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MECCANICHE PIANOFORTI DIGITALI

Meccaniche e modelli in produzione aggiornati a Gennaio 2023

A cura di Davide Berti


https://www.youtube.com/@DavideBerti – “Non solo pianoforte”

 Le mie rilevazioni di peso dinamico della meccanica indicano (approssimativamente) la forza necessaria
affinchè il tasto (ottave centrale) si abbassi fino a toccare il sensore riuscendo ad ottenere un suono
“PP”. Un pianoforte acustico tradizionale medio necessita di 80/90gr (60/65 schiacciando il 3zo pedale)
e, in generale, una differenza di “soli” 10gr è sufficiente per essere percepita sotto li dita da chiunque e
da subito. A volte, quando si confrontano i pesi delle meccaniche tra digitali ed acustici, lo si fa senza
misurare effettivamente il peso della meccanica dell’acustico ma semplicemente attenendosi alle
pesistiche standard senza considerare che queste si riferiscono al peso in assenza degli smorzatori (con
il pedale premuto); ora, siccome nei digitali il peso non diminuisce premendo il pedale, è normale che
così facendo anche la meccanica più leggera di un digitale “75gr” risulterà sempre più pesante di una
meccanica di un pianoforte acustico; se proprio si deve fare un confronto, lo si faccia pesando la
meccanica del pianoforte acustico senza il pedale premuto e pesando quella del digitale dopo averlo
usato qualche mese, perché col passare del tempo il peso delle meccaniche dei pianoforti digitali
diminuisce, probabilmente perché le parti della meccanica “rodano” (ho notato più volte perdite di peso
fino a 10gr dopo qualche mese rispetto al prodotto nuovo); non c’è nessun cedimento di molle in quanto
i pianoforti digitali con tastiera pesata non le utilizzano. Al di la di ciò, oggi la tendenza è quella di
proporre (nei pianoforti digitali) meccaniche sempre più leggere per renderle più veloci, facilitare il tocco
ed affaticare il meno possibile il pianista, tutte cose controproducenti sia per lo studente che deve
formarsi la mano che per il musicista che necessita di studiare (per non parlare del fatto che queste
prestazioni non si trovano su di un pianoforte tradizionale). Personalmente reputo queste meccaniche
“amatoriali” o, al massimo, soltanto divertenti; sarei curioso di assistere alla reazione (e alla
performance) di chi è alla ricerca di queste meccaniche superleggere pensando che possano essere
valide alternative per studiare, quando dovesse trovarsi a suonare (dopo un po di tempo) un vero
pianoforte, magri non a coda, magari non da concerto, magari con una meccanica non proprio leggera.

