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2011 - 2013
Direttore Responsabile: Enzo Boschi Coordinamento Editoriale: Gianluca Valensise e U f ficio Relazioni Scienti fiche Istituzionali Redazione Testi: Massimo Crescimbene, Giuseppe Di Capua Aggiornamento Dati: Gabriella Cano fari, Gianluca Ceccucci, Antonella Cianchi, Simona Mennella, Francesca Torregrossa, Viviana Vacchi Redazione Bibliografia: Anna Grazia Chiodetti, Gabriele Ferrara Progetto Grafico: Laboratorio Grafica e Immagini - INGV Roma Progetto Editoriale ed Impaginazione: Francesca Di Ste fano, Rossella Celi - Centro Editoriale Nazionale - INGV Roma
2011 INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Via di Vigna Murata, 605 - 00143 Roma Tel. 06/518601 Fax 06/5041181 http://www.ingv.it
Indice ___________________________________________________________________________________________________________
Guida alla lettura del documento Premessa Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale 2011 - 2013 I. Lattuale assetto dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 1. Generalit 2. Processo costitutivo dell'INGV e principali eventi organizzativi 3. Gli organi dellINGV 4. La realt operativa dellINGV 5. Strutture e sedi geografiche 6. Temi Trasversali Coordinati (TTC) II. Stato di attuazione delle attivit e obiettivi generali da conseguire nel triennio 2011-2013 III. Risorse finanziarie disponibili 1. Bilancio di previsione 2. Rapporti con il MIUR 3. Rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile 4. Rapporti con altre istituzioni nazionali 5. Rapporti con istituzioni extra-nazionali IV. Collaborazioni internazionali di rilievo e interazioni con le altre componenti della rete di ricerca 1. Attivit in ambito comunitario 2. Le grandi infrastrutture di ricerca a scala europea 3. Accordi bilaterali 4. Rapporti con il mondo produttivo e rilevanza economico-sociale delle attivit svolte 5. Il mondo produttivo 6. Rilevanza economica-sociale V. Principali infrastrutture di ricerca 1. Reti strumentali di monitoraggio e di ricerca 2. Laboratori analitici e sperimentali 3. Risorse di calcolo 4. Banche dati 5. Partecipazione a grandi infrastrutture di ricerca a scala europea VI. Quadro generale della partecipazioni societarie VII. Risorse umane 1. Dotazione organica vigente 2. Situazione del personale di ruolo in servizio al 1 gennaio 2011 3. Costo del personale per tipologia (aggiornamento al 16 ottobre 2010) 4. Programmazione triennale del fabbisogno di personale Prima annualit (2011) VIII. Azioni per la Formazione 1. Iniziative istituzionali 2. Iniziative individuali coordinate 3. Trasferimento delle conoscenze scientifiche 4. Attivit di Divulgazione IX. Elenco commentato delle proposte concernenti i progetti premiali X. Elenco dei progetti bandiera XI. Spesa amministrativa sostenuta per la gestione dell'ente Obiettivi da conseguire nel triennio 2010 - 2012 Introduzione Tabelle di sintesi Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 Introduzione Schede per Obiettivo Specifico Pubblicazioni 2010 1. Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR
VII IX XI XIII
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XXXVII XLIII XLIII XLIII XLVI XLVI L L L L LI LII LII LII 1 3 5 43 45 47 205 207
2. Articoli in stampa su riviste JCR (al 27 gennaio 2011) 3. Articoli pubblicati nel 2010 su riviste non-JCR e altre pubblicazioni Documento di Vision decennale Parere del Comitato di Consulenza Scientifica
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Premessa ___________________________________________________________________________________________________________
Premessa
Per un insieme di circostanze a carattere sia finanziario che organizzativo, il 2011 segna linizio di un triennio cruciale per lo sviluppo dellINGV e dei settori disciplinari in cui listituto quotidianamente impegnato. Dal punto di vista finanziario lINGV registra una decisa contrazione dei finanziamenti istituzionali, solo parzialmente compensata dal successo nella ricerca di finanziamenti sul mercato competitivo internazionale. Alla riduzione del Fondo Finanziamento Ordinario del MIUR resa necessaria dallavvio dei Progetti Bandiera e e dei Progetti Premiali ha purtroppo corrisposto una riduzione di circa il 30% del finanziamento concesso annualmente dal Dipartimento della Protezione Civile a partire dal 2010. Stante il fatto che lINGV non intende ridurre il proprio impegno nellosservazione sistematica dei fenomeni geofisici e nella mitigazione dei numerosi rischi naturali che affliggono il nostro paese, questa sfortunata congiuntura economica porter necessariamente lIstituto a rivedere profondamente le proprie strategie e lallocazione complessiva delle risorse disponibili. Dal punto di vista organizzativo giover ricordare che lINGV, come del resto tutti gli altri enti del comparto Ricerca, sta affrontando limportante ristrutturazione prevista dal D.L. 31 dicembre 2009, n. 213 "Riordino degli enti di ricerca in attuazione dell'articolo 1 della legge 27 settembre 2007, n. 165. Nel corso del 2010 lINGV ha elaborato e approvato un nuovo Statuto, che prefigura una nuova struttura organizzativa a carattere dipartimentale e un nuovo assetto dei rapporti tra le sue diverse componenti; un assetto finalizzato a rispondere in maniera pi efficace alle sfide globali che lINGV si trova di fronte in questo secondo decennio del XXI secolo. Al momento della stesura di questo Piano Triennale si in attesa della pubblicazione definitiva degli statuti di tutti gli enti del comparto, atto che segner lavvio concreto del processo di riordino con il rinnovo dei vertici e la creazione delle nuove strutture. LINGV si affaccia al nuovo decennio con unaccresciuta capacit di coordinare la ricerca a scala europea, come dimostra la leadership delle grandi infrastrutture EMSO e EPOS; con un impegno sempre crescente in progetti di respiro mondiale, come il programma che ha come obiettivo lelaborazione di un Global Earthquake Model e come il sempre crescente coinvolgimento nelle ricerche in aree polari; e con il desiderio di estendere la propria sfera di attivit a nuovi settori disciplinari della Terra fluida, come gli studi sul clima e quelli sulla dinamica oceanica. Questultimo obiettivo verr raggiunto sfruttando il know-how acquisito nellosservazione e nella modellazione dei fenomeni geofisici della Terra solida e avvalendosi di quella forte multidisciplinariet che rappresenta oggi una delle cifre principali dellINGV, non solo in raffronto ad altre realt nazionali ma anche in relazione al contesto globale. Per tutte queste ragioni il programma triennale di attivit qui presentato si pone necessariamente come un elementoponte tra lINGV del primo decennio del secolo e lINGV del futuro. Il programma ovviamente riflette la situazione di incertezza corrente sul piano sia finanziario che organizzativo, ma allo stesso tempo ricchissimo di spunti e proposte concrete per il progresso della ricerca in geofisica, per una efficace mitigazione dei rischi naturali e per una sempre maggiore presenza e incisivit dei ricercatori italiani nellagone scientifico internazionale.
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Nel quadriennio successivo la nuova struttura si consolidata e i suoi principali meccanismi di funzionamento hanno cominciato ad andare a regime. In questa fase sono state necessarie opportune modifiche anche importanti nella strutturazione dellINGV. Infatti, durante il 2005, per favorire una migliore organizzazione delle attivit di ricerca, sono state costituite le due nuove sezioni di Bologna e Pisa (Delibera C.D. n. 4.1.2.05 del 12 luglio 2005), precedentemente sedi distaccate dell'ente (si veda pi avanti la sezione Gli organi dellINGV). Nel corso del 2004 sono scaduti i mandati del Presidente, del Direttore Generale e del Consiglio Direttivo: il Presidente stato confermato con DPCM 7/5/2004; il Direttore Generale stato confermato con Decr. Pres. n. 353 del12 luglio 2005; il Consiglio Direttivo stato rinnovato il 26 maggio 2005 con Decr. MIUR Prot. 1135/Ric.
Nel maggio 2007 stato aggiornato l'organigramma del Collegio di Istituto, essendo ormai decaduti gli incarichi di direzione delle sezioni dellINGV esistenti alla data di avvio del nuovo ente (Delibera n. 4.1.2.07 del 09/05/2007). Il 18 novembre 2007, dopo lunga malattia deceduto il Dott. Cesidio Lippa. Il 29 novembre 2007 (Decr. Pres. 514) stato nominato Direttore Generale il Dott. Tullio Pepe, gi Direttore Amministrativo dellINGV. Essendo rimasto vacante lincarico di Direttore Amministrativo, nel provvisorio si convenuto che la Amministrazione Centrale rispondesse direttamente al Direttore Generale. Il 2 aprile 2008 (con successive modificazione del 22 maggio 2008) stata emanato lOrdine di Servizio 1.2008, che ha riorganizzato in modo abbastanza significativo le strutture dellAmministrazione Centrale. Il 16 gennaio 2009 con DPCM (protocollo PCM n. 304 del 26/01/2009) il Ministro dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca Mariastella Gelmini ha prorogato le funzioni di Presidente al Prof. Enzo Boschi fino a 60 giorni dopo lentrata in vigore del decreto legislativo di riordino dellente. Il 28 gennaio 2010, infine, stato nominato il nuovo Consiglio Direttivo (Decreto n. 7 del 28/01/2010), in sostituzione di quello decaduto nellestate del 2009. A seguito della pubblicazione delle legge-delega 4 marzo 2009, n.15, e del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, lINGV ha costituito il proprio Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) in forma monocratica. LIng. Mauro Massulli, dirigente di II fascia del MIUR, stato nominato unico componente del nuovo organismo con Delibera del Consiglio Direttivo n. 4.3.5.10 del 20 luglio 2010. Il 5 agosto 2010 stato consegnato al MIUR il Documento di Vision decennale richiesto a tutti gli enti del comparto. Infine, come previsto dal Decreto Legislativo 31 dicembre 2009, n. 213 "Riordino degli enti di ricerca in attuazione dell'articolo 1 della legge 27 settembre 2007, n. 165", nel corso del 2010 stato insediato un organismo composito formato dai componenti ordinari del Consiglio di Amminstrazione e da alcuni esperti di nomina ministeriale, con lincarico di elaborare il nuovo Statuto dellINGV. Dopo una fase di elaborazione durata alcuni mesi, il 30 novembre 2010 la versione finale dello Statuto stata sottposta al MIUR.
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Tutti i documenti citati sono reperibili nelle pagine istituzionali del sito web dellINGV. Istituzione dei Temi Trasversali Coordinati Tra la fine del 2004 e linizio del 2005, per rispondere ad una necessit di rafforzare i legami tra strutture diverse dell'INGV, stata avviata una fase definita come riorganizzazione della rete scientifica. Tale fase stata attuata attraverso i seguenti passaggi (si veda anche la sezione Temi Trasversali Coordinati pi avanti in questo stesso Capitolo): Il 30 settembre 2004 stata avviata una prima fase di riorganizzazione, con istituzione di 7 Temi Trasversali Coordinati (TTC) e avvio di una verifica di fattibilit per ulteriori 15 (Decr. Pres. n. 326). Il 31 gennaio 2005 sono stati avviati 8 TTC tra quelli gi sottoposti a verifica (Decr. Pres. n. 34). Il 27 ottobre 2005 stato fissato in 19 il numero dei TTC operativi durante il 2006. Per alcuni sono stati modificati i temi di attivit e la struttura di coordinamento (Decr. Pres. n. 627). Il 30 ottobre 2006 la rete scientifica INGV stata aggiornata, con modifiche nella struttura e nel numero degli Obiettivi Specifici e dei TTC, fissati rispettivamente in 40 e 18 (Decr. Pres. n. 354). Il 5 novembre 2007 la rete scientifica INGV stata ancora aggiornata, con piccole modifiche nella struttura e nel numero degli Obiettivi Specifici e dei TTC, fissati rispettivamente in 40 e 19 (Decr. Pres. n. 486). Il 23 dicembre 2008 la rete scientifica stata aggiornata per il 2009, con laggiunta di un nuovo Obiettivo Specifico e piccole modifiche nel coordinamento di alcuni TTC (Decr. Pres. n. 664). Il 21 dicembre 2009 la rete scientifica stata aggiornata per il 2010, con laggiunta di due nuovi Obiettivi Specifici e modifiche nel coordinamento di alcuni TTC (Decr. Pres. n. 637). Il 31 dicembre 2010 la rete scientifica stata aggiornata per il 2011, senza alcuna variazione rispetto a quanto stabilito per il 2010 (Decr. Pres. n. 757).
Istituzione dellUfficio Relazioni Scientifiche Istituzionali (URSI) Per favorire uno scambio pi immediato e proficuo tra la direzione dellente e le sue strutture, il 17 ottobre 2005 con Decr. Pres. n. 557 stato istituito l'Ufficio di diretta collaborazione del Presidente Relazioni Scientifiche Interne, che svolge diverse funzioni, tra cui: raccordo tra la Presidenza e le Sezioni ai fini della elaborazione e presentazione dei documenti di programmazione e di rendicontazione delle attivit scientifiche istituzionali dell'ente; riferimento organizzativo stabile per le attivit dei Temi Trasversali Coordinati (TTC); raccordo operativo tra la Presidenza e gli organi di valutazione.
Il decreto 223 del 28 giugno 2007 ha lievemente modificato la denominazione dellURSI, ribattezzandolo Ufficio Relazioni Scientifiche Istituzionali, e ne ha modificato la struttura. Lufficio era costituito da: Dott. Edoardo Del Pezzo, Geofisico ordinario della Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano, Dott. Fabio Florindo, Dirigente di Ricerca della Sezione di Roma 2, Dott. Massimo Pompilio, Primo Ricercatore della Sezione di Pisa, Dott. Gianluca Valensise, Dirigente di ricerca della Sezione di Roma 1, anche con funzioni di portavoce.
Il decreto n. 381 del 30 settembre 2009 ha ulteriormente modificato la composizione dellUfficio, con la sostituzione del Dott. Edoardo Del Pezzo, passato ad altro incarico, da parte del Dott. Alessandro Bonaccorso, Dirigente di Ricerca della sezione di Catania. Il Dott. Valensise svolge la funzione di Responsabile dell'Ufficio e di Portavoce di Presidenza. La Sig.ra Antonella Cianchi assicura all'Ufficio il necessario supporto operativo. Nel maggio 2010 lURSI si dotato di un Servizio Relazioni Internazionali con unica sede a Roma, nato per assicurare un punto di riferimento e di contatto tra i ricercatori dellINGV e tutti gli stakeholders internazionali. Le mansioni e i ruoli del personale assegnato allURSI sono stati ulteriormente precisati dall lOrdine di Servizio 3.2010 dellAmministrazione Centrale. Istituzione del Centro Servizi Scientifici, Tecnici e Culturali Il 25 settembre 2006 stato istituito a titolo sperimentale il Centro Servizi Scientifici, Tecnici e Culturali, una struttura dellAmministrazione Centrale che ha come scopo lottimizzazione di tali servizi e la valorizzazione delle competenze esistenti presso tutte le Sezioni dellente (Decr. Pres. n. 286). Negli anni successivi le competenze del Centro sono state progressivamente ampliate. Con Delibera n. 4.1.3.09/A del 17/06/2009, a decorrere dalla data del 01/07/2009 alla direzione del Centro stato chiamato il Dott. Fabio Florindo, Dirigente di Ricerca della Sezione di Roma 2.
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Organi della Gestione Direttore Generale Dott. Tullio Pepe Collegio di Istituto Prof. Enzo Boschi, presidente; Dott. Tullio Pepe, direttore generale; Dott. Fabio Florindo, dirigente di ricerca, direttore del centro Servizi Scientifici, Tecnici e Culturali Dott. Massimiliano Stucchi, dirigente di ricerca, commissario straordinario della sezione di Milano-Pavia; Dott. Sergio Gurrieri, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Palermo; Dott. Marcello Martini, dirigente tecnologo, direttore della sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano; Dott. Antonio Meloni, dirigente di ricerca, direttore dalla sezione Roma 2; Dott. Andrea Morelli, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Bologna; Dott. Augusto Neri, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Pisa; Dott. Domenico Patan, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Catania; Dott. Antonio Piersanti, dirigente di ricerca, direttore della sezione Roma 1; Dott. Giulio Selvaggi, dirigente di ricerca, direttore del Centro Nazionale Terremoti - Roma. Organi di Controllo Collegio dei Revisori di Conti Dott. Dante Piazza, dirigente del ministero Economia e Finanze, designato da questo ministero (presidente); Dott. Luciano Criscuoli, direttore generale del MIUR, designato dallINGV, membro effettivo; Dott.ssa Ida Mercuri, dirigente del MIUR, designata dal MIUR, membro effettivo; Dott. Sergio Pasquantonio, consulente aziendale, designato dallINGV, membro effettivo; Dott. Antonio Valeo, dirigente del MIUR, designato del MIUR, membro effettivo; Dott.ssa Giulietta Iorio, funzionario del MIUR, membro supplente del Dott. Criscuoli e del Dott. Pasquantonio; Rag. Alberto Paesano, direttore amministrativo contabile del ministero dellEconomia e delle Finanze, designato dallo stesso ministero, membro supplente del Dott. Piazza; Sig.ra Maria Testa, funzionario del Dip. per lUniversit e la ricerca scientifica e tecnologica (A.F.A.M.), membro supplente del Dott. A. Valeo e della Dott.ssa I. Mercuri. Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) Ing. Mauro Massulli, dirigente di II fascia del MIUR. XVI
Si ricorda che in data 1 agosto 2010, in concomitanza con lavvio delle attivit dellOrganismo Indipendente di Valutazione, decaduto il precedente Collegio Unico di Valutazione Scientifica e Controllo Strategico.
Strutture e sedi geografiche Ormai da qualche anno lINGV risulta stabilmente articolato nelle seguenti Strutture: Amministrazione Centrale Sezione di Bologna Sezione di Catania Sezione di Milano-Pavia Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano Sezione di Palermo Sezione di Pisa Sezione di Roma 1 Sezione di Roma 2 Centro Nazionale Terremoti
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Oltre che presso le sedi delle Strutture, le attivit si svolgono anche presso le sedi distaccate di: Ancona Arezzo Ercolano (NA) Gibilmanna (PA) Grottaminarda (AV) L'Aquila Lecce Lipari (ME) Messina Nicolosi (CT) Portovenere (SP) Rocca di Papa (RM) Roma - Via XXIV Maggio Roma - Viale Pinturicchio Stromboli (ME) Vulcano (ME)
A queste sedi vanno aggiunti piccoli presdi presenti in numerose altre localit e finalizzati ad ospitare o gestire strumentazione geofisica. Infine, alcune unit di personale prestano servizio in regime di comando o sono ospitati presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, il MIUR, l'Archivio generale dello Stato, la Regione Marche, l'INOGS (Istituto Nazionale di Ocenografia e di Geofisica Sperimentale) di Trieste e le Universit di Genova e Messina. Di seguito si riassume la composizione interna delle strutture e la consistenza del personale per ognuna di esse. Si noti che per Personale dipendente si intende il personale di ruolo o assunto con contratto a termine, mentre con la voce Altro personale si fa riferimento a personale non strutturato, quali assegnisti, borsisti e co.co.co. (contratto di collaborazione coordinata e continuativa), o dipendente da altre amministrazioni, come gli incaricati di ricerca. AMMINISTRAZIONE CENTRALE (AC) Direttore ad interim: Il Direttore Generale, Dott. Tullio Pepe Uffici: Ufficio I - Affari generali e ordinamento Ufficio II Risorse umane Ufficio III - Trattamento giuridico ed economico del personale Ufficio IV - Risorse finanziarie e contabilit Ufficio V - Approvigionamenti e patrimonio Servizio VI - Servizi tecnici Servizio VII Servizi informatici Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 81 unit (pi 4 dipendenti comandati presso altre amministrazioni e un dipendente in congedo temporaneo) Altro personale (al 1/1/2010): n. 4 unit
CENTRO SERVIZI SCIENTIFICI, TECNICI E CULTURALI Responsabile: Dott. Fabio Florindo, dirigente di ricerca della sezione Roma 2 Laboratori e Servizi: Laboratorio di Didattica e Divulgazione Scientifica (Resp. Dott.ssa Giuliana DAddezio) Laboratorio Grafica e Immagini (Resp. sig.ra Daniela Riposati) Servizio Biblioteca e Documentazione Scientifica (Resp. Dott.ssa Anna Grazia Chiodetti) Servizio Redazione Centro Editoria Nazionale (Resp. Sig.ra Francesca Di Stefano) Servizio Redazione Annals of Geophysics (Resp. Dott. Fabio Florindo) Ufficio di Segreteria e Organizzazione Congressuale (Resp. Dott.ssa Silvia Nardi) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 24 unit (di cui 22 gi incluse tra il personale dipendente dellAmministrazione Centrale e 2 appartenenti alle sezioni scientifiche) SEZIONE DI NAPOLI - OSSERVATORIO VESUVIANO (NA-OV) Direttore: Dott. Marcello Martini, dirigente tecnologo Unit funzionali: UF Centro di monitoraggio (Resp. Dott.ssa Flora Giudicepietro) UF Geochimica dei fluidi (Resp. Dott. Giovanni Chiodini) UF Geodesia - (Resp. Dott. Marcello Martini) UF Sismologia e sismotettonica (Resp. Dott.ssa Francesca Bianco) UF Vulcanologia e petrologia (Resp. Prof. Giovanni Orsi) Servizio Amministrativo (Resp. Dott. Giuseppe Patrizi, con funzioni di Direttore Amministrativo) Servizi Tecnici e Scientifici Comuni (Resp. Dott. Marcello Martini) Unit di progetto: UP Centro di Ingegneria Sismica e Sismologia Applicata (CISSA) (Resp. Dott. Giovanni Iannaccone) UP Dinamica dei Sistemi Vulcanici (DSV) (Resp. Dott. Giuseppe De Natale) UP Modellistica dei Processi Vulcanici ed Ambientali (MPVA) (Resp. Dott. Giovanni Macedonio) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 115 unit XVIII
SEZIONE DI MILANO - PAVIA SISMOLOGIA APPLICATA ALLINGEGNERIA (MI) Direttore: Dott. Massimiliano Stucchi, dirigente di ricerca (Commissario pro-tempore) Unit funzionali: UF 1 Infrastruttura (Resp. Dott. Mariano Maistrello) UF 2 Pericolosit sismica e sismologia storica (Resp. Dott. Massimiliano Stucchi) UF 3 Scenari sismici e acquisizione dati strumentali (Resp. Dott.ssa Lucia Luzi) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 30 unit (pi un dipendente in congedo) Altro personale (al 1/1/2010): n. 10 unit
SEZIONE DI PALERMO (PA) Direttore: Dott. Sergio Gurrieri, Dirigente di Ricerca Unit funzionali: UF Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche (Resp. Dott. Giorgio Capasso) UF Laboratori Geochimici e Tecnologici (Resp. Dott. Salvatore Inguaggiato) Unit di Progetto: UP Potenziamento delle reti di monitoraggio geochimico nelle aree vulcaniche e sismiche della Sicilia (Resp. Dott. Rocco Favara) Servizi Amministrativi (Resp. Dott.ssa Maria Corvo) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 58 unit (pi un dipendente in servizio a tempo parziale) Altro personale (al 1/1/2010): n. 21 unit SEZIONE DI CATANIA (CT) Direttore: Dott. Domenico Patan, dirigente di ricerca Unit funzionali: UF Deformazioni, geodesia e geofisica (Resp. Dott. Giuseppe Puglisi) UF Gravimetria e Magnetismo (Resp. Dott. Ciro Del Negro) UF Sala operativa (Resp. Ing. Danilo Reitano) UF Sismologia (Resp. Dott. Raffaele Azzaro) UF Vulcanologia e geochimica (Resp. Dott. Mauro Coltelli) Unit di Progetto: UP Nubi vulcaniche (Resp. Dott. Mauro Coltelli) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 103 unit Altro personale (al 1/1/2010): n. 17 unit
SEZIONE DI ROMA 1 - SISMOLOGIA E TETTONOFISICA (RM1) Direttore: Dott. Antonio Piersanti, dirigente di ricerca Unit funzionali: UF Geodinamica (Resp. Dott. Carlo Giunchi) UF Tettonica attiva (Resp. Dott.ssa Daniela Pantosti) UF Geochimica dei fluidi, stoccaggio geologico e geotermia (Resp. Dott.ssa Fedora Quattrocchi) UF Sismologia (Resp. Dott.ssa Claudia Piromallo) UF Effetti dei terremoti e pericolosit sismica (Resp. Dott. Antonio Rovelli) UF Laboratori (Resp. Dott. Giovanni Romeo e Dott. Piergiorgio Scarlato) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 117 unit (pi un dipendente in comando presso altra amministrazione) Altro personale (al 1/1/2010): n. 31 unit SEZIONE DI ROMA 2 - GEOMAGNETISMO, AERONOMIA E GEOFISICA AMBIENTALE (RM2) Direttore: Dott. Antonio Meloni , dirigente di ricerca Unit funzionali: UF Geomagnetismo (Resp. Dott.ssa Paola De Michelis) UF Fisica dellAlta Atmosfera (Resp. Dott. Bruno Zolesi) UF Laboratorio di Paleomagnetismo (Resp. Dott. Leonardo Sagnotti) UF Laboratorio di Geofisica Ambientale (Resp. Dott. Cesidio Bianchi) UF Ricerche Interdisciplinari Geomarine RIDGE (Resp. Dott. Paolo Favali) UF Osservatorio Geofisico di LAquila (Resp. Dott. Paolo Palangio) Unit di progetto: UP Misure e Metodi per la Geofisica dellAmbiente (Resp. Dott. Massimo Chiappini) UP Geofisica e Tecnologie Marine (Resp. Dott. Cosmo Carmisciano) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 87 unit XIX
CENTRO NAZIONALE TERREMOTI (CNT) Direttore: Dott. Giulio Selvaggi, dirigente di ricerca Unit funzionali: UF Laboratorio di Sismologia (Resp. Dott. Alberto Delladio) UF Analisi Dati per la Sismologia (Resp. Dott. Salvatore Mazza) UF Analisi Dati per la Geodesia (Resp. Dott. Roberto Devoti) UF Sismologia, Sismotettonica e Geodinamica (Resp. Dott.ssa Lucia Margheriti) UF SISMOS (Resp. Dott. Graziano Ferrari, sezione di Bologna) UF Osservatorio di Grottaminarda (Resp. Dott. Gianpaolo Cecere) UF Osservatorio di Gibilmanna (Resp. Dott. Giuseppe DAnna) UF Laboratorio di Telerilevamento (Resp. Dott.ssa Maria Fabrizia Buongiono) UF Servizi Informatici e Reti (Resp. Dott. Lucio Badiali) Unit di Progetto: UP Informazione in Ambiente geopaziale (Resp. Dott. Fawzi Doumaz) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 148 unit (pi un dipendente a tempo parziale e 5 dipendenti ospitati presso altra amministrazione) Altro personale (al 1/1/2010): n. 22 unit
SEZIONE DI BOLOGNA (BO) Direttore: Dott. Andrea Morelli, dirigente di ricerca Unit funzionali: UF Pericolosit dei fenomeni sismici e vulcanici (Resp. Dott. Romano Camassi) UF Sismologia e Geodinamica (Resp. Dott.ssa Silvia Pondrelli) UF Terremoti e Vulcani: Storia e Archeologica (Resp. Dott.ssa Emanuela Guidoboni) Unit di progetto: UP Oceanografia Operativa (Resp. Prof.ssa Nadia Pinardi) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 46 unit (pi un dipendente a tempo parziale e 7 dipendenti comandati presso Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici) Altro personale (al 1/1/2010): n. 15 unit
SEZIONE DI PISA (PI) Direttore: Dott. Augusto Neri, Dirigente di ricerca Unit funzionali: UF Vulcanologia e Magmatologia (Resp. Dott. Massimo Pompilio) UF Modellistica Fisico-Matematica dei Processi Vulcanici (Resp. Dott. Paolo Papale) UF Geomorfologia e Tettonica (Resp. Dott. Francesco Mazzarini) Personale dipendente (al 1/1/2010): n. 25 unit Altro personale (al 1/1/2010): n. 15 unit
Temi Trasversali Coordinati Ormai da diversi anni lINGV ha strutturato molte delle proprie attivit secondo lo schema dei cosiddetti Temi Trasversali Coordinati (TTC). I passaggi salienti che hanno portato alla ideazione e sviluppo dei TTC sono riassunti nella sezione di Presentazione e Inquadramento dei Piani Triennali 2005-2007 e 2006-2008. La lista dei TTC che saranno operativi nel trienno 2011-2013 non ha subito alcuna modifica rispetto a quella gi prevista dal Piano Triennale 2010-2012 e che viene riportata di seguito: OS/TTC 1.1 1.2 1.3 Tema dellOS/TTC Monitoraggio sismico del territorio nazionale Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive Sezione/i di riferimento CNT PA CT Coordinatore/i (sezione di appartenza) Marco Cattaneo (CNT) Rocco Favara (PA) Giuseppe Puglisi (CT)
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1.4 1.5 1.10 1.11 2.1 2.3 2.4 2.6 4.2 4.3 5.1 5.2 5.3 5.5 5.6 5.7 5.9
Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive Sorveglianza dell'attivit eruttiva dei vulcani Telerilevamento Osservazioni e monitoraggio macrosismico del territorio nazionale Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo avanzato Laboratori di chimica e fisica delle rocce Laboratori di geochimica dei fluidi Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale Scenari di pericolosit vulcanica Banche dati e metodi macrosismici Banche dati di sismologia strumentale Banche dati vulcanologiche Sistema informativo territoriale Attivit di Sala Operativa Biblioteche ed editoria Sistema web
NA-OV CT CNT CT, RM1 CNT, MI, RM1 PI PA CT MI, RM1 NA-OV BO, MI CNT, MI CT, OV, PI CNT, NA-OV, PI CNT AC, RM1 MI, RM1
Francesca Bianco (NA-OV) Sonia Calvari (CT) Fabrizia Buongiorno (CNT) Raffaele Azzaro (CT) Andrea Tertulliani (RM1) Lucio Badiali (CNT) Fabrizio Meroni (MI) Daniele Melini (RM1) Massimo Pompilio (PI) Salvatore Inguaggiato (PA) Ciro Del Negro (CT) Roberto Basili (RM1) Carlo Meletti (MI) Giovanni Macedonio (NA-OV) Romano Camassi (CT) Massimiliano Stucchi (MI) Lucia Luzi (MI) Francesco Mele (CNT) Stefano Branca (CT) Sandro De Vita (OV) Paolo Papale (PI) Fawzi Doumaz (CNT) Maria Teresa Pareschi (PI) Giuseppe Vilardo (NA) Alberto Basili (CNT) Anna Grazia Chiodetti (AC) Luigi Cucci (RM1) Paola Montone (RM1) Giuliana Rubbia (MI)
XXI
II. Stato di attuazione delle attivit e obiettivi generali da conseguire nel triennio 2011-2013
Vengono riassunti in questa sezione i 5 Obiettivi Generali e i 43 Obiettivi Specifici dell'INGV per il prossimo triennio. Per ogni Obiettivo Generale e Obiettivo Specifico viene fornita anche una descrizione sintetica. Lo schema, contenuto nel Decr. Pres. n. 757 del 31 dicembre 2010 ("Aggiornamento della rete scientifica dell'INGV per lanno 2011"), ricalca quello gi utilizzato a partire dal 2004 ed lo stesso utilizzato per il 2010. Si ricorda che alcuni Obiettivi Specifici sono identificati come Temi Trasversali Coordinati, una forma organizzativa dell'ente che esiste ormai dal 2004 e a cui dedicato il Capitolo I, Par. 4 La realt operativa dellINGV di questa sezione di Presentazione e Inquadramento. Si noti che agli Obiettivi Specifici a suo tempo identificati come Temi Trasversali Coordinati sono assegnati uno o pi coordinatori con esplicite responsabilit operative, mentre agli Obiettivi Specifici non trasversalizzati sono preposti dei semplici referenti. In quest'ultimo caso, per garantire completezza di rappresentazione ad attivit molto diversificate, sono di norma coinvolti almeno due o anche tre referenti, uno dei quali identificato come responsabile globale dei contenuti della scheda (il nome di tale referente evidenziato con una sottolineatura). A partire dal Piano Triennale 2007-2009 ad ogni Obiettivo Generale sono stati preposti due "referenti globali", che hanno il compito di omogeneizzare i testi prodotti dai responsabili di Obiettivo Specifico, eventualmente integrandoli o proponendo modifiche. Segue lo schema di dettaglio degli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici identificati per il trienno 2011-2013.
OS 1.1. TTC
Tema dell'OS Monitoraggio sismico del territorio nazionale Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
1.2. TTC
1.3. TTC
1.4. TTC
1.5. TTC
1.6. XXII
Antonio Meloni
geomagnetismo
1.7.
1.8.
1.9. TTC
1.10. TTC
Telerilevamento
1.11 TTC
strumentazione di registrazione delle variazioni del campo magnetico, l'effettuazione delle misure assolute e la preparazione e validazione dei risultati, per gli osservatori geomagnetici di L'Aquila, Castello Tesino (TN), Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zucchelli (SMZ) in Antartide. Ricadono in questo OS anche le osservazioni per la ripetizione presso i caposaldi della rete magnetica italiana. All'interno di questo OS viene curata la gestione degli osservatori ionosferici di Roma, Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zucchelli (SMZ) in Antartide, che utilizzano sistemi radar in alta frequenza (HF) realizzati dall'INGV o ionosonde commerciali. Viene curata inoltre la sperimentazione del monitoraggio delle scintillazioni ionosferiche in regioni polari presso Ny-Alesund (Svalbard) e SMZ (Antartide). Questo OS cura l'esecuzione di indagini sistematiche per cartografia magnetica ad alta risoluzione spaziale con rilevamento sia da terra sia da elicottero, anche in campo archeologico. Cura inoltre il rilevamento di parametri elettromagnetici di interesse ambientale e gli osservatori multiparametrici derivati da progetti EC e successivi per acquisizione di dati geofisici e oceanografici integrati. Questo OS cura lo sviluppo di una rete permanente di stazioni GPS finalizzata ad aumentare le conoscenze relative alla cinematica, alla tettonica attiva e alla sismicit della penisola. Nellambito di questo OS vengono ideate le innovazioni di carattere tecnologico delle rete stessa, vengono messe a punto nuove tecniche di analisi e viene costituita una banca dati unificata. Le tecnologie di Telerilevamento aereo, satellitare e prossimale rappresentano da alcuni decenni insostituibili strumenti per lo studio e la sorveglianza di aree sismogenetiche e zone vulcaniche. Questo TTC promuove l'interazione tra ricercatori e tecnologi che utilizzano tecniche simili in aree geografiche e per scopi scientifici anche molto diversi. Questo TTC armonizza le attivit INGV nel settore dello studio degli effetti macrosismici dei terremoti sul costruito e sulle persone e la relativa raccolta di dati, integrando le diverse procedure attualmente in uso: losservazione diretta, i questionari on-line, il Bollettino Macrosismico. Nel caso di terremoti al di sopra della soglia del danno questo TTC collabora con il Dipartimento della Protezione Civile per eventuali interventi di stima dellintensit nellarea colpita.
XXIII
OS
Tema dell'OS
2.1 TTC
2.2.
Laboratorio di paleomagnetismo
2.3. TTC
2.4. TTC
2.5
2.6. TTC
XXIV
OS
Tema dell'OS
3.1.
Edoardo Del Pezzo (NA-OV) Rita Di Giovambattista (CNT) Stephan Nielsen (RM1)
3.2.
Tettonica attiva
3.3.
3.4.
Geomagnetismo
XXV
OS
Tema dell'OS
3.5.
3.6.
3.7.
3.8.
3.9.
3.10.
XXVI
OS
Tema dell'OS
4.1.
4.2. TTC
4.3. TTC
4.4.
4.5.
XXVII
OS
Tema dell'OS
4.6.
XXVIII
OS
Tema dell'OS
5.1. TTC
5.2. TTC
5.3. TTC
5.4.
5.5. TTC
Fawzi Doumaz (CNT) Maria Teresa Pareschi (PI) Giuseppe Vilardo (NA-OV)
5.6. TTC
XXIX
OS
Tema dell'OS
5.7.
5.8. TTC
Biblioteche ed editoria
5.9.
Formazione e informazione
5.10. TTC
Sistema web
XXX
L'INGV riceve supporto finanziario per le sue attivit secondo due canali principali di stretta collaborazione. Il primo include le grandi strutture nazionali ed europee che hanno il compito di indirizzare e coordinare gli interventi sulla ricerca scientifica. Il capofila di questo gruppo di enti ovviamente il MIUR, che anche il ministero vigilante dell'INGV. Il secondo riguarda le strutture che svolgono attivit nella valutazione e protezione dai rischi naturali, il cui capofila il Dipartimento della Protezione Civile nazionale. Come si evince dal documento Bilancio di Previsione elaborato dallINGV per l'esercizio finanziario 2011, le risorse finanziarie ordinarie in linea di massima considerate disponibili ammontano a 65.900.056,00 cos ripartiti:
MIUR (prevista ripartizione del c.d. Fondone) MIUR (contributo ex legge n. 61/98 c.d. Colfiorito 2) Min. Economia e Finanze (contributi per maggiori oneri di personale) altri enti pubblici (per rimborso oneri di personale comandato) Dipartimento della Protezione Civile (I annualit della prevista Convenzione 2010 - 2012, quota ordinaria) Totale
15.000.000 65.900.056
Le risorse ordinarie non garantiscono la totale copertura delle spese c.d. incomprimibili quantificate in 69.909.056, di cui 63.296.854 per spese di gestione fisse e centralizzate (Organi, Personale, Spese di funzionamento, Esigenze dell'Amministrazione centrale, Operazioni immobiliari e Accantonamenti obbligatori) ed 6.612.202 per il fabbisogno ordinario delle Sezioni nelle quali si articola l'INGV. Il deficit, pari a 4.009.000, viene ripianato tramite l'intero utilizzo dell'avanzo di amministrazione non vincolato al 31/12/09, di corrispondente importo. Alle risorse ordinarie vanno aggiunti i seguenti 8.754.182 fondi finalizzati accertati per il 2011. Tali fondi finalizzati non garantiscono la totale copertura delle spese nellambito delle gestioni speciali che ammontano a 26.701.083. Il deficit, pari a 14.289.510, viene ripianato tramite l'intero utilizzo dell'avanzo di amministrazione a destinazione vincolata al 31/12/09, di corrispondente importo. In realt, il volume del bilancio 2010 risulter sensibilmente maggiore di quanto finora illustrato in quanto in sede di previsioni iniziali si ritenuto di non esporre le altre entrate per contratti attivi, in attesa di conoscere la tempistica e l'esatto ammontare dei notevoli accertamenti che l'Istituto continuer a realizzare anche nel 2010 in relazione a numerosi contratti e convenzioni di ricerca con enti di ricerca, enti pubblici e Comunit Europea, il cui elenco completo presentato nella sezione Obiettivi da conseguire nel triennio 2010-2012 di questo Piano Triennale. Lo stesso criterio stato seguito per i corrispondenti capitoli di spesa, in modo da non alterare l'equilibrio contabile. Analogamente, l'avanzo di amministrazione al termine dell'esercizio in corso stato presunto al netto delle quote vincolate afferenti alle gestioni speciali: nel corso dell'esercizio 2010 si provveder, tramite variazione di Bilancio, a definire esattamente le predette poste contabili in entrata e in uscita. In altri termini, l'incidenza dei fondi finalizzati allattivit oggetto di contratti e convenzioni di ricerca (c.d. entrate proprie) sul volume di bilancio destinata ad aumentare sensibilmente nel corso dell'esercizio, quando si concretizzeranno le entrate, delle quali inizialmente risulta difficile prevedere la misura e la tempistica, relative a iniziative gi in corso. Tra quelle finanziate o cofinanziate dal MIUR ricordiamo: progetti di ricerca avviati nellambito del programma FIRB, tra i quali "Rischi naturali" e "Airplane"; progetti di ricerca avviati nellambito del programma PRIN; il Programma Nazionale delle Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato per il tramite del Consorzio ad hoc.
contratti di ricerca con l'ASI; accordi di programma con il Ministero dell'Ambiente; convenzioni con il Ministero della Difesa; diversi programmi di cooperazioni scientifiche curati dal Ministero degli Affari Esteri; convenzioni con Regioni ed Enti locali; convenzioni con Universit nazionali, dellEuropa comunitaria e extra-comunitarie; contratti di ricerca con la Comunit Europea; vari servizi scientifici a terzi.
Lo schema che segue riassume la natura e provenienza di tali fondi finalizzati: Fondi DPC (Programma Quadro Sorveglianza Sicilia) Fondi MIUR Fondi PNRA Fondi MAE MEF MIN. DIFESA Fondi Altri Enti Pubblici Fondi ASI Fondi Commissione Europea Fondi Privati Totale 2.292.790 1.322.747 17.143 217.357 643.466 227.810 2.549.507 1.483.362 8.754.182
Le risorse finanziarie sopra indicate verranno "calate" nella realt operativa dell'INGV, che viene illustrata in dettaglio nella sezione Obiettivi da conseguire nel Triennio 2011 2013 di questo Piano Triennale, nella quale viene anche fornito lelenco dettagliato dei Progetti e delle Convenzioni attive. I sottocapitoli che seguono forniscono ulteriori dettagli sui meccanismi di finanziamento dell'INGV e sui rapporti con i principali enti sovventori.
Mantenimento delle attivit di monitoraggio e sorveglianza (art. 5.2a). Si tratta di un importante finanziamento che alimenta l'oggetto principale della Convenzione, ovvero la sorveglianza sismica e vulcanica del territorio lungo tutto l'arco delle 24 ore. Sviluppo e innovazione tecnologica delle reti di monitoraggio e ottimizzazione di tutte le attivit di monitoraggio (art. 5.2b). Questa porzione del finanziamento ha come obiettivo il progressivo amplimento delle reti e la modernizzazione della strumentazione utilizzata nella sorveglianza, nonch la razionalizzazione e lottimizzazione della strumentazione esistente. Studi e ricerche su tematiche finalizzate alle attivit di monitoraggio sismico e vulcanico e su zone di particolare interesse sismologico e vulcanologico, specificatamente individuate (art. 5.2c). D'intesa con il Dipartimento, l'INGV ha organizzato tale attivit in dieci progetti, la cui gestione affidata a due ricercatori per progetto (tranne che per il progetto vulcanologico, di seguito denominato con la sigla V2, che prevede due coordinatori interni). Con Decreto del Presidente datato 5/12/2007 la Dott.ssa Daniela Pantosti, dirigente di ricerca della Sezione di Roma 1, ed il Dott. Paolo Papale, dirigente di ricerca della Sezione di Pisa, sono stati nominati Coordinatori Generali, rispettivamente dei progetti sismologici e dei progetti vulcanologici.
Ampia documentazione su questa importante iniziativa congiunta dell'INGV e del Dipartimento della Protezione Civile pu essere reperita a partire dalla pagina Internet http://www.ingv.it/.
XXXIII
Progetti finanziati dalla Comunit Europea Acronimo CIGALA CIRCE DS3F EMSO EPOS ESONET GEISER Genesi DEC GLASS Nazionalit coordinatore Spagna Italia (INGV) 16 nazioni europee a rotazione Italia (INGV) Italia (INGV) Francia Germania Francia Germania Titolo completo Concept for Ionospheric-Scintillation Mitigation for Professional GNSS in Latin America Climate change and impact research: Mediterranean environment The Deep Sea & Sub-Seafloor Frontier European Multidisciplinary Seafloor Observation European Plate Observing System European Seafloor Observatory NETwork Geothermal Engineering Integrating Mitigation of Induced Seismicity in Reservoirs Ground European Network for Earth Science Interoperations - Digital Earth Community InteGrated Laboratories to investigate the mechanics of ASeismic vs. Seismic faulting In situ monitoring of oxygen depletion in hypoxic ecosystems of coastal and open seas, and land-locked water bodies Magma Ascent Mathematical Modelling and Analysis Mitigate and assess risk from volcanic impact on terrain and human activities. Development and pre-operational validation of GMES Marine Core Services Network of European Research Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation Quantitative Estimation of Earth's Seismic Sources and Structures Raising earthquake awareness and coping with children's emotions Services and applications for emergency response A pan-European infrastructure for ocean and marine data management Southern european seas: assessing and modelling ecosystem changes Seismic hazard HARmonization in Europe Uncovering the secrets of an earthquake: multydisciplinary study of physico-chemical processes during the seismic cycle Durata 15/02/2010 - 15/02/2012 01/04/2007 - 30/06/2011 01/01/2010 - 30/06/2012 01/04/2008 - 31/03/2012 01/11/2010 - 31/10/2014 03/01/2003 - 28/02/2011 01/01/2010 - 30/06/2013 01/05/2010 - 30/04/2012 01/10/2010 - 30/09/2015
HYPOX
Germania
01/04/2009 - 31/03/2012
MAMMA MIAVITA MYOCEAN NERA QUEST RACCE SAFER SEADATANET SESAME BO SHARE
Francia Francia Francia Svizzera Germania Grecia Francia Francia Grecia Svizzera
01/09/2010 - 31/12/2012 11/02/2008 - 11/02/2011 01/01/2009 - 31/03/2012 01/11/2010 - 31/10/2014 01/12/2009 - 30/11/2013 01/01/2011 - 31/12/2012 01/01/2009 - 31/12/2011 01/04/2006 - 31/03/2011 01/11/2006 - 30/04/2011 01/06/2009 - 31/05/2012
USEMS
Italia (INGV)
01/06/2008 - 31/05/2013
XXXIV
Progetti finanziati da altri soggetti Acronimo AUTOSCALA Convenzione Tenerife Ente sovventore Polish Academy of Sciences - Space Research Centre Gobierno de Espana Ministero de Fomiento Universit Autonoma di Barcellona European Environment Agency Fondo de cooperacion internacional en ciencia y tecnologia Union Europea-Mexico GEM Foundation Titolo completo Software per l'interpretazione automatica della traccia di uno ionogramma tramite un modello adattivo Convenzione di collaborazione tra Instituto Geogrfico Nacional e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per studi geochimici del vulcanismo di Tenerife Evolucion de los dinosaurios en el este iberico y su entorno, durante el cretacico: registro estratigrafico y paleoambiental del maadtrichtiense pirenaico European Topic Centre on Inland, Coastal and Marine waters 2011-2013 Osservazioni di campo, strumentali e studi sperimentali applicati a prevenire i disastri vulcanici: sviluppo di strumenti e metodi innovativi per lo studio dell'attivit vulcanica. Global Earthquake Model - Global component Global earthquake history SAtellite/seafloor/Ground data Analyses for Earthquake Pattern Recognition Analisi congiunta di dati satellite, su fondo mare e a terra per il riconoscimento di segnali geofisici anomali nella generazione dei terremoti Support to aviation for volcanic ash avoidance Durata 30/09/2010 - 31/12/2012
01/11/2008 - 30/10/2011
EDI/ICM ETC/ICM
FIEL-VOLCAN
06/11/2009 - 30/06/2011
GEM
01/11/2010 - 31/12/2012
SAGA-4-EPR
01/01/2010 - 31/12/2012
SAVAA
01/11/2008 - 30/10/2011
XXXV
Piano Triennale di Attivit 2011-2013 ____________________________________________________________________________________________________________ Roma 1 Roma 2 Centro Nazionale Terremoti Bologna Pisa Totale uscite ordinarie decentrate 779.981,00 590.885,00 1.117.589,00 291.297,00 193.699,00 5.879.177,00
In ciascuna sezione il budget disponibile verr a sua volta ripartito sulla base dei progetti esecutivi annuali sezionali in tre grandi aggregati di spesa: spese correnti (incluse spese per missioni, corsi di aggiornamento, studi e ricerche, organizzazione di convegni, contributi per pubblicazione articoli scientifici); spese per il mantenimento del livello tecnologico esistente; spese per l'innalzamento del livello tecnologico esistente.
Le spese dellAmministrazione Centrale riguarderanno sostanzialmente attivit di supporto a tutte le strutture dell'ente (adempimenti ex d.l. n. 626/'94 e indumenti di lavoro, gestione autoparco sede centrale, adempimenti doganali, attivit divulgative e museali, abbonamento a riviste anche on-line, biblioteca, acquisto di mezzi speciali per le attivit nell'ambito del servizio di sorveglianza sismica e vulcanica). Tuttavia, va tenuto presente che le spese di personale sono state quantificate sulla base della attuale consistenza organica. Se l'evoluzione normativa consentir all'Istituto, come programmato, di saturare la pianta organica attuale entro il termine del triennio di riferimento, sar necessario prevedere un fabbisogno finanziario ordinario incrementato delle poste di cui alla Tabella 1. Alla luce di quanto sopra possibile rideterminare l'andamento della spesa per il personale e, di conseguenza, il fabbisogno finanziario generale secondo il prospetto di Tabella 2, che tiene conto dell'aumento fisiologico (2% delle spese ordinarie al netto di quelle per il personale) e delle spese per acquisto di beni e servizi dovuto al processo inflattivo. Tabella 2 Andamento atteso dellaumento delle uscite ordinarie nel prossimo triennio (in Euro).
Anno 2011 2012 2013 Maggiori oneri per il personale 651.927 651.927 651.927 Maggiori oneri funzionamento --236.131 240.854 Spese ordinarie consolidate 65.923.967 65.923.967 65.923.967 Fabbisogno totale 66.575.894 66.812.025 66.816.748
XXXVI
IV. Collaborazioni internazionali di rilievo e interazioni con le altre componenti della rete di ricerca
In passato le attivit internazionali della ricerca italiana, sia europee che extraeuropee, venivano solitamente viste come elemento integrativo rispetto a quelle nazionali. Oggi la progressiva contrazione del finanziamento ordinario da un lato e la necessit di continuare ad impegnarsi per una ricerca allavanguardia dallaltro hanno cambiato la visione prospettica della strategia riguardo alle attivit internazionali. Infatti, il nuovo Programma Nazionale di Ricerca (PNR) 2010/2013 vede la componente internazionale come elemento fondante di quella nazionale. In particolare lAzione 16 si pone come obiettivo proprio il miglioramento del grado di internazionalizzazione del Sistema Ricerca, massimizzando lo sfruttamento degli strumenti di collaborazione in ambito UE e perseguendo altri tipi dimpegno a livello internazionale basati su accordi bilaterali e multilaterali. Il PNR destina specifiche risorse allimpulso delle attivit di ricerca, anche tramite la creazione di nuove infrastrutture e il potenziamento di quelle esistenti, nella logica dellindividuazione delle eccellenze nazionali, per promuovere a livello pan-europeo ed internazionale la ricerca italiana. A questo si aggiunge il rilancio della Strategia di Lisbona, il cosiddetto Processo di Lubiana avvenuto nel maggio 2008 che, partendo dalla definizione di un quadro di obiettivi condivisi sintetizzati dalla European Research Area o ERA (ERA Vision 2020) e degli strumenti necessari al loro perseguimento (ERA Governance), prevede la realizzazione di iniziative finalizzate ad intensificare limpegno per la costruzione dello Spazio Europeo della Ricerca. LERA si propone di favorire lintegrazione ed il coordinamento delle attivit e delle politiche nazionali nel settore della ricerca, superando le frammentazioni esistenti. In base allERA Vision 2020, tutti dovranno poter beneficiare pienamente, entro il 2020, della libera circolazione dei ricercatori, delle conoscenze e delle tecnologie. Sulla base di questa nuova visione si comprende come anche allINGV lorganizzazione, i programmi e le attivit di ricerca debbano convergere verso obiettivi comuni ed essere sinergici con quelli intergovernativi e comunitari. A tal fine lIstituto da Maggio 2010 si dotato di un ufficio Relazioni Internazionali con unica sede a Roma, per assicurare un punto di riferimento e di contatto tra i ricercatori dellEnte e tutti gli stakeholders internazionali. Allo stato attuale, a causa dellesiguit dei mezzi e del personale che lINGV pu mettere a disposizione, questufficio non in grado di assistere appieno i ricercatori, ma deve limitarsi ad unattivit informativa e a seguire a livello istituzionale i rapporti con la Comunit Europea e le Direzioni Generali dei Ministeri competenti.
iniziato ad Ottobre 2010 terminer a Settembre 2015. GLASS si propone di sviluppare una ricerca innovativa e multidisciplinare per svelare i processi fisico-chimico responsabili di fenomeni di fogliazione che partono da scorrimenti asismici a slittamento sismico e ha individuato nel centro Italia un sito di prova unico che pu servire come un laboratorio naturale per l'integrazione dei dati ad alta risoluzione raccolti da diverse discipline. La ricerca proposta consentir di creare una visione senza precedenti della meccanica dei terremoti e dei processi di deformazione della crosta terrestre. Gli obiettivi principali del progetto sono i seguenti: - individuare e analizzare i diversi tipi di segnali sismici generati dalla crosta in continua deformazione; - studiare i processi di deformazione in affioramenti di vecchie faglie; - caratterizzare il flusso dei fluidi e le propriet di attrito delle faglie in esperimenti di deformazione di rocce; - indagare sulla genesi del terremoto e sulla sua ricorrenza, sviluppando modelli numerici che saranno vincolati da dati sperimentali e calibrati da registrazioni sismologiche. MYOCEAN. Finanziato dalla Commissione Europea a partire dal 2009, questo progetto si propone di creare infrastrutture, servizi e risorse per preparare un prodotto pan-europeo: il Marine Core Service (MCS). MyOcean risponde al tema SPA.2007.1.1.01 - sviluppo delle capacit di aggiornamento per gli attuali servizi GMES di fast-track e relativi servizi pre-operativi. Tramite un sistema di monitoraggio oceanografico solido e ottimizzato e uninfrastruttura di previsione, il consorzio MyOcean si compone da 61 partner di 28 paesi diversi. Il servizio verso gli utenti del MCS verr realizzato durante una fase pre-operativa attraverso un processo di validazione pianificata con 3 anni di sperimentazione e con l'intento di seguire il piano d'azione a lungo termine del MCS. L'Oceano globale e i mari europei saranno monitorati con un sistema eddy-resolving, basato sullassimilazione di dati in situ e da satellite in modelli tridimensionali che rappresentano lo stato fisico, il ghiaccio e gli ecosistemi delloceano; nel passato (25 anni), in tempo reale e nel futuro (1-2 settimane). L'alta qualit dei prodotti si baser sull'aggregazione di modelli europei e la metodologia scientifica sar prodotta attraverso un intenso scambio tra comunit operativa e di ricerca. NERA. Questo progetto, di cui lINGV partner maggioritario, stato finanziato da FP7 Infrastructure, ha una durata di 48 mesi ed iniziato a Novembre 2010. L'obiettivo generale di NERA di raggiungere un miglioramento quantificabile e un impatto a lungo termine nella valutazione e nella riduzione della vulnerabilit delle costruzioni e dei cittadini rispetto ai terremoti. Il progetto integrer le infrastrutture che hanno un ruolo chiave nella ricerca geofisica in Europa e combiner le varie competenze nella sismologia e ingegneria sismica. NERA garantir la fornitura di servizi di alta qualit, compreso l'accesso ai dati e ai parametri del terremoto agli strumenti per la valutazione del rischio sismico. NERA si coordiner con altri progetti finanziati dalla CE (SHARE, SYNER-G) e contribuir al programma GEM dellOCSE e alle infrastrutture ESFRI (European Strategy Forum for Research Infrastructures) di EPOS.
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European Multidisciplinary Seafloor Observation (EMSO) Lo European Multidisciplinary Seafloor Observation - Preparatory Phase (EMSO-PP) un progetto coordinato dallINGV della durata di 4 anni, iniziato ad Aprile 2008 e finanziato anchesso da FP7 Infrastructure. Il suo obiettivo principale quello di stabilire il quadro giuridico e di governance per EMSO, una delle infrastrutture al servizio degli scienziati e degli altri soggetti interessati, in Europa e fuori dellEuropa, alle osservazioni e agli studi a lungo termine in acque profonde. EMSO una infrastruttura di ricerca che si basa sulla realizzazione di una rete di osservatori marini multidisciplinari estesa lungo i margini continentali della placca Eurasiatica dal Mar Baltico al Mar Nero attraverso lOceano Atlantico nord-orientale e il Mar Mediterraneo. EMSO rivolto allosservazione in mare profondo di processi geofisici, geochimici, biologici, oceanografici su una scala temporale che si estende dai millesimi di secondi ai decenni, ed ha come obiettivo scientifico fondamentale il monitoraggio dei processi ambientali che avvengono nella biosfera geosfera, idrosfera dei mari europei. EMSO accrescer quindi le conoscenze sullinsorgere e levolvere dei rischi naturali (es. eventi sismici, maremoti) e sui cambiamenti climatici attraverso i loro effetti sugli ecosistemi profondi. Linfrastruttura EMSO attualmente in fase preparatoria avendo la Commissione Europea finanziato un Progetto EMSOPreparatory Phase della durata di 4 anni (2008-2012) con lo scopo di stabilire e strutturare lentit legale che gestir linfrastruttura stessa. Il progetto EMSO-PP coordinato dallINGV e raccoglie 12 partners da 12 stati membri delegati dai rispettivi ministeri della ricerca scientifica. La fase preparatoria svolger tutte le azioni che porteranno all'effettiva realizzazione dellinfrastruttura e la sua gestione a lungo termine. Inoltre coordiner e armonizzer, a livello europeo e nazionale, tutte le risorse messe a disposizione, in collegamento con la rete di eccellenza ESONET.
anche intensi e fecondi pur se necessariamente limitati nel numero, data la natura delle ricerche svolte. Tali rapporti includono essenzialmente lo sviluppo di sensoristica per vari tipi di osservazioni geofisiche, da quelle gi citate sui fondali marini, alla sismometria e magnetometria, ed alla misura di parametri glaciologici in aree polari. Ricercatori INGV partecipano anche allo sviluppo di sensori per il telerilevamento, attivit questa che ha diverse applicazioni anche al di fuori dellambito strettamente geofisico. Inoltre, vengono spesso messe in atto consulenze per la fornitura di elaborazioni o pareri di elevato valore scientifico e tecnologico a grandi committenti istituzionali, spesso caratterizzate da una particolare riservatezza o delicatezza dei temi trattati (ad esempio, previsioni di radiopropagazione, indagini a favore delle autorit giudiziarie nella geofisica di esplorazione o indagini sul rispetto di trattati internazionali). Come esempio di alcuni dei risultati tangibili del coinvolgimento con il mondo dellindustria citiamo lapprovazione del brevetto internazionale PCTn.1565PTIT relativo ad un sensore magnetico di nuova concezione, o la sottomissione di un altro brevetto relativo a un sistema integrato di orientamento magnetico basato sulla correzione della rotta con lausilio dellIGRF. stata avviata la produzione in serie di due magnetometri per le alte frequenze rispettivamente da 0.001 Hz 25 Hz e 1 Hz 100 kHz, interamente progettati e industrializzati allOsservatorio di LAquila. Altre attivit sperimentali e di misurazione si sono svolte presso la nuova sede dellINGV a Portovenere. Queste ultime rientrano nellambito delle attivit di collaudo, taratura e verifica di apparati magneto-gradiometrici dellIstituto Idrografico della Marina, nonch per la manutenzione e aggiornamento di strumentazione magnetica e gravimetrica e allo sviluppo di software per la loro gestione. Nellambito di un progetto di ricerca effettuato nel PNRA citiamo la realizzazione di un Glacio-radar, uno strumento sviluppato e costruito dallINGV (potenza 4 kW, frequenza 60 MHz, penetrazione 5 km, risoluzione 10 m) idoneo ad essere aerotrasportato e misurare lo spessore della copertura glaciale antartica. Riteniamo di dover citare inoltre il sistema chiamato Archimede, una convenzione tra lINGV ed un consorzio industriale (ref. Eliservizi srl) per lo sviluppo di un sistema aviotrasportato su elicottero dedicato al rilevamento di immagini georeferenziate nel visibile e nellinfrarosso, con un primo test effettuato ai Campi Flegrei. Ulteriori esempi sono rappresentati dalle consulenze per i requisiti dei sistemi satellitari: tra queste un incarico ESAper lanalisi dei requisiti dello strumento IR previsto a bordo del futuro sistema di satelliti europei GMES. Rilevanza economica-sociale Il quadro delle attivit che hanno ampia rilevanza sociale, e in alcuni casi dirette implicazioni economiche, decisamente ricco sia per quanto riguarda rapporti con istituzioni italiane sia in riferimento allo scenario internazionale. Partendo da questultimo, si deve sottolineare che nel 2005 lINGV ha puntualmente onorato gli impegni assunti dallAccordo di Programma stipulato con il Ministero Affari Esteri (MAE), proseguendo nella realizzazione del sistema di verifica del Trattato internazionale per la Proibizione Totale degli Esperimenti Nucleari (Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty CTBT). La Legge n. 197 del 24 luglio 2003 ha infatti stabilito che lINGV svolga il ruolo istituzionale di primo attore nel servizio di consulenza tecnico-scientifica per il Ministero degli Affari Esteri. Il sistema di verifica si basa sulla realizzazione di un centro dati nazionale che cura gli aspetti tecnici di comunicazione ed di interfaccia tecnico-scientifica qualificata con lOrganizzazione internazionale (CTBTO) che ha sede a Vienna e che cura il monitoraggio geofisico e radionuclidico attivo sullintero pianeta. Tra i compiti del centro dati vi sono quelli legati al miglioramento e allapplicazione di numerose tecniche geofisiche previste dal Trattato, durante le cosiddette ispezioni in sito, per lindividuazione di eventuali violazioni del Trattato stesso. La consulenza per la Farnesina consistita anche nella partecipazione ai tavoli negoziali presso la sede delle Nazioni Unite a Vienna per la preparazione dei manuali operativi necessari al funzionamento dellintero regime di verifica del Trattato. La consulenza verso la CTBTO ha costituito un valido esempio di penetrazione del mercato intellettuale italiano nelle organizzazioni internazionali, in linea con la politica estera del Governo. In particolare, gli esperti del Laboratorio di Aerogeofisica dellINGV hanno fornito, durante le ispezioni, le opportune raccomandazioni sullutilizzo delle tecniche geofisiche di esplorazione (magnetiche, gravimetriche ed elettromagnetiche) sia a terra che in volo. Numerose sono le iniziative avviate sul piano strettamente nazionale. Tali iniziative comprendono consulenze e convenzioni con diversi ministeri e amministrazioni pubbliche, sia a scala nazionale che regionale e locale, finalizzate allo studio di particolari elementi di rischio per lambiente e per la popolazione. Tra queste iniziative ricadono indagini sul clima a varie scale spaziali e temporali, indagini sullinquinamento in aree urbane, indagini di sottosuolo per la ricerca di eventuali discariche abusive di rifiuti tossici. Due esempi particolarmente significativi di questa categoria di rapporti tra INGV e il mondo sociale e produttivo sono rappresentati dalla sorveglianza geofisica del territorio edalle consulenze sulla pericolosit sismica, vulcanica ed ambientale del territorio. Per quanto riguarda la sorveglianza baster ricordare le diverse turnazioni H24 svolte dal personale scientifico, che in numerose sezioni dellINGV forniscono alla Protezione Civile preziose informazioni in tempo reale sui processi geodinamici in atto in Italia sia nei mari che nei territori circostanti. Le informazioni sono basate sulla strumentazione pi avanzata e su analisi svolte con le migliori metodologie attualmente disponibili, con un notevole impegno finanziario ed umano quantificabile in oltre la met di tutte le risorse materiali dellINGV e in quasi il 40% di quelle umane. Le consulenze agli organi governativi e alle pubbliche amministrazioni nel campo della pericolosit sismica, vulcanica ed ambientale si esplicano attraverso pareri in merito alle azioni sociali da intraprendere nelle emergenze si pensi, ad esempio, al possibile impatto delle eruzioni dellEtna sul traffico aereo - nonch attraverso la produzione di elaborati da utilizzare come base per le formulazioni legislative tra i quali spicca la Mappa di Pericolosit sismica completata nel 2004, nel quadro dellOrdinanza 3274 PCM del 20 marzo 2003, relativa alla Riclassificazione sismica del territorio italiano. Tale mappa ormai diventata parte integrante della normativa per le costruzioni in zona sismica attraverso un XL
nuovo atto legislativo congiunto del Dipartimento della Protezione Civile e del Ministero delle Infrastrutture (Norme Tecniche per le Costruzioni Decreto 14/01/2008 del Ministero delle Infrastrutture - GU n.29 del 04/02/2008). Dati, elaborazioni e riferimenti normativi sono disponibili allindirizzo: http://esse1.mi.ingv.it/. Complessivamente queste attivit impegnano oltre il 30% delle risorse umane dellINGV. Sul piano delle ricerche di indiscussa valenza sociale va ricordato che lINGV il principale socio del Centro EuroMediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), una Societ Consortile a Responsabilit Limitata che ha sede legale in Lecce e unit locali a Bologna, Venezia, Capua, Sassari e Milano. Il CMCC ha per oggetto la promozione e il coordinamento delle ricerche e delle diverse attivit scientifiche e applicative nel campo dello studio dei cambiamenti climatici, favorendo anche collaborazioni tra Universit, Enti di ricerca nazionali e internazionali, enti territoriali e il settore industriale. Per concludere questa sezione vogliamo anche citare lintensa opera svolta dai ricercatori dellINGV per la formazione dei ricercatori e il trasferimento delle conoscenze scientifiche verso una vasta platea. Questa opera rivolta non solo al mondo della ricerca nazionale e internazionale, alle istituzioni e alle amministrazioni nazionali e locali, ma anche al grande pubblico e a componenti importanti del mondo dellindustria. Per quanto riguarda linterazione con il grande pubblico, doveroso citare la partecipazione attiva e qualificata dellINGV a numerose manifestazioni a diverse scale, come ad esempio la Settimana della Cultura Scientifica organizzata ogni anno dal MIUR. In alcuni casi le iniziative sono ideate, proposte e gestite direttamente dallINGV, come nel caso della mostra Terra: viaggio nel cuore del pianeta, che si svolge ogni anno a Roma. Per quanto riguarda linterazione con il mondo produttivo e dellindustria, un valido esempio di attivit svolta dallINGV lorganizzazione di corsi che vengono tenuti presso universit, o corsi di master presso enti locali e altri corsi di alta formazione. Attivit questa svolta a favore di un pubblico molto diversificato, che include studenti, liberi professionisti, insegnanti scolastici a vario livello, tecnici appartenenti ad istituzioni pubbliche ed enti locali e tecnici del mondo industriale, con particolare riferimento al settore energetico ed ambientale.
