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NAZIONALE
Quaderni di Sicurezza e Prevenzione
DELLE RICERCHE
01
PROCEDURA DI
SICUREZZA NELLE
ATTIVITÀ SUBACQUEE
A SCOPO DI RICERCA
SCIENTIFICA
A cura di
M. Sciarra, C. Barchesi, G. Sotis, M. Passera
Quaderni di Sicurezza e Prevenzione
01
PROCEDURA DI SICUREZZA
NELLE ATTIVITÀ SUBACQUEE
A SCOPO DI RICERCA
SCIENTIFICA
A cura di
M. Sciarra, C. Barchesi, G. Sotis, M. Passera
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
Servizio Prevenzione e Protezione
Premessa 5
Introduzione 9
1 Criteri generali 11
2 Procedura d’immersione 23
3 Modalità d’immersione 39
4 Procedure di emergenza 41
6 Attrezzature 49
7 Flussi documentali 57
8 Crediti 59
D Piano d’immersione 71
E Schema della relazione del comandante 79
G Immersione in apnea 85
Nel panorama mondiale esistevano già molti esempi in cui venivano appli-
cate, a vari livelli, norme stabilite da Atenei ed enti scientifici statali.
In Europa era stato da poco costituito l’European Scientific Diving Panel,
che propone standard per il riconoscimento dei livelli minimi di compe-
tenza dei subacquei scientifici (European Scientific Diver e Advanced
European Scientific Diver); alcuni paesi vi hanno aderito stabilendo, in
conseguenza, leggi e norme procedurali.
In Italia una normativa che riguardi specificatamente l’attività scientifica
subacquea non è stata ancora definita.
7
Photo by Stefano Proakis
8
I protocolli per le immersioni ricreative, infatti, demandano al singolo su-
bacqueo la facoltà di valutare tutti i rischi e di decidere in autonomia tutti
gli aspetti relativi alla sicurezza dell’immersione.
Tale discrezionalità confligge con il dettato normativo in materia di salute
e sicurezza in ambito lavorativo.
Per procedere con la definizione di una normativa interna il più possibile
attinente alle reali esigenze del personale Cnr, è stata effettuata una ricogni-
zione su scala nazionale delle attività concretamente svolte dai ricercatori.
9
Photo by Stefano Proakis
10
INTRODUZIONE
Le attività sono svolte da Operatori Subacquei (OS) afferenti alle più diver-
se discipline (fisica, chimica, geologia, biologia, paleontologia, archeologia,
medicina, metrologia e ingegneria degli strumenti, dei sistemi e delle strut-
ture, etc.).
11
sportive e ricreative (scuole subacquee) e perfezionata attraverso corsi
espressamente dedicati agli operatori subacquei in campo scientifico.
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CRITERI GENERALI
1
1.1 CAMPO DI APPLICAZIONE
13
caratteristiche specifiche dell’immersione da effettuare consentano di ope-
rare in condizioni di sicurezza.
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AR: autorespiratore. Apparato che permette la respirazione subacquea tra-
mite la somministrazione a richiesta di miscele di gas respirabili.
Boa segna sub: galleggiante sul quale è issato il segnalamento “sub in im-
mersione”, ossia una bandierina rossa e striscia diagonale bianca, visibile a
non meno di 300 m, ai sensi dell’art. 130 DPR1639/68, vincolata a rocchetto
avvolgi sagola da 50 m con blocco manuale, per ogni gruppo di OS in im-
mersione; all’estero può essere richiesta la lettera “A” del “codice interna-
zionale nautico, bandiera a forma di sigma bianca con punte blu.
15
Gruppo di Appartenenza (GA) esprime il livello di saturazione dell’azo-
to nei tessuti prima e dopo l’immersione. Nelle tabelle di decompressione,
spesso indicato come “Fattore di Azoto Residuo” o FAR, è classificato con
le lettere dell’alfabeto.
Squadra Operativa (SO): unità composta dal personale che partecipa atti-
vamente alle fasi operative della campagna subacquea. Sono membri della
Squadra Operativa: il Capo Missione, il Responsabile di Fondo, l’Assisten-
te di Superficie, l’Operatore Subacqueo, l’Apneista, l’Assistente in Acqua,
il Comandante del Mezzo Nautico.
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Stazione decompressiva: insieme degli apparati e delle strutture mobili
predisposte in acqua per agevolare la sosta decompressiva in sicurezza dei
subacquei. Consiste in una bombola di aria da almeno 10 litri, ben carica, do-
tata di doppio erogatore e manometro, da calare sotto il mezzo nautico a -6
metri di profondità, con funzioni di scorta ausiliaria in fase decompressiva.
La stazione è assicurata a bordo tramite nodo tenace anche in presenza di
forte rollio e/o beccheggio da effettuarsi possibilmente su bitta sufficiente-
mente distante dalla scaletta di risalita per evitare incidenti in caso di con-
comitanza di più gruppi in immersione.
