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Pietro Borz

Tesina di esame per il corso di Comunicazione Giornalistica 10 crediti Anno Accademico 2007/2008

Primi passi di un giornalista radiofonico

indice

Introduzione 1. Ideare un format 1.1. La scaletta 2. Scrivere un programma 2.1. Come scrivere: la grammatica radiofonica 2.2. Buone norme: dove sta la notizia? 2.3. Norme di grammatica 3. Norme di conduzione 3.1. La fragilit della radio 3.2. La ridondanza 3.3. Il ritmo 3.4. Andare in voce 4. Lintervista 4.1. Trovare il contatto 4.2. Preparare lintervista 4.3. Che domande fare? 4.4. Intervista in diretta 4.5. Intervista registrata 4.6. Il montaggio 4.7. Messa in onda dellintervista registrata 5. Il servizio e il collegamento 5.1. Norme per le uscite in esterno

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Introduzione
Questo elaborato si propone di illustrare i primi passi atti ad introdurre un giovane aspirante giornalista in un impresa radiofonica. In queste pagine vengono date semplici istruzioni su come destreggiarsi sul campo, prima ovviamente di conoscere i meccanismi che successivamente nel tempo diventeranno la routine in questo mestiere. Come il lettore potr notare non stata inserita alcuna bibliografia o alcun riferimento a fonti, proprio perch ogni informazione scritta di seguito deriva da appunti presi durante un corso di giornalismo radiofonico sostenuto dal sottoscritto, che ho qui risistemato per poter rendere chiaro e conciso largomento ad un lettore qualsiasi, anche inesperto.

1. Ideare un format
Preparare un programma significa avere le idee chiare sul format a cui si sta pensando, e quindi definire subito di cosa si parler, come e a chi ci si rivolge. La prima cosa da fare, sin dalla fase di ideazione, scrivere una, o pi, scalette tipo. Probabilmente ci vorranno diverse bozze e correzioni, ma in questo modo si riesce meglio a focalizzare ci che si vuole fare: darsi una traccia anzitutto utile a stabilire dei limiti di massima entro cui stare e che si possono poi violare alloccorrenza senza traumi. Il lavoro di definizione diviene poi fondamentale per la preparazione di ogni singola puntata del programma: quando il format rodato si trasforma una formula di routine, e la scrittura di ogni singola puntata diventa unoperazione pi facile e pi efficace; ed pi immediato capire dove si fanno errori, cosa si pu migliorare, dove si possono fare eccezioni e strappi alle regole. Un format chiaro a chi fa il programma, ha maggiori possibilit di essere chiaro e riconoscibile anche a chi ascolta, il cui parere ovviamente pi importante. Chi lavora attraverso un media, anche se a livello amatoriale, deve tener sempre presente che lo fa per un pubblico prima che per propria soddisfazione professionale. ESEMPIO
La semplice scelta del nome e del sottotitolo di un programma serve a identificare, a se stessi e a chi ascolta, cosa in onda. Chiamare un programma Sfide: lo sport come non lo avete mai visto, significa far comprendere subito che si parla s di storie di sport, ma raccontate in modo originale, diverse dal solito.

Allestire il format come creare un mosaico: fin da principio si sa quale sar la figura, il risultato finale, e si sa dove, quando e come ogni tessera avr la sua collocazione e la sua importanza. ESEMPIO
Il format di un programma su genere musicale di nicchia deve essere ovviamente molto connotato verso quel genere e quindi strutturarsi secondo momenti che riguardano quel genere: ultime novit, unintervista, appuntamenti. Se si decide che il fulcro del programma lintervista con un ospite dovr esser chiaro che durer per buona parte del programma, o che la prima cosa che si dir insieme ai saluti sar annunciare oggi puntata speciale intervistiamo e parleremo di.

