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 I – 26-030-B-10

Ergonomia e fisioterapia
G. Barette, S. Crouzet-Vincent, F. Gatto, F. Roche, X. Dufour

Numerosi massaggiatori-fisioterapisti si interessano alle conseguenze dell’attività sulla salute


dell’operatore. Una possibilità di migliorare questa impostazione è offerta loro dalla formazione in ergo-
nomia. In effetti, l’ergonomia è a un incrocio di tecniche e di conoscenze varie. Se è ipotizzabile fornire
al massaggiatore-fisioterapista i mezzi per affrontare le attività di consulente in ergonomia, limitarlo
a conoscenze troppo biomeccaniche o troppo fisiologiche rischia di privarlo di una parte importante di
riferimenti utili. Dopo aver ridefinito le varie forme di attività del settore ergonomico e le qualità neces-
sarie per giungervi, sono affrontati i mezzi di cui dispone il medico al momento del suo intervento in
campo. Viene affrontata la nozione di analisi di attività. Essa è una delle specificità dell’ergonomia di
lingua francese. Un approccio più in rapporto con le scienze dell’educazione è integrato al nostro testo.
L’operatore non è più semplicemente un agente che si forma, ma è diventato un autore della propria for-
mazione. Questo è un approccio nuovo, prolungamento di questa nozione di esperto e di gesti esperti che
avevamo precedentemente definito. Questo approccio riunisce quello del fisioterapista che deve portare
il suo paziente a gestirsi e non è lontano dall’educazione terapeutica. È ipotizzabile evocare la nozione di
educazione terapeutica attraverso il lavoro, dove, senza cadere nell’herbertismo, le nozioni apprese sul
luogo di attività professionale trovano il loro prolungamento nel luogo di vita sia personale che sociale.
Sono affrontate anche le scuole della schiena, che vanno da quelle implementate dai professionisti sanitari
a quelle implementate dall’impresa nella ricerca di un’assistenza dei suoi operatori feriti. L’ergonomia,
come la fisioterapia, è in evoluzione permanente. Il fisioterapista interessato deve continuare a trovarvi
il suo posto, poiché la sua azione si prolunga nel follow-up del paziente-operatore sul terreno.
© 2014 Elsevier Masson SAS. Tutti i diritti riservati.

Parole chiave: Analisi di attività; Analisi angolare; Analisi vettoriale; Scienze dell’educazione; Modelli di salute;
Scuola della schiena; Decreto di competenza; Ergonomia; Azienda; Operatore; DMS; Stress

Struttura dell’articolo ■ Scuole della schiena e fisioterapia 10


Punto sulle scuole della schiena 10
■ Introduzione 1 Cosa si fa in queste scuole 11
Inquadramento di sedute di educazione alla prevenzione
■ Definizione 2 in sanità 11
Ruolo dell’ergonomia nel mondo della fisioterapia 2 Implementazione 11
Studi in ergonomia 2 Scuola della schiena in libera professione 11
Approcci dell’ergonomia 2 Altre scuole della schiena 11
■ Analisi ergonomica o analisi dell’attività 3 Scuole della schiena in impresa 11
Definizione 3 ■ Conclusioni 12
Obiettivo teorico o pratico dell’analisi del lavoro 3 Ruolo del fisioterapista nella gestione dei disturbi
Realizzazione 3 muscoloscheletrici in ambulatorio o in ospedale 12
Evoluzione del modello ergonomico 5 Ruolo del fisioterapista all’interno dell’impresa 12
Ergonomia di correzione 5
Ergonomia di concezione 6
■ Ergonomia e disturbi muscoloscheletrici 6
Definizione
Approccio sistemico dei disturbi muscoloscheletrici
6
7
 Introduzione
■ Prevenzione e formazione 7 All’incrocio tra scienze mediche (medici e paramedici), tecniche
Modelli di salute, relazione tra l’ergonomo e il fisioterapista 7 (ingegnere, architetto), psicologiche, sociologiche e organizzative,
Salute al lavoro e modelli di salute (o concetti) 8 l’ergonomia è una disciplina che mira a normare il lavoro per
Due modelli opposti della salute 8 ridurre il rischio per la salute dell’operatore [1] .

EMC - Medicina Riabilitativa 1


Volume 21 > n◦ 3 > settembre 2014
http://dx.doi.org/10.1016/S1283-078X(14)68023-8
I – 26-030-B-10  Ergonomia e fisioterapia

Gli ergonomi che intervengono sul terreno devono analizzare, campi appaiono e antichi campi sviluppano nuove prospettive.
proporre delle azioni correttive o, anche, preventive e formare All’interno della disciplina, i campi di specializzazione costitui-
gli operatori alle conoscenze degli esperti e dell’impresa. Le scono delle competenze più stratificate in attributi umani specifici
scienze dell’educazione presentano un interesse fondamentale per o in caratteristiche dell’interazione umana, secondo Pierre Falzon
permettere un’ottimizzazione dell’attività o delle attività degli (cattedra del Conservatoire national des arts et métiers [CNAM]).
ergonomi e dei salariati, riducendo il rischio di resistenza al cam- Si distinguono un’ergonomia fisica, un’ergonomia cognitiva e
biamento spesso riscontrato nella pratica sul campo. L’evoluzione un’ergonomia organizzativa. Questa divisione ci sembra artifi-
della concezione e del modello di salute si applica sia nel ciale, in quanto un operatore sul campo utilizza, per il suo
campo delle cure che nel campo della prevenzione. Facendo ragionamento, una gestualità adeguata alla sua organizzazione e
dell’operatore un attore della propria salute e non un agente al suo ambito di esercizio. Il ruolo dell’ergonomo è di individuare
passivo, la realizzazione di un programma di formazione dedi- i vari patterns messi in atto dall’operatore per rispondere alle esi-
cato agli operatori e per gli operatori sembra essere una risposta genze della sua attività. Egli identifica i gesti esperti così come le
all’implementazione di un piano di lotta contro i disturbi musco- strategie di Economia posturale® . È questa perizia che è la più diffi-
loscheletrici (DMS), che minacciano di avere un impatto sul futuro cile da trasmettere, a causa della laconicità degli esperti: essi sanno
delle imprese, allo stesso modo dell’amianto. fare, ma non sanno sempre spiegare in che modo e perché fanno.
È probabilmente una delle ragioni per cui l’analisi dell’attività è
una’impresa difficile: alcuni la ritengono impossibile, poiché si
 Definizione [2–6] scontrano con questa laconicità degli esperti [7] .

Ruolo dell’ergonomia nel mondo Studi in ergonomia


della fisioterapia La formazione all’ergonomia si compie, il più delle volte, dopo
Etimologicamente, questo nome riunisce due termini greci: una licenza in psicologia o un master I nella stessa disciplina. Essa
«ergon», che significa lavoro, e «nomos», che significa legge. La è aperta ad altre professioni uscite dal mondo della sanità, dal set-
legislazione del lavoro mira a normale il lavoro a partire dallo tore degli ingegneri o da quello degli architetti. Esiste, da qualche
«studio scientifico della relazione tra l’uomo e i suoi mezzi, tempo, un’accessibilità possibile per il CNAM aperta ai fisiote-
metodiche e ambienti di lavoro». Per l’International Ergonomics rapisti in master, che permette loro di proseguire un cursus di
Association (IEA), l’ergonomia (o human factors) è la disciplina terzo ciclo. Nel loro decreto di competenza, i fisioterapisti hanno
scientifica che mira alla comprensione fondamentale delle inte- la possibilità di dare dei consigli in ergonomia e di intervenire
razioni tra gli uomini e le altre componenti di un sistema e nelle aziende che lo desiderano. Purtroppo, la rappresentazione
la professione che applica principi teorici, dati e metodiche, del massaggiatore-fisioterapista nel mondo delle imprese non è
allo scopo di ottimizzare il benessere delle persone e la presta- sempre evidente e, se le sue capacità non sono messe in dubbio, un
zione globale dei sistemi. Coloro che praticano l’ergonomia, gli titolo universitario è, a volte, la chiave necessaria per un direttore
ergonomi, contribuiscono alla pianificazione, alla concezione e delle risorse umane (DRU). Tuttavia, ciò non impedisce ad alcuni
alla valutazione dei compiti, dei lavori, dei prodotti, delle orga- dei nostri colleghi di riuscire all’interno di imprese, combinando
nizzazioni, degli ambienti e dei sistemi, allo scopo di renderli le diverse sfaccettature di conoscenze e di pratiche professionali
compatibili con i fabbisogni, le capacità e i limiti delle persone. (Fig. 1).
L’ergonomia è una disciplina sistemica, che si applica oggi a tutti
gli aspetti dell’attività umana. Gli ergonomi medici devono avere
una comprensione ampia dell’insieme della disciplina, prendendo
Approcci dell’ergonomia [8–12]
in considerazione i fattori fisici, cognitivi, sociali, organizzativi Lo scopo principale dell’ergonomia è di studiare il lavoro
e ambientali (Fig. 1). Gli ergonomi lavorano spesso in settori umano, in interazione o meno con delle macchine, e di apportare
economici particolari, in campi di applicazione che non sono le facilitazioni che si impongono. Essa si basa su delle conoscenze
mutualmente esclusivi e che si evolvono costantemente. Nuovi in fisiologia (lavoro muscolare, regolazione delle diverse funzioni
dell’organismo), su delle conoscenze di biomeccanica (sforzi da
fornire, comfort di utilizzo), su delle conoscenze di psicologia
(carico mentale, sforzo di comprensione, ecc.) e su metodi-
che di analisi dell’attività degli utilizzatori in una situazione
reale.
In ergonomia possono essere considerati due approcci [13, 14] :
Linguistica • i cataloghi di norme per mettere a punto gli equipaggiamenti.
Essi sono il risultato di lavori sperimentali di fisiologi o di
psicologi. Questo approccio predomina nell’«ergonomia del
Psicolinguistica prodotto», in quanto è spesso la sola fonte di informazioni
Fisiologia disponibile quando le attrezzature sono destinate a un «grande
pubblico» o quando non si conoscono le loro future condizioni
di utilizzo;
Psicologia • l’attività reale di lavoro [15–19] . Questa metodica mira a com-
Ergonomia prendere, attraverso l’analisi della loro attività, in che modo
cognitiva agiscono gli operatori e come ragionano. La parola chiave è
Psicosociologia «utilizzatore». L’ergonomia incentra tutti i processi generali di
concezione sugli utilizzatori. Essa si dedica, quindi, a:
◦ comprendere e specificare il contesto di utilizzo, il profilo
Ingegneria degli utilizzatori, i loro obiettivi e i loro compiti e l’ambiente
Sociologia (intelligenza artificiale) nel quale il prodotto sarà utilizzato
◦ specificare il lavoro, i bisogni degli utilizzatori e delle organiz-
zazioni in termini di efficacia, di efficienza e di soddisfazione
e la distribuzione delle funzioni tra l’utilizzatore e la mac-
Scienze delle china
organizzazioni ◦ produrre delle soluzioni di concezione e dei prototipi reali-
stici e valutare le soluzioni rispetto ai criteri degli utilizzatori,
preferibilmente testandole presso utilizzatori rappresentativi
Figura 1. Ergonomia al centro delle diverse discipline e scienze.
(Fig. 2).

