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Il Dio
Straniero
3

Studio Completo
dell’Apocalisse

Prophecy Club
Copyright

25/06/2021

https://app.proofy.co/

ISBN: 979-12-20349-12-3

1° revisione: giugno 2023

Gli autori autorizzano la riproduzione,

la condivisione e la citazione

di qualunque parte di quest’opera

citandone la fonte.
4
Grazie.
È gloria di Dio nascondere una cosa,
ma è gloria dei Re investigarla

Proverbi 25:2

5
Recensione IL DIO STRANIERO

“Un libro più che mai attuale, che investiga molteplici ambiti di ricerca
ed esamina con cura un gran numero di elementi, disegnando un
quadro profetico sconcertante.
Gli Autori affrontano tematiche inusuali e prospettano scenari
inconsueti, ma ben documentati biblicamente e con una metodologia
di studio che si avvale di diverse discipline: dalla storia all’astronomia,
dal simbolismo alla geologia, dai culti pre-diluviani alla scienza
moderna, dagli UFO all’ibridazione genetica… e molto altro ancora.

Se alcune delle ipotesi presentate possono sembrare un po’ insolite a qualcuno, ciò non toglie alcunché
al valore dell’opera, che esorta il lettore a non dare nulla per scontato, ma a guardare in ogni direzione
con occhi che siano in grado di riconoscere il Grande Inganno del tempo della fine”.

Marco Distort
Settembre 2022

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INDICE
Introduzione

Parte 1: la Bestia
1. Panoramica
2. Daniele
3. La Bestia è un Sistema Mondiale
4. La Bestia è anche una Persona
5. Che Cosa la Bestia non è
6. I Cinque Regni che Erano
7. Quale Regno?

Parte 2: L’Ottavo
8. La Vera Stranezza del 20° e 21° Secolo
9. Angeli e Demoni 7
10. Il Primo Regno
11. Il Grande Inganno
12. Stanno Arrivando

Parte 3: Tutto il Resto


13. La Cronologia delle Tre Serie di Sette
14. Le Sette Feste di Dio
15. Perché il Ritorno di Gesù è a Rosh Hashana
16. I Dieci Giorni di Cordoglio
17. Il Rapimento
18. La Cronologia di Daniele 12
19. L’Anticristo
20. Il Falso Profeta Isa e l’Anticristo Mahdi
21. Il Marchio della Bestia
22. Il Transumanesimo
23. Babilonia
24. Le Prime 4 Trombe e le Prime 5 Coppe
25. La 5° Tromba: le Locuste
26. I Due Testimoni
27. La 6° Tromba: i Leoni
28. La 6° Coppa: Armagheddon
29. Il Giorno del Signore: Yom Kippur
30. Il 6° Sigillo, 7° Tromba, 7° Coppa
31. I 7 Sigilli
32. I Martiri della Tribolazione
33. I 144.000
34. Gog e Magog
35. Il Piano di 7.000 Anni
36. Notizie dal Mondo

Conclusione
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Il Prophecy Club

Inserto 1
Inserto 2
Inserto 3
Inserto 4
Inserto 5
INTRODUZIONE
Immaginiamo che qualcuno voglia tradurre un’opera di Shakespeare in italiano. Traduce fedelmente
tutto da una lingua all’altra ma a un certo punto si imbatte in una parola, diciamo il termine inglese
‘king’. Il nostro misterioso traduttore decide che quella precisa parola non vada resa come ‘Re’, che è
appunto il significato in italiano della parola king, ma che sia molto meglio inventarsi un termine nuovo:
‘kingo’. Questo però vale solo quando ‘king’ è presente nel titolo dell’opera. In tutto il resto del dramma
invece, king viene tradotto correttamente come ‘Re’.
Cosa pensereste di quel traduttore? I casi sono due: o è impazzito, oppure c’è un motivo per cui il titolo
‘Re Lear’ debba essere noto a tutti, da ora in avanti, come ‘Kingo Lear’. Chissà, forse per demotivare i
lettori amanti di storie su Re pazzi e sovrani furibondi.
Per quanto assurda possa sembrare questa storia, è molto simile a quello che è successo con la parola
italiana Apocalisse che non è altro che la traslitterazione della parola greca ‘apokálypsis’, cioè:
rivelazione. Una parola inventata, proprio come kingo. Il motivo per cui i traduttori (prima in latino, poi
in italiano corrente) abbiano inventato questa parola ‘Apocalisse’, anziché tradurre rivelazione come
hanno fatto tutte le altre volte in cui il termine apokálypsis compare nel Nuovo Testamento, resta un
mistero. Forse, il motivo sta nel fatto che un libro intitolato ‘Rivelazione’ potrebbe ingolosire anche i
lettori più pigri. Oggi siamo sommersi di libri di ‘rivelazioni’, di ‘100 cose che X non ti farebbe mai leggere’
o i ‘documenti segreti’ di questo o quello, ma in passato non era così: per chi sapeva leggere, un libro in
grado di svelare il futuro era davvero un tesoro. Nel caso della Rivelazione di Giovanni pare che qualcuno
in Vaticano abbia sentito la necessità di storpiarne il nome, secondo un principio che oggi si definirebbe
psicologia della pubblicità al contrario.
Per senso di ripicca, in questo libro usiamo Rivelazione ogni volta che ne parliamo.
Come già saprai se hai tentato di studiarlo, il libro della Rivelazione è difficilissimo. Isaac Newton, 9
secondo Einstein ‘il più grande genio mai esistito’, era credente e un suo appassionato fan. Eppure, la
sua analisi è quasi completamente fuori strada. Perché? Perché è scritto che solo i credenti degli
ultimissimi tempi hanno accesso ai suoi segreti, e quei credenti siamo noi! Abbiamo un vantaggio su
Newton che è infinitamente più prezioso del suo irraggiungibile QI.
Ottimo. Ma come procedere?
Sempre Einstein diceva che lui, scienziato del XX° secolo, era solo un nano seduto sulle spalle dei giganti
venuti prima di lui. Dunque basare il proprio lavoro su conclusioni precedenti è un’ottima idea, fintanto
che si parla di progresso scientifico; anzi, si potrebbe forse dire che è la definizione stessa di progresso.
Nel caso della chiesa però, pietre viventi con un solo modello di riferimento eterno e perfetto, vivente
e onnipresente in tutte le epoche, il risultato del costruire su un modello umano precedente,
aggiungendo e togliendo, porta a dottrine e idee che spesso si discostano molto dall’originale. Nel caso
della Rivelazione è stato indispensabile ignorare le teorie esistenti e andare direttamente alla Fonte.
Nonostante questo, alcuni del gruppo con un trascorso di chiesa erano già a conoscenza di teorie
piuttosto inverosimili. Da quanto abbiamo potuto verificare, molte di queste hanno due aspetti in
comune: l’approccio eccessivamente simbolico e la tendenza ad ignorare completamente certi passi
‘ermetici’ che non collimano con la teoria che si vuole promuovere.
Prendiamo ad esempio l’identità di Babilonia in Ap. 17 e 18. La prostituta, l’assassina che cavalca la
Bestia e ha sulle mani il sangue dei martiri, quella su cui Dio fa piovere una pioggia di fuoco, riducendola
in cenere mentre gli angeli e tutti i santi del paradiso fanno festa come allo stadio. Sulla sua identità
sono state avanzate molte ipotesi, sostenute con largo uso di immagini, simbologie e analogie.
Eppure, l’angelo che parla con Giovanni ha fornito a lui e a noi un’informazione che elimina tutti i
candidati tranne uno, e cioè: Babilonia è una città. Proprio così: una semplice, unica e singola città,
avente in sé un potere e un’influenza enormi.
Un altro esempio è la piaga della seconda tromba (Ap. 8:8): “qualcosa di simile a una grande montagna
di fuoco ardente fu gettata nel mare, e la terza parte del mare divenne sangue”. Alcuni studiosi anche
rispettabili hanno dichiarato che questa tromba rappresenta l’inquinamento. Sorvoliamo pure sulla
descrizione della montagna ardente, ma il verso dopo dice che non solo un terzo dei pesci, ma anche
un terzo delle navi viene distrutto. Come fa l’inquinamento a distruggere navi, gommoni e yacht? Altri
parlano di un vulcano sottomarino. Ma come fa qualcosa che è sott’acqua ad essere gettato in acqua?
Dunque spiritualizzare troppo o ignorare informazioni chiave non è un buon approccio allo studio di
questo libro. Il fatto che Rivelazione sia piena di enigmi e simboli sembra aver portato molti a concludere
che quello che descrive debba essere sempre, in qualche modo, un’allegoria di qualcos’altro. Ma questo
non è vero. Spesso è la Bibbia stessa a fornire la chiave del significato di un simbolo; quando non lo fa,
presumere di dover spiritualizzare o usare le informazioni come metafore di qualcos’altro sarebbe un
errore. Dove non è indicato dal contesto, l’approccio migliore è senza dubbio quello letterale. Tutte le
considerazioni di questo studio si basano quindi su questo principio di base:

Il testo significa esattamente quello che dice, a meno che non altrimenti specificato dal testo stesso.

Dunque “qualcosa di simile a una montagna infuocata, gettata in mare” significa: qualcosa di simile a
una montagna infuocata, gettata in mare. Un meteorite. O se vogliamo tentare altre ipotesi, una bomba
molto, molto grande (ma non atomica, perché quella esplode prima di finire in mare e non somiglia
affatto a una montagna infuocata). O un’astronave gigante che va a fuoco e precipita. Fate voi. Ma di
certo non l’inquinamento, non una falsa dottrina, né cose simili. Invece, l’espressione in Daniele 70
settimane significa: ‘70 gruppi di sette anni’ poiché questo è chiarito direttamente dalla Bibbia.
In questo libro abbiamo cercato di toccare tutti gli argomenti principali di Rivelazione e di ordinarli
secondo la progressione logica che ha guidato noi nello studio. Si tratta ovviamente di moltissimi
argomenti, quindi il libro è diviso in tre parti.
La prima è più incentrata sulle profezie ed è probabilmente la più impegnativa, mentre le altre due 10
diventano man mano più discorsive e scorrevoli. La prima parte serve a scoprire l’identità del Regno
dell’Anticristo, meglio noto col pittoresco nome di: Bestia. Ti richiederà un maggiore sforzo di
concentrazione, ma non saltarla. Le tre sezioni vanno lette nel loro ordine perché la prima è il
fondamento per la seconda, la quale a sua volta fornisce la chiave di applicazione per la terza.
Anche se speriamo che tutti lo trovino interessante, il libro è scritto principalmente per credenti, i quali
ben presto avranno a che fare con l’Inganno peggiore che la chiesa abbia mai dovuto affrontare. Il libro
presuppone anche una base di conoscenza biblica: non tutta la terminologia è spiegata nel dettaglio e
alcune popolari teorie vengono confutate proprio avendo in mente il tipico credente protestante
medio, di cui almeno due persone del gruppo hanno parecchia esperienza.
Un consiglio: dimenticati per un attimo di tutto quello che ti hanno insegnato sull’Apocalisse. Partiamo
da zero. E non cercheremo conferme in nessuna teoria precedente: si va sempre e solo direttamente
alla Fonte.
Speriamo che anche tu apprezzerai i tre fantastici obbiettivi che crediamo di aver raggiunto: attenerci
al significato primario del testo, mettere in armonia tutti i passi, compresi quelli più difficili, e ricevere
rivelazioni sconvolgenti su quanto accadrà nei prossimi anni.
Il Signore ci ha detto di divulgare le nostre conclusioni in forma anonima, come strumento di risveglio e
di preparazione per ciò che sta arrivando, che è proprio alle porte. Abbiamo escluso dal libro le date
che abbiamo ricevuto, ma se leggi con attenzione potrai ricostruirle quasi tutte.
Teniamo per noi anche la nostra strategia di azione per i prossimi anni. Quella dovrai chiederla tu
direttamente alla Fonte.
Buona lettura!

Chiesa in Casa ‘Prophecy Club’


Giugno 2021
Parte 1

LA BESTIA
11
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1
PANORAMICA
La bestia che hai visto era, e non è;
essa deve salire dall'abisso e andare in perdizione.
Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita
fin dalla creazione del mondo,
si meraviglieranno vedendo la bestia
perché era, e non è, e verrà di nuovo.
Ap. 17:8

Rivelazione descrive una serie di eventi che possono essere raggruppati in:

 7 chiese
 7 sigilli
 7 trombe
 7 coppe

in mezzo ai quali appaiono:

 7 visioni.

Tre di queste 7 visioni riguardano la Bestia. ‘Bestia’ è il nome che Rivelazione usa per descrivere l’identità e
la natura sia dell’Anticristo che del suo regno.
Abbiamo 4 ‘mostri’ che la raffigurano: 13

1 – capitolo 12 : il Dragone Rosso (7 teste, 10 corna);


2 – capitolo 13 : la Bestia che sale dal mare (7 teste, 10 corna);
3 – capitolo 17 : la Bestia che porta Babilonia (7 teste, 10 corna);
4 – Daniele 7 : la 4° Bestia (1 testa, 10 corna).

Il Dragone Rosso perseguita Israele e subito dopo i santi di Gesù, per tre anni e mezzo.
La Bestia che sale dal mare perseguita i santi, opera per tre anni e mezzo e ci informa sulle primissime attività
dell’Anticristo: una ‘guarigione miracolosa’, l’erezione di un’orrenda immagine, un marchio.
La Bestia che porta Babilonia ci fornisce indizi sulla sua identità attraverso le sette teste e dieci corna; oltre
a questo descrive la prostituta, Babilonia.
La Bestia di Daniele mostra la cronologia dei 10 leader, o corna, rispetto all’anticristo.

Tutte e tre le bestie di Rivelazione hanno 7 teste e 10 corna, tutte e tre perseguitano i santi e tutte e tre
sono associate all’opera di Satana. Esse descrivono tutte il regno finale dell’Anticristo, focalizzandosi su
eventi e aspetti diversi.
Anche l’Anticristo è definito ‘Bestia’: questo termine indica quindi un sistema mondiale ma anche una
persona fisica.
Informazioni chiave sulla Bestia:

 La Bestia ‘era, non è, e tornerà di nuovo’.


 Delle sette teste, ‘cinque sono cadute, una è, e una tornerà’.
 La Bestia è: ‘un ottavo, che è uno dei sette’ (uno dei 7 regni, cioè una delle 7 teste).

Mettendo insieme tutte le informazioni abbiamo dedicato la prima parte di questo studio a capire l’identità
e la natura della Bestia. Tutto il resto è venuto di conseguenza.
Il Dragone rosso di Ap. 12 La Bestia di Ap. 13 (che sale dal mare)
7 teste e 10 corna con 7 corone 7 teste e 10 corna con 10 corone

14

La Bestia di Ap. 17 (che porta Babilonia) La Bestia di Daniele 7


7 teste e 10 corna 1 testa e 10 corna

(Per una migliore comprensione, Vedi i nostri video FB e YouTube in continuo


aggiornamento. Per questa prima sezione, v. il nostro video: ‘Apocalisse e Daniele:
Introduzione al Dio Straniero’
2
DANIELE
Una delle cose che abbiamo scoperto è che non c’è praticamente niente in Rivelazione che non sia già
presente in vari libri del Vecchio Testamento; tra questi, Daniele è forse quello che ci fornisce il maggior
numero di informazioni chiave. Daniele interpreta un sogno profetico: una statua in 5 parti che riguarda il
tempo della Fine. Le informazioni di questa profezia sono fondamentali per capire Rivelazione, quindi
partiamo da qui. È Dio stesso a interpretare la visione (si può leggere tutto in Daniele 2:28-45):

“Questo è il sogno; ora ne daremo l'interpretazione


davanti al re.
Tu, o re, sei il Re dei re, perché il Dio del cielo ti ha
dato il regno, la potenza, la forza e la gloria (…).
Tu sei quella testa d'oro.
Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo;
poi un terzo regno di bronzo, che dominerà su tutta
la terra.
Il quarto regno sarà forte come il ferro, perché il
ferro fa a pezzi e stritola ogni cosa; come il ferro che
frantuma, quel regno farà a pezzi e frantumerà
tutti questi regni.
Come tu hai visto che i piedi e le dita erano in parte
d'argilla di vasaio e in parte di ferro, così quel regno
sarà diviso; tuttavia in esso ci sarà la durezza del 15
ferro, perché tu hai visto il ferro mescolato con
argilla molle.
E come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in
parte d'argilla, così quel regno sarà in parte forte e
in parte fragile.
Come hai visto il ferro mescolato con la molle
argilla, essi si mescoleranno per seme umano, ma
non si uniranno l'uno all'altro, esattamente come il
ferro non si amalgama con l'argilla.

Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che
non sarà mai distrutto; questo regno non sarà lasciato a un
altro popolo, ma frantumerà e annienterà tutti quei regni, e
sussisterà in eterno, esattamente come hai visto la pietra
staccarsi dal monte, non per mano d'uomo, e frantumare il
ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro.
Il grande Dio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire
d'ora in poi”.
Questa profezia, ricevuta ben 600 anni prima di Cristo, fornisce la lista dei 4 regni da Babilonia in poi. Non
ne specifica il nome ma oggi conosciamo senza dubbio la sequenza dei regni sorti dopo Babilonia:

 Babilonia (la testa)


 Medo-Persia (le braccia)
 Grecia (la pancia)
 Impero Romano (le due gambe, Impero d’Oriente e Occidente)
 I piedi rappresentano il tempo della fine, perché sono frantumati direttamente da una Pietra non
umana che poi riempie tutta la Terra con un regno eterno.

I piedi della statua rappresentano anch’essi la Bestia: hanno infatti 10 dita, che corrispondono alle 10 corna
delle 3 bestie di Rivelazione e anche della 4° Bestia di Daniele. Questa 4° bestia di Daniele compare infatti in
un’altra visione, raccontata al capitolo 7, in cui ritroviamo la stessa sequenza di regni della statua.

Le 4 Bestie – Daniele Cap. 7

“Io guardavo nella mia visione, di notte, ed ecco, i quattro venti del cielo squassavano il Mar
Grande, quattro grandi bestie salivano dal mare, una diversa dall'altra.
La prima era simile a un leone ed aveva ali di aquila. Io guardavo, finché le furono strappate le ali;
poi fu sollevata da terra, fu fatta stare ritta sui due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d'uomo.
Ed ecco un'altra Bestia, la seconda, simile ad un orso; si alzava su di un lato e aveva tre costole in
bocca, fra i denti, e le fu detto: "Levati, mangia molta carne".
Dopo questo, io guardavo, ed eccone un'altra simile a un leopardo, che aveva quattro ali di uccello
sul suo dorso; la Bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio.
Dopo questo, io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco una quarta Bestia spaventosa, terribile e
straordinariamente forte; essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto 16
con i piedi; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna”.

Babilonia Medo-Persia Grecia La Bestia della fine

La successione di animali ricalca esattamente gli stessi regni della statua, con qualche dettaglio extra che ci
conferma l’assegnazione di ciascuna bestia al suo impero storico:

 Il leone con ali di aquila è il simbolo di Babilonia;


 L’orso è i due regni di Medo-Persia; sta su un lato perché la forza dei Persiani era superiore a quella
dei Medi e ha 3 costole in bocca, cioè i 3 regni che conquistarono (Babilonia, Lidia ed Egitto);
 Il leopardo è la Grecia, caratterizzato da una conquista rapidissima (le quattro ali) e da quattro teste,
cioè i quattro regni in cui l’impero fu suddiviso alla morte di Alessandro Magno, uno per ciascuno
dei suoi quattro generali: Lisimaco, Seleuco, Cassandro e Tolomeo.
 La Bestia finale ha 10 corna, proprio come i piedi della statua hanno 10 dita.
L’ Ultimo Regno di Daniele

Ora, nella visione della statua Daniele non fa una


netta distinzione tra gambe e piedi, come fa per i
primi tre regni (“dopo di te sorgerà… poi un terzo
regno… Il quarto regno…”).
Inizia descrivendo le due gambe (l’Impero Romano)
e passa subito al regno finale, come se uno fosse la
continuazione dell’altro. Questo sembra indicare
che il Regno finale dell’Anticristo sarà in qualche
modo collegato all’Impero Romano.
Anche nella visione degli animali il quarto mostro
sembra includere sia l’impero Romano, che non è
nominato in modo specifico, che il regno della fine:
mentre infatti la statua si compone di cinque parti,
qui Daniele vede solo quattro bestie.
Come le gambe e i piedi della statua sembrano
“fusi” in un’unica entità, così il fatto che ci sia
un’unica grande Bestia dopo quella della Grecia
sembra suggerire che l’Impero Romano e quello
della fine saranno un tutt’uno, oppure uno la
continuazione (il prolungamento, o l’evoluzione)
dell’altro.
Guardando la parte finale delle due profezie (v.
immagine a lato) sembra davvero sensato che
l’ultimo impero sia in qualche modo collegato 17
all’Impero Romano.
TESTA = LEONE = BABILONIA
BRACCIA = ORSO = MEDO-PERSIA
Tuttavia, non crediamo che esso da solo definisca
PANCIA = LEOPARDO = GRECIA
l’ultimo regno. Questo per tre motivi:
GAMBE/PIEDI = 4° BESTIA = ROMA/R. FINALE

1. Daniele dice che la quarta Bestia era diversa da tutte le bestie precedenti. L’Impero Romano ha
portato molte geniali innovazioni ma non è stato sostanzialmente diverso da Grecia, Medo-Persia e
Babilonia. Anche la fusione religione/Stato avvenuta con la nascita del Cattolicesimo Romano non fu una
novità. La ‘diversità dai regni precedenti’ è una caratteristica del regno dell’Anticristo, che lo differenzia
così anche dall’Impero Romano.

2. La Bestia di Ap. 13 ha parti di leopardo, dell’orso e del leone, cioè caratteristiche dei tre regni
precedenti a Roma. Il quarto regno sarà un mix del peggio di tutti i regni venuti prima di lui, non solo la
rinascita dell’Impero Romano in senso stretto.

3. Rivelazione afferma che la Bestia “non è” al tempo dell’Impero Romano; contemporaneamente, la


testa che “è” è sempre l’impero Romano. Come dire: “il regno attualmente presente non è la Bestia”.
Quindi la Bestia non è l’Impero Romano. Questo punto si spiega meglio al capitolo 5.

Teniamo a mente questa successione di imperi in Daniele perché ci servirà per dare un’identità alle teste
dei mostri di Rivelazione. Trovare l’identità della Bestia è come una caccia al tesoro, con indizi sparsi alla
rinfusa tra il Vecchio e il Nuovo Testamento che vanno rimessi tutti nell’ordine giusto. Procediamo come
investigatori, per esclusione e con una serie di conclusioni a catena. Rileggi i passaggi, prendi appunti se
serve: questa prima parte è il fondamento di tutto.
Passiamo ora alla terza visione di Daniele, in cui si trova un altro tassello fondamentale.
Settanta Settimane

Una cosa che queste due profezie hanno in comune è che mostrano 4 grandi imperi da Babilonia in poi,
dopodiché saltano direttamente al tempo della fine.
Siamo certi del fatto che saltino al tempo della fine. Infatti, i piedi della statua sono annientati da Cristo
prima del suo regno eterno: “Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai
distrutto; questo regno non sarà lasciato a un altro popolo, ma frantumerà e annienterà tutti quei regni e
sussisterà in eterno” (Dan. 2:44).
La quarta bestia invece: “è un quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni… i santi saranno dati nelle sue
mani per un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo. Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio; verrà
distrutto e annientato per sempre. Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i
cieli saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo; il suo regno è un regno eterno" (Dan. 7:23-27).
Anche in questo caso, il mostro viene ucciso subito prima del regno eterno di Cristo; di esso sappiamo anche
che perseguita i santi per 3 anni e mezzo (v. 25). L’ultimo regno di entrambe le visioni è quindi chiaramente
il Regno finale dell’Anticristo.
L’Impero Romano è caduto nel 476 d.C. mentre quello dell’Anticristo non si è ancora materializzato: tra i
due c’è quindi una lunga pausa che è ancora in atto (nel 2020). Il perché di questo ‘buco’ temporale si trova
in un’altra visione di Daniele, quella delle 70 settimane. In Daniele 9:24-27 l’angelo spiega questa visione:

“Settanta settimane sono stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città, per far cessare la
trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità, per far venire una giustizia
eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo.
Sappi perciò e intendi che da quando è uscito l'ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme fino
al Messia, il principe, vi saranno sette settimane e altre sessantadue settimane; essa sarà
nuovamente ricostruita con piazza e fossato, ma in tempi angosciosi. Dopo le sessantadue
settimane il Messia sarà messo a morte e nessuno sarà per lui. 18
E il popolo di un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà con
un'inondazione, e fino al termine della guerra sono decretate devastazioni.
Egli stipulerà pure un patto con molti per una settimana, ma nel mezzo della settimana farà
cessare sacrificio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché la totale
distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore”.

Innanzitutto, il termine Messia in alcune traduzioni è reso “un unto”, che però non è altro che il significato
letterale di ‘messia’; nell’originale ebraico è Mashiach, il Messia. In secondo luogo il termine ‘settimane’ (in
ebraico, shavuoth) andrebbe più correttamente tradotto come ‘eptade di anni’, o gruppi di sette anni; noi
la chiamiamo “settana”.
Dunque la profezia afferma che il tempo fornito fino alla fine del mondo presente è di 70 ‘settane’, cioè 490
anni; in particolare, da quando esce l’ordine di restaurare Gerusalemme fino alla morte del Messia ci saranno
69 ‘settane’, cioè 69 volte 7 anni, per un totale di 483 anni.
Vediamo se la profezia è verificata.
Sappiamo da Rivelazione (e da altre profezie) che l’anno profetico corrisponde all’anno ebraico, che è un
anno lunare di 360 giorni e non solare di 365. Ad esempio, l’Anticristo opera per tre anni e mezzo, cioè 42
mesi, cioè 1.260 giorni: tutti mesi da 30 giorni.
Calcolando quindi 483 anni x 360 giorni otteniamo 173.880 giorni, che nel calendario solare da noi utilizzato
corrispondono a 476 anni. Pertanto, il tempo previsto dall'inizio della profezia fino alla morte del Messia è
di 476 anni solari.
L’ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme venne dal Re Artaserse, che emise tre distinti decreti in
anni diversi. Tuttavia, mentre i primi due autorizzavano la ricostruzione del Tempio, solo il suo ultimo
decreto del 444 a.C. riguardò in modo specifico la ricostruzione di Gerusalemme che, in seguito all’invasione
babilonese, era in rovina. Neemia 2:1-8 dice chiaramente che, dopo aver iniziato la ricostruzione del tempio,
la città era ancora desolata:
“Allora dissi loro: "Voi vedete in che misera condizione ci troviamo; Gerusalemme è distrutta e le sue porte
sono consumate dal fuoco! Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme, e non saremo più nella vergogna!"
Quindi, possiamo affermare con una certa sicurezza che la profezia parte dal 444 a.C. Aggiungendo 476 anni
al 444 a.C. (e ricordando che non esiste ‘l’anno zero’) arriviamo alla primavera del 33 d.C., esattamente1
quando Gesù fu crocifisso! Lui è il Messia che viene soppresso al termine delle 69 settimane!
Fantastico.
Questa incredibile profezia, che è solo una delle almeno 330 profezie sul Messia Gesù, predice quindi l’anno
e il mese esatti della sua morte e resurrezione. Si può quindi affermare che la prima parte della profezia è
confermata.
Resta una sola ‘settana’ per concludere la profezia che Dio ha dato a Daniele. Ma come sappiamo che questi
sette anni sono proprio gli ultimi della storia del mondo, e che quindi tra la 69° e la 70° settana il tempo si è
fermato?
Lo sappiamo dalle parole dell’angelo. Secondo la profezia infatti, gli ultimi 7 anni servono: “per far cessare
la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità, per far venire una giustizia eterna, per
sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo”.
È evidente che nessuna di queste cose si è ancora verificata, né con la morte di Gesù, né 7 anni dopo, né
oggi. La trasgressione non è cessata nel 33 d.C. (o nel 40 d.C.), il peccato non ha avuto fine, la giustizia eterna
non è ancora fisicamente instaurata e, al momento, visione e profezia sono tutt’altro che “sigillate”: è
evidente che l’adempimento di tutte queste cose è ancora nel futuro (v. anche il cap. 19).
Inoltre, Daniele prosegue e dice: “Egli stipulerà pure un patto con molti per una settimana, ma nel mezzo
della settimana farà cessare sacrificio e oblazione”. Sta parlando dell’Anticristo, il quale stringerà un patto
per sette anni.
Coincidenza?
Se l’ultima settana coincide con il regno dell’Anticristo, allora tutto il tempo dal 33 d.C. ad oggi è
probabilmente una parentesi. La 70° settimana deve ancora iniziare. Siamo ‘in pausa’, e l’orologio profetico
riprende all’inizio degli ultimi 7 anni. Alcuni chiamano questa parentesi il ‘tempo della chiesa’. Comunque 19
sia, a parte gli eventi che riguardano Israele (la distruzione del secondo tempio, la diaspora, l’antisemitismo,
la ricostituzione dello Stato ebraico, ecc..) e i primi segni delle doglie indicati da Gesù, nella Bibbia sembra
davvero esserci un silenzio profetico totale sugli eventi storici tra il 33 d.C. e l’inizio degli ultimi 7 anni di
tribolazione.
Da questo traiamo una prima conclusione importantissima che aiuta a scremare moltissime teorie
sull’identità del regno finale, e cioè:

Qualunque interpretazione delle profezie sulla Bestia che consideri i regni presenti sulla Terra negli ultimi
duemila anni non può essere corretta.
Escludere le Teste degli ultimi 2.000 anni!

La conclusione a cui siamo appena giunti è fondamentale per scoprire la Bestia. Visto che il periodo degli
ultimi duemila anni, cioè tra la morte di Gesù e l’inizio degli ultimi 7 anni profetici, è espressamente escluso
dalle due visioni e dal conteggio profetico in Daniele, è logico dedurre che non vada proprio considerato.
Sembrerà strano, ma questo elimina davvero la maggior parte delle teorie esistenti!
Analizzando bene da vicino quelle teorie si scopre che esse fanno acqua da molte altre parti. Eppure, è
incredibile quanti studiosi abbiano cercato l’identità della Bestia, delle sue 7 teste e 10 corna e dell’Anticristo
sfogliando i libri di storia degli ultimi duemila anni.
Il motivo di questo sembra essere spesso la presenza di preconcetti, come ad esempio la convinzione che la
Bestia debba essere per forza la Chiesa cattolica romana oppure gli Stati Uniti; partendo da questi
presupposti si è obbligati a cercare indizi storici nel periodo della chiesa, cioè proprio quel periodo che le
informazioni profetiche sembrano escludere. Giusto per un’idea, nell’INSERTO 1 trovi alcune tra le ipotesi
che scovano le 7 teste o i 10 Re nella finestra non profetica.
Per quanto abbiamo potuto verificare, nessuna ipotesi che colloca le profezie all’interno della finestra non
profetica, dal 33 d.C. ad oggi, regge quando messa al confronto con TUTTI gli altri tasselli!
Questo è un principio generale. La teoria promossa dai film ‘Gli Esclusi’ ad esempio, dice che la Bestia è la
rinascita dell’Impero Romano sotto forma di governo mondiale e i 10 Re governano 10 zone in cui il mondo
viene diviso. Sono due punti giusti, ma non viene fornita alcuna spiegazione di cosa siano le 7 teste; inoltre,
secondo questa teoria la causa dello stupore del mondo sarà il rapimento mentre Rivelazione afferma che
sarà il ritorno della Bestia che era a lasciare tutti a bocca aperta. Il cerchio non si chiude come dovrebbe.
Insomma, se non si procede tenendo presente TUTTI i pezzi del puzzle si rischia davvero di finire fuori strada.
Prendendo versi qua e là si può “dimostrare” di tutto: califfati dell’Islam, invasioni barbariche, Re Merovingi,
dinastie di Francia, Inghilterra e U.S.A., ma nessuno di questi regni può avere un valore profetico per
Rivelazione perché si trovano tutti all’interno di una parentesi non profetica; e infatti, come in un puzzle,
risulta che non sono mai conciliabili con tutti gli altri pezzi. Come dire che se sbagli in un punto solo, sarà 20
impossibile far quadrare tutti gli altri punti.
Anche questo, se ci pensiamo, ha del sovrannaturale!
Ovviamente Gesù ci ha fornito dei ‘segni’ che precederanno la fine e che troviamo già prima dell’inizio dei
sette anni. I segni sono già presenti oggi e noi dobbiamo fare attenzione a coglierli; ma il contenuto di
Rivelazione dal capitolo 6 in poi si trova tutto all’interno della finestra degli ultimi 7 anni la quale, come
vedremo, ha inizio con la comparsa dell’Anticristo e del Grande Inganno.
Dunque le visioni di Daniele arrivano fino all’Impero Romano, sotto cui Gesù visse e morì, per poi saltare
direttamente al tempo della fine. Noi seguiamo il loro esempio.
3
LA BESTIA È UN SISTEMA MONDIALE
Per comprendere la Bestia saltelleremo avanti e indietro tra il capitolo 13 e il capitolo 17 di Rivelazione,
tenendo sempre a mente Daniele. Al capitolo 13 Giovanni descrive l’apparizione di una Bestia che sale dal
mare. Eccola (Ap. 13:1-7):

“Vidi salire dal mare una Bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle
sue teste un nome di bestemmia.
E la Bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca
come la bocca del leone; e il dragone le diede la sua potenza e il suo trono e grande autorità. E vidi
una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu guarita, e tutta la terra si
meravigliò dietro alla Bestia… e le fu data autorità di agire per quarantadue mesi… di far guerra ai
santi e di vincerli; e le fu data autorità sopra ogni tribù, lingua e nazione. E l’adoreranno tutti gli
abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato
fin dalla fondazione del mondo”.

Da qui scopriamo che:


v. 1 La Bestia sale dal mare;
v. 1 La Bestia ha sette teste;
v. 1 Sulle teste ci sono 10 corna;
v. 2 Ha caratteristiche del leopardo, dell’orso
e del leone;
v. 5 Agisce per 42 mesi (3 anni e mezzo); 21
v. 7 Perseguita con successo i figli di Dio;
v. 7 Esercita autorità su ogni parte del globo;
v. 8 Viene adorata da TUTTI i non salvati;
v. 3 Una delle sue teste viene ferita a morte ma
guarisce miracolosamente suscitando grande
meraviglia in tutta la terra.

Ecco invece la Bestia al capitolo 17:

“la Bestia che hai visto era e non è più, e salirà


dall’abisso e andrà in perdizione; e gli abitanti della
terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita
fin dalla fondazione del mondo, si meraviglieranno
vedendo la Bestia che era, e non è, e torna di nuovo.
Le sette teste sono sette monti sui quali la donna
siede e sono anche sette re: cinque sono caduti, uno
è, l’altro non è ancora venuto; e quando verrà,
dovrà durare poco.
Le dieci corna che hai visto sono dieci re, i quali non
hanno ancora ricevuto il regno ma riceveranno
autorità come re, per un’ora, insieme alla Bestia.
Essi hanno un’unica mente e daranno la loro potenza e autorità alla Bestia… Le acque che hai visto dove
siede la prostituta sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue”.
Le Due Bestie Sono la Stessa Bestia

Prima di procedere prendendo informazioni dai capitoli 13 e 17 e unirle per tentare un quadro completo
della Bestia, è assolutamente necessario capire se si parla della stessa cosa. I motivi per cui crediamo che
rappresentino la stessa entità sono:

 Entrambe hanno 7 teste


 Entrambe hanno 10 corna
 Entrambe sono su molte acque (popoli)
 Entrambe riguardano il tempo della fine
 Entrambe agiscono per la Bestia (Anticristo) e finiscono in perdizione.

Ma vediamo piuttosto le differenze.


La prima Bestia (Ap. 13) ha l’aspetto del leopardo, dell’orso e del leone. Un chiaro riferimento a Daniele
(cap. 2 e 7): Grecia, Medo-Persia e Babilonia. Grandi imperi che hanno dominato il mondo a livello militare,
sociale e politico in un tempo storico ben definito.
Di essa viene descritta la relazione col falso profeta, il quale fa erigere una sua immagine (non tanto della
Bestia in sé quanto di una delle sue teste, anch’essa definita ‘Bestia’); obbliga tutti ad adorarla, impone a
tutti un marchio per comprare e vendere: tutti provvedimenti che impattano la società a livello politico,
economico e sociale durante il regno finale. Se la testa che riceve la ferita mortale è la persona dell’Anticristo,
come crediamo, allora descrive una specie di attentato futuro e una ‘guarigione’ miracolosa che riempirà le
prime pagine di tutti i giornali del mondo. Fa guerra ai santi e opera per 42 mesi: azioni precise in un tempo
storico limitato.
Questa Bestia e le sue azioni sono descritte nel suo tempo.
Invece, la Bestia del capitolo 17 appare di colore scarlatto, un colore associato al peccato e alla prostituzione.
Su di essa siede la grande città su sette monti detta Babilonia, come ad indicare che essa affonda le sue
22
radici spirituali e filosofiche in qualcosa di molto antico che si tramanda di regno in regno fin dalle origini del
mondo. Probabilmente si tratta della Religione Misterica (detta anche Misteri) cioè la religione segreta
luciferina che ha plasmato la mitologia e la religione delle antiche civiltà e di tutte le società segrete dallo
gnosticismo alla Massoneria e agli Illuminati, e la cui principale espressione si trova evidentemente racchiusa
in una singola città contemporanea.
Agisce per un tempo che sembra estendersi nell’arco di tutta la storia umana: “era, non è più e verrà di
nuovo”; ha 7 teste, o regni, di cui “cinque sono caduti, uno è, e l’altro verrà”, dunque in un arco temporale
vasto ma definito. Porta Babilonia, sulle cui mani si trova il sangue “di tutti quelli che sono stati uccisi sulla
terra” (Ap. 18:24) dunque fin dalle origini della storia umana.
Informazioni che collocano la Bestia in un arco temporale molto lungo.
Dunque la Bestia di Ap. 13 descrive il sistema mondiale contemporaneo dell’Anticristo a livello politico e
sociale: un sistema che opera per un tempo ben definito, negli ultimi sette anni di tribolazione.
Quella di Ap. 17 invece descrive lo stesso sistema mondiale ma a livello spirituale/filosofico, mostrandoci la
relazione tra l’ultimo regno e i regni della storia umana precedente.

Seconda importante conclusione:


La Bestia di Apocalisse 13 e quella di Apocalisse 17 descrivono lo stesso sistema mondiale, mettendone in
luce aspetti differenti.

Questo vale anche per il Dragone rosso del capitolo 12 e per la quarta Bestia di Daniele: anche loro
descrivono lo stesso ordine mondiale finale, svelando aspetti ed eventi che vedremo meglio più avanti.
Ciascuna Bestia ci rivela indizi importanti che servono a comporre il quadro completo del regno
dell’Anticristo. Non avevamo idea di quante informazioni avremmo trovato e di come si sarebbero incastrate
tutte insieme!
Dato che le due bestie di Ap. 13 e 17 descrivono la stessa entità, possiamo unire le informazioni e applicare
ai simboli della prima Bestia i chiarimenti che l’angelo ci fornisce riguardo alla seconda:
 SALE DAL MARE: L’angelo spiega, in al v. 15, che le acque sono “popoli, moltitudini, nazioni e re”;
 HA 7 TESTE: Sempre l’angelo spiega, in Ap. 17:9-10, che le 7 teste sono 7 monti e sono anche 7 Re, dei
quali 5 sono caduti, uno è presente e l’altro verrà;
 HA 10 CORNA: “dieci Re che riceveranno il regno assieme alla Bestia”.

Mettendo insieme le informazioni dunque scopriamo che:

 La Bestia sorge su molti popoli (dominio universale);


 ha 7 teste, cioè 7 Re/regni che si succedono secondo una precisa sequenza temporale;
 ha 10 corna, cioè 10 Re/Regni che sorgono tutti insieme, contemporaneamente alla Bestia.

Quindi una terza conclusione di questo studio è il fatto che:


Le 7 teste sono in successione mentre le 10 corna sono contemporanee
fra loro e all’Anticristo, alla fine.

Per ora ci focalizziamo solo sulle due Bestie dei capitoli 13 e 17, in particolare sulla Bestia che porta Babilonia
e sulla sua relazione coi regni del passato. Infatti, per scoprire l’identità della Bestia è preferibile osservare
indizi che la collegano a regni già noti del passato, piuttosto che le informazioni sulle sue attività future.
Nelle sue sette teste e nella frase: “era, non è, e tornerà di nuovo” si nasconde la chiave per comprendere
di cosa si tratterà esattamente.

23

La Bestia di Ap. 13 La Bestia di Ap. 17


Quale Riferimento Temporale?

La Bestia ha “sette teste”, cioè 7 Re oppure regni che si succedono in ordine cronologico.
Ha anche “10 corna”, cioè 10 Re che agiscono contemporaneamente.
Le 10 corna sono indubbiamente Re, persone fisiche, in quanto Ap. 17 dice che essi ricevono potere insieme
all’Anticristo (v. 12) Dio mette nel loro cuore di distruggere Babilonia (v. 16) ed essi danno, di comune
accordo, il loro regno alla Bestia (v. 17).
Dunque l’Anticristo è contemporaneo di 10 Re. Ma è contemporaneo anche delle 7 teste?
Inoltre, le 7 teste sono 7 regni oppure 7 Re?
Infine, la Bestia dalle 7 teste è un Re o un regno?
Per rispondere a queste domande iniziamo dal verso 10: cinque sono caduti, uno è, l’altro non è ancora
venuto. Questa frase è importantissima per comprendere la nostra ‘Bestia’ del capitolo 17. Delle 7 teste
della Bestia, 5 sono passate, una è presente e la settima è futura:

1°- caduta 2°- caduta 3° - caduta 4°- caduta 5°- caduta 6° - presente 7° - futura

Partiamo dall’ultima domanda: la Bestia dalle 7 teste è un Re o un regno? Se la Bestia fosse un singolo
individuo avremmo qualche problema nel comprendere la sua relazione temporale con teste e corna. Infatti,
è possibilissimo che un singolo leader viva contemporaneamente ai 10 Re che sorgono tutti insieme: anzi,
sarà proprio così. Tuttavia, è assai improbabile che questo stesso individuo possa interagire nell’arco della
sua vita con 7 Re, oppure con 7 regni, che si susseguono uno dopo l’altro. Si potrebbe ribattere che invece
è possibile; potrebbero benissimo esserci 7 re, o leader, che si susseguono nell’arco della vita dell’Anticristo 24
o subito prima di lui. Dopo tutto, oggi i leader mondiali hanno mandati brevi, dell’ordine di 2 o 4 anni.
Per rispondere a domande fondamentali come queste è assolutamente necessario comprendere il punto di
riferimento temporale delle frasi sulle 7 teste (cinque sono cadute, una è e l’altra verrà) e sulla Bestia (era,
non è, e verrà di nuovo).
 “Cinque sono cadute” / “la Bestia era” - rispetto a quando?
 “Una è” / “la Bestia non è” - quando?
 “Una verrà”, “la Bestia verrà di nuovo” - nel futuro di chi?
Molti sostengono che tutti questi verbi si debbano intendere dal punto di vista dell’Anticristo, cioè da quello
dei credenti che saranno vivi quando queste cose avverranno. In pratica, si prende come riferimento
temporale un evento che si trova nel futuro dell’angelo, rispetto a quando la profezia viene data a Giovanni.
Ad esempio, qualcuno tempo fa ha avanzato l’affascinante ipotesi della resurrezione di un Papa all’interno
di una successione di 7 Papi, calcolati dal punto di vista temporale dell’Anticristo.
Secondo questa teoria la “Bestia che era, non è, e torna” era la Chiesa cattolica che, dopo aver perduto il
potere temporale (non è) lo riacquistò con la firma dei Patti Lateranensi sotto Mussolini (torna).
Di conseguenza le teste, qui intese come ‘Re’ e non ‘regni’, rappresentavano i 7 Papi dal 1929 in poi (v.
immagine di seguito). I cinque Papi caduti erano Pio XI, Pio XII, Giovani XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I,
perché tutti caduti subito prima dell’Anticristo; quello identificato come colui che “è” era Giovanni Paolo II,
mentre quello che sarebbe venuto per durare poco era Benedetto XVI. L’ottavo re, “che è uno dei sette”,
cioè l’Anticristo (e qui viene il bello) sarebbe stato proprio Giovanni Paolo II resuscitato ad opera di Satana!
Il punto di vista temporale della profezia era dunque il primo mandato di Papa Wojtyla, l’Anticristo in
persona, dal 1978 al 2005. Questa ipotesi sull’Anticristo, popolare fino alla nomina di Papa Francesco nel
2013, ipotizzava la resurrezione di Giovanni Paolo II grazie alla simbologia esoterica che ne caratterizzò la
sepoltura, simboli occulti tali da invocare potenti forze demoniache che ne avrebbero prodotto la
‘resurrezione’. Vista l’incredibile popolarità di questo Papa, l’autore supponeva che un tale evento avrebbe
certamente trascinato dietro a sé il mondo intero.
Questo esempio serve a mostrare quanto sia importante stabilire il punto di riferimento temporale dei verbi
al passato, presente e futuro che l’angelo usa per descrivere sia la Bestia che le sue 7 teste.
Sulla base della premessa numero uno dello studio, cioè che il testo dice quello che dice e che
l’interpretazione letterale più logica è quella da preferire, il riferimento temporale ovvio del verso 10 è il
tempo della visione di Giovanni.
L’angelo infatti avrebbe potuto dire: “a quel tempo, cinque saranno caduti, uno sarà e l’altro dovrà venire”
ponendo l’intera sequenza nel futuro, ma non lo fa. Il greco permette benissimo di spostare temporalmente 25
tutte le sette teste nel futuro, ma non è questo il caso. Quando l’angelo dice: “uno è” sta usando il tempo
indicativo presente dal suo punto di vista. Questo vale sia per la Bestia (era-non è-tornerà) che per le sette
teste (sono caduti – è – verrà)!
Questo è anche coerente con la nostra prima conclusione, e cioè che tutto il periodo tra la morte di Gesù e
i prossimi 7 anni dell’Anticristo vada escluso. Le cinque teste che erano si trovano prima della morte di Gesù;
la testa che è presente è contemporanea di Gesù, e quella che verrà sarà nell’ultima settana, ponendo così
l’intera sequenza all’interno delle 70 settimane di Daniele.

Conclusione numero quattro:


Il riferimento temporale dei verbi al passato, presente e futuro che l’angelo usa per descrivere sia la Bestia
che le sue 7 teste è il momento in cui parla (cioè il 1° secolo d.C.)

Veniamo quindi alle domande iniziali: la Bestia che era e non è, è un Re o un regno?
Come può la Bestia di Ap. 17 essere una singola persona, ad esempio Papa Giovanni Paolo II? Questo è
impossibile, se la Bestia “era” prima del 1° secolo d.C. e poi “verrà” almeno duemila anni dopo! No, questa
Bestia non è la persona dell’Anticristo che si “reincarna” dopo chissà quanto tempo, ma un sistema mondiale
che appare, scompare e poi torna dopo millenni. La Bestia che era è un regno. Anche il fatto che in Ap. 13:2
la quarta Bestia ha caratteristiche del leopardo, dell’orso e del leone, cioè di grandi imperi, indica che la
Bestia è un impero finale.
Conclusione numero cinque:
La Bestia di Apocalisse 17 è un sistema mondiale, non una persona.

Vediamo ora se le 7 teste sono regni oppure Re, e se sono anch’esse contemporanee dell’Anticristo, come
lo sono le 10 corna.
‘Re Significa ‘Regno’

Anche riguardo alle 7 teste abbiamo solo due possibilità: o l’angelo sta parlando di 7 regni, oppure di 7 Re;
ma in ogni caso, di questi sette, cinque sono interamente nel passato di Giovanni, uno è nel presente di
Giovanni 2 (il 1° secolo d.C.) e uno è nel futuro di Giovanni.
Dato che anche la sequenza di teste ha come riferimento temporale il 1° secolo d.C. allora ci domandiamo:
come possono le sette teste essere 7 persone (7 papi, 7 presidenti, ecc..) se uno di questi Re “è”, cioè è
presente, al tempo della conversazione fra Giovanni e l’angelo, cioè il 1° secolo dopo Cristo, mentre quello
che “verrà” ancora manca all’appello nel 2020? Bisognerebbe trovare una successione di Re che tenga conto
della pausa non profetica di duemila anni mantenendo comunque i Re in diretto collegamento tra loro.
Auguri!
D’altra parte, in Daniele troviamo il precedente in cui la parola ‘Re’ significa ‘regno’.
Al capitolo 7 verso 17, le 4 bestie vengono definite ‘Re’: “Queste grandi bestie, che sono quattro, sono
quattro Re che sorgeranno dalla terra” mentre pochi versi dopo la quarta Bestia è definita un regno: “La
quarta Bestia sarà un quarto regno sulla terra”.
Dunque Testa = Re = regno.
Non un singolo leader.

Conclusione numero sei:


Le sette teste di Apocalisse 17 sono regni in successione, non Re.

Dunque la ‘Bestia’ rappresenta un ordine mondiale.


Esso è caratterizzato, di epoca in epoca, dalle sue 7 teste, cioè 7 regni, che appaiono in successione
cronologica nell’arco di almeno 3 millenni, incompatibilmente quindi con la vita di un normale essere
umano.
26

Note

1. Questi calcoli si basano sul lavoro degli studiosi Sir Robert Anderson (The Coming Prince), Harold Hoehner (The
Chronological Aspects of the Life of Christ) e John Callahan (Prophecy of Daniel’s 70 Weeks) il quale ha corretto i calcoli dei
primi due servendosi di un calendario astronomico moderno. Secondo questi calcoli, la data precisa dell’editto di Artaserse
è probabilmente il 1 Nisan del 444 aC, cioè il 27 febbraio di quell’anno. Convertendo 173.880 giorni in anni solari precisi
comprensivi di anni bisestili e degli scarti tra i due calendari, cioè in 365,242190419 giorni, otteniamo così 476,0676631 anni
solari (gregoriani), un valore che aggiunge ai nostri 476 anni altri 24,7 giorni. Questo ci porta al 24 marzo del 33 dC, quando
probabilmente i rabbini deliberarono di uccidere il Messia.
Che il calendario ebraico sia composto di 360 giorni si evince anche dal confronto tra Genesi 7:11,24 e Genesi 8:4. La profezia
delle 70 settimane è certamente confermata. Le prime 69 settimane iniziano nel 444 aC e terminano nella primavera del 33
dC, quando il Messia Gesù fu crocifisso e risorse dai morti. Per altri dettagli sul perché il 33 dC è senza dubbio l’anno della
morte di Gesù, vedi anche il cap. 35.

2. Si potrebbe notare che il 1° secolo d.C. si trova nella finestra non profetica. Questo è vero, ma non è in
contraddizione con le conclusioni precedenti. Infatti, l’impero Romano di cui l’angelo parla esisteva al tempo di Gesù e
semplicemente non era ancora caduto. Roma è l’ultimo regno prima della pausa non profetica perché è contemporaneo alla
morte del Messia, che avviene appunto alla 69° settimana.
Le profezie che si sono adempiute nella finestra non profetica, cioè gli ultimi 2000 anni, riguardano esclusivamente la storia
di Israele. A parte queste, nessun avvenimento storico di questo periodo adempie le profezie relative agli ultimi 7 anni di
Daniele. Tutta la rivelazione che Giovanni ricevette nel 70 d.C. non è in contraddizione con questo principio.
4
LA BESTIA È ANCHE UNA PERSONA

Passando ora alla Bestia del capitolo 13, che come dicevamo riguarda eventi specifici del tempo
dell’Anticristo, troviamo un episodio che riguarda una delle sette teste:

“E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu guarita, e tutta la terra si
meravigliò dietro alla Bestia”.

Abbiamo appena concluso che la Bestia è un regno. Ma come fa un impero a riportare una ferita mortale e
a guarire miracolosamente? Non è questa una descrizione molto più adatta a un singolo individuo? Tanto
più che: “tutta la terra si meravigliò dietro alla Bestia” (v. 3) proprio a causa di questo miracolo.
Questo sembra suggerire un punto importante: che quelli cioè che assistono all’evento della ferita mortale
sono gli stessi, le stesse persone che si stupiscono quando avviene la guarigione miracolosa.
L’evento si compone di due fasi collegate e a breve distanza tra loro: l’attentato (la ferita mortale) e la
guarigione. Lo shock dell’uno porta allo stupore dell’altro e dallo stupore, grazie al falso profeta, si passa in
fretta all’adorazione. Il falso profeta fa sì che gli abitanti della Terra adorino la Bestia “la cui piaga mortale
era stata guarita” (v. 12) perché evidentemente tutto il mondo ha assistito a questo evento. Convincere il
mondo a erigere un’immagine della Bestia “che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita”
(v. 14) è possibile perché la resurrezione miracolosa è il fattore che trasforma la meraviglia in adorazione. E
se il mondo non ha assistito in diretta a questo evento, dall’inizio alla fine, non c’è davvero niente di cui
meravigliarsi.
Inoltre, “ferita della spada” indica una ferita mortale inflitta a un organismo vivente più che un colpo di Stato
27
per rovesciare un sistema politico o religioso. A maggior ragione se “la piaga mortale viene guarita e la Bestia
torna in vita”.
Per inciso, come si fa ad erigere una statua/immagine di un impero o di un’istituzione? Se è un governo ad
essere stato ‘ferito e guarito miracolosamente’, allora anche l’immagine viene eretta a un governo. È
evidente che questi eventi si applicano molto meglio a un essere in forma fisica. Di nuovo, il principio della
semplicità ci porta a pensare che un essere vivente viene ferito a morte, la ferita guarisce miracolosamente
e l’essere torna in vita.
Come abbiamo visto, molti hanno usato questo passo per tentare di dimostrare che la Bestia è l’Impero
Romano/rinascita del Cattolicesimo Romano, interpretando la ferita mortale come una fase di sospensione
del potere temporale. Tuttavia, equiparare ferita e guarigione ad una perdita e riacquisizione di potere
temporale, separate magari da secoli, significa che la generazione che assiste al primo evento non ha niente
a che fare con la generazione che vede il secondo.
Ma concediamo per un attimo che si tratti di un’entità politica, e domandiamoci: la restaurazione
dell’Istituzione Cattolica Romana o dell’Impero Romano attraverso la UE, ad esempio, hanno mai spinto tutti
i popoli a prostrarsi, in preda a un’adorante meraviglia? Chiaramente no. E che effetto avrebbe la creazione
di un impero centralizzato nel mondo di oggi? Provate a parlare di globalismo e vedrete le reazioni su
internet! Come è facilmente dimostrabile, questo genere di eventi non ha mai prodotto niente di neanche
lontanamente simile a uno ‘stupore planetario’. Le informazioni del verso 3 fanno pensare più a una persona
fisica che a un impero.
Dunque, chi riceve la ferita della spada è un essere in carne ed ossa.
Ma ora le cose si complicano. Chi è che viene ferito? La Bestia con sette teste (“la Bestia, che aveva ricevuto
la ferita della spada ed era tornata in vita” - vv. 12-14) oppure una delle teste della Bestia (“E vidi una delle
sue teste come ferita a morte” - v. 3)?
Non si tratta di una domanda banale perché abbiamo visto che le teste hanno significati precisi, proprio
come ce l’hanno la Bestia e le corna. L’unica risposta possibile è: entrambe.
L’essere in questione viene definito sia Bestia che testa. Appare evidente che il termine ‘Bestia’ viene usato
per indicare sia l’Ordine Mondiale finale che il suo capo o leader, l’Anticristo.
Questo è confermato da altri passi in cui il termine Bestia significa in modo inequivocabile una persona,
come Ap. 19:20, che dice: “ma la Bestia fu presa e con lei il falso profeta… tutti e due furono gettati vivi nello
stagno di fuoco che arde con zolfo”. La Bestia qui è chiaramente un singolo individuo, cioè l’Anticristo.
Quindi il termine ‘Bestia’ rappresenta un singolo individuo ma anche un sistema mondiale più grande.
Dovremo fare attenzione a distinguere di volta in volta di cosa l’angelo sta parlando. La maggior parte delle
teorie sull’identità della Bestia inciampa proprio in questo punto.
Analogamente, anche la ‘testa’ della Bestia indica a volte un impero, a volte l’Anticristo in persona: questo
dipende da quale delle due Bestie (cap. 13 o cap. 17) si sta osservando.

La nostra conclusione è che la Bestia/testa del capitolo 13 che ricevono la ferita (v. 3-4 e 14) si riferiscono
entrambe alla persona dell’Anticristo; mentre la Bestia di Ap. 17 è un impero, come anche le sue 7 teste.
Una delle due identità della Bestia è chiara (l’Anticristo); l’altra resta un mistero ancora da svelare.

Testa della Bestia, Ap. 13: Anticristo


Bestia ferita a morte, Ap. 13: Anticristo
Bestia di Ap. 17: Regno mondiale da identificare
7 teste della Bestia di Ap. 17: 7 regni da identificare
10 corna della Bestia di Ap. 17: 10 governatori

Conclusione numero sette:


La Bestia e la testa del capitolo 13 che ricevono la ferita si riferiscono entrambe all’Anticristo; la Bestia di
Apocalisse 17 è invece un impero, come anche le sue 7 teste.

La conclusione secondo cui la Bestia che riceve la piaga mortale è una persona e non un regno elimina 28
praticamente tutte le teorie che identificano la Bestia col Vaticano; vale a dire, quasi tutte le teorie esistenti.
5
CHE COSA LA BESTIA NON È

Finora abbiamo compreso un bel po' di punti chiave per identificare la Bestia di Ap. 13 e 17. Usiamoli per
capire che cosa sia la Bestia, intesa come Ordine Mondiale finale, andando prima di tutto per esclusione.

La Bestia non è il Cattolicesimo Romano

Come già accennato la maggior parte dei commentatori oggi ritiene che questo Ordine Mondiale sarà una
ricostituzione dell’Impero Romano, la cui storia è profondamente intrecciata a quella dell’istituzione
Cattolica Romana. Ecco alcuni punti a sostegno di questa teoria:

 Il dominio degli imperatori romani terminò quando l’ultimo Imperatore Romano d’Occidente fu rimosso
nel 476 d.C. (la ferita mortale); poi lo ricevettero di nuovo nel 538 a.C. (altri dicono, coi Patti Lateranensi
del 1929) quando ‘la ferita mortale fu guarita’;

 L’Impero Romano è la Bestia, e le sue teste sono 7 ‘resurrezioni’ di questo Impero Romano-Cattolico:
Giustiniano, Carlo Magno, Otto il Grande, la dinastia Habsburg, Napoleone, i Patti Lateranensi e… la
resurrezione finale futura;

 l’Unione Europea somiglia moltissimo all’antico Impero Romano ricostituito, e la sua creazione risale ad
un incontro del marzo 1957 tenutosi a Roma, su invito del Vaticano.
29
Ormai riconosciamo subito i problemi di queste teorie. Il primo e più evidente è che prendono in
considerazione regni esistiti nella fascia non profetica, dal 33 d.C. ad oggi.
Un altro, collegato al primo, è che non considerano il 1° secolo a.C. come riferimento temporale della
profezia ma pongono sia la Bestia che tutte le sue teste nel futuro di Giovanni.
Un altro problema è che identificano la testa ferita del capitolo 13 con un regno e non la persona
dell’Anticristo. Infine, associano quasi invariabilmente l’Impero Romano alla Chiesa cattolica Romana come
se si trattasse di un’unica entità, il che forse è plausibile da un punto di vista storico ma non è detto che
regga nel contesto di Rivelazione.
Non c’è dubbio sul fatto che la donna scarlatta, Babilonia di Ap. 17, 18 e 19:1-3 non sia la Bestia. La donna è
seduta sulla Bestia, non è la Bestia in sé. Da nessuna parte è scritto che Babilonia domina sulla Bestia; è
scritto che essa: “domina sui Re della terra” ma non che domina sull’Anticristo o sul suo regno. Anzi, secondo
il testo è la Bestia che porta la grande prostituta, non il contrario. La Bestia e Babilonia sono due entità ben
distinte e Babilonia finisce ridotta in cenere prima ancora che l’Anticristo prenda il potere, come mostrato
al cap. 18. Tuttavia, siamo anche convinti che Babilonia sia la Città-Stato del Vaticano (v. cap. 23). Se
Babilonia non è la Bestia, allora nemmeno il Vaticano lo è.
Il Vaticano non è la testa che riceve la ferita mortale poi guarita perché questo evento riguarderà un essere
fisico e un lasso di tempo molto ristretto. La sua storia (dal 333 d.C. in poi) è tutta nella finestra non profetica
e nessuna delle sue presunte “guarigioni” ha mai generato lo stupore planetario di cui la profezia parla, né
è mai stata celebrata con l’erezione di una qualche abominevole immagine.

Dunque la Bestia non è il Vaticano.


(Conclusione numero otto).

Il Vaticano è la grande prostituta, la grande città, che sta seduta sulla Bestia dalle 7 teste – dunque non è la
Bestia, né una delle sue teste.
La Bestia non è (solo) l’Impero Romano Ricostituito

Gli indizi più forti a sostegno della rinascita dell’Impero Romano come Bestia finale vengono da Daniele.
Abbiamo già visto che le gambe e i piedi della statua sembrano fusi in un’unica entità, come se uno fosse la
continuazione dell’altro; inoltre, i piedi della statua sono fatti in parte di ferro, cioè lo stesso materiale che
compone le gambe di Roma (Impero Romano d’Oriente e d’Occidente). Questi fatti suggeriscono che
l’Impero Romano e quello della fine siano un’unica cosa, o più probabilmente che uno sia la continuazione,
l’evoluzione o la rinascita dell’altro.
Nella visione delle bestie inoltre, dopo il leopardo-Grecia Daniele non vede una quarta Bestia per l’Impero
Romano e una quinta per quello della fine, ma un’unica ‘quarta Bestia’ che sembra inglobarle entrambe.
Tuttavia, Daniele dice anche che la quarta Bestia era diversa da tutte le bestie precedenti, cosa che non si
può affermare dell’Impero Romano rispetto ai regni precedenti; inoltre, la Bestia di Ap. 13 ha parti di
Babilonia (leone) di Medo-Persia (orso) e di Grecia (leopardo) quindi non è solo una pura e semplice
ripresentazione dell’Impero Romano, ma qualcosa di molto di più. Quello che sta arrivando sarà molto,
molto di più dell’Impero Romano ricostituito.
C’è poi la frase di Daniele 9:26, nel contesto delle 70 settimane. L’angelo dice: “Dopo le sessantadue
settimane il Messia sarà messo a morte, ma non per lui stesso. E il popolo di un capo che verrà distruggerà
la città e il santuario”. Il ‘capo che verrà’ è l’Anticristo; il ‘popolo che distruggerà la città e il santuario’ furono
i romani, gli eserciti di Tito nel 70 d.C. Quindi comprendiamo che il popolo del capo che verrà, cioè il popolo
dell’Anticristo, è una ricostruzione dell’antico Impero Romano. Questo è sicuramente vero: il sistema
mondiale da cui sorgerà l’Anticristo sarà un Nuovo Ordine Mondiale che ricalcherà sotto molti aspetti
l’Impero Romano. Questo però non vuol dire che la rinascita dell’Impero Romano sia la Bestia.
Esiste infatti l’importantissimo, e trascuratissimo, “fattore meraviglia” che la Bibbia sottolinea quanto gli
studiosi sembrano ignorare. Associare la Bestia finale all’Unione Europea appare una tesi verosimile fintanto
che non prendiamo in considerazione questo fattore. Comunque la si voglia guardare, questa ‘rinascita’
dell’Impero Romano si è già verificata da un pezzo, non gode di molta simpatia e uno dei suoi membri più 30
importanti se n’è già clamorosamente uscito suonando le fanfare (Brexit). Eppure, la Bibbia è molto chiara
nel dire che quando i popoli della terra vedranno il ritorno di questa Bestia, che un tempo esisteva ed è
scomparsa, cadranno in preda allo stupore più totale, fino al punto di adorarla.
Ora, quando mai il mondo si è meravigliato per la nascita dell’U.E., o dell’O.N.U., o della C.E.E. o di un
qualunque altro organismo di governo sovranazionale, tanto da rinunciare alle proprie convinzioni di fede,
incluso l’ateismo, e adorare questo “ritorno dell’Impero Romano”? È verosimile supporre che queste
istituzioni, a cui nessuno ormai fa più caso, si sviluppino in qualcosa di talmente stupefacente da lasciare
tutto il mondo a bocca aperta?
Non lo è. Nemmeno considerando che questo governo sovranazionale diventi estremamente totalitario: il
totalitarismo porta sottomissione e paura, non stupore e meraviglia. E nemmeno ipotizzando che porti la
soluzione a una qualche crisi mondiale: questo presupporrebbe uno slancio di gratitudine verso un governo
tale da alterare le convinzioni di fede dei popoli, cosa di cui non esiste precedente nella storia umana.
No, di nuovo c’è qualcosa che non torna. Il regno finale avrà sicuramente caratteristiche dell’Impero
Romano, lo ricalcherà probabilmente a livello geografico e certamente in termini di brutalità, ma non sarà
quello. La Bestia non sarà definita dalla ricostituzione di quell’Impero. In poche parole, non è l’Impero
Romano la Bestia “che era, non è, e torna”.
E infatti, Ap. 17:8-11 conferma proprio questo. Rileggiamo:

La Bestia che tu hai visto era e non è più e salirà dall'abisso e andrà in perdizione;
e gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo,
si meraviglieranno vedendo la Bestia che era, e non è, e verrà di nuovo.
Qui sta la mente che ha sapienza: le sette teste sono sette monti, sui quali la donna siede,
e sono anche sette re; cinque sono caduti, uno è, l'altro non è ancora venuto; e, quando verrà, dovrà
durare poco. E la Bestia che era e non è più, è anch'essa un ottavo re, viene dai sette (è uno dei sette)
e se ne va in perdizione.
Scomponiamo le informazioni:
1. La Bestia c’era – non c’è più – tornerà salendo dall’inferno e finirà male.
Il riferimento temporale è il momento della conversazione fra l’angelo e Giovanni, cioè il 1° secolo d.C.
È quindi un sistema mondiale che esisteva prima del tempo di Giovanni, non è presente al tempo di Giovanni,
e tornerà in futuro. Sarà inoltre prodotto da potenze e macchinazioni infernali, non dell’uomo.

2. TUTTI gli abitanti della terra eccetto i salvati SI MERAVIGLIERANNO vedendo che questo sistema
mondiale antico, che era scomparso, è tornato.
Non possiamo accettare nessuna ipotesi sulla Bestia che non comprenda un effetto universale di stupore
senza precedenti.

3. Le 7 teste sono 7 monti su cui “la grande città che regna sui Re della terra” (17:18) sta seduta.
Nessun dubbio sul fatto che si stia parlando del Vaticano. Tuttavia, la Bestia non è il Cattolicesimo Romano.

4. Le 7 teste sono anche 7 Re.


Abbiamo visto che ‘Re’ può intendere ‘regno’ e che questo è il significato più logico in questo contesto (cap.
3). Dunque il sistema mondiale finale ha una ‘storia’ di 7 regni in successione cronologica.

5. Cinque regni sono scomparsi. Uno è attualmente presente. Il settimo verrà e durerà poco.
Di nuovo, il riferimento temporale è il momento della conversazione fra l’angelo e Giovanni, cioè il 1° secolo
d.C. Qui l’angelo afferma che uno di questi 7 regni è presente al momento della visione.
Dato che parliamo di regni e non di singoli sovrani, sappiamo che il regno presente nel 1° secolo dopo Cristo
è l’Impero Romano. Dopo di esso, e dopo la parentesi descritta dalle 70 settimane, sorgerà l’ultimo regno
che “dovrà durare poco”: una descrizione perfetta per il regno finale che durerà 7 anni, di cui solo gli ultimi
3 e mezzo in mano all’Anticristo. Ma attenzione! Solo un verso prima l’angelo ha detto che la Bestia che
tornerà in veste di ultimo Ordine Mondiale, “era, e non è più”. Al tempo di Giovanni, quella Bestia non c’è!
Quindi: la testa che “è” presente (l’Impero Romano) è anche la Bestia “che non è” presente (sempre l’Impero
31
Romano). La Bestia esisteva prima dell’Impero Romano e tornerà in futuro (v. schema sotto).
Se l’angelo avesse voluto dirci che la Bestia non è l’Impero Romano, non avrebbe potuto farlo in modo più
chiaro!
È come se ci avesse detto, parafrasando: “Dei sette regni, quello che è attualmente presente (l’Impero
Romano) non è la Bestia che torna. La Bestia che torna è una Bestia che era, prima dell’Impero Romano”.

E questa è la nostra conclusione numero nove:


La Bestia che torna non è l’Impero Romano Ricostituito.

Allora, che cos’è??


Qui è dove le cose si fanno interessanti. Ci viene detto che prima dell’Impero Romano, prima cioè del 6°
regno, ci sono stati 5 regni già caduti.
Cinque candidati. Quali sono questi 5 regni?
La ricerca si fa sempre più interessante.

32
6
I CINQUE REGNI CHE ERANO

L’angelo comunica a Giovanni e a noi che cinque dei sette regni sono caduti prima dell’Impero Romano.
Messa così, e grazie alla chiave di lettura storica che Dio ci ha gentilmente fornito in Daniele, il conteggio è
presto fatto:

7° = Regno Futuro (verrà)


6° = Impero Romano (è) – nel 1° secolo a.C.
5° = Grecia (era)
4° = Medo-Persia (era)
3° = Babilonia (era)
2° = ? (era)
1° = ? (era)

Simpaticamente, in Daniele Dio fa partire il conteggio da Babilonia e non dal primo regno. La chiave del
perché Dio abbia fatto questo si trova proprio nella visione della statua che Daniele interpreta. Al verso 28
Daniele dice: “C’è un Dio nel cielo che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al Re Nabucodonosor ciò che
avverrà negli ultimi giorni”. Poi aggiunge: “ciò che deve avvenire da ora in poi”.
Per sua stessa ammissione, la visione della statua non è rappresentativa di tutta la storia del mondo ma
soltanto “da ora”, dal tempo di Babilonia, “in poi”. In modo specifico, riguarda i futuri “ultimi giorni”.
Questa espressione ultimi giorni ricorre molte volte e sempre per indicare il tempo dalla prima venuta del
Messia in avanti, vedi ad es. Ebrei 1:1-2: “Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi
33
ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio”. Sembrerebbe
che l’obbiettivo di questa visione sia di annunciare la prima venuta del Messia e la sua seconda venuta alla
fine del mondo.
Possiamo però avanzare un’ipotesi sull’identità dei due regni precedenti Babilonia, dato che la visione di
Daniele parte proprio dal Re babilonese Nabucodonosor.

Assiria ed Egitto

A una prima ricerca, i due regni che precedono Babilonia sono Assiria ed Egitto. Guardando Wikipedia o
sfogliando un libro di storia quest’affermazione sembrerebbe essere supportata dai fatti perché l’Egitto
risulta molto più antico dell’Assiria, andando dal 3150 al 2500 a.C., mentre l’impero Assiro sorge dal 2450 al
609 a.C. quando viene conquistato dall’impero babilonese.
Tuttavia, questa cronologia dell’Egitto pone diversi problemi, due in particolare: rimane priva di conferme
in archeologia e di fatto contraddice la cronologia biblica, che assegna invece il 4004 a.C. circa alla creazione
di Adamo, il 2348 a.C. al diluvio e gli ultimi anni del 1900 a.C. alla chiamata di Abramo. Secondo la Bibbia
nessun impero è sopravvissuto al diluvio, e nemmeno può trovarsi sia prima che dopo quell’evento
catastrofico. Come mostrato nel diagramma qui sotto, la cronologia storiografica ufficiale smentisce quella
biblica, nega il diluvio e colloca l’impero egizio prima di quello assiro:

Ufficiale: 3150 2500


Egitto 2450 609
Assiria
Biblica: Babilonia
4004 2348
ADAMO DILUVIO
Tuttavia, un’analisi migliore delle prove storiche conferma il fatto che Assiria ed Egitto furono regni
contemporanei tra di loro, sviluppatisi rispettivamente in Egitto e in Mesopotamia.
La cronologia tradizionale sull’Egitto si basa sulla storia di Maneto e sulla teoria Sotica. Nel terzo secolo a.C.
il sacerdote Maneto compilò, su richiesta di Tolomeo II, una lista di faraoni e governatori accompagnati dalla
rispettiva lunghezza dei loro regni. La teoria del ciclo sotico assegna poi a quei regni delle date familiari al
nostro calendario. Tuttavia, sia l’una che l’altra presentano problemi tali da renderli un fondamento
inaffidabile per la cronologia. Infatti, la lista di Maneto non fu compilata per essere una cronologia della
storia dell’Egitto ed è incoerente con altre fonti egizie ad essa contemporanee. In pratica Maneto compilò
una lista di Re e governatori, molti dei quali regnarono contemporaneamente tra loro; gli storici e archeologi
hanno invece inteso la lista come un ordine cronologico di Re in successione, estendendo così di diversi
secoli l’arco temporale dell’impero egizio.
È come se prendessimo la lista di tutti i presidenti, senatori e primi ministri di Italia che prestarono servizio
all’interno dei vari governi dal 1946 in poi, con la durata dei rispettivi mandati, e li sistemassimo in un elenco
puramente cronologico: otterremmo una durata della Repubblica Italiana estremamente più lunga di
quanto non sia stata in realtà.
Eusebio, storico del 4° secolo che citò Maneto in modo molto esteso, comprese che la sua opera non era
una successione di regni da sommare in senso cronologico:

“Diversi governanti egiziani governarono allo stesso tempo… Non era una successione di Re che
occuparono il trono uno dopo l’altro, ma di diversi Re che regnarono contemporaneamente in diverse
regioni” 1.

La storia di Maneto è anche incoerente con fonti egiziane contemporanee. Il professor J. H. Breasted, autore
di History of Egypt, definisce la storia di Maneto:

“Una compilazione tarda, sciatta e non critica che i monumenti contemporanei dimostrano essere
errata nella stragrande maggioranza dei casi, ovunque tali documenti sono sopravvissuti” 2. 34
Anche la teoria Sotica per la datazione si basa su premesse errate, dichiarando che il calendario egizio “si
correggeva” solo una volta ogni 1460 anni, più o meno come un orologio rotto che segna l’ora giusta due
volte al giorno 3.
La datazione tradizionale dell’Egitto contraddice anche informazioni provenienti da fonti non bibliche. Le
date tradizionali dell'Egitto si scontrano con i dati secolari in almeno due aree: la connessione ittita con la
cronologia assira, e la datazione al carbonio.
Gli Ittiti furono un potente impero con sede in Asia Minore, ma dato che gli studiosi non hanno idea del
periodo in cui questo impero fiorì cercano di incrociare gli ittiti con le date certe di altre antiche nazioni. Una
di queste nazioni è l'Egitto, che condivide molti sincronismi (cioè eventi condivisi) con gli Ittiti. Ad esempio,
il faraone Akhenaton ricevette dal Re ittita Supiluliumas una lettera di congratulazioni per la sua ascesa al
trono (che secondo gli archeologi fu nel 1353 a.C.) e quindi questa data viene attribuita anche a questo Re
ittita 4. La conseguenza di questo è che le date tradizionali dell'Egitto sono state assegnate anche agli Ittiti 5:
secondo queste date egizie ad esempio, gli Ittiti si estinsero intorno al 1200 a.C.
La cronologia ittita basata su quella egizia cade a pezzi tuttavia se confrontata con le più recenti scoperte
archeologiche assire, le quali registrano guerre con gli Ittiti durante l'VIII e il IX secolo a.C. (secoli dopo che
gli Ittiti si erano presumibilmente estinti)6. Dato che la cronologia assira è coerente con date ben stabilite,
come la conquista di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor, la conclusione ovvia è che le date
tradizionali per l’impero egizio devono essere sbagliate.
È interessante notare che una semplice lettura della Bibbia avrebbe impedito la datazione errata degli ittiti
anche prima della scoperta delle iscrizioni assire. Secondo 2 Re 7:6 infatti, durante la vita di Eliseo gli Ittiti (o
Ittei) erano formidabili quanto l'Egitto.
Gli ittiti sono menzionati 50 volte nell'Antico Testamento. Abramo aveva acquistato un campo da Efron
l'ittita (Genesi 15:20; 23:3-18) e in seguito Esaù aveva preso due mogli tra gli Ittiti (Gen. 26:34; 36:2). Eppure,
un tempo si pensava che gli Ittiti non fossero altro che una leggenda biblica per via della totale assenza di
prove archeologiche su questo antico popolo.
Questo naturalmente metteva in dubbio la validità storica della
Bibbia in generale e di personaggi celebri menzionati nell'Antico
Testamento, come Ahimelec l'ittita (1 Sam. 26:6) e Uriah l'ittita (2
Sam. 23:39). Tuttavia, tra la fine del 19° e l'inizio del 20° secolo gli
archeologi hanno scovato l'antica capitale ittita di Hattusa
nell'odierna Bogazkoy, in Turchia (v. a lato la Porta dei Leoni, ad
Hattusa) a conferma della narrazione biblica di questo popolo. Da
allora gli archeologi hanno trovato molti reperti della civiltà ittita,
poi confermati da altri riferimenti extra-biblici.
La seconda area che contesta la cronologia tradizionale egizia è la datazione al carbonio. Secondo la
Cambridge Encyclopedia on Archaeology:

“Quando il metodo al radiocarbonio fu testato per la prima volta… divenne gradualmente evidente
che c'erano discrepanze sistematiche tra le date che si ottenevano e quelle che ci si poteva aspettare
dalle prove storiche [cioè dalle date tradizionali]. Queste differenze furono più marcate nel periodo
precedente alla metà del primo millennio a.C., in cui le date al radiocarbonio appaiono troppo
recenti, fino a diverse centinaia di anni, rispetto alle date storiche.
Le date per il primo materiale comparativo disponibile, le canne usate come legante tra i livelli di
mattoni di fango delle tombe della I dinastia egizia, circa 3100 a.C., sono risultate essere fino a 600
anni più giovani” 7. (enfasi aggiunta)

Proprio come la datazione al carbonio, che pure non è precisissima, è coerente con una Terra più giovane di
quanto la maggior parte delle persone non creda, essa è coerente anche con una civiltà egizia molto più
giovane rispetto alle tradizionali affermazioni archeologiche.
Se il diluvio è avvenuto nel 2348 a.C. come la cronologia biblica afferma, è impossibile che l’impero egizio e
quello assiro si siano sviluppati e tramandati prima di quella data.
35
Allora quando nacque la grande civiltà egizia?
Secondo la Bibbia Mizraim, nipote di Noè, la fondò intorno al 2188 a.C.: una data che è coerente anche con
i ritrovamenti archeologici secolari. Ad esempio, lo storico del 12° secolo Constantinus Manasses scrisse che
l’Egitto durò per 1663 anni. L’Egitto perse l’indipendenza intorno al 526 a.C.; dunque il 2188 a.C. è una data
incredibilmente attendibile per la fondazione dell’Egitto ed è in linea sia con il diluvio nel 2348 a.C. che con
la datazione biblica della Torre di Babele nel 2242 a.C.
La parola Egitto deriva dal greco Aiguptos, ma Mizraim è anche la parola ebraica che ancora oggi indica
l’Egitto, mentre gli egiziani moderni si chiamano Misr.
Ci sono molti altri dati storici che confermano che l’Egitto fiorì e cadde molto tempo dopo la datazione
ufficiale. Eusebio, il famoso storico del IV secolo, scrisse:

“L'Egitto è chiamato Mestraim dagli ebrei; e Mestraim visse non molto tempo dopo il diluvio. Perché
dopo il diluvio, Cham (o Cam) figlio di Noè, generò Aeguptos o Mestraim, che fu il primo a stabilirsi
in Egitto, nel momento in cui le tribù iniziarono a disperdersi in un modo o nell’altro... Mestraim fu
davvero il fondatore della razza egiziana; e da lui deve nascere la prima dinastia egizia” 8.

Infine, il rapporto annuale 1988-1989 dell'Oriental Institute di Chicago ha pubblicato un riassunto di


un'ampia ricerca archeologica di Bruce Williams, ricercatore associato di quell’istituto e del Centro di
Archeologia Mediterranea dell’Università di Varsavia. Williams ha riesaminato le scoperte relative al
presunto e più antico impero predinastico della civiltà egizia, concludendo che il materiale di questo periodo
deve essere postdatato al periodo dinastico:

“Entrambi gli articoli fanno parte di un corpus di prove in espansione, che collega il periodo un
tempo noto come "predinastico" così saldamente alle età delle piramidi e a quelle successive che il
termine dovrebbe essere abbandonato”9.
Questo avrebbe dovuto chiarire le cose, ma l'establishment non ne vuole sapere. Gli archeologi hanno
tenuto conferenze e scritto articoli sul periodo predinastico per così tanto tempo da non poter contemplare
una revisione tanto radicale, quindi ancora tengono allegramente conferenze su un periodo il cui concetto
stesso "dovrebbe essere abbandonato". Williams ha pubblicato diversi articoli su riviste di archeologia e la
sua ricerca moderna conferma il racconto di Genesi.
Anche nel caso dell’Impero Assiro la prima datazione certa è molto più recente del 2450 a.C.
Infatti, la datazione certa parte dal 1950 a.C. con quello che gli archeologi chiamano “antico regno” e la
fondazione della capitale Assur. Prima di questa data gli archeologi ipotizzano una ‘storia primitiva’ degli
Assiri, basata più su teorie collegate all’Uomo di Neanderthal e alla datazione dell’Età del Bronzo che su vere
e proprie prove archeologiche.
Riguardo a questo Regno Primitivo lo studioso francese Georges Roux afferma:

“Come per la lista dei Re sumeri, è possibile che alcuni dei regnanti riportati fossero contemporanei,
piuttosto che predecessori e successori gli uni degli altri” 10.

Anche Wikipedia riporta:

“La Lista dei Re Assiri non fornisce alcuna data per i Re precedenti all’Antico Regno, rendendo
sconosciuta la lunghezza del regno di questi Re (molti dei quali potrebbero non essere mai esistiti)”11.

Secondo il profeta Sofonia invece, durante il regno di Giosia (640 – 609 a.C.) esistevano ancora sia il regno
assiro che la sua capitale Ninive, di cui il profeta predisse la distruzione (Sof. 1:1, 2:13).
Ma anche l’Egitto esisteva ancora: il faraone Neco mosse guerra al Re d’Assiria e lungo la strada uccise il Re
Giosia, nel 610 a.C. (2 Re 23:29, 2 Cronache 35:20)!
Ecco la datazione ufficiale a confronto con quella fornita dalla Bibbia e da fonti contemporanee:

36
3150 2500 Datazione ufficiale
Egitto 2450 609
Assiria
Babilonia
4004 2348 2242
ADAMO DILUVIO (Babele) 2188 526 La datazione biblica
Egitto coincide con quella
1950 609 archeologica più corretta
Assiria

Si può quindi affermare, da datazione sia biblica che storica, che l’Egitto e l’impero assiro nacquero più o
meno nello stesso periodo, intorno al 2188 aC.
Poco prima, nel 2242 aC. ci fu la Torre di Babele e prima ancora, nel 2348 aC., il diluvio.

Come disse il dottor Clifford Wilson, ex direttore dell'Australian Institute of Archaeology:

"Non sono a conoscenza di nessun ritrovamento in archeologia che sia adeguatamente confermato
e in opposizione alle Scritture. La Bibbia è il libro di testo di storia più accurato che il mondo abbia
mai visto"12.
Le 7 Teste

Visto che un più corretto e più biblico quadro temporale pone Assiria ed Egitto nello stesso periodo storico,
indicarli come prima e seconda testa spezza la coerenza della successione già stabilita. Babilonia, Medo-
Persia, Grecia e Roma sono tutti regni che si susseguono uno all’altro, e spesso l’ascesa di uno coincide con
la fine del precedente. Medi e Persiani furono contemporanei, sorti entrambi nel VI° secolo a.C., e infatti
sono associati e considerati come un’unica testa. All’interno di una sequenza cronologica non avrebbe senso
inserire in successione due imperi che, seppure immensi, sorsero e regnarono contemporaneamente tra
loro. Per mantenere la logica della successione dobbiamo porre prima di Babilonia la coppia Egitto/Assiria;
e come primo regno non resta che la civiltà sorta tra la creazione di Adamo e il diluvio.
In effetti, se le sette teste della Bestia sono una successione di imperi che si conclude con l’ultimo regno
diabolico del mondo caduto, è logico che la sequenza inizi con il primo di questi regni. Ha anche senso che
la Bestia, che sarà un concentrato del peggio dei regni precedenti, attinga anche dal regno i cui peccati
portarono alla prima fine del mondo della storia umana. Comunque la si guardi, nessuna storia del mondo
caduto è completa senza includere il periodo che va da Adamo a Noè.
Assegniamo quindi alla prima testa la civiltà antidiluviana, civiltà ci è stata descritta in parte dai Sumeri.

Conclusione numero dieci:


Le prime due teste della Bestia sono: Civiltà Antidiluviana ed Egitto/Assiria.

Abbiamo così una successione di sette regni dall’inizio della storia del mondo fino alla sua fine, con la statua
di Daniele che ne mostra cinque, dal tempo di Daniele (Babilonia) in poi:

37

1°- caduta 2°- caduta 3° - caduta 4°- caduta 5°- caduta 6° - presente 7° - futura
Pre-diluvio Egitto/Assiria Babilonia Medo/Persia Grecia Roma Regno Finale
Daniele

Dunque la statua e la sequenza di bestie di Daniele non citano i due regni venuti prima di Babilonia, e sono
quindi considerabili come profezie parziali, a livello temporale, rispetto a quella di Apocalisse 17.
Nella visione delle 4 bestie troviamo un ulteriore indizio. Infatti, benché Daniele descriva la stessa Bestia di
Apocalisse 17, la sua quarta Bestia ha dieci corna ma soltanto una testa:

Babilonia Medo-Persia Grecia La Bestia della fine

Qualcuno ha osservato che sommando le teste di tutte e quattro le bestie della visione di Daniele si arriva
proprio a sette (una il leone, una l’orso, quattro il leopardo e una la quarta Bestia, per un totale di sette
teste). È un’annotazione interessante, che rafforza l’idea secondo cui l’ultimo regno avrà caratteristiche dei
regni precedenti. Noi però ci siamo domandati: perché lasciare a questa quarta Bestia le 10 corna
(contemporanee dell’Anticristo) ma non mostrare le sue 7 teste? Per logica, se anche le sette teste fossero
qualcosa di contemporaneo al regno della fine, Daniele le avrebbe viste.
Invece non le vede, rafforzando la nostra idea secondo cui si tratta di sette regni che coprono tutta la storia
del mondo fino al tempo della fine e che la loro funzione principale è quella di farci comprendere la relazione
fra la Bestia finale e i regni che l’hanno preceduta. Daniele dunque non le vede perché la sua profezia parla
del mondo “da ora in poi”, da Babilonia in poi soltanto. Questa Bestia descrive l’aspetto del Regno finale
(mostruoso, con 10 corna, da cui spunta l’Anticristo) ma non ci fornisce un collegamento temporale
completo coi regni passati, come invece fa Apocalisse 17. In questo senso, ecco perché non ha sette teste:
perché la sua visione, partendo dal tempo di Babilonia, gli avrebbe consentito di vederne al massimo cinque.

Apocalisse 17:11

Veniamo all’ultimo importantissimo tassello:

E la Bestia che era e non è più, è anch'essa un ottavo re, viene dai sette (è uno dei sette)
e se ne va in perdizione.

Questa forse vince il Guinness per la frase più incomprensibile del mondo. Eppure, quando i primi pezzi del
puzzle iniziano ad avere senso, perfino questo si incastra alla perfezione.
Sappiamo che la sequenza delle teste, che a questo punto possiamo definire l’intera storia del mondo caduto
sotto il dominio di Satana, rappresenta sette regni in successione. Sappiamo anche che la Bestia finale sarà
qualcosa di antico che ritorna (era, e non è più, e tornerà) e che non si tratta né del Cattolicesimo Romano
né dell’Impero Romano.
Allora che cos’è che torna?
La risposta più logica sarebbe che torna uno dei regni passati, cioè una delle sette teste. Tuttavia, il testo
dice che è la Bestia che torna, non una delle sue sette teste. Non dice “la testa che era, e non è” ma: “la
Bestia che era, e non è”, confondendo un po' le acque. Ma questo verso 11 in realtà chiarisce tutto. Infatti,
la Bestia alla fine si identifica con una delle sue teste precedenti:
38
E la Bestia che era e non è più è anch'essa un ottavo re, viene dai sette (è uno dei sette).

Cioè: Il sistema mondiale finale (Bestia) si indentifica con un ottavo (regno) che in realtà è
(o è la rinascita di) una delle sette teste, o regni, precedenti. E finirà male.

Proprio la frase che ci serviva per attribuire alla Bestia che tornerà l’identità di una delle sette teste, cioè
una delle cinque teste prima dell’Impero Romano! Infatti il testo è molto chiaro in questo: non dice che la
Bestia “ha” un’ottava testa, ma che lo “è”: e la Bestia che era e non è più, è anch'essa un ottavo Re.
La Bestia È l’ottavo. Possiamo identificare la Bestia con una delle sue teste.

La Bestia è un ottavo (regno) ripescato dai sette.

Come vediamo tra poco, nel testo originale la parola ‘Re’ non c’è, e può essere tranquillamente sostituita da
‘regno’. Questa frase è quella che chiarisce meglio il rapporto tra la Bestia e le sue teste, confermando il
fatto che l’ultimo Regno Mondiale sarà caratterizzato dalla rinascita di una delle teste.
Inoltre, questo verso chiarisce un altro punto importante. Avevamo ipotizzato che le parole dell’angelo
indicassero lo stesso riferimento temporale sia per la Bestia che per le sette teste; ora abbiamo la conferma
del fatto che sta parlando delle stesse cose.
Infatti, se la Bestia si identifica con una delle sue teste questo significa che i verbi al passato, presente e
futuro attribuiti alle sette teste (cadute, è, verrà) e alla Bestia (era, non è, verrà di nuovo) si riferiscono tutti
agli stessi avvenimenti storici, cioè ai regni elencati da Daniele nella sua cronologia. La Bestia che era è la
stessa entità che è caduta, ed è la stessa Bestia che verrà di nuovo sotto forma di ottavo. In Apocalisse 17:8-
11, l’angelo parla sempre della stessa Bestia!
Nell’immagine di seguito si vede la corrispondenza tra la Bestia di Apocalisse 17 e le sue 7 teste.
Ciò che è caduto corrisponde a ciò che era; ciò che è, corrisponde alla bestia che non è; infine, ciò che verrà
di nuovo è la stessa entità che durerà poco:
La nostra undicesima conclusione è quindi questa:
La frase riferita alla Bestia: “era, non è, e torna” e quella per le teste: “5 sono cadute, una è
e l’altra verrà” si riferiscono alla stessa catena di eventi storici.

Infine, questo prezioso verso ci svela la natura di ciò che torna.


Questo ottavo viene dai sette (è uno dei sette) e se ne va in perdizione. Alcune versioni traducono:
“appartiene ai sette”, ma la traduzione letterale del greco ek (fuori da, dal mezzo dei) indica più di una 39
semplice appartenenza. L’ottavo “viene fuori dai sette” nel senso che è la ripetizione di uno dei sette. Come
una carta ripescata in un mazzo di sette. In poche parole, la Bestia non ‘deriva’ tanto da un regno
precedente: ne è la vera e propria reincarnazione.
Il Commentario Adam Clarke spiega bene questo punto:

“Questo dominio è chiamato ογδοος, un ottavo, perché segue il settimo. Eppure esso non è un’ottava
testa della Bestia, perché la Bestia ha soltanto sette teste; infatti, per costituire una nuova testa della
Bestia questa forma di governo deve differire non soltanto nella natura, ma anche nel nome. Questa
testa della Bestia è, quindi, εκ των ἑπτα, uno dei sette. Di conseguenza, la forma di governo
rappresentata da questa testa è la restaurazione di una delle precedenti sette”.

Conclusione numero dodici:


La Bestia (Regno Finale) è un ottavo, cioè la rinascita di una delle 5 teste, o regni,
precedenti l’Impero Romano.

Il Commentario Whedon (Whedon’s Commentary) osserva inoltre:

È un ottavo: essendo omesso l’articolo in greco, bisognerebbe tradurre… ‘una specie di’ ottavo. Non
un’ottava testa, dato che ci sono, come il testo mostra, soltanto sette teste. Inoltre, l’aggettivo greco
reso con ‘ottavo’ non concorda grammaticalmente con la parola ‘testa’, che è di diverso genere.

È importante sottolineare che la parola ‘Re’ nel testo originale non c’è affatto, per cui si legge: “la Bestia che
era e non è più, è anch'essa un ottavo”. Dato che però l’aggettivo ‘ottavo’ è al maschile come ‘Re’/Regno
(mentre la parola ‘testa’ è al femminile) i traduttori scrivono per concordanza: ottavo re. Oppure, ottavo
regno. Eppure, la Bestia non può essere un ottavo regno perché un regno a sé stante, differenziato dai
precedenti, dovrebbe essere un’ottava testa - che di fatto la Bestia non ha. L’ottavo non è un regno a sé, un
regno nuovo, perché non è un’ottava testa. Tuttavia, l’ottavo è la ripetizione di un regno passato.
Ciò che torna è una specie di ottavo – ripescato dai sette.
Ma come può un regno tornare… senza essere a sua volta un regno?
Ci sono solo due possibili risposte a questa domanda.
La prima è che l’ottavo è un Re, cioè l’Anticristo, il quale sorgerà dal settimo regno finale. È una spiegazione
sensata ed è vero che l’Anticristo sorgerà dall’ultimo regno, quello diviso in 10 aree con a capo 10 leader.
Non si spiega però in che modo la persona dell’Anticristo, cioè l’ottavo, sarebbe “uno dei sette”. Una persona
non può reincarnare un regno, né un regno una persona. Per sostenere che l’ottavo è una persona
bisognerebbe attribuire anche alle sette teste lo status di persona fisica, il che è incompatibile con il
riferimento temporale più logico del 1° secolo a.C. (v. Cap. 3, ‘Re Significa Regno’).
Inoltre, se la Bestia (= l’ottavo) qui descritta è l’Anticristo allora questo significa che l’Anticristo è la Bestia,
e che dunque egli “era” prima del tempo di Giovanni – il che ovviamente non è possibile. Se poi per
‘Anticristo’ si volesse intendere genericamente ‘lo spirito dell’Anticristo’, come qualcuno ha proposto per
ovviare al problema, allora non avrebbe senso dire che “non c’è” al tempo della persecuzione romana dei
cristiani! Non sta in piedi.
L’ottavo non è il Re - Anticristo. Ma non è nemmeno un regno a sé.
Allora che cos’è?
Vediamo la seconda risposta possibile.

Il Settimo Regno

L’ultimo regno della storia del mondo è il settimo, la settima testa: su questo non ci sono dubbi. Eppure, la
Bestia è un ottavo. Che significa?
La risposta deve rientrare nella piccola finestra di 7 anni che la profezia delle 70 settimane ci consente.
Daniele parla di 7 anni mentre Rivelazione parla solo degli ultimi 3 anni e mezzo, quindi la nostra prima idea 40
è stata quella di suddividere questo periodo in due metà e cercare di far saltar fuori così l’ottavo dalla
sequenza dei sette, dividendo a metà l’ultimo regno (il settimo).
Tuttavia, abbiamo subito compreso che assegnare al settimo regno
la prima metà dei 7 anni e alla Bestia (l’ottavo) la seconda metà non
è una soluzione convincente.
Daniele afferma che l’Anticristo stringerà un patto con molti per 7
anni ma a metà della ‘settana’ lo infrangerà. L’Anticristo dunque è
presente fin dall’inizio dei 7 anni e fino alla fine.
Anche il settimo regno rimane fino alla fine: le dita dei piedi della
statua sono distrutti da Cristo, la Pietra. Permane appunto per 7 anni:
non c’è motivo di pensare che scompaia dopo 3 anni e mezzo.
Se l’Anticristo è presente per 7 anni e il settimo regno resta fino alla
fine, questo significa che i due sono completamente contemporanei.
Se dunque l’ottavo non è un regno (perché non è una testa) e nemmeno mezzo regno (perché il settimo
regno permane fino alla fine) allora l’unica spiegazione possibile è che esso sorge all’interno del settimo.
Come fa questa ‘specie di ottavo’ ad operare all’interno del settimo regno, senza essere di per sé un regno?
La risposta sta nella natura del regno dell’Anticristo.
La Bestia evidentemente porta all’interno del settimo regno una specie di “valore aggiunto”, in negativo,
capace di trasformare un regime già totalitario in qualcosa di veramente mostruoso. E dal momento che
non crea un nuovo regno a livello politico, economico e sociale, questo ‘valore’ deve provenire dall’esterno
e provocarne una radicale trasformazione.
Di che genere di valore e di trasformazione stiamo parlando? L’angelo lo descrive così: l’ottavo “sale
dall’abisso” (Ap. 11:7) e: “la Bestia sale dall’abisso” (Ap. 17:8). Di nessuno dei regni precedenti, compreso il
settimo, viene detto che salgono dall’abisso. Il ‘valore aggiunto’ che l’ottavo porta al settimo regno è un
elemento non umano, ma totalmente spirituale e demoniaco.
Inoltre, questo elemento demoniaco è anche la caratteristica primaria di un regno precedente.
La nostra conclusione è che quindi l’ottavo, o Bestia, non è un regno successivo al settimo: esso è una
caratteristica, un aspetto, una manifestazione demoniaca che si riversa all’interno del settimo regno già
esistente sulla Terra, trasformando un Nuovo Ordine totalitario nella replica di un regno passato.
Ecco in che senso la Bestia è un ottavo, viene dai sette ma non è un’ottava testa.
Questa interpretazione ci consente di dare credito alla parziale rinascita dell’Impero Romano senza
contraddire il resto delle informazioni.
A questa rinascita assegniamo infatti il 7° regno, l’ultimo sistema mondiale a livello politico, tecnologico,
economico e sociale della storia del mondo. Esso corrisponde ai piedi in ferro e argilla della statua e alla
quarta bestia di Daniele; accoglie la Bestia e rimane fino alla fine, fino al ritorno di Gesù. Sarà la forma finale
del Nuovo Ordine Mondiale, che dell’antica Roma manterrà le caratteristiche di violenza, forza militare,
controllo e totalitarismo.
Quando sarà pronto, al suo interno giungerà l’ottavo.
Quand’è che l’elemento demoniaco, l’ottavo, si unirà al settimo regno?
La nostra risposta, che è confermata dall’analisi dei 7 sigilli (cap. 31) è: all’inizio dell’ultima settimana.
Il sistema politico degli ultimi 7 anni è già work in progress in questo preciso momento e sarà pronto quando
l’Anticristo farà la sua comparsa all’inizio dei 7 anni, quando il mondo verrà travolto dall’ottavo e finirà sotto
il controllo di 10 leader. Dopo i primi 3 anni e mezzo l’Anticristo prenderà il potere e la sua persona diventerà
indistinguibile dal regime di cui sarà a capo, cioè la Tribolazione.
Lui sarà ciò che Adolf Hitler fu per il Terzo Reich: la sua vera e propria essenza. Come Rodolf Hess disse nel
1939: “Il Partito è Hitler, Hitler è la Germania e la Germania è Hitler”, sarà impossibile distinguere il mondo
dal regime e il regime dal suo Leader. Ma mentre Hitler costruì il suo regime totalitario dopo aver preso il
potere, l’Anticristo se lo troverà già pronto. Identità digitale, sorveglianza globale, Pass per qualunque
attività e spostamento, rintracciamento tramite sostanze iniettate nel corpo delle masse… sarà già tutto lì. 41
Satana non dovrà far altro che implementare l’ottavo, la caratteristica demoniaca di un regno precedente,
per far cadere il mondo in preda alla meraviglia e poi all’adorazione. A quel punto, fuggire sarà praticamente
impossibile.

Veniamo quindi alla conclusione numero tredici:


La settima testa è la rinascita dell’Impero Romano; al suo interno sorge ‘un ottavo’, la Bestia,
che è la caratteristica demoniaca di regno passato.
La Bestia negli Ultimi 3 anni e Mezzo: il Dragone Rosso

Il regno finale è dunque la settima testa. L’ottavo è la Bestia che era e che torna: una misteriosa
manifestazione demoniaca che ripropone, all’inizio della settana finale, l’essenza di un regno del passato
gettando il mondo in un profondo stato di shock. Chiarito questo punto, vediamo in che modo si manifesta
la suddivisione dei 7 anni finali in due metà.
Il settimo regno ha 10 leader mondiali che corrispondono alle 10 corna delle Bestie di Rivelazione, le 10 dita
dei piedi della statua e le 10 corna della quarta bestia di Daniele. Essi restano fino alla fine perché Ap. 17:14
dice che “essi [l’Anticristo e i 10 Re] combatteranno contro l'Agnello e l'Agnello li vincerà”.
Tuttavia, il tempo delle 10 corna è diviso in due parti: prima abbiamo 10 leader al comando insieme
all’Anticristo, probabilmente ciascuno dei quali a capo di un’area del pianeta; poi una seconda fase in cui il
piccolo corno (l’Anticristo) che spunta in mezzo a loro sradica 3 corna prima di ingrandirsi (Daniele 7:8).
Secondo Apocalisse 17:16-17 e Daniele 7:8, questi 10 leader radono al suolo Babilonia prima di consegnare
il loro dominio all’Anticristo, dunque nella prima metà dei 7 anni (v. anche cap. 23). Sono loro al comando,
il regno appartiene a loro: infatti, Ap. 17:17 dice che essi daranno il loro regno alla Bestia/Anticristo, il quale
evidentemente ne fa fuori 3 prima di diventare Führer.
Nella prima fase abbiamo un Anticristo ‘pacifinto’ autore di un patto di pace di 7 anni con varie nazioni, un
Grande Inganno su scala globale e la distruzione di Babilonia da parte di 10 leader chiaramente folli (curioso
il fatto che anche Hitler avesse una ristretta cerchia di 10 leader).
Nella seconda fase i 10 leader si riducono a 7 (almeno a livello di potere esecutivo) quando l’Anticristo viene
ferito a morte e risorge, scardina o assimila 3 di questi leader, riceve il potere assoluto, è adorato attraverso
l’abominevole immagine, rompe il patto di pace, perseguita Israele e procede a distruggere i santi negli
ultimi tre anni e mezzo.
Questa cronologia è meravigliosamente confermata dalla prima raffigurazione della Bestia che troviamo in
Rivelazione e che ancora non abbiamo analizzato, cioè il dragone rosso dalle sette teste al capitolo 12:
42
“Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran
dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna,
e sulle teste vi erano sette diademi”.

Questa Bestia ha 7 teste e ancora 10 corna ma, a differenza di quella


del capitolo 13 che ha anche dieci diademi (o corone) sulle corna,
questa ne ha soltanto sette! Se le corone raffigurano il potere
esecutivo delle rispettive corna, come verrebbe da pensare, allora
ha senso che questa Bestia ne abbia solo sette: 3 di esse hanno
perso il potere perché l’Anticristo ha appena assunto il comando.
Il dragone (Satana) dà il suo potere e autorità alla Bestia
(l’Anticristo) nel momento in cui i Re passano da dieci a sette e la
tribolazione si concretizza con le caratteristiche descritte dalla
Bestia del capitolo 13 (Ap. 13:2).
Sappiamo anche che questa particolare Bestia/dragone è quella che
agisce nella seconda metà dei 7 anni, e lo sappiamo perché questo
capitolo descrive gli eventi che danno inizio alla Grande
Tribolazione:

1. L’arcangelo Michele combatte contro Satana e i suoi angeli (un terzo del totale) i quali perdono e
vengono scacciati dal cielo e gettati sulla terra (v. 4 - 9);

2. Satana si scaglia prima di tutto contro la donna che ha partorito il figlio maschio, cioè Israele (v. cap. 18);

3. Falliti i tentativi di distruggere Israele, che da quel momento è protetto per i successivi 1.260 giorni,
Satana/Anticristo va a far guerra ai figli di Dio nel mondo (v. 17).
Questo è in linea anche con la cronologia che Gesù ci ha fornito nei vangeli: quando vedranno
l’abominazione, tutti quelli che saranno in Giudea, cioè in Israele, dovranno fuggire immediatamente perché
allora vi sarà una grande tribolazione come mai prima nella storia del mondo (Matteo 24:15-21). Daniele ci
dice che dall’abominazione in poi ci saranno 1.290 giorni, cioè appunto tre anni e mezzo più un mese 13.

Un’ultima domanda è questa: se la seconda metà dei 7 anni avrà l’Anticristo come Führer e solo 7 dei 10
leader in posizioni di comando, perché la Bestia di Apocalisse 13 ha 10 corone?
La risposta sta nel fatto che tutte le azioni attribuite a questa Bestia riguardano la fase di transizione in cui
l’Anticristo prende il potere. Satana concede alla Bestia il suo trono (v. 2), l’Anticristo muore e risorge (v. 3),
tutti si meravigliano (v. 5) e alla Bestia viene concesso di operare per i successivi 42 mesi (v. 5-7). Nella
sezione successiva, in cui il falso profeta spinge tutti ad adorare l’Anticristo, è descritto il processo che porta
alla creazione dell’abominevole immagine, dopo la quale ha inizio la Tribolazione di 1260 giorni (42 mesi).
Come Daniele ci informa, i 3 leader perdono il potere nella fase di transizione che precede la dittatura totale
dell’Anticristo; vale a dire, mentre si svolgono proprio gli eventi descritti in questo capitolo.
Tutto torna.

43

Quei Giorni Sono Stati Abbreviati

Riguardo al Regno finale dell’Anticristo negli ultimi tre anni e mezzo abbiamo fatto una riflessione (che resta
una nostra opinione). Gesù, parlando di questo periodo, dice una frase interessante in Matteo 24:21-22:

“vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora,
né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe;
ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”.

Qui Gesù sta parlando della seconda metà della settimana di Daniele. Parlando di quel breve periodo Gesù
dichiara che sarà talmente terribile da non avere eguali nella storia del mondo; afferma inoltre che, a causa
degli eletti, “quei giorni saranno abbreviati”.
Ci siamo domandati in che senso Dio avrebbe abbreviato quei giorni e abbiamo pensato che questo può
avere a che fare con la prima venuta di Gesù. Sappiamo che Satana copia il più possibile il Regno di Dio e
che gli vengono concessi certi privilegi che sembrano affermare un certo suo ‘diritto di replica’. Una specie
di par condicio tra due Re in guerra. Dio fa segni miracolosi, e così anche Satana; Dio manda potenza di
errore, e così anche Satana; Dio ha mandato suo Figlio incarnato sulla terra, e così farà anche Satana
(l’Anticristo); Dio ha mandato lo Spirito Santo che conferma la predicazione con segni e prodigi (Marco
16:20) così Satana avrà il suo Falso Profeta che confermerà le parole dell’Anticristo con segni e prodigi
bugiardi… e così via.
È quindi verosimile che, come Gesù rimase e operò tra gli uomini per 3 anni e mezzo, così l’Anticristo potrà
operare su questa Terra per lo stesso periodo di tempo.
Non ti sei mai chiesto perché Gesù rimase così poco tempo in mezzo a noi? Se riuscì a compiere così tanto
in soli tre anni di ministero, quanto avrebbe fatto in tredici, ventitré o trent’anni? Ma il tempo è stato
abbreviato: il tempo di Gesù è stato limitato a tre anni e mezzo affinché anche la sua controparte satanica,
l’Anticristo, non potesse operare per più di 42 mesi, distruggendo ogni essere vivente sulla faccia della Terra.

Conclusione

Negli ultimi 7 anni il substrato politico e sociale del mondo sarà molto simile a quello dell’antico Impero
Romano, pur mantenendo caratteristiche del peggio degli altri regni. All’interno di questo Nuovo Ordine
Mondiale (N.O.M.), in un momento imprecisato e probabilmente subito sorge ‘un ottavo’: una realtà
sconvolgente che ripropone la caratteristica di un regno precedente.
Sappiamo anche che questa realtà sarà di natura non umana ma demoniaca, un prodotto dell’inferno stesso.
La Bestia che era e non è, è un ottavo che viene dai sette: non è né prima né dopo il settimo, ma un elemento
al suo interno che caratterizza la natura di questo Grande Inganno e che è inscindibile dall’Anticristo stesso.
Non resta che scoprire l’identità del regno che torna e, con essa, il vero volto della Bestia.

44

Note
1. J. Ashton e D. Down, Unwrapping the Pharaohs – Green Forest, AR: Master Books, 2006, p. 73
2. D. F. Mackey, Sothic Star Dating, Sidney, 1993
3. D. Mackey, “Fall of the Sothic Theory: Egyptian Chronology Revisited” TJ 17 n. 3 (2003): 70–73, accessibile su
www.answersingenesis.org/tj/v17/i3/sothic_theory.asp.
4. J. Ashton and D. Down, Unwrapping the Pharaohs, Green Forest, AR: Master Books, 2006, p. 73.
5. La data 1275 a.C. per la battaglia di Kadesh, di cui sia Ramses II che il re ittita Muwatalli II rivendicarono la vittoria,
deriva dalle date tradizionali per Ramses il Grande (le quali derivano dalla teoria Sotica e dalla storia di Maneto).
Infine, quando Ramses III registrò la sua vittoria tradizionalmente datata 1180 a.C. sui popoli del mare, disse che
il popolo del mare aveva già annientato gli Ittiti. Secondo queste date egiziane, gli Ittiti si estinsero quindi intorno
al 1200 a.C.
6. Queste iscrizioni descrivono le guerre durante i regni dei re assiri Shalmaneser III e Sennacherib e nominano anche
gli stessi Re ittiti dei registri egizi.
7. D. Downs, “The Chronology of Egypt and Israel from Diggings”, consultabile su
biblicalstudies.qldwide.net.au/chronology_of_egypt_and_israel.html
8. Waddell, History of Egypt and Other Works by Manetho: The Aegyptiaca of Manetho, pp. 8–9.
9. Sumner, William ‘Scholarship Individual Research,’ The Oriental Institute Annual Report 1988–1989, p. 62,
University of Chicago, Chicago, IL, 1990.
10. Roux, Georges, Ancient Iraq, 1964, p. 187
11. (https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Assyrian_kings) ultimo accesso 20/05/2020.
12. Dottor Clifford Wilson, ex direttore dell'Australian Institute of Archaeology, intervistato via radio dall'Institute for
Creation Research (Archaeologist Speaks Out, Creation, trascrizione radio ICR n. 0279-1004) 1998.
13. Per scoprire a cosa corrisponde questo mese supplementare, v. cap. 18.
7
QUALE REGNO?
Prima di rispondere a questa domanda rivediamo tutte le 13 conclusioni a cui siamo giunti finora.

1. Qualunque interpretazione delle profezie sulla Bestia che consideri i regni presenti sulla Terra
negli ultimi duemila anni non può essere corretta.
2. La Bestia di Apocalisse 13 e 17 e di Daniele 7 descrivono lo stesso sistema mondiale, mettendone in
luce aspetti differenti.
3. Le 7 teste sono in successione, mentre le 10 corna sono contemporanee fra loro e all’Anticristo.
4. Il riferimento temporale dei verbi al passato, presente e futuro che l’angelo usa per descrivere
sia la Bestia che le sue 7 teste è il momento in cui parla (cioè il 1° secolo d.C.).
5. La Bestia di Apocalisse 17 è un regno mondiale, non una persona.
6. Le sette teste di Apocalisse 17 sono regni in successione, non Re.
7. La Bestia e la testa del capitolo 13 che ricevono la ferita si riferiscono entrambe all’Anticristo; la
Bestia di Apocalisse 17 è invece un impero, come anche le sue 7 teste.
8. La Bestia non è il Vaticano.
9. La Bestia che torna non è l’Impero Romano Ricostituito.
10. Le prime due teste della Bestia sono: Civiltà Antidiluviana ed Egitto/Assiria.
11. La Bestia (Regno Finale) è la rinascita di una delle 5 teste, o regni, precedenti l’Impero Romano.
12. La frase riferita alla Bestia: “era, non è, e torna” e quella per le teste: “5 sono cadute, una è, e
l’altra verrà” si riferiscono alla stessa catena di eventi storici.
45
13. La settima testa è la rinascita dell’Impero Romano; al suo interno sorge ‘un ottavo’, la Bestia, cioè
una caratteristica demoniaca di un regno passato.
Quale dei sette regni torna, diventando la Bestia?
Per logica dobbiamo escludere dalla lista il futuro 7° regno, perché quello che torna ‘era’ prima del 1° secolo.
Per lo stesso motivo possiamo escludere anche il 6° regno, Roma; come abbiamo già visto la Bestia che torna
non c’è al tempo dell’Impero Romano (conclusione n° 9).
Ne restano cinque: Grecia, Medo-Persia, Babilonia, Egitto-Assiria, Civiltà antidiluviana. Se l’interpretazione
data fin qui è corretta, allora la Bestia che era prima del tempo di Giovanni va cercata tra uno di questi
cinque candidati.
La ricerca del regno che ‘rinasce’ sotto forma di ottavo è partita da due versi e da una serie di considerazioni,
prima di approdare al discorso profetico di Gesù in Matteo 24. I due versi sono questi:

Daniele 7:7 - “Ecco una quarta Bestia spaventosa, terribile e straordinariamente forte;
essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto coi piedi;
era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna”.

Ap. 17:8 - “Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione
del mondo, si meraviglieranno vedendo la Bestia che era, e non è, e tornerà di nuovo”.

Di Daniele ci ha colpiti la frase “era diversa da tutte le bestie precedenti”. Sappiamo che la Bestia finale avrà
alcuni aspetti di Grecia, Medo-Persia e Babilonia; avrà anche molti aspetti dell’Impero Romano, come
abbiamo visto. Nonostante queste somiglianze, Daniele specifica che la quarta Bestia è diversa dalle prime
tre. Eppure, Apocalisse 17:11 è molto lapidaria nel dirci che la Bestia, l’ottavo, “è uno dei sette”.
Ora sorge spontanea la domanda: come si può essere la reincarnazione, la replica, la rinascita di qualcosa,
senza somigliare a quella cosa? Fino a che punto ha senso dire che A è la rinascita di B, ma A è diverso da B?
È solo un indizio, ma è già qualcosa.
Abbiamo poi riflettuto sul fatto che la visione della statua, come anche quella delle 4 bestie, inizia dal tempo
di Babilonia “in poi”. Potrebbe essere che Dio abbia strutturato in quel modo le visioni di Daniele proprio
per distinguere i due regni precedenti a Babilonia da quelli venuti dopo? Che abbia voluto dire: “La quarta 46
Bestia è diversa da Grecia, Medo-Persia e Babilonia: quindi non sono loro l’ottavo che è uno dei sette, non
sono loro la Bestia che era e che torna”?
Tenendo a mente anche questo abbiamo considerato il ‘fattore meraviglia’ e il verso di Ap. 17:8 sopra.
Apocalisse 13, che fornisce altri dettagli del regno finale, esprime bene il concetto:

“l’adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell’agnello,
che è stato immolato fin dalla fondazione del mondo” (v. 8).

Questi versi sono davvero stupefacenti. Eppure, sono forse l’aspetto più trascurato in tutte le teorie più
popolari in circolazione. Se ogni studioso di Rivelazione si domandasse: ‘la mia spiegazione di cosa sarà il
regno dell’Anticristo passa il test dello stupore planetario?’ probabilmente la maggior parte delle teorie
proposte finora non avrebbero mai visto la luce. L’idea che questi versi ci trasmettono è quella di un evento
incredibile, inimmaginabile. Dicono che quando la Bestia che era e non è più tornerà, tutto il mondo
impazzirà letteralmente. Tutti gli abitanti della terra saranno in stato di shock.
In shock… per cosa?? Senza dubbio si meraviglieranno per la guarigione miracolosa dell’Anticristo (Ap. 13:3).
Ma non solo. Questi passi parlano della Bestia che torna, che dopo sette capitoli abbiamo concluso essere
un aspetto demoniaco dell’ultimo regno, non l’Anticristo.
Il mondo si meraviglierà “vedendo la Bestia che era, e non è, e tornerà di nuovo”! Non sarà per il rapimento
della chiesa. Non sarà solo per i prodigi del falso profeta, non solo per la falsa resurrezione dell’Anticristo,
ma perché qualcosa di molto antico, scomparso da millenni, è tornato in mezzo a noi permettendo una
radicale trasformazione del mondo e spostando il baricentro di tutte le religioni in una nuova dimensione.
Il regno finale dell’Anticristo avrà qualcosa di davvero speciale. Avrà un aspetto unico, un fattore X che farà
un’enorme differenza. Un fattore X che integra il settimo regno; un fattore che si chiama ‘l’ottavo’ e che
incarna l’aspetto distintivo di un solo regno precedente. Una caratteristica demoniaca che sale dall’abisso.
È da questo che riconosceremo qual è il regno che torna.
Deve quindi trovarsi da qualche parte nella Bibbia.
Stupore nel 21° Secolo

Viviamo in una cultura contemporanea piuttosto disillusa. Dato che ci consideriamo in qualche modo al
culmine di una lunga storia evolutiva, tendiamo a considerare il nostro mondo come l’evoluzione dei
precedenti, osservando tutto il passato dall’alto del 21° secolo come una specie di dejà vu.
Per dirla in parole povere, non ci si stupisce più di niente. Internet ci propina un ‘mistero’ dopo l’altro, un
‘fatto inspiegabile’ dopo l’altro ma non abbiamo il tempo di soppesare, approfondire e verificare nulla. Alla
fine, tutto appare come un’enorme farsa mediatica. Siti di bufale che propinano bufale, cosiddetti ‘teorici
della cospirazione’ che come tante Cassandre gridano sacrosante verità ma si ritrovano accostati a chi dice
che la luna non esiste o che la Terra è piatta. Alla fine sembra tutto un circo in cui ognuno espone la sua
‘sconvolgente verità’ nella speranza di conquistare visti e like da parte di un pubblico sempre più saturo e
annoiato, sempre meno impressionabile.
Ma non è sempre stato così. Per fare un esempio, nel 1797 un certo John
Hetherington inventò il cappello a cilindro. Dopo la sua prima passeggiata in pubblico
fu chiamato in giudizio davanti al sindaco con l’accusa di turbamento della quiete
pubblica e incitamento alla rivolta. Secondo le cronache dell’epoca:
“molte donne svennero a quella vista insolita, mentre i bambini gridavano… e Thomas
il calzolaio è stato gettato dalle scale dalla folla in tumulto”! 1
Fantastico. John Hetherington

Oggi si può uscire in mutande senza suscitare il benché minimo shock in nessuno.
L’uomo contemporaneo è assuefatto alle stravaganze più stravaganti, ai crimini peggiori, al sesso più
estremo, all’arte più oscena, alle coppie più improbabili, ai misteri più scioccanti, ai demoni più terrificanti.
Ed è sempre più cinico, nella sua generale ‘convinzione’ (tra virgolette, perché si tratta di un’opinione su cui
in realtà non ha mai veramente riflettuto) che fede e ragione siano due opposti inconciliabili.
Questo, generalizzando, è il quadro. 47
Ma… a un certo punto del 21° secolo succede qualcosa di stupefacente. Talmente stupefacente che tutti gli
abitanti della Terra restano a bocca aperta come i concittadini di Thomas il calzolaio. Sbalorditi. Tutti quanti.
Miliardi di persone stupefatte nel vedere qualcosa che era, ed è tornato di nuovo.
Poi, allo stupore senza fine si aggiunge qualcosa di ancora più improbabile: l’adorazione. Tutti, tranne gli
eletti, adorano questa entità che sembra tornare da un passato lontano.
Certo, Dio manderà potenza di errore affinché credano alla menzogna (2 Tess. 2:11). Satana giocherà tutte
le sue carte per ingannare il mondo. Ma si tratterà pur sempre di un inganno. Ci sarà qualcosa a cui tutti
dovranno credere; un inganno che sembrerà fantastico, sconvolgente e senza alcun dubbio ragionevole a
tutti gli abitanti della Terra – eccetto gli eletti.
La parola TUTTI merita una riflessione.
Tutti significa che buddisti, induisti, scintoisti, musulmani, cattolici, protestanti, evangelici, pentecostali,
battisti, ortodossi, taoisti, sikh, ebrei, giainisti, animisti, confuciani, baha’i, seguaci della New Age,
zoroastriani, testimoni di Geova, mormoni, membri di Scientology, massoni, spiritisti, satanisti, wicca,
rastafariani e pastafariani tutti, accompagnati da tutti gli agnostici, tutti gli atei e gli apatei di questo mondo,
rinnegheranno la loro precedente fede per adorare la Bestia. O meglio, troveranno il modo di conciliare la
loro visione del mondo, qualunque essa sia, con l’adorazione di questa nuova realtà.
Più nel concreto, prova a visualizzare gli inquilini del tuo condominio.
Ci saranno il cattolico, il catto-comunista, il comunista, l’intellettuale ateo, magari un testimone di Geova,
una ragazza che fa spiritismo e una famiglia musulmana. Immagina le loro differenze. Immagina i punti di
non-contatto. Immaginali alla riunione condominiale.
Fatto?
Ok, ora osservali mentre si aggirano nei loro appartamenti con l’aria stravolta, mentre dichiarano tutti
insieme di aver finalmente compreso la vera identità di Dio.
Ecco quanto sarà incredibile questo evento!
L’Ottavo in Matteo 24:3-35

In Matteo al capitolo 24 e in Luca, i discepoli chiedono a Gesù quali saranno i segni distintivi della fine del
mondo. Forse il nostro ‘ottavo’ si trova da qualche parte nella lunga risposta di Gesù.
Eccola:

Poi, mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono in disparte, dicendo:
«Dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine
dell'età presente?».
E Gesù, rispondendo, disse loro: «Guardate che nessuno vi seduca! Poiché molti verranno nel mio
nome, dicendo: "Io sono il Cristo"; e ne sedurranno molti. Allora sentirete parlare di guerre
e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano,
ma non sarà ancora la fine. Infatti si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi
saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi. Ma tutte queste cose saranno
soltanto l'inizio delle doglie di parto.
Allora vi sottoporranno a supplizi e vi uccideranno; e sarete odiati da tutte le genti a causa del mio
nome. Allora molti si scandalizzeranno, si tradiranno e si odieranno l'un l'altro. E sorgeranno molti
falsi profeti, e ne sedurranno molti. E perché l'iniquità sarà moltiplicata, l'amore di molti si
raffredderà; ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. E questo evangelo del regno sarà
predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine».
«Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, predetta dal profeta Daniele, posta nel
luogo santo (chi legge intenda) allora coloro che sono nella Giudea fuggano ai monti. Chi
si trova sulla terrazza della casa, non scenda a prendere qualcosa di casa sua; e chi è nei campi,
non torni indietro a prendere il suo mantello. Ma guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno
in quei giorni! E pregate che la vostra fuga non accada d'inverno, né di sabato, perché allora vi sarà
una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi 48
sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti
quei giorni saranno abbreviati. Allora se qualcuno vi dice: "Ecco, il Cristo è qui", oppure "È là", non
gli credete. Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da
sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l'ho predetto. Se dunque vi dicono: "Ecco è
nel deserto", non vi andate: "Ecco è nelle stanze segrete", non ci credete. Infatti, come il lampo esce
da levante e sfolgora fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Poiché dovunque sarà
il carname, lì si aduneranno le aquile».
«Ora, subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore,
le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. E allora apparirà nel cielo il segno
del Figlio dell'uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo
venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria. Ed egli manderà i suoi angeli con un
potente suono di tromba; ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei
cieli all'altra. Ora imparate dal fico questa similitudine: quando ormai i suoi rami s'inteneriscono e
le fronde germogliano, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste
cose, sappiate che egli è vicino, anzi alle porte. In verità vi dico che questa generazione non passerà,
finché tutte queste cose non siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non
passeranno». (Matteo 24:3-35)

Gesù divide il suo racconto in più fasi, che non sono necessariamente in ordine strettamente cronologico.
La prima è chiamata “l’inizio delle doglie”, e cioè:

 Falsi Cristi;
 Guerre e rumori di guerre;
 Sollevazioni;
 Carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi.
Di tutte queste cose dice: guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano, ma
non sarà ancora la fine.

Poi parla del peccato e della persecuzione della chiesa:

 Supplizi;
 Odiati da tutti i popoli;
 Scandalo (che significa ‘cadere o far cadere nel peccato’) generalizzato, tradimenti e odio;
 L’amore si raffredda;
 Il vangelo predicato in tutto il mondo, e poi la fine.

Poi Gesù si focalizza sugli eventi dall’abominazione, che segna l’inizio degli ultimi tre anni e mezzo:

 Quando vedrete l’abominazione, gli ebrei fuggano senza pensarci due volte;
 Da lì in poi, una tribolazione tale che se non fosse abbreviata non sopravvivrebbe anima viva;
 Sorgeranno falsi cristi e profeti e faranno prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti.

Dopo quel periodo:

 Dopo quei giorni, ci saranno particolari fenomeni dal cielo;


 I superstiti di Israele e delle altre nazioni vedranno Gesù e faranno cordoglio, convertendosi.

Conclusione:

 Guardate il fico: quando vedrete tutte queste cose, Lui è vicino;


 Tutto questo non durerà oltre una generazione.
49
Sono più cicli narrativi che elencano diversi segni, che a loro volta delimitano tre fasi: inizio delle doglie,
inizio della fine e ultimi tre anni e mezzo. Potremmo organizzarli più o meno in questo modo:

 Prima le doglie (ma non è ancora la fine);


 Poi il fico (inizio della fine);
 Poi un generale odio verso i cristiani, che permane fino alla fine;
 Dall’Abominazione: fuga degli ebrei, persecuzione dei cristiani (v. Ap. 12:17) e inizio della grande
tribolazione di tre anni e mezzo;
 Sorgono i falsi cristi peggiori di sempre;
 I fenomeni dal cielo;
 Il vangelo è predicato in tutto il mondo, poi arriva la fine;
 Conversione dei superstiti quando vedono Gesù tornare sulle nuvole.

Dal secondo punto in poi non passerà che un’intera generazione.


Analizziamo questi segni e vediamo se tra essi c’è qualcosa di unico, di strano, qualcosa di distintivo e
sorprendente che possa costituire il misterioso fattore X, l’ottavo del nostro ultimo regno.
Dovrà essere qualcosa che era e poi è scomparso; qualcosa di demoniaco; qualcosa di atipico e caratteristico
di uno soltanto dei regni che stiamo considerando, cioè dall’inizio del mondo fino alla fine dell’impero greco.
Forse Gesù in questo discorso in Matteo ci fornisce dei parametri in più per restringere il campo e capire di
cosa si tratta.
Se troviamo il nostro indizio avremo trovato anche il nostro regno che torna alla fine dei tempi e capiremo
la vera natura dell’ottavo. Avremo identificato la Bestia.
L’inizio delle Doglie

Iniziamo dai primi segnali, l’inizio delle doglie che costituisce una fase iniziale ma non ancora il vero e proprio
tempo della fine. Un sito cristiano, a conferma del fatto che Gesù sta per tornare, riporta:

“Dal 1945-1978, in 33 anni, vi sono stati 133 conflitti militari. Dal 1978-1987, in 9 anni, ci sono state
circa 70 guerre locali, cioè il 50% in più del periodo precedente. Nel XVII secolo furono registrati
378 terremoti (il che non esclude che se ne verificarono altri, che non sono stati registrati). Nel XVIII
secolo - 640 terremoti; nel XIX secolo (fino al 1930) – 2.119 terremoti”. 2

Si afferma spesso che guerre, carestie e terremoti si sono intensificati dal 1900 in poi. Questo è
probabilmente vero: i morti del 20° secolo quantificati in guerre, genocidi, regimi dittatoriali e pulizie etniche
è stato stimato all’incredibile cifra di 187 milioni, vale a dire oltre il 10% dell’intera popolazione mondiale
presente nel 1913.
I dati del passato però non sono da meno: dalle epidemie di peste del Medioevo alle eruzioni vulcaniche o i
genocidi dell’Asia, eventi catastrofici e immani ecatombi non sembrano essere una prerogativa del 20°-21°
secolo. I tre regni della Cina ad esempio (dal 220 al 280 d.C.) sterminarono circa 40 milioni di persone mentre
le armate mongole (1200-1300) ne spazzarono via 57 milioni. Stime sulla colonizzazione europea delle due
Americhe riportano un genocidio che va dai 34 ai 138 milioni di morti. La Ribellione Taiping alla fine dell’800
fece dai 31 ai 100 milioni di morti. Nel corso della storia si sono susseguite immani tragedie per niente
inferiori a quelle dell’era moderna e contemporanea e che hanno indotto molti, ad esempio nel Medioevo,
a credere che fosse arrivata davvero la fine del mondo.
Riguardo al fatto che i disastri naturali sarebbero oggi più numerosi, resta la domanda se la maggiore
frequenza sia un dato oggettivo oppure dipenda dal grande incremento di modelli di rilevazione, statistica
e informazione implementati negli ultimi due secoli. In poche parole, i terremoti e le guerriglie sono davvero
di più o siamo semplicemente più informati su ciò che accade nel mondo in tempo reale? 50
Senza dubbio, lo scoppio delle due Guerre Mondiali sono state un evento unico; ad esse si sono affiancate
la Rivoluzione Bolscevica, i regimi comunisti (che da soli contano oltre 100 milioni di morti, principalmente
civili) e le varie rivoluzioni del 20° secolo, che lo hanno reso senza dubbio un secolo particolarmente
sanguinoso.
Se anche volessimo ammettere che è stato il secolo più sanguinoso in assoluto, dobbiamo però anche
rilevare che questi segni si sono intensificati ma non costituiscono un elemento nuovo nella storia del
mondo. Guerre, pestilenze e disastri naturali non sono di per sé un elemento atipico o sorprendente.
Del resto Gesù è stato molto preciso nelle sue parole. Dice: “sentirete parlare di guerre e rumori di guerre…
vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi” di fronte ai quali ci viene detto espressamente di
non turbarci perché non saranno quelli i segni determinanti della fine. In sostanza, c’è un momento nella
storia in cui questi eventi sono l’inizio delle doglie di parto ma da soli non sono sufficienti a stabilire il tempo
della fine.
Che cos’è allora che stabilisce il tempo della fine? E da cosa sappiamo che quel tempo è arrivato?

Il Fico

L’espressione ultimi tempi si riferisce al tempo trascorso dalla prima venuta del Messia ad oggi e fino al suo
ritorno. Gli apostoli dicevano di essere negli ultimi tempi; noi ci siamo dentro ancora oggi, tanto che viene
da domandarsi: se gli ultimi tempi durano da duemila anni, quanto sarà lunga la scala di riferimento? Questa
è una bella domanda a cui risponderemo più avanti (cap. 35). Tuttavia, è evidente che questi ultimi tempi
raggiungono un punto in cui si può dire di essere entrati nell’ultima fase, una sorta di “ultimi degli ultimi
tempi”. O come dice Gesù, l’ultima generazione degli ultimi tempi.
Questa fase B, se così la vogliamo chiamare, degli ultimi tempi è caratterizzata appunto dall’incremento dei
segni che abbiamo visto nella sezione precedente (Luca 21:8-32 e Matteo 24:4-8) e soprattutto dalla
parabola di Gesù che leggiamo in Luca 21:
Osservate il fico e tutti gli alberi. Quando essi cominciano a mettere i germogli, vedendoli,
voi stessi riconoscete che l'estate è vicina; così anche voi, quando vedrete accadere queste cose,
sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico che questa generazione non passerà
finché tutte queste cose non siano accadute.

Proprio perché Gesù dice di osservare non solo il fico ma “tutti gli alberi”, il senso è quello di cercare i segni
della fine in tutte le nazioni del mondo. Questo però non significa che Gesù abbia nominato il fico a caso,
così tanto per fare un esempio, e che questo albero non rappresenti niente di particolare. Al contrario, i
nostri occhi devono essere attenti all’albero che Gesù nomina in modo specifico e alla nazione che il fico
rappresenta, cioè Israele. A conferma di questo, troviamo molti parallelismi tra l’albero di fico e la nazione
di Israele in diversi altri punti della Bibbia.
Il fico produce frutto in due stagioni, in primavera e in autunno: i fichi di primavera (giugno-luglio) sono i più
buoni, ma il raccolto è scarso; i fichi d’autunno (settembre-ottobre) sono il raccolto più abbondante; i fichi
invernali sono invece acerbi, piccoli e immangiabili. La Bibbia associa queste qualità al popolo di Israele: i
patriarchi sono considerati come le primizie del fico, i pochi, dolcissimi frutti della primavera: “Vidi i vostri
padri come i fichi primaticci su un fico al suo inizio” (Osea 9:10). Prima della deportazione in Babilonia in
Israele c’erano pochi di questi fichi buoni e molti immangiabili: “«Che cosa vedi, Geremia?». Io risposi: «Dei
fichi; i fichi buoni sono molto buoni, mentre quelli cattivi sono molto cattivi, tanto cattivi che non si possono
mangiare»” (Ger. 24:3). Il grande raccolto arriverà invece alla fine, quando tutto Israele si convertirà, proprio
nel periodo delle feste d’autunno, come vedremo nella terza parte dello studio.
Il giorno in cui Gesù fece il suo ingresso trionfale a Gerusalemme maledisse l’albero di fico che non aveva
frutti (Marco 11:12-21). Così Gesù maledice il fico proprio il giorno in cui, la sera, piange su Gerusalemme
che non ha riconosciuto il tempo in cui è stata visitata, non ha accolto il suo Messia e da quel momento in
poi è accecata (Luca 19:41-44). Si può dire che il fico sia stato maledetto per simboleggiare ciò che sarebbe
avvenuto quel giorno all’intera nazione.
Quando Gesù ci esorta a osservare il fico e tutti gli alberi, sta dicendo di osservare il modo in cui i segni si 51
realizzano nelle nazioni e in particolare ciò che accade a Israele per comprendere l’arrivo della fine. Da
questo sappiamo che il tempo delle doglie, o ultima generazione degli ultimi tempi, è iniziato dalla
restaurazione di Israele come nazione.
Questa rinascita della nazione ebraica era stata predetta da Isaia oltre 2.700 anni prima e si è avverata alla
lettera il 14 maggio del 1948, quando l’allora presedente Ben Gurion e un gruppo di 400 sionisti decisero, di
punto in bianco e di loro iniziativa, di dichiarare la nascita dello Stato di Israele. Ben Gurion si alzò e fece la
seguente stupefacente dichiarazione:

“Qui lo Stato di Israele! Parla Ben Gurion, primo Presidente del


Consiglio dei Ministri di Israele. Abbiamo atteso questo momento
per duemila anni, ed ora esso è venuto.
Quando il tempo è giunto, niente può resistere a Dio”.

Israele nacque in un giorno solo, proprio come Isaia aveva


predetto (Isaia 66:8):

Chi ha mai udito una cosa simile, chi ha mai visto cose come
queste? Nasce forse un paese in un sol giorno o una nazione
viene forse alla luce in un istante? Ma Sion, appena ha sentito le
doglie, ha partorito i suoi figli.

Le doglie di cui la profezia parla erano state l’olocausto nazista, la persecuzione araba da parte dei terroristi
dell’egiziano Amin-Al-Husseini (lo zio di Arafat) e la notizia che gli stati arabi avrebbero attaccato tutti
insieme per spazzare via i sionisti dalla faccia della Terra, cosa che infatti fecero il giorno dopo, il 15 maggio,
attaccando contemporaneamente la neonata nazione.
Egitto, Siria, Transgiordania, Libano, Iraq, Yemen e Arabia Saudita più l’Esercito Arabo di Liberazione e
l’Esercito della Sacra Jihad sferrarono da tre lati un massiccio attacco militare contro una piccola nazione
nata da meno di 24 ore, e persero. Se avessero letto la profezia di Zaccaria 12 che promette di fare a pezzi
tutti i nemici di Israele “anche se tutte le nazioni della terra fossero radunate contro di lei”, forse ci
avrebbero pensato due volte!
Un altro passo sulla rinascita di Israele che avrebbero dovuto leggere è Amos 9:14-15:

Farò tornare dalla cattività il mio popolo Israele… Li pianterò sulla loro terra e
non saranno mai più sradicati dal suolo che io ho dato loro, dice l'Eterno, il tuo Dio.

La frase finale “e non saranno mai più sradicati dal suolo che io ho dato loro” esclude che questa profezia si
sia adempiuta col successivo ritorno di Israele da Babilonia nel 538 a.C., dato che furono dispersi di nuovo
dai romani nel 70 d.C. Questa profezia si riferisce al 1948: da quel momento in poi nessuno potrà mai più
cacciare Israele dalla sua terra, come quattro guerre arabo-israeliane e due intifade hanno già ampiamente
dimostrato.
Ad ogni modo, il 1948 è certamente la data di svolta per l’inizio del tempo della fine, gli ultimi degli ultimi
tempi. Alla fine della parabola e del suo discorso profetico, Gesù afferma anche che la generazione che vedrà
i germogli del fico non sarà passata finché tutto non sia adempiuto. Questo è interessante perché significa
che persone nate nel 1948 saranno ancora vive quando Gesù tornerà! Tentare di fissare una data per il
ritorno di Gesù stabilendo quanto è lunga ‘una generazione’ non ha prodotto grandi risultati finora, perché
Gesù dice semplicemente che quella generazione non sarà passata del tutto al suo ritorno3. Quello che
sappiamo è che sono già trascorsi 72 anni (nel 2020) e di certo non manca molto!
Dal 1948 i segni generici delle doglie diventano i segni della fine del mondo. Se vogliamo concentrare la
nostra attenzione su un momento particolare della storia, la chiave si trova nel periodo dal 1948 in poi.
Esiste un’altra strabiliante conferma del 1948. Si trova in una profezia molto poco conosciuta che annuncia
non solo che Israele sarebbe rinata come nazione, ma anche quando! La profezia sta in uno stranissimo
ordine che Dio diede al profeta Ezechiele mentre questi era deportato a Babilonia: 52

«Tu, figlio d'uomo, prendi un mattone, mettitelo davanti e disegnaci sopra una città,
Gerusalemme; cingila d'assedio, costruisci contro di lei una torre, fa' contro di lei dei bastioni,
circondala di vari accampamenti, e disponi contro di lei, tutto intorno, degli arieti. Prendi poi
una piastra di ferro e piazzala come un muro di ferro fra te e la città; volta la tua faccia contro di
essa; sia assediata, e tu cingila d'assedio. Questo sarà un segno per la casa d'Israele.
Coricati quindi sul fianco sinistro e deponi su di esso l'iniquità della casa d'Israele. Per il numero
di giorni in cui rimarrai coricato su di esso, porterai la loro iniquità.
Io ho infatti deposto su di te gli anni della loro iniquità in base al numero dei giorni in cui
rimarrai coricato: trecentonovanta giorni. Tu porterai così l'iniquità della casa d'Israele.
Terminati questi, ti coricherai di nuovo sul tuo fianco destro e porterai l'iniquità della casa di
Giuda per quaranta giorni. Ho deposto su di te un giorno per ogni anno.
(Ez. 4:1-6)

Il fedelissimo rimase immobile su un fianco,


mangiando focacce cotte su sterco di vacca, per 390
giorni da un lato e poi per altri 40 giorni dall’altro,
per un totale di 430 giorni.
Dio disse che ogni giorno rappresentava un anno,
dunque il giudizio contro la casa di Israele,
rappresentato simbolicamente dall’assedio, doveva
durare 430 anni.

Ora, di questi 430 anni i primi 70 furono scontati con la cattività in Babilonia, di cui Ezechiele fu
contemporaneo (fu deportato all’età di 25 anni). Un altro profeta di quel periodo, Geremia, aveva
profetizzato l’esatta durata della deportazione babilonese - cioè appunto 70 anni:
«Quando però saranno compiuti i settant'anni, io punirò il Re di Babilonia e quella nazione, il paese
dei Caldei», dice l'Eterno, «a motivo della loro iniquità, e lo ridurrò a una desolazione perpetua».
Ger. 25:11-12

Dunque Dio aveva profetizzato 70 anni di deportazione a Babilonia tramite il profeta Geremia, mentre
Ezechiele (durante la deportazione) aveva ricevuto una profezia più generica di castigo per il popolo di
Israele pari a 430 anni. Scontati i primi 70 anni in Babilonia, restano in sospeso 360 anni di castigo che non
sembrano corrispondere a niente di particolare.
Al ritorno dalla prigionia babilonese nel 538 a.C., Israele riprese a commettere gli stessi peccati che avevano
provocato il giudizio di Dio e la deportazione. Dio era stato molto chiaro nel dire che se avessero ubbidito
alle sue leggi sarebbero stati benedetti, ma se avessero disubbidito Lui stesso avrebbe fatto piombare sulla
loro testa una serie di maledizioni (Levitico 26). Terrore, consunzione, febbre, perdita dei raccolti, sconfitta,
soggiogamento da parte dei nemici, fuga, paranoia, carestia, spada, peste, cannibalismo, devastazione,
esilio, morte, dolore e bestie feroci: alla lista non manca niente. Dio però per ben quattro volte, in un totale
di 25 versi in questo passo di Levitico, aggiunge un particolare:

vs. 18 E se neppure dopo questo mi darete ascolto, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.

vs. 21 E se vi comportate come miei nemici e non volete darmi ascolto, io vi colpirò sette volte di più con
piaghe, secondo i vostri peccati.

vs. 23 E se nonostante queste cose non vi correggete per tornare a me, ma con la vostra condotta vi
comportate come miei nemici, anch'io diventerò nemico vostro, e vi colpirò sette volte di più per i vostri
peccati.

vs. 27 E se nonostante tutto questo non mi darete ascolto, ma vi comporterete da miei nemici, anch'io
diventerò vostro nemico pieno d'ira e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.
53
Se dunque dopo il primo castigo e nonostante queste piaghe (i primi 70 anni di deportazione) Israele avesse
perseverato nel peccato, cosa che puntualmente fece, Dio avrebbe moltiplicato la pena per sette volte.
I restanti 360 anni di giudizio moltiplicati per 7 fanno 2.520 anni di maledizione per Israele da quel momento
in poi. Si tratta sempre di anni del calendario lunare da 360 giorni, pari cioè a 2.485 anni solari di castigo da
scontare.
Contando quindi 2.485 anni a partire dal ritorno da Babilonia nel 538 a.C. (e ricordando che non esiste ‘l’anno
zero’) arriviamo esattamente al 1948. Davvero fantastico!
Dunque nel 1948 Israele ha terminato il tempo del suo castigo tra le nazioni e il fico ha iniziato a germogliare
nella sua terra; questo è l’indizio profetico che Gesù ci ha dato per il tempo della fine (“quando vedrete
accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino”) e segna senza dubbio l’inizio dell’ultima
generazione degli ultimi tempi. Teniamo a mente questo riferimento temporale del 1948: l’originale e
sorprendente ottavo che caratterizzerà il Regno della Bestia dovrebbe idealmente avere un collegamento
importante con questa data.
Vediamo ora se riusciamo ad identificare l’ottavo, la sorprendente Bestia che era, scompare e poi torna, tra
gli altri segni che Gesù ci ha fornito.
Gli Altri Segni

I Cristiani saranno odiati, disprezzati, traditi e uccisi:


Questo avverrà a livello globale tuttavia, come sappiamo tutti, non è una novità. I cristiani vengono
perseguitati dall’inizio della chiesa e Gesù ha promesso che tutti quelli che vogliono vivere pienamente il
vangelo saranno perseguitati (2 Tim. 3:12).
La persecuzione non è di per sé un elemento atipico o sorprendente; nei tre anni e mezzo di tribolazione
raggiungerà solo livelli mai visti prima, quando cioè all’Anticristo sarà dato il potere per 42 mesi di fare
guerra ai santi e di vincerli (Ap. 13:7).
L’apparizione di falsi cristi e falsi profeti
Gesù parla di falsi profeti in due punti.
Il primo è nel contesto dei primi segni (verso 6): “Molti verranno nel mio nome, dicendo: Sono io; e ne
sedurranno molti”. I falsi cristi ci sono sempre stati e certamente hanno sedotto molti, moltissimi ingenui. Il
pensiero orientale New Age ad esempio, diffuso a partire dagli anni ’60 da Yogananda e altri influencer ha
iniziato a predicare che chiunque può diventare “Cristo” grazie alla cosiddetta ‘coscienza cristica’, o
‘manifestazione del Divino in noi’. Anche tu puoi diventare “Cristo”, con le giuste vibrazioni e tanto Yoga…
Il secondo punto in cui Gesù parla di falsi cristi è al verso 24: “Perché
sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da
sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti”.
Questa è una seconda categoria di falsi cristi che sorgeranno nel periodo
degli ultimi tre anni e mezzo, e lo crediamo per due motivi: primo, Gesù li
distingue dai primi parlandone nella sezione che inizia dall’abominazione in
poi (v. 15); secondo, santoni e falsi profeti come Sai Baba e David Koresh,
tanto per fare un esempio, hanno attratto molti seguaci ma hanno anche
suscitato disgusto in molti: nei veri discepoli ovviamente, ma anche negli
atei, negli agnostici, nei musulmani o negli ebrei.
A questa categoria di bugiardi si applica quello che Gesù dice: ne sedurranno molti (ma non tutti).
Il secondo gruppo di falsi cristi invece sedurrà tutti quanti fino al punto di ingannare, se fosse possibile,
anche gli eletti. Questi falsi profeti fanno parte del Grande Inganno che verrà: al loro confronto, tutti i
personaggi apparsi fino a quel momento sembreranno una massa di dilettanti.
Dunque anche riguardo a questo punto possiamo dire che siamo in presenza di un fenomeno che c’è sempre
stato e che soltanto nei tre anni e mezzo finali raggiungerà livelli mai visti prima.

L’iniquità abbonderà e l’amore di molti si raffredderà 54


Questo è il quadro generale e deprimente della generazione che vedrà il ritorno di Gesù, descritto in 2
Timoteo 3:
“Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di se stessi,
avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza
affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari,
orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l'apparenza della pietà, ma avendone
rinnegato la potenza; da costoro allontanati”.
Sembra la descrizione dei detenuti di un carcere di massima sicurezza. Di nuovo però, l’espressione ultimi
giorni sappiamo si riferisce agli ultimi duemila anni tanto è vero che Paolo conclude la sua lettera a Timoteo,
nel 1° secolo, dicendo: “da costoro allontanati”.
L’iniquità c’è sempre stata, e l’amore scarseggia da sempre; Gesù indica solo che alla fine questi lati negativi
saranno ancora più marcati del normale. Anche in questo caso abbiamo l’esasperazione di aspetti che
caratterizzano la società umana da sempre.

Il Vangelo sarà predicato a tutte le genti.


Per finire, al verso 14, viene detto: “questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in
testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine”.
Questo passo sembra essere un po' frainteso in ambito cristiano, quando alcuni affermano che la
Tribolazione (o il rapimento, nel caso dei pretrib) non può avvenire finché l’ultima persona sulla faccia della
terra non avrà ascoltato il vangelo.
Questa interpretazione però non è convincente per una serie di motivi. Prima di tutto, allo stato attuale nel
mondo nascono 4,3 bambini al secondo, ovvero 255 al minuto non-stop, rendendo virtualmente impossibile
un momento X in cui tutti avranno udito il vangelo, almeno tramite la predicazione normale.
Secondo e più importante punto, Gesù è molto specifico nel dire che dopo questo: “allora, verrà la fine”
come se questo fosse l’ultimo segno che sarà rimasto prima della fine della Tribolazione.
Terzo punto, la Bibbia sembra confermare proprio questo. La più grande evangelizzazione di sempre non
avverrà prima, ma durante la Tribolazione: i due testimoni agiranno per tre anni e mezzo, predicando con
spettacolari effetti pirotecnici (Ap. 11:3-6); poi, in Apocalisse 14:6 c’è un angelo che annuncia il vangelo a
tutto il mondo, accompagnato da un secondo angelo che avverte di non prendere il marchio della Bestia
(quindi, in piena Tribolazione): “Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l'evangelo
eterno da annunciare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo”. Infine, la più
spettacolare predicazione del vangelo di sempre avverrà quando Gesù stesso scenderà sulle nuvole del cielo
e tutto Israele, più alcuni superstiti delle nazioni, lo vedranno coi loro occhi e si convertiranno (Zac. 12:10).
Quindi, se da un lato è vero che il Vangelo si è gradualmente diffuso attraverso tutti i tipi di canali mediatici,
sarebbe un errore pensare che gli ultimi sette anni, o anche gli ultimi tre anni e mezzo, non possano avere
inizio finché ogni singola persona o nazione non abbia ascoltato il Vangelo. Anche questo segno, come gli
altri, si intensifica ma non si completa se non alla fine di tutto.

Vediamo che terremoti, carestie, pestilenze, guerre, persecuzione e malvagità, come anche la predicazione,
ci sono sempre stati, aumentano sempre più e permangono fino alla fine di tutto; nessuno di essi è un fattore
unico e speciale che era, scompare e poi torna, e nessuno di essi è associabile in modo esclusivo a un regno
in particolare della storia del mondo. Nessuno di essi corrisponde quindi ai parametri della Bestia.
Abbiamo anche compreso che l’espressione ultimi tempi dura da duemila anni ma che a un certo punto si
entra nell’ultima generazione degli ultimi tempi, e questa svolta è avvenuta nel 1948. Tra tutti i segni elencati
questo è l’unico che si può definire caratteristico di un’epoca soltanto, cioè la metà del 20° secolo.
In conclusione, nessuno dei segni che Gesù ci fornisce fino a questo momento, a parte quello del 1948, è
originale; faranno tutti parte del regno dell’Anticristo ma nessuno di essi sembra costituire il misterioso,
sorprendente ottavo capace di collegare in modo esclusivo il regno finale ad un regno precedente.
Nessuno di questi segni ha un legame particolare col 1948 e nessuno di essi ci aiuta a identificare il regno
che torna.
Poi, Gesù aggiunge una frase.
55

Come al tempo di Noè

Sempre in risposta alla domanda dei discepoli: “quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?”
Gesù conclude il suo discorso con un’ultima, fantastica frase al verso 37:

Come fu ai giorni di Noè, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’Uomo.

Poi prosegue: “Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio le persone mangiavano, bevevano,
si sposavano ed erano date in moglie, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si accorsero di nulla,
finché venne il diluvio e li portò via tutti, così sarà pure alla venuta del Figlio dell’Uomo”.

In genere, si tende a trovare nella seconda parte del discorso la spiegazione completa della prima. In che
modo gli ultimi tempi saranno simili ai tempi di Noè? Nel fatto che la gente sarà mondana, distratta, stolta.
Ma a questa spiegazione sembra mancare qualcosa. Nel corso della storia umana i popoli sono sempre stati
mondani, distratti e stolti. Che bisogno c’era di tirare in ballo il mondo antidiluviano?
Gesù amplifica il discorso in Luca 17:26-30 dicendo:

“Lo stesso avvenne anche ai giorni di Lot: la gente mangiava, beveva, comprava, vendeva, piantava ed
edificava; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e li fece morire tutti”.

Il testo sottolinea non tanto il fatto che quella generazione fosse particolarmente mondana e stolta, ma che
su di essa piombò il diluvio all’improvviso, proprio come su Sodoma e Gomorra cadde improvvisamente una
pioggia di fuoco. Quindi, il senso comune di questi versi è il fattore sorpresa: come prima del diluvio e come
a Sodoma e Gomorra piombò addosso una sciagura che quelli non si aspettavano, perché impegnati a fare
altro, così il mondo della fine sarà colto di sorpresa.
Questo è il significato letterale delle parole di Gesù, e quindi è certamente corretto. Ma dato che le parole
di nostro Signore sono sempre cariche di significato, forse c’è dell’altro.
Il collegamento tra il mondo antidiluviano e le città di Sodoma e Gomorra potrebbe essere non soltanto
nell’improvviso e inaspettato giudizio di Dio, ma anche nel tipo di peccato che lo provocò. Il peccato tipico
del mondo prima del diluvio non fu la mondanità, o la distrazione o la stoltezza, ma l’unione fisica tra donne
e angeli caduti. Analogamente, il peccato di Sodoma e Gomorra fu l’unione sessuale tra persone dello stesso
sesso (e forse anche con angeli caduti, visto l’entusiasmo con cui volevano abusare dei due angeli ospiti di
Lot – Gen. 19:5).
Potrebbe essere che ciò che accomuna queste due realtà fu non soltanto l’inaspettata distruzione da parte
di Dio, ma anche il tipo di perversione che la provocò?
Di questo troviamo una conferma in Giuda 6 e 7 che infatti, parlando del peccato del mondo antidiluviano,
lo collega direttamente a quello di Sodoma e Gomorra dicendo:

“Egli ha pure rinchiuso nelle tenebre con catene eterne, per il giudizio del gran giorno,
gli angeli che non conservarono il loro primiero stato
ma che lasciarono la loro propria dimora.
Proprio come Sodoma e Gomorra e le città vicine, che nello stesso modo di costoro si erano
abbandonate alla fornicazione ed erano andate dietro ad altra carne, sono state poste davanti
come esempio, subendo la pena del fuoco eterno”.

La versione Nuova Diodati, la sola che noi usiamo, riporta correttamente la frase erano andate dietro ad
altra carne. Altre versioni invece traducono: “si erano date a perversioni sessuali contro natura”.
Il concetto più o meno è quello, ma è meglio segnalare che le parole “contro natura” nel testo originale
greco non ci sono mentre la frase “si erano date a perversioni sessuali” nell’originale si traduce letteralmente
come: “essendo andate dietro a carne estranea”. La parola “estranea” (in greco ἑτέρας) si legge heteras ed
è la radice di parole come ‘eterogeneo’; significa altro, diverso, di diversa natura.
Quindi il peccato distintivo sia del mondo antidiluviano che delle città di Sodoma e Gomorra fu l’unione 56
carnale con “carne” di diversa natura, di natura estranea. Questo definisce i rapporti omosessuali/lesbici,
ma ancora meglio l’unione carnale con angeli caduti.
Dunque Gesù collega il mondo dei sodomiti e quello degli elohim parlando dell’inaspettato giudizio che
piomba su gente ignara mentre Giuda, in uno dei rari passi in cui si parla del mondo antidiluviano, li collega
parlando del tipo di peccato che essi commisero.
Oltre a questo, lo stesso collegamento appare in 2 Pietro 2:4-10, nell’unico altro riferimento a questa
particolare categoria di angeli caduti:

“Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli
in catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio; e non risparmiò il mondo antico
ma salvò con altre sette persone Noè, predicatore di giustizia, quando fece venire il diluvio sul mondo
degli empi, e condannò alla distruzione le città di Sodoma e di Gomorra, riducendole in cenere,
e le fece un esempio per coloro che in avvenire sarebbero vissuti empiamente, e scampò invece
il giusto Lot, oppresso dalla condotta immorale di quegli scellerati …
il Signore sa liberare i pii dalla prova e riservare gli ingiusti per essere puniti nel giorno del giudizio,
specialmente coloro che seguono la carne nei suoi desideri corrotti e disprezzano l'autorità”.

