Sei sulla pagina 1di 2

Quinto Potere è un film del 1976 che critica il crescente potere della televisione

e dei media nella società americana. Il film racconta la storia di Howard Beale,
un conduttore televisivo che, in preda alla depressione, annuncia in diretta il
suo suicidio. La sua rabbia e frustrazione nei confronti del sistema lo
trasformano in una specie di profeta, attirando l'attenzione del pubblico e
sconvolgendo il mondo della televisione con indici di ascolto molto alti.

Il titolo "Quinto Potere" è significativo perché si riferisce alla capacità della


televisione di influenzare l'opinione pubblica e di modificare le percezioni delle
persone sulla realtà. Questo film, così come la programmazione quotidiana
della televisione, dimostra come essa sia diventata una forza paragonabile a
quella governativa, capace di influenzare la politica e la società.

Dopo aver fatto delle ricerche, ho capito che si parla di "Quinto Potere" in
riferimento a qualcosa di molto potente che va oltre i normali poteri di uno
Stato: il potere legislativo, esecutivo e giudiziario, oltre al potere della stampa
di informare il pubblico e influenzare l'opinione pubblica.

Oggi, c'è chi sostiene che l'intelligenza artificiale (IA) e i social media possano
essere considerati il nuovo "Quinto Potere", data la loro capacità di raccogliere
e analizzare enormi quantità di dati sugli individui e di utilizzare queste
informazioni per influenzarne pensieri e comportamenti.

Con l'intelligenza artificiale e i social, la situazione è diventata ancora più


estrema. Ogni giorno veniamo "depredati" di dati che vengono utilizzati per
bombardarci con pubblicità e contenuti mirati. Non so se ciò sia un bene o un
male, ma una cosa è certa: il mondo è cambiato. Dobbiamo fare attenzione a
non lasciarci controllare da queste nuove tecnologie e da chi le gestisce.
Dobbiamo rimanere vigili e utilizzare il nostro giudizio critico, evitando di
diventare burattini nelle mani di organizzazioni private o governative.

La cosa più importante, secondo me, è essere consapevoli del potere che
queste tecnologie detengono. Dobbiamo usarle con intelligenza e non
permettere che ci controllino. Dobbiamo essere noi a decidere cosa guardare,
cosa leggere e cosa pensare, esercitando il diritto di esprimere le nostre idee e
le nostre convinzioni, non perché indotte dai mass media, dai social o
dall'intelligenza artificiale.

In conclusione, è necessario "svegliarsi"! Il "Quinto Potere" è già qui e si sta


evolvendo, supportato da tecnologie molto potenti, e sta a noi non lasciarci
sopraffare.
Questo film presenta anche delle connessioni con il film su Julian Assange;
infatti, entrambi affrontano il tema del potere dei media e del loro impatto
sulla società. Se nel film su Assange si parla del potere di Internet, in Quinto
Potere si parla della televisione, che rimane attuale poiché ora è diffusa anche
in streaming via Internet, rendendola potenzialmente più pericolosa. Oggi è
molto più semplice monitorarci attraverso le tecnologie internet, rendendo più
facile influenzare i nostri interessi e le nostre scelte.

È vero che stanno definendo delle leggi per amministrare meglio i media e le
nuove tecnologie, ma il problema rimangono le potenti organizzazioni che ci
stanno dietro.
La conclusione di Quinto Potere, con la morte di Howard Beale in diretta
televisiva apre a diversi significati, secondo me, come:
Il potere distruttivo dei media: Beale è un burattino per fare aumentare gli
indici di ascolto, ma quanto Beale perde il controllo e comincia a criticare la TV
che manipola gli individui con “Caz..te” e gli indici calano viene fatto uccidere
(almeno si percepisce che sono i direttori delle reti televisive che lo fanno
uccidere) . Insomma, Beale diventa un prodotto da consumare e gettare via
una volta che non è più utile.
Non vorrei che tutti si facesse una brutta fine solo perché non riusciamo ad
discriminare tra la realtà che vogliamo e quella che invece gli altri vogliono per
noi.

Potrebbero piacerti anche