 Riguardo la lunghezza della leva del tasto (che nella tabella chiamerò semplicemente “tasto + lungo”),
più questa aumenta e più il controllo dinamico dovrebbe migliorare, così come l’aggiunta di eventuali
contrappesi nei tasti aiutano a controllare meglio soprattutto i suoni “pp”, al di la della pesatura
meccanica, che potrebbe diminuire o aumentare non solo per via della lunghezza del “tasto”, quanto
per la sua geometria, la posizione del perno di bilanciamento del tasto (baricentro) e l’inserimento o
meno di contrappesi aggiuntivi al tasto; dato che queste modifiche vengono sempre apportate quando
vengono modificate le lunghezze dei “tasti”, di fatto non si può capire quale sia la meccanica più o meno
pesata basandosi sulle sole specifiche tecniche (va sempre provata). Se ad esempio si allungano le leve
dei tasti posteriormente al perno di baricentro, la meccanica diventa più pesante (è fisica), per cui, per
controbilanciare si dovranno aggiungere dei contrappesi, oppure, si potrebbe scegliere di spostare il
baricentro del tasto più posteriormente e così via (le alternative sono molte). C’è da considerare che a
parità di peso, un digitale sembrerà (e sarà realmente) più leggero di un acustico, e questo, ad ora,
rimane per me ancora un mistero; probabilmente la mancanza di tutti gli attriti che in un pianoforte
acustico “frenano” la corsa del tasto fanno si che si percepisca meno il peso; ma anche la massa della
struttura tasto/meccanica è fondamentale: più sarà elevata (pianoforte acustico) e più anche la
percezione di pesantezza aumenterà; se ad esempio confrontiamo le ultime meccaniche Yamaha a
quelle Roland, il peso è simile (90gr), ma suonandole, le Yamaha sembrano (e sono) enormemente più
leggere; probabilmente (è una mia deduzione) avranno anche meno massa; la prova del nove è però il
confronto tra un qualsiasi digitale e un ibrido, il quale, nonostante abbia un peso molto inferiore rispetto
ad un normale digitale, risulterà drasticamente più pesante. Credo dunque che, al fine di determinare il
reale peso di una meccanica sarebbe interessante considerare non solo il peso dinamico necessario per
ottenere un suono “PP” ma anche quello per ottenere un suono “F”, così come il peso necessario a far
muovere il tasto leggermente dallo stato di riposo (peso inerziale), quello di fine corsa (dell’aftertouch),
la forza di risalita del tasto (spinta) nonché la velocità di discesa e risalita del tasto (rilevazioni che ho
potuto eseguire solo in parte e dalle quali non sono ancora riuscito a trarre considerazioni definitive).

 La qualità e il tocco di una meccanica dipendono anche dal materiale dei tasti (migliori quelli in legno) e
dalla loro copertura (plastica liscia, con texture, simil avorio, etc) perché è la prima cosa che le dita
toccano; siccome queste caratteristiche spesso variano in funzione del modello (non sono sempre
correlate ad una specifica meccanica), le considererò nella mia valutazione tecnica solo marginalmente.
Un altro fattore fondamentale che determina la sensazione finale è l’abbinamento meccanica/risposta
sonora: per fare un esempio, il peggior modello che ho provato è stato un Roland LX706 (il fiore all’
occhiello della casa); ebbene, solo dopo averlo provato ho scoperto che montava una tra le mie
meccaniche preferite! per cui, la mia totale insoddisfazione non può essere stata causata dalla
meccanica ma necessariamente dall’abbinata di quella meccanica con quella determinata risposta
sonora (su un altro modello sarebbe sicuramente stato diverso).

 La funzione “scappamento/let-off” indica il doppio scappamento, che sui digitali è una simulazione (non
c’è nulla che “scappa” come su un pianoforte a coda); questo scappamento/aftertouch virtuale è
comunque percepibile suonando “PP” grazie a delle membrane in gomma o cuscinetti o contrappesi
che “frenano” il fine corsa del tasto; i vantaggi (maggior velocità nei ribattuti e miglior controllo
dinamico nei “PP”) di questo “doppio scappamento” avvengono grazie ad un “calcolo digitale” ottenibile
sulle tastiere a 3 sensori. Solo sui pianoforti IBRIDI lo scappamento è reale così come solo sugli IBRIDI A
CODA (qui non trattati) il doppio scappamento è reale. Ad ogni modo, da quello che ho potuto
constatare, la qualità dei ribattuti non dipende solo dalla presenza dei 3 sensori ma dalla qualità degli
stessi e dalla forza di cui il tasto è dotato per ritornare allo stato di riposo (più è elevata e meglio è); la
qualità dei ribattuti quindi varia da meccanica a meccanica, al di la della presenza o meno dei 3 sensori:
mediamente, al di la del numero dei sensori, nei digitali di fascia media (sotto i 1000€), la velocità dei
ribattuti è poco inferiore a quella sui pianoforti verticali tradizionali (non dotati di doppio scappamento),
mentre su quelli di fascia medio alta/alta (tutti con 3 sensori), la velocità è più simile ai Coda (anche se
non proprio realistica). La presenza di 3 sensori migliora comunque anche la risposta dinamica al tocco
e il “dialogo midi” con i suoni virtuali “VST”.

