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Agostino Cullati

SOGNA RAGAZZO SOGNA


Il miraggio doping

"Il doping nel calcio non esiste" Marcello Lippi, allenatore

Sommario 1. Doping: che cosa . pag. 3 pag. 5 pag. 7

2. Legge antidoping o doping di stato?

3. Lo sport pi bello del mondo: in farmacia! 4. Doping: tutto il mondo paese 5. La barzelletta dellantidoping. pag. 8 pag. 10 pag. 11

6. Lo sportivo del 2000? Un cyborg! 7. Fonti principali. pag. 12

8. Materiale per approfondire.

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Ogni tanto riappare. Si assiste ad un coro di proteste e lamenti, smentite e conferme, indiscrezioni e rassicurazioni, inchieste e rinvii. Poi tutto torna sotto coperta. E il doping, che ormai da mezzo secolo condiziona pesantemente tutte le discipline sportive interessando tanto il mondo dilettantistico, quanto quello professionistico. 1. Doping: che cosa . Infatti comune pensare che questa piaga riguardi solo i piani alti dello sport. Non affatto cos: soprattutto in questi ultimi anni si sta assistendo ad un preoccupante abuso di sostanze illecite negli ambienti dilettantistici, che alle volte sono totalmente lasciati senza i minimi controlli. Ancora pi allarmante il quadro se si aggiunge che lutilizzo di doping viene incentivato da medici ed allenatori di squadre giovanili, incuranti degli effetti cui si pu giungere e solo alla ricerca del successo facile e senza fatica. Ma cosa il doping? La parola doping viene dal verbo inglese to dope, che significa drogare. Fare uso di doping vuol dire ricorrere a droghe illecite per accrescere le energie psicofisiche e quindi il rendimento agonistico. Il doping lemblema della cultura sportiva in voga tra noi, che rifiuta la sconfitta e che, in preda ad un edonismo esasperante, disposta ad utilizzare mezzi vergognosi pur di trionfare. Vediamo ora in sintesi le principali sostanze dopanti vietate dalla legge: -steroidi anabolizzanti: sono derivati sintetici del testosterone. Provocano un aumento della massa muscolare e della forza, capacit di sostenere sforzi intensi e di lunga durata senza cedimenti fisici. I problemi pi ricorrenti riguardano il fegato, lapparato riproduttivo e quello cardiovascolare. A seguito dellassunzione protratta di steroidi, il corpo umano pu arrivare a sospendere la fisiologica produzione di testosterone e nelle donne causa irregolarit mestruali, abbassamento della voce,

