Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Esame di Stato
a.s. 2016/2017
…The war
ever
fought…
di
Giorgio Zucaro
Classe: III E
Renato Guttuso:
Renato Guttuso è nato a Bagheria nel 1911. Egli inizia sin
da giovane ad interessarsi di pittura. Infatti, già nel 1924,
egli firma i suoi primi quadri. I suoi, sono studi da
autodidatta. Nel 1937 si stabilisce definitivamente a
Roma e il suo studio diventa punto d’incontri di tutti gli
intellettuali, artisti e scrittori che si oppongono al regime
fascista. L'anno seguente allestisce la sua prima personale
alla Galleria della Cometa di Roma. Nel 1975 diventa
Sonatore della Repubblica e l'anno seguente dedica una
tela al famoso Caffè Greco, oggi nella collezione Ludwig di
Colonia. Renato Guttuso muore a Roma nel 1987.
«L’Occupazione delle Terre incolte di Sicilia»
In questo quadro Guttuso rappresenta perfettamente la
contraddizione: da un lato la forza della gente che intende uscire
da uno stato di repressione e povertà e dall’altro la loro
convivenza con un sistema logorato dallo schiacciamento
esercitato da chi ambisce al solo potere come ambizione. Egli
rappresenta il popolo con il segno della fatica, ma esprime
un’orgogliosa dignità. Ciò, lo si può dedurre dai forti contrasti
cromatici e dalla bandiera rossa, simbolo del partito comunista,
che sventola. In quest’opera egli raffigura un episodio tra i più
rilevanti del dopoguerra: l’occupazione delle terre lasciate incolte
dai grandi proprietari terrieri, da parte dei contadini siciliani, poi
drammaticamente repressa. Con quest’opera Guttuso vuole
smuovere gli animi della gente che è sempre stata in silenzio
dinanzi alle ingiustizie sociali.
STORIA
Dall’edificazione alla caduta dello Stato Sovietico
Nel novembre 1917, in Russia la Prima Guerra Mondiale era ormai giunta al termine.
Sin dal primo anno della guerra, le città russe erano teatri di scioperi organizzati
soprattutto dai soviet. Al loro interno essi si suddividevano in:
Monscevichi moderati che chiedevano riforme per limitare il massimo potere dello
zar;
La morte di Stalin fece salire al potere Nikita Chruscev, che modificò alcune riforme: avviò la produzione di beni di
consumo indispensabili; cercò di sviluppare l’agricoltura; si lanciò in progetti come il recupero delle “terre vergini” e la
conquista dello spazio. Inoltre denunciò il culto della personalità di Stalin dando quindi inizio al fenomeno della
destalinizzazione. Molte persone furono liberate dai gulag siberiani. Sul piano internazionale Chruscev non rinunciò a
nessuno dei territori che Stalin aveva conquistato e cercò di estendere il potere sovietico nel mondo.
Nei rapporti tra le due potenze era in atto un processo di distensione. La fase più contradditoria fu quella in cui Chruscev
ebbe come «rivale» Kennedy, eletto presidente degli Stati Uniti nel novembre 1960.
Proprio in questo periodo si verificarono le più gravi crisi della
Guerra fredda. Infatti in una crisi che si verificò a Berlino nel 1961
fu costruito un muro che circondava completamente Berlino
Ovest.
La crisi più grave ebbe luogo a Cuba, isola in cui l’Unione Sovietica
costruì rampe missilistiche offensive, in grado di colpire le principali
città americane. Furono giorni di tensione in cui si temeva una guerra
nucleare. Si evitò tutto ciò grazie ad un accordo proposto da
Chruscev secondo il quale furono impediti gli esperimenti nucleari.
A favore della distensione intervenne papa Giovanni XXIII, che
vedeva nel dialogo il miglior strumento di riappacificazione.
Infatti, dopo aver chiesto alle due potenze militari di rinunciare
ai loro arsenali, il papa invitava i Paesi ricchi ad assistere i Paesi
in via di sviluppo senza secondi fini; al contempo, egli dava
fiducia all’ONU.
A metà degli anni Sessanta gli Stati Comunisti si trovarono all’apice della loro credibilità. Quelli erano gli anni in cui Chruscev
promuoveva una convivenza pacifica con l’Occidente, epoca della gara spaziale e della diffusione del Terzo Mondo. Negli anni
seguenti, la situazione peggiorò sino ad arrivare al punto in cui non si riuscivano a coprire neanche le spese militari che
paralizzarono la grande potenza e gli stati satellite.
Nel 1985 giunse al potere Gorbacev con il compito di rilanciare l’economia del Paese e salvarlo dalla crisi economica. Egli cercò,
innanzitutto, di ridurre le spese militari e per questa ragione negoziò con Washington accordi per il disarmo nucleare. Inoltre,
tentò di risollevare le sorti del Paese attraverso la sua ristrutturazione che dava maggiore autonomia le piccole imprese e la
trasparenza che prevedeva la censura e la libertà per i dissidenti. Gorbacev non poté impedire però il crollo del sistema
sovietico: l’Unione Sovietica cessava di esistere e lasciava il posto alla CSI (Comunità degli Stati Indipendenti) nel 1991.
