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Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro

DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA, ECONOMIA E SOCIOLOGIA


_____________________________________________
CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE

Tesi di Laurea in
Finanza Sostenibile

“Finanza per l’ambiente. Analisi di alcuni casi”

Relatore Candidato
Prof.ssa Annarita Trotta Anthony Barberio
Matr. 224540

__________________________________________
Anno Accademico 2022/2023
Quasi tutti i lavori accademici sono fatti per annoiare,
impressionare, fornire credibilità, intimidire persino, essere
presentati a convegni, ma non per essere letti tranne che da creduloni
(o da detrattori) o, peggio ancora, da dottorandi.

Nassim Nicholas Taleb

2
Indice
Introduzione .................................................................................................................................. 4
Capitolo 1: Finanza ambientale e regolamentazione. .................................................................. 5
1.1Finanza Sostenibile. ............................................................................................................. 5
1.2Sostenibilità ambientale. ...................................................................................................... 6
1.3Criteri ESG. ........................................................................................................................11
1.4 Iniziative e regolamentazione. ...........................................................................................15
1.4.1 Accordo di Parigi. .........................................................................................................15
1.4.2 Agenda 2030. ................................................................................................................16
1.4.3 Green Deal europeo. ......................................................................................................17
1.4.4. Piano d’Azione per la finanza sostenibile. ....................................................................19
1.4.5. Regolamentazione europea per la finanza sostenibile. ...................................................23
Capitolo 2: La sostenibilità ambientale nelle banche e nelle imprese. .......................................25
2.1 Green Banking. ..................................................................................................................25
2.1.1 Banche di credito cooperativo. ......................................................................................26
2.1.2 Strategie e politiche del gruppo bancario cooperativo Iccrea. .........................................27
2.1.3 Strategie e politiche del gruppo Unicredit. .....................................................................29
2.1.4 Strategie e politiche del gruppo BPER. ..........................................................................31
2.2 Sostenibilità nelle imprese. ................................................................................................33
2.1.1 Strategie e politiche adottate da Enel. ............................................................................34
2.1.2 Strategie e politiche adottate da Poste Italiane. ..............................................................36
2.1.3Strategie e politiche adottate da Telecom Italia. ..............................................................38
Capitolo 3: Investimenti nelle foreste: analisi di alcuni casi. .....................................................40
3.1 Possibilità d’investimento nelle foreste: vantaggi e svantaggi. .........................................40
3.2 Timberland Investment Resource Europe LLP. ..........................................................43
Ringraziamenti. ...........................................................................................................................45
Bibliografia. .................................................................................................................................46
Sitografia ......................................................................................................................................50

3
Introduzione
Negli ultimi decenni, l'interesse per gli investimenti sostenibili e per le opportunità
finanziarie legate all'ambiente ha registrato una notevole crescita. In questo contesto,
gli investimenti nelle foreste, noti come timberland investment, hanno guadagnato una
notevole attenzione da parte di investitori e professionisti finanziari. Le foreste
rappresentano un'importante risorsa naturale e svolgono un ruolo fondamentale
nell'equilibrio ecologico del pianeta. Allo stesso tempo, l'investimento nelle foreste
offre opportunità di crescita economica e redditività per gli investitori.
Questa mio elaborato si propone di esplorare gli investimenti nelle foreste come
un'opzione finanziaria vantaggiosa. L'obiettivo è analizzare le ragioni per cui gli
investitori dovrebbero considerare l'allocazione di capitali in questo settore e gli impatti
positivi e negativi che possono derivare da tali investimenti. Attraverso questo
elaborato, si spera di fornire una panoramica completa degli investimenti nelle foreste e
dei loro vantaggi, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche per quanto riguarda
la conservazione delle risorse naturali e la promozione dello sviluppo sostenibile.
Nel primo capitolo si analizza la nascita e lo sviluppo della finanza sostenibile,
ponendo particolare alla branca della finanza ambientale.
Nel secondo capitolo si osserva come la finanza ambientale influenza le strategie e le
politiche adottate dalle banche e dalle imprese, vengono analizzate nello specifico: il
gruppo bancario cooperativo Iccrea; il gruppo Unicredit; il gruppo BPER; Enel; Poste
Italiane; Telecom Italia.
Nell’ultimo capitolo vengono esplorate le modalità di investimento nell’asset forestale,
ponendo il focus sui vantaggi e sui rischi che ne derivano, e viene analizzato il caso di
Timberland Investment Resource Europe LLP, una società che offre soluzioni di
investimento attraverso l'acquisizione, la gestione e lo sfruttamento delle risorse
forestali.
A conclusione di questo elaborato, si può sostenere che gli investimenti nelle foreste
possono offrire un'interessante combinazione di rendimenti finanziari e benefici
ambientali. Tuttavia, è fondamentale adottare una visione a lungo termine, impegnarsi
nella gestione responsabile delle foreste e valutare attentamente le condizioni di
mercato e gli aspetti ambientali legati all'investimento.

4
Capitolo 1: Finanza ambientale e regolamentazione.

1.1Finanza Sostenibile.

Una definizione di finanza sostenibile è data dalla Consob: “la finanza sostenibile è
l’applicazione del concetto di sviluppo sostenibile all’attività finanziaria, e ha come
obiettivo quello di creare valore nel lungo periodo, indirizzando i capitali verso
attività che generino un plusvalore economico e siano al contempo utili alla società e
non siano a carico del sistema ambientale” 1. Il concetto di sostenibilità viene definito
nel 1987 con il rapporto “Our Common Future”, pubblicato dalla Commissione
mondiale per l’ambiente e lo sviluppo del Programma delle Nazioni Unite per
l’ambiente. Secondo tale documento lo sviluppo sostenibile è: “uno sviluppo in grado
di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza
compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri” 2.
La finanza sostenibile può essere definita anche come l’insieme delle strategie di
investimento che hanno l’obiettivo di realizzare un rendimento socialmente condiviso
assieme al ritorno economico atteso dall’investimento, considerando i fattori ESG
(Environment-Social-Governance) nella composizione e gestione del portafoglio 3.
La finanza sostenibile quindi si occupa delle scelte di investimento che non si basano
esclusivamente sulla logica del profitto/rischio, ma che tengono conto dell’utilità
sociale dell’investimento e degli effetti che questo provoca, indirizzando i capitali
verso attività responsabili nei confronti del pianeta e delle persone, che non
compromettano dunque le risorse naturali, l’ambiente in generale e i diritti umani.
Nel 2002 con la Dichiarazione di Johannesburg sullo Sviluppo Sostenibile vengono
identificati i tre pilastri della sostenibilità: sviluppo sociale, sviluppo economico e
tutela ambientale4. La sostenibilità sociale evidenzia la necessità di migliorare le
condizioni di vita attraverso un migliore accesso ai servizi sanitari, educativi, sociali
ed al lavoro equamente distribuiti per classi e genere. La sostenibilità ambientale

1
Cfr.: https://www.consob.it/web/area-pubblica/finanza-sostenibile (ultimo accesso 20 maggio 2023).
2
Cfr.: https://www.mase.gov.it/pagina/il-percorso-dello-sviluppo-sostenibile-1987 (ultimo accesso 20 maggio 2023).
3
https://economiapertutti.bancaditalia.it/informazioni-di-base/finanza-sostenibile/ (ultimo accesso 20 maggio 2023).
4
https://www.isprambiente.gov.it/files/eos/dichiarazione-johannesburg.pdf
5
evidenzia la necessità di preservare nel tempo le tre funzioni dell'ambiente: la
funzione di fornitore di risorse, funzione di recettore di rifiuti e la funzione di fonte
diretta di utilità. La sostenibilità economica può essere definita come la capacità di
generare in modo duraturo reddito e lavoro, attraverso un uso razionale delle risorse
disponibili e riducendo lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili.
Con il tempo l’attenzione allo sviluppo sostenibile, alla cura e alla tutela
dell’ambiente o a temi come l’emergenza climatica o la tutela della diversità, hanno
dato vita a una nuova sensibilità verso gli effetti sociali da parte delle scelte
individuali di investimento. Negli ultimi anni il mercato della finanza sostenibile sta
registrando una crescita significativa: secondo i dati della Global Sustainable
Investment Alliance5, nel 2018 i capitali investiti a livello globale secondo le strategie
SRI ammontavano a 30,683 trilioni di dollari USA, nel 2020 si è registrata una
crescita sono stati investiti 35,3 trilioni di dollari USA. È cresciuta la percentuale di
attivo in gestione formato da investimenti sostenibili, che è passata dal 33,4% nel
2018 al 35,9% nel 2020 (una crescita del 2,5% rispetto al periodo precedente). La
maggioranza degli investimenti sostenibili si concentra negli USA, che rappresenta il
48% del mercato SRI globale, segue l’Europa con il 34%.

1.2Sostenibilità ambientale.

Un’interessante definizione di sostenibilità ambientale è stata esposta dal teologo e


filosofo Leonardo Boff nel suo libro “Ecologia: grito da Terra, grito dos pobres” 6 e in
alcuni articoli7. La sostenibilità ambientale è definita come “qualsiasi azione destinata
a mantenere le condizioni energetiche, informazionali e fisico-chimiche, che reggono
tutti gli esseri, specialmente la Terra viva, la comunità di vita e la vita umana, tenendo
presenti la loro continuità e anche la soddisfazione dei bisogni delle presente
generazione e di quelle future, in modo tale che il capitale naturale sia mantenuto e
arricchito nella sua capacità di rigenerazione, riproduzione e coevoluzione” 8.

5
Si veda per approfondimenti: http://www.gsi-alliance.org/wp-content/uploads/2021/08/GSIR-20201.pdf.
6
Si rimanda alla lettura L. Boff, “Ecologia: grito da Terra, grito dos pobres”, Editora Vozes,2015, p.25.
7
Si veda, per esempio: https://leonardoboff.org/2012/05/10/sostenibilita-e-educazione/.
8
Cfr.: https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42358 (ultimo accesso: 20/05/2023).
6
In ambito ambientale, l’utilizzo di una risorsa naturale è sostenibile quando il prelievo
della risorsa non supera la capacità di rigenerazione della stessa 9. L’ambiente non
deve essere sfruttato, bensì rispettato e tutelato. I principali ambiti di azione della
sostenibilità ambientale sono:
 Cambiamento climatico e inquinamento atmosferico. L’utilizzo di mezzi di
trasporto alimentati con carburanti fossili, e l’utilizzo di energia derivante da
fonti non rinnovabili ha portato all’aumento delle emissioni globali di diossido
di carbonio (CO2) e di altri gas a effetto serra. Ciò ha provocato l’aumento
della temperatura media globale, che nel decennio 2011-2020 è stata di 1,09
gradi centigradi superiore a quella del periodo 1850-190010, e il
peggioramento dell’aria, come l’incremento dell’ozono troposferico che ha
superato il valore obiettivo per la protezione della salute umana (120 µg/m3
per massimo 25 giorni all’anno) in Italia11. Per contrastare ciò sono stati posti
degli obiettivi come12:
1. aumentare la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia;
2. integrare le misure di cambiamento climatico nelle politiche, strategie e
pianificazione nazionali;
3. implementare le infrastrutture e migliorare le tecnologie per fornire servizi
energetici moderni e sostenibili, come mezzi di trasporto non inquinanti, e
mobilità elettrica.
 Urbanizzazione e deforestazione. Il processo di urbanizzazione e l’agricoltura
industriale sono le cause principali della distruzione di foreste e aree verdi. 13
Questi processi sono cresciuti a tal punto che 13 milioni di ettari di foreste
vanno perse ogni anno, venendo convertiti in terreni coltivati o utilizzati per lo
sviluppo urbano e infrastrutturale (costruzioni di case, espansione delle
strade). Inoltre l’eccessivo sfruttamento dei terreni coltivabili ha portato alla

9
Cfr.: https://www.mase.gov.it/pagina/il-contesto-internazionale (ultimo accesso: 20/05/2023).
10
Per approfondimenti si veda: https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/clima/2021/08/09/co2-record-da-2-milioni-
di-anni-lallarme-dellipcc_9f4cf6e7-570b-4b1d-9504-f858e6bd0843.html (ultimo accesso 20/05/2023).
11
Per approfondimenti si veda il report SNPA n. 17/2020 che riporta lo stato e il trend della qualità dell’aria in Italia nel
periodo 2009-2019, disponibile al link: https://www.snpambiente.it/2020/12/01/la-qualita-dellaria-in-italia-edizione-
2020/ (ultimo accesso 20/05/2023).
12
Cfr.: https://unric.org/it/obiettivo-13-promuovere-azioni-a-tutti-i-livelli-per-combattere-il-cambiamento-climatico/ e
https://unric.org/it/obiettivo-7-assicurare-a-tutti-laccesso-a-sistemi-di-energia-economici-affidabili-sostenibili-e-
moderni/ (ultimo accesso 20/05/2023).
13
Come riportato dal parlamento europeo nell’articolo disponibile al link:
https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20221019STO44561/scoprite-quali-sono-le-cause-della-
deforestazione-e-come-l-ue-le-sta-combattendo (ultimo accesso: 20/05/2023).
7
desertificazione di 3,6 miliardi di ettari. Si sta cercando di contrastare il
processo di deforestazione:
1. promuovendo una gestione sostenibile delle foreste;
2. aumentando la riforestazione e il rimboschimento;
3. ripristinando le foreste e le terre degradate, comprese quelle colpite da
desertificazione, siccità e inondazioni;
4. riducendo l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città;
5. fornendo l’accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri. 14
 Perdita della biodiversità. La deforestazione e gli interventi artificiali sulla
natura comportano anche la distruzione di numerosi habitat naturali per molte
specie animali. Delle 8.300 specie di animali conosciute, un 8% si è estinto e
un 22% è a rischio estinzione. Tra gli obiettivi intrapresi per contrastare
questo trend vi sono:
1. garantire la conservazione degli ecosistemi montuosi, incluse le loro
biodiversità;
2. ridurre il degrado degli ambienti naturali;
3. arrestare la distruzione della biodiversità, proteggendo le specie a
rischio di estinzione;
4. prevenire l’introduzione di specie diverse ed invasive;
5. combattere il bracconaggio e il traffico illegale delle specie protette.15
 Gestione delle risorse rinnovabili e non rinnovabili. Un consumo e una
produzione più sostenibile possono portare a “fare di più e meglio con meno”,
aumentando i benefici delle attività economiche, riducendo l’impiego di
risorse, il degrado e l’inquinamento dell’intero ciclo produttivo. Ad oggi l’uso
di risorse non rinnovabili supera ancora quello di risorse rinnovabili, che però
è in crescita. Si sta cercando di raggiungere una gestione sostenibile e un
utilizzo efficiente delle risorse naturali. Si vuole ridurre in modo sostanziale la
produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il

