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Gli spazi per la riflessione: il lavoro dquipe e la supervisione in Free Student Box

Leonardo Angelini e Deliana Bertani 1. Il rapporto con la tradizione Il lavoro all'interno dei reparti del vecchio ospedale psichiatrico era caratterizzato da una strutturazione verticale che nasceva, per dirla con Goffman 1, nel rapporto asimmetrico fra staff e internato, e si iterava poi anche all'interno dello staff secondo un modello gerarchico, funzionale al mantenimento della disciplina sia nell'ospedale psichiatrico, sia in ogni altra istituzione totale. Perci la nascita dei servizi territoriali e la lotta da essi inizialmente intrapresa contro le istituzioni totali furono caratterizzate anche da una propensione all'attacco ed alla destrutturazione di questo modello asilare di rapporto. Uno degli elementi caratteristici, che ritroviamo nei Centri di Igiene Mentale, cos come nei nidi e nelle scuole per l'infanzia e in ogni altro luogo del welfare che andava nascendo in quegli anni in Italia, sar quindi la formazione di quipe, collettivi, etc (i nomi cambiano, ma la sostanza la medesima in ognuno di questi luoghi) intesi come gruppi di lavoro parzialmente orizzontali all'interno dei quali, coerentemente, si cominciava a sperimentare un rapporto nuovo fra gli operatori e i soggetti ai quali era rivolta la cura, connotato anchesso da una propensione allorizzontalit e alla identificazione operativa, che rappresentava una netta discontinuit rispetto alla precedente tendenza alla manipolazione2. Si trattava di strutture parzialmente orizzontali perch, anche negli anni iniziali in cui si predicava "l'interscambio dei ruoli", e pi ponderatamente dopo, il dato della orizzontalit, a partire dal quale era possibile far crescere una nuova generazione di operatori pi riflessivi e critici di quelli che lavoravano nelle istituzioni totali, si coniugava con quello della verticalit, che rimandava alla necessit che dopo la discussione si passasse ad una decisione, che all'analisi seguisse una sintesi, che la riflessivit si coniugasse con l'operativit. all'interno di questo crogiolo che avvennero tutta una serie di operazioni, alcune delle quali utile qui riprendere perch anche Free Student Box risente del clima che nacque e si instaur nei luoghi in cui si svilupp il welfare dei servizi in quegli anni3: anche Free deriva da essi. Innanzitutto va detto che ben presto alla prima fase, prevalentemente destruens, segu una seconda fase construens caratterizzata, fra laltro, dalla riconversione e dalla riqualificazione di gran parte del personale operante nelle vecchie istituzioni, negli enti disciolti, eccetera; e ci fino al lavoro di tutoring connesso con il tirocinio degli psicologi neolaureati che - sotto molti punti di vista - rappresenta l'ultimo tratto di quel lavoro di riqualificazione4. In secondo luogo l'quipe - intesa come gruppo di lavoro parzialmente orizzontale in cui tutti hanno diritto di parola e liberamente dicono la loro5 - il contenitore
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Cfr. E. Goffman, Asylums, Einaudi, Torino, 1968 cfr: D. Bertani, Necessit di definire Unalleanza per..., in: Progetto Volontariato Gancio Originale, a cura dellUSL 9, Reggio Emilia, 1992. 3 cfr. L. Angelini, Istituzioni del welfare e prassi amministrativa ieri ed oggi a Reggio Emilia, in AA.VV. La societ in trasformazione: scienza, politica e lavoro, Manifestolibri, 2004, Roma, pp. 247-276 4 cfr in proposito L. Angelini, D. Bertani, M. Cantini (a cura di), Tirocinanti e tutor: il tirocinio come cerimonia di aggregazione del giovane nellet adulta, del neoprofessionista nella professione, Coop Nordest, Reggio Emilia, 2002. Va detto, anzi, a testimonianza di quanto qui su affermato, che in certo qual modo tutti i nostri testi sono praticamente la sedimentazione scritta di questa continua opera di riqualificazione. 5 Che, come ci ricordava Jervis, qualcosa di diverso dal lavoro in batteria che un lavoro in cui ogni membro dellequipe esprime un parere sul problema allordine del giorno che si somma adialetticamente