Se il rollio o il beccheggio dell’imbarcazione sono tali da rendere insicuro
l’uso della stazione decompressiva, la stessa deve essere assicurata ad una
boa cilindrica con spinta di galleggiamento di almeno 15 kg (o a uno o più
parabordi), per limitare il movimento verticale imposto dal moto ondoso.
Il sistema sarà mantenuto in prossimità dell’imbarcazione da una cima di
lunghezza adeguata.
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1.4 REQUISITI DEL PERSONALE
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È il responsabile della pianificazione logistica e tecnica della missione e
della predisposizione in loco del piano di emergenza, secondo i principi
definiti nella procedura generale di immersione, deve darne informazione
a tutti i membri della spedizione.
È responsabile del controllo di tutto ciò che concerne la sicurezza delle im-
mersioni all’interno del programma previsto. Deve possedere spiccate doti
di leadership ed empatia con tutti i membri del gruppo.
Il CM deve vigilare costantemente sulla corretta applicazione del regola-
mento da parte della Squadra Operativa, valutando la possibilità di pericoli
e di incidenti.
Deve verificare che i compiti, assegnati a ciascun membro della squadra,
siano congruenti con la formazione e con l’addestramento ricevuti.
Deve sempre:
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• partecipare ad attività di formazione e di addestramento specifici per i
compiti che dovrà svolgere in immersione, ivi compresa la riunione pre-
liminare di coordinamento;
• sottoporsi ai controlli sanitari sia periodici, secondo il programma sta-
bilito dal Medico Competente, sia a seguito di malattie o infortuni.
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• plancia di poppa o scaletta o altezza del bordo libero tali da assicurare,
anche a un unico soccorritore, un rapido ed agevole recupero a bordo
di una persona infortunata;
• superficie piana e sgombra, possibilmente coperta e asciutta, sufficien-
temente ampia per la pratica di un eventuale BLS;
• tutte le dotazioni di sicurezza, sia individuali sia collettive, previste dalla
vigente normativa;
• spazi adeguati allo stoccaggio in sicurezza di tutte le attrezzature
imbarcate;
• cassetta di pronto soccorso o pacchetto di medicazione come da D.M.
15-7-2003 n. 388, a seconda del numero di persone imbarcate, salvo di-
versi obblighi di legge;
• bombola di O2 medicale di almeno 3 litri, dotata di regolatore di flusso
da almeno 15 l/min e maschere oronasali di varie misure, conforme alla
norma UNI EN ISO 24803:2018;
• n. 2 telefoni cellulari, se possibile di operatori telefonici diversi;
• GPS (anche portatile) se il luogo di immersione non può essere facil-
mente comunicato con estrema precisione a eventuali soccorritori;
• ecoscandaglio digitale o altro mezzo di misurazione della profondità;
• VHF;
• bandiera rossa con striscia diagonale bianca, visibile a non meno di 300
m, ai sensi dell’art. 130 DPR1639/68. La bandierina, issata sul mezzo nau-
tico, non sostituisce ma integra l’analogo segnale predisposto sulla boa
segna sub;
• una boa segna sub per ogni gruppo di subacquei;
• una scorta adeguata di acqua potabile.
È consigliato avere a bordo una cassetta per gli attrezzi e per i ricambi.
21
Il mezzo nautico, in ogni caso, deve essere idoneo alla navigazione e do-
tato di quanto previsto dalla normativa vigente e dalle ordinanze della
Capitaneria di Porto competente per territorio.
È fortemente raccomandato:
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Tutti i membri della SO sono soggetti a visita medica preventiva, pe-
riodica e, nei casi previsti dalla legge, straordinaria da parte del Medico
Competente che, in ragione delle caratteristiche peculiari dei rischi corre-
lati allo svolgimento delle attività subacquee ed iperbariche, può decidere
di avvalersi della consulenza di un medico specialista, (specializzazione in
medicina del nuoto e delle attività subacquee o master universitario di II
livello di medicina subacquea e iperbarica - DMAC/ETDC med livello 2D).
La SO deve essere costituita in modo tale da garantire la presenza simulta-
nea di almeno due persone esperte di recupero di un infortunato, di primo
soccorso, di BLS, di somministrazione di ossigeno e, se il piano di emergen-
za lo prevede, di uso del defibrillatore.
