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Pietro Borz
Tesina di esame per il corso di Comunicazione Giornalistica 10 crediti Anno Accademico 2007/2008
indice
Introduzione 1. Ideare un format 1.1. La scaletta 2. Scrivere un programma 2.1. Come scrivere: la grammatica radiofonica 2.2. Buone norme: dove sta la notizia? 2.3. Norme di grammatica 3. Norme di conduzione 3.1. La fragilit della radio 3.2. La ridondanza 3.3. Il ritmo 3.4. Andare in voce 4. Lintervista 4.1. Trovare il contatto 4.2. Preparare lintervista 4.3. Che domande fare? 4.4. Intervista in diretta 4.5. Intervista registrata 4.6. Il montaggio 4.7. Messa in onda dellintervista registrata 5. Il servizio e il collegamento 5.1. Norme per le uscite in esterno
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Introduzione
Questo elaborato si propone di illustrare i primi passi atti ad introdurre un giovane aspirante giornalista in un impresa radiofonica. In queste pagine vengono date semplici istruzioni su come destreggiarsi sul campo, prima ovviamente di conoscere i meccanismi che successivamente nel tempo diventeranno la routine in questo mestiere. Come il lettore potr notare non stata inserita alcuna bibliografia o alcun riferimento a fonti, proprio perch ogni informazione scritta di seguito deriva da appunti presi durante un corso di giornalismo radiofonico sostenuto dal sottoscritto, che ho qui risistemato per poter rendere chiaro e conciso largomento ad un lettore qualsiasi, anche inesperto.
1. Ideare un format
Preparare un programma significa avere le idee chiare sul format a cui si sta pensando, e quindi definire subito di cosa si parler, come e a chi ci si rivolge. La prima cosa da fare, sin dalla fase di ideazione, scrivere una, o pi, scalette tipo. Probabilmente ci vorranno diverse bozze e correzioni, ma in questo modo si riesce meglio a focalizzare ci che si vuole fare: darsi una traccia anzitutto utile a stabilire dei limiti di massima entro cui stare e che si possono poi violare alloccorrenza senza traumi. Il lavoro di definizione diviene poi fondamentale per la preparazione di ogni singola puntata del programma: quando il format rodato si trasforma una formula di routine, e la scrittura di ogni singola puntata diventa unoperazione pi facile e pi efficace; ed pi immediato capire dove si fanno errori, cosa si pu migliorare, dove si possono fare eccezioni e strappi alle regole. Un format chiaro a chi fa il programma, ha maggiori possibilit di essere chiaro e riconoscibile anche a chi ascolta, il cui parere ovviamente pi importante. Chi lavora attraverso un media, anche se a livello amatoriale, deve tener sempre presente che lo fa per un pubblico prima che per propria soddisfazione professionale. ESEMPIO
La semplice scelta del nome e del sottotitolo di un programma serve a identificare, a se stessi e a chi ascolta, cosa in onda. Chiamare un programma Sfide: lo sport come non lo avete mai visto, significa far comprendere subito che si parla s di storie di sport, ma raccontate in modo originale, diverse dal solito.
Allestire il format come creare un mosaico: fin da principio si sa quale sar la figura, il risultato finale, e si sa dove, quando e come ogni tessera avr la sua collocazione e la sua importanza. ESEMPIO
Il format di un programma su genere musicale di nicchia deve essere ovviamente molto connotato verso quel genere e quindi strutturarsi secondo momenti che riguardano quel genere: ultime novit, unintervista, appuntamenti. Se si decide che il fulcro del programma lintervista con un ospite dovr esser chiaro che durer per buona parte del programma, o che la prima cosa che si dir insieme ai saluti sar annunciare oggi puntata speciale intervistiamo e parleremo di.