 Le meccaniche dei pianoforti digitali hanno comunque bisogno (piu o meno in base alla marca a al
modello) di manutenzione; questa riguarda soprattutto i gommini sopra ai sensori che col tempo si
sporcano o si usurano e necessitano di essere puliti o cambiati. Problemi di rottura dei tasti si possono
verificare con le meccaniche più economiche (plastica più scadente e/o meccaniche alleggerite).
YAMAHA

MECCANICA CARATTERISTICHE PESO VARIE SERIE/MODELLI


“gr” e sensazioni personali dopo la prova
GHS Tasti in plastica 75/80 Classica e buona meccanica ma anche P45, P125
Meccanica sotto i tasti la più delicata (soggetta a rottura se ARIUS YDP145
2 sensori senza scappamento usata intensamente e con forza) ARIUS YDP S35
perché è stata alleggerita. DGX670 - PS500
GH3 Tasti in plastica 95/100 La tastiera + pesata in assoluto (la ARIUS YDP165,
Meccanica sotto i tasti migliore per studio) ma è un po’ S54, S55
3 sensori senza scappamento difficile gestire i “PP”.
Se si esagera con i ribattuti si possono
avere problemi di risposte dinamiche
sbagliate *1
GH3X “NWX” Tasti bianchi in Legno (NWX) 90/95 Ottima sensazione “schietta” e P515
Meccanica sotto i tasti (105 ottima pesatura (forse un po’ CSP170
3 sensori con Scappamento medio eccessiva dal DO centrale in giù), i CLP600 (dal 645
bassi) tasti neri hanno un’ ottima Texture in poi).
ma quelli bianchi sono di plastica
liscia (anche se di qualità). Ottimi i
ribattuti ma se si esagera si possono
(a volte) avere problemi di risposte
dinamiche sbagliate. I “problemi”
sono: tocco e stabilità dei tasti neri
inferiore a quelli bianchi (troppo
percepibile) e rumorino fastidioso
“tic” dei tasti neri dopo essere
ritornati.
GRAND TOUCH S Tasti in Plastica (clp745 ha i 80/85 Molto agile e molto buoni i ribattuti CLP 725, 735,
tasti bianchi in legno “NW”) ma tocco troppo leggero (totalmente 745 (dal CLP675
“Standard” Meccanica sotto i tasti irreale). La versione con tasti in legno in poi)
3 sensori con Scappamento ancora + leggera!
GRAND TOUCH Come G. Touch S ma Tasti 90 Meccanica velocissima e ribattuti CLP775
bianchi in legno + lunghi e ottimi ma rumorosa (l’arresto del CLP785 (ha
“linear graded pesati gradualmente “linear” tasto è duro). La migliore se si ulteriori
hammer” uno per uno (non a settori). cercano massime prestazioni senza contrappesi)
rinunciare ad un discreto peso.
Ottima copertura dei tasti che danno
un ottimo feeling.
SPECIALIZED Ibrido con martello 80/85 Meccanica molto simile al vero NU1X (5500€)
UPRIGHT PIANO Scappamento pianoforte (fra le miglior) ma con
Tasti (bianchi e neri) in legno gravi problemi di risposta dinamica
meccanica (in legno) come un con i ribattuti – risolto (solo in parte)
vero pianoforte verticale col nuovo NU1X

*1: I problemi di risposta dinamica ai veloci ribattuti con la GH3 (ARIUS YDP165, S54, S55) non si presentano, ad es., nel vecchio
modello CLP525 che ha la stessa meccanica, per cui, a meno che non sia stato posizionato il sensore in una posizione diversa, la causa
potrebbe essere il diverso software/hardware utilizzato.
KAWAI

