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Un altro studioso e sindonologo, autore di molti articoli sulla Sindone, il dott. Fabio Quadrini scrive:
“Il fascino di storia e tradizione che ruota attorno alle più preziose reliquie della cristianità, coinvolge
non solo i fedeli, ma tutta la collettività che, in un modo o nell’altro, ne viene coinvolta. Lo studio si
inserisce pienamente in questo contesto, recando il proprio contributo per tentare di rendere luce, nel
versante della ricerca storica, all’interno del Sacellum della Santa Casa di Loreto, tinto profondamente
di devozione e di ineffabilità. L’autore introduce la Reliquia marchigiana nello scenario della Grecia
bizantina, la quale ha ospitato, verosimilmente, anche la Sindone che oggi si trova a Torino.
Queste due Res Sacrae, probabilmente, avrebbero sostato e viaggiato assieme lungo un comune
tratto, che ebbe per cuore il territorio greco a cavallo tra XIII e XIV secolo, per poi dividersi e dirigersi
ognuna verso una propria destinazione. Immergersi nel saggio di Koudounas, e lasciarsi trasportare
dalla rigorosità e dal fascino delle sue ricerche, riempirà il lettore di nozioni, cultura, meraviglia e,
certamente, fede. Lo studio dell’autore è, sicuramente, ricchezza per chi crede, nonché impulso che
dà vigore a tutti gli altri possibili approfondimenti conoscitivi, sia in merito alla Santa Casa di Loreto,
sia con riguardo alla Sindone”.
Infine, una delle maggiori esperte di Sindone a livello internazionale, autrice di diversi libri
sull’argomento, la dott.ssa Emanuela Marinelli scrive: “La storia di preziose reliquie si intreccia in
uno scenario affascinante: la Grecia bizantina, che ha visto passare e sostare sul suo territorio le sacre
pietre della Santa Casa della Madonna e la Sacra Sindone di Gesù Cristo. Questi percorsi segreti sono
stati scoperti e svelati dall’Autore di questo saggio, un ricercatore storico che ha seguito senza sosta,
per anni, ogni minimo indizio lasciato da chi ha custodito e trasportato, fra mille pericoli, questi
reperti inestimabili.
Estenuanti sopralluoghi, notti insonni di ricerca frenetica, approfondimenti in svariate discipline
portano oggi l’Autore a comunicare la sua ipotesi divenuta certezza: il percorso di quei sacri oggetti
attraverso il Ducato di Atene, la Tessaglia e l’Epiro si può ricostruire fedelmente con l’aiuto
dell’interpretazione di arcane simbologie e di codici segreti presenti in antichi monasteri, che furono
un loro rifugio.
Al termine, come sempre accade per un libro così documentato, il lettore sarà arricchito di cultura, di
fede, di meraviglia. E sarà questo un notevole stimolo a cercare ogni possibile approfondimento su
questo affascinante tema, con tanta gratitudine e ammirazione per l’Autore, che ha saputo
generosamente fornire questo prezioso contributo”.