23
ISTITUTO
Direttore Istituto
Responsabile Scientifico
Capomissione Comandante
assistente di s e ficie imbarcazione
OSS
OSS
Responsabile di fondo
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PROCEDURA D’IMMERSIONE
2
Le fasi operative della procedura di immersione si sostanziano nei seguenti
momenti:
• pianificazione
• preparazione all’immersione
• preparazione prima dell’imbarco
• imbarco
• briefing
• durante la navigazione
• prima dell’immersione
• durante l’immersione
• dopo l’immersione
• debriefing
• sbarco
• al termine delle operazioni
Pianificazione
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• verifica l’assenza di divieti e pericoli per l’immersione nell’area di inte-
resse (ordinanze, porti, etc.);
• consulta le previsioni meteorologiche per l’area delle operazioni alla
data prevista;
• consulta gli avvisi ai naviganti per verificare l’assenza di divieti
all’immersione.
Imbarco
In navigazione
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• all’insorgere di situazioni potenzialmente pericolose attua le contromi-
sure necessarie al ripristino delle condizioni ottimali.
Prima dell’immersione
Durante l’immersione
27
Pianificazione
• si accerta della piena operatività di una camera iperbarica alla quale af-
fidare un infortunato entro 4 h dalla chiamata d’emergenza, anche tra-
mite il coinvolgimento diretto del 118.
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• si coordina con il CMN per valutare la fattibilità del piano immersioni,
con riferimento alle condizioni meteo-marine attuali e prevedibili, nel-
la prospettiva della massima sicurezza di tutto il personale coinvolto;
• verifica che il personale convocato non lamenti malesseri insorti nelle
ore precedenti, non sia sotto l’effetto di farmaci, droghe, alcol o in con-
dizioni psicofisiche alterate (eccessivo nervosismo, depressione, aggres-
sività, ansia, etc.);
• verifica la completezza delle attrezzature individuali degli OS, ne indi-
ca le modalità di carico e stivaggio, affinché il carico sia stabile e ben
distribuito;
• controlla la presenza di acqua a sufficienza e generi di conforto;
• verifica la presenza e lo stato di carica della bombola d’ossigeno, la pre-
senza e lo stato della cassetta di primo soccorso.
Imbarco
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• indicare percorso e direzione;
• indicare modalità di entrata in acqua nella prospettiva della massima
sicurezza.
Il CM verifica che tutti i membri della SO abbiano ben compreso ogni sin-
golo aspetto dell’immersione.
Sentito il RF, il CM convoca il debriefing per verificare che tutti gli OS ab-
biano rispettato il profilo di immersione programmato e svolto le funzioni
assegnate.
Nel debriefing si discutono e analizzano le informazioni circa incidenti o
mancati incidenti, compresi problemi legati all’attrezzatura, all’ambiente,
alla logistica, o a ogni altra causa che abbia compromesso o potuto compro-
mettere il normale svolgimento del programma di immersione.
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Eventuali scostamenti rispetto a quanto programmato devono essere giu-
stificati nei relativi campi note del Piano d’Immersione.
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assicurazione, e quant’altro possa essere utile alla rapida gestione
dell’incidente.
Imbarco
Prima dell’immersione
• Verifica la correttezza del punto nave e profondità del fondo rispetto al-
le istruzioni ricevute;
• assegna a ciascun gruppo la boa segna sub;
• coadiuva le fasi di vestizione degli OS, verificandone l’equipaggiamento
prima dell’accesso in acqua;
• si coordina con il CMN e si assicura che le eliche del mezzo nautico sia-
no ferme nel momento in cui gli OS devono entrare o uscire dall’acqua
avvisando il CMN in caso contrario;
• detta i tempi di entrata in acqua agli OS.
Durante l’immersione
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Inoltre, per le immersioni con AR:
Dopo l’immersione
Briefing (operativo)
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• definisce, se lo ritiene necessario, la modalità e l’ordine di entrata in ac-
qua dei componenti del gruppo e la loro posizione in immersione;
• spiega come saranno gestiti i problemi più tipici (corrente, visibilità
scarsa, difficoltà di compensazione, errore di zavorramento, problemi
all’attrezzatura, malesseri, affanno, narcosi, consumi imprevisti, inca-
glio, esaurimento dell’aria, perdita dell’assetto, perdita del compagno o
del gruppo, difficoltà di compensazione in risalita, etc.);
• definisce le eventuali modalità d’interazione tra i sub per passare da
una fase all’altra del programma.
Prima dell’immersione
• controlla che l’AS abbia svolto i suoi compiti e tutto sia stato predispo-
sto per l’immersione;
• controlla la correttezza del punto nave e profondità del fondo rispetto
alle istruzioni ricevute;
• verifica la presenza della boa segna sub.
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• verifica la presenza dei segnalatori gonfiabili di posizionamento, uno
di colore rosso per ogni OS, uno di colore giallo per le comunicazioni
d’emergenza;
• verifica le attrezzature degli OS e la pressione delle loro bombole.