Gli angeli rinchiusi nel Tartaro sono quelli che si unirono alle donne (gli altri angeli caduti scorrazzano
liberamente per la Terra al servizio di Satana) e vengono di nuovo associati a Sodoma e Gomorra e al peccato
carnale dai desideri corrotti.
Mmmh. La Bibbia insegna il principio dei due testimoni, come minimo, per poter prendere in considerazione
una qualunque tesi e qui troviamo una seconda conferma del fatto che le parole di Gesù “come fu ai giorni
di Noè, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’Uomo” possono riferirsi anche al tipo di peccato che
caratterizzò quei due popoli: un peccato sessuale deviato.
Tartaro è la parola greca per Abisso e Ap. 17:8 che dice che la Bestia, che è l’ottavo, salirà dall’abisso –
dunque dal Tartaro.
Ora, i regni pagani elencati da Daniele ebbero molti aspetti demoniaci: Babilonia da sola era il centro di
astrologia, magia, divinazione e di quelle che oggi definiamo pratiche occulte. Peccati che fiorirono senza
dubbio anche in tutti i regni precedenti, come l’Egitto/Assiria e il mondo antidiluviano.
Esiste però un aspetto demoniaco che è presente in modo esclusivo in uno soltanto di questi regni. Un regno
che in effetti fu contraddistinto da un peccato unico e strano; qualcosa che non ha mai più caratterizzato un
altro regno, in tutta la storia successiva del mondo. Parliamo dell’unione genetica su larga scala tra demoni
ed esseri umani. E quale fu questo regno? È Gesù stesso a suggerirci la risposta: ai tempi di Noè.
Nelle sue parole troviamo un accostamento tra il regno della fine e uno dei regni precedenti che le teste
della Bestia rappresentano: Gesù accosta la Bestia al primo regno antidiluviano (come fu… così sarà). Non lo
fa con la Grecia, la Medo-Persia, Babilonia o l’Egitto/Assiria, lo fa però con il regno che abbiamo identificato
con la prima testa della Bestia.
In queste parole di Gesù troviamo qualcosa che era ed è scomparso, insieme al regno che lo accolse la prima
volta. Se la nostra analisi è corretta, l’ultimo regno della storia del mondo ci riproporrà lo stesso tipo di
peccato del primo. In altre parole, il peccato che provocò la distruzione totale del mondo con l’acqua (il
diluvio) è lo stesso peccato che provocherà la distruzione totale del mondo col fuoco, concetto che si trova
in 2 Pietro 3:

“Essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all'esistenza
molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall'acqua e fu formata mediante l'acqua, a motivo di cui il
mondo di allora, sommerso dall'acqua, morì, mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa
parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi” (v. 5-7).

Dal momento che tutti gli altri segni elencati da Gesù ci saranno ma non sono nuovi, né esclusivi, né tipici di
un regno soltanto, il nostro ottavo si nasconde in queste parole.
Di nuovo il fattore x, cioè la caratteristica distintiva del regno dell’Anticristo, quella che era, scompare e poi
torna, sarà unico e sorprendente.
Se il regno finale sarà caratterizzato dal ritorno del tempo di Noè allora dobbiamo domandarci se esiste 57
qualcosa, qualche fenomeno, evento o serie di eventi, preferibilmente a partire dal 1948, che possa darci un
indizio su ciò che sta per arrivare. Soprattutto se si tratta di qualcosa che ha a che fare con un’interazione
anormale tra uomini e angeli caduti.

E infatti, così è.
Note

1. Fonte: Australian Law Review, 1927, attribuito alla Hatters' Gazette, 16 Gen. 1797; Cit. da Il Sancane
di Simone Amicucci, Vol. 1, pag. 81
2. (http://www.chiesacristiana.info/studi/grandeav.htm) ultimo accesso settembre 2020
3. Vedi Nota 2 sul preterismo al Capitolo 19

58
Parte 2

L’ OTTAVO
59
L’inferno è vuoto,
e tutti i demoni sono qui!
Shakespeare, La Tempesta
Atto I Scena II
60
8
La VERA STRANEZZA del 20° e 21° SECOLO
“Non c’è nulla di nuovo sotto il sole” diceva Salomone quasi mille anni prima di Cristo. Eppure, tra tutti gli
eventi del 20° secolo ce n’è uno in particolare che sembra differenziarlo da tutti i secoli precedenti, o almeno
da quelli descritti nei libri di storia.
Non tutti sanno che la seconda metà del 20° secolo è stata definita da un gran numero di ricercatori “l’era
dei dischi volanti” 1. Per essere precisi, l’inizio di quell’era è stato identificato nel 24 giugno del 1947, alle 3
del pomeriggio. Quel giorno il pilota Kenneth Arnold, in volo sul suo aereo nei pressi del Monte Reiner a
Washington, USA, riportò l’avvistamento di nove oggetti luminosi che viaggiavano alla stimata, incredibile
velocità di oltre 2.500 chilometri orari. Arnold descrisse oggetti a forma di boomerang e disco, con un
movimento simile a quello di “un sasso piatto lanciato sulla superficie dell’acqua” 2.
La storia fu confermata dai titoli dell’Associated Press che parlarono di “nove oggetti a forma di disco”,
dando così inizio all’era dei dischi volanti. Almeno altre venti testimonianze di avvistamenti simili, tutte
provenienti dalla costa nordovest degli Stati Uniti, confermarono la storia di Arnold 3.
A partire dal 1948 gli avvistamenti, che prima di quella data erano stati molto rari, continuarono provocando
nel corso degli anni ’50 l’esplosione in America di una vera e propria mania da UFO. Lo stesso governo
americano iniziò ad interessarsi della cosa: dal 1948 alla fine degli anni ’60 la United States Air Force investigò
i vari rapporti di avvistamenti UFO tramite svariati progetti e comitati, tra cui Project Sign (1947) Project
Grudge (1949) e Project Blue Book (1951-69). Quando il governo dichiarò di aver abbandonato questi
progetti perché ‘privi di interesse scientifico’ prese forma il sospetto di un insabbiamento (cosa che proprio
nel 2020 è stata confermata dallo stesso governo USA).
Dalla metà degli anni ’60 alla fine degli anni ’80 il fenomeno del semplice avvistamento di possibili navicelle
extraterrestri iniziò ad arricchirsi di veri e propri contatti con ‘gli alieni’ e di fenomeni che, fino a quel
61
momento, erano stati associati al mondo dell’occulto e del paranormale. Accanto al sempre crescente
numero di avvistamenti iniziarono a moltiplicarsi i casi di contatti, visite da parte di esseri extraterrestri e
veri e propri ‘rapimenti’, che diventarono il principale argomento di indagine. Dal 1975 al 2002 erano stati
scritti più libri sui rapimenti di esseri umani da parte degli alieni che su tutti gli altri argomenti relativi agli
UFO messi insieme 4.
Nel 1997 l’evoluzione del fenomeno prese poi un’orrenda piega, quando 39 membri di una setta legata al
culto alieno denominata Heaven’s Gate si suicidarono in massa nel tentativo di raggiungere “l’astronave
madre” che, secondo loro, seguiva in quel momento la scia della cometa Hale-Bopp.
Ma di quanti avvistamenti stiamo parlando? Qualche sondaggio di quegli anni ci aiuta a comprendere la
portata del fenomeno UFO. La Gallup Organization condusse un sondaggio sugli UFO tra gli americani nel
1973, 1990 e 1996. Rispettivamente, l’11, il 14 e 12 per cento degli intervistati affermò di aver
personalmente visto un UFO, mentre metà degli intervistati affermavano di credere che gli UFO fossero reali
e non solo frutto di immaginazione 5. Alcuni dei più brillanti vincitori di premi Nobel, tra i quali il matematico
John Nash e il biochimico Kary Mullins riportarono esperienze da loro descritte come ‘incontri ravvicinati’.

L’astronomo Allen Hynek (nella foto) è stato uno dei primi e più importanti
studiosi del fenomeno. Fu lui ad inventare la classificazione di ‘incontri
ravvicinati del primo, secondo e terzo tipo’, apparsa per la prima volta nel
suo libro del ’72: The UFO Experience.
Hynek stimò, nel corso degli anni ’70, che nel mondo ci fossero almeno un
centinaio di avvistamenti UFO ogni notte6. Il Ricercatore Jacques Vallée
suggerì che solo un avvistamento su dieci venisse riportato a fonti ufficiali,
e che quindi gli avvistamenti effettivi si aggirassero nell’odine di milioni 7.
Dall’inizio della cosiddetta ‘era dei dischi volanti’ nel 1947, gli investigatori
hanno certamente analizzato centinaia di migliaia di casi.
Secondo l’ufologo Timothy Good, nel 2002 già si contavano oltre tremila casi di avvistamenti UFO certificati
solo da parte di piloti militari e civili 8. In un articolo apparso sul Los Angeles Examiner il 15 luglio 1976,
l’astronauta Gordon Cooper dichiarò:

“Esseri intelligenti da altri pianeti fanno regolarmente visita al nostro mondo nel tentativo di
entrare in contatto con noi. Ho incontrato diverse navi durante i miei viaggi nello spazio. La
NASA e il governo americano sanno questo e sono in possesso di una gran quantità di prove.
Tuttavia, restano in silenzio per non allarmare il popolo”.

John Billingham della NASA ARC, Progetto SETI, conferma:

“Non c’è alcun dubbio nella nostra mente sul fatto che vita intelligente, di gran lunga più avanzata
e complessa della nostra, sia diffusa nello spazio. Gli Stati Uniti vogliono essere la prima nazione
a prendere contatto con questi esseri spaziali. Quando prenderemo contatto si tratterà della più
grande svolta nella storia dell’umanità. Queste civiltà avanzate potrebbero aiutarci a sconfiggere
problemi come le malattie, l’inquinamento, la scarsità di cibo ed energia e i disastri naturali”.

Da quando Hynek fece la sua classificazione dei tipi di incontri alieni, ponendo come ‘primo tipo’
l’avvistamento, ‘secondo tipo’ la presenza di effetti fisici nell’ambiente e ‘terzo tipo’ l’avvistamento di alieni
a bordo della navicella, iniziarono ad arrivare molti nuovi casi che andavano ben oltre il suo ‘CE-3’.
Oggi, gli incontri del ‘quarto tipo’ descrivono i casi in cui avviene un contatto diretto con gli alieni, quello che
viene definito ‘rapimento alieno’ o ‘adduzione’; l’incontro ravvicinato del quinto tipo descrive invece il caso
in cui si verifica una lesione permanente o la morte. Gli ‘alieni’ sono sempre più spavaldi.
Una nuova svolta nell’era degli UFO è arrivata nel 2020. Ad aprile di quest’anno il Pentagono ha formalmente
rilasciato tre video, realizzati da piloti della Marina, di "fenomeni aerei non identificati", un passo che arriva
dopo anni di censura da parte del governo circa gli UFO. I video mostrano oggetti non identificati nello spazio
aereo e ripresi dalle videocamere durante i voli di addestramento. Nel video si sentono anche i commenti
dei piloti, meravigliati per la velocità e la forma degli oggetti. L'ex senatore degli Stati Uniti Harry Reid, che 62
già nel 2007 aveva contribuito a indirizzare finanziamenti verso un programma da 22 milioni di dollari per
indagare sugli UFO, ha commentato in un tweet che i video "graffiano solo la superficie della ricerca e
materiale disponibile" e che “gli Stati Uniti devono dare uno sguardo serio e scientifico a questo e alle
potenziali implicazioni per la sicurezza nazionale. Il popolo americano merita di essere informato".
Solo 9 mesi dopo, a gennaio del 2021, la CIA ha reso pubblici migliaia di fascicoli su oggetti volanti non
identificati, ora disponibili in un archivio online di documenti declassificati chiamato The Black Vault.
La verità è là fuori.
Anzi è lì dentro, tra le pagine della nostra Bibbia.
Siamo approdati agli UFO e agli alieni partendo dalle profezie bibliche; ora analizziamoli sulla base delle
informazioni che la storia, la scienza e la ragione ci mettono a disposizione. Il caso ‘alieni’ è difficile da
accettare, per niente ortodosso e assolutamente sinistro. Ma come vedremo, si incastra nel quadro
profetico in molte, molte più aree di quante avremmo mai potuto immaginare all’inizio.

(V. il nostro video: ‘Introduzione al Capitolo 8, FB e YouTube)

Un UFO fotografato da una fattoria nei pressi di McMinnville, Oregon, 1950.


Le Due Ipotesi

Ovviamente, moltissimi cosiddetti avvistamenti UFO sono spiegabili in una varietà di modi naturali.
Gli avvistamenti possono essere il risultato di fenomeni naturali male interpretati come luci terrestri, sciami
di insetti, luci riflesse sulle nuvole o comete; possono essere di origine umana, come palloni meteorologici,
velivoli in sospensione o fuochi d’artificio; immagini distorte da strumenti fotografici, videocamere o
dall’occhio umano (effetti ottici); non ultimo, possono essere il risultato di mistificazioni, falsi e deliberate
bufale oppure il risultato di menti non del tutto equilibrate.
Lo scienziato della NASA James Oberg afferma che non è compito dello scettico dimostrare che ogni
avvistamento UFO ha una spiegazione naturale, ma piuttosto l’onere della prova ricade su chi vi attribuisce
una spiegazione straordinaria o sovrannaturale9. Altri scettici liquidano l’ufologia con il termine di ‘scienza
patologica’10. Secondo Jung infine, gli UFO non sono realtà oggettive ma piuttosto un mito moderno che
sorgerebbe dal cosiddetto ‘inconscio collettivo’ dell’umanità 11.
Il tentativo di spiegare gli UFO dal 1948 in poi ipotizzando un’ondata di falsificazioni o di suggestione
collettiva di massa si scontra però col fatto che gli avvistamenti non sono una prerogativa esclusiva del 20°
secolo. Giusto per fare un esempio, nel 1692 il teologo scozzese Reverendo Kirk scrisse The Secret
Commonwealth, un libro che descrive nel dettaglio le entità paranormali che infestavano gli allevatori di
Scozia e le cui caratteristiche sono assolutamente identiche a quelle degli UFO moderni.
Come vedremo, le testimonianze di UFO e visite aliene si trovano in archeologia molto, molto più
frequentemente di quanto non ci si potrebbe aspettare.
Inoltre, nonostante tutte le possibili spiegazioni, i casi effettivamente inspiegabili restano numerosissimi. Se
anche solo l’1% degli avvistamenti UFO rientrasse in questa categoria, il numero di casi non spiegabili in
modo naturale riportati negli ultimi 70 anni ammonterebbe a centinaia di migliaia. Questo rende il
fenomeno UFO uno dei più rilevanti, e in assoluto il più originale, del periodo dal 1948 ad oggi – vale a dire
il periodo che abbiamo definito l’ultima generazione degli ultimi tempi.
Gli avvistamenti continuano ad aumentare in modo esponenziale e i mesi tra il 2020 e il 2021 stanno 63
assistendo ad una serie di ammissioni senza precedenti sugli UFO da parte dei governi.
Ormai l’argomento sembra non essere più un tabù in nessun ambito sociale, eccetto forse quello cristiano.
Mentre il mondo cristiano, tranne rare eccezioni, aggrotta le sopracciglia e fa finta di niente, il sempre più
popolare campo dell’ufologia sviluppa le sue possibili spiegazioni per questo fenomeno. E come vedremo,
alcune di queste recenti ‘spiegazioni’ fanno parte di un piano incredibilmente sinistro per il tempo della fine.
In generale, tra coloro che riconoscono che gli UFO sono un fenomeno almeno in parte reale e non
totalmente frutto di psicosi collettiva e clamorosi falsi, le ipotesi proposte sulla loro origine sono due:

 L’Ipotesi Extraterrestre;
 L’Ipotesi Inter-dimensionale.

Esiste anche una terza ipotesi, quella di velivoli costruiti dall’uomo con tecnologie non rese accessibili al
grande pubblico. Noi siamo convinti che questi velivoli esistano davvero e siamo dell’opinione che i governi
abbiano da tempo accesso a tecnologie legate all’antigravità, a una tavola periodica degli elementi molto
più completa di quella che insegnano nelle scuole e a tutta una serie di scoperte fatte sparire dalla
circolazione e tenute segrete, come ad esempio la pedana di Grebennikov.
Tuttavia, questo sottogruppo di UFO non potrebbe spiegare tutti gli avvistamenti, né i rapimenti, né le
testimonianze che coinvolgono esseri di forma e natura ‘aliena’, né tutta una serie di altri fenomeni noti fin
dall’antichità; per questi motivi escludiamo questo gruppo dalla nostra ricerca. Ci focalizziamo su quelli che
possono definirsi fenomeni ‘alieni’ inspiegabili e sulle due possibili spiegazioni proposte.
Credere a una spiegazione piuttosto che all’altra potrebbe fare un’enorme differenza.
La bestia, l’ottavo, è di natura totalmente demoniaca: vere creature provenienti da un altro pianeta non
soddisfano questo requisito.
Per capire meglio questo aspetto abbiamo analizzato entrambe le ipotesi.
Ipotesi 1: Gli Alieni sono Davvero Visitatori da un Altro Pianeta

L’ipotesi Extraterrestre afferma che gli UFO sono


oggetti fisici, empirici (cioè vere navicelle spaziali)
pilotate da visitatori spaziali interplanetari.
In genere questi visitatori, o alieni, rappresentano una
civiltà estremamente più avanzata della nostra sia dal
punto di vista tecnologico che da quello morale;
studiano da millenni l’umanità e aspettano solo il
momento giusto per ‘prendere contatto’, giungendo
fisicamente da un altro pianeta.

Le domande che sorgono da questa ipotesi sono le seguenti:

 Come si è sviluppata la vita sul pianeta degli alieni?


 Come fanno queste navicelle a superare le inimmaginabili distanze che ci separano anche solo
dalla stella più vicina?
 Come è possibile che praticamente ognuna di queste navicelle differisca dalle altre in
dimensioni, forma e colore?
 Perché gli UFO non si comportano come i normali oggetti fisici ma manipolano liberamente le
più fondamentali leggi della fisica?
 Se i visitatori alieni sono esseri fisici, perché il loro comportamento somiglia tanto ai fenomeni
occulti o psichici a noi già noti?
 Se gli alieni sono tanto avanzati rispetto a noi, perché il loro comportamento è quasi
costantemente malevolo, crudele, distruttivo e a volte letale?

Per comprendere le probabilità di trovare vita aliena nell’universo, dobbiamo prima di tutto domandarci in 64
che misura un potenziale E.T. somiglia alla vita che conosciamo. Sappiamo che nell’universo sono possibili
solo due tipi di vita: quella a base carbonio (come la nostra, sulla Terra) oppure quella a base silicone o boro.
Il problema di queste ultime due è che il silicone può mantenere catene di non più di un centinaio di
amminoacidi, decisamente troppo pochi; il boro invece è, ovunque nella galassia, estremamente meno
abbondante del carbonio e in concentrazioni più alte risulta tossico per certe reazioni fondamentali alla vita.
Il fisico Robert Dicke concluse già negli anni ’60 che qualunque forma di vita deve necessariamente essere a
base carbonio12.
Questa conclusione ci permette di sviluppare una lunga lista di caratteristiche, tutte all’interno di parametri
molto ristretti, che qualunque pianeta deve avere (e mantenere costanti per lungo tempo) per poter
supportare la vita al carbonio.
Iniziando dalla vera e propria ipotesi di un pianeta abitabile da cui gli alieni sarebbero arrivati fino a noi, si
parte già in netto svantaggio. Dal 1992, anno in cui gli scienziati individuarono per la prima volta dei pianeti
al di fuori del nostro sistema solare, le informazioni raccolte mostrano che pianeti in orbita a un sole simile
al nostro sono una vera rarità. Questo perché i metalli come il ferro, il nichel o l’oro si formano solo
nell’esplosione di supernove e di conseguenza gli elementi pesanti necessari per creare i pianeti e la vita
richiedono almeno due generazioni di nascita, morte e ‘spargimento delle ceneri’ di stelle. In altre parole,
più una galassia genera stelle e più le stelle giovani saranno ricche di metalli pesanti. Di tutte le stelle della
Via Lattea, quelle che hanno accesso a quantità di metalli pesanti sufficienti a generare pianeti adatti alla
vita sono meno del 2%.
Il nostro sole è eccezionale: la nebula da cui è nato si è formata in prossimità dell’esplosione di due
supernovae, una di tipo I e l’altra di tipo II, che l’hanno arricchita di tutti i metalli necessari alla vita subito
prima della condensazione della nebula stessa.
Il fisico e astronomo Hugh Ross spiega:
“Quanto alla disponibilità di luoghi adatti alla vita in altre galassie, le probabilità appaiono
estremamente scarse. A quanto pare la galassia della Via Lattea è eccezionale quanto a numero
di stelle nate recentemente (giovani). Nel 94% di tutte le galassie la formazione di stelle si è
arrestata da un tempo talmente lungo che esse non contengono nessuna stella ricca di metalli e,
di conseguenza, nessun pianeta. La conclusione del fatto che solo una piccola percentuale di
galassie contiene stelle ricche di metalli, e che solo poche di quelle stelle sono abbastanza vecchie
e abbastanza ricche di metalli da possedere pianeti, è stata confermata recentemente dal
Telescopio Spaziale Hubble (HST) …
Le osservazioni indicano che il numero di stelle nel cosmo dotate di pianeti – di qualunque genere
e dimensione – arriva all’incirca a un decimo di percentuale di tutte le stelle” 13.

Ma i metalli non sono l’unico problema.

E.T. Non Telefona a Casa!

Presupponendo una vita a base carbonio, i parametri fondamentali necessari affinché la vita si possa
sviluppare su un qualunque pianeta nell’universo sono stati stimati a 153. La probabilità che un pianeta in
un punto qualsiasi dell’universo rientri all’interno di tutti questi parametri (come la Terra) è di circa 1 su
10194 (cioè di 1 probabilità su 10 seguito da 193 zeri). Ora, il numero massimo di pianeti stimati nell’universo
è di 1022; di conseguenza, la probabilità che anche solo uno di questi pianeti possa supportare la vita è di 1
su 10172.
Per evitare di farsi venire il mal di testa cercando di comprendere un numero tanto astronomico, può essere
utile sapere che il numero di protoni e neutroni esistenti nell’intero universo si calcola essere ‘solo’ di 1079.
Queste crude verità statistiche hanno portato molti scienziati ad abbandonare l’idea che gli alieni necessitino
di una casa simile alla nostra Terra e a speculare su pianeti “viaggianti” nell’universo, lune orbitanti o pianeti
privi di stelle; tutte teorie che però presentano insormontabili problemi e falliscono qualunque test di 65
sopravvivenza della più semplice forma di vita al carbonio.
Fin dalla pubblicazione dell’Origine delle Specie di Charles Darwin, e ancora di più dalla pubblicazione della
teoria della relatività di Einstein, gli scienziati cristiani hanno puntato a queste statistiche per dimostrare la
necessità logica di un Creatore e di un disegno intelligente, e la loro voce è stata per lo più ignorata,
censurata e derisa. Ma dal momento in cui, per spiegare la vita sulla Terra, è emersa una ‘spiegazione’
diversa dal progetto intelligente di un Dio personale, l’impossibilità dell’evoluzione naturalistica ha iniziato
ad apparire come un fatto ovvio ad un numero sempre maggiore di persone. E la spiegazione che sembra
aver ‘sdoganato’ l’impossibilità matematica del naturalismo è che la vita sarebbe stata portata sulla Terra
da esseri alieni.
Tuttavia, anche ipotizzando l’esistenza di pianeti dalle condizioni ottimali, ad essi si applicano le stesse
obiezioni allo sviluppo ‘spontaneo’ della vita che gli scienziati hanno per la Terra.
Esistono molti libri e siti scientifici sul perché la nascita ‘spontanea’ della vita sulla Terra equivale a un mito
e l’evoluzione naturalistica consiste in poco più di un’impossibilità matematica (v. INSERTO 2). Prendiamo
anche solo la formazione della più semplice delle cellule esistenti. Il DNA, l’RNA e le proteine sono tutti
interdipendenti. Affinché la vita si origini in modo meccanicistico, tutte e tre le molecole devono comparire
spontaneamente e contemporaneamente da composti inorganici. Anche i ricercatori più ottimisti
concordano nel dire che la probabilità per l’apparizione di queste molecole incredibilmente complesse,
esattamente del tipo giusto, nel giusto numero, esattamente nello stesso luogo e nello stesso momento è
al di là del reame delle possibilità naturali14.
Esistono poi numerosi e insormontabili problemi circolari, come ad esempio il fatto che le molecole dell’RNA
non possono sopravvivere all’esterno delle membrane cellulari, ma le membrane cellulari non possono
esistere senza l’RNA.
Lo stesso impossibile grado di perfezione si trova nell’universo. Ad oggi, esistono almeno 38 caratteristiche
dell’universo che devono rientrare all’interno di strettissimi parametri per permettere la vita; una
piccolissima variazione di anche un solo parametro renderebbe impossibile qualunque genere di vita
concepibile, ovunque, in qualunque momento della storia dell’universo15.
Solo per fare un esempio, se la densità della materia nell’universo non fosse perfettamente calibrata ad una
parte su 1060 l’universo si sarebbe espanso troppo in fretta per consentire la formazione del sole e dei
pianeti. Allo stesso modo, se la proporzione tra la forza elettromagnetica e quella gravitazionale non fosse
calibrata all’incredibilmente minuscola soglia di 1 su 1040, le stelle brucerebbero in modo da rendere
impossibile la vita.
In poche parole, credere che gli alieni abbiano portato la vita sulla Terra non fa altro che spostare di un passo
indietro tutta una serie di domande che conducono inevitabilmente all’evidenza di un disegno intelligente.
Se il Creatore della Terra ha creato anche un altro pianeta popolato da esseri alieni (cosa che nessuno può
escludere a priori) allora possiamo dedurre due cose: primo, la loro esistenza è tanto intenzionale e
sovrannaturale quanto la nostra; e secondo, che questi nostri eventuali coinquilini sono sottoposti alle
stesse leggi della fisica a cui il Creatore ha sottoposto l’intero universo. E il problema sta proprio in questo:
le leggi della fisica rendono estremamente difficile, per non dire impossibile, l’ipotesi di viaggi interstellari
tra questa ipotetica civiltà aliena e noi.
Anche se ci fossero nel cosmo pianeti in grado di supportare la vita, e anche se su di essi la vita potesse
nascere spontaneamente e svilupparsi secondo processi casuali (oppure, anche se Dio avesse
intenzionalmente creato entrambe le cose) sarebbe comunque fisicamente impossibile per la vita
intelligente da un altro pianeta compiere il viaggio fino a noi a bordo di un’astronave.
Dire che la stella più vicina è a 39.000 miliardi di chilometri da noi non aiuta. Forse un esempio rende l’idea:
se il sole fosse rappresentato da un grosso pompelmo in mezzo a piazza del Duomo a Milano (e in scala, la
terra fosse un minuscolo seme di papavero a 11 metri di distanza) un secondo pompelmo che rappresenta
la stella più vicina a noi si troverebbe sulla piazza di Ashgabat, in Turkmenistan:

66

Coprire simili distanze rispettando le leggi della fisica a noi note non è realistico. Le leggi della fisica
impediscono alla materia di viaggiare a velocità superiori a quelle della luce, perché raggiunta quella velocità
l’energia necessaria per spostare la materia diventa infinita.
Questo senza nemmeno considerare l’enorme danno provocato, a velocità già molto inferiori, dallo scontro
con particelle anche millimetriche. Qualunque astronave che trasporti esseri intelligenti a base carbonio non
può viaggiare ad oltre l’1% della velocità della luce, rendendo i tempi di un qualunque viaggio spaziale
dell’ordine di decine, centinaia di migliaia di anni.
Alcuni entusiasti suggeriscono l’ipotesi dei wormhole (o ‘Ponti di Einstein-Rosen’) ovvero varchi spazio-
temporali generati dal contatto tra due buchi neri (tra due singolarità). Ipotesi sulla quale gli scienziati sono
estremamente scettici:
“La prova più devastante contro i viaggi attraverso i wormhole viene dall’applicazione delle leggi
fisiche agli oggetti fisici. In breve, qualunque oggetto fisico verrebbe distrutto tanto da essere
irriconoscibile dalle intense forze gravitazionali nei pressi del wormhole. Uno sfortunato alieno che
si avvicinasse ad uno di essi si ritroverebbe stirato in una lunga catena di particelle della lunghezza
di diversi chilometri. Mentre l’alieno viene risucchiato all’interno della singolarità, perfino le
particelle verrebbero disintegrate. L’alieno finirebbe ridotto a una palla estremamente compressa
di energia caotica” 16.

L’esistenza di civiltà aliene su altri pianeti che viaggiano fino a noi non è affatto scontata, né probabile, né
addirittura ipotizzabile. Naturalmente, nulla vieta di credere che gli alieni abbiano sviluppato una misteriosa
tecnologia capace di aggirare tutti questi ostacoli. Ma credere in qualcosa che contraddice tutte le certezze
e la logica a nostra disposizione significa sforare nel campo della fede cieca. Alla fine, è tutta solo una
questione di fede. Basta esserne consapevoli.

Un Universo così Vasto Solo per Noi?

Un ultimo argomento comune tra i promotori di E.T. (veri alieni da altri pianeti) è il seguente: credere che
un universo così incredibilmente vasto sia abitato soltanto da noi è un’idea non soltanto inverosimile, ma
anche profondamente arrogante.
Negli ultimi decenni questo è diventato perfino un argomento a favore dell’ateismo. Filosofi della religione
come Michael Martin e Nicholas Everitt hanno chiesto di considerare il tipo di universo che ci aspetteremmo
dal Dio cristiano e di confrontarlo con l'universo in cui viviamo, sostenendo poi che i due non corrispondono.
Secondo Everitt, le dimensioni dell’universo (2 trilioni di galassie) ci danno motivo di credere che il Dio del
cristianesimo non esiste. Se il Dio cristiano, che pone l’uomo al centro della creazione, esistesse ci
aspetteremmo un universo in cui gli esseri umani hanno un posto di rilievo; ti aspetteresti anche che fossero
presenti nella maggior parte del tempo di esistenza del loro universo. Eppure non è così. Si stima che 67
l’universo osservabile abbia un diametro di circa 93 miliardi di anni luce e che l'intero universo sia almeno
250 volte maggiore. Certamente, nessun Dio creerebbe ‘per l’uomo’ un universo nel quale egli è una frazione
tanto microscopica da essere irrilevante.
La cosa buffa di questo ragionamento è che dimostra proprio ciò che vorrebbe smentire: da un altro punto
di vista infatti, solo l’esistenza di creature incredibilmente importanti giustifica la messa in moto di un
universo tanto immenso! Infatti, anche tralasciando le motivazioni filosofiche, è assolutamente verosimile
che la formazione di un pianeta come la Terra richieda un universo tanto vasto. La possibilità di anche un
solo luogo potenzialmente ospitale alla vita richiede l’esistenza di poco più di 10 miliardi di trilioni di stelle,
né più né meno. Se l’universo osservabile ne contenesse meno, non esisterebbe alcun elemento più pesante
dell’elio. Se ne contenesse di più, non potrebbero esistere elementi più pesanti del ferro. In ogni caso, la
vita sarebbe impossibile17.
Inoltre, solo un universo vecchio di almeno 15 miliardi di anni è in grado di produrre i pianeti rocciosi e i
metalli necessari alla vita. Anzi, in verità la probabilità che la vita si formi e si evolva ‘da sola’ secondo
processi spontanei è talmente irrisoria che questo universo è di gran lunga troppo piccolo e troppo giovane
per consentire a questo genere di ipotesi anche solo una possibilità!
Le impossibili ‘coincidenze’ che hanno dato origine alla vita sul pianeta Terra hanno prodotto esseri
altamente complessi e dotati di senso morale, posti esattamente nel posto giusto: un luogo che non soltanto
permette loro la vita, ma offre anche una chiara visuale dell’intero universo.
Un luogo raro e perfetto sul pianeta perfetto, nel sistema solare perfetto, nel punto perfetto tra le braccia
a spirale della galassia perfetta, per osservare con chiarezza un universo che è assolutamente perfetto18.
Tra le caratteristiche perfette del nostro universo c’è quella di fornire sufficienti informazioni per permettere
a noi, altro miracolo vivente, di cercare, investigare, scoprire e valutare la verità sul mondo che ci circonda.
Se gli alieni non possono viaggiare fino a noi nell’universo, allora forse provengono da un altro mondo al di
fuori delle nostre leggi fisiche, e il discorso si sposta dal campo dell’indagine scientifica a quello del
sovrannaturale. La realtà dell’intersezione tra il naturale e il sovrannaturale ci porta così all’ipotesi inter-
dimensionale degli UFO.
Ipotesi 2: Gli alieni provengono da una dimensione diversa dalla nostra

L’Ipotesi Inter-dimensionale propone che gli UFO siano fenomeni reali, cioè dagli effetti fisici ed empirici,
ma che non provengano da un altro pianeta bensì da un’altra realtà al di fuori del continuum spazio-tempo.
In poche parole alcuni ufologi cristiani, ma anche diversi ufologi secolari19, hanno attribuito a questi
fenomeni un’interpretazione angelica o demoniaca. Il dott. Allen Hynek ad esempio afferma:

“Abbiamo troppe prove inconfutabili per negare che gli UFO si manifestano in modo assolutamente
fisico. Non posso accettare la spiegazione degli UFO come visitatori celesti dallo spazio”20.

Come abbiamo visto, esistono abbondanti prove fisiche e testimonianze per sostenere che il fenomeno UFO
non sia totalmente una messinscena o spiegabile con cause naturali. Inoltre, l’impossibilità dei viaggi
interstellari e della generazione ‘spontanea’ della vita, su questo o su altri pianeti, diminuisce drasticamente
la plausibilità che gli UFO siano alieni provenienti da un altro angolo dell’universo.
Infine, come vedremo ora, prove del fatto che gli alieni e gli UFO che conosciamo sono di natura non fisica,
sia quanto all’origine che al comportamento, piantano l’ultimo chiodo nella bara dell’ipotesi extraterrestre.
Questo però non significa che alieni ed UFO non possano manifestarsi in forma fisica.
Per evitare confusioni è meglio aprire una parentesi sul significato di inter-dimensionalità, cioè sul modo in
cui esseri spirituali possono manifestarsi in forma fisica pur conservando abilità che trascendono le nostre
tre dimensioni dello spazio. L’UFO e l’alieno (o l’angelo) che appaiono all’improvviso e che si possono toccare
con mano potrebbero essere benissimo spiriti in forma fisica. La Bibbia ne parla e la scienza lo conferma.

L’inter-dimensionalità della Creazione

Tra tutti i libri di tutte le religioni del mondo, la Bibbia è l’unico ad affermare in modo chiaro che il tempo
non è infinito ma ha avuto un’origine, e che il Creatore ha dato inizio al tempo (cioè, è la Causa prima del 68
tempo) come descritto in 2 Timoteo 1:9 e Tito 1:2.
La Bibbia afferma anche che Dio non solo può, ma di fatto esercita capacità che sono al di fuori della
dimensione spazio-tempo dell’universo. La parola “creò” in Genesi 1:1 significa letteralmente “creare dal
nulla”. 1 Re 8:27 dichiara che l’universo è troppo piccolo per poter contenere Dio:

“Ma è proprio vero che Dio abiterà sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere;
quanto meno questa casa che io ho costruita!”

Stephen Hawking, George Ellis e Roger Penrose estesero le equazioni della relatività generale di Einstein
includendo anche il tempo e lo spazio. Con grande costernazione dei fisici naturalisti e atei del tempo, che
compresero le implicazioni filosofiche di questa scoperta, questi tre scienziati dimostrarono che non
soltanto lo spazio ma anche il tempo ha avuto un inizio al momento della nascita dell’universo 21.
Questo risponde anche alla più insensata tra le domande che vorrebbero minare la credibilità dell’ipotesi di
un Creatore, è cioè: “Se Dio ha creato ogni cosa, chi ha creato Dio?”. Non solo la Bibbia ma anche le maggiori
scoperte scientifiche da Einstein in poi mostrano che Dio, o Causa Prima dell’universo, esisteva prima della
creazione di materia, di energia e del tempo. In altre parole, la Causa Prima è eterna.
Ma non è tutto.
Secondo la fisica delle particelle e la relatività, al momento della creazione dell’universo esistevano almeno
dieci dimensioni, di cui una è il tempo22. Tre di queste dimensioni, più il tempo, formano l’universo spazio-
temporale che conosciamo e che possiamo osservare in modo diretto. Le altre sei dimensioni continuano
ad esistere, all’interno dello stesso, sotto forma di dimensioni dello spazio incredibilmente compatte.
Il tempo invece scorre sempre uguale in tutte queste 9 dimensioni (e addio viaggi nel tempo).
Dio deve evidentemente essere in grado di operare all’interno di tutte queste dimensioni più almeno una,
al di fuori anche del tempo, per poter aver creato l’universo e le altre 6 dimensioni.
A questo proposito, Ebrei 11:3 afferma che l’universo visibile e percepibile è stato creato attraverso quello
invisibile, cioè in modo trascendente, da una dimensione non percepibile all’essere umano. In poche parole,
l’universo proviene da una Fonte che esiste al di là di materia ed energia, al di là di lunghezza, larghezza,
profondità e tempo. Queste informazioni di carattere scientifico possono avere un grande impatto sulla
nostra comprensione di Dio e del mondo spirituale.
Noi viviamo in un mondo tridimensionale e per noi è quindi impossibile percepire un essere che esiste al di
fuori delle nostre tre dimensioni di spazio, compreso Dio… a meno che questo essere non scelga di rivelarsi
all’interno del nostro mondo tridimensionale.
Del resto, un Dio a tre dimensioni non potrebbe essere onnipresente e dunque non potrebbe udire le
preghiere di ogni singolo essere umano sulla faccia della Terra. Invece, i modelli matematici suggeriscono
che un Essere a undici dimensioni può usufruire di infiniti piani spazio-temporali. Questo significa che Dio
può essere completamente e personalmente concentrato sulla tua vita, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7,
mentre è ugualmente focalizzato su ogni singolo istante della mia, di quella del mio vicino e di ogni altro
essere vivente. Già lo sappiamo per fede, ma anche la scienza lo conferma.
Non è fantastico?
Per mostrare meglio questa realtà extra-dimensionale facciamo un piccolo esempio.
Immaginiamo di osservare un universo che abbia una dimensione del tempo ma solo due dimensioni dello
spazio. Tutte le cose in questo universo esistono su un unico piano (cioè, tutto è piatto). Noi guardiamo
questo universo bidimensionale dal punto di vista tridimensionale, e quindi abbiamo una dimensione in più
rispetto alle creature che osserviamo.
Immaginiamo che questa pagina sia il mondo a due dimensioni del Signore
e della Signora Piatto.
La famiglia Piatto è confinata nei limiti di piattume del foglio, e possono
muoversi solo su quel piano. Non possono percepire né interagire con
Il Signore & la Signora Piatto qualunque cosa stia sopra o sotto la pagina piatta.
Ogni volta che il Sig. Piatto guarda sua moglie, vede solo uno dei suoi lati alla volta: in questo mondo
bidimensionale, lei gli appare come un segmento. Per vederla del tutto, il Sig. Piatto deve girarle intorno 69
(vedendo un segmento alla volta) per poi comporre un’immagine completa nella sua mente, per quanto gli
è possibile. Tuttavia, noi che godiamo di una dimensione in più e vediamo il foglio dall’alto possiamo vedere
la signora Piatto nella sua interezza: ciò che noi chiamiamo un triangolo.
Vediamo non solo la Signora Piatto, ma anche suo marito in una volta sola; possiamo perfino vedere quello
che c’è dentro i nostri amici piatti, cioè qualcosa che loro non riescono nemmeno a concepire.
Possiamo vedere il Signore e la Signora Piatto quando decidono di entrare
nella loro casa (un quadrato) anche se loro pensano di essere invisibili a
chiunque. Noi però li vediamo da sopra, perché i muri della loro “casa” non
si estendono nella terza dimensione dello spazio a cui invece noi abbiamo
La Sig.ra Piatto “in casa” accesso.

Ecco come noi, con soltanto una dimensione in più rispetto a loro, possiamo fare cose che forse loro
definirebbero ‘sovrannaturali’: vederli nella loro interezza, sapere cosa c’è dentro di loro e scrutarli anche
quando pensano di essere invisibili a tutti.
D’altro canto, noi tridimensionali potremmo appoggiare qualcosa al foglio, facendolo così ‘apparire’ da
chissà dove davanti ai nostri amici piatti; allo stesso modo potremmo sollevarlo dal piano bidimensionale,
facendolo ‘scomparire’ e ‘riapparire’ a nostro piacimento.
Questo paragone è molto interessante perché si può applicare anche al concetto di rivelazione.
Immaginiamo per un attimo che Dio voglia manifestarsi al Signore e alla Signora Piatto scendendo nel loro
mondo bidimensionale sotto forma di cubo.
Dio potrebbe scegliere di mostrarsi alla Signora Piatto appoggiando un intero
lato di sé sul foglio: lei vedrebbe una rivelazione di Dio sotto forma di linea
retta. Poi Dio decide di rivelarsi anche a suo marito, questa volta però
appoggiando al foglio uno spigolo: il Sig. Piatto riceve la rivelazione di Dio
sotto forma di punto (v. immagine a lato).
Infine, Dio si manifesta di nuovo appoggiando una sua intera faccia sul piano bidimensionale: questa volta
un terzo sig. Piatto ha una rivelazione di Dio sotto forma di quadrato.
Chi ha ragione? Ovviamente, hanno ragione tutti e tre; ma la completezza della forma di Dio sfugge alla loro
comprensione, perché essa richiede l’accesso ad almeno una terza dimensione dello spazio.
Ecco perché parlare di dimensioni della realtà ci aiuta a comprendere la natura di Dio e di tutto il mondo
spirituale.
Affrontare questo argomento non è una perdita di tempo o una pericolosa deviazione in un campo pieno di
mine ‘New Age’. Più siamo consapevoli dell’esistenza e della plausibilità scientifica di queste dimensioni e
meglio possiamo apprezzare le caratteristiche di Dio, i nostri limiti e il motivo per cui una spiegazione extra-
dimensionale dei fenomeni sovrannaturali (compresi gli UFO) è del tutto ragionevole.
Molti cristiani, pur credendo nel mondo dello spirito, trovano inconcepibile l’idea dei dischi volanti o di alieni
in forma fisica perché non comprendono che il mondo dello spirito non viola le leggi della fisica che Dio ha
creato: ha semplicemente accesso a dimensioni che noi non possiamo percepire.
Le leggi della fisica che permettono a un demone di manifestarsi, a Gesù di passare attraverso i muri e a
Filippo di ritrovarsi in un attimo ad almeno 20 chilometri di distanza dal punto in cui si trovava (Atti 8:39-40)
sono le stesse leggi per le quali gli UFO appaiono e scompaiono e gli ‘alieni’ si materializzano e comunicano
coi ‘fortunati’ interlocutori.
Il modello bidimensionale dei Signori Piatto ci mostra che basta davvero poco affinché un essere in un
mondo tridimensionale possa creare fenomeni ‘inspiegabili’, che sembrano sfuggire alle normali leggi che
regolano il mondo a due dimensioni. Ma noi sappiamo che Dio ha almeno 11 dimensioni a sua disposizione.
E naturalmente, questo accesso multidimensionale si applica in modo simile a tutte quelle creature che non
sono confinate ai nostri limiti tridimensionali, benevole o malevole che siano.
Chi è cristiano ha certamente esperienza del regno dello spirito e di quello demoniaco, anche solo in virtù
del fatto che Gesù in Marco 16:8 ha ordinato a tutti i suoi discepoli di cacciare i demoni. Un discepolo
mediamente addestrato, oppure chiunque abbia praticato a un certo livello attività legate all’occulto ha
esperienza diretta di esseri intelligenti invisibili, capaci di entrare e uscire dai corpi fisici, di comunicare 70
attraverso quei corpi, di muovere gli oggetti e di cambiare certe caratteristiche fisiche di un luogo (come ad
esempio la temperatura). In certi casi questi esseri invisibili (o spirituali) possono manifestarsi in modo
visibile sotto forma di apparizioni, materializzare oggetti fisici e apparire in forma fisica.
Anche il Nuovo Testamento conferma e mostra che esseri spirituali possono interagire col nostro mondo in
modi che vanno al di là dei nostri limiti dimensionali, come descritto ad esempio in Giovanni 20:19. Qui
vediamo che Gesù, appena risorto dai morti, appare ai discepoli e inizia a conversare con loro dopo essersi
materializzato in una stanza a porte chiuse. I discepoli ovviamente sono scettici sulla possibilità che Gesù sia
passato attraverso i muri, e quindi pensano di trovarsi di fronte a un fantasma. Ma Gesù corregge la loro
percezione permettendo loro di toccarlo e mangiando del cibo in loro presenza (Luca 24:37-43).
Sappiamo che a questo mondo nessun oggetto fisico può attraversarne un altro senza che uno dei due si
rompa. Ma se quell’oggetto fisico ha accesso ad altre dimensioni allora questo è possibile.
Noi viviamo in un mondo a tre dimensioni dello spazio, ma secondo i modelli matematici è probabile che ne
esistano almeno altre sei; e un essere in grado di passare liberamente da una dimensione all’altra potrebbe
anche apparire e scomparire a piacimento nel nostro mondo tridimensionale, proprio come noi potremmo
far apparire e scomparire linee e punti nel mondo della famiglia Piatto.
Queste ulteriori sei dimensioni dello spazio potrebbero spiegare una vasta gamma di fenomeni legati agli
UFO che, secondo le normali leggi della fisica del nostro mondo percepibile, risultano inspiegabili.
Inoltre, questo accesso multimensionale consente la manifestazione di alcuni fenomeni che l’uomo
considera da sempre sovrannaturali e che la Bibbia descrive in modo molto esteso, circoscrivendoli al regno
dello ‘spirito’.
9
ANGELI e DEMONI
La Bibbia dichiara, e la maggior parte delle religioni riconoscono almeno in parte, l’esistenza di due categorie
di esseri spirituali a parte Dio: gli esseri umani e gli angeli.
Gli angeli si dividono a loro volta in due gruppi: quelli che servono Dio e quelli che servono il male.
Secondo la Bibbia tutti gli angeli furono creati per servire Dio ma un terzo di loro si ribellò seguendo il più
perfetto tra i cherubini di Dio, chiamato Lucifero (Heylel Ben Shachar, splendente figlio dell’aurora) o Satana
(l’avversario). Questi spiriti ribelli prendono ora il nome di demoni, spiriti maligni o angeli caduti 24.
Secondo la Bibbia gli angeli sono esseri intelligenti (la parola greca per demone significa intelligente) che
esistono al di fuori delle nostre dimensioni; sono soggetti alle leggi spirituali di Dio ma non alle leggi fisiche
della Terra. Gli angeli hanno la capacità di assumere forma umana e consumare cibi, come nel caso di
Abramo e Lot (Genesi 18:8; 19:3). Angeli in forma umana annunciano la nascita di Sansone, minacciano
Balaam, parlano con Gedeone e possono farsi ospitare da noi senza che nemmeno ci accorgiamo di chi
abbiamo di fronte (Ebrei 13:2). Le due Marie videro un angelo fuori dalla tomba vuota di Gesù che appariva
così umano da essere definito “un giovane” (Marco 16:5-7) mentre Pietro fu svegliato dal tocco fisico di un
angelo (Atti 8:26). Inoltre, gli angeli possiedono capacità sovrannaturali: i due visitatori di Sodoma
colpiscono di cecità i loro assalitori e l’angelo che appare a Manoah (forse il Signore stesso) sale in cielo nella
fiamma dell’altare (Giudici 13:20).
La Bibbia parla di corpi celesti e corpi terrestri (1 Cor. 15:40) di corpi naturali e corpi spirituali (v.44) e di esseri
angelici che appaiono agli uomini in forma umana.
Nella Bibbia tutti gli angeli sono di sesso maschile e non è del tutto chiaro se abbiano o meno le ali (come
invece hanno, ad esempio, i cherubini). Ma la cosa più importante è che questi esseri non sono fisicamente
ristretti alle tre dimensioni del cosmo che noi percepiamo. Per chi ammette l’esistenza sia di questi spiriti
71
(angeli e demoni) che di una percentuale di fenomeni UFO reale ed inspiegabile, il collegamento tra i due
resta un’ipotesi più che plausibile. In effetti, è l’unica possibile.
Volendo procedere per questa strada, dobbiamo analizzare le caratteristiche degli angeli e degli ‘alieni’ per
vedere se esistono tratti in comune. Se gli UFO sono il prodotto di angeli fedeli a Dio allora produrranno
frutti simili a quelli dello Spirito di Dio: pace, amore, allegria, gioia, autocontrollo; oltre a questo,
annunceranno la salvezza in Gesù, Figlio di Dio venuto nella carne (Galati 5:22-23; 1 Giovanni 4:1-3).
Se invece sono opera di angeli caduti, rifletteranno la marcata tendenza a distorcere la figura di Cristo e a
produrre effetti negativi a breve e a lungo termine.
Vediamo alcune delle caratteristiche più comuni degli avvistamenti UFO e delle attività dei presunti alieni:

 Favoriscono certi luoghi e orari: le apparizioni sono quasi sempre in luoghi isolati e desertici e almeno
10 volte più frequenti alle 3 del mattino.
 Sembrano essere presenti da moltissimo tempo: fermo restando l’enorme incremento di
avvistamenti dal 1947 in poi, esistono resoconti scritti di almeno tremila anni fa di sfere luminose e dischi
che si dividono e poi si fondono assieme, sfrecciano nel cielo e compiono impossibili accelerazioni 25.
 Sembrano tenere il passo con l’avanzamento tecnologico umano. Una delle cose più strane riguardo
agli UFO è che sembrano adattarsi alla cultura e all’informazione dei loro osservatori umani. Ad esempio,
durante una serie di avvistamenti del 1896 e 1897 i testimoni descrissero UFO a forma di dirigibile che
viaggiavano a 200 chilometri orari. Nel 1947, prima che i jet costruiti dall’uomo sfondassero la barriera della
velocità del suono, i ‘dischi volanti’ sono apparsi in formazione e alla velocità ‘incredibile’ di 2.500 chilometri
orari. Altre apparizioni degli anni successivi hanno confermato che la tendenza di questi UFO è quella di
mantenersi sempre poco al di sopra dei più recenti avanzamenti tecnologici dell’epoca.
 Cambiano versione in base alle nostre conoscenze dell’universo. Prima del 20° secolo, gli ‘alieni’
dichiaravano di provenire dalla Luna. Quando l’impossibilità della vita sulla Luna è diventata di pubblico
dominio, gli alieni hanno iniziato a fornire una storia diversa. All’inizio del 20° secolo dicevano di provenire
da Venere. Quando alla metà del ‘900 il pubblico è divenuto consapevole delle condizioni di vita estreme su
Venere, la ‘casa’ di E.T. si è spostata su Marte, Giove, Saturno e infine su altri corpi lontani del sistema solare.
Quando alla fine del 20° secolo le immagini della NASA hanno chiarito che nessun corpo del nostro sistema
solare, eccetto la Terra, è in grado di supportare la vita, gli ‘alieni’ hanno spostato ulteriormente la residenza
su corpi celesti lontanissimi come Alpha Centauri o le Pleiadi. Più recentemente, hanno iniziato a dire di
provenire da un’altra dimensione.
 Cambiano forma a seconda delle credenze dell’osservatore. Il ricercatore UFO Whitley Strieber ha
notato che: “il quindicesimo secolo vedeva i visitatori in forma di fate. Il decimo secolo vedeva apparire silfi
(demoni della mitologia germanica). I romani li vedevano in forma di ninfe dei boschi o folletti”26. In poche
parole, gli ‘alieni’ si adattano alla mente e alla cultura religiosa dell’osservatore, cosa molto strana se si tratta
davvero di esseri fisici a bordo di vere e proprie astronavi.
 Prediligono persone con certe caratteristiche. Secondo le osservazioni gli astronomi che hanno
ripetuti incontri ravvicinati con gli UFO sono profondamente coinvolti in sette, nell’occulto o in pratiche New
Age, mentre gli astronomi che si tengono alla larga da queste cose non li vedono praticamente mai 27. Questa
interessante correlazione non si limita agli astronomi ma sembra costituire un principio universale,
soprattutto per quanto riguarda i ‘contatti’ diretti.
 Gli incontri ravvicinati con alieni e UFO hanno spesso effetti negativi. Un denominatore comune di
tutti gli incontri ravvicinati con gli UFO è la reazione emotiva che provocano nell’osservatore: intenso senso
di paura, ansia e confusione. Sintomi comuni degli incontri ravvicinati del primo e del secondo tipo vanno
da nausea, mal di testa, perdita di capelli, perdita della vista, gonfiori, paralisi, insonnia e perdita di peso.
Quelli del terzo, quarto e quinto tipo includono bruciature, ferite, paranoia, terrore e morte. Il principio
generale è che più un incontro è ravvicinato e maggiori sono i danni fisici e psicologici riportati.
 Gli UFO attaccano i principi basilari del cristianesimo. I messaggi che arrivano dagli incontri
ravvicinati del quarto tipo (i rapimenti) lanciano un attacco su due fronti: uno contro il naturalismo e l’altro
contro il cristianesimo biblico28. Ad esempio, il Libro di Urantia (detto anche Quinta Rivelazione Epocale) un
tomo comunicato a noi umani attraverso ‘dettatura spirituale’ da parte di ‘governatori super-universali’,
impiega i primi due terzi delle sue oltre duemila pagine per descrivere un “super-universo” non sottoposto 72
alle leggi della fisica (al solo scopo di rendere plausibili i viaggi interstellari) e l’altro terzo a negare la deità
di Gesù Cristo e il bisogno dell’umanità di salvezza dal peccato. Le rivelazioni più recenti pervenute
attraverso i ‘contattati’ minano al cuore la figura di Cristo (v. cap. 12).

Osservando questa lista di caratteristiche del fenomeno UFO sorgono almeno due considerazioni.
Primo, molti punti sono tipici delle manifestazioni dei demoni. Secondo, per quanto benigni e propensi al
bene dell’umanità gli alieni affermino di essere, non sembrano affatto interessati a comunicarci una verità
oggettiva né sulla loro provenienza, né sulla loro natura. In altre parole, gli ‘alieni’ mentono spudoratamente.
A questo proposito è interessante notare che nei loro più recenti messaggi gli ‘alieni’ stanno comunicando
di provenire da altre dimensioni. Scartata definitivamente la possibilità dei viaggi interstellari, gli alieni
contemporanei hanno optato per l’ipotesi inter-dimensionale come nuova narrativa della loro provenienza,
una storia decisamente più efficace per la mente dell’uomo contemporaneo.
La Bibbia afferma più volte che la caratteristica principale di Satana e dei suoi servitori non è tanto la
malvagità (aspetto attribuito principalmente all’uomo) quanto piuttosto la menzogna. Se c’è una cosa in cui
i demoni eccellono è l’inganno.
L’astronomo e fisico cristiano Hugh Ross, al termine di un’analisi rigorosa del fenomeno UFO, conclude:

“Solo un tipo di esseri favorisce l’oscurità della notte e strade solitarie. Solo uno è reale ma non-
fisico, animato, potente, ingannevole, onnipresente nel corso della storia, della cultura e della
geografia umane, ed incline a provocare danni psicologici e fisici. Solo un’entità si approccia in
modo selettivo ad esseri umani coinvolti in attività settarie, occulte o New Age.
Sembra evidente che gli UFO residuali (non spiegabili in modo naturale) debbano, in un modo o
nell’altro, essere associati all’attività dei demoni” 29.

Vediamo quindi che l’esplosione del ‘fenomeno UFO’ verificatasi dal 1948 in poi rientra, da un punto di vista
scientifico e analitico, nel campo del sovrannaturale, detto anche campo dello spirito.
Questo è confermato anche da un’analisi storica del fenomeno. Infatti, prima del 1948 esisteva tutta una
serie di fenomeni associati al mondo dell’occulto e del paranormale, popolato di entità che fino a quel
momento erano identificate con il termine di spiriti, entità metafisiche o maestri ascesi, i quali dichiaravano
di provenire da altri pianeti o da un’altra dimensione. Le analogie tra i fenomeni classici dell’occulto e le
attività ‘extraterrestri’ contemporanee indicano che si tratta dello stesso fenomeno, evoluto da una forma
di interazione a un’altra.
Ripercorriamo velocemente alcune delle tappe più significative di questa evoluzione.

Gli Alieni e l’Occultismo

I ‘contattati’ o ‘contattisti’ sono persone che affermano di avere regolarmente esperienze personali dirette
con entità aliene. Mentre le esperienze dei rapimenti e degli avvistamenti provocano in genere sensazioni
ed effetti negativi, l’incontro ravvicinato dei ‘ricettori di messaggi alieni’ è spesso descritto come positivo e
sfocia frequentemente nella nascita di gruppi religiosi legati agli UFO. Anche in quest’ambito però il
collegamento col mondo dell’occulto appare piuttosto evidente.
Il movimento dei ‘contatti UFO’ emerge negli anni ’50 durante il picco della famosa ‘era dei dischi volanti’.
Il più famoso dei ‘contattati’ di questo periodo, George Adamski, annunciò l’arrivo dell’“era degli
extraterrestri” proclamando di averne visto uno nel deserto della California meridionale. Adamski, da lungo
tempo associato all’occultismo e al movimento metafisico, raccontò l’incontro con un essere dai capelli
lunghi e dalla fronte molto alta, proveniente da Venere e chiamato Orthon.
Le radici di questo fenomeno sono però molto più antiche e di fatto la continuazione di credenze e
insegnamenti occulti formatisi attorno a vari gruppi ed individui negli ultimi due secoli30. In genere i messaggi
erano (e sono tutt’ora) ricevuti attraverso mezzi di comunicazione psichici o paranormali: telepatia,
evocazioni, riti magici o scrittura automatica. Uno dei primi fu lo scienziato e mistico Emanuel Swedenborg
il quale nel 1758 scrisse La Terra nell’Universo, il suo viaggio personale su vari pianeti all’interno e all’esterno
del sistema solare e il suo incontro con esseri extraterrestri, viaggi avvenuti il più delle volte attraverso la 73
tecnica occulta nota come ‘proiezione astrale’ (cioè l’uscita temporanea dell’anima dal corpo) 31.

Helena Petrovna Blavatsky, nota come Madame Blavatsky (v. foto)


dopo un passato di spiritista fondò nel 1875 la potente religione
occulta della Teosofia, un sistema religioso occulto centrato sulle
figure dei cosiddetti “maestri ascesi”.
Secondo il pensiero teosofico questi maestri costituiscono una
gerarchia di esseri sovrannaturali posta tra l’umanità e il Divino
per assistere gli uomini nella loro continua evoluzione spirituale.
Questa è esattamente la definizione che gli ‘alieni’ danno di sé nei
messaggi ai contattati contemporanei.
Nella lista di “maestri ascesi” della Blavatsky figurano Gesù ‘Sananda’, Sanat Kumara, Buddha, Confucio,
Maria madre di Gesù, Enoch, Saint Germain e altri, tra cui esseri provenienti da altri pianeti con cui lei
comunicava attraverso mezzi occulti. Alcune di queste entità extraterrestri si facevano chiamare “signori del
Fuoco”, mentre una si presentava come il “Signore di questo mondo” in persona. Il pensiero teosofico ebbe
grande influenza, tra gli altri, sul misticismo religioso del partito Nazional Socialista Tedesco.
Dalla Teosofia nacque il movimento I AM, fondato negli anni ’30 da Guy ed Edna Ballard. Il movimento
credeva nella progressiva rivelazione da parte degli stessi “maestri ascesi” della Blavatsky ma poneva
maggiore enfasi sugli extraterrestri. Si può definire come la prima religione incentrata su messaggi da parte
di entità aliene attraverso mezzi occulti.
Nel 1875, lo stesso anno della fondazione della Teosofia, nacque Aleister Crowley, autore del Libro della
Legge, fondatore della religione Thelema (un mix di cabala, yoga e magia sessuale), dell’Ordine Ermetico
dell’Alba Dorata, di un sistema occulto da lui definito Magick e capo dell’Ordo Templi Orientis (O.T.O.)
un’organizzazione dalle inclinazioni ferocemente anticristiane. Fu definito dalla stampa dell’epoca: “il più
malvagio uomo sulla faccia della terra” e cacciato dall’Italia di Mussolini in seguito a forti sospetti sui
rapimenti, abusi e omicidi rituali di diversi bambini.
Come la Blavatsky, anche Crowley fungeva da canale di comunicazione da parte di intelligenze occulte e
come lei odiava con passione il cristianesimo. Tramite le stesse pratiche occulte utilizzate per evocare i
demoni, quelli che oggi definiremmo alieni si manifestarono attraverso Crowley e i suoi seguaci. Durante
una seduta spiritica all’interno della Grande Piramide di Giza nel 1903, l’allora moglie di Crowley iniziò a
fungere da medium per un’entità chiamata Aiwass. Crowley scrive nelle sue Confessioni: “l’autore del Libro
della Legge è un’intelligenza sia aliena che superiore alla mia, eppure a conoscenza dei miei più intimi
segreti; e, cosa più importante di tutte, che questa intelligenza è incorporea” 32.
L’entità disse a Crowley che stava per sorgere una Nuova Era di cui lui sarebbe stato il profeta. L’anno dopo,
Aiwass dettò a Crowley The Book of the Law (Il Libro della Legge) che divenne il Manifesto dei gruppi rock e
di tutto il movimento di ribellione, sesso, droga e rock n’roll degli anni ’60 e ’70.
Tra le varie informazioni contenute nel Libro della Legge troviamo qualche perla di saggezza di Aiwass: “io
sono il Serpente che dona la Conoscenza e il Piacere e gloria fulgida, ed eccita i cuori umani con
l’ebbrezza. Per adorarmi prendete vino e strane droghe di cui narrerò al mio profeta, e inebriatevene….
Sii forte uomo! Desidera, godi ogni cosa dei sensi e dell’estasi: non temere che alcun Dio possa punirti
per questo” nonché una descrizione del futuro Anticristo: “Un essere vivente in forma simile a quella di
un uomo e in possesso delle qualità dell’uomo che lo distinguono dalle bestie, vale a dire l’intelletto e
la potenza della parola, però non nato secondo il modo della generazione umana né abitato da un’anima
umana”. Aiwass definì questo essere: Moonchild (Figlio della Luna).

Da allora Crowley fece diversi tentativi di generare questo Moonchild


attraverso pratiche rituali di vario genere che, per sua stessa ammissione,
avevano lo scopo di aprire un portale inter-dimensionale.
Nel 1918 riuscì a produrre, tramite pratiche di ‘sesso magico’ da lui definite
‘Operazioni Amalantrah’ una manifestazione fisica di un essere chiamato
Lam e a ritrarlo con un disegno (nell’immagine a sinistra). 74
Lam è identico ad un tipico alieno della specie dei ‘grigi’ finora classificati. Il
successore di Crowley e capo dell’O.T.O. Kenneth Grant scrisse
candidamente che: “Lam è il Grande Antico il cui archetipo si riconosce
nei resoconti sugli occupanti degli UFO”. Nel 1955 Grant annunciò la
scoperta di un pianeta trans-plutonico chiamato Iside e stabilì un ordine
chiamato Loggia di Nu-Iside allo scopo di contattare intelligenze non umane.
Nel 1980 Grant sostenne di aver ricevuto dei “messaggi” secondo i quali il ritratto di Lam realizzato da
Crowley poteva essere usato per convogliare l’energia extraterrestre, al cui scopo fu creata una suddivisione
dell’O.T.O. dedita al ‘Culto di Lam’, attiva ancora oggi.
L’influenza di Aleister Crowley tramite queste due entità da lui evocate sulla cultura (o per meglio dire,
l’occultura) Pop del 20° e 21° secolo è incalcolabile e spazia dalla musica, ai film alla letteratura33. Tra i suoi
moltissimi ammiratori e seguaci figurano i Beatles, i Led Zeppelin e Paulo Coelho, ma anche tre personaggi
che ebbero un impatto particolarmente rilevante: Gerald Gardner (che rese popolare la religione Wicca e la
stregoneria), L. Ron Hubbard (fondatore di Scientology) e Jack Parson del “Jet Propulsion Laboratories”.
Hubbard e Parson si erano incontrati nel 1945. Prima che il filantropo Ron Hubbard truffasse l’amico Parson
fuggendo con tutti i risparmi e la fidanzata di quest’ultimo, i due iniziarono un programma che nei circoli
occultistici è conosciuto come ‘Le Operazioni Babalon’. Il progetto consisteva nell’usare la magia sessuale
per creare un ‘figlio’ nei reami spirituali e poi permettergli di incarnarsi, dirigendolo nell’utero di una
femmina volontaria. Nascendo, questo bambino avrebbe incarnato le forze di Babalon, la Donna Scarlatta
dell’Apocalisse che nei circoli occultistici simboleggia l’alba dell’Eone di Horus, la nuova era.
Parsons e Hubbard eseguirono insieme nel gennaio 1946 la loro versione del rituale segreto dell'ottavo
grado dell'Ordo Templi Orientis. Il rituale è chiamato "riguardante i matrimoni segreti degli dei con gli
uomini" e di solito è un rituale omosessuale. I due riuscirono effettivamente ad evocare uno spirito in forma
umana il quale, secondo alcuni, ebbe un rapporto sessuale con Hubbard. Al termine del rituale, nel deserto
del Mojave dove i due si trovavano, in California, apparve un oggetto volante a forma di sigaro.
Il giorno stesso Parson incontrò Marjorie Cameron (nella foto,
con Parson) la donna in cui il ‘figlio della luna’ si sarebbe
manifestato come umano dopo i nove mesi di gestazione.
Da lì prese forma la seguente concatenazione di eventi:
Nel '49 Parson pronunciò il Giuramento dell'Abisso e si attribuì
il pittoresco titolo di Belarion Armiluss Al Dajjal
Anticristo, scrivendo anche un Manifesto dell’Anticristo34.
Prima di morire nel '52 in un incidente nel suo laboratorio
chimico, l’anticristo Parson profetizza nel 1949: «Da qui a sette
anni Babalon, la donna scarlatta Hilarion, si manifesterà tra noi
e farà fruttificare la mia opera»35.
Circa sei anni dopo, nel 1954, Ron Hubbard fonda Scientology.
Da quanto emerge dai diari che i due tenevano scrupolosamente sulle Operazioni Babalon, Parson e
Hubbard non riuscirono chiudere il ‘portale’ che avevano riaperto e che sembrava essere sfuggito al loro
controllo. È interessante il fatto che l’apertura del portale inter-dimensionale esoterico da parte di Hubbard
e Parson coincide con l’ondata di attività extraterrestre ed avvistamenti UFO iniziati con l’avvistamento dei
9 dischi da parte di Kenneth Arnolds, nel 1947. Da allora l’attività UFO è aumentata, in modo quasi
esponenziale, fino ai giorni nostri.
A questo proposito un sito riporta:

“potrebbe essere che questi visitatori extraterrestri stiano accedendo al nostro pianeta attraverso
questo portale riaperto ed altamente instabile… Che ciò sia vero o meno, è chiaro che molti nei circoli
occultistici credono che sia questo il caso e che l’essere conosciuto come Lam sia in effetti un Grigio.
È del resto ferma volontà di alcuni occultisti incoraggiare l’interazione dei Grigi con il genere umano,
essendo convinti che essi detengono la chiave dell’evoluzione spirituale dell’umanità”.36
75
Quello che gli entusiasti di UFO e di occultismo definiscono Grigi sono, anche per il cristiano meno ferrato
in materia, demoni al servizio dell’angelo caduto Lucifero; e i ‘portali’ aperti sono quello che la Bibbia
definisce le maledizioni delle pratiche occulte.
Il fatto che esista una così stretta correlazione tra le manifestazioni dell’occulto e quelle degli UFO non può
essere facilmente liquidato come un semplice caso. Il fenomeno UFO è, storicamente, sintomo e frutto di
un’interazione anormale tra gli esseri umani e gli angeli caduti, o demoni.
L’Incredibile Esperienza di Uno di Noi

Uno degli aspetti migliori di una chiesa in casa è che ci si conosce tutti intimamente. Questa storia molto
personale di uno del nostro gruppo Prophecy Club sembra troppo perfetta per essere un caso.

Sono nato e cresciuto in una famiglia in cui non si leggeva la Bibbia. Mio padre è ateo e mia madre filo-
cattolica. Fin da piccolo però ho sempre avuto la sensazione che Dio fosse con me, un Dio che
istintivamente chiamavo Dio-Gesù.
Una notte d’estate del 1988, all’età di sei anni, mentre stavo in cucina a bermi la mia bevanda preferita
(un biberon di camomilla col miele) ho visto una luce intensa provenire dall’esterno della casa, dal
mezzo dei due pini che vedevo fuori dalla finestra. La luce attirava la mia attenzione perché si muoveva,
così sono uscito sul balcone. Ho notato due vicini di casa che come me osservavano quella che sembrava
una sfera di luce di circa quattro metri di diametro, di colore bianco-violaceo. Quando ci siamo guardati,
i vicini mi hanno fatto segno di tornare in casa prima di dileguarsi in preda allo spavento. Io però ero
curioso. Ero arrivato vicino alla ringhiera del balcone e avrei voluto avvicinarmi di più, ma qualcosa mi
respingeva all’indietro. Mi sono aggrappato alla ringhiera facendo cadere il biberon a terra, affascinato
dalla sfera di luce che si trovava a circa 20 metri da me. Aveva l’apparenza del metallo fuso, bianco con
lingue violacee e azzurre che si mischiavano nel bianco, un po' come quando mischi un gelato variegato
all’amarena. Appena ho afferrato la ringhiera ho avuto la sensazione che la sfera mi avesse notato e
avesse in qualche modo reagito, diventando più abbagliante e avvicinandosi a circa 7 metri da me,
posizionandosi alla mia altezza. Più si avvicinava e più sentivo un senso crescente di paura, tremore
interiore e agitazione, al punto che sentivo battere i denti. Tutti i miei muscoli erano contratti e
tremavano. Mentre si avvicinava, anche la forza che mi spingeva all’indietro aumentava, al punto che
dovevo tenermi alla ringhiera con tutte le mie forze. A quella distanza sono riuscito a scorgere un’ombra
scura dalla forma vagamente umana, in posizione eretta, con braccia e gambe molto più lunghe del
normale. Intorno a sé aveva un alone di luce più chiara che, unito alla sagoma scura dell’alieno, dava 76
l’impressione di osservare l’occhio di un gatto.
Poi all’improvviso, è successo qualcosa. La forza che mi spingeva all’indietro è scomparsa in un attimo,
facendomi quasi sbattere la testa contro la ringhiera. Tutte le mie emozioni negative sono svanite,
mentre da dietro di me ho percepito un calore che mi scaldava schiena e gambe. Era una forza diversa
da quella della sfera di luce che mi stava di fronte. In una frazione di secondo ho visto una luce
abbagliante, ancora più forte di quella della sfera, provenire da dietro di me, superarmi e avventarsi con
incredibile potenza contro la sfera, producendo un boato simile a quello di un colpo di cannone. Sono
caduto all’indietro come colpito dall’onda d’urto di un’esplosione, finendo sull’uscio della cucina. La
sfera è schizzata via, rimbalzando come una palla calciata in un cortile. Sono rimasto seduto lì per un
po' a fissare il cielo stellato, con la consapevolezza che qualcosa di sconosciuto mi avesse appena salvato
da un altrettanto misterioso e spaventoso fenomeno.

A 12 anni ho visto un secondo UFO, questa volta insieme ad alcuni membri della mia famiglia. Io e i
miei genitori eravamo a casa di mia zia sul Lago Maggiore e stavamo osservando le lucciole dopo aver
cenato fuori in giardino. Era una bella serata d’estate, il cielo era terso e le stelle splendevano. Poi mio
padre ha fatto un commento: “Guardate quella luce, è strana, si sposta a zigzag. Cosa può essere?”.
Mentre tutti e quattro fissavamo la luce violacea di forma allungata, di nuovo è stato come se l’entità si
fosse accorta di essere osservata. Si è fermata, è scomparsa e in un attimo è ricomparsa a circa 100 metri
di distanza da noi, in un campo di grano. Era molto più grande di quella che avevo visto a sei anni, a
forma di sigaro e lunga almeno 20 metri. Mia zia ha gridato ed è scappata in casa buttando quasi giù la
porta di casa. Mia madre l’ha seguita più o meno allo stesso modo e dopo aver ordinato a me e a mio
padre di tornare in casa si è nascosta sotto al tavolo della cucina. Io e mio padre invece, che
evidentemente condividiamo la medesima indole curiosa, ci siamo avvicinati per vedere meglio. Il
sigaro stava fermo in sospensione, a una ventina di metri dal campo di grano; si è abbassato a tre metri
dal suolo e quando lo ha fatto il grano si è come piegato, come sotto una forza invisibile, lasciando sul
campo l’impronta del velivolo. I tralicci dell’alta tensione che erano lì vicino (ci trovavamo accanto alla
recinzione della ferrovia) hanno iniziato a ‘friggere’. Il sigaro ha iniziato ad avvicinarsi a noi mentre io
e mio padre iniziavamo a percepire la stessa forza che solo sei anni prima avevo sperimentato sul
balcone di casa.
“Aggrappati alla rete, tieniti forte” ha gridato mio padre mentre entrambi eravamo sdraiati sull’erba. Si
è avvicinato a 20 metri da noi, fino al punto in cui dai fili dell’alta tensione hanno iniziato a uscire
fiammate e la luce dei lampioni ha iniziato a tremolare. Era spaventoso. All’interno vedevamo le stesse
entità del mio primo avvistamento, due questa volta, a circa tre metri una dall’altra, al centro del sigaro.
La luce era così abbagliante da farci lacrimare. Poi, come la volta precedente, sia io che mio padre
abbiamo sentito un calore fortissimo, una forza immane arrivare alle nostre spalle, oltrepassarci con un
bagliore ancora più potente della volta prima e avventarsi sull’UFO. Quando lo ha colpito ha provocato
un lampo simile al flash di una macchina fotografica, che ha illuminato a giorno il campo di grano. Di
nuovo, il colpo è stato accompagnato da un boato simile a quello di un tuono. Il sigaro è schizzato via
in due diversi punti lasciando la scia di una cometa. Mio padre tremava e da allora non ha mai più
parlato di quell’episodio. Io ero felice. In qualche modo avevo capito che Dio Gesù mi aveva di nuovo
salvato da qualcosa di malefico.

Un paio d’anni dopo il primo avvistamento UFO ho iniziato a soffrire di forti mal di gola, placche, febbri
alte e infiammazioni costanti alle vie aeree. I medici non sapevano che dire, e fino alle superiori
sembrava non ci fosse cura capace di funzionare. Avevo fatto tutti i test possibili, eccetto quello del
midollo spinale: tutto normale, secondo i medici. Anche il mio vicino di casa, mio coetaneo, aveva
iniziato a soffrire degli stessi strani sintomi che avevo io, anche se lui a differenza di me si svegliava
sempre piangendo e urlando nel cuore della notte.
Avevo sempre percepito strane presenze in casa, ma dopo il secondo avvistamento con mio padre i
rumori e le presenze diventarono molto più vicine e frequenti. Le sentivo anche nella mia stanza. A
volte anch’io mi svegliavo di notte e sentivo una presenza che mi schiacciava impedendomi di
muovermi, di urlare e a volte anche di respirare.
Una notte, di nuovo d’estate, fui svegliato dalle grida di mio fratello. Era andato in bagno, erano le tre 77
di notte, forse poco più tardi. Raccontò di essere entrato e di aver visto un essere che stava entrando
dalla finestra aperta del bagno. Era molto alto, aveva braccia e gambe molto lunghe, che lui descrisse
“simili a quelle di una rana”. Era per metà dentro il bagno, con una delle sue lunghissime gambe già sul
pavimento e l’articolazione del ginocchio che si piegava al contrario. Gridò e gli lanciò contro il
telecomando che aveva in mano, svegliandoci tutti. L’essere si era dileguato. La mattina dopo
provammo a cercare il telecomando ma senza risultato. Sembrava essersi volatilizzato nel nulla.

Nel frattempo la mia salute peggiorava. A 16 anni c’è stata una svolta. Io e la mia classe eravamo in gita
scolastica a Rimini e una mattina, mentre bevevo una coca cola con la cannuccia rigida, un mio
compagno mi ha spinto per scherzo da dietro le spalle. La cannuccia mi si è infilata nella tonsilla,
facendomi sanguinare. Mi hanno portato in infermeria per medicarmi ma da quel momento ho iniziato
ad avvertire che nella tonsilla destra c’era qualcosa, come un corpo estraneo che mi dava molto fastidio.
Dopo qualche giorno ho iniziato a scorgere una puntina nera che spuntava dalla tonsilla. Deciso a capire
cosa fosse, ho preso il tappo di una penna bic per ‘scavare’ nella tonsilla ed estrarre il corpo estraneo.
Dopo vari tentativi ho estratto un piccolo oggetto nero dalla forma davvero strana. Sembrava una punta
di lancia con una faccia liscia e le altre ruvide (simile a quella dell’immagine sotto). Era di un materiale
che non avrei saputo definire. Ho provato a schiacciarlo con una pinza, a colpirlo con un cacciavite, a
martellarlo (lasciando un segno nel martello) e infine a segarlo con un coltello seghettato, col solo
risultato di spianare il coltello. Al pronto soccorso il chirurgo mi ha disinfettato la tonsilla martoriata,
completamente piena di placche, mentre io e mia madre gli raccontavamo del corpo estraneo rinvenuto
nella mia gola. Purtroppo gli abbiamo consegnato l’impianto. Dopo una settimana il responso delle mie
inspiegabili infiammazioni è stato quello di sempre (“non sappiamo che dire”) mentre il corpo estraneo
è stato liquidato come “un sasso” che i medici dissero di aver “distrutto”. Per circa sei mesi sono stato
male, come se il mio corpo si stesse depurando da qualcosa. Trascorso quel periodo, ho iniziato a
guarire.
Due anni dopo, il mio amico vicino di casa è morto. Anche lui aveva sempre problemi alla gola. Dissero
che era stato un infarto, ma nessuno di noi ha mai saputo la verità sulle cause della morte di un
diciottenne privo di patologie diagnosticate.
Gli effetti di quelli che vengono comunemente definiti ‘impianti alieni’ sono ancora poco noti.
Alla fine del 2014, all’età di 32 anni, sono svenuto al lavoro. In breve, il referto è stato: carcinoma maligno
incapsulato all’orecchio destro, molto aggressivo.
I medici dissero che probabilmente era il risultato di una puntura d’insetto.
Come no. Una puntura d’insetto che mi avrebbe portato al cimitero, quando alla fine del terzo ed ultimo
ciclo di radioterapia fu chiaro che non ce l’avrei fatta.
Poi, durante una di quelle notti tormentate, Gesù mi è apparso in sogno.
Ero seduto sulla sabbia davanti al mare al tramonto, il mio posto preferito al mondo. Lui si è avvicinato
e si è seduto accanto a me. L’ho visto in volto. Mi ha messo un braccio attorno alle spalle e mi ha detto:
“Io sono Gesù. Ti guarisco e ti dò una seconda possibilità. Mi raccomando, non sprecarla”.
Mi sono svegliato quella mattina completamente guarito, senza più il tumore e nemmeno gli strascichi
devastanti della radioterapia. Esami del sangue perfetti, da manuale. La mia guarigione è stata
immediata, completa e duratura e rimane tutt’ora un mistero per i medici dell’ospedale.
Dio Gesù mi ha salvato la vita molte volte, ancora prima che sapessi esattamente cosa aveva fatto per
me sulla croce, avessi letto la Bibbia o fossi nato di nuovo. Da quando mi sono battezzato nel 2017, lo
Spirito Santo mi ha dato una comprensione sempre più chiara della natura di questi fenomeni. Oggi so
che avrei potuto scacciare quelle entità con l’autorità del nome di Gesù. Sono però grato a Dio di queste
esperienze, perché ora so che questo degli UFO/alieni è un potente inganno alla base del piano per gli
ultimi tempi.
Queste manifestazioni sono reali, sono pericolose e sono di natura demoniaca. È importante che ogni
discepolo di Gesù comprenda i piani del nemico attraverso l’inganno ‘alieno’ che sta per manifestarsi in
tutta la sua forza nel mondo.

78

Un impianto ‘alieno’ un po' rovinato ma simile a quello estratto dalla mia tonsilla nel 1998.
Conclusione

Il dott. Hynek, agnostico, è giunto alla seguente conclusione: “Gli Oggetti Volanti non Identificati presentano
manifestazioni fisiche ben definite, ma la loro fonte è primariamente di natura psichica o paranormale”.
Afferma inoltre che gli UFO provocano effetti fisici: “nello stesso modo in cui un poltergeist può produrre
effetti molto fisici” 37.
Secondo l’ufologo Jacques Vallée: “Esiste un impressionante parallelismo tra gli occupanti degli UFO e il
popolare concetto dei demoni”. La conclusione di Vallée è la seguente: “Il fenomeno UFO rappresenta una
prova di altre dimensioni al di fuori dello spazio-tempo… Gli UFO sono manifestazioni fisiche che
semplicemente non possono essere comprese separatamente dalla loro natura psichica e simbolica. Quello
a cui assistiamo non è un’invasione aliena. È un sistema spirituale che agisce sugli umani e che usa gli
umani”38.
John Keel, un agnostico che ha trascorso la vita a fare ricerche sugli UFO, fa la seguente osservazione: “La
demonologia non è solo un’altra –logia da fuori di testa. È lo studio antico e accademico di mostri e demoni
che sembrano coesistere da sempre con l’uomo nel corso di tutta la storia… Le manifestazioni e gli episodi
descritti in questa letteratura sono simili, se non completamente identici, al fenomeno stesso degli UFO. Le
vittime della demonomania soffrono gli stessi sintomi medici ed emotivi dei contattati da UFO”39.
Un altro astronomo agnostico, Paul Davies, nota che: “Non è possibile operare alcuna chiara distinzione tra
i resoconti UFO e le descrizioni delle esperienze religiose nello stile, ad esempio, di Fatima” 40.
Lynn Catoe, bibliografa per la Library of Congress americana e autrice della revisione di oltre 1.600 articoli e
libri sul fenomeno UFO, concorda con queste conclusioni: “molti dei resoconti UFO… riportano presunti
incidenti che sono incredibilmente simili alle possessioni demoniache e ai fenomeni psichici da lungo tempo
già noti ai teologi e agli parapsicologi” 41.
Il contatto con entità UFO avviene esattamente con le stesse procedure dell’occulto. Che il medium contatti
spiriti o ‘alieni’, il metodo di contatto resta il medesimo e l’unica cosa che cambia è il nome dell’entità che
risponde. Nello spiritismo sono demoni o presunti ‘spiriti dei defunti’; per la New Age sono i Maestri Ascesi 79
o gli alieni, oggi sono i Fratelli della Confederazione Galattica.
Molti studiosi del fenomeno UFO, indipendentemente dalla loro prospettiva filosofica o religiosa, sono giunti
alla conclusione che il fenomeno UFO sia di natura demoniaca oppure a una conclusione equivalente (esseri
malevoli provenienti da un’altra dimensione).
Noi discepoli di Gesù abbiamo tutti esperienza di demoni, forse non da lungo tempo ma certamente in
termini di quantità e varietà di manifestazioni, e concordiamo con le conclusioni di questi studiosi cristiani,
agnostici o atei.
Vista l’impossibilità dei viaggi interspaziali, l’impossibilità matematica della nascita della vita senza un
Creatore, l’esistenza di più dimensioni dello spazio, le caratteristiche degli incontri alieni e la loro
correlazione con l’occulto, vista la nostra esperienza col mondo spirituale e la nostra fede sperimentale nella
Bibbia, la nostra conclusione di questa sezione è che le manifestazioni UFO/aliene sono di natura demoniaca
secondo il concetto biblico di demone.
Alla luce di tutto quello che abbiamo scoperto finora possiamo anche concludere che questa interazione tra
uomini e angeli caduti sotto forma di ‘contatto alieno’ costituisce l’Ottavo: la caratteristica demoniaca e
tipica di un solo regno del passato, quello antidiluviano, che ha ricominciato a manifestarsi a partire dal 1948
e che tornerà a piena forza all’interno del settimo regno, negli ultimi 7 anni.
Infatti, diversamente da ciò che si potrebbe pensare, l’evidenza di un’analogia tra alieni e demoni e la sua
rivelazione nella Bibbia non sta portando a una rivalutazione del cristianesimo. Al contrario, si sta
trasformando nella più potente arma mai concepite da Satana per distruggere la credibilità della Bibbia, di
tutte le religioni e di Dio stesso.
E il modo in cui questo sta accadendo è il Grande Inganno in arrivo.
Vediamo dunque in cosa consiste questo inganno. Per farlo dovremo partire dalle prove archeologiche di
questa interazione tra uomini ed ‘esseri celesti’, che si trovano celate nel passato più remoto della nostra
storia.
Note

1. J. A. Heynek, The UFO Experience: A Scientific Enquiry (New York: Marlow, 1998) p.22.
2. John Spencer, The UFO Encyclopedia (New York, Avon Books, 1991) v. ‘Arnold, Kenneth’.
3. Clark, UFO Encyclopedia, v. ‘Arnold Sighting’
4. Ross, Samples, Clarck, Lights in the Sky and Little Green Men (Navpress, Colorado, 2002) p. 16
5. CNI News, “Gallup Poll Indicates Strong Belief in Extraterrestrial Life” (http://www.exosci.com/ufo).
6. J. A. Heynek, The UFO Experience: A Scientific Enquiry (New York: Marlow, 1998) p.22
7. (Jacques Vallée, Dimensions: A Casebook of Alien Contacts (New York: Ballantine Books, 1988) pag. 231
8. “Alien Contact: Interview with Timothy Good”, Rutherford, vol. 5, n°10, Ott. 1996, p.17.
9. “UFOs – Are We Alone? The Truth Behind UFOs Sightings” Nova, 1982, video
10. cit. da Saliba, p. 210
11. (Carl G. Jung, Flying Saucers: the Myth of Things Seen in the Skies (London: Kegan Paul, 1958
12. Robert H. Dicke, Dirac’s Cosmology and Mach’s Principle, Nature, vol.192, 1961, p.440
13. Ross, Samples, Clarck, op. cit., p. 36).
14. Ibid., op. cit., p. 51.
15. v. ad es. www.reasonstobelieve.org, www.creation.org, www.reasonablefaith.org
16. Ross, Samples, Clarck, op. cit., p. 61.
17. H. Ross, The Creator and the Cosmos, pag. 161, Colorado Springs, Nav Press, 2001
18. H. Ross, “Anthropic Principle: a Precise Plan for Humanity”, Facts for Faith (Quarter 1, 2002) pag. 24-31.
19. Vallée, Dimensions, pag. 253
20. Fuller, Curtis (1980). Proceedings of the First International UFO Congress. New York: Warner Books.
21. "La conclusione di questa lezione è che l’universo non esiste da sempre. Piuttosto, l’universo e il tempo stesso
hanno avuto inizio col Big Bang, circa 15 miliardi di anni fa”. Stephen Hawking, The Beginning of Time.
- Penrose, R. 1966. An analysis of the structure of space-time. Adams Prize Essay, Cambridge University.
22. Glanz, J. 1997. Strings Unknot Problems in Particle Theory, Black Holes. Science 276:1969-1970.
Kestenbaum, D. 1998. Practical Tests for an 'Untestable’ Theory of Everything? Science 281:758-759
23. 1998. Particle decays reveal arrow of time. Science 282: 602-603 80
24. Matteo 25:41; Luca 10:18; 2 Pietro 2:4; Giuda 6; Ap. 20:2.
25. Jacques Vallée, Dimensions: a Casebook of Alien Contact (New York: Ballantine Books, 1988) pag 96.
26. Vallée, Dimensions, pag. x
27. Peter A. Sturrock, Report on a Survey of the Membership of the American Astronomical Society Concerning
the UFO Problem, 1994, part 1, pag. 1-45 e part 3, pag. 309-346.
28. Ross, Samples, Clarck, Lights in the Sky, p. 122
29. Ross, Samples, Clarck, Lights in the Sky, p. 123
30. Per approfondimenti: J. Gordon Melton e George M. Eberhart, “The Flying Saucer Contactee Movement,
1950 – 1994: A Bibliography”, in The Gods Have Landed, ed. James R. Lewis (New York, 1995)
31. Jerome Clark, The UFO Encyclopedia, 2 ed. Vol 1 (Detroit: Omnigraphics, 1998) s.v. “abduction
phenomenon”.
32. Aleister Crowley (1979) The Confessions of Aleister Crowley, Routledge & Kegan Paul
33. Per un esempio dell’incredibile influenza occulta di Crowley nel mondo dello spettacolo forse qualcuno ricorda il
film ‘La Storia Infinita’ del 1983. L’imperatrice bambina si chiama Moon Child e indossa un amuleto molto potente in
grado di creare un universo. L’amuleto AURYN ha due serpenti che si divorano la coda, cioè l’antico simbolo Ouroboros
che significa l'eternità dell'anima, lo gnosticismo platonico e l’ermetismo. L'iscrizione su AURYN è Do What you Wish,
cioè "Fai ciò che vuoi" che è lo slogan del Libro della Legge di Crowley e della filosofia satanica di Thelema.
34. J. Symonds, La Grande Bestia. Vita e magia di A. Crowley, p. 471
35. Massimo, Introvigne, Indagine sul satanismo, Oscar Saggi, A. Mondadori editore, 1994, Milano, p. 261.
36. (http://www.arcadia93.org/coluicheva.html, accesso a maggio 2020).
37. Hynek e Vallée, pag. 262
38. Vallée, Dimensions, pag. 253
39. Keel, p. 215
40. Paul Davies, Are We Alone? (New York: Basic Books, 1995) pag. 133
41. Lynn G. Catoe, UFOs and Related Subjects: an Annotated Bibliography Prepared for the U.S. Air Force Office
of Scientific Research (Washington: US Government Printing Office, n.d.). Introduzione.
10
Il PRIMO REGNO

Incisioni di un elicottero e navicelle spaziali nel tempio di Seti I ad Abidos, in Egitto

Questo enorme inganno, che noi pensiamo essere un assalto demoniaco al pianeta sotto forma di invasione
aliena, crescerà su un substrato di teorie che stanno fiorendo da meno di un secolo e che trovano in autori
come Erich Von Däniken, Zachariah Sitchin e Mauro Biglino alcuni tra i più popolari predicatori.
Ma in cosa consistono queste teorie? E in che modo potrebbero riscrivere tutta la storia umana, religioni
comprese?
L'insieme delle teorie che ipotizzano un contatto tra extraterrestri e antiche civiltà umane, quali ad esempio
i Sumeri, è definita teoria degli antichi astronauti o paleoastronautica. Queste teorie hanno iniziato a
diffondersi dalla metà del 20° secolo (guarda caso, dal 1948 in poi) e sono oggi popolari nel campo
dell’ufologia, rientrando in quel particolare campo di indagine definito archeologia spaziale.
Il nocciolo di queste teorie è che gli extraterrestri abbiano esercitato un’influenza più o meno decisiva su 81
alcune civiltà del passato più remoto della storia umana. Questo sarebbe confermato dalla presenza di
antichissimi reperti che parlano appunto di questi astronauti dei tempi antichi.
L'espressione astronauti del passato appare inizialmente nel 1954 nel libro Flying Saucers on the
Moon del giornalista e scrittore Harold T. Wilkins, seguito nel 1955 da Chase of the UFO dell'astronomo e
scrittore Morris Jessup. Quest’ultimo pubblicò l'anno seguente UFOs and the Bible in cui proponeva gli UFO
come spiegazione dei miracoli, dei profeti e di tutti gli aspetti mistici legati al cristianesimo.
L’anno di riferimento per la nascita della paleoastronautica è però il 1960, con la pubblicazione di un articolo
del matematico russo Matest Mendelevič Agrest, ebreo ateo, che balzò alle cronache quando sostenne che
i terrazzamenti di pietra del sito archeologico di Baalbek potevano essere stati utilizzati per il lancio di
navicelle spaziali. Costui aveva trovato prove fisiche del fatto che le città di Sodoma e Gomorra furono
distrutte dal fuoco come la Bibbia afferma, e quindi ipotizzò che quelle tracce fossero da attribuirsi a
un’esplosione atomica provocata intenzionalmente da esseri provenienti da un altro pianeta2. Saggiamente
concluse che alcuni episodi nella Bibbia si riferivano a interventi di extraterrestri, tra cui i nephilim (giganti)
di cui fu il primo a proporre la traduzione caduti; che Gesù Cristo era un alieno e la stella di Betlemme
l’astronave che lo aveva portato sulla Terra.
Queste teorie sul contatto tra civiltà extraterrestri e umane hanno minato fin dalle loro origini la credibilità
della Bibbia e sono divenute popolari negli anni ‘70 con la pubblicazione dei libri di Jean Sendy, Erich von
Däniken e Peter Kolosimo, autori di numerosi best seller. Le loro teorie sono state sostenute perfino da
alcuni religiosi, come il pastore presbiteriano e ufologo Barry Downing o il sacerdote cattolico
spagnolo Salvador Freixedo. Fra gli altri che in seguito hanno ripreso queste teorie vi sono gli
scrittori Zecharia Sitchin e Robert K.G. Temple.
Le teorie sugli antichi astronauti affermano sostanzialmente tre cose:
1. che nei secoli passati ci siano state visite di alieni;
2. che ci sia stata un'influenza aliena nello sviluppo della civiltà e della specie umana in generale;
3. che la teoria evolutiva di Darwin non regga e vada sostituita con la sua unica alternativa, quella
creazionista, a patto però che questa sia avvenuta tramite manipolazioni genetiche da parte
di esseri extraterrestri.
Ora… noi concordiamo con la maggior parte di queste dichiarazioni! La differenza del nostro punto di vista
sta nella definizione che diamo di alieni, cioè angeli caduti secondo il racconto biblico, e naturalmente la
versione creazionista che ha origine non negli extraterrestri ma in Dio, dato che la vita su qualunque pianeta
deve necessariamente procedere da un Dio creatore.

La presa di coscienza di questi punti fa parte della preparazione di ogni discepolo di Gesù al Grande Inganno.
La potenza del Grande Inganno sarà infatti la sua rivelazione di numerose, sconvolgenti verità finora tenute
nascoste dai servitori di Satana, precisamente a questo scopo.

La principale delle menzogne che accompagneranno la verità dell’interazione originaria uomini-alieni


(demoni) è che l’umanità sarebbe il risultato di una creazione programmata. Gli amici dello spazio avrebbero
condotto esperimenti genetici sugli ominidi che fino a quel punto si erano evoluti ‘spontaneamente’ sulla
Terra secondo la teoria di Darwin. Gli alieni non fecero altro che accelerare l'evoluzione spontanea della
specie umana: adattamento evolutivo e creazionismo dunque sarebbero veri entrambi, col piccolo
particolare della sostituzione di Dio Creatore con un repellente Grigio. Una seconda teoria propone invece
che l’uomo sia stato creato direttamente dagli alieni.
In entrambe le teorie questi alieni furono le divinità delle più antiche civiltà e, quindi, di tutte le religioni da
esse derivate, cristianesimo incluso. Inoltre, in entrambi i casi si propone che gli extraterrestri guidino la
storia e l’evoluzione del genere umano fin dalle sue origini, come una sorta di ‘angeli custodi’ in incognito.
Gli indizi della presenza di extraterrestri in epoche passate sarebbero dunque celati in testi religiosi come la
Bibbia e il Rāmāyaṇa; ad esempio, il termine ‘elohim’ usato per indicare il Dio del Vecchio Testamento, una
parola al plurale, indicherebbe proprio questi ‘dei’ giunti dallo spazio. Questa è una delle teorie più popolari
tra quelle predicate da Mauro Biglino. 82
Ma su cosa si fondano queste teorie, e perché noi riteniamo che nei secoli passati ci siano state davvero
visite di ‘alieni’ (cioè, angeli caduti) e un'influenza ‘aliena’ nello sviluppo della civiltà umana?
Le prove sono principalmente i cosiddetti OOPArt (Out Of Place Artifacts) ossia ‘oggetti fuori posto’ rispetto
al contesto culturale che li ha prodotti. Si tratta di costruzioni e artefatti che presuppongono un livello
tecnologico elevatissimo rispetto alle civiltà descritte dall'archeologia canonica.
Oltre a questo, incisioni antichissime che raffigurano alieni simili ai moderni ‘grigi’, navicelle spaziali,
elicotteri, esseri che sembrano indossare tute spaziali e veri e propri UFO si trovano tra le tavolette sumere,
su monumenti egizi, tavole delle civiltà precolombiane e nei più antichi scritti a noi pervenuti. Questo è
innegabile, fatti che non possono essere confutati e che abbiamo in parte verificato coi nostri stessi occhi,
ad esempio visitando siti archeologici dell’antico Egitto in cui queste iscrizioni si trovano.
Nella prossima sezione ti mostriamo alcuni di questi artefatti.
Ma forse ora ti stai chiedendo perché dedicare tempo a questo in uno studio sulla Rivelazione.
La risposta è semplice: se il Grande Inganno alieno è davvero alle porte, conoscere i fatti è importante perché
ci dà il tempo di accettarli e di studiarli alla luce della Bibbia.
Rivelazione ci ricorda più volte che la potenza di questo inganno saranno la sorpresa e la meraviglia. Quando
saranno i media di tutto il mondo ad imporre questi ritrovamenti alla nostra attenzione, lo faranno con
spiegazioni bugiarde. Chi ha sempre evitato questi argomenti, soprattutto se cristiano, sarà impreparato e
dovrà lottare contro la menzogna senza avere ancora trovato la verità sull’argomento. Diranno che la Bibbia
è una fonte sospetta, manipolata nei secoli, interpretabile. Diranno che la realtà degli UFO e l’evidenza delle
prove archeologiche, che saranno entrambe innegabili, depongono tutte a favore del Grande Inganno
alieno, e cioè che il Dio in cui oggi credi è una menzogna.
Per resistere serviranno tre cose fondamentali: una vita guidata dallo Spirito, una fede sperimentale nella
Parola di Dio (‘so che è vera perché so che funziona’) e la conoscenza della verità biblica su ciò che questi
reperti raccontano. Oggi è il tempo di prepararsi, perché l’Inganno è proprio alle porte e lo vedrai nell’arco
della tua vita, prima di quanto tu pensi.
Il primo nemico da sconfiggere è dunque la negazione: decidere di non voler sapere niente di un argomento
giudicato a priori irrilevante o inesistente. Se questo è stato il tuo pensiero (e ancora stai leggendo queste
pagine), questa sezione è per te.
Pochi sanno ad esempio che in un complesso sistema di caverne in Messico, ai confini di Puebla e Veracruz,
è stata fatta un’incredibile scoperta di reperti molto antichi che raffigurano UFO e alieni. In un'arida zona
del Messico centrale, fra le città di Pinos e Ojuelos de Jalisco, da anni vengono ritrovati i reperti UFO più
bizzarri. I reperti sono talmente numerosi in questa zona che continuano a venire alla luce e in gran parte
restano di proprietà della gente del posto. Un contadino ne ha trovati oltre tremila in una grotta. Molti di
questi artefatti fanno parte della Collezione Klaus Dona, dallo studioso che li ha catalogati. Sono poi stati
analizzati per più di 10 anni dagli osservatori della Fondazione Nahui Ollin, che hanno cercato di convincere
il governo e gli scienziati dell'importanza delle loro scoperte, apparentemente senza successo.
Queste opere d'arte mostrano raffigurazioni di astronauti, comete, esseri extraterrestri e molti UFO. Ci sono
soggetti con teste a punta, teste lunghe, occhi piccoli oppure enormi. Sono raffigurate anche eruzioni solari,
buchi neri, UFO con esseri a bordo, apparenti ‘rapimenti’ di uomini a bordo delle navicelle e molto altro
(vedi foto di seguito).

La Realtà dei Visitatori Celesti

83

Incisioni in Valcamonica, Italia Artefatto sumero

Ritrovamenti dal Messico:


84
85
86
Anche in una grotta in una foresta nei pressi di Veracruz, sempre in Messico, è stata fatta una scoperta
incredibile: incisioni su pietra e giada di quelli che oggi vengono definiti alieni ‘grigi’:

87

Da Hyōryūki-shū. Il testo descrive l’arrivo di un UFO (in giapponese: utsurobune) nella provincia di Hitachi (ora
Prefettura di Ibaraki) nel 1803. Dall’UFO uscì un alieno dall’aspetto di una bellissima donna sui 20 anni, ben vestita
e dai capelli rossi. Testimonianze degli Utsurobune si trovano anche in molti documenti giapponesi del periodo
Edo (1603–1868).
Questo antico rotolo proveniente dal Giappone raffigura un
mercante giapponese accanto al piccolo disco volante
atterrato vicino a una risaia.
La colonna a destra non è giapponese, ma una
rappresentazione dei simboli che il mercante ha visto
sull'UFO e aggiunti alla pergamena per maggiore
precisione.
Alcuni scritti antichi della Cina parlano di un’invasione a
nord da parte di forze extraterrestri. Questi eserciti alieni
costruirono piramidi, ridussero in schiavitù il popolo e
combatterono contro i signori della guerra asiatici. Alla
battaglia parteciparono anche uomini giganteschi, alti
quasi 4 metri e con capelli di un rosso fiammeggiante.

88

Questi due incredibili reperti egizi appartenevano al famoso egittologo Sir William Petrie e originariamente si
trovavano nel complesso di Giza. Petrie li nascose nella sua casa a Gerusalemme e alla sua morte (nel 1942)
furono confiscati da rappresentanti del Museo Archeologico Rockefeller, che da allora li tiene nascosti al pubblico.

La memoria storica dei più antichi popoli racconta invariabilmente di un contatto passato tra la nostra civiltà
e quella di alieni giunti dal cielo su dischi volanti e UFO.
Questo è un fatto. È una verità storica che oggi è ancora discutibile, ma che ben presto sarà palesata dalla
divulgazione di reperti oggi nascosti al pubblico e dall’arrivo fisico degli ‘alieni’ sul nostro pianeta.
I visitatori dallo spazio non sono però l’unica categoria di esseri sovrannaturali di cui troviamo testimonianze
in archeologia. Esiste infatti un secondo gruppo di esseri non umani che si collega direttamente all’arrivo di
questi ‘visitatori celesti’ e alla loro interazione innaturale con gli esseri umani: i giganti.
Vediamo le prove che esistono del loro passaggio sulla Terra.
La Realtà dei Giganti
C’erano sulla terra i giganti a quei tempi – e ci furono anche dopo, quando i figli di Dio si unirono alle figlie
degli uomini e queste partorirono loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi.
Genesi 6:4

Inoltre là abbiamo visto i giganti (i discendenti di Anak provengono dai giganti) di fronte ai quali
ci sembrava di essere delle cavallette, e così dovevamo sembrare a loro.
Numeri 13:33

Og, Re di Bashan, era rimasto l'unico superstite della stirpe dei giganti (Refaim). Ecco, il suo letto
era un letto di ferro… Esso misura nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza.
(4,2 metri di lunghezza per 1,80 di larghezza).
Deuteronomio 3:11

89

La Bibbia cita diversi esseri giganteschi nel periodo successivo al diluvio: Og (sconfitto durante la conquista
di Canaan), Golia, gli Anakiti (Num. 13:33, Deut. 2:20), i Refaim (Gen. 14:5), gli Emim (Gen. 14:5 Deut. 2:11)
e gli Zamzumim (Deut. 2:20-21). Traducendo liberamente, la parola Nephilim significa giganti anche se alcuni
credono che essa significhi caduti. Il motivo più ovvio per cui la traduzione ‘giganti’ è preferibile è che, di
fatto, i resti dei giganti esistono, vengono ritrovati regolarmente e altrettanto regolarmente fatti sparire. La
storia lo conferma.
Le leggende greche narrano la storia dei Giganti e dei Ciclopi di Ulisse. Anche presso i Siriani e gli Ittiti si
trovano miti relativi a un’antica razza di giganti. E così pure in India, in Tailandia, in America. Nel Manoscritto
messicano di Pedro de los Rios si legge: “Prima del diluvio, che si verificò 4008 anni dopo la creazione del
mondo, la terra di Anahuac era abitata dagli Tzocuillixeco, esseri giganteschi…”.
La tradizione giapponese parla della sconfitta di una banda di giganti da parte dell’eroe Raiko. Le leggende
della tribù pellerossa Omaha parlano dei Mu-a-lusha, esseri giganteschi giunti millenni prima da oltre
l’Oceano Pacifico.
Lo storico greco Giulio Solino, autore di un compendio di geografia del III sec. d.C. scrisse:
"Prima che ci fossero gli umani a Pallene, la storia racconta che si combatté una battaglia tra gli uomini e i
giganti. Tracce della sconfitta dei giganti continuano a vedersi ancora oggi, ovunque si formano torrenti di
pioggia e l’eccesso di acqua rompe gli argini e allaga i campi. Dicono che ancora oggi nelle slavine la gente
scopre ossa di incommensurabile enormità, come carcasse di uomini ma di gran lunga più grandi”3.
Erodoto (Storie 1-68) narra del rinvenimento di un gigante alto circa 3 metri e dieci. Anche la presenza di
impronte fossili è più volte testimoniata: orme di novanta centimetri di lunghezza, di volta in volta attribuite
a questo o a quel personaggio del mito. Erodoto ci attesta anche l'esistenza di false reliquie custodite nei
templi, ad esempio sandali giganti realizzati su misura delle enormi impronte ritrovate (Storie II, 91).
Quando Hernan Cortés e gli spagnoli sbarcarono in America, gli indigeni mostrarono loro ossa gigantesche;
Cortés stesso spedì al suo Re un femore alto quanto un uomo. Un altro conquistador, Fernando de Alba,
racconta che: “in Messico, i resti dei giganti potevano essere trovati ovunque”.
Nel libro “Relazione del primo viaggio intorno al mondo” pubblicato nel 1524, Antonio Pigafetta scrive a
proposito dei giganti della Patagonia: "Un giorno, quando meno ce lo aspettavamo, ci si presentò un uomo
di statura gigantesca... Era così grande che le nostre teste arrivavano appena alla sua cintura».
Nel 1577 a Willisau, nel cantone di Lucerna, venne alla luce uno scheletro dalle ossa enormi. Dopo un’attenta
verifica che dimostrò che le ossa erano umane, lo scheletro gigante (5 metri e 80 di altezza) venne esposto
in una sala del municipio.
Nel 1622 Giovan Battista Modena, canonico e studioso vercellese, trovò nella Chiesa di San Cristoforo
(Vercelli) un dente molto grosso e a Saletta i resti di un gigante.
Nel 1663 a Tiriolo, in provincia di Catanzaro, venne portata alla luce una tomba grandissima con dentro uno
scheletro gigante. Fu coinvolto Marcello Malpighi, famoso medico bolognese del tempo, ma questi non
riuscì ad avere i reperti promessi per poter condurre un’indagine scientifica.
Nel 1810 in California fu trovato uno scheletro gigantesco con sei dita.
Nel 1856 a East Wheeling, Ohio (USA) durante i lavori nella vigna dello sceriffo fu trovato uno scheletro di
tre metri e trenta. Articolo riportato dal giornale New York Times il 21 novembre 1856 con queste parole:
“Un paio di giorni fa, alcuni operai hanno scoperto nel sottosuolo della vigna dello sceriffo Wickan, a
East Wheeling, Ohio, uno scheletro umano. Alquanto rovinato, è stato difficile identificarlo dalla
posizione delle ossa, che sembrano non avere la lunghezza del normale corpo umano... Ciò che ha
impressionato lo sceriffo e i lavoratori sono state le dimensioni dello scheletro, pari a circa undici piedi
(tre metri e trenta)! La sua mascella e i denti sono grandi quasi quanto quelle di un cavallo”.
Nel 1868, alcuni operai impegnati nella costruzione di una diga lungo il fiume Mississippi rinvennero i resti
uno scheletro umano di dimensioni enormi incluso nella roccia. Lo scheletro misurava tre metri e quaranta.
Articolo riportato dal giornale New York Times il 25 dicembre 1868.
Sempre il New York Times riporta la notizia di un 90
ritrovamento di gigante nello stato del Minnesota.
L’articolo, datato 25 maggio 1882 (di cui si vede una
foto a lato) riporta le seguenti parole:
“Uno scheletro di dimensioni eroiche e dalla
singolare forma è stato scoperto durante i lavori di
scavo di una collina presso la Red River Valley.
[….]. Lo scheletro in questione era in perfetto stato
di conservazione, circondato da ossa di dimensioni
abnormi. L’uomo a cui appartenevano era
evidentemente un gigante. Un’investigazione dello
scavo e del suo contenuto è stato avviato dalla
Historical Society”.

Nel 1895 nella contea di Antrim, in Irlanda, il sig. Dyer scoprì un gigante fossilizzato di 3,70 metri.
Nel 1912, in uno scavo realizzato presso il lago Delavan, nel Winsconsin, vennero portati alla luce circa
duecento tumuli. Fra questi furono ritrovati diciotto scheletri dalle dimensioni enormi e dai crani
allungati. La notizia fu riportata sul New York Times il 4 maggio 1912.
Il New York Times non fu l’unico giornale ad occuparsi di giganti. Anche alcuni giornali di inizio secolo
riportarono notizie di giganti, come il Sun del 1893, New Age Magazine del 1913, Popular Science del 1932,
il San Antonio Express del 1940.
Nel 1925 a Glozel (Vichy-Allier-Francia) Emil Frendin trovò nel campo in cui stava lavorando un’ingente
quantità di manufatti antichissimi (17-15.000 a.C.) ma soprattutto ossa e crani di dimensioni doppie rispetto
al normale e attrezzi progettati per arti giganteschi.
Nel 1928 l’archeologo peruviano Julio Tello scoprì 429 mummie nella necropoli sotterranea a Wari Kayan,
nella penisola meridionale peruviana di Paracas. In questo enorme cimitero dal disegno complesso vennero
alla luce alcuni teschi dalla forma allungata e decisamente più grandi del normale. Un recente test ha rilevato
che il DNA contenuto in questi crani presentava mutazioni genetiche non attribuibili né agli umani né agli
animali.
Nel 1940 venne ritrovata nell’isola di Giava una mascella inferiore che poteva adattarsi a un uomo alto circa
3 metri e mezzo.
Nel 1943, nelle isole Aleutine, alcuni militari hanno rinvenuto ossa di uomini che potevano raggiungere
addirittura i 7 metri di altezza.
Nei pressi di Ventimiglia (IM) fu rinvenuto intorno al 1960 uno scheletro di gigante che misurava tre metri e
mezzo. Pochi anni dopo, in Val di Lanzo (TO) venne alla luce un enorme sarcofago corredato di suppellettili
e lunghissime clave, contenente i resti di un essere lungo circa tre metri.

Alla fine degli anni ’50, durante la costruzione di una strada nella
Turchia sud-orientale, sono state scoperte diverse tombe con resti
di giganti. Alcuni femori ritrovati misuravano ben 120 cm. di
lunghezza.
Joe Taylor, direttore del Mt. Blanco Fossil Museum di Crosbyton, in
Texas, USA, ha riprodotto un’immagine parziale in scala dell’uomo
a cui il femore era appartenuto (v. immagine a lato). In proporzione
al femore, il gigante misurava oltre 5 metri di altezza.
Altre scoperte più recenti sono emerse anche in Arabia Saudita, in
Inghilterra e nel Wisconsin (USA).
Nel corso degli anni sono stati portati alla luce resti giganteschi in
California, in Texas, in Perù, in Marocco, nell’Africa meridionale, in
Siria, nelle Filippine, a Ceylon, in Pakistan, nella Cina meridionale, in
Tibet, in Australia, in Inghilterra, in Moravia, in Italia.
Verso i primi anni del 2000 pare che lo scheletro di un umanoide di
ben 15 metri sia stato scoperto in Grecia, vicino al confine
91
settentrionale con la Bulgaria.

Nel 2004 una spedizione del National Geographic nel deserto indiano, in un settore chiamato “The Empty
Quarter” nel Nord dell’India, ha rinvenuto i resti di uno scheletro di taglia eccezionale: un gigante enorme,
chiamato nella lingua locale Gadotkach. Il ritrovamento è avvenuto con l’appoggio dell’esercito indiano ed
è stato segnalato da un giornale indiano (Hindu Voice, v. foto sotto). Poco dopo, alla richiesta di avere le
fotografie relative all’articolo pubblicato il giornale indiano ha risposto sconfessando l’articolo e scusandosi
per aver pubblicato una notizia falsa mentre National Geographic ha poi dichiarato falso tutto l’episodio.
Oggi l’articolo originale è praticamente introvabile e su internet non si trovano altro che dichiarazioni che
smentiscono sia questa che altre notizie precedentemente documentate.
Di recente, nella regione del Caucaso sono stati trovati da antropologi sovietici scheletri di 3 metri.
Scoperte di scheletri giganti sono state fatte in tutto il Nordest degli Stati Uniti, dal Vermont allo Stato di
New York. Altri ritrovamenti sono avvenuti nel sud e sulla costa ovest. Nella Ohio River Valley un articolo di
un giornale locale, ripreso e confermato dalla rivista Scientific American, ha riportato il ritrovamento di
diversi giganti sepolti sotto una collina artificiale di tre metri. Lo scheletro di una donna teneva in braccio un
neonato lungo un metro. Altri scheletri giganti erano sepolti in bare di argilla insieme a tavole incise.

Padre Carlos Miguel Vaca Alvarado era nato il 25 agosto


1912 a Loja, in Ecuador ed era il parroco della parrocchia di
Changaimina nella provincia di Gonzanamá Loja in Ecuador.
Era un prete cattolico, musicista e archeologo che scoprì
una colonia di scheletri giganti situata a Changaimina,
conosciuta come “Museo del Padre Vaca”. È interessante
notare che Changaiminas significa cimitero degli Dei.
La collezione comprendeva le ossa di giganti alti 7 metri (v.
foto a destra) che abitavano l'Ecuador e altre parti
dell'America. Il gigante nell’immagine è la ricostruzione dei
frammenti che sono stati trovati in Ecuador negli anni ’60 e
dal 2004 è visibile al Mystery Park di Interlaken, Svizzera. La
collezione era composta anche da strani utensili, minerali e
composti dalle strane proprietà. Un servizio sugli scheletri è
stato poi trasmesso in un programma televisivo in Ecuador,
diretto dal famoso regista Alfonso Espinosa De Los
Monteros. Alcuni dei frammenti ossei sarebbero stati inviati
allo Smithsonian Institute per ulteriori analisi.
Dopo la morte di padre Vaca nel 1999, come era prevedibile, il suo contenuto è stato saccheggiato e anche
92
questi scheletri sono stati fatti sparire.
Quanto all’Italia, è noto che la Sardegna sia piena di ‘Tombe dei Giganti’, imponenti costruzioni megalitiche
erette con pietroni orientati in rapporto al sorgere del sole; pur essendo una specie di tabù e argomento
‘innominabile’ in Sardegna, capita di trovare persone anziane disposte a raccontare di scheletri giganti
rivenuti quando erano bambini e poi regolarmente fatti sparire.
Dove sono finiti gli scheletri di questi giganti?
Luigi Muscas, ricercatore sardo e autore di diversi libri sull’argomento, afferma che negli anni sono stati
ritrovati moltissimi scheletri che in un modo o nell’altro sono scomparsi quasi subito: commercio illegale di
reperti archeologici, distruzione e soprattutto, sempre, occultamento. Muscas ricorda che quando era
bambino gli scheletri ritrovati venivano mostrati alle autorità o al prete e quasi sempre sparivano nel nulla
il giorno dopo. Molti abitanti della zona hanno trovato parecchi reperti nelle loro terre ma il più delle volte
hanno nascosto tutto, hanno frantumato le ossa coi trattori, le hanno portate alle discariche oppure bruciate
per il timore di un esproprio della loro terra, cosa che accade nel momento in cui si individuano reperti di
interesse archeologico.
Muscas sostiene che l’occultamento da parte delle autorità abbia anche fini di lucro, soprattutto per via dei
tesori che spesso accompagnano i ritrovamenti. Un padre di famiglia che siamo andati a trovare di persona
in Sardegna ci ha raccontato che da bambino suo padre aveva allertato le autorità circa uno strano oggetto
che spuntava dal mare. Agenti governativi avevano rinvenuto in profondità resti di giganti e un’enorme cassa
“piena di monete d’oro e di oggetti preziosi” che lui vide coi suoi stessi occhi. Tutto fu fatto sparire e la
vicenda rimase avvolta dal più fitto silenzio, scolpita solo nella memoria di quest’uomo.
Muscas mostra a chi va a trovarlo alcuni dei pochi reperti a lui rimasti: un dente, una vertebra e un pezzo di
mandibola di proporzioni enormi*. Molti altri suoi reperti gli sono stati sottratti con l’inganno, con la scusa
di test e analisi mai effettuati.
Le tombe di giganti che ha scoperto negli anni (alcune delle quali in luoghi che custodisce segreti) includono
sale piene di oro, argento, pietre preziose, armi, abiti, oggetti ‘tecnologici’ molto avanzati, statuette che lui
replica con creazioni artigianali nel suo laboratorio.
Uno dei denti di gigante trovati da Luigi Muscas
nei campi intorno a Pauli Arbarei

Muscas sostiene anche che la Chiesa cattolica sia in prima linea


nell’occultamento degli scheletri o promuovendone la distruzione,
dato che tutti i reperti che nel tempo sono stati affidati ad
ecclesiastici sono misteriosamente scomparsi.

Molte testimonianze di persone che hanno visto scheletri giganti sono riportate da Muscas nel suo libro.
Questa è la sua testimonianza:

“Un giorno di febbraio del 1972, come di consueto, dopo la scuola, portavo le pecore al pascolo
quando un temporale mi sorprese e mi costrinse a cercare riparo in una grotta vicina. Quando vi
entrai vidi uno scheletro molto grande le cui dimensioni, mi resi conto, erano molto al di sopra
della norma. La testa, per dare un’idea, era grande più o meno come un televisore da 26 pollici,
ma di forma rotonda. Gli arti superiori erano lunghi quanto me, che allora ero alto circa 1 metro e
20. Ciò che mi colpì particolarmente era che il corpo appariva mummificato, conservava ancora
tutta la pelle e in trasparenza si vedevano i legamenti...” 4.

Una delle cose più interessanti di cui Muscas parla è la Pintadera sarda,
un’immagine stilizzata del sole (a lato) che compare regolarmente nei
ritrovamenti di giganti e nelle piramidi di tutto il mondo.

A pagina 33 del suo libro “I Giganti Venuti dal Cielo” Muscas racconta:

“Ricordo un documentario condotto da Piero Angela, girato all’interno della Piramide di Cheope. 93
Le trasmissioni di una volta si facevano per la maggior parte in diretta televisiva, e questa in
particolare si svolgeva all’interno della piramide. Ricordo che, durante le riprese, si sentì un grosso
boato, come di qualcosa che si frantumava per terra; tutti i presenti si precipitarono a vedere cosa
avesse provocato quel rumore, e videro che si trattava dello stemma del faraone, sotto al quale,
perfettamente visibile, c’era il simbolo della Pintadera sarda”.

Sul motivo per cui la Pintadera sarda dovrebbe trovarsi all’interno di una piramide egizia, anzi al di sotto
dello stemma del faraone, Muscas non ha dubbi. I giganti, figli degli Elohim, arrivarono a popolare tutta la
Terra e furono gli autori non solo delle piramidi, ma della maggior parte delle costruzioni megalitiche
dell’antichità. Il simbolo della Pintadera si ritrova infatti nelle piramidi di tutto il mondo conosciuto.
Anche nel libro del ricercatore Marcello Polastri5 ci sono innumerevoli testimonianze di persone che hanno
dichiarato di aver visto scheletri di uomini giganti. Molti hanno confermato il ritrovamento di moltissimi
scheletri enormi durante la costruzione delle case del paese: scheletri che venivano segati e gettati in
discarica, oppure caricati sui camion e portati chissà dove.
I ricercatori Jim Vieira e Hugh Newman hanno pubblicato un libro intitolato ‘Giants on Record: America's
Hidden History, Secrets in the Mounds and the Smithsonian Files’ (che abbiamo letto) in cui espongono la
documentazione di centinaia di ritrovamenti di scheletri di giganti e mostrano le prove di un insabbiamento
di questi reperti operato dallo Smithsonian Institute, implacabile promulgatore dell’evoluzione Darwiniana
e dell’inaffidabilità scientifica della Bibbia fin dagli ultimi anni del 1800.
Nel corso di due secoli sono stati riportati oltre 1.000 casi di ritrovamenti di scheletri dell’altezza di oltre 3
metri in antichi luoghi di sepoltura nel Nord America. Esistono testimonianze dell’acquisto di questi scheletri
da parte dello Smithsonian, reperti poi scomparsi senza lasciare traccia. Articoli di giornale, storie di giornali
locali, lettere, giornali scientifici, diari e foto, insieme a documenti ufficiali dello Smithsonian, hanno
attentamente documentato tutto questo.
Tuttavia, queste informazioni sono sempre più difficili da reperire.
I giganti Nephilim erano un popolo potente e altamente intelligente che ha lasciato tracce del proprio
passaggio in tutto il mondo, come testimoniato dagli incredibili monumenti megalitici in pietra sparsi nei
cinque continenti. Questi siti hanno due caratteristiche: primo, sono talmente massicci e sofisticati che
nemmeno con la nostra tecnologia moderna saremmo in grado di riprodurli; secondo, sono generalmente
allineati astronomicamente con il sole e certe costellazioni e allineati tra loro seguendo certe linee della
Terra. Tra questi megaliti sono le piramidi d’Egitto, che non furono affatto costruite dagli antichi egizi come
la storiografia ufficiale ci racconta, bensì dalla civiltà antidiluviana. Questo dimostra l’abilità, la conoscenza
astronomica e la grandezza fisica degli esseri che li realizzarono.
Non stupisce che molti studiosi e molte menti curiose abbiano attribuito queste costruzioni a cosiddetti
‘antichi alieni’ come gli Anunnaki. In effetti hanno ragione, ma è solo metà della storia. Il compito di scrivere
l’altra metà spetta a chi ha fede nella Bibbia.
La verità è che non furono gli antichi uomini a creare queste strutture, ma nemmeno esseri provenienti da
un altro pianeta. Furono costruite dai giganti nati sulla terra, o Nephilim, figli degli elohim, figli di Dio.

*
Nota: Siamo andati a trovare di persona Luigi Muscas a casa sua, nell’estate del 2020. Abbiamo visto coi nostri
occhi i suoi reperti, incluso il dente di gigante riportato nella foto. Molte delle cose che ci ha raccontato, e che
non riportiamo qui, hanno confermato informazioni incredibili già ricevute in preghiera.

La Contaminazione Genetica Elohim

Luigi Muscas ha portato il suo dente di gigante a far analizzare. Il


risultato del test ha evidenziato un DNA parzialmente umano e
parzialmente di natura sconosciuta.
Muscas racconta anche che sono stati ritrovati strani scheletri con le
corna. I rari esemplari ritrovati nel mondo, come ad esempio quelli
del sito di Toga Point in Pennsylvania, USA (v. foto a lato) sono 94
misteriosamente scomparsi.
Pare poi che questi “geni antichi” esistano ancora oggi, dando vita
talvolta a persone con strane caratteristiche: piccole protuberanze
sulla testa, piedi palmati, enorme gigantismo in tribù rimaste per
millenni separate dal resto del mondo6.

Questo è interessante perché dimostra che il DNA ‘alieno’, cioè quello degli angeli caduti, si è via via estinto
lasciando solo tracce di geni recessivi.
Sappiamo da Genesi 6:4 che i giganti ci furono anche dopo il diluvio. Non è chiaro se questo avvenne perché
l’unione genetica tra angeli e umani si verificò di nuovo, oppure se qualcuno nella famiglia di Noè, magari
una delle sue nuore, portava nel proprio bagaglio genetico una contaminazione con DNA di elohim. Dopo
tutto, il testo di Genesi 6:9 riporta che Noè soltanto, non lui e la sua famiglia, fu trovato irreprensibile
davanti a Dio. Non lo sappiamo per certo; tuttavia, nella Bibbia le dimensioni dei giganti accuratamente
riportate mostrano una progressiva diminuzione. Il fatto che i geni Elohim vadano man mano scomparendo
sembrerebbe confermare la seconda ipotesi.
In ogni caso la contaminazione ci fu anche dopo il diluvio, periodo in cui il DNA corrotto degli Elohim si
manifesta non solo come gigantismo ma anche sotto forma di strane deformazioni. Ad esempio, 2 Samuele
21:20 parla di giganti con sei dita:

“Ci fu un'altra battaglia a Gath, dove vi era un uomo di grande statura, che aveva sei dita per ogni mano
e sei dita per ogni piede, in tutto ventiquattro dita; anch'egli era un discendente dei giganti”.

Oltre alle anomalie negli arti e alle corna, molte testimonianze di ritrovamenti di giganti parlano di teste
allungate, cavità orbitali anomale, doppie file di denti e mandibole appuntite. Oltre che enormi, i giganti
dovevano essere davvero spaventosi.
Il ricercatore L.A. Marzulli ha compiuto per decenni ricerche sugli elohim e sui giganti dissotterrando dalla
regione di Paracas, in Perù, numerosi teschi apparentemente umani ma di forma allungata e dalle placche
craniche di conformazione diversa da quelle di un normale essere umano. Su diversi di questi teschi erano
presenti ancora i capelli, regolarmente di un colore rosso intenso.
Marzulli e il suo team hanno analizzato uno di questi capelli confrontandolo con un normale capello umano
(control sample), un capello umano tinto (dyed hair) e infine il capello di un uomo che dichiarava di essere
stato rapito più volte dagli alieni subendo modificazioni genetiche e costretto ad avere rapporti sessuali con
un’ibrida aliena di sesso femminile. Il risultato della spettroscopia RAMAN, riportato qui sotto, è
sorprendente: il capello della mummia nephilim (mummy hair) mostra una compatibilità quasi totale con
quello dell’ibrido geneticamente modificato dagli ‘alieni’ (hybrid hair):

La contaminazione di DNA non umano sui resti dei giganti li collega direttamente ai cosiddetti ‘alieni’. 95
Essa si trova, dalle analisi di Marzulli e del suo team, su tutti i resti dei teschi allungati di Paracas.
Se i giganti erano figli degli elohim e il loro DNA corrisponde a DNA ‘alieno’, questo significa che gli antichi
elohim-Anunnaki sono quelli che oggi chiamiamo alieni. Il riferimento ai capelli rossi è invece quasi una
costante nelle leggende di tutto il mondo sul popolo dei giganti.

Peggio ancora, l’obbiettivo fisso di questi esseri ‘alieni’ demoniaci, che in passato furono chiamati elohim,
sembra essere l’alterazione genetica degli esseri umani tramite la fusione con il loro DNA; alterazione che
viene poi trasmessa anche alle generazioni successive.
Questo spiega perché Dio ordinava a Israele di sterminare ogni uomo, donna, bambino e animale dei popoli
che abitavano la regione di Canaan, nella quale le spie avevano visto i giganti, i discendenti di Anakim. Si
trattava di persone il cui DNA era irrimediabilmente compromesso dalla contaminazione genetica con gli
angeli caduti.
Molti cristiani si scandalizzano e piombano in crisi di fede quando leggono queste storie del Vecchio
Testamento, domandandosi come un Dio di amore potesse ordinare il genocidio di intere città e arrivando
perfino a credere che il Dio del Vecchio Testamento debba essere diverso da quello del Nuovo.
Chi vacilla in questo modo dovrebbe rivedere le definizioni bibliche di Dio e di amore, e soprattutto mettere
in seria discussione il proprio discernimento. La morte fu un atto di grazia da parte di Dio verso queste
persone dal DNA compromesso; e certi passi come 1 Pietro 3:19-20 suggeriscono che Dio sia stato
completamente giusto verso tutti, cosa sulla quale non può esserci alcun dubbio.
Le istruzioni che Dio diede a Israele durante la conquista di Canaan sono anche la dimostrazione del fatto
che queste persone, proprio come ai tempi di Noè, non erano recuperabili in nessun altro modo e che la
contaminazione genetica elohim, una volta avvenuta, non è più estirpabile. L’evidenza della Bibbia ci porta
a concludere che l’alterazione genetica con DNA demoniaco non sia rimediabile in nessun altro modo se non
la morte.
Come vedremo al capitolo 21 infatti, la natura irreparabile di questa particolare alterazione genetica ha a
che fare con il futuro marchio della Bestia.
Il Trono di Satana

L’Altare di Pergamo (Pergamonmuseum di Berlino)

Molta di questa storia antichissima del genere umano traspare come memoria nei miti dei primi popoli.
Genesi 6 afferma che i giganti “sono gli eroi che esistettero nei tempi antichi, sono gli uomini famosi di quei
tempi”: sono cioè all’origine della mitologia.
Secondo una versione del mito greco, gli dei elohim e i loro figli Giganti combatterono una guerra contro il
loro Padre celeste. Urano (Signore del cosmo) e Gaia (la Terra) produssero i Titani, gli dèi (elohim) che
governavano i cieli. Uno dei Titani, Crono, si ribellò a suo padre Urano e lo castrò.

Il sangue di Urano cadde sulla terra e generò i Giganti.


Crono fu poi rovesciato da Zeus, che gettò lui e gli altri
titani nell’abisso del Tartaro. Poi Zeus combatté contro i
Giganti, li sconfisse e cacciò anche loro nel Tartaro.
Questa battaglia tra gli abitanti dell’Olimpo e i Giganti era
96
un tema molto popolare nel mondo antico e compare
spesso nella letteratura e nell’arte greca e di altre culture.
La sua illustrazione più famosa si trova nelle sculture del
monumentale Altare di Pergamo (o Altare di Zeus) in
Turchia, costruito nel 2° secolo aC.
La base dell’altare mostra proprio la battaglia tra gli dei
del Cielo e i Giganti (v. immagine a lato) ed è oggi
conservata al Pergamonmuseum di Berlino.
Questo altare era uno dei maggiori dell’antichità ed era il principale monumento della città di Pergamo ai
tempi in cui Gesù visse sulla Terra.
Incredibilmente, questo altare compare in Apocalisse 2:13 in cui Gesù lo definisce il trono di Satana:
“All'angelo della chiesa in Pergamo scrivi… Io conosco le tue opere
e dove tu abiti, là dove Satana ha il suo trono”.
Perché mai Gesù dovrebbe citare, tra tutti i monumenti pagani dell’antichità, proprio quello di Pergamo e
proprio nel libro della Rivelazione? Perché, tra tutti i monumenti pagani, proprio questo viene definito il
trono di Satana?
Nel 2008 Obama fece un discorso alla convention democratica da un palco che era stato appositamente
allestito per riprodurre l’Altare di Pergamo, cosa che portò molti cristiani a scorgere in lui il famigerato
Anticristo. Come sappiamo, usare un solo indizio su mille per saltare alla conclusione è quanto di più
sbagliato si possa fare, tuttavia il collegamento tra questo altare e il tempo della fine è noto a chi studia la
Rivelazione. Meno noto è invece il motivo per cui Gesù definisce questo monumento il principale simbolo
di gloria di Satana.
Esso mostra infatti la grande, antica battaglia che avvenne quando i demoni scesero sulla Terra sotto forma
di visitatori dallo spazio, modificarono il DNA umano, generarono ibridi Giganti e corruppero il mondo oltre
ogni possibilità di rimedio.
Forse, citarlo in Rivelazione significa che questo altare è di nuovo,
al tempo della fine, il Trono di Satana. Forse in esso è raffigurato
il suo sinistro progetto per l’attacco finale. Dopo tutto, la prima
volta ebbe talmente successo che Dio dovette spazzare via il
genere umano e quasi tutta la creazione per cancellarne gli
effetti. Se Satana volesse glorificare un suo sinistro ‘capolavoro’
del passato, certamente sarebbe questo.
Forse, l’altare che glorifica la guerra tra Dio e i figli degli elohim, i
giganti, si qualifica come il Trono di Satana in Rivelazione perché
questa stessa lotta caratterizzerà anche l’ultima fase del mondo,
gli ultimi tempi della fine.
Un altro importante tassello si incastra nel nostro incredibile
quadro della fine.
In conclusione, i reperti sono chiari e di certo non ce li ha ‘messi lì il diavolo’. Dato che sono inconfutabili, la
nostra opinione è che la maggior parte degli studi alla base del Grande Inganno corrispondono alla verità.
È vero che le più antiche civiltà parlano di ‘visitatori celesti’.
È vero che molte opere del passato non si spiegano se non con un livello tecnologico impensabile per l’epoca,
in certi casi anche per noi oggi.
È vero che quasi tutti questi fattori si collegano all’intervento di una civiltà superiore aliena.
Infine, è vero che la Bibbia parla di questo e fornisce tutte le risposte di cui abbiamo bisogno; tra cui il fatto
che i dinosauri, contemporanei dell’uomo, furono anch’essi spazzati via dal diluvio (v. INSERTO 3).
Qual è dunque la differenza tra la nostra posizione e quella di ricercatori come von Däniken e Biglino?
La differenza sta nelle conclusioni, ovviamente.
Senza alcuna premessa anticristiana si scopre che la Bibbia spiega perfettamente e senza contraddizione
tutti questi misteri; anzi, di questi ‘visitatori celesti’ chiarisce la natura, l’origine, gli scopi, le modalità, i tempi
e perfino le ripercussioni nel tempo presente e in quello futuro. 97
Purtroppo molti cristiani, tranne rare eccezioni, non solo non si interessano a questi aspetti ma guardano
anche con sospetto e disapprovazione chi lo fa. Secondo un bizzarro arroccamento della logica, rigettano a
priori queste spiegazioni per il semplice fatto che la parola ‘alieni’ non compare nella Bibbia, mentre non
hanno alcun problema nel contemplare teorie sul microchip o sul transumanesimo i cui nomi odierni, e
spesso anche le caratteristiche, sono altrettanto assenti dalla Parola di Dio.
Ma la logica non è una qualità dei nostri tempi purtroppo, e nemmeno l’onestà intellettuale.
Eppure, se questo è l’inganno in arrivo conoscere la risposta biblica ai misteri degli antichi ‘visitatori celesti’
è importante. Se in un futuro prossimo i ‘visitatori’ torneranno davvero e racconteranno la loro versione
della verità davanti a un mondo attonito, conoscere la verità potrà essere una questione di vita o di morte.
Stabilito che le prove archeologiche sia dei visitatori alieni che dei giganti esistono e non sono liquidabili
come una semplice montatura, ascoltiamo ora le due versioni della verità circa tutti questi artefatti: la
versione alienista e quella biblica.

Fotografato in Egitto nel 1988, questo dito mummificato è lungo 38 cm. La foto è di Gregory Spoerri, divulgata
nel marzo del 2012. In proporzione, l’uomo a cui apparteneva era alto almeno 8 metri.
Note

1. John F. Caddy, Did Extraterrestrial Bring us to Intelligence on our Planet? Pag. 6.


2. Rivista Literaturnaja Gazeta, nr. 17, pag. 2, 9 febbraio 1960
3. Giulio Solino, Collectanea rerum memorabilium (o De mirabilibus mundi) 9,6.
4. Luigi Muscas, Il popolo dei giganti. Figli delle stelle. Editore: La Riflessione, 2008
5. Luigi Muscas, ibid.
6. (https://www.fisicaquantistica.it/verita-nascoste/chi-erano-gli-uomini-giganti-della-sardegna).

98
11
Il GRANDE INGANNO
“Oggi li chiamano angeli e demoni. Domani li chiameranno in un altro modo”.
Aleister Crowley

Nel 1859 Charles Darwin pubblicò L’Origine delle Specie, che fu accolto con un successo editoriale strepitoso.
La prima edizione di oltre mille esemplari andò esaurita in un giorno, con grande stupore dello stesso
Darwin. In seguito, interrogato sulle ragioni di questo incredibile successo, l’ateo George Bernard Shaw
spiegò: “Il mondo stava aspettando Charles Darwin”.
Questa potente, indimostrata e indimostrabile teoria è diventata in poco tempo parte del bagaglio culturale
dell’uomo moderno ma la vera ragione dietro a questa universale accettazione dell’evoluzione era, ed è
ancora, il fermo rigetto dell’esistenza di un Dio personale.
Nella prefazione all’edizione speciale per il centenario dell’Origine delle Specie di Darwin, nel 1959, Sir Arthur
Keith scrisse: “L’evoluzione è indimostrata e indimostrabile. Noi ci crediamo solo perché l’unica alternativa
è la creazione speciale, e questa è impensabile” 1.
È ovvio che questo non è un buon approccio scientifico, e nemmeno filosofico. Impensabile non significa
impossibile; significa solo ‘troppo difficile per me da accettare’. Molto meglio è invece procedere come Sir
Arthur Conan Doyle espone nelle sue serie di Sherlock Holmes: “Una volta eliminato l’impossibile, qualunque
cosa resti, non importa quanto improbabile, dev’essere la verità”.
Nel caso degli alieni abbiamo scartato l’impossibilità dei viaggi interstellari per corpi materiali (vere astronavi
da vere galassie lontane) e soprattutto l’impossibilità che si tratti di creature benevole aventi in sé l’impronta
dello stesso Dio che ha creato il nostro universo. Qualunque cosa resti, per quanto improbabile, deve essere
99
la verità. E la spiegazione che resta è che si tratta di esseri inter-dimensionali malevoli, nello specifico
demoni.
Tuttavia, come nel caso della teoria dell’evoluzione, il mondo sceglie le premesse da cui partire.
L’impensabile che non può e non deve esistere è un Dio Creatore e personale a cui dover rendere conto delle
proprie azioni. Con questa premessa, qualunque altra conclusione (per quanto impossibile) deve essere la
verità. Con una ferma negazione della verità, o meglio, con il rigetto consapevole dell’amore per la verità,
non c’è limite al livello di auto-inganno a cui si può arrivare.
Questa specie di logica all’inverso vale per tutto, e si applica anche al fenomeno UFO. Ed ecco come:

Dal momento che una spiegazione dei fenomeni psichici che confermi la Bibbia è impensabile,
non sono gli alieni ad essere demoni, ma i demoni (e con essi gli angeli) ad essere alieni.

Tradotto: la verità dell’esistenza di esseri extraterrestri è l’origine delle favole bibliche sugli angeli e i demoni.

Ad esempio, sia l’astronomo Allen Hynek che l’ufologo Jacques Vallée, entrambi già menzionati, entrambi
agnostici ed entrambi giunti alla conclusione che gli UFO devono essere fenomeni di natura metafisica, posti
di fronte alle ovvie implicazioni di questa verità hanno elaborato la seguente spiegazione: che i visitatori
dallo spazio sono stati fraintesi, nel passato, per demoni, poltergeist ed altri simili fenomeni paranormali.
In poche parole non è la Bibbia che spiega gli alieni, ma gli alieni che spiegano la Bibbia.
Sembra un giro di parole, ma non lo è. Perché ovviamente, ciò che ‘spiega’ la Bibbia spiega anche gli angeli
e i demoni; e ciò che spiega gli angeli spiega anche tutte le maggiori religioni del mondo, tutti i loro profeti
e infine, con l’aiuto di una spettacolare entrata in scena e dei giusti prodigi, la vera e propria essenza di Dio.
Tuttavia, nessun inganno funziona se non trova un pubblico disposto a crederci.
Un pubblico che, come per l’Origine delle Specie, “lo sta aspettando”.
Dio in Genesi afferma di aver creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, per essere in comunione con Lui
e dominare sul mondo con saggezza e con gioia. Darwin nel 1859 diventa il pretesto per affermare che
l’uomo è il frutto di un’evoluzione casuale e senza scopo dalle scimmie, a loro volta evolute da altri
vertebrati, a loro volta evoluti da anfibi, pesci, esseri monocellulari, brodo primordiale, acqua e pietre – il
tutto nell’assenza totale di un Dio creatore.
Dio dichiara di aver parlato attraverso i profeti, di poter fare miracoli, di avere potere sulla vita e sulla morte,
di essere la Provvidenza che veglia su questo mondo e di avere uno scopo per questo pianeta e per gli esseri
che lo abitano. Quando gli ‘alieni’ arriveranno in massa sulla Terra e inizieranno a comunicare apertamente
con noi, prima come specie e poi attraverso il loro ‘messia’, attribuiranno a loro stessi tutto ciò che i popoli
attribuiscono da sempre a Dio. Saranno loro ad aver vegliato su di noi; loro ad aver compiuto i miracoli; loro
ad aver parlato attraverso i “maestri ascesi” di tutte le epoche e di tutte le religioni, per aiutarci nel nostro
cammino di illuminazione; loro ad averci creati. Proprio come ai tempi di Noè.
Questa è la versione del mondo che noi chiamiamo ‘alienista’.
Essa è il Grande Inganno, l’Ottavo, la Bestia che era e che torna.
Ecco come l’enorme inganno, che all’inizio del 20° secolo riuscì a distruggere la fede nella natura dell’uomo,
all’inizio del 21° secolo farà qualcosa di ancora più enorme: distruggere la vera e propria natura di Dio,
davanti agli occhi di un mondo che non aspetta altro.
Il dott. David Allen Lewis, appassionato studioso del fenomeno UFO e predicatore cristiano, fece
un’interessante predizione nel lontano 1955. Prima ancora che fossero pubblicate molte delle attuali teorie
sulla creazione degli esseri umani da parte degli alieni, affermò:

“Sorgerà una teoria basata sul fenomeno di avvistamento degli UFO (…) La Nuova Teoria
fondata sugli avvistamenti UFO consentirà a molti di spiegarsi la vera e propria natura di Dio
Onnipotente. Si affermerà che Dio non è nient’altro che un visitatore dello spazio e che gli
uomini primitivi, alla vista di questi alieni, essendo incapaci di elaborare questo concetto,
inventarono mitologie sugli angeli, i demoni, i diavoli di Dio, eccetera”2.

Lo scrittore di fama internazionale Erich von Däniken, uno dei più importanti promotori della teoria secondo
cui gli alieni hanno creato l’umanità e sono all’origine di tutte le religioni del mondo, è stato intervistato 100
privatamente dal dott. David Allen. Alla domanda di Allen: “Come ha iniziato a concepire queste teorie?”
Von Däniken ha dato una risposta che fa riflettere: “Religione. In poche parole è questo. Odio la religione. È
tutto qua” 3.
Esatto, è davvero tutto qua.
Alla fine, se l’inganno finale includerà questo spettacolare ‘ritorno degli alieni’ su scala planetaria, il mondo
si dividerà in due possibili campi. Una volta ammessa, perché assolutamente evidente, l’esistenza di esseri
alieni dalle capacità sovrannaturali, non resterà che scegliere quale di queste due spiegazioni è per noi
“impensabile”. Per chi riterrà impensabile che la Bibbia si sbagli, qualunque entità o fenomeno legato agli
UFO sarà di natura diabolica e le profezie sugli ultimi tempi si incastreranno finalmente alla perfezione. Per
chi riterrà impensabile che la Bibbia sia la verità, le storie che gli alieni racconteranno appariranno come
l’unica versione possibile.
Sempre David Allen Lewis, nel suo profetico libro UFO: End-Time Delusion, afferma:

“Per poter avere successo negli ultimi tempi, Satana dovrà operare un inganno talmente sottile e
talmente potente da soggiogare la razza umana sia con la sua razionalità che con la sua attrattiva.
Un’offerta da parte di visitatori provenienti da una civiltà avanzata su un altro pianeta, che offrono
aiuto a una razza umana in declino e in lotta contro guerra, crimine, violenza, inquinamento,
riscaldamento globale, genocidio e una marea di altri mali frutto della ribellione umana, sembrerà
irresistibile. Il fatto che la comunità scientifica ufficiale prenda sul serio la questione degli UFO,
come dimostrato dai programmi SETI ed altri programmi, dimostra che anche noi dobbiamo
considerare il problema sotto una luce molto seria. Chiunque sia ben radicato nella Bibbia e prenda
alla lettera la Parola di Dio non sarà predisposto a cadere vittima dell’inganno degli ultimi tempi.
L’apostolo Paolo contrappone quelli che accettano la Bibbia con quelli che la rigettano” 4.

Mai, come al tempo dell’inganno finale, la divisione di Paolo basata sull’accettazione della Bibbia come
verità sarà cruciale.
La Storia Alienista

“Quando la civiltà ebbe inizio, gli dei che erano oggetto di adorazione … non erano altri che gli Anunnaki /
Nephilim, i quali furono la fonte di ogni genere di conoscenza, vale a dire della scienza, sulla Terra”.
Zecharia Sitchin, Genesis Revisited

I sumeri sono la più antica civiltà a noi nota. I loro segreti sono rimasti sepolti nel deserto dell’Iraq fino al
19° secolo, quando archeologi francesi e inglesi, alla ricerca di prove dell’impero assiro, si imbatterono
finalmente in alcuni artefatti sumeri. Da allora, gli archeologi hanno rinvenuto oltre 500.000 tavolette
d’argilla iscritte, la maggior parte delle quali devono ancora essere tradotte. Ciò che le tavole sumere ci
raccontano costituisce una delle basi principali della storia del mondo alienista.
Hancock, Knight, Butler e soprattutto Sitchin sono gli autori che hanno maggiormente studiato, elaborato e
diffuso l’idea secondo cui l’uomo, la civiltà e le religioni sono tutti il prodotto di un intervento alieno nelle
primissime fasi della storia umana. Molti altri autori e divulgatori contemporanei, come ad esempio Mauro
Biglino o Richard Dawkins, famoso promotore del Darwinismo e dell’ateismo, ne sono stati ispirati. Uno
studioso dell’argomento afferma:

“La logica secondo cui il cosmo ha già generato civiltà molto più antiche e più sofisticate della
nostra non può più essere contraddetta dallo scetticismo… L’ipotesi secondo cui siamo stati presi
sotto l’ala di una o più specie cosmiche antiche e civilizzate (che ci hanno obbligati a passare
attraverso un ‘apprendistato’ per diventare esseri più intelligenti e civilizzati) potrebbe non essere
una conclusione confortante per alcuni, ma procede da indicazioni convincenti” 1.

La premessa fondamentale di Sitchin e degli autori che traggono spunto dalle sue conclusioni è che la
testimonianza dei sumeri, a noi pervenuta, corrisponde alla verità dei fatti.
I Sumeri sono probabilmente il primo popolo ad aver lasciato tracce scritte e molta della storia che essi ci
raccontano si riferisce al periodo antidiluviano. La ‘prova’ del fatto che ai Sumeri fu davvero fornita una 101
conoscenza avanzatissima da parte di esseri alieni si trova nella presenza di tracce di quella conoscenza nei
reperti giunti fino a noi. Le tavolette sumere a noi pervenute contengono informazioni astronomiche e
sull’orbita di tutti i pianeti del Sistema solare che sono inconcepibili senza gli strumenti tecnologici di cui
disponiamo oggi. Le tavole sumere riportano l’orbita di pianeti come Urano, Nettuno e perfino Plutone,
invisibili all’occhio umano e scoperti rispettivamente solo nel 1781, 1846, e 1930 con l’ausilio dei telescopi.
Perfino le quattro lune di Giove, scoperte da Galileo nel 1610, erano già note ai Sumeri.
Essi affermano di essere stati creati da quelli che essi chiamarono Anunnaki, ovvero “dei” provenienti da un
pianeta che essi chiamarono Nibiru.

Secondo i sumeri gli “dei” che scesero dal cielo e li crearono


erano simili a noi, tanto da poter affermare che fummo creati “a
loro immagine”. Nei reperti antichi, come quello egizio a fianco
(anch’esso rinvenuto da Sir William Petrie) vediamo questi dei:
esseri con fattezze decisamente ‘aliene’.
Sitchin cita antichi testi sumeri secondo cui gli Anunnaki a bordo
delle astronavi erano ‘vestiti come pesci’, un riferimento alle
squame e alle fattezze simili a quelle di un anfibio o di un rettile.
Questo è interessante perché anche i giganti raffigurati dai greci
nell’Altare di Pergamo hanno delle gambe che sono simili a
serpenti e ricoperte di squame. Almeno una delle razze ‘aliene’
a noi note ha le fattezze di un rettile e pelle squamosa.

In lingua sumera NI.BI.RU significa “pianeta dell’attraversamento”. Secondo le nozioni astronomiche sumere
si tratta di un pianeta con un’orbita estremamente ellittica tra il nostro sole e una sua stella compagna
oscura: molte stelle in effetti costituiscono un sistema solare binario con un’altra stella. Questo
permetterebbe a Nibiru di entrare nel nostro Sistema solare ogni 3.600 anni, sfiorando la Terra.
Dunque, sempre secondo la cronologia sumera, durante uno di questi avvicinamenti gli abitanti di Nibiru
giunsero fino a noi sulla Terra alla ricerca di oro, un materiale di cui il loro pianeta aveva bisogno per risolvere
una certa crisi ambientale. Scesero in molti ma guidati da dodici ‘dei’ il cui capo era chiamato Enlil, il Signore
dei Signori (quello che per alcuni diventa Adonai Elohim nella versione biblica della Genesi). Quando uno dei
leader Nibiriani scoprì che il nostro pianeta era ricco di oro decise di scendere e iniziare un’interazione con
gli esseri umani. Il suo nome era Alalu, e secondo alcuni sarebbe la radice della parola ebraica halleluia.
Nel giro di cinquemila anni gli extraterrestri, estremamente longevi e cinici, inviarono 500 astronauti sulla
Terra per estrarre l’oro dalla regione del Golfo del Persico. Questi astronauti sono chiamati dai Sumeri
Anunnaki, che significa “coloro che sulla Terra scesero dal cielo”.
Costretti per migliaia di anni a lavorare nelle miniere d’oro, gli Anunnaki alla fine si ribellarono. Così, il
fratellastro di Enlil di nome Enki si servì di una manipolazione genetica tra un “visitatore dal cielo” e una
donna-primate, si presume della specie Homo Erectus, per creare l’uomo moderno che tutti conosciamo e
usarlo come forza lavoro al posto dei visitatori celesti.
Fu Enki a creare Adamo ed Eva, aggiungendo al DNA degli ominidi, secondo le teorie contemporanee, 223
geni presi da un Anunnaki.
Gli Anunnaki sono quindi i “figli di Dio” che si unirono (geneticamente) alle figlie degli uomini secondo il
racconto di Genesi 6. Secondo i sumeri, questo avvenne da qualche parte in Africa nei pressi della Rift Valley.
Dunque in principio, gli Anunnaki crearono l’uomo a loro immagine somiglianza. Questi umani
geneticamente creati erano sterili e fatti nascere attraverso certe “dee della nascita” scelte tra gli Anunnaki,
i quali trovarono questa attività ricreativa preferibile al lavoro nelle miniere. Ma l’alieno di nome Enki non
approvava questa nuova pratica e così manipolò segretamente i lavoratori, rendendo possibile per loro
riprodursi.
Ai primi schiavi fu dato il compito di curare un giardino il cui nome sumero è E.DIN. Naturalmente, è quello
che oggi conosciamo come Giardino dell’Eden. Aggiungiamo la teoria secondo cui il termine “conoscere” è 102
usato nella Bibbia come eufemismo per i rapporti sessuali, e che quindi l’albero della conoscenza del bene
e del male rappresentava l’unione sessuale proibita tra uomini e donne, ed ecco a voi la versione completa
del capitolo 1 di Genesi in chiave aliena. Se ancora avete dubbi in proposito, i reperti archeologici sumeri
indicano che il simbolo di Enki era il serpente.
Visto che gli umani erano in grado di riprodursi, gli Anunnaki, chiamati Elohim nella Bibbia (sempre secondo
la storia alienista) presero per sé mogli tra gli umani ed ebbero figli che la Bibbia chiama nephilim, cioè i
giganti. Secondo fonti sumere gli alieni di Nibiru “donarono” agli uomini l’agricoltura, l’allevamento del
bestiame e infine il concetto e l’edificazione di città, nelle quali i diversi ‘dei’ alieni combatterono per il
predominio. Secondo il libro di Enoc, alla lista vanno aggiunti l’astrologia, la stregoneria e il make-up.
A questo punto, secondo la cronologia sumera, giunse il diluvio che spazzò via ogni cosa.
Molti studiosi dell’argomento rigettano però l’idea biblica del diluvio e ipotizzano che invece un meteorite
causato dal successivo passaggio di Nibiru nel Sistema Solare colpì la Terra nella regione dell’Antartide,
provocando così l’improvviso scioglimento dei ghiacci e un’ondata di tsunami in tutto il pianeta. In ogni caso
il più grande amico del genere umano, l’alieno Enki, avvisò un uomo dell’imminente catastrofe istruendolo
a costruire una nave sulla quale mettere al sicuro la sua famiglia e campioni genetici in provetta di tutti gli
animali della Terra. Il nome sumero di quest’uomo è Ubara-Tutu, l’equivalente del biblico Noè, figlio di
En.Men.Dur.Ana. (figura sumera da alcuni identificata con Enoch) ed elencato nella stele dei Re sumeri di
Weld-Blundell come l’ultimo governatore, prima della frase: “poi il diluvio spazzò via tutto”5.
Secondo i sumeri, dopo il diluvio gli Anunnaki lasciarono la Terra.
Secondo le teorie di Sitchin invece, dopo il diluvio gli uomini costruirono per le astronavi un’enorme
piattaforma di atterraggio che in seguito divenne nota come Torre di Babele, con funzioni sia cerimoniali
che di segnalazione per i veicoli spaziali.
Questa iniziativa spinse gli Anunnaki (gli ‘elohim’) a disperdere gli uomini sulla faccia della terra e a
confondere la loro lingua.
Poi, arrivò il Dio di Abramo.
Questo Dio era diverso sotto molti aspetti dagli ‘dei’ che lo avevano preceduto, gli alieni provenienti da
Nibiru. Per prima cosa, era invisibile. Questo ‘Dio’ che rivelò a Mosè di chiamarsi Yahwe non si sarebbe mai
potuto vedere, pena la morte. In secondo luogo, a differenza degli ‘dei’ da Nibiru che non avevano mai avuto
problemi nel farsi ritrarre in statue, questo nuovo Dio proibì qualunque illustrazione o immagine di Sé. Per
finire, questo Dio non era sposato e non fece mai il minimo accenno ad una possibile unione fisica tra Sé e
gli uomini. Sitchin propose quindi che non si trattava di un abitante di Nibiru bensì del Dio degli stessi
Anunnaki, il quale aveva deciso di intervenire visto il rozzo modo in cui gli alieni avevano trattato gli umani.
Questa però è l’opinione di Sitchin; altri, meno propensi di lui ad ammettere la possibilità di un Dio creatore
degli stessi alieni, propongono che Yahwe fosse semplicemente un altro alieno proveniente da un pianeta
diverso e determinato a sradicare ogni traccia degli alieni rivali.
Questo spiegherebbe perché Yahwe mostrò fin dall’inizio l’esigenza di un culto esclusivo e impiegò gran
parte del Vecchio Testamento ad istruire il suo popolo scelto su come sterminare popoli rivali e distruggere
tutte le religioni centrate sugli Anunnaki, fino a spazzarle via del tutto.
Concludiamo la storia del mondo alienista con un estratto del libro di Mauro Biglino, intitolato in modo
significativo: “Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia”.

