Sei sulla pagina 1di 5

Italus Hortus 17 (2), 2010: 160-164

Analisi della produzione delle pubblicazioni scientifiche dell’ortofloricol-


tura italiana
Antonio Elia1*, Pietro Santamaria2 e Francesco Serio3
1 Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali, Chimica e Difesa, Università di Foggia, via Napoli 25,
71100 Foggia (FG)
2 Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, Università di Bari, via Amendola 165/a, 70126

Bari
3 CNR Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari, via Amendola 122/d, 70126 Bari

Analysis of the Italian scientific pro- molti anni. Nell’Unione europea a 27, nello stesso
duction in the field of vegetable, anno, il rapporto è risultato pari all’1,9%. Secondo gli
f lo w e r a n d o rn a me n ta l c rops impegni assunti dal Consiglio Europeo di Barcellona
research nel 2002, la spesa per R&S dell’Unione europea
avrebbe dovuto raggiungere il 3% del PIL entro il
Abstract. In the present work an analysis of the sci- 2010.
entific production of the Italian research group working Al già basso livello di investimenti in R&S, negli
on vegetable, flower and ornamental crops (VFO ultimi anni le politiche di contenimento della spesa
group) is reported. To generate the VFO group, were pubblica stanno incidendo ancora più pesantemente
considered the Authors belonging to the: a) Italian uni- sull’entità delle risorse disponibili e impongono una
versities (professors and researchers of the AGR04 maggiore selettività degli interventi (Sylos Labini e
scientific and teaching sector, according to the Italian Zapperi, 2010).
classification system); b) two of the main agricultural Anche da qui nasce la necessità di valutare la ricer-
public research agencies (CNR and CRA). A total, 90
ca italiana, sia a livello di sede (ateneo, facoltà, dipar-
Authors were selected. The number of papers on ISI
timento, istituto di ricerca) sia tra le sedi (atenei o
journals and Acta Horticulturae, and the Impact Factor
of the journals for each Author were measured over dipartimenti nazionali). Un esempio in tale direzione è
the period of ten years (2000-2009). H-index for each la stipula del “Patto per l’università” tra MIUR e
Author was also considered in the analysis. As total of Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha come
237 ISI-papers were counted. The actual ISI-paper obiettivi principali l’incremento della qualità della
publication rate has resulted 0.5 per year on an author didattica e l’efficacia della ricerca.
individual basis. The average IF (2008) of the jour- Il MIUR, dopo la prima esperienza di valutazione
nals, more related to the Italian AGR04 sector, has del sistema della ricerca (2001-2003) (Civr, 2006), ha
been 0.808, with 0.958 as 75th percentile. The aver- recentemente approvato le linee guida del processo di
age H-index value has resulted between 2.2 and 3.5. valutazione dei risultati della ricerca per il periodo
The higher 75th percentile has been recorded for the 2004-2008 (Decreto Ministeriale 19 marzo 2010 prot.
full professors class compared to the other classes,
n. 8/2010) con lo scopo di promuovere e sostenere
but the 20% of the whole VFO group has shown a H-
l’incremento qualitativo delle attività delle università
index null. Actually the whole group has a good rate
on publishing papers in Acta Horticulturae. statali e di migliorare l’efficacia e l’efficienza nell’uti-
lizzo delle risorse. Nello stesso DM si precisa che una
quota non inferiore al 7% del fondo di finanziamento
Introduzione ordinario e straordinario, con progressivi incrementi
negli anni successivi, sarà assegnata prendendo in
In tutto il mondo è ampiamente riconosciuto il considerazione la qualità dell’offerta formativa e i
ruolo della ricerca nella produzione di nuove cono- risultati dei processi formativi e la qualità della ricerca
scenze e, indirettamente, nella crescita economica di scientifica (in applicazione della legge n. 1/2009). I
un paese. Malgrado ciò in Italia la spesa per ricerca e soggetti interessati al processo di valutazione sono le
sviluppo (R&S) è bassa. Essa ha costituito l’1,2% del università, gli enti di ricerca vigilati dal MIUR e gli
prodotto interno lordo (PIL) nel 2007 (Istat, 2008) ed altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di
è sostanzialmente intorno a questo livello ormai da ricerca. Tra le novità più significative del decreto si
segnala la valutazione dei singoli dipartimenti o
Istituti di ricerca e di un certo numero di pubblicazio-
* a.elia@unifg.it ni per docente o ricercatore (anziché per struttura),
160
Atti della tavola rotonda “Didattica e ricerca in ortofloricoltura”