14
Cfr.: https://unric.org/it/obiettivo-11-rendere-le-citta-e-gli-insediamenti-umani-inclusivi-sicuri-duraturi-e-sostenibili/
e https://unric.org/it/obiettivo-15-proteggere-ripristinare-e-favorire-un-uso-sostenibile-dellecosistema-terrestre/ (ultimo
accesso: 20/05/2023).
15
Cfr.: https://unric.org/it/obiettivo-15-proteggere-ripristinare-e-favorire-un-uso-sostenibile-dellecosistema-terrestre/
(ultimo accesso: 20/05/2.23).
8
riutilizzo. Le imprese vengono incoraggiate ad adottare pratiche sostenibili e
ad integrare le informazioni sulla sostenibilità nei loro resoconti annuali. 16

Per misurare le performance di sostenibilità delle aziende vengono usati gli indici di
sostenibilità, che sono strumenti che servono a misurare l’efficacia e l’efficienza delle
strategie impiegate dalle imprese e stabilite in un piano di sostenibilità aziendale.
Vengono utilizzati per determinare se l’impresa sta raggiungendo i suoi obiettivi.
Esistono diversi modi per raggruppare gli indici di sostenibilità, a seconda dei criteri e
degli obiettivi che si vogliono considerare. L’Istat, che svolge un ruolo attivo di
coordinamento nazionale per la produzione degli indicatori per la misurazione dello
sviluppo sostenibile, propone 371 misure statistiche per 138 indicatori UN-IAEG-
SDGs17. Esistono diversi modi per raggruppare gli indici di sostenibilità.
In base alla tipologia, si distinguono in:
 Indicatori descrittivi: descrivono la situazione reale riguardo ai problemi
ambientali e sono espressi in unità fisiche (esempio tonnellate di rifiuti);
 Indicatori di efficacia: esprimono il rapporto tra risultati raggiunti e obiettivi
prestabiliti in termini di politica ambientale;
 Indicatori di efficienza: esprimono il rapporto tra un risultato ambientale
raggiunto e le risorse impiegate per raggiungerlo (esempio riduzione uso
energia proveniente da fonti non rinnovabili/costo di transizione ad energia
proveniente da fonti rinnovabili);
 Indicatori del benessere totale: misurano la sostenibilità totale. 18
Per rendere questi indicatori efficaci è necessario inserirli all’interno di processi
normativi e framework condivisi a livello internazionale, così da garantire i requisiti
di riproducibilità e affidabilità. I più diffusi sono 19:
 Il modello PSR (Pressioni, Stato, Risposte) che si basa su tre tipi di indicatori:
1. Gli indicatori di pressione, che descrivono gli effetti delle diverse attività
dell’uomo sull’ambiente;
2. Gli indicatori di stato, i quali misurano le condizioni delle risorse
ambientali;

16
Cfr.: https://unric.org/it/obiettivo-12-garantire-modelli-sostenibili-di-produzione-e-di-consumo/ (ultimo accesso:
20/05/2023).
17
Per approfondimenti si veda: https://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilit%C3%A0/obiettivi-di-sviluppo-
sostenibile/gli-indicatori-istat (ultimo accesso: 20/05/2023).
18
Cfr.: https://corporate.enel.it/it/storie/a/2020/04/sostenibilita-ambientale (ultimo accesso: 20/05/2023).
19
Cfr.: https://www.fasda.it/indicatori-di-sostenibilita-ambientale/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
9
3. Gli indicatori di risposta, che valutano le politiche e gli interventi
finalizzati alla protezione ambientale. 20
 Il modello DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatto, Risposte) che si
basa su, oltre che sui 3 indicatori già descritti, altri 2 indicatori:
1. Gli indicatori determinanti, che indicano i comportamenti e le attività
dell’uomo che determinano le pressioni sull’ambiente;
2. Gli indicatori di pressione;
3. Gli indicatori di stato;
4. Gli indicatori di impatto, che individuano le alterazioni prodotte dalle
azioni dell’uomo negli ecosistemi e nella salute pubblica;
5. Gli indicatori di risposta.21
 Il metodo JRC (Joint Research Centre della Commissione Europea) che si
basa su un processo di costruzione di indici aggregati, necessari per
sintetizzare le informazioni fornite dagli indicatori di sostenibilità ambientale.
Il processo si sviluppa in step: 1-Scelta degli indicatori; 2-Analisi multivariata;
3-dati mancanti; 3-Normalizzazione; 4-Scelta dei pesi; 5-Aggregazione; 6-
Analisi di sensitività; 7-Visualizzazione.
Diversi enti ed organizzazioni analizzano gli indici di sostenibilità per finalità diverse,
alcuni per creare classifiche e rating basati su criteri ESG, altre per fornire consulenze
alle imprese che vogliono migliorare le proprie performance. Vi sono:
 Istat, che svolge un ruolo attivo di coordinamento nazionale nella produzione
degli indicatori per la misurazione dello sviluppo sostenibile e il monitoraggio
dei suoi obiettivi. Negli ultimi anni si è attivata per definire e implementare un
quadro statistico di riferimento in grado di fornire evidenze empiriche sulle
caratteristiche dei comportamenti sostenibili delle imprese. 22 L’Istat presenta
periodicamente, un aggiornamento delle disaggregazioni delle misure
statistiche utili al monitoraggio degli obiettivi di sviluppo sostenibile
dell’Agenda 2030, e ogni anno il rapporto sugli SDGs.23 L’Istat ha avviato
un’iniziativa sperimentale per raccogliere informazioni sulla sostenibilità
direttamente dalle imprese al fine di produrre degli indicatori sulla diffusione

20
Cfr.: https://www.enciclopediambiente.com/definizioni/modello-psr/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
21
Cfr.: https://www.enciclopediambiente.com/definizioni/modello-dpsir/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
22
Cfr.: https://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilit%C3%A0/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile/gli-indicatori-istat
(ultimo accesso: 20/05/2023).
23
Per approfondimenti sui rapporti SDGs si rimanda al link: https://www.istat.it/it/archivio/rapporto+sdgs (ultimo
accesso: 20/05/2023).
10
e sull’orientamento alla sostenibilità. 24 Con il documento “Comportamenti
d’impresa e sviluppo sostenibile” 25 l’Istat presenta i primi risultati di questa
iniziativa rendendo disponibili i primi dati che mostrano le caratteristiche delle
imprese in termini di sostenibilità ambientale e sociale e il loro rapporto con i
parametri economici classici.
 Carbon Disclosure Project, un’organizzazione no profit che fornisce un
sistema globale di misurazione e divulgazione di informazioni relative
all’impatto ambientale. 26 CDP annualmente realizza un assessment per
valutare l’approccio ai cambiamenti climatici (circa 15.000 società valutate su
tematiche ambientali nel 2022). L'analisi si basa su dati e informazioni fornite
dalle aziende, che sono valutate su 4 livelli (comunicazione, consapevolezza,
gestione, leadership) rappresentanti le fasi che un'azienda attraversa
progredendo verso la tutela dell'ambiente, in una scala da A (migliore) a D-.27

1.3Criteri ESG.

I fattori ESG (environmental; social; governance) introducono il tema della


sostenibilità nel mondo finanziario, sono la rappresentazione di una serie di criteri per
la misurazione e il monitoraggio delle performance delle imprese relativamente al
loro impatto ambientale, sociale e alla governance che ispira le loro attività. 28 Il
fattore ambientale (environmental) misura rischi e opportunità per le aziende dovuti
al cambiamento climatico, alla tutela dell’ambiente, al contenimento delle emissioni
di anidride carbonica e/o ai tentativi di ridurre l’utilizzo di risorse naturali. L’area
sociale si concentra su argomenti quali: la salute e la sicurezza sul lavoro, l’attenzione
alle condizioni di lavoro, i diritti umani, il rifiuto delle discriminazioni e la tutela
delle diversità e delle pari opportunità. La governance, cioè la composizione

24
Cfr.: https://www.istat.it/it/archivio/244337 (ultimo accesso: 20/05/2023).
25
Per approfondimenti si veda il documento “comportamenti d’impresa e sviluppo sostenibile” disponibile al link:
https://www.istat.it/it/files/2020/03/Imprese-e-sostenibilita-statistiche-sperimentali.pdf (ultimo accesso: 20/05/2023).
26
Cfr. : https://www.cdp.net/en e https://www.cdp.net/en/info/about-us/what-we-do (ultimo accesso: 20/05/2023).
27
Per approfondimenti sui report condotti da CDP e sulle collaborazioni con l’Italia e con altri stati e imprese si
rimanda ai link: https://www.cdp.net/en/scores ; https://www.mase.gov.it/pagina/carbon-disclosure-project-cdp ;
https://www.cdp.net/en/info/collaborations (ultimo accesso: 20/05/2023).
28
Cfr.: https://www.esg360.it/environmental/esg-tutto-quello-che-ce-da-sapere-per-orientarsi-su-environmental-social-
governance/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
11
manageriale di un’azienda, riguarda il rispetto della meritocrazia, la remunerazione
dei dirigenti, l’adozione di politiche di diversità nella composizione del consiglio di
amministrazione, e la lotta contro ogni forma di corruzione. Un governo di impresa
lungimirante crea le condizioni affinché società e operatori di mercato tengano conto
dei fattori environmental e social.
I criteri ESG sono utili per comunicare alcune informazioni in merito alla strategia,
non solo di carattere economico/finanziario, ma che riguardano il sistema di
governance e il contesto socio/ambientale. Per gli investitori questi criteri permettono
di capire se l’impresa sta sostenendo troppi rischi o se sta creando relazioni a lungo
termine.
L’interesse verso i parametri ESG è in continua crescita, grazie anche a fattori
come29:
 La consapevolezza dei rischi legati al cambiamento climatico, ed alla necessità
di ridurre il consumo di risorse non rinnovabili;
 La necessità di ridurre gli sprechi e adottare una migliore gestione delle
risorse, la quale comporta un duplice vantaggio per le imprese poiché
comporta dei benefici economici e migliora la sostenibilità aziendale;
 La sensibilità delle scelte dei consumatori verso prodotti e servizi in grado di
garantire e comunicare un impegno sociale e politiche di riduzione
dell’impatto ambientale.
Le azioni poste a favore dei criteri ESG sono valutate positivamente sia dagli
investitori che dai consumatori. L’integrazione dei fattori ESG nella strategia e nel
modello di business delle imprese comporta vantaggi come30:
 Il miglioramento della reputazione e della fiducia da parte dei clienti, dei
dipendenti, degli investitori e delle altre parti interessate, che possono
premiare le aziende che dimostrano un impegno per la sostenibilità e
l’inclusione sociale.
 Ottimizzazione dell’allocazione del capitale e del ritorno sugli investimenti a
lungo termine, tenendo conto degli scenari futuri e dei benefici sociali ed
economici derivanti da una maggiore sostenibilità.

