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Daniele Sabbi

Matricola 0000258089

RAPPORTO TRA GUERRA E MEDIA: IL CASO IRACHENO

CAPITOLI: 1. Introduzione 2. Lembedding 3. La furba propaganda della volpe: il caso Fox 4. Il desolante esempio italiano 5. Dallillusione democratica alla guerra civile 6. Armi di distruzione di massa 7. Il caso Haditha 8. Ruolo della stampa 9. Abu Ghraib, torturata anche la democrazia 10. Libert di comunicazione oggi

11. Bibliografia e fonti

1. INTRODUZIONE Se linformazione una finestra che si apre sul mondo, la sua mancanza crea un recinto invalicabile: diventa impossibile sapere cosa accade al di l del proprio pianerottolo, dei propri pregiudizi. Per alcuni la guerra in Iraq doveva essere una versione tragica del grande fratello, testimoniata da telecamere libere e obiettive provenienti dallintero pianeta. 2. LEMBEDDING <Grazie ai giornalisti embedded ci sar la possibilit di vivere veramente lesperienza dei soldati mentre avanzano su Baghdad>, disse alla vigilia Andrew Heyward, presidente di CBS news. Non andata proprio cos. Gli embedded hanno dovuto firmare un contratto con lesercito accettando 50 condizioni comportamentali con le quali il Pentagono ha indicato cosa si poteva pubblicare e cosa no. <Lobiettivo del sistema quello di controllare quanto riportato incoraggiando i giornalisti a identificarsi con le unit di appartenenza>, spiega David Miller dello Stirling Media Research Institute. <E quasi impossibile distinguere i giornalisti embedded dai marines veri: hanno capelli tagliati a spazzola, girano scortati su fuoristrada blindati>, gli fa eco Giovanna Botteri, inviata del tg3. Il risultato un patriottismo informativo, unidentificazione che produce alti rischi di autocensura, come denunciato da France2. Zucconi definisce lembedding un modo di <incorporare i giornalisti perch facciano vedere molto, senza spiegare niente>. Il 18 Novembre 2004 Inter Press Service lancia un allarme <sui giornalisti detenuti dal governo ad interim installato dagli USA in Iraq. Tra i "cento ordini" firmati dall'ex amministratore USA in Iraq, Paul Bremer, c'era l'Ordine 65, passato il 20 marzo 2004, che istituiva una commissione irachena su comunicazione e media con il completo controllo su concessioni e regolamentazione delle telecomunicazioni. Pochi giorni dopo la "consegna" del potere a un governo iracheno ad interim, nel 2004, l'ufficio di Bagdad di Al Jazeera fu saccheggiato e poi chiuso. Alla rete fu vietato di diffondere notizie dall'Iraq, inizialmente per un mese, e poi <indefinitamente>. La commissione sui media ordin a tutte le agenzie di informazione di <seguire la linea del governo sull'offensiva USA di Fallujah o prepararsi a un'azione legale>. 3. LA FURBA PROPAGANDA DELLA VOLPE: IL CASO FOX

Il meccanismo dellembedding funziona grazie a forme di pura propaganda. Varie reti americane trattano dellesercito americano usando il noi. Ogni servizio del canale Fox News condito dalla perenne scritta Operation Iraqi Freedom e termina con bandiere usa al vento. Pullulano servizi su scuole dove si insegnano i motivi del patriottismo e si invita i bambini a spedire foto che testimonino lamore per la nazione. Rick Loventhal, embedded, in uno storico servizio mostra orgoglioso un laboratorio di armi biologiche dove Saddam produce le armi di distruzione di massa. Fox News dar poco dopo lannuncio della scoperta di un impianto nucleare sotterraneo a sud di Baghdad. Tutto falso, ovviamente: sar il Pentagono a smontare la tesi. Rimane un tipo di informazione sensazionalistica, gridata, aggressiva, senza controllo delle fonti e priva di etica, considerata forse