MECCANICA CARATTERISTICHE PESO VARIE SERIE/MODELLI


“gr” e sensazioni personali dopo la prova
RHC Tasti in plastica ES120
“compact” Meccanica sotto i tasti
2 sensori senza scappamento
RHC2 Tasti in plastica Tasti in plastica esteticamente ES520
“compact” Meccanica sotto i tasti davvero scadenti. KDP120
3 sensori senza scappamento
RH3 Tasti in plastica + resistenti e 80 Tasti in plastica molto lucida (un pò ES920
lunghi con contrappesi scivolosi e poco premium) – ribattuti CN29, CN30
Meccanica sotto i tasti molto buoni e il sensore non sbaglia CN201, CN301
3 sensori con Scappamento mai dinamiche. Su Cn201/301 è più
silenziosa che sui precedenti
cn29/39. Il tocco è di media
leggerezza.
GRAND FEEL Tasti (bianchi e neri) in legno 90 Da qui le meccaniche hanno tutte 3 CA49, CA59
COMPACT Meccanica sopra i tasti sensori, si trovano sopra ai tasti
scappamento (come in un pianoforte a coda) per
cui il tasto lavorerà come un’altalena,
sono più resistenti e più controllabili
(soprattutto la parte interna del
tasto.) Queste tastiere sono
“morbidose” e silenziose; avendo
provato solo questa tastiera della
serie Grand feel, posso dire che è
anche molto veloce e ha una
pesatura che si sente discretamente.
GRAND FEEL 2 Tasti (bianchi e neri) in legno più Da evitare – quasi tutte hanno CA67, CA78
lunghi con contrappesi problemi dopo poco tempo perché
Meccanica sopra i tasti sotto i piloti dei tasti è presente un
scappamento “nastro adesivo” che si usura o si
sposta facilmente dalla sede
rilasciando sotto il tasto residui di
colla; le conseguenze sono
inizialmente i tasti frenati, poi il loro
blocco. La soluzione è sostituire il
nastro con del feltro da 2mm.
GRAND FEEL 3 Sostanzialmente come la Rispetto alla precedente i tasti neri CA79
precedente ma hanno cambiato il hanno finalmente una texture (non (contrappesi
“nastro” sotto i tasti che creava i lisci) e la meccanica dovrebbe essere solo ai bassi)
problemi. ancora più silenziosa. CA 99, 701, 901
(contrappesi
tutti i tasti)
MILLENNIUM Ibrido con martello Il top del realismo ma (basato sul NV5 (6000€)
III HYBRID tasti (bianchi e neri) in legno 82 modello provato) bisogna scordarsi i
meccanica (in legno e abs) come ribattuti anche di media velocità.
un vero pianoforte verticale

Purtroppo le coperture dei tasti Kawai sono per il 90% tutte di qualità estetica discutibilie: lisci e poco premium.
E’ però l’unica Casa che offre tasti a bilancere (come un pianoforte a coda con la meccanica sopra) che rende
ovviamente tutta la struttura più resistente.
CASIO

MECCANICA CARATTERISTICHE PESO VARIE SERIE/MODELLI


“gr” e sensazioni personali dopo la prova
SCALED Tasti in plastica 75 Ottima la copertura dei tasti CDP
HAMMER Meccanica sotto i tasti “texture” ma i tasti neri sono poco
ACTION 2 2 sensori stabilizzati “rumorosi”. Il tocco è
leggero e i ribattuti un po’ scadenti.
TRI SENSOR Tasti in plastica 75 E’ sostanzialmente come la Celviano “AP”
SCALED Meccanica sotto i tasti precedente ma con 3 sensori Privia PX770
HAMMER 2 3 sensori Privia PX870
SMART Tasti in plastica più corti 75 PXS1100/3100
SCALED Meccanica sotto i tasti
ACTION 3 sensori
SMART Tasti bianchi in plastica rivestiti 70 Peso praticamente azzerato – non PXS 5000,6000
HIBRYD legno posso considerarla. 7000
HAMMER Meccanica con Martelletto
3 sensori
NATURAL Tasti (bianchi e neri) in legno 75 La diversità di pesatura tra i tasti del GP310 (2800€)
GRAND Meccanica in plastica sopra i tasti registro basso e quelli acuti è GP510
HAMMER con martello praticamente inesistente (5 grammi
(semi ibrida) 3 sensori contro i 30/40 di un pianoforte
acustico e i 20 di un digitale medio)
così come la pesatura media è molto
bassa. Nonostante questo è la miglior
tastiera cha abbia mai provato:
realismo ottimo, tocco molto duro,
sensazione di pesantezza davvero
alta (mistero) e stabilità dei tasti (a
bilancere) fantastica.