nonché la valutazione ex post su reclutamento e pro- nomico-finanziaria, ritiene l’applicazione dell’IF un


mozioni sin da questa tornata. abuso per la valutazione del singolo ricercatore o del-
La valutazione dei prodotti della ricerca diventa l’impatto generato sulla comunità scientifica da un
inoltre sempre più importante per “pesare” la carriera singolo articolo e ne sconsiglia l’uso per stimare il
degli attori della ricerca ai fini concorsuali. Su richie- “valore assoluto” di una rivista e per effettuare con-
sta del MIUR, il CUN, consultate le comunità scienti- fronti fra campi scientifici diversi (Anonymous,
fiche di riferimento, ha recentemente elaborato per 2008). L’unica applicazione valida dell’IF, secondo la
ciascuna area disciplinare gli indicatori dell’attività Thomson Reuters, è la classificazione delle riviste
scientifica e i relativi valori minimi da utilizzare per nell’ambito della propria categoria tematica di riferi-
l’accesso ai diversi livelli concorsuali mento, che comunque dovrebbe essere basata anche
(http://www.cun.it/documenti/documenti-di-lavo- su altri indici (ad esempio, Immediacy Index, Total
ro/2009/indicatori-attività-scientifica-ricerca-.aspx). Cites, Total Articles e Citation Half-Life).
Tra le tecniche di valutazione della produzione Invece, l’indice di Hirsch si riferisce alla produzio-
della ricerca, tenendo conto che l’articolo scientifico ne di un autore: indica il numero di articoli (NA) di
peer reviewed è considerato il prodotto di elezione di quell’autore che ha avuto almeno H citazioni, mentre
un progetto di ricerca, i metodi bibliometrici sono i gli altri articoli (NA – H) hanno ciascuno meno di H
più diffusi per la loro praticità e velocità d’uso. citazioni. Ad esempio, H uguale a 10 significa che
Inoltre hanno il vantaggio di basarsi su dati quali- l’autore ha scritto almeno 10 articoli e ciascuno di essi
quantitativi oggettivi (Abramo e D’Angelo, 2007). è stato citato almeno 10 volte. L’indice è valido a
Sulla base di informazioni reperibili in database patto che si consideri un settore di ricerca sufficiente-
internazionali riguardanti la quantità e la qualità delle mente piccolo da rendere ragionevoli i confronti tra i
pubblicazioni scientifiche e/o delle riviste che le ospi- diversi ricercatori del settore stesso. Pertanto, non ha
tano vengono definiti alcuni indici, tra i quali i più molto senso confrontare i valori medi dell’H-index
noti ed utilizzati sono l’Impact Factor (IF) e l’indice ottenuti in una popolazione di scienziati che lavorano
di Hirsh (H-index). L’IF è una stima del tasso di cita- in aree diverse. Determinata un’area, è poi chiaro che