A partire dalla Polonia e dall’Ungheria caddero i regimi della Germania Orientale, della Cecoslovacchia, della Bulgaria,
dell’Albania e della Romania. Qualche anno prima del crollo dell’URSS, simbolo della crisi che stava vivendo il sistema
sovietico, c’era stata la demolizione del muro di Berlino, avvenuta nel novembre del 1989. La Repubblica democratica
tedesca entrava a far parte della Repubblica federale di Germania.
LA CINA
Superficie 9.572.900 Km²
Popolazione 1.315.884.000 abitanti
Densità 136 ab/Km²
Capitale Pechino
Ordinamento dello Stato Repubblica popolare
Religione Tradizioni cinesi; Minoranze
Buddiste, Cattoliche e
Musulmane.
Lingua Cinese
Moneta Yuan Renminbi
IL LAOS
Superficie 236.800 Km²
Capitale Vientiane
Lingua Lao
SCIENZE:
A
ll’inizio del nostro secolo, lo scienziato tedesco Albert Einstein
enunciò la teoria che è possibile trasformare la materia in
energia. Questo principio è oggi sfruttato nelle centrali
elettronucleari per produrre energia elettrica. A differenza di
Il nucleare una centrale termoelettrica nella quale l’energia è prodotta da una
reazione chimica (combustione), nella centrale nucleare essa proviene da
una reazione nucleare (fissione nucleare).
L’uranio 235 è un atomo che si presenta in natura con due isotopi chiamati
uranio 238 e uranio 235. Per produrre energia nucleare occorre provocare
la fissione nucleare, cioè la rottura degli atomi -235, bombardandoli con
neutroni di adeguata velocità. Durante la fissione:
Il nucleo si spezza;
Una piccola parte di materia sparisce mentre si libera in grandissima
quantità sotto forma di energia cinetica e termica;
Tra i prodotti della fissione figurano 2-3 neutroni liberi. Se essi vanno
a colpire altri nuclei di uranio che fissioneranno e libereranno a loro
volta 2-3 neutroni; si creerà una “reazione a catena”.
La parte più importante di una centrale nucleare è il reattore nucleare.
Esso è costituito da una parte centrale detta nocciolo, in cui il combustibile
si è sistemato in forma di barre. Il “combustibile” utilizzato è l’uranio -235.
Il controllo di questa reazione viene ottenuto in due modi:
Inserendo tra gli elementi barre in cadmio; esse possono rallentare o
accelerare la reazione.
Facendo rallentare i neutroni con particolari moderatori come la
grafite o l’acqua.
La reazione viene controllata per motivi di sicurezza.
Il rischio nucleare
L’utilizzo di energia nucleare pone una serie di problemi in relazione alla
sicurezza e alla salvaguardia dell’ambiente. Un tipo di problema è connesso
al rischio incidenti: si ricorda ancora l’incidente di Chernobyl. Un secondo
problema è invece quello legato allo smaltimento delle scorie cioè dei
residui del processo di fissione, le quali contengono materiale radioattivo
che conserva la propria attività per tempi lunghissimi.
La radioattività:
Il primo passo verso il nucleare fu fatto nei primi anni del novecento, quando un fisico francese (prima) e i coniugi Curie
(dopo) scoprirono il fenomeno della radioattività ponendo le basi della fisica nucleare.
L’atomo di un elemento è costituito da un nucleo centrale formato da protoni e neutroni, attorno al quale girano gli elettroni,
grazie alla forza elettrica secondo la quale due forze contrarie si attirano. La compattezza del nucleo, invece, è dovuta alla
forza nucleare, quella fra protoni , molto più forte rispetto alla precedente.
Un elemento chimico è caratterizzato da un numero atomico, mentre il numero di massa (protoni + neutroni), determina gli
isotopi dell’elemento stesso, che hanno tutte le stesse caratteristiche chimiche, ma possono avere proprietà fisiche diverse. La
forza nucleare è quella che tiene unite le particelle che compongono il nucleo dell’atomo. Molti nuclei atomici sono instabili.
Essi hanno cioè un numero maggiore di neutroni che, con un effetto «cuscinetto», allontanano tra loro i protoni indebolendo
così la forza nucleare (di attrazione tra cariche dello stesso segno) rafforzando la forza elettrica (di repulsione fra cariche dello
stesso segno). Risultato: i nuclei si disgregano, dando origine al fenomeno della radioattività. Quest’ultima emette tre tipi di
raggi: α, β, γ. Le conseguenze dei primi due comprendono la trasformazione di un elemento in un altro perché vengono
modificati i neutroni e i protoni oppure gli elettroni. I nuovi elementi che si formano sono di solito radioattivi e si trasformano
a loro volta in altri elementi, dando origine a una serie radioattiva il cui ultimo elemento è stabile, quindi non più radioattivo.
Quando un elemento si trasforma, questo processo prende il nome di decadimento radioattivo. Ogni elemento radioattivo ha
un periodo di dimezzamento che rappresenta il tempo entro il quale la metà dei suoi atomi decade.
