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OTT 0625 Le microespressioni, la verit e la menzogna Pubblicato da Giulietta Capacchione alle 17:37 in Psicologia sociale

Expressions installazione di Sophie Caves al Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow, in Scozia (Reuters / David Moir) Lo facciamo automaticamente. Non appena osserviamo unaltra persona tentiamo di leggere nel suo volto i segni della gioia, della sorpresa, dellansia, della rabbia. Qualche volta siamo nel giusto, qualche volta ci sbagliamo clamorosamente e gli errori possono creare qualche situazione personale sgradevole. Paul Ekman quasi sempre nel giusto. Professore emerito di psicologia allUniversit della California di San Francisco ha studiato per 40 anni le espressioni umane. Ha catalogato pi di 10.000 possibili combinazioni di movimenti muscolari facciali e ha scoperto come individuare i rapidi cambiamenti involontari, chiamati microespressioni, che sfuggono anche al volto del migliore dei bugiardi. Una delle scoperte pi importanti di Ekman fu luniversalit delle espressioni facciali . Si rec per la prima volta in Brasile tornando con un mucchio di foto che ritraevano tristezza, rabbia, felicit o disgusto verificando che soggetti nord americani non avevano alcuna difficolt a riconoscerle. Allora si rec in Cile, Argentina e Giappone ottenendo gli stessi risultati. Ovunque andasse le persone del posto sembravano comprendere e usare le stesse espressioni facciali dei nordamericani. Pensando che la cosa riguardasse gli abitanti di societ moderne Ekman visit nel 1967 delle isolate trib che vivevano nelle giungle della Nuova Guinea. Anche l appur che le emozioni di base come gioia, tristezza, rabbia, paura, sorpresa e disgusto erano associate a espressioni facciali universali. Il linguaggio del volto aveva origini biologiche e la cultura non esercitava significativa influenza su di esso. Questa scoperta fece nascere altre domande. Di quante differenti espressioni facciali gli esseri umani sono capaci? Cosa significa precisamente una particolare emozione?
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possibile imparare a leggere le emozioni? Ekman decise di creare una specie di dizionario delle espressioni facciali assieme al suo collega e psicologo Wallace Friesen. Limpresa port via sei anni e si concluse con il Facial Action Coding System (FACS), pubblicato nel 1978. Il sistema rende possibile descrivere e classificare qualsiasi espressione facciale sulla base di una combinazione di 43 unit di movimenti facciali. I 43 elementi determinano pi di 10.000 possibili combinazioni. Ekman e Frieser catalogarono ogni combinazione attraverso un FACS number, i nomi latini per i muscoli coinvolti e lemozione associata. Un interessante aspetto di questo inventario che molte combinazioni di muscoli non significano assolutamente nulla. Ekman scopr un altro interessante fenomeno dopo una lunga giornata trascorsa nel suo laboratorio tentando di riprodurre uno sguardo convincente di tristezza: quella sera egli realizz che si sentiva depresso. Cap che se trascorreva del tempo a simulare un'espressione che conteneva un sorriso, il suo umore migliorava. Fu come un'epifania, ricorda. Questo contraddiceva la vecchia nozione che i sentimenti si originano nella psiche e poi il corpo li comunica semplicemente allesterno. Ekman and Friesen furono capaci di dimostrare che lattivazione coordinata di certi muscoli facciali non solo influenzava la pressione del sangue e il battito cardiaco, ma poteva scatenare lemozione corrispondente. Sembr chiaro che esisteva un meccanismo retroattivo che partiva dai muscoli della faccia e giungeva ai centri emotivi del cervello. Queste scoperte catturarono lattenzione degli psicologi e dal 1980 il FACS cominci ad essere applicato diffusamente. I clinici in particolare volevano sapere come accorgersi se i loro pazienti stavano dicendo la verit. Ekman prov a svelarlo avvalendosi di un vecchio videotape: mostrava una paziente psichiatrica di nome Mary, che era stata ricoverata per un severo attacco di depressione, mentre implorava il suo medico curante di consentirle di passare il weekend a casa. Il dottore approv la richiesta, ma sfortunatamente prima di lasciarlo Mary ammise che stava pianificando di uccidersi. Ekman aveva gi studiato il filmato e disse ai presenti che se le espressioni facciali profonde svelano i sentimenti veri di una persona, essi avrebbero dovuto essere capaci di leggere le intenzioni di Mary. La maggior parte dei presenti non vide segni rivelatori allinizio, cos Ekman li indic. Aveva visionato il video molte volte, spesso al rallentatore cos da non perdere alcun dettaglio, e improvvisamente lo aveva visto. Per un brevissimo momento uno sguardo di assoluta disperazione era apparso sulla faccia di Mary. Queste microespressioni, che spesso non durano pi di mezzo secondo, erano la chiave. Quando scopr le microespressioni Ekman insegnava alla UCSF e trascorse diversi anni a mettere insieme un programma di autoapprendimento che rendesse le persone capaci di decodificare le facce secondo il FACS system. Prestando molta attenzione alle microespressioni le persone potevano imparare a leggere segnali che prima sarebbero stati percepibili soltanto al rallentatore. E qui Ekman scopr un altro interessante fenomeno: la maggior parte della gente, inclusi studenti di legge, poliziotti, giudici, avevano difficolt a riconoscere i bugiardi, ma un piccolo numero di persone era capace di interpretare correttamente e intuitivamente le
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microespressioni. Alcuni di noi sono praticamente nati con una macchina della verit tascabile. La verit fa male Pi un individuo crede alle sue menzogne, pi spesso le racconta con successo, e pi difficile sar per gli altri individuarle. Le menzogne dette per la prima volta e quelle che hanno una componente emotiva sono le pi facili da svelare. Per questo Ekman raccomanda a chi fa interrogatori di porgere le proprie domande rapidamente e con un elemento di sorpresa. Per esempio invece di chiedere Eri tu nel parcheggio del Wal Mart ieri sera alle sei? meglio chiedere Dove compri solitamente gli accessori per la casa? Eppure sebbene sia possibile imparare a riconoscere le microespressioni spesso le persone non possono o non vogliono farlo. Sono fuorviate da altre espressioni pi rilevanti come un cambiamento di postura, un discorso o un gesto della mano, tutte passibili di artificio, e poi spesso vogliono semplicemente credere a quello che gli viene detto. Chi vorrebbe scoprire che la propria moglie lo ha tradito con il suo migliore amico? Lo vorrebbe, ma sarebbe terribile da scoprire e allora tante micro e macro espressioni non verranno percepite perch non le si vorr vedere... In una prospettiva evolutiva non sarebbe stato un vantaggio per gli umani essere perfetti rivelatori di menzogne. Tutti i confronti sociali sarebbero divenuti difficili e i parlatori a ruota libera sarebbero stati espulsi dal gruppo.