XLI
A margine vengono poi brevemente discusse le implicazioni della partecipazione dellINGV alle grandi infrastrutture europee identificate dallESFRI (European Strategy Forum for Research Infrastructures). Reti strumentali di monitoraggio e di ricerca LINGV ha sullintero territorio italiano e sui vulcani attivi numerose reti di monitoraggio e di ricerca (permanenti e mobili). Le reti sono infatti in grado di misurare i parametri geofisici dinteresse della Protezione Civile Nazionale e degli enti locali, ma sono anche fondamentali per svolgere le diiverse attivit di ricerca che lINGV svolge. I sistemi dosservazione sul territorio sono la pi grande infrastruttura gestita dallINGV ed quella sulla quale lEnte ha investito di pi in termini di personale e risorse finanziarie. Nel corso degli anni lIstituto ne ha promosso lo sviluppo ed ha assicurato laggiornamento tecnologico costante, migliorando la qualit e la quantit della strumentazione e dei sensori e incrementando la capacita di trasmissione e la diffusione dei dati. Nella gestione delle diverse reti coinvolta gran parte delle sezioni. I dettagli sulle attivit svolte, sulle filosofie di sviluppo e sui risultati ottenuti sono riportate per gran parte allinterno della descrizione dellObiettivo Generale 1 Sviluppo dei sistemi dosservazione ed in maniera minore negli OS 2.5 e 5.5 e nel TTC 2.6. Laboratori analitici e sperimentali Nei laboratori sono concentrate tutte le attivit analitiche e sperimentali dellente a supporto delle ricerche e del monitoraggio. I laboratori analitici e sperimentali sono anche il luogo dove si mettono a punto sviluppi tecnologici e nuove metodologie analitiche. Negli ultimi anni i laboratori analitici e sperimentali hanno avuto uno sviluppo significativo in termini di acquisizioni di nuova strumentazione, di rinnovo ed ammodernamento degli apparati esistenti e di personale dedicato. Sono nate nuove infrastrutture ed in esse si sono concentrate alcune attivit di rilievo dellEnte. Le pi recenti riguardano lo sviluppo di un laboratorio di alta pressioni ed alte temperature presso la sezione di Roma 1, dove conducono esperimenti e misure legata alla fisica delle rocce ed alle propriet chimico-fisiche dei magmi. Ugualmente importante stata la crescita ed il rinnovo delle apparecchiature avvenuta nel Laboratorio di Paleomagnetismo di Roma 2 e quelle in atto nelle sezioni di Palermo e Catania e Napoli. Nel complesso i laboratori analitici e sperimentali sono stati anche un formidabile polo di attrazione per i ricercatori italiani e stranieri esterni allente e molteplici sono stati gli scambi di personale ed esperienze con centri analoghi presenti in altre nazioni. Le attivit ed i risultati dei laboratori sono sintetizzate principalmente sotto lObiettivo Generale 2 Attivit sperimentali e Laboratori, di questo documento. Risorse di calcolo Le numerose ricerche teoriche, e la modellistica dei processi naturali non possono prescindere da potenza e velocit di calcolo elevate. Sin dalla sua formazione, nelle diverse sezioni dellente, si sono sviluppate e gestite importanti risorse di calcolo quali supercalcolatori e clusters. Queste infrastrutture hanno posto lINGV ad un livello avanzato allinterno del panorama di ricerca italiano ed europeo. Numerose sono state le iniziative che hanno visto lINGV impegnato in questo campo anche attraverso la partecipazione a consorzi. Le attivit dellINGV nel campo delle risorse di calolo sono riportate in questo documento principalmente allinterno del TTC 2.1. Banche dati La continua raccolta di numerosi parametri geofisici e geochimici attraverso le reti di monitoraggio, le indagini geofisiche, geologiche, storiche e sperimentali, comporta la necessit di risolvere i problemi di archiviazione, distribuzione e fruibilit XLII
dei dati (sia per i ricercatori dellente che per quelli della comunit scientifica nazionale ed internazionale): Lo sviluppo delle banche dati, viste come infrastrutture mirate allorganizzazione del sapere e della conoscenza, sono sempre state una priorit importante dellINGV. Gran parte delle attivita di organizzazione e gestione delle banche dati di diverso tipo sono riportate allinterno della sezione relativa allObiettivo Generale 5 Limpegno verso le istituzioni e verso la Societ. Partecipazione a grandi infrastrutture di ricerca a scala europea Nel capitolo IV Collaborazioni internazionali di rilievo e interazioni con le altre componenti della rete di ricerca si delineata la partecipazione dellINGV a grandi infrastrutture di ricerca europee fortemente finalizzate al monitoraggio dei fenomeni geofisici, come EPOS e EMSO. In questa sede si vuole sottolineare il fatto che attraverso la leadership di queste due grandi iniziative da parte dellINGV sar possibile promuovere lo sviluppo anche a scala nazionale italiana di un sistema di osservazione terrestre e marino, integrato e multidisciplinare, che contribuir in modo innovativo al conseguimento degli obiettivi primari della ricerca scientifica italiana attraverso lo studio e la comprensione dei fenomeni geofisici con un approccio innovativo, secondo i recenti indirizzi scientifici della ricerca mondiale. La leadership INGV di queste due infrastrutture potr inoltre rafforzare il ruolo dellINGV nellambito delle attivit del settore spaziale ed in particolare per quanto concerne il GMES (Global Monitoring Environment and Security). Le sfide tecnologiche poste dalla realizzazione di queste infrastrutture e laccesso ad unampia utenza a dati di alta qualit secondo politiche condivise contribuiranno inoltre alla formazione dei giovani ricercatori e alla creazione di figure professionali in grado di competere a livello internazionale.
XLIII
Alla data del 1 gennaio 2011 lINGV risulta partecipare alle seguenti societ: Acronimo
DLTM
Tipologia
SCRL
Denominazione completa
Distretto Ligure delle Tecnologie Marine
Sito web
www.unige.it/consorzi/ docs/dltm.shtml www.cmcc.it
Quota INGV
1.96%
CMCC
SCRL
37.58%
AMRA
SCRL
Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale Consorzio per la Ricerca e le Applicazioni di Tecnologie Innovatove per il Risparmio Energetico e per lo Sviluppo di Tecnologie Laser nel Campo della Fisica dellAtmosfera Monitoraggio Ambientale e Ricerca Innovativa Strategica Consorzio per la Realizzazione del Piano Nazionale Ricerche in Antartide*
www.amracenter.com
9%
CRATI
SCRL
www.crati.it
1.62%
MARIS
SCRL
www.maris-ricerca.it
80%
PNRA
SCRL
www.pnra.it
25%
XLIV
Dotazione organica
3 3 48 81 103 232 13 29 57 99 1 1 162 162 6
Personale in servizio
3 3 48 81 94 223 13 29 56 98 1 1 155 155 6
Vincitori in sospeso
5 5 -
Vacanze organiche
4 4 1 1 7 7 -
XLV
Piano Triennale di Attivit 2011-2013 ____________________________________________________________________________________________________________ Collaboratore Amministrativo Operatore Amministrativo Parziale Amministrativi Operatore Tecnico Parziale altro personale 24 8 38 47 47 22 5 33 43 43 2 2 2 1 3 4 4
582
556
19
Per quanto concerne il personale con contratto a tempo determinato (non di ruolo), si deve distinguere tra personale stabilizzando (con contratto a tempo determinato ex art. 1, comma 519, L. n. 296/06) e personale non stabilizzando; la prima categoria, con n. 197 contratti, rappresenta la maggioranza dei contratti a tempo determinato attivi, mentre la seconda composta da n. 72 contratti. Allinterno di questa classificazione abbiamo: n. 1 dipendente con contratto a tempo determinato ex art. 19, comma 6, D. L.vo 165/2001 (oneri a carico dei fondi istituzionali); n. 180 dipendenti con contratto a tempo determinato con oneri a carico dei fondi istituzionali; n. 88 dipendenti con contratto a tempo determinato con oneri a carico di fondi "esterni".
Complessivamente, sono in servizio (alla data del 01/01/2011): - 556 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, su una dotazione organica di complessivi n. 582 posti; - 269 dipendenti con contratto a tempo determinato (di cui 181 con oneri a carico del Bilancio dell'ente e 88 con oneri a carico di fondi esterni), per un totale di 825 unit di personale dipendente. Nell'ambito di tale consistenza organica generale, i dirigenti sono 4 (tutti di II fascia) di cui uno in aspettativa senza assegni, i ricercatori sono 312 (dei quali 48 di I livello, 81 di II livello e 183 di III livello - nel computo sono ricompresi i 19 ricercatori del ruolo a esaurimento ex D.Lgs. n. 381/'99 in servizio presso la Sezione di Napoli), i tecnologi sono 158 (dei quali 13 di I livello, 31 di II livello e 114 di III livello), i tecnici specializzati (CTER) sono 222, mentre le restanti 129 unit di personale rivestono profili amministrativi o di supporto o (in un caso, presso la Sezione di Napoli) qualifiche proprie del Comparto Universit. Tabella 3 Situazione globale personale di ruolo ripartito per sezioni (aggiornato al 1 gennaio 2011). Profilo
Dirigente Parziale Dirigenti Dirigente di Ricerca Geofisico Ordinario Primo Ricercatore Geofisico Associato Ricercatore Ricercatore Geofisico Parziale Ricercatori Dirigente Tecnologo Primo Tecnologo Tecnologo Parziale Tecnologi Parziale EP Parziale EP CTER IV CTER V CTER VI Parziale Tecnici Funzionario IV Funzionario V Collaboratore Amministrativo V Collaboratore Amministrativo VI Collaboratore Amministrativo VII Operatore Amministrativo VII Operatore Amministrativo VIII Parziale Amministrativi Operatore Tecnico VI Operatore Tecnico VII Operatore Tecnico VIII AC 2 2 1 2 3 6 6 8 19 3 30 1 2 3 1 2 3 12 6 4 4 CNT 6 13 11 1 31 6 4 8 18 18 23 2 43 1 5 2 RM1 9 18 19 1 47 2 7 5 14 10 4 1 15 1 1 2 1 RM2 8 9 10 27 3 5 1 9 6 5 3 14 1 1 2 2 1 NA-OV 1 1 5 2 8 3 14 32 2 2 22 26 1 1 9 11 20 1 1 4 2 8 5 1 CT 6 10 11 27 3 4 7 5 9 4 18 2 3 2 7 2 2 PA 2 5 6 13 4 4 3 2 1 6 1 1 2 1 1 MI 2 6 4 12 4 2 6 1 1 1 1 BO 4 3 1 9 17 3 3 6 3 2 5 1 1 1 PI 3 8 3 14 1 1 2 3 3 -
Totale
3 3 46 2 80 1 78 16 223 13 29 56 98 1 1 60 79 16 155 4 2 6 8 8 2 3 33 17 13 13
XLVI
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale ___________________________________________________________________________________________________________ Parziale altro personale Totale 14 67 8 100 3 80 5 56 6 94 4 63 2 27 20 1 30 19 43 556
Tabella 4 Situazione globale personale non di ruolo ripartito per sezioni (aggiornato al 1 gennaio 2011). Profilo
Dirigente Parziale Dirigenti Ricercatore Parziale Ricercatori Primo Tecnologo Tecnologo Parziale Tecnologi CTER IV CTER VI Parziale Tecnici Funzionario Amministrativo V Collaboratore Amministrativo VII Operatore Amministrativo VIII Parziale Amministrativi Operatore Tecnico VI Operatore Tecnico VIII Parziale altro personale Totale AC 1 1 3 3 2 2 3 6 9 3 3 18 CNT 26 26 6 6 1 16 17 3 3 52 RM1 26 26 7 7 6 6 1 1 1 1 41 RM2 17 17 1 7 8 7 7 4 4 36 NA-OV 4 4 4 4 5 5 1 1 1 1 15 CT 15 15 10 10 1 9 10 1 1 36 PA 3 3 1 8 9 9 9 7 7 3 3 31 MI 2 2 1 1 3 3 1 1 1 1 8 BO 8 8 9 9 7 7 24 PI 4 4 3 3 1 1 8
Totale
1 1 105 105 2 58 60 2 65 67 3 16 1 20 16 16 269
Tabella 5 Consistenza globale personale in servizio e non (aggiornato al 1 gennaio 2011). Condizione
Totale dipendenti Comandati presso altre amministrazioni Congedo temporaneo Dipendenti in servizio effettivo AC 85 3 1 81 CNT 152 3 1 148 RM1 121 1 120 RM2 92 92 NA-OV 109 1 108 CT 99 99 1 57 PA 58 MI 28 1 27 BO 54 7 1 46 PI 27 27
Totale
825 14 6 805
Al personale dipendente si aggiungono, infine, 56 incaricati di ricerca, 10 titolari di borse di studio, 85 titolari di assegni di ricerca, 13 dottorandi, 4 titolari di contratti di collaborazione UE, 5 unit di personale dipendente da altre amministrazioni in regime di comando presso l'INGV, oltre a 2 portieri di stabili, per un totale di 981 unit di personale complessivamente coinvolte nelle attivit dell'ente e ripartite tra le sezioni nelle quali l'INGV si articola: Tabella 6 Altro personale non appartenente alle categorie precedenti (aggiornato al 1 gennaio 2011). Tipologia
Portieri Assegnisti Borsisti Dottorandi Co.Co.Co. Incaricati di Ricerca Personale comandato c/o INGV Totale AC 1 2 3 CNT 10 2 4 3 3 22 RM1 14 1 2 12 29 RM2 14 3 2 1 10 30 NA-OV 7 9 16 CT 14 3 3 2 22 PA 8 1 10 19 MI 6 1 1 8 BO 1 6 2 2 11 PI 6 1 8 15
Totale
2 85 10 13 4 56 5 175
XLVII
Totale
980
(b) Personale a tempo determinato su fondi istituzionali (n. 199 unit al 16/10/2010) * Emolumenti fissi Emolumenti accessori Oneri riflessi Oneri indiretti (mensa e formazione) Totale personale a tempo determinato (c) Maggiori oneri 2011 Per rinnovi ex lege, stabilizzazioni e assunzioni autorizzate (oneri omnicomprensivi a regime) Totale maggiori oneri 2011 1.229.244 1.229.244 6.094.823 990.966 2.860.759 267.036 10.213.584
*Le restanti n. 82 unit di personale a tempo determinato ex art. 23 DPR n. 171/91 sono a carico di fondi non istituzionali.
- Assunzione di n. 5 unit di personale di III livello ex art. 1, comma 561, legge finanziaria 2007, cos suddistinte: n. 5 Ricercatori - III livello.
- Assunzione di n. 2 unit di personale di VIII livello ai sensi della Legge n. 68/99, cos suddistinte:
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n. 2 Operatori Amministrativi VIII livello. Nella tabella che segue viene riepilogata l'intera operazione.
Tabella 9 Riepilogo delle assunzioni previste per il 2011 in relazione alla dotazione organica.
Profilo Dirigente Ricercatore Tecnologo EP CTER Funzionario Amministrativo Collaboratore Amministrativo Operatore Amministrativo Operatore Tecnico Totale posti di ruolo Dotazione organica 3 232 99 1 162 6 24 8 47 582 In servizio 3 223 98 1 155 6 22 5 43 556 Assunzioni 2011 7 2 1 3 3 16 Vacanze organiche 2 1 5 1 1 10
Tabella 10 Maggiori oneri per personale da assumere nel 2011 (in Euro). a) Maggiori oneri per assunzioni in ambito turnover
Profilo Ricercatore III livello CTER - VI livello Collaboratore Amministrativo - VII livello Operatore Tecnico - VIII livello Operatore Amministrativo VIII livello Totale Unit 2 2 1 3 1 9 Costo per unit (2011) 46.556,00 41.277,00 37.285,00 34.366,00 34.366,00 Costo (2011) 93.112,00 82.554,00 37.285,00 103.098,00 34.366,00 350.415,00
Tabella 11 Costo del personale da assumere o stabilizzare e relativo costo per il triennio 2011-2013 (in Euro).
Profilo Ricercatore CTER Collaboratore Amministrativo Operatore Tecnico Livello III VI VII VIII 2011 7 2 1 3 2012 2013 Totale 7 2 1 3 Costo unitario 46.556 41.277 37.285 34.366 Costo 2011 325.892 82.554 37.285 103.098 Costo nel Triennio 977.676 247.662 111.855 309.294
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Piano Triennale di Attivit 2011-2013 ____________________________________________________________________________________________________________ Operatore Amministrativo Totale VIII 3 16 3 16 34.366 103.098 651.927,00 309.294 1.955.781,00
1. Iniziative istituzionali
Tra le grandi iniziative istituzionali spicca la partecipazione a consorzi universitari, programmi della Comunit Europea, scuole di specializzazione. Si tratta per lo pi di iniziative a carattere internazionale e di alto profilo scientifico, alle quali lINGV contribuisce con ingenti risorse sia umane che finanziarie. Segue un elenco sintetico delle iniziative pi recenti. LINGV uno dei soci fondatori dello European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering (Eucentre: http://www.eucentre.it/), un centro di ricerca avanzata senza scopo di lucro. Il centro, organizzato in Fondazione, stato co-fondato dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC), dallUniversit degli Studi di Pavia (UniPV) e dallIstituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (IUSS), con il fine di promuovere, sostenere e curare la formazione e la ricerca nel campo della riduzione del rischio sismico ... attraverso... la formazione di operatori aventi spiccate capacit scientifiche e professionali nel settore dell'ingegneria sismica, con particolare riferimento alla sismologia, geologia, geotecnica, comportamento di materiali e strutture, analisi strutturale, progetto di nuove strutture, valutazione ed adeguamento di strutture esistenti, anche in situazioni di emergenza.... LINGV partecipa, assieme alle Universit di Pavia, Patrasso e Grenoble, lImperial College di Londra e il Centro Comune di Ricerca di Ispra, alliniziativa Masters in Earthquake Engineering and Engineering Seismology (MEEES), uno dei programmi Erasmus Mundus riconosciuti dalla Comunit Europea. Nel 2005 lINGV ha firmato con lUniversit degli Studi di Pavia e lIstituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, la Middle East Technical University di Ankara e il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri un Memorandum of Understanding per la costituzione di un Centre for Advanced Studies and Research in the Field of Earthquake Engineering, Seismology, Seismotectonics and Disaster Management (Chess Centre). Il Memorandum prevede listituzione di una scuola di master e di dottorato, la collaborazione in attivit di gestione del rischio e dellemergenza e lo sviluppo di progetti di ricerca comuni. Dal 1984 lINGV (e in precedenza lING) svolge a Erice delle scuole che vanno sotto il nome collettivo di International School of Geophysics. Il ciclo, che nel 2010 giunto alla trentacinquesima edizione, tratta un ampio spettro di discipline geofisiche, includendo sia studi a carattere eminentemente teorico sia studi di natura applicativa. In oltre due decenni la International School of Geophysics ha ospitato alcune centinaia di scienziati e oltre mille giovani ricercatori provenienti da tutti i paesi del mondo. A partire dalla met degli anni 90 lINGV (e in precedenza lING) ha stipulato convenzioni per lo svolgimento e il finanziamento di corsi di dottorato presso le Universita' di Bologna, Milano, Roma, Catania. Altre convenzioni sono in corso di attivazione. Da circa un decennio lINGV (e in precedenza lING) membro del Consorzio Area di ricerca in astrogeofisica con sede presso luniversit di LAquila che, fra i suoi obiettivi, oltre alla ricerca nel settore specifico, sviluppa attivit di formazione avanzata e convegnistica in discipline geofisico-spaziali. Dal 2003 lINGV membro del Centro per lo studio della variabilit del Sole (CVS) istituito dalla Regione Lazio con legge regionale nellambito di una collaborazione scientifica con l'Osservatorio Astronomico di Roma e l'Universit degli Studi di Roma "Tor Vergata". Fra i compiti del centro spicca lattivit di formazione ad alto livello, attraverso la promozione di tesi di laurea, gestione di corsi di dottorato e concessione di borse di studio e di contratti postdottorato. Nellambito di una convenzione tra lINGV e il Ministero della Difesa avviata nel 2001 e rinnovata fino al 2009 vengono organizzati seminari tecnico-scientifici di aggiornamento per ufficiali delle Forze Armate. I seminari, con frequenza semestrale, riguardano tutte le tematiche connesse alla fisica della radiopropagazione.
secondo tre voci indipendenti. Corsi tenuti presso universit, corsi di master presso enti locali, altri corsi di alta formazione Attivit svolta a favore di un pubblico molto diversificato, che include studenti s.s., liberi professionisti, insegnanti scolastici a vario livello, tecnici appartenenti ad istituzioni pubbliche, enti locali e industria e specializzazione postuniversitaria in genere. Corsi Alta Formazione Corsi di Laurea Corsi di Dottorato Corsi di Master Altri Corsi Totale Corsi 2 45 19 7 17 90
Tutoraggio Attivit svolta a favore di studenti universitari a vari livelli in collaborazione con un relatore dello stesso ateneo. Lanalisi stata condotta con riferimento a sei diverse categorie studenti (vedi tabella). Tutoraggi Laurea Breve 49 Tutoraggi Laurea Specialistica 45 Tutoraggi Dottorato 56 Tutoraggi Master 4 Tirocini universit 27 Altro 3 Totale Allievi 184
Si tratta di oltre 30 banche-dati a carattere regionale, nazionale o globale, alcune delle quali georeferenziate, generalmente corredate da note esplicative e istruzioni per lutilizzo. Richiamiamo lattenzione in particolare su una banca-dati di recente costituzione, denominata Dati online della pericolosit sismica in Italia e che consente a chiunque di ottenere dati di pericolosit a qualunque scala anche per un singolo edificio in ottemperanza delle recenti Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto Ministeriale del 14/01/2008, Allegato A), che identificano lINGV come ente di riferimento a scala nazionale. Un sistema particolarmente innovativo per lefficace trasferimento delle conoscenze Earth-Prints, un archivio internazionale ad accesso aperto per le Geoscienze nato nel settembre 2005 (http:// www.earth-prints.org/). Esso conserva e rende disponibili a ricercatori italiani e stranieri diverse migliaia di documenti di vario tipo: articoli scientifici, report, tesi di dottorato, atti di convegno, poster e presentazioni elettroniche. Il sito riceve ogni anno diverse decine di migliaia di contatti da parte di ricercatori di tutto il mondo. Attraverso di esso lINGV si posto con decisione allavanguardia mondiale nel settore emergente delleditoria elettronica. Ulteriori informazioni e descrizioni di fenomeni naturali e dei relativi metodi di studio sono fornite da numerose pagine a carattere divulgativo, sempre raggiungibili dal sito principale http://www.ingv.it/. Per dettagli sugli sviluppi pi recenti di questa attivit si rimanda alla scheda relativa allObiettivo Specifico 5.10 Sistema web, allinterno di questo Piano Triennale. Le informazioni fornite via Internet complementano una vasta produzione di articoli divulgativi, rapporti e libri che negli anni ha gi raggiunto centinaia di migliaia di italiani. Completa il quadro unampia Rassegna Stampa (http://portale.ingv.it/stampa-e-comunicazione/) e una nuova collezione di filmati divulgativi registrati dai ricercatori e che sfruttano la piattaforma YouTube (http://www.youtube.com/INGVterremoti).
LII
4. Attivit di Divulgazione
Uno specifico alveo allinterno del grande tema del trasferimento delle conoscenze scientifiche quello che riguarda la polazione studentesca delle scuole primarie e secondarie e i loro insegnanti, che vengono raggiunti attraverso il web, visite allINGV e pubblicazioni dedicate. Le numerose attivit in corso possono essere schematizzate come segue: Visite scolastiche e seminari Settimana della Cultura Scientifica Mostre e Manifestazioni Progetti di Formazione per insegnanti: progetto EDURISK Percorsi educativi in aree di particolare interesse geosifico Percorsi di divulgazione Realizzazione di DVD divulgativi Biblioteca Scientifica per ragazzi Nautilus
Per una descrizione pi dettagliata delle attivit svolte nel 2010 e programmate nel 2011 il lettore pu fare riferimento alla scheda dellObiettivo Specifico 5.9 Formazione e informazione, allinterno di questo Piano Triennale.
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Lelevata qualit dei dati registrati dalle reti di sorveglianza dellINGV consente di ottenere in tempo reale o semi-reale elaborazioni che possono risultare cruciali per comprendere a fondo la dinamica delle zone di faglia, se non addirittura per predire levoluzione di una sequenza sismica in atto. Limmagine in basso pone in relazione il campo di spostamento causato dal terremoto del 6 aprile 2009 a LAquila con landamento della sismicit che ricade sul piano di faglia.
LV
La sorveglianza dei vulcani attivi italiani si concentra particolarmente sulle aree a pi elevata pericolosit, a causa del carattere esplosivo dellattivit, e a maggior rischio, per lelevata concentrazione di popolazione ed infrastrutture. Limmagine mostra una fotocomposizione di immagini termiche riprese in localit Pisciarelli (Campi Flegrei), e rivela il progressivo spostamento dellarea interessata da anomalie termiche da dicembre 2008 (a) a luglio 2009 (d), accompagnate da un significativo incremento dellemanazione gassosa. Queste osservazioni formano la base per valutazioni sulla localizzazione di possibili fenomenologie eruttive in corso di preparazione. Prospettive e Tempistica La sorveglianza sismica e vulcanica rappresenta il compito principale che lINGV svolge a favore della societ civile, ed quindi unattivit che non viene mai sospesa e che non prevede scadenze. Le prospettive sono legate alla dinamica dei finanziamenti che lINGV conseguir nei prossimi anni. Coinvolgimento di strutture INGV Lattivit coinvolge principalmente il Centro Nazionale Terremoti e le sezioni di Napoli (Osservatorio Vesuviano), Catania e Palermo. Le sezioni Roma 1, Roma 2 e Pisa forniscono personale per la materiale esecuzione dei turni di sorveglianza ed expertise per lelaborazione delle osservazioni raccolte. Finanziamento La sorveglianza sismica e vulcanica finanziata principalmente dal Dipartimento della Protezione Civile e cofinanziata dal MIUR per quanto riguarda lingente impegno di personale di ricerca e di tecnici. La contrazione del finanziamento da
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parte della Protezione Civile pone con forza la questione della continuit di una attivit evidentemente cruciale per la sicurezza nazionale.
2. Consulenza agli organi dello stato in materia di pericolosit sismica e vulcanica e prevenzione dei danni attesi
Generalit Fin dalla sua nascita nel 2000 lINGV ha svolto unimportante attivit di consulenza in favore delle amministrazioni pubbliche, della amminstrazioni locali, dei tecnici e dei semplici cittadini sul tema della valutazione della pericolosit sismica e vulcanica a varie scale.
Limmagine riproduce la homepage del portale INGV della pericolosit sismica italiana (http://esse1.mi.ingv.it). Il portale fornisce supporto alla nuova normativa antisismica introdotta nel 2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni, Decreto 14/01/2008 del Ministero delle Infrastrutture (GU n.29 del 04/02/2008). Si osserva stilizzata la Mappa di Pericolosit Sismica dellItalia, realizzata dallINGV dal 2004 anche come una risposta delle istituzioni al tragico terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002 e alle arretratezze normative che quellevento aveva messo in luce. Limmagine alla pagina successiva mostra invece una simulazione tridimensionale di uno scenario eruttivo al Vesuvio. Le condizioni iniziali utilizzate dal modello multifase sono rappresentative di un'eruzione sub-Pliniana. La sequenza superiore mostra l'evoluzione della distribuzione della frazione volumetrica totale delle particelle nell'atmosfera (le due isosuperfici grigio scuro e grigio chiaro corrispondono rispettivamente a valori di 10-4 e 10-6) dopo 300, 500, e 750 secondi dall'inizio del collasso della colonna. I risultati delle simulazioni sono stati sovrapposti ad un modello digitale del terreno della Zona Rossa (con risoluzione di 10 metri) ricoperto da ortofoto aeree. Elaborazioni di questo tipo hanno evidenti implicazioni nella costruzione di attendibili scenari eruttivi e nella pianificazione delle eventuali evacuazioni. Prospettive e Tempistica LINGV si propone sempre di pi come un leader europeo e mondiale su queste tematiche. Non esiste una specifica tempistica se non quella dettata dalla velocit nellacquisizione di nuove conoscenze e dalle specifiche necessit di natura organizzativa e normativa avanzate dalle amministrazioni che commissionano le attivit in questo campo.
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Coinvolgimento di strutture INGV Lattivit in campo sismologico coinvolge principalmente le sezioni INGV di Milano e Roma 1 e il Centro Nazionale Terremoti, con contributi da tutte le altre sezioni. Le attivit in campo vulcanologico impegnano le sezioni di Pisa, Catania, Napoli (Osservatorio Vesuviano) e Roma 1. Finanziamento Il finanziamento prevalente deriva dalla Convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile, con il cofinanziamento indiretto del MIUR per quanto riguarda le spese di personale. Un importante contributo deriva anche da diversi programmi della Comunit Europea, che a partire dal V Programma Quadro hanno finanziato ricerca fondamentale e applicata sul tema dei rischi sismico e vulcanico. LVIII
Tra le principali iniziative spicca certamemte ANDRILL (ANtarctic geological DRILLing; www.andrill.org) un progetto di ricerca internazionale (Italia, USA, Nuova Zelanda e Germania) nell'ambito del quale sono state effettuate delle perforazioni profonde in Antartide per studi paleoclimatici. La rappresentanza italiana stata coordinata dall'INGV. E' considerato il pi importante progetto delle Scienze della Terra approvato nellambito dellAnno Polare Internazionale (IPY) ed i dati ottenuti sono gi utilizzati dal comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) (premio Nobel 2007), per le proiezioni del clima nel corso del XXI secolo. Sono in corso prospezioni geofisiche in vista delle future perforazioni nel Mare di Ross. Limmagine mostra il sito di perforazione dl progetto ANDRILL durante la stagione antartica 2007/2008. La perforazione stata effettuata attraversando la piattaforma di ghiaccio di Ross, spessa in questarea circa 85 metri, galleggiante sul Mare di Ross. Superata questa barriera di ghiaccio, le aste sono state calate in oltre 900 metri di mare sottostante. Sul fondale marino iniziata la perforazione vera e propria che progredita nei giorni successivi con velocit giornaliere molto variabili, in relazione alla tipologia di sedimenti attraversati. Avanzando ad una media di 50 metri al giorno, stata raggiunta una profondit di circa 1285 metri con un recupero record di sedimenti e rocce pari quasi al 100%. Dallo studio integrato di fossili (diatomee, nannoplancton, foraminiferi e macrofossili), stratigrafia magnetica e datazioni assolute con il metodo Ar/Ar, stato possibile ricostruire in modo accurato let di questa carota che racchiude ben 14 milioni di anni di storia paleoclimatica del pianeta.
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Prospettive e Tempistica In considerazione del successo di ANDRILL e' stato sviluppato il consorzio europeo (10 nazioni) EUROANDRILL (www.euroandrill.com), coordinato sempre dall'INGV. Coinvolgimento di strutture INGV Lattivit coinvolge principalmente le sezioni INGV di Roma 2 (coordinamento del progetto e analisi di paleomagnetismo), Roma 1 (analisi del campo di stress), Pisa (Vulcanologia). Finanziamento In questa prima fase di attivit, il progetto ha avuto finanziamenti per la logistica, per un totale di circa 10 milioni di dollari, da: USA - NSF (50%), NZ - Foundation for Research Science and Technology; Antarctica New Zealand (25%), IT PNRA (20%), GER - AWI (5%). Per la componente italiana al progetto, il proseguo di questa attivit prevede un finanziamento sempre nell'ordine del 15-20% del totale.
LX
Lesame delle velocit misurate consente di verificare in modo inequivocabile la tendenza allestensione, alla contrazione o alla semplice traslazione delle diverse porzioni della crosta italiana, ponendo le premesse per predizioni particolarmente accurate della localizzazione e delle caratteristiche cinematiche dei terremoti del futuro. Questo vale particolarmente per la deformazione delle aree marine, per le quali le osservazioni GPS risultano essere un mezzo di indagine quasi esclusivo. Si noti ad esempio la progressiva riduzione di lunghezza tra i vettori di velocit osservati in Sicilia sud-orientale, quelli che ricadono lungo la costa tirrenica della Sicilia e quelli posti sulle isole poste a nord della Sicilia. Complessivamente queste misure documentano una contrazione in senso N-S della crosta della Sicilia e del Tirreno meridionale. A questa contrazione devono far riscontro forti terremoti di cui non si ha evidenza storica, forse proprio a causa della loro localizzazione in mare. Limmagine successiva mostra come i dati di deformazione crostale possono essere utilizzati in uno schema di analisi della velocit di accumulo di deformazione lungo le principali aree sismogenetiche italiane. Lo spessore delle bande in colore indica la velocit (in mm/anno) delle principali faglie sismogenetiche. Lanalisi conferma lesistenza di una regione in rapida deformazione nel Tirreno meridionale; una regione poco considerata dalle analisi di pericolosit sismica tradizionali, necessariamente basate su dati provenienti dalla terraferma.
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Prospettive e Tempistica La rete RING ha ormai raggiunto una densit che consente di ricavarne le informazioni descritte in questa scheda. E tuttavia necessario consentire alla rete di rimanere in efficienza, anche senza necessariamente crescere, prevedendo il necessario aggiornamento tecnologico della strumentazione. Coinvolgimento di strutture INGV Lattivit coinvolge principalmente il Centro Nazionale Terremoti e le sezioni di Napoli e Catania per quanto riguarda il mantenimento della rete e le misure. Le elaborazioni vengono svolte sempre presso il Centro Nazionale Terremoti e presso le sezioni Roma 1 e Bologna. Finanziamento La rete RING stata finanziata principalmente dal Dipartimento della Protezione Civile e da accordi di progrenmma con il MIUR nellambuto dei programmi FISR e MIUR. Tutte le attivit in questo settore sono cofinanziate dal MIUR per quanto riguarda il personale di ricerca e tecnico. Anche in questo caso la contrazione del finanziamento concesso dalla Protezione Civile costituisce una minaccia per il proseguimento di queste attivit.
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Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), un consorzio tra enti di ricerca nazionali con sede a Lecce, di cui lINGV lente guida. Le attivit di ricerca si concentrano principalmente sulle seguenti lienee di ricerca 1) Il Cambiamento Climatico e il ciclo del carbonio. 2) La variabilit climatica a scale decadali. 3) Studi di dinamica del clima presente e passato. 4) I sistemi monsonici e le teleconnessioni tropici-extratropici. 5) La variabilit interannuale e le previsioni stagionali. 6) La dinamica oceanica e lassimilazione di dati.
Limmagine mostra un bollettino del sistema MFS, che come esempio riporta una previsione della temperatura superficiale del Mar Mediterraneo. Com noto, la temperatura del mare uno dei principali parametri che controllano le caratteristiche della circolazione atmosferica a grande scala. Prospettive e Tempistica Tra le varie attivit in corso e future, citiamo lo sviluppo di un modello climatico sempre pi accurato per il Mediterraneo, utilizzando un modello accoppiato globale composto da oceano, ghiaccio marino e atmosfera, finalizzato a migliorare la conoscenza sugli impatti che i cambiamenti climatici potrebbero comportare su questa regione. Parallelamente a questa attivit si previsto di produrre un insieme di esperimenti di proiezione climatica a breve termine per questa regione per il periodo 1965-2035 con il modello accoppiato ad alta risoluzione orizzontale per latmosfera (~80 Km).
LXIII
Coinvolgimento di strutture INGV Lattivit coinvolge principalmente le sezioni INGV di Bologna e Roma 2 e il Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, un Consorzio di Ricerca costituito da diversi istituti di Ricerca italiani, pubblici e privati, diretti dallIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Finanziamento Le attivit dellINGV in campo climatico sono finanziate attraverso accordi di programma con i ministeri dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dellEconomia e delle Finanze, oltre che naturalmente con il MIUR. Le attivit beneficiano inoltre di finanziamenti ottenuti attraverso il programma MIUR-FISR e di fondi comunitari provenienti da diversi progetti. Il MIUR cofinanzia le attivit attravero il supporto delle spese di personale.
Sempre in ambito ambientale spiccano le ricerche sullinquinamento atmosferico da polveri sottili (particulate matter PM) basate sulle propriet magnetiche delle particelle accumulate sulle foglie degli alberi. Queste ricerche beneficiano della lunga tradizione di studi sul Geomagnetismo terrestre di cui lINGV portatore e dellesistenza di laboratori di misura unici nel panorama italiano e. E stata quindi sviluppata una tecnica originale di analisi delle polveri sottili che unisce le misure delle loro propriet magnetiche ad osservazioni ed analisi al microscopio elettronico. Una prima applicazione al problema dellinquinamento a Roma ha evidenziato le forti potenzialit del metodo per una definizione della distribuzione capillare del PM prodotto dai veicoli in circolazione. Limmagine che segue, ripresa al FESEM (Field Emission Scanning Electron Microscope), mostra un dettaglio della superficie inferiore di una foglia di leccio (Quercus ilex) raccolta in una strada del centro di Roma. I peli che proteggono gli stomata della foglia sono un efficace collettore naturale di polveri sottili atmosferiche. Prospettive e Tempistica Nel prossimo triennio gli studi di fattibilit di stoccaggio geologico di anidride carbonica condotti presso lINGV adotteranno i pi recenti avanzamenti metodologici e tecnologici nellambito delle tecnologie per il Carbon Capture and
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Storage (CCS), come richiesto urgentemente dalla Piattaforma Europea ZEFFPP (Zero Emission Fossil Fuels Power Plants). Per quanto riguarda le applicazioni allo studio dellinquinamento atmosferico da polveri sottili (particulate matter - PM), l'INGV si propone come un leader europeo e mondiale su queste tematiche. Le prospettive di sviluppo ed applicazione sono notevoli, se si considera che gli studi effettuati finora possono essere considerati studi-pilota di messa a punto di una metodologia dalle grandi potenzialit. Coinvolgimento di strutture INGV Le attivit in campo ambientale e per lo sviluppo sostenibile coinvolgono le sezioni INGV di Roma 1 (laboratorio sperimentale di geofisica e vulcanologia, Geochimica dei Fluidi Stoccaggio geologico e geotermia), Roma 2 (laboratorio di paleomagnetismo), Bologna e Milano, oltre al Centro Nazionale Terremoti.
Finanziamento Sul tema dello stoccaggio geologico lINGV pu contare su finanziamenti gi concessi - o in corso di negoziazione - con industrie e societ quali ENEL, ENI, Edison, Raffinerie SARAS. Le ricerche svolte sull'inquinamento da PM hanno potuto finora contare su una convenzione con la Regione Lazio per lo studio dei filtri delle centraline di rilevamento automatico della qualit dellaria e su strumentazione acquisita nellambito del progetto FIRB Sviluppo Nuove Tecnologie per la Protezione e Difesa del Territorio dai Rischi Naturali. Entrambe le attivit vengono cofinanziate dal MIUR per quanto riguarda i costi di personale e le infrastrutture utilizzate.
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Introduzione
LIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia uno dei centri di ricerca pi grandi del mondo nei settori della Sismologia, della Vulcanologia, della Geofisica Ambientale e della Geochimica. Il suo obiettivo principale il miglioramento delle conoscenze dei fenomeni naturali che costituiscono, nel loro insieme, la dinamica del nostro pianeta. Ovviamente, proprio in funzione di questo obiettivo, lIstituto fortemente e naturalmente coinvolto in tutte le attivit che presuppongono un utilizzo immediato e pratico delle conoscenze via via acquisite. Per questo motivo convivono allinterno dellINGV, complementandosi a vicenda, sia progetti scientifici ad ampio raggio volti al miglioramento delle conoscenze scientifiche, che potremmo definire di ricerca pura, sia progetti pi applicativi volti allutilizzo dei dati che vengono acquisiti per risolvere specifici problemi di carattere ambientale e industriale, un ambito che ci sembra lecito definire di ricerca applicata. Le risorse materiali ed umane coinvolte nello sviluppare in modo parallelo ed armonico queste due anime non sono necessariamente equipartite perch spesso, per valorizzare ed applicare i risultati della ricerca, necessario uno sforzo organizzativo e tecnologico molto elevato. Per tutte queste ragioni gi da alcuni anni le attivit dellINGV sono strutturate secondo cinque Obiettivi Generali, ciascuno dei quali viene perseguito attraverso un rapporto variabile tra ricerca pura e ricerca applicata (si veda anche il Capitolo xxx della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo Piano Triennale). Ad esempio gli Obiettivi Generali 1, 4 e 5 sono caratterizzati da un elevato contenuto di ricerca immediatamente fruibile - e quindi fortemente applicativa - mentre al contrario lObiettivo Generale 3 ha una forte caratterizzazione di ricerca non immediatamente fruibile. LObiettivo Generale 2, allinterno del quale vengono sviluppati i laboratori e le tecniche di analisi, ha invece una funzione di raccordo tra questi due mondi. Allinterno degli Obiettivi Generali il diverso rapporto tra ricerca pura e ricerca applicata riscontrabile nella individuazione di Obiettivi Specifici, alcuni dei quali sono stati identificati come Temi Trasversali Coordinati (TTC) proprio a sottolineare la loro importanza come temi sviluppati alla scala di tutto lente, in contrapposizione con le ricerche di carattere teorico che vengono svolte da piccoli gruppi di punta (si veda in proposito il capitolo VI della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo Piano Triennale). In altre parole, gli Obiettivi Specifici identificati come TTC hanno maggiore valenza nellorientamento dei risultati alla fruibilit da parte del mondo civile e produttivo, mentre gli altri Obiettivi Specifici non trasversali allente hanno un orientamento che punta al conseguimento di avanzamenti scientifici significativi in settori disciplinari molto specialistici, in aperta competizione con le altre realt della ricerca internazionale - e talora anche con altri gruppi dello stesso INGV sia per quanto attiene ai risultati che per laccesso ai finanziamenti. altres ovvio che gli uni non sono separabili dagli altri, perch non ci pu essere sviluppo tecnologico e applicativo senza avanzamento scientifico, e che le risorse spese per gli uni hanno ovvie ricadute sugli altri. Queste ed altre caratteristiche e particolarit dellINGV comportano che le normali procedure di valutazione degli istituti di ricerca, basate essenzialmente sulla stima della produzione scientifica in termini di numero e valore delle pubblicazioni per ricercatore, non siano facilmente applicabili allo schema organizzativo che lIstituto si dato a partire dal 2004. Questo in primo luogo perch lINGV effettua il monitoraggio sismologico, vulcanologico, geofisico e geochimico del territorio nazionale; un territorio che include, come ben noto, diversi vulcani attivi e numerose zone sismicamente attive. La valenza scientifica di questa attivit, dettagliata dalle tabelle che seguono, indirizzata mediante diversi Temi Trasversali Coordinati e risiede essenzialmente nella produzione continua di osservazioni che diventano successivamente oggetto di analisi da parte di tutta la comunit scientifica, interna ed esterna allINGV. Ma limportanza di questa attivit in termini sociali non sicuramente rapportabile al numero di pubblicazioni prodotte, n pu essere mai adeguatamente rappresentata da esse. Due esempi eclatanti di questa particolarit dellINGV sono rappresentati dalla sorveglianza geofisica del territorio e dalle consulenze di alto profilo ad organi governativi e a pubbliche amministrazioni. Per quanto riguarda la sorveglianza baster ricordare le diverse turnazioni h24 svolte dal personale scientifico, che in numerose sezioni dellINGV forniscono alla Protezione Civile preziose informazioni in tempo reale sui processi geodinamici in atto in Italia e nei mari e territori circostanti. Le informazioni sono basate sulla strumentazione pi avanzata e su analisi svolte con le migliori metodologie attualmente disponibili, con un notevole impegno finanziario e umano quantificabile in oltre la met di tutte le risorse materiali dellINGV e in quasi il 40% di quelle umane. Per quanto riguarda invece le consulenze agli organi governativi e alle pubbliche amministrazioni, si pu ricordare il fondamentale ruolo che lINGV svolge ormai da molti anni nel campo della protezione dal rischio sismico, dal rischio vulcanico e da quello ambientale. Questo ruolo viene svolto attraverso pareri in merito alle azioni da intraprendere nelle emergenze si pensi ad esempio al possibile impatto delle eruzioni dellEtna sul traffico aereo - nonch attraverso la produzione di elaborati da utilizzare come base per le formulazioni legislative tra i quali spicca la Mappa di Pericolosit sismica completata nel quadro dellOrdinanza PCM 3519 del 28 aprile 2006 relativa alla Mappa di Pericolosit Sismica di Riferimento per il Territorio Nazionale. Complessivamente queste attivit impegnano oltre il 30% delle risorse umane dellINGV.
Tabelle di sintesi
Breve descrizione. Descrizione dellObiettivo Specifico desunta dal Decr. Pres. n. 757 del 30 dicembre 2010 Aggiornamento della rete scientifica (http://portale.ingv.it/portale_ingv/l-ingv/programmazione-e-attivita-1/os-1/os). Per ulteriori dettagli si veda il Capitolo VI della sezione Presentazione e Inquadramento di questo volume.
AC
BO
CNT
NA-OV
0.0
15.0
471.5
57.0
18.0
40.0
0.0
6.0
34.0
Totale m/p
[280] UR1, UR3; [312] UR10; [459] UR10; [461] UR10; [477] UR10, UR20, UR30; [481] UR10
La sorveglianza sismologica uno dei temi primari dell'attivit dell'INGV. Con questo TTC si realizza il coordinamento di tutti gli sviluppi che queste attivit avranno nel prossimo triennio, tra cui la rete sismica nazionale, la rete sismica mediterranea e tutte le relative sale di sorveglianza.
0.0
300.0
[312] UR20; [442] UR 10, UR 20
0.0
0.0
36.5
0.0
10.0
218.0
6.5
29.0
0.0
Il TTC coordina lo sviluppo di reti permanenti per la misura dei parametri geochimici legati alle fenomenologie pre-, sin- e post-eruttive. Cura l'installazione delle reti di sorveglianza e l'integrazione dei dati nelle sale di monitoraggio per i vulcani attivi italiani. Armonizza inoltre il monitoraggio per tutti i vulcani italiani.
0.0
226.5
[357] UR10
15.0
7.5
106.0
0.0
98.0
0.0
0.0
0.0
0.0
Il TTC cura l'omogeneizzazione e lo sviluppo organico delle reti GPS, tiltmetriche, EDM e di livellazione esistenti sui vulcani italiani, armonizzando la qualit del monitoraggio. Promuove inoltre lo sviluppo e la razionalizzazione del controllo dei vulcani tramite interferometria satellitare.
0.0
182.0
0.0
0.0
87.0
0.0
93.0
0.0
2.0
0.0
0.0
Questo TTC garantisce che le reti di monitoraggio esistenti sui vulcani italiani siano armonizzate e portate allo standard della RSN (predominanza di stazioni digitali a tre componenti a larga banda). Inoltre coordina gli interventi (mediante stazioni mobili) e le analisi da effettuare da parte delle diverse sezioni dell'INGV in caso di riattivazione delle dinamiche eruttive.
0.0
193.0
[312] UR10
0.0
5.0
96.5
0.0
85.0
0.0
4.0
2.5
0.0
Questo TTC coordina le attivit di monitoraggio e ricerca applicata alla definizione dello stato dei sistemi vulcanici attivi, basandosi su dati raccolti da reti e tecniche multiparametriche di monitoraggio vulcanologico e da campagne periodiche di misure dirette eseguite sui vulcani attivi, nonch su dati analitici prodotti dai laboratori chimici e fisici. Il TTC coordina l'analisi dei dati raccolti in occasione di eventi eruttivi.
0.0
89.0
0.0
0.0
0.0
0.0
2.0
0.0
0.0
0.0
87.0
[280] UR10;
All'interno di questo OS vengono curate la gestione della strumentazione di registrazione delle variazioni del campo magnetico, l'effettuazione delle misure assolute e la preparazione e validazione dei risultati, per gli osservatori geomagnetici di L'Aquila, Castello Tesino (TN), Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zuccchelli (SMZ) in Antartide. Ricadono in questo OS anche le osservazioni per la ripetizione presso i caposaldi della rete magnetica italiana.
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
9.0
80.0
89.0
[464] UR10
All'interno di questo OS viene curata la gestione degli osservatori ionosferici di Roma, Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zucchelli (SMZ) in Antartide, che utilizzano sistemi radar in alta frequenza (HF) realizzati dall'INGV o ionosonde commerciali. Viene curata inoltre la sperimentazione del monitoraggio delle scintillazioni ionosferiche in regioni polari presso Ny-Alesund (Svalbard) e SMZ (Antartide).
AC
BO
CNT
NA-OV
Totale m/p
155.0
[131] UR10
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
7.0
0.0
0.0
2.0
146.0
Questo OS cura l'esecuzione di indagini sistematiche per cartografia magnetica ad alta risoluzione spaziale con rilevamento sia da terra sia da elicottero, anche in campo archeologico. Cura inoltre il rilevamento di parametri elettromagnetici di interesse ambientale e gli osservatori multiparametrici derivati da progetti EC e successivi per acquisizione di dati geofisici e oceanografici integrati.
0.0
203.0
11.0
169.5
10.5
0.0
12.0
0.0
0.0
0.0
0.0
Questo TTC coordina lo sviluppo di una rete permanente di stazioni GPS finalizzata ad aumentare le conoscenze relative alla cinematica e tettonica attiva della penisola. Armonizza le diverse iniziative in corso nelle sezioni dell'INGV, sia dal punto di vista della configurazione e tecnologia delle rete stessa che dal punto di vista delle tecniche di analisi e della costituzione di una banca dati unificata.
0.0
188.5
12.0
133.0
16.5
0.0
11.0
4.0
11.0
1.0
0.0
[329] UR10, [347] UR10; [357] UR10; [358] UR10; [412] UR10; [424] UR10;
Le tecnologie di Telerilevamento aereo, satellitare e prossimale rappresentano da alcuni decenni insostituibili strumenti per lo studio e la sorveglianza di aree sismogenetiche e zone vulcaniche. Questo TTC promuove l'interazione tra ricercatori e tecnologi che utilizzano tecniche simili in aree geografiche e per scopi scientifici anche molto diversi.
0.0
110.0
5.0
11.0
15.0
4.0
0.0
0.0
0.0
65.0
10.0
0.0
58.0
797.5
AC
BO
CNT
NA-OV
0.0
9.0
76.0
6.5
15.0
22.0
6.0
10.0
32.0
Totale m/p
Il monitoraggio dell'attivit sismica e vulcanica richiede un forte sviluppo di sistemi di calcolo veloce e/o in tempo reale. Questo TTC ha come obiettivo il completamento della rete di linee di connessione numerica e trasmissione satellitare per l'acquisizione dei dati sismologici in aree sismogenetiche e vulcaniche. Tale rete permetter l'interconnessione tra le sezioni INGV, che potranno condividere le risorse di osservazione e calcolo e gli strumenti informatici che verranno sviluppati.
0.0
63.0
[482] UR10
0.0
0.0
0.0
0.0
4.0
0.0
0.0
0.0
59.0
Il laboratorio sviluppa strumentazione e tecnologie per il campionamento di rocce e altri materiali sia naturali che sintetici e per la misura e l'analisi delle loro propriet magnetiche. Le misure svolte hanno applicazioni in numerosi campi delle Scienze della Terra, dalla geodinamica alla climatologia all'inquinamento ambientale.
0.0
170.5
2.5
0.0
24.5
0.0
22.0
3.0
17.0
101.5
0.0
I laboratori di chimica e fisica delle rocce svolgono ricerche metodologiche, producono sviluppi tecnologici e forniscono il supporto analitico e sperimentale alle attivit di monitoraggio ed alle ricerche geofisiche e vulcanologiche. Le [280] UR6; [364] UR10; [456] UR10 misure e gli esperimenti sono utilizzati per la formulazione di modelli fisicomatematici e per la descrizione quantitativa dei processi sismogenetici e dei processi magmatici. I dati raccolti contribuiscono alla definizione dello stato di attivit dei vulcani, degli scenari eruttivi ed alla valutazione della pericolosit.
0.0
165.0
[442] UR10, UR20;
0.0
0.0
0.0
0.0
9.0
116.0
0.0
40.0
0.0
Il compito primario di questo TTC l'armonizzazione dell'attivit dei quattro poli tecnologici attivi nel settore della geochimica dei fluidi all'interno dell'INGV, con lo specifico obiettivo di razionalizzare l'acquisizione di nuova strumentazione e il funzionamento dei laboratori stessi.
0.0
78.0
0.0
61.0
3.0
0.0
3.0
11.0
0.0
0.0
0.0
I sistemi osservativi multidisciplinari sottomarini completano la rete geofisica di monitoraggio del territorio. In questo OS vengono sviluppati prototipi (uno attualmente in funzione in Sicilia Orientale) e viene sviluppata la tecnologia per l'adattamento all'ambiente marino di sensori realizzati per osservazioni in terra. Vengono inoltre sviluppate iniziative per estendere a mare le reti di monitoraggio permanente.
0.0
0.0
0.0
51.0
0.0
28.0
0.0
0.0
0.0
43.0
122.0
Questo TTC nasce per coordinare le attivit di osservazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed elettromagnetici in aree attive. Le relative tecniche di osservazione e analisi, di grande rilevanza e largamente applicate anche in altri ambiti internazionali, vengono messe in atto in maniera coordinata alla scala nazionale dell'INGV grazie a questo TTC.
0.0
11.5
137.0
105.0
778.0
AC
BO
CNT
NA-OV
0.0
7.0
36.0
32.0
0.0
17.0
0.0
8.0
100.0
Totale m/p
295.5
[381] UR10; [389] UR10
L'OS ha come tema centrale il processo sismogenetico. Le applicazioni riguardano la meccanica della sorgente sismica in tutti i suoi aspetti spaziali, geometrici e dinamici includendo la caratterizzazione del tensore momento dei sismi vulcanici (Vulcano-tettonici, tremore e terremoti a bassa frequenza). L'OS [280] UR6; [364] UR10; [435] UR10; si occupa inoltre dell'analisi statistica della sismicit, della quantificazione [457] UR10 dell'energia, dello studio delle interazioni tra faglie, dello studio del campo d'onda (arrays). La ricerca include la propagazione in strutture eterogenee (scattering elastico), con attenzione alle variazioni temporali dei parametri di propagazione associate a variazioni del campo di sforzo (velocit, attenuazione "splitting" delle onde di taglio).
0.0
11.0
58.0
17.0
0.0
27.0
20.5
6.5
151.5
4.0
Questo OS affronta lo studio delle propriet e della dinamica dell'interno terrestre attraverso la modellazione numerica e l'analisi della propagazione di onde sismiche e delle caratteristiche reologiche. Le ricerche, che coinvolgono numerosi settori disciplinari, vengono svolte a scala globale, continentale, regionale e locale, potendo cos esplorare aspetti diversi e progressivamente pi dettagliati della struttura terrestre.
0.0
220.0
35.0
46.5
3.0
3.0
18.0
0.0
18.0
90.5
6.0
[423] UR10; [459] UR10; [481] UR10; [491] UR10; [492] UR10, UR20
Le ricerche svolte in questo OS affrontano i problemi connessi con l'origine ed evoluzione del campo magnetico su diverse scale spazio-temporali. I temi portanti sono indirizzati a risolvere i fondamentali quesiti sulla dinamica che nel nucleo fluido genera il campo e sullo studio delle anomalie magnetiche, che consentono di indagare le strutture crostali e la loro evoluzione.
3.4. Geomagnetismo
0.0
41.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.0
40.0
La raccolta dei dati sull'attivit storica dei vulcani italiani un campo di interesse sia per l'applicazione alla vulnerabilit che per la definizione di particolari comportamenti eruttivi caratteristici di ogni vulcano. Questo OS cura lo sviluppo di approfondimenti su questi aspetti per tutti i vulcani italiani e la preparazione di banche dati.
0.0
118.0
0.0
0.0
11.0
0.0
66.0
0.0
29.5
9.5
2.0
[280] UR4
La comprensione della fisica dei processi eruttivi presuppone lo sviluppo di modelli dinamici basati su equazioni fondamentali e la loro verifica sperimentale. Questo OS affronta la fisica del vulcanismo studiando gli equilibri liquido-solido-gas nei magmi, i sistemi idrotermali, la termodinamica dei magmi, le propriet dei condotti di risalita nonch la dinamica della dispersione e ricaduta della cenere vulcanica, delle colate laviche, dei flussi piroclastici e dei collassi delle colonne vulcaniche.
0.0
10.0
2.0
52.5
0.0
63.0
0.0
52.0
17.5
6.0
203.0
Questo OS affronta lo studio delle interazioni fra atmosfera ed oceano, consentendo di affrontare i temi della variabilit dinamica del clima a scale annuali ed interannuali. Si tratta di un tema oggi dominante nelle applicazioni della climatologia alla conoscenza dell'evoluzione del clima, cos come tale evoluzione viene percepita sia nell'ambito scientifico che a livello di opinione pubblica.
AC
BO
CNT
NA-OV
0.0
15.0
10.5
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.5
1.0
0.0
Totale m/p
[314] UR10; [320] UR10; [324] UR10
Lo studio del cambiamento climatico globale non pu prescindere da una accurata conoscenza del clima in epoche passate, un tema affrontato dall'INGV con indagini glaciologiche e magnetiche in particolare in Antartide. Lo studio dell'inquinamento, la detezione di fusti tossici e la riqualificazione delle aree inquinate vengono affrontate in questo OS con tecniche di indagine geofisiche integrate.
0.0
71.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.0
0.0
0.0
1.0
69.0
[280] UR9; [338] UR10, UR20, UR30, UR40; [384] UR10; [404] UR10; [429] UR10, UR20
Questo OS affronta tutti quei temi che rientrano nella migliore comprensione delle relazioni Sole-Terra. Le ricerche sono finalizzate sia ad una migliore conoscenza dell'ambiente elettromagnetico terrestre, sia a valutare le conseguenze economico-sociali che possono derivare da forti perturbazioni magneto-ionosferiche nell'ambito del cosiddetto "space weather".
0.0
48.5
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
48.5
[131] UR10, [134] UR10; [256] UR10; [265] UR1; [409] UR10; [433] UR10; [464] UR10; [488] UR10; [489] UR10; [493] UR10; [494] UR10; [A4] UR10
Le ricerche svolte in questo OS mirano ad approfondire le conoscenze sulla distribuzione spazio-temporale e sugli effetti che i terremoti del passato hanno avuto sul territorio. Gli elementi innovativi e peculiari di questo OS risiedono nella forte componente multidisciplinare che ne caratterizza tutte le attivit, sviluppate attraverso l'apporto specifico di competenze in campo storico, archeologico, geologico e sismologico.
0.0
64.0
[465] UR10
49.0
0.0
0.0
3.0
0.0
0.0
0.0
8.0
4.0
Questo OS fortemente pluridisciplinare promuove tutte le ricerche finalizzate a comprendere e quantificare la tettonica attiva. Include ricerche sulla deformazione crostale da dati di geodesia spaziale, dati di stress-in-situ, osservazioni sulle caratteristiche dei fluidi crostali e osservazioni dirette di terreno. Attraverso queste ricerche, le osservazioni paleosismologiche e la quantificazione della deformazione crostale fornisce dati di ingresso essenziali per le analisi di pericolosit sismica.
0.0
73.5
142.5
AC
BO
CNT
NA-OV
3.0
0.0
0.0
3.0
39.0
16.0
0.0
0.0
169.0
Totale m/p
[326] UR10; [402] UR10, UR20; [441] UR10; [455] UR10; [477] UR10, UR20, UR30; [486] UR10
Questo OS sviluppa gli aspetti metodologici globalmente riferibili al settore internazionalmente conosciuto come "engineering seismology". In particolare cura gli aspetti di interesse specifico per l'ingegneria sismica, quali ad esempio le relazioni di attenuazione di parametri strumentali del moto del suolo e le metodologie di valutazione della risposta locale.
4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale (TTC)
0.0
145.0
32.0
0.0
0.0
46.0
13.0
0.0
0.0
53.0
1.0
In questo TTC vengono sviluppati gli aspetti applicativi delle metodologie trattate nell'OS "Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica", e in [280] UR2, UR5; [326] UR10; [389] particolare tutte le applicazioni di valutazione della pericolosit sismica a casi UR10; [402] UR10, UR20; [451] concreti, sia a scala di scenario che a scala regionale/nazionale. Ricadono in UR10, UR20; [461] UR10; [465] questo TTC le attivit di consulenza per la valutazione della pericolosit sismica UR10 a favore di diversi soggetti istituzionali, come pure quelle relative alla generazione di mappe di scuotimento in tempo quasi-reale.
0.0
130.0
17.0
0.0
16.0
0.0
40.0
12.0
32.0
13.0
0.0
[280] UR4; [329] UR10; [430] UR10; [442] UR10, UR20; [443] UR10; [448] UR10; [451] UR10, UR20; [456] UR10
La stima della pericolosit vulcanica si basa sull'integrazione di conoscenze osservative e sperimentali con modelli fisico-matematici che descrivono la dinamica dei processi pre-, sin-, e post-eruttivi pericolosi. Obiettivo del presente TTC la definizione di scenari di pericolosit vulcanica per fornire stime quantitative dell'evoluzione spazio-temporale dei principali fenomeni pericolosi nei vulcani attivi italiani. Ricadono in questo OS attivit di consulenza relativa ai vulcani attivi italiani a favore di diversi soggetti istituzionali.
0.0
16.0
0.0
0.0
0.0
0.0
2.0
0.0
0.0
7.0
7.0
[86] UR10; [255] UR20; [341] UR10; [347] UR10; [358] UR10; [380] UR10; [383] UR10; [384] UR10; [387] UR10; [396] UR10; [398] UR10; [399] UR10; [412] UR10; [416] UR10; [419] UR10; [438] UR10; [446] UR10; [447] UR10, UR20; [449] UR10; [451] UR10, UR20; [453] UR10; [456] UR10;
Lo sviluppo delle attivit in campo ambientale ha portato l'INGV a impegnarsi anche nel complesso campo dei rischi provenienti da fattori ambientali. Ricadono in questo OS temi di grande rilevanza sociale come la detezione di inquinanti di varia natura nel sottosuolo e nelle acque e gli studi-pilota sul tema del sequestro e dello stoccaggio geologico della CO2.
0.0
56.5
0.0
0.0
1.0
0.0
14.0
12.0
5.0
20.0
4.5
[255] UR20; [396] UR10; [398] UR10; [399] UR10; [406] UR10; [430] UR10; [444] UR10; [449] UR10; [484] UR10
Questo OS coordina le numerose ricerche condotte presso l'INGV sui diversi aspetti del degassamento naturale, con particolare riferimento a CO2, CH4, Rn. L'OS promuove lo sviluppo di tecniche di sorveglianza remota dell'attivit vulcanica e di modelli del degassamento di CO2 d'origine profonda, un fenomeno che pu comportare rischi per la popolazione. L'OS cura inoltre i rapporti con le discipline limitrofe nei settori vulcanologico e sismologico.
0.0
12.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
15.0
[90] UR1; [320] UR10; [324] UR10; [388] UR10; [479] UR10
3.0
61.0
0.0
262.0
15.5
592.5
AC
BO
CNT
NA-OV
0.0
38.0
10.0
7.0
26.0
2.0
0.0
0.0
37.0
Totale m/p
378.0
Questo TTC garantisce la miglior armonizzazione nel settore della archiviazione [280] UR2, UR5; [389] UR10; [401] e disseminazione dei dati storico/macrosismici e dei cataloghi parametrici dei UR10 terremoti. Opera inoltre per promuovere e migliorare l'integrazione con le altre attivit che l'INGV svolge nel settore delle banche dati.
0.0
13.5
300.0
45.5
6.0
12.0
0.0
0.0
0.0
1.0
Questo OS armonizza la raccolta sistematica di parametri dell'alta atmosfera e di misure effettuate presso gli osservatori geomagnetici, anche per l'approntamento di informazioni sullo "space weather", di dati della rete magnetica, di dati riguardanti la glaciologia, la climatologia, l'oceanografia operativa e altre attivit ambientali. L'OS cura la gestione di banche dati che permettano un'efficace diffusione dei dati verso il mondo della ricerca, le istituzioni e la societ.
6.0
34.0
0.0
3.0
12.0
0.0
0.0
0.0
3.0
1.0
9.0
Questo TTC risponde alla necessit di censire e armonizzare il notevole patrimonio di dati e iniziative in corso presso l'INGV nel settore delle banche dati territoriali. Attraverso la realizzazione di sistemi di immagazzinamento, diffusione e rappresentazione dei dati e attraverso il loro continuo aggiornamento, questo TTC garantisce un contributo irrinunciabile a supporto delle decisioni in materia di mitigazione dei rischi ambientali nei diversi campi d'azione dell'INGV.
0.0
35.0
10.5
0.0
0.0
0.0
6.0
0.0
0.0
0.0
18.5
Questo OS rende ragione e quantifica l'attivit del numeroso personale INGV che presta regolarmente attivit di sorveglianza nelle diverse Sale Operative dell'ente. Esso si propone inoltre di rappresentare una sede permanente per il confronto e l'armonizzazione delle procedure utilizzate nella prassi quotidiana delle Sale Operative, promuovendo un maggior scambio di informazioni tra le sale stesse
0.0
49.5
0.0
10.5
5.5
0.0
15.0
2.5
7.0
9.0
0.0
Questo OS raggruppa attivit di consulenza scientifica e tecnologica a favore di ministeri ed altre istituzioni, tra cui spicca il Ministero della Difesa, che beneficia di servizi nel settore geomagnetico e della radiopropagazione. Rilievi geomagnetici sono alla base di consulenze sull'inquinamento ambientale. Nel quadro degli studi sui gas serra, l'INGV svolge consulenze a favore di ENI. Inoltre da diversi anni l'INGV fornisce consulenze scientifico-tecnologiche a favore del Ministero Affari Esteri (MAE), sia nell'ambito di trattati come il Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty (CTBT), sia nel quadro di rapporti bilaterali con paesi evoluti e in via di sviluppo. L'INGV svolge inoltre attivit di supporto scientifico nel quadro di iniziative dell'ONU e dell'UNESCO.
0.0
0.0
163.0
118.5
0.0
68.0
0.0
0.0
22.5
2.0
374.0
Questo TTC cura tutti gli aspetti organizzativi e pratici per lo scambio di informazioni e documentazione scientifica che una moderna biblioteca distribuita pu fornire, rendendo di fatto il sistema bibliotecario INGV un servizio nazionale e internazionale d'eccellenza nei settori di competenza. Inoltre cura tutta l'editoria dell'INGV, con la sola eccezione degli Annals of Geophysics.
0.0
0.0
0.0
2.0
0.0
0.0
0.0
0.0
4.5
104.0
110.5
Questo TTC cura le strutture museali esistenti e sviluppa i nuovi progetti in corso di avvio in questo ambito. Inoltre coordina i meccanismi di divulgazione delle attivit dell'INGV, comprese quelle on-line. Gestisce le attivit svolte a favore delle scuole e, in sinergia con il TTC "Biblioteche ed editoria", la partecipazione a mostre e congressi in cui l'INGV presente con un proprio spazio espositivo.
AC
BO
CNT
NA-OV
92.0
1.0
2.0
7.0
1.0
44.0
10.0
2.0
10.0
Totale m/p
Il sistema di comunicazione costituito dai siti Internet rappresenta oggi un elemento fondamentale della vita di una struttura di ricerca aperta ed efficiente. Questo TTC punta a garantire la migliore organizzazione e sviluppo del sito INGV anche in considerazione del suo importantissimo ruolo in occasione delle emergenze sismiche e vulcaniche.
125.0
318.5
17.5
39.0
15.0
16.0
43.0
5.0
10.5
34.0
13.5
[431] UR10; [437] UR10; [460] UR10; [466] UR10 [478] UR10; [485] UR10; [495] UR10
0.0
73.5
5.0
8.0
9.0
20.0
6.0
3.5
6.5
12.5
3.0
Questo TTC ha il compito di armonizzare e potenziare le iniziative di archiviazione e disseminazione dei dati sismologici strumentali acquisiti dall'INGV e di assicurare la piena integrazione con le altre attivit che l'INGV svolge nel settore delle banche dati, sia a scala nazionale che a scala europea e globale.
