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Verità assoluta, relativa e universale

Nel corso dei millenni molti filosofi si sono posti dei quesiti e hanno elaborato teorie, riflessioni e
pensieri riguardo a ciò che ci circonda; tuttavia non è mai stato possibile determinare in modo
certo, quali siano vere e quali non lo siano. Tutt’oggi la natura della verità è incerta poiché non è
ancora sicuro se la verità sia assoluta, relativa o universale.
La verità assoluta rappresenta una realtà indipendente, la cui esistenza è oggettiva e indiscutibile;
non può essere fraintesa o analizzata in modo diverso, poiché essa è l’unica verità possibile (es. la
parola di Dio).
La verità universale, similmente a quella assoluta, è una verità oggettiva e unica; tuttavia la nostra
concezione di questa verità oggettiva può variare, in quanto si sviluppa attraverso i nostri pensieri,
quelli della società in cui viviamo e la nostra percezione dell’esistenza.
La verità relativa invece è una verità soggettiva che in quanto tale può essere diversa da persona a
persona e quindi cambia in base alle proprie credenze, tradizioni, conoscenze e esperienze
sensoriali. Essa cambia costantemente ed è determinata dalla sensibilità e coscienza in costante
evoluzione del singolo individuo.
Secondo me la verità è universale poiché non può essere né relativa né assoluta. Se la verità fosse
assoluta e indiscutibile non avremmo opinioni. Il campo della filosofia e delle ricerche annesse non
si sarebbe mai sviluppato poiché la verità sarebbe evidente. In più per lo stesso motivo non
sarebbe possibile che due persone dicano di aver trovato due realtà assolute diverse, come accade
nel campo della religione. Se invece la verità fosse relativa potremmo avere concetti veri e
sbagliati allo stesso tempo, che è impossibile. Per di più questa teoria porrebbe la medesima
importanza sia nei confronti di opinioni formate per mezzo della ragione, sia verso credenze. (es.
teorie complottiste come il terrapiattismo prive di fondamento e frutto di credenze). La verità deve
essere quindi universale: esiste solo una verità oggettiva, ma la nostra concezione di essa è
soggettiva, essendo gli uomini diversi nel modo di ragionare e di pensare.

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