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Michele Sangiorgi

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IL MALE

Indice
o Lorigine del Male o La redazione o Il giornale o Il Male e la Chiesa o Il Male e la politica italiana o I falsi o Ascesa e declino economico

Lorigine del Male


Lesperienza del Male ebbe origine dal movimento di protesta sociale che attravers lItalia nel 1977 e che diede il via a due differenti filoni di contestazione: la lotta armata e la lotta satirica. In tale periodo numerosi gruppi di giovani, tra cui anche quello dei padri fondatori del Male, intuirono limportanza di far slittare la battaglia politica allinterno dellambito mediatico, per questo molti giornali satirici presero vita. La prima idea del Male nacque nel Febbraio del 1978 da un gruppo di creativi formato da Sergio Saviane, Riccardo Mannelli, Jacopo Fo, Vincenzo Gallo, Vauro Senesi e dal leader Pino Zac. Questultimo veniva da una burrascosa esperienza alla guida di un periodico di satira francese con una storia quasi secolare: il Canard enchain. Divenuto direttore di questa testata, Zac aveva avviato una serie di drastici provvedimenti, tra cui anche il cambiamento del nome ne Il Sale, che da un lato avevano ringiovanito la linea editoriale e lestetica del periodico, ma dallaltro avevano scatenato le ire delleditore che pensava addirittura di esautorare il giovane direttore. Fu dunque per uscire da questa scomoda situazione che Zac, insieme al suo gruppo di amici, decise di fondare un proprio giornale satirico. Grazie al
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finanziamento di un giovane imprenditore lombardo aspirante editore e allaccordo con un piccolo distributore di giornali italiano, fu presto possibile la realizzazione di una simile iniziativa senza avere ingenti fondi economici a disposizione; il primo numero de Il Male fu pubblicato nello stesso Febbraio 78. Il biglietto da visita con il quale il periodico fece il suo ingresso in societ fu una copertina che conteneva gi tutta lirriverenza che avrebbe sempre caratterizzato il suo stile: un disegno fatto dallo stesso Zac rappresentate un fumante vaso da notte, decorato con le facce smorte di Berlinguer, Andreotti, La Malfa e Craxi, il tutto sovrastato dal titolo la misura colma. Ben presto per il periodico satirico rimase orfano del suo padre fondatore. Infatti, appena il tempo di pubblicare tre numeri e Pino Zac, per motivi di natura privata, fu costretto a lasciare la sua creatura. Il Male tuttavia non smise di esistere e, in modo del tutto informale, la direzione venne assunta da Vincenzo Gallo, in arte Vincino.