anacronistica. Gli ascolti premiano il canale all news Fox, anche per la scelta del flusso continuo di immagini, rispetto ai telegiornali tradizionali di network storici come ABC, CBS, NBC. Questi ultimi in difficolt, tra laltro, per la scelta di molti inserzionisti di revocare la pubblicit durante la guerra, trovando indelicato interrompere le immagini di un bombardamento per reclamizzare merendine o detersivi. Il canale Fox di propriet di Murdoch, abbastanza ricco da permettersi di rinunciare a buona parte degli introiti. <Murdoch un guerrafondaio che con i suoi media ha promosso il conflitto> ha sentenziato Ted Turner, fondatore della CNN. <Fox finir per minare la credibilit delle emittenti americane>, ha rilanciato Greg Dyke, direttore della BBC. <Agnew, il vice di Nixon, denunci per primo, nel 1969, la parzialit dei mezzi di informazione. Tra il 2001 e il 2003 il numero di voci levate in questa direzione significativamente cresciuto, grazie anche alladesione di alcuni protagonisti dellestablishment giornalistico democratico: Bernard Goldberg ex volto televisivo di Cbs e vincitore di un Emmy ha pubblicato un best-seller, prendendo di mira la pretesa delle news imparziali. Da un lato sono sorti think-tank, istituti di ricerca e di vigilanza sui media, attenti allinfluenza left-winged sui temi di interesse nazionale; dallaltro, sono emerse proposte alternative, programmi che ironizzano sulle idiosincrasie buoniste dei liberal, trasmissioni che aprono il credito alle opinioni conservatrici e coinvolgono ospiti repubblicani. Per comprendere il cambiamento della televisione americana bisognerebbe cogliere la coincidenza con la felice congiuntura tecnologica che ha portato allaffermazione della cable Tv: un alveo ideale di sviluppo per le ritrovate simpatie di destra, la cui espansione viene da pi parti associata alla disponibilit di nuovi mezzi di espressione. Il frutto pi maturo di questa espansione, la Fox News di Rupert Murdoch, nasce nel 1996. Secondo Scott Collins, autore di un libro dedicato al nuovo corso dellinformazione statunitense (intitolato Crazy as a Fox), il riflesso degli eventi dell11 settembre non basta a spiegare lascesa di Fox News: piuttosto, sono i suoi concorrenti a mancare di unidea illuminante. Collins giunge a conclusioni interessanti: se fino dieci anni fa le reti televisive si limitavano a dare conto della politica o almeno cos dichiaravano oggi concorrono attivamente alla costruzione del dibattito politico. Questa lettura viene confermata dal Pew Research Center, che titola la sua ricerca del giugno 2004 News audiences increasingly

politicised. I protagonisti dellinformazione di Fox News sono sanguigni opinionisti, come Bill OReilly, e non compassati e ineccepibili anchorman. Oltre alla innegabile chiarezza, uno degli ingredienti del successo di Fox News sta nel fatto di aver dato voce a unesigenza diffusa nellaudience americana, che negli ultimi quattro anni ha progressivamente perso fiducia nelle news televisive cosiddette indipendenti. Fox News risponde con un giornalismo che somiglia ben poco ai resoconti asettici e senza cedere allelitismo>. 1 Vedremo pi avanti un esempio della parzialit di Fox con il caso Haditha. In realt per molti casi di muscolosa autocensura si sono manifestati in gran parte delle reti americane. 