riduzione del seno, perdita dei capelli, aumento dellacne e dei peli corporei. -anfetamine: sono sostanze stimolanti del sistema nervoso centrale e svolgono in particolare azioni inibenti la sensazione di fatica. Gli effetti ricercati dallatleta che ne fa uso sono la potenziale capacit di ridurre il senso di affaticamento, laumento della concentrazione e dellautostima. Proprio la capacit di ridurre gli stimoli fisiologici della fatica rappresenta il maggiore rischio per latleta che, continuando a forzare la propria attivit oltre i limiti del suo organismo, pu procurarsi gravi danni, primo fra tutti limprovviso arresto cardiaco. -ormone della crescita (GH): stimola laccrescimento corporeo e mantiene la stabilit dellorganismo. Nellatleta stimola il metabolismo delle proteine e comporta una significativa diminuzione della massa grassa, con un contemporaneo aumento della massa muscolare. Provoca un anomalo sviluppo scheletrico, che porta un aumento delle dimensioni delle ossa delle estremit degli arti e del cranio, nonch un aumento del volume di alcuni organi interni. Da segnalare anche cardiopatie e diabete. -eritropoietina (EPO): sollecita il midollo osseo a produrre globuli rossi, favorendo in questo modo lincremento della riserva di ossigeno. LEPO ricercata per gli atleti che praticano sport a base aerobica, come il ciclismo, lo sci di fondo, la maratona. Aumentando la viscosit del sangue, si pu andare incontro a formazioni trombotiche, infarti ed ictus. Gli effetti possono manifestarsi anche dopo molto tempo dalla sospensione del farmaco. -beta-bloccanti: utilizzati per sport che richiedono il controllo del tremore delle mani, della frequenza cardiaca, dellansia. Diminuiscono la pressione e la frequenza cardiaca. Provocano repentini ed eccessivi rallentamenti del battito cardiaco, da cui pu derivare una diminuzione della pressione arteriosa, arresto cardiaco e morte improvvisa. -cocaina: molti atleti ritengono che possa aumentare la performance sportiva, riducendo i tempi di reazione neuromotoria e la sensazione di fatica. Un suo abuso provoca irritabilit, insonnia, dimagrimento, bronchiti, fino a crisi depressive, danni al sistema nervoso centrale e perforazione del setto nasale. Loverdose porta alla morte per paralisi respiratoria. -cannabinoidi: non si mai dimostrato che fare uso di marijuana potenzi le capacit muscolari, anzi un eventuale abuso pu
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provocare un calo della forza muscolare, ma anche manie di persecuzione e piccole paranoie. 2. Legge antidoping o doping di stato? Per fortuna per contrastare questo fenomeno dilagante stata fatta unapposita legge, datata novembre 2000, Disciplina della tutela sanitaria delle attivit sportive e della lotta contro il doping. Essa, oltre a definire la pratica del doping ed a prevedere pene adeguate, afferma che il CONI e le federazioni sportive nazionali devono adeguare i loro comportamenti alle disposizioni della legge, prevedendo in particolare le sanzioni e le procedure disciplinari nei confronti dei tesserati in caso di doping o di rifiuto di sottoporsi ai controlli. Visto cos, lo scenario sembra ben delineato e quasi edificante: a fronte di un dilagare di pratiche illecite di doping, si contrappone un solido apparato capeggiato da organi istituzionali, su tutti il CONI, che d battaglia per uno sport pi pulito. Ancora una volta, se ci affidiamo a ci che ci viene detto dalle fonti ufficiali, rischiamo di precluderci la verit. In questo lavoro di indagine, prendiamo le mosse da un dossier presentato nel 1997 dal senatore dei Verdi Fiorello Cortiana alla settima commissione del Senato presieduta dal senatore Ossicini. La tesi esposta nel dossier quella del doping di stato. Si sostiene che il CONI, che ha delega totale dello Stato per lo sport, abbia intessuto per molto tempo a partire dai primi anni Ottanta una stretta collaborazione con il professor Francesco Conconi, attraverso la quale, dietro lalibi della ricerca, si preparavano i migliori atleti con le pi avanzate sostanze dopanti, affinch potessero partecipare al meglio alle pi importanti manifestazioni sportive, tra le quali, naturalmente, le Olimpiadi. La prima disciplina interessata stata latletica, poi a cascata, sci di fondo, ciclismo, canoa. A riprova di ci, bene sapere che la delibera della Giunta Esecutiva del CONI numero 614, prevedeva lo stanziamento di centoquaranta milioni di lire per lanno 1996 per il professor Conconi e la sua equipe; stato calcolato che nel quadriennio 1994-1998 ben quattrocento milioni di lire siano stati destinati a Conconi, per non meglio precisati acquisti di materiali di
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consumo. Si trattava in realt di enormi quantitativi di eritropoietina, vecchia conoscenza del professore che gi ne studiava effetti e dosaggi nel 1979. Ecco nella tabella il dettaglio di come sono improvvisamente cresciute le medaglie nel palmares italiano alle Olimpiadi dopo la cura Conconi: Citt Montreal Mosca Atlanta Anno 1976 1980 1996 Oro 2 8 14 13 Argento 7 3 6 10 Bronzo 4 4 12 12

