoro" in &uanto deve produrre cose c6e non gli appartengono e la cui &uantit$ ! di molto superiore al suo fabbisogno &uotidiano" ma anc6e nei confronti della stessa natura" poic6( ! proprio dallo sfruttamento indiscriminato delle sue risorse c6%egli viene messo in condizione di condurre un <lavoro forzato<. 8a storia non ! stata altro c6e un tentativo di trasferire a livelli sempre pi= elevati" in estensione e profondit$" lo sfruttamento della natura" con cui poter rispondere all%istanza" avanzata dai pi= deboli" di porre fine al loro sfruttamento da parte dei pi= forti. Cio! la mancata soluzione al problema dello sfruttamento umano 6a comportato un%accentuazione sempre pi= esasperata del sacc6eggio delle

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risorse naturali. + poic6( &uesto sacc6eggio oggi avviene a livello planetario" ! evidente c6e anc6e lo sfruttamento degli uomini deve sottostare a una regolamentazione di tipo planetario. ,ggi esistono organismi preposti allo sfruttamento planetario degli esseri umani e della natura" gestiti dalle nazioni economicamente" militarmente e politicamente pi= potenti. Buesti organismi sono la 1anca /ondiale" il 2ondo /onetario Internazionale" l%,rganizzazione /ondiale del Commercio e" per molti aspetti" le stesse .azioni 7nite. ,ltre a &ueste organizzazioni" c6e sono le principali" ne esistono molte altre di carattere regionale o con scopi pi= specifici" come p. es. l%,rganizzazione Internazionale del 8avoro" l%,rganizzazione per la Cooperazione e lo 9viluppo +conomico" la .ato ecc. 7na lotta mondiale contro &uesti organismi" c6e vanno assolutamente ripensati nelle loro fondamenta" in &uanto tendono a sc6iavizzare il mondo intero" non potr$ prescindere dall%idea secondo cui l%unico modo di salvaguardare la natura e superare ogni forma di alienazione ! &uello di far tornare l%uomo alla preistoria" cio! a &uel periodo in cui non esisteva la propriet$ privata dei mezzi produttivi e il rapporto con la natura era vincolato all%esigenza di rispettarne tutti i cicli riproduttivi.

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Coscien a e materia come "ilastri della storia

:i regola i manuali di storia valutano il livello di civilt$ di una determinata formazione sociale dal tasso di tecnologia applicato alle sue opere di edificazione. C molto difficile trovare uno storico c6e accetti lSidea c6e una civilt$ avanzatissima sul piano tecnologico possa essere particolarmente arretrata sul piano dello sviluppo etico. +ppure da tempo sappiamo c6e coscienza e materia sono due concetti c6e" pur dovendo coesistere" dispongono di una relativa e reciproca autonomia. Ci siamo serviti di &uesta verit$ lapalissiana anc6e per dimostrare c6e il marWismo" privilegiando nettamente la struttura economica" era finito in un cul-de-sac. Anzi" oggi dovremmo sostenere" guardando i fatti del nostro tempo" c6e un forte sviluppo della tecnologia raramente comporta un elevato sviluppo della coscienza o c6e non necessariamente tale sviluppo comporta un adeguato affronto dei problemi materiali. 8Sessere umano" per restare <umano<" 6a un bisogno relativo di tecnologia e un bisogno assoluto di coscienza. 9icc6( l$ dove le civilt$ 6anno puntato maggiormente lSattenzione sulla tecnologia" l> bisogna porre il dubbio riguardo al loro livello di autoconsapevolezza. 8e civilt$ dotate di un certo livello di sviluppo tecnologico sembra - agli occ6i degli storici - c6e abbiano lasciato allSumanit$ grandi con&uiste storic6e semplicemente perc6( la civilt$ odierna @&uella occidentaleA punta allo stesso modo di &uelle tutti i propri sforzi allo sviluppo della tecnologia. 8eggiamo il passato cos> come noi leggiamo noi stessi e come vorremmo c6e il futuro leggesse noi. In realt$ &ueste civilt$ @di ieri e di oggiA il pi= delle volte 6anno assai poco da trasmettere alla coscienza degli uominiI sono civilt$ malate di individualismo e socialmente pericolose" proprio perc6( a motivo della loro forza tecnologica" c6e ! impiegata soprattutto per scopi egemonici" esse minacciano lSesistenza di altre civilt$ e anc6e &uella della natura. 9arebbe interessante far capire ai ragazzi un possibile nesso tra <bullismo< e <civilt$<. Come comportarsi &uando &ualcuno vuole emergere sugli altri utilizzando modi illecitiD 8a storia sarebbe forse

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potuta andare diversamente se si fosse impedito a &ueste forme di <bullismo storico< di nuocere al di fuori dei propri confini geografici" ovvero di cercare oltre &uesti confini una soluzione alle proprie interne contraddizioni. C infatti sintomatico c6e nonostante la loro vantata tecnologia" &ueste civilt$" basate sullSantagonismo sociale" riescono a sopravvivere solo a condizione di poter depredare le civilt$ meno evolute sul piano tecnologico" sacc6eggiando altres> ogni risorsa naturale disponibile" propria e altrui. 8Suomo ! un ente di natura e sono anzitutto le leggi di natura c6e vanno rispettate. Bueste leggi non prevedono un impiego massiccio della tecnologia" ma anzitutto il rispetto della coscienza e della libert$ degli esseri umani. 9i dovrebbe considerare il fatto" nellSanalisi storica delle civilt$" c6e &uando la maggioranza della popolazione di una civilt$ arriva ad accettare" o per convinzione o per rassegnazione" la modalit$ immorale o antidemocratica di gestione del potere politico" il destino della civilt$ ! praticamente segnato. Cio! non vi sono pi= possibilit$ di vero sviluppo. 8a popolazione c6e vive in periferia tender$ a c6iedere aiuto alle popolazioni limitrofe @come facevano i romani pi= indigenti nei confronti dei barbariA" e saranno loro c6e porranno le basi @morali e di un diverso uso della tecnologiaA del futuro sviluppo" e i criteri di &uesto sviluppo saranno sicuramente diversi da &uelli precedenti. Civilt$ immorali e antidemocratic6e tendono a distruggere i popoli confinanti" per spogliarli dei loro beni" ma tendono anc6e a creare delle contraddizioni sempre pi= acute al loro interno. 8a gestione del potere diventa molto difficoltosa" poic6( tende a dominare lSegoismo delle classi e degli individui. 9i perde la consapevolezza del bene comune. Bueste civilt$" anc6e se apparentemente sembrano molto forti" in realt$ finiscono collSautodistruggersi" poic6( scatenano conflitti irriducibili non solo al loro esterno ma anc6e al loro interno. 9ono civilt$ c6e" se incontrano una &ualc6e forma di resistenza" inevitabilmente si indeboliscono" proprio perc6( tutta la loro forza materiale" tecnologica non ! supportata da alcuna risorsa moraleI senza peraltro considerare c6e il loro stesso sviluppo tecnologico pu' innescare dei meccanismi automatici c6e ad un certo punto sfuggono al

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controllo razionale degli uomini @si pensi solo" per restare al presente" alle situazioni caratterizzate dagli impianti nucleari o dai grandi debiti pubblici" ma gli storici farebbero bene a mettere in relazione anc6e la desertificazione con la deforestazione praticata su vasta scala gi$ al tempo dello sc6iavismoA. 4li effetti a catena c6e provocano certe contraddizioni sono cos> vasti c6e &uando si mettono in atto delle rigide forme di controllo si finisce soltanto per aumentarne lSintensit$. Con &uesta c6iave di lettura si potrebbero interpretare tutte le dittature. C davvero cos> grave permettere a uno storico di fare politica &uando sostiene c6e" poic6( lSuomo ! un ente di natura" la sua tecnologia non pu' distruggere lSambiente" pena la sua stessa sopravvivenza come specieD 8a tecnologia non dovrebbe forse essere composta di materiali facilmente riciclabili dalla natura stessaD .on bisogna forse trovare un criterio umano di usabilit$ della tecnologiaD 8a tecnologia deve permettere uno sviluppo sostenibile" cio! e&uilibrato" delle societ$ democratic6e e una riproduzione garantita dei processi naturali. .on pu' essere usata la tecnologia per sfruttare il lavoro altrui" per sacc6eggiare risorse naturali" specie se &ueste non sono rinnovabili. Il criterio di usabilit$ della tecnologia deve essere di utilit sociale e insieme di tutela ambientale. Buesti due aspetti devono coesistere affiancati. A titolo esemplificativo si possono &ui fare alcune osservazioni sui manuali di storia del primo anno delle 9uperiori. A nostro parere una delle pi= grandi disgrazie dellSumanit$ ! stata la scoperta dellSuso dei metalli" la metallurgia" c6e gli storici invece definiscono come la pi= importante innovazione tecnologica del mondo antico" insieme alla ruota e allSaratro. Con la metallurgia - essi sostengono - lSuomo smette definitivamente dSessere <naturale<" soprattutto &uando arriva al <bronzo<" c6e in natura non esiste. Comincia in sostanza a sovrapporsi a ci' c6e lSambiente naturale gli metteva a disposizione. 2ino a &uel momento infatti - cio! per milioni di anni - aveva usato la pietra" lSosso" il legno" lSavorio... tutto &uello c6e la natura gli offriva e c6e si poteva facilmente trovare" sostituire" riciclare e riconvertire in altro. +ra lSabbondanza stessa della natura c6e rendeva inutile lSesigenza di utilizzare i metalli. Buindi si pu' presumere c6e tale esigenza sia maturata anzitutto in un territorio molto ostile" impervio"

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difficile da vivere @p.es. le paludi o le aree ac&uitrinose e melmose dei fiumi c6e esondano periodicamenteAI territori prodottisi a causa di imprevisti o improvvisi mutamenti climatici o di errati comportamenti umani. .on ! infatti da escludere c6e le cosiddette <civilt$< siano nate presso popolazioni disadattate o emarginate o addirittura escluse dal consesso di altre popolazioni" a causa di certi loro atteggiamenti. .on dimentic6iamo c6e sono state proprio &ueste popolazioni sui generis c6e" per giustificare taluni atteggiamenti arbitrari" 6anno inventato la religione" la &uale non 6a solo la funzione di reprimere c6i non si adegua al regime dominante" ma anc6e di legittimare la disuguaglianza sociale @tra uomo e uomo e tra uomo e donnaA" c6e poi si traduce in oppressione dellSuomo nei confronti della natura. :io sostituisce la natura &uando un particolare ceto sociale vuol far valere i propri interessi su una collettivit$ e si serve appunto della religione per far credere c6e i propri interessi appartengano allSintera collettivit$. In origine fu insensato il passaggio dallSagricoltura allo sviluppo urbano" ma" prima ancora" lo stesso passaggio dal nomadismo alla definitiva stanzialit @&uella stanzialit$ c6e gli indiani nordamericani 6anno ignorato sino alla met$ dellS,ttocentoA" sarebbe stato meglio considerarlo come foriero di risc6i imprevedibili. Buando poi" successivamente" si pass' allSurbanizzazione" lSuso sistematico dei metalli divenne inevitabile# rame" stagno" bronzo" ferro" oro" argento... + coi metalli non si facevano solo oggetti dSuso domestico" ma anc6e armi" e non tanto per cacciare" &uanto piuttosto per fare guerre di con&uista e di sterminio. + siccome le cave" le miniere" le fonti di rifornimento erano poc6e e facilmente esauribili @non essendo rinnovabiliA" il bisogno di ampliare i mercati o dSimpadronirsi di territori altrui divenne sempre pi= forte. 9Sera imboccata una via irreversibile" c6e rendeva tutto innaturale. 8a storia ! diventata col tempo una gigantesca carneficina tra popolazioni dedite alla cosiddetta <civilizzazione<" sia c6e &uesta fosse espressamente voluta" sia c6e fosse passivamente ereditata# in entrambi i casi infatti sS! dovuta imporla con tutta la forza e lSastuzia possibile a &uelle popolazioni ancora caratterizzate dallSingenuo collettivismo dellSinnocenza primordiale.

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A volte &ueste aggressive popolazioni sono state sconfitte militarmente da altre c6e" dal punto di vista della <civilizzazione<" erano pi= indietro @perc6( p.es. ancora nomadic6e" prive di citt$ ecc.A" ma col tempo &ueste popolazioni tecnologicamente pi= arretrate sono state assorbite" 6anno <modernizzato< il loro stile di vita" si sono lasciate corrompere" diventando come le popolazioni c6e avevano sconfitto @vedi p.es. i <barbari< nellSalto /edioevo europeoA. Il virus dellSantagonismo sociale si ! lentamente ma progressivamente diffuso in tutto il pianeta. 8e catastrofi epocali c6e &uesto stile di vita 6a prodotto non sono mai state sufficienti per ripensare i criteri c6e determinano il concetto di <civilt$<. Eutto &uanto ! anteriore a un certo periodo noi continuiamo a c6iamarlo col termine di <preistoria<. +cco perc6( dobbiamo ripensare i criteri di periodizzazione con cui siamo soliti distinguere i periodi storici. 8a civilt$ ! una sola" &uella umana. 9emmai sono le forme a essere diverse. :a una storia fondata sul collettivismo democratico siamo passati a una storia basata sullSantagonismo sociale" gestito" a seconda dei casi" da gruppi privati @monopolisticiA o da istituzioni statali @burocratic6eA. I gruppi privati sono tipici dellS+uropa occidentale e degli 9tati 7niti @dove lo 9tato ! alle loro dipendenzeAI le istituzioni statali sono invece tipic6e di molti paesi asiatici @anzitutto la Cina" ma il collettivismo forzato 6a caratterizzato anc6e tutto il cosiddetto <socialismo reale<A.