1.1 la scaletta
Una volta che il format stabilito, scrivere la scaletta di una singola puntata unoperazione quasi automatica. La prima cosa da fare decidere cosa preparare per quella puntata, stabilire un ordine e unimportanza e la tempistica. Limportante come detto avere una propria coerenza, darsi delle regole e sapere come poterle infrangere con tranquillit. Fare radio comporta inevitabilmente essere schiavi dellorologio e di scadenze temporali. Due esempi su due generi radiofonici agli antipodi, il magazine informazione, e il programma contenitore di intrattenimento musicale. Una scaletta di un magazine dinformazione, di 45 minuti, che punta su argomenti di attualit anche non del giorno, ma deve anche tener conto delle notizie del momento, potrebbe essere:

sigla + saluti + presentazione, sommario della puntata brano musicale aggiornamenti flash delle ultime ore brano musicale intervista con ospite brano musicale servizio, o contributo, o commento della redazione brano musicale saluti e anticipo tema della prossima puntata brano musciale

2 minuti 4 minuti 5 minuti 4 minuti 12 minuti 4 minuti 4 minuti 4 minuti 2 minuti 4 minuti

Da questa scaletta possono partire modifiche: se lospite pi di uno si pu togliere il contributo della redazione e accorciare la prima intervista; se alla fine della puntata ci si accorge che uscita unagenzia stampa importante, la si legger, magari tagliando il brano musicale o lanticipo. Un programma di informazione per definizione live, e quindi per stare sul pezzo deve essere adattabile ad ogni situazione, ad ogni notizia. Allo stesso modo un programma di intrattenimento che vive su notizie pi leggere, deve avere una struttura armonica di modo che la leggerezza non diventi improvvisazione casuale. Spesso si usa la formula del contenitore, o della radio di flusso: un unico programma racchiude tanti altri piccoli programmi (rubriche, pillole, momenti caratterizzati in maniera e orari abituali), che consentono di mantenere una guida costante pur parlando di argomenti molto diversi, con toni e registri molto differenti. 7

La tabella raffigurata di seguito, presenta lo schema di un ipotetico contenitore musicale pomeridiano; la lunghezza molto estesa, tre ore, rende necessaria una scansione al minuto sia dei brani musicali, sia degli interventi.

h. 15.00 PRIMA ORA 15.00 spot + notiziario 15.08 inizio contenitore: sigla, saluti, sommario 15.10 brano musicale 15.15 intervento 15.20 brano musicale

h.

16.00

SECONDA

h. 17.00 TERZA ORA 17.00 spot 17.03 brano musicale

ORA 16.00 spot 16.03 brano musicale

16.08 intervento 16.10 brano musicale 16.15 intervento - lancio 2 break -

17.08 intervento 17.10 brano musicale 17.15 intervento - lancio 3 break 17.20 jingle pezzo

15.25 intervento - lancio 1 break 15.30 jingle pezzo 15.40 intervento 15.42 1 break-rubrica 15.50 brano musicale

16.20 jingle pezzo

16.30 intervento 16.32 2 break-rubrica 16.40 brano musicale

17.30 intervento 17.32 rubrica 17.40 brano musicale 3 break-

16.45 intervento 17.45 intervento

- saluti e chiusura 15.55 intervento 15.56 brano musicale 16.50 brano musicale 17.46 brano musicale 16.55 intervento 17.50 spot + notiziario 16.56 brano musicale

2. Scrivere un programma 2.1 Come scrivere: la grammatica radiofonica


Dopo la stesura della scaletta, il secondo passo nella preparazione di un programma la scrittura dei testi. Esistono varie correnti di pensiero: I maniaci del tutto scritto che preferiscono preparare a tavolino ogni singola parola, ogni virgola di quanto verr poi detto in onda Allaltro estremo invece ci sono color a cui basta una scaletta, e basandosi su quella trama scelgono sul momento il come dire i punti essenziali gi definiti Non una questione di professionalit per cui chi scrive tutto pi bravo e chi improvvisa lo fa a suo rischio e pericolo, ma piuttosto di abitudini personali: ognuno sceglie un suo metodo, una sua routine di lavoro. Ai principianti si consiglia di scrivere il pi possibile perch limprovvisazione fa parte delle tecniche del mestiere che si imparano con il tempo. Una scrittura integrale per non deve essere una prigione: se qualcosa va storto, o ci si rende conto allultimo che non funziona, o ancora succede qualcosa di imprevisto, bisogna saper fronteggiare la situazione e, senza farsi prendere dal panico di non aver un testo sotto al naso, rimediare o riportare il discorso sui binari prestabiliti