4. IL DESOLANTE ESEMPIO ITALIANO Nei salotti dellinformazione televisiva giungono racconti confortanti sullavventura irachena dei militari italiani. Viene dipinta una fiabesca missione umanitaria, con i nostri carabinieri impegnati ad innaffiare aiuole e distribuire merendine alla popolazione. Corrisponde al vero? Il 3 settembre 2004 compare su il manifesto uninchiesta di Roberto Saviano. Lui stesso racconta: <Linchiesta nasce perch stavo seguendo una vicenda legata a delle tangenti che alcuni soldati avrebbero pagato per partire per le missioni di pace. Circa il 3% dello stipendio veniva versato allufficiale che aveva inserito il ragazzo nel battaglione. Cos fermo dei soldati alluscita della caserma: tutti confermano questa cosa ma nessuno disposto a raccontarmi niente. Mi raccontano a fiume, invece, unaltra esperienza:loperazione Antica Babilonia, appena conclusa>. Cos nasce linchiesta, basata su interviste ai militari della caserma Garibaldi di Caserta. Questi chiedono di rimanere anonimi, perch un bersagliere che parla coi giornali rischia di essere punito. <In Iraq i nostri commilitoni si divertivano a circoscrivere le abitazioni di alcuni sospetti con la benzina, accendevano e guardavano il fuoco avvolgere la casa di quei poveri cristi che urlavano. Poi spegnevano e arrestavano questa gente, quasi sempre innocente. [] Prendevamo specialmente le donne e i giovani, senza criterio. Erano i pi deboli, quindi era pi semplice avere da loro informazioni. Ho foto di bambini messi al muro come criminali. Non ho mai denunciato nessuno, la mia carriera sarebbe finita l. [] Gli americani appena entrano in casa pensano ad accanirsi su chi ci abita, gli italiani prendono quello che trovano. Un mio amico si fregato orologi e spille doro. [] Ai tg vediamo un altro Iraq. Mai uomini che muoiono di fame o bambini che scavano per rompere qualche tubatura dellacqua e bere. Quando racconto quello che ho visto, mia madre mi chiede se sono sicuro di essere stato in Iraq>. L11 maggio 2004 il tg3 intervista Pina Bruno, vedova del maresciallo ucciso nellattentato di Nassiriya. La donna racconta come la polizia irachena torturasse i prigionieri nelle carceri locali. I media cercano di smontare laccusa della donna, fino
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ad accusare il tg3 di aver manipolato lintervista, finch il caso si sgonfia. Torniamo a Saviano, che conclude amaramente gli esiti dellinchiesta. <La sensazione di solitudine che pu cogliere un giornalista dopo uninchiesta del genere tremenda: ero certo che mi avrebbero seguito diversi giornalisti. Invece silenzio totale, nonostante diverse testate avessero foto di bambini con fucili puntati in volto e lettere di soldati sullorlo del suicidio. Silenzio, come in Somalia [missione Ibis del 1993,N.d.A.] In procura militare nessuno ha cercato di comprendere cosa fosse avvenuto. Tutto rientrato come sempre in una disputa politica da schieramento che ha ridotto alla formula numerica del giusto intervento o del pacifismo assoluto. Prima di giungere a questo bisognava raccontare cos stata la guerra>2. 5. DALLILLUSIONE DEMOCRATICA ALLA GUERRA CIVILE Cerchiamo di farlo noi. <E' un disastro>, ha dichiarato al Times Tareq al-Hashemi, vicepresidente iracheno di etnia sunnita, sottolineando: <In questo modo non fanno che provocare tutti gli iracheni, specialmente la comunit sunnita. Stanno spingendo la gente ad unirsi alla resistenza e a combattere. Forse alcuni di loro ora condividono di pi le posizioni di al Qaeda>. Questa guerra non solo ha fallito lobiettivo di annientare il terrorismo, ma allopposto ha finito per alimentarlo, giustificando agli occhi degli iracheni moderati lodio dei terroristi verso loccidente. La creazione di una pacifica democrazia federale illusoria: i curdi mirano a riunificate la loro etnia, oggi dispersa tra Siria, Iran e Turchia, in un Kurdistan indipendente. Gli sciiti, daltro canto, non vogliono rinunciare a quella che considerano loro patria. Solo I sunniti