La redazione
La redazione ufficiale del Male era costituita oltre che dai cosiddetti padri fondatori, anche da altri giovani, tra cui Andrea Pazienza e Francesco Cascioli, per un totale di circa venti persone. Di questo gruppo quasi nessuno aveva reali esperienze nel mondo della satira. Infatti ad esclusione di Saviane, che scriveva per un periodico francese, e Vincino, che aveva curato per un certo periodo linserto satirico di Lotta continua, tutti gli altri membri della redazione si improvvisarono autori di satira facendo esperienza direttamente sulle pagine del Male. A questo gruppo di redattori ufficiali si somm un cospicuo numero di collaboratori pi o meno stabili, soprattutto dopo il trasferimento della sede del giornale in uno spazio pi ampio. Infatti dopo labbandono di Pino Zac, la redazione del Male, dato che non poteva pi essere ospitata a casa del suo fondatore, si trasfer in un grande stabile in zona Trastevere a Roma. Come afferma in un suo ricordo lo stesso Vincino: le stanze della nuova redazione cominciarono ben presto a brulicare di una serie di amici, conoscenti, disegnatori, scrittori, fotografi, grafici e tutto larredo umano della redazione di un giornale, con in pi la scompostezza casinara di una compagnia di giro e la colorita confusione di un circo. In questo modo il nuovo ambiente diede ai redattori del Male la possibilit di sviluppare al meglio le loro potenzialit visto che permetteva di lavorare accogliendo tutti quelli che passavano di l. Ricordo, continua Vincino, un traffico di gente che entrava e usciva, amici di amici, che arrivavano, si sedevano, abbozzavano una cosa e la valutazione se andava o non andava non si basava mai sulla firma ma solo sullessere divertente o meno. Lidea alla base del Male era quella di costituire un collettivo, formato ufficialmente da una ventina di persone, ma aperto e sempre pronto ad accogliere buone proposte
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dallesterno. Questo fu proprio uno dei punti di maggior forza nella vita del Male; il riuscire, anche nella fase di maggior successo, a non compiere lerrore di chiudersi in s stesso isolandosi dalla realt circostante. La redazione del Male autodefinendosi un collettivo creativo non prevedeva una gerarchia fissa, n orari di lavoro organizzati, n vincoli contrattuali. Per questo, mentre la composizione di un giornale abitualmente si basa su collaboratori che sottopongono lidea al capo servizio, Il Male non prevedeva alcun capo. Per noi il massimo dellorganizzazione era appendere tutte le vignette e gli articoli al muro ricorda Vincino; infatti la realizzazione del numero settimanale, pi che su una chiara idea iniziale, si basava su una scelta dei migliori pezzi (articoli, vignette e quantaltro) cercando di costruire un percorso tra testi e immagini. Va detto per che un minimo di gerarchia anche se solo a livello informale cera, e lultima parola, almeno in teoria, spettava a Vincino. A lui dunque il compito di coordinare lazione di una redazione composta da personalit molto diverse, un gruppo capace di essere caotico ed efficiente al tempo stesso, grazie anche allazione di brillanti amministratori. Questi furono infatti sempre in grado di garantire un efficiente uso delle scarse risorse economiche a disposizione; efficiente a tal punto da permettere al Male di liberarsi completamente dai finanziamenti dellimprenditore lombardo e di trasformarsi in una cooperativa di soci fondatori.

Il giornale
Il Male aveva dei bassissimi costi industriali dato che era un prodotto povero dal punto di vista materiale. Stampato sulle rotative utilizzava un tipo di carta da quotidiano non certo perfetto: ruvido e di colore giallognolo. Lo stile grafico rifletteva in modo diretto lambiente redazionale basato sulle intuizioni dei redattori che operavano privi di una linea editoriale da rispettare, codici a cui attenersi o equilibri da mantenere; come afferma lo stesso Vincino: il divertire e il divertirsi come unico principio ispiratore, sempre un passo oltre la linea di confine fra buon gusto e blasfemia. Ispirandosi liberamente alle avanguardie storiche del dadaismo e del surrealismo presso la redazione del Male si andava in diretta, si affidava lo sviluppo di unidea totalmente alla casualit. Vi era un continuo bisogno di novit e fu proprio per questa necessit di reinventarsi ogni settimana che Il Male rifiut sempre qualsiasi forma di rubrica o ripetizione. Il collettivo concepiva la creazione del proprio giornale come la realizzazione di uno spettacolo, una sorta di cabaret, il cui successo dipendeva dallo stupore che riusciva a suscitare. Era infatti previsto che i contenuti del Male non fossero destinati unicamente al primo lettore, chi acquista il periodico in edicola, ma che fossero tanto sorprendenti da essere diffusi tramite il passaparola. Scopo dichiarato del Male era poi dare voce allistinto iconoclasta di molti italiani mettendo su carta tutto quello che
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nessuno avrebbe avuto il coraggio di scrivere o mostrare, il tutto mantenendo una dimensione di gioco e divertimento. Un chiaro esempio di questo si ritrova in una delle prime idee che presero vita sulle pagine del Male: trasformare le pi alte figure istituzionali, il papa e il presidente della Repubblica, in dei pupazzi di cartoncino, ridotti a marionette nelle mani dei cittadini. Nella redazione, dunque, quasi nessun limite era posto alla fantasia degli autori ed ognuno poteva sviluppare liberamente le proprie fissazioni. Lapplicazione di questo principio risulta ben evidente nella concessione fatta a due redattori del Male, Jacopo Fo e Cinzia Leone, di gestire un intero supplemento in cui vennero trattati unicamente argomenti legati al sesso. In alcuni casi tanta libert port ad episodi pesanti dal punto di vista morale e certamente criticabili; questi provocarono molti sequestri del periodico da parte della polizia, ma in ogni caso contribuirono ad aumentare la fama del Male.