2.2 Buone norme: dove sta la notizia?


Chiarezza e semplicit sono le tanto banali quanto difficili norme fondamentali della scrittura radiofonica. Il segreto pensare sempre che ci sia qualcuno in ascolto, che deve capire e interessarsi a quanto si sta dicendo. A partire da queste premesse bisogna tener presente alcune regole. La prima riuscire a capire qual la notizia, cosa veramente interessante di quello di cui si vuole parlare. Questo significa dare pi importanza al fulcro dellinformazione ed eliminare tutto ci che superfluo. La capacit di sintesi infatti dote rara e preziosa anche perch le divagazioni, le parentesi inutili sono meno gestibili e meno interessanti che in televisione o sui giornali. La scrittura per la radio deve necessariamente tenere conto che tutto si basa solo sul suono della voce, e quindi inevitabilmente tutto ritmo, e lattenzione cala facilmente. La seconda norma organizzare le informazioni che si hanno a disposizione. Dopo aver fatto una gerarchia e stabilito cosa pi importante bisogna capire cosa viene dopo, qual la logica e lordine migliore con cui presentare gli argomenti. Le classiche regole del giornalismo insegnano che per la completezza dellinformazione bisogna usare la regola delle 5W (Who, What, When, Where, Why). Anche qui si tratta di una banalit che proprio per questo si d frettolosamente per scontata. ESEMPIO
Il Bologna vince il campionato. Se la partita appena finita diremo in ordine di importanza: il Bologna conquista la serie A e poi decideremo se preferire un la vittoria arrivata dopo il 3-0 sul Cagliari, o lo scudetto era atteso dalla stagione 63/64, o la vittoria arrivata dopo una stagione esaltante degli uomini di Arrigoni. In questo caso dopo linformazione principale linformazione principale le possibilit sono molte e di pari livello dimportanza. Se invece passata qualche ora sar pi importante dire prima Piazza Maggiore gremita di gente per i festeggiamenti per la vittoria del Bologna, poi magari riprendere il 3-0 decisivo o continuare con circa 50mila persone cantano cori e fanno il bagno sulla fontana del Nettuno.

Terzo, non dare mai per scontato quello che potrebbe conoscere lascoltatore. La ricerca della sintesi non deve essere un deficit, unellissi di informazioni, si deve comunque pensare che chi allascolto deve sapersi orientare nel discorso, e magari potrebbe anche non avere la minima idea sullargomento di cui si parla. Questi ultimi sono anche pi importanti perch uno degli obbiettivi

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di fondo di chi fa radio sempre coinvolgere nuovi ascoltatori ed evitare che per colpa di un ascolto superficiale cambino stazione frettolosamente. Ultima norme essere umili. Dare una notizia un servizio: per quanto lo speaker sia bravo, gli argomenti di cui parla e il pubblico a cui ci si rivolge sono sempre pi importanti di lui.