223.0
80.5
527.5
AC
BO
CNT CT
MI
NA-OV PA PI
RM1
RM2
48.0
1,065.0 562.0 1627.0
452.0 92.0
179.0 52.0 284.0 94.5 45.0 89.5 48.0
35.0
87.0
25.0
194.0
53.5
33.0
77.5
280.0
7.0
1.0
732.0
67.0
36.0
Totale m/p
Dati riassuntivi
AC
BO
CNT CT
MI
NA-OV PA PI
RM1
RM2
327.0 2381.5 105.0 778.0 181.5 1218.0 15.5 592.5 158.5 1599.0 48.0 1627.0 8196.0 261.5 1342.5 9538.5
0.0
58.0
797.5
425.0
22.0
358.0
222.0
29.5
142.5
0.0
11.5
137.0
85.0
15.0
88.0
136.0
27.0
173.5
0.0
73.5
142.5
115.5
3.0
192.0
20.5
117.5
372.0
3.0
61.0
0.0
20.0
85.0
85.0
24.0
37.0
262.0
223.0
80.5
527.5
212.5
49.0
190.0
17.5
22.5
118.0
732.0
67.0
36.0
179.0
52.0
284.0
94.5
45.0
89.5
958.0
14.0
161.5
163.5
972.0
81
43
150
Totale m/p
795
= Agenzia Spaziale Italiana = Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni = Dipartimento della Protezione Civile Nazionale = Comunit Europea = European Environment Agency = Ente Nazionale Energia Elettrica S.p.A. = Ente Nazionale Idrocarburi = European Space Agency = Global Earthquake Model = European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering = Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base = Independent Gas Management s.r.l. (Italia) = Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale = Ministero degli affari Esteri = Ministero dellEconomia e delle Finanze = Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca = North Atlantic Treaty Organization = Consorzio per lattuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, finanziato dal Ministero dellUniversit e della Ricerca = Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica = SARAS S.p.A. = Societ Energia Saline S.p.A. = Stoccaggi Gas Italia S.p.A.
Fianziamento 2011. Indica lentit in Euro del finanziamento 2011 previsto per il dato Progetto o Convenzione. Nel caso la durata del Progetto o Convenzione sia superiore al solo anno 2011 che il caso pi frequente - viene riportata la quota di finanziamento ottenuta rapportando la durata totale al 2011, salvo che la quota prevista per il 2011 non sia specificata nel contratto. Il totale di questa colonna indica il finanziamento massimo teorico conseguibile attraverso Progetti e Convenzioni che risultano attivi al 1 gennaio 2011, e naturalmente non include nuovi Progetti o Convenzioni avviati o perfezionati nei mesi successivi. Obiettivo Specifico di riferimento. Identifica uno o pi Obiettivi Specifici a cui il Progetto o Convenzione apporta risorse finanziarie e umane. Il legame viene stabilito sulla base di affinit culturali e disciplinari per i progetti a carettere 10
pi strettamente scientifico, o sulla base di criteri operativi e organizzativi per quelli di natura eminentemente tecnologica e applicativa. Sezioni INGV coinvolte. Cos come avviene per gli Obiettivi Specifici, molti dei Progetti e delle Convenzioni sono caratterizzati da interdisciplinariet e trasversalit rispetto alle competenze presenti nelle diverse sedi e sezioni dellINGV. Per questa ragione, molti Progetti e Convenzioni coinvolgono pi sezioni dellINGV. In queste colonne riportato sezione per sezione il totale di mesi/persona allocato per la specifica voce, sulla base di 12 mesi per anno/persona. Limpegno si riferisce al primo anno del triennio considerato (2011). Si consideri che il totale dei mesi/persona allocati su un dato Progetto o Convenzione spesso riflette la somma dellimpegno di personale di ruolo dellINGV, di personale con contratto a tempo determinato retribuito con fondi istituzionali INGV e di personale assunto con contratto art. 23 a valere sui fondi stessi. Sezioni: AC, Amministrazione Centrale; BO, Bologna; CNT, Centro Nazionale Terremoti; CT, Catania; MI, Milano; NA-OV, Napoli-Osservatorio Vesuviano; PA, Palermo; PI, Pisa; RM1, Roma 1; RM2, Roma 2. Totale mesi/persona (totale). Totale dellimpegno delle singole strutture INGV coinvolte nel dato Progetto o Convenzione per il primo anno del triennio considerato in questo Piano Triennale (2011).
11
RM2
6.0 0.0 0.0 0.0 14.0 0.0 0.0 1.0 0.0 4.0 9.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 16.5
[86] STOGIT - Monitoraggio Cortemaggiore - UR10 Quattrocchi Fedora - Test di iniezione di CO2 in un livello del giacimento di Cortemaggiore: Monitoraggio dei gas del suolo e degli acquiferi superficiali STOGIT S.p.A. 62,068.97 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0.0 0.0 7.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
13.0
[90] SEADATANET - UR1 Pinardi Nadia - SEADATANET - A PAN-EUROPEAN INFRASTRUCTURE FOR OCEAN AND MARINE DATA MANAGEMENT EC 9,937.50 4.6 Oceanografia operativa per la valutazione dei rischi in aree marine 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
6.0
6.0
[101] ESONET - UR1 Favali Paolo - European Seafloor Observatory NETwork EC 10,053.34 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
2.0
16.0
[131] ASI-OLIMPO - UR10 Romeo Giovanni - Attivita' per il programma OLIMPO 6,572.81 0.0 0.0
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.0
[134] ASI-BOOMERANG - UR10 Romeo Giovanni - Attivita' per la missione B2K5 del programma BOOMERANG 3,749.41
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
4.0
[255] RIVARA MODENA - UR20 Sciarra Alessandra - Studio sul background di degassamento naturale del sito di stoccaggio gas naturale di Rivera Modena IGM srl 14,857.14
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
9.0
[256] LOTHAR - UR10 - LOTHAR - FATT LOTHAR-FATT Studio di fattibilit di un radar HF ad onda ionosferica per la sorveglianza del mediterraneo, con caratteristiche LPI CNIT 19,685.04
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
[265] CONV. TELEDIFE 2006 - UR1 Zolesi Bruno Convenzione tra la Direzione Generale delle Telecomunicazioni, dell'informatica e delle Tecnologie Avanzate del Ministero della Difesa e l'INGV 13,750.00
0.0
0.0
0.0
0.0
16.0
0.0
0.0
0.0
16.0
[280] AIRPLANE - UR1 Boschi Enzo - Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani MIUR/FIRB 146,532.86
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
16.5
Totale
Progetto/Convenzione
NA-OV
RM2
7.0 0.0 0.0 0.0 2.0 29.0 9.5 0.0 20.0 0.0 0.0 0.0 9.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
[280] AIRPLANE - UR2 Stucchi Massimiliano - Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani MIUR/FIRB 105,114.64 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale (TTC) 5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC)
0.0
7.0
[280] AIRPLANE - UR3 Amato Alessandro - Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani MIUR/FIRB 124,363.39 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
[280] AIRPLANE - UR4 Neri Augusto - Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani MIUR/FIRB 207,339.64 0.0 0.0 0.0
3.5. Geologia e storia dei vulcani ed evoluzione dei magmi 3.6. Fisica del vulcanismo 4.3. Scenari di pericolosita vulcanica (TTC) 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
31.0
[280] AIRPLANE - UR5 Valensise Gianluca - Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani MIUR/FIRB 63,789.64 0.0 0.0
4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale (TTC) 5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC)
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
9.5
[280] AIRPLANE - UR6 Cocco Massimo - Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani MIUR/FIRB 118,164.64
2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce (TTC) 3.1. Fisica dei terremoti
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
20.0
[280] AIRPLANE - UR9 Chiappini Massimo - Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani MIUR/FIRB 53,070.00 3.8. Geofisica per l'ambiente
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
[280] AIRPLANE - UR10 Zolesi Bruno - Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani MIUR/FIRB 203,806.82
1.6. Osservazioni di geomagnetismo 2.6. Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive (TTC)
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
9.0
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR10 Patan Domenico - Programma Quadro per l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia 1,300,726.67
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 1.5. Sorveglianza dell'attivit eruttiva dei vulcani (TTC)
0.0
0.0
0.0
128.0
0.0
0.0
0.0
0.0
128.0
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR20 Favara Rocco - Programma Quadro per l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia 912,396.67
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
122.5
0.0
122.5
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
0.0 11.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 3.0 0.0 0.0 0.0 0.0
[312] PQ Sorv. Sicilia - UR30 Zolesi Bruno - Programma Quadro per l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia 79,666.67 2.6. Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive (TTC) 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
11.0
[314] CIRCE - UR10 Navarra Antonio - CIRCE - CLIMATE CHANGE AND IMPACT RESEARCH: MEDITERRANEAN ENVIRONMENT EC 18,716.25 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0.0 6.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
6.0
[320] Dati oceanografici - ENI - UR10 Pinardi Nadia Fornitura dati oceanografici previsionali ENI 14,440.33 0.0 12.0 0.0
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 4.6 Oceanografia operativa per la valutazione dei rischi in aree marine 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
12.0
[324] SESAME BO - UR10 Vichi Marcello - SESAME SOUTHERN EUROPEAN SEAS: ASSESSING AND MODELLING ECOSYSTEM CHANGES EC 12,740.74 0.0 0.0
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 4.6 Oceanografia operativa per la valutazione dei rischi in aree marine
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
[326] ANKARA - UR10 Cocco Massimo - ANKARA VALUTAZIONE E RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO DI GRANDI OPERE INFRASTRUTTURALI MIUR/FIRB 2,317.83
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale (TTC)
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
[329] ASI SRV - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia - Progetto Pilota Sistema Rischio Vulcanico ASI 185,279.06
0.0
0.0
1.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.0
[338] ANDRILL - UR10 Pompilio Massimo Nicola - ANDRILLANtarctic DRILLing - Rapporti Temporali tra Attivit Vulcanica e Sedimentazione nell'Area McMurdo Sound - Ross Ice Shelf : Implicazioni Tettoniche e Paleoclimatiche PNRA 4,380.95 3.8. Geofisica per l'ambiente
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.0
4.0
[338] ANDRILL - UR20 Florindo Fabio - ANDRILL- ANtarctic DRILLing - Rapporti Temporali tra Attivit Vulcanica e Sedimentazione nell'Area McMurdo Sound - Ross Ice Shelf : Implicazioni Tettoniche e Paleoclimatiche PNRA 6,285.71
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
[338] ANDRILL - UR30 Del Carlo Paola - ANDRILL- ANtarctic DRILLing - Rapporti Temporali tra Attivit Vulcanica e Sedimentazione nell'Area McMurdo Sound - Ross Ice Shelf : Implicazioni Tettoniche e Paleoclimatiche PNRA 4,380.95
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
3.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
5.0 0.0 12.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 36.0 0.0 0.0 0.0 5.0 0.0 0.0 0.0
[338] ANDRILL - UR40 Montone Paola - ANDRILL- ANtarctic DRILLing - Rapporti Temporali tra Attivit Vulcanica e Sedimentazione nell'Area McMurdo Sound - Ross Ice Shelf : Implicazioni Tettoniche e Paleoclimatiche PNRA 2,095.24 3.8. Geofisica per l'ambiente 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
5.0
[341] SEI - Saline Ioniche - UR10 Quattrocchi Fedora Studio di fattibilit per lo stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni del polo energetico di Saline Ioniche (RC) SEI S.p.A. 54,446.46 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
12.0
[347] SIGRIS - UR10 Salvi Stefano - SIGRIS - SIstema di osservazione spaziale per la Gestione del RIschio Sismico ASI 42,530.93 0.0 0.0 18.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
18.0
[357] MIAVITA - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia - MITIGATE AND ASSESS RISK FROM VOLCANIC IMPACT IN TERRAIN AND HUMAN ACTIVITIES EC 100,000.00 0.0 0.0
1.3. Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive (TTC) 1.10. Telerilevamento (TTC)
25.0
1.0
0.0
0.0
0.0
0.0
26.0
[358] TERRAFIRMA - UR10 Stramondo Salvatore - SERVICE CONSOLIDATION ACTION OF THE EARTHWATCH ESA 28,640.48
0.0
0.0
3.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
[364] USEMS - UR10 Piersanti Antonio - USEMS-Uncovering the Secrets of an Earthquake: Multydisciplinary Study of Physico-Chemical Processes During the Seismic Cycle EC 398,400.00
2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce (TTC) 3.1. Fisica dei terremoti
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
36.0
[380] SARAS - UR10 Quattrocchi Fedora - Studio di fattibilita' per lo stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni della Raffineria SARAS in Sardegna SARAS S.p.A. 18,126.89
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
[381] ASSESS - GALADINI - UR10 Galadini Fabrizio ASSESS - CARATTERISTICHE CINEMATICHE DELLE FAGLIE ATTIVE MEDIANTE INDAGINI GEOMORFOLOGICHE E PALEOSISMOLOGICHE INOGS 8,912.04
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
5.0
[383] ENEL PORTO TOLLE - UR10 Quattrocchi Fedora Individuazione di siti idonei al confinamento geologico della CO2 prodotta dagli impianti di generazione elettrica ENEL nell'area dell'Alto Adriatico 53,248.81
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
0.0 0.0 0.0 3.0 0.0 0.0 39.5 0.0 0.0 13.0 3.0 0.0 6.0 0.0 3.0 0.0 0.0 0.0
[384] MASTER RISCHIO AMBIENTALE - UR10 Del Negro Ciro Unversit degli Studi Master in Analisi, Monitoraggio e Mitigazione del Rischio di Catania Ambientale 3,094.78 3.8. Geofisica per l'ambiente 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0.0 0.0 0.0 1.0 0.0 0.0 0.0
0.0
1.0
[387] PROBA - UR10 Carmisciano Cosmo - PROSPEZIONE ORDIGNI BASSO ADRIATICO Regione Puglia 98,802.53 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
[388] MYOCEAN - UR10 Pinardi Nadia - Development and preoperational validation of GMES Marine Core Services EC 335,327.28 0.0 88.5 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
88.5
[389] SHARE - UR10 Valensise Gianluca - SHARE - Seismic Hazard Harmonization in Europe EC 122,733.33 0.0 0.0
3.2. Tettonica attiva 4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale (TTC) 5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC)
0.0
0.0
17.0
0.0
0.0
0.0
56.5
[392] EMSO - UR10 Favali Paolo - EMSO - European Multidisciplinary Seafloor Observation EC 174,019.88
0.0
0.0
1.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
14.0
[396] SORVEGLIANZA GEOCHIMICA REGIONE PIEMONTE UR10 Galli Gianfranco - Attivita' di monitoraggio geochimico per lo studio dell'attivita' sismica nell'area di NizzaMonferrato (AT) Regione Piemonte 6,993.01
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi
0.0
0.0
2.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
5.0
[398] RIDUZIONE RISCHIO EMISSIONE GAS REGIONE LAZIO - UR10 Carapezza Maria Luisa - Verifica efficacia delle operazioni di messa in sicurezza a Cava dei Selci (Marino) e valutazione pericolosit emissione gas endogeni area Colli Albani, provincia di Viterbo, Lago di Posta Fibreno (Frosinone) e Parco della Mola. Regione Lazio 62,912.88
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
6.0
[399] STeGE - UR10 Voltattorni Nunzia - The application of soil gas technique to geothermal exploration: study of hidden potential geothermal systems. 12,605.04
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
[401] ASSESS - UR10 Camassi Romano - Studio della sismicit storica per la realizzazione di un archivio storico macrosismico avanzato per il Friuli 4,638.55
0.0
11.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
11.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 23.5 0.0 10.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
Agenzia Regionale di Protezione Civile Regione Emilia Romagna 13,843.65 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale (TTC) 0.0 2.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
2.0
[402] Convenz. Agenzia Protez. Civile ER-INGV - UR10 Camassi Romano - Convenz. quadro quinquennale tra l'Agenzia Regionale di Protezione Civile e INGV per il supporto tecnico, scientifico ed informativo nelle attivit di protezione civile di competenza regionale [402] Convenzione Agenzia Protezione Civile ER-INGV UR20 Cattaneo Marco - Convenzione quadro quinquennale tra l'Agenzia Regionale di Protezione Civile e L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per il supporto tecnico, scientifico ed informativo 13,029.31 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale (TTC) 0.0 0.0 1.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
1.0
[404] Dati Gravimetrici -ENI- - UR10 Del Negro Ciro Acquisizione dati gravimetrici continui ENI 85,263.16 3.8. Geofisica per l'ambiente 0.0 0.0 0.0
8.0
0.0
0.0
0.0
0.0
8.0
[406] HYPOX - UR10 Etiope Giuseppe - HYPOX - In situ monitoring of oxygen depletion in hypoxic ecosystems of coastal and open seas, and land-locked water bodies EC 76,680.00 4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
23.5
[409] LOTHAR-FATT - UR10 Zolesi Bruno - LOTHAR-FATT Studio di fattibilit di un radar HF ad onda ionosferica per la sorveglianza del mediterraneo, con caratteristiche LPI CNIT 35,211.27 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
10.0
[412] SAFER Buongiorno - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia SERVICES AND APPLICATIONS FOR EMERGENCY RESPONSE EC 152,533.33
0.0
0.0
27.0
0.0
0.0
0.0
0.0
4.0
31.0
[416] STOGIT - MI - UR10 Augliera Paolo - STOGIT REALIZZAZIONE DI UN MONITORAGGIO DELLA MICROSISMICITA' NATURALE E/O INDOTTA NELL'AREA POOL A DEL GIACIMENTO DI CORTEMAGGIORE STOGIT S.p.A. 100,000.00
0.0
0.0
0.0
0.0
11.0
0.0
0.0
0.0
11.0
[419] Convenzione Comune Colli a Volturno: Osservatorio Ambientale permanente della Biodiversit (dr.Milano) - UR10 Milano Girolamo - Osservatorio Ambientale permanente della Biodiversit Comune di Colli a Volturno Comune di Colli a Volturno 17,793.59
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
5.0
0.0
0.0
5.0
[423] QUEST - UR10 Morelli Andrea - Quantitative Estimation of Earth's Seismic Sources and Structures EC 80,510.98
0.0
4.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
4.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 39.0 0.0 12.0 0.0 0.0 1.0 4.5 0.0 10.0 0.0 17.0 0.0 4.0
[424] SAVAA - UR10 Buongiorno Maria Fabrizia - Support to aviation for volcanic ash avoidance ESA 22,222.22 1.10. Telerilevamento (TTC) 0.0 0.0 15.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
15.0
[428] LEICA INGV - UR10 Mattia Mario - Convenzione quadro tra Ingv e Leica LEICA Geosystems S.p.A. 6,587.37 1.9. Rete GPS nazionale (TTC) 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
[429] ENI - DATI OPEN - UR10 Carmisciano Cosmo - ENI DATI OPEN - Acquisizione ed elaborazione dati gravimetrici/Gradiometrici e Magnetometrici ENI 343,750.00 3.8. Geofisica per l'ambiente 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
39.0
[429] ENI - DATI OPEN - UR20 Iannaccone Giovanni - ENI DATI OPEN - Acquisizione ed elaborazione dati gravimetrici/Gradiometrici e Magnetometrici ENI 20,000.00 3.8. Geofisica per l'ambiente 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
12.0
[430] GEISER - Progetto UE De Natale - UR10 De Natale Giuseppe - Progetto UE GEISER: Geothermal Engineering Integrating Mitigation of Induced Seismicity in Reservoirs De Natale EC 143,042.86
3.6. Fisica del vulcanismo 4.3. Scenari di pericolosita vulcanica (TTC) 4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
29.0
0.0
0.0
29.0
[431] TERRA DINAMICA - UR10 Di Mauro Domenico - TERRA DINAMICA - Il pianeta si racconta, un percorso geofisico illustrato da DVD multimediali MIUR 4,833.33 5.9. Formazione e informazione
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
5.5
[432] DS3F - UR10 De Santis Angelo - DS3F - The Deep Sea & Sub-Seafloor Frontier EC 32,000.00
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
10.0
[433] CIGALA - UR10 De Franceschi Giorgiana - CIGALA Concept for Ionospheric-Scintillation Mitigation for Professional GNSS in Latin America EC 40,490.50
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
17.0
[435] SAGA-4-EPR - UR10 De Santis Angelo - SAGA-4-EPR SAtellite/seafloor/Ground data Analyses for Earthquake Pattern Recognition MAE 20,000.00
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
4.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
0.0 4.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 2.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
[436] SIM-MAG - UR10 De Santis Angelo - SIM-MAG Orientamento magnetico negli uccelli: magnetorecezione, regioni cerebrali coinvolte nell'elaborazione degli stimoli magnetici e ruolo dei parametri geomagnetici nella navigazione MIUR 11,500.00 3.4. Geomagnetismo 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
4.0
[437] Progetto riduzione rischio sismico - UR10 Nostro Concetta - "Tutte je munne trma....Je no!" Formazione e Informazione nelle scuole della provincia di Frosinone Regione Lazio 6,976.74 5.9. Formazione e informazione 2.0 0.0 3.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
5.0
[438] RISMED-WALL - UR10 Gagliano Candela Esterina - subprogetto WALL (water and land legacy)- lotta alla Osservatorio desertificazione:tecniche locali per un uso efficiente della Interregionale per la Cooperazione allo risorsa idrica e del suolo; uso sostenibile delle falde acquifere Sviluppo e coinvolgimento degli attori locali nel miglior utilizzo delle risorse. 85,615.07 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
16.0
0.0
16.0
[441] Attivit in ambito RISKNAT - UR10 Di Capua Giuseppe Attivit tecnico scientifica nell'ambito del Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera ALCOTRA 20072013 - Progetto Strategico Transfrontaliero sui rischi naturali (RISKNAT) - Volet C, Attivit 6. Regione Piemonte 2,426.47 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 1.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.0
[442] FIEL-VOLCAN - UR10 Inguaggiato Salvatore Fondo de Cooperacion Osservazioni di campo, strumentali e studi sperimentali Internacional en applicati a prevenire i disastri vulcanici: sviluppo di strumenti Ciencia y Tecnologia Union Europea-Mexico e metodi innovativi per lo studio dell'attivit vulcanica. 1,250.58
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive (TTC) 2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi 4.3. Scenari di pericolosit vulcanica
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.5
0.0
1.5
[442] FIEL-VOLCAN - UR20 Taddeucci Jacopo - Osservazioni di campo, strumentali e studi sperimentali applicati a prevenire i disastri vulcanici: sviluppo di strumenti e metodi innovativi per lo studio dell'attivit vulcanica. 1,882.47
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive (TTC) 2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi 4.3. Scenari di pericolosit vulcanica
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
2.0
[443] PRIN 2008 - Prot.n. 2008LFPRFC-002 - ORSI - UR10 Orsi Giovanni - PRIN 2008: Ricostruzione di eruzioni complesse dei Campi Flegrei e di Ischia. Resp. Orsi MIUR/PRIN 17,500.00
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
14.0
0.0
0.0
14.0
[444] PRIN 2008 - Prot.n. 2008S89Y8R_002 - Chiodini UR10 Chiodini Giovanni - Progetto Prin 2008:Osservazione multidisciplinare e modellazione fisica del processo di degassamento terrestre - Chiodini MIUR/PRIN 14,000.00
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
21.0
0.0
0.0
21.0
[446] SIMPAS - POR - De Natale - UR10 De Natale Giuseppe SIMPAS - Sistemi Innovativi di misura per la protezione dell'ambiente e della salute - Resp. De Natale Regione Toscana 81,035.29
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
0.0
3.0
6.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
4.0 0.0 1.0 0.0 0.0 0.0 13.5 0.0 0.0 0.0 4.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
[447] Fondi MEF - Decreto 48528 del 9/6/2010 e 5164 del 25/02/2010 - UR10 Cantucci Barbara - Contributi MEF a valere sul Fondo per la tutela dell'ambiente e lo sviluppo del territorio. MEF 65,573.77 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
4.0
[447] Fondi MEF - Decreto 48528 del 9/6/2010 e 5164 del 25/02/2010 - UR20 Favara Rocco - Contributi MEF a valere sul Fondo per la tutela dell'ambiente e lo sviluppo del territorio. MEF 118,032.79 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.5
0.0
1.5
[448] MAMMA - UR10 Neri Augusto - Magma Ascent Mathematical Modelling and Analysis EC 81,828.73 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
13.0
13.0
[449] ZEPT ENEL - UR10 Quattrocchi Fedora - ZEPT ENEL monitoraggio CO2 storage 165,254.24 0.0 0.0
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
13.5
[451] FIRB Selva - UR10 Selva Jacopo - QUANTIFICAZIONE DEL MULTI-RISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN CASO STUDIO PER I RISCHI NATURALI DELLA CITTA DI NAPOLI MIUR 122,862.33
4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale 4.3. Scenari di pericolosit vulcanica 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0.0
13.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
13.0
[451] FIRB Selva - UR20 Faenza Licia - QUANTIFICAZIONE DEL MULTI-RISCHIO CON APPROCCIO BAYESIANO: UN CASO STUDIO PER I RISCHI NATURALI DELLA CITTA DI NAPOLI MIUR 80,671.00
4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale 4.3. Scenari di pericolosit vulcanica 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0.0
6.0
7.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
17.0
[453] Convenzione Parco delle Madonie - UR10 Nigro Fabrizio - Collaborazione svolta a sviluppare un modello scientifico professionalizzante rivolto allo studio dell'assetto geologico ed idrogeologico dell'area delle Madonie Ente Parco delle Madonie 22,062.09
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.5
0.0
1.5
[454] PRIN 2008 - AshErupt - UR10 Pompilio Massimo Nicola - Studio sperimentale della cristallizzazione sineruttiva e dell' alterazione di alta temperatura dei prodotti delle eruzioni dominate da emissione di cenere MIUR/PRIN 5,250.00
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
5.0
5.0
[455] Valutazione del rischio sismico territoriale - UR10 Di Capua Giuseppe - Valutazione del rischio sismico territoriale EUCENTRE 7,862.07
2.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
2.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
8.0 0.0 11.0 0.0 13.5 1.0 0.0 0.0 0.0 0.0 6.0 0.0 0.0 3.0 0.0 0.0 0.0 0.0
[456] PRIN 2008 - Prot. n. 2008MC82JJ_002 - Scarlato UR1O Scarlato Piergiorgio - PRIN 2008: Studio sperimentale dell'emissione di radon da parte di rocce sottoposte a stress meccanico e termico. Implicazione per la sorveglianza vulcanica e sismica. MIUR/PRIN 18,750.00 2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce 4.3. Scenari di pericolosit vulcanica 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
8.0
[457] GLASS - UR10 Piersanti Antonio - GLASS - InteGrated Laboratories to investigate the mechanics of ASeismic vs. Seismic faulting EC 254,880.00 3.1. Fisica dei terremoti 0.0 0.0 6.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
17.0
[459] EPOS - UR10 Cocco Massimo - European Plate Observing System EC 197,749.64 0.0 3.0 2.0
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
4.0
2.0
6.0
0.0
2.0
33.5
[460] Progetto Irpinia - UR10 Pignone Maurizio - Progetto Irpinia " Nei luoghi del terremoti.....23 novembre 1980/2010" 8,571.43 5.9. Formazione e informazione 0.0 0.0
3.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
[461] Convenzione Regione Marche 2010 - UR10 Selvaggi Giulio - Convenzione tra Regione Marche ed INGV per il supporto tecnico, scientifico ed informativo nelle attivit di Protezione Civile di competenza regionale - Anno 2010 Regione Marche 37,500.00 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale
0.0
0.0
15.5
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
15.5
[462] CONVENZIONE CONSORGAS S.r.l. - INGV - UR10 Braun Thomas - Analisi geochimiche e di subsidenza in prossimit del Pozzo Pieve S. Stefano 1 (PSS1) Societ Consorgas S.r.l. 12,500.00
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
6.0
[464] AUTOSCALA - SRC - UR10 Pezzopane Michael AUTOSCALA SRC - Software per l'interpretazione automatica della traccia di uno ionogramma tramite un modello adattivo 8,000.00
1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
[465] GEM - UR10 Albini Paola - GEM - GLOBAL COMPONENTS "GLOBAL EARTHQUAKE HISTORY" GEM FOUNDATION 50,100.00
3.10. Storia e archeologia applicate alle Scienze della Terra 4.2. Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale
0.0
0.0
0.0
0.0
14.0
0.0
0.0
0.0
14.0
[466] Non Chiamarmi Terremoto - UR10 Camassi Romano Non chiamarmi terremoto. Percorsi di riflessione sulla prevenzione del rischio. MIUR 13,125.00
0.0
1.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
3.0 0.0 13.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 3.0 0.0 1.0 0.0 2.0 0.0 16.0
[477] NERA - UR10 Michelini Alberto - Network of European Research Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation EC 96,375.00 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 0.0 0.0 24.0 0.0 0.0 1.0 0.0
0.0
28.0
[477] NERA - UR20 Piatanesi Alessio - Network of European Research Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation EC 76,500.00 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
13.0
[477] NERA - UR30 Luzi Lucia - Network of European Research Infrastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation EC 13,125.00 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 0.0 0.0 0.0 0.0
3.0
0.0
0.0
0.0
3.0
[478] INGV - L'AquilAltra - UR10 La Longa Federica - Coprogettazione e realizzazione di attivit educative nell'ambito del progetto "L'AquilAltra". Save the Children Italia Onlus 3,746.88 5.9. Formazione e informazione 4.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
4.0
[479] ETC_ICM - UR10 Pinardi Nadia - European Topic Centre on Inland, Coastal and Marine waters 2011-2013 EEA 34,700.00
0.0
7.5
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
7.5
[480] CPI ENI - Fabio Speranza - UR10 Speranza Fabio - CPI Curie Point for Deep structural basin Interpretation ENI 169,354.84 3.4. Geomagnetismo
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
[481] GENESI - DEC - UR10 Favali Paolo - GENESI - DEC Ground European Network for Earth Science Interoperations Digital Earth Community EC 101,625.00
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.0
[482] EDI - Jaume Dinares - UR10 Dinares Turell Jaume Evolucion de los dinosaurios en el este iberico y su entorno, durante el cretacico: registro estratigrafico y paleoambiental del maadtrichtiense pirenaico 4,027.78
2.2. Paleomagnetismo
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
2.0
[483] CAIMAN - UR10 Faggioni Osvaldo - Coastal Anti Intruder Magnetic and Acoustic Network 33,333.33
3.4. Geomagnetismo
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
16.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
6.0 0.0 2.0 0.0 0.0 0.0 0.0 2.0 0.0 12.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 4.0
[484] ENI- Contratto di Ricerca Nr. 3500011331 - UR10 Quattrocchi Fedora - Attivit sulle opzioni nazionali di applicazione della tecnologia CCS ENI S.p.A. 250,800.00 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 4.5. Studi sul degassamento naturale e sui gas petroliferi
0.0
6.0
[485] La Terra si racconta in 3D - UR10 D'Addezio Giuliana La Terra si racconta in 3D: Cose c'e' sotto? Un percorso didattico composto da filmati tridimensionali realizzati dagli studenti con il supporto tecnico-scientifico dell'INGV. MIUR 9,756.10 5.9. Formazione e informazione 5.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
7.0
[486] ReLUIS - UR10 Pacor Francesca - ReLUIS - Aspetti ingegneristici nell'input sismico Consorzio RELUIS 8,333.33 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
[488] PNRA - IDIPOS 2009/C3.01 V. Romano - UR10 Romano Vincenzo - Infrastruttura di base di dati per le scienze di osservazione nelle aree polari PNRA 0.00 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale 0.0
0.5
0.5
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
[489] PNRA 2009/B.03 De Franceschi - UR10 De Franceschi Giorgiana - Osservazioni in alta atmosfera e climatologia spaziale PNRA 0.00 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
12.0
[491] PNRA A2.09 Danesi - UR10 Danesi Stefania Osservatori sismici tra Concordia e Vostok per lo studio della struttura litosferica e porfonda della terra PNRA 0.00
0.0
4.0
1.5
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
5.5
[492] PNRA 2009/B.05 Morelli - UR10 Morelli Andrea Osservatori sismologici permanenti in Antartide PNRA 0.00
0.0
3.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
3.0
[492] PNRA 2009/B.05 Morelli - UR20 Delladio Alberto Osservatori sismologici permanenti in Antartide PNRA 0.00
0.0
0.0
1.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
1.0
[493] PNRA 2009/B.01 L. Cafarella - UR10 Cafarella Lili Osservazioni di geomagnetismo ed elettromagnetismo in Antartide PNRA 0.00
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
4.0
Totale
Ente sovventore
NA-OV
RM2
0.0 7.0 0.0 0.0 0.0 6.0 274.00 261.50
[494] PNRA 2009/A4.05 A. Zirizzotti - UR10 Zirizzotti Achille Emanuele - Tecnologia per la glaciologia in Antartide, SSCC snowRADAR PNRA 0.00 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
7.0
[495] RACCE Progetto UE - UR10 Nave Rosa - RACCE "Raising earthquake Awareness and Coping with Chirldren's Emotions" Responsabile Nave Rosa EC 20,238.00 5.9. Formazione e informazione 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0
3.0
0.0
0.0
3.0
[A4] NATO-ITALIA - UR 10 - Zolesi Bruno - Thermosphere monitoring based on routine ionospheric observations for operational use based on routine ionospheric observations for operational use. NATO/ITALIA 0.00 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale 0.0 0.0 0.0 0.0
0.0
0.0
0.0
0.0
6.0
14.00
63.00
82.00
161.50
163.50
142.00
142.00
39.00
1,342.50
Totale
8,754,182.36
Totale
Ente sovventore
Stato di Attuazione delle Attivit relativamente al 2010 e da svolgere nel Triennio con particolare riferimento al 2011
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Introduzione
Questa sezione rappresenta il nucleo centrale del del Piano Triennale. In essa vengono delineate in forma sisntetica tutte le attivit svolte nel 2010 e vengono presentati i programmi per il 2011. Tutte le attivit vengono presentate con riferimento agli Obiettivi Specifici identificati in questo documento per il triennio 2011-2013 (si veda il Capitolo IV della sezione di Presentazione e Inquadramento e il Decr. Pres. n. 757 del 30 dicembre 2010 Aggiornamento della rete scientifica per l'anno 2011, disponibile sul sito web dellINGV). Pi specificamente lampia sezione che segue si sviluppa mediante schede sintetiche, una per ognuno dei 43 Obiettivi Specifici previsti per il triennio 2011-2013, che contengono: una descrizione dello stato di attuazione delle attivit per il dato Obiettivo Specifico, aggiornata al 31 dicembre 2010; una descrizione delle attivit previste per il triennio 2011-2013, sempre per il dato Obiettivo Specifico, con particolare riferimento al 2011; una selezione di immagini significative che illustrano le attivit svolte o programmate; un lista di pubblicazioni 2010 maturate nellambito del dato Obiettivo Specifico o comunque riconducibili ad esso, sottoinsieme della bibliografia generale riportata nella Sezione Pubblicazioni 2010 fornita alla fine del presente documento. Si noti che ogni pubblicazione pu afferire a pi di un Obiettivo Specifico e che la numerazione dei singoli articoli la stessa usata nella lista completa.
opportuno ricordare che la nuova griglia delle attivit, presentata in dettaglio nella sezione "Obiettivi da Conseguire nel Triennio 2011-2013" (sezione di Presentazione e Inquadramento di questo volume), coincide con quella proposta nel precedente Piano Triennale (2010-2012). Ogni scheda stata curata da uno o pi ricercatori o tecnologi, che hanno agito in qualit di coordinatori nel caso di Obiettivi Specifici a suo tempo identificati come Temi Trasversali Coordinati, ovvero come referenti nel caso di Obiettivi Specifici non trasversalizzati. In quest'ultimo caso, per garantire completezza di rappresentazione ad attivit molto diversificate, sono stati di norma coinvolti due o anche tre referenti, uno dei quali identificato come responsabile globale dei contenuti della scheda (il nome di tale referente evidenziato con una sottolineatura). Infine, tutte le schede che fanno riferimento a un Obiettivo Generale sono state riviste globalmente da una coppia di referenti, di norma identificati tra i Dirigenti di Ricerca e Dirigenti Tecnologi dellINGV (per i nomi si faccia di nuovo riferimento al Capitolo IV della sezione di Presentazione e Inquadramento).
43
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Nellambito delle attivit organizzate dal TTC1.1, si tenuto a Roma il 20 e 21 Dicembre 2010 il Workshop Stato dellarte e s viluppo delle reti di monitoraggio sismico, finalizzato ad uno scambio din formazioni tecniche e di esperienze tra i gruppi di lavoro che, nelle varie sezioni/sedi INGV o nelle altre istituzioni che collaborano alla Rete Sismica Nazionale, si occupano della gestione delle reti. I temi principali discussi sono stati: stato dellarte delle Reti Sismiche (permanenti e temporanee) e strumentazione utilizzata; - sale Sismiche di Sorveglianza, sistemi di acquisizione, gestione, archiviazione e scambio dati, controllo di qualit del dato. Il workshop si articolato in 45 presentazioni orali o posters, e 4 tavole rotonde. Hanno partecipato pi di 80 tecnici, tecnologi e ricercatori. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Lo sviluppo dellatti vit di monitoraggio sismico del 2011 dovr necessariamente tenere conto della ridotta disponibilit finanziaria, legata alla riduzione dellimporto previsto per queste attivit dalla convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile. Il primo obietti vo sar quindi quello di un mantenimento in e f ficienza dellesistente, operando in unottica di ottimizzazione delle risorse; per esempio la completa dismissione dei Figura 1.1.2 Localizzazione degli eventi registrati dalla Rete Sismica Nazionale nel 2010. canali di trasmissione analogica, av venuta a inizio 2011, consentir un notevole risparmio, che potr essere reinvestito nel potenziamento degli altri vettori trasmissivi. In particolare ci si propone di riorganizzare parzialmente i vari canali di trasmissione satellitare, con latti vazione completa del secondo Hub, puntato sul satellite HellaSat2, presso il CUAD di Catania, e linizio di utilizzo del nuovo sistema di trasmissione Libra2, sperimentato nel corso del 2010. In questo modo sar possibile garantire la completa ridondanza dei canali di trasmissione satellitare, con la condivisione dei canali tra gli Hubs di Roma, Grottaminarda e Catania. Le atti vit di s viluppo saranno concentrate nelle aree dove altri rapporti convenzionati consentono un finanziamento speci fico di questi monitoraggi; in particolare in Sicilia le attivit previste in questo ambito sono legate al completamento dellAccordo di Programma Quadro Sicilia, finalizzato allo s viluppo e potenziamento del sistema di monitoraggio sismico e vulcanico della Sicilia e delle isole minori. Nei primi mesi del 2011 si proceder alla installazione delle 3 infrastrutture gi disponibili (Ucria, Stromboli Osservatorio e Stromboli Pizzo) e alla individuazione di 12 nuovi siti in Sicilia occidentale e Canale di Sicilia. Contemporaneamente si dar av vio alla gara dappalto per la realizzazione delle 22 infrastrutture mancanti (inclusi i siti gi validati nel 2010). Sempre in Sicilia saranno atti vate nuove stazioni sismiche digitali, in sostituzione di vecchie stazioni analogiche, utilizzando vettori trasmissivi radio centralizzati presso lOsservatorio di Gibilmanna. In Campania, nellarea del Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia si proceder nuove installazioni ed upgrade di sensori (con installazione di sismometri BB e VBB), acquisitori (con tras formazione da analogici a digitali), e sistemi di trasmissione (con il potenziamento delle infrastrutture Wi-Fi di trasmissione dati). Saranno anche installati in forma 46
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
sperimentale due sismometri rotazionali a Stromboli. Anche in Emilia Romagna un rapporto convenzionato con lAgenzia di Protezione Civile regionale consente di s viluppare la rete di monitoraggio; in particolare, ci si propone di installare sismometri in due/tre pozzi resi disponibili dal Servizio Geologico della Regione nei pressi del Po tra le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, in unarea quindi in cui, dato lalto livello di rumore antropico, linstallazione in pozzo riveste un particolare interesse. Nella Regione Marche sar av viato un progetto di monitoraggio accelerometrico denso in tempo reale con linstallazione di 10 stazioni, utilizzando le infrastrutture logistiche e trasmissi ve gi esistenti grazie ad una sinergia tra Protezione Civile regionale e Comunit montane. Questa sotto-rete si complementa con il monitoraggio strong-motion gi atti vo su scala nazionale (rete CNT) e su alcune scale regionali (rete RAIS in Italia Settentrionale, reti regionali nelle Marche ed in Sicilia Orientale). Anche in Toscana, grazie al supporto di strutture locali (Prato Ricerche, Osservatorio Astronomico del Chianti), la rete sismica regionale potr essere s viluppata e resa pi omogenea agli standards della rete nazionale. Inoltre, sempre in Toscana, ed in particolare nellarea del Mugello, sar avviato un esperimento di monitoraggio sismico di dettaglio, con linstallazione di 8 stazioni temporanee. Questo esperimento si aggiunger alle atti vit di monitoraggio di dettaglio in aree particolari gi atti ve nel 2010: il progetto OMBRA nel Montello (12 stazioni) ed il laboratorio naturale dellAlta Val Tiberina. In questultima area gi installata una rete semi-permanente, centralizzata in tempo reale, di 15 stazioni; a queste si aggiungeranno 16 stazioni temporanee a registrazione locale, e tre installazioni di sensori in pozzo. Tecniche di analisi automatiche dei segnali sismici, sviluppate negli ultimi anni, consentiranno di studiare con estremo dettaglio la micro-sismicit presente nellarea. Dal punto di vista tecnologico, le reti sismiche di pronto intervento del CNT e di CT saranno ulteriormente potenziate, soprattutto per quanto riguarda la trasmissione dati in tempo reale per la rete di Catania, ed il consolidamento delle esperienze sviluppate nel 2010 con gli interventi nellAquilano e nel Reatino per la rete del CNT. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 17. Augliera, P., D'Alema, E., Marzorati, S., Massa, M., (2010). A strong motion network in northern Italy: detection capabilities and first analysis, Bull. Earthq. 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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
realizzato un radiometro, per installazione rapida, per il rilievo in continuo della radiazione infrarossa da bocche ef fusi ve/esplosive e fratture eruttive (CT); saranno istallate sonde radon in prossimit della sommit lungo i fianchi (CT-RM1). Per lIsola di Stromboli previsto: lampliamento della rete per la misura del flusso di CO2 e del gradiente termico in area sommitale (PA); l'uso nella rete acque dei sensori per la misura della pressione parziale della CO2 disciolta nelle acque (PA); Potenziamento della rete C/S in area sommitale (PA); lampliamento della rete FLAME (CT); linstallazione di una stazione per la misura dei parametri ambientali a supporto della stazione FTIR Cerberus (CT); lottimizzazione del sistema di analisi FTIR Cerberus(CT-PI); la messa a punto di sistemi di elaborazione dei dati di flusso di CO2 emesso dai crateri sulla base del rapporto C/S e del flusso di SO2 (CT-PA-PI). Per lIsola di Vulcano lampliamento delle reti VULCANOGAS e VULCANOACQUE (PA). Estensione della rete VULCANOFUM per la misura delle temperature in area fumarolica (PA). Mantenimento delle stazioni per la misura del gradiente termico nel suolo (PA). Sar e f fettuata lottimizzazione del sistema UV-Scanner FLAME Vulcano con un sistema di trasmissione dati WiFi (CT) e lampliamento della rete UV-Scanner FLAME (CT). Nellarea Flegrea sar mantenuta la rete per la misura in continuo dei flussi di CO2 (NA-OV); la fine della sperimentazione del sensore per la misura in continuo delle velocit dei "vent fumarolici", nel caso di risultati positivi saranno istallate stazioni nei siti di Pisciarelli, e/o Vesuvio, e/o Ischia (NA-OV). Sullisola di Pantelleria sar ampliata la rete per il monitoraggio del flusso di CO2 dai suoli e dei tenori in atmos fera di CO2 (PA). Nellarea dei Colli Albani sar implementato il sito di Cava dei Selci per la misura in continuo delle emissioni di CO2 e radon dal suolo, con una sonda Barasol e sensori per la misura della concentrazione di H2S e CO2 atmos ferici (RM1). Sar eseguita linstallazione di una sonda per il monitoraggio in continuo del livello e della temperatura dellacqua di falda (RM1). Nell'area di Ciampino sar istallata una sonda per il monitoraggio in continuo del livello e della temperatura nelle acque di falda. Sar e f fettuato il monitoraggio del lago di Albano con sonda multiparametrica e Tinytag per la registrazione in continuo della temperatura in vari punti e a varie pro fondit del lago (RM1). Sui Colli Albani, sar ef fettuato il potenziamento della stazione gas nei suoli con un sensore per la misura del flusso di CO2, con un sensore per la misura di CO2 in atmos fera, con un sensore per la misura di radon nel suolo e con una centralina per la rilevazione dei parametri ambientali. Sar installata di una stazione per il monitoraggio in continuo di acque di falda dotata di sensori atmos ferici. Verr installata una rete pluviometrica per le misure isotopiche delle precipitazioni. Si segnale, per tutte le Sezioni, linsu f ficienza delle unit di personale rispetto agli impegni di sorveglianza, questo problema, presso losservatorio Vesuviano talmente grave da mettere a rischio alcune attivit di sorveglianza. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 1. 2. 3. Aiuppa, A., Bertagnini, A., Mtrich, N., Moretti, R., Di Muro, A., Liuzzo, M., Tamburello, G., (2010). A model o f degassing for Stromboli volcano, Earth Planet. Sci. Lett., 1-2, 295, 195-204. http://www.earthprints.org/handle/2122/6497. Aiuppa, A., Burton, M., Caltabiano, T., Giudice, G., Gurrieri, S., Liuzzo, M., Mur, F., Salerno, G., (2010). Unusually large magmatic CO2 gas emissions prior to a basaltic parox ysm, Geophys. Res. 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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
osservativi; laddove necessario queste sono di f ferenziate per le diverse aree vulcaniche. Sistemi GPS - Colli Albani: sar avanzata la richiesta al CNT di realizzare interventi minimali per il mantenimento dei sistemi osservativi esistenti (p. es. campagne GPS sulla rete esistente, anche con leventuale collaborazione di BO per testare criteri di analisi per lo studio delle variazione di quota ad alta precisione). Nel caso in cui le condizioni economiche lo consentissero, sarebbe auspicabile reperire almeno 1 ricevitore GPS per incrementare la densit della rete continua di monitoraggio. - Area Napoletana: NA-OV prevede di s volgere le campagne GPS ai Campi Flegrei, Vesuvio e sulla rete CAPGN (ultimo rilevamento nel 1997). BO disponibile a partecipare alla progettazione ed esecuzione di campagne di misura GPS non permanenti basate su nuovi criteri di analisi per lo studio delle variazione di quota ad alta precisione. NA-OV implementer inoltre 1 stazione GPS permanente ai Campi Flegrei, 2 a Ischia-Procida e 2 al Vesuvio. - Isole Eolie: CT ripeter la campagna GPS sulle reti di Lipari e Vulcano; CNT prevede, se le condizioni operative lo consentiranno, di ripetere le misure sulla rete di Panarea e di ripristinare la stazione di Lisca Bianca. - Etna: CT ripeter le misure della campagna GPS Etna e svolger la normale manutenzione delle reti GPS permanenti. - Pantelleria: Compatibilmente con le risorse economiche si prover a ripetere le misure sulla rete GPS. Geodesia Terrestre (Livellazione e Stazioni Totali) - Colli Albani: sar avanzata la richiesta al CNT di realizzare interventi minimali per il mantenimento dei sistemi osservativi esistenti (p. es., ripetizione di un tratto di linea di livellazione). - Area Napoletana: NA-OV prevede di e f fettuare la ripetizione di brevi tratti della rete di livellazione ad Ischia e, compatibilmente con le risorse economiche, la livellazione completa dei Campi Flegrei. - Isole Eolie: si ripeteranno le misure di livellazione della rete di Vulcano e si prov veder alla manutenzione ordinaria del sistema THEODOROS. - Etna: NA-OV e CT ripeteranno le misure di livellazione sulla Faglie della Pernicana e di Trecastagni. Clinometria - Area Napoletana: inoltre NA-OV implementer 1 stazione clinometrica ai Campi Flegrei e 2 al Vesuvio. - Isole Eolie: a Stromboli CT ultimer linstallazione del clinometro al sito di Timpone del Fuoco. - Etna: potenziamento della rete clinometrica con nuovi sensori in area sommitale. Saranno ultimate le operazione di installazione di 2 dilatometri nel fianco occidentale (nel progetto FUMO). Mareometria - Area Napoletana: NA-OV installer i mareometri a Ischia-Procida e Napoli. - Isole Eolie: NA-OV installer la stazione mareografica a Stromboli. - Etna: qualora si dovesse av viare un progetto di potenziamento di monitoraggio del fianco orientale dellEtna si prov veder allinstallazione di una nuova stazione mareografica a Riposto. Interferometria SAR Le attivit saranno svolte secondo quanto indicato nel Triennale 2007-2009, anche nellambito dei progetti esterni a finanziamento nazionale ed internazionale gi atti vi. DEM e DEM di f ferenziali - Colli Albani: lago craterico di Nemi: si ripeteranno le misure Laser scanning da terra e si prevede di realizzare una batimetria single beam. - Area Napoletana: BO e NA-OV ripeteranno le misure Laser Scanner al Vesuvio ed alla Solfatara. - Isole Eolie: CT e BO e f fettueranno la ripetizione di misure di Laser Scanner a Vulcano. - Etna: CT e BO ef fettuate ranno in collaborazione degli esperimenti Laser Scanner dellarea dei Crateri Sommitali (in particolare nellarea del Cratere di SE). 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 3. Aiuppa, A., Cannata, A., Cannav, F., Di Grazia, G., Ferrari, F., Giudice, G., Gurrieri, S., Liuzzo, M., Mattia, M., Montalto, P., Patan, D., Puglisi, G., (2010). Patterns in the recent 20072008 acti vity o f Mount Etna volcano investigated by integrated geophysical and geochemical observations, Geochem. Geophys. Geosyst., 11, Q09008. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6286. Bonaccorso, A., Bon forte, A., Gambino, S., (2010). Thermal expansion-contraction and slope instability o f a fumarole field in ferred from geodetic measurements at Vulcano, Bull. Volcanol., 7, 72, 791-801. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6341. Bottiglieri, M., Falanga, M., Tammaro, U., De Martino, P., Obrizzo, F., Godano, C., Pingue, F., (2010). Characterization of GPS time series at the Neapolitan volcanic area by statistical analysis, J. Geophys. Res., 115, B10416. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6631. Carbone, D., Zuccarello, L., Saccorotti, G., R ymer, H., Rapisarda, S., (2010). The effect o f inertial accelerations on the higher frequenc y components o f the signal from spring gravimeters, Geophys. J. Int., 2, 182, 772-780. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6331. Del Gaudio, C., Aquino, I., Ricciardi, G. P., Ricco, C., Scandone, R., (2010). Unrest episodes at Campi 53
Flegrei: A reconstruction of vertical ground movements during 19052009, J. Volcanol. Geotherm. Res., 195, 4856. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6673. Fabris, M., Baldi, P., Anzidei, M., Pesci, A., Bortoluzzi, G., Aliani, S., (2010). High resolution topographic model o f panarea island by fusion o f photogrammetric, lidar and bathymetric digital terrain models, Photogramm. Rec., 25, 382-401. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6615. Lesparre, N., Gibert, D., Marteau, J., Dclais, Y., Carbone, D., Galichet, E., (2010). Geophysical muon imaging: feasibilit y and limits, Geophys. J. Int., 3, 183, 1348-1361. http://www.earthprints.org/handle/2122/6332. Palano, M., Rossi, M., Cannav, F., Bruno, V., Aloisi, M., Pellegrino, D., Pulvirenti, M., Siligato, G., Mattia, M., (2010). Etn@ref: a geodetic reference frame for Mt. Etna GPS networks, Ann. Geophys., 4, 53, 48-79. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6469. Ruch, J., Acocella, V., Storti, F., Neri, M., Pepe, S., Solaro, G., Sansosti, E., (2010). Detachment depth revealed by rollover de formation: An integrated approach at Mount Etna, Geophys. Res. Lett., 37, L16304. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6105. Solaro, G., Acocella, V., Pepe, S., Ruch, J., Neri, M., Sansosti, E., (2010). Anatom y of an unstable volcano from InSAR: Multiple processes af fecting flank instability at Mt. Etna, 19942008, J. Geophys. Res., 115, B10405. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6193. Vilardo, G., Isaia, R., Ventura, G., De Martino, P., Terranova, C., (2010). InSAR Permanent Scatterer analysis reveals fault re-acti vation during inflation and deflation episodes at Campi Flegrei caldera, Remote Sens. Environ., 10, 114, 2373-2383. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6086.
5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 387. Pesci, A., Teza, G., Casula, G., Loddo, F., De Martino, P., Dolce, M., Obrizzo, F., Pingue, F., Multitemporal laser scanner-based observation of the Mt. Vesuvius crater:Characterization of overall geometry and recognition of landslide events, ISPRS-J. Photogramm. Remote Sens. http://www.earthprints.org/handle/2122/6880. 5.3 Altre pubblicazioni 407. Aliotta, M., Montalto, P., Presti filippo, M., Cannata, A., D'Agostino, M., Ferrari, F., Torrisi, O. (2010). Banca dati per la gestione delle reti strumentali in dotazione allINGV - Sezione di Catania: dalla progettazione concettuale al software applicativo, Rapporti Tecnici INGV, 153. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6280. 411. Anzidei, M. (2010). Panarea bella e inquieta, Darwin, marzo-aprile, 56-63. http://www.earthprints.org/handle/2122/6617. 412. Anzidei, M., Esposito, A., (2010). Lake Albano: bathymetry and level changes, 229-244. http://www.earthprints.org/handle/2122/6614. 413. Anzidei, M., Riguzzi, F., Stramondo, S., (2010). Current geodetic deformation of the Colli Albani volcano: a review, 299-310. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6613. 487. Dolce, M., Brandi, Giuseppe, D'Alessandro, Andrea, Malaspina, Santa, (2010). Campagna di misure GPS all'Isola d'Ischia (maggio-giugno 2010). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6720. 546. Obrizzo, F., De Martino, P., De Natale, G., Pingue, F., Tammaro, U., Troise, C., Capuano, P., (2010). Unrest at Campi Flegrei Caldera (Southern Italy) during the last decade. http://www.earthprints.org/handle/2122/6809.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Quadro Sicilia con linstallazione di 7 stazioni in aree non vulcaniche. Nelle aree vulcaniche, invece, si prevede di realizzare, a Salina, linfrastruttura per alloggiare una stazione digitale larga banda, che verr successivamente installata; a Panarea sar selezionato, previo acquisizione e studio dettagliato del noise sismico, un sito per una nuova stazione digitale larga banda. Nellarea etnea si intende migliorare la copertura della rete nel basso versante orientale, con linstallazione di 2 stazioni digitali, per vincolare al meglio gli ipocentri degli eventi molto superficiali, spesso di notevole energia (3,2M4,5), che caratterizzano quellarea. Larray sismico di alta quota della rete mobile sar tras formato da temporaneo a permanente, ed i relativi segnali trasmessi via wireless ed acquisiti in continuo. La rete in frasonica allEtna sar potenziata con linstallazione di un micro fono a banda larga nel sito multiparametrico della Montagnola. Alla stazione di alta quota Belvedere verr completata linstallazione di un radiometro per il monitoraggio multi-parametrico dellatti vit del pit-crater ubicato sul fianco orientale del Cratere di sud-est. Due delle stazioni sommitali, attualmente equipaggiate con micro fono corto periodo, saranno convertite in larga banda. Si prevede, inoltre, di potenziare la rete accelerometrica in settori etnei caratterizzati dalla presenza di strutture di faglia ad elevato potenziale sismogenetico. In particolare, due stazioni accelerometriche saranno collocate nel versante nord-orientale, nellarea prossima alla faglia della Pernicana, in siti che gi alloggiano sensori velocimetrici; una terza stazione sar posta nel basso settore sud-orientale, in vicinanza dellabitato di Pennisi. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 3. Aiuppa, A., Cannata, A., Cannav, F., Di Grazia, G., Ferrari, F., Giudice, G., Gurrieri, S., Liuzzo, M., Mattia, M., Montalto, P., Patan, D., Puglisi, G., (2010). Patterns in the recent 2007-2008 activity o f Mount Etna volcano investigated by integrated geophysical and geochemical observations, Geochem. Geophys. Geosyst., 11, Q09008. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6286. Alparone, S., Cannata, A., Gambino, S., Gresta, S., Milluzzo, V., Montalto, P., (2010). Time-space variation o f volcano-seismic events at La Fossa (Vulcano, Aeolian Islands, Italy): new insights into seismic sources in a hydrothermal s ystem, Bull. Volcanol., 72, 803-816. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6245. Bianco, F., Zaccarelli, L., Castellano, M., Gargiulo, G., (2010). Complex wavelet trans form: an application to retrieve shear wave splitting time behavior at Mt. Vesuvius, Boll. Geo fis. Teor. Appl., 51, 253-263. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6103. Cannata, A., Di Grazia, G., Montalto, P., Aliotta, M., Patan, D., Boschi, E., (2010). Response of Mount Etna to dynamic stresses from distant earthquakes, J. Geophys. Res., 115, B12304. http://www.earthprints.org/handle/2122/6275. Cannata, A., Di Grazia, G., Montalto, P., Ferrari, F., Nunnari, G., Patan, D., Privitera, E., (2010). New insights into banded tremor from the 20082009 Mount Etna eruption, J. Geophys. Res., 115. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6284. DAuria, L., Giudicepietro, F., Martini, M., Orazi, M., Peluso, R., Scarpato, G., (2010). Polarization Analysis in the Discrete Wavelet Domain: An Application to Volcano Seismology, Bull. Seismol. Soc. Amer., 2, 100, 670683. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6088. De Siena, L., Del Pezzo, E., Bianco, F., (2010). Seismic attenuation imaging of Campi Flegrei: Evidence o f gas reservoirs, hydrothermal basins, and feeding systems, J. Geophys. Res., 115, B09312. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6126. Del Pezzo, E.B, ianco, F., (2010). MathLTWA: Multiple lapse time window analysis using Wol fram Mathematica 7, Comput. Geosci., 36, 1388-1392. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6118. Falsaperla, S., Cara, F., Rovelli, A., Neri, M., Behncke, B., Acocella, V., (2010). E f fects of the 1989 fracture s ystem in the dynamics o f the upper SE flank o f Etna revealed by volcanic tremor data: The missing link?, J. Geophys. Res., 115, B11306. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6221. Giudicepietro, F., Orazi, M., Scarpato, G., Peluso, R., DAuria, L., Ricciolino, P., Lo Bascio, D., Esposito, A. M., Borriello, G., Capello, M., Caputo, A., Buonocunto, C., De Cesare, W., Vilardo, G., Martini, M., (2010). Seismological Monitoring of Mount Vesuvius (Italy): More than a Century o f Observations, Seismol. Res. Lett., 4, 81, 625-634. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6089. Iannaccone, G., Vassallo, M., Elia, L., Guardato, S., Stabile, T. A., Satriano, C., Beranzoli, L., (2010). Longterm seafloor experiment with the CUMAS module: performance, noise analysis o f geophysical signals, and hints towards the design of a permanent network, Seismol. Res. Lett., 6, 81, 916-927. http://www.earthprints.org/handle/2122/6107. Montalto, P., Cannata, A., Privitera, E., Gresta, S., Nunnari, G., Patan, D., (2010). Towards an Automatic Monitoring System of In frasonic Events at Mt. Etna: Strategies for Source Location and Modeling, Pure Appl. Geophys., 167, 1215-1231. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6283. Scarf, L., Zuccarello, L., Patan, D., (2010). Magma dynamics of 2007 Stromboli e f fusi ve eruption as revealed by high precision location o f seismic events., J. Volcanol. Geotherm. Res., 198, 405-415. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6346.
172.
227. 277.
5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 337. Belardinelli, M.E., Bizzarri, A., Berrino, G., Ricciardi, G. P., A model for seismicity rates observed during the 1982-1984 unrest at Campi Flegrei caldera (Italy). Earth Planet. Sci. Lett. http://www.earthprints.org/handle/2122/6298. 358. De Barros, L., Lokmer, I., Bean, C. J., OBrien, G. S., Saccorotti, G., Mtaxian, J. P., Zuccarello, L., Patan, D., Source Mechanism of Long Period events recorded by a high density seismic network during the 2008 eruption on Mt Etna, J. Geophys. Res. (38). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6855. 56
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
380. Milluzzo, V., Cannata, A., Alparone, S., Gambino, S., Hellweg, M., Montalto, P., Cammarata, L., Diliberto, I. S., Gresta, S., Liotta, M., Paonita, A., Tornillos at Vulcano: Clues to the dynamics of the hydrothermal s ystem, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6247. 384. OBrien, G. S., Lokmer, I., De Barros, L., Bean, C. J., Saccorotti, G., Metaxian, J. P., Patan, D., Time reverse location o f seismic long-period events recorded on Mt Etna, Geophys. J. Int., (11). http://www.earthprints.org/handle/2122/6740. 5.3 Altre pubblicazioni 407. Aliotta, M., Montalto, P., Presti filippo, M., Cannata, A., D'Agostino, M., Ferrari, F., Torrisi, O. (2010). Banca dati per la gestione delle reti strumentali in dotazione allINGV - Sezione di Catania: dalla progettazione concettuale al software applicativo, Rapporti Tecnici INGV, 153. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6280. 425. Bianco, F., Castellano, M., Cogliano, R., Cusano, P., Del Pezzo, E., Di Vito, M.A., Fodarella, A., Galluzzo, D., La Rocca, M., Milana, G., Petrosino, S., Pucillo, S., Riccio, G., Rovelli, A., (2010). Caratterizzazione del noise sismico nell'area vulcanica dei Campi Flegrei: l'esperimento "UNREST", Quaderni di Geo fisica, 86, 1-21. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6206. 530. Montalto, P., Nunnari, G., Cannata, A., Privitera, E., Patan, D., (2010). Clustering of in frasonic events as tool to detect and locate explosive acti vit y at Mt. Etna volcano. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6285. 533. Moretti, M., Govoni, A., (2010). Rapporto della campagna sismica sul vulcano Teide, Isola di Tenerife (Canarie). Report No 127. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5922.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
piroclastici con dimensioni comprese tra 3 cm e 30 micron, e sono in corso dei lavori speci fici che indagano le potenzialit di questo strumento durante le attivit di monitoraggio. Verranno completate le analisi dei campioni emessi durante lattivit erutti va recente dellEtna, finalizzando tale studio ad una correlazione tra tipologia eruttiva, deposito prodotto, e sorgente del tremore sismico. Verranno ef fettuate analisi di dettaglio sui prodotti campionati in seguito a eventi di fontana di lava, con indagini tessiturali su ceneri e lapilli (granulometrie, componenti e morfologie), e con lobietti vo di caratterizzare sempre meglio questo tipo di eventi dal punto di vista dei prodotti eruttati e del deposito di caduta, per applicare i parametri ottenuti nelle simulazioni numeriche e nei modelli di previsione dellespansione delle nubi di cenere. Verranno approfondite le analisi sui dati dellatti vit recente dello Stromboli, con particolare enfasi sulle fasi che hanno seguito le ultime due eruzioni ef fusi ve 2002-2003 e 2007, per studiare i processi di ripristino dellatti vit esplosiva persistente e per veri ficare la stabilit del sistema di alimentazione del vulcano. Indagini geologiche e strutturali sulle eruzioni fissurali recenti che hanno prodotto campi lavici fuori dalla depressione della Sciara del Fuoco porteranno alla ricostruzione della dinamica erutti va e alla individuazione della sua connessione con la tettonica regionale e locale. In relazione alla parametrizzazione dell'atti vit esplosiva basaltica, il sistema per l'acquisizione sincrona di riprese ad alta velocit e segnali in frasonici verr ulteriormente implementato, e saranno completate le analisi chimiche e tessiturali sui dati di campagna raccolti durante l'eruzione del vulcano Ejya fjallajokull in Islanda, con frontate con esperimenti di sedimentazione realizzati presso il laboratorio HPHT di Roma. Si prev ede inoltre di unire al sistema di riprese attuale una telecamera termica ad alta velocit per analizzare il processo di accoppiamento-disaccoppiamento tra gas e particelle durante l'attivit esplosiva. Sar realizzato un programma che permetter l'elaborazione semiautomatica delle immagini al fine di ottenere rapidamente informazioni circa la velocit delle particelle e il flusso di massa. Si proceder nella individuazione e caratterizzazione delle nubi vulcaniche con dati acquisiti da sensori satellitari, per una pi accurata correzione del contributo radiati vo atmosferico, la stima di temperatura ed emissivit superficiali, e lo sviluppo di procedure per diversi sistemi multispettrali e iperspettrali. Una ulteriore linea di ricerca riguarda sistemi di detection e retrieval basati sulle reti neurali, pi adatti per scopi di monitoraggio dellatti vit vulcanica. Si prevede il mantenimento dei sistemi esistenti quali AVO continuando ad ef fettuare il monitoraggio satellitare di Stromboli mediante lanalisi temporale dei dati acquisiti in real-time dai sensori NOAA-AVHRR. Lanalisi temporale dellandamento della temperatura superficiale sar correlata con il tasso esplosivo al fine di meglio integrare le osservazioni di terra con quelle satellitari per il riconoscimento degli eventi esplosivi maggiori. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 1. 8. 13. 14. 15. 52. 74. 80. 81. Aiuppa, A., Bertagnini, A., Mtrich, N., Moretti, R., Di Muro, A., Liuzzo, M., Tamburello, G., (2010). A model o f degassing for Stromboli volcano, Earth Planet. Sci. Lett., 1-2, 295, 195-204. http://www.earthprints.org/handle/2122/6497. Allard, P. (2010). A CO2-rich gas trigger of explosive paroxysms at Stromboli basaltic volcano, Italy, J. Volcanol. Geotherm. Res., 3-4, 189, 363-374. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6723. Andronico, D., Pistolesi, M., (2010). The November 2009 paroxysmal explosions at Stromboli., J. Volcanol. Geotherm. Res., 1-2, 196, 120-125. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6711. Applegarth, L. J., Pinkerton, H., James, M. R., Calvari, S., (2010). Lava flow superposition: The reacti vation of flow units in compound aa flows, J. Volcanol. Geotherm. Res., 4, 194. http://www.earthprints.org/handle/2122/5997. Applegarth, L. J., Pinkerton, H., James, M. R., Calvari, S., (2010). Morphological complexities and hazards during the emplacement o f channel-fed `a`a lava flow fields: A study of the 2001 lower flow field on Etna, Bull. Volcanol., 6, 72, 641-656. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5996. Calvari, S., Lodato, L., Stef f ke, A., Cristaldi, A., Harris, A. J. L., Spampinato, L., Boschi, E., (2010). The 2007 Stromboli eruption: Event chronology and ef fusion rates using thermal infrared data, J. Geophys. Res., 115, B04201. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6315. Col, L., Ripepe, M., Baker, D. R., Polacci, M., (2010). Magma vesiculation and infrasonic acti vity at Stromboli open conduit volcano, Earth Planet. Sci. Lett., 3-4, 292, 274-280. http://www.earthprints.org/handle/2122/6508. Corradini, S., Merucci, L., Prata, F., Piscini, A., (2010). Volcanic ash and SO2 in the 2008 Kasatochi eruption: Retrievals comparison from dif ferent IR satellite sensors, J. Geophys. 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Favalli, M., Fornaciai, A., Mazzarini, F., Harris, A., Neri, M., Behncke, B., Pareschi, M. T., Tarquini, S., Boschi, E., (2010). Evolution of an active lava flow field using a multitemporal LIDAR acquisition, J. Geophys. Res., 115, B11203. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6239. Finizola, A., Ricci, T., Deiana, R., Barde Cabusson, S., Rossi, M., Praticelli, N., Giocoli, A., Romano, G., 59
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5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 336. Battaglia, M., Di Bari, M., Acocella, V., Neri, M., Dike emplacement and flank instability at Mount Etna: Constraints from a poro-elastic-model o f flank collapse, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6325. 344. Calvari, S., Spampinato, L., Bonaccorso, A., Oppenheimer, C., Ri valta, E., Boschi, E., Lava e f fusion a slow fuse for parox ysms at Stromboli volcano?, Earth Planet. Sci. Lett. http://www.earthprints.org/handle/2122/6289. 355. DOriano, C., Bertagnini, A., Pompilio, M., Ash erupted during normal activity at Stromboli (Aeolian Islands, Italy) raises questions on how the feeding s y stem works, Bull. Volcanol. http://www.earthprints.org/handle/2122/6597. 366. Ferro, A., Gambino, S., Panepinto, S., Falzone, G., Laudani, G., Ducarme, B., High precision tilt observation at Mt. Etna Volcano, Italy, Acta Geophys., (2010). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6675. 396. Ste f fke, A.M., Harris, A. J. L., Burton, M., Caltabiano, T., Salerno, G. G., Coupled Use o f COSPEC and Satellite Measurements to define the Volumetric Balance During Ef fusi ve Eruptions at Mt. Etna, Italy, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6272. 5.3 Altre pubblicazioni 409. Andronico, D., Lo Castro, M.D., (2010). Contributo sullatti vit esplosiva dell8 aprile 2010 allEtna, UFVG2010. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6229. 434. Calvari, S. (2010). Monitoring eruptive acti vity through web-cameras network and thermal mapping, Acta Vulcanologica, 1-2, 20, 45-50. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6128. 442. Carapezza, M.L., Lelli, M., Tarchini, L., (2010). Geochemistry o f the Albano crater lake, 259-267. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6860. 514. Lo Castro, M.D., (2010). Contributo sullatti vit di emissione di cenere del 25 agosto 2010 allEtna, UFVG2010 . http://www.earth-prints.org/handle/2122/6230. 576. Spampinato, L., Salerno, G. G., Martin, R. S., Sawyer, G. M., Oppenheimer, C., Ilyinskaya, E., Ramirez, C., (2010). Thermal and geochemical signature of Poas Volcano (Costa Rica). Revista Geologica de America Central, 43, 171-190. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6312.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Figura 1.6.1 Vista dell'interno di una delle casette dell'Osservatorio di Duronia (CB). Sono visibili l'elettronica e i tre sensori cilindrici del sistema ULF/ELF di acquisizione dati delle variazioni del campo magnetico.