Durante l’immersione
Discesa
Fondo
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• chiede spesso la pressione delle bombole;
• tiene sotto controllo il percorso, voltandosi spesso, per identificare chia-
ri punti di orientamento per il ritorno;
• se non si è pianificato diversamente, quando un OS segnala i 100 Bar di
miscela respiratoria, il RF deve intraprendere la via del ritorno verso
l’imbarcazione a quota superiore a quella dell’andata;
• se un OS segnala i 50 Bar di miscela respiratoria e se la coppia di OS
può facilmente raggiungere in autonomia e sicurezza la stazione de-
compressiva, il RF ordina la risalita della sola coppia. In tutti gli altri
casi ordina e coordina la risalita di tutto il gruppo.
Risalita
• Controlla che non vi siano pericoli né ostacoli sulla verticale del gruppo;
• fa attenzione ai rumori circostanti e resta pronto a intervenire sui
compagni.
Emersione
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2.5 OPERATORE SUBACQUEO (OS)
Preparazione all’immersione
Prima dell’immersione
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Inoltre, per le immersioni con AR:
Durante l’immersione
Dopo l’immersione
• Beve almeno 0.5 l di acqua o altra bevanda non alcolica e non gasata;
• si astiene, per almeno due ore dopo l’immersione, dal fumare e svolgere
attività sportiva;
• evita l’esposizione eccessiva al sole;
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• mantiene il comfort termico evitando di esporsi a condizioni di ipoter-
mia o ipertermia;
• aggiorna il log-book personale con i dati delle immersioni effettuate e lo
fa controfirmare dal compagno d’immersione e dal RF;
• sciacqua con abbondante acqua dolce l’intera attrezzatura, la fa asciu-
gare bene all’ombra, evitando l’esposizione diretta al sole; ripone l’at-
trezzatura asciutta in un luogo pulito, fresco e asciutto.
Pianificazione
39
dai Piani d’Immersione) e ogni altro aspetto significativo per migliorare
la sicurezza in tutte le fasi operative.
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MODALITÀ D’IMMERSIONE
3
3.1 IMMERSIONE SOTTO COSTA
Può essere previsto un solo AS nel caso in cui la zona in cui l’AS è chiama-
to ad operare sia urbanizzata e frequentata al momento dell’immersione.
Il RF:
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• decide le modalità di ingresso e di uscita dall’acqua, in funzione della
natura e della conformazione della costa, dello stato del mare e di ogni
altro fattore che possa pregiudicare la sicurezza del personale;
• comunica all’AS le tempistiche previste per l’immersione e lo istruisce
sulle modalità di recupero di un eventuale infortunato.
42
PROCEDURE DI EMERGENZA
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In caso di emergenza devono essere applicate le tecniche apprese durante
i corsi.
• del CMN a bordo del mezzo nautico e ogniqualvolta il CMN valuti che
siano venute meno le condizioni di sicurezza per la navigazione, per il
mezzo nautico e/o per il personale imbarcato. Le disposizioni del CMN
sono sempre vincolanti per tutti i membri della SO e devono essere
tempestivamente rispettati;
• del RF durante le immersioni con AR;
• dell’AS nel caso di emergenza sanitaria, per quanto attiene all’interven-
to di soccorso;
• del CM in tutti gli altri casi.
4.2 RISALITA
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4.3 LANCIO DEL SEGNALATORE GONFIABILE DI
POSIZIONAMENTO
In caso di risalita lontana dalla barca appoggio o dalla boa segna sub, deve
essere utilizzato il segnalatore gonfiabile di posizionamento, in dotazione
obbligatoria a ciascun OS, lanciato da una profondità non superiore a 10 m
e a sagola libera, non vincolata al subacqueo.
Per garantire un’ottimale interazione con tutti i membri della SO, soprat-
tutto ai fini della sicurezza e della tempestività di intervento in caso di ne-
cessità, è raccomandata la dotazione di sistemi di comunicazione vocale
ricetrasmittente fondo-fondo e fondo-superficie.
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Direzione Segnale Messaggio
Superficie>Fondo Interrompere le
operazioni e iniziare la
risalita
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Photo by Massimo Ponti
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SOCCORSO IN EMERGENZA
5 SUBACQUEA
gna sub;
• si posiziona a prua, pronto ad
Risposta NO
indicare al CMN l’ALT, a ga- dalla SO?
ALLERTARE SOCCORSI
OK
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Se la boa segna sub è ancora in possesso degli OS, l’AS sollecita con picco-
li strattoni o con l’ausilio di avvisatori acustici (ad es. aumento dei giri del
motore in folle) una interazione da parte del gruppo di OS.
SERVIZIO NUMERO
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quanto più dettagliata è la descrizione, tanto più il servizio di soccorso sarà
celere e proficuo.
Il CMN ordina di salpare ogni attrezzatura, controlla che tutti gli operatori
siano a bordo ed inizia la navigazione verso il punto di incontro concordato
con i servizi sanitari.