2.3 Norme di grammatica


Come ogni linguaggio, anche quello radiofonico ha la sua grammatica che stabilisce come corretto esprimersi, cosa funziona e cosa suona male. Rispettare regole e norme non significa un appiattire il linguaggio. Di seguito quindi un breve elenco, da considerare come un leggere attentamente prima delluso: Lessico Usare un linguaggio come. Anche durante una trasmissione di genere o settoriale, possiamo usare termini specifici, tenendo per presente che, come gi detto, ogni trasmissione pu essere ascoltata sia da chi ha gi delle nozioni in materia, sia da chi la ignora del tutto. Evitare parole straniere, cercare sempre il corrispettivo italiano, a meno che non si cada nel ridicolo. Usare nomi di persone note, ma facendoli seguire dalla qualifica o dal loro ruolo; tranne che nei casi pi famosi (tutti sanno chi Berlusconi o chi sono i Beatles), o di qualcuno appena citato. Le sigle vanno spiegate o lette per intero. I nomi stranieri di persona o di luogo sconosciuti possono essere evitati; soprattutto se si stratta di nomi in lingue poco familiari: tutti pi o meno sanno che Baghdad la capitale dellIraq e dove c una guerra in corso, ma se si vuole parlare dello scoppio di una bomba a Sadr City, saranno in pochi a ricordarsi cosa e dove si trova, in questo caso si pu saltare il nome e dire una bomba scoppiata in un quartiere di Baghdad. Evitare numeri e percentuali. preferibile usare le frazioni e dire quasi tre quarti che il 73,7%. Per le percentuali spiegare sempre a cosa si riferiscono.

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Sintassi Lo schema della frase deve tendere allelementare sequenza: soggetto predicato oggetto. I periodi devono essere lineari e quindi evitare complicati incastri di proposizioni subordinate o relative; preferire invece frasi coordinate. Le frasi devono essere molto brevi. Cos si privilegia non solo la chiarezza, ma anche il ritmo. Le regole sopra indicate valgono a maggior ragione nel caso di lettura di dichiarazioni altrui. Bisogna permettere allascoltatore di rendersi conto senza possibilit di equivoco che in quel momento si presta voce a qualcun altro. Attenzione ai congiuntivi. Anche se per molti sono passati di moda, i congiuntivi esistono e vanno rispettati.

3. Norme di conduzione 3.1 La fragilit della radio


Premesso che la scrittura di trasmissione e conduzione vanno di pari passo e una influenza laltra, landare in voce ha un ulteriore serie di norme che risentono delle peculiarit del medium radiofonico. In primo luogo il fatto che la fruizione della radio si basa solo su un senso, ludito, costituisce fascino, ma anche un limite. La radio ha una gamma espressiva meno ampia della televisione, del cinema, ma anche dei giornali che possono contare tutti sulla vista. Un simile deficit da un lato fa s che la radio lasci molto spazio allimmaginazione e stimolando la nostra fantasia in modo pi intimo, pi discreto e meno invasivo, ci lascia pi liberi. Dallaltro lato per ludito lunico appiglio dellascoltatore, lunico punto di riferimento: linformazione passa integralmente attraverso la voce dello speaker che perci ha una responsabilit ancora maggiore nella scelta delle parole, della musica, dei jingles; ognuno di questi elementi sonori porta con s un sovraccarico di significato. In secondo luogo, le pratiche di ascolto della radio sono molto diverse da quelle di qualsiasi altro media. Di solito leggendo un giornale o un libro si sta seduti, con lo sguardo fisso, pi o meno concentrati sulle parole davanti a noi, allo stesso modo guardando la televisione capita che le 12

immagini sullo schermo catturino lattenzione. Con la radio invece questo non succede mai: non succede spesso che qualcuno si sieda in poltrona e ascolti esclusivamente la radio senza fare altro. La radio per eccellenza il medium che fa compagnia mentre si fa tuttaltro: guidare, lavorare, studiare, ecc. Lattenzione di chi ascolta molto pi fragile, meno costante e quindi pi difficile da catturare, da mantenere vivo.