zione dell’articolo “medio” (average article) di una i diversi settori (es. AGR/04 piuttosto che AGR/07 o
rivista in un arco di tempo di due anni. Fu ideato nei AGR/16) hanno ritmi di pubblicazione altrettanto
primi anni ’60 da Eugene Garfield, per guidare i diversi; per cui, più omogeneo è il gruppo che si ana-
bibliotecari nella selezione delle riviste da acquistare; lizza più efficace è il confronto dell’H-index dei suoi
successivamente è diventato (soprattutto in Europa) ricercatori (Scopus, 2010).
una scorciatoia per la valutazione dei prodotti della L’obiettivo del presente lavoro è stato quello di
ricerca. Dal 1975 è regolarmente pubblicato nel valutare la produzione di pubblicazioni scientifiche
Journal Citation Reports (JCR) un repertorio derivato del gruppo “ortofloro” italiano nel decennio 2000-
dagli indici citazionali dell’Institute of Scientific 2009 con i suddetti indici.
Information (ISI). Sui pregi e i limiti dell’IF si è aper-
to un ampio dibattito tra gli studiosi dei metodi di Metodologia
valutazione della ricerca. Si rimanda a rassegne speci-
fiche per un approfondimento sul tema (Figà- Il gruppo “ortofloro” (OF) è qui definito come
Talamanca, 2000; Moed, 2002; Abramo e D’Angelo, l’insieme di docenti e ricercatori appartenenti al
2007). dicembre 2009 al settore scientifico disciplinare uni-
In ogni caso, è da evidenziare che l’IF di una rivi- versitario AGR/04 (orticoltura e floricoltura) o affe-
sta dipende soprattutto dai seguenti elementi, che non renti agli istituti di due tra i maggiori enti di ricerca
hanno nulla a che vedere con la qualità delle pubbli- italiani (CNR e CRA) specificamente e continuativa-
cazioni: numero medio di riferimenti bibliografici per mente coinvolti in attività di ricerca su specie ortoflo-
articolo (dove si cita di più è più facile essere citati); ricole. In totale è stata analizzata la produzione di arti-
età dei documenti citati (dove si citano più documenti coli scientifici di 90 autori (circa 2/3 universitari e 1/3
recenti è più facile che l’IF sia alto); tipologia di arti- CNR o CRA).
coli pubblicati (le riviste che pubblicano molte rasse- I parametri analizzati sono stati il numero di arti-
gne ricevono in media più citazioni delle altre); tasso coli pubblicati su riviste censite dall’ISI, l’IF, l’H-
di autocitazione della rivista. index e il numero di articoli stampati su Acta
La Thomson Reuters, una delle più potenti e Horticulturae.
importanti società nel campo dell’informazione eco- I dati sono stati reperiti sui seguenti database: ISI
Web of Knowledge (pubblicazioni ISI), JCR (impact