Subacqueo incosciente:
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Nel caso un’esercitazione abbia messo in evidenza carenze è necessario
che, dopo aver preso i necessari provvedimenti migliorativi, sia ripetuta
l’esercitazione.
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ATTREZZATURE
6
Le attrezzature subacquee devono essere fornite al personale dall’Istituto.
Tutte le attrezzature di lavoro e i DPI devono rispondere alle direttive co-
munitarie e devono essere mantenuti efficienti e in buone condizioni di
impiego.
L’equipaggiamento subacqueo è affidato al singolo dipendente che ne as-
sume la responsabilità.
51
Inoltre, per le immersioni con AR, dovrà essere allestita una stazione de-
compressiva ogni 4 OS in immersione. La squadra sarà dotata di un segna-
latore gonfiabile di posizionamento di colore giallo, tenuto dal RF.
chiusa;
zavorra
adeguata
fondità operativa;
• coltello di dimensioni ridotte o taglia sa-
gola da posizionare in cintura o sul brac- pinne lunghe
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Opzionale: schienalino porta zavorra e cavigliere per un corretto bilancia-
mento dell’assetto.
• pinne con cinghiolo a calzata aper- aeratore N°2 maschera N°2 erogatori
ta di misura adeguata; +
• n. 2 maschere (una, di rispetto, da +
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sconsigliato l’uso di GAV con sistemi di immissione e scarico diversi dal
VIS a corrugato;
• cintura porta zavorra (preferibilmente elastica) con sistema di sgancio
rapido + zavorra integrata a GAV (opzionale);
• zavorra adeguata;
• orologio subacqueo collaudato per la pressione di almeno 10 Bar, con
ghiera girevole unidirezionale;
• profondimetro con indicatore della profondità massima raggiunta;
• tabelle di decompressione aggiornate e plastificate;
• coltello con lama seghettata e punta smussata (si raccomanda, in ag-
giunta al coltello, la dotazione di forbici o taglia sagola);
• n. 2 erogatori bistadio bilanciati con primi stadi separati, con attacco
preferibilmente DIN 300 Bar. Frusta GAV e frusta manometro vanno
installate sull’erogatore secondario;
• manometro integrato a frusta con fondo scala di almeno 300 ATA;
• monobombola o bibombola con attacchi DIN/INT;
• lavagna subacquea con matita e gomma;
• computer da immersione;
• segnalatore gonfiabile di posizionamento di colore rosso;
• shaker o altro strumento sonoro per richiamare l’attenzione in
immersione;
• fischietto.
54
• aeratore posizionato sotto al cinghiolo della maschera ma non vincola-
to ad esso;
• lembo libero della cintura non vincolato, facile da reperire e tirare in
caso di necessità.
L’uso di schienalini e cavigliere deve essere limitato al solo bilanciamento
dei pesi, finalizzato al miglior assetto in acqua negli spostamenti orizzonta-
li. In ogni caso l’abbandono della cintura porta zavorra deve sempre confe-
rire al subacqueo un assetto positivo, a prescindere dalla quota operativa.
55
• GAV monosacco posteriore con piastra e contropiastra in acciaio, pos-
sibilmente senza elastici;
• erogatore primario:
• collegato al rubinetto alla destra del subacqueo;
• lunghezza frusta circa 2 m – posizionamento: scende sul fianco
destro, passa sotto il pacco batteria o un’ansa della frusta sotto la
cintura del ventrale, risale lungo il busto verso la spalla sinistra,
passa dietro al collo e giunge in bocca dal lato destro;
• ospita la frusta del GAV.
• Erogatore secondario:
• è collegato al rubinetto alla sinistra del subacqueo;
• ha lunghezza frusta max 60 cm;
• è posizionato sotto al collo con cordino elastico (no tubo
chirurgico);
• ospita il manometro con frusta di 60-70 cm, agganciato tramite
moschettone al D-ring ventrale sinistro;
• ospita la frusta per la compensazione della muta stagna nei casi
in cui non si utilizzi un bombolino dedicato.
• Bombolino da 1 litro per compensazione muta stagna (consigliato solo
per trimix):
• in alluminio per non alterare l’assetto, è assicurato all’imbra-
go del GAV sul lato
sinistro.
Tale configurazione permette
all’OS un più agevole ed efficace
intervento in caso di malfunzio-
namento della propria attrezzatu-
ra. La somministrazione di misce-
la respirabile al compagno è faci-
litata dalla frusta lunga.
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6.8 DOTAZIONI OPZIONALI
Lubrificare i componenti che ne hanno necessità (o-ring, etc.) solo con i lu-
brificanti adeguati.
57
frequenza prescritta nei manuali d’uso e manutenzione e, in ogni caso, ogni
100 immersioni o almeno una volta all’anno.
58
FLUSSI DOCUMENTALI
7
7.1 FASE PRELIMINARE
Il CMN redige una Relazione del Comandante (Cfr. All. E) per ogni uscita, a
prescindere dalla durata della stessa e da numero di immersioni effettuate.