3.2 La ridondanza
Per le ragioni descritte sopra la radio deve essere un medium ridondante, ripetitivo: chi fa radio deve essere continuamente in grado di far capire a chi ascolta chi stia parlando e di cosa, e solo con la parola, la musica pu trasmettere lidea che quello che si ascolta un continuum, un flusso, con un proprio senso complessivo, una propria identit. ESEMPIO
Quasi tutti i programmi tv ormai fanno largo uso di scritte in sovraimpressione per cui molto facile capire immediatamente cosa guardiamo. Ballar ha sempre la sua grafica in cui appare il logo della trasmissione e il nome e il ruolo dellospite che sta parlando in quel momento. Se Ballar fosse trasmesso via radio, il conduttore ricorrerebbe di continuo frasi tipo continuiamo le interviste di Ballar o altra domanda per il nostro ospite.

Diventano in questo modo fondamentali dei segni di riconoscibilit che identifichino facilmente il contesto radiofonico. Tali segni si articolano su due livelli: uno riguarda lemittente da cui si trasmette, laltro la trasmissione in onda in quel momento. In primo luogo tutte le radio oramai abbondano di jingles, sigle, stacchi che esplicitano la propria identit: (es. Radio Deejay: one nation, one station). Luso di queste tecniche inoltre fidelizzano lascoltatore: un ascolto pi riconoscibile anche pi familiare. Il secondo livello invece interno alla trasmissione, anche in questo caso si deve evidenziare sia il genere in cui il programma si inserice, sia qual il tema del giorno. Non bisogna aver paura, anzi si deve fare vanto di ripetere, quasi ossessivamente formule tipo: sempre allascolto di, oggi a, parliamo di, come tutti i giorni la mattina di radio, con o il numero di sms per comunicare con radio, . 13

ESEMPIO
Lo spettatore televisivo, il lettore di riviste e giornali, il navigatore del web, sono schiavi dello zapping da telecomando, dello sfoglio veloce delle pagine, del saltare da un link allaltro. Pratiche che richiedono unocchiata veloce: tutti sono in grado di capire se si davanti ad una partita di calcio, a un reality show, ad un barboso editoriale domenicale, o a un sito porno. Unoperazione che richiede un secondo, mentre ce ne vuole invece qualcuno di pi per capire che musica danno alla radio, che programma stiamo ascoltando.

3.3 Il ritmo
Come conseguenza di quanto detto finora il ritmo radiofonico diventa fondamentale: da un lato non possono esserci incertezze o pause, dallaltro bisogna evitare di parlare troppo perch la soglia di attenzione dellascolto , per i motivi gi detti, molto bassa. Alcuni consigli per tenere alto il ritmo e vivo lascolto sono: Usare la doppia voce. Due conduttori sono pi gradevoli di uno solo Non parlare di seguito per pi di cinque minuti Avere una base di sottofondo Inserire stacchi musicali, anche brevi Unica eccezione sono le interviste o eventi particolarmente importanti

Un ritmo incalzante non significa ricerca della velocit di parola a tutti i costi, ci sono casi in cui occorre rallentare, ad esempio per spiegare un concetto complicato. ESEMPIO
Caterpillar una delle trasmissioni pi note e divertenti della radio italiana. Si basa molto sul ritmo veloce con gag una dietro laltra, interventi continui, molte voci di contorno a quelle dei due conduttori. Questo il risultato finale, ma se si cronometra la frequenza dei loro stacchi, ci si accorge che parlano per 10-15 minuti di fila. Sono dunque esempio di come il ritmo pu accompagnarsi a tante parole.

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3.4 Andare in voce


Prima ancora di iniziare la trasmissione bisogna verificare che tutto quanto riguardo landare in voce sia in ordine: Preascolto di tutti i microfoni Prova del volume delle voci Prova della postura da tenere quando si parla (labbra frontali al microfono, fare in modo che quando si deve leggere non si chini il collo e quindi la voce si strozzi da sola) Controllo che la playlist sia in ordine (sigla, basi, musica, jingles, contributi audio) Scandire bene tutte le parole ed evitare di mangiarsi il finale di queste Nessun calo di voce: landamento della parlata, o della lettura, deve essere piano, regolare. Questo non significa che se uno vuole recitare non pu urlare o fingere di sussurrare Evitare pause. Per questo importante avere una scaletta o un testo scritto: gli ehm o altre incertezze rovinano il ritmo radiofonico Una volta scelta una posizione cercare di mantenerla, spostarsi mentre varia il tono della voce, e il suo volume

