Sei sulla pagina 1di 12

Minghini Fabio, matricola numero 0000226798

Tesina di Comunicazione Giornalistica (10 Crediti) professor Mauro Sarti Appello del 10 settembre 2008

Dal nostro inviato Jenner Meletti


Lintervista con il giornalista e inviato de La Repubblica Jenner Meletti del 2 luglio 2008 (in allegato alla tesina).

Indice

1. Introduzione 2. Il lavoro dellinviato 3. Le Differenze negli anni 4. Considerazioni sui suoi articoli 4a. E la crisi spinge i nonni a rubare nei Supermarket 4b. Sul fronte del porto 4c. A 30 ho festeggiato, a 60 no 4d. Cos stanno rubando le rive del Po 4e. La rivolta dei passeggeri 5. Osservazioni 6. Bibliografia / Fonti
1

1. Introduzione
Ho scelto di svolgere la tesina di Comunicazione Giornalistica sul lavoro dellinviato per capire levoluzione di questa figura professionale, per comprenderne alcune preoccupazioni, per capire di pi su una professione che mi affascina. Ho scelto di intervistare l inviato de La Repubblica dopo unattenta ricerca e rassegna stampa su alcuni suoi articoli, pubblicati negli ultimi anni (sono tutti citati nella bibliografia). Nellintervista, attraverso le domande, ho cercato di raccogliere le sue impressioni sul mondo che osserva e su cui scrive, e di capirne alcune tecniche e modalit. Jenner Meletti (dora in poi JM) scrive su Repubblica dal 99, quando lascia lUnit in crisi, dove lavorava da poco pi che 20enne. Ha lavorato in diverse redazioni, Modena, Milano e Bologna, e con la chiusura di questultima accetta di collaborare con la Repubblica (domanda 2). Il suo lavoro come inviato si modificato nel tempo, e ora lo si pu leggere spesso dentro R2 allinterno del giornale, perch i suoi pezzi si prestano molto per questo nuovo spazio di approfondimento inaugurato circa un anno fa in pompa magna dal direttore Ezio Mauro. Ma altrettanto spesso si trova il suo caratteristico attacco in prima pagina, sotto il titolo e la classica scritta dal nostro inviato. Le sensazioni che spuntano, che emergono dai suoi articoli sono sempre forti. Come inviato JM parla di realt provinciali, poco metropolitane, per cercare di raccontare storie e spaccati di una parte dItalia che spesso relegata in cronaca (domanda 4). Arrivando in prima pagina solo per gli omicidi efferati che piacciono tanto a Bruno Vespa. Una provincia che non emerge mai per la vita che la abita, per la sua quotidianit non-frenetica, nei telegiornali e nei quotidiani nazionali, ma che resta ed cardine fondamentale della nostra economia e del nostro Sistema Paese. Ho iniziato cos ad appassionarmi a questa figura professionale del mondo del giornalismo, e quotidianamente cerco i servizi degli inviati, su giornali e siti on-line. Perch in grado di raccontare qualcosa in pi del semplice articolo di cronaca e di illustrare una realt profonda di quel che accade in giro per lItalia e per il mondo. Gli articoli degli inviati prestano pi attenzione ai particolari e alle opinioni della gente comune. Raccolgono pi informazioni direttamente sul posto, portano un altro organo alla ribalta, oltre le orecchie e la bocca, gli occhi. Raccontano cos ci che vedono. Raccontano in una pagina di giornale una storia, cercano in poche migliaia di caratteri di portare al lettore un momento di distacco dalle solite notizie. Questo per me molto affascinante, ed ho cercato con questa tesina di approfondirne la conoscenza, e perch no, prenderla in considerazione come un futuro sbocco professionale. 2