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Ieri e o%%i9 una ri,lessione a "arte

:al punto di vista della materialit$ della vita" la differenza principale tra le prime civilt$ antagonistic6e e &uelle attuali dominanti @capitalistic6e e socialistic6e di stato" &uestSultime in via di progressivo smantellamento" con la significativa esclusione dellSesperienza cinese" c6e per' associa elementi di libero mercato a elementi di dittatura politicaA" ! una differenza pi= di forma c6e di sostanza" in &uanto riguarda pi= c6e altro i mezzi impiegati nello sfruttamento delle risorse umane e materiali. Con la rivoluzione industriale le capacit$ produttive sono aumentate enormemente" implicando conseguenze catastrofic6e non su aree geografic6e limitate" ma sullSintero pianeta. ?iceversa" dal punto di vista della legittimazione culturale di &uesti processi di sfruttamento" le differenze sono considerevoli" in &uanto la comparsa del cristianesimo 6a permesso una forma di masc6eramento c6e nelle civilt$ antic6e non veniva neppure concepita. ,ggi il rapporto sociale di sfruttamento ! masc6erato da una sorta di rapporto giuridico in cui lo sfruttato risulta formalmente <libero<. 8Saccettazione dello sfruttamento ! come se avvenisse col consenso dello sfruttato. Il rapporto di sc6iavit= ! diventato pi= ipocrita" in &uanto" tra le civilt$ antic6e e &uelle moderne si ! interposta unSideologia" &uella cristiana" c6e in teoria difende il valore della persona e in pratica contribuisce a negarlo. 8$ dove esiste &uesta ideologia" lSantagonismo @oggi tipico del capitaleA si presenta sempre in forme ambigue" ipocriteI l$ dove non esiste" lSantagonismo non 6a scrupoli nel riaffermare i principi classici dello sc6iavismo o del servaggio. EantS! c6e il capitalismo gestito dallSideologia cristiana 6a cercato di sc6iavizzare tutte le popolazioni non-cristiane del Eerzo mondo. Il cristianesimo ! stato usato come forma di razzismo culturale per giustificare lo sc6iavismo economico. 8o sc6iavismo ! una pratica connessa soprattutto alle guerre di con&uista e un suo inevitabile ridimensionamento avviene &uando a tali forme di con&uista si oppone una certa resistenza. A &uesto

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punto lSoppressore tende a trasformare il rapporto di sfruttamento da sc6iavile a servile. ?i ! un altro aspetto da considerare. /entre nelle civilt$ antic6e i lavoratori liberi e sc6iavi vivevano in un medesimo territorio" oggi" in virt= dello sfruttamento planetario" essi possono anc6e vivere in zone geografic6e separate" tantS! c6e i media occidentali non riportano mai notizie sulle condizioni di lavoro degli <sc6iavi terzomondiali<" ovvero sui rapporti di dipendenza neocoloniale c6e legano tra loro i paesi del mondo. 8e notizie" &uando esistono" riguardano generalmente &uestioni bellic6e o di ordine pubblico" oppure si trasmettono notizie significative in orari del tutto marginali dei palinsesti redazionali. Infine bisognerebbe verificare la fondatezza di &ueste due tesi# - le aree geografic6e di desertificazione corrispondono a &uelle delle civilt$ antagonistic6e. 8a desertificazione non ! un fenomeno naturale ma il frutto di una deforestazione irrazionale. 8e cause naturali sono in realt$ <concause< c6e contribuiscono a peggiorare una situazione la cui principale responsabile ! appunto la civilt$ antagonisticaI - le civilt$ antagonistic6e 6anno sempre sub>to dei crolli molto tragici e cruenti" in &uanto le popolazioni limitrofe o &uelle soggette al loro dominio" raggiunto un pari livello di efficienza militare" 6anno operato su di loro immani distruzioni" salvaguardando solo in minima parte le con&uiste tecno-scientific6e realizzate. 1isognerebbe dimostrare c6e &uanto pi= ! stato forte il grado dello sfruttamento" tanto pi= ! stata forte la ritorsione da parte delle popolazioni sfruttate" a condizione ovviamente c6e &ueste
8e civilt$ mesoamericane non sono state distrutte da civilt$ limitrofe o soggette alla loro influenza" ma da popolazioni del tutto nuove" geograficamente molto lontane" con un livello di civilt$ completamente diverso. 8%arrivo degli spagnoli fu del tutto inaspettato e colse le civilt$ mesoamericane in maniera impreparata" al punto c6e il crollo fu repentino. /a &uesto crollo fu repentino anc6e perc6( il tasso di sfruttamento raggiunto non contribu> in alcun modo a organizzare una forte resistenza popolare" diversamente da come accadde nell%area nord-americana" dove gli indiani" la cui civilt$ viene considerata di molto inferiore a &uella inca" ma*a e azteca" ma c6e in realt$ era sul piano della democrazia di molto superiore" seppero tener testa agli europei sino alla seconda met$ del TIT secolo.

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avessero raggiunto un e&uivalente livello di efficacia bellica. .elle aree di maggiore sfruttamento la popolazione non ! disposta a difendere i confini territoriali. +d ! forse possibile sostenere c6e nellSarea occidentale dellSimpero romano lSintensit$ dello sfruttamento era di molto superiore a &uella dellSarea orientale e c6e la versione <cristiana< o <bizantina< di &uesto impero pot( sopravvivere per altri mille anni" dopo il crollo del 43F" proprio perc6( la ritorsione in &uestSarea da parte delle popolazioni cosiddette <barbaric6e< fu meno devastante.

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Homo primitivus come alternati$a alle ci$ilt'

8Sessere umano ! nato nel momento stesso in cui lo sviluppo delle tipologie animalesc6e si era talmente ramificato da rendere impossibile o inutile unSulteriore diversificazione ai fini della tutela della specie animale in &uanto tale# nel senso cio! c6e unSulteriore diversificazione sarebbe stata possibile solo se la natura avesse puntato su degli aspetti &ualitativi fino a &uel momento poco o nulla sviluppati @si pensi p.es. alla sensibilit$" ai sentimenti" alla coscienza" al pensiero...A. In particolare" con la nascita dellSuomo la natura" in un certo senso" 6a superato se stessa" poic6( 6a introdotto il concetto di libert. 8Sessere umano ! in grado di compiere delle scelte c6e non necessariamente sono motivate dallSistinto o da circostanze esteriori. Buesto significa c6e se da un lato ! giusto parlare di evoluzione" in &uanto lSessere umano ! conseguente allo sviluppo del mondo animale" dallSaltro occorre introdurre lSidea di rottura" in &uanto la discontinuit$ 6a avuto il sopravvento sulla diversificazione &uantitativa. 8Suomo ! un essere ontologico la cui essenza non proviene da alcun processo fenomenico particolare. 9otto &uesto aspetto le scimmie" pur essendo sul piano &uantitativo le pi= vicine allSuomo" sul piano &ualitativo gli sono non meno lontane di &ualun&ue altro animale. 7n uomo non pu' essere definito come tale sulla base di caratterizzazioni somatic6e @p.es. la stazione erettaA" e neppure sulla base di unSattivit$ lavorativa specifica @p.es. produrre e conservare il fuocoA. 7n uomo ! tale se ! cosciente di &uello c6e fa" cio! se sa c6e potrebbe non farlo. 7n uomo di &uesto genere non pu' essere individuato grazie ai reperti fossili. 8a comparsa dellSuomo sulla terra avviene in un momento in cui il pianeta era in grado di dare allSuomo tutto ci' di cui aveva bi sogno. 4li utensili da lavoro erano in pietra" osso" legno... .on cSerano minerali diversi da &uelli c6e si potevano vedere a occ6io nudo. Buesto perc6( lSuomo si sentiva parte della natura e non avrebbe potuto permettersi c6e lSuso di determinati strumenti fosse incompati-

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bile con le esigenze riproduttive della natura" in &uanto era consapevole c6e &uesta facolt$ di riprodursi permetteva a lui stesso di farlo. 8Suso di strumenti ricavati dalla lavorazione dei metalli segna il distacco dalla comunit$ primitiva di una formazione sociale di tipo antagonistico. Buanto pi= lSuomo si stacca dal collettivo tanto pi= 6a bisogno di darsi degli strumenti complessi per riuscire a sopravvivere. 8a produzione di &uesti strumenti non ! di per s( indice di <progresso<" se non di &uello meramente tecnologico. 9ul piano socioculturale ! infatti indice di <regresso<" non solo a motivo del crescente individualismo @rapporti umani basati sul concetto di forzaA" ma anc6e perc6( si perdono conoscenze fondamentali relative al rapporto uomo-natura. ,ggi un &ualun&ue utilizzo di tecnologie sofisticate" al fine di ripristinare un rapporto e&uilibrato con la natura @p.es. lo sfruttamento dellSenergia solare" eolica" geotermica ecc.A" ! viziato in partenza dal rapporto di dominio c6e lSuomo vuole avere nei confronti della natura. + lo dimostra il fatto c6e tutte &ueste forme di tecnologia non sono esportabili" non sono riproducibili per il mondo intero @perc6( troppo costose" difficili da gestire ecc.A. 8o dimostra anc6e il fatto c6e &ueste tecnologie" di per s(" a causa dei materiali con cui vengono costruite" costituiscono una inevitabile forma dSin&uinamento. 8Sunica cosa c6e non in&uina la natura ! ci' c6e essa stessa produce" e lSuomo" essendo un suo prodotto" se vuole restare umano" deve limitarsi a produrre e riprodurre ci' c6e ! naturale" ci' c6e pu' essere facilmente riciclato dalla natura stessa. Pu' s> produrre oggetti artificiali" ma sempre nel rispetto dellSambienteI cio! i contenuti con cui fabbricare gli oggetti artificiali devono essere naturali" &uindi appunto pietra" osso" legno" fango ecc." sostanze animali e vegetali. 2ondere metalli significa violare la riproducibilit$ della natura. 8Suomo deve sapere con relativa sicurezza &uanto tempo impieg6er$ la natura a riciclare i suoi prodotti artificiali. + in ogni caso una generazione non pu' far pesare alla successiva il problema di come smaltire le scorie c6Sessa 6a prodotto. Buando nelle societ$ antagonistic6e sorgono delle innovazioni @tecnologic6e ma non soloA" generalmente i loro autori o ideatori @tecnici" scienziati" ricercatori" studiosiA vivono in condizioni di ristrettezza" di precariet$ o sono sollecitati da esigenze altrui. 8e pi=

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grandi scoperte dellSumanit$ non si sono fatte &uando si avevano molti mezzi a disposizione" ma &uando si era disposti" in nome di un ideale @personale o collettivoA o di un importante obiettivo da realizzare" a fare grandi sacrifici. Buesti sacrifici per'" nelle suddette societ$" vengono facilmente strumentalizzati per fini di potere @politico o economicoA" sicc6( alla fine lSidealismo scompare e una civilt$ senza idealismo viene soppiantata da unSaltra.

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: "ossi&ile un ritorno al comunismo "rimiti$o.

1isogna ammettere c6e n( il /arW delle 2ormen n( l%+ngels dell%?rigine della famiglia della propriet privata e dello Stato riuscirono a capire c6e la transizione dal comunismo primitivo allo sc6iavismo non ebbe alcun carattere naturale o necessario" ma" al contrario" un carattere particolarmente violento. + &uesto nonostante c6e proprio loro avessero c6iarito una volta per tutte c6e i processi dell%economia borg6ese andavano considerati come <storici< e &uindi destinati a un%evoluzione c6e li avrebbe portati alla fine. Il motivo di &uesta incomprensione ! dipeso da un preciso limite epistemologico interno alla loro concezione materialistica della storia" &uello secondo cui i processi economici 6anno un primato assoluto su ogni altro fenomeno sociale e non esiste sovrastruttura in grado di modificarli. Eutto il processo storico viene spiegato sulla base del livello delle forze produttive e del loro nesso coi rapporti produttivi" c6e &uando diventa insostenibile" determina la necessit$ di un radicale mutamento di struttura. 8a sovrastruttura pu' giocare un ruolo di legittimazione del processo o di contrasto" ma non pu' impedire un determinato corso storico" c6e 6a proprie leggi oggettive" indipendenti dalla volont$ umana. I processi storici sono in fondo dei processi naturali basati sulle leggi della dialettica" c6e Regel aveva scoperto @la negazione della negazione" dalla &uantit$ alla &ualit$" la compenetrazione degli oppostiA. 8a transizione da una formazione sociale a un%altra diventa" ad un certo punto" &uando tutte le potenzialit$ produttive si sono esaurite" un fatto inevitabile. Anc6e la borg6esia 6a la pretesa di far passare il capitalismo come un fenomeno naturale" ma la differenza dal marWismo sta appunto nel fatto c6%essa non vede la necessit$ del suo superamento. Come noto" &uesta visione deterministica della transizione fu rovesciata da 8enin" il &uale sosteneva c6e attraverso la politica rivoluzionaria si poteva impedire c6e in Russia si formasse il capitalismo" passando direttamente dal feudalesimo al socialismo" senza rinunciare alle ac&uisizioni tecnico-scientific6e della borg6esia. I bol-

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scevic6i avrebbero dovuto realizzare non solo il socialismo ma anc6e l%elettrificazione di tutto il paese. 8enin diceva c6e gli operai" abituati a difendere i loro salari" non potevano avere una coscienza della fattibilit$ di &uesta transizione" per' se venivano aiutati dagli intellettuali" avrebbero potuto dare facilmente il loro consenso. Buanto ai contadini" sarebbe stato sufficiente assicurare loro la propriet$ della terra. +rano semmai gli intellettuali di sinistra" &uelli c6e si ric6iamavano al marWismo" e i populisti" &uelli c6e consideravano la comune agricola il baluardo pi= forte contro la penetrazione del capitalismo" i pi= difficili da convincere. Infatti la lezione marWista ufficiale era tutta favorevole allo sviluppo capitalistico della Russia" onde permettere la nascita di un significativo proletariato industriale e lo sviluppo di un livello culturale tale da permettere il superamento delle influenze conservative delle tradizioni religiose. 8a lezione dei <marWisti legali< e degli <economicisti< era tutta deterministica" in linea con le tesi del Capitale e delle altre opere marWiane di economia politica. In un certo senso 8enin fece una <rivoluzione contro il Capitale<" come disse 4ramsci" ma non fino al punto da negare la necessit$ di attribuire all%industria un primato sull%agricoltura. Per tutta la sua vita egli consider' gli operai superiori ai contadini @in un paese c6e al 00M era ruraleA e non mise mai in discussione n( c6e fosse indispensabile avviare un%imponente e immediata rivoluzione industriale" n( c6e la produzione economica dovesse essere controllata dallo 9tato. Euttavia" finc6( rimase in vita cerc' di non inimicarsi le simpatie dei contadini" i &uali" grazie al suo *ecreto sulla terra" erano finalmente riusciti a diventare padroni dei lotti c6e coltivavano. A onor del vero va detto c6e se non ci fosse stata la guerra mondiale e se &uesta non fosse stata catastrofica per la Russia" nessuno avrebbe preso in considerazione le sue tesi. C6iun&ue si dic6iarasse marWista" considerava indiscutibile credere nel fatto c6e se una formazione sociale non 6a esaurito tutte le proprie potenzialit$" ! impossibile c6e venga superata dalla successiva. Eutti erano convinti c6e il socialismo non avrebbe mai potuto svilupparsi in Russia senza prima passare per le forc6e caudine del capitale. /arW ebbe un ripensamento soltanto nell%ultimissimo periodo della sua vita" venendo a contatto coi populisti" e ponendo come condizione per un salto

