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FONTE

DISPOSIZIONE
NORMA
FONTI DI PRODUZIONE FONTI SULLA PRODUZIONE

 PARTICOLARE CATEGORIA
DI FONTI DI PRODUZIONE
COSI’ DENOMINATE
FONTE DEL  OGNI ATTO O FATTO PERCHE’ HANNO COME
CONTENUTO SPECIFICO
DIRITTO ABILITATO
DALL’ORDINAMENTO
L’INDIVIDUAZIONE E LA
DISCIPLINA DELLE FONTI
GIURIDICO A PRODURRE
ABILITATE A INNOVARE
NORME
L’ORDINAMENTO (nel nostro
sistema costituzionale la
fonte sulla produzione per
eccellenza è la Costituzione)
 FONTI DI COGNIZIONE
 GLI STRUMENTI ATTRAVERSO I QUALI SI VENGONO A CONOSCERE LE FONTI DI
PRODUZIONE (Gazzetta Ufficiale, Raccolta ufficiale degli atti normativi ecc…)
FONTI ATTO FONTI FATTO

 ATTI GIURIDICI  MERI FATTI IN GRADO DI PRODURRE NORME PUR SE


VOLONTARI DIRETTI A IN ESSI FA DIFETTO LA VOLONTA’ DI PRODURRE
PORRE NORME IN UN DIRITTO
CERTO ORDINAMENTO
 CONSUETUDINI:
 PRAETER LEGEM (art. 1 Preleggi: sono ammesse solo dove non vi sia
una norma superiore)
 SECUNDUM LEGEM (art. 8 Preleggi: nelle materie regolate dalle leggi
o dai regolamenti le consuetudini hanno efficacia solo in quanto sono
da essi richiamate)
 NO CONTRA LEGEM! (illegittime)
 . Diuturnitas
 Opinio Juris ac necessitatis
 ATTO NORMATIVO
 TESTO SCRITTO CHE SI ARTICOLA IN ENUNCIATI.

 Gli enunciati rappresentano L’UNITA’ LINGUISTICA MINIMA PORTATRICE DI UN SIGNIFICATO


COMPLETO, ovvero un’espressione linguistica che ha una forma grammaticale compiuta

 Attraverso gli enunciati il legislatore esprime la sua volontà e per questa «imperatività» in essi
insita gli enunciati degli atti normativi si definiscono DISPOSIZIONI

 Le disposizioni sono oggetto dell’attività dell’interprete il quale da esse dovrà trarre le NORME
 QUINDI:
 LA FONTE E’ L’ATTO O FATTO IDONEO A PRODURRE DIRITTO

LA DISPOSIZIONE E’ L’ENUNCIATO LINGUISTICO DI SENSO


COMPIUTO DI CUI UN ATTO GIURIDICO SI COMPONE

LA NORMA E’ LA REGOLA DI COMPORTAMENTO, OVVERO IL


SIGNIFICATO CHE GLI INTERPRETI ASSEGNANO ALLA DISPOSIZIONE

L’INTERPRETAZIONE E’ L’ATTIVITA’ INTELLETTIVA CHE CONSENTE DI


DESUMERE DALLA DISPOSIZIONE LA NORMA
Attraverso l’attività interpretativa possono desumersi più norme
da una stessa disposizione
Ad es.: l’art. 2 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (R.D.
n. 773 del 1931) stabilisce che «il prefetto, nel caso di urgenza o per
L’INTERPRETA grave necessità pubblica, ha facoltà di adottare i provvedimenti
indispensabili per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza
ZIONE pubblica». Da questa disposizione si possono ricavare due norme.
1. Il prefetto può adottare provvedimenti in deroga alle leggi ed ai
principi dell’ordinamento
2. Il potere del prefetto è vincolato al rispetto delle leggi e dei
principi dell’ordinamento
 Ilprimo obiettivo dell’interprete è quello di interpretare
le disposizioni in modo da ricavarne un’unica norma
 Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che
quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la
L’art. 12 delle connessione di esse (1), e dalla intenzione del legislatore (2). Se una
controversia non può essere decisa con una precisa disposizione (3),
Preleggi si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie
analoghe (4); se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i
principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato (5).
 1. INTERPRETAZIONE LETTERALE: si attribuisce alla norma il significato che si evince
immediatamente dalle parole utilizzate (significato grammaticale secondo la connessione
sintattica)
 2. INTERPRETAZIONE LOGICA: Mira a stabilire l’intenzione del legislatore ovvero la finalità
dell’atto (ratio legis)

 1. e 2. Vanno integrate con l’INTERPRETAZIONE SISTEMATICA:


L’interpretazione deve armonizzarsi con il sistema di norme in cui la norma che si interpreta è
inserita (estensiva, restrittiva, adeguatrice, evolutiva)

 3. Si contempla la possibilità di lacune nell’ordinamento che richiedono di essere colmate


 4. ANALOGIA LEGIS: quindi, quando l’interprete non individui nell’ordinamento una norma che
disciplini una determinata fattispecie applicherà la norma che disciplina casi simili o materie
analoghe
 5. ANALOGIA IURIS: se il caso rimane ancora dubbio si decide secondo i principi generali
dell’ordinamento (desumibili o da norme scritte o dal modo di essere dello Stato istituzione:
principio di eguaglianza, separazione dei poteri, decentramento ecc…) . Sulla base dell’art. 14 delle
Preleggi l’analogia non si applica alle leggi penali e a quelle che pongono norme eccezionali.
L’interpretazione può essere inoltre:
 Autentica (non è interpretazione ma
vera e propria legislazione)

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