2. Il lavoro dellinviato
Un lavoro, quello dellinviato, lungo, complesso, molto differente dal giornalista che sta in redazione. Viaggia, si muove, visita e cerca nei luoghi notizie che possono diventare servizi. Che mutato molto velocemente nel corso degli anni con lo sviluppo delle tecnologie e soprattutto per internet, come tutto il giornalismo, daltronde. Notizie di solito proposte o concordate con il caporedattore, per cui c un grosso lavoro di ricerca prima di intraprendere un viaggio sul posto (domanda 7). Un lavoro svolto appunto con gli occhi, perch in grado di catturare pi particolari, scritti su un taccuino e riscritti su un portatile oggi, telescritti telefonicamente ieri, tra uno spostamento ed un altro. Una ricerca approfondita della notizia, pi capillare nel paese dove si vuole indagare, o per meglio dire, su cui si vuole scrivere, con una maggior quantit di informazioni a disposizione, perch pi facilmente reperibili (domanda 4). Linviato cerca di riportare, di raccontare una storia che possa incuriosire il lettore. Perch oggi chi legge il giornale cerca approfondimento, le notizie quotidiane possono essere lette velocemente attraverso i titoli e sottotitoli, o gli occhielli, le didascalie (domanda 6). Ma allinviato il lettore chiede proprio questo: una storia. Nel caso specifico JM porta spesso alla ribalta realt impolverate che in questepoca si stanno riscoprendo in una dimensione sempre pi glocal e riescono cos a sopravvivere alla quotidianit. Temi importanti ma sempre pi in fondo nella scala gerarchica dellagenda setting dei giornali e telegiornali. Temi ambientali (Cos stanno rubando le rive del Po, 18/5/07, I predatori dei fiumi, 14/01/08), del mondo contadino (Cos scompare il Bue Grasso, 25/4/07, Il viaggio del melone, 21/6/07), la vita dei pendolari (Treni, la rivolta dei passeggeri, 24 dicembre 2005), degli immigrati (Cerignola, Africa. Servi della gleba, 29/9/07, Nuovi Italiani, un milione di extrabambini, 06/1/08), degli operai (Industriale vive da operaio: il 20 avevo gi finito i soldi, 21/10/07, Sul Fronte del porto, 27/1/08, Il paradiso delle tute blu, 29/01/08, La bara numero 100, 08/02/08), storie di emarginazione (Cos la crisi spinge i nonni a rubare nei supermercati, 7/4/08). Inchieste che alla fine mi hanno lasciato un piccolo malessere interiore, profondamente stimolanti. Un lavoro dinamico, con molto pendolarismo, spostamenti che avvengono generalmente in treno, pochi contatti telefonici, molte chiacchierate con gente del luogo, con testimoni o con conoscitori dei fatti, con lorecchio alle voci che girano, o direttamente con i protagonisti delle vicende: lagente della sicurezza del supermercato, limprenditore, loperaio in crisi, lallevatore, il coltivatore, limmigrato (domanda 9). 3

Ma anche fatti di costume nel caso di Occhiobello, Il Business dellamore nel paesino a luci rosse del 25 gennaio 2008. In cui parla del paese con la pi alta concentrazione di locali a luci rosse in Italia: 12mila abitanti per 23 night club. Ovviamente i clienti arrivano da tutta la provincia di Rovigo, creando un vero e proprio esodo nei weekend. Quindi il fattore principale la ricerca della notizia, magari di un dato statistico interessante che va sicuramente ampliato e curato, per renderlo coinvolgente, sia dal punto di vista della lettura che dal punto di vista emotivo. Lo splendido articolo sui pensionati spinti quasi per sopravvivenza a rubare nei supermercati dellaprile scorso ne un esempio (domanda 3). Persone invisibili che non meritano nessuna considerazione, per molti. Fasce deboli, ma che stanno diventando sempre pi ampie numericamente. Un dato di partenza, nel caso il +40% di furti da parte dei pensionati negli ultimi 4 anni, media del ricco Nord-Est, che deve essere curato e arricchito, incorniciato da una storia, dalle opinioni dellagente di sicurezza, da quello che ne pensa il direttore del supermercato, necessariamente per attaccare il lettore alla pagina. Per affascinarlo. Articoli concordati con la redazione ma dovuti spesso allispirazione dellinviato (domanda 5). E il caso dei servizi di inizio 2008, quando JM si occup di una serie di articoli per la redazione di Bologna, presso la quale lavora, che parlavano della crisi industriale bolognese. Due articoli: uno sulla Sabiem, storico stabilimento industriale che produce ghisa sferoidale nel quartiere Barca a Bologna, a rischio chiusura e smantellamento, dal titolo Se la tuta blu vale meno dellarea della sua fabbrica del 22 gennaio. Laltro dal titolo il Paradiso delle tute bludel 29 gennaio, con servizi su Ducati e Lamborghini. La Ducati, fabbrica che dopo un forte periodo di crisi negli anni 90 sta ritrovando splendore, tornando, come poche altre fabbriche italiane, ad assumere e non a mettere in cassa integrazione. Realt locali e dicotomiche, le due facce della stessa medaglia quindi, il mondo del lavoro, un mondo che sta vivendo una forte crisi di identit, con la continua evoluzione delleconomia verso il terziario e la delocalizzazione di alcuni settori industriali, come quello tessile e metalmeccanico in paesi dellest, come Romania, Polonia e Cina (domanda 11). Le sue conclusioni offrono al lettore molti spunti di riflessione, e a volte lasciano lamaro in bocca, ma una speranza in cui credere c sempre, e trapela in fondo allarticolo.

