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8.

Scelta, installazione e montaggio


dei dispositivi di protezione dalle sovratensioni (SPD)
8.1 Impianti di alimentazione da fulmine e protezione da sovratensioni ai pas-
saggi dalla zona di protezione da fulminazione 0A
(nell'ambito del concetto di pro- alla zona 1 e oltre, secondo la figura 8.1.1. Questi
tezione da fulminazione a zone dispositivi di protezione devono essere in grado di
secondo CEI EN 62305-4) condurre le correnti parziali da fulmine con forma
d'onda 10/350 μs più volte e senza distruzione.
La realizzazione di un sistema di protezione contro
Questi SPD di Tipo 1 vengono denominati scarica-
i fulmini e da sovratensioni per impianti elettrici
tori di corrente da fulmine. Il compito di questi
rappresenta l'attuale stato della tecnica ed è il pre-
dispositivi di protezione, è quello di evitare pene-
supposto infrastrutturale indispensabile per un
trazioni di correnti parziali da fulmine nell'impian-
funzionamento privo di disturbi e problemi dei
to elettrico di una struttura.
sistemi elettrici ed elettronici complessi. I requisiti
posti agli SPD per la realizzazione di un tale siste-
ma di protezione contro i fulmini e le sovratensio- Al passaggio dalla zona di protezione da fulmina-
ni nell'ambito del concetto di protezione a zone zione 0B alla zona 1 e oltre oppure dalla zona di
secondo CEI EN 62305-4 sono stabiliti nella norma protezione da fulminazione 1 alla zona 2 e oltre,
IEC 60364 5-534. vengono impiegati gli SPD del Tipo 2 per la prote-
zione da sovratensioni. La loro capacità di scarica è
Gli SPD, impiegati nell’ambito delle installazioni fis- di alcune decine di kA (8/20 μs).
se degli edifici, vengono divisi in dispositivi di pro-
tezione da sovratensioni di Tipo 1, 2 e 3, secondo i L'ultimo anello nel sistema di protezione da fulmi-
requisiti e le sollecitazioni tipiche dei luoghi di ni e protezione da sovratensioni per gli impianti di
installazione prescelti e provati secondo CEI EN alimentazione elettrica è rappresentato dalla pro-
61643 (CEI 37-8). tezione degli apparecchi utilizzatori (passaggio
dalla zona di protezione da fulminazione 2 alla
I requisiti più elevati rispetto alla capacità di scari- zona 3 e oltre). Il compito principale del dispositivo
ca vengono posti agli SPD di Tipo 1. Questi vengo- di protezione del Tipo 3 impiegato in questo pun-
no impiegati nell'ambito dei sistemi di protezione to, è la protezione dalle sovratensioni, che si verifi-

Quadro generale Quadro secondario Utenze finali


esterno

Scaricatore di corrente da fulmine Limitatore di sovratensione


LPS

F1
L1
L2
RCD

Wh L3
N
Cassetta
rete PE
F2
F3

MEBB EBB locale

Figura 8.1.1 Utilizzo di scaricatori negli impianti di alimentazione elettrica (schema di principio)

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Norma CEI 81-8/4:2002 IEC 61643-1:2005 EN 61643-11:2002
Tipo/Denominazione (già abrogata)
Scaricatore di corrente da fulmine SPD di Classe di Prova I SPD class I SPD Tipo 1
Scaricatore combinato
Limitatore di sovratensione per SPD di Classe di Prova II SPD class II SPD Tipo 2
distribuzione, distribuzione secondaria
Limitatore di sovratensione per SPD di Classe di Prova III SPD class III SPD Tipo 3
prese/apparecchi utilizzatori
Tabella 8.1.1 Classificazione dei dispositivi di protezione secondo CEI, IEC und EN

cano tra fase e neutro nel sistema elettrico. Si trat- di corrente ha la forma d'onda 8/20 μs ed è il rife-
ta in particolare di sovratensioni di commutazione. rimento per la classificazione delle prove su SPD
del Tipo 2 così come per il condizionamento degli
I diversi compiti, disposizioni e requisiti per gli sca- SPD per le prove di Tipo 1 e Tipo 2.
ricatori sono elencati nella tabella 8.1.1.
Livello di protezione Up
Con il livello di protezione di un SPD viene definito
8.1.1 Caratteristiche tecniche degli SPD il massimo valore istantaneo della tensione ai ter-
Tensione massima continuativa UC minali di un SPD, e allo stesso tempo viene caratte-
La tensione massima continuativa (prima: tensione rizzata la loro capacità di limitare le sovratensioni
nominale) è il massimo valore della tensione effi- ad un livello residuo.
cace che può essere applicata secondo la pratica
industriale al morsetto di collegamento del dispo-
sitivio di protezione da sovratensioni. E' la tensio- A seconda del tipo di SPD, il livello di protezione è
ne massima, applicata allo scaricatore in uno stato determinato dalle seguenti prove individuali:
definito, non conduttivo, e che dopo il suo innesco ⇒ tensione impulsiva di innesco
e la scarica garantisce il ripristino di tale stato.
1,2/50 μs (100%)
Il valore di UC deve essere scelto in base alla tensio-
ne nominale del sistema da proteggere e in base ai ⇒ tensione residua con corrente impulsiva nomi-
requisiti di installazione (IEC 60364-5-534). Nei nale di scarica (secondo CEI EN 61643-11: Ures )
sistemi a tensione 230/400 V, considerando una tol-
leranza della tensione nominale del 10%, risulta
una tensione massima continuativa Uc di 253 V per La scelta dei dispositivi di protezione da sovraten-
sistemi TN e TT. sioni in base al luogo di utilizzo avviene secondo
le categorie di sovratensione descritte nella norma
IEC 60664-1. Va osservato che il valore minimo
Corrente impulsiva da fulmine Iimp
richiesto di 2,5 kV per un sistema trifase 230/400 V
E’ la curva della corrente impulsiva standardizzata
vale solo per le apparecchiature a installazione
con forma d'onda 10/350 μs che viene anche deno-
elettrica fissa. Apparecchi nei circuiti terminali, da
minata corrente impulsiva. Riproduce con i suoi
essa alimentati, necessitano di un livello di prote-
parametri (ampiezza, carica, energia specifica) la
zione molto più basso di 2,5 kV.
sollecitazione di correnti da fulmine naturali.
Le correnti impulsive da fulmine (10/350 μs) valgo-
no per gli SPD di Tipo 1. Essi devono essere in gra- Anche secondo la IEC 60364-4-534 è richiesto un
do di scaricare tali correnti impulsive da fulmine livello di protezione minimo di 2,5 kV, per un
più volte senza distruzione. impianto di utenza in bassa tensione a 230/400V.
Questo livello di protezione minimo può essere
Corrente impulsiva di scarica nominale In realizzato attraverso un'installazione coordinata
La corrente di scarica nominale In è il valore di cre- di SPD del Tipo 1 e SPD del Tipo 2 oppure attraver-
sta della corrente che scorre attraverso il dispositi- so l'utilizzo di dispositivi di protezione da sovra-
vio di protezione da sovratensione (SPD). L’impulso tensioni combinati del Tipo 1.

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Tenuta alla corrente di corto circuito Coordinamento
E' il valore presunto della corrente di corto circuito Per garantire un'azione selettiva dei diversi SPD, è
a frequenza industriale, sopportata dal dispositivo indispensabile un coordinamento energetico tra i
di protezione da sovratensioni con il suo fusibile di singoli SPD. Il principio di base del coordinamento
protezione installato a monte. energetico è caratterizzato dal fatto che ogni sta-
dio di protezione scarica solo l’energia di disturbo,
per la quale l'SPD è predisposto. In caso di energie
Capacità di estinzione della corrente susseguente di disturbo maggiori, lo stadio di protezione a
con UC (If) monte, ad esempio SPD Tipo 1, deve rilevare la sca-
Questa capacità, anche chiamata potere di interru- rica della corrente impulsiva e togliere il carico ai
zione, è il valore efficace non influenzato (valore dispositivi di protezione a valle. Un tale coordina-
presunto) della corrente susseguente di rete, che mento deve considerare tutti i disturbi, come le
può essere estinto automaticamente dal dispositi- sovratensioni di manovra, le correnti parziali da
vio di protezione da sovratensioni, quando è appli- fulmine, ecc. Una prova di coordinamento energe-
cata la tensione UC. tico secondo 62305-4 Allegato C "Coordinamento
degli SPD" deve essere fornita dal costruttore.
Secondo CEI EN 62305-3 e IEC 60346-5-534 la capa-
I dispositivi della famiglia Red/Line sono coordina-
cità di estinzione della corrente susseguente degli
ti tra loro e provati per quanto riguarda il coordi-
SPD dovrebbe corrispondere al valore massimo di
namento energetico.
corrente da cortocircuito presunta sul luogo di
installazione degli SPD. Negli impianti di distribu-
Tensione TOV
zione industriali, con correnti di corto circuito mol-
Con il termine TOV (TOV = Temporary Over Volta-
to alti, deve essere scelto un fusibile di protezione
ge) si intendono le sovratensioni temporanee, che
in grado di interrompere la corrente susseguente
possono verificarsi a causa di guasti nella rete in
di rete che attraversa il dispositivo di protezione.
bassa o media tensione.
Secondo IEC 60364-5-534 e secondo EN 61643-11 Per sistemi TN e per il percorso L-N nei sistemi TT,
gli SPD, che sono collegati tra il conduttore neutro vale per una durata di 5 secondi, UTOV = 1,45 x U0,
e il conduttore PE, e per i quali dopo l'intervento considerando che U0 rappresenta la tensione alter-
può verificarsi una corrente susseguente con fre- nata nominale delle fasi verso terra. Nei sistemi
quenza di rete (p. es. spinterometro), devono ave- 230/400 V per gli SPD tra L e N risulta una tensione
re una capacità di estinzione della corrente susse- TOV UTOV = 333,5 V.
guente di If ≥ 100 Aeff. In caso di sovratensioni TOV, che si creano a causa
di guasti di terra all'interno di un sistema ad alta
tensione, per il percorso N-PE nei sistemi TT vale
Limitazione della corrente susseguente (per SPD
con una durata di 200 ms, UTOV = 1200V.
Tipo 1 a tecnologia spinterometrica)
Si definisce limitazione della corrente susseguente I dispositivi della famiglia Red/Line sono predispo-
la capacità di un SPD con tecnologia spinterometri- sti e controllati in conformità alle tensioni TOV
ca, di limitare le correnti susseguenti di rete in secondo norma EN 61643-11
modo tale che la corrente che scorre effettivamen- La norma IEC 60346-5-534 richiede per gli SPD uti-
te sia decisamente inferiore alla corrente di corto- lizzati negli impianti in bassa tensione di resistere
circuito presunta sul luogo di installazione. alle tensioni TOV. I dispositivi della famiglia di pro-
Attraverso un'elevata limitazione della corrente dotto Red/Line, sono dimensionati per tensioni
susseguente viene evitato che gli elementi di pro- TOV secondo CEI EN 61643 e soddisfano le prescri-
tezione a monte (p. es. fusibili) intervengano, per- zioni secondo IEC 60346-5-534.
chè soggetti al passaggio di una corrente susse-
guente di rete troppo elevata. 8.1.2 Utilizzo di SPD in diversi sistemi
La limitazione della corrente susseguente è un Misure di protezione atti a garantire la sicurezza
parametro molto importante per garantire la con- delle persone hanno sempre la priorità sulle misu-
tinuità di servizio e quindi la disponibilità dell’im- re di protezione da sovratensioni. Poiché entram-
pianto elettrico, in particolare per gli SPD ad inne- be le misure sono direttamente legate al tipo di
sco con basso livello di protezione. sistema utilizzato, e di conseguenza anche con

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l'utilizzo dei dispositivi di protezione dalle sovra- ⇒ condizioni di messa a terra degli involucri del-
tensioni (SPD), verranno di seguito descritti i siste- le apparecchiature negli impianti elettrici uti-
mi TN, TT e IT e il rispettivo impiego degli SPD in lizzatori.
questi sistemi. Le correnti elettriche che scorrono Vengono quindi definiti come sistemi di distribu-
attraverso il corpo umano possono avere effetti zione tre tipi base:
pericolosi. Perciò sono necessarie, in ogni impianto
sistema TN, sistema TT e sistema IT
elettrico, delle misure di protezione adeguate per
Le lettere utilizzate hanno i seguenti significati:
evitare questo rischio. I componenti che si trovano
in tensione durante il normale funzionamento
La PRIMA LETTERA descrive le condizioni di messa
devono essere isolati, rivestiti, schermati o sistema-
a terra della sorgente di alimentazione elettrica:
ti in modo da impedire il contatto diretto con par-
ti del corpo umano. Queste misure di protezione
vengono denominate "protezione contro i contat- T messa a terra diretta di un punto del generato-
ti diretti". Inoltre, naturalmente, non deve esistere re elettrico (di solito il centro stella dell'avvol-
pericolo per le persone, quando a seguito di un gimento del trasformatore)
guasto, ad esempio un isolamento difettoso, la I isolamento di tutte le parti attive da terra
tensione viene trasferita sull'involucro metallico oppure collegamento a terra di un punto della
(corpo dell’apparecchio elettrico). Questa prote- sorgente elettrica attraverso un'impedenza.
zione contro i pericoli, che potrebbero derivare dal
contatto con corpi metallici o masse estranee in La SECONDA LETTERA descrive le condizioni di
caso di guasto, viene denominata "protezione messa a terra degli corpi delle apparecchiature del-
contro i contatti indiretti". l'impianto elettrico:
Generalmente il limite della tensione di contatto T corpo dell'apparecchiatura messo a terra diret-
continuativa UL permessa per tensioni alternate è tamente, indipendentemente da qualsiasi
di 50 V mentre per tensioni continue è di 120 V. messa a terra eventualmente già esistente di
Le tensioni di contatto più elevate che possono un punto dell'alimentazione elettrica.
verificarsi in caso di guasto, devono - nei circuiti N corpo dell'apparecchiatura direttamente colle-
terminali con prese e in circuiti che contengono gato alla terra del sistema di alimentazione
dispositivi portatili appartenenti alla classe di isola- (messa a terra della sorgente elettrica).
mento I - essere interrotti in automatico entro 0,4
s. Nella distribuzione sono ammessi dei tempi di LETTERE SUCCESSIVE descrivono la disposizione
interruzione convenzionali fino a 5 s del conduttore neutro e del conduttore di prote-
Nella CEI 64-8/4 sono descritte le misure di prote- zione:
zione in caso di contatto indiretto con conduttori S conduttore neutro e conduttore di protezione
di protezione. Queste misure di protezione com- separati uno dall'altro
portano, in caso di guasto l’interruzione automati- C conduttore neutro e conduttore di protezione
ca o la segnalazione del guasto. Durante l'installa- combinati (in un solo conduttore)
zione delle misure per la "protezione contro i con-
tatti indiretti" è necessaria un'assegnazione relati- Per il sistema TN risultano quindi tre possibili ver-
va alla configurazione del sistema e all'impianto di sioni:
protezione.
sistema TN-S, sistema TN-C, sistema TN-C-S.
Secondo CEI 64-8/4 un sistema di distribuzione a
bassa tensione è caratterizzato nella sua totalità, I dispositivi di protezione che possono essere
dalla sorgente di alimentazione fino all'ultimo uti- installati nei diversi sistemi sono:
lizzatore da: ⇒ dispositivo di protezione da sovracorrente,
⇒ condizioni di messa a terra nel punto di ali- ⇒ dispositivo di protezione a corrente differen-
mentazione dell'impianto (ad esempio lato ziale,
bassa tensione del trasformatore della rete di ⇒ dispositivo di controllo dell'isolamento,
distribuzione locale)
⇒ dispositivo di protezione da tensione di guasto
e (in casi particolari).

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Come già accennato, è necessario assegnare il degli scaricatori di corrente da fulmine "vicino al
dispositivo di protezione alla specifica configu- punto di alimentazione dell'impianto".
razione di sistema. Risultano le seguenti asse- L'installazione degli scaricatori di corrente da ful-
gnazioni: mine nella zona a monte del contatore viene rego-
Sistema TN lato p.es. in Germania dalla "Direttiva per l'utilizzo
di dispositivi di protezione da sovratensioni di Tipo
⇒ dispositivo di sovracorrente, 1 nei sistemi per l'alimentazione elettrica".
⇒ dispositivo di protezione a corrente differen- Questa direttiva elaborata dalla VDEW [Associa-
ziale. zione degli Distributori di energia elettrica Tede-
schi] pone i requisiti di base che a seconda del
Sistema TT distributore competente, possono portare a diver-
⇒ dispositivo di sovracorrente, se esecuzioni tecniche.
⇒ dispositivo di protezione a corrente differen-
ziale,
8.1.3 Utilizzo di SPD nel sistema TN
⇒ dispositivo di protezione da tensione di guasto
(in casi particolari). Per il sistema TN sono ammessi come dispositivi per
la "protezione in caso di contatto indiretto" i
Sistema IT dispositivi di sovracorrente e i dispositivi a corren-
te differenziale. Questo significa, per l'utilizzo di
⇒ dispositivo di sovracorrente,
un SPD, che questi possono essere installati solo a
⇒ dispositivo di protezione a corrente differen- valle dei dispositivi per la "protezione contro i con-
ziale, tatti indiretti", per garantire, anche in caso di gua-
⇒ controllo dell'isolamento. sto di un SPD, le necessarie misure di protezione
per le persone.
Queste misure di protezione per le persone hanno Se un SPD di Tipo 1 o 2 viene installato a valle di un
priorità assoluta durante l'installazione degli interruttore differenziale, è probabile che, in base
impianti di alimentazione. Tutte le altre misure di alla corrente impulsiva scaricata verso PE, questo
sicurezza, come la protezione contro i fulmini e da processo venga interpretato da un interruttore dif-
sovratensioni di sistemi e impianti elettrici, devono ferenziale (RCD) come corrente di guasto e quindi
essere subordinate a queste misure di protezione, interrompe il circuito.
prese contro il contatto indiretto con conduttori di Inoltre, con l'utilizzo di un SPD di Tipo 1, in caso di
protezione considerando la configurazione del sollecitazione con correnti parziali da fulmine,
considerando l'elevata
sistema e il dispositivo di protezione e non posso-
dinamica della corren-
no essere disattivate attraverso l'utilizzo di disposi-
tivi di protezione contro i fulmini e sovratensioni. te da fulmine, è proba-
A questo scopo deve anche essere considerato il bile che l'interruttore
caso di guasto di un SPD, anche se improbabile. differenziale venga
Questo è di particolare importanza, perché dispo- danneggiato meccani-
sitivi di protezione da sovratensioni sono sempre camente. In questo
collegati al conduttore di protezione. caso, la misura di pro-
tezione contro i con-
Nei seguenti paragrafi viene descritto l'utilizzo tatti indiretti verrebbe
degli SPD nelle diverse configurazioni di sistema. vanificata. Questo
Questi esempi di circuito sono state ricavate dalla deve essere natural-
IEC 60364-5-534. mente evitato, in
modo che l'utilizzo
Gli esempi di soluzione raffigurati illustrano l'uti- dello scaricatore per
lizzo degli scaricatori di corrente da fulmine princi- corrente da fulmine di
palmente nella distribuzione elettrica, nel punto di Tipo 1, così come l'uti-
consegna, cioè a monte del contatore. La norma Figura 8.1.3.1 RCD distrutto da lizzo di un SPD Tipo 2,
IEC 60364-5-534 definisce il luogo di installazione un fulmine possa avvenire a mon-