Paul Ekman Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Paul Ekman (Washington DC, 1934) uno psicologo statunitense. Professore di psicologia al Dipartimento di Psichiatria dellUniversit della California (UCSF). un pioniere negli studi delle emozioni e delle espressioni facciali. Al contrario di molti antropologi del suo periodo, compreso Margaret Mead, Ekman scopr che alcune espressioni facciali e le corrispondenti emozioni non erano culturalmente determinate ma erano universali alla cultura umana, quindi di origine biologiche, come precedentemente aveva teorizzato Charles Darwin. Tale scoperta ora ampiamente accettata da tutti gli scienziati. Nel progetto Diogene Ekman fa riferimento alle microespressioni, e ritiene che queste siano affidabili nello scoprire le bugie. Egli svilupp anche il Sistema di Codifica delle Espressioni Facciali (FACS) per la loro classificazione. Il protagonista della serie Lie to Me , il dottor Cal Lightman (interpretato da Tim Roth) usa le ricerche sulle microespressioni al fine di comprendere chi mente e chi no. Il personaggio, infatti, pu essere considerato come una sorta di trasposizione televisiva del professor Ekman. Bibliografia [modifica]
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La seduzione delle bugie, Di Renzo Editore Le bugie dei ragazzi, Giunti Editore Gi la maschera - Come riconoscere le emozioni dall'espressione del viso , Giunti Editore L'espressione delle emozioni" Charles Darwin edizione definitiva a cura di Paul Ekman,Bollati Boringhieri