29
Cfr.: https://quifinanza.it/green/esg-cose-significato-sostenibilita/453104/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
30
Cfr.: https://www.mckinsey.com/capabilities/sustainability/our-insights/does-esg-really-matter-and-why e
https://www.mckinsey.com/about-us/social-responsibility/2021-esg-report/overview (ultimo accesso: 20/05/2023).
12
 Riduzione dei costi e dei rischi legati all’impatto ambientale, alla conformità
normativa, alla gestione delle risorse e alla resilienza operativa, grazie
all’adozione di soluzioni innovative e a bassa emissione di carbonio.
 Incremento delle opportunità di crescita e di differenziazione nel mercato,
sfruttando le nuove tendenze dei consumatori, le esigenze emergenti dei
settori industriali e le potenzialità delle tecnologie pulite.
 La possibilità di allineare le strategie dell’azienda con le priorità dei
beneficiari e dei soggetti interessati, spesso i beneficiari dei fondi e altre parti
interessate chiedono di sviluppare strategie di investimento sostenibili.
Per investire in modo sostenibile è possibile applicare diverse strategie, che possono
essere perseguite individualmente o combinate fra loro. In base alla classificazione
elaborata dall'Eurosif e dai Principi di Investimento Responsabile dell'ONU, le
strategie di investimento sostenibili sono 31:
 Di esclusione, questa strategia consiste nell’esclusione dal proprio portafoglio
di quei titoli rappresentanti settori, aree geografiche o emittenti la cui natura è
contraria a criteri di sostenibilità, si evitano quindi investimenti in imprese o
settori coinvolti in talune attività (ad esempio: pornografia, armi, tabacco,
sperimentazione sugli animali);
 Basate su convenzioni internazionali: si selezionano gli investimenti in base al
rispetto di norme e standard internazionali, come quelli definiti dall'OCSE,
dall'ONU o dalle Agenzie ONU, tra cui l'ILO e l'UNICEF;
 Di integrazione: consiste nell'inclusione dei fattori ESG nell'analisi finanziaria
tradizionale, affiancandola con l’analisi di sostenibilità ESG. L’integrazione si
concentra sul potenziale impatto dei fattori ESG sui rendimenti e sui rischi
delle imprese e questo influisce sulla decisione di investimento;
 Di best in class: si investe in imprese con le migliori performance ESG
rispetto alle imprese concorrenti del settore;
 A impatto: consiste nell’investimenti in progetti e/o strumenti finanziari con
l’obiettivo di generare un impatto socio-ambientale positivo, concreto e
misurabile insieme a un rendimento. Si tratta spesso di investimenti specifici,
come quelli in social o green bonds. Questa strategia permette di avere la
certezza della destinazione dei fondi e di essere consapevoli dell’investimento,
inoltre consente di osservare la relazione tra investimento e impatto;

31
Cfr.: https://economiapertutti.bancaditalia.it/informazioni-di-base/finanza-sostenibile/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
13
 Tematiche: i capitali vengono investiti solo in progetti e/o strumenti finanziari
che si focalizzano su uno o più temi relativi alla sostenibilità, sociale e/o
ambientale. Alcuni esempi riguardano le energie rinnovabili, l'efficienza
energetica o la salute;
 Basate su voto e azionariato attivo: vengono privilegiate le imprese in cui gli
azionisti cercano di influenzare il comportamento dell'azienda riguardo le
tematiche ESG, dialogando con il management (soft engagement) o
esercitando il suo diritto di voto nell’assemblea degli azionisti (hard
engagement);
La diffusione di strumenti finanziari orientati alla sostenibilità comporta la necessità
di adottare dei modelli per la misurazione e valutazione degli impatti, anche al fine di
evitare fenomeni di greenwashing. Non è chiara la relazione tra i risultati economici,
la capacità di generare valore, il riscontro sulla strategia, i rischi e il valore del
mercato nel medio/lungo termine e l’applicazione dei criteri ESG.
I criteri ESG vengono utilizzati quindi per monitorare e misurare le performance delle
imprese relativamente al loro impatto ambientale, sociale e di governance, attraverso
l’analisi di sostenibilità detta anche non finanziaria, e la sostenibilità degli
investimenti. Un’impresa sostenibile è nella condizione di:
 Affrontare minori rischi legati ad emergenze ambientali;
 Rispettare le normative sempre più rigorose in fatto di attenzione all’ambiente;
 Meno soggetta a eventuali controversie legali;
 Esprimere maggior impegno in termini di ricerca scientifica e innovazione sia
per la capacità produttiva sia per il rapporto coi clienti e partner in termini di
trasparenza e fiducia;
 Ridurre i rischi legati a incidenti o pratiche inappropriate a livello di relazioni
con i clienti e azioni legati.
La sostenibilità di un investimento o di un’impresa è definita in base ai rating di
sostenibilità o rating ESG, elaborati da agenzie specializzate sulla base di analisi
condotte a partire dalle informazioni di carattere non finanziario, raccolte da fonti
interne ed esterne all’impresa (ad esempio documenti aziendali, informazioni
pubbliche, dati forniti dalle autorità). Queste informazioni riguardano gli aspetti che
coinvolgono ambiente, impatto sociale e governance adottati nella gestione e nei
progetti di investimento. I metodi utilizzati dalle agenzie di rating implicano
l’aggregazione di indicatori quantitativi e qualitativi, ai quali applicare pesi

14
differenti32. Esistono diversi metodi e scale per calcolare gli ESG score, a seconda
dell’agenzia di rating che li fornisce. Un esempio di ESG score è quello proposto da
Belluci & Biggeri (2021) 33, per misurare quanto le banche oggetto di studio seguano
un approccio sostenibile alla finanza. Nel modello di valutazione usato si considerano
in un’area gli impatti diretti, che scaturiscono dalle modalità di governo societario e
dai rapporti con l’ambiente e si sistemi sociali di riferimento, e nell’altra area si
considerano gli impatti indiretti, che scaturiscono dai prodotti e servizi offerti e dagli
investimenti effettuati. Gli impatti diretti sono stati suddivisi in tre ambiti:
ambientale, sociale e governance. Gli impatti indiretti sono stati suddivisi in due
ambiti: attività legate al prestito e attività legate all’investimento. Gli indicatori sono
stati aggregati nelle dimensioni e negli ambiti usando la media aritmetica. Gli ambiti
sono stati aggregati usando il metodo Multiple Synthesis of Indicators (Msi). I dati di
ciascuna dimensione sono stati poi standardizzati usando il metodo max-min. Questo
ha portato a dei risultati di valore compreso tra 0 e 1.

1.4 Iniziative e regolamentazione.

1.4.1 Accordo di Parigi.


L'UE è parte della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici
(UNFCCC), che costituisce il principale accordo internazionale sull'azione per il
clima. È stato nel corso di una riunione delle parti dell'UNFCCC nel 2015 che i Paesi
hanno adottato l'accordo di Parigi. L'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici è il
primo trattato universale, giuridicamente vincolante sul clima a livello mondiale. È
stato firmato il 22 aprile 2016 e ratificato dall'Unione europea il 5 ottobre 2016.34
L'accordo di Parigi presenta un piano d'azione per limitare il riscaldamento globale. 35
L’obiettivo principale dell’accordo assunto dai governi è mantenere l'aumento della
temperatura media globale ben al di sotto di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali
e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°C. Per raggiungere questo obiettivo i
paesi firmatari si sono impegnati a presentare piani di azione nazionali globali in

32
Scopeliti M., “Rating di sostenibilità: stato dell’arte e prospettive”, Bancaria11, 2021.
33
Belluci M., Biggeri M., “Esgi Score: un sistema di misurazione delle performance non finanziarie delle banche
italiane”, Bancaria 9, 2021.
34
Si veda, per approfondimenti: https://eur-lex.europa.eu/content/paris-agreement/paris-agreement.html (ultimo
accesso: 20/05/2023).
35
Cfr.: https://www.consilium.europa.eu/it/policies/climate-change/paris-agreement/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
15
materia di clima, al fine di ridurre le rispettive emissioni. I governi si sono impegnati
a comunicare ogni cinque anni i rispettivi piani d'azione, a rendere pubblici i risultati
raggiunti nell'attuazione dei rispettivi obiettivi al fine di garantire trasparenza e
controllo. Inoltre gli Stati membri dell'UE e gli altri paesi sviluppati continueranno a
fornire finanziamenti per il clima ai paesi in via di sviluppo per aiutarli sia a ridurre le
emissioni che a diventare più resilienti per contrastare gli effetti dei cambiamenti
climatici.

1.4.2 Agenda 2030.


Il primo programma globale di politiche eco-sostenibili diretto a realizzare un
modello di sviluppo in grado di mantenere l’equilibrio tra rispetto dell’ambiente e
progresso socio-economico, attraverso strategie di lungo periodo, è stata l’Agenda 21,
adottata nella Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED)
tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992. Era formata da 40 capitoli e suddivisa in 4 sezioni:
-Dimensioni economiche e sociali; -Conservazione e gestione delle risorse per lo
sviluppo; -Rafforzamento del ruolo delle forze sociali; -Strumenti di attuazione.
Il 25 settembre 2015 l’ONU ha ampliato il piano d’intervento, ed è stata sottoscritta,
da 139 paesi delle Nazioni unite, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con
l’obiettivo di condividere l’impegno per garantire un futuro migliore e più sostenibile.
L’agenda 2030 è un programma di azione per le persone il pianeta e la prosperità,
composto da 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs - Sustainable Development
Goals)36, che hanno sostituito gli obiettivi di sviluppo del millennio (Millennium
Development Goals) contenuti nell’agenda 21, da raggiungere entro il 2030, che a
loro volta si articolano in 169 target. Il cambiamento del modello di sviluppo viene
monitorato attraverso Goal, Target e 232 indicatori, e sulla base dei dati raccolti
ciascun Paese viene valutato periodicamente in sede Onu e dalle opinioni pubbliche
nazionali e internazionali. L’agenda 2030 si basa su cinque concetti chiave detti le 5P,
ossia: -Persone; -Prosperità; -Pace; Partnership; Pianeta. Gli obiettivi di sviluppo
sostenibile indicati nell’agenda 2030 sono tra loro interconnessi, perciò ogni obiettivo
non può essere considerato in maniera indipendente, ma deve essere raggiunto
attraverso un approccio sistemico che tenga in considerazione le interrelazioni, in
modo che il raggiungimento di un obiettivo non si ripercuota con effetti negativi su

36
Cfr.: https://unric.org/it/agenda-2030/ (ultimo accesso: 20/05/2030).
16
altre sfere dello sviluppo. Solo con la crescita integrata delle tre componenti
permetterà di conseguire uno sviluppo sostenibile. Gli SDGs rappresentano obiettivi
comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo, essendo comuni questi
obiettivi riguardano tutti i Paesi del mondo e per questo è necessaria la collaborazione
e l’impegno comune per la loro realizzazione.

Figura 1: 17 obiettivi sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.


Fonte: EO Supporting the Sustainable Development Goals (earsc-portal.eu)

1.4.3 Green Deal europeo.


L’Unione Europea per affrontare le sfide del clima e dell’ambiente in attuazione
dell’Accordo di Parigi e dell’Agenda 2030, ha annunciato nel 2019 l’European Green
Deal. Il Green Deal europeo è un pacchetto di iniziative strategiche proposte dalla
commissione europea, che mira ad avviare l'UE sulla strada di una transizione verde,
con l'obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 (Green Deal
europeo - Consilium (europa.eu)).37 Tra le iniziative incluse nel Green Deal vi sono:
 Pronti per il 55%: consiste in una serie di proposte volte a rivedere la
legislazione in materia di clima, energia e trasporti e a mettere in atto nuove

37
Cfr.: https://www.consilium.europa.eu/it/policies/green-deal/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
17
iniziative legislative per allineare la legislazione dell'UE ai suoi obiettivi
climatici. Tra le proposte comprese vi sono:
a. La revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU
ETS);
b. La revisione del regolamento sulla condivisione degli sforzi che disciplina
gli obiettivi di riduzione degli Stati membri nei settori non compresi
nell'EU ETS;
c. La revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili. 38
 Normativa europea sul clima: con la sua adozione l'UE e i suoi Stati membri
si sono impegnati a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra nell'UE
di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Le principali azioni
previste sono:
1. Definire il ritmo di riduzione delle emissioni fino al 2050;
2. Sviluppare un sistema per monitorare i progressi compiuti;
3. Garantire una transizione verde efficiente ed equa.39
 Strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici, le misure
previste dalla strategia comprendono:
 Una migliore raccolta e condivisione dei dati al di poter conoscere meglio
gli impatti climatici e il loro scambio;
 L’applicazione di soluzioni basate sulla natura per contribuire a creare
resilienza ai cambiamenti climatici e a proteggere gli ecosistemi;
 L’integrazione dell'adattamento nelle politiche macrofiscali. 40
 Strategia forestale e importazioni a deforestazione zero: si basa sulla
strategia dell'UE sulla biodiversità e svolge un ruolo centrale negli sforzi volti
a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Le
misure proposte sono destinate a:
1) Promuovere la gestione sostenibile delle foreste;
2) Fornire incentivi finanziari per i proprietari e i gestori di foreste
affinché adottino pratiche rispettose dell'ambiente;

38
Cfr.: https://www.consilium.europa.eu/it/policies/green-deal/fit-for-55-the-eu-plan-for-a-green-transition/ (ultimo
accesso: 20/05/2023).
39
Cfr.: https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2021/05/05/european-climate-law-council-and-
parliament-reach-provisional-agreement/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
40
Cfr.: https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2021/06/10/council-endorses-new-eu-strategy-on-
adaptation-to-climate-change/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
18
3) Migliorare le dimensioni e la biodiversità delle foreste, anche
piantando tre miliardi di nuovi alberi entro il 2030.41
Il Consiglio ha imposto norme obbligatorie di diligenza agli operatori e ai
commercianti che immettono o mettono a disposizione sul mercato dell'UE, o
esportano dal mercato dell'UE: olio di palma, carne bovina, legno, caffè, cacao e
soia.42

1.4.4. Piano d’Azione per la finanza sostenibile.


La Commissione Europea ha istituito nel dicembre 2016, un gruppo di esperti High-
Level Expert Group on sustainable finance (HLEG) al fine di fornire consulenza alla
Commissione su come orientare il flusso di capitali pubblici e privati verso
investimenti sostenibili, e individuare le misure che gli istituti finanziari e le autorità
di vigilanza dovrebbero adottare per proteggere la stabilità del sistema finanziario dai
rischi connessi all'ambiente.43
Il 31 gennaio 2018 il HLEG ha pubblicato una relazione finale (Final Report by High-
Level Technical Expert group on Sustainable Finance) 44. Questa relazione contiene 8
raccomandazioni chiave45:
1. Stabilire una tassonomia comune per la finanza sostenibile nell’UE, per
definire cosa si intende per attività e prodotti finanziari verdi e sociali.
2. Chiarire i doveri degli investitori per estendere gli orizzonti temporali degli
investimenti e portare una maggiore attenzione ai fattori ESG nelle decisioni
di investimento.
3. Aggiornare le norme di divulgazione per rendere trasparenti le informazioni
non finanziarie a cominciare da rischi e opportunità legati alla sostenibilità,
seguendo le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial
Disclosures (TCFD) del Financial Stability Board e le best practice della
normativa francese (articolo 173).