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te dell'interruttore differenziale. Quindi
U0 = 230 V AC per SPD di Tipo 1 e 2, come misura per la
L1
L2 Uc 1,1 x 230 V = 253 V AC "protezione contro i contatti indiretti" è
L3 possibile solo l'utilizzo di dispositivi di
PEN => 3 x SPD con Uc 255 V AC
protezione da sovracorrente. L'utilizzo di
1,1 U0 SPD è perciò sempre da analizzare nell'in-
U0 = Tensione nominale terazione con un fusibile come dispositi-
delle fasi verso terra vo di protezione da sovracorrente. La
necessità di prevedere un fusibile di pro-
tezione nel ramo dello scaricatore, dipen-
de dalla portata dell'interruttore a monte
RA e dal fusibile di protezione ammesso per
l'SPD. Per l'utilizzo di SPD di Tipo 1, 2 e 3
Figura 8.1.3.2 Circuito di protezione “3-0” nel sistema TN-C
valgono, nel sistema TN, le seguenti ten-
sioni continuative massime (Figure da
8.1.3.2 e 8.1.3.3a a b):
U0 = 230 V AC
L1
Un esempio di collegamento per l'utilizzo
L2 Fase verso PE:
L3 Uc 1,1 x 230 V = 253 V AC di scaricatori di corrente da fulmine e
N dispositivi di protezione da sovratensioni
PE Neutro verso PE: nel sistema TN-C-S è illustrato nella figura
Uc 230 V AC
8.1.3.4. Si può notare che l'utilizzo di un
3 x SPD con Uc 255 V AC SPD di Tipo 3 avviene a valle dell'interrut-
1 x SPD con Uc 230 V AC tore differenziale (RCD).
1,1 U0 U0
I valori di U0 tra neutro e PE si rife-
riscono già alle condizioni di esercizio A questo occorre aggiungere che:
più sfavorevoli, e così non viene con-
siderata la tolleranza del 10%.
In base alla frequenza di sovratensioni di
manovra nei circuiti finali, gli SPD di Tipo
RA
3 vengono principalmente utilizzati per
U0 = Tensione nominale delle fasi verso terra la protezione di sovratensioni trasversali.
Queste sovratensioni si verificano di soli-
Figura 8.1.3.3a Circuito di protezione “4-0” nel sistema TN-S
to tra L e N. Con una limitazione di sovra-
tensione tra L e N non viene scaricata cor-
rente impulsiva verso PE, quindi questo
U0 = 230 V AC processo non può essere interpretato
L1
come corrente differenziale da parte del-
L2 Fase verso PE:
L3 Uc 1,1 x 230 V = 253 V AC l'RCD. Inoltre, gli SPD Tipo 3 sono previsti
N per una capacità di scarica nominale di
PE Neutro verso PE: 1,5 kA. Questi valori sono sufficienti in
Uc 230 V AC
quanto gli stadi di protezione degli SPD
3 x SPD con Uc 255 V AC Tipo 1 e 2 a monte, sono in grado di rile-
1 x SPD con Uc 230 V AC vare gli impulsi ricchi di energia. Con l'uti-
1,1 U0
I valori di U0 tra neutro e PE si rife- lizzo di RCD resistenti alle correnti impul-
riscono già alle condizioni di esercizio sive, queste ultime non sono in grado di
più sfavorevoli, e così non viene con- far intervenire gli RCD o provocare dan-
U0 siderata la tolleranza del 10%. neggiamenti meccanici. Le immagini
U0 = Tensione nominale delle fasi seguenti mostrano l'utilizzo di SPD nel-
verso terra l'ambito di un concetto di protezione da
fulminazione a zone e delle necessarie
RA
misure di protezione da fulmine e sovra-
Figura 8.1.3.3b Circuito di protezione “3+1” nel sistema TN-S tensioni per un sistema TN-C-S.

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Quadro generale Quadro secondario Utenza finale
Scaricatore di corrente da fulmine Limitatore di sovratensione
esterno

Protezione secondo CEI EN 62305 (CEI 81-10)


LPS

F1 Protezione secondo IEC 60364-4-443 (CEI 64-8-443)


L1
L2

RCD
Wh L3
Cassetta N
PEN rete
PE

F2 F3

MEBB

EBB locale

Figura 8.1.3.4 Utilizzo degli SPD nel sistema TN-C-S

Quadro generale Quadro secondario Utenza finale


Limitatore di sovratensione
esterno

Scaricatore di corrente da fulmine


LPS

Protezione secondo CEI EN 62305 (CEI 81-10)

Protezione secondo IEC 60364-4-443 (CEI 64-8-443)


F1
L1
L2
RCD

Wh L3
Cassetta N
rete
PE

F2 F3

MEBB

EBB locale

Figura 8.1.3.5 Utilizzo degli SPD nel sistema TN-S

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L1 L2 L3 N PE
Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione
Tipo 3 Tipo 3 Tipo 3

Prese elettriche
ÜS-Schutz

DEHNflex DEHNflex

lunghezza 1 x DSA 230 LA Art. 924 370 1 x DFL M 255 Art. 924 396 1 x DFL M 255 Art. 924 396
linea ≥ 5 m
per canaline portacavi per sistemi sotto pavimentazione per prese già esistenti

16 A

125 A 1 125 A 1

L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N

Distribuzione secondaria
Segnalazione guasti
DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®
DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275
PE PE

con contatto di telesegnalamento:


1 x DG M TNS 275 Art. 952 400 1 x DG M TNS 275 FM Art. 952 405

Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione


Tipo 2 Tipo 2

DEHNventil®
Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea agli SPD
DEHNbloc® Maxi di Tipo 2 e 3 della Red/Line.
lunghezza linea ≥ 15 m Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea al DEHNguard®.

Scaricatore di corrente
Scaricatore di corrente da fulmine coordinato Scaricatore combinato
da fulmine Tipo 1 Tipo 1
Tipo 1 Distribuzione principale
315 A 1 315 A 1 315 A 1

L1 L1« L2 L2« L3 L3«

L1 L1' L2 L2' L3 L3' L L' L L' L L'

DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi


DEHNbloc® DB 3 255 H DBM 1 255 L DBM 1 255 L DBM 1 255 L
DEHNventil®

DEHNventil®

DEHNventil®
DV MOD 255

DV MOD 255

DV MOD 255

N´/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN


D D D
S S S
I I I
! ! !
PEN

1 x DV M TNC 255 Art. 951 300


3x DBM 1 255 L Art. 900 026 alt. 1 x DV M TNC 255 FM Art. 951 305
1 x DB 3 255 H Art. 900 120 1x MVS 1 8 Art. 900 611 disponibile come variante
EBB alt. 3 x DB 1 255 H Art. 900 222 alt. 3 x DBM 1 255 Art. 900 025 1 x DV M TNS 255 Art. 951 400
1 x MVS 1 8 Art. 900 611 1x MVS 1 8 Art. 900 611 alt. 1 x DV M TNS 255 FM Art. 951 405

1) solo necessario, se nell’impianto a monte non è già presente una protezione da sovracorrente con valore nominale uguale o minore

Figura 8.1.3.6 Utilizzo degli SPD nel sistema TN - esempio palazzina uffici con separazione del PEN nel quadro generale

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L1 L2 L3 N PE
Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione
Tipo 3 Tipo 3 Tipo 3

Prese elettriche
Überspannungsschutz

S-PROTECTOR

230V~ Defect

0
1
SFL-Protector

1 x SF PRO Art. 909 820


lunghezza 1 x NSM PRO EW Art. 924 342 1 x S PRO Art. 909 821 1 x SFL PRO Art. 912 260
linea ≥ 5 m

16 A

125 A 1 125 A 1

Distribuzione secondaria
L1 L2 L3 L1 L2 L3

Segnalazione guasto
DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®
DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

PEN PEN

con contatto di telesegnalamento:


1 x DG M TNC 275 Art. 952 300 1 x DG M TNC 275 FM Art. 952 305

Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione


Tipo 2 Tipo 2

DEHNventil®
Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea agli SPD
DEHNbloc® Maxi di Tipo 2 e 3 della Red/Line.
lunghezza linea ≥ 15 m Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea al DEHNguard®.

Scaricatore di corrente
Scaricatore di corrente da fulmine coordinato Scaricatore combinato
da fulmine Tipo 1 Tipo 1
Distribuzionre principale
Tipo 1
315 A 1 315 A 1 315 A 1

L1 L1« L2 L2« L3 L3«

L1 L1' L2 L2' L3 L3' L L' L L' L L'

DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi


DEHNbloc® DB 3 255 H DBM 1 255 L DBM 1 255 L DBM 1 255 L
DEHNventil®

DEHNventil®

DEHNventil®
DV MOD 255

DV MOD 255

DV MOD 255

N´/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN


D D D
S S S
I I I
! ! !
PEN

3x DBM 1 255 L Art. 900 026


1 x DB 3 255 H Art. 900 120 1x MVS 1 8 Art. 900 611
EBB alt. 3 x DB 1 255 H Art. 900 222 alt. 3 x DBM 1 255 Art. 900 025 1 x DV M TNC 255 Art. 951 300
1 x MVS 1 8 Art. 900 611 1x MVS 1 8 Art. 900 611 alt. 1 x DV M TNC 255 FM Art. 951 305

1) solo necessario, se nell’impianto a monte non è già presente una protezione da sovracorrente con valore nominale uguale o minore

Figura 8.1.3.7 Utilizzo degli SPD nel sistema TN - esempio palazzina uffici con separazione del PEN nel quadro di distribuzione secondario

www.dehn.it BLITZPLANER 189


L1 L2 L3 N PE
Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione

Quadro di comando / macchina


Tipo 3 Tipo 3 Tipo 3
3A 1 senza filtro di 16 A 1
rete NF 10 sono
possibili 25 A 4 3

L L N N
IN

DR MOD 255

DEHNrail
NETZFILTER N L1 L2 L3
/ IN function
DEHN SPD Apparecchio
SPS PRO
PLC PLC DEHNrail 230/3N FML
DR 230 3N FML
elettronico
OUT
OUT / FM L' L' N' N'

N L1 L2 L3

10 A 1
2 1

lunghezza 1 x DR M 2P 255 FM Art. 953 205


linea ≥ 5 m 1 x SPS PRO Art. 912 253 1 x NF 10 Art. 912 254 1 x DR 230 3N FML Art. 901 130

16 A
125 A 1

Distribuzione secondaria
L1 L2 L3

VNH VNH VNH


V NH 00 280 V NH 00 280 V NH 00 280

2
DEHNguard

DEHNguard

DEHNguard
DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275
PEN

1 x DG M TNC 275 Art. 952 300


con contatto di telesegnalamento:
3 x V NH00 280 Art. 900 261 1 x DG M TNC 275 FM Art. 952 305

Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione


Tipo 2 Tipo 2

DEHNventil®
Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea agli SPD
DEHNbloc® Maxi di Tipo 2 e 3 della Red/Line.
lunghezza linea ≥ 15 m Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea al DEHNguard®.

Scaricatore di corrente
Scaricatore di corrente da fulmine coordinato Scaricatore combinato
da fulmine Tipo 1 Tipo 1
Segnalazione

Tipo 1 Distribuzione principale


315 A 1 315 A 1 315 A 1
guasto

L1 L1« L2 L2« L3 L3«

14 11 12 L L' L L' L L'

DEHNsignal DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi


Segnalazione guasto

DEHNbloc NH
®
DEHNbloc NH
®
DEHNbloc NH
®
DSI DBM DBM 1 255 L DBM 1 255 L DBM 1 255 L
DB NH00 255 DB NH00 255 DB NH00 255
DEHNventil

DEHNventil

DEHNventil
DV MOD 255

DV MOD 255

DV MOD 255

N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN


1 2 3 D D D
S S S
I I I
! ! !
PEN

3 x DB NH00 255 H Art. 900 273 3 x DBM 1 255 L Art. 900 026
EBB alt. 3 x DB 1 255 H Art. 900 222 1 x MVS 1 8 Art. 900 611 1 x DV M TNC 255 FM Art. 951 305
1 x MVS 1 8 Art. 900 611 alt. 3 x DBM 1 255 S Art. 900 220 alt. 1 x DV M TNC 255 Art. 951 300

1) solo necessario, se nell’impianto a monte non è già presente una protezione da sovracorrente con valore nominale uguale o minore
2) senza prefusibile supplementare con cablaggio protetto da guasto a terra e da corto circuito

Figura 8.1.3.8 Utilizzo degli SPD nel sistema TN - esempio impianto industriale con separazione del PEN nel quadro di distribuzione secondario

190 BLITZPLANER www.dehn.it


L1 L2 L3 N PE
Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione
Tipo 3 Tipo 3

Regolazione caldaia

Prese elettriche
1 2

S-PROTECTOR
Caldaia

DR MOD 255
DEHNrail
230V~ Defect

3 4

1 x S PRO Art. 909 821


1 x SF PRO Art. 909 820
1 x DR M 2P 255 Art. 953 200 1 x SFL PRO Art. 912 260
16 A

Scaricatore combinato

Distribuzione centrale
KW h Tipo 1 Nota:
In alternativa può essere utilizzato un limitatore
di sovratensione
PEN (p.es. DG M TNC 275 Art. 952 300)
se non esiste:
L1 - protezione contri i fulmini esterna
DEHNventil® ZP
DV ZP TNC 255
- alimentazione elettrica in linea aerea
L2 - antenna sul tetto

L3 1 x DV ZP TNC 255 Art. 900 390


disponibile in alternativa per sistemi a 5 conduttori
PEN
1 x DV ZP TT 255 Art. 900 391

315 A gL/gG EEB

PEN
L1
L2
L3

Figura 8.1.3.9 Utilizzo di SPD nel sistema TN - esempio casa unifamiliare

8.1.4 Utilizzo di SPD nel sistema TT cata in caso di innesco degli SPD di Tipo 1, verreb-
Per il sistema TT, i dispositivi di "protezione contro be danneggiato meccanicamente. In questo modo
i contatti indiretti" ammessi sono i dispositivi di il dispositivo per la "protezione contro i contatti
protezione da sovracorrente, dispositivi di prote- diretti" verrebbe danneggiato e le misure di prote-
zione a corrente differenziale (RCD) e, in casi parti- zione verrebbero vanificate. Una tale situazione,
colari, i dispositivi di protezione da tensione di che può avere come conseguenza la messa in peri-
guasto. Questo significa, per l'utilizzo di scaricatori colo delle persone, deve naturalmente essere evi-
di corrente da fulmine o di sovratensioni nel siste- tata. Perciò, nel sistema TT, la disposizione degli
ma TT, che possono essere installati solo a valle dei SPD di Tipo 1 e anche degli SPD di Tipo 2, deve
dispositivi di protezione sopra descritti, per garan- avvenire in linea di massima a monte dell'interrut-
tire in caso di guasto di un dispositivo di protezione tore differenziale. Gli SPD di Tipo 1 e 2 nel sistema
da sovratensioni (SPD), la "protezione contro i con- TT devono essere disposti in modo che le condizio-
tatti indiretti". ni per l'utilizzo dei dispositivi di protezione da
sovracorrente per la "protezione contro i contatti
indiretti" vengono rispettate:
Come già descritto nel paragrafo 8.1.3, nella dispo-
sizione dei Tipi 1 e 2 a valle di un RCD occorre pre- In caso di guasto, cioè in caso di SPD difettoso,
vedere che, in seguito ad una corrente impulsiva devono scorrere delle correnti di cortocircuito che
scaricata verso PE, questo processo di scarica venga determinino l'interruzione automatica dei disposi-
interpretato dall'RCD come una corrente di guasto tivi di protezione da sovracorrente entro 5 s. Se la
e quindi interrompa il circuito. Durante l'utilizzo di disposizione degli scaricatori fosse effettuata per il
SPD del Tipo 1 occorre inoltre partire dal presuppo- sistema TT, come mostrato nelle figure 8.1.3.4 e
sto che, come per il sistema TN, l'RCD, attraverso la 8.1.3.5, per il sistema TN, in caso di guasto, non si
dinamica della corrente parziale da fulmine scari- formerebbero correnti di cortocircuito, ma solo

www.dehn.it BLITZPLANER 191


correnti di guasto verso
terra. Queste correnti di
guasto verso terra, tutta- L1 U0 = 230 V AC
via, in determinate circo- L2
L3 Fase verso PE:
stanze non provocano l’in- N
Uc 1,1 x 230 V = 253 V AC
tervento, nel tempo richie- PE
sto, dei dispositivi di prote- Neutro verso PE:
zione contro le sovracor- Uc 230 V AC
renti installati a monte.
1,1 U0

La disposizione degli SPD 3 x Scaricatore con Uc 255 V AC


Tipo 1 e 2 nel sistema TT 1 x Scaricatore N-PE con Uc 230 V AC
avviene per questo tra L e
N. Con questa disposizione I valori U0 tra conduttore neutro e PE
si vuole garantire che, in si riferiscono già alle condizioni di
caso di un dispositivo di esercizio più sfavorevoli, e quindi
U0 non è da considerare una tolleranza
protezione difettoso nel
del 10%.
sistema TT, circola una cor-
rente di cortocircuito che
provochi l’intervento del
dispositivo di protezione U0 = Tensione nominale delle fasi
contro la sovracorrente a RA verso terra
monte. Tuttavia, poiché le
correnti da fulmine gene-
ralmente fluiscono verso Figura 8.1.4.1 Sistema TT (230/400 V); versione di circuito "3+1"
terra, cioè PE, deve essere
aggiunto un ulteriore per-
corso di scarica tra N e PE.
Questi cosiddetti "scaricatori N-PE" devono soddi- Gli SPD di Tipo 2 vengono collegati anch’essi tra L
sfare determinati requisiti, dal momento che da un e N e tra N e PE. Per gli SPD tra N e PE, in combina-
lato deve essere trasportata la somma delle cor- zione con gli SPD di Tipo 2, la capacità di scarica
renti parziali di scarica da L1, L2, L3 e N e dall'altro deve essere di almeno in ≥ 20 kA (8/20 μs) per siste-
lato, per effetto di un possibile spostamento del mi trifase e in ≥ 10 kA (8/20 μs) per sistemi monofa-
centro stella, deve essere presente una capacità di se.
estinzione di corrente susseguente di 100 Aeff. Per
Poiché il coordinamento avviene sempre in base al
l'utilizzo di SPD nel sistema TT tra L e N valgono le
rischio maggiore presunto (forma d'onda 10/350
seguenti tensioni continuative massime (Figura
μs), per gli scaricatori N-PE di Tipo 2 della famiglia
8.1.4.1):
Red/Line viene preso, come base, un valore di 12
kA (10/350 μs).
La capacità di sopportare la corrente da fulmine
degli SPD di Tipo 1 viene definita in corrisponden- Un esempio di collegamento per l'utilizzo di SPD
za ai livelli di protezione LPL I, II, III/IV, secondo nel sistema TT è illustrato nelle figure 8.1.4.2. -
CEI EN 62305-1. 8.1.4.6 L'utilizzo di limitatori di sovratensione di
Per la capacità di sopportare la corrente da fulmi- Tipo 3 viene effettuato come per il sistema TN a
ne degli SPD tra N e PE devono essere rispettati i valle dell'RCD. La corrente impulsiva scaricata da
seguenti valori: questo SPD è generalmente così bassa, che questo
processo non viene riconosciuto dall'RCD come
Livello di protezione LPL: una corrente differenziale.
I Iimp ≥ 100 kA (10/350 μs)
II Iimp ≥ 75 kA (10/350 μs)
Tuttavia, anche in questo caso è consigliato di uti-
III/IV Iimp ≥ 50 kA (10/350 μs). lizzare un RCD resistente alle correnti impulsive.