Il Male e la Chiesa
La religione in tutte le sue forme fu senza dubbio uno degli obbiettivi preferiti del Male; non soltanto il Cristianesimo della Chiesa di Roma ma anche altre religioni come lIslam furono nel mirino del giornale satirico. Lanticlericalismo sfacciato fu sempre ben evidente nellattivit del periodico fin dai primi tempi; esso infatti era un punto comune tra tutti i redattori e svolse un ruolo fondamentale per la formazione di un Io collettivo allinterno della redazione. Il Male inizi la sua azione satirica quando sul soglio pontificio cera ancora Paolo VI che, come noto, fu un papa austero e lontano dalla gente. La religione quindi, in quel periodo, non era ancora un argomento fondamentale nellagenda quotidiana dei media. La morte di Paolo VI e il conclave per lelezione del nuovo pontefice contribuirono indubbiamente ad attirare lattenzione dellopinione pubblica e ad offrire ai redattori del Male nuovi spunti per la satira. Ne un esempio la copertina che il periodico dedic alla convocazione del conclave: un disegno a tutta pagina di un benedicente papa-scimmia accompagnato dal titolo Conclave: la Chiesa torna alle origini. In quelloccasione venne eletto papa Luciani, che ebbe un pontificato brevissimo, ma che non fu certo risparmiato dal Male n in vita n dopo la morte. Tuttavia il pontificato che pi segn la storia del Male fu senza ombra di dubbio quello di Giovanni Paolo II. A giudicare dalla grande attenzione che i redattori del periodico satirico dedicarono allazione di Woytjla appare evidente che essi avevano intuito fin da subito il ruolo che questo pontefice avrebbe avuto sia nel marcare una svolta epocale allinterno della Chiesa, sia nel crollo sovietico. La redazione del Male sembrava aver compreso che la grande abilit di Giovanni Paolo II stava nel fare comunicazione non solo a parole ma soprattutto attraverso la propria immagine
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di sessantenne viaggiatore ed atletico. Per questo quindi essi concentrarono i propri sforzi nellattacco a questimmagine proponendo una serie di disegni in cui la faccia del papa appariva sfigurata; il pi clamoroso fu sicuramente quello raffigurante la faccia di Woytjla devastata dalla lebbra che afferma Io detto Bambino no baciare papa no baciare lui baciato ecco frittata.