ROLAND
MECCANICA CARATTERISTICHE PESO VARIE SERIE/MODELLI
“gr” (e sensazioni personali dopo
la prova)
PHA4 Tasti in plastica 80/82 Tastiera valida, con una buona F/RP
Meccanica sotto i tasti inerzia (tocco di media FP (tranne fp90)
3 sensori con scappamento pesatura) e quindi ben HP (tranne hp704)
gestibile ma un po’ burrosa
(poco naturale). I ribattuti sono
discreti.
PHA50 Tasti in plastica con stabilizzatori 85/90 Sensazione simile alla LX705 - HP704
(+ resistenti) rivestiti di Legno precedente meccanica ma FP90 - DP603
Meccanica sotto i tasti forse un po più veloce e con un
3 sensori con scappamento peso è ancora più percepito.

HYBRID GRAND Come PHA50 ma + lunga, morbida 85/90 Sensazione troppo burrosa. LX706, 708
e leggera (non è una tastiera
ibrida)
RIASUNTO MECCANICHE
TASTIERE MOLTO PESATE (90gr)
La più pesante (95gr): YAMAHA GH3

 ROLAND PHA50 : il peso si sente più che su qualsiasi altra tastiera, anche se è un po’ “morbidosa” (controllabile,
silenziosa e piacevole ma poco realistica).
 YAMAHA GRAND TOUCH linear graded “clp 775/785”: il peso si sente sufficientemente, il tocco è molto duro e le
prestazioni al top (anche se un po’ eccessive e non molto realistiche).
 YAMAHA GH3X con tasti NWX: ha un buon tocco, ne troppo morbido, ne troppo duro, ma la zona dai medi in giù
è effettivamente molto pesante (probabilmente la tastiera più pesante che ci sia) – consigliata soprattutto per un
ottimo studio.

TASTIERE PESATURA MEDIA (80gr)


 ROLAND PHA4: sensazioni simile a PHA50 (con meno pesatura).
 KAWAI RHC2 e RH3: RH3 è la classica e buona tastiera standard utilizzata da anni da moltissimi pianoforti da palco
(pesatura discreta).
 YAMAHA GRAND TOUCH S: buone prestazioni ma tocco davvero troppo leggero (più simile ad una tastiera
semipesata che ad un pianoforte).
 IBRIDI KAWAI NV5 e YAMAHA NU1X: tocco al top (come un vero silent) ma grandi problemi di ribattuti
(ovviamente le meccaniche sono rumorose).

TASTIERE LEGGERE (75gr)


La più leggera in assoluto (70gr): CASIO smart hybrid hammer (ibridi portatili)

 KAWAI RHC: la più economica


 YAMAHA GHS: la classica tastiera di fascia economica utilizzata da anni su molti modelli.
 CASIO NATURAL GRAND HAMMER (semi ibrida): meccanica leggera ma solo “di fatto”, in quanto suonandola
risulta ben pesata (quasi troppo), ha un tocco duro e realistico, una stabilità dei tasti insuperabile e nessun
problema di risposta meccanica (es. ribattuti). Unico “difetto” è che la diversità di peso tra i tasti bassi e alti è di
soli 5gr (in un pianoforte tradizionale va dai 30 ai 40 grammi).
 CASIO: tutte le altre sue meccaniche: la classica TRI SENSOR SCALED HAMMER 2 ha una buona dinamica ma i tasti
neri poco stabili e il tocco abbastanza leggero.