192 BLITZPLANER www.dehn.it


Quadro generale Quadro secondario Utenze finali
esterno
Scaricatore di corrente da fulmine Limitatore di sovratensione
LPS

Protezione contro i fulmini e sovratensioni secondo CEI EN 62305 (CEI 81-10)

F1 Protezione dalle sovratensioni secondo IEC 60364-4-443 (CEI 64-8-443)


L1
L2

RCD
Wh L3
N
Cassetta
rete PE
F2
F3

MEBB EBB locale

Figura 8.1.4.2 Utilizzo di SPD nel sistema TT

L1 L2 L3 N PE
Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione
Tipo 3 Tipo 3
Regolazione caldaia

Prese elettriche
1 2

Caldaia
DR MOD 255
DEHNrail

DEHNflex

3 4

1 x DR M 2P 255 Art. 953 200 1 x DFL M 255 Art. 924 396

16 A
Scaricatore combinato
tipo 1
Distribuzione centrale

Nota:
In alternativa può essere utilizzato un limitatore
di sovratensione
(p.es. DG M TNC 275 Art. 952 300)
se non esiste:
L1 L1« L2 L2« L3 L3« N N« - protezione contri i fulmini esterna
- alimentazione elettrica in linea aerea
- antenna sul tetto
DEHNventil
DEHNventil

DEHNventil

DEHNventil

DV MOD NPE
DV MOD 255

DV MOD 255

DV MOD 255

50

125 A 1 x DV M TT 255 Art. 951 310


PE

EBB

Figura 8.1.4.3 Utilizzo di SPD nel sistema TT – Esempio casa unifamiliare

www.dehn.it BLITZPLANER 193


L1 L2 L3 N PE
Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione
Tipo 3 Tipo 3 Tipo 3

Prese elettriche
ÜS-Schutz

DEHNflex

lunghezza 1 x DSA 230 LA Art. 924 370 1 x DFL M 255 Art. 924 396 1 x STC 230 Art. 924 350
linea ≥ 5 m
per canaline portacavi per sistemi sotto pavimentazione per prese esistenti

16 A
RCD
125 A 1 125 A 1

Distribuzione secondaria
L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N

Segnalazione guasto
DEHNguard®

DEHNguard®
DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®
DG MOD NPE

DG MOD NPE
DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275
PE PE

con contatto di telesegnalamento:


1 x DG M TT 275 Art. 952 310 1 x DG M TT 275 FM Art. 952 315

Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione


Tipo 2 Tipo 2

DEHNventil®
Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea agli SPD
DEHNbloc® Maxi di Tipo 2 e 3 della Red/Line.
lunghezza linea ≥ 15 m Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea al DEHNguard®.

Scaricatore di corrente
Scaricatore di corrente da fulmine coordinato Scaricatore combinato
da fulmine Tipo 1 Tipo 1
Tipo 1 Distribuzione principale
315 A 1 315 A 1 315 A 1

L1 L1« L2 L2« L3 L3« N N«

L1 L1' L2 L2' L3 L3' L L' L L' L L' N N'

Durchgangsklemme DEHNgap B/n DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi DEHNgap Maxi
DEHNbloc® DB 3 255 H DK 35 DGP BN 255 DBM 1 255 L DBM 1 255 L DBM 1 255 L DGP M255
DEHNventil®
DEHNventil®

DEHNventil®

DEHNventil®

DV MOD NPE
DV MOD 255

DV MOD 255

DV MOD 255

50

N´/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N


D D D D
S S S S
I I I I
! ! ! !
PE

Segnalazione guasto
1x DB 3 255 H Art. 900 120
alt. 3 x DB 1 255 H Art. 900 222 3x DBM 1 255 L Art. 900 026
1x DGP BN 255 Art. 900 132 alt. 3 x DBM 1 255 Art. 900 025
EBB 1x DK 35 Art. 900 699 1x DGPM 255 Art. 900 055 1 x DV M TT 255 FM Art. 951 315
1x MVS 1 4 Art. 900 610 1x MVS 1 8 Art. 900 611 alt. 1 x DV M TT 255 Art. 951 310

1) solo necessario, se nell’impianto a monte non è già presente una protezione da sovracorrente con valore nominale uguale o minore

Figura 8.1.4.4 Utilizzo di SPD nel sistema TT – Esempio palazzina uffici

194 BLITZPLANER www.dehn.it


L1 L2 L3 N PE
Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione

Quadro di comando / macchina


Tipo 3 Tipo 3 Tipo 3
3A 1 senza filtro di 16 A 1
rete NF 10 sono
possibili 25 A 4 3

L L N N
IN

DR MOD 255

DEHNrail
NETZFILTER N L1 L2 L3
/ IN function
DEHN SPD Apparecchio
SPS PRO
PLC PLC DEHNrail 230/3N FML
DR 230 3N FML
elettronico
OUT
OUT / FM L' L' N' N'

N L1 L2 L3

10 A 1
2 1

lunghezza 1 x DR M 2P 255 FM Art. 953 205


linea ≥ 5 m 1 x SPS PRO Art. 912 253 1 x NF 10 Art. 912 254 1 x DR 230 3N FML Art. 901 130

16 A
RCD
125 A 1 125 A 1

Distribuzione secondaria
L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N

Segnalazione guasto
DEHNguard®

DEHNguard®
DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®
DG MOD NPE

DG MOD NPE
DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

PE PE

con contatto di telesegnalamento:


1 x DG M TT 275 Art. 952 310 1 x DG M TT 275 FM Art. 952 315

Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione


Tipo 2 Tipo 2

DEHNventil®
Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea agli SPD
DEHNbloc® Maxi di Tipo 2 e 3 della Red/Line.
lunghezza linea ≥ 15 m Coordinato senza ulteriore
lunghezza di linea al DEHNguard®.

Scaricatore di corrente
Scaricatore di corrente da fulmine coordinato Scaricatore combinato
da fulmine Tipo 1 Tipo 1
Segnalazione

Tipo 1
Distribuzione principale

315 A 1 315 A 1 315 A 1


guasto

L1 L1« L2 L2« L3 L3« N N«

14 11 12 L L' L L' L L' N N'

® ® ® ®
DEHNbloc NH DEHNbloc NH DEHNbloc NH DEHNbloc NH
DB NH00 255 DB NH00 255 DB NH00 255 DB NH00 255
DEHNsignal DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi DEHNbloc® Maxi DEHNgap Maxi
DSI DV DBM 1 255 L DBM 1 255 L DBM 1 255 L DGP M255
DEHNventil®
DEHNventil®

DEHNventil®

DEHNventil®

DV MOD NPE
DV MOD 255

DV MOD 255

DV MOD 255

50

N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N’/PEN N/PEN N


1 2 3 4 D D D D
S S S S
I I I I
! ! ! !
PE

Segnalazione guasto
3x DBM 1 255 L Art. 900 026
alt. 3 x DBM 1 255 Art. 900 025
EBB 3 x DB NH00 255 H Art. 900 273 1x DGPM 255 Art. 900 055 1 x DV M TT 255 FM Art. 951 315
1 x DGP B NH00 N 255 Art. 900 269 1x MVS 1 8 Art. 900 611 alt. 1 x DV M TT 255 Art. 951 310

1) solo necessario, se nell’impianto a monte non è già presente una protezione da sovracorrente con valore nominale uguale o minore

Figura 8.1.4.5 Utilizzo di SPD nel sistema TT – Esempio impianto industriale

www.dehn.it BLITZPLANER 195


8.1.5 Utilizzo di SPD nel sistema IT
L1 UL-L 500 V AC
Per il sistema IT si considerano dispositivi di "prote- L2
zione contro contatti indiretti" i dispositivi di L3 Fase verso PE:
PE Uc 500 V AC
sovracorrente, i dispositivi di protezione a corrente
differenziale (RCD) e i dispositivi di controllo del- 3 x scaricatore con Uc 500 V AC
UL-L
l'isolamento. I valori di Uc si riferiscono già alle
Mentre nei sistemi TN o TT la "protezione contro i condizioni di esercizio più sfavorevoli,
contatti indiretti" in caso di un primo guasto viene e quindi non è da considerare la tol-
garantito dalle condizioni di intervento dei dispo- leranza del 10%.
sitivi di protezione da sovracorrente o RCD, nel
sistema IT, dopo il primo guasto avviene soltanto RA
una segnalazione. Una tensione di contatto trop-
Figura 8.1.5.1a Sistema IT senza neutro distribuito;
po elevata non può verificarsi, dal momento che al
circuito “3-0”
primo guasto nel sistema IT viene solo creato un
riferimento verso terra del sistema. Il sistema IT
diventa quindi un sistema TN o TT. Perciò, un siste- U0 = 230 V AC
ma IT dopo il primo guasto può continuare ad ope- L1
L2 Fase verso neutro:
rare senza rischio, in modo che i lavori o i processi L3 Uc 3 x 230 V = 398 V AC
di produzione già iniziati (ad esempio nell’indu- N
stria chimica) possano essere conclusi. Al primo PE Neutro verso PE:
Uc 230 V AC
guasto il conduttore di protezione assume il
potenziale della fase difettosa, il che tuttavia non 3 x scaricatore con Uc 398 V AC
rappresenta un pericolo, dal momento che attra- 1 x scaricatore con Uc 230 V AC
Ã3 U0 U0
verso il conduttore di protezione tutti i corpi e le I valori di Uc si riferiscono già alle
parti metalliche toccabili assumano lo stesso condizioni di esercizio più sfavorevoli,
potenziale e quindi non si possono creare differen- e quindi non è da considerare la tol-
leranza del 10%.
ze di potenziale pericolose. Occorre tuttavia osser-
vare che al primo caso di guasto la tensione dei U0 = Tensione nominale delle fasi
conduttori non difettosi verso terra corrisponde RA verso terra
nel sistema IT alla tensione tra le fasi. Quindi, in un
sistema IT 230/400V, in caso di un'SPD difettoso, si Figura 8.1.5.1b Sistema IT con neutro distribuito;
avrà una tensione di 400V all’SPD non difettoso. circuito “4-0”
Questo possibile stato di funzionamento deve
essere preso in considerazione nella scelta degli
SPD per quanto riguarda la tensione massima U0 = 230 V AC
L1
ammessa. L2 Fase verso neutro:
L3 Uc 1,1 x 230 V = 253 V AC
N
Osservando i sistemi IT occorre distinguere tra PE Neutro verso PE:
sistemi IT con conduttore neutro e sistemi IT senza Uc 230 V AC
conduttore neutro. 3 x scaricatore con Uc 253 V AC
Per sistemi IT senza conduttore neutro gli SPD ven- 1 x scaricatore con Uc 230 V AC
1,1 U0
gono installati nel cosiddetto circuito "3+0" tra I valori di U0 tra neutro e PE si
ogni fase e il conduttore PE. Per sistemi IT con con- riferiscono già alle condizioni di
duttore neutro può essere utilizzato il circuito esercizio più sfavorevoli, e quindi
U0 non è da considerare la tolleranza
"4+0" o "3+1".
del 10%.
Se si utilizza il circuito "3+1" occorre prestare
attenzione ad inserire anche nel ramo N-PE un SPD U0 = Tensione nominale delle fasi
con una capacità di estinzione della corrente susse- verso terra
RA
guente appropriata alle condizioni del sistema.
Per l'utilizzo degli SPD di Tipo 1, 2 e 3 nei sistemi IT Figura 8.1.5.1c Sistema IT con neutro distribuito;
senza e con conduttore neutro valgono le seguenti circuito “3+1”

196 BLITZPLANER www.dehn.it


Quadro generale Quadro secondario Utenze finali
esterno
Scaricatore di corrente da fulmine Limitatore di sovratensione
LPS

Protezione secondo CEI EN 62305 (CEI 81-10)


F1 Protezione secondo IEC 60364-4-443 (CEI 64-8-443)
L1
L2
Wh L3
Cassetta
rete
PE

F2 F3

MEBB EBB locale

Figura 8.1.5.2 Utilizzo di SPD nel sistema IT senza neutro distribuito

L1 L2 L3PE 1) solo necessario, se nell’impianto a monte non è già presente una


tensioni massime conti-
protezione da sovracorrente con valore nominale uguale o minore
Distribuzione secondaria nuative (Figure 8.1.5.1a-c).

Con un secondo guasto in


1
125 A
1
125 A
un sistema IT deve quindi
avvenire l'intervento del
dispositivo di protezione.
Segnalazione guasto
DEHNguard

DEHNguard

DEHNguard

DEHNguard

DEHNguard

DEHNguard

Per l'utilizzo di SPD nel


DG MOD 440

DG MOD 440

DG MOD 440

DG MOD 440

DG MOD 440

DG MOD 440

sistema IT in combinazio-
ne con un dispositivo per
con contatto di telesegnalamento:
la "protezione contro i
3 x DG S 440 Art. 952 075 3 x DG S 440 FM Art. 952 095 contatti indiretti" valgo-
1 x MVS 1 4 Art. 900 610 1 x MVS 1 4 Art. 900 610
no le stesse indicazioni
Limitatore di sovratensione Limitatore di sovratensione
Tipo 2 Tipo 2 fornite nei paragrafi 8.1 e
8.2 per i sistemi TN e TT.
DEHNbloc® Maxi E' quindi consigliato
1
Scaricatore di corrente da fulmine coordinato Tipo 1 anche nel sistema IT l'uti-
Distribuzione principale

250 A
lizzo di SPD di Tipo 1 e 2 a
monte dell'RCD.
Un esempio di collega-
mento per l'utilizzo di
L L' PE PE' L L' PE PE' L L' PE PE'
SPD nel sistema IT senza
DEHNbloc® MAXI DBM 440 DEHNbloc® MAXI DBM 440 DEHNbloc® MAXI DBM 440
conduttore neutro è illu-
strato nella figura 8.1.5.2
e 8.1.5.3.
La figura 8.1.5.4 illustra
3 x DBM 440 Art. 900 044 l'utilizzo di SPD nel siste-
ma IT con conduttore
Figura 8.1.5.3 Utilizzo di SPD nel sistema IT 400 V - esempio senza neutro distribuito neutro distribuito.

www.dehn.it BLITZPLANER 197


L1 L2 L3 N PE tezione del dispositivo di
protezione da sovraten-
Limitatore di sovratensione sioni.
Tipo 2
Per questa ragione, nella

Distribuzione secondaria
IEC 60364-5-534 viene
proposto per il collega-
1
125 A
mento dei dispositivi di
protezione da sovraten-
Durchgangsklemme

DK 35
4 x DG S 275
1x MVS 1 8
Art. 952 070
Art. 900 611
sioni una tecnica di colle-
DEHNguard

DEHNguard

DEHNguard

DEHNguard
gamento a V, come illu-
DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275
1x DK 35 Art. 900 699

strato nella figura 8.1.6.1.


In questo caso non vengo-
no utilizzate diramazioni
separate per il collega-
mento dei dispositivi di
protezione da sovraten-
DEHNbloc® sioni.
Scaricatore di corrente da fulmine coordinato
Tipo 1

Distribuzione principale
Collegamento parallelo
secondo IEC 60364-5-534
1
315 A La tecnica di collegamen-
L L' L L' L L' L L'

®
DEHNbloc Maxi DEHNbloc Maxi DEHNbloc Maxi 4x DBM 1 255 Art. 900 025
®
to a V non è utilizzabile in
® Durchgangsklemme DEHNbloc Maxi®
DBM 1 255 L DBM 1 255 L
tutte le condizioni del-
DBM 1 255 L DK 35 DBM 1 255 L
1x MVS 1 8 Art. 900 611
1x DK 35 Art. 900 699
N/PEN
D
N/PEN N/PEN
D
N/PEN
l'impianto.
N/PEN
D
N/PEN N/PEN
D
N/PEN
S S S S
I
!
I
!
Le correnti nominali che
I
!
I
!

nell'ambito di un cablag-
gio a V vengono condotte
EBB
1) solo necessario, se nell’impianto a monte non è già presente una
attraverso morsetti doppi
protezione da sovracorrente con valore nominale uguale o minore al limitatore di sovraten-
sione, sono limitate dalla
Figura 8.1.5.4 Utilizzo di SPD nel sistema IT 230/400 V - esempio con conduttore neutro distribuito capacità di carico termico
dei suddetti morsetti dop-
pi. Per questa ragione il
8.1.6 Calcolo delle lunghezze dei conduttori costruttore prescrive un determinato valore di fusi-
di collegamento per SPD bile di protezione massimo ammissibile del disposi-
Il calcolo delle lunghezze dei collegamenti per tivo di protezione da sovratensioni, il che a sua vol-
dispositivi di protezione da sovratensione costitui- ta, per sistemi con carichi nominali maggiori rende
sce una parte importante delle norme di installa- talvolta inutilizzabile il cablaggio a V.
zione IEC 60364-5-534. Attualmente sono disponibili sul mercato dei
Gli aspetti elencati di seguito sono spesso ragione cosiddetti "morsetti doppi per il collegamento di
di contestazione durante i controlli da parte di due conduttori", con i quali questa "problemati-
periti, ispettori, ecc. ca" può essere risolta. Quindi, con un aumento
della corrente di esercizio possono essere mante-
nute minime le lunghezze di collegamento. Con
Collegamento passante a V secondo l'utilizzo di tali morsetti occorre tuttavia rispettare
IEC 60364-5-534 il valore dei prefusibili di protezione raccomandati
Decisivo per la protezione di impianti, apparec- dal costruttore (Figure 8.1.6.2 e 8.1.6.3).
chiature e utenze è il valore effettivo della tensio- Se il cablaggio a V è del tutto escluso, è necessaria
ne impulsiva presente sugli impianti da protegge- l'installazione dei dispositivi di protezione dalle
re. Un effetto di protezione ottimale si ottiene sovratensione in una diramazione separata del cir-
quando il livello della tensione impulsiva sull'im- cuito. Se il valore nominale del fusibile installato a
pianto da proteggere corrisponde al livello di pro- monte dell'impianto supera il valore massimo di

198 BLITZPLANER www.dehn.it


iImp usp UTot

UTot = usp
iImp Corrente impulsiva scaricata
usp Tensione di limitazione del dispositivo
di protezione
UTot Tensione residua ai morsetti
dell’apparecchio finale

