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Schema Therapy

La Schema Therapy nasce come metodo per aiutare quei pazienti che non trovavano beneficio nella terapie
tradizionali;
Combina le tecniche di terapia cognitivo-comportamentale con elementi derivati dalla teoria
dell’attaccamento, della Gestalt, da terapie interpersonali e psicodinamiche;
È particolarmente utile nel trattamento di:
- Disturbi di Personalità (in particolare il Disturbo Borderline di Personalità);
- Ansia;
- Depressione Cronica;
- Disturbi dell’alimentazione;
- Problemi di coppia;
- Disturbo da uso di sostanze.
Alcuni studi evidenziano come vi siano degli effetti positivi anche con pazienti che soffrono di Disturbo
Evitante di Personalità e Disturbo Antisociale di Personalità, nonché con patologie psichiatriche definite
croniche.
Jeffrey E. Young
Il fondatore della Schema Therapy è
Jeffrey E. Young, docente di
psichiatria presso la Columbia
University e fondatore e direttore del
Cognitive Therapy Center di New
York e del Connecticut, e dello
Schema Therapy Institute.
Concetti di base:
• Schema Maladattivo Precoce: è un modello disadattivo che spesso prende la
forma di credenze su di sé o sul mondo.
• Stili di Coping: Risposte comportamentali di una persona agli schemi.
• Modalità (modes): Stati mentali che raggruppano schemi e stili di coping in
un modo d’essere temporaneo che la persona può adottare occasionalmente
o frequentemente.
• Bisogni Emotivi di Base: Bisogni universali che se non soddisfatti durante
l’infanzia, possono svilupparsi schemi, stili di coping e modalità.
Schema Maladattivo Precoce
È costituito da pensieri, emozioni, ricordi e sensazioni corporee che traggono origine da 4 fattori specifici:
- Temperamento: Il temperamento con cui nasciamo determina in buona parte il tipo di sensibilità che
avremo nell’affrontare gli avvenimenti futuri;
- Attaccamento: Il tipo di attaccamento avuto durante l’infanzia andrà a delineare il modello di sicurezza
interiore e le dinamiche delle future relazioni interpersonali;
- Bisogni primari: amore, protezione, cura, stabilità, accettazione, approvazione, empatia, la libertà di
esprimere i propri sentimenti e i propri bisogni, la spontaneità, il gioco, l’autonomia e l’autocontrollo.
- Esperienze durante l’infanzia: Esperienze negative come frustrazione dei bisogni primari, traumi, abusi,
maltrattamenti o aver ricevuto eccessive attenzioni. Queste esperienze possono essersi verificate anche a
scuola, nel gruppo di amici o tra i pari.
Schemi Maladattivi Precoci
18 schemi divisi in 5 macroaree; la maggior parte dei pazienti ne presenta 2 o 3 ma
spesso anche di più.
Macroaree:
1) Distacco e rifiuto;
2) Mancanza di autonomia e abilità;
3) Mancanza di regole;
4) Eccessiva attenzione ai bisogni degli altri;
5) Ipercontrollo e inibizione.
1) Distacco e Rifiuto
• Deprivazione Emotiva: Questo schema si riferisce alla credenza che i propri bisogni emotivi primari non
saranno mai soddisfatti dagli altri.
• Abbandono/Instabilità: Questo schema si riferisce all’aspettativa che presto si perderà qualcuno a cui si era
legati emotivamente. La persona ritiene che, in un modo o in un altro, i rapporti stretti finiranno.
• Sfiducia/Abuso: Questo schema si riferisce all’aspettativa che gli altri intenzionalmente facciano del male,
imbroglino o cerchino di approfittarsi di noi per trarre vantaggi.
• Esclusione Sociale/Alienazione: Questo schema si riferisce alla credenza che si è isolati dal mondo, diversi
dalle altre persone e non facenti parte di una comunità.
• Inadeguatezza/Vergogna: Questo schema si riferisce alla credenza di essere sbagliati internamente, tanto
che se gli altri si avvicinassero se ne renderebbero conto e si allontanerebbero immediatamente. Questa
sensazione di essere imperfetti e inadeguati spesso porta a un forte senso di vergogna.
2) Mancanza di Autonomia e Abilità
• Fallimento: Questo schema si riferisce alla credenza di essere incapaci di riuscire in ambiti come la
carriera, la scuola o lo sport. I pazienti con questo schema possono sentirsi stupidi, inetti o senza
talento e spesso non si sforzano di far nulla perché credono di non farcela.