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epocale dal feudalesimo al socialismo c6e &uest%ultimo si realizzasse preventivamente nella parte occidentale dell%+uropa. Infatti gli unici a credere c6e il capitalismo non si sarebbe sviluppato in Russia" in &uanto la comune agricola non gliel%avrebbe permesso" erano i populisti" con cui il giovane 8enin aveva profondamente polemizzato" dimostrando c6e il capitalismo in Russia sarebbe stato inevitabile e c6e anzi era gi$ in atto nelle grandi citt$. Resta tuttavia singolare c6e proprio nel momento decisivo della rivoluzione del 1013" 8enin facesse suo il programma dei populisti @o meglio" dei menscevic6iA relativo alla gestione collettiva della terra. Purtroppo lo stalinismo non ebbe &uesta flessibilit$ nei confronti dei contadini @n( l%avrebbe avuta il trotzJismo" benintesoA" per cui non si fece alcuno scrupolo nel far pagare a loro tutti i costi di una rivoluzione industriale e urbana c6e si volle imponente e accelerata" dietro il pretesto c6e" in caso contrario" non si sarebbe potuto reggere il confronto coi progressi dei paesi euroccidentali e nordamericani" n( vincere l%ansia di non riuscire a fronteggiare un nuovo" eventuale" intervento armato straniero" come &uello degli anni 101G20. 9e la Russia non avesse avuto risorse enormi" umane e materiali" un progetto del genere sarebbe presto abortito o lo stalinismo l%avrebbe fatto pagare alle nazioni limitrofe" come fecero i paesi europei al momento del colonialismo. .on furono comun&ue solo i contadini a rimetterci" ma anc6e &uei comunisti c6e non avevano mai pensato di fare una rivoluzione per ottenere una dittatura peggiore di &uella zarista. + ci rimise anc6e l%ambiente naturale" la cui incredibile vastit$ sembrava autorizzare lo sfruttamento pi= indiscriminato di tutte le risorse @esattamente come avviene oggi" a dimostrazione c6e nei confronti della natura non esistono differenze di rilievo tra capitalismo privato e socialismo di statoA. U :etto &uesto" viene ora da c6iedersi c6e fine abbia fatto l%intuizione leniniana secondo cui una politica rivoluzionaria pu' modificare sostanzialmente dei processi storici oggettivi" apparentemente inevitabili. 4uardando la parabola involutiva del <socialismo reale<" verrebbe da dire c6e la sua tesi era completamente fuorviante e c6e"

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in definitiva" avevano ragione &uei marWisti da lui combattuti" &uando dicevano c6e" prima di realizzare il socialismo" occorre c6e si affermi il capitalismo" cio! &uel sistema produttivo in grado di spazzare vie tutte le resistenze provenienti dal mondo rurale @e religioso" poic6( &uest%ultimo si basa sull%ignoranza e la superstizione dei contadiniA. In realt$ 8enin aveva ragione nell%attribuire alla politica una funzione non meno rivoluzionaria di &uella dello sviluppo di tipo capitalistico. Buello tuttavia c6e non si spiega ! il motivo per cui" dopo la sua lezione" non si siano avviati degli studi per comprendere c6e" nell%ambito della sovrastruttura" non solo la politica pu' giocare un%influenza decisiva sui processi storici dell%economia" ma anc6e la cultura. 8%unico" tra i grandi" ad aver provato a fare un%operazione del genere ! stato 4ramsci" ma viziandola con due limiti di fondo# 1. 4ramsci aveva nozioni molto scarse di economia politica e di storia dell%economia" per cui" &uando affronta il tema della sovrastruttura" mette prevalentemente in rapporto la cultura con la politica e non la cultura con l%economiaI 2. &uando inizia a scrivere i <uaderni" 4ramsci era un uomo politicamente sconfitto" sicc6( tutta la sua analisi sulla necessit$ di con&uistare l%egemonia culturale prima di &uella politica ! visibilmente idealistica. Il socialismo" in realt$" non 6a alcuna possibilit$ di con&uistare l%egemonia culturale finc6( il possesso dei mezzi di comunicazione resta saldamente in mano alla borg6esia" e se anc6e riuscisse a conseguire &uesto obiettivo" conservando le proprie istanze rivoluzionarie" dovrebbe in ogni caso passare a una rivoluzione istituzionale" in &uanto i governi borg6esi non cadono da soli. Il socialismo non pu' certamente limitarsi a rendere meno gravosa una determinata forma di sfruttamento" pretendendo di razionalizzare un sistema antagonistico. Buello c6e oggi manca non ! soltanto una politica di sinistra c6e martelli &uotidianamente i partiti conservatori sulla loro gestione fallimentare dell%economia" ma anc6e una cultura socialista c6e cerc6i di far capire come le idee" nella storia" 6anno influenzato i processi storici. .onostante la piena destalinizzazione" ancora oggi si 6a a c6e fare con una sinistra radicale c6e considera la sovrastruttura un

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epifenomeno della struttura" o c6e" nel migliore dei casi" si limita a utilizzare" della sovrastruttura" soltanto l%aspetto della politica" impoverendo enormemente la possibilit$ di fare un discorso molto pi= allargato. Il &uale" si badi" non diventa tale soltanto &uando si vanno a ricercare in talune espressioni dell%ideologia religiosa o idealistica @si pensi solo alle eresie medievaliA delle anticipazioni" pi= o meno confuse" del socialismo scientifico. 8imitandosi" infatti" a un%operazione del genere @c6e resta gramscianaA" difficilmente p.es. si arriverebbe a capire c6e influ> molto di pi= sulla nascita del movimento borg6ese" nell%Italia comunale" l%astratta teologia scolastica" c6e riduceva l%esperienza della fede a una mera dottrina filosofica" c6e non la ripresa dei commerci con l%oriente islamico. .on ! un caso" in tal senso" c6e la sinistra non abbia ancora recepito" in profondit$" i temi ambientalistici e anteponga a &uesti" sempre e comun&ue" &uelli economici della produttivit$ e del lavoroI non ! un caso c6e" ogni&ualvolta essa affronta gramscianamente i temi culturali" smetta d%essere rivoluzionariaI non ! un caso c6e" &uando svolge una politica operaista" si frantumi in mille rivoli e finisca col c6iudersi in un g6etto autoreferenzialeI non ! un caso" infine" c6e &uando la sinistra preferisce una politica pi= moderata" vicina agli interessi dei ceti medi" non abbia assolutamente nulla di socialista" neppure il riformismo degli utopisti pre-marWisti. Ci si pu' altres> c6iedere il motivo per cui l%erede della tesi marWiana secondo cui il protestantesimo costituiva la religione pi= appropriata per lo sviluppo capitalistico" non sia stato un altro marWista" ma un sociologo borg6ese# /aW -eber. :un&ue cos%! c6e 6a impedito al marWismo di svolgere un%operazione culturale c6e mettesse in luce il ruolo specifico della sovrastrutturaD Possibile c6e ogni volta c6e si affronta il nesso di economia e cultura" mostrando come &uesta possa influenzare &uella" si debba risc6iare di cadere nell%idealismo di matrice 6egelianaD Cos%! c6e ci impedisce di sviluppare il marWismo" senza tradire la necessit$ di una transizione al socialismo democraticoD 9e in occidente non riusciamo a capire il motivo per cui tendiamo pedisse&uamente ad accentuare il primato della struttura sulla sovrastruttura" o il motivo per cui" &uando" analizzando &uest%ultima" smettiamo d%essere rivoluzionari" noi continueremo ad avere" nei confronti dello sviluppo capitalistico" un atteggiamento del tutto ras-

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segnato o" a seconda dei casi" del tutto illusorio" in &uanto restiamo convinti c6%esso croller$ da solo" a causa delle proprie interne contraddizioni. Cosa c6e in realt$ non accadr$ mai" proprio perc6( senza una reale e fattiva opposizione" c6e metta in c6iaro un%ipotesi di superamento radicale dell%esistente" la borg6esia non far$ altro c6e curare le ferite delle proprie sconfitte" per poi tornare in campo pi= forte di prima. 1asta guardare cosa ! accaduto con la I guerra mondiale" col cracJ del 1020" con la II guerra mondiale e con la contestazione operaio-studentesca del 10FG-F0# ogni volta c%era la possibilit$ di una svolta radicale e ogni volta la si ! sprecata. + &uesta cosa va avanti praticamente sin dalla prima grande crisi del Erecento. U Ci sono alcuni nodi c6e in +uropa occidentale non abbiamo ancora saputo sciogliere" nonostante ormai due secoli di socialismo# 1. l%odio nei confronti delle tradizioni @cultura e colturaA contadine" c6e oggi peraltro abbiamo &uasi completamente distrutto" ovvero reso folcloristic6e @utili per il turismo o per la nostalgia delle generazioni pi= anzianeA" &uando non sono state addirittura incanalate in una produzione esclusiva per il mercatoI 2. l%indifferenza nei confronti delle &uestioni religiose" in luogo di un loro affronto culturale di tipo ateistico# il timore di cadere nell%anticlericalismo giacobino 6a impedito alla sinistra di sviluppare l%umanesimo laico e" indirettamente" 6a favorito l%ingerenza del clero negli affari civili" nonc6( il collateralismo dei partiti politici ai valori religiosi" per ottenere l%appoggio della c6iesaI H. l%incapacit$ di vivere un%esistenza di tipo collettivistico" in &uanto domina incontrastato l%individualismo borg6eseI 4. l%eccessiva importanza data alla scrittura @c6e oggi ! anc6e videoscritturaA rispetto ai rapporti umaniI . il rapporto feticistico c6e abbiamo nei confronti della scienza e della tecnicaI

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F. l%esigenza continua c6e abbiamo di possedere &ualcosa di materiale come forma di status s*mbol @o di identificazione personaleAI 3. il bisogno di darci continuamente dei miti per sopportare meglio le frustrazioni della vita &uotidiana. Buesti e altri condizionamenti 6anno fatto s> @e la cosa ! evidente anc6e in /arW ed +ngelsA c6e in +uropa occidentale la sinistra radicale abbia del tutto trascurato il fattore del <libero arbitrio<" ovvero l%elemento soggettivo nelle scelte in direzione dell%alternativa. 8a sinistra ! come se fosse in fase di attesa" non si preoccupa minimamente di organizzare un consenso di massa" ! convinta di avere in tasca la soluzione magica alle fondamentali contraddizioni del sistema borg6ese" per cui" &uando vede approssimarsi all%orizzonte il risc6io di gravi catastrofi sociali o ambientali" assume l%atteggiamento di c6i" dopo tante sconfitte" ! in procinto di prendersi una meritata rivincita. .on si rende conto c6e la borg6esia ! cos> forte c6e" in assenza di una vera alternativa" sa sempre fare delle catastrofi c6%essa stessa produce" un%occasione per diventare ancora pi= forte. .on solo" ma &uando dice di voler fare un%opposizione radicale al sistema" la sinistra tende sempre a scindersi in tanti gruppuscoli rivali tra loro" ruotanti attorno a un unico leader carismatico" la cui funzione alla fine ! proprio &uella di dimostrare c6e la sinistra non 6a alcuna alternativa praticabile. U ,ra" cerc6iamo di capire" con esempi concreti" come poter uscire da &uesta empasse epistemologica. Innanzi tutto noi dovremmo partire dal presupposto leniniano secondo cui l%operaio non ! pi= <rivoluzionario< del contadino semplicemente perc6(" essendo privo di tutto" eccetto la propria forza-lavoro" non 6a pi= nulla da perdere" e anc6e perc6( non 6a rapporti tradizionali con la c6iesa. In s( l%operaio - diceva 8enin - al massimo 6a una coscienza sindacale. Per avere una consapevolezza della necessit$ di un superamento dell%intero sistema" nella sua globalit$" occorrono gli intellettuali" c6e devono persuadere gli operai a non illudersi di poter migliorare la loro condizione di sfruttamento

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limitandosi a c6iedere aumenti salariali e altri diritti di tipo sindacale. 4li stessi dirigenti sindacali tendono inevitabilmente al riformismo. Per avere una coscienza rivoluzionaria bisogna saper fare della politica uno strumento per abbattere il governo in carica e rovesciare il sistema. In &uanto intellettuale" 8enin rappresentava" non meno dell%operaio" l%uomo completamente sradicato dalle tradizioni della terra. /a" a differenza degli altri intellettuali di sinistra" non riteneva necessario c6e si formasse un enorme proletariato nazionale prima di pensare a come rovesciare il sistema. 9econdo lui era sufficiente scardinare i gangli dei principali centri urbani" ove si gestiva tutto il potere politico-istituzionale. 7na volta occupati con la lotta &uesti centri" il resto sarebbe venuto da s(# operai e contadini avrebbero capito molto facilmente c6e" diventando gli effettivi padroni dei loro mezzi produttivi" non avrebbero avuto motivo di rimpiangere l%autocrazia zarista. 8enin era un politico e tale rest' sino alla fine della sua vita" salvo gli anni in cui s%interess' sia di economia @per contestare i populisti e ampliare il Capitale con l%analisi dell%imperialismoA c6e di filosofia @per sviluppare le tesi 6egeliane sulla dialettica e contestare gli empirio-criticistiA. 8enin purtroppo mor> giovane" a 4 anni" di cui gli ultimi due vissuti con grandissima fatica. Anzi" tutta la sua vita fu vissuta in condizioni molto difficili" non solo per l%attentato terroristico" c6e lo segn' in maniera irreparabile" ma anc6e per il carcere siberiano @tre anniA e per il lungo esilio @1F anniA# egli non ebbe il tempo materiale per fare altro c6e politica. Al pari di /arW e di +ngels" ci lasci' un metodo di lavoro" non una dottrina da imparare a memoria. +gli era sicuramente pi= interessato alla pratica politica c6e non alla teoria economica @per lui la politica era una <sintesi< dell%economiaAI della rivoluzione gli premevano di pi= gli aspetti tattici e strategici c6e non &uelli meramente critici. C%era molta differenza tra lui e /arW. 9e /ac6iavelli invent' la scienza borghese della politica" 8enin 6a inventato &uella proletaria" infinitamente pi= democratica. 7no sradicato come lui" c6e aveva capito l%inutilit$ del terrorismo solo dopo aver visto giustiziare il fratello" e c6e per tutta la sua

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vita si pose come unico obiettivo &uello di abbattere lo zarismo" risparmiando ai propri connazionali la sciagura della guerra mondiale e le nefandezze dell%oppressione capitalistica" c6e dovette organizzare immediatamente la difesa contro la reazione dei <bianc6i<" appoggiati dall%interventismo straniero" dove poteva trovare il tempo per occuparsi del lavoro culturaleD Alla fine della sua vita" sapendo benissimo dell%importanza di &uesta cosa" scrisse di sperare c6e altri lo facessero e c6e gli pareva ingiusto d%essere stato criticato per non averlo fatto. Anc6e su &uesto" in effetti" aveva ragione# una volta compiuta la rivoluzione politica" avrebbe dovuto essere pi= facile compiere il lavoro culturale. /a cos> purtroppo non ! stato. 4orbaciov s%! lamentato c6e dal 1001 ad oggi il socialismo democratico non 6a neppure fatto un passo in avanti# possiamo aggiungere c6e non l%6a fatto non solo sul piano politico" ma neppure su &uello culturale. Buando si parla di democrazia" si trascura completamente il socialismo" e &uando si parla di socialismo" si ripetono tesi c6e 6anno fatto il loro tempo. 8enin diceva c6e non ci pu' essere una politica rivoluzionaria senza una teoria rivoluzionaria# oggi possiamo aggiungere c6e una teoria" per essere davvero rivoluzionaria" non pu' fare a meno della cultura. .on avrebbe senso rifare una rivoluzione comunista per ripetere errori gi$ compiuti. 7na cultura davvero rivoluzionaria - ecco l%aspetto c6e avrebbe messo in crisi anc6e uno come 8enin - non pu' essere elaborata da c6i non 6a alcun rapporto con la terra. 4li sradicati" coloro c6e vivono nelle citt$" &uanti dispongono soltanto della propria forza-lavoro @manuale e)o intellettualeA per sopravvivere" nel migliore dei casi possiedono un grandissimo desiderio di liberazione" ma non possono avere il senso di una memoria di liberazione. 8o si capisce semplicemente guardandoli difendere il diritto al lavoro" c6e per loro deve prescindere da &ualun&ue preoccupazione di tipo ambientale. Il rispetto dell%ambiente rientra nell%ambito della sicurezza sul lavoro" ma non 6a riferimenti prioritari alla tutela della riproduzione della natura. Buesta viene concepita soltanto in funzione degli interessi dell%uomo. I comunisti oggi difendono lo status 7uo dell%industrializzazione borg6ese" senza rendersi conto c6e non pu' assolutamente bastare la socializzazione dei mezzi produttivi per assicurare la realiz-