Figura 8.1.6.1 Collegamento a V di dispositivi Figura 8.1.6.2 Principio del "morsetto di col- Figura 8.1.6.3 Morsetto doppio STAK 2X16
di protezione da sovratensione legamento doppio" (ZAK) -
rappresentazione unipolare

corrente nominale permesso per il fusibile di pro- Tenendo conto della relazione
tezione del dispositivo di protezione da sovraten-
sioni, la diramazione del dispositivo di protezione ⎛ di ⎞
da sovratensioni deve essere dotata di un proprio udyn = i ⋅ R + ⎜ ⎟ L
fusibile di protezione per lo scaricatore di sovra- ⎝ dt ⎠
tensione (Figura 8.1.6.4) oppure vengono utilizzati
degli SPD con prefusibile integrato (Figure 8.1.6.5 e delle velocità di variazione della corrente (di/dt)
e 8.1.6.6). per processi transienti di alcune 10 kA/μs, la caduta
di tensione dinamica udyn viene determinata per lo
All'innesco del dispositivo di protezione da sovra-
più dalla componente induttiva.
tensioni nella diramazione, altri elementi (condut-
Per mantenere ridotta questa caduta di tensione,
tori, fusibile) vengono attraversati dalla corrente
l'induttanza del collegamento e quindi la sua lun-
impulsiva, che provoca sulle relative impedenze
ghezza devono essere tenuti al minimo possibile
delle cadute di tensione dinamiche.
dall'installatore specializzato che esegue i lavori.
Qui si può notare che la componente ohmica Nella IEC 60364-5-534 viene perciò suggerito di pre-
rispetto alla componente induttiva è trascurabile. vedere una lunghezza complessiva del collegamen-

L/N
udyn 1

usp UTot
iImp
udyn 2
PE
UTot = udyn 1 + usp + udyn 2
iImp Corrente impulsiva di scarica
usp Tensione di limitazione del dispositivo
UTot Tensione residua ai morsetti
dell'apparecchio finale
udyn 1 Caduta di tensione dinamica sul lato
fase del dispsitivo di protezione
udyn 2 Caduta di tensione dinamica sul lato
terra del dispsitivo di protezione

Figura 8.1.6.4 Collegamento dei dispositivi di Figura 8.1.6.5 DEHNbloc Maxi S: scaricatore di Figura 8.1.6.6 Limitatore di sovratensione
protezione dalle sovratensioni corrente da fulmine coordinato VNH Tipo 2 per l’utilizzo
nella diramazione con prefusibile integrato con portafusibili NH

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Con l’installazione del collegamen-
to y, la distanza tra il quadro di
a
allacciamento e misura o distribu-
zione principale e la barra equipo-
tenziale è irrilevante. La soluzione
SPD

E/l E/l
di questo problema riguarda esclu-

SPD
sivamente la scelta del conduttore
di collegamento sul lato terra dei
b

EBB dispositivi di protezione dalle

b1
EBB sovratensioni.
b2
a + b ≤ 0,50 m (b1 + b2) < 0,50 m
Disposizione del collegamento sul
lato fase
Figura 8.1.6.7 Lunghezze di collegamento massime suggerite per i dispositivi di protezioneAnche la lunghezza del collega-
dalle sovratensioni nella diramazione mento sul lato fase deve essere con-
siderata. A questo scopo può essere
to dei dispositivi di protezione dalle sovratensioni utile l'esempio seguente:
nelle diramazioni dei conduttori non superiore a Negli impianti di distribuzione estesi deve essere
0,5 m (Figura 8.1.6.7). prevista una protezione da sovratensioni per il
sistema di distribuzione a sbarre e per i relativi cir-
Disposizione del collegamento verso terra cuiti (da A a D) (Figura 8.1.6.9).
Questo requisito apparentemente difficile da met- Per l'utilizzo dei dispositivi di protezione dalle
tere in pratica verrà spiegato con l'esempio delle sovratensioni in questo caso vengono considerati
figure 8.1.6.8a e b. Viene illustrato un collegamen- in alternativa i luoghi di installazione 1 e 2. Il luo-
to equipotenziale principale di un impianto di go di installazione 1 si trova direttamente sull'ali-
utenza in bassa tensione secondo CEI 64-8/4, nel mentazione del sistema a barre. Quindi, per tutte
quale il collegamento equipotenziale antifulmine le utenze è garantita nella stessa misura, la prote-
viene completato con l'utilizzo di un dispositivo di zione da sovratensione. La lunghezza effettiva dei
protezione dalle sovratensioni del Tipo 1. collegamenti dello scaricatore nel punto di instal-
I provvedimenti in figura 8.1.6.8a sono state instal- lazione 1 risulta I1 per tutte le utenze. A volte, per
late indipendentemente. Il PEN è stato collegato ragioni di spazio, il luogo di installazione dei
con la barra equipotenziale e attraverso un con- dispositivi di protezione dalle sovratensioni viene
duttore equipotenziale separato è stato eseguito il scelto lungo il percorso del sistema di distribuzione
collegamento a terra degli scaricatori. a sbarre. In casi estremi può essere scelto il luogo di
La lunghezza di collegamento effettiva (Ia) per i installazione 2, per la disposizione indicata in figu-
dispositivi di protezione da sovratensioni è perciò ra 8.1.6.9. Per quanto riguarda il circuito A la lun-
la distanza tra il punto di installazione dei disposi- ghezza effettiva del collegamento risulta I2. I siste-
tivi di protezione da sovratensioni (ad esempio mi di distribuzione a sbarre presentano, rispetto a
quadro di allacciamento rete, distribuzione princi- cavi e conduttori, un'induttanza ridotta (ca. 1/4) e
pale) fino alla barra equipotenziale. Con un colle- di conseguenza una caduta di tensione induttiva
gamento di questo tipo si ottiene raramente una minima; la lunghezza delle sbarre collettrici non
protezione efficace. Senza grandi sforzi è possibi- deve essere tuttavia trascurata.
le, diminuire la lunghezza di collegamento effetti- La scelta dei collegamenti ha un'influenza deter-
va degli scaricatori (Ib < 0,5 m) collegando il con- minante sull'efficacia dei dispositivi di protezione
duttore come illustrato in figura 8.1.6.8b. da sovratensioni e deve perciò essere considerata
Questo viene ottenuto tramite un conduttore di già in fase di progettazione dell'impianto!
"bypass" (y) dall'uscita lato terra degli scaricatori I contenuti appena descritti della IEC 60364-5-534
verso PEN. Il collegamento dall'uscita lato terra sono stati determinanti per lo sviluppo del nuovo
degli scaricatori verso la barra equipotenziale (x), scaricatore combinato DEHNventil, che deve com-
viene mantenuto. binare i requisiti di scaricatori di corrente da fulmi-

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L1 L1
L2 L2
L3 L3 l1

Installazione 2
PEN PEN

lb
y

la
l2

x x

Installazione 1
EBB EBB

A B C D
non favorevole favorevole lunghezza totale nel luogo d'installazione 1
lunghezza totale nel luogo d'installazione 2

Figura 8.1.6.8a Punto di vista dell'utilizzatore Figura 8.1.6.8b Punto di vista dell'utilizzatore Figura 8.1.6.9 Disposizione dei dispositivi di
- posa sfavorevole dei - posa favorevole dei protezione nell'impianto e la
conduttori conduttori lunghezza di collegamento effi-
cace risultante

ne e da sovratensione in un unico
L1' dispositivo di protezione, in conformi-
L2'
L3'
tà alla serie di norme CEI EN 62305-
PEN parte 1-4.
F4 F5 F6 Questo permette di realizzare un
Cassetta allacciamento rete

L1 L1« L2 L2« L3 L3«


cablaggio a V direttamente sul disposi-
F1 - F3 tivio. La figura 8.1.6.10 illustra lo sche-
> 125 A gL/gG ma funzionale di un cablaggio a V.
F1-F3
Dalla figura 8.1.6.11 è visibile come
DEHNventil®

DEHNventil®

DEHNventil®
DV MOD 255

DV MOD 255

DV MOD 255

F4 - F6 può essere utilizzato in modo vantag-


PEN
≤ 125 A gL/gG gioso un cablaggio a V con l'aiuto di
pettini di collegamento.
Il cablaggio a V (detto anche passante)
L1 L2 L3 PEN
EBB per la relativa capacità di carico termi-
Cavo di alimentazione
co dei morsetti doppi impiegati è ese-
guibile fino a 125 A.
Figura 8.1.6.10Cablaggio a V Per carichi con delle correnti nominali
> 125 A, il collegamento dei dispositivi
di protezione da sovratensioni viene
effettuato tramite una diramazione
(cablaggio parallelo). Qui devono esse-
re rispettate le lunghezze massime di
collegamento secondo IEC 60364-5-
534. Un'esecuzione del cablaggio
parallelo è raffigurata nella figura
8.1.6.12.
A questo proposito occorre tuttavia
osservare, che sul collegamento lato
terra, può essere sfruttato il doppio
morsetto di terra. Come illustrato in
figura 8.1.6.12 è spesso possibile senza
Figura 8.1.6.11 Cablaggio a V dello scaricatore combinato DEHNventil M TNC tramite pettine sforzi, raggiungere una lunghezza

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L1' 8.1.7 Dimensionamento delle sezioni di col-
L2' legamento e della protezione di back-
L3' up per dispositivi di protezione da
PEN
sovratensioni
F4 F5 F6
s s s I collegamenti degli scaricatori possono essere sog-
CAR
L1 L1« L2 L2« L3 L3«
getti a correnti impulsive, di servizio e di cortocir-
F1 - F3 cuito. I singoli carichi dipendono da vari fattori:
F1-F3 > 315 A gL/gG
⇒ tipo di circuito di protezione one-port (Figura
DEHNventil®

DEHNventil®

DEHNventil®
DV MOD 255

DV MOD 255

DV MOD 255
8.1.7.1) / two-port (Figura 8.1.7.2)
F4 - F6
PEN
≤ 315 A gL/gG ⇒ tipo di scaricatore: scaricatore di corrente da
fulmine, scaricatore combinato, limitatore di
di sovratensione
L1 L2 L3 PEN
Cavo di alimentazione EBB ⇒ prestazioni dello scaricatore in presenza di cor-
renti susseguenti: estinzione/limitazione della
corrente susseguente
Figura 8.1.6.12 Cablaggio in parallelo
Se i dispositivi di protezione dalle sovratensioni ven-
gono installati come indicato in figura 8.1.7.1, i colle-
gamenti S2 e S3 devono essere dimensionati solo in
base ai criteri della protezione contro il corto circui-
to secondo CEI 64-8/4 e in base alla capacità di tenu-
ta alle correnti da fulmine. Nella scheda tecnica del
dispositivo di protezione dalle sovratensioni viene
ok indicato il valore massimo della protezione da sovra-
corrente, che può essere utilizzato come protezione
di back-up per lo scaricatore.
IN (OUT) IN (OUT)
Durante l'installazione dei dispositivi, occorre
accertarsi, che la corrente di corto circuito che scor-
re effettivamente determini l'intervento della pro-
tezione di back-up. Il dimensionamento della
sezione del conduttore è dato dalla seguente
OUT (IN) OUT (IN) equazione:

k2 ⋅ S2 = I 2 ⋅ t

t tempo di interruzione ammissibile in caso di


Figura 8.1.6.13 Posa dei conduttori cortocircuito, in s

effettiva del collegamento I < 0,5 m, tramite un S sezione del conduttore in mm2
collegamento tra il terminale "PE(N)" del morsetto I corrente di corto circuito totale in A
doppio sul lato terra verso il conduttore PEN. k valore del coefficiente k in A • s/mm2 secondo
tabella 8.1.7.1.
Nell’installazione dei dispositivi di protezione da
sovratensioni nelle distribuzioni, principalmente è Occorre inoltre osservare che le indicazioni riguar-
da osservare che conduttori sollecitati da correnti danti i valori dei dispositivi di protezione da sovra-
impulsive devono essere posati distanziati dai con- corrente massimi riportati nella scheda tecnica del
duttori non sollecitati da correnti impulsive. Una dispositivo di protezione dalle sovratensioni, val-
posa parallela dei conduttori è in ogni caso da evi- gono solo fino al valore di tenuta alla corrente di
tare (Figura 8.1.6.13) corto circuito del dispositivo di protezione.

202 BLITZPLANER www.dehn.it


Materiale Materiale isolante
S2 1 conduttore PVC EPR / XLPE Gomma
Cu 115 143 141
Al 76 94 93
S3 2
Tabelle 8.1.7.1 Coefficiente di materiale k per conduttori in rame e
alluminio con diversi materiali isolanti
(secondo IEC 60364-4-43)
Figura 8.1.7.1 Circuito di protezione One-port
F1
L1 L1'
L2 L2'
L3 L3'
1 3 PEN PEN

F2
S2
2 4 L1 L1« L2 L2« L3 L3«

L1 L1' L2 L2' L3 L3'

H1 H2 H3

DEHNventil® DV TNC 255


Figura 8.1.7.2 Circuito di protezione Two-port

DEHNventil®

DEHNventil®

DEHNventil®
DV MOD 255

DV MOD 255

DV MOD 255
PEN
- only for DEHNsignal -
- nur für DEHNsignal -
PEN

S3
MEBB

Fuse F1 S2 / mm2 S3 / mm2 Fuse F2


DEHNventil DV M TNC 255 A gL / gG A gL / gG
25 10 16 ---
F1 > 315 A gL / gG 35 10 16 ---
40 10 16 ---
Figura 8.1.7.3 SPD con collegamento passante
50 10 16 ---
F1 63 10 16 ---
80 10 16 ---
Se la corrente di corto circuito nel luogo d'installa- F2 ≤ 315 A gL / gG 100 16 16 ---
zione è maggiore della corrente di cortocircuito 125 16 16 ---
F1 ≤ 315 A gL / gG
indicata per il dispositivo di protezione, deve esse- F2 160 25 25 ---
200 35 35 ---
re scelto un fusibile di protezione, di valore infe-
250 35 35 ---
riore, in rapporto 1:1,6 rispetto al valore indicato 315 50 50 ---
nella scheda tecnica dello scaricatore. F2 > 315 50 50 ≤ 315

Per i dispositivi di protezione dalle sovratensioni, Figura 8.1.7.4 Esempio DEHNventil, DV M TNC 255
installati come indicato in figura 8.1.7.2, la corren-
te di servizio massima non deve superare la corren- La figura 8.1.7.5 riporta le sezioni dei collegamen-
te di carico nominale indicata per il dispositivo di ti e la protezione back-up per i dispositivi di prote-
protezione. Per i dispositivi di protezione con pos- zione dalle sovratensioni di tipo 2, mentre la figu-
sibilità di cablaggio a V, vale la corrente massima
ra 8.1.7.6 riporta gli stessi valori per i dispositivi di
indicata per il collegamento passante (Figura
Tipo 3.
8.1.7.3).

Le sezioni di collegamento e la protezione di back- La scelta dei fusibili di back-up per i dispositivi di
up per gli scaricatori di corrente da fulmine e com- protezione dalle sovratensioni dipende dal com-
binati, di Tipo 1, sono indicati nell'esempio riporta- portamento della corrente impulsiva. I fusibili han-
to in figura 8.1.7.4. no caratteristiche di intervento decisamente diver-

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corrente impressa, essa continua a scorrere senza
F1
L1 farsi influenzare dal comportamento del fusibile. Il
L2 fusibile interviene soltanto dopo lo smorzamento
L3 della corrente impulsiva da fulmine. Una selettività
N
PE
di fusibili per quanto riguarda l’intervento con cor-
renti impulsive da fulmine quindi non esiste. Occor-
F2
re perciò prestare attenzione, affinché, per causa
S2 del comportamento della corrente impulsiva venga
Osservare portata
di corrente L1 L2 L3 N
utilizzato sempre il fusibile di protezione della gran-
del pettine dezza massima ammissibile, in base alla scheda tec-
nica e/o le istruzioni di montaggio del dispositivo di
protezione.
DEHNguard®
DEHNguard®

DEHNguard®

DEHNguard®

DG MOD NPE
DG MOD 275

DG MOD 275

DG MOD 275

Dalla figura 8.1.7.8 si può inoltre notare che duran-


te il processo di fusione, attraverso il fusibile si crea
PE
una caduta di tensione, che in parte è notevolmente
L1' A superiore a 1 kV. Per le applicazioni raffigurate nella
L2' S3
L3' EBB locale figura 8.1.7.9, una fusione del fusibile può anche
portare ad un innalzamento del livello di protezione
Fuse F1 S2 / mm2 S3 / mm2 Fuse F2
nell'impianto oltre il livello di protezione del dispo-
DEHNguard M TNC 275
DEHNguard M TNS 275
A gL / gG A gL / gG sitivo di protezione dalle sovratensioni utilizzato.
35 4 6 ---
DEHNguard M TT 275 40 4 6 ---
50 6 6 --- Zona 3: esplosione
F1 > 125 A gL / gG
63 10 10 --- Se l'energia della corrente impulsiva da fulmine è
F1 80 10 10 --- molto più elevata dell'integrale di fusione del fusi-
100 16 16 ---
F2 ≤ 125 A gL / gG
125 16 16 125
F1 ≤ 125 A gL / gG 160 25 16 125
200 35 16 125 F1
F2 250 35 16 125 L
315 50 16 125 N
F2 PE
400 70 16 125
1 2

Figura 8.1.7.5 Esempio DEHNguard (M) TNS/TT


F1 ≤ 25 A gL / gG Apparecchio
DR MOD 255

elettronico
DEHNrail

se in confronto a sollecitazione con correnti di cor-


to circuito o correnti impulsive, in particolare con
3 4

correnti impulsive da fulmine con forma d'onda


10/350 μs.
In base alla corrente impulsiva da fulmine è stato
F1
determinato il comportamento d'intervento dei L
fusibili (Figura 8.1.7.7). N
PE
Zona 1: nessuna fusione F2
L'energia introdotta attraverso la corrente impulsi-
va da fulmine nel fusibile non è tale da terminare Apparecchio
elettronico
la fusione del fusibile. F2 ≤ 25 A 1 2

Zona 2: fusione
L'energia della corrente impulsiva da fulmine è
DR MOD 255
DEHNrail

sufficiente a causare l’intervento del fusibile e


quindi interrompere il circuito tramite il fusibile 3 4

stesso (Figura 8.1.7.8).


Caratteristico per il comportamento del fusibile è Figura 8.1.7.6 Esempio DEHNrail
che essendo la corrente impulsiva da fulmine una

204 BLITZPLANER www.dehn.it


bile, può capitare che l’elemento fusibile evapori Selettività per la protezione degli impianti
in modo esplosivo. Spesso, come conseguenza Per l'utilizzo dei dispositivi di protezione dalle
scoppia l'involucro del fusibile. Oltre agli effetti sovratensioni con tecnologia spinterometrica
meccanici occorre osservare anche che la corrente occorre osservare, che una corrente susseguente di
da fulmine sotto forma di arco elettrico può conti- rete viene limitata fino al punto, che non interven-
nuare a scorrere; non può quindi avvenire l'inter- gano dei dispositivi di protezione da sovracorrente
ruzione della corrente impulsiva da fulmine e la come ad esempio il fusibile di protezione per il
conseguente riduzione della capacità di scarica conduttore e/o il fusibile di protezione dello scari-
necessaria dello scaricatore utilizzato. catore. Questa caratteristica dei dispositivi di pro-
tezione a base spinterometrica è
detta limitazione della corrente
Corrente nominale susseguente di rete e/o estinzione
e forma costruttiva
della corrente susseguente di rete.