161
Elia et al.

factor), Scopus (H-index) e Agricola (pubblicazioni su


Acta Horticulturae).
L’acquisizione dei dati nei diversi database è
avvenuta tramite interrogazione per cognome e inizia-
le del nome di ciascuno degli autori della popolazione
OF. I risultati sono stati ulteriormente analizzati per
risolvere i casi di omonimia che rendono spesso diffi-

Articoli (n)
cile e laboriosa l’esatta identificazione dei soggetti.
Per quanto l’analisi sia stata attenta, per la complessità
dei database e per la probabile presenza di errori nei
cognomi e nomi della popolazione esaminata, non si
escludono possibili inesattezze nell’attribuzione delle
pubblicazioni censite.
Infine, pur non essendo valutati dall’ISI, in questa
Anno
analisi sono stati considerati anche gli articoli pubbli-
cati su Acta Horticulturae in quanto espressione della Fig. 1 - Numero di articoli pubblicati su riviste ISI e su Acta
Horticulturae nel decennio 2000-2009 dal gruppo “ortofloro”
partecipazione del settore ai convegni dell’ISHS e italiano (elaborazione su dati ISI Web of Knowledge e Agricola).
significativa via di diffusione dei risultati della ricerca Fig. 1 - Number of ISI and Acta Horticulturae papers published
in ambito internazionale. during the 2000-2009 decade by the Italian researchers working
on vegetable, flower and ornamental crops (elaborated from ISI
Web of Knowledge and Agricola data).
Risultati dell’analisi
lo ogni due anni. Molto ancora si può fare in tal senso,
Una prima criticità che emerge dal sistema di clas- perché non tutti i gruppi di ricerca pubblicano in
sificazione ISI è la parziale coincidenza dell’ortoflori- maniera consolidata su queste riviste.
coltura “italiana” con la categoria di riferimento Nel decennio considerato, il gruppo OF ha prodot-
(subject category, SC) Horticulture. Questa infatti to 237 pubblicazioni ISI. Nella figura 2 sono riportate
raggruppa 23 riviste che comprendono ortofloricoltu-
ra, frutticoltura, viticoltura ed enologia e genetica Articoli (n)
agraria.
Nel 2008 l’IF medio delle 23 riviste è stato 1,120,
mentre il 75° percentile è risultato pari a 1,669. Le
riviste che in effetti sono riconducibili al gruppo OF
sono però 15; esse hanno presentato media e 75° per-
centile sensibilmente più bassi: 0,808 e 0,958, rispetti-
vamente. Volendo confrontare questo risultato con
un’altra SC, vicina al gruppo OF, si rileva che
Agronomy comprende ben 49 riviste con IF medio
pari a 1,234 e 75° percentile di 1,649 per il 2008. In
entrambe le SC sono comprese riviste di genetica
agraria con IF molto alti (TAG, Molecular breeding);
riviste con IF simili sono presenti solo nella SC
Agronomy (es.: Advances in Agronomy, Agricultural
and Forest Meteorology).
Il numero degli articoli del gruppo OF pubblicati
su riviste ISI è cresciuto nettamente nel corso dell’ul-
timo decennio (fig. 1). Escludendo il 2000 (primo
anno disponibile su ISI Web of Knowledge), dove il
numero di articoli appare particolarmente basso, l’in- Fig. 2 - Numero di articoli ISI pubblicati per singola rivista (solo
quelle in cui sono presenti almeno 3 lavori) nel decennio 2000-
cremento medio annuo che si è registrato nel periodo 2009 dal gruppo “ortofloro” italiano. (elaborazione su dati ISI
2001-2008 è stato di circa il 25%. A partire dal 2001, Web of Knowledge).
si è registrata mediamente la presenza di quattro arti- Fig. 2 - Number of ISI papers published for each journal (only
those with at least 3 papers) during the 2000-2009 decade by the
coli in più ogni anno; attualmente il ritmo di pubblica- Italian researchers working on vegetable, flower and ornamental
zione individuale su riviste ISI è pari a circa un artico- crops (elaborated from ISI Web of Knowledge data).