3. Le differenze negli anni


Un lavoro cambiato nel tempo, ora alla portata di tastiera si potrebbe dire, grazie allo sviluppo tecnologico della rete e di internet e a quel prodigio mondiale che si chiama Google. Pi facile e allo stesso tempo pi difficile, per laumento esponenziale delle fonti reperibili grazie ai motori di ricerca e ai siti di news che nel mondo si stanno moltiplicando ogni giorno che passa. 4

Si creata cos una visione torbida, la verit su un avvenimento o su una notizia sempre pi difficile da inquadrare da un punto di vista oggettivo, vista la vastit delle fonti e delle opinioni. (cit. domanda 3). La ricerca una volta era molto pi complessa, in un pomeriggio si riescono a raccogliere le informazioni necessarie per scrivere un pezzo mentre negli anni 80 ci voleva molto pi tempo. Il lavoro dellinviato diverso da quello del giornalista di redazione, il cosiddetto deskista, che spesso prende le agenzie di stampa e scrive articoli usando i comandi copia/incolla del computer, o al massimo si attacca al telefono. News di agenzie riprese in fretta, che rimangono notizie senza approfondimento, che vengono inserite nel giornale per dovere di cronaca. Oggi le notizie meno significative si trovano proprio nelle redazioni dei giornali e nelle conferenze stampa. (cit. domanda 3). Ma sempre pi giornalisti e nuove leve di questo campo sono impiegati per questi lavori che io chiamerei di bassa manovalanza. La precariet, la scarse condizioni dei diritti dei nuovi lavoratori, spesso ingaggiati con contratti di collaborazione o peggio pagati a pezzo, limitano fortemente un ricambio generazionale che sarebbe necessario, per una bellissima professione, che sta per invecchiando e avrebbe bisogno di nuova linfa vitale. Inoltre il nuovo modo di fare giornalismo, fortemente legato alle nuove tecnologie, ad internet, limita ancor pi un ricambio nelle vecchie figure professionali del settore, come linviato o il corrispondente. (domanda 7). Per entrare nel mondo del giornalismo sempre stato necessario un periodo di gavetta, di apprendistato in redazione. Riassunti di notizie, agenzie da riproporre, pochi articoli scritti su piccoli fatti di cronaca, qualche conferenza stampa non coperta da giornalisti pi accreditati magari. Oggi alle nuove generazioni e agli apprendisti viene lasciato lincarico per scrivere le newsletter, le flash news, le fotonotizie, lavori che hanno un riscontro sui siti internet, poche volte per il giornale vero e proprio. Qualche anno fa cose del genere non esistevano, e sono emblematiche per lo sviluppo della professione e della tecnologia di questi anni.

4. Considerazioni sui suoi articoli


C una caratteristica comune negli articoli di JM. Oltre allalta attenzione ai particolari, i suoi articoli si sviluppano sempre con un attacco forte, che riesce a invogliare il lettore a proseguire la lettura. A volte con un taglio simpatico, altre volte proprio esilarante, altre volte drammatico, o nebuloso, oscuro. In questo JM bravo, indubbiamente. Lavorando per questa tesina e raccogliendo materiale da diverso tempo non ho ancora trovato un attacco scadente, ed sicuramente una delle parti dellarticolo maggiormente curata. Questo stato uno dei consigli che ho ricevuto di cui ho 5

fatto pi tesoro. Avevo 27-28 anni quando un vecchio giornalista, Pietro Galimberti, mi sugger di curare bene lattacco. Perch quello che fondamentalmente attira il lettore a leggere larticolo oltre al titolo, al sottotitolo e alle didascalie delle foto. (domanda 6) Una tecnica che ha portato i suoi frutti. I lavori di JM sono richiamati quasi sempre in prima pagina, anche quando le notizie non sono di primo piano. Tutto questo lo presenta bene al lettore, come una firma importante, quale , del giornale. Titolo del pezzo, a seguire dal nostro inviato Jenner Meletti con luogo del servizio e lattacco. Questo sempre il modo in cui si notano i suoi servizi. Le 10 righe circa dellattacco sono fondamentali, sia per il lettore, ma anche per il giornalista. E facendo alcune considerazioni sui 5 articoli che ho scelto ne citer lattacco per intero.