250 A/1 25 kA 75 kA
Solo con tecniche particolari come
200 A/1 22 kA 70 kA ad esempio la tecnologia RADAX-
Flow si riesce a sviluppare scarica-
160 A/00 20 kA 50 kA tori e combinazioni di scaricatori,
in grado di ridurre ed estinguere la
100 A/C00 9,5 kA 25 kA
corrente di cortocircuito presunta
63 A/C00 5,5 kA 20 kA a tal punto, anche in impianti con
elevate correnti di corto circuito,
35 A/C00 4 kA 15 kA che i fusibili a monte di portata più
ridotta non intervengano (Figura
20 A/C00 1,7 kA 8 kA
8.1.7.10).
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
I (kA) La continuità di servizio dell'im-
fusione esplosione pianto richiesta dalla norma CEI EN
60439-1, anche in caso di innesco
Figura 8.1.7.7 Comportamento dei fusibili NH durante la sollecitazione dei dispositivi di protezione dalle
con corrente impulsiva 10/350 μs sovratensioni, viene rispettata gra-

kA kV F1 L1
8 4,0 F2 L2
F3 L3
7 3,5 N
I Corrente impulsiva U
6 3,0
F4 F5 F6
5 2,5 F1... F3 > prefusibile
max. ammesso US
4 Tensione del fusibile 2,0
dallo scaricatore
3 1,5
2 1,0
F4... F6 ≤ prefusibile
1 0,5 max. ammesso UP
0 0 dallo scaricatore

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800
PE
t μs

Figura 8.1.7.8 Corrente e tensione su un fusibile 25 A-NH che sta fondendo durante la solle- Figura 8.1.7.9 Utilizzo di un fusibile di protezio-
citazione con corrente impulsiva di fulmine (10/350 μs) ne separato per lo scaricatore

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Tensione dell’arco U
U (V)
400 Tensione
di rete
200

-200 U0

-400 effettiva corrente


I (kA) I (kA) susseguente If
70 Corrente c.to c.to
presunta Icpres 0,5

35 0

0 10 15 t (ms)
0

0 5 10 15 20 25 t (ms)

Figura 8.1.7.10 Riduzione della corrente susseguente attraverso il principio RADAX-Flow brevettato

Integrale di fusione
del fusibile
I2 t in A2 s
250A I2 t di una
semionda (10 ms)
100 000

100A = valori minimi di fusione - I2t


Corrente nominale del fusibile
inserto fusibile 10 000 63A
NH-gG

32A
1 000 25A
Energia passante I2 • t dello
20A spinterometro RADAX-Flow
Nessuna corrente susseguente 16A p. es. nel DEHNventil® modular

100 Corrente di c.to c.to


0,1 1 10 50 100 presunta [kAeff]

Figura 8.1.7.11 Selettività della corrente susseguente del DEHNventil M all’intervento di fusibili NH con diverse correnti nominali

zie alla caratteristica "limitazione della corrente tenzialità antifulmine, ma devono anche effettu-
susseguente di rete" descritta in precedenza. re la protezione da sovratensione dell'impianto, la
In particolare per i dispositivi di protezione dalle limitazione della corrente susseguente è più
sovratensioni con bassa tensione di innesco, che importante che mai per la continuità di servizio
non hanno solo il compito di garantire l’equipo- dell'impianto elettrico (Figura 8.1.7.11).

206 BLITZPLANER www.dehn.it


8.2 Sistemi informatici coassiali, simmetrici o a guida d’onda, a seconda
dell'esecuzione fisica del cavo d’antenna.
Gli scaricatori servono in primo luogo a protegge- Per sistemi coassiali e a guida d’onda, il condutto-
re gli apparecchi collegati a valle, inoltre riducono re esterno può solitamente essere collegato diret-
il rischio di danneggiamento dei conduttori. tamente al sistema equipotenziale. A questo scopo
La scelta di uno scaricatore dipende tra l'altro dal- si possono utilizzare dei manicotti di messa a terra
le seguenti considerazioni: specifici per i vari tipi di cavi.
⇒ zone di protezione da fulminazione del luogo
di installazione, se previste Procedura per la scelta e l'impiego di scaricatori:
⇒ energie da scaricare esempio BLITZDUCTOR CT
Contrariamente a quanto avviene per la scelta dei
⇒ disposizione dei dispositivi di protezione dispositivi di protezione nei sistemi energetici
⇒ immunità ai disturbi degli apparecchi finali (vedere capitolo 8.1), dove nel campo 230/400 V si
⇒ protezione da disturbi simmetrici e/o asimme- possono prevedere condizioni uniformi in merito a
trici tensione e frequenza, per i sistemi di automazione
esistono diversi tipi di segnali da trasmettere per
⇒ requisiti di sistema, p. es. parametri di trasmis- quanto riguarda
sione
⇒ tensione (ad es. 0-10 V)
⇒ corrispondenza con norme specifiche di pro-
⇒ corrente (ad es. 0 - 20 mA, 4 - 20 mA)
dotto o applicazione, se richiesto
⇒ riferimento del segnale (simmetrico, asimme-
⇒ adattamento alle condizioni ambientali/requi-
trico)
siti di installazione
I dispositivi di protezione per i cavi di antenne si ⇒ frequenza (DC, NF, HF)
distinguono secondo la loro idoneità per sistemi ⇒ tipo di segnale (analogico, digitale).

BCT MLC _ _ _ _ _ Capacità di scarica Livello di protezione


BCT MOD _ _ _ _ _ l in kA U in V
10 500
Codice di tipo 8 400
6 300
B = scaricatore di corrente da fulmine 4 200
Iimp = 2,5 kA (10/350 μs) 2 100
per filo
100
200
300
400
500
600
700
800

100
200
300
400
500
600
700
800
t in μs t in μs

l in kA U in V
10 500
B_ = scaricatore combinato 8 400
Iimp = 2,5 kA (10/350 μs) 6 300
per filo, 4 200
livello di proetzione però identico 2 100
al limitatore di sovratensione (M)
100
200
300
400
500
600
700
800

100
200
300
400
500
600
700
800

t in μs t in μs

l in kA U in V
10 500
M_ = limitatore di sovratensione 8 400
In = 10 kA (8/20 μs) 6 300
per filo 4 200
2 100

MLC = modulo scaricatore con LifeCheck (LC) integrato


100
200
300
400
500
600
700
800

100
200
300
400
500
600
700
800

MOD = modulo scaricatore standard t in μs t in μs

Figura 8.2.1 Classificazione degli scaricatori

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BCT MLC _ _ _ _ _ BCT MLC _ _ _ _ _
BCT MOD _ _ _ _ _ BCT MOD _ _ _ _ _
Codice di tipo Codice di tipo

C = limitazione trasversale supple-


mentare e resistenza di disac-
coppiamento supplementare in
E = Limitazione fine uscita del BLITZDUCTOR CT per
delle sovratensioni Up
il disaccoppiamento dei diodi di
filo ⇒ terra protezione del BLITZDUCTOR
(limitazione con ev. diodi presenti nel circuito
longitudinale) Up
d'ingresso dell'apparecchio da
proteggere (p. es. diodi clam-
ping, diodi opto-accoppiatori)

HF = modello per la protezione di trat-


D = Limitazione fine te ad alta frequenza (impiego
delle sovratensioni di una matrice di diodi per la
filo ⇒ filo Up limitazione fine della sovraten-
(Limitazione sione), limitazione longitutinale
trasversale) e trasversale

EX = dispositivo di protezione per


l'impego in circuiti di misura a
MLC = Modulo scaricatore con LifeCheck (LC) integrato sicurezza intrinseca (tenuta di
MOD = Modulo scaricatore standard tensione verso terra 500 V)

Figura 8.2.2 Comportamento di limitazione Figura 8.2.3 Indicazione su particolare applicazioni

MLC B 110 MOD B 110


BCT MLC _ _ _ _ _ MLC BE 5 MOD ME 5
BCT MOD _ _ _ _ _ MLC BE 12 MOD ME 12
Codice di tipo MLC BE 15 MOD ME 15
MLC BE 24 MOD ME 24
Il valore della tensione nominale indica il campo della tensione di MLC BE 30 MOD ME 30
segnale tipica, che entro condizioni nominali non dimostra alcun MLC BE 48 MOD ME 48
effetto di limitazione attraverso il dispositivo di protezione. Il valore MLC BE 60 MOD ME 60
della tensione nominale viene indicata come valore DC. MLC BE 110 MOD ME 110
Le tensioni nominali per i singoli tipi sono indicati come segue: MLC BD 5 MOD MD 5
MLC BD 12 MOD MD 12
Tipo Tensione nominale UN MLC BD 15 MOD MD 15
MLC BD 24 MOD MD 24
_E = tensione tra filo e terra MLC BD 30 MOD MD 30
MLC BD 48 MOD MD 48
_D = tensione tra filo e filo MLC BD 60 MOD MD 60
MLC BD 110 MOD MD 110
_E C = tensione tra filo e filo,
MLC BD 250 MOD MD 250
e tra filo e terra
MLC BE C 5 MOD ME C 5
_D HF = tensione tra filo e filo, MLC BE C 12 MOD ME C 12
e tra filo e terra MLC BE C 24 MOD ME C 24
_D HFD = tensione tra filo e filo MLC BE C 30 MOD ME C 30
MLC BD HF 5 MOD MD HF 5
_D EX = tensione tra filo e filo MLC BD HFD 5 MOD MD HFD 5
MLC BD HFD 24 MOD MD HFD 24
Ufilo-terra Ufilo-filo
1 3 1 3 MOD MD EX 24
BLITZDUCTOR CT BLITZDUCTOR CT MOD MD EX 30
2 4 2 4
MOD MD EX HFD 6
Figura 8.2.4 Tensione nominale Tabella 8.2.1 Marcatura dei moduli di protezione BCT

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U in V
1 3 Velocità di salita
1000 della tensione
900 du/dt = 1 kV/μs
800
700
600
2 4 Tensione di
500
limitazione
400
300
200
100
0

0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1,0
1,1
1,2
Tensione
du/dt = 1 kV/μs
t in μs

Figura 8.2.5 Circuito di prova per la determinazione della tensione di Figura 8.2.6 Caratteristiche di innesco di uno scaricatore a gas
limitazione con velocità di salita della tensione du/dt = con du/dt = 1 kV/µs
1 kV/µs
Ognuna di queste grandezze elettriche del segna- Dati tecnici:
le può contenere l'informazione effettiva da tra-
Livello di protezione Up
smettere.
Il livello di protezione è un parametro del disposi-
Perciò il segnale non deve essere influenzato nega- tivo di protezione da sovratensioni, che caratteriz-
tivamente attraverso l'utilizzo di scaricatori di cor- za l'efficienza a limitare la tensione ai suoi termi-
rente da fulmine o di sovratensione negli impianti nali di connessione. Il valore del livello di protezio-
CMR (controllo, misura e regolazione). In tale con- ne deve essere superiore al valore massimo delle
testo devono essere osservati alcuni punti per la tensioni residue misurate.
scelta dei dispositivi di protezione per impianti La tensione residua misurata è la tensione massima
CMR, che verranno descritti di seguito per i nostri misurata ai morsetti del dispositivo di protezione
dispositivi di protezione BLITZDUCTOR CT e che da sovratensione quando quest’ultimo viene ali-
verranno illustrati tramite specifici esempi di utiliz- mentato con correnti e/o tensioni impulsive a for-
zo (Figura 8.2.1 - 8.2.4 e Tabella 8.2.1). me d’onda e ampiezza prestabilite.

Tensione residua con una ripidità di 1 kV/µs della


Marcatura dei tipi di moduli di protezione tensone dell’impulso di prova
Questa prova serve per individuare le caratteristi-
C limitazione della tensione trasversale aggiun-
che di innesco degli scaricatori a gas. Questi ele-
tiva e resistenze di disaccoppiamento supple-
menti di protezione possiedono una "caratteristica
mentari nell'uscita del BLITZDUCTOR CT per il
di commutazione". La modalità di funzionamento
disaccoppiamento dei diodi di protezione del
di uno scaricatore a gas può essere equiparata ad
BLITZDUCTOR dai diodi eventualmente pre-
un interruttore, la cui resistenza al momento del
senti all'ingresso dell'apparecchio da proteg-
superamento di un determinato valore di tensione
gere (ad es. diodi clamping, diodi per accop-
può "automaticamente" passare da > 10 GΩ (stato
piatori ottici)
inattivo) a valori < 0,1 Ω (stato attivo), in modo che
HF forma costruttiva per la protezione del percor- la tensione venga quasi cortocircuitata. Il valore di
so di trasmissione ad alta frequenza (utilizzo di tensione, a cui avviene l'innesco dello scaricatore a
una matrice di diodi per la limitazione fine del- gas, dipende dalla pendenza della tensione del-
le sovratensioni), limitazione dei disturbi di l’onda di prova entrante (du/dt).
modo comune e differenziale
Di regola vale:
EX dispositivo di protezione per l'utilizzo in circui- Maggiore è il rapporto du/dt maggiore sarà la ten-
ti di misura a sicurezza intrinseca, con omolo- sione di innesco dello scaricatore a gas. Per per-
gazione ATEX e FISCO (resistenza alle tensioni mettere un confronto dei valori di innesco di diver-
alternate verso terra di 500 V AC) si scaricatori a gas, allo scopo di individuare la del-

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la tensione di innesco dinamica, può essere appli- B 1A
cata una tensione con pendenza di 1kV/μs sull'elet- BE 1A ME 1A
trodo dello scaricatore a gas, fino a determinarne BD 1A MD 1A
l’innesco (Figure 8.2.5 e 8.2.6). BE C 0,1 A ME C 0,1 A
BD HF 0,1 A MD HF 0,1 A
BD HFD 0,1 A MD HFD 0,1 A
Tensione residua con corrente di scarica nominale MD EX 0,5 A
Questa prova serve per l'individuazione del compor- MD EX HFD 4,8 A
tamento degli elementi di protezione con caratteri- Tabella 8.2.2 Correnti nominali dei moduli BCT
stica a limitazione costante (Figure 8.2.7 e 8.2.8).
Caso a:
Corrente di carico nominale IL In questo caso di applicazione, l'apparecchio finale
La corrente di carico nominale del BLITZDUCTOR da proteggere si trova in un edificio con impianto
CT caratterizza la corrente di esercizio permessa di protezione contro i fulmini esterno oppure l'edi-
nel circuito di misura da proteggere. La corrente di ficio possiede delle costruzioni metalliche sul tetto,
carico nominale del BLITZDUCTOR CT viene deter- a rischio da fulminazione (ad es. pali di antenne,
minata dal carico di corrente sopportabile e dal- impianti di condizionamento). Il cavo CMR o di
l’energia dissippata dalle impedenze utilizzate per telecomunicazione che collega l'apparecchio fina-
il disaccoppiamento tra scaricatore a gas e elemen- le (Figura 8.2.11), è un cavo che si estende al di fuo-
ti di protezione fine, nonché dalla capacità di ri dell’edificio. Poiché sull'edificio è presente una
estinzione della corrente susseguente da parte protezione contro i fulmini esterna, sarà necessa-
degli scaricatori a gas. Il risultato è indicato come rio utilizzare uno scaricatore di corrente da fulmi-
valore in corrente continua (Figura 8.2.9). ne. A questo scopo si può utilizzare uno scaricato-
Le correnti di carico nominali dei singoli moduli di re BLITZDUCTOR CT di tipo B oppure B….
protezione del BLITZDUCTOR CT
sono indicate nella tabella 8.2.2. Corrente i U in V
sn
60 Tensione di limitazione
Frequenza limite fG 1 3 40
La frequenza limite descrive il 20
comportamento di uno scaricato- 0
re in base alla frequenza. La fre- 2 4 −20
quenza limite è la frequenza, che −40
provoca in determinate condizio- −60
ni di prova un'attenuazione di
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
inserzione (aE) di 3 dB (vedere CEI
t in μs
EN 61643-21).
In assenza di altre indicazioni, la Figura 8.2.7 Circuito di prova per la deter- Figura 8.2.8 Limitazione della tensione con
frequenza si riferisce ad un siste- minazione della tensione di corrente impulsiva di scarica
ma di 50 Ohm (Figura 8.2.10). limitazione nominale

fG f in Hz
Criteri di scelta 3 dB

1. Quale capacità di scarica è 1 3


necessaria? IL BLITZDUCTOR CT
2 4
Il dimensionamento della capaci-
tà di scarica del BLITZDUCTOR CT
dipende dal tipo di protezione
che lo scaricatore deve eseguire.
aE in dB
Per semplificare la scelta vengo-
no esaminati i casi da a fino a d. Figura 8.2.9 Corrente nominale del Figura 8.2.10 Banda di frequenza tipica di un
BLITZDUCTOR CT BLITZDUCTOR CT

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Caso b: Caso c:
Il caso b è simile al caso a, tuttavia, in questo caso Nel caso c, nell’ambito del cablaggio CMR e di tele-
l'edificio nel quale si trova l'apparecchio finale da comunicazione, non ci sono linee che si estendono
proteggere, non possiede un impianto di protezio- oltre l'edificio. Malgrado l'edificio disponga di un
ne contro i fulmini esterno: In questo caso non sono LPS esterno, nel sistema di telecomunicazione non
ipotizzabili delle correnti da fulminazione diretta. può essere accoppiata alcuna corrente da fulmine
L'utilizzo di uno scaricatore di corrente da fulmine, diretta. Per questo, vengono utilizzati dei limitato-
Tipo 1, è necessario solo, se la linea CMR può essere ri da sovratensione, appartenenti alla famiglia di
influenzata da un fulmine che si abbatte su una prodotti BLITZDUCTOR CT tipo BCT MOD M…
struttura vicina. (Figura 8.2.13).