Los Angeles 1984

Il muro di omert duro da abbattere, ma non mancano voci dissidenti che testimoniano la validit di questa tesi. Daniele Scarpa, canoista olimpionico ad Atlanta con Antonio Rossi, ha dichiarato che gli veniva somministrato senza apparente necessit il Liposom, farmaco che nasconde anabolizzanti e vietato dal CIO e che nellambito dei mondiali messicani del 1994 la Federazione ha evitato appositamente che si prestasse al rituale controllo antidoping. Per questa sua denuncia stato radiato dallattivit sportiva dal CONI. Silvano Barco e Bruno Maddalin Chiaffoi, sciatori di fondo, raccontano di essere stati oggetto di numerose emotrasfusioni operate dal professor Conconi anche dopo il 1985, anno in cui il ministro della sanit Degan ne proib la pratica. Nel frattempo la giustizia ha iniziato ad indagare: tramite il pm Pierguido Soprani stata aperta uninchiesta che ha visto coinvolti tra gli altri il professor Conconi, gli ex presidenti del CONI Mario Pescante, Franco Carraro ed Arrigo Gattai per associazione per delinquere, truffa sportiva e somministrazione di farmaci nocivi. Tutti assolti per la prescrizione dei reati a loro imputati. Secondo Soprani sessantatre sono stati gli atleti sottoposti alle cure allEPO di Conconi; lascia sconcertati che tra questi figurino nomi di assoluto rilievo, che hanno dato lustro e vittorie alla
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nazione definite dai media memorabili, esemplari, come quelli di Gianni Bugno, Marco Pantani, Maurizio Fondriest, Maurizio Damilano, Maurilio De Zolt, Marco Albarello e Manuela Di Centa. La pluricelebrata olimpionica, dopo il suo ritiro, stata protagonista di una incredibile scalata ai vertici delle pi importanti istituzioni sportive, prima membro del CIO e, fino a poco tempo fa anche vicepresidente del CONI, carica questa ultima abbandonata perch eletta parlamentare nelle file di Forza Italia.1 3. Lo sport pi bello del mondo: in farmacia! Anche il mondo del calcio, nonostante sembri impermeabile al doping, pesantemente intaccato da esso. Il primo a dare rilevanza al problema doping nel calcio stato nel 1998 Zdenek Zeman.2 A seguito delle sue dichiarazioni venne intrapreso un processo contro la Juventus, culminato nel 2004 con la condanna giunta dal Tribunale di Torino del suo medico sociale Riccardo Agricola, accusato di frode sportiva e somministrazione di farmaci illeciti, tra i quali lEPO. Nel dicembre 2005, la Corte dAppello ha assolto Agricola perch allepoca dei fatti, tra il 94 ed il 98, non era stata ancora introdotta la legge antidoping. Tra i pochissimi calciatori del panorama italiano che hanno ammesso di essere ricorsi a farmaci dopanti ci sono Giovanni Galeone, che ha militato nel Monza e nellUdinese e Carlo Petrini, attaccante degli anni 70, che ha militato in diverse societ, tra le quali il Milan, il Torino, la Roma, il Bologna. Attualmente Petrini affetto da un tumore al cervello, che lo sta riducendo alla cecit: Tutti si sono approfittati di noi giocatori che non sapevamo quello che ci sarebbe accaduto. Molte volte, pur di giocare, eravamo disposti a fare quello che ci ordinavano[]I medici mi riempivano di schifezze ed ora ne pago le conseguenze.
Il massimo dellipocrisia lo si raggiunto in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, quando la Di Centa, acclamata dallintero stadio, ha premiato in diretta mondiale il fratello anchegli fondista per la sua vittoria. I giornalisti hanno intessuto le lodi della Di Centa, campionessa nello sport come nella vita di tutti i giorni, che si impegna per uno sport pulito. 2 Emblematica questa dichiarazione rilasciata da Zeman nel luglio 98: "Io vorrei che il calcio uscisse dalle farmacie e dagli uffici finanziari e rimanesse soltanto sport e divertimento.
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Galeone, attivo nello stesso periodo di Petrini ricorda: Ci davano di tutto: il Micoren che regalava lucidit, il Nicorden, un Micoren pi forte, carico di efedrina, il Cortex, il Sustanol. 4. Doping: tutto il mondo paese Naturalmente la piaga del doping non riguarda solo lItalia: un fenomeno mondiale, che coinvolge numerosissimi sportivi delle pi svariate discipline. E di doping se ne parlava gi ai tempi di Fausto Coppi, quando il Campionissimo afferm che per reggere le grandi manifestazioni ciclistiche tutti i corridori ricorrevano alle bombe, per trarre dai muscoli pi potenza. Le bombe degli anni 50 erano soluzioni a base di simpamina, potente stimolante del sistema nervoso centrale. Molte da allora sono state le morti inspiegabili, i casi sospetti e gli scandali doping a livello mondiale. Vediamone alcuni: - nelledizione del 1967 al Tour de France, il corridore inglese Tommy Simpson stramazza a terra sul Mont Vantoux. Letali per lui dosi eccessive di anfetamine; - nella rosa della Fiorentina degli anni 70, tre giocatori sono morti ed altri cinque hanno patologie gravi. Nello Saltutti morto dinfarto nel 2003, allet di 56 anni.3 Ugo Ferrante morto a 59 anni per un carcinoma spinocellulare alle tonsille. Una leucemia linfoblastica acuta ha causato il decesso di Bruno Beatrice a 39 anni.4 Pietro Longoni costretto su una sedia a rotelle da una vasculopatia cardiaca. Mimmo Caso guarito da
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"Pass un thermos. Dovevamo bere, ci dissero, perch era un caff e ci avrebbe fatto bene. Io non lo prendevo mai il caff e non vedevo la ragione di cominciare proprio quella sera che giocavamo una partita cos prestigiosa contro il Manchester United (...) Quel caff ci aveva fatto bene in campo, correvamo tutti il doppio. Il mattino dopo per all'aeroporto mi ricordo che avevamo certe facce... Le tenevamo tra le mani, distrutti, e non so se fosse solo per la fatica della gara." Nello Saltutti. 4 "Dal ritiro Bruno mi faceva sempre telefonate chilometriche, roba di tre quarti d'ora. Solo che mentre parlava se ne stava attaccato alle flebo. Io ero perplessa, gliene facevano in continuazione, durante la settimana, prima della partita, dopo la partita, ma lui mi diceva di stare tranquilla, che erano cose normali. Tanto normali che la domenica sera e ancora il luned non riusciva a dormire, nel letto era tutto un tremore, uno scatto di nervi e di muscoli che mi ricordavano gli spasmi dei polli dopo che gli hanno tirato il collo. E lui ancora a rassicurarmi, a dirmi che erano le vitamine che aveva preso e che doveva smaltire. Ma non dimenticher mai che nellincavo del braccio sinistro aveva tre buchini violacei ormai perenni. Quelle erano le 'prove' delle flebo che gli facevano quando giocava al calcio." Gabriella Bernardini, vedova di Bruno Beatrice.