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delle capacità. In Ombredane e Faverge, si tratta della teoria


dell’informazione associata al linguaggio delle comunicazioni.
Un ruolo fondamentale è attribuito alle condizioni percettive
dell’attività, in particolare ai segnali come momenti preparatori
e anticipatori dell’attività.
Questa analisi dell’attività permette di determinare e di indi-
viduare un certo numero di principi di attività degli operatori.
Noi abbiamo determinato, nel 2002, mediante l’analisi di atti-
vità le caratteristiche proprie all’operatore. «È il gesto esperto, che
può definirsi come l’utilizzo di un’associazione di movimento che
porta alla padronanza di uno o più gesti che permettono di rea-
lizzare il compito prescritto nella maniera fisiologicamente più
economica per l’operatore » [28, 29] . Questo punto di vista conduce
a porsi le seguenti domande: sotto quali condizioni l’operatore
li utilizza? Quali sono le fonti di fastidio fisico, psicologico e
ambientale? Rispondere a queste domande permette di far emer-
gere le nozioni di «Economia posturale® », corrispondenti alle
strategie messe in atto dall’operatore per ridurre il suo fastidio.
Un gesto esperto, che porta a un’Economia posturale® in un com-
pito effettivo, è un «gesto operatorio» per l’operatore, che può
essere insegnato ad altri nelle stesse condizioni di ambiente di atti-
vità. È la trasmissione di queste conoscenze di esperto che pone
più problemi, in quanto obbliga l’ergonomo a individuare queste
perizie e a mettere in atto la formazione in cui l’operatore è in
grado di identificarsi e, quindi, di formarsi appropriandosi di que-
ste conoscenze. L’Economia posturale® può definirsi nella maniera
Figura 2. Strategia per deposito di colli. seguente: carichi fisiologici, che si possono esprimere, per esem-
pio, in valore di consumo energetico, economizzati dall’operatore
nella sequenza di attività mirata, rispetto a un altro tipo di cinesi
 Analisi ergonomica o analisi gestuale (Barette, Decourcelle [29] ). Questo tipo di analisi ci porta
dell’attività [20–22] a definire un ultimo termine che è lo stile dell’operatore, che
può esporsi come la maniera in cui l’operatore si riappropria
Definizione della concatenazione delle tecniche di Economia posturale® in
funzione dei determinanti del suo morfotipo: altezza, età, peso,
L’analisi di attività è spesso vicina all’analisi del lavoro e, sesso, esperienza nel posto e così via (Barette, Decourcelle [29] ). Se
perfino, confusa con essa. Diversi autori si sono chinati su que- la componente fisiologica è inevitabile, l’ergonomo deve anche
sto approccio. Esso richiede di trovarsi il più vicino possibile avere un approccio cognitivo dell’attività o del compito. Ciò per-
all’operatore. L’analisi del lavoro è la fase più lunga e più difficile, mette di distinguere il compito prescritto (come il compito deve
in quanto è quella che pone con precisione il problema scien- essere realizzato) dal compito reale (come è realizzato) o, anche,
tifico. Pretendere di poter risolvere un problema di quest’ordine dal compito effettivo (come l’operatore pensa di realizzare il com-
senza un’analisi preventiva del lavoro equivarrebbe a prescrivere pito). Si raggiungono, qui, l’analisi del lavoro definita da Hoc e
dei farmaci a un paziente senza averlo visitato o, ancora, a voler Leplat così come l’impostazione dell’ergonomia cognitiva definita
perfezionare una macchina senza conoscere né la sua costruzione, da Spérandio [29–31] .
né il suo funzionamento. «(...) Colui che si impegna in questo
tipo di studio senza sapere dove va non troverà niente se non per
caso, il che è la negazione stessa del metodo scientifico» [23] . Una
Realizzazione
distinzione capitale deve essere introdotta nell’analisi del lavoro, La realizzazione di questa analisi di attività segue la seguente
«quella del Cosa e quella del Come. Che cos’è che si deve fare progressione, che può anche essere presentata come la base di
e in che modo i lavoratori considerati lo fanno? Vi è, da una uno studio ergonomico. Esiste, da parte dell’impresa, del medico
parte, la prospettiva delle esigenze del compito e, dall’altra, vi del lavoro o del Comitato di igiene, di sicurezza e delle condizioni
sono gli atteggiamenti e le sequenze operative attraverso cui gli di lavoro (CHSCT) una domanda a proposito di una questione
individui osservati rispondono realmente a queste esigenze» [24] . che si pongono questi diversi protagonisti. Questa questione deve
Ombredane sottolinea le difficoltà e gli ostacoli del passaggio dalle sempre essere oggetto di una riformulazione (riformulazione della
esigenze del compito alla sua esecuzione. domanda), per definire con precisione il fondo della questione
posta con i suoi annessi e connessi. Essa deve essere seguita da uno
Obiettivo teorico o pratico dell’analisi studio dell’impresa e della situazione di lavoro per evitare qual-
siasi errore di interpretazione nel seguito dell’analisi. In effetti,
del lavoro l’ergonomia (o, piuttosto, uno studio ergonomico) può essere con-
siderata una medicazione sociale da alcuni dirigenti oppure come
Faverge (1955) assegna alcuni obiettivi pratici fondamentali
la giustificazione di una riorganizzazione dei metodi di lavoro che
all’analisi del lavoro: selezione, orientamento e promozione pro-
portano alla partenza di alcuni operatori. Questa analisi prose-
fessionale, formazione professionale, qualificazione del lavoro e
gue con delle osservazioni aperte che permettono di realizzare
adattamento del lavoro [25–27] .
una prediagnosi. Quest’ultima permette di validare la fattibilità
Nel 1972, nel Trattato di psicologia applicata di Reuchlin
dello studio e, quindi, di passare alla seconda fase, più incen-
(tomo 3), Faverge ritorna sull’analisi del lavoro in un lungo capi-
trata sull’interfaccia uomo-sistema. Essa passa in rassegna i diversi
tolo. Egli propone di distinguere quattro approcci nell’analisi
elementi costitutivi di questa interfaccia, riassunti dall’acronimo
del lavoro: l’analisi del lavoro in termini di attività gestuali, di
HOT® (Barette, Dufour [32] ) e corrispondenti allo studio dell’uomo,
informazione, di regolazione e di processi di pensiero. Per ogni
dell’organizzazione e delle tecniche. Essa si realizza con l’aiuto di
lavoro, le quattro analisi possono essere svolte e si completano
strumenti di assunzione di informazioni.
mutualmente, ma esse sono di importanza diseguale secondo la
natura del lavoro e gli obiettivi dello studio. Nelle due prospet-
tive di ricerca menzionate, la preoccupazione espressa è quella
Strumenti livelli 1 e 2
di dare un quadro teorico agli studi intrapresi, nonché delle Si può ritenere che si possano mettere in atto due livelli di
buone basi metodologiche; in Lahy e Pacaud, si tratta della teoria intervento.

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1 3

6 Phys Mes
1 45°
2 62° 118°
4
5 3 16°
4 112° 68°
5 40° 140°
6 50° 130°
Figura 3. Analisi angolare.

• Il primo livello di intervento supera il semplice livello


carta/matita e utilizza degli strumenti semplici che permet- Figura 4. Analisi angolare sul campo.
tono di iniziare l’analisi di attività nel quadro della definizione
del compito. Noi utilizziamo due strumenti che sono il video
e la cardiofrequenzimetria. Il primo ci permette di racco-
gliere informazioni sulle posture utilizzate dall’operatore, sul
tempo passato nella postura e sulla ripetizione dei gesti. Esso
ci permette anche di evidenziare degli scambi realizzati dagli
operatori all’interno dell’attività professionale e di realizzare
una valutazione degli scambi verbali tipo intervista di chiari-
mento. La cardiofrequenzimetria ci informa sulle attività degli
operatori e sui limiti di attività cardiaca in cui essi si tro-
vano. Ciò permette di oggettivare delle zone di attività che
vanno dall’accettabile all’inaccettabile. Il test di Brouha rela-
tivo alla capacità di recupero dell’operatore permette di valutare L
le nozioni di costi cardiaci, massimi e relativi. Questa analisi
di attività cardiaca ci informa anche sui vincoli cognitivi e si
rivela un ottimo strumento. Questi primi due strumenti sono P
completati da un questionario e da una scheda di posto, che
definisce il lavoro prescritto richiesto all’operatore. Possono M F
essere utilizzate anche delle informazioni sul modo operato-
rio e sull’ambiente. È possibile, per seguire lo svolgimento
dell’attività, utilizzare una timeline. Il software Kronos® , messo
a punto da Alain Kerguelen, realizza questo tipo di studio e
permette di ottenere dei risultati cifrati, indispensabili in ogni F
approccio scientifico all’attività.
• Il secondo livello di intervento utilizza degli strumenti più
sofisticati, che sono l’elettromiografia (EMG), le analisi con
sonometria e luxometria, delle analisi di temperatura e delle R
sostanze tossiche. Il ruolo dell’ergonomia è, quindi, di valutare
gli effetti di questi determinanti ambientali e di proporre dei
rimedi, secondo una metodologia ben precisa. L’EMG permette
di precisare il reclutamento muscolare e di determinare le curve Figura 5. Analisi vettoriale.
di stanchezza in funzione dell’attività e dell’operatore. Questi
strumenti richiedono un’analisi più lunga e più fine e sono uti-
lizzati solo su domanda ben precisa di imprese o di competenze sono noti, i calcoli sulle articolazioni periferiche, anche se pos-
complete. sibili, non sono standardizzati. È, dunque, possibile conoscere
le posizioni del paziente, i carichi che vi si applicano, i possi-
bili compensi e il tipo di attività muscolare (attiva o passiva) e
Risultati correlarli con la ripetizione delle gestualità professionali e con
Essi si incentrano sull’individuazione delle sollecitazioni che il tempo passato in queste ultime. Si possono distinguere due
si esercitano sull’operatore e sulle risposte che quest’ultimo tipi di sollecitazioni, quelle dovute alla mobilità e quelle dovute
vi apporta sotto forma di movimenti obbligati. Le informa- alla posizione statica; si distingue, quindi, il carico estrinseco
zioni tratte dal campo sono analizzate grazie all’analisi angolare dal carico intrinseco, ma entrambi hanno le stesse conseguenze
(Figg. 3, 4), che permette di conoscere gli angoli di comodità e di sull’organismo a livello fisiologico. Le misure di cardiofrequenzi-
scomodità, i compensi possibili così come le forze usate di tipo metria consentono un’analisi del carico fisico e cognitivo. Esse
passivo o attivo. Ciò condiziona le ripercussioni sull’operatore forniscono, attraverso i valori raggiunti, un’eccellente rappre-
durante la sua attività. L’analisi vettoriale permette, dal canto sentazione dell’attività dell’operatore. Sono anche utilizzabili in
suo, di valutare il carico che si applica sull’articolazione coinvolta qualunque situazione, il che non è necessariamente il caso nelle
(Figg. 5, 6). Se i valori dei carichi massimali sul rachide lombare analisi angolare e vettoriale. I determinanti ambientali analizzati