La parola “Dio” nella Bibbia cattolica e in quella protestante è la traduzione della parola ebraica
Elohim. All’interno del testo masoretico originale, in alcuni casi la parola Elohim è stata tradotta
come “Dio”, in altri casi troviamo invece il nome Yahweh che viene reso in italiano con “Signore”
oppure “l’Eterno”. Innanzitutto precisiamo che il termine identifica un gruppo di individui e non un
unico essere; inoltre i significati attribuiti a quel nome sono diversi e assolutamente non certi:
“legislatori”, “Signori”, “splendenti”, “quelli dell’alto”.
Il termine Anunnaki … viene tradotto con “quelli che dall’alto sono scesi sulla terra” ma anche con
“il seme più importante della terra”: entrambi i significati rimandano a una categoria di individui
dalle caratteristiche peculiari, molto speciali e si presentano anch’essi come potenti, legislatori,
giudici... In effetti tra Anunnaki ed Elohim ci sono somiglianze sorprendenti che concernono tutti
gli aspetti dell’operatività che viene loro attribuita, come quella posta in essere nella cosiddetta 103
creazione dell’uomo… un evento che sarebbe preferibile definire “fabbricazione”. Ci limitiamo qui
a riprendere sinteticamente le corrispondenze…:

- la Bibbia racconta di un intervento di ingegneria genetica che implica la manipolazione del


DNA con successivi interventi di clonazione (fabbricazione di Èva);
- la Bibbia dice che l’adam è stato progettato utilizzando il DNA (lo tselem) degli Elohim
(utilizzando quello “tselem” che conteneva la loro Immagine);
- le tavolette sumere dicono che l’Adamu è stato progettato utilizzando un qualcosa che è stato
ottenuto dal sangue degli Anunnaki;
- la Bibbia dice che la creatura chiamata adam era un ibrido, ottenuto mescolando il DNA degli
Elohim con il DNA delle creature già presenti sulla terra (l’argilla);
- nelle tavolette sumere l’Adamu veniva anche chiamato il “Lu-lu”, che significa “il mescolato”,
cioè l’ibrido, diremmo noi con termine moderno;
- nella Bibbia il gruppo di individui che fece la manipolazione del DNA e realizzò l’adam è
chiamato Elohim;
- nelle tavolette sumere il gruppo di individui che fece la manipolazione del DNA e realizzò
l’adam è chiamato Anunnaki;
- da ciò che dice la Bibbia, si può dedurre con chiarezza che gli Elohim avevano un’avanzata
conoscenza della biologia e dell’ingegneria genetica;
- da ciò che dicono le tavolette sumere, gli Anunna-Anunnaki avevano un’avanzata conoscenza
della biologia e dell’ingegneria genetica.

Le tavolette sumere sono molto più specifiche e dettagliate nel riportare il lavoro fatto da Ninmah
ed Enki ma, in ogni caso, i paralleli e le somiglianze con la Bibbia sono sorprendenti.
In sostanza, mentre nell’Antico Testamento sono gli Elohim a dirigere gli eventi e la manipolazione
genetica, nelle tavolette sumere è il gruppo di individui chiamati Anunnaki a svolgere esattamente
lo stesso ruolo. Dobbiamo anche ricordare che gli scritti mesopotamici sono molto più antichi della
Bibbia, essendo stati redatti nel 2500-2000 a.C. e sono quindi più vecchi di duemila anni rispetto ai
testi biblici che possediamo. Pertanto, usando la logica, per le parti della Bibbia che riportano gli
stessi racconti delle Tavolette, è ovvio considerare i racconti sumeri come gli originali e la Bibbia
invece come una copia e una sintesi rielaborata di quelle narrazioni. Vogliamo rimarcare che nelle
Tavolette gli Anunnaki non sono mai indicati come dèi onnipotenti e onniscienti: sono descritti
semplicemente come un gruppo di individui molto potenti che possiedono conoscenze avanzate,
capacità e tecnologie inimmaginabili per gli umani del tempo. Parimenti, da nessuna parte nella
Bibbia è scritto che gli Elohim sono divinità onnipotenti e onniscienti: sono considerati
semplicemente individui che, date le loro conoscenze, la loro potenza e la loro crudele violenza,
devono essere serviti, riveriti e temuti…
Infine, nelle tavolette sumere gli Anunnaki sono individui in carne e ossa, così come nella Bibbia
gli Elohim sono chiaramente individui in carne e ossa, destinati a morire come tutti gli adam:
elemento che emerge con estrema chiarezza nel cosiddetto testo sacro della religione giudaico-
cristiana6.

Questa che abbiamo appena letto è la storia del mondo tratta dai Sumeri, portavoce degli antichi alieni, e
secondo i promotori che ne hanno successivamente elaborato le informazioni. Questa è la storia che gli
‘alieni’ stanno portando oggi ai contattati, la storia dell’uomo e della Bibbia secondo la versione ‘alienista’.
Questo, signore e signori, è il Grande Inganno.

104

Uomini porgono omaggio a un Annunaki, tavola sumera

La lista di Re sumeri iscritta nel prisma Tavoletta sumera raffigurante esseri a bordo di un velivolo
Weld-Blundell, conservata all’Ashmoleum
Museum of Art and Archeology di Oxford, UK.
La Storia Secondo la Bibbia

Prima di scoprire la versione biblica degli OOPART, o artefatti di origine aliena, domandiamoci: che
significa accettare qualcosa per fede?
Alla domanda di un ateo: “Se la Bibbia è vera e la vita non è più vecchia di seimila anni, da dove vengono
i dinosauri?” qualcuno, che si definiva cristiano, ha risposto: “ce li ha messi lì il diavolo per ingannarci”7.
Nel 2013 il gruppo rock Alice in Chains ha pubblicato il suo quinto album intitolato proprio The Devil Put
Dinosaurs Here. Il titolo è chiaramente una presa in giro dell’idea che il diavolo in persona abbia
disseminato ossa di dinosauro per confondere la fede dei fedeli.
Non che un cristiano debba dare peso all’opinione di un gruppo rock; tuttavia, affermare frasi di questo
genere è un approccio pessimo alla fede. La fede è certezza di cose che non si vedono, non la negazione
di cose che si vedono. Per fede posso dichiarare che un malato di tumore è guarito nel nome di Gesù,
ma non posso negare la malattia fingendo o dichiarando che non esiste. Fare questo significa calpestare
la ragione che Dio ci ha dato e dare a tutti quelli che non conoscono Cristo un VALIDO pretesto per
attaccare la nostra fede.
Negare un fenomeno o una realtà evidente perché “la Bibbia non ne parla” è come affermare che la
Terra è piatta perché qualche verso sembra indicare che non può essere sferica. La Terra è chiaramente,
indubbiamente e da molto tempo prima che esistesse la NASA un globo (per la precisione, un geoide).
Lo è al di là di ogni ragionevole dubbio, lo è perché dimostrabile in una miriade di modi, da Eratostene
in poi. Quando la Bibbia parla dei “quattro angoli della terra” (Ap. 7:1) la conclusione non può essere
che la Terra è piatta, quanto piuttosto cercare il vero significato di quella frase (per inciso, nemmeno il
modello terrapiattista supporta una terra con ‘quattro angoli’). Poi leggiamo Isaia 40:22 e tutto torna.
Secondo lo stesso fallace ragionamento, molti cristiani rigettano a priori il ruolo di UFO e alieni nel
quadro protetico perché ‘la Bibbia non ne parla’, frase che sottintende: la specifica parola ‘UFO’ o
‘alieno’ nella Bibbia non c’è. Tuttavia, questi stessi cristiani abbracciano (giustamente) l’ipotesi del 105
microchip come marchio 666, nonostante la parola ‘microchip’ non si trovi da nessuna parte.
La verità è che una delle scoperte migliori che un cristiano possa fare è che ricorrere alla negazione della
ragione non è affatto necessario. Come abbiamo visto, con le giuste informazioni molti argomenti come
i dinosauri, il Big Bang, gli alieni e perfino alcuni fenomeni sovrannaturali si possono spiegare
scientificamente e razionalmente senza contraddire né la Bibbia, né la ragione che Dio ci ha dato.
Quello che un cristiano deve fare non è negare l’evidenza empirica ma piuttosto mettere in discussione
il suo approccio agli interrogativi e domandarsi in che modo la realtà dei fatti e la Parola di Dio
coincidono. Questo vale anche per gli UFO e gli avvistamenti di alieni, i giganti e le unioni genetiche tra
uomini e spiriti in forma umana. Non è negando il fenomeno o ignorandolo che onoriamo la nostra fede
nella Parola di Dio, perché essa, in realtà, ha davvero una risposta per ogni cosa.
Di fronte a una così grande montagna di prove sull’esistenza dei giganti e dei dinosauri, come di UFO e
di alieni sia oggi che nel passato più remoto della nostra storia, forse vale la pena rileggere certi passi
del Vecchio Testamento e ascoltare quello che dicono con mente aperta. Spesso basterà ammettere
questo semplice fatto: che il testo dice proprio quello che dice.
La prossima, ultima sezione riguarda infatti i protagonisti biblici dell’interazione tra gli umani e gli angeli
caduti: gli Elohim, o figli di Dio.
La Realtà degli Elohim
Nel principio Elohim creò i cieli e la terra.
Genesi 1:1

Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro delle figlie, i figli di
Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli a loro scelta.
Genesi 6:1-2

Egli ha pure rinchiuso nelle tenebre dell'inferno con catene eterne, per il giudizio del gran giorno, gli
angeli che non conservarono il loro primiero stato ma che lasciarono la loro propria dimora. Proprio
come Sodoma e Gomorra e le città vicine, che come loro si erano abbandonate alla fornicazione e si
erano date a perversioni sessuali contro natura, sono state poste davanti come esempio, subendo
la pena di un fuoco eterno.
Giuda 6-7

La Bibbia racconta che prima del diluvio i figli di Dio (bené elohim) si unirono alle figlie degli uomini
generando così i giganti. Dei giganti, come abbiamo visto, esistono abbondanti testimonianze sia nella Bibbia
che nei ritrovamenti archeologici. Vediamo cosa sono gli elohim.
Diversi divulgatori tra cui Mauro Biglino affermano che il termine elohim, una parola ebraica al plurale che
si traduce ‘dei’, si riferisce a Dio inteso come il Dio Creatore delle religioni monoteistiche, noto nella Bibbia
come Yahwe. Ad esempio, la frase “in principio Dio creò i cieli e la terra” di Genesi 1 si legge letteralmente
come: “in principio, elohim (dei) creò i cieli e la terra”.
Come abbiamo visto, la tesi di Biglino e in generale la tesi ‘alienista’ sostiene che questo termine ‘elohim’ al
plurale si riferisce agli Anunnaki, ai ‘visitatori dal cielo’, agli alieni venuti da un altro pianeta i quali ci crearono
a loro immagine e somiglianza. Sono loro quello che i monoteisti chiamano erroneamente Dio. Biglino 106
sostiene anche che la Bibbia stessa confermerebbe questa teoria, proprio attraverso l’uso di questa parola
al plurale.
Ma la Bibbia offre tutt’altra spiegazione.
Innanzitutto, l’ebraico è molto preciso. Se fossimo stati creati da una pluralità di dèi allora avremmo
costantemente l’uso del plurale nelle frasi relative agli elohim/Dio. Invece non è così. A volte, il plurale
Elohim è accompagnato da un misto di verbi al singolare e al plurale, come in Genesi 1:26 “Elohim disse
(singolare): Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza”. Altre volte, i verbi sono
tutti al singolare.
Ad esempio, la frase in Genesi 1 “In principio, Elohim” è seguita da un verbo al singolare. Il verbo ebraico
bârâ significa letteralmente “egli creò”. Dunque in principio: “dei - creò”.
In Malachia 3:18 troviamo la stessa apparente contraddizione grammaticale: “Allora vedrete nuovamente la
differenza che c'è… fra colui che serve Dio (plurale elohim) e colui che non lo serve” o meglio nell’originale:
“che non serve Lui” (singolare maschile).
Attribuire a un soggetto al plurale un verbo o un pronome al singolare può voler dire solo due cose: o si
tratta di un errore grammaticale stranamente circoscritto, oppure si sta parlando di un Dio che ha
contemporaneamente caratteristiche di unicità e di pluralità. Un unico vero Dio in tre Persone, ad esempio.
Dal momento che il Nuovo Testamento parla di un solo Dio in tre persone distinte che esistono
simultaneamente (Padre, Figlio e Spirito Santo) l’uso del plurale elohim per indicare Dio sottintende il
concetto di trinità8.
Questo fatto si dimostra nella ricorrenza del mix singolare/plurale anche al contrario.
Quando Dio è nominato con un sostantivo al singolare, come ad esempio Yahwe, si trova spesso
accompagnato da un costrutto al plurale, come in Genesi 11:7: “[Yahwe disse, singolare]: scendiamo dunque
e confondiamo il loro linguaggio”.
Un altro è il caso della parola ebraica echād (che significa ‘uno’, oppure ‘uno fra molti’). Deuteronomio 6:4
dice: “Ascolta Israele: il Signore (Yahwe) il nostro Dio (eloheinu) il Signore (Yahwe) è uno (echād)”.
La parola echād indica ‘uno’ non in senso assoluto, ma in riferimento a una pluralità9. Ad esempio, è usato
in Genesi 2:24 per indicare il modo in cui un uomo e una donna diventano ‘uno’: “Perciò l'uomo lascerà suo
padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola (echād) carne”. Oppure in Genesi 2:22:
“offrilo là in olocausto sopra uno [echàd] dei monti che ti dirò” (uno tra i molti) o ancora Esodo 33:5: “se io
salissi per un [echàd] momento solo in mezzo a te, ti consumerei!” (un momento è una porzione di tempo,
una frazione di un concetto). Echad è anche usato per indicare uno per ciascuno, come ad es. in Numeri
17:3: “ci sarà un [echàd] bastone per il capo di ciascuna casa patriarcale”.
Il termine ebraico per indicare l’unicità assoluta esiste ed è jachid, ma stranamente non viene usato; nella
Bibbia questa parola non è mai associata a Dio. Designa ad esempio un unigenito (Ger. 6:26, Amos 8:10,
Zacc. 12:10) oppure l’unicità di qualcosa, come l’anima o la vita (Sal. 22:20, 35:17) ma non Dio.
La diversità di significato tra queste due parole non è sempre così netta e coloro che rigettano la trinità,
come gli ebrei, presentano diverse argomentazioni per smontarla,10 ma esiste. Il termine echād suggerisce
l’idea dell’unità di una pluralità di persone nella divinità, un’unità composta o collettiva. La teologia ebraica
e l’anti-trinitarismo cristiano, che rigettano la trinità e attribuiscono a Dio un’unicità assoluta, giustificano
l’uso del plurale elohim come una forma di plurale maiestatis. Ma Dio, che non lascia nulla al caso, ci ha
regalato anche una serie di frasi sul nome singolare Yahwe accompagnato da verbi al plurale.
Solo l’idea della Trinità, supportata dai numerosi passi che mostrano che Gesù Cristo è Dio (v. INSERTO 4)
rende perfettamente logico l’uso di questo costante miscuglio di singolare e plurale in riferimento a Dio.
Ecco perché Dio si chiama Elohim: non perché una pluralità di ‘dei’ venuti dallo spazio hanno creato l’uomo,
ma perché il solo, unico e vero Dio che ha creato il mondo è un Dio in tre Persone. Se così non fosse, il testo
ebraico non avrebbe avuto alcun problema nel descrivere degli ‘dei’ venuti dallo spazio attribuendo loro
nomi, verbi, aggettivi e pronomi in forma costantemente al plurale.
Dunque l’attribuzione del plurale Elohim a Dio non significa, né dimostra affatto, che il Dio della Bibbia erano
in realtà gli Anunnaki venuti dallo spazio.
La cosa interessante è che la parola elohim nella Bibbia designa davvero ANCHE una pluralità di esseri celesti.
Quando questo avviene però, tutti i verbi e i pronomi sono correttamente al plurale! Mentre Elohim (Dio 107
Onnipotente in tre Persone) è accompagnato spesso da verbi e pronomi al singolare, elohim (esseri celesti)
hanno sempre verbi e pronomi coerentemente al plurale. Vediamo i passi in cui compare la parola elohim
in riferimento ad entrambi. Il Salmo 82:1 dice:

“Dio sta nell'assemblea di Dio; egli giudica in mezzo agli dèi”.


Letteralmente:
“Dio (elohim, plurale) prende il suo (singolare) seggio nella congregazione del divino (el); tra gli dei
(elohim, plurale) Egli giudica (terza persona singolare)”.

Di nuovo, un mix di plurali e singolari. Notiamo che quando si parla di Dio Onnipotente, al sostantivo plurale
Elohim sono associati un pronome possessivo (suo) e un verbo (egli giudica) al singolare. Questo Dio unico
e in tre Persone (Elohim) giudica tra i tanti elohim presenti nella sua assemblea.
Questi esseri angelici chiamati “dei” hanno uno status divino in quanto ricoprono posizioni di autorità di cui
però rendono conto a Dio, Colui che li giudica (v. 8). Il Dio Elohim che infonde l’autorità e gli elohim che la
esercitano sono entità ben distinte. Questo è ancora più evidente proseguendo ai versi 6 e 7, in cui Elohim
Creatore afferma:

“Io ho detto: «Voi siete dèi, siete tutti figli dell'Altissimo. Tuttavia voi morirete come gli altri uomini, e
cadrete come ogni altro potente”.
Letteralmente:
“Io (singolare) ho detto (1° persona singolare): dei (elohim, plurale) voi siete (2° persona, plurale) e
figli (plurale maschile) dell’Altissimo (El Yon, singolare) tutti voi siete” (2° persona, plurale).
“Tuttavia come uomini voi morirete (2° persona, plurale) e come uno dei principi cadrete
(2° persona, plurale)”.

Il Dio che pochi versi prima è definito Elohim parla al singolare (io ho detto) mentre gli elohim a cui si rivolge
sono costantemente descritti in forma plurale (voi siete, morirete, cadrete). I versi 6 e 7 mettono in guardia
le autorità sul fatto che anche loro dovranno essere giudicate: “Voi siete dei… Ma voi morirete come gli altri
uomini e cadrete come qualsiasi altro potente”. Questo brano dice che Dio ha creature (e uomini) posti in
posizioni di autorità tali da renderli simili a Dio stesso. Essi devono però ricordare che, sebbene
rappresentino Dio, sono mortali e dovranno rendere conto a Lui.
Il fatto che questi elohim siano mortali non dimostra affatto, come Biglino sostiene, che il concetto di Dio
risalga ad esseri mortali venuti dallo spazio. Questi elohim non sono lo stesso Elohim che presiede e giudica
in mezzo a loro, che a differenza di loro è immortale e al quale essi rendono conto! A proposito di questo,
tutte le anime e gli spiriti sono immortali, comprese quelle umane: dunque per mortali si intende, come per
gli uomini, capaci di perdere la forma di vita che Dio diede loro in origine. Un corpo mortale muore, un’anima
mortale perde la vita eterna con Dio e finisce in dannazione.
Alcune versioni bibliche non italiane traducono, troppo liberamente, la parola elohim con “giudici” (Esodo
21:6, 22:8-9 e 28). Tuttavia quest’uso della parola ‘dèi’ riferito agli esseri umani è raro ma si trova in altre
parti nell’Antico Testamento. Ad esempio, quando Dio mandò Mosè da Faraone gli disse: “Vedi, Io ti ho
stabilito come Dio (elohim) per il Faraone” (Esodo 7:1). Questo significa che Mosè sarebbe stato il
rappresentante di Dio, investito della sua autorità e potenza.
Gesù riprende questo concetto in Giovanni 10:25-30: ha appena dichiarato di essere il Figlio di Dio e i giudei
increduli rispondono accusandolo di bestemmia (v. 33). Gesù allora cita questo Salmo 82:6, ricordando loro
che la Scrittura si riferisce a delle creature in autorità e prestigio chiamandole “dèi”. Lo scopo di Gesù è
mostrare ai farisei la loro incoerenza: se coloro che sono in posizione di grande prestigio (esseri umani o
spirituali che siano) possono essere considerati “elohim”, quanto più può esserlo il vero Messia (vv. 34 –36)?
In sostanza, la Bibbia distingue chiaramente Elohim Creatore del cielo e della Terra, solo ed unico vero Dio,
da ‘elohim’ intesi come creature in autorità. Dato che le tesi di Biglino e della storia ‘alienista’ si fondano sul
presupposto che il Dio Creatore della Bibbia Elohim equivale agli elohim mortali, questa distinzione da sola
smonta ogni presunta ‘conferma biblica’ della tesi alienista. In poche parole Biglino & Co fanno di ogni elohim
un fascio, e nel farlo commettono un madornale errore (o una consapevole falsificazione della verità).
108
Il Sesso con gli Angeli

Una volta stabilito che gli elohim sono creature sottoposte a Dio, vediamo cos’altro dice la Bibbia di questi
esseri potenti ma non onnipotenti, né immortali. Troviamo un riferimento ai figli di Dio in Giobbe:

“Un giorno avvenne che i figli di Dio andarono a presentarsi davanti all'Eterno, e in mezzo a loro
andò anche Satana. L'Eterno disse a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose all'Eterno e disse:
«Dall'andare avanti e indietro sulla terra e dal percorrerla su e giù»”. Giobbe 1:6-7

Dunque i figli di Dio (benê – elohim, plurale) si presentano un giorno davanti a Dio (Yahwe, singolare) e tra
loro si presenta anche Satana. È evidente che questa udienza avviene nel regno dei cieli e tra esseri spirituali.
I figli di Dio sono creature celesti di Dio, o angeli, di cui esistono molte categorie. Satana ha ancora libero
accesso al cielo e ce l’avrà finché non sarà definitivamente scacciato all’inizio degli ultimi tre anni e mezzo
di tribolazione. Dunque questi figli di Dio sono creature angeliche. Giobbe 38:4-7 cita di nuovo i figli di Dio
chiarendo la loro identità, cioè creature celesti presenti nelle prime fasi della creazione:

“Dov'eri tu quando io gettavo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ha
stabilito le sue dimensioni, se lo sai, o chi tracciò su di essa la corda per misurarla? Dove sono
fissate le sue fondamenta, o chi pose la sua pietra angolare, quando le stelle del mattino
cantavano tutte insieme e tutti i figli di Dio (benê elohim) mandavano grida di gioia?”

Infine, troviamo l’espressione figli di Dio (benê – elohim) in Genesi 6:

“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle
figlie, avvenne che i figli di Dio (benê – elohim) videro che le figlie degli uomini erano belle e presero
per mogli quelle che si scelsero fra tutte”.
Il contesto indica chiaramente che non si sta parlando di unioni sessuali tra uomini e donne, ma di creature
angeliche che si uniscono carnalmente a donne umane. Molti teologi hanno tentato di negare il fatto che gli
angeli possano avere rapporti fisici con le donne ma contrariamente alla loro opinione, questo è
esattamente ciò che il testo dice.
Ci sono almeno tre ragioni che supportano questo.
Primo, il testo di Genesi 6 dice che questo avvenne: “quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla
faccia della terra”. Quindi pensare che si parli di unione carnale tra esseri umani sarebbe come dire,
parafrasando: “quando gli uomini cominciarono ad unirsi carnalmente alle donne sulla Terra, avvenne che
gli uomini si unirono carnalmente alle donne”. Una ripetizione senza senso.
Secondo, il verso 4 afferma che la conseguenza di questa unione fu del tutto innaturale: “In quel tempo
c'erano sulla terra i giganti, e ci furono anche in seguito, quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini,
ed ebbero da loro dei figli”. Il risultato di questa unione innaturale fu la generazione di esseri, o figli,
innaturali, cioè i giganti.
Terzo, mentre Dio in Genesi benedice il sesso e comanda agli uomini da Lui creati di riprodursi e riempire la
Terra, l’unione sessuale tra angeli e donne è un peccato talmente grave che corrompe tutto il mondo e
spinge Dio a sterminare ogni creatura dalla faccia della Terra (verso 7).
Infine, questo stesso episodio è ripreso nel Nuovo Testamento sia da Pietro che da Giuda. Pietro ribadisce il
collegamento che esiste tra la punizione di un certo gruppo di angeli, il diluvio e Sodoma e Gomorra:

“Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli in
catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio; e non risparmiò il mondo antico ma
salvò con altre sette persone Noè, predicatore di giustizia, quando fece venire il diluvio sul mondo
degli empi, e condannò alla distruzione le città di Sodoma e di Gomorra, riducendole in cenere, e le
fece un esempio per coloro che in avvenire sarebbero vissuti empiamente…” (2 Pietro 2:4-6)

Anche Giuda (v. 6,7) come abbiamo già visto al capitolo 7, associa il peccato dei Figli di Dio a quello di Sodoma
e Gomorra, cioè un peccato di natura sessuale: 109

“Egli ha pure rinchiuso nelle tenebre dell'inferno con catene eterne, per il giudizio del gran giorno, gli
angeli che non conservarono il loro primiero stato ma che lasciarono la loro propria dimora. Proprio
come Sodoma e Gomorra e le città vicine, che come loro si erano abbandonate alla fornicazione, ed
essendo andate dietro ad altra carne sono state poste come esempio subendo la pena del fuoco
eterno”.

Come Sodoma e Gomorra sono punite per le unioni sessuali contro natura, così gli angeli che
abbandonarono la loro dimora celeste furono puniti per essere andati dietro a carne estranea. Giuda
afferma chiaramente che a fare questo furono angeli.
Questo passo di Giuda 6 contiene anche una parola molto interessante.
Nella frase: “gli angeli che non conservarono il loro primiero stato ma che lasciarono la loro propria dimora”,
la parola tradotta con dimora è il greco oikētērion, che descrive sia un luogo che il corpo di uno spirito, sia
esso celeste o terrestre. La frase quindi può avere il significato di: angeli che lasciarono il loro proprio corpo.
Il fatto che questa seconda traduzione sia preferibile è confermato anche dall’unico altro passo del Nuovo
Testamento in cui compare il termine oikētērion, e cioè 2 Corinzi 5:2: “Poiché in questa tenda noi gemiamo,
desiderando di essere rivestiti della nostra abitazione celeste”.
La parola tradotta con abitazione è appunto oikētērion, e qui ha chiaramente il significato di corpo spirituale,
il corpo di cui saremo rivestiti, non un luogo fisico nei cieli. Una migliore traduzione del verso 6 di Giuda ci
informa quindi del fatto che certi angeli lasciarono il loro corpo spirituale originale per assumere un corpo
diverso, col quale darsi a perversioni sessuali contro natura.
Inoltre, nel brano di Genesi 6:2: “i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli
quelle che si scelsero fra tutte” la parola tradotta con presero è l’ebraico laqach, che in altri passi del Vecchio
Testamento ha il significato di portare via, rapire, catturare. Secondo questa interpretazione, la prima
interazione tra angeli caduti ed esseri umani si manifestò sotto forma di rapimenti da parte di esseri celesti:
quelli che oggi definiamo adduzioni aliene.
Non solo questo, ma nella frase: “videro che le figlie degli uomini erano belle”, la parola ebraica tradotta
con belle è tobot (‫ )טֹבֹֹ֖ ת‬che si può tradurre anche con buone o adatte. In questo senso le donne furono
giudicate dagli elohim come adatte ad una manipolazione genetica.
Infine, l’unione carnale tra umani e angeli non è necessariamente un atto sessuale vero e proprio (che
comunque molti addotti subiscono) ma indica probabilmente un’operazione di fusione genetica a vari livelli.
La stragrande maggioranza degli addotti hanno memoria di sale operatorie, morboso interesse degli ‘alieni’
verso gli organi riproduttivi, prelievo di liquido seminale, di tessuti e a volte perfino gravidanze provocate
dagli orrendi amici intergalattici. Alcune persone regolarmente sottoposte a tali operazioni mostrano
alterazioni genetiche (v. ad esempio la testimonianza del team di L. A. Marzulli al cap. 10).
Ma di quali angeli parliamo esattamente? Sappiamo che gli angeli caduti, chiamati demoni, scorrazzano
liberamente per la terra influenzando la mente delle persone (2 Corinzi 4:4) entrando e uscendo dai
peccatori e vagando in luoghi aridi una volta scacciati (Luca 12:24) e che si trovano attualmente anche nei
luoghi celesti (Efesini 6:12) per accusare i figli di Dio (Ap. 12:10) proprio come Satana accusava Giobbe.
I demoni che invece furono rinchiusi nel Tartaro sono una categoria particolare di angeli caduti: sono quelli
che abbandonarono il loro corpo celeste per darsi alla fornicazione e a perversioni sessuali contro natura.
Sono i demoni che si unirono alle figlie degli uomini prima del diluvio. Sono elohim, figli di Dio che
generarono i giganti. Sono, secondo il Libro di Enoch, angeli giganti chiamati Grigori che portarono, oltre a
perversione, grande conoscenza e sfruttamento delle risorse del pianeta. Sono i demoni che i Sumeri
chiamarono Anunnaki. E sono gli stessi che stanno per tornare.
Un ultimo argomento sull’impossibilità di relazioni genetiche tra angeli e donne è Matteo 22:30: “Nella
risurrezione, infatti, né si sposano né sono date in moglie, ma essi saranno in cielo come gli angeli di Dio”.
Questo verso dice che gli umani salvati cesseranno le attività coniugali perché saranno nel loro nuovo corpo
e in un nuovo stato glorioso. Il paragone con gli angeli però riguarda in modo specifico gli “angeli di Dio”.
Non include gli angeli di Satana o gli angeli caduti per aver abbandonato il loro corpo celeste per unirsi alle
figlie degli uomini. Questo verso dunque non può essere usato per affermare che gli angeli non possono in
alcun caso avere rapporti carnali con gli umani, né per annullare quello che la Scrittura dice in modo 110
chiarissimo in altri punti (e cioè, che possono farlo e che lo hanno fatto).

La Chiave di Tutto
La storia biblica combacia davvero con le prove storiche e archeologiche relative agli Anunnaki: angeli scesi
sulla Terra si unirono alle donne modificando geneticamente la razza umana e portando grandi avanzamenti
tecnologici. Inutile affannarsi a negare questo fatto. Tuttavia, senza contraddizione, la Bibbia ci informa che
questi Anunnaki non sono altro che elohim caduti, cioè demoni. Afferma che dopo il diluvio i visitatori non
tornarono sul pianeta Nibiru, ma si trovano rinchiusi in una particolare sezione dell’inferno chiamata
Tartaro, o abisso. Ci informa che Dio, Yahwe, il solo e unico Dio, Elohim in tre Persone, mandò il diluvio per
spazzare via sia i giganti che la razza umana geneticamente corrotta; e che questo Dio, non un Anunnaki
illuminato e amico dell’uomo di nome Enki, salvò Noè perché (geneticamente) puro nella sua generazione.
Questa è la storia del mondo secondo la Bibbia.
Le divergenze tra la versione biblica e la storia alienista sumera non sono dunque da ricercare nei fatti a noi
pervenuti, perché la corrispondenza fra il racconto biblico e quello lasciatoci dai sumeri esiste, ed è piuttosto
evidente. Le differenze non sono nei fatti, ma nelle spiegazioni di quei fatti; vale a dire, in tutte quelle
informazioni che i popoli antidiluviani non potevano verificare direttamente ma che ricevettero dagli
Anunnaki. Ad esempio, il loro nome; chi o che cosa fossero; la loro provenienza (il pianeta Nibiru); il motivo
per cui si trovavano sulla Terra; il fatto di aver creato il genere umano in una fase precedente della loro
storia; il loro presunto ritorno su Nibiru di fronte al cataclisma del diluvio universale.
Per quanto ne sappiamo, nessuna di queste informazioni poteva essere verificata dai popoli con cui gli
Anunnaki vennero in contatto.
Questi dati devono essere giunti dagli stessi visitatori celesti, comunicati ai popoli antidiluviani, registrati dai
sumeri, pervenuti fino a noi ed infine elaborati in tempi recenti, in chiave marcatamente anticristiana, da
alcuni divulgatori.
In pratica, le divergenze fra la storia biblica e quella alienista sono tutte riconducibili al fatto che gli Anunnaki,
una volta scesi sulla Terra, avrebbero mentito circa la loro provenienza, la loro natura, i loro obbiettivi e la
loro sorte. Un po' come fanno gli ‘alieni’ da quasi un secolo.
Questo farebbe dei demoni una masnada di bugiardi. Ma non mi dire!!
Ma tu ovviamente sei libero di credere alla loro storia.

I Piedi di Ferro e Argilla

Arrivati a questo punto è interessante tornare alla visione della


statua al cap. 2 di Daniele, quella che mostra i piedi con 10 dita
che sono il regno finale diviso in 10 aree.
Daniele specifica anche che: “come tu hai visto il ferro
mescolato con la molle argilla, essi si mescoleranno per seme
umano ma non si uniranno l’uno all’altro, esattamente come il
ferro non si amalgama con l’argilla” (v. 43).
Interessante. La caratteristica primaria del regno della fine sarà un’unione sessuale, o per meglio dire
genetica (“per seme umano”) che non porta ad alcuna vera unione perché fatta tra due sostanze di natura
incompatibile tra loro. Le immagini utilizzate dell’argilla e del ferro non lasciano dubbi su questo.
Qualcuno propone che si stia parlando di gruppi etnici e popoli forzatamente inclusi in un Ordine Mondiale
ma che non si amalgamano davvero tra di loro a livello sociale, religioso o culturale. Tuttavia, questa
spiegazione pone tre problemi.
Il primo è che la colonizzazione forzata è una delle principali ragioni di conflitto nella storia del mondo.
L’impero romano e tutti i regimi imperialisti che lo hanno preceduto e seguito hanno avuto una marea di
problemi nel tentare di unificare popoli diversissimi inglobati in un unico impero. Se si trattasse di questo,
allora anche le gambe di ferro e tutte le altre parti della statua dovrebbero avere questa caratteristica.
111
Il secondo problema è che, secondo Rivelazione, al tempo del regno finale tutti i popoli saranno uniti a livello
economico, sociale, politico e religioso, come una specie di organismo animato da una sola mente e un solo
spirito, quello dell’errore. Si potrebbe anzi dire che se c’è un aspetto caratteristico dei piedi soltanto, a parte
l’unione genetica tra esseri di diversa natura, è proprio questa unità e compattezza globali dietro
all’Anticristo e al Grande Inganno che lo accompagna.
Il terzo punto è che questa commistione di ferro e argilla riguarda, in modo specifico, un’unione per seme
umano, e dunque genetica, tra sostanze immiscibili; tra seme (DNA) umano e qualcosa di natura estranea,
o se vogliamo, aliena.
Questo riferimento al seme ci ricorda Genesi 3:15 quando Dio disse al serpente: “E io porrò inimicizia fra te
e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno”. La parola
qui tradotta con seme compare 22 volte nel Vecchio Testamento ed è sempre tradotta come discendenza,
discendenti o progenie. Sappiamo che la progenie della donna che schiaccia la testa del serpente è Gesù. Ma
cosa si intende esattamente per progenie di Satana?
Limitare la progenie di Satana a tutti i malvagi del mondo, come descritti ad esempio in 1 Giovanni 3:10,
dovrebbe indicare, per coerenza, che anche la progenie della donna sono tutti i giusti (i figli di Dio). Tuttavia,
sappiamo che questo passo si riferisce in modo specifico a Cristo, nato da donna. Se Gesù è progenie della
donna in quanto condivide con noi umani un bagaglio genetico, essendo nato da Maria, ha senso pensare
che anche la progenie di Satana condivida con lui uno stesso bagaglio genetico, a livello fisico: DNA angelico
in un corpo umano. Questo è già avvenuto al tempo di Noè con l’unione innaturale tra demoni e donne.
Accade occasionalmente oggi, soprattutto dagli anni ’50, tramite esperienze sessuali tra umani e demoni
oppure umani e ‘alieni’. Nel prossimo futuro riguarderà una manipolazione genetica demoni-umani su larga
scala attraverso il marchio della Bestia.
Nei piedi della statua di Daniele si trova un’ulteriore conferma del fatto che l’ultimo regno sarà caratterizzato
dall’unione fisica tra due categorie di esseri aventi carne estranea; demoni che di nuovo, come ai tempi di
Noè, cercheranno di contaminare il DNA umano mischiandolo con la propria carne.
Conclusione

Nella prima parte dello studio abbiamo analizzato le caratteristiche della ‘Bestia’ di Rivelazione: il futuro
regno dell’Anticristo sarà una specie di ottavo che riproporrà la caratteristica demoniaca di uno di sette
regni passati. Abbiamo ristretto il campo dei candidati ai primi cinque, e poi ai primi due.
Dalle parole di Gesù e tenendo conto del fatto che la Bestia sale dall’abisso abbiamo ipotizzato che l’ottavo
riproporrà la caratteristica del mondo antidiluviano, cioè un’interazione anormale tra uomini e angeli caduti.
Stabilito il 1948 come data dell’inizio dell’ultima generazione degli ultimi tempi, abbiamo scoperto che il
fenomeno più originale da quell’anno in poi è un’esplosione di interazioni con UFO e alieni.
Dopo aver analizzato le caratteristiche di queste interazioni e i loro legami con il mondo dell’occulto abbiamo
concluso che gli UFO sono l’attività di demoni che rispecchiano le caratteristiche dei servitori di Satana.
Abbiamo analizzato le prove dell’arrivo di ‘visitatori celesti’ e dei giganti nell’antichità, sia nella Bibbia che
nei reperti archeologici.
A questo punto ci siamo scontrati con due possibili modelli interpretativi.
Il primo, la tesi ‘alienista’, parte dal presupposto che la versione che gli Anunnaki fornirono ai Sumeri (i quali
ci raccontano il mondo antidiluviano) sia la verità, e che la Bibbia sia una rielaborazione successiva in chiave
monoteistica. Esseri venuti dal cielo, molto simili agli odierni alieni, modificarono gli uomini a livello genetico
portando sfruttamento, conoscenza avanzatissima e sparendo dopo il diluvio. Uno di questi esseri celesti,
simboleggiato dal serpente, interagì con ‘Adam’ e sua moglie mentre si trovavano nel giardino di E.DIN.
Fin qui, la Bibbia dice le stesse cose; tuttavia la Bibbia non può essere vera, e sono gli alieni ad aver generato
nelle religioni l’idea dei demoni, degli angeli e di Dio.
Il secondo modello nasce nel momento in cui indaghiamo sull’identità e le intenzioni di questi esseri.
La Bibbia ci informa che gli elohim furono demoni che corruppero la Terra a livello sia morale che genetico
prima di finire nel Tartaro. Ci informa anche che Satana, in forma di serpente, ingannò l’uomo e la donna
promettendo loro di diventare come Dio (elohim). Da allora Satana perpetua questa stessa menzogna
ribaltando il significato del peccato in Eden11. Gli Anunnaki (leggi: demoni in forma di alieni) mentirono ai 112
Sumeri, esattamente come mentono a noi da duemila anni.
Il presupposto di questa seconda visione è unicamente che la Bibbia sia la fonte più attendibile, in quanto
supera tutti i test possibili e verificabili sulla sua ispirazione. A questo secondo modello aderiscono tutte le
persone che si sono prese il disturbo di cercare la Verità e di mettere i comandamenti di Gesù in pratica, e
convincere qualcuno a fare questo non rientra negli obbiettivi di questo libro. Per chi non avesse fede nella
Bibbia restano tuttavia le molte buone ragioni che hanno spinto ufologi agnostici e atei ad associare gli
‘alieni’ ad esseri metafisici malevoli e bugiardi.
Chi avrà ragione?
L’aspetto letale del Grande Inganno è proprio questo: che non esistono molti fattori oggettivi per cui la
versione alienista della storia umana debba essere preferibile a quella biblica, e quelli che esistono
presuppongono un rapporto personale con lo Spirito e una sperimentazione pratica della sua Parola.
Dunque tutto si riduce a un atto di fede, in un senso o nell’altro.
Ad esempio, riguardo all’osservazione secondo cui la Bibbia è stata scritta dopo il racconto sumero e quindi
sarebbe un’interpolazione successiva della verità, riscritta in chiave monoteistica sotto l’influsso di un alieno
rivale, la sola risposta sta nell’opinione che uno decide di farsi della Bibbia.
Se Dio esiste e l’ha davvero ispirata allora si tratta di un libro sovrannaturale che resiste a ogni tipo di attacco,
che contiene numerose profezie avveratesi puntualmente, principi in grado di cambiare la vita di chi li mette
in pratica e una chiave di lettura del sovrannaturale (angeli, demoni, guarigioni, miracoli, manifestazioni
dello Spirito…) assolutamente e sperimentalmente vera. Questa è la perfetta descrizione della Bibbia
secondo la nostra personale esperienza, E SPERIAMO ANCHE QUELLA DI CHIUNQUE SI DEFINISCE CREDENTE.
Se la tua fede è fondata sulla roccia del mettere in pratica, allora i demoni che hanno mentito ai popoli
antidiluviani circa la loro identità, provenienza e scopi, spacciandosi per alieni a bordo di UFO, sono gli stessi
demoni che oggi mentono circa la loro identità, provenienza e scopi spacciandosi per alieni a bordo di UFO.
Se invece sei un uditore ma non facitore della Parola, allora la tua fede nella Bibbia potrebbe non passare il
test del Grande Inganno. Potresti ritrovarti a credere a spiriti che ancora oggi mentono in modo sistematico,
la cui attività è costantemente malevola e che sono stranamente ostili alla Bibbia; al tempo stesso, potresti
illuderti di aver finalmente trovato le risposte a domande che ti hanno sempre tormentato.
Ma presto o tardi, questa strada ti porterà a una sola conclusione. Se la storia che gli Anunnaki fornirono ai
popoli antidiluviani corrisponde alla verità sull’origine della civiltà umana, allora un Dio personale e Creatore
del cielo e della Terra probabilmente non esiste, e se esiste certamente non è il Dio descritto nella Bibbia.
Prima però, devi sapere che gli ‘alieni’ stanno per tornare.
Dal momento che ogni volta che stabiliscono un contatto portano un messaggio, sentiamo cos’hanno da
dire. Ascoltiamo i loro messaggi prendendo nota, per chi non lo sapesse, che i moderni E.T. affermano di
essere gli stessi alieni giunti prima del diluvio.

113
Note

1. Keith Arthur, citato in Did Man Just Happen? Di W.A. Criswell, p. 46


2. David Allen Lewis e Robert Shreckhise: UFO: End-Time Delusion, New Leaf Press, 19913
3. UFO: End Time Delusion – True Predictions and Bible Prophecy, David A. Lewis, video youtube:
(https://www.youtube.com/watch?v=AVVCiA-WA-Q
4. David Allen Lewis e Robert Shrekhise, UFO: End-Time Delusion, pag. 68-69, 1991
5. "The Sumerian king list: translation". etcsl.orinst.ox.ac.uk. Archiviato dall’originale il 2008-05-08
6. Mauro Biglino, Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia, Uno Editori.
7. Lee Strobel, The Case for Miracles: a Journalist Investigates Evidence for the Supernatural, Zondervan, 2018.
8. Benché la parola ‘Trinità’ non compaia da nessuna parte nella Bibbia, il concetto di un solo Dio in tre persone distinte
è presente in modo costante sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. È importante precisare che per ‘Trinità’ non
si intende un unico Dio che si manifesta di volta in volta in tre Persone diverse (che è l’errore noto come
Unitarianesimo) bensì tre distinte Persone che coesistono contemporaneamente, e che insieme costituiscono il solo
vero Dio.
9. Ad esempio, echād può esprimere unità e armonia dei molti: «E tutto il popolo rispose con una sola voce e disse…»
(Es. 24,3; ossia all’unisono); può indicare due cose con lo stesso significato, come quando Giuseppe interpretò il
sogno di faraone e gli disse: «Il sogno del faraone è uno [solo]», ossia due sogni con un solo significato (Gen. 41,25).
l termine echād può essere usato anche in senso distributivo: «un uomo per tribù» (Deut. 1,23); oppure “ognuno di
essi” (Giu. 8,18).
10. Ad esempio, gli ebrei sostengono che l’uso del plurale elohim costituisca una specie di plurale maiestatis, una
forma di rispetto. Sostengono inoltre che echad indica anche l’unicità assoluta, ma gli esempi che portano per
sostenere questa idea sono spesso quelli che si traducono come ‘uno tra molti’. In alcuni casi si affermano cose
inesatte, come ad esempio che yachid viene usato quando Dio avrebbe detto ad Abramo: “Prendi ora tuo figlio, il
tuo unico [yachìd], colui che ami” mentre questi aveva altri sette figli, e che quindi yachid non indica l’unicità
assoluta. Tuttavia, quando Dio gli disse questa frase Abramo non aveva ancora nemmeno preso Chetura per moglie.
Ismaele era già nato, ma Isacco era per Abramo il suo unico nato da Sara, colui che Abramo amava. Isacco era
certamente speciale, e in questo era unico (non unico tra molti, né unico in senso composto). 114
11. Le Religioni Misteriche, o Misteri, risalgono al passato più remoto della storia umana e sono il nucleo della mitologia
e delle società segrete, Massoneria, Illuminati e in generale del più autentico culto a Lucifero. Secondo questa visione
gnostica Yahwe, Dio malvagio, sadico e megalomane, aveva creato Adamo e sua moglie rinchiudendoli in Eden, una
specie di ‘Truman show’ a cielo aperto, lasciandoli come cavie di laboratorio in preda all’ignoranza perpetua circa il
loro vero potenziale. Tuttavia Lucifero, mosso a compassione e indignato per tale iniquo trattamento, decise di
sfidare il Dio Tiranno e rivelare all’uomo la conoscenza segreta (gnosi) su come diventare egli stesso Dio. Secondo i
greci ad esempio, che narrano l’epica di Lucifero nel mito di Prometeo, questi portò all’uomo il fuoco della
conoscenza segreta (‘sarai come Dio’) dentro un gambo di finocchio, immagine che è all’origine della torcia dei giochi
olimpici greci e di monumenti massonici come la Statua della Libertà di New York. Per questo peccato terribile, Dio
lo punì atrocemente incatenando il nostro eroe alle rupi della Scizia, i monti Urali, e mandando un’aquila che ogni
giorno gli rodeva il fegato. Questa filosofia è nota anche come Gnosticismo.
Lo stesso mito di Lucifero è raccontato nell’epica egizia di Iside, Osiride e Horus, la cui simbologia è alla base dei
rituali della massoneria e di altre simili società segrete.
L’occultista Alice Bailey scrisse nel 1957 (sotto dettatura dei suoi ‘spiriti guida’) un tomo intitolato
‘L’Esternalizzazione della Gerarchia’ pubblicato da Lucis Trust (precedentemente Lucifer Trust) in cui espone il piano
dell’élite di rendere questa simbologia parte della cultura popolare. L’operazione è iniziata, come predetto da Bailey,
nel 1975 e comprende simboli ormai noti e onnipresenti quali l’occhio, la croce spezzata (il cosiddetto ‘simbolo della
pace’), la piramide ecc. Molta di questa esternalizzazione è avvenuta attraverso Hollywood, tramite film cult quali
The Truman Show o 2001 Odissea nello Spazio. L’analisi di quest’ultimo film di Kubrik, insieme ai fondamenti delle
Religioni Misteriche, si possono ascoltare nelle registrazioni in inglese della fondamentale opera di divulgazione via
radio di William M. Cooper, assassinato nel 2001, intitolata Mystery Babylon. Se riuscite a trovarla.
12
STANNO ARRIVANDO

Noi siamo da tempo pronti a manifestare un imponente intervento di natura globale,


per portare in salvo il nuovo popolo di Dio.
Dalla Confederazione dei Pianeti Evoluti, tramite Giuliano Falciani
Venerdì 2 Novembre 2018, ore 16:55

Durante una seduta di channelling (comunicazione spiritica) con esseri extraterrestri, Scott Jones e Angela
Smith, esperta della pratica esoterica di proiezione astrale, cioè i viaggi fuori dal corpo, rivolsero alle entità
un questionario relativo a diciannove specie extraterrestri, una delle quali erano gli Anunnaki. Quando
durante questa ‘comunicazione cosmica’ domandarono se le altre specie avessero criticato gli Anunnaki per
aver sfruttato gli esseri umani come schiavi, il corrispondente ‘Anunnaki’ rispose che: “gli umani sono i nostri
figli; noi lavoriamo insieme” 1.
I dettagli del prossimo arrivo e dei sinistri piani di Satana per ingannare il mondo sono espressi al meglio
nelle parole dei contattati, persone in costante comunicazione con gli ‘alieni’.
Ecco cosa ci racconta Gennaro Pepe, medico psicoterapeuta e ipnoterapeuta che si occupa da anni del
fenomeno dei rapimenti (detti anche ‘adduzioni’) alieni:

“Un mio paziente addotto… è sicuro che gli extraterrestri si manifesteranno pubblicamente molto
presto. In verità non è l’unico a pensarlo: quasi tutti gli addotti che seguo provano da tempo una
forte inquietudine interiore che, lentamente, si sta trasformando nella chiara sensazione che
qualcosa stia per accadere e che “loro” (gli ET) stiano per arrivare… si presuppone che le
115
informazioni sul futuro dell’Umanità, trasmesse in questi anni dagli alieni tramite i loro contatti
terrestri, dovranno realizzarsi presto. Noi sappiamo che gli addotti sono persone preparate ad
affrontare una situazione planetaria non molto piacevole, attraverso la quale però una parte
dell’Umanità stessa potrà finalmente effettuare un salto di coscienza che permetterà di vivere in
armonia con l’ambiente che ci circonda e con le energie spirituali a noi vicine. (…) Il discorso…
diviene più chiaro se a tutto questo abbiniamo l’aspetto religioso che spesso emerge dai discorsi
degli addotti: in quest’ottica infatti, il grande mutamento, lo sconvolgimento, quel “qualcosa” a cui
accennavo prima diviene il campo di battaglia finale dell’eterna lotta tra le forze del bene e le forze
del male” 2.

In un’intervista di Gianluca Santaniello a due contattati dagli alieni di nome Antonio Urzi e Simona Sibilla,
pubblicata sul sito Nonsiamosoli.com, Sibilla ha affermato 3:

“Sono in contatto con esseri appartenenti al piano “esecutivo”, i famosi “Grigi”: sono dei militari
a tutti gli effetti e hanno svariate mansioni. Alcuni provengono da altri mondi ed altre
dimensioni, alcuni sono vere e proprie entità biologiche artificiali, dei veri robot creati
appositamente per determinati scopi. Durante le visite spesso non c’è dialogo, salvo in alcuni
episodi dove mi trasmettono per via telepatica concetti che mi riguardano... Antonio, a differenza
di me, ha avuto esperienze non solo con questa tipologia di esseri, ma ha avuto due incontri con
esseri di tipo umano provenienti da costellazioni già conosciute”.

Alla domanda: “quand’è che ci sarà un contatto globale esplicito?” Simona Sibilla ha risposto:

“Si prevede un contatto globale molto presto, ma date precise nessuno le conosce. Sicuramente
sarete al corrente delle manifestazioni multiple delle attività aeree di oggetti volanti non
convenzionali sulle più grandi città del pianeta, nonché della smisurata crescita dei “prodigi” e
segni “divini” in ogni angolo del globo... L’unica cosa che possiamo dire, volenti o nolenti, è che
molto presto tutti saranno spettatori dell’ascesa in terra di questi esseri cosmici con i loro
incredibili mezzi volanti, quelli che tutti chiamano con la sigla logora di… UFO.
Questi esseri, quell’Essere cosmico che 2.000 anni fa promise il suo ritorno sulle “nuvole del
cielo”… di questo sappiamo abbastanza per essere sicuri che ciò avvenga. Senza ombra di
dubbio questo evento stravolgerà ogni concetto di umana natura, annientando ogni forma-
pensiero ideologico, politico e religioso, così ogni forma di fanatismo, ponendo fine una volta
per tutte a questo processo degenerativo della vita tutta, passata da una fase critica ad una fase
iper-caotica. Nessuno potrà impedire questo”.

Dichiarazioni che fanno certamente suonare cento campanelli d’allarme nella mente di chiunque abbia
studiato Rivelazione da una prospettiva cristiana. Il contattato, che possiamo a questo punto definire la
versione 3.0 del classico medium, associa il moltiplicarsi delle apparizioni UFO alla crescita dei segni e
dei prodigi in ogni angolo del globo. Perfino il risveglio della chiesa che finalmente inizia a predicare con
potenza e guarigioni, come Gesù ha ordinato, diventa il pretesto per dare credito agli ‘alieni’. Cosa del
tutto logica se Gesù non è altri che l’Essere cosmico inviatoci duemila anni fa, e la promessa del suo
ritorno si adempie con l’invasione aliena del prossimo futuro.
Come giustamente osservato dalla medium: “questo evento stravolgerà ogni concetto di umana natura,
annientando ogni forma-pensiero ideologico, politico e religioso”. Sarà il fattore unificante di tutte le
nazioni e di tutte le religioni intorno all’Anticristo Cosmico. E senza dubbio porrà fine, o almeno ci
proverà, ad “ogni forma di fanatismo”: per esempio, quella di restare attaccati al cristianesimo biblico.
Iniziamo a vedere l’enorme portata dell’inganno.
Ma ascoltiamo altri messaggi. Sono presi da un sito di ufologi e contattati4, persone che ricevono
regolarmente messaggi da entità che si definiscono alieni da altri pianeti: in particolare lo ‘stigmatizzato’
Giorgio Bongiovanni e Antonio Urzi. Le entità che comunicano con loro si attribuiscono l’appellativo di
“Setun Shenar e i Fratelli della Luce”. Affermano di far parte di una Confederazione di alieni provenienti
da diverse parti del cosmo:
116
Abbiamo già rivelato in precedenti comunicati che questo tipo di contatto bilaterale tra noi,
il nostro operatore Giorgio Bongiovanni e Antonio Urzi fa parte di un disegno ben preciso:
il contatto massivo tra noi e voi abitanti della terra.
Vi preghiamo di prendere atto di questa metodologia operativa che noi alieni, come voi ci definite,
stiamo ponendo in essere e presto sarete in molti, a migliaia, ad essere testimoni diretti delle nostre
manifestazioni nei cieli d'Italia e di tutto il mondo!
Questo programma verrà completato quando atterreranno fisicamente le nostre astronavi e
si mostreranno a voi i piloti nostri fratelli. Saremo noi stessi, quindi, a trasmettere direttamente
l'ultimo messaggio all'umanità insieme agli operatori che noi abbiamo scelto.
Il messaggio vi dirà, una volta per tutte, che noi siamo gli angeli di ieri e gli extraterrestri di sempre
al servizio del genio divino Gesù–Cristo e approfondirà un concetto indispensabile per voi tutti!
Concetto che qui, in brevissima sintesi, vi esponiamo con una domanda specifica:
abitanti della terra, volete vivere o volete morire?!
Aspetteremo con ansia la vostra ultima e decisiva risposta!
Pace!
Setun Shenar e i fratelli della luce salutano
25 maggio 2020, Pianeta Terra

Chiaro! Sono loro, gli extraterrestri, gli angeli di ieri al servizio dell’alieno-genio Gesù Cristo. Il contatto
massivo è alle porte.
Sul fatto che le manifestazioni nei cieli stiano diventando sempre più numerose e il numero degli ‘operatori’
scelti dagli alieni stia crescendo non ci sono dubbi. Oltre a questo, dopo decenni di apparizioni fugaci in
luoghi isolati gli UFO stanno iniziando a comparire in massa sulle città, in luoghi affollati e perfino
direttamente di fronte alle telecamere (come ad esempio a Managua, in Nicaragua, il 30 maggio 2019).
Nel 2020 in particolare c’è stato un significativo incremento di apparizioni e interazione con UFO e alieni. La
tendenza è in rapido aumento.
Ecco cos’altro gli alieni della Confederazione dicono sul cattolicesimo e, soprattutto, sul ritorno di Gesù:

Apprezziamo il massimo rappresentante della chiesa cattolica, fondata da Gesù Cristo, quando esprime
parole che riflettono la giustizia di Dio. Ci auguriamo che anche su altri temi scottanti che attanagliano
il pianeta terra, il pontefice dei cristiani cattolici possa… annunciare il prossimo compimento della profezia
della seconda venuta di cristo annunciata dai vangeli degli apostoli.
Pace al di sopra di tutte le frontiere.
Setun Shenar e i Fratelli della Luce salutano
Pianeta Terra, 25 Aprile 2020. Ore 22:49

Quale sarà il compimento della profezia? Ovviamente il ritorno degli alieni sulla Terra, e ‘Cristo’ sarà tra loro.
Un ‘Cristo’ che come vedremo sarà contemporaneamente anche il Mahdi dei musulmani, Kalki dell’Induismo
e il Gesù/Isa dell’Islam (il quale, secondo la tradizione islamica, al suo ritorno proclamerà leader del mondo
il Mahdi, cioè l’Anticristo). La versione aliena della fine del mondo continua:

Come già vi abbiamo detto in precedenti comunicati noi, extraterrestri, abbiamo un piano di
intervento strategico per poter porre in salvo alcuni milioni di esseri umani idonei a poter ereditare un
nuovo cielo e una nuova terra. Vi è stato promesso un nuovo regno di pace e d’amore
dal genio solare cristo e questa promessa si compirà, siatene certi!
In verità, la terra non è il solo ed unico pianeta ad ospitare la vita umana e il Regno di Dio. Sono
miliardi di miliardi di miliardi i mondi che nell'universo hanno realizzato la super civiltà
dell'amore, della pace e della giustizia, grazie alla redenzione offerta dalla luce cristica.
(…) Ancora, per vostra scelta amara e triste, brancolate nel buio e rischiate l'autodistruzione.
Ciò rammarica molto i nostri spiriti. Malgrado tutto, ai nostri amici e fratelli della terra, i buoni e
giusti, vogliamo comunque ricordare e confermare la nostra presenza e il nostro fraterno sostegno, 117
ricordando loro che la Confederazione Celeste è all'opera e presto si manifesterà al mondo con tutta la
potenza e la gloria divina e sarà coordinata e diretta dal Genio Solare Cristo, figlio di Dio.
Pace sulla terra!
Setun Shenar e la Fratellanza Cosmica dei Fratelli di Luce salutano
Pianeta Terra, 4 agosto 2013. Ore 17:00
(messaggio ricevuto da Giorgio Bongiovanni)

Questo progetto di ‘portare in salvo’ milioni di esseri umani, caricandoli sulle astronavi e scaricandoli chissà
dove, merita un appunto mentale per quando parleremo del rapimento.
Da un’altra intervista datata 4 giugno 2020 un’altra medium, Francesca Panfili, parla dei messaggi dagli
extraterrestri ai contattati e ci informa dei seguenti importanti elementi sul cristianesimo:

Intervistatore: Quali sono i piani del Cielo per questo pianeta e in questo momento secondo queste
intelligenze superiori?

“Loro… interagiscono con le dimensioni superiori e con gli esseri di luce e con quello che a volte
voi chiamate ‘il cielo’. Loro sentono e vivono questo: l’epoca in cui stiamo vivendo è l’epoca più
dura e più difficile della storia dell’umanità. È un momento in cui c’è sofferenza, tristezza,
imposizione, violenza, dittature mascherate da democrazie, democrazie infiltrate da demoni che
calpestano la gente.
Questi esseri sono la resistenza, loro sono la nuova rivoluzione, la rivoluzione armata ma armata
di idee, progetti e valori. Loro sono la nuova rivoluzione armata di profezie che vengono da altre dimensioni
e che minacciano, intimano e ammoniscono i potenti del mondo. Questi esseri sono una cellula
rivoluzionaria che si sta trasformando in un esercito e che è l’avanguardia di una armata potente che
sta per arrivare sulla terra… il piano del cielo sono loro, noi, i giovani, gli esseri immortali che sono
qui adesso nell’ultimo tempo dell’umanità e che il male questa volta non riuscirà ad uccidere perché
è arrivato il tempo dei tempi, il tempo della seconda venuta di nostro Signore che disse: ‘chi crede in me
non morirà mai’ (…) Questo permetterà a coloro che si stanno reincarnando con il karma di fare un
salto evolutivo immediato e di evitare tutte le reincarnazioni, con una reincarnazione sola, credendo
nell’extraterrestre… si avrà così una promozione e non si faranno più reincarnazioni”.

Sulla missione di Setun Shenar:

“Setun Shenar, Aredos, Semarus e altri sono gli esseri di luce che accompagnano da migliaia di anni
colui che offre un’opportunità evolutiva all’umanità. Oggi vogliamo rivelarvi questo: loro fanno
parte dei dodici apostoli e dei discepoli degli apostoli. Alcuni tra gli apostoli e tra i loro discepoli sono
oggi incarnati sulla terra, mentre altri non lo sono. Questi esseri appartengono alla confederazione
interstellare e sono al servizio della luce cristica, come lo furono duemila anni fa”.
Sono loro gli angeli di ieri e gli extraterrestri di sempre. Inculcatevelo tutti nella mente che gli angeli
di ieri sono gli extraterrestri di sempre. Non esistono gli angioletti, esistono questi esseri. La rivelazione
che gli immortali sulla terra portano al mondo è che la realtà extraterrestre si unifica con il messaggio del
vangelo di Cristo”.

Già, faremmo meglio ad inculcarcelo bene nella mente: gli angeli di ieri sono gli extraterrestri di sempre!
Non però gli angeli che servono Dio e i suoi figli, ma gli angeli caduti che servono Satana e quelli che
abbandonarono il cielo per unirsi alle figlie degli uomini.
E un’altra cosa faremmo bene a tenere a mente: l’invasione extraterrestre che sta per arrivare promuoverà
non soltanto ‘giustizia sociale’, ecologia, reincarnazione e karma, ma dichiarerà di adempiere le profezie
della Seconda Venuta di Cristo; dichiarerà che gli apostoli erano alieni, che il vero messaggio di Gesù non è
la croce che salva chi si ravvede, si battezza e vive in santità, bensì la ‘luce cristica’ cosmica universale che
dichiara l’uomo Dio; che la salvezza consiste nel saltare le reincarnazioni mediante la fede nell’extraterrestre
e soprattutto, che la realtà extraterrestre si unifica con il messaggio del vangelo di Cristo.
Chiunque non sarà saldo nella sua fede nella Bibbia, chiunque non sarà guidato dallo Spirito, cadrà.
118
Quanto a Gesù, le rivelazioni degli ‘extraterrestri’ dell’odierna Confederazione ricalcano quasi alla lettera le
insulse favole che spiriti guida ed entità ‘aliene’ hanno rivelato in passato, tramite tecniche di spiritismo, a
M.me Blavatsky, Alice Bailey e un’infinità di altri channeller New Age:

“Negli anni prima della missione pubblica, Gesù viaggiò in molte parti del mondo. In uno di questi
viaggi chiese a Giovanni Battista di accompagnarlo e i due si recarono in Tibet dove visitarono i
monaci della quarta dimensione che vivono nei templi a 8.000 metri di altitudine. Fu in questo
viaggio che Giovanni Battista e Gesù ricordarono le loro vite in Atlantide e quando arrivarono al
monastero del Tibet videro questi grandi maestri ascesi che gli fecero lezione spirituale perché gli
serviva per la missione in Palestina. Non ci sorprendiamo che questi maestri tibetani ascesi,
quando arrivò Gesù di Nazaret accompagnato dal Battista, si inginocchiarono e dissero: ‘tu sei il
nostro signore, Re dell’universo’. Gesù… viaggiava nelle astronavi e in due viaggi chiese al Battista
di accompagnarlo come suo servitore e fratello, questo lui lo ricorda come se fosse oggi”.

Le somiglianze con il messaggio ‘cristico’ della New Age sono incredibili, quasi quanto l’assurdità di questa
storia. Ricordiamo che il ‘Cristo’ del movimento New Age è: “un semplice uomo che è riuscito ad
attualizzare la divinità inerente in ognuno di noi e che, nel processo di raggiungimento della sua
personale Unità con la ‘Coscienza Cosmica’, ci ha lasciato un esempio da seguire” 5. Secondo Elliot Miller:
“Nella New Age non ci sarà alcun posto confortevole (e più probabilmente, nessuno tollerabile) per il
vero cristianesimo… Il regime dell’Acquario alla fine giustificherà la persecuzione dei cristiani” 6.
Per il regime universale dittatoriale dell’Acquario, finalmente implementato dai ‘fratelli cosmici’,
perseguitare i cristiani sarà una disposizione naturale. Verranno imposte leggi fondate sulla ‘evoluzione della
coscienza’ per la sicurezza e la sopravvivenza della popolazione e del genere umano in generale.
Quando i veri cristiani non si conformeranno a queste leggi, diventeranno nemici dello Stato o una minaccia
primaria. Sarà preciso dovere morale di ogni cittadino e governo perseguitare e uccidere, con giusta causa,
gli individui che rifiutano di conformarsi: il tutto ovviamente per il bene del pianeta.
CONCLUSIONE
Con queste prime due sezioni crediamo di aver identificato il nostro fattore x, l’Ottavo in grado di provocare
lo stupore planetario e di unificare tutte le religioni sotto l’Anticristo. Arrivati a questo punto abbiamo anche
valutato altre ipotesi, ma nessuna di esse soddisfa tutti i requisiti fondamentali della Bestia.
Il messaggio New Age dei ‘maestri ascesi’, ad esempio, ha influenzato molto la società moderna e
contemporanea ma non esercita alcuna particolare attrattiva su atei, agnostici, musulmani o sugli ebrei. Si
è infiltrato nelle chiese ma non ha la forza di riscrivere la storia del cristianesimo. Ha proposto vari leader,
nessuno dei quali neanche lontanamente in grado di unificare tutte le religioni. Ha preparato parte del
mondo al Grande Inganno, ma non è in sé stesso l’Inganno finale.
La ricostruzione del terzo tempio ebraico potrebbe forse (con un grande, grandissimo sforzo di
immaginazione) portare accordo e pace tra le tre grandi religioni monoteistiche, ma certamente non
darebbe alcun motivo agli atei, agli agnostici e ai membri di tutte le altre religioni di cambiare fede, né di
adorare l’eventuale leader in grado di realizzare questo progetto. Non provocherebbe nemmeno lo stupore
planetario che è caratteristica essenziale del regno dell’Anticristo.
Un movimento globale di denuncia dei ‘poteri occulti’ dietro alla finanza, alla politica e alla società mondiale,
che recentemente sembra prendere forma, potrebbe ispirare molti ma non darebbe a nessuna persona
religiosa un valido motivo per abbandonare la propria fede.
Un eventuale rapimento pre-tribolazione di milioni di credenti e dei bambini getterebbe il mondo nel caos,
ma come questo evento dovrebbe portare il mondo allo stupore e all’adorazione di un leader planetario è
tutt’altro che chiaro. Inoltre, né questa né le precedenti ipotesi hanno niente a che fare con un regno antico
che torna, né hanno alcun legame con il 1948.
Lo stesso vale per una Terza Guerra Mondiale o un Nuovo Ordine Mondiale iper-tecnologico in grado di
controllare la nostra mente. Terrore, schiavitù e morte difficilmente producono meraviglia ed entusiastica
adorazione, né possono definirsi una realtà che era scomparsa da millenni e torna all’improvviso.
Infine, le più recenti teorie sul transumanesimo (di cui parliamo meglio al cap. 22) basate sul miglioramento 119
dell’uomo tramite l’inserimento di DNA demoniaco sono lo scenario che più si avvicina ai parametri di
Rivelazione. Al mondo distopico che ci prospettano, fatto di controllo mentale uomo-macchina, eserciti di
Robocop e coscienza artificiale, mancano però due degli aspetti primari del Grande Inganno: lo stupore
universale e l’entusiastica fusione tra tutte le fedi del mondo. Tutta la forza del transumanesimo si concentra
negli effetti devastanti del futuro marchio. Tuttavia, Rivelazione è piuttosto chiara nel dire che non saranno
masse di zombie microchippate ad andare dietro alla Bestia, bensì “tutta la Terra, meravigliata”. I popoli
grideranno: “chi è simile alla Bestia, e chi può competere con lei?!” e lo faranno prima di aver preso il
marchio. Quindi prima di una qualunque manipolazione di tipo transumanista.
La verità è che non c’è nessun evento, nessun personaggio, nessuno scenario finora proposto in grado di
provocare le reazioni e gli eventi che Rivelazione descrive. Nessuno capace di includere, realisticamente,
tutti i parametri del Regno della Bestia.
Nessuno, tranne uno.
Un’invasione ‘aliena’ demoniaca su scala mondiale, autentica, visibile, documentata da tutti i notiziari del
mondo e seguita da unioni genetiche tra uomini e presunti esseri extraterrestri può realisticamente
adempierli tutti, e in brevissimo tempo.
È il ritorno dell’aspetto demoniaco di un regno passato e poi scomparso, l’ottavo. È il solo ed unico segno
distintivo da quando il fico germoglia, il 1948. Adempirà la visione del ferro e dell’argilla di Daniele 2. Sale
dall’abisso, o Tartaro, dimora dei demoni antidiluviani. Susciterà senza dubbio lo stupore planetario di cui la
Bibbia parla. Confermando la storia del mondo in chiave alienista, avrà la forza di assorbire e unificare tutte
le religioni e anche tutti gli atei. Potrà soggiogare le maggiori potenze militari del mondo, scatenare o
fermare una guerra, il tutto con pretese di pace e sicurezza. Potrà proporre un leader dalle caratteristiche
sia umane che demoniache a capo del mondo, il suo profeta e magari anche i dieci leader che li precedono.
Potrà operare senza sforzo la distruzione del Vaticano. Potrà simulare una finta resurrezione nel suo leader.
Potrà facilmente permettere al suo leader di proclamarsi Dio, elohim, un Dio straniero di cui i nostri padri
non hanno mai sentito parlare. Potrà operare miracoli e prodigi sovrannaturali, offrendo una spiegazione
non biblica totalmente plausibile. Potrà simulare sia il ritorno di Cristo che il rapimento pre-tribolazione,
portando milioni di entusiasti chissà dove sulle astronavi. Potrà convincere il mondo che l’eliminazione fisica
dei ‘fondamentalisti’ è indispensabile per il salto evoluzionistico dell’umanità. Potrà offrire questo ‘salto’
nella forma di un marchio che alteri in modo permanente il DNA umano, come ai tempi di Noè.
Farà vacillare la fede anche dei figli di Dio più radicati. Per i tiepidi non ci sarà scampo.
Oltre a questo, gli alieni provocheranno anche molti degli altri eventi finora proposti.
Insceneranno spedizioni punitive alla ‘cabala’ dei potenti, probabilmente una guerra tra alieni ‘buoni’ e alieni
‘malvagi’ (forse, i cosiddetti rettiliani).
Faranno ricostruire il terzo Tempio ebraico, essendo i mandanti dei ‘maestri ascesi’ Mosè e Maometto.
Si serviranno del Nuovo Ordine Mondiale e del controllo globale iper-tecnologico, il 7° regno, come substrato
del regno del terrore dell’Anticristo.
Useranno come arma tutti i mostri che il transumanesimo avrà partorito fino a quel momento, inclusa la
tecnologia per implementare il marchio della Bestia.
Convinceranno il mondo di un’infinità di favole New Age, finalmente riconosciute come la verità.
Quando le televisioni di tutto il mondo si sintonizzeranno sull’unica, sconvolgente notizia dell’arrivo di flotte
di UFO sopra le maggiori città del mondo, quando gli ‘extraterrestri’ scenderanno e racconteranno la loro
versione della storia della vita, quando denunceranno i mali del pianeta offrendo grandiose soluzioni e
quando affermeranno di essere loro gli autori di ogni religione del mondo, di essere loro Cristo, di essere
loro i portavoce di Dio, allora tutti i pezzi del puzzle si incastreranno alla perfezione.
E come sempre accade quando il Serpente ci offre la sua personale versione della realtà, ciascuno di noi
dovrà scegliere a chi credere.

… e finalmente, adorerete gli esseri cosmici (soli-stelle) che ospitano i Geni Creanti,
interpreti perfetti della volontà del creatore: Cristo è uno di questi.
Pace a tutti 7.

Un Genio Solare 120


Pianeta Terra, 23 luglio 2018.

Note
1. C.B. Scott Jones e Angela T. Smith, AbeBooks, Voices from the Cosmos, 2014.
2. (https://www.segnidalcielo.it/category/ufo/interazioni/).
3. (http://www.nonsiamosoli.com/2018/05/06/intervista-ad-antonio-urzi-e-simona-sibilla/)
4.“Confessioni di un mutante in missione sulla terra”:
(https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8545-gli-extraterrestri-sulla-terra.html)
5. David Spangler, Reflections on the Christ, Forres, Scozia: Findhorn Publications, 1981.
6. Alex Mall, The new Age Chameleon, a Concise Manual of the New Age Belief Compared with God’s Holy Word, Xlibris
LLC, 2010
7. (https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8545-gli-extraterrestri-sulla-terra.html)
Parte 3

TUTTO IL
RESTO
121

Terrore, fossa e laccio ti sovrastano


o abitante della terra.
Isaia 24:17
122
13
La CRONOLOGIA delle TRE SERIE di SETTE
Una volta individuata la Bestia, siamo passati a tutto il resto di Rivelazione. Questa terza parte riguarda tutti
gli argomenti e gli eventi degli ultimi 7 anni di Daniele; l’identità della Bestia ne costituisce una chiave di
interpretazione e in essi trova ulteriori conferme.
Partiamo dalle tre serie di sette: sigilli, trombe e coppe.
Una delle prime cose che lo Spirito ci ha indicato, mentre ce ne stavamo perplessi di fronte alla parete ‘serial
killer’ tappezzata di immagini a domandarci la chiave della cronologia degli eventi, è che si tratta di un unico
racconto da tre angolazioni diverse.
Osservando la sequenza di 7 sigilli, 7 trombe e 7 coppe ci sono voluti tre o quattro incontri per concludere
che non poteva trattarsi di una sequenza puramente cronologica. Non può essere cioè che gli eventi che
accadranno inizino coi sigilli, proseguano con le trombe e si concludano con le coppe secondo una sequenza
temporale lineare. Anche se il settimo sigillo libera le sette trombe e la settima tromba libera le sette coppe,
ci è parso subito evidente che la parte finale di ciascuna sequenza descrive lo stesso evento, cioè il ritorno
di Cristo. Ecco la cronologia più nel dettaglio:

1° SIGILLO: un leader
2° SIGILLO: violenza
3° SIGILLO: carestia
4° SIGILLO: morte
5° SIGILLO: martirio cristiani
6° SIGILLO: eventi cosmici, ogni montagna e isola rimossa; gli uomini si nascondono
da Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello (Gesù)
123
7° SIGILLO: le trombe; “voci, tuoni, lampi e un terremoto”.

1° TROMBA: grandine e fuoco gettati sulla terra


2° TROMBA: montagna ardente nel mare, 1/3 del mare muore
3° TROMBA: una stella cade sui fiumi e sulle sorgenti, 1/3 delle acque inquinate
4° TROMBA: 1/3 della luce del sole si oscura
5° TROMBA: le locuste dall’abisso (1° guaio)
6° TROMBA: cavalieri sui leoni (2° guaio)
7° TROMBA: i regni del mondo passano a Cristo; “lampi, voci, tuoni, un terremoto
e una forte grandinata”.

1° COPPA: ulcera su quelli che hanno il marchio


2° COPPA: tutto il mare muore
3° COPPA: tutti i fiumi e le sorgenti inquinati
4° COPPA: il sole brucia gli uomini
5° COPPA: tenebre
6° COPPA: tre spiriti simili a rane radunano eserciti per Armagheddon
7° COPPA: Una voce dice: “è fatto”; “voci, tuoni e lampi; il terremoto peggiore della
storia del mondo”, ogni montagna e isola si sposta dal suo luogo, i monti
scompaiono, grandine di 49 Kg.

Osservando queste sequenze abbiamo notato che il 6°-7° sigillo, la 7° tromba e la 7° coppa descrivono lo
stesso evento con praticamente le stesse parole: voci, tuoni, lampi, terremoto e grandinata. Notiamo anche
che la descrizione diventa sempre più dettagliata man mano che passiamo dai sigilli alle coppe.
Questo aumento nei dettagli è una costante di queste tre serie di sette, coi sigilli che sembrano dare una
carrellata generale e le trombe e le coppe che entrano più nello specifico degli eventi.
Ad esempio, il 7° sigillo non parla affatto della grandinata, la 7° tromba specifica che è una grandinata “forte”
e la 7° coppa ci informa che il peso di ogni singolo ‘chicco’ di grandine è di oltre 49 chili! Più che chicchi di
grandine, delle palle di cannone.
Anche la frase del 6° sigillo “ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo” è ripetuta alla 7° coppa: “ogni
isola fuggì e i monti non furono più trovati”.
Oltre a questo, vediamo che il 6° sigillo parla del ritorno di Cristo, la 7° tromba dichiara che i regni del mondo
sotto passati sotto il dominio di Cristo (quindi alla sua venuta) e alla 7° coppa una voce esce dal tempio del
cielo e dichiara che “è fatto”, come a intendere che è tutto finito.

La nostra prima conclusione quindi è stata che non si tratta di un racconto cronologicamente ordinato, una
lista di tre gruppi di sette (cioè una catena di 21 eventi in successione). Devono essere in qualche modo
sovrapposti. Da qui la domanda: sono tutti completamente sovrapponibili? Possibile che sigilli, trombe e
coppe ripetano tutti la stessa storia dall’inizio alla fine?
Purtroppo ci siamo accorti abbastanza in fretta che non poteva essere così facile. Anche se esiste un certo
parallelismo tra gli eventi di trombe e coppe ad esempio, ci sono diversi punti che non collimano.
Ad esempio, troviamo questi parallelismi di eventi naturali:

2° TROMBA: montagna ardente nel mare - 2° COPPA: il mare muore


3° TROMBA: stella su fiumi e sorgenti - 3° COPPA: tutti i fiumi/sorgenti avvelenati
4° TROMBA: un terzo del sole è oscurato - 4° COPPA: il sole brucia gli uomini
5° TROMBA: l’abisso è aperto e oscura il sole - 5° COPPA: tenebre

Dalla 2 alla 5, trombe e coppe sembrerebbero descrivere gli stessi eventi; le trombe durante una fase iniziale
(muoiono un terzo dei pesci, un terzo delle fonti è avvelenato…) e le coppe in quella finale (tutti i pesci
124
muoiono, tutti i fiumi sono avvelenati). Tuttavia vediamo anche che la 1° tromba (una pioggia di meteoriti)
non c’entra niente con la 1° coppa (ulcere maligne su chi adora la Bestia). Sembra esserci una certa
sovrapposizione che però non è totale.
Questo quesito ci ha impegnati per la prima parte della ricerca. Come per tutto lo studio, non ci siamo affidati
alle conclusioni di altri studiosi ma abbiamo lavorato insieme e pregato per ricevere guida.
Dopo vari tentativi siamo giunti alla conclusione che i primi sette sigilli sono una veloce anticipazione di
tutto, una presentazione generale dei mali che affliggono il mondo senza entrare nei dettagli, come a voler
ingolosire il lettore senza però fare da spoiler degli avvenimenti; e sull’onda di quest’ultimo paragone li
abbiamo chiamati: il Trailer. Una serie di flash del tutto simili al trailer di un film al cinema: un leader,
violenza, carestia, morte, persecuzione, le stelle cadono, gli uomini nelle caverne, Qualcuno che siede su un
trono, voci, lampi, un terremoto, fine. Il trailer del film Rivelazione.
Fatto questo siamo passati al confronto tra trombe e coppe, molto più complesso per via delle analogie tra
alcuni punti e la discordanza tra altri. Fermo restando che la settima tromba e la settima coppa descrivono
senza dubbio gli stessi eventi finali, siamo giunti alla conclusione che le coppe sono una serie di eventi
successivi alle trombe; sono cronologicamente alla fine di tutto.
La prova di questo per noi è stato Ap. 15:1, che dice: “Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso:
sette angeli che avevano le ultime sette piaghe, perché con esse si compie l'ira di Dio”.
La Nuova Riveduta esprime ancora meglio il concetto: “sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi,
perché con essi si compie l'ira di Dio”. Le sette coppe sono le ultime di una serie di flagelli; con esse l’ira di
Dio si compie, si conclude. Se sono le ultime significa che sono state precedute da altre, cioè dai flagelli
descritti dalle trombe.
Questo spiegherebbe perché nelle trombe viene specificato che solo un terzo del mare, un terzo dei fiumi e
un terzo della luce vengono colpiti, mentre le coppe hanno un effetto globale totale. Le coppe portano a
compimento qualcosa che era già stato iniziato in precedenza. Spiegherebbe anche l’assenza di parallelismo
totale tra le 7 trombe e le 7 coppe: non descrivono gli stessi eventi, ma eventi diversi di due periodi diversi.
Solo nella parte finale (e questo vale anche per i sigilli) le tre serie convergono tutte sullo stesso evento.
Alla ricerca di uno schema per illustrare questa struttura narrativa, abbiamo pensato di raffigurarla sotto
forma di una piramide a base triangolare di cui ciascun lato contiene una serie di informazioni.

In questa immagine vediamo la nostra piramide narrativa


dall’alto. Il vertice corrisponde al ritorno di Gesù (RDG)
mentre su ciascun lato sono riportati gli eventi dei sigilli,
delle trombe e delle coppe.
Ciascun lato contiene una narrazione degli eventi che non
tiene conto, per così dire, della progressione temporale
sugli altri due lati. Ogni lato fornisce informazioni proprie
mischiate a visioni che NON sono, decisamente, in ordine
cronologico.
A noi il divertimento di rimettere tutto nell’ordine giusto.
Una cosa di cui siamo certi è che il tempo scorre
coerentemente in avanti su ciascun lato: ad esempio, la
quarta tromba non viene prima della seconda tromba;
tuttavia, le visioni intermedie non seguono questa regola.

Sappiamo poi che tutti gli eventi fanno parte dello stesso periodo di Tribolazione e si svolgono in un arco
complessivo di 7 anni, come indicato dalle 70 settimane di Daniele.
Abbiamo quindi iniziato a domandarci in che modo queste 3 serie potessero incastrarsi tra di loro, e il
risultato finale è stato questo:
7/3 ANNI E MEZZO

125

Per arrivare a questo schema finale abbiamo studiato le singole piaghe e scoperto che esiste davvero uno
scenario realistico del modo in cui trombe e coppe si collegano tra loro, provocando a catena gli effetti
catastrofici che Rivelazione descrive: nei tempi, nei modi e secondo la sequenza che essa ci fornisce.
In questa terza parte dello studio toccheremo tutti questi punti nell’ordine in cui lo Spirito ci ha portati a
studiarli nella nostra ricerca. Parleremo dei leoni e delle locuste, del ritorno di Gesù e del Giorno del Signore,
del super-terremoto, dei due testimoni, del Millennio e molto altro.
Abbiamo sviluppato uno schema completamente nuovo e (per quanto ne sappiamo) inedito sul rapimento.
I primi 7 sigilli si sono incastrati per ultimi, come una ciliegina sulla torta.
Prima di tutto questo però, abbiamo dovuto inserire due tasselli fondamentali e generalmente trascurati
nello studio di Rivelazione: le sette feste che Dio ha comandato e la cronologia di Daniele 12.
126
14
Le SETTE FESTE di DIO
Nel libro del Levitico al capitolo 23 troviamo sette Feste che Dio ordinò al popolo d’Israele di osservare. Dio
afferma che sono le sue feste, quindi più che chiamarle ‘feste ebraiche’ dovremmo chiamarle ‘le feste di
Dio’. Il calendario di Dio è basato sulle fasi lunari, cioè mesi di 30 giorni e anni di 360 giorni. Ogni mese
ebraico comincia infatti dopo una luna nuova. Ecco l’elenco di queste Feste:

 Festa di Pasqua (Prima luna piena di primavera)


 Festa degli Azzimi (pane senza lievito)
 Festa delle Primizie
 Festa di Pentecoste (50 giorni dopo Pasqua)
 Festa delle Trombe (Rosh Hashana, o Yom Teruah)
 Festa delle Espiazioni (Yom Kippur)
 Festa delle Capanne (Sukkot).

Di queste sette, le prime quattro sono in primavera e le ultime tre in autunno. La cosa incredibile di queste
feste è che sono tutte profetiche della prima e della seconda venuta del Messia. Infatti, le prime quattro
feste si sono adempiute il giorno preciso della morte, sepoltura e resurrezione di Gesù e della discesa dello
Spirito Santo. Gesù è morto a Pasqua, è stato sepolto durante la festa degli Azzimi, è risorto il giorno della
festa delle Primizie e lo Spirito Santo è sceso sui credenti a Pentecoste!
Vediamo le prime 4 feste:

1. Pesach (Pasqua – Levitico 23:5) 127

Gesù morì il giorno di Pasqua (il 14° giorno del mese di Nisan).
Questo giorno commemorava il sacrificio dell’agnello il cui sangue, messo
sugli stipiti, salvò Israele dall’angelo della morte che uccise i primogeniti in
Egitto. Questo sangue rappresentava il sacrificio perfetto di Gesù, che ci salva
dalla morte eterna. L’agnello doveva essere arrostito non in casa ma nel
cortile, proprio come Gesù fu crocifisso fuori dalle mura di Gerusalemme.
All’agnello pasquale non dovevano essere spezzate le ossa, proprio come a
Gesù non fu spezzato alcun osso (mentre i romani ruppero invece le gambe
dei due ladroni crocifissi ai suoi lati).
La Pasqua ebraica, perfino oggi, è piena di simbologia su Gesù. Il tipico pane
senza lievito usato a Pasqua e Azzimi (matzah) viene striato e forato, proprio
come il corpo di Gesù fu flagellato e forato dai chiodi. A Pasqua si presentano
tre pani sulla tavola, ma quello centrale (chiamato ‘Afikomen’, cioè colui che
ritorna) viene preso e nascosto da qualche parte in casa.
Come l’Afikomen sta in mezzo ai due pani, Gesù era in mezzo ai due ladroni (Matt. 27:38) e al momento è
nascosto agli occhi di Israele (Rom. 11:25) fino a quando non tornerà per farsi riconoscere da loro. A fine
serata infatti l’Afikomen ‘torna’ e viene mangiato da tutti; fu a questo punto dell’ultima cena che Gesù disse
ai discepoli: “questo è il mio corpo, che è dato per voi in remissione dei peccati”.
Nella Pasqua (in ebraico pesach, che significa passaggio) abbiamo il fondamento della nostra fede e il primo
passo del nostro percorso di nuova nascita: la giustificazione mediante la fede nel suo sangue versato per
noi.

Pasqua = Fede nel sacrificio di Gesù.


2. Chag HaMotzi (Festa degli Azzimi – Levitico 23:6)
Questa Festa cade il giorno dopo Pasqua, dunque il 15 di Nisan e dura sette
giorni, fino al 21. Durante questa Festa gli Israeliti devono mangiare pane senza
lievito, che rappresenta il peccato, ed eliminare completamente ogni traccia di
lievito da casa (l’espressione ‘pulizie di primavera’ deriva proprio da questa
consuetudine ebraica). Il significato spirituale di questo è sbarazzarsi del
peccato per camminare in santità.
Questa profonda opera di pulizia dal peccato rappresenta il ravvedimento, che deve sempre seguire la nostra
confessione di fede (Atti 2:38). Inoltre questa festa simboleggia il passaggio del Mar Rosso, che come Pietro
spiega (1 Pietro 3:21) raffigura il battesimo in acqua. Come il battesimo ci libera dalla schiavitù del peccato
(Rom. 6:6-7, 7:6) per camminare in novità di vita (Rom. 6:4) così Azzimi rappresenta la nostra nuova vita in
Cristo. Come Gesù fu sepolto alla festa degli Azzimi, così noi moriamo nell’immersione in acqua per risorgere
come Lui è risorto (Rom. 6:3,5). Dunque questa festa è profetica della nostra morte nel battesimo e del
ravvedimento che deve sempre precederlo. Quando Israele entrò nella Terra Promessa, Pasqua e Azzimi
furono unite per formare una festa sola (Lev. 23:5-6): ravvedimento e battesimo sono un tutt’uno.

Azzimi = Ravvedimento e Battesimo in acqua per seppellire la vecchia natura

3. Yom Habikkurim (Festa delle Primizie – Levitico 23:11)


Questa Festa si osserva il primo giorno della settimana dopo il sabato di
Pasqua, quando le primizie di ogni prodotto del paese erano presentate
all’Eterno per ringraziarlo. Gesù è risorto il primo giorno della settimana
(domenica). In Levitico 23:11 Dio aveva comandato che il fascio di spighe
venisse agitato dopo il sabato, cioè appunto la domenica, giorno in cui Gesù 128
è resuscitato. Lui è la primizia della resurrezione dai morti (v. 1 Cor. 15:23).
Questa Festa rappresenta la nostra resurrezione in Cristo.

Primizie = Vita nuova in Cristo (“non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” - Galati 2:20)

4. Shavu’ot (Festa di Pentecoste – Levitico 23:16).


Pentecoste cade 50 giorni dopo il primo sabato dopo Pasqua. In questo giorno gli
Ebrei commemorano quando Dio diede a Mosè la Legge, la Torah, sul Monte Sinai.
Era il ‘vecchio patto’, quello della legge. Ma il giorno di Pentecoste lo Spirito Santo
scese su tutti i discepoli radunati ed ebbe inizio il nuovo patto in Gesù (Galati 3 e
4) la salvezza non per la legge di Mosè ma attraverso fede, ravvedimento,
battesimo e Spirito Santo (Atti 2:38) e poi vita in santità (Ebrei 12:14). Quando
Mosè discese dal Monte Sinai con le Tavole della Legge, circa “tremila uomini”
morirono per l’idolatria (Esodo 32:28). Però quando Pietro predicò a Pentecoste,
circa tremila anime furono salvate (Atti 2:41). A Pentecoste ancora oggi si usano due pani intrecciati, cotti
con lievito, che per noi raffigurano i due popoli Ebrei e Gentili che sono diventati uno in Cristo (Efesini 2:14).

Pentecoste = Battesimo nello Spirito Santo e vita in Spirito

Le prime 4 Feste di Primavera rappresentano le tappe di Atti 2:38 della nostra salvezza: fede nel suo
sacrificio, ravvedimento, battesimo in acqua, battesimo in Spirito Santo e vita condotta dallo Spirito. Se le
prime quattro Feste di Primavera adempiono la prima venuta di Gesù, per logica le tre Feste d’Autunno sono
profetiche della sua seconda venuta. E in uno studio sulla cronologia degli eventi della Rivelazione, di certo
non possono mancare!
Le ultime tre Feste si celebrano in autunno, tra settembre e ottobre, e sono:

5. Rosh Hashana/Yom Teru’ah (Festa delle Trombe – Levitico 23:24).


Questa Festa si celebra il 1° del mese di Tishri, a settembre, ed è il primo
dei 10 Giorni di Cordoglio. È anche il capodanno civile ebraico, da Rosh
(testa, capo) e shanah (anno). L’intervallo di quasi quattro mesi tra
Pentecoste e la Festa delle Trombe rappresenta forse il tempo della
Chiesa, che in Israele è caratterizzato dalla siccità.
L’inizio della Festa delle Trombe è marcato da 100 suoni di shofar (il
corno d’ariete) di cui l’ultimo è chiamato: ‘l’ultima tromba’.
Secondo la comprensione ebraica questo sarà il Giorno del Giudizio e della resurrezione dei morti. In 1
Corinzi 15:51-53 Paolo parla del suono dell’ultima tromba che deve risvegliare i morti, in riferimento a
questa festa. Come vedremo, Rosh Hashana coincide con l’apparizione di Gesù, la resurrezione dei morti e
il Rapimento dei sopravvissuti (v. capitoli 15 e 17).

6. Yom Kippur (Festa delle Espiazioni – Levitico 23:27).


Questa Festa cade il 10 di Tishri ed è il decimo dei Giorni di Cordoglio. È il
giorno più santo dell’anno religioso ebraico, giorno dell’espiazione dei
peccati e ancora oggi gli ebrei non mangiano e non bevono per 24 ore.
I 10 giorni che intercorrono tra Rosh Hashana e Yom Kippur (inclusi) si
chiamano ‘Giorni di Cordoglio/Timore’. Sono giorni di esame di sé,
pentimento, riconciliazione e messa in ordine davanti a Dio; gli indecisi
hanno l’opportunità di riconciliarsi con Dio prima di Yom Kippur, quando,
sempre secondo la tradizione ebraica, ‘i libri vengono chiusi’. Come 129
vedremo, questi 10 giorni hanno un significato profetico importantissimo.
A Yom Kippur il Sommo Sacerdote poteva entrare nel Luogo Santissimo, col sangue di agnelli e di capri, per
fare l’espiazione per sé e per il popolo e poteva pronunciare il nome dell’Eterno. Il Sommo Sacerdote
sacrificava un toro per sé e un capro per il Signore, poi entrava nel Luogo Santissimo per spargere il sangue
sul propiziatorio. Dopo questo imponeva le mani su un altro capro, trasferendo su di esso i peccati del
popolo; questo secondo animale si chiamava ‘capro di Azazel’, e veniva poi scacciato nel deserto (Levitico
16). Azazel può avere il significato di ‘mandato via’, ma può anche rappresentare Satana. Questa Festa
simboleggia l’espiazione dei peccati e inaugura il grande e terribile Giorno del Signore.
Il singolo suono di shofar di Yom Kippur è noto come la Grande Tromba e squilla alla fine della festa, quindi
al termine delle 24 ore. Come vedremo, questa tromba darà inizio al più grande terremoto della storia
umana dopo che a Yom Kippur Gesù avrà liberato il mondo da Satana e da ogni persona non salvata.

7. Sukkot (Festa dei Tabernacoli – Levitico 23:34).


Questa Festa comincia il 15 di Tishri e dura sette giorni (dal 15 al 21).
Il 22° giorno, o ottavo giorno, è un giorno santo distinto dagli altri e
costituisce “l’ultimo grande giorno della Festa”. La sequenza delle
feste inizia con una serie di 1 + 7 (Pasqua, più 7 giorni di Azzimi) e si
conclude allo stesso modo con una serie speculare di 7 + 1 (7 giorni
di Tabernacoli, più l’ottavo giorno).
Questo grande giorno finale segna il termine di tutte le Feste dell’Eterno e del ciclo religioso.
La Festa delle Capanne celebra il fatto che Dio aveva provveduto dei rifugi per il suo popolo durante l’esodo
di 40 anni nel deserto. Fu anche il giorno in cui Salomone inaugurò il primo tempio e la presenza del Signore
vi entrò. Questa Festa si adempirà quando il Signore provvederà di nuovo un rifugio al suo popolo durante
il mega terremoto del Giorno del Signore, prima del Millennio. Zaccaria 14:16-17 afferma che le nazioni del
mondo che avranno ripopolato la Terra si recheranno a Gerusalemme, ogni anno, per la Festa delle Capanne:
“Tutti quelli che saranno rimasti di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme saliranno di anno in anno a
prostrarsi davanti al Re, al Signore degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne”. Sarà il Capodanno del
Regno.
L’ultimo grande giorno della Festa, l’ottavo giorno, segnerà invece la fine del Millennio; sarà l’inizio del
giudizio finale del Grande Trono Bianco prima che Dio crei i nuovi cieli e la nuova Terra sui quali discenderà
la Nuova Gerusalemme.

Fantastico!
Come vedremo, nel periodo tra Rosh Hashana e Sukkot, cioè nell’arco di soli 15 giorni, avvengono quasi tutti
gli eventi del tempo della fine profetizzati nel Vecchio Testamento, nei Vangeli e nel Nuovo Testamento: il
segno del Figlio dell’Uomo, la resurrezione dei morti, il Tribunale di Cristo (il giudizio della chiesa) le nozze
dell’Agnello, la conversione di Israele, Armagheddon, il giudizio delle nazioni, il ‘faccia a faccia con Israele’,
il Giorno del Signore e l’inizio del Millennio. E, come vedremo a parte, il rapimento.
Eppure, quasi nessuno ne parla! Questo è uno dei tristi risultati dell’aver completamente rigettato le radici
ebraiche della nostra fede. Ma questa è un’altra storia. Quello che ora ci interessa è che le ultime tre feste,
e il numero di giorni che coprono, si sono rivelati la chiave fondamentale per comprendere la cronologia
degli eventi della fine e per chiarire finalmente argomenti dibattuti come il rapimento.
Una volta stabilita la cronologia generale non resterà che indagare su ciascun evento, per formare così il
nostro quadro completo della Rivelazione. Il primo passo è la prima festa mancante: Yom Teruah, la Festa 130
delle Trombe, meglio conosciuta come Rosh Hashana.

(V. il nostro video: ‘Le Sette Feste di Dio: la Chiave del Tempo della Fine’,
FB e YouTube)

Nota: Molti rigettano a priori che le feste ebraiche abbiano un valore profetico per la Chiesa, ma da nessuna parte in
tutto il Nuovo Testamento si afferma mai che festeggiare le feste di Dio o studiarne il significato profetico sia sbagliato.
Anzi, Paolo scrisse in Colossesi 2:16-17 che nessuno deve giudicare il fratello se festeggia o meno le feste, perchè esse
sono ombra di cose future: “Nessuno dunque vi giudichi… rispetto a feste, a noviluni o ai sabati; queste cose sono
ombra di quelle che devono venire”. La versione Diodati e Nuova Diodati riportano correttamente il verbo ‘devono
venire’ al futuro. La CEI è ancora più chiara quando dice: “tutte cose queste, che sono ombra delle future”. Infatti, il
verbo greco usato è mellontōn (μελλόντων ) che significa: ‘cose che verranno’, o ‘cose future’. E’ lo stesso verbo che
ritroviamo ad esempio in Ebrei 10:1: “La legge infatti, avendo solo l'ombra dei beni futuri…” oppure in Ebrei 11:20:
“Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose future”.
Soltanto le versioni Riveduta e Nuova Riveduta, che sono le meno attendibili e le meno fedeli al testo originale,
mettono invece il verso al passato: “Feste, noviluni, sabati… sono l'ombra di cose che dovevano avvenire”. Questa
traduzione fa intendere che le feste avevano un valore profetico solo fino a Cristo, e non dopo. In realtà, questa
traduzione nasce dalla visione escatologica dei traduttori, i quali pensavano che qualunque significato profetico legato
alle feste o alle radici ebraiche non avesse più alcun valore per la chiesa. Ma se fosse davvero così, allora perchè Dio
ha ordinato 7 feste e non soltanto le prime 4, che si sono adempiute con la prima venuta? Inoltre, Zaccaria profetizza
che nel Millennio tutte le nazioni festeggeranno ogni anno la festa delle Capanne (Zacc. 14:16). Perchè farlo, se tanto
le feste non hanno più valore dopo la croce? E perchè proprio la festa delle Capanne?
Paolo era ben consapevole che, dopo Cristo, mancano ancora 3 feste e che esse sono l’ombra di cose ‘che verranno’.
E per questo motivo, parlandone, usa il tempo futuro. Le tre feste che mancano riguardano il futuro della Chiesa.
Come nota in calce, è interessante segnalare che il principale traduttore, curatore e divulgatore della versione della
Bibbia Riveduta (da cui proviene la Nuova Riveduta) fu Giovanni Luzzi, professore di teologia sistematica alla Facoltà
Valdese di Teologia. Noto per le sue forti posizioni ecumeniche, Luzzi introdusse il mondo evangelico italiano al
pensiero della teologia liberale e il cristianesimo dei ‘valori’, pietra miliare dell’infiltrazione umanistica e
massonica all’interno della Chiesa di Cristo. Le sue idee liberali gli permisero di collaborare con cattolici
modernisti con i quali fondò il ‘Comitato per la Traduzione della Bibbia’, da cui proviene la tua Nuova Riveduta.
La base di questa infiltrazione liberale sta nella sottile negazione della deità di Gesù a favore di un cristianesimo
incentrato sull’uomo e sulla ‘scienza’.
Altre ‘perle’ insegnate da Luzzi comprendono la falsa dottrina secondo cui Gesù è già tornato sulla terra, il regno
millenario non ci sarà, la resurrezione dei morti è una leggenda priva di fondamento, Gesù nacque come tutti gli
uomini (dunque non ad opera dello Spirito Santo) e credere diversamente è frutto di una teologia sessuofoba e
bacchettona, l’uomo discende dalle scimmie, il capitolo 3 di Genesi è soltanto allegorico e Dio alla fine salverà
tutti quanti.
Tutte queste eresie provengono dalla filosofia gnostica e sono promosse dall’umanesimo massonico, quello che
vorrebbe ridurre Gesù ad un ‘grande uomo’ e il Vangelo a una matassa di ‘valori’ di convivenza umana che ben
si adattano all’evoluzione, al primato della ‘scienza’ e all’ideale del progresso umano.
Tutto questo ovviamente si rispecchia nelle manipolazioni di queste versioni bibliche Riveduta e Nuova Riveduta.
Pur essendo buone versioni, esse contengono gravi alterazioni del testo che in questo libro vengono segnalate in
più occasioni, pur trattando solo di Apocalisse. Uno degli esempi più eclatanti al di fuori del nostro ambito è la
gravissima rimozione del più chiaro verso sulla Trinità di tutta la Bibbia, riportato in 1 Giovanni 5:7: “Poiché tre
sono quelli che rendono testimonianza nel cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo; e questi tre sono uno”.
Se ancora qualcuno avesse dubbi sul fatto che Giovanni Luzzi, curatore della versione Riveduta/Nuova Riveduta
abbia infarcito la sua ‘Bibbia’ di pensiero gnostico massonico, riportiamo qui sotto la foto di gruppo del ‘Comitato
per la Traduzione della Bibbia’ al completo (Luzzi è il primo in basso a sinistra). Enrico Meynier e Alfredo
Taglialatela, nella foto il primo e il terzo in piedi da sinistra, erano regolarmente iscritti alla Loggia Massonica.
Henry J. Piggott, quello seduto al centro, ci regala il gesto massonico della mano nascosta, a beneficio del 131
fotografo e dei posteri.
Il nostro consiglio è di usare una versione Nuova Diodati e di tenere le altre solo per confronto, andando sempre
a verificare sull’interlineare Greco in caso di dubbi.
132
15
PERCHÈ il RITORNO di GESU’ è a ROSH HASHANA
Un indizio è solo un indizio; due indizi fanno una coincidenza, ma tre indizi sono una prova.
Agatha Christie

Per capire come inserire le ultime tre feste nel nostro schema di Rivelazione, è necessario stabilire a quale
festa Gesù torna. Secondo alcuni, la festa che segna la seconda venuta di Cristo è Yom Kippur. Corretto.
Tuttavia, come i sostenitori del rapimento pre-tribolazione giustamente sostengono, il Nuovo Testamento
sembra delineare due eventi distinti: l’apparizione del segno del Figlio dell’uomo, associata alla resurrezione
dei morti e al rapimento, e la discesa di Gesù ad Armagheddon per sterminare gli eserciti dell’Anticristo.
Noi siamo convinti che il primo evento avverrà a Rosh Hashana. Se abbiamo ragione, allora Rosh Hashana
deve contenere tra i suoi significati un riferimento al ritorno di Cristo. In effetti, i paralleli non lasciano dubbi.

Per prima cosa, questa Festa delle Trombe commemora la creazione del mondo e di Adamo ma è soprattutto
associata all’inizio del Giorno del Giudizio, alla sua prima fase, se così si può dire.
Secondo la comprensione ebraica infatti, ogni anno il fato di ogni uomo viene scritto a Rosh Hashana per
poi essere suggellato in modo definitivo 10 giorni dopo, a Yom Kippur (che è appunto il decimo giorno).
Questo avviene ogni anno ma alla fine dei tempi, a Rosh Hashana, Dio giudicherà il mondo intero. Rosh
Hashana è dunque l’inizio del Giorno del Giudizio. In questo contesto, Rosh Hashana si differenzia da tutte
le altre feste: tutte quante infatti, comprese quelle introdotte successivamente (come Purim, che celebra il
libro di Ester, o Channukah, la festa delle luci) ricordano eventi passati della storia del popolo di Dio; Rosh
Hashana invece parla di qualcosa che avviene qui ed ora. A Rosh Hashana ogni ebreo sta in piedi davanti al
suo Dio, personalmente; ha l’occasione di fare un’analisi di sé e ravvedersi, e da quel momento ha 10 giorni
di tempo prima di essere giudicato in modo definitivo. Proprio ciò che avverrà quando tutti i popoli vedranno 133
venire sulle nuvole “colui che hanno trafitto” (Matt. 24:30, Zacc. 12:10).
Sotto questo aspetto si tratta di una festa unica, che determina benedizione o maledizione per il futuro e
che precede immediatamente il cordoglio profetizzato sui popoli alla fine dei tempi.

Secondo punto, Rosh Hashana è anche il giorno in cui Dio viene incoronato Re.
Quando un Re in Israele era incoronato, quel giorno diventava il primo giorno del suo regno, il suo personale
‘capodanno’ (in ebraico appunto, Rosh Hashana). Tutto il popolo gioiva e si suonavano gli shofar, come ad
esempio durante la coronazione di Re Salomone descritta in 1 Re. Secondo gli ebrei questo è il giorno in cui:
“Dio vuole che noi dichiariamo a Dio: noi vogliamo, te, vogliamo te nella nostra vita, e vogliamo una relazione
con te. Questo è il significato di dichiarare Dio Re, incoronarlo Re della nostra vita” 1. Dunque Rosh Hashana
è anche associabile all’inizio del regno di Gesù sulla Terra.
Un fatto forse non molto noto è che Gesù non è ancora stato incoronato Re di questo mondo. In Matteo
25:31 Gesù dichiara che: “Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si
siederà sul trono della sua gloria”. Benché Gesù sia già seduto alla destra del Padre, il mondo giace sotto il
dominio del Principe della potenza dell’aria, Satana.
Se leggiamo la descrizione di Cristo che Giovanni ci fornisce in Ap. 1:12-18, vediamo che Gesù non ha una
corona. L’attuale ufficio di Gesù nei cieli è quello di Sommo Sacerdote (Ebrei 3:1) non di Re del mondo. Cristo
non fu mai incoronato Re dei Re di questo mondo mentre camminava sulla Terra, né lo è ancora oggi.
Ma guardiamo invece la descrizione di Gesù in Ap. 19:11-15:

“Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il
Verace... I suoi occhi erano come fiamma di fuoco e sul suo capo vi erano molti diademi…”.

Sulla sua testa ci sono non una, ma molte corone!


Quand’è che Gesù è incoronato Re? Rivelazione dice: alla settima tromba, subito prima che Gesù torni per
regnare sulla Terra:
“Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo, che dicevano: «I regni del
mondo sono diventati il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei
secoli». Allora i ventiquattro anziani… adorarono Dio, dicendo: «Noi ti ringraziamo, o Signore, Dio
onnipotente, che sei, che eri e che hai da venire, perché hai preso in mano il tuo grande potere e ti sei
messo a regnare”. (Ap. 11:15-17).

Anche Ap. 19:6-7 conferma questo:


“Poi udii come la voce di una grande moltitudine… che diceva: «Alleluia, perché il Signore nostro Dio,
l'Onnipotente, ha iniziato a regnare. Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono
giunte le nozze dell'Agnello e la sua sposa si è preparata”.

Queste parole vengono pronunciate subito prima delle Nozze dell’Agnello e della sua discesa ad
Armagheddon: il Signore dunque ha iniziato a regnare a Rosh Hashana.
Forse che Dio non regnava già prima? Certo, Egli è il Re dell’universo. Tuttavia, i regni del mondo che Adamo
aveva consegnato nelle mani di Satana in Eden diventano il regno di Dio e del suo Cristo alla settima tromba.
È a quel punto che Gesù si mette a regnare sulla Terra. Questo evento descrive un passaggio di consegne,
un’investitura di potere che riguarda in modo specifico i regni del mondo (plurale) che diventano il regno
(singolare) del Signore.
Questo concetto è illustrato anche da Gesù nella parabola delle mine in Luca 19. Gesù disse:
“Un uomo nobile andò in un paese lontano, per ricevere l'investitura di un regno e poi tornare. E, chiamati
a sé dieci suoi servi, diede loro dieci mine e disse loro: "Trafficate fino al mio ritorno". Ma i suoi concittadini
lo odiavano…”. Questo parla della prima venuta del Messia, che prima di partire affida le mine ai servitori e
poi se ne va “per ricevere l’investitura di un regno”.
Ecco la seconda parte: “Ora, quando fu di ritorno, dopo aver ricevuto l'investitura del regno, fece chiamare
quei servi…”. Questa è la seconda venuta di Gesù, subito dopo aver ricevuto il regno, la potenza e la gloria:
per prima cosa dà a ciascuno dei suoi servi un giudizio, positivo o negativo. Questo è il giudizio della Chiesa.
134
Poi, dopo questo, arriva la retribuzione di tutti i ribelli: “Inoltre, conducete qui i miei nemici, che non hanno
voluto che io regnassi su di loro, e uccideteli alla mia presenza” (v. 27). Il massacro di Yom Kippur.
Dunque, il Signore deve ricevere il Regno e fare i conti coi suoi servitori (la Chiesa) prima che arrivi Yom
Kippur, il Giorno dell’Espiazione, quando Gesù procede a sterminare tutti i suoi nemici; e la festa che
adempie tutto questo è appunto Rosh Hashana. A Rosh Hashana Gesù sarà incoronato Re del mondo, tutti
lo vedranno e Israele, insieme agli ultimi delle nazioni, si convertiranno. Che giorno incredibile sarà!

Il terzo indizio è 1 Corinzi 15:51-53:


“Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter
d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili”.
Tra tutte le feste stabilite da Dio, Rosh Hashana è l’unica a non avere una data precisa nel calendario ma ad
essere celebrata in un giorno di luna nuova. Quando cioè i due testimoni incaricati di questo compito
notavano nel cielo notturno la prima luna, davano il segnale per dire che la festa era già iniziata quel giorno.
L’arco della festa è quindi di due giorni, che formano un’unica ‘lunga giornata’. Appena la prima mezzaluna
della luna nuova appariva in cielo, si suonavano cento colpi di tromba: 11 serie di 9 colpi brevi ciascuna, e
alla fine un suono forte e prolungato, quello chiamato appunto dell’ultima tromba.
A parte quella di Rosh Hashana, non esiste nessun’altra ‘ultima tromba’ tra tutte le feste che Dio ha
comandato a Israele, né oggi, né al tempo di Gesù e degli apostoli. La resurrezione dei morti avviene al suono
dell’ultima tromba, cioè a Rosh Hashana. L’ebreo Paolo era ben consapevole di questo, come anche i suoi
lettori. Cos’è che segna il momento della resurrezione dei morti?
1 Tessalonicesi 4:15-17 risponde:
“il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio
discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi”.
La risposta chiara è: la seconda venuta di Cristo. Quando Gesù appare tra le nuvole di questo mondo i morti
risorgono, e questo avviene a Rosh Hashana.
Infine, il quarto ed ultimo indizio che ci convince definitivamente del fatto che il Signore tornerà a Rosh
Hashana si trova nelle parole di Gesù.
Dato che l’inizio di questa festa si può conoscere solo a posteriori, cioè la sera quando la luna appare in cielo,
Rosh Hashana era nota come la festa di cui “non si conosce il giorno né l’ora”. Proprio così!
In Matteo 24:36 e in Marco 13:32 Gesù risponde alla domanda dei discepoli: “Dicci... quale sarà il segno
della tua venuta e della fine dell'età presente?” con le parole: “nessuno conosce il giorno né l’ora”. Se Gesù
stava facendo un chiaro riferimento a questa festa i suoi discepoli ebrei, come anche l’ebreo Paolo,
compresero perfettamente le sue parole.
Se Rosh Hashana è il giorno dell’apparizione del Figlio dell’Uomo sulle nuvole, tutto si incastra alla
perfezione. Alla settima tromba si adempiono, nel loro ordine, queste parole:

“è giunta la tua ira


ed è arrivato il tempo di giudicare i morti
e di dare il premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi,
e di distruggere quelli che distruggono la terra” (Ap. 11:18).

Prima le coppe dell’ira; poi la resurrezione dei morti/rapimento; poi il giudizio della chiesa; infine, quando
sulla Terra si chiudono i 10 Giorni di Cordoglio, la distruzione dei malvagi a Yom Kippur. Inizia il grande e
terribile Giorno del Signore, seguito a sua volta dal Millennio alla Festa delle capanne, solo 5 giorni dopo.
Vediamo ora nel dettaglio cosa avverrà durante i 10 Giorni di Cordoglio o, più precisamente, negli 8 giorni
tra Rosh Hashana (il 1° giorno del mese di Tishri) e Yom Kippur (il 10 di Tishri).

(V. il nostro video: ‘Perché il Ritorno di Gesù è a Rosh Hashana, FB e YouTube) 135

1. Rabbino Moshe New, insegnamento video ‘Crowning G-d as King’, Montreal Torah Centre, www.chabad.org

Nota: Alcuni cristiani, e perfino qualche ebreo messianico, sostengono che la festa di Rosh Hashana non si trovi nella
Bibbia. Ma questo non è vero. Sia in Levitico (Lev. 23:23-25) che in Numeri (Num. 29:1-2) Dio comanda di consacrare
il primo giorno del 7° mese, cioè Tishri, al riposo e al suono degli shofar. Nel Salmo 81:3-4 troviamo una celebrazione
di questo evento. È una “santa convocazione”. La cosa strana di Rosh Hashana è che Dio non fornisce nessuna
spiegazione del perché Israele debba celebrare questo giorno. Rosh Hashana è l’unica festa di Dio a non avere alcun
precedente nella storia di Israele. Ma se a Rosh Hashana avvengono la resurrezione dei morti e il rapimento della
chiesa, questo ha perfettamente senso!
136
16
I DIECI GIORNI di CORDOGLIO

A Rosh Hashana Gesù appare tra le nuvole e tutti, ebrei e non ebrei, lo vedono. La loro reazione è
profeticamente descritta dal nome dei 10 giorni tra Rosh Hashana e Yom Kippur e cioè: giorni di timore, o di
cordoglio (Yomim Nora’im). Terrore per alcuni, cordoglio per altri.
Come da calendario ebraico, ciascuno di questi giorni inizia al tramonto del giorno precedente:

137
In essi ognuno è chiamato a ravvedersi prima che arrivi Yom Kippur, il giorno dell’Espiazione (v. Lev. 16:29).
Questo avviene ogni anno. Vediamo cosa succederà in questi giorni alla fine del mondo.
Secondo Zaccaria 14:16, i superstiti della Tribolazione non saranno solo ebrei ma anche Gentili:

“E avverrà che ogni sopravvissuto di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme salirà di anno in
anno ad adorare il Re, l'Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne”.

I sopravvissuti vedranno coi loro occhi Gesù seduto sulle nuvole del cielo a Rosh Hashana: si convertiranno
molti non ebrei (che evidentemente, per varie ragioni, non avranno preso il marchio) e tutti gli ebrei rimasti,
non prima di aver fatto un tempo di cordoglio: e quel tempo di cordoglio sono proprio gli 8 giorni tra Rosh
Hashana e Yom Kippur. Per ben 5 volte, in Zaccaria 12:10-14, Dio ripete la parola cordoglio:

“Riverserò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di


supplicazione; ed essi guarderanno a me, a colui che hanno trafitto; faranno quindi cordoglio
per lui, come si fa cordoglio per un figlio unico, e saranno grandemente addolorati per lui,
come si è grandemente addolorati per un primogenito. In quel giorno ci sarà un grande cordoglio
in Gerusalemme, simile al cordoglio di Hadad-rimmon nella valle di Meghiddo.
E il paese farà cordoglio, ogni famiglia da sé…”.

Paolo in Romani 11:26 aggiunge un dettaglio importante riguardo alla tempistica di questo evento:

“Ad Israele è avvenuto un indurimento parziale finché sarà entrata la pienezza dei Gentili,
e così tutto Israele sarà salvato”.

Quelli che devono essere salvati al di fuori di Israele, cioè i Gentili, saranno evidentemente entrati dopo aver
visto il segno del Figlio dell’Uomo sulle nuvole; la Bibbia è chiara nel dire che Israele si convertirà in massa
solo quando il numero di questi sarà completo. Prima si completa il numero di eletti non ebrei, poi quello
degli ebrei. Gli ebrei salvati saranno gli ultimissimi, prima della distruzione totale.
Tutto in uno Stesso Anno!

Delle 7 feste relative alle due venute di Cristo, le prime 4 si sono compiute nelle loro date precise di uno
stesso anno, il 33 d.C., nel loro normale arco profetico di 50-56 giorni. Per coerenza, anche le ultime 3 feste
devono adempiere gli eventi della seconda venuta in uno stesso anno, nel loro normale arco di 15 giorni.
Tuttavia, tra i pochi che inseriscono le feste di Dio nello studio di Rivelazione, questa semplice regola non è
mai seguita. Ad esempio, qualcuno sostiene che a Rosh Hashana avvengono resurrezione e rapimento ma
che la successiva festa di Yom Kippur rappresenta l’intera Tribolazione di 7 anni.
Attribuire però alla prima e all’ultima festa (Rosh Hashana e Sukkot) i loro normali giorni di 24 ore e a quella
centrale (Yom Kippur) un periodo di 7 anni non ha nessun senso, se non quello di voler includere
forzatamente e superficialmente le ultime 3 feste all’interno di uno scenario del rapimento pre-tribolazione.
Feste stabilite da Dio su base annua esistono, come ad esempio il Giubileo ogni 50 anni (Lev. 25); se dunque 138
tra le feste profetiche della seconda venuta fosse incluso un periodo di 7 anni Dio avrebbe strutturato Yom
Kippur in quel modo, ma non lo ha fatto. Ciascuna festa inizia in un preciso giorno di 24 ore secondo le
indicazioni che Dio ha fornito, e non può certo estendersi senza motivo per 3 o 7 anni.
Un’altra teoria sbagliata è quella di considerare tutte le feste come giorni di 24 ore, ma inserire in mezzo a
loro una ‘pausa’ di più anni. Valutando un rapimento pre-tribolazione, anche noi abbiamo ipotizzato un
ritorno di Gesù più resurrezione e rapimento a Rosh Hashana di un certo anno, seguito da Yom Kippur-
Sukkot 7 anni o 3 anni e mezzo dopo. Tuttavia, queste due ipotesi non possono essere corrette.
Un rapimento a Rosh Hashana di 7 o 3 anni e mezzo prima della successiva festa di Yom Kippur adempie le
feste d’autunno solo in parte, in modo non omogeneo e secondo una sequenza che non rispetta il modo in
cui si sono adempiute le prime 4 feste; senza contare tutti i problemi legati a un rapimento pre-tribolazione
(v. cap. 17).
Inoltre, se il rapimento è già avvenuto a Rosh Hashana di 7 o 3 anni e mezzo prima, questo significa che
quando gli ebrei vedono sulle nuvole Colui che hanno trafitto, prima di convertirsi in massa, stanno
osservando Gesù mentre scende ad Armagheddon, cioè a Yom Kippur. In questa prospettiva i Giorni di
Cordoglio tra le due feste non trovano nessun adempimento e il glorioso cordoglio degli ebrei deve avvenire
durante Yom Kippur – proprio quando in teoria il tempo per ravvedersi è scaduto ed è giunto il momento di
espiare i peccati. Il valore profetico dei Giorni di Cordoglio è strettamente legato a quello di Rosh Hashana,
perché il cordoglio dei primi dipende dalla rivelazione di Cristo che avviene appunto 10 giorni (non 7 anni o
3 anni) prima (v. immagine sopra).
Se invece manteniamo le tre feste di autunno nella loro normale sequenza in uno stesso anno, alla fine,
tutto torna: a Rosh Hashana appare il segno del Figlio dell’uomo, nei successivi 10 Yomim Nora’im ebrei e
nazioni fanno cordoglio, la pienezza dei Gentili entra con la conversione di alcuni superstiti delle nazioni,
tutto Israele è salvato e a Yom Kippur Dio inaugura il Giorno del Signore, il giorno della vendetta e dello
sterminio di tutti gli empi della Terra. Tutto avviene nei 15 giorni delle feste d’autunno, proprio come tutti
gli eventi della prima venuta si sono adempiuti nei 50 giorni delle feste di primavera.
Stabilita la collocazione temporale degli Yomim Nora’im, vediamo che altro succede in questi 8 giorni.

Il Giudizio della Chiesa

1 Pietro 4:17 afferma che il giudizio di Dio inizia dalla sua casa:

“Poiché è giunto il tempo che il giudizio cominci dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, 139
quale sarà la fine di coloro che non ubbidiscono al vangelo di Dio?”.

Anche Gesù ha parlato di questo. Il primo giudizio tra tutti è quello che riguarda i credenti; nel nostro
schema, si colloca benissimo nei 15 giorni tra il ritorno di Cristo e l’inizio del Millennio.

Quando avviene questo primo giudizio?


Gesù risponde a questa domanda in Matteo 16:27: “Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre
suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato”.
In Ap. 22:12 Gesù dichiara: “Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo
le opere che egli ha fatto”.
Al capitolo 16 Gesù dice anche: “Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti per
non andare nudo e non lasciar così vedere la sua vergogna”.
Il giudizio dei credenti avviene al ritorno di Gesù.
L’idea è quella di un giudizio che riguarda le opere, che secondo Ap. 19:8 sono le vesti di cui ci copriremo.
Custodire le proprie vesti significa custodire le proprie opere. Gesù fa questa seconda dichiarazione prima
della settima coppa, che come vedremo più avanti (cap. 30) dà il via al più grande terremoto della storia
umana. Inoltre, 1 Pietro pone il giudizio della chiesa prima di quello dei popoli: comprendiamo così che il
giudizio dei credenti avviene prima del grande Giorno del Signore, cioè prima di Yom Kippur, ma dopo
resurrezione e rapimento. Avviene quindi durante gli 8 Yomim Nora’im tra le due feste.
Questa cronologia dei giudizi compare anche nella parabola delle mine, già menzionata: “Ora, quando fu di
ritorno, dopo aver ricevuto l'investitura del regno, fece chiamare quei servi…”.
Dopo essere stato incoronato Re del mondo a Rosh Hashana e aver ricevuto l’investitura, il Re torna e la
prima cosa che fa è giudicare i suoi servi. Da notare il fatto che il premio di ciascun servitore (eccetto l’ultimo)
è il numero di città sulle quali potranno regnare. Quali città? Quelle del regno millenario di Cristo sulla Terra.
Al tribunale di Cristo si decideranno i ruoli e lo status di ogni credente nel regno del Messia sulla Terra, ad
eccezione di quelli che saranno trovati a mani vuote. Questo è il giudizio della chiesa.
Soltanto quando il giudizio dei suoi servi è terminato il Re passa a quelli che hanno rigettato la sua signoria
nella loro vita: “Inoltre, conducete qui i miei nemici, che non hanno voluto che io regnassi su di loro, e
uccideteli alla mia presenza”. Questi sono gli uccisi ad Armagheddon e nel Gran Giorno del Signore, che
come dice Sofonia 1:13, insieme ad altri passi, sarà: “una completa distruzione di tutti gli abitanti della
Terra”. In conclusione, il giudizio della chiesa è subito dopo la venuta di Cristo a Rosh Hashana, nei successivi
8 Giorni di Cordoglio prima di Yom Kippur, e riguarda le opere.

Chi riguarda questo giudizio?


La valutazione finale della Chiesa riguarderà tutti i salvati che saranno stati trasformati e rapiti a Rosh
Hashana e tutti quelli riuniti al loro corpo risorto, alla venuta del Signore. Sia per i salvati che per i non salvati,
la resurrezione del corpo è un evento necessario prima di ricevere il giudizio finale, sia di salvezza che di
condanna. Questa prima resurrezione è alla venuta di Gesù ed è una resurrezione di vita (Ap. 20:4).

Dove si tiene il giudizio?


Romani 14:10 risponde: “Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo”.
2 Corinzi 5:10 conferma: “Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché
ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male”.
Dunque il giudizio si terrà in una specie di aula di tribunale, simile a quelle che conosciamo, ma nei cieli.
La parola tradotta come tribunale è il greco bema e si riferisce appunto ad un podio, alla sbarra o aula di un
tribunale. La nostra valutazione davanti al Tribunale di Cristo sarà pubblica, di fronte a tutto il Corpo di
Cristo. Ci saranno milioni di persone. È chiaro che qualunque limite relativo a tempi, spazio e prospettiva
sarà risolto in qualche sorprendente modo inter-dimensionale.
140
Quale sarà il criterio di valutazione?
Bella domanda. Qualcuno potrebbe domandarsi perché comparire davanti a un tribunale, proprio come un
imputato, se lo scopo di questo passaggio è solo quello di ricevere un premio.
Nel passo appena citato di 2 Corinzi 5:10, la parola retribuzione è resa con l’espressione ‘ricevere indietro’
le cose fatte e specifica: sia in bene che in male.
In Ap. 11:18, quando gli anziani dicono: “è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai
tuoi servi”, la parola greca tradotta come ‘premio’ è misthos (μισθός) e si traduce come retribuzione, di
senso sia positivo (premio) che negativo (castigo). Lo stesso vale per le parole di Gesù in Ap. 22:12: “Ecco, io
vengo presto e il mio premio (misthos) è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere che egli ha fatto”.
Gesù ha con sé una retribuzione che rende a ciascuno il frutto di ciò che ha seminato. Dunque la traduzione
‘premio’, che in italiano ha un senso esclusivamente positivo, è fuorviante; cosa del resto evidente da molte
delle parabole di Gesù su questo argomento.
Secondo 1 Corinzi 3:11-15, questo giudizio non riguarderà la salvezza eterna ma ‘solo’ la dose di ricompensa
o di vergogna che la persona sperimenterà in quel momento, determinandone anche la posizione all’interno
del futuro Regno del Messia:

“Nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo. Ora, se
uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno,
stoppia, l'opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata
mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. Se l'opera che uno ha edificato sul
fondamento resiste, egli ne riceverà una ricompensa, ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la
perdita, nondimeno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco”.

Il fondamento è Gesù Cristo. Secondo molti, se uno ‘ha Gesù’ non importa come ha costruito sopra (le sue
opere): nel peggiore dei casi uscirà dal Tribunale ustionato, svergognato e scorticato, ma salvo.
Ci sono alcuni problemi con questa interpretazione però. Primo, la domanda: che significa avere Gesù?
L’enfasi del Nuovo Testamento sembrerebbe piuttosto sul fatto che Gesù abbia te.
Il fondamento è poi definito in modo più dettagliato in altri passi del Nuovo Testamento:
“Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti,
essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare”
Efesini 2:20

“Il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli
che sono suoi», e «Si ritragga dall'iniquità chiunque pronuncia il nome del Signore»”
2 Timoteo 2:19

“Perciò, lasciando l'insegnamento elementare su Cristo, tendiamo alla perfezione, senza porre
di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina
dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno…”
Ebrei 6:1-2

Il fondamento diventa dunque qualcosa di più articolato. Si compone dell’insegnamento di apostoli e profeti,
è sigillato con la repulsione per l’iniquità e si compone di un mix di cose in cui credere e di cose da fare, le
quali dimostrano la nostra fede in Cristo. Non a caso Paolo prosegue il suo discorso, parlando della necessità
di tendere alla perfezione: la perfezione dunque non si trova nel fondamento elementare soltanto. Ecco
come prosegue: “Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, hanno gustato il dono celeste, sono stati
fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se
cadono, è impossibile riportarli un'altra volta al ravvedimento, poiché per conto loro crocifiggono
nuovamente il Figlio di Dio e lo espongono a infamia”.
Per quanto strenuamente molti tentino di dimostrare che queste parole non dicono quello che dicono, il
senso è chiaro. Se torniamo coscientemente a vivere nel peccato, arriverà un momento in cui il nostro
fondamento di ‘fede’ non ci servirà a niente e non potremo ravvederci di nuovo. Ebrei 12:14 è ancora più 141
chiaro quando dice ai credenti: “Impegnatevi a cercare… la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il
Signore”. Santificarsi non significa altro che scegliere di volta in volta cosa fare e cosa non fare.
Gesù sembra essere ancora più categorico nelle sue parabole.
In Luca 6:48 parla del fondamento della casa costruita sulla roccia e di quella costruita sulla sabbia. Il
fondamento roccioso è questo: “chiunque viene a me e ode le mie parole e le mette in pratica” (v. 47). Lo
stolto che costruisce sulla sabbia invece si differenzia in quanto: “le ha udite e non le ha messe in pratica”
(v. 49). Ecco perché Gesù esclama: “Ora, perché mi chiamate Signore, Signore e non fate quello che vi dico?”
(v.46). Dunque il fondamento ha molto a che fare con quello che uno fa, non soltanto con quello che crede.
Stesso concetto della parabola dei talenti in Matteo 25, che è la stessa parabola delle mine già vista in Luca.
Al servo che non ha fatto fruttare nulla e che si presenta a mani vuote, Gesù non soltanto toglie la mina per
darla a quello che ne ha dieci, ma aggiunge: “E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lì sarà il
pianto e lo stridor di denti". Pianto e stridor di denti?!?
Mmm. Si direbbe che chi ha il fondamento è chi ha creduto, ha messo in pratica, ha prodotto frutto e si è
santificato. Tutto ciò che nella sua vita è stato frutto inutile o di nessun valore (ad esempio, opere compiute
con le motivazioni sbagliate, dottrine errate predicate in buona fede, ecc..) sarà bruciato, la persona ne avrà
un danno, ma sarà comunque salvato perché non sarà a mani vuote.
Non sarà, per concludere con un’ultima parabola, come l’invitato alle
nozze del Figlio del Re che si presenta senza abito da cerimonia in
Matteo 22. E gli disse: “’Amico, come sei entrato qui senza avere l'abito
da nozze?’ E quello rimase con la bocca chiusa. Allora il Re disse ai servi:
“Legatelo mani e piedi, prendetelo e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì
sarà il pianto e lo stridor di denti”. Poiché molti sono chiamati, ma pochi
eletti”. Di nuovo, questo invitato alla festa non viene punito rimanendo
comunque all’interno del palazzo, ma viene gettato nelle tenebre di
fuori.
Si direbbe che le tenebre di fuori siano una sezione speciale dell’inferno
per i credenti nominali – gli stolti che si credevano al sicuro sulla sabbia
del non mettere in pratica.
Questo non significa negare che la salvezza è per grazia e non per opere (Efesini 2:8-9), ma piuttosto
affermare che la fede senza le opere è morta (Giacomo 2:20). Nessuno sarà salvato per le opere della legge,
ma altrettanto ugualmente nessuno sarà salvato senza le opere della fede.
Per concludere, al Tribunale di Cristo tutti saranno salvati perché sono evidentemente partecipi della prima
resurrezione di vita. Tutti i presenti avranno il fondamento giusto, e il peggio che possa loro capitare è di
vedersi ridurre in cenere parte della loro opera, fatta per ignoranza o negligenza.
Tuttavia, molti credenti potrebbero ricevere una sorpresa orrenda e non comparire affatto tra questi salvati.
Saltare alla conclusione che ‘basta la fede’ anche in presenza di nessun frutto significa negare le parole di
Gesù e il resto delle Scritture. Significa aver costruito sulla sabbia. La tesi secondo cui il ‘credente carnale’
perde il premio ma non la salvezza è un terreno scivolosissimo.
Dopo il rapimento della chiesa e la prima resurrezione di vita Gesù giudicherà quindi la Chiesa al suo
Tribunale. Pensiamo che questo avverrà nel primo dei Giorni di Cordoglio dopo Rosh Hashana (il 2 di Tishri),
mentre sulla Terra tutti ricevono l’ultimissima possibilità di convertirsi; il motivo di questo riguarda le
successive nozze con Gesù. 142
Le Nozze dell’Agnello

Come abbiamo visto, Gesù in Matteo 22, 25 e 16:27 dice che il giudizio della Chiesa riguarderà le opere.
Ap. 19:8 parla delle nozze dell’agnello e dice, riguardo alla Sposa (cioè la Chiesa) che: “le è stato dato di
essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il lino finissimo sono le opere giuste dei santi”.
Alle nozze dell’Agnello i santi saranno rivestiti delle loro opere giuste. Ecco il passo completo:

“Poi udii come la voce di una grande moltitudine, simile al fragore di molte acque e come il rumore
di forti tuoni, che diceva: «Alleluia, perché il Signore nostro Dio, l'Onnipotente, ha iniziato a regnare.
Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la sua
sposa si è preparata. E le è stato dato di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché
il lino finissimo sono le opere giuste dei santi»”.

È evidente che le opere di cui i santi si rivestiranno alle nozze sono quelle che avranno passato il ‘test del
fuoco’ descritto in 1 Corinzi 3:11-15, cioè quelle che Dio avrà approvato al Tribunale di Cristo. Da questo
comprendiamo che, come è logico che sia, le nozze dell’Agnello vengono dopo il giudizio della Chiesa. Inoltre,
come già detto le nozze dell’Agnello avvengono dopo Rosh Hashana (“l’Onnipotente ha iniziato a regnare”)
e prima di Armagheddon, cioè di Yom Kippur, il che ha perfettamente senso. Dunque questa è la cronologia:

1. Rosh Hashana (1° giorno di Cordoglio, dalla sera del 29 Elul alla sera dell’ 1 Tishri)
2. Giudizio della Chiesa (2° giorno di Cordoglio, dalla sera dell’1 alla sera del 2 Tishri)
3. Nozze dell’Agnello (7 giorni, dal tramonto del 2° al tramonto del 9° giorno di Cordoglio)
4. Giudizio delle nazioni (dal tramonto del 9° giorno di Cordoglio fino alla fine del 10°: Yom Kippur).

Tradizionalmente, le nozze in Israele duravano 7 giorni.


Gesù nelle sue parabole si paragona spesso a uno sposo che se ne va a preparare un luogo per la sua sposa
prima di tornare a prenderla: abbiamo la parabola delle 10 vergini in Matteo 25, le parole di Gesù in Marco
2:19 e Luca 5:34: “Possono forse gli amici dello sposo digiunare, mentre lo sposo è con loro? Ma verranno i
giorni in cui sarà loro tolto lo sposo, e allora in quei giorni digiuneranno” e infine 2 Corinzi 11:2, in cui Paolo
dice della chiesa: “Io… vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine”.
Gesù è lo sposo, la sua chiesa è la sposa.
Per inciso, tutta la sua chiesa è la sua sposa; non esiste da nessuna parte in tutta la Bibbia una suddivisione
del Corpo di Cristo nelle due sotto-categorie di ‘sposa’ e ‘non-sposa’, una divisione le cui origini sono
incomprensibili. Chiunque è salvato è la sposa, perché chiunque è salvato si è rivestito di opere giuste, tante
o poche che siano.
Ad ogni modo, esistono molti paralleli tra le nozze tradizionali ebraiche e le due venute di Gesù sulla Terra.
Molto brevemente, il matrimonio ebraico consisteva in tre fasi:
1. Lo sposo lascia la casa di suo padre e si reca a casa della sposa, conclude il patto di fidanzamento e paga
la dote, che è il prezzo di riscatto della sposa. Questo simboleggia tutto ciò che Gesù ha fatto alla sua prima
venuta, morendo sulla croce per riscattarci dal diavolo, che era nostro padre, e acquistando così la sua sposa.

2. Lo sposo se ne torna a casa di suo padre, in genere per un anno, per preparare la casa per la sposa. Gesù
disse: “io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi
accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” Giov. 14:2-3.
Ora la sposa attende il suo ritorno e il suo compito è di farsi trovare pronta, rispettando i termini del patto
di fidanzamento che lo sposo ha stabilito.

3. Lo sposo torna senza un preciso preavviso, prende la sposa e la porta a casa di suo padre per celebrare il
matrimonio e festeggiare per i successivi 7 giorni. Questo è il ritorno di Gesù: la sua chiesa, risorti e rapiti,
viene portata in cielo, si riveste delle sue opere giuste (al Tribunale di Cristo) e poi festeggia le nozze per i
successivi 7 giorni.
143
Vista questa chiara analogia, confermata in più punti dal Nuovo Testamento e da Gesù, ha senso che gli
ultimi 7 giorni degli Yomim Nora’im (dal 3 al 9 di Tishri) saranno dedicati alla celebrazione delle nozze
dell’Agnello in cielo. Questo spiega perché abbiamo attribuito al Tribunale di Cristo, sempre in cielo, il primo
giorno dopo Rosh Hashana. Almeno, questo è il tempo che sarà trascorso sulla Terra; nella diversa
dimensione del cielo in cui saremo, la nostra percezione del tempo potrebbe essere diversa.

Più o meno sulla scia delle distorsioni già citate, quasi tutti i promotori del rapimento pre-tribolazione
trasformano non soltanto il giorno di Yom Kippur, ma anche i 7 giorni delle nozze ebraiche in 7 anni di
festeggiamenti in cielo, mentre sulla Terra si scatena l’inferno.
Ma questa forzatura senza senso non è più necessaria. Come per le prime 4 feste ebraiche la scadenza dei
giorni è stata rispettata alla lettera (Pasqua un giorno, azzimi il giorno dopo, primizie il terzo giorno,
pentecoste 50 giorni dopo Pasqua), così le date per la seconda venuta di Gesù saranno rispettate alla lettera:
8 Giorni di Cordoglio di cui 7 giorni per le nozze in cielo, e ogni avvenimento nel suo preciso ordine secondo
la sequenza delle ultime tre feste d’autunno.
Sono loro, le Feste di Dio, la preziosa chiave per comprendere la seconda venuta di Cristo e, come vediamo
ora, il rapimento.
144
17
IL RAPIMENTO
Come abbiamo visto, la resurrezione dei morti avviene al suono dell’ultima tromba, cioè a Rosh Hashana.
Paolo però aggiunge anche un altro evento: dice che al suono dell’ultima tromba il corpo dei credenti rimasti,
o sopravvissuti, sarà trasformato in un corpo incorruttibile e immortale. Il punto su cui tutti sono d’accordo 145
è questo: a un certo punto il Signore tornerà, i morti in Cristo resusciteranno e i santi ancora vivi saranno
rapiti in cielo. Il pomo della discordia è però il quando. Da questa base comune si sono sviluppate tre teorie:
rapimento pre-tribolazione (prima dell’inizio dei 7 anni) rapimento mid-tribolazione (a metà dei 7 anni,
anch’esso prima della tribolazione vera e propria) e rapimento post-tribolazione, cioè alla fine dei 7 anni.
Tuttavia, la questione del rapimento è tutt’altro che semplice. Tutte e tre le teorie devono fare i conti con
alcuni versi che sono una vera e propria spina nel fianco. Ad esempio, il rapimento pre-tribolazione ha un
problema insormontabile: Paolo dichiara che prima del rapimento deve manifestarsi l’Anticristo con
l’abominazione (2 Tess. 2:1-3). Il rapimento mid-tribolazione (cioè a metà dei 7 anni, comunque prima della
Tribolazione) si scontra col fatto che il rapimento avviene, per ammissione della stessa dottrina pretrib,
all’apparizione del segno Figlio dell’Uomo (Matt. 24:30) cioè quando Israele fa cordoglio e si converte, cioè
dopo che la pienezza dei Gentili è entrata (Rom. 11:25), cioè per forza alla fine della Tribolazione. Inoltre,
non esiste un solo verso in tutto il Nuovo Testamento che parli chiaramente del rapimento pre-tribolazione.
Il rapimento post-tribolazione ha anch’esso problemi insormontabili. Se tutti i santi vengono rapiti o risorti
ad Armagheddon quando Gesù scende sulla Terra, quando avvengono il giudizio della chiesa e le nozze
dell’Agnello? Oppure, se alla fine tutti gli ebrei e i Gentili vengono rapiti e tutti i malvagi sono sterminati, chi
resta a ripopolare la Terra? È evidente che qualcosa è sfuggito a quasi tutti.
2 Tessalonicesi 2:1-3 è un pianoforte sulla testa del rapimento pre-tribolazione, quindi abbiamo escluso
questa prima ipotesi. Tuttavia, nemmeno il rapimento a metà o ad Armagheddon può essere corretto.
Tutte e tre le teorie sono sbagliate.
La soluzione del rompicapo sta di nuovo nel modello delle feste di Dio: una QUARTA soluzione che colloca il
rapimento in modo nuovo e risolve tutti i suoi problemi! Dato che questo modello pone il rapimento alla
fine della Tribolazione, abbiamo dato una risposta ai principali argomenti pre-trib/mid-trib, iniziando dai più
facili per arrivare a quelli che si spiegano solo grazie al nostro schema delle feste.

1 - Dio ha promesso di preservarci dall’ora della prova.


Nell’elenco delle 7 chiese Dio dice alla penultima (Filadelfia): "Poiché hai custodito la parola della mia
costanza, anch'io ti custodirò dall'ora della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro
che abitano sulla terra” (Ap. 3:10). Questo dimostra che la Chiesa sfuggirà all'ira di Dio della Tribolazione.
L’ultima lettera invece, alla chiesa di Laodicea, suggerisce che mentre essi si definiscono una chiesa Gesù
non lo fa. Non è tra loro; Egli è fuori, bussa alla porta per far sapere a chi è dentro che è andato via. Quindi
Filadelfia è l'ultima vera chiesa; la chiesa fedele. È ai fedeli dell'ultima vera chiesa che Gesù dice: "Ti custodirò
dall'ora della prova". "Da" è la parola greca "ek/ex" e significa "fuori". Gesù non dice che li preserverà
durante l'ora della prova, ma che li porterà fuori da essa. Non ci saranno nemmeno.

Risposta: Ci sono solo due modi per leggere le 7 chiese dei capitoli 2 e 3 di Rivelazione. Il primo è quello
storico: assegna cioè a ciascuna chiesa un periodo specifico, iniziando dalla prima del 1° secolo e finendo
con l’ultima della storia del mondo (Laodicea, la peggiore di tutte). I parallelismi sono molto interessanti. Se
si aderisce a questo modello, allora la chiesa di Filadelfia a cui sono rivolte le confortanti promesse di Gesù
non è la chiesa contemporanea, bensì la precedente: quella del Grande Risveglio del 19° e l’inizio del 20°
secolo, che è davvero passata dall’ora della prova venuta sul mondo intero. Nel periodo di Filadelfia infatti
sono sorte le più potenti forze anticristiane della storia: il darwinismo, l’ateismo, la popolarizzazione
dell’occultismo, il comunismo e il rapido decadimento della morale. Un’enorme prova per la chiesa. Eppure,
questa chiesa ha portato a grandi risvegli: è stata preservata dalla prova mantenendo la fede.
L’ultima chiesa dell’elenco è Laodicea, che non può essere la chiesa durante la tribolazione visto che essa
sarà al 100% composta di eletti e martiri, non tiepida; deve dunque essere l’ultima chiesa prima dell’inizio
dei 7 anni finali. La chiesa ricca, strutturata, di successo, dei grandi numeri, che agli occhi di Gesù è tiepida,
vomitevole, povera, cieca e nuda. Nessun predicatore contemporaneo ama identificarsi con Laodicea, per
cui ci si auto-attribuisce la penultima chiesa mentre si afferma di essere negli ultimi tempi. Ma la matematica
non è un’opinione.
L’argomento usato per aggirare questo ostacolo è davvero sorprendente. Presume che le lettere “alle sette
chiese” siano, in realtà, lettere “alle sei chiese” più una specie di ibrido (Laodicea) che crede di essere una 146
chiesa ma non lo è, vale a dire un gruppo di non salvati che Gesù avrebbe inserito tra i candelabri per qualche
oscuro motivo. Quando Gesù dice: “E all'angelo della chiesa in Laodicea scrivi” starebbe parlando a un
gregge di capre! Poi, a questa oscura entità-candelabro di non credenti Gesù aggiunge, esattamente come
fa per le altre chiese: “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese”. La verità in queste parole è
che Gesù bussa non al cuore dei miscredenti (è Gesù che accoglie noi, non noi che accogliamo Lui) ma alla
porta di molte chiese. Questo argomento è un classico esempio del livello di assurdità a cui a volte si arriva,
per tentare di aggirare un testo che è una pietra di inciampo per le proprie teorie.
Il secondo modo di interpretare le 7 chiese di Rivelazione è quello secondo cui esse presentano
caratteristiche possibili per tutte le chiese della storia, senza identificarsi con nessuna in particolare. In
questo caso, la domanda è: perché per tutta la chiesa contemporanea dovrebbe essere vero: “ti custodirò
dall'ora della prova che verrà su tutto il mondo” (chiesa di Filadelfia) e non, ad esempio, “Non temere ciò
che dovrai soffrire; ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova, e avrete
una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” (chiesa di Smirne)?
Non c’è alcun motivo per pensarlo. E di certo, “l’ora della prova che viene su tutto il mondo” non è una
descrizione limitata alla Tribolazione ma si applica a molti movimenti persecutori o diabolici che hanno
provato i credenti di tutto il mondo, come abbiamo visto per Filadelfia.
Infine, essere custoditi fuori dall'ora della prova non significa necessariamente essere portati fuori dal
mondo durante quest'ora, evitando così del tutto le sofferenze. Confronta ad esempio Galati 1:3-4: “grazia
a voi e pace… dal Signore nostro Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci dalla
presente malvagia età secondo la volontà di Dio, nostro Padre”. Questo “sottrarci dalla presente malvagia
età” significa forse che i credenti sono stati esentati da persecuzione, sofferenze e martirio? Chiaramente
no. Noi siamo stati sottratti alla malvagità della nostra epoca nel senso che siamo stati riscattati dal mondo
e liberati dalla schiavitù del peccato, per vivere in santità e acquistare una cittadinanza nei cieli.
Un altro esempio è la preghiera di Gesù per i discepoli in Giovanni 17:15: “Io non chiedo che tu li tolga dal
mondo, ma che tu li preservi dal maligno”. Non potrebbe essere più chiaro: ‘preservare’ non significa
rimozione fisica! Significa, durante la Tribolazione come in tutte le epoche precedenti, essere protetti dalle
forze demoralizzanti di quell'ora e ricevere da Dio la grazia di resistere e vincere.

2 – La Chiesa non è Destinata all’Ira (di Dio)


La Chiesa sfuggirà all'ira di Dio sulla terra perché Gesù Cristo ha preso quell'ira su di Sé. I veri credenti in
Cristo non vedranno l'ira di Dio. 1 Tessalonicesi 1:9-10 dice: “…vi siete convertiti dagli idoli a Dio …per
aspettare dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, cioè Gesù, che ci libera dall'ira a venire". Fino
al tempo del rapimento, i problemi che i cristiani affrontano provengono da questo sistema mondiale
corrotto e ribelle che li odia; quella che sopportano è l'ira di Satana. Ma il problema della tribolazione è che
essa viene dalla mano di Dio: è la sua ira, e Gesù ha già pagato per questo per noi.

Risposta: Ci sono due problemi di base qui. Il primo è definire cosa sia l’ira a venire da cui Gesù ci libera.
Galati 3:13 dice: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo diventato maledizione per
noi”. Eppure, oggi uomini cristiani faticano lavorando, le donne cristiane soffrono partorendo (entrambe
maledizioni che Dio pronunciò in Eden) e noi siamo pieni di tribolazioni. Bisogna dunque avere
discernimento e distinguere di cosa si sta parlando. L’ira a venire da cui Gesù ci ha liberati è quella del
giudizio eterno, non le tribolazioni di questa vita, che al contrario Gesù ci ha promesso (v. Giov. 16:33).
Il secondo punto, che è collegato al primo, è l’errore di distinguere l’ira di Dio dall’ira di Satana. La Bibbia
mai, in nessun punto, fa questa distinzione. È sempre Dio a permettere, anzi in molti casi a mandare
attivamente, la sciagura sui peccatori (la Sua ira) e la prova sui santi (la Sua volontà sovrana). Tutte le volte
che questo accade contro Israele ad esempio, Satana non è mai nemmeno menzionato! Perfino durante la
Tribolazione, quando Satana opera segni e prodigi bugiardi, 2 Tessalonicesi 2:11 dice: “E per questo Dio
manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna”. Satana scatena i suoi poteri, ma è Dio a
fare in modo che tutti gli credano. Non è possibile distinguere l’ira di Satana contro qualcuno dalla volontà
di Dio: Dio è sovrano e permette a Satana e ai suoi servi di agire come se fossero un bastone nella sua mano.
Che differenza c’è tra fare e permettere, dal punto di vista di Dio Onnipotente? La risposta, direttamente 147
dalla bocca di Dio, è: nessuna. Il bastone che colpisce (Satana) è più autonomo della mano che lo brandisce
(Dio)? La risposta è no: “Guai all'Assiria, verga della mia ira!... La scure si vanta forse contro colui che la
maneggia? La sega si inorgoglisce forse contro colui che la muove? Come se la verga facesse muovere colui
che l'alza, come se il bastone alzasse colui che non è di legno!” (Isaia 10:5,15). Appunto.
Gesù spiega questa dinamica in Luca 22:31, quando dice a Pietro: “Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto
di vagliarvi come si vaglia il grano. Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno”. Satana
chiede, Dio dice: ok. Poi, Dio ci offre la forza di non perdere la fede. Può dunque esistere un’azione di Satana
che non sia contemporaneamente volontà di Dio? È ancora Dio stesso a rispondere:
Isaia 54:16: “Ecco, io ho creato il fabbro… e ho pure creato il devastatore per distruggere”.
Amos 3:6: “Se in una città accade una sciagura, non l'ha forse causata l'Eterno?”.
Ecclesiaste 7:14: “Nel giorno della prosperità sii allegro, ma nel giorno dell'avversità rifletti. Dio ha fatto
tanto l'uno che l'altro”.
Giosuè 11:20: “Era infatti l'Eterno stesso che induriva il loro cuore perché facessero guerra contro Israele,
affinché Israele li votasse allo sterminio senza usare alcuna pietà verso di loro, ma li annientasse”.
Infine, Isaia 31:2: “Eppure, anch'egli [il Signore] è saggio; fa venire il male” 1.
NON PUO’ esistere alcuna “ira di Satana” scollegata da Dio, e qualunque cosa Satana faccia è per compiere
gli scopi di Dio. Sempre. L’idea secondo cui Rivelazione sarebbe tutta ira di Dio mentre oggi subiamo l’ira di
Satana è doppiamente falsa. I due vanno sempre insieme, come il burattinaio e il burattino. L’idea secondo
cui Satana ostacola, rallenta o manda all’aria i piani di Dio, ruba anime a Dio o totalizza anche solo un punto
rispetto a Dio, come in una partita a calcio su scala cosmica, è falsa. Dio ha già scritto nel suo libro, fin da
prima della creazione del mondo, il nome di tutti quelli che liberamente lo scelgono (Ap. 17:8) e tra di loro
non mancherà nessuno all’appello (Giov. 17:1-3, 10:27-29). Dio è sovrano su Satana (Giobbe 1:7-12), sulle
circostanze (Giob. 42:2), sul bene e il male (Lam. 3:38) e perfino sul libero arbitrio (Giosuè 11:20, Prov. 21:1).
Dio non fa nessun ‘braccio di ferro’ con Satana. Niente e nessuno può mettergli i bastoni tra le ruote (Isaia
14:27, Salmo 115:3). Guarda ad esempio Armagheddon: Ap. 16 dice che sono Satana, l’Anticristo e il falso
profeta a radunare gli eserciti per far guerra a Gerusalemme e a Cristo. Tuttavia, in Zaccaria 14:2 Dio dichiara:
“Io radunerò tutte le nazioni per combattere contro Gerusalemme… Poi l'Eterno uscirà a combattere contro
quelle nazioni. In quel giorno i suoi piedi si fermeranno sopra il monte degli Ulivi”. Come per tutte le
tribolazioni della storia, il tempo dell’Anticristo è interamente, dall’inizio alla fine, un tempo stabilito da Dio
e Satana non è altro che uno strumento infuriato nelle Sue mani, gettato sulla Terra da Dio (Ap. 12:8)
autorizzato da Dio ad aprire il Tartaro (Ap. 9:1) capace di sedurre il mondo grazie all’intervento di Dio (2
Tess. 2:11) e in grado di sterminare i cristiani perché così Dio ha deciso di concedergli (Dan. 7:25, Ap. 13:7).
Ora, se la Tribolazione finale in cui Satana è protagonista, riceve carta bianca su quasi tutto e viene definito
in preda a furia omicida (Ap. 12:12) è di fatto l’ira di Dio, totalmente sotto il Suo controllo, come può esistere
un’ira ‘minore’ di Satana del tutto indipendente da Dio? Ha senso dire che le tribolazioni di oggi sono l’ira di
Satana e quelle future l’ira di Dio, come se fossero due categorie distinte e separate? La risposta a queste
domande è un categorico no. I cristiani di oggi non sono diversi da quelli di tutte le epoche: attraverso la
prova, la sofferenza (Col. 1:24, 1 Pietro 4:12-19) e la costanza (Ap. 14:12) noi onoriamo il Signore, se così Lui
vuole per noi. L’ira a venire da cui Dio ci salva è l’ira della condanna del fuoco eterno. Perfino al tempo del
super terremoto finale i santi che ripopoleranno la terra saranno protetti attraverso quell’evento, nei 4
giorni prima dell’inizio del Millennio (v. Cap. 29). Fino a quel momento, ogni vero discepolo di Gesù dice:
“ora come sempre Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte”! (Filippesi 1:20).
3 - Dio sa come liberare i pii dalla tentazione
2 Pietro 2:4-9 dice: “Se Dio infatti … non risparmiò il mondo antico ma salvò con altre sette persone Noè,
predicatore di giustizia, quando fece venire il diluvio sul mondo degli empi, e condannò alla distruzione le
città di Sodoma e di Gomorra… e scampò invece il giusto Lot, oppresso dalla condotta immorale di quegli
scellerati (quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, tormentava ogni
giorno la sua anima giusta a motivo delle loro opere malvagie) il Signore sa liberare i pii dalla prova e
riservare gli ingiusti per essere puniti nel giorno del giudizio”.
Nel corso della storia Dio fa sempre distinzioni tra pio ed empio, credente e non credente. Sin dall'inizio Dio
libera i suoi PRIMA che venga il giudizio: Lot, Noè, Enoch e i tre amici di Daniele. Più o meno allo stesso 148
modo, il rapimento è la liberazione di tutti i veri credenti PRIMA del giudizio della Grande Tribolazione”.