Le Microespressioni Una microespressione una breve ed involontaria espressione facciale che si manifesta sul volto umano quando qualcuno prova a nascondere o a reprimere un'emozione. Di solito accade in situazioni in cui la posta in gioco alta, in cui le persone hanno qualcosa da perdere o da guadagnare. A differenza delle espressioni facciali ordinarie, pochi possono simulare una microespressione, anche se possibile tendere alcuni muscoli facciali per replicare le micro espressioni. Esse consistono di sette emozioni universali: disgusto, rabbia, paura, tristezza, felicit, sorpresa e disprezzo. Le microespressioni si manifestano a velocit di 1/25 di secondo.

La Storia Le microespressioni furono scoperte per la prima volta da Haggard e Isaacs pi di 40 anni fa. Durante il loro studio, compiuto nel 1966, delinearono il modo in cui essi scoprirono queste espressioni "micromomentanee" mentre "scansionavano video di sessioni di psicoterapia cercando indizi di comunicazione non verbale tra terapista e paziente.

Negli anni Sessanta del '900, William Condon per primo studi interazioni a livello di una frazione di secondo. Nel suo famoso progetto di ricerca scrutin una parte di una pellicola di quattro secondi e mezzo frammento per frammento, dove ognuno era rappresentato in 1/25 di secondo. Dopo aver studiato quella parte di pellicola per un anno e mezzo, distinse micro movimenti di interazione, come ad esempio la moglie che muove la spalla nello stesso momento in cui la mano del marito si alza, movimenti che, combinati, creano un micro-ritmo.

Anni dopo gli studi di Condon uno psicologo americano, John Gottman, cominci a riprendere su video la vita quotidiana di alcune coppie, per scoprire come interagivano. Studiando le espressioni facciali dei partecipanti, Gottman fu in grado di predire quali relazioni sarebbero durate e quali invece no. Nel libro "Blink", di Malcom Gladwell, Gottman afferma che ci sono quattro reazioni emotive principali che sono distruttive in un matrimonio: difensiva, ostruzionismo, critica e disprezzo. Tra queste quattro, Gottman considera il disprezzo la pi importante di tutte .
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I Naturali e il Progetto Wizards La maggior parte delle persone non sembra percepire le microespressioni n in s stessi n negli altri. Nel Progetto Wizards, precedentemente detto il Progetto Diogene, i dottori Paul Ekman e Maureen O'Sullivan studiarono l'abilit delle persone a individuare le menzogne. Tra le migliaia di persone messe sotto verifica, solo un ristretto numero di persone erano in grado di rilevare accuratamente quando una persona stava mentendo. I ricercatori del Progetto Wizard chiamarono queste persone "I Veri Maghi". Secondo le statistiche, il Progetto Wizard identific poco pi di 50 persone con questa abilit dopo aver messo alla prova quasi 20.000 persone (una su poco meno di 400).

I Veri Maghi usano microespressioni, tra gli altri dati, per determinare se qualcuno sincero. Gli scienziati sperano che, studiando i "maghi", possano progredire con le tecniche usate per identificare le menzogne. Addestramento Ekman afferma che chiunque pu essere addestrato in modo da vedere microespressioni del genere in modo relativamente facili. I dottori Paul Ekman, David Matsumoto e Mark Frank crearono lo Strumento di Addestramento alle Microespressioni (METT 1), il primo strumento di addestramento sviluppato per migliorare l'abilit di leggere le microespressioni.