• Dipendenza/Incompetenza: Questo schema si riferisce alla credenza di non essere in grado di gestire
con competenza e indipendenza le responsabilità quotidiane. Persone con questo schema si
appoggiano spesso in modo eccessivo agli altri per prendere decisioni o intraprendere nuove attività.
• Vulnerabilità al pericolo e alle malattie: Questo schema si riferisce alla credenza di essere sempre sul
punto di vivere una catastrofe.
• Invischiamento/Sé poco sviluppato: Questo schema riguarda l’eccessivo coinvolgimento emotivo nei
confronti dei genitori o del partner, accompagnato da una scarsa identità individuale.
3) Mancanza di Regole
• Pretese/Grandiosità: Questo schema si riferisce alla convinzione di poter
fare, dire o avere tutto quello che si vuole indipendentemente dalle
conseguenze per sé e gli altri.
• Autocontrollo o Autodisciplina insufficienti: Questo schema si riferisce
all’incapacità di tollerare qualsiasi frustrazione nel raggiungere i propri
obiettivi, oppure all’incapacità di trattenere impulsi o sensazioni.
4) Eccessiva Attenzione ai Bisogni degli Altri
• Sottomissione: Questo schema si riferisce alla credenza di doversi piegare al controllo
altrui per evitare conseguenze negative. Spesso questi pazienti temono che, se non si
sottomettono, gli altri si arrabbieranno o li rifiuteranno.
• Autosacrificio: Questo schema si riferisce al sacrificio eccessivo dei propri bisogni per
aiutare gli altri. Quando questi pazienti prestano attenzione alle loro esigenze, spesso si
sentono in colpa.
• Ricerca di Approvazione o Riconoscimento: Questo schema si riferisce all’eccessiva enfasi
posta sul guadagnare l’approvazione e il riconoscimento degli altri a scapito delle proprie
reali esigenze. I pazienti con questo schema sono in genere estremamente sensibili al
rifiuto da parte degli altri.
5) Ipercontrollo e Inibizione
• Inibizione Emotiva: Questo schema si riferisce alla credenza che si debbano sopprimere le emozioni e gli
impulsi spontanei perché qualsiasi espressione di sentimenti può danneggiare gli altri o portare alla perdita di
autostima, all’imbarazzo o all’abbandono. Questi pazienti appaiono tesi e privi di spontaneità.
• Standard Severi/Ipercriticismo: Questo schema si riferisce alla convinzione che qualunque cosa venga fatta
non è mai abbastanza, che ci si debba sempre impegnare di più.
• Negatività/Pessimismo: Questo schema riguarda il concentrarsi sugli aspetti negativi della vita, minimizzando
quelli positivi. I pazienti con questo schema non sono in grado di godere delle cose belle che accadono loro,
perché sono preoccupati dei dettagli negativi o dei potenziali problemi che potrebbero insorgere.
• Punizione: Questo schema si riferisce alla convinzione che le persone meritano di essere punite duramente per
gli errori commessi. Le persone con questo schema sono ipercritiche e spietate nei confronti di se stesse e degli
altri.
Meccanismi che mantengono gli Schemi
Maladattivi Precoci
3 Meccanismi:
1) distorsioni cognitive: un modo alterato di percepire le situazioni in quanto si
presta attenzione solamente a quelle informazioni che convalidano lo schema;
2) stili di vita autodistruttivi: la persona sceglie e promuove circostanze e
relazioni che innescano e mantengono lo schema. Nelle relazioni con gli altri in
particolare, la persona utilizzerà modalità tali da provocare nell’altro reazioni
negative che non faranno altro che rinforzare lo schema;
3) stili di coping disfunzionali: resa, evitamento, ipercompensazione.
Modalità (Modes)
L’insieme degli stati emotivi e delle risposte di coping che tutti noi mettiamo
in atto in determinati momenti: a seconda della situazione in cui ci troviamo,
alcuni schemi con le relative modalità di coping rimangono inattivi mentre
altri si  attivano e dominano il nostro umore e il nostro comportamento.
Tutte le persone sviluppano diversi mode e questi prendono il sopravvento in
determinate situazioni, ma le persone con disturbi di personalità tendono a
passare da un mode all’altro in modo repentino, improvviso e senza
rendersene conto.