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osservazioni che possono derivarne. Se un’impresa esiste, cresce


e si sviluppa, spesso la sua espansione è consustanziale al ser-
vizio che essa rende alla collettività sociale nella quale evolve.
Questo punto di vista virtuoso è, ovviamente, sottinteso dalla
nozione di impresa detta «cittadina». Questo concetto è apparso
per la prima volta nel 1987 in un rapporto dell’Organizzazione
delle Nazioni Unite intitolato «Rispondere ai bisogni delle genera-
zioni presenti senza compromettere la capacità delle generazioni
future di rispondere alle loro». Secondo i fondatori di questa
nuova scuola, «è una concezione rinnovata dello sviluppo». Nel
1987, certi pensatori dell’ONU hanno riscoperto che lo sviluppo di
un’impresa è duraturo se i suoi responsabili trovano e conservano
un equilibrio tra tre insiemi di vincoli: le precauzioni ambientali,
l’equità sociale e l’efficacia economica. Tuttavia, non perdono mai
di vista ciò che sottolinea Monod [33] : «Per chi lavora l’impresa? In
primo luogo per i suoi investitori che attendono un ritorno su
investimento»...

Ergonomia di correzione
Il contesto attuale dell’economia di mercato, spinto da
un’internazionalizzazione degli scambi, obbliga gli attori eco-
nomici a una performance imperativa. Spinta dalla necessità di
investire nel proprio sviluppo, la persona morale è alla ricerca di
Figura 6. Analisi vettoriale sul campo. capitali che essa trova sul mercato borsistico. Quest’ultimo pre-
sta solo quando ha la certezza di un ritorno conseguente sul suo
investimento e quando questa prospettiva si mantiene nel tempo,
vengono a completare le analisi fisiche e cognitive e la loro inci- come anche, ovviamente, la prestazione economica dell’attore
denza sul comportamento dell’operatore è spesso importante da scelto. La proiezione di questo ritorno su investimento è possibile
integrare nell’insieme dello studio. Alla fine di questa analisi, solo alla luce delle performance attuali dell’impresa nel conte-
l’ergonomo è in grado di fornire le sue raccomandazioni dopo sto del suo mercato. All’interno del rapporto degli aggregati, che
aver validato l’ipotesi di partenza. determina questa performance economica per la produzione di
beni e/o di servizi, il dato della «salute al lavoro» è emergente.
Raccomandazioni o preconizzazioni All’interno del gruppo costitutivo dei decisori che orientano le
scelte strategiche della persona morale, la rappresentazione di
Sono delle proposte di correzione delle differenti disfunzioni questo dato è, oggi, molto spesso supportata dal dipartimento
rilevate. Esse sono fornite solo a titolo di raccomandazioni e delle risorse umane, a volte dal dipartimento giuridico e rara-
all’impresa è lasciata ampia facoltà di realizzarle o meno. Le mente dal dipartimento amministrativo e finanziario (DAF), in
modificazioni della legislazione e la realizzazione del «documento particolare quando si deve provvisionare l’impatto dell’aspetto
unico» fanno sì che queste raccomandazioni siano spesso seguite. giuridico sui conti. Questa implicazione recente del DAF riceve
Infatti, la loro non applicazione può sfociare, per il responsabile di spesso impulso dalla previsione del dipartimento giuridico. In
un’azienda, in una sanzione finanziaria ma anche penale. Queste effetti, gli ultimi affari di salute pubblica che condannano il datore
proposte sono classificate; le proposte a breve termine (realizzate di lavoro per «errore inescusabile» portano a versare delle cifre
subito dopo lo studio) sono spesso delle formazioni tipo gesti e conseguenti di risarcimento alle famiglie. La stampa specializ-
posture o, anche, delle scuole della schiena: le conoscenze del zata è ricca di esempi di questo tipo, in particolare nel quadro
massaggiatore-fisioterapista sono preziose, in quanto le tecniche dei processi concernenti l’amianto. La giurisprudenza di questo
proposte sono nel suo campo di competenza. Seguono le propo- genere di affare porta anche i dipartimenti dei risk managers a
ste a medio termine, che riguardano, in genere, il miglioramento porsi la questione dello scivolamento dall’«errore inescusabile»
del materiale o delle condizioni ambientali dell’attività, quindi verso altre patologie emergenti o già note, come i DMS (Fig. 7).
le raccomandazioni a lungo termine che, dal canto loro, coin- I DMS e i vari attori che condividono questo parere per pre-
volgono delle modificazioni delle strutture pesanti dell’impresa. cisarlo saranno sicuramente l’amianto del domani. Sono delle
Queste diverse proposte sono classificate, il più delle volte, in patologie che i fisioterapisti conoscono bene. È, quindi, facile
funzione del costo che generano. Questa nozione di costo soc- prevedere il ruolo preponderante che questi ultimi avranno da
chiude la porta a una nozione non affrontata per il momento, svolgere in questo quadro (rispetto a un blocco del sistema con
che è l’ergonomia di concezione. In effetti, ciò che è presentato altre modalità di tipo giuridico, emergenti, dalle forti implicazioni
qui sopra corrisponde all’ergonomia di correzione. Si corregge finanziarie per il datore di lavoro, come, per esempio, il «principio
l’esistente. Ma la forza dell’ergonomia risiede nel ruolo che essa di attenzione», che entra timidamente nel diritto comunitario).
svolge al momento della concezione di nuovi strumenti o di nuovi La salute al lavoro subisce, quindi, un forte impatto dalle condi-
luoghi di lavoro. L’impresa inizia a comprendere il buon fonda- zioni nelle quali l’attività degli operatori è prodotta. Più questo
mento di questa ergonomia di concezione e alcuni laboratori di impatto è rapido, più è facile produrre un rapporto di causa-
architettura si aggiungono a uno studio di ergonomo per operare lità forte. Alcune esposizioni a sostanze tossiche (gas carbonico)
in quest’ottica. Più l’intervento dell’ergonomo è precoce a monte hanno, purtroppo, dei risultati rapidi e, a volte, definitivi. Al
in un progetto, meno i costi di modificazione di questo progetto contrario, il rapporto è più difficilmente oggettivabile quando
sono importanti [14, 31] . si esprime molto tempo dopo l’esposizione, come avviene per
le sordità professionali, i DMS e i cancri dovuti all’amianto.
Evoluzione del modello ergonomico È il senso della riflessione che ci propone la seguente figura,
estratta da Comprendere il lavoro per trasformarlo (Fig. 8). La pratica
Da alcuni anni, il mondo industriale nel quale l’ergonomo ergonomica permette di constatare che, molto spesso, le situa-
evolve è in costante mutazione. Delle nozioni emergenti, come lo zioni che motivano un intervento in correzione di posto rapido
sviluppo duraturo e l’etica, fanno sì che alcune imprese vedano la sono gli eventi indesiderati osservabili immediatamente con gli
loro immagine di marca alterata e, allo stesso tempo, la loro salute strumenti del quadro di bordo economico, come: caduta di pro-
finanziaria degradarsi. È necessaria una riflessione dei diversi attori duzione, aumento degli scarti, abbassamento della qualità dei
dell’impresa e, ancora una volta, l’ergonomo si trova di fronte alle prodotti e così via. Quando le conclusioni delle analisi a proposito

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recentemente, e sempre più spesso, esso si trova utilizzato bene


a monte dal servizio di marketing. In realtà, una delle ragioni
d’essere del marketing si basa sulla maniera in cui i prodotti
impattano la decisione di acquisto del potenziale consumatore;
così, sono comparse delle tecniche di analisi ergonomica basate
sull’utilità e sull’«utilizzabilità», che permettono di comprendere
e di orientare la scelta del consumatore. L’ergonomo agisce, dun-
que, molto presto al momento della concezione, utilizzando test e
metodiche di analisi di attività come il Mago di Oz o i focus group,
oggi sostituiti da test di utenti. I questionari o le indagini di sod-
disfazione che l’ergonomo è portato a effettuare costituiscono un
ritorno di esperienze utili per il servizio di marketing. La soddisfa-
zione dell’utente finale è la prova della riuscita del prodotto [34, 35] .
L’ergonomo interviene anche in quanto aiuto per il controllo del
lavoro, in particolare nel settore architettonico, dove la sua espe-
rienza permette di porre a monte della realizzazione del lavoro
degli strumenti e degli indicatori, evitando degli errori costosi e
irreversibili. Questo approccio è tanto più importante in quanto
è raccomandato nel Codice della costruzione e dell’abitazione.
La regolamentazione deve permettere un’accessibilità alle persone
portatrici di disabilità nelle stesse condizioni delle persone senza
disabilità.