Concordia, Antartide Al sesto anno di vita, losservatorio presso la stazione italo-francese ha fornito dati e ma di declinazione e inclinazione, e f fettuate da personale invernante. ancora in corso la preparazione con la NASA del nuovo indice magnetico polare con i dati di Concordia. Le caratteristiche strumentali e la qualit dei dati raccolti hanno permesso dal 2010 lammissione uf ficiale alla rete INTERMAGNET. Rete Magnetica Nazionale A Novembre 2010 si conclusa la campagna. Sono stati e f fettuati in totale 133 capisaldi. Per una migliore elaborazione dei dati finali le rilevazioni del campo sono state estese anche ad aree prossime ove le misurazioni non vengono svolte frequentemente (Albania, Corsica e Malta). Si prevede, in collaborazione con IGM, la pubblicazione delle carte degli elementi magnetici sul territorio nazionale aggiornate al 2010.0. Attivit sperimentali Lampedusa: migliorata lalimentazione della stazione (pannelli solari e batterie tampone); installato un apparato di rebooting dellalimentazione via GSM, migliorato l'isolamento termico del sensore vettoriale con modi fiche sul pozzetto dello strumento. Proseguita lacquisizione dei valori assoluti (ma). Prosegue lelaborazione dati delle 61
stazioni tettonomagnetiche mentre 2 stazioni variometriche a tre componenti continuano ad essere in funzione presso lEtna (con CT). Queste osservazioni sono inquadrate nel monitoraggio em in aree attive (vedi TTC 2.6). Il progetto Terremagnet, (MAE con l'I.S. Rabat, Marocco) prosegue con dati raccolti in nuovi siti dai partner. I nuovi punti sono strategici per una migliore caratterizzazione dei dati precedenti (si veda anche OS 2.6). Lattivit piani ficata per il 2010 per moti vi tecnici ed stata rimandata al 2011. NellUP di Portovenere collaudo, taratura e veri fica di apparati magnetogradiometrici marini (INGV e IIM), nonch manutenzione e aggiornamento di analoga strumentazione. Prosegue la collaborazione con LAquila per sperimentazioni. Completato il database di dati magnetici satellitari (Champ ed Oersted) e altri dati geofisici (sismici, GPS, ecc.). Aggiornato il modello regionale per Italia, Albania e Antartide (ARM). Partito un progetto PRIN 2008 per studi sullorientamento magnetico degli uccelli; lINGV cura ununit di ricerca SIM-MAG; si studiano statistiche dei voli di definiti esemplari di uccelli, con allandamento del campo magnetico terrestre lungo il percorso. Come contributo ad un testo sulle atti vit IAGA, stata preparata una rassegna sulle stazioni di ripetizione. 4. Progetto delle attivit riferimento all'anno 2011 Osservatori LAquila Figura 1.6.2 Nuova casetta per la Come noto lUniversit, proprietaria dei terreni su cui edificato strumentazione variometrica magnetica a Castello Tesino dopo una nevicata. losservatorio, ha chiesto di renderli disponibili per consentire linsediamento di un nuovo centro di ricerca e una sede per gli studenti. Il termine di sgombro inizialmente fissato al 2009, e poi al 2010 stato prorogato ulteriormente e ancora non esecutivo. Comunque ormai naturale prevedere la chiusura dellosservatorio nellanno in corso. Allo stesso tempo siamo attivi nella riedificazione di una nuova struttura osservativa in localit da definire con esattezza. Attualmente, vista la distanza ragionevolmente ravvicinata, lOsservatorio di Duronia garantisce la continuit osservativa per lItalia centrale. Castello Tesino (TN) Anche nel 2011 verr garantita una doppia acquisizione dei dati, sia nel vecchio (fintantoch il Comune non richieder limmobile) che nel nuovo sito, in modo da avere sovrapposizione delle misure prima della definitiva dismissione del vecchio sito. Si prevede di svolgere tutte quelle attivit ordinarie quali, ad esempio, le misure assolute, necessarie al buon funzionamento di un osservatorio geomagnetico. prevista l'ottimizzazione dei collegamenti elettrici della strumentazione e pi precisamente passaggio dellalimentazione della nuova casetta da 220 volt in alternata a 12 volt in continua. Infine nel 2011 si metteranno a disposizione sul sito web ufficiale gli annuari dallepoca 1996 in avanti. Prosegue lelaborazione dellannuario 2010. Duronia (CB) Nel corso del 2011 losservatorio verr adeguato ai nuovi standard proposti dalla IAGA e che rappresentano la transizione dal nanotesla al picotesla. Questi nuovi standard prevedono i dati a 1 secondo, risoluzione 1 pT accuratezza 10 pT, accuratezza temporale 10 ms. Verr realizzato il sito web dellosservatorio nel quale verranno resi disponibili i grafici e i dati del campo geomagnetico. Verr installata una stazione di monitoraggio elettromagnetico ambientale a larga banda, da 100 kHz fino a 5 GHz. Nella banda 0.001 Hz 256 Hz sono disponibili i dati con risoluzione in ampiezza di 5 fT, accuratezza 50 fT (accuratezza temporale 1 ms, risoluzione 0.001 ms). Mario Zucchelli Station (Antartide) Nel corso delle prossima campagna si cercher di mantenere losservatorio agli standard internazionali, in particolare si prevede di riprogettare interamente uno dei due sistemi di misura introducendo un nuovo sistema di da svolgere con particolare
Figura 1.6.3 Vista di insieme della disposizione dell'osservatorio magnetico a Concordia in Antartide.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
acquisizione interamente progettato e realizzato in Istituto, in modo da renderlo pi moderno ed affidabile. Concordia (Antartide) Il coordinamento dell'osservatorio ancora affidato a Italia e Francia. I dati del 2010 saranno validati nell'anno in corso e inseriti nelle banche dati mondiali. Migliorie alla logistica dellosservatorio e uno studio accurato sui possibili micromovimenti del punto di misura assoluta (pilastrino), la realizzazione di una nuova mira ottica georeferenzia nonch l'istallazione di un ulteriore magnetometro vettoriale sono le principali attivit pianificate per le prossime campagne antartiche. Rete Magnetica Nazionale Nel 2011 non si prevedono misure in campagna, ma solo eventuali interventi di ristrutturazione dei pilastrini e controllo dei siti. Si prevede, come da collaborazione con IGM, la pubblicazione delle carte degli elementi magnetici sul territorio nazionale aggiornate al 2010.0. Nel 2011 si svolger presso la nostra Sede il V convegno a carattere Europeo (sponsor IAGA INGV) sulle Reti magnetiche. Attivit sperimentali Lampedusa: nel corso del 2011 si proceder allinstallazione aggiuntiva di un nuovo magnetometro vettoriale e scalare a 5 secondi con un nuovo apparato di acquisizione basato su PC industriale. In attesa delle autorizzazioni delle competenti autorit in preparazione l'acquisto e la collocazione di una piccola casetta in legno finalizzata al riparo del pilastrino per l'ottimale esecuzione delle misure assolute, che proseguiranno regolarmente nel corso dellanno. Nel 2011 previsto lallestimento, a Varese Ligure, di una stazione geofisica polifunzionale real-time per studi di magnetismo, aeronomia e gravimetria. Sar inoltre completato il network, con collegamento via Internet, fra il laboratorio/datacentre della UP Geofisica e Tecnologie Marine e questa stazione, attualmente decentrate sul territorio provinciale della Spezia. Dati degli annuari degli osservatori qui citati sono disponibili allindirizzo: http://roma2.rm.ingv.it/it/risorse/osservatori_geomagnetici. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 134. Faggioni, O., Soldani, M., Gabellone, A., Hollett, R.D., Kessel, R.T., (2010). Undersea harbour defence: A new choice in magnetic networks, J. Appl. Geophys., 1, 72, 46-56. http://www.earthprints.org/handle/2122/6232. 216. Matzka, J., Chulliat, A., Mandea, M., Finlay, C. C., Qamili, E., (2010). Geomagnetic Observations for Main Field Studies: From Ground to Space, Space Sci. Re v., 155. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6172. 323. Villante, U., De Lauretis, M., De Paulis, C., Francia, P., Piancatelli, A., Piancatelli, A., Pietropaolo, E., Vellante, M., Meloni, A., Palangio, P., Schwingenschuh, K., Prattes, G., Magnes, W., Nenovski, P., (2010). The 6 April 2009 earthquake at LAquila: a preliminary analy sis of magnetic field measurements, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 203-214. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6201. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 372. Gresta, S., Sandri, L., Selva, J., Marzocchi, W., Alparone, S., Andronico, D., Bonforte, A., Caltabiano, T., Cocina, O., Corsaro, R. A., Cristo folini, R., Di Grazia, G., Diste fano, G., Ferlito, Carmelo, Gambino, S., Giammanco, S., Greco, F., Napoli, R., Tusa, G., Viccaro, M., Quanti f ying probabilities of eruption at a wellmonitored active volcano: an application to Mount Etna (Sicily, Italy)., Boll. Geo fis. Teor. Appl. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6364. 377. Lepidi, S., Ca farella, L., Pietrolungo, M., Santarelli, L., Azimuthal propagation of Pc5 geomagnetic field pulsations in the southern polar cap, Adv. Space Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6223. 382. Napoli, R., Currenti, G., Del Negro, C.., Di Ste fano, A., Greco, F., Boschi, E., Magnetic features of the magmatic intrusion occurred in 2007 eruption at Stromboli Island (Italy.). Bull. Volcanol. http://www.earthprints.org/handle/2122/6375. 5.3 Altre pubblicazioni 509. Jankowski, S., Currenti, G., Napoli, R., Szymanski1, Z., Fortuna, L., Del Negro, C., (2010). Modeling volcanomagnetic dynamics by recurrent least-squares support vector machines. http://www.earthprints.org/handle/2122/6376. 513. Leoncini, D., Decherchi, S., Faggioni, O., Gastaldo, P., Soldani, M., Zunino, R., (2010). Linear SVM for Underwater Magnetic Signals Based Port Protection, J. Info. Ass. Security, 4, 5, 401-408. http://www.earthprints.org/handle/2122/6216.
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Figura 1.7.1 Ionogramma registrato a Roma il 26 gennaio 2011 alle ore 10:45 UT dove si nota un aumento del rumore ma di contro anche un aumento di definizione della traccia. In rosso la traccia identificata da Autoscala ed in verde il corrispondente profilo verticale di densit elettronica associato.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Da questi segnali vengono ricavati indicati vi gli indici di scintillazione (indici S4 e sigma-phi) e il TEC. Nellottobre 2010 una nuova stazione di misura, simile a quelle operanti alle latitudini polari, stata installata presso lUniversit Nazionale di Tucuman (Argentina). Lanalisi statistica delle misure permette di valutare limpatto delle irregolarit ionos feriche sui segnali relativi alla radio localizzazione e navigazione. Le osservazioni di segnali satellitari tramite ricevitori GPS sono proseguite, al duplice scopo di monitorare il TEC e per ottenere dati utili alla tomogra fia ionosferica. Le variazioni del segnale ricevuto danno indicazioni sulle modalit con cui particolari fenomeni ionos ferici e magnetos ferici, originati a causa di eventi di disturbo solare, influenzano le condizioni radio propagative. Tali misure mettono in risalto la variabilit e la dinamica della ionos fera a medie, basse e alte latitudini. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Figura 1.7.2 Ray-tracing calcolato per 4 differenti frequenze dove stato utilizzato un Sar completato il pacchetto modello analitico di densit elettronica. I risultati numerici che appaiono in output sono relativi alla frequenza di 14.7 MHz che ha penetrato la ionosfera. applicati vo IONORT per il calcolo del ray-tracing di unonda radio HF in mezzo anisotropo, allo scopo di rendere possibile anche un utilizzo fuori dalla comunit scienti fica. Questa una tecnica numerica che consente di determinare il percorso seguito dal raggio donda nel magnetoplasma ionos ferico. Tramite questa tecnica si determinano i punti dello spazio toccati dal vettore donda durante la propagazione. In questo software si calcolano i parametri di propagazione del raggio in un mezzo continuo disomogeneo e anisotropo con gradienti di densit elettronica non troppo elevati, in uno spazio quadridimensionale di coordinate e momenti mediante il formalismo di Hamilton. Per rendere semplice lutilizzo di questo so ftware agli operatori HF e VHF, radio amatori e studiosi di fisica ionos ferica, saranno riscritte tutte le routine di input e output del pacchetto IONORT. Linput e loutput di questo programma saranno user friendly e gestite da un programma compilato in Matlab sotto il sistema operati vo Windows o Linux, anche se, il nucleo eseguibile rimarr nelloriginale versione in Fortran. Quindi, tutte le operazioni di input e output vengono trattate dal moderno programma MATLAB che esegue il programma Fortran e ne importa loutput. Questo conferisce una grande versatilit allintero pacchetto applicati vo con presentazioni in 2D e 3D geo-referenziate su mappe reali. Si vuole ef fettuare un'analisi delle performance di Autoscala su ionogrammi registrati ad alta latitudine, dove le tracce sono fortemente caratterizzate da fenomeni di spread F e dalla presenza del raggio Z. Continuer lo studio delle relazioni sismo-ionos feriche che sono state largamente discusse in recenti pubblicazioni. A questo scopo proseguir unanalisi statistica considerando terremoti crostali osservati in Italia con magnitudo maggiore di 5.5 e i parametri ionos ferici come la frequenza critica dello strato F2 e i parametri dello strato E ed Es. Verranno studiate le anomalie ionos feriche in relazione alla magnitudo dei terremoti. Lanalisi finora s volta non definiti va in quanto sono state trovate anomalie ionos feriche non
Figura 1.7.3 Schema dello spettrometro a 22 GHz per la misura del vapor acqueo atmosferico VESPA 22.
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collegate a terremoti che statisticamente sono confrontabili e non distinguibili dalle anomalie ionos feriche legate ai terremoti. Proseguir anche lo studio di eventi solari e dei loro e f fetti sulla ionos fera e sul campo geomagnetico nella fase decrescente del ciclo solare 23. Per ci che concerne la prima delle due attivit del Telerilevamento Atmos ferico a Microonde, continueranno le osservazioni invernali in Groenlandia, per lanno 2011 gi programmata dal 25 gennaio al 10 marzo. I dati relativi alle campagne di misura del 2010 e del 2011, verranno analizzati con lausilio di nuove tecniche di inversione. Si prevede inoltre il completamento delle procedure di valutazione necessarie per il definitivo accreditamento del GBMS come strumento primario della rete internazionale di monitoraggio della composizione chimica dellatmos fera NDACC (Network for the Detection of Atmospheric Composition Change) e la pubblicazione di lavori relativi al progetto GOZCARDS. Per quanto riguarda la seconda attivit, proseguir lo s viluppo di VESPA 22 che gi stato caratterizzato nelle sue componenti a microonde. In particolare sono state osservate le propriet elettromagnetiche dellantenna di ingresso presso i laboratori Microwave Eurolab, dellIstituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell'Informazione. Con lacquisizione di numerose parti costituenti sia il ricevitore, sia lo spettrometro di coda di VESPA 22, si av viata buona parte della necessaria programmazione, caratterizzazione e controllo in Labview che proseguir nel primo periodo di ri ferimento di questo triennio. Si prevede di ultimare lo s viluppo dello spettrometro nel corso del primo periodo di riferimento e, successivamente nel 2012, si proceder alla messa a punto della strumentazione prima in Italia e in seguito in ambiente polare. Linstallazione presso la stazione di ricerca italofrancese Concordia in Antartide, nellambito del Programma Nazionale Ricerche in Antartide, auspicata per linverno 2013. prevista la continuazione delle osservazioni della ionos fera tramite i ricevitori GPS per la misura delle scintillazioni e TEC sia a medie, basse, che ad alte latitudini. Questo tipo di osservazioni che lINGV compie dal 2003, forniscono informazioni complementari alle osservazioni tradizionali eseguite tramite le ionosonde. Il sistema MIRTO verr mantenuto con la creazione di una base di dati strutturata e un sito WEB per laccessibilit in tempo reale alle informazioni tomogra fiche sulla densit elettronica. Le operazioni di sondaggio obliquo di radio collegamento tra Roma e Chania riprenderanno nel corso dellanno. Il data base eSWua (www.eswua.ingv.it) per laccessibilit dei dati, verr ulteriormente s viluppato ed integrato con le nuove osservazioni. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 41. Bourdillon, A., Zolesi, B., Cander, L. R., (2010). COST 296 action results for space weather ionospheric monitoring and modelling, Adv. Space Res., 9, 45, 1173-1177. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6450. 45. Bullett, T., Malagnini, A., Pezzopane, M., Scotto, C., (2010). Application o f Autoscala to ionograms recorded by the VIPIR ionosonde, Adv. Space Res., 9, 45, 1156-1172. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5968. 47. Cabrera, M. A., Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Ezquer, R. G., (2010). Satellite traces, range spread-F occurrence, and gravit y wave propagation at the southern anomaly crest, Ann. Geophys., 5, 28, 1133-1140. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6012. 113. Di Biagio, C., Muscari, G., di Sarra, A., de Za fra, R. L., Eriksen, P., Fiocco, G., Fiorucci, I., Fu, D., (2010). Evolution of temperature, O3, CO, and N2O pro files during the exceptional 2009 Arctic major stratospheric warming as observed by lidar and mm-wave spectroscopy at Thule (76.5N, 68.8W). Greenland., J. Geophys. Res., 115, D24315. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6237. 181. Krasheninnikov, I., Pezzopane, M., Scotto, C., (2010). Application of Autoscala to ionograms recorded by the AIS-Parus ionosonde, Comput. Geosci., 5, 36, 628-635. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5984. 234. Nenovski, P., Spassov, Ch., Pezzopane, M., Villante, U., Vellante, M., Sera fimova, M., (2010). Ionospheric transients observed at mid-latitudes prior to earthquake activity in Central Italy, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 6, 10, 1197-1208. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6043. 249. Perrone, L., Korsunova, L. P., Mikhailov, A., (2010). Ionospheric precursors for crustal earthquakes in Italy, Ann. Geophys., 4, 28, 941-950. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6253. 252. Pezzopane, M., Scotto, C., (2010). Highlighting the F2 trace on an ionogram to improve Autoscala performance, Comput. Geosci., 9, 36, 1168-1177. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6100. 253. Pezzopane, M., Scotto, C., Tomasik, L., Krasheninnikov, I., (2010). Autoscala: an aid for di f ferent ionosondes, Acta Geophys., 3, 58, 513-526. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5994. 297. Stanislawska, I., Lastovicka, J., Bourdillon, A., Zolesi, B., Cander, Lj. R., (2010). Monitoring and modeling o f ionospheric characteristics in the framework of European COST 296 Action MIERS, Space Weather, 8, S02001. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6672. 313. Tsagouri, I., Zolesi, B., Cander, L. R., Belehaki, A., (2010). DIAS E f fecti ve Sunspot Number as an Indicator of the Ionospheric Activit y Level over Europe, Acta Geophys., 3, 58, 491-512. http://www.earthprints.org/handle/2122/6449. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 339. Bianchini, G., Palchetti, L., Muscari, G., Fiorucci, I., Di Girolamo, P., Di Iorio, T., Water vapor sounding with the far in frared REFIR-PAD spectroradiometer from a high-altitude ground-based station during the ECOWAR campaign, J. Geophys. Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6345. 5.3 Altre pubblicazioni -
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Figura 1.8.1 Rilevamenti GPR nella zona del cratere d'impatto Kamil (Collaborazione INGV- INAF- UNI-Siena Bologna Pisa) con le relative elaborazioni.
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Nellambito dei progetti EC (es., ESONET NoE, HYPOX) sono stati e f fettati nuovi esperimenti per studiare le relazioni tra degassamento e rilascio di energia elastica in aree sismogenetiche (Mar di Marmara): le analisi relati ve al primo periodo di osservazione rivelano un connessione stretta tra i due fenomeni che tuttavia richiede tempi osservativi lunghi per de finire le modalit di interdipendenza; un secondo esperimento iniziato nel Mar di Marmara nella seconda met del 2011; per studiare la struttura del mantello superiore nel Golfo di Cadice, unarea ancora dibattuta e origine di forti terremoti, tramite dati sismologici di fondo mare; i modelli tomogra fici ottenuti evidenziano un margine tettonico di f fuso con una forte complessit della transizione litos fera continentale litos fera oceanica (collaborazione con AWI). Per studiare il processo di generazione degli tsunami in near-source (Margine Iberico e Ionio occidentale) utilizzando segnali sismologici e di pressione a fondo mare e misure di marea di superficie, con un prototipo di tsunamometro: questo, sebbene in assenza di segnali di tsunami reali, ha rilevato correttamente anomalie di pressione dacqua; sono state quindi convalidate le funzionalit di base del prototipo che tuttavia necessit di un impiego di lungo termine per poter essere validato come strumento di early warning. Per tale motivo un altro esemplare di tsunamometro stato installato sullosservatorio cablato NEMO-SN1. Per convalidare un nuovo sensore di ossigeno per mezzo del modulo MEDUSA e dellosservatorio GMM per misure: in acque soggette simultaneamente a fenomeni di ipossia e di emissioni di metano. Per mettere a punto tecniche di analisi di serie temporali correntometriche di lungo termine e di alta profondit; per potenziare losservatorio cablato NEMO-SN1 stato implementato con nuova strumentazione (es. geomagnetica, idroacustica, di pressione dacqua): stata completamente revisionata larchitettura del sistema di acquisizione per aumentare le funzionalit di accesso allutente e ospitare esperimenti esterni; a tale proposito stata av viata una collaborazione con lUniversit y College di Londra per un esperimento di meccanica delle rocce ad alte pressioni. Nuove proposte di progetto sono state sottomesse in risposta a bandi europei e nazionali per procedere verso la costituzione di osservatori permanenti integrati nelle reti di osservazione terrestre e verso lintegrazione della banca dati degli osservatori in in frastrutture di dati (vedi anche OS 5.4). 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 prevista inoltre la prosecuzione della collaborazione con lUniversit di Siena e la comunit scienti fica egiziana per la prosecuzione delle indagini sul cratere Kamil (Egitto). Verr completato il sito WEB dellosservatorio di Duronia (http://www.osservatorioduronia.dyndns.org/) attraverso il quale sar consentito laccesso ai dati magnetici con campionamento a 256Hz. In questa banda (0.001Hz-128Hz) i dati avranno una risoluzione in ampiezza di 5fT, unaccuratezza 50fT (accuratezza temporale 1ms, risoluzione 0.001ms) e verr riatti vata la stazione di misura del campo magnetico con campionamento 100kHz, banda utile 1Hz-25kHz. Nel biennio 2011-2012 verr realizzata una interfaccia multimediale per rendere disponibili sul WEB alcuni fenomeni elettromagnetici naturali quali il suono della risonanza Schumann, le armonie sonore delle micro pulsazioni, le risonanze ciclotroniche come ad esempio i tweeks durante i temporali, ecc.; inoltre, verr interfacciata lattuale stazione di rilevamento dei fulmini consentendo la visualizzazione in tempo reale degli spherics nel raggio di 300 km da Duronia. Sar anche installata una stazione di monitoraggio elettromagnetico ambientale a larga banda, da 100kHz fino a 5GHz. In collaborazione con le autorit preposte per la tutela dellambiente proseguiranno le indagini di geofisica per lesplorazione del sottosuolo per la ricerca di materiale inquinante. Saranno studiate e messe a punte nuove metodologie riguardo alle tecniche magnetiche, geoelettriche e induzione elettromagnetiche. Si proceder al perfezionamento del prototipo strumentale per eseguire indagini non invasive sui materiali. Lo strumento sar in grado di ef fettuare misure simultanee e non invasi ve nei suoli terrestri e nei calcestruzzi non saturi e in altri mezzi con caratteristiche elettriche simili, entro opportuni limiti di incertezze. Nel triennio di riferimento si prevede di realizzare un secondo strumento per la misura della resistivit e della permettivit elettrica dei materiali. Lo strumento sar in grado non solo di acquisire linformazione della resisti vit elettrica senza contatto diretto, ma anche, utilizzando campi elettromagnetici a frequenze opportune, la permittivit elettrica relativa, parametro indipendente rispetto alla resisti vit elettrica stessa. Quindi la misura simultanea dei due parametri che caratterizzano elettricamente il mezzo, permetter di inferire le altre grandezze fisiche-chimiche del materiale, le discontinuit e le anomalie del materiale investigato. Questultima caratteristica relati va alla simultaneit della misura delle grandezze menzionate, unita alla non invasivit della misura (contatto non necessariamente ohmico) e lelettronica relativamente ridotta, conferir a questo strumento delle buone prestazioni nella diagnostica dei mezzi investigati. La misura della impedenza complessa tra la tensione del segnale iniettato nel mezzo e la corrente prelevata ai capi dei terminali riceventi, si otterr tramite una sonda con 4 puntali mobili nelle varie configurazioni studiate. Questultima caratteristica insieme alla tecnica del sotto campionamento costituiranno un miglioramento rispetto al vecchio prototipo. La pro ficua collaborazione con il dipartimento di Scienze delle Antichit (Sapienza Universit di Roma) continuer con studi di archeo-sismologia dellarea di Jerico (Palestina). Sono previsti sopralluoghi e ricognizioni in aree di scavo con prelevamento di campioni per la datazione e, in territorio nazionale, con lapplicazione di ulteriori metodi geofisici e con lutilizzo di nuova strumentazione in aree ancora inesplorate dellisola di Mozia. Nel 2011 si chiuder il progetto ESONET NoE con la conclusione di esperimenti con osservatori sottomarini multiparametrici nei siti di EMSO (Margine Iberico, Sicilia orientale e Mar di Marmara). Le osservazioni sismologiche e geochimiche raccolte nel Mar di Marmara costituiranno il primo data set multiparametrico disponibile per quellarea e sar alla base dello studio delle modalit del rilascio di energia sismica e di gas dal fondo mare. Losservatorio cablato NEMO-SN1 fornir nuove serie temporali multiparametriche relative a misure geomagnetiche e acustiche per la caratterizzazione geofisca e ambientale dellarea marina adiacente allEtna dove risiedono importanti strutture sismo genetiche. Presso losservatorio NEMO-SN1 si s volger un test conclusivo di interoperabilit che utilizzer il ROV e il Deep Sea Shuttle in compropriet con INFN per posizionare a fondo mare anche equipaggiamenti sensoriali di altre istituzioni (CNRS Francia) allo scopo di dimostrare la compatibilit e lintegrabilit degli apparati. Il progetto EMSO-PP entrer nella fase conclusiva che vedr una collaborazione pi stretta con i partners e con il MIUR per progredire nella costituzione della struttura gestionale dellinfrastruttura.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 70. Chierici, F., Pignagnoli, L., Embriaco, D., (2010). Modeling of the hydro-acoustic signal and tsunami wave generated by sea floor motion including a porous seabed, J. Geophys. Res., 115, C03015. http://www.earthprints.org/handle/2122/6467. 142. Folco, L., Di Martino, M., El Barkook y, A., D'Orazio, M., Lethy, A., Urbini, S., Nicolosi, I., Ha fez, M., Cordier, C., van Ginneken, M., Zeoli, A., Radwan, A. M., El Khrepy, S., El Gabry, M., Gomaa, M., Barakat, A. A., Serra, R., El Sharkawi, M., (2010). The Kamil Crater in Egypt, Science, 329, 804. http://www.earthprints.org/handle/2122/6246. 172. Iannaccone, G., Vassallo, M., Elia, L., Guardato, S., Stabile, T. A., Satriano, C., Beranzoli, L., (2010). Longterm seafloor experiment with the CUMAS module: performance, noise analysis o f geophysical signals, and hints towards the design of a permanent network, Seismol. Res. Lett., 6, 81, 916-927. http://www.earthprints.org/handle/2122/6107. 205. Marini, M., Grilli, F., Guarnieri, A., Burton, H. J., Klajic, Z., Pinardi, N., Sanxhaku, M, (2010). Is the southeastern Adriatic Sea coastal strip an eutrophic area?, Estuar. Coast. Shelf Sci., 88, 395-406. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6914. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 367. Folco, L., Di Martino, M., El Barkook y, A., DOrazio, M., Lethy, A., Urbini, S., Nicolosi, I., Ha fez, M., Cordier, C., van Ginneken, M., Zeoli, A., Radwan, A. M., El Khrepy, S., El Gabry, M., Gomaa, M., Barakat, A. A., Serra, R., El Sharkawi, M., The Kamil Crater (Egypt): 1 Ground truth for small-scale meteorite impacts on Earth, Geology, (2010). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6243. 398. Urbini, S., Bottari, C., Marchetti, M., Ca farella, L., Tres Tabernae archaeological site (Cisterna di Latina, Italy): new evidence revealed by an integrated geophysical investigation, Ann. Geophys. http://www.earthprints.org/handle/2122/6215. 5.3 Altre pubblicazioni 488. Embriaco, D., Giovanetti, G., Marinaro, G., (2010). Geophysical Data Acquisition and Transmission for the SN-1 observatory to be deployed of f shore Catania. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6818. 572. Settimi, A. (2010). Fourier Domain Analysis performances of a RESPER probe. http://www.earthprints.org/handle/2122/6127. 585. Urbini, S., Baskaradas, J. A., (2010). GPR as an ef fecti ve tool for sa fety and glacier characterization: experiences and future development, IEEE Xplore, 1-6. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6244.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
straordinaria e programmata per il miglioramento delle condizioni di protezione della strumentazione e di adeguamento alle normative vigenti sulla sicurezza e protezione dei luoghi di lavoro. La manutenzione straordinaria (disinfestazioni, modi fiche e riparazioni strutturali) ha riguardato sette stazioni RING. Gli interventi di controllo e manutenzione ordinaria delle stazioni RING sono stati circa 80 e riguardavano il mantenimento della funzionalit strumentale GPS. I problemi pi frequenti riscontrati nelle stazioni RING sono stati i guasti al ricevitore e al sistema di trasmissione dati. Tutti gli interventi sono e f ficacemente coordinate dal centro di Grottaminarda con la partecipazione esterna di Roma, Catania e Bologna. Di v ersi gruppi di ricerca dellente elaborano i dati della rete RING e di altre reti italiane (CNT-RM e CNT-BO, sezioni NA-OV, CT e BO). Molti gruppi s volgono elaborazioni continuati ve di grandi reti (>500 stazioni al giorno), con consistenti investimenti in procedure so ftware e sistemi di calcolo. Si sono av viate alcune timide atti vit di confronto e combinazione di soluzioni, che dimostrano la possibilit di produrre coordinate precise GPS mediate e di consenso. I prodotti dellanalisi non sono condivisi n distribuiti ai ricercatori dellente. Una riunione degli analisti tenutasi il 2 dicembre 2010 ha ribadito la necessit di una vera e propria struttura di coordinamento RING che favorisca lo scambio di esperienze tra i diversi gruppi per consentire il riutilizzo del lavoro altrui e la realizzazione di un portale web per la condivisione delle soluzioni. La struttura dellarchivio GPS di Grottaminarda (gpsgiving) non ha subito variazioni rispetto allanno precedente, le reti GPS permanenti archiviate sono in totale sei (Friuli, Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia e Italpos) per un totale complessi vo di circa 390 siti permanenti archiviati. Larchivio locale di Bologna (terra-bo) stato reso disponibile sul web con accesso controllato, per la disseminazione dei dati GPS permanenti non attualmente disponibili su gpsgiving (oltre 1000 stazioni GPS, tra cui siti delle regioni Liguria, Campania, Sardegna, Veneto, Umbria, Trento, e delle reti ASI, Assogeo e Frednet). 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 La rete GPS nazionale un'infrastruttura importante per il monitoraggio e lo studio delle deformazioni tettoniche dellItalia. Essa rappresenta un potenziale polo di attrazione per le iniziative scienti fico-tecnologiche dellente, o f fre unimportante opportunit di crescita per tutti i giovani ricercatori INGV e rappresenta un punto di forza per rilanciare il ruolo dellente nelle iniziative scienti fiche nazionali e internazionali nel settore dello studio della geodinamica e tettonica dellarea. Lin frastruttura RING eccelle nelle operazioni di mantenimento delle funzionalit di rete ma non altrettanto ef ficace nel promuovere le attivit di analisi e di interpretazione dei risultati. Non esiste un vero e proprio portale web dedicato alla distribuzione dei dati e dei prodotti della RING, solo il 30% dei dati RING disponibile al pubblico. La promozione delle atti vit di ricerca e la distribuzione dei dati deve essere la priorit assoluta per lanno 2011. Archivio: nel corso del 2010 larchivio di Grottaminarda (gpsgiving) non ha subito sostanziali modifiche. Solo 6 reti GPS regionali italiane su 15 vengono acquisite regolarmente nellarchivio centrale. Il patrimonio di dati GPS disponibili in Italia non deve essere disperso (i gestori non memorizzano i dati storici), esso concorre in modo non trascurabile alla caratterizzazione delle deformazioni crostali in Italia.e a riempire le lacune della geometria della rete RING. Nellanno 2011 la gestione centralizzata di tutti i dati GPS italiani deve ritornare ad essere un obietti vo primario, acquisendo mediante nuove convenzioni, tutti i dati RINEX giornalieri disponibili. La raccolta sistematica dei dati GPS sul territorio italiano risulter utile e vantaggioso nella definizione di nuovi progetti e nellambito dellarmonizzazione degli archivi europei previsti in EPOS. Prodotti: attualmente i prodotti geodetici (coordinate, serie storiche, velocit delle stazioni e mappe delle deformazioni) sono generati dai diversi gruppi secondo le proprie necessit e con una scarsa attenzione al confronto e alla condivisione dei risultati ottenuti. Lanalisi di tutte le osservazioni GPS nel territorio italiano comporta lelaborazione giornaliera di oltre 600 stazioni, unoperazione onerosa dal punto di vista computazionale. Ogni gruppo di analisi adotta strategie altamente automatizzate per trattare tale mole di dati. Lo studio di dettaglio delle serie storiche richiede invece lintervento diretto dellanalista. In questa fase importante il confronto dei risultati, la condivisione delle esperienze e conoscenze maturate al fine di validare il risultato finale. La pubblicazione dei risultati su riviste internazionali non suf ficiente a garantire la validit del risultato ottenuto, necessario il confronto sistematico delle soluzioni indipendenti. I pochi e timidi passi tentati nel passato anno non sono su f ficienti e non hanno aumentato la visibilit dellinfrastruttura RING soprattutto in vista di ununi ficazione degli archivi europei (EPOS). Il 2011 deve av viare un percorso di confronto costrutti vo tra i diversi gruppi su tematiche relative alla definizione dei prodotti utili alla comunit scienti fica, alle atti vit di analisi dati in senso stretto e alla validazione dei risultati pi importanti. WEB: il portale web non ha subito sostanziali mutamenti nel 2010. Questo dipende dalla scarsa propensione alla condivisione dei risultati da parte dei diversi gruppi e alla mancanza di risorse tecnico-informatiche dedicate alla progettazione e realizzazione delle pagine web. Lassenza di una programmazione strategica (vision e allocazione di personale) non pu essere sopperita dalla buona volont dei singoli ricercatori, ormai urgente introdurre una struttura con responsabilit dichiarate che definisca obiettivi e priorit in armonia con altri grandi progetti dellente. Rete: Nonostante la distribuzione dei siti GPS non sia uniforme e non tutte le zone sismogenetiche siano coperte uniformemente, le installazioni di stazioni nuove procedono in modo continuati vo. Restano tuttavia ampie zone della Campania, Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Trentino con scarsa copertura RING dove necessaria unattenta piani ficazione delle installazioni. La geometria della rete e le priorit devono essere guidati da obiettivi scienti fici condivisi e discussi allinterno della comunit dei ricercatori. Attualmente lassenza di una struttura gestionale e decisionale limita e frena lorganizzazione delle nuove installazioni ed impedisce una gestione trasparente e condivisa degli obietti vi generali. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 18. Avallone, A., Selvaggi, G., D'Anastasio, E., D'Agostino, N., Pietrantonio, G., Riguzzi, F., Serpelloni, E., Anzidei, M., Casula, G., Cecere, G., D'Ambrosio, C., De Martino, P., Devoti, R., Falco, L., Mattia, M., Rossi, M., Obrizzo, F., Tammaro, U., Zarrilli, L., (2010). The RING network: improvements to a GPS velocity field in 71
the central Mediterranean, Ann. Geophys., 2, 53, 39-54. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6098. 68. Cheloni, D., D'Agostino, N., D'Anastasio, E., Avallone, A., Mantenuto, S., Giuliani, R., Mattone, M., Calcaterra, S., Gambino, P., Dominici, D., Radicioni, F., Fastellini, G., (2010). Coseismic and initial postseismic slip of the 2009 Mw 6.3 lAquila earthquake, Italy, from GPS measurements, Geophys. J. Int., 3, 181, 1539-1546. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6137. 286. Serpelloni, E., Burgmann, R., Anzidei, M., Baldi, P., Mastrolembo Ventura, B., Boschi, E., (2010). Strain accumulation across the Messina Straits and kinematics of Sicily and Calabria from GPS data and dislocation modeling, Earth Planet. Sci. Lett., 298, 347-360. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6668. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 347. Caporali, A., Barba, S., Carafa, M. M. C., Devoti, R., Pietrantonio, G., Riguzzi, F., Static stress drop as determined from geodetic strain rates and statistical seismicity, J. Geophys. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6869. 5.3 Altre pubblicazioni 449. Casula, G., Cenni, N., Loddo, F., Pesci, A., (2010). Soluzione dinamica della Rete ASSOGEO e inquadramento EUREF-RDN. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6093. 451. Cavaliere, A., Serpelloni, E., Bacchetti, M., (2010). La rete GPS del Progetto RETREAT. http://www.earthprints.org/handle/2122/6531. 471. D'Ambrosio, C., Memmolo, A., Minichiello, F., (2010). 4EVO: s viluppi del tripode short-drilled-braced dell'INGV per le Reti GPS permanenti, Rapporti Tecnici INGV, 149. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6138. 472. D'Anastasio, E., D'Ambrosio, C., Cecere, G., Selvaggi, G., Avallone, A., (2010). La Rete GPS permanente della Regione Puglia. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6132. 494. Falco, L., D'Ambrosio, C., Cardinale, V., Castagnozzi, A., Memmolo, A., Minichiello, F., (2010). Wi-Fi Mesh Network: integrazione dell'infrastruttura telematica della rete sismica e geodetica nazionale, Rapporti Tecnici INGV, 141. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6133. 527. Memmolo, A., D'Ambrosio, C., Minichiello, F., Cardinale, V., D'Anastasio, E., Avallone, A., Falco, L., D'Agostino, N., De Luca, G., Criscuoli, F., Castagnozzi, A., Migliari, F., Zarrilli, L., Abruzzese, L., Cecere, G., (2010). La Rete GPS Permanente di Pronto Intervento: l'esperienza del terremoto de L'Aquila del 6 aprile 2009. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6144. 570. Serpelloni, E., Cavaliere, A., (2010). A complementary GPS surve y mode for precise crustal deformation monitoring: the Conegliano-Montello acti ve thrust semicontinuous GPS network. http://www.earthprints.org/handle/2122/6529.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
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Attivit nel settore vulvanologico Sviluppo di procedure automatiche basate sul sistema multi missione INGV per lanalisi dei fenomeni vulcanologici, miglioramento delle stime qualitative e quantitati ve delle emissioni in atmos fera prodotte da eruzioni vulcaniche (cenere ed SO2) anche mediante nuove metodologie basate su Reti Neurali e dati iperspettrali. Completamento della validazione delle stime di flusso di SO2 utilizzando misure da terra della rete FLAME-ETNA e FLAMEStromboli. Integrazione di dati satellitari con simulazioni di dispersione delle particelle a diversa scala di osservazione (progetto SAFER). Proseguimento degli studi sulle caratteristiche termiche e spettrali dei fusi vulcanici. Studi sui modelli di ritardo tropos ferico sul segnale GPS confrontato con mappe di vapore acqueo calcolate da immagini iperspesttrali/multi-spettrali per larea etnea. Completamento dello studio dei prodotti vulcanici e delle anomalie termiche mediante analisi dei dati terrestri ed aerei acquisiti su Vulcano nellambito della collaborazione con le Capitanerie di Porto. Mantenimento delle reti FLAME per la misura del flusso di SO2 su Etna e Stromboli e di tutti gli apparati prossimali di osservazione (telecamere IR, UV, FTIR). Analisi delle campagne LIDAR 2010 su Etna ed Isole Eolie per la creazione di DEM e analisi di parametri superficiali. Proseguimento delle collaborazione con DLR per lanalisi dei dati TerraSARX nellarea vesuviana. I modelli realizzati per lo studio del bradisisma dei Campi Flegrei saranno usati per stime di v ariazione di gravit Completamento delle le serie storiche per lanalisi di deformazione superficiale di Cameroon, Fogo, Merapi. Installazione di corner re flectors banda C/X su Fogo e Merapi realizzazione del DEM del Merapi post eruzione dellottobre-novembre 2010 mediante immagini SAR acquisiste da COSMO-SkyMed (FP7-MIA-VITA). Attivit nel settore sismologico Continua lo studio dei campi di velocit intersismici in varie zone del mondo e dellItalia, tra cui il Giappone, lIran, l'Appennino meridionale, Israele. perfezionamento degli attuali algoritmi di processamento standard e multi temporale DInSAR, degli algoritmi di modellazione lineare e non lineare dei dati geodetici con lintegrazione di dati geodetici e sismologici. Sviluppo ed applicazione di un metodo basato sui metodi inversi RJMC (Reversable Jump Marckov Chain) per la determinazione ottimale della distribuzione di slip. Si ef fettueranno studi di deformazione post-sismica basati su metodologia ad elementi finiti. Verr implementata una versione avanzata della metodologia di inversione non lineare basata su reti neurali applicata allo studio eventi sismici e alla stima delle ceneri e dei plume vulcanici. in valutazione presso il DLR una proposta di progetto di ricerca per utilizzare i dati della missione TanDEM-X su diverse aree dinteresse. Nellambito del progetto ESA TERRAFIRMA-Tectonics verranno completati tutti i prodotti relativi alle aree: Stretto di Messina, Rio Antirio bridge. Verranno validati i servizi per il risk management di SAFER. Attraverso Modelli Digitali del Terreno ad elevatissima risoluzione elaborati da acquisizioni su tecnologia LIDAR in zona Aquilana, si proceder con analisi ad ampio spettro del territorio colpito dal sisma del 2009, includendo problematiche di fagliazione tramite associazione del dato geologico con nuove elaborazioni di immagini interferometriche. Proseguono gli studi di per la misura di velocit di spostamento del ghiaccio sulla calotta Groenlandese, in con tecniche interferometriche in collaborazione con la Danimarca. Attivit nel settore tecnologico prosegue integrazione (presso lab. CNR di Tor Vergata) e assemblaggio dispositi vo sulla gondola di Olimpo in prospetti va di un futuro lancio dal polo nord durante la prossima estate. Allestimento del nuovo laboratorio di Ottica, test di calibrazione della camera termicaVISIR640 e 3600Thermal Eyes. Completamento e presentazione dellUAV RAVEN-INGV, previsti volo di test e calibrazione del payload con strumentazione a terra. Attivazione del progetto ASI-AGI dedicato allo s viluppo di algoritmi per applicazioni geofisiche (incendi, atti vit vulcanica e sismica) del sensore iperspettrale PRISMA (ASI). Proseguono le collaborazioni nazionali con: Capitanerie di Porto, il Corpo Forestale e internazionali con: Jet Propulsion Laboratory, Servizio Geologico Isrealiano e Istituto Geofisico dellEcuador. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 37. Bonini, M., Mazzarini, F., (2010). Mud volcanoes as potential indicators of regional stress and pressurized layer depth, Tectonophysics, 1-2, 494, 32-47. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6505. 64. Casula, G., Mora, P., Bianchi, M.G., (2010). Detection of Terrain Morphologic Features Using GPS, TLS, and Land Surve ys: "Tana della Volpe" Blind Valley Case Study, J. Surv. Eng.-ASCE, 3, 136, 132-138. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6097. 71. Chini, M., Atzori, S., Trasatti, E., Bignami, C., Kyriakopoulos, C., Tolomei, C., Stramondo, S., (2010). The May 12, 2008, (Mw 7.9) Sichuan Earthquake (China): Multi-frame ALOS PALSAR DInSAR Analysis o f Coseismic Deformation, EEE Trans. Geosci. Remote Sensing, 7, 266-270. http://www.earthprints.org/handle/2122/6886. 80. Corradini, S., Merucci, L., Prata, F., Piscini, A., (2010). Volcanic ash and SO2 in the 2008 Kasatochi eruption: Retrievals comparison from dif ferent IR satellite sensors, J. Geophys. Res., 115, D00L21. http://www.earthprints.org/handle/2122/6592. 81. Corradini, S., Tirelli, C., Gangale, G., Pugnaghi, Sergio, Carboni, E., (2010). Theoretical study on SO2 and ash volcanic plume retrievals using ground TIR camera. Sensitivity analysis and retrieval procedure developments, EEE Trans. Geosci. Remote Sensing, 3, 48, 1619-1628. http://www.earthprints.org/handle/2122/6032. 113. Di Biagio, C., Muscari, G., di Sarra, A., de Za fra, R. L., Eriksen, P., Fiocco, G., Fiorucci, I., Fu, D., (2010). Evolution of temperature, O3, CO, and N2O profiles during the exceptional 2009 Arctic major stratospheric warming as observed by lidar and mm-wave spectroscopy at Thule (76.5N, 68.8W). Greenland., J. Geophys. Res., 115, D24315. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6237. 74
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
136. Favalli, M., Fornaciai, A., Mazzarini, F., Harris, A., Neri, M., Behncke, B., Pareschi, M. T., Tarquini, S., Boschi, E., (2010). Evolution of an active lava flow field using a multitemporal LIDAR acquisition, J. Geophys. Res., 115, B11203. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6239. 137. Favalli, M., Harris, A. J. L., Fornaciai, A., Pareschi, M. T., Mazzarini, F., (2010). The distal segment o f Etnas 2001 basaltic lava flow, Bull. Volcanol., 1, 72, 119-127. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6604. 144. Fornaciai, A., Bisson, M., Mazzarini, F., Pareschi, M. T., Landi, P., (2010). A LiDAR surve y o f Stromboli volcano (Italy): Digital elevation model-based geomorphology and intensity analysis, Int. J. Remote Sens., 12, 31, 3177-3194. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6610. 156. Gonzalez, P., Chini, M., Stramondo, S., Fernndez, J., (2010). Co-seismic horizontal o f fsets and fault trace mapping using phase correlation o f IRS satellite images: the 1999 Izmit (Turkey) earthquake, EEE Trans. Geosci. Remote Sensing, 48, 2242-2250. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6889. 165. Harris, A., Favalli, M., Ste f fke, A., Fornaciai, A., Boschi, E., (2010). A relation between lava discharge rate, thermal insulation, and flow area set using lidar data, Geophys. Res. Lett., 37, L20308. http://www.earthprints.org/handle/2122/6657. 180. Kartson, D., Tarquini, S., Favalli, M., Fornaciai, A., Wrner, G., (2010). The regular shape of stratovolcanoes: A DEM-based morphometrical approach, J. Volcanol. Geotherm. Res., 3-4, 193, 171-181. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6679. 218. Mazzarini, F., Ferrari, L., Isola, I., (2010). 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Solaro, G., Acocella, V., Pepe, S., Ruch, J., Neri, M., Sansosti, E., (2010). Anatom y of an unstable volcano from InSAR: Multiple processes af fecting flank instability at Mt. Etna, 19942008, J. Geophys. Res., 115, B10405. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6193. 317. Veneziani, M., Ade, P. A. R., Bock, J. J, Boscaleri, A., Crill, B. P., de Bernardis, P., De Gasperis, G., De Oliveira - Costa, A., De Troia, G., Di Ste fano, G., Ganga, K. M., Jones, W. C., Kisner, T. S., Lange, A. E., MacTavish, C. J., Masi, S., Mauskopf, P. D., Montroy, T. E., Natoli, P., Pascale, E., (2010). Properties o f Galactic cirrus clouds observed by BOOMERanG, Astrophys. J., 713, 959-969. http://www.earthprints.org/handle/2122/6899. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 339. Bianchini, G., Palchetti, L., Muscari, G., Fiorucci, I., Di Girolamo, P., Di Iorio, T., Water vapor sounding with the far in frared REFIR-PAD spectroradiometer from a high-altitude ground-based station during the ECOWAR campaign, J. Geophys. Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6345. 5.3 Altre pubblicazioni 408. Amici, S., Piscini, A., Buongiorno, F., (2010). ASTER temperature and emissivity validation on volcano Teide. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6707. 450. Casula, G., Curuni, M., Pesci, A., Bianchi, M.G., (2010). Linee guida sul trattamento dati laser a scansione terrestre mediante software LEICA C yclone Versione 7. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6092. 511. Lanza, T. (2010). Earthquakes&Volcanoes Platform Preview Project. http://www.earthprints.org/handle/2122/6123. 548. Paci fici, F., Chini, M., Bignami, C., Stramondo, S., Emery , W.J., (2010). Automatic damage detection using pulse-coupled neural networks for the 2009 Italian earthquake. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6898. 552. Pesci, A., Bonali, E., Teza, G., Casula, G., (2010). TLS point clouds texturing: the manual o f matching viewer software. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6257. 553. Pesci, A., Loddo, F., Casula, G., Zampa, F., Teza, G., (2010). Experience in mobile laser scanning by means of LYNX s ystem in LAquila Cit y. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5955. 556. Piscini, A., Amici, S., (2010). Estimation of Signal to Noise Ratio for Unsupervised H yperspectral Images, Quaderni di Geo fisica, 78, 1-18. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6599. 557. Piscini, A., Amici, S., Pieri, D., (2010). Spectral analysis of ASTER and HYPERION data for geological classi fication o f Volcano Teide. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6706. 558. Pulvirenti, L., Pierdicca, N., Chini, M., (2010). Analysis of Cosmo-Sk yMed observations of the 2008 flood in Myanmar, Italian Journal o f Remote Sensing, 42, 79-90. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6888. 565. Salvi, S., Vignoli, S., Serra, M., Zof foli, S., Bosi, V., (2010). Use of satellite SAR data for seismic risk management: results from the pre-operational ASI-SIGRIS Project. http://www.earthprints.org/handle/2122/6829. 577. Spinetti, C., Colini, L., Buongiorno, M. F., Cardaci, C., Ciminelli, G., Corradini, S., Guglielmino, F., Musacchio, M., Pace, G., Pellegrino, D., Perelli, S., Pietranera, L., Puglisi, G., Soddu, P., (2010). Volcanic Risk Management: the Case o f Mt. Etna 2006 Eruption. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6849. 75
- raccolta on-line delle in formazioni sui risentimenti dei terremoti attraverso il sito www.haisentitoilterremoto.it. I questionari compilati nel 2010 sono stati circa 55.000 e le mappe prodotte 1.200; sono state inoltre introdotte le seguenti novit:
allerta tramite e-mail al veri ficarsi di un terremoto dei 10.500 corrispondenti fissi sparsi sul territorio nazionale; migliore definizione statistica dei gradi bassi di intensit macrosismica e del limite di av vertibilit; af finamento generale della procedura statistica di assegnazione del grado;
- invece cessata latti vit di raccolta dati tramite linvio postale di questionari cartacei a corrispondenti istituzionali, ai fini della compilazione dello storico Bollettino Macrosismico. Complementare alla raccolta del dato macrosimico sul campo la conservazione del materiale documentale acquisito durante le indagini. Nel corso dellanno stato pertanto progettato e realizzato il Database Fotografico Macrosismico (DFM), presentato durante il convegno GNGTS 2010. Esso ha il duplice scopo di raccogliere e catalogare la mole di materiale fotogra fico che stata prodotta nel corso di molti anni, al fine di preservarla dallusura del tempo e di renderla fruibile alla comunit scienti fica tramite un ef ficace mezzo di consultazione su Internet. In questa fase il DFM raccoglie diverse migliaia di immagini originali di propriet INGV raccolte durante le campagne macrosismiche s volte dagli anni 70 ad oggi. Per quanto riguarda le procedure di analisi dei dati raccolti dai rilievi diretti, la sequenza aquilana ha fornito lo spunto per lavorare in modo pi esteso sulluso della scala EMS98. A questo riguardo si sono portate avanti diverse attivit sia di ordine metodologico (tutorial di formazione per il personale con esercitazioni), che test e studi speci fici su eventi della sequenza aquilana e della Valle del Tevere. I lavori e le esperienze pi recenti hanno confermato che luso della scala EMS risulta pi idoneo soprattutto nei contesti urbani dove vecchia e nuova edilizia caratterizzano porzioni dif ferenti delledificato, rendendo dif ficile e a volte fuorviante il solo utilizzo della scala MCS. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Lo s forzo principale che intende fare il TTC per il 2011 il consolidamento e lapplicazione di una serie di linee-guida che sono maturate nel corso degli anni passati, e che la sequenza aquilana del 2009 hanno permesso di mettere a fuoco in modo pi unitario. Trattandosi di metodi ed approcci finalizzati alle atti vit di monitoraggio macrosismico, alla elaborazione dei dati raccolti ed alla loro di f fusione, i punti fondanti su cui si lavorer sono i seguenti:
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uso della scala macrosismica EMS e confronti sistematici con la MCS ); assegnazione dell'intensit secondo gli standard adottati dalla comunit scienti fica internazionale; rilievo e valutazione delle aree danneggiate solo attraverso osservazioni dirette; uso dei dati di questionari (internet o cartacei) solo per la definizione delle aree di risentimento (I=V); procedure di validazione, per garantire la miglior qualit dei dati; definizione di PQ integrati da dati raccolti con rilievi diretti o indiretti.
Nello specifico si individuano le seguenti iniziative: - Rilievo diretto degli ef fetti: il terremoto aquilano ha evidenziato limportanza e insieme la criticit delle attivit di rilievo macrosismico, soprattutto verso il Dipartimento della Protezione Civile e lopinione pubblica, e rispetto alluso dei dati che ne viene fatto a-posteriori. opinione dif fusa tra gli addetti ai lavori che il rilievo macrosismico debba poter procedere secondo lapproccio scienti fico, basandosi su esperienze e professionalit consolidate. altrettanto vero che questi standard operativi, sia di verifica che di raccolta del dato, spesso non coincidono con le procedure estremamente spediti ve e sommarie di interesse del DPC. Si rav vede quindi la necessit di ridefinire lapproccio operati vo nei riguardi del DPC e, nel caso, di ra f forzare il settore, anche con la formazione di personale addetto, per garantirne lef ficienza in caso di terremoti significativi. A tal fine, si intende ef fettuare un workshop sulluso delle scale macrosismiche, le procedure di rilievo ecc. - Bollettino Macrosismico: si rav vede la necessit che il Bollettino riprenda la raccolta dati, ferma ormai da tempo. Il nuovo Bollettino dovr essere per totalmente in formatizzato, agganciato alle procedure usate per i rilievi diretti e che sia assicurata la sua funzione fondamentale di alimentazione del DBMI. Per fare ci necessario che gli addetti ai lavori si con frontino e diano un contributo di fattibilit alla realizzazione di un nuovo prodotto; a tal fine si intende costituire un gruppo di progetto che lavori ad una struttura integrata per la raccolta dei dati macrosismici. - Questionari macrosismici online: oltre alla raccolta sistematica dei questionari compilati tramite il sito www.haisentitoilterremoto.it., si prevede lulteriore raf finamento del metodo per lassegnazione dellintensit macrosismica del questionario on-line in particolare per i gradi pi bassi. Verr inoltre introdotta la correzione relativa al piano delledi ficio in cui losservazione stata eseguita. I dati del data-base saranno analizzati per cercare la relazione tra la percezione del rombo sismico e la distanza dallepicentro. Data la sensibilit del dato macrosismico, soprattutto in emergenza, e nellottica di disciplinare la di f fusione del dato su web, sulle mappe in tempo reale non compariranno intensit superiori al V grado. - Database Fotogra fico Macrosismico: si prevede la conclusione del progetto e la realizzazione di un sito web dedicato alla disseminazione delle immagini organizzato con un motore di ricerca a query sulla base dei criteri e delle classi ficazioni della scala EMS98. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 354. Cucci, L., Tertulliani, A., Clues for a relation between rotational ef fects induced by the Mw6.3 2009 LAquila (Central Italy) earthquake and site and source ef fects, Bull. Seismol. Soc. Amer. http://www.earthprints.org/handle/2122/6475. 397. Tertulliani, A., Arcoraci, L., Berardi, M., Bernardini, F., Camassi, R., Castellano, C., Del Mese, S., Ercolani, E., Graziani, L., Leschiutta, I., Rossi, A., Vecchi, M., An application o f EMS98 in a medium-sized city: the case o f lAquila (Central Italy) a fter the april 6, 2009 Mw 6.3 earthquake, Bull. Earthq. Eng. http://www.earthprints.org/handle/2122/5991. 5.3 Altre pubblicazioni 414. Arcoraci, L., Berardi, M., Castellano, C., Leschiutta, I., Maramai, A., Rossi, A., Tertulliani, A., Vecchi, M., (2010). Rilievo macrosismico del terremoto del 15 dicembre 2009 nella Valle del Tevere e considerazioni sull'applicazione della scala EMS98, Quaderni di Geofisica, 82, 1-21. http://www.earthprints.org/handle/2122/6054.
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diverse sezioni, possibilmente riducendo o quantomeno mantenendo costante lattuale budget di spesa distituto, eventualmente passando, ove possibile, a collegamenti in fibra ottica con capacit nellordine del Gigabit (ad es. Milano). In tale modo, in caso di eventi sismici rilevanti o eruzioni vulcaniche di particolare impatto sul pubblico, sar possibile usufruire da subito, e solo per le fasi di emergenza, di elevate capacit di banda trasmissiva (ad es. Bologna e Catania). Queste operazioni dovrebbero, a fronte di significativi incrementi della banda trasmissiva, permettere risparmi sul budget di spesa dIstituto. Come nello scorso anno, sar parallelamente esplorata leventuale passaggio ai collegamenti SPC per le sedi ove tale soluzione non comporti limitazioni rispetto alle linee ed ai servizi offerti dal GARR. LAmministrazione Centrale ha costituito inoltre un gruppo di lavoro, definito Connectivity Team, per razionalizzare ed ottimizzare i contratti di connettivit istituzionali. Reti e Domini Per proseguire nella de-centralizzazione dei servizi informatici primari dellistituto al momento in carico presso la sede di Roma, il TTC proseguir nellopera di individuazione di servizi e database prioritari da poter essere resi fruibili con la necessaria continuit, anche in caso di gravi crisi con forti carichi sulla singola infrastruttura. Per quanto riguarda lattivit della sezione di Milano volta al ripristino della piena funzionalit del sito web INGV cos da assicurare la stabilit anche in occasione di picchi di accessi a seguito di eventi sismici e vulcanici, si prevede per i primi mesi del 2011 di concludere le operazioni in corso. In particolare, in collaborazione con il TTC sistema web, si alleggerir il traffico di accesso al portale INGV compiendo una semplificazione e razionalizzazione dei link presenti sullattuale homepage, in modo da evitare il transito sul portale degli utenti alla ricerca di informazioni contenute su altri siti istituzionali (ad es. il monitoraggio dei terremoti svolto da CNT). In tal modo si elimineranno anche le incoerenze e ridondanze informative ora presenti fra le pagine statiche di ingresso a www.ingv.it e quelle residenti sul portale. In seguito prevista la chiusura dellhosting esterno del portale INGV e il suo trasferimento su server della sezione di Milano, opportunamente protetti da un efficiente sistema di caching/reverse-proxy realizzato in collaborazione con il GARR. In parallelo verr studiato un sistema di mirroring del servizio presso unaltra sezione dellIstituto. Videoconferenza Il sistema di videoconferenza sar completamente aggiornato alla tecnologia Radvision da marzo 2011 ed il sistema MCU ha ora un nuovo contratto di assistenza. Anche lo streaming sar completamente gestito da apparati Radvision su base software. Sicurezza Il TTC ha deciso di attivare nei primi mesi dellanno un regolamento informatico comune basilare INGV che parta dal regolamento di Roma gi approvato dal Presidente, contenente sia la parte degli emendamenti pubblicati sulla intranet sia le norme di accesso alla rete della sezione di Milano. Le Sedi di Roma e Pisa hanno sistemi di sicurezza perimetrale attivi fino al livello 7. La Sede Centrale ha adottato sistemi idonei alla registrazione degli accessi logici ai sistemi di elaborazione come da richiesta del 2009 del Garante della Privacy le cui registrazioni hanno caratteristiche di completezza, inalterabilit e verifica di integrit, e comprendono i riferimenti temporali e la descrizione dell'evento che le ha generate. Calcolo e GRID Per fronteggiare la crescente richiesta di risorse HPC da parte dei ricercatori dellINGV, nel 2011 si prevede di potenziare le risorse hardware del centro di supercalcolo della sede di Roma attraverso la dismissione del cluster OCTOPUS e la sua sostituzione con una macchina di ultima generazione con 32 CPU AMD Opteron 8-core (classe Magny-Cours) per un totale di 512 core e 1TB RAM, con una potenza nominale di circa 5TFlops. Verr inoltre installata una nuova macchina per calcolo interattivo e visualizzazione con 4 CPU Xeon hex-core (totale 24 core) e 512GB RAM. Per fronteggiare il crescente utilizzo dei cluster per analisi di grandi volumi di dati, verr potenziata linfrastruttura di storage parallelo con il raddoppio delle dimensioni dello storage, il raddoppio del numero di server di esportazione e la migrazione su connessione In finiBand QDR. Il TTC seguir lo s viluppo dei progetti UE per lo s viluppo di e-infrastructure nei quali lINGV coinvolto, supportandone le esigenze ICT. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 168. Hrault, A., Bilotta, G., Daltrymple, R. A., (2010). SPH on GPU with CUDA, J. H ydraul. Res., 48, 74-79. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6571. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 5.3 Altre pubblicazioni -
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possano fornire af fidabili ed originali elementi di correlazione stratigrafica e consentire la messa a punto di modelli di et ad alta risoluzione per sequenze sedimentarie che contengono registrazioni delloccorrenza di forti terremoti e di eruzioni vulcaniche. In fine, allo scopo di fornire vincoli precisi per la stima del rischio vulcanico, sono state s volte ricerche paleomagnetiche in sequenze laviche esposte a Pantelleria e Stromboli, nellarea mediterranea, nel campo vulcanico di Auckland, in Nuova Zelanda, e sono iniziate analoghe ricerche anche alle isole Azzorre, in pieno oceano Atlantico. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Dal punto di vista delloperati vit e della logistica, il laboratorio di paleomagnetismo continuer ad operare nella nuova configurazione conseguita nel 2010. Dal punto di vista strumentale per il 2011 prevista una manutenzione ordinaria, tipicamente quinquennale, del magnetometro criogenico con serbatoio di elio liquido, con la sostituzione del compressore e della testa fredda. Nel corso del 2011, inoltre, si prevede di conseguire un nuovo allestimento, con maggiore spazio ed efficienza, del laboratorio di taglio rocce e di preparazione campioni, che verr gestito in collaborazione con altre unit funzionali della sezione di RM1. Nel corso del 2011 ci si prefigge inoltre di af ferire ad una prima rete di laboratori europei di paleomagnetismo da s viluppare nellambito della partecipazione ad EPOS, la piatta forma europea per lintegrazione e lo sviluppo delle infrastrutture di osservazione della dinamica della placca europea (http://www.epos-eu.org/). Le attivit di ricerca proseguiranno in linea con quelle svolte nel 2010 e verteranno sui classici temi di interesse del laboratorio e riguarderanno le applicazioni del Figura 2.2.2 Log litologici ed elementi di stratigrafia integrata e ciclostratigrafia per paleomagnetismo alla le sezioni Loubieng (Francia), Zumaia-Aitzgorri (Spagna) e Bjala (Bulgaria). I dati geodinamica, alla stratigra fia, consentono la correlazione strato per strato delle tre successioni e permettono di allo studio delle variazioni del valutare precisamente la posizione stratigrafica del limite Daniano-Selandiano campo magnetico terrestre nel (Paleocene medio) (da Dinars-Turell et al., 2010). passato geologico ed alle potenzialit di apportare contributi originali per la valutazione del rischio vulcanico e sismico. Per quanto riguarda le applicazioni alla geodinamica, proseguiranno le ricerche di paleomagnetismo e di anisotropia magnetica in Italia, con particolare riguardo allAppennino centro-settentrionale ed alla Calabria, e nella catena Andina, in particolare nelle cordigliere della Colombia su cui attiva una tesi di dottorato. Per la magnetostratigra fia e la stratigra fia integrata verranno proseguite le ricerche condotte nel 2010. Queste comprendono lo studio di alcune sezioni, a f fioranti al Conero e a Malta o recuperate da perforazione negli Iblei, proposte come candidate per il Global Stratotype Section and Point (GSSP) del Burdigaliano. Inoltre, proseguiranno le ricerche attive nella penisola Iberica, con la partenza di un nuovo progetto focalizzato sul Cretaceo superiore, ed in Bulgaria, con particolare attenzione alla correlazione di sezioni europee coeve, ed alla definizione ciclostratigra fica del Paleocene. Si prevede, in questo ambito, la partecipazione ad un workshop europeo nellambito del progetto Earthtime-EU (http://earthtime-eu.eu/earthtime/) volto alla realizzazione di una piattaforma europea di ricercatori impegnati alla realizzazione ed allapplicazione di una scala dei tempi geologici ad alta risoluzione. Nel corso del 2011 dovrebbe inoltre av viarsi la prima fase delle ricerche nellambito di una perforazione nel lago di Ohrid, al confine tra Albania e Macedonia, nellambito di un progetto 81
internazionale dellICDP. Proseguiranno le ricerche sulle carote prelevate sul margine continentale meridionale delle isole Svalbard, mirate alla de finizione di dettaglio della paleo variazione secolare del campo magnetico terrestre nel corso dellOlocene. Proseguiranno altres le ricerche sulle sequenze sedimentarie prelevate dai margini peri-Antartici, con la prevista pubblicazione dei dati definiti vi relativi al progetto ANDRILL, e lo studio di carote presenti negli archivi del PNRA, e sulle sequenze prelevato nellambito della crociera oceanografica IODP 317, al largo della Nuova Zelanda. Queste ricerche saranno fondamentali per la messa a punto di una stratigra fia integrata di riferimento ad alta risoluzione per la determinazione di un quadro cronologico preciso per la comprensione di eventi geologici e climatici del passato. Si proseguiranno le ricerche relati ve allo studio delle variazioni del campo magnetico terrestre nel passato geologico ed alluso della paleovariazione secolare (PSV) per la datazione di sequenze geologiche e di eventi signi ficati vi del passato. Si completeranno le analisi in corso sul varie carote sedimentarie prelevate al largo della Sicilia orientale e nel mare Adriatico. In fine, si approfondiranno gli studi di PSV sui prodotti vulcanici di Pantelleria e Stromboli e si svilupperanno le ricerche sui prodotti vulcanici delle isole Azzorre. In questo ambito si s vilupper inoltre, in collaborazione con lo Scripps Institution of Oceanography di San Diego Figura 2.2.3 A) Localizzazione della carota CADO MD03-2595, prelevata nel Wilkes (USA) una linea di ricerca nuova per il nostro Land Basin, lungo i margini peri-Antartici, e dei profili di riflessione sismica laboratorio a riguardo della ricostruzione della multicanale adiacenti; B) profilo acustico a 3.5 kHz attraverso il Buffon Canyon ed il paleointensit assoluta del campo magnetico sito di perforazione della carota CADO MD03-2595; c) grafico di paleointensit terrestre da dati paleomagnetici ottenuti in relativa ottenuto per la carota CADO MD03-2595 e correlazione con la curva globale rocce vulcaniche. Anche su questa tematica di riferimento (SINT-800) per gli ultimi 800 mila anni (da Macr et al., 2010). attiva una tesi di dottorato.