SILENZIOSITA’ MECCANICA

 La più silenziosa in assoluto: Kawai RH3 (montata sul cn201/301) seguita da Kawai GRAND FEEL (montata sui CA)
e Roland
 Le più rumorose (ovviamente per la percussione del martello) sono quelle ibride: Nu1, Kawai NV5 – nei digitali è
la Yamaha GRAND TOUCH (montata su Clp 775/785).

STABILITA’ DEI TASTI


 Assoluta (fantastica): CASIO NATURAL GRAND HAMMER (Gp310/510)
 Ottime: ROLAND PHA50, KAWAI GRAND FEEL, YAMAHA GRANDTOUCH (non Grand touch S) e Più che discrete:
KAWAI RH3 e YAMAHA GH3X “NWX”.
 Discreta: YAMAHA GRAND TOUCH S
 Appena sufficienti: YAMAHA GHS E CASIO TRI SENSOR SCALED HAMMER 2.
ESEMPI CON MISURAZIONI PIU’ SPECIFICHE
Per quanto riguarda le misurazioni sui pianoforti acustici, queste sono state fatte su diversi pianoforti usati e non, di
marche e qualità diverse.

PESO INERZIALE DEI TASTI (discesa fino a metà tasto)


In un pianoforte acustico verticale (senza il pedale premuto) si va dai 60gr (non meno) agli 80gr circa
Con il pedale premuto dai 50gr (non meno) ai 70gr circa

 55gr: Kawai RH3 “CN201/301” - Yamaha GHS “YDP145” – Casio TRI SENSOR “PX770”
 60gr: Kawai GRAND FEEL COMPACT “CA49”e Yamaha GRAND TOUCH S “CLP725/735”
 70/75gr: Yamaha GRAND TOUCH “clp785” e Roland PHA4
 85gr: Yamaha GH3X “P515”

Da ciò si può dedurre che tendenzialmente, più la tastiera è peseta dinamicamente (peso per emettere un suono “PP”) e
più anche l’inerzia dei tasti lo è. Riguardo a questo parametro YAMAHA GRAND TOUCH (non s) e ROLAND PHA4 sembrano
essere le più “coerenti” rispetto ad un pianoforte acustico mentre agli estremi ci sono le meccaniche più economiche e
con tasti in plastica (sotto peso) e YAMAHA GH3X (sovra peso).

FORZA DI RISALITA DEL TASTO (fino alla posizione inerziale)


In un pianoforte acustico verticale si va dai 30gr (non meno) ai 50gr circa

 30gr: Yamaha Nu1x


 40gr: Yamaha GRAND TOUCH S “CLP725/735” e ROLAND PHA4
 45gr: Kawai GRAND FEEL COMPACT “CA49”
 45/50gr: Kawai RH3 “CN201/301” (ma poi il tasto stranamente cede e riscende un po)
 55gr: Yamaha GRAND TOUCH “CLP785, GH3X “P515”, GHS “YDP145” ,Casio TRI SENSOR “PX770”

Anche In questo caso le tastiere più pesate dinamicamente hanno una forza di risalita maggiore, però (stranamente), lo
stesso valore lo raggiungono anche le tastiere più leggere (Yamaha GHS e Casio TRI SENSOR).

Trarre delle conclusioni sulle cause e sulle conseguenze pratiche di queste misurazioni non è semplice.
LE MECCANICHE DEGNE DI NOTA

 CASIO: l’unica meccanica davvero valida è quella semiibrida (sulla serie GP) con tasti bianchi e neri da pianoforte
(a bilancere) completamente in legno, meccanica sopra i tasti (stabilità fantastica).
 YAMAHA: considererei la vecchia serie GH3X con tasti bianchi in legno “nwx” per avere una meccanica con un
ottimo peso e la serie GRAND TOUCH (non S) con tasti bianchi in legno per avere un buon peso, un buon controllo
ed un “turbo” sotto le dita.
 KAWAI: considererei solo la RH3 (tasti in plastica) e le Grand feel (tasti bianchi e neri in legno) versione compact
o 3 (non la 2 per i problemi); buon peso, tasto da pianoforte (a bilancere), meccanica sopra i tasti, robusta e
veloce.
 ROLAND: si cade sempre bene (ha solo 2 meccaniche ed entrambe ottime).