Figura 7. Disturbi muscoloscheletrici: impatto del posto e  Ergonomia e disturbi


dell’organizzazione sul posto.
muscoloscheletrici [36]

della causa di questi meccanismi portano a un’insufficienza Definizione


umana nella coppia uomo-macchina, vi è una sollecitazione
Torniamo su questo disturbo, che è una malattia a cui i fisio-
dell’ergonomia.
terapisti si trovano di fronte nel loro studio: i DMS hanno una
definizione soggetta a interpretazioni in Francia; i canadesi utiliz-
Ergonomia di concezione zano i termini di lesioni attribuibili al lavoro ripetitivo. Questa
definizione ci ricorda l’importanza del gesto e della sua ripe-
Raramente opera di un individuo isolato, il processo di con- tizione, in particolare nella prevalenza delle lesioni dell’arto
cezione si organizza, oggi, intorno a vere e proprie equipe superiore e del rachide. Per Roquelaure [1] , la nozione di DMS
multidisciplinari. In effetti, oltre ad avere la capacità di concet- legati al lavoro non è nuova, poiché fu descritta da Ramaz-
tualizzare il prodotto, occorre anche poter produrre il prototipo, zini nel XVIII secolo. Tuttavia, è soprattutto negli ultimi 20 anni
proteggere giuridicamente l’idea per sfruttarla economicamente, che gli studi epidemiologici hanno esaminato l’associazione tra
determinare la presenza dell’esistente potenzialmente concor- l’ambiente di lavoro, l’ambiente personale e i DMS. I DMS sono,
renziale, strutturare la strategia di marketing e commerciale, quindi, di origine multifattoriale: esistono, ovviamente, dei fat-
paragonare i vantaggi singolari esistenti rispetto alla concor- tori biomeccanici, organizzativi e psicosociali legati al lavoro, ma
renza individuata, conoscere il segmento di mercato che questo i fattori di suscettibilità individuale legati alla singolarità del vis-
prodotto potrebbe interessare, organizzare la vigilanza tecnolo- suto di ogni individuo svolgono un ruolo predominante. I fattori
gica, pianificare le modalità di produzione, costruire gli elementi di rischio legati alle sollecitazioni biomeccaniche (ripetitività dei
che permettano il ritorno di esperienza dal cliente e l’analisi gesti, posture, vibrazioni, ecc.) hanno un impatto diretto sui tes-
delle modifiche ad hoc, ideare la catena di riciclaggio e così via. suti periarticolari; i fattori psicosociali (legati alle abitudini, alle
Il dilettantismo non è, quindi, consentito a questi vari livelli. credenze, allo stress, ecc.) propri ad ogni individuo e ad ogni
L’intervento ergonomico in concezione è tradizionalmente in impresa agiscono anche nel senso di un aumento delle solleci-
stretto rapporto con il servizio di ricerca e sviluppo. Ma, più tazioni.

Figura 8. Comprendere il lavoro per trasfor-


Operatore Impresa marlo.
Contratto
- Caratteristiche personali: - Obiettivi
sesso, età, morfotipo, - Strumenti: natura, usura,
antropometria impostazioni, documentazione,
- Esperienza, acquisizioni di Compiti mezzi di comunicazione,
formazione prescritti programmi, ecc.
- Stato istantaneo: fatica, ritmi - Tempo: orari, cadenze, ecc.
biologici, vita fuori dal - Organizzazione del lavoro:
lavoro Compiti direttive, distribuzione dei compiti,
reali criteri di qualità, tipo di
apprendimento, ecc.
- Ambiente: spazi, sostanze
tossiche, determinanti ambientali
fisici, ecc.

Salute Attività di Produzione


Incidenti lavoro Qualità

6 EMC - Medicina Riabilitativa


Ergonomia e fisioterapia  I – 26-030-B-10

A B
Figura 9. Nozione di gesti ripetitivi (A, B).

Il gesto professionale non si può ridurre alla sua sola dimen- della propria attività professionale. Il nostro approccio fisiotera-
sione biomeccanica ed è sottinteso da una dimensione psicologica pico deve superare lo stadio della cura localizzata all’articolazione
e simbolica importante, spesso trascurata o misconosciuta dagli sofferente e ipotizzare una gestione globale nella quale l’attività
organizzatori del lavoro. È in questo contesto che l’ergonomo del paziente non deve essere dimenticata. Noi ci troviamo
riflessivo apporta le sue competenze alle imprese. Egli saprà inscri- nell’approccio difeso in fisioterapia del «liberare, mantenere,
vere le sue pratiche e concettualizzare i suoi interventi basandosi intrattenere» (Barette [8] ). Il fisioterapista diviene, quindi, un
su delle teorie e dei modelli pertinenti alla situazione e alle per- attore della riabilitazione al lavoro dell’operatore/paziente. Egli
sone provenienti da paradigmi diversi (Morin, 2001 [37] ). Sempre può o dare dei consigli all’interno della sua attività di studio pri-
per Roquelaure [38] , la lotta contro i DMS passa per la riduzione vato od ospedaliera o intervenire in impresa in una gestione più
delle sollecitazioni delle situazioni di lavoro e deve essere il perno globale. I pazienti, d’altra parte, non si sbagliano richiedendoci
dell’iter di prevenzione. La maggior parte degli interventi di pre- dei consigli ergonomici, in quanto hanno compreso le possibili
venzione dei DMS in impresa che hanno mostrato un’efficacia cause e origini della loro disfunzione. Così il massaggiatore-
segue un iter in quattro fasi: fase di mobilitazione dell’impresa fisioterapista può svolgere, presso i suoi pazienti, un ruolo di
e dei suoi attori, fase di valutazione del rischio, fase di valuta- prevenzione per quanto riguarda i DMS. Se si parla di educa-
zione dei fattori di rischio e identificazione dei loro determinanti zione terapeutica, perché non parlare di prevenzione terapeutica
e fase di trasformazione delle situazioni di lavoro e di valutazione. e così via? Un recente lavoro evidenzia l’importanza delle scienze
Esse integrano alcune azioni di promozione della salute nel senso dell’educazione nell’implementazione di una formazione dedi-
della carta di Ottawa, dove i punti importanti sono di non basarsi cata alla protezione degli operatori; basato sui modelli della
sulle caratteristiche individuali fisiche dell’operatore. Degli studi posizione agente/autore, su delle teorie dell’apprendimento e su
nordamericani dimostrano l’inefficacia della selezione degli ope- dei modelli della valutazione, esso permette una validazione delle
ratori nel quadro dello screening del tunnel carpale. Sembra più acquisizioni, diversa dal semplice questionario a caldo (Barette,
interessante prendere in considerazione un’educazione alla salute comunicazione di master [44] ).
e una promozione della salute e sviluppare l’apprendimento del
gesto professionale in formazione sia iniziale che continua, il che
rinforza il nostro approccio del gesto esperto come base della for-
mazione dei nuovi assunti. I nostri vari studi (Barette et al. 2006,  Prevenzione e formazione
2008, 2012) hanno mostrato l’interesse della ricerca delle attività
esperte e della loro implementazione nel quadro della forma- Modelli di salute, relazione tra l’ergonomo e
zione dei nuovi assunti. La formazione continua per tutta la vita il fisioterapista
permette di ipotizzare un’evoluzione ascendente dell’operatore,
evitando una vita passata sullo stesso posto di lavoro con le stesse Oggi, la definizione della professione di massaggiatore-
cinesi ripetitive. È indispensabile anche una gestione globale di fisioterapista è precisata dall’articolo L4321-1 del Codice
screening e di prevenzione (Fig. 9). della sanità pubblica, secondo il quale: «La professione di
massaggiatore-fisioterapista consiste nel praticare abitualmente il
massaggio e la ginnastica medica. La definizione del massaggio e
Approccio sistemico dei disturbi della ginnastica medica è precisata da un decreto in Consiglio
muscoloscheletrici di Stato, dopo il parere dell’Accademia nazionale di medicina.
Quando agiscono con un obiettivo terapeutico, i massaggiatori-
Noi utilizziamo il modello di Roquelaure [38] , che integra la com- fisioterapisti praticano la loro arte su ordine medico e possono
ponente fisica e psicologica e che permette, quindi, di valutare i prescrivere, salvo indicazione contraria del medico, i dispositivi
potenziali rischi corsi dall’operatore. Roquelaure definisce perfet- medici necessari all’esercizio della loro professione». Peraltro, è
tamente i diversi fattori che entrano nella generazione di DMS, stato dimostrato, da studi scientifici su un campione rappresen-
che sono ripetitività, forza, assenza di recupero, bisogno psicolo- tativo di 1 678 massaggiatori-fisioterapisti, che questa definizione
gico elevato e assistenza sociale scarsa, questi ultimi due tratti dal non corrisponde più allo stato attuale della professione sul piano
modello Karasek [39] . Quest’ultimo ha definito il job strain, cioè la delle pratiche e delle conoscenze messe in atto. A partire da que-
tensione al lavoro, combinazione di una scarsa latitudine decisio- sta constatazione, l’Ordine ha costruito una definizione più in
nale e di un forte bisogno psicologico. corrispondenza con la realtà. Essa definisce la massocinesitera-
pia (fisioterapia) come: «una disciplina di salute e una scienza
Ruolo dei disturbi muscoloscheletrici nella clinica». Essa è incentrata sul movimento e sull’attività della per-
sona umana in tutte le età della vita, con un obiettivo terapeutico
dialettica fisioterapica [40–43] o per favorire il mantenimento o il miglioramento della salute
Quale ruolo riservare all’approccio dei DMS nell’azione fisio- fisica, psichica e sociale, la gestione della disabilità e il benes-
terapica? I pazienti che prendiamo in cura sono degli operatori sere delle persone. Gli interventi di massofisioterapia si inscrivono