all'interno del quale (finch le cose vanno bene) possono innescarsi processi che, se attivamente osservati e discussi, danno luogo a ci che in questo testo e nella nostra esperienza di Free chiamiamo logica induttiva: vale a dire processi in base ai quali nulla mai dato per scontato, tutto - e in special modo l'assetto clinico - perfettibile. Infine questa logica - che ormai anche della scuola, o almeno di quella parte pi feconda e creativa della scuola con la quale pi volentieri dialoghiamo - una volta innescata si ripercuote in ogni interstizio del servizio; e cio, nel nostro caso, nel rapporto che i giovani psicologi intraprendono con i giovanissimi peer di Free, e pi in generale con la scuola. 2. La ricerca di un minimo comune multiplo Un gruppo di lavoro che operi a partire da una omogeneit scientifica di fondo fra i suoi vari membri pu, e anzi, sotto certi punti di vista e allinterno di certi limiti, deve porsi il problema del raggiungimento del massimo di omogeneit scientifica di fondo fra di essi. Ad esempio tutti coloro che operano all'interno della Hampstead Clinic o nel Minotauro sono invitati a rifarsi ai principi sui quali si fondano quelle comunit scientifiche. In questi contesti perci sia le riunioni dquipe, sia i momenti di supervisione sono contrassegnati da preoccupazioni di questo genere. Nell'quipe territoriale invece, nonostante i tentativi di omogeneizzazione che possono essere intrapresi nel momento della selezione del personale o anche dopo, impensabile perseguire, o anche pensare di raggiungere livelli di omogeneit simili. I gruppi di lavoro del primo tipo saranno contrassegnati dallesigenza di raggiungere un massimo comune denominatore, con tutti i rischi connessi in un processo di questo genere, che pu sfociare anche in una iniezione letale di conformismo e di soffocamento dello spirito critico di questo tipo di gruppi. Nei gruppi di lavoro nati sotto il segno dell'esperienza territoriale, invece, pi realistico perseguire l'obiettivo del raggiungimento di un minimo comune multiplo che permetta a ciascuno dei membri dellquipe di sentirsi parte di un tutto operativo pur mantenendosi coerente con le proprie personali ascendenze scientifiche. chiaro che anche in questo secondo caso esiste un rischio, a nostro avviso speculare rispetto al primo: quello di ritrovarsi con una quipe composta da un insieme di monadi, fra loro scarsamente disposte al dialogo e allo scambio e con tutta una serie di possibili operazioni intermedie di dissimulazione di questo effettivo trend. La domanda che sorge spontanea allorch - come accade anche in Free - ci si trova ad operare in questo secondo tipo di quipe la seguente: quali sono, allora, gli elementi di fondo che possono costituire questo minimo comune multiplo? A nostro avviso gli elementi fondamentali vanno ricercati nella condivisione di un metodo di lavoro comune, di una comune disposizione a rivederlo di tanto in tanto e, all'occorrenza, a rimetterlo a punto senza eccessivi timori, a iterarlo in ogni situazione in base ad un discorso analogico sufficientemente duttile, ma anche capace di ritrarsi di fronte a una situazione compromissoria che ne intacchi le fondamenta. Come possibile vedere, si tratta di un insieme di punti meta, che non entrano nei contenuti o nei discorsi scientifici che sono a monte di essi. Nel caso di Free Student Box, in concreto, tutto ci ci riporta da una parte ai quattro elementi cardine del nostro agire: l'accompagnamento, la logica induttiva, una visione non allarmistica della giovent attuale, ed infine un saldo legame con il back office dei servizi; dall'altra - come vedremo nei prossimi due paragrafi - a prestare molta attenzione ai due corni all'interno delle quali avviene la nostra riflessione: il lavoro di quipe e la supervisione.

agli altri pareri e in cui, di conseguenza, non c mai una vera discussione.