Successivamente si arrivò alla radioattività artificiale, ottenuta bombardando il nucleo dei vari elementi con neutroni ad alta
velocità.
Lo Sputnik 1
Il 4 ottobre 1957, l’Unione Sovietica lanciò con successo lo Sputnik
1, il primo satellite artificiale ad essere messo in orbita attorno alla
Terra. Questa data segnò l’inizio della corsa allo spazio. In questo
periodo, il lancio dello Sputnik fu per l’Unione Sovietica un modo
per mostrare, a livello internazionale, le capacità scientifiche e
ingegneristiche della nazione. Pochi mesi dopo il lancio dello
Sputnik, gli Stati Uniti lanciarono il loro primo satellite, l’Explorer I, il
31 gennaio 1958, anche se a Cape Canaveral si susseguirono molti
lanci falliti.
I satelliti artificiali
Con il termine satellite artificiale si possono intendere
tutti gli oggetti orbitanti intorno ad un corpo celeste che
sono stati posti volutamente nell'orbita desiderata con
mezzi tecnologici (ad esempio razzi vettori) e con varie
finalità a supporto di necessità umane (servizi o
indagini/monitoraggio scientifico-ambientali). L'insieme
di più satelliti artificiali adibiti ad uno stesso scopo forma
una costellazione o flotta di satelliti artificiali.
dal comunicare, con te, per telefono: (io non posso battere
zuccate disperate,
separare, stralciandole, le tue parole, a parte, dai tuoi gomiti, dai tuoi alluci,
In questa poesia Sanguineti chiede alla donna amata di non comunicare più
attraverso il telefono. Essa è un’originale e intensa dichiarazione d’amore.
In una realtà consumistica e tecnologica i versi non sono più musicali e
armoniosi perché devono esprimere il disagio dell’uomo contemporaneo
che vive in continuo contrasto e disaccordo con il mondo che lo circonda.
Il seguente documento è un manifesto presentato il 9 luglio 1955 (durante
la “Guerra Fredda”) a Londra, in occasione di una campagna per il disarmo
nucleare e che ebbe come promotori il filosofo gallese Bertrand Russel e il
famoso scienziato tedesco Albert Einstein. Nel documento, firmato da altri
undici scienziati e intellettuali di primo piano, Einstein e Russel invitano gli
scienziati di tutto il mondo a riunirsi per discutere sui rischi per l’umanità
prodotti dall’esistenza delle armi nucleari.
La Constitution française du 4 octobre 1958 est l’actuelle Constitution de
la France. Fondement juridique de la cinquième République française, elle
a été rédigée de façon à mettre un terme à l’instabilité gouvernementale
el à la crise de la guerre d’Algérie. Elle a été adoptée par référendum le 28
septembre 1958 et elle a été promulguée le 4 octobre suivant. Le
préambule de la Constitution renvoie à un texte fondamental : la
Déclaration des droits de l’homme et du citoyen du 26 aout 1789. La
Constitution de 1958 contient essentiellement des articles qui organisent
les institutions françaises.
Article 1 - La France est une République indivisible, laïque, démocratique
et sociale. Elle assure l’égalité devant la loi de tous les citoyens sans
distinction d’origine, de race ou de religion.
Article 2 – La langue de la République est le français. L’emblème national
est le drapeau tricolore, bleu, blanc, rouge. L’hymne national est la
Marseillaise. La divise de la République est «Liberté, Égalité, Fraternité».
Son principe est : «gouvernement du peuple, par le peuple et pour le peuple»
Article 7 – Le président de la République est élu au suffrage universel direct.
MUSICA:
«Imagine»di John Lennon
Sono tre i messaggi di questo brano,
e già da qui ne emerge il primo.
L'invito a pensare ad un mondo senza
divisioni, tra paradiso e inferno,
ricchi e poveri, giusto e sbagliato,
buono cattivo, islamici e cristiani, ...
Si, perché le divisioni sono sempre
alla base di odio, violenza e razzismo.
Pensiamoci bene, in questo secolo si
è ucciso per la politica, per la religione, per il denaro e, per quanto possa sembrare
assurdo, anche per appartenenza calcistica. In altre parole, l'ex Beatles arriva ad
immaginare un mondo senza religioni non perché la religione sia di per se stesso
un male, ma perché la religione è già motivo di divisione.
Il secondo messaggio lo si evince molto bene dalla frase: "immagina che ci sia
solo cielo sopra di noi". Sembra un paradosso, visto che di fatto sopra di noi c'è
solo il cielo (magari con i relativi astri). La forza della frase sta proprio qui: tutte
queste cose, paradiso e inferno, Gesù e Maometto, Inter e Milan, non esistono.
Ce le siamo inventate noi. Immaginate che bello il mondo se rinunciassimo a tutte
queste invenzioni e imparassimo a goderne della sua semplicità. Il terzo è la
speranza. La frase finale "and the world will be as one", il mondo sarà uno, indica
un mondo senza divisioni. Un modo di tutti e condiviso da tutti.
Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people living for today
Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people sharing all the world