EMC - Medicina Riabilitativa 7


I – 26-030-B-10  Ergonomia e fisioterapia

nelle politiche di salute e partecipano alle azioni di salute pub- della salute in funzione delle competenze di ogni professione e di
blica. «Tenendo conto dell’attività delle altre professioni sanitarie, dimostrare, grazie allo sviluppo della tracciabilità e della valuta-
la massofisioterapia pone al centro della sua pratica il paziente e zione a breve, a medio e a lungo termine, l’efficacia e l’efficienza
mira a renderlo coautore nella gestione delle sue capacità fun- delle azioni realizzate. Solo negli anni  80 la rappresentazione della
zionali, della sua autonomia e della sua salute». In sintesi, la malattia è passata da uno stato a un processo, e questa evolu-
massofisioterapia si definisce come l’arte di curare attraverso il zione ha portato a modificare la definizione della salute. Così,
movimento. Dal momento che l’ergonomia cerca, dal canto suo, nel 1986 [49] , l’OMS definisce la salute come una «misura in cui
di analizzare l’attività estrapolando i movimenti di questa attività un gruppo o un individuo può, da una parte, realizzare le sue
(realizzazione, fisiologica, cognitiva, sociale od organizzativa), è ambizioni e soddisfare i suoi bisogni e, dall’altra, evolvere con
facile comprendere le relazioni esistenti tra queste due profes- l’ambiente o adattarsi a questo». La salute non è, quindi, più per-
sioni, ognuna situata su un asse funzionale, che è di restituire cepita come «lo scopo della vita» ma come «una risorsa della vita
al paziente-operatore i mezzi per riprendere la sua attività ma quotidiana». Non si tratta più di interessarsi alle sole capacità
anche di impedire all’operatore di diventare paziente con una fisiche delle persone, ma di considerare anche le loro risorse sin-
politica di prevenzione in impresa. Si vede, quindi, il ruolo pre- golari, sociali e individuali. Questa nuova rappresentazione della
ponderante svolto dal professionista formato all’ergonomia. Il salute è da avvicinare al modello di salute globale. L’efficacia e
massaggiatore-fisioterapista deve, quindi, apprendere i modelli di l’efficienza dei trattamenti curativi sono contestate a partire dagli
salute, spingendoli a progredire da una postura di agente verso anni  70 e i terapisti in esercizio hanno delle difficoltà a modi-
una postura di attore [45] . ficare le loro pratiche professionali, anche se, da alcuni anni, i
testi e la regolamentazione professionale spingono fortemente a
un cambiamento [45] . Le abitudini sono difficili da modificare e
Salute al lavoro e modelli di salute sembra che i terapeuti non dispongano di concetti, di strumenti,
(o concetti) di mezzi e di tempi di apprendimento per realizzare questa tra-
sformazione. Il modello globale della salute insiste sulla necessità
Evoluzione della definizione della salute in Francia di un equilibrio tra il fisico, il mentale e il sociale. Esso è marcato
La definizione e le rappresentazioni della salute si sono evo- dall’influenza dei lavori di Dubos (1955, 1964), Cotton (1982),
lute nel corso degli ultimi decenni. Le prime definizioni della Berthet (1983) e Bury (1988) [51–55] . La malattia non è più uni-
salute si incentravano sul tema della capacità dell’organismo di camente legata a un organo carente, ma essa proviene «da un
funzionare: la salute era considerata uno stato di funzionamento insieme complesso di fattori organici, psicosociali e ambientali».
normale che può essere alterato dalla malattia. Questa rappresen- Ne deriva un’impostazione che prende in considerazione questi
tazione era legata al modello di salute biomedico curativo, che ha diversi fattori.
predominato fino agli anni  50. Per Leriche (1936) [46] , «La salute,
è la vita nel silenzio degli organi». Questa fede in una vittoria
ultima sulla malattia si è basata sui fantastici progressi realizzati Due modelli opposti della salute
nella comprensione dei meccanismi biologici e fisiopatologici e
nella terapia. È l’epoca della medicina trionfante, dove l’obiettivo La nozione di salute varia secondo gli individui, le civilizza-
delle pratiche mediche era di guarire l’organo malato. Si ritiene zioni e le epoche (Bury, 1998). Il rapporto dell’individuo con
che la malattia provenga soprattutto da un problema organico o il suo ambiente (tecnico, politico, economico o, anche, natu-
che ogni malattia abbia una causa biologica che può essere guarita. rale) rappresenta «alcune basi dei movimenti di promozione e
di educazione per la salute: sviluppo delle capacità vitali e dei
Modello di salute pubblica meccanismi adattativi e difensivi naturali dell’individuo» (Bury,
1998). I modelli di salute in letteratura oppongono due modelli,
Il modello di salute biomedico è essenzialmente incentrato su «il modello medico, biomedico o tradizionale e l’altro, che si
questo approccio curativo, che comporta delle indagini diagno- definisce globale, olistico, sociale, comprensivo» (Bury, 1998).
stiche e delle azioni terapeutiche. «Il medico è il solo referente Tuttavia, per questo autore, la dicotomia ha solo una funzione
in questa impostazione» [47] . I trattamenti medici curativi diven- didattica e «la verità è, senza dubbio, in qualche punto fra i due
tano gli unici mezzi per mantenere la salute e sono, d’altra parte, (...)». Le persone malate o meno e i professionisti passano dall’uno
praticamente i soli a essere rimborsati. La Sicurezza sociale creata all’altro in funzione della situazione. Questo approccio bipolare
nel 1945 ha preso in carico poco il finanziamento delle cure della salute dimostra il contrasto tra la concezione della medicina
di prevenzione primaria e secondaria (condizioni di vita nella come una scienza che ha un approccio incentrato sulla malat-
prima infanzia, vaccini, educazione ai rischi per la salute, edu- tia e la concezione della medicina come una pratica umana con
cazione alla salute, equilibrio dell’individuo con il suo ambiente, un approccio incentrato sul paziente. Qui, non si tratta di girare
ecc.). Essa ha quasi unicamente finanziato i trattamenti medici intorno al paziente, ma di costruire a partire da lui (la sua sto-
curativi. È nel 1946 che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ria, le sue richieste, le sue competenze, le sue conoscenze, il suo
(OMS) definisce la salute come «uno stato di completo benessere saper fare, il suo saper essere, le sue esperienze, il suo contesto, i
fisico, mentale e sociale, che non consiste solamente nell’assenza suoi progetti, le sue difficoltà, le sue facilità e le sue evoluzioni) il
di malattie o di infermità». Questa definizione più globale bilancio di partenza, i programmi terapeutici, l’implementazione
permette di stabilire un rapporto tra la salute e il benessere. e il riorientamento dei programmi terapeutici, i bilanci inter-
Tuttavia, benché alcuni abbiano riconosciuto l’innovazione sot- medi, il bilancio finale e i consigli. Il modello biomedico inferisce
tintesa da questa definizione, altri l’hanno trovata troppo vaga, che la malattia proviene soprattutto da un problema organico;
troppo generale e non misurabile. È a partire dagli anni  70 esso veicola l’idea secondo la quale ogni malattia ha una causa
che è richiesto alla medicina di dimostrare la propria efficacia. organica che può essere guarita. «Il modello medico è incentrato
L’economia sanitaria acquista importanza grazie ai risultati dei essenzialmente su un’impostazione curativa che comporta delle
lavori in sanità pubblica sui determinanti della salute. Secondo indagini diagnostiche e delle azioni terapeutiche. Il medico è il
i dati di sanità pubblica [47–50] , la salute è determinata dai tratta- solo referente in questa impostazione» (da Ivernois e Gagnayre,
menti curativi, dal livello socioprofessionale, dall’alimentazione, 1995). Viceversa, «il modello complesso che supera e ingloba il
dall’igiene dell’acqua, dai disagi, dallo stress, dalla fiducia in modello biomedico curativo e il modello globale non positivista
sé, dall’autostima, dal reddito, dall’abitazione, dalla giustizia propone di valutare, di tracciare e di implementare dei dispo-
sociale, dall’educazione, dall’ecosistema, dalle attività ricreative, sitivi terapeutici, educativi e sociali per permettere alla persona
dall’educazione, dal lavoro, dall’ambiente, dai comportamenti e malata, alla persona disabile e alla persona esclusa di impegnarsi
dallo stile di vita. I trattamenti medici curativi costituiscono un e coinvolgersi a livello della società per assumere una posizione di
determinante della salute tra gli altri. D’altra parte, i comporta- partecipante in funzione delle sue richieste e dei suoi bisogni. Que-
menti e gli stili di vita rappresentano i determinanti principali sto modello di salute ingloba il modello biomedico e lo supera»
della salute della popolazione. È, quindi, richiesto dai responsabili (Gatto, 2005). Come passare da un dispositivo di assistenza cura-
della sanità di agire in maniera coordinata su tutti i determinanti tivo a un dispositivo di salute che sviluppa delle pratiche di