Risposta: Ap. 13:7 dice: “[alla Bestia] fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli”.
Daniele 7:25 ribadisce: “Egli [l’Anticristo]… affliggerà i santi dell'Altissimo… i santi saranno dati nelle sue
mani per un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo”. Esattamente, in che modo i santi differiscono dai pii?
La Bibbia è molto, molto chiara nel dire che i santi verranno uccisi dall’Anticristo durante la Tribolazione. Gli
esempi di Lot, Noè e dei tre amici di Daniele gettati nella fornace non dimostrano affatto che Dio rapisce
sempre i suoi per esonerarli completamente dal giudizio. Lot scampò per un pelo ma perse ogni cosa e sua
moglie diventò una statua di sale; Noè fu preservato in vita attraverso il dramma del diluvio, non rapito su
un altro pianeta perché non lo vedesse nemmeno; i tre amici di Daniele furono tenuti in vita mentre erano
dentro la fornace ardente di fuoco, nella quale si erano fatti gettare consapevoli del fatto che sarebbero
potuti morire (Daniele 3:17-18). Quanto a Enoch, che fu rapito prima del diluvio, probabilmente è uno dei
due testimoni che tornerà sulla Terra durante il regno dell’Anticristo per soffrire e morire come tutti gli altri:
“E quando avranno terminato la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro,
li vincerà e li ucciderà”. Scampato al diluvio per morire nella Tribolazione (v. Cap. 26).
Inoltre, per quale motivo i credenti di oggi (discutibilmente tra i migliori della storia) dovrebbero avere
qualche privilegio rispetto a tutti gli altri credenti di tutte le epoche, che hanno vissuto e sofferto le terribili
persecuzioni del mondo?
La risposta dei pre-trib a questa domanda è di due tipi: primo, che la tribolazione dell’Anticristo sarebbe di
diversa natura rispetto a quella del resto della storia della chiesa; e secondo, che i santi della tribolazione
sarebbero di diversa natura rispetto ai santi del resto della storia della chiesa. Vediamo perché entrambe
queste risposte sono sbagliate.

4 - La Bibbia insegna che ci sono diverse ‘tribolazioni’


Ci sono due tipi di tribolazioni: le prime sono le tribolazioni con la "t" minuscola, tribolazioni e prove generali
che Gesù promise alla chiesa mentre viveva sulla terra (Giovanni 16:33, Giacomo 1:2-3, 2 Timoteo 3:12). Poi,
c'è la Grande Tribolazione con la "T" maiuscola. Questo si riferisce allo specifico periodo di giudizio di 7 anni
descritto in Ap. 6-19, anche noto come il tempo dell’angoscia di Giacobbe (Geremia 30:7) e la 70° settimana
di Daniele (Daniele 9). Le tribolazioni generali vengono da Satana, dal mondo e dalla nostra carne.
La Grande Tribolazione invece viene dal cielo ed è chiamata "Ira di Dio", il calice della Sua indignazione (Ap.
14:10). I figli di Dio, tramite la loro fede in Gesù Cristo, non sono destinati a questa ira. Romani 5:9: “Tanto
più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall'ira”.

Risposta: L’organizzazione Christian Solidarity Worldwide ha denunciato2 nel 2016 la persecuzione di oltre
300.000 cristiani in Corea del Nord, molti dei quali massacrati sotto macchine schiacciasassi (secondo alcuni,
prima hanno ridotto in poltiglia i loro bambini sotto i loro occhi). I cristiani nordcoreani non vengono
semplicemente uccisi per la loro fede in Cristo. Sono polverizzati con schiacciasassi, usati per testare armi
biologiche e spediti nei campi di sterminio, mentre ai loro neonati viene rimosso cervello con pinze davanti
alle loro madri. Lo ‘spaccatesta’ dell’Inquisizione cattolica spagnola sbriciolava il cranio della vittima, non
prima di averle distrutto tutti i denti e a volte fatto uscire gli occhi dalle orbite. Sono solo due esempi.
Per altri dettagli sulla cosiddetta ‘tribolazione con la “t” minuscola’ della vera chiesa di Cristo nella storia,
tra torture, roghi, smembramenti e altre fantasie diaboliche, si può leggere il Libro dei Martiri di John Foxe
o un qualunque bollettino cristiano sulle persecuzioni nel mondo.
Forse, questi cristiani si sono dimenticati di rivendicare per sé Romani 5:9, visto che il passo non specifica
l’ira di chi. O forse, hanno compreso che l’ira da cui Cristo e la loro fedeltà li salva è quella del fuoco eterno.
Come già detto al punto n° 2, non esiste alcuna differenza sostanziale tra “l’ira di Satana” e l’ira di Dio.
Niente, inclusa la furia di Satana, accade se non per volontà di Dio, il quale si assume l’onere della
responsabilità. Quindi anche se la Bibbia usa il termine grande tribolazione per il periodo descritto da
Rivelazione, non c’è ragione di concludere che questa tribolazione sia di natura diversa da quelle precedenti
e costruire intorno ad essa una teologia a parte. Non esistono diverse tribolazioni. Quella finale sarà solo, 149
nelle parole di Gesù, la peggiore di sempre.
Nota anche cosa dice Paolo in 2 Tessalonicesi 1:5-8: “Questa [la vostra perseveranza e fede in tutte le vostre
persecuzioni ed afflizioni che sostenete] è una dimostrazione del giusto giudizio di Dio, affinché siate ritenuti
degni del regno di Dio per il quale anche soffrite, poiché è cosa giusta, da parte di Dio, rendere afflizione a
coloro che vi affliggono, e a voi, che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù Cristo apparirà dal
cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non
conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all'evangelo del Signor nostro Gesù Cristo”.
La sofferenza della Chiesa fa parte del giusto giudizio di Dio, perché in questo modo Dio rende ai malvagi
l’afflizione che essi riversano sulla Chiesa. Ma noi, che siamo afflitti, avremo giustizia e riposo. Quando? Al
rapimento pre-tribolazione, che ci esonera dal principio di questo passo? No, ma quando il Signore apparirà
con gli angeli per far vendetta dei suoi nemici. Nessun riferimento a una fuga pre-tribolazione.

5 - Assenza della Chiesa in Apocalisse: i Santi non sono la Chiesa


In Apocalisse la Chiesa è menzionata 18 volte nel terzo capitolo. Poi non viene più menzionata fino al capitolo
19. Perché? La risposta è che la Chiesa è in cielo durante il periodo della Grande Tribolazione descritto in
Ap. 4-19 e di essa non si parla più finché non torna come la Sposa di Cristo al cap. 19. Vediamo i due testimoni
e i 144.000. Leggiamo dei loro seguaci, quelli salvati durante la Tribolazione. Tuttavia, non si parla di nessuno
salvato prima dell'inizio della Tribolazione. Perché? Perché se ne sono già andati.

Risposta: Da nessuna parte è scritto che i santi della Tribolazione saranno solo i convertiti durante quel
periodo e non prima. Ma soprattutto, questo argomento ignora totalmente il fatto che in tutto il Nuovo
Testamento i salvati sono chiamati i santi, che è lo stesso termine usato in tutto il libro della Rivelazione.
La parola chiesa significa assemblea, e viene usata ai capitoli 2 e 3 per descrivere 7 specifiche chiese dell’Asia:
quindi, particolari assembramenti di santi in un particolare luogo. Anche altrove, come ad esempio in
Matteo 18:17, la parola chiesa indica la congregazione locale di santi in un certo luogo: “Se rifiuta d'ascoltarli,
dillo alla chiesa; e, se rifiuta d'ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano”. Atti 8:1
usa la parola chiesa per indicare l’assembramento dei santi a Gerusalemme: “Vi fu in quel tempo una grande
persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme”. Atti 14:23: “Dopo aver designato per loro degli
anziani in ciascuna chiesa…” e molti altri passi (Rom. 16:5, 23, 1 Cor. 1:2,17, 14:5,19,23 ecc…) usano chiesa
per indicare la congregazione dei santi in un particolare luogo, non la chiesa universale.
Ma la chiesa di Cristo non è un assembramento di particolari santi in un particolare luogo, bensì l’insieme di
tutti i credenti sparsi per il mondo, indipendentemente dal fatto che si radunino a centinaia o solo in due o
tre in una casa (v. Matt. 18:20). Questo è un principio generale di tutto il Nuovo Testamento. Esistono, è
vero, alcuni passi in cui la parola chiesa è usata col chiaro senso di Corpo di Cristo, come ad esempio Efesini
5:23: “…Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo” oppure Colossesi 1:18: “Egli è il capo del
corpo, cioè della chiesa”. Tuttavia, questo significa soltanto che il termine chiesa, oltre a significare
principalmente assemblea locale, è usato anche per intendere metaforicamente il corpo di Cristo.
Letteralmente, ekklesia significa i chiamati fuori e dunque può intendere anche i riscattati dalla Terra in
generale. Ma l’idea che soltanto la parola chiesa intenda ‘tutti i salvati’ è falsa, dal momento che il termine
principale usato nel Nuovo Testamento per indicare la chiesa universale non è ‘chiesa’, bensì ‘i santi’.
La parola chiesa compare 69 volte nel Nuovo Testamento, e solo una decina di volte per intendere il Corpo
di Cristo in generale; invece, la parola santi compare nel Nuovo Testamento 86 volte, e sempre per intendere
i salvati. Dunque il fatto che si usi la parola chiese nei primi due capitoli per parlare di 7 particolari
congregazioni in 7 particolari città è perfettamente coerente col resto della Scrittura; e il fatto che nel resto
di Rivelazione si usi la parola santi per intendere tutto il Corpo di Cristo è anch’esso perfettamente coerente!
Dire che la parola chiesa nei primi 2 capitoli si riferisce all’insieme dei “salvati prima della Tribolazione” è
un’affermazione priva di fondamento. Inoltre, diversamente da quanto questa tesi sostiene, nemmeno al
capitolo 19 compare la parola chiesa per indicare la chiesa universale: il termine qui usato è la sposa, cioè
una metafora che rappresenta l’insieme di tutti i santi di tutte le epoche. Dunque questo popolare punto a
sostegno del rapimento pre-trib non ha alcuna reale validità, se confrontato con il resto della Parola di Dio. 150

6 - Durante la Grande Tribolazione, la Chiesa canta un canto nuovo in cielo.


Ap. 5:8–10 dice: “E, quando ebbe preso il libro, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono
davanti all'Agnello... E cantavano un nuovo cantico dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i
sigilli, perché sei stato ucciso, e col tuo sangue ci hai comprati a Dio da ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e
ci hai fatti re e sacerdoti per il nostro Dio, e regneremo sulla terra»”. Chi può cantare questo nuovo canto?
Non gli angeli, né i santi dell'Antico Testamento. Solo la chiesa rapita in cielo può farlo!

Risposta: Quando Giovanni vede la chiesa la vede sempre come una folla immensa, incalcolabile, di ogni
razza e tribù. Quelli che cantano qui sono solo i 24 anziani. Non c’è alcun motivo, da nessuna parte nella
Bibbia, per presumere che questi 24 anziani rappresentino tutta la chiesa universale.
Inoltre, non è vero che soltanto i salvati del Nuovo Testamento potrebbero cantare questo canto: la base
per la salvezza nell'Antico Testamento non è diversa da quella per la salvezza nel Nuovo. Ad esempio, leggi
Romani 4:1-5: spiega che anche Abramo fu salvato per fede. Giovanni 12:41 afferma che: “Queste cose disse
Isaia, quando vide la sua gloria e parlò di lui”, intendendo Cristo. 1 Pietro 1:11 afferma che i profeti del
Vecchio Testamento pregustavano Gesù perché avevano in loro “lo spirito di Cristo”. Romani 3:25 spiega in
che modo il sangue di Cristo ha coperto anche i credenti del Vecchio Testamento: “Lui [Cristo] ha Dio
preordinato per far l'espiazione mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il
perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio”.
Dunque questa ‘prova’ del rapimento pre-trib si fonda su una premessa inesistente.

7 - Ap. 4 parla del Rapimento


Il capitolo 4 inizia con Giovanni che vive un evento identico al rapimento: “Dopo queste cose io guardai, ed
ecco una porta aperta nel cielo, e la prima voce che avevo udito parlare con me come una tromba disse:
«Sali quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire dopo queste»".
Qui abbiamo una triplice divisione della Rivelazione: le cose che Giovanni aveva visto (la visione di Gesù nel
cap. 1); le cose che sono (cap. 2 e 3 = i messaggi alle 7 chiese) e le cose che avvengono dopo (capitoli 4-22).
Il capitolo si apre con le parole: "dopo queste cose". Dopo aver parlato alle chiese, Giovanni viene portato
in cielo. È da quel punto di vista del cielo che ha una visione degli orrori della Tribolazione.
Se la posizione del rapimento a metà Tribolazione fosse corretta, i capitoli 4-5 dovrebbero trovarsi dopo il
capitolo 11, e se lo fosse quella post-Tribolazione, dovrebbero venire dopo il capitolo 19. Solo il Rapimento
Pre-Tribolazione dà un senso al flusso di Apocalisse e segue lo schema che Gesù ha dato a Giovanni.

Risposta: In primo luogo, il fatto che Giovanni sposti la sua visione dalla Terra al cielo non significa affatto
che stia vivendo profeticamente il rapimento: questa è una conclusione che non è supportata da niente, sia
in Rivelazione che nel resto della Bibbia.
In secondo luogo, la visione che Giovanni ha dei 7 sigilli, 7 trombe e 7 coppe NON descrive eventi in ordine
cronologico. La frase di Giovanni “dopo queste cose” si riferisce alla sequenza temporale delle cose che lui
vede, che non corrisponde necessariamente alla sequenza temporale degli eventi che avverranno! Questo
è evidente (v. cap. 13). Se fosse così semplice, come si spiega la presenza della folla dei salvati in cielo al
capitolo 7 (dopo tutte le devastazioni dei sigilli al capitolo 6)? I sostenitori della teoria pretrib spiegano che
questi devono essere i salvati dopo il rapimento. Tuttavia, si tratta di un ragionamento circolare: ‘siccome il
rapimento avviene prima, questi sono i salvati dopo, il che dimostra che il rapimento viene prima’. Questo
è uno degli argomenti più deboli tra tutti quelli del rapimento pretrib.

8 - 1 Tessalonicesi 4:13–18 esige un rapimento pre-tribolazione.


Supponiamo ipoteticamente che il rapimento non avvenga prima della tribolazione, ma dopo. Che senso
avrebbe 1 Tessalonicesi 4? 151
“Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come
gli altri che non hanno speranza. Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per
mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. Poiché questo vi diciamo mediante la
parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo
quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la
tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti,
verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il
Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole”.
I Tessalonicesi sono in lutto perché temono che i loro cari abbiano perso il rapimento, ma Paolo li rassicura
che non è ancora avvenuto. Solo un rapimento pre-tribolazione spiega questo dubbio! 1 Tess. 4 si adatta
solo al modello di rapimento pre-tribolazione. È incompatibile con qualsiasi altro momento per il rapimento.

Risposta: Se la premessa di questo ragionamento fosse vera anche la conclusione lo sarebbe, ma non lo è.
Come è possibile che certi credenti siano nel panico per aver ‘mancato il rapimento’, visto che esso è un atto
sovrano da parte di Dio verso i salvati? Se così fosse, Paolo avrebbe risposto rassicurandoli sulla salvezza o
ammonendoli sulla necessità di esaminare se stessi per vedere se sono davvero nella fede, come fa in 2
Corinzi 13:5. Paolo non sta affatto consolando questi credenti perché temono di aver perso il treno per il
rapimento, ma perché sono in dubbio riguardo ai loro cari che sono morti! Ecco le sue parole: “non vogliamo
che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno
speranza”.
Siamo tutti d’accordo che i rapiti non dormono, vale a dire non muoiono della morte fisica (1 Cor. 15:51) ma
passano direttamente da una vita all’altra. Paolo sta dicendo che ci sarà una resurrezione dei morti, quando
il Signore scenderà dal cielo; poi aggiunge che chi sarà rimasto verrà rapito, ma non prima che gli altri morti
siano risorti. Il fulcro del discorso non è affatto il rapimento, ma l’ignoranza riguardo a quelli che dormono,
cioè il destino dei morti in Cristo: la promessa della resurrezione e del rapimento è ciò che ci distingue da
quelli che non hanno speranza! La chiesa aveva bisogno di essere rassicurata su questo, visto che c’erano
correnti religiose che negavano la resurrezione, come i Sadducei. Paolo scrive l’intero capitolo 15 della sua
1° lettera ai Corinzi proprio a questo scopo. Qui specifica solo che entrambi, resurrezione dei morti e
rapimento, avverranno in sequenza lo stesso giorno. In base a questo passo soltanto, quel giorno potrebbe
essere tranquillamente prima o dopo la Tribolazione.
È anche interessante notare che nelle due frasi “saremo rimasti” la parola rimasti è il greco perileipomai,
che si traduce anche: saremo sopravvissuti. Sopravvissuti a cosa?

9 - Le Lettere non contengono avvertimenti preparatori di una Tribolazione


imminente per i credenti dell'età della Chiesa
Le istruzioni di Dio alla Chiesa attraverso le epistole contengono una serie di avvertimenti, ma non avvertono
mai i credenti di prepararsi per entrare e sopportare la Tribolazione della settantesima settimana di Daniele.
Mettono in guardia sull'imminente errore e su falsi profeti (Atti 20: 29–30; 2 Pietro 2: 1; 1 Giovanni 4:1–3;
Giuda 4). Mettono in guardia contro la vita empia (Efes. 4:25–5:7; 1 Tess. 4:3-8; Ebrei 12:1). Esortano perfino
i credenti a perseverare nel mezzo dell'attuale tribolazione (1 Tess. 2:13–14; 2 Tess. 1:4; 1 Pietro). Tuttavia,
c'è un silenzio assoluto sulla preparazione della chiesa al tipo di tribolazione che si trova in Ap. 6 – 18.
È incongruo, quindi, che le Scritture tacciano su un cambiamento così traumatico per la Chiesa. Se fosse vero
che la Chiesa vivrà la Tribolazione, ci si aspetterebbe che le epistole insegnino la realtà della Chiesa nella
tribolazione, lo scopo della Chiesa nella tribolazione e la condotta della Chiesa nella tribolazione. Tuttavia,
non c’è alcun insegnamento. Solo un rapimento pre-tribolazione spiega questo silenzio.

Risposta: Questo argomento afferma, essenzialmente, che ‘a parte’ le numerosissime esortazioni alla
Chiesa alla perseveranza durante la tribolazione e la persecuzione, non esiste alcuna esortazione alla
perseveranza durante la Tribolazione (con la ‘T’ maiuscola). Si fonda cioè unicamente sulla premessa che la 152
Tribolazione dell’Anticristo (con la T maiuscola) sia di natura diversa dalla tribolazione attuale, un vero e
proprio “cambiamento traumatico”, concetto che come abbiamo già visto è privo di sostanza. Dice: “dato
che la Tribolazione è diversa dalla tribolazione, non c’è alcun avvertimento sulla Tribolazione”. Un altro
ragionamento circolare.
Inoltre, ignora le parole di Gesù in Luca 21:34-36: “Fate attenzione che talora i vostri cuori non siano
aggravati da gozzoviglie, da ubriachezza e dalle preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno vi piombi
addosso all'improvviso. Perché verrà come un laccio su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che
stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo”. Quel giorno si riferisce alla Grande
Tribolazione, che Gesù ha appena finito di descrivere nei 15 versi precedenti, e le parole “fate attenzione”
sono rivolte ai discepoli, che ovviamente rappresentano la Chiesa, non gli ebrei. Il consiglio è quello di
pregare e vegliare per scampare al laccio, la trappola del Grande Inganno.
Se c’è una cosa su cui le Epistole tacciono clamorosamente è proprio il rapimento pre-tribolazione. Mai, da
nessuna parte, il Nuovo Testamento ci rassicura sul fatto che non vivremo una specifica: ‘Tribolazione con
la T maiuscola’ alla fine dei tempi. Perché? Perché non la distingue affatto dalla tribolazione di sempre.
Anche questo è un argomento inesistente.

10 – Alla 70° settimana di Daniele il tempo della Chiesa finisce e Dio opera su Israele.
Dio ha 2 diversi gruppi con cui ha a che fare: Israele, iniziato quando Dio chiamò Abramo, e la chiesa, nata a
Pentecoste. Esistono promesse fatte a Israele che non si applicano necessariamente alla chiesa e promesse
per la chiesa e non Israele. Ad esempio, Dio ha dato la terra di Palestina a Israele, non a me come parte della
Chiesa. È stata data loro per sempre, in eredità!
Secondo Daniele 9, resta ancora un periodo di 7 anni per adempiere i rapporti di Dio con la nazione di Israele.
Come le 69 settimane precedenti hanno riguardato Israele e non la Chiesa, così la 70° settimana (gli ultimi 7
anni) riguarderanno solo Israele e non la Chiesa. Il periodo futuro di 7 anni in cui Dio rivolgerà nuovamente
la sua attenzione alla nazione di Israele è quello della Grande Tribolazione.
Romani 11:25 dice: “ad Israele è avvenuto un indurimento parziale finché sarà entrata la pienezza dei
Gentili, e così tutto Israele sarà salvato”. La pienezza dei Gentili arriva al rapimento, l'epoca della Chiesa
finisce e la Chiesa è tutta in paradiso per 7 anni, mentre Dio si occupa di Israele sulla Terra!

Risposta: È vero che il percorso di Israele è diverso da quello degli altri popoli ed ha un profondo significato
profetico. Questo però è l’unico punto dimostrabile di questo argomento pre-tribolazione.
Le prime 69 settimane hanno riguardato solo Israele per il semplice fatto che la chiesa non esisteva ancora.
La 69° settimana infatti termina, con precisione stratosferica (v. Cap. 2, ‘Settanta Settimane’) nel 33 d.C.,
anno in cui avvengono tutte le tappe dell’inizio della chiesa: morte di Gesù, resurrezione e Spirito Santo. Da
quel momento in poi Israele e la Chiesa coesistono e tutti gli uomini, Gentili ed ebrei indistintamente, sono
salvati attraverso la predicazione del Vangelo di Gesù e fanno ugualmente parte del suo Corpo. Efesini 2:11-
16 chiarisce che la distinzione spirituale tra Israele e i non ebrei non esiste più e che i due popoli sono
diventati uno solo. Inoltre, non è vero che negli ultimi 2.000 anni Dio non ha rivolto la sua attenzione a
Israele. La distruzione di Gerusalemme e del tempio profetizzata da Gesù avvenne 70 anni dopo la fine della
69° settimana; la diaspora, le persecuzioni e l’odio antisemita sono l’adempimento delle profezie di Dio
contro questo popolo; la rinascita dello Stato di Israele nel 1948 è lo straordinario adempimento delle
profezie di Ezechiele e Isaia; la protezione sovrannaturale che Dio aveva promesso a Israele ricostituito si è
palesata nelle strabilianti vittorie di questa piccola nazione contro tutti i suoi formidabili nemici; perfino
l’identità delle nazioni nemiche degli ebrei è profetizzata da Dio e si è realizzata puntualmente nel periodo
tra la 69° e la 70° settimana. Si potrebbe anzi affermare che gli unici eventi storici profetizzati per la pausa
non profetica tra la 69° e la 70° settimana (gli ultimi 2.000 anni) riguardano esclusivamente Israele.
Dunque dire che Dio ha sospeso i rapporti con Israele per concentrarsi sulla chiesa non è affatto corretto.
La particolarità degli ultimi duemila anni nella relazione Israele - chiesa è proprio quella descritta da Romani
11:25: “ad Israele è avvenuto un indurimento parziale finché sarà entrata la pienezza dei Gentili, e così tutto 153
Israele sarà salvato”. La cecità spirituale di Israele dura per il tempo stabilito da Dio per la conversione dei
non ebrei. Ma quando termina questo periodo di cecità? La risposta è: quando l’ultimo dei non ebrei sarà
stato salvato. E cioè quando? Alla fine della Tribolazione, dieci giorni dopo il rapimento, a Yom Kippur!
Se la pienezza dei Gentili (che secondo la dottrina pretrib segna quando l’epoca della Chiesa finisce) arrivasse
sette anni o tre anni e mezzo prima, al rapimento pretribolazione, chi si converte durante la tribolazione? A
chi predicano i due testimoni? A chi grida l’angelo che porta il vangelo eterno (Ap. 14:6)? Chi sono i santi di
ogni tribù e nazione che “vengono dalla grande tribolazione”? Chi ripopola la Terra? La risposta deve essere:
sono tutti solo, ed esclusivamente, ebrei. Nessuna persona delle nazioni si può convertire dopo il rapimento
(pretrib) perché la pienezza dei Gentili è già entrata. Ma questo è l’opposto di quanto dichiara Zaccaria:
“ogni sopravvissuto di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme salirà di anno in anno ad adorare il Re”.
Di contro, se la pienezza dei gentili non è ancora entrata, allora il tempo della Chiesa non è ancora finito!
Per aggirare queste obiezioni si afferma che i Gentili corrispondono alla chiesa prima del rapimento ma non
includono la chiesa che si forma dopo il rapimento. Questo è assurdo. La chiesa è composta indistintamente
di ebrei e Gentili, sia prima che dopo il rapimento; e i Gentili sono semplicemente i santi non ebrei. La chiesa
è formata da chiunque nasce di nuovo per opera dello Spirito, sia prima che dopo la Tribolazione.
La verità è che Romani 11:25 si compie quando gli ebrei vedranno sulle nuvole Colui che hanno trafitto e
faranno cordoglio per Lui (Zacc. 12:10, Giov. 19:37) e cioè quando apparirà il Segno del Figlio dell’Uomo
(Matteo 24:30), cioè al rapimento, cioè a Rosh Hashana alla fine della Tribolazione, quando l’ultimo Gentile
e l’ultimo ebreo si convertono, subito prima di Yom Kippur. È allora che si può dire che la pienezza dei Gentili,
cioè la somma dei non ebrei in cielo più gli eletti non ebrei che restano sulla Terra è entrata, è allora che
tutto Israele viene salvato. Non 7 o 3 anni e mezzo prima!
Questo passo di Romani 11 è in realtà una delle prove più schiaccianti contro il rapimento pretribolazione,
sia esso all’inizio che a metà dei 7 anni di Daniele. Non c’è modo di ipotizzare una ‘pienezza dei Gentili’ prima
della tribolazione, perché la conversione di una sola persona non ebrea durante la tribolazione dimostra che
quella pienezza non era affatto ‘piena’.
Perché allora isolare la 70° settimana dal resto? La ragione è che questa profezia di Daniele serve a fornirci
principalmente uno schema temporale degli eventi, all’interno del quale vanno collocate tutte le altre
informazioni profetiche. Dire che: “come le 69 settimane precedenti hanno riguardato solo Israele, così gli
ultimi 7 anni riguarderanno solo Israele” deve armonizzarsi anche con tutte le altre profezie, per essere vero.
E come abbiamo visto, al termine della 69° settimana Cristo ha fatto dei due popoli uno solo (Efesini 2:14) e
da allora in poi ebrei e gentili coesistono, fino alla fine, adempiendo puntualmente le profezie ad essi
destinate. Negli ultimi 7 anni troviamo coerentemente un mondo diviso in due sole categorie: gli empi che
prendono il marchio e i santi che non lo prendono, ebrei e gentili.

11 - La Chiesa è ‘Ciò che trattiene’ l’Anticristo


2 Tessalonicesi 2:6 dice, parlando dell’Anticristo: “E ora sapete ciò che lo trattiene, affinché sia manifestato
a suo tempo… Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto c'è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di
mezzo”. Cosa o chi trattiene l’Anticristo? Non può che essere la presenza della Chiesa sulla terra, abitata
dallo Spirito Santo! Una volta rimosso il SALE della Terra (Matteo 5:13–14) essa diventa putrida, senza sapore
e senza scopo, in rapido declino. Una volta rimossa la LUCE, la terra diventa oscura, senza direzione, senza
rivelazione o comprensione spirituale. Il mondo diventa maturo per ricevere l’Anticristo.

Risposta: Questa interpretazione è problematica. Prima di tutto, nessuna creatura umana può convertirsi
se non per opera dello Spirito Santo; questo vale sia nel Nuovo che nel Vecchio Testamento. Se Colui che
“viene tolto di mezzo” è lo Spirito Santo allora nessuno può più convertirsi, né restare fedele fino alla morte,
ebrei compresi, durante i 7 anni di Tribolazione. E questo è in contraddizione con la presenza dei santi e dei
martiri di Gesù in questo periodo.
Per ovviare al problema la Chiesa dovrebbe essere rimossa lasciando comunque lo Spirito Santo sulla Terra,
nonostante il fatto che lo Spirito vive oggi dentro di noi, che siamo il Corpo di Cristo. Questo significa che ciò
che trattiene l’Anticristo è la presenza fisica della chiesa. Molto lusinghiero nei confronti della chiesa 154
contemporanea, quella di Laodicea, la peggiore della storia del mondo (nell’ottica delle 7 chiese che
rappresentano il Corpo di Cristo nella storia). Impossibile non notare che, nonostante la sua presenza oggi,
il mondo sta già imputridendo a folle velocità. Un mondo con lo Spirito Santo e senza una chiesa è peraltro
niente di più e niente di meno che il mondo del Vecchio Testamento. Se Satana avesse bisogno di questa
circostanza per scatenare l’Anticristo o rendere il mondo invivibile, lo avrebbe già fatto.
Inoltre, rimuovere la chiesa oggi non è possibile. Solo pochi minuti dopo il rapimento ci saranno già nuovi
convertiti sulla Terra (visto che lo Spirito Santo non può essersene andato) e quindi, di nuovo, una chiesa. In
poche parole, se lo Spirito se ne va non possono più esserci salvati (che contraddice la Bibbia) mentre se non
se ne va ci sarà sempre una chiesa (che fa cadere l’argomento in questione). Sul perché la chiesa della
Tribolazione non possa essere composta esclusivamente di ebrei vedi il precedente punto 10.
Per inciso, questo passo in 2 Tessalonicesi poteva essere il momento perfetto per parlare del rapimento pre-
tribolazione, cosa che Paolo si guarda bene dal fare. Alla meglio, il glorioso rapimento del Corpo di Cristo
viene liquidato con uno sbrigativo: “tolto di mezzo”.
La più semplice teoria sull’identità di Colui che trattiene la manifestazione dell’Anticristo è Dio. Tuttavia, non
ha alcun senso dire che a un certo punto Dio venga tolto di mezzo. La nostra ipotesi è che si tratti del “grande
capo, il difensore dei figli del tuo popolo” (Dan. 12:1) cioè l’arcangelo Michele. Egli sorge immediatamente
prima del tempo dell’angoscia, dell’abominazione. Le ragioni di questa nostra ipotesi (che è solo un’ipotesi)
sono spiegate al capitolo 18. Ad ogni modo, per quanto poco chiaro sia, questo passo non può essere usato
per sostenere, né tantomeno dimostrare, un rapimento pre-tribolazione.

12 - Non aspettiamo la Tribolazione, ma aspettiamo Cristo.


L’aspettativa dei credenti non è l’Anticristo o la Tribolazione, ma Cristo! Filippesi 3:20 dichiara: “La nostra
cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo”.
Se la Chiesa dovesse passare la Tribolazione questo sarebbe scritto chiaramente, invece ci viene detto di
attendere la venuta di Gesù! Non quella dell’Anticristo!
Risposta: Certamente aspettiamo Cristo, ma questo non dimostra un rapimento pre-trib perché le
raccomandazioni per le tribolazioni di oggi sono le stesse che ci aiuteranno durante la tribolazione futura
(che come abbiamo visto, non è una categoria a sé di persecuzione). L’argomento: “se la Chiesa dovesse
passare la Tribolazione questo sarebbe scritto chiaramente” si smonta in un attimo. L’ammonimento di Luca
21:34-35 e tutti i passi già citati al precedente punto 9 sono solo alcuni esempi. Il fatto che la chiesa passerà
ogni genere di tribolazione È scritto chiaramente.
La vera riflessione da fare è invece: se la Chiesa dovesse aspettare il rapimento questo sarebbe scritto
chiaramente! Il già citato passo di 2 Pietro 3, che parla del Giorno del Signore (non del Rapimento) che viene
come un ladro, si conclude con le parole: “dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete
essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in
cui i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua promessa,
noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia”. Pietro qui afferma che noi attendiamo,
e addirittura affrettiamo, il giorno di Dio in cui i cieli e la terra si dissolveranno e addirittura i nuovi cieli e la
nuova Terra promessi alla fine del Millennio. Tuttavia, da nessuna parte la Bibbia afferma che noi attendiamo
il rapimento. Pietro conclude (v.14): “Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati
da lui immacolati e irreprensibili nella pace”. Aspettando quali cose? L’aspettativa è verso la fine gloriosa
della Tribolazione, non un momento imprecisato di 7 o 3 anni prima. Quanto al fatto che aspettiamo Cristo
e non l’Anticristo, questo non è del tutto vero. Leggi 1 Giovanni 18: “Come avete udito, l’Anticristo deve
venire, e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l'ultima ora”. Uno dei segni dei
tempi da cui riconosciamo l’ultima ora è proprio l’arrivo dell’Anticristo. Una raccomandazione inutile, se non
lo vedremo mai perché rapiti prima.

Veniamo ora agli argomenti più complessi e alla spiegazione che il nostro modello
delle ultime feste di Dio (v. immagine sotto) consente di dare.
155

13 - C'è una chiara distinzione tra il Rapimento della Chiesa e la 2° Venuta.


Nella sua seconda venuta, Gesù viene CON i santi; al rapimento viene PER i santi.
Giuda 14: "Ora Enoc, il settimo da Adamo, profetizzò anche su questi uomini, dicendo: "Ecco, il Signore viene
con diecimila dei Suoi santi". Zaccaria 14:5 afferma: “il Signore il mio Dio, verrà e tutti i suoi santi con lui”.
Con il rapimento, Gesù viene invece PER i suoi santi. 1 Tess. 4:17 dice: “noi viventi, che saremo rimasti,
verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria”.
Al rapimento Gesù appare seduto, SULLE NUVOLE: “Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e
allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo
con gran potenza e gloria” (Matteo 24:30). Matteo 26:64 e Marco 14:62: “vedrete il Figlio dell'uomo, seduto
alla destra della Potenza, venire sulle nuvole del cielo”. 1 Tess. 4:17: “noi viventi, che saremo rimasti,
verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria”.
Nella sua seconda venuta Gesù SCENDE invece sulla Terra. Zaccaria 14:4: “In quel giorno i suoi piedi si
fermeranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme".
Che senso avrebbe salire sulle nuvole ad incontrare Gesù, mentre lui sta scendendo sulla Terra?! C'è un
periodo di 7 anni tra questi 2 eventi. Quel periodo di 7 anni è il periodo della Grande Tribolazione, in cui la
chiesa è in cielo a festeggiare le nozze dell’Agnello, prima di tornare sulla Terra CON Cristo.

Risposta: per quanto strenuamente i sostenitori del rapimento post-tribolazione cerchino di evitare o
demolire questo argomento, esso rimane. È innegabile che la descrizione della 2° venuta di Cristo ad
Armagheddon e quella del rapimento sono così diverse da far pensare a due eventi diversi in diversi
momenti. È anche valida l’obiezione dei pre-trib secondo cui non ha molto senso essere rapiti in aria per poi
scendere di nuovo sulla Terra poco dopo. Tuttavia, la conclusione secondo cui tra i due eventi passano 7
anni non è quella giusta. Ne esiste una di gran lunga migliore.
Secondo il modello delle feste di Dio, Gesù torna a Rosh Hashana che è il 1° giorno del mese ebraico di Tishri.
Il Figlio dell’uomo appare sulle nuvole: tutti lo vedono, compreso l’Anticristo e i suoi seguaci, i morti
risorgono e i credenti sopravvissuti sono rapiti per incontrare il Signore nell’aria. A quel punto non si verifica
nessun ‘saliscendi’, come giustamente notato dai sostenitori del rapimento pre-trib: non avrebbe senso
salire nell’aria pochi istanti prima che il Signore scenda sulla Terra. No, i risorti e i rapiti salgono in cielo e ci
restano. Ma per quanto tempo? Gesù e Zaccaria dicono che subito dopo aver visto il Signore nel cielo segue
un tempo di cordoglio per chi non ha preso il marchio e per tutto Israele superstite. Ormai sappiamo che
questo cordoglio dura 8-10 giorni: gli Yomim Nora’im. Dieci giorni, non sette anni.
A Rosh Hashana Gesù torna per i suoi santi, risorti e rapiti, che lo raggiungono per incontrarlo nell’aria. Poi,
10 giorni dopo a Yom Kippur (il Giorno dell’Espiazione) Gesù torna con i suoi santi ad Armagheddon.
E questo ci porta all’obiezione successiva:
156
14 - Un rapimento post-tribolazione non lascia tempo agli eventi della Chiesa!
Gesù promette che al rapimento i credenti riceveranno un premio al Tribunale di Cristo, una casa nei cieli e
si festeggeranno le nozze dell’Agnello. Il rapimento post-tribolazione non lascia il tempo per nessuno di
questi eventi! Se il rapimento avviene ad Armagheddon (quando Gesù torna con i suoi santi) quando avviene
il Tribunale di Cristo? La Bibbia è chiara sul fatto che il primo giudizio riguarda la Chiesa, e precede quello
delle nazioni. Solo un rapimento pre-tribolazione consente questo! Lo stesso vale per le nozze dell’Agnello,
che si celebrano prima di Armagheddon. Un rapimento post-tribolazione elimina 3 eventi critici del tempo
della fine, mentre quello pre-trib evita tutte queste difficoltà. Il rapimento precede Armagheddon di 7 anni,
durante i quali c’è il tribunale di Cristo, riceviamo la dimora nei cieli e celebriamo le nozze col Signore!

Risposta: Questo argomento è validissimo. Non c’è modo di inserire la retribuzione delle opere dei santi,
la dimora nei cieli e le nozze dell’Agnello, tutte cose che avvengono necessariamente prima di
Armagheddon, se i santi vengono rapiti e i morti risorgono ad Armagheddon!
Ma infatti, come abbiamo visto, rapimento e resurrezione avvengono 10 giorni prima di Armagheddon.
Ormai conosciamo il programma per gli 8 giorni tra la fine di Rosh Hashana e l’inizio di Yom Kippur.
Mentre sulla Terra gli eserciti dell’Anticristo si radunano per far guerra a Gesù (Ap. 19:19) e Israele fa
cordoglio e si converte insieme ad altri delle nazioni, nei cieli avvengono in sequenza queste tre cose: il
Tribunale di Cristo, l’assegnazione delle dimore nei cieli (primo giorno), infine le nozze della chiesa con Gesù
nei restanti 7 giorni, esattamente come le tradizionali nozze ebraiche a cui Gesù fa più volte riferimento
nelle parabole, senza bisogno di trasformare arbitrariamente i 7 giorni in 7 anni.
Tutto torna. Tutte le feste ebraiche relative alla prima venuta di Gesù si sono adempiute rispettando alla
lettera il numero di giorni tra una e l’altra, e tutte nello stesso anno; lo stesso avviene con le ultime tre feste
alla seconda venuta. Tutti gli eventi relativi alla Chiesa si svolgono durante i 10 Giorni di Cordoglio,
coerentemente con le feste d’autunno, con i 7 giorni di nozze, con la sequenza dei giudizi (Chiesa-nazioni) e
con un rapimento armonicamente e biblicamente posto alla fine della Tribolazione.
Solo il modello del rapimento post-trib secondo lo schema delle feste d’autunno consente questo, un
modello di gran lunga migliore di quello pre-tribolazione.
Veniamo ora alle trombe.

15 - Le trombe di 1 Tessalonicesi e 1 Corinzi NON sono le stesse dell'Apocalisse.


Alcuni indicano la tromba di 1 Tessalonicesi 4:16 che dice: “il Signore stesso con un potente comando, con
voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno
per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro” e sostengono che si tratta della
settima tromba di Rivelazione. Quindi concludono erroneamente che la Chiesa DEVE passare attraverso la
Grande Tribolazione.
Si cita anche 1 Corinzi 15:51-52: “Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in
un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti
risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati”. È questa la settima tromba di Rivelazione?
PRIMO: La tromba del rapimento è chiamata "Tromba di Dio" (1 Tess. 4:16) ma la settima tromba in
Rivelazione è la tromba un angelo! Ap. 11:15 dice: “Poi il settimo angelo suonò la tromba…”.
SECONDO: La tromba al rapimento annuncia un evento che accade in un attimo, in un batter d'occhio;
invece, la tromba del settimo angelo copre un periodo di diversi giorni: “Ma nei giorni in cui il settimo
angelo farà udire la sua voce, quando egli suonerà la tromba, si compirà il mistero di Dio” (Ap. 10:7).
INFINE: La tromba al rapimento è una di gloria, maestà e meravigliosi cambiamenti in atto. Vedremo e
staremo con il Signore! Invece, la settima tromba in Rivelazione è di dolore e distruzione: “Il secondo guaio
è passato, ma ecco, presto viene il terzo guaio. Poi il settimo angelo suonò la tromba…” (Ap. 11:14–15).
Di certo, si tratta di trombe completamente diverse!

Risposta: Giusto! Si tratta, in effetti, di due trombe diverse. Questo però non giustifica un rapimento pre- 157
tribolazione, ma è in armonia con il nostro modello post-tribolazione delle feste! Ecco come:
La Tromba di Dio (1 Tess. 4:16) è quella che si suona alle feste di Dio (Levitico 23:2). In particolare, quella del
rapimento è anche definita l’ultima tromba. Come già spiegato (capp. 15 e 16), a Rosh Hashana si suonano
99 colpi di tromba seguiti da un ultimo suono prolungato, il centesimo, che si chiama appunto: l’ultima
tromba. È di questo che l’ebreo Paolo parla quando scrive, in 1 Corinzi 15:51-52: “non tutti morremo, ma
tutti saremo mutati in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba”. Non è l’ultima
tromba della serie di 7 angeli che Giovanni vedrà nella sua visione, ma la l’ultima tromba di Rosh Hashana,
chiamato anche Yom Teruah (Giorno delle Trombe) e da sempre associata alla resurrezione dei morti!
Questo spiega anche gli altri punti: mentre il rapimento è istantaneo, quando la tromba di Dio, o ultima
tromba, squilla a Rosh Hashana, la settima tromba del settimo angelo racchiude invece eventi che si
sviluppano nell’arco di 5 giorni. La tromba di Rosh Hashana è gloria e vittoria, quella dell’angelo dà il via agli
ultimi giudizi. Quindi la tromba di Dio coincide con l’ultima tromba di Rosh Hashana, e non ha niente a che
vedere con la tromba del settimo angelo.
È interessante notare che i sostenitori del rapimento pre-trib, pur notando l’incongruenza tra la tromba del
settimo angelo e quella del rapimento, non propongono alcuna spiegazione di cosa sia quest’ultima.
Qualcuno la definisce perfino ‘la tromba dell’esercito romano’! Come per tutto il resto, la spiegazione è nel
modello biblico delle feste d’autunno, al termine del regno dell’Anticristo.

16 - Se Dio non preserva la Chiesa durante la Tribolazione, a cosa serve il rapimento?


Se il rapimento alla fine della Tribolazione serve ad evitare l'ira di Dio ad Armagheddon, allora perché Dio
non dovrebbe proteggere i santi da tutta l’ira di Dio, in tutti i 7 anni di Tribolazione? Inoltre, se lo scopo del
rapimento è che i santi viventi evitino Armagheddon, perché resuscitare anche i morti che ne sono immuni?
Risposta: Il rapimento non serve affatto a preservare i santi da Armagheddon (come se Dio non fosse in
grado di distinguere i malvagi da sterminare dagli eletti da preservare!) bensì dal grande e terribile Giorno
del Signore che lo segue immediatamente, il giorno dello sterminio totale. In quel tempo tutte le città della
Terra crolleranno, ogni montagna e ogni isola sarà spostata, Israele sarà ridotto in pianura, il cielo si
arrotolerà come una pergamena e Dio farà “interamente scomparire ogni cosa dalla faccia della terra…
uomini e bestie, gli uccelli del cielo e i pesci del mare, le cause di peccato assieme agli empi, e l'uomo dalla
faccia della terra” (Sofonia 1). Sarà il completamento del Giorno del Signore, i 4 giorni dopo Yom Kippur, il
dislocamento della crosta terrestre (v. cap. 30), il Grande Reset di Dio.
Dio proteggerà da questo cataclisma i pochi santi che ripopoleranno la Terra. Tutti gli altri santi saranno già
risorti e rapiti, dopo la tribolazione, per comparire al Tribunale di Cristo e celebrare le nozze con lui. A Yom
Kippur essi tornano con il Signore alla battaglia di Armagheddon e per assistere, dal cielo, alla cancellazione
totale di ogni traccia della civiltà presente. Questo risponde all’obiezione successiva:

17 - Il rapimento post-Tribolazione non lascia nessuno per ripopolare la Terra


Se tutti i credenti della tribolazione vengono rapiti e glorificati appena prima dell'inaugurazione del Regno
millenario, chi popolerà il Regno?
Le Scritture indicano che i miscredenti viventi saranno sterminati alla fine della tribolazione e rimossi dalla
Terra (Matteo 13:41–42; 25:41). Tuttavia, insegnano anche che nasceranno nuovi figli ai credenti durante il
Millennio, bambini che poi potranno peccare (Isa. 65:20; Ap. 20:7–10).
Questo non è possibile se tutti i credenti sulla Terra vengono glorificati con un rapimento post-tribolazione.

Risposta: Giustissimo. Se tutti gli eletti, ebrei compresi, fossero rapiti un attimo prima di Armagheddon e
del Giorno del Signore, che stermina ogni peccatore dalla faccia della Terra, non resterebbe nessuno per
ripopolarla con altri esseri umani. Il rapimento deve avvenire prima dello sterminio, per concedere un lasso
di tempo in cui chi è ancora sulla Terra si qualifica per entrare nel Millennio nella sua propria forma umana. 158
Anche questa giusta obiezione si spiega con la sequenza di 10 giorni Rosh Hashana – Yom Kippur, non col
rapimento pre-tribolazione. Come abbiamo visto, 10 giorni sono il tempo utile per la conversione degli ebrei
e di alcuni sopravvissuti delle nazioni che hanno evidentemente rifiutato il marchio e che hanno appena
visto coi loro occhi Gesù apparire tra le nuvole. Tutti questi vengono protetti dalla furia del Giorno del
Signore (v. cap. 30); ripopoleranno la Terra e ricostruiranno le città su cui i credenti avranno autorità,
secondo la parabola dei talenti di cui abbiamo già parlato.

18 - Il Rapimento è istantaneo, ma la Seconda Venuta è la raccolta degli angeli!


I sostenitori del rapimento post-tribolazione citano spesso Matteo 24:31 per dire che il rapimento sarà ‘dopo
la tribolazione di quei giorni’. Tuttavia, questo passo non parla del rapimento ma della Seconda Venuta.
Il Rapimento porta i santi in cielo all’istante, la Seconda Venuta li raccoglie con gli angeli.
La descrizione del rapimento in 1 Corinzi 15:51-52 indica un evento istantaneo: in un batter d’occhio, i santi
sono letteralmente ‘rapiti’ in cielo e i loro corpi vengono trasformati. Invece, in Matteo 24:31 Gesù manda i
suoi angeli a raccogliere gli eletti da ogni angolo della Terra. Si tratta chiaramente di due eventi diversi.
Quando Gesù manda gli angeli a raccogliere gli eletti, i rapiti sono già in cielo da 7 anni.

Risposta: Questo argomento è corretto, ma si spiega in modo diverso.


1 Corinzi 15:51 descrive il rapimento: “non tutti morremo ma tutti saremo trasformati, in un momento, in
un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba”. Rapimento istantaneo, nell’aria, al suono dell’ultima
tromba (di Rosh Hashana). Giusto.
Invece, Matteo 24:28-31 dice: “Subito dopo la tribolazione di quei giorni… Allora apparirà nel cielo il segno
del Figlio dell'uomo e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire
sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire
i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all'altro dei cieli”. Questi non sono i rapiti. Allora chi sono?!?
La chiave per la comprensione di questo passo, che ci è arrivata dopo un bel po' di preghiera, è che esso
descrive non uno ma molti eventi in successione, separati da una serie di ‘e’. Quando appare il segno del
Figlio dell’Uomo avviene il rapimento, seguito dal cordoglio, seguito dalla Seconda Venuta, seguita a sua
volta dagli angeli che raccolgono gli eletti (v. Conclusione a fine capitolo). Gli eletti che gli angeli raccolgono
non sono i rapiti: sono quelli che si convertono durante i 10 Giorni di Cordoglio.
Il grande suono di tromba che dà inizio a questo evento è proprio la Grande Tromba, o potente suono di
tromba, che squilla alla fine di Yom Kippur. Gli eletti vengono portati a Gerusalemme per essere protetti,
insieme agli ebrei, dalla furia del Terribile Giorno del Signore. Il tutto in un arco di 10 giorni, non 7 anni.

A proposito delle raccolte degli angeli:


Riguardo al tempo della fine ci sono tre eventi che parlano di angeli che ‘prendono’ le persone.

 Il primo è Matteo 24:40-41, il famoso passo che dice: “Allora due saranno nel campo; uno sarà preso
e l’altro lasciato”.

 Il secondo è la parabola del grano e della zizzania, Matteo 13:24-42: “Lasciate che tutti e due (salvati
e non salvati) crescano insieme fino alla mietitura (la fine di questo mondo) e, al tempo della mietitura, (io,
Gesù) dirò ai mietitori (gli angeli): ‘Cogliete prima la zizzania (i figli del maligno, i non salvati) e legatela in
fasci per bruciarla (nella fornace ardente dove vi sarà pianto e stridor di denti); ma il grano (i santi)
raccoglietelo nel mio granaio”. Più avanti, al verso 49, Gesù conclude: “Così avverrà alla fine dell’età
presente. Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti”.
In entrambi questi passi prima vengono presi i malvagi, e solo dopo i giusti.

 Poi abbiamo il passo di Gesù in Matteo 24:29-31 che dice: “Ora, subito dopo l'afflizione di quei giorni,
il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno
scrollate. E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e tutte le nazioni della terra faranno
159
cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria. Ed egli
manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba; ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti,
da una estremità dei cieli all'altra”.
Qui inizia la confusione, perché Gesù sembra dire che al suo ritorno manda gli angeli a raccogliere prima i
giusti. Infine, abbiamo il rapimento. Come far quadrare tutti questi eventi?
Solo lo schema delle feste d’autunno armonizza tutti i passi relativi a queste raccolte e alle relative trombe.
A proposito del Rapimento a Metà Tribolazione

Tutte le chiavi che abbiamo trovato finora escludono anche un rapimento a metà della tribolazione.
Questa ipotesi segue l’indicazione di 2 Tess. 2:3 “quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia
e prima che sia manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione”. “Quel giorno” parla del “nostro
adunamento con Lui” (v. 1), tradotto anche con “incontro” (Nuova Riveduta) o “riunione” (CEI), quindi il
rapimento, visto che ad Armagheddon il Signore scende e noi siamo già con Lui. Secondo questa teoria, il
rapimento avviene quindi subito dopo l’abominazione e prima della ‘Tribolazione con la T maiuscola’.
Zaccaria 12:10 afferma che dopo aver visto Gesù, gli ebrei faranno cordoglio e si convertiranno in massa. Il
contesto (v. 9) e il riferimento a Meghiddo (v. 11) collocano questo evento ad Armagheddon-Yom Kippur.
Secondo Romani 11:25, questa conversione degli ebrei avverrà solo dopo che il numero dei non ebrei salvati
sarà completo (la ‘pienezza dei Gentili’). Ma cos’è che provoca la pienezza dei Gentili?
Matteo 24:30 dice: “Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della terra
faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria”.
Questo non è il rapimento 3 anni e mezzo prima, perché sarebbe in contraddizione con tutto il racconto di
Rivelazione che parla di nazioni che adorano la Bestia, prendono il marchio e non si ravvedono dei loro
peccati. Gesù qui sta parlando del suo ritorno alla fine della Tribolazione: “Ora, subito dopo l'afflizione di
quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei
cieli saranno scrollate. E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo” (v. 29-30). Sempre secondo il
modello mid-trib., quando Gesù appare ad Armagheddon, al termine dei 7 anni di tribolazione, le nazioni
fanno cordoglio, entra la pienezza dei Gentili (Rom. 11:25) e subito dopo quella degli ebrei (v. 26). Il
rapimento è già avvenuto 3 anni e mezzo prima.
Tuttavia, questa tesi crea una serie di autogol per il rapimento pretrib.
Eccoli:
 Le feste d’autunno non si adempiono affatto, o si adempiono in anni diversi spezzando la coerenza con 160
le prime 4 feste di primavera e le indicazioni che Dio ha dato riguardo al conteggio dei giorni tra loro.
 In entrambi i casi, i giorni di cordoglio vengono annullati (sia gli 8 giorni tra Rosh Hashana e Yom Kippur
che i 40 giorni prima di Yom Kippur).
 Senza le feste, la cronologia di Daniele resta inspiegata o mera speculazione.
 Quando Gesù appare nel cielo alla fine della tribolazione, dopo il rapimento, manda i suoi angeli a
raccogliere gli eletti (Matteo 24:30 e Marco 13:26). Tuttavia, la parabola del grano e della zizzania dice
che alla “fine del mondo” saranno estirpati prima i malvagi (Matteo 13:30). Se le feste di autunno non
hanno alcuna rilevanza, quand’è che gli angeli estirpano la zizzania?
 Che cos’è l’ultima tromba del rapimento?
 Come fanno gli spiriti-rana (Ap. 16:14), l'anticristo e le nazioni a radunare un esercito a Meghiddo per
far guerra “contro colui che cavalcava il cavallo e contro il suo esercito” (Ap. 19:19), se Gesù è apparso
3 anni e mezzo prima, e poi il giorno stesso di Armagheddon?
 Come si collega un rapimento/nozze/festeggiamenti in cielo di 3 anni e mezzo alle parabole di Gesù sulle
nozze ebraiche, i cui festeggiamenti duravano sempre 7 giorni?
Per finire, abbiamo le ultime obiezioni sull’imminenza del rapimento. Ecco le due principali.

19 – Gesù verrà come un ladro nella notte!


Una delle prove più potenti a favore del rapimento pre-tribolazione è che esso è l'unico che può spiegare la
venuta del Signore all’improvviso.
Daniele 9 precisa che ci saranno 1.290 giorni dall’abominazione al Ritorno di Gesù. Eppure, Matteo 24:36
chiarisce che nessuno conosce il giorno del ritorno di Gesù. L'unico modo per conciliare questo è se il
Rapimento e la Seconda Venuta sono due eventi diversi, separati da 7 anni. Infatti, Gesù verrà
improvvisamente tra le nuvole per accogliere la sua sposa. Questa venuta, come dice Paolo in 1 Tessalonicesi
5, è come un ladro nella notte, non un Re nel sole di mezzogiorno. Nessuno sa quando Gesù verrà al
Rapimento, che è molto diverso dalla sua Seconda Venuta, che potrà essere contata in base al numero di
161
giorni a partire dall’abominazione.
Risposta: L’argomento dice, in sostanza: siccome la Seconda Venuta è calcolabile dall’abominazione in poi
(1.290 giorni), l’espressione ladro nella notte deve per forza riferirsi a un altro evento imprevedibile, cioè il
rapimento, che quindi è prima dell’abominazione. Ma è davvero così?
1 Tess. 5 riprende la frase di Gesù come un ladro nella notte, ma descrive: “una rovina improvvisa [che] verrà
loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno”. Quel giorno piomberà sulla testa dei
credenti e dei non credenti, indistintamente. Non sta parlando del rapimento, ma della tribolazione!
2 Pietro 3:10 è ancora più chiaro: “Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli
passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in
essa saranno arse”. Anche qui sta parlando della Seconda Venuta a Yom Kippur, il Giorno del Signore. Sia 1
Tessalonicesi 5 che 2 Pietro 3 dichiarano che sono la tribolazione e il Giorno del Signore, non il rapimento, a
cogliere molti come un ladro nella notte! Se l’espressione come un ladro di notte si applica alla Seconda
Venuta, che come giustamente osservato è calcolabile, questo dimostra che non significa affatto
‘impossibile da prevedere’.
Tra l’altro, questi due passi sono anche un’altra splendida occasione mancata per dire: “ma voi fratelli, non
vivrete quel giorno perché sarete rapiti prima”. Chiunque sappia contare dal giorno dell’Abominazione avrà
la data precisa del ritorno di Cristo nel Giorno del Signore (la Seconda Venuta) e perfino quella dell’inizio del
Millennio (v. cap. 18). Eppure, Gesù e gli apostoli usano per il Giorno del Signore lo stesso tipo di espressioni:
nel giorno che non sa e come un ladro di notte che secondo i pre-trib possono riferirsi solo al periodo pre-
tribolazione. L’argomento pre-trib in questione cade.
Resta solo la domanda: se durante la tribolazione sarà possibile contare i giorni con grande precisione, in
che senso allora la rovina improvvisa arriverà come un ladro nella notte?
Innanzi tutto bisogna capire cosa si intende per ‘venire come un ladro nella notte’ e a cosa si riferisce.
1 Tessalonicesi 5 continua dicendo: “fratelli… voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà
come viene un ladro nella notte. Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà
loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre,
così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno;
noi non siamo della notte né delle tenebre”.
Paolo sta dicendo che i credenti svegli, attenti, zelanti NON saranno affatto sorpresi dalla venuta di Gesù
come un ladro nella notte! Sono quelli che diranno ‘pace e sicurezza’, cioè gli illusi che crederanno al Grande
Inganno ad essere travolti dalla sciagura inaspettata; i credenti che vegliano non lo saranno. Infatti prosegue:
“Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri”.
Anche i credenti possono essere tra quelli che dormono. Infatti Paolo aggiunge: “il quale [il Signore Gesù
Cristo] è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui”. Esistono
dunque due categorie di credenti: quelli che dormono, per i quali “quel giorno” arriverà come un ladro che
li sorprende di notte e le doglie di parto, e quelli svegli per i quali “quel giorno” non verrà affatto come un
ladro. Il Signore è morto per entrambi. Dunque affermare che il ritorno del Signore è per definizione un ladro
nella notte, per tutti indistintamente, non è corretto.
Inoltre, anche qui manca una presunta, quarta categoria di persone: i rapiti! Dove sono, nel discorso di
Paolo? Ci sono empi ingannati, credenti svegli non sorpresi da quel giorno e credenti addormentati sorpresi
da quel giorno. Dove sono i credenti rapiti prima di quel giorno? Non ci sono, né qui né in nessun’altra parte
del Nuovo Testamento in effetti.
Il senso, che è confermato anche dalle parabole di Gesù, non è che nessuno può conoscere, in nessun caso,
il giorno del ritorno di Cristo, ma che chi dorme riceverà un’amara sorpresa mentre chi veglia non sarà
sorpreso affatto. Gesù chiarisce questo nella parabola dei servi vigilanti:
Luca 12:35: “I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro
padrone quando tornerà dalle nozze, per aprirgli appena giungerà e busserà. Beati quei servi che il padrone,
arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si rimboccherà le vesti, li farà mettere a tavola e
passerà a servirli. Se giungerà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro! Sappiate questo,
che se il padrone di casa conoscesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la
casa. Anche voi siate pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate”. 162
Luca 12:45: “Ma se quel servo dice in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire"; e comincia a battere i servi
e le serve, a mangiare, bere e ubriacarsi, il padrone di quel servo verrà nel giorno che non se lo aspetta e
nell'ora che non sa, e lo punirà severamente e gli assegnerà la sorte degli infedeli”.
Il servo che viene sorpreso dall’arrivo del Signore è quello scellerato, non quello che il padrone troverà
vigilante! Il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui lui non se lo aspetta e nell'ora che lui non sa. Ma a
chi veglia e non dorme Paolo dice: “voi non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi
come un ladro”. Voi che siete svegli non sarete sorpresi dal ladro di notte. Gesù stesso passerà a servirvi!
Parte dell’essere svegli sta nello studiare le profezie, Rivelazione e tenere gli occhi spirituali ben aperti; poi
contare, ad esempio, 1.290 giorni dall’abominazione in poi. Chi lo farà saprà quando il Signore deve venire.
Infine, Gesù conclude la parabola in Matteo 24 con queste parole: “Ma sappiate questo, che se il padrone
di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua
casa”. Perché dire questo, se tanto sapere è impossibile?
State svegli, perché non sapete. Tuttavia, se sapete a che ora arriva il ladro sarete pronti. La logica di questo
ragionamento è che chi sta sveglio conosce il giorno, e chi conosce il giorno sta sveglio. È qualcosa di molto
più profondo rispetto allo stare sempre svegli perché non si sa mai, o addirittura non impegnarsi a sapere
perché tanto è impossibile.
Purtroppo, molti cristiani saranno addormentati e confusi perfino durante la tribolazione. A questo
proposito, Pietro aggiunge un particolare molto interessante: “Prima di tutto dovete sapere questo, che
negli ultimi giorni verranno degli schernitori, che cammineranno secondo le loro proprie voglie e diranno:
«Dov'è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose
continuano come dal principio della creazione»” (2 Pietro 3:3-4).
Il motivo per cui, perfino durante la tribolazione, certi cristiani andranno in crisi sembra essere proprio la
delusione circa ‘la promessa della sua venuta’. Difficile non associare questa delusione all’aspettativa di un
rapimento pre-trib in cui, purtroppo, la stragrande maggioranza dei cristiani e dei leader di chiese locali
vogliono credere. Ma una speranza non biblica non fa parte dell’essere svegli, bensì addormentati. E come
ha detto Gesù, per tutti gli addormentati il giorno della prova verrà davvero come un ladro nella notte.
Infine, l’espressione ladro nella notte compare anche in Rivelazione, in un passo che comprensibilmente non
è popolare tra i pre-trib. Si trova infatti in Ap. 16:15, in cui Gesù dice: “Ecco, io vengo come un ladro; beato
chi veglia e custodisce le sue vesti per non andare nudo e non lasciar così vedere la sua vergogna”.
Questa frase sulla sua venuta come un ladro è quella che più di tutte si può associare al rapimento, visto il
riferimento al custodire le proprie vesti (cioè le opere) prima del vaglio al tribunale della chiesa. Tuttavia, si
trova alla fine della sesta coppa dell’ira di Dio sulla Terra! Nello specifico, tra quando gli spiriti-rana escono
per mobilitare gli eserciti a quando sono radunati nella valle di Meghiddo e Gesù scende per sterminarli.
Il momento non potrebbe essere più preciso: Rosh Hashana, la venuta del Signore sulle nuvole e il
rapimento, cadono esattamente alla sesta coppa ma prima di Armagheddon, che è invece a Yom Kippur.
Gli eserciti si radunano durante i 10 Giorni di Cordoglio, prima della settima coppa (il Giorno del Signore). È
allora che il Signore viene per rapire la sua chiesa. Non 7 anni o 3 anni e mezzo prima.

163

20 - Nessuno conosce il giorno, né l’ora


Parlando della sua venuta, Gesù dichiara in Matteo 24:29 che: “quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno
li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo”.
Se nemmeno Gesù conosce quel momento, di certo non possiamo saperlo noi! Solo un rapimento pre-
tribolazione consente un Rapimento in un giorno che nessuno conosce, né può prevedere!

Risposta: Riguardo alla sua venuta, Gesù disse che nessuno conosce il giorno, né l’ora. Ma intendeva dire
che ‘nessuno può e nessuno dovrebbe cercare di’ conoscere il giorno o l’ora della sua venuta?
Primo punto: in quel passo di Matteo 24-25, per ben 7 volte Gesù usa la parola sapere, 5 delle quali sono un
comando: sappiate. Gesù entra nei dettagli dei segni che accompagnano la sua venuta, proprio per
incoraggiarci a riconoscere il tempo generale del suo ritorno.
Subito dopo Gesù spiega in che senso nessuno sa: come ai giorni di Noè nessuno si accorse di nulla fino al
momento del diluvio, così sarà alla sua venuta. Proprio come per l’espressione ladro nella notte, Gesù non
sta dicendo che nessuno può o dovrebbe sapere, ma che di fatto nessuno si sarà preso la briga di investigare
le Scritture e osservare i segni dei tempi. Infatti, l’ignoranza di quelli che perirono nel diluvio non fu dovuta
al fatto che non potevano sapere, ma perché avevano soppresso le informazioni, rigettandole. Ebrei e 2
Pietro 2:5 dicono che Noè predicò e costruì l’arca mentre tutti evidentemente gli davano del pazzo. Prima
di entrare nell’arca Noè avvisò tutti della catastrofe in arrivo, perché lui conosceva il giorno. Ma nessuno gli
diede retta.
Secondo punto: il verso in questione non menziona affatto il Figlio3. Dice: “Quanto poi a quel giorno e a
quell'ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio”. Nelle versioni più
corrette, che sono la King James Bible inglese e le corrispondenti Diodati e Nuova Diodati (Textus Receptus)
la frase “neppure il Figlio” non c’è. Una frase che infatti si scontra con ciò che Gesù disse mentre ancora era
sulla Terra: “Io e il Padre siamo uno”. Gli angeli del cielo non sanno e vogliono capire (v. 1 Pietro 1:12), ma
noi oggi abbiamo lo Spirito Santo che ci guida in tutta la verità.
Terzo punto, la frase nessuno conosce il giorno né l’ora è uno dei modi in cui era conosciuta la festa di Rosh
Hashana ai tempi di Gesù. A parte quella di Rosh Hashana, non esiste nessun’altra ‘ultima tromba’ tra tutte
le feste che Dio ha comandato. Resurrezione e rapimento avvengono proprio al suono della sua ultima
tromba.
Infine, 1 Tessalonicesi 2:1-5 pianta l’ultimo chiodo nella bara dell’imminenza del rapimento pre-tribolazione:

“Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di
non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare… come se il giorno del Signore fosse già
presente. Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta
l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui
che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio o oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel
tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio”.

Quel giorno, la venuta del Signore e il nostro incontro con Lui (quindi il rapimento, dato che ad Armagheddon
noi siamo già con il Signore, per ammissione della stessa dottrina pre-trib) non verrà prima che l’Anticristo
si sia proclamato Dio, cioè l’abominazione a metà della Tribolazione: cioè proprio da quando chiunque sarà
sveglio e avrà studiato le profezie potrà contare da Daniele i giorni che mancano prima di ogni singolo evento
futuro.
E addio all’imminenza del rapimento pre-tribolazione.

(V. la nostra serie di video: ‘Il Rapimento pretrib Sfatato, FB e YouTube)

164

Conclusione

Il rapimento prima dei 7 anni è impossibile: 1 Tessalonicesi 2:1-5 dichiara che prima deve avvenire
l’abominazione, a metà dei 7 anni.
Il Rapimento a metà dei 7 anni è impossibile: Non adempie le ultime 3 feste. Non spiega la raccolta della
zizzania, l’ultima tromba del rapimento e gli eserciti schierati a Meghiddo. Se la pienezza dei Gentili entra al
rapimento, allora è per forza alla fine della Tribolazione. Se entra dopo il rapimento, allora quasi tutti gli
argomenti sulla chiesa prima e dopo il rapimento cadono, incluso il discorso sulle 70 settimane di Daniele.
Il rapimento post-tribolazione (ad Armagheddon) è impossibile: non lascia spazio al tribunale di Cristo, né
alle nozze, né lascia supersititi per ripopolare la Terra.
La risposta a tutto sta nel rapimento post-tribolazione 10 giorni prima di Armagheddon, all’interno dello
schema delle ultime tre feste di Dio. Lo chiamiamo: Post-tribolazione dei 15 giorni delle feste d’autunno.
Rileggiamo ora Matteo 24 (v. schemi a fine capitolo):

 “Ora, subito dopo l'afflizione di quei giorni [la Tribolazione],


 il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli
saranno scrollate [le coppe dell’ira fino alla 5°, le tenebre].
 E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo [resurrezione e rapimento, a Rosh Hashana];
 e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio [nei 10 Yomim Nora’im]
 e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria [alla Seconda
Venuta, a Yom Kippur].
 Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba [la Grande Tromba alla fine di Yom Kippur];
 ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all'altra [per portarli a
Gerusalemme e proteggerli nel Grande Giorno del Signore]”.

Al termine degli Yomim Nora’im ha inizio Yom Kippur, e gli angeli prelevano prima i malvagi (“uno preso,
l’altro lasciato”) per portarli dove si raduneranno le aquile, cioè appunto nell’area di Meghiddo-Giosafat-
Bozrah, per il massacro: questa è la prima raccolta della zizzania.
24 ore dopo, alla Grande Tromba che segna la fine di Yom Kippur, Gesù manda gli angeli a prelevare tutti i
santi che si sono convertiti nei Giorni di Cordoglio per metterli nel suo granaio, Gerusalemme, e proteggerli
dalla distruzione del terremoto (7° tromba, 7° coppa, 6°-7° sigillo). Questa è la seconda raccolta del grano.
Il Rapimento è già avvenuto in un istante, in un battito di ciglia, 10 giorni prima.
Possiamo concludere che il Rapimento è post-tribolazione ma pre-Armagheddon.
Questo, non il rapimento pre-, mid- o post-tribolazione classico, è l’unico modello che spiega, armonizza e
include tutte le informazioni profetiche.

Il Rapimento e il Grande Inganno

La scoperta di uno schema biblico che pone senza forzature il rapimento alla fine della Tribolazione arriva
sicuramente come un pugno nello stomaco per molti cristiani.
Sfortunatamente, l’ultimo secolo ha visto lo sviluppo di due marcate tendenze: da un lato, da parte dei
leader di chiesa, quella di predicare il rapimento pretribolazione; dall’altro, da parte delle congregazioni,
quella di non mettere mai in discussione gli insegnamenti dei loro pastori/apostoli/profeti, ipnotizzati da
una pseudo-teologia secondo la quale la rivelazione scenderebbe prima sul cosiddetto ‘unto del Signore’ per
poi spandersi, rigorosamente verso il basso, sul resto dei membri. Naturalmente, anche questa pseudo-
teologia proviene dai leader. Falsi profeti e false dottrine sono predetti nella Bibbia come qualcosa di
pressoché inevitabile. Tuttavia, Gesù e tutto il Nuovo Testamento pongono sempre l’enfasi 165
sull’atteggiamento delle pecore, nelle quali sembra celarsi il solo antidoto a questa piaga. Una vera pecora
ode la voce del Pastore, cioè Gesù. Punto. Se vuoi la verità, devi liberarti dal giogo dell’uomo.
Uno dei risultati di questi due fattori è che la stragrande maggioranza dei cristiani oggi crede fermamente
che sarà rapita prima ancora che uno qualunque degli eventi più tragici di Rivelazione abbia inizio. Alcuni
cosiddetti leader arrivano addirittura a dire che è meglio credere che sarai rapito e poi, se ti sei sbagliato,
correre da un ‘amico post-trib’ che coltiva l’orto e alleva galline, piuttosto che vivere nell’ansia della
Tribolazione e poi essere rapito. Come no. In questa terza sezione vedremo le applicazioni del Grande
Inganno alieno all’apostasia, all’Anticristo, al Falso Profeta, al marchio e ai mostri di Rivelazione;
indagheremo anche la reale portata dei cataclismi alle porte. Dopo aver letto, pregato e svolto le tue
ricerche, probabilmente anche a te sarà chiaro come il sole che un orto e qualche gallina non ti salveranno.
La verità è che i cristiani viventi hanno solo tre possibili destini davanti a loro: morire martiri, sopravvivere
fino al rapimento o morire travolti dagli eventi. Si potrebbe obbiettare che questo è già, da sempre, il
possibile corso di vita di ogni credente della storia, se non fosse per il fatto che Satana cercherà attivamente
e con successo di uccidere ogni singolo credente sulla faccia della Terra nel giro di 3 anni. Morire travolti
dagli eventi dopo una vita lunga e pacifica sarà praticamente impossibile.
In una parola: preparati a lasciare questo mondo.
Questo suona quasi come una bestemmia in un mondo cristiano abituato a sermoni motivazionali e concetti
snaturati come cieli aperti, doppia porzione di benedizione e prosperità. Certo, Dio ha in serbo tutto questo
per noi, ma questo non significa sfuggire al destino che Rivelazione, Daniele e il Nuovo Testamento ci
mettono davanti agli occhi. Significa, per i martiri, avere la forza di affrontarlo serbando la fede e diventando
eroi. Ma l’aspettativa di un rapimento pretribolazione lascerà innumerevoli cristiani impreparati
spiritualmente, emotivamente e mentalmente a questa scelta radicale.
Sopravvivere fino al rapimento richiede, sopra ogni cosa, discepoli allenati ad ascoltare chiaramente la voce
dello Spirito e a ricevere da Lui indicazioni e strategie, le quali a loro volta si traducono, già da oggi, in una
serie di scelte molto concrete in grado di preservarci fino alla fine. Molti che si credono al sicuro non avranno
il tempo di sviluppare nessuna di queste preziose abilità quando la tempesta si abbatterà su di loro.
Nel morire travolti da eventi che abbiamo sempre pensato non ci riguardassero non c’è niente di glorioso,
soprattutto considerato il periodo incredibilmente unico della storia del mondo in cui abbiamo la fortuna (o
la sfortuna) di vivere. Sempre meglio comunque della quarta possibile opzione per un cristiano, che è quella
di soccombere al Grande Inganno, rinnegare la fede, prendere il marchio e scoprire troppo tardi di non
essere mai stato tra gli eletti che perseverano fino alla fine.
È possibile scoprire di esserlo già oggi, prima che sia troppo tardi? Certo che sì. Ma la prospettiva del
rapimento pretribolazione di certo non ti spronerà a fare questa indispensabile opera di radicale auto-
analisi. Non ti spronerà nemmeno a studiare in profondità le profezie e scoprire ciò che sta arrivando,
svegliarti e non farti cogliere di sorpresa.
Oltre a scoraggiare la fondamentale opera di preparazione, questa falsa dottrina del rapimento pretrib
nasconde altre insidie. Quando gli UFO arriveranno, parte del Grande Inganno sarà quella di simulare proprio
il rapimento pretribolazione. Come il premuroso Setun Shenar e altri Fratelli Cosmici già ci informano, questa
operazione su larga scala adempirà la promessa di Cristo di portare nel Regno di Dio diversi milioni di anime.
Questo è già discusso da alcuni predicatori pretrib che iniziano a parlare dell’inganno alieno, i quali si
preoccupano della menzogna che colpirà gli esclusi… dopo che loro saranno stati rapiti al sicuro, in cielo.
Questi leader avanzano ipotesi su come gli alieni giustificheranno un rapimento che sarà già avvenuto.
MA… se si sbagliassero? Se gli alieni simulassero invece un rapimento che non è ancora avvenuto?
Le conseguenze per i cristiani impreparati sarebbero devastanti. Una volta sfumata (o meglio, spiegata in
chiave alienista) la sparizione di milioni di credenti o presunti tali, non ci sarà più motivo di attendere un
ulteriore rapimento alla fine di quell’incubo satanico che sarà la tribolazione. Con la fede pesantemente
sotto attacco e l’amore in rapida dissoluzione, anche la speranza del Suo ritorno subirà un attacco mortale.
Che fine faranno i cristiani ‘rapiti’ dagli UFO e dagli alieni? Solo Dio lo sa. Stando all’attuale profiling
dell’alieno medio, probabilmente verranno gettati nello spazio profondo o scaricati nel cratere di un
vulcano. 166
Il punto tragico è che la dottrina del rapimento pretribolazione, insieme alle varie false dottrine che
attualmente spopolano, sarà un elemento chiave della scena che accoglierà l’Anticristo. Non si tratterà di
dire soltanto: “ah mi sono sbagliato, il rapimento non è avvenuto” e aderire pacificamente alla seconda
opzione post-tribolazione, come a una specie di scomodo ‘Piano B’. No, Satana farà in modo che la dottrina
del rapimento pre-trib in cui credi si rivolti contro di te e ti tenda un laccio mortale. Il rapimento ci sarà:
semplicemente, sarà molto diverso da come te lo aspettavi. Sarà una pietra sulla strada lastricata di
menzogne che porterà al Grande Inganno milioni e milioni di persone che oggi si definiscono cristiane. Sarà
una pietra miliare dell’apostasia.
Certamente, molti aderiscono al rapimento pretrib in buona fede: dal punto di vista profetico, questo
modello pone meno problemi di quello post-tribolazione. Tuttavia, sotto altri aspetti ne crea di più: una
visione distorta della sovranità di Dio e della tua responsabilità in primis, più tutti gli altri problemi già visti.
Ora però hai una valida alternativa offerta dalla sequenza delle feste d’autunno.
Hai lo Spirito Santo che ti guida in tutta la verità e hai la sua Parola, che dice esattamente quello che dice.
Accettare di dover passare attraverso l’orrore della Tribolazione forse metterà in discussione la tua idea di
Dio e il tuo rapporto personale con Lui. Se è così, ben venga! Scoprire il vero volto del Re è una delle più
grandi benedizioni che la Bibbia promette a quelli che lo amano. Provare per credere!
Prega, studia, cerca la verità.
Poi, scegli quale sarà il tuo destino.
Non si può enfatizzare abbastanza l’importanza delle feste di Dio nel quadro profetico. Le tre feste
d’autunno sono fondamentali non soltanto in relazione al rapimento, ma anche per comprendere la
cronologia di Daniele ed incrociarla con quella di Rivelazione.
Cosa che facciamo nel prossimo capitolo.
Note

1. Benché alcune versioni qui traducano ‘avversità’ o ‘calamità’, questa parola ebraica ‫( ָ֔רע‬rā) compare in molti altri
passi e significa male, l’opposto del bene. È la stessa parola tradotta in Gen. 2:9 come “l'albero della conoscenza del
bene e del male (rā)”. Negli altri 120 casi in cui compare nel VT, rā significa sempre male o malvagità. Il livello di
sovranità di Dio va ben oltre la nostra comprensione.
2. Total Denial: Violations of Freedom of Religion in North Korea,
http://www.csw.org.uk/2016/09/22/report/3263/article.htm
3. Questa frase compare anche in Marco 13:32, ma un’analisi attenta rivela che anche qui c’è una manipolazione nelle
versioni Nuova Riveduta, CEI ed altre con l’aggiunta della parola soltanto/solo: “...neppure il figlio, ma il Padre solo”
e l’eliminazione del pronome mio: “mio padre”. La versione originale infatti dice: “…neppure il figlio, ma mio padre”
e non: “neppure il figlio ma il padre soltanto”. Vi sono dunque tracce di manipolazione anche in quel verso di Marco
13. A parte questo, un principio costantemente valido in tutta la parola di Dio è quello dei due testimoni, quindi un
verso isolato può avere diversi significati. I commentatori sono concordi nel ritenere che Matteo presenta Gesù
come Re mentre Marco lo descrive come servo. In questo senso è possibile che quella frase di Gesù in Matteo si
possa leggere alla luce di Giovanni 15:14-15: “il servo non sa ciò che il suo padrone fa”.
Vediamo dunque due aspetti: da un lato, che le versioni non provenienti dal Textus Receptus hanno alterato
entrambi questi versi, aggiungendo e togliendo; dall’altro, che Gesù in quanto perfettamente Dio conosceva ogni 167
cosa (“io e il padre siamo uno”) ma in quanto perfettamente uomo era umiliato e sottoposto a Dio come servo.
Pure ammettendo che Gesù in terra non conoscesse davvero il giorno preciso del suo ritorno, questo non dimostra
che oggi non possiamo conoscerlo noi. Chiunque sarà vivo al tempo dell’abominazione potrà farlo, visto che Daniele
fornisce il numero esatto di giorni. Cosa più importante, oggi noi credenti abbiamo lo Spirito Santo che ci guida in
tutta la verità e ci insegna ogni cosa, incluso il giorno del rapimento e del ritorno di Gesù.
168
169
18
La CRONOLOGIA di DANIELE 12
Alla fine del libro di Daniele l’angelo fornisce una fantastica cronologia degli eventi del tempo della fine che,
fino a questo momento, ci appariva come un totale mistero. L’angelo dice (Daniele 12:11-12):

“Dal momento in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà rizzata l'abominazione della desolazione,
passeranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni!”

Rivelazione ci dà più volte il riferimento temporale di tre anni e mezzo: 1.260 giorni, 42 mesi, “un tempo,
dei tempi e la metà di un tempo”. Daniele, nella visione delle settanta settimane, ci fornisce invece 7 anni
per concludere la storia del mondo e specifica che l’Anticristo romperà un patto e farà cessare il sacrificio:
“a metà della settimana”. Quindi il tempo della fine dura 7 anni, a metà di questo periodo l’Anticristo fa
cessare i sacrifici nel Tempio, mette l’abominazione e il suo regno dura 1.260 giorni (3 anni e mezzo). Daniele
però introduce altre 2 linee temporali dall’abominazione in poi, e cioè:

 1.290 giorni (3 anni e mezzo più 30 giorni)


 1.335 giorni (3 anni e mezzo più 75 giorni).

Come sistemare queste nuove informazioni temporali? Non saremmo mai riusciti a farlo se prima non
avessimo studiato le feste di Dio.
La prima cosa che abbiamo notato è che quando l’angelo dice: “Beato chi aspetta e giunge a 1.335 giorni!”
si sta evidentemente riferendo all’inizio del regno di Gesù sulla Terra. Questo è il tempo che separa
l’abominazione da Sukkot, la festa delle Capanne. Beato chi ci arriva!
Poi, l’angelo dice a Daniele che dall’abominazione ci saranno 1.290 giorni. Per arrivare a Sukkot mancano 45
170
giorni e di questi, 15 sono quelli delle feste d’autunno. Il 1° di Tishri è Rosh Hashana, il 10 è Yom Kippur e il
15 Sukkot. Sappiamo già cosa accade qui.
Una volta tolti questi 15 giorni dai 45 che abbiamo, restano 30 giorni da collocare nella cronologia. Li
chiamiamo “i 30 di Daniele”.

“beato chi arriva a” 1.335 giorni

“ci saranno” 1.290 giorni 45 gg


Sukkot
30 gg
ABOM (di Daniele) RH YK
15 gg

Ok, ora uniamo i dati forniti da Rivelazione. Sappiamo che il regno effettivo dell’Anticristo dura 1.260 giorni,
che è anche il tempo in cui Israele è protetto nel deserto. Inserendo questi 1.260 giorni nel nostro schema
troviamo una differenza di altri 30 giorni (che chiamiamo “i 30 di Rivelazione”) da inserire da qualche parte:

ABOM “Beato chi arriva a” 1.335 giorni

“Ci saranno” 1.290 giorni RH YK


30 gg Sukkot
(Daniele) 15 gg
? 1.260 giorni
30 gg
(Rivelazione)
Abbiamo studiato per capire che significato dare a queste due fasce di 30 giorni e dove metterle. Osservando
lo schema è chiaro che questi due periodi di 30 non possono essere posizionati in nessun altro modo se non
quello riportato sopra.
Se infatti mettessimo i 30 di Rivelazione dopo i 1.260 giorni, anziché prima (vedi schema sotto) creando così
un unico lasso di 60 giorni (i 30 di Rivelazione + i 30 di Daniele) si creerebbe un contrasto con la frase che
l’angelo dice a Daniele: “dall’Abominazione, ci saranno 1.290 giorni”. Qualunque evento accada alla fine dei
1.290 giorni, o qualunque cosa termini alla fine di quel periodo, inizia o finisce allo scadere dei 1.290 giorni,
non un mese prima.
Quindi abbiamo scartato questa ipotesi:

1.335 giorni

“ci saranno” 1.290 giorni RH YK


30 gg SK
1260 giorni 15 gg
30 gg
(Rivelazione)
___ 60 gg ____

E nemmeno possiamo anticipare i 30 gg di Daniele, come mostrato qui sotto, perché l’angelo dice
espressamente che i 1.290 giorni partono dall’Abominazione:

ABOM 1.335 giorni

“ci saranno” 1.290 giorni RH YK


30 gg SK 171
(Daniele) 1.260 giorni 15 gg
30 gg
(Rivelazione)

I 30 giorni di Daniele vanno per forza dopo i 1.290 giorni, mentre i 30 di Rivelazione hanno senso prima dei
1.260, perché se messi dopo creerebbero un contrasto con la cronologia di Daniele.
Abbiamo quindi i primi 30 giorni di Rivelazione in cui l’abominazione è stata eretta ma il regno della Bestia
non è ancora a pieno regime; poi altri 30 giorni in cui, al contrario, il regno effettivo dell’Anticristo è in
qualche modo bloccato da un ‘evento chiave’, ma Gesù non è ancora incoronato Re del mondo a Rosh
Hashana.

Ecco lo schema a cui siamo arrivati:

ABOM 1.335 giorni

1.290 giorni RH YK
30 gg SK
30 gg 1.260 giorni Daniele 15 gg
Rivelazione

Prima che inizi il regno Prima di un evento


dell’Anticristo chiave

Ma che succede in questi due periodi di 30 giorni? Vediamo i 30 giorni di Daniele.


La frase dell’angelo “dall’abominazione ci saranno 1.290 giorni” sembra indicare che alla fine di quel periodo
si verificherà un evento decisivo prima del ritorno di Gesù. Quale può essere un evento, o una serie di eventi
chiave in grado di limitare l’azione del regno dell’Anticristo, quando ancora mancano 40 giorni al ritorno di
Gesù ad Armagheddon? Dopo aver valutato qualche opzione, l’unica risposta possibile che abbiamo trovato
è che quei 30 giorni sono il tempo dell’inizio delle coppe dell’ira.
Avevamo già concluso al capitolo 13 che le coppe sono successive alle trombe (eccetto che nell’ultimissima
parte di entrambe che riguarda il ritorno di Gesù) e dal momento che “con esse si compie l’ira di Dio”, è
logico supporre che abbiano inizio subito prima della seconda venuta di Cristo.
Ora, visto che la sesta coppa raduna gli eserciti per Armagheddon mentre la settima dichiara “è fatto”,
scatenando il mega terremoto del Giorno del Signore, queste due coppe avvengono dopo il ritorno di Gesù
a Rosh Hashana; di conseguenza, nei 30 giorni prima di Rosh Hashana inseriamo le prime 5 coppe dell’ira.
Mentre sulla testa cornuta dell’Anticristo e sul suo regno si abbattono le piaghe delle prime 5 coppe, il suo
regno di terrore è evidentemente limitato. Il fatto che secondo Ap. 13:5 la Bestia possa ‘agire’ per 42 mesi,
esattamente 1.260 giorni e non uno di più, sembra escludere qualunque altra interpretazione.
Ma non è tutto. Inserendo 30 giorni prima di Rosh Hashana isoliamo un periodo di 40 giorni prima di Yom
Kippur. È incredibile, ma anche questo periodo di 40 giorni ha una rilevanza profetica legata alle feste
d’autunno. Infatti, esso corrisponde al tempo che Mosè trascorse sul monte Sinai dopo l'incidente del vitello
d'oro (Es. 32; 34:27-28): Mosè salì sul monte il 1° del mese di Elul e discese il 10 di Tishri, cioè appunto a
Yom Kippur. Elul è ancora oggi il mese del Ritorno a Dio o del Pentimento, assegnato ogni anno per prepararsi
ai Giorni di Cordoglio, ed è esattamente quello che ci potremmo aspettare nei 40 giorni prima di Yom Kippur,
quando Dio riversa le piaghe sul mondo e gli uomini entrano negli ultimi 40 giorni utili per ravvedersi!

172

Ecco quindi la nostra cronologia completa fino ad ora:

 Dall’abominazione all’inizio del regno millenario a Sukkot ci saranno 1.335 giorni.


 Dall’abominazione fino alle coppe dell’ira (le prime 5) ci saranno 1.290 giorni.
 Dall’inizio delle coppe dell’ira a Yom Kippur ci sono i 40 Giorni di Pentimento.
 Il Regno dell’Anticristo dura 1.260 giorni.
 Gli ultimi 15 giorni adempiono quasi tutte le profezie sulla seconda venuta di Gesù.

Non ci resta che capire che cosa siano i primi 30 giorni di Rivelazione, subito dopo l’abominazione!
La Donna e il Dragone

Secondo questo schema, il regno dell’Anticristo inizia 30 giorni dopo la collocazione dell’immagine. Cosa
succede in quei primi 30 giorni? In questo ci è venuto in aiuto il discorso profetico di Gesù in Matteo 24:

“Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta
Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!) allora quelli che saranno nella Giudea,
fuggano ai monti; chi sarà sulla terrazza non scenda per prendere quello che è in casa sua; e chi sarà
nel campo non torni indietro a prendere la sua veste”.

Gesù dice che nel momento in cui gli ebrei vedranno l’abominazione nel Tempio allora quelli che saranno in
Giudea, la regione in cui si trova Gerusalemme, devono fuggire all’istante, senza esitazione, verso i monti.
Non ci sarà il tempo nemmeno per tornare a prendere il portafoglio, il cellulare o il cane.
La tribolazione riguarda tutti i santi del mondo, eppure è chiaro che questo consiglio di sopravvivenza è solo
per gli ebrei. Gesù sembra delineare ciò che avviene in Israele come un primo evento distinto; infatti, una
delle prime cose che l’Anticristo farà sarà perseguitare gli ebrei in Israele (subito dopo questo, apre il pozzo
dell’abisso per farne uscire le locuste: vedi cap. 25).
Questo è confermato dalla visione della donna e del dragone, che abbiamo già visto ai capitoli 6 e 18:

Poi un grande segno apparve nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona
di dodici stelle sul capo. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Apparve ancora un
altro segno nel cielo: ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste
sette diademi. La sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le scagliò sulla terra.
Il dragone si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorarne il figlio, non appena l'avesse
partorito. Ed ella partorì un figlio maschio, il quale deve reggere tutte le nazioni con una verga di ferro;
e il figlio di lei fu rapito vicino a Dio e al suo trono. Ma la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo
preparato da Dio, per esservi nutrita per milleduecentosessanta giorni. (…) 173
Allora il dragone s'infuriò contro la donna e andò a far guerra a quelli che restano della discendenza di
lei che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù. E si fermò sulla riva
del mare. (Ap. 12:1-6,17)

Nella visione, un dragone (Satana) cerca di divorare il figlio


appena nato da una donna.
Il figlio è Gesù, perché al verso 5 si dice che egli: “deve
governare tutte le nazioni con una verga di ferro”, cioè la
stessa descrizione di Gesù in Ap. 19:15: “Dalla bocca gli usciva
una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà
con una verga di ferro”
e nel Salmo 2:9: “Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.
Chiedimi, io ti darò in eredità le nazioni e in possesso le
estremità della terra. Tu le spezzerai con una verga di ferro;
tu le frantumerai come un vaso d'argilla»”.
Se il figlio è Gesù, la donna è per forza Israele.
Non può essere la Chiesa, perché Cristo non è nato dalla
chiesa, ma la chiesa da Cristo. Tuttavia Gesù è “uscito” da
Israele, secondo la carne (Rom. 9:5).
Stabilita l’identità dei tre protagonisti della visione1, ecco che
succede:

Satana viene cacciato dal cielo, e appena precipita sulla Terra la prima cosa che fa è perseguitare la donna
che ha partorito il figlio maschio (v. 13) quindi appunto Israele. Gli ebrei però fuggono nel deserto e stanno
al riparo per tre anni e mezzo (“un tempo, dei tempi e la metà di un tempo”, v. 14).
Dopo un secondo tentativo fallito, il dragone si infuria e cambia obbiettivo: dichiara guerra “al resto della
progenie di lei [di Israele] che custodisce i comandamenti di Dio e ha la testimonianza di Gesù” (v. 17).
Chi sono questi? Galati 3:29 dice: “Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d'Abrahamo ed eredi
secondo la promessa.” Ebrei 2:16, sempre rivolto ai credenti, dice: “Infatti egli non si prende cura degli
angeli, ma si prende cura della progenie di Abrahamo”. Galati 4:5 dice che noi abbiamo ricevuto l’adozione,
mentre Romani 11:24 spiega che siamo stati innestati nell’ulivo di Israele, i cui rami sono stati troncati ma
la cui radice è “santa” (v.16). Il resto della progenie di Israele siamo noi, i discepoli di Gesù. È contro di noi,
“progenie di Abrahamo”, che Satana rivolge la sua furia dopo aver fallito i tentativi di spazzare via Israele.
Dato che Satana attacca due obbiettivi diversi in due diverse fasi, questo può spiegare i 30 giorni dopo
l’abominazione: sono il tempo del primo attacco militare contro Israele.
Infatti, Rivelazione dice che dopo questo primo attacco la donna (Israele) fugge nel deserto e da quel
momento in poi è protetta per 1.260 giorni, cioè gli stessi 1.260 giorni (o 42 mesi) di Grande Tribolazione
contro i cristiani. Israele è protetto durante il regno dell’Anticristo, un regno che inizia appunto subito dopo
la fallita ‘soluzione finale’ di Satana contro Israele. Se la protezione di Israele (1.260 giorni) coincide col regno
dell’anticristo (sempre 1.260 giorni), allora l’attacco contro Israele che precede entrambi va collocato nei
primi 30 giorni dopo l’abominazione. Sono i 30 giorni di Rivelazione.
Trenta giorni sono un tempo ragionevole, se pensiamo che la guerra contro Israele di Yom Kippur del 1973
si risolse nella vittoria di quest’ultimo in 20 giorni, la seconda guerra del Libano del 2006 in 34 giorni e quella
del 1967 in soli 6. Con l’arsenale che Satana avrà a disposizione al tempo dell’abominazione, un mese di
furia omicida contro Israele sono un tempo più che sufficiente per un tentativo di annientamento.
Dunque gli ebrei vedranno l’abominazione e dovranno fuggire, la Bestia proverà sterminarli senza successo
per 30 giorni dopodiché Dio li metterà al sicuro per i successivi 3 anni e mezzo.
A partire dall’abominazione, noi cristiani avremo un mese di tempo per prepararci prima che la furia di
Satana si scateni contro di noi per i restanti 1.260 giorni.

ABOMINAZIONE 1.335 giorni 174

1.290 giorni RH YK
30 gg SK
30 gg 1.260 giorni (TRIBOLAZIONE) Daniele 15 gg
Rivelazione

Persecuzione della chiesa di COPPE DELL’IRA sul


Persecuzione di Israele
Gesù e protezione di Israele regno dell’Anticristo
(entrambi 1.260 giorni)

Colui che lo Trattiene

All’inizio del peggiore periodo della storia umana: “sorgerà Michele, il grande capo, il difensore dei figli del
tuo popolo; vi sarà un tempo di angoscia come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel
tempo” (Dan. 12:1), concetto che Gesù riprende in Matteo 24:21 parlando della tribolazione in Giudea
immediatamente dopo l’abominazione: “allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v'è stata dal
principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà”.
Alcuni, soprattutto gli aderenti alla teoria del rapimento pre-tribolazione, rimarcano che la Tribolazione è
chiamata il tempo dell’angoscia di Giacobbe, cioè di Israele, come prova del fatto che l’angoscia è riservata
a Israele mentre la chiesa contemporanea ne sarebbe esclusa. L’espressione angoscia di Giacobbe si trova
in Geremia 30:7, che tuttavia aggiunge un particolare importante:

Ahimè, perché quel giorno è grande; non ve ne fu mai alcuno simile;


sarà un tempo di angoscia per Giacobbe, ma egli ne sarà salvato.
Il periodo della Tribolazione sarà un tempo di distruzione e morte senza precedenti nella storia del mondo
ma, come Geremia afferma, Giacobbe (cioè i suoi discendenti, Israele) ne sarà salvato. Si tratta della stessa
protezione di 1.260 giorni di cui abbiamo appena parlato in riferimento alla donna e al dragone.
È singolare come la maggioranza dei cristiani credono che la Tribolazione sarà un tempo in cui Israele sarà
perseguitato e i cristiani staranno al sicuro, quando la Bibbia dice esattamente il contrario.
Ad ogni modo Michele, uno dei capi della gerarchia angelica (Dan. 10:13) il grande capo o principe del popolo
di Israele (Dan. 12:1) combatte insieme al suo esercito contro Satana e i suoi angeli e li sconfigge, gettandoli
sulla Terra. Probabilmente l’Anticristo assume il potere assoluto subito dopo questo evento: libera le locuste
(la 5° tromba), risorge dai morti, si autoproclama Dio, l’abominevole immagine compare e a questo punto
gli ebrei non hanno nemmeno il tempo di tornare a prendere il cellulare prima che la persecuzione si scateni
contro di loro.
Questa informazione potrebbe forse chiarire l’identità di ‘colui che trattiene’ la manifestazione
dell’Anticristo. Parlando della venuta dell’Anticristo, Paolo in 2 Tessalonicesi 2:6-8 dice (versione CEI tra
parentesi):

“E ora sapete ciò che lo trattiene (impedisce la sua manifestazione) affinché sia manifestato a suo
tempo. Il mistero dell'empietà infatti è già all'opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene (lo trattiene)
al presente sia tolto di mezzo. (Solo) allora sarà manifestato quell'empio, che il Signore… annienterà
all'apparire della sua venuta”.

Chi è che trattiene la manifestazione dell’Anticristo?


Dio, certamente. Infatti Paolo dice che già ora, al suo tempo, il mistero
dell’empietà che ha prodotto vari anticristi nella storia del mondo è
all’opera ma viene trattenuto. Ma Dio non può essere tolto di mezzo,
e nemmeno lo Spirito Santo.
Pensiamo che colui che al presente trattiene Satana dal manifestare
175
l’Anticristo e l’abominazione nel tempio ebraico, con la conseguente
devastazione di Israele, possa essere proprio l’arcangelo Michele.
Daniele 12:1 infatti dice: “In quel tempo [della tribolazione senza
precedenti] sorgerà Michele, il grande capo, il difensore dei figli del
tuo popolo”. È lui il difensore militare di Israele.
Appena Michele sorge, su Israele si scatena l’inferno.
Potrebbe mai essere che Michele sale a combattere col dragone e,
dopo averlo cacciato sulla Terra, rimane in cielo lasciando libero il
campo d’azione a Satana per la persecuzione in Israele?
È una nostra ipotesi.

(V. il nostro video: ‘La Cronologia del Tempo della Fine’, FB e YouTube)

1. Si potrebbe ipotizzare che il figlio che nasce sono i credenti, per via di Ap. 2:26 che dice: “A chi vince e
persevera nelle mie opere sino alla fine darò potere sulle nazioni, ed egli le reggerà con una verga di ferro”. Se anche
gli eletti sono destinati a frantumare le nazioni con una verga di ferro, qualcuno propone che il figlio rappresenti la
collettività di tutti i salvati. Secondo questa interpretazione la donna sarebbe Israele e il figlio la chiesa, che viene
‘rapita’ presso Dio prima della tribolazione. Ma se il figlio protetto/rapito fosse la chiesa non avrebbe nessun senso
dire che il dragone, una volta fuggita la donna nel deserto, “va a far guerra a… quelli che hanno la testimonianza di
Gesù”, cioè appunto la chiesa. Inoltre, se il ‘figlio’ sono i cristiani e la donna è Israele è comunque sempre Israele ad
essere protetto durante la Tribolazione. Secondo un’altra interpretazione è invece la donna ad essere la chiesa e ad
avere un posto preparato da Dio nel deserto al riparo dall’Anticristo. Ma allora chi è il figlio? Queste teorie ignorano il
fatto che più volte, in Rivelazione e in Daniele, si dice che i santi della chiesa moriranno martiri sotto l’Anticristo.
19
L’ANTICRISTO

Arrivati a questo punto e stabilita la nostra cronologia possiamo tentare di fare un profiling dell’Anticristo.
Innanzitutto è il caso di precisare che questo termine ‘Anticristo’ è comunemente usato per indicare la figura
leader del mondo nei tre anni e mezzo di tribolazione, ma non esiste da nessuna parte né in Rivelazione, né
nelle lettere di Paolo, né in Daniele. ‘Anticristo’ è un termine che si trova soltanto in 4 versi di Giovanni:

 1 Giovanni 2:18 e 22: “Ragazzi, è l'ultima ora. Come avete udito, l’Anticristo deve venire, e di
fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l'ultima ora…Chi è il bugiardo se
non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l’Anticristo, che nega il Padre e il Figlio”.
 1 Giovanni 4:3: “E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, non è da
Dio; e questo è lo spirito dell’Anticristo che, come avete udito, deve venire”
 2 Giovanni 7: “Poiché sono apparsi nel mondo molti seduttori, i quali non confessano che Gesù Cristo
sia venuto in carne; questi è il seduttore e l’Anticristo”.

Quindi, il termine ‘Anticristo’ non definisce tanto il personaggio protagonista della Tribolazione quanto
chiunque neghi il Padre e il Figlio, dai tempi di Gesù fino ad oggi. Più che una persona, è uno spirito.
In Rivelazione, il nostro leader satanico è chiamato ‘Bestia’; in Daniele 8, ‘un Re dall’aspetto feroce ed esperto
in intrighi’; sempre in Daniele 7:8, ‘piccolo corno’; Daniele 9:27 lo chiama: ‘il devastatore’; Paolo lo definisce
‘l’empio’, ‘l’uomo del peccato’, ‘il figlio della perdizione’, ‘l’avversario’ (che in ebraico si traduce: Satan).
Tuttavia, visto che Giovanni afferma anche che “l’Anticristo deve venire” (1 Giov. 2:18), benché molti altri
‘anticristi’ siano già apparsi, usiamo anche noi questa parola per indicare il leader dell’ultimo regno.
Come molti già sanno, il prefisso greco –anti (αντί) non significa solo “contro” o “in opposizione a”, ma anche 176
“al posto di”. Il personaggio Anticristo non sarà solo contro Cristo; sarà il suo sostituto, il suo rimpiazzo, il
suo vicario. Il modo in cui vorrà distruggere la fede in Cristo non sarà negando del tutto Cristo, ma
mettendosi al suo posto. Questo è un primo dato importante da tenere a mente.
Sull’Anticristo abbiamo alcune informazioni certe, più altre che sono deduzioni meno condivise da tutti. Le
informazioni certe che abbiamo sono queste:

 Agisce a suo piacimento per 1.260 giorni (sempre tre anni e mezzo);
 Fa guerra ai santi e li vince;
 Riceve una ferita mortale che viene miracolosamente guarita;
 Tutto il mondo meravigliato da questa ‘resurrezione’ gli va dietro per adorarlo;
 Il falso profeta gli fa erigere un’immagine, o abominazione, nel ‘luogo santo’ (probabilmente il
terzo Tempio ricostruito a Gerusalemme);
 S'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio o oggetto di culto;
 Onora un Dio straniero;
 Si pone a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio;
 Una volta salito al potere, abbatte tre dei dieci leader alla guida del mondo (Dan. 7:8);
 Cambia i giorni festivi e la legge (Dan. 7:25);
 La sua ascesa coincide con la caduta di una parte dell’esercito e delle stelle del cielo (Dan. 8:10);
 Distrugge non solo il popolo dei santi, ma anche molti potenti e persone che si credevano al
sicuro (Dan. 8:24-25).

Poi, in 2 Tessalonicesi 2 Paolo parla del leader del tempo della fine e aggiunge questi particolari:

“La venuta di quell'empio avverrà per l'azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti,
di segni e di prodigi bugiardi, e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono, perché hanno
rifiutato di amare la verità per essere salvati”.
Tra le informazioni non certe, cioè dibattute, ci sono invece quelle molto importanti di Daniele 9:27:

“Egli stipulerà pure un patto con molti per una settimana, ma nel mezzo della settimana farà
cessare sacrificio e offerta”.

Non è quindi condiviso da tutti che l’Anticristo farà queste due cose:
 Stabilirà un patto con molti per sette anni;
 Dopo tre anni e mezzo farà cessare i sacrifici e le offerte nel Tempio.

Il secondo punto presuppone la ricostruzione del terzo Tempio a Gerusalemme. Letteralmente, “stabilirà un
patto” si legge: “renderà forte un patto”, che può anche indicare l’idea di un rafforzamento o di una
conferma di un accordo preesistente. Ad ogni modo, cambia poco.

Gesù o l’Anticristo?

Quello che ci ha stupiti è stato invece scoprire che moltissime, quasi tutte anzi, le teorie di cui alcuni di noi
erano a conoscenza ritengono che questo passo non parli dell’Anticristo ma… di Gesù! La visione tradizionale
(e di altri, come i Testimoni di Geova) è che Cristo è Colui che ha confermato il Patto (il Nuovo Patto nel suo
sangue) Cristo ha fatto cessare i sacrifici (essendo Lui stesso il sacrificio perfetto) Cristo ha reso obsoleto il
Tempio e sempre Cristo ha fatto lacerare la cortina del tempio mettendo fine a sacrifici e offerte per il
perdono dei peccati.
Tutte queste cose sono vere ma… questo passo parla di Gesù?
I problemi iniziano quando, per poter sostenere
questa tesi, si è costretti a inserire tutti questi
avvenimenti a metà della 70° settimana di Daniele.
Per farlo i commentatori si agganciano al ministero
177
di Gesù: la 70° settimana inizia col ministero di
Gesù, mentre tre anni e mezzo dopo (quindi a metà
della 70° ‘settimana’) Gesù mette fine al sacrificio e
alle offerte morendo sulla croce (v. schema a lato).

Il problema principale di questa teoria è che Daniele 9


dice chiaramente che il Messia viene soppresso dopo le
69 settimane, cioè esattamente 476 anni dopo l’editto
di Artaserse che autorizza la ricostruzione di
Gerusalemme!
Abbiamo già visto (cap. 2) che l’anno della crocifissione
del 33 d.C. coincide esattamente con lo scadere dei 476
anni previsti dalle 69 settimane.
Dunque Gesù muore allo scadere delle 69 settimane,
non 3 anni e mezzo dopo.
Oltre a questo sorgono le domande: qual è il ‘patto’ che Gesù avrebbe stretto con molti all’inizio del suo
ministero, infrangendolo con la croce? A cosa corrispondono gli altri tre anni e mezzo necessari per
completare la settimana dopo la croce? Secondo alcuni, sono nella successiva predicazione di Paolo ai Gentili
e di Pietro agli ebrei. Ma dove sta scritto che Paolo e Pietro predicarono solo per tre anni e mezzo dopo la
resurrezione di Gesù? In che modo questi tre anni e mezzo avrebbero concluso la 70° settimana di Daniele?
Il fatto che le 70 settimane non sono ancora concluse è evidente anche per un altro motivo.
La profezia afferma chiaramente che queste 70 settimane servono: “per far cessare la trasgressione, per
mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità, per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e
profezia e per ungere il luogo santissimo” (Dan. 9:24). In che modo qualcuna di queste cose si sarebbe
verificata, esattamente tre anni e mezzo dopo la resurrezione di Gesù? La trasgressione va di moda, il
peccato dilaga e visione e profezia sono tutt’altro che sigillate, cosa evidente anche solo leggendo il libro
degli Atti, che parla di fatti accaduti ben dopo il 37 d.C. La risposta è che nessuna di queste cose si è verificata.
Oltretutto, dopo la resurrezione di Cristo i sacrifici nel Tempio non cessarono affatto ma continuarono per
altri 70 anni fino alla sua distruzione da parte di Tito. Questa interpretazione non sta in piedi, non importa
quanti la condividano!
Dal momento che questo passo si riferisce non a Gesù ma al ‘piccolo corno’, cioè l’Anticristo, comprendiamo
che egli stipulerà un patto con molti per sette anni e dopo tre anni e mezzo farà cessare i sacrifici.
Anche la seconda parte del verso 27, che dice: “e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché la
totale distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore” parla dell’Anticristo. Alcuni qui traducono:
“nell’ala del tempio ci sarà devastazione”, in riferimento all’abominazione nel tempio di Gerusalemme, ma
questa traduzione è talmente libera e infondata che l’abbiamo scartata. Gli stessi commentatori affermano
che ‘il devastatore’ sarebbe appunto il generale romano Tito. Questo perché al verso precedente (Daniele
9:26) leggiamo che: “il popolo di un capo che verrà distruggerà la città e il santuario”. La distruzione è
attribuita al popolo del principe, cioè ai romani, non al principe stesso; e a quanto pare Tito aveva ordinato
alle sue truppe di preservare il Tempio, ma quelli disubbidirono e lo diedero alle fiamme comunque.
Benché questa storia sia probabilmente un falso1, Tito ha certamente adempiuto in parte la profezia, come
anche fece il primo candidato al ruolo di ‘Anticristo’, l’esecrabile Antioco Epifane. Ma questo non significa
che questi versi si siano completamente adempiuti con loro. La 70° settimana di Daniele è ancora nel futuro.
Vediamo dunque Antioco, e scopriamo perché questi anticristi precedenti non escludono affatto il futuro
Anticristo!
Antioco Epifane
Il Re seleucide (greco) Antioco Epifane adempì questa profezia di Daniele quasi
alla lettera quando, nel 167 a.C. saccheggiò Gerusalemme, dissacrò il tempio
sgozzando un maiale sull’altare, riconsacrò il tempio a Giove facendovi erigere
una statua e massacrò migliaia di ebrei.
A lui si opposero alcuni coraggiosi Maccabei. 178
Tutta la storia della conquista di Antioco e della rivolta che seguì è profetizzata
in Dan. 7:20-25; 8:1-27; 9:24-37; 11:36-45; 12:1-11 mentre l’ascesa e la caduta
dei quattro imperi successivi ad Alessandro Magno sono descritte
profeticamente nei minimi dettagli in tutto il capitolo 11 di Daniele.
Dal verso 21 infatti la narrazione parla di Antioco, “l’uomo spregevole”:
“Al suo posto sorgerà un uomo spregevole, a cui non sarà conferita la dignità reale; verrà
pacificamente, ma si impadronirà del regno con intrighi. Davanti a lui le straripanti forze saranno
spazzate via e distrutte come pure il capo di un'alleanza. In seguito a un'alleanza fatta con lui, egli
agirà con frode e giungerà al potere con poca gente”.

Mentre dal verso 31 troviamo il famoso riferimento all’abominazione della desolazione:

“Forze da lui mandate si leveranno per profanare il santuario-fortezza, sopprimeranno il sacrificio


continuo e vi collocheranno l'abominazione che causa la desolazione. Con lusinghe corromperà
coloro che agiscono empiamente contro il patto; ma il popolo di quelli che conoscono il loro Dio
mostrerà fermezza e agirà”.

L’ultima frase è un riferimento alla rivolta capeggiata da Giuda Maccabeo.


Ora, dire che questa profezia si sia avverata definitivamente con la dissacrazione di Antioco Epifane non è
sensato perché Gesù, quasi 170 anni dopo questi eventi di Antioco e parlando della sua venuta futura,
afferma che quando gli ebrei vedranno l’abominazione della desolazione di cui Daniele ha parlato dovranno
fuggire all’istante (Matt. 24:15 – Marco 13:14). Se questa profezia si fosse già completamente adempiuta
con Antioco, Gesù non l’avrebbe messa nel futuro dei discepoli. Inoltre, il contesto del discorso di Gesù
riguarda la fine dei tempi e la sua venuta, quindi un periodo ben lontano anche dalle abominevoli bravate
di Tito solo 70 anni dopo2.
L’adempimento di una profezia in tempi, situazioni o personaggi diversi è abbastanza comune nella Bibbia.
Un esempio di questo è in Malachia 4:5. Nel contesto del giorno del giudizio, il verso 5 dice: “Ecco, io vi
manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventoso dell'Eterno”. Gesù, 400 anni dopo,
disse che questa profezia si era avverata in Giovanni Battista (Matteo 11:14). Tuttavia il contesto del Giorno
del Signore, quando Gesù distruggerà gli empi alla sua venuta, colloca questa profezia anche nel futuro.
Un altro esempio è il lamento sul Re di Tiro descritto in Ezechiele 28:1-11, che profetizza appunto il castigo
che l’arroganza di questo Re si attirò addosso e che si materializzò puntualmente. Tuttavia, dal verso 12 la
profezia si sposta su Satana e la sua caduta: “Eri nell'Eden, il giardino di Dio… Tu eri un cherubino unto, un
protettore”. È evidente che il Re di Tiro non fu mai nel giardino dell’Eden e nemmeno un cherubino, quindi
abbiamo una profezia che si adempie con due personaggi completamente diversi e molto distanti tra loro
nel tempo. Lo stesso vale per le profezie sull’Anticristo di Daniele. Ad esempio, in Dan. 8:25 leggiamo:

“insorgerà contro il principe dei principi, ma sarà infranto senza mano d'uomo”.

Antioco e Tito morirono di malattia (senza mano d’uomo) ma anche l’Anticristo sarà distrutto direttamente
da Gesù (Ap. 19:20), il Principe dei principi che avrà apertamente sfidato (Ap. 19:19). Le informazioni sugli
anticristi Antioco e Tito si applicano anche all’Anticristo finale, e non certo a Gesù, una tesi senza senso.
Possiamo così attribuire al futuro Anticristo queste caratteristiche: stipulerà un patto con molti per sette
anni, a metà di quel periodo farà cessare i sacrifici ed erigere l’abominazione, poi sarà distrutto da Dio. Il
tutto nella futura 70° settimana di Daniele.
È anche importante sottolineare che da nessuna parte è scritto che l’Anticristo stipulerà un patto con Israele;
quello che dice è: “un patto con molti”, quindi con molte nazioni. Ad ogni modo, infrangere il patto scatenerà
la guerra contro questa nazione e la dissacrazione del prossimo tempio ebraico, l’unico luogo al mondo in
cui i sacrifici potrebbero riprendere3.

Da Dove Verrà l’Anticristo: il Montone e il Capro


179
Considerando Daniele 9:26: “il popolo di un capo che verrà distruggerà la città e il santuario” e Tito come il
capo-anticristo in questione, allora il popolo è quello dell’Impero Romano, di cui vediamo qui la massima
estensione. Quest’area comprendeva anche l’estensione dell’impero greco facente capo ad Antioco Epifane:

L’Impero Romano era decisamente immenso e comprendeva non solo l’attuale Europa, ma anche nord
Africa e Medioriente: in totale, ben 53 dei 196 Stati oggi riconosciuti nel mondo. Per delimitare meglio l’area
in cui l’Anticristo farà la sua comparsa ci viene in aiuto un’altra profezia di Daniele descritta al capitolo 8,
quella del montone e del capro.

Il montone ha due corna, il capro un corno solo.


Il capro si avventa sul montone e lo calpesta fino a quando il
suo grande corno si spezza e al suo posto sorgono 4 corna.
La visione si legge in Daniele 8:1-18.

Dal verso 19 l’angelo Gabriele ci spiega la visione:

“[la visione] riguarda il tempo fissato della fine. Il montone con due corna, che tu hai
visto, rappresenta i Re di Media e di Persia. Il capro peloso è il Re di Javan; e il gran corno che era in
mezzo ai suoi occhi è il primo re. Il corno spezzato e le quattro corna che sono sorte al suo
posto sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza. Alla fine
del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura, sorgerà un Re dall'aspetto feroce ed esperto
in stratagemmi. La sua potenza crescerà, ma non per sua propria forza; compirà sorprendenti rovine,
prospererà nelle sue imprese e distruggerà i potenti e il popolo dei santi. Per la sua astuzia farà
prosperare la frode nelle sue mani; si innalzerà nel suo cuore e distruggerà molti che stanno al sicuro;
insorgerà contro il principe dei principi, ma sarà infranto senza mano d'uomo”.

Il montone è il regno di Medo-Persia;


il capro è la Grecia (Javan) e il suo
grande corno è Alessandro Magno.
All’improvvisa morte di Alessandro il
regno fu diviso tra i suoi quattro
generali in quattro aree, ma appunto 180
“non con la sua stessa potenza”.
I quattro regni furono: l’impero
seleucide, l’impero tolemaico, il
regno di Lisimaco e il regno di
Cassandro, che si spartirono un’area
immensa ma abbastanza ben
delimitata (v. mappa qui a lato).

Tutti questi regni furono inglobati nel successivo Impero Romano. A questo punto la profezia (v. 9-10) dice:

“Da uno di questi uscì un piccolo corno che diventò molto grande
verso sud, verso est e verso il paese glorioso”.

“Uno di questi” intende appunto uno dei quattro regni dei quattro generali; e ‘piccolo corno’ è l’espressione
che in Daniele indica costantemente la figura dell’Anticristo. Antioco Epifane era infatti Re dei Seleucidi, uno
dei regni rappresentati dalle quattro corna (quello verde, nella mappa sopra). Egli si ingrandì appunto:
“verso sud, verso est e verso Israele” (il “paese glorioso”) il che significa che Israele poteva trovarsi soltanto
a nord oppure ad ovest rispetto al luogo di provenienza del piccolo corno. In effetti, Israele si trova ad ovest
di quello che era il regno Seleucide. Già solo da questo particolare dettaglio della profezia avremmo potuto
escludere i regni completamente a nord di Israele, cioè quelli di Pergamo e di Macedonia.
Se anche questa parte della profezia si applicherà all’Anticristo, allora egli potrà giungere solo da una
regione a sud oppure ad est di Israele, perché solo così Israele può essere a nord o ad ovest del suo luogo di
provenienza. In ogni caso, l’Anticristo apparirà in una di queste quattro aree associate alle 4 corna del capro,
le quali fecero parte anche dell’Impero Romano. Questo è in linea anche con la profezia di Ezechiele su Gog
e Magog che attaccheranno al tempo di Armagheddon (v. cap. 34) e che identifica proprio in quest’area la
sede delle principali nazioni nemiche; è in linea anche con le profezie islamiche sul Mahdi (v. cap. 20).
Che significa questo? Semplicemente, che se questa profezia si applica anche al futuro piccolo corno,
l’Anticristo sorge da un luogo a sud o ad est di Israele, escludendo definitivamente l’Europa, il Vaticano e gli
Stati Uniti. Possiamo dire addio agli ‘anticristi’ Papa Francesco, Principe Harry o Jared Kushner e a chiunque
stia alla Casa Bianca, all’ONU o a Bruxelles.
Rivelazione aggiunge un ulteriore dettaglio circa il ‘luogo’ di provenienza dell’Anticristo. La descrizione della
morte dei due testimoni al capitolo 11 riporta: “la bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro, li
vincerà e li ucciderà”. La Bestia, cioè l’Anticristo, sale dall’abisso. Anche la Bestia del capitolo 17, che descrive
l’ottavo aspetto del regno finale, viene dall’abisso: “La bestia che hai visto era, e non è; essa deve salire
dall'abisso e andare in perdizione”.
2 Tessalonicesi 2 specifica poi che l’Anticristo e la Bestia sorgono per l’azione di Satana. Dunque sia il Grande
Inganno che l’Anticristo sono il prodotto di operazioni demoniache e infernali, non umane. L’elemento
demoniaco è fondamentale all’interno dell’ultimo Regno, che quindi non può essere un prodotto umano
esclusivamente tecnologico o esclusivamente politico-totalitario.
Abbiamo già visto in che modo l’invasione demoniaca sotto forma di contatto alieno soddisfa questo punto.
Anche l’Anticristo sarà un essere demoniaco, il prodotto di forze infernali. Tuttavia, il costante riferimento
all’abisso è interessante perché sappiamo che quello è il luogo in cui sono rinchiusi gli angeli che si unirono
alle donne prima del diluvio. Il fatto che ogni singolo essere demoniaco di Rivelazione proviene dall’abisso,
o Tartaro (non dallo Sceol, o dalla Geenna, o dall’Ade) appare un ulteriore collegamento tra il regno della
Bestia e quello antidiluviano.
A un certo punto abbiamo ipotizzato che l’Anticristo fosse Abbadon-Apollion, l’angelo dell’abisso, il Re delle
locuste che escono appunto dal Tartaro (Ap. 9:11). Il problema di questa teoria è che il pozzo viene aperto
da Satana quando è cacciato dal cielo sotto forma di dragone con 10 corna e 7 corone; parliamo quindi del
tempo dell’abominazione, a metà dei 7 anni. Tuttavia, come vediamo ora, l’Anticristo fa la sua comparsa
almeno 3 anni e mezzo prima di questo evento: è il primo sigillo, riceve il potere insieme ai 10 re e stipula
un patto per gli ultimi 7 anni di Daniele. Dunque Apollion non può essere l’Anticristo.
181
Il Primo di Tutti
La comparsa dell’Anticristo e del Grande Inganno è il primo tra tutti gli eventi dei 7 anni di Tribolazione. Sarà
il suo arrivo a farci capire che il conto alla rovescia è iniziato. Nella prima sequenza dei 7 sigilli, il primo sigillo
è lui: il cavaliere conquistatore e vittorioso che porta con sé la Bestia che era, all’interno di un mondo che
ha ricostruito in parte l’Impero Romano ed è pronto ad accoglierlo. L’Anticristo arriva e porta con sé il
Grande Inganno. Sappiamo inoltre che è lui il primo perché Daniele dice che stipula un accordo per 7 anni;
dunque la settimana di Daniele inizia con il suo arrivo trionfale e stupefacente, seguito da un accordo
internazionale che sarà probabilmente un qualche patto di non aggressione.
Vediamo ora meglio la cronologia dell’Anticristo rispetto ai 10 Re che lo accompagnano.

L’Anticristo e i 10 Re (per un’ora)

Nella sua visione delle 4 bestie al cap. 7, Daniele nota che la quarta bestia
ha 10 corna. Poi:
“Stavo osservando le corna, quand'ecco in mezzo ad esse spuntò un altro
piccolo corno davanti al quale tre delle prime corna furono divelte”.
La spiegazione che troviamo ai versi successivi (dal 23) ci dà informazioni
importanti su questo piccolo corno:
“Ed egli mi parlò così: "La quarta bestia sarà un quarto regno sulla terra,
che sarà diverso da tutti gli altri regni e divorerà tutta la terra... Le dieci
corna sono dieci Re che sorgeranno da questo regno; dopo di loro ne
sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re”.
Da questo sappiamo che l’ultimo regno sarà caratterizzato da dieci leader mondiali.
Come già detto, dato che sono i dieci leader, e non l’Anticristo, a radere al suolo la città di Babilonia (il
Vaticano) ecco come sappiamo che la distruzione di Roma precede la Grande Tribolazione. Gli autori di
questo atto voluto da Dio sono i dieci leader, non l’Anticristo (Ap. 17:16):

“E le dieci corna che hai visto sulla bestia odieranno la prostituta, la renderanno desolata e la
lasceranno nuda, mangeranno le sue carni e la bruceranno col fuoco. Dio infatti ha messo nei loro
cuori di eseguire il suo disegno, di avere un unico pensiero e di dare il loro regno alla bestia”.

Se la tua Bibbia riporta una frase diversa, v. la spiegazione al capitolo 23.


All’inizio della settana finale l’Anticristo stipula con molte nazioni un patto per sette anni e probabilmente
fa ricostruire il terzo Tempio ebraico, presentandosi insieme ai dieci Re.
Dopo 3 anni e mezzo i dieci Re radono al suolo Babilonia, perché così Dio vuole, e consegnano alla Bestia il
loro regno, spontaneamente (o meglio, sempre perché questo è il Suo disegno). L’Anticristo ringrazia,
diventa Führer (il piccolo corno si ingrandisce) e nel processo fa fuori tre Re (Dan. 7:8). A questo punto,
l’Anticristo si autoproclama Dio e compare l’abominevole immagine (Matteo 24): siamo a metà della
settimana di Daniele (Dan 9:27). Da quel momento in poi sarà un dragone con 10 corna e 7 corone, un
mostro di dieci leader capeggiati dall’Anticristo ma di cui solo sette mantengono il potere esecutivo.
Ma qual è esattamente la relazione cronologica tra i dieci Re e l’Anticristo?
Apocalisse 17:14 specifica che i dieci Re restano fino alla fine, quando “essi combatteranno contro l’Agnello
e l’Agnello li vincerà”. Quest’ultimo punto è confermato anche dalla visione della statua di Daniele, i cui
piedi con le dieci dita vengono frantumati dalla ‘pietra’ Cristo.
I dieci leader sono quindi presenti durante tutto il periodo dei 7 anni, proprio come l’Anticristo. Tuttavia,
l’equilibrio di potere oscilla tra loro a varie riprese. I dieci Re sorgono dall’ultimo regno (Dan. 7:23) e vanno
al potere prima dell’Anticristo perché gli cedono il loro regno (v. 16); anche Daniele 7:23 specifica che
l’Anticristo sorgerà dopo di loro. Eppure, in Ap. 17:12 l’angelo dice che per un certo periodo essi regnano
insieme alla Bestia: “le dieci corna che hai viste sono dieci re che non hanno ancora ricevuto regno; ma 182
riceveranno potere regale, per un'ora, insieme alla bestia”.
Quando avviene questa fase di condivisione del potere di ‘un’ora’ tra i dieci Re e l’Anticristo? Deve trovarsi
prima dell’abominazione, dato che negli ultimi 3 anni e mezzo solo 7 Re conservano il potere regale.
Ci sono due possibilità. La prima è che l’Anticristo e i leader condividano il potere per tutti i primi 3 anni e
mezzo; la seconda è che l’Anticristo resti nell’ombra per oltre tre anni e che il periodo di potere regale
condiviso copra solo la fase del ‘passaggio di consegne’ al tempo della distruzione di Babilonia.
Un indizio sulla durata di questo potere condiviso si trova al verso 12: “per un’ora”. Praticamente tutti i
commentatori liquidano questa indicazione temporale come sinonimo di ‘un tempo breve’. Tuttavia, arrivati
a questo punto avevamo troppe incredibili conferme dell’astronomica precisione dei dati forniti da
Rivelazione per non indagare!
Se prendiamo come riferimento la settana di Daniele (1 giorno = 1 anno di 360 giorni) e manteniamo la
stessa proporzione, troviamo che ‘1 ora’ di potere regale condiviso corrisponde a 15 giorni esatti. Troppo
poco per la prima ipotesi, ma plausibile come fase di transizione per un passaggio di consegne.
Se però facciamo il calcolo inverso e attribuiamo a questo tempo di potere condiviso (1 ora) l’intera
sequenza di 1.260 giorni, cioè tutti i primi 3 anni e mezzo, troviamo che in proporzione 1 giorno corrisponde
a 84 anni esatti e 1 anno a 30.240 anni esatti. Questo valore ci suonava vagamente familiare e facendo
ricerche abbiamo scoperto che corrisponde esattamente al valore di 7 ‘Sar’, o Grandi Ere secondo gli antichi
cicli dell’astronomia orientale. Il ricercatore Paul Vandemeer (pseudonimo)4 spiega che il calendario
astronomico/astrologico orientale, in cui compare questo valore di 30.240 anni lunari, si basa sulla
precessione degli equinozi e su calcoli talmente complessi e precisi da essere impensabili perfino con la
moderna tecnologia. Gran parte della conoscenza che gli Anunnaki/elohim fornirono ai popoli antichi
riguarda appunto l’astronomia. Nel libro di Enoch il profeta riferisce di un angelo che lo istruì per settimane
intere solo riguardo all’andamento delle costellazioni, degli astri, sugli angeli ad essi preposti e le relative
misurazioni. A cosa corrisponderanno mai queste 7 ere rispetto alla creazione, alla storia di Satana e a quella
della Terra prima della caduta? Questo ambito di conoscenza resta al momento un mistero e nasconde
certamente incredibili segreti che ci saranno svelati nel mondo futuro.
Ad ogni modo, entrambe le ipotesi sono possibili; se ci sarà una transizione di 15 giorni o se essi
condivideranno il potere per i primi 1.260 giorni è una cosa che scopriremo presto.
È anche possibile che i dieci Re compaiano insieme alla Bestia intesa non come Anticristo ma come ottavo,
che è il senso letterale di questo brano in Ap. 17: “la bestia che era e non è più, è anch'essa un ottavo, viene
dai sette e se ne va in perdizione. Le dieci corna, che hai visto, sono dieci re i quali… riceveranno potere
come re, per un'ora, insieme alla bestia”. In questo senso i dieci Re compaiono quando l’ottavo, cioè la
caratteristica demoniaca del primo regno antidiluviano, torna e si manifesta.
Mettendo insieme le informazioni troviamo che sia l’Anticristo che i dieci Re compaiono all’inizio dei 7 anni
insieme alla Bestia, l’ottavo, quindi un’invasione aliena demoniaca; verso la metà della settimana l’Anticristo
e i dieci Re condividono il potere per 15 giorni (oppure lo hanno condiviso per i precedenti 1.260 giorni)
finché i dieci Re radono al suolo Babilonia e cedono all’Anticristo il potere assoluto (v. schema sotto).

183

Il fatto che il piccolo corno descritto in Daniele 7:10 sia diverso dai precedenti ci fa supporre inoltre che,
mentre l’Anticristo sarà un essere demoniaco/alieno in forma umana, i dieci Re potrebbero essere leader
totalmente umani. Questo ci sarà del tutto chiaro quando li vedremo materializzarsi sotto i nostri occhi.

Il Dio Straniero

Ma vediamo in Daniele 11 altre importanti informazioni su questo personaggio:

“Egli proferirà parole contro l'Altissimo, perseguiterà i santi dell'Altissimo con l'intento di sterminarli
e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani
per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo" (v. 25-26).

 L’informazione nuova che troviamo qui è che penserà di mutare i tempi e la legge.

“Quindi il Re agirà come vuole, si innalzerà, si magnificherà al di sopra di ogni dio e proferirà cose
sorprendenti contro il Dio degli dèi; prospererà finché l'indignazione sia completata, perché ciò che è
decretato si compirà. Egli non avrà riguardo al Dio dei suoi padri né al desiderio delle donne; non avrà
riguardo ad alcun dio, perché si magnificherà al di sopra di tutti. Ma al loro posto egli onorerà il dio
delle fortezze e onorerà con oro, argento, pietre preziose e cose piacevoli, un dio che i suoi padri non
conobbero. Egli agirà contro le fortezze più fortificate con l'aiuto di un dio straniero”. (v. 36-39)
Ecco le ultime, fondamentali informazioni sull’Anticristo:

 si magnificherà al di sopra di ogni dio


 dirà cose sorprendenti contro il Dio degli dèi
 non avrà riguardo al Dio dei suoi padri
 non avrà riguardo al desiderio delle donne
 non avrà riguardo ad alcun dio
 onorerà il dio delle fortezze e… un dio che i suoi padri non conobbero
 agirà contro le fortezze più fortificate
 con l'aiuto di un dio straniero.

L’Anticristo non sarà un comune, banale eretico blasfemo. Di certo dichiarerà di essere Dio, secondo 2
Tessalonicesi 2:4: “l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di
adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e
proclamando di essere Dio”. Ma questa è una cosa già vista prima. Molti conquistatori, sovrani, dittatori,
narcisisti ed esaltati si sono autoproclamati Dio in passato.
L’Anticristo farà qualcosa di nuovo e di diverso.
Innanzitutto, le cose che dirà contro il vero Dio saranno “sorprendenti”. Alcune versioni traducono: inaudite,
cioè mai sentite prima; la versione Diodati riporta: “cose strane”.
Cosa mai si potrebbe ancora dire contro Dio, che non sia mai stato detto prima?? Torniamo sempre al nostro
elemento chiave: il fattore meraviglia.
Secondo, non collegherà apertamente la sua deità a nessun dio conosciuto sulla faccia della terra, incluso
evidentemente Satana.
Terzo, al loro posto onorerà un dio di cui nessuno ha mai sentito parlare, un dio “straniero”.
Quale potrebbe essere un dio di cui nessuno ha mai sentito parlare, all’inizio del 21° secolo?? La risposta di
questo studio, che da questo dio straniero prende il nome, è che sarà un dio che dichiarerà di provenire da
un altro pianeta o dimensione. 184
La parola ebraica usata per straniero è nekar, che nelle versioni in inglese si traduce con un pittoresco: alien.
In italiano si può rendere anche come strano (Diodati) o estraneo. Un dio straniero, strano, alieno, estraneo,
di cui i padri e tutte le religioni a noi note non hanno mai sentito parlare; un dio “delle fortezze”, cioè di
potenza militare; la cui favola su Dio sarà “sorprendente”, strana, inaudita; che gli consentirà di esaltare se
stesso al di sopra di ogni dio, di autoproclamarsi dio, di sconfiggere le maggiori potenze militari del mondo
(le “fortezze più fortificate”), di imitare tutti i segni e i prodigi dello Spirito Santo e di risorgere dai morti.
Oltre a questo, vorrà cambiare i giorni festivi e la legge (Dan. 7:25) a livello globale, cosa che al giorno d’oggi
è realisticamente concepibile solo riscrivendo l’intera storia della civiltà umana sulla base di una qualche
sconvolgente rivelazione. Cambiare i calendari significa che la storia non sarà più prima o dopo Cristo, prima
o dopo la creazione Biblica, prima o dopo il viaggio di Maometto a Medina, ma prima o dopo un nuovo
evento epocale. Perché farà questo? A parte l’aspetto megalomane del personaggio, potrebbe essere un
modo per ostacolare o impedire il conteggio e la celebrazione delle feste ebraiche, che noi sappiamo essere
fondamentali per comprendere i tempi di Rivelazione e delle profezie bibliche e per calcolare con esattezza
il rapimento e la seconda venuta di Cristo.
Poi, agirà contro le fortezze più fortificate: nessuna potenza militare conosciuta potrà resistere all’assalto
degli UFO, alla loro tecnologia, alle loro armi demoniache di distruzione di massa. L’effetto distruttivo della
tecnologia ‘aliena’ demoniaca, usata direttamente dagli ‘alieni’ e combinata all’arsenale bellico umano, sarà
inimmaginabile.
Infine, dire che non avrà riguardo al desiderio delle donne potrebbe indicare un essere asessuato o
ermafrodita o, come diremmo oggi, decisamente ‘gender fluid’. Un alieno arcobaleno. Se avete visto il film
del 2011 ‘Paul’ e le imprese del suo alieno protagonista, avrete certo preso un quaderno di appunti sul
Grande Inganno… incluso il fatto che, per gli E.T., qualunque deviazione di genere è assolutamente normale.
Se tutto questo non descrive alla perfezione un ‘elohim’ extraterrestre che, come avvenne ai tempi di Noè,
si presenta in forma di Messia dallo spazio portando inganno e distruzione, davvero niente lo può fare.
Tornerà in Vita

A metà dei 7 anni l’Anticristo subirà una ferita mortale e guarirà miracolosamente, al punto di ‘tornare in
vita’ in diretta mondiale. Il falso profeta farà leva su questo evento per convincere il mondo ad adorare
l’Anticristo: “…dicendo agli abitanti della terra di fare un'immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita
della spada ed era tornata in vita” (Ap. 13:14).
Il testo dice chiaramente che questo essere tornerà in vita. Può Satana ridare la vita?
Negli episodi delle piaghe d’Egitto, sappiamo che Satana riuscì a replicare alcune piaghe ma non altre. In
particolare, i maghi riuscirono a trasformare dei bastoni in serpenti:

“Aaronne gettò il suo bastone davanti al Faraone e davanti ai suoi servitori, ed esso diventò
un serpente. Allora anche il Faraone chiamò i savi e gli incantatori; e i maghi d'Egitto con
le loro arti occulte fecero anch'essi la stessa cosa”. (Esodo 7:10-11)

Tuttavia, le arti occulte diaboliche non riuscirono a trasformare la polvere in zanzare (Esodo 8:17-18):

“Aaronne stese la sua mano col suo bastone, percosse la polvere della terra e vi furono zanzare sugli
uomini e sugli animali; tutta la polvere della terra diventò zanzare in tutto il paese d'Egitto. I maghi
cercarono di fare lo stesso con le loro arti occulte per produrre le zanzare, ma non poterono”.

È chiaro che quello dei maghi non fu un trucco da illusionisti, ma un vero e proprio miracolo satanico di
trasformazione di un oggetto inanimato in uno animato. Per quanto l’autore della vita sia Dio, si direbbe che
tra i privilegi di Satana ci sia anche quello di imitare questa caratteristica divina5. Tuttavia, il fatto che Satana
non poté replicarlo con le zanzare indica che è sempre e solo Dio a permettere e limitare la sua azione.
Questo si riflette anche nel fatto che la Bestia riceve il permesso di dare uno spirito all’immagine, rendendola
così ‘viva’: “E le fu concesso di dare uno spirito all'immagine della bestia, affinché l'immagine della bestia
parlasse” (Ap. 13:15). 185
Questa resurrezione è un evento chiave perché diventa il pretesto per imporre al mondo, già meravigliato
di suo per il ritorno della Bestia, l’adorazione esclusiva di questo essere e delle sue sorprendenti favole. È
anche interessante perché rafforza ulteriormente la nostra interpretazione di inganno alieno. Anche da
questo punto di vista infatti, l’identità dell’Anticristo rientra perfettamente in quella di un demone sotto
forma di alieno, oppure di un ibrido con DNA sia alieno che umano, ma abitato da uno spirito demoniaco
(per ‘alieno’ si intende sempre demoniaco). Probabilmente sceglierà di manifestarsi come la razza aliena
nota come i nordici, cioè l’unica specie aliena dall’aspetto presentabile (le altre due repellenti razze a noi
note sono infatti i grigi, quelli piccoli con la testa grande e gli occhi enormi, e i rettiliani - v. rappresentazioni
artistiche sotto). Non è escluso che i demoni si inventino qualche altra razza per il gran finale.
Comunque sia, l’adorazione universale scaturita dalla resurrezione ha senso solo se il risorto rappresenta
già molto di più che un semplice leader umano o tecnologico. Infatti, quando il rappresentante dei Fratelli
dello Spazio tornerà in vita come Cristo, questo convincerà definitivamente il mondo che tutti i profeti, le
fedi, i miracoli e la vita stessa provengono da loro. La resurrezione del capo della Confederazione Galattica
sarà la prova finale della ‘divinità’ dei visitatori celesti; dimostrazione evidente che la tradizionale idea di
Dio, inteso come Creatore delle religioni monoteistiche, non è più necessaria né corretta.

Grigio Rettiliano Nordico


L’ipotesi alieno è di nuovo confermata, perché è l’unico scenario in cui una resurrezione in diretta potrebbe
portare un mondo, sempre più meravigliato, ad adorare questo personaggio. La resurrezione sarà efficace
perché non sarà un evento isolato, bensì il culmine di una serie di straordinarie rivelazioni, segni e prodigi.
Infatti, nessun essere umano o leader politico potrebbe MAI suscitare questo effetto universale. Pensaci. Un
essere umano che risorge in diretta può portare a due sole possibili conclusioni. La prima è che si tratti di
una montatura: una farsa, una trovata elettorale orchestrata con Photoshop ed effetti speciali.
La seconda conclusione sarebbe che Dio, qualunque idea tu
abbia di Dio (scienza compresa) abbia fatto resuscitare il
novello Lazzaro. Non che lui sia Dio. Questa seconda ipotesi gli
frutterebbe forse una valanga di voti, ma solo tra gli entusiasti
disposti a credere a questa versione. Il mondo resterebbe
comunque profondamente diviso tra credenti e laici, convinti
e scettici; e non c’è alcuna ragione di pensare che qualcuno
potrebbe fraintendere il risorto per Dio stesso.
Non c’è alcun motivo di credere che un simile evento porterebbe il mondo intero ad adorare il leader risorto,
come descritto da Ap. 13:3,11: “la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla
bestia… faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata
guarita”. Certamente, non se si trattasse di un politico umano in carne ed ossa.
Se però il risorto fosse un essere ‘alieno’ già capace di replicare tutti i miracoli delle maggiori religioni del
mondo, appartenente ad un popolo delle stelle che afferma di averci creati agli albori della nostra storia e
la cui versione appare confermata da reperti archeologici finalmente sdoganati e resi pubblici… allora sì che
la resurrezione sarebbe l’ultimo tassello che mette insieme tutti i pezzi. Allora sì che la meraviglia per la
Bestia che è tornata si evolverebbe nella meraviglia per la Bestia che è degna di adorazione.
Nessuno adorerà l’Anticristo solo perché è risorto in diretta; piuttosto, tutti adoreranno qualcosa che li ha
stupefatti tornando da un passato dimenticato (Ap. 17:8), li ha meravigliati con segni e prodigi potenti (2 186
Tess. 2:9), ha punito i potenti della Terra (Dan. 8:24), parla di pace e luce cristica (1 Tess. 5:3, Matt. 24:24) e
infine, a coronamento di tutto questo enorme inganno, esibisce di avere in sé il potere sulla vita e sulla
morte. Dopo tutto questo, proclamare di essere egli stesso Dio (2 Tess. 2:4) sarà facile, logico e ben accolto
da un mondo che non ha mai aperto il cuore all’amore della verità per essere salvato (2 Tess. 2:12).
Quando Paolo dice, in 2 Tess. 2:4, che l’Anticristo si innalza: “tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come
Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio” rende il concetto di “mettendo in mostra
se stesso” con la parola greca apodeiknymi, che significa: “dichiarare, dimostrare che genere di persona uno
sia, provare con argomenti, dimostrare”. Il senso è che la resurrezione dell’Anticristo sarà la dimostrazione
definitiva del fatto che lui è Dio. O meglio, che il concetto di Dio che l’umanità ha sempre avuto va corretto,
e sostituito con quello della civiltà aliena e del suo ‘cristo’.
L’anti-Cristo è infatti colui che mette se stesso al-posto-di Cristo.
L’autore cristiano Jeffrey A. Wingo, uno dei pochissimi ad aver scritto profeticamente su questo argomento
(anche se molte sue conclusioni sono diverse dalle nostre) dice:

“Pensaci: quando gli alieni si riveleranno e faranno la sconvolgente dichiarazione di essere i


creatori dell’umanità, a chi pensi crederà la maggior parte della gente? Al Dio della Bibbia che
richiede fede, o al dio alieno che vedono proprio lì davanti a loro, mentre opera grandi miracoli
davanti ai loro occhi? Conoscendo la natura umana e la potenza del conformismo, è chiaro che
le persone abbandoneranno qualunque fede abbiano avuto in favore di una realtà che possono
vedere, percepire e toccare; anche se quella realtà è il diavolo in persona, mascherato da essere
alieno extraterrestre!” 6.

Dunque Satana farà in modo che il dio straniero colpito a morte torni in vita: lo farà perché può farlo, in
quanto gli viene concesso. Il mondo sarà già stato sconvolto dall’arrivo degli UFO e dalle loro rivelazioni,
dalla distruzione di molte città tra cui il Vaticano e da un cataclisma noto come Apophis (v. cap. 24). Tutte le
certezze crolleranno, da quelle legate all’economia e alla politica fino alle certezze di fede. L’enorme vuoto
ideologico che si sarà creato sarà pronto per essere colmato da qualunque menzogna, se sufficientemente
convincente. La resurrezione dell’alieno salvatore porterà con sé la promessa della vita eterna per chiunque
sceglierà di entrare nella ‘Nuova Era’. Sarà la ciliegina di Satana sulla torta del Grande Inganno: ciò che
renderà l’Anticristo ‘come Dio’ agli occhi di tutti gli uomini e le donne non eletti.

Signore di Tutti

Quando gli alieni arriveranno in massa coprendo di UFO le maggiori città del mondo, stabiliranno un contatto
con noi. In qualche modo si conquisteranno la nostra fiducia, offrendo splendide soluzioni ai nostri peggiori
problemi. Racconteranno la storia del mondo alienista e probabilmente inizieranno una guerra contro
presunti ‘alieni malvagi’ in mezzo a noi e infiltratisi nell’élite di politici oppressori e banchieri sfruttatori.
Daniele 11:39 dice che: “agirà contro le fortezze più fortificate”; Daniele 8:24 specifica che: “distruggerà i
potenti”. È possibile che in una prima fase di dichiarazione di intenti dei visitatori cosmici, Satana distrugga
proprio alcuni tra i suoi più formidabili strumenti di sempre, dal Vaticano ad alcune tra le famiglie degli
Illuminati. Sarebbe proprio nel suo stile. I fortunati contattati dai ‘Fratelli dello Spazio’ già parlano della
preoccupazione dei nostri amici intergalattici per l’infiltrazione di una presunta razza aliena, i rettiliani, nella
nostra società.
Solo Dio sa quale contorto stratagemma gli amici dello spazio useranno per ingannarci.
Anche la minaccia o lo scoppio di una guerra tra superpotenze potrebbe essere il pretesto perfetto per
l’arrivo della Confederazione Galattica. Intervenire bloccando l’arsenale di diverse nazioni sarebbe
giustificato e applaudito dai popoli come un gesto per preservarci dall’autodistruzione.
Quando la versione del mondo alienista avrà iniziato a riprogrammare la mente e la fede di miliardi di
persone, quando Gesù, Maometto, Budda, Confucio inizieranno ad assumere la nuova forma di ‘maestri
ascesi’ inviati sulla Terra dalla Confraternita degli Alieni per illuminarci nel nostro cammino verso la ‘luce
cristica universale’, allora sarà semplice per uno di loro presentare se stesso come il fine ultimo di tutte le
religioni: il Messia cristiano, il Mahdi islamico, il Kalki dell’Induismo, Maytreya, l’eletto di Matrix e qualunque 187
altra forma di salvatore il mondo stia aspettando.
Poi, la riscrittura della storia e delle religioni del mondo, insieme alla ridefinizione del concetto stesso di Dio,
porterà naturalmente il mondo ad una scelta radicale.
Di fronte all’evidenza dei messaggeri divini venuti dallo spazio, restare attaccati alle vecchie superstizioni
del passato sarà non soltanto inconcepibile, ma anche una minaccia al progresso dell’umanità. Dopo tutto,
cosa hanno portato all’uomo le religioni se non guerre, odio, oscurantismo e intolleranza? Saranno gli stessi
alieni a metterci di fronte alla scelta: compiere il passo evolutivo, oppure estinguerci. Il dio straniero resterà
l’unica ragionevole opzione.
Nella loro crociata intergalattica per il bene della specie umana, la morte del fondamentalismo religioso sarà
un elemento assolutamente necessario e che la maggior parte della popolazione sarà ben felice di
implementare. In effetti, potrebbe essere la molla che sfocia nella distruzione del Vaticano da parte degli
Avengers dello spazio. Se così fosse, le immagini della cupola di San Pietro che sprofonda in un buco di lava
non spingerà a far festa solo gli angeli e i martiri in cielo, ma anche buona parte dei popoli di questa Terra.
Note
1. v. Chronica II di Sulpicio Severo, vol xi
2. Questa teoria è una posizione preterista, l'errore cioè secondo cui tutte le profezie si sono già compiute, compresa
la seconda venuta e l'inizio del regno di Dio fisicamente instaurato sulla terra. Per smentire questa dottrina basta
accendere la TV per 5 minuti, ma è soprattutto falsa perchè contraddice il resto della Scrittura. In Romani 8:18-23
ad esempio, Paolo afferma che il presente sistema malvagio finirà alla resurrezione dei giusti (v. 23), che
chiaramente si non è ancora verificata ma è nel futuro (Giov. 5:28–29; Atti 24:15; Fil. 3:11; 1 Tess. 4:13–18).
Sappiamo che la resurrezione precede immediatamente il rapimento, il quale non ci sarà prima che l'anticristo si
sia seduto nel tempio per proclamarsi Dio (2 Tess. 2:3-4) cioè l'abominazione. Se l’abominazione in questione fosse
quella compiuta da Tito nel 70 d.C., come afferma la dottrina preterista, allora rapimento e resurrezione sarebbero
già in ritardo di duemila anni e l’indicazione temporale di Paolo (‘prima deve avvenire l’abominazione’) non avrebbe
senso. Quel giorno gli elementi si dissolveranno col fuoco (2 Pietro 3:10-13) e noi avremo un corpo glorioso come
Cristo, che oggi nessuno di noi possiede. Inoltre, nello stesso brano Paolo collega l’abominazione all’avvento
dell’apostasia, il che è incompatibile con la presenza del regno di Dio instaurato fisicamente oggi sulla Terra. La
venuta di Cristo sarà inoltre un evento visibile a tutti (Matt. 24:30) che, di nuovo, nessuno ancora mai visto. Inoltre,
che giudizio del mondo non si sia compiuto con la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. è chiaro anche solo
leggendo la descrizione di quel giorno che verrà (v. capitolo 29) in cui Dio vendicherà Israele (Zaccaria 10:9) e
distruggerà tutte le nazioni (2 Tess. 1:5–10). Nessuna di queste cose, ovviamente, si è ancora verificata. Un’
ulteriore prova del fatto che la tesi preterista è falsa è il libro di Apocalisse, che descrive appunto i giudizi futuri ma
fu scritto dopo il 70 d.C., come confermato da molte fonti della prima chiesa.
Ci sono molti altri errori nel preterismo e nei versi che essi portano come 'prova' della loro teoria. Un esempio è
Matteo 10:23, in cui Gesù dice ai discepoli che non avranno finito di percorrere tutte le città di Israele prima della
venuta del Figlio dell’Uomo. Quando Gesù dice "voi" non sta parlando solo ai dodici, ma a tutta la chiesa futura:
Israele oggi ha molte città che al tempo dei discepoli non esistevano. Lo stesso quando Paolo o Pietro dicono "voi":
le loro parole sono le istruzioni dello Spirito Santo a tutta la chiesa presente e futura, non soltanto alle chiese locali
alle quali scrivono! Un altro esempio è Matteo 16:28 che parla non del Giorno del Giudizio ma della trasfigurazione
di Cristo, che in tutti e tre i vangeli che riportano questo episodio avviene subito dopo questa frase. Infine, quando 188
Gesù in Matteo 24:34 dice: "questa generazione non sarà passata prima che tutto sia compiuto" non sta parlando
dei discepoli davanti a lui in quel momento, ma della generazione che assisterà a tutti i segni degli ultimi tempi che
Gesù ha appena finito di descrivere. Questo è chiaro anche solo a livello di senso grammaticale. E' come se dicessi
a mio figlio che frequenta un liceo: "metteremo via dei soldi e andrai all'università, in cui incontrerai i migliori
professori e farai nuove esperienze. In verità ti dico, QUESTA scuola ti permetterà di far carriera". Sto parlando del
suo attuale liceo o dell'università futura che ho appena finito di descrivere? Paolo ci ha messi in guardia contro
coloro che, come Imeneo e Fileto, i Testimoni di Geova e i preteristi, insegnano falsamente che la resurrezione (o
la venuta del Signore) è già avvenuta, e così facendo "distruggono la fede di molti" (2 Timoteo 2:17–18).
3. Dopo la distruzione del tempio di Salomone, gli ebrei furono esiliati a Babilonia per 70 anni (Daniele 9:2; Ger. 29:10).
Successivamente, Dio si servì di Artaserse il quale concesse loro di tornare in patria. Sotto la guida di Ezra, un gruppo
di ebrei tornò a Gerusalemme e riprese i sacrifici a Dio i quali furono fatti prima ancora che la ricostruzione del
tempio fosse iniziata (Ezra 3: 1-2, 3-4, 5-6). Secondo alcuni questo dimostra che non serve un terzo tempio, basta
un altare. Tuttavia, 2 Tess. 2:4 dice che l’Anticristo si siederà nel (gr. eis, dentro) tempio, non sopra un altare.
4. Paul Vandemeer (pseudonimo) parla di questo nel suo libro del 2013: The Missing Link in Astrology: the Amazing
Link Between Western and Chinese Zodiac Signs.
5. Satana ha fin dall’inizio un legame speciale con il regno animale di rettili, anfibi, e pesci. Sappiamo da Ezechiele che
Satana era uno dei cherubini (Ez. 28:14) i quali sembrano collegati, o rappresentativi, di alcune categorie del creato:
“Ogni cherubino aveva quattro facce: la prima era faccia di cherubino, la seconda era faccia d'uomo, la terza faccia
di leone, la quarta faccia di aquila” (Ez. 10:14). Potremmo intendere la prima faccia di cherubino come
rappresentativa del mondo spirituale; la seconda rappresenta l’uomo, la terza gli animali terrestri e la quarta gli
uccelli. Mancano all’appello, nel mondo animale, proprio i pesci, i rettili e gli anfibi, tutte le creature a sangue
freddo. Forse Satana, da sempre associato al serpente, rappresentava quel regno animale quando era un
cherubino? O forse la sua caduta ha fatto sì che gli altri due cherubini non mostrassero più quella parte del regno
animale, nella loro manifestazione della gloria di Dio? Sono idee che ci sono venute. Resta il fatto che Satana poté
imitare la vita nei serpenti ma non nelle zanzare perché è sempre Dio ad avere l’ultima parola.
6. Jeffrey A. Wingo, Alien Antichrist, the Terrifying Truth about UFOs and Aliens, Antichrist, and the End of Days, 2014,
p. 24
189
20
Il FALSO PROFETA ‘ISA’ e l’ANTICRISTO MAHDI

Sappiamo dal capitolo precedente che questo essere demoniaco-alieno chiamato Anticristo sarà a capo
dell’Impero Romano ricostituito (il 7° regno). Sappiamo anche da Daniele 8 che l’Anticristo giungerà
probabilmente da una regione a sud o ad est di Israele, cioè nord Africa o Medio Oriente.
Il collegamento con queste due aree ci porta direttamente all’Islam.
Dei sette miliardi di persone attualmente esistenti, oltre due miliardi sono cristiani (almeno nominalmente)
e quasi altri due miliardi musulmani:

Sappiamo poi che il cuore dell’Inganno di Satana sarà dichiarare che i grandi profeti delle religioni non sono 190
altro che ‘inviati cosmici’ dagli alieni, quelli che i medium del passato hanno definito i Maestri Ascesi per
l’evoluzione della coscienza ‘cristica’ universale. Questo risulterà estremamente appetibile all’oltre miliardo
di atei e ad altrettanti tra induisti e buddisti; farà anche impazzire di gioia i sincretisti (animisti, spiritisti
eccetera) e tutti gli aderenti ad altre religioni, coprendo così quasi il 50% della popolazione mondiale.
Quanto ai cristiani, i demoni che si spacciano per extraterrestri già oggi manipolano il Nuovo Testamento
associando il loro prossimo arrivo alla seconda venuta di Cristo.
Ma in che modo il Grande Inganno si collega all’islam?
Entrambe queste grandi religioni monoteistiche, cristianesimo e islam, si fondano sui loro testi sacri ed
entrambe attendono un Messia. La futura manifestazione dell’Anticristo deve quindi poter vantare un
presunto adempimento delle profezie in esse contenute. L’adempimento profetico di queste due grandi
religioni non costituirà un problema per agnostici ed atei, perché l’elemento extraterrestre consentirà di
annientare ogni loro reticenza, riscrivendo il concetto stesso di religione in chiave alienista ed inglobandoli
così nel Grande Inganno.
Ma ecco il problema: un Anticristo ‘Maestro Asceso’ alieno potrebbe dichiarare di essere il culmine del
processo evolutivo di entrambe le religioni, cristianesimo e islam, ma Gesù deve comunque essere
identificabile come Gesù per adempiere le profezie del Nuovo Testamento. Tuttavia, un Maestro Asceso -
Anticristo identificabile con Gesù non adempirebbe le profezie islamiche.
Per accontentare sia l’islam che i cristiani (non eletti), Satana deve simulare il ritorno di entrambi.
Inoltre, fino a questo momento non avevamo idea di come posizionare il Falso Profeta e pensavamo sarebbe
stato semplicemente un altro alieno con compiti diversi. Sorprendentemente, è proprio nelle false profezie
islamiche che troviamo i dettagli di questo duplice inganno: esse infatti preannunciano la venuta non di una,
bensì di due figure, il Mahdi (il Messia islamico) e appunto il suo ‘secondo in carica’.
Infine, l’analisi delle profezie dell’islam associa decisamente il Mahdi non soltanto all’Anticristo biblico, ma
anche alle caratteristiche dei ‘fratelli dallo spazio’.
Il Mahdi

La venuta del Mahdi non si trova nel Corano, ma nelle hadith e nelle sunne scritte dai seguaci di Maometto
dopo la sua morte. In ogni caso, è oggi parte integrante della teologia islamica. Il Mahdi sarà il 12° imam
dell’islam (il primo fu Ali, genero di Maometto) e il suo Messia finale. Ecco le più importanti profezie su
questa figura che, evidentemente, sarà uno dei titoli del futuro Anticristo alieno.
Per prima cosa, secondo Ja'far al-Sadiq, subito prima della sua manifestazione il suo volto risplenderà sulla
superficie della Luna. Dopo questo, il Mahdi apparirà fisicamente in Turchia1 e conquisterà spiritualmente
o fisicamente Istanbul, curiosamente un’altra città su 7 monti. La Turchia è, secondo le profezie di Ezechiele
(v. cap. 34) il luogo di cui l’Anticristo è ‘principe e capo’ e corrisponde a Magog. Si trova all’interno sia
dell’antico Impero Romano che del regno seleucide delineato dalla profezia di Daniele 8.
La sua apparizione in Turchia sarà accompagnata da ‘bandiere rosse’ mentre la sua leadership di altre nazioni
avrà ‘bandiere verdi’2. Le luci nel cielo sono interpretabili come bandiere o stendardi e il rosso e il verde
sono colori comuni nelle apparizioni UFO.
Benché una profezia attribuita a Maometto lo dichiari discendente di Fatima, la maggior parte delle profezie
sul suo arrivo descrivono eventi sovrannaturali e strani fenomeni quali forti luci nel cielo notturno:

“Quando vedrete un grande fuoco nel cielo illuminare la notte ad est, quello è il momento della
venuta del Mahdi” 3.
“Una voce dal cielo lo chiamerà per nome e perfino i popoli addormentati ad est e ad ovest
sentiranno questa voce e ne saranno svegliati” 4.