41
Cfr.: https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2021/11/15/council-adopts-conclusions-on-the-new-eu-
forest-strategy-for-2030/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
42
Cfr.: https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2022/06/28/council-agrees-on-new-rules-to-drive-
down-deforestation-and-forest-degradation/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
43
Si veda, per approfondimenti: https://finance.ec.europa.eu/publications/high-level-expert-group-sustainable-finance-
hleg_it?etrans=it (ultimo accesso: 20/05/2023).
44
Si veda, per approfondimenti: https://finance.ec.europa.eu/publications/high-level-expert-group-sustainable-finance-
hleg_en (ultimo accesso: 20/05/2023).
45
Cfr.: https://finance.ec.europa.eu/system/files/2018-01/180131-sustainable-finance-final-report_en.pdf (ultimo
accesso: 20/05/2023).
19
4. Permettere agli investitori retail di investire in opportunità di finanza
sostenibile, migliorando la qualità e la comparabilità delle informazioni sui
prodotti SRI e introducendo un marchio europeo per i fondi di investimento
verdi.
5. Sviluppare standard ufficiali europei di sostenibilità per alcuni prodotti SRI a
partire dalle obbligazioni verdi, per garantire la credibilità e l’efficacia di tali
strumenti finanziari.
6. Istituire “Sustainable Infrastructure Europe – SIE” per stimolare gli
investimenti in infrastrutture necessarie per un’economia più sostenibile.
7. Allineare la cultura aziendale nel settore finanziario a una prospettiva a lungo
termine. Le norme e i valori devono mantenere la promessa di un sistema
finanziario sostenibile a beneficio della società.
8. Includere i criteri ESG nei mandati delle autorità di vigilanza europee
(European Supervisory Authorities, ESAs) che vigilano sul corretto
funzionamento dei mercati finanziari, promuovendo una maggiore
consapevolezza e competenza sui temi di sostenibilità tra gli operatori
finanziari.
Sulla base delle raccomandazioni dell’HLEG la Commissione Europea ha pubblicato,
nel marzo del 2018, l’Action Plan on Financing Sustainable Growth, un piano che
definisce la strategia dell’UE per il finanziamento sostenibile. 46 Nel piano di azione
vengono illustrate dieci azioni da intraprendere a livello europeo per: -favorire la
canalizzazione degli investimenti finanziari verso un'economia sostenibile; -
considerare la sostenibilità nelle procedure per la gestione dei rischi; -rafforzare la
trasparenza e gli investimenti di lungo periodo.
Le 10 azioni sono divise in 3 categorie 47:
 Riorientare i flussi di capitali verso un'economia più sostenibile:
1. Stabilire una tassonomia dell’UE, un sistema di classificazione delle
attività sostenibili. “Con la Proposta di Regolamento EU 2018/0178, la
Commissione Europea si prefigge di chiarire i termini e gli ambiti di ciò
che può essere definito sostenibile grazie all’elaborazione progressiva di

46
Cfr.: https://www.consob.it/web/area-pubblica/il-piano-di-azione-per-la-finanza-sostenibile (ultimo accesso:
20/05/2023).
47
Si veda, per approfondimenti: https://finance.ec.europa.eu/publications/renewed-sustainable-finance-strategy-and-
implementation-action-plan-financing-sustainable-growth_en (ultimo accesso: 20/05/2023).
20
una «tassonomia sulla sostenibilità» a livello europeo e di gettare le basi
per l’utilizzo di tale classificazione in diversi settori”48 (PWC, p. 23).
2. Creare uno standard UE per le obbligazioni verdi ed etichette per i prodotti
finanziari verdi;
3. Promuovere gli investimenti in progetti sostenibili, per far ciò la
Commissione interviene collegando i quadri e gli strumenti di finanza
sostenibile con il piano di investimenti per un’Europa sostenibile,
InvestEU e altri fondi pertinenti dell'UE.
4. Integrare la sostenibilità nella consulenza finanziaria. Le imprese di
investimento e i distributori di prodotti assicurativi devono offrire prodotti
adeguati alle esigenze del cliente quando offrono consulenza, così come è
stato stabilito dalle direttive MiFID II e IDD. La Commissione ha invitato
l’ESMA (European Securities and Markets Authority) ad inserire
disposizioni in materia di preferenze sulla sostenibilità nei suoi
orientamenti. Le Linee Guida sull’adeguatezza, pubblicate a novembre
2018, sono state integrate da ESMA con una good practice che contribuirà
ad aumentare l'attenzione e la consapevolezza delle imprese di
investimento sul tema della sostenibilità (PWC, p. 25) 49. Nel gennaio 2019
la Commissione ha pubblicato un progetto di norme su come i consulenti
in materia di investimenti e i distributori di prodotti assicurativi
dovrebbero tenere conto dei fattori di sostenibilità quando forniscono
consulenza ai loro clienti.
5. Sviluppare dei parametri di riferimento per la sostenibilità. Gli indici di
riferimento «tradizionali» non sono adeguati per misurare la prestazione
degli investimenti sostenibili. Per ridurre il rischio di “greenwashing” è
necessario disporre di metodologie più trasparenti e affidabili (PWC,
p.26)50. Nel maggio 2018 la Commissione ha presentato una proposta di
regolamento che modifica il regolamento sugli indici di riferimento. Con
tale proposta verranno create due nuove categorie di indici di riferimento
comprendenti indici di riferimento di basse emissioni di carbonio

48
“Finanza Sostenibile”, PwC Top Trends, 03, 2019, disponibile al link: https://www.pwc.com/it/it/industries/banking-
capital-markets/fs-top-trends/docs/toptrends-finanza-sostenibile.pdf (ultimo accesso: 20/05/2023).
49
“Finanza Sostenibile”, PwC Top Trends, 03, 2019, disponibile al link: https://www.pwc.com/it/it/industries/banking-
capital-markets/fs-top-trends/docs/toptrends-finanza-sostenibile.pdf (ultimo accesso: 20/05/2023).
50
“Finanza Sostenibile”, PwC Top Trends, 03, 2019, disponibile al link: https://www.pwc.com/it/it/industries/banking-
capital-markets/fs-top-trends/docs/toptrends-finanza-sostenibile.pdf (ultimo accesso: 20/05/2023).
21
(benchmark low-carbon) e di impatto positivo in termini di carbonio
(positive-carbon impact), che forniranno agli investitori migliori
informazioni sull'impronta di carbonio dei loro investimenti.
 Integrare la sostenibilità nella gestione del rischio:
6. Migliorare l’integrazione della sostenibilità nelle valutazioni e nelle
ricerche di mercato. Per rafforzare la divulgazione su come vengono
considerati i fattori ESG, l'ESMA ha aggiornato le sue linee guida sugli
obblighi di informativa per i rating del credito (luglio 2019) e ha iniziato a
verificare come le agenzie di rating del credito applicano queste nuove
linee guida (aprile 2020). Inoltre la Commissione ha avviato uno studio sui
rating di sostenibilità e una ricerca che esaminerà i tipi di prodotti forniti
per le valutazioni e le ricerche di mercato, i principali attori,
l'approvvigionamento dei dati, la trasparenza delle metodologie e le
potenziali carenze del mercato.
7. Chiarire gli obblighi dei gestori patrimoniali e degli investitori istituzionali
in materia di sostenibilità. Il 9 dicembre 2019 è entrato in vigore il
regolamento sull'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi
finanziari (Regolamento (UE) 2019/2088).
8. Introdurre un "fattore di sostegno verde" nelle norme prudenziali dell'UE
per le banche e le imprese di assicurazione. Il Parlamento europeo e il
Consiglio hanno conferito il mandato all'Autorità bancaria europea (ABE)
di identificare i principi e le metodologie per l'inclusione dei rischi ESG
nella revisione e nella valutazione effettuate dalle autorità di vigilanza, e di
esplorare la solidità prudenziale dell'introduzione di un trattamento più
sensibile al rischio delle "attività verdi".
 Promuovere la trasparenza e la visione a lungo termine:
9. Rafforzare la divulgazione della sostenibilità e la regolamentazione
contabile. la Commissione si è impegnata a rivedere la direttiva sulla
comunicazione di informazioni di carattere non finanziario.
10. Promuovere un governo societario sostenibile e attenuare la visione a
breve termine nei mercati dei capitali.

22
1.4.5. Regolamentazione europea per la finanza sostenibile.
L'Unione Europea sta lavorando per integrare considerazioni relative alla sostenibilità
nel quadro normativo e per introdurre regole specifiche per la finanza sostenibile. In
attuazione delle strategie per la finanza sostenibile, i legislatori europei hanno
adottato alcuni atti normativi, che costituiscono i principali elementi del quadro
normativo europeo in materia di finanza sostenibile. L’obiettivo principale è di
garantire la completezza e qualità delle informazioni e l'eterogeneità delle
metodologie utilizzati per la loro elaborazione. I principali elementi del quadro
normativo europeo in materia di finanza sostenibile sono51:
 La direttiva 2014/95/UE (NFRD) 52
, che verrà sostituita dalla direttiva
2022/246453 (Corporate Sustainability Reporting Directive CSRD). La
direttiva 2014/95/UE impone alle imprese di grandi dimensioni che
costituiscono enti di interesse pubblico e che abbiano in media occupato
durante l’esercizio 500 dipendenti, l’obbligo di includere nella relazione sulla
gestione una dichiarazione di carattere non finanziario (Dnf) contenente
informazioni relative a: questioni ambientali; questioni sociali e al trattamento
del personale; al rispetto dei diritti umani; alla diversità nei consigli di
amministrazione; alla corruzione. Le principali modifiche poste dalla direttiva
2022/2464 sono:
a. L’ampliamento del campo di applicazione della direttiva 2014/95/UE a
tutte le imprese quotate (ad eccezione delle microimprese) e a tutte le
grandi imprese con più di 500 dipendenti.
b. L’introduzione dell’assurance obbligatoria e la standardizzazione dei
requisiti di rendicontazione della sostenibilità, attraverso l’introduzione di
standard europei obbligatori per la comunicazione di informazioni non
finanziarie.
c. La creazione di una piattaforma digitale europea che collezionerà e
pubblicherà le informazioni comunicate dalle imprese, cosi da migliorare
l’accessibilità e la visibilità delle informazioni non finanziarie.

51
Donato L., “La lunga marcia dei fattori Esg. Tra regolamentazione e mercato.”, Bancaria 3, 2022;
Boccuzzi G., “Dalla sostenibilità economica alla sostenibilità Esg. Le sfide per l’economia e la finanza.”, Bancaria 10,
2021.
52
Cfr.: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/LSU/?uri=celex:32014L0095 (ultimo accesso: 20/05/2023).
53
Cfr.: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32022L2464 (ultimo accesso: 25/05/2023).
23
La direttiva sarà applicata in quattro fasi54:
1. Nel 2025, per la comunicazione sull'esercizio finanziario del 2024 per le
imprese già soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di
carattere non finanziario.
2. Nel 2026, per la comunicazione sull'esercizio finanziario del 2025 per le
grandi imprese attualmente non soggette alla direttiva sulla
comunicazione di informazioni di carattere non finanziario.
3. Nel 2027, per la comunicazione sull'esercizio finanziario del 2026 per le
PMI quotate (a eccezione delle microimprese), gli enti creditizi piccoli e
non complessi e le imprese di assicurazione captive.
4. Nel 2029, per la comunicazione sull'esercizio finanziario del 2028 per le
imprese di paesi terzi che realizzano ricavi netti delle vendite e delle
prestazioni superiori a 150 milioni di EUR nell'UE, se hanno almeno
un'impresa figlia o una succursale nell'UE che supera determinate soglie.
 Il Regolamento Ue 2019/2088 (Sustainable Finance Disclosure Regulation,
Sfdr, o regolamento disclosure), applicabile ai partecipanti ai mercati
finanziari, che disciplina le misure da adottare per l’armonizzazione delle
informazioni nei confronti degli investitori riguardanti l’integrazione dei rischi
di sostenibilità, la considerazione degli effetti negativi per la sostenibilità e la
promozione dei fattori ambientali e sociali negli investimenti. Il regolamento
richiede ai partecipanti ai mercati finanziari di rendere trasparenti le politiche
in materia di rischio di sostenibilità (art. 3), imponendo la pubblicazione sui
propri siti internet delle informazioni riguardanti le policy sull’integrazione di
sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti. 55
 Il Regolamento (UE) 2019/2089, che modifica il Regolamento (UE)
2016/1011 ("Regolamento Benchmark"), introducendo due nuove categorie di
indici di riferimento che tengono conto di alcuni aspetti di sostenibilità
ambientale. 56
 Il Regolamento 2020/852/Ue (regolamento tassonomia), che stabilisce i criteri
per classificare le attività finanziarie dal punto di vista del loro impatto
ambientale. Ha come obiettivi di definire un linguaggio comune nell’ambito

54
Cfr.: https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2022/11/28/council-gives-final-green-light-to-
corporate-sustainability-reporting-directive/ (ultimo accesso: 26/05/2023).
55
Cfr.: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2019.317.01.0001.01.ITA (ultimo accesso:
20/05/2023).
56
Cfr.: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32019R2089 (ultimo accesso: 20/05/2023).
24
del sistema finanziario, di supportare gli investitori nella scelta dei prodotti
finanziari sostenibili e di contrastare le azioni di greenwashing. La tassonomia
definisce 6 obiettivi che un’attività finanziaria deve perseguire per essere
definita sostenibile: -mitigazione del cambiamento climatico; -adattamento al
cambiamento climatico; -prevenzione dell’inquinamento; -sanificazione degli
ecosistemi; -uso sostenibile della risorsa idrica; -economia circolare. Inoltre
stabilisce apposite metriche per la classificazione delle attività sostenibili. 57

Capitolo 2: La sostenibilità ambientale nelle banche e nelle


imprese.