8 EMC - Medicina Riabilitativa


Ergonomia e fisioterapia  I – 26-030-B-10

educazione e di valutazione differenti dalla valutazione-controllo e da padroneggiare, mentre si creano loro dei bisogni di salute per
e dall’educazione-correzione? Come passare dal primo sistema di una salute totale e assoluta. Essi devono sottostare alle norme di
cura centrato sulla malattia alla terza generazione di salute fis- salute definite da esperti, con il rischio, in caso contrario, di essere
sata sull’equilibrio dinamico e progressivo dell’individuo con il considerati responsabili dei loro problemi di salute. La ricerca della
suo ambiente? Come ridurre il divario tra le raccomandazioni salute assoluta rinchiude il soggetto in un individualismo, in una
delle politiche di salute e la prassi? Per comprendere meglio, sono cecità nei confronti di un approccio più ecologico e mondiale
descritti cinque modelli di salute. alla salute e in una politica di salute più predittiva [60] e proba-
bilistica [61] che educativa. Eminentemente sociale e politica, la
Modello biomedico curativo positivista salute rientra tanto nel settore dell’individuale che del collettivo,
del singolare che dell’universale. Essa non può essere considerata
È il trattamento curativo della malattia, che ha, come unico una questione strettamente individuale, né strettamente sociale
obiettivo, quello di correggere la carenza. La malattia è al cen- e politica. Il modello di salute globale è ancora in un iter posi-
tro del dispositivo di cure. È l’epoca della «medicina trionfante» e tivistico che seziona la persona malata. Il paziente è sezionato
della «biologia trionfante». Si immagina che la biologia possa vin- secondo molteplici variabili e in determinanti della salute che è
cere tutte le malattie. I professionisti sanitari sono in una logica necessario controllare e gestire. In ergonomia, l’operatore è gestito
positivista allo stesso tempo nelle cure, nelle valutazioni, nella in un inizio di globalità. Noi ci troviamo alla frontiera tra l’iter
relazione e nella formazione dei professionisti sanitari. La salute fisiologico e psicologico. Si parla, allora, di ergonomia fisiologica,
si pone come un ideale da raggiungere, una religione con i suoi cognitiva e sociologica, ma non di un’ergonomia che integri il
dieci comandamenti [56] . Questo modello opera per un certo igie- tutto e che ponga al centro delle sue riflessioni l’uomo e il suo
nismo nei comportamenti umani [57, 58] . La vita è sacralizzata a ambiente. L’operatore si trova situato in un insieme che include
spese di un soggetto che gestisce la sua vita in modo umano la sua persona, il suo strumento di lavoro e il suo ambiente. Si parla
nell’accettazione della separazione e della morte. La relazione di interfaccia professionale. Il modello globale di salute positivista
paziente/professionista sanitario si inserisce in un rapporto da non corrisponde all’approccio cercato.
padrone a schiavo [57] , dove il desiderio del curante prevale su
quello del paziente. L’espressione «gestione del paziente» può
essere considerata come un indicatore del ruolo passivo del Modello di salute globale non positivista
paziente, che è posto in posizione di agente che deve eseguire e Per Canguilhem [62, 63] , la salute «è la capacità di superare le
sottomettersi. Il terapista autore, decisore e prescrittore deve sop- crisi». Illich (1975) [64] denuncia una medicina di sottomissione.
primere la sua soggettività e quella del paziente, l’imprevedibilità, Egli contrappone l’eteronomia dell’uomo alla scienza medica e
l’inventività, la creatività e la possibile costruzione della cura e del all’autonomia di un soggetto dotato di conoscenza, capace di
progetto di cura nel cammino. I progressi medici e tecnici sono prendere delle decisioni di salute, associando il suo equilibrio
notevoli, ma le conseguenze a livello della relazione sono spesso interno con l’aspetto comunitario della salute. Ponendo l’accento
il mancato ascolto del paziente, con il professionista sanitario sul senso della vita, piuttosto che sulla sua durata, invita a pren-
che sceglie al posto del paziente; la storia, le richieste, le com- dere coscienza dei limiti di una ricerca della sanità assoluta. A
petenze, le conoscenze, il saper fare, il saper essere, le esperienze, livello regolamentare è la legge del 04 marzo del 2002, completata
il contesto, i progetti, le difficoltà, le facilità e le evoluzioni del dalla legge ospedale, pazienti, salute, territori (HPST) (2009), che
paziente non sono presi in considerazione. Il paziente è chiamato decreta che il paziente passi da uno status di agente che deve sotto-
per la sua malattia e le cure sono meccanizzate, sistematizzate stare a uno status di autore del suo trattamento e della sua salute.
e protocollizzate e il professionista è un robot che esegue delle Il nuovo potere del paziente viene dal fatto che egli decide di
raccomandazioni di pratiche in funzione della patologia. Que- seguire o meno i consigli del curante e che possiede un sapere espe-
sto modello corrisponde in ergonomia al modello fisiologico, rienziale sulla propria malattia, spesso diverso dal terapista, che
dove sono misurate delle costanti cardiache, meccaniche, sonore e è necessario rispettare e prendere in considerazione. Per questo
visive. Ogni ergonomo interviene nel suo modello di competenza, modello, la soggettività non è più da combattere. Essa partecipa
ma l’operatore non è coinvolto. al riconoscimento della singolarità del soggetto, in quanto essere
umano autonomo che desidera, e dei saperi esperienziali che egli
Modello sociale costruisce vivendo quotidianamente le questioni della sua salute.
La relazione educativa prende il sopravvento sull’onnipotenza
È il trattamento sociale della malattia e della disabilità. È l’era
della ricerca di obiettività. «Aprire uno spazio alla soggettività è,
della socializzazione della disabilità e della malattia. Il polo di
innanzitutto, riconoscerla (la salute come realtà oggettiva e come
interesse è sociale. Creazione della sicurezza sociale nel 1945,
stato soggettivo o anche come realtà sociale) e accettare che essa
la Commissione tecnica di orientamento e riclassificazione pro-
sia non una tara da correggere ma, per il curante, una parte della
fessionale (COTOREP), primo grande dispositivo legislativo in
sua pratica e, per il paziente, l’espressione della sua realtà» [65] . Il
Francia relativo alla disabilità, risale al 1975, con la legge di
cittadino deve essere in grado di decidere e di controllare il suo
orientamento a favore delle persone disabili. La legge dell’11 feb-
destino politico, cioè di ottenere i mezzi per pesare realmente sulle
braio del 2005 è enunciata a nome «dell’uguaglianza dei diritti
scelte e sulle decisioni politiche (Lecorps, Paturet, 1999 [57] ).
e delle possibilità, della cittadinanza e della partecipazione di
Questo modello si interessa alla singolarità delle persone, alle
persone disabili». L’approccio alla disabilità in ergonomia è pre-
loro richieste, alla loro storia, ai loro progetti, alla loro soggettività
sente in permanenza nella nostra attività sul terreno. Noi siamo
e al loro contesto. Questo modello si inserisce in un para-
stati portati a creare dei posti per disabili ma anche a lavo-
digma fenomenologico. Il massaggiatore-fisioterapista inventa
rare nell’integrazione di questo posto per disabile all’interno
e riorienta nell’azione, a partire da riferimenti scientifici e da
dell’impresa. Si trattava di lottare contro delle resistenze interne
riferimenti regolamentari, delle esperienze, con il paziente coau-
dell’impresa. Da ultimo, i dati di ritorno evidenziano che, una
tore, codecisore: la valutazione di partenza, gli obiettivi di cura,
volta accettato, il posto per disabili è spesso ricercato dai meno
la realizzazione del programma terapeutico, il riorientamento
disabili ed è spesso indicativo di un malessere degli altri opera-
nell’azione dei bilanci e dei programmi, il bilancio finale e i
tori. Esso diviene, a questo punto, un soggetto di scambi degli
consigli. Completando l’iter terapeutico tradizionale con nuove
operatori e permette di far risalire sotto una maniera conviviale
conoscenze e nuovi mezzi educativi, il problema di salute sarà
delle preoccupazioni preesistenti e non espresse.
valutato e trattato differentemente (nuove valutazioni, nuove
decisioni terapeutiche, nuovi obiettivi di cura scelti e nuove
Modello globale di salute positivista tecniche di cura scelte). Saranno, così, ottenuti nuovi risultati tera-
Principale attore della sua salute, l’essere umano vi è conside- peutici e nuovi risultati educativi [66] . Qui l’educazione è concepita
rato come un essere di bisogni [59] , responsabile della sua salute. come accompagnamento al progetto di salute di un soggetto e di
Malato o meno, egli deve svolgere il ruolo che i professionisti e gli un gruppo nell’esercizio di una funzione critica. «È il paziente
esperti della salute si attendono da lui e che vogliono per lui. Gli anche nella sua cecità che è la guida, in quanto lui solo è in
individui divengono degli oggetti da controllare, da regolarizzare grado di indicare la strada, di dare il senso» (Lecorps, Paturet,

EMC - Medicina Riabilitativa 9


I – 26-030-B-10  Ergonomia e fisioterapia

1999) [67] . «La competenza del paziente riguarda la comprensione una sintesi delle diverse ergonomie ricordate prima, per divenire
di sé, della sua malattia e del suo trattamento e le capacità di auto- l’ergonomia o l’approccio globale alla salute dell’individuo da
controllo, di autotrattamento, di adattamento e di riadattamento parte dell’individuo stesso [70] .
della terapia al proprio stile di vita e di integrazione di nuove
acquisizioni della tecnologia. L’educazione desidera condurre il
paziente a conciliare al meglio progetti di vita ed esigenze del trat-
Applicazione al mondo del lavoro
tamento e a sviluppare uno status di soggetto e anche di cittadino Il modello di salute complesso trova la sua applicazione nel
di salute» [67, 68] . Il paziente e il professionista sono degli autori mondo dell’impresa. L’implementazione di una formazione che
riflessivi. Per Gatto [66, 69] , «l’educazione ha come funzione essen- può far parte delle raccomandazioni ergonomiche non passa più
ziale quella di aiutare nella socializzazione delle persone, prosegue per un corso in aula o la proiezione di un video. Se l’impresa
tutta la vita e i suoi effetti sono misurabili in base a un guadagno vuole ottenere dei risultati probanti, deve essere implementata
di autonomia degli individui in un contesto, in una società. Si una formazione dedicata, che deve soprattutto integrare la parte-
tratta di aiutare i malati e i non malati a guadagnare in autono- cipazione degli operatori, che divengono gli attori della propria
mia e, quindi, in responsabilità nei confronti della loro salute». formazione, e mutualizzare i gesti esperti garanti di un’efficacia
Qui, l’iter terapeutico è basato su: dimostrata dall’assenza di patologie professionali nei loro uti-
• ascolto, accettazione della differenza; lizzatori. Questa formazione derivata dal terreno e sintetizzata
• rispetto della verità del paziente, non conformizzazione a dei dall’ergonomo è basata su una parte pratica importante rinforzata
programmi prestabiliti in anticipo; in seconda intenzione da una parte teorica. L’idea è di lavorare su
• utilizzo di teorie e modelli dell’educazione nella pratica di cure; ciò che percepisce l’operatore, ponendolo in situazioni quanto
• incertezza, imprevedibile, non giudizio; più vicine possibile alla sua attività professionale, arrivando fino
• cocostruzione, insieme al paziente, della valutazione, degli a ricreare dei simulatori di attività. Questo approccio, che inte-
obiettivi e del programma di salute; gra il più vicino possibile le dimensioni dell’attività, è apprezzato
• coconcettualizzazione, insieme al paziente, dell’azione dall’operatore, tanto più che, dal momento che il lavoro si rea-
nell’azione di cure; lizza in gruppo, ne nasce una certa emulazione, che favorisce degli
• realizzazione delle pratiche e loro valutazione a partire da scambi tra i partecipanti, quasi inesistenti, di solito. Noi siamo in
referenziali scientifici in medicina, in massofisioterapia, in edu- una trasmissione delle conoscenze dall’esperienza degli operatori
cazione e in comunicazione; esperti verso gli operatori novizi, ma lasciando a ciascuno il suo
• realizzazione delle pratiche e loro valutazione a partire da refe- ruolo di attore. La nozione di sensazione è ben conosciuta sotto
renziali regolamentari; altri termini dal fisioterapista. Noi siamo, in effetti, nel campo
• realizzazione delle pratiche e loro valutazione a partire da del neuro-sensori-motorio, utilizzato in rieducazione, ma ripreso
referenziali esperienziali del paziente e del massaggiatore- qui nell’educazione alla salute attraverso l’attività professionale.
fisioterapista. Si parla di Economia posturale® (Decourcelle, Barette [29] ) e di com-
In ergonomia, questo modello corrisponde all’implementa- penso posturale (Barette, Godart [71] ). Gli indicatori di successo di
zione dei dispositivi di formazione nei quali l’operatore parte- questo tipo di formazione si pongono a diversi livelli. Malgrado
cipa all’elaborazione o, anche, realizza la propria analisi della sua ciò, la loro visibilità richiede di prendersi un po’ di tempo. Le espe-
attività. rienze seguite all’interno delle imprese di trasporto aereo o altri
provveditori di servizi dimostrano che la formazione richiede un
tempo di integrazione. Tuttavia, gli indicatori di interruzione di
Modello di salute complessa
lavoro per incidente vertebrale o degli arti o di malattia profes-
Questo modello è imperniato sull’equilibrio dinamico e pro- sionale diminuiscono (congresso di medicina del lavoro, 2012).
gressivo tra l’individuo e il suo ambiente [66] . Esso sviluppa un La formazione dei nuovi assunti pone anche in evidenza una
approccio globale alla salute e all’individuo malato. Questo diminuzione degli incidenti sul lavoro. La soddisfazione degli ope-
modello propone di valutare, tracciare e implementare dei dispo- ratori è percepita anche all’interno della loro attività. Essi non si
sitivi terapeutici, educativi e sociali per permettere alla persona muovono più nella stessa maniera e, soprattutto, utilizzano questi
malata, alla persona disabile e alla persona esclusa di impegnarsi principi nelle loro attività della vita quotidiana. Pertanto, uno dei
a livello della società e di assumere una posizione di partecipante criteri di successo è un coinvolgimento dell’insieme dei respon-
in funzione delle proprie richieste, dei propri bisogni, della propria sabili dell’impresa per creare questa dinamica, all’interno della
esperienza, della propria malattia e così via. Esso ingloba i quattro quale il fisioterapista-ergonomo deve integrarsi a causa delle sue
modelli precedenti. Non li rifiuta ma permette la loro articola- conoscenze.
zione e la loro coordinazione. In funzione della persona malata
e della situazione di cura, è indicato l’utilizzo di uno dei quattro
modelli precedenti e delle sue applicazioni pratiche, mentre gli
altri sono controindicati. È, quindi, necessario conoscere e utiliz-  Scuole della schiena
zare il modello e gli strumenti pertinenti perché il risultato atteso e fisioterapia [72, 73]