5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 119. Dinars-Turell, J., Stoykova, K., Baceta, J. I., Ivanov, M., Pujalte, V., (2010). High-resolution intra- and interbasinal correlation o f the DanianSelandian transition (Early Paleocene): The Bjala section (Bulgaria) and the Selandian GSSP at Zumaia (Spain). Paleogeogr. Paleoclimatol. Paleoecol., 297, 511-533. http://www.earthprints.org/handle/2122/6148. 145. Frank, T.D., Gui, Z., ANDRILL SMS Science Team, Antarctica, ANDRILL SMS Science Team, Antarctica, (2010). Cryogenic origin for brine in the subsurface of southern McMurdo Sound, Antarctica, Geology, 7, 38, 587-590. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6402. 170. Hsing, S.K., Cascella, A., Hilgen, F. J., Krijgsman, W., Kuiper, K. F., Turco, E., Wilson, D., (2010). Astrochronology o f the Mediterranean Langhian between 15.29 and 14.17 Ma, Earth Planet. Sci. Lett., 3-4, 290, 254-269. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6424. 179. Jovane, L., Sprovieri, M., Coccioni, R., Florindo, F., Marsili, A., Laskar, J., (2010). Astronomical calibration of the middle Eocene Contessa Highway section (Gubbio, Italy). Earth Planet. Sci. Lett., 1-2, 298. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6399. 184. Lancis, C., Tent-Mancls, J., Soria, J., Caracuel, J., Corb, H., Dinars-Turell, J., Estvez, A., Ybenes, A., (2010). Nannoplankton biostratigraphic calibration of the evaporitic events in the Neogene Fortuna Basin (SE Spain). Geobios, 43, 201-217. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6202. 201. Macr, P., Sagnotti, L., Dinars-Turell, J., Caburlotto, A., (2010). Relati ve geomagnetic paleointensity o f the Brunhes Chron and the MatuyamaBrunhes precursor as recorded in sediment core from Wilkes Land Basin (Antarctica). Phys. Earth Planet. Inter., 179, 72-86. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5942. 203. Maf fione, M., Speranza, F., Faccenna, C., Rossello, E., (2010). Paleomagnetic evidence for a pre-earl y Eocene (50 Ma) bending of the Patagonian orocline (Tierra del Fuego, Argentina): Paleogeographic and tectonic implications, Earth Planet. Sci. Lett., 289, 273-286. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6018. 230. Mourik, A.A., Bijkerk, J. F., Cascella, A., Hsing, S. K., Hilgen, F. J., Lourens, L. J., Turco, E., (2010). Astronomical tuning of the La Vedova High Cli f f section (Ancona, Italy)Implications of the Middle Miocene Climate Transition for Mediterranean sapropel formation, Earth Planet. Sci. Lett., 1-2, 297, 249-261. 82
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
http://www.earth-prints.org/handle/2122/6429. 239. Palombo, M.R., Mussi, M., Agostini, S., Barbieri, M., Di Canzio, E., Di Rita, F., Fiore, I., Iacumin, P., Magri, D., Speranza, F., Tagliacozzo, A., (2010). Human peopling of Italian intramontane basins: The early Middle Pleistocene site o f Pagliare di Sassa (LAquila, central Italy). Quat. Int., 223-224, 170-178. http://www.earthprints.org/handle/2122/6197. 247. Payros, A., Dinars-Turell, J., Bernaola, G., Orue-Etxebarria, X., Apellaniz, E., Tosquella, J., (2010). On the age of the Early/Middle Eocene boundary and other related events: c yclostratigraphic re finements from the Pyrenean Otsakar section and the Lutetian GSSP, Geol. Mag., 148, 1-19. http://www.earthprints.org/handle/2122/6249. 266. Roberts, A.P., Florindo, F., Larrasoaa, J. C., O'Regan, M. A., Zhao, X., (2010). Complex polarity pattern at the former PlioPleistocene global stratotype section at Vrica (Italy): Remagnetization by magnetic iron sulphides, Earth Planet. Sci. Lett., 292, 98-111. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6408. 273. Sagnotti, L., Cascella, A., Ciaranfi, N., Macr, P., Maiorano, P., Marino, M., Taddeucci, J., (2010). Rock magnetism and palaeomagnetism o f the Montalbano Jonico section (Italy): evidence for late diagenetic growth of greigite and implications for magnetostratigraphy, Geophys. J. Int., 3, 180, 1049-1066. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5941. 294. Speranza, F., Landi, P., D'Ajello Caracciolo, F., Pignatelli, A., (2010). Paleomagnetic dating of the most recent silicic eruptive acti vit y at Pantelleria (Strait o f Sicily). Bull. Volcanol., 7, 72, 847-858. http://www.earthprints.org/handle/2122/6102. 318. Venuti, A., Verosub, K. L., (2010). Paleomagnetic record of basaltic volcanism from Pukaki and Onepoto maar lake cores, Auckland Volcanic Field, New Zealand, N. Z. J. Geol. Geophys., 1, 53, 71-79. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6173. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 390. Roberts, A. P., Chang, L., Rowan, C. J., Horng, C., Florindo, F., Magnetic properties o f sedimentary greigite (Fe3S4): an update, Rev. Geophys. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6555. 392. Sagnotti, L., Smedile, A., De Martini, P. M., Pantosti, D., Speranza, F., Winkler, A., Del Carlo, P., Bellucci, L. G., Gasperini, L., A continuous palaeosecular variation record of the last four millennia from the Augusta Bay (Sicily, Italy). Geophys. J. Int., (2010). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6378. 395. Speranza, F., Macr, P., Rio, D., Fornaciari, E., Consolaro, C., Paleomagnetic evidence for a post1.2 Ma disruption o f the Calabria terrane: Consequences o f slab breako f f on orogenic wedge tectonics, Geol. Soc. Am. Bull., (2010). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6447. 5.3 Altre pubblicazioni 497. Fulthorpe, C. S., Hoyanagi, K., Blum, P., Gurin, G., Slagle, A. L., Blair, S. A., Browne, G. H., Carter, R. M., Ciobanu, M., Claypool, G. E., Crundwell, M. P., Dinars-Turell, J., Ding, X., George, S. C., Hepp, D. A., Jaeger, J., Kawagata, S., Kemp, D. B., Kim, Y., Kominz, M. A., (2010). Canterbury Basin Sea Level. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6155. 536. Mourik, A.A., Bijkerk, J. F., Cascella, A., Hsing, S. K., Hilgen, F. J., Lourens, L. J., Turco, E., (2010). Astronomical tuning of the La Vedova High Clif f Section (Ancona, Italy) - Implications of the Middle Miocene Climate Transition for Mediterranean sapropel formation. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6856.
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Queste iniziative potranno coinvolgere in maniera sinergica le sezioni di CT e PA. Saranno proseguite le analisi, le misure e la produzione di dati per il monitoraggio (TTC 1.5) e per i progetti di ricerca svolti nellambito dei TTC 4.3 e 84
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
OO.SS. 3.1, 3.2, 3.5, 3.6, 3.8. A CT nel 2011 i laboratori continueranno lacquisizione dei dati utili a monitorare levoluzione dei fenomeni erutti vi di Etna e Stromboli. A PA prevista entro Marzo, la consegna dello spettrometro di massa multi-collettore per lanalisi dei gas nobili, che dovr essere collegato al laser di potenza. Lo spettrometro ed il laser consentiranno lanalisi isotopica ed elementare dei gas nobili nelle singole inclusioni fluide. in fase di progettazione e realizzazione la cella di ultra-alto-vuoto che sar necessaria a contenere i campioni (microcristalli) di cui analizzare le inclusioni. Si ritiene che ci impegner almeno lintero anno 2011. Infine, in fase di progettazione/realizzazione una linea dedicata di alto vuoto, collegata al crushing, per lestrazione e lanalisi isotopica della CO2 intrappolata nelle inclusioni fluide in prodotti ignei. Al pari dei gas nobili, tale dato sar utile a porre importanti vincoli sulle caratteristiche delle sorgenti mantelliche delle aree in studio. A NA-OV, per lanno 2011 si prevede di e f fettuare nel laboratorio di chimica fine prove di separazione cromatografia da campioni a basso Sr mediante lutilizzo delle microcolonne. Si eseguiranno analisi isotopiche di campioni prelevati tramite lutilizzo del Micromill, da cristalli in varia posizione. previsto il tras ferimento del laboratorio di Microscopia in un locale pi idoneo. Inoltre prevista una revisione dello Spettrometro ad in frarosso FTIR, con sostituzione del motorized square aperture e del BMS Ge/KBr. A Roma nellambito di un nuovo progetto europeo Starting Grant che vede per la seconda volta il laboratorio HPHT Host Institution verr progettata e realizzata una pressa biassiale per lo studio sperimentale dei processi di creep. Verr calibrata una nuova telecamera termica ad alta velocit nel laboratorio analogico. Verr installato e calibrato un autoclave a riscaldamento esterno. Verranno e f fettuati nuovi esperimenti analogici sulla propagazione dinamica della frattura.Verr testata la camera da vuoto installata al Rotary Shear apparatus. Verr installata una nuova troncatrice nel laboratorio preparazione campioni. Sar realizzato un programma per l'elaborazione semiautomatica delle immagini al fine di ottenere rapidamente in formazioni sulla velocit dei balistici. Saranno ideati ed e f fettuati ulteriori esperimenti di laboratorio sulla sedimentazione della cenere vulcanica. A PI sar messo in opera e calibrato e reso operativo il SEM ed il sistema di microanalisi EDS appena acquisito. Proseguiranno gli esperimenti con la fornace tubolare, sviluppando tecniche per ef fettuare esperimenti sotto un flusso controllato di gas al fine di riprodurre le condizioni presenti allinterno dei condotti vulcanici. Si continueranno gli esperimenti di fusione di rocce per riprodurre gli equilibri di fase e le tessiture che si determinano nelle porzioni pi superficiali dei sistemi vulcanici e nel corso del ra f freddamento dei flussi lavici. Si prevede di continuare la collaborazione con il gruppo SYRMEP di Elettra per ef fettuare tomografie l'analisi tessiturale in 3D di campioni di rocce a diversa composizione e di sviluppare ulteriori collaborazione con lIsto-Orleans per esperimenti e studi con microtomografo da laboratorio. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 1. 16. 22. 31. 106. 108. 111. 116. 118. Aiuppa, A., Bertagnini, A., Mtrich, N., Moretti, R., Di Muro, A., Liuzzo, M., Tamburello, G., (2010). A model o f degassing for Stromboli volcano, Earth Planet. Sci. Lett., 1-2, 295, 195-204. http://www.earthprints.org/handle/2122/6497. Arienzo, I., Moretti, R., Civetta, L., Orsi, G., Papale, P., (2010). The feeding system of AgnanoMonte Spina eruption (Campi Flegrei, Italy): Dragging the past into present acti vity and future scenarios, Chem. Geol., 270, 135-147. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6690. Benson, P., Vinciguerra, S., Meredith, P., Young, P., (2010). Spatio-temporal evolution of volcano seismicit y: A laboratory study, Earth Planet. Sci. Lett., 297, 315-323. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6641. Bizzarri, A.(2010). On the relations between fracture energy and physical observables in dynamic earthquake models, J. Geophys. Res., 115, B10307. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6153. Deegan, F. M., Troll, V. R., Freda, C., Misiti, V., Chadwick, J. P., McLeod, C. L., Davidson, J. P., (2010). Magma-Carbonate Interaction Processes and Associated CO2 Release at MerapiVolcano, Indonesia: Insights from Experimental Petrology, J. Petrol., 5, 51, 1027-1051. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6039. Del Gaudio, P., Mollo, S., Ventura, G., Iezzi, G., Taddeucci, J., Cavallo, A., (2010). Cooling rate-induced dif ferentiation in anhydrous and hydrous basalts at 500 MPa: Implications for the storage and transport o f magmas in dikes, Chem. Geol., 270, 164-178. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6478. Della Ventura, G., Bellatreccia, F., Marcelli, A., Cestelli Guidi, M., Piccinnini, M., Cavallo, A., Piochi, M., (2010). Application of micro-FTIR imaging in the Earth sciences, Anal. Bioanal. Chem., 6, 397, 2039-2049. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6503. Di Roberto, A., Pompilio, M., Wilch, T. I., (2010). Late Miocene submarine volcanism in ANDRILL AND-1B drill core, Ross Embayment, Antarctica, Geosphere, 5, 6, 524-536. http://www.earthprints.org/handle/2122/6567. Di Vincenzo, G., Bracciali, L., Del Carlo, P., Panter, K., Rocchi, S., (2010). 40Ar39Ar dating o f volcanogenic products from the AND-2A core (ANDRILL Southern McMurdo Sound Project, Antarctica): correlations with the Erebus Volcanic Province and implications for the age model of the core, Bull. Volcanol., 4, 72, 487-505. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6594. Gualda, G.A.R., Baker, D. R., Polacci, M., (2010). Introduction: Advances in 3D imaging and analysis o f geomaterials, Geosphere, 5, 6, 468-469. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6652. Heap, M.J., Faulkner, D., Meredith, P.G., Vinciguerra, S., (2010). Elastic moduli evolution and accompanying stress changes with increasing crack damage: implications for stress changes around fault zones and volcanoes during de formation, Geophys. J. Int., 183, 225-236. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6627. Iezzi, G., Della Ventura, G., Tribaudino, M., Nemeth, P., Margiolaki, I., Cavallo, A., Gaillard, F., Beherns, H., (2010). Phase transition induced by solid solution: The Ca-Mg substitution in richteritic amphiboles, Am. Miner., 95, 369-381. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6479. Mtrich, N., Bertagnini, A., Di Muro, A., (2010). Conditions o f Magma Storage, Degassing and Ascent at 85
Stromboli: New Insights into the Volcano Plumbing System with In ferences on the Erupti ve D ynamics, J. Petrol., 3, 51, 603-626. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6712. Mollo, S., Del Gaudio, P., Ventura, G., Iezzi, G., Scarlato, P., (2010). Dependence of clinopyroxene composition on cooling rate in basaltic magmas: Implications for thermobarometry, Lithos, 118, 302-312. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6400. Nielsen, S., Taddeucci, J., Vinciguerra, S., (2010). Experimental observation of stick-slip instability fronts, Geophys. J. Int., 180, 697-702. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5845. Pappalardo, L., Mastrolorenzo, G., (2010). Short residence times for alkaline Vesuvius magmas in a multidepth supply s ystem: Evidence from geochemical and textural studies, Earth Planet. Sci. Lett., 296, 133 143. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6653. Polacci, M., Mancini, L., Baker, D. R., (2010). The contribution of s ynchrotron X-ray computed microtomography to understanding volcanic processes, J. Synchrot. Radiat., 2, 17, 215-221. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6752. Sagnotti, L., Cascella, A., Ciaranfi, N., Macr, P., Maiorano, P., Marino, M., Taddeucci, J., (2010). Rock magnetism and palaeomagnetism o f the Montalbano Jonico section (Italy): evidence for late diagenetic growth of greigite and implications for magnetostratigraphy, Geophys. J. Int., 3, 180, 1049-1066. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5941. Schiavi, F., Kobayashi, K., Moriguti, T., Nakamura, E., Pompilio, M., Tiepolo, M., Vannucci, R., (2010). Degassing, crystallization and eruption dynamics at Stromboli: trace element and lithium isotopic evidence from 2003 ashes, Contrib. Mineral. Petrol., 4, 159, 541-561. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6755. Sulpizio, R., Cioni, R., Di Vito, M. A., Mele, D., Bonasia, R., Dellino, P., (2010). The Pomici di Avellino eruption of Somma-Vesuvius (3.9 ka BP). Part I: stratigraphy, compositional variability and eruptive dynamics, Bull. Volcanol., 72, 539-558. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6771. Sulpizio, R.Bonasia, R., Dellino, P., Di Vito, M. A., Mele, D., La Volpe, I., (2010). The Pomici di Avellino eruption of SommaVesuvius (3.9 ka BP). Part II: sedimentology and physical volcanology of pyroclastic densit y current deposits, Bull. Volcanol., 72, 559-577. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6779. Tarquini, S., Favalli, M., (2010). A microscopic in formation system (MIS) for petrographic analysis, Comput. Geosci., 5, 36, 665-674. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6759. Trippetta, F., Collettini, C., Vinciguerra, S., Meredith, P. G., (2010). Laboratory measurements o f the physical properties o f Triassic Evaporites from Central Italy and correlation with geophysical data, Tectonophysics, 492, 121-132. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6643. Tuccimei, P., Mollo, S., Vinciguerra, S., Castelluccio, M., Soligo, M., (2010). Radon and thoron emission from lithophysae-rich tu f f under increasing deformation: An experimental study, Geophys. Res. Lett., 37, L05305. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6409. Vetere, F., Behrens, H., Holtz, F., Vilardo, G., Ventura, G., (2010). Viscosity of crystal-bearing melts and its implication for magma ascent, J. Mineral. Petrol. Sci., 3, 105, 151-163. http://www.earthprints.org/handle/2122/6061. Zandomeneghi, D., Voltolini, M., Mancini, L., Brun, F., Dreossi, D., Polacci, M., (2010). Quantitati ve analysis of X-ray microtomography images of geomaterials: Application to volcanic rocks, Geosphere, 6, 6, 793-804. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6775.
5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 355. DOriano, C., Bertagnini, A., Pompilio, M., Ash erupted during normal activity at Stromboli (Aeolian Islands, Italy) raises questions on how the feeding s y stem works, Bull. Volcanol. http://www.earthprints.org/handle/2122/6597. 368. Fortin, J., Stanchits, S., Vinciguerra, S., Guguen, Y., Influence o f thermal and mechanical cracks on permeabilit y and elastic wave velocities in a basalt from Mt. Etna volcano subjected to elevated pressure, Tectonophysics. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6644. 369. Freda, C., Gaeta, M., Giaccio, B., Marra, F., Palladino, D. M., Scarlato, P., Sottili, G., CO2-driven large ma fic explosive eruptions: the Pozzolane Rosse case study f rom the Colli Albani Volcanic District (Italy). Bull. Volcanol., (2010). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6266. 5.3 Altre pubblicazioni 529. Mollo, S., Misiti, V., Scarlato, P., (2010). Trace element behaviour during interaction between basalt and crustal rocks at 0.5-0.8 GPa: an experimental approach, Central European Journal of Geosciences, 2, 2, 188198. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6324. 587. Ventura, G., Vinciguerra, S., Moretti, S., Meredith, P. G., Heap, M .J., Baud, P., Shapiro, S. A., Dinske, C., Kummerow, J., (2010). Understanding Slow Deformation Before D ynamic Failure. http://www.earthprints.org/handle/2122/6636.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
campo fumarolico dellIsola di Vulcano utilizzando il nuovo Active DOAS costruito nei laboratori di PA. Sulla base dei risultati soddis facenti ottenuti negli ultimi anni nello studio degli isotopi dellazoto (NA-OV, PA) nei sistemi vulcanici legati a processi di subduzione si continuer su questo filone di ricerca estendendo ed approfondendo le conoscenze di questo isotopo nei sistemi vulcanici legati a processi distensi vi e di Hot-Spot. Considerando le conoscenze acquisite sui sistemi geotermici dellarco Ecuadoreno negli anni precedenti (PA) e delle collaborazioni scienti fiche esistenti con lUniversit di Quito si proceder con un censimento ed una caratterizzazione geochimica dei campi geotermici dellarco Ecuadoreno. Sulla base dei risultati soddis facenti ottenuti con il nuovo prototipo per la determinazione in continuo della CO2 disciolta (PA) in acque naturali si proseguir con questa sperimentazione continuando lacquisizione dei dati dellacquifero di Stromboli. Inoltre nellambito delle collaborazioni instaurate con lUniversit di Quito (Ecuador) si proceder allistallazione del nuovo prototipo in una sorgente termale associata al sistema vulcanico del Tungurahua il quale presenta caratteristiche vulcanologiche similari allo Stromboli. prevista la continuazione delle ricerche nel campo della sequestrazione della CO2 (RM1). Inoltre, si proceder alla ottimizzazione e sistemazione dei laboratori geochimici di RM1. In fine, si continuer un programma di intercalibrazione sia tra i laboratori chimico-isotopici dellente, che con laboratori esterni e/o stranieri qualificati, sostenendo in tal modo lo s viluppo tecnico scienti fico dei laboratori stessi e del personale. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 72. Chiodini, G., Caliro, S., Cardellini, C., Granieri, D., Avino, R., Baldini, A., Donnini, M., Minopoli, C., (2010). Long term variations of the Campi Flegrei (Italy) volcanic s ystem as revealed by the monitoring of hydrothermal acti vit y, J. Geophys. Res., 115, B03205. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6065. 157. Granieri, D., Avino, R., Chiodini, G., (2010). Carbon dioxide dif fuse emission from the soil: ten years o f observations at Vesuvio and Campi Flegrei (Pozzuoli). and linkages with volcanic acti vity, Bull. Volcanol., 72, 103-118. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6066. 158. Grassa, F., Capasso, G., Oliveri, Y., Sollami, A., Carreira, P., Carvalho, M. R., Marques, J. M., Nunes, J. C., (2010). Nitrogen isotopes determination in natural gas: analytical method and first results on magmatic, hydrothermal and soil gas samples, Isot. Environ. Health Stud., 2, 46, 141-155. http://www.earthprints.org/handle/2122/6363. 176. Inguaggiato, S., Hidalgo, S., Beate, B., Bourquin, J., (2010). Preliminary geochemical characterization of volcanic and geothermal fluids discharged from the Ecuadorian volcanic arc., Geofluids, 10, 525-541. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6895. 303. Taran, Y., Varley, N., Inguaggiato, S., Cien fuegos, E., (2010). Geochemistry o f H2- and CH4-enriched hydrothermal fluids of Socorro Island, Revillagigedo Archipelago, Mexico. Evidence for serpentinization and abiogenic methane, Geofluids, 10, 542-555. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6885. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 352. Chiodini, G., Caliro, S., Aiuppa, A., Avino, R., Granieri, D., Moretti, R., Parello, F., First 13C/12C isotopic characterisation o f volcanic plume CO2, Bull. Volcanol. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6506. 375. Inguaggiato, S., Vita, F., Rouwet, D., Bobrowski, N., Morici, S., Sollami, A., Geochemical evidence of the renewal of volcanic acti vit y 5 inferred from CO2 soil and SO2 plume fluxes: the 2007 Stromboli eruption (Italy). Bull. Volcanol. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6896. 5.3 Altre pubblicazioni -
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internazionale. Rispetti vamente ad aprile 2010 e a novembre 2010 sono stati presentati due progetti di finanziamento, destinati a fa vorire una reale collaborazione tra Enti di Ricerca e Piccole e Medie industrie. Tali progetti hanno come scopo la realizzazione di prototipi di stazione sismica sottomarina real time stand-alone, cio priva di costosi connessioni a cavi sottomarini per il collegamento con il centro di monitoraggio a terra. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 La realizzazione di un OBS da prospezione rimane un nostro obietti vo. La realizzazione di questo strumento potrebbe consentire, oltre ad una partecipazione attiva nel corso delle campagne di sismica attiva organizzate da vari Istituti italiani del CNR-ISMAR e dallIstituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (INOGS) di Trieste, di inserirci nel mondo della ricerca delle risorse energetiche e quindi costituire una fonte di entrate per il finanziamento di progetti futuri. Dalla fase di progetto di massima, condotto nello scorso anno (Fig. 2.5.3), si passer alla realizzazione del prototipo ed al suo test operati vo. Tale prototipo sar dotato di un acquisitore realizzato in occasione di una tesi di laurea in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dellUniversit di Palermo, progettato per Figura 2.5.2 Esempio di scoppi registrati durante la campagna di indagine geofisica soddis fare le caratteristiche richieste da condotta a bordo della nave oceanografica Sarmiento de Gamboa nellambito del questo tipo di applicazione. progetto MEDOC. Contemporaneamente alla realizzazione dellOBS da prospezione saranno condotti i test operativi, gi da tempo programmati, del nuovo OBS/H versione B. Alcuni problemi verificatisi nelle deposizioni oltre i 2000m, quali scheggiature e de formazioni delle bentos fere, con la conseguente influenza sul corretto funzionamento delle basi autolivellanti e anomale intrusioni di acqua, ci hanno indotto a predisporre la sostituzione dei contenitori in pressione dei sensori sismici con contenitori realizzati in titanio. Tale operazione verr condotta nel corso del 2011 e sar completata con una nuova serie di test. LOBS Lab di Gibilmanna stato coinvolto nella realizzazione di una rete di monitoraggio nellarea del Mare Adriatico con scopi esclusivamente ambientali. Per partecipare a questo progetto sar necessario un adattamento speci fico di due OBS data la tipologia del luogo caratterizzato da batimetrie dellordine dei cento metri ed esposto alla possibilit di danneggiamento degli strumenti stessi da parte delle reti a strascico di largo utilizzo in quel mare. Altra prerogativa richiesta sar la possibilit di acquisire i dati in tempo reale, e ci comporter lo s viluppo di sistemi integrati con boe di superficie o mede opportunamente dimensionate ed equipaggiate per fornire energia alla stazione sottomarina e trasmettere i dati al centro di acquisizione. Questo progetto potrebbe costituire una piatta forma sulla quale sperimentare le soluzioni che potrebbero, in un prossimo futuro, essere adottate dalla stazione sismica sottomarina real time INGV destinata a mari molto pi pro fondi ed oggetto dei due progetti presentati in collaborazione tra il CNT, tre dipartimenti dellUniversit di Palermo (Ingegneria elettronica, Meccanica e Geofisica) e due industrie del settore. Lanalisi dei dati della campagna di Palermo 2010 relativi alla sismicit locale mostra oltre 250 eventi in 8 mesi che hanno messo in evidenza una sostenuta sismicit locale (entro i 10 km) e sono stati individuati 9 distinti cluster di eventi (DAlessandro A., Mangano G., DAnna G., Luzio D. -sottomesso Palermo 2010 - Monitoraggio sismico sottomarino dellarea epicentrale del Figura 2.5.3 Schema di massima dellOBS da prospezione. terremoto di Palermo del 6 settembre 2002). Tale risultato ci porta a proporre nel prossimo anno, o in 90
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quello successi vo, la realizzazione di una campagna con pi OBS/H in modo da accrescere le conoscenze di questarea cos prossima alla costa siciliana e inserita in un contesto regionale sede di una elevata atti vit geodinamica. Il progetto Sicilia si av via al suo ultimo anno di attivit. In collaborazione con la sezione di PA, verr realizzato un prototipo di modulo per le misure geochimiche sottomarine in versione stand alone e connettibile ad una rete esistente. Il modulo potr monitorare i principali parametri chimico-fisici ed in particolare sar condotto uno studio per la realizzazione di un misuratore di flusso di gas proveniente da aree di degassamento sottomarino. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 134. Faggioni, O., Soldani, M., Gabellone, A., Hollett, R.D., Kessel, R.T., (2010). Undersea harbour defence: A new choice in magnetic networks, J. Appl. Geophys., 1, 72, 46-56. http://www.earthprints.org/handle/2122/6232. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 5.3 Altre pubblicazioni 463. D'Alessandro, A., Luzio, D., D'Anna, G., Mangano, G., (2010). Valutazione della performance di localizzazione della RSN-INGV tramite simulazione numerica, Quaderni di Geofisica, 83, 1-33. http://www.earthprints.org/handle/2122/6170. 464. D'Alessandro, A., Luzio, D., D'Anna, G., Mangano, G., (2010). SNES - Seismic Network Evaluation through Simulation: an application to the Italian RSNC-INGV. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6181. 465. D'Alessandro, A., Mangano, G., D'Anna, G., Luzio, D., (2010). Palermo 2010 - Campagna di monitoraggio sismo-acustico sottomarino dellarea epicentrale del terremoto di Palermo del 6 settembre 2002. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6169. 501. Guardato, S., Orazi, M., Caputo, A., Buonocunto, C., (2010). Installazione di un mini-sistema DAQ con idrofono su fondale marino in acque basse. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5998. 513. Leoncini, D., Decherchi, S., Faggioni, O., Gastaldo, P., Soldani, M., Zunino, R., (2010). Linear SVM for Underwater Magnetic Signals Based Port Protection, J. Info. Ass. Security, 4, 5, 401-408. http://www.earthprints.org/handle/2122/6216.
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gravimetria,
magnetismo
ed
3. Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 RM2 e lUniversit dellAquila, insieme a CT e NA-OV, hanno organizzato il Convegno: Osservazioni elettromagnetiche e gravimetriche relative al sisma del 6 Aprile 2009 a LAquila (26-28 aprile 2010, LAquila). Il Convegno si s volto nella citt colpita dal tragico evento per contribuire alla sua ripresa sociale e culturale. Al Convegno hanno partecipato circa 50 ricercatori di vari enti di ricerca e universit interessati al tema della possibile occorrenza di segnali precursori dei sismi. Per fa v orire l'esplorazione di nuove segnature ed anomalie eventualmente presenti nei segnali elettromagnetici in concomitanza di un evento sismico, RM2 ha attivato una banca dati per il deposito e la libera fruizione di dati elettromagnetici raccolti in prossimit spazio-temporale all'evento di L'Aquila del 6 aprile 2009. La banca dati ha laccesso libero ed distribuita fra le risorse telematiche della sezione di Roma 2 all'indirizzo: http://roma2.rm.ingv.it/it/risorse/banche_dati/39/osservazioni_relative_al_sisma_del_6-42009_a_laquila. LUP Geofisica e Tecnologie Marine di Portovenere ha ef fettuato diverse prospezioni nel Mediterraneo in collaborazione con lIstituto Idrografico della Marina in ambito CONAGEM, con il CNR ISMAR di Bologna (Seamount Vercelli, Arco Eoliano, Isole Pontine, Golfo di Napoli, ecc.) ed in Oceano Pacifico in collaborazione con diversi istituti di ricerca (NIWA, NOC, IESE, GNS, ecc.). Sono state aggiornate la telemetria e lingegneria del gravimetro di fondo mare disponibile presso NA-OV, che in questa nuova configurazione risulta pi versatile e utilizzabile su qualsiasi vettore navale anche di ridotte dimensioni. Su questa tematica stato ef fettuato un tirocinio per un master di II livello in Oceanic Engineering. La sezione di Napoli ha curato la gestione delle reti gravimetriche dei Campi Flegrei, Vesuvio, Ischia, Vulcano-Lipari e Pantelleria, e ha istituito dei nuovi capisaldi gravimetrici a Lipari. In totale sono state eseguite sei campagne gravimetriche: Campi Flegrei (2), Vesuvio (2), Ischia, Vulcano-Lipari. Sono stati anche realizzati i collegamenti gravimetrici relati vi tra due nuove stazioni assolute a LAquila con la stazioni assoluta in SantAngelo Romano e la stazione della rete di Ordine Zero al Laboratorio Sotterraneo del Gran Sasso. Sono state atti v ate diverse collaborazioni: (i) con lINRIM di Torino, sono state e f fettuate misure assolute di g nellarea napoletana e istituite due stazioni assolute a LAquila; (ii) con UPGTM e INRiM-TO, stato proseguito lo studio per la realizzazione di un gra vimetro assoluto da campagna; (iii) con Usu Volcano Observatory, Hokkaido Universit y, stata ef fettuata lanalisi e linterpretazione congiunta di dati di deformazioni e sismicit in caldere; (iv) con CSIC-UCM Madrid, sono stati s viluppati modelli strutturali 3D da dati gravimetrici a Ischia, Campi Flegrei ed area aquilana, ed stata e f fettuata linversione 3D congiunta di dati di deformazioni e variazioni di g ai Campi Flegrei. CT ha garantito il funzionamento delle reti permanenti di monitoraggio gravimetrico e magnetico dellEtna e dello Stromboli. AllEtna stato installato il gravimetro L&R 1081 in registrazione continua allosservatorio di Pizzi Deneri (2820m slm). A Stromboli stato completato il potenziamento della rete magnetica e della stazione gravimetrica con la realizzazione del sistema di trasmissione wireless alla stazione multiparametrica di Liscione (SLN). Insieme a RM2 e lObservatoire de Physique du Globe de Clermont-Ferrand stata aggiornato il sistema di acquisizione della stazione magnetotellurica in acquisizione continua in area sommitale allEtna. Con il gravimetro assoluto FG5#238 di propriet dellENI s.p.a., stata fatta una campagna di misure ibride (misure relative e assolute) che ha interessato tutta la rete gravimetrica dellEtna. Lanalisi congiunta dei dati gravimetrici (discreti e continui) acquisiti nellultimo decennio allEtna con dati provenienti da altre discipline (deformazione del suolo, sismologia e petrologia) ha permesso di riconoscere e studiare alcuni processi vulcanici pre-sin e post erutti vi che hanno caratterizzato latti vit del vulcano degli ultimi anni. Sono stati sviluppati modelli numerici accoppiati che risolvono contemporaneamente: (i) le equazioni dellelastostatica per calcolare il campo di stress, (ii) le equazione del campo magnetico per calcolare le anomalie piezomagnetiche indotte dal campo di stress, (iii) le equazione del campo di gravit. stata garantita la gestione e laggiornamento della banca dati (http://u fgm.ct.ingv.it:8080) che raccoglie i dati gravimetrici e magnetici acquisiti all'Etna e allo Stromboli. Gilda Currenti di CT stata insignita del premio IAGA Young Scientist Award 2009-2010. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Nel 2011 questo TTC continuer a promuovere lapplicazione di un approccio geofisico multidisciplinare che integri le osservazioni gravimetriche, magnetiche ed elettriche per contribuire alla comprensione della struttura fisica e della dinamica delle aree vulcaniche e sismiche atti ve. RM2 riprender gli studi di induzione elettromagnetica per determinare le anomalie crostali e del mantello nell'area della catena dell'Atlante in Marocco, mediante l'analisi di nuovi dati geomagnetici (valori vettoriali del campo) che dovranno essere raccolti in primavera dal partner locale su siti selezionati. Nello stesso ambito scienti fico, uno studio speci fico sui dati vettoriali raccolti sullEtna verr attivato utilizzando 3 magnetometri gi istallati e operativi sull'edi ficio vulcanico e fuori (come stazione di riferimento), con l'aggiunta di due ulteriori magnetometri da campagna, per realizzare una piccola rete osservati va. Le finalit per tali osservazioni risiedono nell'individuazione di anomalie nella segnatura magnetica riconducili all'atti vit vulcanica dell'Etna. LUP Geofisica e Tecnologie Marine di Portovenere proseguir le campagne di misura (seamount Enarete e Sisi fo), in collaborazione con lIstituto Idrografico della Marina (in ambito CONAGEM) e MAVA11 nel Tirreno meridionale in collaborazione con CNR, GNS, NOAA and WHOI. Sono previsti anche ulteriori progetti per lo s viluppo tecnologico per la gravimetria e magnetometria a terra ed in mare. NA-OV ha in programma di ef fettuare campagne di misure gravimetriche a: Campi Flegrei (2), Vesuvio (2), VulcanoLipari (1) e Pantelleria 92
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(1). Sar proseguita lacquisizione di dati gravimetrici in continuo al Vesuvio e ai Campi Flegrei dove stata da poco installata una stazione gravimetrica in registrazione. Saranno anche progettati ed implementati sistemi di acquisizione per dati gravimetrici in continuo e un sistema di controllo e gestione da remoto per stazioni gravimetriche registratrici. In collaborazione con UniNA, CSIC-UCM Madrid e UP-GTM, si svilupperanno modelli strutturali 3D dellarea napoletana e Pantelleria da dati gravimetrici e magnetici. Con altre Sedi INGV e UniBO saranno sviluppati modelli ottenuti dallanalisi congiunta di dati gravimetrici, di deformazione e sismicit ai Campi Flegrei. Dopo aver realizzato una piastra autolivellante per gravimetri in registrazione, sar continuata la cooperazione con UP-GTM e INRiM-TO per sviluppare un prototipo di gravimetro assoluto da campagna. CT oltre ad assicurare la manutenzione delle reti di monitoraggio gravimetrico, magnetico ed elettrico dellEtna e delle Eolie, intende ultimare il programma di consolidamento dei sistemi osservati vi attraverso: (i) il potenziamento della rete magnetica dellEtna ripristinando la stazione magnetica di Serra la Nave e utilizzando nuove schede integrate per lacquisizione e la trasmissione (GSM, Wireless) dei dati acquisiti dei 3 magnetometri vettoriali. Questo permetter di passare ad un campionamento di 1 dato/s e la visualizzazione in tempo reale dei dati sul WEB di CT; (ii) realizzazione di un sistema di trasmissione wireless per la stazione magnetotellurica installata a Pizzi Deneri con RM2 e il CNRS; (iii) il ripristino delle 4 stazioni magnetiche gi installate a Vulcano dal CNRS. Saranno ripetute le campagne di misura del campo di gravit utilizzando gravimetri relativi e assoluti (misure ibride) in tutti i capisaldi della rete discreta. Campagne quasi mensili saranno eseguite lungo i profili ad andamento EO e NS (con gravimetri relativi) e misure del gradiente verticale di gravit in tutte le stazioni assolute. Si intende sperimentare il nuovo gravimetro Burris (ZLS Corporation) per misure in continuo allEtna nella stazione di Serra la Nave e installare presso la Montagnola il gravimetro MicrogLaCoste 27 dove la disponibilit di un sistema di trasmissione Wi-Fi gi installato permetter di campionare ad 1 dato/s. In collaborazione con lINRiM saranno intrapresi studi per la caratterizzazione della risposta dei gravimetri a sollecitazioni con diverse frequenze utilizzando una tavola oscillante. Nel sito di Serra La Nave allEtna sar realizzato un laboratorio avanzato di geofisica per lacquisizione di misure multiparametriche. Questo sito, essendo collegato alla rete internet dellosservatorio astrofisico, diventer un nodo strategico per la raccolta e la trasmissione dei dati acquisiti nella parte sommitale del vulcano verso Catania. Le lunghe serie di dati saranno utilizzate per migliorare il potere investigativo dei metodi dei campi di potenziale ed elettromagnetico attraverso: (i) lo s viluppo e la validazione di tecniche di analisi innovati ve volte allidenti ficazione di segnali precursori di eventi erutti vi; (ii) lapplicazione di modelli integrati, sia diretti sia inversi, che correlino le variazioni anomale dei campi di potenziale con i processi vulcanici. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 38. Bortoluzzi, G., Ligi, M., Romagnoli, C., Cocchi, L., Casalbore, D., Sgroi, T., Cu f faro, M., Caratori Tontini, F., D'Oriano, F., Ferrante, V., Remia, A., Riminucci, F., (2010). Interactions between volcanism and tctonics in the western Aeolian sector, southern Tyrrhenian Sea, Geophys. J. Int., 1, 183, 64-78. http://www.earthprints.org/handle/2122/6254. 60. Caratori Tontini, F., Cocchi, L., Muccini, F., Carmisciano, C., Marani, M. P., Bonatti, E., Ligi, M., Boschi, E., (2010). Potential Field modeling of collapse-prone submarine volcanoes in the southern Tyrrhenian Sea (Italy). Geophys. Res. Lett., 37, L03305. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5894. 90. D'Agostino, G., Germak, A., Berrino, G., (2010). Long term plumb-line alignment o f precise measuring instruments:An adaptive digital controller designed for an autoleveling platform, Rev. Sci. Instrum., 81, 105108. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6655. 159. Greco, F., Currenti, G., Del Negro, C., Napoli, R., Budetta, G., Fedi, M., Boschi, E., (2010). Spatiotemporal gravit y variations to look deep into the southern flank of Etna volcano, J. Geophys. Res., 115, B11411. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6354. 209. Masci, F.(2010). On claimed ULF seismogenic fractal signatures in the geomagnetic field, J. Geophys. Res., 115, A10236. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6233. 323. Villante, U., De Lauretis, M., De Paulis, C., Francia, P., Piancatelli, A., Piancatelli, A., Pietropaolo, E., Vellante, M., Meloni, A., Palangio, P., Schwingenschuh, K., Prattes, G., Magnes, W., Nenovski, P., (2010). The 6 April 2009 earthquake at LAquila: a preliminary analy sis of magnetic field measurements, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 203-214. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6201. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 371. Gambetta, M., Armadillo, E., Carmisciano, C., Stefanelli, P., Cocchi, L., Caratori Tontini, F., Determining geophysical properties o f a nearsurface cave through integrated microgravity vertical gradient and electrical resisti vit y tomography measurements, J. Cave Karst Stud. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6562. 5.3 Altre pubblicazioni 420. Berrino, G., D'Errico, V., Ricciardi, G., (2010). Gravimetria Isola di Vulcano - rendiconto sullatti vit di sorveglianza s volta nel 2009. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6733. 421. Berrino, G., D'Errico, V., Ricciardi, G., (2010). Misure gravimetriche ai Campi Flegrei - rendiconto sullatti vit di sorveglianza s volta nel 2009. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6736. 422. Berrino, G., D'Errico, V., Ricciardi, G., (2010). Misure gravimetriche al Vesuvio - rendiconto sullatti vit di sorveglianza s volta nel 2009. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6731. 423. Berrino, G., D'Errico, V., Ricciardi, G., (2010). Misure gravimetriche allIsola di Pantelleria. http://www.earthprints.org/handle/2122/6738. 93
431. Bortoluzzi, G., Del Bianco, F., Maselli, V., Riminucci, F., Carmisciano, C., Cocchi, L., Muccini, F., Vagni, R., Cu f faro, M., Palmiotto, C., Rossi, V., Catta fi, I., D'Anna, G., Mangano, G., Rapisarda, S., Speciale, S., (2010). Report on the gravimetric, magnetometric, bathy metric acti vities during Cruise PANSTR10 with R/V Urania: Panarea and Stromboli, Aeolian Islands, 2010-02-05 - 2010-02-15. http://www.earthprints.org/handle/2122/6563. 500. Greco, F., Currenti, G., Del Negro, C., Di Stefano, A., Napoli, R., Pistorio, A., Scandura, D., Budetta, G., Fedi, M., (2010). Wavelet multi-resolution analysis for the local separation of microgravity anomalies at Etna volcano. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6388.
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geologicamente complesse, come le aree vulcaniche; le immagini ottenute (ad es. nella zona dei Campi Flegrei) sono un utile complemento alle tomogra fie in velocit; sono stati condotti studi multidisciplinari sulla sequenza dellAquila con caratterizzazione delle variazioni temporali dei rapporti Vp/Vs; stima separata dellattenuzione sismica in zone tettonicamente atti ve ad alto rischio: sono stati utilizzati metodi nuovi basati su simulazione numerica per il calcolo dellinviluppo energetico dei sismogrammi in mezzi non omogenei; utilizzando questo metodo, sono state ottenuete le stime corrette in aree tettonicamente importanti, come lAppennino meridionale e le Alpi Centrali in Italia, e la zona dellHimalaya Indo-Pakistano; studio del tremore profondo non vulcanico nella zona della Cascadia: stato messo a punto un metodo di analisi per ottenere la localizzazione di precisione delle fasi correlate che compongono il tremore pro fondo nella zona della Cascadia, in America settentrionale. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Meccanica della sorgente sismica, processi di rottura e caratterizzazione delle zone di faglia: estendendo i risultati ottenuti in passato verranno studiati gli ef fetti sul ciclo sismico di variazioni temporali di parametri cruciali nella dinamica della sorgente sismica, quali la di f fusi vit idraulica e la porosit; inoltre, si applicheranno alcuni dei risultati numerici ottenuti riguardo i legami esistenti tra lenergia di frattura e diversi osservabili fisici (velocit di propagazione del terremoto, rilascio di s forzo, ecc.); nel 2011 si intende approfondire lo studio della relazione tra pre-stress e terremoti nelle zone di subduzione (e.g. Sumatra e Cile); verr inoltre completato lo studio del Figura 3.1.2 a) Mappa dell'area di studio. I triangoli neri indicano le tre stazioni terremoto di lAquila, indagando in permanenti utilizzate nell'analisi. La posizione dei meccanismi focali indica gli particolare la relazione tra propriet epicentri delle scosse principali della sequenza dell'Aquila e i punti neri sono gli epicentri dei terremoti analizzati. La stella bianca indica l'epicentro dellaftershock reologiche della zona di faglia e mostrato in figura (b). b) Evidenze dellamplificazione del moto del suolo ad alta caratteristiche spazio-temporali della frequenza, alla stazione di FAGN, rispetto alle vicine stazioni AQU e FIAM: i segnali rottura; per studiare la potenziale in spostamento a larga banda e passa-basso (f<1Hz) sono nel lato di sinistra e di pericolosit del territorio in prossimit destra rispettivamente. (c) spettri di accelerazione delle stazioni, curva tratteggiata delle zone di faglia verranno rappresenta la spettro teorico di Brune [1970] per uno stress drop di 0,7 MPa. d) analizzate le onde intrappolate rapporti spettrali del moto verticale. osservate su registrazioni di una stazione installata in prossimit di una zona di faglia nellAquilano; utilizzando metodi sia analitici che numerici si cercher di attribuire gli e f fetti osservati alle eterogeneit della zona di faglia; macchina sperimentale SHIVA: durante lanno 2011 il nuovo prototipo consentir di realizzare altri esperimenti su diversi tipi di roccia; questi numerosi esperimenti produrranno nuove osservazioni e vincoli sul comportamento delle rocce; modellazione statistica dei terremoti: latti vit del 2011 sar focalizzata sullutilizzo dei modelli probabilistici di forecasting dei terremoti per la riduzione del rischio sismico; tale atti vit vedr la stretta collaborazione tra la comunit sismologica, ed in particolare tra gli esperti in modellazione statistica degli eventi sismici e la comunit ingegneristica; la finalit principale di tale attivit, inquadrata nel progetto europeo NERA (Network o f European Research In frastructures for Earthquake Risk), non sar, quindi, lo s viluppo di ulteriori modelli di forecasting, ma lintegrazione dei modelli esistenti nella piani ficazione delle misure di riduzione del rischio sismico; in particolare, essa permetter di de finire come la quanti ficazione della probabilit di accadimento di un terremoto a breve termine possa supportare le strategie decisionali, in previsione di un possibile forte evento; in fine, nellambito nel progetto nazionale RELUIS 2010-2013, verranno s viluppate analisi costi-benefici a supporto di un opportuno utilizzo delle risorse finanziarie allocate per le strategie decisionali di riduzione del rischio; si prevede di applicare alcuni dei concetti della Teoria dellInformazione (ad es. Entropia e Contenuto di In formazione di Shannon) a pi sequenze sismiche italiane recenti, in modo da rilevare le loro caratteristiche non lineari pi importanti; verr ef fettuata unanalisi statistica della sismicit Etnea, per de finire la statistica dei tempi di ricorrenza e della distribuzione dellenergia dei segnali LP; imaging sismico: si prevede di s viluppare nuove tecniche di imaging sismico, basate su cross-correlazione tra immagini della stessa area ottenute con metodi tomogra fici diversi; si vuole inoltre veri ficare lutilit dellapplicazione dell'equazione del trasporto allo studio del campo donda nello spazio e nel tempo per applicazioni alliimaging di strutture fortemente eterogenee e complesse come le zone di faglia atti va ed i vulcani; leggi di scala generalizzate dello spettro sismico: lo studio delle leggi di scala degli eventi a bassa energia un elemento importante per comprendere la dinamica della sorgente sismica nella sua interezza; lestensione di questi studi a sorgenti vulcaniche costituisce una utile generalizzazione; a questo scopo si intende ottenere una quanti ficazione delle leggi di scala dello spettro per gli 96
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eventi sismici di bassa energia relati vi alla sequenza sismica dellAquila, registrati dallarray profondo del Gran Sasso; si vuole ottenere inoltre la quanti ficazione dellenergia associata agli eventi vulcanici a bassa frequenza per ottenere una scala della magnitudo relati va a questi eventi, che costituirebbe un utile elemento di confronto e uno strumento per la quanti ficazioni dei precursori delle eruzioni; monitoraggio delle variazioni del campo degli s forzi: le variazioni del campo degli s forzi possono essere misurate dalle variazioni dei parametri di propagazione, polarizzazione e bi-ri frangenza (splitting) indotte nei volumi di roccia; si vuole pertanto sviluppare una metodologia automatica per lo studio dei parametri di splitting in aree tettonicamente ad alto rischio ed applicarla ai dati dellarray profondo del Gran Sasso. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR
Figura 3.1.3 Dettaglio di un esperimento di fuso per attrito con SHIVA: al centro i campioni di roccia clindrici ruotano uno contro l'altro, e il riscaldamento per attrito provoca l'estrusione di lava incandescente. Diametro dei campioni: 5cm. Condizioni sperimentali: sforzo normale 40MPa e velocit di slip 6.5m/s.
25. Bianco, F., Zaccarelli, L., Castellano, M., Gargiulo, G., (2010). Complex wavelet trans form: an application to retrieve shear wave splitting time behavior at Mt. Vesuvius, Boll. Geo fis. Teor. Appl., 51, 253-263. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6103. 28. Bizzarri, A.(2010). An ef ficient mechanism to avert frictional melts during seismic ruptures, Earth Planet. Sci. Lett., 296, 144-152. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6085. 29. Bizzarri, A.(2010). How to promote earthquake ruptures: dif ferent nucleation strategies in a dynamic model with slipweakening friction, Bull. Seismol. Soc. Amer., 3, 100, 923-940. http://www.earthprints.org/handle/2122/6007. 32. Bizzarri, A.(2010). Pulse-like dynamic earthquake rupture propagation under rate-, state- and temperature-dependent friction, Geophys. Res. Lett., 37, L18307. http://www.earthprints.org/handle/2122/6125. 33. Bizzarri, A., Dunham, E. M., Spudich, P., (2010). Coherence of Mach fronts during heterogeneous supershear earthquake rupture propagation: Simulations and comparison with observations, J. Geophys. Res., 115, B08301. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6117. 50. Calderoni, G., Rovelli, A., Di Giovambattista, R., (2010). Large amplitude variations recorded by an on-fault seismological station during the LAquila earthquakes: Evidence for a complex fault-induced site ef fect, Geophys. Res. Lett., 37, L24305. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6850. 76. Console, R., Murru, M., Falcone, G., (2010). Perturbation of earthquake probability for interacting faults b y static Coulomb stress changes, J. Seismol., 14, 67-77. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5678. 77. Console, R., Murru, M., Falcone, G., (2010). Probability gains of an epidemic-type aftershock sequence model in retrospective forecasting of M>5.0 earthquakes in Italy, J. Seismol., 1, 14, 9-26. http://www.earthprints.org/handle/2122/5491. 79. Corciulo, M., Cusano, P., Petrosino, S., (2010). New constraints for site-e f fect characterization from seismic noise, Ann. Geophys., 4, 53, 59-68. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6663. 94. de lorenzo, S., Giampiccolo, E., Martinez-Arevalo, C., Patan, D., Romeo, A., (2010). Fault plane orientations of microearthquakes at Mt. Etna from theinversion of P-wave rise times, J. Volcanol. Geotherm. Res., 189, 247-256. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6347. 100. De Santis, A., Cianchini, G., Qamili, E., Frepoli, A., (2010). The 2009 L'Aquila (Central Italy) seismic sequence as a chaotic process, Tectonophysics, 1-4, 496. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6241. 103. De Siena, L., Del Pezzo, E., Bianco, F., (2010). Seismic attenuation imaging of Campi Flegrei: Evidence o f gas reservoirs, hydrothermal basins, and feeding systems, J. Geophys. Res., 115, B09312. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6126. 109. Del Pezzo, E., Bianco, F., (2010). Two-layer earth model corrections to theMLTWA estimates of intrinsic- and scattering-attenuation obtained in a uni form hal f-space, Geophys. J. Int., 2, 182, 949-955. http://www.earthprints.org/handle/2122/6121. 110. Del Pezzo, E.B, ianco, F., (2010). MathLTWA: Multiple lapse time window analysis using Wol fram Mathematica 7, Comput. Geosci., 36, 1388-1392. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6118. 115. Di Luccio, F., Ventura, G., Di Giovambattista, R., Piscini, A., Cinti, F. R., (2010). Normal faults and thrusts re-activated by deep fluids: the 6 April 2009 Mw 6.3 LAquila earthquake, central Italy., J. Geophys. Res., 115, B06315. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5908. 149. Geissler, W.H., Matias, L., Stich, D., Carrilho, F., Jokat, W., Monna, S., IbenBrahim, A., Mancilla, F., Gutscher, M.-A., Sallars, V., Zitellini, N., (2010). Focal mechanisms for sub-crustal earthquakes in the Gul f of Cadiz from a dense OBS deployment, Geophy s. Res. Lett., 37, L18309. http://www.earthprints.org/handle/2122/6417. 161. Gri f fith, A.W., Nielsen, S., Di Toro, G., Smith, F. A. S., (2010). Rough Faults, Distributed Weakening, and Of f-Fault De formation, J. Geophys. Res., 115. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5905. 163. Gulia, L., Wiemer, S., (2010). The influence of tectonic regimes on the earthquake size distribution: A case study for Italy, Geophys. Res. Lett., 37, L10305. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6428. 193. Lombardi, A.M., Cocco, M., Marzocchi, W., (2010). On the Increase of Background Seismicity Rate during the 97
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269. 283.