2.1 Green Banking.

Una prima definizione di green banking è stata data da Ahmad et al. (2013:241) che
lo definì come: “il termine usato dalle banche per renderle molto più responsabili nei
confronti dell'ambiente. Il termine green banking significa sviluppare strategie
bancarie inclusive che garantiscano uno sviluppo economico sostenibile”.58
Rehman et al. (2015), affermano che “le pratiche di green banking non solo
comportano maggiori benefici per le imprese, l’ambiente e la società, ma possono
anche favorire un vantaggio competitivo in termini di fidelizzazione dei clienti” 59.
Per Marco Fedeli, fondatore del Green Globe Banking, lo scopo del settore riguarda
l’attuazione sia di pratiche e policy interne agli stessi istituti di credito (impatto
diretto), sia di prodotti e servizi bancari, che nella loro mission rivestano un’utilità nel
perseguire scopi di salvaguardia ambientale e territoriale (impatto indiretto).60
Gli intermediari creditizi svolgono un ruolo di primo piano per la diffusione di una
cultura della sostenibilità e per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo
sostenibile (SDGs). Le banche, potendo attirare capitale privato, possono aiutare a

57
Cfr.: https://eur-lex.europa.eu/legal-
content/IT/TXT/?toc=OJ%3AL%3A2020%3A198%3ATOC&uri=uriserv%3AOJ.L_.2020.198.01.0013.01.ITA (ultimo
accesso: 20/05/2023).
58
L’articolo originale “Factors behind the Adoption of Green Banking by Bangladeshi Commercial Banks
“, è disponibile al link: http://asaub.edu.bd/data/asaubreview/v7n2sl19.pdf (ultimo accesso: 20/05/2023).
59
Rehman et al., “Adoption of green banking practices and environmental performance in Pakistan: a demonstration of
structural equation modelling.”, Environ Dev Sustain 23, (2021).
60
Cfr.: https://wisesociety.it/incontri/marco-fedeli-nella-green-economy-le-banche-sono-ancora-indietro/ (ultimo
accesso: 20/05/2023).
25
favorire la transizione verso uno sviluppo sostenibile, diffondendo una nuova cultura
che incoraggia investimenti ecologicamente responsabili. Le banche possono
accrescere la consapevolezza e la sensibilità dei consumatori sulla rilevanza della
sostenibilità e contribuire a diffondere la conoscenza di come una banca generi
impatti positivi per la società.
Nel 1992 venne fondata l’UNEP “Finance Initiative”, un’organizzazione che ha
coinvolto il settore finanziario sul tema della sostenibilità e che ha incubato i principi
per l'investimento responsabile. L’anno successivo venne redatta la Dichiarazione
UNEP degli istituti finanziari sull’ambiente e sullo sviluppo sostenibile. UNEP
Finance Initiative riunisce una vasta rete di banche, assicuratori e investitori che
catalizzano collettivamente l'azione in tutto il sistema finanziario per offrire economie
globali più sostenibili. 61

2.1.1 Banche di credito cooperativo.


Le banche di credito cooperativo giocano un ruolo funzionale nella transizione
ambientale, come componente della parte attiva dei territori, grazie alla loro presenza
capillare. Le BCC possono quindi svolgere un ruolo di primo piano, coinvolgendo
piccole realtà a convogliare maggiori attenzioni e quote di investimenti a
finanziamenti verdi e innovativi. Le banche di credito cooperativo sono tra le
tipologie di banche che più sono attente alla sostenibilità, in quanto hanno una natura
cooperativa e mutualistica che le rende vicine alle esigenze delle comunità e dei
territori in cui operano. Le BCC hanno un vantaggio competitivo rispetto alle altre
banche poiché l’applicazione dei fattori ESG è un percorso già avviato e connaturato
al modello cooperativo che ha costruito un’attenzione specifica al territorio,
all’ambiente, alla crescita delle comunità.
L’integrazione dei fattori di sostenibilità è presente nei prodotti offerti, le attività
creditizie erogano prestiti orientati ad inclusione sociale e ad impatto ambientale, le
BCC sono inoltre attive nel mercato del microcredito, della cooperazione, degli
impeghi destinati all’ambiente.
Sono state attivate molte iniziative per coinvolgere i giovani e avvicinarli al mondo
cooperativo e alla finanza sostenibile, un esempio è il canale “Giovani Soci BCC”62

61
Cfr.: https://www.unepfi.org/about/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
62
Si veda, per approfondimenti: https://www.giovanisocibcc.it/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
26
creato da Iccrea con tante proposte di formazione economica attraverso incontri ma
anche a distanza tramite webinar.
Nel 2009 è stato costituito il Consorzio BCC Energia 63 con il compito di riunire il
consumo delle BCC e ridurre spesa energetica delle banche consorziate, negli anni ha
portato a una maggiore efficienza energetica, a ridurre l’impatto ambientale e a
diffondere l’utilizzo di energie rinnovabili.
Ci si è focalizzati sul gruppo BCC Iccrea, Unicredit e BPER.

2.1.2 Strategie e politiche del gruppo bancario cooperativo Iccrea.


Il gruppo bancario cooperativo Iccrea si impegna a contribuire a uno sviluppo
economico sostenibile privilegiando, nelle proprie scelte di investimento, le imprese
che adottano metodi produttivi rispettosi dell’ambiente, che garantiscono condizioni
di lavoro inclusive e attente ai diritti umani, e che adottano i migliori standard di
governo d’impresa. Uno degli obiettivi perseguiti dal gruppo è quello di promuovere
nei confronti degli stakeholder la conoscenza in materia di investimenti ESG,
favorendo l’applicazione di principi e processi di investimento responsabili.
Il gruppo ha formalizzato il proprio Green, Social and Sustainability Bond
Framework, funzionale alla emissione di obbligazioni «ESG» da collocare sui mercati
domestici e internazionali a valere sul Programma EMTN, in linea con i Green Bond
Principles e con i Social Bond Principles emanati dall’ICMA (International Capital
Market Association) nel 2021.64
Iccrea conferma e definisce il suo impegno nei confronti dei temi ambientali con la
Carta degli Impegni in materia di Ambiente e Cambiamento Climatico 65. Nella Carta
sono individuate le linee guida volte alla riduzione degli impatti ambientali diretti e
indiretti. Per ridurre gli impatti diretti il gruppo si impegna a:
 Attuare un uso razionale delle risorse e ridurre le emissioni in atmosfera,
tramite: - l’ottimizzazione dei consumi di energia, attraverso l’investimento in
soluzioni di efficienza energetica; - migliorare il profilo energetico del gruppo
prediligendo l’utilizzo di energie rinnovabili; - la riduzione del consumo di
materie e il contenimento dei consumi idrici.

63
Si veda, per approfondimenti: https://www.bccenergia.it/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
64
Cfr.: https://www.gruppobcciccrea.it/Pagine/Sostenibilita/Finanza-sostenibile.aspx (ultimo accesso: 20/05/2023).
65
Cfr.:
https://www.gruppobcciccrea.it/Documents/Sostenibilita/Carta%20degli%20impegni%20di%20Gruppo%20in%20mate
ria%20di%20Ambiente%20e%20Cambiamento%20climatico.pdf (ultimo accesso: 20/05/2023).
27
 Promuovere la mobilità sostenibile mediante: - il ricorso a servizi di trasporto
condiviso, come la “navetta aziendale”; - l’inserimento nella flotta aziendale
di veicoli a bassa emissione, come mezzi ibridi o elettrici; - la riduzione dei
viaggi per lavoro, usufruendo degli strumenti di comunicazione virtuale.
Per ridurre gli impatti indiretti:
 In riferimento ai clienti, si impegna a: - offrire prodotti e servizi bancari e
finanziari green; -promuovere la progressiva diffusione di prodotti di
finanziamento e investimento caratterizzati da un elevato livello di
responsabilità ambientale;
 In riferimento ai fornitori, si impegna a considerare nei processi di qualifica e
valutazione dei fornitori il possesso di certificazioni ambientali, nonché il
rispetto di requisiti etici e normativi.
Il gruppo Iccrea elabora un Piano di Sostenibilità del Gruppo, i cui obiettivi sono
frutto di un’analisi che prende in considerazione molti elementi sia interni che di
mercato, nonché analisi di benchmark e visione strategica. Il piano di sostenibilità del
gruppo, definito per il triennio 2022-2024, si compone di 13 obiettivi e 74 target nei
seguenti ambiti66:
 Ambiente: A1 Rendere più efficienti sedi; A2 Riduzione emissioni; A3
Dematerializzazione.
 Sociale: S1 Valorizzazione dei territori; S2 Risorse Umane; S3 Terzo Settore.
 Governo: G1 Talenti femminili; G2 Governance e Policy.
 Trasversale: T1 Comunicazione ESG; T2 Disclosure ESG; T3 Finanza
Sostenibile; T4 Digitalizzazione; T5 Strumentazione misurazione rischi ESG.
Tra le iniziative e i progetti sviluppati dal gruppo Iccrea vi sono67:
 Progetto di supporto alle piccole e medie imprese per la transizione
sostenibile, attraverso un percorso di formazione e informazione sugli impatti
strategici del nuovo concetto di sostenibilità, e attraverso la costruzione di
prodotti di finanziamento ad hoc e strumenti volti ad agevolare l’accesso ai
fondi pubblici (PNRR).
 CONDviene: un finanziamento per i condomini che sono interessati al tema
del superbonus 110%, e che vogliono avviare in tempi stretti i lavori di
riqualificazione ed efficientamento energetico del proprio patrimonio

66
Cfr.: https://www.gruppobcciccrea.it/Pagine/Sostenibilita/Strategie.aspx (ultimo accesso: 20/05/2023).
67
Ibidem.
28
immobiliare. Simile è CappottoMio un progetto di Eni gas e luce cui ha
partecipato Iccrea, insieme a Harley&Dikkinson, come partner finanziario.
A dicembre 2021, il Gruppo ha ottenuto il primo rating di sostenibilità pari ad A2 (in
una scala da D3- a A1+) da parte dell’agenzia Moody’s. Nel corso del 2021 il Gruppo
Bancario Cooperativo Iccrea ha registrato consumi energetici diretti totali pari a circa
231.386 GJ. Il consumo relativo a fonti non rinnovabili (gas naturale e disel) è pari a
181.756 GJ, quello relativo a fonti rinnovabili (fotovoltaico) è pari a 4.914 GJ mentre
per l’utilizzo della flotta aziendale si sono consumati poco più di 44.716 GJ. Si è
registrata una riduzione dei consumi relativi all’utilizzo della flotta aziendale (24%), e
un aumento dei consumi energetici da fonti rinnovabili (23%). Il gruppo Iccrea ha
acquistato e consumato nel corso del 2021, 446.922,84 GJ di energia elettrica, di cui
oltre il 76% (340.634,37 GJ) proveniente da fonte rinnovabile. La quota di energia
elettrica riconducibile a fonti rinnovabili è passata da circa il 72% del 2020 a oltre il
76%.68

2.1.3 Strategie e politiche del gruppo Unicredit.


Integrare la sostenibilità è uno dei cinque punti strategici di UniCredit Unlocked, un
piano che ha l’obiettivo di sbloccare il potenziale del gruppo UniCredit e di aprirne la
strada verso un futuro sostenibile. La strategia ESG di Unicredit si basa su quattro
elementi69:
 Dare l'esempio, perseguendo stessi standard elevati;
 Stabilire obiettivi ESG ambiziosi per supportare le esigenze di cambiamento
dei clienti;
 Dotarsi di strumenti per aiutare i clienti e le comunità ad affrontare la
transizione ambientale e sociale attraverso azioni strategiche e sostenibili;
 Investire le risorse per realizzare e raggiungere gli impegni a medio e lungo
termine (Net Zero) a favore di una società più equa e sostenibile.
In ambito ambientale Unicredit ha:
 Firmato il Tobacco Free Finance Pledge, impegnandosi ad uscire dall'industria
del tabacco entro la fine del 2025. L’industria del tabacco oltre ad avere un
impatto negativo sulla salute delle persone, ha un impatto negativo

68
Cfr.: https://www.gruppobcciccrea.it/Sostenibilita_DNF/DCNF%202021%20light%201-276.pdf (ultimo accesso:
20/05/2023).
69
Cfr.: https://financialreports.unicredit.eu/it/integrated-report/purpose-e-strategia/la-nostra-strategia-esg (ultimo
accesso: 20/05/2023).
29
sull’ambiente: -è responsabile del 5% della deforestazione globale; -il filtro
delle sigarette è la tipologia di plastica che più si trova nell’oceano. 70
 Si assicura che le loro attività non favoriscano la deforestazione o il
degradamento delle foreste, senza che non siano garantite adeguate misure di
mitigazione.
 Definito delle policy per definire standard e linee guida per gestire i rischi
associati al finanziamento del settore petrolio e gas, e al finanziamento del
settore del carbone.
 Definito delle policy per disciplinare il coinvolgimento finanziario con il
settore nucleare e gestire le criticità da esso derivanti. 71
Unicredit si impegna per favorire la transizione verso la sostenibilità delle imprese,
garantendo l’erogazione di una finanza sostenibile a favore di imprese che investono
in innovazione ambientale. Unicredit ha, infatti, sostenuto i piani per l'innovazione, la
sicurezza sul lavoro e lo sviluppo sostenibile di Unox: ha strutturato, con l'intervento
di garanzia di Sace, un finanziamento da 20 milioni, legato al raggiungimento di due
obiettivi ESG che Unox si è impegnata a realizzare entro 3 anni (acquisto di energia
elettrica al 100% proveniente da fonti rinnovabili e conseguimento della
certificazione ISO45001 inerente alla sicurezza dei dipendenti sul luogo di lavoro). 72
Nel corso del 2022 i prodotti monouso in plastica sono stati progressivamente
eliminati da tutte le mense, le caffetterie e i distributori automatici in tutti gli uffici
del gruppo. In Germania è stata adottata una nuova policy per i veicoli aziendali, con
l’obiettivo di ridurre le auto aziendali, a poco più di 1.000 entro il 2023, con una
flotta composta esclusivamente da veicoli elettrici a batteria, con lo scopo di
raggiungere l’obiettivo Net Zero. Unicredit ha lanciato un'app di car-pooling per i
dipendenti in Italia e Germania, sta installando stazioni di ricarica negli stabili in
Austria e Italia. Sono stati installati dei parcheggi per le bici nelle principali sedi in
Italia, inoltre, è in corso l'installazione di postazioni per la manutenzione e la ricarica
delle bici elettriche. 73