59
Dai due documenti della fase operativa si devono evincere chiaramente:
• quasi incidenti;
• situazioni di rischio non contemplate in procedura;
• mancato rispetto degli ordini e delle disposizioni;
• problemi di interazione tra membri della SO;
• eventuali suggerimenti per il miglioramento delle condizioni di
sicurezza.
60
CREDITI
8
Il lavoro di redazione ha portato gli autori a confrontarsi con diverse tema-
tiche: medicina subacquea e iperbarica, giurisprudenza di settore, processi
lavorativi e procedure della subacquea industriale, metodologie e consue-
tudini utilizzate dai ricercatori nei diversi settori scientifici, scelta delle at-
trezzature in funzione dei vari contesti operativi e delle tecnologie dispo-
nibili sul mercato.
Diversi interlocutori, all’interno e al di fuori del Cnr, hanno consentito di
approfondire questi aspetti fornendo contributi, indicazioni e utili critiche.
A tutti loro va il ringraziamento degli autori.
In primo luogo va ricordato l’ing. Remo Bedini dell’Istituto di Fisiologia
Clinica del Cnr, che ha sollecitato e facilitato le interazioni del Gruppo di
Lavoro con gli esperti delle varie discipline.
Un ringraziamento particolare va al dott. Pasquale Longobardi, presi-
dente della Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica (SIMSI)
e direttore sanitario del Centro Iperbarico di Ravenna per aver appro-
fondito gli aspetti di medicina subacquea e i protocolli decompressivi; al
dott. Giovanni Esentato, segretario dell’Associazione Imprese Subacquee
Italiane (AISI), per la sua squisita disponibilità e l’impegno con cui che ha
sempre caldeggiato la redazione di una procedura per la subacquea scien-
tifica distinta dalla subacquea industriale, anche in sede UNI; alla dott.ssa
Luisa Cavallo, primo dirigente della Polizia di Stato, che ha permesso di
calibrare molti aspetti organizzativi della procedura al quadro normativo e
alla giurisprudenza di riferimento.
Un grande ringraziamento va alla rete scientifica del Consiglio Nazionale
delle Ricerche, ed in particolare all’Ing. Enrico Brugnoli già Direttore del
Dipartimento “Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente (Dta-
Cnr)” e a tutti quei ricercatori e tecnici che, da subito, hanno compreso l’im-
portanza di dotare l’Ente di una procedura di settore; tra questi ricordiamo
con particolare gratitudine: Andrea Bergamasco, Marco Faimali, Giovanni
Fanelli, Gianni Fasano, Vincenzo Maximiliano Giacalone, Carlo Pipitone e
Sergio Ragonese.
61
Importanti, sia per la redazione della procedura che per l’organizzazione
delle attività formative che ne sono derivate, il supporto fornito da Fabio
Brucini, operatore scientifico subacqueo del Centro Extreme e da Marco
Laurino, Ingegnere biomedico, ricercatore dell’Istituto di Fisiologia Clinica
del Cnr e dell’Istituto Superiore S. Anna di Pisa.
Si ringraziano inoltre il dott. Stefano Acunto dell’International School
for Scientific Diving (Issd), l’ing. Massimiliano Albertazzi del Servizio
Prevenzione e Protezione dell’Arpa Liguria, l’ing. Fabio Cianflone,
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Ispra, la prof.
ssa Barbara Davidde Direttore del Nucleo per gli Interventi di Archeologia
Subacquea dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro
(ISCR), il dott. Alberto Della Rovere dell’Unità Tecnica Antartide dell’Enea,
il dott. Giuseppe De Iaco, Specialista in Anestesia e Rianimazione e
Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee, il Contrammiraglio Medico
(ris.) Marina Militare Fabio Faralli, il sommozzatore dei Vigili del Fuoco
del nucleo di Genova, recordman di immersione profonda Michele Geraci,
il Prof. Vincenzo Lionetti, Direttore del Master di 2° livello di Medicina
Subacquea e Iperbarica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il dott.
Giovanni Micciché, Funzionario Tecnico dell’Ente Italiano di Normazione
(Uni), il dott. Massimo Ponti dell’Associazione Italiana Operatori Scientifici
Subacquei (Aioss) e il Capitano di Fregata Giovanni Ruffino, Direttore del
Servizio Sanitario Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei”
(Com. Sub. In.) della Marina Militare.
62
ALLE
GATO
RIFERIMENTI NORMATIVI E
A NORME TECNICHE
• Codice della navigazione Approvato con R.D. 30 marzo 1942, n. 327, ag-
giornato al DL 12 settembre 2014, n. 133.
• D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii. “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul
lavoro”.