Il Male e la politica italiana


E noto che una delle regole fondamentali per fare un buon giornale di satira escludere a priori ogni rapporto con il potere. La forza corrosiva del Male risiedeva appunto nel suo essere slegato da ogni grande gruppo editoriale e nellessere del tutto privo di legami politici. Il periodico, infatti, non aveva n protettori n un partito politico di riferimento. Come ricorda Vincino: avevamo una convinzione: dovevamo stare lontani dalla politica italiana, [] uno scenario desolante guidato da una classe dirigente incapace di sposare i sentimenti della gente e aggiunge in redazione avevamo tutti una visione pi ampia del concetto di sinistra, una visione che il Partito Comunista non riusciva certo a rappresentare ed per questo che anche con il PCI non usavamo mezze misure. Limportante per Il Male era dunque non essere tenero con nessuno. Quando fu pubblicato per la prima volta, la politica italiana si trovava in uno dei suoi momenti pi cupi: il sequestro di Aldo Moro. Allinterno del dibattito politico e ideologico provocato dalla vicenda Il Male si schier, a suo modo, a favore della trattativa. Sembrava che nessuno vedesse in Moro una persona in carne ossa, ma solo un rappresentante delle istituzioni afferma Vincino. E proprio per cercare di strappare il segretario della D.C. dal ruolo che partiti, media e opinione pubblica gli avevano cucito addosso, cercando di mostrare la lotta di una persona che non vuole diventare un simbolo ma restare un uomo, che fu aggiunto il fumetto Scusate, abitualmente vesto Marzotto alla celebre foto di Moro prigioniero delle B.R. . Il Male inizi la sua attivit sotto la presidenza Leone ma fu con Sandro Pertini che il periodico ebbe i maggiori rapporti. Il nuovo presidente era infatti talmente informale e disponibile da sembrare un estraneo nel contesto della classe politica italiana e questo, ovviamente, era molto apprezzato dai redattori del Male. Pertini dimostr fin da subito un allegro interesse per le copertine che il giornale satirico gli dedicava ed arriv perfino ad invitare la redazione a cena al Quirinale. E evidente tuttavia che quello di Pertini fu un caso pi unico che raro fra i politici colpiti dalla satira del Male; una satira che non era solo interessata a ridicolizzare i volti noti della politica del periodo, ma che soprattutto mirava ad individuare e colpire i nuovi protagonisti della scena parlamentare. Fu per questo che buona parte dellazione del Male venne dedicata al P.S.I. e in particolar modo al suo leader:
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Bettino Craxi. Va detto che anche in questo caso i redattori del periodico mostrarono una certa capacit di prevedere il futuro denunciando in varie occasioni quel giro di tangenti che sarebbe stato svelato ufficialmente solo con Mani Pulite.

I falsi
Il progetto dei falsi del Male venne sviluppato quando il periodico era gi una realt affermata e rappresent indubbiamente il suo risultato pi elevato. Lidea nacque per caso dallintuizione di un grafico che not come, rivoltando il giornale e rigirandolo, il paginone centrale si veniva a trovare in prima pagina. In tal modo la copertina vera e propria del Male finiva al centro, mentre allesterno il periodico aveva la possibilit di diventare una copia perfetta della prima pagina di unaltra testata. Il progetto vide la sua prima realizzazione in una falsa edizione straordinaria de la Repubblica, una finta rappresentazione in cui il quotidiano di Scalari in occasione dei funerali di Moro annunciava lestinzione dello Stato e, di conseguenza, la chiusura della testata che non trovava pi alcun motivo di esistere. Scalfari denunci Il Male ma tale atto contribu unicamente ad aumentare linteresse del pubblico per il piccolo periodico. Il falso e limitazione sono da sempre degli strumenti della satira, ma il carattere innovativo del progetto nel Male era di non essere un gioco fine a s stesso. Come afferma Vincino: il punto non era trovare unidea folle, il nostro scopo era quello di dar voce ad unaspirazione che girava fra la gente senza avere il modo di essere espressa, ed aggiunge, era solo trovando unidea che rispecchiasse un desiderio generale che il falso poteva dirsi riuscito. Fu proprio questa grande capacit di cogliere il senso comune nella societ di quel periodo a determinare il grande successo delliniziativa. Vi furono infatti diversi falsi che suscitarono un notevole clamore tra il pubblico. Ad esempio il falso Corriere dello sport che annunciava lannullamento dei mondiali in corso nel 78; esso realizzava, almeno per un secondo, il desiderio di milioni di italiani ancora delusi per la sconfitta subita contro la nazionale olandese che aveva infranto il sogno della finale. Oppure il falso in cui Il Male faceva proclamare allUnit basta con la D.C.! riuscendo cos a soddisfare molti militanti del P.C.I. che non avevano ancora digerito il compromesso storico. Ma i falsi che in assoluto suscitarono il maggior clamore furono sicuramente quelli de La Stampa, Il Giorno e Paese sera che annunciavano larresto di Ugo Tognazzi. In quel periodo di fine anni 70, infatti, i media italiani dedicavano quotidianamente ampio spazio al tema del terrorismo delle Brigate Rosse; fu proprio per sdrammatizzare quel clima di paura che Il Male decise di proclamare larresto dellattore accusato di essere il capo delle B.R.. Il progetto, grazie alla collaborazione
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dellattore e alla cura dei minimi dettagli, riscosse un grande successo anche tra i lettori non abituali del Male. Galvanizzati da tanto interesse nei loro confronti i redattori del periodico decisero di estendere la propria azione oltre i confini italiani falsificando anche giornali esteri. Furono quindi realizzate false prime pagine del Bild e della Pravda; in entrambi i casi, i redattori del Male riuscirono a prevedere il futuro annunciando fatti che si sarebbero realizzati solo una decina di anni pi tardi. Il quotidiano tedesco, infatti, metteva in scena la riunificazione della Germania anticipando addirittura la foto che effettivamente sarebbe stata il simbolo della riunificazione: quella rappresentante il libero passaggio della popolazione attraverso la porta di Brandeburgo. Nella falsa Pravda fu invece raccontato, nel 1980, ci che sarebbe avvenuto anni dopo: il dissolvimento dellU.R.S.S.