1. CASIO GP310/510: la meccanica semi ibrida è, senza discussione, la più realistica rispetto a qualsiasi altro digitale:
fondo corsa del tasto diretto “duro”, buona sensazione di peso soprattutto nei passaggi veloci, buona copertura
dei tasti, incredibile stabilità e robustezza; tutto questo compensa la leggerezza meccanica e (in parte) la pesatura
praticamente uguale per tutti i tasti (scarto di soli 5gr. tra i bassi e gli altri contro i 20 degli altri digitali e i 30/40
degli acustici)

2. YAMAHA GRAND TOUCH LINEAR GRADED HAMMER: in assoluto la più performante e nello stesso tempo dotata
finalmente di un buon peso e percezione dello stesso; è anche l’unica dove ogni tasto ha un peso diverso (non è
pesata a settori); si aggiunge (sul modello CLP885) una fantastica copertura dei tasti bianchi e neri con un’ ottima
texture piacevolissima al tatto; suonarla è davvero un piacere; peccato che i modelli sui quali è montata costino
oltre le 3000€.

3. YAMAHA GH3X “NWX”: ormai quasi fuori produzione, ma un ottimo compromesso tra prestazioni e pesantezza
(tra le + pesanti che ci siano, ottima per lo studio); difetti: si sente un “clik” al rilascio dei tasti neri (in plastica) un
po’ fastidioso, il reparto dei medio bassi è forse un po’ troppo pesante (soprattutto per eseguire brani veloci) e si
percepisca abbastanza la diversità tra tasti bianchi in legno e neri in plastica (sensazione un po’ strana).

4. ROLAND PHA50: ottima se si vuol percepire il senso di “pesantezza” ché la rende molto controllabile e ideale per
un buono studio (anche se un po’ burrosa).

PIANOFORTI DIGITALI IBRIDI

Yamaha NU1X e Kawai NV5 hanno la meccanica in assoluto più simile al vero pianoforte (paragonabile ad un
silent), seguite dal semi ibrido Casio GP310/510; queste meccaniche (tranne Casio) sono ovviamente
abbastanza rumorose, nonostante siano leggere (dai 75gr di Casio agli 82 di Kawai e Yamaha) danno la
sensazione di essere molto pesanti e richiedono più articolazione rispetto ad un digitale puro, soprattutto gli
ibridi Yamaha e Kawai (tutti fattori positivi); da questo si può dedurre che la pesatura presa singolarmente
significa poco. I principali vantaggi del sistema semi ibrido Casio rispetto agli ibridi Yamaha e Kawai sono
sicuramente la grande risposta dinamica al tocco (pari ad un pianoforte digitale classico) e la velocità nei
ribattuti (nonostante in questa tastiera non sia presente uno scappamento reale). Viceversa, Yamaha Nu1 aveva
un grave problema di risposta dinamica sbagliata nei ribattuti (anche lenti), che è stato solo parzialmente risolti
con NU1X, dove il problema si presenta solo nei ribattuti molto veloci. Disastroso invece Kawai, dove i ribattuti
semplicemente non si possono eseguire (spero che il modello da me provato sia stato difettato). Ribattuti a
parte, sia gli ibridi Yamaha che Kawai hanno (come i classici silent su pianoforti acustici) una risposta dinamica
e delle performances notevolmente peggiori sia di Casio GP310 che dei classici digitali. Personalmente non li
acquisterei mai, opterei sicuramente per un buon Silent. Riguardo ai suoni (parere personale), li ho trovati un
po scadenti, soprattutto in Yamaha e Kawai, ma qui mi riservo il beneficio del dubbio in quanto li ho sentiti
purtroppo solo dalle loro casse e non in cuffia.

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