Se questo può essere escluso, il modulo BLITZDUC- Caso d:


TOR CT BCT MOD M… (Figura 8.2.12) può essere Il caso d si distingue dal caso c, in quanto l'edificio
utilizzato come protezione dalle sovratensioni di, in questione non possiede un LPS esterno, e non
Tipo 2. possiede alcuna linea di CMR / telecomunicazione

Esempio a: LPS esterno Esempio b:

Dispositivo Dispositivo
di protezione di protezione

Cavo CMR Utenza finale Cavo CMR Utenza finale


Cavo telecomunicazione Cavo telecomunicazione
Figura 8.2.11 Edificio con LPS esterno e cavi installati tra due edifici Figura 8.2.12 Edificio senza LPS esterno e linee esterne entranti
secondo il concetto di protezione da fulminazione a
zone

Esempio c: LPS esterno Esempio d:

Trasduttore

Trasduttore

Dispositivo Dispositivo
di protezione Utenza finale di protezione Utenza finale

Figura 8.2.13 Edificio con LPS esterno e linee interne posate secon- Figura 8.2.14 Edificio senza LPS esterno e linee interne
do il concetto di protezione da fulminazione a zone

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collegata ad altri edifici. Perciò, per la protezione 4. Quanto è alta la frequenza del segnale da tra-
degli apparecchi sono solo necessari dei limitatori smettere / velocità di trasmissione dati?
di sovratensione. Così come per gli esempi b e c, Come ogni sistema di trasmissione, anche il circui-
vengono utilizzati anche in questo caso dei modu- to di protezione del BLITZDUCTOR CT presenta
li di protezione BCT MOD M… appartenenti alla una caratteristica di tipo passa basso. Per frequen-
famiglia di prodotti BLITZDUCTOR CT (Figura za limite si intende il valore a partire dal quale la
8.2.14). frequenza da trasmettere viene attenuata in
2. Contro quali fenomeni di disturbo è necessa- ampiezza (oltre 3 dB). Per mantenere lla retroatti-
rio prevedere una protezione? vità sul sistema di trasmissione del BLITZDUCTOR
CT entro limiti ammissibili, la frequenza di segnale
I fenomeni di disturbo si possono classificare prin-
del circuito deve essere inferiore alla frequenza
cipalmente in disturbi di modo longitudinale e
limite del BLITZDUCTOR CT. L'indicazione della fre-
disturbi trasversali. I disturbi di modo longitudina-
quenza limite si riferisce a segnali di forma sinusoi-
le si verificano sempre tra il conduttore di segnale
dale. Nel settore della trasmissione dati, tuttavia,
e il conduttore di terra, mentre i disturbi trasversa-
raramente vengono utilizzati i segnale sinusoidali.
li si verificano esclusivamente tra due conduttori di
In questo caso occorre accertarsi che la velocità
segnale. La maggior parte dei disturbi che si verifi-
massima di trasmissione dati del BLITZDUCTOR CT
cano nei circuiti di segnale, sono disturbi di modo
sia maggiore della velocità di trasmissione del cir-
longitudinale. Per la scelta dei dispositivi di prote-
cuito di segnale. Con la trasmissione di segnali di
zione questo significa, che di solito devono essere
forma impulsiva, per le quali viene valutato il fron-
scelti dispositivi di protezione, che effettuano una
te dell'impulso ascendente o discendente, occorre
limitazione fine della sovratensione tra filo di
osservare che questo fronte cambia entro un
segnale e terra (tipo …E). Per determinati apparec-
determinato tempo da L a H o da H a L. Questo
chi, come ad es. trasformatori di isolamento, si può
intervallo di tempo è importante per l'individua-
fare a meno di una limitazione fine della sovraten-
zione del fronte e per l'attraversamento della
sione tra filo e terra. In questo caso, la protezione
"zona vietata". Questo segnale richiede quindi
da sovratensioni longitudinali, avviene esclusiva-
una larghezza di banda notevolmente più alta del-
mente tramite lo scaricatore a gas. Tuttavia, poiché
l'onda base di questa oscillazione. La frequenza
questi scaricatori presentano delle caratteristiche
limite del dispositivo di protezione deve quindi
di risposta diverse, potrebbero trasformare i
essere fissata ad un valore più alto. Come regola
disturbi di modo longitudinale in disturbi trasver-
generale, la frequenza limite non deve essere più
sali. Per questo motivo vengono inseriti degli ele-
piccola del quintuplo dell'onda base.
menti di protezione fine tra i fili di segnale (tipo
…D). 5. Quanto è grande la corrente di esercizio del
sistema da proteggere?
3. Esistono dei requisiti speciali di adattamento
In base alle caratteristiche elettriche degli elemen-
del circuito di protezione al circuito di ingresso
ti utilizzati nel circuito di protezione del BLITZ-
dell'apparecchio da proteggere?
DUCTOR CT, viene limitata la corrente del segnale
A volte, può essere necessario proteggere gli trasmesso dal dispositivo di protezione. In pratica,
ingressi degli apparecchi contro le sovratensioni questo significa che la corrente di esercizio del
longitudinali e trasversali. Gli ingressi di queste sistema deve essere inferiore o uguale alla corren-
apparecchiature elettroniche da proteggere sono te di carico nominale del dispositivo di protezione.
generalmente già provvisti di circuiti di protezione
oppure contengono degli ingressi ad accoppia- 6. Quale tensione di esercizio massima si può
mento ottico per la separazione galvanica del cir- verificare nel sistema da proteggere?
cuito di segnale e del circuito interno dell'apparec- La tensione di esercizio massima che si verifica nel
chio di automazione. Perciò sono necessarie ulte- circuito di segnale deve essere inferiore o uguale
riori misure di disaccoppiamento del BLITZDUCTOR alla tensione continuativa del BLITZDUCTOR CT,
CT verso il circuito d’ingresso dell'apparecchio da affinché il dispositivo di protezione in condizioni
proteggere. Questo disaccoppiamento viene rea- di servizio normale non presenti alcun effetto di
lizzato attraverso elementi di disaccoppiamento limitazione.
supplementari tra gli elementi di protezione fine e La tensione di esercizio massima, presente in un
i terminali di uscita del BLITZDUCTOR CT. circuito di segnale, è di solito la tensione nominale

212 BLITZPLANER www.dehn.it


del sistema di trasmissione, considerando anche derando che il livello di prova 1 comprende i requi-
delle tolleranze. In caso di circuiti a loop di corren- siti minimi di immunità ai disturbi (sugli apparecchi
te (ad es. 0-20 mA), per la tensione di esercizio da proteggere), mentre il livello di prova 4 garan-
massima possibile, deve sempre essere considerata tisce i massimi requisiti di immunità ai disturbi del-
la tensione a vuoto del sistema. l’apparecchio stesso.
7. Quale riferimento ha la tensione di esercizio Per quanto riguarda la protezione fornita da un
massima? dispositivo di protezione da sovratensioni questo
Circuiti di segnale diversi possiedono riferimenti di significa che, "l'energia passante" in riferimento al
segnale diversi (simmetrico/asimmetrico). Da un livello di protezione deve essere così bassa, da
lato la tensione di esercizio del sistema può essere rimanere sotto all'immunità ai disturbi del relativo
indicata come tensione filo/filo e dall'altro come apparecchio da proteggere. Perciò i prodotti della
tensione filo/terra. Nella scelta del dispositivio di Yellow/Line sono suddivisi in classi, con l'aiuto del-
protezione questo deve essere considerato. Con i le quali viene reso possibile un utilizzo coordinato
diversi circuiti di protezione fine nei moduli di pro- per la protezione delle apparecchiature di auto-
tezione BLITZDUCTOR CT, vengono indicate anche mazione. La prova di immunità ai disturbi per que-
le diverse tensioni nominali. Questi sono indicati ste apparecchiature è stata presa come punto di
nella figura 8.2.4 e tabella 8.2.1. partenza per i simboli delle classi degli scaricatori.
Se ad esempio una apparecchiatura di automazio-
8. Gli elementi di disaccoppiamento integrati nel ne viene provato con livello di prova 1, il dispositi-
BLITZDUCTOR CT influenzano in modo persi- vo di protezione dovrà avere solo una energia pas-
stente la trasmissione del segnale? sante massima corrispondente a questo livello di
Nel BLITZDUCTOR CT sono integrate delle impe- disturbo. In pratica, questo significa che le appa-
denze di disaccoppiamento per il coordinamento recchiature di automazione, provate con livello di
degli elementi di protezione. Queste impedenze prova 4, possono lavorare senza disturbi quando
sono inserite direttamente nel circuito di segnale l'uscita del dispositivio di protezione presenta un
e, in determinate occasioni, lo possono quindi livello di protezione corrispondente al livello di
influenzare. In particolare, con i circuiti a loop di prova 1, 2, 3 o 4. Per gli utenti è in questo modo
corrente (0 … 20 mA, 4 … 20 mA) l'attivazione del molto semplice scegliere i dispositivi di protezione
BLITZDUCTOR CT può provocare il superamento adatti.
dell'impedenza massima permessa del circuito di
10. La protezione dell'impianto deve essere ese-
segnale, se questo viene già utilizzato con l'’impe-
guita a uno o due gradini?
denza massima permessa. Questo deve essere con-
siderato prima dell'utilizzo! In base all'infrastruttura dell'edificio ed ai requisiti
di protezione definiti attraverso il concetto di pro-
9. Quale effetto protettivo è necessario? tezione da fulminazione a zone, può essere neces-
Fondamentalmente, esiste la possibilità di stabilli- sario installare degli scaricatori di corrente da ful-
re il livello di protezione, per un dispositivo di pro- mine o di sovratensione in locali separati oppure in
tezione da sovratensioni, in modo che questo si un unico punto dell'impianto. Nel primo caso si
trovi al di sotto dei livelli di immunità dell’apparec- può utilizzare un BLITZDUCTOR CT con modulo di
chio di automazione/telecomunicazione da pro- protezione BCT MLC B come scaricatore di corren-
teggere. Purtroppo, il livello di immunità dell’ap- te da fulmine, oppure il BLITZDUCTOR CT con
parecchio finale, il più delle volte non è conosciu- modulo di protezione BCT MOD M… come limita-
to. Per questo è necessario, adottare un altro crite- tore di sovratensione. Se sono necessarie misure di
rio di confronto. Nei test di compatibilità elettro- protezione da fulmine e da sovratensione in un
magnetica (EMC) le apparecchiature elettriche ed unico punto dell'impianto, si può invece utilizzare
elettroniche devono mostrare una certa immunità lo scaricatore combinato, BLITZDUCTOR CT, tipo
nei confronti dei disturbi condotti. I requisiti di B… .
prova e le modalità di esecuzione delle prove stes-
se sono descritti nella norma CEI EN 61000-4-5. Per Nota:
i vari apparecchi utilizzati nei diversi ambienti elet- I seguenti esempi di soluzione mostrano la scelta di
tromagnetici, vengono definiti diversi livelli di pro- dispositivi di protezione da sovratensione della
va, riguardando l'immunità ai disturbi. Queste famiglia BLITZDUCTOR CT in base ai 10 criteri di
classi di immunità sono classificate da 1 a 4, consi- scelta finora descritti. Il risultato di ogni passo del-

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la scelta viene indicato nella colonna "risultato ta di tensione di 100 mV. Questa tensione deve ora
intermedio". essere trasmessa al luogo di visualizzazione o ela-
La colonna "risultato finale" mostra l'influenza del borazione (Figura 8.2.15). Tra le diverse tecniche di
relativo risultato intermedio sul risultato finale. collegamento per sonde di misura Pt 100, viene
scelto, come esempio, il circuito a quattro fili. Que-
Protezione da sovratensioni per impianti di misura sto rappresenta la tecnica di collegamento ottima-
elettrica della temperatura le per i termometri a resistenza. Questa soluzione
La misura elettrica della temperatura dei supporti permette di eliminare completamente l'influenza
per processi tecnologici viene utilizzata in tutti i della resistenza dei conduttori e delle variazioni
settori industriali. I settori di applicazione possono determinati dalla temperatura sul risultato della
essere diversi: spaziano dalle lavorazioni alimenta- misura. La sonda Pt 100 viene alimentata in corren-
ri, passando dalle reazioni chimiche fino al condi- te. La modifica della resistenza del conduttore vie-
zionamento di edifici ed alla tecnologia di gestio- ne compensata attraverso la variazione automati-
ne degli edifici. Tutti questi processi hanno in ca della tensione di alimentazione. Quindi, se la
comune, che il luogo della registrazione dei valori resistenza del conduttore non cambia, la tensione
di misura si trova distante dal luogo della rilevazio- misurata Um rimane costante. Questa tensione di
ne del valore di misura o della sua elaborazione. misura viene perciò modificata solo attraverso il
Attraverso questi lunghi collegamenti esiste la pos- cambiamento della resistenza dipendente dalla
sibilità di accoppiamento di sovratensioni, che non temperatura e viene misurata sul trasduttore ad
vengono provocate solo da scariche atmosferiche. alta impedenza attraverso il trasformatore di misu-
Di seguito viene perciò elaborata una proposta per ra. Con questa configurazione non è quindi neces-
la protezione da sovratensioni, per la misurazione saria alcuna compensazione di linea.
di temperature con un termometro a resistenza
standard Pt 100. Il fabbricato nel quale si trova
Note:
l'impianto di misura, non possiede alcuna prote-
zione contro i fulmini esterna. Per uniformare l’equipaggiamento del sistema di
misura della temperatura con dispositivi di prote-
La misurazione della temperatura avviene indiret- zione da sovratensioni, sia i conduttori di alimen-
tamente attraverso la misurazione della resistenza tazione sia i conduttori di misura vengono dotati
elettrica. L'elemento termico della resistenza Pt degli stessi tipi di dispositivi di protezione. Nella
100 ha, a 0°C, un valore di resistenza di 100 Ω. In pratica si è affermato, di attribuire ad un dispositi-
base alla temperatura, questo valore cambia di ca. vo di protezione le relative coppie per alimenta-
0,4 Ω/K. Per misurare la temperatura, viene immes- zione e la misurazione.
sa una corrente di misura costante, che provoca E' anche necessaria una protezione da sovratensio-
una caduta di tensione sulla resistenza della sonda, ni per l'alimentazione 230 V del trasformatore di
proporzionale alla temperatura. Per evitare il misura Pt 100, e del circuito current loop 4 … 20
riscaldamento del termometro a resistenza, dovu- mA in uscita dal trasformatore di misura Pt 100,
to alla corrente di misura, questa viene limitata a 1 che tuttavia, non viene illustrata nell'esempio, per
mA. Quindi si instaura sul Pt 100, a 0°C, una cadu- semplicità.

Alimentazione (l=cost.) 4 ... 20 mA


Pt 100
ϑ

Segnale di misura (Um / ϑ) Alimentazione 230 V


4 ... 20 mA

Sonda Collegamento Trasduttore Pt 100


Pt 100
Figura 8.2.15 Schema a blocco - Misura della temperatura

214 BLITZPLANER www.dehn.it


Descrizione - Esempio Risultato intermedio Risultato finale
1 La sonda è integrata nel sistema di processo, in un capannone di produzione, e il
trasduttore nella sala di controllo all'interno del fabbricato industriale. La struttura
non è dotata di LPS esterno. Le linee di misura sono posate all'interno del fabbricato. BLITZDUCTOR CT BLITZDUCTOR CT
Questo esempio corrisponde al caso d (Figura 8.2.14). BCT MOD M... BCT MOD M...
2 Il rischio dalle sovratensioni sia per la sonda Pt 100 sia per il trasduttore
Pt 100 si verifica tra conduttore di segnale e terra. BLITZDUCTOR CT BLITZDUCTOR CT
Quindi è necessaria una limitazione fine longitudinale. BCT MOD ME BCT MOD ME
3 Non esistono prescrizioni particolari per l'adattamento del circuito di protezione al BLITZDUCTOR CT
circuito di ingresso degli apparecchi da proteggere (Pt 100, trasduttore Pt 100). Nessuna influenza BCT MOD ME
4 Il dispositivo di misurazione della temperatura è un sistema alimentato in corrente
continua. Anche la tensione di misura risultante dalla temperatura è un valore in
continua. BLITZDUCTOR CT
Così non ci sono da rispettare alcune frequenze di segnale. Nessuna influenza BCT MOD ME
5 La corrente di esercizio nel circuito di alimentazione è limitata a 1 mA in base al IL del tipo ME = 1 A
principio di misura fisica di un Pt 100. La corrente di esercizio del segnale di misura 1 mA < 1 A ⇒ ok BLITZDUCTOR CT
è di alcuni μA, a cusa dell'impedenza molto elevata del circuito di misura. μA < 1 A ⇒ ok BCT MOD ME
6 La massima tensione di esercizio presente in questo sistema risulta dal seguente
riaggionamento:
Le resistenze di misura Pt 100 sono progettate per una temperatura massima di
850°C. La resistenza corrispondente è di 340 Ω.
Considerando la corrente di misura impressa di 1 mA, la tensione misurata risulta BLITZDUCTOR CT BLITZDUCTOR CT
di ca. 340 mV. BCT MOD ... 5 V BCT MOD ME 5
7 La tensione di esercizio del sistema è presente tra filo e filo. BCT MOD ME 5 V
ha una tensione nominale
di 5 V DC filo ⇒ terra, quindi
filo ⇒ filo 10 V DC, ⇒ nessuna BLITZDUCTOR CT
influenza del segnale di misura BCT MOD ME 5
8 Tramite l'utilizzo di un circuito a quattro fili per la misura della temperautura con
il Pt 100, si ottiene l'eliminazione totale dell'influenza della resistenza del conduttore
e le relative variazioni sul risultato della misura, dovute alla temperatura. Questo
vale anche per l'aumento della resistenza del conduttore causato dalle impedenze BLITZDUCTOR CT
di disaccoppiamento del BLITZDUCTOR CT. Nessuna influenza BCT MOD ME 5
9 Il trasduttore Pt 100 possiede una immunità ai disturbi condotti appartenente alla BLITZDUCTOR CT
catergoria di immunità 2 secondo CEI EN 6100-4-5. L'energia passante, legata al BCT MOD ME 5
livello di protezione del dispositivo di protezione dalle sovratensioni, può corrispondere Q
al massimo alla categoria di immunità 2 secondo CEI EN 61000-4-5. “Energia passante” secondo livello
di immunità 1
“Energia passante” del dispositivo
di protezione è inferiore all’im-
munità ai disturbi dell’utilizzatore
BLITZDUCTOR CT
⇒ Q ok. BCT MOD ME 5
10 La protezione dalle sovratensioni dovrebbe essere eseguita a in unico gradino. BLITZDUCTOR CT
BCT MOD ME 5 BLITZDUCTOR CT
⇒ limitatore di sovratensione BCT MOD ME 5
Risultato di selezione: BLITZDUCTOR CT
BCT MOD ME 5

Tabella 8.2.3 Criteri di scelta per sistemi di misura della temperatura

www.dehn.it BLITZPLANER 215


8.2.1 Impianti di controllo, misurazione e Isolamento galvanico tramite accoppiatore ottico:
regolazione Spesso, per isolare galvanicamente il lato campo
I sistemi di controllo, misura, e regolazione (CMR), dal lato processo, vengono utilizzati degli elemen-
a causa della grande distanza fisica tra il sensore di ti optoelettronici per la trasmissione dei segnali sui
misura e l'unità di elaborazione, sono soggetti al sistemi di controllo processo (Figura 8.2.1.1); questi
possibile accoppiamento di sovratensioni. La conse- generano tipicamente una rigidità dielettrica tra
guente distruzione di componenti e i possibili gua- ingressi e uscite variabile da 100 V fino a 10 kV.
sti sull'unità di regolazione possono compromette- Nella loro funzione quindi sono paragonabili a dei
re notevolmente il controllo del processo. Spesso trasformatori e possono in primo luogo essere uti-
l'entità di un danno da sovratensioni causata da lizzati per eliminare i disturbi minori di modo lon-
fulminazione, risulta evidente solo dopo settimane, gitudinale. Tuttavia non possono fornire una pro-
e dopo aver sostituito vari componenti elettronici tezione sufficiente in caso di disturbi longitudinali
che non sono più in grado di lavorare in modo sicu- e trasversali, derivanti dai fulmini (> 10 kV), valori
ro. Un danno del genere, può avere conseguenze nettamente al di sopra della rigidità dielettrica
gravi per l'operatore, quando si utilizza un cosid- impulsiva del trasmettitore/ricevitore.
detto sistema bus di campo, in quanto tutte le com- Erroneamente, molti progettisti e operatori di
ponenti intelligenti del bus di campo incluse nello questi impianti, partono dal presupposto, che con
stesso segmento possono guastarsi contempora- questi elementi si possa anche realizzare la prote-
neamente. zione da fulmini e da sovratensioni. Per questo
deve essere sottolineato espressamente, che con
Questo può essere rimediato con l'utilizzo dei questa tensione viene garantita solo la tenuta
dispositivi di protezione da fulmini e da sovraten- all'isolamento tra ingresso e uscita (tensione longi-
sioni (SPD), che devono essere scelti in base alla tudinale). Questo significa che nell'utilizzo di que-
specifica dell'interfaccia. sti elementi nei sistemi di trasmissione, oltre alla
limitazione della tensione longitudinale, è neces-
Le interfacce tipiche e i dispositivi di protezione sario pensare anche ad una limitazione delle ten-
specifici per questi sistemi sono riportati nel nostro sioni trasversali. Inoltre, l'integrazione di ulteriori
catalogo di prodotto "Protezione da sovratensio- resistenze di disaccoppiamento sull'uscita dell’SPD,
ni" oppure possono essere individuati sul sito permette di ottenere un coordinamento energeti-
www.dehn.it. co all’opto-accoppiatore.
In questo caso, quindi, devono essere utilizzati
degli SPD che limitino i disturbi longitudinali e tra-
sversali, ad esempio BLITZDUCTOR XT tipo BXT ML
Corrente in ingresso IF Corrente in uscita IC
BE C 24.
1 3 Spiegazioni dettagliate della scelta specifica dei
2 4 dispositivi di protezione per la tecnica CMR sono
Radiazione illustrati nel capitolo 9.