4a. E la crisi spinge i nonni a rubare nei Supermarket - R2, 7 aprile 2008
I pensionati ladri per povert nuovi nemici dei supermaket - (richiamo in prima pagina) Bologna. Per rubare grammi 3000 di grana padano, costo euro 4,75, lanziano con il gabardine impiega 12 minuti. Ecco, si avvicina allo scaffale. Prende in mano il pezzo di formaggio, si mette gli occhiali, legge il prezzo al chilo (13,50 euro), la scadenza, il nome del caseificio Sembra proprio un cliente come tutti gli altri. Fanno tenerezza, i nostri ladri pensionati, dice Stefano Lavagna, direttore delliper Leclerc Conad alla periferia di Bologna.

In questo attacco si riesce perfettamente a capire di cosa si parler nel articolo, chi sar il protagonista del servizio. Una figura sociale emarginata, sola. Un escluso ormai dalla societ. E commovente per alcuni aspetti. Io provo sempre tenerezza quando vedo al supermercato un vecchietto che con i suoi passetti va a fare la spesa, e immaginarmi uno di loro che ruba un pezzo di formaggio in un quarto dora mi si stringe il cuore. Pazzo per Repubblica, un blog che parla tutti i giorni di servizi e di novit del mondo che ruota attorno a questo quotidiano, il giorno della pubblicazione dellarticolo scrive: Larticolo di oggi su R2 di JM dovrebbe essere letto alle scuole elementari. E un articolo che ha fatto il giro di internet, di forum, mentre opinioni di leader politici e personalit di spicco hanno dato un parere. Non sto a farne lelenco, ma questo articolo ha aperto un vero e proprio dibattito in rete. Molti lo hanno ripreso, ripubblicandolo in forum e siti vari. JM accusava la crisi economica in Italia di essere responsabile delle cosiddette nuove povert. Molti su questo non sono daccordo, mentre altri parlavano di pensioni troppo basse, di inflazione sempre pi galoppante, di rincari ancora pi alti. Tutto sommato su questo articolo si innescato un

confronto. Ne uscito un quadro dipinto con molte sfumature, che illustra la disarmante situazione italiana.

4b. Sul fronte del porto - R2, 27 gennaio 2008


Genova. Per fortuna c ancora il mare e il mare non ha cancelli. Al porto della Lanterna, via terra, non si arriva pi. O meglio: sarebbero necessari tredici pass per entrare nei tredici pezzi, tutti privati, in cui il pi grande porto italiano stato spezzato. Ogni terminal stato circondato da mura, inferriate, sbarre e anche filo spinato. Un groviglio in cui si perde anche Andrea, il taxista che pure nato a Genova quando tutti sapevano doverano il porto e la Compagnia dei camalli, e sulle rive andavano pure a pescare. Per vedere il porto nel suo insieme, quella fetta di terra e acqua che parte dalla Fiera e arriva a Voltri, devi salire su una barca. Ma il gioco vale la candela: in unora vedi la globalizzazione del mondo. Navi che scaricano acciaio brasiliano, banane del Sudamerica, carne argentina, carbone inglese, petrolio del Kuwait. Nascosti fra le merci, ci sono anche i clandestini. Si chiudono nei container qualcuno li aiuta rimettendo a posto i sigilli ma vengono scoperti dai funzionari della sicurezza che ormai sono su ogni nave. Con un rilevatore di calore li trovano rannicchiati fra i pallet di pomodori del Marocco o di datteri dellAlgeria.