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5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 335. Avallone, A., Marzario, M., Cirella, A., Piatanesi, A., Rovelli, A., Di Alessandro, C., D'Anastastio, E., D'Agostino, N., Giuliani, R., Mattone, M., 10 Hz GPS seismology for moderate magnitude earthquakes: the case of the Mw 6.3 LAquila (Central Italy) event, J. Geophys. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6267. 341. Bizzarri, A., D ynamic seismic ruptures on melting fault zones, J. Geophys. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6430. 347. Caporali, A., Barba, S., Carafa, M. M. C., Devoti, R., Pietrantonio, G., Riguzzi, F., Static stress drop as determined from geodetic strain rates and statistical seismicity, J. Geophys. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6869. 349. Cara fa, M.M.C., Barba, S., Determining rheology from deformation data: The case of central Italy, Tectonics. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6867. 358. De Barros, L., Lokmer, I., Bean, C. J., OBrien, G. S., Saccorotti, G., Mtaxian, J. P., Zuccarello, L., Patan, D., Source Mechanism of Long Period events recorded by a high density seismic network during the 2008 eruption on Mt Etna, J. Geophys. Res. (38). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6855. 360. De Santis, A., Cianchini, G., Favali, P., Beranzoli, L., Boschi, E., The Gutenberg-Richter law and Entropy o f earthquakes: two case studies in Central Italy, Bull. Seismol. Soc. Amer., (2010). http://www.earth98
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Drilling Project e proseguiti gli studi preliminari nellambito del progetto ICDPMOLE riguardanti la fattibilit della riapertura di un pozzo esistente. Parte dei risultati ottenuti nellambito di questo OS sono inseriti attraverso la parametrizzazione delle sorgenti nella nuova versione del database DISS v. 3.1.1 (http://www.earthprints.org/handle/2122/6260). 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Le attivit sul terremoto aquilano del 2009 continueranno a rivestire un ruolo rilevante nel 2011. Per una migliore comprensione della fagliazione superficiale prodotta e dellorganizzazione ed estensione della zona di faglia si elaboreranno modelli Digitali del Terreno ad alta risoluzione LIDAR, che verranno integrati con dati geomorfologici, geologici e di interferometria. Sar completata la mappa geologica del Quaternario e geomorfologica dellarea di Paganica-S. Demetrio che include la datazione di paleosuperfici dislocate e la ricostruzione delle curve di distribuzione dei rigetti per diverse scale geologiche. Proseguir e si concluder lanalisi dei pro fili sismici superficiali ad altissima risoluzione per ricostruire larchitettura superficiale della Faglia di Paganica. Nuovi scavi e carotaggi incrementeranno le indagini sui fenomeni recenti e antichi di liquefazione nella Piana dellAterno. Si proseguir il monitoraggio geochimico e f fettuando campionamenti stagionali in 15 siti per Figura 3.2.2 Mappa geomorfologica dell'area del Belice. Sono riportati sia il set di terrazzi marini che fluviali e le superfici sommitali quali testimonianza di paesaggi evidenziare leventuale ritorno a condizioni relitti, smantellati per effetto del sollevamento regionale e, possibilmente, per pre-terremoto. I campionamenti sono stati effetto dei sovrascorrimenti attivi. estesi anche allarea della sequenza sismica nei Monti Reatini (giugno 2009). Nel settore settentrionale dellarea epicentrale della sequenza Aquilana si prevede di ottenere un Imaging crostale e di faglie atti ve mediante interpretazione di profili sismici commerciali che attraversano la Faglia di Campotosto e analisi dei parametri di sorgente dei terremoti registrati nel 2009-2010. Nellambito delle atti vit paleosismologiche sono previsti scavi lungo le strutture del Monte Marine e della Conca Subequana. Si proceder anche ad uno studio sulla compatibilit fra la sorgente sismogenetica del terremoto del Fucino del 1915 e le variazioni idrogeologiche cosismiche osservate a seguito dellevento. Le altre atti vit s volte nellOS rappresentano per la maggior parte il proseguimento o lapprofondimento di studi in corso nel 2010. Nel bacino Altotiberino proseguiranno gli studi e le analisi di geologia del Quaternario e geomorfologia e limaging ad alta risoluzione mediante interpretazione di profili sismici superficiali; per la stima dei ratei di erosione e dislocazione saranno eseguite datazioni cosmogeniche. Verr concluso limaging crostale e superficiale di strutture atti ve in Alta Val dAgri mediante Local Earthquake Tomography e prospezioni geofisiche ad alta risoluzione. Altre strutture atti ve in studio di cui si cercher di definire i tassi di deformazione sono: thrust atti vi sepolti in Pianura Padana; dorsale di Amendolara (Gol fo di Taranto); faglie attive nell'area balcanica; sorgenti sismogenetiche tra Lago di Garda e Verona. Nel prealpino nord-orientale proseguiranno le indagini paleosismologiche. In Sicilia (Belice, Belice-Platani, palermitano) saranno studiati e datati i terrazzi marini e flu viali per la stima dei ratei di upli ft regionale e la discriminazione di eventuali strutture tettoniche atti ve e sar av viata a scala areale lanalisi tra dati InSAR-GPS-livellazioni e fagliazione attiva all'Etna. Proseguiranno le ricerche multidisciplinari per la comprensione della discrepanza tra tassi di deformazione geologica e geodetica campo di velocit GPS. Nell'area del Pollino prevista la densificazione delle rete GPS permanente RING per misurare i tassi di deformazione e approfondire l'ipotesi di gap sismico. Per definire la relazione tra tettonica e caratteristiche geochimiche delle acque di sottosuolo prevista una campagna di campionamento acque nella zona del Campidano e in Roma. Riguardo il campo di stress atti vo, sono previste analisi di nuovi dati di pozzi profondi e la prosecuzione dellapplicazione di un approccio statistico sui dati di stress atti vo e modelli 3D per di f ferenziare le sorgenti di stress nel territorio italiano. Si contribuir al progetto Campi Flegrei Deep Drilling Project per quanto riguarda le misure e le analisi di dati di stress atti vo nel pozzo pilota e si parteciper alle atti vit preparatorie per le misure di stress nelle perforazioni del progetto ICDP-GONAF (Faglia Nord-Anatolica). Nellambito di ICDP-MOLE, si valuter il riutilizzo di un pozzo profondo per listallazione di sensori per migliorare la de finizione della faglia Alto Tiberina e saranno rivisti dati di log in foro esistenti. Nellambito del progetto AnDrill si terminer linterpretazione 101
congiunta dei dati con i partner stranieri. Proseguiranno inoltre le attivit di modellazione analogica dei processi tettonici con l'Uni Pavia. prevista la validazione del metodo di identificazione dei paleotsunami a mare attraverso analisi di dettaglio (sedimentologiche, micropaleontologiche, chimiche, propriet fisiche e paleomagnetiche) dei campioni prelevati nella baia di Augusta. Verr conclusa la prima versione dellestensione di DISS allarea Euro-Mediterranea. Sar curata la pubblicazione di un volume speciale di Annals of Geophysics: Active tectonics in the Mediterranean and Europe: site studies and application o f new methodologies". 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 24. Bianchi, I., Park, J., Piana Agostinetti, N., Levin, V., (2010). Mapping seismic anisotropy using harmonic Figura 3.2.3 Vallo di Diano: faglia normale decomposition o f receiver functions: An application to immergente a SW che interessa un livello vulcanoclastico (S2) del Pleistocene superiore nella Northern Apennines, Italy, J. Geophys. Res., 115, relay ramp dei segmenti centrale e meridionale del B12317. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6873. Vallo di Diano Fault System. 37. Bonini, M., Mazzarini, F., (2010). Mud volcanoes as potential indicators o f regional stress and pressurized layer depth, Tectonophysics, 1-2, 494, 32-47. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6505. 42. Bruno, P. P., Improta, L., Castiello, A., Villani, F., Montone, P., (2010). The Vallo di Diano Fault System: New Evidence for an Acti ve Range-Bounding Fault in Southern Italy Using Shallow, High-Resolution Seismic Profiling, Bull. Seismol. Soc. Amer., 2, 100, 882-890. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5493. 43. Bruno, P.P., Castiello, A., Improta, L., (2010). 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T., Montone, P., Nappi, R., Pantosti, D., Patera, A., (2010). Evidence for surface rupture associated with the Mw 6.3 LAquila earthquake sequence of April 2009 (central Italy). Terr. Nova, 1, 22, 43-51. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5966. 141. Floyd, M.A., Billiris, H., Paradissis, D., Veis, G., Avallone, A., Briole, P., McClusk y, S., Nocquet, J.-M., Palamartchouk, K., Parsons, B. E., England, P. C., (2010). A new velocity field for Greece: Implications for the kinematics and dynamics o f the Aegean, J. Geophys. Res., 115, B10403. http://www.earthprints.org/handle/2122/6146. 146. Frepoli, A., Marra, F., Maggi, C., Marchetti, A., Nardi, A., Pagliuca, N. M., Pirro, M., (2010). Seismicit y, seismogenic structures, and crustal stress fields in the greater Rome area (central Italy). J. Geophys. Res. 115, B12303. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6274. 148. Gasperini, P., Vannucci, G., Tripone, D., Boschi, E., (2010). 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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Iorio, M., D'Addezio, G., Maschio, L., (2010). Detecting young, slow-slipping acti ve faults by geologic and multidisciplinary high-resolution geophysical investigations: A case study from the Apennine seismic belt, Italy., J. Geophys. Res., 115, B11307. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6281. Italiano, F., Bonfanti, P., Pizzino, L., Quattrocchi, F., (2010). Geochemistry of fluids discharged over the seismic area of the Southern Apennines (Calabria region, Southern Italy): Implications for Fluid-Fault relationships, Appl. Geochem., 25, 540-554. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6259. La Rocca, M., Galluzzo, D., Malone, S., McCausland, W., Del Pezzo, E., (2010). Array analysis and precise source location o f deep tremor in Cascadia, J. Geophys. Res., 115. http://www.earthprints.org/handle/2122/6079. Latorre, D., Amato, A., Chiarabba, C., (2010). High-resolution seismic imaging of the Mw5.7, 2002 Molise, southern Italy, earthquake area: Evidence of deep fault reacti vation, Tectonics, 29, TC4014. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6316. Mariucci, M.T., Montone, P., Pierdominici, S., (2010). Present-day stress in the surroundings o f 2009 LAquila seismic sequence (Italy). Geophys. J. Int., 2, 182. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6076. Mazzarini, F., Ferrari, L., Isola, I., (2010). Sel f-similar clustering of cinder cones and crust thickness in the MichoacanGuanajuato and Sierra de Chichinautzin volcanic fields, Trans-Mexican Volcanic Belt, Tectonophysics, 1-4, 486, 55-64. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6703. Mazzarini, F., Isola, I., (2010). Monogenetic vent sel f-similar clustering in extending continental crust: Examples from the East A frican Ri ft S ystem, Geosphere, 5, 6. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6705. Mazzarini, F., Isola, I., Ruggieri, G., Boschi, C., (2010). Fluid circulation in the upper brittle crust: Thickness distribution, hydraulic transmissivit y fluid inclusion and isotopic data of veins hosted in the Oligocene sandstones of the Macigno Formation in southern Tuscany, Italy, Tectonophysics, 1-2, 493, 118-138. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6709. Mazzarini, F., Musumeci, G., Montanari, D., Corti, G., (2010). Relations between deformation and upper crustal magma emplacement in laboratory physical models, Tectonophysics, 1-4, 484, 139-146. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6710. McCausland, W.A., Creager, K. C., La Rocca, M., Malone, S. D., (2010). Short-term and long-term tremor migration patterns of the Cascadia 2004 tremor and slow slip episode using small aperture seismic arrays, J. Geophys. Res., 115, B00A24. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6115. Muttoni, G., Scardia, G., Kent, D. V., (2010). Human migration into Europe during the late Early Pleistocene climate transition, Paleogeogr. Paleoclimatol. 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Siniscalchi, A., Tripaldi, S., Neri, M., Giammanco, S., Piscitelli, S., Balasco, M., Behncke, B., Magri, C., Naudet, V., Rizzo, E., (2010). Insights into fluid circulation across the Pernicana Fault (Mt. Etna, Italy) and implications for flank instabilit y, J. Volcanol. Geotherm. Res., 193, 137-142. http://www.earthprints.org/handle/2122/6035. Solaro, G., Acocella, V., Pepe, S., Ruch, J., Neri, M., Sansosti, E., (2010). Anatom y of an unstable volcano from InSAR: Multiple processes af fecting flank instability at Mt. Etna, 19942008, J. Geophys. Res., 115, B10405. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6193. Tremolada, F., Guasti, E., Scardia, G., Carcano, C., Rogledi, S., Sciunnach, D., (2010). Reassensing the biostratigraphy and the paleobathymetry o f the Gonfolite Lombarda Group in the Como area (northern Italy). Riv. Ital. Paleontol. Stratigr., 116, 35-49. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6477. Villani, F., Pierdominici, S., (2010). 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5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 336. Battaglia, M., Di Bari, M., Acocella, V., Neri, M., Dike emplacement and flank instability at Mount Etna: Constraints from a poro-elastic-model o f flank collapse, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6325. 349. Cara fa, M.M.C., Barba, S., Determining rheology from deformation data: The case of central Italy, Tectonics. 103
http://www.earth-prints.org/handle/2122/6867. 364. Doglioni, C., Barba, S., Carminati, E., Riguzzi, F., Role of the brittle-ductile transition on fault acti vation, Phys. Earth Planet. Inter. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6868. 370. Frepoli, A., Maggi, C., Cimini, G. B:, Marchetti, A., Chiappini, M., Seismotectonic o f Southern Apennines from recent passive seismic experiments, J. Geodyn. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6081. 381. Musumeci, G., Mazzarini, F., Tiepolo, M., Di Vincenzo, G., U-Pb and 40Ar-39Ar geochronology o f Palaeozoic units in the northern Apennines: determining protolith age and alpine evolution using the Calamita Schist and Ortano Porphyroid, Geol. J. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6739. 5.3 Altre pubblicazioni 405. Aiesi, G., Falzone, G., Ferro, A., Gambino, S., Laudani, G., (2010). Installazione di un clinometro ad alta precisione in area tettonica (settore nord-orientale dellAltopiano Ibleo), Rapporto Tecnico INGV, 166. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6342. 415. Basili, R., Akinci, A., (2010). Deliverable # D3.01.4 Probability o f occurrence for earthquakes generated by individual faults and the associated uncertainties. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6464. 416. Basili, R., Barba, S., (2010). Deliverable # 3.01.5 Results of tectonic validation for the seismogenic source model (DISS). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6465. 417. Basili, R., Barba, S., Burrato, P., Fracassi, U., Kastelic, V., Tiberti, M. M., Vannoli, P., Stramondo, S., Tolomei, C., Soligo, M., Tuccimei, P., (2010). Deliverable # 3.01.1 Technical report illustrating the results obtained in the Crotone Peninsula based on geological and InSAR data. http://www.earthprints.org/handle/2122/6461. 418. Basili, R., Kastelic, V., Burrato, P., D'Ambrogi, C., Cara fa, M. M. C., Barba, S., (2010). Deliverable # 3.01.2 Slip rate data o f seismogenic sources included in DISS. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6462. 419. Basili, R., Kastelic, V., Tiberti, M. M., (2010). Deliverable # 3.01.3 Seismogenic sources in the studied ke y areas (contributing to populate the DISS). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6463. 459. Corazza, S., Dal Santo, N., Scardia, G., (2010). L'area delle risorgive nel sistema insediativo mesolitico: alcuni esempi dal pordenonese, Gortania, 31, 141-164. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6542. 461. Cu f faro, M., Riguzzi, F., Scrocca, D., Antonioli, F., Carminati, E., Livani, M., Doglioni, C., (2010). On the geodynamics o f the northern Adriatic plate, Rend. Fis. Acc. Lincei, Suppl 1 , 21, 253-279. http://www.earthprints.org/handle/2122/6339. 485. Diss Working Group, Barba, S., Basili, R., Burrato, P., Fracassi, U., Kastelic, V., Tiberti, M. M., Valensise, G., Vannoli, P., (2010). The Database of Individual Seismogenic Sources, version 3.1.1. http://www.earthprints.org/handle/2122/6260. 493. Eva, E., Solarino, S., Perrone, G., Cadoppi, P., (2010). Instrumental seismicity gives insights on the historical earthquakes o f the Pinerolo area. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6827. 510. Langridge, R.M., Villamor, P., Basili, R., Almond, P., Martinez-Diaz, J. J., Canora, C., (2010). Revised slip rates for the Alpine fault at Inchbonnie: Implications for plate boundary kinematics o f South Island, New Zealand, 3, 2, 139-152. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6470. 538. Nappi, R., Alessio, G., Bellucci Sessa, E., (2010). A case study comparing landscape metrics to geologic and seismic data from the Ischia Island (Southern Italy). Applied Geomatics, 2, 2, 73-82. http://www.earthprints.org/handle/2122/6441. 586. Vannoli, P., Basili, R., Burrato, P., Fracassi, U., Tiberti, M. M., Valensise, G., De Santis, A., Barba, S., Kastelic, V., (2010). Deliverable # 3.12.1 A new version of DISS cointaining the scienti fic and technological updates stemming from the Project. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6638.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
stata applicata al terremoto di LAquila, per il quale stata indagata la distribuzione di slip sul piano di rottura attraverso l'inversione di dati GPS. Si sono completate ricerche sui legami tra modello orogenetico non compressionale e origine degli idrocarburi (relazione al congresso SGI di Pisa di ottobre scorso). In seguito al grande terremoto del Cile del febbraio scorso, si sono rianalizzati tutti i dati del catalogo delle eruzioni vulcaniche della regione Sudamericana e con i dati pi completi si confermata e meglio definita la correlazione vulcano-sismica del margine Paci fico Andino. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Struttura della Litosfera e Geodinamica - aggiornamento del modello crostale EPcrust, utilizzando ulteriori dati e modelli locali; - validazione del modello di ri ferimento europeo EPmantle, mediante il confronto estensivo di sismogrammi sintetici (calcolati con codici numerici) e reali; - simulazione della propagazione di onde sismiche in strutture crostali e bacini sedimentari; - confronto di metodi quantitativi per stimare le incertezze nei modelli strutturali e il mis fit fra sismogrammi calcolati e reali; - applicazione del metodo di tomografia con le travel times calcolate alle di f ferenze finite a dati reali per la ricostruzione della struttura del mantello, nella regione mediterranea, e della crosta nella regione italiana; - s viluppo di un metodo per l'inversione fullwave form di forme d'onda telesismiche per ricostruire la struttura terrestre sotto un array a scala locale o regionale; - analisi in chiave geodinamica dei modelli strutturali, in termini di anomalie gravimetriche, topogra fia residua, topografia dinamica, movimenti verticali, ecc.; - s viluppo e generalizzazione dello standard di scambio di modelli tomogra fici per riprodurre, in modo nativo, rappresentazioni di complessit arbitraria analisi dellanisotropia sismica per la placca adriatica inversione congiunta dei dati sismici e di gravit per ricostruire della struttura Figura 3.3.2 Struttura del mantello al di sotto della regione centro-Mediterranea del mantello superiore per la regione antartica; da tomografia di velocit delle onde P: vincoli geodinamici. - s viluppo di tecniche tomogra fiche non-lineare a griglie variabili sia 3D che 4D (spazio e tempo); queste tecniche altamente complesse ed evolute utilizzano i sistemi di calcolo parallelo dell'INGV; - applicazione di metodologie di analisi delle Receiver Function (RF) e inversioni non lineari per la definizione della struttura Vs e anisotropica alla risoluzione dei problemi geodinamici del Mediterraneo e degli slab; - migrazione di dati RF per la de finizione della complessa struttura del sistema Appennino e Alpi. Modellazione geodinamica Attraverso una modellazione numerica del segnale registrato dal mareografo di Messina in seguito al terremoto del 1908, si veri ficher la possibilit di ottenere delle informazioni reologiche; inoltre, si tenter una discriminazione fra i vari modelli di sorgente sismica proposti in letteratura. Nellambito di una collaborazione con lUniversit di Urbino ed il National Space Institute dellUniversit di Copenaghen, verr s viluppato un codice parallelo per ottenere soluzioni ad alta risoluzione della Sealevel Equation. Si prevede di estendere lo studio sul modello di sorgente per il terremoto di LAquila, invertendo in modo congiunto dati geodetici ed interferometrici per meglio vincolare la sorgente. Inoltre, sar proseguita lanalisi del campo di deformazione post-sismica. Si torneranno ad analizzare i dati delle eruzioni del Sud America per chiudere il lavoro gi iniziato nel 2010. Una prima pubblicazione in corso sugli atti del congresso di Milano sul centenario di Schiaparelli e le sue concezioni. Si sta organizzando il Workshop di Erice sulla Expanding Earth fissato per il 4-9 ottobre. Si pubblicheranno i proceedings del congresso.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 23. Bianchi, I., Chiarabba, C., Piana Agostinetti, N., (2010). Control of the 2009 LAquila earthquake, central Italy, by a high-velocit y structure: A receiver function study, J. Geophys. Res., 115, B12326. http://www.earthprints.org/handle/2122/6872. 37. Bonini, M., Mazzarini, F., (2010). Mud volcanoes as potential indicators of regional stress and pressurized layer depth, Tectonophysics, 1-2, 494, 32-47. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6505. 38. Bortoluzzi, G., Ligi, M., Romagnoli, C., Cocchi, L., Casalbore, D., Sgroi, T., Cu f faro, M., Caratori Tontini, F., D'Oriano, F., Ferrante, V., Remia, A., Riminucci, F., (2010). Interactions between volcanism and tctonics in the western Aeolian sector, southern Tyrrhenian Sea, Geophys. J. Int., 1, 183, 64-78. http://www.earthprints.org/handle/2122/6254. 57. Cannelli, V., Melini, D., Piersanti, A., (2010). Post-seismic stress relaxation with a linear transient rheology, Ann. Geophys., 2, 53, 89-99. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6101. 69. Chiarabba, C., Bagh, S., Bianchi, I., De Gori, P., Barchi, M., (2010). Deep structural heterogeneities and the tectonic evolution o f the Abruzzi region (Central Apennines, Italy) revealed by microseismicity, seismic tomography, and teleseismic receiver functions, Earth Planet. Sci. Lett., 3-4, 295, 462-476. http://www.earthprints.org/handle/2122/6874. 84. Cristiano, L., Petrosino, S., Saccorotti, G., Ohrnberger, M., Scarpa, R., (2010). Shear-wave velocity structure at Mt. Etna from inversion o f Rayleigh-wave dispersion patterns (2 s < T < 20 s). Ann. Geophys., 2, 53, 6978. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6077. 114. Di Bucci, D., Burrato, P., Vannoli, P., Valensise, G., (2010). Tectonic evidence for the ongoing A frica-Eurasia convergence in central Mediterranean foreland areas: A journey among long-lived shear zones, large earthquakes, and elusive fault motions., J. Geophys. Res., 115, B12404. http://www.earthprints.org/handle/2122/6287. 121. Dubbini, M., Cian farra, P., Casula, G., Capra, A., Salvini, F., (2010). Acti ve tectonics in Northern Victoria Land (Antarctica) inferred from the integration o f GPS data and geologic setting., J. Geophys. Res., 115, B12421. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6321. 130. Faccenna, C., Becker, T. W., Lallemand, S., Lagabrielle, Y., Funiciello, F., Piromallo, C., (2010). Subductiontriggered magmatic pulses: A new class of plumes?, Earth Planet. Sci. Lett., 299, 54-68. http://www.earthprints.org/handle/2122/6905. 149. Geissler, W.H., Matias, L., Stich, D., Carrilho, F., Jokat, W., Monna, S., IbenBrahim, A., Mancilla, F., Gutscher, M.-A., Sallars, V., Zitellini, N., (2010). 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Fluid circulation in the upper brittle crust: Thickness distribution, hydraulic transmissivit y fluid inclusion and isotopic data of veins hosted in the Oligocene sandstones of the Macigno Formation in southern Tuscany, Italy, Tectonophysics, 1-2, 493, 118-138. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6709. 221. Mazzarini, F., Musumeci, G., Montanari, D., Corti, G., (2010). Relations between deformation and upper crustal magma emplacement in laboratory physical models, Tectonophysics, 1-4, 484, 139-146. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6710. 222. McCausland, W.A., Creager, K. C., La Rocca, M., Malone, S. D., (2010). Short-term and long-term tremor migration patterns of the Cascadia 2004 tremor and slow slip episode using small aperture seismic arrays, J. Geophys. Res., 115, B00A24. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6115. 223. Melini, D., Spada, G., Piersanti, A., (2010). A sea level equation for seismic perturbations, Geophys. J. 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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
3.4. Geomagnetismo
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Paola De Michelis (RM2) 2. Sezioni che hanno concorso alle attivit RM2 3. Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 Lo studio del campo geomagnetico generato nella parte esterna fluida del nucleo terrestre, fornisce importanti informazioni sullinterno del nostro pianeta. Per questo motivo stata modellata levoluzione spazio-temporale dellanomalia del sud Atlantico (South Atlantic Anomaly, SAA) negli ultimi 400 anni, in termini di risultante tra la diminuzione del dipolo assiale e laumento di una sorgente locale monopolare virtuale per ottenere in formazioni circa la struttura e la dinamica dellinterno del nostro pianeta. Questo studio ha rilevato una dinamica a vortice anticiclonico (Fig. 3.4.1) la cui presenza confermerebbe una possibile persistenza dello stato attuale del campo magnetico probabilmente per qualche altro centinaio di anni. stato aggiornato il modello regionale ARM (Antarctic Re ference Model-ARM) (Fig. 3.4.2) che rappresenta il campo magnetico principale in Antartide. Il modello, che si basa su unespansione del potenziale magnetico in armoniche su calotta s ferica, fornisce una descrizione spaziotemporale del campo magnetico terrestre: in particolare ne fornisce i valori su una calotta s ferica di semiangolo pari a 30 centrata al Polo Sud geografico dal 1960 al 2009, con previsione fino al 2012. Questo modello stato elaborato a partire da misure di campo magnetico eseguite a terra (dati da osservatorio) ma utilizza anche dati da satellite (OGO, POGO, Magsat, Champ e Oersted). Questi ultimi sono stati selezionati prendendo in considerazione solo i dati relativi a condizioni di atti vit geomagnetica estremamente bassa cos da garantire la minima contaminazione possibile legata ai campi magnetici di origine esterna alla Terra. Il modello cos aggiornato ha gi trovato unutile applicazione essendo stato utilizzato nel corso del 2010 da parte di un gruppo di ricercatori del CNR per la stima del valore dellangolo di rotazione di Faraday, e f fetto cui sono soggette le onde elettromagnetiche che Figura 3.4.1 Percorso orizzontale del monopolo equivalente per la SAA negli ultimi 400 anni viaggiano nella ionosfera. Gli quando il dipolo assiale viene rimosso dal campo totale. stessi dati da satellite (provenienti in particolare da Oersted e Champ) sono stati poi utilizzati per la determinazione di modelli geomagnetici regionali di diversa estensione (Italia ed Albania). stata introdotta una nuova tecnica chiamata Radially Simpli fied Spherical Cap Harmonic Analysis: RS-SCHA e costruiti due modelli regionali (SCHA e RS-SCHA) per larea comprendente Albania, Italia meridionale e Mar Ionio basati su unespansione del potenziale in armoniche su calotta s ferica e messi a con fronto con il modello globale IGRF. Entrambi questi modelli hanno una validit temporale 1990-2010 con estrapolazione fino al 2012 e rappresentano meglio dellIGRF il campo magnetico in questa regione. In entrambe le aree polari (Artide e Antartide), stata studiata la variazione secolare del campo geomagnetico che, ai poli, mostra delle caratteristiche particolarmente interessanti. Oltre ai dati da osservatorio magnetico, sono stati analizzati anche dati provenienti da modelli di campo magnetico che hanno permesso di verificare lesistenza di dif ferenze tra le variazioni secolari osservate in Artide ed in Antartide. Una delle tecniche utilizzate per lo studio della variazione secolare stata quella della Local Intermittenc y Measure (LIM), basata sulle wavelet, in grado di evidenziare intermittenza in una serie temporale (Fig. 3.4.3). Nel 2010 stata infine completata la fase di elaborazione dei dati acquisiti sul lago di Tunguska, in Siberia, in collaborazione con il CNR ISMAR di Bologna iniziata nel 2009. LUP Geo fisica e Tecnologie Marine, oltre a fornire la propria strumentazione magnetometrica durante il surve y, ha elaborato i dati definendo una possibile interpretazione delle anomalie magnetiche derivate probabilmente da impatto meteoritico. Attualmente in corso la stesura della relativa pubblicazione scienti fica. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Nel corso del 2011 si proseguir nello studio degli aspetti non lineari del campo geomagnetico, per veri ficarne la 109
sua ergodicit e rilevarne le variazioni in termini di entropia di Shannon, o di altre quantit fisico-statistiche importanti per comprenderne la fenomenologia attuale e, possibilmente, prevederne levoluzione futura. Sar ripreso lo studio della dinamica dei fluidi presenti del nucleo esterno della Terra attraverso lapplicazione di un nuova metodologia dindagine particolarmente utile nello studio di segnali non lineari e non stazionari e dunque adatta allo studio di molte serie temporali naturali. Questa tecnica sar inizialmente applicata alla serie temporale che descrive la variazione della lunghezza del giorno (LoD) negli ultimi 170 anni allo scopo di ottenere informazioni relative alle variazioni di momento angolare del pianeta e dunque, indirettamente, dei moti dei fluidi interni alla Terra. Il fine ultimo di questanalisi sar quello di studiare le cosiddette oscillazioni torsionali dei fluidi interni al nostro pianeta che giocano un ruolo importante rispetto allorigine del campo geomagnetico in quanto ritenute, ad esempio, responsabili di fenomeni quali i jerk geomagnetici. Lanalisi sar poi probabilmente estesa ai dati di campo magnetico misurato presso la rete mondiale di osservatori geomagnetici traendo cos informazioni sullesistenza e sulla variazione temporale di frequenze caratteristiche dei moti responsabili del creazione e sostentamento del campo magnetico terrestre. Nellambito degli studi di induzione elettromagnetica utilizzando dati geomagnetici (valori vettoriali del campo), Figura 3.4.2 Mappe dei valori delle componenti cartesiane X, Y, Z e dellintensit proseguir lo studio delle anomalie crostali e totale F (in nT) calcolati attraverso il modello ARM aggiornato. I valori riportati in del mantello nell'area della catena dellAtlante figura si riferiscono allepoca 2009.0 e al livello del mare. in Marocco, mediante lanalisi di nuovi dati che dovranno essere raccolti dal partner locale su siti selezionati. Nello stesso ambito scienti fico, partir la raccolta di dati sullEtna, utilizzando 3 magnetometri vettoriali gi istallati e operati vi sul vulcano con laggiunta di due ulteriori magnetometri vettoriali da campagna per la creazione di una piccola rete osservati va. Le finalit per tali osservazioni risiedono nellindividuazione di anomalie nella segnatura magnetica riconducili all'atti vit vulcanica dellEtna. In fine nel 2011 previsto lallestimento, nel Comune di Varese Ligure, di una stazione geofisica polifunzionale real-time per studi di magnetismo, aeronomia, gravimetria, sismica, ecc. Sar inoltre completato il network, con collegamento via Internet, fra il laboratorio/datacentre ed alcune stazioni di misura decentrate sul territorio provinciale della Spezia. La raccolta di questi nuovi dati dar av vio a nuovi studi sul campo geomagnetico. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 38. Bortoluzzi, G., Ligi, M., Romagnoli, C., Cocchi, L., Casalbore, D., Sgroi, T., Cu f faro, M., Caratori Tontini, F., D'Oriano, F., Ferrante, V., Remia, A., Riminucci, F., (2010). Interactions between volcanism and tctonics in the western Aeolian sector, southern Tyrrhenian Sea, Geophys. J. Int., 1, 183, 64-78. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6254. 60. Caratori Tontini, F., Cocchi, L., Muccini, F., Carmisciano, C., Marani, M. P., Bonatti, E., Ligi, M., Boschi, E., (2010). Potential Field modeling of collapse-prone submarine volcanoes in the southern Tyrrhenian Sea (Italy). Geophys. Res. Lett., 37, L03305. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5894. 98. De Ritis, R., Dominici, R., Ventura, G., Nicolosi, I., Chiappini, M., Speranza, F., De Rosa, R., Donato, P., Sonnino, M., (2010). A buried volcano in the Calabrian Arc (Italy) revealed by high-resolution
Figura 3.4.3 Esempio di applicazione della tecnica LIM ai valori della componente X del campo geomagnetico misurato presso lOsservatorio di Cambridge Bay in Artide.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
aeromagnetic data, J. Geophys. Res., 115, B11101. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6235. 99. De Ritis, R., Ventura, G., Chiappini, M., Carluccio, R., Von Frese, R., (2010). Regional magnetic and gravit y anomaly correlations of the Southern Tyrrhenian Sea, Phys. Earth Planet. Inter., 1-2, 181, 27-41. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6234. 101. De Santis, A., Qamili, E., (2010). Equivalent Monopole Source of the Geomagnetic South Atlantic Anomaly, Pure Appl. Geophys., 3, 167, 339-347. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6207. 102. De Santis, A., Qamili, E., (2010). Shannon information of the geomagnetic field for the past 7000 years, Nonlinear Process Geophys., 1, 17, 77-84. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6171. 134. Faggioni, O., Soldani, M., Gabellone, A., Hollett, R.D., Kessel, R.T., (2010). Undersea harbour defence: A new choice in magnetic networks, J. Appl. Geophys., 1, 72, 46-56. http://www.earthprints.org/handle/2122/6232. 263. Qamili, E., De Santis, A., Cianchini, G., Duka, B., Gaya-Piqu, L. R., Dominici, G., H yka, Niko, (2010). Two geomagnetic regional models for Albania and south-east Italy from 1990 to 2010 with prediction to 2012 and comparison with IGRF-11, Earth Planets Space, 10, 62. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6451. 323. Villante, U., De Lauretis, M., De Paulis, C., Francia, P., Piancatelli, A., Piancatelli, A., Pietropaolo, E., Vellante, M., Meloni, A., Palangio, P., Schwingenschuh, K., Prattes, G., Magnes, W., Nenovski, P., (2010). The 6 April 2009 earthquake at LAquila: a preliminary analy sis of magnetic field measurements, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 203-214. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6201. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 388. Pignatelli, A., Nicolosi, I., Carluccio, R., Chiappini, M., von Frese, R., Graphical interacti ve generation of gravit y and magnetic fields, Comput. Geosci. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6689. 5.3 Altre pubblicazioni 513. Leoncini, D., Decherchi, S., Faggioni, O., Gastaldo, P., Soldani, M., Zunino, R., (2010). Linear SVM for Underwater Magnetic Signals Based Port Protection, J. Info. Ass. Security, 4, 5, 401-408. http://www.earthprints.org/handle/2122/6216.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Ri ft Etiopico-A far Sono proseguiti gli studi per ricostruire levoluzione geologica dellarea (in particolare i vulcani Fantale e Gedemsa). Sono continuate le indagini geochimiche, isotopiche e di Melt Inclusions per definire le strutture magmatiche in varie porzioni del ri ft. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Nellambito di questo OS prevista la continuazione delle ricerche sulle stesse tematiche af frontate nel 2010, attraverso studi geologici, stratigrafici, strutturali, geomorfologici, geocronologici, mineralogici, petrologici, geochimici, isotopici, sperimentali, e di vulcanologia fisica su vulcani o aree vulcaniche, sia in Italia che in altre parti del mondo. I vulcani e le aree vulcaniche italiane di interesse sono: Colli Albani, Ischia, Campi Flegrei, Somma-Vesuvio, Stromboli, Ustica, Etna, Pantelleria, Banco Graham, Canale di Sicilia, e Monti Iblei. I vulcani e le aree vulcaniche non italiane sono: Eyja fjallajokull (Islanda), Yasur (Vanuatu), Ri ft Etiopico-A far, Antartide-Mare di Ross, Sumatra (Indonesia), America Latina. Le ricerche saranno finalizzate alla definizione per singoli vulcani, inclusi i loro sistemi magmatici di alimentazione, sia della legge di comportamento nel passato che dello stato attuale, considerato come il punto di arrivo di una pi o meno lunga storia geologica. I risultati di queste ricerche rappresenteranno le basi cognitive per la definizione delle possibili fenomenologie erutti ve e del loro impatto sul territorio e, pi in generale, sullambiente, in caso di ripresa dellattivit di un vulcano in tempi brevi o medi: in sintesi per la definizione della pericolosit vulcanica a lungo termine. Nel corso del 2011 queste tematiche verranno s viluppate attraverso: - studi geologici, strutturali, morfologici, stratigra fici, mineralogici, petrologici, geochimico-isotopici e geocronologici per la ricostruzione della storia erutti va e de formativa dei vulcani, incluso il sistema magmatico di alimentazione; - analisi strutturali, geofisiche e geochimiche sui maggiori sistemi di faglie allEtna, per la definizione delle variazioni spazio-temporali delle de formazioni di fianco di v ulcani centrali e relazioni con latti vit erutti va; - studi stratigrafici e tessiturali su depositi di singole eruzioni per la de finizione di meccanismi eruttivi e meccanismi di deposizione dei prodotti; - studi sulle dinamiche di eruzioni esplosive a diversa intensit, da stromboliana a pliniana, sulla base delle caratteristiche tessiturali e composizionali dei depositi di eruzioni storiche e attuali, e della stima del contenuto in volatili dei magmi che le hanno alimentate; - studi mineralogici, petrologici e geochimico-isotopici finalizzati alla definizione dellevoluzione e della dinamica dei sistemi magmatici alimentanti diversi tipi di vulcani da strato vulcani a caldere; - studi finalizzati alla definizione della petrogenesi dei magmi ultrapotassici con particolare ri ferimento all'evoluzione della sorgente mantellica; - studi sedimentologici, stratigrafici e cronostratigra fici di tefra e sedimenti rinvenuti sia in carotaggi pro fondi che come livelli intercalati a sedimenti terrigeni, finalizzati a ricostruzioni paleo climatiche. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 16. Arienzo, I., Moretti, R., Civetta, L., Orsi, G., Papale, P., (2010). The feeding system of AgnanoMonte Spina eruption (Campi Flegrei, Italy): Dragging the past into present acti vity and future scenarios, Chem. Geol., 270, 135-147. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6690. 21. Bellotti, F., Branca, S., Groppelli, G., (2010). Geological map o f Mount EtnaWest Ri ft (Italy). J. Maps, unico, 96-122. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5989. 27. Bisson, M., Sulpizio, R., Zanchetta, G., Demi, F., Santacroce, R, (2010). Rapid terrain-based mapping of some volcaniclastic flow hazard using Gis-based automated methods: a case study from southern Campania, Italy, Nat. Hazards, 2, 55, 371-387. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6504. 36. Bonasia, R., Macedonio, G, Costa, A., Mele, D., Sulpizio, R., (2010). Numerical inversion and analysis o f tephra fallout deposits fromthe 472 ADsub-Plinian eruption at Vesuvius (Italy) through a new best-fit procedure, J. Volcanol. Geotherm. Res., 189, 238-246. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6766. 83. Crisci, G., Avolio, M. V., Behncke, B., D'Ambrosio, D., Di Gregorio, S., Lupiano, V., Neri, M., Romgo, R., Spataro, W., (2010). Predicting the impact of lava flows at Mount Etna, Italy, J. Geophys. Res., 115, B04203. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6036. 116. Di Roberto, A., Pompilio, M., Wilch, T. I., (2010). Late Miocene submarine volcanism in ANDRILL AND-1B drill core, Ross Embayment, Antarctica, Geosphere, 5, 6, 524-536. http://www.earthprints.org/handle/2122/6567. 118. Di Vincenzo, G., Bracciali, L., Del Carlo, P., Panter, K., Rocchi, S., (2010). 40Ar39Ar dating o f volcanogenic products from the AND-2A core (ANDRILL Southern McMurdo Sound Project, Antarctica): correlations with the Erebus Volcanic Province and implications for the age model of the core, Bull. Volcanol., 4, 72, 487-505. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6594. 137. Favalli, M., Harris, A. J. L., Fornaciai, A., Pareschi, M. T., Mazzarini, F., (2010). The distal segment o f Etnas 2001 basaltic lava flow, Bull. Volcanol., 1, 72, 119-127. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6604. 143. Fornaciai, A., Behncke, B., Favalli, M., Neri, M., Tarquini, S., Boschi, E., (2010). Detecting short-term evolution of Etnean cinder cones: a LIDAR-based approach, Bull. Volcanol., 72, 1209-1222. http://www.earthprints.org/handle/2122/6218. 144. Fornaciai, A., Bisson, M., Mazzarini, F., Pareschi, M. T., Landi, P., (2010). 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152. 165. 169. 180. 188. 215. 225. 241. 278. 293. 298. 299. 300. 304. 305. 324. 326.
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5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 338. Bemis, K., Walker, J., Borgia, A., Turrin, B., Neri, M., Swisher, C., The growth and erosion of cinder cones in Guatemala and El Salvador: Models and statistics, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6330. 343. Calvari, S., Branca, S., Corsaro, R. A., De Beni, E., Miraglia, L., Norini, G., Wijbrans, J., Boschi, E., Reconstruction of the erupti ve acti vit y on the NE sector of Stromboli volcano: timing of flank eruptions since 15 ka, Bull. Volcanol. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6129. 345. Calvari, S., Tanner, L. H., The Miocene Costa Giardini diatreme, Iblean Mountains, southern Italy: Model for maar-diatreme formation on a submerged carbonate platform, Bull. Volcanol. http://www.earthprints.org/handle/2122/6296. 355. DOriano, C., Bertagnini, A., Pompilio, M., Ash erupted during normal activity at Stromboli (Aeolian Islands, Italy) raises questions on how the feeding s y stem works, Bull. Volcanol. http://www.earthprints.org/handle/2122/6597. 356. DOriano, C., Cioni, R., Bertagnini, A., Andronico, D., Cole, P. D., D ynamics o f ash-dominated eruptions at Vesuvius: the post-512 AD AS1a event, Bull. Volcanol. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6600. 363. Di Vito, M.A., Arienzo, I., Braia, G., Civetta, L., DAntonio, M., The Averno 2 fissure eruption: a recent small114
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
size explosive event at the Campi Flegrei Caldera (Italy). Bull. Volcanol. http://www.earthprints.org/handle/2122/6693. 400. Wijbrans, J., Schneider, B., Kuiper, K., Calvari, S., Branca, S., De Beni, E., Norini, G., Corsaro, R. A., Miraglia, L., 40Ar/39Ar geochronology o f Holocene basalts; examples from Stromboli, Italy, Quat. Geochronol . http://www.earth-prints.org/handle/2122/6163. 401. Zanchetta, G., Sulpizio, R., Roberts, N., Cioni, R., Eastwood, W. J., Siani, G., Caron, B., Paterne, M., Santacroce, R., Tephrostratigraphy, chronology and climatic events o f the Mediterranean basin during the Holocene: an overview, Holocene. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6800. 5.3 Altre pubblicazioni 432. Branca, S., (2010). Note llustrati ve della Carta Geologica d'Italia alla scal 1:50.000 Foglio 613 Taormina. Stratigrafia del vulcanico, 81-104. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6220. 445. Carbone, S., Branca, S., Lentini, F., (2010). Note Illustrative della Carta Geologica dItalia alla scala 1:50.000. Foglio 633 Patern. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6219. 447. Carlino, S., Cubellis, E., Delizia, I., Luongo, G., (2010). The opening of Ischia Harbour (Southern italy): history, geology and natural risk. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6815. 448. Carlino, S., Cubellis, E., Delizia, I., Luongo, G., (2010). The opening of the natural harbour of Ischia (Italy). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6811. 456. Cioni, R., Bertagnini, A., D'Oriano, C., Pompilio, M., (2010). Past and present mid-intensity explosive eruptions of Italian volcanoes and their impact on human acti vity, Virtual Explorer, 36, paper 36. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6808. 460. Cubellis, E., Marturano, A., (2010). Testimonianze, Ricordi e Descrizioni dell'ultima eruzione del Vesuvio del marzo 1944. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6858. 473. De Beni, E., Groppelli, G., (2010). 40Ar/39Ar radiometric dating to constrain the volcanic stratigraphy: The Mt. Etna methodological case. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6222. 477. De Vita, S., Sansivero, F., Orsi, G., Marotta, E., Piochi, M., (2010). Volcanological and structural evolution o f the Ischia resurgent caldera (Italy) o ver the past 10 k.y. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6068. 482. Di Roberto, A., Rosi, M., Bertagnini, A., Marani, M. P., Gamberi, F., (2010). Distal Turbidites and Tsunamigenic Landslides of Stromboli Volcano (Aeolian Islands, Italy). http://www.earthprints.org/handle/2122/6572. 517. Luongo, G., Carlino, S., Cubellis, E., Obrizzo, F., (2010). Conceptual model of shallow magma feeding s ystem for Ischia Island (Italy). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6814. 547. Orsi, G., Civetta, L., D'Antonio, M., (2010). La pericolosit vulcanica a lungo termine della Caldera dei Campi Flegrei. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6757. 590. Zanchetta, G., Isola, I., Piccini, L., Dini, A., (2010). The Corchia Cave (Alpi Apuane): a 2 Ma temporal window on the earth climate. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6820.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
sempli ficata dell'equazione di Smoluchowski, accoppiandolo al modello di dispersione Fall3d con applicazioni alle eruzioni del Mt St Helens (1980), del Mt Spurr (1992), e del Vesuvio (472 dC). In fine, riprese ad alta velocit della sedimentazione di piroclasti sia sul terreno (Ejya fjallajokull) che in laboratorio (HPHT-Lab, INGV Roma) hanno fornito le prime misure dirette di velocit di caduta, coe fficienti di attrito, densit, distribuzione granulometrica e frazione in peso sia di aggregati che di particelle di cenere. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Il codice GALES sar applicato allo studio degli e f f etti di geometrie complesse 2D sulle dinamiche di mescolamento dei magmi, studiando in particolare le condizioni in grado di produrre sovra-pressioni su f ficienti a innescare la risalita di dicchi e il verificarsi di una eruzione. Sar inoltre studiato, attraverso le simulazioni, linsieme dei segnali di tipo gravimetrico, sismico e de formati v o che rappresentano la manifestazione superficiale di processi pro fondi potenzialmente pericolosi. Si af fronter lo studio degli upli ft recenti ai Campi Flegrei tramite inversione di modelli numerici, con lobietti vo di relazionare la sorgente responsabile dei mini-uplift recenti con la sorgente responsabile dellupli ft della crisi del 1982-84. Altri studi basati su metodi numerici utilizzaranno i dati di deformazione DInSAR del Colima (Messico), al fine di individuare la sorgente che causa la deformazione osservata e la sua relazione col sistema di faglie che borda ledificio vulcanico del Pico de Colima. Si svilupper ulteriormente il modello 3D all'Etna per la caratterizzazione delle condizioni critiche che portano alla fratturazione delle rocce incassanti a reologia anelastica da parte di sorgenti magmatiche pressurizzate, stimando inoltre le deformazioni massime in superficie. La distribuzione del campo di stress fornir indicazioni sulla direzione preferenziale di propagazione delle intrusioni magmatiche. Si concluder lo studio sugli e f fetti della circolazione idrotermale sulla resisti vit elettrica alla Solfatara dei Campi Flegrei. La resistivit sar calcolata in base ad un modello dellarea craterica che descrive accuratamente la zona vadosa e il rilievo topogra fico. Verr studiato lef fetto delle condizioni atmos feriche sul degassamento dif fuso dai suoli, in aree ad alto e basso tasso di emissione. Verranno calcolati alcuni osservabili sismologici (attenuazione, travel time) associati a densit e distribuzione delle fasi fluide e alle loro variazioni. Per poter risolvere in modo pi accurato la risalita del magma nel condotto, si cercher di introdurre un nuovo set di equazioni basate sulla teoria dei potenziali termodinamici generalizzati. In questo modo sar possibile scrivere le equazioni in forma conservati va e trattare con un unico modello sia la fase liquido-bolle che la fase gas-particelle. Verranno inoltre implementati nuovi schemi numerici ai volumi finiti e i risultati delle simulazioni saranno confrontati con esperimenti in laboratorio per analizzare l'ef fetto della presenza di particelle sulle onde di shock. Verr sviluppato un modello analitico-sperimentale per ricavare da riprese ad alta velocit la pressione, il volume e la profondit di rilascio del gas nelle esplosioni Stromboliane. Proseguir latti vit di simulazione 2D/3D delle correnti di densit piroclastiche, con particolare attenzione ai fenomeni di non-equilibrio termico e cinetico tra le fasi e ai processi di sedimentazione e segregazione dei piroclasti durante la propagazione delle colate. Proseguir inoltre latti vit modellistica finalizzata alla formulazione di un modello di trasporto basato sulla teoria cinetica dei flussi multi fase e al miglioramento dellaccuratezza del modello numerico. Proseguir attraverso lanalisi dei dati ed esperimenti di laboratorio lo studio dellaccoppiamentodisaccoppiamento tra gas e piroclasti nei jet erutti vi. Alla luce dellesperienza maturata durante la recente eruzione islandese, si av vier uno studio sulla possibilit di integrare nel modello di dispersione di ceneri vulcaniche VOLCALPUFF dati osservati vi da terra e da satellite nellottica di migliorare lattendibilit dei risultati previsionali e al tempo stesso considerare lincertezza sui dati vulcanologici. Sono inoltre previsti ulteriori s viluppi del modello fisico in particolare riguardo ai processi di aggregazione delle particelle pi fini, di deposizione umida e di dispersione dei gas vulcanici. Si prevede inoltre di completare unapplicazione del modello allo studio delle eruzioni Stromboliane violente al Vesuvio e uno studio comparati vo tra modelli di dispersione basati su diverse formulazioni. Saranno ideati ed ef fettuati ulteriori esperimenti sulla sedimentazione della cenere vulcanica in diversi regimi di sedimentazione, e si studieranno gli ef fetti elettrostatici nei processi di aggregazione di ceneri vulcaniche in condizioni dry. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 12. And, B., Coltelli, M., Presti filippo, M., Scollo, S., (2010). A lab-scale experiment to measure terminal velocit y of volcanic ash, IEEE Trans. Instrum. Meas., 99, 1-8. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6301. 19. Barsotti, S., Andronico, D., Neri, A., Del Carlo, P., Baxter, P. J., Aspinall, W. P., Hincks, T., (2010). Quantitati ve assessment of volcanic ash hazards for health and infrastructure at Mt. Etna (Italy) by numerical simulation, J. Volcanol. Geotherm. Res., 1-2, 192, 85-96. http://www.earthprints.org/handle/2122/6502. 20. Beauducel, F., Bross, A., Buontempo, S., DAuria, L., Declais, Y., De Lellis, G., Festa, G., Gasparini, P., Gibert, D., Hoshina, K., Iacobucci, G., Lesparre, N., Macedonio, G., Marotta, A., Marteau, J, Martini, M., Miele, G., Migliozzi, P., Moura, C. A., Orazi, M., (2010). The MU-RAY project: Summary of the round-table discussions, Earth Planets Space, , 62, 145-151. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6090. 35. Bonaccorso, A., Currenti, G., Del Negro, C., Boschi, E., (2010). Dike de flection modelling for in ferring magma pressure and withdrawal, with application to Etna 2001 case, Earth Planet. Sci. 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prints.org/handle/2122/6368. 49. Cagnoli, B., Romano, G., (2010). Pressures at the base of dry flows o f angular rock fragments as a function of grain size and flow volume: Experimental results, J. Volcanol. Geotherm. Res., 196, 236-244. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6369. 56. Cannata, A., Giudice, G., Gurrieri, S., Montalto, P., Alparone, S., Di Grazia, G., Favara, R., Gresta, S., Liuzzo, M., (2010). Relationship between soil CO2 flux and volcanic tremor at Mt. Etna: Implications for magma dynamics, Environ. Earth Sci., 61, 477-489. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6569. 62. Carlino, S., Somma, R., (2010). Erupti ve versus non-eruptive behaviour of large calderas: the example o f Campi Flegrei caldera (southern Italy). Bull. Volcanol., 7, 72, 871-886. http://www.earthprints.org/handle/2122/6080. 82. Costa, A., Folch, A., Macedonio, G., (2010). A model for wet aggregation of ash particles in volcanic plumes and clouds: 1. Theoretical formulation, J. Geophys. 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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
298. Sulpizio, R., Cioni, R., Di Vito, M. A., Mele, D., Bonasia, R., Dellino, P., (2010). The Pomici di Avellino eruption of Somma-Vesuvius (3.9 ka BP). Part I: stratigraphy, compositional variability and eruptive dynamics, Bull. Volcanol., 72, 539-558. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6771. 300. Sulpizio, R.Bonasia, R., Dellino, P., Di Vito, M. A., Mele, D., La Volpe, I., (2010). The Pomici di Avellino eruption of SommaVesuvius (3.9 ka BP). Part II: sedimentology and physical volcanology of pyroclastic densit y current deposits, Bull. Volcanol., 72, 559-577. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6779. 301. Taddeucci, J., Sottili, G., Palladino, D., Ventura, G., Scarlato, P., (2010). A note on maar eruption energetics: current models and their application, Bull. Volcanol., 72, 75-83. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5775. 308. Todesco, M., Rinaldi, A. P., Bona fede, M., (2010). Modeling of unrest signals in heterogeneous hydrothermal s ystems, J. Geophys. Res., 115, B09213. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6348. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 336. Battaglia, M., Di Bari, M., Acocella, V., Neri, M., Dike emplacement and flank instability at Mount Etna: Constraints from a poro-elastic-model o f flank collapse, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6325. 338. Bemis, K., Walker, J., Borgia, A., Turrin, B., Neri, M., Swisher, C., The growth and erosion of cinder cones in Guatemala and El Salvador: Models and statistics, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6330. 363. Di Vito, M.A., Arienzo, I., Braia, G., Civetta, L., DAntonio, M., The Averno 2 fissure eruption: a recent smallsize explosive event at the Campi Flegrei Caldera (Italy). Bull. Volcanol. http://www.earthprints.org/handle/2122/6693. 342. Bonaccorso, A., Bon forte, A., Calvari, S., Del Negro, C., Di Grazia, G., Ganci, G., Neri, M., Vicari, A., Boschi, E., The initial phases o f the 2008-2009 Mt. Etna eruption: a multi-disciplinary approach for hazard assessment, J. Geophys. Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6621. 348. Cappello, A., Vicari, A., Del Negro, C., Assessment and modeling o f lava flow hazard on Etna volcano, Boll. Geofis. Teor. Appl. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6601. 359. De Martino, S., Palo, M., Cimini, G. B., A statistical study o f the Stromboli volcano explosion-quakes before and during 2002-2003 eruptive crisis, J. Geophys. Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6777. 394. Scollo, S., Presti filippo, M., Coltelli, M., Peterson, R. A., Spata, G., A Statistical Approach to Evaluate the Tephra Deposit and Ash Concentration from Pu f f Model Forecasts, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6299. 5.3 Altre pubblicazioni 439. Cappello, A., Del Negro, C., Vicari, A., (2010). Lava flow susceptibility map of Mt Etna based on numerical simulations, 201-206. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6602. 483. Di Ste fano, A., Currenti, G., Del Negro, C., Fortuna, L., Nunnari, G., (2010). Integrated inversion of numerical geophysical models using arti ficial neural networks, World Scienti fic series on nonlinear science, series B, 15, 177-182. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6596. 490. Esposti Ongaro, T., Barsotti, S., Neri, A., Salvetti, M. V., (2010). Large-eddy simulation of pyroclastic densit y currents. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6844. 498. Ganci, G., Del Negro, C., Vicari, A., Fortuna, L., (2010). Automated detection and analysis o f volcanic thermal anomalies through the combined use of SEVIRI and MODIS. http://www.earthprints.org/handle/2122/6603. 499. Giordano, D., Polacci, M., Papale, P., Caricchi, L., (2010). Rheological control on the dynamics of explosive activit y in the 2000 summit eruption of Mt. Etna, Solid Earth, 1, 1, 61-69. http://www.earthprints.org/handle/2122/6648. 505. Hrault, A., Bilotta, G., Del Negro, C., Russo, G., Vicari, A., (2010). SPH modeling of lava flows with GPU implementation. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6605. 507. Isola, I., Molli, G., Landi, P., Mazzarini, F., (2010). Alpi Apuane Field Trip. http://www.earthprints.org/handle/2122/6826. 517. Luongo, G., Carlino, S., Cubellis, E., Obrizzo, F., (2010). Conceptual model of shallow magma feeding s ystem for Ischia Island (Italy). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6814. 541. Neri, A.(2010). Buoni Modelli, Le Scienze, Luglio, 503. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6803. 542. Neri, A. (2010). Modeling Earth D ynamics: Complexity, Uncertainty, and Validation, EOS Trans., 51, 91, 506. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6804. 551. Peruzzo, E., Barsanti, M., Flandoli, F., Papale, P, (2010). The stochastic quantization method and its application to the numerical simulation of volcanic conduit dynamics under random conditions, Solid Earth, 1, 49-59. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6746.
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Figura 3.7.1 (a) Flussi netti aria mare di CO 2 nellOceano Pacifico per il XX secolo e per gli scenari A1B e E1. (b) Stima del cambiamento nella pompa biologica del carbonio sugli stessi periodi. Le regioni sono divise in Pacifico tropicale (tra 20S e 20N), settentrionale (20N-60N) e meridionale (20S-45S).
I risultati mostrano una buona correlazione durante gli ultimi 20 anni del XX secolo quando diventano dominanti le emissioni antropogeniche e indicano che luptake oceanico di carbonio alla fine del secolo nel caso dello scenario di mitigazione ritornerebbe sugli stessi valori di flusso di carbonio simulati per gli anni 60 nelloceano Paci fico e a valori ancora minori nellAtlantico. Con lo scenario A1B, si mostra che i maggiori bacini oceanici arriverebbero ad una saturazione della capacit di uptake di carbonio mentre a livello regionale i risultati sono meno chiari a causa dellef fetto della pompa biologica. In particolare si nota una inversione del flusso nel Pacifico equatoriale dovuto ad un aumento della pompa biologica del carbonio, mentre nell'emis fero nord si riscontra un calo dell'e f ficienza della pompa biologica (Fig. 3.7.1). Si inoltre proceduto allanalisi delle simulazioni di scenario eseguite con il modello globale ad alta risoluzione con il Mediterraneo interatti vo, il modello CMCC-Med. Lanalisi dei risultati ha mostrato un aumento delle temperature estive e una signi ficati va riduzione delle precipitazioni simulate nel corso del 21 secolo, indicando possibili scenari di mutamento del ciclo idrologico sullintera regione. Con il modello del clima CMCC ad alta risoluzione orizzontale per la componente atmos ferica (~80 Km) iniziata anche la produzione di un largo insieme di proiezioni climatiche a breve termine per il periodo 1960-2035. La prima parte del periodo (1960-2005), nel quale il forcing radiati vo quello osservato, utilizzato come ri ferimento e per la validazione del modello e delle simulazioni. La seconda parte (2006-2035), per la quale il forcing radiativo definito in accordo ai nuovi scenari, rappresenta la proiezione di cambiamento climatico per le prossime decadi. Diversamente dalle simulazioni di scenario, inizializzate per mezzo di lunghi spin-up, in queste proiezioni decadali la componente oceanica viene inizializzata utilizzando stati quanto pi vicini possibile a quelli osservati. In particolare vengono usate le rianalisi oceaniche aggiornate e prodotte tramite due diversi metodi di assimilazione dati. Lultimo metodo variazionale che permette lassimilazione, oltre che di dati in situ, anche dati di altimetria satellitari stato anche accoppiato alla configurazione globale del modello oceanico ad 1/4 di risoluzione orizzontale e 51 livelli. Le rianalisi oceaniche hanno anche fornito linizializzazione della componente oceanica del sistema di previsioni stagionali la cui validazione proseguita rispetto alla variabilit tropicale ed extratropicale e per valutare la predicibilit della frequenza dei cicloni tropicali nelle regioni pi atti ve degli Oceani (Fig. 3.7.2). Uno studio di impatto di ENSO e della sua variabilit interdecadale sulla precipitazione nella regione sud-orientale del Sud America ha mostrato che quando le anomalie di temperature superficiali marine sono massime nella parte orientale (centrale) del bacino, le 120
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anomalie di precipitazione nella regione sono pi (meno) intense. Il Gruppo Nazionale di Oceanografia Operativa nel sistema MFS-EU ha continuato il lavoro di implementazione del forzante di pressione atmos ferica per migliorare le previsioni dell'altezza mare. stato sviluppato il sistema di previsione accoppiato onde correnti e sono continuati gli studi di variabilit del livello del Mar Mediterraneo per il periodo 1960-2008 utilizzando dati da satellite, da mareografo e modelli oceanografici. stata analizzata la serie temporale delle rianalisi del Mar Mediterraneo prodotta per il periodo 1985-2007. Sono stati condotti esercizi preliminari per lo s viluppo, limplementazione e la calibrazione di una tecnica di Super-Ensemble da applicare ai modelli di circolazione del Mar Mediterraneo.
Figura 3.7.2 Distribuzione dei siti di generazione dei cicloni tropicali (a) osservati e (b) come previsto dal sistema di previsioni nel periodo 1992-2001. I risultati per lemisfero Nord (Sud) si riferiscono alle previsioni per i mesi da 2 a 5 delle previsioni inizializzate il 1 Maggio (1 Novembre).
4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento allanno 2011 Nel corso del 2011 verranno completate e analizzate le simulazioni CMIP5. In particolare per le simulazioni prodotte con il modello del sistema terra che include laccoppiamento tropos fera-stratos fera si analizzer limpatto di tale accoppiamento sulla predicibilit del clima alle scale di tempo decennali e, grazie allalta risoluzione verticale del modello, si valuter lanalisi delle incertezze nella distribuzione del vapor dacqua nellalta tropos fera e bassa stratos fera. Verranno anche completate le nuove simulazioni di scenario CMIP5 eseguite col modello di clima ad alta risoluzione atmos ferica (80Km) e le previsioni climatiche decadali. I dati opportunamente post-processati verranno archiviati e resi disponibili alla comunit internazionale per il prossimo rapporto IPCC (AR5). Le simulazioni, inoltre, verranno analizzate per studiare la variabilit climatica tropicale e della regione del Mediterraneo e per esplorare come i cambiamenti climatici di origine antropica possono eventualmente modi ficare e influenzare la variabilit naturale. Latti vit del 2011 sullo studio del clima e sugli impatti sullecosistema marino si focalizzer soprattutto nellAtlantico e nel Mediterraneo con i progetti GreenSeas e MedSea che utilizzeranno modelli fisicobiogeochimici forzati. In particolare si studieranno la capacit del modello globale a riprodurre le regioni biogeografiche dellAtlantico e la loro variazione in seguito a scenari climatici e gli impatti dellacidificazione sullecosistema Mediterraneo. Per quanto riguarda latti vit di assimilazione di dati oceanografici nellambito del progetto MyOcean il primo set di rianalisi oceaniche globali ad una risoluzione di 25Km sul periodo 1989-2009 sar validato e reso disponibile pubblicamente. Si proceder allanalisi dei risultati e in particolare allimpatto della risoluzione e dellassimilazione dei dati in-situ e satellitari sulla variabilit spaziale e temporale del livello della superficie marina. Nel corso del 2011 nellambito del progetto CLARIS-LPB, e in collaborazione con altri partners del progetto medesimo, lo studio dellimpatto di ENSO e della sua variabilit interdecadale applicato alla precipitazione nella regione sud-orientale del Sud-America sar estesa agli eventi estremi di temperatura e precipitazione. Lensemble di simulazioni con la sola componente atmos ferica forzata con SST osservate potr essere confrontata con esperimenti accoppiati oceano-atmos fera per studiare la variabilit tropicale e le teleconnessioni associate ad ENSO con maggiore attenzione per larea del monsone Indiano. Il Gruppo Nazionale di Oceanografia Operativa s vilupper ulteriormente il sistema di previsioni marine del Mar Mediterraneo. Latti vit di 121
ricerca per la valutazione dellef fetto della pressione nella circolazione del Mediterraneo verr finalizzata ed i risultati ottenuti andranno ad integrarsi con lesistente sistema di previsioni. Laccoppiamento onde-correnti verr ulteriormente approfondito tramite lanalisi di nuovi termini nelle equazioni risolte dal modello di circolazione utilizzato dal sistema operativo. Continuer il lavoro per la messa a punto della produzione del nuovo sistema di ri-analisi dei passati 25 anni, che verr e f fettuata utilizzando il pi recente sistema di modellistica di MyOcean. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 11. Anderson, B.T., Knight, J. R., Ringer, M. A., Deser, C., Phillips, A. S., Yoon, J., Cherchi, A., (2010). Climate forcings and climate sensitivities diagnosed from atmospheric global circulation models, Clim. D yn., 7-8, 35, 1461-1475. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6422. 65. Cattaneo Vietti, R., Albertelli, G., Aliani, S., Bava, S., Bavestrello, G., Benedetti Cecchi, L., Bianchi, C. N., Bozzo, E., Capello, M., Castellano, M., Cerrano, C., Chiantore, M., Corradi, N., Cocito, S., Cutroneo, L., Diviacco, G., Fabiano, M., Faimali, M., Ferrari, M., Locritani, M., (2010). The Ligurian Sea: present status, problems and perspectives, Chem. Ecol., 26, 319-340. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6175. 75. Colonese, A.C., Zanchetta, G., Dotsika, E., Drysdale, R. N., Fallick, A. E., Grifoni Cremonesi, R., Manganelli, G., (2010). Early-middle Holocene land snail shell stable isotope record from Grotta di Latronico 3 (southern Italy). J. Quat. Sci., 8, 25, 1347-1359. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6509. 105. De Michieli Vitturi, M., Neri, A., Esposti Ongaro, T., Lo Savio, S., Boschi, E., (2010). Lagrangian modeling of large volcanic particles: Application to Vulcanian explosions, J. Geophys. Res., 115, B08206. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6565. 187. Lee, T., Awaji, T., Balmaseda, M., Ferry, N., Fujii, Y, Fukumori, I., Giese, B., Heimbach, P., Kohl, A., Masina, S., Rem y, E., Rosati, A., Schodlok, M., Stammer, D., Weaver, A., (2010). Consistenc y and fidelit y of Indonesian-throughflow total volume transport estimated by 14 ocean data assimilation products, D yn. Atmos. Oceans, 2, 50. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5783. 188. Leng, M. J., Baneschi, I., Zanchetta, G., Jex, C. N., Wagner, H., Vogel, H., (2010). Late Quaternary palaeoenvironmental reconstruction from Lakes Ohrid and Prespa (Macedonia/Albania border) using stable isotopes, Biogeosciences, 3, 7, 3815-3853. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6691. 272. Saba, V., Friedrichs, M.A.M., et al., Vichi, M., (2010). Challenges o f modeling depth-integrated marine primary productivit y o ver multiple decades: A case study at BATS and HOT, Glob. Biogeochem. 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Re v. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6857. 5.3 Altre pubblicazioni 503. Guidoboni, E., Navarra, A., (2010). Nella spirale del clima. Culture e societ mediterranee di fronte ai mutamenti climatici. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5885. 504. Guidoboni, E., Navarra, A., Boschi, E., Bianchi, M. G., Ciuccarelli., C., Comastri, A., Lorusso, D., Mariotti, D., Pistoresi, M., (2010). Nella spirale del clima. Culture e societ mediterranee di fronte ai cambiamenti climatici. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6343. 516. Locritani, M., Chiappini, O., Chiarabini, R., Bruni, F., Ciccarelli, V., Natale, L., De Paulis, R., (2010). H ydrological and Physical Characterization o f Cinque Terre Marine Protected Area (Ligurian Sea) and Evaluation of Current Velocit y and Direction by AUV Navigation Tracks, IEEE Xplore. http://www.earthprints.org/handle/2122/6737. 579. Tedesco, L., Vichi, M., (2010). BFM-SI: A new implementation of the biogeochemical flux model in sea ice. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5956. 589. Walsh, K., Lavander, S., Murakami, H., Scoccimarro, E., Caron, L. P., (2010). The Tropical C yclone Climate 122
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Model Intercomparison Project. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6305. 590. Zanchetta, G., Isola, I., Piccini, L., Dini, A., (2010). The Corchia Cave (Alpi Apuane): a 2 Ma temporal window on the earth climate. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6820.
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delle analisi ef fettuate sui dati. Queste informazioni sono in questo modo condivise con tutti gli utenti interessati e con la comunit scienti fica nazionale e internazionale. stato av viato e sottoscritto un accordo per un progetto di ricerca congiunto con il Comitato Ev-K2-CNR (denominato PAPRIKA) al fine di ottenere alcune misure puntuali dello spessore del ghiacciaio del Baltoro (K2, Pakistan) lungo un transetto perpendicolare alla lingua glaciale ovest. stata av viata la realizzazione del progetto del PNRA 2009/ A4.05 Tecnologia per la Glaciologia in Antartide, SSCC snowRADAR approvato lanno precedente a quello di riferimento. Latti vit di ricerca comprende la realizzazione di un sistema RES a compressione dimpulsi a bassa potenza e di piccole dimensioni, per misure da terra, che utilizzer tecniche innovati ve per la compressione dimpulso. Sar s viluppato inoltre un algoritmo automatico ed interatti vo per l'elaborazione dei dati GPR e RES e uno strumento dedicato alla caratterizzazione e al riconoscimento automatico di aree crepacciate. Sono stati in fine elaborati i dati GPR della campagna antartica 2009-2010 e consegnato al PNRA un database basato su Google Earth delle aree crepacciate intorno alla base Mario Zucchelli (Fig. 3.8.3). 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento allanno 2011 Magnetismo ambientale Nel corso del 2011 verranno svolte ricerche sulle propriet di isteresi a bassa temperatura delle polveri sottili atmos feriche, nel tentati vo di caratterizzare il contributo delle particelle superparamagnetiche alla frazione di particolato atmos ferico di origine antropica. Proseguiranno altres le ricerche focalizzate alla caratterizzazione magnetica dellinquinamento di origine veicolare, con analisi delle propriet magnetiche di suoli lungo strade a diverso tenore di tra f fico. Inoltre, proseguiranno le ricerche sulle propriet magnetiche di sequenze sedimentarie da varie regioni del globo, quali indicatori originali di cambiamenti paleoclimatici e paleoambientali. Si prevede a tal proposito di completare una revisione di sintesi dei dati di magnetismo ambientale raccolti nei grandi progetti internazionali di perforazione in Antartide (ANDRILL, CRP) e di discutere le implicazioni per la ricostruzione della dinamica del clima durante intervalli critici del Cenozoico. Proseguir altres lanalisi ad alta risoluzione dei due ultimi cicli glaciali, registrati nelle carote campionati al largo della Nuova Zelanda nellambito della spedizione IODP 317, e dellultima deglaciazione, registrata nelle carote campionate al largo delle isole Svalbard. Si inizier uno studio dei sedimenti glaciomarini deposti nel Mare di Ross (Antartide) negli ultimi 50 Ka, con particolare riguardo alla raccolta di informazioni utili alla ricostruzione delle fluttuazioni dellestensione dei ghiacci nel corso della transizione glacialeinterglaciale. Questo progetto si propone di studiare, con un approccio multidisciplinare, le carote selezionate raccolte in precedenti campagne e conservate presso archivi italiani. In fine, proseguiranno le ricerche di magnetismo ambientale e le prospezioni geofisiche in ambito geo-archeologico, in particolare quelle in corso a Mozia, in Sicilia, e a Jericho, in Palestina. Glaciologia Le attivit previste per lespletamento del progetto di ricerca PAPRIKA prevedono in primo luogo la preparazione e lidentificazione delle configurazioni strumentali pi opportune per il particolare tipo di indagine. Sono previsti due test propedeutici sul ghiacciaio dello Stelvio (Lombardia) e del Miage (Valle dAosta, Italia) per verificare lefficacia delle soluzioni operative. Dopo lanalisi dei risultati ottenuti si prevede la partenza per il ghiacciaio del Baltoro (K2, Pakistan) per effettuare le misure proposte nellaccordo. Tali misure verranno effettuate sperimentando strumenti radar differenti (RES e GPR) e diverse configurazioni di acquisizione. Nellambito di questo progetto stata prevista la realizzazione di un sistema radar per lo studio dei ghiacciai temperati, con la possibilit di effettuare misure sia da terra che in volo attraverso lutilizzo di un elicottero. Si cos proceduto a progettare e realizzare in versione prototipale un radar adeguato a questo tipo di misure, scegliendo come frequenza portante 40 MHz e un impulso variabile da 25 ns a 125 ns. Questo permette al segnale trasmesso di penetrare nei ghiacciai delle zone temperate e rilevare il fondo roccioso anche a profondit non elevate. Per le antenne sono state utilizzate delle antenne commerciali non schermate a 40 MHz della GSSI facilmente trasportabili e compatte. Si comunque cominciato lo studio di nuove antenne loop di dimensioni contenute anche a pi basse frequenze. Verr anche effettuato un primo test in Antartide della nuova strumentazione radar realizzata nellambito del progetto PNRA del settore tecnologia 2009/A4.05. In particolare verranno eseguite misure nelle zone crepacciate intorno alla base Mario Zucchelli e intorno al sito di Epica a Doma C. In questo modo si intende portare avanti lo studio condotto sulla propagazione delle onde nei ghiacciai freddi e testare le tecniche e gli algoritmi matematici per lanalisi del segnale al fine di riconoscere le superfici dinterfaccia per lidentificazione dei crepacci. Prosegue l'analisi dei dati di snow radar delle traversa ITASE 2001-02 ai fini della determinazione della variazione dell'accumulo nevoso superficiale. Sar arricchito nei contenuti il database GIS, contenente i dati di radar glaciologia, che permette di visualizzare su una mappa dell'Antartide sia i dati pregressi sia i percorsi che saranno effettuati nelle campagne di misura previste per il triennio di riferimento. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 44. Budillon, G., Lo Bue, N., Siena, G., Spezie, G., (2010). H ydrographic characteristics of water masses and circulation in the Northern Ionian Sea, Deep-Sea Res. Part II-Top. Stud. Oceanogr., 5-6, 57, 441-457. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6352. 92. DallOsso, F., Maramai, A., Graziani, L., Brizuela, B., Cavalletti, A., Gonella, M., Tinti, S., (2010). Applying and validating the PTVA-3 Model at the Aeolian Islands, Italy: assessment o f the vulnerability of buildings to tsunamis, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 1547-1562. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6199. 116. Di Roberto, A., Pompilio, M., Wilch, T. I., (2010). Late Miocene submarine volcanism in ANDRILL AND-1B drill core, Ross Embayment, Antarctica, Geosphere, 5, 6, 524-536. http://www.earth125
prints.org/handle/2122/6567. 142. Folco, L., Di Martino, M., El Barkook y, A., D'Orazio, M., Lethy, A., Urbini, S., Nicolosi, I., Ha fez, M., Cordier, C., van Ginneken, M., Zeoli, A., Radwan, A. M., El Khrepy, S., El Gabry, M., Gomaa, M., Barakat, A. A., Serra, R., El Sharkawi, M., (2010). The Kamil Crater in Egypt, Science, 329, 804. http://www.earthprints.org/handle/2122/6246. 145. Frank, T.D., Gui, Z., ANDRILL SMS Science Team, Antarctica, ANDRILL SMS Science Team, Antarctica, (2010). Cryogenic origin for brine in the subsurface of southern McMurdo Sound, Antarctica, Geology, 7, 38, 587-590. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6402. 153. Giraldi, D., De' Michieli Vitturi, M., Iannelli, R., (2010). FITOVERT: A dynamic numerical model of subsurface vertical flow constructed wetlands, Environ. Modell. So ftw., 5, 25, 633-640. http://www.earthprints.org/handle/2122/6651. 288. Settimi, A., Zirizzotti, A., Baskaradas, J. A., Bianchi, C., (2010). Inaccurac y assessment for simultaneous measurement o f resisti vit y and permitti vity applying sensiti vity and trans fer function approaches, Ann. Geophys., 2, 53, 1-19. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6111. 289. Settimi, A., Zirizzotti, A., Baskaradas, J. A., Bianchi, C., (2010). Optimal requirements of a data acquisition s ystem for a quadrupolar probe employed in resisti vity and permittivity surve ys, Ann. Geophys., 4, 53. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6405. 315. Urbini, S., Cafarella, L., Zirizzotti, A., Tabacco, I. E., Bottari, C., Baskaradas, J. A., Young, N., (2010). Radio echo sounding data analysis of the Shackleton Ice Shelf, Ann. Geophys., 2, 53, 79-87. http://www.earthprints.org/handle/2122/6205. 329. Zirizzotti, A., Ca farella, L., Baskaradas, J. A., Tabacco, I. E., Urbini, S., Mangialetti, M., Bianchi, C., (2010). Dry-wet bedrock interface detection by radio echo sounding measurements, EEE Trans. Geosci. Remote Sensing, 5, 48, 2343-2348. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6214. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 367. Folco, L., Di Martino, M., El Barkook y, A., DOrazio, M., Lethy, A., Urbini, S., Nicolosi, I., Ha fez, M., Cordier, C., van Ginneken, M., Zeoli, A., Radwan, A. M., El Khrepy, S., El Gabry, M., Gomaa, M., Barakat, A. A., Serra, R., El Sharkawi, M., The Kamil Crater (Egypt): 1 Ground truth for small-scale meteorite impacts on Earth, Geology, (2010). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6243. 388. Pignatelli, A., Nicolosi, I., Carluccio, R., Chiappini, M., von Frese, R., Graphical interacti ve generation of gravit y and magnetic fields, Comput. Geosci. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6689. 5.3 Altre pubblicazioni 410. Anzidei, M., (2010). Active Mediterranean. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6842. 573. Settimi, A., Zirizzotti, A., Baskaradas, J. A., Bianchi, C., (2010). Design of an induction probe for simultaneous measurements o f permitti vit y and resisti vity . http://www.earth-prints.org/handle/2122/6108. 585. Urbini, S., Baskaradas, J. A., (2010). GPR as an ef fecti ve tool for sa fety and glacier characterization: experiences and future development, IEEE Xplore, 1-6. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6244. 591. Zirizzotti, A., Urbini, S., Cafarella, L., Baskaradas, J. A., (2010). Radar systems for Glaciology. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5891.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
provenienti da misure ef fettuate ad alte latitudini tanto nell'emis fero Sud che Nord. Lanalisi sar estesa a periodi di diversa atti vit solare al fine di approfondire i complessi meccanismi fisici responsabili delle scintillazioni ionosferiche anche tramite il con fronto con i dati acquisiti dai radar SuperDARN. Durante lanno verranno svolti dei test sulla prima versione del modello di irregolarit e scintillazioni WAM a latitudini equatoriali utilizzando nuovi dati acquisiti in America Latina. Al fine di veri ficare maggiormente la f fidabilit del modello tridimensionale della densit elettronica della ionos fera, s viluppato nel corso de 2010 per un accurato ray tracing tra trasmettitore e ricevitore, saranno portati avanti nuovi test nei quali saranno prese in considerazioni tanto condizioni di disturbo geomagnetico quanto un numero superiore di stazioni di input dalle quali estrarre i dati in tempo reale. Sar e f fettuato uno studio relativo alloccorrenza della seconda riflessione della traccia dello ionogramma per studiarne la variazione in funzione dellora, della stagione e dellattivit solare. Per meglio comprendere la variabilit giornaliera delle irregolarit ionos feriche a bassa latitudine, sar invece portato avanti uno studio statistico di occorrenza dei fenomeni di spread F a Tucumn che verranno poi messe in relazione con allapparizione delle tracce satelliti negli ionogramma. Le osservazioni ionosferiche ef fettuate in Italia, in determinati periodi, saranno invece utilizzate per ef fettuare un confronto tra le mediane mensili della frequenza critica dello strato E (foE) ottenute dai dati reali e quelle determinate a partire dal modello di previsione IRI (International Re ference Ionosphere). Un successi vo confronto verr poi fatto anche con osservazioni da satellite relative alla densit elettronica nella regione E. Laf fidabilit del modello modello regionale per la previsione della frequenza foF2 nel corso di forti tempeste magnetiche e ionos feriche (IFERM) verr valutata con frontando le previsioni di foF2 ottenute con il modello IRISTORM con le previsioni di IFERM su un considerevole numero di periodi selezionati per ognuna delle 13 stazioni per i 12 mesi dellanno e per 3 livelli di attivit magnetica (leggermente disturbata, disturbata e molto disturbata). infine allo studio la formalizzazione del nuovo indice polare magnetico POLAR MAGNETIC INDEX sia per il polo sud PMs che per il polo nord PMn. Per il calcolo e la distribuzione di quello relativo al polo sud, basato sui dati geomagnetici dell'osservatorio di Concordia (Dome C, Antartide), gestito dall'Italia e dalla Francia, in via di definizione la possibilit che presso l'INGV venga atti vata una risorsa web per la distribuzione mondiale dell'indice, in collaborazione con l'istituto francese EOST di Strasburgo e la NASA (USA). 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 10. Alves da Silva, H., Camargo, P., Galera Monico, J. F., Aquino, M., Marques, H. A., De Franceschi, G., Dodson, A., (2010). Stochastic modelling considering ionospheric scintillation ef fects on GNSS relati ve and point positioning, Adv. Space Res., 9, 45, 1113-1121. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6813. 41. Bourdillon, A., Zolesi, B., Cander, L. R., (2010). COST 296 action results for space weather ionospheric monitoring and modelling, Adv. Space Res., 9, 45, 1173-1177. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6450. 45. Bullett, T., Malagnini, A., Pezzopane, M., Scotto, C., (2010). Application o f Autoscala to ionograms recorded by the VIPIR ionosonde, Adv. Space Res., 9, 45, 1156-1172. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5968. 47. Cabrera, M. A., Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Ezquer, R. G., (2010). Satellite traces, range spread-F occurrence, and gravit y wave propagation at the southern anomaly crest, Ann. Geophys., 5, 28, 1133-1140. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6012. 97. De Michelis, P., Tozzi, R., Consolini, G., (2010). Principal components features o f mid-latitude geomagnetic daily variation, Ann. Geophys., 12, 28, 2213-2226. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6414. 181. Krasheninnikov, I., Pezzopane, M., Scotto, C., (2010). Application of Autoscala to ionograms recorded by the AIS-Parus ionosonde, Comput. Geosci., 5, 36, 628-635. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5984. 234. Nenovski, P., Spassov, Ch., Pezzopane, M., Villante, U., Vellante, M., Serafimo va, M., (2010). Ionospheric transients observed at mid-latitudes prior to earthquake activity in Central Italy, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 6, 10, 1197-1208. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6043. 252. Pezzopane, M., Scotto, C., (2010). Highlighting the F2 trace on an ionogram to improve Autoscala performance, Comput. Geosci., 9, 36, 1168-1177. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6100. 253. Pezzopane, M., Scotto, C., Tomasik, L., Krasheninnikov, I., (2010). Autoscala: an aid for di f ferent ionosondes, Acta Geophys., 3, 58, 513-526. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5994. 257. Pietrella, M., Zuccheretti, E., (2010). Coerenza: A so ftware tool for computing the maximum coherence times of the ionosphere, Comput. Geosci., 12, 36, 1504-1511. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6404. 295. Spogli, L., Alfonsi, Lu., De Franceschi, G., Romano, V., Aquino, M. H. O., Dodson, A., (2010). Climatology of GNSS ionospheric scintillation at high and mid latitudes under di f ferent solar acti vity conditions, Nouvo Cimento Soc. Ital. Fis. B-Basic Top. Phys., 5-6, 125 B, 623-632. http://www.earthprints.org/handle/2122/6360. 297. Stanislawska, I., Lastovicka, J., Bourdillon, A., Zolesi, B., Cander, Lj. R., (2010). Monitoring and modeling o f ionospheric characteristics in the framework of European COST 296 Action MIERS, Space Weather, 8, S02001. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6672. 313. Tsagouri, I., Zolesi, B., Cander, L. R., Belehaki, A., (2010). DIAS E f fecti ve Sunspot Number as an Indicator of the Ionospheric Activit y Level over Europe, Acta Geophys., 3, 58, 491-512. http://www.earthprints.org/handle/2122/6449. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 331. Alfonsi, Lu., Spogli, L., Tong, J. R., De Franceschi, G., Romano, V., Bourdillon, A., Le Huy, M., Mitchell, C. M., GPS scintillation and TEC gradients at equatorial latitudes on April 2006, Adv. Space Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6355. 128
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
5.3 Altre pubblicazioni 424. Bianchi, C., Settimi, A., Azzarone, A., (2010). IONORT: IONOsphere Ray-Tracing. http://www.earthprints.org/handle/2122/6143. 569. Sciacca, U. (2010). Da Maxwell alle lenti: come ricavare le leggi dell'ottica geometrica. http://www.earthprints.org/handle/2122/5889. 578. Spogli, L., Alfonsi, Lu., Materassi, M., Wernik, A.W., (2010). Scintillations climatology over low latitudes: statistical analysis and WAM modelling. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6356.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
Vulcanologia Storica Vesuvio stato a f frontato il problema dei terremoti del Vesuvio per il trentennio che ha preceduto la grande eruzione del dicembre 1631. Sono state reperite informazioni su 18 terremoti sentiti a Napoli fra il 1601 e il 1630. Lo studio ha messo in evidenza un consistente aumento di sismicit a partire dal 1616 (E. Guidoboni e D. Mariotti). Etna proseguita la revisione e lintegrazione delle fonti storiche e della letteratura storiografica e scienti fica relativa alla storia delle eruzioni dellEtna dal XIII secolo a.C. alla fine del XVII secolo. Lelaborazione delle schede di commento storico-critico finalizzata alla compilazione del nuovo catalogo storico delle eruzioni etnee. proseguita una parallela ricerca di fonti iconogra fiche riguardanti i vulcani italiani, finalizzata a integrare le immagini gi disponibili, ricerca che ha riguardato le banche dati di oltre 30 biblioteche e musei europei e nordamericani (C. Ciuccarelli). Campi Flegrei Lo studio dei Campi Flegrei ha preso in esame larea dal XII secolo alla fine del XVI.