1.1 la scaletta
Una volta che il format stabilito, scrivere la scaletta di una singola puntata unoperazione quasi automatica. La prima cosa da fare decidere cosa preparare per quella puntata, stabilire un ordine e unimportanza e la tempistica. Limportante come detto avere una propria coerenza, darsi delle regole e sapere come poterle infrangere con tranquillit. Fare radio comporta inevitabilmente essere schiavi dellorologio e di scadenze temporali. Due esempi su due generi radiofonici agli antipodi, il magazine informazione, e il programma contenitore di intrattenimento musicale. Una scaletta di un magazine dinformazione, di 45 minuti, che punta su argomenti di attualit anche non del giorno, ma deve anche tener conto delle notizie del momento, potrebbe essere:
sigla + saluti + presentazione, sommario della puntata brano musicale aggiornamenti flash delle ultime ore brano musicale intervista con ospite brano musicale servizio, o contributo, o commento della redazione brano musicale saluti e anticipo tema della prossima puntata brano musciale
2 minuti 4 minuti 5 minuti 4 minuti 12 minuti 4 minuti 4 minuti 4 minuti 2 minuti 4 minuti
Da questa scaletta possono partire modifiche: se lospite pi di uno si pu togliere il contributo della redazione e accorciare la prima intervista; se alla fine della puntata ci si accorge che uscita unagenzia stampa importante, la si legger, magari tagliando il brano musicale o lanticipo. Un programma di informazione per definizione live, e quindi per stare sul pezzo deve essere adattabile ad ogni situazione, ad ogni notizia. Allo stesso modo un programma di intrattenimento che vive su notizie pi leggere, deve avere una struttura armonica di modo che la leggerezza non diventi improvvisazione casuale. Spesso si usa la formula del contenitore, o della radio di flusso: un unico programma racchiude tanti altri piccoli programmi (rubriche, pillole, momenti caratterizzati in maniera e orari abituali), che consentono di mantenere una guida costante pur parlando di argomenti molto diversi, con toni e registri molto differenti. 7
La tabella raffigurata di seguito, presenta lo schema di un ipotetico contenitore musicale pomeridiano; la lunghezza molto estesa, tre ore, rende necessaria una scansione al minuto sia dei brani musicali, sia degli interventi.
h. 15.00 PRIMA ORA 15.00 spot + notiziario 15.08 inizio contenitore: sigla, saluti, sommario 15.10 brano musicale 15.15 intervento 15.20 brano musicale
h.
16.00
SECONDA
17.08 intervento 17.10 brano musicale 17.15 intervento - lancio 3 break 17.20 jingle pezzo
15.25 intervento - lancio 1 break 15.30 jingle pezzo 15.40 intervento 15.42 1 break-rubrica 15.50 brano musicale
- saluti e chiusura 15.55 intervento 15.56 brano musicale 16.50 brano musicale 17.46 brano musicale 16.55 intervento 17.50 spot + notiziario 16.56 brano musicale
Terzo, non dare mai per scontato quello che potrebbe conoscere lascoltatore. La ricerca della sintesi non deve essere un deficit, unellissi di informazioni, si deve comunque pensare che chi allascolto deve sapersi orientare nel discorso, e magari potrebbe anche non avere la minima idea sullargomento di cui si parla. Questi ultimi sono anche pi importanti perch uno degli obbiettivi
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di fondo di chi fa radio sempre coinvolgere nuovi ascoltatori ed evitare che per colpa di un ascolto superficiale cambino stazione frettolosamente. Ultima norme essere umili. Dare una notizia un servizio: per quanto lo speaker sia bravo, gli argomenti di cui parla e il pubblico a cui ci si rivolge sono sempre pi importanti di lui.
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Sintassi Lo schema della frase deve tendere allelementare sequenza: soggetto predicato oggetto. I periodi devono essere lineari e quindi evitare complicati incastri di proposizioni subordinate o relative; preferire invece frasi coordinate. Le frasi devono essere molto brevi. Cos si privilegia non solo la chiarezza, ma anche il ritmo. Le regole sopra indicate valgono a maggior ragione nel caso di lettura di dichiarazioni altrui. Bisogna permettere allascoltatore di rendersi conto senza possibilit di equivoco che in quel momento si presta voce a qualcun altro. Attenzione ai congiuntivi. Anche se per molti sono passati di moda, i congiuntivi esistono e vanno rispettati.
immagini sullo schermo catturino lattenzione. Con la radio invece questo non succede mai: non succede spesso che qualcuno si sieda in poltrona e ascolti esclusivamente la radio senza fare altro. La radio per eccellenza il medium che fa compagnia mentre si fa tuttaltro: guidare, lavorare, studiare, ecc. Lattenzione di chi ascolta molto pi fragile, meno costante e quindi pi difficile da catturare, da mantenere vivo.