Ascesa e declino economico


Come detto nel capitolo sulla redazione, poco dopo la sua fondazione Il Male divenne una cooperativa ottenendo cos la totale indipendenza economica. Ben presto per anche la fase della cooperativa fu superata; a causa di alcune difficolt nella distribuzione degli utili Il Male venne trasformato in una societ. Questa forma permise di gestire in modo pi efficiente, almeno per un certo periodo, la grande quantit di denaro che inizi ad arrivare con limprovviso successo della testata. Infatti, gi pochi mesi dopo luscita del primo numero Il Male inizi ad incrementare di molto le proprie vendite e, grazie ai bassi costi di produzione, ad ottenere un notevole guadagno economico; nel suo momento di massimo splendore il periodico arriv a vendere circa 180 mila copie a settimana. Ma le cose ben presto cominciarono a cambiare. Ad appena cinque anni dalla sua prima pubblicazione, inizi linesorabile declino del Male. La causa principale fu indubbiamente lincapacit della testata di rinnovarsi e di comprendere la nuova fase storica: gli anni 80. Un qualsiasi giornale di satira ha infatti successo se riesce a raccontare il suo tempo e il suo periodo, ma passare da una fase storica ad unaltra risulta spesso complesso. Dunque anche Il Male, unico tra i collettivi di satira a chiudere in attivo per quattro anni, fin in passivo e, come ovvio, i problemi economici portarono in poco tempo al disgregamento del gruppo. Il Male chiuse i battenti nel Marzo del 1982. Per concludere una curiosit. Nel 1994, in occasione dellentrata in politica di Silvio Berlusconi, dopo ben dodici anni di silenzio, Il Male torn nelle edicole con un numero unico: furono vendute 80 mila copie in meno di una settimana.

Linkografia
Http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Male Http://sdz.aiap.it/notizie/8214 Http://www.dispenseronline.rai.it/servizi/173.html Http://www.complessoperforma.it/77WEB/77-70.html Http://www.aprileonline.info/3238/trentanni-senza-il-male Http://notimaz.blog.kataweb.it/notizie/2007/05/quando_la_satir.html

Bibliografia
Gallo, V. (2007) Il Male.1978-1982. I cinque anni che cambiarono la satira. Milano: RCS Libri Gubitosa, C. (2005) Elogio della pirateria. Dal corsaro nero agli hacker dieci storie di ribellioni creative. Milano: Altra Economia edizioni, pp. 95-98.

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