Un periodo molto particolare linizio del 2008. JM scrive molto e pubblica molte notizie e reportage sul mondo del lavoro. Inaugura questo periodo con un servizio di attualit, sulla crisi della Sabiem, storica industria di Bologna, intervistando operai, sindacalisti e compagni di lotta che si oppongono alla svendita della fabbrica a vantaggio di una speculazione immobiliare e sostengono invece la riqualificazione della zona industriale. Finir male, cassa integrazione e licenziamenti in massa. Terreni in stato di abbandono o quasi, se passate poco oltre allOspedale Maggiore ve ne accorgerete con i vostri occhi. Visione dicotomica delle tute blu, quella in crisi e quella rigogliosa di Ducati e Lamborghini. In mezzo un servizio a Genova, sullantico orgoglio degli scaricatori di porto, loro che lottano assieme luno con laltro, e che davanti allennesima morte bianca si fermano. Fermano tutti i docks, lasciano scorrere davanti a loro le merci, ma hanno ancora la dignit di fermarsi per una vita umana che non c pi. Una citazione importante quella di JM per il titolo di questo servizio. Fronte del Porto, film del 1954 che valse il primo Oscar per Marlon Brando, che parlava proprio di un morto sul lavoro, di mafia italo americana che occupava le sedie dirigenziali del Porto di New York. Mafie che oggi stanno riprendendo possesso dei pi importanti porti dEuropa.

Un titolo per incorniciare il fatto come viene presentato allinterno di R2. Interviste ai compagni di lavoro di Guido Rossa, il portuale che ebbe il coraggio di denunciare alcuni basisti delle BR e che proprio da loro fu ucciso. Un giorno di sciopero viene proclamato quando vengono a sapere dellennesima tragedia, quando a Mestre due colleghi muoiono cadendo da una nave, schiantandosi sul molo. 11mila persone praticamente invisibili, che sono il sangue che scorre nei 13 porti distaccati di Genova. Ne vedono di tutti i colori i portuali, immigrati clandestini nascosti dentro i container, trovati grazie ai rilevatori di calore, marinai cinesi travolti da gru e lasciati come foglie morte per terra, davanti alla tragedia, il capitano ha continuato a intimare ordini, ma non ha fatto nulla per soccorrere quella persona. E una triste considerazione da parte del vice console della Compagnia, e del delegato della CGIL, Abbiamo capito quanto valga, in certi paesi, la vita di un uomo. Cento morti bianche raggiunte a febbraio, l8 precisamente. Un articolo scritto da JM per denunciare la tragica statistica dei 3/4 morti al giorno, per la cifra tonda che fa pi effetto (domanda 11). Dovrebbe fare effetto tutti i giorni, ma purtroppo non cos. Nonostante la strage della Thyssenkrupp abbia aumentato la sensibilit, ancora pochissimo stato fatto per la sicurezza nel mondo del lavoro.

4c. A 30 ho festeggiato, a 60 no La Repubblica Bologna, 30 gennaio 2008


Un libro (La musica sveglia il tempo, autobiografia di Daniel Baremboim), il pacco dei giornali. Sergio Cofferati su un Eurostar diretto a Roma. S guarda che lo so anchio: domani (oggi, ndr) compio 60 anni. Ma non mi fa molto effetto. Non far feste e far in modo che la giornata sia uguale a tutte le altre. Dopo il compleanno s, che comincer a trarre qualche bilancio. Sessantanni sono unet che consente di guardare al passato e fare qualche riflessione. Unocchiata ai giornali, ai titoli della politica. Che tristezza.

Con questa intervista, lunica rilasciata da Cofferati in quei giorni, imprevist come dice JM e allo stesso tempo importante, si riesce a vedere la chiacchierata con il sindaco di Bologna (domanda 10). La si riesce a immaginare, come quando si conosce una persona sul treno, uno di fronte allaltro, e senza un motivo particolare si inizia a parlare. Questa volta il motivo c, il compleanno dellex sindacalista pi famoso dItalia. Una riflessione condivisa tra Bologna e Roma. Senza troppe nostalgie, davanti a chi ha scelto di diventare prima Sindaco e poi pap a quasi 60 anni. Magari non ancora il momento di tirare conclusioni, il bilancio verr fatto molto dopo la data fatidica, un figlio piccolo ti spinge a guardare 8

avanti, non a voltarti indietro. Riflessioni sulla vita privata comunque non sulla vita politica contornano questintervista. Il padre, il lavoro, i primi 30 anni quelli s importanti, vissuti con il conto alla rovescia. Ho voluto segnalare questarticolo per labilit che un inviato o un giornalista deve sapere tirare fuori nel cogliere le occasioni al volo. JM mi ha confessato che in questo caso bastato un tovagliolo. Un fazzolettino e una biro possono bastare quindi, ma limportante non farsi sfuggire lattimo.