appoggiano uno stato federale, ma sono una minoranza e occupano unarea dove le risorse petrolifere sono minori, ed hanno quindi meno potere politico. Nonostante lesistenza di alcuni ghetti (agli sciiti venivano riservati i quartieri pi poveri) le tre fazioni hanno sempre convissuto in maniera civile, mantenendo matrimoni e scuole comuni. Dopo lattacco americano, la sola difesa efficace ai proiettili consiste nellarroccarsi allinterno della propria comunit, considerando nemico chiunque non si identifichi in essa. La regione era gi stata preda di un simile scoppio di febbre confessionale durante la prima Guerra del Golfo tra Iran e Iraq. Nel tentativo di mobilitare lopinione pubblica araba, Saddam Hussein punt sulla retorica antisciita che stata diffusa dalle schiere di commentatori e intellettuali che fanno riferimento al movimento baathista. Per il quotidiano arabo Asharq al Awsat lattentato che distrusse la moschea sciita di Samarra, il 22 febbraio 2006, avvi un meccanismo devastante. Una logica perversa di vendette incrociate ha portato rapidamente a una guerra civile. Ora le comunit sono separate da muri invisibili quanto invalicabili. Guastando lunit nazionale irachena
M. Veneziani, Controinformazione, stampa alternativa e giornalismo dinchiesta dagli anni sessanta a oggi, Castelvecchi, 2006
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si frantumato lunico pilastro che garantiva una convivenza pacifica. Il problema, in realt, molto pi vasto, figlio della moderna globalizzazione. Jean-Luis Bruguire, magistrato dellantiterrorismo francese, sostiene lesistenza di un triangolo del terrore con un angolo nel nord Africa (Tunisia, Algeria), uno nella vasta area mediorientale, e uno nella zona ex-jugoslava. I Balcani sono dagli anni 90 un prolifico laboratorio della jihad delle milizie islamiche, prima assediando la Bosnia, ed ora puntando ad alcune regioni del Kosovo, in comunione con le mafie kosovaro-albanesi che le controllano. Gli stessi servizi segreti di Pristina hanno recentemente lanciato lallarme sulla minaccia fondamentalista incombente, rappresentata da gruppi salafiti e wahabiti. Per affrontare efficacemente il terrorismo bisogna riconoscerne la forza multinazionale, potenziando lattivit dei servizi segreti in tal senso. O, in alternativa, bombardare mezzo pianeta. I vertici americani hanno preferito la seconda possibilit. Nel frattempo, peraltro, le fondamenta su cui era basata loffensiva americana sono crollati. Una inchiesta del Senato americano terminata l11 settembre 2006 ha dimostrato che Saddam riteneva Al Qaeda una grave minaccia al suo regime laico, e aveva un pessimo rapporto con Bin Laden,. Anche le armi di distruzione di massa non sono mai esistite, come garantirono gli ispettori Onu, nonostante Bush, ma anche vari quotidiani, giurassero di vederle chiaramente. 6. ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA TRA SUPEREROI ESPORTATORI (NON PROPRIO DI DEMOCRAZIA) In Italia il paladino della super vista il Giornale di Belpietro, che nel marzo 2003 si spinge a elencare le armi chimiche che Saddam conserva in cantina: migliaia di litri di gas nervino, antrace, botulino, nascosti in moschee e scuole, incluse dettagliate spiegazioni sui piani segreti che permettevano a Saddam di nascondere tale arsenale. I marines, avanzando verso Baghdad, non incontrano nemmeno una castagnola. Davanti allevidenza, il Giornale si difende sostenendo che quel dispettoso di Saddam le ha annientate proprio in vista dellattacco americano. O Saddam un testardo collezionista di carbonchio e gas nervino, e ha cancellato lassortimento appena in tempo in un impeto di gelosia, oppure