8.2.2 Tecnologia di gestione di un edificio


Trasmettitore
Accoppiamento La pressione crescente per quanto riguarda i costi
ottico Involucro obbliga proprietari e operatori di edifici nel settore
pubblico e privato, a ricercare delle soluzioni per
ridurre il costo della gestione dell'edificio. Uno dei
metodi con cui i costi possono essere ridotti in
modo duraturo, è la gestione tecnica dell'edificio
(supervisione). Si tratta di uno strumento completo,
Ricevitore
che permette di predisporre, mantenere operative
e adattare alle necessità organizzative le attrezza-
Connessioni Connessioni
tura tecniche di un edificio, in modo continuativo.
3,4 1,2
In questo modo è possibile un utilizzo ottimale che
Figura 8.2.1.1 Accoppiatore ottico – Schema di principio aumenta la redditività di un immobile.

216 BLITZPLANER www.dehn.it


L'automazione dell'edificio (BA) comprende da un ri nominali, i tempi di commutazione, i valori limi-
lato la tecnologia di comando, misura e regolazio- te per gli allarmi e il relativo software.
ne (CMR) e dall'altro lato i sistemi di controllo cen- Al livello più basso, cioè al livello campo, si trovano
trali per la supervisione. L'automazione dell'edifi- gli apparecchi di campo, come attuatori e sensori.
cio ha il compito di automatizzare i processi tecni- Questi rappresentano l'interfaccia tra le funzioni
ci nell'ambito dell'intero edificio. Al livello gestio- di comando e regolazione e il processo. Gli attua-
nale (Figura 8.2.2.1), l'intero edificio viene collega- tori trasformano un segnale elettrico in un'altra
to in rete, in modo da poter gestire l'automazione grandezza fisica (motori, valvole ecc.). I sensori tra-
dei locali, il sistema di misura M bus e gli impianti sformano una grandezza fisica in un segnale elet-
di riscaldamento-aerazione-climatizzazione e trico (sensore di temperatura, interruttore di fine
segnalazione guasti, attraverso calcolatori effi- corsa ecc.).
cienti. Al livello gestionale avviene anche l'archi-
viazione dei dati. La registrazione continua dei A causa del collegamento in rete delle stazioni
dati permette di elaborare dei calcoli relativi al DDC e dell'integrazione nei sistemi per la supervi-
consumo energetico oltre a permettere la regola- sione dell'edificio ad esse collegate, l'intero siste-
zione ottimale degli impianti degli edifici. ma risulta esposto ai disturbi causati da correnti da
A livello automazione si trovano i veri e propri fulmine e sovratensioni. Tali disturbi possono cau-
dispositivi di controllo. Sempre più spesso vengono sare un guasto dell'intero sistema di controllo del-
utilizzati le stazioni DCC (direct digital control), l'illuminazione, della climatizzazione o del riscal-
che implementano dal punto di vista software tut- damento; questo non determina solo principal-
te le funzioni di regolazione e commutazione. Al mente costi di natura tecnologica, ma anche costi
livello automazione sono gestiti anche tutti i tipi di relativi alle conseguenze del guasto sull'impianto.
funzionamento, i parametri di regolazione, i valo- Possono ad esempio determinarsi significativi incre-

Livello gestionale

Livello automazione

Livello campo

Figura 8.2.2.1 Modello dei vari livelli di edificio

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menti di costi dell'energia, dal momento che non ⇒ un sistema di cablaggio a beneficio dell'indu-
possono più essere analizzati e ottimizzati i carichi stria e degli enti di normazione, in grado di
di punta per effetto dei guasti dell'elettronica di supportare sia prodotti attuali che gli sviluppi
comando. Se nell'automazione dell'edificio sono di prodotti futuri.
integrati i processi di produzione, i guasti sull'au-
tomazione dell'edificio possono portare a perdite Il cablaggio universale è composto dai seguenti
di produzione e quindi anche a perdite economi- elementi funzionali:
che consistenti. Per garantire la continuità di servi- ⇒ Armadio di distribuzione a livello campus (CD)
zio del sistema, sono necessarie misure di protezio-
ne orientate al rischio da controllare. ⇒ Dorsale di comprensorio,
⇒ Armadio di distribuzione a livello edificio (BD),
⇒ Dorsale di edificio,

8.2.3 Sistemi di cablaggio generico (reti ⇒ Armadio di distribuzione a livello piano (FD),
informatiche EDP, impianti di teleco- ⇒ Cablaggio orizzontale,
municazione) ⇒ Cassetta di distribuzione per cavi (a scelta)
(CP),
La norma europea EN 50173 "Tecnologia dell'in-
formazione - Sistemi di cablaggio generici" defini- ⇒ Terminale utente (TO).
sce un sistema di cablaggio universale che può
essere utilizzato in siti con uno o più edifici. Tratta Gruppi di queste unità funzionali sono intercolle-
i cablaggi con cavi simmetrici in rame e in fibra gate per formare dei sottosistemi di cablaggio.
ottica. Questo cablaggio universale supporta una Un sistema di cablaggio universale è composto da
vasta gamma di servizi incluso fonia, dati, messag- tre sottosistemi: cablaggio primario, cablaggio ver-
gi e immagine. ticale e cablaggio orizzontale. I sottosistemi del
cablaggio formano, come mostrato nella figura
8.2.3.1, una struttura di cablaggio. Con l'aiuto dei
Questa norma prevede: relativi armadi di distribuzione possono essere rea-
⇒ un sistema di cablaggio indipendente dall'ap- lizzate varie topologie di rete come bus, stella,
plicazione, universalmente applicabile ed un albero e anello.
mercato aperto per i componenti di cablaggio
(attivi e passivi), Il sottosistema di dorsale campus connette l'arma-
dio di distribuzione a livello campus armadi di
⇒ al committente una topologia di cablaggio
distribuzione di edificio. Se necessario, contiene i
flessibile, che permette di eseguire modifiche
cavi di dorsale di primo livello, con i relativi punti
in modo facile ed economico,
di connessione (armadio di distribuzione a livello
⇒ una guida per l'installazione dei cablaggi a campus e edificio) e le unità di ripartizione nell'ar-
beneficio dei costruttori di edifici, prima che madio distribuzione di comprensorio.
siano noti gli specifici requisiti (cioè già duran-
te la progettazione, indipendentemente da Il sottosistema di dorsale di edificio si estende dagli
quale piattaforma verrà in seguito installata), armadi di edificio fino agli armadi di distribuzione

CD BD FD TP TO
(optional)

Sottosistema Sottosistema Sottosistema


dorsale di comprensorio dorsale di edificio cablaggio orizzontale Cablaggio terminale utente Utenza
finale

Sistema di cablaggio generico

Figura 8.2.3.1 Cablaggio generico

218 BLITZPLANER www.dehn.it


di piano. Il sottosistema contiene i cavi di dorsale di trasmissione dati, quasi esclusivamente in fibra otti-
edificio, i relativi punti di connessione (sugli armadi ca.
di edificio e di distribuzione di piano) e le unità di Per la trasmissione vocale (telefono) si usano invece
ripartizione nell'armadio di distribuzione di piano. ancora cavi in rame simmetrici.
Per il cablaggio terziario (tra armadio di distribuzio-
Il sottosistema di cablaggio orizzontale si distende
ne del piano e apparecchio finale) si utilizzano
dall’armadio di distribuzione di piano fino alle pre-
attualmente, tranne alcune eccezioni, dei cavi in
se telematiche connesse.
rame simmetrici.
Il sottosistema contiene i collegamenti orizzontali, i
suoi punti di connessione sull'armadio di distribu- Per lunghezze di cavo di ca. 500 m (dorsale di edifi-
zione di piano, il permutatore nell'armadio di distri- cio) o 90 m (cablaggio orizzontale) in caso di fulmi-
buzione di piano e le connessioni telematiche. nazione diretta possono essere indotte nell'edificio
elevate tensioni longitudinali (Figura 8.2.3.2), che
Tra l'armadio di distribuzione di campus e l'armadio potrebbero superare la capacità di isolamento dei
di distribuzione di piano vengono di solito utilizzati router oppure delle schede ISDN nel PC. Per questo
dei cavi in fibra ottica come collegamento dati. motivo devono essere previsti sia sull'armadio di
Quindi, per il lato campus, non sono necessari scari- edificio/piano (hub, switch, router), sia sull'apparec-
catori di sovratensione (SPD). Se, tuttavia, i cavi in chio finale (TO) delle misure di protezione.
fibra ottica contengono una guaina di protezione I dispositivi di protezione necessari devono essere
metallica contro i roditori, questa deve essere inte- scelti in base al sistema di rete.
grata nel sistema di protezione antifulmini. Le com- Le applicazioni più comuni sono:
ponenti attive per la distribuzione della fibra ottica
⇒ Token Ring,
vengono tuttavia alimentate a 230 V. Qui possono
essere impiegati degli SPD specifici per sistemi di ali- ⇒ Ethernet 10 base T,
mentazione.
⇒ Fast Ethernet 100 base TX,
La dorsale di edificio (dall'armadio di edificio all'ar-
madio di piano) viene attualmente cablato per la ⇒ Gigabit Ethernet 1000 base TX.

Cablaggio per l'informatica


100 ½ (Cat. 3, 5, 6, ...)

Cablaggio terzo livello


- Collegamenti tra FD e TO
- Caratteristiche di trasmissione fino
a 250 MHz, (categoria 6)
TO Terminale utente TO TO
FD Distributore di piano TO FD
BD Distributore di edificio LPS
Cablaggio secondo livello esterno
- Collegamenti tra BD e FD
Cavi in fibra ottica FD

FD FD

FD BD CD
Cavi in fibra ottica (informatica)

Cavi in rame (telecomunicazione)

Figura 8.2.3.2 Effetti da fulmine in un cablaggio IT

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8.2.4 Circuiti di misura a sicurezza intrinseca tensione e la corrente delle apparecchiature elet-
In tutti i settori dell'industria, nei quali durante la triche, le induttanze e le capacità, che agiscono
lavorazione o il trasporto di sostanze infiammabili si come accumulatori di energia nell'intero, circuito
creano gas, vapori, nebbie o polveri, che mescolan- devono essere limitate a valori massimi sicuri.
dosi all'aria possono formare un'atmosfera esplosi- Per quanto riguarda il funzionamento sicuro ad
va in quantità pericolosa, devono essere prese delle esempio di un circuito CMR, questo significa, che
misure particolari per la protezione contro il rischio né le scintille che si creano durante l'apertura e
di esplosione. chiusura dei circuiti negli ambienti industriali (ad
esempio il contatto di commutazione inserito in un
In dipendenza dalla possibilità e dalla durata del circuito a sicurezza intrinseca), né le scintille che si
verificarsi di una miscela esplosiva, i settori dell'im- verificano in caso di guasto (ad esempio cortocir-
pianto Ex vengono suddivisi in zone - cosiddette cuito o dispersione verso terra), devono essere in
zone Ex. grado a innescare la combustione. Inoltre, sia per il
Zone Ex: funzionamento normale, che per il caso di guasto,
le aree, nelle quali si creano delle miscele esplosive deve poter essere escluso un innesco causato dal
attraverso, ad esempio, gas, vapori o nebbie, ven- riscaldamento eccessivo delle apparecchiature che
gono suddivise in zone Ex da 0 fino a 2, e nelle si trovano all'interno del circuito a sicurezza intrin-
zone Ex dove si possono creare delle miscele esplo- seca e dei relativi conduttori.
sive causate da polveri, denominate zone 20 fino a In linea di principio, quindi, il sistema di protezio-
22. A seconda della capacità di innesco delle ne da innesco a sicurezza intrinseca viene limitato
sostanze infiammabili presenti nel relativo settore ai circuiti elettrici a bassa potenza. Questi sono i
di utilizzo, vengono distinti i gruppi di esplosione I, circuiti tipicamente usati nelle tecnologie di
IIA, IIB e IIC, per i quali sono state fissate diverse comando, misura e regolazione nonché nei sistemi
curve di limite di innesco. La curva di limite di inne- di elaborazione dati. La sicurezza intrinseca otteni-
sco, dipendente dal comportamento di innesco bile attraverso la limitazione dell'energia disponi-
della sostanza infiammabile in esame, fornisce il bile nel circuito si riferisce - rispetto ad altri sistemi
valore massimo per la tensione e la corrente di di protezione contro il pericolo di esplosione - non
esercizio. a singoli apparecchi, ma all'intero circuito. Ne deri-
Il gruppo di esplosione IIC contiene le sostanze più vano alcuni vantaggi consistenti rispetto ad altri
propense all'innesco, ad esempio idrogeno e aceti- modi di protezione.
lene. Queste sostanze possiedono, in caso di riscal-
Per prima cosa, non sono necessari, per le apparec-
damento, diverse temperature di innesco, che
chiature elettriche utilizzate sul campo, costose
sono definite in base alle classi di temperatura
costruzioni speciali, come ad esempio incapsula-
(T1…, T6).
mento a prova di pressione oppure annegamento
Per evitare che le apparecchiature elettriche formi-
in resina fusa.
no delle sorgenti di innesco nell'atmosfera esplosi-
va, queste devono essere equipaggiate in diversi Inoltre, la sicurezza intrinseca è l'unico tipo di pro-
tipi di protezione. Un tipo di protezione da inne- tezione da innesco che permette all'utilizzatore di
sco, che trova applicazione in tutto il mondo, in lavorare sotto tensione su tutti gli impianti, senza
particolare nella tecnologia di comando, misura e limitazioni nei locali a rischio di esplosione.
regolazione, è la sicurezza intrinseca Ex(i). Il vantaggio economico per l'utilizzo di circuiti a
Protezione da innesco a sicurezza intrinseca: sicurezza intrinseca è basato sul fatto che anche
Il modo di protezione da innesco a sicurezza intrin- nella zona Ex possono essere utilizzate apparec-
seca si basa sul principio della limitazione di cor- chiature passive non certificate Ex solitamente
rente e tensione nel circuito elettrico. L'energia del richieste nelle zone Ex. Perciò questo tipo di prote-
circuito o di una parte del circuito, che è in grado zione Ex è anche uno dei tipi di installazione più
di fare innescare un'atmosfera esplosiva, viene facili.
mantenuta così bassa, che né attraverso una scin- Nei sistemi di comando, misura e regolazione la
tilla né attraverso un riscaldamento di superficie sicurezza intrinseca ha quindi un'importanza con-
degli elementi elettrici, si possa verificare l'innesco siderevole, specialmente con l’utilizzo crescente
dell'atmosfera esplosiva circostante. A parte la dei sistemi di automazione elettronici.

220 BLITZPLANER www.dehn.it


Tuttavia, la sicurezza intrinseca pone dei requisiti Classificazione dei mezzi di servizio nelle catego-
più stringenti al progettista / costruttore dell'im- ria ia o ib
pianto rispetto agli altri tipi di protezione contro il Un aspetto fondamentale per la protezione contro
rischio di esplosione. il pericolo di esplosione del modo di protezione a
La sicurezza intrinseca di un circuito non è solo sicurezza intrinseca è quello di sapere se questa
dipendente dal rispetto delle condizioni di costru- sarà affidabile per quanto riguarda il rispetto dei
zione delle singole apparecchiature, ma anche dal limiti di tensione e di corrente, anche in presenza
corretto collegamento di tutte le apparecchiature di determinati guasti.
nel circuito a sicurezza intrinseca e dalla corretta Si possono distinguere due categorie per quanto
installazione. riguarda l'affidabilità.
La categoria ib specifica che al verificarsi di un gua-
Sovratensioni transienti nella zona Ex: sto in un circuito a sicurezza intrinseca, la sicurezza
Il modo di protezione da innesco a sicurezza intrin- intrinseca deve essere mantenuta.
seca considera tutti gli accumulatori di energia La categoria ia richiede, che al verificarsi di due
elettrica presenti nel sistema, ma non le sovraten- guasti indipendenti tra loro, la sicurezza intrinseca
sioni accoppiate dall'esterno, ad esempio attraver- venga mantenuta.
so scariche atmosferiche. L'attribuzione del BLITZDUCTOR XT o DEHNcon-
Le sovratensioni accoppiate si creano in impianti nect DCO alla categoria ia, rappresenta quindi la
industriali a larga superficie soprattutto attraverso categoria più alta. Quindi il BLITZDUCTOR può
fulminazioni ravvicinate e remote. Durante una essere utilizzato anche insieme ad altre apparec-
fulminazione diretta la caduta di tensione provoca chiature, installate nelle zone ex 0 e 20. Particolare
sull'impianto di messa a terra un aumento di attenzione deve essere posta alle particolari condi-
potenziale in una misura compresa da 10 fino a zioni delle zone ex 0 e 20 che devono essere chiari-
100 kV. Questo aumento di potenziale agisce come te caso per caso.
differenza di potenziale su tutte le apparecchiatu- Nella figura 8.2.4.1 è illustrato il principio di appli-
re collegate ad altre apparecchiature situate a cazione dei SPD in un circuito CMR
distanza. Queste differenze di potenziale sono
nettamente maggiori della tenuta all' isolamento Valori massimi di corrente I0, tensione U0,
delle singole apparecchiature e possono facilmen- induttanza L0 e capacità C0
te provocare una scarica pericolosa. Nel passaggio tra una zona Ex e zona non-Ex/zona
Per le fulminazioni distanti sono soprattutto le sicura, per la separazione di queste due zone
sovratensioni accoppiate nei conduttori, che pos- distinte vengono utilizzate delle barriere di sicu-
sono distruggere i circuiti di ingresso delle appa- rezza o delle interfacce con circuito di uscita Ex(i).
recchiature elettroniche a causa dei disturbi tra- I valori di sicurezza massimi di una barriera di sicu-
sversali (tensione differenziale tra i fili). rezza o di una interfaccia con un circuito di uscita

Zona sicura non Ex Zona Ex circuito CMR Ex(i)