4d. Cos stanno rubando le rive del Po La Repubblica, 18 maggio 2007


Quei predatori del Po che uccidono il grande fiume. (richiamo in prima pagina) Luzzara. Per trovare il Po, quello vivo, con le lanche e i pescatori, le anguille, gli storioni e lacqua che si stendeva fuori dallalveo fra dune e salici bisogna guardare in alto, sugli alberi. Qui a Luzzara, in riva al fiume, gli Amici del Po hanno appeso su pioppi e ontani decine di quadri naif, con i cani e i cacciatori di Barilon, lo storione di Ivonne Melli, le barche Luigi Bagnoli.

Con questo articolo JM cerca di inquadrare la sua visione di inviato appena arrivato sul luogo dellindagine. Che racconta i primi passi che probabilmente egli stesso ha fatto per costruire il servizio. Nel 2007 il tema della siccit e del Po in secca, del suo sfruttamento sfrenato era diventato molto importante, per lincidenza sulleconomia che sullambiente. Il pi lungo fiume italiano la vera e propria spina dorsale di un ecosistema, sia ecologico che economico. Lindagine svolta in pi direzioni. JM indica varie tipologie di sfruttamento come responsabili del deperimento del fiume, sempre pi affaticato nel suo viaggio verso la foce. Golene sfruttate illegalmente, abusi edilizi, rapinatori della Sabbia del Po cos preziosa come fertilizzante e come materiale da costruzione. Parla di un organo istituzionale, il Genio Civile, che con la lottizzazione del territorio e della privatizzazione delle terre di bacino ha perso sempre pi potere, lasciando spazio ai predatori delle ricchezze del fiume padano. Racconta del Magistrato del Po, figura ormai sconosciuta ai pi, che perde sempre pi il controllo del grande fiume. E un indagine conoscitiva, ma anche di denuncia, in un paese in cui lo sfruttamento delle incredibili risorse naturali non pi una novit. Un anno dopo, il 14 gennaio 2008, assieme a Paolo Rumiz, scrittore e giornalista, JM riparler del problema dello sfruttamento dei fiumi, con un articolo altrettanto importante: I predatori dei fiumi - Idroelettrico, i pericoli del business verde. Dove ripercorrer alcuni passi, per vedere lutilizzo massiccio che nei prossimi anni verr fatto di affluenti del Po. Di torrenti con acque non inquinate, 9

sfruttate dalle nuove compagnie verdi, attraverso lintubazione in condotti per produrre energia idroelettrica, che non sono inquinanti, ma hanno un grande impatto ambientale. Presenter cos lassociazione No Tube, fondata per salvaguardare questo tesoro di flora e fauna dItalia.

4e. La rivolta dei passeggeri - Troppo affollati, blocchiamo i binari La Repubblica, 24 dicembre 2005
Bologna. Treni sovraffollati bloccati alle stazioni, carrozze senza riscaldamento e coperte distribuite per i passeggeri. Sono state quarantotto ore difficili per le ferrovie. Succede di tutto, nelle ferrovie dItalia, lantivigilia di Natale. Ritardi, risse, attese, corse da un binario allaltro. Ma pu anche arrivare la sorpresa: un taxi al posto del treno, con corse mica da ridere: Bologna Lecce o Bologna Salerno. Paga Trenitalia.

Questa volta JM scrive un articolo partendo da un attacco decisamente sarcastico. Inquadrando una realt fin troppo italiana. I treni sporchi, in ritardo, mezzi rotti e sempre a rischio. Vittime incolpevoli i pendolari, che per tornare a casa per le vacanze di Natale si devono affidare a Trenitalia. Molto pi che una scommessa. Ancora una volta la situazione raccontata dallinviato emblematica per una realt che coinvolge milioni di persone. Riesce cos a far vedere i problemi del quotidiano, in questo caso talmente gravi che spingono gli utenti a ribellarsi e riversarsi sui binari, per protestare in maniera fortissima contro dei disagi che in un paese moderno non dovrebbero accadere. In mezzo a valigie, a cappotti, a coperte distribuite per sopperire al riscaldamento malfunzionante. Testimonianze dirette, viaggiatori, utenti e ferrovieri che molte volte non sanno che pesci pigliare.