ha creato un arsenale devastante allo scopo di difendersi per poi liberarsene proprio alla vigilia di una guerra. Quale delle due sia pi probabile, il Giornale non lha mai spiegato. Per risolvere il problema alla radice, lAmerica ha provveduto allassenza delle armi proibite fornendole di tasca propria. Concentriamoci su Fallujah, citt a 50 km a ovest di Baghdad,considerata un punto cruciale dell offensiva contro il triangolo sunnita. Gli USA, utilizzando i media, creano ad arte la figura di Al Zarqawi, proposto come un mito distruttivo, purista del genocidio, la cui cattura viene identificata come unica medicina contro il terrorismo. I servizi segreti USA sono certi che costui viva a Falluja. Tanto basta a scatenare un infernale fuoco di sbarramento contro la citt e decine di raid aerei. Tra morti e sfollati, la popolazione di Falluja passer in pochi giorni da 300.00 persone a poco pi di un terzo. Non fu sufficiente a piegare la

resistenza sunnita, cos gli USA decidono di scoprire le carte. Sigfrido Ranucci, inviato di Rainews 24, ha dimostrato come la citt santa di Falluja fu rasa al suolo la notte dell8 novembre 2004 grazie alluso di bombe al fosforo bianco, evoluzione del napalm. Lo descrive Jeff Englehart, veterano della guerra in Iraq: <Labbiamo utilizzata come arma psicologica contro i ribelli quando non riuscivamo a stanarli dai loro nascondigli con un eplosivo al plastico. Abbiamo combattuto i ribelli grazie ad azioni shake and bake (scuoti e cuoci), utilizzando il Fosforo Bianco per farli uscire allo scoperto e lHE per distruggerli>.3 Linchiesta arriva perfino a Washington, dove la Casa Bianca si affanna ad accusare la Rai di propaganda antiamericana. Il servizio viene acquistato dalle principali tv di tutto il mondo. Di fronte a immagini inequivocabili, anche lamministrazione Bush ammette luso del fosforo bianco, vietato da cinque convenzioni internazionali. Nella tv italiana non si trova traccia del servizio di Ranucci. Rainews lo trasmette un anno dopo, il 7 novembre 2005, peraltro a tarda notte. I TG rai per unintera settimana ignorano largomento, per poi rincorrere le tesi americane riguardo a usi esclusivamente militari dellarma chimica. E falso: saranno centinaia i corpi di civili trovati carbonizzati, con la pelle sciolta, vestiti intatti e senza fori di proiettile. Teodori, dal Giornale, liquida largomento sostenendo che si tratta di una storia di partigianeria filoterroristica, tentativo di far passare gli americani come nazisti. 4 7. IL CASO HADITHA Emblematico ci che successe nella cittadina di Haditha, nella provincia sunnita di Anbar. Il 19 novembre 2005 il tredicesimo battaglione dei Marines USA sta pattugliando la zona di Al Subhani quando una carica di esplosivo distrugge il mezzo Humvee su cui stanno viaggiando. Il caporale Miguel Terrazas, ventenne, muore sul colpo. La risposta dei marines tremenda. <I marines fermano un taxi che arriva incontro al loro convoglio sulla strada principale, uccidendo quattro studenti e l'autista, poi si dividono entrando in quattro case nelle vicinanze: nella prima (casa Waleed) uccidono sette persone, tra cui due donne ed una bambina; nella seconda (casa Younis) uccidono otto persone, tra cui sei donne; la terza e quarta casa appartengono allo stesso nucleo familiare Ayed, nella casa del padre vengono uccisi quattro uomini mentre nella casa del figlio sono tenuti prigionieri donne e bambini>.5 In totale, 24 persone perdono la vita. Nelle ore successive i sergenti della compagnia e alcuni ufficiali superiori ordinano di ripulire il campo di battaglia. La versione che il battaglione verbalizz, a nome del sergente Frank Wuterich, sosteneva che la morte dei civili fosse da attribuire ad una bomba esplosa nelle vicinanze. Altri marines, incaricati di raccogliere informazioni sulle vittime, videro senza alternative che erano state uccise da proiettili sparati alla testa e al petto e non dai frammenti di una