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zazione di un socialismo davvero democratico. .on ci pu' essere alcuna vera democrazia contro le esigenze riproduttive della natura. Con lo stalinismo abbiamo capito c6e una statalizzazione della propriet$ poteva tran&uillamente convivere con la pi= totale assenza di democrazia civile e politica. ,ggi dobbiamo arrivare a capire c6e anc6e con la socializzazione della propriet$ si risc6ia di non garantire affatto alcuna vera democrazia" in &uanto se non si ripensano i criteri della produttivit$ del lavoro" c6e non possono pi= essere &uelli basati sull%industria" l%uomo finir$" devastando irresponsabilmente la natura" con l%autodistruggersi. 8a desertificazione" causata dai disboscamenti" dalla cementificazione" dalla antropizzazione incontrollata dell%ambiente" dai mutamenti climatici dovuti a stili di vita insensati" dall%uso del nucleare @civile e militareA e anc6e da uno sfruttamento intensivo dei suoli agricoli" tutto &uesto gi$ oggi rende impossibile" in molti luog6i del pianeta" la riproduzione umana. .on ! vero c6e la natura ! comun&ue in grado di superare i guasti provocati dagli esseri umani# certamente non potr$ farlo fino a &uando sopravviveranno determinati stili di vita. Per &uesto motivo dobbiamo pensare seriamente a come recuperare il tipo di esistenza vissuta sotto il comunismo primitivo. Il primo lavoro culturale c6e dobbiamo fare ! proprio &uesto" passando eventualmente attraverso la valorizzazione dell% autoconsumo del periodo feudale. Buando +ngels scriveva c6e il passaggio dal comunismo primitivo allo sc6iavismo si verific' in maniera spontanea" attraverso l%accumulo di eccedenze alimentari" l%aumento della popolazione" la divisione del lavoro ecc." stava delineando una transizione con le medesime caratteristic6e di naturalezza di &uella c6e secondo lui si sarebbe dovuta verificare tra capitalismo e socialismo. 9ia per lui c6e per /arW la violenza ! tale solo da parte di c6i si oppone a delle leggi oggettive" inevitabili. 4li uomini dovrebbero semplicemente prendere atto di &ueste leggi e accettare le necessarie trasformazioni. :issero &uesto non solo per la transizione dal feudalesimo al capitalismo e da &uesto al socialismo" ma" purtroppo" anc6e per &uella dal comunismo primitivo allo sc6iavismo. Buesto fu un grave errore" parzialmente giustificato dal fatto c6e gli studi etno-storico-antropologici sul comunismo primitivo

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avevano appena raggiunto una rilevanza scientifica proprio nella seconda met$ dell%,ttocento. /arW infatti evit' di dare alle stampe &ualun&ue cosa su &uesto argomento# non si sentiva sufficientemente sicuro" anc6e perc6( attraverso i populisti russi era riuscito a comprendere l%importanza della comune agricola. 8%idea c6e una successione di determinazioni &uantitative" ad un certo punto" porti a una nuova &ualit$" era di derivazione 6egeliana. Applicarla anc6e alla prima transizione della storia" senza c6iamare in causa alcun fenomeno di violenza" ! stato uno sbaglio. 8o sarebbe stato anc6e nel caso in cui si fosse attribuita un%opposizione violenta ai difensori del comunismo primitivo" facendoli passare per dei <reazionari conservatori<. 9i pu' anc6e pensare c6e per un contadino medievale passare dal servaggio al lavoro salariato in fabbrica sia stata una semplice &uestione di forma e c6e una vera resistenza allo sviluppo capitalistico sia stata compiuta solo dai feudatari @ancorc6( su &uesto potremmo trovare esempi del tutto opposti" e cio! resistenza contadina e condiscendenza nobiliareA" ma ! difficile pensare c6e da una condizione di piena libert$" &uale &uella preistorica" gli uomini siano passati tran&uillamente a una condizione di piena sc6iavit=. Abbiamo gi$ detto c6e ci volle 8enin prima c6e il marWismo arrivasse a capire c6e la sovrastruttura pu' influenzare notevolmente il corso storico. ,ra bisogna aggiungere c6e" oltre alla politica" anc6e la cultura pu' farlo" cio! anc6e la formazione di idee c6e divergono da &uelle dominanti. 9e non si comprende &uesto" non si ! poi in grado di spiegare il motivo per cui" in presenza di medesime condizioni economic6e di vita" in un luogo si verificano determinati fenomeni" in un altro no. P.es. le cosiddette riserve produttive eccedenti il semplice bisogno di riproduzione immediata" non creano necessariamente l%esigenza di darsi un%organizzazione statuale" per il cui funzionamento occorrono addetti specifici. 7n%organizzazione di &uesto tipo presume gi$ una stratificazione sociale. Persino il bisogno di andare oltre un certo livello di eccedenza ! gi$ sintomatico di una incipiente divisione in classi. 7na riserva c6e va ben oltre il semplice autoconsumo" implica una gestione centralizzata del bisogno" c6e rende prima o poi inevitabile il privilegio e &uindi l%abuso. 8a necessit$ di avere un%eccedenza c6e superi ab-

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bondantemente il livello dei bisogni primari indica una sfiducia nella gestione collettiva di &uesti bisogni" nonc6( un rapporto artificioso con la natura" c6e sono cose spesso destinate a marciare in parallelo. +cco perc6( bisogna sostenere c6e dal comunismo primitivo allo sc6iavismo vi fu una traumatica rottura" rinvenibile in &ualc6e maniera nei miti c6e gi$ conosciamo e c6e vanno interpretati tenendo conto c6e c6i li 6a elaborati aveva tutto l%interesse a mettere in cattiva luce gli elementi del passato c6e voleva superare. Il mito ebraico" p.es." sintetizza la transizione da una formazione sociale all%altra nell%omicidio dell%allevatore Abele da parte del fratello Caino" agricoltore. All%origine della nascita dello sc6iavismo vi sono stati duri conflitti tra nomadi e sedentari" tra allevatori e agricoltori" c6e sicuramente precedono i conflitti tra mercato e autoconsumo" tra valore d%uso e di scambio. 8a delimitazione di determinate aree geografic6e" per lo sviluppo dell%agricoltura" confliggeva con gli interessi degli allevatori e delle popolazioni nomadi" c6e furono le pi= antic6e della storia e per le &uali tutto il mondo era la propria casa. /olte di &ueste aree disboscate per le esigenze rurali" ma anc6e per &uelle abitative e persino commerciali" finirono col desertificarsi" riducendo drasticamente il numero dei lavori inerenti all%allevamento" ovvero il numero di persone dedite al nomadismo. 8%allevamento cos> si ridusse al minimo e divent' esso stesso stanziale" parte organica della stessa attivit$ agricola" almeno sino a &uando &uesta non subir$ nuove" pesanti" trasformazioni con l%ingresso del capitalismo nelle campagne. .on ! certo un caso c6e" per &uanto riguarda le popolazioni indigene del continente americano" noi attribuiamo il temine di <civilt$< agli imperi inca" ma*a e azteco" c6e non solo non erano nomadi @come invece le popolazioni nord-americane" le cui abitazioni in tenda permettevano facili spostamentiA" ma c6e sicuramente praticavano anc6e lo sc6iavismo" tant%! c6e le popolazioni locali" rimaste all%autoconsumo" le fuggivano spaventate. Il fatto c6e di &uesta traumatica rottura" dalla libert$ all%oppressione" non ci sia pervenuta una documentazione esplicita" non vuole affatto dire c6e il passaggio sia avvenuto in forma indolore. 8a violenza ! all%origine della nascita delle civilt$# si tratta soltanto di

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individuarla in &uei racconti mitologici c6e" essendo stati scritti dai vincitori" la presentano come una scelta necessaria. 9enza ideologia" la trasformazione della realt$ arriva sino a un certo punto. 9ono le idee c6e inducono a compiere delle scelte decisive" tali per cui risulta molto difficile il ripensamento" e ci vogliono idee particolarmente mistificanti per opporre con successo l%individualismo al collettivismo originario. 9ono soltanto i miti e le leggende c6e documentano &uesti traumi" masc6erandoli in varie forme e modi. 8%eroe del mito deve sempre apparire come una figura positiva" assolutamente innocente" c6e 6a sub>to un grave torto e c6e" per &uesto" si ! dovuto difendere con la necessaria durezza. 8%eroe pu' anc6e avere dei difetti personali" ma essi non inficiano mai la versione ufficiale c6e la cultura dominante 6a dato di lui. C sempre l%eroe di una civilt$ classista" c6e 6a tolto di mezzo un nemico volutamente dipinto come rozzo" crudele" spietato" arrogante" ateo o" a seconda dei casi" superstizioso in &uanto ignorante" primitivo. 8%agricoltore Caino ! miscredente" invidioso e violento" attaccato alla propriet$# per &uesto uccide il pio" ingenuo e generoso Abele" di professione allevatore. Cos> 7lisse nei confronti di Polifemo" Eeseo nei confronti del /inotauro ecc. C facile immaginarsi c6e nella realt$ devono essersi verificati dei processi capovolti" in cui tradizioni secolari @si pensi solo al matriarcatoA sono state messe in crisi e alla fine distrutte dalla nascita inaspettata degli antagonismi sociali. 9arebbe interessante mettere a confronto i miti pagani con &uelli cristiani# gli uni tradirono il comunismo primitivo" gli altri il tentativo" fallito" di ripristinarlo" cio! il tentativo di superare in maniera rivoluzionaria lo sc6iavismo. ,gni forma antagonistica 6a bisogno di miti per illudere le masse oppresse c6e l%esistenza" nonostante lo sc6iavismo" ! sopportabile e c6e il medesimo antagonismo ! un fenomeno imprescindibile. U Eornare al comunismo primitivo per noi oggi vuol dire tornare a una propriet$ comune dei mezzi produttivi" in nome del primato del valore d'uso" favorendo la sinergia tra agricoltura e alleva-

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mento. 8%industrializzazione deve essere ridotta al minimo indispensabile @a una forma d%artigianatoA" in &uanto i suoi prodotti" in genere" ledono il diritto della natura alla riproduzione. .oi dovremmo ammettere soltanto l%industria di &uei prodotti naturali visibili a occ6io nudo. 9cavare in una miniera o nelle profondit$ della terra ! gi$ indizio di civilt$" e noi dalla civilt$ dobbiamo uscire. C curioso notare come &uanto pi= forti sono le contraddizioni sociali" tanto pi= si vanno a cercare risorse nelle profondit$ della terra. 4li indiani d%America" prevalentemente nomadi" si rifiutavano di praticare persino l%agricoltura" poic6( temevano di <ferire la terra<. In effetti" &uanto pi= siamo andati in profondit$" tanto pi= abbiamo devastato la natura" e &uesta ! stata tanto pi= devastata &uanto pi= s%! cercato di trovare risorse energetic6e e&uivalenti a &uella solare" minacciando seriamente @l%abbiamo visto col nucleareA la stessa sopravvivenza umana. Il criterio di alto o basso livello delle forze produttive non d$ alcun vero indicatore circa il <benessere sociale< di una comunit$ umana. .on pu' essere un criterio economico di 7uantit a determinare il criterio sociale di 7ualit di un collettivo umano. Il socialismo scientifico 6a ereditato dall%economia politica borg6ese un concetto di <benessere< c6e coincide troppo con <produttivit$< e molto poco con <socializzazione<. Pi= importante dell% economico non vi ! solo l%ecologico ma anc6e il sociale. 9e un uomo primitivo potesse leggere &uel c6e di lui oggi gli storici dicono" e cio! c6e essendo molto basso il livello produttivo del suo lavoro" era di conseguenza molto precario tutto il resto" ci obietterebbe facilmente c6e tutto ! relativo. 7n livello molto alto di produttivit$ non solo non garantisce maggiore democrazia e maggiore ambientalismo" ma" stando ai risultati storici" si dovrebbe sostenere proprio il contrario# &ualcuno @i pi= deboliA e &ualcosa @la naturaA 6anno pagato caro il <benessere< esagerato c6e altri 6anno voluto vivere. Infatti un alto livello produttivo non pu' basarsi sul necessario @come nell%autoconsumoA ma sul superfluo" non pu' capire la fatica ma solo la comodit$" non ! interessato a risparmiare ma a sperperare" antepone sempre l%interesse individuale a &uello collettivo" nonc6( l%artificioso macc6inismo alla riproduzione naturale delle cose. +cco perc6( diciamo c6e tutto &uanto esula dall%autoconsumo

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va considerato come frutto di un%alienazione sociale" di uno sradicamento dalla terra. 1isogna inoltre fare molta attenzione alle origini materiali del <benessere sociale<" c6e non pu' dipendere in alcun modo da fattori esterni @esogeniA alla comunit$ locale. 9e una comunit$ ! <benestante< semplicemente perc6( commercia con altre comunit$" possiamo stare sicuri c6e prima o poi tra &ueste comunit$ scoppier$ una guerra. ?enezia" p.es." fruiva di rapporti commerciali privilegiati con 1isanzio" ma &uesto non le imped> di sacc6eggiarla orrendamente nel corso della &uarta crociata. 9e il livello del benessere non dipende prevalentemente da fattori interni @endogeniA alla sopravvivenza della comunit$ locale" ! inevitabile il ricorso alla guerra. C6i imposta il benessere sul commercio" aspira ad aumentarlo di continuo e non tollera in alcun modo variazioni c6e ne limitino la portata. 9i dir$ c6e le crociate sono scoppiate &uando ancora in +uropa occidentale dominava l%autoconsumo. 9bagliato. 8e crociate sono avvenute &uando l%inizio dello sviluppo borg6ese era avvenuto in modo tale da togliere all%autoconsumo le sicurezze c6e aveva avuto un tempo. Alle crociate parteciparono sia i contadini affamati c6e i borg6esi e i latifondisti loro affamatori. 8a pace tra una comunit$ e l%altra pu' essere garantita solo se prevale nettamente l%autoconsumo" mentre il commercio va limitato alle eccedenze o al superfluo" o comun&ue a cose c6e" per &uanto importanti vengano ritenute" possono essere sempre sostituite con altre" pena il risc6io di minare l%indipendenza di una comunit$. 8a mancanza di elementi essenziali alla propria sopravvivenza ci rende facilmente ricattabili" esposti alle mire espansionistic6e altrui. 8a propriet$ collettiva dei principali e fondamentali mezzi produttivi deve esser tale da garantirci la riproduzione senza l%aiuto di forze esterne" a meno c6e la dipendenza non sia assolutamente reciproca e non sia basata su cose essenziali# p.es. gli allevatori possono aver bisogno degli agricoltori e viceversa. 9e c%! dipendenza sostanziale su cose materiali c6e risultano vitali per la sopravvivenza di una comunit$" la libert$ spirituale finisce in bilico. Buando prima si diceva c6e occorre tornare al comunismo primitivo" passando eventualmente per l%autoconsumo feudale" s%intendeva appunto escludere c6e il feudalesimo sia fallito a causa del-