un tumore al fegato. Giancarlo Antonioni sopravvissuto ad un improvviso attacco cardiaco che lo ha colpito nel novembre 2004. Giancarlo De Sisti ha sofferto di un raro ascesso frontale al cervello. Nel 2000 Massimo Mattolini stato sottoposto ad un trapianto di fegato; muore nel 2002 il calciatore Gianluca Signorini, colpito dalla sindrome di Gehrig. Disse di essere stato sottoposto senza apparente motivo a numerose infiltrazioni di Voltaren e di avere assunto Neoton ed esafosfina direttamente in vena e prima delle partite. Signorini stato compagno di squadra di Andrea Fortunato, terzino della Juventus morto a 23 anni per una leucemia fulminante. Attualmente i calciatori morti per il morbo di Gehrig sono 16; la trentanovenne velocista statunitense Florence Griffith Joyner muore improvvisamente nel 1998 soffocando durante una crisi epilettica che la coglie nel sonno. Tra le Olimpiadi del 1984 e del 1988 vinse tre medaglie doro e due dargento. Detiene tuttora i record dei 100 e 200 metri piani; Ben Johnson vince loro nei 100 metri alle Olimpiadi di Seul col tempo record di 9.79 secondi, ma nel suo campione di urina vengono rintracciati anabolizzanti: annullato il record, loro passa a Carl Lewis che dopo anni ammette di avere fatto anche lui uso di sostanze dopanti e di essere stato sistematicamente coperto dalla federazione americana che si guard bene dal denunciare agli organi internazionali la sua positivit. Lewis ha vinto dieci medaglie olimpiche, di cui nove doro; durante il Tour de France del 1998, nella macchina di Willy Voet, massaggiatore della squadra Festina, viene trovato un gran numero di sostanze proibite. A seguito di perquisizioni negli hotel in cui risiedono i ciclisti si capisce la trasversalit della pratica del doping nel mondo del ciclismo; scoppia nel 2003 lo scandalo Balco: la societ farmaceutica californiana viene accusata di avere prodotto e distribuito sostanze dopanti, a partire dallo steroide sintetico Thg. I beneficiari dei trattamenti sono, tra gli altri, Marion Jones, tre medaglie doro alle Olimpiadi di Sydney 2000 e Tim Montgomery, luomo dei 9.78 secondi nei 100 metri piani. Il fondatore della Balco, Victor Conte, a distanza di un anno dallo scandalo, racconta: La storia dei Giochi piena di corruzione, coperture e doping. Non ci che la gente pensa. A proposito
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del record di Montgomery afferma: E legittimo, perch stato ottenuto nelle stesse condizioni in cui stato stabilito il record precedente, quello precedente e quello ancora precedente. E sulla Jones: Le ho dato le istruzioni necessarie e lei si fatta uniniezione mentre le sedevo accanto. 5. La barzelletta dellantidoping. Ma perch se molti sono gli atleti dopati, ai controlli antidoping questi non vengono smascherati? Perch con gli attuali controlli non si riescono (ma c da fidarsi?) a scoprire i prodotti pi avanzati ed utilizzati, come lormone GH o la pratica dellautoemotrasfusione, ma solo anfetamine e poco altro. In realt un metodo per rendere pi incisivi i controlli si era trovato: i test a sorpresa. Sandro Donati, uno dei funzionari del CONI da sempre in prima linea nella lotta al doping, che stato tra gli inventori dei controlli a sorpresa, dice a tal proposito: "Dal 1993 al 1996 abbiamo messo a punto un meccanismo computerizzato. Riuscivamo a fare circa 1000 test l'anno totalmente a sorpresa, circa il 10-12 per cento del totale; d'improvviso le positivit si triplicarono". Peccato che, appena questi test hanno cominciato a funzionare, la "macchina" sia stata stoppata e Donati sia adesso inutilizzato, ai margini della vita del CONI. Test poco incisivi? "Se per mettere a punto un metodo per individuare le nuove sostanze occorrono dieci o dodici anni, come accaduto per l'EPO e come ancora non accade con il GH - dice ancora Donati - chiaro che i controlli fanno acqua". Eppure CIO e CONI assicurano sempre che i test sono accurati e sono garanti della limpidezza dei risultati sportivi E bene qui ricordare il caso del laboratorio antidoping di Acquacetosa: il centro di propriet del CONI era preposto, unico in Italia, a controllare i campioni di urina degli atleti sottoposti ai test. A seguito di unindagine del pm di Torino Guariniello, si scopr che le provette dei calciatori venivano analizzate con noncuranza, non ricercando per esempio la presenza degli steroidi.