corrisponda al risultato ottenuto. Questo modello si basa, in fun-


zione del paziente e della sua evoluzione, su conoscenze e pratiche Punto sulle scuole della schiena
in medicina e in fisioterapia, conoscenze e pratiche in educazione,
conoscenze e pratiche in massofisioterapia e conoscenze e prati- Dalla creazione della scuola della schiena in Svezia nel 1969, le
che in diritto, sull’esperienza del paziente e sull’esperienza del scuole della schiena sono spesso state usate per trattare i pazienti
professionista. Questo modello permette di adattare l’ambiente che soffrono di lombalgia. Tuttavia, il programma delle scuole
e il posto di lavoro all’individuo sul piano fisico ma anche sul della schiena è cambiato e sembra variare notevolmente oggi.
piano psicologico. Questo modello è, per noi, quello che si avvi- Esistono delle prove moderate che suggeriscono che le scuole
cina di più all’attività che noi sviluppiamo in ergonomia. Lo della schiena sono più efficaci per il dolore e la funzione rispetto
strumento essenziale implementato da Leplat [26] e che funge da ad altre terapie conservative, se i pazienti che soffrono di lom-
riferimento nell’ergonomia francese è l’analisi di attività. Spesso balgie croniche sono gestiti nella pratica generale o nei servizi
considerata un semplice approccio all’attività dell’operatore, essa medici generalisti o secondari. Esistono delle prove contradditto-
è diventata, nel corso del tempo, uno strumento di formazione rie quanto al fatto che le scuole della schiena siano più efficaci
dell’operatore, ma, per ritorno dell’esperienza acquisita o ritorno del placebo o dei gruppi controllo su lista d’attesa per il dolore, la
di esperienza (REX), essa è diventata formatrice per l’ergonomo. La funzione e il ritorno al lavoro. Delle prove moderate suggeriscono
difficoltà è di implementare questo tipo di formazione che deve, che le scuole della schiena, implementate in ambito professio-
per essere efficace, rispettare i livelli gerarchici e avere una visione nale, riducono il dolore e migliorano la funzione e la situazione
globale dell’impresa in cui noi interveniamo. Questo modello del ritorno al lavoro, a breve e a medio termine, rispetto a eser-
è ciò che abbiamo denominato Economia posturale® , che è un cizi, manipolazione, terapia miofasciale o consigli, nei pazienti
approccio dedicato all’operatore e al suo ambiente. Esso realizza che soffrono di lombalgie croniche (Rassegna Cochrane 2011 [44] ).

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Cosa si fa in queste scuole migliori. La pratica si svolge in due modi: nel corso delle sedute,
durante le quali è studiata, spiegata e dimostrata la sensazione
Queste scuole hanno l’obiettivo di insegnare ai pazienti lom- delle mobilità e dei fine corsa, delle contrazioni muscolari e
balgici cronici interessati i mezzi per conoscere meglio la loro del mantenimento volontario. Tra le sessioni, i discenti met-
schiena: la maniera in cui essa funziona e i mezzi di cui essi dispon- tono in pratica le diverse nozioni studiate, che permettono una
gono per proteggerla o lavorare con essa. L’insegnamento è fornito discussione futura elaborata in gruppo, secondo un principio
da una equipe pluridisciplinare (medici reumatologi, medici rie- sociocostruttivista consentito dal formato in piccolo gruppo, che
ducatori, fisioterapisti, psicologi, assistente sociale, ecc.), in genere favorisce lo scambio con il formatore oppure tra discenti.
all’interno di un servizio ospedaliero. Lo scopo è di modificare Questo lavoro può realizzarsi con vari gruppi, dei pazienti di
l’atteggiamento di fronte al proprio mal di schiena, dotandosi dei orizzonti vari con dei percorsi e livelli molto diversi, a volte ben
mezzi per vivere bene nonostante le lombalgie. Avviata in Fran- conosciuti, quando provengono dallo stesso ambiente del forma-
cia dal Dottor Bourreau a Saint-Antoine, la scuola della schiena tore (mondo della sanità). L’ergonomo sul campo è, dal canto suo,
voleva, all’inizio, essere una gestione complementare del paziente. spesso confrontato con popolazioni ignote con compiti specifici
che richiedono, a monte della formazione, uno studio dei gesti
Inquadramento di sedute di educazione alla sotto un angolo biomeccanico, per individuare i gesti esperti che
saranno la base dell’insegnamento gestuale trattenuto.
prevenzione in sanità
Le sedute si svolgono concretamente sotto forma di laboratori Altre scuole della schiena
teorici e pratici su un tema. L’esempio più frequente riguarda la
prevenzione della lombalgia con la scuola della schiena. Le scuole Modello di André Petit
della schiena hanno fatto scorrere già molto inchiostro, avendo i Una «École du Dos Mail 14® » è uno studio di fisioterapia che
loro aficionados e i loro detrattori. Oggi si possono distinguere le pratica le tecniche Mail 14® di terapie vertebrali e di prevenzione
scuole della schiena che funzionano in ambulatorio e che il tera-
dei DMS e dei disturbi cardiovascolari. La prima École du Dos
pista implementa per rispondere a una richiesta dei suoi pazienti
Mail 14® è stata creata nel 1982 a La Rochelle (Francia) da André
o dei suoi corrispondenti e quelle che sono realizzate in impresa.
Petit, fisioterapista e osteopata responsabile di un centro di riedu-
cazione vertebrale specializzato nel trattamento ortopedico delle
Implementazione disfunzioni vertebrali come la scoliosi, la cifosi, la lordosi, l’ernia
discale e le artrodesi vertebrali. Più di 2 000 fisioterapisti sono stati
Il massaggiatore-fisioterapista propone, allora, degli esercizi di formati in Francia a questa metodica. Lo strumento di base utiliz-
rinforzo e di mobilizzazione accompagnati da un insegnamento zato è il pallone di Klein. Essa si basa su una formazione pratica
teorico sulla patologia e da una realizzazione con la dimostra- “chiavi in mano” su quattro giorni, che permette di aprire una
zione dei movimenti profilattici (i gesti e le posture) più adeguati. scuola della schiena individuale o collettiva.
Questa azione preventiva, che rappresenta la continuità evidente
dell’esercizio terapeutico, rientra nelle disposizioni dell’articolo
Scuola della schiena della rete regionale
R.4321-13 del Codice di sanità pubblica. Noi lasciamo a Xavier
Dufour la cura di presentare la sua visione della formazione in RENODOS: il ricondizionamento vertebrale
ambulatorio. Tutto si basa su una gestione globale del paziente Le lombalgie croniche sono delle patologie sempre più spesso
all’uscita dal suo episodio doloroso vertebrale. diagnosticate dalla medicina ambulatoriale e per le quali non
esiste alcun trattamento curativo. Carichi troppo pesanti, gesti
Scuola della schiena in libera professione [72, 73] ripetitivi, posture errate: le cause sono molto variabili, ma il dolore
è molto reale. La scuola della schiena della clinica Saint-Roch
Scuola della schiena e attività in ambulatorio propone un programma personalizzato stabilito in cinque setti-
Il modello biomedico curativo presenta dei limiti che ogni mane. In ragione di quattro sedute settimanali in day hospital,
rieducatore ha già riscontrato, con una recidiva delle visite che questa gestione permette di ricostruire la propria muscolatura, di
questo tipo di trattamento sviluppa. La gestione delle disfun- riallenarsi allo sforzo e di imparare a gestire il proprio stress con
zioni non permette di trovare una situazione definitiva al il rilassamento, di imparare una gestualità adeguata o di miglio-
problema. Le scienze dell’educazione hanno mostrato l’interesse rare le proprie capacità fisiche. Le differenze di approccio sia nella
dell’educazione terapeutica nella gestione delle lombalgie; tut- formazione che nel trattamento mostrano bene le difficoltà a uni-
tavia, enunciare il principio non è sufficiente per permettere ficare queste pratiche. Esistono anche delle scuole della schiena
un’efficacia presso il grande pubblico, i pazienti o degli opera- quasi in tutti i paesi europei, così come in Canada, spesso citato
tori sul campo. Per comprendere la scelta pedagogica messa in come precursore in questa gestione. Noi possiamo citare come
atto, non bisogna concepire la lombalgia come una fatalità, come esempio l’università del Québec in Abitibi-Témiscamingue la cui
una patologia idiopatica. È importante comprendere le cause e formazione si svolge su 11 giorni e propone un approccio multi-
i meccanismi responsabili delle lombalgie per poter generare le fattoriale sia fisico che psicologico. Si ritrova anche un follow-up
variazioni comportamentali necessarie per la gestione dei feno- medico del candidato. La formazione è seguita in parte su inter-
meni dolorosi e psicologici. Le persone vittime di lombalgia sono net. Altri strumenti vedranno certamente la luce in poco tempo,
confrontate a numerosi discorsi discordanti da parte dei profes- tra l’altro l’applicazione del serious gaming, che permette un lavoro
sionisti sanitari, che non permettono loro di comprendere e di a casa propria assistito da computer. Tuttavia, il lato desocializ-
identificare la loro patologia e i fattori causali. Il programma della zante riconosciuto in questo tipo di patologia implica di riunire
scuola della schiena si articola intorno a quattro moduli: gli operatori per eseguire un’emulazione salvatrice.
• anatomia e biomeccanica: comprensione della relazione
struttura-funzione-patologia; Scuole della schiena in impresa [28, 32, 71, 74]
• blocco lombare secondo Troisier: strumento di protezione nelle
situazioni a rischio; Esse sono implementate dalla medicina del lavoro con l’accordo
• studio dei gesti e delle posture: identificazione dei comporta- della gerarchia. L’idea che emerge è di permettere al salariato che
menti da usare quotidianamente; ha subito un arresto per malattia di lunga durata di riprendere la
• sport e ginnastica di manutenzione: mantenere in maniera sua attività o nello stesso ruolo o grazie a un posto dedicato. Que-
autonoma. sta impostazione riprende quella instaurata dai Canadesi [70, 75] con
Ognuno di questi moduli comporta delle parti teoriche per una gestione multifattoriale. In effetti, l’operatore che si è fermato
aumentare le conoscenze dei partecipanti, permettendo loro di per diverse settimane, perfino diversi mesi, ha subito almeno due
dare un senso alle varie fasi del loro percorso di gestione. Lo scam- costrizioni importanti, che sono una desocializzazione professio-
bio e l’interazione tra il formatore e i discenti sono indispensabili nale, che spesso si ripercuote sulla sua attività personale, e una
per permettere a ciascuno una partecipazione e un’identificazione cinesiofobia, dovuta ai dolori provati. Si tratta, quindi, di mettere