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l%autoconsumo" come spesso sostengono gli storici# il feudalesimo ! fallito per il servaggio e per il clericalismo c6e gli era connesso in maniera ideologica. Il servaggio 6a portato a cercare un%alternativa non solo a se stesso" ma anc6e all%autoconsumo# il libero mercato @libero perc6( formalmente o giuridicamente i contraenti" c6e comprano e vendono" sono liberi" si sentono e&uivalentiA. 7n%alternativa c6e in realt$ non 6a fatto c6e produrre nuove contraddizioni antagonistic6e" ancora pi= gravi delle precedenti. 8o sviluppo del capitalismo non 6a costituito alcuna vera alternativa all%autoconsumo medievale" anc6e perc6( 6a fatto pagare le proprie conseguenze al mondo intero. 8%illusione di una libert$ individuale" connessa all%uso della scienza e della tecnica" nonc6( all%accumulo di capitali facili attraverso l%industria o il commercio" ! stata la tentazione n. 1 c6e 6a provocato la morte dell%innocenza originaria dell%autoconsumo. U 9e c%! stato un progresso dal feudalesimo al capitalismo" lo si pu' notare a livello di concezione della vita" c6e da religiosa ! divenuta laica. Il c6e per' non dice nulla sul carattere <democratico< di una societ$" in &uanto" in astratto" pu' essere pi= democratica una societ$ religiosa c6e non una laica. C difficile sostenere c6e lo stalinismo sia stato pi= democratico dello zarismo solo perc6( era ateo" o c6e il capitalismo ! socialmente pi= democratico del feudalesimo solo perc6( possiede un parlamento" un sistema di votazione ecc. o solo perc6( ! culturalmente pi= <laico< @c6e poi" a livello istituzionale" ! soltanto <meno religioso<A. 9enza la democrazia" la laicit$ ! soltanto una concezione di vita" al pari di altre. ,ggi non abbiamo neppure un concetto di vera <democrazia<" figuriamoci se possiamo averne uno di vera <laicit$<. Continuiamo a parlare di <9tato laico< senza renderci conto c6e la laicit$ pu' essere soltanto un prodotto della <societ$ civile<" di cui lo 9tato deve semplicemente limitarsi a prendere atto. C fuor di dubbio" tuttavia" c6e senza uno sviluppo impetuoso della scienza e della tecnica e ovviamente dell%industrializzazione @c6e 6a comportato una netta subordinazione delle risorse naturali

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agli interessi umaniA" difficilmente si sarebbe sviluppato il laicismo" anc6e se le prime forme di &uesta cultura" dopo l%avvento del cristianesimo" le abbiamo avute con la riscoperta accademica dell%aristotelismo" cio! a partire dallo sviluppo dei Comuni borg6esi. 8%altra possibilit$" in favore dell%ateismo" sarebbe stata &uella di vedere i contadini emanciparsi dal servaggio per affermare la propriet$ comune dei mezzi produttivi" conservando ovviamente l%autoconsumo. /a le rivolte contadine non sono mai arrivate a ripristinare la situazione del comunismo primitivo" n( vi sono riusciti i movimenti ereticali pauperistici. C anc6e vero c6e siccome il moderno laicismo ! di natura borg6ese @e &uindi non popolare ma di classeA" la sua coerenza ! molto relativa" avendo la borg6esia ancora bisogno dell%appoggio delle c6iese contro la resistenza dei lavoratori allo sfruttamento. Il vero laicismo ! soltanto &uello connesso all%abolizione della propriet$ privata e all%uso sociale dei mezzi produttivi" senza artificiosi intermediari" il primo dei &uali ! appunto lo 9tato. Buando l%uomo ! padrone dei mezzi produttivi non 6a bisogno di cercare in una realt$ a lui esterna il surrogato alle proprie frustrazioni. +cco perc6( il comunismo primitivo era naturalmente ateoI ecco perc6( la religione nasce col sorgere dello sc6iavismo. U 1isogna fare attenzione a distinguere non solo l% economico dall%ecologico" non solo il sociale dall%economico" ma anc6e il sociale dallo statale. Buando il <socialismo reale< parlava di <9tato di tutto il popolo< non si rendeva conto di affermare una contraddizione in termini# un popolo padrone dei propri mezzi produttivi non 6a bisogno di alcuno 9tato" essendo in grado di autogestirsi. 1isogna fare attenzione a &uesta differenza" proprio perc6( mentre si parla di <socialismo statale< si pu' negare completamente la democrazia. Anzi" bisogna addirittura stare attenti c6e la democrazia c6e si vive al proprio interno sia effettivamente un prodotto autoctono e non il frutto di un rapporto di sfruttamento con l%esterno. 9arebbe davvero curioso vedere una comunit$ dividere e&uamente i redditi al proprio interno" mentre al proprio esterno compie un%opera di sacc6eggio o di sfruttamento di comunit$ pi= de-

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boli. 9otto il capitalismo vi sono p.es. alcuni paesi in cui il pil procapite ! molto elevato e la disoccupazione praticamente nulla" soltanto perc6( essi costituiscono dei <paradisi fiscali< per altri paesi molto pi= forti sotto vari indici. Insomma" basta poco per capire c6e non ! possibile testare il livello di democraticit$ di una comunit$ senza considerare i suoi rapporti con realt$ ad essa esterne. +ppure uno dei limiti del Capitale di /arW ! stato proprio &uello di non aver messo subito in relazione la nascita del capitalismo in +uropa occidentale con la nascita del colonialismo nei continenti eWtra-europei. C vero il capitalismo non nac&ue nei primi due moderni paesi colonialisti# 9pagna e Portogallo" in &uanto senza riforma protestante esso avrebbe fatto fatica a svilupparsi" c6ecc6( ne pensasse /arW" c6e tutta la vita si c6iese il motivo per cui a parit$ di condizioni materiali favorevoli al valore di scambio" il capitalismo abbia finito coll%imporsi solo in +uropa occidentale. +gli in realt$ aveva intuito c6e doveva esserci un legame con la riforma protestante" ma si astenne dall%approfondirlo. Euttavia il limite di fondo del Capitale non sta solo in &uesto mancato approfondimento culturale" ma anc6e nel fatto c6e non si mise sufficientemente in luce c6e senza il colonialismo" il capitalismo non avrebbe potuto avere l%impeto c6e ebbe. .el suo /mperialismo 8enin si guard' bene dal tenere separati capitalismo e colonialismo. Con la riforma protestantica il capitalismo pot( affermarsi a livello nazionale" ma senza colonialismo sarebbe presto collassato a causa delle proprie interne contraddizioni. 9ono state infatti le colonie ad assorbire le maggiori contraddizioni europee" con la differenza c6e mentre le cattolicissime 9pagna e Portogallo" col loro bacJground feudale" non seppero approfittarne per compiere una rivoluzione borg6ese" viceversa ,landa" 2rancia e Ing6ilterra poterono iniziare da &ui" grazie anc6e alla riforma protestante" il loro dominio mondiale" e l%avrebbe fatto anc6e la 4ermania" se invece di reprimere le rivolte contadine le avesse favorite contro i feudatari. Buando lo sviluppo capitalistico degli ultimi paesi europei c6e avevano raggiunto l%unificazione nazionale# Italia e 4ermania soprattutto" rese indispensabile rivedere la ripartizione delle colonie"

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operata da 2rancia e Ing6ilterra @seguita da 9tati 7niti e 4iapponeA" inevitabilmente scoppiarono ben due guerre mondiali. Buesto per dire c6e un &ualun&ue sviluppo capitalistico interno a una nazione 6a necessariamente un riflesso nei rapporti c6e &uesta nazione 6a con l%esterno" ed ! un riflesso particolarmente negativo per le esigenze della pace. 7n paese capitalistico ! necessariamente un paese sfruttatore di risorse c6e non gli appartengono o comun&ue di risorse c6e" se anc6e gli appartengono per motivi storici" non dovrebbe sfruttare senza alcun rispetto per l%ambiente. .on a caso &uando un paese s%accorge c6e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse interne non ! pi= sufficiente per garantire un certo sviluppo del capitale" scatta necessariamente l%esigenza di con&uistare territori altrui. Russia Cina India 1rasile... si stanno in &uesto momento candidando per far scoppiare una nuova guerra mondiale# l%intenso sfruttamento delle loro risorse interne" umane e)o materiali" per &uanto grande sia l%estensione dei loro territori o la vastit$ della loro popolazione" non potr$ certo essere illimitato. U C6e un cambiamento di mentalit" c6e allora voleva dire compiere una riforma protestante" fosse necessario per passare dal feudalesimo al capitalismo" lo dimostra non solo il fallimento dell%operazione colonialista di 9pagna e Portogallo" ma anc6e il collasso del proto-capitalismo nell%Italia comunale e signorile. 8%Italia era partita per prima proprio perc6( il livello istituzionale della c6iesa romana era cos> corrotto da non poter legittimamente impedire l%affermarsi del profitto sulla rendita feudale. /a &uando &uesto profitto pretese una contropartita politica" la c6iesa" appoggiata dall%impero reazionario di Carlo ?" fece presto a fare dietrofront. Anc6e /arW s%era accorto di un ritorno italiano all%orticoltura @cio! all%autoconsumoA" dopo la parentesi comunale e rinascimentale" ma invece di metterla in rapporto alla Controriforma" si limit' a parlare di mancata unificazione nazionale e di spostamento dei traffici commerciali dal /editerraneo all%Atlantico" senza rendersi conto c6e la 9pagna" gi$ unita" trafficava tran&uillamente sull%Atlantico e non per &uesto divenne capitalistica.

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Anc6e &uando esaminava l%economia imperiale romana" /arW si c6iedeva il motivo per cui non nac&ue in &uesto periodo uno sviluppo di tipo capitalistico" visto c6e &uello commerciale era molto fiorente" e citava l%episodio di &uell%imperatore c6e puniva c6i proponeva migliorie a livello tecnico-produttivo" sulla base del fatto c6e ci'" diminuendo la necessit$ di avere degli sc6iavi" avrebbe portato ad aumentare le file dei vagabondi da mantenere con la pubblica assistenza. /arW s%era reso conto c6e non era solo &uestione di basso livello produttivo" ma anc6e di mentalit. .el mondo romano dominavano i mercati" i commerci" ma &uesto non fu sufficiente a far scattare dei processi di tipo capitalistico. Cap> c6e il paganesimo non era in grado" culturalmente" di opporsi allo sc6iavismo e intu> persino c6e" col proprio culto astratto dell%uomo" il cristianesimo avrebbe potuto in &ualc6e modo favorire la nascita di un modo di produzione i cui contraenti" sul mercato" fossero formalmente liberi. /a non arriv' mai ad approfondire &uesta cosa. Cio! non arriv' a capire c6e il passaggio dallo sc6iavismo al servaggio sarebbe avvenuto anc6e senza l%apporto delle trib= germanic6e e slave" c6e pur non avevano mai conosciuto lo sc6iavismo come sistema sociale di vita. +ra la stessa ideologia cristiana c6e" facendo diventare cristiani sia lo sc6iavo c6e il suo sc6iavista" portava inevitabilmente a una trasformazione dei rapporti produttivi" a una attenuazione dei precedenti rapporti di forza. /a prima di parlare del ruolo del cristianesimo nella societ$ romana" bisogna precisare alcune cose sullo sc6iavismo. Il fatto c6e ad un certo punto cominciassero a venir meno gli sc6iavi a causa delle limitate guerre di con&uista @gi$ agli inizi dell%impero si pensava soprattutto a difendere i confini ac&uisitiA" non pu' essere considerato un motivo sufficiente per indurre i romani a trasformare la sc6iavit= in colonato. In teoria l%effetto avrebbe anc6e potuto essere opposto @&uando vi sono delle dittature" la ferocia aumenta all%aumentare della percezione del crolloA# sarebbe stato del tutto naturale" visto c6e gli sc6iavi a disposizione erano gli ultimi ac&uistabili sui mercati" peggiorare le loro condizioni di lavoro @gi$ molto tempo prima c6e i barbari penetrassero nell%impero erano gli stessi cittadini romani liberi" residenti nelle zone di confine" a c6iedere la loro protezioneA.