3.2 La ridondanza
Per le ragioni descritte sopra la radio deve essere un medium ridondante, ripetitivo: chi fa radio deve essere continuamente in grado di far capire a chi ascolta chi stia parlando e di cosa, e solo con la parola, la musica pu trasmettere lidea che quello che si ascolta un continuum, un flusso, con un proprio senso complessivo, una propria identit. ESEMPIO
Quasi tutti i programmi tv ormai fanno largo uso di scritte in sovraimpressione per cui molto facile capire immediatamente cosa guardiamo. Ballar ha sempre la sua grafica in cui appare il logo della trasmissione e il nome e il ruolo dellospite che sta parlando in quel momento. Se Ballar fosse trasmesso via radio, il conduttore ricorrerebbe di continuo frasi tipo continuiamo le interviste di Ballar o altra domanda per il nostro ospite.
Diventano in questo modo fondamentali dei segni di riconoscibilit che identifichino facilmente il contesto radiofonico. Tali segni si articolano su due livelli: uno riguarda lemittente da cui si trasmette, laltro la trasmissione in onda in quel momento. In primo luogo tutte le radio oramai abbondano di jingles, sigle, stacchi che esplicitano la propria identit: (es. Radio Deejay: one nation, one station). Luso di queste tecniche inoltre fidelizzano lascoltatore: un ascolto pi riconoscibile anche pi familiare. Il secondo livello invece interno alla trasmissione, anche in questo caso si deve evidenziare sia il genere in cui il programma si inserice, sia qual il tema del giorno. Non bisogna aver paura, anzi si deve fare vanto di ripetere, quasi ossessivamente formule tipo: sempre allascolto di, oggi a, parliamo di, come tutti i giorni la mattina di radio, con o il numero di sms per comunicare con radio, . 13
ESEMPIO
Lo spettatore televisivo, il lettore di riviste e giornali, il navigatore del web, sono schiavi dello zapping da telecomando, dello sfoglio veloce delle pagine, del saltare da un link allaltro. Pratiche che richiedono unocchiata veloce: tutti sono in grado di capire se si davanti ad una partita di calcio, a un reality show, ad un barboso editoriale domenicale, o a un sito porno. Unoperazione che richiede un secondo, mentre ce ne vuole invece qualcuno di pi per capire che musica danno alla radio, che programma stiamo ascoltando.
3.3 Il ritmo
Come conseguenza di quanto detto finora il ritmo radiofonico diventa fondamentale: da un lato non possono esserci incertezze o pause, dallaltro bisogna evitare di parlare troppo perch la soglia di attenzione dellascolto , per i motivi gi detti, molto bassa. Alcuni consigli per tenere alto il ritmo e vivo lascolto sono: Usare la doppia voce. Due conduttori sono pi gradevoli di uno solo Non parlare di seguito per pi di cinque minuti Avere una base di sottofondo Inserire stacchi musicali, anche brevi Unica eccezione sono le interviste o eventi particolarmente importanti
Un ritmo incalzante non significa ricerca della velocit di parola a tutti i costi, ci sono casi in cui occorre rallentare, ad esempio per spiegare un concetto complicato. ESEMPIO
Caterpillar una delle trasmissioni pi note e divertenti della radio italiana. Si basa molto sul ritmo veloce con gag una dietro laltra, interventi continui, molte voci di contorno a quelle dei due conduttori. Questo il risultato finale, ma se si cronometra la frequenza dei loro stacchi, ci si accorge che parlano per 10-15 minuti di fila. Sono dunque esempio di come il ritmo pu accompagnarsi a tante parole.
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Gentile dott. , vorrei proporle unintervista su Lintervista avverrebbe via telefono, durerebbe massimo dieci minuti e potremmo fissarla nei prossimi giorni allorario che lei preferisce (per me meglio). Grazie per la disponibilit, a presto Nome Cognome Testata Indirizzo radio Telefono Mail Web
Scriversi le domande prima in base alla documentazione studiata, utile perch cos si chiariscono innanzitutto le proprie idee, si fa mente locale sullargomento, e in seconda battuta al momento dellintervista si legge senza incertezze, o emozione. Soprattutto per lintervista i testi delle domande serviranno anche successivamente in sede di montaggio e nella preparazione della presentazione in onda. Durante lintervista poi conviene sempre avere a portata di mano anche il materiale su cui ci siamo documentati, perch le risposte possono prendere una piega inaspettata, o pu venire in mente qualcosa di pi interessante di cui parlare.