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fonte: The Guardian, traduzione mia. Fonte wikipedia.it

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Download gratuito del video allindirizzo www.rainews24.rai.it/ran24/inchiesta/body.asp

granata, ma decisero di nascondere la verit. Il 3 Giugno 2006 il New York Time pubblica unintervista ad un generale dell'esercito americano il quale afferma che il comando dei marines cap subito cosa era successo ad Haditha, ma ci nonostante non indag sulla vicenda. Solo il 17 maggio 2006, al termine di una inchiesta, 4 marines vengono condannati all'ergastolo, mentre 4 loro superiori saranno condannati per negligenze nei controlli. 8. RUOLO DELLA STAMPA Il 19 novembre 2005, il giorno della Strage di Haditha, Al Jazeera era stata da tempo bandita dall'Iraq. Il canale Al Jazeera, con oltre 40 milioni di spettatori nel mondo arabo, la pi grande emittente di notizie nel Medio Oriente. Gli Stati Uniti hanno bombardato gli uffici del network in Afghanistan nel 2001 e hanno preso a cannonate nellaprile 2003 lhotel Basra, dove i giornalisti erano i soli ospiti. Pochi giorni dopo hanno ucciso (per errore?) il corrispondente dallIraq Tareq Ayoub e sono pure finiti in galera diversi giornalisti di Al Jazeera, senza regolari e preventivi processi, finch lemittente stata del tutto bandita dal paese, vietando al network il permesso di lavorare in Iraq. Alla fine di novembre nel britannico Daily Mirror si leggeva che nellaprile del 2004, in un incontro alla Casa Bianca con il primo ministro britannico Tony Blair, George Bush ha proposto di bombardare la sede centrale di Al Jazeera in Qatar. La rivelazione si basa su una fuga di notizie riguardante appunti top secret del summit. Lord Goldsmith, il procuratore generale britannico, ha imposto la legge sul segreto di stato, vietando ogni pubblicazione, anche parziale, del memorandum , e aprendo un procedimento di accusa contro un ex membro di gabinetto e un ex assistente parlamentare. Lincontro ha avuto luogo il 16 aprile, al culmine del primo assedio americano di Fallujah, e Al Jazeera era uno dei pochi media di informazione che trasmettevano dallinterno della citt. Costretto a dare notizie sulla guerra da una scrivania a Doha, in Qatar, l'emittente lo faceva per telefono. Al Jazeera ebbe pronta la notizia di Haditha subito dopo il fatto. I media occidentali invece ritardarono la pubblicazione della verit di almeno quattro mesi, affidandosi a dispacci militari non verificati. Si accoda anche il New York Times. Il 21 novembre 2005 riporta che <15 civili e un Marine sono stati uccisi sabato all'esplodere di una bomba sulla strada ad Haditha. La bomba era diretta a un convoglio di Marines americani e soldati dell'esercito iracheno, ha detto il Capitano Jeffrey S. Pool, portavoce dei Marines. Dopo l'esplosione, uomini armati hanno sparato al convoglio. Almeno otto insorgenti sono stati uccisi nella sparatoria, ha detto il capitano>6. Ben quattro mesi dopo l'accaduto i media americani hanno cominciato a rivedere i fatti. Il 19 marzo 2006 stato il settimanale Time, dopo aver visionato un documento video arrivato in redazione, a rivedere la vicenda di Haditha in un pezzo intitolato "Danni Collaterali o Strage di Civili ad Haditha. In base a ci che scrisse Thomas
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Fonte nytimes.com.