162
Atti della tavola rotonda “Didattica e ricerca in ortofloricoltura”

le riviste che presentano almeno tre articoli del grup- colta (6,3%) e substrati di coltivazione (4,2%). Poco
po in parola, spesso catalogati in settori diversi. Solo presenti sono i temi del controllo delle infestanti e
il 36% degli articoli è stato pubblicato su riviste della della valutazione delle nuove cultivar/specie (in media
SC Horticulture. Il 20% degli articoli ha interessato la 1,7% per ciascun tema) (tab. 1).
SC Plant science, il 14% Agronomy, l’11% Del campione esaminato, la maggior parte dei
Agriculture, multidisciplinary, il 10% Food science & ricercatori è impegnata in attività di ricerca che
technology e il 9% altre SC (fig. 3). Ciò a conferma riguardano le specie orticole, con ovvie ripercussioni
soprattutto dell’interdisciplinarietà di molti lavori, sul numero di lavori prodotti (77,6%). C’è da osserva-
oltre che della difficoltà di classificare l’attività di re che nonostante l’esiguità del gruppo che si interes-
ricerca italiana in schemi sviluppati su modelli inter- sa di floricoltura e piante ornamentali la presenza di
nazionali. articoli ISI di questo settore è discreta (11%) e decisa-
Guardando i temi di ricerca trattati negli articoli mente in crescita. Il 3,4% dei lavori riguarda inoltre
ISI, prevalgono i lavori di nutrizione minerale temi comuni all’orticoltura e alla floricoltura, mentre
(21,5%), seguiti da lavori di fisiologia (15,6%), qua- il 2,5% degli articoli interessa specie aromatiche/offi-
lità e aspetti nutrizionali (13,1%), irrigazione e rela- cinali. Una piccola quota delle pubblicazioni (5,5%)
zioni idriche (10,5%), propagazione (9,7%), aspetti riguarda specie di altri settori, a conferma della colla-
generali di gestione della coltura (8,4%), aspetti di borazione di alcuni ricercatori OF in gruppi più ampi,
genetica e/o di biologia molecolare (7,2%), post-rac- in cui si integrano più competenze. Ad esempio. risul-
ta che 1/3 dei lavori censiti su temi di fisiologia inte-
ressa specie di altri settori (tab. 1).
Il gruppo OF evidenzia una buona produzione di
articoli su Acta Horticulturae e una forte crescita nel-
l’ultimo decennio tanto da aver superato 60 articoli
nel 2009 (fig. 1). Va comunque osservato che questi
articoli, anche se sono pubblicati in lingua inglese e
sottoposti a peer review da parte di un comitato scien-
tifico editoriale internazionale, hanno una valutazione
decisamente inferiore rispetto alle riviste ISI.
Pertanto, se l’aumento di questi articoli può essere
visto sicuramente come espressione della positiva esi-
genza di maggiore internazionalizzazione dei gruppi
Fig. 3 - Ripartizione per Subject category riviste degli articoli ISI
pubblicati nel decennio 2000-2009 dal gruppo “ortofloro” italiano di ricerca, non altrettanto si può dire sotto il profilo
(elaborazione su dati ISI Web of Knowledge). della “qualità bibliometrica”.
Fig. 3 - Journal classification according to the ISI Subject Infine, nella figura 4 è riportato il confronto
category of the paper published by the Italian researchers
working on vegetable, flower and ornamental crops during the dell’H-index per le classi di ricercatori presi in consi-
2000-2009 decade (elaborated from ISI Web of Knowledge data). derazione. L’H-index medio risulta compreso tra 2,2 e

Tab. 1 - Pubblicazioni su riviste ISI del gruppo “ortofloro” italiano nel decennio 2000-2009 classificate per macro-argomento e tipo di
ricerca.
Tab. 1 - Species/argument and research topic classification of the ISI papers published during the 2000-2009 decade by the Italian
researchers working on vegetable, flower and ornamental crops.

Tipo di ricerca
Water relations

Plant nutrition

Weed control
management

Post harvest

Propagation

Nutr. value

physiology
(irrigation)
Cv/species
evaluation

Substrates
Quality –

Genetics

Totale
Plant
Crop

Macro-argomento

Orticoltura 3 24 17 48 10 14 30 4 4 8 22 184
Floricoltura/ornamentali 1 1 2 5 6 1 6 4 26
Generale (ortic./floric.) 3 1 4 8
Officinali 3 1 1 1 6
Altro (non ortic. o floric.) 2 11 13
Totale 4 25 20 51 15 23 31 10 4 17 37 237
Percentuale 1,7 10,5 8,4 21,5 6,3 9,7 13,1 4,2 1,7 7,2 15,6 100

163
Elia et al.

penalizza la valutazione degli articoli italiani di orto-


o
floricoltura.
L’H-index medio del gruppo non è elevato.
Considerata la continua crescita del numero di articoli
pubblicati su riviste ISI è prevedibile che quest’indice
possa aumentare nei prossimi anni.
Si evidenzia comunque l’assenza a livello naziona-
le di una rivista ISI specifica per il settore o per più
settori affini, o che potrebbe favorire la diffusione dei
(16) (1) (20) risultati della ricerca italiana in campo internazionale.