4. Lintervista 4.1 Trovare il contatto


Primo passo per realizzare unintervista trovare il contatto con chi si vuole parlare. Se riusciamo ad avere il numero telefonico molto pi facile, basta alzare la cornetta e provare, se no dobbiamo provare ad avere almeno lindirizzo e-mail, cosa oggi abbastanza facile con una ricerca sul web. Se il personaggio molto famoso, ci sar il recapito dellufficio stampa, o del segretario, o della redazione, in quel caso bisogner avere un po di pazienza e fortuna. ESEMPIO
Quando si richiede unintervista bisogna cercare di essere al massimo gentili, professionali, sia per far capire che rilasciare lintervista unoccasione buona anche per lintervistato, sia cercare di recargli meno disturbo possibile. Nella richiesta standard si vede come sono specificate le informazioni su cosa verter lintervista, come verr fatta, quanto durer e chi la far; mettere i propri contatti indispensabile.

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Gentile dott. , vorrei proporle unintervista su Lintervista avverrebbe via telefono, durerebbe massimo dieci minuti e potremmo fissarla nei prossimi giorni allorario che lei preferisce (per me meglio). Grazie per la disponibilit, a presto Nome Cognome Testata Indirizzo radio Telefono Mail Web

4.2 Preparare lintervista


Il lavoro di preparazione la parte pi complessa di unintervista. Bisogna sapersi documentare su: Chi sia lintervistato, cosa fa oggi e possibilmente cosha fatto in passato Largomento di cui si parla: articoli, recensioni, precedenti interviste, libri. Se lintervistato uno scrittore o un saggista importante sapere cosha scritto, e ancora meglio leggersi almeno lindice e la quarta di copertina dellultimo titolo pubblicato Il funzionamento del collegamento telefonico e del registratore

Scriversi le domande prima in base alla documentazione studiata, utile perch cos si chiariscono innanzitutto le proprie idee, si fa mente locale sullargomento, e in seconda battuta al momento dellintervista si legge senza incertezze, o emozione. Soprattutto per lintervista i testi delle domande serviranno anche successivamente in sede di montaggio e nella preparazione della presentazione in onda. Durante lintervista poi conviene sempre avere a portata di mano anche il materiale su cui ci siamo documentati, perch le risposte possono prendere una piega inaspettata, o pu venire in mente qualcosa di pi interessante di cui parlare.

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4.3 Che domande fare?


Non esistono regole ferree su come articolare le domande, quali rivolgere e per quanto tempo intrattenere lospite. Bisogna sempre cercare di calibrare lintervista a seconda del contesto generale, dellinterlocutore e degli argomenti scelti. Di seguito una bozza, breve e approssimativa, della casistica di domande che spesso vengono rivolte: Commento opinione: viene chiesto cosa ne pensa lintervistato di un tema; visto che parliamo con un esperto giusto che sia lui ad esprimere un suo parere Testimonianza: lintervistato ha assistito ad un fatto che ci interessa, gli viene chiesto di raccontarlo Presentazione: lintervistato svolge un ruolo particolare, o fa parte di un gruppo, gli viene chiesto di presentarsi Indagine: si vuole sapere uninformazione precisa, un particolare fra tanti, che magari lintervistato restio a fornire, in questo caso si fa una domanda esplicita, secca per ottenerla Futuro: spesso oltre ai commenti interessante sapere come agir lintervistato, si chiede se ha dei programmi, dei piani Ipotetica: cosa succeder se o quali scenari se Markette: spesso per fare un favore o per la buona immagine della radio, si deve fare unintervista anche se non ne abbiamo voglia o il personaggio non ci piace