Muhammad al-Baqir spiega che il tempo del suo arrivo sarà il peggiore della storia umana:

“Quando gli uomini somiglieranno alle donne e le donne si comporteranno come uomini;
gli uomini si soddisferanno con gli uomini e così le donne con altre donne, ma
sarà anche il tempo di un radicale cambiamento, segnato appunto dalla sua venuta”5. 191

Il Mahdi “giungerà quando verrà una grande tribolazione”6, “appariranno disordini che non
risparmieranno nessun luogo” 7, “la fame e il costo della vita prevarranno” 8 e: “tutti si lamenteranno per
i bassi salari” 9.
Allah ordinerà il dominio universale del Mahdi in un giorno solo10. Probabilmente il giorno in cui si siederà
nel tempo proclamando di essere Dio, a metà dei 7 anni.
Sempre secondo la tradizione islamica, il Mahdi farà guerra al naturalismo e all’evoluzione Darwiniana
dimostrando scientificamente la creazione di origine divina e presentando prove razionali e concrete 11,
inclusi reperti fossili12. Come abbiamo visto nella seconda parte dello studio, si tratta dello stesso attacco al
naturalismo che i demoni/alieni comunicano da quasi un secolo ai contattati. Del resto, un mondo
totalmente spiegabile senza alcuna forma di Dio non è più utile nemmeno a Satana e all’Anticristo, il quale
vorrà essere adorato come dio.
Il Mahdi inaugurerà un tempo di pace e sicurezza, descritto con l’inaudita libera uscita delle donne: “...La
sicurezza si diffonderà in tutta la terra e anche poche donne potranno compiere il loro pellegrinaggio
senza la compagnia di uomini” 13.
Altre profezie islamiche dichiarano che il suolo sarà reso fertile ovunque, le malattie saranno debellate e
l’aspettativa di vita si allungherà. Come sappiamo bene, “quando diranno: «Pace e sicurezza» allora una
rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno” (1 Tess. 5:3).

Nonostante questi evidenti parallelismi tra il Mahdi e l’Anticristo, identificare uno con l’altro si scontra però
con qualche elemento nella Bibbia e perfino nel Corano. O meglio, questo accade se consideriamo il Mahdi
come un uomo in carne ed ossa per come lo conosciamo e seguace dell’Islam per come lo conosciamo.
La principale difficoltà islamica sta infatti nella proibizione coranica di adorare qualunque essere umano,
inclusi Maometto e Gesù e, per estensione, anche il Mahdi. Per quanto convinti dal Mahdi, i musulmani non
lo adorerebbero mai come Dio.
Sorprendentemente però, le profezie islamiche sul Mahdi lo descrivono come un leader che arriverà dal
cielo. Un Mahdi sceso dal cielo in forma aliena non è evidentemente un uomo.
La difficoltà biblica sta invece nel fatto che l’Anticristo promuoverà un Dio straniero di cui nessuno ha mai
sentito parlare, incluso quindi Allah. Tuttavia, anche questo ostacolo viene aggirato dalla natura aliena del
Mahdi e dalle stesse profezie islamiche, secondo le quali egli porterà una riforma dell’Islam talmente
radicale da essere inizialmente osteggiata dalla maggior parte degli Imam musulmani. Secondo
l’insegnamento di Nahj al-Balaghah, il Mahdi rivelerà il vero significato del Corano e delle hadith cancellando
ogni attuale forma e corrente islamica a favore di una nuova riforma14.
Questo ha perfettamente senso in quanto la riscrittura della storia del mondo in chiave alienista porterà a
un’inevitabile modifica dell’islam, pur lasciando intatta l’illusione della supremazia islamica e l’adempimento
delle profezie islamiche sull’avvento del loro cosiddetto Messia.
Inoltre, mentre per l’islam attuale tutto il mondo deve diventare islamico, il Mahdi unificherà tutte le
religioni del mondo attorno a sé come parte di questa riforma15:

“Egli [il Mahdi] … disperderà la nazione ingannata e unificherà i seguaci della verità” 16.

Parte di questa unificazione alienista starà nel fornire nuove chiavi di interpretazione dei testi sacri. Per fare
questo, l’Anticristo-Mahdi stupirà il mondo dissotterrando come un segugio antiche reliquie perdute, antichi
manoscritti e perfino l’arca dell’alleanza, che a quanto pare scoverà a Tiberiade17:

“l'Arca dell'Alleanza ritrovata al tempo del Mahdi sarà estratta dal Lago di Tiberiade e
portata davanti a lui a Bayt al-Maqdis. Quando gli ebrei lo vedranno, tutti
tranne pochi si faranno musulmani”18.

Queste rivelazioni faranno parte del Grande Inganno e serviranno a trovare nel Dio straniero l’anello
mancante di congiunzione tra le tre grandi religioni monoteistiche. Nelle parole degli stessi Imam:

"Il motivo per cui Hazrat Mahdi è noto come Hazrat Mahdi è questo: sarà guidato 192
ad una questione segreta, estrarrà la Torah e altri libri divini da una grotta in Antiochia e
REGNERÀ TRA GLI EBREI CON LA TORAH E TRA I CRISTIANI CON IL VANGELO” 19.

La rivelazione del Mahdi unificherà in sé tutte le religioni, perché la rivoluzione alienista e il ritrovamento di
qualche oscuro manoscritto forniranno una nuova chiave di lettura sia per il Corano che per la Bibbia. A
quanto pare, molti dei suoi strumenti di seduzione saranno estratti dal suo cilindro nel sottosuolo. Secondo
l’Imam Suyuti, il Mahdi convincerà molti ebrei:

“si dirigerà verso una delle montagne di Sham. Da lì tirerà fuori i libri della Torah
e una comunità ebraica diventerà musulmana nella sua mano”.

Quando gli Imam o i profeti islamici dicono ‘musulmani’ intendono seguaci del Mahdi, il quale come abbiamo
letto trasformerà l’attuale islam in qualcosa di profondamente nuovo. Il vero significato è: seguaci
dell’Anticristo, ipnotizzati dal Grande Inganno.
Secondo alcuni imam il Mahdi non verserà sangue, cosa probabilmente vera almeno nella prima fase della
sua manifestazione pacifinta al mondo. Per quello ci sarà tempo dopo. Tuttavia, come predetto anche da
Daniele, al suo arrivo seguiranno devastazioni circoscritte:

“Grandi città finiranno in rovina, come se il giorno prima non fossero mai esistite” 20.

E tra le città conquistate o distrutte dal Mahdi, è menzionata in modo specifico Roma:

"Hazrat Mahdi e i suoi discepoli... conquisteranno Roma con tasbih [lode ad Allah]
e takbir [dichiarazione] della grandezza di Allah..."21.

Tradizionalmente, il metodo islamico per eccellenza per dichiarare la grandezza di Allah è facendo saltare in
aria qualcosa.
In seguito, la gente gli giurerà fedeltà mentre altri perderanno la testa per lui, letteralmente:

“Le genti alla fine verranno da Hazrat Mahdi per giurargli fedeltà, tra l'Angolo e il Maqam,
contro la sua volontà. ‘Se rifiuterete, vi colpiremo al collo’, diranno” 22.

Se ancora avete dubbi sul fatto che l’Anticristo alieno si presenterà come Mahdi islamico, ecco qualche altro
dettaglio. Secondo Sunan Abi Dawud, uno dei sei libri canonici di Hadith nell'Islam sunnita:

"Il Profeta ha detto: il Mahdi... avrà una fronte ampia [e] un naso prominente. Riempirà la terra di
equità e giustizia come prima era piena di oppressione e tirannia, e governerà per sette anni"23.

Sette anni. Ma che coincidenza.


Il riferimento alla fronte alta fa quasi sorridere per la pertinenza, essendo una delle caratteristiche fisiche
principali della razza aliena nota come ‘i nordici’ o pleiadiani, come ad esempio il ‘pleiadiano Orthon’
apparso nel 1952 e di cui abbiamo già parlato. Altre descrizioni ‘pleiadiane’ del futuro Mahdi includono una
pelle che sarà chiara e risplendente di luce, grandi occhi verdi a mandorla24 e una lunga barba.
Anche le sue vesti saranno risplendenti: “Egli [il Mahdi] indosserà abiti luminosi…”25. Simile a lui
nell’aspetto sarà anche Gesù-Isa 26.
Infine, non solo la sua pelle e i suoi abiti risplenderanno, ma anche il suo mezzo di trasporto:

“Il Mahdi è moderato di virtù ed eccellente nella sua creazione... il suo destriero
brillerà come la luna piena di notte” 27.

Molti Imam contemporanei interpretano questo mezzo di trasporto come un’automobile scintillante. In
realtà il riferimento alla luna, un disco luminoso nel cielo notturno, potrebbe adempiersi in modo molto più
letterale di quanto oggi riescano a immaginare.
A parte il veicolo-luna, il Mahdi farà anche un pittoresco uso di un cavallo bianco. Per quanto strano possa
sembrare, questa tradizione deriva dalla Bibbia: secondo molti studiosi islamici infatti, gli ebrei e i cristiani 193
hanno corrotto molte delle sue parti ma essa è comunque stata ispirata da Allah. Uno dei principali studiosi
islamici di queste tradizioni ‘autentiche’ nella Bibbia, Ka’bal Ahbar, sostiene che la descrizione del cavaliere
sul cavallo bianco nel primo sigillo di Rivelazione è proprio il Mahdi. Ahbar sostiene infatti:

“Ritrovo il Mahdi descritto nel libro dei Profeti… ad esempio, il Libro dell’Apocalisse dice:
“E vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava… uscì da vincitore e per vincere” 28.

Gli autori egiziani ‘Izzat e ‘Arif concordano e concludono:

“È evidente che l’uomo qui descritto è il Mahdi, il quale


cavalcherà un cavallo bianco e giudicherà col Corano” 29.

Certamente concordiamo con la loro opinione, dal momento che il cavaliere del primo sigillo di Rivelazione
è l’Anticristo alieno satanico. Pare che questa raffigurazione del Mahdi come cavaliere del primo sigillo abbia
ispirato perfino Saddam Hussein, che si fece ritrarre sui muri di Baghdad in veste di Cavaliere Islamico su un
cavallo bianco e spada sguainata, lanciato alla ‘guerra santa’ contro gli infedeli30. Decisamente appropriato.

Ma aspetta!
Satana prepara da millenni la sua spettacolare entrata in
scena, e non ha lasciato nulla al caso. Le profezie che ha
disseminato nei secoli, come tagliole pronte a scattare
tutte insieme al momento giusto, non si trovano solo
nell’islam ma anche nei testi sacri di induismo e
buddismo.
In essi, l’arrivo dell’Anticristo alieno è profetizzato in una
figura chiamata Kalki, o Maytreya.
Kalki - Maytreya

L’ultimo salvatore del mondo il cui arrivo è profetizzato su un


cavallo bianco, in questo caso di nome Devadatta, è Kalki (v.
immagine a lato).
Nell’induismo, Visnu e Krishna sono i nomi di due manifestazioni
della stessa Persona di Dio. Visnu è visto come Dio, mentre Krishna
è considerato una sua incarnazione o, per meglio dire nella
terminologia induista, un suo ottavo ‘avatar’.
Per il buddismo, Buddha è il 9° avatar di Visnu. Kalki, il futuro messia
dell’induismo, sarà il 10° ‘maha avatar’ del dio Visnu e di Krishna31,
unificando così il messia di entrambe le religioni. L’unica differenza
è che per il buddismo questa figura si chiama Maytreya. Il testo
sacro dell’induismo Agni Purana (16.7-9) spiega che Kalki giungerà
in un periodo di grande caos e immoralità, nello specifico quando i
non-ariani ricopriranno cariche regali camuffandosi da giusti.
Tuttavia il Kalki, figlio di Vishnu, aiutato dal suo profeta e guru Yajnavalkya che corrisponde al Falso Profeta,
non ci penserà due volte e distruggerà con le sue armi questi non-ariani (se adesso stai pensando a Hitler
sei sulla giusta strada). Dopo questo riporterà l’ordine nel mondo organizzando la società in quattro varna,
o classi sociali (leggi: caste). Anche il Padma Purana (6.71.279-282) spiega che Kalki metterà fine all’era di
Kali e ucciderà tutti i cosiddetti mlecchas, o appartenenti alle caste inferiori, mettendo così fine alla povertà.
A livello puramente pragmatico, non si può negare che il metodo più rapido per sradicare la povertà sia
facendo fuori tutti i poveri. Nel Brahma-Vaivarta Purana, Kalki appare da un raggio di luce:

"A quel punto… Narayana apparirà in uno dei suoi raggi sotto forma del grande Kalki,
194
figlio di Brahmana. Siederà su un grande cavallo e con una grande spada in mano” 32.

Le profezie induiste ammettono candidamente che Kalki ucciderà milioni di persone33, sarà adorato34,
riporterà la giustizia e la pace nel mondo e risveglierà la coscienza di coloro che vivranno alla fine dell’era di
Kali, rendendoli “puri come cristalli”. La diretta conseguenza di questo salto di coscienza sarà la creazione di
una nuova razza geneticamente modificata:

“Gli uomini che saranno stati così trasformati grazie a quel peculiare periodo saranno
come i semi di altri esseri umani e daranno vita a una razza che seguirà le leggi
dell’era di Krita [Satya-yuga], l’era della purezza”35.

L’unione genetica uomo-demone rappresentata dal marchio garantirà all’Anticristo alieno un’ubbidiente
razza di zombie. Per completare il quadro, il venerando santone induista Sree Veerabrahmendra Swamy, un
altro supposto ‘avatar’ di Visnu, ha predetto che il vero nome del Kalki sarà Sree Veerabhoga Vasantharaya,
che significa pioggia di grandine e pietre, e che il salvatore delle religioni orientali arriverà tenendo in mano
un arco celestiale chiamato ‘Karmukam’. Su un cavallo bianco, con un arco in mano. Suona familiare?
Quanto al buddismo, dopo una lunga serie di auto-proclamati Maytreya, tra i quali spiccano per virtù eccelsa
Ron Hubbard di Scientology, Samael Aun Weor (fondatore del Movimento Cristiano Gnostico Universale) e
Claude Vorilhon, padre della religione UFO dei raeliani (i quali vincono il Nobel per la più accurata
promozione del Grande Inganno alieno), l’ultimo avatar di Krishna coinciderà con il Kalki induista. Secondo
alcuni studiosi islamici la profezia sul Maytreya buddista sarebbe applicabile a Maometto, mentre secondo
Majid Golpur, studioso del rapporto tra antichi scritti islamici e altre religioni, i fedeli che si uniranno ai
ranghi del Mahdi saranno dotati di nuovi poteri cognitivi (come la telepatia) associabili all'ascesa della
Kundalini. Il Mahdi-Kalki-Maytreya-Anticristo alieno unificherà davvero tutti.
Infine, Srimad-Bhagavatam (1.3.25; 2.7.38) ha profetizzato l’apparizione di Kalki alla congiunzione di due
yuga (o ere della storia umana), vale a dire a cavallo tra la fine di Kali-yuga e l’inizio di Satya-yuga. L’era di
Kali Yuga è quella in cui oggi viviamo, dura presumibilmente da 2.700 anni e si conclude nel 2025.
Il Falso Profeta

Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava
come un dragone.
Essa esercitava tutta l'autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti
adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita.
E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini, e
seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia, dicendo
agli abitanti della terra di fare un'immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era
tornata in vita. E le fu concesso di dare uno spirito all'immagine della bestia, affinché l'immagine della
bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l'immagine della bestia fossero uccisi.
Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla
loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il
marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome. Ap. 13:11-17

Dalla descrizione del Falso Profeta è chiaro che si tratta di una figura dall’influenza e dal potere enormi, sia
a livello spirituale che terreno, eppure subordinata a quella dell’Anticristo. Il suo principale compito è quello
di portare il mondo ad adorare l’Anticristo, davanti al quale compie prodigi e segni miracolosi. Il Falso Profeta
fa erigere l’abominevole immagine e sempre lui impone a tutti il marchio.
Infine, questa bestia ha le sembianze di un agnello.
Se l’Anticristo si presenta come Mahdi islamico, allora manca chi adempia le profezie sul ritorno di Cristo.
Per quanto l’inganno alieno possa rigirare la frittata dei testi sacri, per ingannare miliardi di cristiani (non
eletti) il falso Messia cristiano deve poter essere identificabile con Gesù. Inoltre, il primato del Mahdi deve
restare indiscusso per essere convincente agli occhi dei musulmani.
L’Islam, che Satana ha ispirato, ci fornisce la risposta che stavamo cercando. Proprio come le profezie
islamiche sul Mahdi si sposano con le caratteristiche dell’Anticristo alieno, le stesse profezie islamiche sul 195
ritorno di Gesù combaciano alla perfezione con la figura del Falso Profeta biblico. La bestia che sale dalla
terra dalle sembianze di agnello sarà la contraffazione dell’Agnello di Dio: il Falso Profeta è il Gesù islamico,
ed è anche il falso Cristo alieno.
Questa interpretazione non toglie nulla al fatto che l’Anti-cristo sarà al-posto-di-Cristo, perché l’Anticristo-
Mahdi attribuirà a se stesso la deità che appartiene solo al vero Figlio di Dio 36.
Secondo l’islam Allah ha inviato diversi profeti nel corso della storia, di cui i maggiori sono l’ultimo
(Maometto) e il penultimo (Gesù, che essi chiamano Isa). I musulmani rifiutano l'idea che Gesù fosse o sia il
Figlio di Dio: secondo loro Gesù non è Dio in carne. In quanto tale, per la mente islamica, Gesù non è in alcun
modo un salvatore ma semplicemente un altro profeta nella lunga serie di profeti che Allah ha inviato
all'umanità. Un altro Maestro Asceso. Gesù è dunque una figura estremamente onorata per l’Islam, ma
sempre un gradino sotto Maometto.
Ovviamente, anche la loro visione storica di Gesù è totalmente distorta. Il Corano nega specificamente che
Gesù sia mai stato crocifisso o che sia mai morto: i musulmani credono che dopo averlo miracolosamente
liberato dalla morte, Allah lo abbia rapito in cielo in modo simile ad Elia. Da allora, Gesù-Isa è rimasto con
Allah in attesa di tornare sulla Terra per terminare il suo ministero, e cioè proclamare il Mahdi capo supremo
di tutti i musulmani e di tutte le religioni del mondo.
Quando questo ‘Cristo’ tornerà, lo farà in veste di amico dell’Islam e promotore dell’Anticristo Mahdi.
Ecco come Satana fingerà di adempiere le profezie sugli ultimi tempi, trascinando nel Grande Inganno quasi
2 miliardi di musulmani e contemporaneamente 2 miliardi di cristiani, proponendo un ‘Gesù’ appetibile per
entrambi. Grazie alla componente aliena, ingannare i rimanenti atei, agnostici e tutti i membri di religioni
non strettamente legate a un testo sacro sarà molto più semplice.
Ma vediamo cosa succederà al ritorno di Isa, secondo la tradizione islamica.
Per prima cosa il profeta Gesù giunge successivamente al Mahdi e appare appena fuori Damasco, in Siria,
anch’essa nell’area dell’antico regno greco dei seleucidi:
“In questo preciso momento Allah invierà Cristo, figlio di Maria, che scenderà al minareto bianco
nella parte orientale di Damasco indossando due vesti leggermente tinte di zafferano
e ponendo le mani sulle ali di due angeli” 37.

Gesù-Isa scende vestito da bonzo tibetano e trasportato da esseri che appaiono come angeli, sponsor del
loro Maestro Asceso, per incontrare il Mahdi che si starà preparando a una battaglia. Sarà subito prima del
momento della preghiera islamica:

“I musulmani si prepareranno ancora alla battaglia serrando i ranghi. Certamente,


verrà il tempo della preghiera e poi scenderà Gesù, figlio di Maria” 38.

Rivelazione non ci fornisce una tempistica precisa di quando il Falso Profeta farà la sua comparsa, se non il
fatto che nella visione di Giovanni egli ‘sorge’ dopo la Bestia che descrive l’Anticristo e quindi,
probabilmente, arriva dopo di lui. A seconda di quando Isa scenderà, se all’inizio o verso la metà dei 7 anni,
la battaglia a cui il testo si riferisce potrebbe essere uno degli attacchi militari profetizzati da Daniele 11:39
(“agirà contro le fortezze più fortificate con l'aiuto di un dio straniero”) oppure la massiccia campagna bellica
contro Israele al tempo dell’abominazione. Noi propendiamo per la seconda ipotesi.
Gli studiosi islamici sembrano universalmente d'accordo sul fatto che il Mahdi chiederà a Gesù di guidare le
preghiere. Gesù rifiuterà umilmente la richiesta, lasciando invece questo onore al Mahdi. Gesù-figlio-di-
Maria (per gli islamici: Isa ibn Maryam) pregherà quindi dietro al Mahdi come dichiarazione diretta della sua
inferiorità di rango rispetto a lui, subito prima di andare in pellegrinaggio alla Mecca da buon musulmano39.
Anche questo ha senso, perché la venuta di questo ‘Gesù’ serve principalmente a far sì che tutto il mondo
adori il Mahdi e si sottometta a lui.
Benché inferiore al Mahdi, Gesù-Isa sarà comunque leader della comunità islamica universale col compito
di instaurare la legge islamica (o sharia) su tutta la Terra:

“Gesù, il figlio di Maria scenderà e li guiderà giudicando tra loro


196
secondo il sacro Corano e la Sunna del Profeta Maometto”40.

Oltre all'abolizione del cristianesimo su scala mondiale, un altro dei principali compiti di ‘Gesù’ sarà quello
di correggere l’errata idea secondo cui furono gli ebrei ad ucciderlo (anche perché, secondo la storia
islamista, Gesù non morì affatto); nonostante questo, secondo la tradizione islamica Isa e il Mahdi faranno
guerra agli ebrei con l’intento di sterminarli.
Questo ‘Cristo’ islamico dovrà poi uccidere una figura conosciuta come Dajjal, cioè la versione musulmana
dell'Anticristo41. Aiuterà il Mahdi a radunare un esercito per far guerra all’anticristo islamico, che
naturalmente sarà l’Agnello con il suo esercito, il vero Gesù figlio di Dio che apparirà a Rosh Hashana nello
splendore della sua gloria.
Questi due esseri, Isa e Mahdi, saranno corpi abitati da spiriti demoniaci, cioè demoni in forma fisica
apparentemente aliena, probabilmente della ‘razza aliena pleiadiana’. Sorgeranno entrambi nella zona
identificata da uno dei 4 corni del capro di Daniele, che è anche parte dell’antico Impero Romano. Saranno
gli ultimi ‘Maestri ascesi’ che gli amici dello spazio ci propineranno alla loro venuta per completare il nostro
salto di coscienza, unificando ed annientando così le due principali religioni monoteistiche.
La venuta del ‘Cristo alieno’ sarà strumentale per la caduta del mondo islamico nell’inganno satanico, perché
la venuta di Isa è già da tempo profetizzata per loro. Il Gesù-Isa dell’islam è il Falso Profeta.
Proprio come per il Mahdi, il suo arrivo sotto forma di messaggero dallo spazio riempirà il mondo islamico
di grande meraviglia e richiederà un po' di tempo e un notevole cambio di prospettiva prima di essere
accolto. Secondo una profezia del Corano, la seconda venuta di Gesù-Isa causerà grande clamore e tumulto
nella nazione musulmana e sarà osteggiata sia dagli studiosi che dai leader religiosi:

“Quando il profeta Gesù viene, non è necessario che tutti lo riconoscano come il vero Gesù.
I suoi eletti e chi gli è vicino lo riconoscerà attraverso la luce della fede.
Non sarà tale da essere riconosciuto da tutti” 42.
Tutti gli eletti, ad esempio, lo rigetteranno; ma questa profezia mette già le mani avanti affinché nessun
islamico venga turbato dall’incomprensibile repulsione dei veri cristiani verso ‘Cristo’. L’importante è che
‘Cristo’ stia sempre un gradino sotto al Messia dell’islam.
E gli altri cristiani? Accetteranno il ritorno di un Gesù che si sottomette ad un Maestro Asceso custode
dell’islam?
La risposta è: purtroppo sì, se questo personaggio racconterà di farlo ‘in nome dell’amore’.
Tutti i cristiani nominali non eletti cadranno nel Grande Inganno alieno. Non essendo nati di nuovo o non
avendo davvero sottoposto la loro vita alla signoria di Cristo, accoglieranno chiunque e qualunque cosa si
presenti in nome dell’amore, dell’unità e della fratellanza umana, ipnotizzati dalla storia del mondo alienista
e dalla prospettiva di un ‘Dio’ finalmente omnicomprensivo che ha parlato a tutti indistintamente, in tutte
le epoche, con messaggi diversi.

I cristiani non eletti saranno ben felici di accogliere un Cristo che


si sottomette al Mahdi: proprio come hanno applaudito un Papa
che ha baciato il Corano (Giovanni Paolo II nel 1999, nella foto)
e leader evangelici innamorati dell’ecumenismo cattolico come
Billy Graham, Kathryn Kuhlman, Pat Robertson e Chuck Colson, i
quali definirono lo stesso Papa “uomo del secolo” e dichiararono
di predicare il suo stesso ‘vangelo’.
Più recentemente (febbraio 2019) Papa Francesco ha espresso la strategia della Chiesa cattolica durante la
sua visita apostolica negli Emirati Arabi. In quell’occasione il Pontefice cattolico e il Grande Imam di Al-Azhar,
Al-Tayyeb, hanno firmato il documento sulla Fratellanza umana per il raggiungimento del dialogo con l’islam
e la pace universale. I due leader religiosi chiedono agli uomini di riscoprire e diffondere “i valori della pace,
della giustizia, del bene, della bellezza, della fratellanza umana e della convivenza comune”. Affermano
che: “tra le più importanti cause della crisi del mondo moderno vi siano una coscienza umana
anestetizzata e l’allontanamento dai valori religiosi, nonché il predominio dell’individualismo e delle 197
filosofie materialistiche”. La soluzione è la “fratellanza tra credenti” 43.
Confondere il Vangelo di Cristo coi ‘valori morali’ cristiani è una delle più letali e subdole trappole di Satana.
Del resto, questo Papa gesuita sembra tutt’altro che confuso. Sono proprio i cosiddetti valori e la prospettiva
di pace e fratellanza a dare forza al movimento ecumenico e a sedurre moltissimi cristiani, i quali hanno
dimenticato che il Signore non è venuto a portare unità e pace, ma divisione e la spada (Matt. 10:34-36).
La predisposizione dei cristiani non salvati ad accettare qualsiasi cosa in nome della ‘fratellanza universale’
e di un ‘amore’ completamente privo di sostanza perché privo della verità biblica farà in modo che il Falso
Profeta ‘Isa’ spinga il mondo all’adorazione dell’Anticristo Mahdi. E lo farà mentre tutti, cristiani e
musulmani, applaudono.
L’elemento extraterrestre sarà la chiave affinché tutto questo avvenga.
Questa analisi unifica il Grande Inganno alieno con le profezie dell’islam, dell’induismo, del buddismo, con
quelle sulla venuta di Cristo, con l’Anticristo e col Falso Profeta. Essendo alieno, il ‘messia’ islamico sarà
accolto a braccia aperte dagli atei, dagli agnostici e da tutti gli aderenti a tutte le altre fedi, i quali
rigetterebbero senza dubbio un rappresentante dell’islam per come oggi lo conosciamo. I cristiani non eletti
si piegheranno tutti con gioia al Grande Inganno della fratellanza universale. Tutti si compiaceranno nella
malvagità, e a loro Dio manderà potenza di errore affinché credano alla menzogna (2 Tess. 2:11-12).
Molte (ma non tutte) queste caratteristiche del Mahdi sono conciliabili anche con quelle del Messia che gli
ebrei stanno ancora aspettando, almeno secondo la tradizione rabbinica anticristiana.
È chiaro che moltissimi ebrei prenderanno il marchio, ma un terzo del totale (secondo Zaccaria) lo rifiuterà,
rigettando anche questa figura satanica promossa dai visitatori dallo spazio. Questo è probabilmente il
pretesto con cui il Mahdi/Anticristo, una volta auto-proclamatosi ‘Dio’, si lancerà alla distruzione di Israele.
Note
1. Mari’ bin Yusuf Karami Hanbali, Fawaid Fawaid al-Fikr fil Mahdi al-Montaza
2. Sheikh Muhammad ibn Ibrahim Numani, al-Ghaybah al-Numani, p. 170
3. Mari’ ibn Yusuf Karami Hanbali, ibid.; Al-Muttaqi al-Hindi, Al-Burhan fi Alamat al-Mahdi Akhir az-Zaman, p. 32
4. Ibn Hajar al-Haythami, Al-Qawl alMukhtasar fi `Alamat al-Mahdi al-Muntadhar, p. 56
5. Al-Muttaqi al-Hindi, AlBurhan fi Alamat al-Mahdi Akhir az-Zaman, p. 14
6. Imam Rabbani, Letters of Rabbani, 2- 258
7. Ibn Hajar al-Haythami, Al-Qawl al-Mukhtasar fi `Alamat al-Mahdi al-Muntadhar, pp. 21-22
8. Al-Sharani, Mukhtasar Tazkirah al-Qurtubi, p. 440
9. Al-Barzanji, Al-Isha'ah li-ashrat al-sa'ah, p. 146
10. Bihar alAnwar, Vol. 51, p. 156; Al-Hurr al-Amili, Ithbat al-Hudat, Vol. 6, p. 420
11. Kitab al-Ghaybat, Bihar al-Anwar, Vol. 51, Ansariyan Pub, a cura di: M. Baqr al-Majlisi, Iran-Qum, 2003 p. 70
12. Mikyaal al-Makaarem, Vol. 1, pp. 223-224
13. Ibn Hajar al-Haythami, Al-Qawl al-Mukhtasar fi`Alamat al-Mahdi al-Muntadhar, p. 23
14. Sheikh Muhammad ibn Ibrahim Numani, al-Ghaybah al-Numani, p. 189
15. Sheikh Muhammad ibn Ibrahim Numani, ibid, p. 242
16. Kitab al-Ghayba, ibid., p. 186
17. As-Suyuti, AlHawi li al-Fatawa, II. 82, Nuaim Ibn Hammad, Kitab Al-Fitan
18. Al-Mahdi al-Maw'ud, Vol. 1, p. 254-255
19. Al-Muttaqi alHindi, ibid., p. 23
20. Ibid., p. 38
21. Al-Barzanji, AlIsha'ah li-ashrat al-sa'ah, p. 204; As-Suyuti, Al-Hawi lil-fatawi, II. 81
22. Al-Muttaqi alHindi, ibid., p. 31
23. Sunan Abi Dawud 4285, Libro 38, Hadith 7, narrato da AbuSa’id al-Kudri 198
24. Sheikh Muhammad ibn Ibrahim Numani, ibid, p. 252
25. Bihar Al-Anwar, Vol. 36, p. 337; Vol. 51, p. 108
26. Sheikh Muhammad ibn Ibrahim Numani, ibid, p. 169
27. Ibid., p. 171
28. Muhammad Ibn ‘Izzat and Muhammad ‘Arif, Al Mahdi and the End of Time, sett. 1997
29. Ibid. pag. 15
30. Time Magazine, Michael Elliot, 29 dic. 2003, The Semiotics of Saddam
31. Yoga-philosophy, "Kalki Avatar the Apocalyptic Horse Rider", 2003.
32. Prakriti Khanda, Capitolo 7.60, 58-59
33. Srimad- Bhagavatam 12.2.19-20
34. Mahabharata - Vana Parva, 191.1-6
35. Vishnu Purana (Libro quarto, capitolo 24)
36. Ricordiamo che tra le decine di riferimenti all’anticristo che troviamo nella Bibbia, egli è chiamato ‘Anticristo’
solo una volta in 1 Giovanni 2:18. In tutto il libro di Rivelazione questo personaggio è chiamato ‘la Bestia’.
37. Sahih Muslim, Kitab al-Fitan wa Ashrat al-Sa‘ah, Hadith 2837
38. Sahih Muslim, The Book Pertaining to the Turmoil and Portents of the Last Hour, Cap. 9, Libro 41, n° 6924
39. Sahih Muslim, Libro 001 N. 0293, Narrato da Jabir bin ‘Abdullah; Ayatollah Baqir al-Sadr e Ayatollah Murtada
Mutahhari, The Awaited Savior, Karachi, Islamic Seminary Publications, prologo, p. 3
40. Hakim Mustadrak (2:651) # 4162 riporta le parole di Abu Harayra, citato in Kabbani, p. 237
41. Sahih Ashrat as-Sa’at, citato in Kabbani, p. 23
42. Bediuzzaman Said Nursi, Lettere, p. 80
43. (https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2019-02/papa-francesco-abu-dabhi-dichiarazione-pace-
liberta.html) ultimo accesso febb. 2021
199
21
Il MARCHIO della BESTIA

Finché c’è vita c’è speranza, dice il proverbio. Questo è vero, tranne in tre casi.
1. Il primo caso è la bestemmia contro lo Spirito Santo.
“A chiunque parli contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo non
sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro” (Matteo 12:32). La frase né in questo mondo
significa che è possibile arrivare al punto, in questa vita, in questo mondo, in cui una persona non può più
essere salvata. Rigettare costantemente l’opera di convinzione dello Spirito Santo può condannare un essere
umano alla dannazione prima ancora che la sua vita terrena sia terminata. E questo è quanto.
2. Il secondo caso è simile al primo, ma applicato a chi ha creduto.
“Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, hanno gustato il dono celeste, sono stati fatti partecipi
dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se
cadono, è impossibile riportarli un'altra volta al ravvedimento, poiché per conto loro crocifiggono
nuovamente il Figlio di Dio e lo espongono a infamia” (Ebrei 6:4). Il contesto è già chiaro di suo, ma la frase
riportarli un’altra volta al ravvedimento toglie ogni dubbio. Solo chi si è già ravveduto davvero una volta non
può ravvedersi un’altra volta. La nuova nascita è fatta di fede, ravvedimento, battesimo e Spirito Santo;
dopo questo, senza un impegno personale di santificazione nessuno vedrà il Signore (Ebrei 12:14). Il
ravvedimento senza fede non è vero ravvedimento, quindi non è di questo che si sta parlando. Una persona
che ha fede e si ravvede, e poi è anche fatta partecipe dello Spirito Santo (e questo è ben specificato), dunque
una persona nata di nuovo, se poi cade, vale a dire torna volontariamente a vivere in una condizione
costante di peccato (come spiegato in altri passi), bestemmia lo Spirito Santo esattamente come, anzi
peggio, di colui che ha sempre respinto la Sua chiamata. Secondo il testo, crocifigge di nuovo Cristo. Anche
200
per questi credenti non c’è più speranza di salvezza, nemmeno in questa vita. E addio alla dottrina del
‘credente carnale’.
3. Il terzo ed ultimo caso in cui è impossibile, in questa vita, ricevere la salvezza eterna è se si prende
su di sé il marchio della Bestia.
“Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: «Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il
marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch'egli il vino dell'ira di Dio, versato puro nel calice della
sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello. E il fumo del loro
tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte coloro che adorano la bestia e
la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome» (Ap. 14:9).
Prendere il marchio sarà una scelta libera e volontaria, una scelta talmente sbagliata da impedire che quella
persona possa essere salvata.
Ma è mai possibile questo?
Mentre i primi due punti riguardano una bestemmia contro lo Spirito Santo a livello profondo e personale,
quest’ultimo peccato in se stesso è ‘solo’ una grave forma di idolatria. È qualcosa che uno fa. Rigettare la
voce dello Spirito Santo, bestemmiandolo al punto di negare l’evidenza della mano di Dio nella nostra vita,
è qualcosa di intimo, può durare anni e soprattutto varia da persona a persona. Nessuno, tranne Dio e in
qualche caso la persona stessa, ha coscienza dell’avvenuta bestemmia o può tracciare il limite oltrepassato
il quale non si torna più indietro. Lo stesso vale per il credente che sceglie di tornare a rotolarsi nel fango, o
al suo vomito (2 Pietro 2:22, Proverbi 26:11). Chi può dire quale sia il punto di non ritorno, o quando? Solo
Dio lo sa. Per molti, quel limite potrebbe non arrivare mai fino al momento della morte; tuttavia, la
possibilità di attraversarlo prima esiste ed è molto meglio evitare di scoprire dove si trovi.
Il punto è che entrambi hanno a che fare con un processo del cuore: la sua ostinatezza, la stoltezza, la scelta
consapevole del peccato dopo una vita di tira e molla con Dio. Dal momento che qualunque singolo peccato
può essere confessato e lavato dal sangue di Cristo, i primi due casi hanno a che fare con la scelta finale,
consapevole e reiterata, di chi tu decidi di essere.
Invece, prendere il marchio è un peccato isolato, un unico atto, un singolo errore: proprio quello che, in
teoria, il sangue di Gesù può sempre lavare. Il messaggio generale della Bibbia è che qualunque singolo
peccato di cui ci si ravvede è perdonabile.
Ad esempio, 1 Corinzi 6 offre una lista di peccati che sembrano escludere automaticamente dalla salvezza:
“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri,
né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori,
né i rapinatori erediteranno il regno di Dio”. Tuttavia, subito dopo Paolo dice: “tali eravate già alcuni di voi;
ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù e mediante
lo Spirito del nostro Dio”. Dunque, per quanto gravi quei peccati possono essere lavati in Cristo. Gesù disse:
“chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio” (Luca 12:9) ma poi perdonò
Pietro che lo aveva rinnegato davanti agli uomini.
Quindi, che cos’ha il marchio di tanto imperdonabile?
Da un altro punto di vista, in che cosa prendere il marchio della Bestia dovrebbe essere più grave che
sacrificare il mio bimbo neonato a Moloch, gettandolo vivo tra le fiamme? Oppure, perché mai chi ha fatto
un patto di sangue direttamente con Satana, ha compiuto sacrifici umani, mandato fatture a morte e
bestemmiato il nome di Gesù da mattina a sera può essere perdonato (ed esistono molte testimonianze del
genere) mentre chi prende il marchio della Bestia non può più esserlo?
Ci sono solo due risposte a questa domanda.
La prima è che il marchio della Bestia può essere perdonato come tutti gli altri peccati, e che Ap. 14:9: “Se
uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio … sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti
ai santi angeli … e non avranno requie né giorno né notte … chiunque prende il marchio del suo nome” è un
verso che serve a sottolineare solo la gravità di quel peccato, non il fatto che sia imperdonabile; proprio
come la lista di 1 Corinzi 6.
La seconda risposta è che il motivo per cui il marchio esclude dalla salvezza deve trovarsi nelle conseguenze
di quel particolare peccato.
La prima risposta non ci convince per due motivi: primo perché è scritto che tutti adoreranno la Bestia, e 201
quindi prenderanno il marchio, tranne gli eletti (Ap. 13:8) il che significa che chi prende il marchio non è un
eletto, cioè non è destinato alla salvezza; secondo perché in Ap. 9 (dalla 5° tromba, che come vedremo
coincide con l’ascesa dell’Anticristo) e in Ap. 16, al tempo delle ultime coppe, viene ripetuto che gli uomini
col marchio non si ravvidero, cioè che in loro non c’è più alcuna disposizione verso Dio.
Esclusa la prima ipotesi, è evidente che deve esistere qualcosa nel marchio della Bestia che va ad alterare i
fondamenti del piano di salvezza che Dio ha stabilito per gli uomini.

Il Piano di Salvezza di Dio

La Bibbia dichiara che, a parte il nome di Gesù, “non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli
uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12). Nota che dice: agli uomini. Il piano di
salvezza di Dio in Gesù è per gli uomini.
“Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati… così anche sta scritto:
«Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante” (1 Cor. 15:22, 45).
Per redimere l’essere umano, Dio stesso si è fatto carne umana:

“Infatti, ciò che era impossibile alla legge perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto;
mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il
peccato nella carne” (Rom. 8:3).

Questo verso racchiude in una sola frase la missione di Cristo, e per ben 4 volte è ripetuta la parola carne.
La natura umana è legata alla sua carne, che discende geneticamente da Adamo.
Ebrei 2:16 specifica: “Infatti egli non si prende cura degli angeli, ma si prende cura della progenie di
Abrahamo”. Benché esistano due categorie di esseri spirituali che necessitano di salvezza, gli angeli caduti e
gli uomini, la salvezza e la redenzione sono solo per gli uomini; gli angeli ne sono esclusi.
Perché Dio ha scelto di salvare gli uomini e non gli angeli? Gli angeli hanno bisogno di redenzione quanto gli
umani e soffrono l’angoscia e le pene della dannazione tanto quanto loro. Tuttavia, essendo esseri superiori
in cielo, ciascuno di loro era libero dal peccato e scelse liberamente da che parte stare. Gli uomini nascono
già in una condizione di peccato, non per libera scelta ma perché il peccato si è tramandato da Adamo alle
generazioni successive attraverso la carne. Invece, nessuno indusse Satana a peccare; l’origine del peccato
è in lui. Gli angeli avevano perfetta conoscenza, perfetta consapevolezza e perfetta libertà di scelta quando
decisero di ribellarsi a Dio. Questa loro conoscenza e libertà sono il motivo per cui Dio non ha provveduto
alcun piano di salvezza per loro. La salvezza è solo per gli esseri umani: figli di Adamo e figlie di Eva. Ora, 1
Corinzi 15:39 dice che ci sono diverse carni e diversi corpi:

“Non ogni carne è la stessa carne; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie,
altra la carne dei pesci, altra la carne degli uccelli. Vi sono anche dei corpi celesti
e dei corpi terrestri, ma altra è la gloria dei celesti, altra quella dei terrestri”.

La separazione tra la natura degli angeli e quella degli uomini, entrambi anime immortali, sta nei loro diversi
corpi; e questa diversità di carne determina anche chi rientra nel piano di salvezza di Dio e chi invece no.
Ora, dal momento che non esiste alcun peccato isolato tanto grave da escludere un essere umano dalla
grazia di Cristo, dobbiamo concludere che il solo altro modo in cui questo peccato, cioè prendere il marchio
della Bestia, potrà condannare irrimediabilmente una persona all’inferno è alterando la sua natura umana.
Se la carne dell’uomo non è più umana, nemmeno la sua natura lo è.
Cristo si è fatto carne (umana) per pagare il prezzo del riscatto nella carne (umana); Egli è l’ultimo Adamo
che riscatta la progenie di Adamo. Ma se una persona non è più umana, allora è automaticamente esclusa
dalla redenzione che Cristo ha provveduto. Proprio come lo sono gli angeli.

Alterare la Natura Umana


202
In questo tempo di Covid, 5G, microchip, tatuaggi verichip e vaccini si sente molto parlare del marchio 666
associato a una di queste cose. Ma se li analizziamo bene tenendo a mente quanto già compreso sopra,
scopriamo che nessuno di questi candidati può essere il famigerato marchio.
Il microchip RFID sottopelle, il 5G e il vaccino anti Covid-19/-21 (o altri vaccini, con o senza tatuaggio, che il
filantropo Bill ci propinerà nel prossimo futuro) sono stati accusati, non senza ragione, di produrre
alterazioni poco chiare all’RNA o al DNA degli esseri umani.
Senza entrare nel dettaglio di cosa ci sia di vero e cosa no e dei modi in cui questa alterazione avvenga, il
punto è semplicemente che un’alterazione del DNA umano non rende una persona non umana. Se così fosse,
tutte le persone con la sindrome di Down o altre aberrazioni genetiche dovrebbero essere escluse dal piano
di salvezza per gli uomini. Le radiazioni nucleari provocano mutazioni nel DNA umano molto più radicali di
quelle prodotte da un chip o dal 5G, e non per questo i bambini nati deformi in conseguenza di queste
radiazioni si possono definire non umani. Basta guardare alcune immagini di impressionanti deformità per
rendersi conto di quanto non-umana una persona con tali difetti genetici possa apparire. Eppure, essa è
umana: Cristo la può certamente salvare.
La realtà dei fatti è che non è possibile tracciare alcun limite di mutazione genetica oltre il quale la persona
in questione non è più catalogabile come un essere umano.
Lo stesso vale per il transumanesimo, inteso come potenziale forma di controllo mentale. Questa oscura
branca della scienza sperimentale si serve di dispositivi nanotecnologici fantascientifici per collegare
l’organismo umano a una forma di intelligenza artificiale capace di controllare non solo il corpo, ma anche
la mente e la volontà del soggetto. Ma una mente controllata mio malgrado non mi esclude né dal piano di
salvezza di Dio, né dalla potenza dello Spirito di rompere tutte queste barriere e parlare direttamene al mio
spirito. La liberazione e conversione di persone affette da DDI di origine traumatica ne sono un esempio. Se
lo Spirito non potesse comunicare se non attraverso una mente libera, autonoma e funzionante avremmo
già oggi un’intera gamma di persone clinicamente ‘non salvabili’.
Di nuovo, non è possibile tracciare un limite né di alterazione genetica, né di controllo mentale superato il
quale una persona non è più salvabile. L’idea di associare al marchio della Bestia tutte queste opzioni, in
virtù del fatto che esse alterano il DNA, equivale ad un fuochino. Per fare fuoco e trovare il vero colpevole
infernale dobbiamo cambiare leggermente prospettiva.
Il danno irreparabile del marchio che porta ad un’irreversibile condanna non sta in quanto il DNA viene
alterato, ma nel modo in cui questo viene fatto. Ecco allora la domanda. In che modo un’alterazione del DNA
di un essere umano potrebbe disumanizzarlo?
L’unica risposta possibile, che ha anche un precedente biblico, è questa: mischiando il DNA umano con quello
dell’unica categoria di esseri esclusi dal piano di salvezza di Dio, cioè gli angeli caduti.
Il precedente si trova naturalmente nel mondo antidiluviano, che come abbiamo visto fu spazzato via da Dio
dopo che gli elohim, angeli che disertarono il cielo (Giuda 6) per unirsi alle figlie degli uomini (Genesi 6:2)
ebbero mischiato il loro DNA a quello degli esseri umani, generando degli ibridi (Genesi 6:4). La conseguenza
di questo particolare peccato fu talmente grave che Dio reputò il mondo oltre ogni possibilità di redenzione
e distrusse ogni forma di vita sulla faccia della Terra.
Questo è un fatto che dovrebbe farci riflettere. Perché il mondo antidiluviano non poteva essere salvato?
Perché Dio non provvide sacrifici o un qualche altro modo per redimere quel mondo? Perché Dio “non
risparmiò il mondo antico” (2 Pietro 2:20) se comunque la ribellione c’è sempre stata, prima e dopo il
diluvio? Forse mischiare il DNA umano con quello di angeli caduti fa qualcosa che altera la carne degli
uomini, rendendo impossibile la loro salvezza in Cristo.

Sarete come Dio

Secondo la storia del mondo alienista, quando gli elohim (esseri divini provenienti da un altro pianeta)
giunsero sulla Terra vi trovarono una razza di ominidi parzialmente evoluti dalle scimmie.
Spinti da motivazioni in parte filantropiche e in parte
utilitaristiche, gli elohim aggiunsero 223 geni al DNA
degli uomini-scimmia, trasformando così quelle
203
creature nell’homo sapiens che oggi conosciamo.
Secondo divulgatori quali Mauro Biglino ad esempio,
fu in questo senso che l’uomo fu creato ad immagine
(tselem) di Dio. Gli Anunnaki che ci crearono erano
gli extraterrestri che manipolarono il nostro DNA.

Il numero 223 salta fuori dalla scoperta sconcertante fatta dagli scienziati che appunto 223 genomi del DNA
umano non hanno alcun predecessore nell’albero genomico evolutivo, vale a dire, non si trovano da nessuna
parte nel mondo degli invertebrati. Mentre gli evoluzionisti si grattano la testa perplessi domandandosi da
dove sono saltati fuori questi geni (visto che l’uomo si sarebbe evoluto appunto dagli invertebrati acquatici)
e ipotizzano ‘prestiti trasversali’ da parte dei batteri, altri quali appunto Biglino offrono la meno assurda
spiegazione di un trasferimento genetico da parte di esseri alieni.
La verità è che ci fu davvero una fusione di DNA tra uomini e angeli, che costituisce il precedente del perché
il marchio renderà una persona non più salvabile. D’altro canto, la menzogna alienista offre invece la
perfetta esca di marketing per giustificare l’imposizione del marchio su scala universale.
Si direbbe che da qualunque parte si prenda il libro della Rivelazione, si arriva sempre alla Confraternita dei
Visitatori Cosmici. Proviamo ad inserire le caratteristiche del marchio all’interno del nostro scenario di
Grande Inganno alieno.
Dopo il ritorno dell’antica Bestia antidiluviana sotto forma di invasione UFO, le sue menzogne su Dio e sulla
creazione e i suoi drastici interventi per liberare il mondo da malvagi, inquinamento e malattie, l’Anticristo
prende il potere “dimostrando” di essere Dio grazie a una resurrezione satanica.
Si dice che la sua morte sarà provocata da un attentato (la ‘spada’) ma in effetti non sappiamo cosa sarà.
Forse salterà in aria per una fuga di gas, o magari uscirà illeso da un enorme incendio come Daenerys del
Trono di Spade. Chi lo sa. Quello che sappiamo è che dopo questo evento si rende necessario e urgente
riconoscere pubblicamente che l’Anticristo è Dio e giurare fedeltà e adorazione incondizionati. Qualunque
altro Dio dovrà essere rinnegato e sradicato, pena la morte.
Magari l’attentatore, se di attentato si tratterà, sarà un fondamentalista di qualche religione monoteistica,
meglio ancora se cristiano, l’ultima goccia nell’insostenibile vaso dell’intolleranza religiosa, diretta
addirittura contro i nostri Amici dallo Spazio! Sarà l’estremo affronto ai Fratelli della Luce. Sembra quasi di
sentire le parole dell’alieno Setun Scenar: “abitanti della terra, volete vivere o volete morire?!” (cap. 12).
Il necessario salto evolutivo non sarà più rimandabile. Ed ecco il marchio: il più autentico, radicale e per di
più già collaudato esperimento di transumanesimo della storia del mondo. Una trasformazione dell’umanità
in qualcosa di migliore, non solo grazie alla tecnologia ma tramite l’inserimento di DNA alieno, o per meglio
dire divino, nel nostro bagaglio genetico.
Come all’alba della civiltà 223 geni alieni trasformarono l’ominide nell’uomo evoluto che oggi conosciamo,
così il secondo impianto genetico donerà all’uomo tutto ciò che ancora gli manca: corpo e mente potenziati,
coscienza cristica universale e il dono dell’immortalità. In una parola, sarete come Dio. Ha senso che se la
Bestia finale è il ritorno della Bestia dell’inizio, anche la menzogna satanica del Regno finale sia la stessa del
giardino dell’Eden:
Sarete come noi, gli elohim che vi hanno creati; sarete come
Dio, perché noi siamo Dio. Questo è il culmine della vostra
storia evolutiva, il fine di tutte le religioni iniziate dai Maestri
Ascesi che vi abbiamo inviato nel corso dei millenni. Questa è
la via, la verità e la vita eterna. Questo è il Regno dei Cieli,
finalmente giunto fino a voi.

La prospettiva sarà così affascinante, così allettante, così


innegabilmente autentica che milioni, forse miliardi di persone
faranno la fila per ricevere la loro dose di ‘salto quantico’. Ecco
perché prendere il marchio e adorare l’immagine della Bestia
saranno un tutt’uno: perché la promessa di diventare come Dio
deve provenire da Dio stesso. Il DNA capace di renderci divini 204
deve essere DNA divino.
Ed ecco perché, pur essendo un atto di idolatria non diverso
da un patto di sangue con Satana che è certamente annullabile
dalla fede in Gesù, questo marchio avrà conseguenze
irrimediabili.
Scegliendo liberamente e consapevolmente di rinunciare alla propria natura umana per diventare come gli
alieni che chiameranno Dio, gli uomini non saranno più umani e saranno esclusi dal piano di salvezza in
Cristo, proprio come i demoni con i quali condivideranno la carne.
Di contro, rifiutare non sarà un’opzione.
Restare attaccati al vecchio equivarrà ad essere una minaccia per l’evoluzione e la sopravvivenza stessa del
pianeta. Significherà voler perpetrare e tramandare, volontariamente e coscientemente, le menzogne e le
miserie dei millenni passati, a danno nostro e degli altri. Rifiutare il marchio sarà come una bestemmia
contro lo Spirito Santo, ma in chiave satanica.
Di conseguenza, chi rifiuterà l’offerta divina del marchio non potrà più godere di nulla di ciò che il pianeta
ha da offrire. Non potrà più comprare né vendere, e se catturato verrà ucciso; e molti, moltissimi eletti
saranno denunciati, traditi, consegnati alla morte da genitori, fratelli, parenti e amici (Luca 21:16).
Chiunque rifiuterà il marchio sarà già un eletto oppure qualcuno destinato a convertirsi in un momento
successivo, cioè qualcuno il cui nome è già scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo (Ap.
13:8). Si convertirà per l’azione dei due testimoni, di altri credenti oppure dell’angelo che annuncia il vangelo
eterno in piena tribolazione (Ap. 14:6); oppure, potrà convertirsi dopo aver visto Gesù tornare sulle nuvole,
fino alla tromba di Yom Kippur che suonerà 10 giorni dopo.
La stragrande maggioranza di quelli che rifiuteranno il marchio morirà martire sotto l’Anticristo, alcuni
resteranno vivi fino al rapimento e altri ancora ripopoleranno la Terra nel Millennio.
Ma per chiunque avrà preso il marchio non ci sarà più speranza.
666

Il marchio sarà qualcosa che il falso profeta impone a tutti: “Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi,
ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte” (Ap. 13:16).
Sarà un segno visibile sulla fronte o sulla mano.
Per comprare o vendere occorre: “il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome” (v. 17) che si
direbbero tutti sinonimi, come appare da altre versioni: “il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che
corrisponde al suo nome” (Nuova Riveduta, CEI).
Il verso 18 afferma infine che il numero del nome della Bestia, quindi del marchio, è 666.
Non abbiamo idea di come questo numero si applicherà allo scenario che abbiamo delineato. Forse gli
‘alieni’ questa volta ci regaleranno 666 geni, al posto dei 224 che in teoria ci salvarono dal pianeta delle
scimmie.
Resta il fatto che qualunque interpretazione del marchio o della Bestia che tenga conto solo di questo
numero, senza far incastrare anche tutti gli altri numerosissimi elementi, non può essere quella giusta.
Abbiamo visto che molti cristiani temono il microchip, il vaccino, il controllo mentale uomo-macchina come
potenziali ‘marchi’. Nel nord Europa c’è già chi si è fatto inserire sottopelle un chip RFID e molte fonti
evangeliche sostengono che quello è, senza ombra di dubbio, il marchio.
Ma non può esserlo.
Il marchio sarà introdotto solo dopo che l’abominevole immagine dell’Anticristo sarà stata eretta.
Inoltre, sarà collegato all’adorazione volontaria dell’immagine e dell’Anticristo, dopo che l’Anticristo si sarà
autoproclamato Dio.
Infine sarà un peccato imperdonabile, e quindi legato all’alterazione volontaria della natura umana. E come
abbiamo visto, l’unica alterazione del DNA umano equiparabile ad una perdita della natura umana, o carne
umana, è l’unione con la carne di diversa natura (Giuda 7) degli angeli caduti. L’adorazione del dio straniero
comporterà la fusione con la sua estranea natura per diventare come Dio, e di conseguenza, l’autoesclusione
dal piano di salvezza in Cristo. 205
Questo non esclude che la tecnologia oggi sviluppata per il microchip sottopelle RFID o, più probabilmente,
un tatuaggio permanente con enzimi ‘luciferasi’ (una parola che indica semplicemente una bioluminescenza)
non possa essere impiegata per rendere subito visibile, su fronte o mano destra, l’avvenuta fusione genetica.
Ma la tecnologia impiegata per rendere visibile il marchio e il marchio in sé sono due cose distinte, che non
vanno confuse tra loro.
L’analisi del marchio 666 conferma così le conclusioni a cui siamo giunti finora.
22
Il TRANSUMANESIMO

A questo punto è forse utile aprire una parentesi per rispondere alla domanda: cos'è il transumanesimo?
Secondo il filosofo e futurologo Max More, il transumanesimo è il movimento intellettuale e culturale che
afferma la possibilità e la desiderabilità di migliorare la condizione umana attraverso la ragione applicata,
soprattutto sviluppando tecnologie per eliminare l'invecchiamento e migliorare le capacità intellettuali,
fisiche e psicologiche dell’uomo.
In un certo senso è l’estensione contemporanea dell’eugenetica, la branca che si proponeva di studiare i
caratteri (o in senso più esteso, le ‘razze’) considerati migliori nell’uomo e programmare una selezione
mirata, al fine di perfezionare la razza umana in generale. Tuttavia, esso è molto, molto di più che un
semplice programma di selezione genetica. È la fiducia nella rivoluzione umana per mezzo della tecnica. Per
questo motivo, molti cristiani nel mondo stanno iniziando a proporre che il transumanesimo costituisca il
Grande Inganno, la caratteristica del regno dell’Anticristo e il marchio della Bestia.
Da quanto abbiamo scoperto dalle nostre ricerche esistono due principali versioni di transumanesimo,
ognuna delle quali rappresenta un possibile scenario per l’avvento dell’Anticristo e del suo marchio.
La prima versione propone che l’ingegneria genetica, la robotica e le nanotecnologie integrate col nostro
cervello possano sconfiggere le malattie, l'invecchiamento e infine raggiungere una trasformazione post-
umana capace di sconfiggere perfino la morte. Per fare questo l’uomo cambia natura, diventando sempre
più simile a una macchina in grado di scaricare ‘se stesso’ sotto forma di dati e ricaricarli in un corpo robotico
o un PC. Dato che l’uomo diventa un’Intelligenza Artificiale tramite l’impianto di qualche futuristica forma
di microchip, è chiaro che non è più umano; questo spiegherebbe perché non può più ravvedersi.
206
Certi autori, come il matematico e futurologo Vernor Vinge (padre
del termine singolarità tecnologica) e Ray Kurzweil (nella foto -
fondatore della Singularity University finanziata da Google) arrivano
addirittura a prospettare la ‘vita eterna’ della coscienza tramite il
collegamento del cervello a un PC: “Molti transumanisti non sono
interessati riportare in vita il corpo, ma lo sono all’idea
che il cervello venga scansionato e caricato su un pc. Il concetto
dell’uploading è un aspetto chiave di questo futuro”.
Secondo Vernor Vinge, questa ‘singolarità tecnologica’ descrive appunto il momento futuro in cui la
tecnologia creerà intelligenze artificiali al di là della nostra comprensione e del nostro controllo.
La Singularity University si trova nel centro di ricerca NASA a Mountain View in California e ha lo scopo di
formare la futura classe dirigente. Tra i suoi principi: "educare, ispirare e autorizzare i Leader ad applicare
tecnologie esponenziali per affrontare le grandi sfide dell’umanità". E naturalmente, una delle grandi sfide
da vincere è la morte.
Ray Kurzweil è dunque un personaggio più che autorevole per parlarci del futuro distopico che ci aspetta
secondo questa forma di transumanesimo. Bill Gates lo ha definito: “il miglior profeta che conosco sul futuro
dell’intelligenza artificiale”, e in effetti la lista delle sue previsioni azzeccate negli ultimi 30 anni è lunga.
Ad esempio, nel 1990 ha predetto che un computer avrebbe sconfitto un campione mondiale di scacchi
entro il 1998: nel 1997 Deep Blue di IBM ha sconfitto il campione Garry Kasparov. Ha predetto che i PC
sarebbero stati in grado di rispondere alle domande accedendo alle informazioni in modalità wireless
tramite Internet entro il 2010. Aveva ragione, come tutti oggi sappiamo.
Nel 1999 ha predetto che entro il 2009 le persone sarebbero state in grado di parlare con il proprio computer
per impartire comandi. Già dall’inizio di quell’anno le interfacce come Siri e Google Now di Apple hanno fatto
molta strada. Sempre entro il 2009, i display dei computer sarebbero stati integrati in occhiali per la realtà
aumentata. Google ha iniziato a sperimentare i prototipi di Google Glass nel 2011, ma oggi stiamo assistendo
a un'esplosione di realtà virtuale in HMD1.
Questi sono solo alcuni esempi per dimostrare il punto: Ray sa di cosa sta parlando. Ma ecco alcune delle
sue predizioni preferite per i prossimi 25 anni.
Entro il 2029, la maggior parte delle malattie scomparirà poiché i nanobot diventeranno più intelligenti
dell'attuale tecnologia medica. La normale alimentazione umana potrà essere sostituita dai nanosistemi. Le
macchine inizieranno a passare il test di Turing (quello che determina se una macchina sia in grado di esibire
un comportamento intelligente). Le auto a guida autonoma inizieranno a prendere il controllo delle strade
e alla gente non sarà più permesso guidare autonomamente in autostrada.
Entro il 2030, la realtà virtuale inizierà a sembrare reale al 100%. Nel decennio collegheremo in modalità
wireless la nostra neocorteccia cerebrale a una neocorteccia sintetica nel cloud. Entro la fine del decennio
saremo in grado di caricare la nostra mente/coscienza. Entro il 2040, l'intelligenza non biologica sarà un
miliardo di volte più capace dell'intelligenza biologica (alias noi). I foglet nanotecnologici saranno in grado
di ricavare cibo dal nulla e creare a piacimento qualsiasi oggetto nel mondo fisico2.

Evviva. Kurzweil sembra decisamente entusiasta delle prospettive:


“Una volta entrati nella Singolarità smetteremo di essere creature inermi
e primitive, macchine di carne limitate nei pensieri e nell'azione dal
corpo, che costituisce il nostro attuale sostrato. La Singolarità ci
permetterà di superare queste limitazioni dei nostri corpi e cervelli
biologici. Acquisiremo potere sul nostro stesso destino. La nostra
mortalità sarà nelle nostre mani”.
L’obbiettivo della singolarità è quello di permettere alla coscienza di sopravvivere al corpo biologico mortale
in cui ora si trova confinato. Secondo Elon Musk: “Gli umani devono diventare cyborg se vogliono rimanere
rilevanti in un futuro dominato dall'intelligenza artificiale”. Secondo Manfred E. Clynes e Nathan S. Kline: “È
ora di domandarsi se un corpo da bipedi respiranti con una visione binoculare e un cervello da 1400cc sia
una forma biologica adeguata”.
207
Se tutto procede come da previsioni, caricheremo le nostre intere menti sui computer entro il 2040 e i nostri
corpi saranno sostituiti da macchine in meno di un secolo. Una volta fatto questo, sarà possibile per la
coscienza di un individuo operare attraverso il prototipo (o avatar) di un corpo robotico e ottenere così lo
scopo primario di tutto questo processo: ingannare la morte.
Secondo la comprensione di molti credenti, il marchio trasformerà miliardi di persone in masse di automi
senza più capacità di intendere e di volere al di là di una cieca ubbidienza all’Anticristo. Per questa ragione,
essi scorgono questi effetti del marchio in un controllo mentale talmente complesso ed invasivo da non
lasciare più spazio all’azione dello Spirito Santo. Una volta collegata la loro mente/coscienza a un cloud in
mano all’Anticristo, i popoli si trasformeranno in masse di zombie robotici non più salvabili. Il marchio
sarebbe dunque il collegamento uomo-macchina che unirebbe la coscienza umana ad un’interfaccia digitale
controllata da Satana. Il sogno di Kurzweil ed altri di aggirare la morte si trasformerebbe nell’incubo del
controllo mentale totale da parte dell’Anticristo.
Questa è la prima versione di transumanesimo nella Tribolazione: l’uomo (la sua mente) esce dal suo corpo.
Secondo l’altra versione di transumanesimo invece, l’uomo del tempo della fine resta nel suo corpo il quale
però subisce una radicale mutazione a livello genetico. Secondo il ricercatore cristiano Tom Horn ad esempio
(v. cap. 24), il piano di Satana è quello di creare proto-umani geneticamente modificati in modo da
estinguere, letteralmente, la razza umana originaria e impedire così il ritorno di Gesù.
Il programma incredibilmente sinistro che attende l’umanità ha quindi a che fare con l’avanzamento
tecnologico nel campo della manipolazione genetica, di cui i cosiddetti ACHM (Animals Containing Human
Material, Animali Contenenti Materiale Umano) prodotti in diversi laboratori del mondo sono una delle
espressioni più inquietanti.
Il principio di questa forma di transumanesimo è abbastanza semplice: anziché trasferire la coscienza su un
PC e poi su un avatar robotico, l’idea è quella di modificare il corpo umano fino a renderlo praticamente
immortale. Ad esempio, gli animali in natura hanno capacità incredibili: visione al buio o a infrarossi, sensi
sviluppatissimi, l’uso del sonar e perfino la presunta capacità di vedere nel mondo spirituale. Il possesso di
queste doti aprirebbe la strada all’uomo potenziato, cominciando con la creazione di super-soldati.
Il sistema per farlo esiste già dal 2012, ed è una tecnologia in grado di editare parte del genoma (umano e
non) rimuovendo, aggiungendo o alterando sezioni del DNA. La rivoluzionaria tecnica si chiama forbici
molecolari CRISPR-cas9, permette di modificare gli acidi nucleici del genoma di tutti gli organismi viventi ed
è valsa quest’anno (2020) il premio Nobel per la chimica a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna.
In pratica si ‘accende’ o si ‘spegne’ un gene a piacere, si possono modificare molteplici geni (ad
esempio disattivando i geni del glutine in grano per celiaci) e soprattutto offre la possibilità di creare
modificazioni permanenti ed ereditabili nel genoma umano, ad esempio inserendole in un embrione per
correggere un difetto innato. Già due anni fa (2018) in un istituto di Shenzen, in Cina, questa tecnica è stata
utilizzata su alcuni embrioni per disattivare un gene che li rendeva suscettibili all’infezione da HIV 3.
Questo si aggiunge al già inquietante esperimento del 1997 del neurobiologo
Evan Balaban (a sinistra) il quale ha inserito cellule cerebrali embrionali di una
quaglia nel cervello embrionale di un pollo. Quando il pollo è nato, ha iniziato
ad esibire comportamenti tipici delle quaglie.
La sensazionale scoperta di Balaban ha dimostrato che le manipolazioni
genetiche nel cervello possono avere un’influenza anche sul comportamento,
cioè su un’area che fino a quel momento era rimasta oltre la portata
dell'ingegneria scientifica.
Mettendo insieme le cose, ecco l’idea di Horn e di altri cristiani circa il marchio: una volta sviluppata la
tecnologia in grado di modificare il comportamento tramite manipolazioni genetiche, tutto ciò che Satana
dovrà fare è incrociare il DNA umano con quello demoniaco. Il risultato potrebbe essere uomini che pensano
e agiscono come demoni, proprio come il pollo di Balaban che fa il verso della quaglia. Questo renderebbe
l’umanità non più salvabile perché totalmente riprogrammata dall’interno a seguire Satana. Sarebbe anche
il ritorno dei tempi di Noè, in quanto riproporrebbe la fusione genetica tra umani e angeli caduti.
L’allettante esca di marketing per entrambe le forme di transumanesimo è, naturalmente, la vittoria sul
decadimento fisico e la prospettiva della vita eterna. 208
Per quanto futuristiche e fantascientifiche queste due realtà possano sembrare, non sono affatto impossibili
né improbabili. Sono anche due buoni candidati come Grande Inganno della Tribolazione. Nel primo caso, il
marchio della Bestia è il collegamento volontario uomo-macchina, quello che i cervelloni della Singularity
University chiamano Singolarità. Una volta collegata la propria mente e coscienza al cloud, la persona così
marchiata perde ogni controllo sul proprio destino eterno.
Nel secondo caso, il marchio è la modificazione volontaria del proprio bagaglio genetico tramite
l’inserimento (consapevole secondo alcuni, inconsapevole per altri) di DNA demoniaco. Una volta ‘evoluta’
in un essere potenziato, la persona in questione non è più umana e quindi non è più salvabile.
Entrambi questi scenari soddisfano realisticamente alcuni dei requisiti del marchio. Tuttavia, come abbiamo
visto, il marchio non è la Bestia. Se poi queste forme di transumanesimo sono candidate al ruolo di Bestia,
allora è importante che tutti i punti della Bestia, o ottavo, vengano soddisfatti; non solo alcuni e nemmeno
la maggior parte, bensì tutti quanti.
Il vantaggio di studiare Rivelazione partendo dalle profezie e non dai segni dei tempi è proprio questo: l’aver
costruito uno schema ben preciso di tutti i parametri della Bestia che ogni ipotesi deve soddisfare, per essere
presa in considerazione. Uno di questi parametri fondamentali è la reazione che la Bestia provoca nel mondo
al suo arrivo. E ciò che sembra mancare a queste due prospettive future (e il motivo per cui le abbiamo
scartate entrambe), è proprio il fattore meraviglia.
Rivelazione è chiara nel dire che: “Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita
fin dalla creazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia perché era, e non è, e verrà di nuovo”
(Ap. 17:8). La meraviglia si verifica al ritorno della bestia che era. Il motivo principale dello stupore planetario
è precisamente il ritorno di qualcosa di antico. È importante notare che lo stupore universale si verifica
prima che i popoli ricevano il marchio: invece, queste teorie prevedono entrambe una pesante operazione
di trasformazione alla quale gli uomini si devono sottoporre, più o meno volontariamente, prima di diventare
zombie. Nessuna delle teorie transumaniste analizzate soddisfa questo requisito.
Nel primo caso, il trasferimento della coscienza umana su un PC tramite collegamento uomo-macchina è
qualcosa di totalmente nuovo nella storia del mondo. Né la Bibbia, né le informazioni a noi pervenute a
livello storico, archeologico o mitologico fanno il minimo accenno a questo. Non corrisponde a qualcosa che
era, e non ha alcun collegamento con il tempo di Noè. Non ha nemmeno alcun collegamento particolare col
1948. Per questi motivi non è identificabile con nessuna delle teste, o regni, del passato; non può quindi
essere l’ottavo che viene dai sette e non sale dall’abisso, essendo quasi completamente il prodotto della
ricerca di esseri umani visionari. Per quanto straordinaria possa essere, questa tecnologia difficilmente
lascerebbe tutto il mondo a bocca aperta e ancora più difficilmente potrebbe cancellare o assorbire tutte le
religioni del mondo. È un’ambiziosa conquista umana; l’idea stessa di Dio non ne viene nemmeno sfiorata.
Nel secondo caso abbiamo invece un collegamento col tempo di Noè nella fusione genetica uomo-demone,
che in questo senso sale dall’abisso. I punti di contatto però finiscono qui. Una pubblica esibizione di uomini
potenziati farebbe certamente inorridire gran parte della popolazione mondiale. La parte del regno che
torna, cioè l’inserimento di DNA demoniaco, comunicato per quello che è, provocherebbe orrore e disgusto:
eppure, questa fusione deve essere su un’entusiastica base volontaria per qualificarsi come marchio della
Bestia biblico.
Anche ipotizzando che la maggior parte della gente si meravigliasse di grande meraviglia per il primo uomo
potenziato, Ap. 13:8 specifica che: “L'adoreranno tutti gli abitanti della terra”. Che cosa, esattamente,
dovrebbero adorare? In che modo questo scenario di uomo potenziato dovrebbe annientare e sostituire
l’idea di Dio di tutte le religioni del mondo? Quale Dio nuovo e straniero promuoverebbe?
Una risposta soddisfacente noi non l’abbiamo trovata. Con masse di zombie si può certamente fare di tutto,
ma la Bibbia è chiara nel dire che stupore e adorazione arriveranno prima del marchio. Quindi, prima di una
qualsiasi operazione transumanista.
Se mettiamo sul tavolo le 3 ipotesi di marketing demoniaco: presentazione di una coscienza umana caricata
su cloud, manifestazione di uomini potenziati con DNA ‘angelico’ e l’arrivo di questi ‘angeli’ con flotte di UFO
sulle città della Terra, un contatto e una narrativa che finalmente spiega tutta la storia umana, sembra
evidente che la coppa del Grande Inganno se la aggiudichi senza dubbio la terza strategia. 209
Ci saranno elementi del transumanesimo, nel regno dell’Anticristo? Sicuramente sì. Quasi certamente i
progressi sulla manipolazione genetica avranno un impatto diretto sul marchio, cioè sul meccanismo con cui
gli ipotetici 666 geni che gli Anunnaki stavolta ci regaleranno riusciranno a modificare il comportamento
delle masse. È anche possibile che il marchio includa, oltre a DNA demoniaco, anche un collegamento
cervello-macchina al Grande Fratello dell’Anticristo.
Queste teorie sul transumanesimo sono dunque utili per prevedere la tecnologia con cui il marchio potrebbe
funzionare. Ma il marchio non è la Bestia: è solo una delle tante caratteristiche del Regno della fine.
Il Grande Inganno che lo precede deve essere un’invasione demoniaca aliena su larga scala con la sua storia
del mondo alienista e il suo ‘dio straniero’. Solo questo scenario soddisfa tutti i punti che la Bibbia ci fornisce.

Note

1. Microsoft ha rilasciato Hololens, mentre Magic Leap sta lavorando a una nuova, rivoluzionaria tecnologia.
2. Le previsioni di Ray Kurzweil sono un sottoprodotto della sua comprensione della legge di Moore, o meglio della
"Legge dei rendimenti accelerati" delle tecnologie esponenziali. In parole semplici, queste tecnologie seguono una
curva di crescita esponenziale basata sul principio che la potenza di calcolo che le consente raddoppia ogni due
anni. Per quanto assurdo possa sembrare oggi, il futuro che Ray ci prospetta è davvero possibile.
3. Lo strumento di alterazione genomica di CRISPR–Cas9 ha disabilitato un gene chiamato CCR5, il quale codifica una
proteina che consente all’HIV di entrare in una cellula.
4. La singolarità uomo-macchina come Marchio si presta anche a un’obiezione filosofica. Infatti, la premessa di fondo
di tutto questo esperimento è la negazione dell’esistenza dell’anima e dello spirito: tutta la nostra coscienza e
identità non sono altro che impulsi e reazioni chimiche del cervello. Ma noi sappiamo che questo non è vero. Resta
quindi la domanda se il collegamento uomo-macchina possa intaccare l’anima e lo spirito di un essere umano, vale
a dire le aree in cui l’azione dello Spirito Santo è comunque libera di manifestarsi. Come abbiamo già visto, una
mente controllata o non libera non rende automaticamente una persona insalvabile perché, se così fosse, avremmo
già oggi un’intera gamma di patologie o condizioni che sarebbero oltre la portata dello Spirito.
23
BABILONIA
In questo studio abbiamo più volte detto che Babilonia corrisponde al Vaticano, quindi è ora di spiegare
perché siamo giunti a questa conclusione.
La risposta breve è: perché è chiaramente ciò che il testo dice e che i fatti dimostrano. Ecco la risposta lunga.
“Poi uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne e
mi disse: «Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande prostituta,
che siede sopra molte acque, con la quale hanno fornicato
i Re della terra, e gli abitanti della terra sono stati inebriati
col vino della sua fornicazione».
Quindi egli mi trasportò in spirito in un deserto, e vidi una
donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena
di nomi di bestemmia e che aveva sette teste e dieci corna.
La donna era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna
d'oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa
d'oro piena di abominazioni e delle immondezze della
sua fornicazione. Sulla sua fronte era scritto un nome:
«Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle
abominazioni della terra». E vidi la donna ebbra del sangue
dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. E quando la vidi,
mi meravigliai di grande meraviglia.
Ma l'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia che la porta,
che ha sette teste e dieci corna… Qui sta la mente che ha sapienza: le sette teste sono sette monti, 210
sui quali la donna siede… Le dieci corna, che hai visto, sono dieci Re i quali non hanno ancora
ricevuto il regno, ma riceveranno potestà come re, per un'ora, insieme alla bestia.
Essi hanno un unico scopo e daranno la loro potenza ed autorità alla bestia…
Poi mi disse: «Le acque che hai visto, dove siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni
e lingue. E le dieci corna che hai visto sulla bestia odieranno la prostituta, la renderanno desolata
e la lasceranno nuda, mangeranno le sue carni e la bruceranno col fuoco…
E la donna che hai visto è la grande città che regna sui Re della terra»”. Ap. 17

Primo punto fondamentale: Babilonia è UNA CITTA’.


Non è una nazione, né gli Stati Uniti d’America, né una chiesa apostata, né un sistema mondiale, né il
globalismo, né uno spirito. È chiaramente e inequivocabilmente “una città”. Quindi qualunque ipotesi
sull’identità di Babilonia che non sia identificabile con una città va scartata.
Secondo punto, è una città che domina sui Re della terra e su “molte acque”, cioè molti popoli. Per avere un
simile potere deve trattarsi di una città-Stato, o di una città dal potere e dall’influenza decisamente fuori dal
comune. Nella Bibbia a volte viene usato il nome di una città (solitamente la capitale) per indicare un’intera
nazione; tuttavia, quando questo accade in genere troviamo anche un secondo riferimento alla nazione,
cosa che qui non avviene. Babilonia in Rivelazione è costantemente definita e descritta come una singola
città. Una città-Stato soddisfa entrambi questi punti.
Terzo, questa sua influenza non è recente ma affonda le sue radici nella storia: i Re della Terra hanno
fornicato con lei, è ubriaca del sangue dei martiri, ha ubriacato tutti i popoli della Terra.
Quarto, i colori delle sue vesti sono la porpora e lo scarlatto, proprio i colori di cardinali e vescovi della Chiesa
cattolica Romana. Altri simboli chiave del rito cattolico sono il calice e la parola ‘Mistero’.
Quinto punto, se ancora avete dubbi, è una città su sette monti. O se preferite, su sette colli. Quindi non è
New York, né Londra. Non è nemmeno Gerusalemme, la quale spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto
(Ap. 11:8) non Babilonia. Al contrario, Pietro definisce ‘Babilonia’ proprio Roma1 (1 Pietro 5:13).
Altri dettagli: è adorna d’oro e di pietre preziose, cioè di una ricchezza immensa e ostentata.
Si calcola che la ricchezza del Vaticano, inteso come Stato, si aggiri tra i 10 e i 15 miliardi di dollari. Questo
però non include il patrimonio immobiliare. Per dare un’idea, un articolo di The World Today del 12 febbraio
2018 ha riportato i risultati di un’indagine svolta sulla Chiesa cattolica ai fini fiscali. L’ente australiano di
revisione finanziaria Fairfax stima che il valore del patrimonio immobiliare della Chiesa cattolica soltanto in
Australia (un paese relativamente giovane e prevalentemente protestante) valutato non soltanto in chiese
ma anche in scuole, ospedali, uffici, campi da tennis e perfino torri per la telefonia mobile sia di almeno 30
miliardi di dollari2. L’effettiva ricchezza del Vaticano è un dato talmente astronomico, nell’ordine di miliardi
di miliardi3, da risultare di fatto incalcolabile.
È ubriaca del sangue dei martiri di Gesù.
Chiunque abbia studiato la storia della Chiesa cattolica sa quante persecuzioni dei veri discepoli di Gesù sono
state ordinate, fomentate ed eseguite dal Vaticano. Il Libro dei Martiri di John Foxe (titolo originale: Acts
and Monuments) fu il libro più letto dopo la Bibbia, nel mondo protestante, per quasi 300 anni dal periodo
Tudor in poi ma mai tradotto in italiano, indovinate per disposizione di chi. Quel libro è solo una delle molte
testimonianze della violenza del Vaticano contro i discepoli di Gesù.
Si stima che l’Istituzione cattolica romana abbia fatto, dal 1200 in poi, qualcosa come 68 milioni di vittime 4.
Questo però riguarda solo l’Inquisizione, le Crociate e i massacri ordinati direttamente dal Vaticano e ben
documentati, come quello dei Catari nel 1208 o degli Ugonotti nel 1572. Non tiene conto delle sue
ramificazioni occulte attraverso i Gesuiti, vale a dire praticamente tutti i movimenti rivoluzionari e le guerre
degli ultimi 5 secoli, incluse le due Guerre Mondiali.
Ultimo punto, è interessante notare le parole di Giovanni. Dopo aver visto angeli, creature ricoperte di occhi,
cataclismi in cielo e in terra, locuste da film horror, leoni corazzati sputafuoco, dragoni e mostri con sette
teste di vario genere, quando vede questa donna esclama: “mi meravigliai di grande meraviglia”! Perché
mai questo stupore? Forse perché dalla visione comprende che questa prostituta si spaccia da secoli per la
“vera” chiesa di Gesù Cristo?
Ma leggiamo il resto della descrizione al capitolo dopo, che evidentemente parla della stessa entità 211
(ricordiamo che la divisione in capitoli e versetti non ha mai fatto parte della Bibbia fino al 1227, quando
l’arcivescovo di Canterbury Stephen Langton li inserì secondo il proprio personale criterio):

«È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito
immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto
del vino dell'ardore della sua fornicazione, i Re della terra hanno fornicato con lei
e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso».
Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai
suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe, perché i suoi peccati si sono accumulati
e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Rendete ciò che essa ha fatto a voi,
anzi rendetele il doppio secondo le sue opere; nella coppa in cui ha versato, versatele il doppio.
Nella misura che essa ha glorificato se stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele
tormento e cordoglio, poiché essa dice in cuor suo: "Io siedo come regina, non sono vedova
e non vedrò mai cordoglio". Per questo, in uno stesso giorno, verranno le sue piaghe: morte, cordoglio
e fame, e sarà interamente consumata col fuoco, poiché potente è il Signore Dio che la giudicherà».
E i Re della terra, che hanno fornicato e sono vissuti nelle delizie con lei, la piangeranno e faranno
lamento per lei, quando vedranno il fumo del suo incendio; essi se ne staranno lontani per timore
del suo tormento e diranno: «Ahi! Ahi! Babilonia, la grande città, la potente città,
perché il tuo giudizio è venuto in un momento!».
Anche i mercanti della terra piangeranno e si lamenteranno per lei, perché nessuno compera più
le loro merci: merci d'oro e d'argento, di pietre preziose e di perle (…) corpi e anime umane.
I frutti che la tua anima tanto desiderava si sono allontanati da te, e tutte le cose ricche e splendide si
sono allontanate da te e tu non le troverai mai più. I mercanti di queste cose, che erano stati arricchiti
da lei, se ne staranno lontani per timore del suo tormento, e piangeranno e si lamenteranno, dicendo:
«Ahi! Ahi! La grande città che era vestita di bisso, di porpora e di scarlatto, e adorna d'oro e di pietre
preziose e di perle. Una così grande ricchezza è stata distrutta in un momento!».
Tutti i capitani, tutti i passeggeri e i naviganti e tutti quanti commerciano per mare se ne staranno
da lontano e, vedendo il fumo del suo incendio, grideranno: «Quale città era simile alla grande città?».
E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangendo e lamentandosi, dicendo:
«Ahi! Ahi! La grande città in cui tutti coloro che avevano navi sul mare si erano arricchiti
della sua magnificenza, perché è stata devastata in un momento!
Rallegrati su di essa, o cielo, e voi santi apostoli e profeti perché Dio, giudicandola, vi ha fatto
giustizia». Poi un angelo potente sollevò una pietra dalle dimensioni di una grossa macina e la gettò
nel mare, dicendo: «Con lo stesso impeto sarà scagliata Babilonia la grande città, e non sarà
più ritrovata; e non si udrà più in te il suono degli arpisti, dei musicisti e dei suonatori di flauto
e di tromba, non si troverà più in te alcun esperto di qualsiasi arte, e non si udrà più in te rumore di
macina. In te non brillerà più luce di lampada e non si udrà più in te voce di sposo e di sposa, perché
i tuoi mercanti erano i magnati della terra e perché tutte le genti sono state sedotte dalle tue magie.
E in essa è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che sono stati uccisi sulla terra».

Questa città è un covo di demoni; ha influenzato e arricchito tutte le


nazioni della Terra; si considera una regina intoccabile; i suoi peccati
sono talmente tanti che arrivano fino al cielo; i Re faranno cordoglio per
la ricchezza artistica che va perduta insieme a lei; i mercanti della Terra
piangeranno quando gli investimenti e il peso finanziario di questa città
crolleranno; i suoi traffici riguardano perfino i corpi e le anime degli
uomini; il solo modo per sfuggire ai suoi castighi è “uscire da essa”.
Solo una città-stato in tutta la storia del mondo racchiude in sé tutte
queste caratteristiche, nessuna esclusa, ed è il Vaticano e la Chiesa
cattolica che rappresenta.
La ricchezza del Vaticano è incalcolabile, i suoi investimenti ramificati come quelli di una piovra. Oltre a
questo, possiede il maggior patrimonio artistico di tutte le città del mondo ed è stato per secoli mecenate
212
dei più famosi artisti della storia. Per secoli ha tratto dalle anime degli uomini una fonte di guadagni
immensi, tramite l’invenzione del purgatorio e la spregevole pratica delle indulgenze, vale a dire messe a
pagamento per abbreviare il tempo in purgatorio dell’anima di un congiunto morto. La Basilica di San Pietro
fu costruita con i soldi ricavati da questo traffico, che ancora oggi continua.
Il titolo ‘madre delle prostitute’ è anch’esso perfetto per la Chiesa cattolica la quale, attraverso l’imposizione
totalmente antibiblica del celibato ha alimentato per secoli prostituzione, pedofilia, omosessualità e
lesbismo tra i suoi stessi membri consacrati, per non parlare dei neonati ‘frutto del peccato’ uccisi e occultati
tra le mura o nei tunnel dei conventi. Papa Pio II definì Roma "l’unica città governata da bastardi" cioè i figli
e i nipoti illegittimi di Papi e cardinali.
Oggi la stragrande maggioranza dei predicatori e leader protestanti sembra rifiutare categoricamente
l’idea, da sempre sostenuta dai veri cristiani, che Babilonia sia la Chiesa cattolica romana. Uno degli
argomenti usati è che la Babilonia di Apocalisse 17 e 18 siano due entità distinte (Babilonia ‘spirituale’ e
Babilonia ‘commerciale’) argomento che in realtà non ha alcun fondamento e che di fatto non dimostra
nulla. In secondo luogo, si sostiene che Babilonia sarà la futura sede dell’Anticristo; tuttavia, anche questa
idea non ha alcuna base biblica. Da nessuna parte, mai, si afferma che Babilonia sarà la sede della Bestia o
che l’Anticristo avrà una particolare sede, a parte il tempio di Gerusalemme.
Infine, alcuni tentano di dimostrare che si parli di Babilonia in Iraq perché quando Giovanni ebbe questa
visione fu condotto nel deserto. Ma Giovanni vede che la donna siede sulla Bestia, la quale a sua volta siede
su molte acque che sono molti popoli, moltitudini e nazioni del mondo (v. 15). La donna dunque non siede
nel deserto ma su numerose nazioni. Il deserto, che è il contesto della visione, non indica la regione dell’Iraq
o un’area geografica specifica ma piuttosto la dimora preferita di demoni e spiriti maligni (Matt. 12:43).
L’idea che Babilonia sia qualcosa di molto più grande di una singola città nasce dal fatto che la sua influenza
e l’arco temporale in cui agisce sono qualcosa di talmente vasto da non poter essere spiegato con una città,
nemmeno se potente come Città del Vaticano e il cattolicesimo romano. Quindi, si sostiene, Babilonia deve
essere il mondo corrotto dal diavolo o la società del tempo dell’Anticristo (la 7° testa della Bestia) o
qualcosa del genere. Ma il testo non dice questo, e l’analisi di Rivelazione smentisce queste possibilità.
Non il Mondo Corrotto, non la Settima Testa

Gesù esorta ad uscire da Babilonia. Ma come si può uscire da essa se si tratta del mondo corrotto, del Nuovo
Ordine Mondiale o del regno dell’Anticristo? Gesù è stato molto chiaro nel dire che il nostro scopo non è
quello di uscire dal mondo, inteso come società umana corrotta: “Non prego che tu li tolga dal mondo, ma
che tu li preservi dal maligno” (Giovanni 17:15). Anche Paolo specifica che uscire dal mondo non è una buona
idea: “vi ho scritto di non mischiarvi… non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e
i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo”. Se Babilonia è il sistema mondiale
malvagio allora l’esortazione di Gesù a uscire da essa equivale a dire che dobbiamo uscire dal mondo, che
non è il messaggio del Nuovo Testamento. Siamo chiamati a santificarci mentre siamo nel mondo, non a
uscire da esso come gli eremiti.
Per lo stesso motivo, non significa nemmeno che dobbiamo convertirci nel senso di ‘uscire dal mondo come
dall’Egitto’. Gesù esorta: “uscite da essa, popolo mio” (v. 4) quindi parlando a persone che già credono in
lui. Questo può significare due cose: l’invito a quelli che amano sinceramente Dio ad uscire dalla Chiesa
cattolica romana, e l’invito ai figli di Dio di uscire dalla città di Roma al momento opportuno5. Non sta
dicendo che i non credenti devono uscire dal mondo, ma che i credenti possono e devono uscire dalla Chiesa
cattolica (e fisicamente da Roma) se non vogliono condividere le sue piaghe.
Ultima e più importante ragione, il Nuovo Ordine Mondiale finale costituisce la settima testa della Bestia e
i piedi della statua di Daniele e sarà distrutto da Cristo alla sua venuta, non dall’Anticristo (v. Dan. 2:44-45).
Questa Babilonia invece viene distrutta dai 10 Re che precedono il dominio totale dell’Anticristo, subito
prima che questi diano il loro regno alla Bestia (Ap. 17:17). Infatti, le piaghe che piombano sul Vaticano non
sono quelle della tribolazione, che riguardano appunto il mondo della fine (Luca 21:35) e durano per diverso
tempo, ma sono circoscritte a questa città per ridurla in cenere in un solo giorno (Ap. 18:8).
La Babilonia di Ap. 17 - 18 non è quindi il sistema mondiale satanico in cui viviamo oggi o la sua evoluzione
finale al tempo dell’Anticristo.
Qualcuno propone che si tratti di una città della Cina, di New York, Gerusalemme, Londra o qualche altra 213
città occidentale. A parte il fatto che queste città non hanno nessun collegamento con molti altri punti della
profezia, è interessante osservare l’annotazione sui marinai: “Tutti i capitani, tutti i passeggeri e i naviganti
e tutti quanti commerciano per mare se ne staranno da lontano e, vedendo il fumo del suo incendio,
grideranno”. Per stare sul mare e vedere il fumo dell’incendio ma non la città stessa in fiamme, la città in
questione deve trovarsi a una certa distanza dalla costa. Roma è a 25 chilometri dal mare; un colossale
incendio dovuto alla sua totale distruzione produrrebbe esattamente il fenomeno descritto dall’angelo, cioè
un fumo visibile dai naviganti sulla costa. La frase: “se ne staranno lontani per timore del suo tormento”
potrebbe indicare la presenza di contaminazione radioattiva, cosa possibile visto che la profezia si conclude
col quadro di una desolazione perenne.
Ovviamente, nessuna parte di questa descrizione si può neanche lontanamente applicare ad intere nazioni
o a sistemi mondiali.
Babilonia non è quindi il mondo del peccato in generale, perché Dio dice al suo popolo di uscire da essa
mentre in altri due punti del Nuovo Testamento dice al suo popolo di non uscire dal mondo. Non è nemmeno
il regno dell’Anticristo, perché esso viene distrutto da Cristo alla sua venuta, non dai 10 Re a metà della
settimana. Infine, non è un sistema mondiale politico, economico o religioso perché le descrizioni dettagliate
che si riferiscono a una città non possono in alcun modo estendersi a queste realtà globali.

Tutto il Sangue sulle Sue Mani

L’angelo alla fine dice: “tutte le genti sono state sedotte dalle tue magie. E in essa è stato trovato il sangue
dei profeti e dei santi e di tutti coloro che sono stati uccisi sulla terra”.
Le magie sono chiare a chiunque abbia studiato le dottrine cattoliche alla luce della Bibbia: la
transustanziazione dell’ostia e del vino ad esempio (che si trasformerebbero ad ogni messa nel vero corpo
e vero sangue di Gesù, ‘tirato giù a forza dal cielo’ dal prete) ammonta a niente di meno che stregoneria
pagana. La conservazione di resti umani venerati come reliquie e la preghiera ai morti sono necromanzia.
Cosiddetti miracoli come lo scioglimento del sangue di San Gennaro sono incantesimi, quando non semplici
trucchi di alchimia. E così via. L’infallibilità papale, l’assunzione di Maria, l’immacolata concezione, il rosario,
l’acqua santa, l’ostensorio, il segno della croce, perfino gli abiti e i simboli del clero non hanno alcun
fondamento biblico, quanto piuttosto origini legate ai culti pagani.
Sul fatto che il Vaticano abbia le mani insanguinate non ci sono dubbi: una lista dei crimini documentati
della Chiesa cattolica è all’INSERTO 5. Tuttavia, le già numerose atrocità note a tutti non fanno che grattare
la superficie di un iceberg di sangue molto più profondo. Fin dalla sua nascita ufficiale nel 333 d.C. la Chiesa
cattolica è da sempre coinvolta nelle guerre tra Stati: molti statisti hanno accusato la Chiesa di Roma di aver
orchestrato guerre e rivoluzioni, in particolare tramite i Gesuiti (i quali nel 1700 furono espulsi per questa
ragione da quasi tutte le nazioni europee). Questa città “domina sui Re della Terra” e si direbbe che non
accada nulla senza che il Vaticano approvi. Pochi sanno ad esempio che Abramo Lincoln riteneva i Gesuiti
responsabili dello scoppio della Guerra Civile americana, e non solo:

“Questa guerra non sarebbe mai stata possibile senza la sinistra influenza dei Gesuiti.
Dobbiamo al Papato lo spettacolo della nostra terra imbevuta del sangue dei nostri più nobili
figli. Benché vi fossero grandi differenze di opinione tra il Sud e il Nord sulla questione della
schiavitù, né Jeff Davies né alcun altro uomo alla guida della Confederazione avrebbe osato
attaccare il Nord se non avessero fatto affidamento sulle promesse dei Gesuiti ovvero, sotto le
mentite spoglie della democrazia, che il denaro e le armi dei Cattolici Romani e le armi della
Francia sarebbero state a loro disposizione se ci avessero attaccati. Ho pietà dei preti, dei
vescovi e dei monaci di Roma negli Stati Uniti quando il popolo si renderà conto che essi sono,
in gran parte, responsabili delle lacrime e del sangue versati in questa guerra; e la retribuzione
futura sarà ancor più terribile (…)
I Protestanti sia del Nord che del Sud si unirebbero certamente per sterminare i preti e i Gesuiti
se solo potessero udire ciò che il Professor Morse mi ha rivelato circa i piani concepiti nella
città di Roma per distruggere questa Repubblica, e se sapessero come i preti, le suore e i monaci
che ogni giorno approdano sulle nostre coste, col pretesto di predicare la loro religione, 214
insegnare nelle scuole, curare i malati negli ospedali, non sono altro che emissari del Papa, di
Napoleone e di altri despoti d’Europa per minare le nostre istituzioni, alienare il cuore della
popolazione dalla nostra Costituzione e dalle nostre leggi, distruggere le nostre scuole,
preparare qui il regno dell’anarchia così come hanno fatto in Irlanda, in Messico, in Spagna e
ovunque esista un popolo che desidera essere libero”.
Abramo Lincoln, 8 giugno 1864 6.

L’ex gesuita di alto livello Alberto Rivera, assassinato in seguito alla sua conversione e alle sue dichiarazioni
sui segreti dell’Ordine dei Gesuiti, affermò che l’istituzione cattolica romana (che lui rifiutava di chiamare
Chiesa) è stata la mente della creazione sia dell’Islam che del Comunismo e del nazismo di Hitler. l’islam
doveva diventare uno strumento per la conquista della Terra Santa7, il Comunismo spazzare via gli Zar
protettori della Chiesa Ortodossa8 e nemici delle Banche Centrali e il Nazismo sterminare gli ebrei e gli
ortodossi in Serbia9. Dichiarazioni simili che collegano la Chiesa cattolica ai peggiori movimenti rivoluzionari
sono documentate da altri ex-preti cattolici (v. ad es. Charles Chiniquy, 50 Years in the ‘Church’ of Rome,
1996, o prima ancora Bernard Esenborg, 30 Years in Hell or From Darkness to Light, 1904) ma anche da
ricercatori secolari come Edmund Paris (Secret History of the Jesuits, 1986) o James Billington (Con il Fuoco
nella Mente, 1980). In quest’ottica, è chiaro che il numero di vittime legate al Vaticano diventa incalcolabile.
Ma anche così come è possibile che in essa, nella Chiesa cattolica romana, sia stato trovato il sangue di tutti
quelli che sono stati uccisi sulla terra? Come potrebbe il cattolicesimo, che neanche esisteva prima del 333
d.C., ricollegarsi agli omicidi avvenuti prima di quella data?
La risposta sta nel fatto che la prostituta è seduta su tutte e sette le teste della Bestia: al tempo della Bestia
essa è una città visibile su sette monti, ma la sua filosofia e il suo spirito sono presenti fin dalla fondazione
del mondo, fin dall’Eden. Babilonia è la filosofia gnostica che ebbe inizio con la menzogna in Eden (‘sarete
come Dio’) si concretizzò visibilmente con la torre di Babele, è stata tramandata per millenni dalle società
segrete e infine, negli ultimi 16 secoli, ha trovato la sua più gloriosa espressione nel Vaticano.
Secondo ex membri di alto rango della Chiesa cattolica come Rivera, Charles Chiniquy, Malachi Martin e altri
ricercatori come Bill Schnoebelen (ex-prete cattolico e membro di svariate società segrete) o William M.
Cooper (anche lui morto assassinato) la Chiesa cattolica è semplicemente una copertura ‘cristianizzata’ delle
religioni misteriche, o Misteri, cioè la religione più antica della storia dell’uomo le cui origini risalgono
appunto all’inganno in Eden fino a Nimrod (v. Genesi 10) e a sua moglie-madre Semiramide, archetipi della
“trinità” satanica e costruttori della Torre di Babele10. Nimrod è anche considerato il primo massone della
storia, come confermato da molti siti massonici:

“Il sentimento universale dei massoni dei giorni nostri è quello di conferire a Salomone, re d'Israele,
l'onore di essere il loro "primo Gran Maestro". Ma la Leggenda della Corporazione aveva molto
tempo prima… conferito, almeno implicitamente, quel titolo a Nimrod, Re di Babilonia e Assiria”11.

La massoneria non si è soltanto infiltrata in Vaticano ma ne costituisce uno dei bracci occulti, benché la
Chiesa cattolica abbia abilmente finto di combatterla. Lo stesso vale per gli Illuminati: la società segreta
fondata da Ignazio di Loyola nel 1537, la Compagnia di Gesù o Gesuiti, in origine si chiamava Alhumbrados,
gli Illuminati, una parola che già esisteva (nel 1498 compare come aluminados) e strettamente collegata alle
tesi gnostiche. Come per la massoneria e i Gesuiti, il Vaticano ha finto di prendere le distanze dagli Illuminati
attribuendone sia la paternità che la presunta fine al filosofo tedesco Adam Weishaupt due secoli dopo.
La moderna Babilonia cattolica romana è l’evoluzione, l’estensione del sistema pagano politico e religioso
che caratterizzò la prima Babilonia, vale a dire la prima e più fondamentale struttura umana satanica dopo
il diluvio, matrice di tutta la storia corrotta da Noè in poi. La sua filosofia profondamente gnostica è fondata
sul valore redentivo della cosiddetta conoscenza segreta; vale a dire che Lucifero, portatore della
conoscenza, è il vero Dio fin dalla sua prima interazione con Adamo e che l’uomo può davvero diventare
come Dio. La religione segreta della massoneria e degli Illuminati caratterizza il più autentico culto a Lucifero
e la più autentica e radicale forma di umanesimo anticristiano e antiliberale.
L’umanesimo predicato dal Vaticano è costante e sottile, fondato su un Cristo che ha dato ‘l’esempio’ e il
cui fine ultimo è la creazione di una ‘fratellanza umana’ di stampo totalmente massonico, proprio come i 215
discorsi di Natale della regina Elisabetta d’Inghilterra (il cui recentemente trapassato marito era a capo della
massoneria scozzese).
La sua struttura è sempre piramidale, elitaria e profondamente antiliberale, fondata cioè sull’accentramento
del potere nelle mani di un’elite di Re-filosofi illuminati, intoccabili detentori della rivelazione e della verità
e custodi della vita stessa dei sottoposti, sotto le mentite spoglie della ‘fratellanza umana universale’.
Questo umanesimo elitario e piramidale di matrice platonica è la forma di governo ideale e si manifesta al
meglio nei regimi di stampo comunista/socialista che oggi costituiscono il work in progress, su scala globale,
del Nuovo Ordine Mondiale o Grande Reset, di cui il Vaticano è sempre più apertamente promotore.
È la struttura di base della Chiesa cattolica romana e forse, anzi probabilmente, anche della chiesa
evangelica che frequenti12.
Babilonia è la città che rappresenta l’evoluzione della più antica eresia satanica, tramandata di epoca in
epoca tra tutte e sette le teste della bestia su cui essa siede. Un’evoluzione che ha, precisamente nel
Vaticano, il proprio culmine contemporaneo. Secondo i già citati autori e molti altri, non solo non esiste
potere terreno su cui il Vaticano non abbia voce in capitolo ma il Vaticano di fatto comanda e coordina la
mafia, la massoneria, gli Illuminati e qualunque altra forma di potere occulto a cui tu possa pensare. Non è
corrotto dal mondo: lo spirito e la filosofia che da 16 secoli il Vaticano incarna è ciò che corrompe il mondo,
fin dall’Eden. E lo fa, da sempre, in nome di Dio: “Dio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si
apriranno” (Genesi 3). Non c’è da stupirsi che Giovanni, al vederla, si meravigliò di grande meraviglia.
In questo senso si può dire che la città che domina sui Re della Terra ha le mani insanguinate “di tutti coloro
che sono stati uccisi sulla terra”, sia dopo la creazione della sua forma attuale (i crimini del cattolicesimo
romano) che prima di essa. L’analisi della vera religione del Vaticano la collega non solo al paganesimo che
il finto convertito Costantino abbracciò per ragioni politiche ma ancora prima, alla più antica religione di
Satana: l’umanesimo gnostico. Il cattolicesimo romano, al suo centro, coincide con la religione gnostica
pagana di Babilonia.
Ora, per approfondire questo argomento e giustificare pienamente ciascuna delle potenti affermazioni
appena fatte bisognerebbe scrivere un altro libro. Tuttavia, bisogna segnalare che moltissimi libri sono già
stati scritti su questo argomento – per quanto censurati, introvabili o mai tradotti in italiano possano essere
– spesso prodotti da ex Gesuiti ed ex preti convertiti a Cristo. Voci di denuncia contro la Chiesa cattolica
romana, i suoi collegamenti con la massoneria, con gli Illuminati, con le elite finanziarie e il suo
coinvolgimento in tutte le principali guerre e rivoluzioni prima e dopo la creazione della sua intelligence di
Gesuiti si sono levate, spesso a costo della reputazione e della vita, per secoli. Qualunque opinione uno si
faccia della chiesa cattolica, il collegamento tra la prima Babilonia di Nimrod e il Vaticano è multiforme ed è
stato predicato, documentato e denunciato per secoli. Lo stesso non si può neanche lontanamente
affermare degli USA, dell’ONU, della Cina, del cristianesimo apostata, del capitalismo, di Gerusalemme o di
qualunque altra città o istituzione si possa proporre come Babilonia di Apocalisse 17 e 18.
Chi già vede chiaramente il collegamento non si stupisce affatto quando il Papa invoca il Nuovo Ordine
Mondiale (Giovanni Paolo II nel 1986, nel 1995 all’ONU e nel 2004, Benedetto XVI nel 2009, Bergoglio col
Document on Human Fraternity nel 2019) o l’attuale Francesco afferma che “il diritto alla proprietà privata
non è intoccabile” (novembre 2020) e poi, pochi mesi dopo (aprile 2021) che: “condividere la proprietà non
è comunismo, ma cristianesimo allo stato puro”. Per non parlare dell’entusiasmo con cui il Vaticano inizia a
parlare dell’imminente arrivo degli alieni, nei quali si troverebbe la vera chiave di interpretazione della
Bibbia (v. cap. 36).
Babilonia di Apocalisse 17 e 18 è senza alcun dubbio Città del Vaticano e la Chiesa cattolica romana.
La reticenza della stragrande maggioranza dei leader di chiesa contemporanei ad ammettere anche solo
questa possibilità è sospetta, per non dire altro. Conferma l’incredibile lavoro di infiltrazione e corruzione
dei Gesuiti all’interno del mondo protestante attraverso emissari come Kathryn Kuhlman13, Billy Graham14
e altri personaggi che hanno promosso il falso ‘vangelo dell’amore’, l’ecumenismo e pratiche deleterie quali
la cosiddetta ‘preghiera della salvezza’. O semplicemente, la volontà di non perdere membri paganti del
proprio gregge. Il messaggio del vangelo e la nostra immagine di Dio sono oggi talmente annacquati, falsati
e distorti da essere quasi irriconoscibili rispetto alla Bibbia. La maggior parte delle traduzioni moderne e 216
contemporanee della Bibbia sono state manipolate e distorte, proprio dalla Chiesa cattolica romana, a
questo preciso scopo15. Il risultato è un mondo evangelico/protestante in cui dichiarare pubblicamente la
verità sulla Chiesa cattolica è diventato ormai inaccettabile.

“Perché questo? Perché i moderni protestanti hanno dimenticato non solo cosa Roma è stata, cosa
essa è, e cosa sarà per sempre: il più irriconciliabile e potente nemico del Vangelo di Cristo, ma la
considerano quasi una branca della Chiesa la cui pietra angolare è Cristo” 16.

Ridotto in Cenere nei Primi 3 Anni e Mezzo

Il Vaticano è Babilonia, ma il suo ruolo in Rivelazione non va oltre i primi 3 anni e mezzo. Dal Vaticano infatti
non provengono né l’Anticristo né il Falso Profeta, perché il Vaticano finirà ridotto in un cratere fumante e
radioattivo prima che l’Anticristo salga al potere. Questo è già spiegato ai capitoli 18 e 19. Rivediamo il passo
in cui i dieci Re distruggono Babilonia prima di consegnare il loro regno alla Bestia (Ap. 17:16-17):

“E le dieci corna che hai visto sulla (gr. epi, sopra) bestia odieranno la prostituta, la renderanno
desolata e la lasceranno nuda, mangeranno le sue carni e la bruceranno col fuoco. Dio infatti ha messo
nei loro cuori di eseguire il suo disegno, di avere un unico pensiero e di dare il loro regno alla bestia”.

Le versioni Nuova Riveduta, CEI ed altre che si rifanno non al Textus Receptus ma al manoscritto
Alessandrino, traducono:

“Le dieci corna che hai viste e (gr. καὶ, kai, congiunzione ‘e’) la bestia odieranno la prostituta, la
spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la consumeranno con il fuoco. Infatti Dio ha
messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno che è di dare, di comune accordo, il loro regno alla bestia”.
Anche solo leggendo le due frasi si nota l’incongruenza della seconda traduzione: distruggere Babilonia per
dare il loro regno alla bestia non ha senso se all’operazione partecipa anche la Bestia. Il loro regno è il regno
dei dieci Re i quali, fatto questo, consegnano il loro potere alla Bestia. Il fatto che i dieci Re diano di comune
accordo il potere alla Bestia è ribadito anche al verso 13. Tuttavia, la modifica di questa piccola parola che
da epi diventa kai fa cadere uno dei più importanti indizi che abbiamo sul tempo in cui Babilonia è distrutta!
Questo è uno dei motivi per cui è importantissimo usare una versione corretta della Bibbia, vale a dire tutte
le versioni che si rifanno al Textus Receptus (Diodati, Nuova Diodati, King James Bible, ecc..) e scartare quelle
derivanti dal testo Alessandrino con le sue influenze gnostiche (Riveduta, Nuova Riveduta, CEI, ecc..). Questo
è stato ampiamente dimostrato da diversi studiosi e ricercatori, dei quali uno dei migliori che abbiamo
trovato è certamente il dott. David Daniels17. Anche così, le traduzioni più corrette della Bibbia andrebbero
sempre e comunque confrontate col testo originale (Textus Receptus).
Quando Babilonia cade, l’Anticristo non ha ancora ricevuto il potere assoluto dalle mani dei dieci Re, né
fatto fuori tre di questi Re nel processo. Come già detto più volte, il dragone di Ap. 12 mostra gli eventi che
danno inizio alla Tribolazione e le sue sette corone (che al capitolo 13 sono invece dieci, una per ciascun
corno) confermano che questo dragone mostra l’Anticristo salito al potere dopo la caduta di 3 Re (Dan. 7:8).
I dieci Re agiscono quindi autonomamente nel periodo dei primi tre anni e mezzo, al termine dei quali
distruggono Roma.
Infine, un’ultima conferma del fatto che Roma verrà distrutta prima dell’abominazione viene dalla sequenza
dei tre angeli e della voce dal cielo.
Al capitolo 14 (v. 6-13) troviamo una successione di tre angeli più una voce, i quali portano quattro messaggi
distinti. Sappiamo che le visioni sono sparse nel racconto di Giovanni in modo non cronologico; tuttavia, non
c’è motivo di pensare che una circoscritta sequenza di eventi all’interno di una stessa visione non sia in
ordine cronologico. Ad esempio, sappiamo che la terza tromba non viene prima della seconda tromba.
Questi tre angeli e la voce che parla dopo di loro annunciano i seguenti messaggi, uno dopo l’altro:
1. “Vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva il vangelo eterno da annunciare agli
abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo (…). 217
2. Poi seguì un altro angelo, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia, la grande città che ha dato da bere
a tutte le nazioni il vino dell'ira della sua fornicazione».
3. Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: «Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende
il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch'egli il vino dell'ira di Dio, versato puro nel
calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo (…)». Qui è la costanza dei santi;
qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù.
4. Poi udii dal cielo una voce che mi diceva: «Scrivi: Beati i morti che d'ora in avanti muoiono nel Signore;
sì, dice lo Spirito, affinché si riposino dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono»”.
Il primo angelo annuncia il vangelo, il secondo dichiara che Babilonia è caduta mentre il terzo angelo avverte
gli abitanti del mondo di non prendere il marchio. È chiaro che quest’ultimo avvertimento avviene a metà
della settimana, quando il falso profeta obbliga tutti a prendere il marchio; non avrebbe senso alla fine della
Tribolazione, quando ormai tutti l’hanno preso.
Poi, la voce che segue i tre angeli dichiara l’inizio della persecuzione: quelli che muoiono nel Signore da ora
in avanti, cioè durante la Tribolazione, sono beati. La cronologia dei messaggi è perfetta:
1 - predicazione;
2 - Babilonia è caduta;
3 – marchio;
4 - inizio della tribolazione e della persecuzione dei santi.

Roma e Città del Vaticano sono distrutti prima del marchio e prima dell’inizio della persecuzione: in linea
con la nostra interpretazione di Ap. 12, Ap. 17:16-17 e del Grande Inganno alieno.
L’invasione demoniaca sotto forma di contatto alieno porterà un reset religioso e politico globale di cui la
distruzione del Vaticano e di altre potenze fa parte. Il tutto prima che l’Anticristo assuma il controllo globale.
Apocalisse 16

L’unico passo che esclude la distruzione di Babilonia prima dell’ascesa dell’Anticristo è in Ap. 16:19. Eccolo:

Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell'aria… Allora ci furono voci, tuoni e lampi, e ci fu un gran
terremoto di tale forza ed estensione di cui non ci fu mai l'eguale da quando gli uomini vivono sulla terra.
La grande città fu divisa in tre parti e le città delle nazioni caddero, e Dio si ricordò di Babilonia la grande,
per darle il calice del vino della sua furente ira. E ogni isola fuggì e i monti non furono più trovati”.

Siamo alla 7° coppa, anzi proprio alla fine, quando la voce dal cielo annuncia che “È fatto”: inizia il
dislocamento della crosta terrestre, sul mondo grandinano macigni di mezzo quintale ciascuno e la
superficie delle terre emerse, dei monti e delle isole viene trasformata. Questo è il processo descritto in vari
punti dell’Antico Testamento come il completo sradicamento della civiltà umana: “Farò scomparire… le
cause di peccato assieme agli empi, e sterminerò l'uomo dalla faccia della terra” (Sofonia 1:3).
Siamo nei quattro giorni che seguono Yom Kippur. Come vedremo, a questo punto Gesù ha già sterminato
tutti gli empi dalla faccia della Terra. Ecco gli unici ancora in vita: “chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite
in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè chiunque in Gerusalemme sarà iscritto tra i vivi” (Isaia 4:3).
Questi sono protetti nel Giorno del Signore. È a questo punto che troviamo la frase: “Dio si ricordò di
Babilonia la grande per darle il calice del vino della sua furente ira”. La furente ira è il super terremoto.
Le cause di peccato di cui Sofonia parla sono tutto ciò che ha a che fare con il sistema di questo mondo, che
ha inquinato ogni opera umana fin dalle origini. È a questo che Dio si riferisce a questo punto della
narrazione: non a Babilonia la città su sette monti che domina sui re della Terra, ma Babilonia sistema
religioso, economico, politico, filosofico e sociale che ha avuto nel Vaticano il proprio culmine e che ha
modellato ogni impresa umana nella storia, le cui tracce fisiche (ogni edificio, strada, ponte, statua,
monumento, costruzione e prodotto dell’ingegno umano) vengono completamente cancellate.
Dopo essersi servito dei dieci Re per incenerire Babilonia la città, centro e culmine della filosofia gnostica e
218
luciferina, Dio procede a spazzare via ogni traccia di quella stessa filosofia, anch’essa definita Babilonia.
Quando questo avviene, gli uomini non santi sono già tutti morti.
Questa è l’unica spiegazione possibile. La descrizione della fine di Babilonia ai capitoli 17 e 18 è
incompatibile, infatti, con la sua distruzione durante il terremoto più grande che la storia del mondo abbia
mai visto, anche ammettendo che non si tratti del dislocamento della crosta terrestre. Ad esempio, non è
possibile che i marinai se ne stiano a piangere e a lamentarsi per lei quando vedranno il fumo del suo incendio
mentre tutte le città del mondo crollano; né che mantengano una certa distanza per timore del suo tormento
se su di loro si stanno abbattendo palle di ghiaccio da 50 kg o onde di tsunami alte centinaia di metri.
Non ha nemmeno senso che Dio metta nel cuore dei dieci Re di distruggere Babilonia per dare la loro
autorità alla Bestia se, come dice Apocalisse 16, questo avviene al termine della 7° coppa, durante il Giorno
del Signore, quando la Bestia è già nel lago di fuoco!
Babilonia di Apocalisse 16 / 7° coppa è il nome che Dio dà ad ogni traccia materiale e visibile della società
umana spazzata via dal terremoto, mentre quella descritta ai capitoli 17 e 18 corrisponde al Vaticano e
finisce in cenere durante i primi 3 anni e mezzo. Dio dà spesso lo stesso nome ad entità diverse che
condividono uno stesso spirito o una natura equivalente, come nel caso della parola Bestia che indica
l’ottavo, la futura caratteristica demoniaca di un regno passato, ma anche l’Anticristo, il cui spirito è
presente fin dalle origini del mondo. Un altro esempio è Gerusalemme, “che spiritualmente si chiama
Sodoma ed Egitto” (Ap. 11:8). Babilonia città sui sette colli (Roma-Vaticano) e Babilonia sistema umanistico
gnostico che ha plasmato la storia umana sono due entità distinte, eppure sono entrambe Babilonia. Esse
condividono il nome perché la loro natura è equivalente. Il capitolo 16 di Rivelazione quindi non solo non
smentisce, ma anzi conferma che lo spirito chiamato Babilonia che ha corrotto il mondo ha nel Vaticano il
proprio culmine eccelso e rappresentativo.
In un certo senso, la sua fine all’inizio della Tribolazione concederà a quasi due miliardi di cattolici la libertà
di scegliere da che parte stare prima dell’arrivo del marchio, liberi dall’influenza della loro Istituzione madre.
La prostituta che cavalca la Bestia non governerà più su nulla al tempo della fine. Forse si è dimenticata che
nel regno dell’Anticristo non ci sarà posto per nessuno, nemmeno per il Pontefice di Roma.
Note

1. Pietro non sta scrivendo da Babilonia in Iraq ma si trova quasi sicuramente a Roma, per una serie di motivi: primo,
Pietro dice che Marco è con lui (1 Pie. 5:13). Sappiamo che Marco si trovava a Roma al tempo della morte di Paolo
(2 Tim. 4:11) dunque è probabile che Pietro quando scrisse le lettere alla fine della sua vita stesse scrivendo da
Roma. Secondo, Babilonia era stata da tempo distrutta. Secondo gli storici Diodoro di Sicilia e Strabo ad esempio,
in questo periodo Babilonia era una "città desolata e in rovina in Mesopotamia". Terzo, i cristiani non avevano
ancora raggiunto Babilonia, ed è improbabile che Pietro si trovasse là con un'intera comunità cristiana. Craig
Blomberg scrive: "Nessun altro documento antico suggerisce mai che il cristianesimo avesse raggiunto quest'area
tanto presto (o che vi sarebbe arrivato prima di diversi secoli) e Babilonia era molto lontana dai destinatari della
lettera, i quali vivevano in quella che chiameremmo Turchia occidentale e centrale” (Blomberg Craig, From
Pentecost to Patmos: an Introduction to Acts through Revelation. Nashville, TN: B & H Academic, 2006. Pag. 443).
Infine, molti primi cristiani come Dioniso (nel 170 d.C.) Tertulliano (200 d.C.) o Origene (250 d.C.) scrissero che
Pietro e Paolo morirono entrambi a Roma. L’unico altro luogo in cui Pietro potrebbe essere morto è Gerusalemme,
non Babilonia in Iraq. Perfino l’apologeta cattolico Karl Keating riconosce che Roma era nota come Babilonia (K.
Keating, Catholicism and Fundamentalism: The Attack on "Romanism" by "Bible Christians", Ignatius Press, 1988).
2. [https://www.abc.net.au/news/2018-02-12/catholic-church-worth-$30-billion-investigation-finds/9422246].
Ultimo accesso settembre 2020.
3. Malachi Martin, The Final Conclave, Pocket Books Ed., 1978.
4. J.B. Wilder, The Other Side of Rome, Zondervan Publishing House, Grand Rapids, MI, pag. 153
5. Non sarebbe la prima volta che l’avvertimento profetico di Gesù di uscire da un luogo salva la vita dei suoi fedeli.
Le sue parole in Luca 21:20 ad esempio spinsero molti cristiani ebrei a fuggire da Gerusalemme subito prima della
sua distruzione nel 70 d.C., come anche testimoniato dagli storici del 4° secolo Eusebio ed Epifanio di Salamina.
6. Cit. da Charles Chiniquy, 50 Years in the ‘Church’ of Rome, pag. 512; v. anche Don E. Fehrenbacher, The Recollected
Words of Abraham Lincoln, University Press, 1996. Enfasi aggiunta.
7. Alberto Rivera, Il Profeta, Chick Publ, Ca. 1981. Questa parte delle dichiarazioni del dott. Rivera si basa sugli
addestramenti e le informazioni segrete impartiti dal pioniere dell’ecumenismo e cardinale gesuita Agostino Bea.
8. In Yugoslavia i membri della chiesa Ortodossa furono massacrati dagli Ustachi, gruppo cattolico guidato da gesuiti, 219
le cui mostruose torture sono quasi indescrivibili. Vedi: Monica Farrell, Ravening Wolves, Protestant Pub. Glebe,
New South Wales, Australia. V. anche Alberto Rivera in I Padrini, Chick Publications.
9. Alberto Rivera in I Padrini, e Il Profeta, Chick Publications.
10. Alexander Hislop, Le Due Babilonie, prima edizione 1858.
11. https://www.universalfreemasonry.org/en/history-freemasonry/legend-of-nimrod, accesso 01/2021, tradotto.
12. La sua struttura è sempre piramidale (chiesa guidata da un solo membro/pastore), elitaria e profondamente
antiliberale (rapporto verticale anziché orizzontale), fondata cioè sull’accentramento del potere nelle mani di
un’elite di Re-filosofi illuminati (i leader, posizioni e non funzioni, organizzate secondo uno schema ‘G12’ di stampo
mosaico o comunque del VT), intoccabili detentori della rivelazione (leggi: unzione) e della verità e custodi della
vita stessa dei sottoposti (controllo e manipolazione, mentori e capocellula) sotto le mentite spoglie della
‘fratellanza umana universale’ (leggi: copertura spirituale).
13. Alberto Rivera in I Padrini, e Il Profeta, Ibid.
14. Pochi sanno che le campagne evangelistiche di Billy Graham furono finanziate dai Rockefeller, notoriamente tra
le principali famiglie di Illuminati, promotori del satanismo gnostico e del socialismo. Cathy Burns, nel suo
documentatissimo libro: Billy Graham and his Friends, Chick Publ., 2001, svela la vera agenda di ecumenismo
cattolico e di corruzione del vangelo dietro a questo popolarissimo predicatore. Ad esempio, nella crociata di
Pittsburgh del 1952 il Pittsburgh Sun-Telegraph riferì che Graham disse con soddisfazione: "Molti di quelli che
prendono una decisione per Cristo ai nostri incontri si sono uniti alla Chiesa cattolica, e abbiamo ricevuto elogi da
pubblicazioni cattoliche per il rinnovato interesse per la loro Chiesa in seguito alle nostre campagne" (Wilson
Ewin, Under the New World Order: Evangelicals, Catholics and Israel: Conspiracy of the Ages, Compton, Quebec:
Quebec Baptist Missions, p.76). V. anche: David W. Cloud, Firting with Rome (Volume I – Billy Graham) Oak Harbor,
WA 1993; Wilson Ewin, Evangelism: The Trojan Horse of the 1990's, Compton, Quebec: Quebec Baptist Missions,
1992, p.3; D.W. Cloud, Is the Roman Catholic Changing? (1984); "Graham Team Denies Sending Roman Catholics
Back to Romanism," O Timothy, 1994, Vol. 11, Issue 12.
15. Il prof. David W. Daniels è biblista e linguista e ha studiato per oltre 20 anni le Scritture originali prima di giungere
a questa conclusione. I suoi studi sono ben documentati nei suoi libri: Why They Changed the Bible, 51 Reasons
why the King James, Look What’s Missing, Yes you Can (and you Should) Read the King James Bible e molti altri.
16. Daniels, op. cit.
24
Le PRIME 4 TROMBE e le PRIME 5 COPPE

Il primo evento all’inizio degli ultimi sette anni è la comparsa dell’Anticristo, insieme al ritorno della Bestia
che era; cioè, secondo il nostro studio, “grandi segni dal cielo” (Luca 21:11) con apparizioni in massa di UFO
alieni e la discesa di un loro rappresentante e portavoce, il quale stipula un patto con le principali nazioni
del mondo. Una specie di dichiarazione di: ‘veniamo in pace’.
Dopo lo shock planetario iniziale, i ‘Fratelli di Luce’ inizieranno a propinarci le loro vecchie storie sulla
creazione e a riprogrammare la fede di miliardi di persone. Tutte le religioni assumeranno indistintamente
lo stigma di oppressione, oscurantismo e superstizione, mentre gli alieni instraderanno i popoli alla ‘luce
cristica’ universale del dio straniero. Come parte del loro programma di liberazione dell’umanità oppressa,
gli Avengers dello spazio guidati dai dieci leader ridurranno in cenere il Vaticano.
Secondo Daniele, puniranno molti che si credono al sicuro e le potenze militari più inattaccabili. Porteranno
fantastiche soluzioni ai nostri peggiori problemi, diranno di essere venuti per salvarci dall’autodistruzione,
porteranno integrazione, politiche ‘green’, tecnologia e prodigi e daranno inizio a una vera e propria era.
Tutto il mondo, meravigliato, andrà dietro alla Bestia che è tornata.
Mentre il mondo ipnotizzato ed estatico inizia a gridare ‘pace e sicurezza’, ecco che piomba loro addosso
una sciagura improvvisa e inaspettata.

Le Prime Quattro Trombe

“Il primo angelo suonò la tromba, e si fecero grandine e fuoco, mescolati con sangue,
e furono gettati sulla terra; e la terza parte degli alberi fu interamente bruciata, ed ogni erba verde 220
fu interamente bruciata. Poi suonò la tromba il secondo angelo, e qualcosa simile a una grande
montagna di fuoco ardente fu gettata nel mare, e la terza parte del mare divenne sangue;
e la terza parte delle creature che vivono nel mare morì, e la terza parte delle navi andò distrutta.
Poi suonò la tromba il terzo angelo, e cadde dal cielo una grande stella che bruciava come una
fiaccola, e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle sorgenti delle acque.
Il nome della stella è Assenzio e la terza parte delle acque divenne assenzio;
e molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare.
Poi suonò la tromba il quarto angelo, e fu colpita la terza parte del sole, la terza parte della luna
e la terza parte delle stelle, sicché la terza parte di essi si oscurò;
e la terza parte del giorno perse il suo splendore come pure la notte”. (Ap. 8:7-12)

Se consideriamo queste parole da un punto di vista semplice e letterale, come abbiamo fatto finora,
scopriamo che sono tutte collegate tra loro e che descrivono l’impatto con la Terra di due meteoriti.

 La prima tromba descrive la pioggia di detriti che normalmente precede un meteorite di dimensioni
maggiori, anche se questa è particolarmente intensa (vedremo più avanti il perché).
 La seconda tromba è l’impatto di un grande meteorite nell’oceano.
 La terza tromba descrive le conseguenze dell’impatto sulla terra di un secondo meteorite,
probabilmente un frammento staccatosi dal primo meteorite.
 La quarta tromba descrive l’oscuramento dell’atmosfera in conseguenza dei tre cataclismi precedenti:
una foschia mondiale che causa un oscuramento globale a breve termine (circa 4 anni).

Vari scenari scientifici sono stati teorizzati sugli effetti della collisione di un asteroide con la Terra. Li abbiamo
cercati e scoperto una concatenazione di eventi che combacia alla perfezione con gli effetti delle prime 4
trombe e, a catena, delle successive 5 coppe dell’ira.
1° Tromba

La pioggia di meteoriti è solitamente la prima avvisaglia


dell’arrivo di un corpo più grande.
Molte meteore sono composte di una parte di ghiaccio, di cui
la maggior parte sublima mentre attraversa l’atmosfera; se
però le meteore sono sufficientemente grandi ciò che rimane
è proprio una pioggia di grandine mista a roccia dai variabili
effetti distruttivi. Il fuoco è invece caratteristico dei corpi
incandescenti che attraversano l’atmosfera: quello che di
notte chiamiamo stelle cadenti.
Al suono della prima tromba una pioggia di corpi infuocati e ghiaccio piomba sulla Terra, distruggendo e
causando incendi ed esplosioni all’impatto. Il sangue, che si può interpretare come veleno, sono le sostanze
tossiche prodotte dall’ingresso nell’atmosfera di un oggetto di grandi dimensioni oppure, come in questo
caso, di una miriade di corpi di dimensioni minori. Proprio come le meteore più grandi, la pioggia di meteoriti
fa reagire l'ossigeno e l'azoto nell'atmosfera provocando incendi, fumi tossici e piogge acide, la cui azione
combinata distrugge un terzo della vegetazione terrestre.

2° Tromba

Il primo grande impatto avviene nell’oceano e


distrugge un terzo di tutta la vita marina e un terzo delle
navi. Il modo in cui l’impatto di un meteorite di grandi
dimensioni ucciderebbe la vita marina è in tre fasi.
La prima fase consiste nell’onda d’urto generata 221
dall’impatto stesso, che è abbastanza circoscritta.
La seconda fase è dovuta alla scarsità di ossigeno in
acqua (anossia) nella zona circostante l’impatto, a
causa della combustione del corpo incandescente.
La terza, molto più estesa, è dovuta alle piogge acide generate nell’impatto.
Dato che quest’ultimo è l’unico modo in cui un meteorite potrebbe colpire un’area tanto estesa, abbiamo
fatto ricerche e scoperto un modello che spiega nel dettaglio gli effetti descritti da Rivelazione.
Nel 1987, i professori Ronald G. Prinn e Bruce Fegley Jr. del Massachusetts Institute of Technology hanno
cercato di spiegare le estinzioni di massa del periodo Cretacico determinando1 le conseguenze dell’impatto
di una grande cometa che, nella loro simulazione, ha un raggio di 13 Km e viaggia a una velocità di 65 Km/s.
Secondo il loro studio, lo scenario dell’impatto con questa cometa prevede la produzione di 7x1040 molecole
di NO (ossido di azoto) successivamente convertite in NO2 e pioggia acida. Questo causerebbe una
dispersione globale di piogge acide con un pH ≈ 0 - 1,5 che abbasserebbe il pH dello strato misto marino,
cioè dei primi 150 metri della superficie dell'oceano, da quello attuale di 8,1 ad uno di 7,8. Queste piogge
acide dissolverebbero i gusci calcarei degli organismi che prosperano in questa zona di miscelazione, incluso
il fitoplancton. La morte del plancton in questa fascia avrebbe un effetto a catena disastroso sull’intero
ecosistema marino. Nella loro seconda simulazione di un asteroide ferroso più piccolo (con massa di 5 x 1014
Kg e una velocità di 20 km/s) gli effetti sono molto simili, ma su un’area più circoscritta all’impatto. Le piogge
acide avrebbero un pH ≈ 4- 5. Anziché provocare un’estinzione di massa, un asteroide di queste dimensioni
potrebbe provocare la morte di un terzo delle creature marine del pianeta semplicemente innescando
questo meccanismo nell’atmosfera.
Per quanto riguarda le navi, i danni ammonterebbero a un terzo delle navi del mondo solo se l’impatto
avvenisse nell’oceano Pacifico o Atlantico. Gli tsunami andrebbero a colpire le coste e tutte le imbarcazioni
con una violenza proporzionale alle dimensioni del meteorite. Gli scienziati formulano ipotesi sulla base
degli impatti già avvenuti sulla Terra, e stimano che un asteroide dovrebbe avere un diametro di circa 96 km
per spazzare via completamente la vita dal nostro pianeta. Tuttavia, la minaccia di asteroidi più piccoli è
comunque grave e all’ordine del giorno. Ad esempio, l'esplosione di un asteroide sopra la città di Chelyabinsk
in Russia nel 2013 ha stimolato l’interesse della NASA per questo genere di minaccia, sfociato nell'istituzione
dell'Ufficio di Coordinamento della Difesa Planetaria per pianificare risposte da parte di agenzie USA alle
minacce da impatto. Come parte di questo sforzo, la NASA ha organizzato nel 2015 un seminario sulla
valutazione della minaccia degli asteroidi, a cui sono seguiti vari studi e simulazioni2. Dato che il 70% della
Terra è coperto d’acqua e la maggior parte della popolazione vive vicino alle coste, la principale domanda
riguardava l'impatto di un meteorite nell’oceano. La conclusione del seminario è stata che gli effetti più
disastrosi si avrebbero se il corpo cadesse nelle profondità oceaniche, creando una devastante inondazione
lungo tutto il bordo del bacino oceanico (le coste in tutte le direzioni), e che questi asteroidi dovrebbero
idealmente essere mitigati, cioè resi inoffensivi, nello spazio.
Un impatto nei bacini oceanici profondi disperde molta della sua energia: solo l'1% dell'energia cinetica
dell'asteroide viene convertito in onde di tsunami. Tuttavia, se l'asteroide è sufficientemente grande gli
tsunami prodotti rappresentano comunque un grave pericolo. L’impatto in un mare meno profondo ed
entro poche decine di chilometri da una costa popolata sarebbe devastante a livello locale: lo spruzzo
coronale (v. immagine sotto) e il getto di rimbalzo raggiungono molti chilometri in aria. Le alte temperature
generate dalla disintegrazione dell'asteroide, accompagnate da venti della forza di un uragano, avrebbero
un effetto distruttivo sulla vita e sulle infrastrutture della costa e porterebbero a gravi inondazioni. Ma se
l’asteroide cadesse su una grande piattaforma oceanica, i danni dello tsunami sarebbero molto più
devastanti. Sarebbe certamente in grado di distruggere un terzo delle navi e un terzo della vita marina.
In questo caso, bisogna considerare il cataclisma
aggiuntivo del cambiamento climatico, capace di far
impallidire le vittime dello tsunami sulle coste.
Le simulazioni mostrano infatti che il restante 99%
dell'energia cinetica dell'asteroide verrebbe
prevalentemente consumata dalla vaporizzazione 222
dell'acqua nel punto d’impatto. In sostanza,
l’oceano inizierebbe letteralmente a bollire.
L’immissione di grandi quantità di vapore caldo nell’atmosfera hanno la tendenza a dare origine a violenti
uragani, che potrebbero propagarsi in tutto il pianeta. Gran parte di questo vapore è poi trasportato nella
stratosfera, dove può persistere per mesi o anni. L'acqua è anche un forte assorbitore di radiazioni
infrarosse, e gli effetti di una grande iniezione di vapore acqueo nell'atmosfera non sono ancora ben
compresi. Quello che però sappiamo è che i radicali idrossilici (OH) della ionizzazione dell'acqua insieme
all’acido nitrico (HNO3) delle piogge acide distruggono cataliticamente l'ozono, in quanto l'acido nitrico è il
catalizzatore che attiva gli inquinanti affinché reagiscano distruggendo l'ozono3.
Tutto questo, come vedremo, si collega con gli effetti delle coppe dell’ira all’incirca tre anni e mezzo dopo.

3° Tromba: Assenzio

Simile al primo è l’effetto di un meteorite di grandi dimensioni


che dovesse cadere sulla terraferma.
La seconda stella ardente, chiamata Assenzio, inquina un terzo
delle fonti, delle sorgenti, dei laghi e dei fiumi di tutto il pianeta.
Come è possibile questo? Innanzitutto, anche se il testo dice che
Assenzio cade sulle fonti, per ottenere l’effetto descritto in
Rivelazione non è necessario che l’asteroide in questione cada
fisicamente su una sorgente o su un bacino idrico.

Come nel caso dell’impatto in mare infatti, il danno maggiore è quello legato alle reazioni chimiche prodotte
nell’atmosfera: sono queste reazioni a cadere sulle fonti di acqua dolce, trasformandole in veleno.
Quando un asteroide colpisce la Terra si verificano due eventi traumatici: il primo avviene quando l'asteroide
entra nell'atmosfera, detto anche shock termico. Il secondo, più importante, si verifica quando il pennacchio
di espulsione, cioè i detriti espulsi a causa dell’impatto, entra nell'atmosfera4. Questo shock provoca la
rottura delle molecole di ossigeno (O2) e di azoto (N2).
Attraverso una serie di reazioni chimiche5, la dissociazione dell'azoto e dell'ossigeno forma NO (ossido di
azoto) che viene poi convertito in NO2 (biossido, o diossido, di azoto). Queste due molecole possono
produrre piogge acide di acido nitroso e acido nitrico (HNO3). L’acido nitrico, per capirci, è quello in cui il
mafioso Franco Cataldo sciolse nel 1996 il figlio di Santino di Matteo.
Oltre ad inquinare direttamente i laghi e i fiumi sui quali cade, questa pioggia acida altererebbe il suolo
rimuovendo molti degli elementi insolubili6. Questi elementi finirebbero nell'acqua del suolo, nelle falde
acquifere, nei torrenti, nei fiumi, nei laghi, ecc., causando un ulteriore tragedia in quanto alcuni di questi
elementi sono noti per la loro tossicità nei confronti di piante e animali (ad esempio alluminio, berillio,
titanio, mercurio). In poche parole, inquinerebbero le fonti, le sorgenti, i laghi, i fiumi e le falde acquifere di
un’area molto più vasta rispetto a quella in cui l’asteroide è caduto. Secondo Rivelazione, il 33% dell’acqua
dolce del globo.
Oltre all’inquinamento delle fonti dovuto alle piogge acide e alla massiccia
circolazione di tracce di metalli tossici, gli effetti ambientali immediati di queste
piogge azotate includono una riduzione di luce solare da parte del biossido di azoto
(NO2), danni alla fotosintesi, danni al fogliame dovuti all'esposizione a NO2 e HNO3 e
danni respiratori ad animali e persone dovuti all'esposizione a NO2. Un aspetto molto
interessante del biossido di azoto, gas altamente tossico, è che essendo più pesante
dell’aria tende a rimanere al livello del suolo. Inoltre, il suo colore va dall’arancione
scuro al rosso bruno intenso (v. immagine a lato). Se presente in grandi quantità può
letteralmente tingere l’atmosfera (il sole e la luna) e soprattutto la superficie del
suolo e delle acque di inquietanti sfumature di rosso simili al sangue.
223
Tutto questo ammonta a grandi quantità di veleno sia nell’atmosfera che nelle acque, e veleno è proprio il
significato che possiamo dare alla parola Assenzio.
Oltre ad essere di sapore amaro, questa pianta (utilizzata nella produzione dell’omonimo liquore, o Vermut)
contiene una sostanza chiamata tujone che in dosi elevate diventa tossica7. Tutti gli effetti della seconda
tromba, cioè del secondo meteorite, sono riconducibili a un avvelenamento su larga scala; proprio come il
nome di questa piaga, Assenzio, già suggerisce.
A questo proposito, il disastro nucleare del 1986 al reattore numero quattro di Chernobyl in Ucraina è stato
associato proprio a questa stella di Apocalisse 8:11. Il collegamento sarebbe nel fatto che assenzio sia
proprio il significato della parola ucraina chernobyl, stabilendo così una correlazione tra i due eventi.
Secondo questa interpretazione, gli effetti di Assenzio sarebbero tutti riconducibili ad una contaminazione
radioattiva nucleare di cui il disastro omonimo è stato un primo adempimento profetico. In realtà, in lingua
ucraina Chernobyl non significa assenzio bensì artemisia, che è la famiglia di cui l’assenzio fa parte ma non
la pianta di assenzio in modo specifico8. La prova più convincente a sfavore di questa teoria viene però da
Rivelazione, che descrive Assenzio come una torcia infuocata che cade dal cielo sulla terra: immagine che
non corrisponde all’esplosione di una bomba atomica e ancora meno al disastro in una centrale nucleare
come Chernobyl. Resta poi molto difficile dimostrare, anche solo in via teorica, il meccanismo per cui un
solo disastro nucleare potrebbe inquinare in modo specifico un terzo di tutte le acque potabili del mondo.
La nostra analisi ci porta a concludere che i due corpi ardenti che precipitano sulla Terra descritti in
Rivelazione sono, senza dubbio, due meteoriti. La montagna ardente caduta in mare può davvero
distruggere un terzo delle creature marine e delle navi, mentre la pioggia acida generata dall’asteroide che
cade sulla terraferma avrebbe proprio l’effetto prodotto da Assenzio su un terzo delle acque potabili.
Benché le simulazioni di Prinn e Fegley non siano state confermate per sostenere la loro tesi originaria, cioè
le estinzioni di massa nel periodo Cretacico e Terziario, il loro modello fornisce una spiegazione molto
plausibile dei danni provocati dai due corpi celesti di Apocalisse 8. E come vedremo tra poco, l’incredibile
profezia di un uomo e le sue ricerche identificano un particolare asteroide, in rotta verso la Terra, che lo
rende il candidato perfetto per queste profezie.
4° Tromba: Le Tenebre

Le tenebre che Rivelazione descrive sono evidentemente dovute all’oscuramento dell’atmosfera a causa di
un’enorme massa di polveri inquinanti e ceneri. Questo è esattamente l’effetto prodotto dalle prime tre
trombe: la pioggia di meteore provoca incendi diffusi in tutto il pianeta, bruciando un terzo della
vegetazione; il calore dell’asteroide nell’oceano immette nell’atmosfera un’enorme massa di vapore
acqueo, cloro e radicali OH della ionizzazione dell'acqua; l’impatto di Assenzio sulla terraferma ha come
conseguenza, oltre alle piogge acide, il fumo degli incendi provocati.
Oltre a tutto questo, è probabile che questi
impatti destabilizzino a tal punto la crosta
terrestre da innescare l’eruzione dei vulcani
sparsi in tutto il mondo. Questo
interesserebbe non solo i vulcani-caldere la
cui esplosione è ormai prossima, come lo
Yellowstone o lo Stromboli, ma anche tutto il
cosiddetto anello di fuoco di vulcani terrestri
e sottomarini lungo la dorsale pacifica (v.
immagine a lato) la cui azione distruttiva si
andrebbe a sommare a quella degli tsunami.

Queste eruzioni a catena immetterebbero nell’atmosfera ulteriori, immense quantità di gas e ceneri, le quali
oscurerebbero il cielo diminuendo la luminosità percepita del sole e della luna. Rivelazione ci informa che
questa diminuzione sarà di “un terzo”.
A questo scenario terrificante si aggiungono infine i danni provocati dai vulcani sottomarini sotto forma di
disastrosi tsunami secondari, i quali colpirebbero molte più aree rispetto a quelle interessate dagli impatti
dei meteoriti. Per fare un esempio, sappiamo dalle simulazioni che gli effetti della 2° tromba (distruzione di 224
un terzo delle navi e di un terzo della vita marina) non potrebbero mai verificarsi se l’impatto avvenisse in
un mare chiuso e poco profondo, come il Mediterraneo. Tuttavia, il più grande vulcano attivo sottomarino
d’Europa si chiama Marsili ed è al largo delle coste della Sicilia e della Calabria: un colosso lungo 70
chilometri, largo 30 Km e alto 3.000 metri, che basterebbe da solo a devastare gran parte delle coste
mediterranee. Il sismologo e presidente dell’INGV Enzo Boschi qualche anno fa ha dichiarato che:
“Il cedimento delle pareti [del vulcano Marsili] muoverebbe milioni di metri cubi di materiale,
che sarebbe capace di generare un’onda di grande potenza che investirebbe le coste
della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri”9.
In caso di un’eventuale eruzione e soprattutto del crollo di una parete di questa immensa montagna
sottomarina, l’onda di tsunami sprigionata, viaggiando a una velocità non inferiore ai 500 km/h, si
abbatterebbe con violenza sulle isole Eolie e nell’isola di Stromboli in meno di 10/15 minuti, per poi
propagarsi velocemente nel giro di 20/30 minuti fino ai litorali di Calabria, Sicilia settentrionale, Campania e
Lazio, causando immensi danni e devastazioni lungo i comuni costieri del Tirreno (e probabilmente anche
molto più a nord). Nel febbraio del 2010 ulteriori studi sul campo hanno confermato che una o più pareti di
roccia del Marsili potrebbero collassare, portando morte e distruzione lungo le coste italiane. Un pericolo
simile è rappresentato da altri arcipelaghi vulcanici, come ad esempio le Hawaii, le isole della Nuova Zelanda,
le isole Faroe, le Canarie, il Giappone, l’Indonesia o l’Islanda.
È chiaro che qualunque rassicurante previsione sulla non-eruzione del Marsili, o di qualunque altro vulcano,
svanisce se rapportata all’effetto destabilizzante di un impatto con due asteroidi. In questo caso, la
prospettiva peggiore ma realistica è quella di un effetto domino che provocherebbe l’esplosione o
l’attivazione di più vulcani sulla superficie terrestre e nel mare.
L’archeologo ambientale Bruce Mass del Los Alamos National Laboratory, ha affermato che nello scenario
da impatto che abbiamo descritto gli eventi si svolgerebbero esattamente secondo l’ordine descritto al
capitolo 8 di Rivelazione 10.
Nell’immagine a lato, il vulcano Marsili

Possiamo concludere che la sequenza delle


prime 4 trombe di Rivelazione e dei loro effetti
sul mare, sulle acque dolci e sull’atmosfera trova
conferma nelle simulazioni scientifiche
riguardanti l’impatto della Terra con due
meteoriti, di cui uno nell’oceano e uno di
dimensioni minori sulla terraferma.

Ma soprattutto, questo scenario ci consente di


dare una spiegazione anche alle successive 5
coppe dell’ira che si abbattono sul mondo al
termine della tribolazione, circa 4 anni più tardi.

Il Collegamento con le Coppe dell’Ira

C’è un aspetto molto interessante di questa ipotesi che,


se vera, costituisce un’inaspettata conferma del fatto
che trombe e coppe non descrivono gli stessi eventi.
Avevamo già concluso che le coppe seguono le trombe
amplificandone gli effetti, i quali passano da “un terzo”
della superficie del globo alla totalità del mondo. Il fatto 225
che Dio abbia specificato la diversa estensione dei danni
è certamente rilevante e quindi anche la nostra
proiezione deve in qualche modo tenerne conto.
Abbiamo detto che nello scenario dei due meteoriti i danni maggiori sono provocati dall’immissione
nell’atmosfera di sostanze tossiche, con la conseguente produzione di piogge acide. Oltre a questo, i gas
prodotti dagli incendi causati dai meteoriti sommati al vapore acqueo e ai fumi dei vulcani bloccano un terzo
della luce solare. Tutto questo corrisponde esattamente alle prime 4 trombe.
Se guardiamo le 7 coppe, notiamo che la 2°, 3° e 4° coppa intensificano gli effetti delle precedenti trombe:

1° TROMBA: pioggia di meteoriti - 1° COPPA: gli uomini coperti di ulcere


2° TROMBA: un terzo del mare muore - 2° COPPA: tutto il mare muore
3° TROMBA: un terzo dei fiumi/sorgenti avvelenati - 3° COPPA: tutti i fiumi/sorgenti avvelenati
4° TROMBA: un terzo del sole è oscurato - 4° COPPA: il sole brucia gli uomini
- 5° COPPA: tenebre
Studiando questi fenomeni da un punto di vista più scientifico abbiamo scoperto che sono proprio ciò che
accadrebbe se le prime 4 trombe corrispondessero agli eventi che abbiamo illustrato: essi spiegherebbero
non solo le coppe 2 - 3 - 4, che parlano delle stesse cose (mare-fiumi-sole) ma anche la prima e la quinta
coppa. Ecco come:
Sappiamo che in seguito alla caduta del meteorite nell’oceano (2° tromba) e all’enorme massa di vapore
acqueo immesso nell’atmosfera, i radicali idrossilici della ionizzazione dell'acqua insieme al cloro del sale
marino distruggono cataliticamente l'ozono. Questo effetto distruttivo è amplificato dai gas NOx (ossidi e
azoto) e dall’acido nitrico prodotti dai due meteoriti. L’azione combinata di questi fenomeni danneggia
rapidamente lo strato di ozono, che come tutti sanno ci protegge, insieme al campo magnetico, dai raggi UV
provenienti dal sole.
All'inizio questo non sarebbe un problema poiché lo strato di vapore, fumo e cenere descritti alla 4° tromba
ci proteggerebbe dalle radiazioni solari. Ma una volta che le polveri si fossero depositate non ci sarebbe più
quasi nessuna protezione dalle radiazioni ultraviolette, e la Terra sarebbe devastata dai suoi effetti nocivi.
Ed ecco la parte interessante: nello scenario che abbiamo simulato, il tempo necessario affinché le polveri
si depositino e la potenza dei raggi solari ci colpisca senza filtri, bruciando letteralmente ogni cosa sulla faccia
della Terra, sarebbe di 3-4 anni. Trascorso questo periodo, la combinazione di assenza di strato di ozono,
vegetazione ridotta, l'improvvisa iniezione di CO2 e la simultanea estinzione dei microrganismi oceanici, che
normalmente aiutano a mantenere equilibrata la composizione chimica dell'atmosfera, farebbe aumentare
le temperature globali molto al di sopra dei livelli normali.
Quanto al di sopra?
Secondo Isaia 30:26, sette volte più del normale: “La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del
sole sarà sette volte più forte, come la luce di sette giorni, nel giorno in cui l'Eterno fascerà la piaga del suo
popolo”.
La prima vittima di un’emissione così alta di radiazioni ultraviolette è il mondo animale, in particolare il
plancton; poi quello vegetale. Proprio come già avvenuto per il meteorite della seconda tromba, le cui
piogge acide hanno provocato a catena la morte di un terzo delle creature marine, così ora i letali raggi solari
provocano la morte di tutta la vita marina (2° coppa).
Poi, la morte nei laghi e nei fiumi di ogni essere vivente, inclusi i microrganismi che depurano l’acqua,
insieme ad altri effetti a catena, rendono inutilizzabile tutta l’acqua dolce rimasta (3° coppa).
Dopo questo, Rivelazione descrive uomini letteralmente bruciati vivi dalla potenza del sole: “Poi il quarto
angelo versò la sua coppa sul sole; e gli fu dato di bruciare gli uomini col fuoco. E gli uomini furono bruciati
dal grande calore” (Ap. 16:8-9). Radiazioni in grado di bruciare gli uomini uccidono naturalmente anche tutta
la vita animale e tutta la vegetazione rimasta sulla Terra.
Infine, il mondo in fiamme viene completamente avvolto dalle tenebre prodotte dal fumo degli incendi, e
allora: “il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu coperto di tenebre, e gli
uomini si mordevano la lingua per il dolore”. La 5° coppa. 226
Prima di tutto questo però, possiamo ipotizzare una spiegazione per la 1° coppa: “Il primo [angelo] andò e
versò la sua coppa sulla terra, e un'ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della
bestia e quelli che adoravano la sua immagine” (Ap. 16:2). L’eccessiva esposizione ai raggi UV, specialmente
i più dannosi UV-C, indebolisce il sistema immunitario, causa alterazioni al DNA e provoca tumori della pelle.
Un’esposizione di molto al di sopra dei limiti, come quella di cui parla Isaia o immediatamente precedente,
provocherebbe ulcere maligne e tumori simili a piaghe a tutti gli uomini esposti al sole.
A questo proposito, è interessante notare che le ulcere colpiscono solo quelli che hanno preso su di sé il
marchio, forse per via di mutazioni genetiche che li rendono più vulnerabili ai raggi solari. Tuttavia, la piaga
del sole colpisce anche gli eletti. Guarda infatti cosa dice Apo. 7:16 circa quelli che sono venuti dalla grande
tribolazione (v. 14): “Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura”.
Il testo originale greco riporta letteralmente: “non cadrà (gr. pesē, anche: si abbatterà) su di loro il sole, nè
alcun calore bruciante”. L’ultima frase: ‘calore bruciante’ è la parola greca kauma, che compare solo in un
altro punto del Nuovo Testamento, cioè proprio in Apo. 16:9. È la stessa parola tradotta come grande calore.
Il calore rovente del sole che brucia gli uomini impenitenti è lo stesso che “non colpirà più” i santi che sono
passati dalla grande tribolazione.
Prima le trombe, poi le coppe. Spiegate le prime 4 trombe, anche le prime 5 coppe diventano chiare: la
potenza del sole arriva non mitigata su una Terra ormai priva dello strato di ozono e di qualunque altro
scudo protettivo, e crediamo con un campo magnetico molto più debole di quello attuale. Le trombe e le
coppe descrivano le due fasi di un unico processo distruttivo che si innesca con l’arrivo dei due meteoriti,
resta in stallo per un periodo di 3-4 anni e si conclude con le coppe dell’ira. Questo periodo di stallo
corrisponde al tempo del regno dell’Anticristo (1.260 giorni, o 42 mesi) che come vedremo nel prossimo
capitolo ha inizio appunto con la 5° tromba, le locuste, a metà della 70° settimana di Daniele.
I meteoriti colpiranno quindi la Terra nella prima metà dei 7 anni di tribolazione. Corrispondono anche ai
sigilli dal 2° al 5° (v. cap. 31) e da soli provocheranno la morte di un terzo di tutta la popolazione mondiale.
Veniamo ora al reale candidato distruttore delle prime 4 trombe e, a catena, delle prime 5 coppe.
Apophis

Mentre studiavamo queste cose, un membro del


gruppo ha scovato il video di una profezia molto
interessante di Thomas Horn, un credente
americano dall’interessante curriculum11.
Le sue rivelazioni sono arrivate proprio al momento
giusto dello studio e si incastrano così
perfettamente nel nostro scenario che non
potevamo non inserirle.
Ecco la sua incredibile storia.
Circa 45 anni fa Tom è tornato a casa dal lavoro, ha trascorso la serata e parte della notte in preghiera ed è
andato a dormire. Poi è morto per un breve lasso di tempo prima di risvegliarsi nel suo letto, accanto alla
sconvolta moglie che ormai si pensava vedova. Durante quel tempo di assenza dal corpo ha ricevuto in
visione una serie di profezie sulla fine del mondo che però, come lui stesso racconta, una volta tornato non
riusciva più a ricordare.
Nel corso degli anni Dio gli ha progressivamente riportato alla memoria, in sogno, i dettagli di quelle visioni
che riguardano gli ultimi tempi. Al momento si tratta di due profezie; e visto che la prima si è avverata alla
lettera, diamo credito a Tom Horn riguardo alla seconda, che interessa proprio l’argomento che stiamo
trattando.