Figura 3.10.2 Eruzione del Vesuvio del 1944.
Climatologia Storica In questo settore, del tutto nuovo per lINGV, nel corso del 2010 stato pubblicato il libro divulgativo Nella spirale del clima: culture e societ mediterranee di fronte ai mutamenti climatici, che presenta una sintesi sulle variazioni climatiche negli ultimi tremila anni in area mediterranea. La chiave di lettura quella delle risposte umane ai cambiamenti climatici (Guidoboni et al., 2010). Archeologia per la Sismologia e la Vulcanologia Attivit sul Foro Romano e Palatino Roma Nellambito delle verifiche sismiche condotte secondo le Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale (Ministero per i Beni e le Attivit Culturali - D.M. 29.01.2008), proseguito lo studio geologico-geotecnico dei siti di alcuni manu fatti archeologici e monumentali, ubicati nellarea del Foro Romano e del Colle Palatino, con la messa a punto di modelli litotecnici 1D del sottosuolo. Applicazione di una scheda geologica per valutazioni di risposta sismica locale ad un sito campione (Tempio di Antonino e Faustina Chiesa di S. Lorenzo in Miranda). La scheda si dimostrata in grado di rappresentare una sorta di carta di identit geologica per il bene archeologico considerato (G. Di Capua e S. Peppoloni). Archeosismologia Attivit di ricerca relative a tre siti archeologici: 1) Morgantina (Enna, Sicilia); 2) Sk ylletion/Scolacium (Catanzaro, Calabria), a cura di C. Bottari; 3) Selinunte (Trapani, Sicilia) a cura di M. Pannaccione Apa. Nel sito di Morgantina le tracce di un probabile evento sismico sono ancora oggetto di indagine. Nel sito archeologico di Sk ylletion/Scolacium le prime indagini sono state indirizzate allindividuazione di evidenze di terremoto nellarea del foro e del teatro. Per Selinunte stato condotto uno studio delle evidenze di crolli o lesioni da terremoto allinterno del grande Parco Archeologico, gi oggetto di studi pubblicati nel 2001. Lo studio ha riguardato le mura settentrionali (cerchia di Ermocrate: grande galleria e torrioni) dellacropoli di Selinunte. Altre ricerche di carattere storico-archeologico finalizzate allindividuazione di ef fetti sismici sono state condotte nella Valle dellAniene (Lazio). In questo ambito stata condotta uninteressante indagine multidisciplinare (archeologia, geologia, ingegneria e storia), che ha messo in evidenza la risposta sismica di alcuni importanti centri storici, in passato colpiti da forti terremoti (M. Pirro). Tali ricerche hanno riguardato labitato di Tivoli e alcuni centri storici limitrofi, come SantAngelo Romano. Altre analisi archeologiche e geologiche hanno riguardato i danni sismici nel sito di Gerico, citt della Cisgiordania, vicino al fiume Giordano, a 240 m s.l.m. nella depressione del Mar Morto (L. Al fonsi). A Gerico riferita la pi antica testimonianza storica riguardante un terremoto del secolo VIII a.C.. Si sta predisponendo un archivio su base GIS degli eventi naturali distrutti vi e antropici del Levante, da dati di letteratura e dai cataloghi di sismicit storica disponibili (i dati sono inseriti in maniera acritica, ogni dato comunque associato alla rispetti va fonte). Larchivio in formazione contiene inoltre dati sulla geologia di base dellarea, sulla tettonica e, qualora presenti, informazioni dai dati paleosismologici. LArcheologia applicata in ambienti vulcanici attivi o f fre nuove possibilit di studio e di analisi dei modelli di vulnerabilit e resilienza antica. Lo scopo quello di produrre dei sistemi di analisi, che possano avere un uso polivalente al momento della loro reale applicazione su territorio, dal punto di vista sia diacronico (pi adatto a territori di terra ferma: sovrapposizioni culturali e cambiamento nei modelli di insediamento), sia sincronico (pi adatto alle isole: lettura orizzontale dei territori occupati, stima quantitativa di concentrazione degli insediamenti 131
comprese sovrapposizioni architettoniche, necropoli, etc.). Tale modello stato applicato nel 2010 allisola di Tenerife (Canarie). Il modello risulta, per questo particolare caso, attendibile e sovrapponibile allattuale s fruttamento urbanistico del territorio isolano, che ruota intorno al vulcano Teide (M. Pannaccione Apa). 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento allanno 2011 La maggior parte delle ricerche svolte nel 2010 proseguiranno anche nel corso del 2011. Per quanto riguarda lo studio dellarea balcanica, si prevede di completare e rendere disponibile lo studio complessi vo sui terremoti storici che hanno interessato la citt di Ragusa/Dubrovnik. Proseguir in parallelo latti vit di analisi e raccolta di dati storico-macrosismici sulla penisola balcanica, in collaborazione con i colleghi degli istituti di So fia (Bulgaria), Bucarest (Romania) e Atene (Grecia). Particolare impegno previsto nello studio e nellanalisi dei terremoti che hanno interessato la parte occidentale del Gol fo di Corinto (Grecia) dallantichit al XIX secolo, in collaborazione con i colleghi francesi dellEcole Normale Suprieure e dellInstitut de Radio-Protection et de Suret Nuclaire. Lo studio sar esteso alle regioni vicine, con speciale attenzione alla sismicit delle Isole Ionie. Lo studio degli scenari sismici di citt italiane e mediterranee converger nella collaborazione con il V Congresso AISU (Associazione Italiana di Storia Urbana), intitolato Fuori dallordinario: la citt di fronte a catastro fi ed eventi eccezionali. Le relazioni saranno sottoposte a revisione critica, selezionate e potranno essere pubblicate in un volume speci fico, che prevede la convergenza con altri gruppi di ricerca dentro e fuori lINGV. La revisione delle eruzioni dellEtna del periodo antico, medievale e moderno proseguir anche per la prima met del 2011: il lavoro finalizzato alla pubblicazione di alcuni articoli e del catalogo completo (fino al XVII secolo compreso).
Figura 3.10.3 Cinematica dei fenomeni avvenuti nelle 42 ore precedenti leruzione del 29 settembre 1538 (in Guidoboni e Ciuccarelli 2010).
5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 7. 39. 107. 147. 151. Albini, P., Rovida, A., (2010). The 12 May 1802 earthquake (N Italy) in its historical and seismological context, J. Seismol., 14, 629-651. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6559. Bottari, C., Carveni, P., Sacc, C., Copat, B., Iaria, G., (2010). Analysis o f Earthquake Damage to Ancient Buildings on the San Raineri Peninsula, Messina, Sicily , Bull. Seismol. Soc. Amer., 5A, 100, 2067-2079. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6271. Del Gaudio, C., Aquino, I., Ricciardi, G. P., Ricco, C., Scandone, R., (2010). Unrest episodes at Campi Flegrei: A reconstruction of vertical ground movements during 19052009, J. Volcanol. Geotherm. Res., 195, 4856. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6673. Galadini, F., Ceccaroni, E., Falcucci, E., (2010). Archaeoseismological evidence o f a disruptive Late Antique, Boll. Geo fis. Teor. Appl., 2-3, 51, 143-161. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6866. Gioncada, A., Gonzalez-Ferranb, O., Lezzerini, M., Mazzuoli, R., Bisson, M., Rapu, S. A., (2010). The volcanic rocks of Easter Island (Chile) and their use for the Moai sculptures, Eur. J. Mineral, 6, 22, 855-867. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6645.
5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 346. Camassi, R., Caracciolo, C. H., Castelli, V., Slejko, D., The 1511 Eastern Alps earthquakes: a critical update and comparison o f existing macroseismic datasets, J. Seismol. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6676. 373. Guidoboni, E., Ciuccarelli, C., The Campi Flegrei caldera: historical revision and new data on seismic crises, bradyseisms, the Monte Nuovo eruption and ensuing earthquakes (twelfth century 1582 AD). Bull. Volcanol. 132
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
http://www.earth-prints.org/handle/2122/6908. 374. Guidoboni, E., Mariotti, D., Vesuvius: Earthquakes from 1600 up to the 1631 eruption, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6909. 398. Urbini, S., Bottari, C., Marchetti, M., Ca farella, L., Tres Tabernae archaeological site (Cisterna di Latina, Italy): new evidence revealed by an integrated geophysical investigation, Ann. Geophys. http://www.earthprints.org/handle/2122/6215. 5.3 Altre pubblicazioni 447. Carlino, S., Cubellis, E., Delizia, I., Luongo, G., (2010). The opening of Ischia Harbour (Southern italy): history, geology and natural risk. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6815. 448. Carlino, S., Cubellis, E., Delizia, I., Luongo, G., (2010). The opening of the natural harbour of Ischia (Italy). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6811. 460. Cubellis, E., Marturano, A., (2010). Testimonianze, Ricordi e Descrizioni dellultima eruzione del Vesuvio del marzo 1944. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6858. 502. Guidoboni, E. (2010). Upside-Down Landscapes: Seismicity and Seismic Disasters in Italy. http://www.earthprints.org/handle/2122/5883. 559. Ricciardi, G. P. (2010). La formazione del Somma Vesuvio. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6847.
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Sono state inoltre concluse le campagne di monitoraggio temporaneo per lo studio della risposta sismica locale in situazioni geomorfologiche complesse, Narni, Norcia e Fucino (Fig. 2) e sono state ef fettuate misure di array per la caratterizzare le velocit nei terreni di copertura su alcuni siti indicati dal DPC. Per il progetto V4 stato s viluppato il programma PROSCEN (PRObabilistic damage SCENario) che simula mappe di scuotimento in termini di intensit per le strutture del versante occidentale dellEtna. Tutti i dati raccolti in seguito al terremoto aquilano sono stati analizzati in dettaglio per evidenziare linfluenza degli ef fetti di sito sul moto atteso. In particolare, sono state stimate, con vari approcci, le funzioni di ampli ficazione nellarea epicentrale. stato condotto uno studio sulle registrazioni pi energetiche al fine di individuare possibili e f fetti non lineari nella risposta sismica locale. Utilizzando i dati delle stazioni sismiche dellAppennino meridionale sono state calcolate le equazioni predittive del moto del suolo per i parametri di picco (accelerazione e velocit) relativamente ad eventi di magnitudo mediopiccola (ML<4.0). stata sviluppata, al fine del miglioramento della determinazione delle mappe di scuotimento, una tecnica per la stima in tempo-reale della geometria di faglia per forti terremoti analizzando i dati di picco del moto del suolo e la funzione direttivit. stato s volto uno studio di pericolosit sismica in ambiente vulcanico producendo equazioni preditti ve del moto del suolo da utilizzare nellarea Vesuviana e nei Campi Flegrei. stata inoltre sviluppata una tecnica, applicata alle aree vulcaniche del Vesuvio e dei Campi Flegrei, per la generazione di mappe di pericolosit dipendenti dal tempo, per il calcolo della pericolosit sismica nella fase sin-erutti va. stata completata la mappa di amplificazione locale per il Vesuv io, integrando le funzioni empiriche di e f fetti di sito con altre in formazioni, quali campagne vulcanologiche e sismologiche, dati stratigra fici da pozzo, analisi di foto aree e analisi di laboratorio. Sempre al Vesuvio, sono state studiate, con lo scopo di identi ficarne lorigine, le componenti spettrali a banda stretta nellintervallo di frequenza 1-10Hz. Dallanalisi del microtremore si ulteriormente dettagliata la struttura superficiale della Sol fatara e si sono stimati e f fetti di sito e modello di superficiale di velocit nellarea di S. Fele (Appennino meridionale). Infine, stato realizzato uno studio delle leggi di scala per microterremoti acquisiti dall'array sotterraneo Underseis situato nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. proseguito lo s viluppo di metodologie per learly warning sismico av viando una sperimentazione, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Fisiche (Universit di Napoli) e la societ AMRA scarl, sulla rete ISNet. Tale sperimentazione ha permesso di verificare le f ficienza dellin frastruttura per lo s viluppo di metodologie per learly warning e delle procedure so ftware implementate. Con i dati del database macrosismico raccolti via Internet si trovata una relazione tra risentimento macrosismico e piano delledificio dove percepito il terremoto. Lo studio di dettaglio del risentimento macrosismico a Roma ha messo in evidenza una correlazione tra aree di amplificazione e geologia superficiale e pro fonda (Fig. 3). Nel corso del 2010 stato av viato un progetto di ricerca in collaborazione con EUCENTRE e ISPRA, denominato SEE-GeoForm ("Site E f fects Evaluation - Geological Form": http://www.seegeoform.it) con lobietti vo di realizzare un WebGis per la gestione di dati geologici, geomorfologici, geotecnici e geofisici relativi all'intero territorio italiano di ausilio allelaborazione di carte di pericolosit sismica locale a scala nazionale. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento allanno 2011 Nellanno 2011 parte dellatti vit verter sullutilizzo di sismogrammi sintetici per la predizione del moto del suolo, sia per studi di hazard, che per applicazioni ingegneristiche, in aree localizzate nei pressi di strutture simogenetiche. Nellambito di un progetto RELUIS, in collaborazione con lUniversit di Napoli, i sismogrammi sintetici saranno proposti come input nelle analisi dinamiche su edi fici campione. Le risposte strutturali saranno con frontate e validate con quelle derivanti dallapplicazione di segnali reali. Si genereranno scenari deterministici di scuotimento in Abruzzo a diversi livelli di scala e complessit. Gli scenari al bedrock includeranno gli ef fetti di sorgente e 134
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
propagazione, con possibilit di integrare successivamente la risposta sismica locale. Particolare attenzione sar posta alla variabilit associata al moto simulato. Sempre in questo ambito saranno calibrati e testati modelli preditti vi del moto del suolo basati su da data set di dati sia reali che sintetici. Sul tema ef fetti di sito proseguir lanalisi dei dati registrati nei bacini di Norcia e del Fucino per caratterizzarne la risposta sismica locale tramite modelli 2D e 3D. Nel centro storico di LAquila saranno raccolti analizzati ed integrati con in formazioni geologichegeotecniche, dati di array 2D a piccola e grande apertura per la caratterizzazione delle coperture sedimentarie. Proseguiranno gli studi di classi ficazione dei siti, anche tramite dati provenienti da altri contesti sismotettonici e per i quali siano disponibili dettagliate informazioni geologiche-geotecniche. Saranno individuati parametri alternativi a quelli classicamente utilizzati (Vs30) e valutata la loro capacit nel descrivere la risposta di sito attraverso lo studio della varianza associata alle leggi preditti ve del moto. Sar completato lo studio sulle mappe di Massimo Scuotimento Osservabile (MOS), utilizzando il programma EXSIM, al fine di caratterizzare il potenziale sismogenetico delle sorgenti individuali del Database of Individual Seismogenic Sources, in questo contesto sar ef fettuato un con fronto tra i risultati ottenuti con le simulazioni stocastiche e quelli alternativi ottenuti con le GMPEs. Si studier la correlazione statistica tra tecniche spettrali applicate a terremoti e rumore sismico, e loro correlazione con parametri geologici e geometrici dei siti in esame. Si intraprenderanno, nellambito di tesi di dottorato, studi basati su tecniche di correlazione del rumore sismico per la caratterizzazione dei siti e si ef fettueranno studi di modellazione degli ef fetti di bordo dei bacini sedimentari. Si prevede anche una collaborazione con la comunit ingegneristica aquilana per correlare i dati sismici registrati con il danneggiamento causato dal terremoto dellAprile 2009. Nellambito del Progetto NERA (Network o f European Research In frastructures for Earthquake Risk Assessment and Mitigation), finanziato dallUE, verranno calcolati i coe f ficienti amplificativi da adottare in normati va come fattori di aggravamento derivanti da configurazioni 2D o 3D di depositi alluvionali o irregolarit topografiche. Per quanto riguarda larea meridionale latti vit riguarder la definizione dei parametri di sorgente sismica e delle leggi di scala per terremoti dellAppennino meridionale. La sismicit dellarea sar analizzata per la definizione e la stima di un modello probabilistico di occorrenza dei terremoti da utilizzare sia per fini preditti vi che per il calcolo della pericolosit sismica in un approccio dipendente dal tempo. Proseguir latti vit di sperimentazione di metodologie per learly warning sismico av viata sulla rete ISNet dellAppennino meridionale, ed ef fettuata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Fisiche (Universit di Napoli) e la societ AMRA scarl, con lo scopo di quantificare in termini di tempi di latenza sia i componenti dellin frastruttura del sistema di early warning che delle metodologie di analisi implementate. In questo ambito, le equazioni preditti ve del moto del suolo saranno estese a parametri diversi dai parametri di picco e saranno implementate per il calcolo delle mappe di scuotimento del moto del suolo nellarea irpina. Come ricaduta di queste ricerche, sar implementata a scala nazionale la tecnica di stima in tempo reale della geometria di faglia da utilizzare per il calcolo delle mappe di scuotimento del moto forte del suolo. programmato un esperimento di acquisizione del rumore ambientale per lo studio della struttura superficiale dei sedimenti di copertura. Inoltre verr completato lo studio degli ef fetti di sito nella citt di Napoli dal con fronto di misure di microtremore in grotta ed in superficie. Si cercher di approfondire, utilizzando nuovi dati, la relazione tra risentimento macrosismico e altezza dell'edi ficio al fine di fornire termini corretti vi per una pi precisa assegnazione dellintensit macrosismica che metta meglio in evidenza lentit degli ef fetti di sito. Nellambito del progetto SEE-GeoForm verr predisposta una carta di sintesi, in 12 classi, accorpando 47 litotipi della Carta Litologica dItalia (in scala 1:100.000) prodotta da ISPRA. Inoltre, verr av viata una raccolta di stratigra fie e di profili di Vs (da prove down-hole, cross-hole, MASW, ecc.) con la creazione di un database. Questa atti vit sar e f fettuata tramite il coinvolgimento volontario di geologi pro fessionisti e con il supporto degli Ordini Regionali dei Geologi e del Consiglio Nazionale dei Geologi. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 5. 26. 50. 59. 66. Akinci, A., Malagnini, L., Sabetta, F., (2010). Characteristics o f the strong ground motions from the 6 April 2009 LAquila, Soil D yn. Earthq. Eng., 5, 30. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5887. Bindi, D., Parolai, S., Picozzi, M., Ansal, K., (2010). Seismic input motion determined from a surface-downhole pair of sensors: a constrained deconvolution approach., Bull. Seismol. Soc. Amer., 3, 100, 1375-1380. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6512. Calderoni, G., Rovelli, A., Di Giovambattista, R., (2010). Large amplitude variations recorded by an on-fault seismological station during the LAquila earthquakes: Evidence for a complex fault-induced site ef fect, Geophys. Res. Lett., 37, L24305. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6850. Cara, F., Di Giulio, G., Milana, G., Bordoni, P., Haines, J., Rovelli, A., (2010). On the Stability and Reproducibilit y o f the Horizontal-to-Vertical Spectral Ratios on Ambient Noise: Case Study o f Cavola, Northern Ital y, Bull. Seismol. Soc. Amer., 3, 100, 1263-1275. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6349. Celebi, M., Bazzurro, P., Chiaraluce, L., Clemente, P., Decanini, L., DedeSortis, A., Ellsworth, W., Gorini, A, Kalkan, E., Marcucci, S., Milana, G., Mollaioli, F., Olivieri, M., Paolucci, R., Rinaldis, D., Rovelli, A, Sabetta, F., Stephens, C., (2010). Recorded Motions o f the Mw6.3 April 6, 2009 LAquila (Italy) Earthquake and Implications for Building Structural Damage: Overview., Earthq. Spectra, 3, 26, 651-684. http://www.earthprints.org/handle/2122/6485. Cercato, M., Cara, F., Cardarelli, E., Di Filippo, G., Di Giulio, G., Milana, G., (2010). Shear-wave velocit y profiling at sites with high sti f fness, Near Surf. Geophys., 1, 8, 75-94. http://www.earthprints.org/handle/2122/6413. Corciulo, M., Cusano, P., Petrosino, S., (2010). New constraints for site-e f fect characterization from seismic noise, Ann. Geophys., 4, 53, 59-68. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6663. Cultrera, G., Cirella, A., Spagnuolo, E., Herrero, A., Tinti, E., Pacor, F., (2010). Variability of kinematic source parameters and its implication on the choice of the design scenario, Bull. Seismol. Soc. Amer., 100, 941-953. 135
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Tramelli, A., Galluzzo, D., Del Pezzo, E., Di Vito, M. A., (2010). A detailed study of the site ef fects in the volcanic area of Campi Flegrei using empirical approaches, Geophys. J. Int., 182, 1073-1086. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6665. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 332. Ameri, G., Emolo, A., Pacor, F., Gallovic, F., Ground-Motion Simulations for the M 6.9 Irpinia 1980 Earthquake (Southern Italy) and Scenario Events, Bull. Seismol. Soc. Amer. http://www.earthprints.org/handle/2122/6852. 340. Bindi, D., Luzi, L., Massa, M., Pacor, M., Horizontal and vertical ground motion prediction equations derived from the Italian Accelerometric Archive (ITACA). Bull. Earthq. Eng. http://www.earthprints.org/handle/2122/6635. 379. Massa, M., Luzi, L., Pacor, F., Bindi, D., Ameri, G., Comparison between empirical predicti ve equations calibrated at global and national scale and the Italian strong-motion data, Boll. Geofis. Teor. Appl. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6518. 385. Pacor, F., Ameri, G., Bindi, D., Luzi, L., Massa, M., Paolucci, R., Smerzini, C., Characteristics of strong ground motions from the LAquila (Mw = 6.3) earthquake and its strongest a ftershocks, Boll. Geofis. Teor. Appl. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6547. 386. Panzera, F., Rigano, R., Lombardo, G., Cara, F., Di Giulio, G., Rovelli, A., The role of alternating outcrops o f sediments and basaltic lavas on seismic urban scenario: the study case of Catania, Italy, Bull. Earthq. Eng. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6350. 391. Saccorotti, G., Piccinini, D., Cauchie, L., Fiori, I., Seismic Noise by Wind Farms: A Case Study from the VIRGO Gravitational Wave Observatory, Ital y., Bull. Seismol. Soc. Amer. http://www.earthprints.org/handle/2122/6754. 5.3 Altre pubblicazioni 406. Akinci, A., Malagnini, L., (2010). Il terremoto di Haiti del 12 Gennaio 2010 (Mw 7.0). Geoitalia, 30, 42-46. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6701. 425. Bianco, F., Castellano, M., Cogliano, R., Cusano, P., Del Pezzo, E., Di Vito, M.A., Fodarella, A., Galluzzo, D., La Rocca, M., Milana, G., Petrosino, S., Pucillo, S., Riccio, G., Rovelli, A., (2010). Caratterizzazione del noise sismico nell'area vulcanica dei Campi Flegrei: l'esperimento "UNREST", Quaderni di Geo fisica, 86, 1-21. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6206. 430. Borgomeo, E., Di Capua, G., Peppoloni, S., (2010). An overview of earthquake related liquefaction events in Italy. Miscellanea INGV, 6. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6521. 457. Colombi, M., Crowley, H., Di Capua, G., Peppoloni, S., Borzi, B., Pinho, R., Calvi, G.M., (2010). Mappe di rischio sismico a scala nazionale con dati aggiornati sulla pericolosit sismica di base e locale, Progettazione Sismica, 1, 93-112. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6524. 136
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
462. Cultrera, G., Cirella, G., Faenza, L., Herrero, A., Piatanesi, A., Spagnuolo, E., Ameri, G., Pacor, F., Sara, A., (2010). Project S3: Fast evaluation o f parameters and ef fects of strong earthquakes in Italy and in the Mediterranean: Deliverable 4.3 -Report on the simulation of s ynthetic seismograms at bedrock. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6534. 478. Di Capua, G., Lanzo, G., (2010). Project S4: Italian Strong Motion Database Delverable D5: Catalogue of geological/ geotechnical in formation at accelerometric stations. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6523. 479. Di Capua, G., Lanzo, G., Peppoloni, S., Pessina, V., Rov elli, A., Di Alessandro, C., (2010). Revised seismic classi fication of the ITACA stations, according to the EC8 and the Italian norms site classes. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6527. 480. Di Giulio, G., Sav vaidis, A., Theodoulidis, N, Ohrnberger, M., Endrun, B., Wathelet, M., Cornou, C., Renalier, F., Bard, P., (2010). Inversion of surface wave dispersion at european strong motion sites using a multimodel parameterization and an information-theoretic approach. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6112. 495. Famiani, D., Cara, F., Di Giulio, G., Milana, G., Cultrera, G., Bordoni, P., Cavinato, G. P., (2010). E f fetti di sito della piana del Fucino attraverso lo studio comparato di dati sismici e geologici. http://www.earthprints.org/handle/2122/6637. 506. Iannaccone, G., Zollo, A., (2010). Metodi e tecnologie per l'early warning sismico. http://www.earthprints.org/handle/2122/6796. 512. Lanzo, G., Di Capua, G., Kayen, R. E., Scott Kie f fer, D., Button, E., Biscontin, G., Stewart, J. P., (2010). Seismological and geotechnical aspects o f the Mw=6.3 lAquila earthquake in central Italy on 6 April 2009, Int. J. Geoengineering, 4, 1, 206-339. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6525. 518. Luzi, L., Massa, M., Bindi, D., Pacor, F., (2010). Strong-Motion Networks in Italy and Their Ef ficient Use in the Derivation o f Regional and Global Predicti ve Models. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6517. 554. Pessina, V., Fiorini, E., Paolucci, R., (2010). Gis-based identification o f topographic sites in Italy with signi ficant ground motion amplification e f fects. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6336. 560. Rotondi, R., Azzaro, R., D'Amico, S., Tuv, T., Zonno, G., (2010). Forecasting macroseismic scenarios through anisotropic attenuation: a Bayesian approach. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6507. 574. Spagnuolo, E., Herrero, A., Cultrera, G., Spallarossa, D., (2010). Introduction of seismic source directi vit y on hazard map. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6532. 575. Spagnuolo, E., Faenza, L., Cultrera, G., Michelini, A., Herrero, A., Sara, A., (2010). Accounting for rupture directivit y in ShakeMap. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6623. 580. Teramo, M. S., Crowley, H., Cultrera, G., Cirella, A., Pinho, R., (2010). Valutazione del rischio sismico per la citt di Messina, un approccio ad albero logico, Progettazione Sismica, 2, 95-116. http://www.earthprints.org/handle/2122/6634. 584. Tramelli, A., Galluzzo, D., Di Vito, M. A., (2010). Site ef fects at the Campi Flegrei, preliminary results, Quaderni di Geo fisica, 80. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6769.
137
4.2. TTC - Modelli per la stima della pericolosit sismica a scala nazionale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Roberto Basili (RM1), Carlo Meletti (MI) 2. Sezioni che hanno concorso alle attivit CNT, RM1, RM2, BO, MI 3. Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 Questo TTC stato ripensato alla fine del 2009 per valorizzare adeguatamente attivit che hanno una ricaduta importante sulla societ in quanto trattano la definizione della pericolosit sismica a scala nazionale. A tal fine lEnte gestisce database consultati regolarmente da professionisti e amministratori pubblici. Il Database online della pericolosit sismica (http://esse1.mi.ingv.it), realizzato nel corso della Convenzione DPC-INGV 2004-2006, da considerarsi chiuso essendo il riferimento per le NTC08. accessibile con unapplicazione web-Gis che consente di ottenere per ogni punto della griglia di riferimento curve di hazard, spettri a pericolosit uniforme e disaggregazione. Dopo il picco registrato in occasione del terremoto dAbruzzo, gli accessi al sito si sono stabilizzati su numeri importanti. Le statistiche degli accessi al sito sono documentate annualmente con rapporti interni. Il Database of Individual Seismogenic Sources (DISS; http://diss.rm.ingv.it/diss/) online dal gennaio 2005 e viene aggiornato regolarmente. Viene utilizzato in numerosi studi sulla pericolosit sismica, molti dei quali nellambito delle Convenzioni DPC-INGV. La consultazione del database garantita da unapplicazione web-Gis e attraverso il sistema Google-Earth. La parte parametrica del database si pu in vari formati per applicazioni desktop-Gis. Linterfaccia web-Gis stata completamente rinnovata nellambito del progetto S1 della Convenzione DPC-INGV 2007-2009. Negli ultimi anni molti progetti hanno riguardato il tema dei modelli di pericolosit sismica, in particolare i progetti S1 e S2 svolti nellambito della Convenzione DPC-INGV e conclusi a giugno 2010. I risultati del progetto S1 hanno permesso di aggiornare i database utili alle stime di pericolosit, promuovere studi che colmassero lacune di conoscenza, testare approcci innovativi alle stime del potenziale sismico. Preparando in tal modo il terreno per una futura mappa di pericolosit nazionale. Raccolte dati e metodologie hanno avuto come filo conduttore la riduzione delle incertezze, la ripetibilit delle misure e lo sviluppo di metodi di validazione. I risultati ottenuti sono stati consolidati in un database reso disponibile su web (http://labgis.gm.ingv.it/progettoS1_07_09/). Tra i prodotti di maggior rilievo vi la stima con vari metodi del tasso di rilascio di momento sismico e del tasso di deformazione asismica con criteri uniformi su scala nazionale. Nel progetto S2 sono stati sviluppati, e posti a confronto tra loro, diversi modelli di ricorrenza, sia time-dependent che time-independent basati su approcci diversi. Il modello MPS04 riguarda la mappa di pericolosit (MPS 2004). Il modello HAZGRID un modello a sismicit diffusa basato su una relazione frequenza-magnitudo omogenea su tutta Italia (Akinci, 2010). Il modello HAZFX-BPT unisce la smoothed seismicity con una componente time-dependent basata sulle ricorrenze dei terremoti sulle faglie di DISS (Akinci et al., 2009), alle quali viene imposto lo stesso modello BPT di ricorrenza. Infine il modello time-dependent DBM basato sul concetto di processo a cascata, in cui ogni terremoto ne pu generare altri secondo leggi che regolano tali variazioni di probabilit nel tempo e nello spazio (Lombardi e Marzocchi, 2010). I quattro modelli menzionati sono stati combinati in un modello medio dei terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 5.5 in Italia nei prossimi 10 anni. Tale modello stato proposto al Dipartimento della Protezione Civile per lindividuazione delle aree prioritarie per interventi di riduzione del rischio sismico ai sensi della L.77/2009. Il progetto SHARE (2009-2012), che vede coinvolti 18 enti in Europa, ha prodotto una nuova zonazione sismogenetica, una versione preliminare di sorgenti sismogenetiche secondo il modello del DISS delle Composite Seismogenic Sources (CSS), un set omogeneo di nuove stime di magnitudo massima e una carta tettonica per la regionalizzazione delle leggi di attenuazione. Nuove relazioni empiriche tra intensit e parametri di scuotimento (PGA, PGV, e accelerazione spettrale per valori di 0.3s, 1.0s e 2.0s) sono state ricavate con la tecnica della regressione ortogonale sui dati di DBMI04 e ITACA. Alcune di queste relazioni vengono usate nella produzione delle ShakeMap. Sono stati effettuati inoltre studi di pericolosit da maremoti prodotti da sorgenti sismiche e da frane sottomarine, sia nel Tirreno Meridionale che nello Ionio. In questi studi viene calcolata la probabilit di eccedenza di diverse misure di inondazione in un dato intervallo di tempo, avvalendosi di simulazioni esplicite della propagazione dellonda di maremoto. Altre stime sono realizzate con il metodo bayesiano in grado di integrare modelli e dati diversi. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Nel corso del 2011 proseguiranno molte delle attivit iniziate nel 2010 e si prevede che vengano attivati nuovi progetti, in particolare quelli che potranno far parte della nuova convenzione triennale con il Dipartimento della Protezione Civile. Tra le attivit gi iniziate, si segnala il lavoro per la predisposizione di stime time-dependent da utilizzare nella definizione di aree prioritarie in cui concentrare linvestimento di finanziamenti pubblici per la riduzione del rischio sismico di edifici pubblici e privati (L.77/2009). Queste stime potranno avvalersi di nuovi modelli di occorrenza di terremoti che potrebbero essere rilasciati nel corso dellanno, anche sulla base della rivisitazione di dati e modelli gi disponibili. Essendo queste attivit di carattere sperimentale e innovativo, ci si attendono ulteriori importanti sviluppi nei prossimi anni. Unaltra importante attivit in corso la partecipazione al progetto EU SHARE che nel 2011 render disponibili nuovi dati e modelli. Entro giugno 2011 saranno rilasciati a scala euro-mediterranea un modello aggiornato di zone sorgente, un database di faglie sismogenetiche, e un modello della massima magnitudo attesa. In questo progetto verr utilizzato un approccio ad albero logico che tiene conto della sismicit, delle zone sorgente e delle faglie sismogenetiche. In alternativa alle classiche zone sorgente (per lItalia verr utilizzato il modello ZS9 esteso alle aree circostanti) verr adottato un modello che valorizza linformazione contenuta nel database delle faglie sismogenetiche; in questo modello 138
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
la sismicit di magnitudo pi elevata verr caricata e parametrizzata sulle composite seismogenic sources (modello DISS), mentre la sismicit rimanente verr gestita con zone di background. Questo tipo di approccio valorizza il contributo dellindagine geologica alla pericolosit sismica e concentra sulle strutture riconosciute i valori massimi di scuotimento atteso, al contrario dellapproccio classico in cui la pericolosit viene spalmata sulle zone. La stima della massima magnitudo attesa cruciale negli studi di pericolosit sismica; sia per la definizione dei tassi di attivit sia nei casi di valutazioni su infrastrutture particolarmente esposte. Anche se levento estremo ha bassa probabilit di accadimento, i cataloghi non garantiscono che levento massimo sia ivi presente e per maggiore cautela devono essere considerati opportuni approcci statistici alla stima di Mmax, anche considerando lanalogia con contesti geodinamici e sismotettonici simili a scala globale. Per quanto riguarda lo sviluppo di metodologie di calcolo, il codice per la stima della pericolosit sismica CRISIS stato notevolmente migliorato nel biennio 2009-2010 ed stata sviluppata linterfaccia Web che offre, tra laltro, la possibilit di delocalizzare il calcolo dove sono presenti risorse dedicate. La stessa applicazione web sar implementata per fornire allutente alcune nuove funzionalit, tra cui strumenti per declusterare i cataloghi sismici o per calcolare i tassi di sismicit di una zona sorgente secondo le procedure di fit pi comunemente utilizzate. Nellambito delle stime di pericolosit da tsunami, le procedure di calcolo verranno sviluppate in modo che le incertezze del sistema vengano trattate attraverso un albero logico integrato da alberi degli eventi. Nella pericolosit da tsunami fondamentale linput geologico anche di potenziali sorgenti situate a grande distanza dal sito di interesse e luso di simulazioni esplicite della propagazione dellonda. La sperimentazione riguarda attualmente le coste del Mar Ionio, ma quando sar completata la metodologia, le stime potranno essere estese alle coste dellintera penisola italiana. Proseguir anche lesperimento CSEP, svolto come collaborazione volontaria e gratuita tra gruppi di ricerca internazionali che sviluppano modelli di occorrenza di terremoti. LItalia sede di unarea test e lesperimento iniziato l1 agosto 2009; 18 modelli di occorrenza di eventi di magnitudo maggiore o uguale a 5 attesi nei prossimi 5 e 10 anni, basati su un approccio sia time-dependent che time-independent, vengono confrontati con i terremoti che si verificano realmente, valutando cos la bont dei modelli stessi. La principale novit che i dati usati per la validazione non sono stati usati per la preparazione dei modelli. Per quanto riguarda i database, il DISS continuer il suo sviluppo anche da un punto di vista informatico, incorporando uno strumento di discussione sui singoli record del database con la possibilit si sottomettere nuovi dati. La nuova versione sar online nei primi mesi del 2011 non appena sar perfezionato laggiornamento hardware. Dovranno inoltre essere consolidati i database sviluppati in precedenti progetti, come ad esempio il catalogo degli tsunami (progetto TRANSFER) e i database sviluppati nel progetto S1 (INGV-DPC 2007-2009) per un loro utilizzo pieno nelle stime di pericolosit. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 4. 6. 51. 58. 78. 93. 131. 132. 155. 279. 291. 316. 327. Akinci, A. (2010). HAZGRIDX: earthquake forecasting model for ML 5.0 earthquakes in Italy based on spatially smoothed seismicit y, Ann. Geophys., 3, 53, 55-61. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6698. Akinci, A., Perkins, D., Lombardi, A. M., Basili, R., (2010). Uncertainties in probability of occurrence o f strong earthquakes for fault sources in the Central Apennines, Italy, J. Seismol., 1, 14, 95-117. http://www.earthprints.org/handle/2122/6704. Calderoni, G., Rovelli, A., Milana, G., Valensise, G., (2010). Do Strike-Slip Faults o f Molise, Central-Southern Italy, Really Release a High Stress?, Bull. Seismol. Soc. Amer., 1, 100, 307-324. http://www.earthprints.org/handle/2122/5973. Cantore, L., Convertito, V., Zollo, A., (2010). Development o f a site conditions map for the CampaniaLucania region (southern Apennines, Italy). Ann. Geophys., 4, 53, 27-37. http://www.earthprints.org/handle/2122/6795. Convertito, V., De Matteis, R., Cantore, L., Zollo, A., Iannaccone, G., Caccavale, M., (2010). Rapid estimation o f ground-shaking maps for seismic emergency management in the Campania Region of southern Italy, Nat. Hazards, 1, 52, 97-115. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6798. D'Amico, S., Koper, K., Herrmann, R. B., Akinci, A., Malagnini, L., (2010). Imaging the rupture of the Mw 6.3 April 6, 2009 LAquila, Italy earthquake using back-projection of teleseismic P-waves, Geophys. Res. Lett., 37, L03301. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6699. Faenza, L., Marzocchi, W., (2010). The Proportional Hazard Model applied to the CSEP testing area in Italy, Ann. Geophys., 3, 53, 77-84. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6353. Faenza, L., Meletti, C., Sandri, L., (2010). Bayesian inference on earthquake size distribu- tion: a case study in Italy, Bull. Seismol. Soc. Amer., 1, 100, 349-363. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6361. Gomez Capera, A.A., D'Amico, V., Meletti, C., Albarello, D., (2010). Seismic hazard assessment in terms o f macroseismic intensit y in Italy: a critical analysis from the comparison of di f ferent computational procedures, Bull. Seismol. Soc. Amer., 4, 100, 1614-1631. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6200. Schorlemmer, D., Christophersen, A., Rovida, A., Mele, F., Stucchi, M., Marzocchi, W., (2010). Setting up an earthquake forecast experiment in Italy, Ann. Geophys., 3, 53, 1-9. http://www.earthprints.org/handle/2122/6411. Slejko, D., Caporali, A., Stirling, M., Barba, S., (2010). Occurrence probability o f moderate to large earthquakes in Italy based on new geophysical methods, J. Seismol., 1, 14, 27-51. http://www.earthprints.org/handle/2122/5877. vanStiphout, T., Wiemer, S., Marzocchi, W., (2010). When are mitigation actions warranted: the case of the 2009 L'Aquila earthquake, Geophys. Res. Lett., 37, L06306. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6393. Werner, M., Zechar, J. D., Marzocchi, W., Wiemer, S., (2010). Retrospecti ve tests o f the long-term earthquake forecasts submitted to CSEP-Italy Predictability experiment., Ann. Geophys., 3, 53, 11-30. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6392. 139
5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 347. Caporali, A., Barba, S., Carafa, M. M. C., Devoti, R., Pietrantonio, G., Riguzzi, F., Static stress drop as determined from geodetic strain rates and statistical seismicity, J. Geophys. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6869. 349. Cara fa, M.M.C., Barba, S., Determining rheology from deformation data: The case of central Italy, Tectonics. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6867. 5.3 Altre pubblicazioni 415. Basili, R., Akinci, A., (2010). Deliverable # D3.01.4 Probability o f occurrence for earthquakes generated by individual faults and the associated uncertainties. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6464. 416. Basili, R., Barba, S., (2010). Deliverable # 3.01.5 Results of tectonic validation for the seismogenic source model (DISS). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6465. 417. Basili, R., Barba, S., Burrato, P., Fracassi, U., Kastelic, V., Tiberti, M. M., Vannoli, P., Stramondo, S., Tolomei, C., Soligo, M., Tuccimei, P., (2010). Deliverable # 3.01.1 Technical report illustrating the results obtained in the Crotone Peninsula based on geological and InSAR data. http://www.earthprints.org/handle/2122/6461. 418. Basili, R., Kastelic, V., Burrato, P., D'Ambrogi, C., Cara fa, M. M. C., Barba, S., (2010). Deliverable # 3.01.2 Slip rate data o f seismogenic sources included in DISS. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6462. 419. Basili, R., Kastelic, V., Tiberti, M. M., (2010). Deliverable # 3.01.3 Seismogenic sources in the studied ke y areas (contributing to populate the DISS). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6463. 457. Colombi, M., Crowley, H., Di Capua, G., Peppoloni, S., Borzi, B., Pinho, R., Calvi, G.M., (2010). Mappe di rischio sismico a scala nazionale con dati aggiornati sulla pericolosit sismica di base e locale, Progettazione Sismica, 1, 93-112. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6524. 510. Langridge, R.M., Villamor, P., Basili, R., Almond, P., Martinez-Diaz, J. J., Canora, C., (2010). Revised slip rates for the Alpine fault at Inchbonnie: Implications for plate boundary kinematics o f South Island, New Zealand, 3, 2, 139-152. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6470. 521. Martinelli, F., Meletti, C., (2010). Virtual E f fects un'applicazione web per il calcolo di risentimenti dei terremoti. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6560. 522. Martinelli, F., Meletti, C., (2010). Crisis for Web. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6568. 526. Meletti, C., D'Amico, V., Martinelli, F., (2010). Homogeneous determination of maximum magnitude, D3.3. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6530. 586. Vannoli, P., Basili, R., Burrato, P., Fracassi, U., Tiberti, M. M., Valensise, G., De Santis, A., Barba, S., Kastelic, V., (2010). Deliverable # 3.12.1 A new version of DISS cointaining the scienti fic and technological updates stemming from the Project. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6638.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
integrato nel codice di simulazione della plume vulcanica FALL3D a scala regionale e continentale. Proseguir lindagine degli scenari eruttivi ai Campi Flegrei tramite simulazioni numeriche 2D/3D di eruzioni di scala Plininana e di eventi impulsivi a scala con frontabile con leruzione di Averno (3700 anni f). Inoltre, verr completato lo studio sulla pericolosit prodotta da colate piroclastiche al Vesuvio per eventi di tipo sub-Pliniano. Il modello multi fase PDAC sar in fine applicato allo studio della dinamica di flussi piroclastici prodotti da blast vulcanici e collasso di colonna ai vulcani La Sou friere di Guadeloupe e Montagne Pelee (Antille Francesi). Per il Vesuvio si prevede di ultimare lo studio mirato alla stima della probabilit dei diversi scenari eruttivi e alla pericolosit delle colate piroclastiche per eventi di tipo sub-Pliniano. Analogamente, ai Campi Flegrei si prevede di completare una prima versione dellalbero degli eventi con particolare riferimento alla probabilit di apertura bocche e agli scenari erutti vi attesi. Verr applicato il codice BET_EF al vulcano Ruapehu ed effettuata unanalisi costi-benefici per la gestione degli impianti sciistici. Proseguir lanalisi dei video ad alta velocit per lo studio dellaccoppiamentodisaccoppiamento tra gas e piroclasti nei jet erutti vi, per determinarne lin fluenza sulla velocit di uscita, e quindi la distanza dimpatto dal cratere. Sar realizzato un programma per lelaborazione semiautomatica delle immagini al fine di ottenere rapidamente informazioni sulla velocit dei balistici. Saranno ideati ed ef fettuati ulteriori esperimenti di laboratorio sulla sedimentazione della cenere vulcanica e sulla mobilit dei flussi piroclastici e delle rock avalanches. Inizieranno gli studi per la de finizione di una nuova carta della pericolosit di Stromboli. Nella caldera dei Campi Flegrei saranno raccolti ed elaborati dati stratigra fici, sia di superficie che di sottosuolo, al fine di quanti ficare lentit delle deformazioni av venute nel passato, in relazione ai periodi di attivit erutti va. In particolare, saranno ef fettuati studi di dettaglio per caratterizzare le dinamiche erutti ve di eruzioni di bassa magnitudo, che sono considerati tra i pi probabili in caso di ripresa dellatti vit erutti va. Nel corso del 2011 proseguir la simulazione in dettaglio della resisti vit elettrica alla Solfatara dei Campi Flegrei, determinata in base alla distribuzione della temperatura e delle fasi fluide. Inoltre, verr portato a termine lo studio degli ef fetti delle condizioni atmos feriche sul degassamento di f fuso dai suoli al Furnas (Azzorre) e a Stromboli. Si appro fondir lo studio degli osservabili sismologici legati alla circolazione di fluidi. Obietti vo principale contribuire ad una corretta identificazione ed interpretazione dei precursori. In fine, inizier lo studio della distribuzione di probabilit delle taglie eruttive e della probabilit spaziale di apertura di bocche ad Ischia e lapplicazione del BET_VH al Misti per hazard da lahars, balistici e flussi piroclastici. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 19. Barsotti, S., Andronico, D., Neri, A., Del Carlo, P., Baxter, P. J., Aspinall, W. P., Hincks, T., (2010). Quantitati ve assessment of volcanic ash hazards for health and infrastructure at Mt. Etna (Italy) by numerical simulation, J. Volcanol. Geotherm. Res., 1-2, 192, 85-96. http://www.earthprints.org/handle/2122/6502. 27. Bisson, M., Sulpizio, R., Zanchetta, G., Demi, F., Santacroce, R, (2010). Rapid terrain-based mapping of some volcaniclastic flow hazard using Gis-based automated methods: a case study from southern Campania, Italy, Nat. Hazards, 2, 55, 371-387. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6504. 36. Bonasia, R., Macedonio, G, Costa, A., Mele, D., Sulpizio, R., (2010). Numerical inversion and analysis o f tephra fallout deposits fromthe 472 ADsub-Plinian eruption at Vesuvius (Italy) through a new best-fit procedure, J. Volcanol. Geotherm. Res., 189, 238-246. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6766. 82. Costa, A., Folch, A., Macedonio, G., (2010). A model for wet aggregation of ash particles in volcanic plumes and clouds: 1. Theoretical formulation, J. Geophys. Res., 115, B09201. http://www.earthprints.org/handle/2122/6677. 83. Crisci, G., Avolio, M. V., Behncke, B., D'Ambrosio, D., Di Gregorio, S., Lupiano, V., Neri, M., Romgo, R., Spataro, W., (2010). Predicting the impact of lava flows at Mount Etna, Italy, J. Geophys. Res., 115, B04203. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6036. 164. Gurioli, L., Sulpizio, R., Cioni, R., Sbrana, A., Santacroce, R., Luperini, W., Andronico, D., (2010). Pyroclastic flow hazard assessment at SommaVesuvius based on the geological record., Bull. Volcanol., 72, 10211038. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6713. 191. Lindsay, J., Marzocchi, W., Jolly, G., Constantinescu, R., Selva, J., Sandri, L., (2010). Towards real-time eruption forecasting in the Auckland Volcanic Field: application o f BET_EF during the New Zealand National Disaster Exercise Ruaumoko, Bull. Volcanol., 2, 72, 185-204. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6431. 208. Marzocchi, W., Sandri, L., Selva, J., (2010). BET VH: a probabilistic tool for long-term volcanic hazard assessment, Bull. Volcanol., 6, 72, 705-716. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6434. 213. Mastin, L. G., Gu f fanti, M., Servranckx, R., Webley, P., Barsotti, S., Dean, K., Durant, A., Ewert, J. W., Neri, A., Rose, W. I., Schneider, D., Siebert, L., Stunder, B., Swanson, G., Tupper, A., Volentik, A., Waythomas, C. F., (2010). Erratum to A multidisciplinary ef fort to assign realistic source parameters to models o f volcanic ash-cloud transport and dispersion during eruptions by Mastin et al. [J. Volcanol. Geotherm. Res. 188 (2009), 1-21], J. Volcanol. Geotherm. Res., 3-4, 191, 245. http://www.earthprints.org/handle/2122/6694. 214. Mastrolorenzo, G., Pappalardo, L., (2010). Hazard assessment o f explosive volcanism at Somma-Vesuvius, J. Geophys. Res., 115, B12212. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6678. 215. Mastrolorenzo, G., Petrone, P., Pappalardo, L., Guarino, F. M., (2010). Lethal Thermal Impact at Periphery o f Pyroclastic Surges: Evidences at Pompeii, PLoS One, 6, 5, e11127. http://www.earthprints.org/handle/2122/6656. 265. Rinaldi, A.P., Todesco, M., Bonafede, M., (2010). H ydrothermal instability and ground displacement at the Campi Flegrei caldera, Phys. Earth Planet. Inter., 178, 155-161. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5860. 271. Ruch, J., Acocella, V., Storti, F., Neri, M., Pepe, S., Solaro, G., Sansosti, E., (2010). Detachment depth 142
Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
revealed by rollover de formation: An integrated approach at Mount Etna, Geophys. Res. Lett., 37, L16304. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6105. 281. Sci foni, S., Coltelli, M., Marsella, M., Proietti, C., Napoleoni, Q., Vicari, A., Del Negro, C., (2010). Mitigation of lava flow invasion hazard through optimized barrier configuration aided by numerical simulation: The case of the 2001 Etna eruption, J. Volcanol. Geotherm. Res., 192, 16-26. http://www.earthprints.org/handle/2122/6217. 285. Selva, J., Costa, A., Marzocchi, W., Sandri, L., (2010). BET_VH: exploring the in fluence o f natural uncertainties on long-term hazard from tephra fallout at Campi Flegrei (Italy). Bull. Volcanol., 6, 72, 717-733. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6069. 305. Tarquini, S., Favalli, M., (2010). Changes of the susceptibility to lava flow invasion induced by morphological modi fications o f an acti ve volcano: the case o f Mount Etna, Italy, Nat. Hazards, 2, 54, 537-546. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6767. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 336. Battaglia, M., Di Bari, M., Acocella, V., Neri, M., Dike emplacement and flank instability at Mount Etna: Constraints from a poro-elastic-model o f flank collapse, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6325. 362. Dellino, P., De Astis, G., La Volpe, L., Mele, D., Sulpizio, R., Quantitati ve hazard assessment o f phreatomagmatic eruptions at Vulcano (Aeolian Islands, Southern Italy) as obtained by combining stratigraphy, event statistics and physical modelling, J. Volcanol. Geotherm. Res. http://www.earthprints.org/handle/2122/6573. 363. Di Vito, M.A., Arienzo, I., Braia, G., Civetta, L., DAntonio, M., The Averno 2 fissure eruption: a recent smallsize explosive event at the Campi Flegrei Caldera (Italy). Bull. Volcanol. http://www.earthprints.org/handle/2122/6693. 364. Doglioni, C., Barba, S., Carminati, E., Riguzzi, F., Role of the brittle-ductile transition on fault acti vation, Phys. Earth Planet. Inter. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6868. 5.3 Altre pubblicazioni 441. Carapezza, M.L., Barberi, F., Tarchini, L., Ranaldi, M., Ricci, T., (2010). Volcanic hazards of the Colli Albani, 279-297. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6859. 456. Cioni, R., Bertagnini, A., D'Oriano, C., Pompilio, M., (2010). Past and present mid-intensity explosive eruptions of Italian volcanoes and their impact on human acti vity, Virtual Explorer, 36, paper 36. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6808. 482. Di Roberto, A., Rosi, M., Bertagnini, A., Marani, M. P., Gamberi, F., (2010). Distal Turbidites and Tsunamigenic Landslides of Stromboli Volcano (Aeolian Islands, Italy). http://www.earthprints.org/handle/2122/6572. 541. Neri, A.(2010). Buoni Modelli, Le Scienze, Luglio, 503. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6803. 546. Obrizzo, F., De Martino, P., De Natale, G., Pingue, F., Tammaro, U., Troise, C., Capuano, P., (2010). Unrest at Campi Flegrei Caldera (Southern Italy) during the last decade. http://www.earthprints.org/handle/2122/6809. 547. Orsi, G., Civetta, L., D'Antonio, M., (2010). La pericolosit vulcanica a lungo termine della Caldera dei Campi Flegrei. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6757. 551. Peruzzo, E., Barsanti, M., Flandoli, F., Papale, P, (2010). The stochastic quantization method and its application to the numerical simulation of volcanic conduit dynamics under random conditions, Solid Earth, 1, 49-59. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6746.
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In quest'ultimo progetto di stoccaggio CO2-cusheon gas oltre al monitoraggio geofisico e geochimico di superficie stato inserito lo studio dei traccianti chimici di co-iniezione di CO2. Con ENI stato av viato anche il contratto "Atti vit opzionali CCS sul territorio italiano" che prevede anche un sondaggio nazionale della percezione pubblica e degli stakeholders su technologia CCS. LINGV entrato nel coordinamento dellOsservatorio CCS finanziato da ENEL e con segretario generale della Fondazione Sviluppo Sostenibile. Si svolta una Int. School ad Erice per studiare la sinergia dei vari usi del sottosuolo a fini energetici (geotermia, stoccaggio metano, CO2, stoccaggio scorie nucleari e metano non convenzionale). Ai fini dell'allineamento alla Road Map IEA 2009, in unottica di federalismo energetico e Piani Energetici Regionali, stata finanziata la creazione di un catalogo nazionale di uso del sottosuolo a fini energetici, portato a termine finora per alcune Regioni Italiane, Inoltre lINGV stato impegnato nellattivit tecnica, politico-decisionale e di communication strategy: nella Piatta forma Europea ZEFFPP (Zero Emission Fossil Fuels Power Plants); presso il tavolo di lavoro del Ministero per lo Sviluppo Economico (MSE) denominato per il recepimento della Diretti va Europea CCS 31/2009-nella stesura dei documenti IEA (International Energy Agenc y); nelle atti vit di MOU (Memorandum of Understanding) con il DOE-Battelle Americano.
Su queste tematiche ci sono state audizioni INGV al Parlamento Europeo e alla Commissione Ambiente del Senato. Nella geotermia av viati progetti con operatori internazionali, come la Geotermica AB svedese.Sono stati sottoposti due progetti PON (Salernitano e Sicilia) ed ancora operativa la convenzione con la Regione Lazio. stato av viato il Progetto Parco Tecnologico Nucleare con la SOGIN S.p.A. Nellambito del progetto Prospezione Ordigni Basso Adriatico (PR.O.B.A.) in collaborazione tra ISPRA, NURC (Nato Undersea Research Centre), INGV ed IIM (Istituto Idrogra fico della Marina Militare) sono in corso indagini acustico-magnetiche finalizzate alla caratterizzazione delle aree portuali e costiere del basso Adriatico e alla individuazione di residuati bellici i vi presenti. Tale progetto finanziato dalla Regione Puglia con fondi comunitari. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 A seguito della firma del Protocollo organizzativo di salvaguardia ambientale della Provincia di Caserta (che prevede la partecipazione della Pre fettura e della Questura di Caserta, della Procura della Repubblica di S.M. Capua Vetere, della Seconda Universit degli Studi di Napoli, INGV, ASL, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto) lIstituto sar impegnato nella mappatura delle situazioni di criticit ambientale nella provincia di Caserta, con particolare riguardo ai rischi per la salute pubblica. Il monitoraggio, 144
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finalizzato allindividuazione di di f ferenti fonti di inquinamento, riguarder cave, discariche, scarichi marini e flu viali. Nel 2011 proseguiranno le attivit di esplorazione geofisica del sottosuolo per lindividuazione di inquinanti. prevista anche una attivit di sperimentazione volta ad individuare rifiuti pericolosi sparsi nel terreno con tecniche geofisiche integrate. Con il rinnovo del Protocollo Operativo INGV-Corpo Forestale dello Stato nel 2011 proseguiranno le atti vit di collaborazione tecnico-scienti fica e di supporto ai rilievi e f fettuati dal personale Forestale per individuare fonti di inquinamento sotterraneo sul territorio nazionale. Allinizio del 2011 sono stati stipulati accordi con Gaz De France per un catalogo siti di stoccaggio relati vo ai loro punti emissivi di CO2 (2011-2012). La proposal europea CO2GAPS sottoposta alla call ENERGY 5.2.1 su stoccaggio geologico di CO2, da 7.2 milioni di euro, con coordinazione INGV ha superato la prima fase di giudizio e nell'Aprile 2011 verr sottoposta nella sua versione finale completa al giudizio EC. LUnita Funzionale Geochimica dei Fluidi, Stoccaggio Geologico e Geotermia della Sezione Sismologia e Tettono fisica continuer a studiare i cosiddetti CO2 analogues e loro comportamento anche in occasione di eventi sismici (come s volto in occasione del terremoto dellAquila del 6/4/09) ed previsto un approfondimento lungo i sistemi di faglia inland dell'Alto Adriatico (Pesaro-Senigallia) e lungo la faglia Alto Tiberina in Umbria. Nellaprile 2011 prevista unulteriore audizione che riguarder le suddette tematiche presso il Senato della Repubblica dopo Audizione alla Commissione Senato Ambiente del 8 giugno 2010. Su queste tematiche sono in corso registrazioni per filmati televisivi organizzati dal TTS (Centro Studi Sviluppo Relazioni per la Sicurezza). Sono state acquistate due imbarcazioni, una di propriet INGV e una IIM (Istituto Idrogra fico della Marina Militare) per ricerche marine in aree costiere nellambito del progetto Prospezione Ordigni Basso Adriatico (PR.O.B.A.). stato acquisito un magneto-gradiometro SeaQuest a tre sensori della Marine Magnetics con GPS incorporato che consentir di ottenere ottimali risultati. Il personale della UP Geofisica e Tecnologie Marine ha conseguito la patente nautica specifica per le atti vit da s volgere ed stato formato per la navigazione assistita con so ftware QINSy. Nel 2011 prevista labilitazione del personale al trasporto articolato (B-E) ed attualmente in corso lallestimento degli apparati di bordo per ef fettuare ricerche di tipo magnetico e idro-oceanografico. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 30. Bizzarri, A.(2010). On the recurrence of earthquakes: Role of wear in brittle faulting, Geophys. Res. Lett., 37, L20315. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6157. 83. Crisci, G., Avolio, M. V., Behncke, B., D'Ambrosio, D., Di Gregorio, S., Lupiano, V., Neri, M., Romgo, R., Spataro, W., (2010). Predicting the impact of lava flows at Mount Etna, Italy, J. Geophys. Res., 115, B04203. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6036. 92. DallOsso, F., Maramai, A., Graziani, L., Brizuela, B., Cavalletti, A., Gonella, M., Tinti, S., (2010). Applying and validating the PTVA-3 Model at the Aeolian Islands, Italy: assessment o f the vulnerability of buildings to tsunamis, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 1547-1562. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6199. 160. Grezio, A., Marzocchi, W., Sandri, L., Gasparini, P., (2010). A Bayesian procedure for Probabilistic Tsunami Hazard Assessment, Nat. Hazards, 1, 53, 159-174. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6432. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 5.3 Altre pubblicazioni 444. Carapezza, M.L.,, Ricci, T., Pagliuca, N., De Simone, G., Lucchetti, C., Ranaldi, M., Tarchini, L., (2010). Pericolo di emanazioni gassose nelle aree urbane dei Colli Albani. http://www.earthprints.org/handle/2122/6837.