4.4 Intervista di diretta


Se lintervista in diretta non c possibilit di tagli o modifiche, il che pi difficile, ma anche pi affascinante anche per chi ascolta. Qualche sbavatura quindi permessa, e a volte d addirittura un migliore effetto live. Unaltra concessione data dai tempi: in diretta possibile avere il tempo per convenevoli, saluti, domande introduttive, o battute ironiche, per rompere il ghiaccio Sia in apertura che in chiusura del collegamento telefonico si fa una presentazione accurata dellospite, specificando i contatti (web, mail, o appuntamenti vari) a beneficio degli ascoltatori; durante invece opportuno ricordare ogni tanto con chi stiamo parlando, e perch con formule tipo continuiamo la nostra chiacchierata con, oppure oggi parliamo di, con. 17

4.5 Intervista registrata


Lintervista registrata, anche se comporta il faticoso lavoro di montaggio, pi semplice perch grazie ad esso si ha la possibilit di ragionare e quindi parlare e con pi calma e tempo: possiamo anche non pretendere risposte secche, ma, con molta prudenza, concedere qualche divagazione in pi. A proposito degli accorgimenti tecnici da osservare, durante la registrazione si deve badare soprattutto alla qualit di registrazione delle risposte dellintervistato: le domande possiamo infatti tagliarle del tutto, oppure registrarle di nuovo.

4.6 Il montaggio
Lunico consiglio per il montaggio quello di essere spietati. Non bisogna aver paura di prendere decisioni drastiche se la qualit dellaudio registrato non buona: la comprensibilit deve essere la priorit anche quando si rischia di perdere un lavoro che costato fatica e tempo. Per una sintesi efficace, anche qui mai paura di tagliare troppo, ognuno ha il suo metodo: qualcuno si appunta il minutaggio dei passaggi salienti durante lintervista, qualcuno riascolta tutto e poi procede col montaggio, altri infine ascoltano e tagliano man mano. Quando si taglia molto, ci a cui bisogna prestare attenzione ovviamente il senso globale dellintervento che deve essere salvaguardato, anche per onest del lavoro che svolgiamo e per rispetto dellintervistato.

4.7 Messa in onda dellintervista registrata


Una volta che il montaggio ultimato, si decide come presentare lintervista. Come gi detto sopra, ci si basa sugli appunti presi in fase di preparazione delle domande; a questi si aggiungono materiale scritto durante il montaggio, ovvero riassunti delle risposte e durata di ogni contributo audio. In genere si segue lo schema:

presentazione dellintervistato (chi , cosa fa, perch lo si intervistato), e dellintervistatore (se qualcun altro) introduzione prima domanda primo contributo audio

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Di solito la registrazione delle domande dellintervistatore viene tagliata, si preferisce lanciare le risposte durante la diretta in quanto: Si ha la possibilit di unintroduzione pi ampia e articolata, cosa non possibile negli stretti spazi della registrazione Si possono integrare e correggere le domande, modificarle anche in base alle nuove informazioni ottenute durante lintervista Si evitano ripetizioni. Lo schema lancio domanda + risposta, risulta pesante allascolto

5. Il servizio e il collegamento
Il servizio la registrazione del racconto su ci che accade fatto da un redattore: Servizio in studio: realizzato allinterno della redazione e viene letto e registrato dal suo autore. Viene usato per raccontare in maniera pi dettagliata un fatto o un argomento di particolare importanza. La durata deve essere breve, massimo 90 secondi Corrispondenza o servizio dellinviato: il redattore sul posto dove i fatti accadono e li racconta. Questo offre unampia gamma di possibilit da sfruttare

collegamento

in il conduttore in studio intervista linviato/corrispondente

diretta servizio in diretta linviato/corrispondente legge un servizio scritto sul momento intervista in diretta linviato/corrispondente propone ad un suo ospite unintervista in diretta con personaggio sul con un personaggio incontrato e avvicinato sul posto. le domande possono posto servizio essere fatte dallo studio (passando il telefono allospite), oppure usando il telefono come microfono registrato linviato/corrispondente registra sul posto interviste, dichiarazioni, che poi inserisce in un servizio una volta tornato in studio

con contributi

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5.1 Norme per le uscite in esterno