La prima di queste predizioni riguardava le


dimissioni di Papa Ratzinger e anche l’anno e il
mese in cui questo evento si sarebbe verificato.
Tom ha rilasciato diverse dichiarazioni in vari
227
interventi pubblici, tra cui una puntata di Sid Roth’s
It’s Supernatural nel 2011 (v. immagine a lato)
dichiarando che Papa Benedetto XVI avrebbe
rinunciato al suo ufficio papale ad aprile del 2012.

Quando la data è passata, apparentemente senza che accadesse nulla, la profezia e l’affidabilità di Tom sono
sembrate entrambe screditate fino a quando, a febbraio del 2013, Ratzinger ha annunciato davvero le sue
sorprendenti dimissioni al mondo. Non solo: quello stesso giorno, il giornale ufficiale del Vaticano
l’Osservatore Romano scrisse che questa decisione era stata presa, e comunicata segretamente da Ratzinger
a una cerchia molto ristretta di persone in Vaticano, già a marzo del 2012 per poi essere accettata un mese
dopo, ad aprile del 2012, confermando così nei dettagli la predizione di Tom.
Ezechiele 33:33 dice che se una profezia si avvera (e oltre a questo, non va contro la Parola di Dio, v. Deut.
13) noi sappiamo che il profeta ha davvero parlato da parte di Dio. Così, nel 2019 Dio ha fatto tornare alla
mente di Tom, sempre attraverso un sogno, un'altra parte della sua visione del futuro.
Ecco la traduzione in italiano del suo racconto, la cui versione originale è disponibile in vari video online12:

“Mi trovavo in cima a una montagna da qualche parte ed ero circondato da migliaia e migliaia di
persone, tutte nel panico, tutte che gridavano e correvano, e si voltavano a guardare alle loro spalle
(…) ricordo di essermi voltato anch’io e di aver visto una montagna enorme e ardente che stava
entrando nell’atmosfera, spaccandosi mentre precipitava sulla Terra. E mentre tutti noi correvamo,
questo masso è caduto nell’Oceano Pacifico.
L’intero pianeta ha come tremato, vibrando in modo così potente che nessuno di noi è riuscito a
stare in piedi. Poi ho sentito questo orribile suono di rottura, come se il mantello della Terra si stesse
letteralmente spaccando. Di nuovo, ho guardato oltre la mia spalla destra e ho visto uno tsunami
gigantesco, un enorme muro d’acqua in arrivo che oltrepassava la cima di questa montagna; e ho
capito che stavamo tutti per morire.
Proprio in quel momento ho sentito come se due mani giganti mi prendessero da sotto e mi
sollevassero in alto, fino al punto in cui potevo vedere tutto il pianeta sotto di me. Ed era terribile,
terrificante vedere tutti quei muri d’acqua piombare addosso a tutte quelle persone disperate, che
gridavano e piangevano e pregavano.
E ciò che ho visto è in effetti confermato scientificamente; allora non lo sapevo, non sono uno
scienziato, ho potuto solo scrivere quello che ho visto e verificare in seguito che gli scienziati dicono
che questo è esattamente ciò che accadrebbe. Quando le acque dell’Oceano Pacifico in cui
quell’enorme massa incandescente era caduta hanno iniziato a bollire, e il vapore proveniente
dall’acqua ha iniziato a salire negli strati più alti dell’atmosfera, ho visto formarsi una serie di
uragani che si spostavano in entrambi gli emisferi del mondo.
Poi un secondo frammento molto grande di questa montagna, che evidentemente si era staccato e
stava entrando solo ora nell’atmosfera, ha colpito la Terra dando origine a una serie di eruzioni
vulcaniche a catena. Tutto quel materiale è stato lanciato negli strati più alti dell’atmosfera,
catturato dalle correnti dei venti e portato in tutta la Terra finché ben presto, nel giro di pochi giorni,
ha oscurato gran parte del sole, della luna e delle stelle.
A quel punto, mi sono svegliato.
Ero terrorizzato, sono quasi letteralmente caduto dal letto. Ho preso il foglio di carta e la penna che
ho imparato a tenere accanto al letto e mi sono messo a scrivere tutti i più piccoli dettagli di quello
che avevo visto e sperimentato. Ma prima che potessi farlo, ho sentito una voce nella stanza che ha
parlato e ha pronunciato una singola parola: APOPHIS.
Io sapevo che esisteva un antico dio egizio del caos di nome Apophis, il nemico della luce, il nemico
di Ra. Sapevo questo, ma nient’altro. Sapevo anche che la NASA nel 2004 aveva scoperto un
asteroide al Kitt Peak National Observatory e che all’epoca lo aveva chiamato Apophis, proprio come
questo dio egizio della distruzione; all’epoca supponevano che ci fossero serie probabilità di un
impatto con Apophis nel 2029, al punto da inserirlo nella loro ‘Lista di Osservazione’. In seguito la
NASA ha ridotto le probabilità di un impatto con la Terra tra nove anni, ma ho anche scoperto in
seguito che sono probabilmente coinvolti in un’operazione di insabbiamento e che le probabilità 228
che Apophis colpisca la Terra nel 2029 sono molto più alte di quello che oggi ammettono. (…)
Ho intervistato e parlato con astronomi e membri della NASA, persone con accesso ad informazioni
al più alto livello di segretezza come il Tenente Colonnello Robert McGinnis, analista senior al
Pentagono, il quale mi ha messo in contatto con esperti sugli impatti, oppure persone come Nathan
Myhrvold, costantemente nella lista dei 100 pensatori critici scientifici più importanti al mondo. Un
vero polimorfo con oltre 800 brevetti a suo nome, e che in passato gestiva il dipartimento scientifico
di Microsoft. Quest’uomo, uno degli uomini più brillanti del mondo, ha recentemente pubblicato
una revisione per le riviste di astronomia in cui accusa la NASA di un eclatante insabbiamento della
minaccia rappresentata sia da Apophis che da altri asteroidi.
Così ho effettuato una gran quantità di ricerche e sono giunto a credere che in effetti, tra tutte le
date possibili, venerdì 13 aprile 2029 Apophis colpirà la Terra.
Ora, i dati di questo asteroide sono sorprendenti. È largo 370 metri, per capirci, come 4 campi di
football americano. Il suo peso stimato è di 20 milioni di tonnellate; viaggia a una velocità di 45.061
Km l’ora (pari a 12,5 km/s) e se, come predico, impatterà con la Terra nel 2029 sarà letteralmente
equivalente, secondo gli scienziati, all’esplosione di 65.000 bombe atomiche della potenza di quelle
che abbiamo sganciato su Nagasaki e Hiroshima alla fine della Seconda Guerra Mondiale, e che
fecero letteralmente sprofondare l’isola giapponese.
Dicono che come minimo decine di milioni di persone moriranno, forse miliardi. La NASA afferma
che se questa roccia colpisce davvero la Terra cadrà probabilmente vicino alle coste del Messico e della
California, dunque un’area densamente popolata”.

Impatto nell’oceano Pacifico, enormi tsunami, immissione di vapore acqueo nell’atmosfera, formazione di
uragani, l’arrivo di Assenzio, l’attivazione simultanea dei vulcani in tutto il pianeta seguita dalle tenebre: le
somiglianze con lo scenario che abbiamo costruito, basandoci sulle simulazioni di Prinn e Fegley, sono
sconvolgenti.
Horn cita lo scrittore scientifico Greg Bear della
CNN, il quale dichiara:

“Se colpisse la Terra l’impatto rilascerebbe


un’esplosione pari ad oltre un miliardo di
tonnellate di TNT, [provocando facilmente]
miliardi di morti e mesi, forse anni, di
disastro climatico”13.

Con i suoi 460 metri di lunghezza e 167 di larghezza, Apophis è sette volte più grande del meteorite che
causò il famoso disastro di Tunguska, in Siberia, il 30 giugno 1908, il quale distrusse ben 2.000 km2 di taiga
e produsse vibrazioni sismiche che furono avvertite perfino nel Regno Unito.
In altre dichiarazioni successive Thomas Horn ha specificato che, secondo la sua visione, il secondo asteroide
che colpisce la terraferma (cioè Assenzio) cadrà in un’area del Canada settentrionale.
Ecco le parole di Horn in un’altra intervista14:

“Venerdì 13 aprile 2029, tra soli nove anni, io predico che la Terra impatterà con
un enorme asteroide che il team NEOWISE della NASA ha ribattezzato Apophis”.

“Tra cinque anni da ora, persone con un telescopio saranno in grado di guardare il cielo e vedere
Apophis e la sua traiettoria di collisione con la Terra. Due anni dopo potremo vederlo ad occhio
nudo. E nella visione ho visto persone ovunque con la faccia a terra, che imploravano Dio,
o i loro dèi, di liberarli da questo orrore in corsa verso la Terra”.

Dunque, già dal 2025 potremo vedere Apophis col telescopio; nel 2027 ad occhio nudo. Ufficialmente,
Apophis 99942 è una roccia spaziale in orbita vicino alla Terra che continua a rappresentare una minaccia
distruttiva. Le prime osservazioni dell'agenzia spaziale nel 2004 rivelarono davvero una probabilità del 2,7%
di impatto con la Terra nel 2029, ma dichiarazioni ufficiali successive hanno categoricamente escluso questa 229
data, sostenendo che Apophis potrebbe passare attraverso un buco gravitazionale per poi colpirci
potenzialmente nel 2036 o 2068. Oggi si sostiene che Apophis certamente non colpirà il nostro pianeta nel
2029, passando ‘solo’ a meno di 30.000 chilometri da noi, cioè più vicino dei nostri satelliti in orbita.
Tuttavia, Tom Horn rivela nel suo libro The Wormwood Prophecy (che abbiamo subito ordinato e letto) i
dettagli di un’enorme operazione di insabbiamento. Le sue informazioni sono di natura personale, contatti
con persone all’interno della NASA con accesso ad informazioni top secret ma anche da altri scienziati che
sono giunti, in modo indipendente, alla stessa conclusione. Del resto, allo stato attuale nascondere una
simile notizia appare logico e sensato.
Un’informazione già nota è il fatto che il Presidente Trump ha creato una Space Force, finanziata da milioni
di dollari, allo scopo di proteggere la Terra dall’eventuale impatto con un asteroide. A questo proposito,
Tom dichiara:

“Sono riuscito a scoprire che il motivo della creazione della nuova Space Force sotto Donald
Trump, la nuovissima divisione dell’esercito americano, ha in parte a che fare con la mitigazione
dell’asteroide Apophis. Al momento ci sono, in tutto il mondo, membri dell’Agenzia Spaziale
di Cina, Russia, USA impegnati a cercare di capire come fermare Apophis;
e fanno tutto questo in segreto, per evitare di creare caos e paura” 15.

“Quando l’orbita di Apophis viene ricalcolata utilizzando numeri alternativi (la formula
alternativa di pi) suggerita da [il matematico Harry] Lear, la traiettoria di Apophis
mostra un’alta probabilità di impatto col pianeta Terra il 13 aprile del 2029” 16.

Nel frattempo, la NASA ha recentemente annunciato che il missile SpaceX Falcon 9 sarà presto utilizzato
nella missione di difesa spaziale denominata DART (Double Asteroid Redirection Test) il cui lancio è in
programma dalla base aeronautica di Vandenberg (California) a giugno del 2021, ufficialmente per tentare
di deviare la traiettoria dell’asteroide 65803 Dydimos. Si prevede che il missile colpirà Dydimos a settembre
del 2022, e benché questo asteroide non rappresenti una minaccia per la Terra, gli scienziati lo considerano
un test utile in vista di un corpo in rotta di collisione con noi. Il costo minimo stimato dell’operazione DART
è di 61 milioni di dollari, una frazione del costo totale se si considera anche il progetto di raccolta e analisi
dei materiali dagli asteroidi. La creazione della Space Force ha invece un costo stimato di non meno di 100
milioni di dollari”17. Quale sarà la vera motivazione di spese così ingenti?

Conclusione

Nel Discorso profetico di Gesù riportato in Luca 21:25-26, troviamo i riferimenti a questi ed altri eventi:

“E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello
smarrimento al fragore del mare e dei flutti”.

È interessante il fatto che la parola tradotta come stelle è in greco ‘astrois’ (ἄστροις), la radice da cui
proviene la parola asteroide.
La parola che invece è tradotta con onde o flutti è il greco salos (σάλος) e significa ondata che si arrotola; in
riferimento al mare, come in questo contesto, si può tradurre come ‘fragore delle grandi onde’, o ‘agitazione
o rigonfiamento del mare’ (R. V. Billows) definizioni piuttosto accurate di una serie di tsunami.
Gesù prosegue e dice:

“Gli uomini verranno meno dalla paura e dall'attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo,
perché le potenze dei cieli saranno scrollate”.

Verranno meno è letteralmente: sverranno.


La parola greca tradotta come cieli è invece ouranōn (oὐρανῶν) che si riferisce allo spazio al di fuori
dell’atmosfera terrestre: dalle regioni dell’universo, o cosmo, fino ai cieli in cui Dio abita. Dunque potremmo
tradurre: 230
E vi saranno fenomeni legati al sole, alla luna e agli asteroidi, e sulla terra angoscia dei popoli,
nel panico per il fragore degli tsunami; gli uomini sverranno per la paura e l’aspettativa delle cose
che si schianteranno sulla Terra, poiché le potenze del cosmo saranno scrollate.

Se a questo punto sei spaventato, benvenuto nel club! Ecco il consiglio finale del Re (v. 34-36):

Fate attenzione che talora i vostri cuori non siano intorpiditi da stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose
preoccupazioni di questa vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso.
Perché verrà come un laccio sopra tutti quelli che abitano su tutta la terra.
Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare
a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo.

Ma vediamo in che modo questo scenario di Apophis-Assenzio si incastra con la nostra interpretazione sulla
Bestia e con le conclusioni a cui siamo giunti finora. Secondo il nostro schema, il primo sigillo è l’Anticristo.
Dunque, all’arrivo dei meteoriti, il Grande Inganno sarà già stato implementato su scala globale dal
precedente arrivo degli ‘alieni’, in veste di amici dallo spazio. Il provvidenziale aiuto che essi ci offriranno
potrebbe impedire una guerra, invitarci a un radicale cambiamento per salvarci dall’autodistruzione ma
anche, idealmente, avvisarci di un pericolo mortale per il nostro pianeta. In quest’ottica, l’imminente
catastrofe di Apophis fornisce il pretesto perfetto: “siamo tornati per mettervi in guardia contro una grave
minaccia in arrivo”. Meglio ancora: “siamo tornati per assicurarci che tutti gli esseri umani, e non soltanto i
ricchi e i potenti, sappiano della minaccia in arrivo”. Dopo tutto, secondo le fonti alla NASA del dott. Horn
già dal 2027 sarà possibile scorgere Apophis a occhio nudo e il mondo piomberà letteralmente nel panico.
Ma esiste qualche altro collegamento tra Apophis e la Confraternita dei Demoni Spaziali?
Incredibile a dirsi, esiste e l’abbiamo trovato facendo ulteriori ricerche su questo meteorite. A quanto
sembra, i nostri premurosi benefattori alieni non solo ci avviseranno dell’arrivo di Apophis in futuro, ma
hanno già iniziato a farlo da più di 40 anni.
La prima persona in assoluto a parlare di Apophis e a predirne l’impatto
con la Terra non è stato un astronomo della NASA, ma uno svizzero di
nome Eduard Albert “Billy” Meier (nella foto) nel lontano 1981, quando
dichiarò che l’asteroide si sarebbe schiantato sulla Terra esattamente il
13 aprile 2029 18. Parliamo di ben 23 anni prima che gli astronomi della
NASA scoprissero Apophis nel 2004!
Ma come faceva Billy a sapere una cosa simile?
Oltre che per la pubblicazione di moltissime foto di UFO e alieni (la cui
autenticità è oggetto di dibattito), Meier è soprattutto famoso per aver
trascorso praticamente gli ultimi 70 anni della sua vita in contatto
diretto con un gruppo extraterrestre, i Pleiadiani.
Sono stati loro, gli extraterrestri, a parlargli della futura guerra in Iraq, dell’AIDS e del riscaldamento globale
(predizioni del 1958) e infine di Apophis. I Pleiadiani, in particolare un certo Quetzal, gli hanno rivelato i
dettagli di quella che loro hanno ribattezzato ‘la meteora rossa’ e che corrisponde in tutto al nostro
meteorite. Ovviamente, i Pleiadiani hanno messo le zampe avanti e dichiarato che, per via di certe questioni
connesse alla loro appartenenza a un Alto Consiglio di numerosi esseri della Via Lattea, non sono autorizzati
a salvare fisicamente la Terra da questa imminente catastrofe. Tuttavia, sempre secondo Meier, possono
fornirci le informazioni per unire il mondo e affrontare al meglio le conseguenze. Proprio il genere di storia
bugiarda che ci potremmo aspettare dalla Confraternita degli alieni.
Tuttavia, dato che l’accentramento del potere avviene al meglio come reazione a un male maggiore, non c’è
dubbio che la catastrofe cosmica in arrivo fornirà anche il pretesto perfetto per abbattere qualunque
reticenza all’unificazione globale. Di fronte ad una così grave minaccia per il mondo, riunire tutte le nazioni
sotto dieci leader e gli amici cosmici sarà una scelta rapida, sensata e condivisa.
Ma perché Dio dovrebbe confermare i dettagli di una profezia biblica per bocca di un personaggio come
Meier, per non parlare di Quetzal?
Parlando della possibilità che Dio possa affidare una predizione del futuro a una persona totalmente avulsa 231
dalla verità biblica, Tom Horn cita gli esempi di Nabucodonosor e Balaam. Il primo, Re idolatra megalomane
e sanguinario, ricevette la profezia della statua che è il fondamento di questo studio e delle profezie sul
ritorno di Cristo; il secondo, incorreggibile profeta il cui nome è tutt’ora coperto di infamia (v. 2 Pietro 2:15,
Giuda 11) profetizzò nientemeno che la venuta del Messia (Num. 24:17). Horn afferma: “Vediamo dunque
che Dio si serve dei personaggi e delle situazioni più improbabili per far arrivare il suo messaggio e
compiere la sua opera. Questa (…) profezia [sul Messia] fu data da una fonte ostile ben oltre mille anni
prima della nascita di Cristo, eppure è probabilmente ciò che spinse i Magi a Betlemme”19.
Dunque Apophis sta arrivando e, prima di lui, il Grande Inganno.
Tra sette anni lo scudo di difesa spaziale inaugurato quest’anno (2020) dal Presidente Trump sarà stato
certamente potenziato, ma a prescindere da qualunque sforzo verrà fatto, noi già conosciamo l’esito del
futuro tentativo di mitigazione nello spazio. È tutto lì, al capitolo 8 di Rivelazione.
Le probabilità che due asteroidi di grandi dimensioni e indipendenti tra loro colpiscano la Terra a distanza
ravvicinata è talmente remota da essere praticamente pari a zero. Apophis è una roccia che viaggia isolata,
non un sistema binario di due rocce vicine. È dunque evidente che il secondo meteorite, Assenzio, sarà un
frammento staccatosi da Apophis in seguito al tentativo di farlo esplodere. Un po' come nel film Deep
Impact. In ogni caso, questo è il massimo che lo Scudo Spaziale riuscirà ad ottenere. Spaccando in due il
meteorite, gli impatti dei due frammenti saranno singolarmente meno devastanti ma l’effetto combinato
dei due sarà comunque catastrofico. Il tentativo di distruggere Apophis avrà come unico risultato quello di
produrre due meteore che ci colpiranno forse a poche ore di distanza tra loro; inoltre, provocherà
probabilmente i milioni di frammenti di varie dimensioni che ci colpiranno per primi (la 1° tromba), i quali
distruggeranno un terzo della vegetazione mondiale.
Con queste prime 4 trombe, è innegabile che per il mondo si metterà molto male. L’idea che le cose possano
andare peggio sembrerà impossibile.
Eppure, con la 5° e la 6° tromba in arrivo, la Rivelazione della fine prende una piega da vero e proprio film
horror.
Note

1) Prinn, R.G., Fegley, B. Jr., 1987, Bolide Impacts, Acid Rain and Biospheric traumas at the Cretaceous-Tertiary
Boundary, Earth and Planetary Science Letters, vol. 83, p. 1-15 – V. anche: Department of Earth, Atmospheric and
Planetary Sciences, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, MA 02139U.S.A.
2) K. Wünnemann and R. Weiss, The Meteorite Impact-induced Tsunami Hazard, Pubblicato il 28 Ottobre 2015
https://doi.org/10.1098/rsta.2014.0381
Jack G. Hills, Charles L. Madler, Tsunami Produced by the Impacts of Small Asteroids, Dic. 2006, Annals of the New
York Academy of Sciences, 822(1): 381 – 394
Steven Ward, E. Asphaug, Asteroid Impact tsunami of March 16, Giu. 2003, Geophysical Journal International
3) https://it.wikipedia.org/wiki/Radicale_ossidrile, ultimo accesso nov. 2020
v. anche John A. Wojtowicz, Ozone, Wiley Online Library, 18 novembre 2005
4) http://www.messianic-literary.com/comet1.htm, articolo di Marshall Beeber, ultimo accesso ottobre 2020
Zahnle, K, Sleep, H.1990, Impacts and the Early Evolution of Life, p. 207-251
5) https://hoopermuseum.earthsci.carleton.ca/impacts/chemre.htm (ultimo accesso 10/2020)
6) Ad esempio, Be + 2, Al + 3, Hg + 2, Cu +, Fe + 2, Fe + 3, Ti + 3, Pb + 2, Cd + 2, Mn + 2, Sr + 2
7) ll tujone di per sé è potenzialmente neurotossico. I sintomi associati a intossicazione acuta sono rappresentati da
convulsioni, ipotensione da vasodilatazione generalizzata, diminuzione del ritmo cardiaco e difficoltà respiratorie.
8) Il nome della località Ucraina è Чорнобиль, Chornóbyl in ucraino, o Чернобыль, Chernóbyl in russo. La sua prima
menzione nota si trova nelle cronache di Kiev sotto l'anno 1193, quando il principe Riuryk Rostyslavych di Kiev
cacciava nei boschi vicini. Deriva dal nome locale di una pianta, l’artemisia comune o Artemisia vulgaris L., più
comunemente полин звичайний, polýn zvycháinyi. La parola chernóbyl è ereditata dal proto-slavo čꚝr̥nobylъ o
čꚝr̥nobylь, da čꚝr̥nъ, (nero) + bylь, (erba), e in ucraino чорний, chórnyi, (nero) e било, byló, (gambo), dunque “erba
nera” o “gambo nero” che denota l’artemisia comune che ha il gambo di colore bruno. È così chiamata proprio
per distinguerla dall'artemisia assenzio a gambo e foglie più chiare, l’Artemisia absinthium L. da cui si ricava il
distillato d’assenzio potenzialmente tossico e a cui l’Assenzio di Ap. 8:11 (in greco ἄψινθος, apsinthos)
probabilmente si riferisce.
9) http://www.meteoweb.eu/foto/vulcano-marsili-quello-ce-sapere-sul-gigante-sommerso-nel-basso- 232
tirreno/id/735729/ - Ultimo accesso ottobre 2020
10) Scott Carney, Did a Comet Cause the Great Flood? Discover, nov. 2007 -
http://discovermagazine.com/2007/nov/did-a-comet-cause-the-great-flood.
11) Thomas Horn è un docente riconosciuto a livello internazionale, conduttore radiofonico e autore di best seller di
diversi libri, tra cui i suoi più recenti sono Petrus Romanus: The Final Pope Is Here, Forbidden Gates e Apollyon
Rising 2012. È un noto editorialista i cui articoli sono stati citati agli scrittori del LA Times Syndicate, MSNBC,
Christianity Today, New Man Magazine, World Net Daily, News Max, corrispondenti della Casa Bianca e dozzine
di riviste e agenzie di stampa in tutto il mondo. È stato intervistato dai membri del Congresso e dai senatori degli
Stati Uniti sulle sue scoperte e ripetutamente pubblicato sui principali media sia cristiani che secolari, tra cui i
primi dieci talk show americani: America's Morning News per The Washington Times, The 700 Club, The Harvest
Show, Coast to Coast AM, Prophecy in the News e la Southwest Radio Church per citarne alcuni. Nel 2007 Horn ha
ricevuto dal dott. I.D.E. Thomas il dottorato onorario di più alto grado per le sue ricerche sulla storia antica ed è
stato approvato da leader nazionali come il dott. James Kennedy.
12) Tom Horn Dies & God Shows Him the Future | Supernatural Stories, 22 marzo 2020, ultimo accesso nov. 2020:
https://www.youtube.com/watch?v=_cWH2UPLQgU
13) CNN, Trump Directs Formation of a Space Force, Youtube, 18 giugno 2018, - ultimo accesso nov. 2020
https://www.youtube.com/watch?v=CAM9gvH7gFE
14) https://sidroth.org/television/tv-archives/tom-horn-3/ - ultimo accesso ottobre 2020
15) Ibid.
16) Thomas Horn, The Wormwood Prophecy: NASA, Donald Trump, and a Cosmic Cover-up of End-Time Proportions,
2019, Charisma House.
Secondo il matematico Harry Lear il valore di pi non è 3,141592654… bensì: 3,144605511… Lear espone le sue
controverse prove di questo sul sito http://measuringpisquaringphi.com/
17) Solar System Exploration Research Virtual Institute, “6th IAA Planetary Defense Conference – The Honorable James
Bridestine, NASA Administrator” YouTube, ultimo accesso nov. 2020
https://www.youtube.com/watch?v=JBv-FCZoScc&feature=youtu.be
- B. Raven, NASA’s Planetary Defense Test Set to Launch in 2021, Collide with Asteroid in 2022”MLive Media Group,
13 maggio 2019 – https://www.mlive.com/news/2019/05/nasas-planetary-defense-test-set-to-launch-in-2021-
collide-with-asteroid-in-2022.html - ultimo accesso nov. 2020
18) Il libro di Guido Moosbrugger intitolato Und Sie Fliegen Doch! pubblicato nel 1991 contiene la prima pubblicazione
verificabile delle informazioni di Meier circa la Cometa Rossa e risalenti a 10 anni prima, il 1981.
19) Thomas Horn, The Wormwood Prophecy, p. 39.

233
25
La 5° TROMBA: le LOCUSTE

“Poi suonò la tromba il quinto angelo, e io vidi una stella caduta dal cielo sulla terra;
e a lui fu data la chiave del pozzo dell'abisso.
Ed egli aprì il pozzo dell'abisso e dal pozzo salì un fumo, simile al fumo di una grande fornace;
e il sole e l'aria si oscurarono per il fumo del pozzo. E da quel fumo uscirono sulla
terra delle locuste, a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra.
E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra né verdura alcuna né albero alcuno,
ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte” (Ap. 9).

Le prime 4 trombe vengono da Dio. Le successive 3 sono una reazione di Satana, sempre e comunque sotto
il controllo di Dio. Al suono della 5° tromba il Tartaro viene aperto per farne uscire delle strane locuste che
tormentano gli uomini per cinque mesi. Prima di approfondire cosa siano le locuste, vediamo gli altri
interessanti indizi di questa tromba.
Per prima cosa, cade dal cielo una stella che riceve le chiavi per aprire il pozzo. Non c’è motivo di pensare
che queste chiavi rappresentino qualcosa di diverso da un mazzo di chiavi: ci sono chiavi del regno dei cieli
(Matteo 16:19) chiavi della morte e dell’inferno (Ap. 1:18) e chiavi del Tartaro, tutti luoghi con le rispettive
porte e le rispettive chiavi. Usare le chiavi presuppone un essere intelligente e personale, cosa che il testo
evidenzia con l’uso dei pronomi lui ed egli: “a lui fu data la chiave del pozzo dell'abisso. Ed egli aprì il pozzo”.
Sembra chiaro che l’immagine della stella indica un angelo caduto. Nella Bibbia gli angeli sono chiamati più
volte col termine stelle:

“Dov'eri tu quando io gettavo le fondamenta della terra (…) quando le stelle del mattino 234
cantavano tutte insieme e tutti i figli di Dio mandavano grida di gioia?” (Giobbe 38:4-7)

“Il mistero delle sette stelle che hai visto nella mia destra e quello dei sette candelabri d'oro.
Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese” (Apoc 1:20)

Gesù in Luca 10:18 parla della prima caduta di Satana dal cielo: “Io vedevo Satana cadere dal cielo come una
folgore”. Dal momento che anche questa stella è caduta dal cielo, certamente si tratta di Satana.
A proposito dell’associazione tra Satana e le stelle, è importante precisare che in Isaia 14:12 Satana NON è
chiamato Lucifero, né tantomeno stella del mattino. Il suo nome Heylel ben Shachar è letteralmente
risplendente figlio dell’aurora: “Come mai sei caduto dal cielo, o [ebr. ‫הֵ ילֵ ֵ֣ל‬, Heylel, risplendente] figlio
dell'aurora?”. L’errata traduzione ‘stella del mattino’ ha attribuito a Satana lo stesso titolo riservato a Gesù
(Ap. 22:16), scatenando le più folli teorie circa presunti ‘gradi di parentela’ tra i due o addirittura che siano
la stessa persona. Ad ogni modo, Satana è caduto dal cielo e riceve le chiavi per aprire l’abisso.

Guerra nei Cieli

Sappiamo che Satana e i suoi demoni furono già cacciati dopo la loro ribellione iniziale, ma hanno ancora
accesso al cielo (v. 2 Cronache 18:19-20, Giobbe 1:6, Ap. 12:10). Tuttavia, a un certo punto nel futuro Satana
e i suoi demoni sono banditi per sempre.
Quando avviene questo? La risposta è nella visione della donna e del dragone di Apocalisse 12: la stella
caduta dal cielo descritta in Apocalisse 9, cioè Satana, è cacciato dal cielo dopo essere stato sconfitto
dall’arcangelo Michele.
Le descrizioni di questi due eventi di Apocalisse 9 e Apocalisse 12 quindi si sovrappongono, dandoci un
quadro ancora più completo:
Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna,
e sulle sue teste vi erano sette diademi. La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle
del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire,
per divorare suo figlio quando lo avesse partorito. (…)
E vi fu guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i
suoi angeli combatterono, ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo.
Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce
tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli.
Allora udii una grande voce nel cielo che diceva: «Ora è giunta la salvezza, la potenza e il regno
del nostro Dio e la potestà del suo Cristo, poiché è stato gettato giù l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. (…)
Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira,
sapendo di aver poco tempo». (Apo. 12:3-12)

Come abbiamo già visto ai capitoli 6 e 18, questo passo è importantissimo perché ci permette di
comprendere che gli eventi di cui parla si svolgono a metà della settimana di Daniele.
Prima di tutto, avviene una battaglia epica nei cieli. Michele combatte col suo esercito contro Satana e i suoi
angeli e li sconfigge, gettandoli sulla Terra. A questo punto la voce dal cielo esclama: “guai a voi, abitanti
della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo”. Satana
sa di avere a disposizione solo 1.260 giorni. Il verso 13 continua: “Quando il dragone si vide precipitato sulla
terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio”. Sappiamo già (cap. 18) che l’Anticristo si
scaglia prima contro Israele, per 30 giorni dopo l’abominazione (cioè appunto a metà della settimana).
In questo stesso periodo, cioè dopo essere stato gettato a terra, Satana riceve le chiavi per aprire l’abisso e
farne uscire le locuste, cioè la 5° tromba. La 5° tromba, le locuste, avviene quindi a metà dei sette anni.

L’ Abisso
235
Satana apre il pozzo dell’abisso e da esso escono un fumo nero e degli strani esseri simili a locuste. Dal
capitolo 20 di Rivelazione capiamo che l’abisso, chiamato anche Tartaro (dal greco Τάρταρος, Tártaros) è un
luogo di tormento separato sia dall’inferno che dal lago di fuoco. Infatti, Satana finisce nell’abisso per mille
anni mentre Anticristo e falso profeta sono nel lago di fuoco; al termine del millennio, sia Satana che l’inferno
(o Ades) vengono gettati nel lago di fuoco:

 v. 1-3: “Poi vidi un angelo… Egli prese il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e
lo legò per mille anni, poi lo gettò nell'abisso che chiuse e sigillò sopra di lui”.
 v. 10: Allora [allo scadere dei 1.000 anni] il diavolo… sarà gettato nello stagno di fuoco e di
zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta.
 v. 14: Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco.

Dunque l’abisso è un luogo a parte, diverso e pensato per uno scopo, per un gruppo specifico di carcerati.
Quale gruppo? Secondo 2 Pietro 2:4, vi si trovano gli angeli che commisero peccato sessuale con le donne
nel mondo antidiluviano (v. anche Giuda 1:6). Questo particolare riecheggia perfino nella mitologia greca
che relega i Titani nella prigione del Tartaro, il profondo abisso in cui sono incatenati. Come abbiamo visto
(cap. 11) l’antica mitologia greca racconta la battaglia tra gli dei e i giganti, o Titani, figli ibridi degli dei e degli
uomini; in altre parole, la disfatta dei Nephilim e dei demoni Elohim che li crearono. Sappiamo che oggi
nell’abisso si trova solo questa particolare categoria di demoni, mentre gli altri si muovono in modo inter-
dimensionale tra la Terra, gli inferi e perfino il cielo. Infatti, quando Gesù in Luca 8:31 scacciò i demoni
dall’uomo Gadareno mandandoli nei porci, leggiamo che i demoni: “lo pregavano che non comandasse loro
di andare nell'abisso”. Ergo: i demoni non sono nell’abisso, e non vogliono finirci dentro. Se nell’abisso sono
custoditi i demoni del periodo pre-diluviano, allora quelli che escono dal pozzo sono gli stessi angeli caduti
che provocarono la corruzione del genere umano secondo Genesi 6. Di nuovo, la Bestia che era al tempo di
Noè torna in mezzo a noi: questa volta non dal cielo, ma dalle profondità della terra.
Le Locuste

“E fu loro dato il potere non di ucciderli, ma di


tormentarli per cinque mesi; e il loro tormento era come il
tormento dello scorpione quando punge un uomo. In quei
giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno;
desidereranno di morire, ma la morte fuggirà da loro.
Or l'aspetto delle locuste era simile a cavalli pronti alla
battaglia; e sulle loro teste avevano come delle corone d'oro, e
le loro facce erano come facce d'uomini. E avevano capelli
come capelli di donna e i loro denti erano come denti di leone.
Avevano delle corazze come corazze di ferro, e lo strepito delle
loro ali era come lo strepito di molti carri e cavalli lanciati
all'assalto. Avevano delle code simili a quelle degli scorpioni, e
nelle loro code avevano dei pungiglioni nei quali risiedeva il
potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi.
E avevano per re sopra di loro l'angelo dell'abisso, il cui nome in
ebraico è Abaddon e in greco Apollion”.

Le locuste arrivano dopo Apophis, che come abbiamo visto distrugge un terzo della vegetazione del pianeta.
Quando alle locuste viene ordinato di non danneggiare albero o pianta si sta quindi parlando del restante
due terzi di vegetazione mondiale. Il loro scopo è un altro: tormentare con dolori lancinanti tutti quelli che
non sono nati di nuovo, cioè chiunque non abbia il sigillo di Dio.
Un’altra prova del fatto che non si parla di locuste normali è Proverbi 30:27, secondo cui le locuste non
hanno Re: “le locuste, che non hanno re, ma procedono tutte a schiere” mentre queste hanno sopra di loro
il Re dell’abisso, “il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion” che significano distruttore. 236
Ma chi è Apollion?
Si direbbe il generale dei demoni antidiluviani rinchiusi nel Tartaro. Abbadon/Apollion è probabilmente uno
dei principi generali di Satana, secondo la gerarchia di principati, potenze, dominatori e forze spirituali
descritta in Efesini 6:1.
Certamente non si tratta di Donald Trump, nonostante fughino ogni dubbio (per
qualcuno) il taglio di capelli stile Apollo, il biondo platino che ricorda una corona,
gli affreschi di Apollo sul soffitto del loft al 66° piano della Trump Tower e il nome
Trump, che in inglese significa tromba! Non è nemmeno Satana, il quale cade dal
cielo e apre il pozzo con le chiavi, non esce fuori dal pozzo. Non è nemmeno
l’Anticristo, come spiegato al cap. 19. Nel libro di Enoch (vers. Etiope, cap. 9) il capo
dei 200 angeli Grigori, o ‘vigilanti’, che si unirono alle donne si chiama Semyaza. Tra
tutti i candidati si direbbe lui il più probabile, anche se non possiamo esserne certi.
Quanto alle locuste, abbiamo valutato che potesse trattarsi di veicoli militari o di un modello molto creativo
di drone che Giovanni poteva aver descritto con le immagini a sua disposizione nel 1° secolo, ma questa
ipotesi l’abbiamo scartata perché non spiega i seguenti punti: primo, come facciano i droni a uscire dal
Tartaro; secondo, come facciano i piloti a distinguere chi ha il sigillo di Dio e chi no; terzo, come facciano a
tormentare senza mai uccidere; quarto, perché dovrebbero essere agli ordini del Re dell’abisso Abbadon.
Da queste considerazioni ci è sembrato evidente che le locuste sono per forza esseri spirituali e capaci di
vedere nel mondo spirituale ma che si manifestano in un’orrenda forma fisica, come ormai sappiamo che
gli angeli possono fare. Sembrerebbero una sorta di ibridi infernali che combinano insieme il cavallo, l’uomo,
il leone e lo scorpione; o come li chiameremmo oggi, delle CHIMERE.
Il paragone con le chimere è talmente interessante che gli abbiamo dedicato una sezione a parte. Come la
maggior parte della mitologia, anche queste creature leggendarie nascondono probabilmente un
collegamento con il mondo antidiluviano e le loro caratteristiche si applicano sia alle locuste che ai leoni,
che sono la tromba successiva a questa.
Le Chimere

Una delle cose sorprendenti che abbiamo scoperto in questo


studio è l’incredibile presenza di misteri biblici all’interno
dell’archeologia più strana e della mitologia dei primi popoli, in
particolare quella greca. La chimera fa parte di questa mitologia,
e la sua somiglianza coi mostri di Rivelazione è davvero
incredibile.
Secondo la mitologia greca la chimera (a destra) era un mostro
sputafuoco con testa e corpo di leone, una seconda testa di capra
sulla schiena e una coda di serpente da cui usciva altro fuoco. Le …ERA IL MOSTRO DI ORIGINE DIVINA,
raffigurazioni della chimera però variano. Alcune hanno zampe di LEONE LA TESTA, IL PETTO CAPRA, E DRAGO
capra, ali e testa di drago; in araldica ha la testa di donna o di LA CODA; E DALLA BOCCA ORRENDE VAMPE
VOMITAVA DI FOCO:
leone, corpo di capra o d’aquila e coda di serpente. La chimera
E NONDIMENO, COL FAVOR DEGLI DEI,
era considerata un’incarnazione di forze distruttrici e associata a L’EROE LA SPENSE…”
vulcani o tempeste; inoltre, era sempre di origine divina. (Iliade, Canto VI, vv. 223-225)

La versione mediorientale della chimera, la manticora (dal


persiano Mardkhora che significa: mangia uomini) delle
leggende indiane e persiane è ancora più simile ai mostri di
Rivelazione. La manticora (v. immagine a sinistra) ha la testa
deformata di un essere umano, simile a quella di un orco, e
tre file di denti come lo squalo in una bocca orribilmente
grande. Il corpo è quello di un leone dalla folta criniera, ali
e artigli lunghi e affilati. La coda è quella di un enorme
scorpione, il cui pungiglione era in grado di lanciare veleno 237
contro le vittime anche a distanza.
Questa creatura era temuta non solo per la sua letale potenza, ma anche per il suo appetito particolare per
gli uomini. Ora, il fatto che molte leggende e personaggi mitologici attingano al passato più remoto della
storia umana, cioè quello antidiluviano, e si ricolleghino a racconti biblici ci porta a pensare che quelle che
chiamiamo chimere mitologiche non siano altro che memoria dei mostri che l’ibridazione uomo-demone
produsse ai tempi di Noè. Questa ibridazione era probabilmente anche uomo-demone-animale, visto che
Dio ordinava di sterminare anche ogni animale nella terra di Canaan contaminata dai discendenti dei giganti.
Questi mostri ibridi del passato potrebbero essere gli stessi che torneranno negli ultimi 7 anni sotto forma
di ‘locuste’ e ‘leoni’. Le somiglianze sono davvero incredibili.
Prendiamo ad esempio la locusta: un mostro con faccia umana, denti di leone, capelli di donna (o folta
criniera), ali rumorose come quelle degli insetti e coda di scorpione velenoso: la manticora persiana.
I leoni della 6° tromba: cavalieri corazzati che escono dalla schiena di ‘cavalli’ con la testa di leone, una coda
di serpente e fuoco e zolfo che escono da entrambe, bocca e coda: la chimera dell’Iliade.
L’interessante parallelo con la chimera implica che la sperimentazione genetica avvenuta prima del diluvio
coinvolse anche forme di vita animali. Questo fatto è riportato nel Libro del Giusto (o Libro di Jasher)
menzionato nella Bibbia sia in Giosué 10:13 che in 2 Samuele 1:18, e che riporta:

"Dopo che gli angeli caduti si furono uniti alle figlie degli uomini, i figli degli uomini
Insegnarono il miscuglio di animali di diverse specie, per provocare l’Eterno" (4:18).

Anche il settimo libro di Enoch dice che gli angeli caduti peccarono non solo contro gli uomini, ma anche
contro gli animali. In 2 Samuele 23:20 e in 1 Cronache 11:22 c’è poi lo strano riferimento a due uomini ‘come
leoni’ (letteralmente: ari-el, cioè uomini-leone) di Moab, terra che era infettata dalla contaminazione elohim.
La chimera infatti è questo: il risultato di una manipolazione genetica tra varie forme di vita, cucite insieme
nel modo più orripilante possibile. Cosa sensata visto che Satana non ha più la capacità divina di creare nulla
e deve limitarsi a mettere insieme parti della creazione di Dio, deformandola e rendendola oscena.
Questo è il genere di peccato che corruppe il mondo oltre ogni possibilità di redenzione. È anche l’attività
contemporanea di certi laboratori di ricerca, impegnati ad incrociare geneticamente uomini e animali (e
forse anche DNA demoniaco) con chissà quali orrendi risultati. Questo fattore costituisce certamente un
ritorno dei tempi di Noè, anche se di per sé non può costituire la totalità del Grande Inganno in arrivo (v.
cap. 22 sul transumanesimo).
Il fatto che queste particolari chimere, almeno le locuste, escano dall’abisso e non da un laboratorio indica
che si tratta di esseri demoniaci; più precisamente, creature antidiluviane rinchiuse da Dio nel Tartaro in
attesa del giorno del giudizio, l’ultima generazione degli ultimi tempi.

Il Sigillo
Le locuste tormentano gli uomini ma non possono toccare i figli di Dio: quelli cioè che portano il sigillo di Dio
sulla loro fronte. Il primo accenno a questo sigillo in Rivelazione è al capitolo 7, prima delle trombe, quando
un angelo dice: “Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte i
servi del nostro Dio”. Il numero dei segnati in questo contesto ammonta a 144.000 ebrei, maschi, vergini,
irreprensibili (Ap. 14:4-5) di cui parliamo meglio al capitolo 33.
Sappiamo da Giovanni 6:27 che anche Gesù porta questo sigillo: “su di lui [sul Figlio dell’uomo] il Padre, cioè
Dio, ha posto il suo sigillo”. Ma anche tutti i nati di nuovo sono sigillati con lo Spirito Santo:

“il quale ci ha anche sigillati e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2 Corinzi 1:22)
“In lui anche voi… siete stati sigillati con lo Spirito Santo della promessa” (Efesini 1:13)
“E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati” (Efesini 4:30)
238
Anche in Ezechiele 9 troviamo un caso di persone segnate sulla fronte per sfuggire all’imminente ira di Dio:

“…l'Eterno disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fa' un segno sulla fronte degli
uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono nel suo mezzo».
E agli altri disse, in modo che io sentissi: «Passate per la città dietro di lui e colpite; il vostro occhio non
abbia compassione e non usate alcuna pietà. Uccidete fino allo sterminio vecchi, giovani, vergini,
bambini e donne, ma non avvicinatevi a nessuno su cui ci sia il segno; cominciate dal mio santuario»”.

A questo punto della storia ha senso che la distinzione tra salvati e non salvati venga tracciata in base al
sigillo di Dio e non al marchio della Bestia, come avviene in seguito, perché secondo la nostra cronologia,
alla 5° tromba il marchio non è ancora stato imposto.
È possibile che questo ci fornisca un indizio sul vero scopo di queste prime chimere. Al verso 2 è specificato
che a loro fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra: il potere di danneggiare gli uomini
non appartiene alle locuste, ma esse lo ricevono dall’alto. Inoltre, anche il potere di tormentarli senza
ucciderli fu loro dato (v. 5). Quando Satana riceve le chiavi per aprire l’abisso e liberare i demoni-chimere
antidiluviane, tutto avviene secondo i piani di Dio.
Forse, nelle locuste si nasconde una grazia. Non morendo, gli uomini hanno la possibilità di ravvedersi, forse
quando vedranno che la piaga dura esattamente cinque mesi come la Bibbia afferma. Per molti che si
credono salvati, un incontro ravvicinato con una locusta potrebbe essere l’ultima sveglia. A differenza delle
successive piaghe, qui non è specificato che nonostante tutto gli uomini non si ravvedono e questo può farci
supporre che molti avranno nelle locuste una prova tangibile della realtà della Parola di Dio e la possibilità
di scegliere, subito prima che il marchio li condanni in modo irreversibile.
Forse è per questo che Dio manda, in questo periodo, i due predicatori più spettacolari della storia del
mondo.

Il primo guaio è passato; ecco, vengono ancora due guai dopo queste cose.
239
26
I DUE TESTIMONI

Una delle sette visioni di Rivelazione riguarda due testimoni che operano durante gli ultimi sette anni della
storia di questo mondo. Sono descritti in Ap. 11:3-13. Ecco cosa sappiamo di loro:

 profetizzano per 1.260 giorni (tre anni e mezzo)


 Sono i due ulivi/candelabri davanti al Dio della Terra
 Chiunque vorrà far loro del male finirà incenerito
 Potranno causare qualunque piaga vorranno
 Alla fine dei 1.260 giorni, la bestia li ucciderà
 I loro cadaveri saranno esposti a Gerusalemme per tre
giorni e mezzo
 La gente della terra festeggerà per essersi liberata di loro
 Risorgeranno e saliranno in cielo davanti agli occhi di tutti.

“Ma io darò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno milleduecentosessanta


giorni, vestiti di sacco. Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno davanti al Dio della terra.
E se qualcuno vuole far loro del male, esce fuoco dalla loro bocca e divora i loro nemici; e chiunque
vuole far loro del male deve essere ucciso in questa maniera. Essi hanno il potere di chiudere il cielo,
perché non cada alcuna pioggia nei giorni della loro profezia; hanno pure potere sulle acque, per
convertirle in sangue e per percuotere la terra con qualunque piaga, ogni volta che vorranno”.
240
Ed ecco la domanda da un milione di dollari:

Chi Sono?

L’idea generale che ci siamo fatti è che si tratta di Elia ed Enoch. Il motivo principale è perché entrambi sono
stati portati in cielo da Dio e non sono ancora morti. Dato che: “è stabilito per gli uomini che muoiano una
sola volta, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27) l’idea è che anche loro debbano morire almeno una
volta. È chiaro che ci sono state persone morte due volte (Lazzaro, ad esempio) sia nell’Antico che nel Nuovo
Testamento; si può dunque morire fisicamente più di una volta. Il problema sembra sorgere quando
parliamo di uomini che non muoiono affatto, come sarebbe per il caso di Elia ed Enoch.
Si direbbe che l’unica eccezione alla regola della morte sia il rapimento:

“Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento,
in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba”. 1 Corinzi 15:51

Si potrebbe obbiettare che anche Elia ed Enoch furono rapiti, se non per il fatto che per rapimento si intende
specificamente il mistero che coincide con la trasformazione dei corpi all’ultima tromba.
Al momento della resurrezione finale infatti, le anime di quelli che sono in cielo saranno riunite al loro corpo
trasformato affinché siano simili a Gesù: anima eterna in un corpo glorioso. I rapiti dal canto loro hanno il
loro corpo trasformato all’istante, ottenendo così lo stesso risultato (anima eterna in un corpo glorioso) ma
senza passare dalla morte.
Perché questo? Perché per entrare nell’eternità occorre avere un corpo glorioso ed eterno (vv. 52-53):

“la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, poiché bisogna
che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità”.
Il punto è che per ‘resurrezione’ si intende appunto il ricongiungimento dell’anima immortale ad un corpo
glorioso, non semplicemente ad un corpo fisico risorto, come fu per Lazzaro. Quando Lazzaro resuscitò
riebbe in vita il suo corpo mortale, che dopo un certo tempo morì di nuovo. Quel corpo è oggi sepolto o
polverizzato da qualche parte, e verrà rigenerato incorruttibile e glorioso al ritorno di Cristo.
Dunque il rapimento alla fine dei tempi è speciale perché coincide con la speciale resurrezione o
trasformazione del corpo. Nessuno oggi possiede un corpo risorto e glorioso, tranne Cristo!
Infatti 1 Corinzi 15:21-23 stabilisce un preciso ordine per la resurrezione nei corpi gloriosi:

“Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono…
Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo, ma
ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi coloro che sono di Cristo alla sua venuta”.

Prima è risorto Cristo, il quale poi ha dato ai discepoli una piccola dimostrazione delle straordinarie capacità
inter-dimensionali del suo corpo glorioso; poi risorgeranno i salvati alla venuta di Cristo.
Tutte le altre resurrezioni intermedie, prima e dopo Cristo, rigenerano un corpo mortale in un altro corpo
mortale: ad esempio la resurrezione di Tabita fatta da Pietro (Atti 9:36) o quella del ragazzo morto
ascoltando una predica soporifera di Paolo (Atti 20:7) o il bambino resuscitato da Smith Wigglesworth nel
20° secolo: tutta gente risorta prima della venuta di Gesù. Anche prima di Cristo Elia ed Eliseo avevano fatto
risorgere alcuni (es. 2 Re 13:21).
Tuttavia, Cristo è la primizia della resurrezione del corpo mortale in un corpo glorioso, quello che Gesù ha
avuto per primo, quello capace di apparire e sparire, passare attraverso i muri e mangiare (v. cap. 9).
Nessuno ha mai avuto quel tipo di corpo risorto prima di lui e nessuno lo avrà mai dopo di lui, fino alla sua
venuta. Quel tipo di corpo ci sarà dato solo al suono dell’ultima tromba, alla venuta di Cristo, e da quel
momento in poi saremo anime immortali in corpi immortali:

“quando questo corruttibile avrà rivestito l'incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l'immortalità,
allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria»” (v. 54). 241
Diventeremo molto meglio di Highlander. Ma solo alla venuta di Cristo.
Tutto questo significa che Elia ed Enoch si trovano oggi alla presenza di Dio col loro corpo mortale: 2 Corinzi
12:3 afferma che è possibile essere rapiti in paradiso con o senza il corpo. A questo punto devono ancora
morire come tutti, secondo quanto stabilito in Ebrei 9:27. Ecco come forse moriranno:

“E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di
loro, li vincerà e li ucciderà. E i loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che
spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il nostro Signore è stato crocifisso.
E uomini dei vari popoli, tribù, lingue e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo, e non
permetteranno che i loro cadaveri siano deposti nei sepolcri. E gli abitanti della terra si rallegreranno
su di loro, faranno festa e si manderanno doni gli uni agli altri, perché questi due profeti avevano
tormentato gli abitanti della terra” (Ap. 11:7-10).

Una volta morti, risorgeranno e saliranno di nuovo in cielo:

“Ma dopo tre giorni e mezzo lo spirito di vita, che procede da Dio, entrò in loro; essi si alzarono in piedi
e un grande spavento cadde su coloro che li videro. Essi udirono quindi una gran voce dal cielo che
disse loro: «Salite quassù». Così essi salirono al cielo in una nuvola, e i loro nemici li videro” (v. 11-12).

Se i due profeti non sono Elia ed Enoch, allora questi due restano in cielo col loro corpo mortale il quale
verrà trasformato al momento della resurrezione e del rapimento. Potrebbe essere, ma sarebbe
un’eccezione alla regola della morte una volta per tutti tranne che per i rapiti all’ultima tromba.
Per quanto tirata possa sembrare, questa ipotesi è meno problematica di quella di qualunque altro
candidato già morto, ad esempio Mosè.
Se Mosè fosse uno dei due profeti, il suo corpo mortale sepolto e polverizzato da qualche parte dovrebbe
risorgere senza che nessuno pregasse per lui, ad esclusiva opera di Dio, dato che nessuno sa nemmeno dove
sia la sua tomba (Deut. 34:6). Dio non ha mai risuscitato un profeta o un apostolo per svolgere un'opera
secoli o millenni dopo, una pratica che sembra più adatta a uno sciamano o a un sacerdote egizio che alla
chiesa di Gesù.
I parallelismi tra le piaghe d’Egitto e quelle della tribolazione sono abbastanza limitati: su 10 piaghe, solo 4
ricompaiono esattamente in Rivelazione (l’acqua avvelenata, la grandine, le ulcere e le tenebre) ma
soprattutto, Dio può attribuire a chiunque il potere di inviare piaghe sulla Terra. Anche Elia, ad esempio,
pregò per proibire e permettere la pioggia (1 Re 17:1) ma Giacomo 5:17, parlando di quell’evento, ci tiene
a precisare che in questo Elia non aveva niente di speciale rispetto agli altri figli di Dio. Quel potere sugli
elementi e sulle piaghe non è mai stato una prerogativa esclusiva di nessuno in particolare, nemmeno di
Mosè. Dio può attribuire a chiunque, anche a te o a me “il potere di chiudere il cielo affinché non cada
pioggia… di mutare l'acqua in sangue e di percuotere la terra con qualsiasi flagello, quante volte vorranno”.
Dunque il fatto che tutti gli uomini, a parte i rapiti, debbano morire almeno una volta fa pensare che Elia ed
Enoch siano i due profeti che tornano per compiere il loro ministero e poi morire.
Secondo lo stesso ragionamento di prima, alla fine del loro ministero di 1.260 giorni nemmeno Elia ed Enoch
avranno un corpo risorto glorioso perché la loro resurrezione avverrà prima del ritorno di Cristo. Quando la
voce dice: “venite quassù” e loro salgono in cielo, salgono coi loro corpi mortali.
Essi dunque vengono uccisi (la loro prima morte fisica), risorgono come Lazzaro e vengono rapiti di nuovo
in cielo col corpo mortale che avevano prima, in attesa del corpo glorioso che otterranno come tutti
all’ultima tromba, secondo l’ordine stabilito in 1 Corinzi 15:21.
Questo ovviamente a meno che la loro resurrezione non coincida con la venuta di Cristo a Rosh Hashana,
cosa che come vediamo tra poco abbiamo escluso.

Quando Verranno

I due testimoni agiscono per 1.260 giorni e i loro cadaveri restano esposti a Gerusalemme per tre giorni e
mezzo. La parola tradotta come ‘giorni’ è sempre la stessa, quindi il testo intende esattamente quello che 242
dice: operano per tre anni e mezzo e risorgono dopo tre giorni.
Crediamo che agiranno durante la seconda metà dei 7 anni di Tribolazione, a partire da quando l’Anticristo
diventa Führer (Dan. 9:27).
Il primo motivo per cui li collochiamo qui è che quando vengono uccisi tutti si scambiano regali come a
Natale perché: “questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra” (Ap. 11:10). Se la loro morte
avvenisse durante i primi 3 anni, cioè durante le prime 4 trombe, non avrebbe senso dire che la siccità e le
piaghe provocate dai due profeti sono il tormento degli abitanti della Terra. Tra tsunami, meteoriti,
esplosioni vulcaniche, morte di un terzo del mare, avvelenamento di un terzo delle acque dolci, tenebre e
un terzo delle foreste del pianeta ridotte in cenere, resterebbe ben poco spazio per le piaghe dei due profeti
o il sollievo per la loro dipartita.
Se invece i due profeti operano per gli stessi 1.260 giorni dell’Anticristo, tutto ha senso. Infatti, questo
periodo è anche quello che abbiamo definito di stallo climatico (cap. 24) cioè quello in cui il cielo è coperto
di polveri e vapore che schermano un terzo delle radiazioni solari mentre distruggono silenziosamente lo
strato di ozono. Secondo le proiezioni del nostro scenario, dopo 3/4 anni le polveri si depositano, il campo
magnetico collassa e il sole scatena le prime 5 coppe dell’ira, nei 30 giorni successivi ai 1.260 dell’Anticristo.
È in questo periodo di 3 anni e mezzo di relativa tranquillità climatica post-Apophis che i due profeti
diventano il tormento degli abitanti della Terra, vessandoli con la verità e con tutte le piaghe che vorranno.
Il disprezzo del mondo si concentra su di loro perché le loro piaghe si collocano tra le prime 5 trombe e le
prime 5 coppe.
Il secondo motivo riguarda la sequenza dei ‘guai’.
Le locuste sono la 5° tromba e sono anche il primo guaio (Ap. 9:12), al tempo dell’Abominazione. Il “secondo
guaio è passato” quando i testimoni muoiono (Ap. 11:14). Il secondo guaio è quindi contemporaneo della
loro missione. Che cos’è? Subito dopo le locuste e subito prima dei testimoni abbiamo i leoni, i quali sono
passati proprio quando i due testimoni muoiono. Il secondo guaio sono quindi i leoni-chimera.
Da questo capiamo anche che i leoni-chimera operano durante i 1.260 giorni dell’Anticristo.
Ecco lo schema:

Questo funziona anche se consideriamo i due testimoni, e non i leoni, come il secondo guaio. Se il 1° guaio
arriva al tempo dell’Abominazione, il 2° guaio lo segue e i testimoni operano durante il regno dell’Anticristo.
Ricapitolando: Apophis, cioè le prime 4 trombe, arriva per primo. Subito dopo abbiamo le locuste, che come
abbiamo visto escono dall’abisso quando Satana è cacciato dal cielo, cioè a metà della settimana. Le locuste
durano solo 5 mesi; poi abbiamo 1.260 giorni in cui i due testimoni profetizzano, l’anticristo instaura il suo
regno di terrore e in cui troviamo la 6° tromba (i leoni-chimere), cioè probabilmente il 2° guaio.

Quando Risorgono

È possibile che la loro resurrezione, al termine del regno


dell’Anticristo, coincida col ritorno di Cristo e il rapimento?
Benché la voce che dice: “salite quassù” non abbia alcun
parallelo in altre resurrezioni, la narrazione che segue 243
potrebbe anche giustificare quest’idea e quindi l’abbiamo
valutata.
I due testimoni muoiono al capitolo 11, che come abbiamo visto si conclude con le parole: il secondo guaio
è passato; ecco, presto viene il terzo guaio.
Per sapere cosa sia questo terzo guaio dobbiamo però saltare i successivi due capitoli, che contengono
visioni di eventi chiaramente precedenti: la visione della donna e del dragone (cap. 12), quella della Bestia
e del falso profeta (cap. 13) e le prime due visioni del cap. 14, cioè i 144.000 segnati e i tre angeli
annunciatori, uno dei quali avverte di non prendere il marchio.
Dopo questo si parla invece della mietitura/vendemmia, che come vediamo meglio al cap. 29 è proprio il
Giorno del Signore, il giorno della vedetta e del massacro a Yom Kippur. Il terzo guaio deve quindi essere il
Giorno del Signore.
Se il terzo guaio parte a Yom Kippur, quindi con il massacro di Armagheddon, forse allora la fine del secondo
guaio quando essi muoiono coincide proprio col precedente ritorno di Cristo a Rosh Hashana e i due profeti
risorgono insieme a tutti i santi e i rapiti.
Il problema con questa ipotesi però è che si scontra con il modello delle ultime feste e della cronologia di
Daniele che abbiamo costruito. Infatti, tra quando il secondo guaio è passato (la morte dei testimoni) e il
rapimento a Rosh Hashana ci sono di mezzo 30 giorni di coppe dell’ira (vedi schema di seguito).
Ora, se i due profeti muoiono alla fine delle coppe non ha alcun senso che la gente si mandi regali di sollievo
per la loro morte mentre viene arrostita dai raggi solari. Se invece essi muoiono prima delle coppe dell’ira,
allora non risorgono al rapimento.
Sulla base di tutte queste informazioni e del nostro schema, abbiamo concluso che la resurrezione dei due
testimoni non coincide col rapimento, ma lo precede di un mese. I 1.260 giorni dell’Anticristo e quelli del
loro ministero sono perfettamente contemporanei.
Ecco sotto uno schema dei punti raccolti fino ad ora.
I Due Ulivi e i Due Candelabri

Secondo Ap. 11:4, i due testimoni “sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della
terra”. In Zaccaria 4 il profeta ha una visione simile di un candelabro (non due) con a fianco due ulivi.
Perplesso, chiede all’angelo: “Che significano questi due ulivi a destra e a sinistra del candelabro?” (v. 11).
L’angelo risponde: “Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra” (v. 14).
In ebraico, unti è scritto: figli dell’olio.
Nel contesto di Zaccaria si direbbe che i due ulivi siano Giosuè e
Zorobabele, anche se non è chiaro in che senso questi due 244
starebbero di fronte al Dio di tutta la Terra. Entrambi sono già
morti e in Zaccaria non si fa alcun riferimento a due candelabri,
ma soltanto uno (v. immagine a lato).
Secondo alcuni commentatori i due testimoni non sono uomini
specifici, ma piuttosto ‘tipi’ di Zorobabele e Giosuè: Zorobabele
rappresenta lo Stato (poiché era governatore) e Giosuè
rappresenta la religione/chiesa (dato che era sommo sacerdote).
I due testimoni futuri sarebbero quindi la versione moderna di questi due rappresentanti chiesa - Stato.
Ma… un rappresentante di quale Stato? E chi, a parte Cristo, potrebbe mai rappresentare la Chiesa nel suo
insieme? La risposta ad entrambe le domande è, ovviamente, nessuno.
Alcuni dicono che i testimoni sono il Vecchio e il Nuovo Testamento, dato che in entrambi fluisce l’olio dello
Spirito Santo. Altri ancora dicono che i due ulivi sono l’ulivo di Israele e l’ulivo dei Gentili descritti in Romani
11, ma quel passo parla di un ulivo solo, non due: i rami dell’ulivo selvatico (che non sta davanti a Dio perché
non è salvato) vengono salvati e innestati nell’ulivo naturale, nel quale verranno reinnestati anche i rami
naturali quando Israele si convertirà. Quindi, un solo ulivo e una sola radice santa per entrambi i popoli.
In generale, abbiamo scartato queste ipotesi relative a gruppi di persone perché non stanno in piedi e per il
semplice fatto che i due testimoni di Ap. 11 sono chiaramente due esseri umani che predicano, vengono
uccisi, iniziano a decomporsi in mezzo a una piazza, risorgono e salgono in cielo.
La verità è che il riferimento a Zaccaria di Ap. 11:4 non ci è di grande aiuto per comprendere chi sono i due
testimoni; tuttavia, ci aiuta a scartare l’ultima possibile ipotesi sulla loro identità, e cioè che si tratti di due
anonimi discepoli di Cristo contemporanei dell’Anticristo.
Infatti, l’angelo dichiara che i due unti stanno (in questo momento e già dal tempo della visione di Giovanni)
davanti al Signore della terra. Per avere questa caratteristica i due individui in questioni devono essere, da
almeno duemila anni, già morti oppure già rapiti alla presenza di Dio.
La non-morte di Elia e di Enoch resta l’indizio più decisivo a favore di questi due candidati. Tuttavia, non è
l’unico.
Elia è precursore della venuta del Messia. Malachia 4:5 dice infatti: “Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima
che venga il giorno del Signore, giorno grande e terribile”. Un primo adempimento di questa profezia è stato
in Giovanni Battista, una figura di Elia, come disse Gesù: “E se lo volete accettare, egli è l'Elia che doveva
venire” (Matt. 11:14). Ma il grande e terribile giorno del Signore non è quando l’Agnello di Dio è venuto nel
mondo per salvarlo, ma quando il Giudice sterminerà i nemici al termine della tribolazione. Ha senso che
Elia, che ancora non è morto, venga di persona per adempiere questa profezia e morire a Gerusalemme.
Enoch invece è il profeta del tempo antidiluviano.
Il Libro di Enoch è una fonte preziosa di informazioni su quel tempo e per quanto abbiamo potuto verificare,
leggendo tutte e tre le versioni (etiopica, slava ed ebraica) non contiene nulla che contraddica la Parola di
Dio, la Bibbia. Mandare Enoch sulla Terra proprio nel tempo in cui torna la Bestia che era prima del diluvio,
quando Enoch camminò con Dio, sembra non solo verosimile ma decisamente appropriato. Chi meglio di lui
per svelare gli antichi piani del nemico.

245
27
La 6° TROMBA: i LEONI

“Poi il sesto angelo suonò la tromba, e io udii una voce dai quattro corni dell'altare d'oro
che è davanti a Dio, che diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli
che sono legati sul grande fiume Eufrate». Allora i quattro angeli, che erano stati preparati
per quell'ora, giorno, mese e anno, furono sciolti per uccidere la terza parte degli uomini.
E il numero delle truppe di cavalleria era di duecento milioni, e io udii il loro numero.
E così vidi nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano; essi avevano delle corazze color di fuoco,
di giacinto e di zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni e dalle loro bocche usciva fuoco,
fumo e zolfo. Da queste tre piaghe, cioè dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche,
fu uccisa la terza parte degli uomini. Il loro potere infatti era nella loro bocca e nelle loro code, poiché
le loro code erano simili a serpenti che avessero teste e con esse causavano danno”. Ap. 9:13-21

246

Le locuste della 5° tromba tormentano senza uccidere e la loro azione risparmia i figli di Dio; invece, le
creature della 6° tromba uccidono indistintamente un terzo del genere umano.
Ma di quante persone si sta parlando?
Proviamo a fare un calcolo. I cavalieri dei primi 4 sigilli uccidono un quarto degli abitanti della Terra (Ap. 6:8)
con l’azione combinata di spada (violenza) fame, morte e le fiere della terra (demoni).
Ipotizzando che questo dato si concretizzi attraverso le prime 5 trombe, quindi con i due meteoriti di
Apophis e i relativi cataclismi, arrivati alla 6° tromba i leoni uccidono un ulteriore terzo di tutti i sopravvissuti.
Un quarto più un terzo del rimanente significa che il 50% della popolazione iniziale muore.
Le proiezioni attuali ci dicono che nel 2029, l’anno in cui è previsto l’arrivo di Apophis, ci saranno 8,5 miliardi
di persone. I primi 4 sigilli/4 trombe ne uccideranno un quarto: oltre due miliardi, un dato verosimile
considerando lo scenario dei meteoriti coi loro tsunami sulle coste delle Americhe e dell’Asia, le eruzioni a
catena e gli tsunami secondari nell’Atlantico e nei mari chiusi come il Mediterraneo.
Un ulteriore terzo di vittime provocate dalle chimere-leoni significa altri due miliardi di morti durante il
regno dell’Anticristo. La previsione è di un totale di 4,2 miliardi di morti e un residuo di soli 4,3 miliardi prima
delle coppe dell’ira e del Giorno del Signore.
Sono loro, i leoni-chimera, il secondo guaio che si abbatte sugli abitanti della Terra durante la seconda metà
della settimana di Daniele.
Cosa Sono i Leoni

Ma cosa sono queste creature, e che ruolo hanno?


Si tratta di un esercito tremendo di 200 milioni di esseri che, proprio come le precedenti locuste, potrebbero
essere totalmente demoniaci/alieni oppure, come la loro descrizione suggerisce, un mix chimerico. Come
già detto, la loro somiglianza con la classica chimera descritta ad esempio da Omero è davvero inquietante.
Vengono dopo la 5° tromba (le locuste) e rimangono fino alla 7° tromba, quando cioè le coppe dell’ira
mettono fine al dominio dell’Anticristo. Come abbiamo già visto, sembra chiaro che essi agiscono durante i
1.260 giorni del regno dell’Anticristo e sono, per così dire, il suo esercito sovrannaturale.
Uccidono con tre piaghe: fuoco, fumo e zolfo che escono dalla loro bocca e dalla coda. La parola greca per
piaghe, plēgē, non indica tanto malattia o afflizione quanto piuttosto una ferita, un danno fisico visibile. Il
fuoco o laser che esce dai leoni uccide un terzo del genere umano.
I leoni non sembrano fare alcuna distinzione tra non salvati ed eletti ma, vista la loro collocazione durante il
regno dell’Anticristo, è probabile che la loro missione primaria sia quella di dare la caccia a questi ultimi. La
Bibbia afferma più volte che l’Anticristo farà guerra ai santi e li vincerà, proprio come gli ebrei furono dati
nelle mani di Hitler e per la maggior parte morirono nei lager. Non c’è dubbio che una buona parte degli
oltre 2 miliardi di persone uccise alla 6° tromba saranno credenti martiri.
Questo esercito demoniaco è descritto anche al capitolo 2 di Gioele:

“Suonate la tromba in Sion e date l'allarme sul mio santo monte!


Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno dell'Eterno viene, perché è vicino,
giorno di tenebre e di densa oscurità, giorno di nubi e di caligine.
Come l'alba si estende sui monti, viene un popolo numeroso e potente, simile al quale non ci fu
mai alcuno prima, né mai più ce ne sarà per molte generazioni future. Davanti a lui un fuoco divora
e dietro a lui brucia una fiamma. Davanti a lui il paese è come il giardino dell'Eden; e dietro a lui
è un deserto desolato; sì, nulla gli sfugge. Il loro aspetto è come l'aspetto di cavalli, e corrono 247
come veloci destrieri. Essi balzano sulle cime dei monti con un fragore di carri, come il crepitio
di una fiamma di fuoco che divora la stoppia, come un popolo forte schierato in battaglia.
Davanti a loro i popoli si contorcono per il dolore, ogni volto impallidisce.
Corrono come uomini valorosi, salgono sulle mura come uomini di guerra; ognuno procede
per la sua strada senza deviare dal suo cammino. Nessuno spinge il suo vicino, ognuno procede
per il suo sentiero; si slanciano in mezzo ai dardi, ma non sono feriti. Scorrazzano per la città,
corrono sulle mura, salgono sulle case, entrano dalle finestre come un ladro.
Davanti a loro trema la terra, i cieli tremano, il sole e la luna si oscurano
e le stelle ritirano il loro splendore. L'Eterno fa udire la sua voce davanti al suo esercito,
perché il suo campo è molto grande e potente l'esecutore della sua parola.
Sì, il giorno dell'Eterno è grande e assai terribile; chi potrà sostenerlo?”

La prima cosa importante di questa descrizione è che non può trattarsi, come qualche predicatore sostiene,
dell’esercito dei credenti sulla Terra, e questo per tre ragioni principali.
Primo, l’opera di ambasciatori del Regno non include trasformare giardini di Eden in deserti desolati, né ci
si augura che quando ci avviciniamo per portare il Vangelo, possibilmente non entrando dalle finestre come
i ladri, la gente impallidisca e si contorca per il dolore!
Secondo, noi popolo di Dio siamo gli ambasciatori del giorno accettevole, del tempo della salvezza (2 Corinzi
6:2); invece, questo esercito è associato al grande e terribile Giorno del Signore, giorno assai terribile, in cui
la terra e i cieli tremano e il sole e la luna si oscurano, come anche le stelle. Quando l’esercito di chimere-
leoni arriva, Apophis/Assenzio sono caduti sulla Terra già da diversi mesi. Il cielo è davvero oscurato dal
fumo degli incendi, dal vapore e dalle ceneri dei vulcani. Davvero la terra ha tremato e trema ancora e il
sole, la luna e le stelle hanno ridotto il loro splendore di un terzo, come descritto dalla 4° tromba.
Il terzo motivo per cui pensiamo che Gioele stia parlando della 6° tromba di Rivelazione è per le somiglianze
tra le due descrizioni. Il verso 4 dice che il loro aspetto è come l'aspetto di cavalli; non si tratta di cavalieri
normali su cavalli normali, ma di qualcosa che somiglia a cavalli. Inoltre, sputano fuoco: davanti a questo
esercito un fuoco divora e dietro a lui brucia una fiamma, cioè Apocalisse 9:17-18: “dalle loro bocche usciva
fuoco, fumo e zolfo… dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche, fu uccisa la terza parte
degli uomini”. Gioele parla di un esercito numeroso, Giovanni specifica il loro numero: 200 milioni.
Ma se questo esercito è demoniaco, allora perché Dio lo chiama il suo esercito?
La risposta si trova nello stesso verso: potente [è] l'esecutore della sua parola.
Molte volte in passato Dio ha chiamato un esercito empio e distruttore il suo esercito, l’esecutore dei suoi
giudizi su vari popoli, in particolare quello di Israele.
Ad esempio, in Ezechiele 29:20 Dio fa questa sorprendente affermazione parlando del Re Babilonese andato
a distruggere Tiro: “Per la fatica da lui [Nabucodonosor] compiuta contro di essa [Tiro], io gli do il paese
d'Egitto, perché hanno lavorato per me”. È evidente che il sanguinario Re babilonese non aveva idea di
lavorare per il Signore, eppure Dio dice che lo ha fatto. Non solo: per questo Dio, che non è debitore di
nessuno, gli paga anche un salario!
Si può servire inconsapevolmente Dio pur restando nemici di Dio, se così Dio decide. In Geremia 25:8-11 Dio
manda il “suo servo” Nabucodonosor in Israele al dichiarato scopo di seminarvi morte e distruzione; poi, nei
quattro versi seguenti, sempre Dio dichiara l’annientamento totale di Babilonia e del suo Re per i peccati
commessi contro il popolo di Israele!
Lo stesso vale per l’Assiria, in Isaia 10:5-8: “Guai all'Assiria, la verga della mia ira, nelle cui mani c'è il bastone
della mia indignazione! Io la manderò contro una nazione empia e contro il popolo della mia ira. Le
comanderò di saccheggiarlo, di depredarlo e di calpestarlo come il fango delle strade. Essa però non intende
così e nel suo cuore non pensa così, ma ha in cuore di distruggere e di sterminare un gran numero di
nazioni”. Tradotto: tu, Assiria, pensavi di fare una campagna militare di conquista e distruzione, e invece no:
stai lavorando per Dio, eseguendo il suo giudizio, e nemmeno lo sai. Guai a te!
Gli eserciti malvagi sono paragonati a un’arma impugnata dalla mano di Colui che giudica, uno strumento
che il Padrone usa per i propri scopi, ai fini dei quali le reali motivazioni dello strumento sono irrilevanti
(verso 15). 248
Come abbiamo già visto al capitolo 17, distinguere l’ira di Dio dall’ira di Satana non ha, dal punto di vista di
Dio onnipotente, nessun senso. Le motivazioni di Satana sono certamente opposte a quelle di Dio;
nonostante questo, la sovranità di Dio è tale che le intenzioni del nemico non hanno alcun peso nel disegno
del Signore, se non quello di far piombare il castigo sulla testa dei malvagi e raffinare i giusti come l’oro.
L’avversario è sempre e comunque uno strumento nelle mani del Burattinaio.
Dunque, non è niente di nuovo se perfino l’esercito demoniaco al servizio dell’Anticristo lavora, a sua
insaputa, per il Dio del cielo. Il suo compito è fare esattamente ciò che fa: portare distruzione e morte ad un
mondo corrotto e votato allo sterminio, e rendere martiri molti dei figli di Dio.
Esso è l’esecutore della sua parola.
Per concludere la nostra indagine statistica non restava che calcolare il numero dei cavalli/leoni in relazione
a quello degli abitanti presenti sulla Terra all’inizio della loro attività.
Una popolazione residua ipotetica di 6,4 miliardi diviso 200 milioni ci comunica che probabilmente, se i
calcoli e le proiezioni fin qui sono giusti, ci sarà un leone ogni 32 abitanti.
Come termine di paragone, nel 1940 le SS naziste ammontavano a sole 250.000 unità e soggiogarono quasi
tutti gli ebrei che vivevano in Europa prima dell’Olocausto, ben 9 milioni e mezzo di persone. Una SS ogni 38
ebrei. Ovviamente si tratta di un paragone puramente numerico, che non considera nemmeno il fatto che
un ufficiale delle SS era solo un essere umano armato, non una chimera demoniaca ipertecnologica. Come
durante il regime nazista, il ‘corpo speciale’ dei leoni avrà anche l’appoggio di un esercito regolare e di una
popolazione programmata per collaborare con le autorità.
L’esercito dell’Anticristo, di cui queste creature chimeriche faranno parte, avrà anche il vantaggio di un
mondo precedentemente preparato al controllo globale di individui e risorse, già provvisto di identità digitale
obbligatoria, Pass di vario genere e controllo globale di denaro, trasporti e fonti energetiche, nel quale
nascondersi sarà un’impresa davvero ardua.
Per finire, prima di tutto questo Rivelazione dice che vengono sciolti quattro angeli legati sul fiume Eufrate.
I Quattro Angeli

Perché questi angeli sono legati proprio sulle rive o dentro al fiume
Eufrate? La regione dell’Eufrate è chiamata la culla della civiltà: in
essa si trovava il giardino di Eden e possiamo supporre che i capitoli
più antichi della storia umana siano stati scritti in quell’area.
Rivelazione non fornisce informazioni dirette sull'origine di questo
esercito, ma il riferimento all’Eufrate sembra indicare un'invasione
proveniente dall'oriente (il punto di vista è sempre Israele).
Questi angeli non sono gli stessi quattro angeli menzionati al
capitolo 7, che sono angeli con autorità sui venti della terra. I
quattro angeli che trattengono i quattro venti devono attendere
che i 144.000 di Israele vengono sigillati e protetti. Sembrano essere
santi angeli preposti da Dio sul mondo.
I quattro angeli al capitolo 9 invece sono di carattere diverso,
poiché descritti come legati sul grande fiume Eufrate.
Non c'è nessun caso nella Scrittura in cui i santi angeli siano legati; sono sempre gli angeli caduti a subire
questa sorte, come ad esempio in Giuda 6 o in 2 Pietro 2:4. Per quanto ci è dato di sapere dalla Bibbia, ci
sono state solo due ribellioni che possono aver portato alla caduta di questi quattro potenti angeli.
La prima è la ribellione originaria di Satana, che trascinò con sé una parte degli angeli di Dio; la seconda è
quando certi angeli si unirono geneticamente alle figlie degli uomini generando ibridi. Tuttavia, soltanto
della seconda ribellione la Bibbia dice che i colpevoli furono legati e imprigionati (2 Pietro 2:4). È dunque
probabile che anche questi generali diabolici siano tra gli autori originali del Grande Inganno ai tempi di Noè.
Il fatto che vengano sciolti proprio ora dopo essere stati legati per millenni, anzi “preparati per quell'ora,
giorno, mese e anno”, potrebbe essere un ennesimo legame tra il futuro ultimo regno e quello antidiluviano.
249
I quattro legati sul fiume Eufrate sono quindi probabilmente angeli caduti nei tempi antichi, sciolti al suono
della sesta tromba per eseguire questo giudizio. Come le locuste hanno come capo il Re dell’abisso Abbadon,
anche questo esercito di chimere cavallo-leone agisce sotto il comando di quattro generali di Satana.
Nonostante questo: “il resto degli uomini che non furono uccisi da queste piaghe non si ravvide ancora dalle
opere delle loro mani… essi non si ravvidero dei loro omicidi, né dalle loro magie, né dalla loro fornicazione,
né dai loro furti”.
Da questo momento in poi, Rivelazione ripete che gli uomini non si ravvedono. Questo ha senso, perché
l’azione dei leoni della 6° tromba si estende durante il regno dell’Anticristo, in cui la stragrande maggioranza
delle persone prende il marchio e quindi non può più essere salvata.
Per concludere, quando l’esercito demoniaco dell’Anticristo termina il suo lavoro, l’umanità si sarà ridotta
del 50% rispetto all’inizio dei 7 anni finali. Alla fine della 6° tromba, quasi 6 persone su 10 saranno morte e
molte altre imprigionate. Il dato è terrificante, ma in realtà è ancora lontano dal progetto che Dio ci espone
in Isaia 13:12, vale a dire un mondo in cui gli uomini sono diventati più rari dell’oro più introvabile:

“Ecco, il giorno dell'Eterno viene: giorno crudele, d'indignazione e d'ira ardente,


per fare della terra un deserto e sterminare da essa i peccatori…
Renderò l'uomo mortale più raro dell'oro fino,
l'umanità più rara dell'oro di Ofir”.

Il più grande sterminatore di uomini deve ancora arrivare: tra le nuvole, su un cavallo bianco e con la spada
sguainata. Il vero Grande Reset mondiale lo fa Gesù in persona durante le 24 ore di Yom Kippur, il Giorno
delle Espiazioni, l’inizio del Giorno del Signore. Questo giorno si apre con la discesa di Gesù nella valle di
Meghiddo, dove l’Anticristo e il Falso Profeta hanno radunato gli eserciti nei 10 giorni precedenti. Qui si
consuma la prima di una serie di tre ecatombi: quella che è nota come battaglia di Armagheddon.

Il secondo guaio è passato, ma ecco, presto viene il terzo guaio.


28
La 6° COPPA: ARMAGHEDDON
Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul grande fiume Eufrate e la sua acqua si prosciugò
per preparare la via dei re che vengono dal sol levante. E vidi uscire dalla bocca del dragone,
dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane.
Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero,
per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente.
«Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti
per non andare nudo e non lasciar così vedere la sua vergogna».
E li radunarono in un luogo in ebraico detto: «Armagheddon». Ap. 16:12-16

Prima della disfatta totale, Satana tenta la sua ultima, folle mossa: un attacco militare frontale contro il Re
dei re e il suo esercito, che nei 10 giorni tra Rosh Hashana e Yom Kippur è schierato tra le nuvole.
Per radunare tutti gli eserciti del mondo Satana invia tre
spiriti immondi che Giovanni descrive come simili a rane.
Questo è molto interessante. Probabilmente non esiste al
mondo paragone più adatto per descrivere la comune
razza aliena nota come ‘i verdi’. Come le rane, questa razza
aliena (demoniaca) ha grandi occhi neri, è priva di naso e
orecchie visibili, priva di genitali visibili, coi polpastrelli a
ventosa e la pelle viscida di quel verdastro-grigio che
merita a questi demoni il loro nome.
L’immagine a lato mostra bene le somiglianze, che sono 250
davvero notevoli; nel primo secolo, come anche oggi (v.
cap. 9) il paragone più immediato per descrivere questo
tipo di alieno è: simile a una rana. La descrizione fisica che
Giovanni ci fornisce di questi esseri è un’ulteriore
conferma del Grande Inganno demoniaco/alieno.
Gli alieni-demoni escono dalla bocca di Satana (il
dragone), del falso profeta e dell’Anticristo: sono gli inviati
della trinità satanica sulla Terra. Il loro compito è fare
prodigi per convincere i leader del mondo ad attaccare
militarmente un esercito di angeli schierato in cielo.
Bella idea suicida. Possiamo solo ipotizzare gli argomenti che forniranno al mondo per l’apparizione di Gesù
e del suo esercito: in questo, la teoria alienista ci viene in aiuto ancora una volta. Un indizio del perché gli
eserciti del mondo, per quanto ingannati, dovrebbero lanciare missili e proiettili su Gesù e le sue schiere di
angeli visibili in cielo si trova nelle teorie di Sitchin e Biglino, che ci forniscono forse un’idea delle favole che
i demoni-rane racconteranno ai leader del mondo. Naturalmente, quando queste cose avverranno non sarà
certo a Biglino che i media del mondo faranno riferimento: la narrativa verrà direttamente dai leader della
Confederazione Galattica.
Ecco la favola:

Yahwe, altrimenti noto come Gesù Cristo nella tradizione giudaico-cristiana, non è altri che
un potente alieno di un’altra razza, leader malvagio che già in passato ha spodestato gli Anunnaki
per imporre il proprio culto esclusivo e cancellare ogni memoria degli dei venuti dal cielo. Come
la storia dimostra, la sua strategia è sempre la stessa: far massacrare tutti i popoli ‘risvegliati’ dai
Fratelli dello Spazio, strategia che il Vecchio Testamento illustra benissimo nelle imprese genocide del
cosiddetto ‘popolo eletto’ di Israele. Ora, al culmine del Grande Risveglio alieno, il tiranno è tornato:
il dovere di ogni nazione è dunque quello di combatterlo con ogni mezzo.
Ok, detta così sembra davvero inverosimile. Del resto, tutto in Rivelazione suona piuttosto folle se
rapportato alla nostra realtà quotidiana. Ma dobbiamo tenere a mente che, proprio come avviene oggi,
tutto ciò che Rivelazione descrive finirà prima o poi sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo.
Come si fa a radunare carri armati e soldati per combattere un esercito immenso di angeli schierati in cielo
alla cui testa c’è un Re divino a cavallo, come descritto in Ap. 19:19: “vidi la bestia e i re della terra e i loro
eserciti radunati per far guerra a colui che era sul cavallo e al suo esercito”? Quale governo farebbe una cosa
simile? Oggi, forse, sparerebbero un colpo o due per capire se si tratta di qualche esercito alieno. Ma
radunare interi eserciti per annientare delle schiere celesti? Finiamo ai confini della realtà.
Tuttavia, ciò che oggi appare incredibile sarà all’ordine del giorno se gli alieni saranno già tornati anni prima.
Il mondo avrà già superato questo shock e, come già oggi avviene per le situazioni più assurde, la propaganda
mediatica e culturale avrà già reso l’arrivo sulla Terra di una civiltà aliena qualcosa di ‘assimilato’. Secondo
il principio della finestra di Overton, qualunque idea assolutamente inconcepibile può diventare
assolutamente ovvia con la giusta dose di propaganda per la giusta quantità di tempo.
Alla fine della tribolazione, la guerra dei mondi tra razze aliene buone e cattive sarà ormai all’ordine del
giorno. Che c’è dunque di strano se, proprio come la storia alienista insegna, il geloso e dittatoriale alieno
rivale Yahwe, finalmente smascherato, decidere di riprendersi il controllo della Terra? Il Re Gesù Cristo sarà
anche chiamato il Dajjal, l’anticristo islamico; e, per estensione, il nemico numero uno del genere umano.

Quando Sarà

La campagna militare dell’Anticristo ha inizio con la 6° coppa che prosciuga il fiume Eufrate. Questa è una
delle conseguenze delle coppe precedenti, cioè la devastazione provocata dai raggi solari.
Il fiume si prosciuga “per preparare la via dei re che vengono dal sol levante”, cioè da est. Il punto di
riferimento per le coordinate è sempre Israele, quindi si intende ad est di Israele: tutto il medio Oriente,
l’estremo Oriente e la Cina, la Russia e i paesi balcanici.
251
Non saranno loro l’esercito di 200 milioni di uomini a cavallo, dato che questo numero si riferisce all’esercito
demoniaco delle chimere-leoni. Non sappiamo quanti saranno questi soldati, ma sappiamo che tutti i
malvagi del mondo saranno in quell’area il giorno della battaglia. Ecco come la sequenza degli eventi
delineata da Rivelazione si incastra alla perfezione nel nostro schema (Ap. 16:12-18):

 Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché
fosse preparata la via ai re che vengono dall'Oriente [la 6°coppa, un altro effetto del sole].

 E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti
immondi, simili a rane. Essi sono spiriti di demoni capaci di compiere miracoli. Essi vanno dai re di tutta
la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente [mobilitazione globale per
Armagheddon].

 Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e
non si veda la sua vergogna [Rosh Hashana: resurrezione e rapimento].

 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon [nei 10 Giorni di Cordoglio mentre
la pienezza dei Gentili, più tutto Israele, si convertono].

 Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell'aria; e dal tempio uscì una gran voce proveniente dal
trono, che diceva: «È fatto». [Yom Kippur è terminato: tutti i malvagi del mondo sono morti].

 E ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto così forte che da quando gli uomini sono sulla terra non
se n'è avuto uno altrettanto disastroso [la ‘fase B’ del Giorno del Signore: il mega terremoto].

La battaglia di Armagheddon è il primo di tre giudizi contro il mondo e si apre con la raccolta della zizzania
di cui Gesù parla in Matteo 13, e cioè, quelli presi all’improvviso in Matteo 24.
Il Banchetto degli Avvoltoi: Uno Preso, l’Altro Lasciato

Questo massacro è paragonato a un banchetto che Dio prepara per tutti gli uccelli della Terra:

“Poi vidi un angelo in piedi nel sole, che gridò a gran voce dicendo a tutti gli uccelli che volano
in mezzo al cielo: «Venite, radunatevi per il gran convito di Dio, per mangiare le carni di re,
le carni di capitani, le carni di uomini prodi, le carni di cavalli e di cavalieri,
le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi»” Ap. 19:17-18

che riprende Ezechiele 39:17:


“così parla il Signore, Dio: "Di' agli uccelli d'ogni specie e a tutte le bestie dei campi: 'Riunitevi, venite!
Raccoglietevi da tutte le parti attorno al banchetto del sacrificio che sto per immolare per voi, del gran
sacrificio sui monti d'Israele! Voi mangerete carne e berrete sangue”.

In Matteo 24 e Luca 17 Gesù parla di un giorno in cui “due saranno in un campo: uno sarà preso e l’altro
lasciato”. Alla domanda dei discepoli: “dove Signore?”, che evidentemente si riferisce alla persona presa
(l’altra resta nel campo), Gesù risponde: “dovunque sarà il carname, lì si raduneranno le aquile”.
Molti insegnano che questo passo parla del rapimento, una tesi assurda in quanto il testo è molto chiaro nel
dire che chi viene preso finisce al banchetto, non per mangiare ma per essere mangiato. La parola greca
tradotta in Luca come ‘corpo’ è soma, che si riferisce al corpo fisico umano; in Matteo invece, la parola
tradotta ‘carname’ è ptōma, correttamente resa in altre versioni con ‘cadaveri’. Significa appunto corpo
morto, come in Matt. 14:12: “vennero i suoi discepoli, presero il corpo (ptōma) e lo seppellirono” oppure in
Apoc. 11:8-9: “E i loro cadaveri giaceranno sulla piazza… vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo, e
non permetteranno che i loro cadaveri siano deposti nei sepolcri (ptōma in tutti e tre i casi)”. Inoltre, la
parola tradotta con aquile è il greco aetoi, meglio reso come avvoltoi. Del resto, i cadaveri sono
notoriamente il piatto preferito di questi animali, mentre le aquile prediligono la caccia a prede vive.
252
Dire che qui si parla del rapimento, tacendo sul fatto che la destinazione dei presi è dove si accumulano dei
cadaveri mangiati dagli avvoltoi, oppure delirare che essi finiscono “in cielo perchè lì le aquile volano”
significa insultare la sintassi, la coerenza, la logica, l’intelligenza degli ascoltatori e la Parola di Dio.
Ecco il vero significato di Matteo 24:40 e Luca 17:37:

Alla venuta del Figlio dell’Uomo, due saranno in un


campo: uno dei due sarà preso e portato dove
si raduneranno i cadaveri umani mangiati
dagli avvoltoi, secondo le profezie di Ezechiele 39:17
e Apocalisse 19:17-18 sul Giorno del Signore.
È interessante notare che l’unico dettaglio temporale che la Bibbia fornisce per questo evento è in Luca
17:37: “in quella notte”. Non dice in quel giorno, bensì in quella notte. Perché? Secondo il calendario ebraico,
ciascuna festa inizia al tramonto del giorno precedente. Yom Kippur inizia al tramonto. Questa immagine si
collega direttamente alla parabola in Matteo 13, in cui gli angeli sono istruiti a prelevare prima i malvagi e
solo dopo i giusti: “al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: raccogliete prima la zizzania” (v. 30). È in
quella notte, all’inizio di Yom Kippur, che Gesù manda i suoi angeli a raccogliere la zizzania.
Ma perché questo rapimento di massa dei malvagi? Quando Giovanni dice che gli uomini si nascondono
nelle caverne e nelle fenditure delle rocce dopo aver visto in cielo il segno del Figlio dell’Uomo seduto alla
destra del Padre (Ap. 6:16) possiamo immaginare migliaia di persone che si rifugiano in bunker sottoterra o
dentro le montagne. Molti di loro si saranno già rintanati per sfuggire ai letali raggi solari delle coppe e alle
prime avvisaglie dell’imminente mega-terremoto. Comunque sia, né la gente comune che cerca
disperatamente un riparo, né i ricchi e i potenti nei loro lussuosi rifugi potranno sfuggire al giudizio. Tra i
soldati che le rane-aliene radunano ad Armagheddon di certo non ci saranno persone del calibro di Bill Gates,
Putin o Soros, ammesso che siano ancora vivi. Ovunque si saranno nascosti, ci sarà un angelo pronto a
stanarli dal loro bunker per portarli al luogo del giudizio, insieme al resto di tutta la zizzania del mondo.
Dove Sarà

La battaglia più epica e rapida della storia prende il nome dal luogo ebraico in cui si svolge. Armagheddon
significa, letteralmente in ebraico, Har (monte) + Meghiddo, cioè il monte di Meghiddo, un monte che dà il
nome alla grande valle sottostante e che si trova a nord di Gerusalemme. Un altro nome per questa grande
valle è Valle di Izreel che ne designa la parte centrale, mentre una versione greca successiva la rinomina
“piana di Esdraelon”. Eccola nell’immagine qui sotto:

253

La valle di Izreel, cioè la parte centrale compresa tra le catene montuose dei monti Tabor, Meghiddo e
Carmelo, ha una superficie di circa 380 chilometri quadrati; l’intera vallata comprensiva della regione
costiera è quindi molto grande, abbastanza per accogliere un immenso esercito.
Notiamo anche che la valle si restringe costeggiando la Giordania lungo la cosiddetta ‘West Bank’ fino a
Gerusalemme, consentendo così ad un eventuale esercito di arrivare fino alle porte della città. Qui, subito
fuori da Gerusalemme, si trova la valle di Giosafat e, ancora più a sud, una località chiamata Bozrah (oggi
Basira o Busaira, in Giordania).
Il Signore passerà da entrambe prima di riporre la sua spada nel fodero. I cadaveri e gli avvoltoi di questo
macabro invito a pranzo di Dio non saranno solo ad Armagheddon, ma nell’area di 1200 stadi che va da
Meghiddo fino al nord della Giordania, come vediamo meglio tra poco.

Come Sarà

Rivelazione descrive in due parole il modo in cui Gesù distruggerà gli eserciti dell’Anticristo. In effetti, quella
di Armagheddon è una vittoria talmente lampo che non è nemmeno corretto definirla una battaglia; non ci
sarà nessuna battaglia. Il termine ‘guerra’, in greco polemos, è a volte tradotto come ‘battaglia’ ma si traduce
più correttamente come guerra o campagna militare. Il termine per ‘battaglia’ esiste ed è mache, usato ad
esempio in Giacomo 4:1, ma non qui.
Ergo: Satana organizzerà una massiccia campagna militare per quella che si risolverà senza nemmeno uno
scontro, con la distruzione istantanea dei nemici del Figlio dell’Uomo, a un semplice schiocco delle sue dita.
Gesù sfodera la spada e uccide tutti all’istante, e questo è quanto.
Ecco la succinta descrizione (Ap. 19:19-21):

“E vidi la bestia e i re della terra coi loro eserciti radunati per far guerra contro colui
che cavalcava il cavallo e contro il suo esercito. Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta…
il resto fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che cavalcava il cavallo,
e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni”.

Dopo la vittoria lampo di Cristo, festeggiata dal banchetto degli avvoltoi, l’Anticristo e il falso profeta
vengono presi e gettati nel lago di fuoco senza troppe cerimonie:

“Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa,
con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia
e quelli che avevano adorato la sua immagine; questi due furono gettati vivi
nello stagno di fuoco che arde con zolfo” (v. 20).

Al termine dei 10 Giorni di Cordoglio, tutti gli uomini ancora vivi del mondo saranno radunati in quest’area
e riceveranno la visita del Re: prima la zizzania, poi il grano. A Yom Kippur Gesù scende dal cielo e fa piazza
pulita della zizzania nella valle di Meghiddo.
Ma il grande e terribile Giorno del Signore non finisce con lo sterminio degli eserciti ad Armagheddon. Anzi,
è appena cominciato.
Vediamo dunque le altre due tappe di queste gloriose 24 ore di Yom Kippur, l’inizio del Giorno del Signore.

254
255
29
Il GIORNO del SIGNORE e YOM KIPPUR

Il rapimento è avvenuto, i dieci Giorni di Cordoglio sono scaduti. È arrivato il momento di distruggere quelli
che distruggono la terra. È giunto il giorno di Yom Kippur. Vediamo le sue caratteristiche principali.

Il Nome
Yom Kippur ha acquisito nel tempo una serie di nomi. I suoi nomi biblici sono Yom HaKippurim ("Il Giorno
delle Espiazioni") e Shabbat Shabbaton ("sabato dei sabati"). In seguito Yom Kippur viene chiamato Yoma
(aramaico per "Il Giorno"). È anche chiamato Yoma Rabbah ("Il Grande Giorno") e Tzoma Rabbah ("Il Grande
Digiuno"). Infine, gli ebrei hanno iniziato a chiamare Yom Kippur: Yom HaDin, "Il Giorno del Giudizio".
Tuttavia, Yom Kippurim significa letteralmente: Giorno delle Espiazioni. La radice della parola ebraica Kippur 256
è kafar, che deriva probabilmente dalla parola kofer che significa riscatto. Ha un significato equivalente a
redimere e fa riferimento al sangue sacrificale che veniva offerto nel Luogo Santissimo per espiare i peccati
del popolo (Levitico 16), poi compiutosi nel sangue di Cristo.
In chiave futuristica, il nome allude alle due grandi espiazioni: quella verso tutti coloro che invocano il sangue
di Gesù e si ravvedono, e quella verso tutti i malvagi impenitenti che vengono spazzati via dalla Terra,
pagando col loro stesso sangue per i loro peccati. Avviene di loro ciò che il Signore dice: “Certamente, questo
peccato non sarà espiato per voi finché non sarete morti”. (Isaia 22:14)

La Storia
La storia di questa festa risale a Mosè. Dopo il grave peccato del vitello d'oro, Mosè spezzò le tavole della
Legge e tornò sul monte Sinai mentre il popolo faceva cordoglio. Dopo 40 giorni Dio accettò la penitenza del
popolo e Mosè scese dal monte con le nuove tavole, proprio il 10 del mese di Tishri, il giorno di Kippur. Yom
Kippur è dunque il giorno per espiare i peccati commessi nel corso dell'anno, sia nei confronti di Dio che
verso gli uomini.
Il Giorno dell'Espiazione è anche un tempo di suggellamento. Il comune saluto ebraico all’alba del Giorno di
Kippur è infatti: "Possa Dio Onnipotente sigillarti per un nuovo anno!". Ancora oggi, questa è la festività più
sacra di tutto il calendario ebraico e Israele sospende tutte le attività mondane per stare in penitenza davanti
a Dio. Secondo le prescrizioni del Signore, chiunque non si umilia a Yom Kippur viene ‘tagliato fuori’ da
Israele (Lev. 23:29-30): ogni singola persona è suggellata per la vita o per la morte.
Nell’anno del ritorno del Messia, a Yom Kippur, il tempo del cordoglio scade e Gesù appare in un fuoco
fiammeggiante per fare vendetta dei suoi nemici (2 Tess. 1:8). Yom Kippur è l’ultimo dei Giorni di Cordoglio
iniziati appunto con Rosh Hashana. È anche il precursore della Festa delle Capanne, la più gioiosa di tutte. Il
giorno di Yom Kippur infatti, che inaugura il Grande e Terribile Giorno del Signore, è l’ultimo atto prima
dell’inizio del Millennio solo 4 giorni dopo, a Sukkot.
Azazel
Un'altra caratteristica unica di Yom Kippur era il cosiddetto capro espiatorio. Il termine originale ebraico si
riferisce ad Azazel, una delle due capre coinvolte nel rituale del Sommo Sacerdote (Lev. 16:26). La prima
veniva sacrificata mentre Azazel era scacciata nel deserto. È opinione comune che Azazel simboleggi Satana
cacciato nel deserto, dimora degli spiriti malvagi. Mentre gli israeliti guardavano il capro scomparire
dall'accampamento, credevano per fede che i loro peccati fossero rimossi.
Anche questa simbologia si realizza alla fine della Tribolazione, proprio a Yom Kippur. Infatti, subito dopo
Armagheddon Dio manda un solo, semplice angelo a prendere Satana, incatenarlo e rinchiuderlo per mille
anni nell’abisso del Tartaro. Satana non è ancora distrutto per sempre ma tolto di mezzo, proprio come la
capra Azazel: per un tempo, scompare dalla vista degli uomini.

Il Tabernacolo
La Scrittura dedica più spazio al Giorno dell'Espiazione che al
racconto della Creazione. Tra tutte le volte che il termine chiave
espiazione viene usato in relazione al tabernacolo, più della metà di
queste si trova al capitolo 16 di Levitico, che descrive appunto il
rituale di Yom Kippur.
Questo giorno e il Tabernacolo erano inscindibili e soltanto a Yom
Kippur il sommo sacerdote era autorizzato ad entrare nel Luogo
Santissimo in cui si trovava l’arca, con del sangue, per fare
l’espiazione per i peccati.
Il luogo santo, il luogo santissimo e tutto il popolo in quel giorno erano purificati dalla colpa di tutti i loro
peccati (Lev. 16:16,19,33-34). In effetti, non esiste niente di meglio del giorno di Yom Kippur per
rappresentare il gran Giorno del Giudizio: pentimento, espiazione, Tabernacolo, sangue, destino eterno.
Solo in un altro punto della Scrittura troviamo i termini chiave del Giorno dell'Espiazione tutti collegati 257
insieme (peccato, trasgressioni, iniquità, espiazione, santuario, Luogo Santissimo) e cioè nel libro di Daniele.
Il tempio è un tema ricorrente nelle visioni di Daniele, sia nelle parti narrative (v. Dan. 1:1-2; 5:2-5) che nelle
principali profezie (Dan. 8:13-14; 9:24-27; 11:31; 12:11). L’espiazione di Yom Kippur è direttamente collegata
al Tempio, in particolare al sacrificio, al Sommo Sacerdote e al Luogo Santissimo in cui si trovava l’arca.
Questo spiega perché, subito prima del Giorno del Signore, Giovanni vede nella visione l’arca del patto:

“Allora si aprì nel cielo il tempio di Dio e in esso apparve l'arca del suo patto,
e ci furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine”.

Ci siamo domandati perché Giovanni abbia visto l’arca del patto e il Tabernacolo in cielo, dato che il tempio
di Dio oggi siamo noi, la sua Chiesa. Perché rappresentare un simbolo del Vecchio Testamento subito dopo
il ritorno di Cristo?
La prima motivazione è che il tempio esiste da sempre nei luoghi celesti e quello che Salomone fece a
Gerusalemme ne era soltanto una copia, una replica la cui costruzione doveva seguire scrupolosamente le
indicazioni di Dio (Esodo 25:40, Ebrei 8:5). Il tempio e l’arca esistono ancora oggi nel cielo, e Giovanni li vede
nella sua visione. Sia il tempio che le feste di Dio sono ombra di cose celesti che ci trasmettono realtà
profonde e indizi sul futuro (Col. 2:11).
Il secondo motivo è che il tempio e il giudizio sono strettamente collegati tra loro e il filo che li unisce,
l’indizio che troviamo in questa visione, è appunto il giorno di Yom Kippur. Questo è il solo giorno in cui il
sommo sacerdote entrava non solo nel tempio ma nel luogo santissimo, cioè la speciale sezione del tempio
che custodiva l’arca dell’alleanza. Se dunque Dio avesse voluto mettere nella visione un indizio di Yom
Kippur, non avrebbe potuto scegliere niente di più chiaro del tempio e dell’arca.
A Yom Kippur Cristo, il Sommo Sacerdote e Re, pigia il tino dell’ardente ira di Dio. È arrivato il momento di
distruggere quelli che distruggono la terra.
La Distruzione degli Empi: il Giorno del Signore

Con Yom Kippur inizia il Giorno del Signore, conosciuto anche come il giorno del grande massacro. Ecco
alcune descrizioni di questo giorno:

Sofonia
“«Io farò interamente scomparire ogni cosa dalla faccia della terra», dice l'Eterno. «Farò scomparire
uomini e bestie, farò scomparire gli uccelli del cielo e i pesci del mare, le cause di peccato assieme agli
empi, e sterminerò l'uomo dalla faccia della terra», dice l'Eterno. …
Il giorno del Signore è vicino, è vicino e giunge in gran fretta. Il suono del giorno del Signore è amaro;
allora l'uomo valoroso griderà forte. Quel giorno è un giorno di ira, un giorno di calamità e angoscia, un
giorno di distruzione e desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e fitta oscurità,
un giorno di squillo di tromba e di allarme contro le città fortificate e contro le alte torri. Farò venire
l'avversità sugli uomini ed essi cammineranno come ciechi, perché hanno peccato contro l'Eterno; il loro
sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi. Né il loro argento né il loro oro li
potrà liberare nel giorno dell'ira del Signore; anzi tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia,
perché egli compirà certamente una completa distruzione di tutti gli abitanti del paese”. (1:2-18)

Gioele
“Ahimè, per quel giorno! Poiché il giorno del Signore è vicino; sì, verrà come una devastazione
dall'Onnipotente… Suonate la tromba in Sion e date l'allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli
abitanti del paese, perché il giorno del Signore viene, perché è vicino, giorno di tenebre e di densa
oscurità, giorno di nubi e di caligine”. (1:15, 2:1)

Amos 258
“Guai a voi che desiderate il giorno del Signore! Che sarà mai per voi il giorno del Signore? Sarà un giorno
di tenebre e non di luce. Sarà come quando uno fugge davanti a un leone e s'imbatte in un orso; o entra
in casa, appoggia la mano alla parete e un serpente lo morde. Il giorno del Signore non è forse tenebre
e non luce, molto tenebroso e senza alcun splendore?” (5:18)

Ezechiele
“Figlio d'uomo, profetizza e di': Così dice il Signore, l'Eterno: Gemete: "ahimè, il giorno!". Poiché il
giorno è vicino, è vicino il giorno del Signore; sarà un giorno di nuvole, il tempo delle nazioni”. (30:3)

“Nel mio furore farò scatenare un vento tempestoso, nella mia ira farò cadere una pioggia scrosciante e
nel mio furore delle pietre di grandine per un completo sterminio”. (13:13)

Isaia
“Poiché il giorno del Signore degli eserciti verrà contro tutto ciò che è orgoglioso e altero, e contro tutto
ciò che si innalza, per abbassarlo… L'alterigia dell'uomo sarà abbassata e l'orgoglio degli uomini eminenti
sarà umiliato; soltanto l'Eterno sarà esaltato in quel giorno. Gli idoli saranno interamente aboliti.
Gli uomini entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra davanti al terrore dell'Eterno e
allo splendore della sua maestà, quando si leverà per far tremare la terra. In quel giorno gli uomini
getteranno ai topi e ai pipistrelli i loro idoli d'argento e i loro idoli d'oro, che si erano fabbricati per
adorarli, per entrare nelle fenditure delle rocce e nei crepacci delle rupi davanti al terrore dell'Eterno e
davanti allo splendore della sua maestà, quando si alzerà per far tremare la terra”. (2:12, 17-21)

“Il Signore, l'Eterno degli eserciti, compirà lo sterminio decretato in mezzo a tutta la terra”. (10:23)
“Urlate, perché il giorno del Signore è vicino; esso viene come una devastazione da parte
dell'Onnipotente. Perciò tutte le mani saranno fiacche e ogni cuor d'uomo verrà meno. Saranno colti da
spavento, spasimi e dolori li prenderanno, si contorceranno come una partoriente, si guarderanno l'un
l'altro sbigottiti, le loro facce saranno facce di fuoco.
Ecco, il giorno del Signore viene: giorno crudele, d'indignazione e d'ira ardente, per fare della terra un
deserto e sterminare da essa i peccatori. Poiché le stelle del cielo e le loro costellazioni non faranno più
brillare la loro luce; il sole si oscurerà al suo sorgere e la luna non diffonderà più la sua luce.
Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro iniquità; metterò fine all'alterigia dei superbi
e abbatterò l'arroganza dei tiranni. Renderò l'uomo mortale più raro dell'oro fino, l'umanità più rara
dell'oro di Ofir. Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo a causa dell'indignazione
del Signore degli eserciti nel giorno della sua ira ardente”. (13:6-13)

“Terrore, fossa e laccio ti sovrastano, o abitante della terra. E avverrà che chi fuggirà di fronte al grido di
terrore cadrà nella fossa, e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché dall'alto si apriranno le
cateratte e le fondamenta della terra saranno scosse. La terra si schianterà tutta: la terra si screpolerà
interamente, la terra traballerà violentemente. La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una
capanna. Il suo peccato pesa su di essa, cadrà e non si rialzerà più.
In quel giorno avverrà che l'Eterno punirà in alto l'esercito di lassù, e giù sulla terra i re della
terra; saranno radunati insieme, come carcerati in una prigione sotterranea; saranno rinchiusi in un
carcere e, dopo molti giorni, saranno puniti. La luna sarà coperta di confusione e il sole di vergogna,
perché l'Eterno degli eserciti regnerà sul monte di Sion e in Gerusalemme. (24:17-23)

Zaccaria
“In quel giorno… l'Eterno, il mio Dio verrà, e tutti i suoi santi saranno con te. In quel giorno
avverrà che non ci sarà più luce; gli astri luminosi si oscureranno. Sarà un giorno unico, che è conosciuto
dall'Eterno; non sarà né giorno né notte, ma verso sera vi sarà luce”. (14:6-7) 259
Da queste descrizioni si comprende facilmente che il Giorno del Signore non è il periodo di 7 anni della
Tribolazione, né gli ultimi 3 anni e mezzo, e nemmeno le coppe dell’ira che si abbattono sul regno
dell’Anticristo. La caratteristica principale di questo giorno, a parte l’oscurità, è il fatto che il Signore punisce
i Re del mondo, la terra trema e tutti gli uomini vengono sterminati. Anzi, non soltanto gli uomini che hanno
peccato, ma anche tutte le cause di peccato e tutti gli idoli. Il Signore prima spazza via gli uomini empi (in 24
ore), poi cancella ogni traccia della civiltà umana dalla superficie della Terra (nei 4 giorni seguenti). Questo
avviene, come vedremo, col dislocamento della crosta terrestre.
Leggiamo anche: “Sarà un giorno unico… non sarà né giorno né notte, ma verso sera vi sarà luce”. Da questo
comprendiamo che il Giorno del Signore si riferisce, almeno al suo inizio, ad un singolo giorno di 24 ore,
proprio come Yom Kippur è l’unica festa d’autunno a durare esattamente 24 ore. Il fatto che non sarà né
giorno né notte si deve alla 5° coppa che ricopre il mondo di tenebre. Forse, forti venti che preannunciano il
dislocamento faranno sì che nel punto di osservazione, a Gerusalemme, ci sia luce verso sera.

Il Giorno del Signore è dunque composto


da un primo giorno di 24 ore, cioè Yom
Kippur, che parte con la distruzione degli
eserciti ad Armagheddon, prosegue col
massacro di Bozrah e si conclude nella valle
di Giosafat, uccidendo di fatto ogni
uomo e donna non salvati.
Dopo questo, dà inizio al dislocamento
terrestre per i successivi 4 giorni.

Torniamo ora agli eventi del giorno di Yom Kippur e agli altri suoi due, incredibili appuntamenti.
La Resa dei Conti dopo Meghiddo

Dopo Armagheddon abbiamo altre due località in cui Gesù passa per compiere la sua vendetta: la prima è
Bozrah in Giordania (l’antica Edom), l’altra è la valle di Giosafat appena fuori dalle mura di Gerusalemme.
Sappiamo che i combattimenti iniziano nella Valle di Meghiddo, da dove il Signore scende per distruggere
gli eserciti dell’Anticristo radunati di fronte a Lui in conseguenza della 6° coppa (Ap. 16:14-16, 19:19).
Da questo momento in poi, il massiccio spargimento di sangue inizia a spostarsi verso sud.
Il fatto che Gesù compie diverse tappe è anche chiaro dalle descrizioni della sua seconda venuta, che
delineano eventi diversi: la discesa di Gesù a Meghiddo, la discesa sul Monte degli Ulivi (Zaccaria 14:4) e la
discesa su Edom (Isaia 34:5), un nome che indica forse gli stati arabi e dei quali la città di Bozrah appare
rappresentativa.
A Meghiddo Gesù scende per distruggere gli eserciti e gettare Anticristo e falso profeta nello stagno di fuoco,
a Bozrah egli distrugge Edom e separa gli ebrei ribelli da quelli che entrano in Israele mentre nella valle di
Giosafat Egli siede per giudicare le nazioni.
Si tratta di eventi molto diversi tra loro anche se il risultato finale è simile, cioè la morte di tutti i nemici.
L’immagine utilizzata per tutti è quella della vendemmia o dell’uva schiacciata nel tino dell’ira di Dio.
Per capire la loro correlazione ci viene in aiuto Rivelazione, che ci mostra questa vendemmia al capitolo 14:

“Poi vidi una nuvola bianca, ed ecco sulla nuvola stava seduto uno simile a un Figlio d'uomo, il quale
aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce tagliente.
Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che sedeva sulla nuvola: «Metti mano alla
tua falce e mieti, poiché l'ora di mietere è venuta e perché la messe della terra è matura». Allora colui
che sedeva sulla nuvola lanciò la sua falce sulla terra, e la terra fu mietuta.
Poi un altro angelo uscì dal tempio, che è nel cielo, avendo anch'egli una falce tagliente. E un altro
angelo, che aveva potestà sul fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce
tagliente, dicendo: «Metti in azione la tua falce tagliente e vendemmia i grappoli della vigna della terra, 260
poiché le sue uve sono mature». Allora l'angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della
terra e gettò l'uva nel gran tino dell'ira di Dio.
Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì tanto sangue che giungeva fino alle briglie dei cavalli,
per una distanza di milleseicento stadi”. (v. 14-20)

La prima cosa che notiamo è che la falce viene lanciata sulla Terra per due volte: una per mietere e una per
vendemmiare.
La prima volta la Terra viene mietuta, un termine che ha a che fare coi raccolti dei campi, la messe della
terra, la zizzania che gli angeli hanno portato nel luogo del massacro (Matteo 13).
La seconda falce vendemmia la vigna della Terra e il testo specifica che il tino viene pigiato fuori dalla città,
cioè Gerusalemme.
Sia la mietitura che la vendemmia corrispondono allo sterminio dei malvagi. Anche nel passo di Gioele 3:13
che parla della valle di Giosafat vediamo il doppio riferimento alla messe matura e al tino che trabocca in
riferimento a tutti i malvagi:

“Mettete mano alla falce, perché la mèsse è matura. Venite, scendete,


perché il torchio è pieno, i tini traboccano, poiché grande è la loro malvagità”.

Dunque il giudizio riguarda indistintamente tutti i malvagi del mondo, ma avviene in più fasi.
Anche se il tino di sangue di Apo. 14 potrebbe rappresentare il massacro nella valle di Giosafat, un’analisi
più attenta rivela che esso si riferisce all’insieme di tutti gli uccisi da Gesù nel giorno di Yom Kippur. Infatti,
il verso 20 sul fiume di sangue ci fornisce altre due cruciali informazioni.
Il Fiume di Sangue: Quanti e Dove

Quando il tino viene pigiato fuori da Gerusalemme, quindi


nella valle di Giosafat, comprendiamo che il vino è il sangue
degli uccisi dal Signore: un fiume di sangue.
Molti ritengano che questa sia solo un’iperbole. In realtà le
misure fornite da Giovanni corrispondano a due dati molto
reali: il numero dei morti e il luogo del massacro.
Ecco un calcolo approssimativo per capire di quanti morti si
sta parlando.
Lo stadio (in greco σταδίων, stadiōn) corrispondeva a 185 metri, per cui la lunghezza totale del fiume di
sangue è di 296 chilometri. Di questo fiume conosciamo quindi la lunghezza. Conosciamo anche la
profondità, che in base alla normale altezza della briglia di un cavallo (considerata come il morso di un cavallo
in piedi) è all’incirca 120 centimetri. Un adulto ha in media 4,5 - 5,5 litri di sangue, consideriamo una media
di 5. Ci manca un dato, quello della larghezza del fiume; dobbiamo quindi procedere per ipotesi con i dati a
disposizione. Per riempire un fiume lungo 296 chilometri, profondo un metro e venti e largo, ad esempio,
20 metri occorrerebbe il sangue di oltre un miliardo e 300 milioni di esseri umani1.
Se queste cifre vanno prese alla lettera - e non c’è motivo di pensare altrimenti - allora è chiaro che Dio sta
parlando dell'uccisione di tutta l'umanità non rigenerata; un massacro immane all’interno di un’area molto
circoscritta.
Questo dato è realistico anche se confrontato con le proiezioni precedenti. Abbiamo detto al cap. 27 che
alla fine della 4° tromba, Apophis, l’umanità si è ridotta di 1/4. Durante il regno dell’Anticristo i leoni
uccidono un altro terzo degli uomini, riducendo così l’umanità del 50% in soli 3-4 anni. Restano teoricamente
poco più di 4 miliardi di persone che devono ancora passare attraverso tutte le prime 5 coppe dell’ira.
Le piaghe da radiazioni, la morte di tutto il mare, di tutta la vegetazione e degli animali, l’avvelenamento di
261
tutta l’acqua potabile e infine il sole che brucia vivi gli uomini rendono probabile la morte di un ulteriore 50-
60% della popolazione mondiale. Restiamo con una stima ottimistica di 1,5 - 2 miliardi; tolti i rapiti e tolti gli
ebrei e i Gentili che si convertono dopo Rosh Hashana, tutti gli altri vanno a gonfiare i flutti di questo fiume.
Il resto delle Scritture conferma esattamente questo.
Questi 296 chilometri, o 1.600 stadi, del fiume di sangue sono infatti la distanza che va dalla Valle di
Meghiddo fino a Bozrah, in quella che anticamente era nota come Edom (cioè la Giordania). Quest’area è
quella in cui gli angeli hanno portato tutta la zizzania del mondo, proprio a questo scopo (v. sotto):
Se ora stai pensando che i restanti 2 miliardi di esseri umani non entrerebbero mai in quest’area, può essere
utile sapere che se tutti noi oggi (7 miliardi di persone) fossimo radunati con un metro quadro di spazio a
testa, quindi meno dell’affollamento di un autobus nell’ora di punta, non copriremmo nemmeno la
superficie della Corsica (183 km di lunghezza).
Restava da capire se Gesù, dopo Meghiddo, va prima a Bozrah e poi nella valle di Giosafat a Gerusalemme,
oppure il contrario. Dopo aver analizzato vari passi su questo argomento abbiamo concluso che l’ipotesi più
probabile, confermata dalla maggior parte delle profezie, è la prima: il percorso di Gesù da Meghiddo è
Bozrah – Gerusalemme.
Seconda Tappa: Bozrah

Bozrah è chiamato da Isaia il luogo dove il Signore pigia il torchio.


Il primo indizio del fatto che Gesù va prima a Edom si trova in Isaia 63:1-6, in quella che sembra un’intervista
tra la sentinella a Gerusalemme e il Signore di ritorno dalla sua spedizione omicida a sud:

- S: “Chi è costui che viene da Edom, da Bozrah, con le vesti tinte di scarlatto? Costui, splendido nella
sua veste, che procede nella grandezza della sua forza?
- G: «Sono io che parlo con giustizia e sono potente nel salvare».
- S: Perché la tua veste è rossa e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel tino?
- G: «Il tino l'ho pigiato da solo e dei popoli nessuno è stato con me. Li ho pigiati nella mia ira e li ho
calpestati nel mio furore. Il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti e ho macchiato tutti i miei abiti.
Poiché il giorno della vendetta era nel mio cuore e l'anno della mia redenzione è giunto. Guardai, ma
non c'era nessuno che mi aiutasse; rimasi stupito che nessuno mi sostenesse. Allora il mio stesso
braccio mi ha salvato e il mio furore mi ha sostenuto. Ho calpestato i popoli nella mia ira, li ho resi
ubriachi nel mio furore e ho fatto scorrere il loro sangue sulla terra».

Il fatto che Gesù viene da Bozrah, quindi da sud, con la spada insanguinata è il primo indizio del fatto che il
262
Re passa prima a Edom in Giordania e solo dopo arriva a Gerusalemme. La parola sangue qui è nesah, che
significa: schizzo di sangue. Sappiamo che Gesù avrà con sé l’esercito di angeli (Matt. 16:27, Giuda 14-15;
Ap. 19:14) e anche tutti i credenti risorti e rapiti. Ma né gli angeli né i credenti partecipano a nessuno dei
combattimenti. Come Gesù dice: il tino l’ho pigiato da solo. La vendetta appartiene al Signore.
Troviamo un’altra conferma di questo percorso da sud in Abacuc 3:3:

“Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paran. La sua gloria copre i cieli e la terra è piena della sua lode".

Teman è un'area situata nel sud di Edom, cioè nella Giordania meridionale. Anche il Monte Paran si trova a
sud, associato alla parte più meridionale del Sinai. L’immagine è quella di una visione di salvezza per Israele
che viene da sud, specificamente al tempo in cui la sua gloria ricopre i cieli e la terra, cioè alla fine del mondo.

Un terzo passo è Isaia 34, conosciuto come Il giudizio di Dio contro Edom:
“l'Eterno è adirato contro tutte le nazioni, è sdegnato contro tutti i loro eserciti; egli le vota allo sterminio,
le abbandona al massacro. I loro uccisi saranno gettati via, i loro cadaveri esaleranno fetore e i monti si
scioglieranno col loro sangue. Tutto l'esercito del cielo si dissolverà, i cieli si arrotoleranno come un libro,
ma tutto il loro esercito cadrà, come cade la foglia dalla vite, come cade un frutto appassito dal fico.
Poiché la mia spada si è inebriata nel cielo, ecco essa sta per piombare su Edom, sul popolo che ho votato
allo sterminio, per fare giustizia.
La spada dell'Eterno è piena di sangue, è satolla di grasso, del sangue di agnelli e di capri, del grasso dei
reni di montoni; poiché l'Eterno fa un sacrificio a Bozrah e un grande massacro nel paese di Edom. Con
essi cadono bufali, torelli insieme con tori; la loro terra è imbevuta di sangue, la loro polvere è satolla di
grasso. Poiché è il giorno della vendetta dell'Eterno, l'anno della retribuzione per la causa di Sion. I
torrenti saranno mutati in pece, la sua polvere in zolfo, la sua terra diventerà pece ardente. Non si
spegnerà né notte né giorno, il suo fumo salirà per sempre; rimarrà deserta di generazione in
generazione, nessuno più vi passerà”. (v. 2-10)
Queste tre profezie dicono che Dio giungerà a Gerusalemme da sud, dopo aver portato il giudizio su Edom.
Dalla città di Bozrah lo sterminio del Signore si estende alla Giordania, che probabilmente è rappresentativa
di tutti i paesi arabi nemici di Israele. La parola ebraica per rosso (adom) ha la stessa radice di Edom, forse
un gioco di parole sul rosso del sangue.
L’immagine finale di un fuoco perenne, che trasforma la Giordania in una specie di ‘terra di Mordor’ del
Millennio, è probabilmente uno dei risultati del dislocamento terrestre e dei suoi fiumi di lava. Geremia
49:13 chiarisce bene le intenzioni del Signore:
“«io ho giurato per me stesso», dice l'Eterno, «Bozrah diventerà un oggetto di stupore e di scherno,
una desolazione e una maledizione, e tutte le sue città saranno una desolazione per sempre»”.
Ma perché proprio Bozrah, che oggi è un cumulo di rovine?
La rilevanza di quest’area sta nel fatto che in essa si troveranno molti dei superstiti di Israele.

In Matteo 24:15-16 Gesù avverte tutti gli ebrei che si troveranno in


Giudea (sud di Israele) che alla vista dell’abominazione dovranno
immediatamente fuggire sui monti. In modo analogo, Ap. 12:14 dice
che Israele viene protetto nel deserto per 1.260 giorni, cioè tutto il
periodo della tribolazione dell’Anticristo. L’unica area sia montuosa
che desertica in cui gli ebrei di Giuda possono fuggire, si trova
nell’odierna Giordania.
In particolare, la maggior parte degli studiosi pensa che gli ebrei si
rifugeranno nell'area di Petra, che si trova a soli 60 chilometri di
distanza da Bozrah.
Ecco perché Gesù probabilmente torna a Bozrah: per raccogliere il
resto degli ebrei che si sono rifugiati sui monti nel deserto, proprio
come Lui ha detto di fare.
Inoltre, Zaccaria 12:7 spiega perché Gesù salva prima gli ebrei nel sud
263
del Paese e poi, solo dopo, quelli della città di Gerusalemme:

"L'Eterno salverà prima le tende di Giuda, perché la gloria della


casa di Davide e la gloria degli abitanti di Gerusalemme non cresca
più di quella di Giuda". (Zaccaria 12:7)
Il contesto di questo verso è il salvataggio di Gerusalemme assediata (v. 2) da tutte le nazioni del mondo (v.
3). Questo è lo stesso passo che gli ebrei celebrarono nel 1948 dopo la strabiliante vittoria contro gli Stati
arabi e anche per molte delle incredibili vittorie successive di Israele. Tuttavia, si applica anche alla fine dei
tempi e specifica che Dio salverà prima Giuda e poi Gerusalemme. È significativo in particolare che Giuda sia
descritto come residente in "tende": La parola ebraica ohel si riferisce a un rifugio nomade e il periodo
storico in cui gli ebrei vivranno in rifugi temporanei è proprio il regno dell’Anticristo.
Ma non è tutto. In Michea 2:13 troviamo un ulteriore, singolare accostamento tra il radunamento dei
superstiti di Israele e Bozrah:

“Ti radunerò certamente tutto quanto, o Giacobbe, radunerò certamente il residuo d'Israele; li metterò
assieme come pecore in un ovile, come un gregge in mezzo al suo pascolo; faranno un grande rumore
per la moltitudine di uomini. Chi aprirà la breccia salirà davanti a loro; essi penetreranno, passeranno
per la porta e per essa usciranno; il loro re camminerà davanti a loro e l'Eterno sarà alla loro testa”.

La frase "pecore in un ovile" è la traduzione della parola ebraica Bozrah! La Parola di Dio indica anche
attraverso il nome di questa città che Dio preserverà un rimanente da Giuda e lo raccoglierà a Bozrah.

Infine, in Ezechiele 20:33-43 troviamo la selezione di chi entra in Israele e chi no al tempo della fine,
confermando così definitivamente che Bozrah viene prima di Gerusalemme. Infatti, gli ebrei che passano il
giudizio hanno la possibilità di entrare a Gerusalemme, la città in cui Dio raccoglierà tutti coloro che vivranno
nel Millennio. Il brano in questione descrive quello che viene definito il faccia-a-faccia con Israele:
“«Com'è vero che io vivo», dice il Signore, l'Eterno, «io regnerò su di voi con mano forte,
con braccio disteso e con furore scatenato.
Vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò dai paesi nei quali siete stati dispersi con mano forte, con
braccio disteso e con furore scatenato, e vi condurrò nel deserto dei popoli, e là eseguirò il mio giudizio
su di voi, faccia a faccia. Come ho eseguito il mio giudizio sui vostri padri nel deserto del paese
d'Egitto, così eseguirò il mio giudizio su di voi», dice il Signore, l'Eterno.
«Vi farò passare sotto la verga e vi riporterò nei vincoli del patto. Separerò di mezzo a voi i ribelli e
quelli che sono infedeli verso di me; li farò uscire dal paese dove dimorano, ma non entreranno nel
paese d'Israele; allora riconoscerete che io sono l'Eterno» (...)
«Poiché sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele» dice il Signore, l'Eterno, «là tutta la casa
d'Israele, tutti quanti saranno nel paese, mi servirà; là io mi compiacerò di loro, là richiederò le vostre
offerte e le primizie dei vostri doni insieme a tutte le vostre cose consacrate. Io mi compiacerò di voi
come di un profumo di odore soave, quando vi avrò fatti uscire di mezzo ai popoli e vi avrò radunati
dai paesi nei quali siete stati dispersi; e sarò santificato in voi agli occhi delle nazioni» (…)
«Là ricorderete la vostra condotta e tutte le azioni con le quali vi siete contaminati e proverete
disgusto di voi stessi per tutte le malvagità che avete commesso»”.

Ezechiele parla del giudizio di Gesù sul popolo di Israele sopravvissuto, spinto a rientrare nei “vincoli del
patto” da quella verga di ferro che descrive come una costante il suo futuro regno millenario (v. 37).
Sarà il momento del faccia-a-faccia tra Gesù e il popolo di Israele. Tutte le nazioni saranno giudicate ma a
quanto pare per Israele ci sarà un momento speciale, proprio come la Chiesa ha il suo momento speciale.
Tutti quelli che saranno in Gerusalemme si saranno convertiti e lo serviranno (v. 40) ma altri saranno portati
fuori dalle nazioni: “Vi farò uscire di mezzo ai popoli… e vi condurrò nel deserto dei popoli, e là eseguirò
il mio giudizio su di voi, faccia a faccia”. Il deserto dei popoli indica una zona desertica fuori da Israele, come
è appunto l’attuale Giordania (anche se dopo le coppe dell’ira, la maggior parte del mondo sarà un deserto).
Poi aggiunge: li farò uscire dal paese dove dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele confermando
264
che questo evento avviene fuori da Israele. È nella regione di Edom che Gesù dice: “Separerò di mezzo a voi
i ribelli e quelli che sono infedeli verso di me” (v. 38).
Di nuovo vediamo che i malvagi sono separati dai giusti.
È chiaro che questa profezia non si riferisce all’attuale ritorno degli ebrei in Israele. Gli infedeli ebrei che
avranno accettato l’Anticristo saranno giudicati, mentre gli altri rientreranno nel paese con spirito di grande
contrizione e pentimento (v. 43), una profezia che è ancora nel futuro. Quando l’ultimo tra i Gentili si sarà
convertito, ogni ebreo rimasto sarà salvato (Rom. 11:25).
Rivelazione 16:16 dice che gli spiriti-rana (alieni) radunano gli eserciti nel luogo chiamato Armagheddon.
Alcuni saranno in quei luoghi perché mobilitati per la battaglia contro Cristo e Gerusalemme, altri invece
perché prelevati forzatamente da un angelo, che li avrà stanati da qualunque luogo o bunker in cui si saranno
rifugiati. Che ci siano arrivati spontaneamente come parte di un esercito o perché prelevati dagli angeli, tutti
gli ebrei e tutti i non convertiti del mondo saranno radunati in una di queste tre aree: Meghiddo,
Edom/Bozrah o Gerusalemme/valle di Giosafat.
Queste tre aree sono il luogo del massacro, quello in cui gli avvoltoi si raduneranno per banchettare coi
cadaveri (Luca 17:37). Nella notte che segna l’inizio di Yom Kippur, subito prima che Gesù scenda a
Meghiddo, gli angeli preleveranno tutti i non convertiti da ogni angolo della terra, per assicurarsi che
nessuno manchi all’appello:

“Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno
tutti gli scandali e gli operatori d'iniquità” Matteo 13:41

“Io vi dico: In quella notte due saranno in un letto; l'uno sarà preso e l'altro
lasciato. Due donne macineranno insieme; l'una sarà presa e l'altra lasciata.
Due uomini saranno nei campi; l'uno sarà preso e l'altro lasciato” Luca 17:34-36

A Bozrah, Gesù distrugge gli eserciti degli stati arabi e separa tra gli ebrei chi entra nel paese di Israele e chi
no. Poi, il Re con le vesti insanguinate arriva a Gerusalemme per occuparsi dei non ebrei.
Terza Tappa: Gerusalemme

L’altra valle menzionata alla fine dei tempi è la Valle di Giosafat, oggi conosciuta col nome di Valle di Kidron.
Quest’ultimo nome designa in realtà una valle molto, molto più grande che da Gerusalemme arriva fino al
Mar Morto, mentre la porzione che la Bibbia chiama Valle di Giosafat (o Valle del Re) si limita a quella nelle
immediate vicinanze di Gerusalemme. Si trova infatti a nord della città vecchia ed è la piccola valle che
separa il monte del Tempio dal Monte degli Ulivi.
Ad ogni modo, la Valle di Giosafat/Kidron non ha niente a che fare con quella di Meghiddo/Izreel, che come
abbiamo visto si collega a Gerusalemme ma è molto più a nord. La conclusione è che il giudizio della valle di
Giosafat è un evento diverso dal massacro di Meghiddo. Questo giudizio è descritto al capitolo 3 di Gioele:

“Poiché ecco, in quei giorni e in quel tempo, quando farò ritornare dalla cattività quei di Giuda
e di Gerusalemme, radunerò tutte le nazioni e le farò scendere nella valle di Giosafat,
e là eseguirò il mio giudizio su di loro, per Israele, mio popolo e mia eredità,
che hanno disperso fra le nazioni, dividendosi quindi il mio paese”. (v. 1-2)

“Affrettatevi e venite, nazioni tutte d'attorno, e radunatevi! Là, o Eterno, fa scendere i tuoi uomini
valorosi! «Si destino e salgano le nazioni alla valle di Giosafat, perché là io siederò a giudicare tutte
le nazioni d'intorno. Mettete mano alla falce, perché la mèsse è matura. Venite, scendete,
perché il torchio è pieno, i tini traboccano, poiché grande è la loro malvagità.
Moltitudini, moltitudini nella Valle della decisione. Poiché il giorno dell'Eterno è vicino, nella
Valle della decisione. Il sole e la luna si oscurano e le stelle ritirano il loro splendore.
L'Eterno ruggirà da Sion e farà sentire la sua voce da Gerusalemme, tanto che i cieli e la terra
tremeranno. Ma l'Eterno sarà un rifugio per il suo popolo e una fortezza per i figli d'Israele”. (v. 11-16)

Gesù giunge da Bozrah, da sud, con le vesti tinte di sangue e si ferma a Gerusalemme, sul Monte degli
Ulivi, per distruggere tutti i suoi nemici radunati nella valle di Giosafat, subito fuori dalle mura della città: 265

“Io radunerò tutte le nazioni per combattere contro


Gerusalemme (…). Poi l'Eterno uscirà a combattere contro
quelle nazioni, come combatté altre volte nel giorno della
battaglia. In quel giorno i suoi piedi si fermeranno sopra il
monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme, a est, e il
monte degli Ulivi si spaccherà in mezzo, da est a ovest,
formando così una grande valle; una metà del monte si
ritirerà verso nord e l'altra metà verso sud.
Allora voi fuggirete per la valle dei miei monti, perché la valle dei monti si estenderà fino ad Atsal; sì,
fuggirete come fuggiste davanti al terremoto ai giorni di Uzziah, re di Giuda; così l'Eterno, il mio DIO
verrà, e tutti i suoi santi saranno con te. In quel giorno avverrà che non vi sarà più luce; gli astri luminosi
si oscureranno. Sarà un giorno unico, che è conosciuto dall'Eterno; non sarà né giorno né notte, ma
verso sera vi sarà luce”. (Zacc. 14:2)

Di nuovo notiamo il riferimento ad un giorno di 24 ore, cioè Yom Kippur. Questo è il giudizio delle nazioni.
A quanto pare esso riguarda la responsabilità personale di ciascun uomo e donna, e in senso più esteso di
ogni singola nazione, nei confronti di Israele “mio popolo e mia eredità, che hanno disperso fra le nazioni,
dividendosi quindi il mio paese”. Il modo in cui una nazione sarà giudicata ha probabilmente a che fare con
l’imminente ridefinizione della superficie della Terra. Sappiamo ad esempio che Edom diventerà un lago di
pece bollente, Roma una desolazione perenne, l’Egitto sarà innalzato, Israele diventerà una pianura con
Gerusalemme in cima a un monte. Naturalmente però, la ‘Giordania’ come nazione non è rappresentativa
di ogni singolo giordano e ogni persona verrà giudicata in modo unico e personale.
Ma in che modo? Le parole di Gesù suggeriscono che qui avviene la separazione tra pecore e capri descritta
in Matteo 25:31-46. Ecco la prima parte del racconto (la seconda è speculare, ma in negativo):
“Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua
gloria [alla seconda venuta a Yom Kippur].
E tutte le genti saranno radunate davanti a lui [nella Valle di Giosafat] ed egli separerà gli uni dagli altri,
come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il
Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno
che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi
sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste, fui nudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste,
fui in prigione e veniste a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando ti abbiamo
visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? E quando ti abbiamo
visto forestiero e ti abbiamo ospitato? O nudo e ti abbiamo rivestito? E quando ti abbiamo visto infermo,
o in prigione e siamo venuti a visitarti?". E il Re, rispondendo, dirà loro: "In verità vi dico: tutte le volte
che l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me".
Qui notiamo un paio di cose interessanti.
La prima è che i giusti non sanno di aver compiaciuto il Re
facendo del bene al prossimo. Difficile che un discepolo
guidato dallo Spirito si ritrovi in una posizione simile.
Secondo, il criterio per la salvezza sono esclusivamente le
opere. Ma noi sappiamo che nessuno è salvato per opere,
senza la fede (Galati 2:16). Sappiamo però anche che la fede
agisce attraverso le opere e che questo si applica, ad
esempio, a persone dell’Antico Testamento.
Si direbbe che Gesù non si rivolge a credenti rinati, ma a persone che hanno agito per fede sulla base della
luce che avevano a disposizione. Il fatto che Gesù dica: “tutte le volte che l'avete fatto ad uno di questi miei
minimi fratelli, l'avete fatto a me” sembra confermare questo. Gesù in Matteo 23:8 dice che i credenti sono
tutti fratelli, mentre Romani 8:29 dice che Gesù è il primogenito tra questi molti fratelli credenti. Se dunque 266
Gesù stesse parlando ai credenti dovrebbe dire: “questi vostri minimi fratelli”. Invece dice: miei fratelli.
Queste ultime pecore vengono salvate perché la loro fede agisce attraverso le opere, come spiegato in
Giacomo 2:21-26. Infine, queste pecore ricevono in eredità il regno. Non la vita eterna, non il Regno dei cieli
ma la possibilità di vivere nel regno di Cristo sulla Terra.
L’idea che qui si stia parlando del giudizio universale è problematica per vari motivi. Ha portato perfino alcuni
a rigettare tutte le profezie relative a questo argomento perché, di fatto, è impossibile far entrare nella valle
di Giosafat tutte le persone che sono mai esistite nella storia del mondo. Ma è abbastanza chiaro che non è
di questo che si sta parlando. I credenti già morti/rapiti sono già stati giudicati al Tribunale di Cristo, che è il
primo di tutti i giudizi; i non credenti morti saranno giudicati alla fine del Millennio. Le pecore/capre qui sono
il grano e la zizzania non ebrei, non rapiti, sopravvissuti fino al giorno di Yom Kippur e radunati dall’Anticristo
e dagli angeli in questa specifica valle. Le pecore entrano a Gerusalemme e da lì nel regno millenario. Le capre
invece si trasformano nel lago di sangue.
Una volta concluso il giudizio delle nazioni, il massacro del giorno della vendetta del Signore termina.
Nelle sole 24 ore di Yom Kippur gli uomini sono già tutti morti, uccisi dalla spada del Re.

La Seconda Raccolta degli Angeli: gli Eletti

A Gerusalemme si trovano tutti gli ebrei ancora vivi e tutte le pecore scampate al giudizio delle nazioni.Tutti
gli uomini ancora vivi sono santi, e tutti si trovano a Gerusalemme, secondo la profezia di Isaia 4:2-3:

In quel giorno il germoglio dell'Eterno sarà tutto splendore e gloria, e il frutto della terra sarà l'orgoglio
e l'ornamento per gli scampati d'Israele. Ed avverrà che chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite
in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè chiunque in Gerusalemme sarà iscritto tra i vivi.
Gesù manda ora i suoi angeli a prelevare gli ultimi eletti da ogni angolo del pianeta, quelli cioè che si sono
convertiti durante i 10 Giorni di Cordoglio:
Egli allora manderà i suoi angeli e raccoglierà i suoi eletti dai quattro venti,
dall’estremità della terra fino all'estremità del cielo. Marco 13:27

Abbiamo infatti un solo indizio su quando avviene questa seconda raccolta degli angeli, e cioè la raccolta degli
eletti, e questo indizio si trova in Matteo 24:31:

“Egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba;


ed essi raccoglierannoi suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all'altra”.

La raccolta finale dei giusti avviene al suono della potente tromba, o grande tromba, che è proprio quella che
suona alla fine del giorno di Yom Kippur. A parte questa tromba che conclude Yom Kippur, non esiste
nessun’altra ‘grande tromba’ tra tutte le feste ebraiche, proprio come non esiste nessun’altra ‘ultima tromba’
a parte quella che segna l’inizio di Rosh Hashana. Tutto si incastra alla perfezione.

La sequenza narrativa di Zaccaria 14 si conclude con queste parole:

“Tutto il paese sarà cambiato in pianura, da Gheba a Rimmon, a sud di Gerusalemme;


e Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel suo luogo”. (v. 10)

Alla fine di Yom Kippur, cioè al tramonto del 10 di Tishri, allo squillo della Grande Tromba, gli uomini sono
davvero diventati più rari dell’oro fino. Ma il Giorno del Signore non è ancora finito: Dio procede a ridisegnare
i confini e la superficie della crosta terrestre.
È ora di cancellare per sempre ogni segno, traccia, contaminazione, vestigia e ricordo del mondo in cui oggi
viviamo. È giunto il momento del più grande terremoto che la storia dell’uomo abbia mai visto.

267

Note

1. Ipotesi su un parallelepipedo di queste dimensioni.


Il volume di 7.104.000 m3 corrisponde a 7.104.000.000 di litri di acqua. Dato che il peso specifico del sangue è 1,05
rispetto all’acqua, moltiplichiamo questo valore per 0,95 e otteniamo 6.748.800.000 litri di sangue, pari cioè a
1.349.760.000 persone.
30
Il 6° SIGILLO, 7° TROMBA e 7° COPPA

“Poi vidi quando egli aprì il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole divenne nero
come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue; e le stelle del cielo caddero sulla terra, come
quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi. Quindi il cielo si ritirò come
una pergamena che si arrotola, ed ogni montagna e isola fu smossa dal suo luogo”.
Ap. 6:12-14 (il 6° Sigillo)

“Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell'aria, e dal tempio del cielo, dal trono, uscì una voce che
diceva: «È fatto». Allora ci furono voci, tuoni e lampi, e ci fu un gran terremoto di tale forza ed
estensione, di cui non ci fu mai l'eguale da quando gli uomini vivono sulla terra. La grande città
fu divisa in tre parti e le città delle nazioni caddero (…). E ogni isola fuggì e i monti non
furono più trovati”. Ap. 16:18-23 (la 7° Coppa)

268

“Con un rombo tanto basso da essere impercettibile, crescente, palpitante, poi fumante in un
fragore assordante, il terremoto ha inizio… solo che non è paragonabile a nessun terremoto nella
storia umana.
In California le montagne tremano come felci al vento; il potente Pacifico si gonfia all’indietro e
si accumula in una montagna d'acqua alta più di tre chilometri, poi inizia la sua corsa verso est.
Con la potenza di migliaia di eserciti il vento attacca, squarcia, distruggendo ogni cosa nel suo
bombardamento supersonico. L'incredibile montagna d'acqua marina del Pacifico segue il vento
verso est, seppellendo Los Angeles e San Francisco come fossero granelli di sabbia.
Niente, assolutamente niente ferma l'inesorabile, travolgente assalto del vento e dell'oceano.
In tutto il continente, il vento a mille miglia all'ora sparge la sua empia vendetta, ovunque, senza
pietà, incessantemente. Ogni essere vivente è fatto a pezzi e gettato alla rinfusa sulla terra; e il
terremoto non risparmia alcun luogo. In molti punti il sottosuolo fuso della terra irrompe in
superficie, diffondendo un mare di fuoco liquido incandescente che si va a sommare all'olocausto.
Nel giro di tre ore il fantastico muro d'acqua attraversa il continente, seppellendo le regioni già
devastate dal vento sotto tre chilometri di acqua ribollente, da costa a costa. In una frazione di
giornata, tutte le vestigia della civiltà sono scomparse e le grandi città - Los Angeles, San
Francisco, Chicago, Dallas, New York - non sono più altro che leggende. Resta a malapena una
pietra, tra quelle su cui milioni di persone camminavano solo poche ore prima.
Alcuni fortunati, che riescono a trovare riparo dal vento urlante sul lato sottovento del Pike's Peak,
osservano il mare di fuoco fuso irrompere attraverso le valli tremanti più in basso. Le acque
impetuose lo seguono, accumulandosi sempre più in alto, fumanti sul fuoco della terra fusa e
giungendo quasi ai loro piedi. Solo le alte montagne come questa possono resistere al cataclisma.
Il Nord America non è l’unico ad essere in agonia. L'America Centrale subisce le stesse cannonate:
vento, fuoco terrestre e inondazioni.
Il Sud America scopre che le Ande non sono abbastanza alte per fermare la violenza catastrofica
della natura che si abbatte con frenetica furia. In meno di un giorno l'Ecuador, il Perù e il Brasile
occidentale sono scossi follemente dal devastante terremoto, bruciati dal fuoco della terra fusa,
sepolti sotto miglia cubiche di mare torrenziale del Pacifico e poi trasformati in un inferno
ghiacciato. Tutto si congela. In meno di quattro ore l'uomo, la bestia, la pianta e il fango sono tutti
duri come la roccia.
L'Europa non può sfuggire alla devastazione. Il furioso Atlantico si erge sempre più su se stesso,
seguendo il vento ululante verso est. Le Alpi, i Pirenei, gli Urali e le montagne scandinave
vengono scosse e sollevate ancora più in alto prima che il muro d'acqua si abbatta.
L'Africa occidentale e le sabbie del Sahara svaniscono nell'ira della natura, sotto l'attacco
selvaggio del vento e dell'oceano. L'area delimitata da Congo, Sudafrica e Kenya soffre solo di
forti terremoti e venti, senza inondazioni. I sopravvissuti si meravigliano del Sole, fermo nel cielo
per quasi mezza giornata.
La Siberia orientale e l'Oriente subiscono un destino davvero strano, come se una gigantesca falce
sotterranea spazzasse via le fondamenta della terra, accompagnata dal vento nella sua urlante
sinfonia di morte e distruzione supersoniche. Quando il bacino artico lascia la sua patria polare,
la Siberia orientale, la Manciuria, la Cina e la Birmania sono soggette allo stesso annientamento
del Sud America: vento, fuoco terrestre, inondazioni e gelo. Gli animali della giungla vengono
fatti a brandelli dal vento, ammucchiati in montagne di carne e ossa e sepolti sotto valanghe di
acqua marina e fango. Poi arriva il freddo, terribile e paralizzante. Né l'uomo, né la bestia, né la
269
pianta, né la terra sfuggono al gelo in tutto il continente asiatico orientale, la maggior parte del
quale finisce sotto il livello del mare.
Ad est degli Urali, nella Siberia occidentale, pochi fortunati sopravvivono agli straordinari venti
e terremoti. L'Antartide e la Groenlandia, con le loro calotte glaciali, ora ruotano intorno alla terra
nella Zona Torrida; e la furia del vento e dell'inondazione avanza per sei giorni e sei notti. Durante
il sesto giorno gli oceani iniziano a stabilirsi nelle loro nuove dimore, ritirandosi dalle alture.
Il settimo giorno l'orrenda furia ha fine. L'era glaciale artica è terminata, e una nuova età della
pietra ha inizio. Gli oceani, i grandi omogeneizzatori, hanno depositato un altro profondo strato
di fango sugli strati esistenti nelle grandi pianure, come già appare evidente nel Grand Canyon,
nel Painted Desert e nelle Badlands.
Il bacino del Golfo del Bengala, appena ad est dell'India, si trova ora al Polo Nord. L'Oceano
Pacifico, ad ovest del Perù, si trova al Polo Sud. In Groenlandia e in Antartide, che ora ruotano
all’equatore nella Zona Torrida, le calotte glaciali si dissolvono a folle velocità nel caldo tropicale.
Enormi muri di acqua e ghiaccio si sollevano in direzione degli oceani, trascinando tutto - dalle
montagne alle pianure - in sentieri zampillanti e ondeggianti, creando immense morene
stagionali. In meno di venticinque anni le calotte glaciali scompaiono e gli oceani di tutto il mondo
si innalzano di oltre 60 metri con l'acqua che vi si riversa. La Zona Torrida resta avvolta per
generazioni dalla foschia, a causa dell'enorme quantità di umidità riversata nell'atmosfera dallo
scioglimento delle calotte glaciali.
Nuove calotte polari iniziano a formarsi nelle nuove aree polari. La Groenlandia e l'Antartide
fioriscono con fogliame verdeggiante e tropicale. L'Australia è il nuovo continente inesplorato
nella zona temperata settentrionale, con solo poche manciate di sopravvissuti a popolare la sua
vastità. New York si trova sul fondo dell'Atlantico, distrutta, sciolta dal fuoco della terra e
ricoperta da un'incredibile quantità di fango. Di San Francisco e Los Angeles non rimane traccia.
L'Egitto emerge dalla sua inondazione mediterranea rinnovato e innalzato, ancora una volta la
terra dei secoli. I luoghi comuni di oggi diventano il misterioso Baalbek della nuova era.
Una nuova era! Sì, il cataclisma ha svolto bene il suo lavoro. Ancora una volta, il più grande
regolatore di popolazione fa per l'uomo ciò che egli rifiuta di fare per se stesso e guida i pochi,
poveri sopravvissuti a una nuova età della pietra.
Ancora una volta la terra ha spostato il suo guscio spesso 96 chilometri, spostando i poli quasi
all'equatore nella frazione di un giorno. Ancora una volta l'atmosfera e gli oceani, rifiutando di
cambiare direzione assieme al guscio terrestre, hanno spazzato via quasi tutta la vita”.

Cosa abbiamo appena letto?


Il brano, tratto dal libro The Story of Adam and Eve di Thomas Chan, espone la teoria del dislocamento della
crosta terrestre collegato allo spostamento/indebolimento dei poli magnetici, cioè una catastrofe globale
in cui la superficie della Terra, l'intera crosta esterna del pianeta, slitta improvvisamente sugli strati di roccia
liquida sottostanti, come un pezzo di glassa su uno strato di cioccolato fuso.
Le aree ai poli si spostano per migliaia di chilometri verso l'Equatore provocando lo scioglimento delle
calotte polari alle latitudini più calde, mentre le regioni equatoriali lungo la stessa linea di movimento si
dirigono fuori dai tropici verso climi più freddi subendo un improvviso congelamento, presto sepolte sotto
nuove calotte polari. Le terre dirette verso l'equatore scivolano al di sotto del livello del mare quando
entrano nel rigonfiamento equatoriale; altri fondali marini precedentemente sommersi si innalzano per
diventare terraferma. I cambiamenti di latitudine e altitudine sono accompagnati da terremoti e tsunami
di proporzioni bibliche che riportano la civiltà dell'era spaziale a quella dell'età della pietra.
Letteralmente, ogni montagna e ogni isola cambiano posizione e molte di esse scompaiono, o come disse
Giovanni: “non si trovano più”. Nella sua visione Giovanni nota che “ogni montagna e isola fu smossa dal
suo luogo”, e poi l’incredibile frase: “il cielo si arrotola come una pergamena”, cioè venti e nuvole che si
muovono a velocità supersoniche e tutti nella stessa direzione rispetto alla terra. Tutte le città del mondo,
a tutte le latitudini e in entrambi gli emisferi, crollano. Questo terremoto sarà talmente forte che da quando
gli uomini sono sulla terra non se n'è avuto uno altrettanto disastroso per forza ed estensione (v. 18).
È evidente che non si tratta di un terremoto normale, e nemmeno di un terremoto molto forte; quello che 270
Rivelazione descrive è un terremoto di diversa natura. La teoria sul dislocamento non solo potrebbe essere
vera, ma se lo fosse si collegherebbe agli effetti delle coppe precedenti. Il riferimento alla Bibbia è scontato,
ma anche da un punto di vista scientifico non si tratta di una teoria assurda.