• D.Lgs. 271/1999 e ss.mm.ii. “Adeguamento della normativa sulla sicurez-
za e salute dei lavoratori marittimi a bordo delle navi mercantili da pe-
sca nazionali, a norma della legge 31 dicembre 1998, n. 485”.
• D.P.R. 20 marzo 1956, n. 321 “Lavori eseguiti mediante cassoni ad aria
compressa”.
• L. n. 27/2012 che introduce l’applicazione della norma UNI 11366.
• ESDP Consultation Document Number 1 “Common Practices for
Recognition of European Competency levels for Scientific Diving at
work (October 2009)”.
• ECHM-EDTC “Educational and Training Standards for Diving and
Hyperbaric Medicine 2011”.
• Direttiva europea 97/23/EC “Pressure Equipment Directive” relativa al-
le punzonature che devono trovarsi sull’ogiva della bombola.
• Decreto 14 ottobre 1999 “Nuova colorazione delle bombole destinate
a contenere gas per uso medicale elencati nella Farmacopea ufficiale
italiana”.
• Decreto 7 gennaio 1999 “Codificazione del colore per l’identificazione
delle bombole per gas trasportabili”.
65
A.2 NORME TECNICHE
66
ALLE
GATO
Requisiti
Abilitazioni
• Ordine di Missione
• Corso di pronto soccorso e BLS e somministrazione ossigeno
• Corso di addestramento all’uso del defibrillatore semiautomatico (op-
zionale; verificare eventuali normative vigenti anche a livello regionale)
Requisiti
67
B.3 OPERATORE SUBACQUEO
Abilitazioni
• Ordine di missione
• Brevetto di sommozzatore, 2 stelle CMAS o equivalente
Requisiti
Abilitazioni
• Ordine di missione
• Brevetto di sommozzatore esperto, 3 stelle CMAS o equivalente
Requisiti
Abilitazioni
• Ordine di missione
68
• Brevetto di sommozzatore esperto, 3 stelle CMAS o equivalente
Requisiti
Abilitazioni
• Abilitazione al comando
• Ordine di missione (se personale Cnr)
Requisiti
Abilitazioni
• Ordine di missione
• Brevetto specifico per l’immersione in apnea 1 stella CMAS o equivalente
• Brevetto di primo soccorso e BLS
Requisiti
69
ALLE
GATO
PROGRAMMA DELLA
C CAMPAGNA SUBACQUEA
71
ALLE
GATO
PIANO D’IMMERSIONE
D
Foglio 1 — Compilazione a cura del Capo Missione
Programmazione
Data
Località
Coordinate GPS
Lat Long
A B C
73
COMPOSIZIONE SQUADRA OPERATIVA
Comandante
Assistente di Superficie
Resp. Fondo
OS
OS
OS
OS
OS
74
ProFilo realmente svolto - Compilazione a cura del Capo Missione
75
Foglio 2 — Controlli da effettuare a cura del Capo Missione
Piano d’immersione
76
Briefing Capo Missione-Comandante per fattibilità e
modalità di stivaggio
Bombola di ossigeno
77
Verifica imbarco completo attrezzature al punto
precedente
Navigazione
78
Corretto e sicuro stivaggio attrezzature
79
ALLE
GATO
SCHEMA DELLA
E RELAZIONE DEL
COMANDANTE
Controlli effettuati SI NO
Dotazioni di sicurezza
Carburante
81
Consultazione ordinanze e divieti
Coordinamento con CM
Problema SI NO
In fase di carico
In navigazione
82
In fase di alaggio/varo delle attrezzature
83
ALLE
GATO
REGISTRO DELLE
F IMMERSIONI
Il Registro delle immersioni, tenuto aggiornato a cura del CAS, è una car-
tella, cartacea o elettronica, nella quale sono archiviati tutti i documenti e
tutte le informazioni relative alle immersioni svolte per l’Istituto, ordinati
temporalmente.
85
ALLE
GATO
IMMERSIONE IN APNEA
G
G.1 DEFINIZIONI
G.2 ATTREZZATURE
In acque libere
87
G.3 PROCEDURA PER L’IMMERSIONE IN APNEA
Pianificazione
Preparazione
88
Esecuzione dell’immersione
Riemersione
Le immersioni devono:
89
• essere effettuate dopo una serie di tuffi di adattamento e in modo
graduale;
• rispettare la regola del recupero almeno il doppio del tempo d’immer-
sione tra un tuffo e il successivo.
90
ALLE
GATO
IMMERSIONE CON
H AUTORESPIRATORE
91
• si deve conoscere l’algoritmo decompressivo utilizzato, (p.es. Buhlmann
ZH 16 ADT, RGBM altro).
H.2 IMPOSTAZIONI:
La pressione parziale dell’ossigeno non deve superare 1,3 atm per le esposi-
zioni prolungate (miscele di fondo).