Fare linviato tanto divertente e stimolante, quanto difficile e delle volte frustrante: si in balia, ancora pi che in studio, di imprevisti, disguidi che mettono a rischio il lavoro e la pazienza. Fare lintervista molto pi facile perch chi ha organizzato un evento, o un incontro pubblico, l per farsi notare e intervistare. Qualche consiglio per evitare incidenti: IN GENERALE Avere un registratore fondamentale, e assicurarsi che funzioni lo ancora di pi. Controllare pile, volume del microfono (al minimo per evitare di registrare rumori in sottofondo indesiderati), velocit di registrazione, se il registratore analogico ogni tanto dare unocchiata per verificare che la cassetta stia girando Il microfono del registratore deve essere il pi possibile vicino alla bocca dellintervistato. Non preoccuparsi di figuracce, se un personaggio importante abituato, se non lo chiedergli il permesso Portarsi sempre dietro carta e penna. Per scrivere domande da rivolgere a qualcuno, o per appuntarsi alcune informazioni o dati di un servizio o collegamento Quando ci si presenta a qualcuno che si vuole intervistare, dire sempre nome, cognome e testata per cui si lavora. Attaccare sopra il registratore e il taccuino i loghi o gli adesivi della radio d un tocco di professionalit CONFERENZE STAMPA E INCONTRI PUBBLICI Se si vuole fare unintervista con chi parla ad una conferenza consigliabile avvicinarlo prima dellinizio (se lo si riconosce nel volto), per concordare, anche dopo la conferenza, la registrazione di qualche domanda al volo (non pi di 5 minuti per non trattenerlo troppo a lungo). In ogni caso chiedere il numero di telefono, o i contatti, possono essere sempre utili Per registrare brani di conferenza stampa, posizionare il registratore vicino ai microfoni di chi parla. Da un lato il vantaggio di questa tecnica che si registra laudio ufficiale, e quindi pi importante. Dallaltro invece ci sono alcuni svantaggi: non sempre laudio di buona qualit, la cassetta pu finire il lato o la memoria digitale pu esaurirsi e il lavoro di montaggio molto lungo e faticoso

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MANIFESTAZIONI O EVENTI ALLAPERTO (PIAZZA E SIMILI) Quando si segue una manifestazione la cosa pi importante registrare brevi dichiarazioni, o interviste, con gli organizzatori della manifestazione. Per questo bisogna stare nei pressi del palco, o del luogo dove si parla, e cercare di intercettare qualcuno. Conoscere le facce e sapere chi chi, in questo caso fondamentale In caso di eventi con molti partecipanti e giornalisti, sar molto difficile riuscire a registrare anche solo una dichiarazione. Perci consigliabile individuare tra la folla un giornalista di testate importanti, seguirlo e accostare il proprio microfono al suo. Ancora meglio pedinare una televisione: nessuno ad una manifestazione a cui aderisce rifiuta loccasione di farsi bello davanti ad una telecamera Se c un corteo si pu seguire la testa per registrare pareri ufficiali, se no infilarsi tra i partecipanti per avere il parere della gente comune Mettersi sempre daccordo prima con chi in studio per fare un collegamento o un servizio in diretta. Quando si pronti (ovvero ci si scritti le cose importanti da dire o si con qualcuno da intervistare), avvisare lo studio. Viceversa tenere docchio il telefono per controllare che non sia lo studio a chiamare La prima cosa da dire in un collegamento in diretta sempre esplicitare la dimensione live, buongiorno da Piazza Maggiore. Poi le gi citate 5W e soprattutto dire quanta gente c. Quantificare la partecipazione significa mostrare se levento riuscito o meno. Infine cercare qualche particolare di colore, tipo citare striscioni, un coro o un parere particolare

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