Ekman e Matsumoto crearono in seguito una versione avanzata dello strumento di addestramento, il METT2. Sia Ekman che Matsumoto ora possiedono la loro versione dello strumento, che disponibile sui loro siti web.

Nel contesto attuale Le microespressioni e le scienze ad esse associate costituiscono l'argomento principale della serie televisiva Lie to Me (2009).

PAUL EKMAN

Paul Ekman, Professore (Emerito) di Psicologia all'Universit della California, a San Francisco. Ekman conosciuto in tutto il mondo come esperto nella ricerca sulle emozioni e la comunicazione non verbale ed in particolare per i suoi studi sull'espressione delle emozioni e la corrispondente attivit fisiologica sul viso. La sua ricerca stata finanziata dal National Institute of Mental Health per 46 anni. Contrario a quanto ritenevano alcuni antropologi, come Margaret Mead, Ekman ha scoperto che la maggior parte delle espressioni facciali e le loro corrispondenti emozioni non sono determinate culturalmente, ma sono presumibilmente di origine biologica, come teorizzato da Charles Darwin. Le teorie di Ekman sono ora universalmente accettate dal mondo scientifico. Le espressioni da lui ritenute universali riguardano la rabbia, il disgusto, la paura, la gioia, la tristezza e la sorpresa. Ekman ha anche parlato delle "microespressioni facciali" che possono aiutare nello scoprire se qualcuno mente, in un lavoro chiamato Progetto Diogene. Ha anche sviluppato il Facial Action Coding System (FACS) per classificare tutte le possibili espressioni umane.

Il suo ultimo libro Emotions Revealed (Times Books, April, 2003).

Paul Ekman D: Lei ha iniziato ad interessarsi di psicologia leggendo Freud, che ha studiato in un Corso di retorica. So che ha apprezzato molto il suo stile di scrittura, ma cosa pu dirci circa le sue teorie? L'hanno convinta sin dall'inizio? R: No, non mi hanno convinto. Certamente alcune delle sue idee sono cos fondamentali che non si possono studiare gli esseri umani senza fare riferimento ad esse; molte delle nostre pi importanti azioni sono motivate da processi inconsci; la sessualit ha un ruolo molto importante nel farci comprendere molti comportamenti umani; le esperienze infantili hanno un profondo effetto sulla nostra personalit. Ma molti particolari delle sue teorie non li condivido. Ed ha anche tenuto molto poco in conto le emozioni.

D: Il Dr. Martin Seligman spesso dice, nei suoi libri, che la psicologia freudiana troppo pessimista, perch focalizzata principalmente sul trattamento del dolore e del disagio. Al contrario la psicologia positiva guarda alla prevenzione del disagio, raggiungibile anche attraverso lo stato di benessere. Lei pensa sia possibile indossare espressioni facciali positive per diventare pi ottimisti e sicuri di s?

R: Dubito del fatto che indossare un'espressione positiva possa cambiare la qualit della vita; oltre tutto molte persone non riescono volontariamente ad attivare uno dei due specifici muscoli che esprimono la gioia, orbicularis oculi, pars lateralis.

D: Lei ha dichiarato che, da ragazzo, si interessato alla psicologia perch, in qualche modo, voleva cambiare il mondo: la psicoterapia era un modo per risolvere o almeno alleviare i problemi dell'umanit. Ora dice di aver cambiato idea. Perch? C' qualcos'altro nel mondo che pu assumersi questo compito? R: Io sono arrivato a credere che, per comprendere le cause della sofferenza, molto di pi pu essere fatto dalla ricerca anzich dalla terapia. Entrambe sono importanti, ma ho pensato che i miei talenti potevano essere meglio impiegati nel campo della ricerca.