Il Dislocamento

L’idea di uno slittamento catastrofico della crosta terrestre non è nuova: Charles Etienne Brasseur de
Bourbourg ne parlava nel 1872, mentre l’opera di Chan cita teorie di cataclismi geologici attribuite a DeLuc
nel 1779 e Cuvier nel 1812. Il matematico Joseph Ademar sostenne nel 1852 che lo spostamento
dell'equatore verso i poli fosse dovuto alla presenza dello spesso strato di ghiaccio polare.
Questa tesi scomparve dai radar per quasi un secolo. Ma nel nostro
anno preferito, il 1948, l’ingegnere Hugh Auchincloss Brown (nella
foto) la riprese e teorizzò che l'intera Terra potesse essere
riposizionata con un angolo radicalmente nuovo sul suo asse di
rotazione per via della massa delle calotte polari.
Nel 1911 Brown era rimasto affascinato dai ritrovamenti di mammut
congelati nell'Artico con i ranuncoli ancora serrati tra i denti. Questo lo
aveva portato a credere che un accumulo di ghiaccio su uno o entrambi
i poli poteva periodicamente, circa ogni 7.000 anni, sconvolgere
l'equilibrio della Terra e farla rovesciare "come una canoa
sovraccarica". Secondo Brown, questo spiega gli improvvisi e radicali
cambiamenti climatici che hanno portato al congelamento istantaneo
dei mammut.
Alcuni dei più grandi geologi del tempo, tra cui J. C. Maxwell e Sir George Darwin (figlio di Charles Darwin)
avevano considerato la possibilità di uno spostamento dell’asse di rotazione terrestre e deciso che nessuna
forza concepibile avrebbe potuto farla spostare sul suo asse, se non la collisione con un altro pianeta.
Avevano quindi respinto l'idea di qualsiasi spostamento dei poli, in generale, come impossibile e non degna
di essere discussa.
Negli anni ‘60 però il professor Charles Hapgood, ex agente nell'Office of Strategic Services (il precursore
della CIA) divenne uno dei padri più noti della teoria dello spostamento dei poli. Anche Hapgood accettava
l'ipotesi che solo una collisione planetaria avrebbe potuto spostare l'asse di rotazione; tuttavia, lui ripropose
che lo spostamento dei poli non avvenisse come risultato dello slittamento dell’asse di rotazione, bensì
dell'intera crosta terrestre. I disturbi necessari per far scorrere la crosta terrestre sono di gran lunga inferiori
a quelli necessari per inclinare l'intero pianeta. Basandosi sulle ricerche dello scienziato russo V.V. Beloussov,
Hapgood ipotizzò che a una profondità di un centinaio di chilometri, nel mantello superiore, ci fosse uno
strato di roccia liquida (magma) che si comporta come un cuscinetto, consentendo all'intera crosta di
scivolare quando soggetta a una forza costante. Secondo Hapgood, questa forza è fornita dalla quantità di
moto centrifuga delle calotte polari, eccentriche rispetto ai poli. In altre parole, il peso del ghiaccio sui poli
sbilancia la rotazione quotidiana della Terra e alla fine questo squilibrio arriva al punto in cui la Terra
mantiene invariato il suo asse di rotazione, ma i poli e l'intera superficie terrestre slittano cambiando
latitudine.
Questa teoria fu pubblicata nel 1958 nel libro The Earth's Shifting Crust, in collaborazione con James H.
Campbell, un ingegnere matematico. Le prove del fatto che, in passato, i poli si trovavano in posizioni diverse
e che il cambiamento di temperatura avvenne in modo rapidissimo sono piuttosto impressionanti, e la teoria
di Hapgood fu accolta con approvazione da scienziati come Albert Einstein e K.F. Madre. Nella prefazione al
libro di Hapgood, Einstein scrisse:

“In una regione polare c'è una disposizione continua di ghiaccio che non è distribuita
simmetricamente attorno al polo. La rotazione terrestre agisce su queste masse depositate in modo
asimmetrico e produce un momento centrifugo che viene trasmesso alla crosta terrestre rigida. La 271
quantità di moto centrifugo in costante aumento così prodotta, quando raggiunge un certo punto,
produrrà il movimento della crosta terrestre sul resto del corpo terrestre, e questo sposterà le
regioni polari verso l'equatore” 1.

Tuttavia, anche Einstein nutriva dei dubbi sul fatto che il peso delle calotte polari sarebbe stato sufficiente
a spostare la crosta. Infatti, nel suo lavoro successivo The Path of the Pole, Hapgood ammise il punto di
Einstein e concluse che deve esistere una forza causale anche sotto la superficie terrestre. La teoria di
Hapgood si scontrò con quella delle ere geologiche ufficialmente accettata (la tettonica a placche) e di
conseguenza lui vacillò con affermazioni vaghe e contraddittorie su quanto velocemente si sarebbe potuto
verificare questo spostamento dei poli.
Nel 1965 però, l’ex agente della CIA e professore Thomas Chan pubblicò con l’Emerson House di Los Angeles
un libro intitolato The Adam and Eve Story. Il brano che abbiamo letto poco fa è tratto dal suo primo capitolo.
Ed ecco cosa lo rende interessante: l’anno seguente, cioè 8 anni dopo la pubblicazione del libro di Hapgood,
la CIA ha ritirato e classificato (reso top secret) per 50 anni l’intero libro di Chan. Nel 2013 è stata intentata
una causa legale per il suo rilascio sulla base del Freedom of Information Act, legge sulla libertà di
informazione emanata negli Stati Uniti nel 1966. Ci sono voluti 3 anni prima che la CIA rilasciasse finalmente,
nel 2016, una versione ‘ripulita’ del libro originale, che contiene solo 57 pagine sulle 284 originali, più inserti
probabilmente aggiunti in seguito. Thomas Chan è poi scomparso dai radar, a quanto pare ingaggiato in
ricerche governative top secret come lo studio sugli UFO del progetto McDonnell Douglas degli anni ‘60
(progetto BITBR, “Boys in the Back Room”) 2.
Come a voler placare le acque, nel 1993 Hapgood ha pubblicato una nuova edizione del libro dal titolo: "The
Story of Adam and Eve: the History of Cataclysms" di 232 pagine (quindi ancora 52 pagine in meno rispetto
all’edizione originale del 1965) e che riprende sostanzialmente i contenuti già resi disponibili al pubblico
senza aggiungervi niente di significativo.
Perché questa censura? Perché questo libro è stato ritirato e secretato? Per rispondere alla domanda ci
vorrebbe l’edizione integrale, a noi negata. Tuttavia, qualche indizio si trova già nelle scarne 57 pagine del
PDF sdoganato nel 2016.
Infatti, la differenza principale tra la teoria di Chan e quelle precedenti, soprattutto quella di Hapgood, sta
nel fatto che quest’ultimo attribuiva la causa dello slittamento della crosta terrestre interamente alla massa
delle calotte glaciali. Einstein dichiarò in seguito che questo non sarebbe mai stato sufficiente e che il
dislocamente avrebbe richiesto qualche fattore aggiuntivo. Thomas Chan, nel suo libro censurato, dichiara
proprio che la causa dello slittamento rapido dei continenti è da ricercarsi all’interno della Terra stessa. Ecco
cosa afferma nel suo libro:

“L'esplosione nello strato ad alta energia del nucleo esterno interrompe completamente la struttura
elettrica e magnetica sia nel nucleo esterno fuso che nello strato fuso esterno spesso 60 miglia. Alla
fine, le calotte glaciali possono trainare dall’interno il guscio della terra, avendo lo strato fuso poco
profondo che agisce come lubrificante per lo spostamento. Puoi quindi vedere che le ere glaciali non
riguardano l’avanzamento e il ritiro dei ghiacci, ma semplicemente che diverse aree della Terra si
trovano nelle regioni polari in tempi diversi, per diversi periodi di tempo, e con uno slittamento di
posizione che avviene in meno di un giorno”.

Purtroppo, le spiegazioni più dettagliate di come questo avvenga devono trovarsi nelle pagine che la CIA
non divulga. Inoltre, mentre per Hapgood lo spostamento avviene in modo casuale e per un massimo di 40°,
nel lavoro censurato di Chan gli slittamenti sono di 90° (come sosteneva anche Hugh Auchincloss Brown) e
si ripetono avanti e indietro tornando ogni volta, cioè ad ogni ciclo di slittamento, al punto iniziale. Questo
è importante, perché il fatto che ci siano state glaciazioni successive nelle stesse regioni aveva escluso i
cambiamenti casuali delle teorie di Hapgood. Prove che però non sfiorano la teoria di Chan, che prevede
un’oscillazione nelle stesse posizioni A e B nel corso dei millenni.
Questo non dimostra che la tesi di Chan sia vera o verificata; significa solo che non è mai stata analizzata,
testata, proposta per lo studio o pubblicizzata. In compenso, è stata fatta sparire. 272
Chi propende per un pensiero critico e analitico (spesso erroneamente bollato ‘cospiratorio’) avrà notato
che molte informazioni di eventi controversi tendono a trapelare attraverso i film, soprattutto quelli di
Hollywood. Certi film sembrano contenere informazioni quasi profetiche di eventi altrimenti inimmaginabili
e certamente non pubblicizzati dai mass media. Riguardo al dislocamento, un indizio ci viene forse dal film
catastrofista di Roland Emmerich 2012 la cui storia dichiara di fondarsi sulle teorie, approvate da Einstein,
di Hapgood. In realtà, espone in parte quelle secretate di Chan. Qui l’origine dello slittamento della crosta
terrestre si trova infatti all’interno della crosta stessa, come indicato dal manoscritto di Chan; e per la prima
volta, illustra al pubblico la possibile causa esterna di questo fenomeno. Nel film infatti la fusione del
mantello, che agisce da ‘lubrificante’ per lo slittamento, è attribuita ad un bombardamento anomalo di
neutrini provenienti da un’iperattività solare, insieme al forte indebolimento del campo magnetico terrestre.
La causa scatenante del dislocamento, oltre alla spinta delle calotte polari, è dunque da ricercarsi nel sole.
Ora, se a questo punto ti stai chiedendo cosa abbia tutto questo a che fare con Rivelazione, ecco la parte
davvero interessante.
La principale, ovvia critica alla teoria dei neutrini è che un calore capace di far bollire una colonna d'acqua
in un rilevatore sotterraneo (come nel film) non potrebbe farlo senza riscaldare anche l'acqua negli oceani,
nei laghi, nei fiumi e nelle cellule di tutti gli esseri viventi. Una radiazione proveniente dal sole non potrebbe
mai scaldare le profondità della Terra senza carbonizzare anche tutto ciò che si trova sulla superficie. Giusto.
Nel tempo che hai impiegato per leggere questo paragrafo, attraverso il tuo corpo sono già passati centinaia
di trilioni di neutrini (la media è 50 trilioni, o miliardi di miliardi, al secondo). Se i neutrini scaldassero il
mantello della Terra, brucerebbero anche te. Ma per quanto assurdo possa sembrare oggi, la condizione del
mondo che troviamo alla quinta coppa, subito prima del dislocamento terrestre, è proprio questa.
Per 30 giorni, alla fine del regno dell’Anticristo, la Terra è colpita dalle radiazioni letali delle coppe.
Le radiazioni provocano tumori e ulcere sulla pelle degli uomini (1°), uccidono tutte le creature marine (2°),
rendono imbevibili tutte le acque (3°), bruciano vivi gli uomini esposti al sole (4°) e infine, come effetto
secondario, provocano l’oscuramento totale dell’atmosfera (5°). Le prime 5 coppe dell’ira.
Ora, un bombardamento solare di questo tipo potrebbe far funzionare la tesi del film 2012, cioè
probabilmente quella di Chan: fondere il mantello e permettere alla spinta delle calotte polari di far scorrere
tutta la crosta terrestre sullo strato liquido sottostante.
Oltre alla fusione del mantello, gli altri due fattori scatenanti del dislocamento sono lo spostamento dei poli
magnetici e l’indebolimento del campo magnetico terrestre, il quale ci protegge dai raggi cosmici e solari.
Entrambi si stanno già verificando oggi e a ritmi sempre più allarmanti. Come se davvero il nostro pianeta
funzionasse come un cronometro, il cui conto alla rovescia è quasi giunto allo zero.

Il Campo Magnetico Terrestre

La Terra ha due poli nord e due poli sud: i poli geografici, attraversati
dall’asse di rotazione della Terra (nell’immagine a lato, in blu) e i poli
magnetici, rappresentati dalla linea rossa.
Ovviamente ogni ‘polo’ si distingue in polo nord e sud (geografico o
magnetico).
I poli geografici e magnetici si trovano sempre vicini tra loro, ma mentre
l’asse di rotazione e i poli geografici sono quasi fissi, i poli magnetici
tendono a ‘vagare’ in modi ancora abbastanza misteriosi.

Uno dei punti in comune tra tutte le teorie sullo slittamento della crosta terrestre è quello dello squilibrio
provocato dai ghiacci polari, soprattutto dalla calotta glaciale antartica, con i suoi 19 quadrilioni di tonnellate
di ghiaccio distribuite in modo non uniforme su 300 miglia fuori centro rispetto al Polo Sud rotazionale.
Oggi, la forza centripeta tangenziale che questa esercita sulla crosta terrestre viene frenata dall'attrito tra
gli strati al di sotto della crosta. In poche parole, la crosta su cui camminiamo non slitta perché gli strati
sottostanti sono troppo viscosi per farla scivolare.
Tuttavia, ci sono almeno due modi in cui lo strato roccioso potrebbe sciogliersi diventando un lubrificante, 273
fenomeno che è definito magnetoidrodinamica3. Il primo modo, che abbiamo visto, è attraverso un
bombardamento anomalo di radiazioni provenienti dall’esterno, in particolare dal sole. Il secondo modo è
se il campo magnetico terrestre continua a indebolirsi. Ovviamente, anche una combinazione dei due fattori
è possibile, dato che il campo magnetico ci protegge dalle radiazioni provenienti dal sole e dallo spazio.
Abbiamo già visto che arrivati alla 4° coppa la potenza del sole sarà 7 volte maggiore, come predetto da
Isaia, a causa dell’assottigliamento dello strato di ozono e della progressiva riduzione dello strato di ceneri
e vapore che Apophis e Assenzio hanno riversato nell’atmosfera. L’altro modo in cui la Terra potrebbe
ritrovarsi arrostita dalle radiazioni solari è se il campo magnetico terrestre dovesse indebolirsi troppo.
Un recente articolo su questo riporta:

“‘Il nostro pianeta è irrequieto e i suoi poli vagano. Naturalmente, il polo nord geografico si trova
nello stesso posto in cui è sempre stato, ma la sua controparte magnetica - indicata dalla N su
qualsiasi bussola - sta vagando verso la Siberia a una velocità record che gli scienziati non
comprendono del tutto... Dalla sua prima scoperta formale nel 1831, il polo nord magnetico ha
percorso circa 1.400 miglia (2.250 km)’, spiega sul suo sito web il National Centers for Environmental
Information (NCEI) del NOAA.
‘Quel lento vagabondare ultimamente ha accelerato. Negli ultimi decenni, il polo nord magnetico
ha accelerato fino a una velocità media di 55 chilometri (34 miglia) all'anno… Il movimento dagli
anni '90 è molto più veloce che in qualsiasi altro momento in almeno quattro secoli", ha detto a FT
lo specialista di geomagnetismo Ciaran Beggan del British Geological Survey (BGS).
‘Davvero non sappiamo molto dei cambiamenti nel nucleo che lo stanno guidando’.
‘Nel frattempo, una vasta estensione del campo magnetico che si estende dal Cile allo Zimbabwe è
diventata così debole che rischia di far passare pericolosi livelli di radiazioni e danneggiare la
delicata elettronica dei satelliti in transito’” 4.
In 189 anni il Polo nord magnetico si è spostato di 2.250 km, con una media quindi di meno di 12 km all’anno;
tuttavia, nel 2019 la velocità dello spostamento del polo era di 55 km all’anno. E continua ad aumentare.
Ecco di seguito un’immagine di come il polo nord si sta spostando:

La freccia rossa indica lo spostamento reale del polo nord magnetico nell’emisfero boreale, dal Canada verso la Siberia

La cosa interessante è che il polo nord magnetico si sta spostando dal Canada verso la Siberia. Chan, nel suo 274
libro del 1965, aveva previsto uno slittamento degli Stati Uniti verso nord, quindi in linea con l’attuale trend
del polo magnetico; tuttavia, negli anni ’60 non esisteva alcun dato ufficiale sullo spostamento del polo nord
magnetico in quella direzione. L’osservazione di Chan deve venire da informazioni di intelligence all’epoca
non divulgate oppure, come lui stesso afferma, dall’osservazione del passato geologico della Terra. Un
passato che sembra stia per ripetersi.
Ma il campo magnetico non si sta solo spostando: si sta anche indebolendo. Le cause di questo fenomeno
non sono del tutto chiare; sembra abbiano a che fare non soltanto con il nucleo ferroso della Terra ma anche
con il campo elettrico della Terra nello spazio, cioè in relazione al campo magnetico del sole.
Il fatto che nelle epoche della Terra il polo magnetico e quello geografico siano sempre allineati tra loro e,
al momento, uno dei due si stia spostando, certamente dovrebbe farci riflettere. Se lo slittamento della
crosta terrestre e quello dei poli magnetici sono collegati e interdipendenti, in una parola se uno segue
l’altro, allora lo spostamento del polo magnetico è un dato preoccupante. Se il polo geografico ruota per
allinearsi con quello magnetico, anche la crosta terrestre lo segue con uno slittamento minimo stimato di
30° (circa 3.330 km.), e uno massimo di 90° (secondo Thomas Chan e Auchincloss-Brown).
Tutto questo però resta avvolto da un alone di censura e di silenzio.
Quando l’analisi della magnetizzazione residua delle rocce laviche mostra che i poli magnetici della Terra si
muovevano di sei gradi al giorno mentre la lava si raffreddava, gli scienziati spiegano le prove in termini
conservativi e questi dati non ricevono alcuna attenzione significativa.
Nonostante i mammut siberiani vengano ripetutamente trovati congelati con la pancia piena, spessi strati
di grasso e fiori estivi non digeriti in bocca, continuiamo a vedere film come L'era glaciale in cui i mammut
arrancano attraverso il ghiaccio e la neve perpetui, sognando forse i 220 chili di vegetazione di cui avevano
bisogno ogni giorno. Il più noto di essi è l'esemplare scoperto nel 1902 a Berezovka, in Siberia, trovato con
lo stomaco pieno di cibo non digerito e la lingua ancora impastata di ranuncolo, che per qualche inesplicabile
ragione non ebbe nemmeno il tempo di digerire.
Quando si scopre che la calotta glaciale nordamericana era centrata sulla Baia di Hudson e l'attuale New
York City stava sotto un chilometro di ghiaccio, mentre il nostro attuale Polo Nord e la Siberia erano caldi e
lussureggianti, quasi nessuno si domanda se questo fatto e i ritrovamenti dei mammut siano collegati. Per
non parlare dell’Antartide, che era ricoperto di foreste subtropicali.
La ‘spiegazione’ ufficiale sarebbe che milioni di anni fa la quantità superiore di CO2 avrebbe riscaldato il
pianeta, poli compresi, obbligando la vegetazione tropicale ad adattarsi al buio polare! Se così fosse, i fossili
dovrebbero trovarsi ovunque. Invece, i ritrovamenti di mammut sono quasi tutti in Siberia (che era
temperata) mentre negli USA si concentrano molto più a sud, nell’attuale area della baia di San Francisco.
La spiegazione ovvia è che la Baia di Hudson era al Polo Nord in quel momento: fredda e priva di animali.
Prima della Baia di Hudson, il Polo Nord è stato nel Mar della Groenlandia e al confine tra l'Alaska e lo Yukon.

1902. Il mammut Berezovka dopo i primi scavi,


ritratto con il paleontologo tedesco-russo
Eugene Pfizenmayer e un altro membro della
spedizione
275
Certamente potremo anche non comprendere mai i meccanismi alla base dello slittamento della crosta
terrestre. Probabilmente brancoleremo fino alla fine nel buio della censura o nell’assenza di studi più
approfonditi su questo argomento. Possiamo però confrontare le informazioni che abbiamo su questo
fenomeno con quelle di Rivelazione e concludere che, quasi senza dubbio, i due coincidono.
Un’ultima osservazione riguarda le parole di Giovanni in Ap. 16:18:

“ci fu un gran terremoto di tale forza ed estensione,


di cui non ci fu mai l'eguale da quando gli uomini vivono sulla terra”.

Se accettiamo la cronologia biblica riguardo alla creazione, l’uomo fu formato poco dopo gli ultimi animali.
Questo significa che quando il mammuth di Berezovka finì surgelato mentre faceva colazione, gli uomini
erano già sulla Terra.
Dai vari studi che abbiamo visto e che sono stati fatti sull’argomento, risulta possibile che il dislocamento si
verifichi di volta in volta con diverse estensioni, cioè con un diverso numero di gradi dello spostamento della
crosta terrestre. Noi siamo convinti che l’ultimo fenomeno di questo tipo si sia verificato in concomitanza
del diluvio universale, anche se non c’è modo di approfondire ora questo argomento. In ogni caso, se il
mammuth di Berezovka fu vittima di un dislocamento la Bibbia ci informa semplicemente che esso fu
inferiore, in termini di forza ed estensione, a quello che sta per arrivare.
Quando dal trono esce una voce che annuncia: «È fatto», quindi alla fine di Yom Kippur, ogni città, ogni
nazione, ogni traccia della storia umana degli ultimi 6.000 anni, ad eccezione di una parte di Gerusalemme,
vengono spazzate via in poche ore dal Grande Reset globale di Dio.
Altri due indizi forniti da Giovanni, cioè la grandinata che accompagna il super terremoto e la descrizione
dello scorrimento del cielo, confermano questa ipotesi e non lasciano praticamente spazio a nessun’altra
possibilità.
La Grandinata

“E cadde dal cielo sugli uomini una grandine enorme, con chicchi dal peso di circa un talento;
gli uomini bestemmiarono Dio a causa della grandine; perché era un terribile flagello”. Ap. 16:21

I chicchi di grandine si formano quando le correnti ascensionali dei temporali trasportano le gocce di pioggia
verso l'alto, in aree estremamente fredde dell'atmosfera. I chicchi crescono scontrandosi con gocce d'acqua
liquida che si congelano sulla superficie del chicco stesso. La grandine cade quando la corrente ascensionale
del temporale non può più sostenere il peso della pallina di ghiaccio, cioè se la pietra diventa troppo grande
oppure la corrente ascensionale si indebolisce.
Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration
(NOAA) il record mondiale ufficiale per il chicco di grandine più
grande appartiene ad uno largo 20,3 centimetri e caduto nel
Sud Dakota, Stati Uniti, nel 2010. Pesava circa mezzo chilo.
Altrettanto da record è stato il potente temporale nella città
di Villa Carlos Paz in Argentina, che nel 2018 ha prodotto
chicchi di grandine di ben 23,7 cm. di larghezza (foto a destra).
Il più pesante chicco mai registrato, nel 1986 in Bangladesh, pesava poco più di un chilo.
In seguito a questi eventi, gli scienziati hanno proposto una nuova classificazione per grandine del diametro
superiore a 15 centimetri col pittoresco termine di: gargantuesco.
I chicchi di grandine giganti richiedono condizioni speciali: enormi tempeste devono generare potenti venti
ascensionali in grado di tenere le goccioline di ghiaccio in alto abbastanza a lungo da ingrandirsi.
Solitamente, la forza di gravità supera la spinta di questi venti appena il chicco acquista un centimetro o due
di diametro, provocando le normali grandinate che tutti conosciamo.
Chiaramente, più i chicchi sono grandi e pesanti e più forti devono essere le correnti ascensionali delle
tempeste che li hanno generati. Tuttavia, i chicchi gargantueschi che oggi stupiscono gli scienziati sono in 276
realtà lillipuziani, se paragonati alla grandine che cade sul mondo quando la crosta terrestre inizia a
dislocarsi.
Ap. 16:21 descrive una grandine: “dal peso di un talento”. Parliamo di sfere di ghiaccio del peso di oltre 48
chili (il talento ebraico era circa 49 Kg) pari a circa 52 litri di acqua ciascuno. È evidente che per sostenere
grandine di mezzo quintale di peso negli strati più alti dell’atmosfera, anche la potenza dei venti e degli
uragani che la generano va posta su una scala che va ben oltre il gargantuesco.
Anche in questo caso, l’unico tipo di mega-terremoto che si associa necessariamente a venti di potenza
inimmaginabile e, quindi, in grado di produrre grandine 100 volte più pesante dell’attuale record mondiale,
è il dislocamento della crosta terrestre.
Ecco l’evento in alcuni passi dell’Antico Testamento:

“Quindi l'Eterno farà udire la sua voce maestosa e mostrerà come colpisce col suo braccio
nel furore della sua ira, nella fiamma di un fuoco divorante, in mezzo a esplosioni violente,
uragano e grandine di pietre”. Isaia 30:30

“Così dice il Signore, l'Eterno: Nel mio furore farò scatenare un vento tempestoso,
nella mia ira farò cadere una pioggia scrosciante e nel mio furore
delle pietre di grandine per un completo sterminio”. Eze. 13:13

La grandine è evidentemente la prima avvisaglia del dislocamento e cade su masse impenitenti di uomini
subito prima, oppure nel corso del giorno di Yom Kippur. È associata a uragano, vento tempestoso, fuoco
divampante, esplosioni violente; il tutto serve ad assicurare che lo sterminio sia “completo”. Gli uomini
infatti, che bestemmiano Dio per il flagello della grandine che preannuncia il dislocamento, vengono spazzati
via dalla spada del Re e dalla grandine per un completo sterminio di tutti i malvagi del mondo.
Quando il dislocamento vero e proprio ha inizio, gli uomini non salvati sono tutti morti.
Il Dislocamento nella Bibbia e il Cielo che si Arrotola

In Ezechiele 38:12, in un passo che descrive il mondo alla fine del Millennio, Dio sembra collocare la nazione
di Israele al centro della Terra: “… un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli armenti e ai propri
affari, che abita al centro della terra”.
Molte versioni della Bibbia come Riveduta e Nuova Diodati traducono: ‘sulle alture del paese’, ma la
traduzione più letterale è quella della CEI, che riporta: al centro della terra. La parola tradotta al centro è
l’ebraico tabbur (‫ )טַ ּ֥בּור‬che significa letteralmente al centro o nel mezzo, mentre paese è l’ebraico aretz
(‫ )ה ָֽא ֶרץ‬che può significare nazione ma in Genesi e in altri passi designa costantemente l’intero globo
terrestre. Del resto non avrebbe molto senso dire che un popolo abita al centro della propria nazione, dato
che ogni popolo si stabilisce in ogni parte abitabile del proprio Stato; ha invece senso dire che il popolo di
Israele abita in una nazione che si trova al centro della Terra.
La cosa interessante è che oggi Israele non è in quella posizione. Nel 1973 Andrew J. Woods, un fisico di San
Diego, California, ha usato una mappa globale digitale e calcolato il centro della Terra per come la
conosciamo nell’attuale Turchia, distretto di Kirşehir, a 1.200 km (circa 11° di latitudine) a nord di
Gerusalemme. Tuttavia, un riposizionamento globale delle placche terrestri potrebbe certamente mettere
Israele al centro della massa delle terre emerse, nel nuovo ombelico del mondo.
Un’altra osservazione riguarda il fatto che il dislocamento farebbe slittare Israele verso sud. Uno slittamento
di circa 35° posizionerebbe Israele all’equatore, quindi proprio a metà del globo.
Il Salmo 46:1-2,6 descrive cataclismi che forse abbiamo letto pensando a un’esagerazione poetica:

Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle avversità. Perciò noi non
temeremo, anche se la terra si dovesse spostare e se i monti fossero gettati nel mezzo del mare, e le
sue acque infuriassero e schiumassero, e i monti tremassero al suo gonfiarsi.
Le nazioni tumultuarono, i regni vacillarono; egli mandò fuori la sua voce, la terra si sciolse.
277
Anche se la Terra si dovesse spostare? Anche se i monti fossero gettati (o in ebraico, ‫ּוב ּ֥מֹוט‬,
ְ scivolassero) in
mezzo al mare? La terra si scioglie, le acque del mare infuriano tanto da far tremare le montagne; le nazioni
tumultuarono, che in ebraico (‫)מטּו‬ֵ֣ significa anche: furono smosse. Più che esagerazione poetica, richiama il
primo capitolo del libro di Thomas Chan. Altri passi biblici che descrivono quasi alla lettera il dislocamento
terrestre si trovano al capitolo 29. Ma l’indizio forse più interessante di tutti si trova in Apocalisse 6:14:

“Quindi il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola”.

che, come praticamente tutto in Rivelazione, ha un precedente nell’Antico Testamento (Isaia 34:4):

“Tutto l'esercito del cielo si dissolverà, i cieli si arrotoleranno come un libro ma tutto il loro esercito cadrà,
come cade la foglia dalla vite, come cade un frutto appassito dal fico”.

Per noi può essere strano, ma forse il migliore esempio di slittamento veloce ai tempi di Isaia era davvero
un rotolo che viene stirato e poi lasciato, tornando in un attimo nella posizione di partenza. L’idea è quella
di una superficie che scorre molto velocemente. Dal punto di vista di Giovanni il cielo, le nuvole e i venti
scorrono velocissimi nella stessa direzione mentre ogni montagna ed isola si spostano e scompaiono.
Nessun terremoto normale provoca questo effetto, dal momento che la zona colpita continua a ruotare
normalmente sull’asse terrestre insieme all’atmosfera. Ma nel caso dello slittamento dell’intera crosta
terrestre si ottiene proprio il fenomeno che Giovanni descrive.
Mentre le placche di crosta si spostano verso nord o sud, le masse di acqua e l’atmosfera continuano
normalmente la loro rotazione longitudinale seguendo la rotazione terrestre verso est. Dal punto di vista
della terra, il cielo scorre a folle velocità. Il risultato è catastrofico. Il brusco spostamento contemporaneo di
tutte le placche facilita un travaso immane degli oceani dal proprio alveo; un cataclisma di lava e onde di
tsunami che possono arrivare anche a migliaia di metri d’altezza. Nelle parole di Chan: “l'atmosfera e gli
oceani, rifiutando di cambiare direzione assieme al guscio terrestre, hanno spazzato via quasi tutta la vita”.
Quando Avviene il Dislocamento

“Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo, che dicevano: «I regni del mondo
sono divenuti il regno del Signore nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli».
Allora i ventiquattro anziani, che sedevano davanti a Dio sui loro troni, si prostrarono sulle loro facce e
adorarono Dio, dicendo: «Noi ti ringraziamo, o Signore, Dio onnipotente, che sei, che eri e che hai da
venire, perché hai preso in mano il tuo grande potere e ti sei messo a regnare. Le nazioni si erano
adirate, ma è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i morti e di dare il premio ai tuoi servi,
ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che
distruggono la terra». Allora si aprì nel cielo il tempio di Dio e in esso apparve l'arca del suo patto, e ci
furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine”. Ap. 11:15-19

Alla 7° tromba viene prima di tutto annunciato un cambiamento di dominio. Dio è sempre sovrano e da
sempre il Dio del cielo e della Terra, ma come già detto al capitolo 15, il dominio dei regni di questo mondo
non è ancora ufficialmente nelle sue mani.
A Rosh Hashana Gesù è incoronato Re del mondo e da quel momento: “i regni del mondo sono diventati il
regno del Signore e del suo Cristo”. Dio ha preso in mano il suo grande potere.
Siamo al termine delle prime 6 coppe dell’ira, alla fine degli ultimi 10 Giorni di Cordoglio concessi al mondo
per ravvedersi. Il giorno di Yom Kippur è arrivato e il mondo ha avuto la sua ultima occasione di ravvedersi.
Infatti, quando lo stesso evento è descritto al 6° sigillo, troviamo questa importante frase:

“E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero
si nascosero nelle spelonche e fra le rocce dei monti, e dicevano ai monti e alle rocce:
«Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello,
perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?»”. Ap. 6:15-17
278
Nel corso di tutte le ultime piaghe gli uomini rifiutano di ravvedersi, credono al Grande Inganno e vanno
dietro alla Bestia, eppure all’arrivo del terremoto riconoscono Dio per nome. Come è possibile che ora
facciano tutti riferimento all’Agnello, che è Gesù? Come fanno a sapere che Gesù siede sul trono? Come
riconoscono, dopo aver preso il marchio, che il grande giorno della sua ira è giunto? La risposta è: perché lo
hanno tutti visto coi loro occhi a Rosh Hashana.
Solo dieci giorni prima tutti hanno visto Gesù apparire sulle nuvole con potenza e gloria e hanno assistito
alla resurrezione dei morti e al rapimento. Ora però è arrivato il momento di “distruggere quelli che
distruggono la Terra”. Gli uomini sanno contro chi combattono, proprio come gli eserciti di Armagheddon
che vedono coi loro occhi Gesù sul cavallo tra le nuvole prima di andare a combattere contro di Lui: “E vidi
la bestia e i re della terra coi loro eserciti radunati per far guerra contro colui che cavalcava il cavallo e contro
il suo esercito” (Ap. 19:19).
Lo stesso concetto è espresso alla 7° coppa: “Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell'aria, e dal tempio
del cielo, dal trono, uscì una voce che diceva: «È fatto». Allora ci furono voci, tuoni e lampi, e ci fu un gran
terremoto…”. (Ap. 16:17-18). Prima del grande terremoto la voce dal trono dichiara: “È fatto”, proprio come
Gesù fece sulla croce prima di morire. In altre parole, è finita: tutto si è compiuto. Ed è proprio così: in cielo
è apparso il segno del Figlio dell’uomo, i morti sono risorti, i sopravvissuti rapiti; tutto Israele si è convertito
al suo Messia, come anche alcuni non ebrei; il tribunale di Cristo e le nozze dell’Agnello con la chiesa sono
conclusi, finché a Yom Kippur ha avuto inizio il Giorno del Signore. Ad Armagheddon Gesù ha distrutto gli
eserciti dell’Anticristo, il quale ora si trova nel lago di fuoco insieme al falso profeta, poi ha sterminato il
resto dei suoi nemici nella valle di Giosafat e a Bozrah. Gli uomini non eletti sono tutti morti.
Non resta che una cosa da fare: cancellare dalla faccia della Terra ogni traccia visibile degli ultimi 6.000 anni,
del mondo edificato sotto il potere di Satana (1 Giovanni 5:19) e di tutte le sue opere, per lasciare spazio al
regno millenario ed eterno di Gesù.
Le città distrutte, i simboli del peccato, le acque velenose, la terra inquinata e radioattiva: tutto scompare,
inghiottito dalla lava e dal mare come zolle smosse da un aratro gigante.
Dunque, nessun essere umano vivrà l’orrore del terremoto della settima coppa, del dislocamento della
crosta terrestre. Tutti i santi lo vedranno dall’alto e i malvagi saranno già tutti morti.
Ma i nostri fratelli salvati che si trovano a Gerusalemme e che ripopoleranno la Terra nel Millennio?
Come faranno a sopravvivere?
Per loro, Dio farà qualcosa di incredibile e meraviglioso.

I Quattro Giorni tra Yom Kippur e Sukkot

Da Ap. 10:7 sappiamo che la 7° tromba dura diversi giorni: “Ma nei giorni in cui si sarebbe udita la voce del
settimo angelo, quando egli avrebbe suonato, si sarebbe compiuto il mistero di Dio, com'egli ha annunziato
ai suoi servi, i profeti”.
Quanti giorni?
Grazie allo schema delle feste d’autunno la risposta è: cinque giorni.
Passate le prime 24 ore di Yom Kippur, restano quattro giorni per arrivare alla festa delle Capanne (dal
tramonto del 10 di Tishri al tramonto del 14). Secondo gli ebrei, questi quattro giorni corrispondono anche
alle quattro lettere del nome ineffabile di Dio e sono dedicati alla costruzione delle capanne, o rifugi, per
la successiva festa di Sukkot che inizia appunto dal tramonto del 14.
In questi pochi giorni il dislocamento ridisegna tutta la superficie della Terra e, per i convertiti rimasti vivi,
sopravvivere è umanamente impossibile. A meno che Dio non provveda un rifugio.
La Sukkah, o capanna, ha questo significato: la protezione che Dio fornì durante i 40 anni nel deserto. Dopo
l’espiazione per i peccati a Yom Kippur, il messaggio di Dio a Sukkot è: "Io ti proteggerò". Da cosa?
Dall’ultimo atto del Giorno del Signore. Tutto questo è infatti profondamente profetico di ciò che avviene
durante questi incredibili, terrificanti quattro giorni.
Non c’è modo di sapere a priori quanto dura il dislocamento. Tuttavia, una costante degli studi su questo
argomento è una durata che varia da poche ore a pochi giorni. Noi sappiamo già che dopo 4 giorni si
festeggerà Sukkot e che quindi, nel giro di 96 ore al massimo, i venti si saranno placati, la terra avrà smesso 279
di tremare e gran parte delle acque si saranno ritirate, almeno nell’area di Israele.

I Superstiti a Gerusalemme

“Lo Spirito del Signore, l'Eterno, è su di me, perché l'Eterno mi ha unto per recare una buona notizia
agli umili; mi ha inviato a fasciare quelli dal cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli in cattività,
l'apertura del carcere ai prigionieri, a proclamare l'anno di grazia dell'Eterno e il giorno di vendetta
del nostro Dio, per consolare tutti quelli che fanno cordoglio, per accordare gioia a quelli che fanno
cordoglio in Sion, per dare loro un diadema invece della cenere, l'olio della gioia invece del lutto, il
manto della lode invece di uno spirito abbattuto, affinché siano chiamati querce di giustizia, la
piantagione dell'Eterno per manifestare la sua gloria”. (Isaia 61:2)

Quando Gesù in Luca lesse questo passo per dichiarare: “è di me che sta parlando”, lesse solo fino alla frase
“l’anno di grazia dell’Eterno”. Il suo scopo alla prima venuta riguardava quella prima parte.
Quando torna a Yom Kippur è invece per adempiere la seconda parte di questa profezia: proclamare “il
giorno di vendetta del nostro Dio, consolare tutti quelli che fanno cordoglio, accordare gioia a quelli che
fanno cordoglio in Sion”.
Ecco un altro esempio di come una semplice congiunzione ‘e’ nelle Scritture possa separare eventi distanti
tra loro di duemila anni. Per due volte si specifica che la consolazione è per quelli che fanno cordoglio, che
ormai sappiamo essere quelli che si ravvedono tra Rosh Hashana e Yom Kippur, ebrei e Gentili di tutte le
nazioni. Tuttavia, il testo specifica anche che essi saranno in Sion.
Come ci sono arrivati? Sappiamo già la risposta a questa domanda.
Matteo 24:31 ci dice che questi eletti vengono radunati dagli angeli, al potente suono di tromba, o grande
tromba, che suona alla fine del giorno di Yom Kippu: “Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di
tromba; ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all'altra”.
Prima di questa c’è stata la raccolta della zizzania, cioè di tutti i malvagi impenitenti
e di quelli che hanno preso il marchio della bestia: questi vengono “presi” e portati
al luogo del massacro in cui si radunano i cadaveri e gli avvoltoi (Matt. 24:28, 41 e
Luca 17:37), cioè nell’area tra Meghiddo e Bozrah.
Trascorse le 24 ore di Yom Kippur, in cui Gesù distrugge Anticristo e falso profeta a
Meghiddo, separa gli ebrei fedeli a Petra, separa le pecore tra le nazioni e uccide tutti
i malvagi che restano, gli angeli procedono a prelevare da ogni angolo del mondo
tutti i neo-convertiti per portarli a Gerusalemme, dove già si trovano gli ebrei
convertiti e le pecore che hanno ricevuto grazia.
Questo avviene affinché tutti i salvati rimasti siano protetti dalla distruzione del
Giorno del Signore. Come abbiamo visto, questa è la raccolta del grano nel granaio,
descritta in Matteo 13:30 e Luca 3:17.

La zizzania è raccolta all’inizio della giornata di Yom Kippur, il grano alla fine. Entrambi questi luoghi, il granaio
e il luogo del macabro banchetto degli avvoltoi, si trovano nella regione di Israele.
A questo punto, i santi che restano sulla Terra devono affrontare anch’essi il dislocamento della crosta
terrestre. Se il Signore non li protegge, non possono sopravvivere. Ma come saranno protetti, e come
sappiamo che questo accadrà davvero?
La distruzione degli empi è paragonata a una tempesta spaventosa:
Geremia 23:19: “Ecco, la tempesta dell'Eterno si scatena furiosamente, una tempesta spaventosa si
abbatterà sul capo degli empi”.
Isaia 29:6: “Tu sarai visitata dall'Eterno degli eserciti con tuoni, terremoti e grande
frastuono, con turbine, tempesta e fiamma di fuoco divorante”.
Proverbi 10:25: “Quando passa la tempesta l'empio non è più, ma il giusto ha un fondamento eterno”.
280
Inoltre, in Isaia Dio specifica che la redenzione di Israele, insieme alla distruzione delle nazioni, avverrà
attraverso lo sterminio, o meglio lo spirito (o soffio) dello sterminio:
Isaia 10:22 “Poiché, anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare, solo un suo residuo
tornerà; lo sterminio decretato farà traboccare la giustizia”.

Isaia 4:3-4: “E avverrà che chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato
santo, cioè chiunque in Gerusalemme sarà iscritto tra i vivi. Quando il Signore avrà lavato le brutture
delle figlie di Sion e avrà eliminato il sangue dal mezzo di Gerusalemme col soffio di giudizio e col soffio
di sterminio”.

Ma ecco che questa profezia di Isaia 4 continua e dice:

“…allora l'Eterno creerà su ogni dimora del monte Sion e sulle sue assemblee una nuvola di fumo
durante il giorno, e uno splendore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché su tutta la gloria
vi sarà una protezione. E vi sarà una tenda per far ombra contro il caldo di giorno, e per servire
di rifugio e di asilo contro la tempesta e la pioggia”.

Ecco la protezione del Signore!


Quando il soffio dello sterminio avrà fatto in modo che ogni singolo superstite in Israele sia un santo, Dio
metterà su Gerusalemme una copertura simile a quella che diede al suo popolo mentre attraversava il
deserto. Esodo 13:21 dice: “Il Signore andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli
lungo il cammino; di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare giorno e
notte”. È la stessa protezione che Dio metterà di nuovo su Gerusalemme durante la distruzione: l'Eterno
creerà su ogni dimora del monte Sion e sulle sue assemblee una nuvola di fumo durante il giorno, e uno
splendore di fuoco fiammeggiante durante la notte.
Il Signore proteggerà di nuovo il suo popolo con fumo e fuoco. Sarà una protezione sovrannaturale contro
la tempesta e i devastanti raggi solari, contro la distruzione del grande terremoto del Giorno del Signore.
Il furore dell’ira di Dio si abbatte prima sulle nazioni con la grandine gargantuesca, poi con la spada del Re
ad Armagheddon e a Bozrah. Quando infine Dio colpisce con la tempesta spaventosa del dislocamento,
secondo Isaia 30:27-30 in Israele si canta di gioia per la protezione che la Rocca d’Israele offre i santi:

“Ecco, il nome dell'Eterno viene da lontano; la sua ira è ardente e il suo carico pesante; le sue labbra
sono piene d'indignazione e la sua lingua è come un fuoco divorante; il suo soffio è come un torrente
che straripa, che giunge fino al collo, per vagliare le nazioni con il vaglio della distruzione e per mettere
nelle mascelle dei popoli una briglia che li faccia fuorviare.
Allora innalzerete un canto come la notte quando si celebra una festa; e avrete la gioia nel cuore, come
chi cammina al suono del flauto per recarsi al monte dell'Eterno, alla Rocca d'Israele. Quindi l'Eterno
farà udire la sua voce maestosa e mostrerà come colpisce col suo braccio nel furore della sua ira, nella
fiamma di un fuoco divorante, in mezzo a esplosioni violente, uragano e grandine di pietre”.

Fantastico! Ogni domanda di Rivelazione trova risposta nell’Antico Testamento, e viceversa. I riferimenti del
Giorno del Signore a grandine, tempesta, fuoco, uragano, oscurità, calore del sole, la Terra che traballa
violentemente e si screpola interamente, le città che crollano e gli uomini che scompaiono, prima
rifugiandosi nelle caverne e poi venendo sterminati, sono gli stessi del 6° sigillo, della 7° tromba e della 7°
coppa: il grande e terribile Giorno del Signore. Tuttavia, tutti i salvati saranno protetti a Gerusalemme.
La bellezza di questa immagine sta nel fatto che la successiva festa delle Capanne, o Sukkot, commemora e
celebra proprio la protezione miracolosa che Dio fornì ad Israele quando uscì dall’Egitto.
La Festa delle Capanne ha anche due nomi: Chag Ha’Sukkot (Festa delle capanne) e Chag Ha’Asif (o Festa
del raccolto) ciascuno dei quali esprime un aspetto profetico.
Il primo aspetto è chiaro ed è la protezione di cui abbiamo appena parlato. Il raccolto è invece profetico in
quanto i Gentili protetti saranno il grano della parabola di Matteo 13, raccolti dagli angeli nel granaio, 281
Gerusalemme, mentre gli ebrei in Gerusalemme saranno i fichi d’autunno, l’ultimo e più abbondante
raccolto dell’anno dall’albero che simboleggia appunto Israele (v. cap. 7).
La Festa delle Capanne è anche l’unica festa, tra tutte le sette feste di Dio, che si celebrerà ogni anno durante
il Millennio:

“E avverrà che ogni sopravvissuto di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme salirà di anno in anno
ad adorare il Re, l'Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne” (Zacc. 14:16).

Il motivo è chiaro: chiunque vivrà nel Millennio sarà un discendente di quelli che Dio protegge nel Giorno
del Signore. Quel giorno sarà ricordato per sempre come l’inizio delle nuove generazioni del Regno di Cristo.

L’Esercito di Lassù
C’è un ultimo dettaglio da chiarire per completare il quadro della fine del mondo, e riguarda la misteriosa
pioggia di stelle che cade sulla Terra durante il Giorno del Signore:

Apocalisse 6: “Poi vidi quando egli aprì il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole
divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue; e le stelle del cielo caddero sulla
terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi. Quindi il cielo si ritirò
come una pergamena che si arrotola, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo”. (v. 12-14)

Isaia 34:4: “Tutto l'esercito del cielo si dissolverà, i cieli si arrotoleranno come un libro
ma tutto il loro esercito cadrà, come cade la foglia dalla vite, come cade un frutto appassito dal fico”.

Parlando del terribile Giorno del Signore, Isaia 24 dice:

“La terra si schianterà tutta: la terra si screpolerà interamente, la terra traballerà violentemente.
La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una capanna. Il suo peccato pesa su di essa, cadrà
e non si rialzerà più. In quel giorno avverrà che l'Eterno punirà in alto l'esercito di lassù, e giù sulla terra
i re della terra; saranno radunati insieme, come carcerati in una prigione sotterranea;
saranno rinchiusi in un carcere e, dopo molti giorni, saranno puniti. (v. 19-22)

La pioggia di meteoriti che vediamo alla prima tromba non può in alcun modo coincidere con la pioggia di
stelle che si verifica nel Grande Giorno del Signore, quando Dio stermina i malvagi del mondo. Sono due
eventi talmente distanti tra loro da essere inconciliabili. La prima è chiaramente la pioggia di meteoriti che
precede l’arrivo di Apophis e brucia un terzo della vegetazione, mentre questa seconda pioggia riguarda le
stelle, parola che come abbiamo già visto designa frequentemente gli angeli, e si verifica a Yom Kippur.
In Rivelazione troviamo un episodio simile, quando Satana viene scacciato dal cielo e getta sulla Terra un
terzo delle stelle (degli angeli caduti); l’arcangelo Michele combatte col suo esercito contro Satana e il suo
esercito, li sconfigge e li getta sulla Terra. Questo però avviene a metà della settimana di Daniele, non
durante il Giorno del Signore alla fine. Infatti, l’angelo dice: “guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché
il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo” (Ap. 12:12). Questo evento segna l’inizio
degli ultimi 3 anni e mezzo. Non è quindi di queste stelle che si sta parlando.
Un indizio ulteriore si trova in Isaia:

“Poiché la mia spada si è inebriata nel cielo, ecco essa sta per piombare su Edom,
sul popolo che ho votato allo sterminio, per fare giustizia” (Isa. 34:5).

Qui è Gesù che sta parlando, non l’arcangelo Michele. Questi angeli sono l’esercito di lassù che il Signore
punisce subito prima di far piombare la sua spada su Edom. È evidente che Gesù fa i conti con un esercito di
angeli ribelli nel cielo subito prima di scendere sulla Terra ad Armagheddon. Questo potrebbe spiegare
perché la sua veste è intrisa nel sangue nel momento in cui scende per sterminare gli eserciti dell’Anticristo
(Ap. 19:13). La veste tinta di sangue di Gesù è solitamente associata al suo sangue, che Egli ha versato per
noi; tuttavia, nel contesto del Giorno del Signore la veste macchiata di sangue di Gesù è un’immagine 282
associata allo sterminio dei nemici che il Signore compie in quello specifico giorno (v. ad es. Isaia 63:3).
Chi sono allora questi angeli?
Sia la Bibbia che il libro di Enoch parlano di angeli ribelli che Dio punirà nel giorno della sua Ira. Enoch ci
fornisce qualche dettaglio utile: vede infatti certi angeli incatenati in uno dei sette cieli che attraversa
quando viene rapito presso Dio, prima di tornare sulla Terra per 30 giorni, lasciare testimonianze scritte di
ciò che ha visto ed essere nuovamente rapito in cielo. L’angelo che lo accompagna spiega che si tratta di
angeli che si sono ribellati a Dio nel passato, ma che per qualche ragione non si trovano nel Tartaro e non
sono liberi di agire sulla Terra al servizio di Satana.
Noi non sappiamo di che ribellione si tratta, né cosa sia esattamente questo esercito nei cieli che Gesù
punisce alla fine del mondo. Quello che sappiamo è che questi angeli e i malvagi della Terra saranno tutti
rinchiusi nelle tenebre dell’inferno per almeno mille anni, più tutto il tempo in cui Satana corromperà di
nuovo il mondo perfetto (molti giorni), al termine dei quali saranno giudicati al Giudizio del Trono Bianco e
gettati nel lago di fuoco.

Prima di scoprire gli ultimi dettagli di Rivelazione, dobbiamo fare una breve digressione ai 7 sigilli.
Ora che abbiamo visto quasi tutto il film della fine del mondo, il trailer dei sigilli ci appare molto più chiaro
e ci fornisce nuove conferme.
Ma come tutto in Rivelazione, nasconde anche un misterioso segreto.
Note

1. Charles Hapgood, 1958, Earth's Shifting Crust: A Key to Some Basic Problems of Earth Science, Pantheon Books
Co., Prefazione
2. The MUFON Archive, n° 486, ottobre 2008, pag. 3-4.

La litosfera sotto la crosta terrestre è solida


mentre l'astenosfera ancora più sotto è
estremamente viscosa. La roccia passa subito da
solido a liquido ad un punto di fusione fisso. Se
l'interno della Terra diventasse più caldo questo
aumenterebbe il tasso di attività tettonica e
quindi il movimento delle placche.
3.
4. Peter Dockrill, Earth's Magnetic North Pole Keeps Moving Towards Siberia at a Mysteriously Fast Pace,
ScienceAlert.com, 18 Dic. 2019

283
31
I 7 SIGILLI
I sigilli costituiscono una sorta di trailer del film Rivelazione. Proprio come un trailer cattura la trama
generale di un film con una serie cronologica di scene chiave, così i sigilli mostrano, in sei punti, la trama
generale di ciò che sta per svolgersi sulla Terra. Arrivati a questo punto dello studio possiamo passarli tutti
in rassegna e veder scorrere tutti gli ultimi 7 anni del mondo, completi di tutti i dettagli raccolti finora. Eccoli:

1. L’ANTICRISTO.
Arriva su un cavallo bianco, armato di arco (come Kalki) e vittorioso:
“Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e
gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere”.
L’Anticristo si metterà a sedere nel tempio proclamando di essere Dio (2
Tess. 2:4) a metà degli ultimi sette anni di Daniele. Sappiamo anche da
Daniele che, quando questo avverrà, l’Anticristo violerà un trattato da lui
precedentemente sottoscritto per 7 anni. Per sottoscrivere un patto di 7
anni e poi violarlo a metà della 70° settimana, è necessario che l’Anticristo
agisca anche durante i primi tre anni e mezzo. Ecco perché il suo arrivo è
il primo tra tutti i segni.
In questo primo periodo, la prima metà della settimana, la civiltà del
Nuovo Ordine mondiale (il 7° regno) è travolta dal Grande Inganno:
l’Ottavo, o Bestia che era, torna tra noi lasciando tutto il mondo a bocca
aperta. Uno dei personaggi chiave dell’invasione demoniaca mascherata
da invasione aliena sarà il ‘Maestro Asceso’ alieno che si presenterà in 284
veste di Mahdi islamico e Kalki di induismo e buddismo, poi raggiunto dal
Falso Profeta nei panni di Gesù-Isa intergalattico. Il suo arrivo dà il via agli
ultimi 7 anni di Daniele.

2. VIOLENZA.
“Allora uscì fuori un altro cavallo rosso; e a colui che lo cavalcava fu
dato di togliere la pace dalla terra, affinché gli uomini si uccidessero
gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada”.
Questo sigillo non rappresenta necessariamente una guerra (come
ad es. la III Guerra Mondiale) quanto piuttosto un’esplosione
incontenibile di violenza. Sommosse, anarchia, rivolte, guerra civile,
insurrezioni e legge della giungla: esattamente il quadro che ci
potremmo aspettare di fronte a un evento destabilizzante come
l’invasione di una civiltà aliena, oltre all’imminente arrivo di
Apophis (che ricordiamo, dal 2027 sarà visibile ad occhio nudo).
È probabile che questo porterà i governi ad instaurare misure di
controllo estremamente restrittive, come la legge marziale. Sarà
imposta la confisca di tutti i beni essenziali di prima necessità, poi
ridistribuiti solo a chi avrà il marchio. Inoltre, l’arrivo della
‘confraternita spaziale’ scatenerà probabilmente una guerra tra
presunti alieni ‘buoni’ e alieni ‘cattivi’, raderà al suolo Roma e
secondo Daniele distruggerà la potenza militare di molte nazioni.
Nel frattempo, gli uomini si uccideranno per una bottiglia d’acqua.
3. CARESTIA.
“Colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii una voce in mezzo
ai quattro esseri viventi che diceva: «Un chenice di frumento per un denaro
e tre chenici d'orzo per un denaro, e non danneggiare né l'olio né il vino»”.
Apophis è caduto in mare, mentre il secondo meteorite (o un suo
frammento) di nome Assenzio ha colpito un punto imprecisato della
terraferma. Le conseguenze sono catastrofiche. Gli incalcolabili danni
naturali colpiscono prima di tutto l’agricoltura e l’industria ittica, come
specificato al cap. 24: la costa ovest delle due Americhe e il Sudest asiatico
sono devastati. L’immediata conseguenza è una carestia senza precedenti.
Al tempo di Giovanni, una chenice corrispondeva più o meno a un litro. Già
ai tempi di Omero era indicato come il salario in grano di un operaio per
un'intera giornata di lavoro (Odissea XIX: XXVIII). Erodoto la fornisce anche
come la misura del grano consumato da ogni soldato dell'esercito di Serse,
dunque la razione di un giorno intero.
Un denaro era invece il salario giornaliero medio di un operaio ed era in
grado di acquistare da 16 a 20 misure di grano1, non una soltanto. Il senso
è chiaro: gli uomini lavoreranno un giorno intero solo per procurarsi a
malapena quanto occorre per sopravvivere. Più o meno come se oggi
comprassimo un mese di cibo, per una sola persona, con 1.200 euro.
Tuttavia, la voce in mezzo alle quattro creature viventi comanda di non danneggiare l'olio e il vino. Olio e
vino, in questo contesto, sono forniture meno essenziali che rappresentano una forma di lusso minore. Il
fatto che questi non siano danneggiati può suggerire che i ricchi del mondo non saranno colpiti dalla
catastrofe economica o inflazionistica; oppure, nel quadro di Apophis, che le aree più ricche del pianeta e
non direttamente interessate dal cataclisma faranno scorte di beni di prima necessità, mentre quelle più 285
povere saranno abbandonate alla fame e agli sciacalli. O entrambe le cose. Ad ogni modo, la progressione
dei primi 3 sigilli ci porta fino alla fine della 4° tromba.

4. MORTE
“Ecco un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava aveva nome la
Morte, e dietro ad essa veniva l'Ades. E fu loro data potestà sulla
quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con
la morte e mediante le fiere della terra”.
Il quarto sigillo non sembra aggiungere niente di nuovo se non
specificare l’entità dei danni provocati dai primi tre. La morte è
semplicemente la conseguenza dei primi tre flagelli e, in questo
senso, il 4° sigillo è come un sunto dei precedenti. A loro (ai primi 3
cavalieri) viene data l’autorità di portare la morte (il 4° cavaliere) ad
un quarto degli abitanti della terra.
La morte è dunque inflitta mediante la spada (2° sigillo) la fame (3°
sigillo) e ovviamente la morte stessa, che è uno spirito (v. Ap.
20:14). Tuttavia troviamo anche, in quello che si direbbe un
riferimento al 1° sigillo (l’arrivo dell’Anticristo) l’interessante
riferimento alle fiere della terra. Inoltre, dietro alla morte viene
l’Ades, da molti identificato con l’inferno. Sappiamo già che la
Bestia, intesa sia come Inganno finale che come Anticristo, sale
dall’abisso. Ma cosa sono esattamente le fiere della terra? Come
contribuiscono ad uccidere un quarto del genere umano? E in che
modo si collegano alla nostra cronologia?
Violenza, Fame, Morte e… Demoni

Il riferimento alle fiere della terra è interessante perché di esse sappiamo che contribuiscono ad uccidere
un quarto dell’umanità, insieme alla violenza e alla fame. Ma di che fiere si tratta? La parola greca thēriōn
(θηρίων) tradotta appunto come bestie o fiere, compare in altri due passi del Nuovo Testamento.
Il primo è Giacomo 3:7, che parla chiaramente di animali: “Infatti ogni sorta di bestie (thēriōn) di uccelli, di
rettili e di animali marini può essere domata, ed è stata domata dalla razza umana”. La domanda che allora
ci siamo fatti è questa: è verosimile che gli animali contribuiscano all’uccisione di oltre due miliardi di
persone, tanto da comparire nella lista insieme a carestia e violenza?
Come utile termine di paragone abbiamo le statistiche attuali.
Togliendo l’oltre milione di morti causati ogni anno da zanzare e altri insetti,
che non rientrano esattamente nella categoria di thēriōn, e togliendo anche
la seconda causa di morte da animale non-fiera, cioè le lumache di mare
(200.000 persone all’anno uccise dalla schistosomiasi) seppelliamo ogni
anno 100.000 persone uccise dai serpenti, 35.000 dai cani, 1.000 vittime di
ippopotami ed elefanti, 1.000 sbranate dai coccodrilli, 22 dai leoni, 10
mangiate dai lupi e ben 6 freddate dagli squali.
In un mondo piombato nel caos possiamo anche ipotizzare che la gente si avventuri nei boschi in cerca di
rifugio e quindi si imbatta in un maggior numero di animali pericolosi, ma è anche vero che un terzo delle
foreste del mondo saranno in fiamme e molti animali moriranno a causa delle piogge acide, delle acque
avvelenate e del vulcanismo. La risposta alla domanda è quindi NO: difficile che gli animali giungano ad
uccidere, in questo periodo di Apophis, un numero di uomini di almeno 1.000 volte superiore a quello
attuale. La parola fiere deve indicare altro.
Il secondo passo in cui compare la parola thēriōn è infatti Marco 1:13, che parla di Gesù nel deserto per 40
giorni: “rimase nel deserto quaranta giorni, tentato da Satana. Era con le fiere (thēriōn) e gli angeli lo 286
servivano”.
Quando Gesù si trova nel deserto si verifica il colmo dei colmi: Satana lo tenta citandogli la Scrittura, in
particolare il Salmo 91 la cui parte finale dice: “Poiché egli comanderà ai suoi angeli di custodirti in tutte le
tue vie. Essi ti porteranno nelle loro mani, perché il tuo piede non inciampi in alcuna pietra. Tu camminerai
sul leone e sull'aspide, calpesterai il leoncello e il dragone”.
Satana lo incita così a gettarsi giù dalla rupe (Matteo 4:5). Questo Salmo è anche pieno di riferimenti ad
animali ma queste immagini del leone, del serpente e del leoncello (per non parlare del dragone) si
riferiscono a demoni. Probabilmente Gesù, durante la sua interazione con Satana, era attorniato da demoni
e non da veri animali. Lo stesso appare in Luca 10:19, in cui Gesù usa l’immagine di animali pericolosi per
parlare dei demoni al servizio di Satana: “Ecco, io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni, e su
tutta la potenza del nemico; e nulla potrà farvi del male”.
Ap. 18:2 paragona i demoni agli uccelli impuri: “[Babilonia] è diventata ricettacolo di demoni, covo di ogni
spirito immondo, rifugio di ogni uccello impuro e abominevole”. Gli uccelli impuri nel Vecchio Testamento
sono principalmente i rapaci e gli uccelli acquatici; il problema di Babilonia non è un’infestazione di gufi,
pellicani e civette, ma piuttosto di spiriti immondi.
La Bibbia si serve spesso di certi animali per rappresentare demoni o addirittura, come in Apocalisse 22:15,
uomini che si sono venduti a certi peccati: “Fuori i cani, i maghi, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e
chiunque ama e pratica la menzogna”. Escludendo che alle porte del cielo ci sia un cartello che raffigura un
cane con la scritta: ‘io non posso entrare’, è chiaro che il cane di questo verso rappresenta una persona
spregevole, chiunque si identifichi con i comportamenti impuri solitamente associati a questo animale
(impurità e promiscuità sessuale).
Lo stesso accostamento si trova in Geremia al capitolo 15. Profetizzando l’arrivo dei terrificanti eserciti di
Babilonia contro Israele, Dio dice: “Io stabilirò sopra di loro quattro specie di flagelli, dice l'Eterno: «la spada
per uccidere, i cani per sbranare, gli uccelli del cielo e le bestie della terra per divorare e distruggere” (v. 3).
Cani, uccelli e bestie della terra rappresentano i feroci invasori in arrivo e i loro dei pagani: furono i
babilonesi, non certo gli animali veri e propri, la causa della devastazione in Israele.
Infine, Isaia profetizza così la maledizione che cade su Edom: “Le bestie del deserto vi incontreranno i cani
selvatici, le capre selvatiche vi chiameranno le compagne; là Lilit farà la sua abitazione, e vi troverà il suo
luogo di riposo”. Isaia 34:14
Lilit, tradotto in altre versioni come ‘l’uccello della notte’ o ‘civetta’, è anche
il nome di un demone venerato fin dall’antichità, una dea babilonese della
notte che si riteneva responsabile della morte dei bambini e delle donne
incinte (v. immagine a lato).
L’animale che lo rappresenta è la civetta.
Fu chiamata anche Inanna o Ishtar e secondo Isaia abita nei deserti desolati,
come i demoni di cui Gesù parla in Matteo 12:43. Il termine Lilit,
letteralmente civetta, è quindi indicato come sinonimo del demone associato
a questo animale. Naturalmente, nessun animale è impuro in se stesso: la
civetta è una creatura stupenda. Certi demoni scelgono però di identificarsi
con alcuni animali di cui esasperano le caratteristiche.

Se dunque le fiere della terra che contribuiscono a uccidere un quarto dell’umanità sono demoni e non
animali veri e propri, allora questo è un dettaglio importante.
I demoni possono uccidere già oggi: inducendo all’omicidio o al suicidio, agendo attraverso maledizioni,
fatture a morte e malattie. Tuttavia, questo è vero anche della violenza e della fame. Nel contesto dei sigilli
è chiaro che queste piaghe raggiungono proporzioni inaudite, e questo vale anche per l’azione dei demoni
giunti sulla Terra, i quali contribuiscono allo sterminio di un quarto degli abitanti del mondo! Quella di cui si
sta parlando è dunque un’azione demoniaca di immani proporzioni, senza precedenti e su scala mondiale.
E la cosa interessante è che essa è evidentemente il primo atto della serie di flagelli della fine del mondo.
287
Infatti, nella sequenza dei sigilli, i primi 4 cavalieri uccidono un quarto della popolazione mondiale mentre
l’esercito dei leoni (che sono la 6° tromba) spazza via un ulteriore terzo dei sopravvissuti e quindi arrivano
dopo. I primi 4 cavalieri/sigilli racchiudono quindi le prime 5 trombe.
Dato che le locuste (la 5° tromba) non uccidono nessuno, restringiamo il campo alle prime 4 trombe.
Ora, sappiamo che le prime 4 trombe sono Apophis: esse corrispondono ai cavalieri n° 2, 3 e 4 ma
rappresentano una serie di disastri naturali che non hanno nulla a che fare coi demoni.
Per trovare una collocazione a questa invasione demoniaca dobbiamo quindi risalire al primo sigillo, cioè
l’arrivo dell’Anticristo e del Grande Inganno (vedi schema sotto):
È dunque evidente che l’azione demoniaca di immani proporzioni e su scala mondiale si verifica a partire da
quell’evento. Secondo questo studio, i demoni che invadono il mondo sono quelli che arrivano in forma di
contatto alieno. Il fatto che i demoni contribuiscano alla morte di miliardi di persone, non solo alla loro cecità
spirituale, è una conferma del nostro ipotetico scenario di una guerra tra ‘razze aliene’ sulla Terra e della
distruzione, da parte degli Amici dello Spazio, delle maggiori potenze militari del mondo e di Babilonia.
Se Apophis colpisce davvero la Terra nel 2029, questo significa che l’invasione arriverà prima di quella data.
L’entità dei danni provocata da masse di demoni manifesti in forma fisica in ogni parte del mondo è
inimmaginabile, avendo un precedente soltanto nel mondo antidiluviano.

5. LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI


“Vidi sotto l'altare le anime di coloro che erano stati uccisi a
motivo della parola di Dio e a motivo della testimonianza che
avevano resa; e gridarono a gran voce dicendo: «Fino a
quando aspetti, o Signore, che sei il Santo e il Verace, a fare
giustizia del nostro sangue sopra coloro che abitano sulla
terra?». E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro
detto che si riposassero ancora un po' di tempo, finché fosse
completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che
dovevano essere uccisi come loro”. Apoc. 6:9-11

Col 5° sigillo arriviamo alla 6° tromba, i leoni, che come abbiamo visto al capitolo 27 costituiscono l’esercito
personale dell’Anticristo, probabilmente in parte tecnologico e in parte demoniaco. Il suo compito principale
è implementare la ‘soluzione finale’ del nuovo Führer, appena insediatosi nel tempio col modesto titolo di
‘Dio’: lo sterminio completo dei cristiani e lo sradicamento di ogni altra religione dalla faccia della Terra.
Come detto più volte, Rivelazione e Daniele sono molto chiari nel dire che i cristiani (i santi) soccomberanno
all’Anticristo, il quale farà loro guerra e li vincerà (Ap. 13:7). Tutti i credenti dovranno scegliere tra prendere 288
il marchio o la morte, la quale risparmierà solo i rapiti. Arrivati a questo punto del racconto, il flusso di martiri
è ancora in atto. Alle anime dei defunti che chiedono giustizia viene risposto di aspettare ancora un po',
perché il numero dei loro fratelli che devono essere uccisi come loro non è ancora completo.
L'immagine delle anime immediatamente alla presenza di Dio dopo la morte è in armonia con 2 Corinzi 5:8:
questo è uno dei passi che smentiscono la dottrina del ‘sonno dell’anima’, cioè che i morti siano in uno stato
di sonno o incoscienza. Inoltre, il fatto che i martiri siano sotto l'altare è coerente col simbolismo dell’Antico
Testamento. Quando Aronne e i suoi figli furono consacrati al sacerdozio, furono istruiti da Dio a mettere
un po' di sangue del toro sulle corna dell'altare e versare il resto "ai piedi dell'altare" (Esodo 29:12; Levitico
8:15). Il sangue di questi martiri è un'offerta davanti a Dio ed essi si trovano, come il sangue, alla base
dell'altare durante questo periodo di intensa persecuzione di tutti i santi (Matt. 24:9).
L’identità di questi martiri racchiude però un mistero di cui parliamo al prossimo capitolo.

6. IL DISLOCAMENTO DELLA CROSTA


TERRESTRE
“Quando egli aprì il sesto sigillo… si fece un grande
terremoto, e il sole divenne nero come un sacco di
crine, e la luna divenne come sangue; e le stelle del
cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da
un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi. Quindi il
cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola, ed
ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo.
E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero si nascosero nelle
spelonche e fra le rocce dei monti, e dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci dalla
faccia di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, perché è venuto il gran giorno della sua ira; chi può
resistere?»” Apoc. 6:12-17
L’ultimo flash che i sigilli ci mostrano è il terremoto del Gran Giorno del Signore, già identificato al cap. 30
come il dislocamento della crosta terrestre. È l’ultimo atto: la sesta coppa dell’ira, la settima tromba, lo
sterminatore di uomini, il Grande Reset di Dio prima del Millennio. Come già spiegato, subito prima che
questo cataclisma abbia inizio, gli uomini (che per tutte le coppe precedenti non si ravvedono e non danno
gloria a Dio, uomini col marchio) si nascondono nelle grotte e fanno sorprendenti dichiarazioni di verità:
meglio morire sotto le rocce che fronteggiare Colui che siede sul trono; meglio nascondersi sottoterra,
piuttosto che vivere il giorno dell’ira dell’Agnello. Il motivo per cui parlano così è perché hanno visto coi loro
occhi Gesù venire sulle nuvole a Rosh Hashana, hanno perfino radunato un esercito nel folle tentativo di
sconfiggerlo (6° coppa). La loro dichiarazione non si basa su un’azione redentiva dello Spirito Santo, ma sulla
pura e semplice constatazione di un evento visibile. Non li salva, ma fornisce a noi un importante indizio
temporale. Ci troviamo dopo il rapimento e dopo la resurrezione dei morti; è il giorno di Yom Kippur.
Questo sigillo è un vero e proprio spoiler della fine del film, subito prima del lieto fine.

7. COLLEGAMENTI
“E quando egli aprì il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per circa mezz'ora. Ed io vidi i sette angeli
che stanno davanti a Dio, e furono date loro sette trombe…Poi l'angelo prese il turibolo, lo riempì del
fuoco dell'altare e lo gettò sulla terra; e si fecero voci, tuoni, lampi e un terremoto. E i sette angeli che
avevano le sette trombe si prepararono a suonare la tromba”. Apoc. 8:1-6

Il 4° sigillo, la morte, serve ad indicarci le conseguenze dei primi tre sigilli e l’incastro con le trombe, grazie
al fatto che i 4 sigilli uccidono un quarto dell’umanità mentre la 6° tromba, i leoni, ne uccide un ulteriore
terzo.
Allo stesso modo, il 7° sigillo introduce le sette trombe e ci regala la frase: “si fecero voci, tuoni, lampi e un
terremoto”. Questa stessa frase si ritrova in Ap. 11:19, cioè alla 7° tromba: “ci furono lampi, voci, tuoni, un
terremoto e una forte tempesta di grandine” e infine in Ap. 16:18, cioè alla 7° coppa: “ci furono voci, tuoni 289
e lampi, e ci fu un gran terremoto di tale forza ed estensione, di cui non ci fu mai l'eguale da quando gli
uomini vivono sulla terra”.
Dal momento che questi tre descrivono chiaramente lo stesso evento (il dislocamento terrestre finale)
questo ci ha portati all’importantissima conclusione iniziale, al capitolo 13, che le sequenze di sigilli, trombe
e coppe non sono in ordine cronologico. Inoltre, sappiamo da questo e altri indizi che tra il numero 6 e il 7
di ciascuna sequenza (sigilli - trombe - coppe) gli eventi iniziano a fondersi tra di loro.
Prima dell’apertura del 7° sigillo abbiamo altre due visioni al capitolo 7: i 144.000 israeliti che vengono
segnati per uno scopo speciale e la visione dei martiri in cielo.
La prima, come molte altre visioni che si intersecano nel racconto di Giovanni, non si colloca nel periodo
temporale a cui siamo arrivati (il Giorno del Signore) ma viene evidentemente molto prima.
La seconda visione dei martiri è invece una delle fasi più finali di Rivelazione: questi santi infatti, che cantano
e gridano di gioia, sono “coperti di vesti bianche” e hanno “delle palme in mano”. Sappiamo che sono martiri
perché “vengono dalla grande tribolazione”. Le fronde di palma che tengono in mano sono da sempre
utilizzate per celebrare la Festa delle Capanne, che come sappiamo segna l’inizio del Millennio e del regno
di Gesù sulla Terra: l’ultimo atto glorioso della fine di questo mondo.
Vediamo meglio l’identità di questi martiri, perché le informazioni che troviamo su di loro qui al capitolo 7,
al 5° sigillo e al successivo capitolo 20 sono davvero sorprendenti.

1. A. R. Fausset, The Revelation of St. John the Divine, in Robert Jamieson, A. R. Fausset, e David Brown, A
Commentary, Critical and Explanatory, on the Old and New Testaments (Oak Harbor, WA: Logos Research Systems,
Inc., 1997, 1877) Ap. 6:6.
32
I MARTIRI della TRIBOLAZIONE
Arrivati al capitolo 20 di Rivelazione troviamo un evento inaspettato:

“Poi vidi dei troni, e a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare; e vidi le anime di coloro che
erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e che non avevano adorato
la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano.
Costoro tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.
Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni.
Questa è la prima resurrezione”. (vv. 4-5)

Questo avviene subito dopo che Satana è legato per mille anni (v. 1-3).
Questo passo è sconcertante perché mostra una resurrezione dopo Armagheddon ma chiaramente
circoscritta ai soli martiri della Tribolazione. Viene inoltre definita la prima resurrezione.
Dato che resurrezione e rapimento avvengono praticamente in simultanea, troviamo due possibili scenari:

 I sostenitori del rapimento post-tribolazione affermano che questo passo mostra la resurrezione di
tutti i morti (più rapimento) alla venuta di Cristo ad Armagheddon. A parte il fatto che essa avviene dopo
Armagheddon, questa spiegazione ha diversi problemi: non lascia spazio al giudizio della Chiesa e alle nozze,
non lascia superstiti per ripopolare la Terra, non distingue le due venute, non distingue le trombe, non spiega
le due raccolte degli angeli e include qui tutti i santi della storia del mondo, quando invece il testo è chiaro
nel dire che questi sono solo martiri, in particolare quelli che non hanno preso il marchio.

 L’altra spiegazione è quella pre-trib: questi sono solo i martiri della Tribolazione, che risorgono alla 290
fine mentre tutti gli altri santi sono già risorti o rapiti prima. Abbiamo già visto al Cap. 17 i problemi del
rapimento pre-trib in entrambe le sue forme (rapimento prima dei 7 anni e a metà dei 7 anni).
Secondo lo schema pre-trib però, questa “prima resurrezione” dei martiri viene dopo una resurrezione
precedente e dunque non è più tecnicamente la “prima” resurrezione. In risposta a questo problema si
afferma che per “prima” si intende la resurrezione di vita, contrapponendola alla “seconda” che è invece
una resurrezione di giudizio. In questo senso la resurrezione “prima”, o di vita, è in tre fasi che ricalcano le
tre tappe dei raccolti: Cristo la primizia, poi quelli che sono di Cristo alla sua venuta (1 Corinzi 15:23) e infine
gli ultimi frutti: i santi della Tribolazione.

È chiaro che almeno una di queste due teorie deve essere corretta: o questi sono tutti i santi della storia del
mondo che risorgono subito dopo Armagheddon, oppure sono solo i martiri della Tribolazione mentre gli
altri sono risorti prima. Non c’è altra possibilità. Tuttavia, in entrambi i casi tutto il discorso di Rosh Hashana,
dei 10 Giorni di Cordoglio e di Yom Kippur, dell’incastro con i giorni di Daniele e di quasi tutta la cronologia
a cui siamo arrivati finora cade completamente. Se tutti risorgono e sono rapiti ad Armagheddon (Yom
Kippur), non c’è posto per le ultime 3 feste. Ugualmente, se il rapimento è pre-tribolazione 3 o 7 anni prima
si perde il senso di Rosh Hashana e dei 10 Giorni di Cordoglio.
Valutando queste due possibilità abbiamo dovuto rimettere in discussione tutte le conclusioni a cui eravamo
giunti fino a questo momento: una bella mazzata, arrivati al capitolo 20!
Tuttavia, la soluzione esiste. Essa include parte delle conclusioni della dottrina pre-tribolazione ma lascia
intatto il nostro schema delle ultime tre feste profetiche. La soluzione si fonda sulla premessa numero uno
dello studio, e cioè che il testo intende esattamente quello che dice.
Vediamo allora cosa sappiamo di questo gruppo di martiri.
Da Ap. 20:4 sappiamo che essi sono i decapitati per la testimonianza resa, ma anche tutti coloro “che non
avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla
loro mano”. In una parola, tutti i martiri della Tribolazione degli ultimi 3 anni e mezzo. Non sono i martiri
dell’Inquisizione, né quelli dell’Impero Romano, né quelli di tutta la precedente storia del mondo; questo
esclude quindi la prima ipotesi post-trib, secondo cui questo passo descrive la resurrezione di tutti i santi (la
maggior parte dei quali non sono nemmeno morti martiri) e il rapimento ad Armagheddon. Semplicemente,
il testo non dice questo.
Vediamo allora la seconda ipotesi, quella pre-trib.
Ammettere un rapimento e una resurrezione precedente a questa, significa prima di tutto che la divisione
della prima resurrezione in tre fasi è corretta. Questo sembra confermato dalle parole di Paolo, che dice che
i santi risorgeranno “ciascuno nel suo ordine”. Anche se Paolo non nomina un secondo gruppo di risorti, in
effetti non c’è altra spiegazione. Se questi sono solo i martiri della Tribolazione (come il testo dice
chiaramente) allora gli altri santi sono già risorti prima. Prima quando? Per esempio, 10 giorni prima, a Rosh
Hashana:

Resurrezione dei santi Armagheddon


Rapimento Resurrezione dei soli martiri
della Tribolazione

Il problema di questo schema è che se tutti i santi vengono risuscitati a Rosh Hashana alla fine dei 7 anni,
questo include anche il 99% dei martiri della Tribolazione! È possibile che nei 10 Giorni di Cordoglio ci siano
altri martiri, ma che senso avrebbe avere due resurrezioni a distanza di 10 giorni per solo poche anime?
La risposta si trova nella descrizione di questi martiri che compare in altri tre punti di Rivelazione. Da questi
passi comprendiamo che essi sono molto più speciali di quanto ci saremmo mai aspettati!
291
Rileggiamo come sono descritti al 5° sigillo:

“Quando egli aprì il quinto sigillo, io vidi sotto l'altare le anime di


coloro che erano stati uccisi a motivo della parola di Dio e a
motivo della testimonianza che avevano resa; e gridarono a gran
voce dicendo: «Fino a quando aspetti, o Signore, che sei il Santo
e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che
abitano sulla terra?». E a ciascuno di essi fu data una veste bianca
e fu loro detto che si riposassero ancora un po' di tempo, finché
fosse completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli,
che dovevano essere uccisi come loro”. (Ap. 6:9-11)
Questi sono martiri. Non sono i santi di tutte le epoche e nemmeno c’è motivo di pensare che siano i martiri
di tutte le epoche: tuttavia, se anche lo fossero cambia poco. Essi attendono sotto l’altare una cosa soltanto:
che il numero di quelli che devono essere uccisi come loro sia completo. Questo significa che questa
particolare categoria di santi, cioè i martiri, non risorge fino a quando l’ultimo martire dell’Anticristo non li
raggiunge; cioè, fino a quando il tempo concesso agli uomini per ravvedersi non finisce, a Yom Kippur;
ovvero, fino a quando la pienezza dei Gentili (molti dei quali muoiono martiri) non è entrata (Rom. 11:25).
Il numero dei Gentili, degli ebrei e dei martiri si completa solo al termine dei Giorni di Cordoglio. Subito dopo,
come promesso, inizia il tempo della vendetta di Dio contro gli abitanti della Terra! Essi dunque non
risorgono a Rosh Hashana ma a Yom Kippur, come il testo afferma, perché solo allora il numero dei martiri
della Tribolazione (o in generale, di quelli che devono essere uccisi come loro) si completa.
Sorprendente!
Resta allora una domanda, e cioè: se questi martiri vengono risorti ad Armagheddon, come fanno a
comparire davanti al Tribunale di Cristo?
Secondo il rapimento pre-trib, il tribunale è già avvenuto nei 7 anni precedenti; secondo il nostro schema, è
terminato 7 giorni prima e secondo lo schema post-trib esso avviene dopo Armagheddon, che però
contraddice altri passi (1 Pietro 4:17, Ap. 19:14). Escludendo quindi l’ultima ipotesi, sembrerebbe che questi
martiri risorgano comunque quando il giudizio dei santi è già concluso.
Abbiamo visto che lo scopo principale del Tribunale di Cristo è quello di vagliare le opere dei santi (1 Cor.
3:13) affinché possano rivestirsi di quelle giuste, che la Bibbia paragona al lino finissimo: “E le è stato dato
[alla Sposa] di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il lino finissimo sono le opere
giuste dei santi” (Ap. 19:18); “io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti” (Ap. 16:15).
Quasi a voler rispondere in modo diretto a questa domanda, leggiamo che questi particolari martiri ricevono
delle vesti bianche mentre ancora si trovano sotto l’altare, mentre viene loro detto di riposarsi (v. 11):

“E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si


riposassero ancora un po' di tempo”.

Inoltre, essi compaiono anche in Ap. 14:12-13, che dice:


“Poi udii dal cielo una voce che mi diceva: «Scrivi: Beati i morti che
d'ora in avanti muoiono nel Signore; sì, dice lo Spirito, affinché si
riposino dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono»”.

“D’ora in avanti” si riferisce alla Tribolazione, dato che l’angelo che precede questo grida a tutti quanti le
terribili conseguenze per chi prende il marchio della Bestia. Poi, afferma che i martiri che muoiono durante
la tribolazione sono beati. Non lo sono forse tutti i credenti della storia? Certo, ma di questi in particolare si
dice che: si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono!
Si direbbe che aver resistito al Grande Inganno fino a pagare con la propria vita sia di per sé un’opera
sufficiente affinché questi santi si riposino e siano rivestiti di vesti bianche, cioè delle loro opere, perché esse
li seguono prima ancora di risorgere, mentre si riposano sotto l’altare. Questo è ciò che il testo dice: le loro 292
opere li seguono.
Come già detto è possibile che questo concetto si estenda a tutti i martiri della storia del mondo, anche se
questo passo si riferisce ai soli martiri dall’abominazione in poi. In ogni caso, cambia poco.
E gli altri santi?
Ap. 20:4 si apre con la visione dei troni, su cui alcuni si siedono per giudicare: “Poi vidi dei troni, e a quelli
che vi sedettero fu dato il potere di giudicare”.
Questi sono i santi di tutte le epoche, perché Paolo in 2 Timoteo dice che i salvati regneranno con Cristo: “se
perseveriamo, regneremo pure con lui; se lo rinneghiamo, egli pure ci rinnegherà”. Anche Apocalisse 2:26-
27 promette che chi vince regnerà sulle nazioni: “A chi vince e persevera nelle mie opere fino alla fine darò
potere sulle nazioni, ed egli le reggerà con una verga di ferro e le frantumerà come vasi d'argilla”.
Tuttavia, questi martiri hanno un ruolo unico e speciale nel Millennio. Di essi si dice che: “saranno sacerdoti
di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni”. (Ap. 20:6) Lo speciale onore riservato ai martiri della
Tribolazione riguarda il sacerdozio! Nella terza ed ultima citazione di questi martiri, cioè al capitolo 7,
troviamo gli ultimi dettagli del loro particolare premio:
“Dopo queste cose vidi una grande folla che nessuno
poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue;
questi stavano in piedi davanti al trono e davanti
all'Agnello, coperti di vesti bianche e avevano delle palme
nelle mani. …Egli allora mi disse: «Costoro sono quelli che
sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le
loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue
dell'Agnello. Per questo essi sono davanti al trono di Dio e
lo servono giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede
sul trono dimorerà tra di loro”. (vv. 9-15)
Questi coperti di bianche vesti sono venuti dalla Grande Tribolazione.
Le loro vesti sono imbiancate nel sangue dell’Agnello.
Essi sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte nel suo tempio.
Dio dimorerà tra di loro, cioè nel suo tempio di Gerusalemme, nel Millennio; essi saranno i sacerdoti che
dimoreranno nella sua casa.
Mettendo insieme questi 4 passi (Ap. 20:4, 6:9-11, 7:9-15 e 14:12-13) abbiamo concluso che essi parlano
tutti dello stesso gruppo e che si tratta certamente di martiri.
Dato che 3 passi su 4 fanno un chiaro riferimento alla Tribolazione, e tutti e 4 si trovano in Rivelazione, la
nostra opinione è che si tratti solo dei martiri di quel periodo. Tuttavia, se anche fossero tutti i martiri della
storia del mondo questo non cambierebbe la loro posizione all’interno dello schema delle 3 feste d’autunno.
Il punto infatti è che questi martiri, chiunque essi siano, non risorgono fino a quando il loro numero non è
completo; ed esso si completa, necessariamente, soltanto a Yom Kippur.
Quello che dobbiamo fare è quindi inserire alla venuta del Signore, a Yom Kippur, la resurrezione dei martiri.
Essa è la terza fase della prima resurrezione, o resurrezione di vita.

Questa visione della folla immensa avviene subito prima del 6° sigillo (il dislocamento della crosta terrestre,
il Giorno del Signore). Allo stesso modo, la visione di Ap. 20:4 è subito prima del grande terremoto del Giorno
del Signore, dopo Armagheddon.
La collocazione è perfetta. Essi hanno in mano fronde di palma, che sono quelle usate per celebrare la festa
delle Capanne, cioè l’inizio del Millennio: in quel Regno, i santi regneranno sulle città e loro saranno i
sacerdoti di Dio nel suo tempio e regneranno con lui a Gerusalemme.
Certamente, questo grande onore è riservato a chi ha amato Cristo versando il proprio sangue per Lui.
Se questi sono solo i martiri della Tribolazione, il più terribile periodo della storia, il loro merito particolare
non sarà tanto nelle sofferenze fisiche (la decapitazione è certamente una morte migliore del rogo o delle
torture dell’Inquisizione cattolica) ma nella tremenda lotta per restare attaccati alla fede. Per chi sceglierà
la verità biblica la vita sarà quasi impossibile. Ma soprattutto, la menzogna di Satana sarà talmente
293
convincente, talmente sorprendente, talmente subdola da costituire la prova di fede più dura che i figli di
Dio abbiano mai dovuto superare nella storia del mondo. Essa ci mostra, ancora una volta, quanto sinistro
e letale sarà il Grande Inganno operato da Satana.
Ma Dio è giusto, e non ha riguardi personali (Deut. 10:17). Per chi vincerà, partecipare al rapimento sarà
glorioso ma anche morire martire sarà un immenso onore.
33
I 144.000

Ai capitoli 7 e 14 di Rivelazione troviamo un gruppo molto speciale di persone, definite solitamente dal loro
numero: i 144.000. Ecco la loro descrizione al capitolo 7:

Dopo queste cose, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai quattro angoli della terra e trattenevano
i quattro venti della terra, perché non soffiasse vento sulla terra né sul mare né su alcun albero.
Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente, e gridò a gran
voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo:
«Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte i servi
del nostro Dio». Quindi udii il numero di quelli che erano stati segnati:
centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d'Israele. (v. 1-4)

L’angelo procede poi ad elencare tutte le tribù, ciascuna delle quali contribuisce con 12.000 segnati: Giuda,
Ruben, Gad, Aser, Neftali, Manasse, Simeone, Levi, Issacar, Zebulon, Giuseppe e Beniamino. Manca la tribù
di Dan (sostituita da Manasse) che come vedremo al prossimo capitolo può essere collegata all’Anticristo
attraverso la sua collocazione in Bashan, nei pressi del monte Hermon.
Questa è una delle 7 visioni di intermezzo in Rivelazione, la cui cronologia non dipende dal punto della
narrazione in cui compaiono. A conferma di questo, la visione dei 144.000 segue i primi 6 sigilli, che come
abbiamo visto coprono tutti gli avvenimenti incluso il grande terremoto del Giorno del Signore. La
collocazione temporale di questi ebrei, come quella subito successiva dei martiri che sono venuti dalla
Grande Tribolazione, va trovata seguendo altri indizi.
294
L’indizio che troviamo qui è che queste persone vengono segnate prima che la terra, il mare e gli alberi
vengano danneggiati. Sappiamo che i primi danni avvengono con le prime 3 trombe: meteoriti che bruciano
un terzo della vegetazione mondiale, Apophis che uccide un terzo delle creature marine e Assenzio che
avvelena le acque dolci di un terzo delle terre emerse.
È quindi ipotizzabile che questi 144.000 vengano segnati prima che arrivi Apophis, vale a dire al primo sigillo,
l’arrivo dell’Anticristo e del Grande Inganno, nei primi 3 anni e mezzo.
Scopriamo molti altri dettagli su questo gruppo leggendo al capitolo 14:

Essi sono quelli che non si sono contaminati con donne; sono infatti vergini. Essi sono quelli che seguono
l'Agnello, dovunque egli va; essi sono stati riscattati fra gli uomini, per essere primizie a Dio e all'Agnello.
Sulla loro bocca non è stata trovata menzogna perché sono irreprensibili davanti al trono di Dio. (v. 4-5)

Il riferimento alle donne con le quali non hanno avuto rapporti sessuali indica che si tratta di 144.000 maschi.
Inoltre, la parola greca vergini (in greco parthenos) significa in modo specifico una persona che non ha mai
avuto rapporti sessuali. Secondo la Concordanza Strong: “una fanciulla vergine; per estensione, un uomo
che non ha mai avuto rapporti fisici con una donna”. L’idea che si stia parlando di purezza all’interno del
matrimonio o di purezza spirituale è un’ingiustificata manipolazione del significato del testo, che dice
esattamente quello che dice: i 144.000 sono maschi e sono vergini.
Sono anche chiaramente ebrei: essi discendono da delle specifiche tribù di Israele, il che esclude che si possa
trattare di cristiani in quanto parte dell’Israele di Dio. Essi sono geneticamente, non solo spiritualmente,
legati al popolo di Israele.
Infine, sono irreprensibili. Essendo stati riscattati fra gli uomini dall’Agnello che essi seguono ovunque, questi
giovani predicano il vangelo senza macchia, senza compromessi, senza secondi fini e senza alcuna
menzogna. Essi sono le primizie tra tutti i salvati.
Da queste caratteristiche traiamo due prime, importanti conclusioni.
Primo, i 144.000 non sono rappresentativi di tutti i credenti della Tribolazione, tra i quali ci saranno donne,
gente sposata, gente non vergine e soprattutto moltissimi che non discendono da alcuna tribù di Israele.
I santi non ebrei moriranno per la maggior parte martiri e la loro descrizione si trova infatti subito dopo
quella dei 144.00, al capitolo 7: “una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribù,
popoli e lingue” (v. 9). Uomini, donne, bambini di tutte le razze e i gruppi etnici del mondo. Non giovani ebrei
maschi e vergini.
Anche al capitolo 14 la visione dei 144.000 e quella dei martiri della tribolazione sono tenute ben distinte,
perchè non si tratta dello stesso gruppo di persone.
Nelle prime frasi li ritroviamo a fianco di Gesù, in piedi sul monte di Sion da cui Cristo governerà il mondo
nel Millennio. Dopo questo, Giovanni ha la visione dei tre angeli che annunciano in sequenza il Vangelo,
l’avvenuta caduta di Babilonia e le conseguenze per chi prende il marchio. Infine, al verso 13, una voce dal
cielo dichiara il premio di tutti i martiri: “Beati i morti che d'ora in avanti muoiono nel Signore”.
Ora, sappiamo che le visioni non sono in ordine cronologico, ma certamente vediamo che il gruppo dei
144.000 sul monte Sion non è lo stesso gruppo dei martiri della tribolazione.
In secondo luogo e per lo stesso motivo, essi non sono rappresentativi nemmeno di tutto Israele salvato.
Zaccaria 12:12 parla del cordoglio che gli israeliti faranno, convertendosi finalmente al Messia Gesù, insieme
alle loro mogli. Uomini e donne, non vergini. I 144.000 non rappresentano quindi nemmeno tutto Israele.
La sola possibilità è che questi siano, come il testo dice, un gruppo di ebrei molto speciale, dalle particolari
caratteristiche e particolarmente onorato davanti a Dio. Parte del loro privilegio sta nel cantare un canto
che solo loro possono imparare, direttamente davanti al trono di Dio:

Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono, davanti ai quattro esseri viventi e davanti agli anziani;
e nessuno poteva imparare il cantico se non i 144.000, i quali sono stati riscattati dalla terra” (14:3).

Forse qualcuno fatica ad accettare l’idea di un gruppo speciale di persone all’interno del Corpo di Cristo,
tuttavia la Parola di Dio è piena di queste diversità meritocratiche e non. Abbiamo visto che i santi
regneranno sulle città del Millennio (chi su poche, chi su molte) mentre i martiri saranno sacerdoti con Cristo 295
nel suo tempio a Gerusalemme. Nel Regno ci saranno maggiori e ci saranno minimi (Matteo 5:12) grandi e
piccoli (Matteo 11:11, 18:1). Israele riavrà la sua terra in Palestina, promessa che non si applica ai santi non
ebrei. Il Regno si suddivide in categorie, ruoli e compiti. Questo particolare gruppo di ebrei fa parte delle
dinamiche del Regno di Dio e costituisce un altro lato del meraviglioso prisma del suo Corpo.
Se poi osserviamo le loro caratteristiche: maschi, vergini, ebrei ed irreprensibili nella loro totale
consacrazione a Dio, la prima cosa che notiamo è che queste sono anche le caratteristiche del Signore Gesù
incarnato.
La nostra idea è che essi daranno gloria a Dio manifestando in Terra la totale consacrazione che fu di Gesù
uomo, proprio nel momento in cui il mondo è avvolto dalle tenebre più fitte del Grande Inganno. Saranno il
più straordinario segno tangibile della qualità dei figli di Dio durante il tempo della Tribolazione, uno schiaffo
in faccia all’Anticristo e a Satana! Proprio quando l’Anticristo paleserà la sua versione satanica
dell’incarnazione, Dio moltiplicherà per dodicimila volte dodici quanto possa essere radicale diventare in
questa vita “come il maestro” (Luca 6:40). Dimostreranno che è possibile camminare rettamente sulla Terra
come il Figlio di Dio fece duemila anni fa.
È anche possibile che la loro stessa esistenza, un inno di lode per l’imminente ritorno di Cristo, sia una delle
cause della furia di Satana sul popolo di Israele a metà dei 7 anni. In effetti non sappiamo nulla del ministero
che queste persone svolgeranno; si direbbe che il motivo della loro stessa esistenza sia principalmente
quello di dare gloria a Dio.
Sul loro destino non abbiamo elementi certi. Crediamo che non moriranno martiri ma saranno protetti
insieme al resto di Israele per 1.260 giorni per poi essere rapiti a Rosh Hashana, ma è solo un’ipotesi.
Di certo, la loro presenza e il loro ministero saranno gloriosi e porteranno luce ai figli di Dio in Israele e alla
Chiesa nel mondo.

Siamo così giunti alla nostra cronologia completa dei sette anni di Daniele. Eccola sintetizzata in uno schema:
296
E poi che succederà?
Gesù governerà le nazioni del mondo “con una verga di ferro” (Ap. 2:27, 12:5 e 19:15).
Ogni anno si celebrerà la Festa delle Capanne, ma: “se qualche famiglia della terra non salirà a Gerusalemme
per adorare il Re, l'Eterno degli eserciti, su di essa non cadrà alcuna pioggia” (Zac. 14:17).
Gesù sarà Re del mondo, mentre Davide sarà Re e Principe incaricato del controllo diretto della città santa
di Gerusalemme (Ger. 30:9, Eze. 34:23-24, 37:24-25, Osea 3:5).
Come Israele è stato una maledizione fra le nazioni, così diventeranno una benedizione (Zac. 8:13) e la
ricchezza delle nazioni affluirà ad Israele (Isaia 66:12).
Ciascuno dei dodici apostoli regnerà su una delle dodici tribù di Israele (Matt. 19:28) e riceverà un trono
(Luca 22:29-30).
I martiri della storia del mondo e/o quelli della Tribolazione saranno sacerdoti di Cristo e di Dio nel suo
tempio, sempre a Gerusalemme (Ap. 20:6) e regneranno con Cristo per mille anni (Ap. 20:4-6).
Gli altri santi risorti o rapiti regneranno con Cristo, avendo il controllo diretto di un numero di città
proporzionale ai talenti che avranno fatto fruttare per il Regno (Matt. 25).
Nel Millennio, i superstiti delle nazioni e di Israele ripopoleranno la Terra e la loro mente carnale sarà
sottoposta al rigido governo di Gesù Cristo e dei santi. Il governo centrale della Terra durante quei mille anni
sarà composto di esseri eterni e inter-dimensionali, cioè di santi riuniti al loro corpo glorioso.
Anche la vita umana sulla Terra sarà molto più sana e molto più lunga:
“Non vi sarà più in essa alcun bimbo che viva solo pochi giorni, né vecchio che non compia i suoi giorni;
poiché il giovane morirà a cento anni e il peccatore che non giunge ai cento anni
sarà considerato maledetto” (Isaia 65:20).
Quest’ultima promessa ha a che fare con una meravigliosa visione profetica.

Tutto Rivivrà!
297
Il dislocamento avrà fatto interamente scomparire non solo ogni impronta della civiltà umana precedente,
ma anche ogni traccia di inquinamento, radioattività e di qualunque sostanza mortifera presente nel suolo
e nelle acque dolci. Le enormi quantità di cenere riversate nell’atmosfera dagli incendi e dai vulcani avranno
reso fertile il suolo e completamente ripulito anche l’aria. Ma come potranno gli uomini vivere in un mondo
in cui il mare sarà morto? La risposta si trova in un’incredibile profezia in Ezechiele 47. Eccola:
Egli mi condusse nuovamente all'ingresso del tempio, ed ecco delle acque uscivano da sotto
la soglia del tempio verso est, perché la facciata del tempio guardava a est; le acque scendevano
da sotto il lato destro del tempio, a sud dell'altare. Poi mi condusse fuori attraverso la porta nord
e mi fece girare di fuori fino alla porta esterna, che guarda a est; ed ecco, le acque sgorgavano
dal lato destro. […] Dopo essere ritornato, ecco sulla sponda del fiume moltissimi alberi, da un lato
e dall'altro. Quindi mi disse: «Queste acque si dirigono verso la regione est, scendono nell'Arabah
e sboccheranno nel mare; entrate nel mare, le sue acque saranno risanate. E avverrà che ogni
essere vivente che si muove, dovunque il fiume arriverà, vivrà; ci sarà grande abbondanza di pesce,
perché vi giungono queste acque e risanano le altre; ovunque arriverà il fiume tutto vivrà.
E avverrà che sulle sue rive ci saranno pescatori; da En-ghedi fino ad En-eglaim sarà un posto dove si
stenderanno le reti; il suo pesce sarà dello stesso genere e in grande quantità, come il pesce del
Mar Grande. Ma le sue paludi e i suoi acquitrini non saranno risanati; saranno lasciati per estrarre il
sale. Lungo il fiume, su entrambe le sue sponde, crescerà ogni specie di alberi da frutto, le cui foglie
non appassiranno e il cui frutto non verrà mai meno. Porteranno frutto ogni mese, perché le loro
acque escono dal santuario, il loro frutto servirà di cibo e le loro foglie di medicina».
Questo passo si trova all’interno di una visione in cui Ezechiele vede il futuro tempio durante il regno di
Cristo, riceve istruzioni riguardo al Principe (il Re Davide), i confini del paese, la spartizione dei territori e
appunto questo fiume che esce dal tempio. Nessuno dei dettagli di questa profezia, ad esempio riguardo
all’estensione del paese di Israele o la descrizione del santuario, si è ancora mai realizzata.
Inoltre, all’inizio della visione leggiamo:

“Figlio d'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo delle piante dei miei piedi, dove abiterò in
mezzo ai figli d'Israele per sempre. E la casa d'Israele non contaminerà più il mio santo nome” (43:7).

Il Re Gesù abita davvero fra gli uomini, e le piante dei suoi piedi si sono davvero posate sul Monte degli
Ulivi e su Gerusalemme! È iniziato il suo regno millenario da Israele, luce delle nazioni. Anche la morfologia
di Israele è profondamente cambiata in seguito al dislocamento:

“In visioni di Dio mi trasportò nel paese d'Israele e mi posò su un monte altissimo,
sul quale c'era dal lato sud una costruzione che sembrava una città” (Eze. 40:2).

Israele è stato innalzato (Michea 4:1) e conta ora almeno un monte altissimo sulle cui pendici si trova
Gerusalemme, cosa che non si può dire dell’Israele attuale (la sua montagna più alta è il Monte Hermon al
confine con Siria e Libano, 2.814 m., mentre il resto sono per lo più colline e pianura). Gerusalemme sembra
una città, all’interno di un paesaggio che il profeta non riconosce.
Inoltre, al tempo di questa visione il Signore è già entrato per la porta a Lui solo riservata, la porta ad est:

“L'Eterno mi disse: «Questa porta resterà chiusa, non sarà aperta e nessuno entrerà per essa,
perché per essa è entrato l'Eterno, il Dio d'Israele; perciò resterà chiusa” (Eze. 44:1).

La Città Vecchia di Gerusalemme è circondata da un grande muro che ha otto porte principali. Tra queste la
porta più ad est, di fronte al Monte degli Ulivi, è chiamata Porta d’Oro o in ebraico Sha'ar Harachamimi
(Porta della Misericordia). Considerata la più antica porta della Città Vecchia, fu fatta sigillare dal sultano
ottomano Solimano nel 1541 ed è ancora oggi chiusa. Da questa porta entrerà il Re dei re Gesù, il Messia di
cui gli ebrei aspettano ancora oggi l’arrivo, proprio attraverso questa porta, alla fine dei tempi.

Queste acque miracolose che usciranno dal tempio, dimora 298


di Gesù e dei sacerdoti martiri che lo serviranno, fluiranno
verso la regione dell’Arabah (che in arabo significa arido)
cioè una spaccatura stretta e lunga che dal Mar Morto
giunge fino all’attuale golfo di Aqaba, cioè al Mar Rosso (v.
immagine a lato).
Una volta giunte al mare, tutto rivivrà: come dice la
profezia, queste acque risanano le altre.
Come una macchia d’olio che si spande, dalla foce di questo
fiume di Dio la vita si spanderà per il mare e gli oceani fino
a quando tutta la flora e la fauna marine saranno ripristinate
al loro stato originario (forse quello della creazione) con
pesce in grande quantità. Fantastico!
In modo simile, queste acque avranno un effetto
straordinario sulla vegetazione, producendo un gran
numero di alberi dalle meravigliose proprietà curative.
La Terra fiorirà come un giardino come mai prima, mentre il
Re da Gerusalemme spanderà su di essa il profumo della
pace, della giustizia e della conoscenza del Signore. Sarà
quanto di più vicino al giardino di Eden l’uomo abbia mai
visto: un mondo perfetto con una natura perfetta,
governato in modo perfetto da un Re divino e da suoi
servitori che saranno assolutamente perfetti.

Al termine di questi mille gloriosi anni però, Satana sarà rilasciato dal Tartaro.
Il processo di corruzione del mondo ricomincerà da capo fino a culminare nell’ultima, epica guerra: la
battaglia finale contro Gog.
299
34
GOG e MAGOG

La guerra di Gog e Magog è l’espressione che designa in realtà due battaglie della fine dei tempi, descritte
in Ezechiele 38 e 39. Eccole:

Capitolo 38
1 La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: 2 «Figlio d'uomo, volgi la tua faccia verso Gog del paese di
Magog, principe sovrano di Mescek e Tubal, e profetizza contro di lui, 3 e di': Così dice il Signore, l'Eterno:
Ecco, io sono contro di te, o Gog, principe di Rosh, di Mescek e di Tubal.
4 Io ti farò tornare indietro, metterò uncini nelle tue mascelle e ti farò uscire con tutto il tuo esercito,
cavalli e cavalieri, tutti vestiti splendidamente, una grande moltitudine con scudi grandi e piccoli, tutti
maneggianti la spada 5 e con loro la Persia, l'Etiopia e Put, tutti con scudi ed elmi. 6 Gomer e tutte le sue
schiere, la casa di Togarmah, le estreme parti del nord e tutte le sue schiere, molti popoli sono con
te. 7 Preparati e sii pronto, tu con tutte le tue moltitudini radunate intorno a te, e sii per loro un
guardiano.
8 Dopo molti giorni tu sarai punito. Negli ultimi anni verrai contro il paese sottratto alla spada, i cui
abitanti sono stati raccolti da molti popoli, sui monti d'Israele, che sono stati per tanto tempo una
desolazione; ora essi, fatti uscire di fra i popoli, abiteranno tutti al sicuro.
9 Tu salirai, verrai come un uragano, sarai come una nuvola che ricopre il paese, tu con tutte le tue
schiere e molti popoli con te». 10 Così dice il Signore, l'Eterno: «In quel giorno accadrà che ti verranno
in mente dei pensieri e concepirai un malvagio disegno. 11 Dirai: "Io salirò contro questo paese di villaggi
senza mura, andrò contro gente tranquilla che abita al sicuro, che dimora tutta in luoghi senza mura e 300
non ha né sbarre né porte", 12 per saccheggiare e fare bottino, per stendere la tua mano contro luoghi
devastati ora ripopolati e contro un popolo raccolto fra le nazioni, che si è procurato bestiame e
ricchezze e abita al centro della terra.
13 Sceba, Dedan, i mercanti di Tarshish e tutti i suoi leoncelli ti domanderanno: "Sei venuto per
saccheggiare? Hai radunato la tua moltitudine per fare bottino, per portare via argento e oro, per
prendere bestiame e beni, per fare un grosso bottino?".
14 Perciò, figlio d'uomo, profetizza e di' a Gog: Così dice il Signore, l'Eterno: In quel giorno, quando il mio
popolo d'Israele dimorerà al sicuro, non lo saprai tu? 15 Verrai dalla tua dimora, dalle estreme parti del
nord, tu e molti popoli con te, tutti a cavallo, una grande moltitudine e un potente esercito. 16 Salirai
contro il mio popolo d'Israele, come una nuvola che copre il paese. Questo avverrà negli ultimi giorni: ti
condurrò contro il mio paese affinché le nazioni mi conoscano, quando sarò santificato in te davanti ai
loro occhi, o Gog».
17 Così dice il Signore, l'Eterno: «Non sei tu quello di cui parlai nei tempi antichi per mezzo dei miei servi
i profeti d'Israele, i quali per anni, in quei giorni, profetizzarono che ti avrei fatto venire contro di loro?
18 Ma avverrà in quel giorno, nel giorno in cui Gog verrà contro la terra d'Israele», dice il Signore,
l'Eterno, «che il mio furore mi salirà alle narici. 19 Nella mia gelosia e nel fuoco della mia ira, io
dichiaro che in quel giorno ci sarà certamente un grande scuotimento nel paese d'Israele: 20 davanti a
me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, le bestie della campagna, tutti i rettili che strisciano
sul suolo e tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra; i monti saranno rovesciati, i luoghi scoscesi
crolleranno e tutte le mura cadranno al suolo. 21 Io chiamerò contro di lui la spada su tutti i miei monti»,
dice il Signore, l'Eterno, «la spada di ognuno si volgerà contro il proprio fratello. 22 Eseguirò
il mio giudizio su di lui con la peste e col sangue e farò piovere su di lui, sulle sue schiere e sui molti
popoli che sono con lui, pioggia scrosciante, pietre di ghiaccio, fuoco e zolfo.
23 Così mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni, e
riconosceranno che io sono l'Eterno».
Capitolo 39
«Tu, figlio d'uomo, profetizza contro Gog e di': Così dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro di te,
principe sovrano di Mescek e di Tubal.
2 Ti farò tornare indietro, ti alletterò, ti farò salire dalle estreme parti del nord e ti condurrò sui monti
d'Israele. 3 Scuoterò l'arco dalla tua mano sinistra e ti farò cadere le frecce dalla mano destra. 4 Cadrai
sui monti d'Israele, tu con tutte le tue schiere e con i popoli che sono con te; ti darò in pasto agli uccelli
rapaci, agli uccelli d'ogni specie e alle bestie dei campi. 5 Cadrai in aperta campagna, perché io ho
parlato», dice il Signore, l'Eterno.
6 «E manderò fuoco su Magog e su quelli che abitano sicuri nelle isole, e riconosceranno che
io sono l'Eterno. 7 Così farò conoscere il mio santo nome in mezzo al mio popolo d'Israele e non lascerò
più profanare il mio santo nome, e le nazioni riconosceranno che io sono l'Eterno, il Santo in Israele.
8 Ecco, la cosa avverrà e si compirà», dice il Signore, l'Eterno; «questo è il giorno di cui ho parlato.
9 Allora gli abitanti delle città d'Israele usciranno, daranno fuoco e bruceranno armi, scudi grandi e
piccoli, mazze e lance, e con queste faranno fuoco per sette anni. 10 Non dovranno prendere legna dalla
campagna e neppure tagliarne nelle foreste, perché faranno fuoco con quelle armi, così spoglieranno
quelli che li spogliavano e prederanno quelli che li predavano», dice il Signore, l'Eterno.
11 «In quel giorno avverrà che darò a Gog, là in Israele un luogo per sepoltura, la valle di Abarim, a est
del mare; essa ostruirà il passaggio ai viandanti, perché là sarà sepolto Gog con tutta la sua moltitudine;
e quel luogo sarà chiamato la Valle di Hammon-Gog. 12 La casa d'Israele, per purificare il
paese, impiegherà ben sette mesi a seppellirli. 13 Li seppellirà tutto il popolo del paese, ed essi
acquisteranno fama il giorno in cui mi glorificherò», dice il Signore, l'Eterno. 14 «Sceglieranno degli
uomini che percorreranno in continuazione il paese per seppellire, con l'aiuto dei viandanti, i corpi
di quelli che sono rimasti sulla superficie della terra, per purificarla; alla fine dei sette mesi
faranno questa ricerca. 15 Chiunque percorrerà il paese, al vedere un osso d'uomo, vi porrà vicino un
segno indicatore, finché i seppellitori non lo seppelliranno nella Valle di Hammon-Gog. 16 Hamonah sarà
pure il nome di una città. Così purificheranno il paese. 301
17 Quanto a te, figlio d'uomo», così dice il Signore, l'Eterno: «Di' agli uccelli d'ogni specie e a tutte le
bestie dei campi: Radunatevi e venite. Raccoglietevi da ogni parte al posto del massacro che compirò
per voi, un grande massacro sui monti d'Israele, perché mangiate carne e beviate sangue. 18 Mangerete
carne di uomini potenti e berrete sangue di principi della terra: come se fossero tutti montoni, agnelli,
capri e tori ingrassati in Bashan. 19 Mangerete grasso a sazietà e berrete sangue fino all'ebbrezza
al pasto del massacro che compirò per voi. 20 Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e di cavalieri,
di uomini potenti e di guerrieri d'ogni sorta», dice il Signore, l'Eterno.
21 «Manifesterò la mia gloria fra le nazioni e tutte le nazioni vedranno il mio giudizio che ho compiuto
e la mia mano che ho posto su di loro. 22 Così da quel giorno in poi la casa d'Israele riconoscerà che
io sono l'Eterno, il suo Dio; 23 e le nazioni riconosceranno che fu per la sua iniquità che la casa d'Israele
andò in cattività, perché mi era stata infedele; perciò ho nascosto loro la mia faccia, li ho dati in mano
dei loro nemici e sono caduti tutti di spada. 24 Li ho trattati secondo la loro impurità e secondo le loro
trasgressioni e ho nascosto loro la mia faccia».

In riferimento al leader della spedizione bellica, la Nuova Diodati parla del “principe di Rosh” ma la
traduzione corretta è: ‘principe sovrano’ o ‘principe capo’ perché rosh in ebraico significa appunto testa, o
capo. Quella è la traduzione corretta, dato che è l’unica letterale e Rosh non designa nessuna area geografica
in particolare.
Secondo alcuni, questi due capitoli descrivono la stessa guerra. Per altri, una o entrambe descrivono una
guerra mondiale che precede l’ascesa dell’Anticristo. Una nuova guerra globale è necessaria, secondo loro,
per poter ricostruire il terzo tempio ebraico. Noi crediamo che si tratti di due guerre diverse in periodi molto
diversi e che nessuna di esse (identificabile come ‘Terza Guerra Mondiale’) sia necessaria prima dell’arrivo
del Grande Inganno o dell’Anticristo.
Per visualizzare meglio le numerose differenze e caratteristiche di queste due campagne militari (e perché
non devono per forza avvenire prima che i 7 anni abbiano inizio) vediamole raggruppate in uno schema.
CAP. 38 CAP. 39
Tema Attacco militare contro Israele Attacco militare contro Israele

Magog, Meshec, Tubal - Persia, Etiopia e Put;


Magog, Meshec, Tubal e molte altre nazioni con
Nazioni Gomer, Togarmah, le estreme parti del nord e
loro - la Persia, l'Etiopia e Put
molte altre nazioni con loro
Gog del paese di Magog, principe capo di
Leader Gog, principe capo di Mesec, e di Tubal
Mescek e Tubal

8 Dopo molti giorni tu sarai punito. Negli ultimi


anni .. 14 In quel giorno, quando il mio popolo
22 …da quel giorno in poi la casa d'Israele
Quando d'Israele dimorerà al sicuro; 14 quando il mio
riconoscerà che io sono l'Eterno, il suo Dio;
popolo d'Israele dimorerà al sicuro, non lo
saprai tu? 16 Questo avverrà negli ultimi giorni.

8 il paese sottratto alla spada, i cui abitanti sono


stati raccolti da molti popoli, sui monti d'Israele,
che sono stati per tanto tempo una
desolazione; ora essi, fatti uscire di fra i popoli,
abiteranno tutti al sicuro. 11 paese di villaggi
10… spoglieranno quelli che li spogliavano e
Israele senza mura, andrò contro gente tranquilla che
prederanno quelli che li predavano»
abita al sicuro, che dimora tutta in luoghi senza
mura e non ha né sbarre né porte", 12 .. luoghi
devastati ora ripopolati .. un popolo raccolto fra
le nazioni, che si è procurato bestiame e
ricchezze e abita al centro della terra.
3 Scuoterò l'arco dalla tua mano sinistra e ti farò
cadere le frecce dalla mano destra. 4 Cadrai sui
18 .. il mio furore mi salirà alle narici. 19 Nella monti d'Israele, tu con tutte le tue schiere e con i 302
mia gelosia e nel fuoco della mia ira, io dichiaro popoli che sono con te; ti darò in pasto agli uccelli
che in quel giorno ci sarà certamente un grande rapaci, agli uccelli d'ogni specie e alle bestie dei
scuotimento nel paese d'Israele: 20 davanti a campi. 6 «E manderò fuoco su Magog e su quelli
me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del che abitano sicuri nelle isole;
cielo, le bestie della campagna, tutti i rettili che 17 Quanto a te, figlio d'uomo», così dice il Signore,
strisciano sul suolo e tutti gli uomini che sono l'Eterno: «Di' agli uccelli d'ogni specie e a tutte le
sulla faccia della terra; i monti saranno bestie dei campi: Radunatevi e venite. Raccoglietevi
Esito della
rovesciati, i luoghi scoscesi crolleranno e tutte da ogni parte al posto del massacro che compirò
guerra le mura cadranno al suolo. 21 Io chiamerò per voi, un grande massacro sui monti d'Israele,
contro di lui la spada su tutti i miei monti», ... perché mangiate carne e beviate sangue.
«la spada di ognuno si volgerà contro il proprio 18 Mangerete carne di uomini potenti e berrete
fratello. 22 Eseguirò il mio giudizio su di lui con sangue di principi della terra: come se fossero tutti
la peste e col sangue e farò piovere su di lui, montoni, agnelli, capri e tori ingrassati in Bashan.
sulle sue schiere e sui molti popoli che sono 19 Mangerete grasso a sazietà e berrete sangue fino
con lui, pioggia scrosciante, pietre di ghiaccio, all'ebbrezza al pasto del massacro che compirò per
fuoco e zolfo. voi. 20 Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e di
cavalieri, di uomini potenti e di guerrieri
d'ogni sorta», dice il Signore, l'Eterno.
«In quel giorno accadrà che ti verranno in
mente dei pensieri e concepirai un malvagio
disegno. 12 per saccheggiare e fare bottino, per
stendere la tua mano contro luoghi devastati
Motivazione
ora ripopolati… 13 ti domanderanno: "Sei
del nemico venuto per saccheggiare? Hai radunato la tua
moltitudine per fare bottino, per portare via
argento e oro, per prendere bestiame e beni,
per fare un grosso bottino?"
7 Così farò conoscere il mio santo nome in mezzo al
mio popolo d'Israele e non lascerò più profanare il
mio santo nome, e le nazioni riconosceranno che io
sono l'Eterno, il Santo in Israele. 21 «Manifesterò la
mia gloria fra le nazioni e tutte le nazioni vedranno
16 ti condurrò contro il mio paese affinché le
il mio giudizio che ho compiuto e la mia mano che
nazioni mi conoscano, quando sarò santificato
ho posto su di loro. 22 Così da quel giorno in poi
Motivazione in te davanti ai loro occhi, o Gog; 23 Così mi
la casa d'Israele riconoscerà che io sono l'Eterno,
di Dio magnificherò e mi santificherò e mi farò
il suo Dio; 23 e le nazioni riconosceranno che fu per
conoscere agli occhi di molte nazioni, e
la sua iniquità che la casa d'Israele andò in cattività,
riconosceranno che io sono l'Eterno».
perché mi era stata infedele; perciò ho nascosto
loro la mia faccia, li ho dati in mano dei loro nemici
e sono caduti tutti di spada. 24 Li ho trattati
secondo la loro impurità e secondo le loro
trasgressioni e ho nascosto loro la mia faccia».
4 Cadrai sui monti d'Israele, 5 Cadrai in aperta
campagna; 11 «In quel giorno avverrà che darò
a Gog, là in Israele un luogo per sepoltura, la valle
Sepoltura di Abarim, a est del mare; essa ostruirà il passaggio
ai viandanti, perché là sarà sepolto Gog con tutta
la sua moltitudine; e quel luogo sarà chiamato
la Valle di Hammon-Gog.
17 Così dice il Signore, l'Eterno: «Non sei tu
quello di cui parlai nei tempi antichi per mezzo
dei miei servi i profeti d'Israele, i quali per anni,
in quei giorni, profetizzarono che ti avrei fatto
Altro venire contro di loro?
9 Allora gli abitanti delle città d'Israele usciranno,
daranno fuoco e bruceranno armi, scudi grandi
303
e piccoli, mazze e lance, e con queste
faranno fuoco per sette anni.

Il tema è lo stesso per entrambe: un attacco militare contro Israele. Dall’analisi apparirà chiaro che si tratta
di due guerre diverse. In particolare, la battaglia al capitolo 39 si riferisce alla fine del mondo presente,
mentre quella al capitolo 38 avviene in un contesto mondiale completamente diverso da quello attuale.
Le nazioni coinvolte sono le stesse in entrambe le guerre, e sono: Gog, Magog, Meshec, Tubal, Gomer,
Togarmah, Persia, Etiopia e Put. Gog è il capo militare, principe di Magog.
Vediamo allora l’identità di Magog, che dà il nome a queste due guerre.

Non la Russia

L'archeologo cristiano Dr. Jeffrey Goodman1 ci aiuta a fare luce sull’identità di queste nazioni e smentisce la
teoria, a lungo sostenuta dalla maggior parte dei cristiani evangelici, secondo cui la Russia sarà Magog, il
Grande Cattivo della fine dei tempi:

"Anche se la maggior parte degli autori sulle profezie bibliche sulla fine dei tempi hanno sostenuto
che le origini della Russia risalgono all'antica nazione di "Magog" descritta in Ezechiele 38-39, questo
è semplicemente falso. Questo mito, che risale alla metà del 1800, è costruito su dichiarazioni storiche
che sono state deliberatamente alterate e partendo dal presupposto che la somiglianza di certe parole
potrebbe significare qualcos'altro in un'altra lingua. Sebbene siano stati trovati documenti antichi
che raccontano una storia diversa sull'identità di Magog e sulle origini della Russia, il mito secondo
cui ‘la Russia è Magog’ persiste” 2.

L'identificazione comune delle nazioni di Ezechiele 38-39 spesso non è corretta. Infatti, nonostante il punto
di vista tradizionale, gli archeologi professionisti conoscono l'identità di queste nazioni dai registri affidabili,
chiari e dettagliati della corte reale assira. Questi registri mostrano che gli assiri trattarono direttamente con
ciascuna di queste nazioni circa 100 anni prima che Ezechiele scrivesse. Si tratta degli stessi annali a cui si fa
riferimento nella Bibbia in Esdra 4:15, 19 e 5:17-6:7.
Allora chi sono Gog e Magog? Ecco cosa sappiamo dalle testimonianze assire:

“Gog è un personaggio storico che i greci chiamavano Gige di Lidia. A Gige di Lidia abbiamo il leader
degli Assiri chiamato "Gugu, re di Ludu" e "Gugu di Magugu", che nella Bibbia viene chiamato Gog
di Magog. "Magog" significa semplicemente "la terra di Gog". In lingua accadica infatti ma significa
terra, quindi in accadico Magugu significa "la terra di Gugu", che diventa il nostro Ma-gog... Magog
è l'eponimo dell'antica nazione di Lidia che si trovava nella parte più occidentale dell'Asia Minore.
Gli Assiri spesso si riferivano a una nuova terra con il nome del primo leader di cui avevano sentito
parlare in quella terra. Gli Assiri ebbero a che fare con la Lidia attraverso Meshech, successivamente
sconfitto da Gomer, e così gli Assiri finalmente arrivarono a trattare direttamente con la Lidia”.
“Si è erroneamente creduto che l'antica nazione di "Magog" nell'Asia Minore occidentale fosse
l'antico "nome tribale" degli Sciti, un gruppo di tribù nomadi di lingua iraniana provenienti dall'Asia
centrale (nord dell'Iran) che viaggiarono attraverso le steppe russe e vennero a vivere nel territorio
a nord del Mar Nero. Quindi, di conseguenza e di nuovo per errore, si è creduto che gli antichi Sciti
fossero i progenitori dei russi moderni” 3.

Il prof. Goodman non è il solo a smontare la tesi di Gog / Magog = Russia.


Il dottor Edwin Yamauchi, professore di storia all’Università Miami dell’Ohio, spiega enfaticamente che
nessuna delle antiche nazioni citate in Ezechiele 38-39 può essere collegata alla Russia moderna:

"Anche se si traslitterasse l'ebraico rosh come nome proprio piuttosto che tradurlo come 'capo'
(come fanno la KJV, la NIV e l'ebraico Tanakh), non può avere nulla a che fare con la moderna
Russia. Si tratterebbe di un grossolano anacronismo perché il nome moderno si basa sul nome Rus
che fu portato nella regione di Kiev, a nord del Mar Nero, dai Vichinghi e soltanto nel Medioevo"4. 304

Daniel I. Block, professore di Antico Testamento al Wheaton College in Illinois, scrive:

“L'identificazione popolare di Tubal con Tubolsk in Russia5 è ridicola…


L'identificazione popolare di Meshech con Mosca6 è assurda” 7.

L'errata convinzione che la Russia sia Magog risale a un piccolo gruppo di teologi del XVIII e XIX secolo, i quali
scrissero molto prima che le prove primarie degli antichi documenti assiri fossero scoperte, tradotte e rese
disponibili al pubblico. Essi basarono le loro affermazioni su fonti secondarie, opere storiche scritte oltre 500
anni dopo il tempo di Ezechiele; come se non bastasse, alcune di queste fonti furono intenzionalmente
alterate. Questi riferimenti alterati includono dichiarazioni attribuite allo storico ebreo del I secolo Giuseppe
Flavio e allo storico romano di quello stesso periodo, Plinio. L’errore è stato poi ripreso e amplificato dalle
teorie escatologiche nate negli USA nell’ultimo secolo, influenzate da sentimenti legati all’anticomunismo e
alla guerra fredda. Goodman conclude:

“Oggi nel mondo accademico nessun archeologo professionista, storico o serio ricercatore biblico
associa Magog agli sciti, o gli sciti ai russi. La verità è che gli studiosi moderni hanno documentato
in modo inequivocabile che un gruppo di commercianti vichinghi scandinavi chiamati Rus diede
inizio alla nazione russa durante la metà dell'800 d.C. e diede il proprio nome alla Russia. Pertanto
non vi è alcuna base storica o fattuale per alcun collegamento tra la Russia e Magog”8.

La corretta identificazione di Magog con la Lidia e non con la Scizia (che comunque non è l’attuale Russia) è
coerente con gli antichi testi degli Assiri, che furono alleati o nemici degli Sciti ma ebbero invece rapporti
pacifici con i Lidi, ai quali si riferivano anche come Magog.
Insomma, il regno di Lidia/Magog era circoscritto all’attuale Turchia, dunque non ha nessun collegamento
con la Russia. La cosa incredibile è che ha invece un collegamento ben documentato con l’Impero Romano!
Esiste infatti una connessione tra l'antica Lidia
e l'antica Roma attraverso il popolo etrusco,
precursore dell’Impero Romano.
Nel V secolo a.C. lo storico greco Erodoto
raccontò di come gli Etruschi arrivarono in Italia
a seguito di una migrazione dalla Lidia e si
stabilirono in Toscana, presero il controllo
dell'Italia centrale e diedero il grande impulso
alla creazione del potente Impero Romano.
La civiltà etrusca ebbe una profonda influenza
su quella romana, fondendosi successivamente
con essa al termine del I secolo a.C.
Centinaia di anni dopo questa migrazione, la popolazione della Lidia in Asia Minore finì per essere governata
da un sovrano militare che i greci chiamavano ‘Gige della Lidia’, conosciuto come ‘Gugu Re di Ludu’ e ‘Gugu
di Magugu’, vale a dire il Gog di Magog di Ezechiele. Più o meno quando i discendenti di Gog divennero i re
di Lidia, i loro cugini etruschi divennero i re di Roma usando perfino la parola Etruria come sinonimo di Italia.
La documentazione storica quindi non solo esclude il legame tra Magog e la Russia, ma mostra anche che
Magog è un eponimo per la Lidia e ha invece un collegamento con l'Impero Romano.
Dato che il 7° regno da cui sorge l’Anticristo sarà proprio una ricostruzione dell’Impero Romano possiamo
considerare Gog come rappresentativo, per estensione, non della Russia bensì dell’Europa occidentale
contemporanea. Il ‘grande Satana’ dell’attacco finale contro Israele non sarà la Russia, ma l’Europa – cosa
totalmente in linea con le profezie sia di Daniele che di Rivelazione.

Le Altre Nazioni

Anche le altre nazioni citate in Ezechiele 38 e 39 si 305


trovano tutte in Asia Minore: a parte Magog (Lidia–
Europa) ci sono Meshech, Tubal, Togarma e Gomer.
Meshech e Tubal sono identificati in storia antica
con i Mushki e Tabal degli Assiri e i Moschi e Tibareni
dei Greci (secondo Erodoto) che abitavano il
territorio nella Turchia moderna (v. immagine a
lato). La corretta identificazione di queste nazioni
proviene sempre dai registri della corte reale degli
Assiri, cioè la fonte primaria su questo argomento.

Sia Gomer (figlio di Iafet) che Togarmah (figlio di Gomer) si collocano nell’odierna Armenia: gli armeni ancora
oggi si chiamano ‘la casa di Togarmah’. Alcuni discendenti di Gomer si stabilirono anche nella penisola della
Crimea, a nord del Mar Nero.
Sheba era conosciuta come Saba nell'Arabia meridionale e i Sabei commerciavano spezie con nazioni del
mondo antico. Dedan era probabilmente la località degli arabi nella parte settentrionale del deserto arabo,
che è l'odierna Arabia Saudita. L'antica capitale dell'Arabia Saudita era Dedan.
Poi abbiamo Cush, che è l’odierna Etiopia. Tuttavia, molti dei discendenti di Cush migrarono anche verso est
nel subcontinente indiano. Il nome del loro antenato Cush risuona nel nome della catena montuosa lungo il
confine tra Afghanistan e Pakistan: l'Hindū Kūsh, o Hindukush, chiamato storicamente Paropamiso, è la
propaggine occidentale delle catene del Pamir, del Karakorum e dell'Himalaya. Molti dei discendenti di Cush
risiedono dunque in Pakistan e in Afghanistan.
Secondo la profezia in questione, i "molti popoli con te" che attaccheranno lungo "i monti di Israele" sono
altri paesi coinvolti nella coalizione europea insieme a Etiopia, Persia (la massima estensione dell’immenso
impero persiano è riportata nell’immagine di seguito) e infine Put.
Quest’ultimo era il nome del terzo figlio di Cam, figlio di Noè. Nella Bibbia designa l’antico Regno di Aksum,
che corrispondeva agli odierni Etiopia, Eritrea, Sudan e Yemen meridionale.
Ecco una mappa indicativa delle nazioni coinvolte nelle due battaglie:

306

Quest’area copre praticamente tutto il mondo conosciuto nell’antichità. Tuttavia, l’espressione: “e molte
altre nazioni con loro”, che compare in entrambe le battaglie, designa un conflitto su scala globale che
certamente includerà anche la Russia e gli USA. Detto questo, è importante sottolineare che gli Stati Uniti e
le Americhe in generale sono totalmente e costantemente assenti dal quadro profetico. Essendo colpiti a
distanza ravvicinata da Apophis e Assenzio, probabilmente gli USA saranno talmente debilitati da non poter
più avere nessuna influenza significativa nei sette anni finali. Ad ogni modo non c’è assolutamente niente,
da nessuna parte nella Bibbia, che indichi gli Stati Uniti come un elemento di rilievo al tempo della fine.
Il capitolo 38 cita anche “le estreme parti del nord”, il che potrebbe davvero indicare in modo specifico la
Russia; ma come ora vedremo, il capitolo 38 si riferisce a una battaglia molto lontana, dopo il millennio, in
cui una nazione identificata come ‘Russia’ probabilmente non esisterà nemmeno più.
Quando

Al capitolo 38 troviamo due indicazioni temporali su quando avviene questa battaglia. La prima è
l’espressione negli ultimi giorni e negli ultimi anni, o dopo molti giorni; l’altra indicazione temporale è:
quando Israele dimorerà al sicuro:
 Dopo molti giorni tu sarai punito. Negli ultimi anni…
 Quando il mio popolo d'Israele dimorerà al sicuro, non lo saprai tu? Questo avverrà negli ultimi
giorni (v. 8,14,16)

Invece, al capitolo 39 abbiamo quest’unico riferimento temporale:


 da quel giorno in poi la casa d'Israele riconoscerà che io sono l'Eterno, il suo Dio; e le nazioni
riconosceranno che fu per la sua iniquità che la casa d'Israele andò in cattività, perché mi era
stata infedele (v. 22-23).

Vediamo quindi a cosa si riferiscono queste due battaglie, partendo dalla seconda al capitolo 39.

Ezechiele 39: Armagheddon e il Giorno del Signore

L’Israele di Ez. 39 è parziale, prima del raduno, prima che abbia riconosciuto il suo Dio:
A differenza del capitolo 38, Ezechiele 39 non fornisce alcun dettaglio sui "monti di Israele" che Gog attacca
ma si focalizza invece sulle conseguenze della vittoria di Dio. Queste conseguenze ci forniscono tutto ciò che
ci serve sapere sulla nazione di Israele del capitolo 39:

“farò conoscere il mio santo nome in mezzo al mio popolo d'Israele e non lascerò più profanare
il mio santo nome, e le nazioni riconosceranno che io sono l'Eterno, il Santo in Israele.
Da quel giorno in poi la casa d'Israele riconoscerà che io sono l'Eterno, il suo Dio; e le nazioni 307
riconosceranno che fu per la sua iniquità che la casa d'Israele andò in cattività, perché mi era stata
infedele… e le nazioni riconosceranno che fu per la sua iniquità che la casa d'Israele andò in cattività,
perché mi era stata infedele; perciò ho nascosto loro la mia faccia, li ho dati in mano dei loro nemici
e sono caduti tutti di spada. Li ho trattati secondo la loro impurità e secondo le loro trasgressioni
e ho nascosto loro la mia faccia.

In seguito a questo sterminio si verificano quattro cose: Israele riconosce il suo Dio; le nazioni riconoscono
che la loro sconfitta è un giudizio di Dio; esse comprendono che Israele è stato esiliato da Dio per punirlo, e
infine che questo è il motivo per cui Dio ha nascosto loro la sua faccia fino a quel momento.
C’è soltanto un momento della storia, passata e futura, in cui tutte queste cose avvengono, ed è quando il
Figlio dell’Uomo torna sulle nuvole e si rivela al mondo e a Israele.
Anche il riferimento al pasto degli avvoltoi si collega direttamente alle battaglie di Armagheddon e del
Giorno del Signore: ti darò in pasto agli uccelli rapaci, agli uccelli d'ogni specie e alle bestie dei campi. Cadrai
in aperta campagna, perché io ho parlato», dice il Signore, l'Eterno (v. 4-5).
Il fuoco che distrugge sia Magog che la gente ignara sulle isole è un chiaro riferimento alle coppe dell’ira e
al Giorno del Signore, tanto più che in seguito a tutto questo: le nazioni riconosceranno che io sono l'Eterno,
il Santo in Israele.
Il verso 3: “scuoterò l’arco dalla tua mano sinistra e ti farò cadere le frecce dalla mano destra” richiama
l’immagine dell’Anticristo al 1° sigillo, raffigurato con un arco in mano.
Infine, la descrizione della vasta area su cui le schiere di Gog cadranno combacia con l’area di 1600 stadi
indicata da Giovanni con la visione del fiume di sangue in Apo. 6:20:
“Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì tanto sangue che giungeva fino al morso dei cavalli,
per una distesa di milleseicento stadi”.
Come abbiamo visto al cap. 29, quest’area corrisponde alla distanza tra Meghiddo e Bozrah, che è dove il
Signore ucciderà tutti i suoi nemici a Yom Kippur. È la stessa area descritta come il luogo di sepoltura di Gog:
“In quel giorno avverrà che darò a Gog, là in Israele un luogo per
sepoltura, la valle di Abarim, a est del mare; essa ostruirà
il passaggio ai viandanti, perché là sarà sepolto Gog con tutta la
sua moltitudine; e quel luogo sarà chiamato la Valle di Hammon-
Gog” (v.11).
La valle di Abarim si trova al confine con la Giordania, all’altezza
di Gerusalemme e a metà strada tra la valle di Meghiddo e
Bozrah (v. mappa a lato). È in quella valle ad est del Mar Morto
che i sopravvissuti che vivranno nel Millennio seppelliranno gli
uccisi del Giorno di Yom Kippur. I primi 7 mesi del Millennio
saranno dedicati a questo scopo: “La casa d'Israele, per purificare
il paese, impiegherà ben sette mesi a seppellirli” (v. 12).
Inoltre, la principale fonte energetica dei primi 7 anni saranno
proprio le armi degli eserciti sconfitti:
“gli abitanti delle città d'Israele usciranno, daranno fuoco e
bruceranno armi… e con queste faranno fuoco per sette anni.
Non dovranno prendere legna dalla campagna e neppure
tagliarne nelle foreste, perché faranno fuoco con quelle armi”
(v. 9-10).
Dopo questa guerra, Israele e i superstiti delle altre nazioni riconoscono il loro Dio: da quel giorno in poi la
casa d'Israele riconoscerà che io sono l'Eterno, il suo Dio; e le nazioni riconosceranno che fu per la sua iniquità
che la casa d'Israele andò in cattività, perché mi era stata infedele (v. 22-23). Il Millennio ha inizio.
Dunque la battaglia descritta in Ezechiele 39 è la battaglia di Armagheddon-Bozrah-valle di Giosafat, e le
nazioni che vi partecipano sono rappresentative degli eserciti dell’Anticristo9.
Infine, abbiamo l’interessante il riferimento a Bashan al v. 18: “berrete sangue di principi della terra: come
se fossero tutti montoni, agnelli, capri e tori ingrassati in Bashan”. Bashan, al confine nord tra Siria e Libano, 308
era associato al monte Hermon: il luogo in cui, nella teologia ebraica e secondo il Libro di Enoch, i figli di Dio
di Genesi 6 scesero per commettere il peccato che portò al diluvio. Lo stesso peccato che precede la seconda
venuta di Cristo.

Ezechiele 38: la Guerra Dopo il Millennio

L’Israele di Ezechiele 38 è completamente riunito, al sicuro, senza barriere:


“paese sottratto alla spada, i cui abitanti sono stati raccolti da molti popoli, sui monti d'Israele, che sono
stati per tanto tempo una desolazione; ora essi, fatti uscire di fra i popoli, abiteranno tutti al sicuro.
Dirai: "Io salirò contro questo paese di villaggi senza mura, andrò contro gente tranquilla
che abita al sicuro, che dimora tutta in luoghi senza mura e non ha né sbarre né porte"
… contro luoghi devastati ora ripopolati e contro un popolo raccolto fra le nazioni,
che si è procurato bestiame e ricchezze e dimora al centro della terra.

L'Israele descritto al cap. 38 è molto diverso dall'Israele di oggi sotto almeno due aspetti. Prima di tutto è
completamente riunito: Magog attacca un Israele raccolto da molti popoli e uscito da essi. Israele oggi è solo
parziale, principalmente la casa meridionale di Giuda (Giuda, Beniamino e Levi). Le altre tribù perdute sono
ancora disperse o mescolate tra le nazioni in cui Dio le ha scacciate10.
Il secondo punto è che Israele è indifeso e abita al sicuro. Prima dell'attacco Israele vive pacificamente, senza
alcuna fortificazione e senza difese, come se non si aspettasse niente di male. Naturalmente, questo è
l'esatto contrario dell’Israele di oggi, che fin dal 1948 è in guerra o sotto minaccia di attacchi. L’espressione
senza mura è particolarmente significativa: Israele oggi ha una barriera difensiva lunga centinaia di
chilometri, composta in parte da muro e in parte recinzione, per proteggersi dagli attacchi terroristici.
Qualcuno propone che il riferimento al muro significhi in realtà ‘città murate’, che oggi Israele non ha più. A
parte il fatto che tutte le nazioni del mondo hanno smesso di costruire città murate dai tempi del Medioevo,
l’idea qui è chiaramente quella di una nazione senza fortificazioni, senza barriere e senza difese di sorta.
Senza dubbio, Ezechiele 38 non descrive l'Israele di oggi e nemmeno quello al tempo dell’Anticristo.
I luoghi devastati ora ripopolati del verso 12 non sono i deserti bonificati dai Sionisti nel 20° secolo, bensì
quelli precedentemente devastati dalla tribolazione e dal dislocamento. Gerusalemme è quasi interamente
crollata per via dei terremoti (Ap. 11:13, 16:19) e la fisionomia di Israele, come quella di tutte le nazioni, è
profondamente mutata (Zacc. 14:10, ecc.). Qui troviamo anche un altro indizio: Israele dimora al centro della
terra. Come abbiamo visto Israele non si trova attualmente nel centro geografico delle terre emerse, ma
forse lo sarà dopo il dislocamento della crosta terrestre del Giorno del Signore.
Se la Guerra del capitolo 38 colpisce un Israele sicuro, inerme e riunito, allora c'è solo un periodo in cui
collocarla: alla fine del Millennio. Il ricongiungimento di tutto Israele ha luogo subito prima del Millennio,
quando Israele dimorerà al sicuro in un mondo di pace.
Ma nonostante la pace, la lunga vita, la prosperità e la presenza fisica di Gesù sulla Terra, Rivelazione mostra
una volta per tutte che la natura malvagia dell’uomo non dipende dalle condizioni socio-economiche in cui
vive. Infatti, l’unica altra profezia a parte Ezechiele che parla di un attacco da Gog/Magog, cioè Ap. 20:7-9,
ci informa che:

“Quando quei mille anni saranno compiuti, Satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà
per sedurre le nazioni ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle per la guerra;
il loro numero sarà come la sabbia del mare. Esse si muoveranno su tutta la superficie della terra
e circonderanno il campo dei santi e la diletta città.
Ma dal cielo scenderà fuoco, mandato da Dio, e le divorerà”.

Ezechiele fornisce dettagli extra su questo fuoco dal cielo:

“Eseguirò il mio giudizio su di lui [Gog] con la peste e col sangue e farò piovere su di lui, sulle sue schiere
e sui molti popoli che sono con lui pioggia scrosciante, pietre di ghiaccio, fuoco e zolfo”. (38:22)
309
Il risultato è la visione horror di Zaccaria:

“Questa sarà la piaga con cui l'Eterno colpirà tutti i popoli che avranno mosso guerra a Gerusalemme:
egli farà consumare la loro carne mentre stanno in piedi, i loro occhi si consumeranno nelle loro orbite
e la loro lingua si consumerà nella loro bocca”. (Zac. 14:12-15)

Queste frasi sono il racconto molto stringato di qualcosa che avrà cambiato radicalmente il mondo di pace
costruito da Cristo. Satana corromperà di nuovo il genere umano e ad oggi non c’è modo di sapere quanto
tempo impiegherà questo processo dopo che i mille anni saranno compiuti.
Forse inizierà con piccole manifestazioni studentesche, un giornale satirico o una semplice riunione al bar,
come quella che diede impulso all’ascesa di Hitler.
Come nel Signore degli Anelli, forse i santi che governeranno sul mondo inizieranno a parlarsi di Sauron che
non è morto e del male oscuro che sta tornando e radunando un esercito. Chi lo sa. L’espressione di Ezechiele
38:8: “dopo molti giorni tu sarai punito” riferita al capo della ribellione forse indica che la corruzione del
mondo perfetto richiederà interi capitoli di storia futura, secoli forse, di una lenta e inesorabile nuova
corruzione del genere umano.
Questo ritorno del male è profetizzato anche in Daniele nella sua visione delle 4 bestie. Infatti, al capitolo 7
troviamo:

“Allora io guardai … finché la bestia fu uccisa, e il suo corpo distrutto e gettato nel fuoco per essere arso.
Quanto alle altre bestie il dominio fu loro tolto, ma fu loro concesso
un prolungamento di vita per un periodo stabilito di tempo” (v. 11-12).

Il prolungamento di vita concesso alle prime 3 bestie deve necessariamente riferirsi al Millennio, dato che
la quarta bestia distrutta corrisponde al regno dell’Anticristo. Ci sarà qualcosa dei regni passati che tornerà
ad inquinare la società nel Millennio. Il risultato è che, dopo un lasso di tempo indefinito, molti popoli il cui
numero è come la sabbia del mare si raduneranno contro il campo dei santi e la santa città (cioè la
Gerusalemme del Millennio). Dio avrà poco tempo da perdere con questi ribelli nati e cresciuti nel millennio,
i quali finiranno inceneriti senza troppe cerimonie.
Dopo questo, Satana verrà gettato definitivamente nello stagno di fuoco: “Allora il diavolo, che le ha sedotte,
sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati
giorno e notte, nei secoli dei secoli”. È la fine di tutta la storia del mondo.
Rispetto a questo futuro leader del male, Dio dice che le profezie che lo riguardano risalgono ai tempi antichi
(v. 17). Come ha detto Gesù in Matteo 5:18: “Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure un iota o un
solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto”. Dopo la conclusione di quest’ultimo capitolo
profetizzato nei tempi antichi, i cieli e la terra passano davvero.

Chi è Gog

Ora che abbiamo collocato le due guerre di Gog e Magog, ponendone una come Armagheddon/Yom Kippur
e l’altra come la ribellione alla fine del Millennio, possiamo anche identificare i loro capi.
Ezechiele 38/Millennio descrive il leader come: Gog del paese di Magog, principe capo di Mescek e Tubal;
Ezechiele 39/Armagheddon parla di Gog, principe capo di Mesec e di Tubal.
Il Gog di Ezechiele 39, anche descritto in Zaccaria 14, è senza dubbio l’Anticristo. Lui è il capo di Meshech e
Tubal, che come abbiamo visto corrispondono principalmente all’attuale Turchia e, per estensione,
all’Europa/Impero Romano.
La Turchia è anche la regione che avevamo precedentemente identificato come il possibile luogo di
provenienza dell’Anticristo (cap. 19). Infatti, in Daniele 2 il piccolo corno sorge nel territorio di una delle 4
corna del capro (la Grecia), in particolare il regno seleucide. Confrontando la mappa dei 4 regni greci (v.
immagine sotto) con le nazioni di Ezechiele 38 e 39, troviamo che combaciano quasi perfettamente.
Inoltre, anche le profezie islamiche sul Mahdi/Anticristo lo collocano costantemente in Turchia (v. cap. 20),
vale a dire proprio Meshech e Tubal e, in parte, l’antico impero seleucide.
Da questo possiamo presumere che quando il piccolo corno abbatterà tre corna (Dan 7:24), assumerà il 310
controllo dell’Europa, del Medio Oriente (certamente della Turchia) e forse del Nord Africa. In realtà tutto il
mondo sarà sotto il suo dominio, ma il fatto che sette corna rimangano mentre tre cadono sembra indicare
che lui sarà direttamente a capo delle regioni precedentemente affidate a questi tre leader.
Il Gog di Ezechiele 38 invece, alla fine del Millennio, è un equivalente dell’Anticristo che si manifesterà a suo
tempo e sulla cui identità ora non abbiamo sufficienti elementi.

A conclusione di tutto, possiamo identificare la guerra di Ezechiele 39 come Yom Kippur/Giorno del Signore
e quella del cap. 38 come la rivolta successiva al Millennio. Nessuna di queste guerre avviene prima
dell’ascesa dell’Anticristo o è strumentale alla creazione del suo impero finale. Una Terza Guerra Mondiale
o un attacco militare contro Israele non sono quindi un requisito necessario prima dell’avvento del regno
dell’Anticristo e del Grande Inganno.
Note

1. Archeologo e geologo, il dottor Goodman ha dedicato più di venticinque anni allo studio della Bibbia. Ha
conseguito una laurea in ingegneria geologica presso la Colorado School of Mines, un master in antropologia
presso l'Università dell'Arizona e un dottorato di ricerca in antropologia presso la California Coast University. Ha
anche conseguito un MBA presso la Columbia University Graduate School of Business. È stato accreditato dall'ex
Society of Professional Archaeologists. Goodman è un ebreo messianico che è stato salvato nel 1987.
2. Goodman, Jeffrey, The Comets of God: New Scientific Evidence for God, Archeological Research Books L.C.C.,
Tucson, Arizona, 2011, INSERTO B
3. Ibid.
4. Edwin M. Yamauchi, Foes from the Northern Frontier (Grand Rapids: Baker, 1982) p. 62
5. Hal Lindsey, The Late Great Planet Earth, 1970, p.53
6. Ibid., pag. 53
7. Daniel I. Block, The Book of Ezekiel, Chapters 25-48, Wm. B. Eerdmans Publ. Co., Grand Rapids, Michigan, marzo
1998, Parte III
8. Goodman, ibid.
9. Se osserviamo le due profezie di Ezechiele 39 e Armagheddon si potrebbe obiettare che le due non combaciano
perché Armagheddon coinvolge tutte le nazioni (Zacc. 14: 2, 16) non solo Magog e le altre elencate da Ezechiele.
Tuttavia, Ezechiele 39:4 menziona "molti popoli con loro" e anche la "mano del giudizio" di Dio su "tutte le nazioni"
come parte di questo massacro (Eze. 39:21, 6). Non si tratta quindi di una guerra tra Magog e Israele soltanto,
come i primi versi di Ezechiele 39 potrebbero far pensare. In quanto unica nazione specificatamente nominata in
Ezechiele 39, Magog (che abbiamo identificato con la Turchia e, per estensione, l’Europa/Impero Romano) è
probabilmente la nazione leader. Solo Magog viene dal nord, non tutte le altre nazioni elencate. Questo è coerente
con Armagheddon, che coinvolge nazioni provenienti da ogni direzione.
10. Deut. 4:27; 30:3; Neemia 1:8; Ger 31:10; Eze. 6:8; 12:5; Gioele 3:2; Zac. 7:14; Ger. 37:21
11. I continui riferimenti al nord come luogo di provenienza di Gog nascondono forse un altro aspetto. La parola
"nord" in ebraico è tsaphon (o zaphon) e si riferisce al comune punto cardinale. Ma a causa del male che per gli 311
israeliti si nascondeva a nord, la parola finì per significare qualcosa di ultraterreno. Luoghi come Sidone, Tiro e
Ugarit, città della Fenicia, si trovavano oltre il confine settentrionale di Israele e in essi si trovava il centro del
culto di Baal; la loro presenza appena oltre il confine contribuì all'apostasia del regno settentrionale di Israele.
In particolare, la presunta dimora di Baal era una montagna oggi conosciuta come Jebel al-Aqraʿ, situata a nord
di Ugarit. Nell'antichità era semplicemente chiamata Tsaphon (‘nord’; Tsapanu in ugaritico). Baal era superato
solo da El nella religione cananea. Tuttavia, a Ugarit e in altri luoghi Baal era chiamato ‘re degli dei’ e: ‘altissimo’.
Nei testi ugaritici Baal è ‘signore di Zaphon’ (baʿal tsapanu). È anche chiamato ‘principe’ (zbl in ugaritico). Un
altro dei titoli di Baal è ‘principe, signore degli inferi’ (zbl baʿal ʾarts). In seguito, zbl baʿal diventò Baal Zebul
(Beelzebul) e Baal Zebub, titoli associati a Satana sia dagli ebrei che dal Nuovo Testamento.
35
Il PIANO di 7.000 ANNI

Veniamo ora alla domanda che forse ti assilla da quando hai iniziato a leggere questo libro, e cioè: quando
avverrà tutto questo?
Benché noi abbiamo ricevuto in preghiera date precise prima ancora di scoprire le cose di questo studio che
le confermano, abbiamo anche ricevuto di non divulgarle. Tuttavia, il libro è disseminato di indizi che ti
possono permettere di ricostruirle e poi chiedere conferma direttamente alla Fonte.
Eccone qui un altro.
Perché Dio impiegò 6 giorni per creare il mondo, quando avrebbe potuto schioccare le dita e farlo apparire
in un attimo? Forse, Dio creò il mondo in sei giorni e si riposò il settimo (Gen. 2:1-3) perché ha un piano di
6.000 anni per l'uomo seguito da un regno di 1.000 anni (Ap. 20:4). Gli ebrei messianici e i primi cristiani
credevano che, al termine di 6.000 anni di storia, Gesù sarebbe tornato e avrebbe regnato per 1.000 anni.
Scrittori paleocristiani come Barnaba, che era con l’apostolo Paolo a Licaonia, scrissero:
"Pertanto figli miei, in sei giorni, cioè in seimila anni, tutto finirà".
Un altro autore cristiano, Lattanzio, scrisse:
'Dato che ci furono 2000 anni da Adamo ad Abramo, e 2000 da Abramo a Cristo, così ci saranno 2000
anni per l'era cristiana e poi verrà il Millennio"1.

Secondo un’antica tradizione, il profeta Elia insegnò che ci sarebbero stati 6.000 anni di governo umano
sotto il regno di Satana, seguiti da 1.000 anni di abbondanza nel regno di Dio.
Il fatto che sia gli ebrei che i primi cristiani credessero che Dio ha un piano di 7.000 anni non significa, però,
che la loro convinzione sia la realtà. Tuttavia, altre conferme nella Parola di Dio la rendono una tesi 312
assolutamente valida.
Indizi Biblici di un Piano di 7.000 Anni
Ci sono due punti nelle Scritture che dicono che un giorno per il Signore è come mille anni:

"Poiché mille anni ai tuoi occhi sono come il giorno di ieri quando è passato, o come una vigilia nella notte”
(Salmo 90:4)

"Ora, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille
anni come un giorno" (2 Pietro 3:8)

Come abbiamo visto nella sezione sulle proprietà inter-dimensionali di Dio, Egli è al di fuori di spazio e
tempo. Curiosamente però, questi versi non dicono che un giorno è per il Signore come migliaia di anni,
diecimila anni o milioni di anni. Dicono che un giorno è per il Signore come mille anni. Quando dunque Pietro
sottolinea che, se c’è una cosa da non dimenticare, è che per Dio un giorno è come mille anni, forse è il caso
di prestargli attenzione! Per le Scritture, noi siamo negli ultimi tempi fin da quando Gesù è morto:
"E avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che spanderò del mio Spirito sopra ogni carne" (Atti 2:17)
"Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti,
in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio" (Ebrei 1:1)

Se l’espressione ultimi giorni dura già da quasi duemila anni, quali sono i tempi antichi? Quanto è lunga la
scala di riferimento? In genere, ‘ultimo’ indica qualcosa che viene dopo almeno altri due precedenti. Se
dunque gli ultimi tempi si riferiscono agli ultimi duemila anni, allora per logica deve esistere un piano
temporale che è iniziato ben prima della morte di Gesù. Ha molto senso che questa espressione ultimi tempi
si riferisca agli ultimi due ‘giorni’ di una ‘settimana’ di 7.000 anni.
Ormai sappiamo bene che non tutti gli usi della parola giorno nelle Scritture significano un giorno solare di
24 ore. Prendiamo, ad esempio, ciò che Dio disse ad Adamo in Genesi 2:17:
"Ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangerai, perché
nel giorno in cui ne mangerai certamente morirai" (Genesi 2:17).
Nonostante questa maledizione, Adamo morì alla veneranda età di 930 anni (Gen. 5:5). Il ‘giorno’ in cui morì
non fu certamente la giornata di 24 ore in cui mangiò il frutto proibito. Ma se per giorno intendiamo di
nuovo un periodo di mille anni, allora certamente Adamo morì prima che quel ‘giorno’ fosse compiuto.
Una settimana di 7.000 anni non sarebbe una sconvolgente novità. Nella Bibbia troviamo una "settimana di
giorni", "settimana di settimane", "settimana di mesi" e una "settimana di anni". Se ci sono "settimane" (o
meglio settane, gruppi di sette) di giorni, settimane, mesi e anni… perché non di millenni?