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6. Lo sportivo del 2000? Un cyborg! E mentre si studiano nuove metodologie in grado di individuare sempre nuovi intrugli, si parla gi di doping genetico. Lee Sweeney, un ricercatore dellUniversit della Pennsylvania stato tra i pochi a lanciare lallarme: i primi esperimenti operati sui topi hanno evidenziato un incremento della massa muscolare, sia in dimensioni che in forza, dal 15 al 30 per cento. Appunto.

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7. Fonti principali. -Comunit Nuova, Doping off side, Zelig editore -www.sportpro.it/doping/bkdopinc.htm -www.fiorentinanews.com/index.php?action=read&id=15062 -www.canoarepublic.it/news/news.asp?N=368 -www2.raisport.rai.it/news/inchieste/doping/ -www.ilcassetto.it/notizia.php?tid=286

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8. Materiale per approfondire. -Buon sangue non mente. Il processo alla Juventus raccontato dal "grande nemico" di Giuseppe DOnofrio. -"Palla avvelenata" Morti misteriose, doping e sospetti nel calcio italiano di Fabrizio Calzia e Massimo Castellani Bradipolibri. -Doping Antidoping di Santo Davide Ferrara & Collaboratori; edizione Piccin; Piccin Nuova Libraria SpA Padova. -Massacro alla catena. Rivelazioni su trenta anni di imbrogli di Willy Voet Bradipolibri. -Nel fango del dio pallone di Carlo Petrini Kaos edizioni. -Il calcio in bocca Inchiesta televisiva della trasmissione Report, Raidue a cura di Paolo Mondani e Alessandra Anzolin. -Comunit Nuova, Doping off side, Zelig editore.

Maggio-giugno 2006

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