Bibliografia
Fig. 4 - Media, 75° percentile e valore massimo dell’H-index per
classe di ricercatori del gruppo “ortofloro” italiano. In parentesi la ABRAMO G., D’ANGELO C.A., 2007. Measuring science: irre-
numerosità di ciascuna classe; per gli universitari i dati fanno sistible temptations, easy shortcuts and dangerous conse-
riferimento a dicembre 2009. (Elaborazione su dati Scopus). quences, Current Science, 93 (6): 762-766.
Fig. 4 - H-index average, 75th percentile and maximum value for ANONYMOUS, 2008. Preserving the integrity of the journal impact
the different researcher classes of the Italian researchers working factor guidelines from the scientific business of Thomson
on vegetable, flower and ornamental crops. In brackets the Reuters. http://community.thomsonreuters.com/t5/Citation-
number of authors for each class. (Elaborated from Scopus data). Impact-Center/Preserving-the-Integrity-of-The-Journal-
Impact-Factor-Guidelines/ba-p/1218#A14. Accesso 2 aprile
3,5 e il 75° percentile evidenzia valori più elevati per i 2010.
professori ordinari. Va tuttavia rilevato che la variabi- C OMITATO DI INDIRIZZO PER LA VALUTAZIONE DELLA RICERCA
(CIVR), 2006. Valutazione triennale della ricerca italiana:
lità all’interno del campione considerato è molto alta e VTR 2001-2003, http://vtr2006.cineca.it/. Accesso 2 aprile
che circa il 20% dei componenti del gruppo OF non 2010.
compare quando si adotta questo indice di valutazio- FIGÀ-TALAMANCA A., 2000. L’Impact Factor nella valutazione
della ricerca e nello sviluppo dell’editoria scientifica,
ne. http://siba2.unile.it/sinm/4sinm/interventi/fig-talam.htm.
Accesso 2 aprile 2010.
Considerazioni conclusive HIRSCH J.E., 2005. An index to quantify an individual’s scientific
research output. Proceedings of the National Academy of
Sciences, 102 (46):16569-72,
Anche se l’analisi non ha considerato tutti i possi- http://arxiv.org/abs/physics/0508025. Accesso 2 aprile 2010.
bili soggetti coinvolti in Italia nella ricerca in ortoflo- MOED H.F., 2002. The impact factors debate: the ISI’s uses and
ricoltura (ENEA, enti regionali, ecc.), il campione limits. Nature, 415: 731-732.
C ONFERENZA DEI RETTORI DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE (C RUI ),
considerato può essere considerato rappresentativo del 2002. La ricerca scientifica nelle università italiane. Una
settore. L’aspetto più interessante che emerge è la prima analisi delle citazioni della banca dati ISI.
sostanziale e continua crescita degli articoli ISI, che http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=1051#. Accesso 2
aprile 2010.
testimonia la volontà di un sempre maggior numero di ISTAT, 2008. La ricerca e sviluppo in Italia nel 2007, Statistiche in
ricercatori italiani di qualificare e valorizzare i risultati breve. http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calenda-
della ricerca ortofloricola secondo gli standard inter- rio/20081124_00/. Accesso 2 aprile 2010.
nazionali. SCOPUS, 2010. I vantaggi dell’H-index.
http://info.scopus.com/documents/files/scopus-training/resour-
L’ortofloricoltura rappresenta solo una parte della celibrary/pdf/FSRPM_IT_0707_a885_FactSheet_RPM_LR.p
categoria Horticulture dell’ISI; la presenza inoltre in df. Accesso 2 aprile 2010.
questa categoria di riviste di altri settori con IF elevato SYLOS LABINI F., ZAPPERI S., 2010. I ricercatori non crescono
sugli alberi. Editori Laterza (Bari), pp 118.

164

Potrebbero piacerti anche