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4.6 Il montaggio
Lunico consiglio per il montaggio quello di essere spietati. Non bisogna aver paura di prendere decisioni drastiche se la qualit dellaudio registrato non buona: la comprensibilit deve essere la priorit anche quando si rischia di perdere un lavoro che costato fatica e tempo. Per una sintesi efficace, anche qui mai paura di tagliare troppo, ognuno ha il suo metodo: qualcuno si appunta il minutaggio dei passaggi salienti durante lintervista, qualcuno riascolta tutto e poi procede col montaggio, altri infine ascoltano e tagliano man mano. Quando si taglia molto, ci a cui bisogna prestare attenzione ovviamente il senso globale dellintervento che deve essere salvaguardato, anche per onest del lavoro che svolgiamo e per rispetto dellintervistato.
presentazione dellintervistato (chi , cosa fa, perch lo si intervistato), e dellintervistatore (se qualcun altro) introduzione prima domanda primo contributo audio
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Di solito la registrazione delle domande dellintervistatore viene tagliata, si preferisce lanciare le risposte durante la diretta in quanto: Si ha la possibilit di unintroduzione pi ampia e articolata, cosa non possibile negli stretti spazi della registrazione Si possono integrare e correggere le domande, modificarle anche in base alle nuove informazioni ottenute durante lintervista Si evitano ripetizioni. Lo schema lancio domanda + risposta, risulta pesante allascolto
5. Il servizio e il collegamento
Il servizio la registrazione del racconto su ci che accade fatto da un redattore: Servizio in studio: realizzato allinterno della redazione e viene letto e registrato dal suo autore. Viene usato per raccontare in maniera pi dettagliata un fatto o un argomento di particolare importanza. La durata deve essere breve, massimo 90 secondi Corrispondenza o servizio dellinviato: il redattore sul posto dove i fatti accadono e li racconta. Questo offre unampia gamma di possibilit da sfruttare
collegamento
diretta servizio in diretta linviato/corrispondente legge un servizio scritto sul momento intervista in diretta linviato/corrispondente propone ad un suo ospite unintervista in diretta con personaggio sul con un personaggio incontrato e avvicinato sul posto. le domande possono posto servizio essere fatte dallo studio (passando il telefono allospite), oppure usando il telefono come microfono registrato linviato/corrispondente registra sul posto interviste, dichiarazioni, che poi inserisce in un servizio una volta tornato in studio
con contributi
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MANIFESTAZIONI O EVENTI ALLAPERTO (PIAZZA E SIMILI) Quando si segue una manifestazione la cosa pi importante registrare brevi dichiarazioni, o interviste, con gli organizzatori della manifestazione. Per questo bisogna stare nei pressi del palco, o del luogo dove si parla, e cercare di intercettare qualcuno. Conoscere le facce e sapere chi chi, in questo caso fondamentale In caso di eventi con molti partecipanti e giornalisti, sar molto difficile riuscire a registrare anche solo una dichiarazione. Perci consigliabile individuare tra la folla un giornalista di testate importanti, seguirlo e accostare il proprio microfono al suo. Ancora meglio pedinare una televisione: nessuno ad una manifestazione a cui aderisce rifiuta loccasione di farsi bello davanti ad una telecamera Se c un corteo si pu seguire la testa per registrare pareri ufficiali, se no infilarsi tra i partecipanti per avere il parere della gente comune Mettersi sempre daccordo prima con chi in studio per fare un collegamento o un servizio in diretta. Quando si pronti (ovvero ci si scritti le cose importanti da dire o si con qualcuno da intervistare), avvisare lo studio. Viceversa tenere docchio il telefono per controllare che non sia lo studio a chiamare La prima cosa da dire in un collegamento in diretta sempre esplicitare la dimensione live, buongiorno da Piazza Maggiore. Poi le gi citate 5W e soprattutto dire quanta gente c. Quantificare la partecipazione significa mostrare se levento riuscito o meno. Infine cercare qualche particolare di colore, tipo citare striscioni, un coro o un parere particolare
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