70
Cfr.: https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup-eu/documents/en/sustainability/our-vision-of-a-
sustainable-bank/policies-and-guidelines/Tobacco_Commitment.pdf (ultimo accesso: 20/05/2023).
71
Cfr.: https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup-eu/documents/it/sustainability/our-vision-of-a-
sustainable-bank/governance-and-sustainability/Nuc_Statement_IT.pdf (ultimo accesso: 20/05/2023).
72
Cfr.: https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases/2022/unicredit--sace-e-cdp-sostengono-i-piani-di-
innovazione-sostenib.html (ultimo accesso: 20/05/2023).
73
Cfr.: https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup-eu/documents/it/sustainability/sustainability-
reporting/2022/UC_INTEGRATO_2022_ITA.pdf?intcid=ILC-UCG-23_10-FinancialReports-LI-Sus-IT (ultimo
accesso: 20/05/2023).
30
2.1.4 Strategie e politiche del gruppo BPER.
BPER ha aderito ai Principles for Responsible Banking (PRB) dell’ONU, il
documento programmatico che rappresenta un quadro di riferimento per allineare la
strategia e le azioni delle banche alla visione di una società sostenibile, e alla Net-
Zero Banking Alliance, l'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite, con l'obiettivo di
accelerare la transizione sostenibile nel settore bancario attraverso l'impegno delle
banche aderenti ad allineare il proprio portafoglio di prestiti e investimenti al
raggiungimento dell'obiettivo zero emissioni entro il 2050.
La BPER è attiva su 11 Sustainable Development Goals (1 sconfiggere la povertà; 4
istruzione di qualità; 5 parità di genere; 7 energia pulita e accessibile; 8 lavoro
dignitoso e crescita economica; 9 imprese, innovazioni e infrastrutture; 11 citta e
comuni sostenibili; 12 consumo e produzione responsabili; 13 lotta contro il
cambiamento climatico; 15 vita sulla terra; 16 pace, giustizia e istituzioni forti).
Per quanto riguarda l’obiettivo energia pulita e accessibile BPER ha:
 Sviluppato dei servizi di finanziamento per progetti legati all’energia
rinnovabile e al miglioramento energetico;
 Sviluppato dei finanziamenti a condizioni agevolate: -per coloro che vogliono
acquistare immobili ad alta efficienza energetica o migliorare le loro
abitazioni in termini di sostenibilità (Mutuo Green) 74; -per le imprese che
decidono di realizzare interventi di efficienza energetica (LIFE4ENERGY)75;
-per le imprese che decidono di realizzazione di impianti per la produzione di
energia da fonti convenzionali e rinnovabili, o per iniziative infrastrutturali in
regime di concessione (Project Finance)76. BPER aderisce al progetto
europeo Energy Efficient Mortgages Pilot Scheme.
In materia di consumo e produzione responsabili BPER ha lanciato77:
 “BPER Banca Plastic Free”: un’iniziativa che consiste nella distribuzione di
borracce ai dipendenti, per rendere l’ambiente di lavoro più sostenibile. Per
ora sono state distribuite circa 19’500 unità, si stima una riduzione del
consumo di circa 220 bottigliette di plastica da mezzo litro all’anno, per ogni
dipendente.

74
Cfr.: https://www.bper.it/privati/mutui/mutuo-green (ultimo accesso: 20/05/2023).
75
Cfr.: https://www.bper.it/imprese-professionisti/finanziamenti/agevolati/life4energy (ultimo accesso: 20/05/2023).
76
Si veda, per approfondimenti: https://www.bper.it/imprese-professionisti/corporate-finance-ma-advisory/project-
finance (ultimo accesso: 20/05/2023).
77
Si veda, per approfondimenti: https://www.bper.it/perche-sceglierci/responsabilita-sociale/ambiente (ultimo accesso:
20/05/2023).
31
 “Piantiamola di sprecare carta”: iniziativa finalizzata a ridurre il numero di
stampe e del consumo di carta, al fine di promuovere la dematerializzazione
all’interno delle filiali.
 “Piantiamola di inquinare”: con la collaborazione di Wecity, un’iniziativa che
ha coinvolto circa 500 dipendenti per 3 mesi. I dipendenti che hanno
partecipato, per tutta la durata dell’iniziativa si sono recati al lavoro in
bicicletta, a piedi o in monopattino.
Infine BPER redige ogni anno un bilancio di sostenibilità in cui mostra il percorso
che si sta affrontando, obiettivi raggiunti e nuovi obiettivi intrapresi. Redige il Report
TCFD (Task Force on Climate-Related Financial Disclosures) che fornisce una
panoramica dettagliata sulle strategie e delle azioni intraprese dal Gruppo BPER per
gestire i rischi e cogliere le opportunità legati al cambiamento climatico. E redige il
Report PRB (Principles for Responsible Banking) in cui presenta gli impegni presi
dal Gruppo per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
dell'ONU.78
Per ridurre gli spostamenti, tutte le società del gruppo sono impegnate a potenziare
l’utilizzo delle videoconferenze. Tra il 2021 e il 2022, il numero delle auto
elettriche/ibride in dotazione del gruppo BPER è aumentato, passando da 113 a 157,
con un aumento del 39%. L'uso delle autovetture elettriche e ibride a livello aziendale
è cresciuto da 46 auto del 2021 alle 74 del 2022.
Il consumo di energia complessivo (elettrico e termico) del gruppo BPER relativo al
2022 è aumentato del 9% rispetto al 2021, per 517.086 GJ, di cui il 69% è relativo a
energie rinnovabili. Oltre il 99% di energia elettrica acquistata dal gruppo proviene da
fonti rinnovabili.
Il gruppo ha 13 gli impianti fotovoltaici, che hanno prodotto 1.797.634 kWh di
energia rinnovabile, facendo registrare un aumento del 42% rispetto al 2021.
Nel 2022, grazie agli interventi di efficientamento energetico, l’utilizzo di energia
rinnovabile e la riduzione del consumo di carta il gruppo BPER ha evitato di
immettere in atmosfera 48.047 tCO2, con un aumento del 12% rispetto al 2021
(43.071 tCO2).
Grazie alla progressiva digitalizzazione dei processi interni e all’adozione di un
sistema di firma digitale per la sottoscrizione dei contratti di credito, dal 2018 al 2022

78
Cfr.: https://www.bper.it/perche-sceglierci/responsabilita-sociale/bilancio-sostenibilita (ultimo accesso: 20/05/2023).
32
il consumo di carta si è progressivamente ridotto del 70% (passando da oltre 1
milione di fogli ai 322 mila).79

2.2 Sostenibilità nelle imprese.

Il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dipenderà dall'impegno attivo


sia del settore pubblico sia del settore privato, le imprese sono perciò chiamate a
sviluppare best practice responsabili, come quelle promosse dal Global Compact delle
Nazioni Unite. La maggior parte delle imprese sta investendo sul settore green
principalmente per adeguarsi alle normative italiane e internazionali, oltre che per i
vantaggi che comporta investirvi. È sempre in crescita il numero di soggetti che
scelgono modelli di finanza che integrino criteri ESG all’interno del loro processo di
sviluppo, ed è sempre più diffusa l’idea che propendere per tali modelli sia
un’efficace strategia di medio/lungo periodo. Secondo lo studio prodotto da Euler
Hermes e Format Research80, sul tema della green transition, il 50% delle imprese
italiane sono convinte che il processo di transizione verso un’economia sostenibile
avrà un impatto favorevole sulla propria attività e solo il 4% delle imprese ritiene che
lo sviluppo sostenibile possa essere un freno alla crescita. Ma sono le aziende di
dimensioni maggiori ad aver compreso l’importanza di modificare il loro rapporto
con l’ambiente e con l’essere umano.
Inserire i fattori ESG nelle proprie strategie aziendali ed impegnarsi attivamente nella
transizione verso un’economia sostenibile comporta molteplici vantaggi per le
imprese come: -un miglioramento della loro immagine e della loro reputazione sul
mercato, aumentando la fiducia e la fidelizzazione dei clienti e degli stakeholder; -una
maggiore efficienza operativa e una riduzione dei costi, grazie al risparmio
energetico, alla riduzione degli sprechi e al riciclo dei materiali; -adeguandosi alle
normative e agli standard vigenti si evitano sanzioni e contenzioso legali.
Inoltre possono accedere a finanziamenti e incentivi dedicati alla sostenibilità
ambientale, sia a livello nazionale che europeo.81 Gli emittenti che rispondono in
modo proattivo alle tendenze macroeconomiche e pubblicano informazioni ESG di

79
Per approfondimenti sui risultati conseguiti dal gruppo BPER, si rimanda al bilancio di sostenibilità disponibile al
link: https://www.bper.it/documents/2084926082/2693051220/Bilancio+di+Sostenibilit%C3%A0+2022.pdf/b448b18e-
b02e-3959-8714-8f30f5b0e0fd (ultimo accesso: 20/05/2023).
80
Cfr.: https://formatresearch.com/wp-content/uploads/2022/02/Rassegna-Euler-Hermes-10-2-2022.pdf (ultimo
accesso: 20/05/2023).
81
Cfr.: https://www.borsaitaliana.it/finanza-sostenibile/accesso-ai-capitali/equity-market/ipo-e-societa-quotate.htm
(ultimo accesso: 20/05/2023).
33
elevata qualità, hanno maggiori probabilità di attrarre e mantenere investitori con una
strategia di lungo termine, aumentando la loro capacità di raccogliere nuove risorse
per finanziare progetti sostenibili.
Euronext Vigeo Eiris stila due volte all’anno la classifica delle 120 aziende più
sostenibili fra le 1.500 principali società in termini di capitale nelle aree geografiche
del Nord America, Asia Pacifico ed Europa. Euronext Vigeo Eiris è una società di
rating ESG che seleziona e analizza le imprese quotate in base alle loro performance
ambientali, sociali e di governance.82 Le società quotate, con le migliori performance
nel campo della sostenibilità, vengono selezionate sulla base di una valutazione dei
risultati aziendali fondata su oltre 300 indicatori, relativi a 38 criteri di sostenibilità
che tengono conto di ambiente, capitale umano, diritti umani, coinvolgimento delle
comunità, comportamento aziendale e governance d’impresa. Nell’edizione di marzo
2023 alcune società italiane hanno ottenuto un posto nella classifica di questo indice:
Enel, Poste Italiane, Telecom Italia. 83

2.1.1 Strategie e politiche adottate da Enel.


Enel ha aderito al Global Compact delle Nazioni Unite. Nel 2019 ha lanciato i primi
due General Purpose SDG Linked Bond al mondo, attraverso i quali ha proposto al
mercato di investire nei risultati dell’impresa, misurati secondo quattro obiettivi
specifici. Un’obbligazione da 1,5 miliardi di dollari per il mercato americano, e il
secondo è stato un’emissione multi-tranche da 2,5 miliardi di euro per l’Europa. A
oggi Enel è coinvolta in 4 dei 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile: -7 energia
pulita e accessibile; -9 imprese, innovazione e infrastrutture; -11 città e comunità
sostenibili; -13 lotta contro il cambiamento climatico.
Enel ha consolidato la propria leadership nella transizione energetica grazie a
un’accelerazione nel percorso di decarbonizzazione (la chiusura degli impianti a
carbone verrà anticipata dal 2030 al 2027), che ha già portato a una riduzione
considerevole delle emissioni rispetto ai livelli del 2017, come certificato dalla
Science-Based Targets initiative (SBTi). 84 Si è impegnata a ridurre dell’80% le
proprie emissioni dirette di gas a effetto serra per kWh entro il 2030. Inoltre, nei
82
Cfr.: https://esgnews.it/investimenti/indici/indici-euronext-vigeo-eiris-120-nellindice-globale-enel-poste-telecom-e-
terna/, https://www.enel.com/it/media/esplora/ricerca-comunicati-stampa/press/2021/12/enel-inclusa-tra-i-leader-
mondiali-della-sostenibilit-nella-revisione-di-fine-anno-della-classifica-euronext-vigeo-eiris-120 (ultimo accesso:
02/06/2023).
83
Cfr.: https://live.euronext.com/it/product/indices/QS0011250873-XAMS (ultimo accesso: 02/06/2023).
84
Cfr.: https://www.enel.com/it/azienda/il-nostro-impegno/sdg-onu (ultimo accesso: 20/05/2023).
34
prossimi 3 anni il Gruppo investirà circa 19 miliardi di euro nelle energie rinnovabili,
che porteranno a una capacità totale di produzione da fonti rinnovabili di circa 77 GW
nel 2025 (ad oggi la capacità di produzione totale è di circa 59 GW).
La protezione della biodiversità è uno degli obiettivi strategici della politica
ambientale di Enel ed è regolata da una specifica policy, adottata da Enel dal 2015,
che definisce le linee guida per tutte le iniziative di tutela della biodiversità del
Gruppo. Enel perciò si impegna 85:
 A raggiungere il No Net Loss di biodiversità per le nuove infrastrutture dal
2030. Per raggiungere questo obiettivo, Enel opererà in linea con i principi
della Mitigation Hierarchy, per evitare, minimizzare e recuperare gli impatti
sugli habitat naturali o su specie che sono minacciate, endemiche o con areale
ristretto.
 Nella conservazione delle foreste e, nel caso in cui una deforestazione non
possa essere evitata, provvederà a riforestare aree di valore equivalente in
linea con il principio della No Net Deforestation.
 A non costruire nuove infrastrutture in area designate come UNESCO World
Heritage Natural Site.
Secondo Enel per raggiungere la neutralità carbonica occorre incrementare l’uso delle
energie rinnovabili, e aumentare il numero di veicoli, prodotti e processi alimentati
con l’energia elettrica. L’elettricità, alimentata da energie rinnovabili, è la soluzione
più efficiente e conveniente. Enel, con l’obiettivo di promuovere, attraverso le
competizioni sportive le best practice e i valori legati ai diritti delle persone e
all’eguaglianza di genere, all'inclusione e all’unicità, sostiene le principali
competizioni della nuova frontiera del motorsport86:
 il Campionato del mondo FIM Enel MotoE™: il cui scopo principale è
mostrare le potenzialità della mobilità elettrica, cercando di dimostrare che un
motore elettrico avere le stesse funzionalità di un motore tradizionale ma a un
costo minore per l’ambiente.
 Extreme E: campionato composto da 5 gare in 5 Paesi, con 10 squadre,
ognuna composta da due piloti, una donna e un uomo, che gareggiano a bordo
di SUV completamente elettrici. I luoghi in cui si svolgono le gare sono stati