Ricks sul Washington Post del 4 giugno, <Il video stato girato da uno studente iracheno di giornalismo che lo ha fornito a un'organizzazione umanitaria irachena. Quando le immagini sono arrivate nella redazione di Time, i redattori del settimanale hanno chiesto spiegazioni al Pentagono. Sapete cosa ha risposto con una mail il portavoce della Difesa? Che quel video non andava assolutamente ripreso, che era stato prodotto dai terroristi, era pura propaganda di Al Qaeda>. Poi per la verit si fatta faticosamente strada. Il 17 maggio il deputato John Murtha in una conferenza stampa ha parlato di <civili uccisi a sangue freddo>. I giornalisti presenti non hanno dato troppo peso a queste parole. Solo il quarto intervistatore ha chiesto ulteriori spiegazioni. E il rappresentante democratico ha potuto finalmente spiegare che <erano stati uccisi degli innocenti, donne e bambini in un numero doppio rispetto a quello riferito da Time>. Nello stesso periodo, secondo le associazioni per i diritti umani, il comando ha pagato 38 mila dollari ai superstiti di Haditha nel tentativo di mettere a tacere lo scandalo. Le vite dei 15 uomini, donne e bambini massacrati nelle prime due case rastrellate sono state valutate 2500 dollari ciascuna, ma il comando ha rifiutato di pagare per gli altri 9 uccisi, sostenendo che fossero terroristi. I reporter embedded non hanno riferito nulla di quanto visto e accaduto; la CNN aveva gli elementi per aprire una inchiesta, ma non lo ha fatto. Ci sono voluti sei mesi perch la carta stampata pubblicasse il reportage. Ancora peggio ha fatto il New York Times, che nello stesso giorno promosse un evento mediatico sponsorizzato dalle forze armate USA. Due giornalisti furono portati dal governo americano in un elicottero militare a visitare una fossa comune, scavata quando la polizia segreta di Saddam Hussein assassin persone coinvolte con la rivolta sciita del 1991. Per coincidenza, il numero di persone sepolte simile a quello dei civili uccisi ad Haditha. Un massacro simile stato usato per ridimensionare agli occhi dell'opinione pubblica la strage di Haditha con la logica del <Beh, lo facevano anche prima>. Forse la campagna di propaganda pi interessante che abbiamo visto connessa alla Strage di Haditha stata lo sforzo massiccio e ben coordinato da parte di Fox News di screditare tutte le accuse di crimini di guerra additando internet di essere "di sinistra". Questa campagna partita da un video dove Jesse MacBeth, un soldato americano, dice di aver commesso svariati ed orrendi crimini di guerra in Iraq. Il 24 maggio 2006, appena pochi giorni dopo la prima apparizione del video sul web, Fox News accus il video di avere scopi pubblicitari: <Quella cosa pubblicata su Internet stata il secondo blog pi cliccato su Internet nelle ultime settimane>. Distinto viene da chiedersi come Fox News possa avere i dati dei blog pi visitati, a meno che il canale di news preferito di Dick Cheney non sia ancora pi vicino al NSA di quanto si potrebbe sospettare. In ogni caso, Jesse MacBeth non ha mai avuto un blog. Il video era pubblicato su un piccolo sito web, a banda stretta, che non avrebbe mai potuto affrontare il traffico richiesto dal secondo blog pi visitato. Di fatto, tre

giorni prima della trasmissione su Fox, il sito web registrava poco pi di 1500 visite in totale. In Italia, i media seguono lesempio americano. La strage di Haditha viene vista come un incidente di percorso, un danno collaterale, e coperta da altre notizie ritenute pi opportune. Attualmente, luglio 2007, digitando su Google strage di haditha non si trovano link a nessun quotidiano italiano, ad eccezione di Repubblica. Nellopinione pubblica non rimasta nessuna traccia della vicenda. Lesecuzione pulita, la notizia estinta. 