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8o 9tato romano increment' le persecuzioni anticristiane @le pi= dure furono sotto :ioclezianoA anc6e per continuare ad avere una manodopera sc6iavile a bassissimo costo. 8a stessa legislazione contro i debitori insolventi era drasticamente peggiorata. 1asta &uesto dun&ue per capire c6e non sono sufficienti dei semplici fatti" nudi e crudi" per modificare dei comportamenti consolidatisi nel tempo @&ui in relazione ai rapporti produttiviA. ,ccorre &ualcos%altro" di tipo immateriale" non facilmente reperibile nelle fonti scritte" di regola prodotte dagli stessi sc6iavisti di &uel tempo e dai loro lacc6(. 7no sc6iavista non avrebbe mai potuto parlar bene del cristianesimo e" nel contempo" c6iedere c6e l%istituto della sc6iavit= subisse ulteriori restrizioni" a causa della penuria di sc6iavi sui mercati delle con&uiste militari. Il rapporto struttura)sovrastruttura consiste in due pesi c6e sui piatti della bilancia 6anno uno strano rapporto# &uello c6e dovrebbe essere pi= pesante" la struttura" c6e si vede a occ6io nudo" in ultima istanza pesa meno di &uello c6e nell%altro piatto neanc6e si vede e c6e pu' essere soltanto immaginato. 8a necessit" di per s(" non determina atteggiamenti univoci" proprio perc6( gli esseri umani sono caratterizzati anc6e dalla libert" la &uale" entro certi limiti di circostanza" trasforma la necessit$ in possibilit. 8%uomo si trova" ad un certo punto" a dover scegliere tra possibilit$ opposte e finisce col propendere per l%una o per l%altra" a seconda del credito c6e d$ a &uesta o &uella cultura o ideologia. .aturalmente per <cultura< si devono intendere &uelle idee c6e cominciano ad affacciarsi alla pubblica considerazione" c6e cio! cominciano a interessare vasti strati sociali. :etto &uesto" bisogna dire c6e non 6a senso affermare c6e il cristianesimo non 6a influito minimamente sulla trasformazione dello sc6iavismo in servaggio" in &uanto non aveva nulla di politicamente rivoluzionario @a favore degli sc6iaviA. Il fatto c6e un%ideologia religiosa fosse politicamente conservatrice non significa c6e socialmente e culturalmente fosse indifferente alla condizione sc6iavile. 1asti pensare a due cose# 1. 4es= Cristo veniva s> considerato di origine divina" ma veniva anc6e considerato simile a uno <sc6iavo< c6e si auto-immola per redimere gli uomini dai loro peccati" il primo dei &uali era stato &uello edenico" c6e aveva per sempre impedi-

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to la riconciliazione degli uomini col loro dio @un dio c6e" con linguaggio pi= laico" va inteso come simbolo del comunismo primitivoAI 2. il lavoro veniva considerato in maniera altamente significativa" al punto c6e Paolo arriver$ a scrivere" nelle sue lettere" c6e c6i non lavora non 6a diritto a mangiare. 8ui stesso aveva sempre cercato di non essere di peso a nessuno. C evidente c6e fino a &uando il cristianesimo non divenne la religione pi= importante dell%impero" le fonti ufficiali non potevano ammettere c6e &uesta religione" dopo tre secoli di permanenza nei grandi centri urbani" era riuscita a influenzare" in &ualc6e modo" i rapporti tra padroni e sc6iavi. Buando un%ideologia ! politicamente minoritaria ma socialmente rilevante" ! naturale c6%essa possa esercitare una certa influenza sulla mentalit$ dominante. 9i tratta di un%influenza c6e non pu' essere ammessa in maniera pubblica" ma c6e non per &uesto risulta insignificante. Per poter interpretare adeguatamente i fatti storici" sarebbe sciocco basarsi esclusivamente sulle fonti c6e ce li 6anno tramandati. C dun&ue inevitabile ipotizzare delle linee di tendenza c6e nelle fonti non possono risultare c6iare e distinte. Prendiamo p.es. il passaggio epocale dal principato di Costantino a &uello di Eeodosio. Com%! stato possibile c6e in meno di 30 anni si sia passati ad una trasformazione del cristianesimo da religione <tollerata< a religione <privilegiata<D C evidente c6e il passaggio ! potuto avvenire solo perc6( il cristianesimo aveva gi$ ac&uisito a livello sociale e culturale un%enorme credibilit$. /a se andiamo a esaminare le fonti pagane coeve" dove risulta &uesta credibilit$D 8e persecuzioni erano durate apertamente fino a :iocleziano @H0 A. 9e il cristianesimo fosse stato semplicemente una <religione< e non anc6e una <cultura< e un%<esperienza sociale<" non solo non ci sarebbe stato l%+ditto di Eeodosio @HG0A" ma neppure &uello di Costantino @H1HA. 8%+ditto di /ilano infatti era stato fatto proprio perc6( il cristianesimo non era una religione come le altre" ma &ualcosa c6e lo 9tato romano guardava con sospetto e diffidenza. Bualun&ue religione pagana era gi$ tollerata# perc6( emanare un editto specifico per dire c6e anc6e il cristianesimo lo eraD +videntemente perc6( non si poneva come una semplice religione.

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+ il fatto c6e Eeodosio" nel HG0" arrivasse a considerarla come l%unica religione lecita" rovesciando completamente la situazione precedente" sta appunto a dimostrare c6e gli imperatori non avevano mai considerato il cristianesimo come una semplice <religione<. .essuna religione era mai stata perseguitata per tre secoli. In ogni caso nessuna avrebbe mai potuto resistere a una persecuzione cos> prolungata. 8e persecuzioni avvenivano per motivi s&uisitamente politici" pur sapendo c6e il cristianesimo non voleva affatto porsi come movimento rivoluzionario anti-sc6iavista. :un&ue gli aspetti pre-politici @il sociale e il culturaleA davano non meno fastidio di &uelli politici. 9oltanto &uando si resero conto c6e le persecuzioni non solo non servivano a nulla" ma anzi facevano incrementare le fila degli adepti a &uesta confessione" gli imperatori intrapresero la strada opposta# prima" con Costantino" cercando di dimostrare c6e lo 9tato pagano non temeva alcuna religione" neppure &uella cristianaI poi" con Eeodosio" facendo vedere c6e lo 9tato era persino disposto a fare del cristianesimo l%unica religione lecita. Cosa c6e sarebbe stata letteralmente impossibile se il cristianesimo non fosse gi$ stato un%ideologia dominante nel tessuto sociale. Il grandissimo torto del cristianesimo non fu ovviamente &uello di aver accettato l%+ditto di /ilano" ma &uello di aver accettato l%+ditto di Eessalonica. C appunto a partire dal HG0 c6e inizia la corruzione politica di &uesta confessione. ,ggi col socialismo ci troviamo in una situazione per certi versi analoga e per altri opposta. +sso non ! ancora entrato nella cultura dominante borg6ese @anc6e se l%esperienza c6e pi= gli si avvicina ! &uella dello <9tato sociale<A" proprio perc6( nei suoi confronti persiste la diffidenza. :%altro canto bisogna indurre gli 9tati borg6esi ad accettare nelle loro Costituzioni la fine della religione di stato" la fine della religione maggioritaria" un vero pluralismo confessionale" in cui nessuna religione possa fruire di particolari privilegi" e soprattutto l%inserimento del diritto a non avere alcuna religione" ovvero il diritto all%ateismo. U

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C6iusa la parentesi sul cristianesimo in epoca romana" &ui si pu' concludere il discorso sullo sc6iavismo dicendo c6e le popolazioni cosiddette <barbaric6e<" &uando entrarono nell%impero" non fecero altro c6e mettere in pratica un disegno di umanizzazione risalente alle loro origini clanico-tribali. 7n disegno c6e per realizzarsi" senza l%apporto del cristianesimo" avrebbe sicuramente ric6iesto tempi molto pi= lung6i. <In nome di Cristo morto e risorto - diceva Paolo - non c%! pi= n( sc6iavo n( libero<. Eutti i cristiani sono moralmente liberi di fronte a dio" anc6e se nella vita reale permangono le differenze di classe. 7n discorso del genere" una volta c6e il cristianesimo avesse dimostrato socialmente la propria superiorit$ sulle religioni pagane" non avrebbe potuto non influenzare i rapporti produttivi. 8%incontro coi barbari fu" da &uesto punto di vista" una vera fortuna per il cristianesimo" poic6( gli avrebbe permesso di trovare pi= facilmente un appoggio non solo di tipo politico-istituzionale @c6e gi$ aveva ottenuto con EeodosioA" ma anc6e sociale" in &uanto i barbari non avevano mai usato lo sc6iavismo come organizzazione produttiva dell%intera societ$. Il cristianesimo poteva continuare a esistere ancora per molti secoli" pur avendo ingannato gli sc6iavi con la dottrina della liberazione ultraterrena. :al canto loro i barbari" pur essendo di religione pagana" non ebbero alcuna difficolt$ ad accettare una religione c6e assicurava loro la pace sociale. All%inizio fecero solo differenza tra arianesimo @in cui lo 9tato sottomette a s( la c6iesaA e ortodossia @in cui vige la diarc6ia dei poteriAI successivamente" nella parte occidentale dell%impero" si trovarono costretti a scegliere tra Stato confessionale e teocrazia pontificia. Insomma" una cosa ! sfruttare &ualcuno in nome della forza militare @sc6iavismoAI un%altra ! sfruttarlo col placet della fede religiosa @servaggioAI un%altra ancora ! farlo sotto il pretesto del diritto borghese @lavoro salariatoAI l%ultima c6e conosciamo" infine" ! &uella di c6i usa un ideale socialista gestito in maniera esclusiva dallo 9tato @cosa c6e trasforma la sudditanza in una &uestione anc6e di coscienzaA. Buale marWista arriverebbe mai ad ammettere c6e in Russia il socialismo statale ! crollato proprio a motivo delle tradizioni cristiane" le &uali 6anno potuto dimostrare c6e il loro ideale religioso

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era superiore a &uello laico dello stalinismoD + c6i arriverebbe ad ammettere c6e la stessa cosa non ! potuta accadere in Cina proprio perc6( &ui le suddette tradizioni non 6anno mai messo solide radiciD Buando tradizioni pi= c6e millenarie considerano l%essere umano un mero prodotto di natura" per &uale motivo dovrebbero perorare con forza la causa della democrazia per rimediare ai guasti del socialismo di statoD .on ! forse sufficiente c6e la dittatura politica aumenti gli spazi di manovra della libert$ meramente economicaD

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L!ultimo socialismo "ossi&ile9 *uello di mercato

Il marWismo ! sempre stato visto dalla borg6esia come un proprio irriducibile nemico a motivo del suo concetto di <propriet$ comune dei mezzi produttivi<. In realt$ la vera propriet$ <sociale< di tali mezzi si ! verificata" da &uando l%uomo esiste" solo in epoca preistorica" o &uanto meno soltanto presso &uelle popolazioni c6e non 6anno mai conosciuto alcuna rivoluzione n( verso la propriet$ <statale< dei mezzi produttivi" n( verso &uella <privata<. 8a borg6esia dell%+uropa occidentale e degli 9tati 7niti ! lontanissima dall%accettare l%idea di una propriet$ collettiva dei mezzi produttivi" proprio perc6( la propriet$ in generale ! nata e si ! sviluppata" soprattutto in &ueste aree geografic6e" in maniera fortemente individualistica" almeno a partire dallo sc6iavismo. 4li europei sono talmente portati a identificare la propriet$ privata dei mezzi produttivi con lo sc6iavismo c6e non ebbero alcuna difficolt$ a ripristinarlo nelle Americ6e" dopo averlo abbandonato nell%+uropa feudale da almeno un millennio. Il capitalismo ! stato fatto nascere da una borg6esia c6e si concepiva come classe antagonistica nei confronti delle istituzioni dominanti @c6iesa romana e impero feudaleAI poi" &uand%essa ! riuscita a imporsi anc6e politicamente" gli 9tati c6e 6a costruito dovevano semplicemente servire a difendere gli interessi privati di una classe particolare. Il marWismo 6a cercato di porre un argine ai guasti di &uesto marcato individualismo" ma" sul piano pratico" ! riuscito soltanto a realizzare un <socialismo burocratico di stato<" sostanzialmente privo di borg6esia e &uindi di propriet$ privata. Il risultato ! stato del tutto fallimentare. Il marWismo 6a fallito proprio l$ dove appariva pi= alternativo al capitale. ,ra il testimone sembra essere passato alla Cina" dove si sta sperimentando un socialismo di tipo <borg6ese<" dove cio! l%individualismo sul piano economico viene controllato da una gestione autoritaria del potere politico. Come possono conciliarsi &uesti due aspetti ! per noi occidentali inspiegabile" proprio per le due opposte ragioni dette sopra# o si d$ un individualismo borg6ese in cui il ruolo

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dello 9tato ! marginale" in cui cio! la politica ! subordinata all%economiaI oppure si permette allo 9tato di prevalere nettamente e" in tal caso" l%uguaglianza imposta con la forza finisce col negare la libert$ di coscienza" l%iniziativa individuale" gli interessi soggettivi. 8a via di mezzo sembra essere stata trovata" magicamente" dalla Cina" ed ! probabile c6e" col passare degli anni" il suo esempio verr$ imitato da altre realt$ geo-politic6e" tradizionalmente insofferenti a una gestione troppo individualistica delle risorse umane e naturali. Euttavia" comun&ue vadano le cose" l%umanit$ ! ancora molto lontana dal vivere un%esperienza davvero <sociale< nella gestione dei mezzi produttivi. 7na &ualc6e idea" in merito" potrebbero darcela le ultime comunit$ primitive ancora esistenti sul pianeta" ma il loro destino sembra essere segnato# &uello d%essere integrate nel nostro sistema sociale. Integrarsi" beninteso" per scomparire" o con le buone o con le cattive. Con realt$ del genere" infatti" noi non riusciamo assolutamente a convivere# le loro risorse naturali ci fanno gola" ovun&ue esse siano. 9e proprio non vogliono lasciarsi assorbire o sradicare" &ueste realt$ possono ritirarsi nei deserti" nelle riserve predisposte per loro" nelle zone pi= aride e desolate del mondo" e se proprio vogliono opporsi con la forza" sappiano c6e non avranno scampo. .oi siamo fatti cos># la natura ci ! soltanto serva. Abbiamo &uesta pretesa dai tempi dello sc6iavismo e abbiamo continuato ad averla anc6e sotto il feudalesimo" sotto il capitalismo e il socialismo statale" e ora l%abbiamo anc6e sotto il socialismo di mercato" in stile <asiatico<. 9otto &uesto aspetto appare del tutto naturale c6e il socialismo scientifico" contestando il capitalismo" non abbia capito c6e la vera alternativa a &uest%ultimo poteva essere soltanto un ritorno all%epoca preistorica. .on avendo capito l%importanza del comunismo primitivo" tutta la critica marWista del capitale risc6ia d%avere un valore molto approssimativo. Il fatto stesso c6e le idee dei classici del marWismo abbiano fino ad oggi trovato una realizzazione solo nella forma del socialismo statale e ora in &uella del socialismo di mercato" la dice lunga. :opo il fallimento del socialismo burocratico avremmo dovuto smettere di criticare il capitalismo in nome dello stesso marWleninismo. .on perc6( l%ideologia borg6ese sia migliore di &uella marWista" ma proprio perc6( &uest%ultima" cos> come !" non pu' co-

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stituire un%efficace alternativa a &uella" in &uanto necessita di una profonda revisione. ,ra" ! noto c6e tutte le volte c6e si parla di <revisionare< il marWismo" si finisce col fare gli interessi privati della borg6esia. 2ino ad oggi tutte le revisioni del marWismo sono state revisioni borg6esi o socialdemocratic6e. 4uardando &uella attuale della Cina" dovremmo dire c6e anc6%essa rientra nelle revisioni borg6esi. Euttavia non ! esattamente cos>. 9e ! una revisione borg6ese" non lo ! alla maniera occidentale. In Cina il partito comunista e il suo principale strumento di controllo" lo 9tato" giocano un ruolo di primo piano" come mai nessuna borg6esia occidentale permetterebbe. Buesto significa c6e nei prossimi decenni o forse nei prossimi secoli sar$ facile c6e c6i si sente ispirato dal marWismo s%illuda di poter trovare nell%esperienza cinese una vera alternativa al capitalismo occidentale.