Nelle miscele trimix la pressione parziale dell’azoto non deve superare 3,16
atm.
Ciascun OS, alla presenza del CM, dovrà provvedere all’analisi della mi-
scela respiratoria con particolare riferimento a:
92
Al termine del controllo la bombola deve essere etichettata con evidenza
del controllo effettuato.
H.7 CAUTELE
93
Decompressione
Velocità di discesa
Comportamento
La velocità di risalita deve essere di circa 9 m/min fino al raggiungimento della so-
sta cautelativa o decompressiva dei -6 m (mai inferiore a 6 m/min, mai superiore a
12 m/min).
Sosta cautelativa
Deve essere sempre effettuata una sosta cautelativa di 3 min a una profondità com-
presa tra -5 e -6 m.
94
Velocità risalita da 6 m a 0
Immersione continuata
Ripetute
Al termine dell’immersione:
No-fly
Non compiere voli aerei o salire a quote superiori ai 300 m, rispetto al luogo
di immersione, nelle 16 ore seguenti la singola immersione in curva di sicu-
rezza o 24 ore dopo immersioni ripetitive o con decompressione.
95
ALLE
GATO
Per le miscele nitrox con oltre il 40% di O2, bombole, erogatori, GAV e, più
in generale, tutte le attrezzature che vengono in contatto con la miscela re-
spiratoria, devono essere adatti all’uso con miscele iperossiche.
97
ripetitive, fatica, freddo, stress, etc), la MOD deve essere ricalcolata di
conseguenza.
Tossicità dell’ossigeno
Ciascun OS, alla presenza del CM, dovrà provvedere all’analisi della mi-
scela respiratoria con particolare riferimento a:
98
ALLE
GATO
Le immersioni con miscela trimix, fermo restando quanto disposto agli al-
legati H e I, devono essere pianificate secondo quanto descritto nel presen-
te allegato.
Best mix
99
Per semplicità lo standard di riferimento è la miscela “trimix 20/30” (20%
O2, 30% He, 50% N2).
Rischio ipotermia
Zavorra
Configurazione operativa
Programma decompressivo
Comunicazioni
100
Se si usano comunicatori subacquei si deve tener conto della difficoltà de-
rivante dall’alterazione della voce dovuta all’elio.
Ciascun OS, alla presenza del CM, dovrà provvedere all’analisi della mi-
scela respiratoria con particolare riferimento a:
• immersione abortita
• superamento accidentale della profondità massima di 3 minuti
• superamento accidentale del tempo di fondo di 3 metri
• perdita di miscela decompressiva (se prevista)
Il piano standard e i piani di emergenza devono essere noti a tutti gli OS.
101
Per ridurre i tempi di desaturazione è possibile pianificare l’immersione
con l’utilizzo di miscele decompressive iperossiche come l’EAN50 (50% os-
sigeno, 50%Azoto) o l’Ossigeno puro.
Cautele
102
ALLE
GATO
IMMERSIONE IN AMBIENTI
K ANGUSTI O IN CONDIZIONI
SFAVOREVOLI
103
ALLE
GATO
IMMERSIONE IN QUOTA
L
L’immersione in quota, ossia ad altitudini superiori a 300 metri, può es-
sere svolta secondo la presente procedura, con i seguenti aggiustamenti e
precauzioni.
Computer da immersione
105
Pianificazione dell’immersione
• la pressione atmosferica;
• il livello di sovrasaturazione (se si è raggiunto il luogo di immersione da
meno di 48 ore);
• la profondità equivalente per la consultazione delle tabelle;
• la rimodulazione della velocità di risalita e della profondità della sosta
cautelativa.
Cdp = 1,013/Patm
106
Si devono ricalcolare, inoltre, la velocità di risalita
Vr = 9/Cdp m/min
Psd = 6/Cdp m
Nel caso in cui non sia possibile attendere 48 ore prima di immergersi, è
necessario poter calcolare livello di sovrasaturazione, indicato nelle tabelle
come fattore di azoto residuo (FAR) o gruppo di appartenenza (GA).
107
Il presente Quaderno costituisce un
riferimento operativo per coloro che
svolgono attività scientifiche subacquee
nel Consiglio Nazionale delle Ricerche e
può essere un utile strumento di indirizzo
anche per altri contesti in cui siano svolte
analoghe attività. La procedura è stata
elaborata dal Servizio di Prevenzione e
Protezione del CNR, in sinergia con
esponenti di spicco dell’iperbarismo e della
subacquea, sia scientifica che industriale,
con l’obiettivo di assicurare i massimi livelli
di sicurezza a tutte le persone impegnate, a
qualsiasi titolo, nelle missioni che
prevedano immersioni subacquee.
Sono stati considerati i più moderni
protocolli medici e di sicurezza, definendo
diverse modalità operative in funzione dei
vari contesti e delle specifiche attività.