D: La sua lunga ricerca sulle espressioni facciali ha di fatto creato una nuova scienza su questo argomento; scienza che, in teoria, sarebbe possibile insegnare a tutti... Questa nuova abilit potrebbe realmente aiutare le persone a migliorare le loro relazioni umane? R: Lo spero. Certamente pu aiutare a capire meglio ci che sentono gli altri. pi difficile comprendere i nostri stessi sentimenti, ma ho scritto su queste cose nel mio ultimo libro EMOTIONS REVEALED.

D: Lei ha detto che nelle espressioni umane ci sono i temi che riguardano le espressioni universali, e le variazioni che riguardano specifiche culture. Quali sono le variazioni che appartengono tipicamente al popolo italiano? R: Mi piacerebbe aver trascorso abbastanza tempo in Italia per conoscerle.

D: Recentemente alcuni scienziati hanno dichiarato di essere pronti al trapianto della faccia umana: se questo fosse realmente possibile, le espressioni su questa faccia devono essere considerate tipiche del nuovo proprietario (che muove i suoi muscoli secondo le sue abitudini) o dovute esclusivamente alle caratteristiche anatomiche della persona deceduta, la cui faccia stata trapiantata? R: Ci che crea le espressioni sono vari centri situati nel cervello; di conseguenza, se il cervello non viene trapiantato, appariranno le stesse espressioni.

D: Nella sua ricerca sulle espressioni facciali lei ha sicuramente affrontato il fenomeno dell'arrossire: non una vera espressione, ma qualcosa che generalmente fa pensare che
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la persona interessata possa essere colpevole o almeno coinvolta. giusta questa semplice interpretazione delle cose? R: Secondo Darwin si arrossisce quando ci si sente al centro dell'attenzione degli altri in modo eccessivo o indesiderato. Si arrossisce quando c' una lode o quando gli altri notano che si fatto qualcosa in modo sbagliato.

D: Quanta influenza hanno la vita familiare, l'istruzione, l'atmosfera generale nella quale si cresce nel determinare le espressioni tipiche di una persona? possibile cambiarle da adulti? R: Domande interessanti, ma non conosciamo le risposte.

D: Lei Consulente sia per il Dipartimento della Difesa americano, il Pentagono e per gli artisti che disegnano cartoni animati... Cosa le d maggiore soddisfazione? R: Mi diverte il lavoro con i disegnatori; mi piace aiutarli a fare un lavoro che possa essere divertente. Il lavoro con il Dipartimento della Difesa volto a salvare vite umane attraverso una migliore indagine sui terroristi ed anche se il mio aiuto fornisce solo un piccolissimo contributo, salvare vite umane pi importante.

