Biografia
Nata a Genova in una nota famiglia patrizia imparentata con illustri casate europee, Clelia era figlia di Marcantonio Grillo duca di Mondragone e marchese di Clarafuente e della marchesa Maria Antonia Imperiali. Moglie dell'aristocratico Giovanni Benedetto Borromeo, fu cardine della nobilt milanese per lungo tempo. Anim per vari decenni nella citt meneghina, nel proprio palazzo di via Rugabella, uno dei salotti pi importanti di Milano. Al suo interno si dava come di consueto grande rilievo alle arti liberali, con la differenza che presso la contessa Borromeo c'era un vero e proprio culto per la scienza, tanto che vi si eseguivano anche esperimenti, cui era solito partecipare il pi illustre frequentatore della casa: il naturalista Antonio Vallisneri. La stessa contessa era una grande conoscitrice delle scienze naturali e della matematica, cui univa un'ottima padronanza del latino, del greco e dell'arabo. Col passare del tempo il salotto ebbe per anche un ruolo politico cos agguerrito da preoccupare Maria Teresa d'Austria. Nel palazzo convenivano aristocratici attivisti, desiderosi di rovesciare il governo austriaco per tornare sotto la Spagna. Il principale attore in questo senso fu il conte Giulio Antonio Biancani, che Clelia tent di nascondere nella propria casa e aiut poi a fuggire quando esplose la repressione teresiana.[1] Il conte fu per scoperto, arrestato e decapitato. Clelia pag a caro prezzo il proprio impegno filospagnolo: Maria Teresa la esili e spogli dei propri beni. Mor novantatreenne.
Note
[1] R. Barbiera, Il salotto della contessa Maffei, Milano 1925, p. 22
Collegamenti esterni
AA.VV. Clelia Grillo Borromeo (http://www.treccani.it/enciclopedia/borromeo-clelia-del-grillo) in Treccani.it - Enciclopedie on line. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011 Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie
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