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(progetto FLUX, in collaborazione con luniversit di Cluj) e in Cina (progetto del National Science Foundation of China, in collaborazione con Lanzhou Center for Oil & Gas Resources). Tali risultati amplieranno il data-base esistente sulle emissioni di idrocarburi, migliorando le stime elaborate a scala globale. Sono previste collaborazioni con LAgenzia Spaziale Europea (ESA) e NASA per gli studi sul metano su Marte. Per gli studi sul metano geotermico, oltre agli studi in Grecia, prevista una campagna estesa di misure di flusso di sullIsola di Pantelleria. Saranno inoltre effettuati esperimenti di incubazione di campioni di suolo raccolti nelle aree di studio per evidenziare possibile attivit metanotrofica negli stessi. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 63. Carreira, P.M., Marques, J. M., Carvalho, M. R., Capasso, G., Grassa, F., (2010). Mantle-derived carbon in Herc ynian granites. Stable isotopes signatures and C/He associations in the thermomineral waters, NPortugal, J. Volcanol. Geotherm. Res., 189, 49-56. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6302. 72. Chiodini, G., Caliro, S., Cardellini, C., Granieri, D., Avino, R., Baldini, A., Donnini, M., Minopoli, C., (2010). Long term variations of the Campi Flegrei (Italy) volcanic s ystem as revealed by the monitoring of hydrothermal acti vit y, J. Geophys. Res., 115, B03205. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6065. 73. Chiodini, G., Granieri, D., Avino, R., Caliro, S., Costa, A., Minopoli, C., Vilardo, G., (2010). Non-volcanic CO2 Earth degassing: Case of Mefite d'Ansanto (southern Apennines). Italy, Geophys. Res. Lett., 37, L11303. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6050. 125. Etiope, G., Baciu, C., (2010). Geofluids and natural gas in Romania, and the 10th International Conference on Gas Geochemistry, Geo fluids, 4, 10, 457-462. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6190. 126. Etiope, G., Klusman, R. W., (2010). Microseepage in drylands: Flux and implications in the global atmospheric source/sink budget of methane, Glob. Planet. Change, 72, 265-274. http://www.earthprints.org/handle/2122/6196. 127. Etiope, G., Savini, A., Lo Bue, N., Favali, P., Corselli, C., (2010). Deep-sea surve y for the detection o f methane at the Santa Maria di Leuca cold-water coral mounds (Ionian Sea, South Italy). Deep-Sea Res. Part II-Top. Stud. Oceanogr., 57, 431-440. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6189. 128. Etiope, G., Zwahlen, C., Anselmetti, F. S., Kip fer, R., Schubert, C. J., (2010). Origin and flux o f a gas seep in the Northern Alps (Giswil, Switzerland). Geofluids, 4, 10, 476-485. http://www.earthprints.org/handle/2122/6191. 157. Granieri, D., Avino, R., Chiodini, G., (2010). Carbon dioxide dif fuse emission from the soil: ten years o f observations at Vesuvio and Campi Flegrei (Pozzuoli). and linkages with volcanic acti vity, Bull. Volcanol., 72, 103-118. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6066. 197. Lombardi, S., Voltattorni, N., (2010). Rn, He and CO2 soil gas geochemistry for the study of active and inacti ve faults, Appl. Geochem., 25, 1206-1220. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6538. 290. Siniscalchi, A., Tripaldi, S., Neri, M., Giammanco, S., Piscitelli, S., Balasco, M., Behncke, B., Magri, C., Naudet, V., Rizzo, E., (2010). Insights into fluid circulation across the Pernicana Fault (Mt. Etna, Italy) and implications for flank instabilit y, J. Volcanol. Geotherm. Res., 193, 137-142. http://www.earthprints.org/handle/2122/6035. 296. Spulber, L., Etiope, G, Baciu, C., Malos, C., Vlad, S.N., (2010). Methane emission from natural gas seeps and mud volcanoes in Transyl vania (Romania). Geofluids, 4, 10, 463-475. http://www.earthprints.org/handle/2122/6194. 319. Vertino, A., Savini, A., Rosso, A., DiGeronimo, I., Mastrototaro, F., San filippo, R., Gay, G., Etiope, G., (2010). Benthic habitat characterization and distribution from two representati ve sites of the deep-water SML Coral Province (Mediterranean). Deep-Sea Res. Part II-Top. Stud. Oceanogr., 57, 380-396. http://www.earthprints.org/handle/2122/6195. 325. Voltattorni, N., Lombardi, S., Rizzo, S., (2010). 222Rn and CO2 soilgas geochemical characterization of thermally altered clays at, Appl. Geochem., 25, 1248-1256. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6564. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 365. Etiope, G., Oehler, D.Z., Allen, C.C., Methane emissions from Earths degassing: Implications for Mars, Planet Space Sci. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6192. 393. Sartini, L., Simeone, F., Pani, P., Lo Bue, N., Marinaro, G., Grubich, A., Lobko, A., Etiope, G., Capone, A., Favali, P., Gasparoni, F., Bruni, F., Nuclear Instruments and Methods in Physics Research Section A: Accelerators, Spectrometers, Detectors and Associated Equipment, Nucl. Instrum. Methods Phys. Res. Sect. A-Accel. Spectrom. Dect. Assoc. Equip. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6238. 5.3 Altre pubblicazioni 440. Carapezza, M.L., Barberi, F., Ranaldi, M., Ricci, T., Tarchini, L., (2010). Hazardous gas blowouts from shallow wells in the Colli Albani, 913-916. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6861. 444. Carapezza, M.L.,, Ricci, T., Pagliuca, N., De Simone, G., Lucchetti, C., Ranaldi, M., Tarchini, L., (2010). Pericolo di emanazioni gassose nelle aree urbane dei Colli Albani. http://www.earthprints.org/handle/2122/6837. 469. D'Alessandro, W., Brusca, L., Kyriakopoulos, K., Martelli, M., Michas, G., Papadakis, G., Salerno, F., (2010). H ydrothermal methane fluxes from the soil at Sousaki (Greece). http://www.earth147
prints.org/handle/2122/6130. 491. Etiope, G. (2010). Geological Methane. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6492. 566. Scalera, G. (2010). Biogenic and abiogenic hydrocarbons in Italy, Rendiconti online della Societ Geologica Italiana, 11, 451-452. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6147. 588. Voltattorni, N., Lombardi, S., (2010). Soil gas geochemistry: significance and application in geological prospectings. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6541.
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parte di ricerca e sviluppo legata alloperativit, verr valutato la messa a punto operativa del sistema di assimilazione dati anche in AFS. Verr studiata una tecnica di super-ensamble per il sistema di previsioni MFS e lassimilazione di nuovi prodotti satellitari. Sar inoltre testata la possibilit di modificare il modello MFS affinch risolva esplicitamente processi barotropici ora parametrizzati. I dati raccolti dal sistema operativo verranno organizzati per poter creare una banca dati, per uso interno, di facile fruizione. Verranno inoltre aggiornati gli indicatori ambientali e relativi ai cambiamenti climatici e verranno inseriti nei rapporti dellAgenzia Europea per lAmbiente. Il Gruppo continuer lo sviluppo delle applicazioni relative alla previsioni degli idrocarburi in mare consolidando ulteriormente la struttura dell'Emergency Response Office nell'ambito dell'accordo con il REMPEC. Il modello di dispersioni di idrocarburi MEDSLIK-II verr condiviso con altri gruppi di ricerca nellambito di un Memorandum di Accordo per coordinarne lo sviluppo e lutilizzo. La modellistica relativa agli idrocarburi in mare preveder il miglioramento dello schema di integrazione. Il Gruppo consolider i rapporti con la Guardia Costiera e fornendo il sistema di previsioni degli idrocarburi in mare e le previsioni delle correnti superficiale per la stima delle traiettorie per il supporto per le azioni di ricerca e soccorso di dispersi. I sistemi previsionali verranno cosi validati in collaborazione con la Guardia Costiera Italiana. Nellambito del progetto MyOcean verr prodotto e validato un set di rianalisi oceaniche globali ad una risoluzione orizzontale di 25 Km sul periodo 1989-2009 e sar reso pubblico sul sito www.myocean.eu.org. Nel 2011 le attivit di ricerca degli osservatori GEOSTAR continueranno con il monitoraggio a largo delle coste della Sicilia orientale (NEMOSN1) e nel Golfo di Cadice e nel Mar di Marmara (EC ESONET). Inoltre sono in programma nuove attivit di monitoraggio e di survey in Grecia e Mar Nero (EC HYPOX) grazie allimpiego di moduli sottomarini quali GMM (Gas Monitorino Module) e MEDUSA. Il progetto EC GENESI-DEC render raggiungibili via web anche tutti i dati oceanografici acquisiti dagli osservatori. Il personale della sede INGV di Portovenere continuer le attivit di caratterizzazione della dinamica e delle condizioni idrografiche del tratto di mare attorno al promontorio di Portofino al fine di relazionare i risultati ottenuti con le caratteristiche dellecosistema e sono previsti progetti con la rete Parchi della Liguria e con lUNIGE. Il Gruppo continuer la sua azione di coordinamento a livello Italiano e Mediterraneo al fine di sviluppare e rafforzare i sistemi di previsioni e osservativi del Mediterraneo e le applicazioni da essi derivati. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 120. Dobricic, S., Pinardi, N., Testor, P., Send, U., (2010). Impact of data assimilation of glider observations in the Ionian Sea (Eastern Mediterranean). Atmos. Ocean. D yn., 50, 78-92. http://www.earthprints.org/handle/2122/6917. 178. Johannessen, J., Coppini, G., Soulat, F., Larnicol, G., (2010). Operational oceanography in support to indicator reporting, Ocean Sci., 7, 121-141. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5850. 186. Lazzari, P., Teruzzi, A., Salon, S., Campagna, S., Calonaci, C., Colella, S., Tonani, M., Crise, A., (2010). Preoperational short-term forecasts for Mediterranean Sea biogeochemistry, Ocean Sci., 6, 25-39. http://www.earth-prints.org/handle/2122/5855. 251. Pettenuzzo, D., Large, W. G., Pinardi, N., (2010). On the corrections of ERA-40 surface flux products consistent with the Mediterranean heat and water budgets and the connection between basin surface total heat flux and NAO, J. Geophys. Res., 115, C06022. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6916. 262. Pujol, M.-I., Dobricic, S, Pinardi, N., Adani, M., (2010). Impact o f Multialtimeter Sea Level Assimilation in the Mediterranean Forecasting Model, J. Atmos. Ocean. Technol., 27, 2065-2082. http://www.earthprints.org/handle/2122/6919. 302. Taillandier, V., Dobricic, S, Pinardi, N., Testor, P., Gri f fa, A., Mortier, L., Gasparini, G. P., (2010). Integration of Argo trajectories in the Mediterranean Forecasting System and the impact on the regional analysis o f the Western Mediterranean circulation, J. Geophys. Res., 115, C03007. http://www.earthprints.org/handle/2122/6918. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 330. Adani, M., Dobricic, S, Pinardi, N., Quality Assessment of a 1985-2007 Mediterranean Sea re-analysis, J. Atmos. Ocean. Technol. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6920. 353. Coppini, G., De Dominicis, M., Zodiatis, G., Robin, L., Pinardi, N., Santoleri, R., Colella, S., Bignami, F., Hayes, D. R., Soloviev, D., Georgiou, G., Kallos, G., Hindcast o f oil-spill pollution during the Lebanon crisis in the Eastern Mediterranean, JulyAugust 2006, Mar. Pollut. Bull. http://www.earthprints.org/handle/2122/6907. 5.3 Altre pubblicazioni 458. Coppini, G., Pinardi, N., (2010). The European environment state and outlook 2010 marine and coastal environment. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6906. 581. Tonani, M., Fratianni, C., Grandi, A., Drudi, M., (2010). European Marine Core Service Mediterranean Monitoring and Forecasting Centre (MFC): manuale d'uso del Mediterranean Forecasting System (Med-MFCcurrents). Rapporti Tecnici INGV, 163. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6640. 582. Tonani, M., Pinardi, N., Adani, M., Bonazzi, A., Coppini, G., De Dominicis, M., Dobricic, S., Drudi, M., Fabbroni, N., Frattiani, C., Grandi, A., Lyubartsev, V., Oddo, P., Pettenuzzo, D., Pistoia, J., Pujol, I., (2010). The Mediterranean ocean Forecasting System. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6915.
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centinaio di studi speditivi su terremoti, generalmente minori, poco conosciuti, che andranno a integrare il lavoro di revisione della sismicit minore av viato dallo studio Molin et al. (2008); - i risultati degli studi macrosismici su terremoti del periodo 1920-1970 di energia moderata nellarea compresa fra le provincie di Macerata, Ascoli Piceno e Teramo. A partire dai dati contenuti nellarchivio ASMI si continuer loperazione di aggiornamento del Database Macrosismico Italiano, che culminer con la pubblicazione della sua versione 2011 (DBMI11), contenente i terremoti fino al 2009. Verranno inoltre presi in considerazione i dataset macrosismici pubblicati successi vamente al 2008 e le osservazioni sui contenuti e le modalit di presentazione dei risultati proposte dagli utilizzatori della versione di prova DBMI10beta. Al termine del periodo di sperimentazione della versione CPTI10beta verr rilasciata la versione definiti va 2011 del catalogo CPTI. Questa versione prevede innanzitutto lestensione della finestra temporale almeno a tutto il 2009 e linclusione di dataset macrosismici pubblicati successivamente al 2008 o comunque non considerati in CPTI10beta. Per le aree di confine, la nuova versione includer gli aggiornamenti dei cataloghi di riferimento delle nazioni limitro fe (ECOS-09, SisFrance 2010). Verr inoltre curata con attenzione lintegrazione con i cataloghi strumentali dellIstituto. Nellambito del progetto EU SHARE verr portata a compimento la compilazione del catalogo europeo, per la finestra temporale 1000-1900, mediante il calcolo di nuovi parametri da dati macrosismici per un migliaio di terremoti. Per quanto riguarda la determinazione dei parametri, verranno aggiornate e possibilmente regionalizzate le relazioni di attenuazione, le relazioni fra i diversi tipi di magnitudo e fra magnitudo e intensit epicentrale e le calibrazioni dei metodi di determinazione dei parametri da dati macrosismici, mediante lutilizzo di set di dati macrosismici e strumentali aggiornati. Verr inoltre proseguita la sperimentazione di metodi per la quantificazione della incertezza epistemica combinando i risultati ottenuti da approcci diversi. Nellambito del progetto GEM Tools for compiling the Global Earthquake History, latti vit proseguir nel 2011 concentrandosi sullav vio di collaborazioni sia con altre istituzioni sia con analoghi progetti a carattere regionale in corso (come SHARE per lEuropa, EMME per il Medio Oriente). A questo scopo saranno predisposte le linee guida per la costruzione e lintegrazione dei materiali nellarchivio degli studi storico-macrosismici (Task 1) e sar definita la prima release del catalogo (Task 2). Prioritariamente saranno investigati larea Euro-mediterranea, il Sudamerica, parte dellAsia (Asia Centrale, Cina e Giappone). Contestualmente sar predisposta una versione demo del sito web che a fine progetto render disponibile alla comunit scienti fica sia larchivio sia il catalogo (Task 3). 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 279. Schorlemmer, D., Christophersen, A., Rovida, A., Mele, F., Stucchi, M., Marzocchi, W., (2010). Setting up an earthquake forecast experiment in Italy, Ann. Geophys., 3, 53, 1-9. http://www.earthprints.org/handle/2122/6411. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 5.3 Altre pubblicazioni 485. Diss Working Group, Barba, S., Basili, R., Burrato, P., Fracassi, U., Kastelic, V., Tiberti, M. M., Valensise, G., Vannoli, P., (2010). The Database of Individual Seismogenic Sources, version 3.1.1. http://www.earthprints.org/handle/2122/6260. 515. Locati, M., Cassera, A., (2010). MIDOP - Macroseismic Intensity Data Online Publisher. http://www.earthprints.org/handle/2122/6669. 520. Martinelli, F., Meletti, C., (2010). Il database della pericolosit sismica in Italia, 2010. http://www.earthprints.org/handle/2122/6561. 521. Martinelli, F., Meletti, C., (2010). Virtual E f fects un'applicazione web per il calcolo di risentimenti dei terremoti. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6560. 522. Martinelli, F., Meletti, C., (2010). Crisis for Web. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6568. 523. Martinelli, F., Meletti, C., (2010). Virtual Ef fects. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6681.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
automatica dei segnali sismici per leverifiche giornaliere di qualit. Sar s viluppato un sistema per la revisione interatti va del calcolo del momento tensore ed Mw (TDMT) con stazioni a distanza regionale. Dopo la pubblicazione della versione 1.0 del database accelerometrico nazionale ITACA (http://itaca.mi.ingv.it), av venuta nel 2010, nel biennio 2011-2013 si prevede di rifinire la struttura della banca dati e popolare il database con le forme donda accelerometriche registrate a partire dal 2008, anche nellambito della convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile nel biennio 2011-2013. Si intensi ficher la collaborazione con partner internazionali per la costruzione di infrastrutture che permettono la condivisione in tempo reale e larchiviazione distribuita di dati sismologici e accelerometrici, attraverso la partecipazione ai progetti europei NERA e SAFER. I dati contenuti nella banca dati accelerometrica italiana contribuiranno in modo cospicuo alla banca dati strongmotion europea che verr creata nellambito del progetto NERA. Per il 2011 lUnit SISMOS del CNT completer la migrazione verso il nuovo Sistema Informati vo, potenziando le collaborazioni internazionali con Russia, Giappone e vari partner europei. Attivit a scala regionale Oltre allaggiornamento delle banche dati esistenti, si prevede nel biennio 2011-2013 lomogeneizzazione con standard internazionali per lacquisizione e lo scambio dati. Si cercher di operare a f finch i data base distribuiti dalle singole sezioni contengano la documentazione relativa ai crediti, alla modalit di citazione e al copyright. Proseguir il progetto Alta Val Tiberina con lanalisi di dettaglio dellingente mole di dati gi acquisita nella prima fase del progetto. Nel corso del biennio 2011-2013, MI-PV, oltre a garantire larchiviazione dei dati della Rete Accelerometrica dellItalia Settentrionale (RAIS), prevede di sviluppare ulteriormente la condivisione e scambio dati con altre istituzioni scienti fiche e distribuire i dati delle stazioni in tempo reale attraverso lutilizzo del protocollo ArcLink. Per il prossimo biennio la sede di Ancona prevede principalmente lespansione della rete di acquisizione attraverso linstallazione di 8 nuove stazioni, la manutenzione degli apparati esistenti e lav vio di procedure per garantire la disseminazione, la consultazione e il download delle forme donda acquisite. NA-OV prevede la gestione e laggiornamento dei sistemi e database esistenti, lo sviluppo di nuove procedure per lintegrazione dei dati sismici con i dati di monitoraggio geofisico e vulcanologico, con i dati geografici e GIS, per laggiornamento automatico del Sistema Informatico Uni ficato per il Monitoraggio (SUM). La realizzazione di questo sistema risponde alla necessit di garantire una rapida ed ef ficiente consultazione ed estrazione dei dati, sia per le atti vit istituzionali di sorveglianza dei vulcani atti vi che per quelle di ricerca scienti fica. prevista la realizzazione di un nuovo database sismologico (forme donda, dati parametrici, stazioni sismiche e strumentazione) per larchiviazione dei dati in tempo reale che preveda diversi livelli di revisione del dato stesso. CT prevede la ristrutturazione del sito Internet riguardante il catalogo delle localizzazioni dei terremoti, allo scopo di migliorarne la consultazione e lestrazione dei dati parametrici. Il so ftware Navigator, di uso interno alla sezione, che consente lanalisi storica della banca dati dei terremoti ai fini del monitoraggio, verr integrato con un modulo per la creazione di mappe di rilascio di strain sismico. In previsione, la banca dati dei meccanismi focali sar integrata con dati degli anni passati e sar pubblicata su web. Al fine di strutturare al meglio i dati riguardanti la micro-sismicit locale di Vulcano (si registrano anche pi di 5000 eventi sismo-vulcanici/anno), verranno implementate apposite routine di riconoscimento, conteggio automatico e catalogazione degli eventi. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 200. Luzi, L., Augliera, P., Gorini, A., (2010). Strong motion monitoring in Italy, Bull. Earthq. Eng. , 5, 8, 1073-1074. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6670. 279. Schorlemmer, D., Christophersen, A., Rovida, A., Mele, F., Stucchi, M., Marzocchi, W., (2010). Setting up an earthquake forecast experiment in Italy, Ann. Geophys., 3, 53, 1-9. http://www.earthprints.org/handle/2122/6411. 280. Schorlemmer, D., Mele, F., Marzocchi, W., (2010). A completeness analysis of the national seismic network of Italy, J. Geophys. Res., 115, B04308. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6410. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 389. Postpischl, L., Morelli, A., Pondrelli, S., Danecek, P., Standardization of Seismic Tomographic Models and Earthquake Focal Mechanisms Datasets Based on Web Technologies, Visualization with Keyhole Markup Language, Comput. Geosci. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6337. 5.3 Altre pubblicazioni 407. Aliotta, M., Montalto, P., Presti filippo, M., Cannata, A., D'Agostino, M., Ferrari, F., Torrisi, O. (2010). Banca dati per la gestione delle reti strumentali in dotazione allINGV - Sezione di Catania: dalla progettazione concettuale al software applicativo, Rapporti Tecnici INGV, 153. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6280. 524. Mele, F., Arcoraci, L., Battelli, P., Berardi, M., Castellano, C., Lozzi, G., Marchetti, A., Nardi, A., Pirro, M., Rossi, A., (2010). Bollettino Sismico Italiano 2008, Quaderni di Geofisica, 85, 1-47. http://www.earthprints.org/handle/2122/6159. 525. Mele, F., Bono, A., Lauciani, V., Mandiello, A., Marcocci, C., Pintore, S., Quintiliani, M., Scognamiglio, L., Mazza, S., (2010). Tuning an Earthworm phase picker: some considerations on the pick_ew parameters. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6160. 549. Pacor, F., Paolucci, R., (2010). The Italian strong motion database: ITACA 1.0. http://www.earthprints.org/handle/2122/6881. 154
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550. Paolucci, R., Pacor, F., Puglia, R., Ameri, G., Cauzzi, C., Massa, M., (2010). Record Processing in ITACA, the New Italian Strong-Motion Database. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6516.
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Lampedusa. Per entrambi gli osservatori saranno resi disponibili sul sito istituzionale i bollettini mensili relativi alle registrazioni delle variazioni del campo magnetico terrestre per il 2011. Per losservatorio geomagnetico di Castello Tesino inoltre prevista la redazione dellannuario relativo allanno 2010. Nel 2011 si proceder alla redazione dellannuario di LAquila 2010 e verr compilato il CD con i dati secondo lo standard INTERMAGNET (http://www.intermagnet.org). Verr realizzato il primo annuario dellosservatorio geomagnetico di Duronia http://www.osservatorioduronia.dyndns.org/ e aggiornato larchivio del Progetto Europeo MEM http://www.progettomem.it con i dati magnetici campionati a 256Hz. La formalizzazione di un nuovo indice polare magnetico POLAR MAGNETIC INDEX per entrambi i poli (PMs e PMn, per il polo sud e nord, rispettivamente) verr affrontata in collaborazione con la NASA (USA) e l'EOST (Francia). Si prevede di progettare anche un nuovo sistema di acquisizione per gli osservatori antartici che dovrebbe essere testato durante lestate 2011 e installato a MZS durante la campagna 2011-2012. Proseguiranno le attivit di acquisizione, interpretazione e validazione dei dati di sondaggio ionosferico verticale sia a medie che ad alte latitudini, dei dati di rumore cosmico acquisiti in Antartide e dei dati di TEC e scintillazione, sia polari che dellarea mediterranea e in america latina (Tucuman). Il DB eSWua verr ulteriormente sviluppato per archiviare, strutturare e visualizzare tutti i dati, attraverso anche limplementazione di applicativi software dedicati alla meteorologia spaziale. Il sistema MIRTO verr mantenuto con la creazione di una base di dati strutturata e un sito WEB per laccessibilit in tempo reale alle informazioni tomografiche sulla densit elettronica. Le operazioni di sondaggio obliquo di radio collegamento tra Roma e Chania riprenderanno nel corso dellanno. Il data base eSWua (www.eswua.ingv.it) per laccessibilit dei dati, verr ulteriormente sviluppato ed integrato con le nuove osservazioni. La banca dati delle serie temporali da osservatori di fondo mare dellINGV sar ulteriormente arricchito di nuove misure provenienti da esperimenti nel Mare di Marmara nellEgeo e nel Mar Nero nellambito dei progetti ESONET NoE e HYPOX. Con il riposizionamento dopo aggiornamento e upgrading dellosservatorio NEMO-SN1 al largo della Sicilia orientale il database degli osservatori di fondo mare sar alimentato in tempo reale e i dati sismologici saranno anche inviati alla Sala Sismica del CNT. La partecipazione al progetto EC GENESI-DEC permetter di estendere la platea degli utenti del database e di produrre servizi allutenza secondo standard e direttive internazionali. Nuove tecnologie saranno implementate per ottimizzare le banche dati e renderle pi facilmente raggiungibili e interrogabili da motori di ricerca specifici (opensearch) e quelli pi diffusi nel web. Per le misure di radaglaciologia si prevede un continuo ampliamento ed evoluzione del database a seguito delle nuove campagne intraprese e dello sviluppo tecnologico degli strumenti di esplorazione. Si aumenteranno i dettagli e le informazioni del volo direttamente fruibili sulla maschera del webGis. Si cercher inoltre di velocizzare la risposta del server WebGis attraverso linstallazione del server webGis su macchine di calcolo adeguate. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 10. Alves da Silva, H., Camargo, P., Galera Monico, J. F., Aquino, M., Marques, H. A., De Franceschi, G., Dodson, A., (2010). Stochastic modelling considering ionospheric scintillation ef fects on GNSS relati ve and point positioning, Adv. Space Res., 9, 45, 1113-1121. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6813. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 5.3 Altre pubblicazioni -
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233. Nave, R., Isaia, R., Vilardo, G., Barclay, J., (2010). Re-assessing volcanic hazard maps for improving volcanic risk communication: application to Stromboli Island, Italy., J. Maps, unico, 260-269. http://www.earthprints.org/handle/2122/6053. 321. Vilardo, G., Isaia, R., Ventura, G., De Martino, P., Terranova, C., (2010). InSAR Permanent Scatterer analysis reveals fault re-acti vation during inflation and deflation episodes at Campi Flegrei caldera, Remote Sens. Environ., 10, 114, 2373-2383. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6086. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 5.3 Altre pubblicazioni 555. Pignone, M., Moschillo, R., (2010). Il geodatabase dei deliverables del Progetto S1. http://www.earthprints.org/handle/2122/6801.
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quotato ov vero la stima dei valori di intensit macrosismica in tutti i comuni circostanti lepicentro. La stima verr calcolata sulla base della relazione di P. Gasperini et al. (BSSA, 2010). Nel corso dell'anno verranno sistemati nuovi monitor e applicati vi nella postazione del turnista tecnico per implementare un ambiente unificato per il controllo del flusso e della qualit dei dati provenienti da tipologie di stazioni e di vettori trasmissivi diversi (Nanometrics, Gaia-SitLink, Internet) Napoli Nel 2011 si prevede di ef fettuare la ristrutturazione della sala che ne comporter un ampliamento. Lallestimento sar integrato con un video-wall per la visualizzazione di sintesi delle in formazioni prodotte dai sistemi di analisi in tempo reale, Sar ef fettuata inoltre una sperimentazione per utilizzare un certo numero di mini desktop PC dedicati allesecuzione di programmi che richiedono modeste performance della macchina ma sono continuamente atti vi per scopo di monitoraggio. Saranno in fine s viluppati ulteriori programmi di analisi automatica in tempo reale dei parametri signi ficati vi ai fini del monitoraggio dei vulcani e potenziati i programmi di controllo dei sistemi remoti. Catania Lattivit del 2011 prevede il consolidamento della infrastruttura della Sala Operati va con innovazioni dettate dai test ef fettuati nel corso del 2010. Per quanto concerne la gestione dei dati, il sistema misto di storage NAS/SAN pu garantire libero accesso ai dati richiesti, fornendo garanzie di ridondanza, back up e veri fiche di disaster recovery su tutti i dati presenti. Inoltre il database di Sezione andr prendendo maggiore corpo nellanno 2011 consolidando lintegrit dei dati presenti. Le numerose modifiche software introdotte nel 2010 saranno valutate ai fini dellottimizzazione dei parametri necessari al buon funzionamento della SO e dei sistemi ad essa aggregati. Saranno inoltre adattate le procedure di comunicazione con il Dipartimento della Protezione Civile nazionale seguendo i termini degli allegati tecnici proposti in sede istituzionale. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 5.3 Altre pubblicazioni 494. Falco, L., D'Ambrosio, C., Cardinale, V., Castagnozzi, A., Memmolo, A., Minichiello, F., (2010). Wi-Fi Mesh Network: integrazione dell'infrastruttura telematica della rete sismica e geodetica nazionale, Rapporti Tecnici INGV, 141. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6133.
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innovative necessarie al funzionamento del Centro, come il progressivo consolidamento dei servizi mediante la tecnologia della virtualizzazione ed il cloud computing. Questo nuovo paradigma adottato permette all'Istituto una riduzione significativa dei costi sia dal punto di vista dell'acquisizione di hardware che in termini di minori costi di gestione quotidiana. Il Centro di calcolo risulta essere il punto focale dellintera infrastruttura tecnologica, sia per quanto riguarda la parte di calcolo e simulazioni numeriche, per l'acquisizione e successiva elaborazione dei dati. scientifici, che infine per la gestione remota delle reti di monitoraggio dedicate. La partecipazione al panel Ambiente istituito dal MIUR proseguir con incontri periodici e azioni di supporto ai rappresentanti nazionali presso la Direzione Generale della Ricerca della Commissione Europea. Proseguir lattivit del progetto SAGA-4-EPR tra Italia e Cina che per il 2011 si finalizzer nellorganizzazione di un convegno in Cina e la relativa presentazione di lavori sulle tematiche del progetto, mentre si concluder nel 2011 il progetto E-MAG tra Italia e Albania. Lo GNOO (Gruppo Nazionale di Oceanografia Operativa) continuer a fornire consulenza al REMPEC (Regional marine pollution Emergency Responce Center for the Mediterranean Sea) consolidando ulteriormente la struttura dell'Emergency Response Office per emergenze ambientali in mare e per esercitazioni di anti-inquinamento. Lo GNOO consolider i rapporti con la Guardia Costiera Italiana e continueranno le attivit con lAgenzia Europea dellAmbiente. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 98. De Ritis, R., Dominici, R., Ventura, G., Nicolosi, I., Chiappini, M., Speranza, F., De Rosa, R., Donato, P., Sonnino, M., (2010). A buried volcano in the Calabrian Arc (Italy) revealed by high-resolution aeromagnetic data, J. Geophys. Res., 115, B11101. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6235. 99. De Ritis, R., Ventura, G., Chiappini, M., Carluccio, R., Von Frese, R., (2010). Regional magnetic and gravit y anomaly correlations of the Southern Tyrrhenian Sea, Phys. Earth Planet. Inter., 1-2, 181, 27-41. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6234. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 388. Pignatelli, A., Nicolosi, I., Carluccio, R., Chiappini, M., von Frese, R., Graphical interacti ve generation of gravit y and magnetic fields, Comput. Geosci. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6689. 5.3 Altre pubblicazioni 472. D'Anastasio, E., D'Ambrosio, C., Cecere, G., Selvaggi, G., Avallone, A., (2010). La Rete GPS permanente della Regione Puglia. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6132.
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4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Biblioteche La biblioteca digitale INGV nel 2011 si avvarr del catalogo SBN disponibile presso la biblioteca centrale per la ricerca e consultazione deglie-books che sono in corso di catalogazione. Il catalogo delle riviste elettroniche gi disponibile allindirizzo http://atoz.ebsco.com/titles.asp?Id=8014 ed composto da circa 500 periodici elettronici del settore geofisico. Nel 2011 continuer il recupero dei numeri storici della rivista Annals of Geophysics che saranno liberamente consultabili e scaricabili allindirizzo www.annalsofgeophysics.eu. Nel 2011 la rivista lancer le Scientific News, brevi pubblicazioni relative ai temi scientifici di grande interesse, pubblicate in formato elettronico e in tempi molto ridotti, per garantire visibilit e velocit di comunicazione. La segreteria, la redazione e la pubblicazione degli articoli sottomessi saranno garantite da personale INGV. Con il nuovo sistema di pubblicazione nel corso del 2010 le sottomissioni sono aumentate del 20% circa. Nel 2011 questo dato crescer di un altro 10% osservando la continua ascesa dei dati statistici delle visite e dei download degli articoli pubblicati. Nella biblioteca della sede di Portovenere nel 2011 sono in programma iniziative culturali, probabilmente finanziate dalla regione o dalla provincia liguri, quali seminari e incontri con autori di volumi scientifici relativi alla geofisica marina. Presso la biblioteca ragazzi della sezione INGV di Bologna saranno organizzate letture animate per ragazzi in occasione di eventi pubblici organizzati dallEnte (es. settimana della cultura scientifica o fiera del libro per ragazzi) e aperitivi letterari con autori di volumi di attualit scientifica in ambito di scienze della terra. Nella biblioteca INGV di Bologna in corso la catalogazione del patrimonio documentario che costituisce il fondo SGA recentemente acquisito dallEnte. La valorizzazione dei documenti ai fini di una migliore fruizione testimoniata dalla creazione di una sezione virtuale del catalogo online della biblioteca e da unala della struttura dedicata alla collocazione fisica della raccolta. La biblioteca di Roma continuer a seguire le fasi di raccolta dei dati bibliografici INGV e il coordinamento di tutte le attivit dellarchivio digitale ad accesso aperto Earth-prints. Il coordinatore del TTC 5.8 settore biblioteche, in collaborazione con i colleghi di Roma, provveder alla gestione degli abbonamenti online alle riviste elettroniche INGV e al corretto utilizzo delle risorse e alla loro valorizzazione. Il TTC fornir ai ricercatori il supporto nella ricerca di materiale non presente nelle raccolte delle biblioteche INGV in ogni sezione e garantir agli utenti il prestito di volumi posseduti dalle biblioteche universitarie. Editoria Nel corso del 2011 si intende discutere e risolvere lesigenza, che si venuta a f fermando nella seconda met dellanno passato, di fornire unadeguata collocazione editoriale ad una serie di iniziative che attualmente vengono pubblicate come anonimi report annuali di atti vit e/o come bollettini. La soluzione adottata dovr necessariamente soddis fare lesigenza di visibilit e di tempesti vit di pubblicazione insita nel tipo di dato nonch il rispetto del processo editoriale adottato presso il CEN. Si valuter inoltre la fattibilit di un nuovo progetto editoriale che consenta di far confluire nelle Monografie Istituzionali dellINGV, o comunque preferibilmente al di fuori delle collane tecnico-scienti fiche, alcuni rapporti dellEnte a carattere squisitamente amministrativo, come i rapporti annuali di bilancio. Si cercher in fine di sviluppare un maggior con fronto/integrazione fra le varie realt editoriali dellIstituto (rivista Annals o f Geophysics, Web). In particolare, si resa evidente lesigenza di un aggiornamento concreto delle pagine web della produzione scienti fica dellIstituto, tramite linserimento di strumenti tecnologici dedicati (motore di ricerca, contatore di download, ecc).
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5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 287. Settimi, A., Severini, S., (2010). Linking Quasi-Normal and Natural Modes of an open cavity, J. Mod. Opt., 16, 57, 1513-1525. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6110. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 5.3 Altre pubblicazioni 429. Bonaccorso, A., Branca, S., (2010). Fotogra fia storica alla luce del vulcano. Fondo Fotografico Gaetano Ponte (1876-1955). http://www.earth-prints.org/handle/2122/6501. 452. Chiodetti, A.G., Ferrara, G., (2010). Open Access all'INGV: Earth-prints e Annals of Geophysics, Boll. CILEA, 160, 23-25. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6483. 508. Italiano, F. (2010). Second International Workshop on research in shallow marine and fresh water systems. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6258. 571. Settimi, A. (2010). Classical and Quantum Approach o f Quasi Normal Modes in Linear Optical Regime: an Application to One Dimensional Photonic Crystals. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6109.
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stato av viato a cura di CNT un canale informativo INGV (youtube.com/INGVterremoti) per la comunicazione con il pubblico sul rischio sismico. 4. Progetto delle attivit da svolgere con particolare riferimento all'anno 2011 Servizi formativi e in formativi sul territorio Nel corso del 2011 continueranno gli interventi sul territorio in risposta alle numerose e frequenti richieste con una continua atti vit di divulgazione mirata alleducazione al rischio naturale e alla sensibilizzazione alle tematiche della tutela del territorio e di sviluppo sostenibile. BO tra le altre iniziative collaborer alliniziativa Un pozzo di Scienza 2011. Il progetto EDURISK, anche se formalmente terminato, continuer le attivit in Abruzzo, Lazio e Campania. Continueranno, con il coordinamento di CNT, le atti vit nella Regione Lazio nellambito del progetto Tutte je munne trema Je n! e le atti vit di formazione per operatori di protezione civile, insegnanti, studenti e cittadini. CT ha in programma lallestimento di uno spazio divulgati vo da aprire ai visitatori presso la sede INGV di Nicolosi. Le sezioni romane parteciperanno alla iniziativa 30 anni di Protezione Civile in occasione dei 30 anni dalla nascita del Centro Alfredo Rampi. PI continuer la collaborazione con il Museo di Scienze Naturali e del Territorio di Calci, atti vando e curando il laboratorio di vulcanologia. Servizi formativi per le scuole Continueranno nelle sedi dove sono atti vi i programmi di visite scolastiche, con seminari e incontri nelle scuole del territorio. Presso la sede Irpinia stato riatti vato il programma di visite scolastiche. Nella sede di Roma in conseguenza alle grandi richieste nel corso dellanno sar potenziata lo f ferta e saranno atti vati laboratori didattici di vulcanologia e sismologia. Strutture espositi ve e museali BO proporr tra le altre atti vit il laboratorio interatti v o Tutti gi per Terra nella nuova edizione in varie mani festazioni tra cui Io non tremo. Presso la sede di Ercolano di NA-OV, previsto lampliamento e la riorganizzazione degli spazi espositi vi degli allestimenti presenti con la realizzazione della sezione dentro il vulcani e lallestimento della sezione sulla geotermia in Campania. Le sezioni romane, con il contributo di NA-OV, partecipano al Festi val della scienza di Roma La fine del Mondo: istruzioni per luso. CNT curer il coordinamento per lallestimento della mostra Av ventura sui vulcani: la Terra raccontata dai ragazzi in diverse location. A Stromboli verr rinnovata la struttura che accoglie il Centro Divulgativo. Manifestazioni e eventi Su iniziativa delle sezioni romane si vuole propone, a partire dallesperienza sempre entusiasmante delle passate edizioni della Settimana della Cultura Scienti fica e Tecnologica, un progetto a identit INGV (Primavera della Scienza) allinterno del quale inserire iniziative, eventi e manifestazioni a carattere divulgativo organizzate in tutte le sezione e sedi e costruite sulla base delle esigenze, esperienze e richieste locali. Anche per il 2011 prevista la partecipazione al Festival della Scienza di Genova con una mostra Come pro fondo il mare, la geofisica in acqua. La UP Geo fisica e Tecnologie Marine (RM2) parteciper alla edizione 2011 della Festa della Marineria. Prodotti editoriali digitali e multimediali Nel corso del 2011 sar completato il DVD Mediterraneo Attivo per il progetto Terra Dinamica e un altro video DVD divulgativo nellambito dello stesso progetto. Il mediometraggio Non chiamarmi terremoto, sottotitotolato nelle principali lingue, sar dif fuso a livello nazionale ed internazionale e reso disponibile su web. in corso di definizione la realizzazione di nuove schede in formative regionali e il restyling delle schede informative Terremoti come e perch-Speciale Marche, Speciale Sicilia e Speciale Calabria, in collaborazione con Giunti Progetti Educativi. Portale web Lo GNOO continuer a rendere fruibile il bollettino divulgativo Che mare far? impegnandosi inoltre a rendere liniziativa pi conosciuta attraverso i media. Proseguir la realizzazione di video sul canale (youtube.com/INGVterremoti) con gli aggiornamenti sullatti vit sismica in corso in Italia, che utilizzeremo come spunti per appro fondimenti su un particolare aspetto della sismicit italiana. Progetti Europei Nellambito del progetto O3S stata av viata la realizzazione due ulteriori strumenti formati vi sul terremoto ligure del 1887 e sul tema della meteorologia. NA-OV partner del progetto europeo RACCE (Raising earthquake Awareness and Copping Childrens Emotions) finalizzato allindividuazione di una strategia nella comunicazione ed educazione al rischio simico e vulcanico. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 233. Nave, R., Isaia, R., Vilardo, G., Barclay, J., (2010). Re-assessing volcanic hazard maps for improving volcanic risk communication: application to Stromboli Island, Italy., J. Maps, unico, 260-269. http://www.earthprints.org/handle/2122/6053. 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 170
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5.3 Altre pubblicazioni 435. Camassi, R., Castelli, V., Nostro, C., Peruzza, L., Pessina, V., Pignone, M., (2010). Terremoti come e perch. Speciale Abruzzo. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6553. 436. Camassi, R., Castelli, V., Nostro, C., Peruzza, L., Pessina, V., Pignone, M., (2010). Terremoti come e perch. Speciale Lazio. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6552. 437. Camassi, R., Nostro, C., Peruzza, L., Pessina, V., Pignone, M., (2010). Terremoti come e perch. Speciale Basilicata. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6554. 438. Camassi, R., Nostro, C., Peruzza, L., Pessina, V., Pignone, M., (2010). Terremoti come e perch. Speciale Campania. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6551. 460. Cubellis, E., Marturano, A., (2010). Testimonianze, Ricordi e Descrizioni dell'ultima eruzione del Vesuvio del marzo 1944. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6858. 475. De Lucia, M., Limoncelli, B., Ottaiano, M., Parlato, L., Scala, O., (2010). Il museo dell'Osservatorio Vesuviano e il suo pubblico. Anni 2005-2009, Rapporti Tecnici INGV, 150, 1-38. http://www.earthprints.org/handle/2122/6468. 489. Esposito, A.M. (2010). Toward Autonomous, Adaptive, and Context-Aware Multimodal Interfaces: Theoretical and Practical Issues. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6805. 537. Musacchio, G., (2010). Brochure del progetto "Conosciamo la Terra". http://www.earthprints.org/handle/2122/6774. 539. Nave, R. (2010). L'ultimo giorno di Pompei. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6848. 540. Nave, R., Siniscalchi, V., (2010). Il Vesuvio. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6846. 543. Neri, M. (2010). Il Respiro dell'Etna, Darwin, 40, 20-25. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6240. 544. Nostro, C., Baroux, E., Tertulliani, A., Casale, P., Castellano, C., Ciaccio, M. G., Frepoli, A., Graziani, L., Maramai, A., Pignone, M., Pino, N. A., Di Laura, F., (2010). Terremoti e Maremoti, Seconda edizione. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6724. 545. Nostro, C., Maramai, A., Graziani, L., Baroux, E., Castellano, C., Arcoraci, L., (2010). Tsunami. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6722.
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Stato di attuazione delle attivit relativamente al 2010 e attivit da svolgere nel triennio, con particolare riferimento al 2011 ___________________________________________________________________________________________________________
occasione di emergenze sismico-vulcaniche; - laggiornamento della redazione. MI-PV, con il concorso delle altre sezioni, contribuir al miglioramento del servizio web e alla gestione dellattuale www.ingv.it predisponendo un sistema per laggiornamento dei contenuti da parte della redazione, e dellattuale portale.ingv.it, per garantire la congruenza e la razionalizzazione dei contenuti presenti. PI, in collaborazione con CNT, sta s viluppando un nuovo sito web per una migliore consultazione delle immagini in formato anaglifo (stereo) dellintero territorio italiano (labtel2.rm.ingv.it/surfit/) e per il sito di sezione prevede di iniziare un allineamento al layout grafico del portale INGV. RM2 prevede la realizzazione di un nuovo portale di dati geomagnetici che possa raccogliere e ripresentare in una forma coerente e ragionata la mole di dati provenienti dagli osservatori nazionali di Castello Tesino, LAquila e Lampedusa e antartici, dalla stazione Mario Zucchelli e Concordia, con relativa distribuzione di annuari e bollettini ed una ricca sezione divulgati va delle tematiche collegate. NA-OV pubblicher la nuova versione del sito di sezione, che stata realizzata e ampiamente testata nel corso del 2010; in questa versione saranno arricchiti i contenuti relati vi al museo e alle sezioni tematiche sui vulcani monitorati. 5. Pubblicazioni 5.1 Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR 5.2 Articoli in stampa su riviste JCR 5.3 Altre pubblicazioni 446. Cardellini, C., Frigeri, A., Frondini, F., Chiodini, G., (2010). The development o f a new database o f gas emissions in Italy: a collaborative web environment for collecting and publishing data on natural gas emissions. http://www.earth-prints.org/handle/2122/6717. 562. Rubbia, G., (2010). Plone nel panorama dei siti web degli enti pubblici di ricerca. http://www.earthprints.org/handle/2122/6840.
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Pubblicazioni 2010
La lista che segue riporta le pubblicazioni completate nel 2010 in cui almeno un coautore fa parte del personale di ricerca o un incaricato di ricerca dellINGV. Ogni pubblicazione identificata univocamente con un numero progressivo che lo stesso usato nelle singole schede elaborate per ogni Obiettivo Specifico. Come gi in passato le pubblicazioni sono state censite attraverso Earth-prints (http://www.earth-prints.org/), un archivio creato e mantenuto dallINGV con il supporto tecnico del Consorzio Interuniversitario CILEA. Larchivio uno strumento innovativo aperto a tutti i ricercatori di qualunque nazionalit che operano nel campo della geofisica. Esso consente di archiviare manoscritti, materiali provenienti da workshop e conferenze, rapporti tecnici, poster e abstract, prodotti web, permettendo a chiunque una facile ricerca attraverso numerose chiavi di accesso e la successiva estrazione dei documenti di interesse in formato elettronico. Le pubblicazioni sono suddivise in tre grandi categorie: Articoli pubblicati nel 2010 su riviste JCR Si tratta di articoli pubblicati su riviste inserite nel Journal of Citation Reports (JCR) e per le quali esiste una valutazione di impatto elaborata a cura dellISI (Institute of Scientific Information). Articoli in stampa su riviste JCR Si tratta di articoli che al 31 dicembre 2010 risultavano in corso di pubblicazione su riviste inserite nel Journal of Citation Reports (JCR). Essi vengono esposti per consentire di apprezzare meglio le novit scientifiche pi recenti. Articoli pubblicati nel 2010 su riviste non-JCR e altre pubblicazioni Include articoli scientifici o di argomento tecnologico apparsi su riviste non inserite nel Journal of Citation Reports (JCR); rapporti tecnici e tecnico-scientifici, ad esempio elaborati a conclusione di un progetto, convenzione o consulenza come parte degli obblighi contrattuali; articoli pubblicati in volumi monografici dedicati a convegni o a uno specifico tema scientifico o tecnologico; banche- dati di varia natura, fruibili mediante supporto informatico o direttamente attraverso Internet.
Si noti che la lista si pu considerare esaustiva delle attivit svolte presso lINGV nel 2010, essendo stata elaborata attraverso un censimento che si concluso nel febbraio 2011, e quindi che presumibilmente include anche articoli apparsi nelle ultime settimane del 2010. La lista completa ed ufficiale delle pubblicazioni 2010 verr comunque fornita nel volume di prossima compilazione Rapporto sullAttivit Scientifica 2010.
15. Applegarth, L. J., Pinkerton, H., James, M. R., Calvari, S., (2010). Morphological complexities and hazards during the emplacement of channel-fed `a`a lava flow fields: A study of the 2001 lower flow field on Etna, Bull. Volcanol., 6, 72, 641-656. http://hdl.handle.net/2122/5996. 16. Arienzo, I., Moretti, R., Civetta, L., Orsi, G., Papale, P., (2010). The feeding system of AgnanoMonte Spina eruption (Campi Flegrei, Italy): Dragging the past into present activity and future scenarios, Chem. Geol., 270, 135147. http://hdl.handle.net/2122/6690. 17. Augliera, P., D'Alema, E., Marzorati, S., Massa, M., (2010). A strong motion network in northern Italy: detection capabilities and first analysis, Bull. Earthq. Eng., 5, 8, 1091-1104. http://hdl.handle.net/2122/6620. 18. Avallone, A., Selvaggi, G., D'Anastasio, E., D'Agostino, N., Pietrantonio, G., Riguzzi, F., Serpelloni, E., Anzidei, M., Casula, G., Cecere, G., D'Ambrosio, C., De Martino, P., Devoti, R., Falco, L., Mattia, M., Rossi, M., Obrizzo, F., Tammaro, U., Zarrilli, L., (2010). The RING network: improvements to a GPS velocity field in the central Mediterranean, Ann. Geophys., 2, 53, 39-54. http://hdl.handle.net/2122/6098. 19. Barsotti, S., Andronico, D., Neri, A., Del Carlo, P., Baxter, P. J., Aspinall, W. P., Hincks, T., (2010). Quantitative assessment of volcanic ash hazards for health and infrastructure at Mt. Etna (Italy) by numerical simulation, J. Volcanol. Geotherm. Res., 1-2, 192, 85-96. http://hdl.handle.net/2122/6502. 20. Beauducel, F., Bross, A., Buontempo, S., DAuria, L., Declais, Y., De Lellis, G., Festa, G., Gasparini, P., Gibert, D., Hoshina, K., Iacobucci, G., Lesparre, N., Macedonio, G., Marotta, A., Marteau, J, Martini, M., Miele, G., Migliozzi, P., Moura, C. A., Orazi, M., (2010). The MU-RAY project: Summary of the round-table discussions, Earth Planets Space, , 62, 145-151. http://hdl.handle.net/2122/6090. 21. Bellotti, F., Branca, S., Groppelli, G., (2010). Geological map of Mount EtnaWest Rift (Italy). J. Maps, unico, 96-122. http://hdl.handle.net/2122/5989. 22. Benson, P., Vinciguerra, S., Meredith, P., Young, P., (2010). Spatio-temporal evolution of volcano seismicity: A laboratory study, Earth Planet. Sci. Lett., 297, 315-323. http://hdl.handle.net/2122/6641. 23. Bianchi, I., Chiarabba, C., Piana Agostinetti, N., (2010). Control of the 2009 LAquila earthquake, central Italy, by a high velocity structure: A receiver function study, J. Geophys. Res., 115, B12326. http://hdl.handle.net/2122/6872. 24. Bianchi, I., Park, J., Piana Agostinetti, N., Levin, V., (2010). Mapping seismic anisotropy using harmonic decomposition of receiver functions: An application to Northern Apennines, Italy, J. Geophys. Res., 115, B12317. http://hdl.handle.net/2122/6873. 25. Bianco, F., Zaccarelli, L., Castellano, M., Gargiulo, G., (2010). Complex wavelet transform: an application to retrieve shear wave splitting time behavior at Mt. Vesuvius, Boll. Geofis. Teor. Appl., 51, 253-263. http://hdl.handle.net/2122/6103. 26. Bindi, D., Parolai, S., Picozzi, M., Ansal, K., (2010). Seismic input motion determined from a surface-downhole pair of sensors: a constrained deconvolution approach., Bull. Seismol. Soc. Amer., 3, 100, 1375-1380. http://hdl.handle.net/2122/6512. 27. Bisson, M., Sulpizio, R., Zanchetta, G., Demi, F., Santacroce, R, (2010). Rapid terrain-based mapping of some volcaniclastic flow hazard using Gis-based automated methods: a case study from southern Campania, Italy, Nat. Hazards, 2, 55, 371-387. http://hdl.handle.net/2122/6504. 28. Bizzarri, A.(2010). An efficient mechanism to avert frictional melts during seismic ruptures, Earth Planet. Sci. Lett., 296, 144-152. http://hdl.handle.net/2122/6085. 29. Bizzarri, A.(2010). How to promote earthquake ruptures: different nucleation strategies in a dynamic model with slipweakening friction, Bull. Seismol. Soc. Amer., 3, 100, 923-940. http://hdl.handle.net/2122/6007. 30. Bizzarri, A.(2010). On the recurrence of earthquakes: Role of wear in brittle faulting, Geophys. Res. Lett., 37, L20315. http://hdl.handle.net/2122/6157. 31. Bizzarri, A.(2010). On the relations between fracture energy and physical observables in dynamic earthquake models, J. Geophys. Res., 115, B10307. http://hdl.handle.net/2122/6153. 32. Bizzarri, A.(2010). Pulse like dynamic earthquake rupture propagation under rate , state and temperature dependent friction, Geophys. Res. Lett., 37, L18307. http://hdl.handle.net/2122/6125. 33. Bizzarri, A., Dunham, E. M., Spudich, P., (2010). Coherence of Mach fronts during heterogeneous supershear earthquake rupture propagation: Simulations and comparison with observations, J. 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66.
67. 68.
69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88. 89. 210
E., Capello, M., Castellano, M., Cerrano, C., Chiantore, M., Corradi, N., Cocito, S., Cutroneo, L., Diviacco, G., Fabiano, M., Faimali, M., Ferrari, M., Locritani, M., (2010). The Ligurian Sea: present status, problems and perspectives, Chem. Ecol., 26, 319-340. http://hdl.handle.net/2122/6175. Celebi, M., Bazzurro, P., Chiaraluce, L., Clemente, P., Decanini, L., DedeSortis, A., Ellsworth, W., Gorini, A, Kalkan, E., Marcucci, S., Milana, G., Mollaioli, F., Olivieri, M., Paolucci, R., Rinaldis, D., Rovelli, A, Sabetta, F., Stephens, C., (2010). Recorded Motions of the Mw6.3 April 6, 2009 LAquila (Italy) Earthquake and Implications for Building Structural Damage: Overview., Earthq. Spectra, 3, 26, 651-684. http://hdl.handle.net/2122/6485. Cercato, M., Cara, F., Cardarelli, E., Di Filippo, G., Di Giulio, G., Milana, G., (2010). Shear-wave velocity profiling at sites with high stiffness, Near Surf. Geophys., 1, 8, 75-94. http://hdl.handle.net/2122/6413. 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229
Sottoposto dall'INGV al Ministero dell'Istruzione, dell'Universit e della Ricerca il 5 agosto 2010 (Prot. INGV 0009778)
La nascita dellINGV
Lintervento del legislatore attuato con il d. lgs. 381 stato quindi particolarmente efficace perch ha inciso a fondo nel problema, risolvendolo con una riorganizzazione complessiva di tutta la rete di ricerca nazionale che ruota intorno al miglioramento della comprensione dei meccanismi che regolano la vita del nostro pianeta, allo studio scientifico dei fenomeni avversi e quindi alla protezione dai rischi naturali. Dopo un periodo di comprensibile smarrimento di due o tre anni lINGV andato a regime e si iniziato a raccogliere i frutti della scelta ministeriale, come riconosciuto anche dalla Corte dei Conti che ha recentemente definito lINGV ...un ente coeso e maturo con una spiccata capacit operativa... (tratto dalla Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dellIstituto nazionale di geofisica e vulcanologia per gli esercizi dal 1999 al 2007, Delibera Corte dei Conti n. 31/2009). Questi frutti sono sintetizzabili (1) in una sostanziale semplificazione del quadro organizzativo complessivo, e (2) in un aumento della produttivit del nuovo ente rispetto alla somma delle produttivit degli istituti in esso confluiti. Per quanto riguarda il primo
punto baster citare che a partire dal 2000 lINGV diventato un Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile per quasi tutte le tematiche relative ai rischi naturali, con una notevole semplificazione rispetto alla situazione precedente. Per quanto riguarda il secondo punto, l'INGV ha notevolmente accresciuto ed esteso le sue competenze scientifiche, che spaziano oggi dalla sismologia alla vulcanologia, dal geomagnetismo all'aeronomia, dalle scienze ambientali alla oceanografia e alla climatologia. In quasi tutti questi settori le ricerche svolte hanno avuto un grande impatto sia a livello nazionale che su scala internazionale; baster ricordare che lINGV ha visto aumentare anno dopo anno non solo il numero degli articoli scientifici pubblicati, ricevendo anche importanti riconoscimenti internazionali1, ma anche il numero di rapporti tecnici, monografie, cataloghi e bollettini prodotti, che quantificano uno sforzo senza precedenti nellacquisizione, organizzazione e divulgazione di dati utili alla comunit scientifica, a professionisti ed operatori e a singoli cittadini. La creazione dellINGV ha tuttavia in s elementi che vanno oltre la semplice razionalizzazione delle relazioni istituzionali e dei costi e laumento della produttivit, ed forse proprio in questo andare oltre che va cercata la chiave per un ulteriore progresso dellente nel decennio a venire. La nascita dellINGV ha infatti dato vita a nuove condizioni di interazione tra ricercatori di estrazione culturale e provenienza geografica diversa, scardinando alcuni inevitabili localismi tipici delle strutture pi piccole e creando un ambiente culturale fortemente interdisciplinare e complessivamente molto fertile. Inoltre, la dinamica del reclutamento condotto dallINGV nei primi anni della sua esistenza ha privilegiato giovani ricercatori spesso formati allestero, o comunque in un ambiente esposto allo scambio internazionale; una circostanza che a sua volta ha attratto verso lINGV ricercatori stranieri certamente affascinati dai grandi fenomeni naturali che hanno luogo nella nostra penisola, ma soprattutto interessati ad operare in un ambiente scientifico stimolante e ben allineato con i pi elevati standard internazionali. La combinazione di tutte queste caratteristiche - la multidisciplinariet, la giovane et di molti dei ricercatori, la loro esposizione internazionale, la presenza di ricercatori stranieri presso le proprie strutture - ha consentito allINGV di ampliare la propria attivit a temi di ricerca innovativi, andando ben oltre la semplice somma delle competenze e degli ambiti di ricerca che caratterizzavano le istituzioni confluite nel 2000. Grazie a queste favorevoli prerogative, combinate con una elevata capacit di attrarre fondi esterni per la propria ricerca anche sui competitivi mercati internazionali, lINGV ha potuto inserirsi con successo nello sviluppo di temi di ricerca del tutto nuovi, quali quello della sequestrazione dellanidride carbonica per la riduzione dei gas serra, dello studio storico dei fenomeni naturali, della dinamica del clima e delloceano, solo per fare alcuni esempi qualificanti, rinforzando al tempo stesso la propria presenza nei suoi settori pi tradizionali.
Costruire una leadership euro-mediterranea negli studi di pericolosit sismica, vulcanica e ambientale LINGV intende dare un nuovo e forte impulso ai suoi settori disciplinari pi tradizionali (sismologia, vulcanologia e metodologie di calcolo della relativa pericolosit), accreditandosi come leader euro-mediterraneo nellambito di programmi internazionali di grande spessore scientifico e previsionale: lINGV il motore delliniziativa europea EPOS (European Plate Observing System: http://www.epos-eu.org/), una infrastruttura di ricerca dedicata allo studio di terremoti
e vulcani, della dinamica dei processi di superficie e della tettonica; lINGV, che ha recentemente realizzato un modello di pericolosit per larea italiana considerato tra i pi avanzati al mondo (http://zonesismiche.mi.ingv.it/), svolger un ruolo centrale nel trasferimento del proprio know-how ai rimanenti paesi europei e ai paesi del Nordafrica nellambito del progetto comunitario SHARE (Seismic Hazard Harmonization in Europe: http://www.share-eu.org/); lINGV partecipa attivamente al programma comunitario MIAVITA (MItigate and Assess risk from Volcanic Impact on Terrain and human Activities: http://miavita.brgm.fr), che ha come obiettivo lo sviluppo di strumenti e metodi per la mitigazione del rischio vulcanico; lINGV partecipa al progetto comunitario SAFER (Services and Applications For Emergency Response: http://www.emergencyresponse.eu/), un sistema europeo di previsione e monitoraggio dei rischi naturali basato prevalentemente su tecniche satellitari e avviato nel quadro del programma europeo GMES (Global Monitoring for Environment and Security); lINGV contribuisce al GMES Marine Core Service (uno dei principali servizi del GMES) come il centro responsabile di previsioni oceanografiche per tutto il Mediterraneo (Mediterranean Monitoring and Forecasting Centre). LINGV contribuisce inoltre allo sviluppo di prodotti e applicazioni per la valutazione della pericolosit legata a fenomeni quali linnalzamento del livello del mare e linquinamento marino; infine, lINGV partecipa allelaborazione del Global Earthquake Model (http://www.globalquakemodel.org/), uniniziativa avviata dallOCSE per stabilire uno standard uniforme e indipendente per valutare e comunicare il rischio sismico a scala globale.
Un equilibrio ottimale tra ricerca di base e sue applicazioni Lo statuto e la vocazione dellINGV prevedono che, a fianco della ricerca fondamentale sui meccanismi di funzionamento del nostro pianeta, vengano fornite consulenze e pareri di alto profilo al Dipartimento della Protezione Civile e alle altre amministrazioni dello Stato, non solo per quanto riguarda le catastrofi naturali e la loro prevenzione ma anche per una serie di applicazioni in campo energetico e ambientale. Il fatto che ricerca di base e applicazioni in campo geofisico vengano svolte nelle stesse sedi fisiche da ricercatori attivi contemporaneamente sui due versanti promuove efficaci meccanismi di feedback positivo: la ricerca si avvantaggia delle molteplici osservazioni condotte per finalit applicative, e allo stesso tempo fornisce modelli fenomenologici e interpretativi utili per lelaborazione di previsioni e scenari su fenomeni avversi o su processi ambientali di potenziale interesse economico. Questa condizione unica nellambito europeo, dove ricerca di base e applicazioni sono normalmente appannaggio di istituzioni indipendenti, ed condivisa a scala globale solo dallo U.S. Geological Survey, unistituzione peraltro decisamente pi grande dellINGV (circa 10.000 dipendenti; si veda sempre la nota1). LINGV intende sfruttare sempre meglio le caratteristiche proprie dellItalia, tra cui spiccano lelevata attivit geodinamica, la presenza di estese superfici marine e costiere e il forte potenziale per lo sviluppo di risorse energetiche alternative, per consolidare sempre pi questa sua specificit nellambito europeo, sincronizzando sempre meglio i meccanismi di feedback tra ricerca di base e applicazioni. Capire, simulare e prevedere i fenomeni geofisici Lo studio della Terra, del suo interno e della sua dinamica sono elementi-chiave non solo per comprendere i meccanismi fondamentali dei processi geologici, ma anche per capirne e quantificarne levoluzione futura: in altre parole, per predire il futuro del pianeta, condizione necessaria per poter pianificare una efficiente strategia di difesa dalle catastrofi
naturali nonch uno sviluppo sostenibile del sistema Terra e lo sfruttamento giudizioso delle risorse naturali, in particolare quelle rinnovabili. Da tempo numerosi settori disciplinari dellINGV utilizzano tecniche avanzate di supercalcolo per la simulazione della circolazione atmosferica e oceanica (a scala sia globale che regionale), della dinamica dei terremoti e delle grandi eruzioni vulcaniche, del trasferimento dello sforzo tra grandi faglie sismogenetiche, della velocit e dellaltezza di unonda di maremoto, dei flussi convettivi nel mantello terrestre, fino ad arrivare al grande tema della previsione dei terremoti. Le simulazioni tengono conto della non-linearit caratteristica dei processi naturali e si sforzano di catturarne la complessit intrinseca che nasce dalla interdipendenza di fenomeni che hanno luogo a varie scale. Solo portando a compimento questo lungo percorso conoscitivo sar possibile fare il salto di qualit verso un efficace approccio alla previsione deterministica dei fenomeni naturali. Nel prossimo decennio lINGV intensificher i propri sforzi per la creazione di un centro di supercalcolo che possa rappresentare una risposta europea alla proliferazione di attivit in questo campo ad opera di centri di ricerca giapponesi e statunitensi. Verranno contemporaneamente sviluppate tecniche software per le simulazioni numeriche ad alte prestazioni e strategie hardware per il superamento degli attuali limiti di efficienza imposti dai processori tradizionali. Questo si tradurr immediatamente in forti economie di scala rispetto agli investimenti necessari per lo sviluppo di strutture di calcolo avanzato tradizionali. Sviluppo di ambiti disciplinari innovativi e di frontiera LINGV intende incentivare lo sviluppo di ricerche innovative, contemperando opportunamente lincoraggiamento di nuovi temi curiosity-driven con levoluzione delle direttrici di maggior valenza scientifica e di maggior rilevanza per il sistema-paese. Senza pretesa di completezza, tra questi temi possiamo ricordare: sviluppo di sistemi di allarme rapidi (Early Warning) di terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti e tempeste magnetiche, finalizzati a ridurre le perdite umane ed economiche, ad esempio interrompendo la circolazione ferroviaria e il funzionamento delle centrali elettriche; studi e modelli sulla dinamica del clima e degli oceani finalizzati ad una migliore comprensione degli effetti del riscaldamento globale del pianeta; studi e sistemi di previsione delloceano e in particolare del mar Mediterraneo, finalizzati alla comprensione delle dinamiche della circolazione e dellecosistema marino e allo sviluppo di applicazioni per la sicurezza ambientale e del trasporto marittimo; studi e modelli sulla dispersione di ceneri vulcaniche in atmosfera e sul loro potenziale impatto sul traffico aereo; studi sullorigine, la migrazione e lemissione in atmosfera di gas endogeni e petroliferi (CO2, CH4 come gas serra e idrocarburi come inquinanti fotochimici) e sui loro effetti sullambiente e sul clima; sviluppo di tecnologie per la sequestrazione in grandi reservoir sotterranei dellanidride carbonica presente in atmosfera, finalizzati alla riduzione dei gas-serra; studi sull'inquinamento, con le sue specifiche varianti della detezione di materiali pericolosi seppelliti abusivamente, della modellistica della dispersione di sostanze nocive/inquinanti versate in mare e dellindagine sui livelli di inquinamento in area urbana attraverso lo studio della mineralogia magnetica delle foglie, alternativa a costosi ed elaborati metodi di natura fisico-chimica; sviluppo di una nuova rete integrata multisensore per la misura dei movimenti del suolo lungo tutta la penisola italiana, che unisce le potenzialit del GPS alle accresciute capacit del dato di interferometria SAR multitemporale; studi fondamentali sulla dinamica dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche condotti in laboratori Alta Pressione-Alta Temperatura, con possibili e significative ricadute di
natura industriale; studi di processi geofisici, geochimici, biologici, oceanografici in mare profondo attraverso EMSO (European Multidisciplinary Seafloor Observation: http://www.esonet-emso.org/), una infrastruttura di ricerca europea coordinata dallINGV che prevede la realizzazione di una rete di osservatori marini multidisciplinari, anche in aree polari.
Un organismo nazionale di riferimento per la ricerche in aree polari Ormai da quasi un quarto di secolo lINGV attivamente coinvolto nella programmazione e realizzazione del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA) del MIUR, avendo prodotto attivit di ricerca su vari fronti che costituiscono un corpus di attivit rilevantissimo e tale da porre l'ente in una posizione di assoluta preminenza in Italia nelle attivit scientifiche polari. Ricordiamo tra laltro: la partecipazione dellINGV, anche con funzioni di coordinamento, alle pi importanti perforazioni internazionali di sedimenti (ANDRILL), che costituiscono punti-chiave di interpretazione del clima del passato e del prossimo futuro (proiezioni dellIntergovernmental Panel for Climate Change - IPCC); la partecipazione al pi importante esperimento di misurazione del rumore di fondo cosmico da pallone stratosferico, con la realizzazione del sistema di navigazione del pallone e la successiva integrazione di misure magnetiche; linstallazione di osservatori per studi sismologici, sul magnetismo terrestre e sulla ionosfera presso la stazione italiana Mario Zucchelli e la stazione italo-francese di Concordia. LINGV intende consolidare nel prossimo decennio il proprio ruolo nelle ricerche polari, accreditandosi come leader nellambito di operazioni internazionali di grande valore scientifico. Nell'insieme, le numerose attivit che compongono questa vision decennale hanno in comune un continuo sforzo di modernizzazione dellItalia nei settori di competenza dellINGV, di razionalizzazione nellaccesso e nelluso economicamente vantaggioso delle sue risorse e di riduzione dei costi che lItalia stessa potrebbe essere chiamata ad affrontare a causa delle calamit naturali - principalmente eruzioni vulcaniche e terremoti - che inevitabilmente la colpiranno nei prossimi anni. Ulteriori dettagli sulla programmazione dellINGV per il prossimo triennio possono essere desunti dal Piano Triennale. __________________________________
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A mero titolo di esempio ricordiamo che il programma Science Watch ha recentemente fornito delle classifiche ufficiali di produttivit per il decennio 2000-2009 (da dati Thomson Reuters), considerando autori, istituti di ricerca, nazioni e riviste scientifiche. Nel campo delle ricerche afferenti al tema Terremoti l'INGV risulta al terzo posto su 7.675 istituti ed universit per numero di lavori pubblicati e ancora al terzo posto per numero complessivo di citazioni (http://sciencewatch.com/ana/st/earthquakes2/institutions/). In precedenza, nellambito di una analisi denominata Rising Stars, lo stesso Science Watch aveva identificato lINGV come listituzione che ha registrato il pi alto aumento del numero di citazioni nel campo delle Geoscienze tra il Dicembre 2007 e il Febbraio 2008.
Parere del Comitato di Consulenza Scientifica sul Piano Triennale di Attivit 2011 - 2013 dellINGV
Si riporta di seguito il parere espresso sul Piano Triennale di Attivit 2011 - 2013 dellINGV dal Comitato di Consulenza Scientifica
(il parere stato fornito come allegato del Verbale XX/2011 relativo alla riunione del X YYYY 2011 di detto Comitato)