Molti passi dicono anche che resta ancora un giorno di riposo per il popolo di Dio. Paolo in Romani dice che
"fino ad ora tutto il mondo creato geme insieme ed è in travaglio" (v. 22) perché la creazione non è ancora
entrata nel riposo che le Scritture predicono. Quel luogo/tempo di riposo è nel futuro:
“In quel giorno avverrà che la radice di Isai si ergerà come una bandiera per i popoli;
le nazioni lo cercheranno, e il luogo del suo riposo sarà glorioso” (Isa. 11:10)
“Questo è il mio luogo di riposo in eterno [Gerusalemme]; qui abiterò perché l'ho desiderata” (Sal. 132:14)
“Noi che abbiamo creduto, infatti, entriamo in quel riposo come Dio ha detto” (Ebr. 4:1-3, 3:18)
Questo riposo avverrà nel regno millenario. A dir la verità, il regno di Cristo non dura affatto mille anni ma
“non avrà mai fine” (Dan. 6:26, Luca 1:33). Tuttavia, per quei mille anni Gesù regnerà fisicamente sulla Terra
da Gerusalemme su un mondo che sarà ricostruito e governato direttamente da Lui e dai suoi eletti, prima
che scenda dal cielo la Gerusalemme celeste e tutto cambi di nuovo (Ap. 21).
313
Ebrei 4:1-11
“Perciò, poiché rimane ancora una promessa di entrare nel suo riposo, abbiamo timore perché
qualcuno di voi non ne resti escluso… Noi infatti, che abbiamo creduto, entriamo nel riposo come
egli disse: «Così giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo». E così disse, sebbene
le sue opere fossero terminate fin dalla fondazione del mondo. In qualche luogo infatti, a proposito
del settimo giorno, egli disse così: «E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le sue opere»; e ancora
in questo passo: «Non entreranno nel mio riposo». (…)
Perché, se Giosuè avesse dato loro riposo, Dio non avrebbe in seguito parlato di un altro giorno. Resta
dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio. Chi infatti è entrato nel suo riposo, si è riposato
anch'egli dalle proprie opere, come Dio dalle sue. Diamoci da fare dunque per entrare in quel riposo”.

È interessante che in Ebrei 4:4-11, il settimo giorno è raffigurato come un tipo di ‘riposo’ pacifico sulla Terra
che seguirà il ritorno di Cristo. Essendo un periodo di riposo (v. 4-11) e della durata di 1.000 anni (Ap. 20:1-
7), ha perfettamente senso che Dio lo faccia corrispondere al settimo giorno di Genesi 2:2. Dato che l'ultimo
‘giorno’ del piano di Dio per l'umanità è di 1.000 anni, è logico concludere che gli altri sei giorni caratterizzano
i 6.000 anni di tragica autogestione dell'uomo sulla Terra. Inoltre, il numero 7 rappresenta la perfezione (Il
Millennio), mentre il numero 8 rappresenta il nuovo inizio (Nuovi Cieli e Nuova Terra).
Potrebbe essere che Dio stia cercando di mostrarci qualcosa?
Immagini, Ombre e Tipi nella Bibbia a Conferma dei 7.000 Anni di Storia:
 Il Re Salomone aveva 6 gradini per raggiungere la cima del suo trono e il settimo gradino era il trono
stesso (2 Cron. 9:18).
 Lazzaro fu malato e morto per un totale di 6 giorni (Giov. 11:1; 5-6; 14; 39). Gesù, che è la Vita, lo
risuscitò il settimo giorno (Giov. 11: 40-44).
 Dopo 6 giorni, Gesù portò i suoi discepoli più vicini su un'alta montagna e fu trasfigurato
(un’immagine della seconda venuta di Cristo) davanti a loro (Matt. 17:1; Marco 9:2).
 Dopo 6 giorni, Mosè fu chiamato sul Sinai per essere alla presenza di Dio (Esodo 24:16).
 Dopo 6 giorni, Gesù andò alle nozze di Cana e da allora iniziò il suo ministero (Giov. 1:51; 2:1).
 Noè aveva 600 anni quando Dio distrusse il mondo con il diluvio (Gen. 7:6). L’arca si fermò e si riposò
nel settimo mese (Gen. 8:4).
 Il Re Ioas era il legittimo Re di Israele, ma fu nascosto nel tempio di Dio per 6 anni mentre su Israele
regnava un impostore (la regina Ataliah, immagine del grande usurpatore Satana). All'inizio del
settimo anno, il Re fu svelato e posto sul trono mentre l'usurpatrice fu messa a morte (2 Re 11:16).
 Gli schiavi lavoravano per 6 anni e il settimo erano liberati (Es. 21:2; Deut. 15:1).

L'elenco continua. Ci sono molti altri esempi nella Bibbia di simili linee temporali, col numero 6 che indica
oppressione, schiavitù, incompletezza, progressione, e il 7 che porta libertà, giustizia, pace e il regno di un
legittimo Re. Non possono essere puramente casuali. Indicano uno schema generale più grande.

Cronologia Biblica

In che modo allora questo schema di 6 + 1 si ritrova nella storia biblica del mondo? La cronologia biblica
mostra che ci furono circa 2.000 anni dalla cacciata di Adamo fino ad Abramo, più altri 2.000 anni da Abramo
a Gesù. Coincidenza? Dato che il Millennio, l'ultimo "giorno" del piano di Dio, sarà di 1.000 anni, non servono 314
grandi doti di analisi per dedurre un ultimo periodo di 2.000 anni tra la prima e la seconda venuta di Gesù.
La cosa interessante è che anche questa idea di 4 giorni, cioè 4.000 anni, tra Adamo e la venuta del Messia
compare in diverse analogie:

 Durante i 6 giorni prima di andare alla festa delle nozze a Cana, Gesù andò in viaggio il 4° giorno e
non fu più visto fino al 7° giorno (Giovanni 1:19; 29; 35; 43; 2:1).
 L'agnello pasquale era messo da parte 4 giorni prima di essere sacrificato (Esodo 12:3; 6). Questo
ovviamente è un'ombra che punta a Gesù, l'Agnello di Dio, che doveva venire e morire per la salvezza
dell'umanità. La Bibbia dice che l'Agnello di Dio è stato immolato fin dalla fondazione del mondo (Ap.
13:8), e fu ucciso alla Pasqua ebraica esattamente 4.000 anni dopo Adamo.
 Nella narrazione della creazione, la vita sulla Terra appare dopo il 4° giorno. Allo stesso modo, Cristo
si presenta dopo 4.000 anni e porta la Vita (Giovanni 1:1-5; 10:10; 3:16; 1 Giovanni 1:1-2; 5:12-13).

Lo stesso schema compare per i 2 giorni, cioè 2.000 anni, tra la morte di Gesù e la sua futura seconda venuta:

 Gesù rimase con la samaritana (un’immagine della Chiesa) per 2 giorni (Giovanni 4:40).
 Il buon samaritano (un tipo di Gesù) anticipa 2 denari, pari al salario di 2 giorni, all’uomo incaricato
di prendersi cura del ferito, promettendo di tornare e saldare il conto (Luca 10:35).

Infine, Osea 5:15-6:2 predice la Seconda Venuta di Cristo “due giorni dopo” la sua morte, in uno dei passi
più notevoli che sostengono l’idea secondo cui Dio ha un piano di 7.000 anni:

“Me ne ritornerò al mio luogo, finché non si riconosceranno colpevoli e cercheranno la mia faccia;
nella loro avversità mi cercheranno con diligenza. Venite, ritorniamo all'Eterno, perché egli ha lacerato,
ma ci guarirà; ha percosso, ma ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita,
il terzo giorno ci farà risorgere e noi vivremo alla sua presenza”.
Questo passo è considerato misterioso, soprattutto dagli ebrei. Ma se lo si applica all'interno del modello
dei 7.000 anni ha perfettamente senso. Le parole: “Andrò e tornerò al mio luogo, fino a quando non si
riconosceranno colpevoli” si riferiscono a Gesù che ritorna al Padre dopo essere stato respinto da Israele e
crocifisso. Rimane lì finché essi si riconoscono colpevoli e lo cercano con diligenza al culmine della Grande
Tribolazione, che il passo chiama "la loro avversità". Quindi essi torneranno al Signore facendo cordoglio
(Zacc. 12:10-14 e Rom. 11:26), “tornando alla vita” esattamente 2.000 anni dopo la crocifissione, quando
Gesù torna a Rosh Hashana.
Infine, "il terzo giorno ci farà risorgere e noi vivremo alla sua presenza" parla del regno millenario, che è
appunto il terzo giorno, o ‘terzo millennio’ dopo la croce.

Quindi… Quando Termina il Periodo di 6.000 Anni?

Ti sei mai chiesto perché la Bibbia riporti l'età delle persone fino ad Adamo? O perché registri il numero di
anni governati dai Re di Israele? Sembra che Dio abbia voluto darci gli strumenti per contare gli anni a partire
dalla creazione.
È interessante notare che, dopo aver dichiarato che mille anni sono come un giorno nel Salmo 90:4, Davide
scrive che i nostri giorni sono limitati e che dovremmo contarli per ottenere il cuore della saggezza (Salmo
90:4-12). Contare i giorni: non solo quelli della nostra vita, ma anche quelli del progetto di 7.000 anni di Dio,
per capire a che punto ci troviamo e diventare saggi.
I documenti storici indicano che sono trascorsi quasi 6.000 anni dalla creazione e quasi 2.000 anni dalla
morte di Gesù:

315

Anche se gli ebrei pongono la creazione dell’uomo nel 4.004 a.C., sulla base di calcoli piuttosto precisi dalla
cronologia biblica sembra che Adamo ed Eva abbiano lasciato l'Eden tra il 3.959 e il 3.975 a.C. circa. È sensato
contare i 6.000 anni dal peccato di Adamo, perché prima di allora non c’era stata ribellione.
Secondo questo calcolo, i 6.000 anni di autogestione umana scadono tra il 2026 e il 2042. Al momento della
stesura di questo libro, ottobre 2020, possiamo già escludere il 2026 come anno del ritorno di Gesù, perché
vorrebbe dire che l’Anticristo ha già fatto la sua comparsa pacifinta e i 7 anni di Daniele sono già iniziati da
un anno, cosa evidentemente non vera. La gamma di candidati non può precedere il 2027, né andare oltre
il 2042.
Tuttavia, esiste un modo ancora più accurato per calcolare quando Gesù potrebbe tornare: aggiungere 2.000
anni all'anno in cui Cristo fu crocifisso, evento da cui parte la terza fascia temporale di 2.000 anni del Piano
di Dio. Sebbene sia difficile affermare con assoluta certezza il tempo trascorso da Adamo, possiamo stabilire
con certezza la data della crocifissione: praticamente tutti gli studiosi credono, per varie ragioni, che Gesù
fu crocifisso nella primavera del 30 oppure del 33 d.C.
Sulla base di questo calcolo, potremmo aspettarci che i 6.000 anni abbiano fine e che Gesù Cristo ritorni nel
2030 oppure nel 2033. E che quindi, a partire da oggi (2020), gli ultimi 7 anni avranno inizio rispettivamente
nel 2023 o nel 2026.
Già che ci siamo, tanto vale cercare allora quale di queste due date è quella giusta.
Prove della crocifissione di Gesù il 3 aprile del 33 d.C.

In quale giorno fu crocifisso Gesù?


Almeno 7 indizi delle Scritture ci portano alla data precisa (anno, mese, giorno e ora) della morte del Messia.
Eccoli.

Indizio n. 1: Il sacerdozio di Caiafa (18 – 36 d.C.)


I vangeli indicano che Gesù fu crocifisso su istigazione del sommo sacerdote del I secolo chiamato Caiafa
(Matteo 26:3-4, Giovanni 11:49-53). Sappiamo da altre fonti che Caiafa prestò servizio come sommo
sacerdote dal 18 al 36 d.C., quindi questo restringe la morte di Gesù a quell'arco di tempo.

Indizio n. 2: Il Governatorato di Ponzio Pilato (26 – 36 d.C.)


Tutti e quattro i vangeli concordano sul fatto che Gesù fu crocifisso per ordine di Ponzio Pilato (Matteo
27:24-26, Marco 15:15, Luca 23:24, Giovanni 19:15-16). Sappiamo da altre fonti che egli fu governatore della
Giudea dal 26 al 36 d.C. – l’arco di tempo utile si restringe così di qualche anno. 316

Indizio n. 3: Dopo "il quindicesimo anno di Tiberio Cesare" (30 – 36 d.C.)


Il Vangelo di Luca ci dice quando iniziò il ministero di Giovanni Battista: "Nel quindicesimo anno del regno di
Tiberio Cesare... la parola di Dio fu rivolta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto". (Luca 3:1-2) Questo
indica un anno specifico: il 29 d.C. Dal momento che tutti e quattro i vangeli affermano che il ministero di
Cristo ebbe inizio dopo quello di Giovanni Battista (Matteo 3, Marco 1, Luca 3, Giov. 1), ciò significa che
possiamo togliere qualche anno in più dai candidati. La morte di Cristo deve essersi verificata nell’arco di
questi 6 anni: tra il 30 e il 36 d.C.

Indizio n. 4: Crocifisso di venerdì *


Tutti e quattro i vangeli concordano sul fatto che Gesù fu crocifisso un venerdì (Matt. 27:62, Marco 15:42;
Luca 23:54; Giov. 19:42) poco prima dell’inizio del sabato, prima del primo giorno della settimana (Matt.
28:1, Marco 16:2, Luca 24:1, Giov. 20:1). Sappiamo che era un venerdì perché viene definito "il giorno della
preparazione", cioè il giorno in cui gli ebrei facevano i preparativi per il sabato, in cui non potevano svolgere
alcun lavoro. Questo elimina sei giorni della settimana, lasciando diversi venerdì tra il 30 e il 36 d.C.

Indizio n. 5: Un venerdì di Pasqua (30 o 33 d.C.)


I Vangeli concordano anche sul fatto che Gesù fu crocifisso in concomitanza con la festa annuale della Pasqua
ebraica (Matt. 26:2, Marco 14:1, Luca 22:1, Giov. 18:39). Nel descrivere la mattina del Venerdì Santo,
Giovanni 18:28-29 dice che le autorità ebraiche non avevano ancora mangiato la Pasqua ebraica: "Quindi
condussero Gesù dalla casa di Caiafa al pretorio [cioè al palazzo di Pilato]. Era mattino presto. Loro stessi
non entrarono nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Così Pilato uscì da loro".

Se la Pasqua ebraica iniziò venerdì sera, questo ci consente di restringere molto la gamma di possibili date.
Ecco l’elenco completo dei giorni tra il 30 e il 36 d.C. la cui sera segnò l’inizio della Pasqua (cioè il 14 di Nisan):
 Venerdì 7 aprile, 30 d.C.
 Martedì 27 marzo, 31 d.C.
 Lunedì 14 aprile, 32 d.C.
 Venerdì 3 aprile, 33 d.C.
 Mercoledì 24 marzo, 34 d.C.
 Martedì 12 aprile, 35 d.C.
 Sabato 31 marzo, 36 d.C.

Restano solo due candidati: Gesù fu crocifisso venerdì 7 aprile del 30 d.C. oppure venerdì 3 aprile del 33 d.C.

Indizio n. 6: Le tre Pasque di Giovanni


Il Vangelo di Giovanni registra tre diverse Pasque durante il ministero di Gesù:
 Pasqua n. 1: riportata in Giov. 2:13, vicino all'inizio del ministero di Gesù.
 Pasqua n. 2: riportata in Giov. 6:4, nel mezzo del ministero di Gesù.
 Pasqua n. 3: riportata in Giov. 11:55 (e spesso menzionata in seguito) alla fine del ministero di Gesù.
Il ministero di Gesù si estese quindi per oltre due anni. Uno studio più completo rivela che durò circa tre
anni e mezzo, ma anche presumendo che sia iniziato immediatamente prima della Pasqua ebraica n. 1, con
l'aggiunta di altre due Pasque andiamo oltre i due anni e mezzo minimo.
Questo significa che la data del 30 d.C. va scartata. Infatti, non c'è abbastanza tempo tra il quindicesimo
anno di Tiberio Cesare (il 29 d.C.) e la Pasqua ebraica del 30 d.C. per un ministero di almeno due anni.
La data della morte di Gesù deve quindi essere venerdì 3 aprile del 33 d.C.

Indizio n. 7: Le 70 settimane di Daniele


Come descritto al cap. 2, la profezia di Daniele indica chiaramente la data della morte del Messia di Israele.
Il tempo fornito fino alla fine del mondo presente è di 70 ‘settane’, cioè 490 anni; in particolare, da quando
esce l’ordine di restaurare Gerusalemme fino alla morte del Messia ci saranno 69 ‘settane’, cioè 69 volte 7
anni, per un totale di 483 anni. Convertendo il calendario ebraico lunare nel calendario solare, il tempo 317
previsto dall'inizio della profezia fino alla morte del Messia è di 476 anni.
L’ordine di restaurare e ricostruire la città di Gerusalemme venne dal Re Artaserse nel 444 a.C.: aggiungendo
476 anni al 444 a.C. (e ricordando che non esiste ‘l’anno zero’) arriviamo esattamente al 33 d.C.; per la
precisione, il 3 aprile del 33 d.C.

Nello Specifico: "L’ora nona"


Matteo, Marco e Luca riportano che Gesù morì all’ora nona (Matt. 27: 45-50, Marco 15: 34-37, Luca 23:44-
46) vale a dire le 15:00. Possiamo così restringere il tempo della morte di Gesù ad un momento molto
specifico della storia: intorno alle 15:00 di venerdì 3 aprile del 33 d.C.
Tutte le prove indicano venerdì 3 aprile 33 come data della morte di Gesù Cristo e possono essere
confermate da numerosi studiosi, tra cui Colin J. Humphreys e W.G. Waddington.

Altre Prove!

Oltre alle prove scritturali ci sono anche prove astronomiche, sismologiche e storiche che confermano gli
indizi forniti nei Vangeli per la Crocifissione di Gesù il 3 aprile del 33 d.C.

1. Il Terremoto.
Immediatamente dopo la morte di Gesù sulla croce si verificò un grande
terremoto (Matt. 27:50-51). L'Amministrazione Nazionale Oceanica e
Atmosferica (NOAA) conserva un database dei terremoti storici. Dal 1 d.C.
al 50 d.C. in Israele si verificò un solo terremoto significativo, e secondo
quattro fonti diverse avvenne proprio nell’anno 33!
A Wadi Ze’elim, sopra la costa sud-occidentale del Mar Morto, esiste uno sperone di sedimenti laminati, uno
strato misto di sedimento spesso collegato alle forti rotture della terraferma del terremoto di Qumran del
31 a.C. Pochi centimetri sopra lo strato del 31 a.C. esiste un altro strato misto distintivo di un terremoto,
con uno spessore inferiore a due centimetri. Il tasso di sedimentazione pone questo secondo, grande
terremoto circa 65 anni dopo quello del 31 a.C., e cioè nel 33 d.C. (v. figura sotto):

Esistono quindi prove fisiche dirette, nel sottile strato di sedimenti del Mar Morto, di un terremoto nel 33
d.C. di magnitudo 5.5.

2. Oscurità in pieno giorno.

Il Nuovo Testamento ci informa di tre ore di oscurità durante la crocifissione di Cristo (Matteo 27:45, Marco
15:33, Luca 23:44–45). Questo strano evento è confermato anche da altri storici estranei alla Bibbia:
Flegonte di Tralle, Tallo, Africano, Dionigi e Tertulliano.
Ad esempio Dionigi l’Aeropagita, convertito dall’apostolo Paolo, scrisse in alcune lettere di aver assistito a 318
un oscuramento del sole dalla città di Eliopoli (in Egitto meridionale) il giorno della crocifissione nel 33 d.C.
Un documento storico di Girolamo, la cui fonte era lo storico secolare greco Flegonte, parla di un’oscurità
che durò per tre ore il giorno della morte di Cristo (da mezzogiorno alle 15:00 circa) nel quarto anno della
202° Olimpiade, che si tenne per l’appunto nel 32/33 d.C.:

“Nel quarto anno della 202° Olimpiade seguì un'eclissi del sole, grande, e più osservabile di quante
n'eran prima accadute: il giorno alla ora sesta [cioè, a mezzogiorno] si mutò in notte così tenebrosa,
che si videro in cielo le stelle; e il terremoto nella Bitinia rovesciò vari edifici della città di Nicea”1.

Sesto Giulio Africanus compose una Storia del Mondo in cinque volumi intorno al 221 d.C. La sua competenza
storica impressionò a tal punto l'imperatore romano Alessandro Severo che questi decise di affidargli la
costruzione della biblioteca imperiale del Pantheon a Roma. Africanus scrive:

“In tutto il mondo premeva un'oscurità spaventosa; e le rocce furono lacerate da un terremoto, e
molti luoghi della Giudea e di altri distretti furono abbattuti. Questa oscurità Tallo,
nel terzo libro della sua Storia, chiama, come mi appare senza motivo, un'eclissi di sole…
Flegonte ricorda che, al tempo di Tiberio Cesare, con la luna piena, ci fu un'eclissi completa
di sole dalla sesta alla nona ora, quella di cui parliamo manifestamente.
Ma cosa ha in comune un'eclissi con un terremoto, le rocce squarciate e la risurrezione
dei morti e una così grande perturbazione in tutto l'universo?
Sicuramente nessun evento come questo era mai stato registrato da lungo tempo”.

Anche Eusebio di Cesarea, biografo dell’imperatore Costantino I, scrive di un terremoto che accompagnò
l'oscurità nel quarto anno della 202° Olimpiade (cioè, nel 33 d.C.). Un’ulteriore conferma dell’oscurità è uno
scritto di Tertulliano nelle sue scuse indirizzate ai "sovrani dell'Impero romano" in cui sottolinea come le
prove di questo evento astronomico singolare siano conservate negli archivi dei sovrani:
"Eppure, inchiodato sulla croce, esibì molti segni notevoli attraverso i quali la sua morte
si distinse da tutti gli altri. A sua spontanea volontà, con una parola allontanò da lui
il suo spirito, anticipando il lavoro del carnefice. Nello stesso istante il giorno,
mentre il sole a mezzo il suo giro segnava, fu sottratto. È vero, la stimarono un'eclissi
coloro che non seppero che codesto, anche, sul conto di Cristo era stato predetto.
Con tutto ciò quell'avvenimento mondiale registrato lo trovate nei vostri archivi”2.

Come giustamente notato da Africanus, la causa di questa oscurità non poteva essere un’eclissi di sole: la
durata massima per un'eclissi solare totale è di sette minuti, non tre ore; alla latitudine di Gerusalemme poi
è ancora inferiore. Inoltre, un'eclissi solare può verificarsi solo alla luna nuova ma Gesù fu crocifisso il giorno
di Pasqua, che è sempre al tempo della luna piena (Esodo 12:1–11; Levitico 23:5).
Forse l’oscurità fu un puro e semplice intervento divino. Ad ogni modo, i resoconti di questo strano
fenomeno, accompagnato da un forte terremoto, lo collocano costantemente nell’anno 32-33 d.C.

3. Gesù sull'Allineamento Planetario Trasversale.

Il 3 aprile del 33 d.C. i pianeti Saturno,


Urano, Giove, Terra e Venere si allinearono
per formare quella che appare la figura di
Cristo sulla croce, in un posizionamento
preciso e su scala galattica. Perfino gli anelli
di Saturno sembrano rappresentativi della
corona di spine posta sul capo di Cristo.
Questo allineamento sembra essersi
verificato solo sei volte tra l'anno 0 e il 2.000
d.C., cioè una volta ogni 333 anni!
Solo una coincidenza? 319
Oppure: "I cieli raccontano la gloria di Dio e
il firmamento annuncia l'opera delle sue
mani"? (Salmo 19:1)

4. L’eclissi Lunare.
Vi è consenso sul fatto che i fenomeni fisici associati alla morte di Cristo fossero stati predetti centinaia di
anni prima dal profeta Gioele. Il profeta Gioele predisse che: "Il sole sarà trasformato in tenebre e la luna in
sangue ... E chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato". (Gioele 2:31,32) Il sole fu oscurato a
metà giornata durante la crocifissione, ma quella stessa notte una parziale eclissi lunare fu visibile in tutto
Israele, non appena la luna si alzò… la sera di venerdì 3 aprile del 33 d.C.!
Quando le eclissi lunari sono più alte nel cielo spesso appaiono di colore rosso chiaro o arancione, ma
quando sono basse all'orizzonte, come fu quella notte, le tonalità rosse si scuriscono fino a somigliare al
colore del sangue, apparendo così ‘rosso sangue’.
Questa eclissi lunare durò 333 secondi (quasi 6 minuti), a 66 gradi all'orizzonte.
Ecco una moderna ricostruzione della luna che sorge sul
Monte degli Ulivi vista da Gerusalemme, la sera del 3
aprile 33 d.C., verso le 18:20 circa.
In quel momento, la sezione in alto a sinistra era nella
piena ombra (umbra) della terra, mentre la parte inferiore
era in penombra. La parte inferiore fu probabilmente di un
rosso più chiaro, sfumando forse in giallo/arancione.
L'eclissi durò fino alle 19:11 circa, ora locale.
Mettendo insieme tutte le prove, è chiaro che Gesù fu crocifisso il 3 aprile del 33 d.C. e quindi resuscitò
domenica 5 aprile dello stesso anno.
Un modello sorprendente è la ricorrenza del numero 3.
Il numero 3 è usato 467 volte nella Bibbia, ed è il numero di perfezione, completamento o completezza,
anche se di un grado inferiore al 7. Il numero 3 è significativo in relazione alla morte di Cristo: Gesù pregò 3
volte nel giardino del Getsemani prima del suo arresto; fu posto sulla croce alla 3° ora del giorno (le 9:00) e
morì alla 9° ora (le 3 del pomeriggio); ci furono 3 ore di oscurità che coprirono la terra mentre Gesù soffriva
sulla croce dalla sesta alla nona ora. Infine, Cristo fu morto per 3 giorni prima della sua risurrezione!
Inoltre, quel giorno del 3 aprile del 33 d.C. si verificò l'allineamento planetario di Gesù sulla croce, un evento
possibile una volta ogni 333 anni, insieme ad un’eclissi lunare ‘color rosso sangue’ che durò per 333 minuti
a 66 (33x2) gradi all'orizzonte.
Che coincidenza. Solo Dio poteva orchestrare una cosa del genere!

Queste sono potenti prove per la storicità della crocifissione di Cristo il 3 aprile del 33 d.C.

Ma soprattutto, il periodo di 2.000 anni che completa i ‘sei giorni’ di autogoverno dell’uomo 4 scade nel
2033.

320
Note

1. Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio, De Divinis institutionibus, Insructiones adv. Gentium Deos, 43, 44; 304-313 d.C.
2. La citazione di Flegonte è un frammento dalla sua opera Olimpiadi, Libro 13, ed. Otto Keller, Rerum Naturalium
Scriptores Graeci Minores, 1 (Leipzig Teurber, 1877) p. 101.
3. Tertulliano, Apologeticum, 160-220 d.C.
4. Le obiezioni che rigettano a priori la presentazione di qualunque data per il ritorno di Cristo si fondano
sostanzialmente sull’affermazione di Gesù che “nessuno conosce il giorno né l’ora”, alla quale abbiamo già
risposto ampiamente al capitolo 17. Questa visione secondo cui sarebbe impossibile prevedere una data per gli
eventi della fine si scontra inoltre con la chiara cronologia fornita da Daniele. Chiunque sarà vivo al momento
dell’abominazione potrà contare 1.290 giorni fino alla fine del regno dell’Anticristo e 1.335 giorni prima dell’inizio
del millennio. Potrà segnare sul suo calendario entrambe queste date che la Bibbia fornisce. Se conosce le feste
ebraiche, potrà anche risalire al giorno esatto del rapimento e a quello di Yom Kippur, la venuta di Gesù ad
Armagheddon. E addio alla cosiddetta ‘impossibilità biblica’ di conoscere il giorno esatto del ritorno di Cristo.

Nota

Secondo alcuni, esiste una contraddizione tra la morte di Gesù il venerdì e la resurrezione di domenica, e Matteo
12:40, in cui Gesù dice: “il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. Per restare morto “3
giorni e 3 notti”, cioè 72 ore, Gesù non può essere morto un venerdì alle 15:00 e risorto la domenica mattina
successiva. I Vangeli sono piuttosto chiari nel dire che Gesù è risorto la domenica mattina (Matteo 28:1), per cui
secondo loro Gesù deve per forza essere morto un giovedì, come riportato nello schema sotto. Tuttavia, come
abbiamo visto, nell’elenco completo dei giorni tra il 30 e il 36 d.C. la cui sera segnò l’inizio della Pasqua (cioè il 14 di
Nisan), NON C’È NEMMENO UN GIOVEDì. Ci sono tutti i giorni della settimana, tranne il giovedì! Forse Dio vuole dirci
qualcosa?
In effetti, non possibile conciliare la frase di Gesù “tre giorni e tre notti” con il resto delle informazioni a meno che,
come sempre, non comprendiamo LE RADICI EBRAICHE delle parole del Signore. Infatti, gli ebrei non contavano i 321
giorni in termini di 24 ore come facciamo noi. Prima di tutto, ‘un giorno’ nella Bibbia è costituito da giorno/luce e
notte/oscurità. Quindi "tre giorni e tre notti" è un altro modo per dire "tre giorni". Matteo dice che Gesù digiunò
“quaranta giorni e quaranta notti” (Matteo 4:2), ma Marco dice che fu “quaranta giorni” (Marco 1:13). Anche in 1
Samuele 30:12,13 la frase "tre giorni e tre notti" significa "tre giorni".
Gli scrittori biblici non pensavano a un periodo esatto di 24 ore. Le due frasi sono sinonimi.
Oltre al problema del giovedì, il nostro modo di pensare a: ‘dopo tre giorni e tre notti’ implica che la risurrezione sia
avvenuta il quarto giorno, come mostrato qui sotto:

Questo però è smentito da altri passi. Infatti, in Luca 24:6-7 l’angelo dice: “ricordate… che il Figlio dell'uomo doveva
essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere crocifisso, e il terzo giorno risuscitare”. Se i tre giorni e le notti
fossero contati nel modo in cui li contiamo oggi, allora Gesù sarebbe risorto non ‘il terzo giorno’, ma il quarto.
La regina Ester chiese alle persone di digiunare con lei per “tre giorni, notte o giorno” (Ester 4:16). Poi, "il terzo
giorno" apparve davanti al re (Ester 5:1). Se tre giorni e notti fossero contati allo stesso modo in cui li contiamo oggi,
allora Ester non avrebbe potuto vedere il re fino al quarto giorno. Anche questo è completamente analogo alla
tempistica della crocifissione e resurrezione di Gesù.
Altri esempi biblici chiariscono che la frase "tre giorni" conta porzioni di un giorno come giorni interi.
Il re Roboamo chiese al popolo di "partire per tre giorni" e tornare da lui. Tornarono "il terzo giorno" (1 Re 12:5, 12).
Troviamo lo stesso fenomeno tra i non israeliti. In un'opera dell'VIII secolo a.C. il re mesopotamico racconta del suo
arrivo in una città: "Ho aspettato nella città di Azlayanu per tre giorni, e il terzo giorno si sono avvicinati". Una parte
del primo giorno più una parte del terzo giorno sono conteggiate come tre giorni.
Il fatto che, nella mentalità ebraica del tempo, "dopo tre giorni" equivaleva a "il terzo giorno" è evidente anche dai
commenti dei farisei in Matt. 27:63-64: «Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse:
"Dopo tre giorni, risusciterò". Ordina dunque che il sepolcro sia sicuramente custodito fino al terzo giorno”. Vista la
promessa di Gesù di resuscitare ‘dopo’ 3 giorni, i farisei decisero di piantonare la sua tomba “fino a” [heos] il terzo
giorno. Se i farisei avessero contato il tempo come facciamo noi oggi, l’avrebbero fatta piantonare fino al quarto
giorno.
Nell'uso ebraico, la frase "dopo tre giorni" significava "dopodomani", ed è così che la gente la intendeva. Questo
perché gli ebrei conteggiavano qualsiasi parte del giorno come “giorno”, e quindi “dopo tre giorni” (o “dopo tre
giorni e tre notti”) era l’equivalente di "il terzo giorno". Per interpretare correttamente la Bibbia, dobbiamo contare
i giorni nel modo in cui li contavano gli scrittori biblici.
L’ultimo tassello ha a che fare col conteggio delle notti. Per gli ebrei, ogni giorno iniziava (e quindi si conteggiava) a
partire dalla sera del giorno precedente. Ed ecco come questo si applica correttamente a Gesù:

Questa tabella indica che Gesù è morto di venerdì, il primo giorno. Per gli ebrei, il “giorno” iniziava dalla notte
precedente, anche se Gesù è morto alle 15:00. Quindi, sebbene fosse rimasta solo una parte del venerdì, quello era
il primo giorno e la prima notte da contare.
Sabato è inziato la sera di venerdì: seconda notte e secondo giorno.
Dalla sera di sabato è la terza notte, e Gesù è risorto la mattina di domenica che è il terzo giorno. Quindi, secondo il
conteggio ebraico abbiamo tre giorni e tre notti ma, senza contraddizione, Gesù è risorto il terzo giorno. Di nuovo,
le RADICI EBRAICHE del pensiero biblico sono la chiave per comprendere la Parola di Dio.
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NOTIZIE dal MONDO

Come ultimo capitolo di questo studio, ecco qualche notizia dal mondo.
I mesi a cavallo tra il 2020 e il 2021 sono stati caratterizzati da un’ondata senza precedenti di divulgazioni
ufficiali sugli UFO. Tutto è iniziato con Barack Obama ospite di Stephen Colbert al programma ‘Late Show’
del 30 novembre 2020, nel quale l’ex Presidente americano ha ammesso di aver domandato ai servizi segreti
se gli UFO e gli alieni esistono davvero.

“E che ti hanno detto?” ha domandato Colbert.


“Non ne posso parlare” è stata la risposta di Obama.
Colbert ha preso la risposta come un chiaro Sì. "Perché se
non esistessero diresti che non esistono, giusto?" ha
pungolato il suo ospite.
“Hai appena giocato la tua mano. Ti credevo un giocatore di
poker… hai appena mostrato al 100% la tua quinta carta”.
Obama ha risposto sfoderando uno dei suoi famosi sorrisi.

Neanche una settimana dopo, a inizio dicembre 2020, il professore e generale israeliano in pensione Haim
Eshed (nella foto sotto) ha detto, durante un'intervista al quotidiano in lingua ebraica Yediot Aharonot, poi
ripresa dal Jerusalm Post e dai maggiori quotidiani del mondo, che gli alieni sono già tra noi sulla Terra e che
diverse specie hanno formato una "Federazione Galattica" con la quale gestiscono, insieme agli umani, una
base sotterranea su Marte1.
324
Le credenziali di Eshed sono impressionanti, quasi quanto le sue
dichiarazioni: per 30 anni, dal 1981 al 2010 è stato a capo del
programma spaziale militare israeliano nonché responsabile del
progetto satellitare Ofek del paese.
Ha co-fondato l'Agenzia Spaziale Israeliana e l'Istituto di ricerca
spaziale Technion’s Space Research Institute ad Haifa. Ha ricevuto per
ben tre volte l’Israel Security Award, un premio assegnato ogni anno
dal Presidente israeliano a persone e organizzazioni che forniscono
un contributo significativo alla difesa dello Stato di Israele.
Eshed si direbbe dunque la persona meno propensa a divulgare, senza autorizzazione, notizie da sempre
considerate come una minaccia alla sicurezza nazionale. Secondo le sue dichiarazioni, le nove razze aliene
che rappresentano la Federazione Galattica hanno firmato un contratto con noi per condurre esperimenti,
e non sarebbe nemmeno la prima volta che i leader dell'umanità firmano accordi del genere. In effetti, la
pronipote dell’allora Presidente USA Dwight Eisenhower, Laura, afferma che nel 1954 il governo americano
raggiunse un accordo per consentire agli alieni di stabilire una base nell'Area 51 ed eseguire esperimenti
sulla Terra, anche prelevando esseri umani selezionati, in cambio di antigravità e altra tecnologia
avanzata2. Le nazioni che Eshed elenca come parti coinvolte sono Stati Uniti, Russia, Giappone, Inghilterra
e Cina, anche se a questo punto il coinvolgimento di Israele è abbastanza ovvio.
Parte di questo accordo di cooperazione con gli alieni prevede di non rivelare la loro esistenza perché “gli
esseri umani non sono ancora pronti” e aspettare che l’umanità si sviluppi.
Eshed ha poi dichiarato che Donald Trump è al corrente dell’accordo tra umanità e alieni e che sarebbe stato
anche sul punto di vuotare il sacco su questo segreto (ad un summit sui vaccini alla Casa Bianca l’8 dicembre
2020) ma non l’avrebbe fatto dietro precisa richiesta aliena, per prevenire l’isteria di massa. Secondo Eshed,
la rivelazione della verità nei modi o nei tempi errati provocherebbe un panico senza precedenti e
distruggerebbe ogni istituzione e credenza di fede che i cittadini della Terra hanno mai avuto.
Su questo punto siamo certamente d’accordo. Sempre secondo l’ex capo del programma spaziale, la
Federazione Galattica è già intervenuta in potenziali crisi nucleari della Terra scongiurando un disastro
atomico non meglio specificato nella Baia dei Porci di Cuba. Gli alieni sarebbero quindi pacifici e desiderosi
di collaborare, anzi, “curiosi dell’umanità” e starebbero a loro volta cercando di capire l’universo.
Eshed ha affermato di aver rivelato queste cose perché oggi il mondo accademico è diventato più aperto a
tali idee: "Se avessi dichiarato quello che sto dicendo oggi cinque anni fa, sarei stato ricoverato in
ospedale", ha detto. "Oggi parlano già in modo diverso. Non ho niente da perdere. Ho ricevuto i miei
diplomi e premi. Sono rispettato nelle università all'estero, e anche lì la tendenza sta cambiando".
Alle richieste di commento da parte di NBC News e di altri media, la Casa Bianca, il Dipartimento della Difesa
degli Stati Uniti e i funzionari israeliani non hanno nemmeno smentito la notizia, limitandosi ad un ambiguo
no comment. Del resto, è improbabile che un uomo a capo di uno dei principali settori della difesa mondiale,
e per tre volte insignito del premio più prestigioso nell'establishment della difesa israeliana, si tramuti di
colpo in un complottista e delatore del segreto meglio custodito del 20° secolo. L’ok a divulgare queste
informazioni deve essergli venuto dall’alto.
Passa un’altra settimana.
A metà dicembre 2020 un articolo del New York Times: “Real U.F.O.s? Pentagon unit tried to
know”, rilanciato da tutti media mondiali televisivi e della carta stampata, ha smentito ufficialmente la
precedente versione governativa secondo cui i progetti di indagine sugli UFO fossero terminati negli anni
‘70 con la chiusura del Project Blue Book. Il governo USA ha candidamente ammesso3 l’esistenza di un
progetto chiamato “Advanced Aerospace Threat Identification Program” (‘Programma per l’Identificazione
di Minaccia Aerospaziale Avanzata’, o Aatip) iniziato nel 2007, ufficialmente interrotto nel 2012 ma
ufficiosamente ancora attivo. Il progetto sarebbe stato gestito da un funzionario dell’intelligence militare
del Pentagono, Luis Elizondo, costato 22 milioni di dollari all’anno e realizzato con i fondi neri (cioè occulti
al bilancio ufficiale federale) noti come Black Project.
In una serie di confessioni senza precedenti, il Pentagono questa volta non solo non ha smentito nulla ma
ha presentato al pubblico fotografie e ben tre filmati (Flir1, Gimbal e GoFast) ripresi da caccia super Hornet 325
F18 della Portaerei USA Nimitz, levatisi in volo per identificare e intercettare tre oggetti volanti sconosciuti.
In questi video si vedono le sagome degli oggetti inquadrati dai piloti e il rilevamento di dati utili, come
altitudine, velocità e virata insieme alle esclamazioni di stupore dei piloti per le incredibili prestazioni degli
UFO inquadrati. I tre video in questione erano già trapelati il 17 dicembre del 2017 su iniziativa della To The
Stars Academy Of Arts And Sciences (di Tom DeLonge, un divulgatore sui fenomeni UFO) ma mai riconosciuti
dal governo americano, in linea con oltre mezzo secolo di segretezza. Almeno, fino ad oggi.
Arrivati alla fine di dicembre 2020, l’allora presidente Trump firma un disegno di legge che include l’obbligo
per il direttore dell’Intelligence nazionale di presentare, entro 180 giorni, un rapporto sui “fenomeni aerei
non identificati” (UAP) alle Commissioni di Intelligence e ai Servizi Armati del Congresso.
A metà gennaio 2021 migliaia di documenti della CIA (713 file in PDF) riguardanti oggetti volanti non
identificati, che secondo l’agenzia contiene tutti i file di avvistamenti degli ultimi 70 anni, sono stati rilasciati
e pubblicati sul sito Black Vault, centro di raccolta di file governativi.
Ad aprile 2021 il Pentagono ha confermato l’autenticità di tre foto riprese dal
copilota di un caccia F/A 18 e un video fatto da un incrociatore che mostrano
tre oggetti volanti triangolari non identificati (foto).
A maggio 2021 il Pentagono ha confermato la veridicità del un video di un UFO
sferico che segue una nave da guerra, la Uss Omaha, durante un’esercitazione
militare della Marina americana al largo di San Diego nel 2019.

Stanno arrivando. I governi lo sanno e presto tutto avrà inizio.


Mentre ufologi e negazionisti si grattano la testa perplessi per questa incredibile inversione di tendenza sulla
segretezza degli UFO e della vita extraterrestre, Papa Francesco non è stato da meno.
Ma sul Vaticano, come sempre, c’è molto altro da dire.
Gli Alieni e il Vaticano

Una notte di luglio del 1961, mentre passeggiava col suo assistente per i giardini di Castel Gandolfo, Papa
Roncalli (Giovanni XXIII) ebbe un intenso colloquio con un essere alieno.
I dettagli dell’incontro furono riferiti a un giornale inglese dal suo segretario e assistente personale, il
Cardinale Loris Francesco Capovilla. Ecco il racconto di Capovilla:
“Era di forma ovale e aveva luci intermittenti azzurre e ambra. La nave sembrò volare sulle nostre
teste per qualche minuto, poi atterrò sul prato nel lato sud del giardino. Uno strano essere uscì dalla
nave, sembrava umano ma era avvolto in una luce dorata e aveva le orecchie più grandi del normale.
Sua Santità ed io ci inginocchiammo: non sapevamo cosa stavamo vedendo, ma capimmo che non
era di questo mondo e pertanto doveva essere un evento celestiale.
Il Santo Padre camminò verso l’essere. I due rimasero 15-20 minuti uno di fronte all’altro; li si vedeva
gesticolare come se stessero parlando ma non si udiva il suono di voci. Non mi chiamarono, così
rimasi dov’ero e non potei sentire nulla di ciò che si dissero. L’essere si girò e si avviò verso la sua
nave, poi se ne andò. Il Sommo Pontefice si rivolse a me piangendo, poi disse: ‘i figli di Dio sono
dappertutto. A volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri stessi fratelli’”.
La vicenda, che venne trattata soltanto da una testata inglese, fu
subito avvolta dal silenzio stampa salvo poi essere ripresa dal
quotidiano statunitense The Sun il 23 luglio 1985 e da Santiago
Aranegui in Tribuna Virtual. Nel 2007 fu divulgata
dall’Arcivescovo per il Centro America della Chiesa cattolica
Ecumenica di Gesù Cristo, mons. Higinio Alas Gómez, intervistato
telefonicamente dal giornale Tercer Milenio4.
Nella foto, Giovanni XXIII col suo assistente Capovilla.
326
Al momento della sua morte tre anni più tardi, nel 1963, a Papa Roncalli fu chiesto di quell’incontro con
l’alieno. Lui rispose che lo portava nel cuore e che non era ancora giunto il momento di parlarne.
Chi avrebbe mai detto che un Papa ricevesse la visita di un extraterrestre?
Niente è come sembra, e il collegamento tra spiritismo e i contatti ‘alieni’ resta incrollabile.
Lo scrittore e sceneggiatore Pier Paolo Carpi infatti, membro della Loggia P2 di Licio Gelli, raccontò di un
rituale di iniziazione avvenuto nel 1935 in un tempio rosacrociano in Turchia. Uno dei presenti al rito iniziò
a parlare con una voce non sua, evidentemente posseduto da un’entità demoniaca esterna.
Il Gran Cancelliere dell’Ordine trascrisse tutto ciò che costui disse, poi pubblicato in un libro uscito nel 1976.
Il medium in questione era Angelo Roncalli, all’epoca Arcivescovo titolare di Mesembria (in Bulgaria) e futuro
Papa Giovanni XXIII. Il titolo del libro è: Le Profezie di Papa Giovanni XXIII, mentre l’eloquente sottotitolo
riporta: La storia dell'umanità dal 1935 al 2033.

Il 1978

Il peculiare collegamento tra il Vaticano e le manifestazioni demoniache di UFO è esemplificato nell’anno


1978, conosciuto come l’anno dei tre Papi e anche quello del maggior numero di avvistamenti UFO in Italia
fino a quel momento5.
Alla morte di Paolo VI, il 6 agosto 1978, si verificarono 116 casi di avvistamenti UFO certificati. Venti giorni
dopo gli successe Papa Luciani, Giovanni Paolo I, il quale rimase in carica per soli 33 giorni. Nel suo mese di
pontificato l’ondata esplose: 443 casi, più un UFO di grandi dimensioni che il 14 settembre attraversò i cieli
italiani. In provincia di Siena e Udine furono segnalati atterraggi con tracce visibili e incontri ravvicinati.
Secondo il Mutual Unidentified Flying Object Network (MUFON) alle 5:50 del mattino del 14 settembre gli
abitanti di Roma videro un oggetto triangolare per cinque minuti. Più o meno nello stesso periodo, persone
vicino a Firenze riferirono di aver visto un oggetto a forma di sigaro. Il 14 settembre a Roma polizia, guardie
vaticane e lavoratori delle compagnie aeree segnalarono astronavi triangolari. La mattina del 16, la polizia
di Roma ricevette diverse chiamate su un "triangolo luminoso" e "un raggio di luce verdastra".
Papa Giovanni Paolo I morì due settimane dopo, il 28 settembre 1978. Prima della sua morte, avvenuta in
circostanze tutt’altro che chiare6, i cieli d’Italia furono infestati di UFO a forma di sigaro, disco e triangolo
come testimoniato da persone di ogni ceto sociale, compresi i funzionari vaticani.
Il 16 ottobre 1978, poche settimane dopo l'incidente UFO, il Collegio cardinalizio elesse al pontificato
Giovanni Paolo II. Gli avvistamenti UFO salirono a 145, tra i quali luci sulla base di Aviano e altri incontri
ravvicinati, tanto che a dicembre la notizia fu riportata negli Stati Uniti dal New York Times e da altre testate.
A novembre, mentre in Parlamento si discuteva sull’adesione dell’Italia al Sistema Monetario Europeo, ci
furono 218 avvistamenti. Nell’Adriatico furono segnalati strani fenomeni, con interrogazioni parlamentari
su quello che venne definito il ‘triangolo dell’Adriatico’. A dicembre il numero di casi arrivò a ben 850 e si
verificò il primo ‘rapimento alieno’ documentato, quello del metronotte Pier Fortunato Zanfretta. Diverse
agenzie di informazione riportarono misteriosi avvistamenti da ogni parte d’Italia, con centinaia di testimoni
tra cui forze dell’ordine e militari, quasi tutti registrati fra le 5 e le 8 di domenica 17 dicembre 7. Il 14
dicembre, a Roma, dozzine di persone videro e fotografarono uno strano veicolo a forma di ciambella che
emetteva un raggio di luce verde, avvistamento che fu confermato dal dipartimento di polizia di Roma.
Peggio ancora, due pescatori in un villaggio vicino scomparvero per sempre senza lasciare traccia.
Il 20 dicembre 1978 a Viserba di Rimini, Bellaria e Cesenatico, verso sera, migliaia di persone videro un
enorme oggetto luminoso a un paio di chilometri dalla costa che si spostava lentamente aNord, verso
Cesenatico, dove scomparve in mare dopo essere rimasto visibile per ben 6 ore: un record assoluto per
l’Italia e forse per il mondo intero8.
Questo livello senza precedenti di attività UFO in Italia ha coinciso con il famigerato anno dei tre Papi.
Coincidenza?
Giovanni Paolo II morì il 2 aprile 2005, dopo il pontificato più ecumenico ed umanista che la storia ricordi.
Il 9 aprile, giorno della Messa del Requiem guidata dal
cardinale Joseph Ratzinger, si verificò un nuovo incontro 327
ravvicinato in Vaticano, questa volta ripreso in video. La storia
venne ripresa da Raiders News Update, Indianapolis News,
Channel 8 ed altri organismi di informazione. Il video, girato di
fronte alla Basilica di San Pietro sei ore prima del funerale del
Papa, mostra un UFO che si muove nella parte in alto a sinistra
dello schermo. Oggi è praticamente introvabile, ciò che resta
in rete è la foto qui a destra.

Un altro momento chiave in Vaticano fu il 22 giugno 2006,


quando Benedetto XVI nominò il Cardinale Bertone Cardinale
Segretario di Stato in sostituzione di Angelo Sodano; quattro
giorni dopo (il 26 giugno) Bertone fu insignito del Cavaliere di
Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana,
posizionandolo come la figura più potente in Vaticano dopo
Benedetto XVI.
A cavallo dei due eventi, il 24 giugno, un turista polacco scattò la
foto a sinistra, che fu poi sottoposta ad un ufologo polacco.

Secondo l'analisi fotografica eseguita da UFO Digest, gli ingrandimenti indicano nell'angolo in alto a sinistra
un oggetto solido non identificato sopra Città del Vaticano9.
La correlazione tra la più recente e sinistra storia vaticana e le attività UFO è difficilmente liquidabile come
un semplice caso. Soprattutto se al Vaticano si applica la caratteristica di Babilonia: “ricettacolo di demoni,
covo di ogni spirito immondo, rifugio di ogni uccello impuro e abominevole”.
I Gesuiti e il Grande Inganno

“Alcune voci prima ci erano ignote. Ma si tratta sempre di voci che dal cielo scendono sulla Terra,
voci che hanno il riflesso dell’onnipotenza del Padre Celeste”.
Papa Roncalli alla folla radunata in Piazza San Pietro per l’udienza generale, 5 aprile 1961

Non è un mistero il fatto che il Vaticano abbia stupito il mondo con le sue aperture sull’esistenza degli alieni.
Con Papa Ratzinger gli astronomi gesuiti hanno più volte ribadito la possibilità della presenza degli
extraterrestri nell’universo e addirittura ampliato il loro vocabolario con l’introduzione dell’acronimo RIV
(Res Inexplicata Volantes, o oggetti volanti non spiegati). Dal 2009 vengono organizzati convegni di
astrobiologia in Vaticano con astrofisici ed esobiologi. L’ipotesi extraterrestre è stata trattata da parte del
Vaticano già dai primi anni 5010 e praticamente tutte le dichiarazioni in tal senso arrivano, allora come oggi,
da gesuiti, molti dei quali astronomi di fama internazionale.
Uno dei principali tra questi divulgatori è il gesuita Gabriel Funes, capo della Specola Vaticana (l’ente
astronomico del Vaticano). L’articolo di Padre Funes, pubblicato nel 2008 e tutt’ora consultabile sul sito
online dell’Osservatore Romano11, si intitola “L’Extraterrestre è mio fratello”. Secondo Funes:

“È possibile credere in Dio e negli extraterrestri” e: “si può ammettere l'esistenza di altri mondi e
altre vite, anche più evolute della nostra, senza per questo mettere in discussione la fede nella
creazione, nell'incarnazione e nella redenzione”.

Le sue parole confermano le precedenti dichiarazioni di Padre Corrado Balducci, presbitero molto stimato
in Vaticano morto nel 2008. In un’intervista dell'8 ottobre 1995 con Padre da Bruno Mobrici in Speciale TG1
(Rai1) Balducci aveva dichiarato: "Oramai ci sono varie considerazioni che fanno dire con certezza che
l'esistenza di questi esseri c'è. Non si può dubitare". Un documento condiviso dal Dr. Richard Boylan
riporta le parole di mons. Balducci in una conferenza da lui tenuta nel 2001:
328
“Il contatto extraterrestre è un fenomeno reale. Il Vaticano sta ricevendo molte informazioni sugli
extraterrestri e sui loro contatti con gli esseri umani nelle loro ambasciate in vari paesi come il
Messico, Cile e Venezuela”.

In diverse interviste televisive e vari scritti12 il religioso ammette senza alcun dubbio l'esistenza degli alieni,
precisando però che non c'è alcun contrasto né teologico, né morale, né di alcun tipo tra il fatto di credere
negli extraterrestri e la fede in Cristo. Secondo Balducci, che aveva stretti legami con Papa Giovanni Paolo II
e Benedetto XVI, il motivo per cui la realtà del Dio cristiano e quella degli UFO sono conciliabili starebbe nel
fatto che il Nuovo Testamento afferma che Cristo è il Re dell'Universo, non solo della Terra. Da qui la
conclusione secondo cui non c’è conflitto tra i marziani e gli esseri umani, tra le loro convinzioni morali ed
etiche e le nostre.
Non contento, il luminare specifica che la fusione tra cristianesimo e alieni non solo non è problematica, ma
nasconde in sé la chiave per guidarci spiritualmente al meglio:

“Oltre che possibile, verosimile e probabile, l'abitabilità di altri pianeti la vedrei anche desiderabile.
Questi eventuali abitanti di altri mondi potrebbero… esserci anche di protezione ed aiuto, specie
nel nostro cammino spirituale, e in tal caso potrebbero continuare a farlo soprattutto oggi,
vedendo la nostra crescente diminuzione di religiosità”13.

Gli alieni della Confederazione Galattica risolverebbero tutti i nostri problemi, materiali e anche teologici:

“È arguibile che questi esseri, già da tempo, potrebbero esserci di protezione e di aiuto.
Qualcuno ha anche avanzato l'ipotesi che alcuni disastri siano stati evitati grazie a loro.
Qualora esistessero realmente esseri intelligenti di altri pianeti, si troverebbe la soluzione
di come conciliare la loro esistenza con la redenzione del Cristo. Se Cristo è centro
e capo dell’intera creazione, non esistono mondi che non facciano riferimento a Cristo,
essendo tutti sotto l'influsso del Verbo divino e della sua gloria”14.
In un’intervista ha poi aggiunto:

“Possibile che non ci siano altri esseri? Che io vedrei come intermedi tra noi e gli angeli…
altri esseri… che addirittura sentono più facilità a fare il bene che a fare il male.
Se questi esseri sono superiori a noi… possiamo pensare che ci aiutino.
Ma ci aiutino nel campo della spiritualità, nel divenire più buoni” 15.

Setun Shenar certamente concorda.


Balducci non era teologo, in compenso era uno dei principali esorcisti e demonologi del Vaticano. Ecco le
sue illuminate conclusioni in materia: gli incontri extraterrestri "NON sono di origine demoniaca, non sono
causa di compromissione psicologica, non sono per il possesso da parte di entità".
A posto.
Secondo il gesuita Benito Reyna, astronomo e professore di fisica all’Università del Salvador a Buenos Aires:

«Gli Ufo sono oggetti reali le cui strutture, velocità e traiettorie sono state fotografate
e registrate dai radar. Da due degli Osservatori molte volte ho seguito le evoluzioni degli Ufo».

Più recentemente un altro gesuita di nome Padre Consolmagno, direttore dell’Osservatorio Vaticano, ha
presentato il suo libro: Vuoi battezzare un extraterrestre? al simposio della NASA a Washington.
Consolmagno ritiene auspicabile battezzare le forme di vita aliene.
Quanto a Papa Francesco, la notizia secondo cui avrebbe ‘dato dell’alieno a Gesù’ in un discorso del 2014 è
smentita da un ascolto più attento, in cui si capisce che il Papa non ha affatto usato la parola ‘alieno’ 16.
Tuttavia, a maggio dello stesso anno in un’omelia a Santa Marta, Papa Francesco ha usato come paragone
la metafora degli alieni (con le stesse orecchie descritte da Capovilla e Roncalli), dicendo:

“…e se i marziani, sì, proprio quelli verdi con le orecchie a punta, ci chiedessero il battesimo?
La Chiesa vada oltre i limiti”.17
329
A gennaio del 2015 Wikileaks ha reso pubbliche oltre duemila mail, alcune delle quali suggeriscono che il
Vaticano sarebbe a conoscenza degli alieni. Le mail che fanno riferimento agli extraterrestri riguardano una
discussione fra l’ex astronauta Edgar Mitchell, nell’equipaggio dell’Apollo 14 e morto nel febbraio 2016, e
John Podesta, direttore della campagna elettorale di Hillary Clinton.
Nello scambio di messaggi Edgar Mitchell dice a Podesta, parlando di un imminente incontro: “La mia
collega cattolica, Terry Mansfield, ci aggiornerà sulla consapevolezza del Vaticano rispetto all’Eti” cioè le
informazioni che il Vaticano possiede sull’intelligenza extraterrestre, che è appunto il significato
dell’acronimo ETI.
A tutto questo si aggiungono montagne di informazioni non confermate, come quelle del giornalista
Cristoforo Barbato il quale nel 200118 dichiarò di essere in contatto, da oltre un anno, con un prete gesuita
del SIV, cioè il Servizio Informazioni del Vaticano, la CIA Pontificia con autorizzazione ‘Secretum Omega’, la
più alta immaginabile.

Secondo la fonte di Barbato, il


Vaticano intrattiene da diversi anni
relazioni con la razza aliena dei ‘grigi’.
L’anno focale per questi eventi è il
1952, in cui si verificarono numerosi
avvistamenti UFO sulla capitale
Washington D.C., poi finiti sulle prime
pagine di numerosi quotidiani
americani (a sinistra, il Dianapolis
News, 28 luglio 1952. Il titolo in prima
pagina dice: ‘A centinaia nello Stato
vedono ‘dischi volanti’).
Un evento storico fu l’incontro tra una delegazione aliena e il presidente Dwight Eisenhower, avvenuto in
California nella base di Muroc Airfield (successivamente base aerea di Edwards) a cui presenziò l’allora
vescovo di Los Angeles James Francis McIntyre. Una volta tornati negli Stati Uniti, McIntyre e l’arcivescovo
di Detroit Edward Mooney furono i principali coordinatori del flusso di informazioni dai ‘grigi’ al Vaticano.
Sempre secondo la fonte di Barbato, la questione si fece spinosa quando McIntyre ed altri esponenti del SIV
iniziarono ad avere incontri diretti, in assenza e all’insaputa dei militari, con un’altra razza aliena di tipo
nordico che si presentò come la ‘razza dei buoni’ proveniente dalle Pleiadi. I nostri amici Pleiadiani. Questi
esseri misero in guardia gli uomini riguardo agli alieni ‘grigi’ incontrati in precedenza dagli americani nel
deserto della California. Barbato prosegue dicendo:

“gli alieni nordici di cui ho parlato sono esseri in carne e ossa, che seppure molto evoluti
da un punto di vista tecnologico e spirituale hanno la loro corporeità. Queste creature asserirono
di aver scoperto nella Chiesa Cattolica, o più precisamente nel messaggio Cristico, la presenza
autentica di Dio e si dichiararono disponibili alla collaborazione per il bene dell’umanità.
Fu proprio questa affermazione da parte di questi esseri che convinse Pio XII a collaborare
con loro, considerandoli addirittura autentici convertiti alla fede cristiana. Probabilmente
il Pontefice pensò che la Chiesa Universale doveva cominciare ad estendere il suo messaggio
anche ad esseri provenienti da altri mondi. Comunque sia, questi alieni negli anni a seguire furono
d’aiuto determinante per la Chiesa di Roma nel portare avanti specifici compiti nel mondo (…).
In seguito anche Papa Giovanni XXIII beneficiò dell’appoggio di questi esseri che avevano sposato
la causa cristiana ma preferì rendere sempre comunque il merito a più vaghi ‘interventi angelici’.
Papa Giovanni aveva ereditato, se così si può dire, un accordo di collaborazione tra la Santa Sede
e gli alieni positivi di razza nordica stipulato con il predecessore. La cosa andò avanti per tutta
la durata del pontificato di Roncalli, il quale però aveva più volte espresso ai vertici del SIV
il suo disappunto per l’estrema fiducia che si stava riponendo in quelle creature, tanto che oggi
si è portati a pensare che uno dei motivi che diede il via al Concilio Ecumenico Vaticano II
sia stata proprio la necessità di fare un primo e concreto passo verso il rinnovamento 330
della Chiesa, anche in vista di un possibile ed imminente ‘contatto’” 19.

Sempre secondo le dichiarazioni del gesuita, Papa Giovanni XXIII decise di interrompere i rapporti diretti con
gli alieni. Per tutta risposta gli extraterrestri gli inviarono Adamski (di cui abbiamo parlato al Cap. 9) con una
pozione che lo avrebbe guarito dall’eteroplasia gastrica da cui era affetto. Il Papa rifiutò di bere e decise che
gli alieni avrebbero dovuto operare autonomamente e distintamente alla Chiesa da quel momento in poi.
Barbato prosegue spiegando che Papa Roncalli lasciò per il suo successore un dossier riservato sul S.I.V., nel
quale spiegò l’atteggiamento della Chiesa cattolica nei confronti degli esseri extraterrestri ‘buoni’ citando il
passo di Marco 9: “Chi non è contro di noi è per noi”.
Secondo il Vaticano dunque esitono alieni positivi, alieni ‘buoni’ chiamati Pleiadiani che avrebbero aderito
al ‘messaggio cristico’ cattolico. La presunta attività benevola di questi alieni non va ostacolata, bensì
compresa e ‘benedetta’.
Che tragedia! L’inganno letale della finta opposizione tra alieni ‘buoni’ e alieni ‘cattivi’ mieterà milioni e
milioni di vittime. Prima fra tutte, proprio la città sui sette colli.

Nella foto, l’incontro tra ufficiali di alto rango USA,


incluso il Presidente Eisenhower, e rappresentanti della
razza aliena dei grigi.

Secondo varie fonti l’incontro avvenne l’11 luglio 1934 a


bordo di una nave americana ormeggiata a Panama.
L’Impatto del Grande Inganno sulle Religioni: l’Adattamento
L’azione di Satana attraverso il Grande Inganno non sarà quella di abolire le religioni, bensì di unificarle.
L’anti-cristo non annulla Cristo, ma lo rimpiazza, spiegandolo in modo diverso.
L’unificazione di tutte le religioni avverrà attraverso la reinterpretazione dei loro dogmi in chiave alienista.
Ma a sponsorizzare questo inganno non sono solo Setun Shenar e i Fratelli dello Spazio: anche i teologi
cristiani sembrano tragicamente propensi a questa possibilità. Dal momento che Dio ha creato l'universo,
dicono, potrebbe benissimo aver creato anche gli alieni; in quel caso, lungi dall'essere indebolito dal
contatto, il cristianesimo si adatterebbe. Le sue dottrine andrebbero reinterpretate, gli alieni sarebbero
accolti a braccia aperte… e non necessariamente con la Bibbia.
lo storico capo della NASA Steven J. Dick, autore di The Biological Universe, si è domandato: 'La religione
sopravvivrebbe a questo contatto?'. La sua risposta, come quella di molti altri, è affermativa. Ma ecco come:

"Le religioni non sono scomparse dopo la teoria copernicana e dopo Darwin. Hanno trovato il modo
di adattarsi, e troveranno un modo anche se questo [un contatto alieno] si dovesse verificare".

L'adattamento necessario in seguito al contatto alieno riguarderebbe principalmente l'incarnazione di Gesù,


Dio in Terra morto per redimerci dai nostri peccati. Il gesuita Guy Consolmagno risponde con una domanda:

"Sarebbe ancora vero; ma se ci sono altre razze e intelligenze, allora


qual è il significato di questa visita alla nostra razza?".

È evidente che non servirà negare l’incarnazione: basterà trovarle il nuovo, ‘vero’ significato.
Ted Peters, professore luterano del Pacific Lutheran Theological Seminary, è di vedute ancora più ampie:
"Proprio come Gesù è umano come te e me, tu troverai uno specifico Gesù alieno".
Il reverendo della Congregazione Unitaria Universalista Michael S. Carter, nel suo libro Alien Scriptures:
Extraterrestrials in the Holy Bible afferma che per gli autori della Bibbia tutto ciò che scendeva dal cielo era 331
considerato divino, più o meno lo stesso effetto superstizioso che oggi avrebbe su di loro un elicottero. Il
reverendo Carter propone quindi che la Bibbia, il Corano e altri testi religiosi contengano in realtà indizi sulle
visite di extraterrestri. Come la teoria alienista insegna, non è la Bibbia a spiegare gli alieni ma gli alieni che
spiegano la Bibbia.
La consapevolezza delle radicali implicazioni di un contatto massivo con extraterrestri ha portato il
professore di astronomia Vanderbilt David Weintraub ad indagare su come le persone reagiranno alla
scoperta della vita su altri pianeti. Come anche Einstein aveva osservato e come qualunque discepolo
appena nato sa per certo, Weintraub si è reso conto che la reazione dei popoli dipenderà essenzialmente
dal loro credo religioso. Ha deciso così di scoprire cos’hanno da dire le principali religioni del mondo sulla
questione. Il risultato è un libro intitolato Religions and Extraterrestrial Life, pubblicato nel 2014.
Ecco alcune delle sue interessanti conclusioni.
Per prima cosa, ha scoperto che la convinzione che gli alieni esistono segue queste percentuali:
 55 per cento degli atei
 44 per cento dei musulmani
 37 per cento degli ebrei
 36 per cento degli indù
 32 per cento dei cristiani.
Tra questi ultimi, più di un terzo degli ortodossi orientali (il 41%), dei cattolici romani (37%), dei metodisti
(37%) e dei luterani (35%) dichiarano di credere nella vita extraterrestre. Solo i battisti scendono al di sotto
della soglia di un terzo. Si tratta di dati del 2014, che con le più recenti rivelazioni sugli UFO vanno
certamente ritoccate in positivo.
Inoltre, è importante precisare che queste percentuali non riguardano la legittima convinzione che i
fenomeni UFO siano reali manifestazioni demoniache. Si sta parlando invece della convinzione che esitano
vere forme di vita aliene provenienti da altri pianeti o dimensioni.
Secondo lo studio di Weintraub, le religioni orientali sono quelle che avranno meno difficoltà ad accettare
l’arrivo di una civiltà aliena. Del resto, secondo alcuni leader indù gli esseri umani potrebbero già reincarnarsi
come alieni e viceversa, mentre la cosmologia buddista include migliaia di mondi abitati.
Weintraub cita passi del Corano che sembrano supportare l'esistenza di esseri spirituali su altri pianeti, ma
osserva che questi esseri potrebbero non praticare l’islam per come lo conosciamo.
“Tutti i musulmani, tuttavia, probabilmente sarebbero d'accordo sul fatto che la religione dell'Islam… è
un insieme di pratiche progettate solo per gli esseri umani sulla terra", scrive Weintraub.
Quando il Mahdi arriverà scendendo da un disco volante tra i bagliori del cielo, come abbiamo visto, porterà
ad una radicale riforma dell’Islam in chiave alienista.
Quanto all’ebraismo, Weintraub ha trovato molto poco riguardo agli alieni. I pochi commenti talmudici e
cabalistici sull'argomento affermano che lo spazio è infinito, contiene un numero potenzialmente infinito di
mondi e nulla può negare l'esistenza della vita extraterrestre. Dal momento che l’ebraismo è diventato più
simile a una filosofia di vita che a una vera e propria religione rivelata, secondo i rabbini la scoperta degli
alieni avrebbe un impatto trascurabile e il rapporto tra ebrei e Dio non sarebbe minimamente influenzato
dall’esistenza di altre forme di vita.
Infine, tra le religioni cristiane Weintraub ne identifica due in particolare, i mormoni e gli avventisti del
settimo giorno, la cui teologia abbraccia gli extraterrestri. Nel mormonismo infatti, Dio rende immortali i
fedeli mormoni e poi li promuove allo status di dèi di altri mondi. Ellen White invece, co-fondatrice
dell'avventismo del settimo giorno, disse di aver ricevuto da Dio una visione di altri mondi in cui gli abitanti
sono "nobili, maestosi e adorabili" perché vivono in stretta obbedienza ai comandamenti di Dio.
I cattolici sono già avanti sulla questione della vita extraterrestre; i Testimoni di Geova, per i quali Gesù è
un’incarnazione dell’arcangelo Michele e la sola versione ‘giusta’ della Bibbia è quella tradotta, pubblicata
e periodicamente ‘aggiornata’ dal quartier generale della Torre di Guardia, sono già sulla buona strada
dell’inganno alienista.
Ma chi sono, secondo la ricerca dell'astronomo, quelli che avranno maggiori difficoltà ad accettare l’arrivo
della civiltà extraterrestre? 332
La sua risposta è: i protestanti fondamentalisti che si affidano alla Bibbia.
Weintraub scrive:

“…La maggior parte dei leader cristiani evangelici e fondamentalisti sostengono con forza che la
Bibbia chiarisce che la vita extraterrestre non esiste. Da questa prospettiva, gli unici esseri viventi
che adorano Dio nell'intero universo sono gli esseri umani, creati da Dio, che vivono sulla Terra”.

In mezzo a questo confortante coro di ‘fondamentalisti’ fanatici della Bibbia spicca l’eccezione del defunto
evangelista Billy Graham, il quale in relazione al fenomeno UFO affermò di credere fermamente che “ci sono
esseri intelligenti come noi, lontani nello spazio, che adorano Dio”.
Che un’altra forma di vita esista o meno nell’universo, cosa che non si può escludere a priori, certamente la
Bibbia attribuisce alle manifestazioni UFO sulla Terra una natura demoniaca, secondo il concetto biblico di
demone. Chiunque abbia, in quest’ordine, lo Spirito della Verità, un minimo di discernimento e un po' di
conoscenza dell’argomento è consapevole di questo fatto: equiparare le manifestazioni UFO a noi note, con
tutte le pessime caratteristiche che abbiamo visto, ad esseri benevoli che adorano Dio significa dare voce al
coro del Grande Inganno.
Perfino secondo i ricercatori secolari, il vero ed unico ostacolo alla riscrittura del cristianesimo in chiave
alienista sarà una fede incrollabile non in Dio, non in Gesù Cristo, non nel cristianesimo della tua particolare
denominazione, ma nella Parola di Dio, la Bibbia.

Tu ce l’hai?
Note
1. https://tg24.sky.it/mondo/2020/12/09/alieni-israele-usa, https://www.ilsussidiario.net/news/trump-e-gli-alieni-
hanno-un-accordo-segreto-lintervista-choc-di-haim-eshed/2102836/, ed altri
2. Il primo presunto incontro tra capi di Stato statunitensi, tra cui il presidente Roosevelt, e rappresentanti dei
cosiddetti alieni Grigi sarebbe avvenuto a bordo di una nave della marina statunitense a Panama l'11 luglio 1934.
A questo seguì almeno un altro incontro ufficiale sotto la presidenza di Eisenhower. Nel 2010 infatti, l’ex
rappresentante di Stato nel New Hampshire Henry W. McElroy, Jr. ha fatto un discorso pubblico in cui afferma che
mentre prestava servizio presso lo State Federal Relations and Veterans Affairs Committee, vide un rapporto
ufficiale a Eisenhower che lo informava della continua presenza di esseri extraterrestri negli Stati Uniti.
3. L’accademico Timothy Good, autore, ricercatore e docente britannico che ha lavorato come consulente per il
Pentagono e per diverse indagini del Congresso degli Stati Uniti, conferma questo secondo incontro dell'ex
presidente con gli alieni. Le indagini hanno mostrato che a febbraio del 1954, mentre era ufficialmente ‘in vacanza’
a Palm Springs, in California, Eisenhower si recò alla base dell'aeronautica militare di Holloman nel New Mexico,
dove ebbe un incontro con alieni noti come i Grigi. L’accordo originale prevedeva il permesso di prelevare un
numero concordato di esseri umani per esperimenti genetici in cambio di tecnologie avanzate e antigravità. Il
secondo incontro si rese necessario perché i grigi non avevano mantenuto i termini dell’accordo e i rapimenti
erano aumentati in modo esponenziale. Il governo americano decise allora di interrompere gli accordi con i Grigi
e iniziare ad interagire con la razza aliena nota come ‘Nordici’, o Pleiadiani.
4. https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/16/usa-media-il-pentagono-ammette-lesistenza-di-un-programma-di-
indagine-sugli-ufo/4043956/
5. Il 21 maggio 2009 è stato caricato su YouTube un video prelevato dal portale messicano “Tercer Milenio”
coordinato dal noto giornalista ed ufologo messicano Jaime Maussan. Tale documentario, tratto appunto dal
programma televisivo “Los grandes misterios del Tercer Milenio”, è stato riadattato per l’Italia ed è visibile su
youtube: https://www.youtube.com/watch?v=rRC1Uqwac-8 (ultimo accesso gennaio 2021).
Una breve cronaca di quei mesi. Gennaio: 46 casi di avvistamento. A febbraio, 21 avvistamenti. A marzo esce il
film di Spielberg Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo e Alberto Moravia rivela la sua esperienza UFO. Comincia il
processo alle Brigate Rosse, Aldo Moro è sequestrato, 75 avvistamenti. Maggio: pubblicato in Italia il
333
libro Rapporto sugli UFO di Josef Allen Hynek. Arriva la legge 194 sull’aborto e la legge Basaglia: 62
avvistamenti. A giugno i casi salgono a 104. Avvistamento collettivo con foto di una sfera luminosa in provincia di
Milano. Luglio: sul cratere spento Monte Sona, sull’Etna, avviene un incontro ravvicinato del terzo tipo, cioè un
contatto visivo con alieni in carne e ossa. Si tiene un incontro col segretario delle Nazioni Unite sull’istituzione di
un comitato per lo studio degli UFO. 163 casi.
6. V. David Yallop, In Nome di Dio, la Morte di Papa Luciani, Tullio Pironti Ed., 1985
7. http://centroufologicoferrarese.altervista.org/ufo-in-italia-cronaca-del-1978/
8. www.silverland.info
9. Cit. da Exo-Vaticana, Chris Putnam e Thomas Horn, Defender, Crane MO, 2013, Prologue XV
10. Nel 1952 è apparso un articolo sul settimanale ufficiale dell’arcidiocesi cattolica a Washington, il Catholic Standard,
in cui si afferma che numerosi teologi cattolici sostengono fortemente la possibilità di vita intelligente aliena.
11. (http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/interviste/2008/112q08a1.html).
12. ‘Il Giornale’ La fede in Cristo non è incompatibile con UFO ed extraterrestri, articolo di G. Giacchi, 30 aprile 1998.
13. Mons. Corrado Balducci, prefazione al libro ‘UFO: il fattore contatto’.
http://www.medjugorjesaccolongo.it/ufo.htm
14. Tratto dall’intervista di Adriano Forgione a Mons. Balducci in occasione del 2° Convegno Ufologico città di Ancona
"Civiltà Aliene tra dubbio e ragione", svoltosi il 17 aprile 1999, e in seguito pubblicata sul bimestrale UFO Network
(n3/4 Lug-Ago 1999 "Esistono altri esseri intelligenti").
15. (https://www.hackthematrix.it/?p=12833=) Ultimo accesso gennaio 2021
16. La notizia circolata su internet secondo cui Francesco avrebbe detto: “Noi non siamo salvatori di nessuno, siamo
trasmettitori di un ‘alieno’ che ci salvò tutti… questo ‘alieno’ che si chiama Gesù” è una traduzione errata. Alla
parola tradotta come alieno va sostituito ‘qualcuno’, cioè la parola spagnola alguien, che il Papa usa, il che rende
il suo discorso perfettamente sensato.
17. (https://www.repubblica.it/esteri/2014/05/12/news/papa_francesco_sacramenti_non_vanno_negati_nemmen
o_ai_marziani-85907707/) Ultimo accesso aprile 2021
18. (https://ningishzidda.altervista.org/s-i-v-vaticano-gesuiti-alieni/) Ultimo accesso aprile 2021
19. (https://www.risorgimentonocerino.it/scienze-medicina/1832-vita-extraterrestre-il-vaticano-la-conosce-da-
tantissimo.html) Ultimo accesso aprile 2021
CONCLUSIONE

Gesù ha detto in Giovanni 16:13: “lo Spirito della verità vi guiderà in tutta la verità”.
Viviamo in tempi in cui le nostre orgogliose pretese di progresso, illuminismo e la presunta liberazione dalla
ciarlataneria dei tempi passati vanno a braccetto con alcune delle più eclatanti, enormi e terrificanti
menzogne su scala globale che la storia umana abbia mai visto. Ma nella nostra esperienza di discepoli di
Gesù c’è una cosa che abbiamo notato e puntualmente verificato: che chi ascolta davvero la verità riguardo
alla fede, ascolta e riceve la verità anche su tutto il resto.
Questo vale per il Covid-19, l’11 settembre, i vaccini, la Terra piatta, il Nuovo Ordine Mondiale e qualunque
altra forma di ‘complottismo’ ti venga in mente. In ogni cosa, e sottolineiamo ogni cosa, lo Spirito Santo
rivela la verità: basta volerla davvero.
La verità spesso nasce da dentro e poi trova conferme fuori. Per riconoscere un falso profeta ad esempio,
non è necessario sapere che l’acqua si trasforma in ‘vino’ aggiungendo qualche goccia di fenolftaleina al
primo bicchiere e un po' di bicarbonato al secondo. Non serve sapere che la ‘polvere d’oro’, che certi
truffatori spacciano per miracoli del Signore, è un semplice precipitato di ioduro di potassio e nitrito di
piombo, apparentemente trasparente come l’acqua ma attivato dal movimento, un esperimento di chimica
da terza elementare. Queste sono conferme che puoi avere dopo; ma se sei un discepolo che cammina per
lo Spirito ti basterà un solo incontro con loro, o un solo video in rete, per capire che c’è qualcosa di
profondamente storto in quei ‘leader’.
Lo stesso vale per il Grande Inganno alieno in arrivo. Con o senza le informazioni di questo libro, chiunque
vive guidato dallo Spirito sentirà quella tipica nausea interiore che arriva, e persiste, ogni volta che
chiediamo sinceramente a Dio di mostrarci una menzogna. Tuttavia, questa menzogna non sarà come le
altre. I falsi profeti in arrivo non saranno i ciarlatani del piccolo chimico della domenica. Saranno l’inganno
più potente, convincente e formidabile che Satana abbia mai escogitato. L’attacco mortale che sta arrivando
contro la tua fede sarà la prova peggiore che la chiesa abbia mai dovuto affrontare. La persecuzione che la 334
seguirà tre anni dopo ti costerà tutto, a cominciare dal senso di sicurezza che forse oggi trovi in certe
convinzioni quali il rapimento pretribolazione, il vangelo della prosperità o il fatto che tu non possa, in
nessun caso, perdere la salvezza.
Che possiamo fare allora?
Parlando della Bestia a cui sarà concesso di far guerra ai santi e di vincerli, Apocalisse 13:10 sembra delineare
due possibili destini per gli eletti: “Se uno deve andare in prigionia, andrà in prigionia; se uno dev'essere
ucciso con la spada, bisogna che sia ucciso con la spada. Qui sta la costanza e la fede dei santi”.
La parola prigionia, letteralmente cattività, potrebbe per estensione indicare anche l’esilio in condizioni di
segregazione. Chi non sarà ucciso sarà imprigionato, e chi non sarà imprigionato dovrà fuggire e nascondersi.
In una parola, ciò che sta arrivando richiede una radicale, profonda ed immediata opera di preparazione.
La tua fede nella Bibbia è abbastanza forte da resistere al Grande Inganno?
Sei pronto ad essere arrestato e ucciso, tu e tutti gli eletti intorno a te?
Sei pronto alla fuga in un mondo dominato dal controllo globale, in possesso di tecnologie capaci di trovarti
in un attimo in qualunque angolo del pianeta, magari grazie anche a sostanze già iniettate nel tuo corpo?
Sei addestrato a farti guidare passo dopo passo dallo Spirito Santo, il solo in grado di aiutarti ad aggirare
tutti questi ostacoli, portarti in un luogo sicuro, renderti invisibile e farti sopravvivere fino al rapimento?
Hai scelto quale di questi destini vuoi per la tua vita?
Oppure scegli di farti travolgere dagli eventi, quando sarà troppo tardi?
Saper rispondere a tutte queste domande è la più grande benedizione a cui possiamo aspirare, noi, l’ultima
generazione degli ultimi tempi. È la prova del fatto che siamo facitori, non solo uditori della Parola.
È la dimostrazione pratica della nostra incrollabile fede sperimentale nella Parola di Dio, la Bibbia.
È la benedizione speciale che Rivelazione promette a chi legge e ascolta le sue parole.
Preghiamo che questo libro ti aiuti a crescere, a scegliere, a prepararti.

Ci vediamo nel Regno! P.C.


335
IL PROPHECY CLUB

La nostra chiesa è un gruppo di amici che da due anni si ritrova in casa, come i primi cristiani. Siamo al
momento dieci persone, di cui quattro compongono il Prophecy Club.
I primi due ne hanno battezzati tre, i quali nel giro di poco ne hanno battezzati altri cinque. Parliamo
tutti in lingue, cacciamo tutti i demoni, tutti operiamo guarigioni ed evangelizziamo. Alcuni sono pastori
(predisposti all’ascolto e alla cura dell’anima dei più giovani) altri sono più predisposti a evangelizzare.
C’è chi ha il dono di interpretazione delle lingue, chi di esortazione, chi di distribuzione, chi ha grandi
intuizioni sulla Parola e chi è insegnante; altri due hanno un forte discernimento degli spiriti, altri ancora
ricevono in modo particolarmente chiaro la voce dello Spirito Santo, uno a volte con visioni. Lavoriamo
sempre insieme, mettendo i doni al reciproco servizio. Come in una famiglia ci sono anziani nella fede,
giovani e bambini; nel giro di due anni i bambini erano cresciuti allo stesso livello degli anziani in quanto
a preparazione, vita in Spirito ed esperienza. Così il Signore ha mandato altri bambini. Il leader è lo
Spirito Santo, che ci indica di volta in volta come agire tramite la Parola, ascolto profetico e a volte
digiuni. Ci esortiamo e correggiamo a vicenda, in modo completamente equanime. Viviamo la chiesa
come un gruppo di amici e ci divertiamo come matti.
Nel Prophecy Club invece ci sono un biologo, un ingegnere, due letterati e un paio di appassionati
studiosi di cosiddette teorie cospiratorie. Una persona del gruppo conosce il greco, un’altra l’inglese,
una ha avuto stranissime esperienze che si sono rivelate molto utili per lo studio. Siamo due uomini e
due donne.
Questa stupenda applicazione del modello di chiesa originaria ci ha permesso, tra le altre cose, di fare
uno studio di Rivelazione senza che ci fosse ‘il leader’ o un particolare esperto da seguire. Ci siamo
applicati insieme allo studio, mettendo in azione tutti i nostri doni e talenti e arrivando sempre insieme
alle conclusioni. Dato che tre delle quattro persone presenti erano (e sono tuttora) prive di qualunque 336
trascorso di chiesa istituzionale, siamo partiti senza preconcetti e abbiamo lavorato solo sulla Bibbia.
Per studiare Rivelazione una persona del team aveva pronto da tempo quello che aveva battezzato il
‘metodo serial killer’, poi rimasto chiuso per otto anni in un cassetto in attesa delle persone giuste e di
una parete bianca a disposizione. Il ‘metodo serial killer’ consiste nello stampare un’immagine per ogni
singolo avvenimento di Rivelazione e poi appiccicare tutto a un muro, seguendo la sequenza narrativa.
In questo modo si ha una visione d’insieme molto immediata che consente di creare collegamenti,
inserire note, aggiungere e spostare gli indizi in base al corso delle indagini – proprio come si vede nei
film polizieschi in cui l’FBI dà la caccia a un serial killer.
Fatto questo, abbiamo pregato e lavorato sempre come squadra, lasciando che lo Spirito Santo parlasse
a tutti noi e confermasse ogni rivelazione a due o tre testimoni. Il fatto che nessuno di noi detenga o
abbia assunto il comando, imponendo la propria visione o quella di qualcun altro, è stata la grande forza
di questo progetto. Perché? Perché eravamo aperti a tutto. Cambiare idea non era mai un problema. E
così lo Spirito ha guidato ogni cosa.
Speriamo che come noi ti appassionerai e ti divertirai come mai prima, perché in Lui siamo più che
vincitori, anche di fronte al desolante quadro della fine.
Speriamo che anche tu possa chiedere e ricevere, piangere e gioire, abbracciare i segreti della fine e
fare tuoi la gioia e l’emozione che solo un gruppo di amici e figli del Re alla scoperta della fine del mondo
può sperimentare.
Ed è solo l’inizio!

Prophecy Club
Italia, 2021
337
INSERTO 1
Ecco alcuni esempi di teorie che scovano le 7 teste nella finestra non profetica, dal 33 d.C. ad oggi:

I Califfati Islamici
Qualcuno ha ipotizzato una successione di
7 califfati tra il 632 d.C. e il 1924.
Ma…Dov’è la testa “che è” al momento
della profezia?
Come si conciliano con “la Bestia che era,
non è, e torna”?
Dove sono gli imperi della statua di
Daniele?
I califfati islamici sono anche tutti nella
finestra non profetica.

La N.A.T.O
Qui sotto abbiamo invece 7 imperi, o meglio potenze mondiali, selezionate secondo un non ben definito criterio
di “dominio da parte di Esaù”. Mettendole insieme si arriva alla Bestia: la N.A.T.O.!
Non si tiene alcun conto dei regni già profetizzati in Daniele; la prostituta che cavalca la Bestia sono gli Stati Uniti
(benché gli USA non siano “una città”, non compaiono mai nelle profezie e siano privi del benché minimo
riferimento a 7 colli, alla porpora e allo scarlatto, ai martiri, eccetera).
Per finire, le 10 corna sarebbero i 10 membri originari della CEE (mentre Rivelazione dice che sono 10 Re che
ricevono il potere “insieme alla Bestia”). Anche questi candidati sono tutti nella finestra non profetica.

338

L’ O.N.U.
In questa strana, terza ipotesi le 7 teste sarebbero un sottogruppo nei membri dell’ONU, vale a dire quelli
permanenti, mentre le 10 corna quelli non permanenti. Totalmente ignorata la parte della profezia che afferma
che delle 7 teste “cinque sono cadute, una è, e una verrà”… come anche i regni già forniti dalle profezie di Daniele.
E di nuovo, le nazioni sono tutte nella finestra non profetica.
Ovviamente non poteva mancare una predizione sul Presidente degli Stati Uniti, in questo caso Obama ma se vi
sentite filo-democratici ne troverete una valanga sul Presidente Trump. Il conteggio dei 7 “Re” parte da un
momento non ben definito che sembra avere il solo scopo di condurre al settimo Re, Trump. Quando vedremo
Obama rieletto per la seconda volta, benché questo sia espressamente vietato dalla Costituzione Americana,
avremo la prova che l’Anticristo è proprio lui! Questa bizzarra teoria si basa su calcoli di Gematria (sistema ebraico
di numerologia che studia le parole scritte in lingua ebraica e assegna loro dei valori numerici) che scovano una
ricorrenza della serie numerica 8-4. Del tutto infondata biblicamente, dall’inizio alla fine:

339

E così via, con astrusi calcoli per “dimostrare” che l’Anticristo è il Principe Carlo, Jared Kushner o Trump.
Riguardo a quest’ultimo, nella top-ten delle connessioni tra questo presidente e il 666 vengono elencati i
seguenti, inconfutabili fatti:
- la famiglia Trump possiede un palazzo al 666 di 5th Avenue;
- l'edificio è costato 1,8 miliardi di dollari - dunque 18, che corrisponde a tre volte sei (6 + 6 + 6);
- la famiglia Trump starebbe anche costruendo un grattacielo da 666 milioni di dollari a One Journal Square, alto
203 metri, pari a 666 piedi;
- la famosissima Trump Tower è alta 203 metri (666 piedi) e Donald Trump vive al 66° piano;
- Donald Trump ereditò il suo impero immobiliare dalla nonna, morta il 6 giugno 1966 (6 - 6 - 66);
- il cognome Trump è una versione inglesizzata del tedesco Drumpf; utilizzando la gematria è stato calcolato che il
valore delle lettere presenti in “Don Drumpf” è 666;
- il 6 giugno 2015 (6 + 6 + [1 + 5] = 666) parlando a Raleigh, in North Carolina, Trump ha detto: "The American
Dream is dead". Ovvero: il sogno americano è morto; poi ha aggiunto che solo lui può farlo resuscitare (la ferita
risanata… la testa che risorge… eccola!)
- Trump ha annunciato la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti il 16 giugno 2015 (ovvero, 6 + [1 x 6] +
[1 + 5] = 6 6 6);
- il giorno delle Idi di marzo (data in cui nel 44 a.C. fu assassinato Giulio Cesare) Trump ha toccato la quota di 666
delegati durante la sua corsa alle primarie repubblicane;
- infine, se ancora non siete convinti, la sua elezione è avvenuta nel 2016, numero dato dalla somma di 666 + 666
+ 666 + 6 + 6…
E così via.
Purtroppo internet (e molti siti cristiani) sono intasati di teorie strampalate come questa, le quali una volta riprese
dai media finiscono col coprire di ridicolo le profezie bibliche in generale. Non c’è limite alle “rivelazioni” che uno
può avere, se si concentra sul solo numero 666. Ma nessuna ipotesi è valida se non prende in considerazione
tutte le informazioni che la Bibbia ci fornisce!
Esistono comunque teorie che tentano di far incastrare tutti i pezzi del puzzle, o quasi.
Quest’ultima che osserviamo è più raffinata e più diffusa perché cerca di conciliare molte più informazioni, anche
se non tutte. Afferma che la Bestia che “era, e non è, e torna” è l’Impero Romano, poi diventato la Chiesa cattolica
Romana, e infine “resuscitato” nella UE; e che le 10 dita dei piedi (o 10 corna) sono le 10 successive invasioni
barbariche che lo disgregarono. In particolare:

Alemanni = Tedeschi
Burgundi = Svizzeri
Franchi = Francesi
Longobardi = Italiani
Sassoni = Inglesi
Svevi = Portoghesi 340
Visigoti = Spagnoli

E poi Eruli, Vandali e Ostrogoti.


Dato che secondo Daniele 7:24 l’Anticristo (il piccolo corno) sorge dopo le 10 corna sradicandone tre, questa è la
spiegazione proposta: le 3 corna divelte sono Eruli, Vandali e Ostrogoti, questi ultimi sconfitti nel 538, anno in cui
il Papato (cioè l’Anticristo, cioè la Bestia) riacquista vigore grazie ad un editto dell’Imperatore Giustiniano che lo
nomina “correttore degli eretici”.
E poi? Convertendo i 1.260 giorni di dominio dell’Anticristo in anni (1.260 anni), si arriva alla data del 1798, in cui
il Papato “muore” quando le truppe francesi ne depongono il potere temporale (riceve la ferita mortale; dunque
la Bestia “non è” nel 1798).
Dopo 131 anni di “morte”, il Vaticano/Bestia viene “guarito” coi Patti Lateranensi del 1929 (“la ferita risanata”).
Quindi, l’Anticristo “uscirà” dal Vaticano, che è la Bestia.
Per quanto più completa, anche questa ipotesi ha moltissimi punti problematici, tra cui: non fa alcun riferimento
alle 7 teste; manca una giustificazione biblica del perché il 1798 sia da prendere come riferimento temporale
della Bestia che “era, non è, torna”; i 1.260 giorni sono convertiti in 1.260 anni in modo del tutto arbitrario, visto
che Apocalisse specifica che corrispondono a 42 mesi; trascorso questo tempo la Bestia viene distrutta da Cristo,
qui invece “risorge” nel 1929 per… non si sa quanto tempo ancora; in Apocalisse i 10 Re sono chiaramente
contemporanei dell’Anticristo, non invasioni barbariche che lo precedono di secoli; i 10 Re radono al suolo il
Vaticano riducendolo in cenere, e questo non è avvenuto; quando la ferita viene risanata (teoricamente nel 528
o 1798) “tutta la terra, meravigliata, adora la Bestia” e il falso profeta le fa erigere una statua (e nessuna di queste
due cose è avvenuta).
Infine, di nuovo, i 10 Re sono collocati nella finestra non profetica degli ultimi 2.000 anni.
341
INSERTO 2
L’IMPOSSIBILITA’ MATEMATICA DELL’EVOLUZIONE

Secondo la teoria dell’evoluzione oggi più ampiamente accettata, il solo meccanismo che produce l’evoluzione è
quello della mutazione casuale combinata alla selezione naturale.
Le mutazioni sono cambiamenti casuali nei sistemi genetici. Dato che i cambiamenti casuali all’interno dei sistemi
ordinati diminuiscono quasi sempre la quantità di ordine in quei sistemi, quasi tutte le mutazioni sono dannose
per l’organismo che le sperimenta.
Nonostante questo, gli evoluzionisti insistono nel dire che ogni organismo complesso oggi nel mondo è il risultato
di una lunga serie di mutazioni ‘buone’ gradualmente accumulatesi e preservate dalla selezione naturale.
Nessuno ha mai veramente osservato un’autentica mutazione nell’ambiente naturale che fosse benefica (vale a
dire, che aggiungesse informazioni genetiche utili ad un codice genetico preesistente) e dunque mantenuta dal
processo di selezione. Per qualche motivo però, quest’idea sembra avere un certo fascino persuasivo e a molte
persone appare eminentemente ragionevole – finché però non viene esaminata da un punto di vista quantitativo!

Ad esempio, consideriamo un organismo molto semplice composto da solo 200 parti integrate e funzionanti e le
probabilità di ottenere quell’organismo da questo tipo di processo. Si presume che il sistema deve aver avuto
inizio con una sola parte, per poi svilupparsi gradualmente nel corso di molte generazioni fino a diventare
un’organizzazione di 200 parti. L’organismo in via di sviluppo, ad ogni stadio successivo, deve essere a sua volta
integrato e funzionante nel proprio ambiente in modo da sopravvivere fino allo stadio successivo. Ogni stadio
successivo, naturalmente, diventa statisticamente meno probabile del precedente dal momento che per un
sistema complesso è molto più facile disgregarsi che svilupparsi.
Un sistema integrato a quattro componenti può ‘mutare’ (cioè cambiare improvvisamente) molto più facilmente
in un sistema a tre componenti (o perfino in un sistema a quattro componenti non funzionante). Se, in un
qualunque punto della catena, il sistema muta in senso ‘retrogrado’ viene o distrutto completamente oppure fa
un passo indietro, in senso evolutivo. 342
Quindi, la produzione di successo di un organismo funzionante a 200 componenti richiede, come minimo, 200
‘mutazioni’ sequenziali e di successo, ciascuna delle quali è altamente improbabile.
Perfino gli evoluzionisti ammettono che le mutazioni sono molto rare e le mutazioni benefiche sono
estremamente rare: ad essere ottimisti, non più di una mutazione su mille è benefica.
Ma concediamo agli evoluzionisti il beneficio di ogni vantaggio possibile e immaginabile.

Ipotizziamo che, ad ogni mutazione, ci siano uguali probabilità che essa sia buona o cattiva. Ne consegue che la
probabilità di successo per ogni mutazione sia del 50%.
La teoria statistica elementare mostra che la probabilità di 200 mutazioni di successo consecutive è di (½)200,
ovvero una probabilità su 1060. Il numero 1060, scritto per esteso, è 1 seguito da 60 zeri. In altre parole, la
probabilità che un organismo a 200 componenti si formi per mutazione e selezione naturale è meno di una su 1
trilione di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni (1 trilione = mille miliardi)!
Prima che qualcuno pensi che un sistema a 200 parti sia irragionevolmente complesso, è giusto sottolineare che
la più semplice pianta o essere monocellulare contengono milioni di parti molecolari.

Gli evoluzionisti potrebbero reagire dicendo che se anche un organismo mutante di questo tipo non avesse
successo certamente un altro in un’altra parte del mondo lo sarebbe, soprattutto nel periodo di 10 miliardi di
anni (o 1018 secondi) di presunta storia della Terra.
Concediamo dunque per ipotesi che ciascuno dei 1014 piedi quadrati della superficie terrestre ospiti un miliardo
(cioè 109) di sistemi mutanti, e che ciascuna mutazione richieda mezzo secondo (quando in realtà richiederebbe
molto più tempo di questo). Ogni sistema può quindi attraversare 200 mutazioni in 100 secondi e poi, se non ha
avuto successo, ricominciare un nuovo tentativo. In 1018 secondi possono verificarsi quindi 1018/102, ovvero 1016
tentativi da parte di ciascun sistema mutante.
Moltiplicando tutti questi numeri insieme avremo un numero totale di tentativi possibili per sviluppare un
sistema a 200 componenti equivalente a 1014 (109) (1016), ovvero 1039 tentativi.
Dato che la probabilità minima per il successo di uno solo di essi è di 1060, è ovvio che la probabilità che soltanto
uno di questi 1039 tentativi abbia successo è soltanto una su 1060/1039, cioè di 1021.
Tradotto, tutto questo significa che la probabilità che un qualunque organismo integrato e funzionante a 200
parti si sviluppi per mutazione e selezione naturale anche una volta sola, in qualunque parte del mondo, per tutto
il presunto tempo espanso delle ere geologiche, è meno di 1 su un miliardo di trilioni.
Da queste considerazioni non possiamo trarre altra conclusione se non che l’evoluzione tramite mutazioni e
selezione naturale è matematicamente e logicamente indifendibile.

Nb. Un altro dato che non viene preso in considerazione in questa proiezione è il fatto che quasi tutti gli organismi
che subiscono una mutazione e che sono osservabili oggi sono sterili, cioè non hanno la capacità di riprodursi.
Questo vale anche per gli incroci tra specie diverse (come nel caso del mulo) ed è vero sia nel caso di mutazioni
‘benefiche’ che ‘peggiorative’.

In effetti, perfino gli stessi evoluzionisti hanno attaccato il Darwinismo tradizionale su questa stessa base1. Da un
lato questi scienziati non rigettano l’evoluzione in sé, dall’altro insistono nel ritenere che la casualità postulata
dal Darwinismo non funzionerebbe mai.
Inoltre, dato che la legge di entropia crescente, o seconda legge della termodinamica (un sistema passa sempre
da una complessità o valore energetico maggiore ad uno inferiore) è essenzialmente un’affermazione di
probabilità, molti scrittori hanno usato anche quella legge per dimostrare che l’evoluzione su una qualunque
scala significativa è essenzialmente impossibile. Gli evoluzionisti generalmente ignorano questo argomento, o vi
contrappongono ragionamenti vacui ("qualunque cosa può succedere con abbastanza tempo"; "la terra è un
sistema aperto, quindi la seconda legge non si applica"; "l’ordine può risultare dal caos attraverso strutture
dissipative"; ecc.).
Nel mondo reale dell’osservazione scientifica però nessun sistema complesso si può mai ‘evolvere’ da un sistema
meno complesso, e dunque la probabilità dell’origine naturalistica della anche più semplice forma di vita
immaginaria è pari a zero.

L’esistenza della complessità (e della vita stessa) in una qualsiasi forma è prova della creazione di un Dio
intelligente. Lo stesso si applica all’esistenza di un pianeta adatto ad ospitare eventuali forme di vita. Tale
probabilità è di 0,00000000000000072, vale a dire 7 su 10 quadrilioni (un quadrilione è mille trilioni, un trilione 343
è mille miliardi. Quindi, 7 su 10 milioni di miliardi).
Questa è la probabilità di avere un pianeta con un ambiente ADATTO alla vita; se poi ad essa si sommano le
infinitamente minuscole probabilità di uno sviluppo per aggregazione casuale della vita stessa, cioè del
più semplice organismo (probabilità questa pari a 1 su un miliardo di trilioni), si arriva ad una cifra probabilistica
talmente astronomica da coincidere con lo zero, ovvero l'impossibilità matematica, anche considerando miliardi
di sistemi solari possibili e di pianeti della galassia.

Oppure esiste un Dio che ha creato ogni cosa per uno scopo.

fonte: Henry M. Morris, PhD


insegnante di matematica e fisica, Master in Matematica a San Diego, California. Autore di oltre 150 articoli e 3
ricerche pubblicate sulla struttura e l’origine dell’universo. Appassionato di astronomia e fisica quantistica.

1. Wistar Institute Symposium, Mathematical Challenges to the Neo-Darwinian Interpretation of Evolution, 1967,
pag. 140
INSERTO 3
I DINOSAURI

Nel 1944 in Messico viveva un uomo chiamato Waldemar Julsrud (1875–1964).


Era un modesto negoziante, immigrato dalla Germania, che un giorno si imbatté in qualcosa di molto curioso. Si
trovava ad Acambaro, nella regione di Guanajuato, e nel terreno notò delle strane statuette. Chiese ai contadini
del posto se potevano raccoglierle per lui, pagandole al pezzo. Di lì a poco si trovò letteralmente sommerso dai
più straordinari manufatti che avesse mai visto: centinaia, migliaia di statuette stupefacenti.
Alla fine erano oltre 30.000 e le loro fattezze destarono in lui un vivo sconcerto: ritraevano uomini ma anche e
soprattutto strani animali che somigliavano in tutto e per tutto ai dinosauri. C’erano perfino strani personaggi
simili ad alieni con le loro astronavi.
Julsrud cominciò a parlare della sua scoperta, ma subito archeologi e scienziati lo accusarono di aver architettato
una complessa truffa. Il governo messicano mandò quattro archeologi a confermare la veridicità della scoperta;
ad una prima analisi i quattro, dopo aver esaminato l’area degli scavi e i manufatti, deposero a favore della
loro autenticità. Salvo poi ritrattare poco dopo.
Per dare manforte a Julsrud giunsero così ad Acambaro due eminenti personaggi, Charles Hapgood (1904 – 1982)
di cui parliamo meglio al cap 30, e Earl Stanley Gardner (1889 – 1970) ex procuratore distrettuale e scrittore, il
creatore del personaggio di Perry Mason.
Al fine di zittire coloro che sostenevano che le statuette fossero di recente fattura Hapgood fece eseguire
pubblicamente degli scavi sotto l’abitazione del capo della Polizia, che era stata costruita 25 anni prima, e vi trovò
altre statuette che di certo non potevano essere state messe lì intenzionalmente o in tempi recenti.
La riluttanza da parte della scienza ufficiale ad accettare queste statuette è legata ovviamente al fatto che la loro
autenticità pone sconvolgenti interrogativi a cui nessuno, nella comunità scientifica evoluzionista, ha voglia di
rispondere. A confermare l’autenticità dei reperti, altre statuette molto simili ed integre sono state trovate
a Chupicuaro, importante sito archeologico ad appena 7 chilometri da Acambaro.
Oggi si trovano in Messico, ad Acambaro, al Waldemar Julsrud Museum. 344

Disco volante Un uomo a cavallo di un triceratopo

Incontro ravvicinato uomo - T-REX


345
INSERTO 4
GESÙ È DIO FIGLIO: NUOVO TESTAMENTO
Giovanni 20:28 : “Gesù venne a porte serrate, si presentò in mezzo a loro… Allora Tommaso rispose e gli disse:
‘Signor mio e Dio mio!’ (gr. ‘Ho Kyrios mou kai ho Theos mou!’ = ‘il Signore di me e il Dio di me!’)

Ps: v. 25: “Gli altri discepoli dunque gli dissero: ‘Abbiamo visto il Signore’. Ma egli disse loro: ‘Se io non vedo nelle
sue mani il segno dei chiodi…”. Se Gesù fosse stato messo su un palo avrebbe avuto nelle mani il segno di UN
SOLO chiodo.

Romani 9:5 : “Infatti desidererei essere io stesso anatema e separato da Cristo per i miei fratelli… dai quali
proviene, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose, Dio benedetto in eterno”. (gr. ‘Ho on epi panton
Theos, eulogetus eis tous aionas’ = ‘Essendo sopra tutto Dio, benedetto per le età’). Theos è di nuovo soggetto
della frase, che quindi non può essere costruita in nessun altro modo.

Filippesi 2:6 : “Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù, il quale, essendo in forma di Dio,
non considerò rapina l’essere uguale a Dio, ma annichilì se stesso…” (gr. ‘Hos en morphe Theou hyparchon ouch
harpagmon hegesato to einai isa Theo’ = ‘Il quale in (la) forma di Dio esistente non qualcosa a cui afferrarsi
gelosamente considerò l’essere uguale a Dio’).

Colossesi 2:9 : “Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia… e non secondo Cristo, perché in lui
abita corporalmente tutta la pienezza della Deità”. (gr. ‘Hoti en auto katoikei pan to pleroma tes Theotetos
somatikos’ = Poiché in lui abita tutta la pienezza della Deità corporalmente’).

Tito 2:13 : “aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro Gesù
Cristo”. (gr. Prosdechomenoi ten makarian elpida kai epiphaneian tes doxes tou megalou Theou kai Soteros
hemon Christou Iesou’ = aspettando la benedetta speranza e (la) apparizione della Gloria del grande Dio e 346
Salvatore di noi Cristo Gesù). Tradurlo in altro modo (ad es. ‘Salvatore di Dio’ è grammaticalmente impossibile).

1 Giovanni 5:7,8 : “Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza nel cielo: Il Padre, la Parola e lo Spirito
Santo; e questi tre sono uno” (gr. ‘Kai houtoi hoi treis hen eisi’ = ‘e questi (i) tre sono uno’).

“Tre ancora sono quelli che rendono testimonianza sulla terra: lo Spirito, l’acqua e il sangue; e questi tre sono
d’accordo come uno” (gr. ‘Kai hoi treis eis to hen eisin’ = e questi tre in uno sono’, dove ‘uno’ è aggettivo
accusativo e quindi si traduce come ‘unità’).

Mentre Padre, Logos (Gesù Cristo, la Parola) e lo Spirito Santo sono uno, sulla terra ci sono tre entità di natura
ben distinta che rendono testimonianza in accordo come uno, ma senza essere una cosa sola, e cioè lo Spirito
Santo (Dio Spirito), l’acqua (H2O, nel battesimo) e il sangue (di Cristo, che attraverso la fede ci giustifica). Questi
tre rappresentano il vero vangelo definito per la prima volta da Pietro in Atti 2: “ravvedetevi (per fede in Gesù
Cristo) e ciascuno di voi sia battezzato per il perdono dei peccati e voi riceverete lo Spirito Santo”.

1 Giovanni 5:20 : “Ma noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo
colui che è il vero; e noi siamo in colui che è il vero, nel suo Figlio Gesù Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna”
(gr. ‘Houtos estin ho alethinos Theo skai zoe aionios’ = ‘Egli - pron. dimostrativo, nominativo maschile singolare -
è il vero Dio e vita eterna’).

Giuda v. 4 : “Si sono infatti infiltrati certi uomini che sono stati da tempo designati per questa condanna, empi
che mutano in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano l’unico Padrone Dio e Signore nostro Gesù Cristo”.

In alcune versioni la parola Dio non compare. Ma anche senza il riferimento esplicito a Dio, Giuda chiama Cristo
“l’UNICO Padrone e Signore nostro” identificandolo così con Dio Padre.
Apocalisse 1 : “Rivelazione di Gesù Cristo (…) Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli
che l’hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sì, amen. ‘Io sono l’Alfa e l’Omega, il
principio e la fine’ dice il Signore ‘che è che era e che ha da venire, l’Onnipotente’”.

(gr. ‘Ego eimi to Alpha kai to Omega arche kai telos legei Kyrios ho Theos ho on kai ho en kai ho erchomenos ho
Pantokrator’ = Io sono la Alfa e la Omega (il) inizio e (la) fine, dice Signore il Dio il (colui) essente e che era e che
sta venendo, il Onnipotente’).

V. 10 -17-18 : “udii dietro di me una forte voce.. che diceva: ‘Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo’... Io
mi voltai per vedere la voce che aveva parlato con me. (…) Egli mise la sua mano destra su di me dicendomi: ‘Non
temere! Io sono il primo e l’ultimo, e il vivente; io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli”.

(gr. ‘Ego eimi ho proto skai ho eschatos kai ho zon; kai agenomen nekros kai idou zone imi eis tous aionas ton
aionon’ = ‘Io sono il primo e il ultimo e il vivente e io ero morto e ecco vivente io sono per i secoli dei secoli’).

21:6 : E mi disse ancora: ‘È fatto! Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine… Chi vince erediterà tutte le cose,
e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio”.

(gr. ‘ho nikon kleronomesei tauta kai esomai auto Theos kai autos estai moi huios’ = ‘Il (colui) vincente erediterà
tutte cose, e io sarò il suo Dio e lui sarà mio figlio’). (Gesù è onnipotente; Gesù è eterno; Gesù è Dio).

Vedi anche Isaia 44:6 : Così dice l’Eterno (Yahweh), il Re d’Israele e il suo Redentore, l’Eterno degli Eserciti
(Yahweh Sabaoth): ‘Io sono il primo e l’ultimo, e all’infuori di me non c’è Dio (Elohim = dei).

Dio è il solo Redentore = attributo di Gesù Cristo


Dio è eterno = attributo di Gesù Cristo
Dio è il primo e l’ultimo = attributo di Gesù Cristo
Dio è il solo Dio e all’infuori di lui non ci sono altri Dei/dei: Gesù Cristo e Dio Padre sono DIO.
347
GESÙ È DIO FIGLIO: ANTICO TESTAMENTO
Isaia 9:5 : Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato. Sulle sue spalle riposerà l’impero,
e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio (‫ – ֵ ֵ֣אל‬El, Dio) potente, Padre eterno. Principe della Pace.
(Ebr: ‘Poiché un bambino è nato a noi, un figlio è dato a noi e sarà il governo sopra le sue spalle e sarà chiamato
il suo nome Ammirabile Consigliere Dio potente Padre eterno Principe di pace’).

10:21 : “…si appoggeranno in verità sull’Eterno (Yahwe) il Santo d’Israele. Un residuo, il residuo di Giacobbe,
tornerà al Dio Potente”.
GESÙ È DIO FIGLIO: RIFERIMENTI INCROCIATI AT e NT
a) Salmo 45:6 : “Il tuo trono, o Dio, dura in eterno; lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia”.

b) Ebrei 1:8-9 : “Del Figlio invece dice: “o Dio, il tuo trono è per i secoli dei secoli, lo scettro del tuo regno
è uno scettro di giustizia”.

Se è vero che il greco si potrebbe tradurre anche come: ‘Dio è il tuo trono in eterno’, per quanto definire Dio come
‘il trono di qualcuno’ non abbia riscontro in tutto il resto della Scrittura, resta il fatto che questa è una citazione
diretta dall’ebraico del Salmo 45 che non può essere tradotto in nessun altro modo che con “Il tuo trono, o Dio,
dura in eterno”. Quindi per preferire la traduzione ‘Dio è il tuo trono in eterno’ bisognerebbe presupporre che
Paolo abbia citato la Scrittura in modo sbagliato o che stesse suggerendo che le parole del Salmo non sono esatte.

a) Ebrei 1:8-9 : “E ancora, quando introduce il primogenito nel mondo dice: ‘Lo adorino tutti gli angeli di Dio’”.

b) Deuteronomio 5:6 : “Io sono l'Eterno, il tuo DIO… Non avrai altri dèi davanti a me… Non ti prostrerai davanti
a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso”.
a) Numeri 21:5 : “Il popolo quindi parlò contro Dio e contro Mosè dicendo: ‘perché ci avete fatti uscire dall’Egitto
pe farci morire in questo deserto? … siamo nauseati di questo miserabile cibo’. Allora l’Eterno (Yahweh, tradotto
dai TDG come Geova) mandò fra il popolo dei serpenti ardenti i quali mordevano la gente, e molti israeliti
morirono. Così il popolo venne da Mosè e disse: ‘abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro l’Eterno
(Yahweh) e contro di te; prega l’Eterno (Yahweh) che allontani da noi questi serpenti’. E Mosè pregò per il
popolo”.

b) 1 Corinzi 10 : “E non tentiamo Cristo (gr. Christos), come anche alcuni di loro lo tentarono, per cui perirono
per mezzo dei serpenti”.

a) Romani 10:13 : “Se con la tua bocca avrai confessato il Signore Gesù, e nel tuo cuore avrai creduto che Dio lo
ha risuscitato dai morti, sarai salvato. (…) Infatti: ‘Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato’”.
Citazione diretta di:

b) Gioele 2:32 : “E avverrà che chiunque avrà invocato il nome dell’Eterno (Yahweh - tradotto dai TDG come
Geova) sarà salvato”.

a) 1 Corinzi 15:25 : “ …tutti saranno vivificati in Cristo, ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi
coloro che sono di Cristo alla sua venuta. Poi verrà la fine, quando rimetterà il regno nelle mani di Dio Padre…
bisogna infatti che Egli regni, finché non abbia messo tutti i nemici sotto i suoi piedi” (gr. Hypo tous poda autou’
= ‘sotto i piedi di lui’)

b) Salmo 110:1 : “L’Eterno (Yahwe) dice al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io faccia dei tuoi nemici lo
sgabello dei tuoi piedi’”.

GIOVANNI 1:1
Giovanni 1:1 : “In principio era la parola e la Parola era presso Dio e la Parola era Dio. (in greco: ‘e Dio era la 348
Parola’, ‘Theos en ho Logos’ in cui Logos è soggetto).

Commento su Giovanni 1:1 : In greco, la parola ho è 'articolo definito' che in italiano si traduce 'il'. Il greco non
ha un 'articolo indefinito' (italiano 'un - una'), ma semplicemente omette l'articolo. Il greco inoltre ha i casi, come
il latino. Ogni parola può essere declinata in uno dei quattro (o cinque) casi ma il soggetto di un verbo è sempre
nel caso nominativo.
Verso la fine di Giovanni 1:1 abbiamo theos senza articolo e logos con l'articolo. Il motivo è che in greco, in ogni
frase in cui il verbo principale è il verbo essere, non ci sono un soggetto e un oggetto, ma solo soggetti in
"apposizione", che cioè concordano fra di loro. Quindi nella frase in greco: "Il mio animale domestico è un cane",
sia "animale domestico" che "cane" sono soggetti, e in greco sarebbero nel caso nominativo.
La domanda è: come posso capire la differenza in greco tra le frasi: "Il mio animale domestico è un cane" e: "Il
mio cane è un animale domestico" che avrebbero significati diversi? In italiano ci aiuta l’ordine delle parole, ma
in greco non è così, nemmeno rifacendoti ai casi diversi, poiché entrambi sono declinati nel caso nominativo in
quanto soggetti del verbo "essere". Così il greco risolve lasciando una delle due parole in nominativo (quella che
diventa oggetto) senza l'articolo definito. In altre parole, theos en ho logos (letteralmente: Dio era la Parola)
significa: 'la parola era Dio', che ci dice qualcosa sulla natura della Parola, mentre ho theos en logos
significherebbe 'Dio era la parola' e indicherebbe qualcosa sulla natura di Dio.
In nessuno dei due casi questa struttura può corrispondere al senso italiano di ‘un’ o ‘una’, l'articolo indefinito.
Quindi tradurre questo come 'La Parola era un dio' ignora la grammatica greca del perché l'articolo è omesso.
Aggiungere un articolo INDEFINITO – ‘un’ Dio – è un’operazione grammaticalmente ingiustificabile.

v. 14 “E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come
dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità”.

La gloria di Gesù incarnato è stata ‘come’ di unigenito proceduto dal Padre: per un tempo, affinché noi potessimo
contemplarla.
349
INSERTO 5
ALCUNI CRIMINI DOCUMENTATI DELLA CHIESA CATTOLICA ROMANA

Quello che segue è un elenco assolutamente non esaustivo di tutti i crimini commessi dal Vaticano.

782 4.500 Sassoni decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico.
965 24 ribelli romani sono condannati a morte su ordine di papa Giovanni XIII a Roma.
1096 800 ebrei sono massacrati dai cattolici a Worms in Germania.
1096 700 ebrei sono massacrati dai cattolici a Magonza in Germania.
1098 4.000 ungheresi sono massacrati dal crociati in marcia verso la Palestina.
1099, 15 luglio 40.000 ebrei e musulmani sono massacrati dai crociati a Gerusalemme.
1145 120 ebrei sono massacrati dai cattolici a Colonia e Spira in Germania.
1146 100 ebrei sono massacrati dai cattolici a Sully e Ramerupt in Francia.
1171 18 ebrei sono arsi vivi a Blois in Francia.
1191 2.700 prigionieri di guerra musulmani sono decapitati dai crociati in Palestina.
1191 100 ebrei sono massacrati a Bray-sur-Seine in Francia.
1208 20.000 catari e loro fattori sono massacrati dai crociati a Beziers nel sud della Francia.
1219 5.000 catari e loro fautori sono massacrati dai crociati a Marmande nel sud della Francia.
1244, 16 marzo 250 catari e valdesi sono arsi vivi per ordine dell’Inquisizione nel sud della Francia.
1278 267 ebrei impiccati a Londra a seguito di false accuse di omicidio rituale ai danni di cattolici.
1278, 13 febbraio 200 catari e valdesi sono arsi vivi nell’arena di Verona per ordine dell’Inquisizione.
1310 28 ribelli di Massafiscaglia (FE) sono giustiziati dai mercenari pontifici. 350
1370 20 ebrei sono arsi vivi dai cattolici a Bruxelles.
1377, 3 febbraio 2.500 abitanti di Cesena sono massacrati dai mercenari pontifici in quanto ribelli antipapali.
1391 4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna.
1397 100 valdesi di Graz in Austria sono impiccati e bruciati per ordine dell’Inquisizione.
1400 30 cittadini romani sono condannati a morte per ordine del governo pontificio.
12 cittadini romani sono massacrati dai mercenari pontifici guidati dal nipote di papa
1405
Innocenzo VII.
1416 300 donne accusate di stregoneria arse nel comasco per ordine dell’Inquisizione cattolica.
1485 49 persone sono giustiziate per ordine dell’Inquisizione a Guadalupe in Spagna.
1485 41 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Bormio per ordine dell’Inquisizione.
1486 31 ebrei sono giustiziati a Belalcazar in Spagna per ordine dell’Inquisizione.
14 donne accusate di stregoneria sono ammazzate a Cavalese su ordine del vicario del
1505
vescovo di Trento.
1507 30 persone accusate di stregoneria bruciate a Logrono, Spagna su ordine dell’Inquisizione.
1513 15 cittadini romani sono massacrati dalle guardie svizzere del papa.
1514 30 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Bormio per ordine dell’Inquisizione.
1518 80 donne accusate di stregoneria sono bruciate in Valcamonica per ordine dell’Inquisizione.
1545, aprile 2.740 valdesi sono massacrati dai cattolici in Provenza.
1559 15 protestanti sono arsi vivi a Valladolid in Spagna su ordine dell’Inquisizione.
1559 14 protestanti sono arsi vivi a Siviglia in Spagna su ordine dell’Inquisizione.
2.000 valdesi sono massacrati dai cattolici in Calabria (Guardia Piemontese, San Sisto e
1561, giugno
Montalto).
1562 300 persone accusate di stregoneria sono arse a Oppenau in Germania.
63 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Wiesensteig in Germania su ordine
1562
dell’Inquisizione.
54 persone accusate di stregoneria sono bruciate a Obermachtal in Germania su ordine
1562
dell’Inquisizione.
1567 17.000 protestanti delle Fiandre sono massacrati dagli spagnoli.
10.000 protestanti (Ugonotti) sono massacrati dai cattolici a Parigi e nel resto della Francia
1572, 24 agosto
(nota come la Strage di San Bartolomeo).
5.000 servi della gleba croati in rivolta sono massacrati per ordine del vescovo cattolico Jurai
1573
Draskovic.
1580 222 ebrei sono condannati al rogo per ordine dell’Inquisizione in Portogallo.
1620, 29 luglio 600 protestanti sono trucidati dai cattolici in Valtellina.
1655, aprile 1.712 fedeli valdesi sono massacrati dai cattolici.
1680 20 ebrei sono condannati al rogo a Madrid per ordine dell’Inquisizione.
1686, maggio 2.000 valdesi sono massacrati dai cattolici penetrati nelle loro valli alpine per sterminarli.
1691 37 ebrei sono bruciati a Maiorca in Spagna per ordine dell’Inquisizione.
1697 24 protestanti sono giustiziati dai cattolici a Presov in Slovacchia.

- I contadini di Steding, nella Germania settentrionale, ribellatisi per non poter più sopportare l’esosa
pressione fiscale, vengono massacrati il 27 maggio 1234 da un esercito crociato e le loro fattorie occupate da
devoti cattolici. Vi persero la vita tra 5.000 e 11.000 uomini, donne e bambini (WW 223).
- Assedio di Belgrado, 1456: vennero uccisi non meno di 80.000 musulmani (DO 235). 351
- XV secolo in Polonia: ordini cavallereschi cattolici saccheggiano 1.019 chiese e circa 18.000 villaggi. Quante
persone cadessero vittime di tali gesta, non s’è mai certificato (DO 30).

Le Crociate (1095-1291)
L’anno 1095, per ordine del papa Urbano II, ha inizio la Prima Crociata (WW 11-41).
Tra il 12/6/1096 e il 24/6/1096, nelle stragi avvenute in Ungheria, presso Wieselburg e Semlin, perdono la vita
migliaia di persone (ivi comprese le schiere crociate) (WW 23).
Dal 9/9 al 16/9/1096, durante l’assedio della città residenziale turca Nikaia, cavalieri francesi cattolici massacrano
migliaia di abitanti facendo a pezzi e bruciando vivi vecchi e bambini (WW 25-27).
A simili azioni belliche partecipano, il 26/9/1096, durante la conquista della fortezza di Xerigordon, cavalieri
crociati tedeschi.
In complesso, fino al gennaio 1098, vengono espugnate e saccheggiate 40 capitali e 200 fortezze. Non si conosce
il numero delle vittime (WW 30).
Il 3 giugno 1098 le armate crociate conquistano Antiochia. In quell’assedio vengono uccisi tra 10.000 e 60.000
musulmani. Dalla cronaca di Raimondo di Aguilers, cappellano di campo del conte di Tolosa, si legge: «Sulle piazze
si accumulano i cadaveri a tal punto che, per il tremendo fetore, nessuno poteva resistere a restare: non v’era
nessuna via, in città, che fosse sgombra di corpi in decomposizione» (WW 33).
Il 28 giugno 1098 furono ammazzati altri centomila turchi musulmani, donne e bambini compresi. Negli
accampamenti turchi - narra il cronista cristiano - i crociati trovarono non solamente ricco bottino, tra
cui «moltissimi libri in cui erano descritti con esecrandi segni i riti blasfemi di turchi e saraceni», ma bensì
anche «donne, bambini, lattanti, parte dei quali trafissero subito, e parte schiacciarono sotto gli zoccoli dei loro
cavalli, riempiendo i campi di cadaveri orribilmente lacerati». (WW 33-35)
Il 12 dicembre 1098 nella conquista della città di Marra (Maraat an-numan), furono ammazzate altre migliaia di
“infedeli”. A causa della carestia che ne seguì, «i corpi già maleodoranti dei nemici vennero mangiati dalle schiere
cristiane», come testimonia il cronista cristiano Albert Aquensis (WW 36).
Finalmente, il 15 luglio 1098 venne espugnata Gerusalemme, dove vennero ammazzati più di 60.000 persone,
tra ebrei e musulmani, uomini, donne e bambini (WW 37-40).
Da una testimonianza oculare: «e là [davanti al tempio di Salomone] si svolse una tale mischia cruenta che i
cattolici si trascinavano nel sangue dei nemici fino alle nocche dei piedi», tanto che Albert scrive: «Le donne, che
avevano cercato scampo negli edifici alti e nei palazzi turriti, furono buttate giù a fil di spada; i bambini, anche i
neonati, li tiravano a pedate dal petto delle madri, o li strappavano dalle culle, per poi sbatterli contri i muri o le
soglie» (WW 38).
L’arcivescovo Guglielmo di Tiro aggiunge: «Felici, piangenti per l’immensa gioia, i nostri si radunarono quindi
dinanzi alla tomba del nostro salvatore Gesù, per rendergli omaggio e offrirgli il loro ringraziamento… E non fu
soltanto lo spettacolo dei cadaveri smembrati, sfigurati, irriconoscibili, a lasciar sbigottito l’osservatore; in realtà,
incuteva sgomento anche l’immagine stessa dei vincitori, grondanti di sangue dalla testa ai piedi, sicché l’orrore
s’impadroniva di tutti quelli che li incontravano» (WW 39-40, TG 79).
Il cronista cristiano Eckehard di Aura testimonia che, ancora durante l’estate successiva dell’anno 1100, «in tutta
la Palestina l’aria era appestata del lezzo dei cadaveri. Di stragi siffatte nessuno aveva mai visto o udito l’uguale
tra i pagani…».
Alla fine la Prima Crociata era costata la vita a oltre un milione di persone: «Grazie e lode a Dio!» (WW 41)
Nella battaglia di Ascalon, il 12 agosto 1099, vennero abbattuti dai cattolici romani 200.000 infedeli «in nome del
nostro Signore Gesù Cristo» (WW 45).
Quarta Crociata: il 12 aprile 1204, i crociati mettono a sacco la città (cristiana, ma non sotto il controllo di Roma!)
di Costantinopoli. Il numero delle vittime non è stato tramandato. (WW 141-148)
Le restanti crociate in cifre: fino alla caduta di Akkon (1291) si stimano 20 milioni di vittime solo nella Terrasanta
e nelle regioni arabo-turche. (WW 224).
Nota bene: Tutti i dati sono secondo i cronisti di parte cattolica.

Eretici e atei
Già nell’anno 385 i primi cristiani vengono giustiziati quali eretici per mano dei cattolici romani: così lo spagnolo
Priscilliano, insieme con sei dei suoi seguaci, decapitati a Treviri (Germania) (DO 26). 352
Eresia manichea. Tra il 372 e il 444 i Manichei vennero totalmente annientati nel corso di diverse grandi
campagne sferrate contro di loro in tutto l’Impero romano. Molte migliaia le vittime (NC).
Nel secolo XIII, gli Albigesi cadono vittime della prima crociata proclamata contro di loro dal Vaticano. (DO 29)
Questi, noti anche col nome di Catari, si consideravano cristiani ma non riconoscevano né il papa né il divieto
romano-cattolico delle tecniche anticoncezionali, rifiutandosi inoltre di pagare le tasse chiesastiche (NC). Nel
1208, il sanguinario papa Innocenzo III ordinò la crociata contro gli eretici albigesi. La città di Beziérs (nel sud della
Francia) venne rasa al suolo il 22 luglio 1209, tutti gli abitanti massacrati, compresi i cattolici che avevano rifiutato
l’estradizione degli eretici. Il numero dei morti viene stimato tra 20.000 e 70.000 (WW 179-181).
Nella stessa crociata, dopo la presa di Carcassonne (15 agosto 1209) caddero ancora migliaia di ribelli, e la stessa
sorte toccò a molte altre città (WW 181).
Nei successivi vent’anni di guerra tutta la regione fu devastata, quasi tutti i Catari (quasi la metà della popolazione
della Linguadoca, nella Francia meridionale) uccisi, lapidati, annegati, messi al rogo (WW 183).
Finita la crociata contro gli Albigesi (1229) venne istituita la Santa Inquisizione cattolica (1232) al fine di stanare
gli eretici sopravvissuti e di annientarli. L’ultimo dei Catari, Guillaume de Belibaste, fu dato alle fiamme del rogo
nel 1324 (WW 183, LM). Solo tra i Catari, la stima delle vittime si aggira intorno al milione (WW 183).
Altri gruppi di eretici: Valdesi, Pauliciani, Runcarii o Poveri Lombardi, Giuseppini, e molti altri. La maggior parte
di questi gruppi cristiani non cattolici vennero sgominate; un certo numero di Valdesi esiste tuttora, sebbene
siano stati perseguitati per oltre 600 anni.
Nel XV secolo, l’inquisitore spagnolo cattolico Tomas de Torquemada condanna personalmente a morte sul rogo
10.220 sospettati di eresia (DO 28, DZ).
Il predicatore cristiano boemo Jan Hus, per aver criticato il commercio delle indulgenze, viene bruciato vivo nel
1415 a Praga (LI 475-522).
Nel 1538, a Vienna, il professore universitario B. Hubmaier viene pubblicamente condannato al rogo (DO 59).
Il 17 febbraio 1600, dopo una settennale prigionia, il filosofo Giordano Bruno, monaco domenicano processato
per eresia, viene bruciato vivo sul rogo eretto in Campo de’ Fiori a Roma.
Nel 1697 l’ateo Thomas Aikenhead, studente scozzese appena ventenne, è impiccato per volontà del clero (HA).
Streghe
Dai primi tempi del cattolicesimo fino al 1484 invalse la consuetudine di mandare a morte persone, perlopiù
donne, che si credevano dotate di poteri soprannaturali. Nell’era vera e propria dei processi per stregoneria, dal
1484 al 1750, molte centinaia di migliaia di sospetti o colpevoli di pratiche stregoniche - secondo le stime degli
storici - furono condannati a morte sul rogo o in seguito a torture; percentualmente, i quattro quinti di essi erano
donne (WV). Un elenco (naturalmente incompleto) di queste vittime, conosciute spesso anche per nome, si trova
nel documentario del 1990 The Burning of Witches - A Chronicle of the Burning Times.

Guerre di religione e Riforma


Secolo XV: guerre crociate contro gli Hussiti, costate la vita a migliaia di seguaci (DO 30).
Nel 1538 papa Paolo III indice una crociata contro l’Inghilterra protestante, sganciatasi con lo scisma da Roma,
dichiarando tutti gli Inglesi schiavi di Roma. Grazie a Dio l’impresa fallisce sul nascere (DO 31).
1568: il tribunale spagnolo dell’Inquisizione decreta l’eliminazione di tre milioni di Olandesi ribelli nei Paesi Bassi,
allora sotto il dominio spagnolo. Per cominciare, 5.000 o forse 6.000 protestanti vennero annegati dalle truppe
spagnole della cattolicissima Spagna: «un disastro, di cui i cittadini di Emden vennero a conoscenza quando
diverse migliaia di cappelli olandesi a larghe tese scesero galleggiando lungo il fiume» (DO31, SH 213).
1572: a Parigi e in altre città francesi 20.000 protestanti Ugonotti vengono assassinati per ordine del papa Pio V,
nell’offensiva nota come Notte di San Bartolomeo. Fino alla metà del secolo successivo, oltre 200.000 profughi
Ugonotti dovranno lasciare la Francia (DO 31).
1574: i cattolici sopprimono il condottiero dei protestanti Gaspard de Coligny. Dopo l’uccisione, la plebaglia ne
squarta il cadavere: «gli troncarono la testa, le mani, i genitali […] gettandoli nel fiume […] ma poi non sembrò
loro neppure degno che diventasse pasto per i pesci, per cui li ritirarono fuori e li portarono sul patibolo di
Mantfaucon affinché là servissero da alimento per corvi e uccelli» (SH 191).
Guerra dei Trent’anni: nel 1631, la città protestante di Magdeburgo viene saccheggiata e rasa al suolo da truppe
cattoliche che massacrano 30.000 protestanti, metà della popolazione. Scrive il poeta e storico tedesco Friedrich
Schiller: «In una sola chiesa si trovarono 50 donne decapitate e bambini che ancora succhiavano il latte dal petto
delle loro madri senza vita» (SH 191). 353
1618-1648: la guerra dei Trent’anni, spaccando l’Europa tra cristiani protestanti e cattolici, decima il 40% delle
popolazioni, soprattutto in Germania (DO 31.32).

Ebrei
Già nel IV e V secolo le plebi cattoliche vengono fomentate a incendiare le sinagoghe ebraiche.
A metà del IV secolo venne distrutta la prima sinagoga per ordine del vescovo cattolico Innocenzo di Dertona,
nel nord Italia.
Il concilio di Toledo decreta nel 694 la riduzione degli Ebrei in schiavitù, ordina la confisca dei loro averi e il
battesimo coatto dei loro bambini (DA 454).
Nel 1010 il vescovo cattolico di Limoges fa espellere o uccidere gli ebrei che rifiutano di convertirsi al
cattolicesimo (DA 453).
1096: all’inizio della prima Crociata furono uccisi in Europa migliaia di Ebrei, complessivamente forse 12.000. Le
città più colpite furono Worms (18/5/1096), Magonza il 27/5 (dove furono trucidati 1.100 ebrei), Colonia, Neuss,
Wevelinghoven, Xanten, Moers, Dortmund, Kerpen, Treviri, Metz, Ratisbona, Praga (EJ).
Parimenti, all’inizio della seconda Crociata (1147) nei centri francesi di Ham, Sully, Carentan, e Rameru, diverse
centinaia di ebrei furono massacrati (WW 57).
In occasione della terza Crociata (1189-90) avviene il saccheggio delle comunità ebraiche in Inghilterra (DO 40).
1235: uccisione pubblica di 34 cittadini ebraici (DO 41).
1257 e 1267: eliminazione della comunità ebraiche di Londra, Canterbury, Northampton, Lincoln, Cambridge e
altre città, con numero imprecisato di vittime (DO 41).
1290: è rimasta memoria, nelle cronache coeve, di 10.000 ebrei espulsi o uccisi in Boemia (DO 41).
1337: aizzato da una strage compiuta a Deggendorf, in Baviera, l’isterismo antisemita cattolico si estende in
pogrom effettuati in 51 città bavaresi, nonché in Austria e in Polonia (DO 41).
1348: si bruciano sul rogo gli ebrei di Basilea e di Strasburgo, complessivamente 2.000 persone (DO 41).
1349: in oltre 350 città della Germania vengono soppressi tutti gli Ebrei, perlopiù bruciati vivi. Qui, in questo solo
anno, vennero trucidati dai cattolici più Ebrei di quante erano state, in duecento anni di persecuzioni anticristiane
(il sangue dei martiri!) le vittime conclamate della Roma imperiale (DO 42).
1389: vengono macellati a Praga 3.000 cittadini di fede ebraica (DO 42).
1391: a Siviglia e in Andalusia, sotto la guida dell’arcivescovo cattolico Martinez, vengono soppressi circa 4.000
ebrei mentre altri 25.000 vengono venduti come schiavi (DA 454). Costoro si potevano riconoscere facilmente
perché tutti gli ebrei, dall’età di dieci anni, erano stati costretti a portare sull’abito un “segno d’infamia” colorato:
l’origine storica della futura “stella giudaica” dell’era nazista.
1492: nello stesso anno in cui Colombo spiegava le vele per conquistare il Nuovo Mondo, più di 150.000 Ebrei,
molti dei quali perirono nell’ostracismo, venivano scacciati dalle città della Spagna cattolica.
A questo ritmo si prosegue, secolo dopo secolo, fino ai forni crematori di Auschwitz. (DO 43).

Popolazioni indigene
Con Cristoforo Colombo, ex commerciante di schiavi cattolico, ha inizio la conquista del Nuovo Mondo: allo
scopo, come sempre, di espandere il cattolicesimo e spogliare gli infedeli.
Poche ore dopo lo sbarco sulla prima isola abitata in cui s’imbatte nel mare dei Caraibi, Colombo fa imprigionare
e deportare sei indigeni che, come scrisse «debbono servire da bravi servitori e schiavi (…) e si possono facilmente
convertire alla fede cristiana, giacché mi sembra che non abbiano religione alcuna» (SH 200).
Mentre Colombo definisce gli abitanti autoctoni quali “idolatri”, esprimendo la volontà di offrirli come schiavi ai
cattolici re di Spagna, il suo socio Michele da Cuneo, aristocratico italiano, rappresenta gli aborigeni come
“bestie” per il fatto che «mangiano quando hanno fame e si accoppiano in tutta libertà, dove e quando ne hanno
voglia» (SH 204-205).
Su ogni isola su cui mette piede Colombo traccia una croce sul terreno e «dà lettura della rituale dichiarazione
ufficiale» (il cosiddetto Requerimiento) al fine di prender possesso del territorio da parte della Spagna, nel nome
dei suoi Cattolici Signori. Contro di che «nessuno aveva da obiettare». Qualora gli Indios negassero il loro assenso
(soprattutto perché non comprendevano una parola di spagnolo), il Requerimiento recitava così: «Con ciò
garantisco e giuro che, con l’aiuto di Dio e con la nostra forza, penetreremo nella vostra terra e condurremo 354
guerra contro di voi (…) per sottomettervi al giogo e al potere della Santa Chiesa (…) infliggendovi ogni danno
possibile e di cui siamo capaci, come si conviene a vassalli ostinati e ribelli che non riconoscono il loro Signore e
non vogliono ubbidire, bensì a lui contrapporsi» (SH 66)
Di analogo tenore erano le parole del puritano John Winthrop, primo governatore della Bay Colony del
Massachusetts: «justifieinge the undertakeres of the intended Plantation in New England […] to carry the Gospell
into those parts of the world […] and to raise a Bulworke against the kingdome of the Ante-Christ» (SH 235)
[«giustificando l’impresa della costituenda fondazione della Nuova Inghilterra, di portare il vangelo in queste parti
del mondo, e di edificare un bastione contro il regno dell’Anticristo»].
Intanto, prima ancora che si venisse alle armi, due terzi della popolazione indigena cadeva vittima del vaiolo
importato dagli Europei. Il che era interpretato dai cattolici come «un segno prodigioso dell’incommensurabile
bontà e provvidenza di Dio».
Sulla sola isola di Hispaniola, dopo le prime visite di Colombo, gli indigeni Arawak - un popolo inerme e
relativamente felice che viveva delle risorse del loro piccolo paradiso - lamentarono presto la perdita di 50.000
vite (SH 204). In pochi decenni, gli Indios sopravvissuti caddero vittime di assalti, stragi, stupri e riduzione in
schiavitù da parte dei cattolici Spagnoli.
Dalla cronaca d’un testimone oculare: «Furono uccisi tanti indigeni da non potersi contare. Dappertutto, sparsi
per la regione, si vedevano innumerevoli cadaveri di indiani. Il fetore era penetrante e pestilenziale» (SH 69).
Il capo indiano Hatuey riuscì a fuggire col suo popolo, ma fu catturato e bruciato vivo. «Quando lo legarono al
patibolo, un frate francescano lo pregò insistentemente di aprire il suo cuore a Gesù affinché la sua anima potesse
salire in cielo anziché precipitare nella perdizione. Hatuey ribatté che se il cielo è il luogo riservato ai cattolici, lui
preferiva di gran lunga l’inferno» (SH 70).
Ciò che accadde poi al suo popolo ci è descritto da un testimone oculare: «Agli spagnoli piacque di escogitare
ogni sorta di inaudite atrocità… Costruirono pure larghe forche, in modo tale che i piedi toccavano appena il
terreno (per prevenire il soffocamento) e appesero - ad onore del redentore e dei 12 apostoli - ad ognuna di esse
gruppi di tredici indigeni, mettendovi sotto legna e braci e bruciandoli vivi». (SH 72, DO 211).
In analoghe occasioni si inventarono altre piacevolezze: «Gli spagnoli staccavano ad uno il braccio, ad altri una
gamba o una coscia, per troncare di colpo la testa a qualcuno, non diversamente da un macellaio che squarta le
pecore per il mercato. Seicento persone, ivi compresi i cacicchi, vennero così squartate come bestie feroci… Vasco
de Balboa ne fece sbranare poi quaranta dai cani» (SH 83).
«La popolazione dell’isola, stimata di circa otto milioni all’arrivo di Colombo, era scemata già della metà o di due
terzi, ancor prima che finisse l’anno 1496». Finalmente, dopo che gli abitanti dell’isola furono quasi sterminati,
gli Spagnoli si videro “costretti” a importare i loro schiavi da altre isole dei Caraibi, ai quali toccò peraltro la
medesima sorte. In tal modo «milioni di autoctoni della regione caraibica vennero effettivamente liquidati in
meno d’un quarto di secolo» (SH 72-73).
«Così, in un tempo minore della durata normale d’una esistenza umana, fu annientata un’intera civiltà di milioni
di persone che per migliaia di anni erano stanziate nella loro terra» (SH 75).
«Subito dopo, gli Spagnoli rivolsero la loro attenzione alla terraferma del Messico e dell’America centrale. Le
stragi erano appena cominciate. Di lì a poco sarà la volta della nobile città di Tenochtitlàn (l’odierna Città del
Messico)» (SH 75).
Hernando Cortez, Francisco Pizarro, Hernando De Soto e centinaia di altri Conquistadores spagnoli inviati dal
Vaticano saccheggiarono e annientarono in nome di Gesù Cristo molte grandi civiltà dell’America centrale e
meridionale (De Soto saccheggiò inoltre la Florida, regione “fiorente”).
«Mentre il secolo XVI volgeva al termine, quasi 200.000 spagnoli si erano stabiliti nel Nuovo Mondo. In questo
periodo, in conseguenza dell’invasione, si stima che avessero già perso la vita oltre 60 milioni di indigeni» (SH 95).

Atrocità del Vaticano nel XX secolo


Campi di annientamento cattolici. È sorprendente come pochi sappiano che in Europa, negli anni della
seconda Guerra Mondiale, non c’erano solamente i campi di concentramento nazisti.
In Croazia, negli 1942-43 c’erano numerosi campi di sterminio, organizzati dai cattolici ustachi agli ordini del
dittatore Ante Pavelic, un cattolico praticante ricevuto regolarmente dall’allora papa Pio XII. C’erano perfino
campi di concentramento speciali per bambini!
Nei campi croati venivano soppressi soprattutto serbi cristiano-ortodossi, ma anche un cospicuo numero di ebrei. 355
Il più famigerato era il lager di Jasenovac; il suo comandante fu per un certo tempo un certo Miroslav Filipovic,
un frate francescano temuto con l’appellativo di “Brüder Tod” (Sorella Morte). Qui, al pari dei nazisti, gli ustascia
cattolici bruciavano le loro vittime nei forni, ma vivi, diversamente dai nazisti che prima almeno uccidevano le
vittime col gas. In Croazia invece la maggior parte delle vittime di Roma fu semplicemente soppressa, impiccata
o fucilata. Il loro numero complessivo è stimato fra i 300.000 e i 600.000; e questo in un paese relativamente
piccolo. Molti di questi assassini erano monaci francescani, armati di mitragliatrici. Le nefandezze perpetrate dai
Croati cattolici erano talmente spaventose che perfino alcuni ufficiali della sicurezza delle SS tedesche, in qualità
di osservatori degli avvenimenti croati, protestarono direttamente con Hitler (il quale rimase del tutto
indifferente). Il papa era naturalmente ben informato di queste atrocità e non fece nulla per impedirle (MV).
(Durante il più recente conflitto serbo-croato nella regione balcanica, dal 1991 al 1995, divennero note località
come Banja Luka o fiumi come la Sava, nelle quali occasionalmente si invengono ancora oggi scheletri di persone
assassinate da Roma mezzo secolo fa).
Terrore cattolico in Vietnam. Nel 1954 i combattenti per la libertà del Vietnam, i cosiddetti Viet Min,
liquidarono finalmente il governo coloniale francese nel Nord Vietnam, che fino ad allora era stato finanziato con
più di due miliardi di dollari dagli USA. Sebbene i vincitori proclamassero libertà religiosa per tutti (la maggioranza
dei Vietnamiti non buddhisti era cattolica) vaste campagne di propaganda anticomunista spinsero masse di
cattolici a fuggire nel sud del paese. Col sostegno della lobby cattolica a Washington e con l’appoggio del cardinale
Spellmann, portavoce del Vaticano nella politica americana - il quale avrebbe in seguito definito le truppe
americane in Vietnam come «truppe di Cristo» - venne progettato un colpo di Stato per impedire elezioni
democratiche nel Sud del Vietnam. Da tali elezioni, probabilmente, anche nel Sud sarebbero usciti vincitori i Viet
Min comunisti. Di contro, si elesse alla presidenza del Vietnam meridionale il fanatico cattolico Ngo Dinh Diem
(MW 16 ff). Diem fece in modo che gli aiuti dagli USA, viveri e medicinali, risorse tecniche e d’ogni specie
andassero a beneficio dei soli cattolici. I buddhisti o i villaggi a maggioranza buddhista vennero ignorati, oppure
dovettero pagare per gli aiuti che i cattolici ottenevano invece gratuitamente. Di fatto, l’unica religione
ufficialmente riconosciuta era quella romano-cattolica.
L’isteria anticomunista si scatenò in Vietnam in modo ancor più brutale che nella sua versione americana negli
USA di McCarthy. Nel 1956, il presidente Diem emise un decreto in cui si diceva: «Individui che minacciano la
difesa nazionale o la sicurezza collettiva possono essere internati dalle autorità in campi di concentramento».
Per contrastare il comunismo vennero così posti in “custodia cautelativa” migliaia di dimostranti e di monaci
buddhisti. Per protesta, dozzine di monaci e di maestri buddhisti si diedero fuoco pubblicamente.
Nel frattempo, diversi campi di prigionia gestiti dal Vaticano in cui da tempo ormai languivano anche i cristiani
protestanti furono organizzati in autentici campi di sterminio. Si stima che in questo periodo di terrore (dal 1955
al 1960) furono giustiziate circa 80.000 persone; 275.000 furono le persone incarcerate e torturate, mentre circa
mezzo milione furono confinate in campi di concentramento o di prigionia (MW 76-89).
Questo senza nemmeno contare le migliaia di soldati americani che persero la vita, nel corso degli anni Sessanta,
per la guerra del Vietnam orchestrata dal Vaticano.
Massacri in Rwanda. Anno 1994: nel giro di pochi mesi, nel piccolo Stato africano del Rwanda vengono
massacrate diverse centinaia di migliaia di civili. In apparenza, si trattava d’un conflitto tra i gruppi etnici degli
Hutu e dei Tutsi (Watussi). Per parecchio tempo, il coinvolgimento del clero cattolico fu solo una voce non
confermata. Negli organi di stampa cattolici furono pubblicate strane smentite, prima ancora che qualcuno
avesse accusato ufficialmente di complicità i componenti della Chiesa cattolica romana. Senonché, il 10 ottobre
1996, l’emittente radio S2 - tutt’altro che critica nei riguardi del cattolicesimo - reca nel notiziario S2 Aktuell delle
ore 12 la seguente notizia:
«Sacerdoti e suore anglicani, ma soprattutto cattolici, sono gravemente accusati di aver preso parte attiva
all’assassinio di indigeni. In particolare, il comportamento d’un religioso cattolico ha tenuto desto per mesi
l’interesse della pubblica opinione, non solo nella capitale ruandese Kigali. Era parroco nella chiesa della Sacra
Famiglia, ed è accusato di aver ucciso dei tutsi nei modi più atroci. Sono rimaste incontestate deposizione di
testimoni secondo cui il religioso, col revolver alla cintola, fiancheggiava bande saccheggiatrici di Hutu. Nella sua
parrocchia, in effetti, era avvenuta una sanguinosa strage di Tutsi che avevano cercato scampo in quel tempio.
Perfino oggi, due anni dopo, vi sono molti cattolici a Kigali che, per la complicità a loro avviso dimostrata d’una
parte dei sacerdoti, non mettono più piede nelle chiese della città. Quasi non v’è chiesa nel Rwanda in cui fuggitivi
e profughi - donne, bambini, vecchi - non siano stati brutalmente picchiati e massacrati al cospetto della croce. Vi 356
sono testimonianze in base alle quali i religiosi hanno rivelato i nascondigli dei Tutsi, lasciandoli in balìa delle
milizie Hutu armate di machete. Nel frattempo, si son date prove schiaccianti del fatto che, durante il genocidio
in Rwanda, anche monache cattoliche si sono macchiate di gravi colpe. In questo contesto, si fa costante menzione
di due benedettine, rifugiatesi intanto in un monastero belga per sottrarsi al corso della giustizia ruandese.
Secondo testimonianze concordi di superstiti, una aveva chiamato i sicari hutu, introducendoli da migliaia di tutsi
che avevano cercato rifugio nel suo convento. Con la forza, i morituri erano stati cacciati dal chiostro e tosto
soppressi in presenza della suora. Anche la seconda benedettina aveva collaborato direttamente con le bande
assassine delle milizie hutu; anche di questa suora testimoni oculari affermano che avesse assistito freddamente,
senza reagire in alcun modo, a come i nemici venivano macellati. Alle due donne si contesta addirittura (in base
a precise testimonianze) di aver fornito ai killer il petrolio con cui le vittime vennero bruciate vive» (S2)
Nel 1998 un tribunale del Rwanda ha condannato a morte due preti cattolici per il loro ruolo nei genocidi del
1994, che ha provocato la morte di oltre un milione di Tutsi. Varie sezioni della Chiesa cattolica ruandese sono
state ampiamente accusate di aver avuto un ruolo attivo nei genocidi del 1994.

Questo documento, elaborato da testi originali di Karlheinz Deschner e tradotto in italiano da Luciano Franceschetti,
è presente sotto il titolo Victims of the Christian Faith (in inglese) e Opfer des christlichen Glaubens (in tedesco).
Fonti Bibliografiche

DA: Karl-Heinz Deschner, Abermals krähte der Hahn, Stuttgart 1962.


DO: Karl-Heinz Deschner, Opus Diaboli, Reinbek, Hamburg 1987.
DZ: Die Zeit, Nr. 5, 1998.
EC: P.W. Edbury, Crusade and Settlement, Cardiff University Press 1985.
EJ: S. Eidelberg, The Jews and the Crusaders, Madison 1977.
HA: M. Hunter, D. Wootton, Atheism from the Reformation to the Enlightenment, Oxford 1992.
LI: H.C. Lea, The Inquisition of the Middle Age, New York 1961.
LM: E. Le Roy Ladurie, Montaillou. Ein Dorf vor dem Inquisitor 1294-1324, Frankfurt 1982.
MM: M. Margolis, A. Marx, A History of the Jewish People.
MV: A. Manhattan, The Vatican’s Holocaust, Springfield 1986. V. Dedijer, The Yugoslav Auschwitz and the Vatican,
Buffalo NY 1992.
NC: J.T. Noonan, Conception: A History of its Treatment by the Catholic Theologians and Canonists, Cambridge,
Massachussets 1992.
S2: Notiziario radiofonico di S2 Aktuell, 10 ottobre 1996, h 12:00.
SH: D. Stannard, American Holocaust, Oxford University Press 1992.
SP: Settimanale Der Spiegel, Nr. 49, 12/2/1996.
TA: A True Account of the Most Considerable Occurrences that have Hapned in the Warre Between the English and the
Indians in New England, London 1676.
TG: F. Turner, Beyond Geography, New York 1980.
WW: H. Wollschläger, Die bewaffneten Wallfahrten gen Jerusalem (I pellegrinaggi armati contro Gerusalemme) Zürich
1973 (È quanto di meglio in circolazione a proposito di crociate. Contiene una silloge di cronache cristiane del medioevo.
Purtroppo non più ristampato).
WV: Calcoli e stime sul numero delle streghe condannate al rogo:
N. Cohn, Europe’s Inner Demons: An Inquiry Inspired by the Grat Witch Hunt, Frogmore 1976, 253.
R.H. Robbins, The Encyclopedia of Witchkraft and Demonology, New York 1959, 180.
J.B. Russell, Witchcraft in the Middle Ages, Ithaca, NY 1972, 39. 357
H. Zwetsloot, Friedrich Spee und die Hexenprozesse, Treviri 1954, 56.
Feste di Dio 2020 - 2040
Le date fornite indicano la data di inizio della festa, cioè il tramonto del giorno precedente.

Pasqua (Azzimi-
ANNO Primizie) Shavuot (Pentecoste) Rosh Hashanah Yom Kippur Sukkot

2020 Aprile 9 Maggio 29 Sett. 19 Sett. 28 Ott. 3

2021 Marzo 28 Maggio 17 Sett. 7 Sett. 16 Sett. 21

2022 Aprile 16 Giugno 5 Sett. 26 Ott. 5 Ott. 10

2023 Aprile 6 Maggio 26 Sett. 16 Sett. 25 Sett. 30

2024 Aprile 23 Giugno 12 Ott. 3 Ott. 12 Ott. 17

2025 Aprile 13 Giugno 2 Sett. 23 Ott. 2 Ott. 7

2026 Aprile 2 Maggio 22 Sett. 12 Sett. 21 Sett. 26

2027 Aprile 22 Giugno 11 Ott. 2 Ott. 11 Ott. 16

2028 Aprile 11 Maggio 31 Sett. 21 Sett. 30 Ott. 5 358

2029 Marzo 31 Maggio 20 Sett. 10 Sett. 19 Sett. 24

2030 Aprile 18 Giugno 7 Sett. 28 Ott. 7 Ott. 12

2031 Aprile 14 Maggio 28 Sett. 18 Sett. 27 2 Ott.

2032 Marzo 27 Maggio 16 Sett. 6 Sett. 15 Sett. 20

2033 Aprile 14 Giugno 3 Sett. 24 Ott. 3 Ott. 8

2034 Aprile 4 Maggio 24 Sett. 14 Sett. 23 Sett. 28

2035 Aprile 24 Giugno 13 Ott. 4 Ott. 13 Ott. 18

2036 Aprile 12 Giugno 1 Sett. 22 Ott. 1 Ott. 6

2037 Marzo 31 Maggio 20 Sett. 10 Sett. 19 Sett. 24

2038 Aprile 20 Giugno 9 Sett. 30 Ott. 9 Ott. 14

2039 Aprile 9 Maggio 29 Sett. 19 Sett. 28 Ott. 3

2040 Marzo 29 Maggio 18 Sett. 8 Sett. 17 Sett. 22


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Per scambi e comunicazioni serie, edificanti e Cristocentriche scrivere a: prophecyclub@protonmail.com

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