Cos' il FACS I protagonisti I sistemi di segnali facciali

Cos il FACS Le tecniche atte alla misurazione del comportamento facciale sono nate sostanzialmente per rispondere a svariati quesiti riguardanti i legami esistenti tra le espressioni del viso e le caratteristiche di personalit, lesperienza emotiva, i processi comunicativi, ecc. Le emozioni di base quali sorpresa, paura, disgusto, disprezzo, tristezza e felicit sono registrate da cambiamenti dei muscoli della fronte, delle sopracciglia, delle palpebre, delle guance, del naso, delle labbra e del mento. Per cui larea di maggiore interesse per lo studio della espressione delle emozioni il volto. Esistono numerosi metodi per misurare i movimenti facciali che risultano dallazione dei muscoli. Il sistema di misura inventato da Ekman e Friesen Facial Action Coding System FACS il pi comprensivo, completo e versatile. Il FACS fu sviluppato per determinare come le contrazioni di ogni muscolo facciale, singolarmente o in combinazione con altri
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muscoli, cambiano le sembianze di una faccia. Gli Autori hanno videoregistrato pi di 5000 differenti combinazioni di azioni muscolari, che sono state esaminate accuratamente per determinare i cambi pi significativi che ognuna di esse apportava alla struttura del volto, studiando anche come era possibile differenziare un movimento dallaltro. In realt non stato loro possibile arrivare ad una distinzione affidabile sulla determinazione dei muscoli che sono messi in gioco per produrre, per esempio, labbassamento di un sopracciglio e lo stiramento dei due sopraccigli insieme. Nonostante ci, i tre muscoli coinvolti in questi cambi dellapparire del volto sono combinati in una specifica Unit di Azione. Anche i segnali rapidi, che interessano lapertura dei muscoli delle labbra, sono combinati insieme nella stessa Unit dAzione, ma non facile distinguere quando intervengono singolarmente. La misura delle espressioni facciali nel sistema FACS fatta attraverso le Unit di Azione, invece che con unit muscolari, in quanto ci sono buoni motivi di economia nellattivit di decodifica. Un primo motivo potrebbe essere il fatto che pochi cambi nellapparenza di un volto coinvolgono pi di un muscolo in una singola Unit di Azione. Un secondo motivo dato dal fatto che per mezzo del sistema FACS possibile separare in due Unit di Azione lattivit dei muscoli frontali. Questo a causa del fatto che questi ultimi sono situati sia internamente che esternamente e, di conseguenza, possono agire indipendentemente, producendo cambi differenti nellapparenza. Ekman e Friesen hanno calcolato 44 AU (Action Unit) che rendono conto dei cambi nelle espressioni facciali e 14 AU che pi grossolanamente descrivono i cambi nella direzione dello sguardo e nellorientamento della testa. Un analista FACS disseziona unespressione osservata, decomponendola in specifiche AU che hanno prodotto il movimento. Lanalista vede il nastro sia al rallentatore che fermando le immagini, per determinare quale unit di azione o combinazione di unit di azione sono coinvolte nei cambiamenti facciali. I punteggi, per la rilevazione di specifiche espressioni facciali, consistono nel determinare la lista di unit di azione che sono coinvolte in quellespressione. determinata anche la precisa durata di ogni azione, lintensit di ogni azione muscolare e ogni asimmetria bilaterale. Nelluso pi esperto della metodologia FACS, lanalista riesce a determinare dai primi indizi lunit di azione coinvolta in un movimento rapido, quando lazione raggiunge lapice, la fine del periodo apicale, quando inizia a declinare e quando scompare definitivamente dalla faccia. Le unit di punteggio di FACS, che di fatto listano le unit di azione coinvolte in unespressione facciale, sono descrittive e non interferiscono con linterpretazione delle emozioni e possono essere convertite da un computer usando un dizionario di interpretazione e predizione delle emozioni appositamente creato o le regole per ottenere i punteggi del FACS. Sebbene questo dizionario di interpretazione delle emozioni sia stato originariamente basato su una teoria, attraverso tutti gli studi condotti dal gruppo di P. Ekman e W.V. Friesen, c attualmente un supporto che proviene da una sperimentazione empirica che ha dimostrato che: a) i punteggi delle FACS producono predizioni e post-dizioni molto accurate delle emozioni segnalate agli osservatori in pi di quindici culture, sia dellEst che dellOvest, letterate e pre-letterate;
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b) punteggi specifici di Unit di Azione mostrano da moderata ad alta correlazione con i report soggettivi sulla qualit e lintensit dellemozione sentita dai soggetti che esprimono lemozione stessa; c) circostanze sperimentali sono associate con specifiche espressioni facciali; d) modelli differenti e specifici di attivit fisiologica cooccorrono con specifiche espressioni facciali. Il dizionario delle predizioni delle emozioni fornisce punteggi sulla frequenza di sette emozioni (angoscia, paura, disgusto, tristezza, felicit, disprezzo e sorpresa), la cooccorrenza di due di queste emozioni insieme, e una distinzione tra sorriso emozionale e non emozionale, basata sul fatto che il muscolo che circonda locchio (AU6) presente in concomitanza con il muscolo che tira su gli angoli delle labbra obliquamente (AU12). Secondo Ekman i sorrisi emozionali sono involontari e di solito sono associati con lesperienza soggettiva di felicit e cambiamenti fisiologici. Sorrisi non emozionali sono, al contrario, volontari e non sono associati con sentimenti di felicit o di cambiamenti fisiologici.