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O&ietti$i da reali are

.ella storia spesso si verifica &uesto fenomeno# le esigenze di dominio politico autoritario si manifestano non &uando una determinata istituzione viene accettata dalle masse popolari @come ad es. la c6iesa romana nellSalto /edioevoA" ma" al contrario" &uando &ueste masse cercano di contestarla" rendendosi indipendenti. In altre parole" il momento pi= significativo di una determinata istituzione ! anc6e &uello socialmente" culturalmente e politicamente pi= antidemocratico" a testimonianza c6e il processo di affermazione politica di unSistituzione non pu' c6e avvenire in contrasto con la resistenza delle masse. In tutte le societ$ divise in classi" &uanto pi= tale divisione tra potere e masse si fa acuta" tanto pi= la politica viene usata dal potere contro gli interessi delle masse. 9e la storia fosse letta in &uesta maniera" si dovrebbe essere indotti a vedere le influenze maggiori delle istituzioni sul popolo &uando gli strumenti politici @e militariA vengono usati di meno" poic6( ci' presuppone c6e fra istituzioni e popolo non sia ancora presente &uella frattura c6e si crea successivamente e per la &uale si 6a bisogno di un certo autoritarismo. /a forse sarebbe meglio dire c6e in &uesto caso non sono le istituzioni a influenzare maggiormente le masse# sono le masse c6e 6anno meno bisogno dSessere influenzate. .el senso cio! c6e nella fase iniziale del processo dSemancipazione delle masse @da situazioni contraddittorie precedentiA le istituzioni giocano un ruolo secondario" in &uanto le masse si sentono cos> forti da non voler delegare alle istituzioni la loro responsabilit$ politica diretta. 9olo in un secondo momento" &uando le masse cominciano a illudersi c6e per conservare le con&uiste democratic6e sia sufficiente affidarsi alle istituzioni" scatta il meccanismo dellSabuso di potere. 8e masse" a &uel punto" dovrebbero reagire il pi= presto possibile" altrimenti le istituzioni tendono a separarsi sempre di pi= dalla societ$" aumentando il loro potere a dismisura. Con &uesto criterio potrebbe essere letta tutta la storia delle civilt$" inclusa la nostra. .aturalmente tra i due modi di fare politica" &uello delle istituzioni e &uello delle masse" lo storico deve privilegiare il modo di

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coloro c6e 6anno cercato di promuovere rapporti sociali democratici. C6e cosa voglia dire &uesto ! presto detto# una &ualun&ue storiografia c6e voglia porsi in maniera democratica non pu' non conoscere gli obiettivi principali da realizzare politicamente e &uindi da valorizzare e tutelare storicamente. +ssi sono appunto i seguenti# 1. fine della propriet$ privata" &uindi ripristino della propriet$ sociale dei mezzi produttivi" distinguendo bene i concetti di propriet$ privata" sociale e personale @con lSesclusione della propriet$ privata bisogna escludere anc6e &uella statale" in &uanto il concetto di <pubblico< deve coincidere solo con &uello di <sociale<AI 2. fine del dominio dellSuomo sulla natura" &uindi revisione totale dei principi scientifici e tecnologici della cultura occidentale @occorre partire dal presupposto c6e lSuomo 6a pi= bisogno della natura di &uanto la natura abbia bisogno dellSuomo" &uindi &ualun&ue sviluppo tecnico-scientifico devSessere compatibile con le esigenze riproduttive della naturaAI H. fine del dominio dellSuomo sulla donnaI 4. ricomposizione del diviso# citt$ e campagna" lavoro intellettuale e manuale" teoria e prassiI . affermazione della democrazia diretta" localmente circoscritta" &uindi fine della democrazia delegata e superamento di concetti come 9tato" nazione" parlamento" leggi" istituzioniKI F. superamento della divisione dei poteri @esecutivo" legislativo" giudiziarioA" in &uanto ! il popolo c6e decide" esegue e giudicaI 3. il popolo deve difendere se stesso" &uindi no alla delega del potere militare. A &uesto punto ! evidente c6e per realizzare la transizione dal capitalismo e dal socialismo autoritario al socialismo democratico diventa di fondamentale importanza riesaminare i rapporti tra lSorganizzazione sociale dellSuomo primitivo" di tipo comunistico" e &uella subito successiva" basata sullo sc6iavismo. /olto utile sar$ anc6e lSesame dellSorganizzazione tribale c6e ancora oggi si ritrova in poc6issime popolazioni rimaste isolate o c6e sono sopravvissute al contatto con gli occidentali" conservando le proprie caratteristic6e fondamentali. 1isogna tuttavia considerare c6e se il primo tentativo @&uello giudaicoA di ripristinare i valori primitivi ! durato circa 4000 anni" e il secondo @&uello cristianoA circa 2000" il terzo @&uello socialistaA

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non potr$ durare meno di 1000 anni" dopodic6( davvero lSalternativa non potr$ c6e essere# o socialismo o barbarie. .on cS! comun&ue bisogno di scomodare le categorie culturali c6e siamo soliti usare in campo storiografico# giudaismo" cristianesimo" socialismoK A ben guardare ogni popolazione esistita nella storia sS! scontrata con problemi analog6i" o perc6( li 6a promossi direttamente o perc6( li 6a subiti" proprio in &uanto esiste un unico genere umano. ,gni popolazione rappresenta un momento particolare del genere umano" ed anc6e" di conseguenza" un aspetto particolare in cui il genere umano ! stato rappresentato. Il <momento< si riferisce al tempo storico" lS<aspetto< si riferisce alla modalit$ con cui una popolazione 6a vissuto nel proprio <spazio< &uel particolare momento. 1isogna c6e lo storico sappia cogliere" nellSevoluzione storica del genere umano" le varie tappe del suo sviluppo @i diversi momenti storiciA" sufficientemente distinguibili le une dalle altre. Per es. il marWismo 6a individuato cin&ue tappe storic6e# comunismo primitivo" sc6iavismo" feudalesimo" capitalismo" socialismo" con varie diversificazioni interne a ciascuna di esse. Bueste tappe" come noto" non sono state vissute contemporaneamente da tutte le popolazioni umane# alcune addirittura sono passate da una allSaltra tappa. +siste nella storia una discontinuit @dovuta alla facolt$ della libert$ umanaA da cui non si pu' prescindere. 9e una popolazione ! limitata nel suo sviluppo democratico" ci' non pu' esserle imputato pi= di &uanto non possa esserlo a tutte le altre popolazioni" c6e non 6anno saputo realizzare lo sviluppo uniforme" continuo" del genere umano verso la democrazia. I torti non stanno mai da una sola parte. ,ccorre anc6e c6e lo storico sappia distinguere i vari aspetti socio-culturali c6e 6anno caratterizzato lSorganizzazione delle diverse popolazioni. 9ulla base di &uesti aspetti ! possibile verificare se la tappa evolutiva ! stata vissuta in modo adeguato" conforme alle leggi dellSevoluzione storica del genere umano" se cio! la popolazione 6a saputo lottare efficacemente contro le contraddizioni della sua epoca" ac&uisendo una consapevolezza matura dei rapporti umani e democratici. .aturalmente &ui si esclude il passaggio dal comunismo primitivo allo sc6iavismo.

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8o storico deve saper individuare &uale popolazione sS! avvicinata di pi= al compito c6e doveva svolgere. + deve anc6e cercare di c6iarire" per &uanto pu'" &uale fisionomia di genere umano egli crede debba realizzarsi nella storia. In una visione materialistica della storia si potrebbe anc6e affermare c6e lSumanit$ oggi paga le conseguenze delle proprie azioni delittuose nei confronti dei grandi personaggi della storia" come Cristo" 4and6i" /. 8. Ling ecc. ," se vogliamo" ne paga le conseguenze &uella parte di umanit$ c6e aveva maggiori interessi nellSappoggiare la loro causa e c6e per' non 6a voluto @o saputoA farlo con coerenza e decisione. In una visione del genere si dovrebbe &uindi dire c6e tutti i mali c6e oggi affliggono i poveri" gli affamati" i senzatetto ecc. sono in un certo senso inevitabili" poic6( costoro persero lSoccasione giusta di riscattarsi nel momento giusto. 8a storia per' offre sempre altre opportunit$ per risolvere le ingiustizie e i soprusi# di tanto in tanto ne offre alcune veramente grandi. 9precarle con superficialit$" non valorizzarle sino in fondo o volgere loro le spalle# &uesti sono atteggiamenti c6e comportano sempre tragic6e conseguenze @e sempre pi= tragic6e" col passare del tempoA.

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Conclusione

:ovremo tornare a vivere come l%uomo primordiale @<primitivo< lo usiamo in senso dispregiativoA" nella piena consapevolezza c6e &ualun&ue altra forma d%esistenza non ! naturale n( umana. :ovremo arrivare alla conclusione c6e un%esistenza umana ! possibile solo se ! conforme a natura" le cui leggi ci 6anno preceduto nel nostro tempo storico. :ovremo arrivarci in maniera scientifica" il c6e" stante l%attuale antagonismo sociale" sar$ una grande contraddizione in termini. Infatti" come sar$ possibile c6e" sviluppando al massimo grado la tecnologia" si arrivi alla convinzione c6e il sistema di vita pi= naturale e &uindi pi= umano ! stato &uello in cui se ne usava di menoD 7na consapevolezza del genere dovrebbe essere ac&uisita rinunciando progressivamente alla scienza" o comun&ue rinunciando a una forma di civilt$ c6e usa la scienza contro gli interessi umani e naturali. ,ra" poic6( non ! &uesta la nostra strada" ! da presumere c6e lo sviluppo abnorme della scienza" all%interno di una civilt$ basata sull%antagonismo delle classi" ci porter$ inevitabilmente a una catastrofe mondiale. .oi arriveremo a capire la verit$ di noi stessi non per virt= ma per necessit$. Buesto perc6( la nostra libert$ vuole scandagliare tutte le possibili esperienze individualistic6e e &uindi irrazionali" per poter arrivare a capire c6e la migliore esperienza era la prima" l%unica davvero libera e collettivistica. :un&ue dalla scienza alla coscienza# ecco il percorso positivo c6e dobbiamo intraprendere. 8a coscienza deve diventare la scienza delle cose umane" da viversi in maniera condivisa" nel rispetto delle leggi riproduttive della natura. Buesto percorso non ! detto c6e sia lineare" anzi" sar$ sicuramente a sbalzi" a zig-zag" con accelerazioni e retromarce" ma resta comun&ue un percorso verso una direzione sensata. :i tale percorso oggi possiamo con sicurezza dire c6e si sono fatti pi= progressi sul versante dell% umanesimo laico c6e non su &uello del socialismo democratico. 9e costretto" il capitalismo ! pi= disposto ad accettare una tendenza verso l%indifferenza religiosa" persino un%esplicita professione di agnosticismo o di ateismo" c6e non il

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pi= piccolo ric6iamo a favore della necessit$ di gestire in maniera collettiva la propriet$ privata. Eutti i discorsi strutturali a favore del socialismo vengono accuratamente rimossi. Anzi" &uanto pi= ! forte la crisi del sistema" tanto pi= i governi borg6esi utilizzano le leve dello 9tato per risanare i buc6i finanziari" i crolli borsistici" i fallimenti aziendali. Il bene pubblico viene utilizzato per sanare i guasti dell%economia privata. ,ccorre creare un movimento popolare c6e nel contempo sia favorevole alla laicit$ e al socialismo" un movimento incentrato sui problemi &uotidiani delle classi e dei ceti c6e pi= soffrono le contraddizioni di &uesto sistema. 9e il movimento non sa affrontare i bisogni della gente" se sovrappone a &uesti bisogni dei discorsi astratti" ideologici" rester$ inevitabilmente settario e inefficace. Eale movimento dovr$ saper coinvolgere il maggior numero possibile di persone" a prescindere dalla loro collocazione sociale" economica o politica. 9enza ampi consensi non si realizza alcuna transizione. + soprattutto &uand%esso propone forme di tutela ambientale" di risparmio energetico ecc." non dovr$ farlo avendo di mira l%obiettivo di rendere pi= sopportabile il sistema. U Buando /arW scrisse" nei +anoscritti economico-filosofici del #@.." c6e <lSateismo !" in &uanto soppressione di dio" il divenire dellSumanismo teoretico" e il comunismo" in &uanto soppressione della propriet$ privata" ! la rivendicazione della vita umana reale come sua propriet$" cio! ! il divenire dellSumanismo pratico<" faceva in sostanza capire c6e lSumanesimo laico senza socialismo democratico risc6ia di diventare unSoperazione meramente intellettuale. Il giovane /arW tuttavia aggiungeva ben altro# <lSateismo ! lSumanismo mediato con se stesso dalla soppressione della religione" il comunismo ! lSumanismo mediato con se stesso dalla soppressione della propriet$ privata. 9olo attraverso la soppressione di &uesta mediazione" c6e per' ! un presupposto necessario" si forma lSumanismo c6e 6a inizio positivamente da se stesso" lSumanismo positivo<. Pi= c6iaro di cos> /arW non poteva essere. Anzi" aveva &ui raggiunto una c6iarezza cos> cristallina c6e gli studi successivi di

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economia politica la opacizzeranno" nonostante la scoperta della legge del plusvalore e di altre importanti leggi del capitalismo. Il giovane /arW infatti aveva capito c6e gli aspetti sociali e culturali non potevano marciare separatamente" in &uanto esisteva tra loro un reciproco condizionamento" una certa organica interconnessione. 9e /arW avesse proseguito gli studi approfondendo &uella geniale intuizione" invece di ripetere continuamente le stesse cose" avrebbe fatto una scoperta ancora pi= grande di &uella della legge del plusvalore. 9i sarebbe infatti accorto c6e il futuro dellSumanit$" una volta liberatasi della religione e della propriet$ privata" non sarebbe stato molto diverso da &uel lontano passato c6e gli uomini avevano abbandonato proprio per affermare la propriet$ privata e &uindi la religione. U 9ostenere c6e dal comunismo primitivo allo sc6iavismo @relativo alla propriet$ statale o privata dei mezzi produttiviA si sia passati per mezzo di successive determinazioni &uantitative" cio! senza una traumatica rottura di tipo &ualitativo" ! stata una delle tesi pi= sbagliate del marWismo" in &uesto erede della dialettica 6egeliana. .on 6a infatti alcun senso dire c6e la propriet$ privata poteva nascere solo in presenza di allevamento e agricoltura" non essendo possibile con la semplice raccolta ottenere un surplus alimentare. :i per s( non c%! nulla c6e possa favorire una gestione statale o privata o sociale dei mezzi produttivi. Cio! non possono essere stati l%agricoltura o l%allevamento a far nascere il senso della <propriet$ privata<. Buesto passaggio non riveste alcun carattere di necessit$. 8e cose infatti potrebbero essere andate in maniera rovesciata# ! stato il senso di una propriet$ non pi= comune a far nascere un certo tipo di lavorazione della terra o un certo tipo di allevamento. :eterminati campi possono essere stati recintati" oppure la mandria @o una sua porzioneA pu' essere appartenuta non pi= al collettivo tradizionale" ma a un proprietario particolare" c6e all%inizio si poneva o" meglio" s%imponeva in forma inedita. 8%idea di appropriarsi di &ualcosa in maniera privata o in maniera astratta" cio! attraverso un ente c6e si vuol far passare come super partes" lo 9tato" non pu' essere venuta in mente a un%intera tri-