1’ 1 1 1’
® ®
BLITZDUCTOR BLITZDUCTOR
Tr
2’ 2 2 2’
Linea segnale
Trasduttore con
® ®
ingresso Ex(i) BLITZDUCTOR XT BLITZDUCTOR XT Sonda
(max. Lo, Co)
LBXT Llin LBXT Lut
1’ 1 1 1’
CBXT Clin CBXT Cut
2’ 2 2 2’
C C
EB/PE EB/PE
Lo LBXT + Llin + LBD + Lut Co CBXT + Clin + CBXT + Cut + C

Figura 8.2.4.1 Calcolo di L0 e C0

www.dehn.it BLITZPLANER 221


Ex(i) sono stabilliti da un certificato di prova rila- tipica di ogni materiale, che caratterizza il compor-
sciato da un ente autorizzato: tamento di innesco di gas, vapori o polveri su
⇒ tensione di uscita massima U0 superfici calde. Per ragioni economiche quindi, i
gas e vapori vengono suddivisi in determinate clas-
⇒ corrente di uscita massima I0
si di temperatura. La classe di temperatura T6 indi-
⇒ induttanza esterna massima L0 ca che la temperatura di superficie massima del-
⇒ capacità esterna massima C0 l'elemento non deve superare in caso di esercizio
come in caso di guasto gli 85 °C, mentre la tempe-
Il progettista/costruttore deve verificare in ogni
ratura di innesco dei gas e vapori deve essere supe-
singolo caso se questi valori di sicurezza massimi
riore a 85 °C.
permessi vengono rispettati dalle apparecchiature
collegate al circuito a sicurezza intrinseca (cioè i Con la classificazione T6, BLITZDUCTOR CT soddisfa
dispositivi di campo, i conduttori e gli SPD). I relati- anche da questo punto di vista i massimi requisiti
vi valori sono riportati sulla targhetta dell’apparec- stabiliti.
chiatura o sul certificato di prova e omologazione.
A seconda del certificato di conformità della KEMA
Classificazione in gruppi di esplosione devono essere osservati anche i seguenti parame-
Gas, vapori e nebbie esplosivi vengono classificati tri.
secondo l'energia della scintilla necessaria per l'in-
cendio della miscela con la massima capacità esplo-
Criteri di scelta per SPD - BLITZDUCTOR XT
siva - a contatto con l'aria.
Le apparecchiature vengono classificate a seconda Con l'esempio del BLITZDUCTOR XT, BXT ML4 BD
dei gas con i quali vengono utilizzate. EX 24 vengono di seguito spiegati i criteri di scelta
Il gruppo II vale per tutti i settori di impiego, ad es. specifici per questo componente (Figure 8.2.4.2a e
l'industria chimica, la lavorazione di carbone o 8.2.4.2b). Tale componente possiede un certificato
cereali, tranne l'industria mineraria. di conformità emesso dalla KEMA.
Il pericolo di esplosione è massimo nel gruppo II C,
Il dispositivo di protezione dalle sovratensioni ha
dal momento che in questo gruppo viene conside-
la seguente classificazione:
rata una miscela con la più bassa energia di scintil-
la. II 2(1) G EEx ia IIC T4, T5, T6.
La certificazione del BLITZDUCTOR per il gruppo di
esplosione IIC soddisfa quindi i requisiti massimi, Questa classificazione specifica:
cioè più sensibili, per una miscela di idrogeno e II Gruppo di apparecchio - l'SPD può essere uti-
aria. lizzato in tutti i settori, escluse le miniere
Classificazione in classi di temperatura (industria mineraria).
In presenza di un'atmosfera in grado di esplodere 2 (1) G Categoria di apparecchio - con atmosfera
a causa di una superficie calda di un'apparecchia- gassosa in grado di esplodere, l'SPD può essere
tura, per l'innesco dell'esplosione è necessaria una installato in zona Ex 1 e anche su conduttori
temperatura minima tipica della sostanza utilizza- dalla zona 0 (per la protezione di apparecchi
ta. La temperatura di innesco è una caratteristica finali nella zona 0)

Utilizzatore a
KEMA 06 ATEX 0274 X 1 1´
sicurezza intrin-
II 2(1) G EEx ia IIC seca protetto
2 2´

1 1’
2 ® 2’
protected
3
BLITZDUCTOR XT 3’
3 3´ 4 4’

4 4´

Circuito Esempio
Figura 8.2.4.2a SPD a sicurezza intrinseca Figura 8.2.4.2b Schema di principio BXT ML4 BD EX 24

222 BLITZPLANER www.dehn.it


EEx L'ente di prova certifica la corrispondenza di capacità interna, dei singoli componenti risul-
questa apparecchiatura elettrica con le norme ta trascurabile.
europee armonizzate ⇒ massima corrente di ingresso (Ii):
CEI EN 60079-0: Regole generali la corrente massima permessa che può essere
EN 50020: sicurezza intrinseca "i" immessa attraverso i terminali di connessione
Il dispositivio BLITZDUCTOR CT è stato sotto- è di 500 mA, senza che la sicurezza intrinseca
posto con successo alla prova di tipo. venga compromessa.
ia tipo di protezione da innesco - l'SPD controlla ⇒ massima tensione in ingresso (Ui):
anche la combinazione di due guasti qualsiasi la tensione massima che può essere applicata
nel circuito a sicurezza intrinseca, senza deter- all'SPD BLITZDUCTOR XT, è di 30 V, senza che la
minare un innesco sicurezza intrinseca venga compromessa.
IIC gruppo di esplosione - l'SPD risponde ai requi- Tenuta all'isolamento
siti del gruppo di esplosione IIC e può essere L'isolamento tra un circuito a sicurezza intrinseca e
utilizzato anche con gas esplosivi come idroge- il telaio dell’apparecchiatura o di altre parti che
no o acetilene. possono essere collegate a terra, deve solitamente
T4 tra -40 °C e +80 °C resistere ad un valore effettivo di tensione alterna-
T5 tra -40 °C e +75 °C ta di prova, doppio rispetto alla tensione del circui-
to a sicurezza intrinseca oppure 500 V, a seconda
T6 tra -40 °C e +60 °C del valore più alto dei due.
Le apparecchiature con resistenza di isolamento <
Altri dati elettrici importanti: 500 V AC devono essere collegate a terra.
⇒ massima induttanza esterna (L0) e massima Le apparecchiature a sicurezza intrinseca (ad es.
capacità esterna (C0): cavi, trasduttori per misurazione, sensori ecc.)
grazie alla particolare scelta di componenti nel hanno generalmente una tenuta all'isolamento
SPD BLITZDUCTOR XT, i valori di induttanza e > 500 V AC (Figura 8.2.4.3).

protetto
Fieldbus FISCO
Alimentazione Apparecchi in campo
Uo ≤ 17.5 V, Ui ≤ 17.5 V, Ii ≤ 380 mA, 3
Io ≤ 380 mA Pi ≤ 5.32 W, Ci ≤ 5 nF,
Li ≤ 10 mH

Segmento 1

Segmento 2
protetto

1 2 Alimentazione (Fisco); segmento 1 / 2 3 3

3 Blitzductor BXT ML4 BD EX 24


4 Apparecchi in campo (Fisco) protetto protetto

Terminazione
4 4 4

Figura 8.2.4.3 SPD in impianti a rischio di esplosione – Tenuta all'isolamento > 500 V AC

www.dehn.it BLITZPLANER 223


I circuiti a sicurezza intrinseca devono essere messi che la tenuta all'isolamento del trasduttore per
a terra, quando questo risulta necessario per ragio- misurazione è < 500 V AC.
ni di sicurezza. Essi possono essere collegati a terra, Questo esempio illustra in particolare l'importanza
se questo è necessario, per ragioni di funziona- dell'analisi comune delle condizioni di sicurezza
mento. Il collegamento a terra deve essere effet- intrinseca e della protezione da sovratensioni
tuata su un solo punto attraverso il collegamento secondo EMC, che nella tecnica degli impianti,
con il sistema equipotenziale. Gli SPD con tensione deve essere armonizzata.
continua d'innesco verso terra < 500 V DC, costitui-
scono una messa a terra del circuito a sicurezza Messa a terra/collegamento equipotenziale
intrinseca. Nella zona Ex dell'impianto è necessario assicurare
Se la tensione continua d'innesco dell’SPD è un collegamento equipotenziale coerente ed una
> 500 V DC, il circuito a sicurezza intrinseca viene magliatura dell'impianto di terra.
considerato come non messo a terra. Questo requi- La sezione del conduttore di terra dell’SPD per il
sito viene soddisfatto dal BLITZDUCTOR XT, BXT BD collegamento equipotenziale non deve essere
EX 24. inferiore a 4 mm2 Cu.
Per coordinare la resistenza dielettrica alle tensio-
ni degli apparecchi da proteggere (trasduttore di Installazione di un'SPD BLITZDUCTOR CT in circuiti
misurazione e sensore) con il livello di protezione Ex(i)
dell’SPD è necessario accertarsi che la tenuta Le definizioni normative per circuiti Ex(i) dal punto
all'isolamento degli apparecchi da proteggere sia di vista della protezione contro l'esplosione e della
nettamente superiore ai requisiti per la tensione compatibilità elettromagnetica (EMC) contengono
alternata di prova 500 V AC. posizioni diverse; questo crea spesso dei dubbi a
Per non peggiorare il livello di protezione causato progettisti e i costruttori.
dalla caduta di tensione prodotta dalla corrente di Nel capitolo 9 "Protezione contro i fulmini e sovra-
disturbo scaricata attraverso il collegamento a ter- tensioni per circuiti a sicurezza intrinseca" vengo-
ra, è necessario realizzare un collegamento equi- no elencati i più importanti criteri per la sicurezza
potenziale coerente tra l'apparecchio da proteg- intrinseca e per la protezione da sovratensioni
gere e l’SPD. secondo EMC negli impianti; questo permette di
La figura 8.2.4.4 illustra un particolare caso di individuare l'interazione tra i due profili.
applicazione. Questo caso di applicazione si verifi-
ca quando l'apparecchio finale da proteggere ha
una tenuta all'isolamento < 500 V AC. In questo 8.2.5 Particolarità nell'installazione di SPD
caso il circuito di misura a sicurezza intrinseca non L'effetto di protezione degli SPD su un apparec-
è separato da terra. chio da proteggere viene assicurato, quando una
Come SPD nella zona Ex viene utilizzato un BLITZ- sorgente di disturbo viene ridotta ad un valore
DUCTOR XT, BXT ML4 BE, che realizza un livello di inferiore al limite di immunità e superiore alla ten-
protezione tra fili e terra/collegamento equipoten- sione di esercizio massima dell'apparecchio da pro-
ziale nettamente inferiore a 500 V. Questo è neces- teggere. Generalmente l'effetto di protezione di
sario in questo caso di applicazione, dal momento uno scaricatore viene indicato dal costruttore
attraverso il livello di
protezione Up (vedere
1 1´
EN 61643-21). L'effi-
2 2´
cacia di un dispositivo
1 1’ di protezione dipen-
protected
2 ® 2’
BLITZDUCTOR XT 3’ de, tuttavia, da ulte-
3
4 4’
riori parametri, che
3 3´
sono dettati dall'in-
4 4´ stallazione. Durante il
processo di scarica, il
flusso di corrente
Circuito Esempio attraverso l'impianto
Figura 8.2.4.4 Esempio di applicazione – Tenuta all'isolamento < 500 V AC (ad es. L e R del con-

224 BLITZPLANER www.dehn.it


duttore equipotenziale) può provocare una caduta L'utilizzatore finale viene collegato direttamente a
di tensione UL + UR, che deve essere sommata a Up terra solo attraverso il punto di messa a terra dello
e che produce come risultato la tensione residua scaricatore. Questo ha come conseguenza che l'Up
sull'apparecchio finale Ur. dell’SPD risulta di fatto anche per l'utilizzatore
finale. Questa installazione risulta la più favorevo-
le per la protezione dell'apparecchio finale.

Ur = U p + U L + U R Ur = U p

Le seguenti condizioni permettono una protezio- UL + UR non hanno effetto


ne dalle sovratensioni ottimale
⇒ La tensione massima d’esercizio Uc dell’SPD Esempio 2: installazione più frequente
dovrebbe essere di poco superiore alla tensio- (Figura 8.2.5.2)
ne a vuoto del sistema L'utilizzatore finale viene messo a terra diretta-
⇒ Up dell’SPD dovrebbe essere il più piccolo pos- mente attraverso il terminale di messa a terra del-
sibile, in modo che cadute di tensioni supple- lo scaricatore e i conduttori PE connessi. Di conse-
mentari attraverso l'installazione, abbiano guenza una parte della corrente impulsiva, a
meno effetto seconda del rapporto di impedenza, viene scarica-
ta attraverso il collegamento con l'apparecchio
⇒ Il collegamento equipotenziale dovrebbe esse-
finale. Per evitare un accoppiamento del disturbo
re eseguito con l'impedenza più bassa possibi-
dal conduttore equipotenziale verso i fili protetti e
le
per mantenere piccola la tensione residua, questo
⇒ Un'installazione dell'SPD il più vicino possibile collegamento deve essere realizzato separatamen-
all'apparecchio finale, ha un effetto positivo te e deve avere una impedenza molto bassa (ad es.
sulla tensione residua pannelli di montaggio metallici). Questa forma di
installazione rappresenta la pratica di installazione
Esempi di installazione: comune per gli apparecchi finali di categoria I.

Esempio 1: installazione corretta (Figura 8.2.5.1)


Ur = U p + Uv

BLITZDUCTOR BLITZDUCTOR
1 IN 2

3 OUT 4
1 IN 2

3 OUT 4

BCT MLC BD 110 BCT MLC BD 110


No.919 347 No.919 347

Up
Up
Corrente di scarica
Corrente di scarica

Uv

L del conduttore Ur L del conduttore Ur

R del conduttore R del conduttore

p.es. conduttore di protezione alimentazione

L e R del conduttore non ha effetto su Ur: Ur = Up L e R del conduttore hanno poco effetto su Ur , se il collegamento
Up = Livello di protezione è efettuato a impedenza molto bassa: Ur = Up + Uv
Ur = Tensione residua Uv = Caduta di tensione; Connessione BCT > Utilizzatore

Figura 8.2.5.1 Installazione corretta Figura 8.2.5.2 Installazione più frequente

www.dehn.it BLITZPLANER 225


Nessun collegamento equipoten-
ziale diretto tra BLITZDUCTOR
e utilizzatore

BLITZDUCTOR
1 3
1 IN 2

3 OUT 4
BCT MLC BD 110
BLITZDUCTOR

1 IN 2

3 OUT 4
No.919 347
BCT MLC BD 110
No.919 347

Up
2 4
Corrente di scarica

rr a t o t o
e a
UL Ur

r
Ur

UR
er
La posa errata dei conduttori causa l’accoppiamento di disturbi
L e R del conduttore peggiorano Ur: Ur = Up + UL + UR dalla linea non protetta nella linea protetta

Figura 8.2.5.3 Collegamento equipotenziale eseguito in modo errato Figura 8.2.5.4 Posa dei conduttori errata

Esempio 3: collegamento equipotenziale errato


Ur = U p + U L + U R
(Figura 8.2.5.3)
L'utilizzatore finale viene messo a terra solo trami-
te, ad esempio, il conduttore di protezione. Non
Esempio 4: posa del conduttore errata
esiste alcun collegamento equipotenziale a bassa
(Figura 8.2.5.4)
impedenza verso il dispositivo di protezione. Il per-
corso del conduttore equipotenziale dal dispositi- Anche se il collegamento equipotenziale è esegui-
vo di protezione fino al punto di connessione del to bene, una posa errata del conduttore può por-
conduttore di protezione dell'apparecchio finale tare ad un peggioramento dell'effetto di protezio-
(ad es. barra equipotenziale) influisce notevolmen- ne fino al danneggiamento degli utilizzatori finali.
te sulla tensione residua. A seconda della lunghez- Se non viene mantenuta una restrittiva separazio-
za del cavo possono verificarsi delle cadute di ten- ne o schermatura del conduttore non protetto a
sione fino ad alcuni kV, che si sommano a Up e che monte dell'SPD e del conduttore protetto a valle
possono portare alla distruzione dell'utenza finale. dell'SPD, a causa di campi magnetici si potrebbe

Tipo dell’installazione Distanza


Senza separazione Separazione Separazione
o separazione non in alluminio in acciaio
metallica
Conduttori di bassa tensione non schermati
conduttori di telecomunicazione non schermati 200 mm 100 mm 50 mm
Conduttori di bassa tensione non schermati e
conduttori di telecomunicazione schermati 50 mm 20 mm 5 mm
Conduttori di bassa tensione schermati e con-
duttori di telecomunicazione non schermati 30 mm 10 mm 2 mm
Conduttori di bassa tensione chermati e
conduttori di telecomunicazione schermati 0 mm 0 mm 0 mm
Tabella 8.2.5.1 Separazione dei conduttori di telecomunicazione e di bassa tensione secondo EN 50174-2

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consigliato

non consigliato Conduttori


bassa tensione

Ausiliari
esatto

Telecomunicazione

Applicazioni sen-
sibili ai disturbi

canale metallico

Conduttori bassa tensione Telecomunicazione


Ausiliari
Applicazioni sensibili ai disturbi
(p. es. citofono, allarmi)
Figura 8.2.5.5 Separazione dei cavi nei canali

avere un accoppiamento di disturbi sul conduttore accoppiamento bassa ed essere a contatto per l’in-
protetto. tera circonferenza del cavo. Lo schermo deve
avvolgere completamente i conduttori o i cavi. Le
Schermatura interruzioni di schermo e i collegamenti a terra ad
La schermatura dei cavi è descritta in 7.3.1 alta impedenza, ma anche cosidette “trecce”
dovrebbero essere evitati.
Suggerimenti per l'installazione:
L'utilizzo di schermature o di canali metallici dimi- In quale misura i conduttori in bassa tensione
nuisce l'interazione tra i conduttori e l’ambiente influenzano i conduttori di telecomunicazione
circostante. Per i cavi schermati deve essere osser- dipende da diversi fattori. I valori indicativi per le
vato quanto segue: distanze verso conduttori in bassa tensione sono
⇒ messa a terra dello schermo da un lato dimi- descritti nella EN 50174-2. Per una lunghezza di
nuisce l'irradiazione di campi elettrici linea inferiore a 35 m non è generalmente necessa-
rio rispettare una distanza di separazione. In tutti
⇒ messa a terra dello schermo ad entrambi i lati gli altri casi, vale la separazione indicata nella
diminuisce l'irradiazione di campi elettroma- tabella 8.2.5.1:
gnetici
⇒ contro i campi magnetici a bassa frequenza le Si raccomanda di posare i conduttori di telecomu-
schermature tradizionali non offrono una pro- nicazione in canaline metalliche collegate elettri-
tezione rilevante camente continue e completamente chiuse. I siste-
mi di canaline metalliche dovrebbero essere con-
Suggerimenti: nessi a terra a bassa impedenza il più spesso possi-
Gli schermi dovrebbero essere continui tra gli bile, in ogni caso almeno all’inizio e alla fine della
impianti informatici, presentare una resistenza di canalina stessa (Figura 8.2.5.5).

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