I protagonisti del FACS - Paul Ekman - Vincent W. Friesen - Erika Rosenberg - Mark G Frank - Harriet Oster Paul Ekman, nato a Washington DC nel 1934. Professore di psicologia al Dipartimento di Psichiatria dellUniversit della California (UCSF). Pioniere negli studi delle emozioni e delle espressioni facciali Al contrario di molti antropologi del suo periodo, compreso Margaret Mead, Ekman scopr che alcune espressioni facciali e le corrispondenti emozioni non erano culturalmente determinate, ma erano universali alla cultura umana, quindi di origine biologiche, come precedentemente aveva teorizzato Charles Darwin. Tale scoperta ora ampiamente accettata da tutti gli scienziati. Nel progetto Diogene Ekman fa riferimento alle microespressioni, e ritiene che queste siano affidabili nello scoprire le bugie. Egli svilupp anche il Sistema di Codifica delle Espressioni Faciali (FACS) per la loro classificazione. Paul Ekman, Professore (Emerito) di Psicologia all'Universit della California, a San Francisco. Ekman conosciuto in tutto il mondo come esperto nella ricerca sulle emozioni e la comunicazione non verbale ed in particolare per i suoi studi sull'espressione delle emozioni e la corrispondente attivit fisiologica sul viso. La sua ricerca stata finanziata dal National Institute of Mental Health per 46 anni.

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Contrario a quanto ritenevano alcuni antropologi, come Margaret Mead, Ekman ha scoperto che la maggior parte delle espressioni facciali e le loro corrispondenti emozioni non sono determinate culturalmente, ma sono presumibilmente di origine biologica, come teorizzato da Charles Darwin. Le teorie di Ekman sono ora universalmente accettate dal mondo scientifico. Le espressioni da lui ritenute universali riguardano la rabbia, il disgusto, la paura, la gioia, la tristezza e la sorpresa. Ekman ha anche parlato delle "microespressioni facciali" che possono aiutare nello scoprire se qualcuno mente, in un lavoro chiamato Progetto Diogene. Ha anche sviluppato il Facial Action Coding System (FACS) per classificare tutte le possibili espressioni umane. Il suo ultimo libro Emotions Revealed (Times Books, April, 2003). www.paulekman.com

I sistemi di segnali facciali Il volto il luogo dove si concentra la maggior parte delle informazioni sensoriali sia che un soggetto le esibisca come emittente o che le legga sul volto dellaltra persona, come ricevente allinterno di un processo comunicativo. Secondo Ekman e Friesen il volto un sistema di risposta multisegnale, multimessaggio capace di unenorme flessibilit e specificit. Secondo questi Autori, questo sistema veicola informazioni attraverso quattro classi generali di segnali:
1) segnali facciali statici che rappresentano tratti relativamente permanenti della faccia, tali come la struttura ossea e le masse di tessuto sottostante che contribuiscono allapparenza di un individuo; 2) segnali facciali lenti che sono costituiti dai cambi, che avvengono col tempo, nellapparenza della faccia di un individuo, tali come lo sviluppo di rughe permanenti e cambi nella grana della pelle; 3) segnali artificiali rappresentati da tratti della faccia determinati esternamente come gli occhiali e i cosmetici; 4) segnali facciali rapidi che rappresentano cambi di fase nellattivit neuromuscolare che pu portare a visibili cambi nellapparenza facciale. Tali segnali combinati insieme possono produrre diciotto differenti messaggi. Le quattro classi di segnali contribuiscono al riconoscimento facciale; la classe che pone pi problemi quella che riguarda i segnali facciali rapidi. Questi movimenti dei muscoli facciali tirano la pelle, distorcendo temporaneamente la forma degli occhi, delle sopracciglia, delle labbra e la sembianza delle pieghe, le rughe e i rigonfiamenti facciali in differenti parti della pelle. Questi cambi nellattivit dei muscoli facciali sono brevi in quanto durano pochi secondi (raramente durano pi di cinque secondi e meno di 250 millisecondi). La terminologia pi utile per descrivere e misurare le azioni facciali si riferisce al sistema di produzione, ovvero lattivit prodotta dai muscoli specifici. Questi muscoli, possono essere designati o col loro nome latino o con un sistema 11