85
Si veda, per approfondimenti: https://www.enel.com/it/investitori/sostenibilita/strategia-progresso-
sostenibile/biodiversita (ultimo accesso: 20/05/2023).
86
Si veda, per approfondimenti: https://www.enel.com/it/azienda/il-nostro-impegno/partnership-e-race (ultimo accesso:
20/05/2023).
35
scelti per accrescere la sensibilizzazione del pubblico, sono scelti luoghi in cui
è evidente quali siano le principali criticità che il pianeta sta affrontando: la
desertificazione, la siccità, l’inquinamento degli oceani, lo scioglimento dei
ghiacci. La competizione punta a mettere in evidenza gli impatti del
cambiamento climatico, e accrescere la consapevolezza di quello che sta
causando al pianeta.
Infine Enel lancia Open Innovability87, la piattaforma di crowdsourcing creata da
Enel per raccogliere soluzioni innovative e sostenibili. Attraverso questa piattaforma
Enel raccoglie i migliori talenti, le idee e tecnologie per trasformarle in modelli di
business, collaborando con ecosistemi di innovazione locali per offrire accesso alla
rete e alle risorse globali di Enel.

2.1.2 Strategie e politiche adottate da Poste Italiane.


Poste Italiane ha adottato una Strategia di Sostenibilità, costituita da un insieme di
politiche di sostenibilità e da un piano strategico ESG strutturato in otto pilastri (-
integrità e trasparenza; -valorizzazione delle persone; -diversità e inclusione; -valore
al territorio; -transizione green; -customer experience; -innovazione; -finanza
sostenibile). Tali Pilastri contribuiscono al raggiungimento dei “Sustainable
Development Goals” (SDGs) delle Nazioni Unite.
Poste Italiane si impegna nella transizione verso la carbon neutrality, coprendo il
fabbisogno di energia elettrica del gruppo con fonti rinnovabili e riducendo l’impatto
ambientale della flotta aziendale.
Attraverso le partecipate Poste Vita e BancoPosta Fondi SGR, la società Poste
Italiane è entrata a far parte di Climate Action 100+, un’iniziativa di engagement
collaborativo internazionale per sensibilizzare i grandi emittenti di gas a effetto serra
a livello mondiale sulle tematiche del climate change. Sempre attraverso attraverso le
partecipate Poste Vita e BancoPosta Fondi SGR, ha aderito all’iniziativa promossa
dal PRI per sostenere il Green Recovery Plan per promuovere la costruzione di piani
di investimento verdi.
Nel 2022 il gruppo ha raggiunto alcuni obiettivi tra cui88: -il 98% del fabbisogno di
energia elettrica del Gruppo proviene da fonti 100% rinnovabili; -Sono stati investiti
17 milioni in progetti per ridurre l’impatto ambientale; - Sono stati impiegati nella

87
Cfr.: https://openinnovability.enel.com/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
88
Cfr.: https://www.posteitaliane.it/it/poste-italiane-green-strategy.html (ultimo accesso: 20/05/2023).
36
flotta aziendale circa 28’000 veicoli a ridotto impatto ambientale; -20 GWh di energia
rinnovabile prodotta per autoconsumo.
Poste Italiane ha avviato e partecipato ad alcune iniziative e progetti, tra cui:
 L’iniziativa di Legambiente “Puliamo il mondo”89: grazie alla quale migliaia
di persone in tutta Italia si mobilitano in prima persona dedicando il proprio
tempo ed energia alla pulizia di parchi, boschi e spiagge, recuperando così
aree abbandonate al degrado. Poste, offre e consegna i pacchi con materiale
tecnico per i volontari delle zone più periferiche come: guanti, pettorine e
sacchi. Poste contribuisce attraverso la comunicazione sui propri canali social
alla diffusione del messaggio, inoltre i propri dipendenti ogni anno prendono
parte alla giornata.
 Il progetto Magic Mountains90: sostenuto e finanziato da Regione Umbria e
Comunità Europea, che nasce con l’obiettivo di sostenere l’area dei Monti
Sibillini nel recupero post-sisma e post-covid e per offrire nuove soluzioni ai
problemi legati alle aree di montagna. L’iniziativa è articolata in diverse
attività di valorizzazione del territorio. L’obiettivo del progetto è quello di
promuovere una nuova visione nella fruizione della montagna, più rispettosa e
eco-sostenibile, e di contribuire allo sviluppo sociale ed economico delle
piccole comunità locali.
 Progetto “Polis – Case dei servizi di cittadinanza digitale”91, promosso dal
Governo. Il Progetto Polis prevede due principali linee di intervento:
1. Sportello Unico, con cui si prevede la trasformazione dell'Ufficio
Postale in hub per servizi fisici e digitali, introducendo nuove
tecnologie e strumenti idonei a consentire una fruizione completa,
agevole e digitale dei servizi. Inoltre verranno realizzati presso gli
Uffici Postali degli interventi improntati alla sostenibilità ambientale e
alla crescita sociale delle comunità. Saranno istallate: -colonnine per
la ricarica di veicoli elettrici; -impianti fotovoltaici; -sistemi di smart
building e sensori di monitoraggio ambientale; inoltre saranno allestiti
spazi esterni attrezzati per accogliere iniziative culturali, di salute e
benessere.

89
Cfr.: https://www.posteitaliane.it/it/legambiente.html#/foto (ultimo accesso: 20/05/2023).
90
Cfr.: https://www.posteitaliane.it/it/magic-mountains.html#/foto (ultimo accesso: 20/05/2023).
91
Cfr.: https://www.posteitaliane.it/progetto-polis (ultimo accesso: 20/05/2023).
37
2. Spazi per l'Italia, che prevede la realizzazione di una rete nazionale di
spazi per il co-working e la formazione con una presenza capillare sul
territorio, la cui fruizione sarà aperta ai privati, alle aziende e alla
pubblica amministrazione, università, centri di ricerca.

2.1.3Strategie e politiche adottate da Telecom Italia.


Tim fa parte dell’European Green Digital Coalition, l’alleanza costituita dalle
principali aziende europee del settore ICT con il sostegno della Commissione e dal
Parlamento Europeo, che si propone di sfruttare il potenziale delle soluzioni digitali
nella trasformazione green per ridurre le emissioni di CO2. Fa parte dell’Open-es,
l’alleanza di sistema per lo sviluppo sostenibile delle filiere produttive. La
piattaforma digitale di Open-es, permette di misurare e monitorare le performance di
sostenibilità dei fornitori e accelerare la trasformazione sostenibile della filiera
produttiva.
Il Gruppo nel suo piano industriale considera quattro principali direttrici d’intervento
ESG: la tutela dell’ambiente, la crescita digitale dell’Italia, la valorizzazione delle
competenze dei nostri dipendenti e il rafforzamento della Governance. La TIM ha
avviato molte iniziative per ridurre le emissioni di CO2, con l’obiettivo di arrivare alla
carbon neutrality entro il 2030: - l’acquisto di energia da fonti rinnovabili; -il
raffreddamento più efficiente dei data center.
Con lo stesso obiettivo è stata sviluppata “TIM Green”92, una linea di prodotti e
servizi pensati in ottica sostenibile, è stato privilegiato, infatti, l’utilizzo di materiali
eco-compatibili, riciclati e riciclabili, sia per il prodotto che per il packaging. TIM è
attenta a gestire i prodotti anche nella fase di fine utilizzo e per questo ha creato dei
servizi che garantiscono il ritiro e il riciclo dei vecchi smartphone.
In tutte le infrastrutture del Gruppo sono state effettuate delle azioni specifiche per il
contenimento dei consumi di energia, acqua e climatizzazione, e sono state ridotte le
emissioni di CO2 ricorrendo sempre più all’uso di energia rinnovabile.
TIM ha anche partecipato e lanciato molti progetti e iniziative:
 TIM Act4Green93, in collaborazione con AWorld, l’app che si pone come
obiettivo quello di diffondere la sensibilità per uno stile di vita consapevole e

92
Cfr.: https://www.tim.it/prodotti/tim-green (ultimo accesso: 20/05/2023).
93
Si veda, per approfondimenti: https://www.gruppotim.it/it/sostenibilita/news/Cambiamenti-climatici-sostenibilita-
ambientale-TIM-Act4Green.html (ultimo accesso: 20/05/2023).
38
rispettoso dell’ambiente. L’app AWorld è stata scelta dalle Nazioni Unite
come app ufficiale a supporto della Campagna Climate Change Act Now,
quest’app è stata ideata e realizzata da una startup selezionata e supportata da
TIM WCAP, il programma di Open Innovation del Gruppo TIM. L’iniziativa
ha coinvolto tanti dipendenti del Gruppo, che si sono messi alla prova
partecipando alle sfide proposte dall’app AWorld per prendere
consapevolezza che, anche con piccole azioni, si può avere un impatto
ambientale positivo per il mondo. Questo ha portato a risparmiare circa
178.000 kg di CO2, come riconoscimento TIM pianterà 200 nuovi alberi, e ne
affiderà in adozione simbolica uno a ciascuno dei dipendenti che hanno
maggiormente contribuito a questo risultato. I dipendenti potranno così
seguirne la crescita collegandosi a un sito web e monitorare la CO2 assorbita
dalla propria pianta.
 Act Now: Speak Up!94: la campagna promossa da AWorld spingere le persone
ad agire contro il cambiamento climatico. La campagna avrà una durata
complessiva di sei mesi e si articolerà in tre macroaree: Music For The Planet,
Sport For The Planet e People For The Planet. Nell’ambito del filone Sport
For the Planet, TIM e Lega Serie A, insieme a AWorld e ZeroC02, sono stati
protagonisti di un'iniziativa che si è svolta durante la giornata di campionato
del 1° maggio. Calciatori e tifosi hanno contribuire a creare una nuova foresta
con l’obiettivo di piantumare fino a 5.000 alberi (l’obiettivo non è stato
raggiunto sono stati piantati 3100 alberi). Per ogni goal segnato nella giornata
sono stati piantati 100 alberi, a cui si aggiungono quelli “guadagnati” dai tifosi
e dal pubblico grazie alla realizzazione di azioni virtuose registrate tramite
l’app AWorld. Nell’ambito People for the Planet TIM ha lanciato una nuova
sfida ai suoi dipendenti, nell’App di AWorld. 95 Se verrà raggiunto l’obiettivo
di risparmiare in totale 60.000 Kw di elettricità, TIM donerà 3 anni di
illuminazione sostenibile ad una comunità del Senegal. Questa iniziativa è
svolta in partnership con Liter of Light e si baserà sull’utilizzo di energie
rinnovabili. L’iniziativa ha avuto successo, sono state donate 13 streetlight
alla comunità di Yeumbel, in Senegal.

94
Si veda, per approfondimenti: https://www.gruppotim.it/it/sostenibilita/news/giornata-mondiale-della-terra-le-
iniziative-di-TIM-e-AWorld.html (ultimo accesso: 20/05/2023).
95
Cfr.: https://www.literoflight.eu/portfolio-articoli/act_for_green/ (ultimo accesso: 20/05/2023).
39
 Delle iniziative con Rete Clima (ente non profit specializzato nella
promozione della sostenibilità nelle organizzazioni con il Patrocinio del
Ministero della Transizione Ecologica e secondo il Protocollo Foresta Italia®
di Rete Clima):
1. Un’iniziativa di forestazione urbana e aumento delle aree verdi96, con la
quale nel Parco Nord di Milano (nell’area di Cormano) sono stati piantati
150 alberi.
2. Delle iniziative per la salvaguardia della biodiversità di flora e fauna 97, sia
in Brasile con il contributo al progetto Maìsa REDD+ (Reducing
Emissions from Deforestation and Forest Degradation) per la
conservazione di oltre 28mila ettari di foresta pluviale amazzonica, sia in
Italia con la forestazione di un’area presso il Parco Nord di Milano.
3. Il progetto “Piante Elìte”98 per promuovere la biodiversità forestale a Città
della Pieve-Piegaro, in Umbria, anche in collaborazione con PEFC. Nella
zona Ovest del bosco è stato creato con il contributo di TIM un percorso
tematico sulla biodiversità e sulle specie pregiate, arricchito da tre aree di
sosta corredate da cartelli divulgativi sulla biodiversità e la selvicoltura
d’albero con QR code che rimandano a monografie sulle specie
sporadiche e sui contenuti naturalistici collegati.