3. Free Student Box e il lavoro di quipe Ribadito il fatto che per noi di Free lavoro di quipe significa qualsiasi momento di lavoro (e non solo la riunione d'quipe), vediamo ora quali nel nostro caso sono le caratteristiche di questo lavoro: - innanzitutto la sua natura parzialmente orizzontale: ci significa, come dicevamo prima, che c' ad ogni livello il momento della riflessione ed quello della decisione fra loro interconnessi; - in secondo luogo, ed anche questo l'abbiamo detto, la condivisione di un metodo di lavoro, esso stesso visto come perfettibile in itinere, e incentrato sui quattro principi di cui sopra; - all'interno di queste coordinate poi vi un prima, un durante e un dopo che caratterizzano ogni tratto del nostro percorso lavorativo. Il prima caratterizzato dalla predisposizione di ogni cosa che serve a compiere un determinato tratto del percorso, da parte di coloro che in quel tratto di percorso sono pi anziani e competenti. Questo lavoro deriva a nostro avviso essenzialmente da una preoccupazione: quella di non richiedere troppo ai pi giovani e ai pi inesperti, sui quali poi ricade l'onere del fare. Si tratta di una preoccupazione di tipo programmatorio che comprende anche i momenti della formazione. Anzi si pu dire che uno dei fini della formazione per noi quello di spianare il pi possibile la strada a ci che viene in concreto dopo di essa. A questo tipo di lavoro iniziale segue un durante, che un percorso in cui pi generazioni e pi coorti si accompagnano e stanno insieme. La difficolt maggiore in questo momento quella di dialogare sotto il segno della discrezione e della valorizzazione della parola e del gesto di tutti. Inutile dire che questo anche il momento pi critico all'interno del quale la parola o il gesto a sproposito possono minare, a volte anche seriamente, il clima operativo. Saper stare insieme sotto il segno della discrezione la sfida maggiore in questo momento. Nella fase finale occorre sapersi separare, prendere atto dellavvenuta crescita degli altri nostri interlocutori, salutarsi senza eccessivi traumi, osare chiudere quei contenitori che risultino provvisori, e andare avanti. Sembra facile a farsi, ma non cos: la funzione di separazione infatti, come dice Kes6, una funzione genitoriale che richiede la capacit, sia da parte di chi va oltre sia da parte di chi rimane, di sopportare la perdita, elaborare il lutto e tornare ad assumere un atteggiamento riparativo ed auto-riparativo. 4. La supervisione in Free Student Box Come abbiamo visto la ricerca di un minimo comune multiplo a livello della cornice all'interno della quale operiamo, e cio nell'quipe, molto importante nella definizione e nella permanenza nel tempo del contenitore-quipe. Ancora pi rilevante sotto questo aspetto in Free l'istituzione e la permanenza di un contenitore, la supervisione, che pu essere definita, sulle orme di Horn 7, come un procedimento complesso condotto da uno psicologo esperto, il cui obiettivo di insegnare ad un altro psicologo dotato di minore esperienza, il metodo pi efficace di trattare un paziente o, aggiungiamo noi, una situazione problematica nata all'interno delle attivit di Free Student Box. Si tratta di un contenitore in cui apparentemente ci sono tre entit: il supervisore, il counsellor e il paziente o la situazione problematica. In effetti noi concordiamo con Ekstein e Wallestrein8 sul fatto che nella supervisione, almeno in termini fantasmatici, si presenta sempre anche una quarta entit: l'amministrazione. E concordiamo con lo
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Cfr R. . Kes, Quattro studi sulla fantasmatica della formazione e sul desiderio di formare, in: AA.VV., Desiderio e fantasma in psicoanalisi ed in pedagogia, Armando, Roma, 1981 7 cit. in: L. Grinberg, La supervisione psicoanalitica, teoria e pratica, R. Cortina, Milano, 1989, pag. 3\4 8 cit. sempre in Grinberg, pag. 4

stesso Grinberg allorch egli parla della presenza nella supervisione anche del didatta dell'allievo, nel nostro caso rappresentato dalle scuole di specializzazione alle quali sono iscritti i nostri giovani psicologi counsellor. Ovviamente anche nel caso della supervisione vale quanto dicevamo prima a proposito del rapporto fra luoghi come Free - in cui vale la regola del minimo comune multiplo e la ricerca di omogeneit al livello di metodo - e luoghi in cui una omogeneit di orientamento scientifico permetta la ricerca di obiettivi pi incentrati sui contenuti. La restrizione del campo della supervisione a livello del metodo, per, in effetti molto difficile sia che essa sia centrata sullapprendimento dellallievo, sia soprattutto se centrata sui problemi del caso da lui presentato. Ci rende la supervisione di Free Student Box un luogo molto particolare in cui vari livelli di lettura della situazione problematica convivono, con il rischio che il tipo di lettura che il supervisore propone cozzi con le griglie interpretative che il giovane psicologo va apprendendo allinterno della scuola di specializzazione che sta frequentando o che ha appena terminato di frequentare. La risposta pi o meno efficace a questo problema nella pratica attuale legata alla personalit del supervisore, a quella degli allievi, e alla capacit, da parte sua e loro, di mettere in piedi una politica dei cento fiori che li renda capaci di esporsi a tutti i virus, a tutte le contaminazioni che nella supervisione si propagano. In prospettiva invece richiede un percorso di specializzazione molto diverso da quello attuale, che tende colpevolmente a reiterare anche a questo livello una scissione fra apprendimento teorico e lavoro sul caso. Ovviamente su questo secondo piano il discorso non pu essere affrontato in questa sede, ma ci non toglie che, fra le varie storture che la specializzazione post lauream in psicologia presenta attualmente in Italia, questa ci pare fra le pi macroscopiche. Infine va detto che la presenza a livello fantasmatico dell'amministrazione (e non solo nel momento della supervisione) in un gruppo composto essenzialmente da precari crea non pochi problemi a livello della discussione e della riflessione, specialmente in quelle situazioni in cui gli argomenti all'ordine del giorno travalichino il qui e ora e tendano a proiettare il quadro clinico nel futuro, o semplicemente a immaginare e a immaginarsi in un futuro. Anche su questo piano, come abbiamo avuto modo di dire9, vanno previsti degli aggiustamenti che permettano fra l'altro il delinearsi nella mente collettiva dellquipe di una presenza fantasmatica dell'amministrazione non pi centrata su ansie e angosce che derivano da un rapporto con una imago parentale che appare a volte vicina e presente allquipe, a volte invece sorda e lontana, ma su imago parentali vissute come pi coerentemente e compiutamente vicine e presenti ad essa, cos come ad ognuno dei suoi componenti.

cfr: L. Angelini e D. Bertani, Lassetto clinico di Free Student Box, nel presente volume

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