FAMIGLIA
Ti amo perché
so stare da solo
Uno dei segreti di una coppia che dura nel tempo è
sviluppare la capacità di sapersi differenziare dall’altro.
Un processo che permette di essere realmente solidali,
nella gioia e nel dolore
di ROBERTO IANNÒ*
“Il mio partner è tutto per me.
Se non ci fosse, non saprei come
vivere”.
Quante volte abbiamo sentito
questa frase - forse l’abbiamo
addirittura pronunciata - quale
espressione massima di amore
sublime e dedizione verso il
partner. Eppure, se ci fermiamo
un attimo, potremmo scoprire
che un rapporto basato su queste
premesse è destinato, piuttosto, a
stagnare che a fiorire.
Sembra un paradosso, ma un sano
rapporto di coppia si basa su una
premessa fondamentale: essersi
differenziati sufficientemente. Ma
cosa si intende con questo termine?
Secondo Murray Bowen, padre
della terapia familiare e sistemica,
la “differenziazione del sé” è il
processo che porta un individuo a
separarsi dalla famiglia di origine e
a sviluppare un’identità autonoma
- a differenziarsi, appunto -
pur rimanendo emotivamente
connesso con essa e con ogni altra
relazione significativa. Il contrario
di questo stato sarebbe la “fusione
emotiva”, cioè la condizione per cui
nella coppia si tende a “pensare,
sentire e agire come un tutt’uno”
(Kerr & Bowen, La valutazione
della famiglia, Astrolabio, 1990) e
allora non abbiamo più individui
ben distinti che si amano, ma un
rapporto simbiotico dove ognuno si
perde nell’altro.
AMARE IN MODO DIFFERENZIATO
NON SIGNIFICA INDIVIDUALISMO.
Quando si lavora alla propria
differenziazione occorre operare
6 Un'altra prospettiva Gennaio/Febbraio 2023
una separazione dalla famiglia
di origine: che non significa
“abbandonarsi” o ripiegarsi
su se stessi. Bisogna piuttosto
non vedersi più come “figli”,
che richiedono continue cure e
attenzioni, bensì come “adulti”,
che sanno anche vedere e
occuparsi dei bisogni dell’altro.
Una persona individualista, al
contrario, afferma il proprio “io”
a scapito del mondo intorno a
sé. Diciamo che è una specie
di differenziazione portata
all’estremo. Una persona
differenziata continua a rimanere
in relazione con gli altri, a
permettere agli altri di entrare
in relazione intima. Ma sa, allo
stesso tempo, porre dei confini,
proteggere se stessa, richiedere
rispetto. Sa trovare il giusto
equilibrio tra l’io e il noi, tra lo
“stare separato dagli altri” e il
“farsi coinvolgere dagli altri”.
AMARE IN MODO DIFFERENZIATO
PREVIENE LA FUSIONE EMOTIVA.
Molte persone confondono
l’amore con la fusione emotiva.
David Schnarch, nel suo libro
La passione del matrimonio
(Cortina, 2001), afferma che:
“La differenziazione comporta
l’equilibrio di due forze vitali
basilari: la spinta all’individualità
e la spinta alla relazione”. Solo
quando queste due forze si
bilanciano in modo sano ed
equilibrato, la relazione non si
deteriora in fusione emotiva. Una
relazione basata su un amore
maturo differenziato saprà
FOTO | LOWES TAKES SU UNSPLASH
resistere anche quando l’altro
è lontano, sia fisicamente sia
metaforicamente, quando non ci
dà quello di cui abbiamo bisogno;
quando l’altro cade.
La saggezza biblica esprimeva
il concetto con queste parole:
“Meglio essere in due che uno solo
… Infatti, se vengono a cadere,
l'uno rialza l'altro” (Ecclesiaste
4:9,10). Ma se ci pensiamo, solo
quando due individui non sono in
fusione emotiva, se uno cade l’altro
non necessariamente cadrà.
AMARE IN MODO DIFFERENZIATO
RENDE LA VITA PIÙ LEGGERA.
Scrive sempre Schnarch: “Amare
è sia bello sia doloroso. La
differenziazione offre la capacità
di tollerarlo, goderlo e vederne
il significato”. Questo processo
aiuta ad apprezzare in modo più
profondo le relazioni in cui siamo
coinvolti. Parte da un’autostima
che è costruita appunto, come
specifica il prefisso “auto”, da una
valutazione che viene da se stessi.
Solo così possiamo veramente
apprezzare il partner e costruire
relazioni sane.
In dialogo
unaltraprospettiva@avventista.it
Tra le aspettative
verso il mio partner,
quali sono le mie
responsabilità?
*Pastore della comunità avventista di Cesena,
Pedagogista e Direttore del Dipartimento
Famiglia della Chiesa Cristiana Avventista