5. Osservazioni
Lintervista con JM mi servita moltissimo per imparare alcune tecniche del giornalista inviato e per riflettere pi attentamente su questo lavoro. Tutto il lavoro di raccolta e di lettura stato una lunga esperienza per osservare e riflettere su questa professione molto affascinante. Un lavoro che arricchisce la persona attraverso la conoscenza di storie e persone. Un lavoro lungo, frutto di attente ricerche e di obiettivi specifici e mirati, alla ricerca magari di qualcosa che nel tempo rischia di scomparire, schiacciato sempre pi da una quotidianit dilagante. Si parla di eterno presente, di mancanza di programmazione, di lavori magari non troppo conosciuti,

10

per illustrare qualcosa che in Italia rischia la marginalit. Forse si tratta di umilt operaia, senso comunitario, solidariet e collaborazione. O magari di chi non si arrende. Un lavoro quello del giornalista in continuo mutamento ed evoluzione. Linviato offre qualcosa in pi al lettore. Propone storie che affascinano, spesso nascoste dentro la quotidianit. Un lavoro che si presta molto per chi curioso, per chi ha voglia di raccontare storie di denuncia, di inchiesta, di approfondimento. Ma anche di costume o di realt attuali. Per chi sa prestare attenzione alle modifiche e ai progressi della nostra societ. Forse linviato proprio colui che sapr meglio adattarsi ai continui cambiamenti della nostra epoca, o magari sar colui che riuscir a descriverli al meglio.

6. Bibliografia / Fonti
Testi: Kapuscinski R., Il cinico non adatto a questo mestiere, Edizioni e/o , 2000 Castronovo-Tranfaglia, La stampa italiana nell'et della tv: dagli anni Settanta ad oggi, Roma-Bari, Laterza, 2002 Papuzzi A., Professione Giornalista, Donzelli, 2003 Sorrentino C., Il giornalismo, Carocci, 2002 Meletti J., Il medico del mondo. Vita e morte di Carlo Urbani.

Articoli raccolti (tutti pubblicati su La Repubblica): 24 dicembre 2005, Treni, la rivolta dei passeggeri. Troppo affollati, blocchiamo i binari. 25 aprile 2007, Bue grasso, cos scompare un grande re da trattore delle Langhe a simbolo. 18 maggio 2007, Cos stanno rubando le rive del Po. 21 giugno 2007, Il viaggio del melone, cos il prezzo sale. Dal produttore al consumatore: i rincari record. 29 settembre 2007, Cerignola, Africa. Servi della gleba. 21 ottobre 2007, Industriale vive da operaio: il 20 avevo gi finito i soldi. 6 gennaio 2008, Nuovi Italiani. Un milione di extra-bambini. 14 gennaio 2008, I predatori dei fiumi (con Paolo Rumiz). 22 gennaio 2008, Sabiem, la linea di confine tra passato e futuro operaio. 23 gennaio 2008, Bulow. Bandiere rosse e orgoglio di Romagna, se ne va il partigiano di pianura. 25 gennaio 2008, Il business dell'amore nel paesino a luci rosse

11

http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/business-amore/business-amore/businessamore.html 27 gennaio 2008, Sul fronte del porto. http://www.globalproject.info/art-14761.html 29 gennaio 2008, Ducati e Lamborghini. Laltra faccia delle tute blu. 30 gennaio 2008, A 30 ho festeggiato, a 60 no. 8 febbraio 2008, La bara numero cento del 2008, sul lavoro una strage senza fine. 16 febbraio 2008, Gli Sherlock Holmes che salvano il nostro men. 11 marzo 2008, La guerra del pane low cost. Fornai, nel mirino chi taglia i prezzi http://www.repubblica.it/2008/03/sezioni/cronaca/pane-low-cost/pane-low-cost/pane-low-cost.html 22 marzo 2008, Nella fabbrica delle uova, il business delle galline-schiave. 7 aprile 2008, E la crisi spinge i nonni a rubare nei supermercati http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/furti-pensionati/furti-pensionati/furtipensionati.html 12 aprile 2008, Da ballata yiddish a inno partigiano. Il lungo viaggio di Bella ciao. http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/spettacoli_e_cultura/ballata-bella/ballata-bella/ballatabella.html 23 aprile 2008, Il popolo del Santo. 2 giugno 2008, Lo sciopero del latte.

Foto degli Articoli: http://news.kataweb.it/foto/jenner+meletti

Siti: www.repubblica.it www.corriere.it www.ansa.it www.zam.it http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/ .

12

Potrebbero piacerti anche