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in atto una gestione globale dell’operatore da parte di un’equipe associate al lavoro o alla professione esercitata che devono essere
pluridisciplinare che comporta medico, psicologo, fisioterapista approcciate tanto sul piano fisico (respiratorio, vascolare) che su
ed ergonomo. Sono stati compiuti degli studi in questo senso e quello psichico (stress, disturbi psicosociali). Occorre, dunque,
i risultati ottenuti sono stati soddisfacenti in occasione del con- implementare questo tipo di formazione nei differenti settori
gresso di medicina del lavoro del 2012. Anche in questo caso, di attività. In effetti, i DMS sono spesso trattati nel quadro di
il fisioterapista-ergonomo può trovare un posto preponderante patologie della mobilità e del trasporto di carichi, cosa che noi
all’interno di questa equipe. La sua conoscenza delle patologie definiamo, nel nostro gergo, delle sollecitazioni estrinseche, ma
ne fa un interlocutore di scelta [71, 74] . il mondo terziario conosce anche le patologie muscoloscheletri-
che e si tratta, allora, di sollecitazioni intrinseche. Si possono,
quindi, ipotizzare delle patologie di ipermobilità e di ipomo-
 Conclusioni bilità, per le quali il fisioterapista ha un suo ruolo in quanto
intervenente.
L’ergonomia è un settore di competenza nel quale il
massaggiatore-fisioterapista ha un ruolo importante da svolgere. Ruolo del fisioterapista all’interno
Il legislatore, conferendogli la possibilità di partecipare a que-
sto campo di intervento, ha aperto la porta dell’impresa alla sua dell’impresa
attività professionale. Il fisioterapista può divenire un attore del Il terapista può anche integrarsi nella gestione degli opera-
mondo dell’impresa o in prima intenzione, realizzando una prima tori all’interno dell’impresa. Ne ha la possibilità? Certamente
diagnosi o Diag court® , o intervenendo come ergonomo o richie- per il suo decreto di competenza e anche per la sua formazione
dendo a uno di loro la sua partecipazione all’analisi di attività. iniziale. Alcuni di noi oggi possiedono il berretto di fisioterapista-
Malchaire [76] ha implementato molto bene questo tipo di inter- ergonomo, che permette un approccio globale all’attività degli
vento con il suo modello Sobane di prevenzione dei rischi con operatori. Attraverso le conoscenze delle due professioni, noi
quattro livelli di intervento (Malchaire, 2011 [76] ), permettendo siamo ai due estremi della catena di attività professionale. Cono-
una gradualità nell’intervento. L’evoluzione del modello di salute scendo allo stesso tempo le patologie e l’attività degli operatori,
complesso che abbiamo descritto ci permette, attraverso le scienze noi siamo in grado di apportarvi dei rimedi, non per prodigare
dell’educazione, di avere un approccio tale che l’operatore lascia delle cure, ma per comprendere le ragioni e costruire con gli
la sua posizione di agente per progredire verso una posizione di operatori degli approcci che permettano loro di gestire le disfun-
autore, garante della sua accettazione e della sua decisione di zioni professionali. L’approccio deve essere globale e tenere conto
modificazioni professionali impegnate. Nell’impresa, l’esperienza dei vari assi di approccio dei DMS. Roquelaure [1] (2002) precisa
dimostra che la chiave della riuscita passa per un coinvolgimento bene che l’approccio ai DMS si vuole globale e tiene conto degli
delle forze vive, che vanno dalla direzione al middle management, approcci fisici e psichici. Le componenti psicologiche e fisiologi-
così come per la partecipazione delle istanze professionali. Il fisio- che sono integrate.
terapista ha, dunque, un ruolo importante da svolgere, tanto più Anche l’approccio in impresa è diverso da quello dello stu-
che, dal 2008, l’impresa e la società in genere devono aprirsi e dio. Noi abbiamo la gestione di un gruppo che costruirà il suo
integrare al loro interno l’operatore disabile. Chi meglio di lui, approccio di protezione. Uno dei difetti del questionario è che
in quanto terapista e preventore ergonomo, può apportare la sua esso fornisce delle indicazioni sulle sensazioni dell’operatore, ma
perizia per integrare la disabilità nella nostra società moderna? la gestione del gruppo fa parte della gestione dei DMS. Leplat [26]
Esiste una complementarietà tra l’analisi di attività da una parte, lo precisa bene: il gruppo implementa i propri sistemi di prote-
che permette di comprendere il modo operativo del professioni- zione per l’insieme dei suoi membri. Anche in questo caso, il
sta, e il bilancio di attività del fisioterapista realizzato presso il suo terapista ergonomo deve analizzare questi fatti, integrarli e far
paziente. Andare nel senso di un rinforzo di questi legami ci sem- progredire l’insieme. Se l’operatore ha una posizione di agente, si
bra indispensabile nel mondo moderno, perché ognuno diventi può dire la stessa cosa del gruppo? Se si ritiene che il gruppo crei
l’autore della propria salute e della propria attività. Noi possiamo delle risposte, esso è, forse, autore in certi casi. Vi è, senza dub-
ritenere che esistano degli sbocchi per i fisioterapisti nella loro bio, anche qui, una pista di riflessione da seguire a livello delle
pratica professionale. In effetti, il terapista si trova sempre più inte- scienze dell’educazione! La visione del ruolo del massaggiatore-
ressato dalle patologie derivanti dell’attività professionale e non fisioterapista può essere anche modificata. Egli diviene un attore
unicamente dalle malattie professionali (definizione giuridica del di salute tanto all’interno del suo studio che nell’equipe sanita-
problema). Sembra chiaro che l’attività degli operatori legata a una ria nell’impresa, lavorando di concerto con medico, ergonomo e
precarietà per alcuni dei loro posti di lavoro genera questo tipo di preventore. Per le sue conoscenze, egli può, così, partecipare al
patologie. Il massaggiatore-fisioterapista deve prendere in carico recupero funzionale degli operatori feriti. Se esistono degli infer-
il suo paziente in questo settore. Egli ha, pertanto, la necessità mieri del lavoro, non è possibile ipotizzare dei fisioterapisti del
di riconoscere che il suo paziente è anche un operatore salariato lavoro a fianco degli ergonomi e dei preventori, in un’epoca in cui
o meno. Tutti i nostri colleghi non possono o non desiderano il mondo dell’impresa non conta più di 6 000 medici del lavoro e
entrare nell’impresa per risolvere i problemi del loro paziente, ma così via?
è del tutto auspicabile fornire loro i mezzi per inserirsi in una poli- Dopo questa esposizione di futuri assi professionali possibili per
tica di formazione che permetta al paziente operatore di passare da le generazioni future dei fisioterapisti, noi finiremo con questa
una posizione di agente a una posizione di autore. Il fisioterapista frase di un operatore al termine di una formazione, che ci ha detto:
diviene, così, un attore della prevenzione dei DMS, pur rima- «Ho sempre male alla schiena ma mi adatto, poiché ora so per-
nendo nel proprio studio. Egli si inserisce anche nella gestione ché e so che cosa fare». Era passato da agente ad autore!
dell’operatore che invecchia e che non bisogna abbandonare, a
causa dell’aumento dell’età pensionabile. Deve anche essere con-
siderata una gestione delle capacità degli operatori in funzione
del loro invecchiamento. Per quanto riguarda le prospettive di  Riferimenti bibliografici
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EMC - Medicina Riabilitativa 13


I – 26-030-B-10  Ergonomia e fisioterapia

www.ergonomie-self.org. www.ace-ergocanada.ca.
www.anact.fr. www.iea.cc.
www.usherbrooke.ca. www.sante.gouv.fr/htm/dossiers/comppaqh/accueilwww.activites.org.
www.inrs.fr. www.pistes.uqam.ca/v8n1/sommaire.html.

G. Barette, Cadre de santé en masso-kinésithérapie (gilles.barette@gmail.com).


99, avenue Gabriel-éri, 93370 Montfermeil, France.
S. Crouzet-Vincent, Ergothérapeute, cadre de santé, consultant, formateur à l’IFCEES Centre Aragon.
615, avenue de Montpellier, 34970 Lattes, France.
F. Gatto, Docteur en sciences de l’éducation.
Université Paul-aléry, Montpellier 3. SUFCO. Route de Mende, 34199 Montpellier cedex 05, France.
F. Roche, Consultant en ergonomie.
28, boulevard Babin-Chevaye, 44200 Nantes, France.
X. Dufour, Masseur-kinésithérapeute, ergonome.
8, rue des Mariniers, 75014 Paris, France.

Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: Barette G, Crouzet-Vincent S, Gatto F, Roche F, Dufour X. Ergonomia e fisioterapia. EMC - Medicina
Riabilitativa 2014;21(3):1-14 [Articolo I – 26-030-B-10].

Disponibile su www.em-consulte.com/it
Algoritmi Iconografia Video- Documenti Informazioni Informazioni Autovalutazione Caso
decisionali supplementare animazioni legali per il paziente supplementari clinico

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