9. ABU GHRAIB, TORTURATA ANCHE LA DEMOCRAZIA Il 30 aprile 2004, esattamente un anno dopo le parole trionfali di Bush sulla missione compiuta in Iraq, emergono le fotografie di torture nel carcere di Abu Ghraib. Lo scandalo globale, ma in Italia si cerca come sempre di ridimensionare lepisodio. Ferrara, Feltri, Mentana e Belpietro sostengono, con vari giri di parole, che in guerra <sono cose che capitano>. Per Ferrara la diffusione delle foto, di per s, <una prova della supremazia della democrazia rispetto alla loro precedente dittatura>. Ostellino, dal Corriere, sostiene che sia <avventato chiamarle torture>. Panebianco propone di legalizzare le torture in certe occasioni. In tv i telegiornali rai preferiscono, alla cronaca dei fatti, una confusa macedonia di dichiarazioni dei politici, che finisce per distogliere lattenzione sulla portata della vicenda. Sul tg1, TeleMimun preferisce approfondire meteo e shopping, il tg2 di Mazza si associa alla costante emergenza criminalit lanciata dal tg5, diventando una sorta di provincia di Blu notte, e il tg3 di Di Bella si concentra particolarmente sulla condizione economica delle fasce sociali pi deboli, con lo slogan non si arriva pi alla fine del mese. In ogni caso, la guerra sui tg assume contorni di teatrino. Le notizie sono letture superficiali di flash di agenzia, non c spazio per le inchieste. Due artificiosi schieramenti (pacifisti vs guerrafondai) sono forzatamente gli unici attori sul palco, a cui chiunque costretto ad appartenere, senza sfumature. Il chiacchiericcio imperante copre ogni senso di responsabilit, si polemizza tra slogan di partito e approssimazioni da adunata di casalinghe dal parrucchiere. Vespa miniaturizza il problema anche fuor di metafora: si prodiga a costruire plastici dando voce a vari generali che ci spiegano entusiasti le possibili strategie militari del Pentagono. Ci si aspetta lentrata di Napoleone nello studio di Porta a Porta, peccato che ci si addormenti prima. 10. LIBERTA DI COMUNICAZIONE OGGI A differenza del blind trust americano, in Italia un politico pu possedere compagnie mediatiche. Nel 2001, oltre alle reti mediaset, Berlusconi arriva a controllare anche rai uno e rai due, tramite i vari enti di vigilanza a nomina governativa. Innumerevoli le epurazioni di giornalisti antipatici al Presidente del Consiglio, come il caso di Freccero. La7, unica alternativa, viene stroncata sul nascere. Nel rapporto annuale del 2006 sulla libert di stampa, Freedom House declassa lItalia al 79esimo posto insieme al

Botswana. Le uniche fonti di notizie non filtrate arrivano da internet: sono decine i siti di controinformazione che si occupano di attualit. Internet pu riprodurre il ruolo di informazione alternativa che era delle radio libere negli anni settanta:allora bastava un trasmettitore, oggi sufficiente un modem, con il vantaggio di un media bidirezionale. Le emittenti vissero a cavallo della deregulation del sistema radiofonico. Sistemato questo, ebbero vita breve. Alla libera circolazione di dati via internet potrebbe toccare lo stesso destino? Contrariamente a quanto accade con il traffico telefonico mondiale, coordinato da un'agenzia dell'Onu, la Rete gestita da un'organizzazione senza scopo di lucro (Icann) facente capo al Dipartimento del commercio americano. La maggior parte delle nazioni contraria all'attuale ordinamento, e chiede che l'Icann operi sotto l'egida dell'Onu. Considerando lo strapotere delle multinazionali tecnologiche americane (come i brand Microsoft, Ibm, Oracle) il rischio di censure made in USA sono pi concrete di quel che si creda. Tentativi gi in atto di regolamentare il settore potrebbero celare il vero obiettivo di eliminare la controinformazione dal web. 11. BIBLIOGRAFIA M. Travaglio, La scomparsa dei fatti, il Saggiatore, 2006 M. Veneziani, Controinformazione, stampa alternativa e giornalismo dinchiesta dagli anni sessanta a oggi, Castelvecchi, 2006 R. Reale, Non sparate ai giornalisti, Nutrimenti, 2003 Altre fonti internet: osservatorioiraq.it, http://english.aljazeera.net, independent.co.uk, guardian.co.uk, altremappe.org, Repubblica.it, dahrjamailiraq.com, http://www.alarabiya.net/english. Note
www.ideazione.com M. Veneziani, Controinformazione, stampa alternativa e giornalismo dinchiesta dagli anni sessanta a oggi, Castelvecchi, 2006 fonte: The Guardian, traduzione mia. Download gratuito del video allindirizzo www.rainews24.rai.it/ran24/inchiesta/body.asp Fonte wikipedia.it Fonte nytimes.com.

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