Capitolo 3: Investimenti nelle foreste: analisi di alcuni casi.

3.1 Possibilità d’investimento nelle foreste: vantaggi e svantaggi.

L’investimento nelle foreste (timberland investment) consiste nell’acquisizione e


nella gestione di asset forestali per ottenere un ritorno finanziario. Gli asset forestali
possono consistere nella terra idonea alle piantagioni di alberi, negli alberi o in
entrambi i beni. Gli alberi possono far parte di una foresta naturale o di una creata

96
Cfr.: https://www.gruppotim.it/it/sostenibilita/news/forestazione-urbana-citta-metropolitane-Milano.html (ultimo
accesso: 20/05/2023).
97
Cfr.: https://www.gruppotim.it/it/sostenibilita/news/TIM-biodiversita.html (ultimo accesso: 20/05/2023).
98
Cfr.: https://www.gruppotim.it/it/sostenibilita/news/TIM-biodiversita.html (ultimo accesso: 20/05/2023).
40
artificialmente con la semina o piantumazione di zone degradate a causa della
deforestazione o dell’eccessivo sfruttamento99.
I timberland investment hanno avuto origine negli Stati Uniti, a causa dei
cambiamenti strutturali dell’industria forestale nel corso degli anni Settanta100, in cui
le imprese produttrici di legname modificarono il proprio modello di business
cedendo la proprietà degli asset boschivi agli investitori finanziari, e concentrandosi
solo sulle attività di trasformazione, produzione e vendita 101.
L’investimento forestale è possibile acquisendo titoli azionari in imprese operanti nel
settore, ma anche sottoscrivendo quote di fondi comuni tematici ed Etf, o anche
sottoscrivendo certificates emessi da intermediari finanziari, che a loro volta
finanziano la riforestazione di aree boschive degradate.
In Europa Timberland Investment Resource Europe (Tir) ha concluso la fase di
raccolta del suo secondo fondo forestale Tir Europe Forestry Found 2, raggiungendo
200 milioni di euro di impegni.
I soggetti orientati verso gli investimenti forestali hanno in genere natura istituzionale
(fondi pensione o compagnie assicurative) e family office, a causa dell’orizzonte
temporale di lungo termine di questi investimenti.
L’andamento degli investimenti forestali può dipendere dai trend macroeconomici e
demografici, la crescita della popolazione e lo sviluppo economico possono
alimentare la domanda dei consumi di legname. Il valore delle foreste tende a
crescere a causa dell’offerta limitata, dovuta alle restrizioni dell’attività di raccolta del
legname, introdotte per conservare le foreste naturali e combattere la deforestazione.
La principale fonte di ritorno finanziario degli asset forestali deriva dai flussi di cassa
generati dalle destinazioni d’uso delle risorse prodotte, come la vendita del legno alle
segherie o all’industria della carta. Altre fonti di cassa, che sono però correlate
indirettamente all’area forestale, possono essere: -locazioni ricreative; -vendita di
ghiaia pietrisco o terra; -locazione di terreni per impianti come centrali elettriche o
turbine eoliche. Un elemento da tenere in considerazione per stabilire il valore di
questi investimenti sono le caratteristiche del terreno, che influiscono sulla sua resa.

99
Cfr.: Binkley C., Stewart F., Power S.; “Pension Found Investment in Forestry”, The World Bank Group, 2020, dis-
ponibile al link: https://openknowledge.worldbank.org/server/api/core/bitstreams/a965ad41-b190-5da2-bd50-
13f8b2e9c9cd/content (ultimo accesso: 20/05/2023).
100
Cfr.: Binkley C., Raper C., Washburn C.; “Institutional Ownership of Us Timberland: History, Rationale, and Impli-
cations for Forest Management”; Journal of Forestry, vol. 94, n. 9, 1996.
101
Cfr.: Querci F., “Le foreste come asset class: vantaggi, limiti e rischi”, Bancaria 5, 2022.
41
Investire nelle foreste permette agli investitori di ridurre il rischio del loro
portafoglio, a causa della mancanza di correlazione tra il valore del Timberland
Property Index e le asset class tradizionali. Inoltre, per minimizzare il rischio di
eventi che possono rallentare l’offerta di legname (incendi, terremoti, tempeste di
vento) è stato stimato che il portafoglio debba includere investimenti in 5 Paesi,
poiché questi eventi sono in genere localizzati e gli shock dei prezzi da essi prodotti
non sono avvertiti in altre regioni. 102
Un vantaggio nell’investire negli asset forestali è che la crescita degli alberi non è
influenzata dalla volatilità dei prezzi del legname. Inoltre se il prezzo del legname è
sfavorevole, in un dato periodo, i proprietari possono ritardarne la raccolta e la
vendita. L’investimento in foreste rappresenta anche una protezione dal rischio di
inflazione103 e riceve spesso un trattamento fiscale favorevole come il differimento
del versamento dell’imposta sul reddito fino alla raccolta degli alberi e la possibilità
di dedurre i costi operativi correnti. 104
Secondo quanto riportato da Querci (2022), ogni anno le foreste assorbono circa 2,6
miliardi di tonnellate di anidrite carbonica. 105
Il principale svantaggio nell’investire in asset forestali è rappresentato dall’illiquidità:
una foresta, prima di realizzare un ritorno economico, deve essere coltivata e gestita
per un lungo periodo di tempo. Le aree boschive sono esposte al rischio di
danneggiamenti, in particolare agli incendi. Rischio che può essere incrementato dalla
scarsità di infrastrutture stradali, che ostacolano lo svolgimento di attività di
manutenzione ordinaria. Questa scarsità comporta anche un aumento dei costi,
principalmente dei costi di trasporto, che erode il ritorno dell’investimento. La
necessità di grandi superfici per la silvicoltura la rende possibile solo in zone rurali,
che presentano spesso sistemi stradali inadeguati, e questo potrebbe comportare costi
elevati e tempi di trasporto lunghi. Gli investimenti nelle foreste sono inoltre soggetti
al rischio di danneggiamenti dovuti a disastri naturali (come alluvioni e terremoti),
nonché al rischio di tensioni politiche e sociali nelle aree di localizzazione.

102
Cfr.: Busby G., Binkley C., Chudy R., “Constructing Optimal Global Timberland Investment Portfolios”, Forest Pol-
itics and Economics 111, 2020.
103
Per approfondimenti si vedano gli studi: Healey T., Carriero T., Rozenov R., “Timber as an institutional investment”,
the journal of alternative investment 8, n. 3, 2005; e Zhang M., Mei B., Harris T.G., Siry J.P., Baldwin S.S., Clutter
M.L., “Can Timber Hedge Against Inflaction? An Analysis of Timber Price in the Us South”, Forest Products Journal
61, n.4, 2011.
104
Cfr.: Corriero T., “The Unique Tax Advantages of a Timber Investment”, The journal of Wealth Management 8, n.1,
2005.
105
Cfr.: Querci F., “Le foreste come asset class: vantaggi, limiti e rischi”, Bancaria 5, 2022.
42
Un fattore di rischio importante per le foreste è dato dai cambiamenti climatici: il
riscaldamento globale comporta delle modifiche degli habitat forestali, che ha portato
all’incremento delle aree forestali colpite da infestazioni, siccità e incendi. 106
Nel 2021 la Commissione europea ha adottato la Strategia dell’Ue per le foreste per il
2030107 che si inserisce all’interno del Green Deal europeo. La Commissione
definisce le azioni per aumentare la qualità e la quantità delle foreste dell’Ue. Nel
testo vengono indicati gli strumenti e il programma regolatorio da adottare, e le
finalità da perseguire. Sono stabiliti incentivi economici e misure volte a indirizzare
le scelte e le attività delle imprese operante nel settore, verso obiettivi ecologici.
Questa strategia per le foreste è stata formalizzata con il programma di azione, un atto
non vincolante, che ha natura di programmatoria e non ha efficacia prescrittiva. 108

3.2 Timberland Investment Resource Europe LLP.

Timberland Investment Resources (TIR) è una società che offre soluzioni di


investimento attraverso l'acquisizione, la gestione e lo sfruttamento delle risorse
forestali. Attualmente gestisce oltre 2.1 miliardi di dollari in beni forestali, che
coprono un'area di circa 850.000 acri, che vengono gestiti interamente in maniera
sostenibile. Ha una filiale europea Timberland Investment Resources Europe LLP,
che ha sede a Londra ed è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct
Authority. 109 TIR costruisce e gestisce portafogli diversificati per mitigare i rischi,
sempre tenendo conto delle esigenze degli investitori. Se si vogliono ottenere flussi di
cassa più elevati si può includere una percentuale maggiore di legname maturo in un
portafoglio, mentre se l’obiettivo è la conservazione del capitale e l'apprezzamento
del patrimonio a lungo termine, questo si può ottenere acquisendo foreste più giovani.
Per affrontare i rischi derivanti dal territorio (come il rischio di incendi o alluvioni),
propone investimenti in diversi paesi e in diversi mercati regionali o locali. Per
mitigare il rischio temporale, fa sì che gli investitori possiedano nei propri portafogli
legname di diversa maturità ed età, e invita gli investitori a detenere fondi di
investimento o conti di diverse annate. Per evitare i rischi derivanti dai prodotti e dal

106
Come riportato dalla commissione europea al link: https://climate.ec.europa.eu/climate-change/consequences-
climate-change_en (ultimo accesso: 27/05/2023).
107
Cfr.: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52021DC0572 (ultimo accesso:
27/5/2023).
108
Cfr.: Bevilacqua D., “La nuova strategia europea per le foreste: un modello di regolazione del Gnd”, Rivista
giuridica dell’ambiente, n. 21, 2021.
109
Cfr.: https://www.tireurope.com/investing-with-us/about-us/ (ultimo accesso: 25/05/2023).
43
mercato, fa in modo che gli investitori detengano diverse specie di alberi commerciali
e invita a perseguire delle fonti di reddito non legate al legname, come la produzione
e la vendita dei prodotti derivati dal legno (come carta, biomasse e carbone). Per
mitigare i rischi derivanti dalla struttura e dalla strategia di investimento: persegue
diverse strategie di investimento e acquista diversi tipi di asset forestali (come diritti
di taglio, canoni di leasing forestali). 110
TIR utilizza un modello di business altamente integrato: la strategia di investimento
di ciascun portafoglio viene supervisionata da un team dirigenziale, inoltre il
funzionamento del programma di investimento di ciascun cliente viene supervisionato
da un dirigente senior della società. TIR esternalizza tutte le attività forestali non
essenziali, come la piantagione di alberi, la manutenzione delle strade e la marcatura
delle linee di confine, ad appaltatori indipendenti. 111
Nel 2022 sui terreni gestiti da TIR sono stati piantati 8.5 milioni di alberi. 112
Nel 2019, la società ha lanciato “TIR Europe Forestry Fund II”, un fondo
d’investimento destinato a fondi pensione e investitori istituzionali. La strategia di
acquisizione del fondo è quella di puntare sulle foreste attive che hanno il potenziale
per generare un apprezzamento degli asset a lungo termine e un flusso di cassa
continuo, fornendo al contempo agli investitori rendimenti ambientali tangibili. Il
fondo avrà una durata iniziale di 10 anni e gli investitori avranno la possibilità di
continuare l’investimento per un ulteriore periodo di 5 anni, o di liquidare le proprie
posizioni nel fondo. Il capitale del fondo sarà investito per promuovere
l'apprezzamento delle attività a lungo termine, con l’obiettivo di ottenere un
rendimento dell'8-9% annuo e con la distribuzione annuale nell'ordine del 3%.113
Nel 2021 il fondo ha chiuso con successo il suo round di raccolta fondi, raggiungendo
l’obiettivo di 200 milioni di dollari di capitale impegnato.114

110
Cfr.: https://www.tireurope.com/investing-asset-class/investment-attributes/ (ultimo accesso: 26/05/2023).
111
Cfr.: https://www.tireurope.com/investing-with-us/experience/ (ultimo accesso: 26/05/2023).
112
Cfr.: https://tirllc.com/wp-content/uploads/2023/05/TIR-Sustainability-Report-052523.pdf (ultimo accesso:
26/05/2023).
113
Cfr.: https://www.tireurope.com/wp-content/uploads/2022/10/Launch-of-Sustainable-Forestry-and-Natural-Capital-
Fund-101922.pdf (ultimo accesso: 26/05/2023).
114
Cfr.: https://www.tireurope.com/wp-content/uploads/2021/07/TIR-News-Closes-Forestry-Fund-II-071521-v2.pdf
(ultimo accesso: 26/05/2023).
44
Ringraziamenti.

Vorrei dedicare questo spazio finale della mia tesi ai ringraziamenti verso tutte le
persone che mi hanno supportato nel mio percorso universitario.
Per prima cosa, vorrei ringraziare la mia relatrice Annarita Trotta per i suoi preziosi
consigli e per la sua disponibilità.
Ringrazio la mia famiglia, in particolare i miei genitori, per avermi sempre sostenuto e
incoraggiato nelle mie scelte. Ringrazio mio fratello Mario per essere stato una spalla
su cui contare, sempre pronto ad ascoltarmi. Ringrazio i miei amici e colleghi
universitari per i bei momenti passati insieme e per gli spunti di crescita, in particolare:
Daniele per le nostre infinite e interessanti discussioni, Erica per avermi sempre
spronato a fare meglio e Simona per avermi aiutato nei momenti di sconforto, vi vorrò
sempre bene <3.
Infine voglio ringraziare chiunque stia leggendo, spero che il contenuto di questa tesi ti
possa essere utile.

45
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