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b= in un medesimo momento. Inizialmente l%idea dev%essere emersa in una parte di essa e pu' averla coinvolta interamente solo all%interno di una successione di momenti distinti. ,vviamente nessuno nega c6e possano esserci stati dei mutamenti &uantitativi nella gestione dei mezzi produttivi" ma ! da escludere c6e tali mutamenti siano avvenuti fino al punto da sconvolgere in maniera naturale e radicale dei metodi tradizionalmente ac&uisiti. I progressi - se e &uando c%erano @si pensi al fuoco o alla ruotaA - venivano gestiti dall%intero collettivo. 9olo per un motivo molto grave una parte della comunit$ poteva pensare di usarli per nuocere all%altra parte. 8e caratteristic6e del collettivo non venivano compromesse n( da un perfezionamento dei mezzi produttivi" n( da un aumento della popolazione" n( da condizioni climatic6e o geografic6e particolarmente sfavorevoli alla riproduzione umana. 9e si pensa di trovare in &ueste e altre cose una motivazione plausibile per giustificare la fine del comunismo primordiale" ve ne sono altrettante c6e" sulla base di &uegli stessi progressi" potrebbero portarci a fare considerazioni del tutto opposte. Per esempio ! una forzatura arguire c6e il concetto di <famiglia monogamica< sia nato proprio in seguito all%affermarsi di un uso diverso @privatoA della propriet$. Ra poco senso pensare c6e dei sentimenti positivi di eticit$ nascano da un &ualcosa di materialmente negativo. Come" d%altra parte" non 6a senso sostenere c6e la nascita dello 9tato" nel cosiddetto <modo di produzione asiatico<" fu un &ualcosa di <progressivo< proprio perc6( lo 9tato" di per s(" non implicava n( la divisione in classi contrapposte" n( l%appropriazione individuale delle eccedenze o di una parte dei mezzi produttivi di sopravvivenza" e neppure la trasformazione del valore d%uso in valore di scambio. In realt$ non ! affatto normale c6e nasca un organismo impersonale" al di sopra del collettivo" ammantato di idee religiose" avente propri funzionari specializzati" di tipo sia burocratico-fiscale c6e poliziesco-militare. 7n organismo del genere presuppone gi$ uno sconvolgimento di un certo livello nelle abitudini di una data comunit$.

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-i&lio%ra,ia

,e fonti per la storia antica" 200G" Il /ulino Rossi Renzo" Storia antica" 200 " ?allardi A. Storia antica" 200 " +dizioni 4iuridic6e 9imone Eerra* +." /l marAismo e le societ primitive " 9amona e 9avelli" Roma 1031 9ofri 4." /l modo di produzione asiatico" +inaudi" Eorino 10F0 1engtson Rermann" /ntroduzione alla storia antica" 200H" Il /ulino 1retsc6neider 4iorgio" ,a comunicazione nella storia antica. 2antasie e realt. !tti del /// incontro internazionale di storia antica @4enova" 2H-24 novembre 200FA" 200G Blementi di storia antica e greca. *alla preistoria all'et ellenistica" 200G" +dizioni 4iuridic6e 9imone Rizza Alfredo" !ssiri e babilonesi. Storia e tesori di un'antica civilt" 2003" -6ite 9tar ,'Bpopea di 8ilgamesh" @a cura di .. L. 9andarsA" Adelp6i" /ilano" 10GF 2ormigoni Candini -anda" *alla scienza giuridica romana all'educazione alla convivenza civile. !ppunti di didattica e laboratorio della storia antica e educazione civica" 2003" Aracne 1agnall Roger 9." 1apiri e storia antica" 2003" 1ardi 4uzzo P. 4iovanni" 1ompei. Storia e paesaggi della citt antica" 2003" /ondadori +lecta 1ellantone AndreaI Contatore /assimilianoI :om]nguez Adolfo V." 1olifemo. Rivista di storia delle religioni e storia antica @200 A. ?ol. " 200F" Aracne 1enevolo 8eonardo" Storia della citt. ?ol. 1# ,a citt antica" 200F" 8aterza Pinoli 4iuseppe" !ne: l'hittita. Cna storia avvincente alla scoperta del fascino dell'antica civilt hittita" 200 " 8%Autore 8ibri 2irenze /l cittadino lo straniero il barbaro fra integrazione ed emarginazione nell'antichit. !tti del #D /ncontro internazionale di

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storia antica @4enova" 200HA" 200 " 1retsc6neider 4iorgio Crispo Carlo 2." Contributo alla storia della pi; antica civilt della +agna 8recia" 200 " 2P+-2ranco Pancallo +ditore 4iannelli 4iulio" Culti e miti della +agna 8recia. Contributo alla storia pi; antica delle colonie greche in ?ccidente " 200 " 2P+-2ranco Pancallo +ditore 1ianc6i 1andinelli Ranuccio" /ntroduzione all'archeologia classica come storia dell'arte antica" 200 " 8aterza 4uglielmi 2ederico" Storia antica. *ai sumeri all'impero romano" 200 " 4iunti +ditore 1riosc6i C. Alberto" Ereve storia della corruzione. *all'et antica ai giorni nostri" 2004" E+A Piano 9tefano" ,ineamenti di storia culturale dell'/ndia antica" 2004" 8ibreria 9tampatori Simblos. Scritti di storia antica. ?ol. 4" 2004" 8o 9carabeo @1olognaA 1rusa Oappellini 4abriella" !lba del mito. 1reistoria dell'immaginario antico" 2010" Arcipelago +dizioni Coppens \ves" /l presente del passato. ,'attualit di preistoria e storia" 2010" Vaca 1ooJ 1reistoria. ,'evoluzione della vita sulla Terra " 2010" 4iunti Vunior :%Acunto .icolangelo" Storia. ?ol. 1# *alla preistoria al -%% d. C." 2010" ?allardi A. 2oliti Claudio" Storia. ?ol. 1# *alla preistoria alla caduta dell'impero romano" 2010" +dises Aczel Amir :." ,e cattedrali della preistoria. /l significato dell'arte rupestre" 2010" Cortina Raffaello Pozzi Alberto" +egalitismo. !rchitettura sacra della preistoria" 2000" 9ociet$ Arc6eologica Comense Priuli Ausilio" /l linguaggio della preistoria. ,'arte preistorica in /talia" 200F" AnanJe / mondi dell'arte. !sia !frica !meriche ?ceania e preistoria" 200F" Vaca 1ooJ 4uidi Alessandro" 1reistoria della complessit sociale" 2000" 8aterza 1reistoria. Come perch9" 2000" 8arus Cocc6i 4enicJ :aniela" 1reistoria. Con C:-R,/" 2000"

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Bui+dit 2aorlin PaolaI Puccio /aria" *idattica della storia. ,a storia in scena. ?ol. 1# ,a preistoria" 200G" +R4A Campbell Andre5I ParJer 9teve" *inosauri F vita nella preistoria" 200G" +8 *inosauri. Scopri la preistoria" 200G" IdeeAli 4oudsblom Vo6an" Storia del fuoco. *alla preistoria ai giorni nostri" 200G" :onzelli !rmi. Storia tecnologia evoluzione dalla preistoria a oggi " 2003" /ondadori +lecta 1eaumont +milie" ,a preistoria" 2003" 8arus 2eo 4iovanni" 8eografia sacra. /l culto della madre terra dalla preistoria agli etruschi" 200F" .uovi +&uilibri 1ac6ofen Vo6ann V." /l matriarcato. Storia e mito tra ?riente e ?ccidente" /arinotti 1ac6ofen Vo6ann V." *iritto e storia. Scritti sul matriarcato l'antichit e l'?ttocento" /arsilio 1ac6ofen Vo6ann V." /l matriarcato. Gicerca sulla ginecocrazia nel mondo antico nei suoi aspetti religiosi e giuridici . ?ol. 1" +inaudi 1ac6ofen Vo6ann V." 1aeumler Alfred" Creuzer 2riedric6" *al simbolo al mito. ?ol. 2# Simbolica e mitologia il matriarcato" 9pirali 2romm +ric6" !more sessualit e matriarcato" /ondadori 2razer Vames 4." +atriarcato e dee madri. +iti e figure femminili delle origini" /imesis Rer5eg Rac6el /." ,a 6idishe mame. Storia di un matriarcato occulto ma non troppo da /sacco a 1hiliph Goth" +CI4 Corradini Anna /." +eteres. /l mito del matriarcato in Sicilia" Papiro /azzola +ugenio" 2ratelli e sorelle per l'et dell'ac7uario. N9 patriarcato n9 matriarcato" 1astogi +ditrice Italiana Pietro Angelini" ,e cattive madriH l'emarginazione della donna e il mito >maschile> del matriarcato" Roma" 9avelli 1034 Pitzalis Acciaro /." /n nome della madre. /potesi sul matriarcato barbaricino" /ilano" 103G +atriarcato e potere delle donne" a cura di Ida /agli" /ilano" 2eltrinelli" 103G

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Ammermann Albert" Cavalli-9forza 8uigi" ,a transizione neolitica" 1oring6ieri 10GF. 1roglio Alberto" /ntroduzione al 1aleolitico" 8aterza 2003. C6ilde 4ordon" /l progresso nel mondo antico. ,'evoluzione della societ umana dalla preistoria agli inizi del mondo classico " +inaudi 10FH. ClarJ 4ra6ame" ,a preistoria de mondo. Cna nuova prospettiva" 4arzanti 10GF. Clastres Pierre" ,a societ contro lo Stato" ,mbre Corte 200H. 2rangipane /arcella" Nascita dello Stato nel 3icino ?riente " 8aterza 200 . 4iusti 2rancesca" / primi Stati. ,a nascita dei sistemi politici centralizzati tra antropologia e archeologia" :onzelli 2002. 8eaJe* Ric6ard" 8e5in Roger" ,e origini dell'uomo" 2abbri1ompiani 100H. /organ 8e5is Renr*" ,a societ antica. ,e linee del progresso umano dallo stato selvaggio alla civilt" 2eltrinelli 1030. Polan*i Larl e altri" Traffici e mercati negli antichi imperi. ,e economie nella storia e nella teoria" +inaudi 103G. 9a6lins /ars6all" ,'economia dell'et della pietra. Scarsit e abbondanza nelle societ primitive" 1ompiani 10G0. -e6eler /ortimer" Civilt dell'/ndo e del 8ange" Il 9aggiatore 10FH. /oscati 9abatino @a cura diA" Autori vari @2ales" 2ronzaroli" 4arbini" 8iverani" /att6iae" Pintore" OaccagniniA" ,'alba della civilt. Societ economia e pensiero nel 3icino ?riente antico " H volumi" 7tet 103F. Eorelli /." Storia degli Btruschi" 8aterza" 1ari 200 . AA.??." ,origine dello Stato nella 8recia antic a" a cura di 2. Codino" Roma" +ditori Riuniti" 103 . Alfold* 4." Storia sociale dell'antica Goma" Il /ulino" 1ologna 1003.

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Indice

Premessa//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////; SOCIET COMUNITARIE////////////////////////////////////////////////< Introdu ione all!e"oca "reistorica//////////////////////////////////////////////////= Linea del tem"o///////////////////////////////////////////////////////////////////////////> #omande sull!essere umano///////////////////////////////////////////////////////> E$olu ione umana/////////////////////////////////////////////////////////////////////32 Teorie sull!e$olu ione umana///////////////////////////////////////////////////3? Il culto dei morti////////////////////////////////////////////////////////////////////////3< Glacia ioni euro"ee del "leistocene/////////////////////////////////////////3= Ere %eolo%ic(e///////////////////////////////////////////////////////////////////////////12 Et' della "ietra//////////////////////////////////////////////////////////////////////////12 Ri$olu ione a%ricola nel neolitico////////////////////////////////////////////13 L!era *uaternaria//////////////////////////////////////////////////////////////////////11 #alla "reistoria alla storia////////////////////////////////////////////////////////////1? Storia dell!a%ricoltura antica////////////////////////////////////////////////////////1< Colti$a ione seminomade del ta%lia e &rucia//////////////////////////1> Orticoltura a irri%a ione intensi$a///////////////////////////////////////////1> A%ricoltura dell!aratro e della rota ione dei terreni//////////////@2 Nomadismo e sedentariet'////////////////////////////////////////////////////////////@@ La tra%edia del neolitico///////////////////////////////////////////////////////////@> Matriarcato e comunismo "rimiti$o////////////////////////////////////////////?@ Ri"ensare la "reistoria//////////////////////////////////////////////////////////////////?< Stereoti"i dei manuali di storia antica/////////////////////////////////////////A3 -ar&aro e ci$ile/////////////////////////////////////////////////////////////////////////>1 Ci$ilt' e inci$ilt'///////////////////////////////////////////////////////////////////////>; L!attuale mondo "rimiti$o////////////////////////////////////////////////////////////>= SOCIET CON4LITTUALI///////////////////////////////////////////32? La ri$olu ione ur&ana/////////////////////////////////////////////////////////////////32; La ,orma ione delle citt'////////////////////////////////////////////////////////33= Un arti%ianato a$an ato/////////////////////////////////////////////////////////33> Un6a%ricoltura intensi$a/////////////////////////////////////////////////////////312 Aumento e concentra ione della "o"ola ione///////////////////////313 I "oteri assoluti////////////////////////////////////////////////////////////////////////31@

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#inastie e socialismi di stato///////////////////////////////////////////////////////31; L!analisi mar7ista sullo Stato asiatico////////////////////////////////////////3@2 RI4LESSIONI 4ILOSO4ICHE///////////////////////////////////////3@; Uomini e dinosauri//////////////////////////////////////////////////////////////////////3@A S"ecie umana e animale//////////////////////////////////////////////////////////3@= Il mito dell!e$olu ione del %enere umano///////////////////////////////////3?3 Crea ionismo ed e$olu ionismo/////////////////////////////////////////////3?@ E$olu ione e in$olu ione/////////////////////////////////////////////////////////3?A Preistoria e natura//////////////////////////////////////////////////////////////////3?> Elo%io della "recariet'////////////////////////////////////////////////////////////////3;3 Le mi%ra ioni dei "o"oli/////////////////////////////////////////////////////////3;@ Su"erare il concetto di 8,or a8//////////////////////////////////////////////3;; Coscien a e materia come "ilastri della storia//////////////////////////3;= Ieri e o%%i9 una ri,lessione a "arte//////////////////////////////////////////////3A@ Homo "rimiti$us come alternati$a alle ci$ilt'//////////////////////////3AA : "ossi&ile un ritorno al comunismo "rimiti$o.///////////////////////3A> L!ultimo socialismo "ossi&ile9 *uello di mercato///////////////////////3>? O&ietti$i da reali are/////////////////////////////////////////////////////////////////3>< Conclusione//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////123 -i&lio%ra,ia//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////12;

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