Nel 2000 a.C. in Italia arrivarono delle tribù indoeuropee che si
stanziarono dal Centro-Nord al Sud e nelle isole, integrandosi con le popolazioni preesistenti. Col tempo esse assunsero caratteri specifici ben definiti dando origine ai popoli italici. L’ITALIA ANTICA E I SUOI ABITANTI Nel 1200 a.C. un altro popolo di lingua non indoeuropea si stanziò nell’Emilia: i Villanoviani (chiamati così dal piccolo centro di Villanova, in cui furono trovate le loro prime testimonianze). Essi diedero vita alla cultura delle terramare, collinette naturali o artificiali su cui si edificavano i villaggi. I VILLANOVIANI I Villanoviani praticavano: l’allevamento del bestiame; la coltivazione dei campi; la tessitura; la lavorazione della ceramica; gli scambi commerciali.
Nell’VIII secolo a.C. i Villanoviani occupavano anche la Toscana,
l’Umbria e il Lazio fino quasi alle coste della Campania. I Greci erano a Ischia, Cuma e Partenope. I Fenici nella Sicilia occidentale e in Sardegna. L’incontro fra questi tre popoli fu determinante: i Fenici diedero ai Greci l’alfabeto, che lo trasmisero ai Villanoviani, da cui i Greci acquistavano il ferro pagandolo con la moneta. I Greci chiamarono i Villanoviani “Tirreni” e i Romani “Tusci”, da cui derivò il nome di Etruschi. LA RELIGIONE Gli Etruschi avevano una religione politeista rivelata dal dio Tages. Erano famosi per le predizioni del futuro fatte dagli aruspici, sacerdoti esperti delle “tecniche divinatorie”. Tra esse troviamo: Interpretazione volo degli uccelli Esame del fegato degli animali sacrificati Osservazione del fenomeni atmosferici L’EREDITÀ DEGLI ETRUSCHI Gli Etruschi ci hanno lasciato un territorio che mostra le tracce della loro grande civiltà, per esempio, nelle opere di bonifica e irrigazione dei loro ingegneri, che furono maestri nell’arte di costruire acquedotti.