numerico per ogni Unit di Azione (Action Units, AUs) usato da P. Ekman e W.V. Friesen per il loro sistema di codifica (FACS Facial Action Coding System).

Tra i tipi di messaggi che i segnali facciali rapidi possono veicolare vi sono:
a) le emozioni; b) gli emblemi, ovvero comunicatori lammiccamento (fare locchiolino); culturali simbolici specifici, tali come

c) i manipolatori, che comprendono i movimenti di automanipolazione quali il mordersi le labbra; d) gli illustratori, che comprendono tutte le azioni che accompagnano e sottolineano il parlato tali come lalzare le sopracciglia; e) i regolatori, che comprendono tutti i mediatori della conversazione non verbale quali assentire o sorridere.

A livello comportamentale fisiologico, le azioni dei segnali facciali rapidi possono esprimere:
1) azioni riflesse sotto il controllo di input afferenti; 2) azioni impulsive o rudimentali tipi di riflesso che accompagnano emozioni, poco identificabili a livello di processazione delle informazioni, evidenziati allinterno del comportamento di orientamento nello spazio o durante la risposta comportamentale di difesa, di fronte ad uno stimolo ritenuto pericoloso. Tali azioni sembrano essere controllate da programmi motori innati; 3) azioni adattabili, versatili, culturalmente variabili e spontanee che sembrano essere mediate dai programmi motori appresi; 4) azioni volontarie.

Come si pu notare da quanto detto sopra, classi di azioni facciali rapide possono essere esibite in modo relativamente indipendente dalla capacit di processare informazioni di un soggetto, svincolate dal controllo volontario, perch siano manifestate e associate con una rudimentale processazione emozionale e simbolica. Le condizioni necessarie, che permettono che altre rapide azioni facciali siano manifestate in un processo comunicativo, richiedono al soggetto una buona capacit di processazione; esse sono sotto il controllo volontario e sono governate da complesse prescrizioni specificate culturalmente, chiamate regole di esibizione.

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Paul Ekman e le "microespressioni" Sull'onda della serie televisiva statunitense Lie to Me, col bravo Tim Roth protagonista, mi preso il vezzo di interessarmi a ci che ha ispirato la serie stessa: le ricerche di Paul Ekman in merito alle microespressioni ed all'universalit di determinati movimenti facciali in base alle emozioni. Le ricerche di Ekman, attualmente professore di psicologia al Dipartimento di Psichiatria dellUniversit della California, hanno inizio nel 1954 e mirano a mostrare come espressioni facciali e movimenti dei muscoli del viso non siano necessariamente stabiliti in base alla cultura di provenienza ma che, anzi, accomunino tutto il genere umano. Tale ricerca si lega poi alla possibilit, tramite la simmetria o l'asimmetria del linguaggio verbale con quello non verbale delle microespressioni, di comprendere quando l'individuo sincero o meno in ci che dichiara. Ekman ha redatto un vero e proprio elenco, un dizionario, delle espressioni facciali (FACS) in cui individua le varie espressioni possibili per il volto umano e le associa a delle emozioni, classificandole e creando una sorta di codice.

Per quanto mi riguarda trovo assolutamente interessanti, nonch sorprendenti, simili studi poich vanno ad individuare elementi che a differenza di linguaggio, prossemica ed altro sembrano essere universalmente validi e, dunque, possono offrire spunti di analisi svincolati dalle singole culture e dalle singole civilt. Qualcuno ha sentito parlare di tutto ci e ne interessato?

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