Modalità (Modes)
10 Modes divisi in 4 categorie.
Categorie:
1) Modes Bambino: sono innati e universali;
2) Modes Coping Disfunzionale è attraverso questi tre stili che gli schemi esercitano la loro
influenza sul nostro comportamento e lavorano per assicurare la propria sopravvivenza;
3) Modes Genitore Disfunzionale  il paziente acquisisce l’atteggiamento del genitore che ha
interiorizzato;
4) Mode Adulto Funzionale.
1) Modes Bambino
• Bambino Vulnerabile: si sente solo, triste, incompreso, non supportato, difettoso, incompetente,
bisognoso, impotente, senza speranza, spaventato, ansioso, preoccupato, senza valore, non amato,
fragile, debole, escluso;
• Bambino Arrabbiato: si sente arrabbiato, infuriato, frustrato in  quanto i suoi bisogni primari fisici ed
emotivi non sono stati soddisfatti;
• Bambino Impulsivo/Indisciplinato: agisce in modo impulsivo  e non riesce a ritardare la gratificazione.
Spesso si sente arrabbiato, infuriato, frustrato, teso e impaziente soprattutto quanto non riesce a ottenere
ciò che vuole.
• Bambino Felice: si sente amato, felice, soddisfatto, protetto, accettato, lodato, nutrito, seguito,
compreso, sicuro di sé, competente, autonomo, autosufficiente, sicuro, flessibile, forte, versatile, incluso,
ottimista, spontaneo.
2) Modes Coping Disfunzionale
• Arrendersi allo Schema: significa cedere passivamente a esso, accettarlo come vero e agire in modo tale che
venga confermato. Questa modalità di coping darà luogo ad un mode che prende il nome di Arreso
Compiacente: la persona si sottomette cioè agli schemi ridiventando il bambino passivo e impotente che si
arrende agli altri;
• Evitare lo Schema: significa evitare, cognitivamente, emotivamente e nei comportamenti, di attivare schemi
che potrebbero causare emozioni negative. Questa modalità di coping darà luogo ad un mode che prende il
nome di Protettore Distaccato: la persona fugge dal dolore attraverso il distacco dalle emozioni, l’assunzione
di stupefacenti, la continua ricerca di stimoli o forme di fuga come l’isolamento.
• Sovracompensare lo Schema: significa comportarsi in modo diametralmente opposto a quello che suggerisce
lo schema per evitare di innescarlo. Questa modalità di coping darà luogo ad un mode che prende il nome di
Autoesaltatore: la persona combatterà gli schemi maltrattando gli altri, assumendo comportamenti estremi e
quasi sempre disfunzionali.
3) Genitore Disfunzionale
• Genitore Punitivo: pensa spesso che se stesso o gli altri meritino punizioni
o colpe e per questo mette in atto comportamenti punitivi a volte anche
rivolti a sè (autolesionismo);
• Genitore Esigente/Critico: crede fermamente nella necessità di essere
perfetti e di riuscire sempre al massimo, è molto ordinato, preciso,
ambisce ad avere uno status sociale alto, non vuole perdere tempo, critica
chi esprime i propri sentimenti o si mostra eccessivamente spontaneo.
4) Adulto Funzionale
Adulto sano, che si occupa di proteggere e accudire il bambino vulnerabile e
di porre dei limiti al bambino arrabbiato e indisciplinato. É in accordo con i
principi della reciprocità e dell’ autodisciplina. In questo modo, la persona
risulta funzionale in più ambiti come ad esempio il lavoro o la famiglia e
verrà percepito come più responsabile. Coltiva attività piacevoli come fare
sport, partecipare ad attività culturali, prendersi cura di sè, avere una sana
attività sessuale.
Tecniche per contrastare gli schemi
• Tecniche Immaginative: incoraggiano i pazienti a sperimentare ed esprimere i loro sentimenti
immaginando, ad esempio, di avere una conversazione con una persona significativa alla quale
non si è mai riusciti a dire alcune cose. Oppure Assumendo il ruolo dell’altro significativo in un
dialogo immaginario oppure ancora, possono essere scritte lettere senza doverle spedire.
• Tecniche Interpersonali: cercano di esplorare, e poi modificare, le interazioni dei pazienti con gli
altri che sono spesso pesantemente condizionate dagli schemi.
• Tecniche Cognitive: sono utilizzate per sfidare le credenze disfunzionali che caratterizzano gli
schemi e per sostituirle con pensieri alternativi, più realistici e adattivi.
• Tecniche Comportamentali: sono utilizzate per aiutare i pazienti a modificare comportamenti di
lunga durata, per ridurre la resa allo schema e cominciare ad agire in maniera più sana.

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